Love & Comics - Another Story

di SNeptune84
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rimanere se stessi ***
Capitolo 2: *** Io e Hiro ***
Capitolo 3: *** Coincidenze ***
Capitolo 4: *** Un passo avanti ***
Capitolo 5: *** Invito improvviso ***
Capitolo 6: *** Qual è il vero Kaito? ***
Capitolo 7: *** Quando meno te lo aspetti ***
Capitolo 8: *** Uno strano sentimento ***
Capitolo 9: *** Una splendida giornata ***
Capitolo 10: *** Aver paura di fraintendere i propri sentimenti ***
Capitolo 11: *** Festa universitaria ***
Capitolo 12: *** Un bacio di troppo ***
Capitolo 13: *** Non riuscire a superare le proprie paure ***
Capitolo 14: *** Mettere da parte i propri problemi per aiutare un amico ***
Capitolo 15: *** Distrarsi ***
Capitolo 16: *** Confessare le proprie paure ***
Capitolo 17: *** Intromettersi a fin di bene ***
Capitolo 18: *** Il ruolo di un'amica ***
Capitolo 19: *** Amici ***
Capitolo 20: *** Confidenze ***
Capitolo 21: *** Prima ***
Capitolo 22: *** Cerimonia d'apertura ***
Capitolo 23: *** Non riuscire a rispondere ***
Capitolo 24: *** Aiuto prezioso ***
Capitolo 25: *** Cambiare per amore ***
Capitolo 26: *** L'appuntamento ***
Capitolo 27: *** Sorpresa a cena ***
Capitolo 28: *** Giocare d'anticipo ***
Capitolo 29: *** Guai per Hiro e Kaito ***
Capitolo 30: *** Aiutare Hiro... ma come? ***
Capitolo 31: *** La sofferenza di Hiro ***
Capitolo 32: *** Tentativo fallito ***
Capitolo 33: *** Incomprensioni ***
Capitolo 34: *** Gelosia ***
Capitolo 35: *** Preoccuparsi per la persona amata ***
Capitolo 36: *** I consigli di Misaki ***
Capitolo 37: *** L'amore di una madre ***
Capitolo 38: *** Quel che potevo fare l'ho fatto ***
Capitolo 39: *** Restare o andare via? ***
Capitolo 40: *** Qualcosa di speciale ***
Capitolo 41: *** Spiraglio di luce ***
Capitolo 42: *** Tutto si risolve ***
Capitolo 43: *** Scelta importante ***
Capitolo 44: *** Una mamma unica al mondo ***
Capitolo 45: *** Giornata indimenticabile ***
Capitolo 46: *** Dolce risveglio ***
Capitolo 47: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 48: *** Discussioni di famiglia ***
Capitolo 49: *** Incontro imbarazzante ***
Capitolo 50: *** Pranzo movimentato ***
Capitolo 51: *** Cena o interrogatorio? ***
Capitolo 52: *** La lettera ***
Capitolo 53: *** Un dono per due ***
Capitolo 54: *** La partenza di Misaki ***
Capitolo 55: *** Amicizia ***
Capitolo 56: *** Lontani ***
Capitolo 57: *** Problemi per Mamoru ***
Capitolo 58: *** Ammettere il proprio errore ***
Capitolo 59: *** Compleanno movimentato ***
Capitolo 60: *** Dichiarazione ***
Capitolo 61: *** Regali ***
Capitolo 62: *** Ritorno ***
Capitolo 63: *** Cuore infranto ***
Capitolo 64: *** Amore incondizionato ***
Capitolo 65: *** Londra ***
Capitolo 66: *** Faccia a faccia ***
Capitolo 67: *** Regali di Natale... in ritardo ***
Capitolo 68: *** Tramonto sul Tamigi ***
Capitolo 69: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 70: *** Pranzo con Misaki ***
Capitolo 71: *** Anniversario ***
Capitolo 72: *** Proposta improvvisa ***
Capitolo 73: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Rimanere se stessi ***


Ciao a tutti. Come annunciato, ecco anche la terza storia della serie Love & Comics. Questa volta la tematica principale non sarà quella yaoi, anche se appariranno coppie omosessuali all'interno della trama (alcune note, altre meno note). La protagonista è Chiaki Ishimaru, la migliore amica di Hiroshi, protagonista di Love & Comics. Rivivremo tutte le emozioni delle altre due serie, svelando alcuni punti oscuri che erano rimasti all'interno dell'altra storia. Inoltre conosceremo Chiaki e vivremo con lei la più importante storia d'amore della sua vita. Spero di ricevere numerosi commenti, quindi buona lettura.

CAPITOLO 1: Rimanere se stessi

A volte mi fermo ad osservare gli altri e mi accorgo che la maggior parte delle persone cambia il proprio atteggiamento per piacere agli altri. A me questa cosa non piace.
Chi sono io? Mi chiamo Ishimaru Chiaki e ho 16 anni. Ho un carattere forte e deciso e le mie amiche a volte dicono che sono un maschiaccio. Personalmente non mi interessa di cosa pensano gli altri. Io sono io e se vogliono stare con me devono accettarmi così.
- Chiaki-chan, ti vedo pensierosa. Sei strana oggi.
- Cosa? Sto benissimo Natsu-chan. Che si diceva?
- Haru-chan ieri è riuscita a parlare con Akira-kun. Ha ottenuto un appuntamento con lui per sabato. Non è fantastico?
- Sono contenta per te Haru-chan.
- Non vedo l’ora che sia sabato. Però non so ancora cosa mettermi. Cosa pensate che gli piacerà? Forse dovrei mettermi un bel vestito, oppure pensate che preferisca che metta qualcosa di più comodo?
Questo è quello che dicevo. Non riesco a capire perché bisogna cambiare il proprio modo di fare o di vestire solo per piacere a qualcuno.
- Per me dovresti vestirti come ti senti meglio tu. Se inizi subito a farti vedere come non sei veramente la storia non durerà.
- Ma se poi non gli piaccio? Io non voglio rinunciare a lui.
- Se non gli piace la vera Haru-chan vuol dire che non è il ragazzo giusto per te.
- Ci penserò.
- Chiaki-chan, tu non ci parli mai di te. Ti piace qualcuno?
- A me? No, per ora sto bene da sola. Non ho nessuno che mi interessa particolarmente.
- Certo che la vita è ingiusta. Tu hai un casino di ragazzi carini che vorrebbero uscire con te ma li rifiuti tutti, mentre noi non riusciamo neanche ad avvicinarci ai ragazzi che ci piacciono.
- Non ho chiesto io di essere popolare. Ora ho altro a cui pensare, non ho tempo per i ragazzi.
Nonostante quello che dicono le mie amiche, stranamente ho particolarmente successo con i ragazzi.
- Non è che per caso sei ancora interessata a Hiro-kun? Anche se vi siete lasciati da poco, state sempre insieme.
- Vi ho già spiegato perché ci siamo lasciati. La storia con Hiro-kun appartiene al passato ormai.
- Però è strano che siate ancora amici. Addirittura più di prima.
- Ma non stavamo parlando di Haru-chan? Come siamo arrivate a parlare di Hiro-kun?
- Ho capito, cambiamo argomento.
Quando esco con loro si arriva sempre a parlare di queste cose. Possibile che i discorsi vertano sempre sui ragazzi?
Un messaggio.
‹‹CHIAKI, AVREI BISOGNO DI PARLARTI DI UNA COSA IMPORTANTE. POSSIAMO VEDERCI? HIRO››
Cosa sarà successo? Parla di una cosa importante. Forse è meglio che lo raggiunga.
‹‹DOVE SEI? TI RAGGIUNGO››
- Ragazze, io devo andare che ho un impegno. Ci vediamo a scuola.
- Scommetto che devi vedere Hiro-kun. Sei proprio sicura che non ci sia più niente tra voi, vero?
- Basta Natsu-chan. Non farmelo ripetere di nuovo.
- Ho capito, la smetto. Allora a domani.
‹‹SONO A CASA.››
Bene, da qui non ci metto molto ad arrivare a casa sua.
‹‹ARRIVO. TRA POCO SONO DA TE.››

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Capitolo 2
*** Io e Hiro ***


Eccoci qui con il secondo capitolo. Nello scorso capitolo abbiamo conosciuto Chiaki e abbiamo visto alcuni aspetti del suo carattere. Ora conosciamo meglio Hiro (chi ha letto Love & Comics forse sa chi è Hiro, ma chissà che non si scopra qualcosa di nuovo). Cos'avrà di tanto urgente da dirle? Vedrete ^_^ Alla prossima.

CAPITOLO 2: Io e Hiro

Chissà di cosa vuole parlarmi Hiro. Strano che non possa aspettare domani e che mi abbia chiesto di andare subito.
Chi è Hiro? Beh, Hiro è più di un amico per me. Si può dire che è quasi un fratello. Lo conosco da sempre e siamo anche stati insieme per tre anni. Ci siamo lasciati da poco, quando abbiamo capito che il sentimento che ci legava era simile a quello che lega due fratelli.
Ci raccontiamo tutto e se uno dei due ha un problema di qualunque genere chiede consiglio all’altro.
Eccomi a casa sua. Suono alla porta. Mi apre lui.
- Ciao Chiaki, entra.
- Ciao Hiro. Tua madre non c’è?
- No, è uscita. Andiamo in camera, devo dirti una cosa.
Mi sembra molto agitato. Cosa può essere successo? Spero niente di brutto.
Arrivati in camera ci sediamo per parlare.
- Allora, cos’è successo?
- Credo di essermi innamorato a prima vista di una persona.
Si è innamorato. Chi sarà questa persona? Sono un po’ gelosa, ma dovevo aspettarmi che accadesse prima o poi.
- Davvero? E di chi? La conosco?
- Veramente non so come si chiama, quindi non so se la conosci.
- Dici che ti sei innamorato ma non sai nemmeno come si chiama?
- Non so spiegartelo. È diverso dal solito, anche perché, come posso dire…
- Avanti, parla. C’è qualche problema?
Si è bloccato all’improvviso. Mi era già capitato in passato che mi dicesse che le piaceva una ragazza, prima che ci mettessimo insieme. Da quando ci siamo lasciati non era ancora successo, ma stavolta non mi ha ancora detto niente su chi sia questa persona.
- Ecco, non è una cosa facile da dire.
- Ora hai iniziato il discorso e pretendo che lo finisci. Chi è questa persona?
- Vediamo se riesco a spiegartelo. Hai visto la nuova fumetteria?
- Quella che inauguravano oggi? Ho fatto un giro con Natsu-chan e Haru-chan prima.
- Sì, proprio quella. Hai visto il ragazzo che era alla cassa? Beh, ecco…
- Non dirmi che ti sei innamorato di lui? Ma è un ragazzo!
- Lo so benissimo che è un ragazzo, cosa credi? Non so spiegarti il motivo, so solo che quando l’ho visto sono rimasto incantato da lui. È vero che non lo conosco, ma non posso fare a meno di pensare a lui.
Certo che non è molto gratificante sapere che il tuo ex dopo averti lasciato si è innamorato di un ragazzo. Però questo non mi interessa. Lo aiuterò. Magari niente andrà come lui spera, ma almeno un tentativo si deve fare.
- Hiro, lascia che ti aiuti. Iniziamo a scoprire il suo nome e che classe fa. Se lavora penso sia un universitario o più grande.
- Grazie Chiaki. Ti voglio bene.
- A proposito, stavo pensando a una cosa.
- Dimmi Chiaki, cosa c’è?
- Senti, non è meglio utilizzare i suffissi quando parliamo tra di noi? Non siamo veramente fratelli e vorrei evitare che si pensasse che abbiamo una relazione.
- Ma ci siamo sempre chiamati per nome, perché mi chiedi una cosa simile adesso?
Forse perché ho appena capito che se continuo a tenere questo rapporto con lui i miei sentimenti nei suoi confronti potrebbero cambiare. È vero che in quel momento ho detto che per me lui è un fratello, ma non ne sono ancora troppo convinta. Il fatto che quando mi ha detto che si è innamorato mi ha fatto provare gelosia potrebbe esserne una prova. Non ho ancora chiaro cosa provo per lui, ma preferirei lasciare le cose come stanno.
- Hiro, o meglio Hiro-kun, non vorrai che quel ragazzo quando ti vede pensa che stiamo insieme?
- Forse hai ragione Chiaki-chan. Devo abituarmi però. Ci vorrà un po’ di tempo.
Forse è meglio così. Ora che il nostro rapporto si è stabilizzato non voglio che succeda niente. Devo andare avanti. Magari troverò qualcuno da amare e riuscirò a staccarmi dalla relazione che ho avuto con Hiro-kun.

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Capitolo 3
*** Coincidenze ***


Ciao a tutti. Nuovo capitolo della storia. Chiaki vuole aiutare Hiro a scoprire chi è quel ragazzo, solo che non ha idea di come fare. Ma non sarà così difficile come crede, basta chiedere alle persone giuste.
Vorrei chiedere a chi legge se può lasciarmi una recensione ogni tanto. Lo so che i capitoli non sono lunghi, ma anche solo per la storia mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Forse è presto, sono solo al terzo capitolo, ma fa veramente piacere ricevere un commento. Grazie.


CAPITOLO 3: Coincidenze

Come faccio a scoprire chi è quel ragazzo? Forse la cosa più facile sarebbe presentarsi, ma non so se Hiro-kun sarebbe d’accordo. Intanto è meglio andare dove lavora per vederlo meglio. Può darsi che lo conosca ma che non l’abbia riconosciuto l’altro giorno.
- Chiaki-chan, hai programmi dopo la scuola?
- Pensavo di andare alla fumetteria che abbiamo visto ieri, Natsu-chan. Vuoi venire?
- Certo che ci vengo. Non perdo l’occasione di vedere Kurosawa-san.
E chi sarebbe Kurosawa-san? Vuoi vedere che…
- Chi è Kurosawa-san?
- Come, non vai lì per quello? È il ragazzo che c’è alla cassa. Non lo conosci?
Che fortuna. Senza volerlo sono venuta a sapere qualcosa di lui. Magari Natsu-chan mi può dire qualcosa di più.
- Non credo di averlo mai visto prima. Dovrei conoscerlo?
- Nei tre anni che sei stata con Hiro non ti sei proprio guardata intorno, vero Chiaki-chan? Quello è Kurosawa Kaito. Praticamente tutta la scuola ci andava dietro al liceo. Ora frequenta l’università, Letteratura Inglese se non sbaglio. È al primo anno.
- Credo di averlo già sentito, ma devo ammettere che non l’avevo mai visto.
Hiro-kun sarà contento di sapere tutte queste cose.
- Andiamo, non vedo l’ora di vederlo.
- Aspetta, arrivo. Chiedo anche a Hiro-kun se vuole venire.
- Ok, ti aspetto qui.
Mi avvicino a Hiro-kun. Sarà felice quando gli dirò chi è quel ragazzo.
- Hiro-kun, ho una splendida notizia. Ho scoperto come si chiama.
- Davvero Chiaki-chan? E come ci sei riuscita.
- Me lo ha detto Natsu-chan. Ho scoperto che faceva questo liceo tra l’altro e che era piuttosto popolare. Si chiama Kaito Kurosawa e frequenta il primo anno di università. Letteratura Inglese.
- Non so come ringraziarti Chiaki-chan.
Se lui è felice lo sono anch’io e questo mi basta.
- Lo sai che non devi, lo faccio con piacere. Sto andando alla fumetteria. Vieni?
- Certo, così lo vedo. Arrivo.
Arriviamo alla fumetteria. Hiro-kun non è riuscito neanche a guardarlo in faccia. Devo ammettere che non l’avevo mai visto così. Forse si è veramente innamorato. Vorrà dire che farò di tutto perché si conoscano. Se poi la storia tra loro non dovesse andare bene allora aiuterò Hiro-kun a superare la delusione.

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Capitolo 4
*** Un passo avanti ***


Ciao a tutti. Nuovo capitolo anche oggi. Questa parte dovrebbe essere familiare a chi ha letto Love & Comics, perché è un capitolo in comune. Spero che non vi annoiate per questo ^^". Comunque vedremo il capitolo dal punto di vista di Chiaki, quindi sarà un po' diverso. Spero vi piaccia.

CAPITOLO 4: Un passo avanti

Oggi pensavo che fosse un giorno come tutti gli altri. Invece Hiro-kun arriva a scuola urlando:
- Chiaki-chan, è successa una cosa incredibile!
Tutta la classe inizia a borbottare qualcosa. Si chiederanno che gli è preso, dato che è sempre tranquillo.
- Calmati Hiro-kun e raccontami cos'è successo.
- Preferirei raccontartelo in privato.
Possibile che sia successo qualcosa tra lui e Kaito-kun? Che si sia deciso finalmente? Peccato che è arrivato il professore e ora non posso chiederglielo.
- Parliamo dopo, ok?
- D'accordo.
Sono passati tre mesi da quando Hiro-kun mi ha detto che si è innamorato di Kaito-kun. In questi tre mesi io sono riuscita a chiarire i miei sentimenti finalmente. Ho capito che l’affetto che provo per Hiro-kun è un affetto fraterno. La mia cotta per lui è passata e ora voglio solo aiutarlo quando ha dei problemi proprio come farebbe una sorella.
- Hanamori, continua tu per favore.
Mi sa che non stava seguendo la lezione. Forse è meglio che lo aiuto.
- Pag 65, quinta riga: "L'epoca Edo..." – gli suggerisco prontamente.
Inizia a leggere. Gli ho evitato dei guai con il professore.
- Basta così Hanamori.
Appena si siede mi ringrazia.
- Figurati, deve esserti successo qualcosa di veramente bello per non farti seguire la lezione.
La campanella ha suonato. Io e Hiro-kun saliamo in terrazza per parlare tranquilli.
- Allora Hiro-kun, cosa volevi raccontarmi?
- Ci ho parlato, no, cioè, è lui che mi ha parlato per primo. Ma poi io gli ho risposto. Ok, d'accordo, lui faceva il suo lavoro, ma poi...
Credo che sia più agitato di quel che pensassi. Ho capito che ci ha parlato finalmente, ma tutto il resto è molto confuso.
- Calmati e raccontami tutto lentamente. Non ho capito praticamente niente di quello che mi hai detto, a parte che ci hai parlato. Dimmi per filo e per segno cosa è successo ieri.
- Ieri sono andato al negozio. Quando sono entrato lui non c'era. Stavo cercando un manga quando all'improvviso mi arriva da dietro e mi chiede: "Posso aiutarti?"
- E tu gli hai risposto, vero?
- Sì, gli ho risposto e non è tutto. Dopo aver preso il fumetto abbiamo continuato a parlare di manga. Peccato che siamo stati interrotti da una cliente.
- Però almeno adesso hai rotto il ghiaccio.
- Sì, e ci siamo anche presentati. Lui mi ha detto il suo nome e ha chiesto il mio.
- Sono contentissima per te, ma ora devi continuare a parlarci.
- Certo, oggi infatti tornerò al negozio e cerco di conoscerlo meglio.
Finalmente si è deciso a fare un passo avanti. È riuscito a parlarci. Dopo tre mesi non ci speravo quasi più. La strada che ha scelto non è facile. Innamorarsi di un altro ragazzo non è una cosa da poco e ho veramente paura che potrebbe rimanerne scottato. Io sarò sempre dalla sua parte, pronta a consigliarlo o consolarlo. Oggi è meglio che vada con lui. Voglio capire se Kaito-kun potrebbe ricambiare i sentimenti di Hiro-kun.

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Capitolo 5
*** Invito improvviso ***


Ciao a tutti. Vedo che qualcuno legge la mia storia, ma per ora nessuna recensione .-. Spero almeno che a chi legge piaccia quello che scrivo :) Buona lettura.

CAPITOLO 5: Invito improvviso

Anche oggi le lezioni sono finite. Ora accompagno Hiro-kun alla fumetteria.
- Hiro-kun, vai alla fumetteria? Vengo anche io che devo prendere un paio di cose.
- Ok, Chiaki-chan. Allora ti aspetto.
Già che vado ne approfitto per prendere un paio di cose che vorrei comprare da tempo ma per motivi vari non ho mai preso.
- Eccomi, possiamo andare.
Eccoci al negozio. Hiro-kun esita ad entrare.
- Hiro-kun, andiamo?
Siamo venuti fin qua e ora esita? Siccome non vuole entrare da solo, lo porto io dentro. Lo prendo per un braccio e apro la porta.
Kaito-kun è alla cassa. Appena vede Hiro-kun lo saluta con un sorriso e Hiro-kun risponde con un cenno. Vedo Hiro-kun agitato. Magari se lo lascio solo Kaito-kun si avvicina a lui e si parlano.
- Hiro-kun, io vado a cercare il manga che mi interessa. Intanto tu parla con Kurosawa-kun, ok?
- Certo, vai pure.
Finalmente si è deciso. Spero solo che quello che ho sentito su Kaito-kun non sia vero. Natsu-chan mi ha detto che l’ha visto cambiare ragazza molto spesso e che è il tipo che se si stufa di stare con una persona inventa un casino di scuse per rompere. Eppure da quando lo conosco io non mi sembra così. Ammetto che non ci ho mai parlato, ma da quando vengo al negozio l’ho sempre visto da solo. Mai una volta che una ragazza arriva e lo bacia o simili. Spero per Hiro-kun che quello che mi hanno raccontato non sia vero o comunque che sia una cosa che appartiene al passato di Kaito-kun.
Ora vediamo di cercare quello che voglio comprare. Ecco, trovato. Chissà se posso andare a pagare. Ho paura di disturbarli.
Ecco Hiro-kun. Sembra che mi stia cercando.
- Chiaki-chan. La fiera. L'invito.
Possibile che tutte le volte che parla con Kaito-kun poi non riesce a spiegarsi?
- Calmati Hiro-kun. Non capisco cosa stai dicendo.
- Kaito-kun mi ha invitato ad andare con lui e un suo amico alla fiera di domenica. E mi ha detto di chiederlo anche a te. Vieni con me vero?
Ovvio che ci vado. Però ci sarà anche un amico di Kaito-kun. Mi piacerebbe lasciarli soli, mi inventerò qualcosa.
- Sul serio te lo ha chiesto? Certo che ci vengo se questo ti tranquillizza.
- Bene vado a dirglielo.
- Vengo con te, intanto devo pagare. Così me lo presenti.
- Certo.
Mi prende per un braccio e mi trascina verso la cassa. Non ho mai visto Hiro-kun così impaziente da quando lo conosco.
- Kaito-kun, ti presento Chiaki-chan. Ha detto che viene anche lei domenica.
- Molto piacere Chiaki-chan, va bene se ti chiamo così? Mi fa molto piacere che tu abbia accettato il mio invito.
Come pensavo, sembra una persona splendida. Non come mi raccontava Natsu-chan.
- Certo chiamami pure così. Ti ringrazio molto dell'invito. Ah, pago questi intanto.
- Ecco, a posto così.
- Sì, per oggi va bene così.
- Allora ci vediamo domenica. L'appuntamento è alle 10 e mezza davanti alla fiera.
- Allora a domenica. Ciao.
- Vado anch'io con lei, ci vediamo domenica.
Il fatto che lo abbia invitato mi fa pensare. Da come si comporta Hiro-kun dovrebbe aver capito cosa prova, eppure lo ha invitato di sua spontanea volontà. Possibile che ricambi i sentimenti di Hiro-kun? Vedrò domenica cosa succede. A questo punto è meglio concentrarsi sul modo per lasciarli soli.

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Capitolo 6
*** Qual è il vero Kaito? ***


Ciao a tutti e buon 25 Aprile/Pasquetta/Pasqua. Nonostante il giorno festivo ho deciso di aggiornare lo stesso, almeno riesco a caricare tutta la storia in breve tempo. In questo capitolo vediamo Chiaki confusa. Le sue amiche le avevano parlato di Kaito come di un dongiovanni, invece si sta comportando in maniera completamente diversa. Ma quale sarà il vero Kaito? Quale sarà il motivo del suo comportamento? Continuate a seguirmi e capirete.

CAPITOLO 6: Qual è il vero Kaito?

Sono rimasta stupita dal comportamento di Kaito-kun ieri. Non è affatto come me l’avevano descritto. Natsu-chan mi aveva detto che sfruttava al massimo la sua popolarità, quindi aveva sempre dei modi arroganti con tutti. Invece ieri mi è sembrata una persona gentile. Non riesco a capire se è per il fatto che eravamo al negozio oppure se il suo comportamento nei nostri confronti è reale.
- Chiaki-chan, mi spieghi perché quando esci con noi sei sempre pensierosa?
- Eh? Scusa Natsu-chan, ma stavo pensando a una cosa.
Natsu-chan inizia a guardarmi incuriosita. Ora che le racconto? Se faccio il nome di Kaito-kun sicuramente penseranno che mi sono presa una cotta per lui.
- A cosa? Un ragazzo?
- Sì, ma non come pensi tu.
- Come la penso io? E come dovrei pensarla? Chi è questo ragazzo? Lo conosco?
- È Kurosawa-kun, quello della fumetteria. Ieri ci ho parlato e…
Non faccio in tempo a finire la frase che in coro tutte le mie amiche, Natsu-chan compresa, hanno urlato:
- Ci hai parlato?!?
- Sì, che c’è di strano?
- Quanto vorrei essere stata al tuo posto – mi dice Natsu-chan – Non è che me lo presenti?
- Perché dovrei presentartelo?
- Come perché? Non dirmi che a te non piace.
- No, non mi piace. Comunque, stavo dicendo. Ieri ho parlato con Kurosawa-kun e non mi sembra affatto arrogante come mi avevi detto. Mi sembra una persona molto gentile.
- Davvero? Ho un’amica che ci è uscita insieme e mi ha detto che aveva un carattere insopportabile con tutti. Faceva il gentile solo con le ragazze che gli interessavano.
- Magari andando all’università è cambiato. Avrà capito che non era un comportamento corretto.
- Veramente questa mia amica è uscita con lui poco tempo fa, appena prima che aprissero il negozio.
Allora cosa può essere successo? Che sia veramente legato al fatto che eravamo in negozio?
- È strano allora. Eppure non mi sembrava che il comportamento fosse legato al fatto che eravamo in negozio. Domenica cercherò di capire se la mia impressione era giusta.
- Domenica? Che succede domenica?
- Ha invitato me e Hiro-kun ad andare alla fiera con lui e alcuni suoi amici.
Perché mi guardano così? Ho una sensazione terribile. Non credevo che Kaito-kun fosse tanto popolare. Meglio che stia più attenta a quello che dico.
- Vuoi dire che uscirete insieme? E cosa aspettavi a dircelo?
- Ma cosa avete capito? Mica è un appuntamento. Saremo in tanti.
- Promettimi che mi racconterai come va, ok? Se ti metti insieme a Kurosawa-senpai voglio essere la prima a saperlo.
- Questo non succederà mai, ma se ci tieni tanto ti racconterò cosa succederà domenica.
Non potrà succedere mai niente tra me e Kaito-kun. Lui piace a Hiro-kun e non farei mai soffrire il mio migliore amico. Però non ho ancora capito quale sia il vero Kaito. Cosa può averlo fatto cambiare così tanto?

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Capitolo 7
*** Quando meno te lo aspetti ***


Nuovo capitolo, dove finalmente incontriamo Matsuo Misaki. Chiaki rimane particolarmente colpita da lui, che sia la nascita di qualcosa?

CAPITOLO 7: Quando meno te lo aspetti

Finalmente è domenica. Devo passare a prendere Hiro-kun alle 10 a casa sua, ma forse è meglio che vada un po’ prima. Conoscendolo sarà davanti all’armadio, mezzo nudo, cercando di scegliere cosa mettersi.
Eccomi. Mi apre la madre.
- Salve signora.
- Ciao Chiaki-chan. Sei venuta a prendere Hiroshi?
- Sì. È pronto?
- Non so se è pronto. Te lo chiamo. Hiroshi, c'è Chiaki-chan.
- Non sono ancora pronto mamma, falla aspettare.
Ecco, esattamente quello che pensavo. Meglio che vada io di sopra, altrimenti faremo tardi.
Apro la porta di camera sua senza neanche bussare.
- Che ci fai ancora lì mezzo nudo a contemplare l'armadio! Vuoi fare tardi?
- L-lo so Chiaki-chan, ma...
- Niente ma, cosa ci vuole a scegliere un paio di jeans e una maglietta. Mica ti ha invitato a una cena al ristorante. Dobbiamo semplicemente andare a una fiera. Tiro fuori un paio di jeans e una maglietta. Non riesco a capire che cosa cambia se ci si veste in un modo oppure in un altro. Basta che quello che si indossa sia adatto al luogo in cui si va e sia comodo.
- Ecco, mettiti questi e sbrigati.
Finalmente si è vestito. Forse riusciamo ancora ad arrivare in tempo.
- Eccomi, possiamo andare.
- Finalmente. Dai che facciamo tardi. Ci stanno aspettando.
- A dopo, mamma. Io vado.
- Arrivederci signora.
- Ciao ragazzi, divertitevi.
Non parla. Sarà agitato. Se però fa così la giornata sarà rovinata. Scommetto che si sta chiedendo se ha preso tutto e se i capelli sono a posto.
- Sei silenzioso, Hiro-kun. Sei già agitato? Scommetto che stai pensando se hai preso tutto o se sei ben pettinato.
- In effetti stavo pensando proprio a quello.
- Ormai non hai più segreti per me – gli dico ridendo - Oh, siamo arrivati. Laggiù c'è Kaito-kun.
- Già, andiamo.
Kaito-kun non è solo. È insieme ad un amico. Accidenti se è carino. Ma che mi succede? Non avevo mai pensato niente del genere. Devo ricompormi, non è da me.
- Ehi, Kaito-kun. Siamo qui!
- Ciao Hiro-kun, ciao Chiaki-chan. Ben arrivati.
- Scusa il ritardo, colpa mia.
Hiro-kun sembra meno agitato di prima. Sembra quasi che stia parlando con naturalezza, anche se si vede che si sta sforzando parecchio.
- Non ti preoccupare, siamo appena arrivati anche noi. Vi presento il mio compagno d'università, Matsuo Misaki.
- Piacere Matsuo-san, io sono Hanamori Hiroshi.
- E io sono Ishimaru Chiaki, ma puoi chiamarmi Chiaki-chan.
- Il piacere è tutto mio, entriamo?
Devo trovare il modo di convincere Matsuo-kun a lasciarli soli. Anche se sembrerò sfacciata proverò a parlarci senza che Hiro-kun e Kaito-kun se ne accorgano. Magari potrei passare la giornata con lui. Mi piacerebbe conoscerlo meglio.

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Capitolo 8
*** Uno strano sentimento ***


Eccomi con un nuovo capitolo. Chiaki e Matsuo passeranno la giornata insieme e la nostra amica inizia ad essere abbastanza confusa. Non si è mai sentita così, chissà cosa le sta succedendo. Secondo voi cosa sarà?

CAPITOLO 8: Uno strano sentimento

Non capisco cosa mi prende, ma continuo ad osservare Matsuo-kun. Non credo di aver mai provato niente di simile.
- E così tu sei il famoso amico di Kurosawa-kun - dice Matsuo-kun a Hiro-kun.
- Sai, prima aveva paura di non riuscire a incontrarti in mezzo a tutta quella gente.
- Ma cosa stai dicendo? - risponde prontamente Kaito-kun zittendo Matsuo-kun.
- Ma è vero quello che sto dicendo.
- Basta Matsuo-kun, smettila. Andiamo a fare i biglietti ed entriamo.
Meglio che aiuti Hiro-kun adesso. Ne devo approfittare ora che Hiro-kun e Kaito-kun si sono allontanati.
- Matsuo-kun, posso chiederti un favore?
- Certo. Hai bisogno?
- Ecco, non so come spiegartelo. Riesci a trovare una scusa per far sì che Hiro-kun e Kaito-kun rimangano da soli?
Chissà cosa penserà sentendo una domanda simile? Non posso dirgli la verità, ma che mi invento?
- Per quale motivo? Pensavo di passare la giornata tutti insieme.
- Vedi, Hiro-kun vorrebbe passare un po’ di tempo con Kurosawa-kun dato che non si vedono mai. Avranno parecchie cose da dirsi.
Ci crederà? Ti prego, accetta.
- D’accordo, ma in cambio passi la giornata con me. Non mi va di stare solo e penso che neanche a te vada. Dirò a Kurosawa-kun che devo incontrarmi con altri amici e che lo raggiungerò appena avrò trovato loro.
- Affare fatto. Ora torniamo da Hiro-kun e Kurosawa-kun.
Entriamo alla fiera.
- Kurosawa-kun, io devo andare a cercare degli altri amici che mi hanno detto che venivano. Ti dispiace se ci separiamo? Quando li trovo ti faccio sapere con un SMS e ci ritroviamo, ok?
Perfetto, spero che a Kaito-kun vada bene.
- Va bene, allora ci vediamo dopo.
Ora tocca a me.
- Hiro-kun, mi ha mandato un messaggio Arimi-chan ieri, mi sono dimenticata di dirtelo. Mi ha detto che sarebbe venuta anche lei, ma mi sa che non è ancora arrivata. Vado a cercarla. Ci sentiamo dopo.
- Ok Chiaki-chan. A dopo allora.
Forse è meglio che tranquillizzi Hiro-kun però. Non vorrei che si preoccupasse per me.
- Hiro-kun, non preoccuparti per me, rimango con Matsuo-kun. A lui sta bene. Tu pensa a divertirti, ok?
Kaito-kun e Hiro-kun si allontanano. Hiro-kun, approfitta del fatto che siete soli.
Appena rimasti soli, Matsuo-kun si rivolge a me.
- Ora mi spieghi cos’hai in mente?
- In che senso?
- Lasciare loro due da soli. Posso sapere il vero motivo di questo?
Cosa gli dico adesso? Non posso svelare il segreto di Hiro-kun. Ma perché mi trovo in questa situazione?

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Capitolo 9
*** Una splendida giornata ***


Ecco un nuovo capitolo. La giornata di Chiaki trascorre serena, e Matsuo sembra capire che ad alcune domande la ragazza non può rispondere.

CAPITOLO 9: Una splendida giornata

Matsuo-kun aspetta una risposta alla sua domanda. Io però non so proprio come rispondere. Non tradirò la fiducia che Hiro-kun ha nei miei confronti.
- Ecco, veramente io…
- Forse non dovevo farti quella domanda. Scusami, se non puoi dirlo non ti costringerò a farlo.
Ha visto che ero in difficoltà e ha deciso di cambiare argomento. Per fortuna.
- Per ora non posso dirti niente. È una promessa tra me e Hiro-kun.
- Allora non ti chiederò più nulla, anche se in realtà speravo in una conferma…
- Conferma?
- Ammetto di non conoscere Kurosawa-kun da molto, ma negli ultimi tre mesi si è comportato in modo strano.
- In che senso, scusa? Prima com’era?
- Prima era strano vederlo da solo, ora invece è tre mesi che non ha una ragazza. Inoltre è sempre pensieroso. È per questo che l’ho invitato alla fiera. Speravo di tirargli un po’ su il morale.
E così è tre mesi che Kaito-kun non ha una ragazza. In pratica da quando ha conosciuto Hiro-kun.
- Kurosawa-kun è fortunato ad avere un amico come te.
- Mi metti in imbarazzo così. Comunque appena gli ho detto della fiera mi ha subito chiesto se poteva estendere l’invito ad una persona. Pensavo fosse una ragazza e invece…
- Invece si riferiva ad Hiro-kun, giusto?
- Esattamente. Non voglio sbilanciarmi troppo ma secondo me la loro non è una semplice amicizia.
Penso che se Hiro-kun sentisse queste cose farebbe i salti di gioia. Quindi ci sono delle speranze.
- E tu come fai a dirlo?
- Intuito. Comunque cambiamo discorso. Dove vuoi andare? Abbiamo una giornata da trascorrere insieme.
- Certo. Mi piacerebbe vedere la sfilata. Ti va bene?
La giornata da quel momento in poi trascorre tranquilla. Matsuo-kun è una persona fantastica. È simpatico e capisce sempre quando mi sento in imbarazzo a parlare di qualche argomento particolare. Ad un certo punto però mi chiede imbarazzato:
- Se ti fa piacere possiamo continuare a sentirci. Ti do il mio numero, ok?
- Va bene Matsuo-kun. Io ti do il mio.
Ci scambiamo i numeri di telefono. Non so perché ma mi sento felice per questo.
- Chiaki-chan, sei fidanzata? Il tuo ragazzo magari è geloso se ti mando dei messaggi.
- Non sono fidanzata. Quindi nessuno potrà essere geloso.
In quel momento ricevo un messaggio di Hiro-kun che mi dice dove si trova.
- Hiro-kun ci chiede di raggiungerli. Andiamo. Dovrebbe essere qui.
- Chiaki-chan, siamo qui.
- Eccovi finalmente. Arimi-chan è già andata via però. Mi ha detto di salutarti.
- Ok, la vedrò domani a scuola.
- Matsuo-kun, finalmente. Hai trovato i tuoi amici?
- Sì, ma sono andati per conto loro adesso. Che si fa?
- Io devo ancora prendere un paio di cose e poi sono a posto - dice Kaito-kun.
- Andiamo a prendere quello che cerchi e poi andiamo? - risponde Matsuo-kun.
- Ok, sono solo due cose per alcuni amici.
Ci avviciniamo a uno stand di gadgets e Kaito-kun si mette a guardare attentamente alcuni oggetti.
Voglio sapere com’è andata la giornata di Hiro-kun. Sembrano più uniti di prima lui e Kaito-kun.
- Hiro-kun, allora, com'è andata?
- La giornata è andata bene, ma prima Kaito-kun stava cercando di dirmi una cosa ma siamo stati interrotti e poi non è andato avanti con il discorso. Però mi ha dato il suo numero di cellulare.
- Quindi si può dire che qualcosa di bello è successo.
- Sì.
Da quello che ha detto Matsuo-kun, Kaito-kun prova qualcosa per Hiro-kun. Chissà però quanto ci vorrà perché uno dei due si dichiari. Forse Kaito-kun prima voleva dirgli proprio questo.
- Hiro-kun, ho finito. Possiamo andare.
- Arrivo.
Hiro-kun sembra felice, ed io ho passato una splendida giornata con Matsuo-kun. Chissà cosa ci riserverà il futuro.

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Capitolo 10
*** Aver paura di fraintendere i propri sentimenti ***


Eccomi con un nuovo aggiornamento. Questo capitolo dovevo già caricarlo venerdì, ma siccome EFP era giù non ho potuto farlo .-. Chiaki e Matsuo inizieranno a sentirsi tramite sms, ma la loro storia sembra non riuscire a decollare. Chiaki ha paura di qualcosa, dovuto alle sue esperienze passate. Riuscirà a superare i suoi dubbi?

CAPITOLO 10: Aver paura di fraintendere i propri sentimenti

A volte è difficile comprendere pienamente i propri sentimenti, specialmente dopo una storia finita male. La paura di sbagliare ulteriormente porta al rischio di perdere qualcosa di importante.
Questo è ciò che sta succedendo a me, anche se forse non me ne sono ancora resa conto veramente.
Un messaggio di Matsuo-kun. Ultimamente è impegnato con gli esami e ci siamo sentiti poco.
‹‹CIAO CHIAKI-CHAN. DOMANI HO L’ULTIMO ESAME. FINALMENTE SARÒ PIÙ LIBERO. TI VA DI USCIRE CON ME QUALCHE VOLTA?››
Ecco la domanda che speravo non arrivasse mai. Non so che fare. Ho paura di fraintendere di nuovo i miei sentimenti. Non voglio rischiare di rovinare l’amicizia che ho con Matsuo-kun. Non mi sento ancora pronta per affrontare una storia con lui. Prima voglio essere sicura di quello che provo. Quanto invidio Hiro-kun. Lui è stato il primo a capire che quello che provavamo l’uno per l’altra non era amore e anche adesso è sicuro di quello che prova per Kaito-kun. Io ho impiegato quasi sei mesi dopo che ci siamo lasciati io e Hiro-kun per capire che veramente non era amore e ora non voglio commettere lo stesso errore.
‹‹SE È PER UN’USCITA TRA AMICI VA BENE. PRIMA CHE INIZIO LA SCUOLA PREPARATORIA PERÒ, PERCHÉ POI AVRÒ POCHISSIMO TEMPO.››
Speriamo che non se la prenda, ma veramente non me la sento. Voglio esserne veramente sicura. Poi con sta cosa della scuola preparatoria rischio di non avere neanche il tempo di vederlo.
Ha risposto.
‹‹VERAMENTE INTENDEVO QUALCOS’ALTRO.››
Lo sapevo benissimo cosa intendeva, ma ora veramente non me la sento.
‹‹SO COSA INTENDEVI, MA NON ME LA SENTO IN QUESTO MOMENTO. SCUSAMI TANTO.››
Di solito non mi è così difficile dire no a una persona. Stavolta invece mi sembra di aver sbagliato qualcosa.
‹‹D’ACCORDO, NON INSISTO PIÙ ALLORA. DOMANI SERA C’È UNA FESTA QUI AL CAMPUS. VUOI VENIRE? PORTA CHI VUOI. VA BENE COSÌ?››
Una festa al campus? Potrei andare. Chiederò a Natsu-chan se vuole venire con me.
%lsaquo;‹VA BENE. CHIEDO ANCHE AD UN’AMICA ALLORA. CI VEDIAMO DOMANI.››
Cosa mi succede. Sono felice di rivederlo, ma allo stesso tempo non riesco ad accettare un appuntamento. Perché non riesco mai a capirmi?
‹‹VI ASPETTO DAVANTI ALL’INGRESSO DEL CAMPUS ALLE 20 ALLORA. SAI DOVE SI TROVA?››
‹‹SÌ. HO CAPITO. TI FACCIO SAPERE NEL FRATTEMPO SE LA MIA AMICA VIENE. CIAO.››
Ora non mi resta che chiamare Natsu-chan.
- Pronto.
- Salve signora, sono Chiaki. Natsu-chan è in casa?
- Ciao Chiaki-chan. Te la chiamo.
Bene, l’ho trovata a casa.
- Eccomi Chiaki-chan. Hai bisogno?
- Ciao Natsu-chan. Volevo chiederti una cosa.
- Dimmi.
- Hai da fare domani sera? Ti va di venire con me a una festa all’università? Mi ha invitato un amico.
- Stai scherzando? Certo che ci vengo. Chi se la perde una festa all’università. Dimmi dove e quando.
- Alle 8 davanti all’ingresso del campus. Se vuoi ci troviamo prima.
- Va bene, allora vengo a casa tua per le 6. A domani.
Sapevo che sarebbe venuta. Ora mi sento più tranquilla. Ora è meglio rimettersi a studiare. Tra poco ci saranno gli esami e non ho tempo da perdere.

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Capitolo 11
*** Festa universitaria ***


Finalmente la festa universitaria. Chiaki si fa aiutare da Natsumi per prepararsi, perché stranamente vuole apparire bella agli altri. E qualche risultato lo ottiene, anche se continua a rifiutare ciò che prova. Cosa accadrà?

CAPITOLO 11: Festa universitaria

Quando mai mi è saltato in testa di invitare Natsu-chan a venire alla festa.
- Basta, Natsu-chan. Lo sai che non mi piace il trucco appariscente.
- Mica è appariscente, è solo adatto per una festa.
- Ma non sappiamo neanche di che festa si tratti.
- Fidati di me. Non vuoi mica far vedere a tutti che siamo ancora delle liceali.
Mi ha già pettinata come diceva lei, vestita come diceva lei e ora mi sta truccando come dice lei. Per lo meno non mi ha fatto mettere abiti strani, ma ha selezionato dal mio armadio. Poi mi chiedono perché preferisco passare il tempo con Hiro-kun. Lui non mi obbliga a fare queste cose.
- Ecco, sei pronta. Guardati un po’ allo specchio. Che ne dici?
In effetti non sto male, non ha esagerato come il suo solito.
- Ora possiamo andare? Rischiamo di fare tardi.
- Certo, andiamo pure.
Finalmente usciamo di casa. Sento gli sguardi della gente puntati addosso. È peggio che i ragazzi a scuola che mi chiedono di uscire.
- Dico alla persona che mi ha invitato che sto partendo di casa, almeno viene ad aspettarci.
- Mi dici chi è? Come hai fatto a conoscerlo?
- È un compagno di corso di Kurosawa-senpai. L’ho incontrato alla fiera.
- E come mai siete diventati così amici? Confessa, c’è qualcosa che non mi vuoi dire. Ti piace?
- Beh, ecco. Mi ha anche chiesto di uscire però…
- Tu non hai accettato, scommetto. Cos’ha che non va stavolta?
- Niente, te lo assicuro. In realtà non voglio affrettare le cose. Credo che mi piaccia veramente, ma ho paura che succeda come con Hiro-kun.
- Hiro-kun è un caso a parte. Mica succede sempre così. Comunque la vita è la tua, ma stai attenta. Se aspetti troppo potresti perderlo per sempre. Allora sì che starai male.
- Lo so Natsu-chan. Però ora voglio anche pensare allo studio. Nel frattempo cercherò di chiarirmi e poi affronterò direttamente la cosa con lui.
Eccoci davanti al campus. Matsuo-kun non c’è ancora.
- Chiaki-chan, sono qui. Scusa il ritardo.
Eccolo, sta arrivando di corsa.
- Vai piano, Matsuo-kun. Non correre.
- Scusate il ritardo, ma l’esame di oggi mi ha occupato più tempo del previsto.
- A proposito, com’è andata?
- Bene, ho preso 28.
- Ah, che stupida che sono. Lei è Fubuka Natsumi, ma io la chiamo Natsu-chan.
- Piacere Fubuka-chan, io sono Matsuo Misaki.
- Ciao Matsuo-kun, piacere mio.
- Andiamo ragazze? Gli altri ci stanno già aspettando.
Eccoci alla festa. Matsuo-kun si avvicina a me all’improvviso e mi dice.
- Spero che non ti dispiaccia se ti dico che sei bellissima stasera.
È la prima volta che sentendo un complimento il cuore inizia a battermi in questo modo. Forse veramente quello che provo per lui è amore. Non ci capisco più niente. Capisco benissimo quello che provano gli altri ma sono una frana nel capire me stessa.
- Grazie, mi imbarazzi così però.
- Ma è vero. Comunque se vuoi non ti dico più niente. Stasera siamo semplicemente amici, giusto? Ora andiamo a ballare.
Non mi era mai capitato di conoscere un ragazzo così gentile. Forse ho sbagliato a non accettare l’appuntamento, ma ormai non posso tornare indietro.
- Arrivo.
Stasera voglio solo pensare a divertirmi. Quel che succederà in futuro ora non mi interessa.

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Capitolo 12
*** Un bacio di troppo ***


Nuovo capitolo. La festa universitaria prende piede e succederà anche qualcosa di inatteso. Come risponderà Chiaki?

CAPITOLO 12: Un bacio di troppo

Non credo di aver mai ballato così tanto. Anche Natsu-chan sembra che si stia divertendo.
- Qui c’è un po’ di confusione. Ti va se andiamo in un posto più tranquillo?
- Certo Matsuo-kun. Mi sto assordando.
Ci spostiamo in un’altra stanza. Qui la musica si sente di sottofondo, ma riusciamo a parlare.
- Finalmente. Se c’è una cosa che non mi piace di questo genere di feste è la confusione. Tu ti stai divertendo?
- Sì, anche se non sono proprio il tipo da feste. Invece Natsu-chan vedo che si trova a suo agio.
- Vedo che la pensiamo nello stesso modo. Se non foste venute voi credo che me ne sarei stato a casa. Non conosco praticamente nessuno.
- Ho notato che Kurosawa-kun non c’è. Non gli piacciono le feste?
- Di solito viene a queste feste, o meglio veniva. L’ho chiamato, ma ha detto che preferiva studiare stasera, in modo da avere il pomeriggio libero domani.
- Non ha ancora finito gli esami?
- Ne ha ancora uno la settimana prossima, poi anche lui sarà libero.
Può darsi che domani voglia vedere Hiro-kun. Da quello che mi ha detto Matsuo-kun alla fiera sembra che a Kaito-kun Hiro-kun non sia del tutto indifferente.
- Voi ora sarete più liberi mentre io e Hiro-kun avremo un periodo durissimo.
- Esami di ammissione, vero? Sai già dove vuoi andare?
- Hiro-kun pensava di iscriversi in questa università e anche a me non dispiacerebbe entrarci. La facoltà di medicina qua è ottima.
- Vuoi diventare medico?
- Mi piacerebbe, ma è molto difficile entrare in quel corso di studi. Per questo mi sono iscritta a una scuola preparatoria. Inizio lunedì pomeriggio.
- Ti auguro di riuscirci con tutto il cuore. Se ti serve una mano per qualche materia chiedi, magari posso esserti d’aiuto.
- Grazie, lo terrò presente.
- Però è un peccato. Non riusciremo a vederci per un po’ se sei così impegnata. Mi piace molto parlare con te.
- Possiamo comunicare con i messaggi.
- Ma non è la stessa cosa. Con i messaggi non posso sentire la tua voce e vedere il tuo sorriso.
Cosa mi sta succedendo? Mi è già capitato di sentirmi fare dei complimenti o sentirmi dire cose simili, ma non ho mai provato niente di simile. Di sicuro non è come con Hiro-kun.
- Ma-magari qualche volta un pomeriggio libero riesco ad averlo. Non te lo assicuro però.
- Sei ancora più carina quando sei imbarazzata. Non volevo metterti in imbarazzo, scusami.
- Non devi scusarti. Solo che non so cosa mi stia succedendo.
- Spero che sia la stessa cosa che sta succedendo a me.
Detto quello i nostri sguardi si incrociano e ci baciamo.
Ma cosa sto facendo. No, non voglio rovinare tutto. È troppo presto, non voglio soffrire come in passato.
Lo allontano da me.
- Ma cosa stiamo facendo.
- Chiaki-chan… Scusami, è colpa mia.
- Non scusarti, dovevo fermarti prima. Ora è meglio che torni a casa. Vado a chiamare Natsu-chan.
- Aspetta. Quel bacio non è stato casuale e voglio che tu lo sappia. Mi piaci Chiaki-chan e non voglio perderti per una sciocchezza del genere.
- Matsuo-kun, io…
- Lasciami finire. Ti prometto che d’ora in avanti mi comporterò da amico, non farò più cose che potrebbero turbarti.
- Matsuo-kun, grazie per le tue parole. Il problema è il mio e forse un giorno te lo racconterò. Grazie per la splendida serata e quel bacio forse lo desideravo pure io.
Non aspetto che mi risponda. Chiamo Natsu-chan e m’incammino verso casa.
- Chiaki-chan, perché tutta sta fretta di andare via? È successo qualcosa?
- Non ne ho voglia di parlarne ora Natsu-chan, rinviamo a domani. Ora voglio solo andare a casa.
Continuo a ripensare a quel bacio. Perché l’ho fermato? Cos’ho che non va? Possibile che sia ancora legata a quello che è successo con Hiro-kun?

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Capitolo 13
*** Non riuscire a superare le proprie paure ***


Momenti di crisi attendono Chiaki e Hiro. Da una parte la ragazza continua a ripensare al bacio del giorno prima, dall'altra Hiro che scopre una cosa di Kaito che non sapeva. Cosa succederà?

CAPITOLO 13: Non riuscire a superare le proprie paure

Continuo a ripensare a quel momento. Ho fatto fatica a dormire perché continuavo a ripensare al bacio e alle parole di Matsuo-kun. Cosa mi succede? Non mi riconosco più.
- Chiaki, c’è Natsu-chan al telefono. Vieni a rispondere?
- Sì mamma, arrivo.
Cosa vorrà Natsu-chan? Ci siamo viste ieri.
- Pronto.
- Ciao Chiaki-chan, sono Natsumi.
- Ciao Natsu-chan. Hai bisogno?
- Volevo sapere come ti senti. Ieri avevi una faccia. Hai voglia di raccontarmi cos’è successo adesso?
Non pensavo fosse il tipo da chiamarmi per chiedermi se è tutto a posto. Forse confidandomi con lei starò meglio.
- Sì, ma non per telefono. Ti spiace venire qua?
- Va bene, intanto non ho impegni per oggi. Arrivo.
Dopo pochi minuti arriva Natsu-chan.
- Ciao Chiaki-chan. Accidenti che faccia. Non ti avevo mai vista così.
- Anch’io non mi riconosco più. Ho una confusione in testa.
- Andiamo in camera tua e parliamone. Spiegami tutto per filo e per segno.
Arriviamo in camera mia.
- Ora racconta, perché sei così?
- Ieri sera… Beh, ecco. Da dove comincio. Io e Matsuo-kun ci siamo baciati.
- Davvero? Eppure non mi sembri entusiasta della cosa. Cos’è successo dopo?
- Io mi sono tirata indietro e me ne sono andata. Però prima di andarmene mi ha detto chiaramente che io gli piaccio.
- Non capisco dove sta il problema. Mi avevi detto che anche lui ti piaceva. Perché ti sei tirata indietro?
- Perché ho paura di soffrire come ho sofferto con Hiro-kun. Io ho continuato a pensare di amare Hiro-kun anche dopo che ci siamo lasciati, solo che non ho mai avuto il coraggio di dirlo a nessuno. Poi ho capito che Hiro-kun aveva ragione.
- E ora hai paura di fraintendere di nuovo quello che provi, scommetto. Ma guardati, hai visto come stai? Con Hanamori-kun non ti è mai successo. Non è la stessa cosa e questo te l’ho già detto se non mi sbaglio.
- Lo so, ma non voglio un’altra delusione. Non adesso che ci sono gli esami di ammissione. Lunedì inizio a frequentare la scuola preparatoria e non voglio distrazioni.
- Senti, questa è una scelta tua e non la metto in dubbio. Però,secondo me,anche se non lo vuoi ammettere, tu ami Matsuo-kun.
Che questo sia amore? Quello di cui parla sempre Hiro-kun?
- Può essere che tu abbia ragione, comunque ciò non cambia che ora non ho tempo per queste cose. Matsuo-kun ha detto che d’ora in avanti si comporterà da amico ed è meglio che sia così. Parlare con te mi ha fatto sentire meglio. Grazie Natsu-chan.
- Sono contenta che tu stia meglio. Se hai altri problemi promettimi che me li dirai subito. Mi hai fatto preoccupare tantissimo, sai?
- Scusa Natsu-chan.
- Finalmente hai sorriso. Innamorarsi è una cosa bella, non devi soffrire così. Poi sei anche fortunata che il sentimento è ricambiato. Non posso obbligarti a metterti insieme a Matsuo-kun subito se non te la senti, ma non ti abbattere. Vedrai che andrà tutto per il meglio.
- Sì, hai ragione. Per ora però voglio che le cose rimangano così come sono. Voglio chiarire bene ciò che provo e intanto dedicarmi allo studio.
- Ora ti riconosco. Se ti fai abbattere per così poco poi starai male veramente. Devi essere sempre ottimista e vedrai che le cose si aggiusteranno.
Un messaggio. È di Matsuo-kun.
‹‹CIAO CHIAKI-CHAN. VA MEGLIO? SCUSAMI ANCORA PER COME MI SONO COMPORTATO. SONO STATO UNO STUPIDO. SPERO CHE MI PERDONERAI.››
- È di Matsuo-kun. Si sente in colpa poverino. Eppure glielo avevo già detto che non era colpa sua.
- Rispondigli e diglielo di nuovo. Chiaki-chan, sono un po’ invidiosa sai? Hai un ragazzo stupendo che si è innamorato di te e ti puoi permettere di esitare senza perderlo? Io prenderei al volo l’occasione.
- Guarda che non è così bello essere popolare. Comunque ora gli rispondo.
‹‹ORA STO BENE. SCUSA SE TI HO FATTO PREOCCUPARE. NON HAI NIENTE DA FARTI PERDONARE, LA COLPA È SOLO MIA. LA PROSSIMA VOLTA CHE CI VEDIAMO TI SPIEGO IL MOTIVO DEL MIO COMPORTAMENTO, TE LO PROMETTO.››
È giusto che sappia perché mi sono comportata così. Però voglio parlargliene direttamente e non via telefono.
‹‹LA PROSSIMA VOLTA? ALLORA POSSIAMO RIVEDERCI. GIURO CHE MI COMPORTERÒ DA AMICO.››
- Fai leggere anche a me quello che ti scrive?
- Curiosona. Comunque ha detto che si comporterà da amico la prossima volta. Voglio raccontargli della storia con Hiro-kun. È giusto che sappia perché sono così.
- Non so dirti se fai bene o fai male, ma se ti fa sentire meglio non te lo impedirò. Forse ti aiuterà a superarla.
- Lo penso anch’io.
‹‹ALLORA APPENA HO UN MOMENTO LIBERO TI FACCIO SAPERE. CIAO.››
Saluto Natsu-chan. In realtà aveva un impegno ma lo ha ritardato per venire a parlare con me. Appena esce mi arriva un altro messaggio.
- Sarà di nuovo Matsuo-kun? No, è di Hiro-kun. Chissà cosa vuole?
‹‹KAITO-KUN HA LA RAGAZZA.››
Ma che significa? Non è possibile che questa cosa sia vera. Avrà frainteso. Meglio che vada a chiederglielo direttamente a lui.
‹‹SEI A CASA? VENGO SUBITO.››
Matsuo-kun mi ha assicurato che Kaito-kun non ha la ragazza. E allora cosa significa quel messaggio? Non ci capisco più niente.

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Capitolo 14
*** Mettere da parte i propri problemi per aiutare un amico ***


Nuovo capitolo della storia. Chiaki cerca di nascondere i suoi problemi all'amico, per aiutarlo. Ma ci riuscirà? Per chi ha letto Love & Comics, questi capitoli sono aggiuntivi alla storia, in modo da rendere più completi gli avvenimenti successi. Quindi leggete e fatemi sapere che ne pensate.

CAPITOLO 14: Mettere da parte i propri problemi per aiutare un amico

Mi chiedo come Hiro-kun possa essere arrivato a una tale conclusione. Kaito-kun avrebbe la ragazza? E da quando? Da quello che mi ha detto Matsuo-kun, Kaito-kun non esce con una ragazza da un po’.
‹‹SÌ, SONO A CASA. MI SENTO UNO STUPIDO AD ESSERMI ILLUSO.››
Eccomi davanti a casa sua. Devo cercare di essere la solita. Non voglio dargli ulteriori preoccupazioni. I miei problemi per ora non devono riguardarlo.
Suono alla porta.
- Chiaki-chan, entra. Cerchi Hiroshi?
- Salve signora. È in camera sua scommetto.
- Sì, è arrivato a casa di corsa e mi sembrava a pezzi. Solo che con me non vuole parlare.
- Vado a parlarci io. Non si preoccupi.
- Chiaki-chan, anche tu sei strana. Tutto bene?
- Certo, mai stata meglio. Sono solo un po’ stanca per lo studio. Tutto qua.
Se n’è accorta pure sua madre. Sarà difficile nasconderlo a Hiro-kun.
- Hiro-kun, sono io. Posso entrare?
- Entra pure Chiaki-chan. È aperto.
Sembra veramente distrutto. Eppure mi sembra ancora assurdo quel messaggio.
- Ora mi racconti cos’è successo. Perché pensi che Kaito-kun abbia la ragazza?
- Perché l’ho vista. Era al negozio con lui.
- Ma scusa, non poteva semplicemente essere una sua conoscente? Un’amica?
- Con le amiche non si ha tutta quella confidenza. L’ha chiamata per nome e senza suffissi. Tu non hai visto quello che ho visto io.
- Anche due amici che si conoscono da sempre possono essere così in confidenza. Anche noi fino a poco tempo fa ci chiamavamo per nome senza i suffissi. Eppure non stavamo più insieme.
- Sì, ma abbiamo cominciato a chiamarci così quando ci siamo messi insieme. Prima no.
Non riesco proprio a fargli cambiare idea su ciò che pensa. Cosa posso fare?
- Secondo me dovresti chiedere a Kaito-kun come stanno le cose. Non puoi rimanere nel dubbio.
- No, non voglio. Se venissi a sapere che ho ragione credo che non potrei sopportarlo.
- E cosa pensi di fare? Rinunciare a lui per una cosa del genere? Se ti sbagli potresti pentirtene per tutta la vita.
Mi sa che non riesco a convincerlo stavolta. L’ha presa davvero male. Forse dovrei andare io a parlare con Kaito-kun, ma non vorrei intromettermi troppo.
- So che potrei pentirmene, ma in questo momento preferisco così. Mi sono illuso troppo, forse quel giorno voleva proprio dirmi questo. Avrà capito che per me lui non è solo un amico, così voleva presentarmi la sua fidanzata. Sono stato uno stupido.
- A questo punto ti posso solo ripetere che secondo me ti sbagli. Se non mi vuoi ascoltare fai pure, però non puoi vivere con questo dubbio per sempre. E non puoi neanche pensare di evitare la questione tutte le volte che vi vedrete.
- Per questo ho deciso di non vederlo né sentirlo più. Forse con il tempo lo dimenticherò.
Ho ottenuto esattamente l’opposto di quello che volevo ottenere. Se non vuole incontrarlo di sua iniziativa allora farò in modo che si incontrino casualmente. Devo solo trovare il momento adatto. Forse con l’aiuto di Matsuo-kun… Accidenti, mi è tornato in mente il bacio di ieri.
- Chiaki-chan, tutto bene? Hai cambiato espressione.
- Sì, scusa. Stavo pensando a una cosa. Sto bene comunque.
- D’accordo. Sto già abbastanza male io. Non voglio che soffra anche tu.
- Ti ho detto che sto bene. Senti, ti va se andiamo a fare un giro per distrarci? Come ai vecchi tempi. Solo tu ed io e nient’altro.
- Sì, forse ne ho bisogno. Andiamo.
Forse fare una passeggiata tra amici come una volta può tirare su il morale ad entrambi. Sapevo che non potevo nascondere a Hiro-kun come mi sento, ma non voglio creargli nuove preoccupazioni.

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Capitolo 15
*** Distrarsi ***


Ecco un nuovo capitolo. Hiro e Chiaki passano la giornata insieme. La ragazza spera di dimenticare i suoi problemi e tirar su il morale all'amico. Ci riuscirà?

CAPITOLO 15: Distrarsi

Ci voleva un po’ di distrazione. Hiro-kun mi sembra più rilassato in questo momento.
- Chiaki-chan, ti va se prendiamo qualcosa al bar?
- D’accordo. Arrivo.
Mi ricorda i vecchi tempi. Questi erano i nostri classici appuntamenti. L’unica differenza è che adesso non ci teniamo per mano e non ci diamo un bacio ogni tanto.
- Hiro-kun, ti va se dopo andiamo al parco dove giocavamo da piccoli?
- Intendi quello vicino a casa tua?
- Quello. È da tanto che non ci andiamo.
- Va bene. Cos’è? Sei nostalgica?
- Forse.
Era tutto più facile quando eravamo bambini. Non c’era l’amore di mezzo. Tutti eravamo amici e ci volevamo bene.
Eccoci al parco. È più piccolo di quanto mi ricordassi. Inoltre sembra un po’ abbandonato.
- Chiaki-chan, andiamo dentro alla casetta?
- Riusciremo ad entrarci? Mi sembra un po’ piccola.
- Forse hai ragione.
Vedo gli occhi di Hiro-kun riempirsi di lacrime all’improvviso.
- Hiro-kun, perché piangi ora?
- Credo di aver pensato per un istante a Kaito-kun. Pensavo che mi bastasse non vederlo per non pensare a lui, invece non è così.
- Sei proprio convinto di volerlo dimenticare? Secondo me dovresti parlargli.
- Non me la sento ora. Forse, tra un po’ di tempo…
È strano. Non mi sembra che abbia una bella cera. Starà bene?
- Torniamo a casa Hiro-kun. Inizia a far freddo.
- Mi gira un po’ la testa.
Non fa in tempo a finire la frase che crolla a terra.
- Hiro-kun!
Accidenti, è bollente. Deve avere la febbre alta. Ora che faccio? Come torniamo a casa?
- Chiaki-chan, cos’è successo?
- Matsuo-kun! Cosa ci fai qui?
- Passavo per caso. Abito qui in zona. Ma cos’è successo a Hanamori-kun?
- È svenuto all’improvviso. Credo che abbia la febbre. Ora devo trovare il modo di portarlo a casa. Non so come fare.
- Se vuoi ti aiuto io.
Matsuo-kun prende Hiro-kun sulle spalle. Non credevo che sarebbe riuscito a sollevarlo.
Arriviamo davanti a casa di Hiro-kun. Durante tutto il tragitto non ha mai accennato a quello che è successo ieri sera. Si è comportato come un amico. Forse ho dato troppa importanza alla cosa. Meglio così.
Suono al campanello. Spero che la madre di Hiro-kun sia in casa.
- Chiaki-chan, perché hai suonato? Hiroshi non ha le chiavi?
In quel momento vede che Hiro-kun è sulle spalle di Matsuo-kun.
- Ma cos’è successo?
- È svenuto all’improvviso. Credo abbia la febbre. Per fortuna Matsuo-kun passava di là altrimenti non so come avrei fatto.
- Entrate presto. Portiamolo in camera.
Portiamo Hiro-kun in camera. Ora ci pensa sua madre a lui.
- Signora, noi andiamo. Quando si riprende mi può far sapere?
- Certo, ti faccio chiamare. Grazie anche a te per averlo riaccompagnato a casa.
- Si figuri signora. Non mi sono neanche presentato. Sono Matsuo Misaki.
- Molto piacere Misaki-kun. Chiaki-chan, ora vai pure. Non rientrare troppo tardi.
- Allora arrivederci signora.
Povero Hiro-kun. Credo che la febbre sia causata da quello che è successo oggi. Spero che si riprenda presto.
- Chiaki-chan. Ora che siamo soli, mi spieghi qual è il tuo problema? Perché ieri sera prima hai accettato il mio bacio e poi lo hai respinto? Voglio una spiegazione.
Forse è giusto che lo sappia. D’altronde glielo avevo promesso.
- D’accordo, te lo dirò.

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Capitolo 16
*** Confessare le proprie paure ***


Ecco un nuovo capitolo. È il momento della verità per Chiaki. Dovrà spiegare a Matsuo il perché del suo comportamento. Come reagirà il ragazzo?

CAPITOLO 16: Confessare le proprie paure

Confessare i propri timori e quindi le proprie debolezze a una persona non è una cosa facile.
Ormai non posso tirarmi indietro. È giusto che sappia.
- È una storia lunga, forse è meglio se andiamo in un posto caldo.
Entriamo in un bar. Prendiamo qualcosa e inizio a raccontare.
- Allora. Forse è meglio che cominci dall'inizio. Ho avuto una sola storia veramente importante che purtroppo è finita in una maniera un po’ particolare.
- Con Hiro-kun per caso?
Come ha fatto a capirlo?
- Sì, ma come hai fatto a capirlo?
- Avete una confidenza che può nascere solo se si è stati insieme. Per tanto che due persone possano essere amici non riescono ad avere un rapporto del genere finché non si arriva a qualcosa di più dell’amicizia.
- Siamo stati insieme per ben tre anni. Io credevo di amarlo veramente, ma…
- Ma cosa? Cos’è successo? Hai scoperto qualcosa di lui che non sapevi?
- No, non è questo. Abbiamo capito che il sentimento che provavamo l’uno nei confronti dell’altra non era amore. O meglio, Hiro-kun l’ha capito prima di me.
- Non capisco. Se non era amore cos’era?
- Un sentimento fraterno. Hiro-kun si è reso conto che per lui io non ero una ragazza, ma una sorella. Io quando gliel’ho sentito dire ho pensato che forse aveva ragione, così ci siamo lasciati e abbiamo iniziato a comportarci come fratello e sorella.
- In che senso forse aveva ragione? Non ne eri sicura?
- Ci ho messo circa sei mesi a capirlo. All’inizio ero confusa. Pensavo veramente di amare Hiro-kun, ma mi sbagliavo. Adesso ho paura di fraintendere di nuovo quello che provo.
- Vuoi dire che hai paura di non capire se sei innamorata?
- Sì. Esattamente. Prima di iniziare una nuova storia voglio essere sicura che non succeda come l’altra volta. Non sai quanto ho sofferto in silenzio per quella cosa.
- Quindi potrei avere qualche speranza.
- In che senso?
- Beh, mi hai detto che vuoi essere sicura di aver capito quello che provi. Se ieri mi hai baciato e poi mi hai fermato vuol dire che non ti sono del tutto indifferente, ma solo che non capisci quello che provi per me, giusto?
Ora che gli dico? Che ha ragione?
- Ecco, io…
- Non devi rispondermi se non vuoi. Comunque sappi che non rinuncerò a te. Farò in modo che tu mi conosca meglio e aspetterò che tu sia sicura di quello che provi per me.
Ha detto che mi aspetterà. Sono felice, ma al tempo stesso vorrei mettermi a piangere. Sono sempre più confusa.
- Grazie. Ti chiedo scusa per il mio comportamento. Non deve essere stato piacevole ieri essere stato rifiutato in quel modo. Appena mi sarò chiarita con me stessa prometto che te ne parlerò.
- D’accordo, però non dimenticarti dello studio. Concentrati su quello ora. Ne riparleremo più avanti.
- Sì.
Matsuo-kun mi riaccompagna a casa e non riprende più quel discorso. Invece di chiarirmi le idee però sono ancora più confusa ora. Come ha detto Matsuo-kun però adesso devo pensare allo studio. Ha detto che mi aspetterà. Grazie Matsuo-kun.

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Capitolo 17
*** Intromettersi a fin di bene ***


Chiaki vuole aiutare Hiro. Nonostante gli abbia detto non farlo, contatta Kaito, sperando così che si chiariscano. E l'organizzazione della festa della scuola potrebbe essere un'ottima occasione.

CAPITOLO 17: Intromettersi a fin di bene

Oggi Hiro-kun non è venuto a scuola. Molto probabilmente ha ancora la febbre. Più tardi faccio un salto da lui per vedere come sta. Devo anche consegnargli la comunicazione che siamo stati scelti dalla classe per partecipare alla riunione dell’organizzazione del festival scolastico.
- Chiaki-chan, hai da fare oggi?
- Pensavo di andare a trovare Hiro-kun. Ieri aveva la febbre e voglio andare a vedere se sta meglio.
- Peccato. Speravo mi accompagnassi alla fumetteria.
- Sarà per un’altra volta Natsu-chan.
- Va bene, allora ci conto.
Eccomi a casa di Hiro-kun.
- Ciao Chiaki-chan.
- Ciao Hiro-kun, vedo che stai meglio.
- Sì, ora sto bene. Lunedì torno a scuola.
- Mi sa che ci torni domenica. Ci hanno scelto per l’organizzazione del festival studentesco. La riunione è domenica mattina.
- Come se avessimo tutto sto tempo. Vabbè, ormai non posso tirarmi indietro.
- Facciamo un piccolo sforzo. Sai che mi hai fatto preoccupare ieri? Sei svenuto all’improvviso. Io non sapevo che fare.
- Scusami tanto. A proposito, grazie per avermi portato a casa. La mamma mi ha detto che ti ha aiutato Matsuo-kun.
- Sì, per fortuna passava di lì per caso e ci ha visto. Altrimenti non so come avrei fatto.
- Devo trovare il modo di ringraziarlo allora.
Sembra più allegro di ieri. Però secondo me è solo apparenza. Si sta sforzando di sorridere per farmi credere che vada bene così, ma invece soffre.
Improvvisamente gli arriva un messaggio e cambia umore.
- È di nuovo lui.
- Per lui intendi Kaito-kun? Ci hai parlato?
- Continua a mandarmi dei messaggi. Non mi va di rispondergli però. Ormai ho deciso.
- Ma non gli hai neanche dato una spiegazione? Poi io sono ancora convinta che ti stai sbagliando.
- Non mi interessa, ormai ho deciso. Non voglio vederlo mai più. Lo dimenticherò.
- Non riesco proprio a farti cambiare idea.
- No, ed è meglio così. Avrei dovuto capirlo subito che era una cosa impossibile quella che stavo facendo.
Devo fare qualcosa. È assurdo che per una cosa del genere Hiro-kun rinunci a Kaito-kun. Se solo avessi il numero di Kaito-kun. Ma certo, ho trovato.
- Hiro-kun, ora devo andare che ho delle commissioni da fare. Ci vediamo domenica. Passo a prenderti per le 9, va bene?
- D’accordo Chiaki-chan. Grazie per essere passata e scusa ancora se ieri ti ho fatta preoccupare.
- Non scusarti, non l’hai fatto apposta. L’importante è che tu stia bene. Ora vado. Ciao.
Credo che sia l’unica soluzione. Chiedo a Matsuo-kun il numero di Kaito-kun e farò in modo che si incontrino. Non mi piace intromettermi troppo, ma Hiro-kun stavolta sembra non voler cambiare idea, quindi è meglio che lo aiuti.

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Capitolo 18
*** Il ruolo di un'amica ***


Nuovo capitoletto, che chiude finalmente la storia della prima serie di Love & Comics. Chiaki ha fatto un azzardo a contattare Kaito. Ha messo a rischio la sua amicizia con Hiro, ma per fortuna è andato tutto bene.

CAPITOLO 18: Il ruolo di un'amica

Chissà se Kaito-kun seguirà i miei consigli. Quando gli ho detto che dovevano chiarirsi mi ha chiesto su che cosa. Questo mi fa pensare veramente che ho ragione. Kaito-kun non ha idea del perché Hiro-kun si comporti così. Io però ho preferito evitare di dirglielo. Già mi sono intromessa abbastanza.
Eccomi da Hiro-kun.
- Salve signora. Hiro-kun è pronto?
- Credo di sì. Ora te lo chiamo. Hiroshi, scendi che c'è Chiaki-chan.
- Arrivo mamma.
Anche adesso si sta sforzando tantissimo per essere allegro. Spero veramente che la situazione si risolva per il meglio.
- Eccomi Chiaki-chan. Andiamo. Ciao mamma.
Usciamo di casa.
- Sei ancora giù di morale vero? Ma sei sicuro che sia la sua ragazza? Secondo me è tutto un equivoco.
- Me lo hai già detto Chiaki-chan, ma ho paura di sapere se ho ragione.
- Secondo me dovresti chiederglielo. E comunque io sono convinta che non sia la sua ragazza. Chiamalo istinto femminile ma secondo me è innamorato di te.
- Perché non vai tu a chiederglielo allora? Ti sembra facile?
Forse è meglio cambiare discorso. Sta soffrendo tantissimo e continuare ad attaccarlo rischia solo di rovinare la nostra amicizia.
- Scusa se ho alzato la voce. Non volevo.
- Non preoccuparti. Ora andiamo a scuola e non pensiamoci per adesso.
Eccoci a scuola. È venuto. Kaito-kun è davanti a scuola. Non pensavo venisse prima della riunione. A quanto pare anche lui è impaziente di capire cosa sta succedendo.
- Io me ne vado, non voglio parlarci. Sei stata tu a chiamarlo?
Non posso nascondergli quello che ho fatto. Spero che capisca che l’ho fatto per il suo bene.
- Sì, sono stata io. Ma non pensavo che venisse davanti a scuola. Devi chiarirti e questo è il momento buono.
Hiro-kun si sta mettendo a piangere. Dai Hiro-kun, parlaci.
- Hiro-kun, finalmente. Non ti sei più fatto vivo e non rispondi ai miei messaggi. Mi spieghi cosa è successo?
È inutile, non vuole parlarci. Sta cercando di scappare verso la scuola. Io non so che fare. Kaito-kun lo prende per un braccio. Forse la cosa migliore in questo momento è obbligarlo.
- Non ti lascio andare via. Ora parliamo e chiariamo qualunque cosa ci sia da chiarire.
- O-ok.
Finalmente si è deciso. Hiro-kun, vedrai che andrà tutto bene.
- Vieni con me.
Kaito-kun trascina Hiro-kun verso la scuola. Prendono le scale e arrivano fino alla terrazza.
- Meglio che vada verso la sala riunioni. Se Hiro-kun ha bisogno mi fa sapere.
Eccomi alla sala riunioni. Alcuni li conosco, mentre altri no. Certo che se ci fosse Hiro-kun sarebbe più facile.
- Buongiorno a tutti.
- Benvenuta Ishimaru-senpai.
- Ciao Ishimaru-chan. Sei sola? Il tuo compagno dov’è? Non eravate insieme poco fa?
- Sì, dovrebbe arrivare a momenti. Ha detto che si sentiva poco bene ed è andato a sdraiarsi un attimo. Sono venuta per avvertire. Spero non sia una ricaduta della febbre dell’altro giorno.
Spero che mi credano. Quando arriverà Hiro-kun cercherò di fargli capire la scusa che ho inventato.
- D’accordo. Mancano ancora 10 minuti prima che inizi la riunione. Speriamo arrivi in tempo.
- Speriamo.
In quel momento mi arriva un messaggio.
‹‹CHIAKI-CHAN, PUOI INVENTARE UNA SCUSA PER LA MIA ASSENZA? RIMANGO CON KAITO-KUN. GRAZIE PER TUTTO E AVEVI RAGIONE. ERA LA SORELLA. SONO UN IDIOTA. HA DETTO CHE MI AMA.››
Lo ama, allora avevo intuito giusto. Il messaggio è un po’ confusionario, però è una bellissima notizia. Spero che non mi facciano problemi se non viene.
- Come non detto. Ha detto che si sente male e non riesce a raggiungerci. Spero che non sia un problema.
- I rappresentanti per ogni classe dovrebbero essere due, ma se sta male non possiamo obbligarlo. Tra l’altro ormai è tardi per chiedere a qualcun altro. Ti toccherà fare tutto da sola.
- Per me non ci sono problemi.
Meno male. Ora rispondo a Hiro-kun.
‹‹HO DETTO CHE STAI MALE. È TUTTO A POSTO. CI SENTIAMO PIÙ TARDI.››
Hiro-kun è riuscito finalmente a mettersi con Kaito-kun. Io invece sono ancora bloccata nelle mie paure. Dovrò sfruttare al massimo lo spazio che mi sta lasciando Matsuo-kun per capire quello che provo per lui.

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Capitolo 19
*** Amici ***


Nuovo capitolo dedicato a Chiaki e Matsuo. La ragazza ha iniziato la scuola preparatoria e il tempo a sua disposizione si è ridotto notevolmente. Ma Matsuo trova il modo di vedersi spesso, mantenendo comunque l'accordo di rimanere amici. Chissà che qualcosa non cambi tra loro.

CAPITOLO 19: Amici

La preparazione degli esami di ammissione all’università è più dura di quel che pensassi. La preparazione del festival scolastico mi ha portato via un sacco di tempo e ora sono parecchio indietro. Inoltre la scuola preparatoria che sto seguendo è molto difficile. Non ho mai avuto grossi problemi negli studi, ma per superare gli esami di ammissione a medicina mi sono dovuta iscrivere a dei corsi avanzati specifici che mi stanno portando via un sacco di tempo.
- Anche per oggi è finita. Finalmente è arrivato il finesettimana e posso riposarmi un po’.
- Ishimaru-chan, anche oggi verrà a prenderti il tuo ragazzo?
- Vi ho già detto che Matsuo-kun non è il mio ragazzo, è solo un amico.
- A me non sembra che sia solo un amico. Sei pure arrossita.
È tutta colpa di Matsuo-kun. Viene a prendermi ai corsi serali quasi tutti i giorni. Però devo ammettere che mi fa piacere. Parliamo del più e del meno, di cosa ci è successo durante la giornata e sfoghiamo eventuali problemi.
- Ora è meglio che vada altrimenti si fa tardi.
- Non farlo aspettare. Ma lo sai che per lui tu non sei una semplice amica, vero?
- Sì, lo so. Ora basta parlare di lui. Non avete nessun altro di cui sparlare?
- Come sei irascibile. Secondo me non ce la racconti giusta. Ma non eri in ritardo?
- Sì, giusto. A domani.
Non dico che Aruka-chan sia insopportabile, ma a volte esagera. Abbiamo preso subito abbastanza confidenza, solo che quando inizia a parlarmi così non so come uscirne. Natsu-chan almeno evita certi discorsi davanti a tutti. Mi parla così solo se siamo tra noi.
Matsuo-kun oggi sembra che non sia venuto. Gli ho detto io che non è necessario che venga tutti i giorni ma oggi che non c’è non so perché ma mi sento triste.
- Chiaki-chan, sono qui. Scusa il ritardo.
È lui. È venuto anche oggi. Mi sento stranamente felice.
- Pensavo che oggi non venissi. Hai avuto qualche problema?
- Ho fatto tardi all’università. Ci siamo trovati tutti per studiare e non mi sono accorto che era così tardi.
- Ma lo sai che non devi trascurare lo studio. Non devi per forza venire tutti i giorni.
- Lo so benissimo, ma ormai era diventata ingestibile la situazione. Diciamo che avrei studiato meglio da solo. Ho preferito andarmene.
- Se dovessi venire a sapere che non ti dedichi allo studio per colpa mia non te lo perdonerei.
- Non preoccuparti. Ti prometto che studierò sempre a sufficienza. Andiamo ora?
- Sì.
Dall’esterno forse è vero che sembriamo una coppia. Lo conosco sempre meglio e devo ammettere che credo di aver capito cosa provo per lui. Però ora non voglio cambiare le cose. Devo pensare agli esami e rischio di distrarmi se dovesse succedere qualcosa tra noi. Se però mi chiedesse di nuovo di uscire, forse accetterei.
- Chiaki-chan, ti vedo pensierosa. Qualche problema?
- No, pensavo solo a quello che mi ha detto la mia compagna… Ma non è nulla di importante, non farci caso.
- Ora mi hai incuriosito. Che ti ha detto?
- Ha detto che tu sei il mio ragazzo. Io però le ho subito detto che non era vero e che siamo solo amici, ma continuava ad insistere.
- Se ti crea problemi potrei evitare di venire proprio davanti a scuola. Magari ci incrociamo a metà strada. Non voglio che la cosa diventi un fastidio per te.
- Nessun fastidio. Può dire quello che vuole quella. Non mi interessa.
- Mi raccomando però, se è un problema dimmelo. Forse non è normale che un amico ti venga a prendere tutti i giorni.
- Non è colpa tua. Puoi fare quello che vuoi. E poi mi fa piacere parlare con te.
Ormai ne sono sicura. Quello che provo per Matsuo-kun è diverso da quello che provavo e che ancora provo per Hiro-kun. Non so se questo è amore, so solo che vederlo mi rende felice e quando non c’è mi manca. Dovrei trovare il coraggio di dirglielo ma non so come fare. Dovrei parlarne con qualcuno che riesca a consigliarmi.

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Capitolo 20
*** Confidenze ***


Ciao a tutti. Questo capitolo è molto legato a Love & Comics 2 (per chi l'ha letto forse è ripetitivo). Hiro deve aggiornare Chiaki sull'appuntamento avuto con Kaito. Cosa sarà successo?

CAPITOLO 20: Confidenze

Ieri Hiro-kun e Kaito-kun hanno passato la giornata insieme. Mi ha detto che è andato tutto bene, ma ora Hiro-kun mi ha chiesto di andare da lui. Spero che non ci siano problemi.
Eccomi a casa sua. Suono al campanello.
- Ciao Hiro-kun.
- Ciao Chiaki-chan, finalmente.
- Mi spieghi tutta questa fretta? Cos’è successo? Problemi con Kaito-kun?
- Nono, con Kaito va tutto bene. Forse è meglio che ti racconti tutto dall’inizio.
Mi racconta per filo e per segno la giornata che ha passato con Kaito-kun. All’improvviso cambia espressione. Forse siamo arrivati al motivo per cui mi ha chiamato.
- Eravamo sulla spiaggia a guardare il tramonto e poi mi ha dato queste.
Chiavi? Cosa significa?
- Delle chiavi? Di cosa?
- Sono le chiavi di casa sua. Mi ha chiesto se voglio andare a vivere da lui.
- Sul serio? Ti ha chiesto di vivere insieme? Mi sembra una cosa fantastica!
- Già. E qui sta il problema.
- Problema? Non vuoi accettare?
- No anzi, mi piacerebbe molto.
- E allora, qual è il problema?
- Non so come chiederlo alla mamma.
Ora capisco. In effetti è un ostacolo, ma non insormontabile. D’altronde ha 18 anni.
- Ho capito il tuo problema. Potresti semplicemente chiederle cosa ne pensa di un tuo eventuale trasferimento. Dille che è un po’ che ci pensi e che ormai hai 18 anni.
Sembra semplice come soluzione ma secondo me è la migliore. Tutto il resto verrà di conseguenza.
- In effetti, potrebbe anche funzionare. Magari le dico che cerco un lavoro part time per le spese, così non mi deve aiutare economicamente.
- Esattamente. Dille anche che un amico ti ha chiesto se vuoi andare ad abitare a casa sua dato che abita da solo perché la persona con cui condivideva la casa se n’è andata. Vedrai che non ti dirà di no.
- Lo spero. Ora devo solo trovare l’occasione giusta e incrociare le dita. Grazie Chiaki-chan. Sei sempre la migliore.
Sono contenta di aiutare Hiro-kun. Mi fa davvero piacere che si confidi con me. Forse anch’io dovrei confidarmi di più con lui. Appena trovo l’occasione gli parlerò di Matsuo-kun.

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Capitolo 21
*** Prima ***


Eccomi con un nuovo capitolo. Finalmente Chiaki e Hiro avranno i risultati degli esami di ammissione. Secondo voi come sono andati? Ci sarà una bella sorpresa :)

CAPITOLO 21: Prima

Oggi pubblicheranno i risultati degli esami di ammissione. Devo ammettere che sono un po’ agitata. Se mi hanno ammesso finalmente il sogno di diventare medico non sarà più così lontano. Però credo che quello più agitato in questo momento sia Hiro-kun.
- Ma quando escono?
- Calmati Hiro-kun. Hanno detto alle 3, ma sono solo le 2 e mezza. Ancora non capisco perché siamo arrivati così presto.
- Voglio essere il primo a vedere i risultati. Ti rendi conto che se mi hanno ammesso andrò a vivere con Kaito?
- Lo so, lo so. Però agitarsi così non serve a niente. A proposito, perché Kaito-kun non è con te?
- Gli ho detto io di non venire. Preferisco così.
Ma che succede? L’ultima frase non mi convince. Secondo me non mi sta dicendo la verità.
- Devo crederti? È successo qualcosa tra voi che non vuoi dirmi?
- No, non è successo niente. Solo che rischio di farmi trascinare troppo dalle emozioni davanti a tutti. Vorrei evitare di avere dei problemi.
Non deve essere facile per lui nascondere quello che prova quando è in mezzo agli altri. Però anche io ho detto a Matsuo-kun di non venire oggi. Non voglio che mi veda piangere nel caso in cui non venissi ammessa.
- Hiro-kun, forse ci siamo. Andiamo a vedere.
- S-sì.
- Non eri tu quello che non vedeva l’ora? Ora cos’hai?
- Ho paura, guarda tu al posto mio.
Tipico di Hiro-kun. Prima non vede l’ora e poi ha paura.
- D’accordo, ma almeno vieni vicino ai tabelloni.
Ci avviciniamo. Allora… Hanamori, Hanamori. Eccolo.
- Hiro-kun, io dico che puoi guardare. Posizione 35.
- 35? Sono così in alto? Fantastico, sono stato ammesso. Tu Chiaki-chan?
- Un attimo, non ho ancora trovato il mio nome.
- Chiaki-chan, ti ho trovato io. Guarda in alto.
In alto? Ma in alto ci sono quelli con i punteggi migliori. Io non posso essere lì.
Incredibile… Eppure c’è scritto proprio Ishimaru Chiaki lì e quella è la mia matricola.
- S-sono prima? Hiro-kun, dimmi che non sto sognando.
- Non è un sogno Chiaki-chan. Ho sempre saputo che sei la migliore. Sarai il medico migliore del mondo.
Non riesco a togliere lo sguardo dai tabelloni. Non solo sono stata ammessa, ma addirittura prima? Non ho mai sperato tanto. Devo dirlo a Matsuo-kun, deve saperlo.

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Capitolo 22
*** Cerimonia d'apertura ***


Chiaki è arrivata prima nei test d'ammissione, questo implica fare il discorso durante la cerimonia di apertura. Peccato che le succederà una cosa mai avvenuta prima: non sentire la sveglia! Riuscirà ad arrivare in tempo?

CAPITOLO 22: Cerimonia d'apertura

Sono in ritardo. Ieri sera ho continuato a parlare con Matsuo-kun fino a tardi. Non riuscivo a prendere sonno per l’agitazione. Risultato: stamattina non ho sentito la sveglia. Ora devo sbrigarmi.
- Sti capelli non vogliono proprio stare come dovrebbero.
- Chiaki, hai bisogno di una mano?
- Grazie mamma. Non riesco a pettinarmi decentemente.
- Lascia fare a me. Vuoi legarli per forza, vero?
- Certo, sono più comodi.
Non so come ma in pochi istanti la mamma riesce a mettermi a posto i capelli.
- Ecco fatto. Ora vai che se no fai tardi.
- Sì, devo sbrigarmi. Giusto, dimenticavo la borsa.
- Cosa c’è in quella borsa?
- Il cambio. Non vorrai che rimanga vestita così tutto il giorno?
- Non cambierai mai Chiaki. Stai così bene vestita così.
- Starò anche bene ma non sono io. Ora vado che faccio tardi.
Mi stava solo facendo perdere tempo. Mi sono vestita così solo perché devo parlare in pubblico, ma poi mi cambio.
Eccomi al campus. Devo trovare Hiro-kun per lasciargli la borsa. All'improvviso una ragazza sale sul palco e si avvicina al microfono.
- Scusate un secondo. Un attimo di attenzione. Qualcuno conosce Ishimaru Chiaki-san? Potete contattarla per sapere se ha avuto dei problemi?
Che figura. Direi che parto bene.
- Io la conosco. Posso provare a sentirla.
È Hiro-kun. Forse è meglio se mi faccia vedere in fretta. A quanto pare mi stanno aspettando da un po’.
- Hiro-kun, aspetta. Sono qui. Scusate il ritardo, ho avuto qualche problema.
- Chiaki-chan, finalmente. Ti stanno aspettando tutti.
- Lo so, solo che non ho sentito la sveglia. Ciao Kaito-kun, scusa se non ti ho salutato prima.
- Non importa, ora vai.
- Sì. Ah, giusto. Hiro-kun, puoi tenermi questa? Mi serve dopo.
- Ma cos’è?
- Il cambio.
La ragazza che era sul palco scende di corsa e mi afferra. Ma sono così in ritardo? Eppure la cerimonia inizia tra mezz’ora.
- Volevo spiegarti come funziona la cosa. Allora prima c’è il discorso del rettore, poi ti chiamano e devi salire sul palco. Ti avvicini al microfono e fai il discorso. Finito torni al tuo posto. Se vuoi provare a salire sul palco a vedere dove devi andare sbrigati che tra poco iniziamo.
- D’accordo.
Non capisco perché tutta questa fretta. Bastava che arrivassi 5 minuti prima.
- Mi fai vedere il discorso? Ho bisogno di vedere quanto è lungo.
- Certo. Eccolo qui.
Spero che vada bene. Ho seguito tutte le indicazioni che mi hanno dato e mi sono fatta aiutare da gente che lo ha fatto prima di me.
- Veramente molto bello. Complimenti. Ora inizia.
Finalmente. Sono un po’ agitata ma credo sia normale.
Il rettore ha finito di parlare. Ora tocca a me.
- Ora lascio la parola alla persona che ha ottenuto il punteggio migliore negli esami di ammissione: Ishimaru Chiaki-san.
- Buongiorno a tutti. Per me è un onore essere qui.
Faccio il mio discorso. Tutto il pubblico mi ascolta in silenzio. È una strana sensazione. Ecco, ho finito. Questo silenzio mi uccide. Ho detto qualcosa di male?
All’improvviso parte un applauso.
- Complimenti signorina Ishimaru-san, ottimo discorso. In bocca al lupo per i suoi studi.
- Grazie.
Scendo dal palco. È finita. Siamo ufficialmente universitari. Chissà cosa succederà adesso.

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Capitolo 23
*** Non riuscire a rispondere ***


Finalmente l'università è ricominciata e Chiaki inizia con i primi problemi economici. E l'ultimatum di Matsuo non aiuta. Cosa risponderà?

CAPITOLO 23: Non riuscire a rispondere

Anche oggi devo passare dalla libreria a comprare dei libri. Ogni corso che seguo richiede uno o più libri su cui studiare e non posso prenderli in biblioteca perché mi serviranno in futuro. Se continua così dovrò cercarmi un lavoro part-time per pagarmi tutto, col rischio però di trascurare lo studio. Ho scelto io questa facoltà, quindi ora non devo lamentarmi.
- Ciao Chiaki-chan. Hai finito per oggi?
- Ciao Matsuo-kun. I corsi sono finiti, ma devo andare in libreria a prendere dei libri.
- Posso accompagnarti se vuoi. Pensavo di fare la strada insieme per andare a casa ma non è un problema fare una deviazione.
- Se non è un problema per te allora va bene.
Mi mancavano i rientri a casa con Matsuo-kun. Da quando sono all’università ho sempre degli orari assurdi. Oggi invece un corso è saltato così sono uscita prima.
- Chissà quanto costerà quel libro. Sto uscendo dal mio budget mensile. Dovrò chiedere ai miei di darmi qualcosa.
- Ma non puoi chiedere la borsa di studio? Sei arrivata prima nel test di ammissione, non dovrebbe essere un problema per te.
- Le borse di studio che io sappia sono già state assegnate per quest’anno. Non hanno guardato gli esami di ammissione ma i voti delle scuole superiori e io non sono riuscita a prenderla.
- Ti conviene controllare comunque, magari c’è qualcos’altro. La nostra università punta sempre a premiare gli studenti migliori.
- Ci guarderò. Ecco la libreria. Entriamo.
Prendo il libro che mi serve. Per fortuna non costa molto.
- Chiaki-chan. Hai preso quello che ti serviva? Possiamo andare?
- Sì, certo. Andiamo.
- Come vanno i corsi? Ti piacciono?
- Sì, molto. Solo che ho tantissima roba da studiare e con gli orari assurdi che faccio ho poco tempo. Devo studiare di sera e a volte vado a dormire tardi.
- Dovresti riposarti un po’. Se ti stanchi troppo prima o poi crollerai.
- Forse hai ragione. Stasera cercherò di andare a dormire un po’ prima.
- Veramente io pensavo ad un’altra cosa. Dovresti prenderti un pomeriggio libero senza pensare allo studio. A questo proposito io…
Ha lo sguardo serio. Che succede?
- Che succede? Perché sei così serio?
- So che ti avevo promesso di esserti amico, ma te lo chiedo lo stesso. Ti va di uscire con me?
- Mi stai chiedendo…
- Un appuntamento. Non un’uscita tra amici, ma un appuntamento noi due soli.
Cosa rispondo? Perché non riesco ad accettare? Pensavo di aver chiarito quello che provo per lui. Cosa mi blocca?
- I-io…
- Non sei costretta a rispondermi subito. Ti lascio tutto il tempo che vuoi per pensarci. Siamo a casa tua. Io ora vado. Ci sentiamo.
Si allontana. Non sono stata in grado di dirgli niente. Eppure non era così difficile accettare, ma non so perché non l’ho fatto. Se solo Natsu-chan fosse ancora qui. Non posso neanche chiamarla, non ho il suo nuovo numero ancora. Credo che ne parlerò con Hiro-kun quando lo vedo.

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Capitolo 24
*** Aiuto prezioso ***


Eccoci di nuovo qui con un nuovo capitolo. Chiaki parlerà con Hiro per decidere se accettare oppure no l'invito di Matsuo. Secondo voi come risponderà?

CAPITOLO 24: Aiuto prezioso

Negli ultimi giorni Matsuo-kun non mi ha mandato messaggi. Forse aspetta di ottenere una risposta. Ho paura che qualunque risposta gli dia la situazione tra noi cambierà. Non so se potrebbe accettare un rifiuto stavolta.
- Perché non ho accettato subito? Cosa mi blocca?
Devo parlarne con qualcuno. Vedo Hiro-kun a pranzo. Non ho mai parlato di queste cose con lui, nonostante lui lo faccia con me. Però non ho altre idee.
Finalmente pausa pranzo. Stamattina ho fatto molta fatica a concentrarmi. Continuavo a pensare a Matsuo-kun. Ecco Hiro-kun.
- Ciao Hiro-kun, scusa il ritardo.
- Figurati, sono appena arrivato.
Iniziamo a mangiare. È inutile, non riesco a smettere di pensarci.
- Chiaki-chan, hai qualche problema? Vuoi parlarne?
- Davvero posso parlarne con te?
Sapevo che se ne sarebbe accorto. Mi conosce troppo bene. Spero che parlargliene mi aiuti.
- Certo che puoi parlarne. Con tutte le volte che mi hai aiutato, è il minimo che possa fare.
- D’accordo Hiro-kun, allora ti racconto. Ti ricordi di Matsuo-kun?
- L’amico di Kaito? Quello che è venuto alla fiera?
- Sì, lui. Devi sapere che da quel giorno abbiamo iniziato a sentirci spesso per telefono. Forse non sai che ero stata io a chiedergli quel giorno di farvi rimanere da soli inventando una scusa. Gli avevo detto che non avevi mai occasione di passare del tempo con Kaito-kun e quindi che avresti voluto poter stare con lui da solo per un po’.
- E lui ti ha obbedito senza chiedere niente?
- In cambio ha voluto che passassi la giornata con lui.
Non voglio scendere nei dettagli di quello che è successo tra noi. L’importante è che capisca la situazione.
- È successo qualcosa? Ti ha fatto qualcosa di male?
- Nono, assolutamente. È stato gentilissimo. Alla fine ci siamo scambiati i numeri di telefono e continuiamo a tenerci in contatto. L’altro giorno però…
- Cos’è successo? Cosa ti ha detto?
- Ecco, mi ha chiesto di uscire con lui. Vuole un appuntamento noi due soli.
- E questo è un problema per te? Cosa pensi di Matsuo-kun?
- Effettivamente non mi dispiacerebbe uscirci, ma non so come comportarmi. È la prima volta che mi succede una cosa del genere. Sono felice e terrorizzata allo stesso tempo. Hiro-kun, che devo fare?
Io voglio uscire con lui, ma ho una paura terribile. Non so di cosa ma ho paura.
- Provaci Chiaki-chan. Hai detto che non ti dispiace. Se dici di no rischi di pentirtene magari in futuro. Matsuo-kun lo conosco poco, ma mi sembra una brava persona. Poi le cose andranno come dovranno andare da sole.
- Forse hai ragione Hiro-kun. Grazie. Oh, mi suona il telefono. È lui. Che tempismo.
- Chiaki-chan, sono con te.
So perché mi ha chiamato. Devo riuscire a dirgli la mia decisione.
- Ciao Chiaki-chan, sono Matsuo.
- Ciao Matsuo-kun.
- Senti, volevo chiederti se hai pensato a quella cosa.
- Ci ho pensato.
- E allora? Cos’hai deciso?
- Va bene, accetto.
- Fantastico. Allora ci vediamo domenica alle 3 davanti alla stazione. Ti porto al cinema.
- D’accordo, allora ci vediamo domenica.
Ce l’ho fatta. Ho accettato. Ora vedremo domenica cosa succederà.
- Tutto bene?
- Sì. Ci siamo dati appuntamento per domenica pomeriggio. Ha detto che andiamo al cinema.
- Sei contenta?
- Sì, credo di essere al settimo cielo. Grazie Hiro-kun, sei un tesoro.
- Chiaki-chan, io ci sarò sempre se avrai bisogno, ok?
- Lo so Hiro-kun. Grazie per il sostegno. Ora andiamo che facciamo tardi.
Ho fatto bene a confidarmi con lui. Non vedo l’ora che venga domenica.
- Aspetta, arrivo.

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Capitolo 25
*** Cambiare per amore ***


Aggiornamento insolito, dato che è Sabato. Ho deciso di pubblicare i capitoli anche nei fine settimane per arrivare più in fretta in fondo, quindi magari non sempre, ma punto a farlo anche al Sabato e alla Domenica. Comunque, in questo capitolo vedremo Chiaki prepararsi per il primo appuntamento. Ho dovuto escogitare qualcosa per correggere un errore che appariva in Love & Comics 2. Non so se ve ne eravate accorti, ma Matsuo dava appuntamento per la Domenica, ma Kaito e Hiro li incontravano il Sabato sera ^^". Comunque ho trovato il modo di mettere a posto, in questo capitolo. (Sono cose che succedono quando si scrive di getto senza rileggere .-.). Spero vi piacerà il capitolo :)

CAPITOLO 25: Cambiare per amore

Oggi pomeriggio non ho lezione. Ne approfitto per passare un po’ di tempo con Natsu-chan. Ora studia in America, ma questa settimana era a casa così è tornata in Giappone. È da un po’ che non ci vediamo e ho tante cose da raccontarle, a partire dall’appuntamento con Matsuo-kun di domenica.
Un messaggio. È di Matsuo-kun.
‹‹CHIAKI-CHAN, TI VA BENE LO STESSO SE FACCIAMO SABATO? PENSAVO DI PORTARTI ANCHE A CENA. AL SABATO NON RISCHIAMO DI AVERE PROBLEMI D’ORARIO.››
Una cena? Ma non è esagerato?
‹‹NON HO PROBLEMI PER SABATO. DAVVERO MI VUOI PORTARE A CENA? NON TI SEMBRA TROPPO?››
‹‹PER TE NULLA È TROPPO. ALLORA SABATO ALLE 3 DAVANTI ALLA STAZIONE. CIAO.››
Se andiamo al ristorante devo essere elegante. Non ho niente di adatto a casa. Meglio che oggi chiedo a Natsu-chan di accompagnarmi a fare spese.
Ho appuntamento con Natsu-chan alla stazione alle 2.
- È in ritardo. Spero che non abbia avuto dei problemi.
- Chiaki-chan, sono qui.
- Ciao Natsu-chan. Ho un sacco di cose da raccontarti.
- Anch’io Chiaki-chan. Non sai quante cose mi sono successe in questi mesi negli Stati Uniti. Che facciamo? Andiamo in qualche locale?
- Volentieri, però poi devo andare a fare una commissione e vorrei che venissi con me. Devo andare a cena e non so che mettermi.
- A cena? Cosa mi nascondi Chiaki-chan?
- Non ti nascondo niente, semplicemente non ho ancora avuto occasione di dirtelo. Ho un appuntamento con Matsuo-kun sabato.
- Veramente? Ora mi devi raccontare tutto dall’inizio. Entriamo qua.
Entriamo in un locale e ci sediamo ad un tavolo. Inizio a raccontare a Natsu-chan quello che è successo tra me e Matsuo-kun in questi mesi, fino all’appuntamento di sabato.
- Quando mi ha detto della cena stamattina mi è preso un po’ il panico. Mi sembrava esagerato per un primo appuntamento. Inoltre non so cosa mettermi. Come devo vestirmi?
- Dopo tutto questo tempo niente è esagerato Chiaki-chan. Ti rendi conto quanto lo hai fatto aspettare? Ora che hai accettato il suo invito è normale che stia organizzando l’appuntamento perfetto.
- Natsu-chan, così mi fai sentire in colpa. Comunque devo risolvere il problema oggi stesso. Nei prossimi giorni non avrò il tempo di andare per negozi.
- Va bene Chiaki-chan. Allora andiamo in centro. Credo di sapere dove portarti.
Arriviamo in un grande negozio di vestiti. Hanno veramente di tutto. Credo proprio che qui potrei riuscire a trovare qualcosa di adatto.
- Allora Chiaki-chan, hai qualche idea? Conoscendoti andrei su qualcosa di semplice.
- Sì e abbastanza comodo.
Appena detta quella frase vedo un vestito che non so perché mi rapisce. È un abito lungo, elegante ma non troppo. Chissà se mi sta bene e se potrebbe piacergli.
- Chiaki-chan, hai visto qualcosa?
- Guardavo quell’abito. Secondo te come mi sta?
- Sei proprio cotta di lui, vero? Tu che scegli un abito del genere? Comunque secondo me ti starebbe benissimo, solo non pensavo che avresti scelto quello. Che ne dici di provarlo?
- D’accordo.
Natsu-chan ha ragione. Non è nel mio stile un abito del genere. Ma in questo momento mi sembra il più adatto. Se veramente Matsuo-kun sta organizzando l’appuntamento perfetto io non dovrò esserne da meno.
Mi infilo quel vestito. Mi sento un po’ impacciata nei movimenti, ma non ci faccio troppo caso. Esco dal camerino.
- Natsu-chan, cosa ne pensi?
- Sei stupenda Chiaki-chan. Solo che non sono abituata a vederti vestita così.
Mi guardo allo specchio. Il vestito sembra perfetto su di me. Spero che piaccia anche a Matsuo-kun.
- Magari tengo i capelli sciolti sabato. Che ne dici?
- Chiaki-chan, sei sicura di stare bene? Matsuo-kun ha uno strano effetto su di te.
- Non dire così che mi imbarazzo.
Pago il vestito e usciamo dal negozio. Chissà se a Matsuo-kun piacerà. Lo spero tanto.

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Capitolo 26
*** L'appuntamento ***


Ecco un nuovo capitolo. Ieri non ho pubblicato perché ho caricato un nuovo capitolo di Chances, la yaoi che ho in corso. Ma oggi torno con questa. Finalmente il primo appuntamento tra Chiaki e Matsuo. Chiaki si vestirà in maniera totalmente diversa dal solito e ha sempre più chiaro cosa sia quello che prova per Matsuo. Cosa succederà?

CAPITOLO 26: L'appuntamento

Non avrei mai pensato che potessi andare contro ai miei principi. Io, quella che diceva di rimanere se stessi in determinate occasioni, oggi si è vestita in un modo completamente diverso solo per andare ad un appuntamento. Eppure l’ho fatto e non sono pentita di questo. Forse è questo quello che chiamano amore.
- Ero talmente agitata che sono arrivata in anticipo. Mi sa che dovrò aspettare.
Proprio così. Avevo paura di arrivare tardi, così sono uscita di casa con largo anticipo. Solo che l’appuntamento è tra venti minuti, ma io sono praticamente arrivata.
Eccomi in stazione. Ma quello è Matsuo-kun. Pensavo di essere in anticipo e invece…
- Matsuo-kun, eccomi.
- Chiaki-chan, sei in anticipo…
In quel momento si blocca. Ho qualcosa che non va?
- Cosa c’è? Ho qualcosa che non va? Dimmelo per favore.
- N-no, è che non ti avevo mai vista così. Sei bellissima.
- Grazie.
C’è uno strano imbarazzo. Eppure ci vediamo e ci sentiamo tutti i giorni. Cos’è cambiato?
- Chiaki-chan, possiamo iniziare ad andare verso il cinema.
- Certo, Matsuo-kun.
- Senti, non ti va di chiamarmi per nome? Chiamami Misaki.
- D’accordo, Misaki-kun.
Ormai chiamarlo Matsuo-kun mi veniva naturale. Però chiamarlo per nome mi fa molto piacere.
Eccoci al cinema. La sala è praticamente vuota. Sembra che il film sia proiettato esclusivamente per noi. Il buio che ci circonda rende l’atmosfera ancora più romantica. Verso la metà del film Matsuo-kun, o meglio Misaki-kun, cerca di prendermi per mano. È tesissimo, ma quando me ne accorgo lo anticipo e la mia mano va a stringere la sua. Finito il film, usciamo dalla sala sempre mano nella mano. Sembra quasi che ha paura che se me la lascia non gli permetto più di stringermela.
- Chiaki-chan, è ancora presto per la cena. Che ne dici di fare una passeggiata?
- D’accordo, ma mi spieghi perché hai voluto a tutti i costi portarmi a cena?
- Perché era da tanto tempo che immaginavo un appuntamento con te e finiva sempre con una cena. Quindi ho voluto che l’appuntamento che ho sempre immaginato si avverasse.
- Ti chiedo scusa se ti ho fatto aspettare tanto.
- Non devi scusarti. Sono felice che hai accettato oggi.
Io pensavo solo a me stessa e intanto lui soffriva in silenzio. Dev’essere stato difficile fare l’amico in questi mesi.
- Facciamo una passeggiata allora?
Misaki-kun annuisce. Ci allontaniamo dal centro. Chissà dove vuole andare. Da queste parti non c’è niente.
- Eccoci, siamo arrivati. Guarda che spettacolo.
Siamo sul ponticello di un canale. Il sole sta tramontando e colora l’acqua con riflessi arancioni. La strada è praticamente deserta. Passa un’automobile ogni tanto. Non ci sono parole per descrivere quel momento. Siamo noi due, soli, con alle spalle il tramonto.
- Chiaki-chan, volevo aspettare dopo cena ma te lo dico ora.
È così serio. Non l’ho mai visto così.
- Misaki-kun…
- Chiaki-chan, io ti amo dal primo momento che ti ho vista. Nonostante tu mi abbia rifiutato in tutto questo tempo i miei sentimenti verso di te non sono calati, anzi si sono rafforzati sempre di più. Volevo che lo sapessi.
Non ho mai ricevuto una dichiarazione così. A questo punto non posso più nascondergli quello che provo per lui.
- Anch’io ti amo. All’inizio ero confusa, per quello ti ho allontanato. Però poi ho compreso i miei sentimenti verso di te. Avrei dovuto dirtelo prima ma avevo paura che non provassi più niente per me.
Dopo quelle parole mi abbraccia a se.
- Quante volte ho sognato di sentirti dire queste parole. Dimmi che non è un sogno.
Lo guardo negli occhi.
- Non è un sogno.
A quel punto ci baciamo. Non è il nostro primo bacio, ma è come se lo fosse. Questo sigla che la nostra dichiarazione è reale. Vorrei che questo istante non finisse mai.

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Capitolo 27
*** Sorpresa a cena ***


Finalmente abbiamo la cena. Misaki e Chiaki si sono dichiarati, ma ancora non sanno cosa li aspetta al ristorante. Troveranno qualcuno che non si aspettavano di vedere. Cosa starà succedendo?

CAPITOLO 27: Sorpresa a cena

Ora andiamo al ristorante. La giornata è stata stupenda. Non sono mai stata così felice. Continuo a ripensare a quello che ci siamo detti prima.
Entriamo nel ristorante. Ma loro cosa ci fanno qui?
- Misaki-kun, guarda chi c’è?
- Ma sono Hanamori-kun e Kurosawa-kun. Cosa ci faranno qui?
- Non so. Hiro-kun non mi aveva detto niente. Andiamo a salutarli e glielo chiediamo.
Ci avviciniamo al loro tavolo. Ci hanno visti. Hiro-kun mi guarda in maniera strana, che sia per il vestito? In effetti quando uscivo con lui non mi sono mai vestita così.
- Hiro-kun, Kaito-kun. Cosa ci fate qui?
- Ciao Chiaki-chan. Ciao Matsuo-kun. Io e Kaito-kun siamo qui perché…
All’improvviso qualcuno ci interrompe da dietro. Ma chi è?
- Sono qui con noi. Ti sembra strano che abbiano un appuntamento con delle ragazze al sabato?
Ma che sta succedendo? Ovvio che mi sembra strano! Ma chi si crede di essere questa?
- Loro due un appuntamento con voi? Hiro-kun, mi spieghi cosa succede?
- Chiaki-chan, possiamo riparlarne domani? Prometto di raccontarti tutto. Non voglio rovinarti la serata con Matsuo-kun.
Possibile che non mi abbia detto niente per non rovinarmi l’appuntamento con Misaki-kun? Spero che non abbia dei problemi seri. Cosa mai può essere successo?
- Sei sicuro? D’accordo. Ne parliamo domani allora. Misaki-kun, possiamo andare al tavolo se vuoi.
- Sì, andiamo. Kurosawa-kun, Hanamori-kun, non so perché siete qua con loro, ma buona serata.
- Grazie Matsuo-kun. Buona serata anche a voi.
Non voleva rovinarmi la serata ma ora non riesco a non pensare a quello che ho appena visto.
- Ecco, il vostro tavolo è questo.
- Grazie mille. Chiaki-chan, prego.
Che carino, mi sposta la sedia per farmi sedere. Hiro-kun ha ragione, devo pensare a Misaki-kun ora. Se avesse problemi seri me ne parlerebbe sicuramente.
Ordiniamo la cena. All’improvviso Misaki-kun mi fa una domanda che mi lascia perplessa.
- Ma Hanamori-kun e Kurosawa-kun non stavano insieme? Chi sono quelle due?
Ma come lo sa? Io non gli ho detto niente e che io sappia neanche loro?
- Ma come…
- Come lo so? È evidente. Da quando Kurosawa-kun ha conosciuto Hanamori-kun è cambiato. Poi quando parla di lui ha una strana luce negli occhi. Non ci voleva molto a capirlo.
- Quindi lo sapevi. Che io sappia stanno tuttora insieme. Addirittura convivono. Non ho idea di chi siano quelle due, ma la più grande non mi piace. Secondo me è lei che ha organizzato tutta sta cosa. Mi chiedo come abbia fatto a convincerli.
- Non sapevo convivessero. Ora però credo che sia inutile cercare di capire. Hanamori-kun ha detto che te ne parlerà domani. Adesso pensiamo a chiudere la nostra serata.
- Sì.
Durante la cena abbiamo continuato a parlare. Io però continuavo a pensare a Hiro-kun e Kaito-kun. Misaki-kun penso se ne sia accorto, infatti cercava sempre di farmi divertire.
Ora stiamo tornando a casa. La serata ormai è finita.
- Eccoci a casa tua Chiaki-chan. E non preoccuparti per loro, ok?
- Misaki-kun, scusami se continuavo a pensarci. Non riuscivo a togliermi dalla testa quella strana situazione.
- Vuoi veramente bene a Hanamori-kun, vero? Sono quasi geloso.
- Non devi essere geloso di lui. Io amo solo te.
In quel momento ci baciamo. Poi io entro in casa mia. Prima di chiudere la porta mi giro verso di lui e lo saluto. Sono al settimo cielo per com’è andata la giornata. Penso che non riuscirò a dormire facilmente.

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Capitolo 28
*** Giocare d'anticipo ***


Eccoci con un nuovo capitolo. Questo, per chi ha letto love & comics 2, è già familiare. Si tratta di quando Chiaki va a trovare Hiro e Kaito per capire cosa ci facevano a cena con quelle due ragazze. Stavolta, però, la scena è vista interamente da Chiaki. Buona lettura.

CAPITOLO 28: Giocare d'anticipo

Alla fine ho dormito poco niente. Continuavo a ripensare alle parole di Misaki-kun. Non vedo l’ora di rivederlo. Però oggi è meglio se vado da Hiro-kun a chiedergli spiegazioni per quello che ho visto ieri.
Eccomi a casa di Hiro-kun e Kaito-kun. Suono al campanello. Che strano, non aprono. Magari stanno ancora dormendo. Aspetto un po’, al limite torno più tardi. Ah, no. Qualcuno sveglio c’è.
- Ciao Kaito-kun. Non dirmi che ti ho svegliato. Scusami tanto.
- Non preoccuparti, siamo noi che ieri sera siamo andati a dormire tardi. Diciamo che ci siamo addormentati che era quasi l’alba.
- Se sapevo venivo più tardi. Hiro-kun è ancora a dormire?
- Sì, ma era sveglio. Ora te lo chiamo. Ah, a proposito. Ieri Hiro mi ha detto della vostra storia.
- Cosa ti ha detto? Che siamo stati insieme? E poi cos’altro?
Che imbarazzo. Gli ha raccontato di noi. Ma com’è venuto fuori questo discorso?
- Mi ha detto che siete stati insieme tre anni ma che poi avete capito che il vostro era un amore fraterno.
- E ti ha anche raccontato come? Dimmi di no, ti prego.
- E invece sì. Te ne vergogni così tanto?
- Hiro-kun me la paga. Secondo te come mi dovrei sentire sapendo che ha detto che la nostra prima e unica volta è stato un fallimento perché sembrava di farlo con un fratello? Non sai che fatica spiegarlo quando gli amici ci hanno chiesto com’era andata. Se ci ripenso…
Meglio non ripensare a quel momento ora. Non dimenticherò mai l’imbarazzo di quel giorno.
- Non ripensare al passato. Ti chiamo Hiro, che è meglio.
- Forse hai ragione. Grazie Kaito-kun.
- Hiro, è Chiaki-chan. Scendi?
- Sì, arrivo.
- Ciao Hiro-kun. Non pensavo che foste ancora a dormire. Scusate se vi ho svegliato.
- Non preoccuparti Chiaki-chan. È che ieri sera abbiamo fatto tardi.
- Proprio di ieri sera volevo parlarti. Mi spiegate chi erano quelle due? Hiro-kun, mi nascondete qualcosa?
- Ora ti racconto tutto, Chiaki-chan. Ho aspettato a dirtelo per non rovinarti la serata ieri. A proposito, tutto bene?
Lo sapevo che me lo avrebbe chiesto. Però non me la sento di raccontargli tutti i particolari. Gli dirò giusto quello che vuole sapere. Voglio che quello che ci siamo detti io e Misaki-kun ieri sera resti per noi.
- Come posso dire… Io e Misaki-kun ci siamo messi insieme.
- Sono contento per voi.
Sì, ma adesso basta parlare di me. Sono venuta qua per sapere di quelle due. Meglio che cambio discorso.
- Grazie, ma ora torniamo a ieri sera.
- La serata di ieri deriva da un casino che è successo per colpa mia.
- Kaito, non è solo colpa tua. Se io non avessi reagito in quel modo vedendovi non avrebbe capito.
Ma cosa è successo? Non ho capito niente.
- Fermi! Non ci sto capendo niente! Raccontatemi tutto dall’inizio.
- Hiro, lascia raccontare a me. Allora. Innanzitutto la ragazza più grande è una studentessa del corso in cui faccio l’assistente. L’altra sera ha voluto a tutti i costi che le dessi ripetizioni, ma il suo fine era un altro.
- Non dirmi che ci ha provato.
- Purtroppo sì. Io ho capito le sue intenzioni e le ho detto che ero impegnato e che se voleva continuare a provarci invece di studiare me ne sarei andato. Sembrava avesse capito. Finiti gli esercizi che doveva fare però ci ha ritentato. Io l’ho nuovamente allontanata e sono tornato a casa. Era molto tardi e Hiro dormiva già. Per colpa di quella ragazza avevo dovuto rinunciare a una serata con Hiro. Però i guai non erano finiti.
Credo di aver capito il tipo di persona.
- Non ha rinunciato a te, scommetto. Cosa ha fatto?
- Si è presentata qua mentre io non c’ero.
- Il giorno dopo al pomeriggio ero libero, mentre Hiro lavorava. Perciò sono rientrato a casa per sbrigare qualche faccenda. Verso sera ho sentito suonare il campanello. Ora, non so come facesse a sapere dove abitassi ma si è presentata qui dicendomi che aveva un problema. Io come uno sciocco l’ho fatta entrare.
Si è pure azzardata a cercare dove abitasse? Ma siamo diventati matti? Kaito-kun si sta sentendo in colpa per un peccato che non ha commesso.
- Kaito-kun, non sei uno sciocco. Sei solo una persona gentile che fa di tutto per aiutare le persone che hanno dei problemi. Questo ti fa onore.
Non so se le mie parole servano per farlo sentire meno in colpa.
- Sì, ma io potevo immaginare a cosa puntava. Però ho voluto fidarmi di lei, sperando che avesse capito quello che le avevo detto il giorno prima.
- E invece? Che ha combinato? Non era vero che aveva un problema?
- Lei ha detto che il problema era che si era innamorata di me e che voleva convincermi a stare con lei. Io le ho rispiegato che non avrei mai tradito la persona che amavo e allora lei mi ha preso alla sprovvista e mi ha baciato.
- E in quel momento sono arrivato a casa io. Quando ho visto quella scena senza pensarci mi sono avvicinato a lei e l’ho separata da Kaito. Poi ho urlato una frase che non mettevano dubbi sul nostro rapporto.
- “Kaito è mio”, così ha detto. Quando l’ho sentito sono rimasto sorpreso anch’io.
Hiro-kun ha detto una cosa del genere? Non me lo sarei mai aspettata.
- Credo di aver capito la situazione. Scommetto che ora vi ricatta minacciando di raccontarlo a tutti e per questo siete dovuti uscire con lei ieri sera. Ma l’altra ragazza chi è?
- È sua sorella. L’ho conosciuta al negozio l’altro giorno. È completamente diversa da lei, ma aveva preso il coraggio a due mani ed è venuta a dichiararsi. Però quando le ho detto che ero impegnato se n’è andata senza problemi.
- Incredibile. Chi l’avrebbe mai pensato. Hiro-kun rubacuori.
- Non prendermi in giro. Comunque è rimasta coinvolta suo malgrado nelle faccende della sorella. Per mantenere il segreto ha voluto a tutti i costi un doppio appuntamento con cena e discoteca.
- E per tutta la sera ha continuato a provarci con me. Io le ho parlato ieri sera. Le ho detto che il suo comportamento non andava bene. Sembrava avesse capito e invece…
- Vi ha chiesto qualcos’altro.
- Esattamente. Mi ha detto che per far sì che mantenga il segreto devo fingere di stare con lei. Non so che fare per risolvere la situazione.
Un bel casino. Non sarà facile risolverlo. A questo punto mi sa tanto che l’unica cosa da fare è quella.
- Perché non giocate d’anticipo?
- Cosa intendi Chiaki-chan? Credo di non aver capito.
- Secondo me non dovete aspettare che lei racconti tutto, perché prima o poi lo farà. Anticipatela. Rendete pubblica la vostra relazione. Non potrete nasconderla per sempre, no?
Forse è una decisione un po’ azzardata, ma a questo punto credo che sia l’unico modo per risolvere la cosa senza avere troppi problemi. Se iniziano a girare delle voci sarà peggio. È meglio che lo dicano direttamente loro.
- Hiro, forse Chiaki-chan ha ragione. Non siamo più al liceo, quindi non dovremmo avere troppi problemi. Forse è meglio che lo diciamo noi prima che si venga a sapere con delle voci.
- In questo modo puoi averla vinta su di lei. Sai che figura farà con le sue amiche se racconterà di stare con te dopo che hai dichiarato di stare con Hiro?
- Forse hai ragione. Hiro, che ne pensi? Per farlo dobbiamo essere convinti entrambi. Te la senti?
- Ci sto. Non voglio nascondermi per sempre.
- Allora domani parlo con il professore del corso e gli chiedo se posso parlare di questo alla classe. Ovviamente prima dell’arrivo di Namiya-chan. Hiro, voglio che tu sia presente. Direi alle 13:30 nell’aula dove ho lezione.
- D’accordo Kaito. Ci sarò.
Domani sarà una giornata impegnativa per entrambi. Spero che la cosa si risolva e che non si creino ulteriori problemi.

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Capitolo 29
*** Guai per Hiro e Kaito ***


Misaki e Chiaki iniziano a frequentarsi non più come amici ma come una coppia. Ma una richiesta d'aiuto improvvisa spezza la loro giornata. Cosa sarà successo?

CAPITOLO 29: Guai per Hiro e Kaito

Finalmente sono finite le lezioni. Misaki-kun mi sta aspettando per tornare a casa insieme. Durante la settimana sono molto impegnata, perciò abbiamo deciso di trovarci tutte le sere per tornare a casa insieme. L’unica cosa che mi dispiace è che è sempre lui a dover aspettare me. Le mie lezioni finiscono sempre tardi.
- Misaki-kun, sono qui.
- Ciao Chiaki-chan. Mi sei mancata.
Con naturalezza Misaki-kun mi bacia, davanti a tutti. Mi ha preso un po’ alla sprovvista. Però non dovrebbe essere una cosa strana.
- Qualcosa non va?
- No, niente. Non me l’aspettavo. Tutto qua.
- Allora te ne do un altro.
Mi ribacia. Non pensavo potesse essere così.
Ci incamminiamo verso casa mia mano nella mano. Poi mi arriva un messaggio.
- Chi sarà ora? È di Kaito-kun. Strano, non mi ha mai contattato prima. Spero che non sia successo niente di grave.
Leggo il messaggio.
‹‹CHIAKI-CHAN, È SUCCESSO UN CASINO. PUOI VENIRE QUA? SUBITO SE POSSIBILE››
Cosa sarà successo?
- Chiaki-chan, qualche problema?
- Kaito-kun dice che è successo un casino e vuole che vada da lui. Mi sto preoccupando. Che sia successo qualcosa a Hiro-kun?
- Calmati e chiediglielo. Anzi, no. Andiamo da lui. Ti accompagno con la moto, intanto siamo vicini a casa mia. Andiamo a prenderla.
- D’accordo. Intanto gli rispondo.
‹‹KAITO-KUN, COS’È SUCCESSO? SARÒ LÌ IL PRIMA POSSIBILE››
Eccoci finalmente. La porta è aperta. Cos’è successo.
- Misaki-kun, io inizio ad andare a vedere.
Lascio il casco a Misaki-kun e corro in casa. Trovo Kaito-kun da solo accovacciato per terra.
- Kaito-kun, cos’è successo? Dov’è Hiro-kun?
- L’ha portato via sua madre. Ci ha visti mentre ci baciavamo.
Cosa? La madre di Hiro? Questo sì che è un bel problema.
- Ma come è potuto accadere? Eravate per strada?
- No, eravamo in casa. Solo che Hiro ha dimenticato le chiavi a casa oggi e lei è entrata. Mi ha dato del pervertito e ha detto che non devo più avvicinarmi a Hiro.
Devo riuscire a tutti i costi a parlarle. Però conoscendola sarà dura farla ragionare.
- E Hiro, sei riuscito a contattarlo?
- No, il suo cellulare è qua. Volevo chiederti se puoi andare da lui e portarglielo.
- Certo, ma tu stai bene? Sicuro che non vuoi parlare?
- Non preoccuparti per me. Hiro ha bisogno di te. Vai da lui. Io me la caverò. Digli che in qualche modo risolveremo, anche se non so ancora come.
- Allora io vado da Hiro-kun. Kaito-kun, se hai bisogno chiamami ok?
- D’accordo. Grazie Chiaki-chan.
Esco dalla porta. Misaki-kun è lì che mi aspetta.
- Allora? Cos’è successo?
- Un vero casino. La madre di Hiro-kun ha scoperto tutto e l’ha portato a casa. Ora devo andare da lui. Voglio vedere come sta.
- Ti accompagno. Sali.
- Grazie Misaki-kun. Sei un tesoro.
L’ultima persona che doveva venire a sapere di loro era la madre di Hiro-kun. Aveva avuto da ridire perfino quando Hiro-kun stava con me. Non oso immaginare cosa possa pensare adesso che ha visto Hiro-kun baciare un altro ragazzo.

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Capitolo 30
*** Aiutare Hiro... ma come? ***


Eccoci con un nuovo capitolo. Chiaki va da Hiro per vedere se è possibile sistemare le cose. Ma la situazione non è delle migliori. Dovrà inventarsi un modo per aiutare i suoi amici, chissà se ce la farà.

CAPITOLO 30: Aiutare Hiro... ma come?

Eccomi da Hiro-kun. Spero solo che sua madre mi faccia entrare.
- Chiaki-chan, se vuoi ti accompagno. Non conosco la madre di Hanamori-kun, ma posso supportarti.
- Davvero vuoi entrare? Grazie mille Misaki-kun.
Suono il campanello. Mi apre la madre.
- Ciao Chiaki-chan. Scommetto che sei qui per Hiroshi.
- Sì, signora. Ho parlato con Kaito-kun.
- Hai parlato con quello? Ma tu sapevi cosa facevano?
Qui non so come ne riuscirò a venire a capo. È parecchio arrabbiata.
- Sì, lo sapevo.
- E non hai fatto niente per evitarlo? Hiroshi si è fatto abbindolare da quello e pure tu a quanto pare.
- Innanzitutto quello ha un nome e si chiama Kaito. Poi non ci siamo fatti abbindolare. Lei non sa come sono andate le cose.
- Calmati ora Chiaki-chan. Signora, non so se si ricorda di me. Sono Matsuo Misaki. Ero già stato qui.
- Sì, Matsuo-kun. Mi ricordo.
- Io conosco Kurosawa-kun e posso assicurarle che non è il tipo da abbindolare la gente. Quindi ora si calmi e ci faccia entrare. Chiaki-chan, non volevi vedere Hanamori-kun?
- Scusate per la sfuriata. Mi rendo conto che la colpa non è vostra. Entrate pure.
- Se non le spiace io vado a parlare con Hiro-kun. Misaki-kun, aspettami qua.
- D’accordo.
Salgo le scale e busso alla porta della stanza di Hiro-kun.
- Hiro-kun, apri. Sono Chiaki.
Mi apre la porta. È distrutto.
- Hiro-kun. Stai bene? Ho parlato con Kaito.
- Ti ha raccontato, dunque.
- Sì. È un bel casino, ma vedrai che si risolverà per il meglio.
- Chiaki-chan, non so che fare.
Mi abbraccia e inizia a piangere. Giusto, devo dargli il cellulare.
- Hiro-kun, ascolta. Provo io a parlare con tua madre, ok. Intanto ti ho portato questo, ma non farti vedere quando lo usi.
Non sarà facile parlare con sua madre. Basta pensare a come mi ha aggredito prima. Spero che ora non stia assillando Misaki-kun di domande.
- Grazie Chiaki-chan. Sei la migliore.
- Finalmente un sorriso. Sistemeremo tutto e tornerai da Kaito, te lo prometto.
- Ho fiducia in te.
Come farò a farmi ascoltare? Ci dev’essere un modo per risolvere la cosa. Devo trovarlo a tutti i costi.

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Capitolo 31
*** La sofferenza di Hiro ***


Ciao a tutti. Invece di andare a dormire pubblico capitoli XD. Ecco finalmente il capitolo 31. Chiaki darà sostegno ad Hiro e si scoprirà qualcosa in più rispetto a Love & Comics. Ancora qualche capitolo e anche questa parte sarà superata e finalmente la storia si incentrerà solo su Misaki e Chiaki. Spero che non vi annoiate con questa parte. A mio parere è fluida, anche se non molto incentrata sui 2 protagonisti. Non riesco a capire come mai non ho mai ricevuto recensioni su questa storia. Posso capire che i capitoli sono brevi, ma a parte questo la storia non mi pare così orrenda .-. Eppure qualcuno che la legge c'è. Mi piacerebbe sapere quei pochi lettori cosa pensano della mia storia, sperando anche che un po' aumentino. Ora vi lascio al capitolo. Alla prossima.

CAPITOLO 31: La sofferenza di Hiro

Mi fa male vederlo così. Non me la sento di lasciarlo da solo. Meglio che vada a dire a Misaki-kun di tornare a casa. Mi fermo qui stanotte.
- Hiro-kun, se hai bisogno di me posso fermarmi qua stasera. Devo solo avvertire a casa.
- Davvero lo faresti? Grazie, ma non voglio che ti disturbi.
- Non è un disturbo Hiro-kun e lo sai bene. Poi non sarebbe la prima volta che mi fermo qua, no?
- Come ai vecchi tempi, quando succedeva qualcosa. Hiro-kun sta mandando un messaggio. Sicuramente sta contattando Kaito-kun. Chissà se lui sta bene. L’ho lasciato da solo a casa.
- Hiro-kun, è Kaito-kun, vero?
- Sì, ha detto che gli manco e che sta tornando a casa Masaki-chan. Almeno non rimane da solo.
- Masaki-chan sarebbe la sorella di Kaito, vero?
- Sì. Kaito in questo momento ha sicuramente bisogno di lei. Probabilmente l’ha chiamata e lei si sta fiondando qua.
- Sei più tranquillo ora?
- Un po’, ma vorrei poterlo vedere.
Per fortuna anche Kaito-kun ha qualcuno con cui parlare. Ora è meglio che vada a dire a Misaki-kun che mi fermo qua. Sto per alzarmi quando bussano alla porta.
- Ragazzi, vi ho portato qualcosa da mangiare.
- Chiaki-chan, apri tu. Io non me la sento.
- D’accordo Hiro-kun.
Ne approfitterò per parlare anche con Misaki-kun. Esco un attimo dalla stanza.
- Hiro-kun ha detto che non vuole parlare con lei.
- È così arrabbiato? Dagli questi e cerca di farlo mangiare. Io sono giù.
- Misaki-kun è ancora qui?
- Sì, è in salotto. Devo dirgli qualcosa?
- Può dirgli di andare a casa e non aspettarmi? Lo chiamo appena posso.
- Va bene Chiaki-chan. Glielo dirò.
Rientro in camera. Dopo è meglio che chiami Misaki-kun. Mi dispiace averlo coinvolto in questo casino.
- Hiro-kun, mangia qualcosa.
- Non ho fame. In questo momento non riuscirei a ingoiare nemmeno un boccone.
Prendo uno dei tramezzini nel vassoio. Hiro-kun intanto si stende sul letto e si addormenta. Era esausto. Non gli ho neanche chiesto com’era andata con la faccenda di Shizuka oggi.
Dato che dorme scendo giù un attimo. Magari Misaki-kun è ancora qua, altrimenti ne approfitto per chiamarlo.
- Misaki-kun, sei ancora qui?
- Chiaki-chan. Hanamori-kun come sta?
- È crollato per la stanchezza. Avevo detto di dirti di andare a casa senza aspettarmi.
- Sì, però volevo salutarti quindi sono rimasto qui ancora un po’. Ora vai a casa? Ti accompagno?
- Ho detto a Hiro-kun che rimango qua stanotte. Non mi va di lasciarlo solo. Ci sentiamo domani.
- Sai che potrei essere geloso? Hanamori-kun ti avrà tutta per lui stanotte.
- Ma che stai dicendo? Lo sai che amo solo te.
Ci diamo un bacio e lui se ne va. Ora è meglio che chiamo a casa per dire che non rientro e poi cerco di parlare con la madre di Hiro-kun. Devo farle capire che sta sbagliando in qualche modo.

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Capitolo 32
*** Tentativo fallito ***


Nuovo capitolo ^^ Chiaki cerca di parlare con la madre di Hiro, ma purtroppo non ottiene l'effetto desiderato. Sembra che ogni tentativo di dissuaderla dalla sua decisione sia inutile. Chissà se c'è modo di convincerla.

CAPITOLO 32: Tentativo fallito

Per fortuna a casa non mi hanno fatto problemi. Posso restare a dormire qua.
- Chiaki-chan, come sta Hiroshi?
- Male. Ora però si è addormentato.
- Ha mangiato qualcosa?
- No, non se la sentiva.
Anche la madre di Hiro-kun sembra preoccupata. Eppure la causa di tutta questa situazione è proprio lei.
- Ho parlato un po’ con Matsuo-kun prima. È veramente un bravo ragazzo Chiaki-chan.
- Lo so benissimo. Sono stata fortunata ad averlo incontrato.
- Mi ha anche parlato di Kurosawa-kun.
Quindi anche Misaki-kun ha provato a parlarle e a farle cambiare idea.
- Lui conosce Kaito-kun meglio di me credo. Sono compagni di università da tre anni ormai.
- Sì, me lo ha detto. Continuava a ripetermi che l’ho giudicato male. Però se penso a quello che stava facendo ad Hiroshi…
- È qui che sbaglia, signora. Lui non stava facendo niente AD Hiroshi, ma faceva qualcosa CON Hiroshi. Hiro-kun voleva che gli facesse quelle cose.
- Sì, ma in qualche modo Kurosawa-kun deve averlo convinto. L’Hiroshi che conosco io non avrebbe mai fatto quelle cose.
- Allora non conosce così bene Hiro-kun. Deve rendersi conto che non è più un bambino. Ormai è in grado di scegliere cosa vuole fare e con chi vuole stare.
- Questo lo so. Infatti gli ho dato il permesso di andare a vivere per conto suo. Però non avrei mai pensato che sarebbe successa una cosa del genere.
È inutile. È troppo sconvolta. Non riesco a farla ragionare adesso. Ci riproverò quando si sarà calmata.
- Ho capito che non riesco a convincerla. Io vado in camera di Hiro-kun. Sto qua stanotte se non le dispiace. Le dico solo una cosa. Ripensi a quando ha scoperto che stavamo insieme e a come ha reagito. Magari riesce a capire anche perché Hiro-kun non le ha detto niente prima.
Salgo in camera di Hiro-kun. Tiro fuori un futon dall’armadio e mi corico. Hiro-kun continua a parlare nel sonno e a chiamare Kaito. Spero che la situazione si risolva in fretta.

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Capitolo 33
*** Incomprensioni ***


Hiro ha il morale a terra e Chiaki cerca di risollevarglielo. Ma questo rischia di mandare a monte il rapporto con Misaki. Cosa sarà successo?

CAPITOLO 33: Incomprensioni

Hiro-kun si è agitato tutta la notte. Continuava a chiamare Kaito. Ora però io devo andare a lezione. È meglio che lo svegli così lo saluto.
- Hiro-kun, svegliati.
- Kaito, è già ora di alzarsi?
Mi ha scambiata per Kaito.
- Non sono Kaito, sono Chiaki.
- Chiaki? Ah già, allora non era un brutto sogno. È successo veramente.
Pensava che fosse stato un sogno. Invece purtroppo è vero.
- Hiro-kun…
- Devo smettere di pensarci altrimenti mi rimetto a piangere.
- Hiro-kun, io ho lezione e non posso saltare. Tu cosa fai?
- Non sono molto in vena di seguire le lezioni.
- Ma potresti incontrare Kaito-kun.
In quel momento arriva la madre di Hiro-kun. Doveva sentire proprio quella frase?
- Lui non va da nessuna parte. Mi prendo io la responsabilità del fatto che salterà le lezioni. Ho detto che non dovrai più vederlo e così sarà, Hiroshi.
- Ma mamma…
- Niente ma. Non uscirai di casa finché non avrai capito che quello che stavi facendo era sbagliato.
- Forse per te quello che stavo facendo era sbagliato. Per me non era così. Ti ho detto quello che provo io per Kaito, sei tu che non vuoi ascoltarmi.
La situazione sta degenerando. Se vanno avanti così non risolveranno mai nulla.
- Basta, calmatevi tutti e due. Non potete parlarvi come persone civili?
- Cercherò di non alzare più la voce, ma sono stufo di sentirle dire così. Ho fatto una scelta difficile quando ho deciso di mettermi con Kaito e non torno indietro ora.
- Non voglio litigare ora. Chiaki-chan, ero venuta a dirti che c’è Matsuo-kun di sotto che ti sta aspettando.
È venuto a prendermi? Non me lo aspettavo. Quanto è dolce.
- Sì, gli dica che arrivo subito.
- D’accordo, allora ti aspetto giù.
Non ha più rivolto la parola a Hiro-kun. Questa cosa non mi piace.
- Hiro-kun, io devo andare. Passo stasera.
- Grazie Chiaki-chan. Ah, senti. Puoi passare dal negozio e dire che non sto bene?
- D’accordo, lo farò.
- E chiedi scusa a Sato-san da parte mia.
- Ci penso io. Se hai bisogno di qualcosa chiamami, il cellulare lo tengo acceso.
- Va bene. Allora a stasera.
Mi dispiace andarmene, ma non posso fare altrimenti. Ecco Misaki-kun. È stato carino a passarmi a prendere. Non me lo aspettavo.
- Ciao Misaki-kun. Non mi aspettavo di trovarti qui.
Mi avvicino a lui e tento di baciarlo. Però è come se mi rifiutasse. Mi prende per mano e mi dice.
- Andiamo ora, altrimenti facciamo tardi.
Come mai è così freddo? Ieri non era così. Cosa sarà successo?

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Capitolo 34
*** Gelosia ***


Eccoci qua con il nuovo capitolo. Siamo quasi a metà della storia e già iniziano i primi problemi. Come mai Misaki è così freddo con Chiaki? Cosa sarà successo?

CAPITOLO 34: Gelosia

Ma perché si comporta così? Non lo riconosco più. Non mi guarda neanche in faccia. Che sia turbato da qualcosa che ho fatto? Ma cosa?
- Misaki-kun, mi spieghi cosa ti succede? Perché ti comporti così?
- In che senso? Io sono normalissimo.
- Non è vero che sei normale. Non hai detto una parola. Anche prima che ho tentato di baciarti non ci sono riuscita. Mi spieghi cosa c’è che non va?
- Non lo capisci da sola? Stiamo insieme da soli tre giorni e tu stanotte hai passato la notte con un altro ragazzo. E non uno qualsiasi. Il tuo ex. Come pensi che possa sentirmi.
Ma cosa… Eppure ieri non sembrava gli desse così fastidio. Sa benissimo perché mi sono fermata da Hiro-kun e anche cosa c’è tra me e lui.
- Sei geloso di Hiro-kun? È per questo che ti comporti così? Eppure ieri sera ne abbiamo parlato e pensavo che ti andasse bene.
- È vero, mi andava bene. Ma stamattina la madre di Hanamori-kun ha detto una cosa che…
- Cosa ti ha detto?
- Ha detto che Hanamori-kun si è messo con Kurosawa-kun solo per dimenticarti. Che secondo lei ti ama ancora ma che non vuole dirtelo.
- Ha detto questo? Ma non è assolutamente vero. Tu stesso hai detto che era palese che Kaito-kun e Hiro-kun si amassero. Ora mi vieni a dire che credi che Hiro-kun sia ancora innamorato di me? E magari pensi pure che anch’io sono ancora innamorata di lui segretamente. Ma sei impazzito? Io amo te. Hiro-kun è come un fratello per me. Sono due cose diverse.
La madre di Hiro-kun è impazzita? Tra l’altro sa benissimo che io e Misaki-kun stiamo insieme. Come può fare certe affermazioni?
- Lo so benissimo quello che avevo detto riguardo ad Hanamori-kun e Kurosawa-kun. Solo che a quelle parole ho perso la testa. Scusami tanto Chiaki-chan.
- Ti scuso, ma ora dammi un bacio.
Finalmente è tornato quello di sempre. Però ho conosciuto un lato di Misaki-kun che non conoscevo, ovvero la gelosia. Non pensavo potesse essere così geloso.
- Senti, devo passare dalla fumetteria a dire a Sato-san che Hiro-kun non andrà a lavoro per un po’. Mi accompagni?
- Adesso? Ma non hai lezione?
- Se ci sbrighiamo facciamo in tempo. Poi stasera ho detto a Hiro-kun che sarei passata. Che ne dici di accompagnarmi così vedi che quello che ha detto sua madre è infondato?
- Va bene, ma non vengo solo per quello. Però in cambio dopo passi la serata con me. Ieri alla fine siamo stati insieme pochissimo.
- D’accordo, mi sa che non ho altra scelta.
Spero che non faccia altre scenate di gelosia con Hiro-kun e che non mi chieda di scegliere tra loro. Non saprei cosa fare in quel caso. Hiro-kun è una parte di me e questo se mi ama lo deve accettare.

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Capitolo 35
*** Preoccuparsi per la persona amata ***


Anche nel giorno di festa ecco il nuovo capitolo. Chiaki vuole convincere Misaki che la sua gelosia è infondata. Perciò si fa accompagnare da Hiro. Hiro, che continua a non parlare con la madre, ma nonostante tutto si preoccupa per Kaito. Quanto ci vorrà perché la situazione si risolva?

CAPITOLO 35: Preoccuparsi per la persona amata

Non pensavo che Misaki-kun potesse essere geloso a tal punto. Anche il fatto che non volesse parlarne era assurdo. Se ci sono dei problemi voglio che vengano risolti al più presto. Mi dispiacerebbe molto che il nostro rapporto possa venire compromesso da delle cose infondate com’era quella di stamattina.
Ora ha accettato di accompagnarmi da Hiro-kun. Spero si convinca una volta per tutte che quello che gli ho detto corrisponde a verità.
- Chiaki-chan, a cosa stai pensando?
- Veramente ripensavo a quello che è successo stamattina.
- Non so cosa mi sia preso stamattina. Ti chiedo di nuovo scusa per come mi sono comportato.
- Misaki-kun, mi prometti una cosa? Se dovesse succedere di nuovo, mi prometti che ne parliamo subito? Se stamattina io non ti avessi chiesto niente a quest’ora la situazione sarebbe degenerata. Non voglio perderti per simili banalità.
- Non so se riesco a prometterti una cosa simile, ma ci proverò. Anch’io non voglio perderti.
Eccoci da Hiro-kun. Ci apre la madre. Come al solito Hiro-kun è in camera sua.
- Misaki-kun, vieni anche tu su da Hiro-kun?
- Va bene, così lo saluto.
Saliamo le scale. Busso alla porta. Hiro-kun non risponde.
- Hiro-kun, sono Chiaki-chan. Apri!
Finalmente apre la porta.
- Ciao Chiaki-chan. Scusa se non ti ho risposto subito, pensavo fosse la mamma.
- Ancora arrabbiato per quello che è successo stamattina?
- Sì, possibile che non capisca? Entra che almeno parliamo più tranquilli.
- Sì. C’è anche Misaki-kun con me, ti spiace se entra anche lui?
- Oh, non ti avevo visto. Ciao Matsuo-kun. Entra pure. Hiro-kun si avvicina al mio orecchio e mi bisbiglia.
- Quanto sa Matsuo-kun di quello che è successo?
- Diciamo… tutto? Aveva già capito della relazione tra te e Kaito-kun. Inoltre ieri eravamo insieme quando Kaito-kun mi ha cercata e mi aveva anche accompagnato qua.
- Ah, d’accordo.
All’improvviso interviene Misaki-kun.
- Che vi state dicendo voi due? Posso sentire anch’io?
- Le stavo chiedendo cosa sapevi della mia situazione.
- Intendi della storia tra te e Kurosawa-kun? Credo di averlo capito prima io di lui che ti amava. Si comportava in modo troppo strano.
- Hai sentito Kaito-kun oggi? Sei riuscito a contattarlo per caso?
- Sì, ma solo via sms. La mamma oggi non è uscita e non ho potuto chiamarlo. Quasi mi dimenticavo, hai parlato con Sato-san? Cosa ti ha detto?
- Sì, ci ho parlato. Ora ti racconto tutto nei minimi dettagli.
Inizio a raccontare tutto a Hiro-kun, da quando siamo arrivati al negozio.
- Salve Sato-san, si ricorda di me?
- Ciao. Se non sbaglio sei l’amica di Hiro-kun, Chiaki-chan.
- Esattamente. Ho un messaggio da parte di Hiro-kun per lei.
- Dammi pure del tu. Penso di sapere cosa vuoi dirmi. Oggi non viene, vero?
- Ma come…
Sato-san mi fa cenno di guardare dietro di lui. Dal retro esce Kaito-kun.
- Kaito-kun, cosa ci fai qui?
- Penso di avervi anticipato. In realtà speravo di sbagliarmi. Invece a quanto pare sua madre non lo fa neanche venire a lavoro.
- Già, non vuole che esca di casa finché non ammetterà di aver sbagliato. C’è stato un altro litigio tra loro stamattina riguardo a questo fatto.
- Credo che sarà difficilissimo convincerla. Sato-san, la mia proposta è ancora valida.
- Quale proposta?
- Vuole lavorare al posto di Hiro-kun. Ma non hai gli impegni con l’università?
- Questa settimana ho poche lezioni. Ho bisogno di tenermi impegnato. Se mi fermo inizio a pensare a Hiro e sto male.
- D’accordo Kaito-kun, mi sa che non ho altra scelta.
- Ovviamente i soldi che dovresti dare a me li darai a Hiro. Io sono solo al suo posto.
- Va bene, non riesco proprio a farti cambiare idea. Chiaki-chan, dì a Hiro-kun di non preoccuparsi e che se vuole parlare può chiamarmi.
- D’accordo. Kaito-kun, cerca di non strafare però. Vedrai che si risolverà.
- Grazie Chiaki-chan. Cercherò di non perdere le speranze.
Raccontargli che ho visto Kaito-kun non so se è stata una buona idea. Ogni volta che lo nominavo cambiava espressione.
- Hiro-kun, che succede?
- Sono preoccupato per Kaito. Se inizia anche a lavorare alla fumetteria crollerà. Per tanto che possa avere poche lezioni, il lavoro all’università è parecchio impegnativo. A volte capitava che non dormiva di notte per finire. Ora se occupa il suo tempo libero con il mio lavoro la situazione peggiorerà.
- Hiro-kun, se ti fa stare meglio andrò a trovare Kaito-kun ogni tanto per vedere come sta. Se vedo che esagera cerco di convincerlo a rinunciare a qualcosa.
- Grazie Chiaki-chan.
Devo ammettere che Hiro-kun è maturato molto. Si preoccupa della salute di Kaito-kun più della sua. Devo trovare il modo di aiutarlo il più possibile.

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Capitolo 36
*** I consigli di Misaki ***


Nuovo capitolo. La situazione sembra non progredire, ma Misaki forse ha la giusta idea. Chissà se funzionerà.

CAPITOLO 36: I consigli di Misaki

Oggi non posso fermarmi troppo da Hiro-kun, ho promesso a Misaki-kun di passare la serata con lui.
- Io vado, Hiro-kun. Ci sentiamo domani. Chiamami se hai bisogno.
- D’accordo Chiaki-chan. Matsuo-kun, grazie per essere venuto.
- Grazie a te per non avermi allontanato. D’altronde ci conosciamo poco.
- Torna pure quando vuoi con Chiaki-chan.
- Va bene. Ciao.
Hiro-kun mi sembrava più tranquillo di stamattina. Probabilmente Kaito-kun gli ha detto qualcosa che lo ha calmato. Però fa star male pure me questa situazione. Mi piacerebbe molto aiutarli ma cosa posso fare?
- Chiaki-chan, stai pensando a come potresti aiutarli, vero?
- Sì, ormai è una specie di chiodo fisso. Non riesco a pensare ad altro.
- Credo sia una cosa normale. Io non conosco bene Hanamori-kun come lo conosci tu, ma vederlo in quella situazione mi dà un dispiacere enorme.
- Continuo a dirgli che si risolverà, ma la prima a non credere a queste parole sono io. La madre di Hiro-kun è abbastanza gelosa del figlio. L’ho provato io stessa quando stavo con lui. Finché pensava fossimo amici andava tutto bene. Appena ha saputo che stavamo insieme ci ha creato mille problemi. Stavolta poi è ancora peggio.
- Ma da come si è comportata stamattina sembra che adesso le starebbe bene una relazione tra voi.
- Sì, ma le stava bene anche allora. Ma all'inizio, quando gliel’abbiamo detto, ci sono stati un casino di problemi. Poi finalmente ha accettato la nostra storia e si è messa dalla nostra parte.
- Quello che mi hai detto mi ha fatto pensare a una cosa. Non è che se conoscesse meglio Kurosawa-kun magari capirebbe che l’ha accusato ingiustamente? Ora come ora lei pensa che sia tutta colpa sua. Magari se parlasse con lui capirebbe che è lei a sbagliarsi.
- Non capisco. Non è quello che le ho già detto? Non mi sembra che abbia funzionato finora.
- Tu le avrai detto che si sbaglia, ma non penso che le abbia detto di andare a parlare con Kurosawa-kun o di sentire la versione di Hanamori-kun senza litigare. Secondo me è inutile che sia tu a spiegare le cose. Deve ascoltare direttamente Hanamori-kun e Kurosawa-kun.
Il suo discorso non fa una piega, ma il problema resta convincerla ad ascoltare Hiro-kun e Kaito-kun.
- Ma come si può fare per convincerla a parlare con loro?
- Si deve aspettare che le passi l’arrabbiatura e che si accorga di quanto sta male Hanamori-kun. Se vuole bene a suo figlio se ne accorgerà presto e allora forse le verrà il dubbio di aver sbagliato. In quel momento sarà facile convincerla.
- Sai che potrebbe funzionare? Aspetterò che si sia calmata e poi le dirò questa cosa. Grazie Misaki-kun. Sei il migliore. Come farei senza di te. Te l’ho già detto che ti amo?
- Sì, ma dimmelo ancora.
- Ti amo Misaki-kun.
- Anch’io ti amo Chiaki-chan.
Misaki-kun, spero che la tua idea funzioni veramente. Conoscendo la madre di Hiro-kun non sarà facile, ma forse non è così impossibile. Se si convince che quello che provano Hiro-kun e Kaito-kun è amore magari accetta il loro rapporto. Non ci resta che incrociare le dita e sperare in bene.

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Capitolo 37
*** L'amore di una madre ***


Buon sabato a tutti. Nuovo capitolo per tutti voi. Finalmente sembra che la situazione si stia sbloccando per Hiro. Tra qualche capitolo vi avverto che la storia si separerà da Love & Comics 2 per dedicarsi unicamente a Misaki e Chiaki. Spero che continuiate a seguirmi e magari arrivi anche qualche commento ^^. A presto.

CAPITOLO 37: L'amore di una madre

Sono tornata ancora da Hiro-kun in questi giorni, ma la situazione non sembra sbloccarsi. L’idea che mi ha dato Misaki-kun era buona, ma chissà quanto si dovrà aspettare. Sono anche passata a trovare Kaito-kun come mi aveva chiesto Hiro-kun e lì Masaki-chan mi ha detto che avrebbe cercato lei di non farlo strafare.
Ormai è passata quasi una settimana da quando sono separati. Ieri Hiro-kun mi ha chiesto di aiutarlo a scappare per vedere Kaito-kun. Fortunatamente poi Kaito-kun stesso lo ha convinto a non farlo. Peggiorerebbe solo la situazione. Ormai la situazione sta diventando ingestibile.
- Salve signora, posso entrare?
- Ciao Chiaki-chan. Non manchi un giorno. Vieni, entra.
- Grazie. Io vado da Hiro-kun.
- Chiaki-chan…
- Mi dica, ha bisogno di qualcosa?
- No, niente. Vai pure da Hiroshi.
Chissà perché mi ha fermato. Che volesse parlare?
- Hiro-kun, sono io. Apri?
- Arrivo Chiaki-chan.
Hiro-kun sembra felice. Cosa sarà successo?
- Ti vedo più allegro del solito. È successo qualcosa?
- Stamattina ho parlato con Kaito. E non tramite messaggi. Sono riuscito a parlarci per telefono. La mamma è uscita per fare la spesa e io l’ho chiamato.
- Davvero? Cosa ti ha detto?
- Ha detto che gli manco e che vuole rivedermi. Poi gli ho detto di non strafare. A quel punto ha detto che ci pensava già Masaki-chan a controllarlo.
- Ero andata a casa sua l’altro giorno e mi ha detto che ci avrebbe pensato lei. Sei contento di questo, no?
- Sì, non voglio che stia male per il troppo lavoro. Comunque ha detto che se entro qualche giorno la situazione non si sblocca verrà a prendermi, anche senza il volere della mamma.
- Sei sicuro che possa essere una soluzione?
- Non può impedirmi di amare chi voglio. Se non mi permette di vedere Kaito, allora me ne vado.
- Non sei riuscito a parlarci, vero?
- No, voglio che sia lei a scusarsi. Se le chiedo di parlare ammetterei di aver sbagliato e questo non è vero.
Non so chi dei due è più testardo. D’altronde sono madre e figlio. Se va avanti così non si risolverà mai nulla.
- Proverò a riparlare con lei, anche se non credo che mi ascolterà. Poi dall’altro giorno non ci ho più parlato per non arrabbiarmi con lei…
- Mi stai nascondendo qualcosa? Cosa ti ha fatto?
- No, niente. Era ancora arrabbiata e ha detto una cosa a Misaki-kun che non avrebbe dovuto dire. Ma è tutto risolto.
- Chiaki-chan, ora mi dici che ha detto.
- Ha detto che secondo lei sei ancora innamorato di me e per dimenticarmi ti sei messo con Kaito-kun. Misaki-kun si è un po’ ingelosito per quella frase. Ma sono sicura che non lo pensasse veramente. Il giorno prima aveva detto che ero stata fortunata a trovare un ragazzo come Misaki-kun.
- Cercava di giustificare il mio comportamento quindi. Ma come si permette di dire certe cose?
- Hiro-kun, è tutto risolto. Non arrabbiarti con lei per questo. Ora devo andare però. Ci sentiamo domani.
- Va bene Chiaki-chan. Grazie per essere passata.
- Lo sai che lo faccio volentieri. Ciao.
Anche Kaito-kun a quanto pare non riesce più a sostenere questa cosa. Possibile che non ci siano altri modi?
- Chiaki-chan, senti… Come sta Hiroshi? Mi sto rendendo conto che forse ho sbagliato…
Finalmente. Allora non tutto è perduto. C’è speranza che accetti la cosa.
- Fisicamente sta bene, ma emotivamente è ancora a pezzi.
- Capisco…
- Signora, le posso parlare un attimo? Non ci metterò molto.
- Certo, andiamo giù.
Penso sia arrivato il momento di affrontare quel discorso. Spero che funzioni. Ormai o la va o la spacca.

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Capitolo 38
*** Quel che potevo fare l'ho fatto ***


Buona domenica a tutti. In questo capitolo Chiaki affronta la madre di Hiro. Forse anche lei comincia a convincersi dell'amore tra il figlio e Kaito. Ma sembra che la soluzione sia ancora lontana... O forse no! Leggete e vedrete.

CAPITOLO 38: Quel che potevo fare l'ho fatto

Spero che stavolta mi ascolti. Sembrerebbe intenzionata a farlo, ma si sarà veramente accorta di aver sbagliato?
- Ecco Chiaki-chan. Vuoi di nuovo dirmi che Hiroshi ama quel ragazzo e che mi sto sbagliando, vero?
- In realtà non era proprio questo che volevo dirle. Ho capito che anche se glielo ripetessi tutti i giorni non mi crederebbe mai.
- E allora cosa volevi dirmi?
- Le volevo dire di parlare con Hiro-kun e Kaito-kun direttamente. Si faccia raccontare i dettagli della loro storia. Secondo me ha reagito così perché non sa cos’è successo. Se sentisse da loro due ciò che è accaduto e come si sono innamorati magari capirebbe che le accuse che ha fatto a Kaito-kun sono infondate e che i sentimenti che prova Hiro-kun sono autentici.
- Chi ti assicura che loro sarebbero disposti a parlare con me?
- Hiro-kun e Kaito-kun sono i primi a voler risolvere questa situazione. L’importante è che non li aggredisca come ha fatto lunedì scorso.
- Mi dispiace ma non credo di farcela a fare una cosa del genere. Significherebbe accettare che Hiroshi abbia una relazione con un altro ragazzo. Non credo di riuscirci.
- Ma signora, vuole vedere Hiro-kun soffrire ancora a lungo? Se n’è accorta anche lei del dolore che sta provando da quando l’ha riportato a casa!
Non mi risponde. Forse ho esagerato. Però sembra che stavolta mi stia ascoltando. Le altre volte ribatteva sempre con le sue convinzioni.
- Mi scusi se ho alzato la voce. Ora devo andare. Ah, dimenticavo. Grazie per aver detto a Misaki-kun che Hiro-kun sarebbe ancora innamorato di me l’altro giorno. Da lei proprio non me l’aspettavo.
- Ti chiedo scusa. Credo di non aver pensato alle conseguenze. Se hai dei problemi per quello che ho detto a Matsuo-kun posso spiegare.
- Ho già risolto, ma ho avuto paura di perderlo. Stavamo insieme da tre giorni e quando ho visto che si comportava in maniera strana credevo di aver fatto qualcosa di sbagliato. Comunque non voglio più pensare a quello che è successo. Volevo solo dirle che la prossima volta è meglio se ci pensa prima di parlare con qualcuno. Ora vado.
Sapevo che non sarei riuscita a non dire niente. Spero che almeno il resto del discorso sorbisca qualche effetto. Kaito-kun ha detto che viene a prendersi Hiro-kun se continua così. Spero che si risolva tutto prima. Quel che potevo fare l’ho fatto, ora dipende tutto da loro.

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Capitolo 39
*** Restare o andare via? ***


Questo capitolo è interamente dedicato a Misaki e Chiaki. Abbandoniamo per un attimo il problema di Hiro, perché anche la nostra coppia trova un momento di difficoltà. Difficoltà che viene facilmente superata, ma che crea un certo imbarazzo tra i due.

CAPITOLO 39: Restare o andare via?

A volte si crede che alcune persone siano diverse e non abbiano certe necessità. Poi però ci si rende conto che non è così. Questo è quello che stava per accadermi.
- Misaki-kun, scusa il ritardo.
- Finalmente Chiaki-chan. Mi stavo preoccupando. È successo qualcosa?
- Mi sono fermata di più da Hiro-kun perché ho affrontato quel discorso con sua madre.
- Davvero? Vuoi dire che si è sbloccato qualcosa?
- Può darsi, ma non esultiamo troppo presto. Ora però non voglio pensarci.
Stasera ho deciso che voglio passarla con Misaki-kun senza pensare a Hiro-kun. Credo di averlo già trascurato abbastanza.
- Senti Chiaki-chan, che ne dici se prendiamo qualcosa da mangiare da qualche parte e poi andiamo a casa mia? Non c’è nessuno stasera. I miei sono via e mio fratello è a casa di un amico.
- D’accordo, così staremo un po’ da soli.
Passiamo da una gastronomia e poi andiamo a casa di Misaki-kun. Sapevo dov’era ma non ero mai entrata.
- Vieni Chiaki-chan. Entra pure.
- Permesso.
È una casa accogliente. Molto più grande di casa mia devo ammettere.
- Vieni, ti faccio vedere un po’ la casa. Direi di mangiare nel salone.
Altro che salone, è enorme. Ok, direi che è decisamente più grande di casa mia.
- Certo che la tua famiglia si tratta bene. Hai una casa enorme.
- E non hai visto la casa al mare…
- Avete pure una casa al mare?
- Sì. Qualche volta ci andiamo, ok?
- D’accordo.
La casa al mare? Ma quanti soldi hanno? Cosa ci fa un ragazzo del genere con una come me?
- È capitato di nuovo. Ti stai sentendo a disagio, scommetto. È per questo che evito di dirlo in giro.
- Non è una cosa da poco avere una casa del genere e una seconda casa al mare.
- Scommetto che credi di non essere adatta a uno come me.
- Eh? Beh, un po’. Io faccio fatica a farmi bastare i soldi per i libri universitari…
- Chiaki-chan, io sono sempre io. Non guardarmi diverso solo perché hai scoperto che la mia famiglia è ricca. Non amo dire in giro questa cosa proprio per evitare che la gente passi del tempo con me solo per i miei soldi.
Ho ragionato esattamente come chiunque venga a sapere una cosa del genere. Ora però mi rendo conto che la persona che soffre di più per questa situazione è proprio Misaki-kun. Forse non avrò molti soldi, ma forse sono stata più fortunata di lui.
- Hai ragione, scusa. Mangiamo?
- Sì, mangiamo.
Forse se avessi saputo fin dall'inizio che era di così buona famiglia non sarei riuscita a conoscerlo così a fondo. Lo amo per quello che è e non per quello che ha e questo è l’importante.
La serata trascorre tranquilla. Dopo mangiato ci guardiamo un film. È stata una splendida serata, peccato che stia per concludersi.
- Misaki-kun, si è fatto tardi. Tra poco devo andare.
- Perché non rimani qui, stanotte? Non c’è nessuno.
Sapevo che me lo avrebbe chiesto prima o poi, ma non pensavo così presto e non in questo modo. Che faccio?

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Capitolo 40
*** Qualcosa di speciale ***


Misaki e Chiaki devono affrontare il loro primo problema. Ma sarà veramente un problema? O Misaki riuscirà a capire lo stato d'animo della ragazza?

CAPITOLO 40: Qualcosa di speciale

Non voglio che accada così, ma non voglio neanche ferirlo. Come faccio a dirgli di no?
- I miei mi aspettano, non sanno che sono con un ragazzo.
- Puoi sempre dir loro che ti fermi da un’amica. Dai, rimani con me.
Lo sapevo che non era una scusa buona. Forse è meglio se gli dico le cose come stanno.
- No, Misaki-kun. Voglio che la mia prima volta sia qualcosa di speciale. Non una serata qualunque.
- Prima volta? Vuoi dire che…
- Sì, non l’ho mai fatto con nessuno. Sarebbe la prima volta.
Che vergogna. Affrontare un discorso del genere mi mette in imbarazzo.
- Allora non posso obbligarti se non te la senti. Cercherò di fare in modo che se accadrà sarà speciale.
- Misaki-kun…
- Ti chiedo scusa per averti chiesto una cosa del genere all’improvviso. Il mio amore per te non cambia per questo. Però voglio che mi prometta una cosa…
- Cosa?
- Voglio che tu mi dica quando sarai pronta. Allora io organizzerò quel qualcosa di speciale che desideri.
- Sicuro che ti sta bene così? È una decisione importante per me, non voglio essere precipitosa.
- Chiaki-chan, non ti ho mai forzato a fare niente o sbaglio? Stiamo insieme da una settimana ma ci conosciamo da quasi un anno. Dovresti conoscermi ormai.
- Allora va bene. Quando me la sentirò te lo dirò.
Spero che quello che mi ha detto corrisponda a quello che prova veramente. Sicuramente sperava che la serata finisse in maniera diversa, ma è stato gentilissimo a seguire le mie volontà.
- Se mi dai due minuti ti accompagno a casa. Vado solo a cambiarmi.
- Va bene. Intanto faccio su le mie cose.
Anche se non lo ammette probabilmente ci sperava. Voleva approfittare della casa libera per passare la notte con me. Non penso sia stata una cosa improvvisa.
- Eccomi, andiamo.
Usciamo di casa per mano.
- Misaki-kun, grazie.
- E per cosa? Non voglio che tu faccia qualcosa che non vuoi solo per farmi un piacere. Volevo solo che condividessimo tutto di noi e mi sembrava la serata adatta. Ci sarà un momento in cui andrà bene a tutti e due in futuro e sarà ancora meglio di adesso.
- Ma come fai a sopportarmi ancora? Continuo a dirti di no e a farti aspettare.
- È perché ti amo. Non farei mai nulla che possa ferirti.
Arriviamo davanti a casa mia e mi saluta con un bacio.
- Ci vediamo domani Chiaki-chan.
- A domani Misaki-kun.
Ho passato una splendida serata con Misaki-kun. Mi ha fatto completamente dimenticare il problema di Hiro-kun. Misaki-kun, ti amo.

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Capitolo 41
*** Spiraglio di luce ***


Le cose tra Hiro e Kaito sembra stiano prendendo una bella piega. Ma Chiaki deve pensare anche a Misaki... e al fatto che sua madre non veda l'ora di conoscerlo! Momenti imbarazzanti aspettano la nostra protagonista.

CAPITOLO 41: Spiraglio di luce

Stanotte ho fatto fatica a dormire. Ripensavo a Misaki-kun e a quello che è successo ieri sera.
- Chiaki, hai una faccia. Tutto bene?
- Sì, mamma. Solo che ho dormito poco.
- Lo sai che se hai bisogno puoi parlarmene. A proposito, chi era quel ragazzo di ieri sera?
Accidenti, mi ha scoperto. Prima o poi doveva succedere, però…
- C-ci hai visto?
- Certo che vi ho visto. Mi sembra un bel ragazzo. Quando avevi intenzione di dirmelo?
- Stiamo insieme da solo una settimana. Te lo avrei detto prima o poi. Si chiama Misaki-kun.
- La prossima volta che ti porta a casa me lo presenti?
- D’accordo, glielo dico.
Ci ha già scoperti. Non riesco mai a nasconderle niente. Chissà se Hiro-kun ha parlato con sua madre. Magari vado da lui.
- Esci?
- Sì, vado da Hiro-kun. Poi penso che mi vedrò con Misaki-kun.
- Non fare tardi.
- Non preoccuparti mamma.
Meglio che mando un messaggio a Hiro-kun. Giusto per avvertirlo che vado.
‹‹HIRO-KUN, SONO IN ZONA. POSSO PASSARE?››
‹‹SÌ, STAVO PER CHIEDERTI SE VENIVI. VOGLIO PARLARTI.››
Chissà cos’ha da dirmi. Che sia quello che penso? Eccomi da lui.
- Ciao Chiaki-chan, entra.
- Hiro-kun, come va oggi?
- Insomma…
- Hai detto che volevi parlarmi. Riguarda tua madre?
- Sì, abbiamo parlato.
Finalmente sono riusciti a parlare. Secondo lui però non ha ancora accettato la cosa, ma comunque è un passo avanti.
- Secondo me avete fatto un passo avanti. Lei ha capito quello che provi, ma non vuole ancora accettarlo. Ci vorrà ancora un po’ di tempo.
- Sono io che non riesco più a concedergliene di tempo. Mi sembra di impazzire. Non è come quando non vedevo Kaito perché era impegnato con gli esami. Ho paura di non rivederlo più.
- Non dire così. Vedrai che si convincerà. Ti vuole bene e quindi non farà mai nulla che possa farti stare male tanto a lungo.
- Lo spero. Kaito ha detto che vuole fare un ultimo tentativo, ma non mi ha spiegato cosa.
- Forse vuole parlare con lei. In effetti non sarebbe una cattiva idea.
- Ma non accetterà mai. Sono sicuro che non gli farebbe aprire bocca. Chiaki-chan sto pensando di andarmene da casa veramente.
- Aspetta ancora un po’. Metti che Kaito-kun riesca nel suo intento. Se poi non ce la fa allora ne riparliamo.
- Non avrei mai pensato che la mamma potesse comportarsi così. Abbiamo sempre avuto un rapporto splendido e sincero.
- Conosco benissimo il rapporto che c’era tra voi, ma ti faccio notare una cosa. Ti ricordi quando ci siamo messi insieme? Quanto tempo hai aspettato prima di dirglielo? E come aveva reagito?
- Cos’era? Dopo sei mesi? E non ci ha più permesso di rimanere da soli in sua presenza, almeno inizialmente.
- Appunto. Però poi ha cambiato idea e addirittura ci aveva dato il permesso per quella serata.
- Sì, ma stavolta credo sia un po’ diverso.
- Lo so che è diverso, ma come ha capito l’altra volta capirà anche adesso. Quindi pazienta ancora un po’.
Non ce la fa proprio più. Spero che sua madre se ne accorga presto. Hiro-kun, mi spiace molto vederti così.
- Hiroshi, scendi. Abbiamo ospiti.
È sua madre. Ma chi saranno gli ospiti?
- Arrivo! Chiaki-chan, scendiamo.
- Sì. E tu tirati un po’ su, d’accordo?
- Va bene.
Non dirmi che l’ospite è chi penso io. Sarebbe una cosa fantastica. Finalmente.

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Capitolo 42
*** Tutto si risolve ***




CAPITOLO 42: Tutto si risolve

Scendiamo le scale. Hiro-kun è davanti a me.
- Mamma, chi…
Dalla reazione di Hiro-kun direi che avevo ragione. Non può essere che una persona.
- Kaito…
- Ciao Hiro.
Le mie parole sono servite. Iniziavo a dubitarne seriamente pure io.
- Kaito, mi sei mancato tanto.
Si baciano davanti a tutti. La madre di Hiro-kun non è molto convinta, ma sembra che abbia deciso di non interferire più.
- Anche tu mi sei mancato Hiro. Non sai quanto.
- Hiroshi, ho capito che avevo sbagliato. Ti chiedo scusa. Puoi tornare a vivere con lui, anche subito.
Non mi aspettavo di sentire queste cose da lei, ma sono contenta per loro. Finalmente tutto tornerà come prima.
- Mamma, grazie.
- Hiro, andiamo a casa?
- Sì.
Hiro-kun mi saluta velocemente ed esce di corsa. È al settimo cielo.
- Masaki-chan, puoi fermarti qui se vuoi.
- Grazie signora. Meglio evitare di fare il terzo incomodo.
- Masaki-chan, non ti ho neanche salutata. Tutto bene?
- Ciao Chiaki-chan. Sì, tutto bene. Finalmente posso tornare a Osaka tranquilla.
Anche lei era preoccupata per suo fratello quanto io per Hiro-kun. Per fortuna è finita.
Mi arriva un messaggio. È Misaki-kun.
‹‹CIAO CHIAKI-CHAN. DOVE SEI?››
Ma sono in ritardo? No, all’appuntamento manca ancora un’ora.
‹‹SONO DA HIRO-KUN. HO UNA SPLENDIDA NOTIZIA. KAITO-KUN E HIRO-KUN SONO TORNATI INSIEME.››
- È il tuo ragazzo, vero?
- Sì, è Misaki-kun…
- Stai con Matsuo-kun? Che fortuna. Io ci ho provato l’anno scorso ma mi ha rifiutato. Diceva che gli piaceva un’altra.
- Credo si riferisse a me. In effetti hai ragione, sono fortunata. È un ragazzo fantastico.
Nel frattempo mi arriva la risposta di Misaki-kun.
‹‹FINALMENTE. LA MIA IDEA HA FUNZIONATO ALLORA. SENTI, POSSO PASSARTI A PRENDERE LÌ? COSA FACCIAMO STASERA? TI VA UN CINEMA?››
- Vi vedete stasera?
- Sì, ha detto che viene a prendermi qua. Si vede che è già in giro. Poi andiamo al cinema.
Meglio che gli risponda però.
››VADA PER IL CINEMA. ALLORA A DOPO. TI AMO.‹‹
Mi risponde subito.
‹‹ANCH’IO TI AMO. A TRA POCO.›› - Quindi è da tanto che state insieme.
- In realtà è solo una settimana.
- Ma se hai appena detto che eri tu la persona a cui si riferiva.
- Sì, è una cosa un po’ complicata. È circa un anno che ci frequentiamo, ma è solo una settimana che stiamo insieme. Ci ho messo un po’ a convincermi.
Credo di essere stata molto fortunata. Masaki-chan è una bella ragazza. Avrebbe potuto portarmelo via facilmente. Invece lui, nonostante quello che gli avessi detto, l’ha rifiutata per me.
‹‹SONO QUA FUORI. ESCI?››
- È arrivato Misaki-kun. Io vado.
- Ciao Chiaki-chan, grazie per aver supportato Hiro-kun in questa settimana.
- Ciao Chiaki-chan, spero di rivederti presto. Magari passo a trovare Kaito qualche volta e ci possiamo vedere. E tieniti stretto Matsuo-kun.
- Sì, certo. Ciao.
Finalmente è tutto finito. Ora mi dedicherò completamente a Misaki-kun, l’ho trascurato abbastanza ultimamente.

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Capitolo 43
*** Scelta importante ***


Finalmente lasciamo da parte Hiro e Kaito e ci dedichiamo completamente a Misaki e Chiaki. Stanno insieme ormai da un mese e per Chiaki arriva il momento di prendere una decisione importante per la sua vita.

CAPITOLO 43: Scelta importante

Sono già passate tre settimane da quando Hiro-kun e Kaito-kun si sono riuniti e finalmente ora sembra andare tutto bene. Ovviamente capita che hanno qualche problema con gente di mentalità ristretta, ma insieme superano ogni ostacolo.
Per quanto riguarda me e Misaki-kun, le cose non possono andare meglio. Ci vediamo tutti i giorni e lui mi riempie continuamente di regali e attenzioni. A questo punto credo proprio che sia arrivato il momento di farglielo io un regalo. Tra due giorni sarà un mese che stiamo insieme. Vorrei che organizzassimo qualcosa di speciale.
- Ciao Chiaki-chan. Scusa il ritardo.
- Ciao Misaki-kun. Ho appena finito, non preoccuparti.
- Ho fatto tardi perché sono passato dalla segreteria a prenderti questo.
È un bando di concorso per una borsa di studio.
- Accidenti, sono un milione di yen.
- Sì, ed è aperto a tutti il bando. Perché non ci provi?
- Ma qui c’è scritto che è consigliato a quelli dell’ultimo anno. Il test richiede conoscenze di tutti gli anni di studio.
- Secondo me dovresti provarci comunque. Sei bravissima Chiaki-chan e non credo che avresti problemi. Poi tentare non costa nulla.
- Tentare non costa nulla, questo è vero. Ci penserò. Grazie Misaki-kun.
Se vincessi questa borsa di studio sarebbe grandioso. Però ora non voglio pensarci. Devo dirgli quella cosa. Ormai ho deciso e non voglio rimandare.
- Allora? Dove vuoi andare Chiaki-chan?
- Eh? Scegli tu, per me è indifferente.
- A cosa stavi pensando? Sembrava non mi ascoltassi neanche.
- Ecco, io… pensavo che tra due giorni sarà un mese che stiamo insieme.
- Già, hai ragione. Un mese fantastico.
- Che ne dici di festeggiare? Magari potremmo organizzare qualcosa di speciale.
Chissà se ha capito cosa intendo. Accidenti quanto sono agitata.
- Qualcosa di speciale… quel qualcosa di speciale?
- S-sì, quel qualcosa di speciale. Ti bastano due giorni per organizzare tutto?
- Certo che mi bastano. Ma sei sicura? Sai che non ti metto fretta. Mi sembri un po’ agitata.
- Sono sicurissima. Ci ho pensato a lungo e ho preso la mia decisione.
- Allora lascia fare a me. Organizzerò qualcosa che non dimenticherai per il resto della tua vita.
- D’accordo.
- Quasi dimenticavo, dalla foga mi sono dimenticato di darti un bacio oggi. Rimedio subito.
Devo ammettere che è stata una scelta difficile, ma ora non torno indietro. Sono convinta che la storia con Misaki-kun non sia come le altre. I sentimenti che provo per lui sono sinceri e profondi e dureranno molto a lungo, forse per sempre. Misaki-kun, ti amo.

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Capitolo 44
*** Una mamma unica al mondo ***


Eccomi tornata. Nel weekend non sono riuscita ad aggiornare perché ho avuto impegni, ma oggi eccoci con l'appuntamento quotidiano con Chiaki e Misaki. Chiaki è in trepida attesa di Misaki, per festeggiare il loro primo mese insieme. Chissà cos'ha preparato per l'evento.

CAPITOLO 44: Una mamma unica al mondo

Chissà cos’ha preparato Misaki-kun per oggi. Ha detto di vestirmi normalmente perché avrebbe pensato lui a tutto. Devo ammettere di essere un po’ preoccupata per questo. Tra poco dovrebbe essere qua e inizio ad essere agitata.
- Chiaki, mi sembri un po’ agitata.
- Sì, ho un appuntamento con Misaki-kun. Dovrebbe venirmi a prendere tra poco.
- E non ti prepari? Vai così?
- Mi ha detto di vestirmi normalmente. Non so dove voglia portarmi.
Alla mamma non ho detto cosa ho deciso di fare. Me ne vergogno troppo a parlarne con lei e non so se approverebbe.
- Però sei più agitata delle altre volte. Mi nascondi qualcosa?
- N-no mamma, cosa dovrei nasconderti? È un appuntamento come tutti gli altri.
- Sarà… A proposito, quando hai intenzione di presentarmelo?
- Presto mamma, presto.
Continuo a guardare dalla finestra per vedere se arriva. Mancano ancora dieci minuti, ma sono impaziente.
- Chiaki, stasera non ti aspetterò alzata. Domani fammi solo sapere se torni per pranzo.
Non riuscirò mai a nasconderle niente. Mi conosce troppo bene.
- Ma allora hai capito…
- Ho avuto anch’io la tua età ed è normale, quando si sta bene con un ragazzo, fare certe cose. Se ne sei convinta tu, io non ti ostacolerò.
- Grazie mamma.
- Ah, l’importante è che usiate le precauzioni.
Mamma è unica. Se anche la madre di Hiro-kun fosse stata così sarebbe stato più facile.
- Ecco Misaki-kun. Mamma, io vado.
- Ciao tesoro, divertiti. E mi raccomando per quello che ti ho detto.
- Sì. Ciao.
Esco di casa. Misaki-kun è venuto a prendermi con la macchina. Non avevo mai visto un’auto così bella e lussuosa.
- È tua questa?
- È di mio padre. Me la sono fatta prestare. Io di solito uso la moto. Prego, sali.
- Sì.
A volte mi dimentico che la famiglia di Misaki-kun è ricca. Non avrei mai pensato di salire su una macchina così.
- Ora fidati di me. Ti porterò in un posto fantastico. Non ti scorderai questa giornata per il resto della tua vita.
Cosa mi aspetterà la giornata? Misaki-kun, mi fido di te.

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Capitolo 45
*** Giornata indimenticabile ***


Nuovo capitolo della storia e finalmente scopriremo dove Misaki ha intenzione di portare Chiaki. L'avevate capito o no?

CAPITOLO 45: Giornata indimenticabile

Ormai è un po’ che stiamo viaggiando. Non ho ancora capito dove stiamo andando.
- Siamo quasi arrivati. So che il viaggio è stato un po’ lungo, ma credimi che ne vale la pena.
Ci avviciniamo ad un cancello. Un signore vedendoci arrivare ci apre.
- Prego signorino Misaki.
- Grazie Shinta-san.
Ma che posto è questo? E perché quell’uomo ha chiamato Misaki-kun signorino?
- Ti vedo sorpresa. Eppure ti avevo parlato di questo posto.
- Veramente? Quando?
- Quando sei venuta a casa mia la prima volta. Aspetta che arriviamo alla villa e poi penso che ti ricorderai.
Me ne aveva parlato… Che sia…
- Eccoci arrivati.
- Ma quello è il mare. Allora questa…
- È la casa al mare di cui ti avevo parlato.
- È veramente della tua famiglia?
- Sì, ci passiamo tutte le estati qua. Andiamo dentro, ti presento una persona.
- D’accordo.
Entriamo. All’ingresso c’è un salone con in fondo delle vetrate che si affacciano direttamente sulla spiaggia.
- Chiaki-chan, lei è la signora Narita Minami. Insieme al marito, il signore che ci ha aperto poco fa, si occupa della casa quando non c’è nessuno.
- È un piacere conoscerla signorina Chiaki.
- Il piacere è mio Narita-san.
- Chiamami pure Minami come fa il signorino.
- D’accordo.
- Chiaki-chan, ora vai con Minami-san che ti aiuterà a prepararti. Nel frattempo anch’io vado a prepararmi.
Prepararmi? Ma cos’ha in mente?
- Prego, signorina. Mi segua.
- Misaki-kun, ma cosa…
- Ti ho detto di fidarti di me. Spero che quello che ho fatto preparare ti piaccia.
Saliamo al piano di sopra ed entriamo in una stanza. Ci sono dei vestiti eleganti e costosi.
- Signorina Chiaki, il signorino Misaki mi ha chiesto di prepararle dei vestiti per la serata. Scelga pure quello che preferisce.
- Davvero sono per me?
- Certo. Scelga quello che preferisce. Poi, se non le spiace, la pettinerò e la truccherò in modo da renderla perfetta.
I vestiti sono tutti splendidi, non so quale scegliere. Decido di prendere quello che mi sembrava meno sfarzoso. Non sono abituata a cose troppo appariscenti.
Minami-san dopo che ho scelto il vestito inizia a pettinarmi. Mi sento una principessa, non mi era mai capitata una cosa simile.
- Ecco signorina. Ora le manca il tocco finale. Questo è per lei da parte del signorino Misaki.
Mi tira fuori una parure con orecchini, collana e bracciale. Sono splendidi.
- Ma davvero sono per me? Ma non è esagerato?
- Il signorino ha detto: “per Chiaki-chan questi sono perfetti”. È la prima volta che lo sento parlare così.
- Misaki-kun ha un tantino esagerato. Non pensavo potesse pensare a una cosa del genere.
Metto i gioielli che mi ha comprato.
- Ora è perfetta. Possiamo andare. Sa che lei è la prima ragazza che il signorino Misaki porta qua? Di solito mi raccontava che appena glielo chiedevano capiva che erano solo interessate ai soldi e quindi chiudeva la relazione. Invece a quanto pare lei non gli ha mai chiesto di venire qua, né ha mai approfittato della sua situazione economica.
- Non potrei mai, mi sentirei troppo a disagio. I miei sentimenti per Misaki-kun non dipendono da quanti soldi ha. Potrebbe anche essere povero, non cambierebbe nulla. Per oggi avevo chiesto qualcosa di speciale, ma non pensavo a una cosa del genere.
- A quanto pare per lui questo è il qualcosa di speciale che si merita. Ora andiamo.
Scendiamo le scale. Misaki-kun è lì, vestito elegante, che mi aspetta. La signora Minami ci lascia soli. Parte una musica dolce e soave che accompagnerà tutta la serata. Ceniamo con il tramonto alle spalle.
Parte un lento e ci mettiamo a ballare.
- Allora, Chiaki-chan. Ti è piaciuta finora la giornata?
- Sì, Misaki-kun. Anche se forse hai esagerato.
- Niente è esagerato per te.
Ci baciamo. Stavolta il bacio non è la conclusione di quello che stava succedendo ma l’inizio. Il nostro rapporto stasera farà un passo avanti.

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Capitolo 46
*** Dolce risveglio ***


Ciao a tutti. Continua la giornata speciale di Chiaki e Misaki. Dopo la notte insieme, la giornata sarà delle migliori. Mare, spiaggia e sole. L'unica preoccupazione è data da una telefonata non proprio tranquilla tra il padre di Chiaki e sua figlia.

CAPITOLO 46: Dolce risveglio

È una bellissima sensazione svegliarsi sentendo il suo respiro e il battito del suo cuore.
- Chiaki-chan, sei sveglia?
- Sì, buongiorno Misaki-kun.
- Che ne dici, ci alziamo?
- Non possiamo rimanere così ancora un po’?
Rimaniamo così ancora per qualche minuto. Misaki-kun mi accarezza i capelli.
- Senti, già che siamo qui. Passiamo la giornata al mare oggi? Non hai impegni, vero?
- No, devo solo avvisare a casa che non rientro per pranzo. Ma come ci vengo al mare? Non ho il costume.
- Di questo non ti devi preoccupare, ne compriamo uno. Ora andrei a farmi una doccia però.
Misaki-kun scende dal letto. Io mi ricorico e appoggio la testa sul suo cuscino. Riesco a sentire il suo odore. Mi torna in mente ieri sera. È stato gentilissimo con me. Quando ha capito che ero un po’ tesa ha fatto di tutto per mettermi a mio agio. Poi mi ha guidato in quelle situazioni che per me erano nuove. È stato veramente fantastico.
- Sei ancora lì? Non hai proprio intenzione di alzarti oggi?
- Adesso mi alzo.
Si avvicina a me e mi dà un bacio. Ha un dolce profumo addosso.
- Se vuoi farti una doccia il bagno è libero. Puoi usare questo accappatoio. L’ho fatto preparare apposta per te. Poi lì Minami-san ha messo i vestiti con cui sei arrivata ieri.
- Sì, grazie. Vado subito.
- Quando hai finito andiamo a fare colazione. Poi andiamo al mare, d’accordo?
- Certamente.
Faccio una doccia veloce e mi rivesto. Esco dal bagno con i capelli sciolti e ancora un po’ bagnati. Vediamo se ritrovo l’elastico.
- Lasciali sciolti, stai benissimo.
- Ma sono scomodi. Tra l’altro sono ancora bagnati.
- Appunto. Rischi solo di rovinare i tuoi splendidi capelli. Te li leghi poi quando saranno asciutti.
- Va bene, ma solo perché me lo chiedi tu.
Scendiamo a fare colazione. Sicuramente è stata Minami-san a preparare tutto.
- Hai avvertito a casa che rimani qua ancora un po’?
- No, non ancora. Meglio che lo faccia subito.
Chiamo a casa. Spero che risponda la mamma. Papà dovrebbe essere già uscito per andare a lavoro.
- Pronto.
- Ciao mamma, sono Chiaki.
Per fortuna ha risposto lei.
- Chiaki, tesoro. Allora? Tutto bene?
- Sì mamma.
- Quando arrivi a casa mi racconti poi. Hai bisogno che hai chiamato?
- Sì. Volevo dirti che non rientro per pranzo. Mi fermo qua ancora un po’. Siamo al mare e abbiamo deciso di andare in spiaggia.
- D’accordo tesoro. Divertiti.
- Sì, mamma.
Stavo per staccare quando mio padre prende la cornetta del telefono in mano.
- Chiaki, sei tu? Mi spieghi dove sei? Quando torni a casa?
Sento di sottofondo mia madre che cerca di riprendersi il telefono dicendo che sono da un’amica e che siamo andate a fare un giro al mare. Non mi sembra che però le creda.
- Papà, torno per cena. Ora calmati.
- Calmarmi? Sei stata via tutta la notte. Come posso calmarmi?
- Piuttosto, mi spieghi come mai sei a casa a quest’ora? Non dovresti essere a lavoro?
- Ecco, io…
Mia madre riprende il telefono.
- Era preoccupato per te, Chiaki. Ha detto che se tu non avessi chiamato, sarebbe venuto a cercarti e non è andato a lavoro. Ora però lo faccio andare subito. Ciao tesoro. Ci vediamo stasera.
- Ciao mamma.
Finalmente ha staccato il telefono. E io che pensavo di evitare di parlare con papà.
- Problemi?
- No, solo che ho un padre un tantino apprensivo. Comunque tutto a posto.
- Allora abbiamo la giornata per noi.
- Sì.
Non devo pensare a papà adesso. Ora voglio divertirmi. Ci penserò quando tornerò a casa.

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Capitolo 47
*** Ritorno a casa ***


Ecco un nuovo capitolo. La giornata in spiaggia è stata stupenda, ma i nostri amici devono rientrare a casa. Di certo non dimenticheranno facilmente ciò che è successo negli ultimi due giorni, ma presto inizieranno i guai ihihih. Continuate a seguirmi.

CAPITOLO 47: Ritorno a casa

Abbiamo passato insieme una giornata magnifica il spiaggia. Prima di andare però mi ha portata in un negozio a comprare un costume da bagno. Solo che il negozio in cui mi ha portato aveva i prezzi alle stelle. Mi diceva di non preoccuparmi perché intanto avrebbe pagato lui ma ho comunque scelto uno di quelli meno costosi che c’erano. Si vede proprio che sono una che è abituata ad arrangiarsi con quello che ha.
Siamo stati nella spiaggia che c’è dietro la villa. È privata, quindi eravamo completamente soli.
Peccato che la giornata è finita e che bisogna rientrare.
- Allora spero di rivederla signorina Chiaki.
- Certamente Minami-san. Se Misaki-kun vuole tornare qui con me ci rivedremo di sicuro.
- Torneremo tutte le volte che vorrai, Chiaki-chan.
- Il viaggio è lungo. Penso che prima che abbia finito gli esami di fine semestre non riuscirò a muovermi da casa. Comunque cercherò di tornare. Mi piacerebbe conoscerla meglio.
- Ti ho preparato delle borse con l’abito che hai messo ieri sera e il costume che hai usato oggi, almeno puoi portarli a casa.
- Davvero li posso tenere?
- Certamente Chiaki-chan. Sono tuoi.
- Ma non dovevi… Vabbè, grazie.
- Ora sali, che partiamo. Arrivederci Minami-san.
- Arrivederci ragazzi.
Saliamo in macchina e ci avviamo verso casa. Ad un certo punto Misaki-kun mi dice:
- Chiaki-chan, qualche volta ti va di venire a conoscere i miei genitori? Vogliono conoscere a tutti costi la ragazza per cui ho preso in prestito la macchina e la villa al mare. Erano abbastanza sorpresi quando gliel’ho detto.
Io incontrare la sua famiglia? Ma così la nostra relazione diventa ufficiale. Ammetto che però questo non mi dispiacerebbe.
- Davvero vogliono conoscermi? Per me non c’è problema.
- Davvero? Allora lo dico a casa. Qualche volta vieni a cena da noi.
- Non devo comportarmi in maniera strana vero? Tipo mangiare in una maniera particolare o simili.
- Nono, la mia è una famiglia normalissima. Comportati come ti comporti di solito.
A questo punto glielo chiedo anch’io. La mamma è da un po’ che mi chiede di farlo entrare in casa.
- A proposito, sai che volevo dirti la stessa cosa? Anche mia mamma ha detto che vuole conoscerti. Grazie a lei mio padre si è calmato stamattina.
- Hai un bel rapporto con tua madre, vero?
- Sì, anche se non le dico le cose le capisce al volo. Sono fortunata.
- Dimmi pure quando vuoi che venga a conoscere tua madre e verrò. Ci sarà anche tuo padre?
- Non lo so. A lui non ho neanche detto di avere un ragazzo. Te l’ho detto che è iperprotettivo con me. Comunque ti faccio sapere.
Non oso immaginare come potrebbe reagire papà se scoprisse cosa ho fatto stanotte. Se però la nostra relazione andrà avanti a lungo non potrò tenergliela nascosta. Devo trovare il modo di parlarci e presentarglielo.
- Chiaki-chan, senti…
- Dimmi, come mai ti sei bloccato?
- Ti va di chiamarmi Misaki? Io potrei chiamarti Chiaki…
L’ultima frase era quasi sottovoce. Come faccio a dirgli di no.
- Certo, Misaki. Chiamami pure Chiaki.
- Chiaki, ti amo.
- Anch’io ti amo Misaki.
Siamo arrivati a casa. Scendo dalla macchina, ma prima ci diamo un bacio. Il nostro qualcosa di speciale è finito, ma rimarrà sempre nei nostri cuori.
Mi incammino verso casa, ignara di cosa stava per aspettarmi.

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Capitolo 48
*** Discussioni di famiglia ***


Con il ritorno online di EFP posso pubblicare il nuovo capitolo. Chiaki rientra in casa, ma ad attenderla c'è un padre non molto felice. Cosa succederà?

CAPITOLO 48: Discussioni di famiglia

Eccomi a casa. Con tutte queste borse mi sento un po’ impacciata nei movimenti. Mi chiedo quando avrò occasione di rimettere questo vestito. È troppo elegante.
- Mamma, sono a casa.
- Dove sei stata fino a quest’ora!!!!
- Ciao papà, ora calmati.
- No che non mi calmo! Sei stata via due giorni con non so chi. Come faccio a calmarmi! E non dirmi che eri a casa di un’amica perché non ti credo.
È arrabbiato. Cosa faccio adesso?
- Caro, lasciala stare. Non è neanche entrata in casa e la aggredisci così?
- Tu la difendi sempre. Non sai quanto mi ha fatto preoccupare.
- E va bene, te lo dico. Ero con un ragazzo.
- Ecco. Lo sapevo che non eri con un’amica. Lo sapevo. E chi è? Lo conosco?
- No, non lo conosci papà. Si chiama Matsuo Misaki e stiamo insieme da un mese.
- La mia bambina, con un ragazzo.
- Papà, ho 19 anni. Non sono più la tua bambina. Ormai sono abbastanza grande per uscire con un ragazzo.
- Credo di non sentirmi bene.
- Tesoro, cos’hai? Siediti un attimo che è meglio. Chiaki, prendigli un bicchiere d’acqua.
- Sì mamma.
Non pensavo che rimanesse così sconvolto dalla notizia. Quando stavo con Hiro-kun non glielo avevo detto perché sapevo com’è, ma ora non ho avuto altra scelta. Tra l’altro voglio che conosca Misaki, quindi non potevo tenerglielo nascosto per sempre.
- Ecco l’acqua. Papà, non è una cosa tanto strana, no?
- N-no, non è strana. Solo che… da quanto hai detto che state insieme?
- Un mese. Abbiamo festeggiato il primo mese ieri.
- Festeggiato? Non dirmi che avete…
- Sì, papà. E prima che tu me lo chieda, non mi ha forzato a farlo. L’ho voluto io.
- Capisco. In fondo sei abbastanza grande per decidere. Non sei più la mia bambina.
Forse ha capito. Però non l’ha presa benissimo. Forse dovevo essere più delicata.
- Chiaki, ho visto che avevi delle borse. Cosa c’è dentro?
- In una c’è il costume che Misaki mi ha comprato oggi, nell’altra il vestito e gli accessori che ho messo ieri sera. Ha voluto che tenessi tutto.
- Ora voglio che mi racconti per filo e per segno tutto quello che ha preparato.
- Va bene, lo farò. Ah, una cosa. Gli ho detto che lo vuoi conoscere e ha detto che va bene. Devo solo dirgli quando.
Sembra che la situazione sia tornata alla normalità. La mamma vuole che le racconti tutto quello che è successo e papà sembra che si sia ripreso. Non mi sono pentita di quello che ho fatto né di quello che ho detto. Ormai la mia vita la gestisco come voglio e spero che in futuro non mi crei problemi.

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Capitolo 49
*** Incontro imbarazzante ***


Salve a tutti. Finalmente iniziamo a conoscere la famiglia di Misaki. Anche Chiaki li incontra per la prima volta, ma non come avrebbe sperato. Infatti il primo incontro con la madre è alquanto imbarazzante. Ma ancora non scoprirà tutti i problemi di quella famiglia apparentemente perfetta. Leggete e capirete.

CAPITOLO 49: Incontro imbarazzante

Negli ultimi tempi capita spesso che Misaki rimanga a casa da solo così ogni tanto passo la notte con lui. È successa la stessa cosa anche ieri sera. I suoi sono partiti per un viaggio di lavoro ieri mattina mentre suo fratello ha deciso di dormire fuori casa. Non ci saremmo mai immaginati cosa sarebbe successo stamattina.
- Misaki, stai ancora dormendo?
All’improvviso qualcuno apre la porta. Noi ci svegliamo, non capendo di preciso cosa stesse succedendo.
- Misaki, ma che succede? – dico assonnata.
- Mamma, ma che ci fai a casa?
Appena sento quella frase istintivamente cerco di coprirmi il più possibile con il lenzuolo. Sono completamente nuda. Anche Misaki cerca di coprirmi, ma la situazione è abbastanza imbarazzante.
- Che figura. Scusatemi tanto ragazzi. Me ne vado.
La madre di Misaki esce immediatamente chiudendosi la porta della camera alle spalle. Io e Misaki rimaniamo in silenzio per un po’ fino a scoppiare a ridere. Forse non c’era molto da ridere in quella situazione, ma in quel momento non so perché ci sembrava divertente.
- Quella era tua madre?
- Sì, era mia madre.
- Oddio che figura che ho fatto. Certo che devo averle fatto proprio una bella impressione. La prima volta che mi vede e mi trova nuda a letto con il figlio.
- Beh, pensa se fosse entrata mentre lo facevamo.
- In quel caso credo che mi sarei sotterrata sottoterra all’istante.
- Senti, io mi cambio e scendo. Almeno cerco di capire come mai sono già a casa. Tu preparati con calma e poi vieni giù. Non preoccuparti per quello che è successo, mia madre è molto comprensiva.
- D’accordo. Ma sei sicuro che non ci saranno dei problemi?
- Non preoccuparti. Fatti una doccia e non pensarci più.
Misaki mi lascia in camera e scende a parlare con i suoi. Io intanto mi faccio una doccia e poi mi rivesto. Ora dovrei scendere, ma mi sento imbarazzatissima.
- Forza e coraggio, non posso rimanere qui per sempre.
Scendo le scale e raggiungo la cucina. È da lì che sento arrivare le voci di Misaki e dei suoi genitori.
- B-buongiorno.
Non riesco a guardare in faccia la madre di Misaki.
- Vieni Chiaki, ti presento i miei. Mamma, papà lei è Chiaki, la mia ragazza.
- Piacere di conoscerti Chiaki-chan. E scusami per prima, devi esserti sentita molto in imbarazzo.
- Prima? Cos’è successo prima?
- Niente, tesoro. Non è successo niente.
- Certo che sei strana. Comunque piacere di conoscerti Chiaki-chan. Così tu saresti la famosa ragazza per la quale mio figlio mi ha chiesto in prestito la macchina e la villa al mare?
- Sì papà, è lei.
- Piacere di conoscerti. Misaki ci ha parlato molto di te.
- Davvero? Il piacere è mio.
- Senti, perché non ti fermi a pranzo da noi così ci conosciamo meglio? Misaki, chiama tuo fratello e fallo tornare a casa.
- Ma è da Kentaro-kun. Sempre a me fai fare queste cose.
- Per una volta anche se viene a casa a pranzo non succede niente. Kentaro-kun lo può vedere quando vuole.
- Va bene, ho capito. Ora lo chiamo.
- Io intanto chiamo a casa per avvertire che a pranzo mi fermo qua. Scusate un attimo.
Mentre cerco il numero sento Misaki che discute con il fratello. A quanto pare non è molto d’accordo sul tornare a casa.
- Pronto.
- Ciao mamma. Senti io mi fermo a pranzo da Misaki. I suoi genitori mi hanno invitata a fermarmi.
- D’accordo tesoro. Stasera invece venite qua? È tutto confermato?
- Penso di sì, aspetta. Misaki, stasera vieni da me vero?
- Sì, certo.
- Sì, viene mamma. Allora a stasera.
- Ciao Chiaki.
Stacco la chiamata.
- Posso fermarmi signora. Grazie ancora per l’invito.
- Figurati Chiaki-chan. Era da un po’ che volevo parlare con te e finalmente ne ho l’occasione.
I genitori di Misaki sembrano delle brave persone. A parte l’incidente di stamattina, mi hanno accolto calorosamente. Chissà come sarà suo fratello. A questo punto è l’unico che non conosco ancora.

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Capitolo 50
*** Pranzo movimentato ***


Nuovo capitolo e finalmente conosceremo il fratello di Misaki. A quanto pare è con lui che ci sono dei problemi, ma quali saranno? E poi chi sarà questo Kentaro?

CAPITOLO 50: Pranzo movimentato

La madre di Misaki sta preparando il pranzo. Le ho chiesto se le posso dare una mano ma non vuole che faccia nulla. Mi sembra di essere completamente inutile.
- Misaki, posso aiutarti ad apparecchiare?
- Non riesci proprio a fare l’ospite. C’è da distribuire i piatti.
Ha già accatastato tutto in fondo al tavolo.
- Come mai sono 6? Contando anche tuo fratello non siamo 5?
- Sì, ma sono sicurissimo che mio fratello arriva con Kentaro-kun. Ormai lo conosco.
In quel momento la madre di Misaki arriva abbastanza arrabbiata.
- Dov’è finito Mamoru. Il pranzo ormai è pronto. Eppure la casa di Kentaro-kun non è così lontana.
- Mamma, arriverà. Se tarda ancora lo chiamo di nuovo.
È strano. Sembra che il rapporto tra il fratello di Misaki e la madre non sembra dei migliori. Eppure mi sembra una brava persona. Chissà cos’è successo.
- Io torno in cucina. Se tra 10 minuti non è ancora arrivato richiamalo. Cos’ho fatto di male per ritrovarmi un figlio così…
La madre si allontana.
- Misaki, cos’è successo tra tua madre e tuo fratello?
- Il loro rapporto si è incrinato da quando la mamma ha scoperto che Mamoru e Kentaro-kun non sono semplicemente amici. Diciamo che ha più o meno passato le stesse cose che ha passato Hanamori-kun.
- Vuoi dire che tuo fratello sta insieme a Kentaro-kun.
- Sì. Mia mamma è convinta che sia un capriccio temporaneo e quindi lo lascia fare, ma è un po’ contrariata da questo fatto.
- Tu invece cosa pensi della loro storia? È veramente un capriccio passeggero?
- Non saprei. Mamoru ultimamente parla poco anche con me. Kentaro-kun lo conosco poco, ma mi sembra un bravo ragazzo. Però sono l’unico che Mamoru adesso ascolta, per quello che fanno sempre chiamare me quando vogliono che venga a casa.
Pensavo fosse una famiglia felice, invece anche loro hanno problemi. Forse è per questo che è stato così comprensivo quando aiutavo Hiro-kun e ha saputo consigliarmi.
- Da quanto tempo dura la loro storia?
- Saranno sei mesi ormai. Ma forse di più. Non so di preciso.
- Fosse un capriccio temporaneo non sarebbe durato così a lungo, penso.
- Lo penso anch’io, ma vai a convincere mia madre.
In quel momento sento aprire la porta d’ingresso. Entra un ragazzo che assomiglia molto a Misaki. Deve essere Mamoru-kun. Insieme a lui c’è un altro ragazzo. Che sia Kentaro-kun?
- Sono a casa.
- Mamoru, finalmente. Ma dov’eri finito. È da un po’ che ti ho fatto chiamare.
- L’importante è che ora sono qua. C’è anche Kentaro con me.
- Ciao Kentaro-kun. Mamoru, fai aggiungere un posto a tavola allora. Ah, comportati bene. Abbiamo ospiti.
- Ospiti?
Si gira verso di me. Probabilmente prima non mi aveva notata. Si avvicina tenendo l’altro ragazzo per mano.
- Ciao. Io sono…
- Scommetto che sei la ragazza di mio fratello. Chiaki-chan, giusto?
- Vedo che sono famosa. Tu devi essere Mamoru-kun, invece, e lui Kentaro-kun.
- Misaki, le hai parlato tu di Kentaro? Che le hai detto?
- Entri tenendolo per mano e ti preoccupi di quello che le ho detto? Certo che sei strano.
- Mi ha detto quello che c’è tra di voi. Non prendertela con Misaki però, diciamo che ha solo risposto alle mie domande.
- Anche tu pensi che sia un capriccio passeggero?
- Io non posso pensare a una cosa del genere. Non vi conosco. Però penso che non sia così.
Finalmente ha smesso di guardarmi in maniera ostile. Ci accomodiamo a tavola e iniziamo a mangiare. I genitori di Misaki mi fanno parecchie domande riguardo ai miei studi e a cosa vorrei fare in futuro. Non capisco se lo fanno perché vogliono semplicemente conoscermi o per valutare se sono più interessata ai loro soldi o a Misaki.
- Misaki, avevi ragione. È veramente una persona fantastica.
- Ora mi credete?
- Non dubitavamo delle tue parole, ma ora abbiamo avuto tutte le conferme.
- Per me è stato un onore conoscervi. Mi dispiace solo che la cosa sia stata organizzata così in fretta magari recando disturbo a qualcuno.
- Torna a trovarci quando vuoi.
- D’accordo signora.
Misaki mi accompagna verso l’uscita.
- Non dovrei aver dimenticato niente. Ci vediamo stasera.
- Sì. Alle 8 da te, giusto?
- Giustissimo.
Ci salutiamo con un bacio. Stavo per uscire quando Mamoru-kun interviene.
- Chiaki-chan, grazie per non averci giudicato male. Dopo mio fratello sei la prima persona che non ci guarda male.
- Mamoru-kun, secondo me l’importante è essere felici. Non mi importa con chi. Ho due amici che hanno avuto i vostri stessi problemi. Ora convivono e sono felici. Ti auguro che possa succederti la stessa cosa.
- Grazie Chiaki-chan.
- Ora devo andare. Ciao Mamoru-kun, ciao Kentaro-kun. Ciao Misaki.
I sentimenti che prova Mamoru-kun sono sinceri, non come dice la madre. Spero che possa vivere una vita felice con Kentaro-kun. Ora però è meglio che mi sbrighi a rientrare. C’è da preparare per stasera.

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Capitolo 51
*** Cena o interrogatorio? ***


Buongiorno a tutti e buon inizio estate. Dopo il pranzo a casa di Misaki, è la volta della cena a casa di Chiaki. Una giornata ricca di eventi per i nostri due amici. Il padre di Chiaki accetterà la scelta della figlia?

CAPITOLO 51: Cena o interrogatorio?

Ecco Misaki, puntualissimo come sempre.
- Ciao Misaki. Tutto bene poi oggi?
- Sì, tutto a posto.
- Tuo fratello? Ha avuto altri problemi con i tuoi?
- No, anche perché è andato via subito dopo di te. Cerca di stare in casa il meno possibile quando ci sono i miei.
- Che situazione assurda. Ma credo che sia abbastanza normale. Spero che migliori. Ora però entra.
- D'accordo.
Entriamo in casa. È la prima volta che entra in casa mia. In confronto alla sua è piccolissima.
- Permesso.
- Mamma, c'è Misaki.
Mia madre arriva di corsa. Era così impaziente di conoscerlo?
- Eccomi Chiaki. Piacere di conoscerti.
- Sono Matsuo Misaki. Il piacere è tutto mio signora.
La mamma si avvicina a me e mi dice ad un orecchio.
- Ma dove l'hai trovato? È veramente uno schianto.
- Ma mamma.
Che vergogna. Mia mamma ha sempre da dire qualcosa che mi imbarazza.
- Che c'è? Ho qualcosa che non va?
- No, Misaki. Lascia perdere. Vieni, andiamo a tavola. Così ti presento a mio padre.
Ecco l'ora della verità. Ho passato l'intero pomeriggio a parlare con papà per evitare che lo attacchi subito ma non so cosa dirà.
- Papà, lui è Misaki, il mio ragazzo.
- Buonasera signor Ishimaru. Io sono Matsuo Misaki.
- Sì, so chi sei. Mia figlia mi ha parlato di te.
Sembra calmo. Mi aspettavo lo attaccasse subito, invece no. Ci accomodiamo a tavola. Mio padre stranamente è silenzioso. All'improvviso fa una domanda a Misaki.
- Misaki-kun, Chiaki mi ha detto che state insieme da un paio di mesi, ma che vi conoscete da più di un anno. Come vi siete conosciuti? Lei era ancora al liceo, mentre tu eri già all'università.
- Ci ha presentati un mio compagno di corso. Ci siamo trovati tutti insieme ad una fiera. Per qualche strano motivo ho passato tutta la giornata a parlare con Chiaki.
È riuscito a rispondere senza dire niente di Hiro-kun e Kaito-kun. Per ora papà non ha chiesto niente di strano, ma chissà fino a quando durerà.
- Lo sai che mia figlia vuole diventare medico?
- Certo che lo so. È bravissima.
- Appunto. Ha una brillante carriera davanti a se. Vedi di non intralciarla. Se dovesse mai tralasciare lo studio per te giuro che non te lo perdonerei mai.
- Non potrei mai farlo. E poi Chiaki si impegna sempre molto nello studio. È la prima a darne la priorità su tutto.
- Misaki ha ragione. So benissimo quanto sia importante lo studio. Non sai quanto sia difficile riuscire a trovare anche il tempo di stare un po' insieme.
- E tu, invece? Studi letteratura inglese, vero? Cos'hai intenzione di fare poi?
- Ancora non lo so, però penso che andrò a lavorare nell'azienda di mio padre. Avrebbe bisogno di una persona che sa bene l'inglese.
- Hai detto che ti chiami Matsuo, giusto? Non dirmi che l'azienda di tuo padre è...
- La Matsuo Corporation. La conosce?
- Certo che la conosco. Tuo padre e io passavamo un sacco di tempo insieme quando eravamo giovani. Poi sapevo che aveva aperto un'azienda, ma non sapevo che avesse un figlio della tua età. Chiaki, ora sono più tranquillo. Sono veramente brave persone.
- Davvero? Vuol dire che non ce l'hai più con lui?
- Non posso non avercela con lui. Ti sta portando via da me. Però credo che dovrò farmene una ragione. Ma ti avverto, Misaki-kun. Se fai soffrire la mia bambina non ti perdonerò mai.
- D'accordo.
Per fortuna è andato tutto bene. Non pensavo che papà conoscesse il padre di Misaki. La cena prosegue tranquilla. La mamma ogni tanto fa delle domande imbarazzanti, ma Misaki sa sempre come tirarsene fuori. È stata una giornata estenuante. Per fortuna è andato tutto bene.

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Capitolo 52
*** La lettera ***


Buongiorno a tutti. Con questo capitolo entreremo nella fase forse più triste della storia. Si parte da una buona notizia per Chiaki, ma purtroppo non sarà l'unica della giornata. Dovrà fare una scelta: l'amore o il futuro? Cosa sceglierà?

CAPITOLO 52: La lettera

Oggi sono uscite le graduatorie per la borsa di studio. Ho appuntamento con Misaki per andare a leggerle. Non ci spero molto. Io ci ho messo tutto l'impegno possibile, quindi qualunque sia il risultato sono soddisfatta.
- Ciao Misaki.
- Ciao Chiaki. Sono appena stati esposti i risultati.
- Non dirmi che sei già andato a vedere.
- No, ti ho aspettata. Andiamo.
C'è qualcosa di strano. Non so perché ma ho la sensazione che Misaki sia preoccupato per qualcosa.
- Misaki, come mai...
- Chiaki, guarda. Ci sei. Sei l'unica del primo anno ad essere in graduatoria. Congratulazioni.
- È vero, c'è il mio nome. Incredibile. Ce l'ho fatta.
- Lo sapevo che eri bravissima. Ma volevi dirmi qualcosa prima?
- No, niente. Scusa.
Forse ho frainteso. Sembra il solito. Però non so perché non sono tranquilla.
- Io direi di festeggiare. Ti offro qualcosa da bere.
- Veramente sarei io a dover offrire.
- Forse, ma non permetterò mai che la mia ragazza mi paghi da bere. Non sarebbe educato da parte mia.
- Ho capito, offri tu.
Andiamo in un bar e prendiamo qualcosa da bere. Però continuo a pensare che ci sia qualcosa che lo preoccupa. Ogni tanto diventa pensieroso e guarda in basso.
- Chiaki, senti.
- Sì, Misaki. Dimmi. Qualcosa non va?
- Qualche giorno fa mi è arrivata questa lettera. Vorrei che la leggessi.
- Va bene. Devo preoccuparmi?
Non mi risponde. Chissà cos'è questa lettera. Sarà questa che lo preoccupava?
Inizio a leggere. Viene da un college di Londra.
"Egregio signor Matsuo Misaki.
Siamo lieti di informarla che è stato selezionato per partecipare a un programma di studi presso il nostro college della durata di mesi 6. La preghiamo di confermarci la sua disponibilità entro il giorno 15 settembre.
Le porgiamo i nostri più cordiali saluti."
Ma il 15 settembre è oggi.
- Cos'è? Perché ti è arrivata una lettera simile? E perché non mi hai detto niente prima?
- Avevo compilato i moduli per partecipare a quel programma di studi prima di conoscerti. Ormai non pensavo più che potessero chiamarmi. Sarebbe un'ottima esperienza per me, ma non so cosa fare. Non voglio separarmi da te. Finalmente mi sono deciso a fartela leggere.
- Era questo che ti preoccupava prima?
- Te n'eri accorta? Pensavo di comportarmi normalmente. Scusa se ti ho fatto preoccupare.
- Sono contenta che me ne abbia parlato.
- Voglio sapere da te cosa dovrei fare. Sono confuso e ho paura di fare la scelta sbagliata.
Cosa posso dirgli? Non voglio separarmi da lui. Ma non voglio neanche che rinunci a una cosa tanto importante solo per me. Non me lo perdonerei mai. Però se ci penso, 6 mesi senza vederlo. Sto male solo a pensarci.
- Vorrei dirti di rimanere con me, ma non posso farlo. Questa una grossa opportunità per te. Non voglio che rinunci ad andare solo per me. Potresti pentirtene.
- Saremmo lontani per 6 mesi però. Non so se potrò resistere.
- Ci sentiremo. Sarà difficile ma ce la faremo. Misaki, devi andare. Potrebbe non capitarti più un'occasione simile.
Mi vengono le lacrime agli occhi a dire una cosa simile, ma non posso fare altrimenti. Dovesse accadere a me credo che mi direbbe la stessa cosa. Sei mesi sono lunghi, ma non infiniti. Sarà dura, ma resisteremo.
- Chiaki, stasera mi chiameranno per avere la risposta. La partenza dovrebbe essere tra un paio di settimane.
- Così presto?
Solo due settimane. Poi non lo vedrò più per sei mesi. Mi sembreranno un'eternità.
Mi abbraccia e mi dice
- Chiaki, voglio averti per me ogni singolo istante di queste due settimane che ci restano. Ti va se andiamo alla casa al mare fino alla mia partenza? Non hai esami, giusto?
- No, per questo semestre li ho finiti. Andiamo. Viviamo queste due settimane condividendo ogni minuto.
So di aver fatto la scelta giusta dicendogli di andare, ma il mio cuore sta soffrendo e urlando di trattenerlo qui. Se glielo dicessi, però, non partirebbe più e non voglio che accada. Misaki, vivi le tue esperienze e torna da me. Ti aspetterò.

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Capitolo 53
*** Un dono per due ***


Buongiorno a tutti. Abbiamo ormai raggiunto l'apice della storia. Misaki sta per partire, perciò lui e Chiaki decidono di passare il tempo che resta insieme. Inoltre il ragazzo ha preparato un regalo speciale per Chiaki. Cosa sarà?

CAPITOLO 53: Un dono per due

Queste due settimane sono volate e domani partirà. Oggi è l'ultimo giorno che possiamo passare insieme.
- Chiaki, sorridi. Abbiamo ancora un'intera giornata da passare insieme.
- Lo so Misaki, ma non riesco a trattenermi. Scusa.
Non so cosa gli è preso, ma a quelle parole mi stringe in un abbraccio. A quanto pare anche lui prova le stesse cose che provo io. Ha cercato di nasconderle finora, ma entrambi siamo arrivati al limite.
- Chiaki, mi mancherai. I prossimi sei mesi saranno durissimi senza di te.
- Misaki...
Quando è successo? Quand'è che è diventato impossibile vivere senza vedersi? Forse queste due settimane di convivenza hanno peggiorato le cose. Ora sarà ancora più difficile.
- Pensavo di aspettare domani a dartelo, ma ho deciso che è meglio se te lo do ora. Ho un regalo per te Chiaki, anzi per noi. Vado a prenderlo.
- Ma cos...
Un regalo per noi? Cosa significa? Eccolo che ritorna. Non vedo niente.
- Chiudi gli occhi e fidati di me.
Cosa vorrà fare? Mi prende la mano sinistra. Non dirmi che... Apro gli occhi. Un anello. Anzi, una fedina.
- Ma cosa significa?
- Quando sarai triste voglio che la guardi. Io capirò che mi stai pensando. Ne ho presa una anche per me. Voglio che me la metta tu.
Ha un'altra fedina in mano, che fa coppia con la mia. Gliela metto al dito.
- Anche tu voglio che faccia la stessa cosa. Quando sarai triste guardala e lo saprò.
- Finché avremo queste non saremo mai soli. Chiaki, sono sicuro che il nostro amore supererà anche la distanza che ci separerà. E alla fine sarà ancora più forte di prima.
Non toglierò mai questo anello. In questo modo una parte di lui sarà sempre con me.
- Misaki, quanto tempo abbiamo ancora prima di dover andare a casa?
- Un paio d'ore. Ma perché me lo chiedi?
- Mi vergogno a dirlo... Voglio farlo un'ultima volta.
Non gliel'ho mai chiesto così. Mi vergogno. Però è quello che desidero in questo momento.
- Chiaki, voglio che sia indimenticabile.
Non so perché, ma è stato meglio delle altre volte. Spero che questi sei mesi passino in fretta, così da poter tornare qui insieme.
La giornata è finita, dobbiamo rientrare. Misaki mi porta a casa. Domani mattina parte e deve ancora sistemare le ultime cose.
- Chiaki, ci vediamo domani, vero?
- Sì. Verrò all'aeroporto a salutarti.
- Allora a domani.
Se ne sta per andare. D'istinto corro verso di lui e lo bacio. Ora però è meglio se rientro in casa.
- Misaki, ti amo.
- Anch'io ti amo, Chiaki.
Va via. Guardo l'anello che mi ha dato e cerco di convincermi che è giusto che parta. Vorrei dirgli di non partire, ma cerco di trattenermi per il suo bene. Non voglio che rimanga qua solo per me. Devo resistere. Sei mesi passeranno in fretta, e dopo tornerà tutto come prima.

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Capitolo 54
*** La partenza di Misaki ***


Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Ieri non ero a casa, quindi mi sono bloccata, ma oggi pubblico il capitolo 54. Capitolo triste, che vede la separazione tra Chiaki e Misaki. Secondo voi cosa accadrà nei prossimi 6 mesi?

CAPITOLO 54: La partenza di Misaki

Il giorno della partenza è arrivato. Non pensavo arrivasse così in fretta, ma purtroppo è così. Oggi Misaki partirà per Londra. Staremo lontani sei mesi, sei lunghi mesi.
- Chiaki, sei sveglia? Se non ti sbrighi farai tardi.
- Sì, mamma. Sono pronta.
- Prima di uscire, mangia qualcosa.
- Non ho fame ora. Preferisco andare via subito. Non voglio fare tardi.
- Sei sicura di voler andare da sola? Non vuoi che ti accompagni?
- No, preferisco così.
L'autobus per l'aeroporto è puntuale. Sembra che tutto voglia che il momento del nostro addio arrivi in fretta. Sono arrivata. Chissà se Misaki e la sua famiglia sono già qui.
- Chiaki-chan, sei qui. Mio fratello è già dentro a sbrigare le ultime faccende burocratiche.
- Ciao Mamoru-kun, stavi aspettando me?
- Sì, così ti porto da lui. Ne ho approfittato per allontanarmi anche dai miei genitori.
- Il tuo rapporto con loro non è migliorato a quanto pare.
Non risponde. Credo che la situazione non sia affatto migliorata. Ora che Misaki va via penso che avrà ancora più problemi a comunicare con loro.
- Ecco, sono laggiù. Misaki ti starà aspettando.
È laggiù che saluta i suoi genitori. Non mi ha ancora visto. Ecco, ora mi sta guardando. Mi viene incontro.
- Chiaki, sei arrivata finalmente.
- Ciao Misaki.
Perché non riesco a parlare con lui come al solito? Qualcosa mi blocca. Rimaniamo in silenzio. All'improvviso interviene sua madre.
- Ragazzi, avrete un sacco di cose da dirvi. Vi lasciamo un po' soli.
Si allontanano e ci lasciano soli. Devo riuscire a parlarci, ma ogni volta che ci provo sento che mi viene da piangere.
- Il giorno della partenza è arrivato, Chiaki.
- Già.
Non riesco ad alzare lo sguardo. Non voglio piangere davanti a lui.
- Chiaki, guardami.
Si avvicina a me e fa in modo che lo guardi in faccia. Appena il mio sguardo incrocia il suo le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
- Misaki, non volevo che mi vedessi piangere. Ma non riesco più a trattenermi.
- Chiaki, sono solo sei mesi. Vedrai che passeranno in fretta. Poi ci sentiremo tutti i giorni, te lo prometto. Appena mi sarò sistemato ti chiamerò.
- Ma mi mancherai comunque.
- Anche tu mi mancherai Chiaki. Ma farò in modo che la distanza che ci sarà tra di noi non sia inutile. Mi impegnerò nello studio e tornerò da te. Ora me lo dai un bacio?
Mi asciugo le lacrime e lo bacio. Un lungo bacio d'addio. In quel momento annunciano l'imbarco passeggeri dell'aereo che deve prendere Misaki. Deve andare.
- Chiaki, è ora. L'aereo sta per partire. Ah, quasi dimenticavo. Prenditi cura di Mamoru. Sono preoccupato per lui. Cerca di supportarlo se dovesse avere bisogno.
- Certo, conta su di me. Se avrà bisogno di consigli, io sarò sempre disponibile.
- Ora vado, i miei genitori li ho già salutati prima. Ciao Chiaki.
Se ne va. Lo seguo con lo sguardo finché riesco. Ricomincio a piangere. Ora però non c'è nessuno che mi può consolare. Mi volto verso l'uscita e vedo Hiro-kun. Ma cosa ci fa qua?
- Chiaki-chan, perché non mi hai detto niente?
- Hiro-kun...
Non so perché è qui, ma scoppio a piangere sulla sua spalla. Lui non dice niente e mi sorregge. Hiro-kun, grazie. Sei un vero amico.

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Capitolo 55
*** Amicizia ***


Eccoci con un nuovo capitolo. Finalmente inizia il periodo di separazione tra Chiaki e Misaki, periodo che per Chiaki sarà difficilissimo da superare. Ma con la forza di volontà e i problemi che nasceranno ogni giorno riuscirà ad andare avanti.

CAPITOLO 55: Amicizia

Non so per quanto tempo sono rimasta appoggiata alla spalla di Hiro-kun. Credo di aver sfogato tutte le lacrime su di lui. Ora mi sento un po' meglio, lo devo ammettere.
- Finalmente hai smesso di piangere, Chiaki-chan. Va un po' meglio?
- Sì, anche se ne sento già la mancanza.
- Ma perché non me lo hai detto? Ti sei tenuta tutto dentro.
- È successo tutto all'improvviso... A proposito, come mai sei qua?
- Mi ha chiamato tua madre preoccupata. È stata lei a dirmi che Matsuo-kun sarebbe partito per Londra oggi. Appena l'ho saputo ho chiesto a Kaito di accompagnarmi qua. Anche lui non sapeva niente.
- C'è anche Kaito-kun?
Guardo verso l'uscita. Kaito-kun è là seduto in attesa di Hiro-kun. Non mi ero accorta di lui.
- Ha preferito che venissi avanti da solo. Ora mi spieghi perché Matsuo-kun è partito? Tua madre non mi ha detto altro. Solo che sarebbe partito oggi e che eri distrutta.
- Semplicemente è stato selezionato per partecipare a un programma di studi a Londra della durata di sei mesi.
- E tu non lo hai fermato?
- No, non avrei mai potuto farlo. Sono stata io a dirgli di accettare. Non poteva perdere un'occasione simile. Il problema è che non pensavo di soffrire così la sua partenza.
- Chiaki-chan, credo che tu abbia fatto la scelta giusta. Sei mesi passeranno in fretta, vedrai.
- Lo spero tanto. Ora so soltanto che mi manca, ma che ormai non posso più tornare indietro.
Chissà se i genitori di Misaki sono ancora qua? Ci hanno lasciato soli, dovendo rinunciare agli ultimi minuti con il figlio. Vorrei ringraziarli. C'è un po' di casino che viene da fuori. Vedo Kaito-kun che sta andando a vedere.
- Che starà succedendo? Vieni, Chiaki-chan. Andiamo a vedere.
- Arrivo, non tirare.
Ci avviciniamo. Kaito-kun sembra voglia calmare le persone che stanno litigando. Che le conosca? Un momento! Ma sono i genitori di Misaki. Credo mi abbiano visto.
- Chiaki-chan, diglielo tu a mio figlio che ogni tanto potrebbe anche venire a dormire a casa. Non può sempre stare da Kentaro-kun.
- Mamma, io faccio quello che voglio. Non puoi obbligarmi a stare a casa. Anzi, stavo pensando di trasferirmi da Kentaro.
- Non dire sciocchezze. Hai solo 17 anni, non ti permetterò di fare una cosa simile.
- Ancora per un mese, poi sarò libero di fare quello che mi pare.
- Ma per questo mese comando ancora io, signorino. Quindi ora mi ascolti e torni a casa con noi.
La situazione sta degenerando. Possibile che l'assenza di Misaki abbia portato a una situazione del genere. Forse è meglio intervenire.
- Scusate. Io non vi conosco, ma non vi siete accorti che state dando spettacolo? Non è meglio parlarne con più calma?
Hiro-kun, ma cosa? Come mai è intervenuto lui?
- Lascia stare, Hiro-kun. Ci penso io. Mamoru-kun, signora, forse è meglio che vi calmiate. Mamoru-kun, tua madre ha ragione. Non puoi sempre stare fuori. Pensa anche a come si sente lei in questo momento. Misaki è partito e tu vuoi andare a tutti i costi da Kentaro-kun. Non dico non dobbiate vedervi, ma pensa anche agli altri.
- Lo so benissimo che sentono la mancanza di Misaki, cosa credi? Però già in queste due settimane che voi eravate alla casa al mare mi sono dovuto fermare a casa a dormire tutti i giorni. Direi che oggi posso anche andare da Kentaro, no?
E ora? A chi do ragione? Non sapevo che Mamoru-kun si fosse fermato a casa a dormire durante queste due settimane. Vorrei stare dalla parte di Mamoru-kun, ma non vorrei mettermi contro i genitori di Misaki.
- Chiaki-chan, ti vedo in difficoltà. Posso chiederti una cosa? Ma tra Mamoru-kun e Kentaro-kun che relazione c'è?
- La stessa che c'è tra te e Kaito-kun.
- Allora avevo capito bene. Senti, posso fare un tentativo?
- D'accordo, ma cos'hai in mente?
- Aspetta e vedrai.
Che vuole fare Hiro-kun? Ha trovato una soluzione?
- Se mi permettete intervengo anche io. Mi chiamo Hanamori Hiroshi e conosco vostro figlio Misaki, oltre ad essere il migliore amico di Chiaki-chan. Forse ho una soluzione, così magari la smettete di litigare. Allora, Mamoru-kun. Puoi sempre passare la giornata con Kentaro-kun e rientrare a dormire, no? Almeno fai contenta tua madre.
- Credo che lei non sia contenta comunque. Vorrebbe che non vedessi per niente Kentaro. Non è forse così mamma?
- Non è il momento di parlare di queste cose. Mamoru, quando capirai che quello che fai è sbagliato? Non sai quanto soffra nel vederti così.
- Perché dovrebbe essere sbagliato? Ognuno è libero di vivere come vuole e amare chi vuole. Mamoru-kun, sei già fortunato, sai? Anche se contrariata, tua madre ti lascia fare. La mia invece non ne voleva sapere.
- Vuoi dire che...
- Sì, lui è uno degli amici di cui ti avevo parlato.
- Ora ho capito perché sei intervenuto. D'accordo. Mamma, ti va bene se sto con Kentaro oggi e rientro a dormire?
- Va bene, penso che debba accontentarmi. Torni in città con noi?
- No, Kentaro sta venendo qua. Torno con lui. Ci vediamo stasera.
- Va bene, non fare troppo tardi.
Per fortuna si è risolto tutto. Almeno per ora. Certo che non so se è meglio la situazione di Mamoru-kun o quella che aveva Hiro-kun.
- Chiaki-chan, grazie per essere intervenuta. E anche a te, Hanamori-kun, grazie.
- Figurati. Senti, ti lascio il mio numero. Per qualunque problema, chiamami. Ti aiuterò volentieri.
- Grazie Chiaki-chan.
Dopo aver passato il numero a Mamoru-kun, aspettiamo l'arrivo di Kentaro-kun e poi ci allontaniamo dall'aeroporto. Forse non è bello pensarlo, ma questa faccenda mi ha fatto, per un attimo, dimenticare la partenza di Misaki. Riuscirò a superare questi sei mesi e, quando ci rincontreremo, ci ameremo ancora di più.

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Capitolo 56
*** Lontani ***


La lontananza tra Chiaki e Misaki dura già da un po' e la ragazza inizia a farci l'abitudine. Per non pensare a lui passa le giornate a studiare da sola, ma si sa, anche la biblioteca è un buon posto per conoscere qualcuno.

CAPITOLO 56: Lontani

Ormai è passato un mese da quando Misaki è partito per Londra. All'inizio è stato difficile far passare le giornate. Ora, invece, riprendendo le lezioni, mi concentro sullo studio e riesco a pensarci il meno possibile.
- Ishimaru-chan, vai in biblioteca a studiare pure oggi?
- Sì, Ayako-chan. Mi aiuta a non pensare alla lontananza di Misaki.
- Ma non l'hai più sentito?
- Ci sentiamo tutti i giorni, ma per poco tempo dato il costo delle chiamate intercontinentali. Poi ci scambiamo mail. Però la differenza di fuso orario è abbastanza problematica.
- Però ora va meglio, vedo. All'inizio sembravi sempre assente.
- Sì, sto un po' meglio. Credo che con il tempo ci sto facendo l'abitudine. Però mi manca moltissimo. Ora vado però. A domani.
- A domani.
Se fossimo andate ancora avanti a parlare credo che avrei iniziato a piangere. Se mi fermo a pensare mi succede sempre. Meglio che mi avvii verso la biblioteca e mi immerga completamente nello studio.
Entro in biblioteca, mi siedo e mi metto a ripassare le lezioni di oggi. A quest'ora si sta bene qua, perché non c'è quasi nessuno. Non rischio di essere disturbata dagli altri studenti.
Bene, direi che per oggi può bastare. Ora approfitto dei computer che ci sono qua per mandare una mail a Misaki. Dovrebbe essere in pausa pranzo e quindi dovrebbe leggerla.
Ecco, mi ha risposto. Dice che non riesce a chiamarmi perché è indaffarato. Sarebbe la prima volta che non ci sentiamo. Però non posso obbligarlo a chiamarmi tutti i giorni. Se è impegnato ovviamente è giusto che si concentri su quello che ha da fare. Però gli scrivo che se dovesse liberarsi può chiamarmi a qualunque ora. Voglio sentirlo.
- Scusami, dovrei chiudere.
Ma che ore sono? Accidenti, è tardissimo.
- Sì, scusami. Me ne vado subito.
- Finisci pure se hai da fare. Solo non metterci troppo.
- No, ho finito. E ammetto di non aver visto l'orologio.
Misaki ancora non ha risposto all'ultima mail. Vorrà dire che mi connetterò quando arrivo a casa. Ora è meglio che vada.
- Senti, ho notato che vieni tutti i giorni. E sempre abbastanza tardi per giunta.
- Sì. Vengo qua finiti i corsi all'università. Mi piace qui, perché è tranquillo. Ma ora me ne vado.
- Aspetta. Permettimi di offrirti un caffè.
- Veramente io...
- Ah, già. Non mi sono presentato. Sono Sasaki Toshiro.
- Io sono Ishimaru Chiaki. Piacere di conoscerti Sasaki-san.
- Allora, posso offrirti qualcosa?
- Veramente dovrei tornare a casa...
- Dai, vorrei solo scusarmi per averti costretta ad andare via di corsa. Giusto un caffè.
Forse potrei distrarmi un po'. Magari tra un po' mi chiama Misaki però. Ma in fondo è solo per un caffè. Non ci vedo niente di male.
- D'accordo, accetto.
Non avevo mai fatto caso a lui in questo periodo. Si vede proprio che ultimamente non mi guardo intorno. Sembra simpatico, forse può nascere una bella amicizia.

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Capitolo 57
*** Problemi per Mamoru ***


Chiaki e Sasaki stanno diventando amici, all'insaputa di Misaki. Intanto nuovi problemi tra Mamoru e i suoi genitori. Si risolverà?

CAPITOLO 57: Problemi per Mamoru

Ieri non sono riuscita a parlare con Misaki. Ho aspettato alzata fino a tardi ma non ho ricevuto la sua chiamata. Anche all'ultima mail che gli ho scritto non ha più risposto. Probabilmente era davvero impegnato. Vorrà dire che ci sentiremo stasera.
- Anche oggi sei concentrata nello studio, vedo.
- Ciao Sasaki-san. Mi hai spaventata, sai?
- Scusami, non volevo. Ma non ti stanchi a studiare sempre?
- No, e poi non mi fa pensare troppo a una cosa.
- Scusami, sono stato invadente. Senti, posso chiederti una cosa? Ti piace il teatro?
- Non saprei, non ci sono mai andata. Perché me lo chiedi?
- Sabato sera c'è uno spettacolo in cui uno che conosco recita. Mi ha dato due biglietti. Mi chiedevo se ti piacerebbe venire con me.
Un invito? Non dirmi che...
- Perché proprio io? Non puoi chiedere a qualcun altro?
- Ho già chiesto ad alcuni miei amici, ma sabato sono tutti impegnati. Mi spiace sprecare il biglietto, quindi ho pensato di chiedertelo. Ma forse non ti va.
Che faccio? So che una serata del genere non dovrebbe significare nulla, ma se lo venisse a sapere Misaki sarebbe un bel casino. Però forse potrebbe distrarmi. Nell'ultimo mese non ho fatto altro che studiare e stare al PC per comunicare con lui. Però forse è meglio dire a Sasaki-san che ho il ragazzo. Non vorrei che fraintendesse le cose.
- Io, veramente...
In quel momento sento vibrare il mio cellulare. È Mamoru-kun. Se mi chiama deve avere dei problemi. Faccio su velocemente le mie cose e mi avvio verso l'uscita.
- Scusami, devo andare. Ne riparliamo domani.
Esco dalla biblioteca e rispondo al telefono.
- Pronto.
- Finalmente, Chiaki-chan.
Sembra stia piangendo. Ma cosa è successo?
- Mamoru-kun, stai bene? Cosa succede?
Con la voce un po' tremolante mi risponde.
- Ho litigato con i miei genitori, e poi con Kentaro per lo stesso motivo. Ora non so più dove andare.
- Dove sei adesso?
- Sono nel parco che c'è vicino a casa.
- Lo conosco. Ti raggiungo e mi racconti tutto.
- D'accordo. Senti, secondo te posso chiamare mio fratello?
Dunque, a Londra ora sono le 11. No, meglio di no.
- A quest'ora ha lezione. Meglio aspettare ancora un attimo. Comunque arrivo. Aspettami.
Chissà cos'è successo? Se ha litigato anche con Kentaro-kun è grave. Spero tanto di riuscire ad aiutarlo. Ora però è meglio che mi sbrighi.

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Capitolo 58
*** Ammettere il proprio errore ***


Finalmente scopriamo quali problemi affliggono Mamoru. Intanto nello scorso capitolo si inizia a capire che Sasaki-san si è avvicinato a Chiaki non per diventare suo amico ma per qualcosa di più. Ma la nostra amica è impegnata, chissà cosa succederà.

CAPITOLO 58: Ammettere il proprio errore

Eccomi finalmente. Laggiù c'è Mamoru-kun.
- Mamoru-kun, cos'è successo?
- Credo di aver fatto un casino. E ora non so più dove andare.
- Te la senti di raccontarmi cosa è successo? Magari andiamo a casa mia, che inizia a far freddo.
- D'accordo. Grazie Chiaki-chan.
Ci avviamo verso casa. In tutto il tragitto non ha detto una parola e mi sembrava molto pensieroso.
- Eccoci, siamo arrivati. Vieni, entra.
- Permesso.
- Mamma, sono a casa.
- C'è tua madre? Sicura che non disturbo?
- Non preoccuparti. Vieni, te la presento.
- Chiaki, con chi parli? C'è qualcuno?
Mia madre esce dalla cucina incuriosita.
- Mamma, lui è Mamoru-kun, il fratello di Misaki. Può fermarsi qua a cena?
- Certamente, è un vero piacere conoscerti.
- Il piacere è mio, signora. Mi scusi per il disturbo.
- Non disturbi affatto. Chiaki, fai accomodare Mamoru-kun, mentre preparo la cena.
- Sì, mamma. Vieni, andiamo di sopra che stiamo più tranquilli.
- D'accordo.
Saliamo in camera mia. Poso le mie cose e poi iniziamo a parlare.
- Ora mi spieghi cosa è successo?
- Sono scappato di casa.
- Cosa? Ma sei impazzito? Per quale motivo l'avresti fatto?
- Perché, da quando mio fratello è partito, non mi hanno più permesso di andare a dormire da Kentaro. E domani è il mio compleanno...
- È il tuo compleanno? Non lo sapevo. Ma cosa c'entra il compleanno?
- Kentaro mi ha chiesto di festeggiarlo insieme, sperando che dopo tanto tempo mi avrebbero concesso una serata con lui e invece...
Povero Mamoru-kun. Mi fa pena vederlo così. Non so che fare per risolvere la situazione.
- Ma è per questo che sei scappato di casa?
- Sì. Dopo che mi hanno negato la serata, ho deciso di andarmene. Così mi sono presentato a casa di Kentaro. Solo che, dopo che ha saputo cosa avevo fatto, mi ha mandato via dicendomi di non farmi rivedere finché non risolvo con i miei.
- Forse non vuole avere problemi con i tuoi genitori. Devi capire che se il rapporto che hanno si incrina ulteriormente potrebbe anche avere dei problemi. Tu sei ancora minorenne.
- Sì, ma io voglio stare con lui.
- Questo lo so benissimo. Però prima di fare una cosa del genere dovresti pensare alle conseguenze. Non dico che i tuoi genitori abbiano ragione, però ora sei tu ad essere passato dalla parte del torto. Kentaro-kun avrà pensato alla stessa cosa e ha preferito non peggiorare la situazione.
- Credo di aver sbagliato tutto stasera. Se mio fratello fosse a casa, saprebbe come risolvere la situazione.
In quel momento suona il telefono. È Misaki. Che strano che chiami a quest'ora.
- È lui. Vuoi parlarci dopo?
Mamoru-kun annuisce e io rispondo al telefono. Misaki era preoccupato del fatto che non gli avessi mandato mail oggi, per quello mi ha chiamato così presto. Io gli spiego la situazione e mi chiede di parlare con suo fratello. Probabilmente gli sta dicendo le stesse cose che ho detto io prima. Mamoru-kun però mi sembra che sia un po' più tranquillo. Dopo mi conviene parlare con i suoi genitori per cercare di risolvere la situazione. Non voglio che il suo compleanno e la relazione che ha con Kentaro-kun vengano rovinate per una cosa del genere. Spero si risolva tutto per il meglio.

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Capitolo 59
*** Compleanno movimentato ***


Eccoci qua con un nuovo capitolo. Questo capitolo è interamente dedicato a Mamoru e ai suoi sentimenti. Finalmente riuscirà a dire ai genitori quello che pensa e forse ne trae qualcosa di buono.

CAPITOLO 59: Compleanno movimentato

Ieri sera alla fine sono riuscita a sistemare temporaneamente le cose. Mamoru-kun ha deciso di tornare a casa e scusarsi per il suo comportamento. Non so cosa sia successo con Kentaro-kun. Io gli ho consigliato di provare a chiamarlo per scusarsi. Spero che anche con lui sia andato tutto bene. Ora mi ha invitato a pranzo per il suo compleanno. Per fortuna non ho lezione oggi perché c’è un’assemblea degli insegnanti.
- Averlo saputo prima magari riuscivo a comprargli un regalo migliore. Ho dovuto chiedere consiglio a Misaki ieri sera. È lui che mi ha consigliato di prendergli il lettore mp3.
Eccomi a casa sua. Ma quello davanti alla porta è Kentaro-kun. Perché non entra?
- Ciao Kentaro-kun. Non c’è nessuno in casa?
- Veramente non ho neanche suonato. Non sono mai entrato in casa senza di lui. E dopo quello che è successo ieri ho paura di non riuscire a parlarci.
Chissà se l’ha chiamato. Se è qui è buon segno però.
- Entriamo insieme. Così non ti trovi solo davanti a tutti. Andiamo.
Entriamo in casa. Kentaro-kun rimane indietro. Io intravedo Mamoru-kun e lo vado a salutare.
- Ciao Chiaki-chan. Grazie per essere venuta.
Sembra ansioso. E credo di sapere perché.
- Ciao Mamoru-kun. Guarda un po’ chi ho trovato fuori?
Appena lo vede cambia subito espressione.
- Kentaro...
C’è una strana atmosfera e devo ammettere che mi sento un tantino di troppo.
- Kentaro, scusami per ieri. Avevi ragione, mi sono comportato come uno sciocco.
- Hai ragione, ti sei proprio comportato come uno sciocco... Ma sei lo sciocco più adorabile che conosca.
Per fortuna si è risolto almeno tra di loro. Ammetto di conoscere poco Kentaro-kun, ma da quello che ho sentito ora ho capito che ama veramente Mamoru-kun. Chissà dov’è la madre di Misaki.
- Ciao Chiaki-chan. Sei sola? Non è venuto Mamoru ad aprirti?
- Salve signora. Sì, è venuto ad accogliermi, ma ora è con Kentaro-kun.
Ma che sta facendo? Si fionda verso l’ingresso dove sono loro.
- A-aspetti signora. Non vorrà...
Troppo tardi. Non sono riuscita a fermarla. Dall’espressione che ha non deve averli presi in un bel momento.
- Mamoru, invece di stare qui a sbaciucchiarti con Kentaro-kun, fai accomodare gli ospiti e vai nel salone a dare una mano a tuo padre.
Penso che stia facendo di tutto per separarli definitivamente. Addirittura arrivare ad intromettersi in situazioni simili. Ho paura che entro stasera succeda un casino. Mamoru-kun sembra un po’ contrariato, ma si allontana comunque dall’ingresso e viene verso di me, trascinando Kentaro-kun per mano.
- Non la sopporto più. Era meglio quando non mi parlava, almeno potevo fare quello che volevo. Ora sembra che mi sorvegli.
- Calmati Mamoru-kun.
- No che non mi calmo. Da quando Misaki è partito, la situazione peggiora di giorno in giorno. Non mi fa più uscire la sera e, se esco durante il giorno, continua a chiamarmi al cellulare per chiedermi ogni cosa che le viene in mente. Sono arrivato al punto ti spegnerlo per non farmi disturbare.
In effetti sta esagerando. Credo che lei sia arrivata al limite della sopportazione. Non ha mai accettato la relazione tra Mamoru-kun e Kentaro-kun. Ha provato a sopportare sperando fosse una cosa passeggera, ma ora sta facendo di tutto per separarli. Io non so proprio cosa fare per aiutarli.
- Mamoru-kun, cerca di sopportare. Prima o poi rinuncerà a separarvi.
- Mi chiedo quando questo succederà. Comunque ora andiamo nel salone.
Finalmente ci sediamo per il pranzo. La tensione è alle stelle e le uniche parole che si scambiano Mamoru-kun e sua madre sono “Mi passi il sale” o frasi simili. Più che una festa di compleanno sembra che sia morto qualcuno.
- Chiaki-chan, riesci a sentire Misaki ogni tanto? Qua non chiama quasi mai e quando lo fa sta sempre pochissimo.
- Io, veramente, ci parlo tutte le sere. E ci scambiamo anche parecchie mail. Davvero non chiama mai?
- Mamma, io ci parlo con Misaki. Forse non ha molti soldi sulla scheda del telefono per chiamare sempre lui. Comunque quando lo chiamo trova sempre il tempo per ascoltarmi.
- Hai bisogno di fare chiamate intercontinentali per parlare, tu? Cosa avrai poi da dirgli che non puoi dire a me, mi chiedo.
- Come se potessi parlartene. Tu non mi ascolti mai e se lo fai è per dirmi che sto facendo qualcosa di sbagliato. Con Misaki invece posso parlare liberamente e farmi consigliare. Dovevo ascoltarlo quando mi ha detto di non dirvi nulla di me e Kentaro. Sono stato uno stupido a credere che poteste capirmi.
- E pensavi che fosse una cosa normale accettarlo? Fino a qualche mese prima uscivi con una ragazza e un bel giorno ti presenti qui a casa con Kentaro-kun. Mi chiedo la povera Ai-chan come l'ha presa. O non glielo hai mai detto?
- Ai-chan non è mai stata la mia ragazza.
- Credo di non aver capito. Ma quando te l'avevo chiesto se stavate insieme mi hai risposto di sì.
- So benissimo cosa ti avevo detto. Però in realtà non stavamo veramente insieme. Diciamo che mi copriva.
- Ti copriva... Vuoi dire che...
- Sono gay, mamma, e lo sono sempre stato. Ai-chan lo sapeva e per aiutarmi faceva finta di stare con me. Però quando ho cominciato a uscire con Kentaro ho voluto uscire allo scoperto e allora ne ho parlato con Misaki. Lui mi diceva che era presto per dirvelo, ma non ho voluto ascoltarlo. Volevo che tutti sapessero quello che ero. Non pensavo andasse a finire così.
Povero Mamoru-kun. Fatica a trattenere le lacrime. Dire una cosa del genere davanti a tutti non dev'essere stato facile. Chissà quanto ha sofferto durante tutto questo tempo.
- Mamoru, non piangere. Ci sono io con te.
- Kentaro...
- Signora, non so quanto vuole ancora andare avanti con le sue convinzioni. Però io Mamoru lo amo veramente e non è una cosa passeggera del momento.
Vorrei intervenire, ma mi sembra di non c'entrare nulla.
- Tesoro, basta essere così testarda. Guardali, si amano. Noi non possiamo cambiare le cose.
- Papà...
- Mamoru, per me quello che hai detto non è una novità. Mi ero accorto da tempo che invece di guardare le ragazze guardavi i ragazzi. Ovviamente ne ho avuto la certezza solo quando ci hai presentato Kentaro. È stato un duro colpo per me, ma sapevo benissimo di non poterci fare nulla.
- Tuo padre purtroppo ha ragione. Sono stata sciocca a non capirlo prima. Credo di avervi fatto soffrire abbastanza.
- Mamma, dici sul serio? Vuoi dire che ora posso vederlo senza problemi?
- Sì, penso che non potrò impedirtelo.
Dopo quelle parole la giornata è trascorsa molto più serena. Dopo avergli consegnato il mio regalo, che ha apprezzato molto, tocca a quello di Kentaro-kun.
- Il mio regalo è particolare. Richiede che mi diano il consenso anche i tuoi genitori, specialmente dopo il discorso di prima. Mamoru, vuoi venire a vivere da me?
Se la madre di Mamoru-kun non è svenuta a quelle parole è perché suo marito la sorreggeva. Ovviamente Mamoru non vedeva l'ora di sentirsi fare quella proposta, ma voleva anche sapere la risposta dei suoi.
- Mamoru, se vuoi andare vai. Non te lo impedirò.
Ancora non riesco a credere che la giornata si sia conclusa in questo modo. Mamoru-kun finalmente ha risolto i problemi con i suoi genitori e riesce ad andare a vivere con Kentaro-kun. Non vedo l'ora di dirlo a Misaki.

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Capitolo 60
*** Dichiarazione ***


Quando si aspetta troppo a dire le cose, poi ci si trova in situazioni poco piacevoli. Questo è successo a Chiaki con Sasaki. Per lei era solo un'amicizia, ma lui, non sapendo che la ragazza fosse impegnata, sperava in qualcosa di più. Come la prenderà?

CAPITOLO 60: Dichiarazione

Stasera vado a vedere lo spettacolo con Sasaki-san. All’inizio non sapevo se accettare o meno, ma poi ho pensato che è un bel modo di svagarmi. Ultimamente non sono mai uscita e una serata un po’ diversa mi farà bene.
- Non so cosa mettermi. Eppure di roba ne ho tanta.
In quel momento suona il telefono. È Misaki. Strano che chiami così presto.
- Pronto.
- Ciao Chiaki, ti disturbo?
- No, tu non disturbi mai. Ma come mai mi chiami così presto?
- So che stasera vai a teatro, così ho pensato di chiamarti prima.
- Vado a teatro se trovo cosa mettermi. Sono indecisa.
- Mettiti uno dei vestiti che ti ho comprato io. Mi sembra una buona occasione per usarli, no?
- Non ti dispiace se uso uno dei tuoi regali per uscire con altre persone?
- Non mi dispiace perché sei tu ad usarli. Se metti una cosa che ti ho regalato io mi fa un immenso piacere, anche se non sono lì con te per ammirarti.
- Allora metto il vestito blu. Poi pensavo di raccogliermi i capelli in maniera un po’ particolare. Vediamo che riesco a fare.
- Vorrei tanto vederti. Mi manchi tanto.
- Anche a me manchi tanto, Misaki.Ora però dovrei andare. Lo spettacolo finisce intorno alle 23:30. Possiamo sentirci dopo, ok?
- Va bene, ti richiamo più tardi. Chiaki, ti amo.
- Anche io ti amo, Misaki. Tantissimo.
Mi ha fatto piacere sentire la sua voce, però mi spiace un po’ non avergli detto tutto riguardo stasera. Quando gli ho detto del teatro, non sono riuscita a dirgli che era con un ragazzo che andavo. Semplicemente gli ho detto con amici. So quanto è geloso e dato che non è qua non voglio creare problemi tra noi.
Eccomi davanti al teatro. L’appuntamento con Sasaki-san era circa un quarto d’ora fa. Spero che non si sia stufato di aspettare.
- Sasaki-san, scusa il ritardo.
- Eccoti, Chiaki-chan. Non preoccuparti. Lo spettacolo non è ancora iniziato. Sei bellissima, lo sai?
- Grazie, ma mi sembrava l’abbigliamento adatto per il teatro. Spero non sia esagerato.
- Non preoccuparti, sei perfetta.
Lo spettacolo mi è piaciuto molto. Sasaki-san ogni tanto mi indicava quali attori conosceva. Alla fine siamo andati dietro le quinte e me li ha presentati. Poi mi ha detto che mi avrebbe riaccompagnato a casa. Durante il tragitto però sembrava nervoso.
- Hai qualche problema Sasaki-san? Sembri agitato.
- Ecco, veramente c’è una cosa che vorrei chiederti. Solo che non trovo le parole.
- Chiedimi quello che vuoi. Se hai bisogno di qualcosa vedrò di aiutarti.
Si è bloccato. No, ora dice qualcosa.
- Chiaki-chan, tu mi piaci molto. Ti andrebbe di diventare la mia ragazza?
Lo sapevo che dovevo mettere in chiaro le cose. Dovevo dirglielo che sono impegnata, invece così ha frainteso i miei comportamenti. Ora come faccio a rispondergli senza farlo soffrire troppo?
È stato un istante. Si avvicina a me, mi mette una mano tra i capelli e mi dice.
- Accetta, ti prego.
Poi tenta di baciarmi. Vedo il suo viso avvicinarsi al mio. È stato tutto troppo veloce. Devo fermarlo, non posso permettere che accada.
- No, fermati. Io ho già il ragazzo. Si chiama Misaki.
- Ma come... Io pensavo... Ti vedevo sempre sola a studiare in biblioteca, così...
- Sì, ultimamente ero sola. Ma questo perché lui ora è a Londra.
Pensando a Misaki, quasi senza accorgermene, inizio a giocare con l’anello.
- Quell’anello. Te l’ha regalato lui, vero? Avrei dovuto immaginarlo.
- In realtà parte della colpa è mia. Avrei dovuto dirtelo o almeno parlartene. Invece, per un motivo o per l’altro, non è mai venuto fuori il discorso. Comunque possiamo rimanere amici.
- Penso che cercherò di accontentarmi. Ora ti accompagno a casa.
Sapevo che poteva succedere. Il suo comportamento era strano fin dall'inizio. Credo che ci provasse fin dal primo giorno, ma ha cercato di avvicinarsi a me con calma. Sasaki-san è gentile e molto carino, spero che questo non cambi l’amicizia che si stava creando tra noi.

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Capitolo 61
*** Regali ***


Eccomi qui con il nuovo capitolo. Lo so, di solito pubblico dopo pranzo, ma non sono a casa e ho qualche problema di connessione. Allora? Cosa ne pensate della storia fino a questo punto? Pensate che il peggio sia passato? Vi dico che vi sbagliate. Infatti, con questi capitoli entreremo nella parte più triste della storia. Volevo poi segnalarvi che ho aperto una pagina facebook personale, in cui troverete anche qualcuno che voi lettori conoscete bene: Hiro, Kaito e Chiaki. Correte ad iscrivervi. Il link è il seguente: SNeptune84. Spero vi iscriviate numerosi.

CAPITOLO 61: Regali

- Finalmente l’ho finito. Ce n’è voluto di tempo, ma ora è perfetto.
Di cosa sto parlando? Del regalo di Natale per Misaki. Siccome a Londra piove spesso, ho pensato di fargli un maglione con le mie mani. Solo che avendo poca esperienza all’inizio ho disfatto e rifatto parecchie volte le varie parti. Ora finalmente è finito e posso mandarglielo.
- Peccato solo che non arriverà mai in tempo. Spero che apprezzerà comunque il regalo, anche se in ritardo.
Purtroppo è vero. È già il 20 dicembre e anche se lo spedisco oggi, come minimo ci mette due settimane ad arrivare a Londra. Non pensavo di metterci tutto questo tempo a farlo, ma ormai non posso tornare indietro.
- Chiaki, stai ancora lavorando su quel maglione? Hai bisogno di aiuto?
- No, mamma. L’ho finito proprio adesso. Ti piace?
- Per essere il tuo primo lavoro direi che te la cavi egregiamente. È stupendo. Quando glielo mandi?
- Pensavo di uscire e andare a prendere la carta per impacchettarlo e l’imballaggio per spedirlo. Peccato solo che non arriverà per Natale come speravo.
- Vedrai che lo apprezzerà comunque. Hai già l’indirizzo a cui spedirlo?
- No, glielo chiedo stasera quando mi chiama. L’ultima volta che gliel’ho chiesto mi ha detto che doveva ancora stabilizzarsi, dato che passava da un albergo all’altro ancora. Poi mi è passato di mente.
Faccio un salto in cartoleria. Ho trovato una scatola stupenda dove mettere il regalo. Ora devo solo trovare il materiale per imballarlo bene e poi domani vado a spedirlo. Ancora mi dispiace che non lo riceva per tempo.
- Ciao Chiaki-chan, sei in giro a fare compere?
- Ciao Sasaki-san. Sì, avevo bisogno di un paio di cose.
Per fortuna che siamo rimasti amici. Dopo la sua dichiarazione c’è stato un periodo di imbarazzo, soprattutto da parte sua. Sono riuscita a far tornare il nostro rapporto com’era prima diminuendo le mie giornate in biblioteca. Dovendo lavorare a maglia, non sono più andata spesso come prima.
- È un po’ che non ci vediamo. Sei venuta poche volte in biblioteca ultimamente.
- Stavo preparando un regalo.
- Per il tuo ragazzo, vero?
- Sì, è per Misaki. Peccato solo che l’ho finito oggi, quindi non lo riceverà mai in tempo.
- Quando hai intenzione di spedirlo?
- Domani. Devo farmi dare l’indirizzo di dove spedirlo.
- Senti, prima di spedirlo, puoi aspettare che ti dia una cosa? Ho bisogno di un paio di giorni, però. Non ti spiace, vero?
- Cosa vorresti darmi?
- Se-gre-to. Ti consiglio di aspettare, però. Lo farai?
- D’accordo.
Cosa vorrà mai darmi? Aspettare un paio di giorni a questo punto non sarà un problema, dato che comunque non arriverà mai per Natale. Suona il telefono. Misaki? A quest’ora? Non sono neanche le 7 del mattino a Londra. Come mai chiama così presto?
- Pronto?
- Ciao Chiaki. Ti disturbo?
- Ciao Misaki. Sai che non mi disturbi mai. Come mai mi chiami a quest’ora? È prestissimo.
- Stamattina mi sono alzato presto perché devo andare in un posto, così ho pensato di chiamarti. Più tardi credo che mi risulterà difficile.
- Hai bisogno di qualcosa? O volevi solo parlarmi?
- Volevo sentire la tua voce e sapere se è tutto a posto.
- Sì, tutto a posto. Prima che mi dimentichi, puoi darmi il tuo indirizzo di Londra? Vorrei spedirti il tuo regalo di Natale, anche se ti arriverà un po’ in ritardo.
- L’indirizzo? Posso spedirtelo via mail stasera quando torno? Ce l’ho segnato a casa. A memoria non me lo ricordo completo. Non preoccuparti se arriva in ritardo, l’importante per me è che sia tuo. Il mio, invece, spero che ti arrivi in tempo e che ti piaccia.
- Mi hai mandato un regalo? Cos’è?
- Non essere curiosa, lo vedrai quando lo riceverai. Ora devo andare, altrimenti faccio tardi. Ti amo.
- Anch’io ti amo. Ciao.
Mi ha fatto un regalo anche lui. Non vedo l’ora di riceverlo. Chissà cos’è. Appena ho l’indirizzo gli spedisco il suo. Spero che gli piacerà.

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Capitolo 62
*** Ritorno ***


Eccoci con il capitolo clou della storia. Succederà qualcosa che non piacerà a Chiaki. Leggete e capirete.

CAPITOLO 62: Ritorno

NdA: Per lasciare più suspance sulla storia, questo capitolo sarà interamente incentrato su Misaki, invece che su Chiaki. Questo per non svelare subito il perché accadono certe cose.

Finalmente rivedo il Giappone. Sono stato via quasi tre mesi e devo dire che mi manca la nostra cultura. Londra è bellissima, ma le persone hanno un modo di fare totalmente diverso.
- Misaki, siamo qui.
- Ciao Mamoru, ciao Kentaro-kun. Che bello rivedervi.
- Ciao fratellone, mi sei mancato.
- Non hai detto niente a Chiaki, giusto? Voglio farle una sorpresa.
- Sono stato muto come un pesce.
- Perfetto. Non vedo l’ora di rivederla. Mamma e papà, invece? Come mai non sono venuti?
- Perché sono andati via per un viaggio di lavoro. Arrivano oggi in giornata. Non sono riusciti ad anticipare il rientro. Mi hanno detto di dirtelo.
- Ho capito, se è per lavoro non posso farci niente. Andiamo?
- Sì, certo.
A quanto vedo tra Mamoru e Kentaro-kun va tutto bene. Mamoru mi sembra anche più felice di quando sono andato via.
- Vedo che sei felice, fratellino. A quanto pare la convivenza con Kentaro-kun ti ha fatto bene.
- Sì, sono felice, anche se devo ammettere che all’inizio non è stato così facile.
- Tuo fratello all’inizio pensava di essere ancora a casa sua. Pretendeva di essere completamente servito. Infatti litigavamo spesso per questo.
- Io non mi ero mai occupato di nessuna faccenda in casa, né tantomeno della cucina. Però adesso mi sto impegnando per imparare.
- Sì, ha imparato a fare il letto e a lasciare la stanza in ordine. Cucinare meglio che lo faccia io, i suoi piatti è meglio evitarli.
- Spiritoso. Vedrai che cambierai idea prima o poi.
- Non ce lo vedo Mamoru che cucina. E nemmeno che riordina la sua camera. Kentaro-kun, ma come hai fatto?
- Ho le mie tecniche.
Siamo in città, finalmente. Tra poco rivedrò Chiaki.
- Lasciami davanti all’università, per favore. Voglio rivedere Chiaki.
- D’accordo. Ma sai dove trovarla?
- So il suo orario e a quest’ora dovrebbe aver finito da poco lezione. Vado a cercarla.
Eccomi finalmente. È da un po’ che non vengo qui. L’aula della lezione di Chiaki dovrebbe essere da questa parte. Chissà se c’è ancora.
Guardo dentro all’aula, ma non la vedo.
- Ma tu sei Matsuo-kun, giusto? Quando sei tornato? Ishimaru-chan non ci ha detto niente.
- Perché lei non lo sa. Ma dov’è? È già andata via?
- Sì, è andata via subito. Credo sia in biblioteca.
- Grazie. A presto.
Ecco, la biblioteca è qui dietro. Giro l’angolo.
All’improvviso mi si para davanti una scena a dir poco sconcertante. Chiaki e un ragazzo che non ho mai visto prima si stanno abbracciando proprio fuori dalla biblioteca. È così che studia per non pensare al fatto che non possiamo vederci? Ovviamente non pensa a me, ma non perché è concentrata nello studio. Se pensava di prendermi in giro, beh, ha sbagliato persona. Non pensavo fosse una persona così.
- Chiaki, non ho parole.
- Misaki, sei proprio tu? Sei tornato?
- Sono tornato per vedere te e invece mi trovo davanti questa scena. Chi è lui? E che rapporto c’è tra voi? Da quanto dura?
- Cosa…
- Non fingere che non sia successo nulla. Ho visto come vi abbracciavate. Mi hai ingannato, Chiaki. Ti sono bastati due mesi senza vederci per comportarti così. E io che ho aspettato un anno perché tu ti decidessi ad accettare di uscire con me. Sono stato un idiota. E ho anche deciso di rientrare a casa 'sta settimana solo per farti una sorpresa e rivederti. Mi hai deluso.
- Ma…
- E tu sei peggio di lei. Approfittarti del fatto che eravamo lontani per stare con lei. O forse non lo sapevi che era già impegnata.
- Lo sapevo, ma noi…
- Allora avevo ragione, sei peggio di lei.
A quel punto non sono riuscito a controllarmi e gli ho tirato un pugno in faccia.
- Sasaki-san!
- Vi lascio soli, sono di troppo. Ah, giusto. Questo non mi serve più. Daglielo pure a lui se vuoi.
- L’anello…
Me ne vado. Che stupido che sono stato a fidarmi di lei e partire tranquillo. Diceva che mi amava, ma a sto punto non credo fosse vero.
Arrivo a casa con il morale a terra. Lì scopro che i miei genitori mi avevano organizzato una festa di benvenuto.
- Bentornato Misaki. Vieni, è pronto. Ho fatto tutti i tuoi piatti preferiti.
- Non sono in vena, mamma. Vado in camera.
- Ma cosa? E come mai Chiaki-chan non è con te?
- Ho rotto con Chiaki. È finita. Ora lasciami in pace.
Sono stato io a rompere, ma mi sento malissimo. Appena arrivo in camera inizio a piangere disteso sul letto. Io mi fidavo di lei e lei mi ha ripagato così. Non la voglio più vedere.

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Capitolo 63
*** Cuore infranto ***


Il capitolo scorso ci ha lasciati un po' con mille dubbi sul perché Chiaki stesse abbracciando Sasaki-san. Secondo voi qual è il motivo? Stava veramente tradendo il suo amato Misaki?

CAPITOLO 63: Cuore infranto

NdA: Chiusa la parentesi vista da Misaki, continuiamo con Chiaki.

Continuano a rimbombarmi in testa quelle parole: “Mi hai deluso”… ”Questo non mi serve più”… “Daglielo pure a lui”. Sento il mio cuore andare in pezzi.
- Voglio morire.
- Cos’hai detto, Chiaki-chan.
- Voglio morire. Non posso vivere senza di lui.
Suona il mio cellulare. Hiro-kun, cosa vorrà?
- Pronto.
- Ciao Chiaki-chan. Dove sei finita? Dovevamo pranzare insieme.
- Giusto, il pranzo…
- Hai una voce strana, è successo qualcosa?
- Misaki mi ha lasciato.
L’ho detto. Le lacrime iniziano a scendere sulle guance. Senza accorgermene stacco il telefono dall’orecchio. Hiro-kun continua a parlare, ma non gli rispondo.
- Cosa? Ma cosa è successo? Chiaki-chan? Ora dove sei?
- È davanti alla biblioteca.
Sasaki-san. Ha preso il telefono e si è messo a parlare con Hiro-kun.
- Ha detto che arriva subito con un certo Kaito-kun. Sono amici tuoi, giusto?
Annuisco.
- Ho raccolto questa che era per terra. Vedrai che risolverete.
L’anello. Misaki l’ha lasciato cadere accanto a me prima di andarsene. Non mi ha neanche dato il tempo di spiegare. Poi cosa c’era da spiegare? Non stavamo facendo niente di male.
- Credo che il tuo regalo non mi serva più ora. Eppure ero così felice quando me l’hai dato.
- Su quei biglietti non c’è la data. Tienili, sono convinta che potrai usarli.
Un biglietto di andata e ritorno per Londra. Il suo regalo di Natale per me. Dovevano permettermi di andare da Misaki a festeggiare il Natale e invece…
- Ero così felice quando me li hai dati. L’abbraccio di ringraziamento mi è venuto spontaneo. Misaki è tornato apposta per me, e si è trovato davanti a quella scena…
- Mi dicevi che era geloso, ma non pensavo così tanto.
- Ha avuto una reazione esagerata. E io non sono stata in grado di reagire.
Nel frattempo arrivano Hiro-kun e Kaito-kun. Racconto loro cosa è successo. Sasaki-san mi aiuta quando mi blocco.
- Chiaki-chan, devi provare a parlarci. Non può finire tutto per un equivoco del genere.
- Ho paura che non mi voglia ascoltare.
- Se non ti ascolta la prima volta, glielo ripeti una seconda, una terza e così via. Prima o poi capirà di aver sbagliato.
- Hiro-kun, ho paura. Ho paura di perderlo per sempre, che non mi ami più.
Scoppio a piangere tra le braccia di Hiro-kun. Dopo poco vedo Kaito-kun andare via.
- Dove va Kaito-kun?
- Ha lezione. Non può mancare. Io però resto con te. Ti accompagno a casa, ok?
- Sì. Sasaki-san, ti fa ancora male?
- Non preoccuparti per me. Sto bene.
- Allora possiamo andare, Hiro-kun.
Torno a casa. Mia madre, vedendomi in quello stato, mi chiede subito cosa sia successo. Inizio a parlare con lei dei fatti accaduti.
Misaki, io ti amo. Come puoi pensare che possa tradirti? Non riesco a togliermi la paura di averti perso per sempre.

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Capitolo 64
*** Amore incondizionato ***


Eccoci qui con un nuovo capitolo. Siamo ormai alle battute finali, perché i capitoli in tutto sono 73 e questo è già il numero 64. Misaki non vuole vedere Chiaki ma lei non si arrende. Farà di tutto per risolvere, ma un ostacolo sarà sulla sua strada.

CAPITOLO 64: Amore incondizionato

Domani è Natale, ma non sono ancora riuscita a parlare con Misaki. Sono già andata parecchie volte a casa sua, ma non mi hanno mai fatto entrare in casa. I suoi genitori mi hanno detto che non voleva vedermi e mi hanno trattata anche piuttosto male. Probabilmente Misaki ha raccontato loro la sua versione ed ora ai loro occhi appaio come una poco di buono che ha tradito la fiducia del figlio.
- Ho ancora il suo regalo da dargli. Anche se dovessi portarglielo, sono sicura che non lo accetterebbe mai. Con tutta la fatica che ho fatto per finirlo.
Già, il regalo. Forse però un tentativo potrei farlo. Domani potrei provare ad andare a casa sua a portarglielo. Magari non vorrà parlarmi, ma accetterà un regalo. È pur sempre Natale.

Il giorno seguente

Eccomi davanti a casa di Misaki. Spero che almeno mi facciano parlare stavolta. Provo a suonare. Apre Mamoru-kun.
- Ciao, Mamoru-kun.
- Ciao, Chiaki-chan. Come mai sei qui?
- Vorrei parlare con tuo fratello. È in casa, vero? Ti prego, fammi parlare con lui.
- Anche volendo, non posso farlo. Misaki è tornato a Londra.
- A Londra?
No, se n’è già andato. Non ci posso credere. Se n’è andato prima che riuscissi a parlarci.
Stringo forte a me il regalo che avevo portato e inizio a piangere. Ha deciso veramente di chiudere definitivamente con me. Non è possibile, non posso accettarlo.
- Chiaki-chan, dalla tua reazione devo dedurre che quello che ha detto mio fratello non corrisponde a verità.
- Cosa? Che ti ha detto?
- Che non lo ami più e che ti sei trovata un altro in sua assenza. Mi sembrava difficile da credere, ma vedendo Misaki ho creduto che fosse la verità.
- Non è vero. Non è assolutamente vero. Io amo Misaki, e lo amerò per sempre. Solo che ha visto una scena particolare e ha frainteso. Io non l’ho mai tradito. Mai. Ma a che serve dirlo a te? Ormai è tornato a Londra, non posso più fare nulla.
- Chiaki-chan, io…
- Il biglietto per Londra…
- Cosa?
- Ho un biglietto per Londra. Me l’ha regalato un amico per Natale. Posso usarlo per andare da lui. Lo obbligherò ad ascoltarmi… Ma che dico. Londra è enorme, come faccio ad incontrare proprio lui? Non ho nemmeno il suo indirizzo.
- Quello posso dartelo io. Glielo avevo chiesto un po’ di tempo fa, non credo sia cambiato.
- Davvero ce l’hai?
- Sì, e dovrei anche avercelo dietro. Entra un attimo, che vado a prenderlo.
Non faccio in tempo ad entrare in casa che arriva la madre di Misaki.
- Mamoru, ma che fine hai fatto? Chi era alla porta…
- Buongiorno signora.
- Tu. Come ti permetti di venire ancora qua? Misaki non c’è, perciò vattene.
- Calmati mamma. Non attaccare Chiaki-chan. Lei non ha fatto niente.
- In che senso? Ma Misaki ha detto che…
- Misaki deve aver frainteso. A me sembrava strano fin dall’inizio e ora ne ho avuto le prove. Chiaki-chan non è il tipo da comportarsi in quel modo, e se Misaki non l’ha ancora capito allora vuol dire che non la conosce come dice.
- Mamoru-kun, non dire così. Secondo me non è che non mi conosce, è che ha paura di qualcosa. La sua gelosia deve essere dovuta a qualcosa che gli è successo e per questo fa fatica a fidarsi di me. Solo che stavolta non mi ha lasciato neanche parlare, quindi è rimasto con le sue convinzioni in testa.
- Ma come fai a parlare così di mio fratello dopo quello che ti sta facendo passare?
- Beh, perché lo amo. Niente può cambiare quello che provo per lui. E se per farglielo capire devo andare fino a Londra, lo farò. Non voglio perderlo, quindi ci proverò finché non mi ascolterà.
Mamoru-kun mi scrive su un foglietto l’indirizzo di Misaki. Io saluto tutti e torno a casa.
Mia madre, vedendomi un po’ turbata, mi chiede.
- Chiaki, tutto bene?
- Mamma, io parto per Londra.
Forse non si aspettava dicessi una cosa del genere, ma io non cambio idea. Tempo di fare i bagagli e prenotare il volo e vado a Londra. Misaki, dovrai ascoltarmi per forza.

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Capitolo 65
*** Londra ***


Con qualche ora di ritardo riesco a caricare anche il capitolo 65. Chiaki parte per Londra, ma anche se sa l'indirizzo non è facile girare in una città tanto grande. E i brutti incontri sono dietro l'angolo.

CAPITOLO 65: Londra

NdA: In questo capitolo, dato che è ambientato a Londra, alcuni personaggi avrebbero dovuto parlare inglese. Per comodità mia e del lettore, scriverò comunque in italiano, indicando le frasi in inglese tra il carattere [ e il carattere ]. Buona lettura.

Eccomi a Londra. Nonostante i dissensi di mamma e papà alla fine sono partita. Ho prenotato un posto sul primo volo disponibile e mi sono portata lo stretto indispensabile per stare fuori casa. Non ho nemmeno prenotato un albergo dove stare, e questa è la cosa che preoccupa di più i miei genitori. Solo che io non sono venuta qui per divertirmi, ma per parlare con Misaki. Nel caso in cui non riesca a risolvere torno a casa, non riuscirei a rimanere qua. Per questo l’albergo non mi serve.
Ora devo riuscire a trovare la casa di Misaki. Chiederò informazioni a qualcuno, non ho la minima idea di dove sia l’indirizzo che mi ha dato Mamoru-kun. Ho la cartina, ma non so minimamente dove mi trovo ora. Forse quel signore può aiutarmi.
- [Mi scusi, posso chiederle alcune indicazioni?]
- [Certo, mi dica pure]
- [Devo raggiungere questo indirizzo]
Gli mostro il foglietto con l’indirizzo scritto. Il signore, dopo averlo letto, guarda la cartina che ho in mano e inizia a spiegarmi.
- [Non è vicinissimo. Noi siamo qua, mentre il posto che lei cerca è qui. Le conviene prendere la metropolitana per 5 fermate e poi proseguire a piedi da lì. Nel caso poi chieda quando è in zona.]
- [La ringrazio moltissimo. È stato davvero gentile.]
Prendo la metropolitana come mi è stato consigliato.
- Sarò scesa alla fermata giusta? Non c’è anima viva. A chi posso chiedere indicazioni?
Mi avvio verso l’esterno e cerco di orientarmi con la mappa.
- Devo trovare qualcuno a cui chiedere. Meglio che faccia un giro qui in zona, sperando di non perdermi ulteriormente.
Un quartiere pieno di palazzi, ma non c’è anima viva. Probabilmente con le feste in molti sono andati via. Ecco una persona finalmente. Spero che mi possa aiutare.
- [Mi scusi? Credo di essermi persa. Mi può aiutare?]
Si gira verso di me, ma invece di rispondermi mi guarda in maniera strana. Non mi piace come mi guarda.
- [Ti sei persa, giapponesina? Cosa ti fa pensare che io voglia aiutarti?]
- [M-mi scusi. Chiederò a qualcun altro…]
Mi prende per un braccio, ma che vuole?
- [Ehi, ehi. Dove scappi. Non ti ho mica detto che non ti aiuto. Però non mi va di farlo gratis.]
- [Vuoi dei soldi? Mi spiace ma non ne ho molti con me e mi servono.]
- [E chi ha detto che voglio dei soldi. Sei carina, sai? E mi è sempre piaciuto il fascino orientale. Fammi divertire un po’ e poi ti accompagno dove vorrai.]
Ora che faccio? Ho paura. Questa persona è un maniaco. Sono nei guai. Inizia a stringere il braccio e cerca di portarmi verso di lui. Mi fa male.
- [Non essere così rigida, vedrai che ti piacerà.]
- [Lasciami, non voglio.]
- [Rilassati, farò in un attimo.]
Inizia ad allungare le mani. Non riesco più a respingerlo, è troppo forte.
- [Aiuto, qualcuno mi aiuti.]
- [Non urlare, tanto non c’è nessuno.]
Non riesco più a contrastarlo e mi metto a piangere. In quel momento sento una voce.
- [Cosa stai facendo? Lasciala subito andare. Guarda che chiamo la polizia.]
A quelle parole il maniaco mi lascia il braccio e scappa via. Per fortuna è passata questa persona gentile.
- [Ehi, stai bene? Non ti darà più fastidio ora.]
- [Grazie. Non sapevo più come fare.]
Tra le lacrime alzo lo sguardo e vedo in faccia il mio salvatore.
- Misaki…
- Chiaki? Cosa ci fai qui?
Sono venuta qui apposta per vedere lui, ma ora non riesco a parlarci. Sono ancora troppo spaventata.
- Me lo spiegherai dopo, ora andiamo via da qui. Non è una bella zona. Ti porto a casa mia, così puoi tranquillizzarti.
Mi stringe a se, per darmi protezione, e mi accompagna verso casa sua.

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Capitolo 66
*** Faccia a faccia ***


Eccoci con un nuovo capitolo. Chiaki e Misaki devono affrontarsi a Londra. Quel che è successo alla ragazza al suo arrivo non è una buona scusa per non parlare, ma le incomprensioni continuano e chissà se si risolveranno.

CAPITOLO 66: Faccia a faccia

- Eccoci arrivati. Questa per ora è casa mia.
- Per ora?
- In realtà dovrei stare al campus, ma ci sono dei lavori in corso così mi sono dovuto arrangiare. Siediti pure, ti prendo qualcosa da bere.
Si sta sforzando di parlare normalmente con me, ma lo vedo benissimo che è turbato. È freddo con me. Inoltre non mi guarda in faccia nemmeno quando mi parla.
- Ecco, ora mi spieghi cosa ci fai a Londra? Da sola per giunta. Dov’è finito quel, come si chiama? Ah, sì. Sasaki-san. Ti sei stancata pure di lui?
- Sasaki-san non c’entra niente adesso. Io sono qua perché volevo vedere te.
- Cos’è? Lui ti ha lasciato e ora vuoi tornare con me? Non sono mica un rimpiazzo.
- Basta con questa storia! È da quel giorno che provo a contattarti ma non me ne hai dato la possibilità. Hai visto quella scena, hai tratto le tue conclusioni e non mi hai neanche lasciato dire la mia versione. Quando tuo fratello mi ha detto che eri già tornato a Londra ho deciso di raggiungerti. Ora mi fai parlare senza continuare a trattarmi come se fossi una poco di buono, per favore.
Forse ho avuto una reazione esagerata, ma stava dicendo cose senza senso. Ma per chi mi ha preso? Possibile che non mi conosca?
- D’accordo. Ti lascio parlare. Avanti, cos’hai da dirmi?
- Voglio chiarire una volta per tutte cosa è successo quel giorno. Innanzitutto non ti ho mai tradita con Sasaki-san. Lui è solo un amico con cui ho iniziato a parlare ultimamente, dato che passavo le mie giornate alla biblioteca dove lavora.
- Però quell’abbraccio non mi sembrava tanto una cosa che si fa tra amici.
- Quello è dovuto all'impeto del momento. Mi è venuto istintivo quando mi ha dato il regalo di Natale.
- E che cos’era questo fantomatico regalo che ha fatto sì che lo abbracciassi in quel modo? Sono curioso.
- Un biglietto di andata e ritorno per Londra. Mi aveva appena regalato la possibilità di rivederti.
Ha cambiato modo di guardarmi. Deve aver capito il suo sbaglio. In quel momento, però, arriva una ragazza dal piano di sopra.
- [Buongiorno Misaki, dov’eri finito. Mi sono svegliata e non c’eri.]
- [Ciao Maggie. Sei tu che hai dormito troppo.]
- [Dovresti ben sapere cosa ho fatto ieri fino a notte inoltrata. Pretendi poi che mi alzi all’alba?]
- [Vuoi dare la colpa a me, ora? Sei stata tu ad accettare. Comunque ora non è il momento di parlare di questo.]
Ditemi che non è vero. Ci siamo lasciati da pochi giorni e già è andato a letto con un’altra. Iniziano a parlare di me. Mi sento completamente fuori luogo.
- [Oh, non l’avevo vista. È una tua amica?]
- [Lei è Chiaki.]
- [Quella Chiaki? Ma non vi eravate lasciati?]
- [È stato lui a lasciare me. Pensavo di riportare le cose com’erano venendo qui, ma mi sbagliavo. A questo punto è meglio che me ne torni in Giappone.]
Stavo per andarmene, quando Misaki interviene.
- Ma che ti prende? Chi ti ha detto di andartene?
- Sono di troppo qua. Ho capito che non mi vuoi più, dato che hai già trovato un’altra.
- Ma cosa dici? Lei è solo una mia compagna di corso. La casa è sua, mi sta solo ospitando.
- E di cosa parlava prima? Stare alzati fino a notte inoltrata a fare cosa?
- Ti rendi conto che ti stai comportando esattamente come mi sono comportato io? Abbiamo semplicemente parlato. Sono arrivato a casa ieri completamente distrutto e lei mi ha aiutato a sfogarmi. Siamo andati avanti a parlare fino alle 3 di notte.
- [Ci sono dei problemi? Io non capisco la vostra lingua.]
- [No, Maggie. Tutto a posto. Comunque, lei è Chiaki, la mia ragazza, sempre che lo voglia ancora. Chiaki, lei è Maggie.]
- La tua ragazza?
- So di essere stato uno stupido l’altro giorno. Ero accecato dalla gelosia. Anche se continuavano a dirmi che non era possibile, io non cambiavo idea. Puoi perdonarmi?
- Come potrei non perdonarti? Ti amo troppo.
Non posso far altro che scoppiare a piangere tra le sue braccia per la felicità.
- [Vi lascio soli. Ho delle commissioni da sbrigare.]
Siamo rimasti soli. Misaki mi passa una mano tra i capelli e alza il mio sguardo verso di lui.
- Non devo chiederti il permesso per baciarti, vero?
Stavamo per baciarci, quando lo interrompo.
- Aspetta, prima ti restituisco questo.
Prendo dalla tasca il suo anello e glielo rimetto. Ora possiamo baciarci di nuovo. Dopo quasi tre mesi siamo di nuovo insieme. Approfittiamo della casa libera e ci lasciamo coinvolgere dalla passione.
- Non lasciarmi più, Misaki.

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Capitolo 67
*** Regali di Natale... in ritardo ***


La fine della storia si avvicina sempre di più, quindi non perdetevi questi ultimi capitoli. Chiaki è a Londra con Misaki. Le spetta un giro per la città. Ma come fare senza essersi portata nulla dietro?

CAPITOLO 67: Regali di Natale... in ritardo

Secondo giorno a Londra. Ieri sono riuscita a parlare con Misaki e abbiamo risolto tutto. Credo di non essere mai stata così felice. Oggi Misaki mi ha detto che mi porta a visitare la città. Non so ancora quanto mi fermerò qua, ma voglio passare più tempo possibile con lui.
- Misaki, sono pronta.
Si gira verso di me e mi guarda in modo strano.
- Ma dove hai preso quei vestiti?
- Non ti piacciono? Me li ha prestati Maggie-chan. I miei erano da lavare e non ho portato cambi.
- Non dico che non mi piacciono, solo che non ti ho mai vista vestita così.
In effetti non è molto il mio stile. Però devo anche ammettere che non avevo mai seguito le mode occidentali, e questa non mi dispiace particolarmente.
- Dovrai abituarti a questo abbigliamento, almeno per oggi. Allora, usciamo?
- Sì, usciamo subito. Però prima è meglio che mi metta qualcosa di più pesante addosso, sembra che faccia freddo fuori.
Il regalo. Me ne stavo dimenticando. Se glielo do adesso potrà metterlo subito.
- Aspetta, vado a prenderti una cosa.
- Ma dove…
È vero che non ho portato cambi, ma ho portato il regalo per Misaki. Diciamo che è stato per portare quello che non ho portato nient’altro.
Prendo il regalo per Misaki. C’è anche la scatola che mi ha dato Mamoru-kun.
“Aspetta, Chiaki. Questo l’aveva preso Misaki per te. È giusto che lo abbia tu.”
Io in quel momento l’ho preso, ma non l’ho aperto. Chissà cosa c’è dentro. Forse è meglio chiedere a Misaki se posso aprirlo.
Torno da Misaki con entrambi i pacchetti.
- Chiaki, mi spieghi perché sei corsa in camera? Cosa dovevi prendermi?
- Questo è per te, è il mio regalo di Natale. Spero che ti piaccia e scusa per il ritardo.
- Davvero? È per me. Dopo quello che era successo non mi aspettavo più il tuo regalo.
- Aprilo e dimmi cosa ne pensi.
Che agitazione. Gli piacerà? Andrà bene?
- Un maglione. È stupendo.
- Provalo e dimmi se ti va bene. Ho preso le misure su Kaito-kun, spero che vada anche a te.
- Vuoi dire che l’hai fatto tu?
Annuisco. Intanto si infila il maglione. Sembra perfetto. Che sollievo.
- Tu e Kaito-kun avete la stessa taglia. Per fortuna che ti va bene.
- Grazie Chiaki. È un regalo bellissimo. Solo che…
- Che succede? C’è qualcosa che non va nel maglione?
- No, il maglione non c’entra. È che il regalo per te, vedi… non ce l’ho più. Ero talmente arrabbiato che l’ho gettato via in Giappone. Ormai è irrecuperabile.
Penso sia arrivato il momento di restituirglielo. Voglio che sia lui a darmelo.
- È questo?
- Ma come fai ad averlo?
- Me lo ha dato tuo fratello prima che partissi per Londra. Ha detto che era per me, ma non l’ho ancora aperto. Volevo mi dicessi tu di farlo.
- Allora aprilo. Dimmi se ti piace.
Apro il regalo. Ma è un carillon. Aprendolo ne esce una melodia. Al centro una ballerina che balla. Ma cos’ha agganciato? È un ciondolo con scritto “I love you”. È stupendo.
- È bellissimo, Misaki. Grazie mille.
- Aspetta che ti metto la collanina. Il carillon, quando l’ho visto, mi ha affascinato e fatto subito pensare a te. La collana… ogni volta che leggerai quella frase è come se te lo dicessi di persona.
- E tu, quando senti freddo, metti il mio maglione. In questo modo è come se ti scaldassi con tutta me stessa.
Ci baciamo, entrambi con i regali addosso.
- Ora usciamo? Ti porto in giro per Londra.
- D’accordo.

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Capitolo 68
*** Tramonto sul Tamigi ***


Ecco un nuovo capitolo di questa storia. Ormai manca pochissimo alla fine, quindi spero che quei pochi fedeli lettori non scappino proprio ora XD. Misaki e Chiaki fanno un bel giro per Londra, dedicandosi qualche momento romantico tutto per loro.

CAPITOLO 68: Tramonto sul Tamigi

Credo che Londra sia una bellissima città, ma in questo momento ogni posto sarebbe fantastico per me. Quello che più mi interessa ora è passare del tempo con Misaki. Dopo tre mesi, finalmente, passiamo una giornata insieme e non voglio perdermi neanche un’istante. Peccato che starò poco qui.
- A cosa stai pensando, Chiaki?
- Al fatto che dovrò tornare a casa. Non potrò rimanere qua a lungo.
- Beh, cerchiamo di goderci tutto il tempo che abbiamo a nostra disposizione. Sai già quando ripartire?
- No, non ancora. Ma al 7 gennaio riprendono i corsi.
- E allora puoi fermarti qui ancora un po’. Puoi dormire da me.
- Ma non voglio disturbare, è casa di Maggie. E poi non ho niente dietro, né vestiti, né altro.
- Quelli si possono comprare, e per Maggie non credo ci siano problemi. Rientrando a casa glielo chiediamo.
- Ok.
Continuiamo a passeggiare mano nella mano. I parchi che ci sono qui a Londra sono bellissimi, e in questo periodo di festa è pieno di coppiette. La cultura europea, devo ammettere, è molto diversa dalla nostra. In Giappone è difficile trovare coppie che si baciano in pubblico, qui invece pare molto frequente. Mi sento quasi in imbarazzo.
- Anche a me le prime volte sembrava strano.
- Eh, cosa?
- Stai guardando tutte le coppie che ci sono qua, vero? La cultura occidentale è diversa. Non si fanno problemi a mostrare i loro sentimenti in pubblico. All’inizio mi imbarazzava, ma ora mi sono abituato.
Incredibile. Nonostante non ci vediamo da tre mesi, mi capisce ancora al volo. Non mi era mai capitato con nessun altro.
Passeggiando arriviamo su un ponticello che sovrasta il Tamigi. Il colore del tramonto ci circonda, riflesso dall’acqua sotto di noi.
- Mi ricorda il nostro primo appuntamento.
- Già. C’era uno splendido tramonto quel giorno. Se penso a quanto tempo è passato. Tra l’altro ero agitatissimo quel giorno. Avevo paura che qualcosa potesse andare storto.
- Anch’io ero agitata. Non mi era mai capitato di sentirmi così.
- Siamo in due. Ero già uscito con delle ragazze in precedenza, ma con te era diverso. Avevo paura di sbagliare qualcosa, era la prima volta che mi succedeva.
- E invece è andato tutto bene.
Con il tramonto alle spalle ci diamo un bacio, esattamente come quel giorno.
- Chiaki, sono quasi le 5. È l’ora del tè.
- Cosa?
- Qui in Inghilterra tutti i giorni si prende il tè alle 5. Ormai anche io non posso più farne a meno. Che ne dici se andiamo in un bar qui vicino? Il tè inglese è diverso dal nostro, provalo.
- D’accordo, andiamo.
Entriamo in un bar. È un posto molto caratteristico ed elegante. È interessante vedere le usanze londinesi. Il tè viene preparato in maniera differente dal nostro. Ha un gusto particolare, e da quello che ho capito ne esistono diverse varietà con diversi gusti. Per me ha ordinato Misaki, dato che non avevo idea di quale scegliere. Devo ammettere che è molto buono.
- Allora, ti è piaciuto il tè che ho scelto?
- Sì, è buonissimo. Ma non credevo che ne esistessero di così tanti tipi.
- Sono talmente tanti che non sono ancora riuscito ad assaggiarli tutti. Tra l’altro non è facile importarli in Giappone, quindi ne sto approfittando finché sono qua. Prima di andarmene vorrei riuscire ad assaggiarli tutti, ma non so se ci riuscirò. Come minimo dovrei fermarmi qui ancora per un anno.
- Non dirlo neanche per scherzo, non riuscirei a sopportare un altro anno senza di te. O preferisci il tè a me?
- Ma è ovvio che preferisco stare con te, Chiaki. Anche perché il tè, se gustato in due, ha più sapore.
- Solo per questo preferisci stare con me? Sono offesa.
- Smettila, lo sai che non è così. Pensavo solo che mi piacerebbe poterlo bere con te ogni giorno. Ma so che questo non è possibile.
- Ora va meglio.
Che bello poter scherzare così. Il tempo che abbiamo a disposizione adesso non è molto, ma lo faremo bastare per sopportare la distanza che ci sarà tra noi nei prossimi sei mesi. Spero che passino in fretta.

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Capitolo 69
*** Ritorno a casa ***


Le vacanze di Natale finiscono in fretta e per Chiaki è arrivato il momento di tornare in Giappone. Però ora si impegnerà a sentire meno la mancanza dell'altro ragazzo, perché è sicura che quello che prova per lei è la stessa cosa che lei prova per lui.

CAPITOLO 69: Ritorno a casa

Sono stata a Londra per 10 giorni e ora è arrivato il momento del ritorno a casa. Misaki ed io abbiamo passato delle giornate fantastiche, compreso il capodanno. Però tra pochi giorni entrambi riprenderemo le lezioni, e dato il fuso orario non posso fermarmi più a lungo.
- È arrivato il momento di salutarci, Chiaki. Hanno già annunciato il tuo volo.
- Già, devo andare.
La situazione è l’opposto di quando è partito tre mesi fa. È stato bello rivederlo, ma ora la separazione sarà di nuovo dura. Però non devo farmi scoraggiare ora. Ho visto che Misaki qui è felice, quindi devo essere felice per lui. Non posso essere egoista e obbligarlo a stare con me. E poi tre mesi passeranno in fretta.
Non so se si è reso conto del mio turbamento, ma mi stringe in un abbraccio.
- Ancora tre mesi e tornerò anch’io in Giappone. Non sai quanto sia difficile per me starti lontano. La prossima volta che dovrò fare un viaggio così lungo voglio che tu venga con me ad ogni costo. Non credo di poterlo sopportare ancora.
Quindi prova anche lui le stesse cose che provo io. Ha sempre fatto in modo di tirarmi su il morale, ma anche lui soffriva la lontananza esattamente come me. E forse la scenata di gelosia esagerata che ha avuto la scorsa settimana è dovuta proprio all’essersi tenuto tutto dentro. Ha sopportato tre mesi senza potermi vedere e quando è tornato e ha visto quella scena ha reagito come se il suo sforzo fosse stato vano.
- Misaki, scusa se ho abbracciato Sasaki-san l’altro giorno. Dovrei controllarmi di più a volte.
- Perché tiri fuori questo discorso ora?
- Perché ho capito che ti sei sentito esattamente come me in questi tre mesi e penso che probabilmente avrei reagito allo stesso modo.
- Quello che è successo quel giorno è acqua passata, non pensarci più. Ora però devi andare veramente, altrimenti rimani a terra.
Ci salutiamo con un bacio e poi mi incammino verso l’aereo. Già mi manca. Guardo il ciondolo che mi ha regalato. Devo farmi forza e affrontare i prossimi tre mesi con uno spirito diverso. Mi impegnerò nello studio, ma cercherò anche di svagarmi con gli amici. Ce la farò.
Tre mesi dopo
- Allora, Chiaki. Sei pronta? Facciamo tardi.
- Arrivo Mamoru-kun. Eccomi.
Non sto più nella pelle. Il volo di Misaki atterra tra un paio d’ore e Mamoru è venuto a prendermi con Kentaro per andare all’aeroporto.
Questi tre mesi sono passati velocemente. Ogni tanto mi facevo prendere dallo sconforto, ma poi pensavo che probabilmente anche Misaki si sentiva nello stesso modo, così mi impegnavo a superare il momentaccio.
Finalmente siamo all’aeroporto. Manca ancora mezz’ora prima dell’arrivo dell’aereo di Misaki.
- Corri, corri ma siamo comunque in anticipo.
- Meglio in anticipo che in ritardo. Andiamo a cercare i miei genitori.
- Sì.
Ecco i genitori di Mamoru-kun e Misaki. Dato che c’è ancora da aspettare andiamo al bar a prendere qualcosa da bere. Poi finalmente annunciano l’atterraggio dell’aereo da Londra.
Mi avvicino all’uscita dei passeggeri. C’è tanta gente, spero di vederlo. La folla comincia a diradarsi. Possibile che non scenda?
Un momento, eccolo. Finalmente. Senza pensarci due volte inizio a correre verso di lui. Appena mi vede anche lui mi viene incontro e ci abbracciamo e baciamo.
- Chiaki, finalmente. Non sai da quanto aspetto questo momento. Mi sei mancata.
- Anche tu mi sei mancato.
Finalmente questi sei mesi sono passati. Ora possiamo vederci quando vogliamo. Il nostro rapporto ha superato anche questa difficoltà e si è rafforzato ancora di più. Misaki, ti amo.

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Capitolo 70
*** Pranzo con Misaki ***


Siamo ormai giunti alla conclusione della storia, ma tranquilli che le sorprese non sono ancora finite. La routine di tutti i giorni è ripresa, ma si avvicina una data importante. Cosa succederà?

CAPITOLO 70: Pranzo con Misaki

Da quando Misaki è tornato, le giornate trascorrono velocemente e tutto va a gonfie vele. Entrambi abbiamo ripreso a frequentare le lezioni e quindi riusciamo ad incontrarci spesso anche in pausa pranzo. Ed è quello che dovremmo fare pure oggi, se solo il professore si decidesse a finire la lezione.
- Ma quando finisce?
- Hai appuntamento con il tuo ragazzo?
- Già. Ma non lo guarda l’orologio? Ha sforato da un pezzo.
Dopo più di un quarto d’ora di ritardo finalmente si accorge di che ore sono e smette. Pensavo andasse avanti all’infinito. Ora è meglio che mi sbrighi.
- Chiaki-chan, guarda chi c’è?
- Chi?
È Misaki. Probabilmente, non vedendomi arrivare mi è venuto incontro.
- Ciao Chiaki, avete finito tardi?
- Sì, il professore si è un po’ dilungato. Comunque ora ho finito. Andiamo?
- Certo.
Mi mette un braccio sulle spalle, senza pensarci troppo. All’inizio non ci faccio molto caso, ma poi mi accorgo che tutti ci guardano.
- Misaki, non siamo a Londra.
A quelle parole anche lui si guarda intorno e si rende conto che forse stava esagerando per essere in un luogo pubblico. Con un leggero imbarazzo sposta il braccio, mi prende per mano e usciamo velocemente.
Appena fuori scoppiamo a ridere.
- Chiaki, scusami. Sei mesi a Londra e non so più come ci si comporta qua.
- E cos’hai da scusarti? A dir la verità non ci avevo fatto molto caso. E io a Londra sono stata pochi giorni. Comunque, andiamo a pranzo che è già tardi. Non vorrei buttare il lavoro di stamattina.
- Non buttiamo niente, mangerò tutto quello che mi offri.
Andiamo a mangiare in un posto appartato, fuori in giardino. Fa ancora freschetto, ma è piacevole passare un po’ di tempo all’aria aperta.
- Non finirò mai di ripeterti che mi mancavano i tuoi pranzi. Sono sempre deliziosi.
- Solo i miei pranzi ti mancavano?
- Ovvio che no, mi mancavi anche tu.
Si avvicina a me e mi bacia. Poi cambia discorso.
- Chiaki, per domenica. Che ne dici se andiamo nello stesso ristorante dell’anno scorso?
Non mi sembra vero, è già passato un anno. È un anno che sto con lui.
- Va benissimo. E poi? Hai già qualcosa in mente?
- Più o meno, ma devo vedere se è realizzabile. Però pensavo di ripetere quello che abbiamo fatto l’anno scorso, ovvero cinema e cena. Ti va bene?
- Certo. Sarà come rivivere quella giornata. E magari metto lo stesso vestito. Credo di non averlo più usato. Così sarà proprio come quel giorno.
- Già, come l’anno scorso. Allora organizzo tutto io. Sarà una serata fantastica.
Sembra nervoso. Che abbia in mente qualcosa?
- Stai bene? Sembri agitato.
- Sì, sto bene. Solo che è da molto tempo che non abbiamo un appuntamento vero e proprio e non vedo l’ora.
In effetti è un po’ che non usciamo da soli e andiamo a mangiare fuori. Però non sono convinta che sia agitato per questo, ma se non me lo vuole dire non posso obbligarlo. Non vedo l’ora che arrivi domenica.

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Capitolo 71
*** Anniversario ***


Serata speciale per Chiaki e Misaki, ma il ragazzo sembra preoccupato per qualcosa... legato a Londra. Che debba partire di nuovo?

CAPITOLO 71: Anniversario

Ancora non riesco a crederci che è già passato un anno. È stato un periodo fantastico, anche se abbiamo avuto i nostri problemi e situazioni che hanno messo a dura prova la nostra relazione. Mi chiedo cosa abbia in mente Misaki per stasera. Per tutta la settimana l’ho visto nervoso, anche se continuava a negare di avere preoccupazioni.
- Direi che sono pronta, meglio che scenda. Misaki è già arrivato da un po’.
Già, contrariamente all’anno scorso, oggi Misaki è venuto a prendermi con la macchina. Ha detto che è più comodo spostarsi così, specialmente tra il cinema e il ristorante. Stesso cinema e stesso ristorante dell’anno scorso. Quanti ricordi.
Prendo la borsetta con dentro il regalo per Misaki. Non voleva niente, diceva che il giusto regalo glielo avrei fatto stasera in qualche modo. Può darsi che questo sia legato al suo nervosismo, ma non ho ancora capito di che regalo potrebbe trattarsi. Comunque gli ho fatto comunque qualcosa. Spero che gli piaccia.
- Eccomi Misaki.
- Finalmente.
Mi viene incontro e mi bacia. Poi mi porge una rosa rossa.
- Questa è per te, buon anniversario amore mio.
- Grazie.
- Ora andiamo.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il cinema. Come al solito è nervoso. Ma cosa avrà architettato?
Arriviamo davanti al cinema, parcheggiamo ed entriamo in una sala. È completamente deserta.
- Non c’è nessuno, che strano. Di solito è pieno nei finesettimana.
- Non c’è nessuno perché ho prenotato la sala intera solo per noi. E ora capirai il motivo.
Inizia il film. Ma questo è…
- Ma è lo stesso film dell’anno scorso. Ma come…
- Ho chiesto al padrone del cinema se era possibile farlo e ho prenotato la sala completa apposta.
- Ma tu sei completamente pazzo.
- Sì, sono pazzo… di te.
Guardiamo il film abbracciati e soli. Finito il film ci dirigiamo verso il ristorante, ma prima passiamo da quel ponticello dove lo scorso anno Misaki si è dichiarato.
- Non potevamo non venire qui, vero Chiaki?
- Già, è qui che ci siamo dichiarati. È passato un anno esatto.
- E io ti amo proprio come quel giorno, forse ancora di più.
- Anche io ti amo come allora.
Abbracciati guardiamo il tramonto e ci baciamo.
Arrivati al ristorante, ci sediamo al tavolo e iniziamo a cenare. Arrivati quasi a fine cena decido di dargli il regalo.
- Misaki, so che mi avevi detto di non volere regali, ma ho voluto fartelo lo stesso. Tieni.
- Grazie, ma non dovevi. Ora lo apro. Ma questa…
- È la purikura che ci siamo fatti prima di metterci insieme. Anche se forse all’epoca non lo davo a vedere, ma per me è una cosa importantissima quella foto. Voglio che la tenga tu ora.
- Grazie Chiaki, la custodirò gelosamente. A questo punto forse dovrei darti il mio regalo…
Ecco che è di nuovo nervoso. Inoltre ha un’espressione serissima. Devo preoccuparmi?
- Che succede? Sei diventato serio.
- Chiaki, devo parlarti di una cosa importante. Riguarda il periodo di studi a Londra.
Cosa? Che è successo a Londra? Non dirmi che se ne va di nuovo? Stavolta non potrei sopportarlo. Spero che non sia così.

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Capitolo 72
*** Proposta improvvisa ***


Penultimo capitolo della storia finalmente. Domani caricherò l'epilogo di questa storia. Spero che sia piaciuta almeno a quei pochi che hanno avuto la voglia di leggerla. Forse non è scritta benissimo, ma sono comunque legata a questa storia.

CAPITOLO 72: Proposta improvvisa

- Chiaki, devo parlarti di una cosa importante. Riguarda il periodo di studi a Londra.
Cosa c’entra Londra adesso? Non voglio separarmi da lui di nuovo.
- Ecco, come posso dire. Mentre ero là ho ricevuto un’offerta di lavoro da una multinazionale come traduttore. Hanno bisogno di qualcuno che sappia il giapponese per poter avviare delle trattative con aziende giapponesi, ma allo stesso tempo deve sapere bene l’inglese per poter lavorare in Inghilterra. Naturalmente non è ad effetto immediato, perché vogliono che completi i miei studi prima, ma per cercare di convincermi mi hanno offerto un contratto molto vantaggioso.
Non dirmi che ha accettato. Non voglio che vada via di nuovo, non ora che è tornato.
- E tu hai accettato? Partirai di nuovo?
- Non ho ancora dato una risposta definitiva. La proposta è allettante, ma ciò comporterebbe un trasferimento a Londra per un lungo periodo, forse per sempre.
Per sempre. Ciò significherebbe non poterlo più vedere e quindi chiudere la nostra storia. No, non posso farlo andare via. Non voglio separarmi da lui.
Faccio fatica a trattenere le lacrime dopo quello che ha detto. Non posso crederci che abbia preso in considerazione la proposta. No, non voglio accettarlo.
- Questo è il motivo della mia esitazione. Non voglio allontanarmi da te, non potrei sopportarlo. In questi sei mesi di lontananza ne ho avuto la conferma. Ho capito che non posso vivere senza di te, voglio stare con te per sempre.
Mi sbagliavo. Prova le stesse cose che provo io. Allora perché mi ha parlato di questa cosa, se ha già deciso di rinunciare? Rinuncerebbe per me. Forse sono egoista, ma sarei contenta se lo facesse veramente.
- Rinunceresti a quel lavoro per me?
- Sì, a meno che tu non accetti la mia proposta.
Proposta? Che proposta? Era per questo che negli ultimi giorni era così nervoso?
- Vieni a Londra con me, Chiaki. Possiamo aspettare che finisci l’università se vuoi. Potresti poi fare la specializzazione a Londra, è una delle facoltà di medicina migliori in Europa. Allora, che ne pensi?
Andare a Londra a studiare. E con Misaki. Lasciare tutto, amici e parenti, e affrontare tutto da sola con Misaki.
- Mi stai chiedendo di andare a vivere insieme a Londra?
- In realtà quello che vorrei è un’altra cosa.
Tira fuori una scatolina dalla tasca. Non dirmi che…
- Chiaki, vuoi sposarmi?
Nella scatolina c’è uno splendido anello di fidanzamento.
Non riesco a riprendermi dallo stupore. Devo rispondergli. Giusto, devo dargli la risposta.
- S-sì.
- Ho capito bene?
- Sì, ti sposo e ti seguirò a Londra od ovunque vorrai andare.
Forse non so ancora cosa significa quello che ho appena detto. So solo che non potevo dirgli di no. Misaki è l’uomo della mia vita e lo amo tantissimo. Non avevo ancora pensato al matrimonio, ma sono felicissima. Misaki, staremo insieme per sempre.

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Capitolo 73
*** Epilogo ***


Eccoci all'epilogo di questa storia. Ringrazio quei pochi che mi hanno seguita fino a qui. Credo che sia stata molto penalizzata dal fatto di avere i capitoli corti, ma qualche visita l'ho comunque avuta e anche qualcuno che la seguiva c'era. Grazie ancora a tutti. Ho un'altra storia in corso, yaoi, se vi interessa potreste leggere quella. L'ho strutturata meglio, con capitoli più lunghi e completa di descrizione dei personaggi. Dateci un'occhiata. A presto.

CAPITOLO 73: Epilogo

Il gran giorno è arrivato, oggi è la nostra giornata. Dopo due anni da quando me l’ha chiesto, finalmente ci sposiamo. Volete sapere cosa è successo quando gli altri hanno saputo della nostra decisione? Andiamo con ordine.
Per non sentirmi con gli occhi addosso in classe, abbiamo deciso di mantenere la notizia segreta. Rischiavo solo che iniziassero a pensare che aspettassi un bambino. Perciò le persone che avrebbero dovuto saperlo dovevano essere unicamente persone fidate, che conoscessero la nostra storia e che non avrebbero fatto ipotesi strane.
Il primo a cui l’ho detto è stato Hiro-kun, e quindi l’ha saputo anche Kaito-kun. Appena ha sentito le mie parole è rimasto allibito, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Comunque, superato lo shock iniziale si è congratulato con noi e ci ha chiesto se poteva informare anche Kaito-kun. Ovviamente gli abbiamo detto che volevamo mantenere il segreto con gli altri, ma per Kaito-kun non avevamo problemi.
Il problema è stato quando sono tornata a casa. Come mai l’ho detto prima a Hiro-kun e poi a casa? Semplicemente perché non ero ancora tornata dalla sera prima. Ho dormito da Misaki e poi siamo andati direttamente all’università. Però alla sera ho dovuto affrontare l’argomento, era inutile rimandare.
Innanzitutto l’ho detto a mia madre, mentre mio padre ancora non c’era. Più che dirglielo, le ho fatto vedere l’anello. Ha avuto un momento di smarrimento. Si chiedeva se era veramente quello che pensava che fosse. A quel punto gliel’ho confermato. Allora ha iniziato a farmi le congratulazioni e a chiedere come me l’ha chiesto e a quando le nozze. Non sapevo più come fermarla.
Altro discorso con mio padre. Appena gliel’ho detto ha avuto quasi un mancamento. Poi mi ha chiesto se fossi incinta. Mi sono quasi offesa a quell’esclamazione. Ha ragionato come se non mi conoscesse affatto. Non parliamo di quando gli ho detto del trasferimento a Londra. A quel punto è svenuto veramente, facendoci preoccupare tantissimo. Comunque, appena si è ripreso, gli ho spiegato la situazione e ha accettato.
Subito dopo la laurea, Misaki ha iniziato ad andare a Londra almeno una volta al mese per qualche giorno. Alcune volte l’ho accompagnato, se non avevo lezione o esami, e abbiamo comprato e arredato la casa in cui andremo ad abitare. Nel frattempo Misaki ha firmato il contratto di lavoro e iniziato a collaborare con l’azienda, anche se solo saltuariamente e per lavori per cui era richiesta la sua presenza qui in Giappone. Io ho fatto domanda per la specializzazione a Londra e comincio il prossimo settembre. Inoltre ho concluso gli studi il mese scorso. Non è stato facile organizzare il matrimonio e completare la tesi simultaneamente, ma grazie all’aiuto di tutti sono riuscita. E ora il giorno tanto atteso è arrivato. Tra poco io e Misaki saremo marito e moglie.
- Chiaki-chan, sei pronta? Ti aspettano.
- Arrivo Hiro-kun.
- Lo sai che sei bellissima? Misaki-kun è veramente fortunato.
- Grazie Hiro-kun. Andiamo?
Fuori dalla porta c’è mio padre, pronto ad accompagnarmi all’altare. Ci siamo, il momento è arrivato. Tra poco sarò a tutti gli effetti la signora Matsuo.

La storia finisce qui per noi, mentre per loro questo è l’inizio di una vita insieme. Cosa è successo dopo? Beh, innanzitutto hanno fatto il viaggio di nozze negli Stati Uniti. Dopodiché c’è stato il trasferimento a Londra. Chiaki ha iniziato, e portato a termine, egregiamente, la specializzazione in chirurgia generale e ora lavora come medico a tutti gli effetti presso l’ospedale londinese. Inizialmente non è stato facile, dato che il livello era parecchio alto e i compagni di corso hanno fatto fatica ad accettarla, forse per la sua bravura o forse semplicemente perché straniera, ma ha superato brillantemente le difficoltà e ha raggiunto il suo obiettivo. Misaki lavora come interprete per una multinazionale e ogni tanto torna in Giappone per concludere affari legati alla compagnia. A volte anche Chiaki lo accompagna, approfittandone per rivedere amici e parenti. Figli? Ovviamente. Hanno avuto 2 figli, un maschietto, Julian Akito, e una femminuccia, Sarah Hikari. Per ora sono solo due, ma chissà cosa riserverà il futuro ai nostri amici.
Direi che a sto punto la storia si può dichiarare conclusa. Grazie per aver letto fino a qui e a presto.

FINE

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