I pensieri di Ronald.

di MissMadness93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***




« Harry ha baciato Cho Chang! E Hermione ha baciato Viktor Krum, sei solo tu che ti comporti come se fosse una cosa disgustosa, Ron, ed è perché hai l’esperienza di un dodicenne! »
Silenzio.
Vedo mia sorella Ginny scappare via, in lacrime. Non ci faccio caso, la mia mente è concentrata su un’altra cosa.
Sei solo tu che ti comporti come se fosse una cosa disgustosa, Ron, ed è perché hai l’esperienza di un dodicenne!
No, non era quello il problema. Almeno, non era così grande.
Hermione ha baciato Viktor Krum.
Silenzio.
Una cosa inizia a impadronirsi di me, una cosa che non riesco a capire il significato. So solo una cosa. Fa male. Malissimo. Ma perché?
Hermione ha baciato Viktor Krum.
Ecco, di nuovo quella cosa che mi fa male. E’ dolorosa, davvero. Non resisto…
Hermione ha baciato Viktor Krum.
Hermione ha baciato Viktor Krum? No. Mi rifiuto di crederci. Me l’avrebbe detto, sicuramente. Dopotutto, nonostante le litigate, siamo amici, o sbaglio?
« Andiamo. »
A stento riesco a sentire la voce di Harry che mi incoraggiava ad andare nella Sala Comune. Vedo il mio amico disorientato, stordito; non riesco a capire il perché. Non mi interesso. Non gli chiedo nulla.
« Ehi, togliti di mezzo! »
All’improvviso mi rendo conto che sono uscite dalle mie labbra queste parole. Non so per chi era in particolare, sento solo un rumore. Come quello di un vetro infranto.
Penso ancora a quella frase:
Hermione ha baciato Viktor Krum.
No, ripeto. Mi rifiuto di crederci. Hermione che bacia un ragazzo? No, dai, è ridicolo. Non riesco a immaginarmi una “sottuttoio” che si bacia con un ragazzo, muscoloso, famoso, anche. Fa ridere tutto ciò.
Ma allora perché non rido? Perché ho la sensazione di spaccare tutto? Perché dentro di me c’è ancora quella cosa che mi fa male?
Ormai le lacrime iniziano a farsi strada. Vogliono uscire. Cerco di impedirlo. Io sono un uomo e non devo piangere. Ma allora perchè non riesco a fermare le mie lacrime? Perchè non si fermano?
Ormai l'ho capito. Non posso fare finta di niente. Dopo tanti anni, ora so. Per tutto il tempo ho cercato di nasconderlo anche a me stesso, ma ora basta. Non posso più.
Perché, Hermione. Perché l’hai baciato?

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


No, non posso stare qui con le mani in mano. Devo sapere, devo capire..
« Pensi che Hermione e Krum si siano baciati? » riesco a chiedere a Harry.
« Cosa? Oh… ehm… » butto giù.
Ok, non c’è bisogno di dire altro. Ho capito.
Beh, ormai è fatta! Krum e Hermione si sono baciati. Ora il mondo per me è finito. Perché? Perché non me l’ha detto? Perché Harry e Ginny lo sanno e io no? Perché? Perché, cazzo? Perché devo essere sempre l’ultimo a sapere le cose? Perché, Hermione? Cosa ho fatto di male? Forse avevi paura della mia reazione? Forse pensi che baciare una persona per me è una cosa disgustosa, perché ho un esperienza di un dodicenne?
Forse non tieni abbastanza a me e quindi hai pensato che non è necessario che io sia a conoscenza di questa cosa?
Sì, è così.
Ormai ho capito. Tu non tieni a me. A te non importa nulla di me. Per te non sono niente, Hermione. Ma solo un piccolo terzo incomodo.
Sì, sono sicuro che è così.
« Maltafinocchia! »
Nemmeno mi ero reso conto che ero già nella Sala Comune.
Senza rendermene conto, ero seduto sulla poltrona, di fronte al fuoco.
Vedo Harry accanto a me. Ha un espressione strana. Quasi come se fosse soprappensiero. Per la seconda volta non mi interesso. Non chiedo. Sto qui. Seduto. Senza avere un obbiettivo preciso. Ormai nella mia vita non ci sono obbiettivi.
L’avevo, ma ora non più.
Hermione, perché sei andata via da me?
Vedo Harry alzarsi. Lo imito. Vedo Harry salire la scale per i dormitori maschili. Lo seguo. Vedo Harry mettersi il pigiama e stendersi sul letto. Lo imito.
Non so cosa è successo poi, so solo che mi addormento. E la mattina successiva, mi sveglio, con le guance piene di lacrime. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***




La vedo. Sì, sta seduta nella Sala Grande. Sta mangiando.
Eccola, la piccola innocente Hermione. La bella, l’intelligente, la coraggiosa Hermione.
Ora mi rendo conto che le sue labbra sono già state baciate da un altro. Un altro che, purtroppo, non sono io. Ti è piaciuto Hermione? Ti è piaciuto che quel bulgaro abbia condiviso la tua bocca?
Non so il perché ma una nuova sensazione inizia a impadronirsi di me. Ma stavolta riesco a capire.
E’ la rabbia. Sì, la rabbia.
E’ la rabbia che provo per quella ragazza. Quella ragazza che non si è presa il disturbo di accennarmi la storia del bacio. Quella ragazza che mi tratta sempre in un modo indifferente. Quella ragazza che… ormai la deve pagare cara.
Mi saluta. Non la rispondo.
« Qualcosa non va, Ronald? »
Basta con questo Ronald, cavolo. Mi chiamo Ron, cazzo. Ron, Ron, Ron e RON!
Lo capisci, brutta scema?
« No. Non c’è niente che non va. » butto lì, bruscamente. « Che cavolo ti frega? »
« Ma Ronald, che dici? Certo che mi frega. » risponde lei.
« Beh, allora fatti gli affaracci tuoi! »
« Si può sapere che cavolo hai? »
« Cosa ho? Ho solo capito una cosa: che tu per me sei la persona più falsa del mondo. » esplodo. « Tutto questo discorso sull’amicizia: tutte balle! Sei solo una persona meschina. Ora perché non te ne vai in biblioteca a studiare qualche stupida materia? Vai, non hai niente da fare qui. »
« Ma… Ron… »
« Sparisci dalla mia vista. Mi fai passare l’appetito. »
Hermione indietreggiò. Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime. Me ne frego. La vedo scappare. Sorrido vittorioso.
Harry per tutta la giornata mi supplica di fare pace con lei. Povero fesso. Non si rende conto che per me quella ragazza non esiste.
Mi rendo conto che Harry ha capito qual’è il pensiero che mi turba. Non mi chiede di parlarne. E io non intendo per niente sfogarmi.
A causa di Hermione, anche il Quidditch lo trovo deprimente e stupido.
Harry mi minaccia di sbattermi fuori dalla squadra.
Non ti preoccupare, amico, ti facilito il compito.
« Mi ritiro! Faccio schifo. »
 « Non fai schifo e non ti ritiri! Sai parare tutto quando sei in forma, Ron, hai solo un problema di testa! »
Brutto bastardo!
« Intendi dire che sono pazzo? »
« Sì, può darsi! »
Lo guardo male. Ma all’improvviso penso una cosa. Chissenefrega di quella strega riccioluta? Per me il Quidditch è molto più importante delle ragazze!
« Lo so che non hai tempo di trovarti un altro Portiere, quindi domani gioco, ma se perdiamo, e perderemo, lascio la squadra. »
Sento Harry per tutta la serata a riempirmi le orecchie di “Dai, Ron, so che vinceremo”. Non lo ascolto. Lo ignoro.
Hermione non c’è. A quanto pare sta in biblioteca. Chissenefrega.
Me ne vado a letto, lasciando un Harry Potter disperato.
Ormai ho smesso di credere in tutto. Soprattutto in me stesso

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***




E’ il giorno della partita. Sono nervoso. Vabbè, capita.
Scendo in Sala Grande. Stanno tutti lì. C’è anche Hermione. La ignoro. Mi ignora. Bene.
Mi lascio cadere vicino a Harry.
« Su con la vita, Ron. Lo so che sarai bravissimo! » E’ Lavanda.
Ma che vuole quella?
« Tè? Caffè? Succo di zucca? » mi chiese improvvisamente Harry.
Bah, ora devo anche pensare cosa bere.
« Quello che vuoi. »
« Bene, ecco bevi. »
Succo di zucca! Vabbè non è male. Stavo iniziando a berlo quando…
« Non berlo, Ron »
Ma che vuole Hermione? La guardo.
« Perché no? »
Come sempre, si rivolge a Harry.
« Hai appena messo qualcosa in quel succo! »
Li sento litigare. Li ignoro. Bevo il succo.
« Smettila di maltrattarmi Hermione. » le dico scocciato.
Vedo lei che bisbiglia qualcosa a Harry e se ne va furiosamente.
« E’ quasi ora. » annuncia Harry.
Ci stiamo avvicinando sempre di più al campo. La paura inizia veramente a crescere sempre di più.
« Fortuna che il tempo sia così buono, eh? » mi disse all’improvviso Harry.
Lo guardo confuso. Ha detto la parola “fortuna”  in un modo strano. Non importa, ora come ora. Rispondo con un « Già. » in modo nervoso.
Entriamo negli spogliatoi. Quasi tutti i giocatori erano pronti. Ginny e Demelza si avvicinano a noi.
Mettendo alla prova il suo tentativo di ignorarmi, sento la mia cara sorella dire:
« Le condizioni sembrano ideali, e indovina un po’? Quel Cacciatore di Serpeverde, Vaisey… si è preso un Bolide in testa ieri in allenamento e sta troppo male per giocare! E ancora meglio… anche Malfoy è malato! »
Vedo Harry e Ginny parlare, ma la mia attenzione può bastare qui.
Vaisey e Malfoy fuori uso. Uh, bene. Molto bene, anzi.. fin troppo bene.
Fortuna che il tempo sia così buono, eh?
« E’ sospetto, vero? » mi bisbiglia Harry. « Malfoy che non gioca? »
« Io la chiamerei fortuna. E anche Vaisey fuori, e il loro capocannoniere, non immaginavo... ehi!»
Sì, infatti. Ehi. Ora inizio a capire perché Hermione era così arrabbiata con Harry stamattina.
« Hai appena messo qualcosa in quel succo! »
Fortuna che il tempo sia così buono, eh?
Fortuna…
« Cosa c’è? »
« Io… tu… la bibita… il succo di zucca, non avrai mica…? »
Non mi lascia finire. Conclude solo dicendo che la partita inizia tra 5 minuti.
Beh, non ci vuole un genio per capirlo. Harry mi ha fatto bere la Felix. Ho la fortuna in pugno. La partita sarà nostra di sicuro!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***



Avevo detto che la vittoria era assicurata?
Beh, avevo ragione, belli! A quei idioti dei Serpeverde non ho fatto fare nemmeno un goal.
Sento quel buono a nulla di Smith che spara bagianate su di me e mia sorella, ma chissenefrega. Abbiamo vinto, cazzo! 
Beh, grazie Harry, veramente. Se non era per la tua grande idea, forse avremo perso.
Ci avviamo tutti felici e contenti negli spogliatoi. Sento Dean urlare qualcosa riguardante una festa nella Sala Comune. Miseriaccia, che ideona. Non facciamo neanche due passi che arriva un’Hermione più delusa che mai.
« Devo parlarti Harry. Non avresti dovuto. Hai sentito Lumacorno? E’ illegale! »
Miseriaccia, ma che palle questa ragazza.
« Che cosa vuoi fare, denunciarci? » Voglio proprio vedere se è capace.
« Di che cosa state parlando, voi due? » chiese Harry.
Hermione si stava gonfiando come un tacchino.
« Sai benissimo di cosa stiamo parlando! Hai messo la pozione della fortuna nel succo di Ron! La Felix Felicis! »
Harry inizia a ridacchiare. « Non che non l’ho fatto! » buttò lì.
« Invece sì, Harry, ed è per questo che tutto è filato liscio, c’erano dei giocatori di Serpeverde assenti e Ron ha parato tutto! »
« Invece no! » e Harry all’improvviso prende dalla giacca una piccola bottiglietta colma di un liquido dorato e rinchiuso ancora con la ceralacca. Oddio, aspetta, ma.. è la Felix! Ed è completamente piena! Che..?
« Volevo che Ron lo credesse, così ho fatto finta quando sapevo che stavi guardando. Hai parato tutto perché ti sentivi fortunato. Hai fatto tutto da solo! »
No, aspettate un momento. Ora non sto capendo più niente.
« Davvero non c’era niente nel mio succo di zucca? Ma il tempo è buono… e Vaisey non ha giocato… sul serio non ho preso la pozione della fortuna? »
Harry scuote la testa. Rimango a bocca aperta. Ma subito perdo la testa. Perché Hermione era così convinta che per parare la Pluffa avevo bisogno della Felix? Per lei faccio così schifo? Beh, brutta bastarda. Ti faccio vedere io.
« Hai messo la Felix Felici nel succo di Ron, ecco perché le ha parate tutte! Visto? So giocare anche senza aiuto, Hermione!»
« Non ho mai detto che non sei capace, Ron. Anche tu credevi che te l’avesse data »
Beh, cara, ora mi hai letteralmente rotto i maroni. Io per te sono un nullafacente. Tu per me, peggio. La supero, con la scopa in spalla. La ignoro. Addio, scema!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***




Mi incammino lentamente per i corridoi. Stavo al quinto piano quando mi sento chiamare.
« Ron! »
Mi volto. E’ Hermione! Forse si vuole scusare per quello che è successo prima.
Quando vedo dei riccioli biondi, mi rendo conto che non è Hermione: è Lavanda.
« Ciao Lav. »
« Senti… mi… volevo… ehm, sì… congratulare con te… per la… ehm… partita! »
« Grazie! » le sorrido. Povera, piccola, Lavanda, non si rende conto che io sono a conoscenza dei suoi sentimenti nei miei confronti. Come? Beh, Non bisogna essere scemi per capirlo. Dopo cinque anni di saluto stentato, ora, praticamente mi salutava dappertutto! Non è un gran che, ma è sempre un segno. La guardo negli occhi. Si vede che è nervosa. Prendo il suo viso tra le mie mani.
« Volevi dirmi qualcos’altro? »
Non mi risponde. Arrossisce solamente.
« Beh, io.. »
Le sorrido. Accarezzo i suoi ricci con una mano e tocco la guancia con l’altra. Fa ridere questa scena. Ma ormai ho un chiodo fisso. Hermione deve pagarla cara. Deve soffrire come ho sofferto io. Deve. Senza pietà.
« Bene. Allora inizio io! Sei tremendamente carina, lo sai? »
La piccola Lav inizia a tremare dall’emozione.
« Beh, credo che tu sia adatta come cavia per il mio esperimento. Posso provare? »
Senza neanche aspettare una sua risposta, appoggio le mie labbra sulle sue. Con delicatezza. Lav risponde al bacio abbastanza rapidamente e mi abbraccia. Allora è questo quello che hai provato, Hermione. E’ questo. Sì, sicuramente. Beh, ora anche io ho baciato una ragazza, non ho più esperienza di un dodicenne. Adesso sono un uomo.
Mi stacco dalle sue labbra e le sussurro in un orecchio:
« Vieni, tesoro. Appartiamoci in una poltrona della Sala Comune. »
E, mano nella mano, ci avviamo per il nostro Dormitorio.
Una volta arrivati, nella sala c’era il caos più totale. Lavanda mi indica una poltrona vicino al fuoco. Ci sediamo. Ci baciamo. Senza pensare a niente e a nessuno.
Passa più di un’ora e di Harry nessuna traccia.
« Senti, Lavanda. Che ne dici di uscire da qui, ti và? In un’aula più appartata… »
Senza farselo ripetere due volte, mi guida verso il buco del ritratto.
Dopo qualche passo sento dei rumori. E’ Harry?
« Lav, entriamo qui! »
« Lo sai, non sapevo che eri così sexy, Ron. »
Rido. Entriamo nella stanza.
Appena metto piede nell’aula, scese il silenzio. Ehssì, avevo ragione. Harry era lì. Con Hermione.
« Oh! » riesco solamente a dire.
« Oops. » sussurra Lavanda. Indietreggia. Lascia la stanza.
Perché Hermione era lì con lui? E soprattutto, perché era in lacrime? Deciso ad ignorarla mi rivolgo a Harry:
« Ciao Harry! Mi stavo chiedendo dove eri finito! »
Vedo Hermione scivolare dalla cattedra. Noto solo ora che sopra alla sua testa c’erano dei canarini gialli. Forse si stava esercitando per qualcosa. O forse…
« Non dovresti lasciare Lavanda fuori ad aspettarti. Si chiederà che fine hai fatto. »
Ahah, sei gelosa, eh? Finalmente hai capito quello che hai provato? Respiro di sollievo. Ma all’improvviso…
« Oppugno! »
Non so come, ma improvvisamente quello stormo di uccelli mi viene addosso. Sento il pizzichi dei becchi di tutti gli uccelli nella pelle.
« Toglimeli-di-dosso! » urlo disperatamente.
Hermione non mi ascolta. Corre verso l’uscita. Piangendo.
Sento un singhiozzo. Quel singhiozzo mi colpì al cuore. Quel singhiozzo, mi fece capire di averla persa per sempre.



Nb: Questo capitolo è, come notate, completamente inventato dalla sottoscritta. Di certo Ron non è così "Rocco Siffredi" ma sono sicura che il motivo per cui Ron si è messo con Lavanda è per fare un dispetto a Hermione. (Capitan Ovvio!)
Beh, ciao, cari lettori. Grazie che continuate a leggere le mie 'cavolate'
Un bacio.
Enza ;

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


 

Ho sbagliato, lo so. Non dovevo, sì. Ma ormai è fatta. Sto con Lavanda. Beh, cosa fare? Fare finta di nulla?
“Ma cazzo, Ron! Non era il tuo obbiettivo? Non volevi che Hermione soffrisse? Ci sei riuscito, goditi questa vittoria, cavolo.”
Mahssì, miseriaccia. Ho vinto a Quidditch! Mi sono guadagnato una ragazza! Ho vinto contro Hermione!
E pensare che mi aveva chiesto di andare alla festa di Lumacorno con lei.
Ma a quanto pare se si mette a sbaciucchiare chi capita, voleva solo evitare di andare da sola.
Quella grande falsa. Tutta quella scena che ha fatto durante l’ora di Erbologia. Ha addirittura arrossito! Sei bravissima Hermione, oltre ad essere la strega più brillante della tua età, sei anche una bravissima attrice! Mi hai fatto credere che tra noi poteva succedere qualcosa. Qualcosa al di là dell’amicizia. Beh, mi sono sbagliato. E’ stata dura da buttare giù, ma ormai ho capito.
Sai che ti dico? Vattene al diavolo! Mi godo questa cavolo di vita; da giocatore di Quidditch e da fidanzato di Lavanda. Chissà, forse col tempo mi ci innamoro davvero. Provare per credere, no?
Bene. Ora la mia vita ha di nuovo un senso. Sono tornato! Con avambracci pieni di graffi, ma sono sempre io!
Harry mi raggiunge nella Sala Comune!
« Hai chiarito con Hermione? Mi sembra alquanto giù! »
Uffa, sempre dalla parte sua stai, vero Harry?
« Di che si lamenta? Ha baciato Krum! Poi ha scoperto che qualcuno vuole baciare anche me. Beh è un paese libero. Non ho fatto nulla di male! »
Non mi risponde. Fa finta di leggere di un libro di incantesimi La Quintessenza: Una Missione.
Deciso a fargli capire che sto dalla parte della ragione, continuo con il mio discorso:
« Non ho mai promesso niente a Hermione » però… « Voglio dire, d’accordo, sarei andato al ballo di Lumacorno con lei, ma lei non ha mai detto… solo come amici… non ho mica firmato un contratto! »
Per la seconda volta non mi risponde. Inizia a balbettare qualcosa riguardante un libro che aveva lasciato in biblioteca e così si alza e raggiunge il buco del ritratto.
A quanto pare va da Hermione a raccontare ciò che gli ho detto. Beh, chissenefrega, ho altre cose da pensare: a proposito. A che ora mi dovevo incontrare con Lavanda? Oh, miseriaccia, tra due minuti! Ok, scappo! Ora mi aspetta la vera vita.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***




I giorni passano. Ormai io e Hermione non ci parliamo più. Da troppo, ormai.
Sto male, malissimo.
Stare con Lavanda è bello, ma fino a un certo punto. Solo una cosa vuole fare. Sbaciucchiarmi, sbaciucchiarmi, sbaciucchiarmi e nient’altro che sbaciucchiarmi. Ho le labbra a pezzi! C’ho provato in tutti i modi, ma non sono innamorato di lei. Manca la scintilla. Quella che ultimamente solo una persona mi ha fatto provare quella sensazione.
Hermione.
Mi rendo conto di aver sbagliato tutto, con lei.
Mi rendo conto che mi sono comportato da bambino.
Mi rendo conto che, nonostante tutto, ci tengo a lei.
Devo parlarle. Sì, ho deciso.
Ormai le vacanze di Natale si avvicinano. Non posso resistere.
Dopo la lezione di Trasfigurazione mi avvicinerò a lei… la prendo in disparte. Le parlo. Le chiedo scusa. Le dico il perché ho fatto tutto ciò. Ci chiariremo. Spero che tutto ritornerà come prima.
Devo sbrigarmi, la lezione inizia tra cinque minuti. Meglio scendere, altrimenti la McGranitt scalerà dei punti ai Grifondoro.
Arrivo. La vedo. Tiene in braccio una grande massa di libri. Vedo qualche gocciolino di sudore. Quanto è carina. Mi fa una tenerezza vederla così.
Mi fermo. Si ferma. La guardo. Mi guarda. Vorrei sorriderle. Assicurarle che va tutto bene, e che io ci sono. Appare improvvisamente Lavanda da dietro di me « Grazie per avermi aspettata, amore mio! »
Hermione ci guarda con disgusto. Hermione MI GUARDA con un disgusto particolare. Mi volta le spalle. Entra in classe.
Ma io non cedo. Le parlerò dopo la lezione. Entro in classe, con Lavanda appiccicata addosso. Come una calamita.
La lezione di Trasfigurazione è davvero difficile. Oggi, in particolar modo, non presto attenzione. Penso a lei. Penso a un discorso serio.
 
’’Hermione, ti chiedo scusa. Davvero, con tutto il cuore. Forse non me lo merito. Forse mi merito solamente il tuo disprezzo, ma credimi, Hermione, credimi. Sono sincero. Ho reagito così perché ho saputo una cosa che ti riguarda. Ho saputo che hai baciato Krum. Può sembrare stupido, ma ci sono rimasto male. Speravo che una cosa del genere potevi condividerla con un tuo amico… con me. Siamo amici, lo sai? Nonostante le nostre litigate, io a te ci tengo parecchio. Ti prego, perdonami, Hermione, e cerchiamo di costruire un’amicizia ormai perduta..’’
 
Ecco. Così va bene. Beh, meglio capire qualcosa su questa lezione di Trasfigurazione, và. Prima di impazzire. Ormai non posso contare sull’aiuto di Hermione.
L’incantesimo da usare è difficile. Il mio tentativo è disastroso. Mi appaiono molto improvvisamente dei folti baffoni. Sento poche risate. Ma non posso fare a meno di sentire una risata particolare…
Quella di Hermione.
Ancora una volta, mi hai colpito alle spalle.
Ancora una volta, mi sono sbagliato sul tuo conto.
Ancora una volta, le mie lacrime cercano di farsi strada.
Ma ora non piango più. No. Ora devo reagire.
Inizio a imitarla. Salto su e giù dal banco con il braccio alzato. Come lei fa di solito.
Mi volto. Vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime. Sorrido soddisfatto. Suono la campanella. La vedo scappare. Vedo Harry prendere le sue cose e seguirla. Sempre lei, Harry, non mi hai mai preso in considerazione quando io e Herm litigavamo, vero?
Beh, andatevene a fanculo, tutte e due.
E spero che siate felici.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***



Mi stavo incamminando verso la Sala Grande quando sentii alcune voci:
« Hai saputo di Potter? A quanto pare andrà al ballo di Lumacorno con Lunatica Lovegood. Ma ci credete? Quella è una svitata! »
Cosa, cosa, COSA?
Cosa sarebbe a dire?
Al ballo con chi, poi?
Con Luna? Ah! Questa è bella.
Vedo Harry che mi si avvicina. Aveva l’aria un po’ malaticcia.
« E’ vero.. è vero che…? »
Quando vedo Harry annuire che inizio a ridere.
« Avresti potuto invitare chiunque. Chiunque! E hai scelto Lunatica Lovegood? »
« Non chiamarla così, Ron » disse improvvisamente Ginny che era apparsa alle spalle di Harry prima di raggiungere gli amici. « Sono proprio contenta che tu l’abbia invitata, Harry, è così emozionata. »
Detto questo, se ne andò. Improvvisamente vedo Hermione seduta un po’ più distante da noi. Non sembrava intenzionata a mangiare. Aveva gli occhi un po’ rossi e giocava con il suo stufato.
Fu Harry a distrarmi.
« Protesti chiederle scusa. »
Naturalmente a chi era riferito? Ehssì, bravi!
« Sì, per farmi aggredire da un altro stormo di canarini? »
« Dovevi proprio farle l’imitazione? »
Dovevo? Beh, sì.
« Ha riso dei miei baffoni! »
« Anche io ho riso, sono la cosa più stupida che abbia mai visto. »
Non capirò mai il perché Harry trovava stupido i miei baffoni perché appare improvvisamente Lavanda che, di peso, si butta addosso a me.
« Ciao Harry » sento dire Calì
« Ciao! Come stai? Resti a Hogwarts, allora? Ho sentito che i tuoi genitori volevano portarti via. »
« Sono riuscita a convincerli, per il momento. »
Ridicoli. Come mai non si rendono conto che Hogwarts è più sicuro delle loro case?
« La storia di Katie li ha proprio spaventati! » continua Calì « Ma siccome non successo niente da.. oh, ciao Hermione! »
Mmmmh? Hermione?
La vedo sorridere. Un sorriso troppo grande, forse? Donne! Tutte strane!
« Ciao Calì! Vai alla festa di Lumacorno, stasera? »
« Non sono stata invitata! Mi piacerebbe andarci, pare che sarà molto bello…. Tu ci vai, vero? »
« Sì, vedo Cormac alle 8 e poi.. »
CORMAC? Cormac McLaggen intende dire? No, non è possibile.
« …andiamo insieme alla festa! »
« Cormac? Cormac McLaggen, vuol dire? »
Mi rendo conto che Hermione gode tanto dire queste cose davanti a me.
« Esatto! Quello che è quasi diventato Portiere di Grifondoro. »
Infatti! Il Portiere di Grifondoro sono io, bellezza!
« Allora stai con lui? »
« Oh… sì… non lo sapevi? »
No. Di certo non lo sapeva! Come è possibile, Hermione?
« No! Beh, ti piacciono i giocatori di Quidditch, eh? Prima Krum, poi McLaggen…»
« Mi piacciono i giocatori di Quidditch molto bravi… »
BUM. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Vedo Lavanda staccarsi da me. Vedo Hermione sussurrare qualcosa e andarsene. Probabilmente si doveva fare bella per la festa. Harry mi guarda. Non incontro il suo sguardo. Sono a pezzi. Il mio cuore è a pezzi.
Harry mi annuncia qualcosa riguardante che anche lui si doveva preparare per la festa. Non lo rispondo. Capisce. Se ne và.
Ora Hermione ha toccato un punto vitale. Mi ha fatto praticamente capire che io sono un emerito fallito, senza un futuro.
Hermione perché? Perché mi stai facendo questo? Mi fai male, lo sai?
Sono un uomo, non devo piangere.
Sono un uomo, sì, ma le lacrime continuano a scendere. 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Non so cosa è successo al ballo. Non so nulla.
Non voglio semplicemente saperlo.
E’ finita, lo so.
L’ho persa, me ne rendo conto.
Ormai ho sbagliato.
Hermione ha ragione. Sono un fallito.
Non vedo l’ora di tornare a casa. Per non vederla, per un po’. Forse pensandoci, potrebbe cambiare idea e perdonarmi.
Mentre stavano tutti giù alla festa, mi ritrovavo tutto solo nella Sala Comune. Lavanda era andata a farsi un giro con Calì. Meglio. Un impiccio in meno. Mi ritrovo davanti agli occhi un foglio di pergamena e una penna. Ho preso la penna, e ho iniziato a scrivere. Una lettera, per Hermione.
 
Cara Hermione,
Come stai?
Beh, forse non è così che bisogna iniziare una lettera. Almeno non in questo caso.
Ricominciamo.
Cara Hermione,
Scusa.
Sì ora va bene come inizio. Va bene perché è questo che ti devo dire. Ho sbagliato, lo so. Ho sbagliato a farti del male, ho sbagliato. Me ne rendo conto.
Ti prego, perdonami. Non ho pace da quando non mi rivolgi più la parola.
Mi manca tutto di te; i tuoi sguardi, il tuo sorriso, i tuoi discorsi sensati… mi manchi tu, Hermione. La strega più brillante per la sua età che abbia mai conosciuto.
Sai, qualche giorno fa, tramite Ginny e Harry ho saputo che tu hai dato il tuo primo bacio a Krum. Va bene, forse l’hai dato perché ti andava o perché ci tieni a lui.
O per altri motivi, non mi interessa.
Intessa solo dirti questo: sono stato male, davvero male. Non potevo crederci. Proprio tu, Hermione? Perché mi hai tenuto nascosto questa cosa? Perché? Avevi paura della mia reazione? Può darsi. Non lo so, e forse, non lo saprò mai. Mi sono comportato così per gelosia, Hermione. Finalmente l’ho capito.
Sì, e ho pensato che tu non tenessi a me. Perché hai accennato la storia del bacio solo a Harry e a Ginny. Perché a me no? Forse non valgo abbastanza per te?
Adesso è ora di dirti ciò che penso.
Io ci tengo molto a te, davvero. Tantissimo.
Tengo a te più della scuola, tengo a te più del Quidditch. Tengo a te più di me stesso.
E finalmente l’ho capito, Hermione, e questo solo grazie a te.
Può sembrarti stupido, ma è così. Non mi sono mai reso conto che per me tu sei tutto. Per me sei il motivo principale per andare avanti, insomma, sei tutto.
Per favore Hermione, perdonami. Solo ora ho capito che la mia vita dipende da te.
Solo ora ho capito di amarti più di ogni altra cosa.
Per te farei qualsiasi cosa. Chiedimi tutto quello che vuoi.
Lascerei anche Lavanda, per te.
Andrei sulla Luna, per te.
Smetterei di giocare a Quidditch, per te.
Sì, per te farei tutto.
Per favore, credimi. Credimi che ti amo. Davvero.
E per favore, perdonami. Perdonami, prendimi per mano e ricominciamo da capo.
Tuo,
Ron.
 
Credo che un giorno gliela darò.
Ma che sto dicendo. Non credo che una lettera basti a farmi perdonare.
Ma no, non basta.
Chissà cosa stai facendo, amore mio? Ti stai divertendo, forse? Mi stai pensando almeno un po’? Sono contento anche se stai parlando male di me. Almeno mi fai capire che io per te esisto, in qualche modo.
Miseriaccia, amore mio. Quanto mi manchi.


NB: Questo capitolo è completamente inventato dalla sottoscritta, visto che Zia Row non fa accenno ai pensieri di Ron quando Harry e Herm stanno dal vecchio Luma. Ho sempre pensato che Ron si trovasse solo soletto a piangere per quello che è successo. Per quanto riguarda la lettera.. beh, perchè no?
Alla prossima.
Enza ;

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***



Le vacanze di Natale sono finalmente iniziate. Finalmente sto a casa. Almeno non sarò costretto a vedere lo sguardo duro di Hermione, ogni giorno.. ogni giorno…
Harry mi dà una notizia strana: Piton ha chiesto a Draco Malfoy se poteva aiutarlo. Che strana cosa. Mmmmh.
Infine mi accenna qualcosa sul Voto Infrangibile..
Ehssì… COSA?
Piton deve essere un idiota al quadrato se ha fatto un Voto del genere. Forse non sa che morirà se verrà infranto.
Mmmmh.. però questa notizia non mi fa stare male. A questo punto spero che il voto verrà infranto.
Dai Ron, smettila di dire cazzate. Ti stai comportando come un Serpeverde.
Ok, la smetto.
….
Arrivano Fred e George.
« … E a proposito di finora insospettabile virtù, Ronald » fece George, « che cos’è che ci ha detto Ginny di te e una signorina che si chiama… a meno che le nostre informazioni siano manchevoli… Lavanda Brown? »
Ginny.. sei una grandissima stronza!
« Fatevi gli affari vostri! » butto lì.
« Che risposta elegante. » commentò Fred. « Non so proprio come ti vengono in mente. No, quello che volevamo sapere…. Com’è successo? »
Eh?
« In che senso? »
« Ha avuto un incidente? »
« Come? » Anche se stiamo iniziando a capire…
« Beh, come ha fatto a riportare un danno celebrale così esteso…? »
Brutto stronzo adesso la pagherai. Gli lancio il coltellino.
« …Attenti! » Fred trasformò il coltellino in un aeroplano di carta.
« Ron! » Miseriaccia, non mi ero reso conto che c’era anche mamma « Che non ti veda mai più a scagliare coltelli! »
« Va bene. »
Odio Fred e George.
E la cosa si conclude lì.
Il giorno di Natale era fresca, ma molto accogliente. Inizio ad aprire i regali quando..
« Sta scherzando! »
Guarda, lo spero con tutto il cuore. Come può pensare che io mi metta…?
« Che cos’è? » mi chiese Harry, assonnato.
« Il regalo di Lavanda. Non può mica pensare che io mi metta..? »
Sento Harry ridere.
« Carina. Elegante. Dovresti proprio metterla davanti a Fred e George. »
Non se ne parla nemmeno.
« Se glielo dici… io… io… io… ti.... »
« Mi balbetti addosso? Andiamo, ti pare che lo farei? »
Meno male!
Beh, a finale, non mi metterò mai sul collo una collalina dorata con su scritto ‘Amore mio’. Se me l’avesse regalata qualcun’altra…
No, cazzo, non ci devo pensare.
La giornata continua. Ci fu una sorpresa. Arriva Percy. Con il Ministro.Quest’ultimo prende Harry e se lo porta con sé in giardino. Vabbè, l’avevo capito che aveva portato l’idiota con se per parlare con Harry, non siamo così scemi, noi.
Oggi quanto ne abbiamo?
25.
Ehggià.
Hermione ha sempre passato il Natale qui con noi.
Qui… con me.
Ormai sono deciso a tornare ad Hogwarts più sicuro che mai. Devo parlarle. Devo spiegarle. Magari le consegno la mia lettera. Com’è lei ci metterà meno di dieci secondi a leggerla.
Solo che andare vicino a lei è la cosa più difficile da fare.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


Natale è passato.
Anche Capodanno.
E’ ora di andare a scuola. E io ho paura, molta.
Ho paura di incrociare il suo sguardo che tanto mi fa male.
Harry, lo sai? Ho paura. Ho paura Harry. Aiutami Harry, aiutami a dimenticare.
Stiamo in cucina. Il Ministero ha fatto un collegamento speciale per andare a Hogwarts con la Metropolvere! Vedo mia mamma piangere. Da quando Percy se ne andato, piange spesso. La consolo con un bacio sulla guancia. E che Percy è un imbecille, non è mica una gran perdita.
Entro nel camino. Urlo « Hogwarts! » e dopo nemmeno due secondi, mi ritrovo a rotolare nel tappeto della McGranitt. A quanto pare il Ministero ha collegato il camino della cucina con il suo ufficio. Dopo averci congedati, saliamo verso la Sala Comune.
« Begatelle » dico io in un tono sicuro, pronto per entrare nella Sala Comune.
« No. »
Miseriaccia, come no?
« Come sarebbe a dire ‘no’? » le chiedo, arrabbiato.
« C’è una nuova parola d’ordine. E per favore non urlare »
E come faccio a non urlare?
« Ma siamo stati via, come facciamo a… »
« Harry! Ginny! »
Ci voltiamo.
E’ Hermione.
Improvvisamente il cuore inizia a battere forte, inizio a sudare e a tremare le gambe.
Calma Ron, calma. E’ solo Hermione.
« Sono tornata un paio d’ora fa, sono appena andata a trovare Hagrid e Fiero… voglio dire, Alisecco. » disse Hermione tutto d’un fiato. « Avete passato un buon Natale? »
Dai, Ron, approfitta dell’occasione. Vedi, è calma.
« Altrochè » rispondo in fretta. « Pieno di avvenimenti, Rufus Scrim… »
« Ho qualcosa per te, Harry » mi interruppe Hermione senza guardarmi né dare segno di avermi sentito.
Ancora una volta un grande masso di pietra atterra senza scrupoli sulle mie spalle.
Ancora una volta Hermione mi ha ferito.
Come fai Hermione? Qual’è il tuo segreto. Qual’è?
Senza rendermene conto, siamo entrati nella Sala Comune.
Improvvisamente mi sento chiamare dall’ultima persona che vorrei vedere in questo momento.
« RonRon. »
E’ Lavanda.
Ma… da quando mi chiama RonRon? E’ ridicolo.
Vedo Hermione ridere.
Hermione ridere.
Ok, Hermione, messaggio ricevuto.
Io per te non sono nulla. Ho capito.
Seguo Lavanda. Non so dove mi porta di preciso, ma non mi interessa. Metto le mani in tasca. Trovo un foglio di pergamena. E’ piegata in quattro parti. La spiego. E’ una lettera. La lettera che ho scritto per lei.
« Cos’è RonRon? » chiese Lavanda?
« N-Niente, tesoro. Semplicemente spazzatura. »
« Bene. Allora buttalo. »
« Sì. »
L’accartoccio finchè non diventa una pallina. La butto a terra. Che rimanga lì, sola, abbandonata, calpestata da tutti.
Come i miei sogni, i miei obbiettivi.
Ecco, ho indovinato. Sono stati calpestati.
Da chi?
Dal mio sogno. Dal mio obbiettivo.
Hermione.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Un mese.
E’ passato esattamente un mese da quando quel foglio di pergamena è stato trasformato in una pallina e gettata sul pavimento della Sala Comune.
E’ passato esattamente un mese da quando Hermione mi ha calpestato.
Me ne faccio una ragione. Vado avanti.
I giorni passano, senza che me ne accorga.
E a me non me ne frega niente. 
I giorni passano, senza di me.
 Sono rimasto indietro.
E nessuno mi aiuta.
Perché nessuno lo sa.
Non me la prendo con nessuno. 
Sto zitto. Muto. Come se niente fosse.
Vado avanti.
Sto con Lavanda.
Mi rendo conto che pian piano sto diventando ridicolo.
Perché sto iniziando a chiamarla LavLav.
Decisamente.
Sono ridicolo, col cuore.
La mia vita ormai è diventata monotona. Lezioni, pranzo, lezioni, cena e Lavanda.
Così, per un intero mese.
Così, per sempre.
Ma che dici, Ron? Cavolo! Svegliati!
Stai zitto cervello! Non intrometterti. Per causa tua, ho perso lei.
Lei? Lei chi?
Lei.
Non hai il coraggio di pronunciare il suo nome. Sei un vigliacco.
Vigliacco, io? Non ti permettere di chiamarmi così. Io NON sono un vigliacco! Miseriaccia, per causa tua ho perso Her… Sì, hai capito.
Ahaha! Hai visto? Ho ragione io! Non sei capace! VIGLIACCO!
Ma perché dovrei pronunciare il suo nome? Io per lei non sono nessuno. Se pronuncio il suo nome, per lei, è come se la sporcassi. Il suo nome, pronunciato da me, diventerà nero, sporco, morto. Evito di farlo, così rimarrà pulita, intatta.
Senti, ormai è fatta, fattene una ragione. Tra due settimane diventi maggiorenne. Sarai adulto, responsabile!
Ahaha! Bella questa! Adulto e responsabile. Siamo realisti, da quando sono responsabile?
Da sempre, Ron.
Fammi un esempio.
Un esempio? Adesso, in questo preciso istante, sei responsabile, lo sai il perché? Perché hai capito che hai sbagliato… hai capito che hai perso Hermione.
NON PRONUNCIARE IL SUO NOME, BRUTTO CERVELLO BASTARDO.
Però ripensandoci…
E’ vero, tra due settimane è il mio compleanno.
Il mio compleanno..
Maaaah, chissenefrega.
La gita a Hogsmeade è stata cancellata. Mi aspetta solo questa merda di lezione di Materializzazione.
E poi chissenefrega del compleanno se non ci sono le persone a me care?
Le persone a me care.
LA PERSONA A ME CARA.
Hermione.



NB: Questo capitolo è completamente inventato dalla sottoscritta. Ho pensato di creare questo capitolo per un motivo ben preciso. Lui va avanti, come ha sempre fatto ma dentro di se ha un conflitto. E invano cerca di battere il suo subconscio. Ho pensato che sarebbe stata una buona cosa, visto che Zia Row ha descritto Ron come una persona insicura e con poca stima di se stesso.
Beh, ho finito il mio discorsetto, per ora.
Alla prossima!
Enza ; 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. ***


« Buon compleanno, Ron. »
Cosa?
Ah, già.
Oggi è il primo di marzo. E’ il mio compleanno. Uh, tanti auguri a me.
Mi alzo e vedo un bel bottino accanto al mio letto. Vedo Harry lanciarmi il suo regalo.
« Grazie. » rispondo.
Vedere tutti quei regali mi solleva un po’. Chissà se..? No. Non diciamo baggianate.
Vedo Harry tutto concentrato sulla Mappa del Malandrino.
Mamma mia Harry, tu e questo Draco Malfoy. Ma perché non te lo sposi?
Vabbè, apriamo i regali.
Uuuuh grande Harry. Un paio di guanti da Portiere era proprio quello che ci voleva.
« Belli! » rispondo entusiasta.
« Prego. » risponde Harry distrattamente.
Scarto gli altri regali.
Vediamo mamma e papà cosa mi hanno fatto…
Ah.
Il solito orologio d’oro che si regalano ai neomaggiorenni. Però noto con piacere che non è di seconda mano.
Bene, bene. Bravi mamma e papà.
« Gran bel bottino quest’anno! Visto che mi hanno regalato mamma e papà? Mi sa che diventerò maggiorenne anche l’anno prossimo.»
« Forte. » mi risponde Harry, distrattamente.
Scartando i miei regali noto uno scatolino a forma di cuore. Sarà da parte di Hermione?
Ehm, no. Penso di Lavanda. Vabbè, vediamo se sono buoni.
Mmmmh, Cioccocalderoni… Buoni.
Me ne mangio uno.
« Ne vuoi uno? » chiedo a Harry.
« No, grazie. » risponde Harry. «Malfoy è sparito di nuovo! »
Miseriaccia, come sparito?
« Non è possibile. »
Guardando l’orologio, noto che è tardi ed è ora di fare colazione. « Andiamo, se non ti spicci dovrai Materializzarti a stomaco vuoto… forse sarebbe più facile, chissà… »
Però questi Cioccocalderoni sono proprio buoni.
Non faccio nulla di male se ne mangio uno, no?
Me ne mangio un altro. E un altro ancora. E ancora. Finchè finisco il pacco.
Mamma mia, buonissimi.
Però…
Aspettate un attimo.
Cosa mi succede?
Perché vedo tutto rosa?
Che bella sensazione.
Allo stesso tempo bruttissima.
Sento odore di…
Nella mia mente mi ritrovo una persona, mai vista in vita mia. Però.. che strano. Non lo mai vista. Ma perché so come si chiama?
Romilda. Romilda Vane.
Sentire quel nome mi viene una sensazione di pace. Di tranquillità.
Adoro Romilda Vane.Amo Romilda Vane.
Perché mi fai questo effetto?
« Pronto? » sento dire Harry.
Non so se lo rispondo o no. Tutto inizia a girarmi intorno.
E tutto diventò nero.
 
[….]
 
Mi ritrovo seduto su una poltrona. Ma… ma dove sono? Mi giro intorno, spaventato. Che ci faccio qui?
Improvvisamente vedo Harry e Lumacorno. Mi stavano guardando. Noto la loro espressione. Preoccupata. Come mai?
« Sei tornato normale, allora? » mi chiese Harry.
Normale? Come normale?
Sento Lumacorno dire qualcosa. Non so cosa! Mi gira la testa.
Vedo Lumacorno andare a prendere una bottiglia di idromele barricato. Vedo tre bicchieri. Forse ce lo vuole offrire?
Sì, vedo che riempie tutti e tre i bicchieri. Ne prendo uno. Senza sapere cosa dicono, bevo tutto d’un sorso.
Prima un sollievo. Poi il peggio.
Inizio a perdere l’equilibrio sulle braccia. Mi rendo conto che faccio cadere il bicchiere. Sento il rumore del vetro frantumato. Inizio a non respirare. Perché non respiro? Harry, aiuto! Cosa mi succede? Inizio a non avere equilibrio sulle gambe. Mi brucia lo stomaco. Vedo bianco.
Sto per morire, lo so.
Improvvisamente sento la mia bocca aprirsi. Qualcosa sta entrando nella mia gola. Ingoio. Finalmente sollievo. Sento che respiro.
La mia vista si offusca. Vedo un volto. Un volto femminile.
Posso riconoscerla lontano un miglio.
E’ Hermione.
Mi sorride. Come se non fosse successo niente in questi mesi.
So di non resistere oltre.
Addio amore mio, spero che senza di me, sarai più felice.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. ***


Sono morto.
Lo so.
Ma perché sto pensando, allora?
Apro gli occhi.
Ehi, ma sono vivo.
Però…
Dove accidenti sono?
In un mondo parallelo?
Cerco di alzarmi. Con fatica, ci riesco.
No, sono morto. Sicuro. A Hogwarts non esiste di certo una stanza tutta nera. Senza porte. Senza finestre.
Però… un momento. Vedo due persone lì. Chi sono?
Mi avvicino… Oddio! Chi sono?
Ma… sono…
LAVANDA E HERMIONE.
Che cavolo ci fanno lì?
Vedo Lavanda ridere. Hermione piange.
Vedo Lavanda puntarle la bacchetta.
Ohi, che cazzo fai?
« EHI! » urlo.
Non mi sentono. Insisto. Niente. Insisto ancora. Ancora niente.
Forse non mi sentono.
Ma.. Miseriaccia, cos’è quella cosa sotto di loro? Mi avvicino meglio. Sembra una tomba.
Chi è morto?
Mi avvicino ancora di più.
Eh…. COSA?
 
Ronald Bilius Weasley
N: 1/03/80 ; M: 1/03/96
 
Miseriaccia, come è possibile?
Quella è la mia.. tomba?
Ah. Ora si spiega tutto.
Ecco perché non mi vedono.
Forse perché non esisto.
« Ecco, hai visto stronza? Ora che non c’è più, cosa farai? »
Hermione piangeva. Più forte che mai.
Teneva qualcosa in mano. Tipo una pallina di carta. Cos’è?
Come cos’è? Ron, idiota. E’ la lettera che le hai scritto!
Cosa?
Ah già, ora la riconosco.
L’ha letta?
«Hai capito ora? » urla Lavanda, ridendo ancora con la bacchetta puntata su di lei « Quell’imbecille ti ha sempre amata. Da sempre. E tu? Tu che facevi la saputella del cazzo. Ahaha. Io l’avevo capito, sai. Non sono mica scema! Beh, eri solo tu l’unica a non capirlo. Ma a quanto pare, c’è voluto altrettanto tempo per capire che ricambi. »
Hermione, con gli occhi pieni di lacrime, si volta. Mi vede. Mi sorride. Inizia a parlare in labiale. Non so come, comprendo le sue parole.
« Sì, amore mio. Ti perdono. Ti prendo per mano, e ricominceremo da capo. Ti amo. »
I miei occhi si riempirono di lacrime.
Hermione, perché? Dovevi aspettare la mia morte per capire quello che provo? Hai aspettato la mia morte per perdonarmi?
« Ma io la farò finita. » disse Lavanda. « Sì, mi dispiace. Se Ronald non mi ama. Non deve amare nessuno. »
Le punta la bacchetta nel cuore.
Aspetta.. che accidenti vuole….?
Hermione sorride. Con le lacrime agli occhi.
« Addio. »
No, Hermione. Non lo fare. Ti prego. Spostati, cavolo. Perché non ti sposti?
Corro a tutta velocità da lei. Ma Lavanda aveva già lanciato l’anatema che uccide quando…
« HERMIONE! »
 

NB: Beh, che dire. Non so perchè mi è uscito questo. Però, un po' mi sono commossa. Vabbè, sono scema.
Alla prossima.
Enza ;

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Capitolo 16
*** Capitolo 16. ***


Improvvisamente sento delle voci. Non capisco nulla. Cerco di aprire gli occhi, ma non ci riesco. Anzi, mi si aumenta il mal di testa.
No, non ce la faccio. Non resisto.
E tutto diventa buio.
D’un tratto mi sveglio.
Miseriaccia, dove sono? In infermeria?
Allora non sono morto.
Quello era solo un sogno.
Un respiro di sollievo.
Ma… che ore sono?
Le due del mattino.
Caspita, come è tardi.
« Ron? »
Miseriaccia! Chi è? Mi alzo improvvisamente.
E’ Hermione. Che ci fa qui?
« Ho aspettato che Harry si addormentasse per tornare qui » mi spiega. « Non volevo lasciarti da solo. O almeno, non così. »
Che intendeva dire?
« Ehm. In che senso? »
Hermione si alza e prende un pezzo di carta dalla tasca della camicia da notte.
Ma… ma..
« Sì, lo trovato a terra. Ho visto che tu l’hai buttata e hai detto a Lavanda che è spazzatura. Così volevo vedere che cos’era… e… »
Oddio, miseriaccia, oddio e miseriaccia. Quindi..?
« Scusami Ron, ma non ho potuto fare a meno di leggerlo. Mi hai commossa, sai? Davvero! Non credevo che avevi un cuore così. Non credevo che provavi… quelle cose. Non credevo che ti ho fatto stare così male per il fatto del bacio con Viktor… »
Sentire il nome Viktor  mi faceva stare ancora male.
« … io non te lo detto perché ormai quel fatto è chiuso, seppellito, morto. A me Viktor non interessa. Non mi è mai interessato. »
Aspetta, come non ti è mai interessato?
« Hermione, scusa non capisco. »
« Mi sei sempre interessato tu, scemo. Sono stata con Viktor per farti ingelosire. Come hai fatto tu con Lavanda. Ho sempre provato dei sentimenti per te abbastanza profondi. Grazie alla tua lettera, ho capito che quello che provo per te è sempre stato al di là dell’amicizia. Sempre. »
Io non capisco nulla. Ma allora perché..?
« Perché me lo dici adesso? Perché, Hermione? Perché ora sono stato avvelenato e la tua rabbia, puff, sparisce? Non ti sei mai resa conto di come sono stato male? Non ti sei resa conto neanche un po’ che stare con Lavanda per me era una tortura? Vedere te che mi trattavi come un animale da macello mi faceva credere che per te io contavo meno di zero. Io… beh, sì. Sono stato male, mi sentivo morire ogni volta che mi guardavi con quello sguardo, come se fossi la feccia della tua esistenza, e… »
Non riesco ad andare oltre. Vedo gli occhi di Hermione riempirsi di lacrime.
« Scusa, Herm, non volevo… »
« N-no, non scusarti. Non scusarti più. Hai ragione. Hai il diritto di ricevere spiegazioni. Io… io ero.. ecco, gelosa. Di Lavanda. Perché è bastato una chiacchierata per averti. Invece io, che ti conosco da sei lunghi anni, non sono riuscita a dirti ciò che provo. Provavo rabbia, Ron, molta. Non nei tuoi confronti. Questo mai. Ero arrabbiata con me stessa.
Quando Harry mi ha detto quello che ti è successo, io non ho visto più. Ho fatto una corsa. Stavi male. Madama Chips aveva detto che le tue condizioni erano critiche. Stavi rischiando di morire, Ron. E io ho avuto tanta paura. Un sacco di pensieri sono apparsi improvvisamente nel mio cervello: ’’Brava Hermione, ora l’hai perso per sempre. Ora non saprà mai nulla. Leggi la sua lettera, prima che sia troppo tardi.’’  Prendo quella lettera, e quando ho finito di leggere, avevo finalmente capito. Scusami, davvero Ron. Io… non avevo intenzione di fare quello che ho fatto. »
Io l’ascoltavo. La mia Hermione mi parlava. La mia Hermione piangeva. Io piangevo.
« Quando siamo finalmente entrati in infermeria, tu eri lì, pallido, piccolo e innocente. Quanta tenerezza che mi hai dato. Volevo cacciare tutti da questa infermeria. Volevo far capire a tutti che tu sei solo mio e devo curarti io… »
Non ci posso credere.
« Herm, scusami… »
« Lasciami finire, ti prego! »
La lascio finire.
« Dopo mezz’ora che eravamo lì, ho sentito una voce. Aveva pronunciato il mio nome. Eri tu, Ron, eri tu. Com’è possibile, mi chiedevo. Com’è possibile che, per quello che ti ho fatto, tu cercavi me? »
« Hermione, io ti ho sempre cercata, sempre. »
Mi alzo e con fatica vado da lei. Lei cerca di impedirmelo. Io faccio resistenza. L’abbraccio. Lei risponde. Rimaniamo così, a piangere, per non so quanto tempo. Minuti, ore, giorni, settimane. Non so di preciso.
« E... per quanto riguarda l'ultima parte della lettera » riprende Hermione. « Sì, ti perdono. Sì,ti prendo per mano. Sì, ricominceremo da capo. Ma la domanda è un’altra. »
« Dimmi. »
« Tu perdoneresti me? Mi darai la possibilità di ricominciare da capo? »
« Piccola mia, che domande. »
La prendo per mano. Ci abbracciamo.
Chiedo a Hermione di dormire qui, sul mio letto, insieme a me. Lei accetta.
Quella notte, l’ho passata insieme al mio sogno, al mio obbiettivo.
Ho passato la notte con Hermione.
Per quanto riguarda Lavanda. Beh, ci penserò domani. Ora Hermione è con me. Il resto non conta.

 

NB: Ecco. Dopo 16 capitoli questa ff è conclusa. Mi piaceva concluderlo... a modo mio. Questa ff l'ho scritta e pubblicata nella mia pagina di fb qualche giorno fa. I miei fans mi hanno incoraggiata a pubblicarlo qui. Sperando che vi sia piaciuto, vi auguro con tutto il cuore che il mio messaggio sia arrivato a tutti voi.
Non mollate mai. Che le cose belle succedono quando meno te l'aspetti.
Alla prossima ff..
Enza ;

 

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