Una nuova avventura

di Kikka_11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1
Ed era lì, proprio davanti ai suoi occhi, tutto quello che aveva sempre progettato. Scorrevano fluide, come appartenenti alla pellicola di un film, le immagini di quello che sarebbe dovuto essere il suo 17 compleanno, di quelle che sarebbero dovute essere le sue vacanze, di quelli che sarebbero dovuti essere tutti i momenti della sua vita che si affacciava su un nuovo capitolo; quello di crescere come donna. Si, tutto quello che sarebbe dovuto essere se sua mamma ci fosse stata. Ed un’immagine si era fermata lì, sul suo viso, sul sorriso e la risata, sulla sua bocca che non aveva più voce, perché purtroppo, ormai, la sua voce si era sbiadita, nella mente della ragazza, per il trascorrere del tempo. Si sentì bagnare le guance da gocce umide e seppe di essere sveglia; che tutto quello era stato di nuovo un sogno. Un sogno però che le portava felicità tanto quanto le portava tristezza.
Hermione aprì gli occhi alla tenue luce del sole del mattino. I flebili raggi entravano dalle grandi finestre della sua camera. Si mise a sedere sul letto, percorse velocemente la stanza con gli occhi, e si asciugò con il dorso della mano le lacrime che le erano scese. Odiava sentirsi così. Odiava piangersi addosso perché sapeva che lui non l’avrebbe sopportato. A lui faceva male vederla così, e di soffrire, Ronald Weasley, non aveva proprio bisogno. Il pensiero andò subito a lui, che giaceva addormentato vicino a lei. Hermione si sentì avvampare mentre guardava il petto nudo del ragazzo uscire, prepotente, dalle lenzuola che lo coprivano solo per metà. Un suo braccio era rimasto appena sotto il cuscino dalla notte precedente, perché la ragazza ci si era addormentata sopra, mentre l’altro era appoggiato sopra la sua testa. Le ciglia chiare sfioravano la sua pelle e i capelli rossi gli ricoprivano la fronte e qualche ciuffo gli ricadeva sugli occhi, ora chiusi, azzurri e bellissimi. Respirava profondamente. D'altronde chi sarebbe riuscito a svegliarlo? Neanche uno spicoscopio abbindolante! Tutti i vestiti erano rimasti per terra; sorrise Hermione nel ricordare la notte passata..
- Hermioneee !?!? -
- Oh miseria!!! Ron! Ron! RON SVEGLIATI!!!!!-
- Mmmm… - fu la risposta del ragazzo.
- Hermione sei sveglia??!!! -
- Ron ti prego! Mio padre!! –
A quelle parole il ragazzo scattò immediatamente in piedi e incominciò a cercare, come una furia, i suoi vestiti.
- Miseriaccia Hermione!! – disse il ragazzo, infilandosi il maglione e i jeans. – Mai più! –
- Lo dici tutte le volte – rispose sorridendo Hermione. – Ma chissà come mai non mantieni mai la parola! –
Ron alzò gli occhi dopo essersi allacciato le scarpe. Era uno splendore, la sua Hermione. Gli occhi lucidi del primo mattino e i capelli arruffati. La pelle avorio e le piccole lentiggini.
- Credo di avere la risposta -  le sorrise di rimando. Lei gli stampò un bacio frettoloso sulle labbra e gli spinse sullo stomaco la sua sacca.
- Smaterializzati! ORA! - e con un ultimo svolazzo gli occhi azzurri, il sorriso attraente e i capelli rossi svanirono.
- Hermione? Posso entrare?-
Era suo padre, che da quando sua mamma non c’era più veniva ogni mattina a farle visita in camera.
- Si papà, mi sono svegliata adesso –
- Beh c’è un bel po’ di confusione qua dentro! Non è che qualcuno si è smaterializzato?? –
- Pa’ ma che dici!-
- Va bene, va bene! Comunque è arrivata Ginny. La faccio entrare?-
- Si si certo!!-
Ed ecco un turbine di capelli rossi (lunghi questa volta) entrare nella stanza. La sua snella migliore amica era davvero bella, vestita all’ultima moda con un tacco dodici pazzesco, che Hermione si sarebbe presa quello stesso giorno.
- Buongiorno! – disse per prima Hermione.
- Letto vuoto stamattina eh!- le rispose Ginny con sguardo indagatore che le riusciva proprio male – meno male che mamma non è salita!-
- Shhhh! Ginny abbassa la voce ti prego!! –
La rossa rise – Buongiorno! Arrivo adesso da Harry. Ti saluta –
Hermione sbuffò. Non le andava proprio giù il fatto che Ginny potesse dormire fuori casa dal suo ragazzo e che lei, pure più grande, doveva farsi venire ogni volta gli infarti per non farsi scoprire.
- Si mamma pensa che sia una specie di santo – le disse, come leggendole nella mente. Ormai Ginny lo faceva così spesso!
- Si lo so che per tua mamma è un santo, mentre Ron è solo un combina guai –
- E vuoi darle torto?!-
Le due ragazze risero ripensando alla goffaggine di Ron.
-Su dai in piedi Hermione! Abbiamo un po’ di shopping da fare oggi!-
-Certo!- rispose lei –colazione e shopping!-
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2
- Wow! Queste sono veramente belle Ginny!- 
Hermione quasi si spiaccicò contro il vetro del negozio di scarpe più bello di Londra. Era una splendida giornata di primavera. Il sole caldo e l’aria fragrante facevano sentire le due amiche libere e felici. Avevano girato per il centro tutta la mattina, assaporando i profumi che provenivano dai negozi di fiori, sorridendo tra loro per gli sguardi che i ragazzi rivolgevano al loro passaggio, soffermandosi davanti a tutte le vetrine, in cerca di un abito. E adesso, si erano assolutamente concentrate per trovare quel paio di scarpe che si sarebbe intonato bene al colore del vestito.
Fleur Delacour “Flebo”, anzi ormai Miss Weasley, aveva organizzato un’ennesima festa a Villa Conchiglia senza veramente un valido motivo di fondo.
- Secondo te starebbero bene con il vestito?- Hermione si morse il labbro incerta.
- Si certo! Il vestito che hai preso è color avorio e quelle sono di un delicato rosa pastello. Sarai splendida!-
Hermione era incerta. Non le era mai importato granché della moda, ma da qualche periodo a questa parte, forse per colpa di Ginny, aveva proprio acquisito una vera passione per le scarpe.
- Va bene!- si convinse. – Mi chiedo solo per quale cavolo di motivo lei deve dare un’altra festa-
- Non lo so- rispose sospirando Ginny. – Ho sentito dirle che probabilmente l’ospite atteso sarà Krum…-
- Victor?! Ma come??-  Hermione sgranò gli occhi ambrati e un forte calore sulle guance le face capire che era arrossita. Violentemente anche.
- Ma dai Hermione! Non mi dire che ti crea ancora problemi vederlo!-
- No veramente stavo pensando alla reazione di Ron l’ultima volta che l’ha visto!-
- Ahah! Si è vero! Massì un po’ di sana gelosia farà bene al fratellino. Comunque, che dici? Le compriamo?-
- Si assolutamente queste!-
*
- Mammaa!- urlò il rosso dal bagno del primo piano. E come rosso non era l’unico, anzi, nella famiglia Weasley tutti i nove componenti avevano i capelli rossi. Purtroppo un grosso vuoto si era creato alla fine della terribile avventura di quasi due anni prima. La scomparsa di Fred, fratello gemello di George, non aveva ancora trovato risposta nei cuori della famiglia e degli amici. Ogni volta che Ron vedeva George il cuore gli si stringeva in una morsa d’acciaio che si riusciva solo a sciogliere con l’aiuto dell’amore della sua Hermione.
- CHE COSA C’E’ RONALD?!?!- fu la risposta della signora Weasley.
- Mi mancano gli asciugamani!- Ron era appena uscito dalla doccia. Il risveglio di quella mattina era stato assolutamente brusco, come tanti altri, ma niente poteva impedirgli di prendersi sempre i soliti ‘infarti’ come li chiamava Hermione, pur di dormire con lei, ritrovarla nella notte rigirandosi nel letto e abbracciarla tenendola stretta. Era la cosa più bella del mondo. Stare con la sua Hermione. Un sorriso gli si allargò sul viso, lo vide dal suo riflesso allo specchio, mentre ripensava alla prima volta in cui si erano uniti, in cui avevano assaporato l’uno la carne dell’altro raggiungendo la vetta del loro amore.
Si ridestò dal meraviglioso pensiero e si accorse, solo in quel momento, che una pila di asciugamani gli stava dando soffici colpetti al braccio fluttuando per aria. Si asciugò e raggiunse la sua camera. Un nuovo completo gli era stato appoggiato sul letto. Ennesima festa di Fleur pensò e subito dopo intuì che qual completo glielo aveva regalato Bill. Una smorfia gli trasformò il viso. L’unica cosa che gli avrebbe fatto venire la voglia di andare era il pensiero che, quella sera, avrebbe rivisto Hermione. In quello stesso momento la porta bussò.
- Avanti- disse.
- Ei!- era Harry – buon giorno!! Fico il vestito!-
- Ei amico! Ma hai finito di trascinare mia sorella ogni notte in casa tua! E’ da giorni che non la vedo!-
-  Ma piantala che sei sempre da Hermione! E’ per quello che non la vedi!- e gli tirò un pugno sul braccio per provocarlo.
- Ha! Ecco la scusa! Non serve a niente Harry!- e gli rispose al tiro, sferrandogliene uno allo stomaco.
Si aprì con un tonfo la porta e Ginny comparve piena di buste.
- Ma che succede qui?!- urlò, e poi guardando la scena, alzò gli occhi al cielo e disse –maschi!-
-Toh! Adesso l’hai vista- scherzò Harry che la seguì fuori dalla stanza lasciando l’amico a massaggiarsi il braccio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3
Nuvole di vapore chiaro salivano dall’acqua calda che immergeva il corpo di Hermione. Aveva deciso di farsi un bel bagno rilassante, dopo il giro frenetico della mattina.
Il sole ormai era quasi al tramonto e rifletteva i suoi ultimi bagliori arancio sulle pareti lucide e bianche del bagno che ora avevano mutato il loro aspetto originario, colorandosi di toni caldi. Lo sguardo della ragazza era fisso davanti a se, rivolto verso la finestra, ma i suoi pensieri la portavano in mondo e tempo diversi. Ripercorreva tutto quello che era successo nei mesi prima della battaglia, i pericoli, la grande tristezza per l’abbandono di Ron, la folle felicità che aveva preso lei e i suoi due amici, per la conquista di un altro sudato Horcrux, ma che finiva velocemente subito dopo. Ricordava la battaglia, il dolore per i caduti e il primo loro bacio. Sorrise. Ma i suoi occhi divennero subito lucidi, e l’immagine del bagno pian piano si sfocava ripensando alla felicità provata al momento del ritrovo dei suoi genitori e poco dopo la lacerante notizia. Sua mamma era malata. Tumore. Era morta pochi mesi dopo, lasciandole un vuoto immenso e una tristezza indescrivibile non solo per il suo abbandono, ma per essere stata lontana da lei, e da suo padre, per così tanto tempo. Quel periodo era stato uno dei più bui della sua vita. E non ce n’erano stati pochi. Scrollò la testa per riportarsi alla realtà e alcuni dei suoi riccioli arruffati, raccolti in una disordinata crocchia, gli ricaddero sul volto. Decise allora di sciogliergli per immergersi completamente sotto l’acqua che ormai aveva perso tutta la schiuma. Si tirò su subito dopo e si girò per guardare il grande orologio sopra lo specchio. Erano le 6 e mezza ed era immensamente in ritardo.
*
Harry e Ron erano seduti al tavolo della cucina della Tana. La signora Weasley, dopo essere ritornata dalla stanza di Ginny, continuava a girare intorno ai due ragazzi tentando di aggiustarli secondo il suo meglio, ignorando le loro proteste.
- Harry caro, posso provare ad accorciarti i capelli? Sai così magari potrebbero restare un po’ più in ordine!-
- Non si preoccupi signora Weasley.. davvero non c’è bisogno…-
- Si mamma lascialo stare! I suoi capelli sono sempre stati e rimarranno sempre così! No no dai!-
La madre gli si era avventata contro sistemandogli la cravatta e il colletto, allisciandogli le pieghe della giacca.
- Non ho 5 anni! Mi so vestire!-
La signora Weasley si fermò di colpo. Lo guardò con gli occhi lucidi e subito dopo guardò Harry.
- Lo so lo so. E’ che siete diventati così grandi e… e dopo tutto quello che è successo non riesco a fare meno di preoccuparmi per voi!!-
- O dai mamma! Siamo qui ogni giorno con te!-
- Ha ragione mamma – disse Ginny che era appena scesa dalle scale. La raggiunse e l’abbracciò.
- Non potremmo romperti le scatole più di così! ... Soprattutto Ron!-
- Ei!!-
- Si, Ginny ha ragione- disse Harry. – La ringrazio per ogni giorno della sua ospitalità-
La signora Weasley emise una risatina acquosa e si asciugò velocemente gli occhi.
- Oh smettila Harry. Tu ormai sei un figlio per me e adesso che finalmente tu e Ginny state insieme..- e si rivolse verso la figlia – Oh Ginevra ma guardati, sei bellissima!-
-Grazie mamma- rispose lei con un gran sorriso.
- E io chi sono?! Il soprammobile?- esordì ad un tratto Ron. La madre rispose con uno sbuffo misto a una risatina isterica e lo abbracciò. Lui la strinse forte, cercando di mettere tutti i ‘ti voglio bene’ che non riusciva mai a dirle.
- Bene - disse la signora Weasley slegandosi dall’abbraccio di Ron. – Arthur dovrebbe essere qui a momenti… Oh eccolo! –
Il Signor Weasley comparve alla porta e baciò la moglie – Oh bene! Siamo tutti riuniti. Molly, Perce e George vanno direttamente a Villa conchiglia. Dobbiamo aspettare Hermione?-
- No papà. Ci troviamo direttamente lì- rispose Ron.
- Perfetto. Allora possiamo andare-
Uscirono dalla Tana all’aria fresca profumata di primavera e con un piccolo pop svanirono nella sera coperta da un cielo che ormai era diventato blu come il mare.
 
*
Hermione aveva appena abbassato la maniglia della porta della sua camera quando sentì un fruscio provenire proprio da dentro, seguito da un flebile alito d’aria. Entrò, ma non vide nessuno.
Si guardò intorno per cercare di capire da dove poteva provenire quello che aveva sentito, ma la finestra era chiusa e non c’era altro che potesse provocare quel rumore. Si avvicinò e scostò le tende. Nulla neanche fuori. Fece per ritornare verso il letto, ma per terra scorse un foglietto bianco. Lo raccolse. Non era un foglio, ma il retro di una fotografia che si erano scattate lei e Ginny, un giorno alla Tana. La rimise sulla scrivania.
- Sto diventando matta – disse a se stessa.
Sistemò il vestito sul letto e le scarpe ai piedi di esso. Si asciugò velocemente e lo indossò, chinandosi per infilarsi le scarpe e con un tocco della bacchetta si sistemò i capelli. Si allontanò poi dallo specchio per ammirare il risultato. Le rispondeva una ragazza molto carina, il volto sorridente con le guance arrossate naturalmente. Si voltò e prese la pochette che la aspettava sulla sedia e scese le scale.
- Papà io vado!-
- Va bene!- rispose il padre. Lei gli si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia, ma lui la strinse a se. – Divertiti- le disse infine.
- Grazie… Ti voglio bene papà- gli sorrise.
Si chiuse la porta dietro di sé e si inoltrò nella sera primaverile e anche lei, con un semplice pop, si smaterializzò.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


*SPAZIO AUTORE* Salve a tutti:) questa è la mia prima FF su EFP…. Ho visto che ci sono state tante visite sul mio racconto, ma nessun commento:( vi chiedo se per favore mi lascereste qualche parolina giusto per capire cosa ne pensate.
Grazie mille in anticipo!!!
Dalla vostra Kikka_11 

CAPITOLO 4
Hermione sentì di nuovo la terra sotto i piedi. Aveva gli occhi ancora chiusi mentre, dopo la pressione soffocante della smaterializzazione, inspirava una forte dose d’aria salmastra. La brezza leggera le scompigliava i capelli acconciati e ordinati in boccoli perfetti e sentiva da lontano il vociare allegro e festoso di Villa Conchiglia mischiarsi al fruscio delle onde del mare. Sentiva anche l’odore forte di pini e capì di aver raggiunto il piccolo avvallamento di fronte la tenuta. Ad un tratto, dei passi dietro di lei, le fecero salire brividi lungo la schiena… Aprì gli occhi.
- Ciao.. – disse la voce alle sue spalle. Inconfondibile tra mille altre. Chiara e limpida nella sua mente… era lui…era Ron.
Si voltò di scatto con un sorriso che le si allargava da guancia a guancia.
-Ciao!- rispose lei euforica – Ma che ci fai qui?-
- Sei.. sei splendida- le disse avvicinandosi, ignorando la sua domanda.
L’unica fonte di luce era la luna ed illuminava la pelle candida di Hermione facendola  di porcellana. Il rossore che le era affiorato sulle gote non si notava.
Sembra quasi ultraterrenapensò Ron. Una ninfa dei boschi che appartiene solo a me.
Non aveva parole per rispondergli. Anche lei era estasiata dall’effetto che il grande globo d’argento aveva sulla pelle diafana di Ron. Le maniche della camicia bianca erano tirate su scoprendo gli avambracci vigorosi. I pantaloni aderivano fin troppo bene alle sue cosce che ormai Hermione conosceva troppo bene. La cravatta, infine, allentata gli ricadeva sul petto perfetto.
Le piccole efelidi sembravano scomparse. Le si fece ancora più vicino e finalmente trovò la risposta in un bacio caldo… Le labbra si dischiusero per assaporarsi e per concedere alle loro lingue di incontrarsi. Ron la strinse forte come se non l’ avesse da secoli e la ragazza percorse le braccia forti e muscolose del suo uomo fino a cingergli il collo. Dopo minuti o forse secoli lui si slegò dall’abbraccio e la guardò negli occhi intensamente… tutto ciò che voleva era farla sua ancora una volta… ancora una volta che sarebbe sempre stata, ancora una volta, per l’eternità.
- Mi dispiace… - disse ad un tratto con un piccolo sorrisetto.
Hermione non capiva.. era ancora persa negli occhi blu.. – Ti dispiace per che cosa?- riacquistò un po’ di lucidità.
- Perché…- prendendole un boccolo tra le dita e facendolo scorrere – Ti rovinerò tutta la tua acconciatura…-
Hermione rise di felicità e con un gesto fluido Ron le sciolse i capelli. Una massa di boccoli ricadde sulla sua schiena. Trovò la cerniera del vestito e la fece scorrere verso il basso, liberandola da quell’impaccio ora inutile. La strinse ancora a se, facendo aderire il suo corpo a quello sottile della ragazza. Le mani scesero fino a trovare una sottile mutandina di pizzo.. Hermione emise un sospiro.. era scossa dai brividi dell’eccitazione e gli tolse la cravatta e poi la camicia scoprendo il suo petto. Scese con le mani ancora più in basso e mentre sfilava la cintura e sbottonava i pantaloni il rosso emise un sospiro di beato piacere. L’ afferrò per la vita e condusse il basso ventre della ragazza a contatto con il suo per sentire ancora più piacere. Lei si lasciò andare sospirando per il contatto del suo seno con la pelle del suo ragazzo. Si sdraiarono sul terreno sabbioso e si liberarono degli ultimi indumenti.. Ron si insinuò tra le gambe della ragazza inoltrandosi in lei… Consolidarono il loro amore.. unica complice la luna..
Si strinsero l’una all’altro guardando sopra di loro il grande cielo stellato mentre ascoltavano l’allegra melodie provenire da più in basso.
- Amore mio dovremmo andare. Si chiederanno dove siamo finiti..- disse Hermione baciando dolcemente Ron sulle labbra. Si alzò e ritrovò i suoi indumenti e si infilò il vestito. Il ragazzo era ancora disteso intento a guardare i movimenti fluidi di Hermione.
- Dai Ron!- sorrise. Visto che il rosso non si muoveva gli lanciò uno sguardo di sfida – Vuoi vedere come ti alzi adesso?...- e raccolse i suoi vestiti.
- Non lo farai sul serio, vero?!- rispose lui sgranando gli occhi.
- E chi può dirlo!!- e si mise a correre ridendo follemente, scendendo verso la spiaggia. Ma Ron la raggiunse e la fermò stringendola forte per la vita e le diede un morso sul collo.
-  Ai!!- si lamentò sorridendo Hermione.
- Non ti riconosco più Hermione Granger! Non si fanno queste cose lo sai!?- disse mentre si infilava i pantaloni in posizione ‘fenicottero’. Lei approfittò del momento e lo spinse. Ma non aveva previsto i riflessi veloci di un giocatore di Quiddich che le prese il braccio e la tirò con se…per terra.
- Fregata!! Ahah!!-
- Mmmppff – sbuffò Hermione.
- Sei molto più bella con i capelli scompigliati…lasciali così amore-
Hermione scosse la testa per togliersi i residui di sabbia e cercò di dare un senso alla sua capigliatura anche se… non ne aveva mai avuto uno.
Si presero per mano e si diressero verso la festa.
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


- Oh eccoli finalmente! Tutti ci chiedevamo dove foste finiti!!- disse Ginny andandogli incontro con un grande sorriso, prendendo sotto il braccio Hermione e sussurrandole all’orecchio – beh veramente solo io ed Harry perché gli altri sembrano tutti imbambolati davanti a Fleur!!-
- Abbiamo avuto un piccolo contrattempo – le rivelò Hermione felice – un piacevole contrattempo! –
- Mi sembra di aver capito – le rispose Ginny e le due ragazze si misero a ridere.
- Ei!– disse Ron – cosa avete da borbottare e ridere tanto voi due?? –
- Cose da donne fratellone! – rispose Ginny.
Ron la guardò perplesso ed emise un – Bah!- sonoro.
- Dai amico! Lo sai come sono fatte loro! Si raccontano tutto!!- disse Harry
- Ah ti ci metti anche tu adesso!! – rispose Ginny sorridendo.
Una dolce melodia si insinuò tra le loro parole ed Harry rise e chiese alla sua ragazza – Mi permette lo stesso di concederle questo ballo?-
- Con molto piacere!-
Si allontanarono mano nella mano ed uscirono nel gazebo posto sulla spiaggia che fungeva da pista da ballo.
- Anche se sai come sono ridicolo nel ballo..- iniziò a dire Ron e le orecchie gli presero la solita tonalità rosso fuoco -Vorresti lo stesso concedermi un ballo?-
Hermione sorrise - Ronald nonostante i tuoi impedimenti direi proprio di….-
- Ron!!!!Roooon!!!- una voce famigliare interruppe Hermione. Si voltarono tutti e due insieme e il sorriso della ragazza svanì in un secondo. Lavanda Brown avanzava a lunghe falcate verso di loro con un sorriso a quarantotto denti e si intromise tra i due dando le spalle ad Hermione.
- Oh! Ciao Lavanda come stai?-
- Molto bene grazie Ron- disse sbattendo le lunghe ciglia – Sei gentile come sempre! E sei anche molto informa! Stai proprio bene in giacca e cravatta! Dai viene a ballare con me!- e gli prese la mano strattonandolo.
- Em.. Lavanda veramente dovresti chiedere a lei se posso!-
- LEI chi??- rispose Lavanda adirata.
Hermione le picchiettò sulla spalla e quando Lavanda la fronteggiò si stampo un sorriso enorme e spalancò gli occhi.
- Oh! Hermione! Non ti avevo vista! Come sei…em… bella! Allora posso rubarti solo un attimo Ronald? Non sarai mica gelosa vero?-
Hermione irata rispose – Oh certo che no Lavanda! Divertitevi pure!-
Lei felice come non mai trascinò un Ron desolato verso la pista da ballo. Hermione si diresse verso Fleur e Bill per salutarli e verso tutta la famiglia Weasley.
- Hermione cara!- disse la signora Weasley dopo averla baciata e abbracciata – Non ti abbiamo più visto molto alla Tana-
- Lo so Molly…mi dispiace! Ma sai non voglio lasciare tanto mio papà da solo-
- Lo so cara lo so! Ma porta anche tuo papà così possiamo stare tutti insieme!-
- Glielo dirò! grazie Molly- rispose con un sorriso – penso che andrò un po’ fuori mentre aspetto che finiscano di ballare-
Uscì nel piccolo giardino sul retro di Villa Conchiglia e si sentì subito stringere la vita da braccia conosciute.
- Ti ho trovata finalmente- gli sussurrò il ragazzo all’orecchio.
Hermione si girò e gli cinse il collo – ti ho visto solo un secondo fa appiccicato a Lavanda-sanguisuga! Cos’è successo?-
- Beh me ne sono liberato facilmente. E’ te che voglio ed ora sei mia- rispose Ron.
Hermione sorrise di felicità – Oh sei stato bravo – gli disse in un sussurro.
- Decisamente si – rispose. Le mise una mano dietro la schiena e con l’altra le prese la mano e iniziò a danzare sulla melodia che proveniva da dentro.
- Amore!- disse sorpresa Hermione – Ma da quando sai ballare così bene?-
- In effetti da poco- confessò – ma l ho fatto solo per te, perché so quanto ti piace e quanto ti fa sentire bene-
- Oh Ron…- Hermione aveva gli occhi lucidi e appoggiò il capo sul petto del suo ragazzo. Continuarono a danzare dolcemente e per Hermione fu come un sogno. Alla fine della canzone Ron si fermò, le prese il viso tra le mani e la guardò negli occhi. Quello sguardo fece sciogliere il cuore di Hermione. Ardeva per lei. E la baciò. Un bacio lungo, caldo, passionale ed eccitante. Poi lui si staccò.
- Ho promesso a Harry di vedermi con lui. A dopo-
Hermione un po’ confusa, ancora stordita dall’eccitazione del bacio gli ripose di si. Rimase a guardare ancora il cielo stellato e poi decise di rientrare.
- Eccoti finalmente! Ma dov’eri finita??- le chiese un Ron trafelato.
- Come dov’ero finita? Ero fuori no? Mi hai lasciata poco fa lì! Hai già finito di parlare con Harry?-
- Parlare con Harry? Ma cosa dici?? E dove ti avrei lasciata io??-
- Ron non iniziare a fare battute come il tuo solito!!-
- Ma non sto facendo battute! Ti ho trovata solo adesso!-
- Ah si?? E dove saresti stato tutto questo tempo se non con me?-
-Ehhhh… - sospirò Ron – Ero con Lavanda che mi è rimasta appiccicata anche dopo il ballo e mi ha costretto a fare una passeggiata sulla spiaggia con lei…mi ha trascinato via! Sai com’è fatta! E poi quand’ho visto che non cercava altro che baciarmi mi sono stufato e l’ho mollata lì!-
- Cosa??? Ma non dire stupidate Ron! Tu eri con me fino a cinque minuti fa!!-
- Ma no!! Ti ho detto cos’ho fatto accidenti!!-
- Ei Hermione!! Ron!- disse Harry alle loro spalle raggiungendoli – Allora cosa voleva tua sorella?-
- Mia sorella? Cosa c’entra mia sorella?-
- Non so! Prima stavamo parlando tranquillamente e tutto d’un tratto mi dici che devi andare da lei perché ti sei ricordato che ti voleva dire una cosa importante!
- Ma no!! Io ero con Lavanda!! Non ero io!-
Tutti ad un tratto si fermarono, con il fiato bloccato e con gli occhi spalancati dal terrore. Dov’era Ginny? Con chi era?
Si divisero per cercarla in tutta la sala, fuori tra la gente che ballava nel gazebo, in tutta la casa, nel giardino….. E si ritrovarono tutti e tre dopo la ricerca. La musica risultava un lontano frastuono come le risa della gente il fruscio del mare…tutto era ovattato. Gli unici suoni che rimbombavano nelle orecchie erano i toni martellanti del cuore contro il petto di ognuno di loro tre. Non era possibile. Non potevano ammetterlo.
Ginny era scomparsa.
 
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

-No! Non dobbiamo dire niente a nessuno!- insistette Ron con un ringhio soffocato.
-Ma…!-
-Nessun ma Hermione! La mia famiglia è già abbastanza scossa per tutto quello che ci è successo. Venendo a sapere della scomparsa di Ginny non so mia madre cosa potrebbe fare!
-Adesso spiegami una cosa- disse Hermione spazientita –dimmi cosa dirà tua madre quando non la rivedrà tornare a casa stanotte!-
I tre ragazzi stavano discutendo nel giardino sul retro di Villa Conchiglia, facendo ben attenzione a non alzare la voce in modo da non essere scoperti. Ginny non si faceva vedere ormai da quasi un’ora, ma nessuno era ancora venuto a chiedere di lei data la tanta gente che occupava la bella dimora sulla spiaggia.
-Le diremo che è andata a casa con Harry! Lo fa sempre e così nessuno si insospettirà!- continuò Ron.
-Ma come fa ad essersene andata con Harry se lui è ancora qua!!!- ribatté Hermione.
-E’ da almeno un’ora che siamo qui fuori a discutere… nessuno ha più visto Harry… Sarà facile convincerli!-
-Sei veramente impossibile Ronald! Io non so come fai ad architettare certi piani!! Stiamo parlando di Ginny! La tua famiglia vorrebbe assolutamente sapere se fossi tu quello scomparso! E Harry…-
- Hei! Io sono ancora qui! Posso parlare o devo aspettare la fine del mondo e di conseguenza anche la fine dei vostri battibecchi??-
Fece una pausa e guardò i suoi amici. Hermione chinò la testa rossa in viso e Ron distolse lo sguardo. 
– Sono pienamente d’accordo con te Hermione…-
La ragazza alzò il capo e gli sorrise.
-Ma faremo quello che ha detto Ron. Non voglio allarmare nessuno. Andremo a cercarla noi. Ci aggiusteremo da soli come abbiamo sempre fatto-
Hermione si morse il labbro incerta. Avendo due persone contro non sarebbe riuscita a farsi valere in questo caso.
-E va bene!- sbottò all’improvviso –ma non riesco a capire dove possa essere andata! O chi possa averla presa! Con tutta la gente che c’è qui….-
-Sappiamo solo che qualcuno si stava fingendo Ron per cercare di farla allontanare- disse Harry.
Hermione si portò subito le dita della mano destra alle sue labbra. Quel bacio.. pensò, non era del suo Ron! Era stato un altro a baciarla… un perfetto estraneo di cui lei non si era nemmeno accorta… Sgranò gli occhi guardando un punto fisso davanti a sé e iniziò a tremare.
-Hermione che ti succede? Chiese Harry vedendola così sconvolta.
-Quel…quel….quell’ “altro”- rispose Hermione sottolineando l’ultima parola con tono di voce spregevole –mi ha baciata….- e alzò il viso fino a trovare gli occhi di Ron che erano sgranati, prima attoniti e poi pervasi dall’ira. Nessuno aveva mai visto Ron Weasley così infuriato. Nemmeno la stessa Hermione quando capitavano quelle grosse litigate che li tenevano divisi per parecchio tempo, negli anni di scuola. I suoi occhi si riempirono di lacrime e una ad una scesero sulle sue guance accese dalla rabbia e dalla vergogna.
Ron la prese e la strinse a sè. Forte. Appoggiò le sue labbra alla fronte della ragazza e senza dire una parola, da dietro le spalle di lei, guardò negli occhi verde smeraldo il suo amico anch’esso tremante dalla rabbia. E senza nessun cenno si capirono all’istante… sarebbero partiti quella stessa notte.
-E’ meglio che tu vada Harry. Ci troviamo tra un’ora al Grimmauld Place- disse Ron.
-Sì. Inizierò a preparare tutto il necessario. Voi cercate di liberarvi da qui-
Diede ancora uno sguardo d’intesa al suo migliore amico, poi abbracciò Hermione e si allontanò sulla spiaggia, scavalcando il basso recinto dell’orto. La sua figura si stagliò per un momento come un’ombra contro la luna e poi scomparve nel buio, complici le nuvole. Dopo poco si sentì un famigliare pop.
-Ei ragazzi! Non vi trovavamo più! Ecco dov’eravate finiti!-
Harry si era smaterializzato appena in tempo quando la testa di George fece capolino dalla porta.
–Basta con queste smancerie!!Lo so che la luna è bella e che per voi coppiette piene di amore, uccellini e tulipani è una calamita per gli sbaciucchiamenti maaaaa….vi cercano dentro- disse infine George con un enorme sorriso. –Ei ma Harry? E Ginny?- chiese infine.
Ron si dipinse un sorriso credibile sulle labbra e così Hermione –L’hai appena detto tu- disse -coppietta felice piena di amore... uccellini e tulipani che vuole starsene da sola. Sono andati a Grimmauld Place-
-Ah ecco! Sarebbe meglio andare a dirglielo alla mamma almeno non si preoccupa- disse infine George.
- Già- rispose Ron sentendosi svanire il sorriso – così non si preoccupa….- ripeté.
 

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 Ed eccomi ritornataaaaaaa:):) questo è un piccolo capitolo di transizione.....lo so che è corto ma proprio per quello mi serve a staccare per intraprendere poi la ricerca di Ginny che avverà nei prossimi capitoli o.......chi lo sa:):):):) Inoltre volevo dedicare questo capitolo alla mia ex ex ex insegnante di italiano delle medie...una signora favolosa che era dolcissima. ma davvero tosta:) A lei professoressa e alla sua frase "l'amore fa vedere cuoricini uccellini tulipani e fiorellini" che resterà sempre nel mio cuore:)
Cmq ditemi per favore cosa ne pensate:) graaaaazie in anticipo:):):)
Besos!!!
 
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Ciao a  tutti:):) ho postato subito il settimo capitolo perchè mi è venuto quasi di getto questa volta:) spero che sarete un po di più a commentare perchè mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate:) grazie mille:)
besos!!


Capitolo 7

Tutto era così talmente confuso. Il dondolio e lo sballottamento a cui era sottoposta le faceva venire una strana sensazione allo stomaco. La sua bocca era secca e amara. Si passò così la punta della lingua sulle labbra per sentire almeno un po’ di sollievo, ma ciò non avvenne. Un gusto acre scese fino alla gola bruciandogliela. Fece una smorfia di disgusto cercando di sputare fuori quella sostanza rivoltante. Intorno a se non vedeva nulla. Tutto era buio, e certo non aiutava avere la vista sfocata. Sentiva solo un forte odore di acqua salmastra… poteva essere su una barca forse… Ma dov’era finita? E… dov’erano gli altri? Harry.. Ron.. Hermione? Villa Conchiglia? Chi l’aveva condotta in quel posto? E dove stava andando? Un dolore lancinante le trafisse la tempia. Perfetto pensò ora anche il mal di testa… Reprimendo un conato di vomito cercò di mettersi seduta.
-Oh mio dio-le sfuggì in un soffio.
Sentiva la testa girarle vorticosamente quando uno scossone le fece perdere l’equilibrio e si ritrovò nella posizione precedente. Oh cavolo… non era riuscita più a reprimere niente. Respirò affannosamente per qualche secondo nella stessa posizione poi tentò di nuovo di alzarsi. Questa volta con più lucidità. Cercò di riprendere coscienza del suo corpo: aveva le gambe e le mani indolenzite.. i polsi e le caviglie le facevano male.. certo.. erano legate.
Grosse lacrime le scesero dagli occhi nocciola. Calde le percorsero le guance scendendo fino alle labbra. Al contatto con la sua lingua aveva sentito che erano salate. Per la prima volta ci aveva fatto caso.
Era sempre stata una ragazza forte. Crescere con sei fratelli non era stato davvero
semplice. Soprattutto con fratelli come Fred e George. Quella situazione l’aveva formata e le aveva fatto affrontare orribili situazioni con tempra salda.. come l’abbandono di Harry e la sua falsa morte, la battaglia di Hogwarts, la morte di Fred. Ma ora era tutto diverso. Ora non sapeva dove si trovava. Non sapeva dove stava andando, ma peggio ancora non poteva avvisare nessuno.
-La bacchetta!- disse piano. Cerco di toccarsi e di capire se ce l’aveva ancora con sè sotto il vestito. Non la trovò.
-Stupida- ovviamente gliel’avevano tolta.
Com’era possibile? Com’era finita lì? Cercò di ricordare e ricostruire tutto mentalmente: ero alla festa e parlavo con Dean e Luna… ad un certo punto Ron si è avvicinato, si è scusato con gli altri e mi ha preso per il braccio trascinandomi via e borbottando qualcosa di incomprensibile. Tra tutto però avevo capito che era una questione urgente dato che procedeva a grandi falcate… così, arrivati alla spiaggia, ad un certo punto Ron si era fermato dandomi le spalle e poi…e poi? Tutto nero.
Il mezzo su cui veniva trasportata si era fermato all’improvviso. Ginny sgranò gli occhi nel buoi sentendo un basso vociare avvicinarsi. Li chiuse subito lasciando il suo corpo molle e fingendosi ancora svenuta. Due braccia le presero le gambe e due le spalle. Fu alzata di colpo e posata sulla pietra fredda e viscida. Il cuore le martellava nel petto, ma cercò di trattenere al massimo il respiro per non dare l’impressione di essere sveglia. Fu nuovamente issata e disposta su una superficie rigida.. sentiva un odore forte e stagnante pungerle le narici. Il suo ‘giaciglio’ era di legno. Poi sentì i passi allontanarsi da lei e rumore di zoccoli sul terreno. Poi si sentì muovere. Decise di sollevare pochissimo le ciglia per dare una piccola sbirciata in giro. Quello che riuscì a vedere sovrastava la sua testa. Ed era un enorme, grigio arco di pietra. Un’entrata senza un’uscita.
 
                                                                                                               *

-Papà sono io. Sono a casa!- disse Hermione varcando la porta.
-Oh Hermione! Già di ritorno? E’ successo qualcosa?-
-No! Perché deve essere successo per forza qualcosa?- rispose nervosa.
-Mah! Chiedevo solo piccola… allora vai a letto?-
-No papà veramente sono stata invitata a passare la notte alla Tana da… Ginny- il nome quasi le morì in bocca.
Suo padre la osservò per qualche secondo con un sopracciglio alzato più del normale. Brutto segno.
-Non è che quella persona che ti ha invitata era Ron? L’ultima volta che l ho visto mi sembrava decisamente maschio anche se i capelli sono uguali a quelli di sua sorella…-
-No davvero papà te l’assicuro…è più un…come dire… pigiama Party tra amiche..- Hermione stava sudando freddo.
- Ok va bene… allora vai a prend…- cercò di dire suo padre, ma Hermione era già in cima alla scala percorsa in fretta e furia.
Chiuse la porta dietro le sue spalle e ci si appoggiò contro facendo un lungo respiro e sentendosi scivolare verso il basso. Mise la testa tra le ginocchia e si concedette un minuto. Poi si alzò e iniziò ad aprire i cassetti, a tirar fuori vestiti su vestiti e a buttarli sul letto. Infine si diresse verso l armadio dietro la porta, lo aprì e tirò fuori una scatola posata sul fondo.. dentro c’era la borsetta a perline.. La strinse forte tra le mani, si girò e iniziò ordinatamente a porre tutto dentro. Poi si voltò verso la scrivania per prendere le ultime cose e vide la fotografia che aveva raccolto solo poche ore prima… Ginny… Hermione passò un dito sulla sua figura sorridente. Poi ripose con cura la foto nella borsetta. Non si sentiva così determinata dai periodi difficili della guerra. Scese le scale nell’ingresso buio. Suo padre doveva essere già a letto. Aprì la porta e sparì nella notte.

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