-L'odore della pioggia-

di Nihal06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** avviso ***
Capitolo 2: *** capitolo1:l'inizio di tutto- ***
Capitolo 3: *** capitolo 2:-presentata alla mia nuova classe,l'inizio di una grande amicizia- ***
Capitolo 4: *** capitolo:-perchè tu per me sempre ci sei e ci sarai- ***
Capitolo 5: *** capitolo 3:Grazie di esistere,il mio primo bacio- ***
Capitolo 6: *** capitolo 4:notte in bianco- ***
Capitolo 7: *** capitolo 5-stand by- ***
Capitolo 8: *** capitolo 6-scoperti- ***
Capitolo 9: *** capitolo 7-lettera- ***
Capitolo 10: *** capitolo 8 -fiamme blu- ***
Capitolo 11: *** capitolo-9 shorts- ***
Capitolo 12: *** capitolo 10-missione ***
Capitolo 13: *** 11-missione parte 2- ***
Capitolo 14: *** capitolo 12- riflessioni ed informazioni- ***
Capitolo 15: *** capitolo 13- fuggiaschi- ***
Capitolo 16: *** capitolo 14-ospedale- ***
Capitolo 17: *** 15- Mi piaci- ***
Capitolo 18: *** 16- Dimmi chi sei?- ***
Capitolo 19: *** 17-come in un romanzo rosa- ***
Capitolo 20: *** 18- mi assomigli mamma- ***
Capitolo 21: *** capitolo 19- non è finita- ***



Capitolo 1
*** avviso ***


vorrei avvisare i lettori della storia vhe nella presentazione avevo chiamato la protagonista noemi, bhè ho deciso di cambiare il nome in namika, credo che ormai l'avevate capito ma io lo dico per evitare incomprensioni. grazie e e vi lascio ai capitoli.

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Capitolo 2
*** capitolo1:l'inizio di tutto- ***


mi presento:Mi chiamo Namika e ho 10 anni.Sono alta magra con gambe magre e lunghe,collo lungo e corpo sinuoso braccia lunghe e mani sottili e del viso che dire del viso così misterioso oscuro quasi cattivo occhi penetranti color della notte e capelli lunghi  color castano scuro.Labbra sottili ma pronunciate color rosso scuro,naso alla francesina e guance rosee .Più si andrà avanti con la storia più scoprirò insieme a voi qualcosa sul mio misterioso passato e sul mio prossimo ma incerto futuro alla alice academy. Proprio così alla famosa alice academy, dove sembra esserci andata anche la mia sconosciuta e ormai definitivamente persa madre. dopo aver "manifestato il mio potere" a scuola, hanno chiamato a casa mia ed'hanno detto che sarebbero venuti a prendermi quelli della alice la mia nuova casa non che mi dispiacesse lasciare casa mia per carità, tutto era meglio di quel posto. Beh,direi che è meglio chiarire un pò quanto so del mio passato che non è poi molto praticamente, mia madre dopo essere uscita da questa alice academy,aveva bisogno di soldi ed ha sposato un uomo anziano ricco un imprenditore ,mia madre mi ha tenuta fino ai 4 anni dopo è scappata e il mio cosidetto padre che per altro non vedevo mai perchè era sempre via  per lavoro non si è certo preso l'incarico di accudirmi ma figuriamoci,dopo avermi sballottato di qua e di la tra i vari parenti  mi ha trovato una sistemazione........Si a casa delle mie zie sorelle di mia mamma che mi equivalgano ad un peso per loro. Delle  zie eccentriche che dirigono un night club, e dovetti crescere in fretta . A scuola, beh a scuola ero la più bella,odiata dalle ragazze ed amata dai ragazzi i quali ci provavano con ogni 2x3,avevo trovato solo un'amica Desirè una ragazza dai capelli a caschetto azzurri serena aperta tutto l'incontrario di me.Mi dispiaceva lasciare casa solo perchè mi sarebbe mancata la mia amica non  per altro ,non ero mai stata veramente affezionata alla mia vita, non mi apparteneva veramente per me morire e vivere erano la stessa cosa.......
Aspettavo la macchina quando la vidi una limousine nera che "chik” pensai,posando la testa della mia migliore amica dalla mia  spalla al divano, lei  era addormentata vicino a me con le guance rigate ed ancora bagnate dalle lacrime,dovevo fare attenzione a non svegliarla per oggi aveva pianto abbastanza per me non volevo altre lacrime,gli diedi un leggero bacio sulla fronte che era il mio saluto poi le lasciai un bigliettino,le scostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sospirai;chissà quando l'avrei rivista...
 salutai affrettatamente le mie zie e me ne andai, un uomo aprì lo sportello e mi fece salire dicendomi"sali pure namika" conosceva il mio nome ,wow,ma bene iniziamo subito a farci conoscere pensai.......
entrata in macchina solo dopo realizzai che dietro sul sedile c'era un altra bambina dai capelli corti neri immersa nell'oscurità che girava un minuscolo cacciavitino in uno strano marchingegno,la salutai e mi presentai" ciao io mi chiamo namika ed'ho 9 anni quasi dieci tu?"e lei sospirando rispose a mò di computer"hotaru imai 10 anni ciao" e poi riprese a lavorare al suo impegnativo progetto. Arrivammo a scuola che ormai era tarda mattinata e ci si parò davanti a noi un grande cancello dorato che si aprì alla vista della macchina,all'interno del cancello la macchina si fermò e ci fecero scendere li incontrai un uomo alto biondo sulla ventina che salutò il nostro accompagnatore con fare scettico" chi ci hai portato persona"disse il ragazzo biondo al nostro accompagnatore che avevo scoperto chiamarsi persona,lui rispose con tono di voce secco e acido "hotaru imai 10 anni ,alice dell'invenzione" indicando la bambina vicino a me che non aveva degnato nessuno di uno sguardo ancora intenta nel suo lavoro ,"e namika,namika chen "a quelle parole vidi il volto del professore biondo soffermarsi sul mio come se avesse visto un volto da lui già conosciuto"alice dell'angelo della morte”vidi ilsuo volto  scurirsi e rattristarsi..
.Mi accompagnò alla stanza centrale dove mi avrebbero dato una divisa,e diretto al mio dormitorio per riposarmi ad hotaru fecero prima e la mandarono nella sua stanza mentre a me dovettero lasciarmi li ad aspettare perchè si era verificata un emergenza così stetti lì seduta in una poltrona,frustata perchè non ero mai stata una persona molto paziene.  Ma ad un certo punto  notai un ragazzo che si affacciava alla finestra dai capelli neri e gli occhi color fuoco,un bel ragazzo direi. Saltò dentro dalla finestra con fare atletico, e si fermò a 10 cm da me, io mi alzai e lui , mi fissò con fare sospetto ed aggiunse "chi sei?" e io cercando di sorridere anche se ero alquanto infastidita, dai suoi sguardi e sorrisini maliziosi ,risposi tirata "namika chen quasi 10 anni" e poi chiesi con curiosità "tu?" lui non rispose ignorò la mia domanda e continuò a scrutarmi con fare eccitato, oddio era  come se avesse visto la prima ragazza dopo tanti anni e poi con sorriso malizioso mi chiese " che alice hai?"io sospirai e cercai di ricordarmi cosa aveva detto quell'uomo all'inizio e poi aggiunsi torturandomi una ciocca di capelli tra le dita"l'alice,l'alice...l'alice,l'alice dell'angelo della morte" dissi infine con fare soddisfatto , lo guardai e di nuovo gli chiesi sperando che mi rispondesse "e tu?" lui mi mostrò una mano dove apparve una fiamma,e poi sorrise alla vista del mio sguardo sbalordito .Infine si girò ed andò verso la finestra quando si apri la porta di colpo ed entrò il ragazzo biondo di prima , il ragazzino   ringhiò e disse  " narumi ci si rivede, vedo che persona ha portato una bella ragazza ,sta volta ,meno male" narumi gli sorrise e si rivolse verso di me dicendomi " vedo che hai già conosciuto natsume hyuuga alice del fuoco il migliore della sua classe...
" non fece in tempo a finire che lo imterronpei con un "ci siamo gìà presentati" non avevo voglia di sentire chi era quel pervertito mi bastava sapere che alice  aveva ,natsume mi salutò con un cenno del capo e se ne andò da dove era venuto a quel punto narumi così si chiamava mi fece indossare la divisa che a dire il vero  molto bene e mi accompagnò alla mia camera dove mi sarei potuta riposare..............

 

 

 
 

spero che vi piaccia come inizio e che vi intrighi a continuare a leggerla almeno un pochino xD vorrei ringraziare le mie amiche che mi hanno oltre che convito a scrivere la storia anche anche aiutatoxD recensite e io cercherò di aggiornare al più presto xD
baci,baci e al prossimo capitolo xD

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Capitolo 3
*** capitolo 2:-presentata alla mia nuova classe,l'inizio di una grande amicizia- ***


 arrivata nella mia camera mi guardai in torno,era una camera abbastanza grande con una finestra di fianco al letto,ed una porta a vetrata con tanto di tende che dava su un terrazzo  molto ampio......................
wow a pensarci bene  era proprio una bella camera,vediamo come si sta sul letto e a quel punto mi buttai a braccia aperte sul letto.
A contatto con così tanta morbidezza mi addormentai anche perchè nel viaggio in macchina,non avevo quasi chiuso occhio.
Mi svegliò un bussare alla mia porta e una voce che mi ripeteva" namika,namika ,ci sei,sono il signor narumi,posso entrare,devo portarti nella tua nuova classe,namika,namika,posso entrare"ma che voleva quel rompipalle di un professore ARGGGGG io odio essere svegliata, e odiavo ancora di più questo professore,ma risposi comunque tirata"arrivo subito,la prego mi attenda fuori per 5 minuti che mi preparo" a quel punto mi alzai dal letto,e mi diressi verso il bagno.......
mi tirai su la frangetta con una mollettina e mi feci una coda alta ma cotonata con un gran fiocco per tenerla su.....
 poi mi diressi fuori dalla stanza e narumi esclamò "wow,sei proprio una bella ragazzina natsume non ha cattivi gusti!" al pensiero di quel pervertito mi sentii morire dall'imbarazzo e dalla rabbia....................... attraversammo diversi corridoi e passammo per diverse aule prima di arrivare alla sezione scuole elementari,e poi fino a davanti all'aula B della sezione elementare.
 narumi bussò ed entro dentro in un'aula dove regnava il caos generale,chi volava,chi disegnava sulle pareti,chi leggeva nella mente delle persone,ch faceva esperimenti........
Quando entrammo nessuno ci degnò di uno sguardo,finchè narumi non si schiarì la voce e disse "Va bene ragazzi adesso tornate tutti ai vostri posti,che vi devo presentare una nuova alunna" tutti dopo quelle parole mi fissarono e iniziarono a bisbigliarsi nelle orecchie dei compagni fino che narumi non battè le mani ed indicandomi disse " lei è namika chen di nove anni quasi 10 ed'ha l'alice dell'angelo della morte,prego siediti in fondo alla classe l'ha c'è un posto,adesso io vi lascio al mio suplente,arrivederci" io passai ai lati delle file dei banchi e vidi hotaru seduta con gli altri bambini che mi scrutava anche lei , ad un certo punto arrivai al mio posto l'ultimo banco dove sedeva un ragazzo con un libro in faccia e le gambe sul banco......
Si era messo comodo il ragazzo,  "ciao,scusa ti faresti un pò più in la dovrei sedermi"dissi, a quelle parole lui si tolse il libro dalla faccia e mi guardò e poi mi sorrise,  un  bel sorriso malizioso.....
noooooooo lui era il pervertito di stamattina e mi stava di nuovo fissando, esclamai "noo,ancora tu ,non ci posso credere"mettendomi una ma sulla bocca molto teatralmente come per dire che ero sconvolta .
 Lui mi guardò rise di scherno ma non si fece più in la, allora mi adirai  e sottovoce dopo essermi avvicinata al suo orecchio dissi con tono di sfida  "sentimi, te lo richiedo per un'ultima volta fatti in la brutto pervertito" a quelle parole si spostò e mi fece spazio,quando notai tutti gli occhi della classe puntati su di noi perfino quelli del supplente, che era rimasto irrimediabilmente a bocca aperta, ma scusa che avevo fatto di tanto speciale...........
quando mi sedetti sentii bisbigliare "l'ha fatta sedere hai visto,non l'ha bruciata,non l'ha nemmeno sfiorata con il suo fuoco"da dei ragazzini davanti di noi.
 Poi sentii  la voce di natsume dirmi nell'orecchio "comunque un ragazzo non può osservare una ragazza che passa subito per un pervertito" io lo guardai ,e con dissenso dissi "certo perchè il tuo era soltanto un innocuo osservare" feci una pausa che preannunciava le mie conclusioni e poi dissi “,sei un guardone e per lo più pervertito " aggiunsi soddisfatta delle conclusioni che avevo tratto , e lui rise di nuovo e come niente fosse ricominciò a leggere il suo fumetto.
Mi accorsi poi che vicino a natsume sedeva un'altro ragazzo biondo molto carino anche lui intento ad accarezzare un coniglietto bianco che teneva in braccio ,che dolce pensai.
Mi sporsi verso di lui con la mano oltrepassando natsume con il braccio,e disse con un gran sorriso "CIAO,mi chiamo namika  tu?" e lui diventando tutto rosso dopo avermi guardato in viso  aggiunse balbettando  "c...cia...ciao,io sono ru...ru..ruka!" ed io aggiunsi di nuovo  "che bello il tuo coniglietto,posso accarezzarlo?" e ruka sorridente come non mai rispose "c..ce..certo che puoi!!" a quell'affermazione il coniglietto mi saltò in braccio e passai tutta l'ora ad accarezzarlo con ruka che mi guardava e sorrideva,che dolce che era quel ragazzo.....
Alla fine della lezione ruka e natsume mi acconpagnarono nel parco e ruka mi spiegò un pò come funzionava l'accademia, natsume sembrava disgustato da quelle  affermazioni  e così capii subito che non gli piaceva stare lì,e pensai se dopo esserci stata un bel pò avrei pensato lo stesso anche io.........
Alla sera cenai seduta vicino a loro e la serata passò veloce tra una chiacchera  e l'altra,fino che non arrivò ora di andare a dormire quando natsume insistette ad accompagnarmi fino al mio dormitorio inventandosi scuse come ,” secondo me non ti ricordi la strada”certo non ero un genio ma non tanto imbecille da non ricordarmi 200 m di strada.
 ,”e se ti violentano dopo non venire da noi piangendo”oddio perché dovrebbero violentare proprio me scusa
” va a finire che non ci arrivi viva al dormitorio” cavolo ma quanto era pessimista sto ragazzo, io mi limitavo ridere sotto i baffi con ruka ...........................
 arrivati davanti al dormitorio natsume mi sossurrò nell'orecchio un dolce "buona notte"che mi fece salire dei brividi lungo tutta la spina dorsale, e io diedi un bacio  sulla guancia tutti e due e poi corsi su per le scale lasciandoli impalati e sorpresi fuori dal mio dormitorio........questa si che era vita. 

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Capitolo 4
*** capitolo:-perchè tu per me sempre ci sei e ci sarai- ***


 
 
 
 
 
 
 
Erano ormai passate due settimane all'accademia,qui il tempo non sembrava finire mai.
Natsume e Ruka da un pò di giorni mi venivano ad aspettare alla mattina davanti al dormitorio e alla sera mi riaccompagnavano,eravamo diventati amicissimi, passavo tutto il tempo con loro, e la cosa più bella era al pomeriggio quando io e Natsume ( a volte si univa anche ruka e stava li ad accarezzare il coniglietto che dolce)stavamo sotto ci mettevamo sotto l'albero a leggerelui i suoi manga ed io i mie romanzi xDDDDD era molto rilassante anche se dovevo sopportare gli sguardi e i bisbigli delle persone....
Un pomeriggio stavo mangiando seduta in mezzo a natsume e ruka quandò arrivò il robot che consegnava le lettere......
io ormai avevo perso la speranza che qualcuno mi scrivesse ma non fu così perchè a un certo punto sentii chiamare il mio nome da quell'ammasso di ferraglia........
"Namika Chen".....io mi alzai non ci potevo credere aveva detto il mio nome.
Presi la lettera e la girai per vedere chi me la mandava.....
Era da parte di Desirè la mia migliore amica,lei si era ricordata di me,lei mi voleva bene.............
E io mi ero dimenticata di lei che ipocrita che ero.
in quel momento mi misi una mano sulla bocca per non gridare,e con l'altra tenevo la lettera per guardarla per capire se non stavo sognando.......e poi una lacrima,due tre...
mi misi a correre in direzione del dormitorio,volevo stare da sola,volevo stare in camera mia e leggermela da sola.
 Arrivata in camera  mi sedetti  sul letto e iniziai a scartarla facendo attenzione a non romperla e dentro trovai una foto di me e desirè di questi ultimi mesi sedute su una panchina abbracciate abbracciate e un'altra di noi due da piccole in spiaggia d'inverno che correvamo in riva al mare per mano cercando di schivare le onde,con le scarpe in mano e i pantaloni tirati su per non bagnarci......lessi nella prima foto dietro c'era scritto " perchè so che la nostra amicizia durerà per sempre,perchè so che tu per me sempre ci sarai e rimarrai sempre la mia migliore amica".
In quel momento piansi ancora di più e dopo aver poggiato le due foto nel comodino di fianco al mio letto lessi il biglietto che c'era dentro........................
------PER  NAMIKA CHEN LA MIA MIGLIORE AMICA-------------
 
        ciao,piccola stella,grazie che mi hai lasciato 
        l'indirizzo dove spedirti le lettere,non
         so cosa scrivere tu lo sai già che mi manchi,
         e sai che mi mancherai sempre di più quindi
         è inutile ripetertelo, sai già che donerei 
         un arto per rivederti e so già che non me lo
         permetteresti,e so che non ci permettono nemmeno
         di rivederci fino al tuo diploma,cosa che accadrà                 
          più o meno fra 5 anni,e io non c'è la faccio a 
          stare senza di te,non voglio stare senza di te,
          non voglio dimenticare quei nostri momenti insieme
          non voglio avere nuove amiche,non voglio avere 
          un'altra amica,io voglio te voglio passare la mia
          adolescenza con te di fianco, a consolarci quando 
          dei ragazzi ci spezzeranno il cuore,voglio andare 
          a londra, a parigi in tutti quei meravigliosi
          posti dove tanto volevamo andare con te,non voglio
          nessun altro al mio fianco,non voglio che tu mi 
          dimintichi, voglio ancora ridere con te,
          voglio ancoragiocare sulla spiaggia con,
          non possono separarci........... Mi dispiace
          perchè in realtà loro possono farci tutto questo,
           possono rovinare un'amicizia, ma una cosa è certa           
           io non ti dimentico e non lo farò mai e troverò 
           modo per riuscirti a vedere almeno una sola volta
           stanne certa c'è la farò.....intanto tu cerca
           di rispondermi.ti voglio bene la tua migliore
            amica.
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** capitolo 3:Grazie di esistere,il mio primo bacio- ***


 

DALLA PARTE DI NATSUME:




da quanto avevo visto per l'arrivo della lettera era abbastanza sconvolta, dovevo aspettarmelo le ragazze sembrano essere molto sensibili per questo genere di cose,aveva fatto una faccia e poi era corsa via piangendo senza dire niente a nessuno. Non so spiegarmelo ma ero tentato di correrle dietro, era come se una parte di me soffrisse con lei.
ma qualcosa mi aveva fermato,quel qualcosa era ruka che mi teneva per un braccio e mi guardava in un modo che non sarei mai riuscito a decifrare. "credo che dovremmo lasciarla da sola,insomma è una cosa personale ,e poi sai come sono fatte le ragazze".
da quando era diventato un esperto di ragazze lui che non riusciva a rivolgere una sola parola ad una di esse senza balbettare incepparsi e arrossire chinando  sempre la testa. L'avrei raggiunta finito di mangiare questo era certo e lui avrebbe solo provato a fermarmi questa volta non avrei avuto paura ad incenerirgli un po’ il sedere.

mangiai velocemente e quasi-quasi non finivo per soffocarmi con il riso.  La realtà era solo che avevo una voglia matta di andare da lei. Diciamo che così era esagerato il mio era solo un accertamento sulle sue condizioni niente di più. Forse non era un granchè come bugia ma non riuscivo a capacitarmi di sentirmi in pena per una ragazzina,mocciosa,stupida,bambina dannatamente bella che per altro mi chiamava pervertito anche se era particolarmente carina dovevo ammetterlo.  Forse mi sentivo male,uscii dalla sala mensa che mi sembrava essere diventata più stretta così all’improvviso, quasi cercando di soffocarmi anche lei. scesi in giardino e optai per una passeggiata ero sicuro di dover schiarirmi un bel po’ le idee.

Passi, passi dietro di me mi voltai veloce.”natsume non farlo sono ruka fermati!”

Era solo ruka che mi seguiva,sospirai e abbassai la mano che era già pronta all’attacco mentre lui era sbiancato dalla paura "ruka no voglio stare da solo". Detto questo proseguii per la mia strada. mi sedetti sotto un albero poco distante dal dormitorio femminile, poco distante da lei. Cercavo inutilmente  di dare una spiegazione logica al mio comportamento,non riuscivo proprio a capire perchè mi sentivo così in ansia per una ragazza, non mi era mai capitato prima d’ora.

 non potevo più aspettare, salii le scale e ritrovai la sua porta aperta.
mi appoggiai allo stipite e la guardai sul letto che leggeva. mi avvicinai e guardai le foto sul suo comodino .erano di lei e di un'altra ragazza con degli strani capelli azzurri.
erano belle come foto , anche lei dovevo ammettere che era venuta benissimo, non che fosse strano, quel suo sorriso mentre rideva con l’amica era stupendo ,le guardai di nuovo e con le due fotografie in mano aggiunsi sempre guardando le foto "sono belle dovresti trovare una cornice" in quel momento lei si girò e mi guardò asciugandosi una lacrima  che stava scendendo con il dito.
sembrava avermi notato solo adesso.
la guardai era arrossita ed era bella perfino se aveva pianto questa cosa era impossibile per una persona normale ma quanto pare lei era un caso a parte. mi sarebbe piaciuto avvicinarmi e baciarla, mi trattenni a forza.
mi limitai ad accarezzargli una guancia raccogliendogli alcune lacrime che ancora stavano scendendo con le  mie dita. Era strano come simili gesti che si addicevano poco ad un carattere quale il mio potessero venirti  quasi naturali in momenti come questi. Strinse la mia mano tenendosela sulla guancia poi si avvicinò ero sicuro che stesse per baciarmi,me lo sentivo mi preparai a sentire le sue labbra sulle mie ma il momento non arrivò mai.
qualcuno bussò  sulla porta che avevo chiuso entrando e lei si staccò spaventata senza neanche avermi sfiorato,subito dopo entrò era ruka............lo  maledissi più di una volta mentalmente, perché cavolo era venuto gli avevo detto di voler restare da solo, anche se in realtà proprio da solo non ero.
namika si era allontanata visibilmente più che imbarazzata e non mi aveva parlato per tutto il resto della serata nemmeno a cena e quando alla sera dovevamo riaccompagnarla pregai  ruka all’infinito perché non venisse e di  inventarsi una  qualsiasi scusa,dovevo finire quello che avevo iniziato una volta per tutte,non mi piaceva lasciare le cose a metà soprattutto cose del genere.
alla fine c'è la feci restai solo con lei, dovevo un enorme favore a ruka. Lei per tutto il tragitto non aveva  osato rivolgermi la parola forse era ancora imbarazzata teneva la testa china e si teneva a distanza da me quasi avessi la peste, ogni tanto arrossiva  quando vedeva  che la guardavo.

Avevo perso le speranze non c’èra modo di parlargli,  ma forse mi sbagliavo a un certo punto si fermò  si girò di scatto e mi guardò prese un bel respiro e mi disse quasi urlando "senti mi dispiace per oggi non era mia intenzione cioè si lo era è solo che mi sono fatta prendere........."continuava  a parlare come una radio , ma non ascoltai altro  mi bastava. gli dispiaceva per una cosa che non aveva fatto che scema.
mi avvicinai mentre lei continuava  a parlare senza degnarmi di uno sguardo, troppo impegnata a dare sfogo al suo monologo interiore di cazzate, fissai le sue labbra intensamente erano così belle .mi avvicinai e   stanco delle  sue  mille parole inutili gli sussurrai a poca distanza dalla sua  bocca."la vuoi finire di blaterale"subito dopo gli tirai il collo della camicia della divisa verso di me  in modo che il suo viso fosse attaccato al mio e poi la baciai. la sentii irrigidirsi  e stringere i pugni contro il mio petto forse per respingermi, fino a sciogliere le mani che posò sul mio petto lasciandosi andare. poco dopo si staccò era durato fin troppo poco per i miei gusti, senza dirmi niente corse via per le scale  del suo dormitorio. sorrisi,adesso potevo andare a dormire soddisfatto.   

 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** capitolo 4:notte in bianco- ***


Dalla parte di namika: mi era piaciuto non potevo negarlo, era forse il più bel bacio che avessi mai dato. Non  che potessi  vantarmi di averne dati mille, ma certo dei baci li avevo già dati. Se questo si poteva definire bacio, mi sentivo costretta per il modo possessivo  in cui mi aveva afferrato per la camicia, un modo che di delicato non aveva nemmeno l’ombra. Avevo cercato di respingerlo facendo forza sul suo petto ma mi tratteneva ormai per le spalle, era anche solo inutile provare a tentare di trovare una qualsiasi via di fuga. lui era più forte di me. E poi ci volle poco alla fine, perché mi accorgessi che tanto male  quel bacio non era, forse valeva la pena lasciarsi andare, darsi una calmata . anche se il mio cuore frenetico non sembrava avere intenzione di fermare la propria irrefrenabile  corsa verso l’esterno. Sciolsi i pugni quasi istintivamente, e contemporaneamente mi sciolsi anche io lasciandomi trasportare. Poi un fruscio di un ramo, forse un rumore impercettibile del vento tra le foglie. La insensata paura che ci fosse qualcuno, che qualcuno potesse vederci o anche solo potesse scorgere il nostro profilo da lontano ed avvicinarsi incuriosito per poi poter godersi meglio lo spettacolo. C’erano già troppi bisbigli alle nostre spalle non  avevo motivo di alimentarne altri pensai . La vergogna aveva preso il sopravvento lasciando nel mio stomaco un senso di innaturale avversità verso quell’ effusione che poteva facilmente essere resa pubblica. Lui si era lasciato andare con me e la sua presa non poteva nemmeno essere definita tale da tanto che era molle. Forse era sicuro che non potessi più scappargli adesso che mi ero lasciata trasportare, si sbagliava. I miei palmi aperti ancora sul suo petto,  bastò una piccola pressione e fui libera. Indietreggiai e corsi via , non  dovevo voltarmi,se lo avessi fatto sarei stata persa. Niente mi avrebbe impedito di correre di nuovo da lui. Mi chiusi la porta alle spalle lasciandomi scivolare lungo il suo profilo di legno. Accucciai il viso tra le gambe portandomele al petto, piansi . non sapevo il motivo per cui lo feci, non c’è n’era motivo infatti, ma lo feci comunque, forse per sfogarmi. Poi stancamente mi  alzai, mi misi in pigiama e mi lanciai sul letto per cercare di dormire. Il sonno era sparito , forse ero troppo agitata. Trascorsi la notte a rigirarmi  nel letto senza successo. La mattina quando mi vidi allo specchio quasi non urlai. Avevo occhiaie inguardabili e i segni del pianto di ieri sera erano ancora visibili .cercai di fare un'opera di ricostruzione plastico facciale degna di un qualsiasi medico laureato in chirurgia facciale,e poi mentre mi mettevo il burrocacao alla fragola mi ricordai di ieri sera ed'arrossii di colpo, senza un motivo ben definito .ok,ok, forse questo era grave io che arrossivo, non mi era mai capitato per queste cose,e per lo più che non dormivo nemmeno, ero famosa per essere un ghiro. Ma questo non era il peggio , infatti mi ricordai che alla mattina mi venivano  a prendere e quasi non crollai a terra per lo sconforto,come avrei fatto a rivederlo, a salutarlo, a rivolgergli ancora la parola senza svenire sul momento. mi ricomposi il meglio possibile, e mi fiondai giù dalle scale, facendo due scalini alla volta. lì vidi lì come ogni mattina che mi aspettavano, niente di nuovo fin qui. non dovevo farmi vedere imbarazzata da loro, se no natsume mi avrebbe preso in giro di sicuro e poi non era certamente un lato di me che volevo mostrare. dovevo essere forte come quei gladiatori dell’antica Roma, solo che non c’erano i leoni, ma peggio un ragazzo che sapeva dar fuoco e che adorava mostrarmi quella sua sottospecie di ghigno beffardo e poi io non avevo nemmeno un’armatura per proteggermi, mi sentivo nuda davanti a loro come se potessero leggermi dentro scorgere ogni mia piccola emozione che cercavo di nascondere a fatica .uscii dal dormitorio e sfoderai un sorriso a 32 denti, o almeno cercai di farlo anche se dovevo dire che il risultato non fu così pessimo come lo immaginavo, trovai un natsume riposato, lui era riuscito a dormire a quanto pare, maledizione.  mi guardò di sottecchi come se avesse qualche sospetto per il mio comportamento. Almeno ruka  ricambiò   il sorriso,anche se non era una novità, lui ricambiava sempre i miei sorrisi, almeno lui. ci dirigemmo a far colazione e parlammo del più o del meno, soprattutto di cose insensate anche se io per una volta non parlai molto e nemmeno natsume sembrava molto a suo agio, lasciammo condurre il discorso  a ruka anche se con qualche difficoltà visto che non era proprio un asso del bel  parlare .ma la cosa più grave  fu lo scoprire che quando stavo da sola con natsume, arrossivo di botto e andavo in iperventilazione. Questo si rivelava un gran bel problema visto che avevamo poco dopo l’incontro con le abilità pericolose, non sarei stata in grado di ignorarlo  per tutto il tempo questo era più che sicuro.

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Capitolo 7
*** capitolo 5-stand by- ***


...:STAND BY:...._capitolo 5_

camminavo in silenzio cercando di trattenermi dentro la stizza,io lo odio quello lì,mi fissavo la sapevo eccome,era pochi passi dietro di me,lo sentivo che mi fissava,sentivo il suo sguardo su di me. cercai di trattenermi dal dargli un pugno,perché tanto sapevo bene che l'avrebbe bloccato e magari mi avrebbe dato fuoco ai capelli in qualche modo,o se no ancora peggio mi avrebbe fatto cadere,godendosi la vista di me a terra,e poi mi sarei dovuta subire il suo sorriso beffardo. meglio non provocarlo l'avevo visto in azione,durante una missione,avevo visto tutto dalla macchina,ma mi era bastato.  eravamo quasi arrivati quando per sbaglio caddi,no diciamo che inciampai su una radice,e finì quasi col rompermi il naso se ad un tratto,mentre cadevo rimasi ferma come sospesa,fino che una forza mi raddrizzò,mi voltai e vidi un ragazzo con una cuffia  che scese da un'albero,la prima cosa che pensai fu è stato lui che gentile,no anzi in primis pensai "che figo!!" okkei dovevo smetterla con questi pensieri poco casti non si adattavano alla mia età. oh,ma che casto e casto  io non ero mai stata una casta,lo vidi avvicinarsi e sistemarsi la cuffia, ehy bella quella stella,mi sarei dovuta appuntare di farmela tatuare dietro l'orecchia, "grazie davvero,senza di te sarei di sicuro finita a terra,sei un vero cavaliere"brava namika,sorridi faccia angelica, comportamento da oca scema e cadrà ai tuoi piedi muahhaaaaa!! lo vidi arrossire e abbassare la testa"beh ma va è stato un piacere,per una donzella così carina"in quello stesso momento vidi natsume superarci,e scontrarsi arrabbiato con la spalla del mio nuovo cavaliere,e un ramoscello con qualche foglia lì vicino prendere fuoco,avvertivo la stizza che provava,oh beh un pò di gelosia non fa mai male.  il ragazzo mi accompagnò per quasi tutta la strada riempiendomi di chiacchere inutili,a cui io rispondevo a monosillabi,in realtà passavo il tempo ad osservarlo,non era poi così tanto carino,anche se l'idea che fosse uno più grande mi intrigava,sicuramente era più carino natsume, oh ma perchè facevo sto confronto,mi sentivo un'emerita idiota. a un certo punto vidi il ragazzo cadere a terra,e dietro una ragazza dai capelli rosa lo colpiva con un bastone,"ahia,misaki,ti prego fermati", carina sta ragazza mi  piace sembra proprio una bella gallina isterica,"no tsubasa te lo meriti",oh ti prego non mettetevi ad approfondire la questione che non e ho voglia"non vedi che c'è una bambina"ehy sgorbio bambina lo dici a quella sottospecie di fata turchina che ha sbagliato tinta  che ti si ritrova dietro non a me,vidi lei girarsi e guardarmi con un  sorriso a trentadue denti,in quel momento,sorrisi sarcastica,e salutando con un accenno delle dita a modi oh grazie di aver visto che esisto tesoro e non aver prolungata la tua lite amorosa a lungo,"oh scusami tesoro"si tesoro a tua nonna,"adesso porto via questo bozzurro"si parli tu cara,"sei davvero carina,ci sentiamo ciao", no carina no non di nuovo per favore,eh si contaci che ci sentiamo,comunque sia feci buon viso a cattivo gioco e salutai educatamente. non feci in tempo ad andare avanti di qualche passo,che senti qualcuno dietro di me,okkei basta soprese,mi voltai e tirai un pugno a caso senza neanche sapere che facevo,c'èra natsume dietro,oh merda,lui parò e in poco tempo mi ritrovai a terra,con lui che mi squadrava con il suo solito sorriso beffardo,mi misi una mano dietro la nuca per la botta,e poi mi rialzai mettendomi a sedere,"piaciuto lo spettacolo caro"lo vidi sorridere e rispondere beffardo chinandosi verso di me"quale quello della vista delle tue mutande viola,o la pagliacciata dei due che si menavano"nooooooo non ci potevo credere,aveva guardato che mutande portavo mentre cadevo,o gliel'avrei fatta pagare,"no quello di quando te ne sei andato via ingelosito bruciando metà albero"in quel momento si alzò di scatto lasciandomi a terra col mio sorriso beffardo,eh lo so la verità fa male caro mio,lui fece per girarsi per andare via ma poi,come un'idea gli passò per la testa,si girò e con un sorriso malizioso fece per chinarsi,okkei adesso c'èra da aver davvero paura,quello sguardo languido non mi piaceva,"vedremo"disse,vedremo cosa brutto scemo,vuoi un vedremo che magari adesso quando ti tiro un pugno ti riesco a centrare la faccia,non riusci a formulare altri pensieri,che le sue labbra si posarono sulle mie,cercai di indietreggiare ma non staccai le labbra dalle sue quel contatto non mi dispiaceva affatto,oh ma che dicevo  indietreggiai ancora finchè non sbattei con la testa contro un albero,oh ma no dai,questa era sfiga pura, adesso ero ufficialmente in trappola,sibilai un "vaffanculo"e lo sentii sorridere sulle mie labbra,mentre il bacio si faceva meno casto,cercai di tirarmi su e finì,con il corpo schiacciato all'albero,mentre lui mi bloccava possibili vie d'uscita,con le braccia,oh ma che gran progresso nell'uscire dalla situazione,perfetto sono una grandissima furba,il mio cervello andò in stand by,quando lui mi tolse la mollettina che mi teneva la frangia,mettendosela in tasca,che brutto ladruncolo mi dovrei appuntare di tagliargli le mani infine, arrivo alla code che sciolse velocemente buttando il nastro a terra,ohhhhhhhh ma si chissene frega tanto non è suo il nastro,"mi piacciono di più sciolti" e riprese a baciarmi,ma certamente che bella scusa,"a me no invece"cercai di dire con voce ferma,avrei fatto la dura sicuro o almeno ci avrei provato,"non sei nella condizione nè posizione di ribattere"si questo era vero,stupidamente vero,maledettamente vero,paurosamente vero,a proposito di paura quel persona e le missioni degli alice pericolosi mi facevano paura,OH MERDA,la lezione ero in ritardo per la lezione,anzi eravamo in ritardo,spinsi via natsume a malo modo,e senza guardarlo in faccia un pò per la vergogna un pò per non vederlo arrabbiato, gridai "la lezione idiota!!!" ,lui mi guardò alzò un sopracciglio con aria di sufficenza,un bel calcio  da dargli dritto al ginocchio sarebbe stato il massimo,poi alzò le spalle e si mise le mani in tasca "eh te ne ricordi solo adesso" oh madonna qui parte una rissa io lo ammazzo questo,"si e sai il perchè,ero troppo attenta a cercare di sfuggire ai tuoi baci caro mio",lui sorrise e si avvicinò con passo sicuro verso di me, come il predatore che gioca con la sua preda,ma io lo fermai    con il briciolo di razionalità che mi restava, parandogli davanti al viso la mia mano aperta,"ohhh non ci provare" dissi, lui rise, ma che ridi a fare brutto scemo,mi spostò la mano,con una delicatezza che non era la sua di sicuro,e aggiunse"bhè se preferisci andare a farti menare da persona che venire via con me, per me va bene",beh la scelta era facile,ma una cosa mi sfuggiva"venire via?"chiesi,"si saltare questa stupida lezione brutta stupida e stare con me,non è difficile sai"oh ma io questo lo picchio sul serio,"allora" mi chiese,"io ti odio sai?" lui sorrise a quell'affermazione poi mi prese per un braccio ,sarebbe stato troppo poco da natsume prendermi semplicemente per mano, e corremmo via tra il folto dei cespugli,in quello steso instante persi il mio briciolo di razionalità e non me lo feci ripetere di correre via con lui,il mio cervello andò in stand by e temetti che non si sarebbe più risvegliato.  

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Capitolo 8
*** capitolo 6-scoperti- ***


...:scoperti:..._capitolo 6_



Passammo tutto il resto dell’intera mattinata,in  un giardinetto ben nascosto,a chiacchierare di cose insensate,io a cercare  di picchiarlo quando mi prendeva in giro,e lui  a mettermi a ko ogni volta, godendosi  sempre lo spettacolo delle mie mutandine,che prontamente a volta sollevava la gonna per osservare,tanto che una volta gli dissi “non è che cambiano colore sai?restano sempre le stesse” lui mi sorrise,e distolse lo sguardo allora io sfruttai il momento per togliergli dalle mani il lembo della gonna e rialzarmi quanto meglio potevo,lui si coricò vicino a me e io intavolai un discorso “dici che si arrabbieranno”,”chi?”o che genio chi secondo lui babbo natale,io sospirai “i professori idiota”lui si sollevò di scatto e con prontezza si mise sopra di me e mi fermò le mani in alto,perfetto “non mi devi mai più dire idiota capito mocciosa” disse a un soffio dalle mio labbra,fece per avvicinarsi per baciarmi ma io girai la testa di scatto,lui sembrò deluso, ma non l’avrebbe passata liscia quel pervertito,come si  permetteva di chiamarmi mocciosa, “che hai?”mi chiese con un tono canzonario  e fintamente preoccupato,okkei adesso le voleva prendere ma di santa ragione proprio, mi voltai scattosa “secondo te” dissi,quando sentimmo arrivare dei passi e poi la sua voce,il sangue mi gelò,ci era venuto a prendere,impallidii e guardai natsume  cercando aiuto in un suo sguardo,lui per tutta risposta guardava nella direzione da dove provenivano i passi,oh ma che bello questo aiuto davvero, “dobbiamo scappare disse” ohhhhhhhhhhh ma no l’ha capito solo adesso,poteva trattenersi ancora sopra di me, così magari vedendoci si sarebbe unito anche persona,evvai  orgietta a 3 ma fammi il piacere,si  alzò di scatto e con lui mi sollevai anche io,iniziammo a correre a perdifiato  in cerca di una qualsiasi via di fuga ragionevole, ero troppo intenta a non cadere che non mi accorsi che mi teneva per mano,a un certo punto si fermò di scatto e mi lasciò la mano ,ma che faceva questo  cretino,era proprio andato sul serio,mi guardò e poi disse velocemente, “tu vattene io lo tengo occupato così te non ti cercherà”,non potevo farlo “io resto qui”, “vattene stupida mocciosa”, a quelle parole corsi via senza neanche guardarlo in faccia,mentre calde lacrime mi bagnavano il viso,continuavo a correre senza una metà,ero adirata perché avrebbe sofferto per me,perché mi aveva trattata male e perché stavo piangendo come una bambina e  questo non potevo permettermelo,forse ero una bambina,ma che dicevo io non ero più una bambina ormai,non lo ero mai stata e ma lo sarei stata,alla fine della mia corsa sbattei contro qualcosa anzi qualcuno, “namika?” o mioddio cade proprio a pennello “rukaaaaaaaa” dissi mettendogli le braccia al collo e sfogandomi  con lui ,non gli raccontai  tutto,omisi i particolari che comprendevano baci e le frasi di quello stupido,lui dal suo canto disse solo “ natsume è il solito ,si mette nei guai ma se ne tira sempre anche fuori,è un bravo ragazzo in fondo”si aveva ragione su tutto,aveva colto nel segno gli feci un mezzo sorriso, e ci dirigemmo verso l’aula,intanto parlavamo, diciamo che lui parlava io rispondevo a monosillabi come per tsubasa,lo sapevo che lo faceva per tirarmi su il morale e distrarmi in po’, e  lo ringraziavo per lo sforzo visto che ero sicura non avesse mai parlato così a lungo in vita sua essendo timido,ma ero troppo impegnata a pensare a natsume ,ohhhhhhhhhhh ma benissimo andiamo di male in peggio,fra un po’ mi ritroverò a sognarlo,stupida,stupida,stupida e di nuovo stupida. arrivammo  in classe e non ascoltai un briciolo delle prime due ore,mi perdevo guardando fuori dalla finestra,e di tanto in tanto davo retta ai richiami di ruka che cercavano di riportarmi alla realtà,e farmi scendere  dalla nuvoletta che viaggiava a tutta velocità su cui si trovava la mia mente. sentì  solo una porta aprirsi, e ruka scattare in piedi “natsume!”,il professor narumi dal canto suo vedendo il ragazzo con la maschera del controllo addosso faceva segno di dissenso con la testa e poi ad un tratto  si rivolse a me quel cretino del professore “namika non ti potrà difendere e prendersi tutte le colpe lui sappilo” ,restai incredula mi veniva da piangere era solo colpa mia,natsume si rivolse a narumi e fece per usare i poteri ma come premio gli arrivò una bella scossa,che idiota di un carciofo che era, “natsume stai bene”accorse ruka a modi infermiera “si,si tutto bene” poi alzò la testa e disse anche se non capì se era rivolta a narumi,alla classe che tanto bisbigliava indisturbata,a me o a ruka “anche se ho la mia punizione,per quello che ho fatto ne è valsa la pena” e si volto verso di me potevo scorgere il suo sorriso beffardo fin sotto la maschera, arrossii di botto e chinai il capo poi alzai la testa con un mezzo sorriso sulle labbra,un po’ da ebete,mentre la classe mi guardava incredula e si preparava per i nuovi gossip.

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Capitolo 9
*** capitolo 7-lettera- ***


 

...:LETTERA:...


Sicuramente prima o poi avrei ricevuto una bella lavata di testa per quello che avevo fatto,ma non me ne preoccupavo ero felice e le faccie sbalordite dei miei compagni ne erano la prova.nelle ore successive rimasi persa nei miei pensieri e notai una cosa diciamo che più che notai mi venne in mente,non avevo neancora   risposto alla lettera di Desirè ,oh ma quanto sono idiota,quella chissà che cosa avrà pensato,magari starà  già pensando che sono morta o peggio,povera me. Passai l’intero pranzo a pensare a cosa scriverle anche perché non ne avevo la più pallide idea,potevo dirle che le volevo bene,che mi mancava,che….. “ehi,namika ciao” ,il ragazzo che avevo conosciuto stamattina mi riscosse dai miei pensieri, che cavolo voleva questo,non lo sa che si dice non si disturba il cane quando mangia,“eh,ciao,tsubasa” bene adesso ti ho salutato sei contento vattene, “come va? Ecco te l’ho chiesto perché girano strane voci” e poi con un cenno della testa mi indicò natsume,oh ma è già arrivata fin lì la voce benissimo,e poi che strana voce è scusa,sarei sprofondata,ma no io dovevo tenergli testa,non erano affari suoi questi, che vada dalla sua morosa a fare la predica non a me “oh,non ti devi preoccupare è tutto a posto” poi gli voltai le spalle troncando il discorso e mi sedetti,sbuffando. Natsume mi guardò poi guardò,tsubasa  che si allontanava e disse in un ringhio “cosa voleva Ombra”,io alzai le spalle e risposi veloce “niente” okkei adesso stavo diventando uguale a natsume,ma benissimo di male in peggio,lo vidi sporgersi verso di me e ghignare “se ti va gli do fuoco,no problem” io non risposi alzai solamente un sopracciglio facendogli intendere la risposta,la violenza non sarebbe stata d’aiuto,e non volevo un altro problema  da accatastare insieme agli altri. Mangiai velocemente e mi congedai con una scusa,volevo scriverla da sola,bene adesso giro a sinistra e entro nella mia  stanza e  scrivo questa benedettissima lettera. Okkei  è passata quasi un’ora e il risultato una marea di pallottole di carta in giro, idee 0, penna 0(inchiostro quasi finito),carta0 (finita),conclusioni raggiunte………0!!!!
ebbene si mi piace lo zero,tantissimo certo come no, dovevo farmi un giro per sgranchirmi le gambe prima della prossima lezione magari mi sarebbe venuta un’idea…e poi  dovevo prendere altra carta. Arrivai giù in cortile e mi diressi verso l’aula dei professori dove sapevo avrei trovato sicuramente altra carta, lungo il tragitto incrociai narumi,e abbassai di colpo la testa ,sperando che non mi avesse notata, mi diressi meccanica verso la saletta presi la carta e me la svignai, non era il momento per la lavata di testa soprattutto perché non c’èra natsume con me, ohhhhhhhhhhhhhhhh ma perfetto  adesso stavo diventando una mollacciona,mocciosa,sdolcinata,mielosa,patetica,smorfiosa ragazzina che aveva bisogno del principe azzurro se no il drago la mangiava, oh my god, no così non andava proprio per niente, io lo sapevo in questa scuola bisognava cavarsela da soli contare solo sul proprio alice, io me l’ero sempre cavata in vita mia,non dovevo cambiare,avevo un alice potente che poteva manipolare le persone a suo piacimento, farle diventare pazzedal dolore, fargli raffiorare alla mente ricordi  e modificarli, ucciderle con un solo dito,ma la cosa migliore era che potevo acquisire gli alice degli altri se morivano………..il mio alice era potente io devo essere potente per lui, un alice così non può stare in mano a tutti, dovevo fare vedere che ne ero degna sia a me stessa che agli altri  da oggi in poi sarebbe stato così,me la sarei cavata da sola,sempre e comunque questo era un giuramento da fare e da mantenere. Mi distesi sul letto e iniziai a scrivere, durante il tragitto mi erano venute fuori un po’ di parole dovevo solo usarle, metterle al posto giusto e comporre frasi che avessero senso , preferibilmente che si legassero tra loro in modo logico, sospirai l’impresa stava diventando più ardua del previsto comunque scrissi,soprattutto dopo la bellissima lettera della mia amica,che faceva divenire le mie idee uno schifo al suo cospetto.




ehi,desirè ciao piccola stella,scusa se non ti ho risposto subito,ma sai com’è e poi sai no come sono io, (non mi sono dimenticata di te tranquilla) okkei lo so non ci sono scusanti ,so che ti sarai infuriata (sei la solita  puntuale perfezionista) o avrai pensato chi sa cosa (la solita apprensiva) ma non ti adirare ora ti ho risposto, quindi lasciamo andare la  divergenza. Io  ti preannuncio che non scriverò una lettera sentimentale come la tua ,sai benissimo che non ne sono capace (anche se in questo periodo  mi sto addolcendo, naturalmente la cosa non mi fa piacere) quindi mi limiterò a dirti come va qui okkey, non  puoi pretendere troppo da me, per prima cosa per la storia di donare un arto se lo farai giuro che ti ridurrò in pezzi talmente piccoli che tua mamma li dovrà  raccogliere col cucchiaino, e noi non vogliamo che succeda questo vero,bene, quando sarà ora di vedersi ci vedremo, non fraintendermi anche tu mi manchi, sempre e ogni giorno di più, ma non posso permettere che ti venga fatto anche solo un  graffio a causa mia,non me lo perdonerei mai, evita di scrivere cagate nella prossima lettera , perché lo sai bene che non possono dividerci,che la nostra amicizia è più forte di una distanza,evita ti prego. Bene qua va tutto bene il posto è semplicemente immenso,c’è perfino una foresta,ci si può perdersi benissimo,ci sono tanti dormitori e tante diverse scuole,c'è perfino una piccola cittadina piena di negozi, i professori non sono il massimo ma vabbè si sopravvive, gli amici buoni(dopo nella prossima lettera ti spiegherò molto meglio questa cosa,eh si c'entra con i ragazzi,sii paziente),il mio  alice è fantastico è strepitoso, è praticamente una macchina da guerra fatto per uccidere e far soffrire con morti lente e dolorose,muahahahahaha!!!!!!!!!!lo so sono sadica e so che in questo momento tu avrai fatto un sonoro “bleah”,sono sempre la solita cosa credi, beh a te come va?
Lo so che tu ti sarai come al tuo solito chiusa a  riccio,ma devi fare nuove amicizie e giusto farle, le ho fatte anche io, non vuol dire che ti rimpiazzerò e non vuol dire che tu mi sostituirai , ma non si può andare avanti in solitudine in non ci sarò lì per te, e questo mi dispiace, proprio per questo serve qualcuno che faccia le mie veci, okkey  ci siamo intesi? Bene,bene, adesso vado, sappi che prenderò una cornice per ognuna delle foto e le metterò sopra il comodino in bella vista, se puoi mandamene delle altre non mi dispiacciono affatto. Rispondimi presto mi raccomando non seguire il mio esempio……..ti voglio un mondo di bene la tua migliore amica.

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Capitolo 10
*** capitolo 8 -fiamme blu- ***


...:FIAMME BLU:...



Ohhhhhhhhhhh finalmente c’è l’avevo fatta mi sembrava infinita l’impresa, ma alla fine c’è l’ho fatta, non sono poi così tanto una frana dai, aspetta un attimo c’è qualcosa che non va in questa stanza anzi qualcuno che non va, natsume era in piedi sullo stipite della porta che mi guardava con sguardo vacuo e stanco, sospirai, volevo stare da sola per una volta,certo che faccia con comodo la stanza è naturalmente  di tutti ,accidenti a me che lascio sempre queste accidenti di porte   aperte, chiusi la lettera,sospirai infastidita, e poi puntai i miei occhi su di lui “da quanto sei qui?”chiesi seccata,un moto di rabbia mi aveva invasa, si mise le mani in tasca alzò le spalle, era anche fin troppo prevedibile a volte “pff, non tanto credo”, oh si ma certo ,intanto   si era chiuso la porta alle spalle dicendo “non vorrei che qualcuno entrasse” intanto lui era già entrato ,secondo come si permetteva io non sono sua e nemmeno la camera lo è,non risposi ignorai quell’affermazione“ e perché  sei qui?” chiesi alzando un sopracciglio, lui in tutta risposta  si avvicinò a me con passo felpato, con sempre le mani in tasca, lo guardai con sguardo interrogativo,lui sorrise maligno, era più un ghigno direi, certo si prendeva gioco anche di me,con quel ghigno in faccia e quella risata  beffarda, gliel’vrei atta pagare di  sicuro e non ci volle tanto,lo feci non so cosa mi prese mi drizzai di scatto in piedi sul letto e distesi una mano verso di lui,lui mi guardò poi cadde a terra non un solo lamento,niente di niente, cadde a terra in ginocchio con le mani strette sulle tempie, gli stavo manipolando la mente, lo stavo facendo impazzire,lo stavo uccidendo,mi resi conto di quello che stavo facendo e ritrassi la mano,lui cadde  disteso a terra ,con la faccia sudata e le tempie rosse sfinito dal dolore, mi guardai la mano incredula  scottava leggermente.  Ommioddio cosa gli avevo fatto ,l’avevo quasi ucciso per una simile sciocchezza, la rabbia si era impossessata di me ,non ero io quella che aveva alzato il braccio era  il mio alice che mi aveva spinta a farlo,era come se una forza si fosse impossessata di me ,lo sapevo  sarebbe successo prima o poi ,  ero sempre riuscita a controllarlo ma adesso non ne ero più sicura ,quell’alice basato sull’odio e la rabbia che vive in me mi era sfuggito di mano, avevo quasi ucciso natsume. Ero ormai   in ginocchio sul letto , guardavo la porta che natsume aveva chiuso poco prima, con occhi spalancati  in preda al panico incapace di muovermi,con alcune lacrime che scendevano dalle guance fu per questo che non lo vidi arrivare, natsume, salii sul letto veloce e  si mise sopra di me bloccandomi, buttandomi coricata sul materasso, incrociai per un attimo il suo sguardo i suoi occhi erano cambiati erano belli e terribili allo stesso tempo,distolsi lo sguardo e girai la faccia di lato, fiamme bluastre di un colore non naturale riempirono la camera,non pensai più a niente, avrei potuto ucciderlo e difendermi benissimo ma non lo feci, il dolore che mi attanagliava allo stomaco per quello che aveva fatto mi impediva qualsiasi, cosa tranne di smettere di piangere e tremare sotto di lui,se sarei morta sarebbe forse stata la mia giusta punizione non mi importava,volevo solo che il dolore cessasse,mi girai di scatto con gli occhi gonfi e pieni di lacrime,il  corpo che sussultava in preda ai  tremiti ,volevo guardare in faccia il mio carnefice,volevo che i suo occhi fossero l’ultima cosa da vedere in questa vita. Lo fissai ,fu un’attimo  i suo occhi ritornarono normali,e le fiamme si spensero,anche la stretta sui miei polsi divenne meno  ferrea,lui scese da me e mi si coricò vicino sembrava sfinito,io mi misi a sedere lo guardai e poi riscoppiai a piangere, con le ginocchia strette al petto e la testa nascosta tra di loro, iniziai a dire parole sconnesse   rotte dai singhiozzi, l’unica cosa che volevo adesso era togliermi questo dolore e  scusarmi con lui “mi dispiace..” “io,non,volevo” “non so cosa mi sia preso,davvero” alla sua risposta sobbalzai “lo so, l’ho capito” cosa lui l’aveva capito,lui mi aveva capito ancor prima che parlassi,per questo si era fermato,per questo non mi aveva finito. Sollevai la testa e lo guardai,lui si alzò mettendosi seduto e mi guardò, fu un’attimo, lui mi prese il viso tra le mani con uno scatto che sembrò quasi d’ira  mi baciò,il mio pianto finì  sentii solo le sue labbra calde  e una sensazione immensa  di benessere che mi avvolgeva,  riusciva ad allontanarmi dalla realtà,il mio dolore svanii di colpo  tutto il resto quello che era successo prima appariva sfocato e andava a  svanire come vapore.

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Capitolo 11
*** capitolo-9 shorts- ***




...:SHORTS:...


Quel bacio mi sembrava fosse durato ore, forse perché mi sentivo talmente bene,talmente in pace con me stessa , che quando mi staccai per  guardarlo di nuovo negli occhi credei che sarei potuta cadere dalla mia nuvoletta, che avrei potuto sentire freddo senza quel contatto invece no,tutto normale , anzi mi sentivo felice,mi sentivo bene. Mi sollevai  ed allungai in modo da poter vedere l’orologio, in una posizione che sarebbe stata all’altezza di un contorsionista, Cazzo!!!!! Ero in ritardo possibile che quando stavo con lui,in qualche modo riuscivo sempre ad arrivare in ritardo, lui notò la mia occhiata sconvolta  e sorrise  “tanto c’è ginnastica tranno che ruka nessuno noterà la nostra assenza”  si tranne le mille ochette che gli stavano a dietro, fa niente ci avrebbero fatto l’abitudine, io sospirai sollevata e poi lo guardai” e ruka non pensi che si sia insospettito?” mi sembrava una domando più che lecita “Gli ho detto che venivo da te,e poi è uno che sa farsi gli affari suoi” rispose coricandosi in modo da stare più comodo,io sospirai tanto ormai questa era diventata camera sua “ahn ,bhè se lo dici tu caro”non ero molto convinta della situazione lui lo notò dal mio sguardo “Se è ruka il problema, non credere che ti lasci andare da lui così facilmente,se è un altro quello di cui ti preoccupi puoi sempre dirmelo” ma va, ma cosa dice questo,a me non piace ruka e non avevo nessun problema,per me potevamo stare anche qui  basta che non ci venissero a cercare “no non ho  problemi anche perché ruka, con cui stare ha già il suo coniglio quindi come dici sempre anche tu,no problem”lui rise e poi si avvicinò al mio viso “non sa cosa si perde”fece per baciarmi ma io lo fermai,mi era balzata in testa un’idea” aspetta fermati,voglio fare una cosa”mi alzai dal letto lasciandolo confuso,poi lo vidi sorridere “se è per quel genere di cosa non pensi che sia troppo presto e noi troppo piccoli ,comunque io non mi faccio problemi,no problem” disse con un sorriso di scherno,lo guardai sconvolta,non avrà pensato che volessi fare quello “ma va cretino che hai capito” dissi arrossendo,lui si sedette meglio  e mi guardò,fino a che sospirando  non dissi cosa avevo intenzione di fare “ Usciamo da qui,non ho voglia di starmene rintanata come un topo, devo spedire anche la lettera e poi voglio fare un giro a central town” lui alzò le spalle soltanto,non una parola,era sempre il solito,feci per uscire quando lo vidi coricarsi sul letto e mettersi più comodo,”non vieni?” chiesi delusa “sono sicuro che non morirai se non ci sarò,ti aspetto qui”lui mi aspettava nella mia stanza e ripeto MIAAAAAAA!!!!non potei dire altro che si era già girato di lato e sembrava che avesse perfino chiuso gli occhi, sospirai rassegnata,chiudendomi alle spalle la porta. Spedii la lettera è dopo aver preso il pulmino arrivai a central town, e presi velocemente quello che mi serviva,l’idea di lasciare natsume da solo in camera mia non mi allettava molto, in realtà non presi molto solo due paia di pantaloncini degli specie di shorts un po’ più lunghi che arrivavano al ginocchio,erano belli perché non aveva tasche ne cerniere a chiuderli solo un elastico che li reggeva li chiamavano leggins ,  ne presi uno bianco e uno nero,che avrei messo sotto la gonna tanto erano sottili, non mi erano mai piaciute le gonne quindi se era obbligatorio portarla niente mi impediva di fare in modo che mi stesse più comoda,non credo fosse un reato e che neanche andasse contro le regole della scuola quindi. Arrivai in camera mia,e mi pentii di aver fatto tanto rumore nell’aprire la porta, mi accorsi che natsume dormiva beato sul mio letto, vedevo li suo petto che si gonfiava e sgonfiava in un respiro regolare,sembrava un angioletto,sistemai gli acquisti nell’armadio e mi misi addosso quelli neri, non sapevo che fare ora che natsume dormiva,non volevo svegliarlo. Così decisi di andare a fare un giro per l’accademia, tanto ormai la lezione era finita. Tutti gli studenti gironzolavano per l’accademia e sembravano non notare nessun cambiamento e la cosa mi faceva un gran piacere,trovai ruka seduto su una  panchina quando mi vide gli si illuminarono, e iniziò a scuotere freneticamente la mano per salutarmi,okkey stavo incominciando a credere che natsume forse avesse ragione ad essere un po’ geloso,”ehy,ehy..namika ciao siediti pure”gli sorrisi era gentile come sempre “bhè dimmi come va?” ehm che gli dovevo dire, si va a meraviglia ho quasi ucciso natsume lui ha quasi ucciso me,poi ci siamo baciati e adesso è lì che dorme beato in camera mia,ma per favore “bene,bene” tirai un sospiro di sollievo”belli i pantaloncini” oh li ha notati, che caolo, vabbè fa lo stesso                 “ ahn grazie,sai non mi piace portare la gonna”dissi mentre mi sistemavo le pieghe della gonna,lui mi guardò con sguardo indagatore e non ne capii il motivo “sai per caso dov’è natsume?” ecco era quella la fatidica domanda,come glielo dicevo,glielo dicevo,no deciso non  glielo dicevo “ehm non saprei”lui mi fissò di sottecchi “strano perché diceva che era venuto da te,vabbè adesso lo vado a cercare” disse con sguardo sconfitto,eddai non poteva farmi quella faccia lì da cagnolino bastonato non resistevo,   e va bene, “seguimi e non fare domande” lui dapprima mi guardò con sguardo confuso poi mi seguii a modi cagnolino, e gli fui mentalmente grata di non aver fatto domande,anche se si guardava in giro con circospezione. Arrivammo alla mia porta,”ma questa è la tua camera!!!” sospirai forse sembrava un po’ strano a dirsi “si lo è, e non ti preoccupare qua dentro non è successo niente di cui un domani potremmo pentircene” lui mi guardo con lo sguardo confuso e gli occhi spalancati “voi,v,voi,i non,non avete fatto ecco”risposi brusca “no ti ho appena detto di no,ma è così difficile da capire o da credere”lui inarcò un sopracciglio e io pensai alla situazione si era davvero molto difficile da credere. Aprii la porta e ritrovai natsume che si stiracchiava,doveva essersi appena svegliato, osservò me e ruka per un po’ poi si posò con sguardo cagnesco su ruka, sentii il poverino rabbrividire ed indietreggiare ,poverino ero sicura che gli avrebbe  dato fuoco da lì a un pò, poi il bello addormentato parlò “ruka cosa ci fai qui?” disse seccato,risposi io non volevo che litigassero “stavo tornando da central town e l’ho incontrato”natsume non sembrò crederci molto perché continuava a guardarlo male “ è  è meglio che che  vada ci ci  vediamo a cena vi vi tengo i i posti” e balbettando  questo si dileguò in un attimo,natsume si ridistese io mi sedetti di fianco a lui “comodo il mio letto”lui sorrise e disse malizioso “ti faccio un po’ di spazio vieni , e dopo mi dai un tuo parere,sai magari in due lo trovi più comodo”io alzai un sopracciglio e lui rise,ma che rideva fare,era proprio un maniaco “sei un pervertito,maniaco,guardone” e sorrisi fiera delle mie conclusioni, a cui lui non badò  minimamente “come mai indossi dei pantaloni sotto la gonna?”ma bene anche lui,sarei sprofondata “ sono comoda e poi non sono pantaloni sono shorts o leggins”  mi guardò seccato  muovendo una mano a modi non mi interessa proprio e contemporaneamente rispose un “sisi,come vuoi”gli diedi uno strattone e lui in due secondi mi fece ritrovare sotto di lui,io sospirai le posizioni erano sempre le stesse ormai  mi faceva veramente rabbia questa cosa,poi alzò la gonna e mi guardò con sguardo deluso,risi  quando disse “mi coprono la visuale” io sorrisi sorniona “è uno dei motivi per cui li ho presi”lui mi guardò torvo come se gli avessi fatto un affronto “posso sempre toglierteli”mi disse ad un soffio dalle labbra,ecco il mio cervello si spense meccanicamente,mossi la mano e gli tirai uno schiaffo leggero,lui mi prese i polsi e mi disse con sguardo da sfida “vuoi la guerra va bene,facciamo una scommessa” uhm il gioco si faceva interessante “uhm che genere di scommessa?” lui sorrise “se riesci a non farti baciare hai vinto” “okkey!!!”dissi meccanicamente,  io adoravo le sfide soprattutto vincerle,lui non perse tempo si avvicinò per baciarmi ma io lo scansai via togliendolo da sopra di me e mandandolo in fondo al letto, lui sorrise e io dissi beffarda “vieni a prendermi” , lui mi guardò malizioso e non se lo fece ripetere scattò e io lo bloccai per poco,mi immobilizzò con le braccia lungo la testiera del letto,cazzo ero in trappola “sei in trappola”oh ma dai l’avevo capito anche io questo,ogni volta che tentava di baciarmi mi voltavo ma  non servii  a lungo mi prese il viso tra le mani , e mi guardò negli occhi, mi ipnotizzo fu un attimo credei che mi avrebbe baciato invece rimise le mani dove stavano prima e io rimasi ferma con lo sguardo sui suoi occhi ,lui si avvicinò e mi sfiorò appena poi mi baciò dove avevo una piccola fossetta a lato della bocca e strofinò il suo viso sulla mia guancia e riniziò a darmi piccoli baci sulla guancia,sembravano sbuffetti di calore, mi stava invitando a baciarlo,mi stava persuadendo a farlo voleva che fossi io a farlo vincere , che stronzo!!! Aveva una faccia tosta, ma chi dura la vince si dice no,in questo caso però non era vero. Cercai di resistere a  lungo,ma poco dopo mi stufai allungai un braccio e mi aggrappai alla sua testa,mi girai appena e lo baciai lo sentii sorridere sussurrarmi “ho vinto” eh si aveva proprio vinto ,mi sentii una stupida  ma il bacio mi fece dimenticare tutto,la sfida  tuuuutttttoooo di tutto anche la cena,ci arrivai quando sentii lo stomaco di natsume brontolare,mi staccai dal bacio e lo guardai di sottecchi in cerca di una sua risposta,lui per tutta risposta scosse la testa come per dimenticarsi della fame e riprese a baciarmi. No aspetta primo lui aveva fame e farlo morire di fame non mi allettava,secondo ruka non vedendoci sarebbe salito,terzo iniziavo ad avere fame anche io quindi era ora di andare quarto ci sarebbero stati altri momenti per contnuare. Dopo poco mi staccai da lui e lo vidi prima spaesato poi mi guardò di sottecchi “se hai fame andiamo”dissi lui sembrò analizzare la situazione poi disse energico “no non fa niente” si avvicinò per ricominciare ma lo fermai “dai andiamo natsume” facendo la faccia da cucciolo e poi scesi  dal letto lui esitò e disse in tono cattivo “se ti freme così tanto andare da ruka vai”  oh ma c’è l’aveva troppo con sta storia “ma cosa ti salta in mente di dire” gli risposi quasi gridando mi aveva stufato quella sua assurda gelosia, “dico quello che vedo” sembrava un moccioso capriccioso a cui veniva detto che era l’ora di andare a dormire mentre lui voleva guardare la tv ancora, sospirai e mi avvicinai a lui finchè non fummo in piedi di fianco al letto,il mio viso a un soffio del suo “se mi piacesse ruka a quest’ora sarei già andata da lui non credi non sarei rimasta a perdere tempo con te!!”lui mi sorrise e lo baciai “dai andiamo idiota”ehhhhhhhhh dava a me dell’idiota, a me dico quello stupido moccio setto viziato, ma io questo però lo picchio era stato così dolce mi ero illusa.

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Capitolo 12
*** capitolo 10-missione ***









...:MISSIONE:...





 DALLA PARTE DI NATSUME :
Entrai nella sua stanza, ero in anticipo ma fa lo stesso  avrebbe dormito meno, tanto era sempre nervosa comunque quindi non avrebbe fatto differenza. Provai ad aprire la porta ma era chiusa, dovevo aspettarmelo, così decisi di entrare per il terrazzo sicuramente non è tanto astuta  da chiudere anche la porta che da alla camera, e infatti ci avevo indovinata,ghignai soddisfatto aprendo la porta. Mi ritrovai davanti il suo letto con lei che dormiva, infagottata nelle coperte e i capelli lunghissimi che ricoprivano quasi l’intero cuscino, la bocca socchiusa il respiro regolare, impossibile era bellissima anche quando dormiva, non potevo credere di arrivare a certi pensieri a volte, oramai però ogni volta che la vedevo era così, sicuramente non l’avrei dato a vedere . Guardai l’ora ero in anticipo di quasi 30 minuti, ridacchiai immaginandomi la sua faccia incazzata quando l’avrei svegliata,  era divertente farla arrabbiare ,però dovevo pensare come svegliarla, mi avvicinai al suo viso e poi alle sue labbra,la baciai leggero e vidii i suoi occhi piano aprirsi e le palpedre sbattere su e giù magari pensava fosse un sogno, quando tolsi le labbra mi raddrizzai volevo godermi la scena di vederla arrabbiarsi e cercare disperatamente di mantenere il controllo, tenne per un po’ gli occhi fissi su di me e poi sospirò rumorosamente, ahahaha se l’era già presa,si stiracchiò tenendo stretti i denti sicuramente per non iniziare a dirmi subito insulti a raffica, era ancora distesa allungò la mano per guardare  l’ora poi chiuse un attimo gli occhi e la vidi respirare a fondo come per calmarsi, io la guardavo con un sorrisetto compiaciuto era uno spettacolo vederla così,  quando se la prendeva era ancora più bella  del solito ,poi si rivolse a  me “da quanto sei qui?e da dove sei entrato?” che bel buongiorno che dava con tutte quelle che avrebbero pagato per avermi in stanza a  quell’ora a dargli un buon giorno del genere, ingrata, “buongiorno anche a te” dissi cercando di fargli notare che era un onore avermi qui in anticipo,lei mi guardò male, così risposi “ dalla terrazza e sono qui da poco”,la vidi borbottare sottovoce,sicuramente si stava maledicendo per  aver lasciato la terrazza con la porta aperta,non finii di pensare  lei si alzò e scontrandosi con la mia spalla sicuramente apposta si diresse in bagno,chiudendosi la porta a chiave, ehehe previdente  la ragazza. Mi buttai sul letto e dopo quasi venti minuti uscii già vestita e tutto,mi guardò di sottecchi sicuramente non gli piaceva che stessi troppo sul suo letto,  ma come si dice no ciò  che è tuo è anche mio  e ciò che mio è tuoi non si doveva lamentare , guardai l’ora mancava poco e sarebbe suonata la sua sveglia nell’ora esatta in cui si sarebbe dovuta svegliare cioè 20 minuti prima della partenza se erano giusti i miei calcoli. Mi avvicinai a lei deciso a farla arrabbiare  un altro po’, giusto per vedere se diventava ancora più bella di così, lei stava facendosi una coda davanti un enorme specchio in camera, mi chiesi dove l’aveva preso era molto grande ed avevo dubbi che fosse compreso nell’arredamento di questa camera anche se dovevo ammettere che era molto bella , mi avvicinai e le misi le braccia  intorno ai fianchi nascondendo il mio viso nel suo collo,e poi sussurrai malizioso “non ho avuto né una buona notte decente né un buon giorno decente, e per la sfida della scorsa volta io non ho avuto il mio premio”  okkey stavo facendo il moccioso capriccioso ma non mi importava più di tanto, la sentii rabbrividire e dire cattiva “levati subito di dosso” non aspettò mi spinse via a malo modo,voleva fare la dura con me, questa a casa mia stava per sfida sorrisi maligno e mi avvicinai, la presi per le spalle e provai a baciarla ma l’unica cosa che sentii fu un dolore lancinante ai “ cosidetti” , quella bastarda mi aveva tirato una  ginocchiata lì, mi raggomitolai per terra mi sentivo morire, quella mocciosa infame, la senti ridere beffarda e dire “ ti è andata bene natsume,non ti ho beccato proprio bene” mi superò come fossi una carcassa morta, che genere di persona era tanto meschina, avrei voluto darle fuoco ma era troppo carina per farla diventare una fiaccola,mi alzai piano  dolorante e  la guardai con occhi di fuoco la stavo odiando fino al midollo, era seduta contro la testiera del letto e consultava la mappetta del piano che ci aveva dato persona, eh si perché fra poco saremmo dovuti andare in missione tutti e due, alzò la testa verso di me quando mi vide arrivare e sfoderò il suo miglior sorriso angelico, mi dava sui nervi e mi attraeva alla stesso tempo, mi fece segno di sedersi vicino a lei sempre con la sua solita espressione  e passammo tutto il tempo che rimaneva a parlare della missione un vero strazio. Quando cercavo di baciarla si spostava o mi scansava quella mattina era impossibile stare con lei e fare qualcosa di veramente costruttivo e che desse buoni risultati,tipo quello che si faceva di solito, mi pentii amaramente di averla fatta arrabbiare così tanto, non avevo pensato alla sua vendetta. Era  arrivata l’ora di andare ed il mio umore non era dei migliore, e nemmeno quello di namika dopo quello che gli avevo fatto. Scendemmo le scale e i vari corridoi arrivammo all’ultima rampa e lei si fermò ,la superai sperando che mi avrebbe seguito ma non si muoveva di un passo,mi voltai e vidi che si stava torturando freneticamente le mani e aveva la testa bassa, stava piangendo e non ne capii subito il motivo. “Io non voglio morire,devo fare ancora tante cose” disse tra i singhiozzi,era nuova e la settimana scorsa quando persona l’aveva portata in missione era morto un nostro compagno, un novellino,i novellini alle missioni erano i primi a morire se non erano abbastanza forti,forse non si sentiva forte, il suo comportamento era più che ragionevole ma persona non ci avrebbe aspettato, mi avvicinai e le presi una mano,lei alzò il volto era bella comunque anche se piangeva impossibile , “vieni andiamo” non potevo dirgli altro, non potevo promettergli che non sarebbe morta,che sarebbe andato tutto bene, e non potevo sempre proteggerla, era ora che imparasse a badare a se stessa il suo alice era forte doveva esserlo anche lei, mi sorrise e si asciugò le lacrime mi guardo un'altra volta e fece un si con la testa,brava ragazza era forte non sarebbe morta ne ero sicuro . Ci avviammo verso la macchina e persona ci guardò male,per più di una volta durante il tragitto, namika teneva la testa bassa e non parlava e gli altri nostri compagni guardavano in avanti con aria fiera, come dei combattenti che andavano in battaglia per la patria,che buffoni se si  sentivano orgogliosi di fare questo,erano più grandi già delle superiori uno aveva folti capelli ricci rossi che teneva in un codino e sguardo furbo da volpe,l’altro aveva capelli rasati biondi ed una profonda cicatrice sul volto sembrava un militare ma doveva essere alquanto stupido, erano amici vedevo che ogni tanto parlavano e realizzai che la mentre tra i due era la volpe riccia e il braccio il  militare. Arrivati davanti alla base  e  persona ci spiegò il piano di nuovo,lo disse come se stesse dicendo la lista della spesa era senza espressione e non sembrava provare niente “Prima di tutto namika ti andrai a cambiare per la festa dentro trovi il necessario, Hiro e Natsume starete di guardia ,Saku tu dovrai farla entrare, a quel punto Namika trova il modo di portare in un luogo appartato il nostro uomo poi trova le informazioni che ti servono e uccidilo a quel punto dai il segnale a Saku, e Fatti portare via da lui,fine” no non potevo lasciarla in mano della volpe, quel ragazzo non mi piaceva per niente, persona fece segno di scendere a namika e lei mi guardò il suo sguardo eradi puro terrore  non era lo sguardo della ragazza  sicura e forte che conoscevo, scese ed entro nella base seguita da persona  e Saku, l’idea di lasciarla lì dentro con loro mi riempieva di rabbia e disgusto,avevo le mani  fremevano avrei dato fuoco a tutto compreso me stesso che.

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Capitolo 13
*** 11-missione parte 2- ***



dalla parte di namika:


Entrai nella base ,avevo una paura folle , mi sentivo a pezzi e l’idea di non avere natsume qui vicino a me mi faceva morire,respirai a fondo ed entrai in una specie di sgabuzzino dove c’era appeso un vestito blu,veloce mi tolsi la divisa  e lo infilai,uno specchio rotto coronava la spettralità del luogo, mi specchiai in un frammento e sospirai chissà se c’è l’avrei fatta,se sarei sopravvissuta.
Sciolsi i capelli e li portai in una spalla infilai le scarpe e mi diressi fuori cercando di non fare affiorare la paura.
Ricevetti  varie occhiate di apprezzamento da parte di Saku le quali mi fecero venire i brividi .
Entrammo in un’altra limousine nera ,diedi veloce un'altra occhiata a natsume ma lui guardava fuori dal finestrino ed era girato dalla parte opposta, sospirai e sorrisi tra me,era sempre il solito.
Entrai in macchina e mi sentivo il cuore battere a mille, ripensai a questa mattina per distrarmi, forse gli avevo davvero  fatto male con la ginocchiata ridacchiai in silenzio, ma Saku lo notò e languido mi sossurrò  vicino all’orecchio “le missioni ti divertono piccola” stava per avvicinare una mano alla mia gamba ,ma io  per la seconda volta con lui rabbrividii di disgusto e mi allontanai con uno scatto , per fortuna divina  eravamo arrivati,una guardia era d’accordo con persona ed entrai con Saku,attraversato un corridoio di questa immensa villa ci si parò davanti un portone, a quel punto  Saku immobilizzo le guardie e mi fece entrare dopo aver detto schietto “fai veloce” aveva l’alice del controllo delle ombre come tsubasa.
Entrai in un salone, dove c’era pieno zeppo di gente cercai di vedere  il mio bersaglio ma lo trovai dopo aver scansato 5 o 6 persone che volevano ballare con me,non avevo  certo tempo ne voglia  adesso, in questo momento l’unico con cui vorrei ballare  è fuori a fare la guardia,okkey adesso stavo diventando troppo sentimentale.  
 lo vidi un uomo sulla quarantina/cinquantina  tirato a lucido che discuteva di affari commerciali, mi avvicinai con circospezione , parlavano di bambini, di banbini che nascondevano alla Alice Academy per non farli entrare,sospirai io dovevo uccidere un eroe che stava salvando dei bambini,lui era il buono ed io la cattiva in questo  gioco solo che io avrei vinto ,per una volta i cattivi avrebbero trionfato,sospiarai di nuovo non mi vedevo come cattiva lo sapevo che quello che stavo facendo diceva il contrario ma io non ero cattiva ero solo una pedina di questo orribile gioco,  quando ebbero finito di parlare mi feci avanti.
Si stava versando da bere,”signore mi scusi dovrei parlare con lei "   ,lui alzò gli occhi dal bere e mi sorrise , un sorriso caldo forse era quello il sorriso di un papà, sospirai per la cinquantesima volta “dimmi cara” alzai lo sguardo e dissi tutto dun fiato “mio fratello è un alice mi sono imbucata a  questa festa per parlare con lei, perché lo vogliono portare via”era una scusa che mi sembrava valida, finsi di scoppiare a piangere dalla disperazione, lui sembrò cascarci perché il suo sguardo divenne preoccupato e mi porse un fazzolettino da taschino,in un momento mise giù il bicchiere e  mi condusse nel suo studio ,mi fece sedere e si portò un sigaro acceso alla bocca.
poi parlò il tono di voce questa volta  era sicuro e fiero tendeva al cattivo “mio figlio era un alice, me l’hanno portato via poco tempo fa e non è durato molto in quel posto è morto poco fa era nelle abilita pericolose anche tu lo sei giusto?”io sbarrai gli occhi e deglutii “era in una missione come la tua adesso , aveva più o meno la tua età, gli stavano facendo rischiare la vita come te adesso”io avevo visto suo figlio morire non potevo credere a quelle parole,mi aveva scoperto ma come…”sono un alice anche io e ti ho letto nel pensiero,ora fai quello che devi tanto so che sei obbligata ma non ti piacerebbe venire via  da quel posto?” deglutii di nuovo e mi alzai di scatto “no signore io in quel posto ho trovato l’amore e l’amicizia e anche se è un posto terribile io ci vivo” lui mi guardò con sguardo incoraggiante “non vorresti avere una vera famiglia? Essere una ragazzina come tutte le altre?”si che lo volevo io volevo una mamma e  un papà, si che volevo tornare alla mia vita con desirè ed essere come tutte le altre  ma poi mi ricordai di natsume  che mi stava aspettando fuori e anche di ruka  che era all’accademia preoccupato per noi, risposi sicura “signore io una mamma c’è l’ho ma mi ha abbandonata  e non so più che fine abbia fatto un papà anche lui non mi vuole e mi ha dato via,le persone che amo sono all’alice academy” lui sorrise amaro e mi si avvicino”sei una brava ragazza, ma non dimenticare c’è sempre un’altra scelta una via d’uscita anche per i tuoi amici ora fai ciò che devi perché so che se non lo farai ti puniranno e io devo difendere i bambini quindi su avanti, ti prego  solo di non uccidere altri nella sala c’è la mia famiglia lì fuori”  lui si sedette e mi guardò con quel sorriso caldo di prima , io deglutii e risposi amara “ grazie signore,mi sarebbe piaciuto avere una famiglia con magari un papà come lei”non lo lasciai rispondere o mi sarei messa subito a piangere,  alzai una mano e dopo avere usato il mio alice iniziai a leggergli i ricordi e i pensieri in cerca di quel maledetto codice lui gridava ma non lo faceva ad alta voce, stringeva freneticamente  i braccioli della poltrona per trattenere il dolore,nei suoi ricordi vidi la sua infanzia parte della quale all’alice academy, tutti i bambini morti all’accademia ,vidi suo figlio la sua famiglia ,quella che io non avevo mai avuto,avevo le lacrime agli occhi quado trovai il codice 60084OMGWWWTRF,l’avevo trovato tolsi la mano e vidi l’uomo abbandonarsi sulla poltrona ,mi scrissi il codice quando mi accorsi che mi guardava con gli occhi socchiusi, stava morendo,il sorriso caldo gli increspava ancora le labbra, provai rimorso e pena, lui con l’ultimo fiato mi disse”come è morto mio figlio raccontami lo so che l’hai visto tesoro ” io deglutii e una lacrima mi scese dalla guancia,non sapevo che fare, però era giusto che sapesse era comunque suo figlio , "suo figlio stava combattendo durante una missione ma era troppo debole,l’hanno colpito ed’è morto sul colpo non abbiamo potuto fare niente per  lui " vidi il so viso accasciarsi tra la poltrona e le spalle ,i suoi occhi riempirsi di lacrime e chiudersi,scoppiai in lacrime anche io ma mi ripresi in poco tempo dovevo tenere duro, dovevo uscire da questo posto .  
mi feci coraggio gli sentii il polso, era morto,sospirai e mi affrettai ad uscire con circospezione dalla stanza, non mandai il segnale sennò avrebbero dovuto fare irruzione e magari avrebbero ucciso, volevo mantenere la promessa.
Uscii dal portone e trovai Saku che mi gridò contro “perché non hai attivato il segnale,perché non ti sei fatta venire a prendere,chi ti credi di essere l’hai presa perfino con comodo volevi…”non lo lasciai finire gli misi una mano davanti al viso,lo zitti dicendogli “non volevo altri morti”dopo di che uscimmo diedi il codice a persona e salii in macchina , natsume cercò di parlarmi ma io non schiacciai una parola stavo troppo male per parlare.
Mi ritrovavo davanti al mio dormitoriosalii di corsa ignorando le proteste di natsume e  mi misi a letto, cercai di dormire ma passai la notte insonne, i visi di quei bambini  e i sensi di colpa mi tormentavano ,natsume aveva cercato di parlarmi forse avrei dovuto sfogarmi con lui,passai il tempo in cui avrei dovuto dormire a piangere come un vitellino e non dormii affatto.
 

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Capitolo 14
*** capitolo 12- riflessioni ed informazioni- ***


La mattina le lezioni erano sospese avevo dormito per un giorno intero e mi svegliai presto,mi vestii lasciando i miei lunghissimi capelli sciolti e scesi in cortile senza un motivo preciso mi sentivo a pezzi e volevo riflettere su tutto, andai in un posto isolato e mi misi a sedere sotto un albero. iniziai a pensare, se davvero c’era una via d’uscita una soluzione a questa prigionia qual’era, se quell’uomo aveva detto che c’era un’altra scelta qual’era la giusta per me,qual’era la mia, io la desideravo davvero una famiglia, desideravo davvero essere una ragazza normale come tutte, io non avevo mai avuto delle persone che mi avevano amato là fuori (solo desirè) se dovessi prendere l’altra scelta non vorrei ritornare dalle zie,magari mi avrebbero dato una famiglia e sarei come tutte le altre……. ma che diavolo dico io non sono come tutte le altre lo so bene, e fino a scoprire il mio alice mi sono sempre sentita diversa, non credo che anche avendo una famiglia mi sentirò in pace io sono quella che sono, il mio alice è parte di me non posso rinnegarlo , sentii dei passi e vidi natsume che mi guardava era strano“ciao natsume” la mia voce era cupa ,“che ti succede?”,sospirai “ecco non lo so stavo riflettendo,quell’uomo quello che ho ucciso mi ha detto che c’è un’altra scelta a tutto questo ,tu che faresti? Non ti piacerebbe una famiglia” lui abbassò la testa “namika la famiglia sono le persone che ami è dove ti senti a casa” , “io qua non mi sento a casa natsume” lui sembrò irritarsi dalla mia affermazione e quasi mi gridò contro per rispondermi “eh allora vattene se ci riesci,se credi che in una bella famiglia del mulino bianco ti sentirai a casa, ma ricorda namika che noi siamo ciò che siamo non è cambiando vita che ti sentirai a casa , che ti sentirai bene, ma è accettando te stessa che lo farai stupida mocciosa ” aveva ragione ,mi alzai d’istinto e lo abbracciai anche se era arrabbiato non mi importava “è solo che mi sento sempre costantemente fuori posto anche qui dove tutti sono come me” lui ricambiò la stretta e rimanemmo lì abbracciati. Poi dopo un po’ ci staccammo, ci sedemmo sotto l’albero, ed intavolai una conversazione, che avevo ormai rimandato da troppo tempo “natsume ma io ti piaccio?”lo guardai speranzosa “bha credo di no”la mia faccia era indecifrabile ero delusa sarei scoppiata a piangere e lui rideva come uno scemo, “bhè neanche tu mi piaci”lui praticamente mi saltò addosso e mi ritrovai seduta e spiaccicata tra il suo corpo e l’albero,okkey cervello non te ne andare, resisti ti prego,insieme cervellino mio possiamo farcela”non dire cagate”, certo ero sempre io quella che diceva cagate “e tu non fare cagate” dissi ,lui per tutta risposta non si staccò e incominciò ad accarezzarmi i capelli, dovevo reagire o sarei svenuta da lì a poco , cercai di dire qualsiasi cosa , e l’unica idea che mi venne fu di dire chi mi piaceva“oh non sono cagate vedi io sono innamorata follemente di……” ci pensai chi potevo dire,lui alzò il suo viso che si era posato sul mio collo e ritornò a guardarmi fisso negli occhi, erano così fantasticamente belli i suoi occhi “bhè parla”mi spronò, sorrisi stavo per ridere “sono innamorata pazza del coniglio di ruka,vedi è così bello e soffice….”non finì di parlare che scoppiammo entrambi a ridere come cretini lui si era di nuovo appoggiato con la testa sul mio collo ed io avevo una mano sulla bocca e gli occhi con le lacrime dalle risate “bhè cara namika mi sa che avrei un rivale,sai ruka è un tipo geloso soprattutto del suo unico grande amore”riscoppiammo a ridere stavo letteralmente morendo dalle risate,poi aggiunsi “meno male che non se lo porta in bagno” feci una pausa e pensai “,non si porta il coniglio in bagno” pensai alla mia affermazioni e cercai di consolidarla con un “vero?” lui alzò la testa e ridendo aggiunse “non ne ho idea,mica vado in bagno con lui”io lo guardai “ e io dovrei crederci”, lui mi guardò e disse “certo non sono mica come voi ragazze che andate in bagno per mano a coppia” , io lo guardai e riscoppiai a ridere insieme a lui, restammo per qualche secondo lì ma in un attimo un pensiero mi attraversò la testa ,volevo baciarlo mi mancava, ecco l’avevo detto, stavo diventando mielosa. Lui come se mi avesse letto nel pensiero alzò il suo viso dal mio collo e mi baciò , fu bellissimo sorridevo ancora dal ridere e anche lui sembrava sorridere,mi aggrappai al suo collo e mi spinsi di più verso di lui,lui mi cinse i fianchi , era magnifico stare lì con lui, ma qualcosa ci disturbò. Mi staccai e vidi, Narumi ci guardava con occhi spalancati,io sprofondai letteralmente, sentii natsume ringhiare “ragazzi,ma che pensavate di fare?”chiese quel rompipalle del profe,io lo odiavo letteralmente e anche lui non sembrava avere una grande simpatia né per me né per natsume, sentii natsume rispondergli ironico “bhè adesso che sei arrivato niente”mi misi una mano sulla bocca per non ridere, aveva sempre la risposta pronta, e voltai la testa da un’altra parte ero rossa,ero ancora comunque stretta tra le sue braccia e mi sentivo bene,sentii il professore chiamarmi “namika chen devi venire con me,persona ti vuole vedere ”rabbrividii e guardai in viso natsume era paonazzo dalla rabbia ,”lei non andrà da nessuna parte”mi strinse di più a se e delle fiamme si disegnarono davanti a noi come scudo,sentii la voce sommessa del professore “natsume si coerente cerca di capire sei sempre il solito esagerato”le fiamme si intensificarono e natsume si alzò,stava per colpire il professore con del fuoco che gliera apparso in mano, non glielo permisi non sarebbe finito nei guai un’ altra volta per causa mia, usai il mio alice e lo feci accasciare a terra, cercai di non fargli troppo male,le fiamme cessarono ed io andai via,lasciandolo lì sperai che avrebbe capito che era per il suo bene,prima di andarmene via col professore mi girai a guardarlo era a terra e ansimava “mi dispiace natsume” dissi forse più a me stessa che a lui. arrivai davanti a persona che mi sorrise maligno”narumi puoi andare” eravamo in un piccolo ufficio “bene ti devo spiegare alcune cose del tuo alice signorina , il tuo alice , si tratta di un demone tramandato alla vostra famiglia attraverso un’antica maledizione per generazioni,tu non hai un alice ,questo potere non è altro che il demone che c’è in te,è che c’era in tua madre e via discorrendo, se perdi il controllo il demone può anche impossessarsi di te, devi saperlo controllare ogni volta che lo usi la tua vita si accorcia e a prova di questo ti si formeranno segni neri sul corpo quando ne sarai piena morirai, adesso indossa questo orecchino serve per controllare il demone”mi porse un orecchino con un ciondolo viola e un altro argento e blu , li misi “e tutto puoi andare” me ne andai non ero sconvolta lo sapevo che il mio non era un’alice come gli altri ero sicura che ci fosse qualcosa di strano,l’unica cosa che mi preuccupava erano i segni, quando sarebbero apparsi in posti visibili come li avrei spiegati a natsume o a ruka visto che avevo intenzione di non dirgli niente di tutto questo, sospirai avrei trovato una soluzione anche a questo. I lobi mi facevano male,mi sembrava che stessero friggendo, camminavo massaggiandomi le orecchie, dovevo andare a pranzo avevo una gran fame e poi avevo voglia di stare in compagnia. Quella cosa sul mio alice non mi aveva sconvolta certo però non potevo dire che non mi avesse nemmeno un po’ toccata, dovevo distrarmi e non pensare che da qui a un po’ con tutte quelle missioni mi sarei ritrovata ricoperta di segni neri,tipo tatuaggi e sarei morta ……oh ma che bello proprio questa notizia ci voleva e adesso che ci pensavo avevo intravisto sul mio petto dei segnetti ma non ci avevo fatto caso pensato fosse un effetto che davano gli alice a tutti non che fossero il mio calendario di quanto mi restava da vivere. Sospirai e mi diressi verso la mensa per mettere qualcosa tra i denti. Mi sedetti di fianco a un natsume con le gambe sul tavolo,stava comodo il ragazzo,e a un ruka che imboccava il coniglio, okkey adesso c’era da preoccuparsi, mi appuntai mentalmente che dovevo trovargli una fidanzata, mi sedei, mi salutarono natsume sembrava un po’ preoccupato e ruka bhè ruka era come sempre gli si illuminavano gli occhi e si sbracciava per salutarmi.

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Capitolo 15
*** capitolo 13- fuggiaschi- ***


 

...:FUGGIASCHI:...


“bhè che ti ha detto persona” furono le parole di natsume, alzai le spalle e risposi “mi ha fatto un regalo guarda”mettendo una ciocca di capelli dietro l’orecchio per mostrare gli orecchini, “ gli orecchini per controllare l’alice?” era ruka che domandava perplesso,”eh si” dissi solo, poi una voce da un citofono rimbombò per la sala “CARI RAGAZZI è GIUNTA ORA CHE VI RIUNIATE CON LA VOSTRA CLASSE DI ABILITà PER METTERE INSIEME LE ATTRAZZIONI DEL FESTIVAL ALICE  DI QUEST’ANNO. DA OGGI FINO ALLA FINE DEL FESTIVAL LE LEZIONI SONO SOSPESE .FATE BUON LAVORO.”si sentirono boati grida e applausi e una confusione generale che via -via si andava formando,entro pochi minuti la sala si svuotò quasi del tutto.  Guardai natsume e chiesi “noi dove ci riuniamo” lui alzò appena il viso dal piatto e rispose  seccato “noi non lo facciamo”guardai ruka perplessa, visto che natsume sembrava troppo scocciato per degnarmi di una qualsiasi attenzione. Lui sembrò a disagio “bhè ragazzi io vado la mia classe mi aspetta. Ciao namika, ciao natsume”poi si dileguò veloce,che gran sostegno morale anche lui,davvero ma davvero molto interessante parlargli. Mi abbandonai sulla sedia e attesi una qualsiasi cosa,un qualsiasi segno di vita da parte di natsume che non arrivò per diversi minuti,da li un po’ me ne sarei andata. Poi sentii la sua voce e mi riscossi dai miei pensieri che variavano dal – ho un sostegno morale pari a 0- i lobi mi fanno malissimo- devo trovarmi assolutamente un’amica femmina qua dentro-,”bhè che pensi di fare adesso?”mi chiese con supponenza,e  secondo lui che ne  sapevo io era il mio primo festival,lo doveva sapere lui cosa fare visto che qui ci viveva  da più tempo,”e io che ne so”risposi brusca,questa situazione non mi  andava per niente a genio, era il mio primo festival e non avrei potuto parteciparvi , uffa volevo fare qualcosa anche io.

 negli occhi di natsume scorsi una scintilla come un’idea che gli passava per la mente,”io saprei come occupare il tempo se ti va” disse suadente ,lo guardai perplessa poi capii  e  lo guardai di nuovo con disappunto e con un bel sopracciglio alzato, “altre idee “dissi sospirando, lui sembrò pensarci poi si alzò mi si avvicinò con le mani in tasca, e mi sossurò  all’orecchio,”possiamo sempre scappare”lui mi guardò con aspettativa e io sospirai di nuovo “va avanti spiegati”dissi accompagnando tutto con il gesto della mano per spronarlo a dire di più,”se c’è  ne andiamo non ci noteranno con tutto questo disordine,e poi la nostra classe di abilità non ci reclamerà di sicuro” mi feci più interessata l’idea mi piaceva un  bel po’ “come usciamo?” chiesi,c’era sempre il problema di come uscire mi sembrava giusto porre la domanda “c’è un momento in cui le guardie si danno il turno lo sfrutteremo per uscire” ci pensai abbastanza a lungo ma natsume si fece impaziente, e mi spronò diverse volte a rispondere con i suoi bellissimi modi da gaantuomo.

“okkey va bene quando si va” lui mi sorrise “fra poco c’è il cambio sbrighiamoci”oh adesso capivo  perché aveva così tanta fretta, ci dirigemmo fuori e arrivammo velocemente al cancello, la guardia se ne andò proprio  in quel momento e dedussi che a minuti ne sarebbe arrivata un’altra, esitai “e quando saremo fuori se i professori ci cercano cosa andranno a pensare”lui mi prese per il braccio e mi guardò con un sorrisetto malizioso “penseranno che ci siamo come al solito imboscati da qualche parte,”pausa per la sospance” non hai paura vero namika” io lo guardai, mi scostai da lui , alzai di nuovo un sopracciglio  “ti aspetto fuori natsume” mi diressi al cancello a grandi falcate ,poco vicino a quello c’era un altro cancellino forse quello di servizio e un armadietto  trovai alcune chiavi, ne presi una e che il cielo e tutti i suoi santi  siano  benedetti  apriva il cancellino di servizio, uscii veloce e  e vidi natsume arrivare,con l’aria da sbruffone e le mani in tasca come al suo solito, gli tirai le chiavi da fuori e le rimise nel ripostiglio,poi uscii e ci allontanammo finalmente dall’accademia.

 Mi faceva uno strano effetto tokyo però quel caos lo odiavo , sembrava quello che avevo nella  mia testa ,iniziammo a girare, alcuni non ci degnavano di uno sguardo  , altri confabulavano e ci indicavano , più di tanto non mi interessava, sentii una mano avvicinarsi alla mia e  stringerla,mi voltai e sorrisi a natsume, lui accennò appena un sorriso, poi si voltò a guardarsi in giro come se niente fosse,come se in realtà lui non mi avesse appena preso per mano, non era il tipo da smanceria e neanche io lo ero, camminammo a lungo poi gli domandai una cosa che non mi era chiara  “natsume se sai come uscire perché non te ne sei mai andato, a nessuno di noi piace quel posto insomma”,lui guardò a terra “perché dentro l’accademia mi avrebbero cercato, quando l’accademia ti cerca ti trova sempre…..” fece una pausa e mi guardò poi ritorno a fissare i suoi piedi che camminavano sull’asfalto , “ho persone dentro l’accademia a cui tengo e il solo pensiero che gli facciano qualcosa perché io sono scappato non mi darebbe pace,questo è il motivo principale”sospirai e abbassai la testa anche io,era il mio stesso motivo in parte.

Continuammo a camminare così per mano, senza una meta,senza pensieri. Ogni tanto mi giravo  guardarlo e a volte in nostri sguardi si incrociavano, . Mi piaceva perdermi nei suoi occhi, erano di un bel colore sembravano essere fuoco , erano terribili e irresistibili allo stesso tempo . Iniziai ad avere fame ma non avevo altro che conogli con me, “natsume io inizio ad avere fame tu?”lui posò il suo sguardo  dalla strada a me, dove vi erano  alcune bancherelle . alzò le spalle “possiamo rubare qualcosa” okkey io posso essere tutto quello che vuoi ma una ladra no, assassina tutto quello che vuoi ma ladra no per carità. “scordatelo”fu la mia unica risposta, “allora soffri in silenzio e non lamentarti” sbuffai,era sempre il solito.  Camminammo a lungo e ogni tanto mi piaceva farlo arrabbiare tirandolo davanti a delle vetrine alla moda e restandoci poi davanti per ore a guardarle, lui sbuffava come al solito e finivo per assecondarlo e spostarmi da quei bellissimi negozi. Stavo camminando quando sentii una sensazione  di gelo, guardai la strada e vidi una limousine nera passarci davanti,era una di quelle dell’accademia, raggelai “natsume ma quella è…….”lui non mi diede il tempo di finire mi trascinò via per un vicoletto. Correvo seguendo lui, sicuramente non aveva una meta stava cercando di allontanarsi il più possibile. Ci fermammo dietro un bidone dell’immondizia in un vicolo cieco, avevo il respiro affannato e il cuore sembrava volermi uscire dal petto. “ dici che ci hanno visti” chiesi con un filo di voce. Lui non mi guardava, si guardava intorno soltanto. “è probabile” prese un respiro “si erano fermati e stavano abbassando il finestrino”  questa non ci voleva “quindi sono venuti a cercarci natsume”io lo sapevo che non era una buona idea “no”fu la sua risposta, ero confusa e il mio sguardo doveva essere molto eloquente in questo “serio  era uscito per prelevare dei bambini l’ho sentito che parlava con narumi-frocio-sensei”persona ci aveva beccati, dovevamo ritornare in accademia e subito. Aspettai qualche minuto , ma natsume sembrava non volersi muovere, era steso comodamente a terra con la schiena contro il muro e il capo chino. “bhè..” chiesi impaziente lui in tutta risposta sbuffò, sembrava che la situazione non lo toccasse minimamente,me ne andai e lo sentì chiamarmi “Namika ma dove vai?”sospirai e risposi fredda senza girarmi “a farmi punire perché ho dato ascolto a un cretino come te” mi prese per un braccio e mi fece voltare, fu un attimo si avvicinò alle mie labbra “tu non vai da nessuna parte senza di me”mi soffiò queste parole prima di baciarmi leggero. “dovevo immaginare che ci fosse del tenero” mi staccai e mi voltai, era davanti a noi e dietro di lui c’erano due bambini di circa 5 o 6 anni non di più e narumi , raggelai ,  natsume lo notò e si mise davanti a me “caro natsume non potrai difenderla per sempre non credi, è ora che se la cavi da sola”fu un attimo sentì le forze venirmi a meno e caddi in ginocchio, vidi solo natsume voltarsi e persona con un ghigno in viso e una mano tesa verso di me, un dolore mi attanagliava il corpo , sembrava che una bomba mi stesse esplodendo ne petto , strinsi con le mani il cemento umido sotto di me, sembrava sgretolarsi sotto le mie fragili mani, sentivo le vertigini vedevo il vuoto e temetti di precipitarvi , iniziai ad urlare per il dolore, i miei occhi si inumidivano ed andavano appanandosi piano-piano riducendo la vista, il dolore aumentava e si disperdeva per tutto il corpo e io sentivo solo la risata di persona, sentii natsume urlare ed alzai la testa, era stretto da una liana che non sapevo da dove provenisse. “sai natsume pensavo che tu non saresti stato così stupido da perdere tempo con una gattina, non è male devo dire ma ti immaginavo più furbo sai”il dolore crebbe e sentii solo le grida di natsume che rimbombavano nella mia mente “lasciala andare” il respiro diminuì “lasciala andare bastardo” mi accasciai a terra, il dolore mi bloccava il respiro, stavo morendo e nella mia mente riuscivo solo a sentire le sue grida strazianti, le mie di dolore e la risata di persona “prendi me,prendi me” era natsume riconoscevo ancora  la sua voce, era ormai un grido disperato, un’altra risata “e ora stupido moccioso guarda la tua ragazza morire” sentii natsume urlare, e un'altra risata  fu  l’ultima cosa  che sentii ancora poi il mio cervello andò spegnendosi, che fine stupida pensai,prima che fu tutto nero. 

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Capitolo 16
*** capitolo 14-ospedale- ***


...:OSPEDALE:...




Mi svegliai stropicciandomi gli occhi “namika sei sveglia?”era ruka, si era lui ne ero sicura, mi guardai intorno era tutto bianco pensai di essere in paradiso, ma non mi era andata così bene, ero nell’ospedale dell’accademia “ruka…”sossurai voltando appena la testa da dove mi sembrava provenisse la voce, avevo poche forze e la bocca impastata dal sonno ,”hai dormito per ben due giorni namika”mi voltai a guardarlo ma con lui non c’era natsume,  subito pensai al peggio, mi sollevai di scatto e mi guardai in torno con più attenzione, ma  iniziò di nuovo a girarmi la testa,così  mi ridistesi , e come per magia lui capì a che stavo pensando“natsume ha dormito per un giorno poi l’hanno mandato in missione dovrebbe tornare domani, era preoccupato per te perché non volevi svegliarti, sembrava fossi morta eravamo tutti davvero molto  preoccupati”il suo capo era chino e la sua voce cupa,l’avevano mandato subito in missione,doveva essere stato quello stronzo di persona per fargliela pagare, chissà quale sporco lavoro l’avrà mandato a fare questa volta.”ti lascio riposare namika, così ti rimetterai presto”mi baciò appena sulla fronte ed uscì. Aspettai quasi mezz’ora coricata nel mio letto ma non riuscivo a darmi pace,come facevo ad essere ancora viva e poi il pensiero di natsume chissà dove a fare chissà che cosa per colpa mia e con il solo pensiero ad accompagnarlo che io ero in ospedale e che non volevo svegliarmi,avrei pagato oro per dirgli che ero viva che stavo bene e che  al suo ritorno mi avrebbe trovata sana e salva. scesi dal letto e mi diressi alla finestra osservai  per pochi minuti l’esterno quando sentii l’urgenza di fare uso della toilette. Quando uscii dal bagno  trovai seduto sul mio letto narumi, che cosa ci faceva lui qui, “narumi?”fu più una domanda a me che a lui, cosa voleva lui  mi odiava , si voltò al suono della mia voce e si alzò dal mio letto,sembrava che l’avessi appena riscosso dai suoi pensieri“namika ti senti meglio?”chiese fintamente preoccupato,si vedeva lontano un miglio che fingeva, col suo sorriso falso “si meglio grazie”, mi faceva schifo solo stare vicino a una persona falsa come lui. “bene mettiti a letto…..”fece una pausa in cui io mi infilai sotto il leggero lenzuolo del letto “ti è andata bene namika serio ti ha risparmiata, natsume era disperato l’ho dovuto fermare con le liane sennò chissà cosa avrebbe combinato”sospirò e si diresse verso l’uscita, non potevo credere alle sue parole, “lei quindi non mi ha salvato non mi ha nemmeno cercato di salvare, era lì fermo a godersi lo spettacolo”feci una pausa e alzai il tono della  voce “forse non gli starò simpatica ma che razza di professore è?pensavo che persona come meschinità fosse il solo ma mi sbagliavo, siete simili anzì forse lui prova pietà lei non è altro che una persona falsa che mi avrebbe lasciato morire senza battere ciglio sotto i suoi e occhi e quelli di natsume e dei bambini per di più , senza nemmeno alzare un solo dito per difendermi, anzi no un dito l’ha alzato per fare in modo che natsume non potesse aiutarmi e che mi vedesse lì soffrire impotente, non riesce ad immaginarsi il dolore che lui ha provato, eppure ha sentito le sue grida , ha sentito cosa diceva  e com’era disperato, erano talmente forti che non può non averle sentite, forse così   forti da mischiarsi alle mie di dolore, e lei  adesso come osa rivolgermi ancora la parola con quale coraggio viene a chiedermi se sto bene…”deglutti “si dovrebbe veramente vergognare”mi arrivò uno schiaffo, mi toccai la guancia scottava, ma non sentivo male, quando alzai la testa lo  guardai con disprezzo,il suo viso era paonazzo ,  non osai abbassare lo sguardo non mi faceva paura nemmeno un po’, fu lui che chinò  la testa ed uscii veloce come era entrato senza dirmi  una  parola, per lui provavo solo disprezzo. Mi sotterai sotto il lenzuolo, non mi sarei pentita mai e poi mai di ciò che gli avevo detto,era la verità, mi toccai di nuovo la guancia sembrava ancora calda se avessi detto a natsume che mi aveva tirato una sberla sicuramente sarebbe andato fuori di testa e avrebbe combinato chissà che cosa, meglio non dirgli niente di tutto questo , chiusi gli occhi e finalmente riuscì a prendere sonno. Quando mi svegliai era già sera e avevo parecchia fame,un vassoio era appoggiato sul comodino vicino al mio letto, lo afferrai e mangiai quasi tutto in poco tempo,mi chiesi come avevo fatto a resistere così tanto senza mangiare. Non sapevo quando sarei potuta andarmene,ormai stavo meglio e volevo uscire da questo posto che  mi dava quasi i brividi,tutto così maledettamente bianco pulito ed ordinato da sembrare irreale. Non sapevo assolutamente come occupare il tempo dato che non avevo più sonno. Sentii bussare alla porta “signorina namika chen posso entrare?” doveva essere una dottoressa ma la voce era stramaledettamente acuta da farmi venire il mal di testa, mi sforzai un bel po’ per rispondergli cordialmente, anche se il mio tono doveva fare intendere molte cose“si prego” entrò una donnina marciando impettita , era alta e ossuta, sembrava più un appendino che una ragazza  “bene vediamo come sta stasera?” disse con finta apprensione prima di iniziare a visitarmi “bene eravamo tutti molto preoccupati  ”non la stavo ascoltando minimamente un rumore fuori dalla finestra attirava molto di più la mia attenzione “beh”colpo di tosse per farmi ritornare alla realtà “ mi sembra del tutto guarita signorina direi che domani potrà tornare alle proprie attività”detto questo uscii a grandi falcate e io mi abbandonai sul cuscino ero felice solo una notte e  finalmente sarei potuta  tornata in camera mia. Un altro rumore ma molto più forte attirò di nuovo la mia attenzione, mi girai e quello che vidi fu per i miei occhi come vedere i regali di natale in anticipo, uno spettacolo, natsume era entrato dalla finestra, mi misi seduta di scatto “natsume….”chiesi poco convinta poteva benissimo essere un miraggio divino o un’allucinazione da troppi  farmaci,un sorrisetto  si disegnò sulle sue labbra,oh quel sorrisetto quanto mi era mancato, si era proprio lui , scesi dal letto e quasi non inciampai nelle lenzuola. Gli saltai letteralmente addosso, e lo abbracciai strettissimo,avevo veramente paura che potesse scomparire che fosse solo un sogno,che in realtà io non fossi sopravvissuta “ahia…”mi staccai e solo adesso notai come era ridotto, i vestiti bruciati e strappati e una bruciatura stava sulla spalla e sulla guancia,come avevo fatto a non notarlo “natsume ma che ti ha fatto fare?”lui si grattò la testa “bhè non mi inviti a vedere la tua nuova dimora” ero confusa cercava di non far vedere che era a pezzi ,che stupido, feci si con la testa  e deglutii “stenditi sul mio letto sei uno straccio”lui non si oppose e si coricò sul mio letto, poi si girò verso di me che intanto mi ero seduta vicino a lui sul bordo del letto“per punizione ho dovuto incendiare un palazzo con persone e tutto dentro, un azienda anti-alice credo”deglutii  di nuovo e mi immaginai la scena, mi vennero i brividi la missione che avevo compiuto io era uno scherzo a confronto, mi distesi sul letto vicino a lui. Lui mi prese la mano e me la strinse “pensavo che saresti morta te lo giuro”avvampai a quelle parole, “anche io lo pensavo ma poi come vedi mi sono risvegliata qui”e feci roteare il braccio come per illustrare la stanza “quando non sono riuscito a salvarti e quello stronzo di narumi mi aveva bloccato mi sono sentito morire pensavo che ti avrei perso davvero” lo abbracciai e mi strinsi al suo petto,lui ricambiò la stretta e mi strinse di più a se, in pochi minuti  la mente mi si svuotò  e tutti i brutti pensieri scomparvero,lo sentii rilassarsi ed addormentarsi quasi subito, doveva essere davvero stanco, il suo respiro era regolare, non so come mai ma tra le sue braccia mi sentivo al sicuro, no mi sentivo a casa ecco la parola giusta,anche quando si fu addormentato , la sua stretta su di me  non diminuiva, chiusi gli occhi e mi addormentai in pochi minuti.

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Capitolo 17
*** 15- Mi piaci- ***


 Alla mattina mi svegliai sentendo bussare qualcuno alla porta, “signorina,signorina ….”avvampai se ci vedevano chissà cosa pensavano, ma aspetta qui natsume non c’è,forse era stato solo un sogno, mi sentii morire, mi girai verso la finestra e la trovai aperta, no lui era stato qui non era un sogno, “signorina …”era stato sicuramente più provvidente ed intelligente di me e se l’era svignata prima che potessero scoprirci “signorina posso entrare …” ma che cazzo voleva questa, prima di rispondere pregai che non fosse quella di ieri sera “prego avanti” si aprii la porta, ma le mie preghiere non furono esaudite la pelle e ossa di ieri entrò a passo di marcia in stanza, era arrabbiata “si vesta ed esca la camera serve a pazienti che stanno male”e mi guardò torva, oh ma cara lei non era mica stata quasi uccisa da serio, presi la divisa che era piegata su una sedia e corsi in bagno, mi vestii veloce ed uscii, l’infermiera stava mettendo a posto la camera, gli feci una linguaccia cercando di non essere vista e me ne andai col pigiama in mano verso i dormitori. Quando uscii  trovai natsume ad aspettarmi, non era più ferito e la divisa era apposto, forse avevo davvero sognato,mi si avvicinò e mi sossurrò all’orecchio “mi dispiace per essermela svignata ma non volevo altre punizioni”gli sorrisi , “e i vestiti e le ferite”, “avevo una divisa di scorta per il resto è merito di imai”, “ahn okkey, accompagnami in camera mia devo mettere giù il pigiama”, a quelle parole mi prese i pantaloni del pigiama dalle mani e li osservò “sai ieri sera era buio ma questi sono troppo da maschiaccio,coi teschi” gli tirai un pugno nella spalla e me li ripresi, che avevano di male  “ti sembro una tipa assai delicata e femminile io?”naturalmente era una domanda sarcastica, rise mi prese anche la maglia dalle mani e la aprii, addio al mio lavoro di piegatura del pigiama “no per niente direi” la maglia aveva un enorme  teschio in fiamme stilizzato  sul davanti, “per questo mi piaci” ci rimasi di sasso dopo che ebbe detto quelle parole mi guardò  e mi porse la maglia. potevo prenderla per una dichiarazione forse, sorrisi e presi la maglia.  Mi sentii bene una sensazione  di calore e benessere mi invadeva lo stomaco, mi sentivo come se fossi ancora tre le sue braccia, forse questo era amore. Ci  avviammo verso camera mia, ma prima di entrare….Ragazza 1: “ natsumeeeeeeeeeeeee amoreeeeeeee”. Chi sono queste scellerate.
 Ragazza 2: “è mio”oddio poverino sto per scoppiare a ridere me lo sento
 Ragazza 3: “chi è lei” grazie di avermi notata cara
 
Ragazza 1 “ è in classe nostra , se non sbaglio” ma va no sono serio travestito, ma fammi il piacere, grazie anche a natsume che non fa una piega, ma certo.
Ragazza 4 “ ma come naty mi tradisci”naty?accipicchia che nomignolo romantico, “naty….?” Chiesi prima di scoppiare a ridere , natsume mi guardò con sguardo torvo  e seccato diede fuoco a tutte le teste delle ragazzine che urlanti corsero via. Fatto questo entrò in camera mia  senza degnarmi di uno sguardo, bhè ormai questa era come camera sua tanto, sospirai e mi coricai sul letto prima che potesse farlo lui facendogli la linguaccia, lui sorrise e si  avvicinò con quel sorrisetto finchè non fu ai piedi del letto “spostati mocciosa”, ehy ma come si permetteva “no è il mio letto”lui sorrise malizioso  e salì sul letto con uno scatto , era in piedi  vicino alle mie gambe “allora ti sposto io” che voleva fare questo maniaco………non riusci a formulare altri pensieri lui si stese sopra di me e mi bacio, mi misi seduta in modo che stessi più comoda lui adesso era in in ginocchio,  “natsume…….” Oh  cazzo era  la voce di  ruka, scaraventai a  dir poco natsume giù dal letto, che atterrò col sedere e massaggiandosi la testa “ma che cazzo namika  vuoi dirmi cosa ti prende”chiese infastidito ma io non lo degnai di uno sguardo, fissavo lo sguardo stravolto di ruka  sulla soglia, “ruka……..”forse era una domanda , natsume si voltò verso la porta e finalmente comprese, lo incenerì con lo sguardo e temetti che gli sarebbe saltato addosso, “ma che stavate facendo?” chiese sconvolto ruka, natsume ridacchiò e si alzò “a te cosa sembra ruka”disse strafottente,  vidi  ruka  farsi rosso in volto e scuotere la testa freneticamente, “bhè quando avete finito vi aspetto allo stand delle abilità somatiche” e se ne andò chiudendo la porta, io ero sconvolta ma natsume non sembrava aver dato molto peso a tutto questo. “chi ha lasciato la porta aperta?”, sospirai “l’hai lasciata tu natsume”, lui si avvicinò a me “bhè dove eravamo”,ne avevo abbastanza, “andiamo allo stand natsume” lui all’iniziò sembrò non capire il mio disagio poi si avviò con me fuori dalla camera. Chiusi la porta e in pochi secondi fummo fuori dal dormitorio camminavamo in silenzio verso lo stand, io seguivo natsume  infatti non avevo la più pallida idea di dove andare. Natsume camminava a testa bassa forse se l’era presa per prima ma che ci potevo fare , ero imbarazzata a dir poco e mi sentivo a disagio e poi l’atteggiamento di nessuno dei due aiutava, uno strafottente che si comportava come se la cosa non lo riguardasse nemmeno l’altro era sconvolto sembrava che gli fosse caduto il mondo addosso, in questa scuola non c’era mai una via di mezzo. Sospirai sollevata vedendo che ci avvicinavamo agli stand delle abilità. Tutti questi colori queste grida detestavo tutto questo rumore e tutti questi colori, sbuffai e ringhiai allo stesso tempo il festival non mi piaceva non ero il tipo per tutto questo. Arrivammo allo stand di ruka e lui ci accolse a testa bassa, “bhè siete stati veloci a finire” natsume lo guardò irritato e dopo aver sbuffato e borbottato qualcosa si mise le mani in tasca e se ne andò, ruka sembrò pentirsi di quello che aveva detto “dai ruka fammi vedere il tuo stand” dissi con un sorriso tirato era più che ovvio che non me ne interessasse niente di questo stupido stand , sembrò rallegrarsi “okkey vieni”mi mostrò tutto lo stand e io  mi sforzavo di essere felice all’idea ma detestavo tutto questo, “non ti pice vero namika”, e lui come lo capiva okkey eo una pessima attrice “ma no non è per lo stand tutto questo è bellissimo è solo che io odio queste cose”lui sorrise “sei proprio come natsume sai” sospirai “lo fai sembrare un complimento ruka” lui rise, quella risata era melodiosa e nei suoi occhi vi era una luce nuova, il suo sorriso era caldo sorrisi anche io “posso parlarti in privato namika”lo vidi arrossire e non ne capii il motivo, “okkey va bene” ci sedemmo dietro a dei resti di uno stand rotto “bhè cosa volevi dirmi”, lui arrossi “ bhè ecco io vedi io ecco”era diventato tutto d’un tratto impacciato e timido come la prima volta che c’eravamo visti, sorrisi e lo esortai a continuare “vedi namika tu mi piaci,però io non sono come natsume tu sceglierai lui” io abbassai la testa “non dire scemenze ruka nessuno è perfetto”lui  sembrò risvegliarsi dallo sconforto e io ripresi a parlare “glielai detto a natsume?” “si”rispose tenue abbassando la testa “ha detto che saresti stata tu a scegliere, namika chi hai scelto?” mi chiese speranzoso, io alzai la testa “non lo so ruka”feci per alzarmi ma mi prese il braccio “pensaci namika con me sarebbe tutto più semplice” poi si avvicinò e mi baciò , io non lo assecondai ma nemmeno lo respinsi stetti solo ferma, e finito il bacio corsi via.

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Capitolo 18
*** 16- Dimmi chi sei?- ***


ok, ho deciso di pubblicare un pò di capitoli subito, se no non porto più a termine questa storia spero che vi piacciano.....lasciatemi un commentino sia che vi piacciano sia che non, a me fa sempre piacere xD comunque ringrazio hai tantissimi che hanno letto, ragazzi siamo arrivati a 1678 letture, siete mitici XD e ringrazio anche i pochi che hanno recensito, grazie mille senza i vostri piccoli commenti adesso non sarei qui a scrivere, siete grandiosi XD bene non mi dilungo più a lungo buona lettura.....<3
 
 
 
 
. Io non potevo scegliere così velocemente , non sapevo chi scegliere adesso sicuramente avrei scelto natsume ma non conoscevo più di tanto ruka, sospirai e mi accorsi di essermi inoltrata nella foresta, non avevo paura tutte quelle storie erano solo dicerie qui dentro non c’era niente tranne quello stupido orso  e quella specie di pollo troppo cresciuto, mi sedetti su un tronco e guardai il cielo, era così bello così limpido mi dava un senso di pace guardarlo, sognavo di poter volare via come una rondine scappare dai problemi  vivere in libertà. Sentii un fruscio tra gli alberi e mia alzai scrutando tutto intorno “chi c’è” vidi una figura emergere dal folto del bosco come potevo non averla vista prima era praticamente davanti a me, era un ragazzo sulla trentina forse, capelli rossicci raccolti in una coda e maschera nera a coprirgli il viso “cosa vuoi?”chiesi irritata mentre lo scrutavo meglio  cercando di ricordarmi se era un qualche professore, lui in tutta risposta rise, una risata strana “sai sei uguale a lei, anche lei ci veniva spesso qui adorava anche lei perdersi nei suoi pensieri” “lei chi?” chiesi curiosa “tua madre Tyan” cosa come faceva a conoscerla  non la conoscevo nemmeno io, “tu come fai a conoscerla” lui ridacchiò “io venivo con lei qui,  la conoscevo  molto bene  sai  sei bella quanto lei forse anche di più e anche tu avrai il suo stesso alice” una lacrima mi scese dalla guancia,  e chinai il capo “chi sei tu?”lui se ne stava andando “ehy dove vai rispondimi” era tutto inutile “rispondimi ti ho detto” si voltò e mi sorrise “se sono le informazioni su tua madre che cerchi vieni qui anche domani ci rivedremo ma ricorda namika che la via della verità non è sempre quella migliore ma sempre la più ” poi se ne andò e sparì nel folto io restai lì impalata  come una statua incapace di pensare a  qualsiasi cosa finchè il mio stomaco non brontolò, mentre mi dirigevo in mensa pensai a quell’uomo e mi accorsi che ero impaziente di rivederlo una forza oscura mi faceva da calamita. In mensa non trovai né natsume né ruka mangiai velocemente e mi diressi in camera mia, in fondo non sapevo che altro fare, potevo solo aspettare domani per saperne di più. Alla sera non andai a cena rimasi in camera a leggere , era ormai passata l’ora della cena e sentii bussare “chi è?”, “sono ruka”sentii la flebile voce di ruka e corsi ad aprirgli, forse avrei potuto parlargli di quell’uomo e lui avrebbe potuto aiutarmi, “ciao namika ho  visto che non eri scesa e sono venuto a vedere se avevi bisogno” gli sorrisi era un vero amico, ma solo questo non avrei mai potuto stare insieme a lui, “si non avevo fame poi sono successe tante cose”, lui sospiro e mi guardò colpevole “capisco, lo so che non dovrei metterti fretta ma hai pensato alla mia proposta”mi guardò in cerca di un qualsiasi segnale sorrisi “si ci ho pensato”feci una pausa e lo guardai negli occhi lui distolse lo sguardo intimorito, ecco un altro segnale che mi confermava la mia tesi, era un buon amico sicuro ma non avrebbe mai potuto esserci qualcosa di più, aveva paura del mio sguardo era intimorito da me, non volevo uno che mi temesse ma che mi sapesse affrontare dire le cose in faccia, lui  non lo era di certo “mi dispiace ruka ma non provo i tuoi stessi sentimenti”lo dissi dolce,lui si fece prendere dallo sconforto forse pensava ad una risposta positiva, alzò il suo viso e i suoi occhi di uno splendido azzurro erano umido, lo stavo facendo piangere , si alzò di scatto e iniziò a gridarmi contro “eh allora per chi li provi, oh ma certo per natsume tutti amano natsume”abbassai la testa “lui è così perfetto così misterioso il ragazzo bello ma dannato che piace a tutte  le oche che si trovano in giro”mi alzai e lo guardai negli occhi lui distolse lo sguardo impaurito dal mio, forse si stava già  pentendo per quello che aveva detto “lo vedi ruka hai perfino paura di guardarmi negli occhi, mi dispiace se pensi che natsume sia perfetto e mi dispiace che tu mi reputi un’oca non posso essere tua ma posso essere tua amica se lo vorrai spero che tu capisca”mi risedetti e sentii una porta sbattere, se  n’era andato, mi misi sotto le coperte cercai di prendere sonno inutilmente.

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Capitolo 19
*** 17-come in un romanzo rosa- ***


bene, sono pronta per pubblicare anche questo capitolo xD spero che vi piaccia e spero anche che vogliate lasciarmi una recensione xD..........buona lettura <3
 
 
 
 
mi svegliai di soprassalto soprattutto perché trovai un corpo adagiato vicino al mio, lo riconobbi era natsume che si stava svegliando piano, e con noncuranza, faceva anche con comodo si era perfino messo  sotto le coperte del mio povero letto, iniziai a spintonarlo lui non  mi degnava di uno sguardo e non si spostava di un millimetro anzi ridacchiava sotto i baffi, mi venne quasi da ridere anche a me  “vattene intruso”dissi stavo per scoppiare a ridere mi guardava come se fossi io l’intrusa e  che non si capacitava per niente che questo era il mio  di letto , mi  misi si seduta e lo guardai era in pigiama anche lui, ma cosa ci faceva in pigiama nel mio letto sto qui “mi vuoi dire cosa ci fai in pigiama  nel mio letto?”lui si mise seduto a sua volta e rispose come se non stesse parlando di lui “niente ieri ero in giro sui tetti della scuola e sono arrivato fino alla porta della tua terrazza”pausa d’effetto in cui mi guardò con malizia “avevi lasciato come al solito la terrazza aperta e sono entrato e visto che dormivi tutta d’un lato ho pensato che ci potevo stare anche io e ho preso l’occasione fine della storia ” lo guardai con sguardo sconvolto ma che era cretino del tutto questo adesso si metteva anche ad infilarsi nel mio letto di notte per fare chissà quale porcheria “non mi guardare così namika non ti ho nemmeno toccata,  anche se ti giura la tentazione c’era e invece guarda come sono stato bravo”disse ridacchiando sotto i baffi e si indicò come fosse un trofeo, okkey un bel pugno su una spalla non glielo toglieva nessuno e infatti glielo tirai, ma lui subito dopo mi afferò i polsi e mise ko sul letto, “sei un pervertito sai” dissi stavo per scoppiare a ridere ed anche lui era sul punto quando  mi si avvicinò e mi baciò leggero prima di staccarsi e rimettersi sotto le coperte per dormire a quanto sembrava “ma non te ne vai nella tua camera”lui sbuffò infastidito, le voleva veramente prendere il pugno non gli era bastato “mettiti a dormire namika prima che cambi idea e non ti salti addosso” lo prese in parola e dopo che ci spintonammo per un po’ cercai di addormentarmi , tanto eravamo ancora nel tempo del festival e piuttosto che rivedere ruka o andare in mezzo alla confusione preferivo di gran lunga questa come situazione. Ma non riuscivo ad  addormentarmi con lui così vicino, mi girai a pancia in su e fissai il soffitto era  strano in ospedale avevo già dormito accanto a lui ma adesso c’era qualcosa di diverso anche se non capivo, così, iniziai a rigirarmi tra le coperte e lui mi afferrò un braccio e sollevando appena la testa dal cuscino sibilò “mi hai svegliato di nuovo” io lo guardai e quasi non scoppiai a ridere “dai non te la prendere è che non sto comoda con te così attaccato mi togli lo spazio vitale natsume “ si voltò dall’altra parte e sbuffò, che cavaliere mi dava la schiena sbuffai a mia volta “grazie di darmi la schiena né caro”lui si voltò e mi guardò negli occhi, quel viso era così dannatamente bello e quegli occhi erano magnetici poi con quei capelli scompigliati, okkey  basta pensieri da cretina sennò mi si fonde l’unico restante di materia grigia, ad un certo punto mi sorrise e stava per ridere quando gli dissi “cos’hai da ridere”, lui mi guardò ancora una volta “no è che mi guardi in un modo namika”io arrossi cazzo mancava solo che mi mettessi a sbavare rossa in volto , infilai la testa sotto le coperte e lo sentii ridere, così gli tirai un pugno sul petto e lo sentì gemere appena , lui prese la mia mano mentre la ritraevo e se la posò sul petto all’altezza del cuore, uscii dalle coperte col viso e vidi le sue labbra in un leggero sorriso, era così bello,restai incredula che stava facendo ,sentii il suo cuore battere era regolare non come il mio che sembrava volere uscire dal petto sospirai e lo guardai di nuovo negli occhi “ma che fai natsume?”non riuscivo a capire cosa avesse in mente lui sorrise di nuovo “ti ricordi quando  mi hai detto tante volte che ero senza cuore beh ti volevo far vedere che non era vero”ricordai glielo dicevo a volte quando inceneriva qualcosa o qualcuno tipo le oche del fan club che gli stavano sempre intorno, ma io scherzavo quando glielo dicevo abbassai la testa ero pentita, lui mi abbracciò stringendomi a se e io rimasi li ferma con una mano sul suo petto a sentirgli il cuore come se potesse smettere di battere da un momento all’altro come se lui potesse scomparire da un momento all’altro e questo bellissimo sogno potesse finire, toc-toc , non lo sentimmo subito , toc-toc “namika…”cazzo era ruka, e la porta si stava aprendo guardai natsume era furioso,perché non chiudevo mai le porte a chiave, troppo tardi ruka entrò e lo sguardo che ci rivolse era tra lo sconcertato il perplesso  e l’arrabbiato non sapevo che dire e la bocca di ruka era restata irrimediabilmente aperta “ma che….”riuscì solo a dire ruka e natsume   okkey forse poteva sembrare un po’ strano tutto questo ma guardiamola da un altro punto di vista, mi misi seduta e cercai di spiegare “ruka non è come pensi”intanto natsume si era disteso comodo con gli occhi chiusi, “oh beh certo siete voi due in un letto sotto le coperte in pigiama che vi amoreggiavate e non è come pensi”okkey ciao ruka grazie della presenza, mi spiaccicai una mano in faccia ero rovinata  ma soprattutto addio  unico momento in cui natsume era dolce  e  romantico come nei miei romanzi “ero venuto a chiederti scusa ma vedo che ce  già qualcuno che provvede a consolarti e tenerti compagnia” detto questo se ne andò sbattendo la porta, io mi ricoricai esasperata e mi rivolsi a natsume che intanto stava sdaraiato  a pancia in su beato  e comodo con le braccia dietro la nuca  “grazie per l’aiuto né ”  “quando fa così lo devi ignorare e lasciare perdere gli passerà velocemente”okkey non potevano disturbarmi sempre però, lo abbracciai  e visto  che aveva il petto  libero ci posai sopra la mia testa e con l’orecchio ritornai a sentirgli il cuore quel suono mi rilassava, lui si rivolse a me “ti piace proprio sentire il mio cuore battere non è vero”e come potevo dargli torto piuttosto che non sentirlo battere, e poi quel suono mi piaceva mi faceva sentire che lui era lì veramente, alzai  appena la testa e gli sorrisi lui ricambiò e tolse le mani da dietro la nuca per abbracciarmi e  tenermi stretta a lui, questo era decisamente il paradiso meglio che i miei romanzi qui era reale.

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Capitolo 20
*** 18- mi assomigli mamma- ***


ecco a voi un altro capitolo buona lettura, e mi raccomando recensite numerosi......<3
 
 
 
 
 
 
. Mi svegliai  e non  trovai più il corpo di natsume disteso accanto a me, mi alzai di scatto e controllai in ogni angolo ma di lui non c’era traccia guardai il mio bellissimo orologio-sveglia era già passata l’ora di pranzo, cooooosaaaaaaaaaaaa avevo dormito per tutte queste ore e non avevo neancora mangiato dal pranzo del giorno prima, ma stranamente non sentivo fame mi infilai la divisa forse natsume era a pranzo però era strano da lui che non mi avesse svegliato, dall’ultima volta avevo visto con i miei occhi quando gli piacesse svegliarmi e farmi arrabbiare. Decisi di andare a pranzo e lì trovai ruka ma non c’era traccia di natsumema non mi azzardai a chiedere a ruka dopo quello che era successo. Ruka  non era allegro come al solito anche  se sembrava che gli stesse passando natsume aveva perfettamente ragione gli passava in fretta. Ci scambiai 2 o 3 parole poi mi congedai con una scusa, era stano che natsume non ci fosse ma come minimo me lo sarei ritrovata nella stanza appena tornata, si perché prima dovevo parlare con quell’uomo di ieri. Raggiunsi il posto e aspettai quasi 20 minuti stavo per andarmene quando sentii un braccio afferrarmi, mi voltai era lui, mi scostai la sua mano era ghiacciata “allora ti interessa davvero di lei”parlava di mia madre sicuro “è ovvio” lui sorrise amaro e si sedette in un mezzo tronco poco distante da me, non riuscivo a scorgere niente del suo viso perché era coperta ma qualcosa in lui mi ricoradava me e non sapevo spiegarlo come se qualcosa ci legasse “cosa vuoi sapere”interruppe il filo dei miei pensieri “beh visto che non son niente di lei direi tutto”lui sorrise di nuovo amaro “beh non hai qualcosa in particolare”ci pensai un po’ e poi aggiunsi “mi piacerebbe sapere lei com’era anche magari alla mia età, com’era di carattere e cosa gli piaceva” lui sorrise di nuovo non so come mai ma mi piaceva quel sorriso “beh quando aveva la tua età era molto bella lo è sempre stata era piena di corteggiatori ricordo, Tyan era sempre stata la più bella di tutte” mi guardò e sorrise di nuovo “e adesso che ti guardo tu sei ancora più bella sai”arrossi violentemente non mi era mai successo per un compliemento c  abbassai il capo e lui continuò “era forte e autoritaria gli piaceva essere libera e spenseriana, era una ribelle  e voleva vivere una vita senza pensieri e problemi”ecco perché mi ha abbandonata pensai io ero solo uno stupido problema “gli piaceva stare di più con i ragazzi che con le ragazze aveva pochissime amiche di cui si fidava ciecamente e gli altri con cui stava quasi sempre erano ragazzi” ecco perché lui la conosceva doveva essere uno dei suoi tanti amici, ma c’era qualcosa che mi legava a quest’uomo e non capivo cosa più dell’amicizia con mia madre, “bene per oggi va bene così se vuoi sapere altro torna domani vedrò di esserci” mi lasciò lì seduta su quel tronco con la testa  bassa a pensare a lei a Tyan. Finchè una voce troppo famigliare non mi riscosse “namika….”alzai la testa e narumi-frocio-sensei come lo chiamava natsume era davanti a me che mi fissava con sguardo preoccupato “professare”dissi solo con sufficienza  mi alzai e me ne andai non lo sentii chiamarmi e io me ne andai per la mia strada senza voltarmi. Fino ad arrivare in camera mia.  

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Capitolo 21
*** capitolo 19- non è finita- ***


Fino ad arrivare in camera mia.  Come previsto la camera era occupata da natsume che sembrava  sfinito sul mio letto,era in pigiama e giaceva disteso in modo innaturale sembrava avere il fiato corto, come se avesse appena finito di fare una qualsiasi lotta o una corsa molto lunga. Mi avvicinai di più al letto e notai che  i vestiti erano ridotti a brandelli   e bruciacchiati in alcune parti “na…natsume che ti è successo” nessuna risposta,mi sedetti vicino a lui nel letto per vedere meglio,cosa gli era successo?, cosa aveva combinato questa volta?, i capelli erano attaccati alla fronte dal sudore e alcune parti avevano del sangue secco attaccato, ne scostai una parte e vidi un enorme taglio che gli si disegnava sulla fronte e andava sulla testa ed aveva anche  un profondo taglio vicino al labbro ,mi misi una mano sulla bocca, avevo la testa che mi stava scoppiando “natsume ti prego rispondimi” lo scossi leggermente, mentre le lacrime mi riempivano le guance e bagnavano anche il suo di viso, aprì appena gli occhi e poi li richiuse, mi venne da piangere ancora di più, chiamai l’ospedale e lo feci portare via per curarlo. Dovevo salvarlo se fosse morto non me lo sarei mai perdonata, non mi interessava se l’avessero trovato in camera mia e avessero pensato chissà che cosa, l’importante adesso era curarlo.

 
 
 

Dalla parte di natsume:
quando mi svegliai una luce biancastra mi accecò, ero immerso nel bianco forse ero morto, poteva benissimo essere così. Non mi sarebbe dispiaciuto così tanto dopo quello che mi aveva fatto persona quando mi aveva trovato con lei, ricordavo che l’avevo difesa quanto potevo speravo con tutto il mio cuore che lui non l’avesse toccata  nemmeno con un dito, mi ero allontanato da lei apposta per attirarlo su di me, era giusto farlo, era sempre giusto difenderla in qualsiasi momento ,perché io l’amavo, ero scappato nel bosco per non coinvolgerla, però avevo il terrore che quando se n’era andato via da me , lui  ,lasciandomi mezzo morto a terra  nella foresta , fosse andato da lei , così con le ultime forze ero andato in camera sua   per controllare se stava bene, mi ero accasciato sfinito sul suo letto, lei non c’era , avevo pensato  al peggio e mi ero lasciato  andare chiudendo gli occhi, non ero riuscito a difenderla,non me lo sarei mai perdonato,era tutta colpa mia, ma poi poco dopo risentii la sua voce che chiamava il mio nome, il mio corpo che veniva scosso da fragili e minute mani, calde lacrime bagnarmi il viso, forse erano le sue o forse erano le mie non lo sapevo, poi con l’ultimo sforzo aprii gli occhi e la vidi, forse per l’ultima volta, io l’avevo sempre detto che era bellissima anche quando piangeva, non mi sbagliavo, lei era sempre bella in qualsiasi momento, in qualsiasi espressione in cui il suo viso mutava, ed era la mia ragazza, non vi era dono migliore dalla vita.   Adesso che ci penso forse l’unico mio rimpianto era non avere fatto pace con ruka, si era solo quello , mi ritrovavo a pensare che sarebbe meglio che lei fosse stata con lui ,non sarebbe mai stata coinvolta in simili cose e sperai con tutto me stesso che lui se ne prendesse cura se io fossi morto.  Mi sveglia e piano- piano sbattei le palpebre  che sembravano essere diventate  più pesanti, con immensa fatica  aprii gli occhi  e mi accorsi che ero in una stanza tutta bianca, la riconobbi  era una stanza dell’ospedale, ci passavo così tanto tempo lì dentro che ormai era la mia seconda casa. Avevo la mano stretta a qualcuno,  voltai lo sguardo e vidi  namika che si era addormentata vicino a me, era seduta su una sedia con la testa appoggiata al mio letto e la mano stretta alla mia, il mio cuore fece una capriola, sembrava stare bene, c’è l’avevo fatta l’avevo protetta,non potevo desiderare di più, voltai la testa e vidi ruka che dormiva su una sedia poco lontano dal mio letto, potevo chiedergli scusa. Mi sollevai piano facendo attenzione a non svegliare nessuno dei due, avevo un disperato bisogno di andare al bagno, e non credevo di poter trattenere ancora. Ero sfinito e mi alzai con fatica,mi guardai allo specchio prima di uscire dal bagno, il taglio che ero sicuro di avere in viso era solo una piccolissima cicatrice, ma allora quanto tempo era passato, quanto aveva dormito. quando uscii dal bagno con mia sorpresa tutti e due ancora dormivano, e  mi rimisi a letto. Quando fui di nuovo  a letto mi voltai verso di lei, mi piaceva da morire guardarla, la sua mano  dischiusa era ancora stesa verso di me, mi  misi a sedere e rimisi la mia mano sopra la sua,  gliela strinsi era calda e minuta, le sue dita sottili si intrecciarono alle mie, e piano la vidi svegliarsi, quando aprì gli occhi e mi vide, fu un attimo si lanciò ad abbracciarmi, come aveva fatto l’altra volta in ospedale, “natsume, natsume ti sei svegliato” mi stringeva con tutta la sua forza , che non era poi  tanta   mi doleva una spalla  comunque a quel contatto,  volevo godermi questo abbracciò, così la strinsi di più a me. Quando si staccò da me sentii le forze venirmi a meno e  mi aggrappai a lei perché mi sorreggesse, ero ancora troppo debole. Ma ero sollevato di rivedere entrambi. “ruka,ruka , guarda si è  svegliato” la sua voce risuonò nelle mie orecchie mentre ero ancora attaccato a lei, mi strinse di più e affondò la testa nella mia spalla, “si è svegliato” sossurrò appena, il suo sossurro era rotto dai singhiozzi. Stava piangendo per me, sperai fossero lacrime di felicità. Mi ridistesi piano e vidi ruka avvicinarsi, con gli occhi rossi dalle lacrime. “quanto ho dormito?”, ruka sospirò , “poco viste le tue condizioni”, “ 5 giorni” precisò lei. Dovevo chiedere scusa a ruka ma non ne trovavo il coraggio, “vi lascio soli ragazzi io vado a mangiare qualcosa, torno fra poco” fu lei a dirlo come se mi avesse letto nel pensiero, si avvicinò e mi diede un bacio leggero sulla guancia e la cosa che mi infastidii fu che lo diede anche a ruka, “ciao a dopo” fece per andarsene, non capivo perché ci trattava ugualmente, io ero il suo ragazzo non ruka, meritavo di più “tutto qui” dissi ero stato malato per 5 giorni e solo un misero bacio sulla guancia, che scarsa,lei mi sorrise “dai ci vediamo dopo torno subito” la lasciai andare ma mi chiesi il perché non volesse darmi un bacio vero, che si vergognasse, no non credo, che fosse successo qualcosa con ruka durante i 5 giorni, no non poteva essere scacciai subito quel pensiero, il mio migliore amico non poteva farmi questo. Quando richiuse la porta , mi voltai verso ruka, “raccontami cos’è successo natsume”, sospirai “ dovrei chiedertelo io visto che mi sono ritrovato qui”, lui sorrise appena “ti ha trovato lei, ha chiamato l’ospedale  e l’anno trovata abbracciata al tuo corpo che piangeva, poi ha chiamato me, e sono 5  giorni che aspettiamo che ti svegli, fino ad’adesso”  sospirai appesantito da quella dichiarazione, chissà come si era sentita vedendomi ridotto in quel modo  “adesso tocca te natsume” io sorrisi appena “vuoi proprio saperlo” ruka mi guardò negli occhi e sorrise anche lui, si era tornato decisamente il mio migliore amico. Non potevo credere di aver litigato con lui, era la prima volta che litigavamo per una ragazza, lei era inesorabilmente al centro dei nostri pensieri. “credo di avere il diritto di sapere”, risparmiai  dettagli “persona mi ha trovato con lei, è tipo impazzito e io mi sono allontanato da lei per difenderla poi quando lui mi ha lasciato mezzo morto con le ultime forze sono andato a vedere se stava bene, ma non l’ho trovata così mi sono abbandonato e poi ho rivisto appena il suo viso, e adesso mi trovo qui”lui deglutii “ci tieni davvero a lei?” mi disse alzando appena lo sguardo. “se non ci tenessi non avrei fatto tutto questo”lui mi guardò sembrava in preda ad una crisi isterica, le lacrime agli occhi, si alzò paonazzo “no natsume non è vero tu difendi sempre tutti, non pensi mai a te stesso” cosa stava insinuando “cosa pensi che avrei dovuto fare, lasciarla a quel verme di serio, per farla fare a pezzi, finchè ho forze in corpo la difenderò” lui abbassò la testa “non potrai difenderla per sempre” mormorò, appena un suono impercettibile ma lo udii comunque, si quello era vero il mio alice sarebbe finito così come la mia vita. Scossi la testa e mi ridistesi a letto “quando ci mette a tornare” mormorai più a me stesso che a lui, stare da solo con ruka era diventata una cosa insostenibile e lei avrebbe sicuramente alleggerito la tensione in qualche modo e poi mi mancava era inutile negarlo. “credo manchi poco conoscendola” conoscendolaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quanto tempo avevano passato insieme quei due, per conoscersi come diceva lui, emisi un suono che sembrava un ruggito dalle labbra, la cosa non mi andava a genio per niente. –toc,toc-“avanti” disse ruka impercettibile. Se lo diceva così non lo avrebbe sentito nessuno, “avanti  ma ,sono nudo”dissi più forte anche se era una bugia ma serviva per allontanare presenze indiscrete a volte, ruka rise “allora brutto scemo rivestiti perché ho il cibo e senza di quello tu non mangi caro mio” era namika, noi due ci guardammo e scoppiammo a ridere, me la immaginavo che imprecava arrabbiata contro tutti i santi e ci malediceva entrambi. “entra dai”dissi tra le risate “no se sei nudo mi risparmio lo spettacolo”, io sospirai e guardai sconsolato ruka, non aveva capito lo scherzo a quanto sembrava. “non sono più nudo dai su vieni” entrò coprendosi gli occhi con una mano e nell’altra teneva pericolosamente in bilico un vassoio con del cibo sopra,il mio stomaco brontolò rumorosamente e lei con timore tolse la mano, sospirando sollevata vedendomi  vestito. Io guardai in tralice ruka che mi sorrise divertito, appoggiò cautamente il vassoio sul tavolino di fianco al letto e si sedette sul letto, guardandomi mangiare. “che c’è” lei sorrise ed abbassò il viso,chissà se sapeva  quanto era carina in quel momento “no niente” disse piano arrossendo, “ma che ci facevi nudo in stanza con ruka” mi guardò seria, e poi fulminò sia me che ruka, oddio, no non stava scherzando l’aveva davvero creduto, guardai ruka e scoppiammo a ridere , con lei che aveva  una tale faccia allibita “ma che avete da ridere, siete due scemi” ci volle poco vedendoci ridere , fu trascinata anche lei e finimmo col ridere tutti e tre. Avevamo appena finito di ridere, ruka si stava asciugando le lacrime, io respiravo a fatica e anche lei non sembrava stare in uno stato migliore. “ancora non mi hai risposto” adesso ero io quello sconvolto, “non ero nudo stupida” lei sembrò confusa e io mi scambiai uno sguardo d’intesa con ruka, a volte non ci arrivava proprio “e allora perché l’hai detto”io sospirai, sembrava indignata e teneva le braccia incrociate sotto il petto “era per mandare via curiosi namika” dissi stanco prima di stendermi di nuovo a letto. Lei borbottò qualcosa verso ruka, qualcosa che c’entrava con le oche che mi girano sempre intorno, era gelosa. “io vi lascio un po’ soli” ruka se n’era andato e namika aveva sospirato sconsolata per qual cosa che non mi era neancora chiaro. “dovrai spiegarmi cosa ti è successo prima o poi non credi” mi girai, aveva il capo chino.”mi è venuto a prendere persona” lei alzò il viso di scatto “perché non mi hai svegliato, potevo aiutarti” io sospirai, perché non capiva che lei non doveva rischiare per me. “ti ho già messo in pericolo una volta non ripeterò questo sbaglio”, “sei uno stupido, e credi che perderti sia meno doloroso , sei proprio uno stupido natsume “io non risposi lei si alzò e se ne andò ero sicuro stesse piangendo.

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