La settima generazione_L'inizio della magia.

di Sonomi
(/viewuser.php?uid=77957)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** Presentimenti e scoperte parte 1 ***
Capitolo 3: *** Presentimenti e scoperte parte 2 ***
Capitolo 4: *** Si inizia ***
Capitolo 5: *** Primo giorno...speciale! ***
Capitolo 6: *** Will ed Elisabhet ***
Capitolo 7: *** Lettere e scoperte ***
Capitolo 8: *** Alberi genealogici e amicizie tradite ***
Capitolo 9: *** Domiziana ***
Capitolo 10: *** Sorry ***
Capitolo 11: *** Tensioni ***
Capitolo 12: *** L'inevitabilità delle cose ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


Ciaoo buongiorno...allora prima di tutto mi presento. Mi chiamo Sonia, ho 14 anni e scrivo da quando ne avevo 8. Amo mettere sul pc le mie idee e crearee storie.
Questa ff è vecchiotta, l'ho scritta circa due annetti fa, però spero vi piacerà^^
bè...buona lettura..
ah dimenticavo! Alcune cose come "la capanna" sono vere....fanno parte della mia vita
Sonia


La settima generazione.

1 Inizio

L'estate era arrivata, finalmente. Qui, in questo paese di un km e mezzo per due km, c'era una pace tranquilla e serena, degna di un villaggetto di montagna.
Tutto iniziò così: in una giornata normale, con il sole e un caldo bestiale.
Sono Giada ed ero con i miei amici Luisa e Andrea e stavamo svolgendo i compiti estivi, attività mooolto divertente...sese come no.
Eravamo in camera mia, una stanzetta un pò stretta ma che per noi tre andava benissimo.
Il letto era quasi al centro, la scrivania vicino alla porta e la finestra che apriva sulla strada.
Vivevamo in un paesino sperduto in provincia di Genova, che dista dalla città di circa 30 km.
A quel tempo avevamo 11 anni, tutti tre smilzi.
Io e Luisa portavamo i capelli marroni fino al fondoschiena, mentre Andrea li aveva corti e biondo chiaro.
-Non riusciremo mai a risolvere quel problema se non facciamo che parlare d'altro- disse Luisa.
Lei cercava didistrarre me e Andrea che parlavamo dell'ultima uscita al cinema dei film di Harry Potter anche se sapeva chiaramente che era una causa persa.
L'unico arogomento su cui io e Andrea andavamo veramente d'accordo, era la passione per la fantasia.
-Io dovrò andare al cinema con mia cugina Melissa...sai che divertimento-dissi affranta.
-Dai non è poi così male- mi disse Andrea.
-Lo dici solo perchè non l'hai attaccata al sedere tutto il tempo-
-Ragazzi è pronta la merenda- urlò mia madre nelle scale. Iniziammo a scendere parlando ancora della mia disperata voglia di fuggire.
Erano quasi le quattro quando decidemmo di chiudere i libri e uscire.
Il nostro luogo di ritrovo era una prato vicino a casa mia, dove noi e altri nostri amici del paese avevamo costruito "la capanna".
Era una costruzione in legno, fissata con chiodi e tanta buona volontà da parte nostra. C'era una capanna centrale, la più grande di tutte, e poi altre più piccole che appartenevano alle persone che facevano "i capi".
Al dire il vero Luisa non era una vera e propria "cittadina" della capanna ma le era concesso di venire a patto che lavorasse.
Quando arrivammo scoprimmo di non essere soli. C'erano Marco, Matteo e Davide, nostri amici, che sistemavano nell'aiuola dei fiori lillà.
Erano tutti e tre molto simpatici e parecchio alti per avere 11-12 anni. Iniziammo a lavorare anche noi. Io spazzavo via le foglie, Andrea scavava una buca e Luisa era a prendere l'acqua per bagnare l'orto.
Quando iniziò a fare buio andammo via.
Luisa e Andrea mangiavano spesso da me e mia madre come tradizione faceva la torta con la nutella, la preferita di Andrea.
Giovanna quella sera si fermò a dormire a casa mia.
La mattina dopo finimmo i compiti di italiano e inglese.
Mancava solo quel problema di geometria irrisolvibile.
Quel giorno fu molto particolare per me.
Si può dire che la storia inizia da qui, quando decidemmo di andare al supermercato qui vicino.
So che sto raccontando tutto molto velocemente, è solo che le cose più importanti devono ancora arrivare........uscimmo da casa mia, con la lista per la spesa, credendo che questo giorno che all'apparenza era come gli altri, sarebbe trascorso come era di consuetudine.
Camminavamo verso il supermercato.
Io mi sentivo tesa come non lo ero mai stata, ma i miei amici sembravano tranquilli.
-Guarda un pò chi c'è la- mi disse malizioso Andrea.
Aguzzai la vista e notai Antonio e Anna che camminavano verso di noi.
-Ciao....ora capisco perchè non sei venuto a fare i compiti da Giada- disse Luisa con tono canzonante.
Antonio e Anna erano fidanzati ma io ero una delle poche persone a saperlo. Cercavo di tenere il loro segreto al sicuro da mesi, ma in quel momento pensai che la mia fatica sarebbe andata a rotoli.
-Se ti riferisci a lei l'ho incontrata tornando dall'Area Verde (nota autrice: l'area verde esiste veramente, è la zona nel mio paesino dove noi tutti ci riuniamo)- disse Antonio.
-Certo certo- disse Luisa.
-Dai, Antonio ha incontrato Anna qui ok? Adesso basta dobbiamo andare- chiusi così il discorso.
Antonio mi guardò e mi disse un grazie muto quando gli altri non guardavano.
Il supermercato non distava molto da casa mia, neanche cinque minuti a piedi.
Entrammo e l'aria fresca del ventilatore ci colpì in pieno.
Ci dividemmo la lista della spesa e così iniziammo a cercare.
Essendo l'unico negozio della zona era sempre molto affollato. Quasi impossibile passare.
Il mio incarico era comprare da bere. Andai verso l'apposito bancone.
E allora tutto successe.
Tutto intorno a me si annebbiò, il rumore assordante delle persone era diventato lieve, la mia testa iniziò a dolermi in una maniera allucinante.
Mi si mozzo il respiro, tanto da farmi pensare che sarei morta. Alzai lo sguardo impotente, fino a incontrare un paio di occhi celesti. Un uomo di mezza età mi guardava sorridente. Indossava un mantello blu mare e mi faceva segno di seguirlo. Ma le mie gambe non rispondevano al mio comando.
Iniziò a dirigersi verso il baco successivo e salutandomi con una manò svanì nel nulla..
A quel punto la mia vista si annebbiò e poi non vidi più nulla. Che ve ne pare?? Commentate se vi va^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Presentimenti e scoperte parte 1 ***


Sono tornata.....
muahahahah
un grazie a giangi2495 che mi ha aggiunta alle seguite^^

Buona lettura

CAPITOLO 2
PRESENTIMENTI E SCOPERTE PARTE1

PRESENTIMENTI E SCOPERTE....1 parte
Intorno a me c'erano Luisa e Andrea, talmente preoccupati che temevo di essere sul letto di morte.
-Stai bene?- mi chiese Luisa quasi affannata.
-Non ti preoccupare, va tutto bene- Ma noi non eravamo al supermercato?- chiesi io.
-Si...ma sei svenuta all'improvviso. Io e Luisa abbiamo avuto un mezzo infarto quando ti abbiamo vista cadere a terra- disse Andrea.
-Sono svenuta?- domandai. Le immagini di quello che era successo vagavano confuse nella mia mente.
-Posso farvi una domanda?- chiesi.
-Certo-
-Vi siete per caso senttiti strani quando siamo arrivati al supermercato?-
-No....- dissero loro in coro.
-Avete per caso visto...ehm....qualcosa di strano?- e pensai all'uomo del mantello.
-No mi dispiace Giada. Credo che tu abbia avuto un calo di zuccheri- disse Luisa.
-Ok...si è probabile.....-
Ma non ero convinta comuque. Nascosi la faccia tra le mani e iniziai a pensare.
Ecco perchè avevo avuto uno strano presentimento. Ero sicura che quell'uomo ci fosse veramente...altro che calo di zuccheri. Perchè voleva che mi avicinassi a lui, visto che non mi conosceva?
-Perchè queste domande?- chiese Andrea.
-Niente....scusate ma vorrei riposare- dissi e mi stesi di nuovo a letto. Loro uscirono in silenzio.
La mattina dopo fui svegliata da una luce che entrava dalla finestra. Luisa aveva scostato la tenda e aperto la persiana di camera mia, facendo entrare il sole.
-Che ore sono?- chiesi mezza addormentata.
-Le nove. Forza alzati che è tardi. Ti consiglio di vestirti subito....Andrea sarà qui a momenti-
-Arrivo- boffonchiai tra le coperte.
Quando scesi in cucina non sapevo che entro due ore la nostra vita sarebbe cambiata per sempre. MI sedetti al tavolo e gurdai mia madre: era ansiosa. Girava per la casa tutta agitata, come se si aspettasse qualcosa. Che strano. Feci colazione e quando Andrea arrivò finimmo, finalmente, quel maleddetto compito di geometria. Stavo per proporre di andare a fare una passeggiata quando il campanello trillò. Vidi mia mamma irrigidirsi. -Vadio io-dissi sospettosa. Non si era mai comportata così.
Era la postina. -Ciao Giada...ho tre lettere da consegnare-
-Tre lettere?-
-Si...una per te e le altre due per Luisa Merlezzi e Andrea Spiccoladri-
-Ma loro non vivono qui- dissi io.
-Lo so Giada, ma qua c'è il tuo indirizzo- disse indicando le lettere. Quando vidi l'indirizzo del destinatario(cioè noi) nella mia testa iniziò a formularsi una domanda...ma io quelle lettere dove le ho già viste? Le presi in mano e salutai la postina.
-Ragazzi....guardate un pò qua- dissi entrando in cucina. Posai le lettere sul tavolo. Mia madre si girò di scatto e fissò le lettere con gli occhi sbarrati. A quel punto chiesi:-Mamma che ti prende si può sapere?-
-Niente...- e andò al piano di sopra con un catino sottobraccio.
Sospirai e presi la lettere per me. Sulla pagina di fronte c'era scritto: "Sgn.Fallini Giada. Via Grandi giardini, numero 6". In inchiostro verde. Inchiostro verde? Oddio non può essere..pensai tra me e in fretta girai la lettere dall'altra parte. Un'immagine torreggiava sullo sfondo bianco della busta. Uno stemma, con un serpente, un corvo, un tasso e un leone. Al centro una grande H elaborata.
Persi l'equilibrio dallo shock e Andrea dovette prendermi al volo per non farmi cadere per terra. -Non è possibile- urlai.

tadan...xD
che ne dite??
Commentateeeeeeee ^^
kiss kiss


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Presentimenti e scoperte parte 2 ***


SCUSATE IL TREMENDO RITARDO PER FAVORE *...*
 Il fatto è che anche se ho finito la scuola non ho svuto molto tempo per scrivere :(
scusatemi per favore....

comuqnue ecco le risposte alle recensioni:

-Cicciolgeiri: ciauuu
ahaha lo sai che anche io speravo che mi arrivasse la lettera? Poi mi sono dovuta arrendere all'evidenza...-.-'' xD
cooomunque grazie mille per i complimenti...e lo so ci sono parecchie imprecisioni..anche io rileggiendola adesso dopo due anni me ne sono accorta infatti ho cercato di aggiustarla un pò xD spero di esserci riuscita eheh
ahaha nono non è Brom l'uomo misterioso..e neanche Silente eheh...chi sarà?
grazie per aver letto e recensito

-Giangi2495: ciauuu
bene si in effetti l'ammissione alla scuoloa era scontata xD... anche io quabndo l'ho scritto me lo sono detto però io adoro quel posto quindi ho voluto ambientarla lì eheh
non incontreranno il nostro amato trio...però...eheh nn te lo dico almeno hai la sorpresa XD
grazie per i complimenti e sarei felcie se leggessi le altre ff che ho scritto^^
grazie per aver letto e recensito^^

Buona lettura

CAPITOLO 3
PRESENTIMENTI E SCOPERTE PARTE 2
-Ci deve essere un errore..-  disse Andrea.
-No, probabilmente è uno stupido scherzo di qualcuno-
-Ne dubito...che cosa sta succedendo?-
-Non lo so...ma c'è qualcosa di strano in tutto questo -
-Perchè?-
-Sono successe delle cose un pò strane in questi giorni a cui voi non sapete niente-
-Bè, allora racconta- disse Luisa.
-Vi ricordate quando siamo andati al supermercato e sono svenuta? Penso perchè....ho visto un uomo-
-Scusa, ma noi di uomini ne vediamo ogni giorno- mi disse Luisa.
-Si lo so ma era un uomo diverso, strano. Era avvolto in un mantello blu e mi diceva di avvicinarni. Non vedevo più niente, solo sfumature, le persone che parlavano non si sentivano quasi più e non riuscivo a respirare bene. Quello mi guardava come fossì stata....non so..., ma poi ha girato l'angolo ed è sparito e poi mi sono risvegliata nel mio letto-    
-Giada, ti senti bene?- mi chiese Andrea.
-In quel momento no ma ora si. Te lo posso giurare. Ma comunque non credo a questa ridicola lettera-
-Mi potete dire qual è il problema?- disse Luisa quasi arrabbiata.
-Il marchio che vedi qua sopra appartiene a Hogwarts-
-E questo è un problema?-
-Certo che lo è. Hai presente Hogwarts? Quel castello con tutte quelle torri? Quello di Harry Potter? Tutto questo dovrebbe essere fantasia ma ora ci ritroviamo in mano tre lettere che ci dicono che siamo diversi da quelli che ci circondano-
-E ora cosa facciamo?-
-Io suggerisco di aspettare e vediamo cosa succede e penso che se non ce ne arriverà un' altra o avvenga qualcosa che ci faccia cambiare idea sia tutto una burla- disse Andrea.
-Va bene proviamo-

2 giorni dopo

Io continuavo a essere incredula in quei giorni di tensione, che salì al colmo quando suonarono al campanello: ok, potevo sopportare tutto ma non questo. Davanti a me avevo Emma Watson, Daniel Radcliffe e Rupert Grint.
-Hi!- dissero in coro.
-Hi!- dissi io balbettando. Ora mi toccava pure parlare inglese. Volevo chiedergli se si volevano accomodare ma non sapevo come si diceva.
-Do you want in...-  provai a dire io, ma loro mi guardavano male. E come biasimarli.
-Do you speak italian?-
-Più o meno- disse Emma con un accento inglese.
-Ma non potevate dirmelo prima?!- li fulminai. Ok, saranno anche attori famosi...ma aspetta un attimo...Cosa diamine ci fanno qui???
-Volete entrare?- chiesi io un pò scazzata.
-Si grazie-
Non so descrivere la faccia che fece mia madre vedendoli. Non è sicuramente da tutti i giorni trovarti tre attori famosi che ti suonano al citofono. Ma comunque gli chiesi: -Ma perchè siete venuti qui e proprio da me?-
-Dobbiamo darti degli oggetti- disse tirando fuori da una borsa tre pacchettini.
-A me?!-
-Si proprio a te. Aprili con i tuoi amici Luisa e Andrea e guarda cosa sono-
-Come fate a sapere di... -
-Non fare domande. Usa correttamente ciò che ti abbiamo dato. Buona fortuna- Dopo che ebbero finito di bere gli accompagnai dalla porta e mentre attraversavano la strada gli urlai: -NON CAPISCO! PERCHE' ME, PERCHE' NOI!- e la risposta fu semplicemente " Lo scoprirai " Ecco: questa fu una cosa da aggiungere alla lista delle stranezze accadute in quei giorni.
Ancora più confusa, chiamai i miei amici e quando arrivarono iniziai a scartare i miei, o meglio dire nostri, regali.
-Da quale inizio?-
-Non so fai te. Tanto devi aprirli tutti- mi disse Luisa.
Presi quello di Rupert: era avvolto in un pacchetto color carne a fiorellini fucsia.
-E' il deluminatore!- guardai sconcertata il regalo.
-Il che?!- chiesero in coro i miei due amici.
-Il deluminatore. Serve ad accegnere e spegnere le luci. Sai l' accendino di Silente... - dissi vaga, mentre fissavo il dono.
-Ah... si, me lo ricordo. Ora prendi quello verde- disse Andrea.
-Non per insultare la tua intelligenza, ma sono tutte e due verdi!- dissi ad Andrea.
-L'altro non è verde è turchese- disse lui. Alzai gli occhi al cielo e lo scartai.
-La giratempo! -
-Waw... carina- disse Andrea.
-A cosa serve?- chiese Luisa.
-Ad andare indietro nel tempo-
Presi quello sottile. Pensavo di sapere che cosa fosse e in effetti lo speravo.
-La mappa del Malandrino- dissi io sorridendo.
-Cioè?- si vedeva proprio che Luisa era poco informata su Harry Potter.
-Fa vedere tutte le persone di Hogwarts nell'esatta posizione in cui si trovano e cosa stanno facendo- spiegò Andrea. Restammo per qualche minuto in silenzio, contemplando gli strani oggetti, mentre si sentiva lo scorrere dell'acqua dalla cucina. Mia madrea stava lavando i piatti.
-Cosa ti hanno detto?-
-Solo buona fortuna-
-Si sono sprecati- obbiettò Andrea.
-Oh, Andrea penso di no. Anzi, credo che sia la risposta che aspettavamo. Io inizio a credere che quella scuola esista davvero-
-Ma come fai a crederlo!-
-Immaginatevi se la Rowling fosse una strega. E se avesse voluto raccontare la sua vita ma da occhi diversi?-
-Ma dai!-
-Non vi sembra strano che riceviamo lettere da una scuola che non dovrebbe esistere, che gli attori che fanno Harry, Ron ed Hermione vengano a casa mia e ci facciano dei regali e ci augurino buona fortuna? No non è normale! Per niente-
-Deve esserci per forza un motivo..la magia non esiste Giada-
Il loro sguardo era cambiato. Erano indecisi, si vedeva. Ma pur di amettere che avevo ragione era disposti a fare di tutto.
-Ma c'è un problema: se tutto questo allora è vero, come andiamo a Diagon Alley?- chiese Andrea.
-Si prende l' aereo e si va a Londra. Oggi è il tre Agosto. Possiamo partire il cinque, lo chiedo a mia mamma e vi faccio sapere- non so perchè parlavo così svogliatamente. Insomma, stavamo rischiando di andare a Londra a vuoto...e se tutto fosse stato vero allora significava che ero una strega. Ma come facevo ad essere tranquilla?
-Ok, ma più che altro il problrma è come trovare il Paiolo magico. Ci metteremo di sicuro un bel pò a girare tutta Londra- disse Andrea.
-Lo troveremo non preoccuparti!-
-Voi sapete tutto su quella scuola mentre io niente...avessi visto con voi i film non sarei così preoccupata-disse Luisa scherzando.
-Ma non ti devi preoccupare perchè ti aiuteremo noi- dissi io.
-Già- confermò Andrea.
Quella notte, nella mia stanza, non riuscivo a chiudere occhio da quanto ero agitata e sapevo che anche per Andrea e Luisa era così. Le nostre madri non si erano lamentate della nostra decisione anche se la mia era un pò più preoccupata delle altre. Mah, che strana.
Lo so, sto raccondando la storia molto velocemente...ma è solo perchè ci sono cose più importanti da dire che il nostro ingresso nella comunità magica.
Quando quella mattina andammo a trovare i nostri amici, tutti rimasero molto stupiti dalla nostra partenza decisa così velocemente. L'unica persona che se ne fregava era Lucia che sembrava totalmente indifferente a questa notizia. Questa cosa mi diede un pò fastidio.
Facemmo il giro del paese, visitato i nostri luoghi preferiti e scattato delle foto che avremmo tenuto con noi durante l'anno. Quando andammo alla capanna, mi sembrava che Andrea avesse il magone in gola.
-Non ce la faccio più- disse Luisa quando ci sedemmo per la prima volta quel pomeriggio. -Credo che domani verrò in sedia a rotelle all'areoporto-
-Non dire scemenze!- la rimproverai io. -Anche io sono stanca ma pensando a domani l'allegria mi torna-
-Che aereo prenderemo?-mi chiese Andrea.
-Credo quello delle 10:05. Devo chiederlo a mia madre-
-Giada cos'hai?-mi chiese Giovanna guardandomi.
-E' che... sono stupita del comportamento di Lucia-
-Perchè?-
-Quando questa mattina li abbiamo salutati lei era totalmente indifferente-
-Se per questo non solo lei. Anche Anna, Federica e Luca erano strani ma sono problemi loro, non nostri-disse Andrea.
-Se lo dite voi...-
Devo ammettere che avevo uno strano presentimento, avevo paura che loro quattro ci stessero nascondendo qualcosa, ma non avevo la minima intenzione di andarglielo a chiedere.
Quella notte li sognai intorno a un tavolo che facevano loschi piani... e mi agitai talmente tanto che quando mia mamma mi venne a svegliare mi chiese:
-Tutto bene?-
-Si si, è solo che ho fatto un sogno strano-
Anche Luisa quando mi vide aveva una faccia strana come dire "troppe emozioni le fanno male". E sinceramente non aveva tutti i torti.
Quella mattina non mangiai niente, non avevo voglia di muovermi e vestirmi al solo pensiero di dover andare a Londra per cose che non si immaginerebbero mai.
Tempo dieci minuti dal mio risveglio e Luisa e Andrea erano già a casa mia tutti belli allegri con le loro valige e in compagnia delle proprie madri. Erano agitati, si vedeva a vista d'occhio. Ma io anche dopo un' intera notte non riuscivo a smettere di pensare a quei compagni indifferenti......
-Giada ti fai troppo condizionare. Non hanno fatto niente di male- mi disse Andrea -Stiamo anche andando a Londra e ci vuoi rovinare la giornata?-
-No scusate, sto zitta davvero-
Verso le nove e mezza eravamo all'areoporto ed aspettammo Maria, la mamma di Andrea, che era andata prendere i biglietti. Io non ero mai stata in un areoporto. Era stracolmo di gente e dai megafoni una voce annunciava gli orari e le destinazioni dei vari aerei in partenza.
Le persone piangevano, ridevano, correvano, salutavano, litigavano... sembrava un film e avevo pure paura di prendere l' aereo perchè non sapevo se lo soffrivo o no.
Andai vicino alla finestra e guardai Genova: la "mia Genova" non l' avrei vista per nove mesi. Troppo. Ma dovevo farlo. Non potevo lasciare i miei amici da soli in quel enorme castello...
Erano le dieci passate e stavamo cercando sei posti vicini per sederci tutti insieme. Io mi sedetti vicino al finestrino, provai a guardare giù: si vedeva solo il bianco delle nuvole e... un' ombra nera che passava veloce. Cacciai un urletto.
-Che c'è?- chiese Andrea. Io avevo un pò di fiatone.
-Niente- risposi meccanicamente.
-No, qualcosa hai-
-Ti dico niente-
-Va bè, se lo dici tu. Comunque Luisa, è meglio che chiami la hostes per farti dare un sacchetto per il vomito. Stai già diventando biancastra-
-Hai ragione. Hostes!- arrivò alla velocità della luce. Mi ero dimenticata che Luisa soffriva l'aereo.
-Dica signorina- disse con tono lavorativo. Luisa fece la sua "ordinazione" e tutto continuò tranquillo.
C'era molto caldo li dentro e io iniziavo a sudare. Non solo per il caldo. Anche per paura. Troppe cose strane erano successe. Certo ero una strega, ma non è facile passare da realtà a fantasia. In quei giorni mi svegliavo e dicevo tra me e me che avevo solo sognato, poi qualcosa mi faceva capire che non era così. Non vedevo l'ora di scendere e vedere Londra con le sue bellezze e Diagon Alley.
Erano le l'una passate quando scendemmo dall'aereo. Dall'aeroporto si vedevano il Big Ben, l'Abazia di Westminster... fantastico. Luisa era bianca come un lenzuolo: aveva riempito nove sacchetti per il vomito e Andrea era rosso per il caldo. Io invece ero solo agitata. Fin da piccola sognavo di andare a Londra e ora c'ero. Noi avremmo alloggiato in un hotel nel centro della città. Per arrivare li ci abbiamo messo più di un'ora, fra tram, autobus...ed è proprio lì, che mi successe una cosa, che perfino ora, che ho quasi ventun'anni mi ricordo ancora.
Ero sull'autobus al piano di sopra e stavo parlando con mia madre. Ad un certo punto si sentì un forte rumore e il mezzo si fermò di botto. Ce ne fu un altro e un paio di unghie lunghissime perforò il tetto. Erano tra uno strano verdognolo e l'azzurro acqua. Tutti urlarono anche se non vedevano niente. Solo dopo qualche secondo mi resi conto che solo io, i miei amici e mia madre riuscivamo a vedere l'essere che si stava aprendo un varco nel soffitto.
Assomigliava ad un dissennatore anche se non lo era, aveva due gambe verrucose e viscide e puzzava tantissimo.
Stava guardando tutti con i suoi occchi totalmente verdi per poi fermarsi su di me. Si avvicinava piano piano ma io stranamente non avevo paura. Ero calmissima. Stava per afferrarmi il braccio quando io senza sapere come finii dal capo opposto del mezzo. Come avevo fatto? Andrea e Luisa facevano cadere i loro sguardi su di me e su quella cosa con la bocca spalancata.
Tutti scendevano di corsa ma io non riuscivo a muovere le gambe. Continuvo a cambiare posizione quasi senza accorgermene.
Ad un certo punto io sentii una voce strana, quasi serpentesca, decisamente femminile e il mostro come richiamato se ne andò. Dissi a mia madre in tono ironico:
-Credo che in hotel ci andremo a piedi-
-Si credo proprio- Scesi e i miei amici mi dissero:
-Per fortuna sei viva! Avevamo pensato il peggio!-
-Si si, sto bene-
-Abbiamo temuto che...che...-
-Non è successo niente-
Ma ora più che pensare al mostro, io pensavo a come avevo fatto a teletrasportarmi. Passata una mezzoretta arrivammo a destinazione. L' hotel dal di fuori sembrava molto grande. Era con le facciate grige e una grossa scritta gialla diceva: " HOTEL BRIDGE ". Entrammo.C'era una grande scalinata centrale, a destra c'era la reception e a sinistra una fila di ascensori. Ci avvicinammo alla reception e Elena, la mamma di Luisa, chiese al personale:
-Non abbiamo prenotato una camera-
-Non si preoccupi. Ne abbiamo una da nove-
-La ringrazio-
-Si figuri, ecco la chiave-
Ci incamminammo verso le scale. Arrivati alla porta la Elena aprì e ci trovammo davanti agli occhi una stanza enorme. C'erano due letti proprio lì davanti  mentre si vedevano altre porte. Io e Luisa scegliemmo i letti dall' entrata, mentre le mamme e Andrea si sarebbero divisi due stanze. Chiedemmo il pranzo in camera e io rosicchiai qualcosa mentre disfavo le valigie. Una lacrima mi cadde dal viso. Andrea lo notò e mi chiese:
-Cos' hai?-
-Niente è solo che tutto sta cambiando. Io non so se ce la faccio Andrea...-
-Ma certo che ce la fai. Non è sempre stato il tuo sogno questo? E poi noi abbiamo bisogno di te. Sei quella che sa tutto su quel castello, ci vuoi per caso lasciare da soli?-
-No no, ma nove mesi senza Montoggio... è come stare in una stanza vuota-
-Ma ci torneremo!-
-Si ma...non è la stessa cosa-
-Ma non ti devi preoccupare. Stai tranquilla-
-Di cosa parlate voi due?- chise Luisa arrivata improvvisamente.
-Niente, non ti preoccupare-
Mi rivolsi a mia madre:
-Quando andiamo a Diagon Alley?-
-Non lo so. Oggi no di sicuro. Ci andremo domani penso-
Il pomeriggio lo passammo a esplorare Londra. Antonio aveva ragione. Quella città è davvero bellissima. Alla sera eravamo stanchi morti, infatti appena toccai il letto mi addormentai, ma di notte mi svegliai di colpo. Alzai la testa e notai che la chiave nella toppa stava girando. La porta si spalancò e le persone che entrarono urlarono.
-E voi chi siete?!-chiese la donna.
-Gli inquilini di questa stanza. Piuttosto chi siete voi- dissi io.
-Ci hanno dato la stessa chiave allora. Siamo la famiglia Conobcha molto piacere- e mi strinse la mano.
-Piacere, Giada. Ma parlate italiano?-
-Si, mio padre era italiano-
-Vado a fare il caffè- disse mia madre che era appena entrata e si era presentata.
-Veniamo anche noi!- urlarono tutti a parte io.
-Emma tesoro vieni, non abbiamo sbagliato stanza- e andò in cucina.
Una ragazza con i capelli mossi lunghi fino al fondo schiena sbucò dalla porta. Era molto graziosa. Indossava una gonna a fiori e una maglia verde.
-Ciao- dissi.
-Piacere, Emma Conobcha-
-Giada. Quanti anni hai?-
-Dieci- mi rispose lei.
-Anche io. Come mai sei venuta in hotel? Visto che sei inglese presumo che tu abbia una casa qui-
-Mi giuri che non lo dici a nessuno?-
-Si te lo giuro-
-Devo andare in una scuola. Si chiama Hogwarts-
-Sei una strega?- quasi urlai.
-Come fai a saperlo?-
-Anch'io devo andare a Hogwarts-
-Davvero?-
-Si, noi tre ragazzi ci dobbiamo andare-
-Tutti e tre? UAO!-
-Che cosa vi dite voi due?- chiese la Signora Conobcha.
-Mamma anche lei è una strega!-
-Davvero? Potreste essere nella stessa casa-
-Speriamo- dicemmo io e Emma allo stesso tempo.
Quella notte le mamme e i miei amici parlarono con la Conobcha, mentre io e Emma parlammo di Hogwarts. Lei mi disse che sperava di finire a Grifondoro, che la sua materia preferita era Cura Delle Creature Magiche e che non vedeva l'ora di possedere la bacchetta. Io invece le spiegai delle mie preoccupazioni, le dissi che anche io speravo di essere a Grifondoro e che la mia materia preferita era Difesa Contro le Arti Oscure. Le raccontai anche quello che successe sull'autobus.
-Che cosa? Un mostro voleva rapirti ma te hai cambiato posizione?!- mi chiese lei sbalordita.
-Si è vero. Non so neanche io come sia successo-
-Wow..- Posso dire che quella sera Emma mi disse tanto sulla sua vita e io anche che diventammo quasi sorelle. Ridemmo tutto il tempo e alla fine ci addormentammo tutte e due nel mio letto.
Alla mattina Luisa mi sveglio con un cornetto e appena socchiusi gli occhi me lo ficco in bocca.
-Grazie- dissi io con la bocca piena.
-Buon Giorno!!!- mi urlò Emma saltandomi addosso.
-Buon giorno anche a te-
Ci vestimmo e tempo dieci minuti, tutti e otto eravamo fuori dalla porta dell' hotel.
-E ora come ci arriviamo a Diagon Alley?- chiese Andrea.
-Stai tranquillo, vi ci porto io- e mi incamminai verso una strada con la ghiaia. Ad un certo punto sbucammo in una via con un fruttivendolo, e la vidi: la porta nera che portava al Paiolo Magico.
-Ce l'hai fatta- mi disse Andrea.
-Perchè avevi dubbi?- dissi io ridendo. E aprii la porta.


*ANGOLO AUTRICE*
allora eccomi qui...bene...siamo vicini all'arrivo alla nostra scuola di magia...
ma chissà cosa succederà una volta arrivata?
Ehehe....mi raccomando recensite!!
bacioni e un grazie a chi mi ha aggiunta ai seguiti^^

kiss kiss

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Si inizia ***


Ciaooo oddio scusate il mio IMMENSO ritardo..per favoreeeeee(me si inginocchia l'ennesima volta)
davvero scusateeeee
Per le recensioni:
-Ciccio85: ciaoo..ahaha eh lo so i capitolo non sono un gran che ma purtroppo non ho molto tempo per riscriverli tutti:( per il deluminatore chiedo a Rupert..magari ne ha uno di riserva ahahaha....
e un grazie a Ciccio85 e Kury per avermi messa nelle prefrite e a Cicciolgeiri, giangi2495, giordana e _irecullen_ per avermi messa nelle seguite^^

Buona lettura!
CAPITOLO 4
SI INIZIA!


Davanti a noi avevamo il pub più famoso per i maghi. C'era un alone di fumo, i tavoli rotondi erano di legno e al bancone c'era un giovane ragazzo che avrà avuto venticinque anni. Uscimmo dalla porta sul retro e un muro di mattoni ci bloccava la strada. Con un bacchetto di legno toccai il mattone al centro. Piano piano si formò un arco e davanti a noi apparve Diagon Alley.
Era esattamente come nel film di Harry Potter. Era stracolmo di gente, che quasi non riuscivi a passare.
-Allora facciamo una cosa. Dividetevi e andate alla Gringot uno alla volta. Non serve a niente fare massa- disse la mamma di Andrea.
Entrai prima io. Il pavimento era lucidissimo, al bancone c'erano una decina di folletti, e tantissime porte si aprivano e chiudevano. Uno di loro mi venne incontro.
-Buongiorno desidera?- mi chiese
-Devo prendere dei soldi. La chiave ce l'avete voi. Mi chiamo Giada.......-
-Aspetti qui-
Tornò con una chiave davvero piccola e mi indicò di seguirlo. Salimmo su quel carrello nauseante e scendemmo a destinazione. La mia camera era la 614. Era vicino a quella di Harry. Quando la porta si aprì una montagna di monete d'oro argento e bronzo mi apparve davanti agli occhi. Ne presi un pò e tornai in strada.
Quando tutti ebbero finito ci dividemmo ancora per comprare tutto. Io andai da Madama Mc. Lan( il negozio si chiamava ancora così perche tutte le proprietarie erano discendenti della vera Madama Mc. Lan ), Andrea andava a prendere i libri, Luisa la bacchetta e Emma andava a comprare in farmacia e le provette di pozioni.
Quando entrai una signora molto magra stava trafficando per cercare degli spilli.
-Scusi? Ha bisogno di una mano?-
-No grazie, piuttosto vai dalla mia collega e dille ciò che vuoi-
-Ok, grazie- Passai per un corridoio e finii in una stanza dove una donna stava prendendo le misure a una ragazzina con i capelli neri lunghi fino alle spalle, occhi azzurri e molto carina. Aveva addosso una lunga veste nera che aveva tutta l'aria essere per Hogwarts. Poi la donna si rivolse a me:
-Hogwarts cara?- mi chiese dolcemente. Annuii.
-Vieni su questo sgabello, che vado a prendere una veste-
-Ciao- mi disse la ragazzina.
-Ciao. Giada piacere- e le tesi la mano.
-Bonnie Write- e me la strinse -A che casa vorresti andare?-
-Grifondoro o Corvonero- le risposi io.
-Anche io ma penso che finirò a Tassorosso-
-E perchè?-
-Sono un pò pigra-
-Se per questo ti faccio compagnia. Ma comunque penso che quello che ti manda a Tassorosso sia un tipo di pigrizia diverso-
-Cosa intendi?-
-Pigrizia nel senso... molla nel parlare, tutto spiccicato, fare quel tono da agente di lavoro... -Bonnie si mise a ridere.
-Bè allora temo che nessuna di noi due finirà la!-
La donna dopo avermi messo la veste e averla finita mi consegnò guanti, quattro sciarpe delle varie case, una mantella per inverno e una estiva, cravatta, maglione e gonna.
-Ci vediamo a Hogwarts Bonnie-
-Si, ciao-
Quando ritrovai gli altri ci invertimmo i posti e io andai a prendere i libri e così tirai fuori la lettera. Entrai nel negozio: c'erano tanti scaffali colmi di libri di vario genere, da riti scaramantici a come fare scherzi a un amico ma anche cose più pericolose. Appena il commesso mi vide mi piazzò in mano tutti i libri che mi servivano.
-Scusi, ma come faceva a sapere i libri che mi servivano?-
-Si capisce dal tuo aspetto-
-Ah se lo dice lei...-
Mi fermai a guardare due libri. Ce ne era uno che parlava di astrologia e lo comprai: adoro le stelle. L'altro parlava degli animagus. Comprai anche quello. Dopo andai in farmacia e presi i vari ingridienti di pozioni richiesti. Mancava solo la bacchetta e un animale. Mentre stavo per entrare a comprare la bacchetta Andrea uscì e mi disse:
-Preparati perchè quello è matto! E' peggio di Olivander-
-Ah grazie-
Bè in effetti un aspetto strano quel uomo ce l'aveva. Indossava un mantello rosso e portava una bombetta.
-Oh, buongiorno-
-Buongiorno- dissi io timidamente.
-Devi comperare una bacchetta suppongo-
-Si-
-Bene. Allora. Che mano usi?-
-La destra-
-Allora provi questa- e andò a prendere una bacchetta. -Legno di faggio, otto pollici- La presi in mano e l'agitai. Si vedeva chiaramente che non andava bene.
-Provi questa, legno di mogano dieci pollici- neanche questa andava bene.
-Acero, nove pollici- no
-Rovere, undici pollici- no neanche questa.
-Un momento provi questa. Agrifoglio e tre piume di fenice- si questa si. Sentii un forte calore diffondersi dalla mia mano a tutto il braccio. Mi sentivo a mio agio. Una luce abbagliande scaturì dalla punta della bacchetta designandomi come sua proprietaria.
-Si, si, si, aspettavo questo momento, tutti lo aspettavamo. Benvenuta nella comunita magica!-
-Si grazie- e uscii correndo dopo aver pagato la bacchetta, tanto che andai a sbattere contro una persona.
-Ma stai attento a dove cammini idiota!- e lo guardai. Mi venne un colpo. Non poteva essere lui.
-Robert?- dissi io sul punto di svenire.
-Giada?!!-
-Non è possibile!- dicemmo insieme abbracciandoci.
-Come stai? Sono tre anni che non ci vediamo!- chiesi sorridente.
-Guarda potrebbe andare meglio, la famiglia inglese non è che sia il massimo... ma va bene e te tutto ok?-
-Si, si. Ti giuro sono felicissima di vederti, ma non mi sarei immaginata di rincontrarti qui-
-Bè, in effetti speravo di rivederti, e sapendo di essere un mago ero quasi certo di incontrarti qui-
-E come mai?-
-Non lo so, me lo sentivo- gli sorrisi.
-Giada! Dove sei?- Emma mi chiamava.
-Scusami Robert, ma devo andare. Dove alloggi?-
-Fino alla fine delle vacanze estive starò al Paiolo Magico-
-Ma perchè non vieni da noi in hotel? C'è un letto vuoto-
-Ma no... non vorrei disturbare...-
-Ma che disturbare! Tutti saranno contenti di rivederti!-
-Per tutti chi intendi?-
-Mia madre, Andrea e Luisa-
-Ah, loro. Va bene dai-
-Evvai!- e lo abbracciai quasi stritolandolo.
-Ma insomma dove sei?- disse mia madre.
-Che cosa avete da urlare?- le dissi.
-Come mai sei così felice?-
-Ho visto una persona-
-Che ti piace...-
-No, per niente -
-Qui non conosci nessuno...-
-Ti sbagli- il volto di mia madre si illuminò.
-Non è per caso... Robert-
-Vieni- quando apparve mia madre lo stritolò anche lei con un abbraccio, mentre gli altri lo salutavano in modo meno pericoloso.
Mentre tornammo all'hotel, io passai tutto il tempo a parlare con Robert. Tante cose erano cambiate dall'ultima volta che l'avevo visto. Fu costretto ad andare a Londra perchè la sua famiglia era morta in un incidente, e lui era stato dato in adozione ad una famiglia inglese. Era bellissimo essersi incontrati, ma chissà: forse a Hogwarts potevamo essere divisi di nuovo.
L'ora di andare a letto arrivò e mi addormentai con la gioia di aver incontrato il mio migliore amico e pensando che ogni anno ci saremmo visti. Verso l'una sentii qualcuno che mi chiamava dalla stanza di Andrea, mi alzai e dalla porta apparve Robert.
-Robert, mi chiamavi?-
-Si, scusa ma volevo un pò parlare- e mi condusse in cucina.
-Che problema c'è?-
-Niente-
-Ti trovi bene con la famiglia inglese?- vidi il suo sguardo incupirsi. Abbassò gli occhi.
-Non dovrei dirtelo ma... loro mi maltrattano-
-Cosa?! -
-Il primo anno che sono andato da loro mi trattavano come se fossi davvero loro figlio, ma dall'anno successivo sono iniziati i primi accenni di magia e loro hanno iniziato a torturarmi-
-Intendi dire che loro conoscono il mondo magico e detestano i maghi?-
-Si, sto passando anni davvero terribili- disse alzando il braccio per spostarsi una ciocca di capelli.
-Cos'hai sul braccio?- chiesi io velocemente.
-Niente- e cercò di coprirselo, ma io fui più veloce e lo afferrai. Un lungo taglio quasi rimarginato percorreva la parte sotto al polso.
-Chi te l'ha fatto?-
-Io-
-Non mi dire bugie!-
-Hanna-
-Lo sapevo, perchè non ho insistito non lo so! Sono una deficiente-
-Come?-
-Avevamo anche noi chiesto la tua addozione. Ma visto che il tribunale riteneva più idonei loro, mia madre si è arresa subito-
-Davvero?- mi chiese Robert quasi con le lacrime agli occhi.
-Si....avrei dovuto insistere ma...anche a me sembrava inutile...-
-Tranquilla...andrà tutto bene ora che andremo a Hogwarts-
-Penso di si... Ora andiamo a dormire. Mia madre ha detto che domani vuole fare shopping per Londra-
-Ah, ok- disse lui ridendo.
Il giorno dopo fu davvero estenuante: mia madre e le altre erano stracolme di sacchetti e a noi toccò di doverne portare quasi cinque a testa. Tutto agosto lo passammo così: solo compere folli. Finalmente, dopo anni di attesa, il giorno arrivò.

Erano le otto e mezza, quando il primo settembre ci svegliammo per andare a prendere il treno che ci avrebbe portato a scuola. Anche se il mezzo partiva alle undici e la stazione non era lontana dall'hotel, le madri vollero che ci alzassimo molto presto. Il tempo di vestirci, lavarci la faccia e fare colazione fu di tre quarti d'ora: quindi ci rimanevano quasi due ore per annoiarci.
Alle dieci e mezza eravamo alla stazione di King's Cross e una strana agitazione mi prese: dovevamo attraversare il muro che ci separava dall' Espresso per Hogwarts.
La stazione era colma di gente, i treni babbani erano fermi e si caricavano ad una velocità impressionante.
-Ecco, questo è il muro che dobbiamo passare- dissi io.
-Allora passiamolo- disse Andrea.
-Andate noi vi raggiungiamo- dissero le madri.
Iniziammo a correre verso il muro ed a un certo punto, in un battito di ciglia, ci ritrovammo nel binario nove e tre quarti. Davanti a noi un treno enorme era situato sulle rotaie ed iniziava a riempirsi di ragazzini dagli undici ai diciassette anni. Sorrisi vedendolo. Stavo per raggiungere il mio sogno con quel treno. Le nostre madri che ci avevano seguito, stavano piangendo.
-Non preoccupatevi, vi scriveremo- disse Andrea.
-Si, comunque io verrò spesso a casa- dissi io.
-E come?- mi chiese Andrea.
-Vi ricordate che io mi teletrasporto? Mi sono esercitata e visto che è una cosa totalmente diversa dalla Smaterializzazione credo che potro muovermi dove voglio-
-Quindi ogni volta ci porterai con te- disse Luisa. Ci fu un fischio.
-Ora dobbiamo ansare...ci sentiamo presto- dissi a mia madre.
-Si...ci mancherete!-
-Ciao a tutti! - dicemmo insieme e salimmo sul treno. Cercammo una scompartimento da occupare da soli.
-Mettiamoci qui- dissi io indicando una cabina
-Ma è occupato- disse Robert.
-Lo so ma io conosco quella ragazza e comunque è l'unico scompartimento quasi libero-
-Bè, questo però è vero- entrammo.
-Ciao Bonnie- dissi io.
-Ciao Giada. Con chi ho il piacere di fare conoscenza?-
-Loro sono Andrea, Luisa, Emma e Robert-
-Piacere. Venite, perchè non vi sedete?-
-Sono un pò timidi- e ci accomodammo. Dai finestrini si vedeva una fila di prati verdi e ai loro bordi l'inizio di una foresta. Tutto il viaggio parlammo della scuola, dei corsi che avremmo seguito e leggemmo dei pezzi dei libri scolastici. Assaggiammo anche i dolci dei maghi e io iniziai a fare la collezione delle figurine delle cioccorane. Trovai Silente, Merlino, Morgana e altri maghi. Era vero che le gelatine fossero di tutti i gusti, perchè Emma ne trovò una alla lumaca di mare, io alla salsa e Andrea alla trippa.
Quando iniziò a venire scuro ci mettemmo le vesti della scuola. Stavamo tutti davvero bene. Il treno piano piano iniziò a femarsi e i corridoi del treno si riempirono. Mentre scendevamo un'aria fredda ci colpì il corpo, soprattutto le orecchie. I prefetti ci guidarono verso le barche. Lì una donna dall'aria severa ci aspettava per portarci all'ingresso del castello. Io occupai una barca con Luisa e Andrea.
Mentre ci avvicinavamo i miei occhi si illuminarono: davanti a me in tutto il suo splendore e le sue torri, c'era Hogwarts. Rimanemmo tutti e tre con la bocca spalancata. Quando scendemmo dalle barche la donna ci condusse all'ingresso: c'era un enorme portone aperto a posta per noi e da li si vedeva l'ingresso. Alcuni fantasmi si dirigevano verso la porta della Sala Grande attravesandola come se niente fosse. Intravidi Nick quasi-senza-testa , il fantasma di Grifondoro e il Barone Sanguinario, quello di Serpeverde. L'ingresso era molto grande, c'erano delle torce appese e una grande scalinata portava alla porta della Sala Grande.  
-Benvenuti ad Hogwarts- disse la donna -Ora aspetterete qualche minuto, poi potrete entrare e essere smistati-
Mi rivolsi ai miei cinque amici: - Ho paura-
-A chi lo dici. Io me la sto facendo addosso. E se mi mettono a Serpeverde?- disse Luisa.
-No.. è impossibile sei troppo brava per finirci- dissi io.
-Ma io di sicuro ci finirò- disse Andrea.
-Ma finiscila-  vidi la donna avvicinarsi.
-Bene, siamo pronti, venite-
Ci condusse su per le scale e appena aprì la porta vidi subito un enorme cielo stellato. Ovviamente era una magia. Quasi tutti i ragazzi ci guardavano curiosi, come se fossimo stati dei fenomeni innaturali mentre i professori ridevano felici al pensiero di avere nuovi alunni a cui insegnare. Notai che il preside era una donna: era una graziosa signora di mezza età, con una faccia molto simpatica da nonna e guardava tutti con aria affettuosa. Un professore mi colpì molto: aveva dei capelli corti marrone chiaro e aveva una faccia poco simpatica.
-Dunque. Quando dirò il vostro nome verrete qui, vi siederete su questo sgabello e verreti smistati nelle vostre case. Leonie Adamson- era una ragazzina molto piccola tanto che il Cappello Parlante le scivolò sugli occhi. -CORVONERO!- e tanti applausi partirono da un tavolo. -Emma Conobcha- era molto agitata e io sperai con tutto il cuore che andasse a Grifondoro -GRIFONDORO!- tutti esultarono e io le sorrisi. -Luca Salerni- cosa? Avevo sentito bene? Luca Salerni? Anche Andrea e Luisa avevano gli occhi come due palle da golf. In effetti fu proprio il nostro amico a sedersi sullo sgabello. -GRIFONDORO!- e io dissi ad Andrea : -Deve pregare che io non sia a Grifondoro perchè c'è il rischio che lo uccida-
-Lucy Peterson- e il cappello disse -SERPEVERDE-
-Luisa Merlezzi- E vidi che aveva una faccia molto intimortita mentre Luca c'era rimasto di stucco.
-TASSOROSSO- E la guardai e io capii che non ci saremmo rivisti prima delle lezioni. Si girò veso di noi e io le sillabai "mi dispiace". -Robert Masetti - e lui andò a Grifondoro. Ora mi venne un altro colpo -Federica Maltesi-  ma c'erano proprio tutti? -GRIFONDORO- e poi -Anna Maltesi- e anche lei finì a Grifondoro. Andrea era quasi svenuto nel vederli tutti lì...molti dei nostri ex compagni erano li...come era possibile? Ma dopo fui io sul punto di svenire, perchè il nome che pronunciò fu Lucia Selciati e finì a Grifondoro. Ecco perchè erano strani! Perchè anche loro non sarebbero rimasti a casa... Ma perchè non ci avevo pensato prima?
-Giada Fallini- oh cavolo toccava a me! Guardai Andrea: rideva mentre i miei compagni di classe avevano la bocca aperta. Andai sullo sgabello, e sentii dire dal cappello -Sai ragazzina sei un pò difficile da collocare. Mi ricordi tanto un ragazzo che avevo smistato tantissimi anni fa, ma sicuramente a Serpeverde non ci puoi andare. Il tuo sogno è sempre stato quello di venire in questa scuola e intraprednere una carriera scolastica corretta e senza inganni, si vede ad occhi aperti. Direi... GRIFONDORO!-  SSISISISISISI! Ero strafelice in quel momento e appena Luca vide il mio sguardo capì che era "nei guai". Corsi al tavolo e abbracciai subito Robert e poi mi girai verso gli altri. D'istinto saltai al collo di tutti, non so perchè. Avrei dovuto essere arrabbiata perchè non mi avevano detto niente ma daltronde neanche io l'avevo fatto. -Andrea Spiccoladri- ma lui purtroppo finì a Corvonero. Ero stata separata dalle persone con cui avevo iniziato il cammino. L'ultima fu Bonnie che per fortuna finì con noi. 
La preside si alzò: dopo averci osservati tutti uno a uno disse: -Benvenuti a Hogwarts! Ora non vi voglio annoiare con tutte le precauzioni che occorrono. Prima mangiamo! Abbia inizio il banchetto!- Improvvisamente i tavoli si riempirono di tutti i cibi possibili: c'erano rosbif, patate cotte a tutti i modi, polli arrosto ecc... diciamocelo chiaro: io mi trovavo proprio a mio agio.
Riguardai il tavolo degli insegnanti: il professore di prima stava parlando con la preside. Curiosa di sapere altro chiesi a un prefetto: -Come si chiama quello che parla con la preside?-
-Josh Martin, insegna Difesa Contro le Arti Oscure. A primo impatto può non sembrare simpatico ma sappi che è un professore fantastico-  mi disse in tono di quella che sa tutto. Mi sembrava di aver già sentito quel nome. Ma comunque mi rivolsi as Anna e le chiesi come avevano fatto a cavarsela da soli. Mi disse che un mago del Paiolo Magico incontrato per strada le aveva aiutate a trovare il negozio e che poi se l'erano cavata con le minime conoscenze di Luca. -Sicuramente sarebbe stato più facile stando con te, ma visto che non sapevamo niente... abbiamo dovuto accontenatarci- quando vide la mia faccia mi disse: -Non ti devi preoccupare. Lo so che è stato difficile separarti dai tuoi compagni di inizio avventura, ma saranno comunque in questa scuola-. Dopo che i dolci furono spariti, ero tanto piena che non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Federica mi parlava ma io non la sentivo. Ero immersa in un sogno: un letto caldo che mi attendeva nei dormiotori. Finalmente la preside si alzò per tenere il discorso finale: -Allora, spero di non essere troppo lunga perchè noto che siete tutti molto assonnati. L' accesso alla Foresta Proibita è vietato a tutti gli studenti, come la tortura del nostro Platano Picchiatore. Non si fanno duelli per i corridoi e non si sperimentano incantesimi inventati da voi stessi in luoghi colmi di gente. Auguro a tutti in buon anno e ai nuovi arrivati di potersi ambientare velocemente...Direi che può bastare e buona notte a tutti-.
Mi alzai di scatto e mi diressi verso la folla di Corvonero e sibilai ad Andrea: -Sala comune fra mezz'ora- e poi mi diressi sui Tassorosso e dissi a Luisa: -Sala comune fra venti minuti- e tornai nella fila di Grifondoro. Appena entrata mi sarei teletrasportata da Luisa e con lei sarei andata da Andrea per parlare un pò con loro.
I prefetti ci condussero su per le articolate scale mentre i quadri ci salutavano e davano il loro benvenuto. Arrivammo davanti alla signora grassa, il quadro che copriva l'entrata della sala comune di Grifondoro. La donna chiese -Parola d'ordine?- e il prefetto rispose -Lucciola Splendente- e la signora si spostò lasciando spazio all'entrata della sala comune. Quando fummo entrati un prefetto ci disse -Il dormitorio dei ragazzi è in fondo a sinistra per le ragazze lo stesso a destra. Tutte le vostre cose sono state messe vicino ai vostri letti. Buona Notte-. Salimmo lungo le scale e io e le mie amiche ci fermammo davanti a una porta sulla quale era scritto 1° anno ed entrammo. Individuai subito il mio letto: era vicino alla finestra dalla quale si poteva vedere una capanna in lontananza. Un momento: era la capanna di Hagrid! Chissà se qualcuno ci abitava ancora? Ma non era il momento di pensarci perchè dovevo andare da Luisa. Mi concentrai pensando alla sua faccia e di colpo mi ritrovai in una stanza meno accogliente della sala comune di Grifondoro. C'era un camino, anche se era spento e dei quadri appesi alle pareti, delle poltrone e una scala che partiva vicino al caminetto. Su una delle poltrone era seduta Luisa: -Perchè mi hai detto di rimanere in sala comune?-
-Perchè adesso andiamo da Andrea e parliamo un pò- la presi per mano e pensando a lui andammo a finire nella sala comune di Corvonero. Andrea era seduto su un divanetto e guardava il fuoco ancora acceso. Parlammo per due orette buone e ci promettemmo che ci saremmo rivisti presto al di fuori delle lezioni.
Tornai nel mio dormitorio e dopo essermi messa il pigiama mi infilai nel letto. Era incredibile essere lì... e pensando alla capanna di Hagrid mi addormentai...
....ero in una stanza buia, legata e c'era qualcuno che mi osservava ma non capivo chi e stranamente sentivo di conoscerla. La stanza era buia, senza finestre, anche molto fredda e io tremavo. Poi sentii qualcuno che mi chiamava e aprii gli occhi.

*angolo autrice*
per farmi perdonare del ritardo ho messo un capitolo più lungo..spero vi sia piaciuto!
commentate se vi va^^
un kiss kiss
Sonia

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Primo giorno...speciale! ***


Ciao...rieccomi qui!!!!
Bene...ringraziamenti recensioni:
-Ciccio85: ciao! Grazie per i complimenti *___*!!! Per il terzo grado non preoccuparti..anzi rispondo alle tue domande:
*Per le storie intrecciate si scoprirà la prima nel prossimo capitolo, ma già in questo c'è qualche indizio! Se lo trovi dimmelo!
*Per la bacchetta l'ho fatto apposta di rendere tutto simile a Harry...dal modo in cui la bacchetta ha scelto Giada, alle parole del negoziante..c'è un perchè a tutto questo!
*Per la figura misteriosa del sogno si dovrà aspettare ancora un bel pò!!!!
spero che anche questo capitolo ti piaccia**
grazie per la recensione!

Buona lettura!


CAPITOLO 5
Primo giorno.....speciale!



Sopra la mia testa c'era Emma che mi guardava con occhi sbarrati: -Stai bene? Prima parlavi nel sonno-
-Si tutto bene, ho solo fatto un sogno strano- guardai fuori dalla finestra: il cielo era rosso e qualche nuvola si intravedeva all'orizzonte. Mi guardai intorno e un pensiero mi arrivo in testa procurandomi una forte agitazione: era il mio primo giorno a Hogwarts. Saltai dal letto e abbracciai forte Emma dicendole -E' il primo giorno! Evviva-. Come un tornado mi vestii di corsa e scesi in sala comune trascinando la povera Emma per una mano. Cercavo Robert con lo sguardo ma doveva essere già a colazione. Attraversai il buco del ritratto e scesi per le innumerevoli scale che cambiavano direzione, augurando a tutti i quadri una giornata meravigliosa.
La porta della Sala Grande era aperta e c'erano pochissimi ragazzi, la maggior parte stava ancora dormendo. Al tavolo di Grifondoro c'era solo Federcica, che stava mangiando del pane tostato con la marmellata. A quello di Tassorosso Luisa non c'era e neanche Andrea a quello di Corvonero. Mi sedetti: -Ciao Fede, di buon ora stamattina?- cinguettai io.
-Anche tu direi. Dormito bene?-
-Si, molto bene. Come mai non sei scesa con Lucia? E' ancora a dormire-
-Sarebbe inutile scendere con lei visto che sta appiccicata ad Anna - disse lei con un tono quasi arrabbiato. -Ieri sera non mi ha neanche guardato-  Arrivò Lucia seguita a trotto da Anna. Si sedettero vicino a noi e non ci salutarono neanche perchè stavano parlando tra di loro. Fede mi guardò e fece una faccia come dire "te l'avevo detto". Piano piano tutta la sala si riempì e una professoressa ci venne a consegnare gli orari. Io avevo subito due ore di Trasfigurazione con i Serpeverde.
L'aula era luminosa e dalle finestre si vedeva il lago. Attaccata al muro dell'aula c'era una lavagna un pò consunta e si capiva che aveva parecchi anni. Il soffitto era alto con un lampadario di cristallo e aveva dei disegni che raffiguravano una nave in balia di una tempesta: mi sembrava di aver già visto quella nave... La professoressa entrò. Indossava un abito color carne e un mantelo rosso, un cappello con una piuma e aveva un' espressione severa, altezzosa.
-Buongiorno. Benvenuti alla vostra prima lezione di Trasfigurazione. Ora permettetemi di farvi un discorsetto sulla materia che state per imparare. La Trasfigurazione è una materia assai complessa, forse una delle più difficili che vengono insegnate in questa scuola. Questa materia permette alla persona che la usa di trasfigurare, cioè tramutare, una cosa in un' altra. Voi quest'anno imparerete alcuni incantesimi base, come trasfigurare un stuzzicadenti in un ago e altre cose simili- disse.
-Iniziamo. Prima di tutto dovete imparare il movimento della bacchetta, che è come un colpetto veloce- e mostrò il gesto all'intera classe che pendeva dalle sue labbra. Ma io pensavo anche a quel dipinto e ogni tanto ci davo un' occhiata cercado di ricordare dove avevo visto quell' imbarcazione prima. -Poi dite Axi. Provate dai!- Presi in mano la bacchetta: tutti provavano ma non ci riuscivano, al massimo la punta dello stuzzicadenti diventava argentata. Alzai la mano e pronunciai -AXI!- dando il colpetto. Lo stuzzicadenti si tramutò subito in un ago. Lo guardai con occhi aperti.
-FANTASTICO!- si mise ad urlare la prof -La prima alunna che abbia subito trasfigurato un oggetto al suo primo tentativo da quando insegno qui! Dieci punti a Grifondoro e complimenti signorina..?- mi chiese.
- Fellini, Giada Fellini- dissi io un pò orgogliosa. Poi mi venne in mente una cosa: -Professoressa sa per caso se i dipinti sul soffitto sono sempre gli stessi? -
-Che io sappia cambiano ogni giorno. Perchè me lo chiedi?-
-Non si preoccupi. Era solo curiosità- Passammo un' ora intera a trasfigurare lo stuzzicadenti, ma alla fine solo Emma era riuscita a farlo diventare più appuntito e io lo avevo trasfigurato almento una ventina di volte facendo raccimolare venti punti a Grifondoro.
Alle undici eravamo fuori dall'aula pronti ad assistere ad una lezione di Storia della Magia. Noi di Grifondoro ci dirigemmo verso le scale. Ero pronta ad annoiarmi perchè doveva ancora esserci il prof. Ruf, il fantasma che insegnava ad Harry, Ron ed Hermione. Appena entrai nella classe i miei occhi subirono un trauma: era tutto buio e non si vedeva niente. Solo quando il professore entrò le luci si accesero. L'aula era totalmente diversa da quella di Trasfigurazione. Le taparelle erano abbassate, i banchi erano rovinati, non c'era una lavagna, poi alzai lo sguardo verso il tetto: il disegno era una bussola. Una bussola...
-Benvenuti al vostro primo corso di Storia della Magia- disse con voce pomposa -Oggi parleremo della nascita della prima strega...- e iniziò la sua tiritela. Certe volte ascoltavo solo perchè sapevo che aveva visto con i suoi occhi Harry Potter ma poi mi distraevo subito. Continuavo a pensare ai soffitti che avevo visto per ora e cercavo di collegarli ma non ci riuscivo. Era come stare in un enorme puzzle: una nave e una bussola... Alla fine della lezione copiai gli appunti presi da Robert e mi diressi verso la Sala Grande per il pranzo. Salutai di sfuggita Andrea e Luisa e mi andai a sedere vicino a Bonnie. -Ti sei divertita a queste prime lezioni?- mi chiese lei.
-Si, abbastanza- presi dell'arrosto e iniziai a mangiare. Il cielo del soffitto era azzurro con qualche nuvola, la sala non era ancora affollata e io mangiai poco. Mi rivolsi a Robert: -Ora abbiamo una pausa di un' ora e mi è venuta un'idea. Sai la capanna che c'è giù in giardino al limitare della foresta? E' ancora abitata-
-Come è possibile che sia ancora abitata? Hagrid è morto tanto ma molto tempo fa-
-Lo so ma dal camino usciva del fumo. Ti propongo di andare a vedere chi ci abita, magari è un parente di Hagrid- Robert mi guardò con un' aria afflitta.
-Tu vuoi sconvolgerti la vita già solo il primo giorno vero?- mi chiese e io annuii. Presi anche Emma perchè aveva finito di pranzare e uscimmo nel giardino. L'aria era fresca ma non ancora gelida e il sole scaldava le piccole teste di tutti gli alievi nell'immenso prato. Scendemmo per una discesa ripida che portava alla Foresta Proibita e ci fermammo davanti a una casetta piccola fatta con mattoni, con le tende a fiori e un caminetto dal quale usciva del fumo.
Presi coraggio e con mano tremante bussai alla porta. Subito dopo una figura alta, grossa, con mani e piedi enormi aprì la porta e iniziò a squadrarci come per scoprire se eravamo veri o solo un'allucinazione. Poi non si sa il perchè, si mise a ridere di gusto, mentre noi quattro lo guardavamo con occhi spalancati. -Non è po-possibile- dissi io e il mezzogigante rise ancora più forte. -Rubeus Hagrid?- chiesi io incerta.
-In persona signorina! Lo sapevo che alla gente ci facevo questo effetto! Venite entrate pure (ho provato a riprodurre il modo sgrammaticato di parlare del nostro gigante. Spero di esserci riuscita)- disse allegro -Volete un tè?-
-Si grazie. Io sono Giada e loro sono i miei amici Robert ed Emma. Scusami potrò essere indiscreta, ma tu non dovresti essere morto?- Hagrid sospirò.
-Non si sa come, ma quando Harry Potter è morto io sono diventato immortale-
-Immortale?! Ma come è possibile? Una persona se muore come fa a renderne un' altra incapace di morire?!-
-E' un mistero di cui si sta occupando la preside in persona. Capisci... io ho più di trecento anni e sinceramente penso che la mia vita l'ho vissuta. Certo se sto ancora un pò vivo non è che mi dispiace, però... -
-Mi dispiace davvero Hagrid, se ti possiamo aiutare in qualche modo...- come se avessi detto qualcosa di strano Hagrid si mise a piangere e ridere insieme. -Mi ricordi tanto Hermione Grenger... che ragazzina dolce, ma poi tutti e tre sono cresciuti e si sono sposati... e io mi sono sentito un pò escluso anche se mi venivano a trovare spesso...-
-Scusami non ti volevo far piangere!- dissi io correndo ad abbracciarlo -Scusa davvero-
-Non ti devi preoccupare, so che non lo hai fatto apposta-
-Sarà meglio che andiamo, fra poco c'è pozioni- mi disse Emma.
-Ci vediamo Hagrid- dissi io e ci incamminammo verso la scuola per assistere alla lezione di pozioni. Il sotteraneo era buio e freddo e il professore non era molto simpatico. Cercammo di produrre la pozione che cura i brufoli, non era difficile ma neanche io riuscii a farla bene. La sera arrivò in fretta e andammo tutti a cena: era stata una giornata fantastica e molto emozionante.
***
La settimana passò in fretta e io ero riuscita a fare già tutti i compiti della settimana dopo. Quando il sabato mattina ci svegliammo tutti in sala comune erano agitati e riuniti intorno alla bacheca: c'era un annuncio che diceva che tutti gli studenti della scuola potevano andare alle annuali gite ad Hogsmit, il paesino di soli maghi vicino ad Hogwarts. Di solito ci si poteva recare nel paese dal terzo anno in su ma qualcosa doveva essere cambiato. Mi unii alla folla di esultanti, anche perchè la prima gita ci sarebbe stata l'indomani.
Mentre ero in giardino, mi si avvicinarono Andrea e Luisa esultanti.
-Hai visto? Possiamo già andare ad Hogsmit!- mi disse Andrea che iradiava felicità da tutti i poli
-Ci puoi portare a casavche lo diciamo ai nostri genitori?-
-Mi dispiace ma sono troppo stanca per spostarmi. Richiede molte energie. Ma possiamo scrivergli una lettera- e così dicendo ci avviammo verso la scuola, andai nel dormitorio e iniziai a scrivere una lettera:
Cari genitori,
qui è bellissimo e la scuola sta andando bene (pensate che sono l'unica ad aver trasfigurato un stuzzicadenti) e ho fatto raccimolare alla mia casa venti punti. Ma che scema! Mi sono dimenticata di dirvi che sono finita a Grifondoro ma Andrea a Corvonero e Luisa a Tassorosso. Non ci crederete mai, ma metà della mia classe che credevo babbana è con me a Grifondoro e anche Emma. Ci sono Lucia, Luca, le Maltesi e per fortuna Robert. Sapete che possiamo già andare ad Hogsmit? Non vedo l'ora.

                                                                                                   Baci Sonia
 
Dopo averla scritta andai alla gufiera e il mio gufo si diresse verso casa mia con la lettera. Scesi nella Sala Comune per il pranzo: mi ero appena seduta quando uno sciame di gufi si diresse verso gli studenti e, con un moto di piacere, notai che uno stava venendo verso di me. Mi lasciò cadere in grembo una busta con il mio nome scritto un pò male,. La aprii:
-Cara Giada, vorrei che oggi te e i tuoi amici veniste a prendere un tè da me verso le cinque. Ciao Hagri-.
Riferii il messaggio ai miei amici e dopo aver finito il pranzo andammo nella Sala comune per aspettare le cinque giocando a scacchi magici, dove io facevo davvero un casino con tutti i pezzi. Verso l'ora stabilita ci avviammo tutti verso la Foresta per andare da Hagrid. Appena il gigante, aprì la porta per farci entrare non sapeva che si sarebbe trovato TUTTI i miei amici davanti tanto che ci guardò, alzò un dito e ci contò e poi disse: -Io però non credo di averci così tante tazzine- mi guardò -Ma l'altra volta non eravate tre?-
-Si ma tu mi hai detto di venire con i miei amici e così ho fatto-
-Va bene, entrate-
-Come va la tua ricerca verso la morte?- chiesi io.
-La tua ricerca verso la morte?- ripetero tutti tranne Robert ed Emma.
-Ma non ce lo hai detto? Ma sapete veramente chi sono? Io mi chiamo Hagrid e se conoscete la storia dovreste sapere che io dovrei essere morto trecento anni fa-
-E come mai sei ancora vivo?- chiese Lucia.
-Non lo sa nessuno. Quando Harry Potter è morto io sono inspiegabilmente diventato immortale, comunque non si è ancora trovato un modo per farmi morire-
Dopo un' oretta di conversazione ci dirigemmo verso la scuola per andare a cena.
***
La mattina dopo la Sala comune era piena di persone che si agitavano o cercavano una cosa da portare con se ad Hogsmit. Io avevo preso dei soldi e una borsa, nient'altro. La camminata fino al paesino era semplice e per niente faticosa e quando arrivammo notai che nulla era cambiato: Melandia era sempre li, così come i Tre Manici Di Scopa.
Entrammo nel bar: era accogliente, i tavoli erano spolverati e delle candele nuove di zecca erano state messe sopra. Al bancone c'erano molti maghi di mezza età che bevevano Idromele o Whisky Inciendiario e ridevano tra loro di vecchie battute tramandate nei secoli. I tavoli non erano tutti occupati e uno nell'angolo era totalmente libero. I miei amici si misero lì mentre io andavo a ordinare le burrobirre.
C'era un uomo o donna al banco con il volto coperto, che si girò verso di me e mi disse con voce roca: -Preparati, ragazza perchè la tua ora potrebbe essere vicina-
-Ma che cosa dice! Impari a non fare scherzi del genere!- e me ne andai al tavolo con le bevande.
-Cosa voleva quello da te?- mi chiese Luca.
-Mi ha detto che la mia ora è vicina, ti rendi conto? Mi ha detto che rischio di morire! Quello ha bevuto troppo!- ma in realtà io non sapevo che quelle parole, se ne avessi fatto tesoro, mi sarebbero servite in certe occasioni. Invece Melandia era immersa in un odore di caramello e cioccolato. Comprai dei dolci da portare a mia mamma e a mio papà e dell'ananas candito e cioccocalderoni per me.
Ebbi giusto il tempo per uscire, perchè quello che accadde immediatamente dopo, fu l'inizio della nostra vera storia, l'inizio dell'avventura che mi avrebbe seguito per tutta la vita. Quello che vedevo era un misto tra Hogsmit e delle pareti bagnate fradice e rumori di diverso tipo mi rimbombavano nelle orecchie. Strizzai gli occhi per non farmi girare la testa.

*angolo autrice*
eccomi! Allura...che ne dite???
Vedrete il prossimo capitoloooo muahahahahah
kiss kiss
Sonia
Ps. se vi va lasciatemi una recensioncina**

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Will ed Elisabhet ***


Ciao..muahah eccomi qua!
Ringraziamenti recensioni:
-Ciccio85: ciaooo! trentatrè volte??? Mamma mia! Ok..va bene..l'indizio era la nave nel soffitto e la bussola...vedrai in questo capitolo^^...per quanto riguarda le vacanze..bè non sono al mare anche perchè non so nuotare xDxD però mi sto divertendo abbastanza (a parte i compiti di latino -.-'')...per Hagrid sono felice che ti sia piaciuta l'idea..diciamo che non ci saranno altri ritorni famosi..però alcuni verranno nominati...muahaha...stai facebdo girare la voce sulla mia FF?? *____* me si commuove...grazie *___* spero che ti piaccia anche questo capitolo!!!


CAPITOLO 6
WILL ED ELISABHET

Quando riaprii gli occhi mi accorsi di essere su una nave in balia di una tempesta. Al di fuori della cabina in cui mi trovavo, si sentivano urla e gemiti di trionfo e di dolore. Ebbi giusto il tempo di scansarmi perche una spada volò e si infilzò in un muro facendomi il pelo. Con il batticuore mi guardai bene intorno: dalle pareti colavano gocce d'acqua e un odore di muffa impregnava l'aria. I tavoli e le sedie erano marciti e al soffitto erano appese, si lo erano davvero, teste di persone.
Lanciai un urletto sordo perchè mi accorsi che era la nave sul soffitto della scuola.
-O mamma ma questa è... - provai a dire. Ma per essere certa di quello che pensavo dovevo trovare una cosa che mi avrebbe dato conferma. Iniziai a frugare nei cassetti, nelle cassapanche, in porticine nascoste e alla fine, sulla mensola di fronte a me, lo vidi: un teschio. -L'Olandese Volante! Ora come faccio!-
-Will no!- sentii urlare. "William Turner?" pensai io. Corsi fuori e vidi una specie di polpo che stava per infilzare un uomo dai capelli neri raccolti in una codina.
-NO!- urlai. L'uomo polpo si girò verso di me: era David Jons. Tutti mi guardavano con tanto d'occhi anche soltanto per i vestiti che indossavo (visto che erano totalmente diversi).
-E tu chi sei, sottospecie di scarafaggio?- mi disse il polpo -Come sei arrivata qui?-
-Io, io non lo so. Ho chiuso gli occhi e mi sono ritrovata qui-
-Non importa, tanto con o senza di te, questo ragazzo morirà!-
-No, battiti con me- dissi io avendo acquistato un coraggio che non avrei mai avuto. Giada, cazzo vai a dire???
-AH AH AH, questa è buona! Ma sai cosa hai detto ragazzina!? Non resisteresti neanche cinque secondi- Will mi guardava come se mi stesse studiando. Invece una ragazza bionda che riconnobbi come Elisabhet Swan faceva cadere il suo sguardo da me a David.
-Hai percaso paura di batterti con me visto che ti rifiuti?-
-E va bene. Se proprio ci tieni...- disse.
Ero coscente di essermi cacciata in un casino, ma sapevo che avevo una speranza perchè avevo con me la bacchetta. E così iniziò il nostro duello. Schivai il primo colpo che mi assestò, e gli lanciai addosso uno schiantesimo che però lo manco. Di colpo la bacchetta mi scivolò dalle mani, e rotolò via da me. Will mi lanciò una spada: aveva visto che ero in difficolta. Sembrava che credesse in me, che potevo farcela. Un sibilo veloce e sulla mia spalla apparve un taglio da cui iniziò a gocciolare sangue. Una rabbia mai provata mi pervase, e iniziai ad dimenare la spada come una matta: avevo tanta energia che sembrava che avessi studiato scherma per tre anni. Comunque, anche con questa bravura improvvisa, era difficile lottare con David, anche soltanto per le condizioni climatiche. Pioveva a dirotto, il cielo era di un nero intenso e il mare era talmente mosso che sballottava la nave di qua e di là. Le nostre spade continuavano ad incrociarsi, e tutti e due iniziavamo a dare i primi segni di fatica.
-Non pensavo che fossi così forte- mi disse il Polpo.
-Neanche io sinceramente-
Continuammo a parlare (più che altro ad insultarci) mentre duellavamo e durante questa battaglia vocale mi accorsi che Jack Sparrow, che passava avanti e indietro dietro David, aveva aperto uno scrigno con dentro una cosa rossa che pulsava e guardandomi la indicava. Allora capii che c'era solo un modo per porre fine al duello: -Sei pronto per vedere la tua nave per l'ultima volta?- e così dicendo lanciai la mia spada sopra la testa di David ed essa di andò a conficcare giusto giusto al centro della cosa rossa: il cuore di David. Il corpo "polposo" si acasciò esanime e tutto finì.
-Grazie, davvero- mi disse Will.
-Non c'è di che- dissi io con il fiatone. Non guardavo i due sposini in faccia.
-Tu sei di Hogwarts vero?- disse Will. Mi girai di scatto: come faceva a saperlo?
-E tu come lo sai?-
-Mia madre studiava a Hogwarts. Quando ho visto la bacchetta ho capito subito. Sai a casa mia ne ho una quasi identica- mi disse. Mi tese una mano e io incerta la toccai con la mia: all'improvviso una luce accecante invase la nave e il mare partendo dalle nostre mani e un'aria fortissima soffiava senza tregua. Il cielo si rischiarò di colpo e il Sole tornò a splendere in tutta la sua luce. Tutto cessò improvvisamente.
-Ma che cavolo era!?- urlai io spaventata.
-Non lo so, non capisco!- mi disse lui. Mi guardai le mani: una cosa che prima non c'era, ora stava al mio polso. Un bracialetto con dei ciondoli senza brillante. Tutto si offuscò e piano piano davanti a me appariva dinuovo Hogsmit.
-Giada, tutto bene?- mi chise Anna.
-Non ne sono sicura-
                                    
***  ***  ***

Ero appena riuscita a calmarmi dopo quello che era successo sulla nave, che un'altra notizia emozionante venne annunciata in Sala Grande:
-Ragazzi, quest'anno e quelli futuri ci sarà un ballo annuale, al quale potranno partecipare tutti gli alunni della scuola. Quello di quest'anno si svolgerà due giorni prima dell'inizio delle vacanze di Natale e visto che ormai ci siamo vicini consiglio di iniziare a cercare un vestito. Buon appetito- disse la preside.
Un mormorio eccitato invase la stanza, specialmente di urletti di "ragazze-oche" euforiche. Io ero un pò stupita, perchè caso strano, tutte le modifiche nelle usanze della scuola erano state effettuate proprio l'anno del nostro arrivo (e sinceramente non mi dispiaceva ). 
-Ci mancava solo il ballo- dissi a Bonnie -Non so se avrò tempo per scegliere un vestito-
-Bè, dovrai trovarlo. Domenica andiamo a Hogsmide e io andrò a guardare degli abiti. Vieni con me?- mi chiese.
-Va bene, ma la cosa difficile sarà trovare qualcuno che ci inviti- dissi io con tono di chi ne sa qualcosa.
-Vuoi farmi credere che non troveremo un compagno? In tal caso ci divertiremo lo stesso da sole, non preoccuparti-
Ma non ero l'unica a preoccuparmi: tutte le ragazze di Grifondoro erano assalite dall'ansia di non essere invitate da nessuno.
Comunque le mie preoccupazioni si placarono già il giorno dopo l'annuncio: Robert mi chiese di andare al ballo con lui come segno della nostra amicizia. Accettai volentieri. Anche le Maltesi avevano trovato un ragazzo e presto anche Bonnie ed Emma si calmarono.
La sera del ballo la scuola era in uno stato di confusione totale: le ragazze correvano su e giù per le scale chiedendo ad una amica se poteva tirarle su la cerniera del vestito o se poteva aggiustarle il trucco. Io mi trovavo in questo viavai e non riuscivo quasi a respirare. Ero già pronta da due ore ma aspettavo le mie amiche per scendere in sala grande. Indossavo un vestito azzurro con il busto e le spalline bianche e avevo uno scialle di velo blu che mi copriva le spalle. Ovviamente scarpe senza tacco. Non mi voglio soffermare molto sul ballo anche perchè in quella sala non è successo niente in particolare. Ballai pochissimo (anche perche non ne sono capace) e prima i mezzanotte morivo di sonno.

*angolo autrice*
bene siamo arrivati alla fine del capitolo....spero vi sia piaciuto^^
kisskiss
Sonia

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Lettere e scoperte ***


Ed eccomi di nuovo qua!!
allura ringraziamente recensioni:
-Ciccio85: ahahaha eee lo so Giada è ancora sola..ma penso per poco...oramai mancano più o meno cinque o sei capitoli alla fine quindi penso di trovarle un boy SE farò "la settima generazione 2".....comunque rifletterò sull'idea che hai avuto...(me fa una faccia diabolica)...muahahahah spero ti piacerà anche questo capitolo^^


CAPITOLO 7
LETTERE E SCOPERTE

Era il 25 dicembre. Ero a casa mia con Robert a festeggiare il mio primo Natale da strega. Avevo ricevuto parecchi regali dai miei parenti senza contare quelli dei miei compagni di scuola babbana e magica. Casa mia era molto affollata e io non riuscivo più a stare li dentro. Uscii e andai in soffitta: era la prima volta che ci entravo. Quando ero piccola non mi era permesso entrarci e non sapevo perchè. Era piccola, molto impolverata e soprattutto il legno umido mandava un odore di muffa stratosferico. Non si riusciva neanche a camminare da quante cose c'erano. Notai un vecchio portaombrelli, sedie, scatole... e un telo. Mi stavo avvicinando quando la porta si aprì: era solo Robert.
-Guarda! Non è strano questo telo?- lo sollevai: sotto c'era un baule dall'aria molto vissuta incorniciato con stucchi d'oro e rossi. -E' molto strano. Deve contenere qualcosa di molto importante se era l'unica cosa coperta- dissi.
-O semplicemente qualcosa che non si dovrebbe vedere-
-Robert! Una cosa del genere si potrebbe vedere a Hogwarts ma non a casa mia! Ma ora che ci penso....non ti sembra un baule di Grifondoro questo?- passando con le dita sopra ad un ghirigoro rosso. Aprii il misterioso baule. Conteneva fogli su fogli. Frugai per un pò e alla fini trovai un diario. Lo aprii:

25 dicembre 1745
Caro diario,
non riesco ancora a crederci! E' il mio primo Natale da sposata con il ragazzo che ho sempre amato: Harry! Mi sento così felice che lancerei incantesimi da tutte le parti se potessi. Oggi tutta la mia famiglia è venuta da noi. Ci sono anche Ron ed Hermione con il piccolo Hugo. Che bambino adorabile! Ora devo andare! Ci sono gli invitati da servire. Ti scriverò presto.
Ginny


-OH SANTO CIELO!- urlai.
-Cosa c'è?!- chiese Robert. Gli diedi il diario. -OH SANTO CIELO!- urlò lui.
-Che diamine ci fa qui il diario di Ginny Wesley?!- dissi io.
-Non è che... sei sua parente?- chiese Robert
-Ma piantala! Io parente dei Potter! Ma che cavolate spari!-
-Scusa era solo un'ipotesi-
-Ginny dice che sono venuti a vivere qui dopo che si sono sposati. Forse nel 1700 questa casa non era ancora della nostra famiglia- dissi.
-A me pare che tua madre abbia detto che è sempre stata vostra Giada- disse Robert continuando a credere che ci fosse un legame di parentela -E scusa: se non fosse una cosa importante quel baule non sarebbe stato coperto da un telo-
Sospirai: non ne potevo più. Prima quel mostro sull'autobus a Londra, poi la nave e ora questo. -Devo parlarne con mia madre- dissi scendendo di nuovo da tutti gli altri. Ovviamente lei non ne sapava niente.

*** *** ***

Eravamo tornati a scuola. Le lezioni erano ricominciate e riuscivano a distrarmi almeno un pò dal pensiero "Potter". Una sera ero nel mio dormitorio. Guardavo il misterioso bracciale che portavo al polso. Che cosa significava? Era una cosa bella o brutta? Ad un certo punto socchiusi gli occhi: uno spazietto vuoto si illuminò. E successe di nuovo. Tutto attorno a me si offuscò, vedevo un misto di letti e prati e dopo pochi secondi divenne tutto verde.
Ero distesa su un prato e sopra di me c'era un cielo azzurro come mai visto prima. Un profumo di erba mi avvologeva e con le mani cercai di rialzarmi. Non mi ero accorta che qualcuno mi stava fissando. Era una ragazza dai capelli castani, molto alta e slanciata con delle orecchie a punta e rideva. Ok. La riconobbi subito: era Arya la principessa degli elfi della terra di Alagaesia. Ora ero finita nel mondo di Eragon. La guardai stupita mentre lei, probabilmente, aspettava che dicessi qualcosa.
-Io.. come.. cosa ?- cercai di dire.
-Ciao. Io sono Arya. Tu devi essere Giada dico bene?-
-Si. Come... ho fatto ad arrivare qui?- chiesi io tutto di un fiato.
-Oh... Ehm scusami. Ti ho chiamata io. Sono venuta a sapere che due mesi fa hai ucciso David Jons-
-Si, colpo di fortuna-
-Comunque sia, rilassati. Qui non devi combattere polpi giganti o Cavalieri. Abbiamo solo bisogno di parlarti- disse lei.
-Di cosa esattamente?-
-Lo scoprirai presto. Ora vieni, Eragon ci aspetta-
Camminammo per circa dieci minuti fino ad arrivare ad una tenda aperta. Da dentro si sentivano delle voci agitate che parlavano a bassa voce. Totalmente confusa entrai con Arya. All' interno c'erano due persone: Nasuada ed Eragon. Appena entrammo si girarono verso di noi e la regina dei Varden mi sorrise. Invece Eragon mi studiava con molta attenzione. -Allora è lei la ragazza?- chiese il Cavaliere.
-Si. Si chiama Giada e ha solo 11 anni. Non pensi che sia un'età molto strana per fare cose come quelle che ha fatto lei?- chiese Arya.
-Si, credo che dovremmo parlare- concluse Nasuada e mi fece segno di seguirla. Uscimmo dalla tenda ed entrammo in un'altra.
-Tu sai cosa sta accadendo vero?- mi chiese lei.
-No, in realtà. Non so perchè sto precipitando da tutte le parti-
-Bene. Tu stai ricreando l'antica unione che qualche secolo fa si è spezzata. Stai riunendo il Consiglio della Magia Universale-
-Il che?-
-Consiglio della Magia Universale. E' un'antica alleanza che risale ai tempi della guerra di Troia. Tutti i vari mondi della magia e un mondo umano erano stretti in questo patto fino a quando non ci fu un omicidio tra di due di essi. Da quel giorno l'alleanza si ruppe. E ora sei arrivata tu e stai riunendo questi mondi-
-Stai scherzando?- chiesi io scioccata.
-No, mancano ancora molti popoli da riunire, Giada. Purtroppo non possiamo neanche aiutarti, ci è impedito-
-Te la caverai, ne sono sicuro- mi disse Eragon.
-Ma io non riuscirò a fare tutto da sola porca miseria!!! Ho solo 11 anni!!!-
-Fidati di te stessa e farai qualsiasi cosa...- disse Arya mentre tutto inziava a svanire. Le ultime parole di Arya riecheggiarono intorno a me, e tornai distesa sul mio letto.

*** *** ***

Camminavo di fretta per il parco. Dovevo andare in biblioteca a cercare qualche notizia su questo Consiglio della Magia. Luca mi vide correre vicino al lago nero. Si alzò e mi seguì.
-Perchè vai di fretta??- mi chiese correndomi dietro.
-Devo andare in biblioteca, è urgente-
-Vengo con te, ma cosa devi cercare?-
-Una cosa importante, seguimi- e entrammo nel castello, passammo di corsa le scale, salimmo al terzo piano e andammo dritti in biblioteca, senza salutare il povero Nick Quasi Senza Testa. Corsi dagli scaffali "Storie antiche" e cercai un libro che potesse aiutarmi. Ne trovai uno interessante: "Vecchie alleanze e gruppi magici".
-Vieni, sediamoci qui- dissi a Luca.
-Cosa succede Giada? Me lo dici o no?-
-Aspetta un attimo- e iniziai a scorrere l'indice con il dito. Quando arrivai al sesto capitolo mi fermai: "Il Consiglio della Magia Universale". Aprii la pagina e iniziai a leggere a voce alta per Luca.
-Vieni ad ascoltare: Uno dei più grandi gruppi di tutti i secoli, il gruppo dominate. Il Consiglio della Magia Universale nasce nel periodo della guerra di Troia e unisce tutti i mondi della magia esistenti e il mondo umano. Questo gruppo era un'entità governate, si occupava di tenere a bada i vari mondi e farli vivere insieme pacificamente.
Ma quando Joisis Seen, del mondo magico di Evernight, uccise Oliver Stenny di Hogwats l'alleanza si ruppe e sono secoli che nessun mondo si parla o si incontra. Ma è stato predetto che un giorno molto lontano, una ragazza riuscirà ad unire di nuovo tutti i mondi, con molta fatica, ma ci riuscirà. Una ragazza di 11 anni. Oh, cielo! Ci mancava solo questa!-
-Non ho capito perchè mi fai ascoltare questa roba-
-Luca sto per raccontarti una cosa assurda, ma mi devi credere - e gli raccontai della nave, dei miei sogni e di Eragon. Mi ascoltava e annuiva. Alla fine chiesi: -Mi credi?-
-Si, ti credo. Perchè non dovrei?-
-Perchè questa qui è una storia alquanto improbabile, non credi?-
-Si, ma se dici che è vera, perchè non dovrei crederti?-
-Ehm...grazie- ero scioccata. Cioè...mi credeva. Mi credeva. -Ho paura. Ma sai quanti mondi ci sono Luca? Almeno due decine!-
-Ce la farai Giada. Sei sempre stata forte, scommetto che neanche questo riuscirà a fermarti-
-E' un casino. Un casino enorme-
-Posso cercare di darti una mano..in qualche modo-
-E come?Come credi di potermi aiutare Luca?-
-Ogni volta che ti senti richiamata da qualche parte portami con te-
-Potremmo provare....grazie-
-E di che?- mi disse lui sorridendo.


*angolo autrice*
bene eccomi qui....allura abbiamo scoperto perchè Giada finisce in un mondo diverso ogni tanto...
che succederà?? Porterà a termine la sua missione???
kiss kiss
Sonia

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Alberi genealogici e amicizie tradite ***


Ciao a tutti =)=)
allura, ringraziamenti recensioni =)
-Ciccio85: ohilà =)=) tutto bene? ahahah mi dispiace ma Luca per Giada sarà solo un caro amico...penso che troverò un bel ragazzo per la nostra Giada nella seconda o terza storia =)=) magari un mebro dei manga....mah vedremo.....si, il signore degli anelli penso di inserirlo ma nella seconda storia =)=) spero che questo capitolo ti piaccia =) baci^^

un grazie ai tre che mi hanno messa tra le preferite, l'uno tra le ricordate e i 5 tra le seguite =)=)

buona lettura!

ALBERI GENEALOGICI E AMICIZIE TRADITE


Erano passati cinque giorni da quando io e Luca avevamo letto quel capitolo del libro. Da quel momento giravamo semrpe insieme, per far si che ogni volta che mi sentivo richiamata lui fosse lì. E questo accadde esattamente quando stavamo passeggiando sulle rive del lago nero.
Sentii una strana sensazione allo stomaco e tutto intorno a me iniziò a girare. Luca si accorse della situazione e mi prese la mano. Chiusi gli occhi e mi ritrovai su una collina con il mio amico accanto.
-Waw...cavolo.....- disse lui.
-Te l'avevo detto che non era una vita facile...-
-Quidi vieni presa all'improvviso...magari anche quando sei in bagno...-
-Si, in teoria si-
-Oh...cavolo.....Quella è Jennie- dissi io.
- ennie? Jennie chi?-
-Quella ragazza che sta vicino a Robbie...quel ragazzo là-
-Ah..si...e chi sarebbero?-
-Vieni- e lo prendendolo per mano corremmo verso di loro. Si girarono a guardarci e ci sorrisero.
-Sei arrivata- mi disse Robbie. Sia io, che Luca che Jennie ci girammo a guardarlo.
-Si....sai...sai chi sono?- gli chiesi io.
-Certo....Giada giusto?-
-Si....ma..come fai a saperlo?-
-Ho letto un libro in cui si diceva che durante una cerimonia una ragazza di 11 anni sarebbe arrivata qui....di nome Giada-
-Ah.....quindi saprai anche perchè sono qui immagino-
-Certo...allora che facciamo? Pace anche con noi?- disse tendendomi la mano.
-Ok...- e la strinsi. La stessa luce che aveva investito me e Will ci avvolse e una pietra si aggiunse al mio bracciale.
-Vi facciamo fare un giro per di qui- mi disse Jennie prendendomi per mano. Scendemmo la collina e iniziammo a camminare tra le strade del villaggio. Era davvero bello ma arretrato per essere nel XXI secolo. Ma così diceva la storia. Il paese fatato era indietro rispetto alla città che stava a qualche km da loro.
Passò circa un'ora quando risentii la sensazione allo stomaco.
-Dobbiamo andare...prendimi la mano Luca-
-Ci rivedremo- mi disse Jennie e Robbie annuii. Poi mi venne in mente che secondo la storia Robbie sarebbe stato ucciso.
-Robbie..stai attento. Una sera qualcuno cercherà di ucciderti-
-Gazie- mi disse lui preoccupato....piano piano sparivano e il lago tornò sotto la mia visuale.
-Waw Giada....fantastico- mi disse Luca.
- Si..finchè non rischi di essere ammazzato-

***  ***  ***

Ormai eravamo a marzo. Non riuscivo a credere che fosse passato già tutto questo tempo. Anche gli esami erano vicini a mio parere, ma tutti mi dicevano "calmati siamo ancora a marzo". Ma secondo me riuscire a essere promossi con il massimo dei voti in Storia della Magia ricorreva parecchio studio. Infatti dedicavo un'ora buona ogni giorno per quella materia invece che passeggiare nel parco. Ormai questa era diventata un'abitudine, tanto che la prima volta che decisi di riposarmi subii una grande delusione.
Camminavo con un libro in mano, respirando l'aria pura del parco. Con me avevo inchiostro e pergamena per scrivere ai miei genitori. Avvicinandomi alla sponda notai Anna e Lucia parlare dietro un albero. Decisi di avvicinarmi per stare un pò con loro ma mi fermai ad ascoltare la conversazione dietro la pianta:
-Ormai non fa altro che studiare. Secondo me si è dimenticata persino di lavarsi i denti alla sera- diceva Anna.
-Infatti! Per di più ha quell'aria da "so tutto io" e guarda tutti con faccia morta. Mi dà sui nervi- disse Lucia.
-Non credi che dovremmo parlarle? In fondo Giada è nostra amica-
-Io sto meglio senza di lei, lasciala stare-
-Ok.....- finì Anna ma non sembrava del tutto convinta. Sentii qualcosa di caldo cadermi sulla mano, guardai e notai che era una lacrima. Mi accorsi che piangevo. Non lo facevo quasi mai, ma quando degli amici mi tradivano quelle scendevano sempre come un fiume in piena. Corsi via e tornai dentro al castello. Mi chiusi in bagno a piangere fino a quando non sentii una voce dire:
-Giada, sei tu?- era Luca.
-Kate mi ha detto di averti vista in lacrime correre qui. E' successo qualcosa?- chiese. Probabilmente oensava che fosse successo qualcosa col Consiglio. Uscii dal bagno e per la prima volta mi feci vedere da una persona in lacrime.
-No...non centra niente il Consiglio. Oggi nel parco...ho sentito Lucia e Anna parlare-
-Ah....e cosa hanno detto per farti addirittura piangere?-
Gli raccontai tutto per filo e per segno: che avevano ammesso che praticamente di me non gli importava un fico secco, che secondo loro ero una "so tutto io".
-E comunque io i denti me li lavo colazione, pranzo e cena- conclusi alla fine decisa.
-Giada, loro non sono mai state tue amiche o sbaglio? Non ti avevano già parlato dietro una volta?-
-Si....due anni fa-
-E queste tu le chiami amiche? Hai me, Bonnie, Andrea e tutti gli altri. Lasciale perdere- disse abbracciandomi.
-Proverò- conclusi io.


*** *** ***

Ormai ero totalemente agitata. Mancavano solo quattro settimane agli esami. Io e Luca organizzavamo gruppi di studio, ovviammente con le persone che volevamo noi. Lucia e Anna rimasero scioccate quando si accorsero delle nostre riunioni e non erano state invitate. La cosa mi fece alquanto piacere.
Il gruppo era composto da me, Luca, Andrea, Luisa, Bonnie, Emma, Federica e Robert. Ci riunivamo in biblioteca. E fu propio lì che scoprii una cosa formidabile.
Era un giovedì di fine maggio. Io e Robert eravamo là, in cerca di un libro di Storia magica. Camminavamo tra gli immensi scaffali e piano piano non ci accorgemmo di essere fini in un reparto antichissimo. Non c'erano libri ma tantissime scartoffie. Fogli vecchi e nuovi riempivano quelle mesole e un gruppo di essi catturò la mia attenzione. Alberi genealogici.
-Ehi Rob, guarda- dissi indicandoli.
-Alberi genealogici?- mi chiese.
-Si...magari ci sono il mio e il tuo- dissi prendendo il plico con la G scritta sopra. Ginevra....Giulia.....Gianna....Giada. Aprii il foglio di pergamena antico con scritto Giada Fellini e guardai attentamente.
Io ovviamente ero in fondo, essendo l'ultima della famiglia. Poi sopra di me c'erano i nomi dei miei genitori e ancora sopra quelli dei miei nonni. Scorsi ancora, curiosa di sapere chi erano i miei antenati fino a quando mi fermai su due nomi. Non riuscivo a credere ai miei occhi: Harry James Potter e Ginevra Molly Wesley torreggiavano sulla pergamena. Tutto intorno a me iniziò a girare e svenni.
Quando mi svegliai ero ancora in biblioteca. Robert mi fissava.
-Che è successo?- chiesi io.
-Sei svenuta cinque minuti fa...e devo ammettere che stavo per farlo anche io. Sei parente dei Potter!!!!! La sua settima generazione te ne rendi conto?-
-Che importanza ha che generazione sono scusa?-
-Ho letto in un libro che una volta una veggente ha letto nella sua sfera che la settima generazione di Harry James Potter sarebbe stata importantissima per la comunità magica e che avrebbe avuto poteri in più. Giada tutto quadra. Stai riunendo il Consiglio (avevo raccontato tutto anche a lui) e se questa non è una cosa importante io sono un polpo gigante. E se proprio vogliamo vedere tutti i punti tu puoi spostari da un luogo all'altro senza materializzazione-
-Ok....oh cavolo...bene.....Allora il diario era davvero di Ginny....- dissi io.
-Già...avevo ragione! Hai perso-
-Rob, credi davvero che in questo momento a me interessi chi ha vinto o no? Non so se afferri del tutto la mia situazione. Luca ha capito perchè lui una volta è venuto con me, ma tu non hai vissuto l'esperienza di persona. E non è piacevole-
-Si...scusa...ehm...ok-
-Lascia stare-


*ANGOLO AUTRICE*
bene....allura per prima cosa il mobndo in cui Giada è finita questa volta è della storia "Più sottile dell'acqua" inserita nel libro "Amori infernali"...
spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto...se volete lasciate una recensioncina....che anche quella mi fa piacere =)=)
un kisskiss
Sonia

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Domiziana ***


Ciaooo sono tornata =)
allura ringraziamenti alle recensioni:

-Ciccio85: ehilà =) ahaha guarda io sono una fanatica (anzi fanatica è dire poco) di Fantasy *__* fai conto che la mia libreria è enorme e non ci sta neanchè più un libro...tanto che temo di doverne prendere un'altra xDxD Allura...se ricordo bene (amori infernali l'ho letto parecchio tempo fa) Jennie è una specie di fata....mi sembra xDxD Penso che Giada sia a posto con i poteri..però tutto dipende dai mondi in cui finisce..tanto per farti un esempio: se finisse nel mondo delle Winx (cosa che NON accadrà MAI) sarebbe una fata...spero di essermi spiegata bene =)=) grazie per la recensione e buon ferragosto anche a te=)

-JuliaSnape: Aaaa *___* che bello una nuova lettrice *___* grazie mille...me si commuove =) sei una fan di Harry Potter e i Pirati dei Caraibi?? Bravaaaaa =)=) ahaha eh lo so per i nomi...guarda io e i nomi inglesi apparteniamo a due universi inconciliabili..ma grazie per avermelo fatto notare almeno la prossima volta li correggo =)=) grazie per la recensione, spero ti piaccia anche questo capitolo!

E un grazie ai 4 che hanno messo la storia tra le preferite, l'1 tra le ricordate e le 7 tra le seguite =)=)
buona lettura!!!


Domiziana

La mia vita era ormai totalmente cambiata. Ero ruiscita ad inserire la mia anormalità nella vita di tutti i giorni, ma l'ultima scoperta era troppo.
Comunque dovevo farmene una ragione. Lucia e Anna non sapevano minimamente che io avevo semtito il loro allegro discorso, ma credo che dopo una settiana di silenzio alle loro domande abbiano capito che c'era qualcosa che non quadrava.
Comunque sia, la mia vita procedeva tranquilla, eravamo a fine aprile, gli esami erano sempre più vicini, io stavo bene.
Non ero stata catapultata da nessuna parte nell'ultimo periodo e ciò mi rendeva particolarmente felice.
Avevo la sensazione di essere riuscita a riprendere in mano la mia vita, ma non sapevo quanto questa sensazione sarebbe durata. Mai dire mai.....
Quella notte fu molto particolare per me. Non sapevo come sarebbe finita, sapevo che in qualche modo ne sarei uscita...il problema era se viva o morta.
Io speravo nell'uscirne viva. Eravamo ad Hogsmit per una passeggiata serale con la professoressa di trasfigurazione.
Stavamo per dirigerci verso i "Tre manici di scopa" locale vecchio di qualche centennio più di me.
L'aria era tiepida, eravamo tutti con maglioncini leggeri. Ad un certo punto, mi sentii gelare.
Ma ero l'unica. Giada......sentii pronunciare sottovoce. Giada......di nuovo.
Mi sentivo come Harry...o meglio mio nonno, hai tempi della camera dei segreti.
Bè...sicuramente la persona che chiamava me non era un serpetone gigante capace di ucciderti con un solo sguardo, ma certamente non era niente di positivo.
Ma non potevo rischiare che tutti quei ragazzi morissero....cercai di rimanere indietro, lasciando che il resto della combricola dietro di me mi superasse.
Iniziai ad indietreggiare verso il boschetto circostante, fino a quando vidi sparire tutti gli altri. Camminai per poco tempo nel bosco.
La voce si faceva sempre più vicina. Sentivo che era una trappola, ma cosa potevo fare?
Andare dai prof e dire: "Ehm...scusate..ma sapete..probabilmente c'è un pazzo che sta cercando di farmi fuori...senza contare che mi sto facendo il mazzo per riunire un consiglio che si era chiuso millenni fa"...ma che cavolata.
Arrivai di fronte ad una grotta. La luce della luna che prima illuminava la strada sparì di colpo.
Mi lasciai scappare un "merda". L'aria iniziò a circondarmi, facendomi gelare fino alle ossa.
Poi sentii un tremendo dolore dietro alla testa e tutto diventò nero, i rumori si affievolirono, non sentii più niente. 
                                                  
******

Quando riaprii gli occhi ero legata alle pietre di un muro. Era freddo.
Avevo male alla testa, le braccia insanguinate e tremavo dalla testa ai piedi.
Intorno a me non c'era niente, si vedeva a mala pena grazie ad una torcia appesa al muro di fronte.
Ero legata ai piedi, ma mi era concesso alzarmi. Cercai di tirarmi su ma le gambe mi dolevano e cedevano sotto il mio peso. Mi appoggiai alla parete.
Cosa era successo? Non avevo neanche più la bacchetta, quindi sarebbe stato abbastanza difficile lasciare quel posto.
-Non sperare di andartene Giada- disse una voce femminile. Piano piano, molto lentamente, apparve Lucia avvolta in un mantello nero.
Accanto a lei c'era una donna che avrà avuto circa 40 anni, capelli nero corvino, occhi anch'essi neri.
Anche lei vestita in nero. Chi era? Cosa ci faceva Lucia con lei?
-Fa male vedere i propri amici schierati contro?- mi chiese la donna.
-Non lei, mi dispiace. Non fa bene, ma da Lucia mi sarei aspettata anche peggio-
-Meglio.....Speravo che la cosa non ti scioccasse troppo...almeno possiamo parlare lucidamente-
-Chi sei?-
-Mi chiamo Domiziana, sono una strega..come te e la tua amichetta-
-Cosa vuoi?- chiesi. Ora ci mancava sta Domiziana.
-Bè vedi...tu hai qualcosa che io vorrei avere....ma purtroppo posso ottenerla solo in due modi...o mi aiuiti di tua spontanea volontà...o ti devo uccidere-
-Sei stata tu a mandarmi il mostro a Londra- non era una domanda.
-Si....carino vero??- e rise. -Si sono stata io, ma evitiamo di parlare di questo. Veniamo al dunque. Allora...te e il tuo potere mi siete molto utili.....quindi...o te ti unisci a me, oppure ti devo uccidere per prendere le tue capacità ereditate dal tuo caro nonnino Potter-
-Allora è questo che vuoi.....solo il mio potere?Per cosa poi?-
-Diciamo che voglio portare a termine quello che il mio antenato non è riuscito a fare- non so come ma capii tutto.
-Sei la discendente di Voldemort vero?-
-Si...come hai fatto a capirlo? Non importa...allora..cosa hai deciso di fare? Vivere potente al mio fianco o morire?-
-Sicuramente morire gioia- dissi ironica.
-Gioia? Ti piace scherzare?-
-Ehm...si...divento stranamente ironica quando sto per morire- affermai.
-Oh, interessante....va bene....facciamo così...ti concedo ancora due o tre ore per pensare- e sorridente disse-Vieni Lucia, lasciamo Giada da sola a riflettere- e se ne andarono.
Tra me e me mi chiesi: ora si che sono con la merda fino al collo.
Come potevo uscire di lì? Sicuramente non con le mie cambe.
Ci sarebbe voluto almeno un drago per spaccare quella pietra spessissima.
Un drago.....l'idea mi balenò all'improvviso.
Alleanza no? Se non ci aiutavamo nei momenti di pericolo quando? Guardai il bracciale che portavo al polso.
Chiusi gli occhi e cercai di pensare intensamente: "Eragon! Eragon!Ho bisogno di te e Saphira!Ti prego aiutami"
Lo pensai per tanto tempo, tanto che iniziai a sospettare che non avesse percepito niente.
Ma quando sentii un boato enorme mi dovetti ricredere. La pietra davanti a me si divise in due per poi sbriciolarsi.
Un occhio blu circondato da spire dello stesso colore entro nella caverna. Sorrisi ed accarezzai la testa della draghessa.
Eragon sbucò dal buco con la spada sguainata e mi sorrise: -Non riesci a non andare nei casini-
-No...sono la mia specialità a quanto vedo-
-Dai forza usciamo da qui- disse rompendo la catena che mi legava con l'arma. -Grazie- dissi.
Mi prese un braccio e mi trascinò verso "l'uscita". Salii su Saphira e dissi: -Ora state immobili. Non muovetevi chiaro?-
-Perchè?-
-Vedrai- mi concentrai intensamente, fino a quando tutti e tre vedemmo sparire dalla vista la grotta, lasciando spazio a Montoggio.
Eragon spalancò gli occhi quando si accorse di trovarsi in un prato. -Ehm....dove siamo?- chiese scioccato guardandosi intorno. -Benvenuto a Montoggio Eragon-
Scesi da Saphira. Eravamo finiti nelle piane dei cavalli che a quell'ora erano nella loro stalla a riposare.
Dovevano essere quasi le sette di sera a giudicare dal colore rossastro del cielo. -Forza...dobbiamo passare da casa mia che devo prendere delle cose per stasera-
-Stasera?-
-Credi davvero che Domiziana non farà casini questa notte?-
-No.Credi che verrà qui?-
-Penso che dobbiamo aspettarci di tutto- dissi io e mi diressi verso la stradina che portava a casa mia.
Lui mi seguì mentre Saphira si alzò in volo e si librò nel cielo. Suonai il campanello.
Dopo due secondi aprì mia madre che mi fissò sorpresa. -Giada! Che ci fai qui?-
-Riassumo tutto brevemente: sto riundendo un consiglio morto e sepolto mille anni fa, una pazza scatenata di nome Domiziana vuole farmi fuori perchè vuole prendere il mio potere tramandatomi dal mio caro nonnino Harry Potter. Mamma lui è Eragon, Eragon lei è mia mamma- dissi spingendo tutti dentro per poter entrare.
Corsi nella mia adorata camera e iniziai a prendere vestiti comodi: tuta e scarpe da ginnnastica.
Se dovevo lottare, meglio stare comodi no? Infilai la bacchetta nella tasca, pronta all'imminento battaglia.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Sorry ***


Ciao a tutti^^
scusate davvero se non mi sono fatta più sentire ma ero in vacanza.....T_T
ma ora sono tornata carica di energie e prometto che presto metterò un capitolo...datemi giusto il tempo di scriverlo^^
quindi vi prego di scusarmi..spero mi seguirete ancora =)=)
i ringraziamenti alle recensioni del capitolo precedente le metterò nel prossimo capitolo^^
grazie per tutto e ci vediamo prestissimo**

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Tensioni ***


Buonasera gente :D
Si... sono tornata! Probabilmente non ricordere neanche chi sono...
lo so, sono da uccidere ma il tempo per scrivere mi è mancato del tutto, tanto che ho dovuto smettere tutte le mie fan fiction .-.
Gummenne ^^ (scusate il mio giapponese stentato... xD)
comunque ho concluso questa storia, di conseguenza posso aggiornarla definitivamente!
Spero che mi seguirete ancora, nonostante tutto ^^
I ringraziamenti a fondo capitolo :)



TENSIONI

 
Scesi in cucina e li trovai Eragon e mia madre seduti al tavolo.
Mia mamma sembrava non credere ai suoi occhi.
Quando mi vide iniziò a bombardarmi di domande.

-Giada..mi spieghi che diamine sta succedendo?- chiese.

-La cosa è un pò complicata mamma...-

-Non importa. Ora io predendo sapere come mai il Cavaliere dei draghi è in casa mia, e perchè tu sei qui invece che a studiare per gli esami finali a Hogwarts- disse rabbiosa.

-Perchè...non mi hai detto che siamo parenti dei Potter, mamma?- lei si irrigidì.

-Allora è per questo che sei qui...- disse lei. Sapeva tutto quindi.

-La nipote di Voldemort mi vuole spennare...per i miei poteri. Mamma, perchè non mi hai detto che sono la settima generazione di Harry Potter?-

-Volevo proteggerti...sapevo che il giorno in cui sarebbe arrivata la lettera l'avresti scoperto ma...- e non concluse la frase.
Sapeva anche che ero una strega.

-Mamma...tu..sei una strega?- domandai riluttante. Lei mi guardò come se l'avessi scoperta con le dita nella marmellata.
Abbassò gli occhi.

-Si...- disse.

-Non me lo hai detto...mi hai tenuta all'oscuro di tutto...papà lo sa?- domandai.

-E'..un mago anche lui...- sussurrò indecisa.

-E io che credevo di essere una mezzosangue...- dissi scioccata. -Mi avete nascosto una cosa importante come questa! Non me lo sarei mai aspettato da voi..-

-Credo di capire cosa provi tua madre...Giada...- disse Eragon. -Voleva proteggerti. Sapeva che sarebbe andata a finire così, che Domiziana ti avrebbe cercato e che tu saresti stata l'unica in grado di riunire i mondi magici...-

-Esatto...aspetta riunire i mondi magici?- chiese mia madre sbarrando gli occhi. -Di cosa state parlando?-

-Signora...sua figlia è il mio capo..- disse Eragon ridendo e mia madre quasi svenne.

-Non capisco...- e così, con l'aiuto di Eragon le raccontai tutto fin dall'inizio: dall'Olandese Volante alla grotta, cercando di essere il più chiara possibile.

-Quindi....tu..saresti anche il mio capo...- disse alla fine.

-Essendo una strega si...- proferii io.

-Da quello che ho capito dai racconti di Arya le uniche persone che non sono sotto il suo comando sono i Babbani e la popolazione dei mondi che deve ancora riunire...- aggiunse Eragon.

-Quindi tu... sei superiore al Ministro della Magia...- continuò mia madre e io sorrisi imbarazzata.

-In teoria si...- dissi grattandomi il mento in uno scatto nervoso.

Toc toc toc...mia madre si alzò per andare ad aprire la porta.

-Ferma...non aprire...potrebbe essere Domiziana!- dissi io scattando in piedi e sfoderando la bacchetta. Eragon estrasse la spada e si avvicinò a me con fare protettivo. Lo guardai scettica.

-Sei il mio capo..e sei meno esperta di me. Devo proteggerti...- rispose alla mia domanda silenziosa.
Sorrisi. -Grazie...- dissi. Mi avvicinai alla porta.

-Chi è?- chiesi.

-Giada, sono io, Robert!- Robert?? Socchiusi la porta e sobbalzai nel trovarmi davvero davanti il mio migliore amico.
-Come hai fatto ad arrivare qui?- chiesi.


-La Preside ci ha fatto tornare di corsa nel suo studio quando ha scoperto che eri sparita e con il suo camino ci ha fatto arrivare qui...-

-Quanti siete?- domandai, essendomi resa conto che il mio amico aveva parlato al plurale.

-Ecco..una ventina...-

-COSA??????????- urlai.

-Si...mi ha detto che una certa Domiziana vuole ucciderti..e ci ha mandato qui con una truppa di dieci auror e dieci ragazzi dell'ultimo anno...- disse imbarazzato.
Come faceva la Preside a sapere di Domiziana?

-Come mai sei solo? Dove sono gli altri?- domandai nel vedere il mio amico da solo.

-Aspettano un tuo segnale. Sono nelle piane dei cavalli- rispose Robert deciso. Sospirai.

-Bene. Andrea e Luisa?- chiesi.

-Sono ancora ad Hogwarts. La Preside non li ha lasciati venire. Avrebbero voluto ma..-

-Ha fatto bene. Non voglio che finiscano anche loro in mezzo a questa storia-

-Ci sono già in mezzo Giada. Questa questione riguarda tutti noi ormai. Attaccando te, ovvero il capo, Domiziana ha dichiarato guerra a tutto il Consiglio. Tutto il mondo magico di Hogwarts e il Ministero, il mio mondo e quello di Will ed Elisabeth sono coinvolti ormai- spiegò Eragon con tono triste.
Guardai la faccia del mio “alleato” con rammarico. Aveva già da risolvere i problemi del suo mondo. Ci mancavo giusto giusto io.

-Scusami, Eragon. Forse sarebbe stato meglio se io fossi rimasta all’oscuro di tutto- dissi chinando il capo.

-Non preoccuparti. Sapevo che saresti arrivata prima o poi, quindi mi sono preparato. Ora dobbiamo solo aspettare-

****

Bum… bum… BUM!

-Cos’è stato?- domandò mia madre saltando dalla sedia all’improvviso.
Da circa un’ora ci eravamo sistemati nel salottino di casa mia, in attesa.

-Viene da fuori…- sussurrò Robert.

-Sembrano dei colpi sul tetto- specificai io. Sfoderai la bacchetta velocemente e Robert fece lo stesso.
-Mamma, credo che dovresti darci una mano.. No?- chiesi fissando mia madre con sguardo penetrante.
Lei sospirò e prese una bacchetta di legno chiaro dalla tasta interna della sua felpa.

BUM!

Sentii la tensione crescere dentro di me, pronta a scoppiare.

-Eragon, dì a Saphira di chiamare gli altri. Temo che sia arrivato il momento-

-Certo- rispose lui concentrandosi.

Lo scricchiolio della porta che si apriva mi congelò sul posto. Era arrivata.



*angolo autrice* *angolo autrice*
eccoci qua! Siamo quasi alla fine della FF :(
ringraziamenti recesnioni:
-Ciccio85: eccomi qua, sono tornata xD oh bravo sei un amante dei fantasy **
-JuliaSnape: grazie ** eh si, i cattivi ci sono sempre ;) grazie per la tecesnione!

alla prossima :D

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** L'inevitabilità delle cose ***


Ciao gente! Eccomi qui con l'ultimo capitolo della Settima Generazione! Personalmente non sono molto soddisfatta,
ma chissà magari a voi piacerà xD

-Ciccio85: visto, neanche un mese ah ah :) ti chiedo ancora perdono per tutta l'attesa :( spero ti piacerà questo capitolo^^
ti ringrazio per avermi seguita ** e per le tue bellissime recensioni ** spero di vederti anche in altre mie ff :)
ciao e grazie :D



L'INEVITABILITA' DELLE COSE

-Giada, non sei stata affatto una brava prigioniera. Dovrai essere punita per questo- disse una voce alle mie spalle.
Socchiusi gli occhi facendo presa sulla bacchetta.

-Mi sembrava ovvio- Ci osservavano tutti con gli occhi spalancati.
-Faresti bene ad andartene Domiziana. Non siamo solo noi qui contro di te. Gli altri stanno per arrivare- disse Eragon parandosi al mio fianco con fare protettivo.

-Non sarà di certo una decina di Auror e qualche studente a fermarmi, Cavaliere- rispose la donna avvicinandosi a noi.
-Non avvicinarti a mia figlia, strega- disse mia madre puntandole la bacchetta contro. Domiziana rise.
-L’istinto materno non funzionerà come cono tuo nonno, Giada. Tua madre non potrà salvarti di certo, non contro di me-
-Questa è una questione tra me e te, Domiziana. Lascia fuori gli altri- dissi seria.
-Solo se potremmo vedercela da sole. Senza l’intromissione improvvisa di qualcuno- proseguì lei guardando Eragon penetrante.
-Va bene, ci sto-
-Allora… non perdiamo tempo-
Fu con quelle parole che tutto iniziò: il pavimento iniziò a tremare, le finestre caddero in mille pezzi.
-Crucio!- urlò Domiziana puntando la bacchetta verso di me. Un lampo rosso scaturì dalla punta dirigendosi nella mia direzione.
-Protego!- urlai e vidi una specie di scudo pararsi tra me e la maledizione senza perdono, che ribalzò su un muro rompendo un quadro appeso alla parete.
-Rictusempra!- dissi io cercando di colpirla, ma lei schivò il mio incantesimo.
-Non è con una semplice formulletta che mi batterai Giada!- mi prese in giro lei con malignità.
-Allora andrò sul pesante-
Sentii il mio corpo invadersi di una strana energia.
Chiusi gli occhi, lasciandomi pervadere da quella sensazione.
Mi sembrò che si adattasse ad ogni muscolo del mio corpo, arrivando fino alla bacchetta.
Aprii gli occhi lentamente e mi sembrò di poter rompere qualsiasi cosa.
Che fosse questa la forza dei Potter?
Alzai il braccio destro, quello della bacchetta.
-
Proviamo così: impedimenta!- dissi calmissima, con un tono che non ammetteva repliche.
Il mio incantesimo partì fulmineo, quasi invisibile nella sua velocità e colpì Domiziana in pieno petto.
La donna cadde rovinosamente a terra, battendo la testa sul pavimento.

-Eragon, fammi il piacere di portarla dal Ministro. Credo che Azkaban non le farà male- aggiunsi dando le spalle alla strega.
-Non finirà qui, Giada. Ci sono cose che non sai!- disse Domiziana alzandosi in piedi reggendosi al muro.
Voltò il suo viso verso di me. -Una strega di un altro mondo una volta mi disse che non esistono le coincidenze, ma solo l’inevitabilità. Era inevitabile che ci saremmo incontrate, come inevitabile sarà la tua morte. Per questa volta ti lascio andare ma ricorda: sentirai ancora parlare di me e non saranno cose piacevoli. Alla prossima, piccola Potter-

Fu con quelle parole che sparì nel nulla, smaterializzata in un lampo, prima che potessi anche solo rispondere.
“Non esistono coincidenze, ma solo l’inevitabilità”.
Quella parole avrebbero accompagnato il mio percorso fino alla fine.

 ******

-In nome della legge, io dichiaro voi, Hanna Wilson e Mattew Stewart colpevoli di maltrattamento minorile. La condanna è di 15 anni di carcere. Robert Masetti sarà affidato alla famiglia Fellini, che precedentemente, tre anni fa, aveva richiesto l’adozione del minore. Dichiaro chiuso il processo-
Fu con queste parole che il giudice sancì la condanna dei due inglesi. Sorrisi felice.
Robert eta stato affidato alla mia famiglia, dopo mesi di pressioni. Era luglio.
Mamma e papà avevano iniziato a fare richiesta mentre io e Robert eravamo ancora ad Hogwarts, ancora prima del mini attacco di Domiziana in casa mia.
Alla fine il giudice aveva dato ragione a noi, finalmente. E Robert stava venendo a casa con noi.

Eravamo in macchina, con i finestrini abbassati, il sole che scaldava il piccolo abitacolo.
-Appena arrivati a casa, cucino un bel pranzetto per festeggiare!- disse mia madre girandoli verso me e Robert nel sedile di dietro.
-Si!- esclamammo io e il mio nuovo “fratello”.
-Bene! Anzi ne potremmo approfittare e invitare i nuovi vicini- disse mio padre intendo a guidare.
-I nuovi vicini?- chiesi.
-Si, sono arrivati tre giorni fa, ma non escono ancora spesso quindi è normale che tu non li abbia visti- disse mia madre con un sorriso. -Se non erro hanno un figlio che ha due anni in più di voi- continuò.
-Ah-

***

-Hanno accettato la nostra proposta!- disse mia madre mentre apparecchiava per sette. Io e Robert l’aiutavamo.
Dlin, Dlon!
-Oh, vado ad aprire- esultò mia madre felice.
Poco dopo sentii il vociare nel corridoio, poi la porta si aprì.
In quel momento non seppi che la persona che mi si parò davanti avrebbe avuto un ruolo rilevante nel mio futuro, come in quello del Consiglio: un ragazzino biondo, smilzo, con due occhi azzurro cielo fissava me e Robert con aria curiosa.
Dietro di lui due adulti di bell’aspetto.

-Benvenuti- mi avvicinai a loro.
Tesi la mano verso il giovane.

-Piacere, io sono Giada!- dissi con un sorriso ampio.
Lui strinse la mia mano e rispose al sorriso.

-Finalmente ti vedo di persona, Giada. Io sono Fay-
La sua voce melodiosa sembrò risuonare tra le pareti.
Mi persi in quei occhi azzuri, con la sensazione che avrebbero portato novità, sia belle che brutte.

_Fine_


*angolo autrice*
colpo di scena finale ah ah xD La mia passione per i manga e gli anime alla fine ha avuto la meglio... spero che il capitolo conclusivo della ff vi sia piaciuto! Quest'estate spero di mettere la Settima generazione II.. un bacio a tutti e grazie per avermi seguita **
Konichiwa <3
_Sonomi_

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=513896