la leggenda degli Ereditari

di junika
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La profezia ***
Capitolo 2: *** Nuova generazione ***
Capitolo 3: *** Il male alle grandi manovre ***
Capitolo 4: *** Energie latenti ***
Capitolo 5: *** Il richiamo della chimera ***
Capitolo 6: *** Le terre remote ***
Capitolo 7: *** Combattente della luce ***
Capitolo 8: *** Contromosse ***
Capitolo 9: *** Una nuova missione ***



Capitolo 1
*** La profezia ***


La volpe a 9 code aveva distrutto il villaggio della Foglia quasi interamente: case, strade, tutto. La forza di quel demone era spaventosa e nulla fu risparmiato dalla sua potenza distruttrice.
Il quarto Hokage, Minato Namikaze, pensò in primo luogo di proteggere gli abitanti di Konoha. Essendo una capo di stato ciò rientrava fra le sue priorità.
La battaglia per sconfiggere la volpe fu cruenta, alcuni persero la vita, altri erano sopravvissuti ma conservavano il terrore di quell'esperienza.
Sotto la guida magistrale dell'Hokage, alla fine Kyuubi venne sconfitto e sigillato nel corpo di un bambino, Naruto.
Proprio quando sembrava che il pericolo fosse passato, un bagliore di luce accecante apparve sul villaggio, inglobando all'suo interno solamente il quarto Hokage.


Dopo un attimo di smarrimento, Minato si accorse di essere stato avvolto da quella strana luce ma rimase allibito nel momento in cui si presentò al suo cospetto un enorme drago di un blu particolarmente intenso, circondato da una forte aura di solennità.
Il combattimento con la volpe lo aveva affaticato non poco e ciò che gli succedeva attorno perdeva di significato, sfumava sotto i suoi occhi. La morte lo stava lentamente raggiungendo tuttavia riusciva a mantenere un' atteggiamento adatto ad un degno capo di stato, anteponendo il bene degli altri all'interesse personale.
Minato: “Chi sei tu? Lascia stare il mio villaggio o te ne pentirai! È vero che ora come ora non sono nelle condizioni ottimali per affrontarti, ma sappi che là fuori ci sono decine e decine di shinobi pronti , come il sottoscritto, a combattere per la loro libertà! ”
Drago: “Non abbiate timore di me, Minato. Io non sono un oppressore, non rappresento il male, non mi faccio portatore di oscurità. Il mio credo è la luce..... io combatto dalla parte del bene!”
Minato: “Credi davvero che voglia fidarmi di te? E se stessi cercando di incantarmi con le tue belle parole? Chi mi assicura la veridicità di ciò che vai dicendo?”
Drago: “Avete ragione, le chiedo perdono....Forse ho preteso la vostra attenzione e stima senza prima essermi reso noto a voi.....io sono il Drago-Oceano, un'entità suprema nonché eterna.
Secoli or sono mi battei al comando delle forze del bene....esattamente come voi pocanzi.
So che le mie parole le possono sembrare assurde, specialmente dopo quello che è avvenuto questa notte....ma credetemi....di me vi potete fidare.”
Minato: “Voglio darti una possibilità, sono magnanimo in fondo...allora, per quale motivo sei apparso? Cosa desideri?”
Drago: “È presto detto. Al tempo della epocale battaglia fra bene e male, che mi vedeva contro la crudeltà di Savraniwoodoo, signore della malvagità, questo era un territorio arido, privo di vita. Date le sue caratteristiche fu scelto come fronte di battaglia.”
Minato: “Dove vorresti arrivare, spiegami?”
Drago: “Questo conflitto ritornerà a far sentire i suoi echi molto presto......e sarà proprio qui che nasceranno gli “Ereditari”....”
Minato: “Ereditari? E chi sono?”


Namikaze non si era mai trovato in una situazione simile. Quella strana creatura dalle squame bluastre lo metteva in soggezione, scatenava in lui sentimenti contrastanti. E così, se da un lato voleva divincolarsi da quella presenza pressoché inquietante, da l'altro non ne era assolutamente in grado poiché ammirato dal suo parlare. Probabilmente, anche se faticava ad ammetterlo ma soprattutto a crederlo, l'entità a lui di fronte costituiva veramente l'essenza stessa del bene.
Drago: “Ora mi ascolti attentamente Minato Namikaze, quarto Hokage del villaggio della Foglia.....vi illustrerò la profezia: In un futuro oramai imminente, qui, dove si combatté per le sorti del mondo, nasceranno gli “Ereditari”, persone che acquisiranno parte del mio potere e, al momento opportuno, verranno chiamati per una missione, attua a salvare l'intero mondo....”
Minato: “Quindi vorresti farmi credere che alcuni degli appartenenti della generazione futura avranno il gravoso compito di salvare le sorti dell'umana stirpe? Come mai potranno dei ragazzini intraprendere una missione tanto pericolosa quanto improbabile?”
Drago: “Quando giungerà il tempo della prova, i miei antichi alleati si faranno vivi ed gli illumineranno sul loro destino di eroi ....le forze del male sono in agguato.... i 5 Ereditari costituiscono l'unica speranza di salvezza dell'umanità.
Non dimenticarlo, Minato Namikaze!”
Dette queste parole il Drago-Oceano cominciò lentamente a dissolversi finché non scomparve del tutto. Con lui sparì anche il bagliore accecante che lo aveva annunciato.


Minato rimase avvolto da quella luce per un periodo particolarmente lungo, tuttavia sembrava che ciò non fosse. Il tempo pareva essersi fermato o forse la causa di ciò risiedeva proprio in quell'entità suprema.
L'Hokage non rivelò mai a nessuno quella bizzarra storia che gli era stata predetta. Sebbene avesse ascoltato il Drago-Oceano dimostrando una certa ammirazione per il modo in cui si esprimeva, non credette ad una sola parola di tutto il suo discorso. Pensava addirittura che si fosse trattato di un'illusione dovuta allo sfiancante combattimento con la volpe o forse dovuta al fatto che di lì a poco sarebbe morto.
E fu proprio quello che avvenne. L'atto di sconfiggere il demone e sigillarlo nel corpo del figlio gli costò la vita.
Così la profezia del drago morì con il quarto Hokage e nessuno ne ebbe mai notizia.
Tuttavia l'entità suprema non mentiva: il male era in agguato davvero.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Nuova generazione ***


 

 

Iruka: “Ok ragazzi, fra non molto ci saranno gli esami per diventare Genin del villaggio della Foglia..... Voi siete le promesse del nostro glorioso paese, sarete tenuti a difendere Konoha da ogni attacco nemico, voi preserverete tutto il paese del fuoco dal male!”
Discorsi così erano ormai abituali nell'accademia ninja. Il maestro Iruka, quando incominciava con il proprio patriottismo acuto e per certi versi cronico, risultava praticamente impossibile da fermare.
Di fronte al suo monologo, una schiera di ragazzini, di età compresa fra i 12-13 anni, visibilmente annoiati poiché incapaci di comprendere ciò che il loro maestro tentava di dirgli.
Alcuni però, avrebbero inteso alla perfezione quelle parole data l'alta missione a cui erano inconsapevolmente destinati.
Fu una voce assai nota a bloccare la tortura collettiva:
Naruto: “Maestro Iruka, la prego, non potrebbe risparmiarci la solita lagna almeno per oggi...la scongiuro! Non credo di poter sopportare oltre!”
Sakura: “NARUTO!!!! STUPIDA TESTA QUADRA!!! COME OSI RIVOLGERTI IN QUEL MODO AD UN INSEGNATE!?!?!?!?”
Sasuke: “Lascialo perdere... tanto non ci arriverà mai da solo....è troppo stupido!”
Naruto: “EHI!!! MA CHI TI CREDI DI ESSERE TU? CHI TI DA L'AUTORITÀ DI INSULTARMI?!?!?”
Sakura e Ino:”Ohhhhhh.....Sasuke! Sei semplicemente fantastico! Hai uno stile ineguagliabile.... assolutamente mozzafiato!”.
E com’era inevitabile, l'ennesima contesa si percepiva nell'aria:
Ino: ”Ehi, fronte spaziosa, smetti di ripetere tutto quello che dico, ma soprattutto, non sbavare per il MIO Sasuke, sono stata chiara?”
Sakura: “COME? IL TUO SASUKE!?!?!? A parte il fatto che è MIO, cara “Maial-INO” e poi....sei tu che mi copi le battute, pappagallo dal becco a banana!”
Ino: “Scendi dal trespolo, cornacchia con i capelli rosa!”


Non passava giorno senza che le due ragazze non litigassero per un motivo o per un altro. Ogni scusa costituiva un ottimo pretesto al fine di insultarsi. Ma quell’Uchiha rappresentava la sorgente di tutte le loro contese ed è inutile sottolineare l'amore ossessivo che entrambe provavano nei confronti di quel ragazzo tanto scostante.
Shikamaru: ” Ragazzi, che noia....ma quando la finiscono di strillare? Non si può neanche dormire in santa pace......che seccatura!”
Choji: “Che vuoi farci Shikamaru...... ci tocca sopportare in silenzio..... hai idea di cosa potrebbero farti quelle pazze se t’intromettessi nella loro discussione?”
Kiba: “Non ne usciresti vivo...... io le lascerei stare... anche perché sto aspettando di vedere il sangue..... Forza dateci sotto con quei pugni!”
Shino: “-_-”
Choji: “Non ci resta che sorbirsi la cosa... meno male che mi sono attrezzato... e poi dicono che le patatine sono inutili!”
Hinata: “N-on dovrebbero comportarsi così..... b-isognerebbe risolvere la questione in m-aniera diplomatica......in fondo siamo p-ersone civili....”
Shikamaru: “Brava Hinata, va glielo a dire... senza rimanerci secca s'intende!”
Shino: “-_-”
Kiba: ”Dai così, stiamo entrando nel vivo del match....coraggio.... dimostratemi che sto assistendo ad un incontro di prim'ordine....”
Il maestro Iruka era pressoché impotente davanti ad un tale spettacolo quindi decise che la cosa migliore da fare fosse quella di darsela letteralmente a gambe, prima di essere coinvolto in modo grave in quelle dispute quotidiane.
Pensare che fra i giovani shinobi appena incontrati ci siano gli “Ereditari”, ovvero coloro cui verrà affidato il destino del mondo, non è molto rassicurante.
Data la fuga di Iruka, i giovani ninja si sentivano autorizzati a fare tutto ciò che volevano, se non per un piccolissimo particolare: all'interno dell'edificio giravano indisturbati anche i diplomati più grandi:
Tent ten: “Ma che cos....è da qui che viene tutto questo casino?”
Kiba: “Giudica tu..... vai con le percosse!”
Neji: “Cosa diavolo state facendo? Si può sapere? State cercando di infangare il buon nome dell'accademia, del villaggio, di tutto il paese e... ”
Sasuke: “....e quello della casata da cui provieni? Ascolta, vedi di darci un taglio..... non sei superiore solo perché vedi di più degli altri grazie ad un’abilità innata... tanto il migliore sono io!
Naruto: “Ma sentitelo! Alla faccia di essere pieni di sé stessi! Megalomane!”
Sakura e Ino: “COME LO HAI CHIAMATO?????? SE TI AZZARDI A RIPETERLO PASSERERAI DEI GROSSI GUAI, GARANTITO!”
Naruto: “AHHHHHHHHHHH! No, vi prego, sono troppo giovane per morire......e devo diventare Hokage! Io devo vivere!”
Rock lee: “Io non ci sto più capendo niente....qualcuno si degnerebbe di spiegare all'allievo
numero 1 del maestro Gai cosa sta succedendo? Cos'è un allenamento speciale- super-segreto a cui nessuno mi ha invitato?”
Hinata: “Ma n-o... c-osa vai a p-ensare....... è s-olamente un s-emplice l-itigio fra vecchie
a-miche..... ”
Ten ten: “Qui stanno muovendo le mani in maniera esagerata......cavolo, dovevate dirmelo prima, così vedevo la rissa dall'inizio....adesso come faccio a sapere chi è in vantaggio?”
Neji: “Ten ten, vergognati, ti abbassi al livello di questi pivelli?”
Naruto: “Pivello ci sarai tu, affetto-da-sindrome-da-destino-immutabile-cronico!”
Tutti: “EH?!?!?!?”
Rock lee: ”Andiamo Neji, rispetta la gioventù..... saranno anche pivelli ma per lo meno abbiamo la certezza che sono dieci mila volte più deboli dei sottoscritti... cioè noi tre”


Questa è la “Generazione futura”in cui il Drago-Oceano aveva riposto tutte le speranze di salvezza del mondo, ma forse sarà quest'ultimo a doversi salvare a loro.
I giovani shinobi che sono stati presentati sembrano qualsiasi cosa tranne che degli eroi.
Probabilmente il Drago dalle squame bluastre aveva fatto un grosso errore di valutazione. Secondo la profezia, i 5 famosi “Ereditari” sarebbero nati proprio lì a Konoha, 5 dei ninja della generazione “post-Minato” avrebbero avuto un appuntamento con il proprio destino.
Però in apparenza ciò non sembrava.
Mentre Naruto e compagni erano presi dal litigio interminabile di Sakura e Ino, nell’ombra, in quel preciso momento, un’entità oscura li stava osservando, o meglio li stava spiando.
Colui che agiva nel buio altri non era che uno dei più importanti rappresentanti del male, degli acerrimi nemici di quel Drago supremo ed eterno.
Se si trovava nel villaggio della Foglia, poteva esserci solamente un motivo: i tanto agognati “Ereditari”, gli eroi della profezia.

 

 

 

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Capitolo 3
*** Il male alle grandi manovre ***


Il losco figuro, che scrutava nell' ombra la vita di quei giovani ninja, altri non era che un demone.
Nel loro mondo avvolto dall'oscurità più assoluto, essi rispettavano una rigida gerarchia dove le autorità di spicco venivano rivestite da Savraniwoodoo, il demone supremo per eccellenza e dai 5 Dark lord, sottoposti nonché creazioni della stessa entità maligna.
Queste creature devono la loro fama all'indole malvagia che possiedono: il tradimento, la vendetta, l'ira, rispecchiano delle virtù indispensabili per un buon demone.
Tali sentimenti non venivano nutriti solo per coloro che si alleavano con le forze del bene, ma si manifestavano anche fra quelli al servizio del male.
L'unica regola in un mondo lasciato allo sbando prevedeva la propria sopravvivenza a discapito di tutto e di tutti.
Savraniwoodoo e i 5 Dark lord, essendo le massime autorità demoniache, non possono abbandonare questo mondo di dolore per sistemare i propri affari sulla Terra, dimora degli umani, della luce e del bene.
A tale proposito hanno alle loro dipendenze i cosiddetti “Priest” che si occupano di soddisfare i capricci di quelle creature tanto instabili.
Il losco figuro apparteneva a quest’ultima categoria, avendo ottenuto una certa importanza nel suo campo. Si poteva dire che lui fosse un essere oscuro dedito al male più di quanto potessero permetterlo i suoi limiti naturali.
Aveva sembianze umane, cosa assai strana ma non impossibile. Una figura maschile, con capelli viola portati a caschetto, occhi color ametista raramente visibili poiché spesso socchiusi e carichi di una malvagità intrinseca.
Indossava una camicia color beige stinto e dei pantaloni scuri in perfetta armonia con il paesaggio circostante. Portava dei guanti di una tonalità cinerea, scarpe dello stesso color beige stinto della camicia ed un grosso tascapane a tracolla.
Era avvolto in un ampio mantello scuro che copriva interamente le spalle.
Nella mano destra afferrava saldamente una staffa costituita da un lungo bastone di legno sulla cui sommità si collocava una gemma da un potente riflesso rosso.
Non stiamo parlando di uno sprovveduto qualsiasi, già il fatto di ricoprire la carica di “Priest” gli dava poteri e stima al di fuori dell'immaginabile nel regno dei demoni.
Lui solo poteva svolgere un compito tanto difficile quanto quello di scoprire l'identità degli “Ereditari” per tentare così di sovvertire le sorti del pianeta, ostacolando in ogni modo il bene e contemporaneamente assoggettare tutta l'umanità al male.
L'unico che avrebbe potuto senza alcun problema portare a termine un'impresa del genere rispondeva al nome di Zeross.
Data la natura onnisciente delle creature malvagie, gli bastò osservare per poco tempo i ragazzi di Konoha per individuare immediatamente i 5 “Ereditari” ed in veste di rappresentanti delle tenebre lui e i suoi fratelli demoni avrebbero dovuto intervenire al più presto, impedendo così alla luce di trionfare.
Ora Zeross sta raggiungendo la sede di un dei 5 Dark lord, Zellas, il suo superiore. Se il “Priest” desiderava fare una qualsiasi cosa sulla Terra, prima doveva essergli accordato il permesso da quella donna malefica.
Doveva farle rapporto riguardo le importanti informazioni che era astutamente riuscito a sottrarre ai buoni.
Arrivato dinnanzi alla sede, prese una porta che si apriva su tutta una serie infinita di cunicoli strettissimi e molto intricati. Il demone non li considerava più un ostacolo da tempo. Oramai la strada per la stanza in cui si trovava il suo capo la sapeva a memoria. Non servì tanto tempo prima di raggiungere la sala di Zellas e trovarsi faccia a faccia con lei.
Zellas, una creatura relativamente giovane, alta, dalla carnagione olivastra, dal corpo agile e snello. Occhi di ghiaccio e capelli di un colore indefinibile per gli esseri umani.
Indossava una lunga veste bianca, un controsenso considerando la sua natura.
Portava, inoltre, un'infinità di bracciali d'oro che avevano la particolarità di essere maledetti.
Di carattere crudele, meschino e irascibile come nella norma.
Siamo di fronte ad una serie di qualità del tutto normali per gli abitanti dell'oscurità.
Zellas: “Zeross, finalmente! Hai impiegato più del previsto e tu sai bene che detesto aspettare!”
Zeross: “Ti chiedo scusa, ma non è stato affatto un lavoro facile trovare quello stramaledetto villaggio....”- disse lui inchinandosi al cospetto della Dark Lord.
Zellas: “Non tirare fuori le solite scuse per giustificarti.....noi non possiamo permetterci nè errori nè ritardi nella situazione attuale.... Sai cosa è successo recentemente, no?”
Zerros: “Come potrei dimenticarmene.....le forze del bene si stanno prendendo gioco di noi, ci credono incapaci di reagire alle loro provocazioni.....ma ovviamente non sanno cosa abbiamo in serbo per loro!”
Zellas: “Sempre ammesso che qualcuno non mandi tutto a monte....il demone Supremo è stato chiaro: un solo passo falso e per noi Dark Lord è davvero la fine. Questo significa che se sprofondo io, sprofondi anche tu”
Zeross: “Ho inteso, mia signora”
Zellas: “Bravo....tornando ai nostri problemi, avevi un rapporto da farmi sulla tua missione di spionaggio....allora, i risultati?”
Zerross: “Come quel inutile Drago predisse, i 5 “Ereditari” sono nati e si trovano a Konoha.....mi è bastato un colpo d'occhio per capire chi sono i prescelti.... 3 ragazzi e 2 ragazze....”
Zellas: “Ottimo lavoro.....ma c'è una cosa che non mi è chiara: questi mocciosi in cui quel “Tutto squame” ha riposto tanta fiducia conoscono la magia? Sarebbe un grosso guaio se fossero in grado di utilizzarla!”
Zeross: “La loro conoscenza si limita alle tecniche ninja.....nessuna traccia di magia che possa nuocere a noi demoni”
Zellas: “Spera solo che non la imparino mai....altrimenti te ne riterrò responsabile, sono stata abbastanza chiara?”
Zeross: ”Chiarissima....”
Zellas: ”È stato un bene che quel Hokage...Minato Namikaze.... non abbia creduto minimamente al caro nemico Drago.....ci ha dato tutto il tempo necessario per organizzare la nostra crociata verso la luce e i deboli umani....Pace all' anima sua! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!”
Zeross: “Probabilmente LUI lo ha consigliato a dovere...dopotutto sue sono le redini di questo schifo di mondo!”
Zellas: “Esatto, mio fedele Zeross....Torna immediatamente a Konoha, controlla a vista i bambocci...guai a te se imparano a sfruttare il grande potere della magia!”
Zeross: “Farò in modo che ciò non avvenga”
Così il demone dagli occhi ametista si congedò dal proprio superiore e si avviò per tornare al villaggio della Foglia ed impedire con tutti i mezzi di cui disponeva che i futuri Genin capissero il loro destino di eroi.
Zellas lo osservava allontanarsi, sperando che il suo sottoposto compisse la missione a dovere ma per non pensarci su troppo decise di affogare tutto ciò che le frullava per la testa nell'alcol.
Entità tanto perverse trovavano la serenità perduta solamente mantenendo una condotta all'insegna dei vizi.
Il pericolo si avvicinava sempre di più.

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Capitolo 4
*** Energie latenti ***




La notizia seminò il panico fra i presenti. Certo, dato il progressivo avvicinarsi dell'esame per diventare Genin, una prova per testare le abilità aquisite se l'aspettavano, ma ciò che il maestro Iruka aveva in serbo per loro andava ben oltre il semplice concetto di “esercitazione”.
Naruto: “Maestro Iruka, non starà parlando seriamente....insomma, non abbiamo la stoffa per sostenere una prova simile...”
Kiba: “Ehi, parla per te, testa quadra, io sono tosto abbastanza per affrontare qualsiasi cosa!”
Rock lee: “Ecco.....lo sapevo....... i novellini cominciano già a montarsi la testa.....chissà dove andremo a finire....”
Sakura: “AH......PRIMA PIVELLI E ADESSO NOVELLINI! VIENI QUI A RIPETERLO SE NE HAI IL CORAGGIO.....VOGLIO VEDERE COSA DIRAI DOPO CHE AVRÒ RIEMPITO DI PUGNI QUELLA TUA FACCIA DA TRIGLIA!!!!”
Ten ten: “Però....la ragazza ha grinta da vendere...potrebbe essere una mia potenziale rivale.....”
Ino: “Non contarci troppo, armaiola dei miei sandali, solo e soltanto io posso essere la sua nemica con la N maiuscola!”
Ten ten: “COME MI HAI CHIAMATA?!?!?!? ADESSO VENGO LÌ E TI FACCIO PROVARE TUTTO IL MIO ARSENALE DI ARMI E TI ASSICURO CHE NON SARÁ UN' ESPERIENZA PIACEVOLE......”
Shikamaru: “Non ho parole.....qui si litiga dalla mattina alla sera......chi me lo fa fare di venire a scuola......quanta fatica per niente.....che gran seccatura.....svegliatemi quando le galline hanno finito....”
Sakura, Ten ten e Ino: “GALLINE A CHI?!?!?!? ”
Shino:“ Ho la netta impressione che il significato della parola “Silenzio” sia sconosciuto da queste parti....”
Kiba: “Oh.....finalmente qualcuno si è degnato di rivolgersi a noi comuni mortali.....è un evento unico!”
Shino: “Non cominciare a pavoneggiarti per metterti in mostra agli occhi di quelli più grandi. Sono stanco di sopportare i tuoi latrati”
Kiba: “Ma davvero? E sentiamo: se non la smetto cosa mi fai?”
Shino: ”Non credo che ti farebbe piacere saperlo”
Neji: “Tutto ciò dimostra quanto voi stupidi non potrete mai aspirare a diventare ninja degni di questo nome.....resterete per sempre un gruppo di irriducibili perdenti..... è destino”
Sasuke: “Modera il tono, signor. “Io sono Dio e gli altri rassomigliano a dei rifiuti davanti alla mia persona”.....sei una nullità esattamente come tutti quelli presenti nella stanza....escluso il sottoscritto. Il fatto di appartenere al clan Hyuga non significa niente....”
Choji: “Infatti.... e magari il primo nome che compare sulla lista dei perdenti è proprio Neji Hyuga!”
Naruto: “...il secondo è di sicuro Rock lee...anzi no.... MR:SOPRACIGLIA!!!!!!!!”
Hinata: ”R-agazzi, non è bello l-itigare....non si c-onclude mai n-ulla.....e s-empre meglio s-tare u-niti nei m-omenti di d-ifficoltà.....”


Ma nessuno sembrava aver percepito minimamente le sue parole. La situazione stava nuovamente degenerando, la tentazione di svignarsela era molto allettante ma questa volta Iruka non poteva darsela a gambe levate, non dopo quello che aveva detto ai suoi studenti.
Iruka: “SMETTETELA IMMEDIATMENTE!”-urlò Iruka e tutti si zittirono di colpo. Bisognava possedere delle doti particolari se si voleva farlo arrabbiare sul serio.
Iruka: “Come poco fa ho annunciato”-continuò lui- “ la vostra esercitazione si terrà nel luogo più pericoloso che gli annali della storia ricordino, ovvero La foresta della Morte”.
Il terrore era chiaramente leggibile negli occhi dei presenti.
Iruka: “E non è tutto, a supervisionarvi ci saranno due Jonin di grandissima esperienza...sto parlando di Anko Mitarashi ed Ibiki Morino”.
Nell'aula dell'accademia ninja calò un silenzio strano, nulla a che vedere con quello invocato da Shino durante la lite generale. La paura era palpabile all'interno della stanza, nessuno si azzardava a fiatare. I nomi di quei due echeggiarono nelle menti dei giovani shinobi al tal punto da fargli gelare il sangue nelle vene. Condizione, che ovviamente, non prometteva nulla di buono.
Secondo alcuni, l'ipotesi che tale prova e la scelta degli esaminatori fossero stati concepiti come una sorta di “vendetta suprema” da parte del maestro Iruka non si poteva di certo escludere.
All'esterno dell'edificio, rigorosamente nell'ombra, qualcuno sogghignava, divertito dalla situazione in cui i “cari” Ereditari erano incappati. La foresta della morte si sarebbe trasformata nel parco giochi perfetto per un “Priest” del suo calibro. Si trattava solamente di scegliere la modalità più interessante per rendere la vita impossibile a quei 5 disgraziati.


Giunto il giorno della prova, i 12 di Konoha si trovavano schierati di fronte alla recinzione metallica che circonda la Foresta della Morte per tutto il suo perimetro.
Non si sa con precisione in che modo (forse corrompendo il maestro Gai con l'elisir della giovinezza) ma anche Ten ten, Neji e Rock lee furono costretti a partecipare all'esercitazione/punizione.
Gli animi dei giovani si raggelarono all'istante quando davanti al cancello d'entrata comparvero i peggiori incubi di ogni piccolo ed indifeso studente dell'accademia ninja: Anko e Ibiki.
I due tizi squadrarono dall'alto al basso Naruto e compagni, poi si inoltrarono nella foresta senza dire una parola. Non servì alcun cenno per far smuovere i ragazzi: la paura che quei due riuscivano ad incutere parlava per loro.
Aveva così iniziò l'esercitazione in preparazione all'esame per diventare Genin.
La reazione dei giovani ninja alla vista dei Jonin divertì molto un osservatore che era ben nascosto nella fitta boscaglia. Basta veramente poco per far ridere un demone a patto che le vittime siano umani.


Zeross concentrò la propria attenzione sui 5 della profezia: sapeva perfettamente chi erano e doveva assolutamente accertarsi che non apprendessero la magia. Niente doveva indurli a utilizzarla, o a pensare di poterla praticare in qualche modo. Non dovevano, per nessuna ragione, rendersi conto delle proprie potenzialità latenti.
Le conseguenze sarebbero risultate delle più semplici: con gli “Ereditari” fuori dalla partita, il Drago-Oceano avrebbe perso, per la gioia dei demoni ma soprattutto di Lui.
La prova, basata un una gara di sopravvivenza a squadre stava diventando, a detta del demone, una noia mortale. Questo spinse il “Priest” a movimentare l'esercitazione: grazie alla sua staffa evocò dal nulla alcuni troll, creature molto stupide dotate tuttavia di una forza straordinaria.
Come se non bastasse essi posssegono un'altra particolarità che li rendono degli avversari davvero temibili: hanno la capacità di rigenerare le ferile all'istante.
Per quanto uno shinobi sia potente non gli converrebbe mai sottovalutare tali creature, senza dimenticarci che nessun ninja della Foglia, prima di allora, ne aveva mai affrontato uno.
Zeross: “Ok, branco di babbei, ora ascoltatemi......devo affidarvi una missione importante, spero che sapiate compierla al meglio....”
I troll lo guardavano con una smorfia di innegabile stupidità sul volto.
Zeross: “Attaccate tutti gli esseri umani che vi capitano a tiro....indistintamente....voglio proprio vedere se riusciranno a sconfiggervi o se per lo meno sapranno farmi divertire.....Adesso sì che la cosa comincia a farsi interessante....”
Quelle creature lo fissavano imperterrite, sembrava che non avessero inteso neanche una sola parola di ciò che il demone aveva comunicato loro.
Zeross: “Nessuna pietà, mi raccomando.....il Drago-Oceano dice che i 5 Ereditari salveranno il mondo ma prima devono avere le forze per farlo.....cosa assai improbabile.”
Date le ultime direttive i troll barcollarono via più confusi che mai.
Zeross: “...E mentre loro fanno il lavoro sporco per il sottoscritto, credo proprio che mi gusterò la disfatta degli Ereditari standomene comodamente seduto qui...”
Si appollaiò su uno deigli alberi secolari che lo circondavano e con un sorrisetto maligno stampato in faccia, assaporava già il successo della missione affidatagli
Zeross: ”Chissà su cosa ricadrà la volontà di LUI.....bene o male?”

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Capitolo 5
*** Il richiamo della chimera ***




Il gruppo formato da Naruto, Sasuke e Sakura fu il primo ad avventurarsi nel fitto di quella foresta intricatissima, guidati per loro sfortuna dall'inguaribile sbruffoneria del biondino.
Gli altri due componenti della squadra avevano provato con qualunque mezzo a raddrizzargli quella “testa quadra”, ma immancabilmente ogni tentativo si trasformava automaticamente in un fallimento.
Grazie allo spiccatissimo senso dell'orientamento di Naruto, i tre si persero nei meandri di quel luogo impervio.
Sakura: “Bravo Naruto, complimenti! Per colpa tua ci siamo persi qua dentro e chissà se ne usciremo vivi!”
Naruto: “Dai Sakura....a tutti capita di sbagliare....”
Sasuke: “Non al sottoscritto...”
Naruto: “Cosa vorresti dire con questo?!?!?!?!”
Sasuke: “Prova ad arrivarci da solo....se ne sei capace, s'intende....”
La discussione non potè proseguire oltre. Improvvisamente la terra cominciò a tremare ma non si trattava di un terremoto. Erano dei passi.


I tre ragazzi si voltarono verso il punto dove essi sembravano provenire e nel giro di pochi minuti una figura di dimensioni colossali apparve davanti ai loro occhi.
Un essere mai visto prima, un enorme mostro dalla pelle bluastra, spaventoso, con un solo grande occhio centrale e un corno ricurvo sulla testa.
Pareva che indossasse degli stracci verdognoli e nella mano sinistra afferrava un'immensa clava.
Sfoggiò una smorfia tanto terrificante che persino la proverbiale arroganza di Sasuke scomparve nel nulla.
Quello che si trovavano di fronte era un troll, ma questo non lo potevano sapere.
“Ma cos'è”- pensarono all'unisono i tre ninja
Il mostro, senza farsi pregare più di tanto, partì subito all'attacco. La loro stupidità è pari alla loro brutalità.
L'Uchiha decise si raccogliere la sfida lanciatagli da quell'essere, dato che le sue fattezze lo disgustavano non poco. Allora prese uno shuriken gigante e si affrettò ad attivare lo Sharingan, tuttavia il troll lo battè sul tempo. Senza nemmeno accorgersene ricevette un colpo ben piazzato che lo scaraventò qualche metro più in là. Uno come lui non avrebbe mai potuto sopportare una simile umiliazione.
Naruto e Sakura, impietriti, osservavano la scena pur sapendo che dovevano aiutarlo. La paura bloccava la loro volontà.
Il troll, da parte sua, non aspettò di certo un invito scritto per attaccare due bersagli tanto facili da centrare e così si diresse verso i due ninja mentre il moro gli stava correndo incontro, pronto al contrattacco. A quel punto anche Naruto voleva essere della partita e dopo aver creato centinaia di copie tramite la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo, si avventò sul mostro. Il tentativo fu vanificato all'istante: gli bastò semplicemente roteare quella grossa clava per distruggere ogni singola copia nel giro di un secondo e colpire in pieno l'Uzumaki.
La sorpresa peggiore tuttavia la ebbero nel momento in cui scoprirono il segreto di quella creatura sconosciuta.


Se pur con grandissima difficoltà, Naruto era riuscito a conficcare un kunai nel braccio sinistro del troll, prima di schiantarsi a terra sotto i colpi di quell'arma micidiale.
La flebile possibilità di averlo ferito scomparve in un attimo dall'espressione soddisfatta del biondino. Videro che la ferita procuratagli tanto faticosamente si stava lentamente rimarginando.
Un'amara sorpresa che testimoniava la sua invulnerabilità.
“Non è possibile.... ma da dove è saltato fuori?”- pensò Sasuke
“Questo è un mostro....come faremo a batterlo?”- pensò Naruto
“È la fine....”- ......sospirò Sakura. Ed inevitabilmente svenne.
Messa al sicuro la ragazza, Naruto e Sasuke si prepararono dunque ad un duello faccia a faccia con quella mostruosità.
L'Uchiha si diresse a tutta velocità verso il troll, poi compose dei sigilli e utilizzò la Tecnica della Palla di fuoco Suprema, nella speranza che almeno il fuoco potesse nuocergli.
Gli attacchi a loro disposizione parevano non fargli né caldo né freddo. Anzi, mentre ardeva fra le fiamme sembrava divertito da ciò che gli stava succedendo intorno.
Mai risate furono più false. Appena le fiamme cominciarono a spegnersi, quello partì nuovamente alla carica, volendo colpire i propri bersagli alla cieca, consapevole detentore di un'inaudita potenza.
Ben presto si alzò un'intenso polverone nella zona. I giovani shinobi erano ridotti piuttosto male e privi di sensi.
Quando il troll stava per andarsene, Naruto riuscì a rialzarsi raccogliendo le ultime forze che gli rimanevano.
“Che disastro”- disse sottovoce il biondino mentre contemplava la distruzione circostante. “Ho lasciato campo libero a quell'essere....non ho mosso neanche un dito per fermarlo....ed io sarei colui che dovrebbe diventare un capo villaggio......Ma che Hokage sarei se non riesco nemmeno a proteggere i miei amici!”.


Ed eccola, l'illuminazione. Una parola dal significato ben preciso, un termine per il quale era disposto a rischiare la vita, l'elemento fondamentale del suo credo ninja.
Così decise di rendersi artefice della fine del mostro, giocandosi il tutto per tutto se lo avesse ritenuto necessario.
Naruto: “Ehi, tu, mostro.....Non so da dove vieni né che cosa vuoi da noi, ma una cosa è sicura....non uscirai vivo dallo scontro......sappilo....nessuno se la cava facilmente dopo aver fatto del male ai miei amici........CERCA DI NON DIMENTICARTELO!!!!”
In quel momento l'animo di Naruto fu pervaso dalla rabbia, una rabbia così intensa da sbloccare qualcosa dentro di lui. Il ragazzo fu circondato da un alone di un rosso particolarmente intenso, quasi accecante. Tuttavia non si trattava della Volpe a 9 code, come sarebbe normale pensare.
La forza in questione risultava essere di tutt'altra natura.
L'aspetto del ragazzo stava gradualmente cambiando: gli occhi assunsero un colore tendente al nero mentre la pelle divenne grigia come le rocce, o meglio, la sua pelle si tramutò proprio in roccia. Solo i suoi capelli non erano mutati.
Persino il troll se ne era accorto: senza rendersene conto il ninja stava richiamando i propri poteri magici.
Se ne deduce un'univoca conclusione: Naruto Uzumaki è uno dei cinque “Ereditari”.


Nonostante non fosse mimimanmente consapevole della trasformazione subita, Naruto si lanciò all'attacco, notando dei cambiamenti considerevoli nel suo stile di combattimento.
Il troll, per liberarsi della palese minaccia che ora il ragazzo rappresentava, si scagliò contro di lui con la sua clava. Il colpo, tuttavia, non andò a segno. Naruto riuscì a fermarlo utilizzando solamente un dito.
Fatto ciò, spiccò un salto e con una serie di calci cercò di indebolire il nemico il più possibile.
Il mostro non si dava per vinto, cercando di assestargli un attacco letale e definitivo.
L'impresa era pressoché impossibile, dato che la velocità del ragazzo era quadruplicata dopo la metamorfosi.
Solo allora, il giovane shinobi si rese realmente conto di che cosa gli fosse successo: di umano gli erano rimasti solamente sentimenti ed ideali, mentre per il resto pareva più simile ad un demone. Aveva acquisito abilità straodinarie ma non capiva cosa fosse diventato.
Il troll, terrorizzato dalla potenza dell'avversario, sapeva fin troppo bene quale essere gli era sfortunatamente capitato di affrontare: non avrebbe mai pensato che quel ragazzino sarebbe stato in grado di trasformarsi in una Chimera.
Il combattimento andò avanti per un bel po', ma non poteva di certo durare in eterno. Quel mostro doveva possedere un punto debole, il problema consisteva nello scoprirlo.
Naruto osservò l'orribile creatura per qualche secondo, poi, all'improvviso, vide che nella sua mano destra si formarono tre piccole sfera di energia bianchissima, quasi trasparente.
Non sapeva come avesse fatto a farle comparire, ciò nonostante decise, consigliato dal suo istinto, gli avventarsi con esse contro il corno ricurvo del troll, l'unico punto che nessuno dei presenti era stato in grado di raggiungere.
Evidentemente quello costituiva il fulcro del potere di quell'essere. Probabilmente si trattava anche del suo punto debole.


L'intuizione fu quanto mai azzeccata: a contatto con le sfere il corno del mostro si frantumò, il corpo monumentale del mostro si riempì di una quantità infinita di piaghe, che lo costringevano a contorcersi dal dolore.
Lo scontro ebbe fine con un'esplosione provocata da una carta-bomba legata da un kunai. Il ninja non avrebbe potuto sbaagliare il bersaglio. E fu proprio grazie a questa esplosione che il troll venne definitivamente sconfitto.
La scena della schiacciante vittoria di “testa quadra”, ma soprattutto la trasformazione, disegnarono sul volto del giovane Uchiha, che assistette a tutta la scena una volta ripresosi, un'espressione di incredulità mista a terrore.
Aveva gli occhi spalancati: possibile che quello che aveva visto combattere poco prima fosse il Naruto Uzumaki che conosceva.
Quasi stentava a crederlo.

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Capitolo 6
*** Le terre remote ***




Il tempo del risveglio era giunto, quella battaglia epocale che avrebbe deciso le sorti del mondo ormai si avvicinava giorno dopo giorno. Il Drago Oceano, di lì a poco, si sarebbe nuovamente manifestato agli occhi degli uomini. L'ultima sua apparizione risale al tempo in cui Minato Namikaze camminava ancora fra i vivi.
Non poteva di certo permettersi di perdersi nei meandri del passato, non ora. Percepiva chiaramente un potere intenso, seppur lontano......uno degli “Ereditari” aveva conosciuto il proprio potere e i rimanenti si sarebbero anch'essi rivelati a breve.
Quegli esseri sospesi fra luce e oscurità, che si allearono con il Drago e collaborarono alla sconfitta della controparte demoniaca, sarebbero tornati a combattere per le forze del bene....
Andavano convocati immediatamente.

Una notte di luna piena avvolgeva sotto il suo manto oscuro un piccolo villaggio nelle montagne di Kataart. Là, in una locanda, una giovane maga dai capelli rossi navigava beata nei suoi dolci sogni, fino a quando un qualcosa si insinuò nella sua mente......

Rina: ”Uh? EHI!!! Dove sono? Dove mi trovo? C'è qualcuno qui?”
Drago Oceano: “.....Rina Inverse......”
Rina: “Chi sei? Che vuoi fa me? Fatti vedere!!!”
Dalle tenebre nelle quali si ritrovò catapultata comparve la figura maestosa del Drago Oceano, l'incarnazione pura del bene.
Rina: “Ceiphied!”
Drago Oceano: “Vedo con piacere, che nonostante sia passato diverso tempo, il mio nome riecheggia nella tua memoria, Rina Inverse”
Rina: “Ceiphied.......che diavolo ci fai nei miei sogni?!?!??! Una ragazza giovane e carina come me ha bisogno di riposare se vuole rimanere bella e affascinante!”
Drago Oceano: “Nemmeno gli anni possono cambiare il carattere delle persone.....ero perfettamente consapevole di come avresti reagito......tuttavia.....ora abbia problemi più urgenti su i quali discorrere....”
Rina: “E cosa ci sarebbe di più importante del mio riposo?”
Drago Oceano: “La salvezza del mondo e dell'umana stirpe, la speranza delle genti di non assistere alla sanguinosa e continua guerra fra bene e male.....gli occhi degli uomini non possiedono le facoltà per osservare tali atrocità senza subire conseguenze.....”
Rina: “Ok,ok, ok ho capito.....dimmi dove vuoi andare a parare!”
Drago Oceano: “Un nuovo conflitto è alle porte.....Savraniwoodoo si sta preparando ad invadere il regno della luce, la terra sulla quale l'umanità è nata, crescita e deve continuare a vivere corre un serio pericolo.”
Rina: “Che cosa hai in mente? Perchè ho la sensazione che mi coivolgerai in questa storia?”
Drago Oceano: “I demoni stanno cercando di indebollirmi ostacolando i miei alleati in tutti i modi a loro disposizione.....come tu sai, dopo il mio ritorno dal Mare del Caos, sono rientrato in possesso della mia completezza, ma i miei poteri questa volta non bastano da soli affinchè il bene trionfi.... Quellle malsane creature sono sulla Terra, alla ricerca dei 5 “Ereditari”, le nuove speranze per la salvezza del nostro mondo...”
Rina: “Ereditari? Intendi quegli Ereditari....cioè i discendenti di quegli Ereditari...”
Drago Oceano: “Precisamente”
Rina: “Ti rendi conto che quello che mi hai appena detto rasenta la follia? Insomma, sono passati 5000 anni! Non dovresti sprecare la tua indulgenza con delle anime tanto infami”
Drago Oceano: “Non posso negare che esse siano per me una continua ossessione... da allora molte generazioni si sono succedute ed ora il momento per i discedenti di riscattare gli antenati è finalmente giunto.... con la vittoria del bene sul male anche le mie pene scompariranno”
Rina: “Sei libero di crederci, se la cosa ti fa stare meglio”
Drago Oceano: “Rina Inverse, ho una missione da affidarti......ma bada bene con ci sarà alcun compenso in denaro....”
Rina (Pensiero): “Lo sapevo che da qualche parte c'era la fregatuara!”
Drago Oceano: ”Tu e i tuoi compagni di viaggio vi recherete verso le Terre Remote alla ricerca degli “Ereditari”.....spetterà a voi il compito di addestrarli adeguatamente per lo scontro futuro....li affido nelle vostre mani.....ripongo in voi le migliori speranze.....”
Rina: “Ehi, aspetta, fermo! Non puoi piantarmi in asso così....ehi, Ceiphied, Ceiphied! Dammi una sola buona ragione per cui io ti debba aiutare....”
Drago Oceano: “io credo in voi.....”
Fu dicendo queste parole che il maestoso rettile azzurro scomparve nell'oscurità, lasciando la giovane maga al centro di quelle tenebre che a poco a poco la stavano sopraffando.

Rina si svegliò di colpo, l'incubo era finito. Ma ad essere sinceri quello non era un'incubo: si trattava di una visione alla quale non sapeva se credere o meno.
Il sole inizia lentamnete a sorgere nelle montagne di Kataart, un altro giorno incominciava e molto probabilmente anche una nuova avventura.
Rina (pensiero): “Le Terre Remote....ne ho già sentito parlare, in passato furono vittima di diverse sciagure provocate da conflitti sanguinosi e continue comparse di demoni potentissimi.... comunque vadano le cose, mi ritrovo semprer dalla parte dei buoni.....non perdiamo tempo in considerazioni inutili, devo radunare gli altri per decidere come procedere.......questa potrebbe rappresentare la battaglia più pericolosa di tutte......dovremmo stare molto attenti!”

 

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Capitolo 7
*** Combattente della luce ***




“Che seccatura!”- sbottò improvvisamente Shikamaru - “quest' esercitazione si sta trasformando in una noia mortale!”
Ino: “Possibile che tu ti debba lamentare per qualsiasi cosa!”
Choji. “Ma infatti non si sta lamentando... sta solo esprimendo la propria opinione”
Ino: “Non ti ci mettere annche tu a difenderlo!”
Shikamaru: “Che problema hai?”
Ino: “Perchè, secondo te io ho un problema?!?!? Eh!?!?!?”
Choji: “Sì, e anche molto grande.....”
Ino: “Riflettete, la mia vita è un totale inferno per colpa di quella “Fronte spaziosa” di Sakura Haruno! E come se non bastasse mi ritrovo in squadra con due imbranati patentati, bloccata in uno schifo di foresta...ditemi cosa potrebbe esserci di peggio?!?!?!?
Shikamaru: “Che si presentasse un nemico senza scupoli, pronto ad eliminarci senza alcuna pietà”
Choji. “Andiamo amico, la tua visione è troppo pessimistica....vedrai non ci succedera nulla di male.....dopotutto si tratta sempre di un'esercitazione.....”
In fin dei conti Choji aveva ragione, tuttavia l'affermazione precedente di Shikamaru suonava quasi come una previsione futura. Infatti il nemico non tardò a farsi vivo.
Regnava un'insolita calma in quel luogo, una calma per niente rassicurante, dominata da un opprimente silenzio. Stava per succedere qualcosa, Shikamaru se lo sentiva, aveva la palpabile percezione di essere osservato dalla morte stessa tale era l'atmosfera venutasi a creare.
Qualcosa si avvicina, lentamente, avanzava sempre di più verso l' obbiettivo come il predatore fa con le proprie prede.
Sperava vivamente di essere diventato tutto d'un tratto paranoico, quella consapevolezza di pericolo imminente era davvero troppo pressante per rivelarsi “falsa”
Un sibillò spezzò l'aria, interrompendo così il terrificante silenzio. Il membro del clan Nara doveva intervenire alla svelta.
Shikamaru: ”CHOJI, SCANSATI, PRESTO!!!!!!”
Ino: “Si può sapere che c'è adesso!?!?!”
Choji: “Ma cos...”
Il ragazzo fece a malapena in tempo a salvare l'amico. Un solo attimo in più e un enorme boomerang avrebbe messo la parola fine alla vita di Choji Achimiki.
Choji: “Ma cosa cavolo era quello!?!?”
Shikamaru: “Non ditemi che non vi siete accorti di nulla””
Ino: “Accorgerci di che cosa?”
Shikamaru: “Gente, prepariamoci a combattere, abbiamo compagnia!”

Qualche istante dopo un'autentica mostrusosità si parò loro davanti: un troll dalla pelle blu scura , temibile per la sua imponenza.
L'essere scrutò con macrabo interesse i componenti del Team 10, forse conscio di quegli occhi rosso sangue e dei proprio ghigno sinistro capace di incutere terrore a chiunque.
Nella mano destra il mostro dalla pelle bluastra impugnava saldamente un boomeraang, lo stesso che poco prima stava per colpire Choji.
Per i ragazzi era impossibile reagire, eppure dovevano fare qualcosa, rischiavano seriamente la vita.
“Avanti Shikamaru, pensa, pensa”- disse fra sè e sè - ”dov'è il tuo ingegno quando ce ne davvero bisogno? Serve un piano o non ne usciremo vivi! Cosa posso fare?!?!? C'è poco tempo....”
Choji: “Shikamaru, ti prego, dimmi che hai la situazione sotto controllo e che questo è soltanto un brutto incubo....”
Ino: “Certo, come no, solo un brutto sogno.... Apri gli occhi, quel “coso” ti ha quasi spedito all'altro mondo!!!”
Choji: “Che cosa vuoi dire?”- le chiese titubante lui
Ino: “Mi sembra ovvio.....o se ne va con le proprie gambe oppure....”
Shikamaru: ”Ferma, Ino, non puoi permetterti di fare mosse azzardate.....possibile che non ti rendi conto del pericolo che corriamo? Ci serve un piano per sconfiggerlo, altrimenti saremmo spacciati!”
Ino: “E tu credi che un mostro della sua stazza aspetterà che tu abbia elaborato un piano decente prima di decidersi ad attaccare?”
Choji: “Potremmo sempre scappare ed avvertire gli esaminatori....”
Ino: “E IO DOVREI COPRIRMI DI RIDICOLO DAVANTI A SAKURA!!!!! TE LO PUOI SCORDARE, NOI NON SCAPPIAMO DA NESSUNA PARTE!!! E SICCOME VOI FATE PARTE DEL MIO TEAM, SIETE TENUTI A ESEGUIRE ALL' ISTANTE I MIEI ORDINI, SONO STATA ABBASSANZA CHIARA?!?!?!?”
Shikamaru e Choji rimasero senza parole. L'ego della Yamanaka era fuori misura così come il suo orgoglio. Un atteggiamento simile avrebbe di certo fatto saltare i nervi a chiunque, ma se proprio bisognava esssere onesti, la biondina non aveva tutti i torti.

Nelle condizioni attuali ogni secondo determinava la vittoria o la sconfitta dei tre, e il moro di casa Nara non poteva permettersi di elaborare una strategia basata sulla fretta e su desiderio ossessivo di mettere in salvo se stesso, il suo migliore amico e la buona petulante. Doveva studiare a fondo l'avversario se voleva soppravivere e non buttarsi a capofitto nello scontro, incoscamente, soltanto per la paura di ciò che non si conosce. L'altra alternativa, scappare.
Una soluzione non adatta per degli adolescenti che aspirano a diventare Genin: un vero ninja combatte per ciò in cui crede, ma sopprattutto vvive per debellare il male dal mondo, in qualunque forma esso si presenti. E quella creatura ignota era circondata da un' aura di pura malvagità.
Se fossero scappati e avessero raccontato tutto agli esaminatori....beh...la loro carriera ninja sarebbe finita sul nascere. Tutti gli avrebbero considerati dei vigliacci a vita.
Non si intravedevano altre possibilità: avrebbero dovuto combattere.
L'intero team non ebbe nemmeno il tempo di prendere coscienza sul da farsi che il gigantesco troll brandì in aria il possente boomeraang e lo scagliò nuovamente contro i ragazzi.
Ino, decisa come non mai a passare direttamente all'azione, di diresse contro l'oggetto appena scagliato, con un balzo evitò l'arma e mentre rimase a mezz'aria lanciò alcuni shuriken in direzione del mostro. Tuttavia nell'effettuare il suo asssalto la ragazza ebbe due brutte sorprese: la prima fu scoprire la totale inutilità delle armi da taglio sull'essere data la sua capacità di rigenerarsi. La seconda fu dimenticare la peculiarità dei boomeran, ovvero l'eventualità che questi oggrtti tanto particolari possono tornare indietro.
Ino venne colpita in pieno proprio mentre l'arma ritornava dal legittimo proprietario. Una smorfia di incredulità mista a rabbia si dipinse sui volti di Shikamaru e Chioji.
Per molti interminabili minuti la giovane non diede segni di vita.
“Non è possibile, quel maledetto può rigenerasi......sarà praticamente impossibile batterlo senza una buona strategia”- disse Choji
“Dovremmo farne a meno, oserei dire che ci toccherà improvvisare”- sottolineò Shikamaru con un tono di finto sarcasmo.
Choji: “Ma Shikamaru....”
Shikamaru: “O la va la spacca!”
Dopo un fugace sguardo d'intesa, i due ragazzi si buttarono direttamente nella mischia, senza un solido piano alle spalle, ma con una sola consapevolezza: mantenere unita la squadra. Ora come ora l'unica cosa davvero importante era senza ombra di dubbio il loro team. Doveva rimanere unito, loro dovevano rimanere uniti, ad ogni costo. Svariate volte si avventarono su quella creatura con la Tecnica dell'Espanzione e la Tecnica del Controllo dell'Ombra ma immancabilmente venivano scaraventati al suolo, incapaci di danneggiarlo in maniera effettiva.
L'essere provava una sorta di piacere nel vedere come degli schiocchi umani tentassero invano di contrastarlo. Si sentiva potente mentre i suoi avversari strisciavano sfiniti ai suoi piedi. Forse non c'era più niente da fare, non valeva nemmeno più la pena di rialzarsi e combattere. Privi di speranza e forza di volontà, i due valorosi ragazzi persero definitivamente i sensi.

Ino aveva assistito a tutta la scena non potendo intervenire in nessun modo. Dopo lo scontro aereo con il dannattissimo boomeraang, cadde rovinosamente a terra, slogandosi in maniera non troppo lieve la caviglia.
Solamente quando rinvenne potè accertarsi appieno di quanto fosse successo.
Rialzarsi per lei era pressochè impossibile e utillzzare le proprie tecniche ninja praticamente inutile: la Tecnica del Capovolgimento Spirituale non sarebbe stata efficacie senza il supporto delle tecniche dell'ombra di Shikamaru.
Aveva forse altra scelta? Se non interveniva subito sarebbe stata la fine per tutti. Ma nelle sue condizioni attuali non era certa di poter salvare qualcuno. Intanto il mostro si avvicinava, le avrebbe dato il colpo di grazia e non avrebbe potuto difendersi.
Ma Ino voleva vivere. Troppo giovane e carina per morire, non poteva per nessuna ragione al mondo lasciare che l'odiata Sakura Haruno avesse campo libero con il suo Sasuke.
Se solo avesse un briciolo di chakra in più e la caviglia non gli pulsasse dal dolore, forse, potrebbe ribaltare le sorti del combattimento.
E fu proprio in quel clima di latente disperazione che la sua unicasperanza di salvezza, quell'ultimo kunai che impugnava sbaldamente fra le mani, cominciò a brillare di una luce dorata.
Tale fenomeno durò pochi attimi e al termine, il kunai si era trasformato in una spadadi medie dimensioni, lunga e sottile. L'elsa presentava un colore scuro senza alcun motivo di decorazione mentre la lama era costituita dalla stessa luce dorata di poco prima.
Alla vista dell'arma sul volto del troll comparve una smorfia di terrore, la ragazza oramai aveva le idee chiare:
Ino: “Allora questa spada ti spaventa, non è così? Buono a sapersi perchè sarà proprio la cosa che temi di più a finirti!”
facendosi leva con l'arma, sirialzò in piedi barcollante, con le energiee il il chakra che le rimaneva avrebbe avutoun unica occasione per mettere la parola finea quell'incubo.
Corse incotro al mostro come meglio poteva, la caviglia non ne voleva sapere di farle male. Poi si avventò sull'essere colpendolo al cuore. Successivamente diversi fasci di luce attraversarono il corpo della creatura finchè quest'ultima non si dissolse nel nulla.
 

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Capitolo 8
*** Contromosse ***




Zeross: “Allora” - disse saccente Zeross guardando il cielo- “ti dispiace spiegarmi a che gioco stai giocando? O è chiedere troppo? Certo che la continua guerra fra bene e male ti diverte parecchio visto e considerato che non c'è ancora un vincitore assoluto. Un giorno appoggi la causa di noi demoni, l'atro aiuti Ceiphied e la sua combricola e l'altro ancora permetti che gli “Eraditari” si risveglino...Zellas vorrà la mia testa per questo, sappilo!”

Mentre Zeross sfogava la propria rabbia verso un qualcosa (o meglio qualcuno) a noi per ora ignoto, nel regno del demoni, il potente Savraniwoodoo aveva convocato tutti e 5 i Dark Lord con lo scopo di verificare l'effettiva riuscita del loro piano ai danni degli umani e delle forze del bene. Le sei entità maligne più potenti in assoluto si erano riunita in un'enorme stanza ricavata dalla pietra, conosciuta come “Altare del diavolo” dove al centro sorgeva un bracciere in marmo nero. Al suo interno ardeva un'immensa fiamma nera e viola, capace di intimorire gli stessi demoni.
I Dark Lord si posizionarono attorno a quest'ultima, pronti ad ascoltare il loro signore e creatore.
Savraniwoodoo: “ZELLAS!”- tuonò il demone supremo.
In quello stesso istante due occhi rosso sangue si aprirono fra quelle fiamme sinistre, palese manifestazione della potentissima entità.
Savraniwoodoo: “Zellas, cosa sta combinando il tuo dannato Priest?”- chiese perentorio
Zellas: “Maestro Savraniwoodoo, non so come sia potuta giungere una compicazione del genere...ma le assicuro che Zeross avrà la punizione che merita appena tornerà qui!”
Dolphin: “Finalmente lo hai ammesso di essere una totale incompetente, mia cara Zellas”
Zellas: “Taci, brutta arpia, non sei di certo migliore di me, anzi tu appartieni ad un'infima categoria di demoni.....francamente il Maestro ha perso tempo nel crearti, mia stupida Dolphin”
Fibrizzio: “Bel modo di divincolarti dalle situazioni difficili, sono davvero colpito...ma lasciatelo dire, è da babbei scovare i nemici e non riuscire a contrasstarli!”
Zellas: “Ehi, ehi, ehi, chi lo dice che è solo colpa mia? Anche Zeross ha delle responsabilità in tutto questo”
Dolphin: “Un'altra inutile scusa per giustificare un fallimento annunciato....il Maestro avrebbe dovuto affidare a me un compito di così grande importanza”
Dynast: “Come osate ribattere sulle decisioni prese dal supremo Savraniwooodoo, voi non siete nemmeno degni di fare parte dei Dark Lord”
Fibrizzio: “Perchè, tu sì?”
Garv: “Dynast, sei solamente ridicolo....un lecchino affammato di potere come te dovrebbe pensare prima di parlare!”
Savraniwoodoo: “SILENZIO!!!!!!!!” La voce del demone supremo, proveniente da quel fuoco intriso di malignità, zittì i presenti.
Dynast: “Ogni vostro desiderio è un ordine, onnipotente Savraniwoodoo”
Garv (pensiero): “Stupido damerino arrogante, te lo faccio sparire io il tuo sorrisetto falso da ebete rincretinito”
Fribrizzio (pensiero): “Sono circondato da una banda di zotici....credo di essere l'unico sano di mente, nonchè il più forte di tutti i 5 Drak Lord!!!”
Dolphin (pensiero): “Zellas, il grande Maestro te la farà pagare e nulla potrà fermarlo!”
Zellas (Pensiero): “Maledetta Dolphin, aspetta solo che ti metta le mani addosso.....”

Se davvero esistevano esseri capaci di innervossirla fino all'inverosimile, quelli rispondevano proprio ai nomi di Dolphin e Fibrizzio.
Dolphin, una giovane demone dalla corporatura snella e affussolata, lunghi capelli azzurri ed occhi color blu mare, era l'accerima rivale di Zellas. Sarebbe strano che le uniche due donne di questo “circolo esclusivo” non si odiassero a vicenda e che entrambe miravano ad ottenerre tutta per loro la stima di Savraniwoodoo. Fibrizzio, il più giovane fra le autorità demoniache, di corporatura atletica, capelli blu notte, con occhi scuri e malefici, incarnava l'arroganza in persona. Questo bambinetto non solo è stato investito della carica di capo dei Dark Lord, ma è anche una delle entità maligne più potenti in circolazione. Zellas, in tutta onestà, ha sempre detestato Fibrizzio per un motivo molto semplice: non capiva per quale assurdo motivo un mocchioso viziato del suo calibro disponesse di un potere tanto grande. Un potere secondo soltanto al suo smisurato ego.

Fibrizzio: “Allora, signora “fallimento assicurato”, come intendi rimediare a casini vari che hai causato?”
Zellas: “Cuciti la bocca, mamnerottolo!”
Fibrizzio: “Sennò che mi fai?”
Dynast: “Ora basta!!!! Maestro Savraniwoodoo, perdoni il comportamento di questi idioti che si ritrova come sottoposti....io sono l'unico di cui si può fidare....mi illustri il suo diabolico piano....”
Garv: “Idiota ci sarai tu!”
Dolphin: “Dynast, sei solo un viscido verme!”
Savraniwoodoo: “FATE SILENZIO, BRANCO DI INCOMPETENTI!”
La voce profonda e minacciosa del Maestro rimbombò all'interno della caverna, paralizzando i litiganti per l'ennesima volta..
Savraniwoodoo: “Nessuno si azzardi ad elogiare se stesso, tutti voi avete miseramente fallito le missioni che vi ho assegnato, incarichi che perfino uno scarafaggio avrebbe portato a termine! E VOI VI DEFINIRESTE DARK LORD?”
Il demone supremo squadrò i presenti col suo sguardo rosso sangue: se i risultati ottenuti finora rispecchiavano le effettive possibilità dei suoi più diretti collaboratori, il progetto di portare l'oscurità sulla Terra poteva definirsi arenato.
Savraniwoodoo: “Come oramai dovreste sapere, io non concedo mai una seconda oppurtunità, tuttavia non sarebbe saggio eliminare tutti e 5 i Dark Lord in un colpo solo adesso che siamo in alto mare”
Dynast: “Confidavo nella sua magnimità”
Savraniwoodoo: “Tieni a freno la lingua, Dynast, potresti pentirtene”
Dynast: “...”
Savraniwoodoo: ”Abbiamo delle priorità: l'eliminazione di Ceiphied e degli “Ereditari”, ma siccome due dei cinque protetti del Drago- Oceano si sono risvegliati, il bene ha acquisito un pò di vantaggio su di noi. A voi, presunti demoni, il compito di ostacolare il destino di quei ragazzini inesperti...
Garv: “Ehi, grande capo, cosa dovremmo fare? Vuoi che gli eliminiamo definitivamente?”
Fibrizzio: “Aspetta, un attimo, questo spetta a me, sono io quello più potente”
Dynast: “Ma sei anche quello più imbecille!”
Fibrizzio: “Che cosa hai detto?!?!?”
Dolphin: “Quante chiacchere inutili....sarò io colei che otterrà il riconoscimento che merita dalla disfatta degli “Ereditari”...illudetevi pure, il Maestro affiderà solamente alla sottoscritta un compito del genere!”
Zellas: “Come al solito parli sempre prima di pensare, ammesso che tu ne sia capace....comunque....Maestro Savraniwoodoo, ho motivo di credere che l'odiato Drago-Oceano abbia convocato altri alleati....”
Garv: “E chi sarebbero, sapientona dei miei stivali?”
Zellas: “Ahahahah!”-rise malignamente- “davvero non immagini ci possano essere.....eppure hai rischiato di venire scoffitto l'ultima volta che gli hai affrontati....sto parlando di Rina Inverse, la giovane maga, e il suo gruppo”
Garv: “Maledetti...”
Savraniwoodoo: ”Un ipotesi interessante che potrebbe riveralsi corretta....”
Dynast: “Come intende procedere, Maestro?”
Savraniwoodoo: “Dolphin, rintraccia Rina Inverse e tienila costantemente sott'occhio...Ceiphied potrebbe averla contattata per assicurasi la nostra sconfitta”
Dolphin: “Come desiderate, Demone supremo”
Savraniwoodoo: “Fibrizzio, tu dovrai tenerti pronto ad intervenire....non sappiamo cosa abbia in serbo per noi la controparte benigna nè che ruolo ricopra quella petulante maga in tutta questa faccenda.....appena percepisci qualcosa di troppo sospetto agisci come ritieni opportuno, ti lasciò carta bianca”
Fibrizzio: “Non si preoccupi, una missione di questo calibro non presenta nessuna complicazione per me.....dopo tutto il sono Hellmaster Fibrizzio, il principe degli Inferi nonchè il più potente fra i 5 Dark Lord!”
Savraniwoodoo: “Zellas, aggiorna Zeross su i nuovi sviluppi.....deve imperdire a qualsiasi costo che gli ultimi 3 rimasti acquisiscano quel potere che non devono conoscere mai”
Zellas: “Sarà fatto”
Savraniwoodoo: “Garv, Dynast, radunate i migliori guerrieri che scovate fra le file demoniache e procurate loro le armi più devastanti in nostro possesso....per la prossima conquista del mondo degli uomini esigo che il mio “Esercito dell'Incubo” marci sulla terra baciata dal sole e diffondi ogni forma di malvagità durante il suo cammino. Presto quella cosa chiamata “bene” smetterà di esistere! MUAHAHAHAHAHAHAHAH!”
Garv: “Se davvero lo desideri....”

Date le direttive, il demone supremo congedò i 5 Dark Lord, tuttavia Dynast rimase a contemplare le fiamme nere e viole che avvolgevano gli occhi rosso sangue di Savraniwoodoo.
Dynast: “Avete un altro incarico da affidarmi, non è forse così?”
Savraniwoodoo: “Persficace come sempre, Dynast. Mentre collaborerai con Garv all'allestimento dell' “Esercito dell'Incubo” dovrai tenerlo d'occhio....”
Dynaast: “Teme che possa intralciarla?”
Savraniwoodoo: “Garv ha il brutto vizio di agire senza il mio consenso e non vorrei mai che uno dei suoi “colpi di testa” rovini l'ascesa del male verso il potere”
Dynast: “Senza contare che tu-sai-chi potrebbe usare l'eventuale iniziativa di Garv a suo piacimento”
Savraniwoodoo: “È lui la causa della continua lotta fra bene e male, lui decide chi vince e chi perde, non ci sarà mai una fine, è scritto nel destino, finchè avrà nelle proprie mani le redini del nostro mondo qualsiasi cosa avverrà per suo volere......ricordati Dynast, coloro che credono ancora nel libero arbitrio, sono solo degli sciocci”
Dynast: “Non lo dimenticherò” 

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Capitolo 9
*** Una nuova missione ***





Il mondo, da quando esiste, è sempre stato indifeso al cospetto delle forze del male. L'oscurità stringe l'uomo fra le sue spire e difficilmente ci si può liberare: un qualcosa di terrificante, misterioso, in grado di soffocare la volontà benevola degli esseri umani.
Chi è immune a tale contagio, viene chiamato a fronteggiare l'oscurità, inseguendo un destino da eroe. Ma se qualcuno si ritrovasse a dover compiere questo importante dovere contro la propria volontà?

 
La giovane maga Rina, ancora confusa dalla visione delle notte precedente, scese distrattamente le scale per scendere ai piani inferiori della locanda, così da discutere con i compagni sul da farsi. A dire la verità, in quel preciso momento aveva ben altre priorità: doveva sbigarsi, altrimenti quell'ingordo di Guido avrebbe spazzolato via anche la sua colazione.
Al pensiero di rimanere a digiuno rispese un pò di vita, precipitandosi a tutta velocità verso il salone principale della locanda.
“Se si azzarda a toccare il mio cibo, può benissimo dire addio a questo mondo!”- gridò dentro di sè la ragazza. Sbattendo violentemente la porta e spaventando il propietario e gli altri ospiti, entrò nella sala con un espressione truce dipinta sul volto. Il suo sguardo si fece molto più minaccioso quando si accorse che i sospetti di poco prima erano fondati: Guido si stava mangiando praticamente tutto, inclusa la colazione della ragazza.

Si avvicinò e si scagliò sul povero ragazzo con tutta la rabbia che aveva in corpo, mollandogli un fortissimo pugno sulla testa. Quest'ultimo perse i sensi e sbattè la testa contro il tavolo. Sedute lì vicino vi erano altre due persone che osservavano la scena con non curanza, quasi come fossero abituate a situaziono simili.
“NON OSARE MAI PIÙ MANGIARE IL MIO CIBO, HAI CAPITO?!?!?!?”- gridò lei furente -” UNA MAGA GIOVANE E CARINA COME LA SOTTOSCRITTA HA BISOGNO DI NUTRIRSI TANTO PER SCONFIGGERE I CATTIVI!!!!!”
Amelia: “Dai, calmati Rina, per favore....ci stanno guaradandi tutti....ti prego, contieni la tua ira....”
Zelgadis: “Contenere la sua ira?!?!??! Vorrai scherzare, spero! È già tanto che non abbia ancora distrutto il locale!”
Rina: “Zel”- disse lei con una vocina malefica- “vuoi essere il prossimo a finire male?!?!? Non solo il tipo che si fa molti scrupoli.....lo dovresti sapere....”
Zelgadis: “NO,NO,NO...non mi fraitendere.... sei legittimata a devastare tutto quello che vuoi....sì, sì, sì...chi sono io per farti la predica?!?!?!?!?”
Rina: “Bene, hai afferrato il concetto”- ridacchiò lei, compiaciuta del fatto di aver spaventato i propri compagni di viaggio.

Zelgadis Greyword e Amelia di Seilune: A loro il quanto mai gravoso impegno di sopportare e reprimere i continui eccessi d'ira di Rina, nonchè spettatori inermi delle disgrazie quotidiane di Guido.
Zelgadis, o Zel per gli amici, di umano possedeva soltanto la posa: la sua natura è quella di una chimera. Abbastanza alto, fisico atletico, dai capelli viola chiaro resistenti come l'acciaio e con due occhi neri e magnetici.
Ma non finisce qui, a completare l'opera un ultimo particolare, tutt'altro che insignificante: la pelle era costituita da roccia grezza.
Di certo non poteva farsi ammirare in tutto il suo splendore data la condizione in cui versava.
Indossava un abito da viandante in tinta beige, provvisto di cappuccio e di bavero per ovviare ai vari problemi che l'aspetto attuale gli procurava. Sulle spalle un lungo mantello del medesimo colore, legato sul davanti con un talismano sferico rosso.
Ai piedi aveva un paio di scarpe nere mentre attaccata alla cintura si trovava una spada magica dalla lama sottile.
Un abile combattente nonchè sciamano molto potente, dal carattere riflessivo, astuto, prudente e molto probabilmente il più normale fra gli individui seduti al quel tavolo, a prescindere dal suo aspetto esteriore.

Amelia, principessa del regno di Sailune, è una ragazzina bassa e snella, dai capelli corti neri e dai grandi occhi blu. Una persona solare, a voler essere buoni, dotata tuttavia di un'irrefrenabile parlantina, ma soprattutto di una smisurata ossessione per la giustizia, senza contare la goffaggine da primato.
Indossava un abita da viandante bianco e rosa, stretto in vita da una piccola striscia di cuoio nero senza pretese. Portava un lungo mantello bianco e degli stivaletti azzurrognoli.
Essendo una prometente utilizzatrice della magia, possiede diversi talismani, come ad esempio la pietra azzurra che ha al collo e la coda di coniglio legata sul lato sinistro della cintura.

I due, quasi innoriditi, osservarono la voracità di Rina nel mangiare quello che era rimasto sulla tavola e, una volta riempitasi per bene lo stomaco, si accinse a spiegare la propria “disavvertura” della sera precedente:
Rina: “Ragazzi, abbiamo un grossso problema”
Guido: “Hai ancora fame, per caso?”- chiese lui una volta ripresosi dal quel pugno micidiale- “non credo che potremmo permettercelo, sai, sfamarti di nuovo risulta essere parecchio costoso con le nostre esigue finanze....”
Rina: “NON MI STAVO RIFERENDO A QUELLO!!!”
Guido: “Ah, no???? E allora a che cosa? Pensavo che....”
Rina: “Questa sì che è una novità: da quando ti sei messo a pensare?
Guido: “In realtà credo di esserne sempre stato in grado, ma per qualche strana ragione me ne rendo conto solo ora...”
Zelgadis: “Di male in peggio.....Rina esploderà da un momemto all'altro...”
Amelia: “Sì, sono d'accordo”
Rina: “Se mi lasciaste parlare un attimo....dunque..... vi ricordate di Ceiphied?
Zelgadis: “Il Drago-Oceano.....come dimenticarlo.....praticamete abbiamo combattuto in suo nome tutte le nostre battaglie”
Amelia: ”Ceiphied!!!!! Il prottettore della pace e della giustizia, la luce che illumina questo mondo intriso di malvagità, colui che si adopera per garantire serenità ed armonia fra le cose esistenti....”
Guido: “Ma certo......come no...ehm......scusate......chi sarebbe?”
Rina: “Lo sapevo......mi chiedo come il fatto che il suo cervello sia completamente privo di neuroni mi stupisca ancora....Ok, cercerò di fartelo capire in maniera semplice......Ceiphied, o Drago- Oceano, rappresenta il bene.....”
Zelgadis: “.....mentre Savraniwooddo,o Demone Supremo, incarna il male...e siccome ci ritroviamo sempre a scontrastarlo.....”
Amelia:“È come se noi ci prodighiamo per la pace e per la giustizia, chiaro?”
Guido: “Ci sono! Siamo i buoni che combattono i cattivi!”
Rina: “Sì, diciamo di sì...”-sospirò sconsolata
Amelia: “Che centra il Drago- Oceano con il “grosso problema” di cui accennavi prima?”
Rina: “Sarò diretta....il caro vecchio Drago ci ha letteralmente sguinzagliati per buttarci a capofitto in una missione suicida....ovviamente non è previsto nessun compenso a lavoro terminato!!”
Zelgadis: “Magia, soldi e cibo: le uniche cose che smuovono il cuore di Rina Inverse!”
Guido: “Rina, cosa indenti easttamente con “missione suicida”?....Non sarà un qualcosa di pericoloso, vero?”
Zelgadis: “Mai sentita una domanda più ovvia di questa”
Amelia: “Non promette niente di buono”
Rina: “Ieri ho avuto una visione, o meglio, Ceiphied si è intruffolato nei miei sogni senza permesso....”
Amelia: “E quindi?”
Rina: “Ci ha affidato una missione...in pratica dobbiamo recarci nelle “Terre remote” per addestrare i 5 “Ereditari” alle arti magiche in modo tale che siano pronti allo scontro con il Demone Supremo”

I tre rimasero di stucco sentendo le parole della ragazza. Nel mondo della magia e degli incatesimi la storia degli “Ereditari” era considerata un tabù, un argomento sul quale non si poteva assolutamente esprimersi.
Guido: “Terre Remote.....mai sentite...dove si trovano?”
Zelgadis: “Devo averne sentito parlare....sì non c'è alcun dubbio”
Rina: ”Cosa sai al riguardo Zel?”
Zelgadis: ”Qualche tempo fa ho ascoltato involontariamente una conversazione nella quale i due interlocutori discutevano sul modo più sicuro per raggiungere le “Terre Remote”....”
Rina: “Continua”
Zelgadis: “Da ciò che ho potuto sentire, le “Terre Remote” ora come ora sono conosciute con il nome di “Cinque grandi terre ninja”
Amelia: “...Non ho la più pallida idea di dove siano....e noi dovremmo cercara qualcuno in un posto enorme e soprattutto ignoto?!?!?!?
Guido: “È davvero un bel problema, non c'è che dire...sì sì....è davvero un bel problema...”
Rina: “Guido, abbiamo afferrato il concetto.....adesso, se non ti dispiace....DACCI UN TAGLIO!!!”
Guido: “Le nostre possibiltà di riuscita si aggirano sotto lo zero”
Zelgadis: ”Non sarei così pessimista....perchè noi...... abbiamo una metà ben precisa...”
Amelia: “Sul serio?”
Zelgadis: “I due tizi hanno accennato anche ad un villaggio...mi pare si chiamasse “Konoha”....Un luogo alquanto interessante.”

Con le ultime parole, la chimera catturò definitivamente l'attenzione dei compagni, apprestandosi a svelare ai presenti i trascorsi del Villaggio della Foglia.
Zelgadis: “ Molti anni fa, Konoha fu attaccata dalla Volpe a Nove Code, un demone potententissimo in grado, con ilo solo movimento delle sue code, di spainare le montagne e provocare terremoti.
Valorosi ninja tentarono di contrastare il potente demone ma solo uno possedeva davvero tutte le qualità per potergli tenere testa: Minati Namikaze, quarto Hokage del Villaggio.
Lo scontro fu cruento e prima di morire, Minato sigillò la Volpe nel corpo del figlio affinchè tale mostruosità non recasse più sofferenza a nessuno.”
Rina: “Interessante.....un villaggio con un passato oscuro.....la location ideale dove reclutare coloro che hanno il dovere di salvare il mondo da Savraniwoodoo...bel colpo Ceiphied, stavolta ti sei proprio superato....”
Guido: “In che senso scusa?”
Amelia: “Ehm...te lo spieghiamo più tardi, ok Guido?”
Zelgadis: “Detto questo.....Rina, che intenzioni hai?”
Rina: “Se devo rispondere sinceramente, l'intera faccenda mi intriga, non solo per la storia della Volpe, ma anche per quanto concerne agli “Ereditari”
Amelia: “Potrebbe essere l'occassione propizia per scoprire la verità su di loro e perchè qui non si possono nemmeno nominare!”
Rina: “E poi...”
Guido: “Oddio...riconosco lo sguardo.....sta per dirlo!!!”
Rina: “Chissà quanti tesori e quante cibi deliziosi ci saranno là!!!”
Amelia: “È incorreggibile!!!!!!!”
Zelgadis: “Mi sembrava strano....”
Rina: “Bene, la decisione appare chiara ed unanime.....Si parte per le Cinque grandi terre ninja! Konoha, stiamo arrivando!”

Ceiphied aveva ottenuto nuovamente i loro servigi, si sarebbero recati verso destinazioni sconosciute per dare un consistente contributo alla causa patrocinata dal Drago-Oceano: ormai si potevano tranquillamente considerare paladini ufficiali della pace e della giustizia.
Un'altra avventura alle porte, una civiltà differente, luoghi misteriosi e mille domande, un inguaribile curiosità riempiva gli animi di Rina e dei suoi compagni di viaggio.
Non sussistevano motivi validi per indugiare ancora, o almeno così credevano.
Guido: “Ragazzi, scusatemi se faccio il guastafeste....ma...in che modo ci orienteremo se siamo diretti in un territorio nel quale non abbiamo mai messo piede? Io la butto lì: secondo me una mappa costituirebbe un aiuto concreto....o no?”

 

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