What a beautiful kiss is this?

di Ommioddio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Don't say goodbye to me. ***
Capitolo 2: *** Got a head of shattered dreams ***
Capitolo 3: *** I’ve never given this much to another lover ***
Capitolo 4: *** Can you make it go away make it stop! ***
Capitolo 5: *** And now you can applaud my best mistake ***
Capitolo 6: *** I’m not what you wanted ***
Capitolo 7: *** Should've been my proudest moment ***
Capitolo 8: *** I still wanna have sex with you ***
Capitolo 9: *** ....then you held me so tight ***
Capitolo 10: *** I love you was too many words to say ***
Capitolo 11: *** I need an affirmation ***
Capitolo 12: *** I can see the world clearly ***
Capitolo 13: *** There’s no place on earth I’d rather be. ***



Capitolo 1
*** Don't say goodbye to me. ***


....don't say goodbye to me....
mi sussurò all'orecchio quelle dolci paroline proprio mentre cadevo tra le braccia di morfeo.

Era così cambiato in quei 2 anni, dalla prima volta che lo incontrai per caso in quel negozio di musica al centro di Londra.
I suoi capelli biondo platino erano diventati un biondo cenere, spenti, si era spento anche il suo sorriso, che ogni volta
si sforzava di apparire sul suo volto per i fans. Anche fisicamente era cambiato, il ragazzo dal fisico mingherlino di una volta
stava ingrassando, niente più addominali, ma a me non importava proprio nulla!

Se Gary stava cambiando così velocemente era tutta colpa di Robbie, io lo sapevo che ogni singola fibra del suo cuore lo amava, ma non poteva,
così faceva finta di amare me, ma io non mentivo, lo amavo sul serio, e tutto questo diventava giorno dopo giorno sempre più angosciante.

Dovevo smetterla li, dovevo riuscire a mettere punto a quella storia! In quel periodo litigavamo quasi ogni giorno, ma come potevo abbandonarlo?
Gli avrei distrutto il cuore, mi voleva bene, e lo dimostrava sempre, con piccoli gesti...

La madre non faceva altro che ripetere al figlio "Un giorno vi sposerete! Vero Gary?" Lui non rispondeva mai...già...come poteva confessare alla madre
che in realtà amava un ragazzo e non me, la nuora perfetta?

Era una splendida domenica mattina, i raggi del sole entravano dalla finestra spalancata, faceva caldo, segno che l'estate stava arrivando prima del previsto.
Eravamo stesi sul letto avvolti dalle lenzuola umide di sudore, mi serviva urgentemente una doccia ghiacciata.Puzzavo!
Anche lui puzzava terribilmente, ma non mi lamentavo, molto presto mi sarebbe mancata quella puzza!

STO IMMAGINANDO LE VOSTRE FACCE SCHIFATE!

Mi alzai dal letto cercando di non far cigolare le molle, mi strascinai dietro il lenzuolo lasciando Gary seminudo sul letto,
fortunatamente non si svegliò. Avevo intenzione di lasciargli una lettera sul comodino, e sparire nel buio più totale,
forse sarei andata via da Londra, o dall'Inghilterra stessa, entrai nel bagno e mi specchiai, ero così giovane avevo appena 18 anni,
avevo ancora tutta la vita davanti, sicuramente avrei trovato un'altro amore della mia vita.
Mi chiamò
"Alena!" sussurrò con voce rauca,
OH NO DANNAZZIONE NON CHIAMARMI! NON FARLO!
"Torno subito tesoro!" un groppo alla gola mi impediva di respirare, sorseggiai un po di acqua fresca dal rubinetto
e rientrai in camera da letto.
"Eccoti" sorrise "Temevo che fossi andata via, abbandonandomi con Mark, J e Howard!"
lo guardai perplessa, cercando di nascondere il mio stato d'animo.
"Ma  no! Come hai potuto pensare che facessi una cosa del genere?"
"vieni qui" stiracchiò le braccia, mi gettai su di lui, era così morbido...
"Vero che non mi lascerai da solo con Mark, J e Howard?"
"e Rob" aggiunsi
"Bhè lui già mi ha mollato...Ma non parliamo di questo! Ormai di lui non mi importa più!"
Accovacciai la testa nella morbida curva della sua gola, sentii il suo cuore accellelare velocemente, strana reazione...pensai.
Mi prese una mano, accarezzò dolcemente i polpastrelli umidi dal sudore, e la trascinò nelle parti basse,

POTETE BEN IMMAGINARE COSA FECI CON QUELLA MANO QUINDI è INUTILE CHE VI STIA QUI A SPIEGARE TUTTA LA SCENA! PICCOLE PERVERTITE!

"Gary perchè non andiamo a farci una doccia?" proposi mentre cercava di riprendersi.
"c....ceerto tesoro!"
Lo trascinai sotto la doccia, con tanta voglia. In quel momento pensai che forse lasciarlo era davvero una cattiva idea. Il suo sguardo da bambinone, mi scioglieva
sempre il cuore, sempre così innocente in ogni movimento. Era davvero cambiato moltissimo fisicamente, era più robusto e la cose mi piaceva.




Ohi allora...dovete avere pasienza con me! Potrei alternare giorni in cui pubblico un capitolo ogni 3 minuti, e giorni in cui pubblico capitoli una volta alla settimana....Ma non preoccupatevi! Arriverò alla fine della storia! Spero solo che vi sia piaciuta questa piccola introduzione alla storia. 

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Capitolo 2
*** Got a head of shattered dreams ***


La cameriera nel frattempo venne a sostituire le lenzuola.
Rimanemmo a guaradare la tv per tutto il pomeriggio, il telegiornale mandò in onda immagini di Robbie ubriaco in una discoteca poco conosciuta di Londra.
"Guardalo non è ridicolo? Chissà quale porcheria si sarà sparato nelle vene" spense la tv sbattendo il telecomando per terra...mi diede le spalle,
"Ti vedo Gary, stai male da troppo per lui...non puoi continuare così!"
"E mio amico, o almeno lo era...è normale che stia male per lui!"
"Gary...sei così cambiato ultimamente che quasi quasi non ti riconosco più, io rivoglio il Gary di una volta! Quello che amava le passeggiate sulla spiaggia e mi ripeteva TI AMO  in ogni occasione" lasciai trapelare il mio stato interiore mi prese il volto tra le mani fresche appena lavate,
"Mi dispiace OK? Questo brutto momento passerà presto per tutti noi!"

Volevo affrontare la questione  sono innamorato pazzo di Robbie faccia a faccia, ma non avevo il coraggio.

"voglio uscire!" scattai impiedi sul letto incazzata, non ne potevo più di quella sitazione volevo riavere il mio vecchio Gary indietro, il più presto pissibile.
"non ne ho voglia" rispose secco.

Presi i miei vestiti e mi rinchiusi in bagno, qualche secondo dopo sentii la sua presenza dietro la porta, andai ad aprirla e lo trovai per terra

"non posso continuare così Gary, quante volte si è ripetuta una scena del genere?" venne a bloccarmi sul ciglio della porta
"e con chi andrai in giro? Non puoi stare da sola! I paparazzi ti massacreranno!"
"Chiamo Jason...andrò in giro in macchina!"  non so perchè in quel momento mi venne in mente proprio quel nome, forse perchè Jason era l'unica persona con la quale avevo un rapporto di amicizia vero, lui mi raccontava sempre tutto, odiava Robbie profondamente, e odiava il fatto che Gary stava male per un essere così spregevole...
"Tornerai?"
"Non lo so Gary non lo so!"
Tirai la porta dietro di me con potenza, in  quel piccolo hotel sarebbero accorsi presto tutti i paparazzi, e Gary sarebbe dovuto fuggire via anche da li.
Afferrai il telefono dalla borsetta, facendo scivolare per terra una nostra foto, l'abbandonai senza nessuno scrupolo.

"J?" piangevo come una fontanella, nascosta nel bagno comune dell'Hotel.
"Alena! Che cosa è successo?" rispose il ragazzo scosso dalla mia voce tremolante.
"Ti prego vieni a prendermi e portami via!"
"Dove sei arrivo subito!"
Gli indicai l'indirizzo dell'Hotel, e il ragazzo arrivò dopo appena 15 minuti!

[....Dopo qualche ora...]

Mi portò lontano da Londra, in un piccolo prato ricoperto di margherite.

"Allora?" chiese il ragazzo "Stà ancora male per lui?"
"Si...non ne posso più J, lo amo profondamente ma non posso andare avanti così, rivoglio il Gary di una volta! Sta rinchiuso tutto il tempo in camere di hotel, trascinandomi dietro, ho 18 anni voglio divertirmi, non stare chiusa in un camera d'Hotel a deprimermi!"
mi fermai, mi resi conto che stavo gesticolando troppo, Jay era mezzo steso al mio fianco e mi guardavo fisso, sembrava ammaliato.
"Jay? ma mi ascolti?"
"Certo che ti stò ascoltando!"
"A me sembra proprio di no!"
"Ti dico di si!" prese qualche secondo di silenzio per mettersi seduto "Non puoi lasciarlo Alena! Lui ti ama!"
"no....jay non mi ama! Lo sai benissimo chi ama Gary!"
"Si....ma lo sa che non potrà mai averlo, gli serve solo tempo per sistemare i suoi pensieri!"
Presi la sua mano destra e la strinsi forte alla mia, "ti adoro lo sai?" lo abbracciai forte...





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Capitolo 3
*** I’ve never given this much to another lover ***


Presi il cellulare dalla tasca, e composi il numero del cellulare di Gary, il quale rispose subito "ALENA!" urlò.
"Gary...ti prego, perdonami!"
"Certo che ti perdono! Ansi no hai ragione non devo perdonarti proprio nulla! Perdonami tu!"
"Ti amo..." riattaccai subito dopo sapendo che da parte sua non ci sarebbe stata neessuna risposta.
mi rivolsi a Jay che stava salendo in auto "Jay riportami in hotel perfavore!"
"Certo!"

Non appena rientrai in hotel lo trovai seduto sul letto a osservare la porta, l'aprii velocemente cercandolo con lo sguardo.
Venne ad abbracciarmi sollevandomi da terra "Non lasciarmi, non farlo!" mi rimise per terra.
Lo scaraventai sul letto strappandogli la maglia da dosso, gli baciai il ventre scendendo sempre più in giù, finchè non arrivai alla cinghia dei pantaloni, mi liberai dei pantaloni e dei boxer in men che non si dica, e con foga gli baciai l'entrocoscia, eccitandolo terribilemente, mi capovolse mettendomi a spalle sul materasso, entrò in me con diversi movimenti di bacino che diventavano sempre più forti di volta in volta. Arrivammo insieme, ero decisa a non mollarlo anche dopo addormentandomi su di lui.
Ci crederete o no... noi facevamo sempre pace in quel modo.
 

Qualche giorno dopo...era sabato, litigammo pesantemente, ci furono diversi spintoni e ceffoni, Rob stava cercando di ricontattarlo e a me la cosa non andava giù, mentre Gary ne era felice.
Quella sera dovevamo andare a cenare in un pub esclusivo del centro di Londra con Jason, ma nervosa per via del litigio, lo costrinsi a
rimanere in hotel, avevo esteso l'invito anche agli altri ma erano tutti occupati con le ragazze
della serata...
 
"Ti ringrazio jay ci sei sempre per me!"
"Ma figurati!" teneva stretto tra le mani un bicchierone di birra ghiacciata.
fuori il locale era pieno di paparazzi, che attendevano la nostra uscita.
"Chissà cosa diranno domani sui giornali!"
"Che tradisci Gary con me!" ridacchio.
Lo squadrai per bene per un momento, Jay non era il mio tipo, era simpatico divertente sempre con il sorriso, viveva la sua gioventù con felicità, anche se era un periodo di merda per tutti, visto che non sapevano cosa ne sarebbe stato della loro carriera.

All'uscita fummo completamente assaliti cercavamo di non sfiorarci minimamente, la mercedes dai finestrini oscurati ci aspettava proprio di fronte.
Jay mi accompagnò al piano di sopra, voleva salutare Gary, anche se probabilmente il biondo stava dormendo.
Io l'avrei svegliato e ci avrei fatto pace come il nostro solito.

Quando aprii la porta vidi una scena agghiacciante, che fini di spezzarmi il cuore, fu come un colpo di proiettile al cervello.
C'era Rob su Gary, stretti uno all'altro, il letto cigolava terribilemente...erano nascosti sotto un lenzuolo.
"NO!" urlai senza controllarmi
"ROBERT?" chiese Jay che probabilemente non vedeva bene.
Gary diede uno spintone a Rob per levarselo di dosso, quest'ultimo fini sul pavimento, la luce era spenta nella stanza, ma quella che entrava dal corridoio bastava per illuminare il letto.
Rob iniziò a ridere a bocca spalancata.
"ti prego perdonami, perdonami, perdonami, perdonami non è come sembra!" gary si alzò dal letto di scatto, con tutto
all'aria.
"ti prego compriti!" jay si coprì gli occhi.
"come hai potuto farmi questo?" ogni singolo muscolo del mio volto cercava di tenere dentro la cascata di lacrime che stava per sprigionarsi sulle guancie
"se vuoi puoi unirti a noi Alena!" affermò Rob.
Afferrai senza pensarci due volte il vaso dal mobile al fianco della porta e glielo scaraventai in testa.
"Vattene Robert!" consigliò Jay!
Il ragazzo raccolse tutte le sue cose di fretta e furia, sembrava impaurito, intimorito da jason, uscì saltellando mentre si infilava i boxer.

Jason chiuse la porta provocando un tonfo spaventoso che mi fece solbalzare....

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Capitolo 4
*** Can you make it go away make it stop! ***


"Come diamine hai potuto farmi una cosa del genere?" un muscolo facciale cedette e una cascata di lacrime amare mi arrivò fin sulle labbra.
Il biondo nel frattempo si rivestiva silenziosamente.
"Ti ho perdonato ogni minima cosa in questo periodo Gary! Solo perchè ti amo!Cazzo! ti ho sempre amato! E tu che fai? Preferisci donare tutto l'amore che hai ad un essere così! Perchè? Lui ti ha solo spezzato il cuore e continua a farlo! Io non ho mai ferito i tuoi sentimenti!"
"Ti supplico Alena...." ribattè
"No!" lo fermai prima che potesse dire altro. "Non voglio vederti più..." corsi via dalla camera, in lacrime.
Solo mentre ero ad aspettare l'ascensore mi accorsi che jay mi aveva seguito.
"Fermati ti prego!" mi bloccò per un braccio "Parlagli!"
"Come puoi chiedermi una cosa del genere! Hai visto che ha fatto!"
In quel momento il dolore venne sostituito dalla rabbia, una rabbia così forte che sentii le vene del mio collo pulsare intensamente.
"NON SO NEMMENO DOVE ANDARE ADESSO! TI RENDI CONTO? E GUARDALO TU MI SEI CORSO DIETRO, NON LUI!"
ci fu qualche instante di silenzio "è distrutto Alena, è sul pavimento a piangere!" "come sempre" lo zittii.
Jay mi abbracciò, mi strinsi con tutta la forza che avevo al suo busto, "COME? COME HA POTUTO FARMI QUESTO?" "SSSSHHH ti prego non urlare!" affondai la bocca
nella sua maglia bianca per ammortire, in un certo senza, le urla di dolore che mi uscivano "andiamocene prima che tutta la stampa inglese si precipiti qui!" continuò.




I giorni passarono veloci orami era oltre una settimana che ero rinchiusa in camera di Jason senza mangiare e senza parlare con nessuno, a stento bevevo acqua dal rubinetto del bagno. Dentro ero morta, mi sentivo come uno zoobie, e senza Gary mi sentivo anche persa.
Era martedi e dormivo accasciata ai piedi della finestra, il cielo era nuvoloso sicuramente avrebbe piovuto per tutta la giornata.
Decisi di raccogliere i pezzi del mio cellulare dal pavimento, era davvero andato quella volta, "oh mi dispiace!" incominciai di nuovo a piangere "ecco adesso mi metto a parlare anche con gli oggetti!"
Un tonfo pesante attirò la mia attenzione, proveniva dal piano di sotto, raccolsi i capelli intrecciandoli da un lato, e pian piano aprii la porta, cercando di origliare più cose possibili, ma niente...ritornai in camera e mi gettai sul letto, caddi in uno stato di dormiveglia.
Quando riaprii gli occhi, trovai jason steso al mio fianco che mi fissava preoccupato,
"Che c'è? devo andarmene?"
"no!" rispose subito, prese qualche minuto di pausa, "ma non puoi stare a vita rinchiusa nella mia camera!"
"Devi reagire Alena!" era un'altra voce a parlare, quella di How, mi alzai di scatto dal letto,
"Howard!??" quest'ultimo venne ad abbracciarmi, "scimmione che ci fai qui?" sulle mie labbra tornò il sorriso, vedere una persona nuova mi rese davvero felice.
"Devi uscire da qui Alena!!"
"non se ne parla..." risposi con tono acido staccandomi dal suo busto.
"Sta sera ci sarà una festa, e hanno invitato me e How, tu verrai con noi!" Jay mi sciolse i capelli,
"che ti piaccia o no verrai con noi!" Howard mi trascinò giù dal letto per un braccio.
"Non posso lasciarti da sola! Per questo lavati scendi e vai a comprare qualcosa da indossare, verremo con te!"
"NO!" urlai "Non voglio! non potete costringermi!"
"Si che possiamo alena!"
risposero all'unisono.
"Non siete i miei genitori!"
"è vero...ma ti vogliamo bene!" Vennero ad abbracciarmi entrambi.
"Ti diamo 10 minuti!" Howard chiuse la porta della camera sbattendola.

OH AL DIAVOLO. Pensai. STO MALE E LORO PRETENDONO CHE IO ESCA DI QUI!
Raccolsi le mie cose sparse un po ovunque, vicino alla tazza del bagno c'era l'ultima foto scattata con Gary, l'afferrai con forza e la gettai giù dalla finestra.
Feci un doccia veloce, infilai i jeans finendo quasi per terra, presi una camicia dall'armadio di J e raccoldi i capelli in una coda.

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Capitolo 5
*** And now you can applaud my best mistake ***


A quella festa c'era mezzo regno unito, o almeno coloro che comparivano ogni giorno sui giornali di gossip.
Entrai a braccetto dei due, "avanti divertiti sta sera!" mi ordinò How, era davvero spaventoso certe volte.
I due mi lasciarono andare e mi diressi subito al bancone del bar, "Un margarita perfavore!" ne ordinai 5/6 finchè Jay non venne a fermarmi.
"Basta così Alena!" mi prese per un braccio e mi portò ai divanetti dove How pavoneggiava con una tipa.
"Sono sobria che vuoi? Cosa possono fare dei margarita innocenti?"
"loro niente ma qualche maniaco si!"
in realtà non ero lucidissima, avevo la vista un pò ombreggiata ma riuscivo ancora a ragionare.
"Carino, si preoccupa per me!" diedi un pizzicotto alla guancia del ragazzo.
La tipa con cui pavoneggiava How si alzò e offesa andò via
"Che gli hai detto?" chiese jay
"Nulla! Semplicemente che ero stanco di lei!"
lo guardai male.
"ordino qualcosa!" How chiamo il cameriere con  un fischio che fece girare mezzo locale "ci porti due bottiglie di champagne e 3 mojiti!"
"Chi pagherà il conto How?" chiesi
"Di certo non io!" affermò, lo guardai perplessa "Oh avanti è J il miliardario!" continuò.
"Il miliardario sta per venirti a dare un pugno!"
il cameriere arrivò.
Stappò lo champagne e iniziammo a berlo tutto....

arrivammo a fine serata sbronzissimi, Jay era quello più lucido "Chiamo il tassista!" non riusciva a comporre i numeri correttamente sulla tastiera, cancellandoli e ricomponendoli una  decina di volte.
Io ero appesa come una scimmia al collo di How e ridevo senza motivo,
"Ti puzza l'alito Alena!" confessò lo scimmione.
"anche il tuo!" sembravo una bambina.

Il tassista arrivò dopo 10 minuti di attesa.
Ci accompagnò a casa di How  "Vi lascio tutti qui signori. Andate a dormire e domani ritornerete alle vostre case" sembrava scocciato. Quest'ultimo mi aiutò a scendere dall'auto, Howard  si era addormentato con la faccia spiaccicata al finestrino.
"Oh avanti svegliati scimmione!" Jay lo strattonò per un braccio e il ragazzo sobbalzò lasciando un alone sul finestrino.

Entrati in casa con l'aiuto del tassista ci gettammo sul pavimento stanchi e incoscienti.
Jay venne ad appoggiare il capo sulla mia pancia stendendo il braccio intorno al mio bacino.
How si trascinò al mio fianco e poggiò la testa sulla mia spalla, ruttandomi nell'orecchio. Questo provocò un'altra risata collettiva.


Howard era troppo vicino alla mia guancia e il suo respiro pesante si abbatteva sulla mia pelle umida, eccitandomi. Abbassai leggermente il capo verso le sue labbra e gli stampai un leggero bacio, questo scatenò qualcosa in lui, che ricambiò il bacio con forza affondando per bene la lingua nella mia bocca.
"Che fate?" jason alzò il capo dalla mia pancia piena di champagne, mi staccai da How, e mi scaraventai su Jay mettendolo a spalle a terra, ero seduta a cavalcioni su di lui che mi osservava dubbioso
"Che vuoi fare?" rise.
"secondo te?" gli presi la testa tra le mani, accarezzandogli con forza più volte i capelli bagnati.
Per il collo della camicia lo capovolsi con violenza su di me, premeva con forza il suo bacino verso il mio, era eccitato e si poteva ben sentire dal doppio tessuto dei suoi jeans.
Mi baciò con passione, proprio come faceva Gary, in quel momento lo vidi proprio di fronte a me al posto di Jay, e lo desiderai così tanto da stracciare la camicia del povero ragazzo.
"perchè non andiamo di sopra?" chiese How mezzo addormentato che nel frattempo aveva raggiunto il divano.
"NO!" urlai stringendomi ancora di più a Jason  "voglio stare qui per terra."
Baciai più volte J rotolando a destra e a sinistra nella camera.
Poi howard si unì ai nostri rotolamenti, finendo con lo strapparmi definitivamente il vestito da dosso.
Rimasero qualche minuto ad osservarmi, erano entrambi stesi ai miei lati,
"come ha potuto Gary lasciarti andare via in quel modo?" Jay mi scosto i capelli dalla fronte e mi stampò un bacio leggero sulla guancia.
Poi con una mano mi afferrò il bacino e lo sposto dolcemente sotto al suo, aprii la cinghia dei suoi pantaloni, io non vedendo bene quello che facevo visto che il ragazzo non faceva altro che mordermi il collo.

PERCHè LO STAVO FACENDO? pensai, sicuramente per vendetta e per rabbia.

Howard aiutò jay e liberarsi dei suoi pantaloni e poi dei suoi boxer, con un dito mi sfilò le mutande  gettanole sul divano,
si chinò verso il mio orecchio e mi sussurò "ti voglio..." lo strinsi a me affondando per bene le unghia nella sua carne, con la coda dell'occhio vidi howard denudarsi, pronto a prendere il posto di J. Quest'ultimo entrò in me con dolcezza, forse aveva paura di farmi male...per un attimo rimasi incosciente di quello che stava succedendo, la mia testa era altrove, al primo giorno che vidi Gary in quel negozio di musica, ricordai i suoi occhi la prima volta che incrociarono i miei, così brillanti e allegri, il suo sorriso così pieno di voglia di vivere, mi mancava con tutto il mio cuore, avrei dato qualsiasi cosa per averlo al posto di Jason.
Così immaginai di averlo lì. How si avvicinò a noi, voleva essere partecipe ma non sapeva come, staccai le unghia dalla schiena di Jay e allungai le braccia, al suo collo, vedendolo da una prospettiva diversa, giocai con le dita nei suoi rasta, spostai completamente l'attenzionda da Jay sull'altro ragazzo.
Dentro mi sentivo fredda, morta e non provavo alcun senso di godimento, Jay aveva avvinghiato le mani al mio bacino stringendolo così forte, da fermarmi la circolazione.
Baciai How con dolcezza, e lo guardai negli occhi per un istante sperando di intravedere qualcosa che mi facesse ricordare Gary.
Ma nulla, sentii una lacrima bagnarmi la guancia destra, How me l'asciugò con un dito. Un gemito pesante di Jay mi fece capire che ormai era arrivato al dunque, uscì da me, prima che lo sperma potesse causare conseguenze un po spiacevoli.
How sostituì Jason immediatamente, questa volta il ragazzo mi portò sulla sedia del soggiorno, prendendomi in braccio con velocità, intrecciai le gambe intorno al suo bacino e gli stampai qualche leggero bacio sulle labbra.
Ero stanca, ma la rabbia dentro me si faceva sempre più forte, Jay era steso sul tappeto di fianco al camino probabilmente
si stava addormentando.
Con diversi movimenti strani mi ritrovai su Howard, lui a differenza di Jay e di Gary sembrava scolpito nel marmo, accarezzai il
suo ventre duro come la roccia, e schiacciai il mio petto contro il suo, entrò dentro me, spingendo con forza, con le braccia poggiate sulle sue possenti spalle mi aiutavo a farlo entrare ed uscire dal mio debole corpicino, il tutto durò poco più di 10 minuti.
L'orgasmo di How fu fortissimo, finimmo di nuovo sul pavimento, schiacciata dal suo corpo pesante non riuscivo a respirare.
Mi trascinai verso Jason, che guardava il soffitto immobile,
"A cosa pensi?" mi apoggiai con la testa sul suo addome.
"nulla.." mi accarezzò una guancia.
"posso dormire in un letto abbracciato a te stà sera?"
"certo!" mi sedetti.
Con un piccolo saltello si alzò in piedi, prendendomi in braccio, con chissà quale forza tutti e tre ci scaraventammo nell'enorme letto di How. Lì continuammo la serata, con altre capriole, e giravolte pericolose.
Alla fine Jay si posizionò per primo su di me, addormentandosi mentre con due dita disegnava il profilo del mio seno.
How si avvinghiò ad un braccio con le testa schiacciata alla mia, le lenzuola erano così fresche e pulite...


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Capitolo 6
*** I’m not what you wanted ***


La mattina seguente fu la radio sveglia a svegliarci tutti.
Aprii gli occhi sperando di trovare Gary invece no, sul mio petto c'era ancora Jay che dormiva beatamente con un leggero sorriso...
Howard si alzò di scatto iniziando ad imprecare,
"COSA.HO.FATTO?" si guardava nudo allo specchio dell'armadio. "COSA.HO.FATTO.A.GARY?"
Le sue urla svegliarono Jay, che si stropicciò un occhio con due dita...sembrava un bambino.
"Chi diamine sta urlando?"
"Che cosa abbiamo fatto Jason?" venne a scuoterlo! "OH.MIO.DIO." sembrava davvero disperato.

Mi alzai portandomi dietro il lenzuolo "senti how..." gli poggiai una mano sulla spalla.
"ho iniziato io ieri sera! Tu eri ubriaco! E poi che c'entra Gary? Ci siamo lasciati!"
"ma io sono suo amico!"
"senti parlerò io con Gary se dovesse fare storie, daccordo?" gli baciai il palco della mano.
"Mi dispiace, Alena...io...io...non volevo!"
"Cosa ti dispiace...infondo è stato tutto così bello ieri!" sforzai di sorridere all'enorme ragazzo, che sorrise soddisfatto di se.


In camera rimanemmo solo io e Jay, ci guardavamo in silenzio, uno steso affianco all'altro, i nostri occhi parlavano da soli, non potevo provare sul serio, qualcosa per Jason, amavo Gary, anche se sapevo che non sarei mai tornata indietro da lui.
"ti amo!" fu così spontaneo che mi fece cadere dal letto, "NON HO CAPITO!" gli dissi ridendo mentre mi arrampicavo per tornare alla postazione di prima.
"Ti amo!" ripetè, serissimo.
Risi. "no...no...no...JASON! NO!" indietreggiai sedendomi sul cuscino. "no, credimi ti voglio tanto bene, ma credo che questa cosa, di ieri sera, sia stato solo un grande errore, sai...quelle cose che possono accadere tra amici, ecco!"
Il ragazzo si posizionò seduto proprio a pochi centimetri da me, avvicinandosi sempre più, mi afferrò la testa tra le mani, e con forza gettò la sua lingua, nella mia bocca, ricambiai con passione. Finimmo di nuovo stesi l'uno sull'altro...ma prima che potesse entrare in me eccitato, mi rotolai giù dal letto, sbattendo violentemente la testa sulla mochette.
"No jason.....mi dispiace, vorrei, ma non posso!"
"Perchè?" chiese affacciandosi dal bordo del letto. "Credimi, il tuo corpo di attrae tantissimo, ma non credo sia il caso...di cominciare una storia, no...". Presi qualche minuto di silenzio per alzarmi dal pavimento, "volevo...rimanere tua amica, ma dopo questa tua confessione, non credo sia opportuno!"
Jason scese dal letto, avvicinandosi di nuovo a me, "ti prego...", indietreggiai,"no jason, ti supplico, non rendere le cose più difficili di quanto non lo siano già!" in poco meno di due secondi mi ritrovai schiacciata contro il muro.
Aveva cambiato decisamente umore, "Ma non lo capisci Alena? IO TI HO SEMPRE AMATO!" scostai la testa cercando di guardare altrove, ma non feci a meno di notare, i suoi occhioni pieni di lacrime. "Gary ti ha lasciato andare via, io non lo farò! Io non ti tradirò con qualcuno del gruppo!"
"Jason! Lasciami andare mi fai male!" non mi ascoltò. "lasciami.andare." fui freddissima.
Ma il ragazzo mi schiacciò con più forza contro il muro,
"Non riesco a respirare!" Ci guardammo dritto negli occhi, per qualche secondo....gli volevo bene, ma non ricambiavo il suo stesso sentimento...almeno per il momento.

Howard tornò al piano di sopra agitato. "CAZZO! C'è Gary giù! cosa dobbiamo fare?" Jason si scostò immediatamente da me, guardandomi disperato.
"State calmi ragazzi..." mi spostai i capelli dalla fronte. "Howard vai ad aprire, fai finta di nulla, io scendo tra due minuti, sono solo venuta a vedere come stavate!"
Poi guardai Jason...in quel momento cambiai idea, forse provarci con lui sarebbe stata la cosa migliore per dimenticare Gary, lui mi avrebbe salvato da quel baratro...Ma volevo farlo sul serio?
La risposta a quella domanda era la soluzione a tutto ma in quel momento non ce l'avevo,
"Jason...voglio parlare con te, ma non qui, trova qualche posto in cui andare senza essere disturbati!" un enorme sorriso luminoso attraversò il volto del ragazzo
per qualche instante. Disperata andai alla ricerca di qualcosa da indossare, non potevo mettere il vestito della sera prima,
visto che Howard l'aveva praticamente distrutto...

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Capitolo 7
*** Should've been my proudest moment ***


Con le converse ultra larghe e la camicia che mi arrivava fin sulle ginocchia, scesi le scale a testa alta.
Era oltre una settimana che non vedevo Gary...
CHE REAZIONE AVREI AVUTO ADESSO?
Fortunatamente Howard lo aveva fatto entrare in cucina,  e oltre la sua converse rossa non vedevo altro.
Jason mi seguì silenzioso, andammo nel parcheggio dietro casa, e prendemmo la macchina nuova di How.

"Dove andiamo?" chiesi dopo 5 minuti di viaggio
"A casa mia!" ci furono altri 5 minuti di silenzio, poi tutto d'un fiato disse "Senti, Alena...mi dispiace per prima, io non volevo reagire in quel modo!"
Non risposi, mi aveva davvero fatto paura, gli diedi solo una pacca sul ginocchio, in segno di perdono.

Arrivati ci stendemmo sul prato dietro casa. L'erba fresca era così piacevole al tatto della mia pelle, l'annusai per bene, e vi affondai la faccia dentro.
Una piccola formichina tentò di entrarmi nei capelli, ma con delicatezza la scostai di nuovo nell'erba.
Feci qualche giravolta e finii su Jay che osservava le nuvole, steso con le braccia incrociate dietro la testa.
Dal mio volto scomparì di botto il sorriso. Eravamo faccia a faccia, la punta del mio naso,
toccava la sua ammaccandola leggermente. I suoi lineamenti erano così perfetti, l'acne qualche anno prima gli aveva colpito parte della mascella, ma adesso la barba ricoprima quello che c'era stato.
"senti Jay..." mi sistemai a cavalcioni su di lui, "Devi solo darmi un po di tempo,  devo confessartelo...ieri sera ero nervosa
con il mondo intero, io...io amo Gary, ma non voglio che la vostra amicizia si rovini per colpa mia! Non voglio che la stampa inglese mi classifichi una poco di buona che si è fatta mezzo gruppo! Io ti voglio bene.....ci sei sempre stato per me, ti considero...ti consideravo come una fratello, mi dispiace...prova a darmi un po di tempo, può essere che riuscirò a dimenticare Gary e finalmente poi, riuscirei a ricambiare il tuo sentimento..."

Con quel piccolo discorso, stavo finalmente riuscendo a mettere le cose in chiaro nella mia testa, volevo provarci ufficialmente con Jason, e volevo dimenticare il passato, sapevo che tutto ciò sarebbe stato doloroso e raccapricciante...ma dovevo farlo.

Il ragazzo non disse niente, ma mi tirò in giù verso il suo petto e mi abbracciò con passione, accarezzandomi i capelli.
Rimanemmo fino alla sera stesi abbracciati sul prato, senza muoverci nemmeno di un centimetro.
Il sole scomparì dietro le colline mancuniane, lasciando il suo posto alla luna. Proprio mentre in cielo iniziavano ad apparire le prime stelle, decisi di staccarmi dal petto del ragazzo e di stendermi al suo fianco.
"Guarda quella è la costellazione del Toro!" indicò con il suo enorme indice, mi accovacciai sotto la sua spalla, facendomi cadere il braccio lungo il mio petto.
Mi addormentai affondando il naso nel suo costato, mi strinse forte baciandomi la fronte, e caddi in un sonno profondo, senza pensieri.

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Capitolo 8
*** I still wanna have sex with you ***


DOPO DUE SETTIMANE.


Faceva davvero caldo quella mattina, e l'umidità era a livelli elevatissimi!
Jason si alzò dal letto, in silenzio cercando di non svegliarmi, anche se in realtà ero più che sveglia da ormai un'ora.
Andò a rinchiudersi in bagno e sentii i rubinetti della doccia aprirsi. Fui tentata.
Leggiadramente entrai in bagno a guardare dal vetro appannato della doccia i suoi lineamenti.
In quel momento lo desiderai con tutta me stessa, così mi liberai del pigiama e picchiettai con decisione sul vetro.
Jason chiuse l'acqua di botto e mi aprìì velocemente la porta della doccia con un enorme sorrisone sulla faccia.
"Potrei unirmi a te? Fa davvero tanto caldo qui fuori!"
Il ragazzo mi tirò dentro afferrandomi per una mano. Mi strinsi forte al suo collo e gli baciai i capelli bagnati. Lui lasciò cadere le mani lungo il mio fondoschiena, fece un profondo respiro prima di riaprire l'acqua con un gesto quasi invisibile.
Eravamo lì, uno davanti all'altro, le mie mani erano strette alle sue, decise a non mollarsi mai, lo spinsi sotto il getto violento dell'acqua ghiacciata, che provocò in un lui un brivido lungo la schiena, gli accarezzai quel pezzo di lembo di pelle infreddolito e mi concetrai sul suo petto, marchiai tanti baci morbidi lungo il petto scendendo con decisione verso la sua anca marmorea.
"Ti prego, amami anche per solo 5 minuti!" mi supplicò tenendomi il mento.
Mi prese in braccio e incrociai le gambe dietro la sua schiena, ci furono diversi baci passionali, pieni di trasporto.
Finalmente non pensavo a Gary, o almeno no per tutto il tempo. Scesi da lui con rammarico, ma non ce la facevo più a stare appesa al suo collo, osservai attentamente tutte le gocce d'acqua che gli scivolavano velocemente prima sul volto, poi sul petto alcune passavano alle braccia altre gli scendevano lungo il petto, desiderai essere una goccia  d'acqua per attraversargli il corpo.

Ci asciugammo in fretta e furia con un unico asciugamano e un unico phono, ridendo su come erano venuti i nostri capelli alla fine...
Ci gettammo sul letto abbracciati e stretti proprio al centro, liberandoci dei cuscini in più, ero ancora tanto assonnata, ma lui era deciso a non mollare la presa, si sistemò sopra di me, mi alzò una gamba e se la poggiò sulla spalla, poi lentamente posò dei baci eccitanti lungo tutto l'entrocoscia, arrivando al punto in cui stremata da quei baci, gli strinsi la sua anca alla mia, lo accolsi in me con potenza, liberai un gemito di piacere che lo fece ridacchiare soddisfatto, quando uscì da me era di nuovo tutto sudato e accaldato
"guardami, devo fare un'altra doccia a causa tua!"
ridacchiai "è colpa tua se mi ecciti così tanto da non resistere minimamente ad ogni tuo movimento!"
Mi posò un bacio sulla fronte e si appisolò sul mio ventre, dopo un paio di minuti lo seguii nel mondo dei sogni.

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Capitolo 9
*** ....then you held me so tight ***


Decidemmo  che ogni nostra uscita doveva essere accompagnata da How, o da Mark che qualche volta si prestava come sostituto di Howard, gli avevamo raccontato tutto, ed era davvero dispiaciuto dell'accaduto, ma ci sosteneva senza giudicare.
Una domenica andammo a bere qualcosa ad un pub di campagna proprio in compagnia del simpatico nanerottolo, bhè...era davvero basso per la sua età, ma rimaneva comunque adorabile e gentile, soprattutto con le sue fans che lo adoravano e lo veneravano come un  Dio.
"Offro io sta sera, ragazzi!" Mark cacciò dall tasca della giacca la sua nuova carta di credito.
"Oh avanti Mark...ti abbiamo invitato noi!" ribattè Jason.
"Non discuterne, ho deciso così!" il nano dai capelli ribelli, mise il broncetto.

 
Più tardi al Pub arrivò anche Howard, tutto sudaticcio, "Alena!" mi strattonò per un braccio rischiando di farmi cadere dalla sedia,
"Che c'è?" risposi infasstidita,
"Devo...c'è una ragazza quà fuori che dice di conoscerti, veniva a scuola con te alle medie, vuole salutarti un attimo!" lo guardai dubbiosa,
"ti accompagno io?" propose Jason, ma Howard lo fermò "Ci penso io! Vorrei che me la presentasse!"                          

A braccetto uscimmo dal locale velocemente cercando di non dare nell'occhio e proprio mentre mi apriva la porta bisbigliò "devo parlarti!" ciò scatenò in me l'ansia più profonda....
ERA SUCCESSO QUALCOSA A GARY? questo fu quello che mi domandai immediatamente.
Ci poggiammo su una macchina in fondo al parcheggio,
"Alena ti supplico, parla con Gary!"
"Voglio, solo sapere una cosa....gli è successo qualcosa?"
"No, per ora...ma stà male!"
"How...anch'io stò male, stò cercando in tutti i modi di dimenticare ciò che mi ha fatto...perchè credimi, quella sera avrei davvero voluto morire, adesso che finalmente riesco quasi a non pensarlo quando stò con Jay non puoi venirmi a dire di parlargli, riaprirei inutilmente solo vecchie ferite!"


Quella sera mi chiusi in bagno a piangere, Jason in silenzio rispettò il mio sfogo, occupai il bagno per oltre 3 ore.
Mi vennero in mente tutti i bei momenti passati con il biondo, mi sentii un masso pesantissimo schiacciarmi il petto,
lo amavo ancora tantissimo e non potevo negarlo a me stessa.
Quando uscii dal bagno era quasi l'alba e Jay era addormentato per terra, accovacciato di fianco alla porta,
mi calai e gli passai una mano tra i capelli, non si svegliò,
"Perchè non riesco ad amarti Jay?" pensai ad alta voce.
Rimasi ad osservarlo in silenzio per oltre 10 minuti, non solo stavo male per il biondo, ma anche per lui...così vicino a me, ormai viveva solo per me.
Quanto tempo mi sarebbe servito?



DOPO 4 MESI.

La stampa era venuta a conoscenza della relazione tra me e Jason, quest'ultimo litigò pesantemente con il biondo, fecero a botte diverse volte.
Erano 5 mesi che non vedevo Gary, avevo deciso di eliminare dalla mia vita anche il televisore, Jason aveva momentaneamente lasciato il gruppo, anche se in quel periodo non producevano nulla di nuovo, quindi non si stava perdendo proprio nulla.
Con Jason passai dei mesi meravigliosi, facevamo di tutto, mangiare gelato alle tre di notte davanti alla tv, stare in spiaggia a limonare fino alle 5 del mattino o stare giorni a letto senza alzarci mai.
Ero davvero felice con lui, ma di tanto in tanto piangevo di nascosto in bagno. Erano piccole crisi di appena 5 minuti.
Avevo conosciuto anche Justin, e la madre, era una famiglia molto diversa da quella di Gary, sempre con il sorriso e con un piatto succolento da farti mangiare. Erano così tutti incredibilmente solari.  Justin regalò a Jason un materasso ad acqua, quest'ultimo lo sistemò in camera da letto, sostituendolo al materasso normale. Era davvero un vero spasso, ogni piccolo movimento veniva accentuato tantissimo, rilassava e noi due dormivavamo meglio.
Ma un giorno mentre eravamo presi dai nostri rotolamenti, qualcosa di umido mi bagnò la schiena...
"Jason credo ci sia un problema..."
"Che c'è?" era impegnato a baciare il mio ventre,
"Sei arrivato per caso? Perchè..."
"Cosa?" mi guardò male, "cosa? Ma se non ho nemmeno..." fece diversi movimenti d'anca. Mi sollevo per verificare cosa stesse succedendo al materasso
"Oh no...dannato, si è bucato, tra poco saremmo allagati!"
Iniziai a ridere "Che ridi tu?" diede un morso alla punta del mio naso.
"L'abbiamo bucato!" la trovavo davvero divertente come cosa... "Lo abbiamo bucato con la nostra potenza!" ridevo a crepapelle.
Tornammo alla posizione di prima, stesi uno sull'altro a ridere divertiti, con una mano gli afferrai il collo e lo trascinai vicinissimo alla mia bocca.
"Che fai...sei piuttosto agguerrita tigre!"
"Perchè non lo distruggiamo del tutto? Vediamo il nostro record dove arriva!"
ridacchiò "Come faremo dopo?" "Ci penseremo dopo!" gli diedi un morso eccitante al labbro superiore.
Facemmo diverse giravolte e si formarono diverse fontanelle ai lati del materasso.
"Credo sia il caso di fermarci qui Alena..." lo zittii con un altro morso al labbro superiore, "No daccordo non è il caso di smetterla qui!"
risi a bocca aperta, "Lo sai vero che ti amo?" quelle sue parole mi attraversarono il cuore, facevano davvero male, avrei voluto davvero ricambiare quel sentimento, perchè Jason se lo meritava.
Dopo 10 minuti eravamo fradici "Quanto puzza quest'acqua!" si lamentò.
"Doccia?" proposi immediatamente "Vasca" obbiettò.
Mi prese in braccio stile NOVELLI SPOSI, e mi posò delicatamente nella vasca, la quale si riempì subito di acqua e tanta schiuma.
Inutile specificare che facemmo un vero macello nel bagno, la vasca aveva anche l'idromassaggio

E CREDETEMI FARLO SULL'IDROMASSAGGIO è LA COSA PIù ECCITANTE CHE ESISTA SULLA FACCIA DELLA TERRA.

"WOOOOOOOOOOOOOOOOOOW" sospirò pesantemente il ragazzo abbattendosi completamente su di me
Ridacchiai "Bhè tutto quello che sai dice è WOW?"
"No...sei meravigliosa!" mi posò un bacio leggero tra i capelli, "e sai farlo da Dio..." confessò.
Morsi con passione il suo mento provocando un gemito del ragazzo. "Anche tu Jason Thomas Orange!"

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Capitolo 10
*** I love you was too many words to say ***


DOPO 6 MESI.


Quella mattina, come ormai facevamo da settimane,andammo  in un piccolo ristorante italiano non lontano da casa sua.
Arrivati ci sistemammo, al tavolo e ordinammo, le cameriere erano sempre eccitatissime all'idea di servire Jay, e dal modo in cui mi guardavano, sapevo che mi odiavano.
Divorammo il primo, ma nell'attesa del secondo un mormorio si elevò tra i tavoli del ristorante...
"Oh mio dio no!" esclamò Jason.
"Che c'è? Chi è?" mi alzai di scatto, all'entrata vidi una figura familiare, ma non riuscivo a capire bene chi fosse, perchè il sole infastidiva la mia vista.
La figura si mosse verso il nostro tavolo, e solo dopo 4 passi capii chi fosse...Gary, aveva l'aria distrutta, forse era ubriaco, ma non appena mi vide, una lacrima gli attraversò il volto. Mi guardò come se fossi un apparizzione della Madonna.
"Gary?" bisbigliai tra me e me, portandomi le mani al volto, "No...perchè stà facendo questo?" guardai Jason.
Il biondo si avvicinò a me, e mi sfiorò uno zigomo con due dita... "Alena!" ci guardammo dritto negli occhi per un paio di minuti, mi isolai dal resto del mondo, Jason stava dicendo qualcosa, ma non me ne importai, fu solo quando mi strattonò per un braccio che ritornai in me, "Portami via Jason!" quest'ultimo gettò 100 sterline sul tavolo e mi portò via velocemente dal locale, rimasi a guardare Gary fin sotto la porta, ripeteva "Ti amo" iniziò ad urlare quando fui fuori dal locale, era così stremato dal dolore...
PERCHè SI ERA UMILIATO COSì TANTO IN PUBBLICO? mi chiesi.

A casa fu tragedia, ero disperata, non sapevo che fare, cercai il petto di Jason, per potermici accovacciare e piangere disperatamente, la lui si scostò "Ti supplico Alena, vattene via immediatamente, ritorna da lui farò finta di nulla!"
Mi portai le mani ai capelli, e mi stracciai qualche piccola ciocca "non posso!"
Jason raccolse le mie cose e le iniziò a mettere in borsa, "Jason non posso! Fermati!"
"Non è così difficile dopotutto Alena! Perdonalo! Tutti facciamo degli errori!" mi ripetè più volte.
Gli stracciai la borsa dalle mani, "NON POSSO PERCHè TI AMO!" gli urlai contro.
Il ragazzo distrusse prima qualche cuscino poi qualche vaso e infine la nostra foto dul suo comodino poi
si gettò disperato per terra, inginocchiato e piagnucolante "NO! Questo è il più grande sbaglio che tu abbia mai fatto!"
Lo seguii per terra "Io, non sapevo che si potessero amare così tanto due persone contemporaneamente!"
Lo abbracciai così forte che il mio respirò fu bloccato.
Tutti miei sentimenti verso Gary li avevo sepolti con tanta difficoltà in quei mesi, ma ora erano tornati tutti in superfice.

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Capitolo 11
*** I need an affirmation ***


Passai una settimana chiusa nel bagno dell'Hilton di birmingham, dovevo prendere una decisione, e dovevo stare lontana da entrambi.

Era giovedì mattina, quando decisi di scendere per fare un giro, dotata di un mega cappello, fular e occhialoni oscurati, così nessuno mi avrebbe riconosciuto.
Legai i capelli in un tuppo e li nascosi sotto il cappello. Sicuramente nessuno avrebbe avuto alcun dubbio.
Attraversai la Hall non c'era nessuno, a parte la cameriera che passava la cera.
Giunta alla porta qualcuno mi chiamo....riconobbi subito la voce, fu doloroso come una lama che mi attraversava il cuore senza pietà e fu così tremendo che in quel momento desiderai solo di morire.

Mi voltai solo dopo qualche minuto di panico, "Chi ti ha detto che ero qui....Gary?" il biondo era cambiato tantissimo,
aveva lo stesso sguardo di un povero cane abbandonato, "La stampa!" rispose alzando lo sgurdo verso i miei occhi.
"Ti prego Alena, lasciami almeno che mi spieghi...Sono 6 mesi che ormai, mi sento morto dentro, non...non mi hai mai dato modo di spiegarmi! Ho capito che senza di te non posso vivere più serenamente! La mia vita, il mio mondo si è fermato appena sei andata via!" si avvicinò a me...

Dopo quella settimana rinchiusa a piangere nel bagno dell'Hilton non avevo preso ancora nessuna decisione...ma dopo quelle parole, forse la stavo prendendo...

Mi avvicinai anch'io di due passi al biondo, e sul volto di quest'ultimo rinaque il sorriso.

"Gary...mi dispiace così tanto!" stavo per saltargli addosso quando la voce di Jason mi bloccò

NO, DIAVOLO, JASON, NO! pensai.

"Alena..." teneva stretto tra le mani un mazzo di rose rosse...non chiesi come mi aveva trovato, tanto già sapevo la risposta.
"Jason, io...."
"Alena!" fu Gary a chiamarmi questa volta...lo trovai inginocchiato ai miei piedi, teneva uno scatolino tra le mani, lo aprì non appena il mio sguardo fu puntato su di lui...
"Sposami Alena...andremo via da qui...non ti farò soffrire mai più, te lo giuro!"

"Alena..." mi chiamò Jason, lo trovai inginocchiato dietro di me, non aveva nulla tra le mani, se non il volto bagnato dalle lacrime.
"Sposa me! Ho vissuto sei mesi meravigliosi, e anche tu credo..."

"Grazie Jason..." il biondo si volto verso quest'ultimo.

"Prego Gary....ma sai io non l'ho mai fatta soffrire, io la amo sul serio, e non vado a fare sesso con Robert!!"
"Smettila Jason!" gli ordinai.
Una folla di gente curiosa si fermò davanti all'Hotel.

"Credo sia il caso di andare salire su...."

Avevo preso una decisione...

Con Gary vedevo un futuro, una famiglia ben sistemata, una tipica famiglia inglese felice con tanti bambini biondi che giravano per casa.
Con Jason vedevo solo passeggiate sulla spiaggia, e giornate sotto la doccia a fare sesso...

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Capitolo 12
*** I can see the world clearly ***



Decisi di parlargli uno alla volta, cominciai con Gary...rimanendo Jason fuori a deprimersi...
Non appena chiusi la porta saltai addosso a Gary, crollai, tutto quello che mi ero detta nei mesi precedenti era stato mandato a puttane.
Gli spiaccicai la mia fronte contro la sua, la felicità più estrema tornò sul suo viso....
"Avevo così tanto bisogno di abbracciarti! Mi sei mancato così tanto!"
"Ti amo!" sorrise. Era da tanto che non mi sussurrava quelle due parole.
"La proposta di prima è ancora valida?"
"Certo!" si inginocchiò di nuovo, "Alena Dawn Singer vuoi sposarmi?" ero molto commossa, sperai con tutto il cuore....con ogni singola fibra che tutto quello che stava succedendo non fosse solo un sogno.
"Si!! Lo voglio!"
"Ti prego non lasciarmi mai più!"
"Non lo farò, dovesse cadere il mondo..."
Lo gettai sul letto, e iniziai a baciarlo ovunque.
Fece entrare le sue mani morbide nei miei Jeans facendo saltare il bottone...rimasi conficcata per qualche minuto
la lingua nella sua bocca, mi era mancato così tanto il suo aroma perenne di thè
"Dovrò bere 10 tazze di thè adesso per reidratarmi di nuovo!" ridemmo insieme.
"Gary..." mi fermai e scesi dal letto "Ami ancora Robert?" si prese qualche secondo per pensare
"No...ma non nego...gli voglio bene ancora, ma ti giuro, ti giuro Alena che quello che provavo prima per lui, non esiste più, solo se ci penso a quello che ho fatto, quello che ti ho fatto....mi faccio schifo da solo!"
Gli presi le mani e gliele baciai per tutta la sua lunghezza.
"Gary...ti supplico non rovinare la tua amicizia con Howard e con Jason per colpa mia!"
"Dimenticheremo tutto!" sorrise fiero di se stesso.
"Si vedrai lo faremo alla grande..." ci abbracciammo fortissimi e con un solo sospiro riuscii ad intrappolare nel mio naso tutto il suo profumo. Solo Dio sapevo quanto mi era mancato...
"Vai fuori adesso, ci vedremo sta sera a casa tua, tesoro..." Non credevo a quello che stavo dicendo.
Gli diedi una spintarella per allontanarlo da me...lo guardai mentre si avvicinava alla porta soddisfatta
"Ah, non lasciare trapelare nessun sentimento, non guardare Jason negli occhi..."

Dopo 5 minuti in camera entrò Jason, con aria speranzosa, aveva due enormi occhioni verdi, sembrava un bambino...
"Jason siediti qui di fianco a me..." diedi una pacca sul letto.
"Sai in questi mesi senza di te forse sarei morta...non finirò mai di ringraziarti..."
"LO SAPEVO!" urlò dandomi una spinta!
"Calmati Jason...mi dispiace, mi dispiace tantissimo credimi, ma non finirò mai ringraziarti! Credimi provo ancora tanto sentimento per te, ma ho preso una deicisione!"
"Non importa, non immagini però quanto ti amo, non immagini quanto ti ho dato per farti felice!"
"Jason lo so è colpa mia, tu eri il mio unico raggio di luce, ho appeso tutta la mia vita a quel piccolo raggio di sole credimi!"
Il ragazzo si avvicinò a me intento a baciarmi e lo fece, ma non ricambiai, non potevo rischiare di nuovo, saremmo finiti sul letto a rotolare tra le lenzuola, "Mi dispiace....Jason, credimi ti sarò grata a vita e ti vorrò bene finche il mio cuore non smetterà di battere!"
"Capisco....non importa...." si avvicinò alla porta...e si girò per un ultima volta "Io invece sarò un povero frustrato che ti amerà a vita" usci sbattendo la porta.

cosa avevo fatto? Avevo preso la decisione giusta?
In sei mesi non ero riuscita a dimenticare Gary, quindi significava che per lui il mio amore era più profondo e vero!




Quella sera non sembrava arrivare mai, mi preparai per bene e con cura, volevo apparire com'ero esattamente il primo giorno che incontrai il biondo, perchè questo era un nuovo inzio.
 
Arrivai a casa sua e parcheggiai la macchina che avevo affittato nel vialetto. Avevo così tanta voglia di amarlo quella sera ne avevo troppo dentro...poco ancora e sarei scoppiata sul vialetto. Incastrai i capelli tra la cintura di sicurezza e il poggia testa, imprecai sotto voce. Chiusi la portiera silenziosamente volevo fargli una sorpresa.
Bussai decisa e quando apri la porta mi tirò dentro con violenza, aveva un sorriso che gli tagliava a metà la faccia, e i suoi
denti bianchi brillavano di luce propria. "Posso darti un pizzicotto?" mi chiese timido, risi "Perchè vuoi darmi un pizzicotto?"
"Per certificare il fatto che sei qui sul serio tra le mie braccia"
Da quelle parole capii che era cambiato qualcosa, gli diedi un morso, facendolo lamentare per qualche secondo "Ho fatto male?" gli chiesi "Si!"
"ecco allora sono vera!" affondai il mio busto nel suo e annusai per bene il suo collo morbido e liscio.
Mi accompagnò in cucina dove li la tavola era apparecchiata a lume di candele per due persone.
"Oh Gary..." lo guardai ammaliata, era dannatamente bello quella sera, e le sensazioni che provavo erano le stesse del nostro primo incontro, ero davvero felice, mi sentii la donna più fortunata sulla terra.

Tirò fuori dal forno un pollo gigante e caldo,
AL DIAMINE IL POLLO IO TI VOGLIO SUL LETTO ADESSO, pensai...
ma volevo far sfogare la sua vena romantica, ne aveva bisogno.
Consumammo la cena in fretta chiacchierando di quanto gli fossi mancata in quei mesi.
Io non nominai assolutamente Jason nei nostri discorsi, ma mi porse una domanda che mi fece rabbrividire:
"Dimmi...ami Jason?" mi asciugai la bocca conu un tovagliolo, dovevo dirgli la verità altrimenti il nostro nuovo
inizio sarebbe cominciato male. "Si Gary. Non te lo nascondo...ma ho preso una scelta definitiva adesso. E..." mi fermò
"Non devi dire altro! Hai fatto la tua scelta e ne sono sicuro!" Mi alzai, ormai avevo finito di mangiare il pollo e volevo saltare il dolce. Andai ad abbracciarlo da dietro, mi sfilai le scarpe con un le punte e iniziai a baciargli il collo.
"Non credo sai che continuare qui sul tavolo tra il pollo e il vino rosso sia una grande idea!" Disse ironizzando.
Con molta classe mi prese in braccio, era cosi morbido, e il suo profumo era una spece di droga per me.
Affondai una guancia nella sua.
Non vidi dove mi portava esattamente ero concentrata a fissare i suoi occhi verdi come il prato del palazzo reale, mi poggiò delicatamente sul suo letto....aahhh quanto mi era mancato quel letto!
Mi aprì la cerniera del vestito con una mano e vi infilò con cura una sua grande mano morbida dentro, iniziò ad accarezzarmi la schiena mentre io continuavo a baciargli il collo, che era ormai consumato.
"Sei così morbida!"
"No Signor Barlow lei lo è di più" dissi passandogli una mano tra i capelli.
Mi sfilò il vestito e in due secondi eravamo stesi l'uno sull'altro, non sentivo affatto il peso del suo corpo, ero troppo impegnata a osservare i suoi occhi pieni di luce, con una piccola spintarella gli feci capire che io volevo stargli sopra, volevo osservarlo per bene e dal basso non potevo farlo.
Girammo velocemente e dopo poco ero finalmente su di lui...dopo tanto tempo, notai che osservava la mia biancheria, era la sua preferita,
"Mi dispiace così tanto doverla togliere!"
risi, " se vuoi non la tolgo!" misi il broncetto
sbuffò, con tre dita sbottono/straccio il mio reggiseno "Hei! Costa questa roba!" lo ripresi.
"Posso benissimo ricomprartelo cara!"
Mi sfilò subito dopo le mutande...ero di nuovo sotto di lui, per qualche minuto decisi di farmi ridominare da lui, era da tanto che non lo faceva e glielo volevo concedere.
Si fece spazio tra le mie gambe con delicatezza e classe, appoggiò la testa nella curva del mio collo e iniziò a fare pressione all'interno
di me mentre lasciava tanti morbidi baci sul petto.
Anche quegli atti diventavano di estrema classe quando venivano fatti da lui.
Le tegole del letto iniziarono a schricchiolare, quasi sembravano stessero cantando una dolce melodia, con una mano gli stringevo il collo e con un'altra il suo dolce fondoschiena. Aveva davvero la pelle morbida come quella di un bambino.
Mi rigirò su di lui dopo aver liberato con i suoi forti polmoni qualche gemito di piacere, dopodichè iniziai a dominarlo, le mie unghia affondarono nei suoi pettorali fino a fargli uscire il sangue quasi, mi accasciai su di lui dopo essere venuti insieme.
Nessuno dei due era sudato e le lenzuola erano ancora fresche e pulite, mi sistemai a pancia in giù e il biondo iniziò a baciarmi la schiena per tuttala sua lunghezza,
"oh si, che sei vera!"
"Sentito?" sorrisi con la faccia schiacciata sul cuscino.
"Si che ho sentito"
Mi rigirai tra le sue braccia e iniziò a canticchiare a labbra chiuse una canzone che conoscevo benissimo
"don’t say goodbye to the world until you‘ve loved somebody" lo zitti baciandolo con passione accolsi tra le curve delle mie mani le sue morbide guanciotte.
"La pubblicherò un giorno, e la dedicherò a te..." mi disse sorridendomi sulle labbra.
Mi girai dandogli le spalle, "ho bisogno di dormire mia dolce pulce bionda!" ordinai
mi baciò una spalle e spense la luce, il silenziò iniziò a regnare nella pace più assoluta in quella camera.
Non avevo bisogno di dormire attaccata a lui perchè ormai ero certa che sarebbe stato mio per sempre...

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Capitolo 13
*** There’s no place on earth I’d rather be. ***


DOPO UN ANNO.

Era tutto pronto per le nozze.
Era domenica mattina, una splendida domenica mattina a Frodsham, gli invitati erano tutti in giardino ad aspettarmi,
compreso Gary, la parrucchiera e la truccatrice avevano finito il lavoro di restauro e adesso mi accingevo a indossare l'abito, da sola, mi mancava così tanto in quel momento mia madre.
Mi osservai allo specchio per qualche secondo, pensando a tutto quello che avevamo passato un anno prima, stavo facendo la cosa giusta lo sentivo, ma perchè non ero felice come volevo? Avevo parlato con Jason diverse volte...come due amici normali che chiacchierano, ma lui cercava sempre di evitarmi. (giustamente)

La madre di Gary entrò in stanza appena la chiamai, "Mio dio, sei bellissima!" iniziò a piangere trattenendo i singhiozzi.
"Oh avanti signora Barlow non pianga le si scioglierà il trucco!"
In stanza entrarono anche Mark e Howard, i nostri testimoni di nozze. L'orso bruno di Howard mi abbracciò stritolandomi,
"How...How il corsetto già evita di farmi respirare correttamente non ti ci mettere anche tu!" mi allungai sulle punte e gli diedi un bacio pieno di affetto sulla guancia.
"Oh avanti farti guardare per bene, tra poco sarai la Signora Barlow!" Mark allargò le braccia guardandomi dalla testa ai piedi.
"Mark!" gli feci un sorriso sincero. "Sei bellissima, dopo devi concedermi un ballo!"
Poi qualcuno picchiettò sulla porta, "Chi è?" chiesi...
subito davanti ai nostri occhi comparve Jason con un grandissimo sorrisone sulla faccia,
"Allora? Mi è arrivato questo invito e ho pensato DIAMINE CI SARà CIBO GRATIS!" ridemmo tutti.
Mark e Howard mi lasciarono sola con Jason...
"Jason..." non sapevo che dire, ero solo felice della sua presenza
"Stò bene Alena, mai stato meglio credimi!" mi abbracciò "Sei bellissima!" per qualche secondo rimanemmo a guardarci negli occhi,
ricordai tutti i bei momenti vissuti con lui, e una lacrima sconvolta mi attraversò il volto. "Oh no..." mi asciugò con estrema delicatezza la guancia senza portare cambiamenti al mio trucco "Mi sei mancato Jason!" lo abbracciai fortissimo.
"Avanti c'è Gary che ti attende giù è molto ansioso di vederti!" fu freddo ed evitò il mio abbracciò ma quando i nostri occhi si incrociarono di nuovo...finì per sfiorare  le mie labbra con le sue e sussurrò un "ti amo" che a stento sentii "Anche io Jason..." risposi.

Si lo amavo ancora, ma amavo anche Gary più di me stessa e ormai avevo deciso.

"Addio Alena" ci baciammo con passione, durò diversi minuti, se qualcuno ci avesse beccato sarebbe stata la fine.
Quell'addio fu strazziante, ma ora ero decisissima a sposare Gary.
 
All'altare mi accompagnò Howard, era tutto così buffo, il giardino era stato allestito da una importante ditta inglese, che organizzava feste anche per la casa reale. Notai Jason in prima fila sorridere a Gary, e Mark aveva il panico in volto.

Al momento del mio SI, il panico totale mi avvolse, guardavo Jason sorridermi dalla prima fila di sedie, e Gary che ansioso aspettava la mia risposta,
feci un sospiro "SI!" un sospiro di sollievo si elevò tra le sedie infondo "era ovvio..." dissi guardando Gary sorridente.

La cerimonia fu divertente e rilassante allo stesso tempo, tutto era semplice ma di alta classe,
"Mi dovevi un ballo Alena!" disse Mark avvicinandosi al nostro tavolo.
"Certo Mark!" il nano simpatico mi aiutò ad alzarmi dalla sedia e mi portò al centro della pista da ballo, canticchiò qualche vecchia canzone, a bocca chiusa, "ami ancora Jason vero?" disse tutto d'un botto improvvisamente. Esitai "Si! Ma amo ancor di più Gary e voglio passare il resto della mia vita con lui!"

Mark mi sorrise, sembrava sollevato dopo quelle parole, mi passò velocemente nelle mani di Howard che mi pestò diverse volte i piedi.
"Ti voglio bene Alena!" mi sussurrò mentre le ultime note della canzone suonata da uno degli amici di Gary sfumavano in sottofondo.
Non ebbi il tempo di rispondere che Gary arrivò al centro della pista "Potrei ballare con mia moglie?"
MIA MOGLIE. Mi piacevano quelle due parole, mi facevano sentire davvero sua.

Ballammo per diverse canzoni, poggiati fronte a fronte senza dirci nulla, desiderai rimanere in quella posizione per tutta la vita.
Con la coda dell'occhio vidi Jason salutare tutti e andare verso l'uscita.
Mi staccai da Gary e corsi verso di lui, alzando il vestito per evitare di caderci dentro "Jason! Non rimani fino alla fine?"  mi sorrise "Ci sono rimasto fino alla fine Alena..."
Era definitivamente uscito dalla mia vita portandosi dietro metà del mio cuore...



 - FINE -

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