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Soffia il vento, che non
riesce ad asciugare le lacrime dai volti delle creature riunite a piangere la
morte dell’uomo più grande che sia mai esistito. Quelle sul viso
di GinnyWeasley sono le
più difficili da mandar via; e lei non si vergogna del fatto che c’è
dell’egoismo, nel suo pianto: dopotutto, forse, non lo vedrà mai più.
« Sento che vorrei
odiarti » sussurra alla superficie immobile del lago; « ma non ci
riesco. »
Alle sue spalle, Harry
sospira: lei sa che è un sospiro
di rabbia e impotenza, così come sa
che la sua mano è stata sul punto di sfiorarle i capelli, per un attimo
soltanto... prima che il peso della realtà la spingesse di nuovo
giù.
« Dovresti farlo. »
Lo dice come se ci credesse –
senza un’esitazione. « Sarebbe molto più giusto per te
tornare a una vita normale... con un ragazzo normale... senza la paura di
vederlo morire il giorno dopo. Senza la paura di morire con lui, il giorno dopo. »
Ginny si volta. Lascia che il
vento cerchi ancora di sferzarle via le lacrime, e nell’accoglierlo si
avvicina al ragazzo che ama e che la sta uccidendo e fa sì che la
realtà – per il tempo di un abbraccio – se ne stia di nuovo
zitta e li lasci in pace a piangere insieme. E non è una sorpresa che a
farla sorridere sia solo la stretta disperata
di Harry, là dove le sue certezze diventano piume al vento.
Preferisco
morire domani che vivere cento anni senza conoscerti.
Spazio
dell’autrice
L’atmosfera
febbrile da ultimo film ha contagiato anche me, e ieri – dopo essermi ripresa
dal fiume di lacrime – mi è venuta una voglia viscerale di tornare
a scrivere su HarryPotter, fandom
che in genere ho l’autentico terrore di toccare – ogni mostro sacro
mi fa questo effetto, ma il capolavoro della Rowling è così... completo che scriverci su mi sembra poco
meno che un’eresia. Per parte mia, naturalmente. Non sarò mai in
grado di rendere giustizia a personaggi di un tale spessore emotivo.
Ma, come dicevo, la
febbre da Doni della Morte Parte II
non mi ha risparmiata: e per quanto non abbia voluto cimentarmi prima con
raccolte multipairingpotteriane,
questa volta ho deciso di provarci. Ma da brava idiota quale sono mi sono
complicata la vita andando a scegliermi dodici pairing,
dodici citazioni da film, e facendo i dovuti accostamenti. Questa prima flashfic è appunto basata sulla celeberrima frase di
John Smith in Pocahontas.
Vi dico subito che l’Harry/Ginnynon è tra i miei pairing
preferiti: ho deciso di includerlo soltanto perché, be’,
ci stava. Una raccolta senza Harry/Ginny sarebbe un’altra
eresia – e lo dice una che non ama la coppia; perciò pensate a che
livello si trova la mia adorazione nei confronti di quest’opera!... Comunque,
ero partita nel dirvi questo soltanto per giustificarmi sul fatto che, se la
flash non è esattamente un capolavoro, in parte dipende anche dalla
freddezza dei miei gusti nei confronti del personaggio qui trattato. Ginny mi pare un po’ troppo Mary Sue. Ma d’altro
canto, in quel momento de Il Principe
Mezzosangue in cui Harry le dice chiaramente che deve lasciarla perché
Silente gli ha lasciato un compito, in fin dei conti posso capire come debba
essersi sentita. Posso capirlo molto più di quanto sia disposta ad
ammettere, a dirla tutta.
Il titolo della
raccolta è un verso della canzone Prelude
12/21, AFI. Si rifà al fatto che ogni capitolo avrà dell’angst e/o del fluff, e ‘baciami gli occhi e mettimi a
dormire’ mi sembrava una frase adatta a entrambe le interpretazioni.
... Rileggendole,
queste note mi paiono tanto malinconiche. Immagino sia ancora l’effetto
della fine di un’era. ;_; Oh, be’.
Ringrazio chiunque
sia giunto fin qui; se vorrete seguirmi, alla prossima coppia! <3
Dopo la tempesta, la
quiete. Hogwarts la reduce è tornata a
respirare al sole d’estate; e anche se l’aria è ancora piena
di singhiozzi trattenuti e di nomi sussurrati di persone che non sono
più, il sole porta con sé la vita. E la mano di Hermione stretta alla sua.
Ron non la guarda
– ha quasi paura di vederla svanire nella nebbia del mattino. È la
prima volta che restano soli, dalla notte precedente, dalla Camera dei Segreti,
dalla battaglia, dall’ufficio del Preside, dalla morte di Fred; da allora.
Hermione non gli ha detto nulla, consapevole soltanto
che lui aveva bisogno di lei: e in fondo è sempre stato così. Lei c’è sempre stata,
persino quando lui se l’è lasciata alle spalle.
Ma se il sole porta la
vita, il silenzio non può durare in eterno.
« Sai... »
Si schiarisce la voce, arrochita di fumo e macerie e grida spente dal dolore.
« Quello... Quello che è successo. Insomma, il... Mh... Lo sai, ecco. Io... Io volevo dirti che... »
Ma Hermione
è Hermione; e le basta posargli un dito sulle
labbra per porre fine a quel suo misero balbettio impaurito diandare avanti.
Quando si volta e incontra il suo sguardo, appena prima che le guance rosse di
lei sfiorino le sue, ha la fugace impressione di vederla sorridere.
E Ron le risponde, grato, perché quelle macerie non
lo terranno imprigionato se ci sarà lei a condurlo per mano verso il
sole.
Sì,
questo è un bacio. È una cosa potente.
Spazio
dell’autrice
Innanzitutto voglio
ringraziarvi infinitamente per l’interesse con cui avete accolto
questa raccolta *////* Non mi aspettavo tante letture, recensioni e via dicendo
per una cosa così banale. State facendo crescere la mia autostima. Ecco perché aggiorno con tanto anticipo sulla mia tabella di marcia *lol*
La citazione,
stavolta, è tratta da PeterPan, versione 2003. È una frase
che mi ha sempre fatta ridere e intenerire in egual misura. <3
Be’, il Ron/Hermione. Cosa dire al riguardo? Se l’Harry/Ginny mi sta appena appena
simpatico, il Ron/Hermione è indubbiamente il
mio pairingcanon
preferito. Di recente, altri gusti più crack me l’avevano un po’
oscurato, ma – forse anche grazie agli ultimi film – ho ritrovato
intatto tutto ciò che me lo ha fatto apprezzare fin dal terzo libro,
quando ai miei occhi di dodici-tredicenne
disperatamente sdolcinata appariva evidente
che il loro litigare sarebbe finito col farli innamorare l’uno dell’altra.
Sono felice di averci visto giusto. ^^
Il momento
rappresentato – penso sia comprensibile – è l’alba del
giorno dopo, il nuovo inizio di Hogwarts; mi sono
chiesta: ma come ne avranno parlato, poi,
del bacio improvviso che si sono scambiati? Soprattutto considerato che Ron era
distrutto dalla morte di Fred? E spero di essere riuscita a rappresentare il
fatto che è grazie a Hermione che Ron
andrà avanti, perché dopotutto lei lo ha già ‘salvato’
una volta, quando lui aveva deciso di voltare le spalle a Harry.
Ancora grazie per
essere qui :3 Alla prossima flash!
La Stanza delle
Necessità è diventata un lazzaretto. Sempre meno fatture e
incantesimi, sempre più lamenti e singhiozzi repressi. E sangue, anche;
sangue fresco sul pavimento – non importa quanti gratta e netta gli si pronuncino sopra: sta sempre lì.
Sul volto pesto di
Neville si fa strada un sorriso storto, al pensare che gran parte di quel
sangue è sua. E sarebbe facile, si dice, lasciarsi andare così
sul pavimento, inermi, a leccarsi le ferite senza alcuna forza di rialzarsi.
Sennonché...
« Neville, non lo
devi neanche pensare. Hogwarts sarebbe perduta senza
di te. »
« Come fai a
sapere a cosa sto pensando? »
La mano di Luna, che
stringe un fazzoletto imbevuto d’acqua e glielo passa leggera sulle
abrasioni – farlo con la magia non
sarebbe la stessa cosa – gli porta lo stesso sollievo che emana la
sua voce, limpida come i suoi occhi.
« Hai la testa
piena di Gorgosprizzi. »
Neville ha tanta voglia
di baciarle, quelle sue dita sottili, perché sa che Luna è
semplicemente troppo buona e troppo Luna
per dirgli che, qualche volta, la disperazione gli si legge in faccia. Se non
ci fosse lei, lui sarebbe perduto.
Con che
cosa si coltiva la fantasia? Con il cuore o con la mente?
Spazio
dell’autrice
Con tanti saluti
alle Hannah Abbott e ai RolfScamandro di turno, per me il Neville/Luna ècanon. E sarò eternamente grata a Yates per avermi dato ragione, lol!
Questa volta ho
voluto concentrarmi sull’Esercito di Silente dell’ultimo anno a Hogwarts. Il senso della flash si raccoglie tutto nella
citazione che ho scelto (tratta da Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato): qualche volta,
l’unico mezzo per sopravvivere e non lasciarsi abbattere dalla
realtà è la fantasia, intesa qui come distacco, evasione dalla
realtà stessa. Neville forse non si è mai arreso, ma secondo me
è stata soprattutto Luna, che di fantasia
ne ha da vendere – e non soltanto perché è in grado di
vedere i Gorgosprizzi che deprimono le persone
– a dare forza a lui e al resto del gruppo. Ma soprattutto a lui.
Perché sonocanon <3
Mi seguite in
così tanti che non potrò fare altro che ringraziarvi tutti alla
fine della raccolta, per essere sicura di non dimenticare nessuno: ma grazie, grazie sul serio. Mi
commuovete. E spero che anche questa vi sia piaciuta ;////;
Seduto sul suo letto, la
guarda piangere in silenzio. La tenda sembra più piccola ora che
è piena degli echi del suo dolore.
Eppure sono soltanto le
sue spalle, che tremano e sussultano al riparo di capelli e coperte, a
suggerire a Harry che Hermione sta ancora piangendo. Non emette un suono,
non un sospiro. Forse sa che farsi sentire da lui lo farebbe stare peggio.
Ma c’è una
cosa che Hermione non può sapere – nonpuò,
vero? Ha fatto di tutto per tenerlo nascosto persino a se stesso – e che in questo momento,
egoisticamente, gli fa ancora più male di quelle lacrime che lei gli
nasconde.
Voltare le spalle a Ron
deve averle fatto malissimo; e tuttavia lei è lì con lui, per lui.
Si alza di colpo, quasi
fosse una cosa premeditata. Va a distendersi accanto alla sua migliore amica, il viso tra i suoi
capelli, e la circonda con le braccia. E quando Hermione
fa scivolare la mano sulla sua, intrecciando insieme dieci dita, di colpo Harry
è certo che sappia, che abbia sempre saputo anche questo.
Non è rimasta
perché sentiva di doverglielo. È rimasta perché lui
è Harry. È rimasta perché lei è Hermione.
Le bacia piano una
spalla, senza dirle niente, neppure un grazie – perché le lacrime
di lei sopprimono anche la sua voce.
Ci sono
dei momenti in cui uno vorrebbe dire talmente tante cose
che forse
l’unico modo per dirle tutte è stare zitto.
Spazio
dell’autrice
Attenzione: da qui
in poi si va verso il crack. I pairingcanon torneranno, ma solo alla fine della raccolta.
Bene, più che
una Harry/Hermione mi pare una Harry/Hermione/Ron xD Ma ho sempre
pensato che Hermione non sia rimasta fino alla fine
con Harry soltanto perché lui
era ‘il Prescelto’ e perché gli Horcrux
andavano necessariamente distrutti. C’è tanto altro, tra questi
due personaggi – un’intesa troppo unica per la sfera dell’amicizia.
“È come una sorella,” dice Harry di Hermione;
ma forse in fondo c’è qualcos’altro ancora, perché a
volte neppure per un fratello si
arriva a dare le spalle al mondo intero.
La citazione
è tratta da Il ciclone. Mi
piace molto perché è espressa in quel linguaggio semplice, schietto
e quasi dialettale che presuppone un sentimento assolutamente genuino e
spontaneo. Mettere un concetto simile in termini più altisonanti non
sarebbe stata la stessa cosa. Amo Pieraccioni anche per questo.
Come sempre, sono
lusingata dai miei lettori e recensori, che ringrazio sull’orlo delle
lacrime ;////;
Il fuoco scoppiettante
è l’unica luce e fonte di calore nella sala comune. Neville lo
guarda pensoso, disteso prono sul tappeto con piuma e pergamena, chiedendosi se
in quel punto si siano mai seduti anche loro,
e se fossero già consapevoli che un giorno – troppo presto –
quella sala non sarebbe più stata un luogo sicuro. Chiedendosi se Ginny, là nella sua poltrona, si stia chiedendo le
stesse cose.
Si volta a guardarla.
Anche lei si rigira tra le dita una piuma che non sa da dove cominciare, e i riflessi delle fiamme disegnano
ombre scure sul suo bel viso. A Neville si stringe il cuore nel rendersi conto
di colpo che probabilmente il fuoco non c’entra niente.
« A chi scrivi?
»
Ginny lo guarda ed esita. Poi
mente.
« Alla mamma. Tu?
»
Neville guarda il fuoco
e sorride. E mente anche lui.
« A Hermione. Per dirle che gli elfi domestici lavorano
più volentieri che mai. Sono dei duri; le farà piacere saperlo.
»
E Ginny,
miracolosamente, ride. Neville
rivolge il sorriso a lei, lasciando che la sua risata lo permei come un
balsamo, sperando con tutto il cuore che quelle dannate ombre non tornino
più – né alla luce del fuoco, né al buio.
“Lui
ti fa brillare così? Ti fa ridere così?”
“Nessuno
mi fa ridere come te.”
Spazio
dell’autrice
Recentemente mi sono
appassionata anche a questo pairing. Mi piace pensare
che Neville non sia soltanto l’altro
ipotetico Prescelto, ma anche l’altra
persona grazie alla quale Ginny è andata
avanti, provata dalla lontananza di Harry e Ron ma circondata
dell’amicizia di persone speciali come appunto Neville – Neville
che non si è mai arreso, e che forse, per l’Esercito di Silente e
per Ginny, ha assunto per un po’ il ruolo di
Harry: quello di guida. Oh, magari è poco per creare un presupposto
romantico tra i due, certo; fatto sta
che il Neville/Ginny continua a piacermi più
dell’Harry/Ginny *rolls*
Può sembrare
strano che a Hermione faccia piacere che gli elfi
domestici continuino a lavorare ‘volentieri’: in realtà, ho
pensato che l’arrivo dei Mangiamorte a Hogwarts significasse un’era di terribili sofferenze
per i poveri elfi delle cucine – Dobby stesso
afferma che all’epoca di Voldemort i membri
della sua specie erano trattati come
vermi – ma anche loro, in qualche modo, resistono, e lo fanno
dandosi più da fare che mai per essere d’aiuto agli studenti. In questo
senso Hermione sarebbe fiera di loro, non credete?
Lo scambio di
battute è tratto da L’uomo
bicentenario. Quando dico che Neville e Ginny
‘mentono’ entrambi è perché in realtà Ginny sta cercando le parole per scrivere a Harry, mentre
Neville sta soltanto scrivendo a sua nonna – ma mente anche lui soltanto per far ridere Ginny.
Da lì il riferimento alla citazione.
Ringrazio di cuore
tutti i lettori, e in particolare chi ha così gentilmente commentato la
scorsa flash assecondando il mio punto di vista su Harry e Hermione
pur non condividendolo: sono lieta che, anche per chi li vede soltanto come
migliori amici e/o fratello e sorella, l’episodio sia parso plausibile ^^
Si sente chiamare nella
stazione affollata e si volta. Luna lo raggiunge, nel suo passo spensierato e
leggero, tra i capelli un fermaglio a forma di farfalla. No, forse non è
una farfalla: con più probabilità è un’altra di quelle
strane creature che di tanto in tanto vede solo lei.
Si ferma; e ora si
fronteggiano, mentre file e file di persone passano loro accanto senza
toccarli.
« Ginny mi ha detto che non tornerai a scuola. »
Harry sorride. Non
c’è mai bisogno di preamboli, con Luna: quelli sono per chi ha
paura di parlare, e lei non sembra averne mai. Annuisce piano.
« Allora, immagino
che questa potrebbe essere l’ultima volta che ci vediamo, noi due.
»
È pensierosa: lo
si intuisce da come i suoi occhi sempre sognanti si sono oscurati. Harry si
sorprende a pensare a quante cose sappia di lei – e a quante altre non sa e forse non saprà mai.
Poi, la vede sollevare lo sguardo e avvicinarsi.
« Ti chiederei di
non farlo, se avessi qualche speranza che tu possa cambiare idea. Ma ti
è sempre piaciuto cacciarti nei guai, Harry Potter; non è vero?
»
E si avvicina ancora, e
ancora, ed è una cosa nuovissima e inaspettata l’abbraccio
delicato in cui lo avvolge – eppure è anche giusto: in questa
stazione non c’è nessun altro che potrebbe riuscire a toccarlo
come è in grado di toccarlo lei.
È davvero solo
una farfalla, quella tra i suoi capelli... E questo è un guaio in cui Harry Potter non si sarebbe mai
aspettato di cacciarsi.
Tu mi
mancherai più di tutti.
Spazio
dell’autrice
Ok, loro mi piacciono da morire insieme. Da
notare quanto siano eclettici i miei gusti xD Ma
davvero, Luna è così diversa, così estraniata dalla
durezza del mondo, così giusta per
uno che invece è quasi disperato come Harry, che non posso non
pensare che sia andata a dirgli addio prima della sua ricerca degli Horcrux, consapevole che forse non si sarebbero mai
più visti.
La frase finale
è tratta da – ebbene sì! – Il Mago di Oz,
per grande costernazione di chi di voi, conoscendomi e seguendomi da tempo, si
era illuso che il mio interesse per lo Spaventapasseri/Dorothy fosse scemato XD
Grazie infinite a tutti,
tutti, tutti. Spero sempre che la raccolta continui a incuriosirvi. Con questa
flash siamo alla metà esatta; a presto la settima!
« Tu, Frederick GideonWeasley
– vieni subito qui! »
Fred non si
sorprenderebbe troppo, se fosse sua madre a pronunciare il suo nome completo in
quel tono rigido e impettito. Ma ci sono scarse possibilità che la mamma
sia giunta fin qui, nella sala comune semideserta dei Grifondoro,
pur di tenere d’occhio i contrabbandi suoi e di George. E dacché
anche la presenza di Percy è fuori
discussione, non resta che una sola
persona in grado di chiamarlo in quella maniera ridicola.
« Dimmi, Granger, quand’è che ti sei presa la briga di
imparare il mio nome? »
Hermione marcia verso di lui,
gesticola verso i ragazzini del primo anno che scappano via –
terrorizzati dai suoi occhi in fiamme – e infine gli strappa di mano il
sacchetto di Pasticche Vomitose. Il tutto alla
velocità della luce.
« A differenza di te, Fred, io ascolto tua madre quando parla. Ti avevo chiesto di far sparire
questa roba. »
Fred si sporge verso di
lei, enfatizzando i movimenti; cerca di catturare di nuovo il sudato sacchetto
che Hermione nasconde dietro la schiena. Peccato che
George sia impegnato a vendere Torroni Sanguinolenti in Sala Grande; in due, forse, la spunterebbero. Senza volerlo
le sfiora la vita. Ha un buon profumo, Hermione.
« Io penso »
sogghigna, quando la vicinanza la fa indietreggiare d’istinto, «
che in realtà tu sia solo molto
interessata a me. »
Hermione lancia
un’esclamazione scandalizzata, diventa della stessa sfumatura dei capelli
di Ginny e per un attimo dimentica di tenere il
sacchetto fuori dalla sua portata. Quell’attimo gli basta: Fred lo
afferra, fermandosi a una distanza minima dal viso rosso e offeso di lei. È anche carina, Hermione.
« Grazie mille!
» le dice allegro. Poi abbassa la voce. « Sai, penso che il
papà distragga la mamma nello stesso modo, ogni tanto. »
E le stampa un bacio sulle labbra, prima di scappare
via, lasciandola lì senza parole e augurandosi che per un po’ non
le ritrovi – perché, oh, mai avrebbe pensato che sarebbe stato cosìpiacevole mettere a tacere il Prefetto HermioneGranger: ed è una scoperta da gustarsi in
silenzio.
Se mai mi
fossi sposato con qualcuno sarebbe stata lei.
Spazio
dell’autrice
Finalmente! Finalmente scrivo una Fred/Hermione! Sono così esagitata xD
Bon, so che come
tematica è piuttosto scontata – siamo seri, Hermione
prefetto che sequestra le merendine Weasley è
un’immagine vista e rivista... Ma non ho saputo resistere, perché mi
piaceva l’idea di poter sfruttare un ipotetico secondo nome di Fred. Non
mi pare che la Rowling abbia mai rivelato i nomi completi dei gemelli Weasley; tuttavia a qualcuno in rete piace pensare che
siano ‘Frederick Gideon’ e ‘George Fabian’, in onore dei fratelli di Molly rimasti uccisi
nella prima guerra contro Voldemort. Ho preso quest’idea
per buona, immaginando che Fred restasse colpito più che altro dal fatto
che Hermione conoscesse il suo secondo nome –
lei spiega la cosa sostenendo di ascoltare
la signora Weasley quando parla, ma non è
escluso che sia davvero soltanto interessata
a lui. Spero di non essere sembrata troppo scontata, insomma.
La citazione
è tratta da Il signore degli
Anelli: il ritorno del Re. È una frase che, nel film, mi fa piangere
a dirotto, ma che qui ho cercato di colorare di un accenno di comicità.
Fred e Hermione dopotutto si punzecchiano proprio
come una coppia di sposini – almeno, così la vede il mio Fred. Resta
il fatto che quel se mai continua a
farmi piangere a dirotto perché può riferirsi tranquillamente a
lui ;_;
Grazie infinite a
tutti i lettori e recensori, vecchi e nuovi. La prossima sarà... Naah, non ve lo dico.
Oliver fa un sorriso
storto, abbassa lo sguardo, strascica i piedi per terra. Ci mette un secolo a
risponderle – e anche quando schiude le labbra per formulare le parole, quelle
sembrano decidere di disertare, perché di colpo lui scuote la testa e la
sprofonda un altro po’ tra le spalle. Dal suo letto, Katie sorride:
Oliver Baston non è mai stato un oratore abile
con le ragazze quanto lo è sul campo da Quidditch;
e in fondo a lei piace anche per
questo.
« Ehi, guarda che
non devi sentirti in imbarazzo perché mi vedi giacere in un letto
d’ospedale. Sto bene, adesso. »
Oliver solleva lo
sguardo e la fissa con un’aria da credi
davvero che sia questo il problema?... Be’, lei non osa sperarci, ma
è quasi sicura che il senso sia quello.
E poi, vincendo
finalmente l’impaccio, Oliver si schiarisce la voce e sussurra quelle che
sono le sue prime parole fin da quando è entrato nella stanzetta e le ha
chiesto come si sentisse.
« Ho avuto paura
di non poterti rivedere mai più. »
Katie si sente
avvampare. Nessuna maledizione è minimamente comparabile a come
quell’unica frase sia in grado di flagellarle il cuore.
Ecco, ora, se lei fosse appena un po’ più
coraggiosa gli direbbe che il modo migliore che ha per nonperderla è di
non lasciarla mai, giusto? Ma forse... Forse non serve cercare di parlargli,
perché... a giudicare da come Oliver si sta chinando sul suo viso...
forse in realtà l’ha già capito da sé.
Posso
tenerti con me?
Spazio
dell’autrice
Perché Oliver
e Katie sono tanto tanto amore <3
Il contesto è
naturalmente quello del Principe
Mezzosangue, durante la convalescenza di Katie al San Mungo. Anche qui,
tema un po’ scontato, ma anche qui è la prima volta che mi cimento
con il pairing descritto: pietà ;////;
La frase è di
Casper.
Oddio, la amo. La amo alla follia.
Vaga senza meta
né compagnia. La spilla verde e argento sulla sua uniforme è un
lasciapassare per ogni angolo del castello, proprio adesso che non
c’è più nessun posto in cui andare. Succede sempre
più spesso che si scopra a camminare nei corridoi più vuoti,
anche se non gli è di alcun sollievo. Ma oggi quel corridoio non è vuoto.
Avverte la presenza
davanti a sé; sfodera la bacchetta d’istinto – è la
prima cosa che insegnano qui, ormai – e si ritrova a fronteggiarne
un’altra, puntata direttamente sul suo cuore.
La ragazza è
immobile di fronte a lui; alle sue spalle l’arazzo di BarnabailBabbeo. Draco sorride, freddo. Quella maschera è tutto
ciò che gli rimane di sé.
« È
là che vi nascondete, vero? Come due anni fa con la Umbridge.
»
« Non so di cosa
parli. »
La sua voce è
dura, inflessibile. Contrasta in modo impressionante con lo squarcio che uno
dei Carrow le ha aperto nella guancia bianca,
sporcandola di rosso. È... sbagliato,
in qualche modo.
Così sbagliato
che, mentre la bacchetta di lei è ferma, quella tra le dita di Dracotrema
impercettibilmente.
GinnyWeasley
deve giungere alla stessa conclusione; perché il suo sguardo cambia
– o almeno, così gli pare alla luce delle torce.
« Harry me
l’ha detto, sai? »
Draco alza il sopracciglio.
Lei non cambia espressione.
« Non
l’avresti fatto. Silente. Non l’avresti ucciso. » A sorpresa,
abbassa la bacchetta. « Voi due vi somigliate più di quanto pensi,
Malfoy. Anche Harry aveva quello sguardo, anni fa,
quando tutti credevano che fosse l’Erede di Serpeverde...
Quando lo credevano diverso da ciòcheera. »
Sostiene il suo sguardo,
consapevole che quella dannata bacchetta trema più che mai. Consapevole
del fatto che lei si sta avvicinando, che non lo teme – che hacapito,
maledizione, ha capito tutto.
Abbassa la mano a sua
volta, sperando che non veda anche quanto è scosso.
« Se sparisci
immediatamente non dirò nulla ai Carrow, Weasley. »
Ginny sorride appena, e gli
passa accanto sfiorandolo con una scia di profumo di fiori e di posti
irraggiungibili.
« So che non lo
farai. »
Draco resta solo nel
corridoio ormai davvero vuoto, con dentro una cosa che somiglia a un ennesimo
rimpianto.
“Stringimi.”
“Non
posso.”
Spazio
dell’autrice
Bene. Il Draco/Ginny. Il Draco/Ginny mi piace, anzi se
devo essere sincera è uno dei pochi pairing
che coinvolgano Draco a piacermi sul serio. Diciamo che
però sono anche una persona molto realista e... e dunque vedo come molto
tirato il fatto che possa succedere davvero
qualcosa tra loro due. Voglio dire, sono più dell’idea che Ginnypotrebbe
riconoscere che Draco non è quello che vuole
sembrare e, viceversa, che Dracopotrebbe essere segretamente attratto da lei per questa sua
comprensione. Come vedete uso molti condizionali. Non me la sentivo di scrivere
nulla di più ‘approfondito’ su di loro, perché mi sono
stufata di torbide relazioni sentimentali che stravolgono il carattere degli
studenti di Hogwarts: pur dimostrando la sua
sostanziale umanità negli ultimi due libri, DracoMalfoy non proverebbe mai niente di romantico
per una Weasley, punto. E per quanto mi piacciano
insieme non volevo assolutamente finire OOC. (Lo stesso fatto del non dire nulla ai Carrow
mi ha messa in crisi, non mi sembra affatto da lui.) Perciò, perdonatemi
se la flash è così semplicistica; ho solo voluto renderla il
più verosimile possibile.
Il breve dialogo
finale è tratto da Edward Mani di
Forbice – ho pensato che potesse esprimere questo rapporto
conflittuale che i due mi suggeriscono.
Adesso, lo sapete
che mancano soltanto tre flash e sono un po’ in alto mare per le ultime
due? Le idee ci sono, ma l’ispirazione va e viene ;__; Tenete le dita
incrociate per me, sì? Naturalmente se avete intenzione di continuare a
seguirmi!
Dean sorride triste: solo Harry avrebbe potuto scegliere
quelle parole, perché è stato lui a renderle vere. Più di
una volta.
Il vento solleva dal mare gocce di spuma e odore
di salmastro; e la strana ragazza al suo fianco respira a fondo, annuisce e
spezza il silenzio nel suo tono più leggero.
« È un bel posto per dormire.
»
La guarda inginocchiarsi accanto al cumulo di
terra smossa e sistemare sotto la pietra un mazzo di papaveri rosso sangue.
« Non sono sicura che agli elfi domestici
piacciano i fiori; e tu, Dean? »
Alza il viso, serena. Luna Lovegood
è così: tutto il mondo, in quei suoi occhi, si stempera nella
dimensione eterea e azzurra del sogno, e il nero più fitto resta fuori.
Lontanissimo. Forse non è affatto strana, dopotutto. Forse ha solo
capito troppo presto come si vive.
« A lui piaceranno, vedrai. »
Sorride anche lei, senza ombra di tristezza. E mentre
si alza e gli viene vicino, un po’ di quei sogni Dean se li sente
addosso.
« È davvero un bel posto » ripete Luna, gli occhi blu fissi sul
mare di una sfumatura appena più spenta. « Potremmo anche rimanere
qui per un po’. »
Non si ritrae, quando lui si fa coraggio e le
prende la mano nella sua.
Ora l’aria profuma di papaveri.
“Potresti
restare.”
“Che
bell’idea. Che folle, pazza, meravigliosa idea.”
Spazio
dell’autrice
Confesso
di averci pensato, sì. Luna mi piace immaginarla più che altro
con Harry o Neville, ma non mi è sfuggito il riferimento a Dean, che non
si limita a Villa Conchiglia ma viene ripreso anche dopo, al riunirsi dell’ES
per la battaglia di Hogwarts. Dean Thomas è
uno di quei personaggi che mi dicono poco o niente, ma ho pensato che,
ritrovandosi dopo la lunga fuga dai Ghermidori e dai Mangiamorte in un posto così bello assieme a una
persona particolare come Luna Lovegood, non possa essere rimasto indifferente. E
magari a entrambi è venuta voglia di restare un po’ lì,
lontano dal mondo, a riprendere fiato prima di ricominciare a soffrire.
Il
dialogo è tratto da Alice in
Wonderland; l’idea ‘pazza’ del ‘restare’ era
particolarmente adatta per spiegare che questa voglia di quiete di Dean e Luna
è solo momentanea: nessuno dei due si sognerebbe mai davvero di fuggire
via dalla guerra – entrambi ne sono troppo coinvolti per rifiutarsi di
lottare. I papaveri, per inciso, sono tradizionalmente i fiori della morte.
Be’,
io me ne vado a scervellarmi sulle due ultime flash... Grazie ancora a tutti di
essere qui!
Quando Potter afferra il
Boccino, il pubblico esplode. Lily applaude automaticamente; non è mai
stata una patita del Quidditch, per quanto possa
farle piacere la sesta vittoria consecutiva della Coppa da parte della sua Casa.
Niente di nuovo, insomma... Almeno finché Potter non punta la scopa
verso il pubblico e si avvicina pericolosamente a lei.
La tribuna è
percorsa da un’ovazione, mentre Lily osserva con una certa ansia i
movimenti di Potter che frena a due palmi dal suo sedile, restando lì a
mezz’aria a fronteggiarla con il Boccino ancora in mano e uno sguardo che
non gli ha mai visto negli occhi.
Le sue amiche
ridacchiano tra i battimani, ma lei si limita a guardarlo esasperata. Sa
già cosa sta per dirle. Esci con
me, Evans? Non è certo la prima volta che l’affronta dopo una
vittoria a Quidditch; anche se, be’,
non l’ha mai fatto davanti allo
stadio gremito.
Ma le sue sicurezze
vacillano quando Potter la chiama per nome. Non l’ha mai chiamata per
nome.
« Lily, ho fatto
l’idiota per sette anni. Adesso però mi sono accorto di quanto
fossi – di quanto sono serio. Sono innamorato pazzo di te. E se non
accetti di venire a Hogsmeade con me il prossimo finesettimana,
vado dritto dritto a buttarmi nel lago! »
Gli studenti più
vicini intensificano risa e tripudi, come c’era da aspettarsi; ma ora il
resto della squadra è addosso al Cercatore, a festeggiare la vittoria
appena raggiunta, allontanandolo dal pubblico per trascinarlo da Silente, che
ha la Coppa pronta tra le mani.
È esattamente
nell’ultimo istante in cui gli occhi nocciola di James Potter fissano i
suoi, con un’innaturale intensità, che Lily inizia a porsi delle
domande.
Trovare una persona che
ami e che davvero ami te... Insomma, le probabilità sono davvero
minuscole.
Spazio
dell’autrice
Oh, gaudio! Mi sono
sbloccata, e finalmente ho buttato giù la mia prima James/Lily :3 L’ho
detto, ricordate?, che sarebbe tornato il canon. Ebbene,
eccolo qua.
Ero un po’
incerta se usare o meno questo pairing, perché
James – sarò sincera – non
mi fa impazzire come personaggio, fin dal quinto volume; naturalmente non
nego però che i suoi sentimenti per Lily andassero al di là dei
patetici tentativi di far colpo su di lei in adolescenza, e dunque è
stato su questo punto che ho deciso di focalizzarmi. Insomma, deve pur esserci
stato un momento in cui si è reso conto che l’amava sul serio. Mi è
venuta in mente questa dichiarazione riflettendo sul fatto che Harry, moltissimi
anni dopo, bacia Ginny dopo che il Grifondoro ha vinto la Coppa del Quidditch:
l’analogia mi è venuta spontanea.
La citazione
è tratta da Notting Hill, uno di quei pochi film sdolcinati
che posso dire di adorare davvero. L’ho scelta pensando che quella ‘probabilità
minuscola’ si era appena presentata a Lily, che inconsciamente si stava
già innamorando di James.
L’ultima flash
è già pronta. Ci tengo particolarmente, perciò me la
riguarderò un pochino prima di pubblicarla. A prestissimo, comunque. E grazie
a tutti!
Il fumo si solleva in
lente spirali; la sua mano, per contro, rimesta veloce, agitata, e non perché la pozione va
mescolata così. I minuti scorrono via silenziosi – come gli anni: quanti anni passati in silenzio, ad
amalgamare i ricordi, nella speranza di ridurli a un fagotto pregno di dolore
da relegare nell’angolo più buio dell’anima. Ma non ce
l’ha mai fatta. Non gli resta che quell’infuso – il fumo che
si solleva lento.
Sembrerebbe un giorno
come tanti, ma non lo è. Oggi non ha neppure bisogno di vedersi sotto il
naso il ragazzo per provare quel
dolore lancinante all’altezza del cuore che non ricorda di avere.
La pozione è
pronta. Smette di mescolare; affonda un calice nel calderone rovente, incurante
di scottarsi, e se lo porta avidamente alle labbra. Le sue palpebre si fanno
subito pesanti.
Per un altro
anniversario, dormirà di un sonno senza sogni.
A ogni Halloween m’imbatto
in qualcuno che conoscevo.
Spazio
dell’autrice
Ed eccola, l’ultima
flash, scritta per il mio pairing preferito. Perché
quell’unico, fottutissimo capitolo mi fa piangere come una bambina ogni-sacrosanta-volta che lo leggo. Sempre.
Tempo fa stavo guardando
Penelope – il film che per
primo mi ha fatto prendere una sbandata colossale per James McAvoy,
e arrivata a quella sua frase sono rimasta come fulminata: Severus e Lily, mi è venuto in mente. Immagino che anche lui s’imbatta
in lei a ogni Halloween. Anche quando non c’è Harry nei paraggi:
non gli servono i suoi occhi per ricordare, e per desiderare di dimenticare.
Spero tantissimo che vi sia piaciuta, perché
in tutta onestà è la mia preferita. E si era capito, ne? ^^
E adesso, voglio
ringraziarvi tutti, uno per uno:
ElyTheStrange, monochrome, figlia dei fiori, Miss Avril,
Morgana le fay,
ChloeBlack_,
Nutellomane,
ScarlettBurton,
_Maria_, nalu, sadie_, Umbriel, SeleneLightwood, Roxanne Potter, DragonTheWise, Smoky, ShizueAsahi, _memme, davidesanti91, Fede_Wanderer e MayBelle per le splendide e gentilissime recensioni, che mi
hanno invogliata sempre più ad andare avanti e a ridurre i tempi tra un
aggiornamento e l’altro;
anarchistZoe, Anthymea, beatricebs, ChloeBlack_, Elvendork, Eoviel, figlia dei fiori, gaia_star, gio123123,
Isabella Potter, itsanerd, korkyna, Lady_BlackRiddle, Lynn_Malfoy, Minerva McGonagall,
MissRavenclaw_,
Nuit, NymphCalypso, Pro, Pumpkinpie, Rain e Ren, ramoso90, Roxanne Potter, Sanjna, ScarlettBurton, SeleneLightwood,
Silvialunastorta,
terryborry,
Umbriel e _Maria_ per aver seguito questa raccolta;
Crazymoonlight, Fiore_Appassito_, jalilah, Lady_Thalia, monochrome e nan96
per averla aggiunta alle storie ricordate;
Alastor_Moody, anarchistZoe, Astrasi, Chicca Weasley,
ChloeBlack_,
Euforia, Haley28, Hikaru_Zani,
luna19, Miss Weasley_, Morgana le fay, nalu, sciarpa_a_righe, ShadowEyes e Smoky
per averla aggiunta alle storie preferite;
nonché tutti
i lettori che di volta in volta sono venuti ad aprire i capitoli e hanno
dedicato qualche minuto ai miei viaggi mentali.
Seriamente, spero
che un grazie semplice ma sincero sia
all’altezza.
Con la speranza di
ritrovarvi tutti in una prossima storia, vi abbraccio forte!