Mille Regretz

di LaMicheCoria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0.1 ***
Capitolo 2: *** 0.2 ***
Capitolo 3: *** 0.3 ***
Capitolo 4: *** 0.4 ***



Capitolo 1
*** 0.1 ***


mr

Titolo: Mille Regretz
Autore:  Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Giallo

Genere: Slice of Life, Drammatico, Introspettivo
Avvertimenti: Missing Moments, Het
Personaggi: Francis Bonnefoy/Francia, Giovanna d’Arco, Arthur Kirkland/Inghilterra

Pairing: Francis BonnefoyxGiovanna d’Arco
Trama: Mille rimpianti di averti abbandonato.
-Siete strano, quest’oggi,
monsieur France-
-E tu sei molto stanca, a quanto vedo- ribattè lui, coricandosi accanto alla ragazza –Riposa. Veglierò io su di te-
Dedica: a Silentsky
Note: Ieri sera ho visto un video, di per sé molto semplice, ma con una canzone in sottofondo che ammetto mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Era un video FrancisxJeanne. –Se cliccate sul titolo, partirà la musica-. L'immagine di base è stata presa da Zerochan, io l'ho poi modificata un poco con Photoshop.
Nonostante abbia già scritto una One Shot su di loro, voglio ritentare. Anche questa, all’inizio, doveva essere qualcosa di autoconclusivo. Poi, ci ho ripensato. Sarà di quattro capitoli, ognuno intitolato come un verso della canzone. Saranno piuttosto corte (questa, come vedete, supera di 9 parole una DoubleDrabble), ma spero potranno piacervi comunque.  

Wordcounter: 209 (titolo escluso)





-Ma petite- Francis scese lungo la collina, col sole che gocciolava sulle corolle aperte dei gigli –Che fai qui?-
Jeanne, distesa fra i fiori, aprì gli occhi e gli rivolse un sorriso felice.
-
Monsieur France!- esclamò, senza tuttavia alzarsi –Stavo solo risposando-
Francia si inginocchiò accanto a lei e piegò la testa di lato, sistemandole una ciocca di capelli che le era scivolata sul viso. Gi angoli delle labbra si sollevarono nel vedere le guance della giovane sfiorate da un tenue rossore.
-Ridete forse di me?-
-Giammai- le dita di Francis si attardarono sul profilo di Jeanne e scivolarono lungo la linea del collo.
La giovane trattenne il respiro e Francia si affrettò a ritirare la mano, posandola in grembo.
-Siete strano, quest’oggi,
monsieur France-
-E tu sei molto stanca, a quanto vedo- ribattè lui, coricandosi accanto alla ragazza –Riposa. Veglierò io su di te-
Gli occhi di Jeanne cercarono il suo viso e Francis le prese una mano, carezzandone dolcemente il dorso; rimase ad osservarla fino a quando la giovane non si addormentò sul suo letto di gigli, avvolta dal sole.
Avvicinò quelle dita, così fini e piagate dal pomo della spada, al viso, posandovi un bacio leggero.
Ma sulle labbra non gli rimase che cenere.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 0.2 ***


mr2

 

Ringrazio chaska per il commento e per averla inserita tra le ricordate, e Mareike Tiaycia per averla messa tra le seguite.

Cliccate sul titolo per far partire la musica :3

 

0.2

-Non fategli abbassare la testa!- latrò Inghilterra –Che guardi..!-
Francis si dimenò, ringhiò, vomitando maledizioni e insulti, ma dita fredde, gelide di morte e di armatura, gli afferrarono la nuca, costringendolo ad alzare gli occhi.

 

-Il tuo viso..-
-Hn? Ha forse qualcosa che non va,
monsieur France?-
-No..pare risplendere, più del sole-
-E’ l’Amore,
monsieur France-
-..-
-Monsieur France! Che succede? Siete diventato rosso d’improvviso!

Vi hanno forse attaccato? Aspettate qui,
Vado a chiamare la fanteria!-

 

-Jeanne!-
Non seppe dire se il suo urlo avesse sortito altro effetto oltre alle risate sguaiate di Inghilterra.
Le fiamme si alzavano, ruggivano e la folla tutt’intorno guaiva e acclamava, gridava contro la strega e invocava Dio, perchè li liberasse da quella presenza maligna, vestita di bianco e con la croce al collo.
Dio, Dio, Dio! Che ne sapevano loro, di Dio? Nulla!
Lei, lei sì, sapeva..! I suoi occhi, il suo volto, possibile che nessuno vedesse la Luce che li circondava? Era forse lui, lui solo a vederla col capo circonfuso del chiarore simile alle aureole dei Santi?
-Jeanne!-
Non era una strega! Chi avrebbe anche solo potuto pensare che lo fosse?
Ah, se solo avesse potuto!
Se solo non avesse avuto i polsi legati allora sì, si sarebbe lanciato anche lui, lì, nelle fiamme, tra il fuoco, e l’avrebbe stretta a sé, incurante della cenere, incurante della morte! Stringerla, affondare il volto fra i suoi capelli, e scivolare, uniti, spazzati via dalla storia e dal vento!
Che importava della Francia? La Francia era la Pucelle e se la Pucelle ardeva viva tra le fiamme dell’Inferno, per quale motivo la Francia sarebbe dovuta sopravvivere?
-Jeanne!-
Inghilterra latrava e lui gemeva, bestemmiava, si dimenava, inginocchiato a terra e coi polsi legati dietro la schiena. Senza più forze, senza più lacrime.
-Jésus!-
Francis chinò il capo, mentre le fiamme la stringevano un’ultima volta, mentre il suo corpo, così splendente per il candore dell’abito, si raggrinziva, nero di cenere. La sua voce, quell’ultima invocazione, gridata all’apice dell’agonia, si spense nel brulicare singhiozzante del fuoco.

 

-Mi guardate spesso, monsieur France-
-Il tuo volto mi dona pace, Jeanne-
-Non lodatemi per ciò che Dio ha voluto si compisse
Attraverso di me-
-Rivolgerò allora il mio ringraziamento al Signore,
per averti fatto dono di quel viso-

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 0.3 ***


mr3

 

Ultima pubblicazione prima di partire per una settimana per le vacanze :3 Quindi, dal 2 al 9 nessun aggiornamento. E sono una maledetta, perché manca solo un capitolo alla fine della storia.
Gomeeeh! Non avevo fatto il conto dei giorni e mi ero ripromessa di postare un capitolo al giorno.
Piccole dementi scommettitrici con se stesse crescono.
Ringrazio chaska, per il commento, laliXD e LoLe per i preferiti, Birby per aver inserito la storia tra le ricordate, e black_lacie per averla messa tra le seguite.
J’adore~
L’immagine non è mia, ma l’ho trovata su pixiv e appartiene al suo autore. Io l’ho solo modificata con Photoshops.
Cliccate sul titolo per far partire la musica! Sto odiando  NVU, non mi formatta l'HTML come dovrebbe.  ODIO. E nell'anteprima di EFP mi fa vedere tutto ben formattato, quando invece, NIET!






0.3

Jay si grand dueil et paine douloureuse


-Una messa per lei, Padre-
Dacché Padre Philippe era stato inviato a Rouen dalla diocesi, ogni 30 Maggio quello strano giovane si presentava in Chiesa, si sedeva nell’angolo più buio e lontano dall’altare, stringendo al petto un mazzo di gigli bianchi, e poi aspettava. Quando la messa era finita e Padre Philippe gli si avvicinava, l’unica frase che il ragazzo biondo gli rivolgeva era sempre la stessa. Una messa per lei, Padre.
-Lei chi..?- chiedeva il buon prete, mettendogli una mano sulla spalla e facendo cenno ai chierichetti di non allontanarsi ancora.
Ma il giovane non rispondeva: stringeva a sé il mazzo di gigli e chinava la testa. Pareva quasi..deluso che Padre Philippe gli rivolgesse ogni volta la stessa domanda.
Poi, come in una scena a teatro collaudata diverse volte, il buon prete vedeva un’ombra scivolare tra le porte della Chiesa di Santa Giovanna, e la voce secca e stanca, di un giovane inglese.
-Andate, Padre. Ci penso io a lui-
E Padre Philippe chinava il capo e percorreva in silenzio la navata.
Anche quel giorno, come sempre, fece giusto in tempo ad allontanarsi di pochi passi, che la voce del francese lo richiamò nel silenzio ovattato della Chiesa.
-Perdona i suoi peccati, Padre- pregò il giovane dai capelli biondi –E perdona anche i miei, giacché non sono migliori-
Padre Philippe fece per avvicinarsi, ma l’inglese alzò una mano per fermarlo.
-Non date retta ai deliri di un povero matto, Padre- gli disse, facendogli cenno di tornare in sacrestia –Andate-
E a malincuore il buon prete si allontanò, come sempre, cogliendo appena il sussurro dell’inglese.
-Sei patetico-

Francis reclinò il capo, incontrando gli occhi severi di Arthur.
-Perché mai, di grazia?-
-Perché ogni 30 Maggio ti comporti come un patetico essere umano- sbottò Inghilterra, voltando la testa per non incontrare il viso dell’altro -Non come la Nazione che sei-
Francia rimase in silenzio, accarezzando i petali dei gigli che stringeva al petto.
-Dio ci ha dato la forma di esseri umani- replicò calmo, lo sguardo fisso all’altare –Lei..-
-Lei è morta, France!- ringhiò Inghilterra, d’improvviso –E se non l’avessi uccisa io, allora ci avrebbe pensato il tempo! Cosa credevi? Che sarebbe rimasta al tuo fianco per sempre? Si sarebbe raggrinzita, proprio come i gigli che ti ostini a comprare ogni anno. Neanche il tempo di un respiro e tu, giovane e immortale, ti saresti trovato tra le mani il cadavere di una vecchia! E’ questo che volevi?- prese un respiro profondo, incrociando le braccia al petto e concentrando la propria attenzione su qualcosa che non fossero gli occhi taglienti di Francis.
-Dovrei quindi ringraziarti per averla arsa via?- sibilò questi –Per averle concesso il tormento del fuoco, invece di costringerla ai dolori della vecchiaia? Ad un corpo avvizzito che nemmeno mi hai permesso di seppellire?-

-Il corpo..non mi hai lasciato nemmeno il corpo..-
-Ma le ceneri, quelle sono rimaste..oh. No, mi spiace.
Il vento è stato più veloce di te, France-



-Non sono qui per giustificarmi con te- ribatté Arthur e gli occhi verdi ebbero un guizzo scarlatto quando la luce, passando da una vetrata, dardeggiò in essi –Non sono qui per chiederti perdono-
-E allora per quale motivo vieni qui, ogni anno?-
Francia si era girato a fronteggiarlo, una mano stretta attorno ai gigli e l’altra chiusa a pugno sulla panca della Chiesa.
-Per dimostrarti quanto sei patetico- rispose Inghilterra. Un istante di silenzio –Tu non l’amavi davvero-
-Che dici..?- Francis assottigliò lo sguardo –Come osi..?-
-Il popolo amava Joan, non tu- spiegò l’altro, la voce priva di qualsiasi emozione –Tu l’amavi per questo, come Francia. Non come Francis-
-Come puoi..?- la voce del francese tremava, e così le spalle, le mani, il corpo intero era scosso dalla rabbia e dal dolore.
-Perché siamo come specchi- Arthur lasciò cadere le braccia lungo il corpo –Riflettiamo l’immagine di chi ci si para davanti, senza tuttavia poterla fare nostra veramente-
Francis rimase in silenzio, col capo abbassato.
-Tu non l’amavi davvero, France- mormorò Inghilterra, il tono di voce più morbido, compassionevole. Esausto. -Nessuno di noi può-

-Jeanne, hai mai pensato a sposarti?-
-Sposarmi? Suvvia, monsieur France, non scherzate!-
-Non scherzavo, infatti. Un bell’abito bianco,
una casa, dei bambini, un marito avvenente
e fedele..-
-Ma monsieur France, chi mai si prenderebbe
una ragazzina il cui abito da sposa
non è ricamato con pizzi, ma è
ornato dalle piastre di un’armatura?
Che si cinge la fronte non coi fiori
ma con l’elmo?
Che ha le dita piagate non per il ricamo
ma per la spada?-
-..Io lo farei, Jeanne-

Arthur fece per andarsene, ma Francis lo fermò, sussurrando
-Gli inglesi piangevano tutti, allora, quel giorno? Tale era la loro disperazione nel separarsi da una colonia?- una pausa e Arthur non osò replicare. Rimase immobile, con lo scroscio della pioggia di Rouen a coprire appena le parole di Francia –Io c’ero, se ben ricordi. E quelle lacrime non mi sembravano il pianto di un popolo, ma il dolore di vedere il fratello tanto amato lasciarti da solo, tra il sangue ed il fango-
Silenzio. L’inglese chinò il capo e chiuse gli occhi, senza la forza di voltarsi e replicare.
-Io lo so perché vieni qui tutti gli anni, Arthùr- Francis calcò sul suo nome umano, quasi fosse d’importanza vitale –Perché se convincerai me, avrai convinto anche te stesso-

-Monsieur France, che dite?!-
-Ah ah, hai ragione Jeanne. Perdonami-
~ Perdona i miei peccati, ma non assolvermi
Da questo Amore,
non cancellarlo dal mio Animo.
Ho tra le mani un abito ricamato d’oro
E una corona di gigli, raccolti al tramonto,
Con cui cingerti la fronte,
mia Pucelle. ~




 




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Capitolo 4
*** 0.4 ***


mr4

0.4

Quon me verra brief mes jours definer

-Quando tutto questo sarà finito, Jeanne, tornerai ad essere
una giovane come molte altre.
Ti aspetta una vita felice,
un futuro degno di te:
non più soldato di Dio,
ma fanciulla di Francia-
-
Monsieur France, io non cesserò mai
d’essere un soldato di Dio,
lo sapete bene-
-Ma Dio ti ha mandato in Terra
per salvarmi.
Sconfitti gli Inglesi..-
-Io sono promessa a Dio,

monsieur France-

-Ma se sconfiggeremo gli Inglesi,
allora la promessa sarà sciolta! Sarai libera!-

~..Sarai mia..~

Oh, che un giorno sarebbe finita, Francis lo sapeva bene.
Ogni Nazione in cuor suo sapeva che la loro vita, anche se incommensurabilmente lunga, quasi immortale, avrebbe avuto un termine, un’inconoscibile data di scadenza
Molti, nelle epoche passate, avevano tentato di calcolare il giorno esatto, ma tutte quelle discussioni, profezie e presagi delle carte, non erano state che parole buttate al vento. E forse era stato anche quello a far germogliare nell’animo di tutti –Nazioni o semplici esseri umani- l’idea, la speranza, la convinzione di essere padroni di un mondo che non avrebbe mai avuto fine.
Francis si stese a terra, con le mani a coppa dietro la nuca e il viso rivolto ad un sole nebbioso di scorie e fumi. La luce era appannata, oleosa e i raggi si scioglievano in cielo, scivolando sulla terra brulla come gocce di petrolio.
-Monsieur France, cosa ci fate qui?-
Un sorriso tirato sulle labbra seriche, gli occhi chiusi a ricercare un passato lontano, immagini sbiadite che proprio nel loro essere incolori sembrano più reali degli inganni di una mente oramai prossima alla caduta e al collasso.

 

-C’è solo un modo per sciogliere una simile promessa.
Mi spiace,
monsieur France-

 

 

 

-Jeanne- Francia sollevò le palpebre, già convinto di trovarsi davanti solo rami rinsecchiti, storti, piagati, e aria densa di cenere -Stavo solo riposando-
E invece lei era lì. Con i suoi occhi, con il suo sorriso, con la sua voce. Con la sua risata strappata finalmente dal clangore ferreo della battaglia.
Tuttavia, Francia non si alzò. Rimase disteso, ad osservarla mentre lei gli si inginocchiava accanto.
-Ridi forse di me?- le chiese, reclinando il capo e indirizzandole una debole risata.
-Giammai-
Francis tese il braccio e le sfiorò il viso.
Jeanne gli prese la mano, stringendola forte, avvicinando il viso al suo e posandogli un bacio leggero sulla fronte.

 

 

 

~ Non fu più sangue, non più guerra, non più distruzione.
Non fu più vita.
Solo Jeanne, la sua voce, i suoi occhi, le sue labbra.
Solo il profumo dei gigli che si intrecciava al suo sorriso. ~

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Ora la promessa è sciolta, monsieur France-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le noticine forse-quasi-utili della Neme }

Sono tornata dalle vacanze! E voglio già tornarmene in Valsavarenche, dove la mattina c’erano 2 gradi e non 29 come qui.

Il che vuol dire una cosa sola: con la lentezza storica che mi contraddistingue, ci mettere un secolo a recensire tutte le splendide storie che avete aggiornato/postato, e anche a rispondere alle vostre magnifiche recensioni. Quindi, chiedo venia in anticipo.
Eh..bhè, non so che dire. Grazie. Grazie davvero.
Questa Short Fiction è arrivata alla conclusione e voglio davvero ringraziarvi.
Ringrazio chaska, black_lacie e RuKia per aver recensito.
Ringrazio laliXD e LoLe per aver inserito questa storia tra le preferite.
Ringrazio Birby e chaska per averla messa tra le ricordate.
Ringrazio black_lacie, Endimione, Kelis e Mareike Tiaycia per averla inserita tra le seguite.
Grazie davvero a tutti a voi, a chi ha letto, a chi leggerà, a chi ha apprezzato, a chi apprezzerà. Grazie per aver seguito questo piccolo progettino che mi frullava per la testa.
Grazie, a tutti voi.
*Inchino*

 

Il trailer della Neme }

-Scheiße Gilbert! Hai preso la targa dell’auto?-
~ * ~
-E a te che porto,
kartoffen?-
-Un po’ più gentile come tuo fratello no, eh? Quello buono, intendo-
-Presentami
Julchen e  poi ne riparliamo, belinun-
~ * ~
-Sua sorella è in coma, signor Braginski, mentre..-
~ * ~
-Se io ti dicessi che sei uguale ad uno della Camargue, che faresti?-
-Ti sputerei nel piatto mentre non guardi, che domande-
~ * ~
-Sono sempre più convinto che non si sia trattato un incidente-
-Che vuoi dire?-
~ * ~
-Ehi! Il capo dovrebbe dare delle ammonizioni o togliere il distintivo,
non tirare padellate!-
~ * ~
-Sappiamo dei debiti-
-Dovreste accusare la gente in modo più  velato,
sapete signori?-
~ * ~

-Ludwig..?-
~ * ~
-Nessuno lo sapeva, tranne..!-

 

~ Assassinio allo Specchio ~

La nuova Fan Fiction AU targata Nemeryal.

Prossimamente su EFP.

 

 

 

 

Sì, avevo voglia di scrivere un trailer per la mia nuova fan fiction.
Sì, sono irrimediabilmente idiota a fare una cosa del genere.
*si eclissa*

 

 

 

 

 

 

 

 

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