I remember you.

di Swallow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** So fucked up. ***
Capitolo 2: *** Piccole scoperte. ***
Capitolo 3: *** Sole e sigarette. ***



Capitolo 1
*** So fucked up. ***


Di quella sera non ricordava nulla.
Ricordava solo di essersi incazzata tremendamente, e di aver fatto a botte con una sua collega,
mandando a puttane tutto ciò che le dava da vivere.
Con i pochi soldi che le rimasero si precipitò al negozio più vicino, quasi zoppicando sui tacchi, e comprò
una bella bottiglia di vodka e un pacchetto di Lucky Strike.
Ben presto si ritrovò sdraiata a terra sconvolta, in un vicolo che puzzava di piscia.
Riusciva a malapena ad aprire gli occhi, e aveva una tremenda nausea.
Sentiva solo dei passi e delle voci, di ragazzi e ragazze che probabilmente stavano ridendo di lei.
Ad un certo punto però, i passi si fecero più forti e più vicini.
Qualcuno si fermò all'angolo, e vomitò.
Perfetto, così ora quel cazzo di vicolo sapeva anche di vomito. Pensò Angie.
"T-t-tutto ok?" disse una voce
Riuscì ad aprire gli occhi e pian piano, l'immagine sfocata diventò ben chiara
e davanti a lei apparesero due grandi occhi verdi che la squadravano preoccupati.
Angie chiuse gli occhi e si mise seduta.
"Pare che tu non stia molto bene" disse 'occhi verdi' sorridendole.
"Già." Rispose vomitandosi brillantemente sulle scarpe
"Forse è il caso di spostarci da quì, vieni." Disse prendendola per un braccio, non in modo galante, ma come si
prende una bambola di pezza o un peluche.
Occhiverdi notò che la ragazza non riusciva a reggersi in piedi, così la caricò in spalla.
Dopotutto Angie non era così pesante, quel poco che guadagnava allo  strip club a malapena riusciva
a pagarle un pasto e una dose, o delle sigarette.
Il misterioso ragazzo la fece sedere su una panchina, e si sedette vicino ad Angie accendendosi una sigaretta.
"Non parli molto,eh? Disse
Angie non è mai stata una ragazza socievole, è anzi, la persona più asociale che si potrebbe mai incontrare.
Quella sera stava davvero male, il che non le permetteva di parlare perchè gli avrebbe vomitato addosso.
"Susu, sdraiati." Disse facendola appoggiare sulle sue gambe.
Era il primo ragazzo gentile che avesse mai incontrato prima d'ora.
Di solito aveva a che fare con omaccioni grassi e volgari che volevano solo scoparla, 
per poi tornare a casa dalla loro famiglia, tre o quattro figli, e una moglie grassa che non fa altro che lamentarsi.
"Meglio?" Chiese tirandole indietro i capelli 
"Molto." Rispose accennando un sorriso, tentando di non vomitargli addosso.
"Che ci fa una ragazzina come te da sola in giro per Los Angeles? Non dovresti essere a casa?" Chiese
"Ma vaffanculo, ho 19 anni non sono una cazzo di ragazzina." Rispose Angie infastidita
"Oh, come vuoi." Disse lui accendendosi un'altra sigaretta

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Capitolo 2
*** Piccole scoperte. ***


Rimasero  li, fino alla mattina seguente,senza quasi accorgersi che era ormai l'alba.
"Posso...portarti a casa? Qualcuno sarà pur preoccupato per te." Chiese timidamente lui
"No,lascia perdere." Rispose mettendosi seduta
"Quindi...che pensi di fare ora?" le chiese
Angie non rispose, stava davvero malissimo.
Lui le fece strada verso la sua auto e la fece salire.
Era un'auto piuttosto vecchia e mal messa, ma aveva un nonsochè di carino.
Forse l'autista, ecco, probabilmente lui. Pensava Angie.
Ora che non era ne strafatta ne ubriaca aveva finalmente l'occasione di poterlo osservare meglio.
Era un ragazzo piuttosto magro, con due grandi occhi verdi, e dei capelli nerissimi, mossi, fino alle spalle.
Indossava un improbabile camicia a fiori e una collanina di legno.
Giudarono verso la periferia, e presto si trovarono in un piccolo parcheggio.
Lui fermò la macchina e la fissò per qualche secondo sorridendo.
Angie era tremendamente timida fece finta di nulla,si guardò attorno attorno e arrossì.
Angie aveva due grandi occhi neri, delle ciglia lunghissime, capelli corti e rossicci
labbra carnose e delle lentiggini che le coprivano il naso un po' storto.
Nonostante non fosse perfetta, era davvero bellissima. Pensava lui.
Ben presto si accorse di stare facendo la figura del perfetto coglione, così scesero
dalla macchina e salirono qualche rampa di scale fino ad arrivare ad un piccolo bilocale, 
dov'erano improvvisati dei letti, composti più che altro da vecchi materassi rotti e brande.
C'erano dei ragazzi sdraiati sui letti.
Senza fare rumore i due entrarono in una piccola stanza.
Era una stanza davvero carina, ad Angie  ricordava la sua stanza, quando aveva 13 anni.
Era piena di poster, fotografie e dischi.
C'era un enorme collezione di dischi in vinile, che "occhiverdi" custodiva avidamente.
"In caso tu ti voglia riposare... beh questo è il posto meno squallido." Disse uscendo dalla stanza
"No, aspetta. Che fretta c'è?"- Disse Angie sedendosi sul letto distrutta.-"Non so nemmeno il tuo nome, 
Io sono Angie comunque."
"Oh, è una fortuna che tu non lo sappia, credimi." Rispose mettendo un disco degli Stones e sedendosi vicino a lei.
Angie aveva ripreso a stare davvero male, e si sdraiò.
Continuava a contorcersi dal dolore,così il ragazzo si sdraiò vicino a lei, stringendola tra la braccia.
Angie rimase sorpresa, e per qualche secondo le parve di star meglio.
"Grazie..." Disse lei sottovoce
I due parlarono a lungo, delle loro vite, di come entrambi avevano deciso di abbandonare le loro famiglie
che erano ormai a pezzi.
Qualche minuto dopo un ragazzo dai capelli rossi entrò in camera urlando.
"JEFFFFFFFREEEY!" gridò facendo il coglione, seguito da altri due ragazzi.
Angie sorrise, era felice, ora sapeva il suo nome.
Però, era stato piuttosto facile.
"Fanculo Axl!" Disse "Jeffrey" scansandosi dalla ragazza e alzandosi.
"Jeffrey..." Disse lei ridacchiando
"Izzy." Disse lui guardandola e abbassando lo sguardo, quasi arrossendo.

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Capitolo 3
*** Sole e sigarette. ***


"Ohh ma abbiamo un ospite!" Disse un ragazzo biondo spuntando da dietro il rosso, tutto sorridente.
"Già..." Angie lo guardò accennando un sorriso
"Ehm, Ragazzi, Angie. Angie, loro sono Axl, Duff, Steve e Saul ." Disse Izzy schiarendosi la voce e tentando una misera presentazione.
"ANGIEEE, ANGIEEE, WHEN WILL THOSE CLOUDS ALL DISAPPEAAAAAR?!" Axl improvvisò un acuto (mancato.)
"Beh noi andiamo in città, volete venire?" Accennò un ragazzone dalla carnagione scura e i capelli riccissimi, Saul.
"Non credo, Angie non si sente ancora molto bene." Disse Izzy leggendole come nel pensiero
Axl fece una sorta di occhiolino ad Izzy e chiuse la porta.
Angie lo guardò e sorrise come per ringraziarlo.
"Quindi...hai detto che eri una spogliarellista, guisto?" Chiese Izzy mostrando finto disinteresse
"Già, ma non pensar male...L'ho fatto solo per i soldi. A dire il vero odiavo quel lavoro." Disse lei spostandosi una ciocca di capelli che le era scivolata sul viso
"Capisco... Menomale. Fin'ora ho avuto solo ragazze spogliarelliste, delle vere puttane. Mi fa piacere che tu sia una persona seria." Disse Izzy sorridendole
Angie pensò subito male, "...fin'ora ho avuto solo ragazze.." chissà cosa intendeva.
Venne interrotta dal ragazzo, che le porse una mano per farla alzare.
Angie si reggeva in piedi, così si avviò in cucina, dove c'era un piccolo balcone, spostò le tende e uscì, appoggiandosi alla righiera.
Guardava fuori, strano, in così tanti anni non si era mai soffermata su quella città.
Certo, la periferia non era la parte migliore di Los Angeles, ma a lei piaceva, sembrava lo stesso così piena di vita, di gente semplice.(Escludendo prostitute e gli spacciatori.)
 "Stai megio,vedo." disse Izzy avvicinandosi e porgendole un bicchiere d'acqua
"S-s-si, grazie mille, davvero." Sorrise abbassando lo sguardo
"E' davvero bella." Disse lei guardando le case di periferia, che venivano inghiottite dal sole.
"Oh grazie tesoro, lo so. Volevo anche fare la manicure ma sarei sembrata troppo volgare!" Disse Izzy facendola ridere
Aveva davvero un bel sorriso, una bella risata, i suoi occhi brillavano alla luce del sole.
Nonostante fosse decisamente imperfetta, aveva qualcosa che faceva impazzire Izzy.
Lui continuava a fissarla con un misto di stupore e ammirazione, appoggiato alla ringhiera del balcone.
Lei vedeva con la coda dell'occhio che la stava fissando, ma non fece nulla.
Izzy si avvicinò sempre di più a lei, facendo l'indifferente, fino a quando le loro spalle si toccarono.
Angie quasì balzò dall'emozione.
Nonostante fosse stata una spogliarellista per anni, non aveva mai avuto un vero rapporto con un ragazzo, eccetto per Mick.
"Sai..." Disse "Quando hai detto della ragazza ecco...Anche io ho avuto un rapporto quasi stabile.
Si chiamava Mick, era un ragazzo che frequentava spesso lo strip club, alto, con dei lunghi capelli lisci, 
che teneva in una coda.Abitava ad un solo isolato dal mio appartamento, quindi mi era facile vederlo.
Un giorno però andai da lui e lo beccai mentre si bucava... è stato terribile.
Tutte le convinzioni che avevo su di lui, la mia stima, il mio amore per lui, in un'attimo sparirono.
Tra l'altro scoprì anche che si era scopato una mia collega, ciò rese definitivamente fine alla nostra relazione.
Proprio lei, quella che mi ha fatto cacciare dal locale. Capisci?" 
Izzy la ascoltava, sapeva ascoltare.
E' sempre stato un ragazzo silenzioso, ma presente.
Si girò verso Angie, e vide una lacrima che le scivolava sulla guancia.
Si avvicinò e la strinse forte a se, e le asciugò gli occhi gonfi con il polsino della camicia.
Izzy capiva perfettamente la sua situazione, con tutte quelle puttanelle che aveva attorno.
Angie si sdraiò sul balcone, con le gambe a penzoloni, ancora piangendo, e si accese una sigaretta.
Izzy entrò in casa e subito ne uscì con in mano una chitarra.
Si sedette e pian piano iniziò ad intonare quelle che sembravano le note di Angie, questo la fece sorridere.
Iniziò a canticchiare tra un tiro e l'altro, fino a quando Izzy smise di suonare e si sdraiò vicino a lei abbracciandola.
Lei sorrise, e poco dopo senza accorgersene si addormentò tra le sue braccia.

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