Nothing wrong with lovin who you are.

di Blue Flower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Invito a nozze. ***
Capitolo 2: *** Indesiderato. ***
Capitolo 3: *** You're beautiful when you smile. ***



Capitolo 1
*** Invito a nozze. ***


 

ROBERT’S POV

 

Vancouver, oggi.

 

My mama told me when I was young
we’re all born as superstar.
She rolled my hair and put my lipstick on
in the glass of her boudoir.

There’s nothing wrong with lovin who you are
cause he made you perfect.

Born this Way
by Lady GaGa

 

 
Sto correndo più velocemente possibile, evitando cassonetti della spazzatura e cartelli stradali. Devo scappare: un’orda di ragazzine mi sta alle costole.
All’inizio, essere ammirato dalle ragazze, dalle bambine e da qualsiasi altro essere di genere femminile e non che avesse visto Twilight, era appagante e mi faceva sentire perfetto.
Ma adesso è diventato spaventoso: la gente che urla appena ti vede per strada, i manager impazziti, le centinaia di premiere in giro per il mondo e neanche un attimo per godere del frutto del mio lavoro.

Con un salto agile, dovuto alle innumerevoli ore di palestra degli ultimi tempi, salto l’ultima staccionata che mi divide dal set dove sto girando il mio nuovo film.
Le ragazzine dietro di me urlano, strepitano, ma finalmente sono salvo.
- Insomma, si può sapere dove cazzo eri finito?- Kristen viene verso di me con aria contrariata. Sì, lei è una delle cose belle nel mio lavoro. Non siamo fidanzati da molto, ma sono così felice… Certo, è burbera, musona ma è la mia Kris e non la vorrei mai rimpiazzare con nessun’altra. Non ora.
- Scusa… ero andato a prendere uno Starbucks ma mi hanno riconosciuto.
- Ovvio scemo! Ormai tutti ti riconoscono… non sei una persona normale- dice, quasi schifata dall’ultima parola.
- Kris, al contrario tuo, io sono diventato “famoso” solo dopo Twilight. Non ho mai fatto pubblicità per pannolini o film da bambino prodigio…
- Ma l’importante è che ora tu sia con me. Forza, andiamo a girare- mi prende per il braccio e mi trascina verso il set cinematografico di Breaking Dawn parte II.
Taylor ci sta aspettando nella “sala da pranzo dei Cullen” per girare la scena nella quale Bella viene a sapere dell’imprinting tra Jacob e sua figlia.
- Ehi Rob!
- Ciao Tay… che dite, iniziamo?- domando, rivolto più al regista che agli attori.
- Certo!- risponde quello chiamando il cameraman.
- Allora ciack, motore e… - mi preparo per calarmi nella parte di Edward Cullen, il vampiro più amato e adorato del globo.
- Oh, Robert… quasi dimenticavo! E’ arrivata una lettera per te.
- E la devo leggere adesso?- domando scocciato.
- Non saprei… c’è scritto estremamente importante sulla busta. Fai come pensi- sbuffo e vado verso il mio camerino.
- Non torno prima di un’ora!- urlo dietro di me, lasciando gli altri attori e il regista sconcertati. Ma del resto, se mi vogliono nel film, devono anche sopportarmi.
E io, con il tempo, sto diventando impossibile, insopportabile, un divo capriccioso.
Vorrei poterlo negare, ma è così e mi piace. Mi piace da matti.
Sono famoso, sono figo e ho il mondo ai miei piedi.
Nessuno potrebbe resistermi.
Prendo la busta sul tavolo e la apro.

 

 Familiari e amici sono lieti di annunciare
il matrimonio tra

Charlotte Houston
e Alexander Sterling.
Westminster Abbey, Londra- 20 maggio 2011

 

 
Rimango di sasso.
Char, la mia Charlotte, sposata? Con questo Alexander?
Una fitta mi stringe il cuore quando vedo che siamo già al sedici maggio.
Dovrei andare, ma una colpa segreta mi attanaglia l’anima e mi rende titubante.
Perché io non sono sempre stato Robert Pattinson, il divo Hollywoodiano nonché fortunato ragazzo di Kristen Stewart.
C’è stato un tempo in cui ero solo Rob. E lei solo Char.

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Capitolo 2
*** Indesiderato. ***


CHARLOTTE’S POV

 

 
- Non ci posso credere? Lo hai invitato?!- urlo in faccia a mia madre, mentre mi siedo sul divano al fianco di Alexander.
- Tesoro, da ragazzini eravate inseparabili
- Sì mamma, hai fatto centro. Da ragazzini- sibilo con disprezzo nel momento in cui Alexander cerca di calmarmi.
- Amore, non ti devi preoccupare per lui… Non sarà certo un Pattinson qualunque a rovinare il nostro matrimonio- prendo un respiro profondo e chiudo gli occhi.
Sì, Alexander è il mio presente, il mio tutto, la persona con cui ho scelto di stare finché morte non ci separi. E, anche se mia madre si è presa la libertà di invitare il mio amichetto di infanzia, niente andrà storto il venti maggio. Perché io e lui siamo felici, e niente potrà turbare questo fantastico momento tra di noi.
- Beh- sussurro calmandomi e tirando fuori tutta l’aria dai polmoni con un grande sospiro.
- Del resto non verrà certo al mio matrimonio… non so se l’hai notato, ma da quando è diventato famoso non ci sentiamo più.
- Ma sappiamo tutte e due che parte del suo successo dipende da te- insiste mia madre, quasi come se lo volesse proteggere dai miei giustificatissimi attacchi.
- Lo sai tu, lo so io… Ma la stampa, il mondo non lo sa!
- Lui ti ha sempre voluto bene, Charrie.
- No. Mi ha usata.
- Lo dici solo perché vi siete allontanati- sospira mia madre. Le vorrei tirare il velo di chiffon addosso, ma la devo sopportare. Non voglio essere in lite con lei per colpa di quel… di quel… falso troglodita.
Sì, suona bene. Robert Pattinson, il trogalso.
Il telefono di casa squilla.
- Vado a rispondere. Ne riparliamo dopo- sibilo a mia madre e giro velocemente l’angolo, chiudendo gli occhi e inspirando fortemente.
Per un momento cerco di essere la sposa felice di qualche minuto fa, quando ancora non sapevo che mia madre avesse invitato Robert al mio matrimonio.
- Pronto?- rispondo serena. In realtà dentro muoio e basterebbe una parola di troppo a farmi scoppiare definitivamente a tre giorni esatti dal giorno che dovrebbe essere il più felice della mia… vita?
- C-char?- domanda una voce dall’altro capo del ricevitore.
- Sì?- domando inquieta, senza capire con chi sto parlando al telefono.
- Char, sono…- silenzio.
- Sei…?
- Sono Rob- una furia cieca parte dal mio cervello e si diffonde in tutto il corpo insieme ad una scarica di adrenalina che non riconosco come mia.
- Fanculo brutto opportunista, io ti odio!- urlo tutto d’un fiato, senza pensarci.
Mia madre accorre in cucina, trafelata e mi dice di calmarmi, ma i miei occhi sono già pieni di lacrime.
- Ti odio- sussurro tra un singhiozzo all’altro, lasciando cadere la cornetta per terra e scappando nel mio rifugio sicuro, l’unico posto in cui mi sento davvero a casa: la stanza della trasformazione di Rob e Char.

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Capitolo 3
*** You're beautiful when you smile. ***


ROBERT’S POV

 

 Vancouver, ten years ago.   

 

- Rooooob! Sei pronto?- domanda Char saltandomi addosso.
La guardo in quei suoi bellissimi occhi azzurri e le sorrido. Certo, anche se ho piena fiducia in lei, non penso che riesca a trasformare un mostro in un ragazzo bellissimo, pronto a sfondare nel mondo del cinema americano e mondiale.
- In realtà non sono così pronto…- sussurro sperando che non mi abbia sentito.
- Rob- mi riprende lei perentoria, scuotendo il capo e facendo ondeggiare la sua chioma rosso fuoco.
- Vorrei ricordarti che, sotto mia richiesta, sei stato per tre lunghissimi mesi senza guardarti allo specchio. Quindi… potrebbe succedere di tutto, no?
- Non so, Char… Sai che io non credo nei miracoli.
- In questo caso credi nella magia. Nella mia magia. Sono la tua fata turchina, baby- rido, di gusto e mi porto le mani alla pancia, piegandomi in due per via delle strane espressioni che sta facendo la mia amica.
- Rob…- sussulta, con gli occhi grandi spalancati.
- Sì?- domando preoccupato. Ho fatto qualcosa che non le è piaciuto? Siamo seduti sulla trapunta morbida nella “camera della trasformazione”. La maggior parte del tempo, negli ultimi mesi, l’ho passata qui.
- Sei bellissimo quando sorridi- la guardo, sconcertato.
Non parlo: non ci riesco.
I nostri visi si avvicinano, i respiri diventano affannati. Sento il cuore battere a mille mentre incrocio i suoi consapevoli occhi azzurri.
Ma so di non essere abbastanza per lei, di non meritarla. E questo mi fa sentire in colpa.
Char, la bellissima Charlotte Houston, ambita da tutti i ragazzi più fighi della scuola, sta per baciare me, Rob il mostriciattolo?
- No!- sbotto io allontanandomi.
- Tu meriti di meglio- sussurro coprendomi la faccia.
- Scusa… io non volevo…- sussurra lei chinando la testa.
- Lo faccio per te, Char.
- Oh, scemo. Sei così bello che di sicuro a tutte le ragazze verrà voglia di baciarti!
- Sei la migliore, Charlotte Houston- le dico cercando di consolarla sul mio quasi-ovvio fallimento.
- Okay, allora incominciamo! Prendi questo bicchiere d’acqua… e mandalo giù a piccoli sorsi per calmarti.
- Chi te l’ha insegnata quest’assurdità?
- L’ho imparata da sola- sussurra offesa lei.
- Bene, ora prendi questa foto- mi porge un pezzo di carta. E’ la foto che avevamo scattato tre mesi fa, prima dell’inizio della trasformazione.
Sono io: un ragazzino esile, con un fisico così magro da sembrare femminile. Il viso era appuntito e i capelli con riflessi ramati sembravano opachi, buttati intorno alla faccia e flosci. Basso, più grande di quello che sembro.
- Okay, tieni a mente quest’immagine. Ora tocca al mio discorso- mi metto un cuscino sulla faccia e mi butto per terra.
- Aiuto! Quanto ci vorrà?
- So che l’attesa ti sta uccidendo, ma ti chiedo un po’ di pazienza. Innanzi tutto vorrei ringraziare tutti coloro che sono qui in questo momento, felicemente riuniti per celebrare il nuovo aspetto di Robert Thomas Pattinson, nato a Londra il 13 maggio 1986- sospiro quando mi accorgo che la mia amica si sta rivolgendo ad un’interminabile fila di peluches sistemati ad arte.
- Ecco, devo dire che la mia riuscita in quest’impresa, all’inizio, non era così scontata. Ma negli ultimi mesi prima dell’inizio della trasformazione, ho notato che il nostro Rob stava iniziando a guadagnare qualche centimetro d’altezza e questa sua minima crescita corrispondeva con l’inizio dell’estate: quale momento migliore per poter iniziare un extreme makeover?
- Oh, certo. Adesso sono un ragazzino magro e allampanato… Una specie di palo della luce.
- Rob, Rob, Rob… dovresti sapere tu stesso che lo sviluppo, se aiutato da una dieta equilibrata e il giusto esercizio fisico, può giovare davvero ad un ragazzo.
- Oh, certo… E io ci credo.
- Ora, senza ulteriori indugi, invito il mio assistente Fluffy il Coniglio a scoprire lo specchio una volta che Rob ci si sarà posizionato davanti- mi metto in corrispondenza della superficie riflettente e aspetto che Char prenda il suo pupazzo preferito e lo porti verso di me. Il mio cuore inizia a battere come un forsennato.

Fermo! dico mentalmente.
Non mostrarti deluso quando scoprirai che è stato un fiasco… continuo auto-lesionandomi.
Char fa scorrere le sue dita sul drappo di velluto rosso dello specchio e poi, con un gesto secco, lo fa cadere per terra, rivelandomi un’immagine estranea.

Il giovane riflesso nello specchio, ha un viso marcato ed evidenziato ancor di più da vivaci occhi azzurri che mi guardano spaventati e da capelli biondo rame scompigliati ad arte.
E’ alto, molto più alto di Char, ma la cosa che mi colpisce di più è il suo fisico ben temprato, con muscoli appena evidenti ma di grande effetto.
- Hai messo una foto di un modello al posto dello specchio?- domando sbalordito.
Tastandomi il viso e osservando l’ombra di barba.
Possibile che io sia cresciuto così tanto in così poco tempo?
- No. Sei tu- mi sorride, soddisfatta.
- Ecco perché volevi… cioè mi stavi… baciando- mi tiro le guance e alzo la maglietta per darmi un pugno sui muscoli scolpiti.
- Scemo!- mi dà un colpo sulla spalla e sorride.
- Mi piace sia questa versione…- comincia indicandomi.
-… che questa- conclude mostrandomi la foto del “prima”. - Mi piaci tu. Mi piacerai finché io sarò solo Char, e tu sarai solo Rob.

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