Supernatural/Charmed : Un amore impossibile

di La Stella del Vespro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Cacciatori contro Streghe ***
Capitolo 3: *** L'amara verità ***
Capitolo 4: *** Il lato nascosto di Dean ***
Capitolo 5: *** L’unione fa la forza ***
Capitolo 6: *** Un vecchio nemico ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Liceo di San Francisco.
-Avete visto il nuovo ragazzo?- squittì Valerie, fermandosi nel centro del corridoio.
-Io l’ho visto di sfuggita l’altro ieri, mentre andavo in infermeria. E’ davvero carino- rispose sottovoce Julie.
-Dicono che sia un cattivo ragazzo, risponde sempre male e non è mai attento alla lezione- aggiunse Gretchen.
-Poco importa, alla fine dell’anno farà parte della mia lista- disse Valerie, una ragazza dai lunghi capelli biondi, ridendo.
-Ragazze la campanella è già suonata, tornate in classe- le ammonì la preside.

Intanto nella classe accanto a quella in cui corsero le tre ragazze…
-Dean… Dean! Insomma, ormai la scusa del nuovo arrivato non funziona più. Ti ho fatto una domanda, rispondimi!- la professoressa di letteratura si arrabbiò con quel ragazzo che non voleva mai seguire le sue lezioni. Sembrava più interessato ad una sua compagna di classe, era quella la sua distrazione, una ragazza dai lunghi capelli neri che in quel momento stava fissando la finestra con lo sguardo assente.
-Non la stavo seguendo- rispose Dean strafottente.
-Non imparerai mai niente, ragazzo! Se prenderai questa piega, dovrò rimandarti nella mia materia-.
-Che importa, tanto fra poco me ne andrò- Dean stese le braccia dietro la testa e poggiò i piedi sul banco.
-Basta così, vai subito in presidenza- ordinò la professoressa.
Dean si alzò, guardò la sua insegnante con sfida e poi si lasciò la porta alle spalle.
Mentre attraversava il corridoio però riusciva a sentire ancora la conversazione all’interno di quella classe.
-Paige, vuoi dirmi tu di chi è questa poesia?-.
Anche la ragazza dai capelli neri però non era attenta alla lezione e nemmeno si accorse che la professoressa le stava facendo una domanda.
-Ma cosa ho fatto di male?- la donna scosse la testa e appoggiò i suoi spessi occhiali sulla cattedra.
-Paige! Raggiungi Dean, forse una bella punizione è quella che vi serve!- l’insegnante si massaggiò le tempie e tornò alla sua lezione, speranzosa che almeno il resto della classe le prestasse attenzione.

Paige, sempre immersa nei suoi pensieri, raggiunse l’ufficio della preside. Ormai conosceva benissimo quella stanza, ricordava la posizione di ogni singolo oggetto. Non era una cattiva ragazza, solo che le piaceva fare di testa sua.
Bussò alla porta, ma non ci fu risposta. Così si sedette sui divanetti situati contro la parete, fu allora che lo vide. Dean era al di là della grande porta-finestra aperta, nel giardino della scuola, seduto a cavalcioni sul muretto.
-Ehi- disse fissandola , andando verso la porta.
Paige fece finta di non averlo sentito, e rivolse lo sguardo altrove. Dean aspirò a lungo dalla sua sigaretta, e con la mano libera estrasse il pacchetto dalla tasca dei jeans, -ti va di farmi compagnia?-.
Paige si alzò e senza parlare varcò la soglia, prese una sigaretta e la accese contro quella di Dean. I loro sguardi si incrociarono, e per la prima volta la ragazza fu catturata da quell’intenso sguardo. Prese una prima boccata e poi si sedette su quello stesso muretto in cui pochi attimi prima c’era Dean.
-Non parli molto- disse Dean, cercando di rompere il ghiaccio.
Nel suo sguardo aveva percepito qualcosa. Tristezza, forse, ma non ne era sicuro.
-Ok, ho capito che non ti va di parlare. Forse sono io… non a tutti sono simpatico- Dean spense la sigaretta con la punta del piede e fece per rientrare a scuola.
-Aspetta..- disse Paige, e Dean si girò di scatto sfoderando un sorrisino compiaciuto.
-Non sei tu il problema. Scusa. E’ un brutto periodo, questo. E…- Paige cercò in tutti i modi di trattenere quelle lacrime che le pungevano gli occhi. Ormai erano passati tre giorni da quell’orrendo incidente, nessuno a scuola sapeva. Aveva cercato di essere forte, non voleva che la gente intorno provasse pena per lei. La verità invece era un’altra. Dentro si sentiva morire, e la rabbia provata in quei giorni finì per accumularsi per poi scoppiare in quel preciso istante. Abbassò lo sguardo, mai nessuna l’aveva vista piangere. Sempre meglio di fronte ad uno sconosciuto che davanti ai suoi compagni di classe, o peggio ai suoi vicini e parenti, pensò.
-Sai, me lo sentivo che qualcosa non andava- disse Dean sedendosi vicino a lei.
-Neanche mi conosci-.
-Non me ne hai mai dato l’occasione, ma ora sono qui, se ti va di parlare-. Dean non era bravo a consolare la gente, anzi per la precisione, non gli interessava di nessuno, a parte due persone, le più importanti della sua vita: suo fratello Sammy e suo padre.
-Tre giorni fa, c’è stato un incidente. I miei genitori… i miei genitori adottivi sono morti- Paige alzò lo sguardo verso il ragazzo, ma poi scosse la testa e con un piccolo balzo scese dal muretto, -non so perché te lo sto dicendo. Non ne ho parlato ancora con nessuno-.
La ragazza asciugò le lacrime con il dorso delle mani e fece un passo verso la porta. Dean però in quel momento la prese per una mano e la attirò a sé.
Il bacio arrivò inaspettato.
Labbra morbide e calde, e Paige si lasciò andare.
Non sapeva perché lo assecondava, avrebbe dovuto solamente spingerlo e stampargli uno schiaffo sulla guancia per la sua sfacciataggine. Quel bacio però era la prima cosa che la faceva stare bene dalla morte dei suoi genitori. Si avvicinò di più a lui, aggrappandosi a quell’unico attimo di felicità.
Dean appoggiò la fronte a quella della ragazza, -anche mia mamma è morta. L’hanno uccisa- le confidò a bassa voce.
-Voi due… cosa ci fate fuori durante le lezioni. Lo dirò alla preside e starete in punizione per settimane. Ah, gioventù bruciata!- gridò il bidello nel vederli in giardino.
-Figlio di puttana!- imprecò Dean prima di rientrare nell’edificio.

Il giorno seguente Dean non si fece vedere a scuola, così come quelli successivi. Se ne era andato.


Dodici anni dopo…
-Ragazzi avete letto il giornale?- disse Bobby tenendo il telefonino vicino all’orecchio.
-Che succede Bobby?- rispose Sam all’altro capo della cornetta.
-San Francisco è in subbuglio, credo ci sia qualche entità demoniaca. Io andrei a darci un’occhiata- spiegò, l’uomo.
- Ci andiamo subito!- disse prontamente il ragazzo moro.
Sam entrò nella stanza del motel che lui e suo fratello avevano affittato per la notte appena trascorsa.
-Forza Dean, alzati. Abbiamo un lavoro da svolgere- diede un calcio ai piedi del fratello, che arrivavano oltre il bordo del letto.
Dean, era prono, con le braccia attorno al cuscino e la bocca spalancata -ma è solo l’alba!- protestò in qualche modo, ancora per metà nel mondo dei sogni.
-Dean alzati, Bobby mi ha appena chiamato, dobbiamo andare a San Francisco-.
Dean finalmente si svegliò, -San Francisco, eh? Dovrai portarmi in un bel night per farti perdonare… stavo sognando una bionda e non sai cosa…-. Il fratello lo interruppe, -si si, va bene… vestiti che andiamo. Intanto vado ad accendere l’Impala- disse Sam, prendendo le chiavi della macchina.
Dean si alzò di scatto dal letto, e strinse il polso del fratello minore, -sono sveglio.. e tu non ti siedi al posto del guidatore! Solo io posso!- disse improvvisamente serio. Dean era fatto così, quando si trattava della sua adorata auto, era la cosa a cui teneva di più in questo mondo.

Intanto a San Francisco stava succedendo davvero qualcosa di strano.

Le giornate sembravano infinite e la notte era scomparsa. Gli abitanti del posto erano perennemente felici e mantenevano il sorriso sulle labbra anche quando persone a loro care morivano.
Paige e Phoebe, appena tornate dal mondo parallelo, sembravano le uniche immuni a questo strano sortilegio.
-Ora non c’è tempo, Leo mi ha chiamata e Piper partorirà a momenti- disse Phoebe alla sorella.
Le due ragazze si diressero verso l’ospedale in cui si trovava Piper. Solo quando le due streghe raggiunsero la stanza d’ospedale e incontrarono un infermiere con la mano mozzata, capirono che la situazione si stava facendo grave.
-Le posso dare una mano?- disse Piper rivolta all’infermiere. Quest’ultimo si guardò il moncherino e poi scoppiò a ridere insieme alla sorella maggiore del trio.
-Piper, non c’è da ridere- disse scioccata Phoebe.
-Oh ma non fa niente. E’ colpa mia se è successo. Ho usato il mio cellulare in ospedale. E’ una cosa che non si può fare- spiegò l’uomo.
-Eh no… non si fa- commentò Piper. L’infermiere uscì dalla stanza.
-Oh Piper svegliati! E’ una cosa pazzesca!- gridò Phoebe, cercando di riportare alla normalità la sorella.
-Cosa?-
-Questo…tutto!- continuò Phoebe infuriata.
-Phoebe, abbassa la voce o ti taglieranno la lingua!- le consigliò Piper, come se per lei fosse una cosa normale.
Paige trascinò in un angolo Phoebe, -senti non c’è più tempo da perdere, non possiamo rimandare. Tu rimani qui con Piper. Io orbito in soffitta e consulto il libro delle ombre-. Paige sparì, inghiottita da mille luci bianche.

Il giorno dopo i fratelli Winchester arrivarono sul posto. Armi alla mano e sguardo vigile.
La situazione era degenerata, queste punizioni eccessive per i trasgressori della legge avevano oltrepassato il limite, ed ora la città era incontrollabile.
Auto distrutte e abbandonate in mezzo alla strada. Macchie di sangue sparse, ma soprattutto la città sembrava deserta.
Ovviamente Dean e Sam non erano al corrente del sortilegio che si era impossessato di San Francisco.
-Dove sono tutti?- disse Sam.
-Saranno nascosti, insomma qui è un vero macello…oppure…-
-Oppure?- ripetè il fratello.
-Oppure sono tutti morti!- concluse Dean, deglutendo.
Continuarono a camminare lenti, cercando di valutare al meglio la situazione o perlomeno speravano che comparisse qualcuno per interrogarlo.

(Continua...)


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Questa è la mia prima Fanfiction, spero vi piaccia o che almeno non vi abbia annoiato. Ho citato alcuni fatti accaduti in Charmed(Streghe), [6x22-6x23 Per il bene o per il male?], ma non seguo a pari passo tutto ciò che accade nel telefilm. Comunque questa Fanfiction poi prenderà la sua strada (magari citando sempre alcune scene che realmente abbiamo visto nei due telefilm).

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Capitolo 2
*** Cacciatori contro Streghe ***


Erano quasi le tre del pomeriggio, Phoebe e Paige non avevano trovato ancora una soluzione per risolvere il problema.
<< Paige io davvero non capisco. Piper sembra impazzita, Leo non vuole darci una mano. E’ tutto normale per loro e pensano che quelle pazze siamo noi >>.
<< Sicuramente deve essere opera di qualche demone. Probabilmente vogliono dividere il potere del trio, e per farlo si sono serviti dell’intera città, o peggio. Non sappiamo com’è la situazione nel resto del mondo >> disse Paige.
<< Cosa facciamo? Non sappiamo con chi abbiamo a che fare, e il libro delle ombre non è d’aiuto >> Phoebe si mise le mani nei capelli.
<< Calma >> Paige raggiunse la sorella e le mise una mano sulla spalla, << proverò a parlare ancora con Leo. Cercherò di farlo ragionare. Ci serve il potere del trio però, te la senti di tornare in ospedale e provare a far ragionare Piper? >>.
<< Si, scrivo un incantesimo. Proverò a farle capire come le cose sono in realtà >> Phoebe si fece coraggio e scese le scale.
Si sentì uno sparo all’esterno, proveniva dalla strada. << Paige >> Phoebe chiamò la sorella dal piano inferiore, << corri!!! >>
Paige corse di sotto e uscì da casa Halliwell.
Davanti a lei vide due bei ragazzi.
Quello più alto, con i capelli scuri, indossava una camicia a quadri, l’altro invece aveva capelli di un castano brillante ed indossava un giaccone blu. Entrambi impugnavano dei fucili.
<< Sam, non penso sia un demone, guarda i suoi occhi. Sembrano normali >> osservò Dean.
<< Dean mi ha appena sparato solamente perché stavo camminando sulla strada invece che sul marciapiede! >>.
<< Non ti sembra strano, anche per un demone? Insomma, un demone con una pistola?! >>.
<< Camminare in mezzo alla strada è sbagliato, non ve lo ripeterò ancora ragazzi >> disse l’uomo difronte a loro.
<< Ok >> Dean abbassò il fucile, << amico, ora ce ne andiamo. Non vogliamo che accada nulla di spiacevole >> disse indietreggiando.
L’uomo però alzò nuovamente la sua pistola e sparò un secondo colpo, che questa volta colpì il bersaglio.
<< Sammy >> Dean si girò verso il fratello.
<< Sto bene, mi ha colpito ad una spalla >> lo rassicurò Sam, coprendo la ferita con una mano.
<< Maledetto figlio di puttana, non so chi sei o cosa sei, ma sicuramente non fai parte dei buoni >>.
Dean sparò un colpo ma l’uomo lo schivò, ed in pochi secondi gli fu addosso, scaraventandolo a terra e facendogli perdere l’arma.
Dean cercò di difendersi, ma l’uomo era troppo forte.
<< Vedo che hai fatto palestra >> disse Dean con evidente sforzo nella voce, provando a divincolarsi da lui.
Paige scese velocemente i gradini che portavano all’ingresso della villa e fu in strada, seguita da Phoebe. << Aspetta, non sappiamo chi sono >> le disse la sorella.
<< Si, ma sappiamo che Bill è un innocente, è sotto questo maledettissimo incantesimo, non possiamo stare a guardare mentre si uccidono a vicenda >> protestò Paige.
Sam si rialzò e riuscì a liberare il fratello dalla presa di Bill, estrasse il suo fedele coltello e lo infilò con forza nell’addome dell’uomo.
Bill si accasciò a terra in una pozza di sangue.
<< Che hai fatto? >> disse Paige alle sue spalle, mentre Sam aiutava Dean a rimettersi in piedi.
<< Chi siete? >> Dean puntò il fucile verso la ragazza.
<< Chi siete voi? Non vi ho mai visto da queste parti? >> rispose prontamente Paige.
<< Già due ragazzi come loro non passano inosservati >> disse maliziosa Phoebe all’orecchio della sorella.
<< Siamo due cacciatori >> rispose Dean a testa alta, senza però abbassare il fucile, << in che diavolo di stramba città siamo capitati? >>.
<< Strade distrutte, macchine abbandonate sulla strada, finti perbenisti che sparano ai passanti se non rispetti la legge… >> interloquì Sam.
<< Bill era un brava persona >> affermò Paige.
<< Ha sparato a mio fratello! >> ribatté Dean.
<< Chi siete? >> questa volta fu Sam a chiederlo.
<< Devono essere streghe. Dite un po’ siete voi due le artefici di tutto questo? >> chiese Dean.
<< Streghe? >> Phoebe fece una risatina cercando di nascondere la loro vera identità.
<< Andiamo ci avete preso per scemi? Abbiamo incontrato una sola persona, e quella ci ha sparato a prima vista. Dopodiché incontriamo , per caso, due bellissime ragazze. Cercate di incantarci, vi vestite così… >> Dean indicò la minigonna di Paige e il top scollatissimo di Phoebe,<< …impersonate il sogno erotico di qualsiasi ragazzo! >>.
<< Parla per te >> lo interruppe Sam.
<< Ah già è vero, tu preferisci i demoni alle streghe! >> commentò sarcastico Dean.
<< Ne abbiamo già parlato, e non mi sembra questo il momento più adatto >> disse Sam.
Phoebe approfittò del momento di distrazione dei due ragazzi per dare un calcio ben piazzato all’arma di Dean, disarmandolo.
Paige stava per fare la stessa cosa con Sam, ma Phoebe la fermò. Se usavano i loro poteri davanti a due cacciatori, gli avrebbero dato la conferma di essere streghe.
Phoebe così, che era la più esperta nella lotta, si concentrò su Sam che era l’unico rimasto con un’arma da fuoco.
Dean si diresse verso la sorella più piccola del trio, e per quanto detestasse lottare con le donne fu costretto a farlo.
<< Senti invertite la fattura che avete fatto, e forse vi lasceremo vivere >> disse Dean dopo aver preso Paige per le spalle.
<< Non so di che stai parlando >>.
Paige fece uno sgambetto a Dean che perse l’equilibrio, ma riuscì a trascinare la ragazza con sé prima di finire a terra, sull’asfalto duro.
Paige si perse per un secondo in quei bellissimi occhi verdi, ma non ricordò di aver già incrociato quello sguardo esattamente dodici anni prima.
<< AAaaa >> gridò Phoebe prima di toccare il suolo violentemente.
Sam puntò il fucile alla testa della ragazza e premette il grilletto.
Paige però fu più veloce del proiettile, orbitò accanto alla sorella e la portò in salvo, lontano da quei due affascinanti cacciatori.
<< Cos’era? >> si stupì Dean.
<< Cosa? >> chiese Sam.
<< Andiamo Sammy, quel luccichio! Le streghe non brillano >>.
<< Cerchiamoci un motel per la notte, consulterò il mio computer >> affermò il fratello minore.
<< Ok, io mi guarderò un porno >>.

<< Cacciatori di streghe, Paige! >> disse Phoebe camminando avanti ed indietro per la soffitta.
<< Cosa avrei dovuto fare? Lasciar che quel ragazzone ti facesse esplodere la testa? Ho dovuto usare la magia! >> spiegò Paige.
<< Almeno ora sappiamo chi cercare nel libro delle ombre >> finì di dire Phoebe.
<< Non ce n’è bisogno. Ho strappato questa collana a quel cacciatore durante la lotta. Lo rintraccerò con il pendolo >> ,Paige fece penzolare un piccolo amuleto davanti agli occhi della sorella, vantandosi un po’ compiaciuta.
<< Questa però mi è nuova. Voglio dire, i cacciatori non hanno le conoscenze adeguate per praticare un incantesimo talmente potente da coinvolgere tutta la città. Hanno addirittura cancellato la notte. No, qualcosa non quadra, secondo me se volevano catturarci avrebbero utilizzato un’altra strategia come fece Jackman >> disse Phoebe.
<< Stai dicendo che loro non sono i responsabili di tutto questo? >> le domandò Paige.
<< Hai sentito anche tu , no? Loro sono convinti che le colpevoli siamo noi >> sentenziò la sorella di mezzo.
Paige però non sembrava molto convinta di ciò,<< secondo me è solo un trucco >>.

I fratelli riuscirono a trovare una stanza senza troppi problemi.
<< Hai scoperto qualcosa Sammy? >>.
<< Ho cercato qualche traccia sovrannaturale a San Francisco, ma non ho trovato misteriose morti o qualche incidente che mi fa sospettare di qualcosa >> commentò il Winchester minore.
<< Sembra che questa città abbia dei protettori. Non è possibile che non ci sia nessun precedente demoniaco. Insomma, in tutti i posti in cui stiamo troviamo sempre qualcosa di strano nascosto nel passato >> disse Dean mentre era intento a leggere il diario di John Winchester, << aspetta un secondo. Qui, dice qualcosa >>, Sam si avvicinò al letto in cui era sdraiato il fratello.
<< Papà ha scritto qualcosa su avvenimenti accaduti qui, a San Francisco. Risalgono al 1978. Non so però quanto potrò trovare qui dento, in quell’anno papà non aveva ancora iniziato a cacciare, probabilmente avrà fatto ricerche proprio come stiamo facendo noi ora >> Dean alzò la testa e guardò il fratello che lo stava ascoltando attentamente. << Senti qui, una donna è stata uccisa da un demone che abitava nel lago, una certa Patricia Halliwell. >> continuò Dean.
<< Hai detto Halliwell? >> chiese Sam.
<< Questo cognome ti è familiare? >>
<< Prima di andarcene, ho dato un’occhiata alla casa di quelle due ragazze. Sulla cassetta della posta c’era scritto Halliwell >>.
<< Bene, abbiamo appena trovato una pista. Cerca questa Patricia in internet, io continuo a leggere qui >> concluse il fratello maggiore.

<< Patricia Halliwell, detta Patty >> Sam ruppe il silenzio che si era creato in quella stanza di motel.
<< E dopo mezz’ora di ricerche, mi sai dire solamente il suo nome? Già lo sapevamo, genio! >> osservò Dean picchiando il diario di papà sulla testa del fratello.
<< No, Dean. Ho trovato il necrologio >> Sam si girò per guardare il fratello che si trovava alle sue spalle, << senti se ti credi tanto intelligente la prossima volta perché non le fai tu le ricerche al computer, mentre io leggo il diario? >> commentò Sam.
<< Che hai trovato? >> Dean sorvolò le parole del fratello.
<< Lascia tre figlie piccole: Prue , Piper e Phoebe >> lesse Sam. << Qui dice che è stata una fatalità, è annegata nel lago >>.
<< Mentre sappiamo che non è così. Papà ha scoperto che era una strega, le pagine successive sono strappate, quindi non sappiamo altro >> disse Dean.
<< Se era una strega, lo saranno anche le tre figlie >> continuò Sam.
<< E noi ne abbiamo conosciute due proprio qualche ora fa. Ah streghe, crescono come funghi! E papà ovviamente ha lasciato il lavoro sporco a noi >>.
<< Che facciamo adesso? >>.

(Continua...)

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Capitolo 3
*** L'amara verità ***


Intanto a casa Halliwell le ricerche proseguivano.
<< Ancora niente? >>.
<< Aspetta >> il pendolo si fermò in quell’istante, << trovato! >> esclamò Paige.
<< Tu aspetta qui, io cerco di scoprire qualcosa >>.
<< No, Paige non è prudente. Andremo insieme >> insistette Phoebe.
<< Non farò nulla di stupido. Voglio solo scoprire se ci hanno detto la verità, andrò in perlustrazione e poi tornerò. Tu aspetta qui in caso arrivasse qualcuno >> , la ragazza dalla pelle color porcellana cercò di tranquillizzarla.
<< Dammi almeno il tempo di preparare qualche incantesimo, nel caso ti trovassi in pericolo >>.

<< Dean >> Sam chiamò il fratello che stava preparando le armi, pronto alla battaglia, << non ti sembra che ci sia qualcosa che non va? >>.
Dean incurvò le sopracciglia come solo lui era in grado di fare.
<< Sono quasi le nove di sera. Guarda fuori >>.
Dean si avvicinò alla finestra e guardò attraverso lo spazio della veneziana, << è ancora giorno >>.
<< Si, il sole è ancora alto nel cielo >>.
<< Questo per ora non è un problema. Guarda là, c’è un auto verde. Era parcheggiata nel vialetto delle Halliwell. Ci stanno osservando >>.
In risposta Sam prese il fucile e lo caricò, per poi seguire il fratello che si stava dirigendo nel parcheggio. Dean però aveva un presentimento, << Sam tu controlla là, io torno fra poco >>.
In punta di piedi risalì le scale, per poi raggiungere la sua stanza e aprì quel tanto che bastava la porta per osservare il suo interno.
Una volta accertatosi che ci fosse qualcuno, la spalancò con un calcio, puntando la pistola sulla ragazza dalle labbra rosse.
<< Biancaneve, fine dei giochi >> disse Dean per abbellire la sua entrata trionfale.
Paige sorpresa si girò di scatto ed arretrò contro la parete.
<< Calmo, metti giù la pistola >> disse Paige cercando di guadagnare tempo.
<< Ok, farò come dici solamente perché sei una bella ragazza, ma tieni le mani in vista >>.
<< Va bene >> Paige alzò le mani e Dean appoggiò l’arma sul comodino.
<< Adesso ammetti di essere una strega? >> chiese il ragazzo, avvicinandosi a lei.
Paige però non rispose.
<< Sappiamo tutto di voi, Phoebe >> Dean azzardò uno dei tre nomi che aveva scoperto, ma il viso di Paige gli fece capire di aver scelto il nome sbagliato.
<< Piper? …Prue? O senti non mi interessa il tuo nome. So come è morta tua madre. E so che era una strega. Questo fa anche di te una strega >>.
Paige abbozzò un sorriso e abbassò le braccia.
Fu allora che Dean estrasse un coltello dalla grande lama e con uno scatto lo puntò alla gola di Paige.
<< Ehi, aspetta >>.
Dean strinse la presa sulla ragazza, << dammi un buon motivo per non tagliarti la gola in questo preciso istante >> sussurrò con voce profonda all’orecchio della strega.
<< Ok, sono una strega ma… >>, Paige orbitò per poi rimaterializzarsi difronte al ragazzo, << … per metà sono angelo bianco. Sono una strega del trio. Noi siamo le buone >> spiegò Paige, non capendo il motivo per cui gli avesse rivelato così tanto di lei.
Paige sbuffò vedendo il grande punto di domanda che si era stampato sul viso di Dean.
Si avvicinò a lui, tanto da poterlo toccare se solo l’avesse voluto, << non voglio uccidere un cacciatore di streghe. Sei pur sempre un umano. Lasciateci in pace, e nessuno si farà del male >>.
<< Wo-oh aspetta. Uno, cosa ti fa pensare che l’avresti vinta tu? E due… >> Dean prese il polso della ragazza e la scaraventò sul letto, poi fu sopra di lei a pochi centimetri dal suo viso, << io sono un cacciatore di demoni. Lotto per sconfiggere il male e si ho ucciso anche qualche strega. Quel che è più certo però è che in questa stanza quello buono sono io >> disse Dean a denti stretti, puntandole una seconda volta il coltello alla gola senza però premere.
Paige si divincolò e riuscì a far volare in aria il coltello, poi con tutta la forza che aveva spinse con i piedi sull’addome di Dean che cadde a terra.
Il ragazzo a quel punto prese la pistola, << Sei brava, ma non abbastanza >>.
<< E tu, a quanto pare , non hai ancora capito che gli angeli bianchi sono più veloci di un proiettile >>.
Si sentì un rumore provenire da fuori, << Sammy >> bofonchiò preoccupato Dean, e noncurante della ragazza con cui stava combattendo, osservò fuori dalla finestra.
<< Oh, maledetto figlio di puttana >>. Un ragazzino si aggirava intorno all’impala e aveva distrutto un vetro lanciandogli addosso un grosso sasso.
Paige si immobilizzò per un secondo, nella sua mente i collegamenti stavano prendendo forma, così come i ricordi.
La collana che aveva strappato al cacciatore, quegli occhi così luminosi in cui si era già specchiata prima ed infine quell’imprecazione che diceva sempre… << Dean! >>.
Il ragazzo si girò, << come sai il mio nome? Leggi il pensiero…vedi il futuro? >>.
Sul volto della ragazza apparse un espressione amareggiata, avendo appena scoperto che il ragazzo conosciuto tanto tempo prima, ora era suo nemico mortale.
<< Dean, sono Paige, Paige Matthews >> rivelò lei.
Dean spalancò la bocca essendo arrivato alla stessa conclusione della sua vecchia amica.
<< Dunque è così, alla fine uno di noi due ucciderà l’altro >> furono le parole che Paige disse prima di orbitare via dalla stanza.

(Continua...)

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Capitolo 4
*** Il lato nascosto di Dean ***


4°Capitolo - Il lato nascosto di Dean

 

Paige atterrò nel salotto di casa Halliwell, << Phoebe, ci sei? >>.

La ragazza uscì dalla cucina e raggiunse la sorella, << che hai scoperto? >>.

<< E’ peggio di quel che credevamo! >>.

<< Cioè? Spiegati... >> , Phoebe si mise comoda sul divano.

<< Quando sono arrivata nel motel, Dean mi stava aspettando. Sanno tutto di noi ed ora

sanno che siamo streghe >>, spiegò Paige nervosamente.

<< A quanto pare avete fatto anche le presentazioni…Dean? >> chiese la sorella stupita e un po’ curiosa.

<< Oh, no >> rispose Paige, amareggiata, << Dean, già lo conoscevo >>.

Paige si rigirò fra le dita il piccolo medaglione che apparteneva al cacciatore.

Andò verso la finestra e poggiò il palmo della mano contro il vetro freddo.

Phoebe, intuì che qualcosa non andava, anche se il suo potere empatico non aveva più effetto sulle sue sorelle, c’era qualcosa di unico che le univa. Riusciva a percepire la tristezza della sorella minore.

<< Tesoro, ti va di parlarne? >>, la confortò Phoebe , che ora si trovava al suo fianco.

<< Chi sono quei ragazzi? >>.

<< Dean e Sam Winchester, e da quello che ho saputo poco fa, sono due cacciatori di demoni >> raccontò Paige.

<< Beh, problema risolto allora, sono dalla nostra parte >> Phoebe si rasserenò.

<< Non capisci!? Dean è sempre stato bravo a dire le bugie. Ogni cosa che dice, ogni cosa che fa, è una menzogna! Cerca di ottenere la mia fiducia, per poi pugnalarmi alle spalle. Guarda come suo fratello ha ucciso Bill a sangue freddo, ci stanno mentendo!! >>, Paige scansò la sorella e si allontanò.

<< Mi stai nascondendo qualcosa, a me puoi dirlo, sono tua sorella…>> Phoebe insistette, voleva sapere tutta la verità.

<< Non posso fidarmi di lui. Non voglio. E’ stato il mio primo bacio! Avevo bisogno di lui, era l’unico che poteva capirmi. Mi ha abbandonata, senza una parola, senza una lettera. L’ho aspettato a lungo, ma lui… >> Paige finalmente si sfogò, e ora che si era lasciata andare permise a sua sorella di avvolgerla con un abbraccio.

<< Oh Paige, non sei più quella ragazza. Poi, ormai, sono passati anni. Non sei ancora riuscita a lasciarti questa storia alle spalle? Come mai così tanto risentimento nei suoi confronti? >>.

<< Credevo. Ma rivederlo… >> Paige abbassò lo sguardo, << a quanto pare certe ferite non guariscono. Rimangono in un cassetto e aspettano solo di essere riaperte. Questa forse fa più male perché è stata la mia prima delusione d’amore oppure perché in quel periodo ero molto più vulnerabile >>.

Phoebe rise, << beh hai davanti a te l’esperta nelle delusioni d’amore. Ti posso fare anche solo un nome…Cole! Ma è grazie a queste che siamo diventate ciò che ora siamo! Ci hanno rafforzato. Secondo me devi vedere il lato positivo in tutto ciò che il destino ci riserva >>. Phoebe sfregò il braccio della sorella, poi prendendola per mano la invitò a sedersi sul divano così da farla calmare.

<< Ora capisco perché hai una rubrica tutta tua >> Paige sorrise.

<< Hai provato a parlargli, ora? Avrà avuto le sue ragioni >>.

<< Ragioni o no, non aveva diritto di comportarsi così! Non mi fido, per quello che ne so io, il suo “quello buono sono io” , potrebbe essere una scusa! >>.

<< Secondo me stiamo affrontando una lotta inutile, ci avranno attaccate per il nostro stesso motivo >>.

<< Ok, proverò a dargli una seconda possibilità. Se è vero che loro non sono i colpevoli di tutto questo, ci saranno utili, ma in caso contrario… avremo bisogno del potere del trio! >> finì Paige, ritrovando la carica e un po’ di serenità.

 

<< Dov’eri finito? >> disse Dean, alterato per tutte le cose che erano successe nell’ ultima mezz’ora.

<< Ero al telefono con Bobby e… >> riuscì a dire il Winchester più alto, ancora a metà fra l’ingresso della stanza e il corridoio, prima di essere interrotto.

<< Si si ok, io ho cose più importanti. Paige, è stata qui! >>.

<< Come? >>

<< La strega… Paige, ricordi? >> Dean lo incitò a ricordare .

<< Quella… Paige? >>, il fratello rimase a bocca aperta.

Dean prima guardò Sam con sguardo cupo e  labbra serrate,  poi guardò il pavimento. Non gli piaceva particolarmente tornare su quell’argomento, soprattutto se ne parlava con Sam.

<< La stessa Paige di cui ti eri innamorato al liceo? >>.

<< Non esageriamo adesso! Io… innamorato >> fece una smorfia.

<< Certo per questo, le settimane successive alla nostra partenza da San Francisco, eri così assorto nei tuoi pensieri. Per questo speravi in qualche presenza demoniaca nei pressi della città, sperando di ritornarci… e sempre per questo mi hai spinto a guardare un film, noiosissimo, solo perché la protagonista principale si chiamava Paige. Ah no scusa, erano banalissime coincidenze! >>, Sam trattenne una risatina.

<< Un magico inverno non è noioso! >> protestò Dean.

<< Dean, non ci casco! Folletti danzanti e magiche storie natalizie per tutta la famiglia? Ma a chi vuoi darla a bere? >>, Sam ripose le armi nel grande baule che i fratelli portavano sempre con loro.

<< La questione è che lei è una strega.. prima di andarsene mi ha detto che solo uno dei due sopravvivrà >> Dean si fece improvvisamente serio.

<< Dean… >>.

<< Non posso ucciderla. Come si fa? Il solo pensiero che lei possa farsi anche solo un graffio.. >> continuò lui.

<< Dean… >> Sam lo chiamò ancora, ma Dean era perso nei suoi tormentati pensieri.

<< No, ci sarà un’altra soluzione. Deve esserci >> .

<< Dean.. >> questa volta Sam alzò la voce e finalmente ottenne le attenzioni del fratello, << mi ha chiamato Bobby. Loro sono buone. Sono le streghe del trio. Le prescelte. Stiamo dalla stessa parte >>.

<< Non dobbiamo ucciderle? >> chiese Dean.

<< No >>.

<< Niente spargimenti di sangue o cose simili? >>.

<< No >>.

<< Non potevi dirmelo prima? >>, Dean tirò un sospiro di sollievo.

<< Non mi fai parlare >>.

 

 

<< Se tutto va bene, tra mezz’ora sarò qui, e speriamo che Piper torni in sé >> disse Phoebe aprendo la porta d’ingresso.

<< Va bene, hai preso l’incantesimo >> replicò Paige seguendola.

Phoebe mostrò il biglietto che teneva in mano.

<< Ecco la strega >> comunicò l’agente di zona, schiarendosi la voce.

<< Phoebe stanno dicendo a te? >> disse stupita Paige, << hai mostrato i tuoi poteri? >>.

<< Non lo so, non l’ho fatto! >> , anche Phoebe era meravigliata.

<< Si è proprio lei, l’ho vista mentre preparava pozioni e incantesimi. Ero nascosto dietro alla finestra >> confermò un bambino di circa dieci anni, indicando Phoebe.

<< Oh bene , mistero risolto allora >> il poliziotto si avvicinò alle due ragazze con un grande sorriso stampato in volto, e poi sparò.

<< Cerchiamo di tenere la strada pulita >>.

Phoebe cadde a terra, sotto lo sguardo di sua sorella, che non aveva potuto far nulla per evitare l’accaduto.

<< Phoebe… Phoebe rispondimi! >>, Paige s’inginocchiò e prese la sorella maggiore fra le braccia.

Una vicina dai capelli rossi si avvicinò a loro, << vi auguro una buona giornata! >>, poi girò i tacchi e con passo spedito se ne andò.

<< Qualcuno ci aiuti, vi prego! Per favore… Leo…Leo  >> gridò disperata Paige.

L’angelo bianco però non rispose alla chiamata disperata di Paige, così la ragazza trascinò in casa la sorella, chiuse la porta alle sue spalle e una volta assicuratasi che non ci fossero occhi indiscreti nei paraggi, la orbitò sul divano.

Phoebe perdeva molto sangue, e il suo viso era diventato molto pallido.

<< Leo, è urgente, vieni subito! >> gridò Paige a denti stretti, guardando il soffitto.

Finalmente la stanza si illuminò, e apparve Leo.

<< Grazie al cielo, Leo, le hanno sparato. Guariscila presto! >>.

<< Che è successo? >>.

<< L’agente di zona le ha sparato a bruciapelo, hanno scoperto che è una strega. Ed il bello è che nessuno ha battuto ciglio>> spiegò velocemente Paige, mentre Leo raggiungeva la ragazza in fin di vita.

<< Ah , quindi è arrivata la sua ora. Che fiori preferisce Phoebe? Ti aiuto ad organizzarle il funerale >> disse Leo.

Paige non riusciva a credere alle sue parole, << Leo ma cosa stai dicendo? Presto fai qualcosa, guariscila! >>.

<< Non posso, si è fatta scoprire e questa è la punizione adatta. Non ci resta che aspettare >> , Leo mise una mano sulla fronte di Phoebe, << addio Phoebe, ci mancherai >>.

<< Ti prego, dimmi che stai scherzando >> la strega più giovane si avvicinò al cognato.

<< Stai attenta Paige, se dovessero scoprire anche te… >>.

<< Leo, riprenditi! >> disse Paige scuotendolo.

<< Come tuo angelo bianco ti consiglio di rilassarti. Ora devo andare >> Leo orbitò via.

<< No, aspetta. Leo! >>, Paige batté un piede a terra, per scaricare la sua rabbia e mantenere la concentrazione.

<< Ok, niente panico. Pensa Paige, pensa! Cosa farebbe Piper al tuo posto? >>, borbottò  fra sé Paige.

 

Paige tornò in salotto, con bende e tutto l’occorrente per curare Phoebe.

In quell’istante però i vetri della finestra andarono in frantumi e caddero sul pavimento.

Un alto ragazzo entrò in casa, pensando che nella stanza non ci fosse nessuno.

<< Ancora voi! >> disse Paige, facendo cadere gli oggetti che teneva fra le mani, << non ho proprio tempo da perdere. Lampada >> Paige chiamò a se l’oggetto e poi lo lanciò contro la nuca del ragazzo.

Sam cadde a terra ancora prima di accorgersi di quello che stava succedendo.

Poi fu la volta di Dean, che però avendo visto l’accaduto, fu preparato e con i riflessi pronti schivò il vaso che Paige gli aveva lanciato con mira precisa.

<< Wo- oh, calma Paige, veniamo in pace >> Dean mostrò le mani, << come vedi sono disarmato >>.

<< Senti esci subito da casa mia, ora non posso >> Paige alzò la voce contro il ragazzo dagli occhi verdi.

<< Paige è tutto un malinteso, lasciami solo spiegare… siamo dalla stessa parte >>.

<< Dammi la forza e la magia, per far sì che questo cacciatore… >>, Paige iniziò a pronunciare una formula inventata su due piedi.

<< Paige, maledizione ascoltami>> Dean con uno scatto le fu difronte e la prese per un braccio, << vuoi capire che non voglio farti del male?! >>.

Dean, poi, fu catturato e distratto da Phoebe che giaceva immobile sul divano, << Oh cielo, che è successo? >>.

<< Avete ottenuto ciò che volevate. Il vostro perverso sortilegio ha fatto effetto. Le hanno sparato >> , Paige si liberò dalla morsa di Dean e andò a raccogliere le garze.

<< Donne! So che siete cocciute, ma una come te non l’ho mai incontrata! >> cercò di spiegarsi per l’ennesima volta Dean.

<< Di me puoi fidarti. Lasci che ti aiuti, ti prego >> la supplicò Dean.

 

( Continua…)

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Capitolo 5
*** L’unione fa la forza ***


5°Capitolo L’unione fa la forza

 

 

Paige si fermò per un attimo per valutare la situazione. Forse iniziava a credere in quei due ragazzi.

Non l’avevano attaccata e lo sguardo di Dean nel vedere Phoebe in quello stato era sincero e dispiaciuto.

Inoltre sembravano le uniche due persone, oltre a lei e sua sorella, rimaste normali in questa strana città.

<< Ok, ma solo perché non vedo altre soluzioni >> si arrese alla fine Paige.

<< Bene, ho l’impala parcheggiata qua fuori, seguimi, la portiamo in ospedale >>, Dean fece per prendere in braccio Phoebe ma la ragazza dai capelli castani, lo fermò.

<< Non possiamo andare in ospedale >>.

Così Paige gli spiegò tutto l’accaduto. Che avevano scoperto il segreto di Phoebe e che se non stava attenta poteva finire anche lei nella stessa situazione. Che era inutile portarla in ospedale, perché tutti i dottori avrebbero reagito come Leo. E così gli raccontò anche di suo cognato angelo bianco, e di sua sorella maggiore all’ospedale, incinta e sotto incantesimo.

<< Perfetto, quindi non possiamo muoverci da qui >> Dean prese una garza e iniziò ad analizzare la ferita di Phoebe. Lui e suo fratello si erano trovati più e più volte feriti, da qualsiasi arma, e tutte le volte avevano dovuto cavarsela da soli. Non avevano angeli bianchi a disposizione, che li curavano all’occorrenza, quindi in questo campo erano loro i più esperti.

<< Passami il disinfettante e un po’ di garze, intanto vedi come sta Sam, per favore >> Dean distolse per un secondo gli occhi dalla ferita, e fece una smorfia << l’hai conciato proprio male >>.

Mentre la ragazza si occupava di suo fratello, Dean continuò a pulire e a tamponare la ferita. Anche uno poco esperto però  avrebbe capito la gravità della situazione, Phoebe aveva perso troppo sangue, se non veniva operata al più presto sarebbe morta.

Ad un tratto il ragazzo castano, si ricordò le parole di Paige e del racconto sugli angeli bianchi.

<< Paige >> disse Dean.

<< Si? >> rispose Paige, che stava aiutando Sam a rimettersi in piedi.

<< Mi hai detto che gli angeli bianchi guariscono le persone… >> iniziò Dean.

<< Esatto >>, confermò la ragazza.

<< E nel motel, mi hai detto che anche tu sei un angelo bianco >> finì di dire lui.

<< Si, ma solo per metà >> chiarì Paige.

<< E con questo? Non voglio mentirti, Phoebe ha i minuti contati, e a questo punto penso che nemmeno un dottore potrebbe salvarla… tu invece… >>.

<< No, non sono in grado. Non sono mai riuscita a guarire nessuno >>, disse tristemente Paige.

<< Tutto qui? >> Dean si alzò sbigottito.

<< Che vuoi che ti dica? >>, rispose alterata lei.

<< Beh niente. Sto solo dicendo di venire qui e fare la tua… magia… o qualsiasi cosa sia! >>.

<< Ti ho già detto che non sono capace! >>, Paige si stava innervosendo sempre più, e allentò la presa su Sam che cadde goffamente sulla poltrona.

Dean si pulì le mani dal sangue di Phoebe, con un panno, e intanto pensava, << al diavolo! Se io fossi nella tua situazione, se Sam stesse per lasciarmi, non starei lì a piangermi addosso. Farei di tutto, di tutto…>> il ragazzo scandì bene queste ultime due parole, << per salvarlo >>.

<< Morirei. Darei la mia vita >> e ancora enfatizzò l’ultima frase. <<  Tu hai la fortuna di avere un potere così grande, tanto da poter salvare le vite umane e nemmeno ci provi? >>.

Paige rimase senza parole e gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.

<< Almeno provaci, almeno potrai dire a te stessa di aver fatto tutto il possibile >>, concluse Dean, sperando di averla convinta.

Phoebe sembrò riprendersi, almeno quel tanto per cacciare un grido di dolore, poi ci fu il silenzio.

<< Phoebe >> mormorò sua sorella.

Allora si fece coraggio e si buttò su di lei, allungò una mano tremante e la premette sulla ferita.

<< Niente, non funziona >> disse Paige lasciando che le lacrime le rigassero le guance.

Dean si inginocchiò al suo fianco, << ho fiducia in te. Puoi farcela >>.

I pensieri di Paige presero il via, immaginò sua sorella morta, e la sua vita senza di lei. Piper che piangeva sulla sua tomba, e che si disperava per la seconda sorella perduta.

Dean aveva ragione, doveva mettercela tutta, pensò a tutto l’amore che provava per le sue sorelle, a come la sua vita era cambiata dal giorno in cui le aveva incontrate. Le lacrime le offuscavano la vista, il cuore le si colmò d’amore, e questo poi confluì tutto insieme nel palmo della mano destra.

Sentì calore, tanto calore, e poi la sua mano si illuminò di un’accecante luce dorata.

<< Ci sei riuscita >>, Dean si rallegrò, << sapevo che ce l’avresti fatta >>.

Sul volto di Paige si formò un meraviglioso sorriso. Orgogliosa per esserci riuscita, felice perché sua sorella si sarebbe ripresa e grata, estremamente grata a quel ragazzo che le stava a fianco, e non aveva smesso di credere in lei.

 

Leo arrivò in quel preciso istante, << sono andato da Piper e mi ha detto che una composizione di rose bianche andrà benissimo. Poi… >>, Leo estrasse un biglietto dalla tasca, << mi sono scritto il resto, perché non volevo dimenticarmi nulla. Oh, si. Mi ha detto di salutarti, e che Chris non è ancora nato, per cui molto probabilmente non potrà esserci al funerale…>>.

A quel punto Dean si alzò e molto arrabbiato raggiunse il marito di Piper.

<< Tu, stupido angelo senza ali! >> Dean gli diede una spinta, << il tuo compito è quello di guarire. Svegliati, amico. E’ ora che tutto ritorni alla normalità, non vedi che una tua protetta, una ragazza che fa parte della tua famiglia, la sorella di tua moglie… stava per morire?! >>.

Leo guardò in basso verso il divano, e vide Paige accovacciata, intenta a curare la sorella… e si svegliò dall’incantesimo che l’aveva tenuto prigioniero.

<< Phoebe >>, Leo scansò Dean e corse da lei.

Paige però, lo rasserenò, << sta bene ora. Ha solo bisogno di riposo, ma la ferità si è rimarginata del tutto >>.

 

<< Qualcuno ha scoperto cosa sta succedendo? >>, chiese Sam quando tutti si erano ripresi.

<< Mandandoci nel mondo cattivo, Gideon, ha rotto l’equilibrio, sconvolgendo il grande disegno >> iniziò a delucidare Leo.

<< Secondo me, il grande disegno, era molto confuso  dall’inizio >> commentò Paige.

<< Quindi a causa di ciò che ha fatto, anche il nostro mondo ora è cattivo? >> domandò Phoebe, che ora si sentiva molto meglio.

<< No, al contrario. E’ buono, troppo buono. Quindi ogni infrazione, è un reato capitale. E tutti lo accettano.  In più sapete a vostre spese, cosa succede quando il vostro segreto viene svelato >> chiarì Leo.

<< Bene potremmo candidarci tutti al premio bontà >> scherzò Paige.

Dean fece una smorfia, << io perderei già in partenza >>.

<< Non ne sarei così sicura. Dobbiamo ringraziare solo te, se ora siamo qui tutti insieme >> disse Paige.

Dean si grattò la testa, non gli piaceva mostrare quel lato di sé, anche se dentro di sé era felice di ricevere quei complimenti.

<< Questo però, non spiega perché io, Paige, Dean e Sam non siamo stati convolti>> fece notare Phoebe.

<< Avrete attraversato il portale mentre avveniva il cambiamento, mentre io che sono uscito poco prima di voi sono stato coinvolto >> presuppose Leo.

<< Io e Dean invece siamo arrivati dopo a San Francisco, per questo siamo rimasti normali. L’incantesimo ha coinvolto solo questa città >> continuò Sam.

<< Quindi non avrà influito neanche su Gideon!? >> domandò Paige.

<< Non avrebbe potuto perché lui è un anziano >> fu ancora Leo a spiegare la situazione.

Arrivò anche Chris, il figlio di Piper e Leo venuto dal futuro.

<< Scusate ragazzi, non ho potuto fare a meno di ascoltare il vostro discorso >>.

<< E questo da dove arriva? >> chiese Dean

Chris però non aveva tempo di fare le presentazioni, << chi ci dice che Gideon non ne approfitti per dare la caccia a Wyatt? >>

<< Sarò prima io a trovare lui >> disse Leo con tono minaccioso.

<< Non puoi fargli niente Leo, finché lui non mette a posto l’equilibrio, ed è l’unico che sa come farlo! >> disse Phoebe.

<< Qualcuno può spiegarmi chi diavolo è questo Gideon?  >> chiese irritato Dean, che si sentiva tagliato fuori dal discorso.

Leo sparì ancora fra mille luci, Chris andò a controllare Wyatt insieme a Phoebe, intanto Paige si fermò in salotto con i fratelli Winchester per aggiornarli su tutto quello che ancora non sapevano.

Ormai l’aveva capito, Sam e Dean erano buoni, e avrebbero formato tutti una grande squadra per sconfiggere il male.

 

 

Era passata circa un’ora da quando Leo se ne era andato e l’orologio a pendolo segnava quasi la mezzanotte.

Phoebe si trovava in cucina, cercando di destreggiarsi in un campo che di solito occupava Piper.

La cuoca di casa era lei, ma in sua assenza toccò alla sorella di mezzo provare a cucinare degli spuntini commestibili per intrattenere gli ospiti.

<< Non ce n’è bisogno >> ripeté per la terza volta Sam, << mi basta anche solo un bicchiere d’acqua, dico davvero >>.

<< Oh non essere sciocco, l’ho sentito sai, il tuo stomaco brontolare…>> ammise Phoebe.

<< Eri in fin di vita fino a poco tempo fa. Mi sento in colpa a farti affaticare >>.

<< Nah, io sto bene, la mia super sorellina mi ha guarita >> disse Phoebe cercando di far girare un pancakes.

 

Paige intanto si aggirava nel piano soprastante. Aprì l’armadio che si trovava in corridoio e prese una coperta pesante, dopodiché entrò nella stanza degli ospiti e lo sistemò sul letto matrimoniale.

Toc-Toc.

Dean bussò piano sulla porta di legno e poi appoggiò la schiena allo stipite <<  posso? >>.

Paige si girò e sorrise al ragazzo, << certo, vieni >>.

<< Ti ringrazio per la gentilezza, ma davvero vuoi che io dorma in un letto matrimoniale con Sam? >> scherzò Dean.

<< Questo hotel è completo per stanotte >> replicò Paige, sprimacciando i cuscini.

Dean ammirò la figura slanciata della ragazza, << se proprio devo dormire in un letto matrimoniale, preferirei essere in compagnia migliore >>.

Paige prese il cuscino che aveva appena sistemato e lo lanciò a Dean, che  prontamente afferrò con entrambe le mani.

Dean si avvicinò ai piedi del letto e lasciò cadere su di esso il cuscino.

<< Non ti ho ancora ringraziato per prima. Grazie per aver creduto in me, e grazie per aver insistito così tanto. Dicono che sono testarda >> disse Paige, con voce bassa ma dolce. Quelle parole erano davvero sentite.

<< Non riesco a spiegarmi il perché! >> commentò ironico Dean.

Paige era a soli pochi centimetri di distanza dal ragazzo. Gli prese teneramente una mano, e pareggiando l’altezza,  in punta di piedi, gli diede un bacio sulla guancia.

In quel momento la luce che filtrava attraverso le tende, si oscurò e al posto del sole apparse la tondeggiante luna piena.

<< Che è successo? >> domandò Dean.

<< Finalmente le cose devono essere tornare alla normalità >> intuì lei, << vado a sentire gli altri>>.

 Paige si girò, ma lui strinse la presa sulla mano e la costrinse a guardarlo negli occhi.

<< Quel giorno, quando eravamo ragazzi, me ne sono andato perché… >> cercò di chiarire Dean.

<< Non devi spiegarmi nulla, tranquillo, so che avevi le tue ragioni >>, lei gli lasciò la mano e uscì dalla stanza.

 

(Continua…)

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Capitolo 6
*** Un vecchio nemico ***


Premessa: per leggere la "seconda parte" della storia, che inizia con questo capitolo dovete tornare alle prime puntate della quarta serie di Supernatural, quando Dean torna dall'inferno. Mentre per Charmed siamo all'ultima puntata della sesta, quando il piccolo Chris sta per nascere... Buona lettura!

CAPITOLO 6 – UN VECCHIO NEMICO

Paige corse giù dalle scale di casa Halliwell per valutare con i suoi occhi che effettivamente tutto si fosse risolto.
Vide il fratello minore di Dean seduto sullo schienale della poltrona, e sua sorella Phoebe gli stava di fronte con il cellulare poggiato all’orecchio.
<<… Davvero, Leo?! È fantastico… arriviamo subito>>, disse la ragazza entusiasta.
<< Phoebe? >>, chiese Paige, curiosa di sapere se i suoi pensieri erano esatti.
<< Chris sta per nascere >>, le confermò la sorella.
<< Chris? Ma non era il ragazzo che poco fa…? >>, domandò incredulo Sam.
<< Oh è una lunga storia >>, disse Phoebe sfiorando la spalla del ragazzo.
<< Forza andiamo. Cosa aspettate? >>. Paige si era già precipitata all’ingresso. Finalmente una notizia buona.
<< Vi accompagniamo noi >>, pronunciò deciso Sam, senza prima chiedere al fratello se gli andava bene far salire le Halliwell sulla sua preziosa Impala.
<< C’è qualcosa che non va >>. Paige attirò l’attenzione, cercando di sbloccare la porta, <<è bloccata!>>.
In quello stesso istante un frastuono coprì le loro voci, insinuandosi in quella notte di luna piena.
Tutte le finestre furono coperte da grossi mattoni, e le Halliwell furono murate vive nella loro stessa casa.
<< No, non un’altra volta >>, urlò Phoebe al soffitto.
Paige corse nel salotto cercando una via di fuga, giusto in tempo per vedere sparire anche l’ultimo pezzo di cielo scuro come la pece. << Siamo in trappola >>, disse infine.
Nel frattempo dal piano superiore arrivò la voce di Dean: << Paige… Sammy >>.
<< Che diavolo sta succedendo? >>, chiese Sam, cercando di mantenere la calma.
Paige raggiunse le scale visto che Dean, non trovando risposta, continuava a gridare come uno svitato.
<< È opera del demone Barbas >>, spiegò Phoebe.
<< Dovevamo farlo fuori quando ne avevamo avuto l’occasione >>, commentò la sorella.
<< Dovete sapere che è uno dei demoni più potenti >>.
<< Non ci fa certo paura >>, pronunciò Dean, << cacciamo i demoni fin da bambini. Dove tenete le armi? >>.
<< Non dovresti prendere la cosa così alla leggera >>. Phoebe si diresse verso la cucina, senza dar troppo peso alle parole di quel cacciatore. Lei aveva già avuto a che fare con il demone della paura, talmente tante volte, che ormai aveva capito come affrontarlo. Ma quello non era la parte che le metteva più ansia. Sapeva benissimo che un essere umano, anche se preparato a ciò che stava per accadere, non sarebbe mai stato senza paura e Barbas se ne sarebbe nutrito fino all’ultima goccia della sua anima.
La sua più grande paura, da sempre, era quella di perdere le persona che amava. Dopo la morte di Prue, sua sorella maggiore, aveva pensato stupidamente che quel demone non le avrebbe più torto nemmeno un capello. Ma si sbagliava, c’erano così tante persone a cui teneva, che avrebbe potuto torturarla fino alla sua stessa morte, e forse anche oltre.
<< Non prendere tutte le cose che dice Dean alla lettera, Phoebe >>, intervenne Sam, << sta solo cercando di dire che ormai è da così tanto tempo che affrontiamo demoni che… >>.
<< So cosa vuole dire. Nemmeno noi siamo delle novelline. Cerco solo di mettervi in guardia. Barbas è il nostro più grande nemico, forse anche di più della sorgente. Ma questa volta saremo preparate… e anche voi. Dovete sapere che… >>.
Dean cadde a terra, tenendosi la testa fra le mani.
Paige si inginocchiò al suo fianco, << Dean, mi senti? Non lasciare che ti controlli… è Barbas che ti sta facendo questo >>.


( CONTINUA ... )

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