Quattro Astronauti nella Dimensione del Bene Eterno

di Paolo Ciraolo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione e Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap.1 parte seconda ***
Capitolo 3: *** Cap.1 parte terza ***
Capitolo 4: *** Cap. 2 Peter Faust ***



Capitolo 1
*** Presentazione e Cap. 1 ***


Quattro Astronauti nella Dimensione del Bene Eterno.

Presentazione.

 

Terra anno 3001 vi è un ammasso di ferro e cemento estesi a perdita d'occhio.

Già qualche centinaio di anni prima, ogni stato o continente aveva subito un tale processo di urbanizzazione che le uniche giungle rimaste erano quelle di asfalto e i soli “polmoni naturali” erano quelli umani.

Inizia così la storia dei quattro astronauti che esausti di un mondo troppo meccanico, schiacciato da spazi collassati e tempi resi disumani dal ritmo della vita, decidono di dedicarsi alla ricerca, allo studio e infine alla realizzazione del “Progetto Prometeus”.

Paul, Robert, Chiara e Maxmilian sono quattro giovani laureati che riescono a sbalordire gli ambienti scientifici di quest'epoca futuristica, realizzando una navicella cibernetica in grado di raggiungere velocità relativistiche.

Con la massima tecnologia ipotizzabile per quei tempi intraprendono un viaggio senza precedenti che li proietterà in uno spazio senza confini tra galassie, buchi neri e spazi interstellari.

Spinti da un profondissimo bisogno di conoscere e scoprire i misteri che avvolgono un universo ancora troppo grande e complesso per loro, finiranno per essere coinvolti in un viaggio che si rivelerà rocambolesco oltre ogni ragionevole previsione ma che si trasformerà in un sogno che toccherà i sentimenti più alti dell'animo umano.

Una fiaba moderna che con un colpo di “bacchetta magica” illuminerà per un attimo la condizione umana aprendo nuovi orizzonti ai limiti imposti dalla natura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringrazio Chiara pubblicamente e dedico a Lei questo capitolo.

 

 

 

 

 

Quattro Astronauti nella Dimensione del Bene Eterno.

 

 

 

Prima Parte

 

 

Terra : anno 3001 “Progetto Prometeus”

 

 

La sveglia suonava una sinfonia di Mozart, contemporaneamente si stava riscaldando la colazione, la miscela ad acqua temperata per la doccia e la temperatura interna dell'abitazione. Il gatto cibernetico Pandino aprì le finestre per fare entrare la luce del sole , poi attivò il programma giornaliero degli impegni pianificati, azionò la funzione “dolce risveglio” ed il letto portò Jimmy Smith nell'idromassaggio ad elementi leggeri, poi diede il cibo per i pesci nell'acquario e predispose il guardaroba del giorno.

Jimmy asciugatosi si sentiva tonificato, fresco e completamente risvegliato dal torpore del sonno; a questo punto consumò la colazione e accese il visore digitale per seguire le notizie del mattino trasmesse dalle principali città in tempo reale da ogni parte del pianeta.

Poi il gatto portò il programma giornaliero elaborato dal super computer e Jimmy prese nota degli incontri e delle riunioni e dei luoghi che avrebbero costituito la sua giornata di lavoro.

Ormai pronto per uscire, salutò il suo gatto Pandino e si avviò verso la cabina ascensorata.

Con l'orologio computerizzato sapeva esattamente i codici delle persone all'interno del silenziosissimo ascensore che percorreva i piani in altezza e in discesa del grattacielo, in pochi secondi.

L'ascensore forniva dei servizi veloci come una breve colazione, l'orario in corso, la temperatura esterna, il coefficiente di congestione nei centri commerciali ed un piccolo giornale a scheda elettronica da leggere nel computer portatile.

Jimmy prese quindi l'aria bus con la sua tessera a scambio commerciale multiplo che aveva ormai da tempo sostituito il potere d'acquisto del denaro , con il potere di scambio, ovvero il volume d'impegni lavorativi di ciascun individuo determinavano le sue possibilità economiche all'interno della tessera stessa.

La ricchezza si misurava con la possibilità di effettuare il maggior numero di scambi commerciali qualsiasi fosse la loro natura; ogni operazione era poi registrata dai computer in dotazione nei vari centri commerciali.

Successivamente una rete distribuita in modo capillare, collegava tutti gli elaboratori e funzionava con un programma specializzato in grado di fornire al mattino il bilancio in attivo ed in passivo di ciascuna tessera di ogni lavoratore, indicandone il volume d'affari che gli spettava.

Jimmy Smith era il presidente degli esperti in economia multicriteriale ed era stato l'artefice di alcune innovazioni come il “teorema di Josmy”

che riusciva a quantificare il numero di scambi che ogni individuo era in grado di compiere durante il corso della vita, definendo il potenziale di scambio ed i limiti relativi al suo volume oltrepassando la soglia dei quali il sistema andava in perdita.

Se si verificava quest'ultima ipotesi, il teorema era in grado di segnalare gli spazi di recupero per reintegrare l'economia individuale riportando il sistema in attivo.

Jimmy era diretto nel centro commerciale di progettazione di sistemi progrediti, dove aveva la riunione con Mark Jordan , ed era in perfetto orario perché l'aria bus selezionava tutte le destinazioni ed i relativi orari personali seguendo poi un percorso che era la risultante di tutti questi dati elaborati da un apposito programma di bordo.

Gli aria bus erano estremamente veloci ed equipaggiati con una tecnologia d'avanguardia, viaggiavano praticamente sospesi in aria in virtù di speciali superconduttori essi avevano sostituito gli antichi veicoli che erano causa di inevitabili ingorghi che rallentavano i ritmi lavorativi.

Mark Jordan dirigeva gli studi del “Progetto Collettività Felice” ed era stato l'ideatore della legge duale: guadagnare il maggior numero di scambi possibili nel minor tempo a disposizione ed ottenere il maggior campo d'azione a disposizione con la minor perdita possibile.

Mark aveva concretizzato insieme ai colleghi che lavoravano al suo progetto un'insieme d'iniziative commerciali che avevano garantito un tenore di vita generale soddisfacente.

Egli aveva poi riunito tutte le maggiori industrie commerciali in un' unica grande impresa che adottava determinati criteri aziendali secondo una filosofia esatta in cui il bene individuale dipende da una collettività unita da interessi comuni.

Da New York a Tokyo da Roma a Mosca i criteri commerciali erano stati unificati e tramite il suo computer personale collegato con uno smisurato complesso di reti a febbri ottiche, Mara era in comunicazione con ogni parte del globo e costantemente informato di tutte le problematiche relative allo sviluppo del “Progetto Collettività Felice”.

Se Mara e Jimmy si occupavano dell'aspetto commerciale-economico del progettoPeter Oscar e Johan Mecnamara si interessavano della parte politico-sociale.

Peter lavorava alla commissione di scienze politiche applicate alle civiltà avanzate.

Il mondo era, pertanto, un villaggio globale e tutto era in collegamento con tutto; ogni paese conservava ancora le sue tradizioni culturali e la propria lingua d'origine, ma ormai tutti erano adeguati alla nuova politica globale e tutti parlavano una lingua internazionale. Esisteva così un unico stato costituito da commissioni ognuna delle quali si occupava di un aspetto della vita sociale e del suo buon funzionamento.

Ad una di queste commissioni era affidata l'urbanistica scientifica e un componente di essa era proprio Johan Terramara.

Per coprire il volume di scambio necessario a mantenere il giusto tenore di vita, si dovevano svolgere attività multiple e quindi risultava necessario gestire al massimo le proprie risorse. Per questa ragione Johan aveva elaborato una teoria a cui aveva dato il nome di “Dimensione Nucleo” che sintetizzava l'insieme di strategie razionali per gestire i consumi ed ampliare al massimo la potenzialità di scambio.

Il “Progetto Collettività Felice” era iniziato qualche secolo prima al 3001, quando erano nate le prime centrali a fusione nucleare.

La nuova fonte di energia proveniente dalla fusione di due isotopi dell'idrogeno, per l'enorme abbondanza di quest'ultimo elemento, aveva prodotto un benessere ed un livello tecnologico mai eguagliati prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Cap.1 parte seconda ***


Cap.1 parte seconda

Mai come ora si era giunti ad un gradino così elevato nella scala evolutiva dell'uomo, i paesi del terzo mondo erano diventati un ricordo lontano e si era pure superato il blocco totale dovuto al previsto esaurimento , prima del petrolio e delle materie prime per le centrali nucleari, e poi di ogni altra fonte alternativa.

In un mondo iperfunzionante dove tutto girava a meraviglia come fosse un unico meccanismo e ricoperto da strutture imponenti e, attraversato da mezzi ultra tecnologici, la vita era inquadrata in schemi razionali ed in una logica esatta in corrispondenza alla quale era determinato un destino tranquillo e sereno per ogni essere umano.

Tuttavia questa condizione sociale non era da tutti raggiunta perché vi era chi, pur rifiutando una vita comunque umile ed emarginata, aveva scelto di appartenere a quella parte di umanità che dedicava la propria esistenza all'espansione di una coscienza creativa e allo sviluppo di un ingegno universale fondato sul talento artistico; queste persone erano i creativi.

La loro meta era quella di nuove fonti illimitate.

Per realizzare questa loro aspirazione era necessario studiare gli spazi cosmici ed analizzare tutte quelle problematiche connesse alla loro colonizzazione, al mistero che rappresentavano e alla capacità dell'uomo di proiettarsi in mondi alieni.

Il loro campo di studi era orientato su una materia sconosciuta ai più e rappresentava proprio per questa ragione un campo di cognizioni non razionali da dove attingere per rendere possibili i loro progetti.

Non è quindi impossibile credere che il loro compito era quello di studiare l'evoluzione dell'uomo attraverso la migliore utilizzazione di tutte quelle risorse orbitanti nella sfera dell'immaginario.

La loro strada era parallela a quella seguita nel “Progetto Collettività Felice” ma per questo non meno efficace là dove si puntava piuttosto che alla condensazione degli spazi vitali, alla loro espansione.

Questa nuova forza di creativi si era già integrata nel villaggio globale con un insieme di realizzazioni che avevano riequilibrato tutte quelle reazioni negative a catena che si erano paradossalmente generate con la scoperta della fusione, come ad esempio un'esplosione demografica che aveva portato ad una popolazione di oltre cinquanta miliardi d'individui e che aveva ricoperto metà delle parti bagnate del suolo ed eliminato il novanta per cento delle zone verdi.

I creativi avevano risolto questo problema colonizzando il sistema solare con delle astronavi che riproducevano al loro interno l'ambiente terrestre e stazionavano su orbite opportunamente prescelte.

Alla categoria dei talenti artistici e degli scienziati, appartenevano Paul, Chiara, Maxmilian e Robert, quattro inseparabili amici che si erano accattivati la non comune abilità di trasformare la fantasia in realtà, di materializzare i sogni e d'inventare robot cibernetici davvero straordinari.

Uno di questi robot che avevano chiamato Big Flash costituiva la navicella di un loro disegno ambiziosissimo, tanto che la sua realizzazione era ritenuta dagli esperti ai limiti dell'irraggiungibile.

Erano ormai dieci anni che i quattro astronauti studiavano il “Progetto Prometeus” perché aspiravano in un futuro non troppo lontano di compiere un viaggio oltre il sistema solare.

Volevano spingersi alla ricerca di altri mondi e di una fonte di energia pura come l'antimateria, che potesse dare una svolta decisiva al problema energetico.

Ma per comprendere la natura del loro progetto bisogna fare un passo indietro nella storia che aveva propiziato l'amicizia dei quattro astronauti e prima ancora alla loro infanzia.

Chiara a tre anni aveva imparato tutte le fiabe a memoria diventando un piccolo genio nei sentimenti e, non solo in questi se a sette anni suonava benissimo il pianoforte, a nove componeva musiva e teneva concerti in pubblico.

La sua infanzia era stata difficile ma una lontana parente accortasi subito della straordinaria capacità dimostrata dalla ragazzina per la musica la incoraggiò a continuare, ma solo perché dai suoi concerti ne ricavava lauti compensi.

Paul ancora piccolo dimostrò una vera passione per i libri d'avventura che riusciva a divorare immergendosi in un mondo fantastico dove poteva compiere straordinari viaggi nell'immaginario; egli si era così guadagnato nell'universo sconfinato della fantasia e dell'immaginazione dei ragazzi uno spazio tutto suo.

Ben presto Paul manifestò un interesse altrettanto vivo verso le stelle, tanto che, compiuta la maggiore età, indirizzò i suoi studi in questo campo andando a vivere in una tecnopoli dove conobbe Maxmilian e Robert.

Maxmilian ancora giovanissimo iniziò a fare il giramondo affrontando le tempeste del mare, gli uragani della terra, i venti gelidi delle montagne e il caldo isopportabile dei deserti; egli arrivò così maggiorenne conoscendo storie e tradizioni di moltissimi popoli, ed aveva sviluppato una singolare poliedricità d'animo.

Robert fin da fanciullo aveva dimostrato un'interesse per tutto quello che riguardava il mistero: dalla civiltà scomparsa di Atlantide ai disegni di Naska, dai pittogrammi nel grano alla scoperta degli Yeti e all'esplorazione delle intelligenze E.T.

Le attitudini complementari, acquisite nella loro infanzia e il comune interesse per la vita futura dell'umanità oltre la terra, aveva creato nei quattro un amicizia infinita.

La navicella cibernetica Big Flash era la materializzazione dello spirito che animava la loro amicizia in un'unica entità.

I quattro astronauti avevano trasformato la loro passione per l'avventura, il mistero, il sogno e l'esplorazione nel “Progetto Prometeus”.

 

 

 

Dedicato a Chiara con infinita amicizia.

 

 

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Capitolo 3
*** Cap.1 parte terza ***


 

Cap. 1 Parte 3

 

 

 

Essi sentivano il bisogno di valori inalienabili come l'amore, il gemellaggio, l'universalità e l'umanità ed era questa la ragione che più profonda delle altre aveva dato loro la forza di scegliere una strada oggettivamente difficile.

L'universo era ancora un'enigma perso nella notte dei tempi, sopseso com'era tra le concezioni religiose che lo concepivano come un disegno della volontà divina e quelle materialistiche che lo relegavano a una dimensione del nulla.

Ma quele era la verità?? Robert la voleva da sempre conquistare essendo alla perenne ricerca di una spiegazione che desse finalmente luce alle domande sul mistero della creazione dopo il momento del Big Bang.

Chiara desiderava con tutte le sue forze conoscere un messaggio divino, voleva fortemente avere un unione cosmica con entità angeliche.

Paul voleva scoprire altre dimensioni magari su di un altro spazio e con un altro tempo, egli credeva che dall'estensione di queste due entità si sarebbero create possibilità impensabili sulla terra.

Infine Maxmilian voleva trovare una giustizia cosmica che non facesse distinzione tra il ricco ed il povero, tra il forte ed il debole o tra il buono ed il cattivo.

Ma perché avevano dato al loro progetto il nome di Prometeus??

L'idea era stata di Maxmilian che prendendo spunto dalla mitologia greca aveva ricostruito le vicende di uno dei titani per l'appunto Prometeo figlio di Giapeto e Climene, che rapì al cielo col favore di Pallade dea del sapere , la scintilla eterea per animare un uomo d'argilla da lui plasmato.

La leggenda di Prometeo gli aveva dato il giusto spunto per dare al loro progetto il nome del famoso titano.

Anche loro , infatti, stavano realizzando uno dei più antichi desideri dell'uomo e cioè quello di creare un essere a loro immagine e somiglianza.

Molteplici erano i fattori che rendevano l'entità per così dire animata, uno di essi era rappresentato dalla capacità di rendere la sua materia grigia simile a quella dell'uomo.

Paul si era adoperato per rendere possibili le connessioni di molecole organiche con i circuiti elettronici, rimpicciolendo questi ultimi a invisibili filamenti simili alle cellule nervose e cioè della dimensione di un decimo di micron.

A Chiara era poi toccato il compito d'interfacciare le reti nervose con quelle elettroniche ed ottenere un computer bioibrido.

A lei era affidato anche il compito di custodire i loro corpi in delle iperibernatrici quando l'astronave avesse raggiunto la massima velocità.

Chiara aveva utilizzato particolari tecniche per il funzionamento delle iperibernatrici, la cui velocità interna si abbassava in funzione dell'aumento della velocità esterna dell'astronave prossima alla velocità della luce.

La conseguenza di questa conversione spazio-temporale era proprio quella di creare per i quattro astronauti una velocità neuronica all'interno delle iperibernatrici , tanto più bassa quanto più alta era quella raggiunta all'esterno.

Ciò causava un blocco apparente e glaciale delle attività biologiche interne al loro organismo, in antitesi alle temperature quasi solari raggiunte all'esterno e all'attività frenetica delle sinapsi dell'astronave cibernetica.

Maxmilian aveva poi trasmesso tutta la sua filosofia in questo essere cibernetico, ricercare le soluzioni necessarie a svelare il mistero dell'universo, capire quali erano gli scopi della vita o riuscire a rendere l'anima immortale insieme alla comprensione della natura umana, erano i mattoni elementari su cui era fondata la sua intelligenza proiettata verso il raggiungimento dei fini ultimi.

 

 

 

 

 

DEDICATO A CHIARA97

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Cap. 2 Peter Faust ***


NDA
Questo capitolo molto breve, narra di un eccelso studente universitario collega dei giovani nostri protagonisti che, prima di diventare gli artefici materiali del "Progetto Prometeus", erano studenti universitari e, volevano a tutti i costi superare Peter Faust, così si chiamava il giovane che aveva tutti 30 e lode.Saranno i nostri ragazzi tanto bravi e brillanti da superare nei voti il loro temuto collega?Leggetelo in questo e nei prossimi capitoli.Grazie a tutti.

 

Cap. 2 Peter Faust.

 

 

 

Peter Faust era l'irraggiungibile, era la mente razionale dell'università, infatti veniva guardato con soggezione da tutti gli allievi quasi fosse per loro un professore anziché un collega.

Divorava i libri di testo e ne diventava rapidamente il padrone in lungo e in largo, non c'era sillaba che non venisse da lui scandagliata, non c'era frase che gli sfuggisse, non c'era concetto di cui non ne fosse consapevole in tutta la sua integrità ed in tutte le relazioni logiche con il resto delle proposizioni.

Peter era la colonna dell'università, non era solo un allievo meritevole era il fiore all'occhiello di tutti i professori; quando veniva interrogato lui, folle di studenti guardavano le sue interrogazioni condotte come Napoleone avrebbe fatto con il suo esercito, alternando strategie strepitose ad un'inneffabile capacità di analisi e sintesi che, non davano scampo alle pure insidiose domande dei più ostici dei professori.

Aveva Peter tutti trenta e lode e faceva tutto con uno straordinario senso di naturalezza, egli riusciva dove chiunque si sarebbe fermato, ma in modo sciolto mai forzato; egli era intelligente così in modo semplice e allo stesso tempo impareggiabile.

Peter dipingeva le formule più difficili, raccontava gli argomenti più complessi come favole a bambini, rispondeva alle domande più difficili trasformando l'interrogazione in una tranquilla discussione.

Non si conoscevano eguali in tutta la storia di quella pure prestigiosissima università, aveva battuto tutti gli altri allievi pure eccellenti e, per questa ragione, chi si fosse solo avvicinato allo splendore di Peter Faust era già considerato un eletto.

Paul, Chiara, Maxmilian e Robert, studenti anch'essi, erano pure affascinati da Peter che si poteva definire come un “personaggio”, e cercavano di studiarlo e per quanto possibile di raggiungerlo, elettivamente, per non rimanere nella sua ombra.

Per fare ciò, e di questo ne erano tutti convinti, dovevano uscire fuori dagli schemi accademici, ma era un'impresa da mille e una notte e richiedeva un impegno assoluto.

Tuttavia questo era diventato il loro obbiettivo principale, cioè avvicinarsi a lui che consideravano una rara stella nella più remota delle galassie.

 

 

 

 

 

 

 

Dedicato all'intelligenza fertile e generosa della mia amica Chiara.

 

 

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