Siamo solo noi quelli bravi a camminare insieme.

di loralichiario
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 16. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


CAPITOLO 1
-Senti Mario.. ascoltami bene: a me Alice non piace okay? Mettitelo in testa!- Lorenzo, ormai stufo di sentire l’amico Mario dire che, per lui, lui e Alice sarebbero perfetti insieme, che Alice con lui sta cambiando, stoppa il discorso così. Mario lo guarda interdetto.
-Vabè scusa eh? Te scaldi un po’ troppo..- risponde Mario con il suo accento romano che non fa altro che renderlo ancora più simpatico.
- Pensa un po’ alla Morandini tu..-
-Amico ce penso, fidati!- dice sconsolato Mario – ce penso quanno me svejo, quanno mangio, quanno dormo… e lei? “Vasco qua e Vasco di là”- dice imitando la voce della Morandini e facendo ridere Lorenzo.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
Il suono della campanella segna la fine della ricreazione e l’inizio delle lezioni. Lorenzo e Mario rientrano in classe e si siedono ognuno ai rispettivi posti, che sono vicini.
-Ragà vi giuro che se oggi l’Amoruso rientra ed è di nuovo scazzata come sempre, la mando a quel paese..- dice Chiara girandosi. Alla terza hanno la terribile professoressa di lettere antiche, l’Amoruso.
-Eccola girati..- le dice Mario.
La professoressa entra imprecando su tutti gli alunni in piedi e non.
-Iniziamo bene..- sussurra Chiara.
-Resisti- le risponde Mario accarezzandole la spalla.
-Allora ragazzi oggi interrogo…- la professoressa inizia a scorrere il dito sul registro dei nomi, intanto molti ragazzi si cercano di nascondere come Mario, fanno finta di cercare qualcosa nello zaino e si mostrano molto appassionati al libro di latino, tutto in un religioso silenzio, -…Morandini e… Rossetti! Veloci alla cattedra!-
-Professorè ma so 3 volte che mi interroga e la scuola è iniziata da 2 mesi!!-
-Rossetti non voglio sentire niente.. Vieni!-
-Dai muoviti, andiamo da sta stronza..- sussura Chiara
-Scusa Morandini? Puoi ripetere?-
-No nulla dicevo che oggi è più gentile del solito- le risponde in modo strafottente.
-E tu oggi sei più simpatica del solito.. Scrivi! Cincinnatum….   E traduci! Mentre tu Rossetti prendi un foglio e traduci questa frase qui!- gli dice porgendogli un foglietto con la frase scritta.
Nel frattempo che i due sono interrogati, un foglietto arriva sul banco di Lorenzo, riconosce la scrittura…
“Oggi vieni da me? Studiamo insieme per la verifica di domani”
Lorenzo alza lo sguardo verso Alice che lo guarda sorridendo in cerca di consenso che subito le arriva con un pollice in su di Lorenzo.
L’interrogazione finisce con uno strano 6 per Mario e un 3 e mezzo per Chiara.
* * *
-Oh chiààà! Aspettaa!- Mario insegue Chiara che è uscita da scuola come una furia.
-Cosa vuoi Mario?-
-Ma che hai fatto?-
-Senti Mario non ti voglio né sentire né vedere,eh? Sei pesante!!!- e lo lascia lì imbambolato.
-Oh Mario??!!- Mario sente scuotersi, si gira e vede Veronica, l’unica che c’è sempre e veramente. L’abbraccia istantaneamente rifugiandosi nei suoi rossi e morbidi capelli. Lei gli accarezza i capelli già immaginando cosa fosse successo.
-Chiara vero?- Mario annuisce debolmente –Mario devi essere forte. Non puoi ogni volta che vedi Chiara con Vasco reagire così!-
-Mi ha detto che non mi vuole vedere e sentire e che sono pesante- Veronica rimane sbalordita.
-Dai vieni a casa con me!-
-No no c’è Vasco! E quindi probabilmente ci sarà anche Chiara..-
-Va bene allora lascia che ti accompagni a casa.. Non bere va bene? Promettimelo!-
-Te lo prometto!- gli stampa un bacio sulla guancia –Grazie Vero!-
-Dai andiamo..-
E così si dirigono verso casa.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


CAPITOLO 2
LORENZO
Sto andando a casa di Alice per studiare. Il nostro rapporto da quella notte invece di rovinarsi, è migliorato. Camilla non sa nulla e non voglio dirglielo visto che si è trattato solo di una notte. Anche se Alice non mi è del tutto indifferente… come amica.
Alice è la solita ragazza bella, snob e ricca ma io che l’ho conosciuta oltre la sua bellezza so di per certo che è brava, che si interessa agli altri. Forse tutto quello che sta passando in famiglia l’ha fatta crescere, non so, ma questa nuova Alice mi piace o forse non è nuova, ci è semrpe stata ma ha sempre nascosto questo suo lato per risultare alle persone intorno a lei forte e determinata. Sono riuscito a raccontare solo a lei quello che è successo fra mia madre e Giorgio Gambino e lei non mi ha messo in imbarazzo, non mi ha né riso in faccia e non è neanche rimasta sbalordita davanti ai miei occhi, ma mi ha fatto capire che ognuno può sbagliare, come tra l’altro abbiamo fatto noi quella notte, e mi ha spinto a fare pace con mia madre.
-Salve signora. Alice?- saluto cordialmente la madre di Alice.
-Oh ciao Lorenzo! È in camera sua-
-Bene grazie!-
Percorro il corridoio fino ad arrivare alla stanza in fondo, busso e senza aspettare una risposta apro.
-Oh ma sei cretino? Se ero nuda?- mi  dice Alice.
-Non lo sei.. quiiiindi!-
-Cretino vieni qua dai..- mi avvicino al suo letto dove è stesa e le lascio un piccolo bacio sulla fronte e mi stendo affianco a lei.
Qualcosa nel mio stomaco si muove…….. Fame?!......
-Non dovevamo studiare?- le chiedo alzando lo sguardo verso di lui. Non si alza e non risponde, anzi chiude gli occhi e inizia a russare facendo finta di dormire scatenando la mia risata. Inzio a farle il solletico, facendola “svegliare” e facendola dimenare sotto il mio corpo. Ridiamo entrambi. Sono questi i momenti che mi piacciono di più quando sono con lei quando ci dimentichiamo di tutto e ridiamo, ridiamo, ridiamo.
-Alziamoci su..-
Sbuffa e mal volentieri si alza. Prende i libri e si siede sul letto.
-Allora da dove iniziamo?- mi chiede.
-Cosa non hai capito?-
-Da qui- indica la pagina – non ho capito più nulla..- la guardo sbalordita.
-Ali questa è la prima pagina.. vuol dire che non hai capito nulla!-
-Ehm…- dice coprendosi il volto con le mani.
-Dai prima iniziamo e meglio è. Allora….-
E così inizio a spiegarle tutto ciò che non ha capito e a semplificarle il tutto.
MARIO
Perché devono sempre piacermi quelle sbagliate?
Sono seduto a un bar da solo.
-Desidera?- mi chiede il cameriere. Sono tentato dal prendere qualche super alcolico ma ho promesso a Veronica che non avrei più bevuto e quindi ordino una semplice Coca-Cola.
La bibita arriva e inizio a sorseggiarla. Ad un certo punto vedo Chiara entrare nel bar e dirigersi verso di me sorridendo.
-Mario ehi!- mi saluto sorridendo e si siede. Ma cosa si sorride? E perché è venuta qui da me? Non ero pesante?!
-ciao…- rispondo freddo.
-cos’hai?-
-ah io nulla!-
-sei strano…-
-ah io sarei strano? Non mi sembra che sono io quello che oggi all’uscita ti ha detto che non vuole vederti e che sei pesante.-
-Massì ero nervosa.. ma ora è tutto passato!-
-A te è passato.. a me no! Io non sono il tuo cagnolino..-
-Ma guarda te questo! Chiamami quando ti passa, eh? Ciao!- mi saluto e se ne va stizzita.
CHIARA
Chiamo Veronica e le racconto cos’è appena successo al bar.
-… Ma ti rendi conto te?-
-Chià io mi rendo conto, eccome. Anche io ci sarei rimasta male e lui essendo un tuo, ehm, amico ci rimane male. Lo tratti un po’ maluccio quest’ultimo periodo. Per me Vasco ti sta influenzando un po’ troppo e tu ti stai lasciando trasportare-
-Non è vero-
-Io ti ho capita.. ti rode perché finalmente Mario ti ha tenuto testa e non è caduto ai tuoi piedi come sempre!-
Quelle parole mi arrivano come una lama affilata.
-E poi ricorda..- continua Veronica -..il lupo perde il pelo ma non il vizio!-
-A chi ti riferisci?-
-Lo sai bene!-
Si riferisce a Vasco, ovvio.
-Cosa vuoi dire?-
-Non fidarti troppo!Ciaooo-
-Ciao..- la saluto e sono ancora un po’ interdetta. Forse stamattina ho sbagliato veramente a prendermela in quel modo con Mario.. forse è meglio andare da lui. Rigiro e rientro nel bar, è ancora lì sicuramente.
Infatti entro e lui è la con il bicchiere quasi vuoto alle labbra.
-Ohi Mariù…- lo chiamo dolcemente e mi siedo. Non mi risponde, non mi guarda. -… sono tornata perché hai ragione: stamattina ho esagerato. Scusa…- ora il suo sguardo si alza verso il mio.
-Non me lo merito IO quel trattamento.. io ti sono sempre vicino e ti voglio bene veramente-
-lo so e ti ringrazio. Anche io ti voglio bene- lo abbraccio, un abbraccio vero e sincero. Gli voglio molto bene a Mario ed è vero che c’è sempre stato.
Rimaniamo in quel bar a parlare del più e del meno e a ridere.
 
  

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


                    CAPITOLO 3
-Ragazzi andiamo al mare domani pomeriggio?- chiede Gambino all’improvviso. Tutto il 1° A è seduto al solito bar vicino la scuola. Tutti lo guardano male.
-Si e magari ci facciamo pure un bagno!- interviene Susanna facendo ridere tutti.
-Giorgio.. siamo a Novembre, forse è meglio andare a sciare- dice Veronica.
-Ma vaffanculo va!- Giorgio si alza e si avvia verso l’uscita offeso. Ma subito Ginevra lo raggiunge e lo blocca per un polso convincendolo a tornare dagli altri.
-Dai raga Giorgio voleva solo proporre una giornata per stare tutti insieme..- lo difende Ginevra -.. perché non andiamo al lago di Bolsena?- propone. Tutti annuiscono felici.
-Come andiamo? Treno?- chiede Mia.
-Io ho la macchina..- dice Lorenzo.
-Come fai ad avere una macchina?- gli chiede Gambino sconvolto.
-Giorgio ti ricordi che ho ripetuto l’anno due volte, quindi automaticamente ho 18 anni?-
Giorgio non è stupido, ma semplicemente è in un mondo tutto suo. Sembra il solito bullo ma questo è solo perché riceve poco affetto, ha bisogno di qualcuno che lo ascolti. È un bravo ragazzo.
-Noi altri possiamo andare in treno, no?- propone Alice.
-Pensavo che tu venissi con me…- dice Lorenzo secco con nella voce un pizzico di dispiacere.
Alice non risponde, sorride debolmente e abbassa lo sguardo sulle sue mani.
Tutti osservano la scena con curiosità.
***
ALICE
Siamo tutti pronti per partire per il lago di Bolsena. Ci siamo ritrovati tutti davanti la stazione. Io vado in macchina con Lorenzo con Chiara e Mario e tutti gli altri partono con il treno.
-Ci siamo tutti?- chiede Ginevra.
-Sisi siamo tutti!- risponde Giorgio e noto un gioco di sguardi fra i due.
-Bene allora ci vediamo lì.. Noi intanto partiamo!Ciaooo- interviene Lorenzo.
-Ciaooooo!-
Ci sistemiamo in macchina: io e Lorenzo davanti e Mario e Chiara dietro.
-Quanto tempo ci vuole per arrivare?- chiedo a Lorenzo.
-2 ore più o meno..- mi risponde. Lo guardo sconvolta.
-Così tanto?-
-eh si..-
Mette in moto e partiamo.
-Allora ho portato un paio di cd da ascoltare..- dico sorridendo-… vediamo un po’… ho portato Elisa, Bocelli, Laura Pausini e il cd dell’Amoroso..-
-Tesoro… stiamo andando a divertirci, non a un funerale- mi risponde ironico Lorenzo facendo scoppiare a ridere i due dietro.
-Che ne dite se mettiamo il cd di Daniele Silvestri che mi ha regalato Mario?- interviene Chiara.
-Dai si.. dammi!- le dico, mi passa il cd e lo faccio partire.
Le note delle canzoni di Daniele Silvestri iniziano a diffondersi nell’auto.
-Quanto maaaanca?- chiedo a Lorenzo annoiata.
-Siamo partiti da 10 minuti Ali!-
-uff..-
-ehi che c’è?- mi chiede dolcemente prendendomi la mano e portandola sulla sua gamba accarezzandola.
-niente… manca tanto!- gli sorrido.
Non lo capisco. Non capisco il gesto che ha appena fatto, non è un gesto da amici ma noi dovremmo esserlo, lui sta con Camilla. Mi manda solo in confusione.
CHIARA
-Guarda questi qui davanti come flirtano.. – sussurro all’orecchio di Mario che si volta verso di me sorridendo.
-Ho un po’ di sonno sai..- mi risponde.
-anche io..- continuo io.
-Dormiamo?- mi chiede dolcemente.
Annuisco. Lo vedo alzare il suo braccio e mettermelo intorno al collo, poggio la mia testa sul suo petto e chiudo gli occhi.
Il suo tocco mi fa aprire gli occhi… mi stava accarezzando.
-Sei bellissima…- mi sussurra dolcemente. Alzo la testa verso di lui e gli stampo un piccolo bacio al lato della bocca. Lui subito cerca di girare la testa per ar si che le nostre labbra combaciassero ma lo fermo.
-ahahahah! Sei proprio un cretino.. ci provi sempre!- gli dico rimettendomi nella comoda posizione di prima, intrecciando la mia mano nella sua e abbandonandoci al sonno.
LORENZO
Siamo arrivati. Mario e Chiara dormono abbracciati dietro. Alice dorme qui beatamente affianca a me come un angelo. È proprio bella. Non vorrei svegliarla ma siamo arrivati e devo farlo. Inizio con svegliare Chiara e Mario. Do un pugno amichevole a Mario che d’improvviso si alza facendo svegliare anche Chiara.
-Siamo arrivati.. – gli dico.
-Che risveglio delicato..-.-“ – risponde Mario scocciato.
Ora tocca a Alice. Le accarezzo dolcemente i capelli per poi lasciarli un bacio sulla fronte.
-Ali?!- la chiamo con calma. Come risposta ricevo solo un mugugno.
-siamo arrivati dai svegliati..- le dico e così apre gli occhi e con curiosità guarda fuori.
-Cioè perché io non mi merito il risveglio che ha avuto Alice?- chiede Mario a cui arriva subito dopo una pacca sulla coscia Da parte di Chiara.
-Cretino! Non ti rispondo neanche.. scendiamo dai!- gli dico io.
Troviamo una panchina davanti al lago.
-Dai sediamoci qui aspettando gli altri!- dice Alice.
Seduti qui aspettiamo gli altri che arrivino…

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


CAPITOLO 4
LORENZO
-Eccoli lì! Sono arrivati!- dico io facendo voltare tutti verso il vialetto attraverso cui ci entrava al parco del lago.
-Finalmente.. ho una fame!- dice Alice
-Mamma mia Ali sei brava solo a lamentarti..-
-Oh scusami.. da ora non ti dirò più nulla!- mi risponde offesa e si incammina verso gli altri per aiutarli.
Com’è permalosa.. che pazienza, che pazienza!
Decido di andare a trovare un posto dove sistemarci e chiedo a Mario di accompagnarmi.
-Allora.. con Alice?- mi chiede mentre camminiamo
-Perché?-
-La domanda te l’ho fatta prima io!-
-Tutto normale… perché?-
-Sei stato così dolce e affettuoso con lei in macchina..-
-Eh si.. mi fa quest’effetto! Quando la guardo penso che devo proteggerla e così esce fuori il mio lato dolce e protettivo..-
-… quindi ti piace?-
-Mario… io sto con Camilla!-
-Lorenzo… Camilla la ami ancora?-
Non rispondo… rimango un attimo interdetto. Non mi sono mai posto questa domanda da quando sono stato a letto con Alice. La amo ancora? Non lo so…
-Penso che il nostro amore non è stato del tutto vero, è stato un fuoco di paglia. Io nn sento di amare Camilla, sicuramente mi piace, è dolce e simpatica, ma non è scattatto quello che..-
Mario non mi lascia finire la frase e continua lui per me:
-…quello che è scattato con Alice, giusto?-
-Io non ci capisco più niente a dirti la verità. Camilla non la sento quasi più e Alice lentamente sta prendendo il suo posto. Non siamo fidanzati ma non si può neanche dire che siamo amici.. Invece tu con Chiara?-
-Oggi in macchina mi ha dato un bacio al lato delle labbra ma penso che lei mi veda solo come un amico… Ce sta da lavorà!-
Mi fa troppo ridere Mario quando parla.
Continuiamo a camminare fin quando non arriviamo in un piccolo prato dove ci sono anche dei tavolini di legno coperti.
-Ci possiamo sistemare qui no? Chiama gli altri dai.. – mi incita Mario.
Prendo il cellulare e compongo il numero di Alice che dopo pochi squilli mi risponde.
-Cosa vuoi?- dice scocciata.
-Fai poco l’acida con me-
-Io faccio l’acida con chi voglio-
-Se vabè… comunque abbiamo trovato un bel posto. Continuate a camminare fin quando non vedete un salice piangente enorme e poi girate a sinistra e ci troverete!-
Dopo un quarto d’ora buona arrivano.
-Ce l’avete fatta!- gli dico
-potevate trova un posto più nascosto,eh?- ci dice Veronica.
-non mi dire che vi siete persi? Ahahahah- dico io ridendo!
-Si ci siamo persi – risponde Alice scocciata.
-Dai non fare l’offesa che non ti ho detto niente!-
-Infatti non sto facendo l’offesa-
-Che gli hai detto Lorè?- mi chiede Mia.
-Che è brava solo a lamentarsi..-
-Ahia ahia ahia.. non dovevi! Io una volta le ho detto che era noiosa, non mi ha parlato per 3 giorni!- mi sussurra Mia.
-Dai però qui è bello..guardate che bella vista del lago!- dice Mario.
-Sisi Rossè vista bellissima ma io c’ho fame..- interviene Giorgio
-Sempre il solito!- risponde Ginevra. Giorgio si avvicina a lei, sono davvero vicinissimi, fronte a fronte.
-ah si eh?- la provoca Giorgio
-Sisi- risponde alla provocazione Ginevra. Giorgio l’abbraccia.
-Love is in the air…- canticchia Mia.
-Ok l’amore è nell’aria e nella mia pancia c’è un gran vuoto.. che ne dite se iniziamo a cuocere la carne?- propone Mario. Così alcuni ragazzi si mettono a cuocere la carne, alcune ragazze iniziano a tagliare il pomodoro e a fare le bruschette e il restante si rilassa sulla riva del fiume.
Decido di andare a cercare Alice. La vedo giocare a pallavvolo con gli altri. Mi avvicino al gruppo.
-Scusate vi dispiace se vi rubo un attimo la giocatrice migliore?- chiedo inducendo a Alice ovviamente.
-Sisi Lorè dimmi tutto!- interviene Veronica.
-ahahah cretina non intendevo te..- guardo Alice -..dai andiamo!- gli dico. Lei passa la palla a Ascanio e viene con me. Iniziamo a camminare.
-Proprio bello qui, eh?- smorzo il silenzio che fino ad ora regnava.
-Eh si..-
-Poi anche il tempo per fortuna è bello, fa caldo..-
-Tu mi hai chiamata per parlare del tempo?- mi chiede scocciata.
-No cretina.. ti ho chiamata perché volevo stare un po’ con te!- l’avvicino a me ma lei dopo un po’ si stacca.
-Ci stendiamo qui?- mi chiede indicando un prato un po’ in discesa verso la riva del lago. Stendiamo gli asciugami e ci stendiamo sopra.
-Come va con tua madre?- mi chiede. Io sono steso a pancia in su e lei è a pancia in giù tirata su con i gomiti.
-Le cose si stanno aggiustando… piano piano!-
-Bene sono felice per voi, mi fa piacere!-
-Ali grazie davvero se non ci fossi stata tu ora molto probabilmente sarei a cercare qualche altra casa in cui potevano ospitarmi!-
-Ti ho solo aiutato..-
E Così iniziamo a parlare del più e del meno, fin quando lo squillo dle mio cellulare blocca la conversazione. Leggo sul display:Cami.
-Che fai non rispondi?- mi chiede Alice curiosa.
-No!- chiudo la chiamata senza rispondere, metto il silenzioso e lo rimetto in tasca.
-Così non ci disturba più nessuno- le dico sorridendo.
È come se il presente stesse prendendo il posto del passato… come se Alice stesse prendendo il posto di Camilla…
CHIARA
Vedo Mario che cerca disperatamente di tagliare un pomodoro in modo decente.
-è da un’ora che sei sullo stesso pomodoro.. Chiede pietà poverino! Lo stai distruggendo!-
Guarda sconsolato quello che è rimasto del pomodoro.
-Dai prendine un altro.. ora ti aiuto io!-
-va bene grazie!-
-Allora prima con il coltello tagli la parte superiore, poi lo tagli a fettine non troppo spesse, devono uscire almeno 4 fette a pomodoro. Va bene? Dai iniziamo!-
Il suo viso si contrae, le sopracciglia quasi quasi si congiungono, è impegnatissimo. Questa sua espressione mi fa ridere.
-Cosa ridi?- mi chiede.
-Tu mi fai ridere!-
-Mi fa piacere! Almeno non ti faccio piangere!- mi risponde sorridendo.
È vero lui è stato sempre capace di farmi ridere, mi ha sempre risollevato il morale in qualunque occasione. Mario è davvero speciale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


CAPITOLO 5
ALICE
-Che bella giornata!- esclamo entrando dentro la macchina.
-Eh si.. ci siamo proprio divertiti! E poi Mario ha imparato a tagliare i pomodori!- dice Chiara-
-Ah… ah… ah… Molto simpatica! Non avevo esperienza tutto qui!- risponde Mario
-Si lo so ma ti ho insegnato bene, no?-
-Benissimo!- le risponde baciandole la guancia. Chiara lo guarda sorridendo.
Mi giro e torno a guardare Lorenzo che sta mandando un messaggio.
-Che fai?- gli chiedo. Lui alza lo sgaurdo verso di me.
-Non si vede?-
-Simpatico.. A chi scrivi?- chiedo curiosa
-A Camilla..- mi risponde velocemente mettendo il cellulare in tasca e mettondo in moto la macchina.
-Ah…- rispondo zittita
-Che c’è sei gelosa?-
-Chi io? Perché dovrei essere gelosa scusa? È la tua ragazza nonché mia amica.-
-Meglio così..- risponde con un sorriso beffardo sul viso.
Ma certo che sono gelosa. Certo che mi dà fastidio. Mi piaci come potrebbe non darmi fastidio? Vorrei urlarglierlo in faccia ma sarebbe inutile visto che poco tempo fa mi ha chiesto di essere solo amici. La suoneria del suo cellulare mi distoglie dai miei pensieri.
-Ali è un messaggio.. puoi leggerlo tu che sto guidando?- mi chiede passandomi il cellulare.
-Si.. è di Camilla… c’è scritto:”si al compleanno di zio torno a Roma… cosa devi dirmi di così importante?”.. cosa le rispondo?-
E così lui molto probabilmente le aveva scritto che doveva parlare e quando riscendeva a Roma. Chissà che deve dirle…
-Rispondile “Parliamo settimana prossima. Un bacio”!-
Scrivo velocemente e poggio il cellulare sopra il cruscotto. La mia curiosità mi spinge di chiedergli di cosa deve parlare ma mi mordo la lingua e mi sto buona buona sul sedile a guarda il paesaggio fuori.
Dopo due ore interminabili arriviamo a Roma. Riaccompagnamo Chiara e Mario a casa e poi decidiamo di andare a casa mia per rilassarci.
-Chi c’è a casa?- mi chiede Lorenzo.
-Nessuno.. siamo soli!- gli rispondo. Lui mi guarda malizioso.
-Cretino!- rispondo al suo sguardo, -..abbiamo già dato!-
Entriamo a casa e ci dirigiamo subito verso la veranda. E’ un posto bellissimo la veranda, quello che mi piace di più della casa: è coperta e ci sono tutte vetrate per vedere fuori, c’è un tavolo con delle sedie e un divano a dondolo. Ci sediamo subito lì.
A Roma piove e le gocce colpone violentemente contro le vetrate della veranda. Noi non parliamo, ci avvolge il rumore della pioggia scrosciante.
-Mi è sempre piaciuto il rumore della pioggia..- dice Lorenzo
-è rilassante..-
-si esatto..-  sento il suo braccio avvolgermi le spalle. Lo guardo. Siamo vicinissimi. Non oso muovermi. I nostri nasi si stanno per toccare. I nostri respiri stanno per fondersi in uno solo.
Tutto succede in un attimo. Con un dolce movimento le sue labbra toccano le mie. Cerca subito di approfondire il bacio cercando con la lingua di schiudermi le labbra.
-No no! Cosa stiamo facendo?- mi stacco subito dopo aver ripreso un po’ di razionalità. Non voglio baciarlo per poi famri dire di nuovo che è uno sbaglio. Se lui mi vuole deve lasciare Camilla e stare con me.
-Questa situazione mi sta stufando…- sbuffa lui.
-Non possiamo. Vogliamo sbagliare ancora?!-
-Non è uno sbaglio..- mi risponde sconvolgendomi.
-Cosa vuoi dire?- gli chiedo
-Che per me questo bacio non è uno sbaglio.-
-Non capisco..- mi sta mandando in confusione.
-Penso di essermi innamorato di te…-
-No no… cosa stai dicendo?! Tu stai con Camilla. TU AMI CAMILLA!- quasi urlo.
-Vuoi capire che tu stai prendendo il suo posto!!!- ora lui urla. Si è alzato in piedi e si sta reggendo al tavolo. Lo guardo sconvolta.
-Perché secondo te le ho scritto che gli dovevo parlare?- continua lui, - perché devo lasciarla! Devo dirle la verità.. che tu sei quella che voglio, non più lei!-
Mi alzo e mi avvicino a lui. Siamo uno di fronte all’altra.
-Se davvero è questo quello che vuoi devi lasciarla, dobbiamo fare le cose per bene-
-Si lo so..- mi prende il viso tra le mani e ci riabbandoniamo in un nostro bacio, nel nostro vortice dell’amore.
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


CAPITOLO 6
MARIO
-Raga ho un problema..- dice Veronica a me e Chiara ma noi facciamo come se non l’avessimo sentita troppo presi dai nostri pensieri.
-Mario senti io sto con chi voglio, va bene???- mi urla Chiara in faccia.
-se se vabè.. te statte co quello poi vediamo chi c’aveva ragione!- gli rispondo io a tono.
-Ma cosa ne vuoi sapere te.. cosa ne vuoi sapere!-
-Quanto te voi scommette?!- la provoco.
-oooooooooooh ma insomma? La smettete o no? Sono stufa di sentirvi litigare sempre!- interviene Veronica che ci fa zittire.
-Scusa..- ci scusiamo all’unisono a Veronica.
-Ma no.. non fa niente! Però vi ho detto che ho un problema e voi continuate a farvi i fatti vostri! Insomma mi dà fastidio…-
-Si hai ragione Vero! Che problema hai? Dicci tutto..-
-Ecco mi vergogno un po’..-
-Dai no, non ti vergogna! Noi siamo i tuoi migliori amici.. a noi puoi dirci tutto!- la conforto io.
-Giurate che non ridete?-
-GIURO!-
-…Ascanio…-
-Che ha fatto quell’imbecille di Conti?- le chiedo. Guardo Chiara sorridere e guardare negli occhi l’amica. Improvvisamente si alza e l’abbraccia forte.
-Ti ha stuprata?- chiedo preoccupandomi.
-Mario ma sei cretino? Dico io può averla stuprata?!!-
-Eh che ne so io.. ve state a abbraccia come se sarebbe morto qualcuno!-
-Fosse.. Mario.. FOSSE! 3 anni di liceo classico buttati all’aria!-
-Se vabè me spiegate? O me volete manna un telegramma?-
-Mario.. Veronica ama Ascanio.. ed è una cosa bellissima!-
-Ama.. non esageriamo,eh? Però da un po’ di tempo che mi fa uno strano effetto!- chiarisce Veronica.
-Conti? Ma quello non sta in fissa pè Susanna?-
-Mario grazie eh!- mi dice Veronica.
-Vabè ho capito:momento da donne! Meglio che me ne vado, eh? Ce vedemo domani!- do un bacio a entrambe e vado via.
LORENZO
Sono passati tre giorni da quando mi sono dichiarato a Alice e viviamo il nostro amore nascondendoci. Evitiamo di farci vedere a scuola in atteggiamente affettuosi anche se la maggior parte dei compagni di classe sa tutto. Non vogliamo mettere in giro la voce che sto tradendo Camilla, anche se praticamente lo sto facendo.
Siamo in classe ed il cambio dell’ora.
-Ragazzi stasera volete venire da me? Ci mangiamo una pizza e ci vediamo un film.. che dite?- propone Ginevra. Casa di Ginevra per fare queste serate è perfetta eprchè ha una taverna al piano terra dove c’è una piccola cucina, un bagno e un salone enorme con due divani, un tavolo per 12 persone e un televisore enorme. Ci siamo sempre divertiti lì sotto.
-Oh si.. un bel venerdì sera rilassante!-  dice Alice
-Io ci sto!- dice Ascanio.
-Scusa a te chi ti ha invitato?- gli chiede Ginevra facendolo rimanere male e facendo rimanere tutti in silenzio. D’improvviso lei scoppia a ridere.
-Ahahaha cretino! Certo che puoi venire! Certo che voi il senso dell’umorismo sotto i piedi proprio!-
-A mbè! Perché già mi ero offeso!-
-Lorenzo, Veronica, Mia, Giorgio, Chiara, Mario.. ci siete voi?-
-Sisi per me va bene..- rispondo io e anche agli altri va bene.
-Bene.. allora per le 20.30 venite!- ci dice.
Finalmente Pannone entra in classe.
-Buongiorno ragazzi!-
-Buongiorno!-
E così inizia la lezione.
** *
ALICE
Sono in un ritardo pazzesco. Lorenzo mi sta aspettando fuori casa ed io mi devo ancora vestire. Prendo un jeans stretto e una tshirt blu. Va bene per una serata a casa. Metto le scarpe, prendo la borsa e corro fuori.
Ecco lì. Apporggiato alla macchina con il cellulare in mano. Jeand stretto anche lui, cappotto pensate e sciarpa. È bellissimo. Alza lo sguardo e mi vede. Gli sorrido e lui ricambia.
Mi avvicino e gli stampo un bacio.
-Non te lo meriteresti..-
-Lo so.. scusa ma mi ero addormentata!- gli dico. Entriamo in macchina e parte.
Sto per suonare ma Lorenzo mi blocca il braccio e mi tira a se.
-Aspetta…- mi stringe a se e inizia a baciarmi. Amo quando mi prende e mi bacia.
-Adesso entriamo però,eh?- gli dico io e suono. Poco dopo Ginevra ci apre la porta.
-Ce l’avete fatta! Dai entrate sennò le pizze si freddano!-
-Ciao a tuttii!- salutiamo.
-ciaoooo!- ci risalutano loro. Siamo gli ultimi.
-Scusate ma la principessa aveva sonno!- dice Lorenzo che subito riceva una cazzotto nella pancia da me.
-Cretino!-
Ci sediamo e iniziamo a mangiare.
 
Finito di mangiare, ci sistemiamo tutti sui divani. Visto che ci sono solo due divani, dobbiamo stringerci. Quindi Chiara si siede in braccio a Mario, Veronica si siede e fa sedere Ascanio per terra fra le sue gambe. Lorenzo si siede sull’altro divano e mi fa segno di sedermi sopra di lui. Così mi accoccolo fra le sue braccia. Giorgio si siede accanto a noi.
-Allora che film vediamo?- chiede Ascanio.
-Titanic!- risponde Ginevra.
-Nooooooooooooo- un coro parte dai ragazzi.
-Siiiiiiiiii- rispondiamo in coro noi ragazze.
-Va bene ma la prossima volta decidiamo noi!- dice Mario.
-Sisi vabè ora zitti che sta per iniziare-
Ginevra spegne tutte le luci e cerca un posto per sedersi.
-Gì vieni siediti al posto mio- dice Giorgio alzandosi.
-Grazie!- risponde lei timidamente. Lui si sistema per terra fra le sue gambe proprio come Ascanio.
Il film inizia.
Durante tutto il film Lorenzo mi lascia piccoli baci sulle spalle e mi fa i grattini, che amo, sul braccio.
Il film è finito ed è inutile dire che noi ragazze siamo tutti in lacrime.
-Ma che fa piangi anche tu?- dice Mario e Giorgio, facendo voltare tutti verso quest’ultimo.
-Ma che dici, oh? Sono raffreddato. E poi fatte un po’ de cazzi tuoi!- gli risponde Giorgio facendo ridire tutti.
-Oddio quanto sei dolce! Ti sei emozionato?! A me piacciono così tanto i rgazzi sensibili- dice Ginevra. Il silenzio cala. Spero si sia resa conta di quello che ha detto. Ha praticamente dichiarato davanti a tutti che le piace Giorgio. Si rende conto ed arrosisce. Giorgio si alza, la prende per mano e la trascina in cucina.
-Come sono carini!- dico io.
-mai quanto noi..- mi sussurra Lorenzo.
-ahahah cretino!- gli rispondo e gli stampo un bacio, cerca subito di approfondire il bacio, lo lascio fare.
Dopo poco ci stacchiamo.
-Che facciamo ora?-
-Giochiamo a qualcosa?-
-Si dai.. Vogliamo giocare a Risiko?- chiede Ascanio.
-Non mi piace..- rispond eVeronica.
-Dai perché? È bello!-
-troppo militare..-
-Che altri giochi avrà Ginevra?-
-Possiamo giocare a Taboo? Che dite?- propongo io.
-Sisi bello!-
-Bene prendiamolo dai!-
Iniziamo a giocare, quando siamo a metà partita sentiamo la porta della cucina aprirsi finalemente. Ginevra esce per prima tutta rossa in volto, con i capelli un po’ scomposti. Subito dopo esce Giorgio.
-Pensavamo dormisse lì stanotte!- dice Veronica.
-Ehm… a che giocate?- chiede Ginevra.
-A taboo.. vi unite?-
-sisi..-
E cosi iniziamo a giocare. Fin quando a Giorgio tocca far indovinare la parola rapina. Appena legge il suo viso si scurisce.
-Non ho più voglia di giocare..- dice
-Dai come no?! Ci stiamo divertendo..- lo incita Ginevra.
-Ti ho detto che non voglio giocare!- butta la crta sul tavolo violentamente, si alza ed esce.
Rimaniamo tutti sconvolti da quella reazione. Ginevra è rimasta malissimo.
-Vabè ragà dai.. mettiamo tutto a posto e ci vediamo un po’ di tv!- dice Chiara.
-Tesoro stai tranquilla..- tranquillizzo Ginevra.
-Io vado da lui..- mi risponde
-No no… vuole stare da solo! Fallo sbollire! Fra un po’ magari.. Ora vieni con noi a vedere la tv dai!- gli dico.
Ci sistemiamo tutti sui divani e ci mettiamo a vedere C.S.I…. l’unico programma decente che fa a quest’ora.
Dopo un po’ Giorgio rientra. Sembra più calmo.
-Scusate ragazzi…- si scusa con noi, poi si avvicina a Ginevra,le da un bacio piccolo sulle labbra e chiede scusa anche a lei.
Prende il telecomando, spegne la tv e ci guarda uno per uno.
-Devo raccontarvi una cosa..- ci dice mentre si siede affianco a Ginevra e si fa abbracciare.
-Quando hanno rapito mio padre era estate, sono entrati due tizi imbavagliati dicendo che dovevamo fare come dicevano loro, tutti che urlavano, mio padre, mia madre, un casino. Dopo una settimana hanno chiesto il riscatto. Una barca di soldi. Mio nonno non voleva cedere. Non voleva mostrarsi debole. Diceva che avrebbero ceduto loro, che avrebbero diminuito le pretese. Lui in trattative di affari non ha mai perso, mai. Però quella volta non andò così. Lo ammazzarono come un cane a mio padre, come una bestia. Da allora mamma non ha più spesso di piangere, finchè non ha voluto andarsene via lasciandosi trascinare dalle acque del tevere. Chissà forse avrà voluto raggiungere papà, no?- dice questa frase con un sorriso malinconico.
Senza dire neanche una parola, ci alziamo tutti e lo abbracciamo.
-Come faccio io pè voi..- dice Giorgio.
Rimaniamo abbracciati per un paio di minuti.
-Vabè raga..- dice Ginevra, - ormai sono le 2 di notte.. Dormiamo tutti qui, no?-
Tutti accettiamo e così Ginevra con l’aiuto dei ragazzi sale a prendere qualche coperta.
Ci sistemiamo tutti. Ginevra e Giorgio sul divan abbracciati. Io e Lorenzo nell’altra divano abbracciati a cucchiaio con le gambe ingrovigliate. Mario e Ascanio su una coperta per terra e lo stesso per Veronica e Chiara.
 
CHIARA
-Vero?- chiamo piano Veronica.
-Oh..-
-Vatti a mette vicino a Conti!-
-Statte zitta! No voglio sta con te!-
-Mo te faccio vede io..- gli dico –Mario? Vieni a dormire qua con me?- chiamo Mario. Lui ovviamente accetta subito e si avvicina a noi.
-Vero te rimani?- gli chiede.
-No Vero se ne va!- rispondo io al posto suo facendola alzare.
-Vieni Vero, vieni!- la chiama Ascanio. Veronica mi guarda allargando gli occhi.
Mi alzo sui gomiti per controllare la situazione. Ascanio la sta facendo poggiare sul suo petto e gliha avvolto le spalle con il suo braccio.
Bene… e anche questa è fatta!
Mi posiziono allo stesso modo con Mario.
-Niente bacio della buonanotte?- mi domanda Mario. Gli do un piccolo bacio a stampo sulle labbra.
-Zitto mò..-
E così ci addormentiamo tutti quanti.
 
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


CAPITOLO 7
LORENZO
Sto andando a casa del mio professore di matematica. Perché? Perché devo dire alla nipote che mi sono innamorato della sua migliore amica. Coraggioso da parte mia,eh?
Sono arrivato. Suono e subito mi apre Pannone con un cappellino in testa con scritto “Happy birthday”.
-Ehi Di Francesco! Cosa ci fai qui? Dai entra!-
-Salve e auguri! Devo parlare con sua nipote!-
-Sisi è in camera vai!-
Percorro lo stretto corridoio, arrivo alla sua camera e busso.
-Avanti!- mi risponde. Apro la porta e appena mi vede mi salta addosso abbracciandomi. Ricambio l’abbraccio. Lei mi bacia e subito cerca di approndire ma io la blocco.
-Ehi… come stai?- le chiedo.
-ora benissimo!- mi risponde abbracciandomi di nuovo. E ora come glielo dico?
-Senti Cami.. io devo parlarti!- gli dico.
-Non possiamo parlare dopo?- mi chiede maliziosa baciandomi il collo.
-No Cami ora, dobbiamo parlare ora- gli dico fermo.
-Eh va benee.. che devi dirmi?-
-Ecco è un po’ difficile da spiegare… Qualche giorno dopo che tu sei partita avevo perso le chiavi di casa e mia madre non c’era, non sapevo dove andare a dormire e allora Alice mi ha detto che potevo andare da lei. Ho accettato e… l’abbiamo fatto!-  lei mi guarda sconvolta.
-è stato solo sesso? Se mi dici che ti sei pentito, sono pronta a perdonarti-
-Cami… io la amo.- le rispondo freddo. Camilla inizia a piangere.
-Bene… è finita! Godetevi la vostra storia! Vattene!- mi caccia. Mi alzo senza dire una parola e vado via.
Torno subito a casa e chiamo Alice.
-Ehi..- mi risponde.
-Fatto!-
-Com’è andata?-
-Mah insomma.. meglio di quanto pensassi! Non mi ha neanche schiaffeggiato!-
-Mmm.. bene!-
-Le ho rovinato il compleanno dello zio..-
-Ti è dispiaciuto?-
- No no… volevo farlo! Non è lei quella che voglio!-
-Ah si? E chi è quella che vuoi?-
-Mah.. una bellissima ragazza dai capelli rossi boccolosi! È la più bella della scuola..- dico io pavoneggiandomi.
-E come si chiama sentiamo?-
-Alice-
-uh proprio come me!-
-ahahahahah cretina! Senti questo week-end i tuoi vanno ancora alle terme?-
-Sisi.. perché?-
-No così.. ci vediamo domani mattina amore!-
-Va bene… amore!- ripete lei. Riattacchiamo.
Finalmente possiamo vivercela liberamente, lei è mia, io sono suo. Voglio organizzarle qualcosa di speciale. Un primo appuntamento visto che noi non l’abbiamo mai avuto. Ho già in mente qualcosa ma mi serve l’aiuto della sorellina di Alice, Noemi. Decido di mandarle un messaggio.
“Ehi Noemi.. Sono Lorenzo! Domani puoi portare fuori casa Alice per l’intero pomeriggio e lasciarmi le chiavi di casa sotto il tappettino. Devo organizzarle una sorpresa. Mi raccomando ACQUA IN BOCCA! Ciao piccolè!;)”
Poco dopo arriva la risposta.
“va bene… a domani”
E brava alla piccola che capisce subito!
** *
 
-Ma buongiorno!- mi dice lei avvicinandosi e baciandomi.
-Giorno tesoro!- le rispondo io.
-Ora mi piace ancora di più stare con te, possiamo baciarci quando vogliamo e non dobbiamo nasconderci più!- mi dice dolcemente.
-Eh si.. approfittiamo dai!- gli dico io iniziandola a baciare. Fin quando a corto di ossigeno siamo costretti a staccarci.
-Dai entriamo..- gli prendo la mano e la intreccio con la mia e ci avviamo verso la classe.
Le ora volano, fino ad arrivare all’ultima. Latino.
Io e Alice ci guardiamo negli occhi dall’inizio della lezione e ci sorridiamo.
-aaa Di Francesco so che non sono bella quanto la Lovatelli ma potresti farmi il piacere di toglierle gli occhi di dosso e ascoltare la lezione?- La professoressa mi richiama. Alice arrosisce e la classe scoppia a ridere.
-Mi scusi!-
-No no bello niente scuse! Dolci innamorati alla cattedra dai su! Veloci!-
Ci alziamo e andiamo alla cattedra.
-Guardate vi faccio tradurre anche una versione molto romantica!-
-Evviva!- dice Alice.
-Poco spirito di patate.. su iniziate!-
Finalmente la campanella suona e usciamo fuori.
-Amore oggi volevo stare un po’ con te… ma Noemi mi ha obbligato ad accompagnarla a comprare delle cose per il pigiama party di stasera!- mi dice triste Alice.
-Il pigiama party è a casa tua?- gli chiedo sconvolto io.
-No no.. a casa di una sua amica!-
-Vabè intanto ti riaccompagno a casa!-
Le prendo la mano e ci dirigiamo verso casa sua.
 
** *
ALICE
-Noemi tregua! Basta!- dico a mia sorella che mi ha fatto girare per mezza Roma alla ricerca del pigiama perfetto.
-Ma che basta! Dobbiamo ancora trovare quelle caramelle buonissime a forma di tartaruga! E poi sono solo le 18..- mi risponde lei trascinandomi in tutti i negozi di caramelle di Roma fin quando non le troviamo.
-Tesoro ora sono le 20.30, ti porto direttamente a casa della tua amica va bene?- le chiedo
-Sisi okay!-
L’accompagno a casa dell’amica e poi finalmente torno a casa.
Apro la porto e rimango impalata. Tante piccole candele sono posate per terra. Mi avvicino e vedo un post it attaccato al pavimento.
“Non ti ho mai potuto organizzare un primo appuntamente, ora si finalmente.
Segui le candele…”
Inizio a sentire le farfalle allo stomaco e mi chiedo perché proprio io devo essere così fortunata. Le candale mi conducono fino in camera. Sul mio letto c’è un pacco con un fiocco enorme e c’è un post.it
“Indossalo e vai dove ti porta il cuore… <3 “
Apro il pacco e trovo un vestito nero stupendo senza maniche. Lo indosso subito, mi arriva bene o male a metà coscia e mi infilo i tacchi.
Dove mi porta il cuore? Ho già capito. Mi dirigo subito in veranda e infatti come mi aspettavo lui è lì, davanti alla porta con un gran mazzo di rose rosse ad aspettarmi. Appena mi vede sorride. Uno di quei sorrisi che mi fanno morire, che solo lui sa fare e che solo lui quando li fa sa farmi venire i brividi.
-Sei stupenda..-
-e tu sei un pazzo..-
-queste sono per te..- mi dice porgendomi le rose.
-Grazie..-
È bellissimo, mozzafiato. Indossa uno smoking nero con camicia bianca e cravatta nera. Per non parlare di come ha sistemato bene la veranda. Ha apparecchiato il tavolo, ci ha messo delle candele. Petali di rosa sono sparsi  ovunque.
Si sporge per baciarmi.
-Ehi… io non bacio ai primi appuntamenti!- lo richiamo scherzando io.
-Mbè per me farai un’eccezione!- mi stringe a se e mi bacia.
Mi fa sedere e iniziamo a mangiare.
-è davvero tutto stupendo… non so che dire!-
-sono contento che ti piaccia..Ho fatto tutto questo perché anche tu come tutte le altre ragazze meritavi un primo appuntamento, ma visto che tu non sei come tutte le altre, tu sei speciale ti sei meritata un primo appuntamento speciale..- mi dice.
-Tu stasera mi fai piangere! Ma quanto ti posso adorare io,eh?- lo bacio. Lo vedo frugare dentro le tasche interne della giacca. Poco dopo ne estrae un cofanetto blu e me lo porge. Lo apro e all’interno trovo un bracciale di oro bianco semplicissimo con attaccato un piccola “L”. è bellissimo. Gli tendo il polso per farmelo mettere.
-Grazie! È bellissimo!- lo bacio di nuovo. Non mi stancherò mai di farlo.
-Dai vieni..- mi porge la mano che io prontamente afferro e mi porta fino al dondolo.
-è iniziato tutto qui…- mi dice facendomi accocolare fra le sue braccia. Lo guardo e lo bacio. Piano piano il bacio diventa meno casto, più passionale. Abbiamo un terribile voglia di noi. Mi prende in braccio continuando a baciarmi con foga e mi porta fino alla mia camera dove mi butta sul letto e poi lui si posiziona sopra di me. Ribalto la situazione. Salgo a cavalcioni sopra di lui. Gli sbottono la camicia e gli inizio a baciare tutto il petto, tutti i pettorali fino ad arrivare all’ombelico e piano piano scendo. Gli sfilo i pantaloni e ricomincio a baciarlo. Lo sento eccitato al massimo. Con un brusco movimento mi fa ritrovare in un attimo sotto di lui.
-Il vestitino è molto carino.. ma è ora di toglierlo!- mi sussura levandomelo di dosso.
Rimaniamo solo in intimo ma molto presto anche quello va via.
Si blocca. Mi guarda.
-Ti amo..- mi sussurra. E in un attimo con sole due parole il mio cuore batte all’impazzata.
-Ti voglio… adesso!-
Così diventiamo una cosa sola, un solo corpo, una sola anima. Continuaimo la nostra danza dell’amore fin quando esausti ci buttiamo uno al fianco dell’altro e ci abbracciamo.
-Ti amo davvero.- mi ripete lui.
-Ti amo anche io.-
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


CAPITOLO 8
MARIO
È ricreazione e sono con Lorenzo a parlare con due ragazzi dell’ultimo.
-Bella vita fa Vasco..- dice uno dei due ragazzi.
-Che intendi dire?- gli chiedo io.
-Ma come che intendo? Ha una fidanzata bonissima, la Morandini, e va a letto con tante di quelle ragazze che non si contano neanche sulle dita di una mano. La finlandese se l’è fatta nella doccia! Beato a lui!- finisce lui.
Sapevo fosse un porco, ma non fino a questo punto. Senza rispondere nulla corro a cercare Chiara. Vado in classe non c’è, cerco al bar della scuola neanche, vado nel bagno non c’è neanche. Chiedo a Veronica dov’è ma lei non lo sa.
Lascio perdere la ricerca e decido di dirglielo alla fine delle lezioni.
 
GIORGIO
-Ehi..- dico a Ginevra. È appoggiata alla finestra che guarda di sotto e sembra triste. Si gira verso di me.
-Ehi…- ripete.
-Cosa c’hai?- gli chiedo cindendogli i fianchi con un braccio.
-Niente…-
-mmmmm non ci credo.. questi begli occhi mi stanno sussurrando che c’è qualcosa che non va!-
-ho paura..-
-de che?-
-che questo possà finire.. lo sanno tutti come sei…-
-mi fanno incazzare queste cose.. lo sanno tutti, eh? E proprio tutti questi che dicono che sono in quel modo non mi conosco. Cazzo ti ho raccontato cose che non avevo raccontato a nessuno, ti ho aperto il mio cuore, ti ho esposto tutti i miei problemi e pensavo mi avessi capito e invece? Hai  i dubbi! Ma cazzo!-
La campanella suona e Ginevra non ha il tempo di rispondere. Entro in classe come una furia.
-Oh compà calma,eh?- mi dice Ascanio. Non ci vedo più dalla rabbia. Lo prendo per il colletto e lo sbatto al muro.
-Oh non me devi rompe il cazzo, hai capito?!- gli dico quasi sussurandoglielo a denti stretti.
Ascanio non si muove, sa che quando sono incazzato ho questi attacchi d’ira quindi mi lascia sbollire.
-Oh oh calmate! Te devi calma!- mi dice e lo lascio. Mi siedo sul banco e mi prendo la testa fra le mani.
-Scusa Ascà.. davvero scusa!- mi scuso con lui.
-Stai tranquillo! Ma che t’è successo?-
-Ginevra mi ha fatto incazzare..-
-ah le donne… comunque sei preso, molto preso da lei! Non ti ho mai visto così incazzato per una ragazze!-
-si credo che mi sto innamorando di lei.. e sai cosa mi viene a dire oggi? Che ha paura perché tutti sanno come sono fatto… ma tutti chi???-
-lascia perde… capirà!-
La Strada entra salutando con il suo solito sorriso. Non ho la minima voglia di ascoltare e quindi mi metto a disegnare.
Ad un certo punto sento la strada dare la parola a Ginevra.
-Ginevra dimmi..-
-Professoressa avrei bisogno di anadare al bagno..-
-Ma c’è appena stata la ricreazione!-
-Lo so ma è urgente..-
-va bene vai!
-Grazie!- si alza si avvicina al mio banco e mi guarda, -..vieni con me?- mi sussura piano. Scuoto la testa , leggo il suo labiale “stronzo” ed esce dall’aula sbattendo la porta.
Sento la vibrazione del cellulare, lo tiro fuori dalla tasca, un messaggio. Ginevra.
“Se davvero tieni a me come dici, esci fuori.. ti aspetto!”
-Scusi posso uscire?-
-Ma che avete oggi? Dai esci!-
-Grazie!-
Esco fuori e la vedo subito. È seduta sul banchetto davanti l’aula magna. Mi avvicino a lei, mi vede, si alza e mi viene incontro. Mi abbraccia forte.
-Scusami! Scusami! Scusami!- mi sussurra fra un bacio all’altra che mi stampa sul collo.
-Va bene. Ti perdono. Ma promettimi che non avrai più dubbi!-
-te lo prometto- gli sorrido e la bacio, un bacio lungo passionale, ma sempre delicato.
Fermo quel bacio a malincuore ma ero a corto di ossigeno. La guardo negli occhi accarezzandole i capelli.
-Sento che mi sto innamorando di te..- gli sussurro. Vedo i suoi occhi velarsi di lacrime.
-Ma che fa piangi?-
-Mi hai fatto emozionare cretino.. vieni qua dai!- mi dice e riniziamo a baciarci in modo un po’ meno casto da prima.
 
MARIO
Finalmente questa giornata di scuola è finita. Vado a cercare subito Chiara fuori e la trovo subito che chiacchera con Veronica.
-Chiara eccote! Te devo parla..- dico con il fiatone.
-Oh calma! Dimmi..-
-Vasco… Vasco… te tradisce!-
.oooh Mario basta con questa storia!-
-No no davvero.. A ricreazione ho parlato con due ragazzi dell’ultimo e me l’hanno raccontato!-
-Ah si eh? E sentiamo con chi mi avrebbe tradita?- mi chiede.
-Con Paulina… ehm… nella doccia.. e con due ragazze della sua classe-
-Che porco…-
Vedo che sta per piangere allora la stringo subito forte a me. Odio vederla stare male e soprattutto se sta male a causa di Vasco.
-Ehi Morandini.. che fa? Mi tradisci?- la voce di Vasco ci fa staccare dal nostro abbraccio.
-Almeno io non me lo faccio nella doccia.. sei un porco! È finita!- si gire verso di me.
-Dai andiamo.. riaccompagnami a casa!-
Le sorrido, le prendo la mano e ci avviamo insieme verso il motorino.
-Chi c’aveva ragione allora?- gli chiedo io
-Tu cretino!- mi risponde per poi stamparmi un bacio
-Non mi faranno male tutti questi baci?-
-ahah parti scemo!-
 
ALICE
Dopo la sopresa dell’altra sera fra me e Lorenzo va tutto a gonfie vele. Ora sto andando a casa sua perché deve darmi delle ripetizioni di matematica che mi aveva promesso.
Suono.
-Chi è?- lo sento rispondere.
-La strega cattiva- gli rispondo cercando di far sembrare più cupa la voce.
-Si con questa voce al massimo puoi fare un Puffo!- mi risponde ridendo.
-ah..ah… ah… senti bello vuoi aprirmi o vuoi lasciarmi tutto il pomeriggio qui fuori?-
-La seconda opzione mi piace di più, ma il mio cuore non può fare a meno di te e quindi, visto che non voglio che il mio cuore cessi di battere a soli 18 anni, ti apro!-
Amo quando mi dice queste cose così romantiche. Non ho mai amato le smancerie, le cose romantiche, le dediche e le frasi troppo solcinate, ma lui le rende divertenti e romantiche allo stesso modo e me le fa amare.
-Ti sei salvato per un pelo!- gli rispondo io, mi apre e salgo velocemente le scale. Mi sta aspettando appoggiato allo stipite della porta con un sorriso smagliante.
Mi avvicino a lui.
-Ehi..- mi saluta, lo bacio.
-Ehi..- lo risaluto.
-Dai entra..- mi dice facendomi spazio.
-Permesso!-
-Tranquilla non c’è nessuno..-
-Amore non ho la minima voglia di fare matematica!- dico buttandomi a peso morto sul suo divano.
-No amore.. non starai tutto il giorno sdraiata sul divano! Su su!- mi dice dirandomi su di peso.
-e dai nooo..- dico io ributtandomi sul divano.
-Allora vuoi le maniere forti,eh?-  mi prende di forza e come un sacco di patate mi carica su una spalla e mi porta fino in camera sua. Mi mette davanti alla libreria.
-Ora prendi il libro e il quaderno!-
-Se non vuoi che ti vomiti il pranzo sulla tua bellissima schiena fammi scendere!- gli ordino.
-Eh si devo dire che la mia schiena è molto affascinante!- dice girandosi di spalle per ammirare meglio la schiena allo specchio.
-Guarda prendo sti libri almeno mi fai scendere!- mi trasporta in sala dove mi lascia su una sedia e lui si mette di fianco a me.
-Dai iniziamo!- mi dice.
-Aspetta.. sai cosa ci vuole per iniziare bene?-
-ehm no…-
Mi avvicino a lui e lo bacio, lo approfondisco subito. Ha mangiato la cioccolata, lo sento e questo non fa altro che farmi piacere ancora di più il bacio. Lo bacio sempre più appassionatamente quando però vedo che lui rimane impassibile smetto.
-Oh che hai fatto?-
-Alice non sono io quello che rischià di essere bocciato..-
-mmmm che palle ma l’ho fatto per iniziare bene!-
-e ho anche capito che volevi finire ancora meglio! Io la faccio per te,eh?- mi dice ed ha ragione.
-Si hai ragione. Scusa amore! Dai iniziamo! Allora prof cosa mi spiega oggi?-
Così inizia a spiegarmi.
 
** *
 
-Okay.. basta! Non ce la faccio più!- dico io, sono tre ore che siamo sui libri.
-Va bene dai…- risponde lui, prende il cellulare, -.. sono già le 19.30! Ecco perché iniziavo ad avere fame!-
-O Dio è tardissimo.. devo tornare a casa!-
-Perché non rimani qui stasera? E anche stanotte? Tanto mio padre non c’è e mia madre non fa problemi e poi già ti adora!-
-mmmmm va bene!- gli do un bacio e ci guardiamo per un minuto interminabile negli occhi. Ad interromperci è la madre.
-Ragazzi.. io stasera non ci sono a cena! Dentro al frigo c’è tutto quello di cui avete bisogno per mangiare… Alice tu rimani vero?- mi chiede.
-Si si grazie!-
-Mi fa molto piacere! Bene io vado! Buona serata e..- si gira, guarda prima Lorenzo e poi me, -..mi raccomando!-
-Tranquilla mami! Ciaoo!-
-Buona serata!- dico io.
La vediamo uscire e poi vedo lo sguardo di Lorenzo poggiarsi su di me.
-Cosa c’è?-
-che mi cucini donna?- mi chiede divertito.
-Bello non sono la tua schiava! Ora alzi il tuo bel culetto e decidiamo insieme dai!-
Ci dirigiamo in cucina.
 
LORENZO
La seguo in cucina.
-Facciamo la pizza?- chiede eccitata come una bambina
-Forse è meglio che la ordiniamo!-
-Ma che non ti fidi? Io sono bravissima! L’altra sera l’ho fatta per gli ospiti del B&B e mi hanno detto che era buonissima!-
-Facciamo la pizza!- l’accontento io.
-Evvai! Dai prendi acqua, farina, le teglie, il pomodoro..- le prendo tutto e iniziamo a fare la massa. È buffissima si è sporcata tutto il naso e le guance di farina.
-Sei sporca qui- gli dico sporcandola ancora di più con le mie mani piene di farina.
-Cretinooo.. ma vuoi la guerra? E guerra sia!- prende un pugno di farina e me la butta nei capelli.
Così iniziamo a giocare, ci rincorriamo per tutta la cucina con la farina tirandocela addosso, fin quando io non inciampo contro una sedia e cado per terra e lei sopra di me. Siamo naso a naso. Lei è sdraiata sopra di me. Inizia a baciarmi sempre con più passione. Rigiro subito la situazione e la faccio scivolare sotto di me. Inizio a baciarle il collo e lei inclina la testa per facilitare l’impresa. Mi prende la testa con le mani e mi riporta all’altezza delle sue labbra così riniziamo a baciarci. La prendo in braccio e la porto sul tavolo.
-ti voglio… adesso!- dice fra un bacio e l’altro. Velocemente rimaniamo privi di vestiti e diventiamo un solo corpo, una sola cosa e mi sento vivo di nuovo.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


CAPITOLO 9
CHIARA
-Chiara… io mi sono innamorato di te!- mi dice Vasco. Mi ha chiamato qualche ora fa per incontrarci, mi ha detto che mi doveva parlare di una cosa molto importante. Allora gli ho concesso un’uscita. Pensa di riprendermi dicendo che mi ama, ma io non gli credo. So com’è fatto, lo conosco da molto e perfino Veronica mi ha detto di ricaderci dentro di nuovo.
-Vasco io amo un altro!-
-Ma cosa dici? E chi sarebbe?- mi chiede.
-Non ti interessa..Se davvero mi amavi dovevi pensarci prima di portarti 5 ragazze a letto… e non solo!-
-Ma mi sono reso conto di amarti solo quando non ti ho avuto più vicino a me. Mi manchi tantissimo!-
-Basta Vasco! Io amo un altro! Ci si vede!-
Lascio Vasco seduto lì immobile e chiamo Veronica.
-Tuo fratello con me ha chiuso definitivamente!- le dico
-Brava! È mio fratello ma con le ragazze è davvero uno stronzo. Hai fatto bene! Comunque cosa gli hai detto?- mi chiede.
-che amo un altro…-
-Scusami???-
-Dai Vero hai sentito bene! Non farmi ripetere!-
-Ma chi è?-
-Ma come chi è??? Mario!-
-Cosa?- mi richiede lei sconvolta.
-Vero Mario, Mario! Sai il tuo migliore amico?-
-Non ci credo! Lui anche ti ama! Devi dirglielo immediatamente!-
-Mo vediamo..ciao scema!-
-Ciaooo!-
 
Vado a casa di Mario. Suono e poco dopo lui mi apre, appena mi vede sbarra gli occhi.
-O Chià.. che ce fai qua?- mi chiede
-Sono la tua migliore amica è normale che ogni tanto ti vengo a trovare e poi devo dirti che Vasco mi ha chiesto di uscire..-
-e tu ci esci?-
-già ci sono uscita- gli dico mentre andiamo nella sua camera.
-Ah…- risponde lui secco.
-mi ha detto che è innamorato di me…-
-e tu?-
-io amo un altro!- gli confesso.
-Come ami un altro?-
-Si…-
-chi è?-
Non rispondo, non si direbbe dal mio carattere ma mi vergogno.
Segui l’istinto. Piano piano mi avvicino a lui, prende il suo viso fra le mie mani e gli stampo un piccolo bacio sulle labbra. Con la lingua schiudo le sue labbra e approfondiamo il bacio. Mi mette le mani sui fianchi. Quando ci stacchiamo, lui mi guarda con la bocca semi aperta.
-Ma non eri innamorata di un altro?- mi chiede.
-Si cretino!- gli rispondo e lo rinizio a baciare per fargli capire.
-Ah vabè ho capito!- dice sorridendo e riniziamo a baciarci.
 
GIORGIO
È ricreazione e sono in giro a cercare Ginevra.
-Ehi..- dico a Ginevra. È appoggiata alla finestra che guarda di sotto e sembra triste. Si gira verso di me.
-Ehi…- ripete.
-Cosa c’hai?- gli chiedo cindendogli i fianchi con un braccio.
-Niente…-
-mmmmm non ci credo.. questi begli occhi mi stanno sussurrando che c’è qualcosa che non va!-
-ho paura..-
-de che?-
-che questo possà finire.. lo sanno tutti come sei…-
-mi fanno incazzare queste cose.. lo sanno tutti, eh? E proprio tutti questi che dicono che sono in quel modo non mi conosco. Cazzo ti ho raccontato cose che non avevo raccontato a nessuno, ti ho aperto il mio cuore, ti ho esposto tutti i miei problemi e pensavo mi avessi capito e invece? Hai  i dubbi! Ma cazzo!-
La campanella suona e Ginevra non ha il tempo di rispondere. Entro in classe come una furia.
-Oh compà calma,eh?- mi dice Ascanio. Non ci vedo più dalla rabbia. Lo prendo per il colletto e lo sbatto al muro.
-Oh non me devi rompe il cazzo, hai capito?!- gli dico quasi sussurandoglielo a denti stretti.
Ascanio non si muove, sa che quando sono incazzato ho questi attacchi d’ira quindi mi lascia sbollire.
-Oh oh calmate! Te devi calma!- mi dice e lo lascio. Mi siedo sul banco e mi prendo la testa fra le mani.
-Scusa Ascà.. davvero scusa!- mi scuso con lui.
-Stai tranquillo! Ma che t’è successo?-
-Ginevra mi ha fatto incazzare..-
-ah le donne… comunque sei preso, molto preso da lei! Non ti ho mai visto così incazzato per una ragazze!-
-si credo che mi sto innamorando di lei.. e sai cosa mi viene a dire oggi? Che ha paura perché tutti sanno come sono fatto… ma tutti chi???-
-lascia perde… capirà!-
La Strada entra salutando con il suo solito sorriso. Non ho la minima voglia di ascoltare e quindi mi metto a disegnare.
Ad un certo punto sento la strada dare la parola a Ginevra.
-Ginevra dimmi..-
-Professoressa avrei bisogno di anadare al bagno..-
-Ma c’è appena stata la ricreazione!-
-Lo so ma è urgente..-
-va bene vai!
-Grazie!- si alza si avvicina al mio banco e mi guarda, -..vieni con me?- mi sussura piano. Scuoto la testa , leggo il suo labiale “stronzo” ed esce dall’aula sbattendo la porta.
Sento la vibrazione del cellulare, lo tiro fuori dalla tasca, un messaggio. Ginevra.
“Se davvero tieni a me come dici, esci fuori.. ti aspetto!”
-Scusi posso uscire?-
-Ma che avete oggi? Dai esci!-
-Grazie!-
Esco fuori e la vedo subito. È seduta sul banchetto davanti l’aula magna. Mi avvicino a lei, mi vede, si alza e mi viene incontro. Mi abbraccia forte.
-Scusami! Scusami! Scusami!- mi sussurra fra un bacio all’altra che mi stampa sul collo.
-Va bene. Ti perdono. Ma promettimi che non avrai più dubbi!-
-te lo prometto- gli sorrido e la bacio, un bacio lungo passionale, ma sempre delicato.
Fermo quel bacio a malincuore ma ero a corto di ossigeno. La guardo negli occhi accarezzandole i capelli.
-Sento che mi sto innamorando di te..- gli sussurro. Vedo i suoi occhi velarsi di lacrime.
-Ma che fa piangi?-
-Mi hai fatto emozionare cretino.. vieni qua dai!- mi dice e riniziamo a baciarci in modo un po’ meno casto da prima.
 
ALICE
È l’ora di filosofia e la professoressa ci ha assegnato un progetto da svolgere in 4 gruppi da 6. Ha detto che noi potevamo scegliere i componenti del gruppo e così io sono nel gruppo con Lorenzo,Mario, Chiara, Ginevra e Giorgio.
-Professoressa ecco i gruppi!- Veronica consegna il foglio con su scritto tutti i componenti.
-Bene.. allora…- li legge velocemente, -…ad ogni gruppo sarà assegnato un tema. Un tema che rispecchia il vostro gruppo. Ad esempio il gruppo 3, cioè quello con Alice, Lorenzo, Chiara, Ginevra, Mario e Giorgio potrebbero fare l’amore visto che sono tutti e sei innamorati, no?- ci chiede guardandoci. A tutti e sei va bene.
-Bene.. poi il gruppo 2 potrebbere fare..- continua a spiegare la prof ma io non l’ascolto e cerco di attirare l’attenzione di Lorenzo per farmi guardare visto che devo dirgli una cosa.
Tossisco, niente non si gira. Tossisco ancora più forte, ancora niente. Starnutisco e niente ancora. Prendo un pezzo di carta e glielo tiro e finalmente si gira.
Mi sorride.
-Oggi ci vediamo al parchetto?- gli chiedo a bassa voce io. Lui fa segno con la mano di non capirmi. Glielo ripeto e non capisce ancora. Allora gli dico di aspettare e gli invio un messaggio. Lui lo legge e mi fa okay con la mano.
La campanella suona e questo vuol dire che la mia interrogazione di matematica è alle porte. Mi avvicino a Lorenzo.
-Dai stai tranquilla! Hai studiato tanto!- mi tranquillizza lui.
-Speriamo che va bene!- lo abbraccio.
Pannone entra.
-buongiorno ragazzi!- saluta, ci chiede come stiamo e poi dice di iniziare a interrogare.
-Allora Lovatelli vogliamo recuperare quel 4?- mi chiede. Io sorrido e vado alla lavagna.
Inizio e vado abbastanza bene.
-Bene Lovatelli, molto bene! Ti sei messa a studiare,eh? Forse è merito di qualcuno!- dice guardando Lorenzo.
-Un 8 non te lo toglie nessuno! Brava! Puoi andare a posto!-
Vado a posto e mando un bacio a Lorenzo e mimo con le labbra la parola “grazie”.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


CAPITOLO 10
CHIARA
Sto andandano con Veronica a fare il progetto di filosofia a casa di Alice, anche se lei non è nello stesso gruppo ma ha litigato con il padre e non voleva proprio rimanere a casa.
-Come va con Mario?- mi chiede
-Tutto bene, ce la viviamo molto tranquillamente.. e tu? Con Ascanio?-
-Quello sta in fissa co Susanna!- dice sconsolata.
-Gli dobbiamo far aprire gli occhi a sto benedetto ragazzo!-
Nel frattempo siamo arrivate, Alice ci apre sorridente. Ci saluta ad entrambe.
-Vero.. sei dei nostri?- gli chiede
-Solo per oggi.. ma mi starò zitta e buona in un angoletto!- risponde
-Tranquilla non sei la sola intrusa..- intanto facciamo entrata nel salotto e vedo Veronica bloccarsi, guardo nella sua stessa direzione e vede Ascanio.Sorriso e do un spinta a Veronica.
Mi avvicino a Mario.
-Oh amò ce l’hai fatta!- mi dice. Lo bacio, lui ricambia.
-Vero aveva bisogno di me..-
-Sei bellissima!- lo bacio di nuovo.
-Bene ci siamo tutti possiamo iniziare!- alice ci interrompe, -Veronica e Ascanio voi potete andare dillà, c’è il pc e qualche gioco.. non so vedete voi!-
Ci sistemiamo tutti intorno al tavolo e iniziamo.
 
VERONICA
-Che facciamo?- chiedo a Ascanio.
-Andiamo di là dai..- si dirige verso le camere e lo seguo.
-Giochiamo alla Play?- mi chiede lui.
-mmmm vabè! Che giochi ha?-
-Giochiamo a que…- mi indica un gioco -…macchine! Ti piace?-
-sisi va bene!- fa partire il gioco e iniziamo.
-io sono una maga in questi giochetti,eh?- lo avverto.
-Ma che voi fa Lopez! Te batto in 10 secondi!-
-Se se tu fai partire!- fa come dico e inizia la partita.
All’inizio parte in vantaggio ed è così per tutto il primo giro.
-Lopez te l’avevo detto!- appena pronuncia queste parole lo raggiungo e lo supero.
-Conti mai sfidare una Lopez!- cerca in tutti i modi di superarmi ma non ce la fa e infatti vinco io.
-and the wiiner iiiiiiiiiiiiiissss… VERONICA LOPEZ!- dico io ridendo alzando le mani al cielo.
-ma che winner e winner! Ora te faccio vede io!- mi prende in braccio e mi butta sul divano, inizia a farmi il solletico.
-No no il solletico no! Ti prego!- lo prego io mentre mi dimeno sotto la sua presa.
-CHI VINCE? CHI VINCE?- urla lui ridendo.
-tu, tu, tu, pietà pietàà!-
-non mi sembri sincera!- dice lui continuando a farmi il solletico.
-no no! Sono sinceraa.. smettilaaa!- la smette e solo ora mi rendo conto di quanto siamo vicini. Una serie di brividi ricoprono la mia pelle. Lui se ne accorge.
-Lopez… te faccio quest’effetto? Ammazza..-
-Ma che dici?- dico io alzandomi e rimettendomi in ordine –ho solo freddo!-
-Se freddo.. ma chi ci crede?- si alza anche lui e si riavvicina a me. Siamo uno di fronte all’altro. Mi accarezza il viso.
-Lopez… - mi chiama. Sfrega il suo naso contro il mio. -..a me non me freghi sai!- detto questo, mi bacia. In un attimo. Io ricambio subito il bacio. Mi sento benissimo.
 
** *
MARIO
-Basta ragà.. so le 19!- esclamo io stanco.
-Infatti! Abbiamo fatto tanto oggi!- dice Lorenzo.
-Ci andiamo a mangia un pizza?- propone Giorgio.
-Possiamo mangiarcela anche qui se non vogliamo uscire!- dice Alice.
Tutti accettiamo.
-Chissà Ascanio e Veronica che stanno a fa!- sussurro a Chiara mentre le accarezzo i capelli. Lei mi guarda.
-Andiamo a vedere?- mi chiede ed io annuisco.
Li andiamo a cercare, ma Chiara è troppo bella. Io non riesco a resisterle. Quindi la prendo e la sbatto al muro.
-Cosa sei!- le dico fra un bacio e l’altro.
-Cretino!-
Continuiamo a baciarci, sempre con più passione.
Un colpo di tosse ci interrompe, ci voltiamo a vediamo Ascanio e Veronica.
-Le camere sono in fondo!- ci dice Veronica.
-Molto simpatica! Comunque vi stavamo cercando!- le risponde Chiara.
-Se vede..- interviene Ascanio.
-Vabè stasera magnamo qua.. voi ce state?- interrompo quella conversazione imbarazzante.
Loro annuiscono.
-Bene!- andiamo tutti dillà.
 
ALICE
-Amore?!- chiamo Lorenzo.
-Dimmi!- mi risponde. Lo bacio, lui ricambia. Siamo abbracciati, le mia mani intorno al suo collo e le sue sui miei fianchi.
-Cerchi il numero della pizzeria?-
-Pensavo volessi qualcos’atro!- dice sconsolato.
-che imbecille che sei!-
-Se se imbecille! Lo so che anche tu..- lo blocco prima che finisca la frase con un bacio.
-Si dopo! Ora chiama!-
-Non vedo l’ora- mi dice maliziosa facendo toccare le nsotre fronti e guardandomi intensamente negli occhi.
 
Vedo Chiara e Veronica confabulare in un angolo.
-Streghe.. cosa dite?- gli chiedo. Loro si girano. Veronica si morade il labbro inferiore e Chiara ha un sorriso smagliante.
-Sembra che ci sia un nuovo amore..- mi dice Chiara. Capisco subito: Veronica e Ascanio.
-Nooo!- dico e guardo Veronica.
-Siii!- dice Chiara.
-Come? Come? Come?-
-Ma niente eravamo dillà.. mi ha iniziato a fare il solletico e poi mi ha baciata!-
-Hai capito Conti!- dico io.
-A te piace, no?- le chiedo.
-Mbèèè…. Si!-
-L’ho capito quando vi ho visto tutti abbracciati a casa di Ginevra!-
-Ma che fate? Mi escludete?- ci interrompe Ginevra.
-Ma no scema!- le dice Veronica.
-Veronica e Conti!- gli dice Chiara.
-Nooo!-
-Ma perchè avete tutte la stessa reazione? Non mi ci vedete insieme?- chiede Veronica.
-No no! Siete belli! Ma pensavo che a te piacesse un altro genere ecco..- spiega Ginevra –ma vi siete fidanzati?-
-Ci siamo baciati!-
All’improvviso sentiamo un botto. Corriamo tutte a vedere. Appena entriamo in salotto vedo Lorenzo steso a terr. Corro e mi siedo vicino a lui.
-Che ha fatto? Che cazzo avete fatto?- urlo agli altri ragazzi.
I ragazzi sono tutti sconvolti. Gli occhi mi si inumidiscono e le lacrime iniziano a scorrere sul mio viso. Lorenzo è steso a terra con gli occhi chiusi.
-Cosa fate impalati? DAI CHIAMATE UN’AMBULANZA!- dice Chiara ai ragazzi.
-Sisi ce penso io!- si offre Mario.
-Qualcuno ci spiega cos’avete fatto?- chiede Ginevra con voce tremante.
Ma niente stavamo scherzando e Lorenzo ha iniziato a toccarsi la pancia, poi improvvisamente si è accasciato a terra ed è sbattuto la testa sul tavolo- spiega Giorgio.
Accarezzo Lorenzo, gli alzo leggermente la testa e noto che c’è una pozza di sangue non molto grande.
-Cazzo raga. Dobbiamo fermare il sangue!- dico io fra le lacrime.
Sentiamo il rumore delle sirene, Veronica subito corre fuori e fa strada agli infermieri. Lo mettono sul lettino.
-Io vado con lui!- corro fuori ed entro nell’ambulanza.
Non so che fare. Piango. Riesco solo a piangere.
-Signorina stia tranquilla!- cerca di calmarmi l’infermiere.
 
** *
Sono nella sala d’attesa e ho appena chiamato Lidia, la madre di Lorenzo.
La vedo entrare correndo, appena mi vede mi viene incontro. Sta piangendo, come me. Ci abbracciamo.
-Com’è successo?- mi chiede fra i singhiozzi.
-Stavano parlando e a Lorenzo faceva male lo stomaco e dopo un po’ si è accasciato a terra sbattendo la testa sul tavolo- le spiego io.
-Dai vieni siediti qui! Ora ti prendo un po’ d’acqua!- le dico.
-Si..si..- dice flebilmente.
Torno con l’acqua.
Dopo pochi minuti esce il dottore. Ci alziamo entrambe.
-I parenti di Lorenzo Di Francesco?-
-Si sono la madre- interviene Lidia.
-Suo figlio ha preso una bella botta sulla parte inferiore della testa all’altezza del cervelletto. Ma grazie a Dio suo figlio ha proprio una testa dura- dice sorridendo il medico – e quindi nulla di grave. Dovrà stare semplicemente ancora un paio di giorni qui. Gli abbiamo fatto dei controlli per il dolore che l’ha fatto accasciare ed ora dobbiamo aspettare i risultati. Ma ho saputo che è un ragazzo che in passato ha avuto dei problemi allo stomaco quindi può essere che avendo mangiato qualcosa che non doveva gli ha fatto male e si è sentito male.- spiega.
-Grazie dottore!-
-Se volete vederlo è in stanza! Però una alla volta!-
-Si grazie!- risponde Lidia. Si volta verso di me e mi guarda.
-vai prima tu.. sicuramente vuole vederti!-
-Grazie!- l’abbraccio e mi dirigo verso la stanza di Lorenzo.
È steso sul letto, ha gli occhi socciusi appena mi vede entrare sorride.
Mi avvicino e lo abbraccio.
-Ho avuto paura!- gli sussurro mentre qualche lacrima riga il mio volto.
-è tutto a posto. Non piangere!-
Mi siedo affianco a lui e gli prendo la mano.
-Mi hai fatto prendere un bello spavento! Il medico ha detto che è tutto okay devi solo passare un paio di giorni qui!-
-no no..-
-sisi invece! Starò qui tutto il giorno a farti compagnia!-
-Promesso?-
-Promesso!- mi sporgo per baciarlo. Lui ricambia il bacio ma non lo approfondiamo.
-Come ti senti?- gli chiedo.
-Mi fa male un po’ la testa.. ma tutto sommato bene!-
-Bene! Ora faccio entrare tua madre! Ci vediamo dopo!- gli stampo un altro bacio ed esco a chiamare Lidia.
 
GINEVRA
Sono a casa di Giorgio aspettando notizie di Alice.
-Amore se fosse successo a te io sarie morta lì!- dico a Giorgio.
-Tieni così tanto a me?-
-Più di quanto immagini!-
Mi bacia.
-Sono preoccupata!- dico io. Giorgio mi tira fra le sue braccia ed io mi ci accoccolo. Mi accarezza i capelli.
-Stai tranquilla!- mi sussurra.
Sento la vibrazione del mio cellulare, mi alzo di scatto. Mi sta chiamando Alice, rispondo subito.
-allora?- le chiedo
-tutto bene grazie a Dio! Non è niente deve stare solo un paio di giorni in ospedale!-
-Oh mamma mia.. che spavento! Ero preoccupatissima!
-E non dirlo a me.. ora avviso gli altri! Ciaooo!-
-Ciao!-
 Riattacco la chiamata e butto il cellulare nella borsa e torno fra le braccia di Giorgio.
-Allora?- mi chiede lui.
-non è successo niente di grave! Mamma che spavento!-
-Eh si.. non sapevo cosa fare! Mi sono sentito malissimo-
-Povero il mio cucciolo!- gli dico e lo bacio. Piano piano approfondiamo il bacio. Mi stendo sopra di lui e inizio a sbottonargli la camicia. Inizio a leccargli il lobo dell’orecchio. So che lo fa impazzire infatti lo sento gemere. Continua a svestirlo fin quando non rimane in boxer.
-Signorina! Non è un po’ troppo vestita?- mi chiede lui maliziosamente e inizia a sfilarmi tutto quello che ho addosso. In un attimo rimaniamo nudi e in un attimo lui entra dentro di me.
-ti amo- mi sussurra fra i gemiti.
-ti amo anche io!-
E continuiamo la nostra danza dell’amore.
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


CAPITOLO 11
LORENZO
Mi hanno appena dimesso dall’ospedale e sto tornando a casa con mamma e Alice.
-Vado in camera.. Ali vieni!- le dico, le prendo la mano e andiamo in camera.
Entriamo e la mia stanza è nel totale disordine.
-Oddio.. devo mettere a posto!-
-No no no! Tu ora ti svesti e ti metti al letto. Qui ci penso io. Ha detto il medico che non devi sforzarti!- mi dice. Così mi svesto mi infilo un pigiama e mi metto a letto.
-Ho bisogno di coccole!- dico guardandola.
-ooh che dolce!- risponde lei scarcastica ma si avvicina comunque e si stende affianco a me. Poggio la mia testa sul suo seno.
-Sono proprio morbide!-
-e tu sei proprio un cretino!-
Mi faccio accarezzare i capelli e piano piano mi addormento.
 
DOPO UNA SETTIMANA
ALICE
Natale si avvicina e sono in giro per negozi con Ginevra e Mia. La storia con Lorenzo va alla grande, siamo innamorati e felici. Non sono mai stata così bene.
-Non so che regalare a Lorenzo!-
-Ali sono 3 ore e dico tre che stiamo girando per negozi! Come fa a non piacerti nulla?!- mi chiede Ginevra. Lei il regalo per Giorgio già l’ha preso: un maglione rosso.
Sbuffo.
Continuiamo a camminare e una vetrina mi colpisce. Mi avvicino. Un bellissima sciarpa blu è avvolta al collo di un manichino. È per lui.
Entro e la prendo immediatamente.
-Bene ora possiamo andare a mangiare!- dico io e andiamo verso una pizzeria della zona.
Dopo aver passato una bella serata in compagnia delle mie migliori amiche torno a casa.
Appena metto piede in casa mi arriva un messaggio. È Lorenzo.
“Camilla mi ha chiesto di incontrarci… Le ho detto che va bene!”
Ma come va bene? La sua ex gli chiede di vederlo e lui senza minimamente chiedere il mio parere dice che va bene?
Che stronzo. Non gli rispondo neanche, tanto domani lo vedo a scuola e intanto me ne vado a letto ma il sonno proprio non vuole venire. Mille immagini di Lorenzo e Camilla insieme mi passano per la mente.
 
** *
Sto andando a scuola. Voglio proprio vedere con che faccia tosta mi si presenta Lorenzo. Arrivo e lo vedo parcheggiare il motorino. Tiro dritto verso l’entrata ma lui mi vede e mi corro incontro.
-Ohi Ali!- dice sorridendo e avvicinandomi per baciarmi. Quando le sue labbra sono molto vicine alle mie, io mi scanso.
-Lorenzo senti oggi proprio no eh!- gli dico fredda.
-Ma ti sei arrabbiata per quello che ti ho detto ieri?- mi chiede divertito.
-Non c’è nulla da ridere. Comunque penso che la nostra storia possa finire qui.-
-Ma cosa stai dicendo?! Tu sei matta!-
-Ah io sono matta??? Bene… andiamo bene! Guarda fammi entrare in classe!-
-Ma che c’è? Ti rode perché voglio rivedere Camilla?!-
-Sei proprio uno stronzo!- Mi volto e corro in bagno. Quando sono dentro scoppio in lacrime.
Sento bussare alla porta.
-Occupato!- dico.
-Siamo noi apri!- sento la voce di Mia. Apro e le vede, tutte e quattro: Mia, Ginevra, Chiara e Veronica che mi guardano preoccupate. Per fortuna che ci sono loro.
-Cos’è succeso?- mi chiedono.
-Camilla ha chiesto a Lorenzo di rivedersi e lui ha detto di si!-
-Che stronzo!E lei proprio una puttanella…-
-E non sapete con che faccia tosta è venuto da me stamattina!- e gli racconto tutto quello che è successo qualoche minuto prima.
-Eh si.. con quella faccia da angelo! Sembrava una mezza addormentata e invece questa ha architettato un piano… sisi! Te la vuole far pagare!-
-Mamma mia…-
-Lorenzo non sembrava così!-
-Imbecille proprio! Poi quella lasciamo perdere.. mo che la vedo la sgonfio!-
-Tutti i ragazzi sono così!-
-Raga BASTA!- stoppo i loro commenti -…ho bisogno di voi!- sussurro e in un secondo vengo avvolta dal calore dei loro corpi che mi stringono e mi tranquilliazano.
-Comunque non ne voglio più sapere niente di lui!-
-Dai ora andiamo in classe!- mi dice Chiara e così facciamo.
 
“Ancora una parola prima di non dire niente 
Ancora un'occasione per sentirti così incosistente 
quel sintomo di assuefazione,

me ne starò in silenzio,
non c'è comunicazione, esco,
chiudi a chiave quando te ne vai... “

Sono passati due giorni da quando ho deciso di chiudere con Lorenzo. Non risponde alle sue chiamate e ai suoi messaggi. È anche venuto a casa ma ho fatto finta di non esserci per non vederlo. Sono arrivate le vacanze di Natale e per fortuna non devo vederlo più tutti i giorni a scuola.
Mi manca, mi mancano i suoi sorrisi, mi mancano le sue buonanotti, mi manca fare l’amore con lui, mi manca quando allungava il collo per ricevere un mio bacio, mi manca quando in classe mi guardava dolcemente, mi manca quando cercava in tutti i modi di spiegarmi l’algebra, mi manca tutto di lui, mi manca lui. Ma per ora non riesco a passare oltre, non ha voluto minimamente ascoltare il mio parere, non si è fregato d nulla e il giorno dopo ha fatto anche lo sbruffone e intanto con Camilla ci si è visto. Non so cosa si sono detti o cosa hanno fatto ma non voglio neanche saperlo. Vermanete non sono neanche sicura del fatto che si sono già visti…
Sono stesa sul letto e con l’ipod. La musica scorre…
“ma vuoi dirmi come questo può finire?”
Questa canzone mi rimbomba nelle orecchie.
“E intanto tutto fuori continua a continuare 
eravamo solo noi quelli bravi a camminare insieme
Affitterò una casa nuova e forse non la vedrai mai

 e in questa agitazione, senso del mio gesto che non capirai “
All’improvviso vedo la mia porta aprirsi e le mie quattro amiche entrare cme delle furie.
-Oh ma siete sceme? Chi vi ha fatto entrare?- gli dico togliendomi le cuffiette.
-tua mamma..- risponde Veronica.
Ginevra mi toglie l’ipod dalla mani.
-Non me lo so spiegare di Tiziano Ferro! Ma amore mio.. tu non ti vuoi bene! Ma che t’ascolti?!-
-Ali da quand’è che non metti a posto qui?- mi chiede Chiara. Mi guardo intorno e regna il caos.
-E da quand’è che non ti fai na doccia?- mi chiede Mia.
-Non puzzo!- mi difendo.
-Si invece!-
-Ora tu ti alzi, ti fai na doccia, ti prepari, ti fai bellissima che stasera andiamo a ballare e a dimenticare quello stronzo!-
-No!-
-Come no?! Sisi invece! Susu!- mi dice Veronica battendo le mani per farmi alzare.
Mi alzo mal volentieri e mi infilo sotto la doccia.
 
“Magari è meglio stare un po' lontani considerando
 che non siamo poi così vicini 
Magari è un male istantaneo che invece fa bene
 vedi che vale la pena e riprovi a sognare 
Magari è un modo per ricominciare e avrai qualcuno
 con cui potermi dimenticare 
Magari invece ci rincontreremo più grandi,
ci prenderemo per mano e non sarà troppo tardi 
Magari oppure no “


 
Dopo tre ore siamo tutte pronte e usciamo di casa. Dopo un’oretta arriviamo nella discoteca.
Non ho la minima voglia di ballare e divertirmi e mi siedo nel primo divanetto che incontro. Le ragazze si sono disperse nel locale. Ordino al cameriere un drink.
Dopo qualche minuto ho il bisogno di andare in bagno, così mi alzo e vado. Quando riesco lo vedo. Lì nella pista a ballare con una ragazza che non è Camilla. La testa mi inizia a girare, il sangue mi arriva al cervello. Sento le vene pulsarmi. Mi siedo al bancone e ordino un altro drink. Dopo ancora un altro e un altro…
 
“Ancora una carezza prima di non fare niente 
Ancora un'emozione a provare che sei inesistente 
Mi comprerò un vestito nuovo, che non mi toglierai 
e questa agitazione, senso del mio gesto che non capirai “


 
-Un altro!- chiedo al barista.
-Può bastare così!- sento una voce, la sua voce provenire da dietro di me. Mi volto e lo guardo con aria di sfida.
-Ho detto che ne voglio un altro!- dico io
-Sei ubriaca fradicia!-
-Non è vero.. sto bene! Guarda!- mi alzo e cerco di camminare ma inciampo rovinosamente sui tacchi. Prontamente lui mi prende e mi evita la figuraccia. Mi prende in braccio.
-lasciami!- urlo. In un momento di porta fuori dalla discoteca e mi poggia sopra un muretto.
-Cosa cazzo ti è venut in mente? Ti sei bevuta il cervello?-mi urla in faccia lui.
-Ma cosa vuoi da me? E non urlare che mi fa male la testa-
-Con chi sei venuta?-
-che te frega?-
-Mi frega che non posso lasciarti da sola. Se sei venuta da sola devo riportarti a casa!-
-aaah stai tranquillo! Non si scomodi..Sono qui con le altre!-
-come le ritrovo mo quelle! Dai stanotte dormi a casa mia! Andiamo!-
-Non azzardarti a toccarmi stronzo-
-PORCA PUTTANA ALICE!- urla e mi spaventa. Lo vedo appoggiarsi al muretto e passarsi le mani fra i capelli.
-Non più cosa devo fare per te, ti chiamo, ti mando messaggi e non rispondi, vengo a casa tua e non ci sei.. non so neanche perché te lo sto dicendo tanto domani quando ti svegli non ti ricorderai di nulla… però mi manchi e voglio dirtelo!-
-è troppo tardi… dovevi pensarci prima!-
-Tornerai ad essere mia… stanne certa! Ora rientro a cercare le ragazze promettimi che rimani qui e non ti muovi!-
-te lo prometto!- gli rispondo e lo vedo rientrare dentro. Avrei voluto abbracciarlo, stringerlo a me, baciarlo, ma non posso, non devo. Ora voglio solo tornarmene a casa, uscire non è stata una buona idea.
 
“Magari è meglio stare un po' lontani
considerando che non siamo poi così vicini 
Magari è un male istantaneo che invece fa bene
vedi che vale la pena e riprovi a sognare 
Magari hai modo per ricominciare
e avrai qualcuno con cui potermi dimenticare 
Magari invece ci rincontreremo più grandi
ci prenderemo per mano e non sarà troppo tardi
Magari oppure no”

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


CAPITOLO 12
 
GINEVRA
Oggi è il compleanno di Giorgio e ha dato un festa a casa sua. C’è davvero tantissima gente, anche molti imbucati, ma l’importante è che ci sono gli amici veri. Purtroppo non tira una bella aria per la situazione fra Alice e Lorenzo ma cerchiamo tutti di farli svagare in tutti i modi possibili. Vedo Giorgio vicino al tavolo.
-Ehi!-
-Amore!-
-Sta riuscendo proprio una bella festa!- gli dico io sorridendo.
-Sisi sono contento! Ma sai cosa ci vorrebbe per passare il compleanno nel migliore dei modi?- mentre mi dice questa parole, mi cinge i fianchi e fa scontrare le nostre fronti.
Occhi dentro occhi.
-Non so.. cosa?- rispondo maliziosamente, ho già capito dove vuole arrivare.
-mmmm prova a immaginare!-
-Ci sto provando ma davvero non mi viene nulla in mente!- faccio finta di non capire.
-Ora ti faccio capire bene bene!- mi dice. Mi prende in braccio come una sposa e mi porta nella sua camera. Mi butta sul letto e lui sopra di me. Iniziamo a baciarci sempre più passionalmente. Mi sfila velocemente la maglia e i pantaloni.
-Quanta fretta..-gli sussurro. Mi metto a cavalcioni sopra di lui e gli sfilo la maglietto. Gli bacio tutti i pettorali fin quando non scendo sotto l’ombelico e trovo i pantaloni a intralciarmi il passaggio. Glieli sfilo e con il jeans vanno via anche i boxer. Torno sulle sue labbra e inizio a mordicchiarle. Poi levo il reggiseno.
Lui torna sopra di me. Sento fremere la sua eccitazione. Mi sfila gli slip e in un attimo lui è dentro di me con movimenti dolci ma allo stesso tempo passionali.
Non è mai sesso fra noi, è sempre e solo amore.
 
MARIO
-Amò te stai a diverti?- chiedo a Chiara cingendole i fianchi da dietro. Lei volta leggermente il viso fino a far toccare i nostri nasi.
-Sisi! Anche se sono giù per Alice… ha gli occhi molto tristi!-
-Eh lo so.. anche Lorenzo!-
-Eh ma lui se l’è cercata!-
-Mi giuri che se Vasco ti chiedesse di rivedervi tu mai e poi mai gli risponderesti di si?- gli chiedo preoccupato. Mi prende il viso tra le mani e fa si che i nostri occhi si incrocino.
-Ohi guardami! Non ci devi neanche pensare! Devi stare tranquillo! Io amo solo te e non ho bisogno di rivedere Vasco!- mi risponde. Mi ha detto che mi ama. Non me l’aveva mai detto.
-M..Mi… Ami?- le chiedo titubante.
-Certo che ti amo!-
-Anche io ti amo!- faccio combaciare le nostre labbra e iniziamo uno dei nostri baci.
 
ALICE
Sono alla festa di Giorgio e non mi sto divertendo affatto. Vedo molte oche girare intorno a Lorenzo, la voglia di menarle tutte è molta ma non posso, dopotutto io non sono più la sua fidanzata.
-Oh mio Dio.. Alice Lovatelli!- mi volto e vedo Riccardo, un mio vecchio compagno delle elementari.
-..Riccardo giusto?- lui annuisce. Lo abbraccio e sento che l’alito gli puzza molto di alcool.
-Ehi! Come stai?- gli chiedo.
-Tutto bene.. tu?? Sempre bellissima!-
-Oh grazie! Comunque mbè si tutto bene- mento. Non sto affatto bene. Ma so che se gli dicessi che sto male a lui non fregherebbe nulla, come a me non mi fregava di sapere come stava lui. Non lo vedo da 5 anni e non mi è mancato. Il “come stai” è una domanda che si fa sempre, sperando sempre che l’altro risponda “tutto bene” e nella maggior parte dei casi è così e così anche tu rispondi che tutto va bene anche se un camion ti è appena passatto addosso e stai pensando al suicidio.
- Ti prendo qualcosa da bere! Aspettami qui!- mi dice e lo vedo scomparire nella folla. Dopo poco lo vedo riapparire con due bicchieri di ponch in mano.
-Ecco a te!-
-Grazie mille!-
Sorseggiamo insieme il ponch senza dire una parola.
-Andiamo fuori? Qui fa un caldo e c’è un casino!- mi chiede interrompendo il silenzio.
-Va bene!-
Mi prende per mano e mi porta fuori.
-Riccà dove mi porti? Non era tanto male dentro!- lo seguo sorpresa e impaurita. Riccardo aveva bevuto un po’ troppo forse.
- Aspetta e vedrai – una voce amara, ricca di alcol mi risponde. Arriviamo fuori dalla villa in un angolo buio dove gli occhi esterni non possono arrivare.
 - Come siamo belle stasera – canticchia. Con la sua mano va a giocherellare con la mia collana, sfiorandomi il collo con i polpastrelli. Mi inzia a battere forte il cuore. Capisco dove vuole andare a parare. Scosto la sua mano con un gesto, sperando di essere forte. Ma non lo sono per niente. Cerco di scappare, ricacciando le lacrime, ma Riccardo mi prende le mani e me le sbatte contro a il muro, tenendole ferme. Sono intrappolata. Troppo impaurita per urlare, troppo orgogliosa per lasciarmi andare, cerco di desistere facendo sì che Riccardo prendesse i suoi rifiuti in modo provocatorio. Giacomo inizia a baciarmi il collo sussurrandomi parole dolci nei capelli. Parole che sapevano di alcol, di voglia di sesso. In pochi attimi, riusce a togliermi la giacca. Con le mani, esperto, si da da fare a tastare ogni parte del mio corpo. Le tastate si iniziano a fare sempre più pesanti, snervanti, quasi violente. E iniza a colpirmi: schiaffi, pugno ed io sono rimasta inerme, impassibile di fronte a tale impeto.
-Sei solo una troia!- cado a terra, quasi morta.
-Lasciami…mi fai male!- lo supplico.
-E ora veniamo a noi.. – mi sorride, sfiorandomi il viso. I denti mi tremano, dal freddo e dalla paura. I pantaloni stanno per cedere.
- Sì, veniamo a noi, coglione! – un colpo destro colpisce Giacomo, facendolo cadere a terra. Ne susseguono altri, è proprio una vera lotta. È  la fine di un incubo, e l’inizio di un altro.

Sono inerme, ancora tremo. Ho rimesso il giacchetto ma non ho la forza di alzarmi. Lorenzo continua a stringere i pugni anche dopo aver allontanato Riccardo.
 
LORENZO
- Alice –lei alza la testa. Il suo volto è contratto, i capelli leggermente scompigliati con alcuni ciuffi che le escono fuori, e una lacrima che cola dal trucco leggero che è rimasto intatto nonostante tutto.
- Lorenzotidevotuttalamiavitatiringrazio –le sorriso, poi torno subito serio.
- Stronzo bastardo pezzo di merda glielo tagliassero a pezzettini con le forbici. Mi fa male solo al pensiero, però se lo merita – i pugni sono ancora stretti. Alice si alza, traballando. Un tacco è andato perduto, lasciandola zoppicare, e la giacca finita sulle sue spalle era bella stretta e chiusa. Mi si avvicina ì ancora tremolante. Le prendo la mano e l’avvicino al mio petto con protezione. Alice infila la sua testa nell’incavo del mio collo, e inizia a piangere disperatamente. L’ho accolta  come una bimba smarrita e sono rimasto qui  con lei, mentre mi inzuppa la maglia di lacrime calde; intanto le accarodolcemente i capelli.
- Vieni, ti porto a casa – le cingo un braccio attorno alla vita stando attento a non sfiorarla troppo. La accompagno sino alla macchina.
- Alice – le dico duro  – in queste condizioni posso solo portarti a casa. E non dire di no, tanto comando io-
La vedo stringersi ancora di più nel giacchetto, i pantaloni erano stati strappati. La prendo in braccio e la accascio nel sedile posteriore. Non ha più la forza di reagire.


 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13. ***


LORENZO
È mattina. Finalmente vedo il sole sorgere dalla mia finestra. Non ho chiuso occhio ripensando alle immagini che ieri sera mi sono passate davanti gli occhi. Uno schifo. L’avrei ucciso, l’avrei menato fin quando non fosse morto. Non ho mai avuto così tanta violenza nel corpo ma vedere che qualcuno stava facendo del male ad Alice me l’ha fatta nascere.
Mi alzo e vado nella mia camere dove Alice dorme. Io ho dormito in salotto. È sveglia.
Mi avvicino a lei.
-Ehi..- la saluto.
Non risponde, si limita ad alzare lo sguardo verso di me. Mi siedo affianco a lei e le do un bacio delicato sulla fronte.
-Come stai?- le chiedo.
-Stamattina meglio… ma ho dormito poco!-
-Che porco schifoso..-
-No no.. non ne voglio più parlare!- mi ferma lei. Abbasso lo sguardo e inevitabilmente mi cade sulla parte scoperta del suo seno. Una macchia violacea si espande per tutta la zona. Stringo i pugni.
-Ne hai altri?- le chiedo.
Alza la maglia e l’intera parte del sua pancia e i suoi fianchi è riempita da macchie più o meno grandi. Sposto lo sguardo fino ad arrivare ad un taglio non molto lungo sul fianco destro.
-A-aveva un coltello?- dico balbettando e deglutendo.
Annuisce e abbassa lo sguardo.
-.. ti posso portare a fare colazione?- le chiedo.
-Si grazie! Però… come li copro?- dice indicando i lividi e i segni delle percosse.
-Vieni..- le prendo la mano e la porto in bagno.
Ci mettiamo davanti allo specchio.
-Allora…- dico cercando nel beutycase di mia madre- ..eccolo qui!- dico estraendo un correttore.
-Vediamo un po’ come li copriamo…- inizio il lavoro e dopo 20 minuti buoni ho finito.
-Ecco qui! Guardati!- la faccio voltare e delle lacrime le rigano il volto.
-No no non piange.. il trucco se ne va!- le dico facendola ridere.
-ahahah cretino! Grazie!- mi dice guardandomi negli occhi.
-Dai vestiamoci! Ti aspetto in sala!- ci dividiamo per andarci a vestire.
Dopo 10 minuti usciamo di casa.
-Dove mi porti?-
-Andiamo alla cornetteria sempre aperta. Visto che sono le 6 e mezza nessun bar sarà aperto..-
-hai ragione!-
Arriviamo prendiamo due cornetti alla nutella e due cappuccini e ci andiamo a sedere su una panchina lì vicino.
-Sei tutto sporco di nutella!-
-mm dove??- le chiedo.
-sopra al labbro.. no più a destra.. più sopra!- cerca di farmi capire ma finisco con lo sporcarmi ancora di più.
-Lascia sta! Ci penso io!- mi dice. Si avvicina alle mie labbra. Mi fa passare la sua lingua sopra le labbra, poi mi prende il labbro superiore e lo succhia.
-Bene ora sei tutto pulito!- mi dice sorridendo. Mi sporgo verso di lei per baciarla, quando le nostre labbra si stanno quasi toccando lei si ritrae.
-Ecco..-
-Si si hai ragione! Non riesci proprio a perdonarmi eh?-
-è ancora presto.. piano piano va bene?- mi dice accarezzandomi i capelli.
-Dai ti riaccompagno a casa!- le dico.
Mentre camminiamo verso casa mi sento prendere la mano da Alice. Sono felice di questo gesto. Vuol dire che mi sta perdonando piano piano.
Intreccio le mie dita con le sue e continuiamo a camminare.
 
CHIARA
Sono a casa con Mario, stiamo per uscire.
-Amore..- lo chiamo.
-Quanto mi piace quando mi chiami così!-
-Così come?-
-Amore!- mi risponde cingendomi i fianchi.
-Ma tu sei l’amore per me..-
-“Che io son per te l’amoree..”- lo sento canticchiare la canzone della Marrone.
-“parla pure piano ma dimmi che senza di me tu non puoi stare”- continuo a canticchiare io.
-Io senza di te non so stare- mi sussurra prima di baciarmi. Ricambio il suo bacio.
Mi stacco un attimo.
-Ti amo-
-Anche io- mi risponde.
-Dai andiamo che è tardi!- gli dico intrecciando la mia mano nella sua e uscendo.
Entriamo nell’ascensore.
-Dove vorresti andare in queste condizioni?- lo guardo interrogativa, seguo il suo sguardo che ricade sul mio collo e mi osservo allo specchio dell’ascensore. Una macchia violacea appare ben vista sul mio collo.
-potevi pensarci prima amò..- rispondo sorridendogli.
-fai poco la simpatica! Metti questa, scema!-
Si leva la sciarpa viola e l’arrotola attorno al mio collo, coprendo per bene il succhiotto evidente… molto evidente -.-
Mi guardo allo specchio.
-ma che palle! Sembro una suora così!-
Ridiamo ed usciamo dall’ascensore, mano per la mano.

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Capitolo 14
*** Capitolo 15. ***


CHIARA

-A Capodanno che famo?- Mario chiede. Siamo a casa di Giorgio tutti insieme.

-Possiamo stare qui. Invitiamo gente e mettiamo un po’ a posto qui per rendere il tutto un po’ più carino e festivo.- propone Giorgio.

-Si perché no? Possiamo comprare luci, festoni, candele e tutto quel che ci serve!- dice Alice

-Usicrà proprio una bella festa!- dico io.

-Tutte le feste a casa Gambino sono state fighissime.. figuratevi quella dell’ultimo dell’anno!- dice Ascanio.

-Capodanno organizzato. E ora che facciamo?- chiede Lorenzo.

-Andiamo a pattinare sul ghiaccio?-  chiede Alice con aria sognante.

-Oddio no..- le risponde Veronica.

-Ma come no? Sisi andiamo!- decide lei. Così ci obbliga tutti ad andare.

 

Arriviamo e facciamo la fila per prendere i pattini. Per fortuna non c’è molta gente. In poco tempo prendiamo i pattini, li infiliamo ed entriamo in pista.

Riesco in poco tempo a mantenere un giusto equilibrio e a staccarmi dal recinto. Volteggio al centro della pista tranquillamente. Ma mi rendo conto che Mario non è dietro di me. Non è neanche in pista.

Guardo verso l’entrata e lo vedo fermo lì davanti. Immobile che guarda fisso il pavimento di ghiaccio.

Mi avvicino preoccupata.

-Oh che hai fatto?- gli chiedo facendogli spostare lo sguardo sul mio.

-No niente..-

-Entra dai! Cosa fai fermo lì impalato?-

-Sisi entro..-

Non entra.

-Oh?! Entri si o no?-

-No no io non entro!- dice ed esce velocemente dalla pista come se avesse visto il diavolo.

Lo inseguo trabballante a causa dei pattini ai piedi.

-Perché non entri?- gli urlo dietro.

Lui si gira, mi guarda e aspetta che io mi avvicini a lui.

Avvicina la sua bocca al mio orecchio.

-Ho paura- mi sussurra.

Cerco di non ridere ma non mi riesce.

-Ecco lo sapevo! Non dovevo dirtelo!-

-No no! Dai ti insegno io.. andiamo!-

-No ho paura!-

-Non ti lascio mai la mano!-

-Promesso?-

-Promesso!-

Gli prendo la mano e entriamo in pista.

Piano piano si abitua e riesce anche a staccarsi dal recinto.

-Dai andiamo al centro!- gli dico.

-Piano oh!-

Lentamente andiamo al centro della pista ma quando siamo quasi arrivati lui perde l’equilibrio. Sta per cadere ma io lo afferro per le braccia con la mia poca forza ma che riesce ad evitargli la caduta.

Mi abbraccia. Ma non perché vuole farlo ma perché ha paura di ricadere di nuovo.

Si stringe a me.

Mi guarda negli occhi.

-Ti amo Chià!- mi dice.

-Ti amo anche io Mario- gli rispondo.

 

ALICE

Capodanno è arrivato. Siamo appena state dai genitori di Mia per trucco e capelli e ora siamo a casa di Giorgio e ci stiamo vestendo.

-Ragazze pronte?- chiedo io. Indosso un semplice abito nero che arriva fino a metà coscia, Chiara ha optato per leggins neri e una maglia lunga bianca con delle scritte nere, Ginevra invece porta pantalone stretto nero e canotta con paittes, abbiamo provato a far vestire Veronica elegante ma non ci siamo riuscite molto: ha deciso di mettere un jeans con una maglietta poco più elegante sopra e rigorosamente scarpe basse.

Usciamo dalla stanza e ognuna si dirige dai rispettivi fidanzati.

Vedo subito Lorenzo e mi avvicino a lui.

Quando mi vede gli viene un colpo, sbarra gli occhi e corre ad abbracciarmi.

-Oh sei scemo?- gli chiedo.

-Sei troppo bella e troppo scollata meglio far vedere a tutti che già sei occupata!-

-Okay si. Sei scemo!- gli dico e poi cerco un suo bacio che lui subito mi fa ricevere.

 

Le ore sono passate velocissime, la casa è piena di gente ma la situazione ancora non degenera.

Sono fuori vicino alla piscina da sola a pensare all’anno appena passato. Un anno duro. L’arrivo di Lorenzo in classe, l’amicizia con Camilla, i litigi con questi ultimi, papà e mamma che perdono il lavoro, la casa che stava per essere venduta, la gita a Viareggio e la cosa di quest’anno che non dimenticherò mai è quando Lorenzo è corso alla stazione da me dicendo che mi amava e che voleva solo me, finalmente liberi di amarci, liberi da tutto e tutti e ci siamo baciati nel sottopassaggio della stazione come se avessimo bisogno per vivere l’uno dell’altra, come se le nostre bocche unite ci consentivano ossigeno. Poi ci siamo amati in una stanza di albergo.

 

Una forte presa alle spalle mi fa spaventare.

-Amore..- il suo sussurro mi passa fra i capelli provocandomi brividi assurdi.

Mi giro verso di lui e gli cingo il collo.

-Sai a cosa pensavo?-

Scuote la testa.

-Pensavo a quando ti sei fatto mezza Arezzo correndo per venire da me!-

-Cosa non si fa per amore!-

-Ti voglio…- gli sussurro. Da quella sera non l’abbiamo ancora mai fatto. Ha paura ma io mi fido ciecamente di lui, so che non mi farebbe mai del male.

-Sei sicura?- mi chiede dolcemente. –Io non voglio forzarti!- continua lui.

Annuisco e lo bacio. Mi prende la mano e mi porta nella camera degli ospiti.

Mi fa stendere sul letto e continuiamo a baciarci. Gli sbottono la camicia. Lui si sfila i pantaloni e rimane in boxer.

Mi sfiora la pancia delicatamente e poi mi tira su la maglia.

Chiude gli occhi alla vista dei miei lividi ancora flebilmente visibili.

Lo bacio per farlo concentrare su di me e non farlo pensare.

Mi sfila i pantaloni.

In un attimo anche l’intimo vola sul pavimento della camera.

Sfiora i miei lividi e le mie cicatrici come se con un suo tocco loro scomparissero, con il suo tocco dimentico tutto.

Lentamente entra dentro di me. I ricordi però riafforano e una lacrima riga il mio volto.

Prontamente la raccoglie con le sue labbra.

Raccoglie subito dopo anche l’altra e un’altra, un’altra e un’altra ancora.

Esce subito da dentro di me.

Pensa che mi sta facendo male.

Scuoto la testa e gli dico di riniziare. Entra di nuovo dentro di me.

Mi aggrappo alla sua schiena e rimango stretta a lui.

 

Sentiamo in lontananza lo scandire del tempo.

Arriviamo il nuovo anno.

10…9…8…7…

-…6…5…4…3…2…- mi sussurra mentre è ancora dentro di me.

-..1!- sussurriamo insieme. Iniziamo a baciarci e a continuare ad essere una cosa sola.

-Auguri amore mio..- gli dico tra i gemiti.

-Buon anno! Ti amo!- ricambia lui.

 

GIORGIO

La situazione sta degenerando. Spumante ovunque. Ragazzi e ragazze ubriachi fradici.

Cerco Ginevra e la vedo completamente aggrappata ad un ragazzo. Mi avvicinco ancora di più.

Il sangue mi arriva al cervello.

Le vene mi pulsano sul collo violentamente.

Ginevra che bacia un altro ragazzo.

È visibilmente ubriaca.

Mi viene il vomito, vorrei spezzare le gambe a lui. A lei non riuscirei mai a far del male.

Tiro un pugno in faccia al ragazzo cercando di non prendere Ginevra.

Il ragazzo si accascia a terra con il anso sanguinante. Ginevra mi guarda sconvolta.

Tutti si sono girati a guardare la scena.

-LA FESTA è FINITA!- urlo. – HO DETTO CHE è FINITA! COSA CAZZO FATE IMPALATI? ANDATE VIA!-

Vedo Ascanio e Mario correre verso di me.

-O che è successo?-

-Fate andare tutti via e anche questa zoccola…- dico dispregiamente guardando Ginevra che piange.

Corro in camera e mi riunchudo lì fin quando tutti non se ne sono andati.

 

Dopo un’ora buona torno in sala. Non c’è più nessuno. Regan il caos. Bottiglie buttate ovunque, fazzoletti, festoni, palloncini bucati che intralciano il passaggio.

Sul divano ci sono solo loro. Loro che ci sono sempre stati.

Mi siedo in mezza a loro, nessuno dice una parola.

Loro che ci sono stati sempre.

Ascanio, Lorenzo, Alice, Veronica, Mario e Chiara.

E lei non c’è. Quello che pensavo fosse la cosa più bella che mi sia capitata mi ha appena rovinato la vita.

Il mio viso intanto è completamente bagnato da lacrime salate piene di dolore.

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Capitolo 15
*** Capitolo 16. ***


GINEVRA

-Riassunto delle precedenti 24 ore, plaese!- dico io svegliandomi.

È la mattina dopo capodanno, sono a casa di Mia, ho dormito con lei.

Come risposta mi arriva una cusinata in testa non molto delicata.

-Oh ma che ho fatto?- chiedo.

-Cosa hai fatto? Tu mi stai chiedendo cosa hai fatto ieri?-

-Ehm… si!-

-Non ti ricorda niente?-

-Ehm… no!-

-Ora te lo dico io cosa hai fatto. Hai pomiciato con uno sconosciuto tutta la sera fin quando Girogio non vi ha visto e ha spaccato il naso al ragazzo e ti ha cacciata di casa!- sputa fuori queste parole urlando.

Non posso crederci.

-Non è vero-

-Prova a chiamare Giorgio allora!-

-é…è vero?- balbetto io.

-Si sei stata una deficiente!-

-Oh madonna santa…-

Mi ributto all’indietro sul letto e caccio fuori le lacrime.

 

GIORGIO

Sono passati tre giorni da capodanno ma sembra sia passato un secolo. I minuti non passano mai, per non parlare delle ore poi. Ogni sera ho l’istinto di prendere il cellulare, digitare il suo numero e sentire la sua dolce voce prima di addormentarmi. E invece ora ogni sera prima di addormentarmi l’immagine di lei avvinghiata ad un altro mi fa rabbrividire di disprezzo e dolore.

Mi chiama, mi manda messaggi ma io non rispondo. Non ho voglia di sentirla.

Sento il campanello suonare.

Chi è all’una di notte? Sono anche solo a casa.

Mi avvio titubante verso la porta e guardo dalla spioncino.

Due occhi da cerbiatto color nocciala appaiono davanti a me. Apro la porta. Ginevra rimane lì impalata.

-Ti ho aperto solo perché è l’una di notte e non voglio che tu vada in giro da sola- le dico spostandomi dalla porta per farla entrare.

-Scusa..- sussura debolmente.

-Scusa eh?-

-Non so che dire davvero… ero completamente ubriaca! Non ero in me… sai quanto ti amo! Non avrei mai fatto nulla del genere…-

-eh guarda un po’ l’hai fatto!-

-Non ero in me- ripete lei.

-Mi hai fatto passare i giorni più brutti della mia vita…-

-Anche io li ho passati fidati!-

-Almeno tu non hai visto il tuo fidanzato baciarsi con un altro!- gli rispondo aspramente.

-Scusami.. scusami! Mi scuserò anche cento volte.

-..Mi ami?- gli chiedo a bruciapelo.

-Si- lei risponde subito senza quasi pensarci, come se fosse un’ovvietà il fatto che mi amasse.

-Anche io. E solo perché ti amo tantissimo, più della mia stessa vita oserei dire, che ti perdono!- vedo che sul suo viso nasce un sorriso smagliante.

Noto anche che una lacrime le solca il viso.

-Perché piangi?- le chiedo.

-Perché sono felice di avere te!- mi risponde.

Si avvicina a me e mi abbraccia.

Cerca le mie labbra, glielo faccio subito trovare e le avviciniamo. Prima di baciarci mi scanso.

-Ti sei lavata i denti almeno 50 volte, si?- le chiedo.

-Per l’esatezza 167 volte! Le ho contate!-

-E allora la potrei quasi quasi baciare!-

-Te lo do io il quasi quasi!- dice e mi attira a se.

 

CHIARA

-amò hai fatto i compiti delle vacanze?- chiedo a Mario. Siamo a casa mia, è impossibile uscire in questi giorni, fa troppo freddo.

Tossisce.

-Non hai fatto nulla giusto?-

-Ehm.- risponde sorridendo.

-Okay. Domani vengo da te facciamo latino, il giorno dopo si fa matematica, poi facciamo greco e poi..-

-E poi basta!- finisce di dire lui.

-Cretino non sto scherzando! Devi studiare.. non voglio che ti bocciano!-

-Sennò come fai senza di me in classe, eh?- dice pavoneggiandosi.

-Sei proprio un cretino! Vieni qua!- lo faccio stendere vicino a me. Poggio la testa sul suo petto e mi avvolge la spalle con il suo braccio.

-Se penso a un paio di mesi fa non mi sarei mai immaginata di stare con te in un futuro. Ti vedevo solo come un amico, insomma il mio migliore amico. Poi invece in un giorno, in pochissimo tempo ho capito e forse tu mi hai fatto capire che eri qualcosa di più. Sono felice di averlo capito perché con te sto proprio bene. Sono stabile e soddisfatta.- dico io felice.

-Io ti ho sempre amata.. quando mi hai detto che anche tu provavi quello che provavo e provo tutto ora anche io, il mio cuore è scoppiato di felicità. Eri il tassello che completava per me la vita idiliaca. Ora la mia vita è completa, non posso chiedere di meglio.-

-Ti devo far vedere una cosa!- dico io. Vado vicino al comodino e prendo una grande scatola. La apro e ne estraggo una foto ingrandita e gliela porgo.

La foto ritrae me e lui seduti sulla riva vicini, io con la testa appoggiata sulla sua spalla che guardiamo il mare che stava tramontando.

-è bellissima!- dice lui rapito dall’immagine.

-Ti ricordi? Quando andammo tutti insieme al mare.-

-Che bella giornata! Ma da dove l’hai ripresa?-

-Me l’ha portata l’altro giorno Susanna… siamo proprio belli!-

-Mbè si devo dire di si!- dice lui nascondendo con la mano me nella foto e facendo rimanere solo lui -..siamo proprio belli!-

-Sei proprio cretino!-

-La smetti di chiamarmi cretino?-

-Quando tu smetterai di fare il cretino!-

-Ma io non faccio il cretino!-

-Hai ragione! Tu sei cretino!-

Così inizia a famri il solletico. Inizia una vera e proprio lotta che però finisce con un tenero bacio a fior di labbra.

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