Junjou Romantica

di TenthLover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bacio.. ***
Capitolo 2: *** Domande.. ***
Capitolo 3: *** Risposte.. ***
Capitolo 4: *** Scoperte.. ***
Capitolo 5: *** Scuola.. ***
Capitolo 6: *** Abbraccio.. ***
Capitolo 7: *** Uscita.. ***
Capitolo 8: *** Parco Giochi.. ***
Capitolo 9: *** Happy Ending.. ***



Capitolo 1
*** Bacio.. ***


“Stiamo per sposarci..”

Sono state le tre parole che fecero crollare tutto il mondo addosso allo scrittore che, fino a pochi secondi fa, stava celebrando il compleanno della persona che amava da ben 10 anni..

 

Accanto al muro, con lo sguardo vitreo, Misaki Takahashi assisteva alla scena, attendendo una qualche reazione di Usagi-san..

Si aspettava tutto.. Lacrime.. Un viso sofferente.. Ma mai si sarebbe aspettato una reazione del genere..

“Finalmente ti sei deciso! Era ora.. Sono davvero felice per te.. E’ davvero una bella donna..”

Cosa significa? Perché si tiene tutto dentro? Non gli sembrava giusto!
”Grazie Usagi-san.. Sono felice che sia tu il primo a cui la presento..”
Non ne poteva più..

 

A quel punto, Misaki sbatté un pugno contro il muro, ottenendo l’attenzione di tutti..

Il fratello.. Takahiro.. Lo guardò in modo confuso..

“Misaki?”

“Esco..”
”Dove vai?”
”Vado a comprare dello champagne.. E’ finito..”
”Ma non lo venderanno ad un minorenne..”
”Usagi-san vieni con me!”

Ed in un attimo trascinò Usagi-san fuori dalla porta lasciando il fratello e la sua futura moglie in un attimo di confusione..

 

Usagi-san stesso era molto confuso.. Si chiedeva molte cose..

-Perché ha reagito in quel modo?-

-Perché mi ha trascinato fuori in questo modo?-

Mentre cercava la risposta a queste domande il ragazzo si fermò.. Scoppiando in un sonoro pianto proprio in mezzo alla strada, accanto ad un lampione..

 

Usagi-san era anche più confuso di prima..

“Perché stai piangendo?”

“Perché.. E’ stato crudele! Ami mio fratello da sempre.. Ti sei sempre preoccupato per lui.. Voleva presentarla a te per primo? E’ stata la prima volta che avrei voluto prenderlo a pugni!”
Non accennava a smettere..

“Quando piangi hai un aspetto orrendo..”
”Sto piangendo per colpa tua idiota!”
Misaki afferrò il cappotto dello scrittore mentre le lacrime continuavano a rigargli il viso..

“Per colpa mia? Io cosa c’entro?”
”Per quello che è successo con mio fratello.. Baka!”

Adesso era davvero sconvolto..

“E’ per quello che piangi? Davvero? Ma non eri tu quello che diceva che dovevo lasciare in pace tuo fratello? Dovresti essere felice che finalmente si sposa.. Così io non potrò più stare con lui..”
Misaki.. Più che triste.. Adesso sembrava arrabbiato..

“Felice? Perché dovrei essere felice! Tu.. Stai soffrendo..”
La sua espressione tornò triste ed, abbassando il viso, continuò a piangere..

“Misaki.. Io davvero non ti capis…”
Fu un attimo..

Misaki, che continuava a stringere il cappotto dello scrittore, lo tirò a sé.. E mettendosi in punta di piedi, gli diede un bacio, il primo che abbia mai dato in tutta la sua vita.. E lo stava dando ad un uomo.. L’uomo che fino a poco tempo fa non sopportava.. Ma che col tempo aveva imparato a voler bene.. E forse.. Qualcosa di più..

Usagi-san non seppe come reagire..

Spalancò gli occhi.. Senza rifiutarlo ma senza nemmeno accogliere le labbra del ragazzo che continuava a piangere..

Nella sua mente, molte domande iniziarono a girare.. E nella confusione  quasi non si accorse che Misaki era ormai corso via..

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Capitolo 2
*** Domande.. ***


Misaki era ormai corso a casa lasciando lo scrittore, confuso e spaesato, per strada..

“Ma che..”
Usagi-san, tornando in sé, realizzò quel che era successo e tornò a casa dell’amico per vedere se Misaki era tornato a casa..

“Ehi Usagi-san.. Ma cos’è successo a Misaki?”
Di certo non poteva dire la verità.. Quindi evitò la domanda..

“Uhm.. Dov’è adesso?”
”E’ in camera sua.. Ma non mi risponde e non vuole aprire la porta..”
”Capisco..”

Era in un bel guaio..

“Usagi-san.. Avrei un favore da chiederti..”
”Che cosa?”
”Vedi.. Ho deciso di andare a vivere con la mia ragazza.. Ad Osaka..”
”..Oh.. Capisco.. E’ una cosa normale..”
”Bé.. Il fatto è che.. Ho un po’ paura di lasciare Misaki in una casa da solo..”
Il solito protettivo..

“Oh.. E.. Io cosa c’entro?”
”Volevo sapere se potevi tenerlo a casa con te.. Solo fino a quando non troviamo una casa anche per lui..”
Ed adesso? Cosa poteva fare? Non poteva negare un favore chiesto dalla persona che amava.. Aveva sempre fatto tutto quello che Takahiro gli chiedeva.. Per renderlo felice.. Ma non poteva ospitare il ragazzo che fino a pochi minuti fa gli aveva rubato un bacio..

“…Certo.. Lo farò con piacere..”

Non aveva scelta..

“Arigatou Usagi-san.. Io partirò tra una settimana.. Ti va bene se lo accompagno a casa tua questo lunedì in mattinata?”
”Va benissimo.. Libererò una stanza..”
”Perfetto.. Grazie ancora..”
Lo scrittore diede un ultimo sguardo alla camera di Misaki..

“Forse è meglio se adesso vado a casa.. Si è fatto un po’ tardi..”

“D’accordo.. Allora ci vediamo..”
I due si salutarono con un abbraccio ed Usagi-san uscì di casa con ancora molte domande senza una risposta..

Takahiro, dopo che la sua futura moglie se ne andò, decise di fare un ultimo tentativo e bussò alla porta di Misaki..

“Misaki.. Per favore apri..”
”Nii-chan sto bene.. Davvero..”
”Allora perché non vuoi aprire?”

Misaki evitò la domanda..

“Ho sonno.. Voglio solo dormire..”
Takahiro sospirò..

“D’accordo.. Ma devo dirti una cosa.. Quindi fammi entrare solo un minuto..”
Misaki si arrese ed aprì la porta..

“Grazie..”
”Cosa devi dirmi?”
”Ti avevo già detto che mi sarei trasferito ad Osaka no?”
”Si..”
”Il fatto è che.. Mi preoccupa un po’ lasciarti da solo.. Quindi..”
”..Quindi?”
”Andrai per un po’ a vivere a casa di Usagi-san.. Ti va bene?”
Takahiro sembrava contento.. Si fidava dell’amico e credeva che lui avesse un buon rapporto con il fratellino ed ovviamente non poteva sapere cos’era successo mentre i due erano fuori..

Misaki, al contrario, era tutt’altro che felice.. Si era imposto di non vedere quell’uomo mai più ed adesso si ritrovava a dover vivere con lui.. Ma non poteva protestare e finse di essere entusiasta..

“Davvero nii-chan? E’ fantastico.. E poi ha una casa enorme.. E’ molto bella..”
Riuscì a piegare le labbra in un sorriso a cui Takahiro credette..

“Perfetto.. Torna pure a dormire.. Buona notte..”
Takahiro andò in camera sua..

“Buona.. Notte..”
Misaki richiuse la porta e assunse l'espressione che realmente descriveva ciò che sentiva­­..

Era preoccupato.. Forse anche un po’ spaventato.. Non sapeva come Usagi-san avrebbe potuto reagire.. E se gli avesse chiesto spiegazioni per il bacio?

Cosa poteva dire? Nemmeno lui sapeva perché l’aveva fatto! L’unica cosa che sapeva è che dopo tutto non se ne pentiva..

Si coricò sul letto.. Pensando a come sarebbe stato vivere con Usagi-san..

Magari poteva anche rivelarsi un’esperienza positiva.. Non si sa mai..

Guardò fuori dalla finestra..

“Cosa starà facendo in questo momento?”

 

Per tutto il tragitto da casa Takahashi a casa sua, Usagi-san cercò disperatamente di trovare la risposta a tutte le domande che erano nate in lui in così poco tempo e, soprattutto, alla domanda che più lo tormentava..

-Perché mi ha baciato?-

Le opzioni erano molte..

-Per consolarmi..

-Per zittirmi..

-Perché è inciampato..

Oppure.. C’era una risposta.. Forse la più ovvia.. Ma anche la più assurda..

-Perché mi ama..

Amore? Usagi-san non conosceva ancora fino in fondo questo sentimento..

Essendo uno scrittore, gli capitò molte volte di descrivere questo sentimento così puro che univa due persone.. Ma era davvero in grado di comprenderlo?

Non ricevette mai amore dai genitori né tanto meno dalla persona che amava.. L’unica cosa che era stato in grado di fare era amare.. Dare amore a qualcuno che sapeva solo dargli amicizia.. Anche affetto.. Ma mai amore..

Poteva, forse, essere arrivato il momento di ricevere amore da qualcuno?

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Capitolo 3
*** Risposte.. ***


Il temuto lunedì arrivò più in fretta del dovuto.. Misaki si ritrovò davanti a casa Usami a fissare il citofono, incerto se suonare o semplicemente andar via.. Ma dove sarebbe potuto andare?

Prese un profondo respiro..

“Va bene.. Adesso suono..”

Puntò il dito verso il campanello e poco prima di sfiorarlo la porta si aprì mostrando un uomo dagli occhi color viola malva..

“Cosa stai facendo qui impalato?”

Misaki arrossì lievemente ricordando l’ultima volta che lo aveva visto..

“S-Stavo per suonare..”
Il ragazzo entrò senza nemmeno aspettare un invito ed evitando il più possibile di guardarlo negli occhi..

Usagi-san chiuse la porta..

“Puoi posare le tue cose nella stanza al piano di sopra.. Seconda porta a destra.. Dopo che ti sarai sistemato ti farò fare un giro..”
”Va bene..”
Sembrava lo stesso di sempre.. Misaki ne era felice ma conscio anche del fatto che prima o poi avrebbe ricevuto delle domande..
Salì al piano di sopra ed entrò nella stanza indicata..

Era una stanza di dimensioni normali.. Sembrava una normale camera borghese.. Questo lo sorprese abbastanza ma non tanto da allontanarlo dai pensieri che ultimamente affollavano la sua mente:

-Cosa posso dirgli se mi chiede perché l’ho fatto?-

-Che scusa posso inventare?-

-Perché l’ho fatto?-

-Perché non faccio che pensarlo?-

Molte domande lo tormentavano le quali lo  accompagnarono anche durante la sistemazione delle valige..

Nel frattempo, Usagi-san, cercava il momento adatto per esporre i suoi dubbi al ragazzo anche se sapeva benissimo che non avrebbe ricevuto risposte esaurienti..

Misaki non si decideva a scendere e lo scrittore decise quindi di andare a controllare come procedeva..

“Va tutto bene?”
Il ragazzo stava cercando di posare una delle sue valigie sopra l’armadio ma, per colpa della sua altezza, senza successo..

“Si.. Tutto bene..”

Anche alzandosi in punta di piedi era inutile..

“Vuoi una mano?”
Usagi-san si appoggiò con la spalla allo stipite della porta..

“No.. Posso farcela benissimo da solo..”
Prese una sedia che mise davanti all’armadio e, salendoci sopra, riuscì a sistemare la valigia..

Il problema si presentò quando provò a scendere..

La sedia iniziò a vacillare ed Usagi-san corse verso di lui cercando di prenderlo prima che potesse farsi male ma, perdendo l’equilibrio, lo scrittore cadde insieme al ragazzo che finì sopra di lui..

Misaki strinse gli occhi aspettando di sentire il contatto con le mattonelle ma le uniche cose che sentì furono le braccia dello scrittore che lo strinsero..

“Uhm.. Stai bene?”

Il ragazzo aprì gli occhi e, capendo ciò che era successo, arrossì..

“Si.. Si sto bene.. Grazie..”
E cercò immediatamente di alzarsi ma senza risultato perché Usagi-san continuava a stringerlo..

“.. U.. Usagi-san?”

“Pretendo delle risposte.. E non ti farò alzare finché non le avrò ottenute..”

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Capitolo 4
*** Scoperte.. ***


Misaki iniziò a preoccuparsi.. Come poteva scappare? Come poteva evitare le domande? Era un problema..

“D-Domande? Quali domande?”
”Per prima cosa.. Perché mi hai baciato?”

Ecco quella che più temeva.. Cosa poteva dire? Come poteva dare una risposta che non conosceva? Una risposta che anche lui cercava disperatamente.. Quella notte si fece guidare semplicemente dall’istinto.. Il suo corpo si mosse da solo e prima che lui potesse rendersene conto stava baciando l’uomo che aveva sempre mal sopportato.. Eppure, quel bacio gli sembrava così bello.. Così perfetto.. Tanto da desiderare di rimanere per sempre con le labbra unite alle sue.. Era talmente preso da quel momento da non capire subito cosa stava facendo e, subito dopo aver riacquistato conoscenza, l’unica cosa che potè fare era scappare..

Misaki abbassò il viso..

Come poteva giustificarsi?

“Misaki?”

Delle lacrime rigarono il viso del ragazzo lasciando Usagi-san sorpreso ed un po’ confuso..
Lo scrittore mollò la presa..

“Ehi.. Cosa ti prende? Misaki?”

“Non lo so..”
Sussurrò..

“Come?”
”Non lo so! Non lo so nemmeno io!”
Altre lacrime..

Che altra risposta avrebbe potuto dare? Era l’unica corretta.. O almeno l’unica che Misaki conosceva..

Il ragazzo si alzò e lo stesso fece Usagi-san..

“Cosa vuol dire non lo so? Se una persona ne bacia un’altra c’è sempre un motivo di base.. Non credi?”
”Ed io non lo so! Non lo so, non lo so! Anche io vorrei avere la risposta ma non ce l’ho! Quindi non chiedermelo.. Per favore..”
Altre lacrime..

Lo scrittore capì che era meglio evitare di insistere su questa domanda..

“Va bene.. D’accordo.. Ma almeno rispondi a questo..”
Misaki alzò il viso strofinando gli occhi..

“Non sai perché mi hai baciato.. Però.. Io sono un uomo.. Allora.. Sei gay?”
Il ragazzo arrossì..

Usagi-san sorrise..

“Vedo che ho un’influenza positiva su di te..”
Arrossì di più..

“N-Non ho detto di esserlo! E non lo sono!”

Si vedeva che era irritato.. Ma l'uomo non potè fare a meno di riconoscere che quel ragazzo era davvero adorabile.. Non ci aveva mai fatto caso..

Lo scrittore rise..
”Certo certo..”
Scese al piano di sotto continuando a ridere..

Misaki si sentì preso in giro ed arrossì ancora di più..

“Ehi!”
Lo seguì..

“Non prendermi in giro! Io sono un uomo etero!”
Usagi-san rise e Misaki non potè non arrossire ulteriormente..

“Baka..”

Lo scrittore sorrise..

Il ragazzo allora notò che era ora di pranzo ed andò in cucina seguito da Usagi-san..

“Takahiro mi ha detto che sei abbastanza bravo in cucina..”
”Me la cavo..”
Tirò fuori alcuni ingredienti..

“Bé.. Sappi allora che mi piace tutto.. Ma evita i peperoni verdi..”
-Li userò più spesso..-

Pensò Misaki..

“Mmh.. Credo di averlo portato..”
Il ragazzo salì in camera..

“Portato? Portato cosa?”

Pochi secondi dopo la domanda, lo scrittore lo vide scendere giù con un grembiule da cucina verde pallido che, doveva ammetterlo, lo rendeva estremamente affascinante...

“Wow..”

Misaki arrossì ed iniziò a preparare il pranzo..

Usagi-san si sedette su un mobile e lo guardò cucinare..

C’erano molte cose che non aveva notato di lui..

Aveva degli occhi verdi molto diversi da quelli di suo fratello Takahiro..

Erano molto più grandi e belli..

Anche i capelli erano diversi.. Quelli di Misaki erano molto più chiari e lunghi..

Anche i tratti del viso erano differenti, ma senza una ragione precisa.. Non sapeva dire cosa cambiava tra i due visi ma, in qualche modo, sentiva che erano differenti..

Il ragazzo notò che lo stava fissando ed arrossì ancora ma senza interrompere “l’analisi” dello scrittore che continuava a guardarlo..

“E’-E’ pronto..”
Misaki posò due piatti a tavola e si sedette..

Usagi-san fece lo stesso ed iniziò a mangiare..
”Wow.. Sei davvero bravo!”

Il ragazzo sorrise..

“Grazie..”

Iniziò a mangiare anche lui..

Il pranzo procedé in silenzio finché uno dei due non lo interruppe..

Misaki prese coraggio e si fece avanti..

“Usagi-san..”
Lo scrittore lo guardò..

“Mi.. Dispiace per quel.. B-Bacio..”
A stento riuscì a pronunciare quella parola..

“E’ stata una cosa involontaria.. Non avevo intenzione di farlo.. Scusa.. Ma davvero.. Non so perché l’ho fatto..”

Il ragazzo continuò a mangiare e, per evitare di guardarlo in faccia, fissava il piatto con le guance rosse..

Usagi-san sorrise trovandolo estremamente tenero..

“Va tutto bene.. Non c’è bisogno di scusarti.. Ero solo curioso di sapere il perché del tuo gesto.. Perché magari.. Potresti anche..”
Misaki alzò gli occhi e lo guardò..

“Essere innamorato di me.. No?”
Il ragazzo arrossì parecchio e lo scrittore sorrise..

“Devo prenderlo come un si?”

Il rossore aumentò..

“N-No! Come posso.. E-Essere innamorato di te! S-Sono etero, insomma! Che idiozia..”
Misaki si alzò e, prendendo il piatto ormai vuoto, lo posò nel lavandino seguito da Usagi-san..

“Bé.. Allora.. Se non sei innamorato di me.. Quali sono le alternative?”
Lo scrittore prese il mento del ragazzo tra due dita avvicinandolo al suo e facendolo arrossire ulteriormente..

Sorrise..

“Allora?”

“N.. Non lo so!”
Misaki si allontanò da lui ed iniziò a lavare i piatti..

“E va bene.. Io adesso vado a lavorare allora..”
Si avvicinò al ragazzo e gli diede un bacio sulla guancia facendolo arrossire nuovamente..

“V.. Va bene..”

Lo scrittore salì le scale e dopo aver aperto la porta si fermò..

“Oh Misaki..”

Misaki lo guardò..
”Con quel grembiule sei davvero carino..”
Il ragazzo arrossì continuando a lavare i piatti..

“G-Grazie..”

Usagi-san sorrise ed entrò chiudendo la porta alle sue spalle..

-Potrebbe essere divertente..-

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Capitolo 5
*** Scuola.. ***


Finalmente arrivò il momento tanto atteso: Il primo giorno alla Mitsuhashi..

Misaki si stava preparando per la cerimonia di apertura con un completo scuro ed una cravatta annodata male..

“Accidenti..”

Dopo vari tentativi per sistemarla, decise di rinunciarci..

Usagi-san intanto, dopo aver fatto una lunga dormita post-lavoro, scese al piano di sotto e notò che al ragazzo mancava qualcosa..

“Misaki.. La cravatta?”
”Preferisco senza..”

Non voleva ammettere di non essere in grado di annodarla..

“Ma che dici.. Un completo non è un completo senza..”

Lo scrittore la prese e la annodò per come si deve..

“G.. Grazie..”
”Di nulla.. Tornerai per pranzo?”
”Non credo.. Però ti ho lasciato qualcosa in frigo.. Sei in grado di riscaldarla da solo vero?”

“Ci proverò..”

-Prevedo un disastro..-

Misaki prese tutto l’occorrente ed aprì la porta..

“Allora io vado.. Cerchi di non far esplodere la cucina sensei..”

“Vedrò cosa posso fare..”

Usagi-san sorrise facendo arrossire il ragazzo..

“C-Ci vediamo..”

Uscì..

……

Verso le due del pomeriggio, Misaki tornò a casa..

“Sono tornato..”

“Bentornato.. Com’è andata?”

“Tutto bene grazie..”

Posò lo zaino..

“Hai fatto nuove amicizie?”
”Qualcuna.. A proposito.. Ti da fastidio se oggi una mia compagna viene a studiare qui?”
”Uhm.. No.. Va bene..”
”Va bene.. Verrà verso le quattro..”

“D’accordo..”

Usagi-san si sedette sul divano a fumare una sigaretta ed a dare un ultimo controllo al suo manoscritto mentre Misaki iniziò ad ordinare..

Intorno alle quattro si sentì suonare il campanello..

“Vado io..”

Il ragazzo andò ad aprire e dalla porta spuntò una ragazza alta, mora, con gli occhi chiari ed abbastanza prosperosa..

“Ciao..”

Sorrise..

“Benvenuta.. Entra pure..”

Misaki si spostò e la ragazza entrò..
Usagi-san si alzò..

“Usagi-san, lei è Akira.. Akira lui è.. Bé.. Probabilmente lo conosci già..”

“Si infatti.. Sono una sua grande fan sensei..”

La ragazza gli porse la mano che lo scrittore strinse..

“Piacere mio..”
Akira sembrava molto felice di quest’incontro..

-Probabilmente è una sua fan..-

Pensò Misaki,,

“Bé.. Vi lascio studiare..”
Usagi-san salì al piano di sopra e si chiuse nello studio..

I ragazzi si sedettero uno accanto all’altro ed iniziarono a studiare..

Verso le sei, quando ormai avevano finito, si misero a sedere sul divano ed iniziarono a parlare del più e del meno..

“Dimmi Misaki.. Sei fidanzato?”
Il ragazzo arrossì lievemente..

“Uhm.. No..”

“Oh.. Nemmeno io.. E.. Sei interessato a qualcuna?”
Arrossì di più..

”Non direi..”

“Sei sicuro? Il tuo viso sembra dire il contrario..”

“Bé.. No.. E’ che.. Uhm..”

La ragazza lo guardò..

“N-Non lo so..”

“Perché dici così? Avanti.. Parlane con me.. Com’è fisicamente?”
”..Uhm.. E’.. Una persona.. Alta.. Con gli occhi chiari.. A-Abbastanza attraente direi..”

Akira sorrise..

“Oh.. Capisco.. Ed.. Il suo nome inizia per caso.. Per A?”
Il ragazzo arrossì..

“C-Come fai a saperlo?”

La ragazza sorrise di nuovo..

“Intuito.. Bé e perché non le chiedi di uscire? Magari piaci anche a lei..”
”Eh? N-No.. Sarebbe imbarazzante..”

“Ma.. Puoi anche chiederle un’uscita.. Da amici.. Non per forza un appuntamento..”
”C-Che vuoi dire?”

“Se ti imbarazzi, non devi per forza chiederle: ‘Vuoi uscire con me?’.. Puoi semplicemente portarla fuori come amico.. Magari in un posto non romantico inizialmente.. Così potete conoscervi meglio senza bisogno di troppe smancerie.. Non trovi?”
”..Bé potrei anche farl-“

Arrossì ancora di più..

“M-Ma cosa mi fai dire! Non posso farlo!”

“Eh? Perché?”

“P-Perché è troppo imbarazzante e.. S-Strano.. E poi ho detto che non mi piace!”

“Da come ne parli sembra di si..”

“Invece no!”
La ragazza sospirò..

“E va bene.. Se proprio insisti.. Ma se cambi idea..”
Akira si alzò e, prendendo il quaderno di Misaki, scrisse sopra qualcosa..

“Ti lascio il mio numero..”

Il ragazzo era confuso..

Usagi-san uscì dallo studio e scese le scale..

“Avete finito?”
”Si.. Stavo andando via.. Spero di rivederla sensei..”

Fece un lieve inchino verso lo scrittore..

“Ci vediamo a scuola Misaki..”
Akira gli prese il viso tra le mani..

“Pensaci bene.. Metti da parte l’imbarazzo perché anche a lei interessi parecchio..”

 La ragazza lo avvicinò e gli diede un bacio sulle labbra facendo arrossire Misaki e lasciando lo scrittore confuso ed anche irritato..

“A domani allora..”

Sorrise e se ne andò..

“…Cosa significa?”

Il ragazzo lo guardò ed arrossì..

“N-No, non è come pensi! Non so perché l’abbia fatto!”

“Non è come penso? Una ragazza ti ha appena baciato..”

Lo scrittore si sedette accanto a lui..

Perché si stava giustificando con lui? Perché lo stava facendo? In fondo cosa c’entrava in tutto questo? E perché sembrava così.. Sconvolto?

 “Ti ho detto che non è come pensi! E poi cosa c’entri tu? Non è affar tuo se una ragazza mi bacia!”

Adesso sembrava essersi irritato..

“Cosa vuol dire che non c’entro in tutto questo!?”

Usagi-san coricò Misaki e si sedette sul suo ventre bloccandogli le mani..

“Dopotutto.. Sei innamorato di me no?”
Il ragazzo arrossì..

“T-Ti.. Ti ho detto mille volte che non è così! Ed adesso alzati idiota!”

Lo scrittore lo ignorò..

“Non è così hai detto? Allora perché avresti dovuto baciarmi?”
Misaki arrossì e socchiuse gli occhi..

“Ti ho già detto che non lo so..”

“Non lo sai? Nemmeno io lo sapevo.. Ma ci ho pensato.. Sii realista.. Non credi che sia l’unica motivazione plausibile?”

Il ragazzo abbassò il viso..

“No.. Non può essere così.. No!”

“Perché? Perché ti rifiuti di ammetterlo?”

“Perché non voglio! Non voglio amare un uomo! Non voglio.. Dover vivere un amore non corrisposto.. Non voglio!!”

Ecco uscire le solite lacrime..

Usagi-san, vedendole, si calmò e mollò un po’ la presa..

“Misaki.. Calmati..”
”No! Non posso! Non voglio..”

Strinse gli occhi..

Lo scrittore socchiuse gli occhi ed, avvicinandosi alle labbra del ragazzo, gli diede un bacio.. Lo stesso che, pochi giorni prima, Misaki aveva dato a lui.. 

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Capitolo 6
*** Abbraccio.. ***


Misaki fu colto di sorpresa da quel bacio.. Non sapeva cosa fare..

Doveva ribellarsi?

Respingerlo?

Ricambiarlo?

Che cosa?

Usagi-san non gli lasciava comunque molta scelta.. Teneva stretti i polsi del ragazzo e con il peso del suo corpo non lo faceva muovere di un millimetro..

Visto che l’uomo sembrava non aver nessuna intenzione di staccarsi, iniziò ad opporre una leggera resistenza ma lo scrittore continuò imperterrito il suo bacio che, dopo inutili proteste, iniziò a ricambiare smettendo di piangere..

Era un bacio diverso da quello che il ragazzo rubò ad Usagi-san..

Era più dolce.. Ed in qualche modo più sincero e profondo..

Totalmente diverso dall’altro..

Vedendo che il castano non protestava più, l’uomo infilò una delle sue mani sotto la maglia iniziando ad accarezzargli il fianco e facendolo arrossire..

Misaki non sapeva cosa fare ma continuò comunque a ricambiare..

Dopo vari tentativi, riuscì a liberare le mani ed abbracciò il suo collo..

Lo scrittore mise la sua mano libera tra i capelli del ragazzo che, arrossendo ulteriormente, strinse la sua camicia..

Dopo vari minuti, l’uomo guidò la mano verso i pantaloni del ragazzo e li sbottonò..

A quel punto Misaki, troppo imbarazzato dalla situazione, cercò di respingerlo nuovamente..

“U.. Usagi-sa..”
Ogni volta che il ragazzo riusciva ad interrompere il bacio, lui riattaccava le labbra alle sue e continuava ciò che stava facendo..

Iniziò a cedere nuovamente ma, quando l’uomo mise la mano nei suoi pantaloni, lo spinse bruscamente e si sedette nell’angolo del divano più lontano possibile da lui riattaccandosi i pantaloni..

“C.. Che diavolo ti è preso?”
Misaki era ancora tutto rosso in viso..

“Non mi sembrava che ti dispiacesse..”

Arrossì ulteriormente e non rispose sistemandosi i capelli che precedentemente erano stati scombinati dalla mano di Usagi-san..

“Se ti bacia una ragazza che non ami va bene.. Ma se ti bacia il ragazzo che ami no invece..”

“T-Ti ho detto di smetterla con questa storia! Fai sempre tutto quello che ti gira per la testa senza poi contare le conseguenze!”

“Mi sembra che sia stato tu il primo dei due che ha rubato un bacio..”
Stava per ribattere ma, visto che l’altro aveva ragione, decise di tacere..

“Non vuoi ancora ammettere che mi hai baciato per amore?”
Sviò la domanda..

“Ed allora tu perché mi hai baciato?”
Lo guardò sempre con le guance arrossate..

“Ne avevo voglia..”

Usagi-san si alzò..

“Che vuol dire “ne avevo voglia”!?”

“Vuol dire che avevo voglia di farlo..”
Salì le scale..

-Bastardo!-

Lo scrittore entrò nello studio e si sedette su una sedia massaggiandosi le tempie..

Era vero.. Lo aveva fatto perché ne aveva voglia.. Ma quella non era l’unica ragione..

Vedendo Misaki piangere in quel modo, era stato preso in contropiede.. Non era la prima volta che lo vedeva piangere.. Ma in quel momento si sentì davvero in colpa.. Voleva rivedere il suo sorriso.. I suoi occhi verdi.. Il vero lui.. In quel momento era un’altra persona.. Stava soffrendo.. Aveva gli occhi arrossati e la colpa era proprio sua.. Ormai ne era certo.. Il ragazzo provava davvero qualcosa per lui.. Magari non era amore.. Forse non era quel sentimento tanto profondo che legava lui a Takahiro.. Magari era una semplice cotta.. Un interesse.. Ma era comunque qualcosa che Akihiko, inconsapevolmente, iniziava a sentire nei confronti di Misaki..

Era una cosa molto strana per lui.. Una cosa nuova.. Nella sua vita aveva sempre amato Takahiro.. Un ragazzo completamente diverso dal castano, pur essendo fratelli.. Questo sentimento continuava ad esserci.. Non poteva sparire in così poco tempo un qualcosa di così profondo che va già avanti da 10 anni.. Ma qualcosa stava cambiando.. O forse era già cambiata.. Un nuovo sentimento iniziava a nascere dentro lo scrittore.. Qualcosa che cominciava a creare un legame col ragazzo seduto al piano di sotto..

 

Misaki continuò a strofinare gli occhi ed a stringere Suzuki-san, il peluche preferito del coinquilino..

Da quando Usagi-san si era rinchiuso nello studio, continuava a fissare un punto indefinito nella stanza e pensava al bacio avvenuto pochi minuti prima che lo aveva confuso ancora di più di quello avvenuto in precedenza..

Insomma, lui è un ragazzo etero.. Dovrebbe esserne disgustato.. Eppure.. In quel momento si sentiva così bene.. Così leggero ed in pace con sé stesso.. Come se stesse facendo esattamente ciò che voleva e doveva fare.. Ma perché? Perché si sentiva così? E come mai le mani di quello scrittore lo facevano fremere in quel modo? Più Usagi-san lo toccava.. E più lui ne voleva ancora ed ancora.. Desiderava avere quelle grandi mani per sé.. E per nessun altro..

Iniziò a fare freddo ed un brivido percorse il suo corpo.. Misaki strinse Suzuki-san a sé e socchiuse gli occhi..

Nel frattempo Usagi-san scese al piano di sotto e notò che il ragazzo era infreddolito..

Il castano, immerso nei suoi pensieri, non notò lo scrittore che scendeva le scale..

Akihiko prese una coperta e la mise sulle spalle del coinquilino che lo guardò..

“A-Arigatou..”

“Di nulla..”
Usagi-san sorrise e si avvicinò al camino..

“Meglio accendere il fuoco.. Fa un po’ freddo..”

Lo accese..

Misaki strinse la coperta a sé guardando ogni movimento, seppur insignificante, dello scrittore che, dopo aver acceso il fuoco, si sedette accanto a lui..

Il ragazzo notò che il suo coinquilino portava semplicemente una camicia bianca e leggera e dei jeans..

“Non senti freddo vestito così?”

Usagi-san lo guardò e sorrise..

“No.. Sto bene così..”

Il castano, non convinto di queste parole, circondò lo scrittore con una parte di coperta, condividendola con lui..

Akihiko sorrise e si avvicinò a Misaki per coprirsi meglio..

“Mi dispiace per prima..”

Il ragazzo lo guardò..

“Forse sono stato troppo impulsivo..”

“Bé.. E’-E’ passata.. E poi.. Ora siamo pari..”

Lo scrittore sorrise..

“E’ vero..”

Misaki arrossì, il sorriso di Usagi-san gli faceva sempre quest’effetto, e sorrise anche lui..

“Hai fatto amicizia con Suzuki-san?”
Il castano annuì..

“E’ molto morbido.. Viene voglia di stringerlo..”
Lo strinse a sé..

“Già.. E’ perfetto per dormirci insieme quando c’è freddo.. Stringerlo ti riscalda.. Vuoi tenerlo tu per stanotte?”

“Eh? M-Ma.. E’ tuo.. E poi c’è freddo.. Non hai voglia di stringerlo?”
”Per questa volta lo lascio a te..”
Il ragazzo arrossì..

“D’accordo..”

I due guardavano il fuoco mentre il calore della coperta li proteggeva dal freddo esterno..

Dopo qualche minuto di silenzio, Usagi-san circondò con delicatezza il ventre del ragazzo con un braccio ed attese una sua possibile reazione prima di stringerlo..

Misaki, come sempre, arrossì ma non protestò..

I minuti passavano ma nessuno dei due sembrava aver l’intenzione di alzarsi o andare a dormire anche perché ormai iniziava a farsi tardi..

Rimasero in silenzio per molto tempo, mentre lo scrittore stringeva il ragazzo.. Ad un certo punto, Akihiko sentì la testa del castano poggiarsi sulla sua spalla e, guardandolo, notò che si era addormentato..

Usagi-san sorrise e lo guardò per molto tempo dormire fino a quando, stremato dal sonno, si addormentò poggiando la testa su quella del ragazzo addormentato accanto a lui..

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Capitolo 7
*** Uscita.. ***


La mattina non ci sarebbe stata scuola, ma Misaki aprì gli occhi di buonora: Il sole doveva ancora sorgere..

Strofinò gli occhi, com’era solito fare ogni mattina, e si guardò intorno cercando di ricordare dove si trovava e come ci fosse finito lì..

Notò la cenere nel camino e ricordò la sera precedente quando, insieme ad Usagi-san, si era addormentato sul divano..

Alzò il viso e notò che lo scrittore dormiva ancora accanto a lui.. Sembrava così indifeso mentre era addormentato.. Ed era così bello.. Così perfetto.. Sarebbe potuto rimanere lì a guardarlo per ore ed ore..

Allungò una mano, sistemò una ciocca di capelli fuori posto all’uomo ancora dormiente e sorrise..

Iniziò a sentirsi stupido.. Era così affascinato da quel viso.. Da quel corpo.. Ogni suo tratto ed ogni sua parte, gli sembrava qualcosa di stupendo..

Con due dita, partendo dalla fronte fino al mento, accarezzò, con tratto delicato, il viso dello scrittore..

Guardò alla finestra e notò che il sole doveva ancora sorgere.. Il cielo iniziava a tingersi di azzurro ma, scrutando con attenzione, si poteva ancora vedere qualche stella sparsa qua e là..

Misaki si alzò e, dopo aver coperto per bene Usagi-san, si stiracchiò..

Era ancora molto presto per preparare la colazione ma non sarebbe comunque riuscito a riaddormentarsi, così, decise di dare una sistemata in giro..

Iniziò dalla cucina, una delle stanze più ordinate visto che lo scrittore non ci metteva mai piede..

Lavò i piatti arretrati, spazzò il pavimento e sistemò ciò che era fuori posto..

Il resto della casa era più in disordine:

C’era qualche vestito qua e là, quaderni e fogli vari..

Dopo aver finito di sistemare, notò che sul pavimento, sotto il divano, fuoriusciva qualcosa che sembrava essere un libro..

Si chinò e lo prese..

Era uno dei libri di Usagi-san, uno di quelli normali..

Ora che ci faceva caso, non aveva mai letto nessuno dei sui libri.. Non che fosse un gran lettore, ma dopotutto, vivendo con lui, doveva almeno sapere di cosa parlava nei suoi libri no? Decise di leggerlo..

Si sedette sul divano accanto all’uomo ancora dormiente ed aprì il libro iniziando a leggere..

 

Verso le nove del mattino, lo scrittore aprì gli occhi e si guardò intorno..

Notò che Misaki non c’era..

“Misaki?”

Nessuna risposta..

“Ma che ore sono?”
Si grattò la testa e si alzò lasciando la coperta sul divano..

Vide che era tutto pulito quindi, evidentemente, il ragazzo era già sveglio da un po’..

Salì al piano di sopra e viste la porta dello studio aperta ed, essendo sicuro di averla chiusa, andò a controllare..

Dopo essere entrato, notò Misaki intento a leggere uno dei suoi libri ed altri 4/5 dei suoi racconti poggiati sulla scrivania..

“Cosa stai facendo?”
Il castano lo guardò ed arrossì..

“Ehm.. Ecco.. Non avevo mai letto.. Uno dei tuoi libri così.. Ho deciso di leggerne uno e.. Mi è piaciuto davvero molto.. Così ne sto leggendo altri..”

Usagi-san sembrò sorpreso..

“Ti piacciono i miei racconti? Davvero?”

Il ragazzo annuì un po’ incerto, non capendo il perché dello stupore dell’altro..

Si grattò la testa..

“Bé.. Non.. Non sono poi un granché.. Ma sono felice che ti piacciano.. Leggine pure quanti ne vuoi..”

“Arigatou..”
Sorrise e tornò alla lettura..

Lo scrittore uscì e, chiudendo la porta, scese al piano di sotto..

 

Verso l’ora di pranzo, Misaki scese al piano di sotto e si mise il grembiule..

L’uomo era seduto sul divano a picchiettare sui tasti del portatile..

Indossava gli occhiali.. Li indossava sempre quando scriveva e lo rendevano ancora più bello..

Uscì gli ingredienti ed iniziò a preparare una pietanza dove, sicuramente, avrebbe inserito dei peperoni verdi..

“Stai scrivendo un altro racconto?”
”Già..”

“Posso leggerlo quando lo finisci?”
”E’ un Boys Love ti avverto..”

Il ragazzo arrossì lievemente..

“Va bene lo stesso..”
Lo scrittore lo guardò e sorrise..

“D’accordo..”

Tornò a scrivere..

 

Appena il pranzo fu pronto, portò tutto a tavola..

“E’ pronto..”
Si sedette..

“Arrivo..”
Spense il computer e lo posò sul divano..

Si mise accanto al coinquilino ed iniziò a mangiare..

“E’ molto buono.. Come sempre..”
Il ragazzo sorrise e mangiò..

Ormai era solito mettere spesso i peperoni verdi, anche se in quantità minime, dove poteva, per dispetto.. Ma Usagi-san diceva sempre di gradire tutto ciò che preparava.. Chissà se gli piacevano davvero o era solo per cortesia..

I due continuarono a mangiare..

Il primo a finire fu Misaki che, anche dopo essersi pulito, rimase sporco vicino al labbro, ma sembrò non notarlo..

Mise il piatto nel lavandino seguito dall’uomo che sembrò notare la macchia..

“Ehi..”
Il ragazzo lo guardò..

“Cosa?”
”Sei sporco..”

Avvicinandosi al viso lo pulì con un dito..

“Proprio qui..”
Sorrise ed il castano arrossì..

“G-Grazie..”
Iniziò a lavare i piatti e lo scrittore tornò a sedersi sul divano ed a picchiettare sui tasti..

Misaki guardò fuori dalla finestra e notò che era una giornata soleggiata.. Una giornata perfetta per uscire..

All’improvviso, gli tornò in mente ciò che Akira gli aveva detto..

‘Se ti imbarazzi, non devi per forza chiederle: ‘Vuoi uscire con me?’.. Puoi semplicemente portarla fuori come amico.. Magari in un posto non romantico inizialmente.. Così potete conoscervi meglio senza bisogno di troppe smancerie.. Non trovi?’
In quell’occasione, la ragazza aveva totalmente frainteso credendo di essere lei la persona che interessava a Misaki.. Sperò che il giorno dopo, a scuola, non facesse nulla di strano.. Doveva risolvere il malinteso il prima possibile.. Però, anche se disse quelle cose a suo vantaggio, l’idea dell’uscita “amichevole” non era così male.. Insomma.. Voleva stare in compagnia di Usagi-san.. Ma non poteva chiedergli un appuntamento!

Arrossì all’idea e scosse la testa..

Si asciugò le mani..

Se gli avesse chiesto di fare un giro, lo scrittore avrebbe frainteso? Probabilmente sì visto che si era fissato con l’idea che il castano era innamorato di lui.. Ma non era così! Forse.. Insomma.. Come poteva accadere?

Però..

Arrossì e socchiuse gli occhi..

Forse era davvero così..

Lo scrittore notò che stava pensando a qualcosa..

“Misaki, tutto Okay?”

Scosse la testa e lo guardò..

“Uhm.. Si.. Tutto Okay..”
”..Stavi.. Pensando a qualcosa?”

Doveva chiederglielo?

“…B-Bé.. In effetti.. Si.. Ad una cosa..”

Era sicuro che si sarebbe pentito..

“Qualcosa? Cosa?”
Sapeva che stava sbagliando.. Eppure continuava a parlare..

“Oggi.. C’è una bella giornata.. Quindi.. Bé..”

Voleva solo stare con lui..

“Perché.. Non usciamo a farci un giro?”
Erano le parole giuste? Sperò ardentemente di sì..

Lo scrittore sembrò un po’ sorpreso..

“Farci un giro? Dove?”
Dove potevano andare per non far sembrare l’uscita un appuntamento galante?

“..Bé.. Non lo so.. Uhm.. Lascia stare.. D-Dimentica quello che ho detto..”
Il ragazzo tolse il grembiule..

“No mi va bene.. Possiamo uscire..”

Misaki lo guardò lievemente rosso..

“Davvero?”

“Certo.. Ma dove?”

“Uhm.. Hai qualche posto in mente?”

Usagi-san rimase per qualche secondo il silenzio per pensare..

“Un parco giochi..”

“..Un parco giochi?”

“Si.. Ho letto che è una delle mete preferite nelle famiglie borghesi..”

“..Immagino che però.. Si riferissero alle famiglie con dei.. Bambini..”

“Quindi non va bene?”

Dopotutto in un parco giochi ci sono anche giostre per adulti.. E non era un luogo romantico.. Quindi perché no?
”Uhm.. No.. E’ perfetto.. Andremo lì..”
”D’accordo.. Andiamo stasera.. Ti va bene?”
”S-Si..”

“Bene..”

Lo scrittore tornò al suo racconto..

Il castano arrossì e salì al piano di sopra.. Era molto felice.. Non si spiegava il perché.. Ma lo era davvero tanto.. Non vedeva l’ora che arrivasse la sera.. E poi l’uomo sembrò non aver frainteso nulla.. Era davvero sollevato..

Entrò in camera ed aprì l’armadio..

“Cosa posso mettermi?”
Iniziò a frugare tra i vestiti in cerca di qualcosa adatto all’occasione..

Dopo aver considerato varie scelte, si fermò arrossendo..

-M-Ma che diavolo sto facendo? Insomma.. E’ solo un’uscita al parco giochi.. N-Non è niente di speciale..-

Scosse la testa e vide una maglia in fondo all’armadio.. Una maglia verde che non usava da molto..

La prese..

“E questa? E’ da molto che non la metto..”

Andò davanti allo specchio e se la provò.. Gli stava abbastanza bene.. E stava benissimo con dei jeans che aveva nell’armadio..

“B-Bé.. Sono.. Sono carini per un’uscita normalissima..”

Arrossì e posò la maglia ed i jeans su una sedia ed uscì dalla stanza..

“Vado a farmi una doccia..”
”D’accordo..”
Entrò in bagno..

 

Lo scrittore decise di fare una pausa;

spense il computer, si alzò e si stiracchiò..

Misaki intanto uscì dal bagno con solo una tovaglia corta al cinto ed i capelli ancora bagnati che gli sgocciolavano sulle spalle..
Usagi-san lo guardò e rimase a bocca aperta..

“..Wow..”
Il ragazzo lo guardò ed arrossì..

“..Ho-Ho solo dimenticato il cambio..”
Andò in camera e si vestì..

Squillò il telefono e l’uomo rispose..

“Pronto?”

Usagi-san! Da quanto tempo! Come stai?”
Takahiro.. Da quanto non lo sentiva.. Lo aveva totalmente dimenticato.. Erano successe troppe cose in quei giorni..
”Ehi ciao.. Sto benissimo.. E tu?”
”Benissimo.. Misaki sta bene? Mangia regolarmente? Ti ha dato dei fastidi?”
Si preoccupa sempre del suo fratellino..

“Si sta bene.. Si occupa lui della cucina quindi mangia abbastanza bene.. E non mi da nessun fastidio.. Anzi è di buona compagnia..”
Avrebbe detto queste cose anche se il ragazzo fosse stato un fastidio.. Ma invece non era così.. Usagi-san non era il tipo di persona che ama fare nuove amicizie.. Preferiva sempre restare per conto suo.. Era un tipo solitario.. Ma Misaki lo faceva sentire bene.. E gli piaceva la sua compagnia..

“Ne sono felice.. Un giorno di questi dovresti farci visita insieme a Misaki..”
”Va bene.. Verremo sicuramente..”
”Guarda che ci conto.. Bé adesso devo andare.. Salutami Misaki.. Ciao..”
Chiuse la chiamata..

Era una cosa strana.. Normalmente sarebbe stato più toccato dalla chiamata della persona che ama.. Soprattutto se adesso è lontana da lui..

Si grattò la testa..

Il castano scese al piano di sotto con la maglia verde ed i jeans scelti precedentemente..

“I-Io sono pronto..”
Lo scrittore lo guardò e sorrise..

“Ti sta bene quel colore.. Risalta i tuoi occhi..”
Il ragazzo arrossì..

“Grazie..”
”Vado a cambiarmi e vengo..”

L’uomo salì al piano di sopra ed andò a cambiarsi..

Misaki si sedette sul divano in attesa che Usagi-san scendesse al piano di sotto..

Guardò fuori dalla finestra e vide che il cielo iniziava ad oscurarsi..

-Spero che vada bene..-

Continuava a pensare tra sé e sé mentre il suo coinquilino scendeva al piano di sotto con i jeans ed una camicia nera che lo rendevano, il ragazzo doveva ammetterlo, davvero sexy..

Arrossì e si alzò..

“Andiamo?”
”S-Si..”

I due uscirono per iniziare una normale uscita che si sarebbe forse trasformata in qualcosa di più..

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Capitolo 8
*** Parco Giochi.. ***


Dopo aver fatto un lungo giro in macchina, finalmente arrivarono al parco giochi..

Entrarono e videro parecchie famiglie con bambini.. Ma anche adulti..

Il castano non si sentì molto a suo agio ma dopotutto.. Cosa importava? Era con Usagi-san.. Era questo che importava..

Misaki si guardò intorno per trovare una giostra che potesse essere adatta a loro..

Ne vide una e si voltò verso l’altro..

“Usagi-san, potremmo andare sull-“

Lo scrittore non c’era..

“..Usagi-san?”

Si guardò intorno e vide l’uomo guardare con ammirazione un enorme peluche esposto nella bancarella del tiro a segno..

Andò da lui..

“Usagi-san cosa stai facendo?”
Non distolse lo sguardo..

“..Voglio quell’orso..”

Il ragazzo guardò il pupazzo..

“Ci vorranno sicuramente molti punti per quello..”

“Mmh.. Lo voglio comunque..”
Misaki sospirò..

“D’accordo.. Giochiamo e proviamo a prenderlo..”

Sorrise..

I due giocarono diverse volte.. Usagi-san non era molto abile.. Ma accumulò comunque una buona cifra.. Il castano invece era molto più bravo di lui.. Quand’era piccolo, Takahiro lo portava sempre al parco giochi e questa era la sua attrazione preferita..

“Sei bravo..”
”Grazie..”

Sorrise e continuò a giocare..

“Credo che abbiamo accumulato abbastanza punti.. Mmh.. Quanti ce ne vogliono per l’orso?”
”Hanno detto 300..”
Fece un piccolo conto..
”Mmh.. Credo che ci siamo arrivati..”
Dopo aver chiesto all’uomo che si occupava della bancarella, riuscirono ad ottenere l’orso che Usagi-san prese con sé come se fosse un bambino che aveva appena ricevuto il regalo che voleva..

“Grazie..”
”Prego..”
Misaki sorrise.. Era felice di aver aiutato Akihiko ad ottenere quello che voleva..

I due camminarono per un po’ in silenzio cercando una giostra dove poter salire, finché lo scrittore non parlò..

“Sai cosa ti dico?”
Lo guardò..

“Prendilo tu..”
Gli porse il peluche ed il ragazzo arrossì..

“I-Io? Ma non lo volevi tu? Tienilo pure..”
”Prendilo tu.. Consideralo un regalo di ringraziamento..”
Sorrise..

Non era giusto.. Misaki non poteva resistere al suo sorriso.. Era troppo seducente!

“G.. Grazie..”
Lo prese..

Era anche più grosso di lui.. Non era sicuro di riuscire a sopportare il suo peso per tutto il tempo..

Lo scrittore rise facendo arrossire il castano..

“Forse è meglio se ti do una mano..”
”..G-Già..”
Porse l’orso all’uomo credendo che volesse portarlo lui ma invece, incredibilmente, Usagi-san prese Misaki in braccio facendolo arrossire violentemente..

“C-Cosa stai facendo baka Usagi! Mettimi giù!”
Lo scrittore rise e camminò tra la folla mentre tutti li guardavano..

Il ragazzo arrossì ulteriormente..

“Mmh..”
Affondò il viso nell’orso..

L’uomo sorrise e continuò a camminare..

Fu una giornata abbastanza divertente.. Fecero un giro su molte giostre (anche su quelle per bambini, su richiesta di Usagi-san) e Misaki fece quasi indigestione salendo sulle montagne russe dopo aver mangiato..

I due stavano per tornare a casa.. Ormai si era fatto tardi ed erano fuori da molte ore..

Il ragazzo sembrava molto contento.. Camminava stringendo il peluche tra le braccia e sorridendo.. Si divertì molto quel giorno.. Ed i sentimenti che provava per l’altro continuavano a crescere ogni secondo senza freni..

Anche lo scrittore si divertì molto.. Riuscì a conoscere meglio il suo coinquilino ed a fare chiarezza su ciò che provava..

-Misaki è un ragazzo fantastico..-

E’ questo che Usagi-san continuò a pensare.. Ed era sicuro di provare qualcosa per lui.. Forse non amore.. Ma qualcosa di certo.. E non era solo banale amicizia.. C’era qualcosa di più..

L’uomo guardò il ragazzo accanto a sé e sorrise.. Era davvero adorabile..

“Misaki.. Che ne dici di rimanere un altro po’?”
Il castano lo guardò lievemente rosso in viso..

“Eh? E cosa possiamo fare? Siamo già stati in tutte le giostre ed in alcune anche più volte..”
Lo scrittore si guardò intorno e sorrise..

“Non lì..”
Indicò una ruota panoramica..

Misaki guardò e sorrise..

“D’accordo.. Andiamo..”

Il panorama era davvero stupendo.. Da lassù si vedeva tutto il parco giochi e le stelle sembravano ancora più brillanti..

Il ragazzo guardava fuori con occhi sognanti mentre l’uomo era seduto di fronte a lui che lo guardava..

Il castano aveva il viso praticamente appiccicato al vetro e le mani anche poggiate su di esso..

Lo scrittore sorrise..

“Sei davvero adorabile..”
Arrossì..

“Grazie.. E’ che.. Non avevo mai visto il cielo così bene..”

“Già.. Nemmeno io..”
Usagi-san guardava fuori dal vetro mentre il peluche era poggiato accanto al ragazzo..

Si sedette normalmente continuando a guardare fuori dal vetro..

Questa doveva essere un’uscita “tra amici”.. Però essere da soli.. Su una ruota panoramica e per giunta di notte.. Era una situazione forse fin troppo romantica..

Arrossì..

Lo scrittore parlò continuando a guardare fuori..

“Oggi mi sono divertito..”
Misaki sorrise..

“Anch’io..”
”Potremmo uscire altre volte.. Se ti va..”

“..S-Si.. Certo..”
Sorrise..

“Misaki..”
”Si?”

“Quest’uscita.. Posso considerarla un appuntamento?”

Arrossì..

“U-Un appuntamento?”

“Si.. Dopotutto.. Questa situazione è abbastanza romantica.. Non trovi?”

Non poteva negare l’evidenza.. Si era ormai trasformato in una perfetta uscita romantica..

Il ragazzo guardò fuori arrossendo..

“..D-D’accordo..”

Sorrise..

“Quindi.. Bé..”
Lo guardò..

“C-Cosa?”

“Insomma.. Alla fine di ogni appuntamento che si rispetti.. Non c’è sempre..”
”..C-Che?”
”Un bacio?”
Arrossì parecchio..

“B-B-Bacio?”

Usagi-san annuì..

“..M-Ma.. Ecco.. Io..”

Non sapeva più come rispondere.. Avrebbe dovuto dire di no.. Eppure non riusciva a dirlo.. Per quanto potesse provarci.. Era qualcosa che davvero non poteva pronunciare..

Lo scrittore si sedette accanto a lui poggiando il peluche sul pavimento..

“Tu?”

Lo guardò rosso in viso..

“B-Bé.. Ehm.. Io però.. S-Sono etero.. Perciò..”
”Un etero che è andato ad un appuntamento con un uomo gay?”

Arrossì.. Non potè negare l’evidenza..

Si grattò la testa imbarazzato..

L’uomo sorrise..

“Ehi.. Guarda che non devi per forza..”

“L-Lo so..”
Guardò fuori dal vetro col viso rosso non sapendo più cosa dire..

Usagi-san fece lo stesso mettendo un braccio intorno al collo di Misaki..

“Posso stare così?”

“S-Si..”
Nemmeno si girò verso di lui mentre rispondeva per il troppo imbarazzo..

Lo scrittore lo strinse a sé..

Dopo vari minuti, il castano si voltò..

“Uhm.. Cosa vuoi mangiare per cena? E’.. Un po’ tardi.. Ma non abbiamo mangiato molto..”
”Mi va bene qualunque cosa..”
Iniziò ad accarezzare il suo viso ancora rosso per la vergogna..

“O-Ogni cosa? Anche i peperoni verdi?”

Rise leggermente ed Usagi-san sorrise..

“Potrei mangiarli per una volta.. Ma solo una..”

I loro visi erano ogni secondo più vicini senza che se ne rendessero conto..

Misaki si incantò guardando gli occhi dell’altro che continuava ad accarezzarlo..

“B-Bene..”

Il ragazzo socchiuse gli occhi fino a che non li chiuse definitivamente, forse in attesa di un bacio che, inconsapevolmente, desiderava ricevere dall’uomo che era accanto..

Lo scrittore sorrise e non esitò..

Avvicinò il viso a quello dell’altro e soddisfò la richiesta del castano con un bacio sulle labbra che fu subito accolto..

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Capitolo 9
*** Happy Ending.. ***


Misaki arrossì e ricambiò il bacio dell’altro senza esitazione..

Ormai che senso aveva mentire? Lo voleva.. Lo desiderava più di qualsiasi altra cosa e più di chiunque altro.. Voleva sentire le braccia di Usagi-san stringerlo e le labbra sulle sue..

Lo scrittore mise le mani sul viso del ragazzo e continuò il bacio chiudendo gli occhi.

Il castano gli abbracciò il collo..

Era un bacio passionale e dolce allo stesso tempo.

L’uomo lo fece sedere sulle sue gambe e lo avvicinò a sé stringendolo e mettendo la lingua nella sua bocca..

L’altro arrossì ma non interruppe il bacio che ricambiò con la stessa passione ed intensità.

Continuarono a baciarsi per molto tempo fino a quando non mancò ad entrambi il respiro.. Usagi-san fu il primo ad interrompere il bacio lasciando il compagno rosso ed in imbarazzo..

Vedendo il suo viso completamente rosso, l’uomo rise..

Misaki arrossì ancora di più.. In questa situazione dovrebbe sentirsi preso in giro.. Eppure gli piaceva la risata dell’altro.. Aveva un suono.. In qualche modo dolce..

Appoggiò il viso alla sua spalla e chiuse gli occhi ascoltandola..

Lo scrittore sorrise e gli accarezzò i capelli..

“Andiamo a casa?”

Il ragazzo annuì e chiuse gli occhi stringendo la camicia dell’altro..

Usagi-san si alzò e, tenendolo con un braccio e prendendo il peluche con l’altra mano, uscì..

“P-Posso camminare..”
Cercò di scendere e l’uomo lo lasciò..

“D’accordo..”

Camminarono entrambi fianco a fianco e, quando si assicurò che non ci fosse nessuno, lo scrittore prese la mano dell’altro che arrossì..

Misaki, nonostante l’imbarazzo, la strinse..

I due entrarono in macchina, e l’uomo posò il pupazzo sul sedile posteriore e si sedette al posto di guida..

Il compagno si mise accanto a lui..

Dopo essere partiti, Usagi-san prese la mano del ragazzo e la strinse fino a quando non arrivarono a casa..

Il primo ad uscire dalla macchina fu il castano che prese il peluche ed entrò a casa seguito dall’altro..

Dopo aver posato l’orsetto sul divano, i due fecero una cena veloce e salirono al piano di sopra..

“Usagi-san, vado a dormire..”

Il ragazzo entrò in camera ma, dopo aver fatto un passo, fu fermato dall’altro che lo fece tornare in corridoio..
”Tu dormi con me..”

Usagi-san si caricò Misaki sulla spalla ed andò in camera sua..

“Eeeh?? Perché mai dovrei farlo!? Fammi scendere!”
Iniziò a dimenarsi e l’uomo rise..

“Qual è il problema?”

Lo adagiò sul letto..

“Vado a prenderti il pigiama..”

Andò nella camera dell’altro ed il castano arrossì..

Dopo essere tornato, gli tirò il pigiama..

“Cambiati pure..”
Lo scrittore iniziò a sbottonare la camicia e l’altro arrossì ulteriormente..

“Q-Qui? N-Non è meglio se mi cambio altrove?”
Si alzò..

“Qual è il problema? Non è così grave vedere il proprio ragazzo nudo..”
La tolse..

Ragazzo?

“E-Eh? M-Ma io non sono il tuo ragazzo!”

Usagi-san gli tirò la camicia in faccia..

“Sssh..”

Misaki arrossì e la gettò da qualche parte..

“Mmh! Dormo nel mio letto!”
Si alzò..

“E non sono il tuo ragazz-“

Lo scrittore lo fece rimettere sul letto e, coricandolo, si mise a sedere sul suo ventre per non farlo muovere..

“Fai il bravo bambino..”

Gli tolse la maglietta e l’altro arrossì..

“Mollami, baka Usagi!”

L’uomo rise ed, alzandosi, gli tolse i pantaloni..

“Era così complicato?”

Rimosse i suoi..

Misaki sbuffò..

“Mpf.. Fai sempre di testa tua..”
Si mise seduto ed indossò il pigiama..

Usagi-san fece lo stesso e si sedette accanto a lui..

Misaki si coricò e, dandogli le spalle, si coprì..

“’Notte..”

Lo scrittore lo guardò e sorrise..

“Ora fai il freddo?”

Si coricò accanto a lui e gli abbracciò il ventre appoggiando il viso alla sua schiena..

“Non dovresti trattare così il tuo fidanzato.. Non trovi?”

Arrossì..

“T-Ti ho detto che non sono il tuo fidanzato!”

“Ti amo..”

Il castano socchiuse gli occhi e strinse le coperte..

-Perché deve fare così?-

Usagi-san lo girò e gli prese il mento..

-Perché devo sentirmi in questo modo?-

Si avvicinò e lo baciò..

Misaki strinse gli occhi e la maglia dell’altro prima di ricambiarlo ed abbracciargli il collo..

Era fin troppo facile.. Il ragazzo lo rifiutava con facilità a parole, ma bastava un semplice bacio per zittirlo..
L’uomo prese il compagno tra le braccia e fece intrecciare le loro lingue in un bacio passionale ed intenso..

Il castano arrossì ma continuò a ricambiare il bacio dell’altro che gli abbassò il pantaloni..

Involontariamente, Misaki gli fermò la mano ed Usagi-san la prese incrociando le dita con le sue e togliendoglieli con l’altra mano..

Arrossì..

Più volte il giovane cercò inutilmente e debolmente di fermare l’altro, ma lo scrittore ignorò tutte le sue proteste e gli abbassò le mutande iniziandolo a toccare..

Il ragazzo ebbe un fremito e strinse la maglia dell’altro che continuò imperterrito..

L’uomo lasciò le labbra del compagno ed iniziò a baciargli il collo facendo eccitare ancora di più l’altro..

“U-Usagi-san.. Ferm.. Us..”

Misaki iniziò a gemere per il piacere e strinse gli occhi insieme alla maglietta dell’altro che leccò il suo collo..

“Stai calmo..”

Queste due parole furono un sussurro e fecero arrossire il castano che si rilassò anche se non del tutto..

Dopo poco tempo, anche troppo poco, il ragazzo venne..

Usagi-san rise facendolo arrossire..

“C-Cosa!?”

“Sei stato veloce..”

Il più giovane gli tirò il cuscino..

“Baka!”

Lo scrittore sorrise e si tolse il resto dei vestiti..

Arrossì parecchio..

“..U-Usagi-san.. P-Però.. Non ti sembra.. T-Troppo presto?”
Strinse le coperte..

“Troppo presto?”

L’uomo gli accarezzò il viso..

“Se due persone si amano, non è mai troppo presto.. Io ti amo.. Ed anche tanto.. Tu invece? Mi ami?”

Misaki arrossì e l’altro sorrise..

Usagi-san sapeva che non avrebbe ricevuto una risposta e, dato che la conosceva già, andò avanti..

I due fecero l’amore per tutta la notte fino a quando non furono entrambi sfiniti e soddisfatti..

Lo scrittore coprì il compagno con la coperta e lo strinse tra le braccia..

Il ragazzo si lasciò stringere ed affondò il viso nel petto dell’altro..

“Usagi-san..”

“Si?”

“Che ne è di mio fratello? Non lo ami più?”
Socchiuse gli occhi..

Ormai non poteva più stare senza di lui.. Dopo aver fatto l’amore, era certo di non poterlo più lasciare.. Fu un’esperienza imbarazzante.. Ma anche bella e piacevole.. Ma dopotutto.. Usagi-san ha amato suo fratello per ben dieci anni.. Non poteva dimenticarlo così facilmente.. No?

Sorrise..

“Takahiro per me è una persona molto importante.. E lo sarà sempre.. Però, vedi.. Con lui, sentimentalmente, ho avuto molte delusioni e momenti tristi.. Con te invece, da quando ti conosco, ho sempre avuto momenti di felicità.. Ed è per questo che posso dire di amarti con tutto il cuore..”

Iniziò ad accarezzargli la testa..

“Non preoccuparti.. Ci sei solo tu per me..”

Chiuse gli occhi ed, arrossendo, l’altro fece lo stesso..

“Misaki..”

“Si?”

Aprì gli occhi..

“Io invece quando potrò sentirti dire cosa realmente provi?”

Arrossì..

“Cosa.. Realmente provo? P-Perché dovrei dirlo? L-Lo sai già..”
Li richiuse..

“Però voglio che lo dici..”
”Mai..”

“Dillo..”
”Noo!”

“Non è così difficile..”

“Per me si..”
Lo scrittore sospirò e richiuse gli occhi..

Era ormai passato molto tempo ed Usagi-san stava per addormentarsi..

Potrebbe essere stato un sogno..

Potrebbe essere stata solo un’impressione..

Oppure aveva effettivamente sentito quelle parole..

 

“Ti amo anch’io.. Usagi-san..”

 

FINE

 

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Bé.. Che dire.. Era la mia prima FF.. Quindi siate clementi xD

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