Adolescenza

di sethele
(/viewuser.php?uid=11731)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La quotidianità ***
Capitolo 2: *** Doni e Richieste ***
Capitolo 3: *** Una soluzione ci sarebbe... ***
Capitolo 4: *** Serata a Villa Kint ***
Capitolo 5: *** Giochi con conseguenze pericolose! ***
Capitolo 6: *** Dormire? No! ***
Capitolo 7: *** Fratelli ***
Capitolo 8: *** Sguardi ***
Capitolo 9: *** Motivazione ***
Capitolo 10: *** Momento tra uomini ***
Capitolo 11: *** Quel maledetto portafogli ***
Capitolo 12: *** Sentimenti che vengono a galla ***
Capitolo 13: *** Foto ***
Capitolo 14: *** Stasera ***
Capitolo 15: *** Dentro ***
Capitolo 16: *** Litigi ***
Capitolo 17: *** Addii ***
Capitolo 18: *** L'evento ***



Capitolo 1
*** La quotidianità ***


16 Aprile. Silver High School

“Kint, Flyer e Wetly” urlò la Creck, l’insegnate di storia. “La volete smettere di parlare?”.
La docente stava guardando tre ragazzi, tutti di diciassette anni, seduti all’ultima fila, accanto all’angolo dell’aula. Il primo era il più alto del trio, aveva i capelli verdi e occhi neri. Il secondo invece era il più basso, ed era biondo e anche lui aveva occhi neri. Infine il terzo era anch’egli biondo, ma con gli occhi azzurri.
È così che Zoro Flyer, Sanji Kint e Hyoga Wetly si fecero sbattere fuori dalla classe per l’ennesima volta.
“Non la sopporto più la Creck! Non stavamo disturbando…parlavamo a voce bassissima” disse Sanji, non appena la porta dell’aula si fu chiusa.
“Poi fossimo gli unici che non seguono le sue lezioni: sono mesi che quella parla al vento…e tutti riescono a prendere comunque dei bei voti…tutto merito dei libri di testo!” replicò Zoro.
“E del nostro genietto!” esclamò Sanji, mettendo il braccio attorno al collo di Hyoga.
“Eh dai…comunque Zoro, che fai oggi? Vieni a casa nostra?” domandò quest’ultimo, mentre estraeva il cellulare dalla tasca.
“Certamente!” Da quando la madre di Hyoga e il padre di Sanji si erano sposati, i ragazzi si ritrovavano quotidianamente nell’enorme villa di proprietà del Signor Kint.
Hyoga però non ascoltò la risposta: stava rispondendo a un messaggio inviatogli da Nami, la sorella di Zoro.
“Nami?” domandò il fratellastro, andandogli vicino per leggere il messaggio. In risposta il ragazzo annuì con la testa.
“Ti vedi ancora con mia sorella? Non ti sei ancora stancato?” chiese Zoro, con tono leggermente infastidito. Hyoga guardò l’amico, sorpreso “Ma non ti stava bene? Comunque è una cosa seria…penso di essermi innamorato seriamente per la prima volta”.
Mentre Sanji commentava, Zoro rimase inizialmente zitto, ma poi rispose “Ma si dai…se proprio deve stare con qualcuno, sono contento che stia con te!” e con un sorriso, i due si strinsero la mano. Subito si intromise anche Sanji, aggiungendo la propria destra su quelle dei suoi amici, che, insieme a lui, iniziarono a ridere.
A interrompere le risate fu l’aprirsi della porta dell’aula, dalla quale emerse Saori Pindur.
“Ragazzi, la professoressa dice che potete rientrare”, e rientrò in classe. Hyoga iniziò ad avvicinarsi, ma notando che gli altri due erano rimasti immobili, si girò, e li trovò imbambolati.
“Oh dai…non potete rimanere così ogni volta che entrate in contatto con lei!!!”.
Dopo che Zoro e Sanji si furono ripresi, insieme rientrarono in classe, sopportando la predica della Creck.

Villa Kint-Wetly

“Ciao Ma’…” urlò Hyoga, quando lui e Zoro entrarono nell’enorme casa, ma in risposta ricevette solo silenzio.
“Sarà uscita…” disse il biondo. Zoro invece si guardò attorno e lungo le scale che portavano ai numerosi piani superiori. “…o si sarà persa nelle stanze segrete del vostro maniero!” commentò sarcastico.
Mangiarono qualche panino, ignorando le domestiche che volevano preparar loro qualcosa che loro potessero reputare “decente”, poi andarono in camera di Hyoga. La stanza, enorme come tutte quelle che si trovavano nella villa, era molto ordinata. Su uno dei grandi armadi era situato un canestro, e sul pavimento, precisamente sotto la finestra, c’era la relativa palla da basket.
Sempre sugli armadi  erano state appese delle foto di alcuni giocatori professionisti e non, e tra queste alcune ritraevano gli stessi Hyoga e Zoro a qualche partita scolastica. Tutte queste però, ne circondavano un’altra…i due ragazzi e Sanji l’anno prima, dopo aver vinto il campionato scolastico di basket.
“A che ora finisce Sanji?” chiese Zoro, mentre si sedeva su una delle due poltrone ad acqua poste al centro della stanza.
“Penso alle cinque…guarda, ancora non capisco perché si è iscritto alla squadra di calcio e non a quella di basket assieme a noi…se c’era anche lui la coppa portava il nostro nome anche quest’anno!” il biondo si sdraiò sul letto, e accese lo stereo, situato accanto ad esso.
Passarono le due ore successive a giocare a basket nella stanza, con la musica in sottofondo. Essendo i due allo stesso livello, i punti si alternavano, e quando l’orologio segnò le quattro erano ancora pari.
“Cazzo…tra quaranta minuti ho un appuntamento con Nami!!! Vado a farmi una doccia” esclamò Hyoga dopo aver dato un’occhiata all’orologio. Mentre lui entrava nel bagno comunicante alla sua stanza,  Zoro rispose: “Ok. Io intanto faccio ancora due tiri”.
“Mi faresti un favore, Zoro?” domandò Hyoga, mettendo fuori la testa dalla porta. “Mi puoi prendere un paio di jeans e una maglietta?” e senza aspettare risposta rientrò completamente nel bagno, lasciando la porta leggermente aperta, in modo da poter parlare con il verde mentre si lavava.
Intanto Zoro tirò fuori dall’armadio un paio di jeans scuri e una t-shirt nera, e poi riprese a tirare al canestro, chiacchierando intanto con l’amico.
Dopo dieci minuti, Hyoga uscì dal bagno, coperto solamente da un paio di boxer multicolor firmati. Si vestì, guardando Zoro che non sbagliava un tiro.
“Complimenti!!! Cerca di fare questi lanci anche durante le prossime partite, e vinceremo ancora il campionato, anche senza mio fratello!”
“Speriamo…”rispose Zoro, mentre l’altro si infilava una felpa.
“Io vado…te che fai, aspetti qui Sanji o vai via?” chiese il biondo.
“No, vado a casa…studierò un po’ per il compito di storia di domani, altrimenti chi la sente la Creck?”
“Compito? Che compito???” Hyoga era rimasto bloccato…non sapeva che fosse stata fissata una verifica di storia…e soprattutto non era minimamente preparato!
“Oh-oh…Signore e signori, per la prima volta Hyoga Wetly non ha studiato…che pensi di fare adesso? Annulli l’uscita?”
“Non ci penso neanche…piuttosto mi metto a studiare tutto stasera…” rispose, passandosi una mano tra i capelli, ancora leggermente bagnati.
“Auguri…”
Uscirono della casa e al primo angolo si diedero la mano e si separarono.

__________________________________________________
Ciao!!!! Che ve ne pare di questa nuova ff? Come al solito spero che vi sia piaciuta, e ringrazio tutti coloro che l'hanno letta.
Se volete, una recensione fa molto piacere, anche in senso negativo!!!!!!
Grazie!!!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Doni e Richieste ***


DRIIIIIIIIIIIIN
“Uh?” grugnì Hyoga, aprendo gli occhi e alzando la testa dai libri. Ci impiegò molti secondo prima di ricordare perché non si trovasse nel letto: aveva passato tutta la notte a studiare storia, e alle 4.30 era crollato sulla scrivania.
Alzandosi dalla sedia sentì la schiena fargli male, a causa della posizione assunta per dormire.
Ancora intontito uscì dalla stanza ed entrò nella porta successiva, quella della camera di Sanji, che era molto simile a quella di Hyoga; differiva solamente per la disposizione dei mobili e per i colori della parete.
Anche lì c’era la porta che conduceva allo stesso bagno di Hyoga (dal corridoio il bagno non si “vedeva”, si poteva accedervi solamente dalle stanze dei fratelli ndSeth) e proprio da lì stava uscendo Sanji, completamente nudo.
“Bussare mai, eh?” domandò leggermente seccato, mentre tirava fuori i vestiti dall’armadio.
“Non fare il timidone…con tutte le volte che ti ho visto in spogliatoio!!! Comunque buongiorno!”
“Si si, ciao” rispose, mentre iniziava a infilarsi la roba estratta dal guardaroba. “Hai bisogno?” chiese infine, guardando il fratellastro.
“Volevo chiederti…tu hai studiato per storia?” domandò ingenuamente, conoscendo già la risposta.
“Ma figurati! Ieri agli allenamenti abbiamo finito più tardi e sono arrivato a casa distrutto!!! E per quanto mi hanno detto, anche te sei stato via per molte ore…” disse, dopo aver allacciato i pantaloni della divisa scolastica.
“Ero con Nami. Abbiamo passato buona parte del pomeriggio insieme!”
“E bravo il mio fratellino!!! ” commentò Sanji, tirandogli una pacca sulla spalla.
“Ma che hai capito? Siamo soltanto andati in giro…niente di più!” rispose Hyoga.
“Ah, allora sei ancora vergine…uffa, deciditi a fare nuove esperienze!”
“Bhe, non sono mica inesperto…mi manca solamente il sesso! È che non voglio mica forzare Nami!” ribatté Hyoga.
“Si certo, lo so” rispose Sanji, girandosi verso il comodino e prendendo qualcosa dal cassetto. “Tieni, prima o poi ti servirà!” e gli tese un preservativo. Il fratello lo osservò, prima di dire: “Oh..grazie, ma…” iniziò, ma subito l’altro lo bloccò.
“Niente “ma”…meglio essere sempre pronti! Ora corri a metterlo nel portafogli e vatti a lavare!” e prima che Hyoga uscisse dalla camera, aggiunse “E ricorda che mi devi suggerire al compito!!! ”

Alcune ore dopo, a scuola.

“Hyoga…Hyoga” chiamò Zoro sussurrando, per non farsi sentire dalla professoressa. Quando il biondo si girò riprese “Passami la tre, la cinque e la otto, per favore!”.
Hyoga prese dalla tasca della cartella un pacchetto di fazzoletti, ne prese uno e tranquillamente vi copiò sopra le risposte. Sul fondo scrisse PASSA ANCHE A SANJI, poi ripiegò il fazzoletto e lo rimise nella confezione, che dopo pochi secondi fu nelle mani di Zoro.
“Flyer!” urlò l’insegnate “Che cosa stai facendo?” guardandolo con gli occhi minacciosi.
“Devo soffiarmi il naso…è un disturbo?” replicò il verde, alzando in aria il pacchetto, dentro al quale si trovava ancora il bigliettino.
“No, ma chissà perché durante ogni compito in classe devi usare dei fazzoletti” e si avviò verso il banco del ragazzo. Quando alla docente mancarono pochi passi, Zoro rispose “Non lo so…magari sono allergico alle sue verifiche”. Tutta la classe scoppiò a ridere, e grazie a questo la Creck tornò alla cattedra.
Il ragazzo fu dunque costretto a prendere due fazzoletti, uno da usare e uno per copiare.


All’intervallo i tre si ritrovarono nel cortile del liceo, che era pieno di gruppetti di studenti sparsi qua e là.
“Mitico Hyoga! Un altro 6 assicurato grazie a te!!” urlò Sanji, saltando addosso al fratello.
“Ma scusa…” si intromise Zoro “Non ti eri dimenticato di studiare?”
“Non è che mi ero dimenticato…proprio non sapevo che ci fosse una verifica! Comunque ho passato tutta la notte a studiare”. Mentre il ragazzo rispondeva, Sanji aveva estratto un pacchetto di sigarette e se ne era accesa una.
“Sanji, me ne offri?” chiese Zoro, dopo essersi toccato le tasche per verificare se, come sempre, aveva lasciato le sue a casa.
“Tieni…ho perso il conto di quante me ne devi!!! Tu Hyoga ne vuoi una? Giusto per provare…”
“Sai che non voglio iniziare a fumare…” rispose il fratello, mentre ridendo, il verde disse “Troverò un modo per sdebitarmi”.
“Ciao ragazzi” li salutarono due voci. I tre si girarono per vedere chi li stava chiamando: erano Nami e Saori. Le due erano grandi amiche, anche se la sorella di Zoro era di un anno più piccola.
“Ciao”. Sanji e Zoro erano visibilmente nervosi, ma almeno si muovevano! Hyoga invece, tranquillamente si avvicinò a Nami e la baciò.
“Volevamo proporvi una cosa…visto che domani è Domenica e non c’è scuola, vi va di venire con noi al cinema stasera?”domandò loro Nami.
“Io ci sto” rispose Hyoga “Voi?”.
Gli altri due rimasero completamente immobili, e sembrava che neanche fiatassero. “Oooooh” li richiamò alla realtà l’amico.
“Certo che si” risposero insieme, guardando Saori che non aveva ancora parlato, ma che sorrideva gentilmente.
“Allora è deciso…Saori, se ti fai trovare a casa di Nami possiamo passarvi a prendere alle 7.30, così possiamo mangiare qualcosa insieme prima dell’inizio del film” propose Hyoga.
“Ok, va bene” rispose la ragazza dopo averci pensato per pochi secondi, facendo così sentire la sua voce ai ragazzi.
Dopo aver salutato, Nami e Saori tornarono nell’edificio scolastico, cosa che dopo pochi minuti fecero anche i tre ragazzi.

Passarono le ultime ore della mattinata a parlare della serata. Zoro e Sanji ogni tanto lanciavano delle occhiate a Saori, che stava nel lato opposto dell’aula, ma guardava i libri. Peccato che non la guardavano fissi, perché altrimenti avrebbero notato che anche lei ricambiava lanciava loro delle rapide occhiate..


_______________________________________
Ciao!!!! Spero che questo capitolo sia decente!!!!
Grazie a winny_lally per la recensione (lasciane una anche in questo capitolo ^^) e a tutti coloro che hanno solamente letto.
Meglio precisare che Nami ha 16 anni, mentre gli altri quattro ragazzi ne hanno 17.

Grazie di aver letto e recensite!!!!!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Una soluzione ci sarebbe... ***


“Oddio, manca solamente un’ora…” si agitava Sanji, mentre faceva avanti e indietro nella stanza del fratellastro “…e quell’idiota non esce dalla doccia!”
“Calmati” replicò Hyoga, che era seduto su una delle poltrone, già vestito con una camicia bianca e dei normalissimi jeans.
“Come fai a non essere nervoso? Ti ricordo che viene anche Nami!” disse, mentre iniziava a togliersi la maglietta buttandola sulla scrivania, in attesa di poter usufruire della doccia.
“Che centra? Con Nami ci esco già da un mese…il tempo del nervosismo è passato ormai! E poi tu e Zoro non eravate gli ‘esperti’? ‘Coloro che ci sanno fare con le donne’?” chiese Hyoga con un sorriso.
“Si, ma stiamo parlando di Saori Pindur, non capisci? Che poi io e Zoro dobbiamo ancora chiarire ‘sta storia che le andiamo dietro tutti e due!” disse Sanji, mentre si buttava sul letto, incrociando le braccia dietro alla testa.
“Allora chiaritevi, ma…ti dispiace alzarti e coprirti? Sai, le tue ascelle sono pericolosamente vicine al mio cuscino, e io dovrei usarlo per dormire!”. Hyoga rise e mentre il fratello stava per ribattere, Zoro uscì dal bagno, con un asciugamano bianco in vita.
“Finalmente!” esclamò quello a petto nudo, alzandosi dal letto e avviandosi verso la stanza appena lasciata libera.
“Scusa, ma non potevi usare uno degli altri venti bagni di questa casa?” domandò il verde, mentre si toglieva l’asciugamano e si infilava i boxer.
“No…adoro il MIO bagno, problemi?” rispose Sanji, cercando di sembrare arrabbiato, ma si capiva benissimo che faceva finta.
“Dai, muoviti che manca poco!” gli ricordò Hyoga.
“Comunque grazie per avermi fatto fare una doccia…ma casa mia è in mano alle donne in questo momento e non potevo rimanere lì! Ho dovuto pure portarmi dietro i vestiti per l’uscita…” spiegò Zoro.
“Ma figurati!” rispose il biondo “E naturalmente anche a Sanji non da fastidio…dopotutto è come se fossi un altro fratellastro per entrambi!”

Alle sette e un quarto uscirono dalla villa. Erano quasi vestiti uguali, l’unica differenza era il colore degli indumenti: camicia bianca per Hyoga, nera per Zoro e rosa per Sanji. Tutti e tre indossavano dei jeans, chi più chiari chi più scuri.
Arrivarono puntualmente sotto casa Flyer e Zoro aprì loro la porta con le sue chiavi. Subito la madre andò loro incontro, seguita poco più tardi dalle due ragazze.
“Oh, come siete eleganti” esclamò la donna, ma i tre ragazzi guardavano solamente Nami e Saori. Erano vestite normalmente ed erano leggermente truccate.
Siccome nessuno si decideva a parlare e tanto meno a muoversi, la Signora Flyer disse:
“Bhe dai, ora dovete andare, altrimenti non farete in tempo a cenare! Zoro, mi raccomando tua sorella! Nami, lo stesso per tuo fratello. Divertitevi!” e cacciò letteralmente fuori di casa i cinque ragazzi, che se fosse dipeso da loro sarebbero rimasti a fissarsi reciprocamente per tutta la serata.
“Dove andiamo a mangiare?” chiesero le due signorine.
“Avevamo pensato a una pizzeria vicino al cinema, a voi va bene?” domandò loro Zoro, guardando la sorella.
“Si, ok!” e si avviarono. Lungo la strada Nami rimase leggermente indietro, insieme a Hyoga, che la prese teneramente per mano. Saori invece rideva con gli altri due ragazzi, che si trovavano finalmente a loro agio con lei.
“Di chi è stata l’idea del cinema?” chiese Hyoga sottovoce, per non farsi sentire dalle tre persone davanti a loro.
“Non ci crederai mai” rispose Nami, mantenendo lo stesso tono del ragazzo “ma è stata di Saori…voleva fare amicizia con voi, visto che da tre anni siete in classe insieme, e oltretutto vi fa anche da ragazza pon pon alle partite insieme a me. Poi voleva conoscere meglio, in particolare, Zoro e Sanji.
“Scherzi? Ci sarà da ridere!!”.
Arrivarono in pizzeria dopo una decina di minuti di camminata e appena entrati un camerieri li portò a un tavolo accanto a una finestra. Saori si sedette a capotavola, alla sua destra si mise Zoro e Sanji alla sua sinistra. Nami si trovava accanto al fratello e ovviamente Hyoga stava di fronte a lei, accanto all’altro biondo.
In poco tempo lo stesso cameriere prese le ordinazioni e dopo dieci minuti portò loro le pizze.
Avevano iniziato da poco a mangiare, quando Saori chiese:
“Ma dobbiamo andare per forza al cinema?” Gli altri quattro la guardarono con sguardo vacuo, non capendo bene.
“E dove vorresti andare, scusa?” domandò Sanji.
“Ovunque, in qualsiasi posto dove possiamo parlare e altro…potremmo andare in spiaggia, così anche loro due avrebbero un’atmosfera romantica e sarebbero felici!” rispose, indicando Hyoga  e Nami.
“Si può fare” rispose la Flyer, guardando il fratello che annuì. Stessa risposta diedero i due biondi.
Finirono in fretta di mangiare e i tre ragazzi pagarono il conto. Ci impiegarono poco a raggiungere la spiaggia, che era illuminata soltanto dalla Luna e dalle poche stelle che si vedevano.
“Siamo fortunati che non ci siano tante nuvole…siamo ad Aprile!!” fece notare Sanji.
“Noi andiamo a fare una passeggiata…ci troviamo qui tra un’oretta?” propose Hyoga.
“Ok…vedete di fare i bravi” rispose Saori, ridendo.
I due si allontanarono, tenendosi per mano e lasciando le loro impronte sulla sabbia.
“Hyoga…” iniziò la ragazza, quando si furono allontanati abbastanza, fermandosi e mollando la presa “Volevo dirti che…questo mese in cui ci siamo visti è stato molto speciale per me, come spero lo sia stato per te. Io, ecco…penso di essermi innamorata di te!”.
Il biondo la guardò negli occhi; la guardò talmente al lungo che vi si perse. Infine, non togliendo ovviamente lo sguardo dal suo, rispose:
“Guarda Nami, io non penso di essermi innamorato…so per certo che ti amo! Ogni volta che resto solo ti penso e ti ripenso, quando ti vedo, anche solo di sfuggita, sono felice e tante altre cose…io ti amo, Nami Flyer!!!! ” e la baciò.

Intanto Zoro, Sanji e Saori si erano seduti sulla sabbia e continuavano a parlare, e tra le altre cose, anche di argomenti piccanti.
“Quindi voi due non siete più vergini?” chiese la ragazza.
“Esatto. E te?” rispose Zoro.
“Io lo sono ancora…a che età l’avete fatto la prima volta?”.
Questa volta rispose Sanji: “Entrambi a quindici anni, durante la gita di prima!”
“Ma che, avete fatto un’orgia?” domandò sorpresa Saori.
“Ma va…sai come sono le gite…succedono sempre di queste cose, e a noi è successo!”.
E così fra domande, baci e risate, i sessanta minuti prefissati per i cinque ragazzi passarono velocemente e come promesso si ritrovarono nel punto dal quale Saori, Sanji e Zoro non si erano spostati.
“Però è un peccato che ci sia questo freddo…sarebbe stato meraviglioso fare un bagno!” disse Saori guardando l’acqua, ma stringendosi anche le braccia al corpo per ripararsi dalla gelida aria notturna.
“Bhe, dopotutto siamo ad Aprile, cosa pretendi?” le rispose Nami.
“Una soluzione ci sarebbe…” disse Hyoga, sorridendo agli altri due ragazzi.
_________________________________________

Riciao!!!!!! Che avrà in mente Hyoga??????
Spero che vogliate recensire, anche in negativo!!!!!!
Grazie a winny_lally sia per la recensione sia per l'aiuto!!!!!

Ciao e mi raccomando, fatevi sentire!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Serata a Villa Kint ***


“Che vorresti dire?” domandò Saori, guardando curiosa l’amico.
“Bhe, intende che in casa nostra…” cominciò Sanji, ma fu interrotto da Zoro “Casa…hanno un villone ENORME!”
“Dicevo…a casa nostra abbiamo una piscina al coperto…non gigantesca, ma c’è. Si potrebbe usare quella per fare il bagno, intanto i nostri genitori sono partiti stamattina e i domestici vivono nella dependance!” concluse il biondo.
“Fantastico” risposero le due ragazze, alzandosi e pulendosi i pantaloni dalla sabbia. “Che stiamo aspettando? Andiamo!”.
Per andare a casa Kint camminarono per la piccola città, e in venti minuti arrivarono a destinazione.
Solamente quando furono davanti alla porta Nami notò un particolare importante:
“Ma io e Saori non abbiamo il costume”.
“Non devi preoccuparti per questo…abbiamo dei costumi di riserva sia da uomo che da donna!” spiegò Hyoga.
“Altrimenti possiamo fare tutti il bagno nudi” suggerì Zoro, suscitando risposte poco eleganti da parte delle ragazze, che ovviamente si rifiutarono.
Entrarono in casa e la attraversarono quasi totalmente prima di arrivare in uno sgabuzzino molto piccolo e riempito solamente da alcuni armadi. Proprio da uno di questi Sanji prese un paio di costumi a due pezzi e li porse alle ragazze dicendo:
“Questi dovrebbero andarvi bene…altrimenti ce ne sono anche di altre taglie”.
Intanto Hyoga prese anche tre costumi da uomo e li porse agli altri, dopodiché si separarono per cambiarsi: le ragazze nella stanza di Sanji e i ragazzi in quella del fratellastro.

Quando ebbero finito scesero delle scale che li condussero nella tanto attesa piscina coperta. In pratica era situata al piano terra, in due stanze il cui muro divisore era stato abbattuto.
“L’acqua dovrebbe essere già calda” disse Hyoga, andando a controllare, inginocchiandosi a bordo vasca e immergendo un dito nella vasca. “Infatti! Per fortuna Sanji ha chiamato un domestico chiedendogli di accendere il riscaldamento della piscina, appena abbiamo deciso di venire”.
Mentre il ragazzo parlava, Nami gli si avvicinava, e una volta giunta dietro di lui, si inginocchiò a sua volta e buttò il ragazzo in acqua.
Da quel momento iniziò il degenero! Schizzi, tuffi e affogamenti furono causa di risate e di divertimento per i cinque ragazzi. Dopo più di un’ora si calmarono e rimasero a mollo, appoggiati contro il bordo della vasca.
“Vi è piaciuta la nuotata?” domandò Zoro, assumendo un po’ il ruolo del padrone di casa, viste tutte le volte che aveva nuotato in quel luogo assieme ai due amici.
“Molto” rispose Saori, guardandosi attorno per studiare bene la stanza.
“Sentite, mi è venuta un’idea..” iniziò Hyoga, guardando le ragazze e Zoro.
“Dicci” lo incitò Nami, avvicinandosi a lui e stringendosi al suo petto, continuando a guardarlo.
“Perché stasera non rimanete qui a dormire? Tanto di stanze libere ne abbiamo!”.
I tre interpellati si guardarono, facendo una muta conversazione, costituita solamente da sguardi.
“Va bene…grazie! Però prima facci chiedere il permesso ai nostri genitori1” rispose Nami, parlando a nome di tutti e tre.
Uscirono tutti dalla vasca, ma prima di andare a lavarsi per togliere il cloro attesero che Zoro e Saori telefonassero a casa, ricevendo il permesso.

“Bene, dividiamoci nei vari bagni, in modo da fare prima” propose Hyoga.
“Ok, allora io prendo il bagno dei fratelli!” esclamò Zoro, ricevendo in cambio un’occhiataccia da Sanji, che ancora si ricordava quello che aveva dovuto subire poche ore prima. “Tranquillo, stavo scherzando!”.
“Potremmo fare che io e Hyoga ci laviamo nel nostro bagno e voi usate quelli delle camere degli ospiti dove dormirete, così scegliete anche la stanza per stanotte!” spiegò Sanji, guardando gli altri per vedere se il suo piano era stato accettato dagli altri quattro.
“Ok…visto che siete in due e quindi ci metterete più di noi iniziate. Porto io Nami e Saori a scegliere le camere e intanto la scelgo pure io!” si offrì Zoro.
“Va bene…visto che non avete il pigiama, voi ragazze potete mettere qualche nostra tuta! A te, Zoro, presto uno dei miei” disse Hyoga, aprendo l’armadio per prendere un pigiama per Zoro.
Dopo mezz’ora si furono tutti lavati e si ritrovarono in salotto. Nami e Saori indossavano i pantaloncini delle divise di basket rispettivamente di Hyoga e Sanji (quest’ultimo la teneva ancora per ricordo, anche se aveva cambiato sport) e una T-shirt, sempre dei ragazzi. Entrambi gli indumenti andavano alle due ragazze larghi, per cui restava assai poco scoperto.
“Beviamo un po’?” propose Hhyog, avvicinandosi all’armadietto degli alcolici del patrigno, aprendolo ed estraendo una bottiglia mezza piena di vodka.
“SI!” accettarono Zoro, Nami e Saori, mentre Sanji prendeva cinque bicchieri. Siccome la bottiglia era riempita solamente per un mezzo, i ragazzi la finirono bevendo solamente un bicchiere a testa.
Hyoga e Nami si misero su un divano, stringendosi a vicenda mentre Saori sedeva su una poltrona e Sanji e Zoro su un secondo divano.
Parlarono ancora per un po’; e ad un certo punto Saori domandò: “Avete un mazzo di carte?” dicendo questo si mise in maniera più composta, ma un po’ più scomoda.
“Ovviamente” rispose Sanji, alzandosi per andare a prenderlo dentro a un cassetto di un mobile.
“A che vorresti giocare?” chiese Nami, sciogliendo l’abbraccio col ragazzo, per mettersi a sua volta dritta sul divano.
“A un gioco di penitenze!”

________________________________
Ciao!!!!!!! Come si concluderà la serata?
Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma sono mooooooolto impegnato, ma nei ritagli di tempo scrivo sempre qualche riga!!!!
Ringrazio Eleokkiblu, winny_lally e RoloChan (non temere...non mi sono dimenticato del capitolo extra di "intervistiamo"!!!!) per avere recensito, e anche tutti coloro che lo faranno in questo capitolo!!!!
A Presto (spero)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Giochi con conseguenze pericolose! ***


“Interessante” commentò Hyoga, prendendo le carte dalle mani del fratello.
“Spiegaci come si gioca!” disse Nami all’amica.
“E’ semplicissimo…” rispose quella “Hyoga, tu inizia a prende cinque carte: un re, una donna, un fante, un asso e un jolly”.
Il biondo eseguì in silenzio, con gli occhi di tutti puntati addosso.
“Bene…ora, a turno, estrarremo una carta a caso e a seconda di quale sia succederà qualcosa. Tutto chiaro?”
“E’ semplice” disse Zoro, mentre Sanji, impaziente, esclamò:
“Dai, dicci la penitenza di ogni carta!”
“Coloro che hanno la donna e il fante dovranno baciarsi…obbligatoriamente, con la lingue e passionalmente!”.
Tutti si guardarono…quella clausola ad alcuni piaceva mentre a qualcun altro no!
“E chi prende una delle altre tre?” domandò con un sussurro Nami.
“Bhe, uno fra il possessore del re e quello dell’asso dovranno subire ‘obbligo o verità’ mentre colui che ha il jolly deciderà chi dovrà subire e chi decidere la penitenza tra i due detti prima e anche se questa consisterà nell’obbligo o nella verità!”.
“Mi sembra tutto chiaro, no? Iniziamo dai!” disse Hyoga, mischiando le poche carte che erano rimaste dopo la selezione. Dopodiché le appoggiò sul tavolino che stava al centro, tra i due divani e la poltrona, e prese la prima: il re.
Anche gli altri quattro presero una carta dal tavolo e tutti insieme la mostrarono agli altri. Nami aveva il jolly, Sanji l’asso, Saori la donna e Zoro il fante.
Non appena Sanji notò da chi era formata la coppia che doveva baciarsi, uno sguardo omicida gli si formò sul volto.
“Bhe…” sussurrò Saori, alzandosi “a quanto bare mi devi baciare, Zoro”.
Il ragazzo non aspettò altro: si alzò e si avvicinò a lei.. Lentamente inclinarono entrambi la testa per permettere alle loro labbra di toccarsi.
Non appena successe, le lingue si fecero spazio per entrare nella bocca altrui. Rimasero così per quasi un minuto, che però a Zoro (e a Sanji) parve un’eternità.
“Visto che vi siete finalmente staccati, decido che sarà Hyoga a dover fare…” e pensò attentamente “un obbligo!” annunciò Nami.
“Bene bene…” cominciò Sanji, tirando fuori da una tasca del pigiama l’accendino e le sigarette, porgendole al fratello. “Tieni…devi fumare”.
Rassegnato il ragazzo prese dal pacchetto una sigaretta, la portò alla bocca e la accese. Alla prima aspirazione tossì, ma poi fece altri tiri tranquillamente, prima che Sanji decidesse che poteva bastare.
“Dai, iniziamo la seconda mano” disse Saori, prendendo le carte dagli amici.
Zoro ricevette il re, Hyoga la donna, Saori il jolly, Nami il fante e  Sanji l’asso.
I due fidanzati si avvicinarono e baciarono, in un modo a metà tra il tenero e il passionale.
“Io voglio che Zoro risponda alla domanda che gli porrà Sanji” disse Saori.
Il biondo pensò molto attentamente al quesito da porre all’amico, per potersi vendicare, attraverso la penitenza, del bacio che il verde aveva dato poco prima.
“Ho deciso: quante volte, in piscina, hai guardato le tette di Saori?”
Zoro, non aspettandosi un’infamata del genere, arrossì. Dopo un po’ rispose:
“Diciamo molte…il numero esatto non lo so”.
Gli altri tre (Saori compresa) ridacchiarono.
“Ora voglio dare io le carte!” disse Nami. Detto fatto: le prese dal tavolo, le mischiò e le distribuì. Sanji ricevette il jolly, Hyoga l’asso, Saori il re, Zoro la donna e Nami il fante.
“Non ci penso neanche a baciare mia sorella!” esclamò Zoro, non appena vide chi aveva il fante.
“Devi farlo per forza! Non ti puoi rifiutare” rispose Saori “e non dimenticare la lingua!” aggiunse, quando il ragazzo si sollevò dal divano, rassegnato.
Il bacio tra fratello e sorella non durò tanto, ma fu molto dolce.
Quando si staccarono, Nami guardò il suo ragazzo, che le sorrise tranquillo.
“Tocca a me scegliere…humm…ho deciso! Saori dovrà rispondere sinceramente a una domanda di Hyoga!” decretò Sanji.
“Va bene…intanto tuo fratello non è cattivo!” commentò sarcastica la ragazza.
Sorridendo Hyoga rispose “Ma si…mi è venuta in mente una domanda scema! Ti piace qualcuno tra le persone presenti in questa stanza?”.
Anche Saori sorrise, prima di rispondere con un semplice “si”.
“Chi??????????? ” chiesero Sanji e Zoro contemporaneamente.
“Mi dispiace, ma la penitenza prevede una sola domanda…se ricapiterà, risponderò!”
Zoro, per nascondere la delusione, prese le carte e le distribuì.
Saori ricevette nuovamente il re, Hyoga il jolly, Sanji la donna, Zoro il fante e Nami l’asso.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH” risero le due ragazze e Hyoga.
Zoro e Sanji si dovevano baciare!!!!
Ovviamente fecero innumerevoli scenate, ma le loro proteste non servirono ad avitar loro la penitenza.
“Via il dente, via il dolore” disse Sanji, avvicinandosi al verde.
Non appena le loro labbra si toccarono, i due si separarono.
“Così non si fa…avete dimenticato di muovere quella cosa che si trova nella vostra cavità orale!” fece notare Hyoga, divertito dalla situazione in cui si trovavano i due amici.
“Vaffa…” lo insultarono i due ragazzi, prima si ritornare vicini e baciarsi.
Questa volta, essendo costretti, fecero entrare in contatto le loro lingue e le mossero per alcuni secondi, prima di separarsi, schifati.
“Forza Hyoga, scegli quello che devi scegliere, almeno pensiamo ad altro!” supplicò Sanji.
“Ok…Saori dirà l’obbligo che dovrà fare Nami” sentenziò il fratellastro.
“Vediamo…DECISO!!!! Devi mettere una mano dentro i pantaloni del tuo ragazzo”.
Dopo questa affermazione furono tre le persone che arrossirono (chi per un motivo, chi per un altro): Nami, Hyoga e Zoro.
“Scusate, ma mia sorella NON farà niente del genere!”.
“E’ un gioco, Zoro…e poi non si può rifiutare…sono le regole!” ribattè Saori.
“Bhe, grazie per aver chiesto la mia opinione!” scherzò Hyoga.
Ci fu un piccolo battibecco, interrotto da Nami.
“Oh, facciamola finita!” disse, prima di fare ciò che richiedeva la penitenza scelta dall’amica.
Dopo una decina di secondi tolse la mano, lasciando il ragazzo con gli occhi chiusi, sognante.
“Direi che è meglio finirla qui…dopo il mio bacio con Sanji e questo obbligo…” propose Zoro.
Anche gli altri accettarono.
Rimasero in quel salotto per alcune ore ancora a giocare, parlare e scherzare.
Alle 2.30 decisero di ritirarsi nelle camere.

________________________________

Come passeranno la notte i cinque ragazzi???
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e che commentiate numerosi!!!
Grazie a eleokkiblu, LaWin e RoloChan per le recensioni!!!!
X Rolo:...questo è il massimo che posso fare!!!!
X eleokkiblu: grazie di continuare a leggere!!!!!
X LaWin: Palma, non vantarti di sapere le cose in anticipo...tanto poi le cambio, come è successo a qualche penitenza in questo capitolo XD ^^

CIAO  a presto (si spera!!!!!!)

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Dormire? No! ***


Si divisero in cinque stanze, una accanto all’altra e con quella di Hyoga al centro.
Zoro dormiva tranquillamente quando, verso le cinque, una mano sul petto lo svegliò.
Dovette aspettare un po’ per capire chi fosse il proprietario dell’altro a causa degli occhi ancora impastati dal sonno.
“Saori?” domandò il ragazzo, non appena riuscì a mettere a fuoco la figura.
“Si…” rispose la ragazza, sedendosi sul letto. “Verresti con me un attimo? Vorrei parlarti!”.
Il ragazzo, sorpreso, annuì e si alzò, seguito a ruota dall’altra.
Mentre percorrevano a caso i corridoi della villa, Saori continuò il discorso:
“Scusa se ti ho svegliato, ma sentivo la necessità di parlarti”.
“Ma non preoccuparti!!! Dimmi tutto quello che vuoi!”
La ragazza prese un lungo respiro, prima di ricominciare a parlare.
“Sai oggi, quando mi avete chiesto chi mi piaceva nella stanza, io non ho risposto principalmente perché ero indecisa tra due persone: parlo ovviamente di te e Sanji!” dicendo questo le guance le si colorirono di un rosso acceso.
“Stai tranquilla…la cosa è ricambiata! Anche noi due ti veniamo dietro!” la rassicurò Zoro, mettendole una mano attorno alle spalle.
“Bhe, meglio così! Prima mi rigiravo nel letto senza riuscire a dormire…e mi sono messa a pensare!”
Zoro la guardava in silenzio, desiderando in cuor suo che arrivasse subito al sodo…perché se aveva svegliato proprio lui, la spiegazione era solo una!
“E a che conclusione sei giunta?” domandò, visto che la ragazza non continuava e lui era troppo impaziente.
“Che ho preso proprio una bella cotta…per te!”.
Il ragazzo si fermò di scatto e Saori fece lo stesso. Si guardarono negli occhi e poco dopo si baciarono.
Rimasero lì, immobili, con le bocche incollate per molto più tempo rispetto a quello che si erano scambiati per gioco durante la penitenza.
“Hai notato dove ci siamo fermati?” domandò Zoro. Si trovavano a pochi passi dalla piscina coperta.
“Huuuu…vorresti fare il bagno?” chiese a sua volta Saori, avvolgendo le braccia attorno al collo di lui.
“Non possiamo…non abbiamo i costumi” rispose il verde, riprendendo a baciarla.
“Bhe…non ci serve per forza!” e dicendo questo, la ragazza si tolse la maglietta.


“Hyoga…Hyoga…” sussurrava Zoro, nel tentativo di svegliare l’amico.
“Che vuoi?” grugnì il biondo, una volta che ebbe aperto leggermente gli occhi. Quando poi vide le lancette fosforescenti dell’orologio al polso aggiunse
“Ma ti rendi conto che sono le sei meno venti??”
“Lo so, scusa…ma dovevo dirti assolutamente una cosa!” rispose il verde, tutto agitato.
“Ok, ma siediti, calmati e racconta!”.
Zoro si sedette sul letto, accanto all’amico, ma passarono alcuni minuti prima che iniziasse a raccontare seriamente, perché continuava a balbettare.
“Allora…anche io sono stato svegliato da qualcuno prima…da Saori”.
“Almeno te hai visto una bella ragazza non appena hai aperto gli occhi…io mi sono trovato davanti la tua brutta faccia!”.
“Si ok, molto divertente, però lasciami finire. Mi ha svegliato e mi ha detto che voleva parlarmi, quindi siamo usciti dalla mia stanza e abbiamo iniziato a girovagare per la casa”.
“Arriva al punto per piacere…non vorrei stare direttamente in piedi fino a quando si svegliano tutti!”
Prima di ricominciare a parlare, Zoro sbuffò.
“Mi ha detto che fino a poco fa le piacevamo sia io che Sanji, ma dopo questa serata ha capito che le piaccio io!”
Hyoga non rispose subito.
“Sono contentissimo per te…e come farai con Sanji?” domandò infine.
“Più tardi glielo dirò. Spero solo che non si arrabbi più di tanto! Ma non è finita qui!”.
“Che nottata intensa…dormire no??” commentò sarcastico il biondo.
“No” rispose Zoro con un sorriso. “Vedi, visto che giravamo per i corridoi mentre parlavamo, quando mi ha fatto questa dichiarazione eravamo davanti alla porta della piscina! Lei ha proposto di fare il bagno nudi!”
Hyoga rise.
“Ecco…questo particolare non farlo saltare fuori quando parli con Sanji, altrimenti non ti vedremo più! Ma avete anche…” iniziò a domandare Hyoga, ma il verde lo interruppe.
“No…siamo solo stati a mollo!”.
“Capito…vabbè scusa, ma se hai finito io torno a dormire…ho sonno! Comunque sono felice per te!” e gli tese la mano.
L’altro fece altrettanto “Ok…buonanotte! A domani” lo salutò Zoro, mentre l’altro si risdraiava.
“ ‘notte” e dopo pochi minuti il biondo tornò nel mondo dei sogni!

__________________________________________________
Ciao!!!!!
Questo capitolo non mi soddisfa, quindi questa volta più delle altre, ci terrei a sentire i vostri pareri (sopprattutto critiche!!!)

X Nami19:  No, il gioco l'ho inventato XD    ho preso solamente l'idea di base da una ff su HP, ma poi tutte le regole le ho inventate...Sono contento che ti piaccia!!!!!

X Palma e Elena: Grazie a tutte e due, sia per le letture che per i consigli che mi date sulla via per la fummetteria XD   Un bacione!!!!

X Rolo: Ti avevo promesso che in quel capitolo sarebbe successo qualcosa...ma in questo ci sono solo cose x le quali mi odierai XD   CIAO e GRAZIE!!!!!!!!!

X NemoTheNameless: Sono contento che ti piaccia, e sopprattutto che abbia lasciato una recensione!!! Se ti va, fallo ancora!!! CIAO!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Fratelli ***


“Vi ho corretto i compiti” disse la Creck, non appena fu entrata in aula, facendo calare il silenzio generale tra gli studenti.
Chissà perché, ma solo quando si parlava di voti la classe non fiatava. Restava infatti in un misto di paura, ansia, attesa e soprattutto voglia di sapere i risultati.
L’insegnante compilò il registro, facendo salire l’attesa alle stelle, prima di cominciare a chiamare gli alunni, senza un ordine preciso, perché venissero a prendere la rispettiva verifica.
“Quanto odio gli insegnanti quando non usano l’ordine alfabetico per fare queste cose!!” sussurrò Zoro agli amici.
“Già…non sai mai quando tocca a te” disse in risposta Sanji.
Hyoga guardò i due ragazzi, seduti alla sua sinistra, preoccupato.
Sapeva che Sanji non sapeva nulla della storia di Saori.
“Kint” chiamò l’insegnate, e il ragazzo si alzò e si diresse verso la cattedra.
Subito il fratellastro si sedette al suo posto per poter essere accanto a Zoro.
“Quando hai intenzione di dirglielo?” gli chiese, sussurrando per non farsi sentire dai compagni.
“Tranquillo, non mi sono dimenticato! Gli parlerò oggi pomeriggio, promesso!”.
In quello stesso momento, Sanji ritornò al banco, mostrando il suo compito con un ‘7-‘.
“Grazie fratello!” sussurrò, dandogli una pacca sulla spalla.
Zoro prese il suo stesso voto, mentre Hyoga un 8.


“Ma quanto sei grande?” domandò Sanji, ripensando al voto, mentre uscivano in cortile per l’intervallo.
“Basta dai…fosse la prima volta che prendi un bel voto grazie a me…” disse Hyoga. Non appena l’ebbe detto, qualcuno gli si buttò tra le braccia: Nami.
C’era anche Saori, che si stava avvicinando pericolosamente a Zoro.
Il verde, approfittando di un momento in cui Sanji guardava i due piccioncini, scosse la testa per far capire alla ragazza di non imitare l’amica.
“Ciao Saori” la salutarono infine i due ragazzi, non appena si fu avvicinata abbastanza.
“Ciao” ricambiò, e dopo i soliti convenevoli, domandò:
“Che voto avete preso nel compito di storia?” cercava  di guardare entrambi, ma il suo sguardo era come una calamita…e Zoro era di metallo!!!
“Tutti e due sette meno…ma grazie a Hyoga! Tu?” rispose il verde, precedendo l’amico.
“Sette e mezzo” rispose “Si, mi sono accorta dei vostri scambi di fazzoletti durante la verifica!”
“Allora, ti sei divertita l’altra sera?” domandò Sanji, approfittando di un attimo di silenzio creatosi.
“Si certo…siete stati molto gentili ad ospitarci! Grazie ancora!” rispose la ragazza, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Ma figurati…a proposito…oggi noi tre” e indicò se stesso, Zoro e Hyoga (che era impegnato con Nami) “ci troviamo, come tutti i giorni, a casa nostra. Volete venire anche te e Nami?”
Zoro tossì  improvvisamente, poco prima che Saori rispondesse.
“Ah…bhe, vorrei, ma dobbiamo andare in giro per negozi!” fu la risposta, inventata al momento, della ragazza.
“Peccato”
DRIIIIIIIIIIIIN
La campanella del fine intervallo suonò, e con essa Zoro tirò un sospiro di sollievo.


PIU’ TARDI, A CASA KINT
“Senti Sanji…devo dirti una cosa!”
Erano nella camera di Hyoga. Zoro giocherellava con la palla da basket, Sanji fumava vicino alla finestra e Hyoga chattava con Nami su msn.
“Dimmi” rispose, mentre il fratellastro faceva finta di non sentire.
“Ecco…vedi…l’altra sera è successa una cosa…ecco…è difficile da dire” balbettò il verde.
“Dilla tutta d’un colpo” suggerì Sanji, non immaginandosi che genere di notizia avesse da digli l’amico.
“Ok” Zoro prese un lungo respiro, prima di dire “Io e Saori ci siamo messi insieme!”
Ricevette un pugno in faccia e cadde a terra.
“Calmati San!” si intromise Hyoga, alzandosi dalla sedia del computer
“Come faccio??? Questo qua…ha…tu lo sapevi?” domandò, guardando malissimo il fratello.
“Io? No!” rispose tranquillamente l’altro. Dopo tutti i favori che aveva fatto a Zoro, poteva permettersi questa piccola bugia.
“Sanji, mi dispiace per come ti senti! Ma era giusto dirtelo…avresti preferito esserne all’oscuro?” domandò Zoro rialzandosi.
Quello non rispose, anzi se ne andò dalla stanza dicendo solo:
“Vado a farmi un giro”.
I due rimasti nella camera si guardarono.
“Tranquillo, tra poco gli passerà!” rassicurò Hyoga.

E infatti, dopo un’oretta, Sanji tornò.
“Scusa per il pugno” disse rivolto a Zoro, indicando il livido che si stava formando sulla guancia di lui.
“Non importa, anzi, scusa te…non volevo farti star male! Amici?” domandò il verde, tendendogli la mano.
“No, di più!” rispose Sanji, ricambiando la stretta. “Tra me e Hyoga non ci sono vincoli di sangue, ma ci chiamano fratelli! Penso che siate tutti d’accordo se dico che da oggi siamo tutti e tre fratelli, anche non essendolo veramente!”
“Grande” commentò Hyoga, aggiungendo la sua mano a quella degli altri due.

_________________________________________________________________

Rieccomi!!! Vi annuncio che nei prossimi capitoli (e forse già dal prossimo, ma non sono sicuro) ci sarà una new entry!!!! Chi sarà???

X Palma: Ecco un capitolo bello pronto x il tuo ritorno!!! Vedi di tornare in fretta che la fumetteria ci aspetta!!!
X NemoTheNameless:  Certo che rispondo alla tua domanda!!! Anzi, la cosa è moooolto semplice...Hyoga è il mio preferito tra i cinque Bronze Saint...è stata una scelta dettata dai gusti, non ci sono altre motivazioni! Grazie x la recensione!
X Rolo: Non posso, lo sai XD    vedrò di accontentarti in qualche altra ff!!!!

Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto!!!!! Ma volevo ringraziare enormemente due mie amiche che leggono questa ff non via internet, ma stampo loro i capitolo: GRAZIE JOLE E JESSICA!!!!!!
Ciaooooooo!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sguardi ***


Due settimane dopo. Palestra della Silver High School.

“Flyer, passa a Tomson!” urlò l’allenatore di basket, Mr. Gestil, mentre la squadra si allenava sotto i suoi occhi vigili.
Era il sei maggio, un lunedì, e quella domenica si sarebbe tenuta la finale del torneo di basket fra scuole superiori.
La squadra di calcio il giorno precedente aveva vinto quello del rispettivo sport, e Mr. Gestil non aveva nessuna intenzione di perdere l’onore davanti al collega che allenava quella squadretta (che, a parer suo, aveva vinto solamente grazie alla presenza di Sanji Kint, uno studente che fino all’anno precedente era un grande giocatore di basket).
Proprio per questo aveva deciso di far lavorare molto più duramente la squadra quel giorno, e pretendeva risultati perfetti!
“Tomson, a Ornell…Ornell, a Wetly…Wetly, tira!”.
Hyoga ricevette perfettamente il passaggio del compagno, si avvicinò velocemente al canestro, saltò e…sbagliò.
Inutile dire le storie che fece l’allenatore, specialmente quando anche Zoro fece lo stesso errore.
Nello stesso momento anche le ragazze pon pon, in un angolo della palestra, stavano effettuando i loro allenamenti, sempre in attesa della finale di domenica.
Dopo quasi due ore, Mr. Gestil fischiò il segnale per andare negli spogliatoi.
“Non voi due” disse, ancora con il fischietto in bocca, indicando Hyoga e Zoro.
“Oggi avete fatto schifo, per colpa di tutti gli sguardi che avete lanciato alle ragazze…” e notando il modo in cui si guardarono i due, aggiunse “Speravate che non me ne fossi accorto, eh? In ogni caso, voi resterete qui ancora quaranta minuti. Voglio tre passaggi con canestro finale, e se lo mancate, dieci flessioni!”.
Detto questo lasciò la palestra, facendo rimanere Zoro e Hyoga soli con le ragazze pon pon, tra cui Nami e Saori.
Però ognuno dei due gruppi continuò a fare quello che doveva, e quando i fatidici quaranta minuti furono terminati, i ragazzi si avviarono agli spogliatoi, che erano ormai deserti.
“Che palle però…già quelle due ore di allenamento normale sono state pesanti…se poi ci aggiunge anche altro tempo…” protestò il verde, iniziando a spogliarsi.
“Pensa piuttosto alla figura di merda che abbiamo fatto con Nami e Saori! Alla finale ci dobbiamo dare dentro per rimediare!” rispose Hyoga, togliendosi i vestiti e seguendo Zoro nelle docce comuni.
“Già, infatti!” aggiunse quello, mentre si passava le mani nei capelli bagnati dall’acqua. “Dobbiamo riscattarci!”
“Iniziate a pensare alla figuraccia che rischiate ora!” disse un’altra voce.
Hyoga e Zoro si girarono completamente verso la persona che aveva parlato, non immaginandosi che una luce li abbagliasse, seguita da un rumore:
FLASH
Davanti alle docce c’erano Nami e Saori, quest’ultima con una macchina fotografica in mano.
“Guarda qua” disse, porgendo all’amica la digitale.
“Si…perfetta!” rispose, e imitando l’altra, uscì dalla sala delle docce.
“Ehi, aspettate!” gridarono i due ragazzi, andandosene anche loro dopo essersi messi un asciugamano in vita, ma le due avevano già lasciato gli spogliatoi.
In fretta Zoro e Hyoga si rivestirono e, prendendo le borse, le seguirono.
Girarono per tutta la scuola, e alla fine riuscirono a trovare le ragazze davanti a cancelli esterni, come se li stessero aspettando.
“Ma che cazzo state facendo?” gridò Zoro, non appena si furono avvicinati abbastanza.
“Non pensate male” iniziò a giustificarsi Nami, ma Saori la interruppe, facendo capire che era stata tutta una sua idea.
“C’è un motivo se lo abbiamo fatto! Visto che siete i nostri ragazzi, abbiamo bisogno di voi! Sabato ci dovete accompagnare in giro per negozi…ci teniamo tantissimo!”
“Non scherzate…è il giorno prima della partita…io, Zoro e Sanji abbiamo un nostro rituale portafortuna: dobbiamo andare ad esercitarci al par…” iniziò Hyoga, ma quando Saori gli sventolò la macchina digitale in faccia, sillabando senza emettere suoni: ‘tutta la scuola’, aggiunse “E va bene, raccattatrici!”.
“Grazie, grazie, grazie!” urlarono le ragazze, andando ad abbracciare i due, i quali si scambiarono uno sguardo a metà tra il triste e l’arrabbiato.
“Ah, e dite a Sanji che se vuole venire è il benvenuto…ci sarà una sorpresa per lui!” dichiarò la viola, stringendo di più la presa su Zoro.

__________________________________________

La new entry, a causa di una mia sbagliata pianificazione di idea, entrerò nel prossimo capitolo anzichè in questo!!!!
Grazie per aver letto ancora questa ff ^^   E anche a chi recensisce, mi fa molto piacere sentire le vostre opinioni!

X Nilan: Sono contento che ora che ti sei iscritto, hai recensito! Grazie! Purtroppo dovrai aspettare ancora per la new entry ^^
X Rolo: Le tue recensioni mi fanno sempre morire dal ridere, ma questa più di tutte!!!!
X NemoTheNameless: Sono contento che ti piaccia che ora sono più che amici!!! Grazie per la recensione!!!

Grazie e alla prossima!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Motivazione ***


CAMERA DI SANJI
“E avete detto di si?” urlò Sanji, quando Hyoga e Zoro gli spiegarono quello che era successo.
“L’avresti fatto anche te, se ti avessero minacciato di far vedere una tua foto nudo a tutta la scuola!” ribatté il biondo.
“Ma avete poco e niente da far vedere….e rinunciate così al nostro rito?” chiese il fratellastro, sconvolto.
“Se noi abbiamo poco e niente, tu allora sei proprio invisibile” si intromise Zoro, anticipando Hyoga, che però voleva rispondere alla seconda parte della frase.
“Bhe, rinunciamo si al rito, ma non ti abbandoniamo di certo! Saori ha detto di farti venire…non è stata molto chiara sul perché, ma ci sarà sicuramente un motivo”.
Sanji ci rifletté molto attentamente prima di rispondere, evitando Zoro:
“Ok, va bene…ma sia chiaro che se non c’è una buona motivazione, io non resto a fare il ter…il quinto incomodo!”

IN QUELLO STESSO MOMENTO, A CASA FLYER
“Siamo state troppo perfide!” ripeté Nami per la centesima volta.
Si trovavano nella camera che lei e Zoro dividevano; Saori era sdraiata sul letto del verde, mentre Nami sul suo.
“Lo so, ma come ti ho già detto era l’unico modo per far si che il nostro piano si attuasse!”.
“Secondo te Sanji verrà?”
“Si…o almeno spero!”
“Va bene…ma pensa a come si saranno sentiti in imbarazzo Zoro e Hyoga…perlomeno, di mio fratello non me ne frega niente…mi preoccupo per Hyoga!” disse Nami, ridendo sul finale.
“Bhe, intanto non faremo vedere a nessuno la foto…e poi ammettilo che non ti dispiace avere una copia della foto!” rispose Saori, ridendo a sua volta.
Nami arrossì violentemente, e con estrema velocità cambiò argomento, per la gioia dell’amica.


Infine quel fatidico sabato arrivò, e i tre ragazzi si ritrovarono alle dieci di mattina nella piazza della piccola città.
“Le vostre ragazze?” domandò Sanji, guardando l’orologio al polso.
“Non iniziare a rompere, San! Nessuno ti ha obbligato a venire” rispose Zoro, tirando fuori dalla tasca dei jeans il pacchetto di sigarette e accendendosene una.
“Oh, cosa vedono i miei occhi…non scrocchi?” lo prese in giro Sanji, per poi scoppiare a ridere e imitarlo, estraendo a sua volta il pacchetto.
“No, oggi no” fu la risposta del verde, che iniziò anche lui a ridere.
Intanto Hyoga si avvicinò al fratellastro, e gli domandò:
“Ehm…San, non è che….me ne offriresti una?”
Sanji e Zoro spalancarono gli occhi, stupiti.
“Ma come, non eri il signor ‘no, lo sai che non mi interessa fumare’ ?”
“La mia penitenza ti ha fatto cambiare idea, eh?”
Hyoga protese il braccio verso Sanji, con la mano aperta, e disse, scocciato e con le guance leggermente rosse “Me la dai o no?”
L’altro, sghignazzando, ne estrasse un'altra dal pacchetto e la passò al fratello, insieme all’accendino blu.
“Tieni, tieni” rispose poi, e non appena Hyoga gli restituì il piccolo oggetto, aggiunse “Ah, guardate…stanno arrivando!”.
Infatti si stavano avvicinando a loro tre ragazze.
“Ma perché sono in tre? Chi è la terza?” domandò Zoro, indicando con un cenno della testa la ragazza sconosciuta.
“Penso proprio che sia la motivazione per Sanji!” rispose Hyoga, espirandoli fumo.
Era un po’ più alta di Saori, capelli lisci e castani che le arrivavano fin oltre alle spalle.
Il viso era pulito, occhi grandi con iridi azzurre e il naso a punta.
Non appena furono davanti ai tre, Nami corse subito a baciare Hyoga, mentre Saori fece le presentazioni.
“Ragazzi, questa è mia cugina Ran Dicren. Si è appena trasferita, e per tutta una serie di motivi ha perso quest’anno scolastico. Siccome ha la mia età, l’anno prossimo sarà in classe con Nami! (Ricordo che Nami ha un anno in meno di tutti gli altri ndSeth) Ran, questi sono Zoro, Hyoga…e Sanji” concluse, indicando ognuno.
“Piacere di conoscervi!” salutò Ran, soffermandosi a guardare ognuno, e in particolare Sanji.
Era lui quello di cui le avevano parlato tanto sua cugina e Nami.
Iniziarono a camminare per raggiungere la strada commerciale, e si misero su tre file.
Davanti stavano Hyoga e Nami.
“Hai iniziato a fumare, vedo”
“Si, non ti piace?” rispose Hyoga, che sarebbe stato prontissimo a smettere per lei.
“Vedremo…” rispose Nami, passandogli un braccio attorno alla vita.
Al centro c’erano Saori e Zoro.
“Quindi quella sceneggiata della foto era tutto un pretesto per far incontrare Ran e Sanji?” sussurrò Zoro, per non farsi sentire da quelli dietro.
“Si...abbiamo agito a fin di bene!” Saori si fece una risata.
“Ok…ma siete perfide”
“Oh…eccone un altro…e comunque potevamo trovare un altro modo per convincervi…ma almeno così io e Nami abbiamo una bella foto dei nostri ragazzi!”
“Ti bastava chiedere” rispose il verde, facendole l’occhiolino.
Infine, a chiudere la fila erano Sanji e Ran, che iniziarono a farsi le prime domande di rito di chi si è appena conosciuto.
Così iniziarono a girare per la città, ignorando qualsiasi negozio, e fermandosi soltanto per mangiare, prima di ricominciare a girovagare a caso.

_____________________________________________________
Finalmente vi posso svelare chi è la new entry!!!! Per chi non l'avesse capito, è Ran di Detective Conan!

X Rolo: Basta, tu sei pazza come me! Mi fai troppo morire (ma devo dire che un tuo commento di quel genere me lo aspettavo XD)
X NemoTheNameless: Sono contento che ti sia piaciuto il ricatto XD   Mi dispiace dirti che non ci hai azzeccato...ho voluto prendere idea da altri manga (anche perchè non mi piacciono molto gli altri
personaggi femminili di Saint Seiya ^^
X Eleokkiblu: Ma non mi aspettavo proprio che la leggessi senza che te lo chiedessi! Mi ha fatto veramente tanto tanto piacere!!! Grazie!!!!!!!!

Grazie a tutti!!!!!!!!

P.S. Il prossimo capitolo è già scritto, ma avviso che sarà abbastanza inutile e noioso...spero che comunque vogliate leggerlo!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Momento tra uomini ***


“Allora, che te ne pare di Ran?”
Era proprio la domanda che Sanji si aspettava dai due amici…ma non credeva che arrivasse subito dopo aver lasciato le tre ragazze a casa di Saori.
Erano le sei di pomeriggio. Avevano passato tutta la giornata insieme, ma tra loro avevano parlato veramente poco. Nami, Ran e Saori avrebbero dormito insieme a casa di quest’ultima, e sicuramente le due inseparabili avrebbero messo Ran sotto interrogatorio, esattamente come stavano per fare ora Hyoga e Zoro con Sanji.
“Simpatica” rispose questi, sapendo che quella sola parolina non sarebbe bastata minimamente a soddisfare la curiosità degli amici.
“Sai benissimo che non è quello che volevamo sapere!” ribatté Zoro, mentre Hyoga annuiva e diceva “Ti piace?”
L’altro biondo scoppiò in una risata, guardandoli.
“Ma ragazzi…la conosco a malapena da otto ore…non vi sembra un po’ presto? Si, è carina e non mi dispiace…per il momento questo vi basti!”
Hyoga e Zoro inarcarono le labbra in un sorriso. Rimasero per un po’ in silenzio, che fu interrotto ad un certo punto dal verde.
“Sentite, ho un’idea! Nami stanotte resta fuori…concludiamo la giornata con un momento tra soli uomini. Venite a dormire da me!”
“Si potrebbe fare” concordò Hyoga “ma in camera tua ci sono solo due letti, e noi siamo in tre…come pensi di fare?”
“Semplicissimo…sono due letti singoli, è vero…ma sono molto grandi! Se li uniamo ci possiamo stare comodamente in tre, calcolando anche che non siamo obesi! O al massimo uno di noi dorme per terra!”.
Tutti risero.
“Dai, come idea va bene…a come dormire ci penseremo quando arriverà il momento!”
“Perfetto…intanto io avviso mia mamma” disse Zoro, estraendo il cellulare dalla tasca.
“E io ho un’ulteriore proposta: perché, giusto per far diventare degna la nostra ‘serata soli uomini’, non andiamo al parco e facciamo il nostro rituale pre-partita?” propose Hyoga, quando Zoro finì di telefonare e guardando in particolare il fratellastro, al quale si illuminarono gli occhi.
“Ma certo…andiamo a prendere la palla e tutto il resto a casa nostra!” gridò Sanji, iniziando a correre in direzione di casa.

“Sei proprio fuori allenamento, San” lo schernì Hyoga, rubandogli la palla mentre palleggiava, per poi correre sotto canestro, fare un gran salto e segnare.
“No, siete voi che siete migliorati un casino! Direi che siete prontissimi per domani!” rispose l’altro, passandosi un braccio sulla fronte per togliere alcune gocce di sudore.
“Speriamo…così avremo vinto tutti un altro torneo!”
“Già…oh, ma sono già le otto passate…ecco perché sto morendo di fame! Muoviamoci a tornare!” esclamò Zoro, fermando i rimbalzi della palla.
“Si”
Fecero tutto il tragitto di corsa, per continuare quella specie di piccolo allenamento.
Quando arrivarono, la Signora Flyer li accolse con un gran sorriso e una cena magnifica.
Si sedettero a tavola tutti e quattro.
“Mi ero dimenticato che tuo padre fa un lavoro notturno” disse Hyoga, rivolto a Zoro, che stava già iniziando a mangiare.
“Si…fa la guardia notturna nelle strade del centro”
“Scommetto che siete molto tesi per la finale di domani, vero?” domandò la Signora Flyer, rivolta al figlio e a Hyoga.
“Molto” rispose il biondo, e fece per continuare a parlare, ma il fratellastro lo interruppe.
“Oggi ho visto come giocano, Signora…le assicuro che sono pronti”
Passarono il resto della cena a chiacchierare, rispondendo alle domande della donna, e una volta che i piatti rimasero vuoti, i tre giovani si ritirarono nella camera di Zoro.
“Allora, come facciamo per dormire?” chiese Zoro.
“Dubito che uno di noi voglia dormire per terra…meglio unire i letti!” rispose Sanji, dirigendosi verso quello di Nami, che era il più lontano, per poi spingerlo verso l’altro.
“Perfetto…ma ora sorge un altro problema” disse Hyoga.
“Oh, ma che palle..tutte te li trovi…che c’è ora?” chiese Zoro, incrociando le braccia.
“Che sta iniziando a fare caldo. Dormiamo già con pigiami leggeri in queste sera quando siamo a letto soli…pensate ora che siamo in tre…si morirà!”
Sanji e Zoro si guardarono, dovendo dare ragione all’amico.
“Basterà dormire in boxer, genio…che problemi ti fai” rispose il primo.
“O al massimo voi due dormite sul letto e io per terra, non ho problemi!” propose Zoro.
“Ma va” fece Sanji.
“Infatti…in più che ci hai invitato…No, facciamo come ha detto San, dormiamo in boxer!” annuì Hyoga, iniziando a togliersi la maglietta e i jeans, venendo poi imitato dagli altri.
Risolto anche questo problema, si misero a giocare a un videogame sul calcio.
A una tarda ora, Zoro tirò fuori da un armadio, nascosta tra dei maglioni, una bottiglia di vodka.
“Guarda che non possiamo mica ubriacarci…domandi dobbiamo dare il massimo, per vincere quel cavolo di torneo, ma soprattutto per riscattarci dalla figuraccia che abbiamo fatto durante l’ultimo allenamento con Nami e Saori!”
“Se è per questo, avete anche un’altra figuraccia a cui pensare” ribatté Sanji, accennando con la testa ai boxer neri di Zoro, che era quello più vicino a lui.
“Scemo!” dissero gli altri due, quando capirono l'allusione dell’amico.
“Bhe, comunque sia, solo un bicchierino si può bere” cedette infine Hyoga.
“Macché bicchieri…si beve a canna! Mia madre non deve sapere che ho ‘ste cose nascoste in camera!”.
Si passarono la bottiglia e a turno buttarono giù un lungo sorso. Sanji, con la scusa che non avrebbe dovuto giocare il giorno seguente, bevve molto di più.
“Bhe, ora che non abbiamo neanche la bocca secca,  possiamo dormire…domani sarà una giornata pesante, soprattutto per voi!” esclamò questi, chiudendo la bottiglia e andandola a nascondere nell’armadio, tra i maglioni di Zoro.
“Si, hai ragione” annuì, alzando le braccia per stiracchiarsi.
“È da quando eravamo piccoli che non dormivamo tutti e tre nello stesso letto” ricordò Sanji, guardando con aria nostalgica i due letti uniti.
“Già…da quando siamo diventati fratellastri è sempre stato più semplice far venire Zoro da noi, e stando ognuno in una camera diversa” rispose Hyoga, per poi catapultarsi al centro, mentre gli altri, con più grazia, si sdraiarono ai suoi lati; Zoro a destra e Sanji a sinistra.
L’indomani la sveglia suonò alle dieci, e dopo poche ore si sarebbe giocata la tanto attesa partita, e, dopo di essa, si sarebbe creato un bel casino!

____________________________________________________________________
Io avevo avvisato che era noioso e inutile!!!!!! Però volevo lasciare a questi poveri ragazzi un momento di indipendenza dalle ragazze...In ogni caso, chiedo venia!!!
Non so quando riuscirò a scrivere il prossimo capitolo, perchè ultimamente sono abbastanza incainato, e mi sto limitando a pubblicare quello che ho scritto al mare...

X NemoTheNameless: Si, proprio quella Ran...spero che tu non sia troppo deluso!!! Concordo...Gli altri personaggi femminili in OP fanno fatica a reggere il confronto davanti a Nami e Robin XD

Ciao!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Quel maledetto portafogli ***


67 –67   Un minuto e mezzo dalla fine.
Il rumore dei palleggi rimbombava nella palestra, coperto dalle urla degli spettatori esaltati.
“Le squadre sono ancora in parità. Palla alla Great High, Twinnel si avvicina al canestro, ma Flyer gli intercetta la palla e si avvicina alla metà campo avversaria. Ormai manca meno di un minuto al fischio finale! Flyer passa a Wetly, che passa al capitano Zannel, il quale scarta, lancia e…segna! 70 a 67, e mancano quindici secondi…si può dire che il torneo scolastico verrà vinto per il secondo anno consecutivo dalla Silver High?”
La voce del cronista era eccitata, così come lo erano Zoro e Hyoga al centro del campo, mentre osservavano la palla. Ormai bastava mantenere il controllo della palla per quei pochi secondi e avrebbero vinto.
Ma proprio pensavano questo, il capitano della quadra avversaria riuscì a prendere il pallone arancione e ad avvicinarsi pericolosamente al canestro.
Lanciò
Il timer sul grande tabellone posto sulla parete della palestra si azzerò, e un suono grave risuonò.
La palla toccò il ferro del canestro, per poi venire catapultata nel campo.
Urla di gioia scoppiarono da metà del pubblico, che si alzò in piedi e scese in mezzo ai giocatori, per festeggiarli e congratularsi con loro.

“Ce l’abbiamo fatta!!! Ancora non ci credo.” Disse Zoro, mentre si infilava la maglietta.
Si trovavano negli spogliatoi, ed erano da poco usciti dalle docce. Zoro era già pronto, mentre Hyoga, che aveva perso tempo prima di uscire dalla palestra, si stava ancora vestendo.
“Siamo stati bravi!” rispose quello, mentre molti loro compagni di squadra stavano uscendo da quell’ambiente umido.
Il verde si appoggiò a un armadietto, con le mani nelle tasche dei jeans.
“Che cos’ho?” si chiese, estraendo un foglietto dalla tasca destra.
“Ah, ma che scemo…è il mio nuovo indirizzo e-mail…dovevo darlo a te e a Sanji da una vita!”.
Ridendo, Hyoga finì di allacciarsi i pantaloni, restando a petto nudo e senza scarpe, per poi estrarre dai jeans il portafogli, porgendolo quindi all’amico.
“Me lo puoi mettere qui dentro? Se lo metto nel borsone resterà lì dentro per sempre!”
Zoro lo prese e lo aprì, mentre vi infilava il pezzettino di carta, notò qualcosa che lo fece letteralmente sbiancare.
“Zoro, Hyoga…ci vediamo domani in classe” li salutò all’improvviso un loro compagno di squadra quando uscì dagli spogliatoi, il che colse di sorpresa il verde, che chiuse in fretta e furia il portafogli e lo porse al proprietario.
“Tutto bene?” Sembra che tu abbia visto un fantasma…” Hyoga era visibilmente preoccupato per l’amico.
“Ehm…si si. Sei pronto? Forza, andiamo che ci aspettano!” rispose Zoro, uscendo dalla spogliatoio mentre il biondo aveva infilato soltanto la testa nella maglietta.
“Ehi, aspettami!”

“Siete stati bravissimi!” si complimentò Sanji, quando anche il fratellastro, con il borsone in spalla, li raggiunse.
“È vero” concordò Nami, mentre saltava addosso a Hyoga, per poi baciarlo.
Restarono incollati per una vita, e nel frattempo gli altri quattro parlavano, facendo finta di non vederli.
Decisero di andare a mangiare un hamburger in un locale vicino alla scuola. Durante il breve tragitto si riformarono inevitabilmente le coppie del giorno precedente, ed era inutile negare che Sanji e Ran  si trovavano bene l’uno con l’altra.
Solo Saori parve accorgersi che Zoro era strano, ma chiedergli cosa avesse non serviva a niente.
Purtroppo questa cosa continuò anche dopo essere entrati nel locale e aver ordinato
Continuarono a chiacchierare del più e del meno, arrivando anche all’argomento musica.
Zoro, quando arriviamo a casa mi puoi scaricare l’ultima canzone dei El Rock?” domandò Nami. Anche lei aveva notato che il fratello aveva qualcosa di strano, ma aveva deciso di far finta di niente, rimandando le domande al rientro a casa.
“Ha-ha…come si intitola?” annuì il verde, alzando gli occhi dal suo hamburger per fissarli sul volto della sorella.
“I Wanna Sex” rispose prontamente quella.
Zoro si alzò di scatto, lanciando il cibo sul vassoio, che cadde su una bibita, facendola riversare sul tavolino.
Il ragazzo si allontanò, schivò numerose persone, per poi uscire dal locale.
“Ma cosa…?” fecero Nami e Sanji perplessi, mentre Saori si stava alzando per andare dal suo fidanzato. Ma Hyoga la bloccò con un cenno.
“Vado io…ha iniziato ad essere strano da quando eravamo nello spogliatoio…temo che sia colpa mia, anche se ignoro cosa potrei aver fatto”.
“Allora anche tu te ne eri accorto?” domandò Saori,  riappoggiandosi sulla sedia e prendendo un tovagliolo per passarlo sul tavolo, in modo da togliere il grosso del liquido caduto.
“Certo…è uno dei miei migliori amici! Certe cose si capiscono al volo, ma a volte è meglio far finta di niente! Scommetto che anche Sanji e Nami hanno capito subito che Zoro aveva qualcosa, solo che hanno preferito non dire niente, per evitare di far peggiorare il suo umore!”.
I due nominati annuirono, mentre Hyoga faceva la stessa strada percorsa pochi secondi prima dal verde.

“Cazzo” gridò Zoro quando uscì dal locale, sbattendosi la porta alle spalle.
Si guardò in giro e alla sua destra vide un lampione. Quasi senza pensarci gli tirò un calcio, caricando sulla gamba destra.
L’effetto non fu proprio quello sperato: si calmò un poco, ma il punto con cui aveva colpito il palo gli faceva un gran male.
Mentre, inginocchiato, si massaggiava il piede uscì Hyoga, che gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.
“Che hai?”
Non ricevette risposta. Zoro si alzò per andare a sedersi sul bordo del marciapiede, noncurante delle occhiate che i passanti gli lanciavano.
Il biondo con calma lo imitò, e dopo un po’ ricominciò:
“Non so se ce l’hai con me, ma se ti va di parlare…”
L’amico sbuffò, appoggiando la testa sui palmi delle mani.
“Non ce l’ho con te…ma c’è una cosa che non mi va giù” rispose finalmente Zoro.
“E qual è?”
“Dammi il tuo portafogli”. Il biondo eseguì: prese dalla tasca dei jeans il portafogli nero pece e lo porse nuovamente all’amico, che lo aprì e dalla tasca dove poco prima aveva messo il foglietto con il suo nuovo indirizzo e-mail, estrasse il preservativo che tempo prima Sanji aveva dato al fratellastro.


_______________________________________________________

Vi chiedo veramente scusa per l'enormissimo ritardo!!!!!!!!
Ma settembre è stato un periodo incasinato, con l'inizio della scuola  e altri impegni...però ce l'ho fatta (si, in un mese ma ce l'ho fatta XD)
Ringrazio chi mi segue (anche se a vedere dal numero di letture siete veramente pochi ç___ç)

X NemoTheNameless: Grazie per le recensioni che mi lasci...mi fa sempre tanto piacere ^^  Ti chiedo scusa per l'attesa!!!

Ciao e, speriamo veramente, a presto!!!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Sentimenti che vengono a galla ***


“Mi vuoi dire che diavolo aveva Zoro?”
Nami chiuse di scatto il libro che teneva sul bancone, causando un rumore sordo.
Il ragazzo non aveva ancora detto a nessuno quello che Zoro gli aveva rivelato, cioè che gli dava fastidio che la sorella potesse fare certe cose, e continuava a rimandare di parlarne a Nami, aspettando di rimanere da solo con lei.
E così lei lo aveva trascinato nella biblioteca pubblica, decisa più che mai a scoprire il motivo dello strano comportamento del fratello.
“Ecco…devi sapere che Sanji…un po’ di tempo fa, mi ha…” cominciò il ragazzo, ma non riuscì ad andare avanti.
Nami gli prese la mano e la strinse tra le sue. Capiva che era una cosa imbarazzante per Hyoga, per cui cercò di semplificargli le cose.
“Ti ha…”
“Mi ha…dato un preservativo!” sbottò tutto d’un fiato.
“E Zoro te l’ha visto?” domandò la rossa, che iniziava a capire tutto.
“Esatto…gli ho dato il mio portafogli quando eravamo negli spogliatoi perché doveva metterci una cosa, ma mi ero completamente dimenticato di quello che avevo dentro!”
Nella mente della ragazza tutti i tasselli andarono al loro posto: il comportamento del fratello in palestra, la sua reazione al titolo della canzone e l’esitazione di Hyoga nel confidarsi con lei.
“In ogni caso non sono affari suoi! Ho solo un anno in meno di lui…deve smetterla di voler fare il fratello maggiore geloso. So scegliere quello che è più giusto per me!”
Per dire questo aveva alzato notevolmente il tono della voce, procurandosi un richiamo dalla bibliotecaria.
“Forse è meglio uscire…andiamo a studiare a casa mia” osservò Hyoga, chiudendo i suoi libri e quelli della ragazza.




Ciao…ti andrebbe di venire a prendere un gelato con me?
Se si, passo sotto casa tua alle quattro e mezza!

Ran continuava a rileggere il testo del messaggio inviatole da Sanji, ancora incredula.
Non si sarebbe mai aspettata che il biondo si sarebbe fatto avanti così presto…certo, era innegabile che si piacessero a vicenda; proprio per questo aveva accettato!
Era già pronta, con la borsa sotto braccio, quando il campanello suonò.
“Ciao, io esco” urlò, rivolta a sua madre, mentre percorreva i pochi passi che separavano la sala all’entrata.
La porta perfettamente oliata si aprì, rivelando dall’altro lato della casa Sanji.
“Ciao” salutò questi, dopo aver deglutito come un tredicenne che stava per chiedere per la prima volta a una ragazza di mettersi con lui.
“Ciao” ricambiò Ran, rinchiudendosi la porta alle spalle e scendendo i pochi gradini col ragazzo.
Anche se era appena iniziato Maggio, faceva già molto caldo; Sanji indossava un paio di jeans a pinocchietto che gli arrivavano poco sotto il ginocchio e una maglietta a mezze maniche rossa.
“Grazie per l’invito…con questo caldo un gelato è l’ideale!” esclamò la ragazza, nascondendo l’agitazione che provava per quell’uscita.
“Ma di che…anzi, grazie a te per aver accettato! Mi hai reso molto felice”.
Ran sorrise, abbassando lo sguardo a causa di un lieve imbarazzo.
“Andiamo al parchetto? Li c’è un chioschetto; possiamo mangiare il gelato passeggiando o seduti su una panchina” propose Sanji, guardandola mentre iniziavano a camminare uno accanto all’altra.
“Ottima idea!” rispose quella, mentre con la fantasia vagava su quello che sarebbe potuto succedere da lì a poco.
Arrivarono al chiosco e Sanji comprò i due coni: cioccolato e fragola per lui e amarena e stracciatella per lei.
“Ti va se ci sediamo?” domandò Ran, indicando la più vicina panchina libera.
Faceva così caldo che camminare sarebbe stata una tortura!
Si sedettero, continuando a leccare i bordi del gelato e parlando, cosa che non avevano smesso di fare da quando si erano trovati.
Durante un’avvincente conversazione che col senno di poi sarebbe sembrata stupida, Ran si dimenticò del dolce che aveva in mano, il quale iniziò a sciogliersi, colando verso il basso.
“Oh, cavolo…” mormorò, guardandosi il palmo ormai sporco e appiccicoso.
“Aspetta” rispose Sanji, tirando fuori dalla tasca un pacchetto di fazzoletti e correndo per pochi metri fino alla fontanella del parco, dove bagnò uno dei fazzolettini!
Tornò indietro, ricambiando il sorriso che gli lanciò Ran, e lo passò sulla mano da pulire.
Non appena la pelle dell’uno toccò quella dell’altra, entrambi sentirono una scarica elettrica dentro, all’altezza dello stomaco e si guardarono.
Gli occhi si perdevano in quelli altrui, in un ipnotico abisso.
Il biondo intrecciò le dita in quelle di Ran, per poi chiuderle in una tenera stretta.
Il movimento che fecero entrambi fu talmente spontaneo che non si accorsero che stavano facendo avvicinare i volti, per concludere l’azione con un bacio.


Con un colpo secco Hyoga chiuse la porta della sua camera, dopo esservi entrato dopo Nami.
Lungo tutta la strada la ragazza aveva continuato a insultare Zoro, sostenendo che doveva farsi i fatti suoi, mentre il biondo cercava di farla calmare.
Nami si era subito sdraiata sul letto, e lo stesso fece il ragazzo dopo essersi tolto le scarpe da tennis.
“Senti Hyoga…mi daresti il tuo portafogli?”
Uno sbuffo uscì dalla bocca del biondo, mentre tirava fuori dalla tasca dei jeans l’oggetto di pelle nera.
“Hai ragione…è meglio buttarlo, così evitiamo casini!” esclamò, estraendo il preservativo e mettendosi seduto sul letto, pronto ad alzarsi per dirigersi verso il cestino.
“Ho detto che voglio buttarlo?” chiese Nami, le guance rosse per l’imbarazzo, mentre ributtava il suo ragazzo sul letto.
“Eh? Amore…non dobbiamo farlo solo per far un dispetto a Zoro!” protestò Hyoga, guardandola negli occhi e prendendola per mano.
“Non lo voglio fare per dispetto…”
“Nami…io ti amo e ti aspetterò fino a quando sarai pronta!” sussurrò il biondo, appoggiando le labbra sulle sue, ma la rossa si scostò.
“Dobbiamo farlo perché ci amiamo…io ti amo…e sono pronta!” detto questo lo baciò!


___________________________________________________________

Sicuramente non basta dire che mi dispiace!
Questo capitolo l'ho iniziato a metà ottobre e l'ho finito solo una settimana fa! E' stato (e purtroppo lo è ancora) un periodo in cui dedico molto poco tempo alla scrittura!
Però non lascerò in sospeso neanche una sola delle ff che ho iniziato!
In compenso la trama dei prossimi capitolo è ben chiara nella mia testa, a parte un piccolo particolare che mi farò venire in mente al più presto!
Mi auguro veramente che il prossimo capitolo non esca tardi!
Grazie a tutti coloro che leggono, mi rende sempre molto felice sapere che i miei lavori vengono almeno letti!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Foto ***


“Ahhh…che belle le vacanze!” esclamò Saori, mettendosi più comoda sul letto di Sanji.
La scuola era finita da un mese, durante il quale i sei ragazzi si erano visti regolarmente tutti i giorni.
A furia di stare in costume nel cortile a giocare a pallone o a nuotare nella piscina esterna si erano abbronzati notevolmente, specialmente Hyoga, i cui capelli biondi risaltavano enormemente, grazie alla pelle scura.
“Si…concordo pienamente! Allora, che vogliamo fare oggi?” chiese Sanji, che stava giocando con Zoro a tekken.
“A me piacerebbe andare a prendere il sole” propose Nami, stanca di guardare la partita, a suo avviso per niente avvincente.
“Perché voi non iniziate ad andare in cortile? Noi vi raggiungiamo dopo” rispose Hyoga, accennando al televisore col la testa.
Le ragazze uscirono dalla stanza, sussurrando qualcosa che somigliava molto a “Maschi”

Dopo essersi alternati per altri quattro round (dopo i quali fu dichiarato vincitore di quel piccolo torneo Sanji) tutti e tre si accesero una sigaretta e si misero comodi in tre angoli della stanza.
Dall’inizio dell’estate, da quando cioè Ran e Sanji si erano messi insieme, i ragazzi passavano le giornate in gruppo insieme alle tre ragazze senza poter parlare come facevano fino a pochi mesi prima Quindi da un paio di settimane avevano preso l’abitudine di stare tra loro per mezz’ora, in modo tale da non perdere il bel rapporto che avevano.
“Domani io e Nami non staremo con voi” annunciò Hyoga, dopo aver aspirato dalla sigaretta. Mentre parlava il fumo gli usciva dalla bocca, andando a disperdersi nell’aria.
“Come mai?” chiese Sanji, anticipando Zoro. Si capiva la curiosità del biondo dallo sguardo dei suoi occhi e dal sopracciglio alzato.
“Facciamo quattro mesi!” nel dirlo Hyoga lanciò uno sguardo al verde, il quale non reagì in modo particolare all’informazione. Aveva ormai accettato che tra lui e sua sorella ci fosse una storia seria e anche la notizia (datagli con l’opportuna calma e tranquillità) che avevano fatto l’amore non lo aveva sconvolto più di tanto.
“E dove la porti?” chiese nuovamente Sanji, facendo cadere la cenere in un bicchiere di plastica con un movimento rapido delle dita.
“Pensavo di andare a fare un giro sulla barca di papà” rispose il fratellastro, facendo lo stesso movimento di dita.
“A proposito” si intromise Zoro “ma quando tornano i vostri genitori? Meglio saperlo, perché non so quanto possano esser felici del fatto che io e le ragazze siamo qui quasi in pianta stabile!”
“Questo non è un problema…comunque chi lo sa!” rispose Hyoga, seguito subito dall’altro biondo.
“Adesso che siamo abbastanza grandi da restare da soli possono approfittare dei viaggi d’affare per farsi delle belle e lunghe vacanze…”
“Bhe, ma almeno non vi rompono per ogni cosa!” sbottò il verde, ripensando ai numerosi litigi che scoppiavano a casa sua tra genitori e figli anche per delle sciocchezze.
“Guarda…” iniziò Hyoga “all’inizio può sembrare un bene, ma alla lunga sembra che ai tuo genitori, naturali o acquisiti che siano, non gliene freghi niente di te. Vorresti che qualche volta ti rimproverassero o vietassero qualcosa…che ti facciano sentire che comunque ci sono!”
Dopo ciò calò il silenzio per molti istanti, rotto poi da un’osservazione di Sanji, seguita da un sorriso degli altri.
“Si desidera sempre quello che non si ha!”
“Ragazzi, venite di qua” esclamò la voce di Saori.
I tre si guardarono svogliati prima di alzarsi e andare a vedere dove fossero le ragazze.
“Dove siete?” chiese Zoro non appena furono usciti dalla stanza, guardando il lungo corridoio.
“Qui” rispose Nami, facendo emergere la testa dalla camera accanto, cioè quella di Hyoga.
“Che ci fate in camera mia?” chiese il biondo, guardando sorpreso le ragazze, mentre entrava con gli altri.
“Curiosavamo” rispose diretta Ran, mentre con la mano faceva un movimento rotatorio, come per indicare l’intera stanza.
Avevano fatto tutto molto discretamente: ogni cosa si trovava al suo posto, i cassetti chiusi e la scrivania in perfetto ordine (come lo può essere la scrivania di un ragazzo di 17 anni).
Solo una cosa faceva intuire il gesto compiuto dalle ragazze: la foto di Hyoga, Sanji e Zoro che stringevano la coppa del torneo di basket, che di solito era appesa sull’armadio si trovava ora tra le mani di Saori.
“Come mai non avete fatto una foto come questa quando avete vinto i tornei?” chiese questa, passando l’immagine plastificata a Sanji.
“Perché ormai io gioco a calcio…e poi non ne abbiamo avuto l’occasione”
“Bha…dai, venite con noi a bordo piscina!” disse Ran, e dopo di che trascinarono fuori i maschi.

La giornata era molto calda, ed era difficile restare sulla sdraio per abbronzarsi. Per questo Hyoga e Zoro si erano tuffati in acqua dopo appena cinque minuti scarsi, lasciando gli altri quattro sdraiati.
Fu Nami a riprendere l’argomento.
“Comunque è un peccato per la foto…sarebbe stato un bel ricordo. Una bella fotografia di voi tre con le due coppe”
“Vero…ma ormai è inutile piangere sul latte versato…non possiamo più farla! Piuttosto venite in acqua con noi” rispose Zoro, nuotando fino al bordo della vasca “Fa così caldo che…”
“Zitto amore e ascolta me” lo interruppe Saori “Che ne dite se riuscissi a darvi l’occasione per fare quella benedetta foto?” chiese, con uno strano scintillio negli occhi.

________________________________________________________

Inutile dire che mi scuso x avervi fatto aspettare così tanto...mi dispiace molto!
Ele e Winny, grazie per le recensioni!!

A presto!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Stasera ***


Gli altri rimasero in silenzio, in attesa che Saori si spiegasse meglio.
La ragazza però rimase in silenzio, l’espressione sul volto era diventata colpevole, come se avesse detto qualcosa che non doveva.
“Ti dispiacerebbe esprimerti, amore?” chiese Zoro, uscendo dall’acqua e avvolgendosi in un telo da spiaggia.
Anche Nami e Sanji emisero qualche parolina d’ansia per la voglia di sapere.
Lasciatasi convincere dagli amici Saori tornò ad avere l’aria esaltata per l’idea che aveva avuto.
“Vedete, a patto che non facciate domande sul come, conosco un modo per entrare a scuola di nascosto” rivelò.
Agli sguardi confusi e curiosi di Nami e dei ragazzi si aggiunse quello sconvolto di Ran, rimasta a bocca aperta.
“Non intenderai…” iniziò, ma un’occhiataccia della cugina la zittì.
“Che ne dite?”
“Che sei diabolica” rispose Zoro, avvolgendo anche lei nell’asciugamano per abbracciarla
“Quindi vuoi entrare a scuola di nascosto per fare la foto? Per me va bene” annuì Hyoga.
“Ma non sarà pericoloso? Se ci beccano rischiamo grosso” fece notare Nami.
“Tranquilla…se ci andiamo di notte non dovremmo correre rischi. È estate…non ci sarà nessuno di sera!”
“E quando vogliamo andare?” domandò Sanji.
Nessuno propose date; evidentemente nessuno pensava che la ragazza stesse parlando sul serio e che sarebbe riuscita a far entrare tutti nell’edificio scolastico.
“Stasera!” rispose Saori, cogliendo tutti di sorpresa.
“Ma Saori, ragiona…” esclamò Ran, ma nuovamente la cugina la zittì in malo modo.
“Va bene…troviamoci davanti al cancello della scuola alle undici!”
Ancora calò il silenzio. Ran, scocciata, si sdraiò sul lettino e così fecero anche Nami e Saori, tutte con gli occhiali da sole sugli occhi chiusi.
Per questo non si accorsero dei tre ragazzi che furtivamente si posizionavano dietro ai lettini. Approfittando del fatto che le brandine di plastica bianca si trovavano a contatto col bordo piscina, bastò alzarle per far cadere le ragazze in acqua.
“Bastardi” gridò ognuna di loro quando emerse con la testa.
Non fecero neanche tempo a dirigersi verso gli scalini che l’acqua le avvolse nuovamente, riempiendo col sapore del cloro le loro bocche:Sanji, Hyoga e Zoro erano entrati in piscina, tuffandosi a peso morto.
“Ahahahahah. Come siete permalose” le prese in giro Hyoga, ridendo mentre si toglieva le ciocche bagnate da davanti agli occhi.
E così passarono il resto del pomeriggio in acqua, divertendosi con il pallone gonfiabile o semplicemente nuotando e schizzandosi.


Verso le otto i due fratellastri erano seduti a tavolo, nella sala da pranzo della villa.
“Come pensi che possa fare Saori per farci entrare a scuola?” chiese Hyoga, distogliendo l’altro dal programma comico che stavano trasmettendo in televisione.
“Mha…” rispose, iniziando a tagliare la carne che aveva sul piatto “conoscendola è impossibile dirlo. Lo sappiamo tutti che è imprevedibile!”.
Casualmente i loro occhi si incontrarono, e Hyoga notò una cosa che già da molto aveva colto.
“Ti piace ancora, vero?” domandò, cogliendo Sanji talmente di sorpresa che questi fu costretto a sputare il pezzo di carne che stava ingoiando per non soffocare.
“Ma che dici? A me piace Ran, non Saori!”
“E allora perché ti brillano gli occhi quando ne parli con me o quando la guardi?”.
Il calciatore lo guardò sorpreso, alzando leggermente il sopracciglio destro per poi incupirsi.
“Si vede così tanto?” chiese infine.
“Si…” rispose Hyoga “Ma cavolo, Sanji…perché ti sei messo con Ran? Non si merita di soffrire in questo modo!”
“Ma guarda che ci tengo molto a lei…è che provo ancora lo stesso per Saori. Devo  solo dimenticarla per bene!”
“Fallo in fretta…alla lunga potrei non essere l’unico a rendersene conto…”


23.10    Cancello scuola

“Ecco Saori!” esclamò Nami, indicando l’amica con un dito.
“Perché è senza Ran?” chiese Zoro guardando Sanji, che gli rispose con un’alzata di spalle.
“Eccomi ragazzi. Scusate per il ritardo. Siamo pronti?” chiese la viola, iniziando a frugare nella borsa.
“Ehm…non esattamente. Manca ancora la mia ragazza” obiettò Sanji.
Saori alzò lo sguardo dalla borsa e lo spostò verso il ragazzo.
“Ran non è voluta venire”  rispose semplicemente.
“Come mai?” chiese Hyoga, gettando a terra la sigaretta che stava fumando fino a quel momento, ma che ormai era poco più che un mozzicone.
“Lascia stare, è una vera paranoica…abbiamo avuto una discussione e ha cambiato idea. Piuttosto…” disse, e tirò fuori da una delle tante tasche della borsa un mazzo di chiavi.
“Sono quelle dalla scuola?” chiesa Nami, osservandole attentamente.
“Si, certo” e si avvicinò al cancello di ferro. Infilò una lunga chiave grigia nella serratura, che scattò dopo appena due giri.
“Entrate”.
“Siamo proprio sicuri ragazzi?” chiese Nami, ma un braccio attorno alle spalle la sorprese e le diede conforto: Hyoga, che le sussurrava nell’orecchio “Andiamo”.
I cinque ragazzi varcarono il cancello, trovandosi nel cortile. Saori restò a chiudere le grate di metallo, mentre gli altri si misero a correre verso la porta della scuola.
Quando anche la ragazza si unì a loro, Sanji le prese le chiavi di mano e aprì l’ultimo intoppo.
“Siamo dentro” sussurrarono quasi tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Dentro ***


Erano dentro.
Nel lungo corridoio che dava sulle file di armadietti c’era un’atmosfera tetra: non solo per il buio dovuto all’ora e alla mancanza di illuminazione elettrica, ma perché mancava la massa di studenti e il loro chiacchiericcio; era deserto.
“Mette paura” disse sottovoce Nami, tirando fuori la torcia.
Anche gli altri la imitarono e cinque fasci di luce si allungarono per tutto il corridoio.
“Dai, andiamo alla bacheca dei trofei” disse Zoro, passando un braccio attorno alle spalle di Saori.
Così, in silenzio per non spezzare l’atmosfera misteriosa di quel luogo, si incamminarono verso un altro corridoio, nel quale iniziavano a comparire le aule.
“Eccola li!”
Sulla parete più lontana c’era un grosso mobile dalle assi di legno, chiuso da una lastra di vetro con una serratura.
“Passa la chiave!” esclamò Sanji rivolto all’amica, porgendo la mano col palmo aperto.
“Aspetta, fammela cercare…potete illuminarmi?” rispose Saori, iniziando a provare ad aprire la vetrinetta con ogni componente del mazzo, ma senza risultati.
“Ragazzi…abbiamo un problema. La chiave non è fra queste”
“Come no?” risposero i tre maschi, mentre Nami si appoggiò al muro con la testa china.
“No…non avevo pensato a quest’eventualità. Mi dispiace!”
Un silenzio carico di delusione calò nel corridoio.
“Aspettate…è il bidello a pulire i trofei! Non dovrebbe esserci una copia della chiave nel suo stanzino?” propose Hyoga, colto da un improvviso lampo di genio.
“Sei – Un – Genio!” esclamò Saori “Dai, andiamo a vedere”
“Ehm…visto che c’è stato questo imprevisto io ne approfitterei per andare in bagno…” la interruppe Zoro “Puoi darmi la chiave, amore?”
“Ma come? Proprio ora?” chiese Nami.
“Si…intanto ci metto lo stesso tempo che ci metterete voi ad andare allo stanzino, se non meno!”
“Ok. Tieni” disse Saori, togliendo dal mazzo l’unica chiave di media lunghezza che aveva un’etichetta “CHIAVE SERVIZI”.
“Vabbè, se possiamo dividerci, io e Nami vorremmo stare da soli per pochi minuti. È quasi mezzanotte e noi faremo quattro mesi!”.
“Come? È quasi mezzanotte? Che accidenti abbiamo fatto in un’ora?” domandò Zoro incredulo.
“Bhe, calcola il ritardo di Saori, il tempo per aprire e chiudere i cancelli, arrivare –con calma- qui, ci siamo dovuti accorgere di non avere le chiavi…e poi è ancora presto: sono le undici e quaranta” spiegò Nami.
“Allora potremmo fare così: ci troviamo qui a mezzanotte e cinque…Zoro, tu aspetta me e Sanji qui visto che andiamo in direzioni opposte” propose Saori, e gli altri quattro annuirono.


“Allora, come hai fatto a procurarti le chiavi della scuola?” chiese Sanji.
“Avevamo fatto un patto! Vi portavo qui ma voi non dovevate fare domande!” rispose la ragazza, inarcando le labbra in un sorriso maligno.
“Ok, ok…è un segreto, ma perché non lo vuoi svelare? Ti puoi fidare di noi…e poi siamo colpevoli quasi come te: siamo dentro a un edificio pubblico senza autorizzazione!”
“Non lo sai che è un segreto  a rendere ‘donna’ una donna?”
Il biondo non seppe cosa rispondere ma Saori subito esclamò “Eccoci arrivati”
Si trovavano infatti davanti ad una porta di metallo con appesa un’etichetta chee diceva “MAGAZZINO BIDELLO – VIETATO ENTRARE”.
“Ah, perfetto” borbottò Sanji, giusto per dire qualcosa.
“Ma dimmi…tu ne hai qualcuno di segreto?” chiese la ragazza, mentre provava a caso le chiavi.
“I-Io? S-Si…cioè, no…fo-forse” balbettò il biondo, e intanto la serratura scattò.
“Bene…che ne dici di crearci un nostro piccolo segreto?” chiese, aprendo la porta per poi baciarlo, buttandolo dentro alla stanzino.


“È stupendo qui…grazie Hyoga”
“Figurati tesoro. Anzi, dobbiamo ringraziare Saori che ci ha lasciato le chiavi!” rispose il biondo.
Erano sdraiati sul terrazzo della scuola, Nami con la testa sul petto del ragazzo.
Il cielo era tappezzato di stelle, tutte visibili grazie al fatto che da quella posizione non arrivava luce artificiale.
“Senti Hyoga…secondo te arriveremo a fare un anno insieme?”
Il biondo alzò leggermente la testa e smise di accarezzarle i capelli, bloccando la mano sul capo di lei.
“Come mai questa domanda? Hai dei dubbi su di noi?” chiese, cercando il suo sguardo.
Nami girò la testa in modo da poterlo guardare negli occhi restando appoggiata sul suo petto.
“No…è solo che…un anno è un sacco di tempo. E dopo il primo anniversario ci sarà il secondo e così via. Un muchio di tempo! E io ho tanta paura che troverai una ragazza più carina, più simpatica o comunque migliore di me. E che mi lascerai per quella!”
Hyoga restò in silenzio, ma quando parlò riprese anche ad accarezzarle i capelli.
“Amore, non pensarci neanche. Io ti amo, vorrei solo te! Per quanto tempo possa passare, ci sarai sempre e solo tu nel mio cuore!”.
“Me lo prometti?”
“Lo prometto”.


00.07 – Bacheca dei trofei

“Ce l’avete fatta?”
“Si si, è qui!” rispose Sanji, mostrando la chiave a Hyoga e Nami che erano appena tornati.
Quando Saori l’aveva baciato, erano rimasti incollati per molti minuti, ma furono interrotti dalla voce di Zoro.
“Ma non l’avete ancora trovata?” aveva chiesto, ma per fortuna dei due ragazzi era ancora lontano dalla porta e loro avevano avuto il tempo di staccarsi e di far finta di cercare la chiave giusta.
Hyoga illuminò il piccolo pezzo di metallo con la torcia per vederla meglio.
“Perfetto…possiamo aprire!”
Così, mentre Nami estraeva dalla borsa la macchina fotografica, Saori aprì la vetrinetta.
Zoro prese la coppa del torneo di calcio e la porse a Sanji, mentre tenne tra le mani quella del basket, mentre Hyoga gli si avvicinava.
“Allora. Prima ne fate una solo voi tre e poi un’altra tutti insieme con l’autoscatto, per ricordarci di questa nottata!”
Contemporaneamente al secondo flash, le luci del corridoio si accesero e, girandosi, i ragazzi videro un uomo alto, grassoccio e stempiato, una mano su un interruttore della luce e l’altra chiusa attorno a un mazzo di chiavi. Era il preside.
“Signor Ponger????”
“Papà?” borbottò Saori, impallidendo notevolmente, scatenando la sorpresa degli amici con quella semplice parola.

_____________________________________________________________________

Una piccolissima nota: Saori di cognome fa Pindur! Per questo i ragazzi si sorprendono: i cognomi dell'amica e del padre son diversi...nel prossimo capitolo si spiegherà tutto!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Litigi ***


"Papà???" Ripeterono in coro i quattro amici, sconvolti dalla scoperta.
Il preside prese Saori per un braccio e la  trascinò via, sbraitando agli altri:
 "Nel mio ufficio. TUTTI".
I ragazzi lo seguirono, formando una fila, in religioso silenzio.
I cuori battevano all'impazzata, un po' per la paura di essere stati scoperti e un po' perché la situazione non era chiara: come poteva Saori essere la figlia del preside? Dopotutto avevano cognomi diversi, e lei non aveva mai fatto parola di questa storia.
Grazie al passo molto veloce dell'uomo, che guidava la fila, in pochissimo tempo giunsero davanti a una porta su cui era piazzata una targa in metallo con su scritto "PRESIDE".
Il signor Ponger fece entrare tutti e cinque i ragazzi, che rimasero in piedi di fronte a una scrivania ordinata, mentre l'uomo si sedette sulla sua poltrona.
Fissò ognuno negli occhi per un tempo che parve infinito.
"Quello che avete fatto è intollerabile! Rubare le chiavi della scuola da casa mia per entrare di nascosto nell'edificio e combinare chissà cosa...roba da denuncia! Per fortuna che mi sono accorto che mancavano!" sbraitò, sputacchiando un po' di saliva sul legno pregiato della scrivania.
"Mi scusi, ma si sta sbagliando. Noi non abbiamo rubato nessuna chiave!" prese parola Hyoga.
"Sta zitto" gli sussurrò Saori; poi, rivolta al preside disse: "Senti papà...sai che non avremmo compiuto nessun atto vandalico! Volevamo soltanto fare una foto coi trofei, e se ti avessi chiesto il permesso non me l'avresti dato!".
L'uomo, paonazzo in volto, stava per rispondere ma Zoro fu più veloce.
"Ma...allora lei è veramente suo padre? Com'è possibile? Avete i cognomi diversi!"
"Io e mia moglie abbiamo dato a Saori il cognome di sua madre, Pindur, sapendo che un giorno sarei stato un suo insegnante, o peggio il suo preside. Volevamo evitarle situazioni spiacevoli." ripose il signor Ponger, palesemente scocciato dalla domanda e dal fatto di dare quel genere di spiegazioni a un ragazzino.
Lentamente Sanji si avvicinò al verde.
"Zoro...ma non sei mai stato a casa sua?"
"Certo che ci sono stato...ma ho sempre visto solo la madre!"
"Comunque sia non sono affari vostri! Chiamerò i vostri genitori per avvisarli della situazione e per farvi venire a prendere. Aspettate fuori dall'ufficio".
Così i ragazzi varcarono nuovamente la porta e si sedettero sulle poltroncine poste nel corridoio, destinate ai genitori che aspettavano di parlare col preside.

"Potevi dircelo!" disse subito Sanji, che ancora non riusciva a credere alla spiegazione del preside.
"Lo so ragazzi...volevo mantenere il segreto; non immaginavo che la mia idea avrebbe avuto questi risvolti. Ma quando ho pensato che potevamo fare questa...pazzia insieme, non ho pensato al resto".
Nessuno rispose, ma l'atmosfera che c'era in quei pochi metri parlava da sola: non incolpavano Saori di quanto successo.
"Hyoga, Sanji...certo che voi siete proprio fortunati, con i vostri genitori all'estero. Il preside non può chiamarli" rifletté Nami, mentre avvolgeva la mano del suo ragazzo con la propria.
"Si certo...perché pensi che non abbiano lasciato alla scuola i numeri dei loro cellulari?".
Rimasero in silenzio per una decina di minuti, fino a quando il padre di Saori non uscì dall'ufficio per annunciare che aveva finito il giro di telefonate.
Nami scoppiò a piangere e, seppur consolata da Hyoga, non smise fino all'arrivo della madre, che diede un sonoro ceffone a entrambi i suoi figli, per poi portarli con lei a parlare col preside.
Saori, Sanji e Hyoga rimasero da soli nella sala d'aspetto solamente per poco, dato che arrivò di corsa anche il cameriere di villa Kint, avvertito dai genitori dei due biondi.
L'uomo salutò i tre ragazzi con un sorriso educato per poi bussare alla porta del signor Ponger ed entrare. Ne uscì dopo un minuto.
"Ho spiegato al preside che i vostri genitori stanno tornando dalla Francia per poter venire domani pomeriggio a parlare con lui. Nel frattempo io vi riporto a casa! Coraggio, andiamo".
"Ciao Saori" saluto Sanji.
I loro occhi si incrociarono e una scarica attraversò entrambi. Il bacio era passato ormai in secondo piano a causa del preside, e solo in quel momento riemergeva nei pensieri dei due, con le conseguenze che trascinava con se.
"Salutaci Zoro e Nami" aggiunse Hyoga "e potresti dirle che la chiamo più tardi?"
Soltanto quando i fratellastri svoltarono l'angolo del corridoio, Saori bisbigliò "Mi dispiace", per poi scoppiare a piangere.


Da quella sera era passata circa una settimana, durante la quale i ragazzi non si erano mai trovati tutti e sei insieme.
Ran si rifiutava di uscire se c'era anche Saori, a cui aveva tolto il saluto un po' per il fatto che non l'aveva ascoltata e un po' per aver rischiato di far finire nei guai i loro amici.
E sembrava fosse proprio Saori che non voleva vedere gli altri.
Ne lei ne Sanji avevano parlato a terzi del bacio. Il ragazzo aveva più volte cercato di parlarne con Saori a quattrocchi, ma questa lo aveva sempre liquidato, sia tramite cellulare sia quando lui era andato a casa sua.
Era un mercoledì sera quando tutto cambiò.
Zoro si era fermato a dormire a villa Kint. Da un paio di giorni erano tornati i genitori di Hyoga e Sanji e, dopo averli rimproverati per la bravata fatta, avevano dato loro una brutta notizia.
"I nostri si separano" rivelò Hyoga al verde, mentre erano seduti tutti e tre nella sua camera.
"Ma...ma come?" domandò Zoro, perplesso. Dopotutto il signor Kint e la signora Wetly erano sempre in giro per il mondo, alternando viaggi d'affari a lunghe visite ai paese più romantici dell'Europa.
"Si" rispose Sanji "ce l'hanno detto due sere fa. Dicono che il sentimento tra loro si è spento, e che si sono resi conto di essere un modo per eliminare il doloro per la morte del rispettivo partner.
"Ma quindi...non vivrete più insieme qui, giusto? Cosa succederà?"
Hyoga distolse lo sguardo, sporgendosi in avanti col busto per prendere il pacchetto di sigarette che aveva lasciato sul comodino.
"Allora?" insistette Zoro. Quel silenzio gli aveva già fatto capire che la risposta non sarebbe stata per nulla bella.
"Io e mio padre andremo a vivere a Parigi. Da lì lui sarebbe molto più comodo per il lavoro, inoltre ci abitano i miei nonni materni."
"Quando?" domandò Zoro.
"Tra tre giorni".
Da quel momento e per parecchi minuti, nessuno parlò.
Ognuno rifletteva sulle implicazioni che quell'evento non voluto da loro avrebbe provocato nelle loro vite. Un trio che non sarebbe più stato composto da tre persone. La paura di perdersi, di perdere un legame così bello e profondo. Il dispiacere di non vedere più un fratello.
Nessuno parlò.
L'unico rumore nella stanza era provocato da Hyoga quando buttava fuori il fumo.
Le lacrime che cadevano dagli occhi di tutti e tre non provocavano nessun suono.


Era notte fonda. Sanji era sveglio, o per meglio dire, non era riuscito a chiudere occhio.
La tristezza di dover andare a Parigi si univa alla schifosissima sensazione che provava da giorni e giorni, per aver baciato Saori. Aveva tradito Zoro e si portava questo peso come una condanna.
Qual'era la scelta giusta? Confessare, provocando un litigio che avrebbe rovinato gli ultimi momenti che avrebbero passato insieme? Oppure tenere tutto per se, mentendo a uno dei suoi migliori amici?


Anche Zoro era sveglio. Pure lui non era riuscito a prendere sonno. Sanji se ne sarebbe andato e lui e Hyoga sarebbero rimasti senza di lui.
Da quando avevano dieci anni non erano mai rimasto separati per più di un mese, e ora si parlava di rivedersi poche volte all'anno, se tutto andava bene. Come avrebbero fatto?
Il ragazzo si rigirò nel letto, in quella camera riservata a lui che aveva imparato a conoscere per tutte le volte che si era fermato lì a dormire.
"Zoro...dormi?" chiese una voce, facendolo spaventare a morte.
"Oddio! Sanji...mi hai fatto prendere un colpo!". Il verde si tirò su di colpo, portando la mano sinistra sul cuore, come se bastasse ciò a far rallentare i battiti del cuore, per riportarli a un numero ragionevole.
"Scusa...ma ti devo parlare!".
"A quest'ora? Non potevi aspettare domani mattina?" domandò Zoro, ormai curiosissimo.
Ci fu una pausa di qualche secondo, ma che per Sanji sembrò durare ore.
"Ho baciato Saori" sbottò tutto d'un fiato.
Questa volta il silenzio durò veramente tanto. Il biondo sentiva ogni battito e ogni pulsazione del proprio corpo a volume folle.
"Tu..cosa hai fatto?".
Zoro si alzò dal letto, avvicinandosi lentamente all'amico.
"Non era voluto! E' stato quella notte a scuola...tu eri andato in bagno e io e lei siamo finiti in uno stanzino, e..." ma non finì che un pugno lo colpì in pieno volto e facendolo cadere a terra per la sorpresa.
"Eri geloso, vero? Ti rodeva che lei avesse scelto me?" Urlò Zoro, incurante dell'ora.
Sanji si rialzò in piedi, con un rivolo di sangue che scendeva dal naso.
"No, ma che di.."
"E io cretino che non riuscivo a dormire perchè te ne andavi in Francia!" dicendo questo, andò verso la sedia dove aveva lasciato i suoi vestiti, iniziando a infilarseli.
"Zoro, lasciami spiegare! Mi dispiace."
"Sta zitto, Sanji. Sta zitto!"
Intanto le urla svegliarono anche Hyoga, il quale raggiunse i due ragazzi.
"Hey, ma che succede?" domandò, sbucando dalla porta, venendo poi travolto dalla furia del verde.
"Tu lo sapevi???"
La scena sarebbe risultata ilare, se l'aria non fosse stata carica di tensione: Hyoga, con sguardo perplesso, osservava a turno i due amici senza capire; Zoro ricambiava fulminandolo mentre Sanji restava con la testa china.
"Di cosa stai parlando?"
"Tuo fratello ha baciato la mia ragazza!" e dicendo questo uscì dalla camera e dalla casa.


Fu il rumore della vibrazione a svegliare Saori.
Non appena aprì gli occhi, la luce azzurra del cellulare l'infastidì terribilmente.
Allungò la mano per prenderlo, lanciando un'occhiata al display.
*Zoro*
"Amore...è notte! E' successo qualcosa?" domandò, dopo aver accettato la chiamata ed essersi portata l'oggetto all'orecchio.
Dall'altro capo del ricevitore si sentivano dei gran respiri, come se il ragazzo stesse correndo. Non parlava.
"Zoro...ci sei?" insistette Saori.
"...Sanji me l'ha detto".
Il cuore di Saori mancò un battito. Dopo una settimana di ansiosa attesa era arrivato il momento.
Aveva davvero sperato anche solo per un momento di riuscire a cavarsela?
In quella settimana aveva speso parecchio tempo a domandarsi perchè avesse baciato Sanji, ma incredibilmente non aveva ancora trovato una risposta. Aveva agito d'impulso senza badare ai sentimenti dei due ragazzi.
Persa nei suoi pensieri, non rispose.
"...non hai nulla da dire?" domandò schiettamente Zoro.
"Non so cosa mi è preso. Eravamo lì ed è successo. Mi sono comportata male".
"Ti sei comportata male??? Ti sei baciata con Sanji!"
"Io..." Saori si interruppe. Cosa poteva dire? Come poteva giustificarsi quando anche lei sapeva che non esistevano scuse o motivazioni adatte?
"E' finita!" annunciò Zoro.
E fu così che l'orgoglio di Saori emerse, sconfiggendo i sensi di colpa.
"Non ti sembra un po' da vigliacchi lasciarmi per telefono?"
"E non ti pare un po' da stronza baciare uno dei miei migliori amici?"
Touchè.
"Senti, vediamoci domani per parlarne. Andiamo a prenderci un gelato al parco".
Sentiva che Zoro continuava a camminare velocemente, segno del suo nervosismo. Evidentemente l'aveva appena scoperto.
"No, non hai capito. Io non ti voglio più vedere. Non mi faccio pigliare in giro da una come te. Divertiti con altri" e riattaccò.
La chiamata si interruppe e l'improvvisa mancanza di rumore proveniente dal cellulare fece sentire Saori ancora più sola.

Dopo un’ora passata a piangere, Saori decise di andare da Zoro.
Si vestì in tutta fretta e uscì di casa cercando di fare il minor rumore possibile.
Fortunatamente il padre e la madre la sera prima si erano dovuti fermare a casa della nonna, visto che questa stava male.
Si incamminò con passo spedito mentre tentò di chiamare il verde al telefono: spento.
Se avesse avuto il cellulare spento anche quando era sotto casa sua, Saori avrebbe chiamato Nami chiedendole di farla entrare.
Iniziò a scrivere un sms all’amica per chiederle se Zoro fosse già arrivato, quando si accorse che doveva attraversare; lo fece mentre continuava a digitare.
Si accorse troppo tardi dei fari.

_____________________________________________________________
Caspita, un ritardo di due anni è abbastanza pesante ^^
Ogni tanto tornavo a scrivere qualche riga di questa storia, fino a quando non ho incontrato un blocco: non mi convinceva il finale che avevo in mente!
Ora che sono riuscito a sistemare le cose spero di essere tornato!

Questo capitolo era più lungo, quindi l'ho diviso in due. Quindi il prossimo è già pronto!
E dopo ci sarà l'epilogo, perciò tra 2 capitoli sarà tutto finito :)

Se avete letto questo capitolo nonostante il ritardo disumano...GRAZIE!

Roberto

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Addii ***



Fu Nami a svegliare Zoro la mattina successiva.
“Cosa vuoi?” biascicò il ragazzo, ancora intontito dal sonno.
Appena aprì (a fatica) gli occhi, vide subito che quelli della sorella erano bagnati dalle lacrime.
“Oi Nami…che ti succede?” domandò, alzandosi a sedere di botto. Anche la ragazza si mise seduta sul letto, singhiozzando con il viso tra le mani.
“Saori…”
Quel nome procurò a Zoro una fitta allo stomaco. Evidentemente si erano sentite e Saori aveva aggiornato l’amica, la quale l’aveva presa male.
“Te l’ha già detto? Senti Nami, non intrometterti anche te, perché…” ma fu interrotto dallo sguardo perplesso di lei.
“No Zoro, non so di cosa tu stia parlando”
“E perché piangi allora?”
“Saori…ha avuto un incidente stanotte qua vicino. Ha appena chiamato sua mamma.
La fitta nello stomaco di Zoro di trasformò di colpo in una raffica di pugni. Se era successo di notte e lì vicino, voleva dire che Saori stava andando da lui per chiarire.
“E…come sta? Deve essere operata?” domandò, ansioso di sentirsi dire che la ragazza stava bene.
“E’….è morta, Zoro”



Quando, la mattina del funerale, qualcuno bussò alla porta, fu Zoro ad andare ad aprire.
Era Sanji.
“Entra…” disse il verde, in modo leggermente atono.
L’altro varcò lentamente la soglia. Non aveva avuto il coraggio di provare a sentire l’amico dopo quello che era successo, nemmeno quando Nami aveva dato a lui e a Hyoga la brutta notizia.
Salutò con un sorriso la signora Flyer e seguì Zoro nella sua camera.
“Come stai?” chiese timoroso.
“Non si vede?”
In effetti se avesse dovuto giudicare dall’aspetto fisico, avrebbe detto che l’amico stava da cani, e probabilmente era vero: aveva la barba sfatta, un paio di vecchi pantaloncini da basket e una canotta, usati come pigiama, ch sembrava indossasse da giorni…ma la cosa peggiore erano le occhiaie. Sembrava non dormisse da un sacco, forse da due giorni, da quando Saori aveva avuto l’incidente.
“Il naso?” domandò Zoro, alzando il mento in direzione di Sanji.
“Sta bene, non si era rotto. Senti…so che probabilmente non mi vorresti qui, ma…”
“Siediti” o interruppe il verde, buttandosi a sua volta sul letto. L’altro lo imitò, mettendosi accanto a lui.
“Volevo chiederti ancora scusa. So che ormai non ha significato”
“Sanji, lascia stare.”
Il biondo fu colto alla sprovvista. Si aspettava un’altra litigata, un altro pugno, invece erano seduti sul letto e lui avrebbe potuto dire o fare qualsiasi cosa e Zoro non avrebbe minimamente reagito. Era depresso.
“Hey, capisco che tu stia peggio di noi altri, però non ti isolare. Potrebbe farti stare meglio passare del tempo in compagnia, no? Magari dopo il funerale potremmo...”
“Io non ci vengo” fu l’inaspettata risposta.
“Cosa stai dicendo? Certo che verrai”
“San…è colpa mia se è morta! Quella notte è uscita per venire da me perché l’avevo chiamata per rompere. Le avevo detto che non volevo più vederla! Come potrei venire al suo funerale senza sentirmi una merda?” aveva iniziato ad urlare e a piangere.
All’improvviso Sanji lo abbracciò, restando in silenzio. Sorpreso, il verde ricambiò l’abbraccio e si sfogò di tutte le frustrazioni e i sensi di colpa che si portava dietro da due giorni.
Solo alla fine, quando Zoro si fu ripreso e si staccarono, Sanji disse:
“Non è colpa tua. E’ colpa di quello che guidava la macchina e che non si è fermato a chiamare l’ambulanza. Non ti torturare in questo modo!”
“Grazie…e grazie per essere venuto”. Se le parole dell’amico non bastarono a farlo star meglio, non lo diede a vedere. Evidentemente bastò il pianto, un pianto che tratteneva da troppo tempo.
“Senti, ora renditi almeno presentabile. Dobbiamo andare tutti a salutare Saori. Glielo dobbiamo!”.
Senza rispondere Zoro prese un cambio di vestiti e si diresse in bagno.


La cerimonia fu struggente. Erano presenti molti professori e buona parte degli studenti della scuola e tutti erano sinceramente e visibilmente addolorati per la disgrazia accaduta.
Su una panca a metà della Chiesa sedevano Hyoga, Nami, Sanji, Zoro e Ran.
Quest’ultima, dopo aver saputo del bacio, aveva lasciato Sanji, nonostante la piega che avevano preso gli eventi.
Quando il tutto finì, andarono dai genitori di Saori che li trattarono in maniera splendida, anche il preside sembrava aver dimenticato tutto. Specialmente Zoro, che per quello che sapevano loro era ancora il ragazzo della figlia, il quale però tenne sempre lo sguardo basso.
“Ragazzi….tra due giorni parto.” disse all'improvviso Sanji, mentre stavano passeggiando senza meta per le vie della città.
La partenza era stata posticipata a causa del funerale, ma ora il signor Kint doveva per forza partire, e il figlio con lui.
Nemmeno Hyoga lo sapeva e, sorpreso, disse:
"Così presto? E quando sarà la prima volta che tornerai a trovarci?"
"Non lo so...cercherò di venire il prima possibile..sperando che mio padre mi lasci viaggiare così tanto. Trasferendoci a Parigi non dovrebbe più andare in giro per il mondo e ha intenzione di recuperare il rapporto! Però vi prometto che tornerò presto" E sorrise, vedendo gli altri tristi.
"Anzi, a volte potreste venire anche voi a visitare la Francia!" aggiunse.
"Grande!" esclamò Zoro. "Mi piace un sacco l'idea"
E mentre tutti fantasticavano sul futuro, seppur legati al passato, col ricordo di Saori ben piantato in testa, Sanji sussurò:
"Mi mancherete".

La sera prima della partenza fu una serata di ricordi per i tre ragazzi.
Con profonda emozione parlarono del loro primo incontro, dei primi litigi seri, delle partite giocate insieme e del primo concerto.
Dalle parole si capiva il desiderio e il bisogno che ognuno aveva di restare amici per sempre.
Il bisogno di mantenere quel legame speciale che li univa. Ognuno sapeva tutto degli altri tre e si erano sempre aiutati a vicenda.
E fu con le lacrime agli occhi che si salutarono quella sera.


E gli anni passarono, le visite divennero più rare col passare del tempo, fino a quando Sanji, dodici anni dopo quella sera, aprendo la casetta delle lettere del suo bilocale non trovò un invito.

_________________________________________________________________________________
Eccoci al penultimo capitolo!
L'epilogo è già pronto e copiato a pc :) Conto di aggiornare a metà settimana :D

Un un bocca al lupo a winny_lally per la terza prova di domani ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** L'evento ***


"Il volo 413 proveniente da Parigi è in fase di atterraggio" annunciò la voce meccanica che negli ultimi 30 minuti aveva fatto compagnia a Hyoga e Zoro nella sala d'attesa dell'aeroporto.
"Finalmente" disse Zoro, esaltato. Erano tre anni che non vedevano Sanji ed era meraviglioso rivedersi in un'occasione tanto gioiosa.
Una decina di minuti più tardi ecco apparire una fila di persone con i rispettivi bagagli a mano.
Ed ecco apparire Sanji.
Era leggermente diverso da come se lo ricordavano: portava il pizzetto ed aveva un'espressione diversa da tre anni prima. Era più da uomo.
Evidentemente aveva superato brillantemente la morte del padre e si vedeva che la sua nuova vita in un bilocale senza più camerieri e personale vario lo aveva maturato e reso responsabile.
Anche Zoro e Hyoga erano cambiati fisicamente: il primo ora portava i capelli molto corti, quasi rasati. Aveva iniziato a praticare uno sport con la spada e questo gli aveva causato, oltre a dei gran muscoli, qualche cicatrice sul corpo durante degli incidenti in qualche allenamento; Hyoga invece portava un paio d'occhiali da vista con una montatura che si abbinava splendidamente al biondo dei capelli sempre lunghi. Nami non era riuscita a convincerlo a tagliarli neanche in vista di quell'evento così importante.
Andarono incontro a Sanji che affrettò il passo per salutarli e abbracciarli.
"Caspita, quanto mi siete mancati! Come state?" e mentre aspettavano la valigia del biondo, iniziarono a raccontarsi le ultime novità.
"Due mesi fa mi hanno assunto come cuoco in un ristorante!" iniziò Sanji "e credo che presto mi daranno una promozione perchè mi reputano molto bravo!"
"Grande San! Allora potevamo ingaggiare te per il banchetto del ricevimento" scherzò Hyoga.
"Si certo, così sarei dovuto restare a sgobbare dietro ai fornelli mentre voi festeggiavate? No grazie" rise "Però, chi l'avrebbe mai detto...io quasi capo cuoco, Zoro ispettore di polizia e tu, Hyoga, sei un giovane insegnante. Ci siamo tutti ben sistemati."
"Si, e ora il nostro fratellino si sta per sposare" rispose Zoro.
"Già..direi che in campo amoroso sono sempre stato più fortunato di voi due scapoli d'oro"


[Qualche mese prima]

Dopo una giornata passata in giro per ristoranti a lasciare curriculum, Sanji stava tornando a casa.
Aveva da poco chiuso la chiamata con una ragazza conosciuta qualche sera prima in un locale, ma già aveva capito che sarebbe stata la solita storiella da poco conto.
Arrivato davanti al portone estrasse le chiavi dalla tasca dei jeans e aprì.
Non vedeva l'ora di farsi una doccia calda dopo aver girato per tutta la città.
Mentre percorreva l'atrio buttò un'occhiata veloce alla casella delle lettere. Attraverso il vetro scuro si intravedeva che c'era della posta e quindi l'aprì.
Oltre a due volantini di pizzerie con consegna a domicilio, c'era una busta di un verde chiaro. L'indirizzo era scritto con una grafia familiare.
Buttò i volantini nel bidone della carta nel cortile e si avviò verso l'ascensore, e lì iniziò ad aprire la busta. All'interno c'era un biglietto dello stesso verde della busta, piegato a metà.
Sopra a una di queste metà esterne c'era scritto:
"Invito per: Sanji Kint".
Rimase perplesso, perchè non era scritto in francese, come tutta la posta che riceveva ormai, ma in inglese. Il cuore perse a battere più velocemente mentre apriva il biglietto e leggeva.
"Il giorno 21 luglio si terrà il matrimonio di Hyoga Wetly e Nami Flyer. I futuri sposi sarebbero felici di avere accanto amici e parenti".
Lesse il testo più volte, con la bocca aperta in un sorriso felice.
Entrato in casa lasciò chiavi e lettera sul tavolino del piccolo soggiorno, prese il cellulare e compose un numero che sapeva ancora a memoria nonostante gli anni.
Gli rispose una risata. "Ciao bello! Devo dedurre che ti è arrivata la partecipazione?"
Fu una strana sensazione risentire la voce di Hyoga. Un tuffo nel passato.
"Eh si...e tu non mi avvisi di queste novità? Lasci il compito a un banale invito, facendomi perdere un battito in ascensore per la sorpresa?" rispose con un tono da finto offeso.
Ancora una risata.
"Ci tenevo che fosse una sorpresa. E se hai perso un battito per questo, siediti perchè non vorrei che ci rimanessi secco per quello che devo dirti".
Mentre Hyoga parlava, Sanji era andato in cucina e aveva preso una birra dal frigo.
"Mi devo spaventare?"
"No. Anzi, è una cosa che credo sia abbastanza scontata. Vorrei che tu e Zoro mi faceste da testimoni".


Usciti dall'aeroporto erano andati a bere qualcosa in un bar.
"Ah, tu non sai chi saranno la damigelle di Nami" esclamò Hyoga mentre sgranocchiava le patatine che aveva portato loro una cameriera. Gli era venuto in mente all'improvviso, e aveva interrotto Zoro che stava raccontando a Sanji dell'ultima indagine a cui aveva lavorato.
"Oh, ci sarà da ridere" commentò il verde.
"Perchè? Chi sono?"
"Una si chiama Bulma ed è una giornalista collega di Nami, mentre l'altra..." rispose Hyoga, facendo una pausa per indispettire l'amico "..è Ran".
"Oh cielo" commentò Sanji, semiserio. Tutte le volte che gli amici erano andati a trovarlo a Parigi, Ran non si era mai unita a loro, e pure quando era lui a tornare in America, quasi sempre lei aveva da fare e non usciva con loro.
"Ah, e io ballerò con Bulma ai primi balli" Zoro fece un occhiolino, sorridendo "quindi..." e appoggiò una mano sulla spalla di Sanji, mentre con l'altro braccio si teneva appoggiato al tavolo.
"..quindi io dovrò ballare con Ran!" concluse il biondo.
"Non ti crea problemi, vero?" chiese Hyoga preoccupato.
"Ma ti pare?" rispose Sanji bevendo un sorso della sua birra "siamo adulti, direi che si può affrontare un ballo. Specialmente se è per te!"
Tutti e tre sorrisero e Zoro, alzando il suo bicchiere, disse:
"E allora brindiamo al matrimonio di Hyoga e mia sorella!"
Dopo che tutti ebbero finito di bere, il futuro sposo prese la parola "C'è anche un'altra cosa a cui brindare, a essere sinceri. L'abbiamo scoperto due giorni fa: saremo in tre all'altare!"
Per poco ai due amici non cadde il bicchiere che ancora tenevano leggermente sollevato dal tavolo.
"Nami è incinta!" annunciò felice Hyoga.
"Congratulazioni!" esclamarono all'unisono Zoro e Sanji.
"Ovviamente se sarà un maschio lo chiamerete come lo zio Zoro, non è vero?" chiese il verde.
"Ma ti pare? Avrà il nome dello zio Sanji, che è molto migliore del tuo!" obiettò l'altro.
Sentendoli bisticciare, Hyoga sorrise, pensando a come avrebbero reagito gli amici/fratelli nel caso fosse stata una femmina.


E' inutile dire che Il pensiero di Hyoga risultò corretto e che circa nove mesi più tardi nacque Saori. Credo che sia anche inutile dire che durante il secondo ballo, tra Sanji e Ran scoccò nuovamente la scintilla, mentre si scoprì che Zoro adocchiava Bulma già da qualche tempo e che lei ricambiava le attenzioni.
Sanji tornò ad abitare in America, dove aprì un ristorante suo; ed ecco che un'amicizia sviluppatasi nell'età dell'adolescenza non finì.
Perchè i sentimenti veri e forti resistono al tempo, alle liti e alle incomprensioni.
Resistono e si solidificano

_________________________________________________________________________________________________________________________________________

E' finita. Stento un po' a crederci!!
Dopo e"Errori di Valutazione" questa è la storia più lunga che abbia scritto.

Mi rendo conto che è stata una storia un po' piatta e monotona, e soprattotto che i personaggi erano molto simili e probabilmente poco caraterizzati.
Questa è sicuramente una delle cose che devo migliorare della mia scrittura.

Dedico l'intera storia ai Ragazzi della Zona Polare. Spero di stare con voi anche tra 12 anni :D

Grazie davvero a tutti coloro che hanno seguito la storia e mi dispiace aver perso lettori per colpa dei due anni di pausa ^^

GRAZIE di cuore.

Roberto

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=239241