Blue Dragon couples

di Kopa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Like a sunflower ***
Capitolo 2: *** First Kiss ***
Capitolo 3: *** I'll protect you ***
Capitolo 4: *** The minotaur and the phoenix ***
Capitolo 5: *** You are my sin, my love ***
Capitolo 6: *** Save my heart ***
Capitolo 7: *** Accidentally in love ***



Capitolo 1
*** Like a sunflower ***


                                                              Like a sunflower

 Sei immobile su quel letto da tre giorni. Tre lunghissimi giorni in cui ad ogni ora credo di stare per morire.

Non riesco a pensare alla mia vita senza di te, non mi importa della lotta contro Nene, o del fatto che sono uno dei sette discendenti dei soldati della luce, e che il mio compito è combattere per riportare la pace nel mondo. Non mi importa di me stesso, o di quello che mi circonda.

La mia mente è costantemente fissa sul tuo pensiero.

I miei occhi riescono a guardare solo il tuo viso, pallido e tormentato.

Il mio cuore singhiozza per te, e fatica a battere.

Non so cosa fare, come un girasole durante una giornata pivosa, che col capo chino attende che il sole ricompaia tra le nubi gonfie d'acqua, per essere sfiorato e riscaldato dai suoi raggi. Pare che il momento in cui la pioggia cessa di infierire sul povero fiore non arrivi mai; poi, all'improvviso, le nuvole scompaiono, il cielo smette di piangere e i raggi del sole rischiarano il mondo.

Questo temporale è durato abbastanza, non credi Kluke?Non credi che io abbia già sofferto troppo sotto questa pioggia?Aiutami!Svegliati, lascia che i tuoi splendidi occhi illuminino il mio viso. Non lasciarmi solo, non sopravvivrei nemmeno due giorni senza il tuo aiuto.

Guarda quanto sono disperato, per svegliarti sto usando un mestolo e una padella; non credi che sia un bambino ridicolo? Coraggio, svegliati e inizia a rimproverarmi, alzati, colpiscimi se ti fa sentire meglio, ma ti prego fa qualcosa.

Sto piangendo. Non voglio che tutti mi vedano piangere, ma non riesco a trattenere le lacrime, mi è impossibile farlo. Torna Kluke, torna!

Ho sentito un lamento!Mi volto, ti sei svegliata, non ci credo! Mi avvicino a te, euforico, tenendoti stretta la mano e fissandoti negli occhi. Credevo che non avrei più visto le tue due splendide gemme verdi.

Tu, come sempre, reagisci male e mi sbatti dall'altra parte della stanza, ma non mi importa del dolore che provo, l'importante è che tu stia bene, in piedi di fronte a me, non conta nient'altro.

E prima che qualcuno possa vedermi, ti poso un leggero bacio sulla guancia. "Grazie di non avermi abbandonato"dico, per poi raggiungere gli altri.

E' proprio vero, alla fine il sole vince sempre contro le nuvole.

                                                                 ***

Ciao a tutti! Questa prima fanfiction, come ho già accennato sulla presentazione, è una Shu/Kluke che ha luogo nel periodo in cui, dopo il primo scontro con Nene, la ragazza rimane addormentata. Spero possa esservi piaciuta, recensite. Alla prossima!

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Capitolo 2
*** First Kiss ***


                                          First kiss

-Shu non scappare!-gridò una ragazzina dai lunghi capelli neri, con due enormi occhi rosa scuro, che saltellava felicemente in un prato dietro a un ragazzo, il quale, dall'espressione che aveva in volto, non sembrava molto contento della situazione.

-Lasciami stare Bouquet! Ti ho detto che ho da fare, no ferma! Aspe...-non riuscì a concludere la frase perché la ragazza di nome Bouquet si era lanciata verso di lui, prendendolo per le caviglie e facendogli sbattere violentemente il viso sul prato.

-Ahio!-gridò Shu, liberandosi dalla stretta di Bouquet e stringendosi il naso, dolorante-Ma sei impazzita!?-la ragazza lo fissò, gli occhi colmi di tristezza e senso di colpa.

-Perdonami, non volevo che ti facessi male-Shu vide gli occhi della ragazza inumidirsi; un moto di tenerezza e apprensione scosse il suo animo, e le sorrise, anche se forzatamente(il naso continuava a fargli male)per tirarla su di morale.

-Non preoccuparti, sto bene! Non sento più niente-la ragazza, in pochi secondi, balzò in piedi, osservandolo con un enorme sorriso.

-Quanto sei carino quando fai così!-esclamò con il viso leggermente arrossato, porgendo la mano al ragazzo-Ti aiuto?-

-O-ok-disse Shu afferrandole la mano con titubanza, conscio della goffagine della sua amica, che sarebbe potuta cadere anche da ferma. Infatti, quando tirò la mano della ragazza verso di lui per alzarsi, la vide cadere, con un espressione sorpresa in viso, sopra di lui.

E accadde che per un piccolo, fugace momento, le loro labbra si unirono. Shu, quando si rese conto di aver baciato, anche se non intenzionalmente, la ragazza, scattò in piedi, rosso in viso.

-Ehm-tentò di dire, per eliminare la strana atmosfera creatasi tra loro-Vado a cercare Zola-sapendo che quella era una delle scuse più stupide che potesse trovare per uscire da una tale situazione, si allontanò quasi correndo, sperando di non eseere seguito, lasciando Bouquet intontita e immobile sul prato.

Mentre si precipitava verso il fiume vicino al quale lui e la sua combriccola si erano accampati, si sfiorò inconsciamente le labbra, sorridendo.

"Come primo bacio non è stato poi così male"

 

                                           ***

Chiedo perdono per il ritardo clamoroso! Vi prometto che questa volta aggiornerò presto. Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo.

Ringrazio dal profondo del cuore ZetaElle, AkaNeTe, Merry_Chan, Kikka97 e Mixi_ per aver recensito, e scusate se non ringrazio personalmente ognuna di voi, purtroppo non ho molto tempo. Ringrazio anche a chi ha aggiuto la storia tra le preferite e le seguite, ciao ciao a tutti!

 

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Capitolo 3
*** I'll protect you ***


                                                               I'll protect you

-Jiro ho paura, aspettami!-

-Calmati Bouquet, se continui ad urlare in questo modo ci scopriranno-disse Jiro sbuffando. Perché si era ritrovato in un bosco proprio con quella lagnosa ragazza?

-Dove sono gli altri?Qual'era il punto d'incontro che avevamo fissato?Ci siamo persi vero?-il ragazzo stava lentamente perdendo la calma nell'ascoltare, ed ignorare, le domande della mora, che gli si era appiccicata alla schiena peggio di una sanguisuga.

-Jiro rispondimi!-esclamò Bouquet, urlandogli in un orecchio; il ragazzo rimase stordito per alcuni secondi e quando si riprese la staccò con forza dalla sua schiena, facendola anche cadere a terra.

-Smettila e datti una calmata!Non voglio farti da balia!-le urlò contro, ma se ne pentì subito quando la vide inginocchiata davanti a lui, coi vestiti sporchi di terra e gli occhi lucidi puntati verso il basso.

-Scusami, non volevo esserti d'intralcio-sussurrò. Jiro si sentì in colpa, e per un attimo rivide in Bouquet la figura della sorellina che gli chiedeva di proteggerla dai pericoli del mondo; le si avvicinò, inginocchiandosi davanti a lei.

-Mi spiace, ho reagito male, scusami-la vide alzare la testa, e non potè evitare di pensare che in quel momento, con gli occhi lucidi e le guancie rosse, fosse davvero adorabile. Gli venne voglia di accarezzarle il viso per asciugarle i due lacrimoni che le attraversavano le gote, ma il suo autocontrollo ebbe la meglio, e le porse semplicemente una mano, per aiutarla ad alzarsi. Bouquet tornò a sorridere, come sempre, non lasciando andare la mano del ragazzo, che fece altrettanto.

-Andiamo a cercare gli altri, e non aver paura. Ti proteggerò io, a qualunque costo-gli disse Jiro, addentrandosi sempre più nel bosco.

                                                                                                                                   ***

Scusate il ritardo, ma è stata davvero dura scriverla. Jiro e Bouquet sono una coppia particolare e complessa, e c'ho messo giorni per trovare l'ispirazione. Spero comunque che vi sia piaciuta,anche se è cortissima. Al prossimo chappy!

Passiamo ai ringraziamenti:

Mixi_:Perdonami, anche per scrivere questo capitolo c'ho messo cent'anni, spero ti sia piaciuto!Sì concordo, anche io non vedo l'ora di scrivere su Zola! Alla prossima!

Vanilla Pancake:Ehilà! Sono contenta che la fiction ti sia piaciuta, grazie mille per i complimenti, ciao ciao!

ZetaElle:Buongiorno cara!Grazie per i complimenti, sono felice che ti sia piaciuto il capitolo, spero che anche questo possa essere d tuo gradimento, bye bye!

ReRuIchi:Sissi!!!Ciaooo!Sì è vero concordo, Bouquet fa spisciare, e Shu è dolcissimo. Eh infatti sto tentando di non scrivere cose particolarmente spinte proprio per il motivo che hai detto tu:stiamo parlando di bambini tra i dieci e i dodici anni! Grazie per il supporto morale, a presto!

Merry_chan:Oh chi si risente! Salve!Come va? Si concordo, le farebbero davvero comodo. Ahahah, che tenero Shu! Tanto senza che mi prendi in giro, so che stai aspettando gli Yaoi!!!Ahahah, ci sentiamo bella!

 

 

 

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Capitolo 4
*** The minotaur and the phoenix ***


                                                  The minotaur and the phoenix

Così piccola e leggiadra, ma unica e forte come nessun'altra, attraversi il cielo brillante, accecando con la tua magnificenza più dei raggi dello stesso sole. Osservi il mondo con dolcezza e preoccupazione, tentando di fare tuoi i problemi degli altri e di aiutare chiunque ne abbia bisogno, che te lo chieda o meno. I tuoi bellissimi occhi sono in grado di scrutale l'anima di chi hai di fronte, sono capaci di sciogliere cuori e attorcigliare stomaci; con un solo sguardo riesci a schiavizzare chi ti guarda, stregandolo con un calore e una bontà sconosciuta.

Sarà magia, la tua?

Stregoneria? Chissà!

Ma di una cosa sono certo...

Un semplice e burbero minotauro non potrà mai raggiungere la mitica e affascinante fenice.

                                                   ***

Bonjour! Per prima cosa chiedo scusa per il ritardo e, per farmi perdonare, oltre a questo oggi pubblicherò altri due capitoli. Questo è particolarmente corto; sinceramente non sono una fan della Jiro\Kluke, quindi è stato molto difficile scrivere qualcosa su loro due, e alla fine è venuto fuori questo scempio. Spero comunque che possa piacervi, se lasciate un commentino ne sarei felice!
Un ringraziamento speciale coloro che hanno recensito l'ultimo capitolo: Mixi_  ReRuIchi   ZetaElle   Altaria_18
Scusate se non vi ringrazio uno per volta, rimedierò promesso! Alla prossima!

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Capitolo 5
*** You are my sin, my love ***


                                                                         You are my sin, my love

Sono sempre stato considerato da tutti il generale migliore del mondo, capace di affrontare qualsiasi situazione a testa alta, senza timore o incertezze. Un uomo freddo, spietato e cinico, questo dicono di me, ed è la pura e assoluta verità.

O, almeno, è quello che credevo.

Sono il primo ad ammettere di aver sbagliato, di aver agito senza pensare, di essermi comportato come un povero idiota.

Potrei passare giornate intere ad offendermi e a fustigarmi per quello che ho fatto, me lo meriterei.

Io, il generale Loghi, il più fedele(o quasi)soldato di Lord Nene, ho perso la testa di fronte a una mocciosa. Imperdonabile.

L'avevo in pugno, maledizione! Era a terra, disarmata e stanca, incapace di attaccarmi o di difendersi, senza quei bambini che la seguivano dovunque andasse, impegnati a combattere qualche chilometro più avanti contro gli uomini del mio squadrone. Per una volta ero riuscito a trovarla sola.

Indietreggiava lentamente, stringendo con forza la spalla destra insanguinata, ferita poco prima dalla mia spada, che continuavo a puntare contro il suo viso.

-Sei arrivata al capolinea, Zola. Arrenditi, è un consiglio-le dissi con strafottenza. La vidi alzare lentamente la testa, e per un momento mi perdetti nei suoi grandi occhi azzurro chiaro, così simili ai miei; ma tornai immediatamente teso, quando la vidi sorridere. Anche in momenti tanto critici non riusciva a non manifestare la sua solita sbruffonaggine.

-Arrendermi di fronte a te? Preferisco morire-nessuno riusciva a farmi irritare quanto quella maledetta ragazzina. La guardai con astio, prima di avvicinarmi velocemente a lei, troppo sicuro della mia supremazia; quanto fui stupido, non avrei dovuto sottovalutare quel demonio. Fu talmente veloce che nemmeno me ne accorsi. Semplicemente mi ritrovai a terra, con un forte dolore alla testa e alla gamba sinistra che era stata colpita dalla ragazza poco prima con un calcio; pochi secondi dopo aver ripreso un pò di lucidità mi accorsi che la mia spada si trovava a qualche metro da me. Tentai di alzarmi per andare a prenderla, ma c'era qualcosa, anzi qualcuno sul mio petto, che mi impediva di alzarmi. Zola mi fissava, stringendomi le braccia con le mani e i fianchi con le ginocchia, per impedirmi anche un debole movimento.

-Credi di potermi fermare così?-le chiesi appena il dolore alla testa passò.

-Mi pare di esserci riuscita-rispose ghignando, ma un suo impercettibile sobbalzo mi fece intuire che il dolore alla spalla le causava non pochi problemi. Conscio di questo e del fatto che fisicamente fossi senza dubbiò più forte di lei, con un colpo di reni invertii le posizioni e, per quanto Zola tentò di fermarmi con le gambe, in pochi secondi si ritrovò schiacciata tra il terreno e il mio petto.

-Non hai avuto un'idea così brillante-era il mio turno di sbeffeggiarla, mentre la osservavo contorcersi per liberarsi dalla mia stretta, senza il minimo risultato.

-Togliti immediatamente!-mi ringhiò contro, e io non potei fare a meno di ridacchiare. Non l'avevo mai vista così infuriata.

-Perché dovrei?-le chiesi, sempre sorridendole maligno-Non è poi così male-ancora non riesco a capire per quale motivo dissi quella stupida frase; forse mi feci trascinare dall'istinto o, molto probabilmente, da un momento di demenza cronica che stava prendendo possesso della mia mente. Non che fosse una menzogna, sia chiaro. Zola ha davvero un bel corpo, per essere solo una quindicenne, lo ammetto, ma avrei anche potuto evitare quella battuta inopportuna, a causa della quale iniziò ad agitarsi più di prima. Le sue proteste, però, si spensero pochi secondi dopo.

-Lasciami-mormorò a fatica; per un attimo avrei voluto alzarmi e farla respirare liberamente, visto che a causa del mio peso stava quasi soffocando, ma lasciarle anche solo un minimo di libertà, sebbene si trovasse in condizioni penose, sarebbe stato davvero un grave errore.

Almeno allora la pensavo così.

-Scordatelo, non voglio rischiare di farti fuggire sotto il mio stesso naso, Lord Nene non me lo perdonerebbe-a quelle parole la vidi ridacchiare, ma senza la sua solita aria altezzosa; la sua era una risata naturale, con un tono leggermente triste, e non potei evitare di pensare,sebbene fossi un pò confuso per la sua reazione, che era davvero bella quando rideva in quel modo.

-Hai così paura del tuo signore, Loghi?-mi provocò, con un sorriso ammaliatore. Strinsi la presa sulle sue braccia senza accorgermene.

-Affatto- mormorai, tentando di riacquistare l'autocontrollo che stava lentamente scemando. Come diavolo faceva quella ragazzina a provocare in me quello strano effetto?

-E allora come mai temi di essere punito se non riuscirai a portarmi da lui insieme ai miei compagni? Sai, non ti riconosco più, dov'è finito quel ragazzo forte e indipendente col quale sono cresciuta?-

-Non sei un pò troppo giovane per ricordare i vecchi tempi?-cercai di mostrarmi calmo e ironico, ma le sue parole mi avevano colpito. Nemmeno quando avevamo combattuto entrambi nelle file di Lord Nene, stando insieme quasi tutti i giorni, aveva accennato al nostro passato.

-Il passato fa parte di noi, tentare di rimuoverlo equivarrebbe alla nostra stessa distruzione. Oggi è il futuro di ieri, me lo dissi tu stesso anni fa-

-Vuoi tentare di liberarti parlando dei vecchi tempi?-

-Non è mia intenzione fare leva sui nostri ricordi per liberarmi di te-la guardai stupito; non avrei mai immaginato un'uscita del genere da parte sua. Credevo non le importasse più degli anni trascorsi insieme, quando lei era una bambina e io un ragazzo, che avesse dimenticato tutto, che mi considerasse solo un estraneo, un nemico da abbattere.

Una nullità.

Eppure in quel momento i suoi occhi erano così dannatamente sinceri che mi fece quasi male guardarla. Era come se le sue difese fossero crollate in un istante, e quella che avevo davanti fosse la vera Zola. Non la spietata donna che inseguivo da quando era fuggita distruggendo i laboratori di ricerca di Nene, ma una ragazza debole e spaventata, che non aveva dimenticato il rapporto che ci aveva legati un tempo. E forse furono proprio questi miei pensieri a spingermi a fare ciò che feci.

Mi avvicinai al suo viso, lentamente, senza capire per quale motivo lo stessi facendo e perché, per quanto il mio cervello mi urlasse di fermarmi, non riuscii ad ubbidirgli; Zola mi osservava senza capire cosa stessi facendo, ma non osò nemmeno battere le palpebre. Era bella quasi da star male.

-Sei una mocciosa- le mormorai a pochi centimetri dalle sue labbra.

-E tu un debole-sussurrò lei di rimando, ma lo disse senza cattiveria, quasi dolcemente, per quanto una come lei potesse esserlo. In quel preciso momento il mio ingrato cervello decise di abbandonarmi al mio destino.

La baciai all'improvviso, senza pensarci. Sentii il suo corpo irrigidirsi, per poi sciogliersi poco dopo, e ne approfittai per leccarle e morderle le labbra. Non avrei mai immaginato potessero essere così morbide e dolci, eppure non mi bastava quel semplice contatto, volevo di più, e lei dovette capirlo perché dischiuse la bocca, quel tanto che bastasse alla mia lingua per entrare. In quel momento lasciai andare le sue braccia, che avvolse dietro al mio collo, stringendolo con forza, e posai le mie mani sui suoi fianchi, quasi graffiandoli, perdendomi in quella danza di sapori che mi stava letteralmente stordendo.

Che mi stava succedendo?Non lo sapevo allora e non lo so nemmeno adesso, ma sentire il corpo di Zola addosso e la sua lingua che accarezzava sinuosamente la mia non mi permetteva né di pensare a cosa stessi facendo né alle conseguenze delle mie azioni. Semplicemente non sentivo più di appartenere a quel sanguinoso mondo; avevo raggiunto una quiete che pensavo arrivasse solo con la morte, e una felicità che non provavo ormai da anni.

 Poi un'esplosione proruppe nell'aria,facendoci sobbalzare dallo spavento; il momento magico si interruppe con violenza e, non appena ci rendemmo conto di cosa fosse successo, ci allontanammo di scatto, e rimanemmo fermi, a fissarci sgomenti, senza capire cosa significasse quel bacio. Ma una voce interruppe all'improvviso i nostri pensieri.

-Zola, dove sei?-uno di quei marmocchi la stava chiamando disperato, non poco lontano da noi. La vidi alzarsi barcollante, rivolgermi un'ultima occhiata confusa e correre via. Io rimasi immobile, fino a che i miei uomini non vennero a soccorrermi, senza avere la forza di fermarla. E ciò che più mi fa infuriare non è il mio gesto assolutamente imperdonabile, ma il fatto che da quel giorno non faccio altro che pensare al momento in cui l'ho tenuta stretta contro il mio petto, al suo calore, ai suoi occhi, alla sua bocca.

Uno degli sbagli più grandi della mia vita, ma che ripeterei altre mille volte.

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Save my heart ***


                                                                             Save my heart

*

Smettila.

Non ho bisogno del tuo aiuto, perché non lo capisci?

So cavarmela da sola. So badare a me stessa. Sono abbastanza forte da riuscire a sopravvivere e a superare qualunque avversità.

Hai sbagliato a innamorarti di me, Conrad, non dovevi. Se sapessi chi sono davvero capiresti che il tuo è stato un grande errore; per una persona come me è impossibile ricambiare il tuo affetto. Non so cosa significhi amare, e non lo saprò mai.

Non stringermi in quel modo, non piangere mentre mi guardi, non baciarmi così dolcemente; soffrirai, e io non voglio che ciò accada. Nessuno merita di soffrire per una come me, un'anima dannata costretta a seguire una strada già segnata, senza potersi ribellare al destino che quel giorno mi incatenò per fare di me ciò che più lo divertisse.

Tu sei la luce, io le tenebre. Siamo due mondi diversi, due entità differenti, due persone incompatibili. E tu non sei capace di salvarmi da ciò che mi attende; nemmeno ripertemi in continuazione "ti amo" mentre diventiamo una cosa sola sotto le lenzuola ti aiuterà a cambiarmi e a impedirmi di fare ciò percui sono nata. Ti chiederei di dimenticarti di me, ma so bene che non lo farai, e non voglio obbligarti.

Perdonami, è l'unica cosa che vorrei facessi; perdonami per non averti ricambiato, per averti mentito, per averti abbandonato. Io me ne andrò presto, e tu lo sai. Non puoi impedirmelo, ma sai anche questo.

E non puoi salvarmi.

Ma quest'ultimo concetto non riesci prorpio a capirlo; non vuoi arrenderti, ma è tutta fatica sprecata, perché ormai il veleno che mi iniettarono è entrato in circolo, e non esiste antidoto che possa curarmi.

Ma tu, ostinato, continui a batterti per me, sperando di rivedermi un giorno, e di riavermi indietro. Ma io non appartengo a te, il mio corpo non è tuo.

Un debole raggio di luce come te non può battere l'oscurità che mi possiede.

Però c'è una piccola e inutile cosa che le tenebre non sono riuscite ad avere da me. Una parte del mio corpo, che ti cedo per sempre, e che ti prego di salvare.

Il mio cuore.

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Accidentally in love ***


 

                                                                              Accidentally in love

 

Appena la vidi non potei fare a meno di pensare che fosse davvero una bella ragazza, ma troppo matura per la sua età, e costretta a portare sulle sue esili spalle problemi troppo pesanti.

Forse furono i suoi occhi, belli da impazzire e pieni di un dolore nascosto che non mostrava mai a nessuno, o il suo attegiamento schivo e disinteressato, o l'ardore e la forza che scatenava durante le battaglie, chissà.

Accadde accidentalmente, senza che me ne accorgessi; giorno dopo giorno il solo guardarla mi provocava un brivido lungo la schiena, e non desideravo altro che ascoltare la sua voce, anche per ore, sfiorarla senza che se ne accorgesse, starle accanto come un angelo custode.

Mi innamorai di lei a poco a poco e senza accorgermene, quasi per caso, stregato dalla sua bellezza e da quel lato fragile coperto da una maschera che indossava ogni giorno.

Una bambina spaventata cresciuta troppo in fretta, ecco chi è Zola in realtà; può ingannare chi vuole, ma io sono sempre stato un buon osservatore, e non mi è difficile capire le persone.

Avrei voluto aiutarla ad essere se stessa, a non aver più paura di chissà cosa.

Avrei voluto tenerla con me per sempre; questo le sussurrai quando per la prima volta, incapace di trattenermi, la strinsi contro di me, in maniera forse un pò troppo possessiva, affondando il viso tra i suoi lunghi capelli, mentre con le mani le accarezzavo delicatamente i fianchi, godendomi la sensazione della sua pelle calda contro le mie dita. Era rimasta immobile e in silenzio, ma la sentii tremare quando le posai un delicato bacio sul collo e le soffiai nelle orecchie quelle due, semplici paroline che ebbero la forza di agitarla e distruggere per un istante la maschera che aveva faticosamente creato in tutti quegli anni. Mi allontanò con le mani e mi fissò intensamente, stupita, chiedendomi cosa stessi dicendo o qualcosa del genere. Non seppi mai cosa volesse dirmi.

La baciai, insinuando la mia lingua nella sua bocca con foga e passione. La sentii ricambiare pochi istanti dopo, indecisa.

Forse fui troppo frettoloso, ma non riuscii assolutamente a resistere.

La presi in braccio e, non appena attorcigliò le sue gambe alla mia vita, mi inginocchiai e la stesi sul prato continuando a baciarla, incurante del fatto che Shu e compagni stavano cenando poco lontano da noi; in quell'istante mi importava solo di lei, di quella ragazzina che mi fissava leggermente intimorita mentre pian piano le sfilavo i vestiti e li lanciavo chissà dove, ricoprendo il suo corpo di baci e sorridendo ogni volta che le scappava un gemito.

Ricordo ogni piccolo, singolo dettaglio di quella notte.

La sua pelle così calda e morbida, il suo profumo, le sue mani che mi accarezzavano goffamente la schiena e i muscoli delle braccia, la sua lingua che sfiorava titubante la mia, i nostri occhi che si lanciavano sguardi di fuoco ogni volta che si incrociavano, i leggeri sobbalzi che faceva non appena la toccavo in punti precisi, i gemiti che tentava di contenere senza successo.

Aveva paura di sbagliare qualcosa, lo vedevo ad ogni suo movimento. Quel suo attegiamento inesperto annulò l'autocontrollo che mi aveva dominato fino ad allora.

Entrai in lei con una lentezza quasi snervante, ma non mi importava; non volevo farle assolutamente male. Mi mossi con calma, per farla abituare al mio sesso, tenendo a freno il desiderio che mi logorava da giorni e che mi gridava di spingere più forte, di farla mia subito. Detti una spinta poco più violenta delle altre, e la fissai. Annuì debolmente, e con un leggero movimento del bacino mi spinse a continuare. Le sorrisi, leggermente divertito dal suo imbarazzo, e mi abbassai per baciarla per poi spingere ancora, sempre più forte, fino a che i suoi gemiti sommessi non si trasformarono in grida, e quando tutto finì rimanemmo stesi sul prato, ansimando stanchi e stretti l'uno contro l'altra per ore ed ore. Tornammo all'accampamento verso l'alba, e mi separai da lei, promettendole che la nostra storia non sarebbe finita lì.

Non ci furono altre notti come quella.

Il giorno dopo Delphinium mi uccise.

Avrei voluto vederla, prima di chiudere gli occhi per sempre, anche solo per un attimo; un leggero, fugace sguardo mi sarebbe bastato.

Chissà se mi avrebbe guardato con la sua solita indifferenza o avrebbe detto qualcosa.

Purtroppo non lo saprò mai.

 

                                                                                            ***

Buonsalve! Chiedo scusa per il ritardo, ma il mio computer era morto nel vero senso della parola e in questo momento sto usando un portatile mezzo scassato e se non mi do una mossa rimarrò molto presto senza la connessione a internet, quindi perdonatemi se non vi ringrazierò uno ad uno, ma devo correre!!!

Ringrazio ReRuIchi, ZetaElle, Mixi_, Altaria 18 e Julia 98 per le rececensioni che sono sempre gradite. Grazie mille!  

A presto (si spera! XD)!!!

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