Solo la stupenda espressione sadicosa del caro Ivan-san poteva
spingermi nei meandri della storia Russa, le battaglie combattute dall’unione
sovietica, contro chi amava, e anche contro
chi odiava.
Queste Flashfic
ci portano del primo giorno in cui lo sguardo di Ivan
si è posato su Toris a quando quest’ultimo ha
conquistato la sua indipendenza, in passi che sono costati vite umane e lacrime.
Si dia l’inizio alla danza
della neve e dei girasoli! ^__^ Buona lettura!!!
Era già da un po’ che si era
accorto di lui, da quando l’aveva visto, quasi per caso, trasportare fra le
braccia un carico di ortaggi troppo pesante per il suo
fisico minuto.
Russia era grande, ed essendo
così grande aveva molte cose di cui occuparsi, e poco tempo per occuparsene, ma
ogni tanto sentiva il bisogno di sfuggire al rigido inverno delle
sua casa per camminare, semplicemente camminare, vicino ai confini dove
le stagioni erano almeno un po’ meno gelide. In una di quelle occasioni…si era
accorto di Lituania.
Aggraziato, con i capelli
lisci e castani, si muoveva rapidamente cercando di raccogliere quelle verdure
cadutegli durante il trasporto, ricordandogli una lepre che saltella
in primavera; proprio come una lepre il ragazzino, sentendosi osservato,
ricambiò il suo sguardo, immobilizzandosi per la sorpresa.
Aveva gli occhi blu,
Lituania, ed erano sembrati ancora più grandi, e ancora più blu, quando l’aveva
guardato con aria impaurita (e un po’ incuriosita).
Russia in quel momento era
rimasto fermo, troppo vicino a superare il confine per poter fare altro che
contemplarlo, come quando vedeva un bel fiore in un campo.
Erano rari i fiori in quel
periodo, creature troppo bisognose di calore per poter nascere in inverno. Allo
stesso modo quella piccola lepre impaurita sembrava emanare quel piacevole
tepore che a volte regalano i raggi del sole.
Rimasero a lungo incatenati
dai loro stessi sguardi, Lituania troppo affascinato da quei gelidi occhi
chiari per accorgersi della linea di confine, vicina ai suoi piedi.
“Liet!!!”
Russia vide Lituania
sussultare e voltarsi verso la voce che lo chiamava, interrompendo il contatto
fra i loro sguardi. Russia vide da lontano una figura a sua volta minuta, dai
capelli dorati, che correva verso di loro con
incredibile resistenza.
“Liet! Se non riesci a
portare tutto da solo aspetta che arrivi io no? Così
finisci solo per farti male” lo sgridò il nuovo venuto
mentre Lituania sorrideva, scusandosi. Il biondo Polonia sbuffò ed aiutò
Lituania, fra un commento e l’altro, a raccogliere tutto ciò che era in precedenza caduto dalla braccia dell’amico.
Pochi minuti dopo Polonia si
era già avviato verso casa, carico di barbabietole e patate, ma Lituania esitava, lanciando un ultimo sguardo al punto dove, fino ad
un attimo prima, aveva visto Russia.
Russia aveva
la schiena appoggiata ad un masso, due alberi morti lo nascondevano alla
vista di Lituania permettendo a Russia di osservarlo indisturbato.
“Liet!!!”
lo chiamò ancora Polonia.
Lituania se ne andò, ma Russia tornò a vederlo molte altre volte…
…fino a decidere che lo
voleva tutto per se.
Non si sa poi molto del
passato di Lituania, ma ho voluto rappresentare così un possibile primo
incontro con Russia…Ivan ovviamente sapeva dell’esistenza
di Toris (è difficile non vedere una nazione!) ma,
diciamo in breve, adesso si è anche accorto che quell’esistenza potrebbe essere
speciale per lui.
Qualcuno dei capitoli
potrebbe essere più lungo, qualcuno più breve, con la discontinuità che mi
contraddistingue insomma! XD A chi recensirà Ivan regalerà una notte con Toris…no, scherzavo…però magari una bottiglia di Vodka potreste riceverla, a patto che non se la finisca prima lui!
A presto!