Voi non siete come noi

di Hyperviolet Pixie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Meglio che morto ***
Capitolo 2: *** Brucia ancora ***
Capitolo 3: *** Il Sole e la Luna ***



Capitolo 1
*** Meglio che morto ***


Voi non siete come noi

I

Meglio che morto

 

“Vengo da così in basso che nemmeno vedevo la cima,
ero così pazzo che nemmeno tenevo alla vita.”

Club Dogo e Marracash, “Meglio che morto”

 

Saltelli sul posto per scaldarti i muscoli intorpiditi dalla lunga inattività. Fa freddo per strada, ma il vero ghiaccio non è su quell’asfalto su cui cammini, ma si trova dentro di te. Qualche giorno fa, eri riuscito a recuperare un etto di polline, roba buona, che sballa un cifro. L’hai fumato con i tuoi fra’ e ora sei completamente a secco. Un paio di chiamate hanno avuto buon esito: la serra è aperta, l’indoor è introvabile però. Ti accontenti di tutto ormai, ti faresti anche quei cilindretti rossi che ti hanno proposto ieri sera alcuni amici di amici, quei soliti spaccacoglioni che cercano di farsi la tua donna portandola in discoteca con loro, luogo in cui tu non metterai più piede dopo l’ultima volta in cui ti sei beccato una centra in faccia dal buttafuori. Il tuo amico dovrebbe arrivare a momenti con quel poco che è riuscito a recuperare. Ormai non si trova più niente se non sai dove cercare. La madama è sempre all’erta, pronta a ingabbiare chiunque faccia uso di un po’ di sana erba, nessuno però cerca di mettere al fresco quelli che usano e spacciano bamba. Il mondo è ormai pieno di nasi bianchi, consumati e sanguinanti e tu, nonostante sei fatto come una merda dal giorno prima, sai ancora che non ti vuoi mischiare a loro, quei pezzi di merda a cui gira il soldo.
Sei cresciuto in strada, ti sei fatto le ossa lavorando come un negro per mille euro al mese. Mille euro per così dire visto che la metà finisce dritta nelle casse dello Stato per la tua pensione. Sei convinto che non la vedrai mai la pensione, morirai giovane collassato da qualche parte e dimenticato da tutti, ma non dai tuoi fra’. Continuerete a sballarvi come cani insieme per il resto dei vostri anni. Se poi riesci a trovare una tipa che non rompa i coglioni e che te la dia senza menarsela più di tanto, allora potrai considerarti un uomo completo.
Bacco, tabacco e Venere nell’era moderna sono diventati drink, erba e figa. Lo sai bene, forse meglio di chiunque altro.
Hai fumato la tua prima pioda nel parcheggio della scuola incitato da un compagno che credeva di farsi le canne e invece faceva finta di tirare e inventava di essere sballato come un Pokemon mentre a te bruciava la gola. Cristo, lì sì che ti sei fottuto la vita.
Ma nonostante tu sappia che quello che fai è sbagliato, vivi nella consapevolezza di essere quello giusto, nel giusto e che fa solo cose giuste, come aspettare il tuo amico che ti sta portando quel poco di serra che è riuscito a recuperare. Alla fine è il mondo che è sbagliato.
E in ogni caso, i mali della società sono altri, ma l’unico che ti viene in mente ora è solo la bamba, la polvere bianca che rende insonni e nervosi. L’hai provata e spaccava, ma poi ti sei reso conto che sei, eri e sarai per sempre un coglione. Dio, la cocaina, la droga dei figli di papà? Meglio l’erba, meglio dei sani occhi rossi, meglio lo sballo momentaneo, meglio la fattanza, meglio il pastone che ti sale e la voglia acuta di un bicchiere d’acqua e lo sbattito di andartela a prendere.
Il tuo amico sta tardando un po’ troppo. Non è mai stato puntuale, ma solitamente al richiamo dei soldi rispondono tutti, lui più che chiunque altro.
Zero proprio.
Forse è arrivato. Un’auto è appena entrata nel parcheggio in cui lo aspetti da ormai due ore, ma è troppo tardi quando ti rendi conto di essere nella merda. Quella è la pula con i cani. Sei fottuto, amico.
Hai ancora addosso qualche rimasuglio di quel polline pazzesco, quello che ti eri tenuto per farti su un purino mischiandolo con quello che avresti recuperato dal tuo amico.
Manette fredde strette attorno ai tuoi polsi e un sorriso sconfitto sul volto. Cristo, ora se risulti pulito abbastanza te la puoi cavare con poco: andare a pisciare ogni mese per far vedere che non sei più un fottuto fattone. Se ti va male, pensi con ironia, avrai vitto e alloggio per un po’. L’unica cosa che ti scoccia è che in galera non puoi chiavare.

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Prima parte di un dittico (o forse trittico, chi lo sa?) che parla di una realtà che ho avuto modo di conoscere, interpretare, ma non capire. Accendete youtube e cercatevi le vecchie canzoni dei Club Dogo, o anche quelle nuove, chissene, l'importante è che abbiate il sottofondo musicale giusto. Marracash va bene lo stesso. 
So benissimo che molte espressioni sono troppo colloquiali, quindi spero le capiate tutte.
In ogni caso queste sono alcune:
Pioda: canna.
Fra': fratello, amico.
Indoor, serra: metodi diversi di coltivazione della marjuana.
Madama, pula: polizia.
Bamba: cocaina. 


Pubblico nella sezione generale, perché non ho la più pallida idea di che genere sia o.o Mi aiutate voi a scoprirlo? :D
Spero sia tutto chiaro. Saranno più di due mesi che non scrivo più nulla, fatemi sapere com'è ^^
Un bacio,
Fay <3

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Capitolo 2
*** Brucia ancora ***


II

Brucia ancora

 

Questo deve essere il mio film preferito, quello che vivo,
che al cinema non è mai uscito.
Anche se io e mio frate litighiamo per un grammo,
anche se io e mia madre litighiamo per il grano.
Vieta il preservativo, condanna il dio denaro.
Senza cash non ci vivo, senza il primo mi ammalo.
E anche se navighiamo in un mare di guai,
sarà V di Vendetta, V di Vittoria.
Se vuoi lo fai!

Club Dogo e J-Ax, “Brucia ancora”

 

Siete seduti sul divano con la sola compagnia di una bottiglia di Montenegro e una canna rollata a metà. Sarebbe dovuto essere un fottuto castello ma vi tremano troppo le mani per riuscire a chiuderlo.
Uno della ballotta è stato preso e voi siete dannatamente spaventati. La madama è sempre dietro ad ogni angolo, vi sta col fiato sul collo fin dalla prima volta che avete varcato il confine per prendere un po’ di roba dalla Svizzera. Quella volta vi è andata bene, ma la pula alla dogana vi voleva perquisire. Forse ce l’avete scritto in faccia che ormai il vostro sangue è composto dal 90% di THC e il restante di globuli, acqua e fottute piastrine.

Siete in tre stravaccati sul divano, manca uno di voi, quello che vi avrebbe dovuto recuperare un po’ di serra ed è stato preso per questo.
È ora che voi facciate qualcosa anche se non sapete esattamente cosa. Forse potete cominciare col berci sopra.
Tu che sei il suo migliore amico sei il primo ad afferrare ed aprire la bottiglia di Monte. Vuoi solo dimenticare la tua vita e tutti i fottuti problemi che sei costretto ad affrontare giorno dopo giorno.
Sei fortunato, è chiaro.
Sei libero.
Hai un lavoro in cui ti fai il culo dalla  mattina alla sera, però a fine mese hai la paga.
Hai più di vent’anni ma non hai mai vissuto.
Lavori da quando ti sei fatto cacciare dal CFP a calci in culo con un mezzo attestato da falegname. Ti viene da ridere visto che ora fai l’operaio in una fabbrica oltreconfine.
Arrotondi lo stipendio svizzero vendendo un po’ di roba in giro, a chi te la chiede, a chi conosci e sai che non ti metterebbe mai nei guai. Ultimamente gira tutto meno e i controlli aumentano a dismisura. Forse è arrivata l’ora di cercarti un altro secondo lavoro, magari uno legale.

I tuoi genitori ti hanno cacciato da casa la prima volta in cui hanno scoperto che ti fumavi le canne. Ti viene quasi da ridere pensando che te le fumavi già da anni e loro non si erano mai accorti di niente. Occhi rossi, ridarella,… insomma, al matrimonio di tua sorella era così in aria che ti sei messo a sfottere lo sposo durante la Messa. Ad alta voce. 
Hanno trovato cartine, biglietti dell’autobus come filtri e un tocco di fumo. Ti sei incazzato come un dannato quando te l’hanno buttato e ancora oggi ti brucia.
La tua ragazza è una vera zoccola. Pretende miriade di regali, ma quando le chiedi un favore trova sempre scuse su scuse.
Non hai mai fatto niente per migliorare e non hai voglia di cominciare ora. Vivi la tua vita com’è, giorno dopo giorno. Hai gli amici, hai il fumo e hai da scopare. Sì, sei fortunato anche se ti manca qualcosa. La fottuta felicità forse? Nah, tu non sei così filosofico. Hai bisogno semplicemente di cambiare aria perché la noia ti sta uccidendo sempre più velocemente.
Bevi una lunga sorsata di Monte e rabbrividisci. Ti ha sempre fatto schifo ma ora come ora non hai bisogno di nient’altro che una bella sbronza: i problemi ci saranno anche domani ad aspettarti.
Continui a bere e te ne fotti degli altri che cercano di farti smettere. Vorresti gridare la tua frustrazione, la tua rabbia e il tuo furore, ma la notte ti aspetta. Esci e l’aria fresca sembra donarti un po’ di vigore, un po’ di sanità, ma sei sempre fottutamente sbronzo. La tua vecchia seicento è parcheggiata poco lontana.
Non riesci nemmeno ad infilare le chiavi per aprirla. Riesci finalmente a salirci, metti in moto e preghi di tornare a casa salvo – sano non succederà mai – anche questa volta, ma forse potrebbe anche non essere così. La vita è noiosa e i problemi sono tanti. E le curve a gomito sono delle infide bastarde.

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Ed eccoci qua con la seconda e penultima parte di questo trittico di vite. 
Questo capitolo non mi piace quanto il primo, detto con tutta sincerità, però non mi sconvolge nemmeno totalmente. Speriamo che a voi piaccia. Fatemi sapere se qualcosa non va e cosa ne pensate ^^
Grazie mille a chi ha letto e segue la storia, nonché a chi l'ha già inserita tra i preferiti e i ricordati.
Non penso che ci sia bisogno di un dizionarietto per questo capitolo.
Sappiate solo che il THC è il principio attivo contenuto nelle canne, il CFP è una scuola in cui si riceve una formazione professionale e la ballotta è la compagnia di amici.
Fatemi sapere.
Un bacio,
Fay <3

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Capitolo 3
*** Il Sole e la Luna ***


III

Il Sole e la Luna

 

Poi mi hanno segato, poi mi hanno sgamato.
Non sono come tu avevi sognato.
Se non sono ignorante e non mi è mancato niente
è perché tu mi hai dato tutto, semplicemente
.”

Club Dogo e Daniele Vit, “Il Sole e la Luna”

 

Sapevi fin da subito che qualcosa non stava andando come doveva. Te lo sentivi nel petto, nel cuore, ovunque. Il tuo istinto da madre non ha mai sbagliato un colpo.
 Andava ancora alle medie quando ti sei accorta che qualcosa iniziava a cambiare in lui, nel tuo bambino. Ai tempi non avevi dato importanza alla cosa perché, contrariamente a quello che pensano i tuoi figli, la tua adolescenza la ricordi fin troppo bene. Sai che è un periodo difficile di profondo turbamento e il tuo figlio più piccolo non sembrava differire dagli altri ragazzini, tantomeno dal fratello maggiore che aveva passato gli stessi momenti. Tutto ciò però non ti ha impedito di preoccuparti per lui e di stare in ansia per ore davanti al telefono di casa aspettando una chiamata per sapere che tutto andava bene.
La stessa ansia ha cominciato ad amplificarsi nel momento in cui il tuo bambino è cresciuto, ha smesso di studiare e ha perso un anno di scuola in maniera stupida. Non pretendevi grandi cose da lui, ma tuo marito sì. Non ti eri arrabbiata allora – “Anche Einstein è stato bocciato!” –, per  quello ci aveva pensato suo padre. Erano i tempi in cui sembravate due poliziotti e il ragazzo era costantemente sottoposto ad un interrogatorio.
 “Dove vai?”, “Con chi sei?”, “A che ora torni?” e “Hai bevuto?” erano le domande che più gli rivolgevate e lui le raggirava perfettamente. Poi il tuo controllo lo eludeva con un semplice sorriso e un “Non ti preoccupare, ma’” quando gli chiedevi, quasi supplicandolo, di stare attento in sella al suo motorino truccato, di non fare il cretino, di studiare e di non bere.
Alla prima caduta in motorino avevi deciso di ritirargli le chiavi nonostante sapessi benissimo che se non usava il suo sarebbe sicuramente salito sopra quello di un altro. Non volevi che si facesse male, avevi paura e ti ricordi bene che quella sera avevi litigato con suo padre.
Tu non volevi nemmeno che lui comprasse quel motorino perché ci avresti pensato sempre tu a portarlo in giro quando ne aveva bisogno.
Ti sei sempre chiesta se non fossi stata una madre un po’ troppo opprimente, però ti rispondevi che era quello di cui il tuo bambino aveva bisogno per compensare un padre assente – presente solo per darle punizioni.
Occhi rossi e quant’altro non li avevate mai notati fino al momento in cui, stanca del disordine di quella camera che costituiva il suo mondo privato, non avevi deciso di mettere in ordine. Sul fondo di un cassetto della biancheria avevi trovato la marjuana.
Ti ricordi di ogni singola lacrima versata su quel pacchetto di sigarette pieno di droga. Hai pianto tanto e ti sei sentita una pessima madre, la peggiore di questo mondo.
E ora è ancora così. Tuo marito avrebbe voluto sbatterlo fuori di casa, ma tu ti sei opposto fermamente. La frattura creata tra voi in quel momento aveva appena incominciato a saldarsi dopo anni, eppure il destino sembra avercela ancora una volta con te.
Tuo figlio ti sta aspettando in centrale. L’hanno trovato con della droga addosso e lui non sembra aver negato il suo coinvolgimento. Ed è in questo momento che capisci che sapevi che sarebbe accaduto. Lo sapevi prima ancora che tuo figlio iniziasse a fumarsi le canne o a farsi chissà cos’altro; lo sapevi quando eri andata a pagargli la sua prima multa per eccesso di velocità; lo sapevi prima ancora che l’ostetrica te lo facesse vedere dopo il primo bagnetto in ospedale. Tutto ciò era compreso nel “pacchetto maternità” ma non l’avevi mai capito. Tuo figlio sarebbe stato scarcerato, ma sarebbe rimasto segnato per tutta la vita.
La fedina penale sporca non si cancella con un po’ di bianchetto.
Nemmeno l’amore di una madre, però.

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Ultima parte di tre. Spero solo che vi sia piaciuta almeno la metà di quanto è piaciuta a me u.u Non ci vuole poi molto ad apprezzarla più della sottoscritta ahahah
Fatemi sapere!
Alla prossima fanfiction.
Un bacio,
Fay <3

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