Nothing wrong with lovin who you are. di Blue Flower (/viewuser.php?uid=106639)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Invito a nozze. ***
Capitolo 2: *** Indesiderato. ***
Capitolo 3: *** You're beautiful when you smile. ***
Capitolo 1 *** Invito a nozze. ***
ROBERT’S
POV
Vancouver, oggi.
My mama told me when I
was young
we’re all born as superstar.
She rolled my hair and put my lipstick on
in the glass of her boudoir.
There’s nothing wrong with lovin who
you
are
cause he made you perfect.
Born this Way by Lady GaGa
Sto
correndo più velocemente possibile,
evitando cassonetti della spazzatura e cartelli stradali. Devo
scappare: un’orda
di ragazzine mi sta alle costole.
All’inizio, essere ammirato dalle
ragazze, dalle bambine e da qualsiasi altro essere di genere femminile
e non
che avesse visto Twilight, era
appagante
e mi faceva sentire perfetto.
Ma adesso è diventato spaventoso: la
gente che urla appena ti vede per strada, i manager impazziti, le
centinaia di
premiere in giro per il mondo e neanche un attimo per godere del frutto
del mio
lavoro.
Con
un salto agile, dovuto alle
innumerevoli ore di palestra degli ultimi tempi, salto
l’ultima staccionata che
mi divide dal set dove sto girando il mio nuovo film.
Le ragazzine dietro di me urlano,
strepitano, ma finalmente sono salvo.
- Insomma, si può sapere dove cazzo eri
finito?- Kristen viene verso di me con aria contrariata. Sì,
lei è una delle
cose belle nel mio lavoro. Non siamo fidanzati da molto, ma sono
così felice…
Certo, è burbera, musona ma è la mia Kris e non
la vorrei mai rimpiazzare con
nessun’altra. Non ora.
- Scusa… ero andato a prendere uno
Starbucks ma mi hanno riconosciuto.
- Ovvio scemo! Ormai tutti ti
riconoscono… non sei una persona normale-
dice, quasi schifata dall’ultima parola.
- Kris, al contrario tuo, io sono
diventato “famoso” solo dopo Twilight. Non ho mai
fatto pubblicità per
pannolini o film da bambino prodigio…
- Ma l’importante è che ora tu sia con me.
Forza, andiamo a girare- mi prende per il braccio e mi trascina verso
il set
cinematografico di Breaking Dawn parte II.
Taylor ci sta aspettando nella “sala da
pranzo dei Cullen” per girare la scena nella quale Bella
viene a sapere dell’imprinting
tra Jacob e sua figlia.
- Ehi Rob!
- Ciao Tay… che dite, iniziamo?-
domando, rivolto più al regista che agli attori.
- Certo!- risponde quello chiamando il
cameraman.
- Allora ciack, motore e… - mi preparo
per calarmi nella parte di Edward Cullen, il vampiro più
amato e adorato del
globo.
- Oh, Robert… quasi dimenticavo! E’
arrivata una lettera per te.
- E la devo leggere adesso?- domando
scocciato.
- Non saprei… c’è scritto estremamente importante sulla busta. Fai
come pensi- sbuffo e vado verso il mio camerino.
- Non torno prima di un’ora!- urlo
dietro di me, lasciando gli altri attori e il regista sconcertati. Ma
del
resto, se mi vogliono nel film, devono anche sopportarmi.
E io, con il tempo, sto diventando
impossibile, insopportabile, un divo capriccioso.
Vorrei poterlo negare, ma è così e mi
piace. Mi piace da matti.
Sono famoso, sono figo e ho il mondo ai
miei piedi.
Nessuno potrebbe resistermi.
Prendo la busta sul tavolo e la apro.
Familiari
e amici sono lieti di annunciare
il matrimonio tra
Charlotte
Houston
e
Alexander
Sterling.
Westminster
Abbey, Londra- 20 maggio 2011
Rimango di sasso.
Char, la mia Charlotte, sposata? Con
questo Alexander?
Una fitta mi stringe il cuore quando
vedo che siamo già al sedici maggio.
Dovrei andare, ma una colpa segreta mi
attanaglia l’anima e mi rende titubante.
Perché io non sono sempre stato Robert
Pattinson, il divo Hollywoodiano
nonché fortunato ragazzo di Kristen Stewart.
C’è stato un tempo in cui ero solo Rob.
E lei solo Char.
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Capitolo 2 *** Indesiderato. ***
CHARLOTTE’S
POV
-
Non ci posso credere? Lo hai invitato?!- urlo in faccia a mia madre,
mentre mi
siedo sul divano al fianco di Alexander.
-
Tesoro, da ragazzini eravate inseparabili…
-
Sì mamma, hai fatto centro. Da
ragazzini-
sibilo con disprezzo nel momento in cui Alexander cerca di calmarmi.
-
Amore, non ti devi preoccupare per lui… Non sarà
certo un Pattinson qualunque a
rovinare il nostro matrimonio- prendo un respiro profondo e chiudo gli
occhi.
Sì,
Alexander è il mio presente, il mio tutto, la persona con
cui ho scelto di
stare finché morte non ci separi. E, anche se mia madre si
è presa la libertà
di invitare il mio amichetto di infanzia, niente andrà
storto il venti maggio.
Perché io e lui siamo felici, e niente potrà
turbare questo fantastico momento
tra di noi.
-
Beh- sussurro calmandomi e tirando fuori tutta l’aria dai
polmoni con un grande
sospiro.
-
Del resto non verrà certo al mio matrimonio… non
so se l’hai notato, ma da
quando è diventato famoso non ci sentiamo più.
-
Ma sappiamo tutte e due che parte del suo successo dipende da te-
insiste mia
madre, quasi come se lo volesse proteggere dai miei giustificatissimi
attacchi.
-
Lo sai tu, lo so io… Ma la stampa, il mondo
non lo sa!
-
Lui ti ha sempre voluto bene, Charrie.
-
No. Mi ha usata.
-
Lo dici solo perché vi siete allontanati- sospira mia madre.
Le vorrei tirare
il velo di chiffon addosso, ma la devo sopportare. Non voglio essere in
lite
con lei per colpa di quel… di quel… falso
troglodita.
Sì,
suona bene. Robert Pattinson, il trogalso.
Il
telefono di casa squilla.
-
Vado a rispondere. Ne riparliamo dopo- sibilo a mia madre e giro
velocemente l’angolo,
chiudendo gli occhi e inspirando fortemente.
Per
un momento cerco di essere la sposa felice di qualche minuto fa, quando
ancora
non sapevo che mia madre avesse invitato Robert al mio matrimonio.
-
Pronto?- rispondo serena. In realtà dentro muoio e
basterebbe una parola di
troppo a farmi scoppiare definitivamente a tre giorni esatti dal giorno
che
dovrebbe essere il più felice della mia… vita?
-
C-char?- domanda una voce dall’altro capo del ricevitore.
-
Sì?- domando inquieta, senza capire con chi sto parlando al
telefono.
-
Char, sono…- silenzio.
-
Sei…?
-
Sono Rob- una furia cieca parte dal mio cervello e si diffonde in tutto
il
corpo insieme ad una scarica di adrenalina che non riconosco come mia.
-
Fanculo brutto opportunista, io ti odio!- urlo tutto d’un
fiato, senza
pensarci.
Mia
madre accorre in cucina, trafelata e mi dice di calmarmi, ma i miei
occhi sono
già pieni di lacrime.
- Ti odio- sussurro tra un singhiozzo all’altro, lasciando
cadere la cornetta per
terra e scappando nel mio rifugio sicuro, l’unico posto in
cui mi sento davvero
a casa: la stanza della trasformazione
di Rob e Char.
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Capitolo 3 *** You're beautiful when you smile. ***
ROBERT’S POV
Vancouver,
ten years ago.
- Rooooob! Sei pronto?- domanda Char
saltandomi addosso.
La
guardo in quei suoi bellissimi occhi azzurri e le sorrido. Certo, anche
se ho
piena fiducia in lei, non penso che riesca a trasformare un mostro in
un ragazzo
bellissimo, pronto a sfondare nel mondo del cinema americano e
mondiale.
-
In realtà non sono così pronto…-
sussurro sperando che non mi abbia sentito.
-
Rob- mi riprende lei perentoria, scuotendo il capo e facendo ondeggiare
la sua
chioma rosso fuoco.
-
Vorrei ricordarti che, sotto mia richiesta, sei stato per tre
lunghissimi mesi
senza guardarti allo specchio. Quindi… potrebbe succedere di
tutto, no?
-
Non so, Char… Sai che io non credo nei miracoli.
-
In questo caso credi nella magia. Nella mia
magia. Sono la tua fata turchina, baby- rido, di gusto e mi
porto le mani alla
pancia, piegandomi in due per via delle strane espressioni che sta
facendo la
mia amica.
-
Rob…- sussulta, con gli occhi grandi spalancati.
-
Sì?- domando preoccupato. Ho fatto qualcosa che non le
è piaciuto? Siamo seduti
sulla trapunta morbida nella “camera della
trasformazione”. La maggior parte
del tempo, negli ultimi mesi, l’ho passata qui.
-
Sei bellissimo quando sorridi- la guardo, sconcertato.
Non
parlo: non ci riesco.
I
nostri visi si avvicinano, i respiri diventano affannati. Sento il
cuore
battere a mille mentre incrocio i suoi consapevoli occhi azzurri.
Ma
so di non essere abbastanza per lei, di non meritarla. E questo mi fa
sentire
in colpa.
Char,
la bellissima Charlotte Houston, ambita da tutti i ragazzi
più fighi della
scuola, sta per baciare me, Rob il mostriciattolo?
-
No!- sbotto io allontanandomi.
-
Tu meriti di meglio- sussurro coprendomi la faccia.
-
Scusa… io non volevo…- sussurra lei chinando la
testa.
-
Lo faccio per te, Char.
-
Oh, scemo. Sei così bello che di sicuro a tutte le ragazze
verrà voglia di
baciarti!
-
Sei la migliore, Charlotte Houston- le dico cercando di consolarla sul
mio
quasi-ovvio fallimento.
-
Okay, allora incominciamo! Prendi questo bicchiere
d’acqua… e mandalo giù a
piccoli sorsi per calmarti.
-
Chi te l’ha insegnata quest’assurdità?
-
L’ho imparata da sola- sussurra offesa lei.
-
Bene, ora prendi questa foto- mi porge un pezzo di carta. E’
la foto che
avevamo scattato tre mesi fa, prima dell’inizio della
trasformazione.
Sono
io: un ragazzino esile, con un fisico così magro da sembrare
femminile. Il viso
era appuntito e i capelli con riflessi ramati sembravano opachi,
buttati
intorno alla faccia e flosci. Basso, più grande di quello
che sembro.
-
Okay, tieni a mente quest’immagine. Ora tocca al mio
discorso- mi metto un
cuscino sulla faccia e mi butto per terra.
-
Aiuto! Quanto ci vorrà?
-
So che l’attesa ti sta uccidendo, ma ti chiedo un
po’ di pazienza. Innanzi
tutto vorrei ringraziare tutti coloro che sono qui in questo momento,
felicemente riuniti per celebrare il nuovo aspetto di Robert Thomas
Pattinson,
nato a Londra il 13 maggio 1986- sospiro quando mi accorgo che la mia
amica si
sta rivolgendo ad un’interminabile fila di peluches sistemati
ad arte.
-
Ecco, devo dire che la mia riuscita in quest’impresa,
all’inizio, non era così
scontata. Ma negli ultimi mesi prima dell’inizio della
trasformazione, ho
notato che il nostro Rob stava iniziando a guadagnare qualche
centimetro d’altezza
e questa sua minima crescita corrispondeva con l’inizio
dell’estate: quale
momento migliore per poter iniziare un extreme makeover?
-
Oh, certo. Adesso sono un ragazzino magro e
allampanato… Una specie di palo della luce.
-
Rob, Rob, Rob… dovresti sapere tu stesso che lo sviluppo, se
aiutato da una
dieta equilibrata e il giusto esercizio fisico, può giovare
davvero ad un
ragazzo.
-
Oh, certo… E io ci credo.
-
Ora, senza ulteriori indugi, invito il mio assistente Fluffy il
Coniglio a
scoprire lo specchio una volta che Rob ci si sarà
posizionato davanti- mi metto
in corrispondenza della superficie riflettente e aspetto che Char
prenda il suo
pupazzo preferito e lo porti verso di me. Il mio cuore inizia a battere
come un
forsennato.
Fermo!
dico
mentalmente.
Non
mostrarti deluso quando scoprirai
che è stato un fiasco… continuo auto-lesionandomi.
Char
fa scorrere le sue dita sul drappo di velluto rosso dello specchio e
poi, con
un gesto secco, lo fa cadere per terra, rivelandomi
un’immagine estranea.
Il
giovane riflesso nello specchio, ha un viso marcato ed evidenziato
ancor di più
da vivaci occhi azzurri che mi guardano spaventati e da capelli biondo
rame
scompigliati ad arte.
E’
alto, molto più alto di Char, ma la cosa che mi colpisce di
più è il suo fisico
ben temprato, con muscoli appena evidenti ma di grande effetto.
-
Hai messo una foto di un modello al posto dello specchio?- domando
sbalordito.
Tastandomi
il viso e osservando l’ombra di barba.
Possibile
che io sia cresciuto così tanto in così poco
tempo?
-
No. Sei tu- mi sorride, soddisfatta.
-
Ecco perché volevi… cioè mi
stavi… baciando-
mi tiro le guance e alzo la maglietta per darmi un pugno sui muscoli
scolpiti.
-
Scemo!- mi dà un colpo sulla spalla e sorride.
-
Mi piace sia questa versione…- comincia indicandomi.
-…
che questa- conclude mostrandomi la foto del
“prima”. -
Mi piaci tu. Mi piacerai
finché io
sarò solo Char, e tu sarai solo Rob.
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