Voi non siete come noi di Hyperviolet Pixie (/viewuser.php?uid=4157)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Meglio che morto ***
Capitolo 2: *** Brucia ancora ***
Capitolo 3: *** Il Sole e la Luna ***
Capitolo 1 *** Meglio che morto ***
Voi non siete
come noi
I
Meglio che morto
“Vengo da così in basso che
nemmeno vedevo la cima,
ero così pazzo che nemmeno tenevo alla vita.”
Club
Dogo e Marracash,
“Meglio che morto”
Saltelli
sul posto per scaldarti i muscoli intorpiditi dalla
lunga inattività. Fa freddo per strada, ma il vero ghiaccio
non è su
quell’asfalto su cui cammini, ma si trova dentro di te.
Qualche giorno fa, eri
riuscito a recuperare un etto di polline, roba buona, che sballa un
cifro.
L’hai fumato con i tuoi fra’ e ora sei
completamente a secco. Un paio di
chiamate hanno avuto buon esito: la serra è aperta,
l’indoor è introvabile
però. Ti accontenti di tutto ormai, ti faresti anche quei
cilindretti rossi che
ti hanno proposto ieri sera alcuni amici di amici, quei soliti
spaccacoglioni
che cercano di farsi la tua donna portandola in discoteca con loro,
luogo in
cui tu non metterai più piede dopo l’ultima volta
in cui ti sei beccato una
centra in faccia dal buttafuori. Il tuo amico dovrebbe arrivare a
momenti con
quel poco che è riuscito a recuperare. Ormai non si trova
più niente se non sai
dove cercare. La madama è sempre all’erta, pronta
a ingabbiare chiunque faccia
uso di un po’ di sana erba, nessuno però cerca di
mettere al fresco quelli che
usano e spacciano bamba. Il mondo è ormai pieno di nasi
bianchi, consumati e
sanguinanti e tu, nonostante sei fatto come una merda dal giorno prima,
sai
ancora che non ti vuoi mischiare a loro, quei pezzi di merda a cui gira
il
soldo.
Sei cresciuto in
strada, ti sei fatto le ossa lavorando come un negro per mille
euro al mese. Mille euro per così dire visto che la
metà finisce dritta nelle
casse dello Stato per la tua pensione. Sei convinto che non la vedrai
mai la
pensione, morirai giovane collassato da qualche parte e dimenticato da
tutti,
ma non dai tuoi fra’. Continuerete a sballarvi come cani
insieme per il resto
dei vostri anni. Se poi riesci a trovare una tipa che non rompa i
coglioni e
che te la dia senza menarsela più di tanto, allora potrai
considerarti un uomo
completo.
Bacco, tabacco e
Venere nell’era moderna sono diventati drink, erba e figa. Lo
sai bene, forse meglio di chiunque altro.
Hai fumato la tua
prima pioda nel parcheggio della scuola incitato da un
compagno che credeva di farsi le canne e invece faceva finta di tirare
e
inventava di essere sballato come un Pokemon mentre a te bruciava la
gola.
Cristo, lì sì che ti sei fottuto la vita.
Ma nonostante tu
sappia che quello che fai è sbagliato, vivi nella
consapevolezza di essere quello giusto, nel giusto e che fa solo cose
giuste,
come aspettare il tuo amico che ti sta portando quel poco di serra che
è
riuscito a recuperare. Alla fine è il mondo che è
sbagliato.
E in ogni caso, i mali
della società sono altri, ma l’unico che ti viene
in
mente ora è solo la bamba, la polvere bianca che rende
insonni e nervosi. L’hai
provata e spaccava, ma poi ti sei reso conto che sei, eri e sarai per
sempre un
coglione. Dio, la cocaina, la droga dei figli di papà?
Meglio l’erba, meglio
dei sani occhi rossi, meglio lo sballo momentaneo, meglio la fattanza,
meglio
il pastone che ti sale e la voglia acuta di un bicchiere
d’acqua e lo sbattito
di andartela a prendere.
Il tuo amico sta
tardando un po’ troppo. Non è mai stato puntuale,
ma
solitamente al richiamo dei soldi rispondono tutti, lui più
che chiunque altro.
Zero proprio.
Forse è
arrivato. Un’auto è appena entrata nel parcheggio
in cui lo aspetti da
ormai due ore, ma è troppo tardi quando ti rendi conto di
essere nella merda.
Quella è la pula con i cani. Sei fottuto, amico.
Hai ancora addosso
qualche rimasuglio di quel polline pazzesco, quello che ti
eri tenuto per farti su un purino mischiandolo con quello che avresti
recuperato dal tuo amico.
Manette fredde strette
attorno ai tuoi polsi e un sorriso sconfitto sul volto.
Cristo, ora se risulti pulito abbastanza te la puoi cavare con poco:
andare a
pisciare ogni mese per far vedere che non sei più un fottuto
fattone. Se ti va
male, pensi con ironia, avrai vitto e alloggio per un po’.
L’unica cosa che ti
scoccia è che in galera non puoi chiavare.
______________________
Prima parte di un dittico (o forse
trittico, chi lo sa?) che parla di una realtà che ho avuto
modo di conoscere, interpretare, ma non capire. Accendete youtube e
cercatevi le vecchie canzoni dei Club Dogo, o anche quelle nuove,
chissene, l'importante è che abbiate il sottofondo musicale
giusto. Marracash va bene lo stesso.
So benissimo che molte espressioni sono troppo colloquiali, quindi
spero le capiate tutte.
In ogni caso queste sono alcune:
Pioda: canna.
Fra': fratello, amico.
Indoor, serra: metodi diversi di coltivazione della marjuana.
Madama, pula: polizia.
Bamba: cocaina. Pubblico nella sezione generale, perché non ho la più pallida idea di che genere sia o.o Mi aiutate voi a scoprirlo? :D
Spero sia tutto chiaro. Saranno più di due mesi che non
scrivo più nulla, fatemi sapere com'è ^^
Un bacio,
Fay <3
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Capitolo 2 *** Brucia ancora ***
II
Brucia ancora
Questo deve essere il mio film preferito, quello
che vivo,
che al cinema non è mai uscito.
Anche se io e mio frate litighiamo per un grammo,
anche se io e mia madre litighiamo per il grano.
Vieta il preservativo, condanna il dio denaro.
Senza cash non ci vivo, senza il primo mi ammalo.
E anche se navighiamo in un mare di guai,
sarà V di Vendetta, V di Vittoria.
Se vuoi lo fai!
Club
Dogo e J-Ax,
“Brucia ancora”
Siete seduti sul divano con la
sola compagnia di una
bottiglia di Montenegro e una canna rollata a metà. Sarebbe
dovuto essere un
fottuto castello ma vi tremano troppo le mani per riuscire a chiuderlo.
Uno
della ballotta è stato preso e voi siete dannatamente
spaventati. La madama è
sempre dietro ad ogni angolo, vi sta col fiato sul collo fin dalla
prima volta
che avete varcato il confine per prendere un po’ di roba
dalla Svizzera. Quella
volta vi è andata bene, ma la pula alla dogana vi voleva
perquisire. Forse ce
l’avete scritto in faccia che ormai il vostro sangue
è composto dal 90% di THC
e il restante di globuli, acqua e fottute piastrine.
Siete in tre
stravaccati sul divano, manca uno di voi, quello che vi avrebbe
dovuto recuperare un po’ di serra ed è stato preso
per questo.
È ora che
voi facciate qualcosa anche se non sapete esattamente cosa. Forse
potete cominciare col berci sopra.
Tu che sei il suo
migliore amico sei il primo ad afferrare ed aprire la
bottiglia di Monte. Vuoi solo dimenticare la tua vita e tutti i fottuti
problemi che sei costretto ad affrontare giorno dopo giorno. Sei
fortunato, è
chiaro. Sei libero. Hai un lavoro in cui ti fai il culo dalla
mattina alla sera, però a fine mese hai la
paga. Hai più di vent’anni ma non hai mai vissuto.
Lavori da quando ti sei
fatto cacciare dal CFP a calci in culo con un mezzo attestato da
falegname. Ti
viene da ridere visto che ora fai l’operaio in una fabbrica
oltreconfine.
Arrotondi lo stipendio svizzero vendendo un po’ di roba in
giro, a chi te la
chiede, a chi conosci e sai che non ti metterebbe mai nei guai.
Ultimamente
gira tutto meno e i controlli aumentano a dismisura. Forse è
arrivata l’ora di
cercarti un altro secondo lavoro, magari uno legale.
I tuoi genitori ti
hanno cacciato da casa la prima volta in cui hanno scoperto
che ti fumavi le canne. Ti viene quasi da ridere pensando che te le
fumavi già
da anni e loro non si erano mai accorti di niente. Occhi rossi,
ridarella,…
insomma, al matrimonio di tua sorella era così in aria che
ti sei messo a
sfottere lo sposo durante la Messa. Ad alta voce.
Hanno trovato cartine,
biglietti dell’autobus come filtri e un tocco di fumo.
Ti sei incazzato come un dannato quando te l’hanno buttato e
ancora oggi ti
brucia.
La tua ragazza
è una vera zoccola. Pretende miriade di regali, ma quando le
chiedi un favore trova sempre scuse su scuse.
Non hai mai fatto
niente per migliorare e non hai voglia di cominciare ora.
Vivi la tua vita com’è, giorno dopo giorno. Hai
gli amici, hai il fumo e hai da
scopare. Sì, sei fortunato anche se ti manca qualcosa. La
fottuta felicità
forse? Nah, tu non sei così filosofico. Hai bisogno
semplicemente di cambiare
aria perché la noia ti sta uccidendo sempre più
velocemente.
Bevi una lunga sorsata
di Monte e rabbrividisci. Ti ha sempre fatto schifo ma
ora come ora non hai bisogno di nient’altro che una bella
sbronza: i problemi
ci saranno anche domani ad aspettarti.
Continui a bere e te
ne fotti degli altri che cercano di farti smettere.
Vorresti gridare la tua frustrazione, la tua rabbia e il tuo furore, ma
la
notte ti aspetta. Esci e l’aria fresca sembra donarti un
po’ di vigore, un po’
di sanità, ma sei sempre fottutamente sbronzo. La tua
vecchia seicento è
parcheggiata poco lontana.
Non riesci nemmeno ad
infilare le chiavi per aprirla. Riesci finalmente a
salirci, metti in moto e preghi di tornare a casa salvo –
sano non succederà
mai – anche questa volta, ma forse potrebbe anche non essere
così. La vita è
noiosa e i problemi sono tanti. E le curve a gomito sono delle infide
bastarde.
____________
Ed eccoci qua con la seconda e penultima parte di questo trittico di
vite.
Questo capitolo non mi piace quanto il primo, detto con tutta
sincerità, però non mi sconvolge nemmeno
totalmente. Speriamo che a voi piaccia. Fatemi sapere se qualcosa non
va e cosa ne pensate ^^
Grazie mille a chi ha letto e segue la storia, nonché a chi
l'ha già inserita tra i preferiti e i ricordati.
Non penso che ci sia bisogno di un dizionarietto per questo capitolo.
Sappiate solo che il THC è il principio attivo contenuto
nelle canne, il CFP è una scuola in cui si riceve una
formazione professionale e la ballotta è la compagnia di amici.
Fatemi sapere.
Un bacio,
Fay <3
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Capitolo 3 *** Il Sole e la Luna ***
III
Il Sole e la Luna
“Poi mi hanno segato, poi mi hanno sgamato.
Non sono come tu avevi sognato.
Se non sono ignorante e non mi è mancato niente
è perché tu mi hai dato tutto, semplicemente.”
Club
Dogo e Daniele
Vit, “Il Sole e la Luna”
Sapevi fin da subito che
qualcosa non stava andando come
doveva. Te lo sentivi nel petto, nel cuore, ovunque. Il tuo istinto da
madre
non ha mai sbagliato un colpo.
Andava
ancora alle medie quando ti sei
accorta che qualcosa iniziava a cambiare in lui, nel tuo bambino. Ai
tempi non
avevi dato importanza alla cosa perché, contrariamente a
quello che pensano i
tuoi figli, la tua adolescenza la ricordi fin troppo bene. Sai che
è un periodo
difficile di profondo turbamento e il tuo figlio più piccolo
non sembrava
differire dagli altri ragazzini, tantomeno dal fratello maggiore che
aveva
passato gli stessi momenti. Tutto ciò però non ti
ha impedito di preoccuparti
per lui e di stare in ansia per ore davanti al telefono di casa
aspettando una
chiamata per sapere che tutto andava bene.
La stessa ansia ha
cominciato ad amplificarsi nel momento in cui il tuo bambino
è cresciuto, ha smesso di studiare e ha perso un anno di
scuola in maniera
stupida. Non pretendevi grandi cose da lui, ma tuo marito
sì. Non ti eri
arrabbiata allora – “Anche Einstein è
stato bocciato!” –, per quello ci aveva
pensato suo padre. Erano i
tempi in cui sembravate due poliziotti e il ragazzo era costantemente
sottoposto ad un interrogatorio.
“Dove
vai?”, “Con chi sei?”, “A che
ora
torni?” e “Hai bevuto?” erano le domande
che più gli rivolgevate e lui le
raggirava perfettamente. Poi il tuo controllo lo eludeva con un
semplice
sorriso e un “Non ti preoccupare, ma’”
quando gli chiedevi, quasi
supplicandolo, di stare attento in sella al suo motorino truccato, di
non fare
il cretino, di studiare e di non bere.
Alla prima caduta in
motorino avevi deciso di ritirargli le chiavi nonostante
sapessi benissimo che se non usava il suo sarebbe sicuramente salito
sopra quello
di un altro. Non volevi che si facesse male, avevi paura e ti ricordi
bene che
quella sera avevi litigato con suo padre.
Tu non volevi nemmeno
che lui comprasse quel motorino perché ci avresti pensato
sempre tu a portarlo in giro quando ne aveva bisogno.
Ti sei sempre chiesta
se non fossi stata una madre un po’ troppo opprimente,
però ti rispondevi che era quello di cui il tuo bambino
aveva bisogno per
compensare un padre assente – presente solo per darle
punizioni.
Occhi rossi e
quant’altro non li avevate mai notati fino al momento in cui,
stanca del disordine di quella camera che costituiva il suo mondo
privato, non
avevi deciso di mettere in ordine. Sul fondo di un cassetto della
biancheria
avevi trovato la marjuana.
Ti ricordi di ogni
singola lacrima versata su quel pacchetto di sigarette pieno
di droga. Hai pianto tanto e ti sei sentita una pessima madre, la
peggiore di
questo mondo.
E ora è
ancora così. Tuo marito avrebbe voluto sbatterlo fuori di
casa, ma tu
ti sei opposto fermamente. La frattura creata tra voi in quel momento
aveva
appena incominciato a saldarsi dopo anni, eppure il destino sembra
avercela
ancora una volta con te.
Tuo figlio ti sta
aspettando in centrale. L’hanno trovato con della droga
addosso e lui non sembra aver negato il suo coinvolgimento. Ed
è in questo
momento che capisci che sapevi che sarebbe accaduto. Lo sapevi prima
ancora che
tuo figlio iniziasse a fumarsi le canne o a farsi chissà
cos’altro; lo sapevi
quando eri andata a pagargli la sua prima multa per eccesso di
velocità; lo
sapevi prima ancora che l’ostetrica te lo facesse vedere dopo
il primo bagnetto
in ospedale. Tutto ciò era compreso nel “pacchetto
maternità” ma non l’avevi
mai capito. Tuo figlio sarebbe stato scarcerato, ma sarebbe rimasto
segnato per
tutta la vita.
La fedina penale
sporca non si cancella con un po’ di bianchetto.
Nemmeno
l’amore di una madre, però.
________________
Ultima parte di
tre. Spero solo che vi sia piaciuta almeno la metà di quanto
è piaciuta a me u.u Non ci vuole poi molto ad apprezzarla
più della sottoscritta ahahah
Fatemi sapere!
Alla prossima fanfiction.
Un bacio,
Fay <3
|
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