Chi sa ridere è padrone del mondo!

di planet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L’astuzia di Draco ***
Capitolo 2: *** La scoperta dell’inatteso ***
Capitolo 3: *** Che pasticcio! ***



Capitolo 1
*** L’astuzia di Draco ***


-Lucius,tesoro,hai visto Draco?- Narcissa Malfoy era alquanto preoccupata,proprio in quel giorno sarebbero dovuti arrivare i risultati degli esami di suo figlio Draco,ma non avevano ancora visto né i risulati né il loro caro ragazzo.
-Forse starà giocando a quidditch,con la scopa che gli ho comprato ultimamente è logico che lui sia fuori a giocare…-
-Oh no,no.Caro ho controllato,non c’è!Non c’è da nessuna parte!- La signora Malfoy si lasciò cadere pesantemente sulla sedia vicino il grandissimo tavolo da sala.Dopo pochi minuti di silenzio,carichi di tensione,si udì un piccolissimo ‘pop’ e un elfo domestico si presentò al cospetto dei Malfoy con una lettera in mano.
-Come osi insudiciare la mia sala con la tua presenza?!Ti ho detto di non entrare mai in questa sala!-
Il piccolo elfo fece un inchino così profondò che il suo naso toccò il pavimento,poi con una vocina acuta disse -Mustafà ricorda gli ordini del padrone,Mustafà si punirà per ciò che sta facendo.Padrone,mi dispiace padrone,ma ho dovuto.Il padroncino Malfoy mi ha dato questa- mostrò la lettera-e mi ha detto di consegnarvela appena lui avesse lasciato il grande maniero.Io ho dovuto,vede signor padrone? Ho dovuto-
-Dammi quella dannata lettera e poi sparisci dalla mia vista!- Lucius strappò la lettera dalle mani dell’elfo e poi  gli diede un calcio dritto in faccia facendogli uscire il sangue dal naso.Mustafà contento per la punizione corporale datagli dal padrone (si aspettava di peggio) con un secondo sonoro ‘pop’ sparì. Il signor Malfoy aprì la lettera,dove c’era scritto questo:
 
Cara madre e caro padre,
Finalmente ho deciso insieme alla mia ragazza di andare via con lei. Voi la conoscete,è Hermione Jean Granger,babbana di nascita ma intelligente e carina come nessun’altro.Abbiamo preso questa drastica decisione perché l’ho messa incinta,andremo a vivere nella sua città,dove i genitori babbani  ci aiuteranno a sistemarci. Non vi dovete preoccuparvi per i soldi,oltre l’aiuto dei Granger io personalmente ho messo da parte un bel gruzzoletto grazie ai piccoli ma continui furti che ho fatto in casa.Sono stato a casa dei Weasley diverse volte e ho avuto un flirt anche con Ginny Weasley la più piccola della famiglia ma Hermione mi ha perdonato ed ora siamo inseparabili.Dovete sapere anche un’altra cosa,sono deciso ad entrare nell’ordine della fenice per combattere Voldemort (non mi è mai piaciuto il suo naso).So che per voi sarà un duro colpo,ma non potevate obbligarmi a sposare una delle mie cugine per non sporcare il mio sangue.Le mie cugine,ammettiamolo,sono tutte brutte,grassoccie e con i capelli di un biondo quasi bianco,sposare una di loro sarebbe equivalso a sposare mia nonna!
Vi voglio bene,
                                                                                                                        Draco
P.s.W Potter ( ho sempre fatto il tifo per lui!)
P.p.s. Girate il foglio…
 
Narcissa e Lucius Malfoy ancora sotto shock per quello che aveva scritto il figlio girarono il foglio e lessero questo:
 
SCHERZAVO! SONO STATO SOLO BOCCIATO! RICORDATE SEMPRE CHE C’E’ QUALCOSA DI  PEGGIO DELLA BOCCIATURA COME VI HO APPENA DIMOSTRATO!
 
I coniugi tirarono un sospiro di sollievo,alle loro spalle si sentì un rumore.Draco era appena entrato nella sala,lentamente Narcissa e Lucius Malfoy si girarono verso il ragazzo ed un unico grido furibondo uscì dalle loro labbra.
-DRACO!!!!!-

Ditemi cosa pensate di questa storia!! xD

    

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Capitolo 2
*** La scoperta dell’inatteso ***


                                                                                                        
Questa foto mi necessita per farvi comprendere la storia, buona lettura xD

Le stelle brillavano alte nel cielo, illuminando la notte, aiutate dalla luna. Due persone stavano scendendo da Hogwarts e si stavano dirigendo sulla riva del lago.
-Albus, come credi che il nome di Potter possa essere uscito dal calice di fuoco? – La professoressa Mc Granitt piegò il capo in direzione dell’uomo, che non le rispose, impegnato a mangiare il terzo ghiacciolo al limone. La professoressa scosse la testa sconsolata.
-Sei certa, cara, di non volere un ghiacciolo? –
Il sopracciglio della Mc Granitt si alzò pericolosamente, era stizzita, con tutto quello che stava accadendo al torneo tre maghi, Silente pensava solo a mangiare, ciucciare più propriamente, i ghiaccioli. Un pensiero attraversò la mente della Mc Granitt. “Forse con tutti quei ghiaccioli gli si è gelato il cervello?” Onestamente la donna non se la sentì di scartare quell’idea. In riva al lago notarono la carrozza blu di Madame Maxime, e si avvicinarono ad essa. Qualcosa di peloso si stava muovendo nella carrozza, attirando l’attenzione dei due.
-Che tenero! – Disse Silente, avvicinando la testa al vetro del finestrino.
-Cosa?- Chiese curiosa la Mc Granitt che si posizionò al fianco di Silente.
- E’ un Chow Chow! E’ tenerissimo!- La professoressa, per un momento, temette di vedere gli occhi di silente trasformarsi in cuoricini. Anche lei avvicinò il capo al finestrino, ma notò qualcosa di strano, della stoffa… erano dei pantaloni! Un cane con i pantaloni? La Mc Granitt assottigliò lo sguardo, e notò che quelli che Silente aveva scambiato per peli in realtà erano dei capelli! Il naso aquilino del preside non accennava a staccarsi dal finestrino, meravigliato dalla tenerezza da quello, che per lui doveva essere un cane. Una lampadina si accese nella testa della donna che iniziò a ridere sguaiatamente.
-Albus! Quello non è un cane, è Hagrid!- Continuò a ridere piegata in due.
Nell’istante in cui la Mc Granitt aveva proferito il suo nome, il guardiacaccia, impegnato a cercare qualcosa nella carrozza, alzò il faccione, trovandosi naso a naso con Silente. I due setti nasali erano separati solo dal vetro. Hagrid si guardò intorno sconcertato, mentre Silente, divenuto tutto rosso, si allontanò correndo verso la Mc Granitt. Era sia imbarazzato che divertito, iniziò a ridere anche lui del proprio errore. Hagrid guardava la scena senza capire il perché quei due ridessero tanto.
-Minerva, per le tue mutande, potevi dirmelo prima! Comunque non puoi negare che non assomigliasse ad un Chow Chow! –
-Con i pantaloni? Dovresti mangiare meno ghiaccioli, ti danno alla testa!- Quell’episodio aveva confermato i timori della professoressa sul cervello di Silente e sulla sua congelazione.
-Forse hai ragione, è solo che… - una strana luce brillò negli occhi del preside- ho sempre desiderato avere un cane… o magari un gatto. – Gli occhi celesti saettarono in quelli severi della Mc Granitt, che si arrestò, avendo capito la richiesta implicita di Silente.
-No, non ci pensare neanche! Io… non lo farò mai!-
-Minerva, ti prego – questa volta gli occhi del preside si trasformarono davvero in dei cuoricini.
-No e poi no! Pensavo che il cervello ti si fosse solo ghiacciato, ma adesso capisco che è totalmente morto per assiderazione!-
-Per favore, sai che ti ho sempre voluto bene!- La pregò.
 -Ahh, e va bene! Ma solo per questa volta!- Improvvisamente la figura della donna divenne quella di una gatta, il mago le si avvicinò e la prese in braccio, con grande stizza del felino.
Silente si avviò verso il castello, accarezzando la Mc Granitt. Davanti il portone d’ingresso si fermò, allungò la mano destra nella veste e cacciò un ghiacciolo.
-Ne vuoi uno, piccolina?-

 
Tratto da una storia vera, ringrazio Genghis che ha fatto questa deplorevole figura con un’ignara ragazza dentro un auto. 

 

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Capitolo 3
*** Che pasticcio! ***


Tratto anche questo da una storia vera, questa volta è capitato a me con il datore di lavoro di mio padre… è stato a dir poco imbarazzante, sappiate solo che quando ci penso, tutt’ora vorrei nascondermi e morire per la vergogna xD
Io(planet)=Hermione
Il datore di lavoro di mio padre= Piton
Spero vi diverta, oggettivamente, se non fosse capitato a me, sarei sicuramente defunta per il troppo ridere u.u
 
-Severus, SEVERUS!- Urlò con quanto più fiato aveva in corpo la professoressa McGranitt.
Aveva appena ricevuto una lettera da parte di Hermione Granger, studentessa modello grifondoro che le ricordava molto se stessa da giovane. In questa lettera la sua studentessa asseriva che i suoi genitori, preoccupati per lo sviluppo negativo che le cose stavano avendo nel mondo magico a causa del risveglio di Lord Voldemort, non le avrebbero permesso di frequentare il quinto anno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ovviamente la professoressa non poteva permettere che una strega tanto intelligente e brava come la Granger potesse esser strappata via all’istruzione e alla possibilità di difendersi e di, perché no, battere, aiutando Potter, il signore oscuro, liberando così una volta per tutte ogni mago dalla stretta delle tenebre.
-Minerva, saresti tanto gentile da spiegarmi il motivo per il quale tu stai urlando il mio nome come una cornacchia impazzita?- Disse stizzito Piton. Che aveva da gridare quella vecchia pazza di una strega?!
-Sempre gentile, vedo.- Arricciò le labbra con disappunto e proseguì avendo un atteggiamento molto più distaccato – Comunque venendo al dunque, mi serve il tuo aiuto-
-Il mio aiuto? Mi spiace ma ho molte cose da fare, IO- Ghignò sardonico.
“ Tranne lavarti i capelli” pensò piccata la professoressa.
-E’ importante, riguarda Hermione Granger, io non posso perché devo accompagnare Silente in Russia e non avrei tempo al mio rientro per farlo- Rispose con un sorriso forzato.
-La Granger? E fare cosa?- Iniziava ad essere interessato dalla questione.
Minerva McGranitt cercò di spiegargli tutto, nascondendo la rabbia per l’affermazione fatta poco prima da quello che all’ombra sembrava quasi un pipistrello mutante con i capelli da rock star depressa.
-Quindi, se ho capito bene, dovrei andare a casa della Granger e convincere i suoi a lasciarla venire?-
-Esattamente, vedi che se t’impegni ce la puoi fare?- scacco matto! Aveva vinto lo scontro di acidità ed ora, certa che Piton avrebbe risolto il problema, sarebbe andata a finire la valigia e a piegare i mutandoni di lana. “In Russia fa freddo” pensò quasi come per giustificare la scelta dell’abbigliamento intimo.
 


-Hermione, HERMIONE!- Gridò scuotendola la madre.
-Che c’è? Uhmm ho sonno…- Nelle parole della ragazza c’era l’implicita richiesta di poter continuare a dormire.
-Ma sono le sette! Non è da te dormire così tanto! Dai svegliati… tuo padre è andato a prendere dei cornetti caldi per la colazione, quando suona il campanello vai ad aprire. Io nel contempo mi farò una bella doccia, fa così caldo…- continuò a parlare mentre si allontanava dalla cameretta di Hermione verso il bagno, ma la studentessa aveva smesso di prestarle attenzione. Passati cinque minuti, il campanello suonò. Hermione, in canotta e mutandine, chiese bofonchiando –Chi è?-
Ebbe come risposta una sorta di mugugno, era suo padre.
Aprì la porta di scatto e davanti si ritrovò niente di meno che Severus Piton, impallidì e la richiuse sbattendola il più velocemente possibile mentre urlava – No, lei no! A-aspetti un attimo- Corse celermente verso il bagno e iniziò a realizzare quanto era successo mentre raccontava tutto alla madre.
-Era Piton! PITON! Mio Dio, vorrei morire! Che vergogna-
Il campanello continuava a suonare.
-Che faccio? Gli apro? No, non posso… e che gli dico?- Si fiondò in camera e s’infilò le prime cose che trovò. Il campanello suonò per l’ennesima volta, Hermione si decise ad aprire.
-Scusi tanto, davvero io… papà! Che ci fai tu lì?- Si era preparata un discorso di scusa inutilmente, Piton se ne era andato.
-Se non erro, cara, questo è l’uscio di casa mia e al momento mi accingo ad entrare per portarti una cornetto appena fatto- Il signor Granger sorrise nel vedere l’espressione stupita sul volto della figlia e così proseguì –Forse dovrei prendere i cornetti caldi più spesso se ti fa così piacere-
-No, no!- Si spostò per far entrare il padre e notò un pezzo di pergamena sul pavimento.
 
‘Ripasserò Venerdì in mattinata, la prossima volta la prego di aprirmi indossando abiti adeguati o semplicemente abiti’
                                                                                                                                                                   
                                                                                                                                                  Severus Piton

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