TRADITO
Di Kateydidnt
Dichiarazione: nessuno di questi personaggi appartiene a me a JK Rowlings.
Breve premessa: questa fanfiction è una delle più belle scritte su Harry
Potter che io ho mai letto. E’ ambientata in un universo parallelo dove Harry
è stato incastrato ed incarcerato per un crimine che non ha commesso durante il
suo quinto anno.
Ringrazio tantissimo Erika per avermi permesso di inserire qui la sua
traduzione ma soprattutto Kateydidnt per avermi permesso di tradurla.
CAPITOLO I: IL PRIGIONIERO
“ Ministro, le ultime informazioni raccolte ci avvertono che Voldemort ha
intenzione di attaccare Azkaban. La riduzione dei dissennatori ci dà un
vantaggio, ma non di molto. Non siamo sicuri che cosa spera di guadagnare con
quest’incursione, poiché molti dei suoi sostenitori ancora lì sono pazzi.
Comunque è raccomandazione dell’Ordine di trasferire il Prigioniero numero
8561 altrove. Anche se il prigioniero è pazzo Voldemort può, probabilmente,
usare il legame tra di loro per rafforzare i suoi propri poteri.”
Il venticinquenne Ronald Weasley l’ufficiale di collegamento tra l’Ordine
della Fenice e il Ministero della Magia guardò attentamente verso il ministro
della magia Amos Diggory.
Il Ministro pensò per un momento, quindi firmò le carte che Ron aveva
portato, approvando il trasferimento del Prigioniero 8561, meglio conosciuto
come Harry Potter, da Azkaban al quartier generale dell’Ordine della Fenice ad
Hogwarts.
Ron raccolse il documento e lasciò il ministero per apparire direttamente
sulla costa. Da lì usò la sua tessera di riconoscimento del Ministero per
guadagnare immediatamente il passaggio verso la fortezza di Azkaban. Mentre
manovrava delicatamente attraverso le onde dello stretto, la sua memoria tornava
indietro di dieci anni al giorno in cui il suo migliore amico lo aveva tradito
“Andiamo Ron! Sono stanco di starmene rinchiuso nel castello. Potremmo
svignarcela per un po’ ai Tre Manici di Scopa e bere una burrobirra.” Harry
aveva supplicato un pomeriggio del gennaio del loro quinto anno.
Ron ci pensò per un attimo.
“Eddai Ron sto impazzendo qui!” Anche Ron se ci pensava. A causa della
minaccia di Lord Voldemort tutte le visite a Hogsmeade erano state cancellate
così come tutte le attività al di fuori del castello : questo significava no
quidditch per due anni di fila.Gli articoli sul Gazzettino del Profeta, poi non
aiutavano per niente.
“Ok, Harry, andiamo.” Alla fine Ron decise. Mentre i due si avvicinavano
alla Strega Orba, Ron si domandò perché Harry non l’avesse chiesto anche ad
Hermione. Poi allontanò il pensiero realizzando che Hermione, un prefetto ora,
non avrebbe permesso loro di andare.
I due emersero da Mielilandia e si diressero verso verso i Tre Manici di
Scopa. Ron stava battendo i denti dal freddo e non vedeva l’ora di bersi una
buona, calda burrobirra.
Mentre passavano davanti un vicolo improvvisamente Harry scivolò e spinse
Ron nell’oscurità. Raddrizzandosi Ron guardò verso Harry :
“ Stai bene? Perché sei caduto? “ Gli occhi di Ron si aprirono “ Non
è la cicatrice, vero?”
“No, non lo è.” Harry disse guardandosi intorno nella strada.
Ron, confuso, fece lo stesso.
Non appena Ron distolse l’attenzione da lui Harry lo spinse indientro
contro il muro dell’edificio. Ron cadde attraverso il fabbricato atterrando su
un pavimento polveroso.
“Harry? Che cosa sta succedendo?” Ron stava cominciando ad arrabbiarsi.
Si alzò estraendo la bacchetta.
“Expelliarmus!” Harry disarmò Ron.
“Ben fatto Potter.” Una voce parlò dall’ombra” Tu hai dimostrato la
tua lealtà al nostro padrone.” Ron tremò riconoscendo la voce di Lucius
Malfoy.
Con un incomprensibile grido Ron si lanciò verso il muro da cui era entrato.
“ Crucio!” Harry disse e Ron si accasciò al suolo urlando.
Improvvisamente altre persone entrarono attraverso il muro: erano Remus Lupin
con Tartufo, seguiti da Hagrid e Arabella Figg. Harry immediatamente rilasciò
Ron dalla maledizione e si voltò verso gli altri.
Lucius Malfoy e altri due uomini che fino ad allora si erano tenuti nell’ombra
cominciarono a lanciare incantesimi sui nuovi arrivati. Dopo qualche istante
Harry seguì il loro esempio.
Lanciò una fattura verso Sirius e poi tentò di scagliarsi contro il muro.
Hagrid arrabbiato e scosso, si mosse per intercettare il ragazzo.
“Avada Kedavra!” Harry urlò spegnendo così la vita del gentile gigante.
Poi scomparve attraverso il muro.
Arabella Figg lo seguì velocemente, uno sguardo determinato sul viso. Ron,
il viso bagnato di lacrime fu colpito da uno schiantesimo di Lucius Malfoy e
perse conoscenza.
Quando si risvegliò si trovò sdraiato nell’infermeria. Sentiva delle voci
e si voltò per cercarle : erano il preside e Remus Lupin che parlavano piano
vicino al letto di Sirius Black.
“Preside?” Ron chiamò sommessamente.
Albus Silente si voltò e camminò velocemente verso di lui.
“Mr Weasley, come ti senti?”
“Sto bene. Che cos’è successo? Chi impersonava Harry? Perché mi
cercavano?”
Albus Silente chiuse gli occhi: “ Ron, nessuno impersonava Harry. Quello
era Harry.”
“Cosa! Non è possibile! Harry non avrebbe mai…” La voce di Ron si
spense alla vista dello sguardo sconfitto del Preside.
“ Remus vi ha visti allontanarvi: stava guardando la Mappa del Malandrino.
Tu sai che la mappa non mente. Arabella è corsa dietro ad Harry: non lo ha
preso ma lui ha lasciato cadere la sua bacchetta correndo. Se il proprietario di
una bacchetta è scomparso lo si può localizzareusando la bacchetta stessa se
lui l’ha utilizzata nelle precedenti ventiquattro ore. Abbiamo trovato Harry
vicino ai confini della Foresta Proibita. E’ stato accusato per l’uso della
maledizione Cruciatus, collusione con conosciuti criminali e per l’omicidio di
Rubeus Hagrid.”
Ron si abbandonò sul letto, stupefatto. Non poteva crederci. Voltò la
schiena al Preside, tirandosi il lenzuolo sopra la testa desiderando di non aver
mai ripreso conoscenza.
Il traghetto, conosciuto come Caronte ai più, approdò gentilmente vicino
all’attracco, distogliendo Ron dai suoi amari ricordi.
Scuotendosi istruì il barcaiolo perché aspettasse lui ed il prigioniero.
Oltrepassando i due posti di guardia, entrò quindi nell’ Azkaban vera e
propria. L’ondata di freddo si posò sopra di lui ricordandogli la presenza
dei dissennatori. Anche se il Ministero aveva rimosso la maggioranza di quelle
creature alcuni anni prima per paura che si unissero a Voldemort, ce ne erano
ancora quindici legati alla fortezza.
Da tutti i rapporti, la riduzione dei dissennatori non aveva diminuito il
numero degli internati che erano impazziti. Ron serrò le labbra in una linea
torva mentre si avvicinava alla cella di quello che una volta era stato il suo
migliore amico. I dissennatori, anche se erano in un’altra parte della
Fortezza in quel momento, tormentavano evocando in lui i ricordi del processo.
Ron stesso aveva testimoniato, come Remus Lupin e Arabella Figg. Loro avevano
usato il Priori incantatem per dimostrare che era stata, effettivamente, la
bacchetta di Harry ad uccidere Rubeus Hagrid.
Alla fine non c’era stato nessun dubbio che il Ragazzo- Che – Era-
Vissuto aveva voltato le spalle alla luce e si era unito a Voldemort. Eppure,
anche allora Harry era rimasto li seduto, proclamandosi innocente. Il giudice lo
aveva colpito con un incantesimo perché stesse zitto. Poiché Harry era
minorenne, non poterono condannarlo al bacio del dissennatori. Invece fu
condannato a due condanne a vita ad Azkaban. Mentre due dissennatori lo
portavano via un indebolito Harry via dalla corte di giustizia, Ron asciugò un’ultima
lacrima e decise di fare tutto quello che poteva per distruggere l’oscurità
che aveva inghiottito il suo amico.
Stando in piedi di fronte alla cella, guardò Harry Potter per la prima volta
in dieci anni. L’uomo era dolorosamente magro. Le costole premevano contro la
sottile divisa carceraria. I suoi capelli pendevano indeboliti, non più
selvaggiamente disordinati come erano stati tanto tempo prima. La sua famosa
cicatrice era nascosta dalla massa aggrovigliata dei ciuffi di capelli che che
giacevano sulla sua fronte. Un paio di occhiali, mancanti di una stanghetta,
erano stretti in un’ossuta mano bianca. I suoi occhi erano chiusi e stava
dormendo. Anche così, spesso, un brivido correva lungo il suo corpo.
Ron borbottò la parola d’ordine per aprire la cella e fece un passo
dentro. L’occupante si svegliò sussultando allo stridio del metallo.
“Prigioniero 8561 sarai trasferito al quartier generale dell’Ordine della
Fenice. Ogni resistenza da parte tua incontrerà dure resistenze. Alzati e
voltati verso il muro.”
Harry Potter, dopo essersi messo gli occhiali, fece come gli era stato detto
mentre il suo volto non mostrava emozioni o segni di riconoscimento per l’
uomo che aveva di fronte.
Ron estrasse un paio di manette per le sue mani, quindi, prendendolo per il
gomito, scortò l’uomo in un’altra parte della fortezza. Lo lasciò in una
stanza ne chiuse a chiave la porta.
“ Sto trasferendo il Prigioniero 8561 ad Hogwarts per ordine del Ministro
della Magia. Richiedo tutti i rapporti riguardanti quest’uomo.” Ron disse
mostrando gli ordini del ministero per l’uomo seduto nella Sala d’ Ingresso.
“ Sembra tutto in ordine, Signor Weasley. Per favore aspetti un attimo
mentre vado a ritirare i referti.”
Ron si sedette e aspettò, domandandosi che tipo di persona avrebbe voluto
lavorare ad Azkaban . Lui sapeva che i lavoratori avevano rotazioni di due
settimane. Svolgevano il loro compito per due settimane, quindi stavano lontani
dall’isola per sei settimane. Doveva essere il lavoro più miserabile di quel
pianeta.
Quando l’uomo tornò, Ron lo ringraziò, raccolse le informazioni su Harry
ed uscì. Rimpicciolì le carte, mettendole in tasca, e ritornò da Harry.
Gli fece superare i due posti di guardia, dove aveva dovuto mostrare ogni
volta gli ordini del Ministro, quindi arrivarono al traghetto.
Seguendo la procedura ministeriale, incatenò Harry alla panca della barca (
c’erano stati dei prigionieri che avevano tentato di annegarsi durante il
trasporto). Quando arrivarono sulla terra ferma Ron portò Harry al centro di
controllo sulla terra della fortezza per l’ultimo controllo e per la stampa
che accertava il trasferimento del prigioniero.
Quando tutto il lavoro burocratico fu completato, prese la passaporta che
Silente gli aveva dato, la fece toccare ad Harry e l’attivò.
Arrivarono all’ingresso frontale di Hogwarts. Incapace di bilanciarsi con
le sue mani, Harry era caduto per terra. Ron lo fece levitare dietro di lui
verso la postazione iniziale.
“Grazie signor Weasley.” La voce di Sirius Black arrivò tramite la porta
aperta.” Se vuoi portare il prigioniero con te, ti guiderò alla sua cella.”
Ron e Harry seguirono Sirius Black attraverso le sale e giù per le scale
verso uno dei più bassi sotterranei dove era stata preparata una cella sicura.
Dopo aver chiuso la porta rimossero le manette dalle mani di Harry e lo
lasciarono solo, con una persona di guardia nel corridoio. Ron e Sirius , poi,
andarono a far rapporto al Preside.
“ Albus, il trasferimento del prigioniero ha avuto successo.” Cominciò
Ron.
“ E qual è stato il comportamento del prigioniero?” Albus chiese. Ron
sapeva che la vera domanda era se era diventato pazzo..
Estraendo i documenti dalla tasca e ingrandendoli a misura naturale, Ron
glieli tese. “ Qui ci sono i rapporti della prigione su di lui.”
“ Grazie Ron. Poi andare ora.” Ron se ne andò.
Albus e Sirius procedettero a leggere le annotazioni:
Numero di matricola del carcerato : 8561
Nome del Carcerato: Harry James Potter
Sentenza: due ergastoli
Età attuale : 16
Data dell’annotazione : 17 novembre 1996
Condizione fisica : il carcerato è sotto peso
Condizione Mentale: Sconosciuta. Il prigioniero non ha parlato si dal suo
ingresso alla prigione. Sembra razionale, ma a volte ha spasmi e si stringe la
testa.
Altre annotazioni: nessuna
Il rapporto di ogni anno diceva più o meno le stesse cose. Albus e Sirius
non poterono giungere a nessuna conclusione sul suo stato mentale.
Albus sospirò pesantemente. Si premette le mani sul viso tentando di
scoprire quale sarebbe stata la prossima mossa di Lord Voldemort. Le sue spie
sapevano soltanto che sarebbe stato qualcosa di grande. Se fosse un attacco ad
Hogwarts, al Ministero o qualcos’altro non sapevano. E poteva essere qualunque
di questi obiettivi.
Ci fu un colpo alla sua porta. “ Avanti.” disse, riconoscente per la
distrazione. La porta si aprì rivelando una giovane donna che sembrava un po’
disturbata.
“ Si, Auror Moon?”
“ Beh, signore, tu avevi chiesto che ti fosse notificato ogni cambiamento
nel comportamento del prigioniero. Lui… beh, sta parlando e insiste per
parlare con te.”
Le sopracciglia si strinsero in confusione. Harry Potter non aveva detto una
parola da quando era stato portato ad Hogwarts. Per quanto ne sapeva Albus,
aveva a stento parlato negli ultimi dieci anni. Lentamente si alzò, le sue ossa
protestando così tanto che Albus era sicuro che la giovane donna poteva
sentirli.
“ Vedrò cosa il prigioniero vuole.”
Mentre si avvicinava alla cella la sua mente correva alle ultime informazioni
raccolte cercando di darvi un senso.
Accostandosi al prigioniero udì una voce rauca dire : “ lo fermerò questa
volta.”
“ Signor Potter, desideravi dirmi qualcosa.”
Harry sobbalzò mentre la porta si apriva e Albus entrava.La porta si chiuse
dietro di lui e l’ auror rimase a guardare ogni cosa.
Senza alcun preambolo Harry disse: “ Diagon Alley. E’ questo il suo
prossimo bersaglio. Una settimana da domani alla luce del sole con circa
trecento sostenitori.”
Albus Silente guardò Harry attentamente.
“ E come fai tu a saperlo? Nemmeno le mie migliori spie hanno scoperto il
suo obiettivo.”
“Loro non sono presenti ad ogni incontro tra Voldemort e uno o più degli
altri Mangia Morte. I soli che conoscono completamente i piani sono Codaliscia,
Lucius Malfoy e Marcus Flint. “
“ E come fai tu a saperlo?”
Harry ebbe una secca risata sarcastica: “ Azkaban non ha diminuito il mio
legame con lui: al contrario, ne ha intensificato gli effetti. Se non mi avessi
gettato là dentro sarei stato la tua più grande fonte di informazioni. Negli
ultimi dieci anni ho sentito ogni dettaglio di ogni attacco settimane o anche
mesi prima che avesse luogo. “
“ Mi stai dicendo questo sperando nella misericordia, Potter? Noi dobbiamo
raccogliere ciò che abbiamo seminato. La voce di Albus non conteneva rabbia in
quanto era arrivato a patti con il tradimento di Harry molti anni prima.
Harry lo guardò “ Sto sperando nella misericordia, ma non del tipo che
pensate voi. Ogni vita risparmiata dando a voi queste informazioni significa una
morte in meno che io devo sentire, un maledizione cruciatus in meno da
sopportare. Questa è tutta la misericordia che mi aspetto. Per gli ultimi dieci
anni ho raccolto in abbondanza quello che non avevo seminato.” Dicendo questo,
Harry si sdraiò sul letto e si girò verso il muro.
Albus lasciò la cella pensando a ciò che era stato detto.
Chiamò una riunione dell’Ordine immediatamente dopo essere tornato nel suo
studio. Mentre i membri entravano sospirò, domandandosi come spiegare che le
informazioni provenivano dal loro infame prigioniero.
“ Grazie per aver risposto così velocemente. Ho nuove informazioni
riguardo il nuovo bersaglio di Voldemort. Sta pianificando di colpire Diagon
alley il prossimo giovedì intorno all’una. La mia fonte dice che avrà con
sé almeno 300 sostenitori. Dobbiamo lavorare velocemente per evitare il
disastro.”
Ci furono mormorii nel gruppo. Qualcuno domandò: “ Come hai ottenuto
questa informazione, Albus? Nessuno dei nostri sotto copertura ha ottenuto così
tanti dettagli. E’ credibile?”
Albus sospirò: “ Non so quanto sia credibile : a causa di certe
circostanze, la mia fonte ha potuto passarmi di recente queste informazioni. Non
ho dubbi che sappia esattamente quello che sta succedendo ; quanto di quello che
mi ha riferito sia vero, non so. Ho solo i miei istinti. Altre cose che ha detto
mi portano a pensare che abbia detto il vero.”
Dopo alcuni minuti il gruppo decise di agire secondo queste ultime
informazioni e prevenire il disastro.
Mentre L’Ordine della Fenice si disperdeva, Arthur Weasley, Sirius Black,
Mafalda Hopkirk, Ryan Zambini,, Minerva MacGrannit, Severus Piton e Ron Weasley
rimasero per parlare con Silente.
Entrarono in una stanza più piccola e si sedettero.
Severus cominciò : “ Chi è questa nuova spia che conosce i piani più
segreti di Voldemort?”
Albus sospirò: “ Non vi piacerà questo. C’era una ragione per cui non l’ho
detto davanti all’assemblea … e non è per proteggere la spia.”
Tutti divennero tesi, questo non prometteva niente di buono:
“ Allora?” Chiese Minerva dopo alcuni istanti di silenzio.
“Voglio che ci pensiate obiettivamente, non lasciate che il vostro giudizio
sia offuscato. Credo che la mia fonte stia dicendo la verità e se questo è
vero, beh, potremmo usarlo più a fondo più avanti.”
“ Chi è?” Chiese Mafalda impazientemente.
“ Il nostro prigioniero di sotto me lo ha detto.”
Ci fu un assoluto silenzio.
Il volto di Sirius si oscurò . Parlò a voce bassa: “ E tu ti sei fidato
della parola di questo traditore?” Come facciamo a sapere che questa non è
una trappola?”
Albus scosse il capo: aveva sempre saputo che sarebbe stata questa la
reazione di Sirius.
“ Ho pensato a questa opportunità. Non credo che siano queste le sue
intenzioni. Sta tentando di aiutarci.”
“ Nessun Mangia Morte dà mai informazione volontariamente senza chiedere
qualcosa in cambio. “ intervenne Zambini” nessuno di loro da mai
informazioni completamente volontariamente.”
“ Ryan, sono consapevole di questo.” Silente disse piano “ l’ho messo
in conto : Potter riceverà, infatti qualcosa in cambio se noi avremmo successo.”
Minerva diede uno sguardo confuso al Preside e gli chiese cosa intendesse.
“ Se avremo successo Potter non dovrà veder morire innocenti, sentire le
loro torture o guardare la distruzione delle loro vite.”
La comprensione si allargò sul viso Arthur Weasley : “ La cicatrice
continua ad unirlo con Voldemort? Ha vissuto dieci anni ad Azkaban guardando
ogni attacco?”
“ Non solo guardando, ma vedendo i programmi elaborati con mesi di anticipo
e non ha potuto far nulla con questa conoscenza.”
Severus maledì se stesso nella propria testa. Non osava farlo ad alta voce.
L’incantesimo di controllo che l’Oscuro signore aveva messo su di lui gli
avrebbe permesso di ascoltare e vedere. La battaglia era ai cancelli d’ingresso
ora e Silente stava comandando tutti quelli che avevano la forza di combattere.
Voldemort non aveva ancora attaccato personalmente. Invece aveva mandato Severus
a liberare Potter. Se Severus lo avesse tradito, sarebbe morto immediatamente
attraverso l’incantesimo di controllo che era stato posto su di lui.
Severus ci aveva pensato sopra. Avrebbe dovuto tradire la sua posizione per
tenere Potter lontano dagli artigli di Voldemort? No, il prigioniero sarebbe
stato preso comunque e la sua morte sarebbe stata completamente inutile.
Così strinse debolmente la speranza che Potter rifiutasse l’offerta. Poi
scosse il capo. Ovviamente Potter avrebbe accettato.
Arrivato alla cella, la aprì e chiamò :
“ Prigioniero, ti viene offerta una scelta. Rimanere qui aspettando che il
castello crolli o venire con me e riunirti all’Oscuro signore. Tornerai da
lui?”
Potter guardò verso Piton e Severus sentì un brivido attraversargli il
corpo al viso di quell’uomo. Era come guardare un morto che camminava.
Lentamente Potter si alzò e camminò verso il suo vecchio insegnante di
pozioni.
“Molto bene Potter, seguimi . ”
Mentre si avvicinavano ai cancelli, Severus sentì il cuore perdere un colpo
quando vide la battaglia volgersi contro gli alleati di Silente.Voldemort aveva
eretto una cupola di protezione che isolava dagli altri Lui stesso, Silente e
altri due Mangiamorte che stavano tenendo fermo l’anziano uomo. Albus stava
tentando di raccogliere qualcosa che era oltre la barriera. Piton realizzò con
un sussulto che era la sua bacchetta.
Voldemort sapeva che loro stavano arrivando e creò un’apertura per
permetter loro di entrare.
“ Severus, un lavoro ben fatto. Sono piacevolmente stupito. Adesso esci
dalla cupola.”
Non vedendo altre alternative Severus se ne andò.
Guardò con morbosa curiosità mentre il cerchio si chiudeva allontanandolo
dal suo mentore. Come tutti gli altri non poteva sentire quello che stava
succedendo ma come tutti gli altri guardava attentamente, la battaglia come
dimenticata. Voldemort sembrò dire qualcosa a Silente. Gli occhi di Albus si
allargarono mentre replicava. Voldemort rise anche di più aggiungendo qualcosa
. Albus guardò verso Harry e abbassò la testa sconfitto. Voldemort continuò a
ridere, quindi si voltò facendo una domanda ad Harry. Harry Lentamente annuì .
Poi aprì la bocca e disse qualcosa. Severus poté vedere Albus tremare e si
domandò cosa stesse succedendo. Voldemort estrasse la bacchetta e la porse in
avanti.
“ Ecco a te Potter.” Ora tutti potevano sentire quello che stava
accadendo , anche se nessuno poteva intervenire.
Voldemort tese la bacchetta a Harry.
“ E adesso uccidi l’uomo che ti ha tradito.”Disse. Severus poteva
sentire l’nticipazione nella sua voce. Il respiro di Piton sembrò bloccarsi
in gola mentre vedeva Potter prendere la bacchetta e rivolgerla verso il
venerabile mago.
“ Lasciatelo andare e uscite dalla cupola.” La voce di Harry era rauca
per la mancanza dell’uso. I mangiamorte guardarono Voldemort e lui annuì.
“ Dì le tue ultime parole Albus Silente!” urlò Voldemort ,
trionfante.Silente alzò il capo, ma non disse nulla.
Harry puntò la bacchetta verso Silente e gridò :
“ Avada Kedavra.”
Albus Silente rimase tra due Mangiamorte, tentando di recuperare la
bacchetta. Voldemort rise dei suoi sforzi. Dopo alcuni minuti,però si voltò
vedendo due figure avvicinarsi. Quando furono più vicini Albus poté
riconoscere Severus ed Harry.
“ Ah, ecco che arrivano. Penso che sia una deliziosa ironia, non trovi
Albus? Che tu sia ucciso dal tuo ragazzo d’oro.Quello che tu pensavi mi
avrebbe sconfitto!.”
Severus ed Harry entrarono nel circolo . Voldemort ordinò a Severus di
andarsene.
“ Ora, Albus prima che tu muoia, lascia che ti dica qualcosa. Harry Potter
non uccise Rubeus Hagrid né usò mai una delle maledizioni senza perdono. Era
innocente come aveva sempre dichiarato.”
Albus lo fissò con occhi sbarrati : “ Ma la mappa…” mormorò, confuso.
Voldemort rise “ E chi aiutò a creare la mappa se non il mio fedele
Codaliscia ? Ha funzionato perfettamente! Un incantesimo di sua invenzione, un
po’ di pozione polisucco e voi ci siete tutti cascati!.”
Albus guardò verso Harry, verso l’uomo che era diventato dopo dieci anni
ad Azkaban : un rimorso che non aveva mai conosciuto lo riempi. Aveva condannato
un innocente quindicenne all’inferno conosciuto come Azkaban. Si ricordò all’improvviso
le parole di Harry :” Per dieci anni ho raccolto abbondantemente quello che
non ho seminato.” Realizzò che quello che Harry aveva provato in quella
fortezza era almeno dieci volte peggio di quello che aveva dovuto sopportare
Sirius. Il legame con Voldemort doveva aver aggiunto sempre nuovi orrori a
quelli che già lo tormentavano. Affrontando quello che aveva fatto Albus
abbassò lo sguardo, sconfitto.
Voldemort rise nuovamente:
“ Harry Potter vuoi l’onore di uccidere il grande Albus Silente?”
Albus non udì una risposta diretta ma una rauca voce dire :
“ Desiderò che tutti possano sentire quello che sta succedendo e avrò
bisogno di una bacchetta.”
Albus tremò alla freddezza di quella voce e al pensiero della sua morte
imminente.
Voldemort pronunciò un incantesimo e Albus seppe che adesso tutti potevano
sentirli.
“Tieni Potter. “Albus, gli occhi ancora bassi, intuì che Voldemort
doveva avergli consegnato la propria bacchetta.” E adesso uccidi l’uomo che
ti ha tradito.”
Ci fu una pausa , quindi si sentì di nuovo la voce di Harry “ lasciatelo
andare e uscite dalla cupola.”
Dopo un secondo Gli uomini che lo stringevano lo lasciarono andare e uscirono
dal circolo.
“ Di’ le tue ultime parole, Albus Silente! “ Infierì Voldemort.
Silente alzò il capo: si rifiutava di morire guardando il terreno.
Harry alzò la bacchetta ed esclamò :
“ Avada Kedavra.”
UN completo pandemonio scoppiò.
Severus fissò scioccato Potter. Aveva mancato il bersaglio!Piton sapeva che
non poteva essere stato un errore . Potter aveva di proposito usato la
maledizione che uccide in modo che colpisse non Silente bensì la cupola
protettiva. Ogni incantesimo fatto all’interno della cupola si rifletteva
automaticamente su colui che l’aveva creata, in questo caso Voldemort. Il
Signore Oscuro urlò di rabbia quando realizzò ciò che Potter aveva fatto.
Tentò di proteggersi dalla luce verde che stava per colpirlo, ma fu inutile. L’incantesimo
lo colpì in pieno petto.Non lo uccise ma lo indebolì considerevolmente. Potter
mise una mano in tasca estraendo una seconda bacchetta e la gettò allo
stupefatto preside di Hogwarts. Piton realizzò con un sussulto che era la sua:
come aveva fatto Potter a prendergliela?
“ Insieme!” Disse Potter.
Senza esitare Harry Potter e Albus Silente puntarono le loro bacchette verso
Voldemort e urlarono insieme :” Avada Kedavra.”
Questa volta non sopravvisse.
Anche prima che la cupola crollasse completamente , i membri dell’Ordine
della Fenice reagirono e schiantarono ogni Mangiamorte presente. Alcuni
combatterono, alcuni scapparono ma tutti furono in breve schiantati.
Piton guardò mentre Silente raccoglieva la propria bacchetta e cominciava un
complesso incantesimo sopra il corpo di Voldemort. Quando finì Harry Potter
fece un passo in avanti e mormorò un altro sortilegio, poi buttò la bacchetta
di Voldemort sul corpo del proprietario. Entrambi furono immediatamente avvolti
dalle fiamme.
Mentre I membri dell’Ordine raccoglievano i Mangiamorte , Severus si
avvicinò a Silente:
“ Albus? Che è successo?”
“ Harry è innocente. Fu incastrato. Abbiamo mandato un bambino innocente
ad Azkaban.” Il preside disse con voce piena di sofferenza e cordoglio .
Le sopraciglia di Severus si corrugarono improvvisamente. Si guardò
velocemente intorno e vide Potter camminare lentamente vicino alla foresta.
“ Severus, per favore seguilo. Non lo disturbare, ma non lasciarlo
allontanarsi Non lasciare che qualcuno gli faccia del male.”
Severus annuì e si mosse dietro di lui.
Silente raccolse intorno a sé i membri rimanenti dell’Ordine e tutti
coloro che lavoravano per il ministero.
“ Preside, cos’è successo? “ Domandò Oliver Baston un auror del
ministero.
“ Perché Potter l’ha fatto?”
“Perché l’ha lasciato andare?
Le domande venivano da tutte le parti. Silente alzò una mano chiedendo il
silenzio.
“ Quello che non avete sentito mentre io era all’interno del cerchio è
stata l’ammissione di Voldemort che fu lui ad incastrare Harry Potter per i
crimini per cui fu condannato. Harry Potter è un uomo innocente.
Ci fu un generale silenzio
La bocca di Ron Weasley si spalancò per lo stupore.
“ Ma, Albus, la Mappa…” insistette Remus.
Albus chiuse gli occhi come se stesse soffrendo :
“ Remus, chi ha fatto la mappa? Chi conosce ogni incantesimo che fu posto
su di essa? Tu, Sirius e Peter. Chi potrebbe averla alterata? Tu, Sirius e
Peter. Chi ha alterato la mappa e impersonato Harry? Peter.”
Sirius Black fremette d’orrore e inciampò. Qualcuno lo sostenne ma non
avrebbe potuto dire chi. Si lamentò in modo agonizzante mentre ricordava il suo
soggiorno ad Azkaban e realizzava che il suo figlioccio non aveva avuto la
trasformazione in animagus per schermarsi dai dissennatori.
Remus era pietrificato dall’angoscia e lentamente si accasciò al suolo.
Rimase lì. Incapace di parlare.
Sirius stava seduto fissando il fuoco. Comunque , non notava il calore che le
allegre fiamme davano né realizzava che il resto della stanza era oscura e che
comunque era troppo lontano dal fuoco per percepirne le vampate.
Una porta si aprì da qualche parte dietro di lui. Il resto della camera si
illuminò .
“ Sirius?”
Lui non rispose, anzi, non sembrò neppure che avesse sentito.
La donna attraversò la stanza per porsi di fianco a lui., “ Sirius? Stai
bene?” Chiese, vedendo il suo volto vacuo.
Non ci fu risposta.
Arabella Figg- Black si morse il labbro; l’ultima volta che aveva visto
Sirius in quello stato era stato quando il suo figlioccio era stato portato ad
Azkaban. Non riusciva ad immaginare cosa fosse potuto succedere ora. Gli sfiorò
una mano : era fredda come il ghiaccio. Si rialzò e, con la bacchetta, mosse il
divano più vicino al fuoco. Poi trovò una coperta e lo coprì. Entrò in
cucina e ritornò dopo qualche istante con una tazza in mano: la piazzò
direttamente sotto il naso dell’uomo.
Mentre ne respirava il profumo, la sua mano automaticamente afferrò il
manico della tazza e cominciò a bere.
Comunque, Sirius sembrava ancora inconsapevole della sua presenza. Uno
brivido di paura la scosse : cos’era successo per farlo reagire in questo
modo? Non aveva avuto nessun dettaglio della battaglia: quando finalmente le era
stato permesso di lasciare l’infermeria era tornata immediatamente nell’appartamento
che lei e suo marito condividevano. Adesso si domandava che cosa potesse essere
accaduto durante la lotta. Prese gentilmente la tazza e la pose sopra il tavolo,
poi lo schiaffeggiò .
Lui sbatté le sopraciglia e focalizzò lo sguardo su di lei.
“Ari?”
“Sirius, cosa è successo?” la sua voce era angosciata.
Sirius chiuse gli occhi e cominciò a tremare. Poi iniziarono le lacrime.
Crebbe quindi un ringhio che sfociò in un ululato d’angoscia e dolore.
Arabella guardò a bocca aperta suo marito. In più di trentacinque anni che
lo conosceva, lei non aveva mai visto Sirius Black piangere. Non aveva pianto
quando i suoi genitori erano stati uccisi durante il suo sesto anno ad Hogwarts;
non aveva pianto quando James e Lily erano stati uccisi; non aveva pianto quando
il ministero lo aveva dichiarato innocente; non aveva pianto quando Harry li
aveva traditi tutti.
Ci fu un leggero bussare alla porta, poi questa si aprì senza invito.
Arabella si girò velocemente, quindi sobbalzò stringendo strettamente la
bacchetta.
“ TU.”
Sirius in qualche modo udì nella sua voce attraverso i suoi lamenti.
Immediatamente tacque.
Harry ignorò Arabella e guardò direttamente verso Sirius.” Volevi
vedermi, signor Black?”
“Harry, Harry, Harry..” Sirius incominciò a balbettare, spaventando
ancora di più sua moglie. Con determinazione fece un passo verso Harry Potter e
gli dichiarò
“Non so come hai fatto ad uscire dalla tua cella ma potersti andartene? Non
hai causato abbastanza sofferenza a quest’uomo?”
Harry si voltò e la guardò con occhi freddi come il ghiaccio. Lei tremò.
Improvvisamente lui estrasse una bacchetta e con un solo lieve movimento del
polso la disarmò. Afferrando la bacchetta caduta la intascò immediatamente.
Impallidì ricordando il giorno il cui quel ragazzo aveva ucciso Rubeus Hagrid.
Lui si mosse più vicino, lei si irrigidì. Poi, a pochi centimetri da lei mosse
la bacchetta. Lei chiuse gli occhi. Poi, poi la superò. Riaprì gli occhi solo
per vedere che aveva semplicemente messo via la sua bacchetta. Come aveva
ottenuto una bacchetta, poi?
Lei lo guardò mentre mentre si fermava minaccioso di fronte a suo marito. Il
ragazzo incrociò le braccia sul petto.
” Allora? Che cos’hai da dirmi?.”
Lacrime ricominciarono a scorrere liberamente sul viso di Sirius. “ Per
favore Harry, mi dispiace. Mi dispiace così tanto. Ti ho tradito. Merlino! Non
mi sono mai sentito così in colpa in tutta la mia vita. Quando penso a quanto
ti ho ferito…Harry,non so nemmeno che cosa dirti. Ti ho malgiudicato e non
potrò mai perdonarmi per questo. So che tu
Non potrai perdonarmi mai neanche. Ma ho bisogno di dirti che mi dispiace,
Harry. Mi dispiace più per questo che per ogni altro errore che ho fatto nella
mia vita.
“ Anche più di aver scambiato il custode segreto?” Harry disse senza
alcuna emozione.
“ Sì,” Sirius rispose senza la minima esitazione.” Ti sono venuto meno
quando tu più avevi bisogno di me; ti ho tradito, ti ho malgiudicato. E ho
fatto il più grande errore della mia vita.”
“ Malgiudicato. Sì tu mi hai malgiudicato. Voi tutti lo avete fatto.” l’emozione
crebbe nel viso di Harry per la prima volta ed era puro dolore, “ Sai quante
vite sono andate perse a causa del vostro errore di giudizio?”
Sirius lo guardò non capendo.
“Io ho visto e sentito ogni dettaglio di ogni attacco settimane prima che
accadesse, e non ho potuto fare nulla. Ho visto quei piani svilupparsi. Ho visto
quella gente morire. Hai una vaga idea di quanto faccia male sapere cosa sta per
accadere e non poter far nulla? Sai quanto sono andato vicino ad impazzire e a
suicidarmi? Hai un’dea del tormento che ho dovuto attraversare? Io ho sentito
ogni maledizione cruciatus che Voldemort ha lanciato negli ultimi dieci anni.
Poi c’erano i dissennatori. Loro hanno elevato ogni sofferenza, ogni morte dal
sonno alla realtà. Ho rivissuto ogni Avada Kedavra e ogni Cruciatus centinaia
di volte.
Tu puoi essere stato ad Azkaban per dodici anni, Sirius Black, ma non puoi
neppure immaginare che cosa ho attraversato.Ho mantenuto la ragione solo perché
volevo vendetta per tutto quel dolore. Solo questo mi ha tenuto in vita.”
Detto questo, Harry Potter lasciò la stanza. Arabella ancora non era sicura di
cosa stesse accadendo. Si voltò verso il marito, che dondolava avanti indietro
sul divano, aprendo e chiudendo le mani e lamentandosi.
Arabella fece una tazza di te, vi mise dentro una pozione calmante, e la
diede a suo marito.
Lui la bevve e, lentamente, si calmò raddrizzandosi sul divano.
“ Sirius, “ Arabella disse gentilmente ma fermamente,” puoi dirmi cos’
è successo?”
“ Ari, Ari, sono un fallimento.”
“ Sirius, per favore, parlami., così anch’io posso capire.”lo
supplicò lei.
“ E’ innocente Ari. Fu incastrato, esattamente come lo fui io. Dalla
stessa persona. Abbiamo gettato un bambino innocente ad Azkaban. Io ero un
adulto quando finii la dentro, avevo ventidue anni, ma lui era solo un
quindicenne!
Lui era il più innocente degli innocenti, Ari e noi tutti lo abbiamo
tradito! Harry non aveva mai fatto male a nessuno in tutta la sua vita. E cosa
facciamo noi? Lo danniamo all’inferno. Ari, io non so se potrò vivere con me
stesso. Voglio solo morire. Ho fallito. Ho fallito con Harry e con James e Lily
completamente.”
Arabella lo stava fissando, piena d’orrore: Harry Potter era stato
innocente tutto il tempo? Com’era possibilie?
“ Io lo conoscevo, Ari. Anche se non credevo a quello che diceva avrei
dovuto insistere per l’uso del Veritaserum durante il processo. Almeno questo
glielo dovevo! Non posso ripagarlo, Ari. Nessuno di noi può. Lo lascerei
uccidermi se pensassi che questo potesse compensare quello che gli ho
fatto.Sirius stava piangendo di nuovo.
“ Che cosa intendi che nessuno di noi può ripagarlo?” Arabella chiese
tremante.
Sirius bevve alcuni altri sorsi del te drogato.Sembrò funzionare perché la
nota isterica se n’era andata dalla sua voce mentre spiegava cos’era
successo durante la battaglia.
“Nella battaglia, lui…lui… Voldemort aveva mandato Piton ad offrire la
libertà a Harry se lui avesse accettato di servirlo. Harry ha accettato ed è
uscito. Le cose stavano andando male. Voldemort aveva Albus in una cupola di
sicurezza, senza bacchetta. Lui poteva ucciderlo. Ma Voldemort amava l’ironia
e voleva che fosse Harry a distruggere la luce. Nessun altro lo ha sentito ma
nella cupola Voldemort ha detto ad Albus che Harry era innocente. Poi Voldemort
ha dato ad Harry la sua bacchetta e gli ha offerto di uccidere Albus. Era senza
speranza; nessuno di noi poteva fare nulla per aiutare Albus. Lui stesso si era
arreso. Sapeva che cosa aveva fatto ad Harry e si era arreso. Hai mai visto
Albus arrendersi, sconfitto? Harry ha puntato la bacchetta di Voldemort su Albus
e ha usato la maledizione che uccide, ma ha di proposito mirato male, colpendo
la cupola. Così la maledizione si è riflessa su Voldemort. Poi Harry ha dato
ad Albus una bacchetta e insieme hanno lanciato la maledirne che uccide di
nuovo. Voldemort è morto. Albus ha usato un incantesimo che legasse la sua
anima al corpo prima di bruciarlo in modo che questa volta non riuscisse a
sfuggire. Voldemort è svanito, Ari e noi lo dobbiamo solamente a colui che
abbiamo tradito.”
Sirius seppellì il capo fra le mani e gemette.
Il Ministro della Magia venne ad Hogwarts il prima possibile.
“Abus,” Diggory disse tentando di riprendere il respiro,” le cose che
ho sentito! Dimmi cos’è successo.”
Albus sospirò e indicò a Amos una sedia. :
“ Voldemort è stato sconfitto, una volta per tutte. Lo dobbiamo
completamente a Harry Potter.”
“ Potter?!” esclamò il Ministro, incredulo “ quel traditore?”
Il preside scosse il capo,
“ Non è lui il traditore. Noi lo abbiamo tradito. Voldemort incastrò
Harry per quei crimini. Lo ha ammesso apertamente con me e noi abbiamo la
completa confessione del vero colpevole.Harry Potter è innocente. “
Amos Diggory era stupefatto. Questa modifica dei fatti era senza precedenti
nella sua mente. Raccolse insieme i suoi pensieri e decise di affrontare le
emozioni più tardi ; c’erano del lavoro da fare adesso.
“ Alla luce di questo, faremo un perdono ufficiale e una compensazione per
il falso imprigionamento. Dobbiamo incontrarlo per poter ascoltare le sue
richieste.”
“ Prima si fa meglio è.” Annuì Albus.
Il pomeriggio successivo quattro persone sedettero nell’ufficio del preside
per decidere il futuro di Harry Potter.
Amos, Albus e Sirius si scusarono abbondantemente ma, non appena si accorsero
che le loro scuse non venivano accettate desistettero.
“ Signor Potter, le è stato garantito il completo perdono dal Ministero
della Magia e una scusa ufficiale.” Amos cominciò formalmente.” Il suo
denaro è stato ridepositato nel suo conto nella banca dei Gringots insieme al
compenso per l’erroneo incarceramento. Tutti i suoi possessi personali le
saranno riconsegnati entro stanotte.Lei ha la sua bacchetta e noi le abbiamo
restituito i privilegi completi di Cittadino Magico. C’è qualcos’altro che
possiamo fare per lei?”
Harry sedeva a disagio su una sedia, con il suo padrino alla sinistra e Albus
Silente alla destra. Non disse nulla.
Ci fu un sospiro e Albus parlò:
“ Harry, tu non puoi immaginare quanto addolorati noi siamo. Che cosa vuoi
che facciamo?”
Harry, si voltò per fissare il vecchio.
Poi si alzò, estrasse un pezzo di carta dal suo taschino e lo porse al
Ministro della Magia.
“ Voglio tutto il mio denaro scambiato in denaro gabbano, senza che ne sia
presa una percentuale per lo scambio, e voglio che sia messo su un conto a mio
nome nella Banca di Gran Bretagna. Poi voglio un Giuramento Magico che né tu
“ si girò verso Albus”, né la tua Scuola entrerete mai più nella mia
vita; che né tu, “ si voltò verso Amos” né il tuo Ministero entrerete
nella mia vita di nuovo e che tu,” fissò Sirius ,” non verrai mai più
vicino a me.”
Il silenzio regnò nell’ufficio mentre le implicazioni di quella
dichiarazione penetravano nella mente dei presenti.
Harry stava lasciando il mondo che l’aveva tradito.
Tre giorni dopo una lettera venne ricevuta dalla Gazzetta del Profeta.
A quelli cui potrebbe interessare,
io sono Harry Potter, il mago che avete tradito.
Non pensate che sia stato un tradimento? Lo è stato. Voi avete posto ogni
speranza su di me, mi avete chiamato eroe, mi avete posto su un piedistallo e
poi senza altro che prove circostanziali, mi avete condannato sull’Inferno
sulla terra.
Perché è questo che è Azkaban, sapete. Mi avete forzato per ogni giorno
per dieci anni a rivivere la morte dei miei genitori, a vedere Voldemort sorgere
di nuovo, a vedere Cedric morire ancora, a rivivere ogni singolo dolore della
mia vita.
Come avete osato osannarmi per poi buttarmi via così.
Ho ucciso Voldemort, ma non l’ho fatto per voi, l’ho fatto per me stesso,
per avere vendetta dell’uomo che ha rovinato la mia vita ogni volta che
riuscivo a rimettermi in piedi.
Voi avete giocato esattamente come lui voleva. Voi involontariamente e
stupidamente siete diventati suoi alleati.
Non era stato sufficiente che avessi combattuto contro di lui ogni volta che
ce n’era stato bisogno, sin da quando ero entrato nel vostro mondo. Voi avete
semplicemente deciso, anche sapendo che gente era stata incastrata prima, che io
avevo deciso di servire un uomo che io avevo desiderato non fosse mai nato.
Lo dirò una volta sola e non intendo ripetermi. Non voglio né vedere né
sentire nessuno del mondo magico mai più. Se qualcuno verrà a cercarmi o mi
manderà un gufo se ne pentirà amaramente. Siete stati avvertiti.
Harry Potter.
Il giorni in cui questa lettera appariva sulla Gazzetta del Profeta, Harry
Potter si smaterializzò da Hogsmead, tagliando tutti i fili che lo legavano al
mondo magico. Andò alla banca a Londra e chiuse il suo conto, ritirando
più di quindici milioni di sterline.
Il giorno dopo Harry Potter scomparve.
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