Baby Huntik

di rock star 96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** BABY HUNITIK ***
Capitolo 2: *** la nascita ***
Capitolo 3: *** una vita quasi normale ***
Capitolo 4: *** un piccolo-grande problema ***
Capitolo 5: *** primi segni ***
Capitolo 6: *** l'organizzazione ***
Capitolo 7: *** la battaglia ***
Capitolo 8: *** rapiti!!!! ***
Capitolo 9: *** in ospedale ***
Capitolo 10: *** obbiettivo ***
Capitolo 11: *** notizia ***
Capitolo 12: *** nel Messico ***
Capitolo 13: *** il Chupacabra ***
Capitolo 14: *** di male in peggio ***
Capitolo 15: *** la lotta ***
Capitolo 16: *** la prima evocazione ***
Capitolo 17: *** vittoria ***
Capitolo 18: *** cercatori si nasce, grandi si diventa ***



Capitolo 1
*** BABY HUNITIK ***


                 BABY  HUNTIK  
 
Dopo l’ultima lotta contro il professore, la squadra Huntik è ritornata ai loro impegni quotidiani, ma nonostante tutto continuavano a restare in contatto e a vedersi.
Un giorno, Sophie stava andando in giro con delle buste stracariche di libri, il quale faceva fatica a portare, e infatti uno le cadde, ma venne raccolto da una donna dai capelli blu notte e gli occhi scuri, era Zhalia, appena si rividero si abbracciarono, erano quasi tre mesi che non si vedevano, e decisero di prendersi un caffè al bar dietro l’angolo,la cosa buffa che quando si conobbero le due non si sopportavano a fatto, ma dopo la loro grande avventura contro l’organizzazione, divennero grandi amiche:
-allora Sophie come stai?- chiese Zhalia
-io sto molto bene, tu invece?-
-anche io me la paso bene-
-ti sei trovata una nuova casa? Se non sbaglio la tua è stata distrutta dall’organizzazione-
-in realtà no, ora vivo con Dante-
-ma schersi!!! allora le cose si fanno serie tra di voi-
-in realtà no, insomma c’e’ sempre quel certo rapporto, ma non si smuove più di tanto-
-è timido lo sai!-
-già, ma è tanto dolce, ogni mattina mi sveglia aprendomi la porta e facendomi entrare quel buon profumo di caffè, e invece tu e Lok?-
-anche lui non si smuove,ma studiamo insieme ogni giorno, e in più mi ha invitata al ballo scolastico-
-ma è fantastico!!!-
-sì, ma non so cosa mettermi-
-a questo ti posso aiutare io- Zhalia portò la ragazza in un garage strapieno di roba di ogni tipo
-che ci facciamo qui?- chiese Sophie
-quando ero più piccola vivevo qui, e man mano che crescevo ho tenuto qui tutti i miei ricordi, durante una missione per l’organizzazione sono dovuta stare sotto copertura in un ricevimento di gala, il vestito che ho indossato dovrebbe essere qui, e credo che stia anche pene-
 
 
Intanto Dante e Lok….
 
-così hai invitato Sophie al ballo?!- chiese Dante
-sì, ma il problema è che sono un po’ agitato,insomma vorrei ampliare un po’ il mio rapporto con lei, ma non so cosa fare-
-fai così, prendile un bouquet di fiori da appuntarle sul vestito e magari alla fine della serata dalle una cosa come un bracciale-
-credi che funzionerà?!-
-spero di sì, perché è così che voglio provare con Zhalia-
-Zhalia?!?!?!!!! Ora che ci penso, quando abbiamo sconfitto l’organizzazione convivete, non ti sei proprio smosso, eh Dante-
-già, cerco di essere carino, di darle quello che per tutta la vita non ha mai avuto, ammetto che è stata coraggiosa a tradire l’organizzazione per salvare me, e quindi vorrei ricambiare il favore-
-già, lo stesso è per me con Sophie, è per questo che l’ho invitata al ballo, sperando che si attivi una scintilla-
-ti auguro in bocca al lupo Lok-. 
Quella sera Lok bussò alla porta di Sophie, aveva uno smoking nero con sotto una camicia bianca, i suoi capelli d’orati erano tutti pettinati e in una mano aveva una spilla floreale tutta colorata, quando lei aprì, Lok sembrava come se avesse visto un angelo, lei era uno splendore, aveva un vestito bianco con sulla scollatura una striscia di diamanti, sotto c’era una bellissima gonna che le arrivava fino alle caviglie, accinte con un paio di sandali d’orati, le sue labbra erano sottolineate da un filo di lucidalabbra, e i suoi occhi verdi erano risaltati da un tocco di matita:
-WOW!!!!!!!!!!- fece Lok quasi sbavando
-che ne pensi?- chiese lei
-dico che il paradiso ha perso un angelo, perché ce l’ho qui davanti-
-donnaiolo- disse lei arrossendo lievemente
-ti ho portato una cosa- il ragazzo tirò fuori dalla scatola la spilla -posso appuntartela?- le chiese, lei fece un cenno con la testa, e gliela appuntò all’altezza del seno destro, e dopo si avviarono al ballo.
 
Intanto Dante e Zhalia stavano cenando, e in tanto parlavano:
-hai saputo? Lok e Sophie sono andati al ballo scolastico insieme-
-sì lo so, ho prestato a Sophie un mio vecchio vestito-
-non sapevo fossi stata ad un ballo scolastico-
-infatti no, lo usai per una missione, e non l’ho mai usato per ballare, in realtà non sono mai stata veramente ad un ballo- Dante pensò un attimo, e poi si alzò, prese un cd e lo mise in un vecchio mangiadischi, poi porse la mano alla donna e le disse -non è mai troppo tardi- i due cominciarono a ballare sulle note di una dolce melodia, si strinsero sempre di più, fino a che i loro visi non si trovarono a pochi centimetri di distanza,si avvicinarono lentamente, poi si baciarono, all’inizio fu un bacio esile, poi si trasformò in passione, passione che avvolse i due cercatori, li avvolse come la coperta sotto la quale si misero, mentre in tanto lei gli toglieva la maglia e lui le sbottonava la camicetta.
 
Intanto Lok e Sophie erano usciti dal ballo, erano tutti e due felici, ma anche un po’ imbarazzati, non sapevano che dire mentre tornavano a casa
-è stata una bellissima serata Lok, grazie-
-ma di che, figurati, il piacere è stato mio- da dietro di loro si sentì il rumore di una moto, che venendo da dietro afferrò la borsa di Sophie e andarono via -oh no!!!!! La borsa-
-Hyperstride- gridò lui correndo dietro a quella moto a tutta velocità, riuscì a riprendere la borsa, ma uno dei due ragazzi era armato, e con un’asta di ferro colpì Lok, facendolo rimanere sul ciglio della strada privo di sensi.
Quando riaprì gli occhi si trovava su un letto, con una fascia che gli cingeva la testa
-Lok- gridò Sophie entrando e abbracciandolo forte -non posso credere che hai rischiato tanto per me-
-io per te farei qualsiasi cosa-
-grazie Lok,ma….-
-no Sophie, dico d’avvero,io per te mi butterei anche in capo al mondo- i due ragazzi si avvicinarono, poi lui le prese la nuca, e se la avvicinò fino a che le loro labbra si baciarono
-è pazzesco che gli unici momenti in cui riesco a sentirmi veramente con te è quando sono in pericolo- lui le guardò i suoi grandi occhi verdi, e pensava che erano come due smeraldi, e senza ripensarci, la baciò di nuovo con foga.
Un paio di settimane dopo, Sophie andò da Zhalia
-ciao Sophie!- fece sorpresa lei
-ciao Zhalia, sono venuta a riportarti il vestito, scusa il tempo ma ho voluto lavarlo- le porse il vestito e in tanto entrò, Zhalia era molto tesa, si capì quando versava il the nelle tazze, che ogni tanto le straboccava ustionandole la mano -Zhalia tutto bene?- le chiese Sophie -sì sì tutto a posto- appena prese le tazze, si bloccò di scatto, e se le fece cadere dalle mani mentre barcollava a terra, Sophie preoccupata le andò vicino, e provò a farle il massaggio cardiovascolare, finche per caso non mise le mani sulla pancia, e sentì qualcosa, le alzò la maglietta e vide che portava una panciera, che appena allentata un po’, Zhalia si sentì meglio – ma perché porti la panciera? Se magra come un chiodo- le disse
-non è la pancia che voglio nascondere, ma è quello che mi sta crescendo dentro la pancia che nascondo- inizialmente Sophie non capiva quelle parole, ma dopo un po’ realizzò.     


"fino ad ora questo è quello che ho scritto, stò lavorando alla seconda parte, ma in tanto fatemi sapere che ne pensate"

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Capitolo 2
*** la nascita ***


Nel pomeriggio le ragazze decisero che dovevano dirlo, andarono a casa di Dante, dove c’era anche Lok, loro erano felici di vederle, ma le due ragazze avevano un aria preoccupata -Lok ti dispiace venire con me?- gli chiese Sophie afferrando il ragazzo per la manica e trascinandolo nell’altra stanza, Zhalia si sedette vicino a Dante sul divano -Zhalia- le fece lui -c’e’ qualcosa che non và?-
-è complicato Dante- l’uomo aveva un aria preoccupata
-ricordi l’altra sera?-
-certo, perché?- la donna prese dalla borsa una cartella medica, e la pose a lui, cominciò a leggerla
-sono le tue analisi del sangue- dalla cartella cadde un foglietto -e questo cos’è?-
-è l’analisi del ginecologo, e risulta positivo- a Zhalia si contorse lo stomaco per la paura
-quindi sei in cinta?- le chiese lui impallidendo -ed è mio suppongo- la donna fece un cenno con la
testa mentre delle lacrime le inondavano gli occhi
 
-quindi Zhalia è in cinta?!- chiese Lok a Sophie
-sì, ed è di Dante, quello che mi chiedo è se lo terranno-
-che vuoi dire?-
-con il loro lavoro da cercatori, non so se potranno portare avanti una famiglia-
-ehi!! ci sono riusciti i miei con me, ci sono riusciti tuoi con te, ce la faranno anche loro-
-e come la prenderà Dante?-
-andiamo a vedere- i ragazzi uscirono chiatti chiatti dalla stanza,fino a sporgersi per il corridoio, e in tanto ascoltavano i due che parlavano
-non posso crederci- fece Dante
-Dante ascolta, mettiamo subito le cose in chiaro, se non lo vuoi io non ti costringerò a tenerlo- il viso della donna venne sfiorato da delle lacrime
-no Zhalia- disse Dante prendendole le mani-non intendo farti abortire, il nostro amore ha fatto sbocciare un frutto, e ora bisogna coltivarlo- Zhalia scoppiò in lacrime, abbracciò Dante e poi lo baciò
-approposito uscite furori voi due- disse l’uomo inteso verso Lok e Sophie.
 
8 mesi, 3 settimane, 2 giorni, 5 ore, 48 minuti, 59 secondi dopo….
 
Zhalia tornò dalla visita dal ginecologo –allora?!- le chiese Dante
-tutto a posto, è sano come un pesce-
-mi fa piacere saperlo- si abbracciarono stretti stretti bevendo del the
-tu che dici, lo vogliamo scoprire subito che cos’e’?-
-no, restiamo con la sorpresa dell’ultimo momento-
-d’accordo, approposito la fondazione ci ha dato una missione un attimo fa, dobbiamo chiamare Lok e Sophie-.
I due ragazzi stavano sdraiati su un divano a imboccarsi l’un l’altro dell’uva,  ma appena sentirono parlare di missione scattarono di corsa verso l’avventura.
-bene cercatori- disse Dante -la nostra missione ci porta in Arabia, alla ricerca della lampada magica di Aladino-
-Aladino!?- disse Lok -quel Aladino?-
-esatto Lok, la storia di Aladino e la lampada magica viene solo definita una storia da bambini, ma in realtà Aladino fu un cercatore- spiegò Sophie
-secondo la storia: Aladino usò i suoi tre desideri per conquistare il cuore della principessa Jasmine e per salvare il sovrano dall’invidia del suo gran visir-
-esatto Zhalia!!! Ma c’e’ di più, secondo la fondazione, Aladino dovrebbe avere una specie di nascondiglio dove avrebbe potuto nascondere i suoi titani, e questa è la nostra missione, missione “Il tesoro di Aladino” trovare il suo nascondiglio e prelevare i amuleti per la fondazione Huntik- concluse Dante.
Nel tempo sull’aereo, Zhalia cominciò a sentire qualche fastidio, a roba da nulla, sarà stato solo un calcio.
Arrivati nel deserto, si orientarono con le coordinate dell’olotomo, ma qualcosa non andava, secondo le indicazioni, la grotta si trovava in uno spazio che c’era tra due massi, ma ormai visto che si trovavano lì, si infilarono nello spazietto, e scoprirono che c’era un lungo tunnel che portava ad una rampa di scale, che scendendole sempre più, portavano ad una specie di città sotterranea, una città al di sotto della sabbia
-che cos’e’?!- chiese Lok sorpreso
-deve essere la città natale di Aladino, con il tempo e le tempeste di sabbia deve essere finita sotto la superficie, come una cavità sotterranea-
-quindi dobbiamo trovare la casa di Aladino per trovare i suoi titani-
-e come facciamo, ci saranno centinaia di casa-
-no- esclamò Zhalia -secondo me è quella- indicò una catapecchia barcollante e mal ridotta
-e perché quella?-
-Zhalia ha ragione, prima di sposare la principessa, Aladino era un ragazzo povero, che sopravviveva rubando, quindi non poteva vivere al meglio- entrarono nella casetta, dove non c’era altro che vecchio pane, stracci, e contenitori una volta probabilmente pieni d’acqua.
D’improvviso qualcosa cadde sulla testa di Sophie chiudendogli gli occhi,e quando si levò riuscirono a vedere cosa fosse,era un piccolo scimpanzé con un cappellino in testa
-Dante, credi che si un titano?-
-non saprei- prese l’olotomo che analizzò l’animale
-“Babùng”
 attacco: 4
 difesa: 5
dimensione: piccola
tipo: titano briccone
abilità speciali:saper riconosce le cose preziose e corpo allungabile-
-che vuol dire “corpo allungabile”?- chiese Sophie, il titano, allungò un braccio da arrivarle a prendere la molletta che aveva in testa, e cominciò a giocarci
-ora lo sai, ma io sapevo che Aladino avesse un altro titano- il piccolo scimpanzé si arrampico su un tavolino, dove c’era poggiato un turbante sopra, Lok lo alzò e sotto di esso c’era la leggendaria lampada magica di Aladino, provò a sfregarla, ma non successe nulla
-non può succedere Lok- disse Dante prendendo la lampada e sfilando il coperchio -perché non sei il suo cercatore- capovolgendo la lampada uscirono due amuleti, uno era di Babùng, l’altro era quello che tutto conoscevano come il genio della lampada
-“Genious”
attacco: 6
difesa: 5
tipo: titano realizza desideri
dimensione: piccola
abilità speciali: scomparire e ipnotizzare-
-quindi Aladino in realtà era un cercatore e il suo genio era un titano-
-già, ma secondo me ha lasciato i suoi titani qui, perché dopo la sua vita da delinquente, si sia vergognato di avere usato i suoi titani per ingannare la gente-.
Quella sera erano tutti esausti,si addormentarono subito non appena finita la cena.
Ma nel cuore della notte Zhalia venne svegliata da un forte dolore alla pancia, le sue grida strazianti svegliarono persino Lok e Sophie che si trovavano nell’altra stanza
-ehi Zhalia, tutto bene?-
-NO, mi sembra quasi che mi sia esplosa una bomba nella pancia-
-oh dio mio!! Non sarà una contrazione!?!?!?!!!!!!-
- bisogna portarla in ospedale- Dante la prese in braccio, non c’era tempo di chiamare un ambulanza, così partirono con Hiperstride  verso l’ospedale, dove venne ricoverata d’urgenza in sala parto.
Zhalia aveva paura, ma Dante le stava vicino continuando a dirle che qualunque cosa sarebbe successa l’avrebbero affrontata insieme, e tra un soffio e l’altro, tra uno spintone e l’altro, nacque una bambina
-congratulazioni signora, è una femmina- le disse il dottore
-guardala Zhalia, è splendida, sei stata bravissima, ma come ti senti?-
-stanca, molto stanca Dante-
-allora è meglio se si riprende in fretta signora, perché sta per nascere l’altro-
-CHE?!?!?!?!?!!!!!!!!!!- dissero i due in coro
Intanto in sala d’attesa, Lok e Sophie stavano diventando impazienti, erano nervosi,curiosi, agitari
-ehi ragazzi-
-allora Dante che cos’è maschio o femmina-
-entrambi, sono due gemelli- entrarono in sala, dove Zhalia era stravolta sul letto con un colore quasi cadaverico, e in una culla a fianco c’erano due neonati, uno con la copertina blu, e l’altra con la copertina rosa -sono veramente carini Zhalia-
-signori- gli chiese un infermiera -chi sono il padrino e la madrina?-
-Lok Lambert e Sophie Casterville- i due ragazzi quasi si misero a piangere
-molto bene, e quali sono i nomi dei due piccoli?-
-Dante, so che può sembrarti assurdo, ma data la situazione, che ne pensi di chiamarli Jasmine e Aladino-
-mi sembra un ottima idea-
-quindi Jasmine e Aladino, e il cognome?-
-Vale-
 
Sette anni dopo, i due bambini erano cresciti parecchio, ed era il loro compleanno
-AUGURI PICCOLI- esclamarono tutti in coro
-questo è da parte di me e papà- fece Zhalia porgendo una scatoletta ai due bambini, all’interno c’erano i titani di Aladino, che si stavano legando ai due bambini
-tu credi che sia stata una buona idea dargli quei titani?- bisbigliò Sophie
-non saprei, ma questa è un'altra storia-.
 
 
 
 
 
 
Spero vi sia piaciuta, ho letto le vostre critiche sul precedente, e stavolta ho provato ha essere più precisa, ma dato che non sono mai stata in cinta non posso sapere tutto, baci.
 
 
 
 
  

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Capitolo 3
*** una vita quasi normale ***


E in fatti, i due piccoli cercatori oramai andavano a scuola da un pezzo, vedevano Lok e Sophie come degli zii, e sapevano che accompagnavano i loro genitori “archeologi” in giro per il mondo.

Portavano sempre al collo gli amuleti che gli avevano regalato mamma e papà al loro settimo compleanno, ma non avevano la minima idea di che cosa fossero o di chi siano in realtà i loro genitori e i loro, chiamiamoli zii.

Si vantavano sempre con i compagni di classe delle grandi avventure che avevano compiuto i loro genitori in giro per il mondo alla ricerca di artefatti rari, e a volte facevano vedere loro delle foto oppure degli oggetti che avevano riportato.

Un pomeriggio, stavano serenamente tornando a casa, i due piccoli tornavano a casa a piedi, perché la scuola era a pochi isolati da casa di Dante, e dall’altro lato della strada, un uomo diede uno sguardo a quegli amuleti che portavano al collo, si voltò di scatto riguardando i due bambini, e cominciò a seguirli, fino a casa di Dante, dove stava quasi per fare irruzione, se alle sue spalle, Gareon non lo avesse colpito, e Zhalia saltando giù da un tetto gli avesse cancellato la memoria e segnalato all’ambulanza un uomo svenuto che odorava d’alcol, ma ovviamente tutto questo era una menzogna:

regola numero 1 della mamma: seguire i propri cuccioli e aggredire chi li segue.  
 

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Capitolo 4
*** un piccolo-grande problema ***


-CIAO PAPA’- dissero i due piccoli entrando in casa e buttando le cartelle a terra, per buttarsi tra le braccia del loro papà che stava leggendo il giornale sulla poltrona.
Poco dopo, Zhalia rientrò dalla finestra del piano di sopra, e andando di sotto, fece finta di essere sorpresa
-siete a casa tesori miei!?!?!?- disse
-MAMMA!!!!!- i due piccoli passarono da Dante a Zhalia, saltandole al collo
-dai fate i bravi, andate in giardino a giocare- disse lei dando dei leggeri spintoni ai bambini, dopo che se ne fossero andati, si girò con aria seria verso Dante
-che c’e’ Zhalia?- disse lui
-oggi mentre seguivo i bambini che tornavano a casa, un uomo ha cominciato a seguirli e sembrava interessato ai loro titani- Dante fece un breve sospiro, che seguì da un attimo di silenzio
-credi che la fondazione sappia che abbiamo avuto figli?-
-non lo so, ma crede che da ora in poi sarà meglio tenere gli occhi ben aperti- in quel momento il campanello suonò, Zhalia andò ad aprire,e sulla veranda c’erano Lok e Sophie, seguì una serie di abbracci, che proseguirono dall’arrivo dei due piccoli, che saltarono in braccio ai due
-che bello vederti zia- fece la piccola Jasmine stringendo forte Sophie
-anche per me è bello rivedervi, ma fate piano, altrimenti mi fate sconvolgere il bambino- le disse Sophie accarezzandosi il pancione. Lok e Sophie erano grandi ormai, erano sposati da un paio d’anni, e Sophie era in cinta, per la seconda volta in verità
-a proposito di bambino- intervenne Lok -Nigel, non si saluta?!- da dietro la gamba di Lok uscì fuori un bimbo che aveva sei anni,con gli occhi azzurri e i capelli ricci color rame
-ciao- disse con un filo di voce, e come al solito furono Aladino e Jasmine a strattonarlo fuori per andare a giocare.
Mentre andavano nel cortile, Dante notò un amuleto al collo di Nigel
-gli avete dato un titano per caso?-
-si al suo sesto compleanno, è l’amuleto di Hoplite- Dante e Zhalia si scambiarono uno sguardo preoccupato rivolto ai ragazzi
-che avete?-
-forse dovremmo cominciare a tenere più sotto controllo i piccoli, oggi mentre tornavano a casa un membro dell’organizzazione li ha seguiti fino a casa e quasi li stava per aggredire-
-non credo che sappiano che abbiamo figliato, ma dobbiamo stare attenti, alla bene che minimo segno di poteri o di titani da parte loro, diventeranno dei bersagli dell’organizazione-.

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Capitolo 5
*** primi segni ***


Il giorno seguente, Zhalia ritenne più opportuno andare lei stessa a prendere i bambini a scuola,
-ciao mamma- disse Aladino -sai che ho imparato dei trucchi di magia?-
-ma dai l’hai imparati a scuola?-
-sì, ma te li faccio vedere dopo che c’e’ anche papà- tornati a casa, Jasmine andò in camera, mentre Aladino cominciò a far vedere ai genitori i suoi trucchi, come estrarre i fazzoletti dal polsino, prendere monete dalle orecchie, coprire una pallina con un bicchiere e mandarla all’altro,…
-ma che bravo!! Sei un aspirante Houdini-
-però ho riservato il migliore per il finale- il bimbo prese una candela e la mise in piedi sul tavolo, poi aprì le braccia più che poteva, e le richiuse sulla miccia,e quando le aprì la fiamma era accesa, Zhalia e Dante rimasero basiti a quel vedere
-TATA!!!!!!!!!!!- gridò il piccolo
-tesoro scusa come hai fatto?-
-un mago non rivela i suoi trucchi-
-allora dove l’hai imparato, da uno dei tuoi amici?-
-no, da Jasmine- questo preoccupò ancora di più i due cercato, in quel momento squillò il telefono
-pronto?!- disse Zhalia
-Zhalia, pronto sono Sophie, è successa una cosa assurda, Nigel è tornato da scuola, dove avevano fatto una gara di velocità, dice che correva così veloce che dai piedi gli uscivano le scintille, e che quando era al traguardo gli altri erano appena partiti, e quando sono andata a controllargli e scarpe le suole erano completamente consumate-
-non è così assurdo, Aladino ha appena acceso una candela stringendo la miccia tra le mani, e dice che glielo ha insegnato Jasmine, tu considera solo il fatto che non sanno nemmeno usare un accendino- le due cercatrici andarono avanti con la discussione, e in tanto Dante andò su in camera di Jasmine, dove la trovò che stava giocando che delle bamboline
-ehi principessa, mi da in permesso di entrare?- disse Dante con una voce umile
-certo, ti do il permesso di entrare nei miei alloggi-
-Jasmine tesoro, tuo fratello mi ha appena fatto vedere un trucco che dice che le hai insegnato tu,il trucco di accendere una candela con le mani-
-in realtà il trucco l’ha inventato lui, io l’ho scoperto in un altro modo-
-come?-
-il mio latte era freddo, e appena l’ho toccato era bollente, mi sono guardata in mano e avevo una specie di luce- Dante a quelle parole strabuzzò gli occhi e impallidì.
 
 
 
 
 
  

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Capitolo 6
*** l'organizzazione ***


Ma mentre loro conversavano, nei sotterranei di Venezia, l’organizzazione stava riferendo che cosa avevano scoperto
-agenti, abbiamo scoperto che la fondazione Huntik è ancora in circolo, hanno attaccato uno dei nostri agenti- disse il comandante
-lo sappiamo, sono sempre stati in circolo, e da quando hanno sconfitto il professore, le nostre risorse si stanno indebolendo sempre di più-
-si ma c’e’ una cosa che non sapete, secondo i nostri informatori, Dante Vale e Zhalia Moon si sono dati da fare, mettendo al mondo due piccoli cercatori-
-signore, secondo le nostre risorse, anche il giovane Lok Lambert e Sophie Casterville, hanno fatto un figlio-
-ottimo, per il nostro obbiettivo, tre piccoli cercatori fanno proprio al caso nostro-
-ma signore, come fa a sapere che sono cercatori?-
-dai nostri scannerizzatori di energia, abbiamo rileva delle piccole ma potenti energie che provengono proprio dalla casa di Dante Vale e di Lok Lambert-
-signore, ma dopo che il nostro uomo è stato messo al tappeto mentre seguiva quei ragazzini, i genitori saranno alla massima allerta-
-non vi preoccupate signori, ho la soluzione anche a questo-
 

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Capitolo 7
*** la battaglia ***


il giorno seguente, Lok e Dante accompagnarono i figli a scuola, e Zhalia e Sophie li andarono a riprendere, facevano a turni, per assicurarsi che nessuno li seguisse, ma a volte per dargli solo la loro libertà, li seguivano seguendoli da sopra i palazzi.
Poco dopo essere usciti da scuola, i piccoli fecero qualche isolato, e poi vennero fermati da una macchina nera, da cui uscirono degli uomini
-ciao piccoli- fece uno di loro -vi vanno delle caramelle, venite con noi, in macchina abbiamo tutte le caramelle che volete-
-no- disse Nigel -mamma mi dice sempre che non si accettano cose dagli sconosciuti-
-ma noi non siamo sconosciuti, siamo vecchi amici dei vostri genitori-
-ma noi non ti conosciamo- fece Jasmine -e quindi per noi sei uno sconosciuto-
-oh, ora basta- disse l’altro agente avanzando verso i bambini -basta con queste idiozie, prendiamoli e basta- i bambini indietreggiarono -non ci sono mamma e papà,ora chi vi proteggerà?-
-la vera domanda è- disse Sophie balzando a terra in compagnia di Zhalia, mettendosi davanti ai bambini -chi proteggerà voi?-
Zhalia fece uno sguardo a Sophie, che capì subito, si voltò e prese i bambini in braccio, portandoli via, appena cominciò a correre gli agenti dell’organizzazione gridarono
-PRENDETELA!!!!- ma Zhalia fu più veloce
-COMBATTI PER LA TUA SIGNORA GAR-GOHUL!!!!!!!!!!!!!!!!- il possente titano uscì dall’amuleto, mettendo a terra alcuni agenti, ma gli altri, riuscirono a sfuttare il gran polverone per invocare i loro titani, mettendo in difficoltà Zhalia.
Intanto Sophie continuava a correre con i bambini in braccio, ma dato il suo stato le venne un senso di nausea e si dovette fermare
-stai bene mamma?- le chiese Nigel
-si tesoro, mamma sta bene, e voi?- i bambini fecero un cenno con la testa, da lontano si sentivano le esplosioni della battaglia
-che succede?- chiesero
-perché quei mostri ci hanno attaccato?-
-ascoltate piccoli- disse Sophie -ora io devo andare ad aiutare Zhalia, dovete stare lontani da quegli uomini, e se vi trovate in serie difficoltà, ricordatevi che anche se io non vorrei, la soluzione è al vostro collo- alla ragazza dispiace dire quella cosa, non voleva aprire il mondo dei cercatori a suoi figlio e a quelli di Dante così presto,ma condizioni estreme, richiedono sacrifici estremi, cominciò  a correre verso la battaglia che peggiorava.
 
 
 
 
  

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Capitolo 8
*** rapiti!!!! ***


Zhalia era praticamente priva di energia, aveva già invocato Gareon, Kilthane, King Basilisk e Hoplite, combatteva a fatica, e anche Sophie, nonostante fosse arrivata da poco, era allo stremo, quasi tutti i suoi titani erano stati eliminati, le rimanevano solo Sabriel e Albion, ebbe un capogiro, e cadde a terra, quando aprì gli occhi, si ritrovò un agente sopra
-per te è finita, BOLTFLARE!!!!- il colpo venne bloccato dalla spada di Caliban, che afferrò l’agente e lo scaraventò contro un altro
-guardate che quella è mia moglie idioti- gridò Lok dal tetto di fronte a loro, e accanto a lui c’era Dante.
Invocarono entrambi due titani, che fecero un bel bordello, mentre loro aiutavano le loro dame a rialzarsi.
Da lontano, i botti della lotta arrivarono alle orecchie dei bambini, che erano sempre più preoccupati
-che facciamo?-
-che starà succedendo lì?- il piccolo Nigel ripensò alle parole della madre, e strinse forte tra le mani l’amuleto, in quel momento, gli vennero delle visioni, visioni del titano, di come Zhalia lo ritrovò in fondo al mare nella nave dell’Argo, di quando lo usava il padre in compagnia della squadra, delle lotte che aveva compiuto quel titano
-è incredibile- fece –è come se mi stesse parlando, si chiama HOPLITE- senza rendersene conto, il bambino evocò il titano, che si mise davanti ai bambini e si inchinò
-mi sta chiedendo cosa voglio-
-ma è uno di quei mostri-
-ma mamma ci ha detto che la risposta si trovava sui nostri colli, e io mi fido di mamma- il ragazzino salì in groppa al titano
-voi non venite?- i due gemelli si scambiarono uno sguardo e salirono anche loro in groppa a Hoplite, che iniziò a correre verso la lotta. Lasciò i bambini e poi andò a aiutare l’altro Hoplite, alla vista del titano Dante si girò e gridò
-bambini levatevi da qui- tutti si girarono verso i figli, e in quel fatidico istante l’organizzazione li colpì mandandoli al tappeto
-bene ci siamo riusciti finalmente- gli uomini presero i bambini e li caricarono i macchina, con le sue ultime forze, Dante alzò leggermente la testa, e con la vista offuscata, vide portarsi via i suoi figli da sotto il naso.

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Capitolo 9
*** in ospedale ***


Si sentiva un leggero “bip bip” e oltre a quello solo buio, di sottofondo si sentiva una dolce voce femminile
-Dante- disse –Dante- ripete –amore mio ti prego svegliati!!!!- pian piano Dante aprì gli occhi, vedendo per primo il dolce viso di Zhalia, la quale aveva gli occhi completamente pieni di lacrime, le mise una mano sulla guancia asciugandole con il pollice, e aggrappandosi con l’altra mano alla spalla della donna, pian piano si alzò e la baciò.
Riprendendo la vista a fuoco, notò che era piena di bende e punti, e che si trovavano in una stanza d’ospedale, attaccato a flebo e a un elettrocardiografo, si mise la mano in testa e sentì che ce l’aveva completamente bendata
-cos’è successo?-  
-sono stati gli agenti dell’organizzazione, ci hanno attaccati e poi ci siamo risvegliati qui, l’ospedale è protetto dalla fondazione-
-ma i bambini?!?!?- Zhalia non disse nulla, distolse lo sguardo e coprendosi gli occhi con la mano incominciò a piangere
-dai Zhalia- disse Dante stringendola forte a se
-è tutta colpa mia, avrei dovuto proteggerli meglio-
-non è solo colpa tua, abbiamo fatto tutti del nostro meglio-
-ma alla fine sono riusciti a portarceli via,che razza di madre sono?!-
-no, sei la migliore delle madri, e non ti preoccupare, dovessimo andare anche in capo al mondo li ritroveremo, e io so anche come-
-e come? A quest’ora chissà dove saranno!!!-
-non credo,quando abbiamo regalato gli amuleti ai bambini, avevo inserito prima dei dispositivi di localizzazione connessi con il mio olotomo, in questo modo sapremo dove sono e anche se usano i loro titani- Zhalia fece un lieve sorriso di sollievo –forza- disse Dante togliendosi le coperte di dosso –chiamiamo Lok e Sophie e andiamo a prendere a calci gli agenti-
-no, no fermo- disse Zhalia bloccandolo –non credo sia il caso-
-perché no?-
-dopo essersi svegliata e essersi resa conto di quello che era successo, a Sophie è venuto un coccolone, ed è ancora svenuta, ma la cosa peggiore è che i medici dicono che forse questo potrebbe avere qualche effetto sul bambino- infatti a qualche stanza più in là, nel letto Sophie giaceva svenuta con la mascherina dell’ossigeno, e accanto a lei, Lok le stringeva la mano, mentre era in lacrime.
 
 
 
  

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Capitolo 10
*** obbiettivo ***


Intanto, l’organizzazione, stava viaggiando a bordo della macchina da parecchie ore, e poi si imbarcarono con i bambini a bordo di un aereo diretto in America
-signore- disse Aladino -guardi che noi non ci possiamo andare in America, mamma e papà non ci hanno dato il permesso-
-oh, non vi preoccupate piccolini, mamma e papà sono d’accordo, anzi, chi hanno detto di raccomandarsi che ci aiutiate, venite qui- spingendo un tasto, l’uomo chiuse tuti finestrini, e tirò fuori un olotomo -dunque piccoli, sapete che cos’e’ questo?-
-un computer-
-no, allora voi non sapete niente,va bene, allora vi spiegherò io- l’uomo aprì l’olotomo e fece scansionare la cartina dell’ America, in particolare del Messico -allora piccoli, questo è uno strumento che usano anche i vostri genitori per il loro lavoro-
-quindi anche lei è un archeologo-
-ma che archeologo!!! Comunque, non vi ho portato qui per fare luce sulla vita dei vostri genitori, ma per un altro motivo, vedete, noi ora ci stiamo dirigendo in Messico, per andare alla ricerca del famigerato Chupacabra-
-intende dire quell’essere che si dice che succhi il sangue dagli animali come un vampiro?!-
-sì-
-ma non esiste, tutti sanno che è solo frutto dell’immaginazione, e quella creatura che faceva quelle cose era un incrocio tra un coyote e un cane-
-è qui che vi sbagliate, esiste, e i nostri agenti lo hanno individuato proprio in Messico-
-e noi che c’entriamo in tutto questo?-
-abbiamo trovato la sua tana, il problema è che è troppo piccola per passarci, ma abbiamo trovato un’ entrata secondaria più grande, ma può essere raggiunta e aperta solo dall’ingresso principale della tana,e dei piccoli cercatori come voi, non avranno problemi a entrare e farci strada-
-ma noi non siamo cercatori-
-come scusa?!?!?!!?!!!-
-noi non siamo cercatori, ma i nostri genitori sì, mamma e papà sono cercatori di antichi manufatti, e sono i migliori del campo- -e i miei genitori li accompagnano sempre nelle loro avventure-
-piccoli miei, avete tanto da imparare-.

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Capitolo 11
*** notizia ***


Dante, Zhalia e Lok erano in camera di Dante, e dopo aver chiuso la porta a le finestre, Dante prese il suo olotomo, e individuò la posizione dei bambini
-sono in Messico-
-ma cosa devono fare lì?-
-forse c’e’ qualche titano- Dante prese il cellulare e chiamò Metz
-ciao Dante- disse
-ciao Metz, senti mi servirebbe un informazione-
-dimmi pure-
-per caso ti risulta che nel Messico ci sia qualche titano da recuperare?-
-ce ne sono un paio lì, non potresti essere più specifico?-
-più o meno nella zona della foresta ma che affianca i paesini della costa occidentale-
-mmh, sì, ce né uno lì, il titano del Chupacabra-
-IL CHUPACABRA!!!!!!-
-sì, tutti dicono che sia un essere leggendario, ma in realtà è un titano, e ultimamente si è riattivato inspiegabilmente-
-ci potresti dare le coordinazioni degli spostamenti del titano? E trovarci un passaggio per il Messico?-
-certamente, ma a che ti serve?-
-questioni familiari-.

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Capitolo 12
*** nel Messico ***


L’organizzazione era arrivata, si stavano inoltrando nella foresta,e ogni tanto sul terreno fangoso trovavano delle strane impronte, impronte di un plantigrado di dimensione media, ma con dei segni di unghie che andavano oltre il normale.
Andando più avanti, incontrarono delle ruspe e delle scavatrici
-ehi signore- gridò Nigel –guardi che dovremmo stare lontani da questo posto-
-e perché?-
-perché chi sono dei lavori in corso, il mio papà dice sempre, se ti trovi nei pressi di un impianto edile, stai attento o meglio cerca di evitarlo, perché potrebbe essere pericoloso-
-non ti preoccupare ragazzino, questi uomini sono miei colleghi- proseguirono addentrandosi sempre più nella foresta, seguendo tracce che diventavano sempre più profonde
-ci siamo!!!- gridò l’uomo, si trovarono davanti a una enorme parete rocciosa, che si estendeva per chilometri e sarà stata almeno cinquanta metri, era una parete di roccia compatta, tranne per un buco, un singolo buco al raso terra largo un metro scarso
-forza- disse l’uomo facendo un cenno ai bambini
-che cosa?-
-dovete entrare lì dentro e trovare l’accesso all’altra entrata, se avete difficoltà usate questa- l’uomo gli diede un candelotto di dinamite
-ma è pazzo, è pericoloso-
-in realtà no, l’accendete andate a nascondervi e il gioco è fatto-
-e con cosa l’accendiamo?!?-
-dite BOLTFLERH e il gioco è fatto- i bambini venero spinti dentro il buco, dove cominciarono a camminare a gattoni per parecchi metri, finche non si ritrovarono in un atrio con degli stalattiti che pendevano dal soffitto e che erano così lunghi da toccare terra e da fare sostegno.
I bambini sentirono il lieve suono dell’acqua che gocciolava, e guardando da un lato, videro un enorme masso da cui usciva dell’acqua
-deve essere il passaggio- Jasmine posizionò il candelotto sotto il masso –e ora?!-
-ha detto “dite BOLTFLERH e il gioco è fatto”- i bambini provarono di continuo ma niente
-che facciamo?-
-perché non provate con quel trucco per accendere le candele?- Nigel fece una rapida riflessione, unì le mani e disse
–BOLTFLERH- e nelle sue mani si accese una luce di un arancione, che a contatto con la miccia la fece accendere, corsero subito al riparo dietro uno stalattito e poi l’esplosione aprì una porta che affacciava su una cascata, dove al di fuori c’erano gli agenti dell’organizzazione che aspettavano
-bravi piccoli, veramente bravi-.

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Capitolo 13
*** il Chupacabra ***


Intanto in ospedale, Sophie si era svegliata, con un filo di voce chiamava Lok, ma non le rispondeva, poi notò l’olotomo di Lok sul comodino, lo aprì e le comparve un video messaggio
-ciao Sophie, sono Lok, se quando guarderai questo video, io non sarò nella tua camera vuol dire che sono partito, sono insieme a Dante e Zhalia, ci stiamo dirigendo in Messico alla ricerca dei bambini, mi dispiace tanto per quello che è successo, è stata tutta colpa mia, sono un pessimo cercatore e anche un pessimo padre, non sono nemmeno stato in grado di difendere la donna che amo e mio figlio, non so proprio come farò con il secondo in arrivo, spero sinceramente di non averti delusa, ora devo chiudere, devo andare, ti amo- il messaggio terminò lì, Sophie chiuse l’olotomo e poi si toccò la pancia
-piccolo mio, non hai idea del grande padre che hai, ma è ora che anche tua madre si dia da fare- si tolse le coperte di dosso,aprì la finestra e poi gridò -HIPERSTIDE- cominciò a saltare sugli alberi per evitare di essere vista dalla gente, e si diresse verso l’aereoporto.
Dante, Lok e Zhalia si trovavano nel bel mezzo della foresta, che seguivano i movimenti dei figli con l’olotomo
-Dante-gli fece lok –posso farti una domanda?-
-dimmi pure-
-perché se i nostri figli sono cercatori la fondazione non li ha rintracciati?-
-vedi Lok, cercatori di diventa per un farro di eredità, ma i primi poteri si dimostrano verso l’età dell’adolescenza, se succede prima, è per un fatto di determinazione, oppure per un grande spavento, fino ad allora, si è semplici persone, ma nel caso dei nostri figli, credo che si per il semplice fatto che non sono bambini come gli altri- d’un tratto sentirono un esplosione, si diressero verso il luogo, e videro gli uomini dell’organizzazione davanti a una cascata, li videro buttarsi in acqua e sparire dietro di essa, li seguirono, e si ritrovarono dentro una caverna con enormi stalattiti, videro i loro figli al centro della caverna, il quale si rivolsero all’uomo
-è stato molto pericoloso usare la dinamite,non lo sa che non si gioca con queste cose?-
-non vi preoccupate, quello che la gente non sa non può criticare-
-ma non lo sa- disse Lok sbucando da dietro la roccia –che non si deve far giocare i piccoli con le armi?-
-PAPA’- disse Nigel correndo incontro al padre, ma venne bloccato dall’uomo
-lascialo stare- gridò Aladino saltandogli al collo insieme alla sorella, ma vennero subito sbattuti per terra,a quel punto era troppo
-VENITE FUORI CALIBAN!!!! METAGOLEM!!!!!!-
-FORZA AIUTACI FREELANCER!!!! LINDOM!!!!! BASELAIRD!!!!-
-COMBATTI PER LA TUA SIGNORA KING BASILISK!!!!! GAR-GOHUL!!!! KILTHANE!!!!- e ovviamente, l’organizzazione rispose all’attacco invocando i loro titani.
Pian piano i bambini si alzarono, e rividero i loro genitori combattere con al loro fianco quei mostri, si nascosero dietro una roccia
-che facciamo?-
-non possiamo lasciarli soli, finirebbe come l’ultima volta-
-e se provassi a invocare di nuovo quella creatura, Hoplite, si chiama Hoplite-
-e forse ti può difendere, ma noi?- Jasmine diede un occhiata ai ciondoli ai loro colli, e notò che erano quasi uguali
-forse, in ognuno dei nostri ciondoli ci sono quei mostri- in quel momento, un titano dell’organizzazione, stava per attaccare i bambini, ma venne colpito da dietro da un colpo secco di Sabriel, davanti a loro contro luce, si intravide Sophie
-FORZA AIUTARE ANCHE VOI FEYONE!!! ICARUS!!!!! ALBION!!!!- anche la giovane cercatrice si precipitò nella mischia, lasciando Sabirel a difendere i bambini.
Continuarono a combattere, ma alle loro spalle senza che se ne accorgessero, arrivò un solo colpo, un colpo che mise fuori gioco tutti i titani, alzarono lo sguardo verso l’alto, e lo videro, era davanti a loro, eccolo, il Chupacabra.

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Capitolo 14
*** di male in peggio ***


Lo videro, era davanti a loro, eccolo, il Chupacabra.
Una creatura delle dimensioni di un orso, ma con l’aspetto di un grosso cane, aveva gli occhi di un color rosso sangue, e delle lunghe zanne che gli uscivano dalla bocca, e sul dorso, partendo dalla testa, fino ad arrivare alla coda lunga quasi due metri, aveva degli enormi spuntoni, gli bastò un solo colpo, un colpo, per mandare al tappeto anche i cercatori, poi sparì nel buio tunnel, emettendo un lungo e inquietante ululato.
Gli agenti della fondazione, vennero soccorsi da altri agenti, ritenendo che non fossero nelle condizioni per catturare il titano.
Poco dopo, anche gli Huntik si svegliarono, accompagnati dagli scossoni che gli davano i figli, Sophie rimase accasciata a terra, si strinse forte in ventre, e emise un gemito di dolore
-che hai Sophie?- gli chiese Lok quasi in preda al panico, in quell’istante, Sophie venne bagnata dalle sue stesse acque
-Lok, credo che ci siamo-
-ma come ci siamo ora!!!!-
-ma non vedi che mi si sono rotte le acque?!?!-
-ma magari te la sei fatta sotto per la paura- Dante e Zhalia si diedero uno sguardo, e si capirono al volo
-ok, facciamo così, Lok tu rimani con Sophie, io e Zhalia andiamo a prendere il titano-
-e noi che facciamo?- gli chiesero i bambini
-niente, vi mettete in un angoletto e rimanete buoni finché non torniamo- i bambini fecero un sospiro di delusione, e poi si misero a sedere vicino a una roccia, mentre Dante e Zhalia si addentrarono nel buio tunnel.
-non so dove mettere mani- disse Lok in preda al panico
-stai calmo Lok, lo abbiamo già fatto una volta lo faremo di nuovo-
-ma con Nigel non ero io a farti partorire, io ero quello svenuto accanto al tuo letto mentre ti sentiva gridare-
-senti, hai presente quando a Natale riempi un tacchino?- il ragazzo annuì -questo è il procedimento inverso- da dentro il tunnel si sentivano botti e esplosioni, i bambini sempre più incuriositi riuscivano a stento a trattenere la voglia di andare anche loro
-e se ci mettiamo dietro una roccia a guardarli?- propose Nigel
-ma papà ci ha detto di rimanere in un angoletto buoni-
-sì ma non ha specificato che angoletto- i bambini si fecero un sorrisino compiaciuto, e poi andarono lungo il corridoi, e si posizionarono dietro a una roccia a assistere alla battaglia.
 
 
 
  

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Capitolo 15
*** la lotta ***


Dante e Zhalia stavano combattendo lungo il corridoio, dovettero contare solo sulle proprie forze, perché non avevano più energia per invocare titani, il Chupacabra era un titano veloce e rapido, saltava su una parete all’altra lanciando raggi dalla bocca e con colpi di coda riusciva a lanciare gli spuntoni che gli crescevano a dosso, facendoli ricrescere con una sorprendente velocità.
Dante venne colpito, e il suo olotomo gli cadde dallo zaino, andando a scivolare vicino ai bambini, che lo presero e lo aprirono
-che possiamo fare?-
-vi ricordate come aveva fatto quell’uomo? Che aveva detto? Olo…olo…olocoso facci vodere la grotta- l’olotomo riprodusse l’immagine di tutta la grotta,e mostrò anche le posizioni di Dante e Zhalia, dei bambini, del Chupacabra e di Lok e Sophie.
E a proposito di Lok e Sophie, la ragazza continuava a fare respiri profondi, e Lok le stava vicino cercando in tutti i modi di non svenire
-Lok, Lok ti prego non svenire, mi servi- le ripeteva la ragazza per cercare di tenerlo sveglio
-ma come faccio, sono nel panico, non so cosa fare-
-ascolta Lok, ti prego, mi devi rimanere vicino in questo momento più che mai, mi sei sempre restato vicino e sei sempre rimasto forte, anche quando hanno rapito Nigel, nonostante sei stato sconfitto, eri lì, hai difeso tuo figlio e tua moglie con le unghie e con i denti, e ti sei attraversato anche un intero oceano per venire a riprendertelo-
-ma anche tu hai lo hai fatto-
-perché questa sono le cose che fanno i genitori, che fanno i grandi genitori, genitori come te, non sei un fallimento, e non sono delusa da te, anzi sono stra-orgogliosa – la ragazza continuava a respirare sempre di più e a contrarsi, a Lok vennero le lacrime agli occhi, le prese la mano stringendola a se, poi avvicinandosi a lei la baciò
-ti amo- le disse –forza, cerchiamo di far nascere questo bambino- si alzò e si levò la felpa mettendola stesa sotto la ragazza
-è il procedimento inverso del tacchino, è il procedimento inverso del tacchino- si ripeteva il ragazzo.
Lok le teneva i tempi con le mani per farla respirare, poi le fece segno di spingere, un grande grido rimbombò per tutta la grotta, attirando l’attenzione di Dante e Zhalia, e in quel singolo istante di distrazione, il Chupacabra li attaccò, facendogli perdere i sensi.
Ovviamente mentre il bambino nasceva, Sophie perdeva parecchio sangue, il cui odore attirò il Chupacabra, che ritornò nell’altra stanza.
I bambini cercarono di far riprendere i sensi a Dante e Zhalia, che vennero risvegliati da un altro grido, sobbalzarono e corsero nell’altra stanza, mentre i bambini seguivano la scena con l’olotomo
-dobbiamo fare qualcosa-
-posso provare a usare di nuovo Hoplite-
-e noi che facciamo?- in quel momento, l’amuleto di Aladino passò sopra l’olotomo, che lo analizzò
-“Genious”
attacco: 6
difesa: 5
tipo: titano realizza desideri
dimensione: piccola
abilità speciali: scomparire e ipnotizzare-
-allora c’e’ uno di quei mostri anche nel mio ciondolo- Jasmine prese anche il suo e lo passò sopra l’olotomo
-“Babùng”
 attacco: 4
 difesa: 5
dimensione: piccola
tipo: titano briccone
abilità speciali:saper riconosce le cose preziose e corpo allungabile-
-forse possiamo fare qualcosa-.
 
 
 
  

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Capitolo 16
*** la prima evocazione ***


I bambini si fecero dare una proiezione della stanza accanto, e posizionarono loro e i loro titani sulla piantina, si ricordarono che gli attacchi diretti dei genitori non avevano funzionato, e così elaborarono un piano
-potrebbe funzionare, ma ci servirebbero i mostri che si trovano nei nostri ciondoli-
-provate a dire il loro nomi, così ESCI FUORI HOPLITE!!!!- il possente titano, uscì fuori di nuovo al servizio si Nigel, i due fratelli di scambiarono un sguardo, e provarono anche loro
-DACCI UNA MANO BABUNG!!!!-
-VIENI AD AIUTARMCI GENIUOS!!!!!!!- anche gli altri due titani uscirono fuori, e anche Aladino e Jasmine sentirono il legame tra di loro. Intanto, Dante e Zhalia lottavano con fatica contro il Chupacabra, Sophie stava ancora partorendo, e Lok la aiutava e la difendeva come meglio poteva, ma il Chupacabra era attirato dall’odore del sangue di Sophie, che usciva sempre di più a ogni respiro che emanava.
Il Chupacabra era molto forte, con un balzo, saltò prima sulla parete, poi su Zhalia, dove la morse al collo facendola svenire, Dante per soccorrerla, venne morso anche lui, a quel punto era rimasto solo Lok e proteggere Sophie, e provò con tutte le poche risorse che aveva, ma anche in quel caso, il Chupacabra lo mise al tappeto con un colpo solo.
Sophie era rimasta da sola, in balia del parto e con un titano rabbioso che le stava andando contro, provò a evocare qualche titano, ma lo sforzo del parto le toglieva le energie, il mostro le ringhiò mostrandole tutti e 32 i denti aguzzi e le due zanne affilate, poco prima che la attaccasse, Hoplite sbucò dal nulla mettendosi davanti alla ragazza, Sophie guardò dietro i due titani e intravide i bambini
-piccoli- disse con un filo di voce -andatevene di lì-
-no mamma, siamo stufi di scappare-
-ehi brutto coso- gli gridò Nigel –perché non te la prendi con chi può difendersi- ma il titano sembrava impassibile, il suo unico obbiettivo era il sangue, e non sembrava volerlo cambiare, si avvicinava sempre di più a Sophie, e allora Nigel fu soprafatto da un attacco di follia, cominciò a correre e si buttò sul Chupacabra, che cominciò a dimenarsi, anche Jasmine e Aladino, come l’amico si avventarono sulla bestia cercando di bloccarlo.
Con fatica, Dante, Zhalia e Lok si ripresero, ma alla vista dei figli a dosso di quel mostro gli si gelò il sangue, Sophie continuava a spingere,e il sangue aumentava sempre di più, senza contare che ormai insieme ad esso cominciava a sentirsi anche l’odore di carne fresca, il Chupacabra ormai non poteva più sopportare tanto, con un colpo di coda si scollò di dosso i ragazzini, che volarono via sbattendo contro la parete.
Jasmine si era tagliata con una roccia, e fece una riflessione -a quella belva interessa solo il sangue, allora diamogli qualcosa da annusare- i bambini cominciarono a tagliarsi, a ferirsi a vicenda per attirare l’attenzione del titano, che all’odore di sangue giovane impazzì e si scagliò contro di loro.

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Capitolo 17
*** vittoria ***


L’animale si avvicinava correndo sempre di più, i bambini rimasero fermi, immobili, impassibili, i genitori avevano il sangue che gli si stava gelando nelle vene.
Ormai era a pochi metri di distanza
-ADESSO!!!!!!!!!!- gridò Aladino, dinnanzi a lui apparve Genious, che bloccando il Chupacabra gli mandò un raggio negli occhi, impedendogli di vedere, dall’alto Babùng si allungò e piombando sul Chupacabra lo immobilizzò completamente, e Hoplite gli diede il colpo di grazia con la spada.
Il titano era lì, disteso per terra senza muoversi, i bambini già esultavano di gioia
-piccoli state attenti non è finita- gli gridò Zhalia, infatti il titano aprì gli occhi, e saltando sulle spalle di Jasmine, la  stese a terra
-BOLTFLERH- gridò Dante, colpendo il titano, ma lo fece infuriare solo di più, caricava Dante, ormai era infuriato, non gli importava più del semplice sangue sgocciolante di dei bambini o del sangue di una donna che partoriva, voleva carne fresca, assalì Dante, che cercò di fermarlo afferrandolo per la gola
-Nigel- gli disse Lok afferrando il figlio per la manica –ascoltami, dovete agire insieme, dovete dire DRAGOFISE e colpire con un pugno il titano mi hai capito?- il bambino annuì.
Si misero sul fondo della caverna e presero rincorsa, cominciarono a correre verso il titano
-DRAGONFISE- gridarono, ma niente
-DRAGONFISE- niente
-Lok, forse è troppo complicato per loro, devi aiutare tu Dante-
-ce la possono fare- erano praticamente dietro il mostro, si sentirono un incredibile scarica di adrenalina dentro
-DRAGONFISE!!!!!!!!!!!!!!!!!- il colpo secco e decisivo dei bambini segno la fine della lotta, costringendo il titano a rientrare nell’amuleto, che nel ritirarsi, passò nel corridoi.
I genitori e i figli si strinsero forte, e dopo un ultimo forte respiro si sentì uno strillo sottile e acuto di un bambino che piangeva, prendendo in braccio i figli Dante e Zhalia si avviarono verso Lok e Sophie, che aveva in braccio un neonato avvolto nella felpa di Lok, il piccolo strillava con un aquila, ma alla vista dei genitori, subito si calmò.   

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Capitolo 18
*** cercatori si nasce, grandi si diventa ***


-sei contento Nigel- gli fece Lok –ora hai una nuova sorellina-
-è una femmina?!?!?!- fece il bambino con uno sguardo un po’ sorpreso un po’ schifato, ma in fondo non gli dispiaceva
–lo posso scegliere io il nome?-
-certo, come la vuoi chiamare?-
-mmmh….non lo so, ci devo pensare-
-che ne dici se ci pensi mentre andiamo a vedere dove è scappato il Chupacabra?- gli disse Dante, i piccoli si scambiarono uno sguardo e si intesero subito, c’era bisogno di chiedere? Lok prese in braccio Sophie per evitare di farla sforzare, e si incamminarono lungo il corridoio, dove i genitori raccontarono tutto sul mondo dei cercatori e dei titani.
Alla fine del corridoio, arrivarono in una specie di spiazzo, dove c’erano le rovine di delle vecchie case, ormai decrepite e abbandonate, si addentrarono nella città, dove nel centro c’era una sola enorme piazza, con al centro una statua rappresentate il Chupacabra, e sotto una tinozza di pietra piena di un liquido rosso che puzzava tantissimo
-bleah che schifo di odore- disse Aladino tappandosi il naso
-adesso capisco- disse Dante –il Chupacabra era il custode di questa gente, ma loro per saziarlo dovevano offrirgli il sangue, e quando questa gente se ne andò, si ritrovò da solo e dovette aggredire capre e animali da cortile per saziarsi-
-e dov’e’ l’amuleto?- si guardarono in torno, e notarono che sulla statua posto sul livello del cuore, brillava qualcosa, dal collo della statua pendeva il suo amuleto, una goccia rossa avvolta da dei enormi artigli, con al centro una pietra verde
-sembra un bellissimo smeraldo- disse Jasmine
-mmh…smeraldo…-pensò Nigel –perché non chiamare la piccola Esmeralda?- Lok e Sophie si scambiarono un occhiata
-ti piace questo nome?- il bambino annuì
-va bene allora aggiudicato-
-diventerà anche lei una cercatrice?-
-probabilmente sì-
-e noi-
-è ovvio, e diventerete i migliori, ricordate che cercatori si nasce, grandi si diventa-.
Ritornarono a casa, finalmente dopo tutto quello che gli era successo l’unica cosa che volevano era rimanere un po’ in pace tra di loro, fecero un gran cenone, ridendo e scherzando a crepapelle.
D’un tratto Nigel si alzò, e andò al piano di sopra, dove la piccola Esmeralda, stava dormendo beatamente sul letto di Dante e Zhalia, all’aprirsi della porta si svegliò e cominciò a ridere, Nigel tirò fuori dalla tasca l’amuleto del Chupacabra, che lo diede a sua sorella, il quale si legò a lei
-fidati di me sorellina, cercatori ci saremo nati, ma come i nostri genitori, grandi ci diventeremo!!!-.




finalmente sono riuscita finirla, spero che vi sia piaciuta, fatemelo sapere, un bacione a tute quelle che mi hanno seguito fin dall'inizio. ciao baci baci.

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