Undisclosed Desires.

di MissBlackRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stranger; ***
Capitolo 2: *** Confusion; ***
Capitolo 3: *** Vampire; ***
Capitolo 4: *** Bite me; ***



Capitolo 1
*** Stranger; ***




Elena's pov.



Mi aggiustai meglio la borsa sulla spalla e affrettai il passo,mi sentivo come osservata.
 
 
Ormai questa sensazione era parte della mia vita,quella di essere scrutata da lontano da due occhi che osservavano attenti ogni mio spostamento,all’inizio era una cosa fastidiosa,tentavo di nascondermi il più possibile,adesso era quasi normale eppure tentavo ancora di scappare.
 
 
“Come se fosse possibile”mi ripetei sospirando.
 
 
Girai a destra iniziando a percorrere il vialetto che portava al cimitero. Era ormai un rito,ogni mattina da un anno.
 
 
Da quando i miei genitori erano morti,da quando Stefan era andato via.
 
 
Non lo avevo più visto. Era andato via lasciandomi senza dire niente.
 
 
Una fitta mi attraversò,dolore,come ogni volta che lo pensavo. Come ogni volta che rileggevo quella “lettera” che mi arrivò dopo un mese dalla sua scomparsa.
 
 
Elena,
 
Ho sbagliato a starti vicino solo per il gusto di sostituire Katherine.Ti ho illusa,non ti ho mai amato.
 
Dimenticami.
 
Stefan.
 

 
Faceva male la sua firma alla fine di quella lettera,faceva male il suo profumo sulla carta che mi invadeva il polmoni,faceva male pensarlo con lei.
 
 
“Ero il suo chiodo scaccia chiodo”.Dissi subito dopo aver letto la lettera per la quinta volta da quando era arrivata.

 
“Ero solo un passatempo”.Singhiozzavo,il groppo in gola sempre più insistente.
 

“Non ero niente e invece lui per me era tutto.”
 

 
I ricordi di quella sera mi assalirono,l’avevo trovata in camera mia sul letto,sulla busta bianco panna,il nero della penna risaltava.
 
 

Elena
 
 
Ecco cosa c’era scritto. La aprii lentamente lasciando che il profumo di Stefan rinchiuso nella busta mi assalisse.

 
L’avevo letta e riletta,la prima volta sentì il mio cuore spezzarsi e il respiro farsi affannoso,fino a diventare singhiozzi irregolari,non riuscii a parlare fino alla quinta volta che la rilessi.
 

 
Non ero niente.

 

 
Andai alla pensione dei Salvatore,trovando Damon seduto sul divano con un bicchiere di Whisky in mano,gli occhi blu velati di tristezza che fissavano il camino,mi avvicinai a lui con fare lento,ma lui si girò verso di me guardandomi negli occhi,poi li spostò su un biglietto simile al mio posato sul tavolo,si alzò di scatto e in pochi secondi era arrivato a prenderlo e me lo aveva messo fra le mani.
 
 

“Vampiro” pensai.
 
 

Lo aprii e lessi.
 
 

Damon
 
Prenditi cura di Elena non merita di essere presa in giro un’altra volta,non da te.
 
Stefan.

 
 
Di nuovo.Le lacrime scesero rapide pizzicandomi gli occhi.
 
 

Damon si avvicinò e mi abbracciò e io mi lasciai cullare dalle sue braccia.
 
 

Da quella sera Damon mi è  sempre stato vicino,non mi ha mai lasciato,so cosa prova per me.
 
 

E tenerlo così vicino per non sentirmi sola mi fa sentire un egoista.
 
 

Lo sono,lo sto facendo soffrire,ma non riesco ad allontanarlo. Ormai mi è necessario,non riuscirei ad andare avanti senza di lui.
 
 
 
Il momento delle riflessioni e dei ricordi era finito. Ero arrivata al cimitero,rimasi a fissare la tomba dei miei genitori per poi passare a quella di Jenna ed in fine a quella di Jhon.
 

 
Gli addii sono sempre scanditi da delle lettere,da delle parole piene di sofferenza che ti lasciano da sola,con un foglio in mano,voci familiari che recitano le parole scritte nella tua mente,come se le leggessero stando accanto a te.
 
 

Alcuni scrivono perché non hanno il coraggio di dirti addio di persona,altri perché non hanno più tempo a disposizione.
 

 
Con un sospiro mi sedetti poggiando la schiena alla lastra di marmo della statua che raffigurava un angelo.
 
 

Lasciai libere le lacrime di scorrere sul viso mentre il sole si alzava in cielo,ormai l’alba non mi interessava più l’avevo vista troppe volte da quel posto.
 
 

 
Dean’s pov.
 

 
“Sammy” ripetei per la decima volta.
 

 
“Sammy” ripetei.
 

 
“CAZZO SAM!” gridai ormai stufo,fissandolo mentre si alzava di scatto dal sedile sbattendo la testa al tettuccio della macchina.
 

 
“Dean, che vuoi?Stavo dormendo” mi disse massaggiandosi il punto in cui aveva sbattuto la testa con aria sofferente e non riuscii a trattenere una risata.
 
 

“Idiota!”disse continuando a premere la mano sulla testa,ma non riuscivo a smettere di ridere,menomale che non c’erano auto sulla strada,tentai di respirare calmandomi,tossii e tornai a fissare serio la strada,anche se dentro la mia testa non facevo che rivedere la scena di Sam.
 
 

“Allora,siamo arrivati a Mystic ….”
 
 

“Falls,Dean,Falls!Mystic Falls!” Sam scosse la testa lentamente poggiandosi contro il finestrino.
 

 
“Sì Sam,Mystic…”lo vidi girarsi con sguardo omicida verso di me,cazzo per un nome,”Falls” completai la frase.
 
 

“E’ possibile che tu non riesca a ricordartelo?”mi chiese tornando nella posizione di prima.
 
 

“Sì,è possibile”risposi pacato.”Ma dimmi perché siamo qui?”chiesi ignorando i suoi occhi sgranati che mi fissavano. Sbuffai “Sam sei noioso,eravamo in un bar e la barista era carina,pensi seriamente che io ti abbia ascoltato”.
 
 

“Vai al cimitero Dean.”si limitò a rispondere.
 


Seguii le indicazioni fino ad arrivare in quel piccolo vicolo dove lasciai la macchina,scendemmo e proseguimmo a piedi.
 


“Allora io vado a vedere di qua tu vai verso quelle lapidi lì in fondo,faremo prima.”Sam non mi lasciò il tempo di dire niente che mi lasciò voltandosi di spalle.
 


“Stronzo” urlai in modo che mi sentisse,mentre mi dirigevo verso la statua a che rappresentava un angelo.
 


“Angelo?Tu?”parlavo anche da solo perfetto. Mi avvicinai di più e vidi una borsa posata  accanto al cubo di marmo,girai per  prenderla,ma vidi una ragazza,mora con la pelle olivastra,poggiata alla lastra,mi avvicinai al suo viso,stava dormendo.
 


Le spostai istintivamente una ciocca di capelli che le copriva il viso dietro l’orecchio e vidi i segni delle lacrime,le posai una mano sulla spalla e la scossi leggermente per farla svegliare.
 


La vidi aprire gli occhi lentamente,prima mi guardò stranita,le sorrisi in modo da tranquillizzarla.
 


“Scusa,mi sono addormentata”disse alzandosi e pulendosi i vestiti.
 


“Lo avevo notato,come mai sei in un cimitero a quest’ora?Non è un posto per delle belle ragazze come te”sfoderai il mio sorriso da “rimorchiamo facile”.
 


“Ero venuta a trovare,diciamo i miei genitori e mia zia.”Disse velocemente piegandosi per prendere la borsa,arrossii alle mie parole,si notava anche sotto la pelle scura.
 


“Comunque sono Dean.Dean Winchester.” -E io sono Bond,James Bond- presentazione da  coglione.
 

“Io sono Elena Gilbert”mi sorrise imbarazzata.”Ora è meglio che vada,ciao.”Si voltò e iniziò a camminare verso il vialetto,voltandosi indietro qualche volta a fissarmi.
 

Quando non la vidi più decisi di tornare da Sam.


 
“Dean hai trovato qualcosa?”


 
“Sì una ragazza,molto carina,mora,pelle olivastra occhi scuri.”


 
“Una modella in un cimitero wow”mi disse scocciato.


 
“Visto che fortuna Sammy?”gi diedi una pacca sulle spalle e andai verso l’auto.


 
“Sì che fortuna”borbottò e mi seguì in macchina.”Dove andiamo?”


 
“Al liceo,Sam” gli sorrisi lasciandolo confuso e misi in moto.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
Tadan :3 Eccomi con una nuova storia. Non un originale stavolta bensì un crossover fra due serie che seguo e amo: The Vampire Diaries e Supernatural.
Quest’idea di vedere gli show intrecciati in una trama particolare mi era sempre piaciuta,così ho scritto il primo capitolo di getto,ma come spesso mi accade volevo postarlo subito u.u 

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Capitolo 2
*** Confusion; ***



Dean’s pov.
 
 
“Al liceo?” Sam  aveva un’aria confusa
 
 
 
“Sì,Sammy al liceo” Gli sorrisi e parcheggiai l’Impala fra le macchine degli studenti che ci guardavano.
 
 
 
-Hanno la stessa faccia di Sam,confusi,spaesati. Ragazzini.- Scesi dall’auto e Sam mi seguì guardandosi intorno per capire la ragione per cui fossimo andati lì.
 
 
 
Cercava segni  di una presenza demoniaca nel liceo evidentemente,ridacchiai e ci dirigemmo verso la segreteria.
 
 
 
“Buongiorno” dissi affabile alla vecchia signora che stava sistemando delle cartelle.
 
 
 
“Giorno,ragazzi siete in ritardo” alzò poi lo sguardo su di noi,quando mi guardò negli occhi le feci il mio sorriso sghembo.
 
 
 
 
“Umh…La ringrazio di avermi considerato un ragazzo così giovane” Poggiai i gomiti al bancone e mi sporsi verso di lei.
 
 
 
 
“Ma sa ho superato da qualche anno l’età per bere” le soffiai sulle labbra,quando la vidi arrossire mi spostai e tornai ad una distanza di “sicurezza”.
 
 
 
 
“C-Cosa posso fare per lei?” balbettò sedendosi.
 
 
 
 
“Sono il nuovo professore di educazione fisica e lui è il mio assistente” indicai Sam che sgranò gli occhi e per poco non svenne.
 
 
 
 
“Mmm  non mi è arrivato nulla” iniziò a controllare negli archivi del computer.
 
 
 
 
“Lasci stare,ho tutto quanto io”. Tirai fuori dei documenti dalla tasca interna della giacca e glieli porsi.
 
 
 
Li lesse velocemente poi ci guardò e sorrise.
 
 
 
“Mi scusi,la tecnologia che cosa inaffidabile. Benvenuti nel nostro liceo” ci sorrise e ci diede un foglio con gli orari delle lezioni che avremmo dovuto tenere.
 
 
 
Trascinai Sam fuori dalla segreteria,aveva la bocca spalancata e mi fissava come per dire-Cosa cazzo stai facendo-.
 
 
 
“Se non vuoi ritrovarti le ragnatele nella bocca ti conviene chiuderla” gli portai la mano sotto il mento e gliela chiusi di colpo.
 
 
 
“So quello che stai per dire:Non ti ricordavi neanche il nome del posto e avevi i documenti per farci assumere come professori?” Scimmiottai la sua voce.
 
 
 
“Sì,Sammy avevo i documenti per farci assumere,perché la maggior parte dell’attività soprannaturale si manifesta nelle scuole”
 
 
 
“Dean la prossima volta avvertimi almeno”Si portò una mano sulla fronte con un sonoro –SBAM-.
 
 
 
“Se non ti suicidi prima sì” Risi guardandolo mentre si massaggiava la fronte.
 
 
 
“Almeno evita di fare così davanti agli studenti!” Mi rimproverò serio e io mi limitai ad annuire trattenendo le risate.
 
 
 
 
Elena’s pov.
 
 
 
“Damon,ci vediamo a casa esco per l’ora di pranzo.Ciao” Lasciai un messaggio nella segreteria e spensi il cellulare,la lezione di educazione fisica era quella che odiavo di più,il professore mi tormentava.
 
 
 
“Ancora con il caro e vecchi Damon” Bonnie spuntò alle mie spalle sorridendo maliziosa.
 
 
“Bonnie,va al diavolo,quello che c’è stato fra te e Damon non è niente e mai lo sarà.” Risposi acida,non amavo Damon,o almeno lo credevo,ma il pensiero di vederlo con Bonnie mi faceva schifo.
 
 
 
“Niente?” Arrossì violentemente.”Bhe…”Fece per continuare,ma la interruppi.
 
 
 
“Niente,voleva solo sapere come era farlo con una strega”Decisamente non ero più la stessa,sputavo veleno,non moderando il linguaggio.
 
 
 
“E voleva solo farmi ingelosire,lo sai”
 
 
 
Bonnie mi aveva tradito come amica,sapeva che provavo qualcosa per Damon,amore non so,ma lo aveva fatto lo stesso.
 
 
 
Aveva rivelato a Klaus dove fossi nascosta,permettendogli di eseguire il rito,la pozione di Elijah aveva funzionato,ero tornata in vita,ma avevo perso Stefan.
 
 
 
Il fischietto del professore mi riportò alla “realtà”,mi allontanai da Bonnie e andai in palestra.
 
 
 
Vidi un ragazzo castano chiaro,quasi biondino,girato di spalle con una tuta bianca e rossa che parlava con un altro ragazzo più giovane,anche lui castano,ma più scuro con una tuta blu.
 
 
 
Quando ci sentirono entrare il nuovo professore si girò-E’ lui- pensai sgranando gli occhi e fissandolo.
 
 
 
Lui fece lo stesso,sgranò gli occhi e mi scrutò poi dopo qualche secondo mi sorrise.
 
 
 
“Buongiorno io sono il vostro nuovo professore,Dean Winchester e lui è mio fratello Sam,che da oggi sarà anche il mio assistente.” Camminava avanti ed indietro per tutta la larghezza della palestra.
 
 
 
Le ragazze iniziarono a sghignazzare e lanciavano occhiatine eloquenti sia a Dean che a Sam-Bene brava li chiami anche per nome come se fossero vecchi amici- Jessica si tirò più giù la maglia per mettere in mostra il seno.
 
 
 
Io mi limitai a scuotere la testa,tornai  a guardare Dean che con i suoi occhi verdi mi fissava sorridendomi come aveva fatto al cimitero,mi sentii in imbarazzo e arrossii,ma lui continuava a scrutarmi.
 
 
 
Sam spostava lo sguardo velocemente da me a Dean,alla fine sospirò e prese in mano un pallone.
 
 
 
“C’è uno sport che vale più del football….. Il dodgeball” Lanciò la palla contro Marc che mi stava guardando,ormai non ci facevo più caso aveva una cotta per me dal primo anno.
 
 
 
Trattenni il respiro quando lo vidi cadere a terra.
 
 
 
“Ma che fa è impazzito” urlai al professore e andai ad aiutare Marc ad alzarsi.
 
 
“Mai stato così sano,ragazzina” mi fece un sorriso sghembo e andò avanti ignorandoci.
 
 
 
Sam corse da noi.
 
 
 
“Stai bene?” chiese a Marc,aveva una voce così cristallina.
 
 
“S-Sì” balbettò Marc.
 
 
 
“Ci penso io” si voltò verso di me e mi sorrise.
 
 
 
“Preferirei dargli una mano” risposi accarezzando leggermente il livido intorno l’occhio di Marc.
 
 
 
“Ok andiamo” prese il ragazzo a peso morto e si portò il braccio intorno alla spalla e io feci lo stesso.
 
 
 
Andammo in infermeria e aiutammo Marc a stendersi sul lettino,gli sistemai qualche cuscino sotto la testa e Sam arrivò con un pacchetto di ghiaccio che gli posò delicatamente sull’occhio.
 
 
 
“Potrebbe dire a suo fratello di essere più delicato?” sbottai.
 
 
 
“E’ fatto così,da quando eravamo piccoli.” Spostò la frangia che copriva la fronte di Marc.
 
 
“Non è una scusa!”
 
 
 
“Lo so,non posso cambiare il suo modo di comportarsi,ma non è sempre così”sulle sue labbra vidi un accenno di sorriso.
 
 
 
“Mi dispiace” mi mordicchiai il labbro inferiore.
 
 
 
“Non volevo essere così brusca,non lo conosco e già lo giudico.”
 
 
 
“Non ti preoccupare” sussurrò quando Marc si addormentò.
 
 
 
“Forse è meglio se torniamo in palestra” disse dopo qualche minuto di silenzio,io annuii e lo seguii.
 
 
 
Quando arrivammo il resto della classe era diviso in due squadre che stavano giocando una partita di pallavolo.
 
 
Dean si diresse verso di noi,era arrabbiato i suoi occhi si spostavano rapidi da me a suo fratello.
 
 
 
“Sam ora ci provi con le studentesse” sputò velenoso.
 
 
 
“Dovrebbe essere più gentile con suo fratello dal momento che prima l’ha difeso”. Incrociai le braccia.
 
 
 
“Prima mi ha difeso?”ripeté lui più calmo.
 
 
 
“In una discussione prima” disse Sam.
 
 
 
“Scusa” Dean diede una pacca affettuosa sulla spalla del fratello e gli sorrise.
 
 
 
Non assomigliava per niente al rapporto fraterno al quale ero abituata,Damon e Stefan erano sempre in competizione,litigavano,ma si volevano bene.
 
 
Io e Jeremy avevamo un buon rapporto,anche se non ci vedevamo mai,qualche volta mi telefonava per chiedermi come mi sentissi.
 
 
 
La vecchia casa era stata messa in affitto dal momento che io abitavo con Damon, mi ero stabilita alla pensione da quando lui se n’era andato.
 
 
 
Mi allontanai senza dire nulla,andai nello spogliatoio e presi il borsone,mi cambiai rimettendo i jeans e la maglietta.
 
 
 
Sentii dei passi dietro di me,ma non ci feci caso,era quasi l’una forse qualche ragazzo gironzolava nei corridoi prima di uscire,era la prima volta che tornavamo a casa così presto-Benedette le riunioni del comitato studentesco.-Aprii la porta e un raggio di sole mi colpii dritta negli occhi,poi sentii solo una mano afferrarmi e girarmi.
 
 
 
 
“Perché sei uscita,l’ora di lezione non è ancora finita.” Dean mi aveva seguita fino a fuori.
 
 
 
“Dovevo prendere un po’ d’aria” risposi pacata,non tentai nemmeno di liberarmi dalla presa.
 
 
“Ah,ti senti bene?” Mi si avvicinò e mi portò una mano sulla guancia,che si era tinta di rosso per via della situazione imbarazzante.
 
 
 
“S-Sì” balbettai a bassa voce.
 
 
 
“Elena?” Sentii come un soffio d’aria fredda dietro di me,mi voltai di scatta e vidi Damon fissarci con gli occhi azzurri che sembravano di ghiaccio,la mascella serrata per impedire ai denti di allungarsi.
 
 
 
“Damon” Sussurrai e mi liberai dalla presa di Dean mimando con le labbra uno “Scusalo” in modo che Damon non potesse sentirmi,mi avvicinai a lui gli strinsi una mano nella mia,per poi dargli un lieve bacio sulla guancia.
 
 
 
Si sciolse un po’,gli occhi tornarono a fissare i miei,felici,gli sorrisi serenamente,era l’unico con a cui sorridevo veramente,agli altri mostravo solo sorrisi di cortesia.
 
 
 
“Andiamo a casa” Sussurrò lui accarezzandomi il viso.
 
 
“Sì” Mi voltai verso Dean che fissava la scena “Arrivederci professor Winchester.”
 
 
 
 
 
 
 
Sera:3
Ho appena completato il capitolo e volevo postarlo subito :3 Dal momento che ho due storie (Questa e She is the sunlight) credo di dover fissare dei “termini” aggiornerò una storia ogni settimana.
Se questa settimana ho aggiornato Undisclosed desires la prossima aggiornerò She is the sunlight :33
Un bacio <3
Roby.
 

 

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Capitolo 3
*** Vampire; ***



 

Elena’s pov
 
 
 
“Io non ho ucciso il tuo professore di educazione fisica” Disse Damon salendo in macchina.
 

 
“Lo so Damon,De-Il professor Winchester è arrivato oggi,non so perché” Chiamarlo per nome mi veniva spontaneo,forse perché lo avevo incontrato la prima volta come Dean Winchester e non  come professore.
 
 

“Non sembravate alunna e professore…” Sussurrò a denti stretti,stringendo anche le mani attorno al volante.
 

 
“Damon… Sai che…” non finii la frase,lui si rilasso,ma spostò gli occhi dalla strada che ci portava a casa per guardarmi,sapeva meglio di tutti che dopo Stefan avevo respinto ogni tipo di rapporto,amicizie…amori tutti distrutti,mi ero rinchiusa dentro me stessa per i primi mesi,ma dopo avevo tentato di uscire fuori dal mio guscio… Ci ero riuscita almeno in parte con Damon,lui mi faceva ridere.
 

 
Non potevo dimenticare tutto quello che era successo in passato,quando aveva ucciso Jeremy,quando aveva tentato di trasformarmi… Ogni volta si era risolto tutto per il meglio,io ero umana e Jeremy era vivo.
 
 

Jeremy… Mio fratello che era partito con Anna,che aveva rinunciato a tutto per stare con lei.
 
 

Stavano in Italia,quando Stefan mi lasciò mi propose di andare da lui,ma rifiutai a Mistyc Falls c’erano troppi ricordi che per quanto dolorosi mi aiutavano ad andare avanti.
 
 
“Elena,io devo andare a caccia…” Damon interruppe il flusso dei miei pensieri.
 
 

“Damon,non…”


“Umani,lo so Elena,non posso ora.” si sporse verso di me e mi accarezzò il viso,per poi lasciarmi un bacio sulla fronte.
 
 

“Vuol dire che inizierai a nutrirti di animali?”
 

 
Scosse la testa. “No Elena,non sono come lui,prenderò qualche sacca dalla banca del sangue”
 
 

Scendemmo dall’auto ed entrammo in casa,Damon si diresse verso il salone per mettere qualche pezzo di legno nel fuoco ormai quasi spento.
 


“Perché non puoi allora?” Chiesi avvicinandomi  a lui mentre si alzava da terra.
 

 
“Gira voce che ci siano dei cacciatori in città,devo mantenere un profilo basso,prendere le sacche anzi è abbastanza  pericoloso,ma non posso non nutrirmi.” Mi fece il suo solito sorriso sghembo,anche se nei suoi occhi c’era un velo di preoccupazione che provava a nascondere.
 
 

“Mmm…Damon”
 
 
“Starò attento” Roteò gli occhi e sparì velocemente.
 

 
Mi lasciò spiazzata come sempre,spariva velocemente  pensavo che potesse addirittura sparire così velocemente anche dalla mia vita.
Mi si raggelò il sangue a quel pensiero,avevo paura di perderlo come tutti gli altri,ero stupida ed egoista non lo amavo eppure lo tenevo stretto a me.
 

-Egoista- Mi ripetevo nella mia mente.
 
 
 
Damon’s pov
 

 
 
Corsi via non sopportavo di vederla preoccupata per me,era una sensazione orribile,mi sentivo di nuovo umano come un bambino accanto a lei.
 
 

Arrivai nel bosco –Prenderò qualche animale,le sacche solo in caso di emergenza.- 
 
 

Annusai l’aria,facendola entrare nei polmoni,lasciando che una scia di odore ferroso mi riempisse,i denti si allungarono,vi passai la lingua di sopra tagliandomi leggermente,ma non sentii dolore ormai stavo cacciando.
 
 

Seguii la scia velocemente muovendomi fra gli alberi senza far rumore,gli animali sentivano la mia presenza e ne avevano paura,scappavano da me,il fruscio delle foglie secche era l’unico rumore che si poteva sentire o meglio che un orecchio umano poteva percepire.
 
 

Il tempo era scandito da un battito cardiaco,probabilmente un cervo,era calmo e tranquillo,percepivo il sangue che scorreva.
 

 
Mi acquattai e scrutai da lontano un cervo adulto,non sentiva la mia presenza,feci qualche passo in avanti rimanendo a terra,poi d’un tratto scattai mi avventai sul suo collo,perforandolo con i denti,li sentivo oltrepassare i vari strati fino ad arrivare alla vena su cui avevo puntato.
 

 
Bevvi qualche sorso,poi sentii un battito avvicinarsi,mi staccai e il cervo ancora vivo scappò dalla mia presa.
 
 

Mostrai automaticamente i denti facendo risalire un ringhio dal petto.
 

 
“Vampiro…” disse una voce.
 

 
“Potrebbe essere Sammy” disse qualcun altro.
 
 

“Proviamo” Dall’ombra un proiettile di legno mi colpi vicino al cuore,non mi uccise per poco,mi sentii le forze mancare,il respiro farsi affannoso e tutto intorno si faceva buio.
 
 

“Elena” sussurrai,riuscii a scappare seminando i due uomini,arrivai a casa in poco tempo,perdevo sangue e con la corsa avevo sprecato le mie ultime energie.
 

 
Entrai barcollando cadendo con un tonfo a terra,sentii i passi di Elena.
 
 

Prima di svenire sentii lei prendermi la testa e posarla sulle sue ginocchia,con un fermacarte si taglio sul polso e lo portò vicino alle mie labbra,l’odore del suo sangue era dolce sapeva di vaniglia e sole.
 
 

“Bevi Damon ti prego” Sussurrò fra le lacrime.






Sera :33
Aggiorno adesso con il capitolo scritto da poco :D E' abbastanza difficile riuscire ad aggiornare essendo in vacanza e non potendo usare il computer sempre <.<
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Roby <3

 

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Capitolo 4
*** Bite me; ***




Damon’s Pov.
 
 

L’odore del suo sangue mi riempiva i polmoni,mi inebriava.
 

 
Ad ogni respiro ne sentivo la consistenza fra le mie labbra,ad ogni battito del suo cuore la mia sete aumentava.
 

 
Cedetti,lasciai che i denti si allungassero premendo sulle gengive,la sete ebbe il sopravvento,leccai la ferita lasciando che la mia lingua assaggiasse il suo sangue,lei ebbe un fremito,aveva paura di me lo sentivo nell’aria.
 
 

L’odore della sua paura impregnava la stanza e si mescolava a quello del sangue.
 
 

Spostai lo sguardo sul suo viso e la vidi scrutarmi poi mi sorrise dolcemente,accarezzò delicatamente il contorno dei miei occhi ormai rossi iniettati di sangue,contornati da piccole venature violacee,il suo tocco era leggero pian pano si spostò verso le labbra dischiudendole con un dito.
 
 

Mi stava salvando.
 

 
“Bevi”mi ripeté sussurrando.
 

 
Strinsi il suo polso con una mano e con l’altra le distesi il braccio per far affluire meglio il sangue in quel punto,mi avvicinai alla ferita e affondai i denti nella sua pelle,la sentivo lacerarsi.
 
 
 
Iniziai a bere prima a piccoli sorsi,il suo sangue era meglio di quanto lo avessi mai immaginato-E Dio sa quante volte ho sognato di affondare le mie zanne nel suo collo e di assaporarla.-
 
 

Era dolce sapeva di sole,mentre lo bevevo sentivo il mio corpo alleggerirsi,la sete placarsi e il dolore sparire.
 
 


-Allora è vero quello che si dice…Quando bevi il sangue della persona amata è come assaggiare i raggi di sole.-
 


Iniziai a bere più avidamente la sentivo agitarsi.
 
 
 
“D-am…”Il mio nome le morì in gola.
 
 
 
Lasciai la presa allontanandomi di scatto,andai a sbattere contro il muro,un pezzo d’intonaco cadde.
 
 

“Non avresti dovuto…Non eri costretta a farlo…”
 

 
“Damon,fino a quando i cacciatori saranno in città berrai il mio sangue e se non dovesse bastare,andrò io a prendere le sacche.”Disse alzandosi con voce ferma.
 
 
 
Non avevo la forza di dirle di no,sentivo il suo sangue scorrere nelle mie vene sinuoso.
 
 

“Sei sicura?Potrebbe essere rischioso…”Chiesi incerto,nascondendo la paura di un rifiuta da parte sua.
 

 
Lei si limitò ad avvicinarsi e a sorridermi come aveva fatto poco prima.
 

 
“Ora però dimmi cosa è successo!Sei entrato e ti sei accasciato a terra,ho avuto paura che fossi morto…”
 

 
Solo in quel momento mi ricordai del proiettile di legno che premeva a qualche centimetro di distanza dal mio cuore.
 
 

“Aiutami”
 
 

 
Elena’s pov
 


 
“Ho un proiettile di legno conficcato qui”Si alzò la maglietta imbrattata di sangue e indicò il piccolo foro ancora aperto.
 
 

“Perché non è ancora guarito?Cioè è di legno però…”Mi avvicinai sfiorando appena il foro d’entrata.
 

 
“Se fosse stato solo il fatto che è di legno avrei avuto la forza di ucciderli quei due bastardi,probabilmente è imbevuto di verbena.”
 

 
Gli presi la mano e la strinsi nella mia,lo trascinai nel salone e lo feci stendere.
 
 

“Macchieremo il divano”Si lamentò.
 

 
“Un giorno mi spiegherai questa malsana fissazione che hai per questo divano,ma ora stenditi.”
 
 

Gli tolsi lentamente la maglia e andai a prendere una bacinella piena d’acqua e un fazzoletto,tornai da lui e mi misi in ginocchio sul tappeto sollevandomi leggermente.
 
 

Imbevetti il fazzoletto nell’acqua e iniziai a tamponargli la ferita sperando che l’acqua fredda gli facesse sentire meno dolore.Era così vulnerabile,non lo vedevo così da quando Tyler lo morse,passai una mano sul torace accarezzandolo,la pelle bianca come il latte era macchiata di sangue e il sudore gli imperlava la fronte.
 
 

Al passaggio delle mie dita Damon aveva un fremeva,gli lasciai un bacio accanto alla ferita come un pegno per farmi perdonare per quello che stavo per fare.
 

 
Infilai due dita nell’apertura della ferita,si agitò e inarcò la schiena,andai più a fondo e alla fine estrassi il proiettile.
 

 
“Cazzo”Urlò quando lo tirai fuori completamente.
 
 

Si mise a sedere lentamente.
 
 

“Hai bisogno di sangue per farla guarire più in fretta?”Mi alzai.
 

 
“No guarda si sta già rimarginando.”Accennò un sorriso.
 
 

“Vado a farmi la doccia prima di macchiare tutto” Disse mentre anche lui si alzava.
 

 
“Io finisco di sistemare di là…”
 
 

Era ritornato il solito Damon di sempre,gli sorrisi e scossi la testa.
 

 
“Sicura di non volermi fare compagnia”Sussurrò tirandomi a se facendomi aderire completamente al suo corpo,immergendo il viso fra i miei capelli e respirandone il profumo,mentre con una mano percorreva la mia schiena in tutta la sua lunghezza facendomi rabbrividire.
 

 
“S-Sicurissima”Sussurrai con un filo di voce,abbandonandomi sul suo petto.
 
 

“Se dovessi cambiare idea…”Mi prese il mento fra due dita e mi costrinse ad alzare il viso,facendo incrociare i nostri sguardi.
 

 
Mi riuscivo a specchiare in quegli occhi così profondi,così azzurri.
 
 

Come il mare.
 

 
Mi ci sarei potuta perdere,fra tutti quei segreti,le sue emozioni nascoste.
 
 

Immergermi  completamente in lui. In quei suoi occhi placidi che nascondevano chissà quale tempesta.
 
 

Avvicinò il suo viso al mio facendo sfiorare le nostre labbra per pochi secondi,il suo tocco era gentile e delicato non c’era segno di violenza.
 
 

In  quei pochi attimi era tornato il Damon ferito che pochi secondi prima era steso sul divano.
 
 
 
 
Buooona seeeera :3
Scusate il ritardo dell’aggiornamento <.< Sono ritornata completamente dalle vacanze ç_ç
Ma parliamo del capitolo umh…Dico subito che io avrei voluto taanto che Elena andasse con Damon nella doccia,ma è troppo presto,quindi si avremo delle scene hot fra questi due.
*Balla la salsa aspettando solo di poter scrivere queste scene*
Tornando seri u,u Spero che il capitolo vi sia piaciuto,come spero di aver reso al massimo tutte le scene,confesso che è la prima volta che scrivo una storia così,con dei vampiri e quindi ho provato ad immaginare cosa possano sentire quando bevono del sangue.
Al prossimo capitolo :3
Ruby <3 

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