Il Mio Mondo..

di AngelOfSnow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lacrime calde di incomprensioni ***
Capitolo 2: *** Lacrime calde di incomprensioni ( Shouta ) ***
Capitolo 3: *** Sentimenti a lungo repressi. ***
Capitolo 4: *** Sentimenti a lungo repressi. ( Shouta ) ***
Capitolo 5: *** -Special- ***
Capitolo 6: *** ...Voci... (Shouta) ***
Capitolo 7: *** ....Voci, che distruggono l'anima.... ***
Capitolo 8: *** Special: Ti Amo, Ti Amo ***
Capitolo 9: *** Arrivare a te…♥ (1° parte) ***
Capitolo 10: *** Arrivare a te …♥ (2° Parte ) ***



Capitolo 1
*** Lacrime calde di incomprensioni ***


Il mio mondo…
Capitolo 1
 Lacrime calde di incomprensioni.

<< Vuoi uscire con me Kunomura?>>

Cosa? Kezehaya non può avermi chiesto una cosa del genere?.. Oh si?

Abbassai istintivamente la testa, in modo da coprire il mio viso con la lunga frangetta nera. Non capisco, il mio corpo trema, la mia faccia si sta infiammando, lo sento. E i miei occhi sono lucidi, perché? Il vento soffia accarezzando i nostri vestiti e capelli. Lasciandoli giocare con esso, le foglie ballano e creano vortici in aria, i muri ascoltano impassibili e pigri una scena, che molto probabilmente hanno visto migliaia di volte dentro quelle mura.

Kazehaya, Kazehaya…
<< Sa-..>>
 sentii un lieve sussurro al mio orecchio, non mi mossi per lo stupore, ma ciò che mi tradì furono gli occhi, che pian piano andavano aprirsi per lo stupore di quel gesto: kazehaya era vicinissimo a me, potevo sentire il suo calore.
<< Saw-.. kuronuma, ascoltami..>>
si interruppe, ma non osai guardare quel viso che mi faceva battere il cuore a mille, e quasi involontariamente misi una mano all’altezza del cuore. Kezehaya non parlava più, sentivo l’imbarazzo crescere, e mi dispiaceva moltissimo, io non volevo che lui stesse in una situazione del genere.
 
Sawako parla, non puoi fare sempre così, sei pessima.

 La voce della mia testa era terribile, ma capii, grazie ad essa, il senso di quell’imbarazzo muto: era una richiesta supplice, silenziosa e dolorosa. Alzai piano il viso, puntai gli occhi in quelli suoi e, notai emozioni stranissime passare come lampi e scomparire appressi da una luce scura, che come un vortice le risucchiava via: rabbia, rancore, frustrazione, dolcezza,gioia e … passione? Non capisco, perché mi guarda così. In un secondo misi a setaccio tutti i tipi di emozioni che avevo imparato a considerare, quando elaborai un’ipotesi: Gelosia. Volevo parlare, ma le parole erano lì ferme, punti indistinti sulle mie labbra.

<< kazehaya, per- >>
 non riuscì a finire la frase: un movimento velocissimo, due braccia, il mio viso accostato al suo petto, le mie lacrime scendere calde e silenziose, la vicinanza dei nostri corpi, poi dalle sue labbra uscirono suoni, prima indistinti.
<<.. ti prego dimmi.. che quello… che ha appena detto Kurumizawa non è vero.. dimmi che non ami Ryuu e lui non ama te… dimmi anche se non sono riuscito a salvarti da quella maledettissima palla, che Ryuu fortunatamente h fermato, non ti ha portata via da me, ti prego parla… Ami Ryuu?>>
 l’ultima frase uscì fuori come una liberazione, lo sentivo dal suo tono e il modo in cui stava stringendo la presa sul mio corpo: stava soffrendo. Ma non capisco… ad un tratto però, mi fu chiaro il quadro complessivo; il perché mi avesse portata via trascinandomi quando ero con Ryuu pochi attimi prima, l’abbraccio e la frase.

 << non piangere Sa-…Kuronuma>>
 cosa? Ah si le lacrime erano iniziate a scendere sole, non ne capisco  il motivo però ebbi il desiderio di fare una cosa.
<< kazehaya, mi piace Ryuu.. >>
 lo vidi chiudere gli occhi e sentì chiudere le sue mani, ma continuai ugualmente il mio discorso.
<< ma come amico, nient’altro. Non è amore.>>


non è amore, perché…

<< e allora, perché ho paura che tu possa sparire dalla mia vista, che tu possa andare nelle braccia di un altro, che tu rivolga il tuo dolce sorriso altrove?... >>
 progressivamente alle parole si allontanava da me, per rannicchiarsi a terra con le mani a mò di cuscino. Lo trovai buffo.


Già come un bambino.

E incurante di queste parole, mi misi in ginocchio davanti a lui, oramai rosso per la vergogna delle sue parola, e gli dissi
<< non amo Ryuu, nel mio cuore c’è un altro ragazzo, provo sentimenti romantici per lui, che devo ancora capire, ma ogni volta, ogni qual volta esso rivolge il suo sguardo verso di me, mi sento rinascere di vita nuova, pervadere della felicità in ogni angolo di me e della mia mente…>>
appena mi fermai Kazehaya alzò la testa in un repentino scatto, che gli fece perdere l’equilibrio e arrivare con il fondo schiena per terra, ma quello che mi stupì  fu una sola cosa: i suoi occhi, per quanti movimenti il suo corpo stesse compiendo, non abbandonarono mai i miei. Mi rende felice questa sua caratteristica…


Lo ami anche per questo motivo no?...

 i miei pensieri erano tanti e riprendere il discorso da quel punto, fu più complicato del previsto, anche colpa di quegli occhioni cioccolato impazienti del continuo.
<< … ma aiuta sempre, in ogni situazione. Ho capito quello che provo grazie a Ryuu… non essere triste>>
 i suoi occhi si illuminarono per qualche minuto, ma poi persero vigore, e questa volta, lasciando spazio al vuoto.
<< Kuronuma, posso… >>
abbassò la testa si coprì la faccia con entrambe le mani, e vidi in alcuni punti della sua tuta, aloni di acqua.
Sta per caso piangendo? Perché?...
 << ..niente, non è niente, lascia perdere. >>
quanta sofferenza potevo sentire nell’aria e macchiare l’aura sempre solare di kazehaya. Feci lo stesso movimento che poco prima aveva fatto lui, ma stavolta il mio petto offriva lo spazio necessario per dargli conforto, e appena constatai la mia ipotesi piansi lacrime amare, che caddero dolcemente sul suo capo.
 << P- p- perché piangi? >>
 lo chiesi di slancio senza riflettere.
 
E se avesse risposto dicendomi che non sono affari miei? E se avesse detto, lasciami in pace? L’avrei sopportato?

Probabilmente no.
 Lo sentì sospirare e una mano che era allacciata alla mia schiena, seguendo il profilo e con il pollice asciugare le lacrime che scendevano piano e silenziose.
<< perché la ragazza che amo dal primo giorno di scuola…>>
gli occhi erano l’una il riflesso dell’altro e dopo aver asciugato una sua lacrima continuò
 << Ha trovato un ragazzo che potrebbe renderla felice, più di me. Per questo sono iniziate a scendere sole, non piangere per me. Perché non sono riuscito a conquistarti, non sono riuscito a renderti felice, a farti mia; dalla tua faccia capisco che non capisci quello che ti sto dicendo, in parte sono un bambino viziato ed egoista. Ti amo Sawako, ma oramai non ha più importanza.>>

 
Ha detto Sawako? Ha detto mi ama? Ha detto che mi ha sempre amata, ha detto non ha importanza?...

solo quando Kazehaya iniziò a slacciarsi dalla mia presa, inaspettatamente, salda riuscì a comprendere la natura del suo dolore. Ma non riuscì a dire nulla. Il vento soffiava e iniziava ad ingrossarsi sempre più, e fiori e l’erba erano in subbuglio. Come i miei pensieri del resto.
 STA ANDANDO VIA!
 
Appena me ne resi conto era già lontano, stava raggiungendo l’angolo. Ti sta dicendo addio per colpa di un malinteso. Mi alzai e corsi, corsi con quanto fiato avevo in corpo, non l’avrei permesso. Eccolo è lì, iniziai a correre più forte e iniziai a gridare il suo nome, in preda a lacrime grossissime
<< KAZEHAYA! Aspettami! >>
si fermò ma con il voltò rivolto davanti a sé. Le lacrime non l’avevano ancora abbandonato e conoscendolo si vergognava anche delle sue parole. Pensando a questo mi fermai, gli presi la mano e contiuai il discorso di prima: era arrivato il momento della verità.

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Capitolo 2
*** Lacrime calde di incomprensioni ( Shouta ) ***


Salve a tutti!! Volevo tanto ringraziare le mie assidue lettrici!
  • XxRika_AkarixX  per il tuo appoggio e spero che Zero ti abbia consolata (?) almeno un pò xD
  • momo0otaku per la schiettezza con cui mi riveli i tuoi pensieri! xD simpaticissima
Vorrei anche precisare che essendo la mia prima fan fiction devo ancora prendere la mano con l'editor e di fatto potrei dimenticare di ringraziare, ma se dovessi farlo, (magari non linciatemi xD ) sappiate che vi penso sempre e aspetto le vostre recensioni.. Un bacio e Buona lettura a tutti!

 

Capitolo 2:

Lacrime calde di incomprensioni
 

<< Vuoi uscire con me Kunomura? >

Non ero in me, logico. Se fossi stato in me non avrei mai detto cose del genere alla ragazza che, da tanto tempo, amo.

Già l’ami, ma non ama te.

Era proprio così. Dall’inizio della scuola, mi aveva stregato con il suo tenero ed innocente sorriso.

 Il primo giorno di scuola, più intenso di tutti.

 

E adesso, siamo già in autunno. Mi ero ripromesso di lasciargli tutto il tempo che avesse avuto a disposizione per sentirsi viva e presente, mi ero ripromesso che avrei pensato solo ed esclusivamente al suo bene.
 

Ma…

L’autunno era già arrivato e Kurumizawa, mi aveva messo alle strette. Non so se accetterò mai una situazione del genere, anche se lei dovesse amare davvero Ryuu, penso che soffrirei come mai in vita mia. Avevo deciso.

Voglio dire il suo nome ad alta voce… Voglio farlo.

<< Sa-…>>
Aveva già la testa abbassata per l’imbarazzo della situazione.

Come dargli torto? Sei meschino con lei

Ma conoscendola, non mi avrebbe mai guardato diritto in faccia per molto tempo. Non lo fa con nessuno, apparte Chizuru e Ayane ovviamente. Mi accorsi di una cosa solo dopo esser riuscito a vedere i suoi occhi aprirsi per lo stupore: ero davanti  a lei, potevo sentire il suo calore e il suo corpo minuto. Non mi ero mai permesso di un gesto del genere, e il mio corpo mi aveva tradito.

Deciditi e parlale…

L’avrei fatto senz’ombra di dubbio.
<< Saw-.. kuronuma, ascoltami..>>
Non osò alzare lo sguardo, ma in compenso una piccola reazione che avevo imparato a conoscere di lei, l’aveva fatta involontariamente: mise una mano all’altezza del cuore.

Come a calmarlo, e sentirsi sicura che non gli scoppi in petto.

Lo so per esperienza diretta cosa vuol dire.

Oh! E come lo sai donnicciola da 4 soldi?...

Eccola, più pesante di prima. Ero nella situazione più complicata di tutta la mia vita; non ho mai avuto problemi con nessuno a parlare, ridere, scherzare, toccare… toccare. Avrei voluto toccarla, anche una semplice carezza, ma non l’avrei mai, mai, mai fatto. Il vento era freddo e pungente e la mia maglietta, per di più a maniche corte, svolazzava nella stessa direzione. I suoi canditi vestiti facevano la stessa cosa,  in un modo aggraziato. E’ molto bella; non una bellezza abbagliante, ma molto umile e generosa.

E’ una brava ragazza…

Avrei voluto che riuscisse a capire la mia richiesta, la mia domanda silenziosa, e dolorosa. Avrei voluto urlargli i miei sentimenti, ma una sensazione simile ad un vortice che risucchia ogni sorta di emozione, pressava per uscire dal petto.

Sei geloso!...

Si! Ero geloso della vicinanza tra Ryuu e Kuronuma, sono geloso di Chizuru e Ayane, sono geloso del fatto che tutti, proprio tutti , riescano a parlarle in modo diretto e , molte volte spontaneo, non diventare rosso per la vergogna. Mi ero accorto solo dopo che mi stava guardando diritto negli occhi. Avrei dovuto abbassarli per nascondere il tormento dentro di me, ma teneva incatenato il mio sguardo con una magia che solo lei poteva. Vidi passare un lampo di comprensione in quegli occhi profondi e dolcissimi come zucchero, ma subito dopo si incupirono di preoccupazione.
 << Kazehaya, per- >>
Agii d’istinto appena pronunciò il mio cognome, e non persi tempo: l’abbracciai. Sentivo la sua sorpresa, la sua pelle, il suo profumo, e… lacrime? Basta non avrei più tollerato vederla piangere per colpa mia. Non capivo il motivo di quelle lacrime, erano tante, e veloci.

Forse non riesce a tollerare la tensione!..

Iniziai a parlare in un sussurro.
<<.. ti prego dimmi.. che quello… che ha appena detto Kurumizawa non è vero.. dimmi che non ami Ryuu e lui non ama te… dimmi anche se non sono riuscito a salvarti da quella maledettissima palla, che Ryuu fortunatamente ha fermato, non ti ha portata via da me, ti prego parla… Ami Ryuu?>>
Ecco, mi ero liberato del problema più grande, della spina nel fianco. Adesso spettava tutto a lei. Avrei aspettato, avrei capito se avesse risposto in modo positivo alla domanda, pur conoscendo la tristezza che cercava di penetrare l’aura che avevo costruito dopo tanti anni.
<< Non piangere Sa-…Kuronuma>> 

Un sussulto? Possibile?

La solita sciocca, piangeva senza rendersene conto. Prese una boccata d’aria e vidi che cominciò a cercare le parole, poi iniziò:
<< Kazehaya, mi piace Ryuu… >>

Cosa? Ha detto quello che ho sentito?

Il mio cuore perse un colpo, aveva davvero detto quello che avevo sentito? Stava cercando solo le parole. Avevo il respiro accelerato, ma dovevo tranquillizzarmi.
<<.. ma come amico, nient’altro. Non è amore.>>
Non è amore, e allora perché?...
Stavo impazzendo, non avrei resistito più di un secondo.
<< E allora, perché ho paura che tu possa sparire dalla mia vista, che tu possa andare nelle braccia di un altro, che tu rivolga il tuo dolce sorriso altrove?... >>
Lo dissi quasi urlando, dando sfogo ad ogni sensazione negativa, e come svuotato mi ritrovai rannicchiato a terra; le braccia erano l’unico posto dove la faccia non potesse esser vista de lei. Sentii un fruscio, un ginocchio, un altro, gattonare verso di me. Non mi mossi, sapevo quello che stava accadendo: era vicinissima a me. Sentivo il suo respiro calmo e regolare.
<< Non amo Ryuu, nel mio cuore c’è un altro ragazzo, provo sentimenti romantici per lui, che devo ancora capire, ma ogni volta, ogni qual volta esso rivolge il suo sguardo verso di me, mi sento rinascere di vita nuova, pervadere della felicità in ogni angolo di me e della mia mente…>>
Rimasi spiazzato da questa dichiarazione e alzai lo sguardo in uno scatto che mi fece capitolare a terra; però non abbandonai i suoi occhi e vidi la sua espressione intenerirsi.

Potrei essere io quello che ama?...

Ero impaziente di sentire il seguito. La vedevo boccheggiare con le labbra in cerca di altre parole, con la stessa intensità di prima e  appena arrivarono, erano ben salde e veritiere.
<< … ma aiuta sempre, in ogni situazione. Ho capito quello che provo grazie a Ryuu… non essere triste..>>

Non essere triste… non essere triste…. Non essere triste…

Che dolore insopportabile al petto, non ero triste, non ero niente. In un primo momento avrei voluto gridare, prendere a pugni un muro, qualunque cosa. Ma… dopo aver capito cosa stesse davvero succedendo, mi sentii vuoto.

NON TI AMA!   

Anche se non l’avesse fatto, avrei continuato a volerle bene. Un bene così intenso da distruggere me stesso.
<< Kuronuma, posso… >>

Chiederti chi ami?

Non riuscì a dirlo. Gli occhi pungevano, le labbra tremavano al pensiero di dover pronunciare quelle frasi poi, più nulla: lacrime invasero la mia faccia. Misi le mani a coppa per nascondermi.
<< ..niente, non è niente, lascia perdere. >>

Voglio sprofondare giù…devo soffrire per andare avanti e lasciarla andare…

Dopo pochi secondi, minuti o forse ore, Kuronuma fece l’impossibile: mi abbracciò, nello stesso modo che avevo fatto io poco tempo addietro. La sensazione era terribilmente bella, avrei sofferto con il ricordo di ciò che stava accadendo. Mi sfogai, continuai a piangere sul suo seno, e ricambiai l’abbraccio da subito. Poi sentì una frase che mi fece addolcire un po’..
<< P- p- perché piangi? >>
Si stava preoccupando come ami aveva fatto in vita sua, e lo sapevo.

Ti rende un po’ felice no?..

Sospirai profondamente e con la mano sinistra percorsi la schiena, il collo ,il mento, il profilo e infine le righe che le lacrime stavano lasciando, nascondendo i fremiti di piacere che questo gesto mi stava causando. Le avrei detto come stavano le cose.

Lo devo fare…

<< Perché la ragazza che amo dal primo giorno di scuola…>>
Sorrisi, ma una lacrima sfuggì al mio controllo; l’asciugai e tranquillamente continuai.
<< …ha trovato un ragazzo che potrebbe renderla felice, più di me. Per questo sono iniziate a scendere sole, non piangere per me. Perché non sono riuscito a conquistarti, non sono riuscito a renderti felice, a farti mia; dalla tua faccia capisco che non capisci quello che ti sto dicendo, in parte sono un bambino viziato ed egoista. Ti amo Sawako, ma oramai non ha più importanza.>>

Shouta, non ti ama e lo sapevi. Ma allora come farai a cancellare dalla testa ogni emozione provata con lei?

Nuovamente svuotato e distrutto in ogni modo possibile ed immaginabile, mi slacciai dalla sua salda presa e cominciai ad allontanarmi a passo spedito. Avrei voluto correre, ma il vento freddo, dopo essersi ingrossato, mi lanciava pietre e foglie contro, tanto che mi ritrovai a sogghignare al cielo.

Già, aspettavi solo questo vero?... grazie “mio caro amico”…

Adesso pure il clima ci si doveva mettere?! Vidi l’angolo e un’ondata di lacrime amare come il veleno, mi attanagliò la vista, così da rallentarmi per non sbattere contro qualcosa.
<< KAZEHAYA! Aspettami! >>
Il cuore perse un altro colpo. Al suo richiamo ero già fermo, immobile, pietrificato. Però non mi sarei mai girato: le lacrime erano vispe e assillanti, e oltretutto…

Mi vergogno del mio comportamento…

Si fermò col fiatone e mi prese per mano e seppi: seppi che il discorso di prima stava per prendere un’altra piega.

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Capitolo 3
*** Sentimenti a lungo repressi. ***


 Capitolo 3:

Sentimenti a lungo repressi.
 

Non si era ancora girato.

Perfetto visto che ti vergogneresti no?

Si era perfettamente vero, ma l’avrei potuto guardare in faccia dopo quello che stavo per dirgli?

Non voglio lasciarlo andare!

Una piccola voce infantile si agitava nella mia testa urlando, sbattendo e trucidando i miei nervi, già spossati dalle lacrime e dalle conversazioni di pochi minuti prima. Era ancora girato, non potevo sopportarlo. Avrei dato sfogo al mio desiderio finalmente.

Lo chiamerò per nome.

<< Shouta-kun >> 
Si girò con gli occhi aperti per lo stupore, le sue iridi cioccolato lucidissime , con alcune lacrime in procinto di uscire, ma non lo fecero.
<< Kuronuma…. Come mi hai chiamato? >>

Oddio e se non avesse voluto?

Panico. Abbassai gli occhi intenta di chiedergli scusa, ma qualcosa dentro me mi incitò ad andare avanti e continuare quello che stavo facendo. Oramai, avevo percepito il modo in cui il sangue stava colorando le mie guance.
<< Shouta-kun…. Posso chiamarti così?? >>
Dolo questa frase divenne di mille colori. Era così bello quando si comportava così, si vedeva tutto il mondo che avevo visto da lontano: felicità,  sorrisi ampi, amici, amori, stare in mezzo a tante persone senza esser visti di malocchio ma ben accetti, sentimenti . Tutto.

Ti  servono solo 2 parole per averlo così per sempre.

Già sono solo 2 parole che però non riesco a dire. Le parole che avrebbero cambiato tutto, le parole che mi avrebbero permesso di trovare e stare con lui.

Ma perché deve essere così??

La testa iniziò a pulsare e girare vorticosamente, gli odori si iniziarono a mescolare e tutto sfocare. Lo vedevo in modo distinto ed ebbi paura. Iniziò a mancarmi il respiro e cercai di aggrapparmi il più possibile a lui, ma le ginocchia cedettero e mi ritrovai in ginocchio.
<< Kuronuma! Che succede? >>
Mi stava scuotendo troppo. Alzai una mano per fargli cenno di fermarsi e sedersi di fronte a me. Si avvicinò e mi lasciò appoggiare la testa sul suo petto.

Siamo così vicini! Che meraviglia.

Era così strano, e ebbi il presentimento  di esser rossa in viso, ma il problema era il mio battito accelerato e con grande stupore, mi accorsi che il suo era anche più veloce del mio.

Perché ti ama!

Vero, non ci feci molto caso prima, ma adesso…
<< Shouta-kun  >>

mi costava non poco parlare senza balbettare per l’imbarazzo.
<< Dimmi, come ti senti? >>
<< Shouta-kun… io >>
Alzai la testa sicura di me e di quello che stavo per dire.
<< Shouta-kun io ti … >>
Mi sentì mancare e poi niente. Il buio totale. Un tunnel buio. Un tunnel  dove non c’era nessuno, nemmeno la percezione di me stessa poteva esser molto azzeccata. Ad un certo punto una voce familiare:

Sei sola!... Sei sola!...Sei sola!

Non è possibile che io sia sola, con me ci sono tante persone buone e gentili.

Ne sei sicura?!... Sarai sempre sola per colpa del  tuo aspetto!

No non posso essere sola, perché io ho degli amici come Chizu Chan  e Yano Chan.

Ma adesso dove sono?!

Già dove sono?..

Girai la testa convulsamente per cercarle. E le trovai. Stavano camminando lungo una passerella.
<< Yano Chii, andiamo a mangiare del Ramen da Ryuu?! >>
<< Mi farai diventare grossa lo sai vero? >>
Per fortuna stavano parlando allegramente. Mi avvicinai frettolosamente a loro e cercai di toccare per il braccio Chizu: ma la mia mano trapasso da lato a lato. Ebbi paura, troppa paura di quello che stava accadendo.

Visto? Sei sola come sempre, nessuno ti vuole e tu sei invisibile agli occhi di tutti. RASSEGNATI!

NO! NO! …

Non poteva non esser accaduto niente in tutti quei mesi. Ma…
Mi lasciai cadere per terra, nel buio più totale.

Ero sola.

In quel posto vuoto, bui e desolato, dove non c’era nemmeno un suono e nemmeno un odore che mi rendesse riconoscibile il luogo, o magari mi desse l’occasione per orientarmi, la voce continuò a lungo a schernirmi in ogni modo possibile, quando si materializzò come il vento una ragazza.

Non una semplice ragazza…

Buttò un passo verso di me e poi un altro. Quando la vidi rimasi impietrita come marmo: Me stessa.

Infatti… sono te, anzi mi correggo, ero te…

Il volto non lasciava nessun spazio alle emozioni, e mi guardava in modo apatico. Una figura impressionante. Si avvicinò e mi tocco la fronte. Vidi tutti i miei ricordi di solitudine e rabbrividì a quanto fredda potessi essere. Ma poi come un lampo spuntò Shouta…

Si lui ci ha riscaldato il cuore, ma tu, perché lo fai soffrire?...

Non lo faccio soffrire…

Non volontariamente almeno, lui soffre e tu te ne rendi conto solo adesso?...

Il suo sguardo era accusatorio ma complice e colpevole…

Si in parte è colpa mia… sono l’incarnazione della tua solitudine. Non ti ho permesso di capire tante emozioni fino adesso, perché non c’era nessuno in grado di spodestarmi dal tuo cuore…

E cosa vuoi adesso da me?... io non voglio più stare da sola…

Spuntarono come pellicole tutti i ricordi dal giorno in cui incontrai Shouta-kun.

Voglio vederti sorridere e essere felice… quindi vai e cerca di esserlo ok?... Addio 

Addio…

Non potevo odiarla, perché era parte di me, del mio essere. Ma potevo solo convivere con gli anni più bui , o forse gli unici, in cui sono stata esclusa da tutto e tutti. Sorrisi, del mio sorriso più grande e cominciai a camminare e chiamare il suo nome.

Una luce?...

Una luce che mi risucchiò.
<< SI E’ SVEGLIATA!!!... >>
Qualcuno al mio fianco urlava e cercava di chiamare qualcuno.

Ma chi?...

Misi a fuoco il posto in cui mi trovavo: tende bianche a marcare il perimetro di un lettino, Chizu; Yano, Ekko, Ryuu, Tomo e Kurumizawa in un lato.

Infermeria?

Oh no! Mi misi a sedere di scatto, ma una mano calda e grande mi costrinse a ristendermi.
<< Eh no signorina! Non puoi metterti di scatto a sedere! Vuoi per caso svenire di nuovo? >>
L’infermiera, una donna sui 40 anni, portati molto bene, capelli castano chiari con due occhi nocciola caldi, mi osservavano in modo materno.
<< G-g-grazie, ma che… >>  
Vidi una figura alzarsi dietro le tende, e con passo deciso mettersi al  lato sinistro del lettino. Era lui.
<< S- Kazehaya! … >>
Aveva il volto tirato, di chi rimane per ore preoccupato per un parente…

Parente? Lui ti Ama!

Avvampai per l’imbarazzo , e notai che Yano e Chizu sogghignavano divertite.
<< Sei svenuta mentre stavamo parlando… Ti ho portata in infermeria 3 ore fa…>>
3 ore?... strano a me sembra che siano passati solo attimi in quel luogo…

Già… Shouta!...

Lo guardai intensamente negli occhi, e come mi aspettavo ricambiò il mio sguardo addolcendosi  poco. Non mi accorsi subito che Yano e Chizu stavano spingendo via tutti, ma quando mi resi conto della situazione era troppo tardi: eravamo soli.
<< Kazehaya… scusami>>
<< Scusami per cosa... per il fatto di non chiamarmi più per nome? Oppure di avermi fatto preoccupare come un anima in pena? >>

Soffre!...

<< E-hm no scusami per la seconda opzione… Posso davvero chiamarti per nome?>>
Ero allibita e felicissima. Quando lui abbassò la testa consenziente.
<< Shouta-kun… Io T- >>
Mi tappò la bocca e con uno sguardo acceso iniziò a parlare.
<< Lo so… Me lo hai detto prima di svenire tra le mie braccia… hai continuato a ripeterlo mentre eri incosciente… l’hai detto anche davanti agli altri in modo incosciente…>>

Come poteva esser successo?... non avevo mai parlato nel sonno… non...

<< Perdonami! … >>
Trattenni le lacrime, ma strinsi con forza un lembo di lenzuolo così tanto da farmi male.
<< Sawako, guardami>>
Alzai piano la testa e vidi che il suo viso era contratto in modo dolce.

Non era arrabbiato allora?

L’infermiera stava premendo nel farmi riposare
<< Ne parleremo domani ok?... >>
Si avvicinò e mi lasciò un tenero bacio sulla fronte.
<< Domani, prima di giocare, mangia qualcosa. >>
Disse qualcosa con le labbra che mi fece stare subito bene: I Love You
Mi sorrise e uscì dalla stanza, ero conscia che l’indomani, l’avrei detto con fermezza assoluta.

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Capitolo 4
*** Sentimenti a lungo repressi. ( Shouta ) ***


12

Salve a tutte ragazze... ecco a voi il 4° chappy... u.u scusatemi forse è un pò troppo lungo e pieno di errori grammaticali, ma vi assicuro, vi giuro, vi faccio anche giurin giurello ( xD ), che mi sono impegnata al massimo per descrivere al meglio i sentimenti di Shouta... Ringrazio sempre le mie lettrici con un enorme bacio e tantissimi ringraziamenti.

momo0otaku, spero che non ti venga un febbrone a forza di brividi ( xD xD ahahah scusa era inevitabile che lo dicessi xD) e spero che ti piaccia anche questo chappy.

Mentre alla mia "super-vampira" XxRika_AkarixX (oddio si scrive così? Gomene se fosse sbagliato, ma sono le 00:25 comprendimi xD ) posso soltanto dire: fammi sapere il tuo parere , e quello di zero, al più presto. Anche se dovessi aspettare molto, ^^ tranquilla. non ti mangio mica.. (oh si? )
e con questo "piccolissimo sclero", ci tenevo a precisare che i colori del titolo sono casuali ... e Adesso?...
Buona Lettura!
!....

 

 Capitolo 4

 

Sentimenti a lungo repressi. 
( Shouta )
 
Stava tenendo saldamente il mio polso, avrebbe forse detto qualcosa? Non lo so per certo. Ero rosso in viso e gli occhi avevano perso la forza di piangere.
Tanto sei devastato eh?
Si! E con questo?... non è da tutti rimanere impassibili scoprendo che la ragazza che si ama, ha trovato la felicità tra le braccia di un altro…
O sarebbe normale?...
Non potevo continuare così, e la sua presenza in questo momento non mi aiutava per certo.
<< Shouta-kun>>
Mi girai roteando la testa verso di lei.
Che gioia! L’aveva detto!
Gli occhi sembrava che stessero uscendo dalle orbite per lo stupore. Non resistetti e domandai
<< Kuronuma… Come mi hai chiamato?>>
Non l’avrei chiamata per nome, dopo quello accaduto prima, ma mi morsi la lingua: aveva abbassato la testa per colpa del panico e le sue guance si stavano colorando di rosso.
Bravo stupido! Adesso che farai?...
Bho, e chi lo sapeva; in questo momento avrei fatto la qualunque pur di sentirgli dire il mio nome.
<< Shouta-kun…. Posso chiamarti così?? >>
Che imbarazzo!
Il mio cuore batteva a mille lasciando trapelare ogni emozione: gioia, amore, imbarazzo, serenità, tristezza, gelosia, ma soprattutto Amore, di quello che si trova raramente.
No lo so se glielo avrei permesso, perché il mio cuore era spezzato, diviso in mille frammenti per la scoperta dell’altro ragazzo, ma eccitato all’idea di sentirmi chiamare così.
Allora dille di si. Diamine che situazione assurda!
Vidi che mi guardava e ricambiai il suo sguardo in modo sincero.
Sbaglio o sta ridendo?!
Stupore,stupore e solo stupore. Mi stava guardando con un sorriso ampio 32 denti da mettermi K.O. per ore. Il MIO sorriso, il sorriso di cui ero geloso, il sorriso che amavo.
Poi però, passò un lampo nei suoi occhi. Divennero lucidi, spenti e inespressivi. Cominciò ad alzare il petto in modo affannoso. Mi preoccupai parecchio vedendola cadere sulle ginocchia.
<< Kuronuma! Che succede? >>
La stavo scuotendo per le spalle in cerca di una risposta, ma forse , la stavo scuotendo troppo. Difatti mi chiese di fermarmi con una mano e di avvicinarmi a lei, non ebbe il tempo di chiedermelo: ero già a sorreggerla.
Siamo troppo vicini! E il mio cuore sembra galoppare, spero vivamente che non se ne accorga.
Con la solita fortuna che mi ritrovavo con lei, era goffamente appoggiata all’altezza del mio cuore, e la vidi accennare un sorriso.
Troppo tardi!
Che imbarazzo divenni rosso acceso, ma non mi lasciai possedere dall’imbarazzo: se l’avessi fatto, sarei stato capaci di alzarmi e andare via.
<< Shouta-kun >>
Mi ridestai dai miei pensieri sentendo che le costava fatica parlare.
<< Dimmi, come ti senti? >>
<< Shouta-kun… io >>
Alzò la testa: vidi un lampo di lucidità e coraggio attraversare quei pozzi di cioccolata.
<< Shouta-kun io ti amo… >>
Rimasi paralizzato dov’ero. Ero contento potevo sprizzare gioia da ogni parte del mio essere, mi sentì rinascere. Ma ben presto lasciai i festeggiamenti: era svenuta
Sbrigati portala in infermeria!
Ero preoccupatissimo, aveva un colorito pallido e non dava segni di vita.
La presi in braccio e studiai la via più breve all’infermeria. Non ricordavo dove fosse, in un anno non vi ero mai stato.
Dannazione!
Però un mugolio uscì dalla sua bocca, prima indistinto. Non ci badai e camminai il più in fretta possibile. Ma appena entrai nell’edificio deserto, erano tutti in palestra a giocare, lo sentì chiaramente.
<< Shouta…mmm… Ti...mmm… amo…. Perdonami… >>
Posso toccare il cielo con un dito!... Ma dopo...
La strinsi di più a me, e mi accorsi che si stava agitando parecchio, mi imposi di rimanere lucido e correre il più velocemente possibile in infermeria. 
Presidenza
Passai oltre, e sentì ancora sussurrare quelle parole. Mi sciolsi e continuai; passai ogni aula possibile ed immaginabile. Ma niente…
Resisti ti prego!...
Indagai il suo viso, era imperlato di sudore e stanco, non era tranquilla.
Infermeria
Eccola!...
Mi ci gettai come un matto, l’appoggiai nel primo lettino e cercai la dottoressa. E appena vidi una donna sulla quarantina di anni in ottima salute, occhi nocciola e caldi, capelli raccolti in una morbida coda color cioccolato, rivolgere uno sguardo interrogativo al mio fiatone, non seppi da dove iniziare, e le fui grato che avesse preso l’iniziativa.
<< Tutto bene giovanotto? >>
<< Dottoressa, è svenuta…. Non riesco a farla rinvenire…. Sono preoccupato…>>
Cercavo di annaspare aria, mentre la dottoressa, si alzò di slancio e in pochi passi felini fu da lei.
<< Quando è accaduto?>>
Chiese esaminandola.
<< Pochi minuti fa ..>>
Oppure ore?..
Poi un urlo. Agghiacciante, provenire dalle labbra di Sawako. Avrei voluto distruggere ogni cosa, stava soffrendo e non potevo fare niente.
Sta  calmo…
<< Giovanotto, di che classe siete? >>
<< Prima D… perché scusi?>>
Non capivo l’utilità della domanda.
<< Non l’ha vista nessuno svenire? >>
Domandò con sguardo freddo e prepotentemente accusatorio…
<< Scusi, non vedo dove vorrebbe arrivare…>>
Mi stavo irritando. Penso che fosse palesemente visibile.
Ti sta accusando di averle fatto del male… Str-…
Il pensiero morì. Sawako parlava nel sonno, e stavolta attirò la mia attenzione, non curandomi delle accuse che la dottoressa stava lanciandomi.
<< Non andate… Chizuru Chan….mmm…Yane  Chan…mmm…non lasciatemi sola…mmm >>
Un incubo?...
<< Dottoressa, potrebbe chiamare, Chizuru Yoshida e Ayane Yano della classe 1° D ?...>>
Fece cenno di si, e pur osservandomi di malo modo andò alla presidenza, e subito dopo si sentì il gracchiare del microfono.
Chizuru Yoshida e Ayano Yano della classe 1° D, sono pregate di recarsi in infermeria.
Mi rilassai su una sedia e ascoltai quello che stava dicendo, stracolmo di preoccupazione.
<< Shouta-kun….mmm… Ti amo….ho paura….mmm…>>
Di che continua…
Non ascoltai più le sue parole, perché la sue labbra rosee mi catturarono come ape nel miele.
Mi ritrovai a pensare di baciarle. Paino avvicinai il mio viso al suo, e poco a poco, andavo colmando la distanza che le divideva fino a quando…
<< COS’E’ SUCCESSO!!>>
Saltai in aria tornando rosso in viso. Chizu stava riprendendo fiato dopo quell’urlo, accompagnata da una Ayane più angosciata del solito.
<< Ragazz-… >>
Le parole mi morirono in gola, sentendo Sawako piangere.
<< Non andate… mmm…. Chizu Chan Ayane Chan… >>
Entrambe si guardarono negli occhi e incredule alla vista si avvicinarono a me.
Mica le mangio!
L’irritazione e l’impotenza crescevano. Ero preoccupato per lei, e non potevo fare niente. Abbassai la testa e una mano calda mi toccò la spalla.
<< Cos’è successo?..>>
Lo chiese Ayane in modo materno mentre guardava Sawako chiamare ripetutamente le amiche.
<< E’ svenuta…mentre parlavamo…>>
<< Di che parlavate?...>>
Questa volta Chizu prese parola con le lacrime agli occhi.
Raccontale tutto!...
<< Iniziamo dal principio ok?..>>
Mi ritrovai seduto a raccontare ogni cosa, ogni minimo particolare.
Passò un ora raccontando, quello che era successo. Un ora in cui mi sentì svuotato, calpestato, violato e… stanco?
Il sonno di Sawako era disturbato e quasi ogni 15 minuti parlava come in preda ad un sentimento più potente dell’incoscienza in cui era.
<< Shouta…kun….si…è vero…ti …amo… >>
<< Chizu Chan…. Hai sentito Sawako. Non è tenerissima?>>
Mi fermai a guardare quelle due con sguardo assente, perso nel torpore dei miei sensi. E niente, sprofondai in un sonno ristoratore.
<< Kazehaya…kazehaya… sveglia forza..>>
Una voce femminile mi scuoteva leggermente.
Kurumizawa… è lei …
Con occhi appannati la vidi seduta di fronte alla mia sedia con uno sguardo dolce e languido. Mi indirizzò una bevanda sul tavolino.
<< Prendi avanti… ti farà solo bene, è caffé. >>
Biascicai un “grazie” e indirizzai uno sguardo a Sawako.
Chissà da quanto dorme…
<< Due ore e mezza… >>
Tornai a fissare Kurumi  ringraziandola con uno dei miei sorrisi. Misi a setaccio la stanza e notai che c’erano più persone rispetto a prima: Ryuu, Tomo, Ekko e Kurumi. Mi misi a sedere composto passandomi una mano sui capelli e ricordando quanta strada avesse fatto quella ragazza:
il primo giorno di scuola, i mormorii, il fantasma, Chizu e Ayane, gli appunti, i pettegolezzi, Kurumizawa. Tutte cose positive e negative che le avevano permesso di crescere e di scoprire se stessa.
Sono orgoglioso di te…
<< Hai ..ragione.. è grazie… a te…>>  
Sussurrò queste parole a fior di labbra, in un leggero sorriso che fece tornare in me la determinazione di prenderla e scappare via…
Don Giovanni…
Mi schernì uno dei miei pensieri. Ryuu si girò verso me battendomi le mani in modo leggero; dopo a lui si unirono gli altri. Non capivo…
<< Ayane ci ha raccontato tutto…>>
<< Cosa?! >>
Li avrei voluti chiudere dentro un magazzino, ma prima, avrei dovuto serrare le labbra di Ayane.
<< Kazehaya non penserai al modo più veloce di uccidermi! Spero! >>
Partì pronta e strafottente Ayane. La guardai e cominciai a ridere, da solo, come un pazzo in preda a qualche crisi. Ma sapevo che era colpa del suo modo di fare e della tensione a lungo repressa ad avermi innescato questa risata. Dopo poco Chizu si avvicinò a me e sussurrò:
<< Ha detto che è merito tuo  se il suo mondo è cambiato… Romantico no?>>
Arrossì violentemente, facendo innescare risate complici e felici che mi contagiarono.
Passò altro tempo in cui vennero a galla le ragioni del suo mancamento: uno, non aveva mangiato prima di giocare. Due, dopo aver giocato ,era oramai pomeriggio inoltrato, non mangiò ugualmente. E tre, piangere le aveva prosciugato le poche energie rimaste nel suo organismo.
La prossima volta assicurati che abbia mangiato.
<< SI E’ SVEGLIATA!!!... >>
Chizu mi riportò sulla terra, nel mio polo principale: il lettino.
Durante quelle 3 ore di ansia, usai ogni sedia dell’infermeria cercando di stare calmo, e quest’ultima, era capitata dietro alla tenda sinistra.
Vidi che la signora Yuka, con cui avevo avuto un’accesa discussione ore prima , fece rimettere a letto quell’incosciente stordita.
<< Eh no signorina! Non puoi metterti di scatto a sedere! Vuoi per caso svenire di nuovo?>>
<< G-g-grazie, ma che… >>  
Mi alzai, e con pochi passi arrivai dietro la tenda, la spostai , mi misi a sedere sulla sedia e risposi alla sua domanda. Con una calma che non era mia, perché se avessi potuto, l’avrei abbracciata e stretta al mio petto per non farla scappare.
<< Sei svenuta mentre stavamo parlando… Ti ho portata in infermeria 3 ore fa…>>
 Restai deluso dal fato che mi avesse chiamato per cognome, ma non potevo pretendere tanto da lei. sapevo già di avere il suo cuore e questo bastava. Improvvisamente mi fissò con intensità e ricambiai subito sostenendo quello sguardo in modo dolce. Feci con una mano un gesto che Chizu a Ayane capirono subito: lasciateci soli. E quando se ne accorse Sawako era troppo tardi.
Egoista!..
<< Kazehaya… scusami>>
<< Scusami per cosa... per il fatto di non chiamarmi più per nome? Oppure di averi fatto preoccupare come un anima in pena? >>
Troppa stizza nelle parole, che gli fecero abbassare il capo.
No guardami!...
<< E-hm no scusami per la seconda opzione… Posso davvero chiamarti per nome?>>
Abbassai il capo consenziente e vivamente rosso in viso.
<< Shouta-kun… Io T- >>
Non gli diedi il tempo di continuare e gli tappai le labbra con una mano, acceso da un’incolmabile felicità.
 << Lo so… Me lo hai detto prima di svenire tra le mie braccia… hai continuato a ripeterlo mentre eri incosciente… l’hai detto anche davanti agli altri in modo incosciente…>>
<< Perdonami! … >>
Mi interruppe stringendo in modo convulso il lenzuolo…
Sensi di colpa e per cosa?... Sciocca..
<< Sawako, guardami>>
Sfoggiai il sorriso più bello che avessi mai potuto fare in vita mia, e sembrò funzionare. Si rilassò.
<< Forza è ora di andare giovanotto! >>
<< Signora Yuka 5 minuti…>>
<< 3 e non fare storie. Deve riposare…>>
<< Ok! Ok! >>
Mi girai e continuai a parlarle.
<< Ne parleremo domani ok?... >>
Poi… appoggiai le mie labbra sulla sua fronte, sulla sua morbida frangetta nera, e tremai di gioia.
E ricordai cosa dovevo dirgli.
<< Domani, prima di giocare, mangia qualcosa… >>
Non potevo lasciarla così, e con un po’ di lentezza teatrale, a fior di labbra, prima di sparire dalla porta sussurrai : I Love You .
Sarebbe arrossita di certo, e ridendo andai a cambiarmi.
 



Che ne pensate, mi è venuta un'idea: vi piacerebbe avere uno, o più  "special"?... u.u sapete l'idea mi è venuta oggi e mi son chiesta:
Ma perchè non chiedere se piace uno special?...( xD originale come pensiero eh?) hahahaha ... u.u comunque sia, fatemi sapere! Baci, la vostra Mary.


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Capitolo 5
*** -Special- ***



Salve a voi ragazze!! come tutte aevte approvato ( xD chissà come mai) ho pubblicato un SPECIAL che mette a piena simbiosi i sentimenti dei nostri protagnoisti!
-XxRika_AkarixX: grazie per il tuo sotegno, e spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento. Anche a quei 2 xD
-momo0otaku: siccome voglio il tuo bene ( ^^ è anche la verità) ho pensati di darti la possibilità di tirarmi pomodori e chiavistelli arrugginiti ( ? ) xD
-fra-angel8: spero ceh ti piaccia e ti ringrazio tanto per le tue ottime considerazioni!
Siete state gentilissime nei miei riguardi... Arigatou!

 -Special-
Quindi cosa siamo?...

 

 << Una pecorella, due pecorelle, tre pecorelle, quattro pecorelle… >>
Non ci riesco!
Fissavo la luna davanti attraverso la finestra della mia camera: rossa come il sangue, maestosa e malinconica.
Com’è bella…
Non riuscivo completamente a dormire, mi rigiravo nel mio lettino cercando una posizione più o meno comoda. Ma non ci riuscì. Mi alzai barcollante e guardai la sveglia: 04:39. Assurdo. Avevo provato in ogni modo: tisana, camomilla, tè, sali, massaggi, aromi e per ultimo le pecorelle. Girai gli occhi intorno a me e cercai infantilmente qualcosa, qualcosa di potente da farmi addormentare, almeno qualche ora. La stanza era sinistra, quasi quanto l’incubo che poche ore mi aveva attanagliato il sonno e i nervi quel pomeriggio, le ombre per colpa della luce lunare, formavano ombre sinistre. Mi fermai a guardare la divisa.
Pomeriggio… Shouta!...
Ecco punto e a capo. Ma perché deve farmi questo effetto?... sto benissimo al suo fianco e ogni preoccupazione fugge, svanisce, vola via, lasciandomi un senso di torpore al petto. Sento il sangue alle guance e mi siedo sulla sedia che avevo accuratamente decorato con una stoffa vivace mesi prima.
Ho capito di amarlo… ho scoperto che mi ama…però..
Cos’è quest’emozione? Punge, strazia il petto. Mi alzo e con passo felino, scendo le scale. L’alba è vicina, approfitterò dalla poca luce per aiutare mamma con le faccende.
Si mi avrebbe aiutata.
 
Nel frattempo a casa di Shouta.
 
<< Dannazione!.. >>
No, impossibile… sono le 5:00 del mattino e non sono riuscito a chiudere occhio. Oramai la luna rossa era scomparsa, e il buio della notte lasciava spazio ad un pallido azzurro con qualche sfumatura di rosso e arancione in sfondo. Sospirai profondamente e aprì la finestra di camera mia. L’aria pungente e fresca mi fece trasalire, ma non chiusi la finestra e anzi, rimasi ad osservare l’alba di un giorno speciale.
Chissà se riusciremo a parlare normalmente… ieri mi sono sentito un tantino sfacciato..
Ad un tratto mi balenò in mente il pomeriggio. Un pugno di emozioni dritte alla bocca dell’anima. Rabbia, impotenza, preoccupazione, preoccupazione, preoccupazione…  mi misi a sghignazzare da solo, pensando che ieri la mia emozione fissa era stata solo questa. Feci spallucce e sussurrai un timido “oh vabbè ”. e cominciai a sistemare la mia camera. Sistemai il lettino , qualche vestito che la mamma aveva stirato e piagato la sera prima negli appositi cassetti, e con innaturale calma entrai in bagno con l’occorrente per una doccia calda. Appena entrato però, non vidi subito un roller, e mettendoci  un piede sopra mi ritrovai gambe all’aria nel pavimento.
<< Che male… >>
Sarebbe spuntato sicuramente un livido in quel punto.
Massaggiandomi la natica sinistra mi alzai ,  e dolorante cominciai a spogliarmi: Avrei fatto un bagno lunghissimo.
 
Sawako
 

<< Mamma papà io esco!.. Buona giornata! >>
<< Oh cara, hai fatto colazione? >>
Una donna con il pigiama addosso spunta da una porta, osservo quella figura con amore: mia madre.
<< Si sta tranquilla… Oh si ho pensato, che essendo oggi il tuo giorno libero da lavoro, di fare alcune cose per te: ho lavato i panni e stesi, spolverato e lucidato l’argenteria, pulito i mobili, sistemato le camere, in salotto ho pulito tutto come piace a te accendendo la candela profumata, ho stirato e infine vi ho preparato la colazione… >>
Mi sentì stringere e mancare l’aria: mi stava abbracciando. Tipico suo, ogni qual volta faccio qualcosa per lei inizia ad abbracciarmi e piangere ripetendo all’infinito “la mia bambina sta crescendo ed è diventata una donna” .
<< Ma bambina cara, non è presto per andare  a scuola? Guarda sono le 7:15…  dimmi non hai dormito bene questa notte? >>
Si stava staccando per controllare il mio viso. E quando lo fece mi accarezzò una guancia.
<< No mamma, tranquilla, faccio una piccola deviazione e vado a scuola. Si non ho dormito molto questa notte…Non ho dormito e basta.>>
<< Hai che fai visto che non hai chiuso occhio questa notte?...>>
Come ha fatto?... ho parlato ad alta voce?... probabilmente si…
<< No dimmi… >>
Ero rassegnata ad esser subito ripresa da lei.
<< Rimani a casa ancora un po’, non c’è fratte cara, e poi oggi non credo che 5 minuti in anticipo e ritardo siano importanti, visto che oggi si chiude il Festival dello sport..>>
Già non aveva tutti i torti e accettai la sua proposta sedendomi e aspettando che si facesse l’ora.
 
Shouta
 
<< Onii-san, farai tardi, esci dal bagnooooo!! >>
Urla? Chi urla?
Acqua. Dove mi trovavo? Dovevo pensare, ma il torpore era piacevole e rilassante. Un flash: la  luna, il roller, il dolore, la vasca. Oddio! Dovevo essermi addormentato in vasca. Uscì, mi asciugai e correndo mi misi la divisa.
Cavolo! Che ore sono?.. il telefono!...
Afferrai l’oggetto e controllai l’ora:  7:40. Mi misi le mani ai capelli, sarei arrivato in ritardo, e non avrei potuto parlare con Sawako; il cuore perse un colpo.
Ti fa ancora effetto chiamarla per nome?...
Si e tanto, stupida coscienza. Conservai il telefono dentro la borsa con i libri, “volai” le scale e con un semplice “mamma papà io vado, buona giornata!” mi trovai a correre per le vie asfaltate ma piene di alberi, che ogni giorno facevo con calma, cercando di non rallentare il passo. Il posto era bellissimo: piano di alberi di acero, mandorle, e soprattutto ciliegi, ovviamente erano spogli, nudi delle proprie foglie. Il mio pensiero cadde su lei. avevo una gran voglia di abbracciarla e tenerla come il giorno prima.
Ma che vai a pensare adesso corri!...
Stavo attraversando il ponte che divideva una delle vie principali per arrivare a scuola e il mio paese. Poi tra il verde e i cespugli un ricordo mi prese alla sprovvista: il posto dove ho preso con me Maru-chan. Un sorriso mi uscì spontaneo dal petto  a mi fermai lì a contemplare il fiume che scorreva  veloce, fregandomene del ritardo a scuola.
<< Già, è passato tantissimo tempo da quella volta… adesso sono riuscito addirittura a farti innamorare di me.>>
Mi girai e vidi l’erba muoversi in quel punto: dal verde notai delle macchie nere e del lamenti indistinti. Uno scatto e spuntò il suo viso. Ci fissammo a lungo, poi divenni rosso e in contemporanea ci alzammo. Biascicai un buon giorno e fece altrettanto.
 
Sawako
 
<<  Mamma… sono le 7:35 .Adesso arriverò in ritardo…comunque, grazie davvero! Ciao papà a questa sera!. >>
Come solito, mia mamma mi aveva preso e come una bambola aveva iniziato ad acconciarmi i capelli che tanto amava. Io dal canto mio non gli avevo mai detto no, e apprezzavo molto queste effusioni d’affetto da parte sua;
ma per andare a scuola è esagerata!..
Si era data molto da fare: mi aveva fatto un tupè  in alto, con dei boccoli che ricadevano sinuosi sulle e oltre le spalle. Non sembravo nemmeno io.
Corsi e dopo aver attraversato la via alberata mi ritrovai a correre accanto al fiume.
Un ricordo mi attraversò la mente: quando avevo trovato Maru-chan., ma nell’impeto della corsa , caddi tra alcuni cespugli. Quando cercai di rialzarmi, notai che una parte della giacca era rimasta incastrata tra un ramo del cespuglio.
Ma che fortuna!
Pensai in tono ironico e cercai di divincolarmi ma mi bloccai quando sentì correre qualcuno e parlare ad alta voce.
<< Già, è passato tantissimo tempo da quella volta… adesso sono riuscito addirittura a farti innamorare di me.>>
E’ lui!..
Cercai di essere il più invisibile che potevo, ma il rumore mi tradì, si avvicinò e cominciò a fissarmi.
Che vergogna!.
Mi alzai di scatto dopo esser riuscita a sganciarmi, ritrovandomi a pochi millimetri da lui. Divenni rossa e mi alzai all’ in piedi . “buon giorno “ l’unica cosa che riuscì a dirgli.
Poi ricordai l’ora.
<< Scusami, che ore sono? >>
Dissi., ma appena pronunciai quelle parole, mi prese per mano e cominciò a correre.
<< Sono quasi le 8… Ma ,… cosa ci facevi per terra?..>>
Cominciò a chiedere. Risposi con poco entusiasmo, aumentando la presa sulla sua mano, che non vacillò a qual gesto.
<< A cosa stai pensando? >>
Chiese, e quasi  caddi per lo stupore e la sorpresa , ma risposi con fermezza.
<< Sono rimasta sveglia tutta la notte, pensando ad una cosa sola… >>
<< Anche tu sveglia a pensare quindi?..>>
Si fermò nel punto esatto in cui ci siamo visti la prima volta. Sorrisi.
<< Si…. Tu a cosa pensavi?..>>
<< Pensavo a cosa… >>
Riuscì a capire il continuo e interrompendolo.
<< Pensavamo entrambi a cosa stiamo diventando, vero?...>>
Fu preso alla sprovvista, ma non continuò e con un cenno del capo mi fece segno dell’ora.
<< Dopo: adesso pensa a correre il più in fretta che puoi. Siamo in ritardo di 5 minuti e la scuola ne dista altri 5… Forza! >>
Iniziammo a correre, ma le nostre mani rimasero intrecciate in modo ben saldo.

 

Avviso!
Volevo avvisarvi che giorno 11 e 12 , ho gli esami in conservatorio di violino! ( 5° anno ).
e il prossimo chappy, potrebbe arrivare più tardi rispetto al solito ok?... Scusatemi davvero!

Baci la vostra Mary <3

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Capitolo 6
*** ...Voci... (Shouta) ***


 Salve ragazze! :D sono contenta di esser riuscita a postare il nuovo capitolo... Questo è il terzultimo capitolo... T3T si lo so mi ci ero affezionata anche io... però, chissà se farò una 2a stagione?... vedremo...
- XxRika_AkarixX ti ringrazio molto per il sostegno nello special...xD era abbastanza corto, ma non potevo collegarlo direttamente a questo, .. ;D
- momo0otaku ... sono arrivata al terzultimo capitolo ( della prima serie, anche se la seconda sarà molto più drammatica...xD ) ti ringrazio di cuore, ammiro la tua volontà nel seguirmi...
- fra_angel8 sono contentissima che ti piaccia, e per festeggiare la mia promozione ( 8.75 all'esame e ilpermesso di entrare in orchestra)ho pensato di allungare il brodo degli eventi... !! Spero che ti piaccia!!! ^^
Penso che mi sia allungata troppo... Quindi vi lascio alla vostra lettura! Zau .. Baci 
 

Capitolo 6
…Voci...
(Shouta)

 

<< Buongiorno Pin scusi il ritardo! >>
Quella giornata stava partendo con il piede sbagliato in un certo senso. Non avevo dormito, anzi mi correggo, non avevamo dormito, i miei capelli erano bagnati, ma fortunatamente ancora nessuno l’aveva notato, e infine, eravamo in ritardo di 10 minuti…
<< Shouta-kun, non solo in ritardo, ma hai portato con te una ragazza di un’altra classe! Non credo che ti farò entrare! >>
Quale altra ragazza qui c’è solo Saw…
<>
Stavo girando la testa per cercarla, ma mi resi conto che stringeva la mia mano fuori dalla porta, e che io ancora non ero nemmeno dentro l’aula, mi girai a guardarle il viso.
E’ bellissima!
<< Shouta-kun, porta la ragazza in aula e torna subito, sto iniziando la lezione…. Comunque è strano, anche Kuronuma è assente quest’oggi…>>
Non badai al chiasso che il professore stava facendo e con un gesto automatico chiusi la porta, consapevole che quella ragazza era la persona che tanto amavo. Mi avvicinai a le e misi una mano sulla sua guancia bagnata.
<< Sawako? Perché piangi?..>>
Per evitare di guardarmi in faccia stava mettendo le mani a coppa, per altro un suo gesto quasi abituale. Le fermai e abbassi la testa cercando di guardarla meglio in faccia….
Cavolo ha gli occhi chiusi!...
<< Guardami ti prego…>>
Stava obbedendo alla mia richiesta. Non resistetti al suo sguardo: occhi languidi guance e naso rosso, labbra rivolte in giù. L’abbracciai e la stinsi forte contro di me, parlandole all’orecchio nel modo più dolce che conoscessi.
<< Dai non piangere, vedrai che non ti diranno niente. Se non sbaglio è la prima volta che ritardi giusto?...>>
Mi staccai e le rivolsi uno dei miei sorrisi più ampi. Sembrò sollevarsi.
Che tenera. Baciala, è alla tua portata! Baciala!
     Stavo per cedere alla mia testa, quando un tonfo, alle nostre spalle chiamò l’ attenzione.
Divenni paonazzo, e Sawako fece la stessa cosa.
Merda!
<< Shouta-kun, dacci dentro! >>
Uno dei tanti incitamenti, poi il silenzio. Era buffa come scena, ma alquanto irritante: ogni singolo compagno, sensei incluso, erano ammassati contro la porta per osservare la scena. Chizuru e Ayane, invece, se la ridevano, molto probabilmente avevano capito che in realtà la ragazza misteriosa era Sawako. Mi fermai, guardai Sawako mettersi dietro me per l’imbarazzo: ancora non era abituata a stare al centro dell’attenzione.
<< Ragazzi, siete i soliti guardoni! >>
La presi a ridere, l’unico modo in cui non avrei offeso nessuno, però non avrei concesso loro la vista della mia Ragazza così bella a nessuno. Osservai la sua espressione: imbarazzo. Ma c’era una luce nei suoi occhi strana e nuova. Lasciai correre, presi la sua mano e cercai di essere sentito da tutti.
<< Sawako, entriamo in classe ok?...>>
Le sorrisi soddisfatto e felice di esser riuscito a “marcare” la sua appartenenza al mio cuore. Proprio nel momento in cui lei alzò la testa verso di me e sorrise, lasciando una classe completamente muta e guardinga. Entrammo accompagnati da mormorii sinistri da parte delle ragazze, non badai molto a loro, anche se sawako parve irritarsi parecchio facendomi sfuggire un singhiozzo sommesso, che però notò. E notai, che i ragazzi lanciavano sguardi di incitamento verso Sawako e la sua “bellezza nascosta” che non lasciava scampo per nessuno. Che rabbia! Mi sentì assalire dalla gelosia, ma lanciai soltanto sguardi infuocati ai miei compagni che parlavano di “corteggiarla”. Questa volta notai che lei non aveva detto nulla, nemmeno riso, mi sentì non poco deluso da questa reazione.
Eh vabbè dalle tempo per capire cosa significhi la gelosia!..
<< Ragazzi… quest’anno, abbiamo perso il primo posto… Ma siamo arrivati terzi! >>
Il professore iniziò a lagnarsi per cose futili, come la mia mancanza di impegno durante le partite di calcio, o addirittura della scarsa coordinazione di una compagna, incurante della presenza di altre persone. Poi un bigliettino dove c’era scritto su un lato:

Per Shouta

Mi girai intorno per vedere da parte di chi fosse, e mi ritrovai ad esser chiamato da Stubaki-kun.
Aprì il biglietto sotto lo sguardo di Sawako curiosa. Appena mi accorsi delle sue occhiate mi girai a sussurrarle da parte di chi era e come ricompensa divenne rossa e si girò dall’altro lato. Ridacchiai un poco e aprì il biglietto.

Kazehaya-kun, ma non per farmi i fatti tuoi, stai con Kuronuma?...

Risposi  “non ancora” e il bigliettino tornò al proprietario, facendolo Scioccare non poco. Ma per mi sfortuna tornò indietro:

Kazehaya-kun ne sei sicuro?... mi sembra una scelta strana. Proprio tu che hai al tuo fianco ragazze così carine… Bhe non che Kuronuma scherzi, però…. Lei, ecco, stona con la tua personalità e reputazione.
 

Ora lo uccido…
Avevo tanto lavorato per cancellare questo tipo di cose che Puff rispuntavano come piante velenose. Respiravo molto profondamente per non badare all’ira che quelle singole parole mi stavano facendo crescere come una bestia. Proprio nel momento in cui mi stavo alzando per andare a buttare il bigliettino, vidi Ryuu sfilarmi il bigliettino, leggere e fare l’impossibile: alterarsi.
<< Stupido, non puoi permetterti di parlare così di una persona, per di più una tua compagna di classe… Ti rendi solo ridicolo, e poi non capisci proprio niente vero?... Se una persona si innamora non gli sbatte proprio niente del parere altrui, e gli altri non devono prendersi gioco dei sentimenti  che l’interessata o l’interessato prova. Si vede lontano un miglio che a te importa solo la bellezza esteriore, senza aver mai trovato l’amore… Se Kazehaya prova questi sentimenti non deve impicciarti. Stupido. >>
Rimasi di sasso a fissare Ryuu per molto, anche dopo che la sfuriata ebbe fine.
Com’è possibile che lui parli così?... Di chi è innamorato?...
Dopo alcuni minuti Ryuu dalla posizione che aveva assunto all’in piedi, con 2 potenti strattoni strappò il bigliettino e lo buttò in faccia a Stubaki-kun che fino quel momento era rimasto stralunato. Incrociai i suoi occhi e lo ringraziai mentalmente, ottenendo la solita risposta muta che avevo imparato a riconoscere. Tornò al suo posto con lo sguardo di tutti i ragazzi rivolti verso me e Sawako.
Un’ altra volta!
<< Ragazzi calmatevi tutti…Ryuu sei fortunato se non ti mando dal preside. >>
<< Si, si …>>
<< Ma com-… comunque, iniziamo SUL serio la lezione…>>
Avevo seguito ogni suo spostamento per cercare di capire, di immaginare, di immedesimarmi in lui. Ma niente, ogni volta ero punto e a capo.
Possibile che siano stati sentimenti platonici?
Un movimento al mio fianco però, sollecitò la mia mente: Sawako stava elogiando Ryuu e lui guardava un punto fisso della stanza incurante di tutto ciò, ma una luce tradiva i suoi occhi.
Che siano in confidenza?
Non me ne curai più di tanto, ma quei pensieri mi lasciavano perplesso. Confermando la mia teoria del piede sbagliato. I mormorii durante le lezioni non diminuivano, e fregandomene altamente, continuai a guardare la persona che tanto mi aveva stregato. Lei. Rimasi per ore  a contemplarla, a chiedermi quando mi avrebbe detto Ti amo.
Già vero! L’avevo dimenticato. Chissà probabilmente potremmo parlare senza esser interrotti.
Durante l’ora di pranzo però…
<< Kazehaya-kun…anf…Kazehaya-kun…anf… Aspetta, ho qualcosa da chiederti…anf >>
Un ragazzo alto, magro occhi marroni e capelli cinerei, di cui avevo il vago sospetto di conoscere. Si stava sbracciando in modo disumano tra la folla, per di più attirando l’attenzione.
<< Kazehaya.. anf.. avevo paura di non trovarti, sono Hiroshi, ti ricordi di me? Andavamo insieme agli allenamenti di calcio durante le elementari. >>
Oh si Hiroshi-kun
<< Si certo Hiroshi-kun, certo che mi ricordo di te, dimmi, non avevi qualcosa da chiedermi?.>>
Ero felice di averlo rivisto, perchè durante quel periodo ne avevo perso i contatti.
<< Scusa una cosa, ma è vero che tu e Kuronuma Sadako… bhè si ecco, state insieme? ..>>
Panico.
Cosa avrei dovuto dire?..
Sawako non era lì con me, ma molto probabilmente si trovava nella stessa situazione.
Risa e mormorii arrivarono al mio orecchio, e mi trovai gli occhi puntato contro.
E’ questo quello che ha sopportato quella ragazza per 15 anni?...
Capi tutto, capì ogni singolo momento della sua vita. Certo non avrei potuto capire o sapere fino in fondo. Mai fino questo momento, mi sentì così affino a lei.
Prendilo a pugni….
Ero tentato di distruggere ogni cosa. Ma preferì seguire l’istinto.
<< Hiroshi-kun si chiama Sawako Kuronuma e poi che ti importa? ...>>
Avevo previsto ogni particolare della mia voce e espressione. Ghiaccio, solo e puro ghiaccio.
Vidi la cattiveria stampata sul mio volto freddo e quando Hiroshi si sentì in difficoltà lasciai perdere. Mi girai e continuai imperterrito e freddo.
<< Vado a mangiare, se hai bisogno…. >>
Mi girai lentamente fulminando tutti e tutto con lo sguardo.
<< Se hai bisogno di altro, cercami in giro… Ci vediamo >>
Sawako… Sawako… perdonami… Perdonami è colpa di chi sono e come sono…
Appena girai l’angolo mi precipitai a cercarla. Avendo imparato a conoscerla, mi avrebbe evitato sicuramente o se non l’avesse fatto, no mi avrebbe guardato negli occhi.
Non possono distruggere quello che ho costruito con tanto amore… non possono distruggere la poca fiducia che lei aveva acquistato in se…
Vidi Pin e lo chiamai.
<< Pin, Pin… Aspettami, ho bisogno del tuo aiuto…>>
<< Hahahahahaha! Finalmente hai capito che senza Pin, ogni cosa è inutile e difficile. Vero?..>>
Non so cose gli fece morire il sorriso, ma quando continuò, aveva completamente assunto un tono meno ilare.
<< Ehi, Shouta, cos’è successo?.. >>
<< Sawako, aiutami a cercarla.. ho paura che le stia accadendo qualcosa di sgradevole per causa mia..>>
<< Ok. Non preoccuparti… >>
Seguì una pausa, che non mi piacque molto.
<< Pin il magnifico cercherà di trovare l’esorcista!... >>
Risi dopo tanto tempo di gusto. E ringraziai quel ragazzo molto pieno di se.
Corsi nella direzione opposta a quella di Pin, quando Kurumizawa cominciò a chiamarmi.
<< Kazehaya… Scusami…>>
E per cosa?...
Come al solito Kurumizawa riuscì a leggermi il pensiero e a rispondere ad una domanda muta.
<< Questa mattina… vi ho visto correre mano nella mano per i corridoi in ritardo… devi sapere che sono stata spostata ai banchi in fondo classe…>>
Vidi del dubbio nei suoi occhi.
Sto iniziando ad arrabbiarmi… non c’è la faccio più.
Rabbia. Rabbia. Rabbia. Stavo davvero cercando di stare per i fatti miei, ma ogni volta che mi muovevo, creavo solo rancori. E in questo momento, Kurumizawa non mi aiutava per niente, scaturendomi una strana sensazione.
<< Kurumizawa… >>
Respirai profondamente.
<< Dimmi che vorresti dire…>>
Abbassò la testa e parlò molto velocemente
<< persbagliosonostataioamettereingiroquesteassurdevoci…>>
<< Cosa stai dicendo?... PARLA!>>
Urlai per sfogarmi, e le sue spalle ebbero un sussulto, mi pentì subito.
<< Scusa, sono frustrato. Non  capisco perché non ci lasciano stare…>>
Mi strinsi e lacrime copiose iniziarono a scendere dal suo viso. Mi venne il dubbio.
<< Per…Sbaglio...sono stata io a mettere in giro queste assurde voci su voi 2…>>
Non ci vidi più e le afferrai le spalle scuotendola poco.
<< NON SAPEVO LA SITUAZIONE… E PO TI AMO RAZZA DI IDIOTA!..>>
Si scrollò le mie braccia con stizza e guardò dritta nei miei occhi.
Razza di cretino dille qualcosa…
Ma cosa le posso dire?... non provo nulla per lei apparte la semplice amicizia.
<< Kurumizawa, credo che ieri… quando Sawako era svenuta…si insomma…>>
Mi sentivo nervoso. Ma non perché la sua confessione mi avesse fatto effetto, ma solo per la preoccupazione di non trovare la persona dei miei desideri in tempo. E la sensazione fredda che mi stava attraversando il cuore, si stava facendo più intensa.
<< Scusami, non posso accettare i tuoi sentimenti. Sawako non sarà la ragazza dei sogni, ma… Io amo ogni difetto, semmai ne troverò, ogni sua capacità e pensiero. Amo tutto di lei, e non cambierei un capello. Visto che provi questo sentimento per me… credo che riuscirai a capire. Adesso scusami devo andarla a cercare. >>
La lasciai così, senza una pacca di conforto, senza parole inutili. Insomma, non è mai stato facile per nessuno essere stati rifiutati da chi si ama da tempo.
Corri adesso…trovala…
Chiamai a raccolta tutte le mie energie e corsi come un disperato. Arrivai in infermeria, vi entrai ma trovai una Chizu piena di cerotti e garze, che si massaggiava il braccio.
<< Chizu?...>>
<< Kazehayaaaa!! Hai trovato Sawako??>>
Era sul punto di piangere per le emozioni intense ma si blocco.
<< No… avrei dovuto tro-..>>
<< NON L’HAI TROVATA?? ALLORA HO FATTO A PUGNI PER NIENTE! DOV’E’ FINITA AYANE-CHII?>>
Stava urlando di rabbia, e da seduta che era balzò in piedi. Mi ritrovai a 4 millimetri dalla usa faccia. Ma un dolore mi aveva colto alla sprovvista alla guancia destra.
Mi ha schiaffeggiato!...
<< Ma che ti prende?... >>
Continuavo a massaggiare la guancia però mi fermai: piangeva a dirotto.
<< Sa-saw-a-ko… l’hanno umiliata… uuuuh… >>
Presi un fazzoletto e glielo passai cercando di rassicurarla e di farmi spiegare in breve tempo cosa fosse successo.
<< L’hanno braccata quando era sola. Erano più ragazze che ragazzi, ma i ragazzi non hanno fatto meno di quelle tua fan di oche giulive. Le hanno rovinato i capelli e i ragazzi continuavano a ridere di lei…Io ho fatto a botte con la più forte del gruppo che s’e l’era presa con lei e gli aveva rovinato i capelli… Ayane è riuscita portarla via… mentre Ryuu ha fatto a pugni con il capo dei ragazzi… e quando mi sono fatta male, ha abbassato la guardia per proteggermi, quello stupido…  >>
La giornata va di male in peggio…
Dovevo raggiungerla. Ma dove poteva essersi nascosta? Avevo cercato dappertutto.
<< Sai dove l’ha portata ayane?...>>
<< Ho un’idea, ma non cred-…>>
<< DILLA!...>>
Frustrazione e nient’altro. Vidi che mi guardò torvo e dalle sue labbra spuntò un sorriso.
<< In terrazza.>>
<< Non sapevo fosse aperta.. >>
<< Difatti è stato Pin a darci la chiave…>>
Ringrazierò Pin a dovere ma ora…
<< A dopo Chizu..>>
Svoltai pochi corridoi, scansando a fatica la massa di ragazzi che si muoveva contro corrente rispetto me. Salì due rampe di scale superai la porta in ferro battuto e la vidi… era rannicchiata con le gambe al petto, come una bambina che era appena stata rimproverata. I capelli erano scompigliati e in disordine, per colpa del vento che soffiava prepotentemente, dove c’era il tupè adesso c’erano solo fili di seta annodati e scompigliati. Ma la cosa che mi fece più male erano le sue gote rigate dal pianto. Tremava sotto le carezze di Ayane.
<< Sawako… >>
Mi precipitai tra le sue braccia, ma come ricompensa venni nuovamente schiaffeggiato da una Sawako irata. Mi misi la mano in quel punto e sembrò che il mio cuore si fosse spezzato, mai avrei pensato di vedere nei suoi occhi un sentimento del genere nei miei confronti.
Perché?...
Provò a darmi un altro destro, ma questa volte le fermai il piccolo polso e l’abbracciai il più che potei, ma le sue spinte si fecero prepotenti e dovetti allontanarmi.
<< Che ti succede?....>>
<< ALLONTANATI…>
Ma perché?...
<< Non voglio… cos’è successo?...>>
Notai un graffio nella sua guancia le misi entrambe le mani stringendo con poca forza per impedirgli di muoversi e controllai anche contro la sua volontà. Un graffio che sanguinava, non era niente di grave fortunatamente, ma incrociai i suoi occhi che si offuscarono di tristezza e rabbia.
<< Non è niente..>>
Distolse lo sguardo e lo rivolse altrove. Ayane era andata via.
<< Non posso stare con te…anche se lo vorrei >>
Le tremavano le labbra e capì che mentiva, ma sembrava determinata nelle sue intenzioni
<< Perché?... >>
<< e me lo chiedi?...>>
La sua espressione da prima fredda e falsa si storse in una maschera di sofferenza, per quanta ne conteneva dovetti girare la testa…
<< Perché se stai con me… Faranno del male anche a te… Io Ti amo Shouta, ma dopo quello che è accaduto oggi, a Chizu a Ryuu e quello che potrebbe capitare a chi mi è accanto… è orribile. Non permetterò a nessuno una punizione del genere. Shouta addio… se è il solo modo lo farò, ho scoperto anche da chi erano partite le voci della scorsa volta su Ayane e Chizu… Kuru-..>>
<< Kurumizawa… l’ho scoperto poco fa…>>
Voglio … sparire?!...
Una mano fredda si posò sulla  mia guancia facendomi rinvenire…
<< Non possiamo stare insieme… ho avuto la risposta a tutte le mie domande… Anche se Ti amo non posso … ne soffrirebbero tutti…>>
I suoi occhi erano vuoti, la sua voce piatta e priva di colore, non poteva dire sul serio. Diedi voce a tutta la frustrazione che trattenevo a stento.
<< NON PUOI…. Non puoi andare via così da me… dirmi che mi ami e scappare via… oggi ho capito come ci si sente a stare ed essere guardati con rabbia e paura, voglio stare solo con te. Perché non lo capisci?...>>
Sembrò intenerirsi, ma non si lasciò andare.
<< Io l’ho capito ieri e provo la stessa cosa, ma adesso …>>
<< No, tu vuoi scappare da un sentimento nuovo… >>
Respiravo a fatica ma lei continuava a piangere in silenzio senza singhiozzi o lamenti.
<< non lo permetterò, tu devi solo fidarti di me, puoi?..>>
<< Non… non posso mettervi in pericolo….>>
Spostai il suo sguardo dal vuoto al mio viso, e mi concentrai sull’intensità dei miei sentimenti da trasmetterle. Forza, sicurezza e amore.
La vidi vacillare e come cedere al mio sguardo.
<< Si .. MA COME FACCIO A PROTEGGERVI? …>>
Urlò e i singhiozzi prima assenti si iniziarono a sentire in modo convulso.
<< Come faccio a deviare quegli sguardi cattivi rivolti a voi,,, a te… >>
Non mi bastò altro, annullai la lontananza che ci divideva, e con enorme calma baciai le sue labbra rosee e carnose. Il contatto durò pochi attimi, ma la dolcezza con la quale fui ricambiato mi fece sciogliere e provare una muta soddisfazione. Le sorrisi e asciugai una lacrima. Più tardi avremmo messo fine ad ogni rancore, Insieme come eravamo arrivati.
 

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Capitolo 7
*** ....Voci, che distruggono l'anima.... ***


Salve a tutte ragazze... Ecco a voi il 7° chappy... xD eh eh, è bello lungo, si nota. Vi ringrazio sempre per la entilezza con cui mi avere trattata.
- XxRika_AkarixX ti ringrazio per la recensione xD si ma come già deto, lei sarà combattuta in ogni senso.  ^.^ Dolcezza ti auguro una buona lettura.
Buona lettura a tutte, e scusat se non mi dilungo, il capitolo parla da solo. Baci <3

 

 Capitolo 7
.…Voci, che distruggono l’anima…
Sawako

 

<< Buongiorno Pin scusi il ritardo! >>

Shouta stava chiedendo scusa a Pin-san. Mi stavo preoccupando, la prima volta che arrivavo in ritardo in vita mia, cosa che, fino a poco tempo fa, sarebbe stata una cosa impossibile.

Ma adesso non sei più come prima…

In quell’anno era successo tutto quello che la mia coscienza non aveva minimamente pensato.

Però, ha i capelli bagnati… strano…

Shouta stava venendo rimproverato, una cosa normale visti i  10 minuti di ritardo che l’orologio segnava.

<< Shouta-kun, non solo in ritardo, ma hai portato con te una ragazza di un’altra classe! Non credo che ti farò entrare! >>

Quale ragazza?... ah ho capito…

Arrossì leggermente al pensiero di pochi attimi prima: non solo Pin-san , ma anche alcune ragazze delle altre classi, ovviamente sedute e con la porta delle aule leggermente aperte, non mi avevano riconosciuta, come Sadako.

<>

Vidi Shouta cercarmi, e come si rese conto che la mia stretta era  aumentata, si girò a guardarmi, quando i suoi occhi incrociarono i miei con calma il suo viso mi apparve beato, bello e carico d’amore. Stavo ancora contemplando quel viso che Pin-san disse una frese molto strana che mi fece cominciare a piangere.

Basta così poco, per non essere riconosciuta dalle persone?...

La porta si chiuse e shouta, non so quando, mi mise una mano sulla guancia. Forse non si rese
conto che quel contatto, così puro e ingenuo, potesse farmi tremare di piacere.

Ancora… voglio un’altra carezza!

Ma da quando la mia mente si era aperta a determinate cose? Volevo nascondere l’imbarazzo che mi stava imporporando le guance e il naso. Mi immaginai la scena: occhi languidi, naso e guance rosse…

<< Sawako? Perché piangi?..>>

Nasconditi!

Istintivamente le mani salirono alla faccia, ma le sue, grandi e calde, le bloccarono gentilmente.
Paura. Sbarrai gli occhi in cerca di riparo, ma la sua voce mi costrinse a seguire quel comando dettato con gentilezza e consolazione. Li aprì piano piano e la risposta alla mia teoria non tardò ad arrivare: occhi languidi incorniciati di rosso. Mi abbracciò di impulso.

SI! Strano che sia riuscito a superare l’imbarazzo del tocco, io ancora, non riesco a toccarlo normalmente, ho paura…

<< Dai non piangere, vedrai che non ti diranno niente. Se non sbaglio è la prima volta che ritardi giusto?...>>

Stai sbagliando…non piango per quello…

Non ebbi la forza di intaccare il suo dolce sorriso, voleva darmi conforto,e ci stava riuscendo. I suoi occhi si incatenarono ai miei…

Bacialo!

Cosa?!?!?

Vuole baciarti. Fallo!

La mia coscienza stava perdendo colpi: non poteva esser la mia testa.

Ne sei sicura?...

No, non lo ero affatto. Ma in quel momento volevo davvero quel contatto dettato dal cuore, ma un tonfo alle nostre spalle cambiò l’esito della scena: l’atmosfera da romantica che era, divenne comica; tutti i nostri compagni, Pin-san incluso, ci stavano guardando dalle due porte adiacenti alla classe
 
<< Shouta-kun dacci dentro.>>

Fu l’ultimo incitamento che riuscì a distinguere prima del silenzio.

Ti guardano tutti… ti guardano …

Un’eco si fece spazio tra i miei pensieri e senza badarci mi nascosi dietro Shouta, che notò il mio disagio.

<< Ragazzi, siete i soliti guardoni! >>

E’ davvero disagio questo?..

La prese a ridere, la cosa mi tranquillizzò molto, ma risposi alla mia domanda: no c’era anche qualche punta di curiosità, che riuscì molto probabilmente a nascondere. Solo dopo mi accorsi che mi stava guardando in viso. Osservai i suoi occhi per molto, e notai una punta di… Malizia?... possibile che avessi visto proprio il sentimento giusto?...

<< Sawako, entriamo in classe ok?...>>

Stupore assoluto. Stava marcando il “territorio” come i cagnolini. La mia reazione lasciò interdetti tutti: alzai il mio sguardo sul suo e sorrisi in modo felice.

Voleva che tu fossi solo sua…

L’avevo capito dal suo tono che era una frase studiata e ciò mi rese contenta. Tanto da entrare in classe mano nella mano sotto gli sguardi furenti delle mie compagne, che continuavano a ripetere e dire a bassa voce: “il mio Shouta nelle mani di una così” .

Come ti permetti? Lui è solo MIO…

la stizza  nei miei pensieri era intollerante, qualcuno avrebbe detto strano per una come me. Ma al mio orecchio arrivò un commento molto pesante da digerire per la mia “autostima” già abbastanza precaria acquistata con fatica : “ con quante ragazze carine che ci sono in giro,
proprio una ragazza così brutta e sciatta doveva prendere?”. Non ci badai ma quando sentì un risolino provenire dalle sue labbra mi preoccupai del motivo.

<< Ragazzi… quest’anno, abbiamo perso il primo posto… Ma siamo arrivati terzi! >>

Pin-san cominciò a parlare, e mi sentì puntata da ogni angolazione;

Ti odiano come all’inizio. Hai sentito le tue compagne no?,,, tu non sei degna di lui…

In quel momento mi sentivo così, così…

Sola, o è meglio emarginata?...

Non avrei saputo rispondermi. Fortuna che Shouta cominciò a guardare alla sua destra distogliendomi dai miei pensieri. Lo guardai interessata, era buffo, stava scrivendo su un pezzetto di carta con una penna nera. Non mi intromisi ma la curiosità andava aumentando, tanto che mi notò.

E adesso che faccio?..

Rise in modo sommesso, e con le labbra mi indicò Stubaki-kun. Non mi interessai al mittente del bigliettino, ma alle sue labbra.

Vorresti baciarle eh?...

Che imbarazzo. Mi girai e cominciai ad osservare il panorama. Il cielo era di un azzurro intenso, con qualche nuvola a decorarlo e, ogni tanto, uccellini che svolazzavano felici di qua e là.

Un pettirosso, una rondine e…

Mi soffermai sull’ultimo uccellino, non riconoscendo né il piumaggio né il su canto: l’avrei cercato a casa. Mi concentrai sugli alberi spogli, e intristita dalle foglie che cadevano ad un ritmo cadenzato, tornai presente in aula. Guardai Ayane Chan seduta in modo molto femminile: gambe a cavallo e sguardo rivolto davanti a se, in un’espressione da adulta e sensuale. Sospirai e osservai la marea di orecchini che lasciava scoperti spostando una ciocca di capelli.

Chissà,
probabilmente hanno un significato…


E nelle mie congetture spostai da Ayane Chan a Chizu Chan, che insieme a Pin-san stavano parlando di strategie per arrivare primi il prossimo anno…

Sembrano due torce umane quanto sono spinti dalla competizione.

Sorrisi leggermente spostando lo sguardo verso Shouta, ma mi imbarazzai quando Stubaki-kun cominciò a lanciarmi occhiate prepotenti. Distolsi lo sguardo da lui a Shouta, e notai che in mano stava stropicciando quel bigliettino di carta, dove poco prima scriveva, con rabbia.

E’ colpa tua…

Un presentimento mi attraversò la bocca dell’anima lasciandomi sfuggite un sospiro nascosto e soffocato.

Non farti sentire da lui…

Vidi che stava per alzarsi, e osservai la scena, ma Ryuu, strappò di mano il bigliettino a Shouta e si…
Alterò?...

<< Stupido, non puoi permetterti di parlare così di una persona, per di più una tua compagna di classe… Ti rendi solo ridicolo, e poi non capisci proprio niente vero?... Se una persona si innamora non gli sbatte proprio niente del parere altrui, e gli altri non devono prendersi gioco dei sentimenti  che l’interessata o l’interessato prova. Si vede lontano un miglio che a te importa solo la bellezza esteriore, senza aver mai trovato l’amore… Se Kazehaya prova questi sentimenti non deve impicciarti. Stupido. >>

Avevo afferrato subito che era colpa mia.

Non ci voleva un genio…

Ma pensai che quei sentimenti fossero direttamente collegabili a Chizuru;  il giorno prima me ne aveva confidato la grandezza in modo naturale. Tornai ad osservare la scena, come tutta la classe del resto, e vidi dei pezzettini di carta cadere sulla faccia stralunata di  Stubaki-kun.

Ma perché devono fissare sempre noi?…

Mi guardavano in modo freddo, anzi ci guardavano così. Me e Shouta, Shouta e me…

<< Ragazzi calmatevi tutti…Ryuu sei fortunato se non ti mando dal preside. >>

<< Si, si …>>

<< Ma com-… comunque, iniziamo SUL serio la lezione…>>

Pin-san sembrò scocciarsi sul serio, e tutta la classe, si girò, sempre senza smettere di parlottare a bassa voce. Mi girai verso Ryuu appena mi fu possibile.

<< Ryuu, ti ringrazio per avermi difesa…>>
Nessuno poteva ascoltarmi a questa tonalità di voce tranne lui, e con fare cospiratorio continuai.

<< Chizu Chan, ti stava guardando con sostegno e affetto… >>

Mi dovetti rigirare ma credo che quelle semplici parole, pur nascoste sotto un viso serio e compatto, stessero facendo il suo corso. Le ore passarono lente e per la prima volta noiose
tanto che mi offrì di aiutare Pin-san con le scartoffie e le fotocopie di classe, che durante l’anno capitava una volta ciascuno, durante la pausa pranzo; avevo tenuto la cosa esclusivamente per me, in quel momento avevo bisogno di pace e solitudine.

Non puoi farne a meno? Adesso c’è Shouta.

No! Posso farne a meno, non posso permettere che la persona che amo cada nell’abisso da cui sto cercando di uscire con sforzi immani.

Ma ti ritrovi sempre punto e a capo…
 
Raggiunsi la direzione appena suonata la campanella e iniziai a fotocopiare la consegna del saggio la cui il professore ci aveva lasciato.

345 fogli… poco male, più tempo per stare lontana da sguardi indiscreti.

Ma i miei pensieri non mi tranquillizzavano affatto, anzi, più sola stavo più mi attribuivo la colpa di tutto.

Cavolo, la giornata non è delle migliori…

Ripensai a tutto, ma soprattutto agli sguardi cattivi e sfacciatamente indiscreti che mi venivano lanciato. E piansi in silenzio eliminando tante di quelle sensazioni sgradevoli che mi straziavano il petto e facevano venir  voglia di urlare e … scappare…

Da quando non sopporti gli sguardi carichi di paura e sfacciataggine che ti vengono rivolti?...

Da quando ho iniziato ad avere amici, da quando ho scoperto che scoprire i sentimenti non è sgradevole e la compagnia di persone a te care è intensa e confortevole. Da quando, Kurumizawa mi aveva confessato i suoi sentimenti per Shouta…

Un mese…

E da quando mi ero accorta che i miei sentimenti “romantici” non erano che puri sentimenti d’amore. Da quando il mio lato solitario e il mio aspetto tenebroso si erano uniti e dissipati come il nulla da me stessa.

Un anno intenso e nuovo per me…

Guardai la fotocopiatrice e vidi che era arrivata a 340 fogli , aspettai il mio carico.

<< Ecco fatto… Adesso non mi resta che mangiare e distribuire questi fogli ai vari corsi.>>

Sistemai i fogli l’una sull’altra come tanto mi riusciva e con sguardo sicuro uscì fuori dalla segreteria, non potevo tornare sui miei passi, non più, adesso che il mio carattere era divenuto più sicuro. Mormorii e bisbigli soffocati erano mescolati l’una agli altri, e con mio grande rammarico, anche chi aveva voluto il mio aiuto ,non tanto tempo prima agli esami, non rivolgeva sguardi caldi, ma freddi e cinici.

Continua e non farci caso

Girai l’angolo per  la mia classe e con mio stupore il corridoio era deserto. Una sensazione fredda mi attraversò come un brivido. Comminai  sparata verso la classe, ma la mia disattenzione mi tradì: spuntò una gamba da un angolo del corridoio che mi fece cadere a terra. Io non mi feci nulla, ma il lavoro che avevo svolto con tanta dedizione era andato in fumo.

Ma chi è stato?!...

Mi pentì all’istante di quella domanda mentale, perché un dolore alla schiena mi fece tornare supina sul pavimento liscio.

Oddio devo andare via…

Mi alzai dolorante e mi trovai accerchiata da  9 ragazzi: 6 femmine e 3 maschi.

<< Dove pensi di andare?...>>

Una ragazza enorme si avvicinava pericolosamente, e gli altri non facevano nulla per fermarla, anzi sentivo che erano con lei, d’accordo in questa cretinata.
<< Palle Hio…>>

Un ragazzo alto, capelli rossicci e occhi di un grigio penetrante mi osservavano divertiti.

<< Palle, questa ragazzetta non fa paura… possibile che sia lei Sadako Kuronuma?...>>

Risa si levarono e la mia rabbia salire.

Per la prima volta

<< Non mi chiamo Sadako, ma Sawako…>>

Sostenni lo sguardo di quel ragazzo nel modo più freddo che potei, ma non essendo più abituata, vacillai e non poco.

<< Oh, Sadako.. sei tu la ragazza di Kazehaya-kun?...>>

Panico. Che avrei dovuto dire?...agii d’istinto per la prima volta.

<< Non credo che siano affari vostri, adesso vi chiederei di sposarvi, ho del lavoro da  sbrigare e come potete vedere, i fogli sono sparsi per tutto il corridoio…>>

Mi girai e contemporaneamente mi chinai a raccogliere i fogli. Sentì un movimento e una mano sulla mia spalla.

Che cosa vorrebbe fare?...

Hio. La ragazzona che probabilmente mi aveva dato un calcio prima, aveva in mano un…

Taglierino tascabile?...

Mi guardava trionfante, ma molte delle sue, alla vista dell’oggetto richiamarono l’amica.

<< Hio Chan, avevi detto niente violenza…. Anche se tutte siamo innamorate di Kazehaya-kun… non c’è bisogno minimamente del ta-….>>

<< ZITTE!...deve pagare per avermi portato via Shouta…>>

COSA?!..

Mi alzai e mollai un ceffone a quella cafona che osava parlargli in quel modo

<< NON PERMETTERTI DI CHIAMARE IL MIO SHOUTA, COME TI PARE E PIACE….>>

Urlai la rabbia e ricambiai lo sguardo freddo e omicida senza vacillare. Avevo sentito, un commento strano: “ Kurumizawa, aveva ragione anche su quelle due”.

E’ stata lei?...

Però avevo dimenticato il coltellino che non ci mise molto a essere “sguainato”. Me lo puntò contro e iniziò a fendere l’aria che mi circondava.


Mi sentì persa..

Sei persa.

Non mi arresi, ma lo scontro diretto, che stavo cercando di evitare, mi aveva distolto l’attenzione dalle altre presenze: adesso 3 ragazze e 2 ragazzi.
Il rosso e un moro.

Cosa?... dov’è finito il rosso?...

Quando capì cosa stesse accadendo davvero, era troppo tardi: il topolino era caduto nella trappola. Mi aveva presa, mi teneva entrambe le mani in una sua, e con l’intero braccio mi cingeva la vita rivolta verso Hio. Vidi i suoi occhi rallegrarsi e con grazia sistemarsi la gonna sgualcita.

<< Grazie Sho…Adesso a noi…>>

<< Peccato piccola, sei così carina… ma tranquilla, semmai dovessi essere così sfigurata che il tuo Shouta dovesse mollarti, vieni da me…>>

Le aveva sussurrate con  malizia dentro l’orecchio.

Questo è un maniaco.

La mia mente pensò ma non emisi un suono nemmeno quando Hio, appoggiò la punta del coltellino sulla guancia. La mia testa chiedeva aiuto.

Shouta….shouta…shouta…shouta…

<< Non verrà…l’abbiamo tenuto impegnato…>>

Cosa significava?

<< Che non ti salverà, perché sarà impegnato a difendersi per causa  tua…>>

Rise maligna, ma quelle parole arrivarono fino al midollo continuando a vorticare nell’aria della mia testa. Mi svuotai di ogni emozione, attivando la parte calcolatrice del mio essere: se avesse amato Shouta, non avrebbe pensato a fargli del male, vuole solo spaventarti.

<< Non  è affatto vero...se ami Shouta, pensare di fargli del male anche per finta ti farebbe soffrire… Chi ti manda? >>

<< Tu come… >>

Oramai non controllavo più me stesa, osservavo da lontano. Calcolai con quanta forza avrei potuto tirarle un calcio basandomi sul corpo di Sho…

Non puoi farcela…

Mi teneva con troppa forza nella parte bassa della vita…

<< Puttana… Tu non puoi averlo, non sei degna di lui… anche se ti lasciassimo andare tu…CO-…>>

Qualcuno le aveva tirato un pugno in faccia. Appena vidi la mia salvatrice lacrime mi scesero piano. Chizu Chan…

Che male…

Il coltellino mi aveva lasciato una striscia rossa quando Chizu aveva colpito Hio. Non badai molto al dolore ma ad un certo punto, le mani furnono libere, e con uno strattone, vidi Ryuu tirare via Sho dal mio corpo.

Sei libera!...

Mi allontanai e qualcuno mi tirò via da quel posto. Stavo per urlare dalla paura, ma Ayane Chan mi tappò la bocca abbracciandomi.

<< Stupida… mi….hai … fatta …uuuuuh..>>

<< Ayane Chan… Scusami…io non volevo… >>


<< Stupida non scusarti…la vittima sei tu…>>

Ci girammo entrambe verso i nostri amici, ma nessuno aveva ancora davvero iniziato. Ryuu dopo qualche minuto cominciò, e la sua danza ebbe inizio, accompagnato da Chizu Chan che aveva iniziato. Nessuno prevaleva sull’altro e ognuno incassava quanto l’avversario.

<< BASTA! >>
 
Mi intromisi parlando e attirando l’attenzione.

<< Ragazzi per favore no…>>

Si girarono tutti tranne Hio che approfittando della situazione colpì Chizu Chan ad un braccio.
Io e Ayane gridammo, Ryuu si parò davanti a lei, e si preparò  a lottare contro tutti e 2. sentimmo un sospiro provenire da Ryuu.

<< Chii ... Stai bene?...>>

<< Si… >>

<< Senti posso dirti un cosa?...>>

<< Concentrai, fallo dopo….>>

<< Ne va della mia salute mentale…>>

Erano seri, ma allo steso tempo consapevoli.

<< Dimmi…>>

<< Ti ho sempre Amata…>>

<< Ryuu….>>

<< Dopo…>>

Sho si stava per avventare su Chizu Chan ma il suono di un fischietto dettò l’ordine.Gettammo un sospiro di sollievo e all’unisono lo chiamammo.

<< PIN!!...>>

Vidi Ayane conservare il telefono e le stampai un bacio sulla guancia destra che la fece sorridere.
<< Yano, ti ho portato quello che  mi hai chiesto ok?...>>

Cosa succederà dopo?...

Ayane mi iniziò a trascinare per 4 rampe di scale, fino a quando non arrivammo davanti un portone in ferro battuto.

<< Forza apri…>>

Ayane mi aveva dato la chiave.
Lo feci e quando aprì il portone un senso di libertà e pace mi inondò…

Che l’abbia fatto apposta?...

Le sorrisi e … piansi. Nient’altro che piangere tra le breccia di Ayane. Il vento soffiava e i miei capelli, oramai ridotti a fili pieni di nodi mi davano fastidio. Io mi infastidì di me stessa.

TUTTA COLPA MIA!!!!!!!!...

Non so quanto tempo stesi seduta a piangere, ma sentì passi veloci sulla scala, fiatone e …

<< Sawako… >>

Rabbia. Frustrazione. Dolore e Vuoto…

Hai deciso?..

Si, avrei rinnegato me stessa. Appena lo sentì avvicinarsi gli diedi uno schiaffo. Toccarlo solamente per fargli del male, mi stava distruggendo, ma non potevo stargli accanto. Preparai un altro colpo, con il cuore a pezzi. Però durante lo slancio Shouta lo bloccò con agilità.
In verità speravo che lo facesse, ma ugualmente l’abbraccio che seguì mi fece riprendere la maschera. Cominciai a scalciare, dimenarmi con quante forze mi erano rimaste in corpo. Ogni movimento che facevo contro di lui era un movimento contro me stessa.

Soffri… e lui soffre…

<< Che ti succede?....>>

Lo stava dicendo con preoccupazione e rimpianto. Ma in pochi attimi le parole di Hio mi tornarono in mente e urlai, urlai per sfogarmi e continuare.

<< ALLONTANATI…>

L’ho detto davvero?... perdonami Shouta…
 
<< Non voglio… cos’è successo?...>>

L’ha chiesto, e adesso?...

Non potevo raccontargli nulla: sarebbe diventato triste per colpa mia, e preoccupato.

Anche se adesso lo è ugualmente..

Abbassai la testa e cercai di nascondermi ma il vento prese a soffiare più forte lasciando intravedere quel graffio sulla guancia. Mi prese con tutte e due le mani il volto, per osservarlo.
Rabbia e tristezza mi stavano divorando la testa al ricordo di quei momenti

<< Non è niente..>>

Mentì spudoratamente contro l’evidenza cercando di apparire il più naturale possibile; avevo distolto lo sguardo, ma la mia mente venne offuscata sempre e continuamente da quelle stramaledettissime parole.

<< Non posso stare con te…anche se lo vorrei >>

Iniziarono a tremarmi le labbra.

Calma e concentrati.

<< Perché?... >>

<< e me lo chiedi?...>>

Cercai di mantenere un’aria fredda e distaccata, ma appena il suo sguardo si spostò di scatto dal mio capì che aveva visto quanto stavo soffrendo.

Completa l’opera…

<< Perché se stai con me… Faranno del male anche a te… Io Ti amo Shouta, ma dopo quello che è accaduto oggi, a Chizu a Ryuu e quello che potrebbe capitare a chi mi è accanto… è orribile. Non permetterò a nessuno una punizione del genere. Shouta addio… se è il solo modo lo farò, ho scoperto anche da chi erano partite le voci della scorsa volta su Ayane e Chizu… Kuru-..>>

<< Kurumizawa… l’ho scoperto poco fa…>>

Allora sapeva? Meglio, avrei potuto usare la sua conoscenza come punto di forza per lasciarmi andare.

Non ero più in me: ero tornata calcolatrice come poco prima. Però notai la sua espressione tramutarsi in tristezza, e non resistei: gli misi una mano sulla guancia calda.
<< Non possiamo stare insieme… ho avuto la risposta a tutte le mie domande… Anche se Ti amo non posso … ne soffrirebbero tutti…>>
<< NON PUOI…. Non puoi andare via così da me… dirmi che mi ami e scappare via… oggi ho capito come ci si sente a stare ed essere guardati con rabbia e paura, voglio stare solo con te. Perché non lo capisci?...>>
Mi bloccai, si stava.. sfogando?...
Probabilmente era accaduto qualcosa anche a lui di sgradevole.

Smettila e buttati sulle sue braccia, bacialo…

Non posso. Cercai di continuare la farsa senza nascondere la mia tenerezza nei suoi confronti.

<< Io l’ho capito ieri e provo la stessa cosa, ma adesso …>>

<< No, tu vuoi scappare da un sentimento nuovo… >>

Quando aprì bocca, fui interrotta da parole pungenti: mi si strinse il cuore.

Hai ottenuto quello che volevi no?..

Si, e allora perché non volevo che accadesse?

<< non lo permetterò, tu devi solo fidarti di me, puoi?..>>

<< Non… non posso mettervi in pericolo….>>

Mi guardò con intensità e senza chiederlo ad alta voce, continuò a domandarmi se potessi. I suoi occhi lasciavano trasparire ogni buon proposito, ma la mia testa non riusciva più a ragionare.

CHE DEVO FARE?...

<< Si .. MA COME FACCIO A PROTEGGERVI? …>>

Non avrei mai voluto urlargli contro, ma stava facendo breccia nelle mie difese. E poi, lasciarsi andare via Shouta, sarebbe significata la fine: la fine del mio nuovo mondo.

Non puoi farlo… Vero?...

I miei singhiozzi, prima assenti mi lasciavano interdetta, non potevo permettermi di piangere in questa recita.

Oh al diavolo, esprimi le tue paure… lui ti capisce

<< Come faccio a deviare quegli sguardi cattivi rivolti a voi,,, a te… >>

Non rispondere ti prego…

Stavo delirando, avevo bisogno di un abbraccio, una fonte di calore per il mio cuore diviso.
Non dovetti aspettare molto: mi abbracciò, e con estrema calma sopì il mio desiderio represso.
Chiusi gli occhi e dopo qualche attimo di sorpresa e imbarazzo, ricambiai il mio primo e dolce bacio. Ci staccammo con fare gentile, senza fretta mi asciugò una lacrima di felicità, con un sorriso ampio 32 denti. Più tardi avremmo messo fine ad ogni rancore, Insieme come eravamo arrivati.
 

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Capitolo 8
*** Special: Ti Amo, Ti Amo ***


Salve ragazze! E dopo una settimana circa, rieccomi con un nuovo capitolo nuovo di zecca!
Voglio ringraziare tantissimo: _Jane_Doe_,
Ichigo94 ,XxRyka_AkarixX, e Pandora 86. Per aver recensito!
Con tanta Gioia nel cuore dedico questo capitolo alla mia migliore amica Emy!.. Spero che ti piaccia!

Questo capitolo nasce con uno spunto alla Canzone di Rihanna:  Te Amo...  la trovo fantastica che dire di più?...
Buona lettura!

 

 Capitolo 8

Special

Ti amo, ti amo.

 
<< Forza Ryuu, alzati e vieni a darmi una mano… >>

Ti  ti ti ti. ti ti ti ti .ti tiiiii….

Rumore, troppo rumore. Allungai un braccio sulla sveglia e con un sonoro pugno fermai quell’inferno. Aprì gli occhi impastati e mi misi a sedere sul letto osservando la scatolina nera: 6:35.

Cavolo Chizu-chan… ieri mi hai fatto fare le ore piccole…

Rabbia, quella lì mi farà morire di sonnolenza, poi ci si doveva mettere il festival dello sport in mezzo.. .

Sicuro che sia solo questo?...

Dannata  testa malata. Taci! Chizuru è l’unica che mi solleva. Da quando siamo piccoli, non ho mai conosciuto persone come lei. E’ una tipa normale, però pura, ama gli sport e … mi capisce.
Non so che sentimento sia, ma ieri, vedendo quanto Shouta sia stato in pena per lei, e le tante confessioni da parte d Sanako.

No, aspetta… era …. Sa-da-ko… No… Sawako,  si Sawako

Mi sono messo molto a pensare se il mio “amore” verso Chizu Chii fosse vero. La conclusione?.
Potrei stare bene solo ed esclusivamente con lei, anche così da amici, ma qualcosa oramai mi ha spinto ben oltre quella resa.

<< Ryuu… Forza che abbiamo bisogno di te! Sbrigati o arriverai in ritardo a scuola >>

Forza, hai da lavorare…

Mi alzai e con indosso la divisa del locale, scesi a dare un aiuto in cucina.

Riuscirai mai ad amarmi, o sarò sempre e solo io a consolare te?..

Un ghigno che avrebbe dovuto assomigliare ad un sorriso, penetrò la mia faccia con un leggero segno di dolcezza.
Possibile che riesca a sconvolgermi tanto?...
Un lampo di consapevolezza e ricordai il sogno che mi aveva colto alla sprovvista: Io e Chizu come protagonisti.
 
Una camera buia, apparte un candelabro in alto,  bellissimo, in stile ottocentesco.
Ma com’è possibile?...
Un candelabro non VOLA!...
Stupito cercai di capire dove fossi, ma all’improvviso spuntò Chizu…
Urlava qualcosa.
Ma cosa?...
 
Venni riportato sulla Terra con uno spintone di mio padre concentrato con i fornelli.

<< Ehi figliolo, sei più muto del solito..>>

Rise e continuò..

<< Stai bene?... >>

<< Sto bene, solo che non riesco a ricordare qualcosa…>>

Una pacca.  Due. Tre. Mi infastidì. E lo guardai nel modo più indifferente che il mio viso conoscesse.

<< Uuuuuh che paura… >>

Si spostò continuando il suo lavoro. Indifferente, come sempre, continuai a tagliare le verdure, mi concentrai sul sogno con uno sbadiglio degno di me.
 
Ti Amo! 
 Lo dice con Dolore?
Si nella sua voce traspariva dolore. Ma poi, mi sento leggero,  vedo un’iniziativa strana nei
suoi occhi, e balliamo sotto il candelabro volante…


Assurdo!...

Tornai presente a me con un dolore al dito.

Dannazione!..

Il pollice si poteva dire semi-partito, ma non sanguinava poi tanto, non me ne preoccupai e tornai a pensare.
 
Lei dice ti amo, allora  mette la sua mano attorno alla mia vita. Scioccato l’allontano senza spingerla troppo,  ma lei continua a gridare ti amo. Allora  le dissi che non sarei andato via ma che mi avrebbe dovuto, lasciar andare…
la mia anima sta piangendo, senza chiedermi il perchè
le dissi ti amo a mia volta felice. C’è qualcuno che vorrebbe dirmi ciò che ha detto..
non intendeva forse ti amo? O no?

 
Che confusione che era!... un sogno casinista e autolesionista in partenza.

Sospirai, osservai l’ora:  7:10. poco male, calcolando che il Mio tempo per fare una doccia equivale a 6 minuti, non avrei avuto problemi con la scuola. Entrai nella doccia in pochi attimi, sbadigliando aprì l’acqua calda e continuai a pensare che quel sogno fosse dannatamente strano.
Lasciai perdere nonostante i flash back insistenti poco dopo, e  vidi che Chizu stava uscendo di casa, mi sentì bene per la prima volta in tutto il giorno, con lei potevo abbassare la guardia.
<< Buongiorno Ryuu!.. Che faccia, dormito male?..>>

Mi stava osservando da ogni angolazione possibile, il mio viso, la mia posizione pressoché stanca, e i miei occhi.

Non ti aveva mai guardato tanto in faccia intenzionalmente!...

Ovviamente non mi lasciai trasportare da nessuna di tutte quelle emozioni, anzi camminai a passo deciso. Mi sarei divertito alle sue spalle.

<< Ryuu?... A-aspettami!..>>

Sentì rantolare solo questo e poi passi incerti dietro me.

<< Ryuu?.. Perché sei così triste? Hai dormito male?...>>

Mi fermai, un’altra immagine strana.
 
Ti amo….Ti amo, lei ha paura di respirare, ma le urla potenti. Le prendo la mano, non ho scelta, le avrei aperto il mio cuore, ma mi ha fatto stendere sulla spiaggia, abbiamo ballato in acqua, poi ho cominciato a prepararmi per andarmene. Consapevole che non volevo davvero farlo. lei mi sta pregando di dirle perchè sia finita…non lo sapevo.
 
Mi sentì scuotere leggermente, per ritrovarmi a pochi centimetri dal volto di Chizu. La scansai brutalmente. La sorpresa non poteva rientrare nelle mie capacità, tanto meno emozioni.

<< Ryuu, da quando, non parli più con me?...>>

Testa vuota guarda quello che hai fatto…

<< Ti ho fatto …qualcosa?...>>

Stava sussurrando dannazione! E quando lo faceva era triste.

<< Chizu, scusami. Pensavo che prenderti un po’ in giro ti avrebbe fatto uscire dai gangheri..>>

Stava tranquillamente tornando a sorridere fortunatamente, ma una punta di timore si celava nei suoi occhi. Non chiesi nulla, aspettando che divenissi per l’ennesima volta il suo consolatore. Ciò non avvenne. Cosa strana. Perso nelle mie congetture, camminammo in silenzio fino ad arrivare innanzi alla scuola, nettamente in anticipo rispetto alla campanella. Chizu si riprese da quella strana emozione e corse incontro ad Ayane come solitamente faceva. Mi piaceva vederla sorridere: metteva allegria.

<< Buongiorno…>>

Salutai e sbadigliai lasciandomi cadere letteralmente sulla sedia, segno che mi sarei messo a dormire di li a poco.

<< Ayane Chi, arriveremo PRIMI lo sento!!!... AHUHAUHAUAUA!!...>>

Alzai lo sguardo poco attento su lei e notai la sua faccia: Respiro caricato d’orgoglio, occhi pieni di fuoco, labbra in un ghigno vincente. Il tutto era attorniato da un’aura terribilmente divertente.

<< Pfff…pfff..>>

Cominciai a sottomettere e ridurre al minimo i singhiozzi che mi sarebbero voluti uscire dalla bocca. Ma come ricompensa ottenni il contrario.

<< Cosa?!.. Ryuu che cerca di NON ridere?... Ahahahha…>>

Si avvicinò a me e le lanciai un sorriso eloquente ogni tanto, quasi mai, le davo ragione vedendo i suoi occhi brillare.

<< Chizu, secondo me hai vinto la battaglia, ma come farai dopo?...>>
Ayane era più perspicace di quanto desse a notare. Come faceva a capire quanto fossi pazzo di lei? in fatto di malignità ogni tanto non batteva nessuno, ma non era mai stata una minaccia per il mio segreto: non aveva mai avuto conferme ai suoi schemi.

<< Ayane Chi, non capisco, che avrei vinto?..>>

Si rivolse a me.

<< Chizu, hai battuto Ryuu adesso, una semplice schermaglia, mettiamola così, ma con la guerra?... >>

Vidi ammiccare verso me, l’osservai indifferente, anche se dentro di me un mulinello di emozioni stava battendo prepotentemente per poter uscire. Stava battendo il tasto dolente.

Sarei mai riuscito a farlo?...

Vidi Chizu arrossire, e con prepotenza, chiusi gli occhi sopra le mie braccia lasciandomi andare del tutto, non era accaduto nulla, nulla,nulla.
Mi svegliai con un tonfo sordo alla porta; probabilmente nessuno aveva notato la mia “assenza” rilassante. Mi girai intorno, sorpreso di non esser stato ripreso da nessuno, e notai che stavano fissando Shouta e Safako,molto probabilmente, sedersi ai loro posti sorpresi.

Chissà come mai..

Non badai molto ma da come si erano seduti, capì che erano appena arrivati mano nella mano.
Non ne fui tanto sorpreso: ognuno pensa a se. In fondo, l’avrei voluto fare anch’io con Chizu.
Shouta era al settimo cielo, si notava anche tanto, ma poi qualcosa, il bigliettino forse, fece alterare la sua calma. Chissà come mai mi tornò in mente un’immagine.
 
Stavamo ballando in modo lento e sensuale, ma ci lasciammo a malincuore.
Mi fissava diritto negli occhi, e con paura, spezzai quel contatto con lei.

 
Sospirai e afferrai quel pezzetto di carta. Esplosi, non so ancora per cosa, ma la mia irritazione mi fece… Alterare?... si credo di si  lasciando sciolti quei sentimenti dolorosi.
 
<< Stupido, non puoi permetterti di parlare così di una persona, per di più una tua compagna di classe… Ti rendi solo ridicolo, e poi
non capisci proprio niente vero?... Se una persona si innamora non gli sbatte proprio niente del parere altrui, e gli altri non devono prendersi gioco dei sentimenti  che l’interessata o l’interessato prova. Si vede lontano un miglio che a te importa solo la bellezza esteriore, senza aver mai trovato l’amore… Se Kazehaya prova questi sentimenti non deve impicciarti. Stupido. >>
 
Appena finì, mi trovai gli occhi di Shouta puntati contro, e non solo, che mi ringraziavano dal profondo. Non dissi nulla, ma Sawako ( così si chiamava, finalmente lo ricordavo) mi disse che Chizu era rimasta colpita dalle mie parole, e di nuovo, la tenerezza dei nostri ricordi accese il mio viso. Le ore passarono lente e apatiche, solitamente il girono successivo ai giochi i professori non badavano nemmeno alle mie pennichelle fuori orario, perché anch’essi non erano molto organizzati. Dormì ad ogni lezione sodo. Domani non l’avrei potuto fare, non potevo NON sfruttare questa carta. Mi riposai fino all’ora di pranzo e quando suonò alzai poco la testa per fissare cosa stesse facendo, oramai  era una routine:  uscire da casa, scuola, risate, ramen, camera mia, notti insonni a ridere o punzecchiarci e quando capitava, qualche pazzia sul momento. Ad esempio, uscire in piano inverno con le maniche corte. Quello ci aveva fatto prendere un bruttissimo raffreddore, ma ne valse la pena infondo.

<< Ho fame…>>

Annunciai la cosa a bassa voce. Mi avrebbe sentito.

<< Anche ioooo!! Ragazzi andiamo a prendere qualcosa?...>>

<< shouta e Sawako?...>>

Aveva chiesto in contemporanea alle esultanze di Chizu alla parola – Mangiare-
Ci guardammo per un po’, ma le nostre domande rimasero mute.

<< E-emh.. Sawako è andata al posto mio per fare le fotocopie. Ha insistito tanto e Pin gli ha ceduto la mansione… era così carina mentre lo chiedeva…>>

Sentì Chizu singhiozzare parole strane, ma sicuramente stavano elogiando la buona volontà di Sawako.

Chissà forse vuole rimanere un po’ sola…

Guardai di nuovo Chizu che abbracciava Ayane, i nostri occhi si scontrarono specchiando lo stesso pensiero.

Infondo mi piace come amica.

Uscimmo dall’aula a passo lento, non che il mio fosse molto veloce, ma non era normale. Qualcosa disturbava anche Chizu e Ayane.

<< Chizu, cosa succede?...>>

Vidi con quali occhi si girò e notai la rabbia e spostai piano gli occhi a destra e sinistra: tutti, si erano fermati a guardarci. Molti sorridevano beffardi e altri parlottavano qualcosa con l’amico più vicino.

<< Dannati… ancora con queste voci da corridoio …>>

Ayane aveva dato alla luce i suoi pensieri prima di Chizu. Si guardarono preoccupate, ma continuarono ugualmente a camminare verso il bar della scuola.

<< Ragazze…cos’è successo?...>>

Nessuna risposta.

<< Ok…>>

Mi limitai a dire, affrettando il passo e superandole di poco.

<< Ryuu?...perchè corri?...>>

Mi fermai prima delle scale, ruotai il busto verso loro, una mano alla testa in segno di noia, cosa che provavo davvero.

<< Ho fame, ma se non ci sbrighiamo non troveremo nemmeno un panino per gli altri. >>

Credo di esser riuscito nel mio intento: distrarle. Ma come al solito, Ayane è troppo perspicace per i miei gusti.

<< Ragazzi cominciate ad andare, vado un attimo in classe e arrivo subito…>>

Detto questo strizza l’occhio nella mia direzione, ma non le avrei dato nessun sazio, e con la stessa espressione vuota e dura le accennai un assenso.

<< Ok Ayane Chi, però sbrigati…ahaha sennò mangio tutto. Vero Ryuu?..>>

Rivolse uno dei suoi sorrisi a me, e stregato, annuì debolmente.

Sarò il tuo consolatore, solo questo..

Ma che cavolo? Non sopporto che la mia testa reagisca in questo modo ogni qual volta che mi guarda;

Mi sento esposto così, e non l’accetto.

Cominciai a scendere le scale, seguito o no che fossi, mi sentivo irritato, e cosa molto irritante, i pezzi del sogno tornavano a galla.
 
Soli, mano nella mano. Sono felice, ma…
Lei piange e non mi guarda, chissà perché. Le prendo il viso con una mano, e con il dorso cancello il solco delle lacrime. Mi sento in paradiso, i fremiti di piacere erano sublimi, lei però mi urla ancora contro.
Non lasciarmi!...
Non capivo il senso di quelle parole. Perché avrei dovuto lasciala? Finalmente era mia.
Mi giro e le rivolgo la schiena. Poi… sparisce, non la vedo più.

 
Mi blocco sulle scale, e collegando la scena in cui ci trovavamo al sogno, mi giro di scatto per vedere se fosse lì. Occhi spalancati per il terrore e fiato corto, non era da me davvero.
Fortunatamente è lì, a due scalini dietro di me, incredula per la mia espressione e reazione.

<< Stai bene?...>>

Stava sussurrando per paura credo.

<< Senti, potresti camminare avanti a me?... mi rendi nervoso.>>

Era la verità, e in silenzio con la testa bassa passò avanti, colpevole. Mi sentì uno stronzo per la durezza con cui le avevo parlato. Afferrai il polso la tirai a me e l’abbracciai, forte.

<< Scusami, il fatto è che sono nervoso, questa notte ho fatto un sogno strano che mi sta facendo impazzire… non volevo essere scorbutico…anche questa mattina sono stato scontroso…>>

<< mh, ok…ne vuoi parlare?...>>

Non capì la sua reazione: si stava stringendo a me?
Scossi poco la testa in segno di diniego, deludendo, forse il suo auto controllo.

<< Mi spiace, ma proprio Con te, non posso..>>

<< Perché? Sei arrabbiato con me?... è da questa mattina che sei strano..>>

Immaginavo queste parole.

<< Tu di più però…>>

Si staccò imbarazzata e ricominciò a camminare impacciata. Addolcì lo sguardo e con poche falcate la raggiunsi camminando al suo fianco.

Chissà cosa le prende…

<< Oh no Ryuu! Osservaaaa!!..>>

Si avevo già notato la fila che partiva dal piccolo bar.

<< Vi avevo avvertite.. >>

Sospirando aspettammo il nostro turno, nel frattempo l’altra era già tornata, e quando arrivò il nostro turno, cominciammo a ordinare anche per gli altri. Sawako e Shouta non si erano visti nei paraggi, e non ne capivo il motivo, ma sentivo una strana sensazione nell’aria.

<< Chizu…>>

Due occhi pieni di allegria si  voltarono verso me in attesa.

Non dirle nulla forse è meglio…

<< Si? Dimmi tutto.. >>
 
Fallo…


<< Sawako e Shouta…>>

<< Sen-…>>

<< C’è qualcosa…anf… che non va…anf.. ragazzi..>>

<< Ekko!..>>

Lo pronunciarono in coro senza nemmeno accorgersene. Io rimasi palesemente distaccato dalla scena, non ricordavo nemmeno il vero nome della ragazza. Mi sarei dovuto impegnare, e non ne avevo completamente voglia.
<< Anf… Scusatemi, ma Sawako…non so.. anf…ma ci sono dei ragazzi che le stanno parlando in modo cattivissimo…>>
Ecco cos’era!...appena capì la situazione mi ritrovai a correre per i corridoi semi affollati, trascinato da chizu. Non mi infastidì molto perché mi teneva per mano.
Oh concentrati!..
lo feci, ma i miei pensieri proiettarono un altro ricordo.
 
Mare, sempre soli noi due. Le riprendo la mano, e sento un brivido di dispiacere sulla schiena. Lei mi osserva il viso stanca.
 Amami ti prego!..
Continuava a ripeterlo, ma non riuscivo a parlare. Poi però la sua supplica divenne rabbia e il suo amore odio, ebbi l’impressione di non conoscere la ragazza che mi stava di fronte.
Ti odio! Mi hai sempre presa in giro…
Non riuscivo a parlare e osservavo la sua rabbia.
Visto che non mi ami, sarò costretta ad abbandonarti come farai con me…
TI ODIO!...

 
 L’ultima frase mi investì come un pugno, lo stesso che aveva appena lanciato Chizu a quella ragazzona di fronte a Sawako. Lasciai la sua mano e mi concentrai sul ragazzo. Attaccare una ragazza e farle del male era da codardi. Ci guardammo a lungo e notai gli occhi di un blu tendente al grigio.

Goditeli, perché diventeranno Neri!...

Pensato questo ghignai, e vidi Chizu fare altrettanto;
Durante il combattimento notai che Chizu era messa molto male di me: la ragazzona aveva un Coltellino, o taglierino non lo sapevo,
con cui cercava di farle del male. Io mi stavo divertendo parecchio: il mio nemico non era male, ma nemmeno così bravo rispetto ai duri anni di allenamento e scuole che avevo praticato.

<< BASTA!>>

Fu Sawako a urlare, in preda all’ansia, fermandoci a tutti.

<< Ragazzi per favore no…>>
Mi fermai ma una scena mi si parò davanti troppo tardi per riuscire a fermarla. La ragazzona stava puntando il coltello al braccio e subito dopo la colpì facendola cadere a terra. Ansia, ero in ansia completa. Le immagini del sogno mi riportarono alla spiaggia e sotto il candelabro, ma mi limitai a tagliarle fuori e pararmi in posizione di difesa di fronte a lei, preda dei miei stessi sentimenti, mi lasciai andare del tutto: non potevo sopportare di perderla in qualsiasi situazione. Ma mi sforzai di apparire calmo innanzi ai miei “nemici”.

<< Chii ... Stai bene?...>>

<< Si… >>

Stava mentendo alla grande, e la scena in cui mi diceva –Ti odio- mi fece perdere il controllo. Stavo ammattendo.

<< Senti posso dirti un cosa?...>>
<< Concentrai, fallo dopo….>>

Ha capito?...

<< Ne va della mia salute mentale…>>

Era la pura verità ; eravamo consapevoli e presenti a noi stessi per poter continuare.

<< Dimmi…>>

La sentì sospirare vivamente.

<< Ti ho sempre Amata…>>

L’avevo detto. Non potevo crederci, ma mi sentì un perfetto Idiota

<< Ryuu….>>
Un altro sospiro e continuai a far finta di nulla.
<< Dopo…>>

L’avrei difesa con tutto me stesso, ma appena lo scontro stava per riprendere Pin interruppe tutto con un fischietto. Sinceramente gli fui grato per l’interruzione e approfittando della confusione, mi girai verso Chii ( era inutile che ormai la chiamassi normalmente).
Mi guardò male, e mi sentì morire, ma non lo lasciai intravedere e la presi in braccio. Feci scivolare una mano sotto i ginocchi e una all’altezza della schiena, diretto in infermeria.
Che strazio stavo iniziando ad odiare quel posto.

<< Ryuu, mi ascolti?..>>
<< Eh?..>>
Non mi ero accorto che stesse parlando.
<< Per quello che hai detto prima…>>

Abbassò lo sguardo imbarazzata.

<< Oh si, non preoccupartene davvero, se ti turba cancellalo ok?...>>

Adesso potevo morire da perfetto idiota. Non mi amava, io ero solo il suo consolatore. Sentì qualcosa di strano e nuovo: la sua mano mi stava cingendo il fianco, in una sorta di abbraccio, abbastanza scomoda come posizione per lei, l’allontanai poco dal mio petto scioccato, e l’occhiata che mi lanciò fu dolorosa. Mi sentì malissimo, e riavvicinai quella che poteva essere una bambina piccina, in questo momento era così, bisognosa di affetto al mio petto.

<< Ti amo…>>

Lo sussurrai, incredulo di me stesso.

Cavolo e adesso? Ho detto quello che pensavo? Spiegatemelo!...

le si illuminarono gli occhi e sorrise a 32 denti.

<< Ti amo… anche io >>

Avevo sentito bene?
I miei occhi si allargarono tanto la sorpresa e entrai in infermeria, appoggiai Chii sulla portantina e non dissi nulla, l’osservai.

<< Ehi… >>

Mi riportò presente e risi, un sorriso vero.

<< Hai sorriso?!... ahahaha ! finalmente!!..>>

Sentivo il bisogno di andare. Avevo tradotto il sogno che mi tormentava dalla mattina: era un sogno premonitore della giornata. Collegai ogni scena ad un momento accaduto e mi ritrovai a sogghignare.

<< Perché ridi?>>
<< Rido perché sei un sogno!...>>
Vidi la confusione nei suoi occhi e gli medicai il braccio.

Per fortuna niente di grave, è un graffietto…

<< Poteva andarti peggio lo sai?..>>

Annuì pensierosa e non capì più niente: la baciai. Le sue labbra erano calde e grandi in confronto alle mie, ma non per questo ci impedirono di esprimere quanto ci stava unendo. Lei ne rimase di sasso. Io ebbi il desiderio di andare a pendere qualcosa da bere.
<< Senti, io vado a pendere qualcosa da bere…>>
Vidi il panico nei suoi occhi, e mi spaventai che potesse urlarmi contro alcune delle stupide accuse.

<< Ok.. Però torna presto che non mi va di stare sola! Hahahah!..>>

Ne rimasi spiazzato. Forse stavo diventando superstizioso. Ribaciai quelle labbra e uscì a prendere qualcosa, nel distributore più vicino che conoscessi: in direzione. Un succo alla pesca per lei, e mi limitai a prendere un succo all’albicocca. Quindi tornai in infermeria e appena arrivai al fianco della porta, notai Shouta schizzare via senza nemmeno accorgersi della mia presenza, poco male.

<< Ecco il succo!...ehi ma cosa c’è?..>>
<< Grazie, no nulla. Sono solo preoccupata. Cosa succederà adesso?... devi dire che è successo un gran casino, e questo lo conosciamo tutti, ma le conseguenze?..>>

Le accarezzai i capelli e con una nota di disappunto le risposi.

<< Chii, guardami un secondo…>>

Alzò la testa e rimasi più sconvolto appena incrociai i suoi occhi.

<< Sono stanco e senza dubbio, scocciato per pensare a quello che vorranno fare gli altri. Quando ci saranno problemi, saremo lì pronti per loro, ma adesso, proprio in questo momento non posso pensare a loro, perché…>>

Sentì un sospiro e vidi che abbassò lo sguardo. Le presi il volto e lo rivolsi al mio.

<< Perché adesso non possono infrangere il nostro momento. Non sai quant’è che aspetto e non intendo condividerti con nessuno. Mai più… >>
Mi abbracciò e fui felice. Finalmente le cose sarebbero andate nel verso giusto. Lo sentivo. Avrei potuto ostentare diffidenza con tutti, ma proprio con lei non ci riuscivo abbattendo ogni parete del mio essere. Ricambiai l’abbraccio.

<< Io voglio il succo alla pesca!..>>
<< Immaginavo…>>

Le passai il succo con una mano mentre con l’altra le presi la mano.

<< Grazie. Tu si che mi conosci! >>
<< Dopo tutto il Ramen che ti mangi… ti conosco come le mie tasche in fatto di cibo!..>>

MI guardò e fece un finto broncio. Ci guardammo e scoppiammo a ridere, certo il mio non era una specie di risata: più che altro era un ghigno; non ero abituato a lasciarmi andare.

<< Adesso che facciamo?...>>
<< Andiamo a farci una dormita?...>>

Lo proposi senza malizia, ma intese male.

<< TU CO-…>>

Si interruppe diventando rossa come un pomodoro.

<< Chii... a che stai pensando?...>>

<< Tu maniaco! >> e cominciò a camminare velocemente nella direzione degli altri.

<< Oh! Dai! Sei tu la manica qui!...>>

Si fermò di colpo e mi aspettò.

<< Ma solo perché lo siamo insieme…>>

Abbozzai un sorriso e risposi.

<< Certo. Insieme! >>

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Capitolo 9
*** Arrivare a te…♥ (1° parte) ***


Salve a tutte ragazze! Scusate l'enorme ritardo, ma è stata una sfacchianta com al solito! xD
Ci tengo a dirvi, che vista la lunghezza ( 24 pag) dell'insieme, ho deciso di dividere questo capitolo, che per altro è L'Ultimo in 2 parti...
Le poesie e alcune citazioni, sono state scritte da Emy, la mia gemellina e Best Friends che mi ha dato la magnifica idea di aggiungere le sue Creazioni... I love You Emy! you are the best! …♥
Grazie XxRika_AkarixX per il sostegno! …♥
Buona lettura!
 

 Capitolo 9
 

 

Il mio cuore non mi appartiene più.
E’ tuo.
Non chiedo niente in cambio di questo amore.
Voglio solo sapere se mi ami….
 
( E. Abate. Estratto..  )

                                    Arrivare a te…
 
 

( 1° parte )
 
 

<< Andiamo dagli altri?... >>
<< No!...>>
<< Perché?..>>
<< Avanti, mangia!>>
<< Shouta!!...>>
<< Devi pur farlo prima o poi, anche se hai ragione…>>
<< Ok…>>
<< Dimmi aaaaah..>>
<< Aaaaaah..>>
Mi stava imboccando come una bambina piccola.
Che vergogna!..
All’ennesimo, misi la mano sulla sua e il mio cuore cominciò a palpitare, sfumandomi le guance di rosso. Lo guardai, per dirla  tutta fissai, il suo viso: era assorto nel sfamarmi forzatamente,  rideva e scherzava e i suoi occhi erano,  brillanti e pieni di gioia.
<< Perché mi fissi?...>>
Mi rivolse uno sguardo sorpreso e pieno di curiosità, anzi no di viva curiosità.
<< Mi stavo chiedendo…>>
Abbassai lo sguardo imbarazzata, mentre le mani giocavano tra loro, come se stessero cercando qualche parola, che ovviamente non trovarono lì.
Oh suvvia Sawako, non puoi imbarazzarti per un no nulla.
<< Sawako, parla liberamente, in classe non c’è nessuno...>>
Dicendo questo diede un morso ad un obento che avevo appositamente preparato la mattina. Aveva perfettamente ragione: eravamo soli in classe, e nessuno a parte gli altri erano rimasti a scuola.
<< Perché siamo rimasti a scuola?... Dico, sono le 4 del pomeriggio, e stiamo mangiando anche adesso… Si che prima non abbiamo avuto il tempo però…>>>
Le parole mi morirono in gola, per colpa della tristezza cui stavo cercando di non cadere preda.
Certo, il tempo non mi era mica mancato!...
Ripensai a Hio e Sho, Ryuu e Chizu. Che amarezza, non mi sarei mai aspettata che la giornata avesse questi riscontri negativi. Sospirai.
<< Sa-wa-ko, as-col-ta-mi >>
Il suo tono mi fece sorridere, sembrava volesse creare giochi con le parole e le labbra. Le labbra. Mi fermai a contemplarle in un modo strano. Il taglio, la forma e se fossero carnose o meno. Il mio respiro cominciò a mozzarsi
Concentrati e sta calma, vi siete già baciati no?...
<< Senti, per rispondere ad una delle tue domande, possiamo dividerla in 3 punti ok?. Punto 1: Siamo rimasti a scuola perché, sinceramente, non volevo che ci disturbassero con qualche frecciatina, o addirittura con qualche offesa, onde evitare questo, eccoci qui!..>>
L’ultima frase da lui pronunciata, fu accompagnata da una gesto di stizza e una smorfia buffa: aveva riso ghignando e cercando di prestare non curanza come Ryuu.
Non si assomigliano per niente…
Pensando ad ogni differenza, sentimmo una risatina squillante invadere le orecchie che fece girare lui. La consapevolezza spuntò dopo poco.
Eri tu a ridere !
Mi stava ancora guardando con l’obento a mezz’aria e la bocca semi aperta. Era esterrefatto, me compresa perché non mi ero mai messa a ridere. MAI. E sinceramente non pensavo potesse essere così naturale. Pensai agli anni passati,  non avevo memoria che avessi riso.
<< E-ehm, ecco io !... Scusa, va avanti…>>
Proprio mentre lui stava parlando dovevi ridere?!...
Rivolsi lo sguardo alla libreria cercando di mettere a bada le mie reazioni. Ma come ripresosi cominciò a ridacchiare.
<< No, aspetta… Tu SORRIDI per la prima volta in modo sincero e squillante, e mi dovresti chiedere scusa?...piccola, puoi interrompermi sempre così, morirei per avere un sorriso di questi in qualsiasi momento… anche in un funerale direi…>>
Lo guardai confusa sia per la parola –piccola- che per la parola –morirei- , e cercai di immaginare la scena. Vestiti in nero, chiesa , ghirlande, condoglianze, e… la Sua assenza. Tremai sul posto, come se avessi preso la scossa lungo tutta la spina dorsale.
Raccapricciante, vivere in un posto senza lui.
<< Shouta, non fare riferimenti così tetri per favore!...Non potrei immaginarmi adesso senza te al mio fianco, per favore.... >>
Appena finì di pronunciare questa frase, abbassò lo sguardo dispiaciuto e quando ricominciò era completamente sincero, però si era spostato rispetto a me. Che l’avessi offeso?
Stupida, stupida, stupida!
<< Scusa, non volevo farti rattristare… Comunque dicevo?..>>
<< Stavi parlando del punto 2 >>
<< Ah Si, ti sto facendo mangiare, imboccandoti…>>
Mi rivolse un sorriso malizioso, e non seppi che fare, però notai con piacere che si stava avvicinando progressivamente tornando nella posizione di pochi minuti prima. Certo, la malizia in se, era nuova, come emozione espressa in modo esplicito dalle sue labbra, anche se questa mattina aveva agito sotto l’influsso della stessa, accertarmi con  l’udito però, era un altro paio di maniche.
<<.. perché sono sicuro al mille per mille, che tu oggi non abbia toccato nemmeno un chicco di riso…e ieri, mia cara, sei stata male anche per questo,… mi sbaglio?>>
Mi osservò con fare accusatorio, e gli montai su un broncio per far notare il mio disappunto: mica l’avevo fatto apposta. Anzi, non ci avevo nemmeno pensato.
<< Comunque sia, l’ultimo, è forse quello che mi imbarazza più di tutti…>>
Sono curiosa del motivo..
Mi avvicinai, puntando la mia curiosità sul suo viso: stava diventando rosso. Il mio cuore ebbe un tonfo secco, e cercai di dimostrargli il più intensamente possibile che ero curiosa di sapere i suoi sentimenti. Non mi sarei fatta scrupoli a dirgli i miei in un secondo momento.
<< P-per favore, non guardarmi così intensamente, mi fai imbarazzare…>>
Risi di gusto, balzai giù dal banco in cui eravamo seduti, e mi misi di fronte a lui in attesa. Cercando di essere il più possibile carina., ma notando che diveniva ancor più colorato mi allontanai poco e presi una sedia posizionandola proprio davanti a lui.
<< Così va meglio?...>>
Mi chinai a guardargli il viso con solo il busto. Subito una voce infantile, forse la stessa che non voleva lasciarlo andare, mi incitava a baciare quelle labbra carnose e rosee.
Bacialoooo!! Guarda, sembra un bambino! Dai già l’avete fatto, un altro bacio che sarà mai?...
Ma che vado a pensare?!! Fortunatamente la sua voce mi chiamò all’ordine.
<< Si, allora, il punto 3 è meno complicato degli altri: ho paura di farti del male. Chizu mi ha raccontato su grandi linee quello che è successo, e mi sono convinto che sia stata colpa mia … le ragazze, non ti avrebbero mai dovuta toccare. Tu sei una cosa preziosa per me, l’unica che ho sempre avuto paura di toccare vista la tua fragilità. Sei un brillante unico ai miei occhi…e quel graffio non mi darà pace non appena sarà un brutto rico-…>>
Non gli diedi il tempo di continuare e unì un’altra volta le nostre labbra superata dalla passione delle sue parole, come un’esplosione. All’inizio fu desiderio puro e intenso: mi aveva premuta contro se mettendomi una mano sulla nuca, e l’altra a cingermi il fianco, io dal canto mio gli avevo buttato le braccia al collo; poi divenne sensuale e dolce. Ogni tanto lasciava che prendessimo fiato, ma quasi subito mi ricopriva di baci piccoli sul collo. Per me, era qualcosa di nuovo e intenso, qualcosa di raro; ci fermammo solo quando le nostre labbra furono sazie l’una dell’altra. Mi sentì subito in colpa: avevo preso l’iniziativa senza sapere quello che realmente voleva. Ma sorrise e dopo aver messo una mano dietro la nuca mi disse.
<< Grazie… Non ti credevo così… ehm… come dire, intraprendente. >>
Sentì una sensazione nuova gonfiarmi il petto, però non riuscivo a identificarla tra tante.
Chiedigli come si chiama..
<< Shouta.. mmm.. senti non riesco a capire come si potrebbe identificare questa
emozione…potresti aiutarmi? Sento che è bella, ma non la conosco…>>
<< Si certo, proverò a darti una mano…forza siediti qui..>>
Dando buffetti sul banco mi indicò dove mettermi e mi ritrovai incollata a lui, fianco a fianco.
<< Comincia…>>
Mi rivolse un sorriso bellissimo. Appoggiai la testa sulla sua spalla in assenso.
<< Non sono intraprendente… mi sono sentita attratta da te impulsivamente… non volevo darti
fastidio..>>
Mi mise una mano cingendomi da dietro, in pratica eravamo vicinissimi, e guardando il suo viso mi venne lo stesso desiderio.
<< Ecco, anche adesso, se sono vicina a te, mi viene voglia di toccarti o peggio, che per me è meglio, di baciarti… poi però prima hai detto che ti era piaciuto. Anche se mi sono vergognata un po’. Non immaginavo di poter agire d’istinto in queste situazioni, ma comunque, mi sono sentita gonfiare il petto…simile all’orgoglio e ad una gratificazione interiore… >>
Mi fermai osservando il suo profilo, era assorto con le sopracciglia aggrottate in un moto di analisi. Poi si girò e avvicinò il suo viso al mio.
Possibile che voglia baciarmi?...
Poi però a qualche centimetro si fermò, potevo sentire il suo respiro e il battito del suo cuore.
<< Mmmm… anche adesso?...>>
Iniziai a battere le ciglia.
Che domande Certo!...
<< … S-si, che domande…>>
Il mio tono risultò impacciato. Mi ero buttata la zappa nei piedi da sola, ma come facevo a mascherare il mio interesse per colui che amavo?
<< Interessante… la tua patologia è alquanto comune per la tua età…>>
 Lo trovai buffo, si stava comportando da psicologo intento a consultare  qualche paziente pazzo.
Ma io non sono pazza, forse strana, ma pazza!...
<< Signorinella, lei soffre di una sindrome incurabile, rara e alquanto casinista…>>
Mi avvicinai con aria supplichevole e continuai a scherzare seguendo il suo modello.
<< Oh, si dottore ..Pff.. mi dica…pff lei cos’ho contratto…>>
Fece finta di togliersi un paio di occhiali da vista e strizzandomi l’occhi cercò di rimanere serio.
<< Lei è innamorata signorina, il che mi induce a pensare e a dirle che lei sia enormemente orgogliosa di far provare belle sensazioni al suo ragazzo, felice di essere solo sua, perché lei è solo sua, e credo che lei sia felice… Adesso, sia davvero felice, ogni volta al fianco dei suoi amici… oramai lei non è più sola… Si l’amore e la felicità insieme la gratificano tanto da renderla orgogliosa di se…>>
 I miei occhi si spalancarono per la sorpresa. La consapevolezza delle sue parole era palpabile. L’amore, mi ha reso più leggera la vita!
Abbassai gli occhi, non per imbarazzo, ma per pensare. Già non ero mai riuscita a pesare questo genere di emozioni, mi sentì stringere nelle spalle.
<< Sawako… ehi ci sei?.. non volevo turbarti…>>
<< Shh, sto meditando…>
<< Ah, scusa…pff…>>
Mi sentivo benissimo, si era vero, non potevo togliere che mi sentivo ancora a disagio per alcuni tratti del mio carattere eppure… eppure erano passati solo 2 giorni per notare un cambio repentino in me. Adesso ero riuscita addirittura a ridere, a far sentire la mia risata, ad esprimere e riconoscere alcune emozioni, a dichiararmi e dividere la mia parte solare da quella fredda calcolatrice e distaccata..
Infatti, quello che era successo con Hio, non mi aveva dato scelta…
Rabbrividì al ricordo di quei momenti, che mi facevano entrare in panico. Panico assoluto..
<< Ehi, non vorrai mica strapparmi la maglia… >>
<< Eh? Oh la maglia…scusami..>>
Ritrassi la mano e continuai a fissare i miei piedi, cercando di seguire i ghirigori dei disegni sulle mattonelle. Una pacca mi fece rinvenire.
<< Sai che facciamo?...>>
Che facciamo?...
E come se avessi parlato ad alta voce rispose alla mia domanda con un sorriso ampio e gli occhi lucenti. 
<< Andiamo a comprare i biglietti per il cinema che hanno aperto qualche mese fa… sai ci lavora un amico di mio padre>>
Ammiccò con fare cospiratorio, e gli risposi con un sorriso.
<< Si! Non sono mai stata al cinema con qualcuno. >>
Ero felice, potevo toccare il cielo con un dito, mi sembrava un altro giorno, io mi sentivo nuova più viva e accetta. Gli occhi iniziarono a pizzicare, e dopo pochissimo tempo, lacrime di gioia mi bagnarono il viso. Sospirai e con accortezza, mi gettai sul suo petto dove venni rinchiusa in un abbraccio, silenzioso: non c’era bisogno di parole.
<< Non mi piace vederti piangere… mi fa, innervosire…però se mi fai un bel sorriso prometto, di chiamare anche gli altri… che ne dici?...>>
Mi fermi di botto, immobile.
Avrei passato una giornata con loro?.. tutti insieme?..
Ne avrei approfittato per fare un’altra cosa…
<< Promesso! Senti posso farti una cosa?...>>
Sorrisi nel modo migliore che avessi imparato a fare, e notai che rimase imbambolato per qualche secondo, contemplando il mio viso. Ne fui felicissima.
<< Si certo, di me puoi fare tutto quello che vuoi. Non devi chiedermi nulla. Quando vuoi farmi qualcosa falla, sono un pupazzo nelle tue mani…>>
I miei occhi divennero lucidi. Prima di mettergli una mano dietro la testa con movenze maliziose, vidi le sue iridi seguire la mano, quando fui a pochi centimetri da lui, baciai con un tocco leggero le sue labbra, mi spostai e poggiai la fronte sulla sua spalla. Biascicai un grazie, per tutto, consapevole della sorpresa nei suoi movimenti.  Uscimmo poco dopo dalla classe in cerca di Ayane Chan, Pin-san, forse Chizu chan e Ryuu, quei due erano arrivati da noi mano nella mano prima di lasciarci soli.
Probabilmente si sono dichiarati…
Mi intenerì al pensiero di vedere Ryuu finalmente con la sua metà. I corridoi erano deserti , ma il pavimento odorava di buono: lavanda e gelsomino. Ottimo. I muri mi ricordavano il latte e  in alcuni punti però si faceva o più scuro o più chiaro. La presa di Shouta sulla mia mano, mi richiamò presente e osservai il suo profilo. Mi ricordai di un particolare che per tutta la giornata era sfuggito: i capelli. Arrestandomi di botto tirai poco la maglia per chiamarlo; mi riservò un sorriso beato.
<< Senti, questa mattina…>>
Come continuo?...
<< Per caso, avevi i capelli bagnati?...>>
Ruotò la testa rosso in viso lasciandomi sfuggire una risata soffocata.
<< Allora erano bagnati i capelli!...>>
<< Si, perché questa mattina intorno alle 5, ho fatto una specie d “Bagno ristoratore” e mi sono addormentato nella… .>>
Che avrà mai detto!
Non ero riuscita a sentire la parte finale.
<< Non ho sentito… ma se non vuoi dirmelo non ti costringo ..d-davvero.>>
Avevo esitato sulla parte finale , affinché si rendesse conto di non dovermelo dire per forza. Mi riscossi, e cominciai a tirarlo poco alla volta per gli immensi corridoi deserti.
Sembra un sogno.
Ci mise pochissimo a camminare al mio fianco come faceva prima, ma stava architettando qualcosa. Nei suoi occhi c’era qualcosa di strano che non riuscivo a capire.
<< Sawako. Aspetta >>
Mi arrestai lì con il cuore in gola.
<< Dimmi, c’è qualcosa che….che ti disturba? >>
Di scatto alzò la testa verso me, e come presa in contropiede, mi mise una mano attorno alle spalle avvicinando le labbra all’orecchio.
<< No, piccola. Tutto bene…solo…>>
Non riuscì a respirare, sapendo che il sangue affluiva veloce nelle guance.
<< Solo, vorrei fare una telefonata…>>
Rise, e mi baciò una guancia, lasciandomi in quella posizione. Non sarei riuscita comunque a muovermi.
<< A-a-allora… no-non t-ti preoccupare. Vai. >>
Balbetti troppo!...
<< Si però, stavo calcolando il rischio di lasciarti sola...>>
Abbassò la testa pensieroso. E capì che pensava agli avvenimenti di quel giorno.
Coraggio. Puoi parlare normalmente… hai fatto di meglio prima no?..
Mi passò in mente il bacio appassionato, e quasi tremai dalla vergogna.
<< Shouta, vai pure, io vado dagli altri. Non preoccuparti.. Davvero! >>
<< Ok… datemi 5 minuti e arrivo. >>
Guardai come e con quale cadenza si stava muovendo, era perfetto: l’andatura era regolare, le spalle, si muovevano poco, accentuando il suo profilo, la mano destra teneva in mano il telefonino, la sinistra stava dentro la tasca. Lo contemplai fino a quando non scomparve dietro un muro panna dove un bacheca, custodiva gli avvisi.
Forza, vai dagli altri …
Meccanicamente seguì i corridoi che portavano in presidenza. Già da lontano si poteva sentire la risata di Pin-san accompagnata da quella di Chizu Chan. Accelerai fino arrivare davanti la porta, presi la maniglia e bussai, in coro mi dissero di entrare.
<< Sawako!...>>
Ayane e Chizu Chan mi stavano chiamando, mentre Ryuu aveva puntato gli occhi verso me. Vidi passare come lampi emozioni forti: Coraggio, felicità, amore, e quasi subito rivolse il suo sguardo verso Chizu, che era sorprendentemente allegra, più del solito; Si erano dichiarati. L’attenzione si spostò su Ayane Chan che litigava con Pin-san, questa volta litigavano per….? Non riuscivo a capirlo. Risi in modo squillante, avrei dovuto farlo in modo pacato, ma non riuscì a controllarmi
 Tutti si girarono verso me, 4 paia di occhi puntati addosso, le guance iniziavano a diventare rosse, lo potevo sentire.
<< Sawako… Era una risata quella?...>>
Colpevole spostai lo sguardo a destra e sinistra cercando di prendere tempo.
E adesso?..
Sospirai rassegnata e abbassai la testa consenziente. Un abbraccio, una pacca e risate. Mi sarei aspettata urla e visi pallidi di paura. Mi dovetti ricredere: Chizu Chan  stava stringendo troppo forte, come un topolino nelle spire di un serpente buono, Ayane rideva perfida mormorando una strana cantilena – Sono riuscita nel mio scopo-; metteva paura. Incontrai la solita indifferenza trasparire da Ryuu, ma come incrociammo gli occhi si aprì in un sorriso sincero. Ne rimasi spiazzata.
Da quando?!...
Misi a setaccio ogni ricordo per capire se ne avesse mai fatti di così ampi e la risposta mi parve ovvia: No, erano smorfie somiglianti per altezza muscolare.
<< Wei Sawako! Adesso che hai riso… >>
Pin- san mi stava parlando in modo scorbutico.
<< Ahahaha, adesso che hai riso, davanti ai miei occhi, sarò baciato dalla fortuna?...>>
Cosa?!?!.
<< Ah già, hai bisogno di fortuna per poter parlare, o baciare qualche donna! …>>
Ayane le rispose gelida. Quasi mi sentì in colpa per non avergli risposto. Quasi.
<< Ecco, Pin-San, non ho poteri sovrannaturali…. Mi dispiace…>>
<< Oh suvvia! Tranquilla, so che non sei consapevole dei tuoi poteri…hahahaha …>>
Niente, non cedeva. Lasciai perdere, a controllai la direzione. Sedie di color Bordoux di pelle lucida, scrivanie, fogli sparsi un po’ qua e là, cassettiere, post-it appesi, circolari ancora da firmare; quell’ambiente non mi dispiaceva per niente.
Chissà in quale cinema vuole portarti!
<< Oi! Ragazzi, eccomi, scusate stavo facendo una telefonata. Sentite la mia idea: domani, cinema a coppie, Horror che più horror non si può. Domani è domenica no?... Ryuu, non potresti prenderti la giornata? Pin, Ayane, potrete venire soli. Chizu Chan, non so…. >>
Contemporaneamente a queste parole, i suoi occhi cercarono i miei, e fino a quando non li trovarono sembravano turbati, ma dopo, si intenerirono di colpo, lasciando che il suo corpo si avvicinasse al mio fino a sfiorarsi. Lasciai la mano aperta, e subito la sua si intrecciò alla mia. Arrossì di colpo sotto lo sguardo di Ayane Chan: i suoi occhi mostravano soddisfazione e una specie di vittoria muta. Ryuu si alzò dalla sedia su cui era sprofondato, e con passo felpato andò a cingere in un abbraccio felice Chizu Chan che non ne fu sorpresa. Sentì sobbalzare Shouta. Chizu Chan iniziò a parlare orgogliosa tra le sue braccia.
<< Shouta, non preoccuparti per me.. ho trovato il mio accompagnatore…>>
Arrossì e Ryuu alzò un sopracciglio contrariato.
<< Non sono il tuo accompagnatore. Sono il  tuo Ragazzo…>>
Chizu assunse un colorito febbrile e Ryuu strinse poco la presa su lei. Sembravano davvero una coppietta innamorata.
<< Bene. Allora, siamo d’accordo?...>>
Annuimmo all’unisono in senso positivo.
Usciremo insieme!..
Continuava a cantilenare un pensiero nella mi testa mandando in tilt la parte razionale di me.

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Capitolo 10
*** Arrivare a te …♥ (2° Parte ) ***


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Salve ragazze!... Questo è il continuo del capitolo precedente, quindi non preoccupatevi se manca il titolo o altro. Come sempre Ringrazio TuTtE voi per avermi sempre appoggiata!... La MiA BeSt per avermi dato il permesso di mettere alcune poesie tue...
Dopo questa Storia, che NON è Assolutamente finita, ma continuerò più avanti con la 2° stagione. Per adesso voglio pubblicare qualcosa su altre categorie!... ( esperienza...esperienza) per ragiungere un buon livello di scrittura...
Mi metto in ginocchio, non LINCIATEMI ( non vi sto incorggindo scrivendolo in maiuscolo XD ) per come l'ho fatta finire... U.U non ho mai detto che sarebbe stata Love-love.. no?... XD
Buona lettura, confido in una recensione, anche piccola piccola!...Baci e un grazie Speciale a tutte!...

P.s EmY, I lOvE YoU!!!.. ;D

Portami via da tutto questo.
Stringimi forte per non lasciami andare.
Mi chiedo cosa succederà nel corso del tempo.
Siamo davvero destinati a questo?
Ti prego se dovrà essere, portami via dal rimpianto,
di quei giorni perduti.


( E. Abate. Estratto )


( parte)


<< Domani pomeriggio alle 3 di fronte alla stazione principale della metro. Dobbiamo scendere alla 6° fermata. Sarà un viaggio un po’ lungo, ma la serata, sarà delle migliori. Ne sono convinto..>>
Detto questo guardai quegli occhi al mio fianco, gli unici e i soli ad esser così profondi per me, che non badai al resto. Nessuno poteva sciogliermi dai suoi incantesimi, seppur buoni, che mi incatenavano a lei come se fossi davvero nelle sue mani. Strinsi un po’ la presa sulla sua mano per poi con la sinistra accarezzargli la guancia calda e rossa.

Com’è morbida e vellutata.

Fremevo ad ogni contatto con la sua pelle: anche prima, durante quel bacio appassionato, mi ero
lasciato andare davvero tanto, capendo che stavo divenendo più sicuro con lei.
<< Vuoi che ti accompagni a casa?..>>
Mi venne spontaneo vista l’ora, e secondo quanto detto poco prima, non aveva dormito per niente quella notte, non che io avessi fatto tanto, ma quelle due orette e mezza mi stavano facendo rimanere, in qualche modo, presente a me stesso.
<< Si ragazzi, io devo andare a dare una mano al locale. Chizu, mi accompagni adesso o vieni più tardi?...>>

Oh Ryuu, si nota che sei al settimo cielo… ma, un domanda del genere non me la sarei mai aspettato. Ti seguirà.

Lo pensai ironicamente, e ovviamente, la risposta affermativa di Chizu non si fece attendere.
<< Ryuu, vengo con te. Vi darò una mano con il locale… tanto non ho nulla da fare… ahahha!>>
Automaticamente la mano libera di Sawako si posò sulle labbra delicate soffocando un’altra risata. Trovai la sua espressione dolcissima: occhi caldi, guance rosate e labbra rosse come le ciliegie.

Riprenditi.

<< Ok, ragazzi andiamo. Tra poco farà buio…>>
Uscimmo da scuola, e appena varcai il portone, seguito da una Ayane isterica per colpa di Pin che, a senso suo doveva “riportare la bambina a casa”, risposi alla domanda che Sawako mi aveva posto nel corridoio.
<< Ah!... per i capelli… >>
Catturai la sua attenzione utilizzando quelle quattro parole, e appena vidi la sua curiosità crescere continuai la frase nel migliore dei modi.
<< Mi sono… fatto una doccia senza pensare all’orario, e quando mi resi conto, non riuscì ad asciugarli…>>

Bugia!

Scossi un po’ la testa cercando di nascondere l’imbarazzo e la tensione della mai voce. Odiavo mentire, eppure per la prima volta dopo tanto tempo, per nascondere l’imbarazzo, ero uscito fuori dai miei credi.

Tranquillo, non mentirle mai più.. nemmeno per questo.

Mentre i pensieri si accavallavano per prevalere l’un sull’altra, sentì tirare la manica della maglietta piano e con delicatezza. Solo lei poteva fare così.
<< Dimmi…>>
Sorrisi. Stava cambiando, ma ancora parti del suo carattere chiuso e introverso, abitavano nei suoi modi. Perché non chiamarmi semplicemente per nome, o muovere poco la mano che tenevo stretta?.
<< Ma non hai sentito freddo?.. cioè, si insomma… me ne sono accorta quando Pin-san ti ha rimproverato per la prima volta questa mattina…>>
<< Non preoccuparti. Sto bene. Stavo pensando… oggi non è proprio la giornata ideale, per certi aspetti… vero?..>>
Vidi che annuì, ma ognuno era perso nella propria coscienza, con i propri ricordi. Rinunciai subito all’idea di ricordare la giornata, e passai ad osservare l’ambiente a me circostante.
Gli alberi erano svariati, ma con una e semplice regola ad unirli, infatti in quasi ogni albero, mancava la metà delle foglie, che prendevano sfumature di rosso, verde, marrone e dorato. Arrivammo al bivio che precedeva il ponte, salutammo Pin e Chizu, e sempre in silenzio oltrepassammo anche il ponte.
<< Shouta, puoi lasciarmi anche qui se ti va…>>
Mi riscossi, cercando di apparire il più supplichevole del solito: volevo stare con lei ancora.
<< Se per te non è un problema, voglio accompagnarti…>>
<< Ok, ma non vorrei disturbarti..>>
<< Tranquilla, mi piace stare con te…non sai quanto…>>
Arrossì con lei, stavo davvero perdendo il mio auto controllo anche nel parlare.
<< Shouta, sono arrivata…>>

Il tragitto è durato troppo poco…

Sospirai, cadendo preda della mia testa, era vero, non volevo lasciarla.

Oh avanti, domani sarà tutta per te. E poi quando scoprirà La sorpresa… immagina!..

<< Ok, per questa volta ti lascio andare…però…>>
Le misi una mano sulla guancia dove avevamo messo il cerotto, coprendolo con il palmo. Sospirai, e sentì che stava premendo la sua mano sulla mia, per non far perdere il contatto. Risi della sua espressione felice, e naturale: non era più tesa come una corda di violino. Guardai la cioccolata fusa che cercava di studiarmi dal basso, e rimandando l’occhiata avvicinai le mie labbra alla sua guancia, cercando di essere il più pacato possibile, ma quando stavano per toccare la pelle, un suo movimento repentino mi fece centrare le labbra rosee in un bacio.

Voleva baciarti!

I miei pensieri divennero subito incoerenti, e misi una mano sulla sua nuca per non lasciarla andare. Si staccò piano, per non turbarmi credo, e imbarazzata si girò per entrare dentro il perimetro di casa sua. Appena chiuse il cancello, mi guardò in pieno viso.
<< Shouta… C-ci vediamo d-domani…>>
Mi salutò con una mano.

Domani sarai per sempre mia..

<< Ok a domani…>>
Mormorai cercando di apparire calmo.

Tu calmo adesso?!... ma per piacere…

Grazie mente datata, ma il rinfacciarmi la cosa non aiuta, sai?
Appena arrivai a casa venni accolto dal mio fratellino, e mi ricordai il roller, l’afferrai dalla scollatura della maglietta, ridendo della sua espressione afflitta da quella presa. Solo quando fui sazio misi la mano a pugno e con le nocche cominciai a sfregargli la testa.
<< Onii-chan lasciami!... nnnh, avantiiii!..>>
<< Ok ok, però sta più attento a dove lasci i giocattoli. Non vorrai mica distruggere la schiena del tuo vecchio fratello. No?..>>
Ammiccai seguito da un sorriso sornione, e continuai a giocare con lui, fino l’ora di cena, dopo salì esausto in camera mia, lasciandomi cadere in un sonno ristoratore. Mi sentì scuotere, dopo pochi minuti, lasciai perdere, ma mi ritrovai qualcosa di pesante sullo stomaco. Aprì gli occhi impastati, confuso.
<< Sveglia! Sveglia! Hai dormito tantissimo, sono le 2 del pomeriggio. Eh eh quasi 24 ore. Fratellone stai bene?... >>
<< Davvero?! Si sto bene grazie, ma adesso…>>
Guardai mio fratello inginocchiato sopra il mio stomaco e gli rivolsi un’occhiata infastidita
<< Ma adesso, potresti alzarti dal mio stomaco?...Grazie! >>
Si alzò ridendo e urlando paroline tipo – mio fratello è peggio di uno zombi – oppure – state attenti al passaggio del mio Onii-chan, è letale- e una risata riecheggiò per tutta la casa, seguita dalla mia. Feci il letto meccanicamente, entrai in bagno mi lavai la faccia e pettinai i capelli. Osservai l’immagine riflessa per alcuni minuti.

Su forza sennò farai tardi…

Uscì come una furia e mi posizionai di fronte all’armadio pensando ai vestiti da mettermi, trovandomi a pensare solo ed esclusivamente a lei.

Chissà se gli piacciono le camicie o le magliette.


Tirai ad indovinare non sapendo cosa pensare e optai per una camicia a maniche lunghe bianca, una giacca da mettere sulle spalle azzurra, jeans sul blu scuro e un paio di scarpe da ginnastica bianche.

E se non le piacessi?...

Mi sentì combattuto, ma decisi di lasciare questo completo. Presi un panino a volo, e mi diressi verso la stazione al sud guardando con occhio critico l’orario 2. 45 in orario e netto anticipo. Osservai il capolinea della metropolitana semi vuota notando una persona all’in piedi, dapprima non riuscì a scorgere i dettagli, ma via via andavo avvicinandomi più vedevo: cappellino capelli lunghi e neri.. una gonnella sopra al ginocchio…

E’ lei!...

Sapevo che fosse lei da prima, ma vederla girare nella mia direzione con un sorriso a 32 denti, solo per me, mi fece esplose il cuore di felicità. Imposi calma, appena notai Ayane e Chizu accanto a lei.

Fosse stato per te, gli saresti corso contro….

<< Buongiorno!.. Ehi Kazehaya, sembri uno che si è appena svegliato!...>>

Mi limitai ad incenerirla del tutto con lo sguardo, ma avrei voluto dirle qual cosa del tipo -Ayane fottiti!- però rimase un desiderio nascosto, non avrei osato tanto mancando di rispetto anche a Sawako.
<< Buongiorno, no Ayane. Chizu buongiorno, e Ryuu?..>>
Mentre parlavo mi avvicinavo al mio punto di partenza, al mio sole.
<< Ryuu sta per arrivare, ha dovuto fare gli straordinari per poter venire… oggi è domenica! Uuuuuh povero, sarà stanco morto…>>
Piangeva! Infondo chi conosce Chizu, sa perfettamente che è in grado di cambiare umore al ritmo di un secondo. Sorrisi e mi girai verso il mio sole, notando il suo abbigliamento, cominciai ad osservarla dal basso: ballerine nere di camoscio con un piccolo tacco, gonnella corta rossa a scacchi neri e bianchi, una maglietta a maniche lunghe con un pericoloso scollo a V nera e semplice, una sciarpa rossa che cadeva nel lato destro, orecchini lunghi a catenina, un filo di trucco negli occhi, capelli sciolti senza frangetta divenuta ciuffo e un cappellino, sembrava estivo con l’unica differenza che il tessuto fosse lana rossa. Le guance rosee, consapevoli della mia accurata indagine su di lei, divennero rosso pomodoro, incantandomi ancora di più.

E’ bellissima.

< Giorno!..questa notte hai dormito bene?...>>
Mentre parlavo, le cinsi una spalla con un braccio., annuì e mi guardò di lato, cercando di mascherare il suo imbarazzo, senza successo.
<< S-si…e-emh grazie. >>

Che carina!... aspetta, devi telefonare a Schinici!...

A dire il vero, avrei dovuto telefonare la mattina e più precisamente 5 ore fa, poco importa. Stampai un bacio sulla guancia sinistra di Sawako e le cinsi un fianco con un braccio. Mi chinai al suo orecchio e parlai a voce bassa.
<< Sawako, sei davvero un incanto oggi. Mi avevi messo K.O. prima… mi perdonerai se faccio una telefonata?..>>
<< No, uffi… pff…>>

Cos’ha detto?..

Vidi chiaramente montare un finto broncio, accompagnato da un mezzo sorriso. Ma… ho capito. Con la coda dell’occhio ricevevo occhiate sfuggenti, senza però essere troppo corte, le lunghe ciglia sbattevano lentamente creando una danza magica: si stava divertendo davvero. Mi sentì battere una spalla, e vidi che Ryuu stava andando direttamene da Chizu, dopo quel saluto con un – Oi - soffocato, le cinse con un braccio le spalle avvicinandola a se e dandole un bacio leggero.

Ok è cotto!...

Non l’avevo mai visto così felice.
<< Buongiorno. Chizu sei davvero carina…>>
Divenne rossa e cominciò a ridere.
<< Giorno Ryuu.>>
<< Giorno >>
L’unica parola che si limitò a dire Sawako.

Telefona o non potrai più fare quello che volevi.

La spinsi delicatamente nelle braccia di Ayane, che non tardò a capire. Ammiccai gentilmente, misi la mano nella tasca sinistra del pantalone prendendo l’oggetto che mi serviva, nella tasca posteriore, avevo il borsellino con i biglietti. Composi il numero.
Tuuuu Tuuuu Tuuuu Tuuuu. Plik
<< Pronto?..>>
<< Oi Scinichi…>>
<< Shouta, ma che fine hai fatto oggi? Dovevi telefonarmi minimo 5 ore fa!..>>
<< Si scusami. Aahaha sai come sono fatto…>>
<< -sospiro- hai ragione, dimmi vuoi procedere ancora con il tuo piano?..>>

Che domande, certo!..

<< Certamente. E’ tutto pronto?....>>
<< Certo… verso che ore passate?...>>
<< Fammi pensare…>>
Osservai l’orologio d’acciaio che avevo nel polso: le lancette puntavano le 3 in punto. Calcolai il tempo di arrivare, che equivaleva a 60 minuti senza ritardi, del film e risposi sicuro.
<< Verso le 6 e mezza. Ok?..>>
<< Si certo. Hai con te il numero??...>>
<< Si.. –mi sentì chiamare- scusami Scinichi, mi stanno chiamando. Ci vediamo dopo, e grazie per tutto.>>
<< Ma che dici, in qualche modo dovevo restituirti il favore no?...-risata- >>
<< Ahahaha. Ti ringrazio di cuore. Ciao! >>
<< Ciao!!>>
Vidi Pin e la metro arrivare in contemporanea e senza indugi salimmo. L’odore che invase l’aria fu un misto di molte cose: sudore, sigarette, cafè, essenze di profumi e gomma. Un tanfo insopportabile quindi. Presi Sawako per mano accarezzandogli una guancia e la feci accomodare su una delle sedie libere.
<< Quanto ci vorrà?..>>
Fu la domanda di Chizu.
<< Minimo 60 minuti..>>
Ayane rispose annoiata. E Chizu si nascose sotto un braccio di Ryuu che aveva già iniziato a dormire sodo.
<< Già dorme, sarà stanchissimo…>>
<< Su Sawako. Non preoccuparti, lui è forte…>>
Stavano commentando le tre amiche. Mi venne un’idea.
<< Ragazzi, che genere di film vi piacerebbe guardare… ieri ho proposto l’horror…>>
<< Romantico!>>
Dissero Chizu e Sawako.
<< Azione!>>
<< Fantasy!..>
>

Pin e Ayane non si smentiranno mai..

Iniziarono a battibaccare come un coppietta. Mi rivolsi a Sawako per renderla partecipe, ma appena osservai la sua espressione, notai che era identica alla mia. Ci guardammo, uno, due, tre… ridemmo osservando quei due che non la finivano proprio.
<< Shouta, se gli altri sono d’accordo avrei un’idea…>>
Osservai il suo viso illuminato dall’entusiasmo e le diedi libero sfogo. In questi casi è la migliore.
<< Potremmo dividerci in coppie, e ognuno seguire il genere che più accomuna i gusti degli altri… o-ovviamente…se s-siete d’accordo!...>>

Non sarà che volesse stare sola con te?...

<< Yaiiiii!!... Sawakoooo!! Magnifico! Come, io e il mio Ryuu potremmo guardare qualche film romantico…e->>
La mano di Ryuu arrivò a coprire la bocca di Chizu con una muta soddisfazione.
<< No. Azione. E se ci fosse di lotta ben venga…>>
<< Ma Ryuuuuuu!!!! >>
<< Ok, allora dormirò durante tutto il film... Meglio, mi riposo…>>
Vidi l’espressione divertita che aveva preso Ryuu. Chizu non avrebbe potuto vederla, e di conseguenza non avrebbe potuto capire che stesse scherzando.
<< NO!... Action, action, action, action…suvviaaaaa!!... non essere cattivo! >>
<< Non sono cattivo, sono solo, tanto, tanto, tanto, tanto stanco e se tu dovessi farmi guardare un film strappa lacrime, bhè… la mia stanchezza si potrebbe notare...>>
La cabina era occupata solo da noi all’inizio, ma già dalla seconda, ci ritrovammo schiacciati contro una massa enorme di persone.
<< coff… Ragazzi…coff…ci siete?..>>
Eravamo sparsi per tutto il mezzo, la mia piccola era accanto a me, ma mi preoccupai per gli altri, non erano più nel nostro campo visivo. Notai che Sawako cercava le amiche preoccupata
<< Ci sono.. ahaha ci penso io alla bambina!..>>
<< Eh? A chi hai detto bambina?... tu razza…>>

Oh poveri noi!!

<< Ryuu e io ci siamo…>>
<< Bene, ricordate la fermata?...>>
<< SI!..>>
Risposero in coro. E non badai molto a nessuno, soltanto al contatto delle nostre mani.
<< Ehi, ho notato che hai le mani sempre fredde…>>
<< Già, e tu sempre calde…>>
Sorrise lasciandomi impacciato. Poi mi guardò con aria solenne.
<< Sai il motivo?...>>
<< No... ti va di spiegarmelo?...>>

Mi piace sentirla parlare!

<< Qualche tempo fa, ho comprato un libro che parla di leggende, miti e credenze popolari. Una che spiega questa, è le Teoria del cuore..>>

Teoria del cuore?. Mha..

Annuì concentrato cercando di non perdere l’equilibrio già precario di suo.
<< Allora, si dice, che quando la mano di una persona, ragazzo o ragazza che sia, abbia la mano calda, il suo cuore sarà automaticamente freddo come il ghiaccio… mente se si avesse la mano fredda, automaticamente il cuore sarebbe caldo. Adesso, non è sempre vero quello che dicono queste teorie, ma è romantico credere in qualcosa… no?...>>
<< Romant-…>>

Signori, siamo arrivati vicino la….
I Signori passeggeri, sono pregati di scendere tranquillamente, in ordine e senza spingere.

Grazie!.

Il solito gracchiare del microfono elettronico, che annunciava le fermate. Questa era la quarta e terzultima, eravamo vicinissimi a una delle maggiori periferie di Tokyo, e come mi spettavo, la massa di persone aumentò a dismisura.
<< Shou-…Ah…>>

NO!.. LA MANO!...

Ci avevano divisi. Tristezza assoluta. Non potevo permetterlo, lei doveva stare con me oggi.

Su riprendila!.

Agì d’istinto e mi buttai contro il vetro, prima che quello spazio fosse occupato, tenendola tra le mie braccia. Le mani le avevo sulla vetrata per cercare di non batterle addosso, e nel mezzo spaesata, la testa si muoveva per cercare di capire. Mi schiarì la voce perchè la situazione era imbarazzante, e la posizione non aiutava.

Coraggio!

<< Scusa, ma non volevo che ti dividessero da me!.. se vuoi mi sp-…>>
Mi stava abbracciando. Non mi sarei aspettato una reazione del genere, sembrava davvero un’altra ragazza rispetto a prima, più sicura. Contraccambiai subito con una mano, l’altra doveva sorreggere sia me che lei in bilico.
<< No, grazie… mi sarei spaventata a stare da sola… sai è la prima volta che prendo la metro…>>
<< Non preoccuparti. Solitamente non è così affollato di domenica. Ma oggi è festa. >>
<< Non lo sapevo...>>
Baciai la testa attraverso il cappello, e sentì rilassarsi i muscoli uno per uno. Passarono altri 15 minuti prima di arrivare alla penultima fermata, e non avevamo parlato molto con gli altri, nemmeno tra noi per la verità, ma non importava, eravamo ancora in quel modo, e le accarezzavo continuamente la schiena attraverso i capelli.
<< Ragazzi, la prossima è la nostra vero?..>>
<< Ahahahah! Ragazzina ci penso io! Tu fa la brava e rimani ferma qui che mi scoccerebbe andarti a cercare! Hahahaha >>
<< PIN TU… MUORI! – Splat->>
Un rumore sordo, e ci girammo nella sua direzione, compresi gli altri passeggeri che iniziarono a ridere di nascosto; Pin era spiaccicato contro una delle vetrate, con una mano rossa stampata sulla guancia. Ayane si pulì le mani in modo maligno, come a dire: Embè? Che guardate? Se lo meritava quel cafone.
Avevo notato dopo che non aveva nemmeno un piercing all’orecchio, ma un brillantino piccolo. Che avesse cambiato pettinatura e taglio era evidente, ma così sembrava una ventenne. Gonna corta a sigaretta, stivali di pelle bianca con tacco, maglietta aderente a maniche lunghe di svariati colori, e una piccola borsa dello stesso tessuto delle scarpe.

Affascinante, ma non puoi nulla contro lei…

Signori, siamo arrivati vicino la….
I Signori passeggeri, sono pregati di scendere tranquillamente, in ordine e senza spingere.

Grazie!.

<< La nostra!..>>
Gridammo in coro. Presi per il polso Sawako, e cominciai a farmi largo tra la folla, che non voleva sapere ragioni di spostarsi con le buone.
<< Permesso. Scusate, potreste farci passare?..>>
<< Si per favore, potreste farci passare?..>>
Iniziarono a spostarsi con riluttanza, ma arrivammo in tempo con l’apertura delle porte, e ci ritrovammo incantati dal paesaggio: casette in stile giapponese, aiuole, alberi e fiori dappertutto curati al massimo, certo, non era di un verde abbagliante, ma dei colori dell’autunno, le strade pulite e senza traffico di una normale periferia e il tempo era a nostro favore: sole, azzurro e aria frizzante, pure a quest’orario. Chizu aveva sottratto Sawako dalla mia presa
Iniziando a indicare negozi e bancarelle…

Ma dove vanno?...

<< Ryuu, Shouta, Pin… noi andiamo per negozi, ci vediamo tra un po’ di fronte al cinema… >>
Ayane stava trascinando il mio piccolo sole per un braccio dentro un negozio fino a sparire del tutto. Sospirai.

Alla faccia del romanticismo, la prossima volta soli…

<< Shouta! Ci sei?...>>
<< Eh?..>>
<< Dicevo, che ne pensi si io distraggo quella maga perfida, facendo si che tu e Ryuu riusciate a salvare la “sacerdotessa del male” e “ la torcia umana dello sport”?...>>
<< Vuole dire di andarci a riprendere le nostre ragazze…>>
<< Andare contro un’Ayane malefica?...>>
<< Ricordati: se ti serve aiuto...quando tu combatti sul ring…. io sono nell’angolo pronto ad aiutarti….>>
Ryuu mi convinse solo con questa frase, non per niente era il mio migliore amico.

T’ha fregato questa volta!..

<< Ok ci sto!..>>
<< Ahauhahaaa Bene se non abbiamo obiezioni procederei al piano: “Prendi e distruggi”…>>

Macchè!..eh vabbè, oramai ci sei dentro fino al collo!..

Pin si diede un buffetto sulle spalle, e con noncuranza entrò nel negozio, lo seguimmo poco dopo. Il negozio era lussuoso e in perfetto stile inglese, con una luce che risaltava i vestiti. nei manichini e quelli negli appositi espositori. Le ragazze erano ferme dietro una tendina azzurra. Mi girai verso Ryuu che stava cercando una via meno affollata , nel negozio c’erano i saldi. Afferrai Sawako di peso correndo via dal negozio ridendo come un pazzo, seguito da Ryuu che stava lottando, letteralmente, contro Chizu.

Che bella sensazione!...

<< Shoutaaaa!!.. Riportami Sawakoooo!!... Grrrrr!!... Ryuuuuuu!!! Ridammi Chizuuuuu!!...>>
<< Ahahahah mi spiace Ayane ma è Mia!..>>
Sentì grugnire ancor Ayane, ma preferì studiare un poco il suo viso: sorpresa, dolcezza, felicità, adrenalina. Con tutto questo tempo, seguire gli schemi sarebbe stata una condanna a morte. Meglio seguire l’istinto!
<< Posso portarti in un posto?...>>
Annuì spaesata e notai che le persone ci stavano fissando: non l’avevo messa ancora a terra. Divenni paonazzo e l’adagiai a terra, la presi per mano constatando che il calore delle nostre mani era neutro: il ghiaccio sopiva il fuoco, ma esso scioglieva l’altro in una danza eterna e senza fine.
<< Andiamo..>>
<< Aspetta!..>>
<< Di-..>>
i stava baciando rossa in viso. Quando ci staccammo da qual magico momento, si attaccò al mio braccio.
<< Andiamo?..>>
<< Ok..>>
Mandai un messaggio d’avvertimento a Scinichi avvisandolo dell’anticipo. Erano le 4 e 20, e dovevamo ancora vedere il film.

Ciao! Cambio di programma, stiamo venendo prima da te.
Mi raccomando.
Shouta

Vidi da lontano Scinichi salutarmi con una mano dietro una bancarella di bigiotteria e bigliettini per la fortuna e amore. Come da copione Sawako fu attirata a dare un’occhiata agli oggetti: orecchini bracciali, collane, portachiavi e cose varie numerati. Un ragazzo dagli occhi grandi e verdi, capelli dorati, che servivano ad incorniciare un viso sorridente e affabile: Scinichi

<< Signorina, vuole tentare la fortuna?...Sicuramente il tuo , posso darti del tu visto che abbiamo quasi la stessa età?.. comunque dicevo, sicuramente il tuo ragazzo ti offrirà un tentativo. O mi sbaglio?..>>
Bene. Stava andando benissimo.
<< Shouta non…>>
<< Shh. Certo che credi. Vuoi provare?...>>

<< Si, ma non devi preoccuparti, ci penso io a pagare…>>
<< Ah! Su forza pesca!..>>
Pagai Scinichi sorridendogli consapevole che avrebbe dato lei il bigliettino che avevo comprato, prese una cesta di numerini e gliela pose di fronte sempre sorridendo. Mi guardò per cercare una risposta e le feci un accenno positivo.

Ti amo e sono pazzo di te! Forza diglielo!...

NO! L’avrebbe letto!..Mise una mano e tirò fuori con calma un numerino: 28
<< Signorina, lei ha vinto un premio assolutamente fantastico!...>>
Sorrise furbo lui, avrei messo una mano sul fuoco che avesse riempito la cesta di 28.Ridacchiai e Sawako prese in mano il mio biglietto iniziando a sgranare gli occhi.
Sapevo a memoria il contenuto.

Ti amo, perché tu sei il sole che mi illumina le giornate.
Quando ti sto accanto, mi sembra impossibile resistere,
alla tua bocca dolce come il miele e delicata come seta.
Il mio cuore ormai non mi appartiene più,
è tuo prendilo, lo affiderei sempre alle tue gentili cure.
Io non chiedo niente in cambio, vorrei solo avere la certezza
che tu ci sia. Perché , per me, tu sei oro, il mio tesoro,
il mio rifugio e la mia forza.
Voglio solo te Sawako.
Ti amo


osservai la reazione assorta di Sawako per svariati minuti. Poi un sussurro e aloni sul cartoncino rosa, si perché avevo pensato a tutto…
<< ……>>
Muoveva le labbra in cerca di aria, quasi mi preoccupai, ma poi ruotò la testa nella mia direzione strabuzzando gli occhi.

Ma quant’è carina?...

Scinichi rideva entusiasta per quello che stava vedendo. Infatti dorava vedere una ragazza felice, e io ero al settimo cielo vedendo lei buttarmi le braccia al collo e poggiando la testa nell’incavo dello stesso singhiozzando felice. Abbracciai il corpo minuto, creando una scena da manuale!..

Se esagerato!..

Oh testa, ancora non capisci vero?
<< Shouta ti amo tanto…>>
<< Lo so…>>
Alternavo le parole alle carezze, carezze e parole. Mi resi conto di stringerla forte dopo che si mie a ridere piano biascicando un – soffoco – timido, ma non mollai la mia presa.
<< Shouta, non immaginavo che potessi farmi una cosa così….così Speciale… io… sono contenta di poter stare al tuo fianco, di poterti essere d’aiuto nelle situazioni complicate, di stare egoisticamente con te… perché se fosse per me, parlerei in modo Egoista con tutti… vorrei dire, sai lui è mio…>>
E arrossendo, si fermò per pensare.
<< Una volta l’ho fatto, anzi no due… ieri… >>
Mi raccontò in due parole che aveva schiaffeggiato Hio per il semplice fatto che aveva pronunciato questa frase – Non lascerò ad una così il mio Shouta - ..

Brutto affare la gelosia di una donna!..Eh! Eh!

detto questo con l’emozione più strana che avessi mai provato, mi avvicinai a Scinichi.
<< Amico mio, davvero ti ringrazio… e per il disturbo, ti ho…>>
Vidi il ragazzino catturato dalla curiosità.
<< Ti ho fatto un piccolo regalo…il numero di Yukino Shirai … ti interessa ancora vero?.. e sono felice di dirti che anche lei è interessata a te, quindi fa la prima mossa ok?...>>
Spalancò gli occhi con un rossore allarmante, sembrava un pupazzo con quei rubini accesi. Porsi il tanto agognato indirizzo, al ragazzino incosciente e, in questa circostanza, allucinato.
<< Ha detto davvero..?>>
Annuì sapiente e divertito. Era la sua vecchia compagna di classe durante le medie, nonché mia, ma divisi durante il primo anno di superiore. Infondo, assomigliava caratterialmente a Sawako.

Sarai felice con lei ne sono sicuro...

<< Shouta, siamo in ritardo con gli altri!...>>
Osservai l’ora: 5:00, avevamo parlato per tanto.
<< Ok si… Scusa Scinichi, ma adesso dobbiamo proprio andare… grazie, per l’aiuto…>>
<< Grazie davvero..>>
Disse Sawako felice, facendo arrossire l’altro, che non riuscì a comporre una frase che seguisse un
Filo logico.
<< Ok, Shouta Grazie per la storia di Yukino…>>
Detto questo trascinai Sawako per mezza città, ridendo e scherzando, prima di arrivare di fronte al cinema dove ci stavano aspettando con aria severa. Ovviamente il sorriso mi morì nelle labbra.
<< Pivello!...>>
Sibilò Pin furioso. A primo impulso misi dietro Sawako per un eventuale “attacco”.
<< Dacci quei biglietti omaggio che stanno per iniziare i film che abbiamo scelto.>>
Consegnai con sospetto i rispettivi “ingressi omaggio” e ci avviammo nelle rispettive sale.

L’hai scampata bella!..

L’odore di popcorn e sedili di camoscio arrivò ancor prima di trovare l’ingresso. Comprai due sacchetti di popcorn e una lattina di coca-cola. Non avrei bevuto comunque molto. Ayane e Pin avevano deciso per un film di animazione che racchiudeva i desideri di entrambi. Chizu e Ryuu uno di quei pidocchiosissimi film su arti marziali del vecchio Giappone. E noi, una storia.. com’era il titolo?..
<< Sawako com’era il titolo?...>>
<< Arrivare a te…sembra carino…>>
Spente le luci e passata la pubblicità, si intravide una ragazza un ragazzo. Tipiche persone complessate fino al midollo osseo e spinale. Ridacchiai un po’ al pensiero delle nostre mani intrecciate al buio, ma mi resi conto che la “storia” poteva avvicinarsi molto alla nostra: una ragazza emarginata e isolata, con buoni propositi, incontra per caso, un ragazzo solare e al centro di ogni minima attenzione. I due divennero amici, e pian piano entrambi cominciavano a provare qualcosa di più dell’amicizia. Si rincorrevano per poi allontanarsi, e anche al primo appuntamento, non si poteva dire che fosse andato tutto rose e fiori. Ma comunque alla fine i due finirono insieme sorretti l’una all’altro.
<< Come l’hai trovato?...>>
<< Uguale alla nostra storia sotto molti punti non credi?...>>
<< vuol dire che siamo molto romantici!..>>
Rise con una punta di malizia che rischiava di mettermi K.O. baciai poco e piano quelle labbra, anche se ne volevo ancora..

We calma!

Ok Ok hai ragione.
<< Andiamo?...>>
<< Si..>>
<< Ragazziiiii!! Allora è finita in contemporanea il nostro film! Evvivaaaa!!...>>
Teneva per mano Ryuu, ma nulla poteva fermarla. Risi piano.
<< Oi!...è finito anche il nostro.. ahahaha pivelli vi siete divertiti?...>>
Ci girammo vero Pin, notando Ayane pallida.
<< Ayane Chan, tutto bene?..>>
Fu Sawako a parlare per tutti i presenti.
<< Si…anf…voglio solo…anf…andare via da questo Qui!..>>
Detto fatto, avremmo preso la metro delle 7:00…
<< Shouta, sei molto silenzioso…>>
Chizu investigava divertita, e Ryuu divenne complice.
<< No, ma che dici?..>>
<< Problemi?..>>
<< No, mi sto solo… controllando..>>

Potrei comportarmi in un modo a dir poco… innamorato?...

<< E da che?...>>
Stavolta fu Sawako a parlare, credo preoccupata...
<< Niente di importante…>>
<< Okay …>>
Strinsi la mano, e le circondai le spalle. Avevo imparato i movimenti che amava che le facessi. E l’atmosfera di pace che si sentiva, ma eravamo di fretta, e non ci potemmo godere quel posto così bello e magico.
<< Torneremo qui... >>
Dissi, animando gli animi, se si potesse di più, delle ragazze. Ne uscimmo ridenti e spensierati puntando diritti alla metro.
<< Arriveremo in tempo?..>>
Chiesi a Pin.
<< Ahahaha saremo lì per l’ora di punta…>>
<< Ora di punta? Davvero?!..>>
<< Sì, quello delle 7 è il più affollato. In pratica saremo sardine! Ahahah!..>>
Come volevasi dimostrare, Pin aveva ragione. Ma in mezzo alla folla, avvenne l’imprevedibile: le spinte delle persone, divisero le nostre mani, togliendola dalla mia visuale, appena misi piede dentro il mezzo.
<< SAWAKO!...>>
<< SHOUTA! >>
Spingevo contro la calca di persone che premevano per entrare, spintonando oppure sgusciando da parte a parte, in preda al panico.

Non la vedo!

Paura, una paura che offusca la mente, invadeva tutto me stesso. Non avrei sopportato di non sapere dove fosse. Poi la vidi nella calca piangente.
<< SAWAKO!!...>>
Mi sbracciai, e finalmente, riuscì a trovare uno spiraglio, ma, proprio quando stavo per raggiungerla le porte di vetro si chiusero lasciando me dentro e lei fuori. Avvenne tutto in pochi secondi che a sembravano ore.
<< sawako…sawako…sawako…>>
Avrei potuto ripeterlo in eterno, quel nome, e di impulso misi una mano sul vetro a palmo aperto, dove subito mise la sua.
<< Aspettami lì, ti vengo a prendere!..>>
Mimai il più possibile quell’unica frase, puntando sugli occhi impauriti e sconcertati che fino a qualche secondo prima ridevano spensierati. Mi si strinse il cuore e una lacrima mi rigò il volto. Le sorrisi il più possibile e quando questo dannato affare partì, osservai la sua figura di continuo sparire.

Com’è potuto accadere… non può esser rimasta li sola! Dannazione, ma perché?...

<< Shouta, Sawako, Dove siete???...>>
Mi stavano chiamando, ma non me ne preoccupai, tanto preoccupato com’ero, aspettai solo l’aperture delle porte. Lei è mia, e ame spetta proteggerla!. E dopo 10 minuti che a me parvero ore, le porte si aprirono facendo si che la mia corsa ebbe inizio. Dovetti fermarmi 4 volte, solo per riprendere respiro, il dolore alle gambe passava in secondo luogo ogni volta che pensavo che fosse sola in un luogo sconosciuto per lei.

Corri, sbrigati!...

Le uniche cose che in quel momento riuscivo a pensare, con il cuore in gola che batteva ad una velocità anomala. Il telefono inizio a vibrare e dopo il 5° presi la conversazione.
<< DANNAZIONE! Dove siete finiti?...>>
Ayane e Chizu..
<< Sto andando a riprendermi Sawako!...>>
<< Cosa? Perché dov’è?..>>
<< L’ho persa mentre le porte si chiudevano ed è rimasta fuori…>>
Niente, nessun rumore dall’interlocutore. Controllai la mia posizione. Mi trovavo fuori dalla stazione, e con passo spedito entrai.
<< Scusate, adesso stacco…>>
<< Cioe, ma n-…>>
Plik.
<< SAWAKOO!..>>
Girai la testa in modo convulso e con il cuore in gola, ma non la vidi subito.
<< SAWAKOO >
>
Poi dietro una colonna, il mio cure cominciò a frantumarsi in modo lento. Se mi avessero tagliato le vene, nemmeno una stilla di sangue sarebbe uscita dal mio corpo, perché la scena davanti a me mi gelò all’istante.
<< Sawa…ko…>>
Piangeva abbracciata da un ragazzo che non conoscevo. Fino a qui continuai a camminare, ma poi la testa del ragazzo, si spostò lentamente fino a essere di fronte alla sua e poi accadde: un bacio…

Chi è?...

Fermo immobile, con un freddo pungente e il cuore distrutto in mille pezzi di vetro che riflettevano il mio dolore. Osservavo la scena, con una sola domanda nella mente: Cosa vuole adesso che l'ha baciata?...

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