La Fatalitas Rocchettara e Pupo in calore di successo

di Jack Trussone
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pupo's End: CountDown Starts ***
Capitolo 2: *** Pupo's End: -15 ***



Capitolo 1
*** Pupo's End: CountDown Starts ***


Quella mattina Superman si svegliò più presto del solito

Quella mattina Superman si svegliò più presto del solito. Dopo essersi stiracchiato, come ogni mattina andò a vuotare il mostro marino (come amava chiamarlo) e poi si osservò a lungo allo specchio del bagno. Una grossa panza da donna incinta ora ricopriva quelli che un tempo erano stati i pettorali e gli addominali più belli del mondo intero, e un grosso ombelico fuoriusciva dalla lacera canottiera del super eroe. Sporco e malandato, andò a prepararsi una colazione abbastanza magra composta da merendine integrali e un actimel (attenzione voi lettori a non farlo mai di prima mattina) con il vano intento di dimagrire. Si aggirò poi senza meta per la sua casa. Un monolocale.

Sicuramente vi starete chiedendo: come mai un SuperEore della portata di Superman si era ridotto in quel modo? La risposta è semplice, e io non ve la dirò in questa sede.

Fatto sta, che l’ex Supereroe ormai i tempi della gioventù li aveva passati e ormai si era ritirato in pensione. Una povera pensione.

Quello che a noi interessa sapere, era che comunque era l’unico Supereroe rimasto sulla piazza: tutti gli altri erano defunti oppure finiti in un centro di riabilitazione per drogati. L’uomo ragno morì in bagno, ucciso da uomini della mala vita e della pubblicità, come ricorda la celeberrima canzone degli 883 o di quel tricheco di Max Pezzali (Hanno ucciso l’uomo in bagno chi sia stato non si sa! Forse quelli della mala o della pubblicità!). Resterei pure qua a raccontarvi la sorte di tutti gli altri super eroi ma purtroppo non mi ricordo ce ne fossero altri… (dovete tenere a mente che mentre scrivo queste cazzate sono ubriaco e mentalmente instabile).

Ora, dopo aver sgranocchiato la sua colazione integrale, un sordo rumore attirò l’attenzione dell’uomo panciuto: il campanello della porta. Convinto che fosse un abbaglio (nessuno era più venuto infatti a suonare un campanello, dopo che nella 1859 puntata a fumetti di Superman, egli, per l’appunto Superman, si era scopato un trans-sessuale con Lapo el-Can).

Escludendo ora e per sempre l’argomento trans-sessuale da questa storia (che fanno schifo e sono la dimostrazione matematica che l’uomo è cieco alle meraviglie che Dio ha dato lui) posso solo dirvi quale era la sagoma che s’intravedeva tra la porta a vetri della casa di Superman.

Un uomo di media statura con i ricci molto folti. Siete rimasti interdetti eh?! Credavate fosse uno dei vostri inutili protagonisti dei manga Japanesi?! Tutti uguali alti e con gli occhi asimmetrici?! No. Stiamo parlando del Super Eroe per eccellenza. Dell’uomo che aveva portato intere nazioni alla follia. Angus Young.

Ovviamente la maggior parte di voi non conosce neanche l’esistenza di tale persona. Per questi indivudui spiegherò subito chi fu codesto eroe: la chitarra solista degli ac/dc, gruppo rock degli anni 80. Se non li conoscete siete proprio delle persone blasfeme! Comunque sia…

- Allora?! E che cazzo apri questa porta si o no?! – disse l’individuo dopo che ebbe suonato ancora il campanello.

- Arrivo! – disse Superman goloso di contratti televisivi, convinto infatti che a suonare fosse uno dei vecchi manager della tv. Aprì la porta.

- Ma chi cazzo sei? – chiese al biondo dopo un momento di silenzio.

- Angus Young, e fra poco dovrebbe arrivare anche mio fratello…. -.

Entrò nella stanza e si sdraiò sul divano, accendendo la televisione con il telecomando che si trovava appunto sul divano.

- Fumi? – chiese a Superman.

- No – rispose esitante l’uomo panzuto.

- E fai bene…. – replicò Angus.

- Ma che ci fai qui? – gli chiese Superman.

- Brutte notizie! – rispose con aria grave – Ma possono attendere una bella sigaretta non trovi?! -.

Superman, vedendo che Angus aveva tirato fuori un pacchetto di sigarette diventò eccitato.

- Bhè dato che ci siamo… me ne daresti una? -.

- No – replicò il biondo – Hai detto che non fumi no? -.

- Bhè in realtà…- e non continuò.

- In realtà? -.

- In realtà fumo -.

- Complimenti -.

- Grazie -.

Dopo qualche minuto di silenzio il biondo si osservò intorno con aria assonnata.

- Per caso hai sentito mai parlare di Zuppiriggiu Maggiore?! -. (località vicino a Belluno)

Superman fece di no col capo.

- Bhè – disse Angus – La sta per verificarsi una tragedia mio fido amico… -.

- E cosa starà mai per accadere? – chiese l’altro.

- Pupo. In concerto -.

E tutto fu subito chiaro.

Superman avrebbe di nuovo salvato il mondo dalle schifezze e dal male, dalle intemperie e dai mostri cattivi. Avrebbe semplicemente squartato quel Pupo.

- Ho solo una domanda – chiese il Superman.

- Chiedi pure – disse Angus.

- Mi faresti sentire Higway to hell?! -.

Angus sorrise entusiasta e si alzò in piedi.. – Prima vado a prendere la mia SG… poi se ne parla zuccherino -. In quella un uomo di statura simile a Angus entrò dalla porta della casa con i capelli castani scuri, camminando a stento, una bottiglia mezza vuota di birra ancora stretta nella mano sinistra.

- Angus! – chiamò roteando gli occhi.

- Che c’è? – rispose annoiato il biondo accendendosi un’altra sigaretta.

- E’ appena arrivata una squadra di Maracones! Che facciamo…?! -.

Angus gettò via la sigaretta con aria infastidita e si alzò lentamente dal divano. Dopo qualche minuto si avvicinò lentamente alla porta, dove ci stava il nuovo arrivato tutto ansimante e disse.

- Gli facciamo pentire di aver giurato servizio a Mammà quella volta, che fossero stati investiti! Malcom – continuò con tono più aggressivo – di a Brian di caricare gli Spruzzer, io arrivo fra qualche minuto -.

Il ragazzo ansimante uscì di corsa dal monacale lasciando Superman, interdetto e obeso, da solo con Angus, alto e dinoccolato.

- Quello era mio fratello. Si chiama Malcom – disse puntando un dito contro il cauterioso Superman – E insieme abbiamo distrutto il mondo della mafia di tutto il mondo. Siamo qua per fare lo stesso…ma ti spiegherò meglio di cosa si tratta in furgone…ci stai? A viaggiare con noi? -.

Superman si leccò le labbra intimidito. – Con voi chi? – chiese dopo qualche minuto.

- Con gli ac/dc – disse Angus strizzandogli l’occhio.

 

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Capitolo 2
*** Pupo's End: -15 ***


Il Boss mise giù il telefono con aria furibonda e tirò su rabbiosamente dal sigaro che stringeva in bocca un grumo di fumo

Località:Burgudignu d’Amatriciana

 

Il Boss mise giù il telefono con aria furibonda e tirò su rabbiosamente dal sigaro che stringeva in bocca un grumo di fumo. Emise nuvole di fumo e improvvisamente batté il pugno sul tavolino che stava alla sua sinistra.

- No cazzo! Cossì non va pe’ niente bbene! – disse il Boss.

La ragazza in perizomino che stava servendo da bere fece cadere i drink che stavano sul vassoio dallo spavento che si frantumarono all’istante mandando mille schizzi addosso agli uomini che stavano intorno al Boss e al Boss stesso.

- Scusami Gigi… Non volev… Scusa davvero… Io non so come… -.

- Ehi! Ehi calma! – disse con anima magnanima il Boss. – Sogno cosse che capitano a tutti – continuò con aria di buon padre.

- Il probblema, cara puttanella, è che questo paia di pantaloni costa più di tia e di tua maddrre compprresssa mi hai capiiito??! Ehh bottana??! -.

La ragazza arretrò di qualche passo ma finì nelle grinfie di un bestione dietro di lei.

- Vaa Caloggero! Sai cosa faareee! E a tia bottana – continuò puntando la mano con cui stringeva il sigaro contro la ragazza – In culo a tia e a tutta ‘a famiija ttooaa! -.

Mentre il bestione trasportava via la povera malcapitata il Boss sorrise a se stesso compiaciuto.

- Vedi Silvano – disse rivolgendosi ad un altro omaccione ritto in piedi alla sua sinistra – E’ cossì che bissoggna fare ai ggiorni nostri con queste bottane… Non ti paare?! -.

- Cetto Bosse’ – rispose con aria ottusa Silvano.

- Cossì ti voglio – commentò il Boss – Accondiscendente! -.

In quel momento squillò nuovamente il telefono e il Bosse imprecò ad alta voce.

- Maaariaaaaaa! – e il resto non si può dire senza risultare blasfemi.

- Prrontooo? – disse con modi infastiditi il Boss.

- Coosa? – disse – Ma stai schezzando Nino?! Ma davvero non è uno scherzo?? Miiiii….i cogglionnnii mi hanno rotto questi fiiji di bottane! Bbeene! EEee bbravo il nostroo Nino e gli altri due eh??!! Siete meglio delle Charliiis Eeenggels eh??! – s’interruppe un momentino.

Nel frattempo, mentre stava al telefono, Caloggero era tornato, e con se aveva sempre la battona che il Boss credeva di aver sistemato.

- Ehi Bosse – disse Caloggero con aria afflitta al capo.

- Non ora non vedi che sto teelefonaaando?? -.

- Siii – continuò il Boss – Sono d’accordo con teee! E Ancora bbravvo al nostro Nino D’Angelo! Sii…vaa beeenee! Ciaoo! – e mise giu il telefono.

Poi si girò verso CaloggeroMiii che cazzo ero al teleffonooo!! Che ti ci vuole per capirlo??!! Al teleffonoo…. -.

Caloggero mandò giù la saliva. – E’ appunto questo il punto Bosse. Non so cosa devo fare con la bottana di prima… -.

Il Boss rimase interdetto per qualche secondo. Poi…

- Ma che cazzo ti servono le istruzioni?? – chiese a Caloggero.

- No è che veramente volevo sapere se devo ucciderla Bosse -.

- Ma sei rrritttardatoo??!! Nnooo che non ddeevii… ma ssiamo matti??! Siamo sempre uomini, che cazzo! -. Caloggero se ne andò più in confusione di prima.

- Chi era la telefono prima Capo? – chiese Silvano.

- Era Nino D’Angelo… Lui e gli altri due Cocones hanno trovato ciò un gruppo di nemici che facevano disordine nel mio territorio!!! Hanno anche sssaputo che quei fiiji di mignatta voiijjiono uccidemmi… ma non la passeranno lissscia! -.

- E chi erano questi Capo? – chiese Silvano.

Gigi d’Alessio, il Boss, gettò via il mozzicone di sigaro e osservò in tralice Silvano.

- Un gruppo di capelloni! I Metallica! Stanno cercando di fermare il nostro rackets… -.

Silvano rimase in silenzio.

- Raduna i miei squadroni – ordinò all’uomo il Boss – Voglio il mio Meridional Squadron n.°17 pronto tra cinque minuti! Gigggi d’Alesssio parte per la Guuerrraaa!! Minchia che soddissfazzzioneee!!! -.

 

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