I segreti dell’Olimpo

di Starfantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1^Parte ***
Capitolo 2: *** 2^ Parte ***
Capitolo 3: *** 3^ Parte ***
Capitolo 4: *** 4^ Parte ***



Capitolo 1
*** 1^Parte ***


I segreti dell’Olimpo

 

1^ Parte

 

 

 

Zhalia correva lungo i corridoi della base della Spirale senza neanche pensare per un momento di fermarsi a riprendere fiato.

“Tutti uguali… sono tutti uguali questi maledetti corridoi!” pensò mentre si guardava intorno. Ad un certo punto si fermò ed entrò in una porta senza fare troppo caso a cosa ci fosse dietro. Stette ferma e in silenzio nel buio della stanza il tempo necessario per sentir passare un gruppo di uomini. Non la stavano cercando, ma era meglio che non si facesse beccare ad andare nella direzione opposta proprio nel momento in cui tutti erano stati convocati nella sala principale. Doveva andarsene da lì, e in fretta. Appena fu sicura che il gruppo si fosse allontanato uscì e ricominciò a correre, senza fermarsi fino a quando non fu arrivata nella sua stanza. Aprì in fretta l’armadio e prese uno zainetto in cui infilò qualcosa di utile, soprattutto indumenti pesanti, e prese la sacchetta di cuoio che conteneva i suoi Titani. Non le importava del freddo, voleva semplicemente andarsene da quel posto prima che fosse troppo tardi.

Era successo tutto nel giro di qualche minuto. Aveva saputo che Rassimov e i suoi fratelli sarebbero arrivati alla base molto presto e volevano una riunione di tutti i Cercatori della Spirale. Senza dubbio l’avrebbero riconosciuta. Con una scusa si era allontanata e aveva deciso di rischiare il tutto per tutto. Se l’avessero trovata l’avrebbero uccisa, sempre che non fossero di cattivo umore. Allora le avrebbero fatto ben di peggio. Doveva assolutamente fuggire, anche se non sarebbe stato facile. Si prese una manciata di secondi per calmarsi, poi prese lo zaino ed uscì dalla sua stanza.

- Dove andiamo così in fretta, signorina Gray? - chiese una voce familiare. Zhalia non ebbe neanche bisogno di alzare lo sguardo per capire che non era stata abbastanza veloce. - Mi pare di aver chiesto una riunione di tutti i Cercatori. Lei non è per caso una Cercatrice? - Zhalia non fiatò, rimase immobile dov’era cercando in fretta un modo per uscire da quella situazione.

- Ci stavo giusto andando, signore. - disse inginocchiandosi di fronte a Rassimov, evitando di alzare lo sguardo.

- Con quella? - l’uomo fece segno a Shauna di raccogliere lo zaino. - A me non sembra il necessario per passare appena un’ora in una stanza calda e illuminata… - la ragazza capì che ormai non aveva più via di scampo, così alzò lo sguardo per fissare l’uomo dritto negli occhi.

- Pensavo fossi più furba… - continuò lui. - Credevo davvero che avresti trovato scuse convincenti, che mi avresti messo in condizione di scendere a patti, ma così mi rendi le cose fin troppo facili… Zhalia Moon.

La ragazza si alzò e tentò di lanciare un Augerfrost verso il capo della Spirale, ma lui la fermò senza sforzo e in men che non si dica si ritrovò bloccata da due uomini, nonostante avesse cercato di lottare. Proprio durante la lotta aveva anche perso la parrucca, dipanando tutti i restanti dubbi.

- Bravo Rassimov. Hai allenato bene i tuoi uomini… una volta avresti lottato, cosa è successo ora? Hai perso colpi? - chiese furiosa.

- Sono cambiate molte cose, cara Zhalia, quando si danno gli ordini non è più necessario essere in campo… - rispose lui dandole la schiena. - Tuttavia, sono ansioso di incontrare i tuoi amici della Fondazione sul monte Olimpo, scommetto che avranno un bel po’ di cose da raccontarmi. Con l’esercito che sto preparando quella banda di pazzi non avrà possibilità. Tra l’altro penso che gli farà piacere vedere un’amica… quindi ti unirai a noi per questa gita.

- Cosa pensi che cambierà? Hanno di meglio a cui pensare, non sono un’arma sufficientemente potente per mettere in crisi la Fondazione. - sibilò Zhalia con un ghigno.

- Armi diverse hanno effetti diversi a seconda del soggetto su cui vengono usate. Pungi con un ago un elefante e forse non se ne accorgerà nemmeno, ma prova a pungere una formica e ti chiederà in ginocchio di ucciderla. - la ragazza deglutì a fatica e non riuscì a trovare una risposta adatta.

- Portatela via. La aspettano alcune giornate stancanti.

Gli uomini la trascinarono di peso in una stanza stretta e buia dove la gettarono dopo averle legato polsi e caviglie. Le avrebbero portato via i suoi Titani, l’avevano già fatto con Gareon. Si chiedeva come avessero scoperto che lei si trovava lì prima ancora di vederla. Era stato Kal? No, per qualche motivo sentiva che lui non era in grado di fare una cosa del genere.

In quel momento però quella non era la cosa più importante. Doveva fare qualcosa, perché Rassimov aveva ragione: con un esercito del genere la Fondazione sarebbe stata spacciata… ma lei aveva ancora la possibilità di avvertirli.

 

***

Innanzitutto un grazie a tutti (a dir la verità pochi ma buoni) i lettori che seguono le mie fanfic. Mi fanno sentire orgogliosa di quello che scrivo nonostante sia cosciente che spesso i capitoli non siano così perfetti...

Un grazie speciale all'ormai "mio" Forum su Huntik, in realtà appartenente alla mitica Clary-Chan alias Clary_chan qui su EFP. Senza quella banda di pazzi non so come farei XD

Un mitico bacio a Chiara, a cui ormai mi sto sinceramente affezionando e che poveretta attende con ansia mie recensioni. Ti prometto che dal maledettissimo 12 Giugno recensirò ogni singola lettera di ogni singola fic che hai scritto!

Un grazie anche a En_Milly e alle persone che inseriscono le mie fanfic negli osservati/preferiti/da ricordare.

Un grazie anche a tutti i visitatori che vagando per la rete dedicano un po' del loro tempo a me e ai miei sforzi, seppur sempre questi sforzi diano anche un'immensa soddisfazione ed un immenso piacere.

Vi ringrazio tutti così, sperando che qualcuno sia arrivato fino alla fine e abbia letto queste ultime righe.

 

Grazie, Marta.

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Capitolo 2
*** 2^ Parte ***


Ok, ci ho messo un po', ma sono tornata. Nuova parte... spero vi piaccia ^^


2^ Parte

 

 

 

Erano appena scesi dall’aereo, quando il telefono di Dante squillò.

- Pronto?

- Dante! Grazie al cielo hai risposto! - Dante fece un balzo sentendo quella voce. Era più stanca e debole del solito, ma non poteva confonderla.

- Zhalia! Cosa succede? Stai bene? - parlò con voce più alta del dovuto, così che tutti i Cercatori che erano con loro si zittirono e Lok e Sophie si avvicinarono.

- Sì, per ora sto bene… - dall’altra parte della linea Zhalia stava cercando di parlare a bassa voce nel buio della stanza in cui si trovava, ma veniva continuamente interrotta dal detective.

- Cosa significa “per ora”? E’ successo qualcosa?

- No, va tutto bene, però devo…

- Non mi sembra vada tutto bene, è chiaro che…

- Dannazione, Dante, lasciami parlare! Non ho molto tempo. Ascolta: Rassimov sta organizzando un esercito, verrà ad attaccarvi sull’Olimpo… non è da sottovalutare, questa volta sono molto potenti, e ricorda che sono già in grado di infrangere i legami più deboli tra Titani e Cercatori. Dovrete essere pronti, qui non scherzano. E soprattutto non perdete di vista quello per cui siete lì. Ricordatevi che il vostro obiettivo sono sempre i Titani della Creazione.

- E con questo cosa vorresti dire?

- Sai benissimo cosa voglio dire. - ci fu qualche secondo di silenzio.

- Zhalia, cosa è successo? Tu stai bene? Ti hanno scoperta? - domandò Dante con un filo di voce. Dal canto suo, Zhalia si morse un labbro prima di parlare: - No, certo che no, altrimenti non sarei qui a parlare con te. Ora devo andare, verranno presto a cercarmi. Mi raccomando… fate attenzione.

- Fai attenzione anche tu. - la chiamata si interruppe. Dante alzò la voce per parlare a tutti i Cercatori che si erano ammutoliti per ascoltare la chiamata. - Sanno dove stiamo andando. Si stanno preparando per combattere… e questa volta sarà più dura del solito. Dobbiamo prepararci anche noi a combattere con tutto ciò che abbiamo, raduniamo più Cercatori possibili e velocizziamo le azioni… dobbiamo assolutamente accumulare un vantaggio, se arriviamo alla meta prima di loro il loro esercito potrà fare ben poco. Andiamo. - si rimise a camminare mentre Sophie e Lok si avvicinavano tra loro, allarmati e un po’ impauriti da quelle parole. Metz raggiunse Dante: - E’ così grave come l’hai fatto sembrare?

- No. - rispose lui serio. - E’ molto peggio.

 

- Forza, signorina Gray, dobbiamo andare. Alcuni amici ci aspettano… non vorremo arrivare in ritardo? - Shauna la andò a prendere nella stanza in cui aveva passato la notte e forse aveva anche dormito. Non era sicura di aver proprio dormito, aveva fatto dei sogni strani e confusi. Molto spaventosi. Sembravano un po’ come il futuro che le si presentava davanti: un incubo contro il quale lei non poteva fare niente, se non assistere e sperare di svegliarsi. Già, questa volta era nei guai. Dante era nei guai. La Fondazione era nei guai. Tutti quanti erano nei guai. La Spirale non doveva assolutamente prendere il controllo di quei Titani.

Era riuscita a fatica a chiamare Dante, la sera prima. Per fortuna aveva con sé quell’aggeggio che le aveva dato lui… era bastato premere il bottone per attivare la chiamata, dopodichè era incredibilmente riuscita a non farsi scoprire.

Le avevano slegato le gambe ma non le braccia e l’avevano costretta a seguirli in una specie di passaggio. Era una spirale colorata, ruotava lentamente e assomigliava in modo impressionante alla trappola che Rassimov aveva teso a Dante nel castello del Professore.

“Ma allora non era una trappola…” ragionò silenziosamente. “Questo significa che Rassimov avrebbe potuto sconfiggere Dante in qualsiasi momento, ma non lo ha fatto. Era come pensavamo noi: la Spirale non aspettava che la sconfitta del Professore per salire al potere e noi gli abbiamo spianato la strada.”.

- Prego, prima le signore. - con tono tagliente di Wind incitò lei e Shauna ad attraversare il passaggio. Zhalia ebbe un attimo di esitazione. Il fatto che facesse passare prima lei poteva non essere buon segno, ma la presa di Shauna sul braccio le ricordava che non aveva scelta. Fece qualche passo e cadde a terra, ma al posto del pavimento liscio c’era dell’erba secca e profumata. Si ritrovò all’aperto, in mezzo ad una radura circondata da qualche albero. Era un luogo molto assolato e faceva caldo. Per fortuna non aveva avuto il tempo di cambiarsi prima di tentare di fuggire, altrimenti non avrebbe resistito molto. Subito fu raggiunta da un gruppo di uomini e infine da Rassimov e i suoi fratelli. Quando si alzò trattenne a stento un grido. Si trovava praticamente al centro di un cerchio formato da più di trecento degli uomini della Spirale, gli adepti, come usavano chiamarsi. Rassimov ordinò a due uomini di prenderla e, dopo un breve discorso che lei non stette a sentire, l’esercito si mise in marcia.


 

Eccomi qui ^^

Dopo lunghe sofferenze, ho passato l'anno indenne ed ora mi posso dedicare un po' a scrivere.

Chiedo scusa per l'assenza (ditelo, avete sentito la mia mancanza...) ma in questi ultimi giorni mi sono data alla traduzione. Di cosa? Delle mie fanfic!

Le ho tradotte in inglese, visto che non avevo nulla da fare (ehm...).

Aggiorno due capitoli insieme, quindi perchè perdete tempo qui?!? Andate a leggere il prossimo capitolo, su!

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Capitolo 3
*** 3^ Parte ***


Ed ecco l'altro capitolo. Siete arrivati, finalmente. Ce ne avete messo di tempo!


3^ Parte

 

 

 

Erano ore che vagavano per le montagne in cerca di qualche segno, qualche traccia che ricordasse la storia dei Cercatori o qualcosa di simile. Nulla. Né i libri di Sophie, né tanto meno Cherit erano in grado di fornire qualche dettaglio.

Avevano chiesto dei rinforzi ed erano arrivati circa centocinquanta Cercatori tra i migliori della Fondazione Huntik.

- Non è abbastanza. - aveva commentato Dante nervosamente.

- Come non è abbastanza? Dante, ci sono quasi duecento tra gli uomini migliori! - Guggemheim aveva obiettato, ma senza ottenere grandi risultati.

- Zhalia ha detto che sono ben attrezzati. Io non rischierei inutilmente. Abbiamo chiesto aiuto a Grier da Sutos?

- Abbiamo informato Grier della situazione, si stanno mobilitando… credo. - alla parola “credo” Dante gli lanciò un’occhiata che bastava per dire tutto, ovvero che dovevano assolutamente arrivare i rinforzi anche da Sutos, il più presto possibile.

 

Lok, Sophie e Cherit si stavano arrampicando su di una roccia per controllare oltre. Una volta arrivato in cima, il ragazzo aiutò Sophie a salire e le prese di mano il libro che aveva tirato fuori dallo zaino, sfogliandolo.

- Sei sicura di non sentire nessuna aura magica qui intorno? Dovremmo essere sulla strada giusta…

- Nulla! Assolutamente nulla! E’… è come se… se non ci fossero neanche i nostri Titani. Non avverto nessun tipo di energia. - rispose lei preoccupata, guardandosi attorno e massaggiandosi le tempie. Da qualche ora aveva un terribile mal di testa. Nel punto in cui si trovavano non c’erano alberi, ma una distesa di erba bassa e pungente. La visuale era abbastanza ampia e i ragazzi e il piccolo Titano potevano vedere lontano e sentire i rumori e le voci dei loro compagni qualche centinaio di metri più a valle. Lok continuava a sfogliare il libro che aveva in mano, mormorando piano qualcosa.

- In effetti qui non parla di nessun punto in preciso dove si svolse la battaglia finale fra Lord Casterwill e i Nullificatori… - disse alla fine, senza togliere gli occhi dalla pagina.

Sophie rispose, soprappensiero: - Lo so, avrò controllato mille vol… - si voltò a guardarlo, sgranando gli occhi. Spostò velocemente lo sguardo da lui alla pagina. - Lok! Ma quello è un codice antichissimo! Faccio fatica io a tradurlo, e sono anni che lo studio! Come diavolo hai fatto a…? - il ragazzo sembrò rendersi improvvisamente conto di ciò che aveva fatto. - Ehm… non so… dev’essere stato Cronos a farmi qualche strano effetto… - rispose, sorridendo imbarazzato.

Molti di loro avevano trovato dei Titani lungo il cammino. La cosa più strana era che non era stato un legame da cercare, ma… una specie di richiamo. Era come se fossero i Titani a chiamarli. O almeno così le aveva raccontato Lok, perché lei non aveva trovato nessun Titano, e la cosa l’aveva lasciata molto delusa. - Ecco a cosa servono anni sui libri… - gli prese il volume da in mano e lo rimise nello zaino. - Vediamo di capire qualcosa di più su questo Titano. Tira fuori l’Olotomo di tuo padre e analizziamolo. - i ragazzi si sedettero per terra. Lok prese l’Olotomo dalla borsa a tracolla ed analizzò il complesso amuleto.

- Cronos. Attacco: 5. Difesa: 4. Tipo: Guerriero Krono Titano. Dimensione: Grande. Abilità speciali: Può scegliere dei bersagli da eliminare con un colpo solo, ma poi verrà eliminato. - la solita voce metallica parlò senza esitazioni.

- Accidenti… cinque punti di attacco non sono pochi! - intervenne Cherit.

- No. Affatto. I Titani che si trovano qui sono tutti molto potenti, e Crono nella mitologia greca era il creatore di tutte le principali divinità… uno dei più potenti. - disse la ragazzina. - Un Titano adatto a te. - aggiunse, guardando Lok e sorridendogli. Il ragazzo notò improvvisamente com’era cambiata, come entrambi erano cambiati, da quando si erano conosciuti. Le sorrise di rimando, dolcemente. Stavano per affrontare insieme una battaglia che forse li avrebbe divisi per sempre, forse avrebbe cambiato la loro vita, forse il mondo intero. In questi giorni Dante era troppo occupato per badare a lui, e lui in effetti era ormai in grado di cavarsela da solo nel mondo dei Cercatori, ma… aveva bisogno di un appiglio, qualcuno a cui aggrapparsi se fosse caduto, qualcuno a cui chiedere se era insicuro su cosa fare. E chi, se non Sophie, aveva sempre una risposta per tutto?

 

Ormai erano ore che camminavano. Il Sole aveva cominciato a tramontare e Zhalia era stremata. Senza poterlo evitare, inciampò e cadde in ginocchio. La vista le si annebbiò per qualche secondo. Subito venne tirata in piedi da Wind.

- Forza, signorina, non c’è tempo per riposare. - sibilò.

- Sono stanca. Non riesco più a stare in piedi, devo riposare. - rispose lei duramente, alzando lo sguardo in quello dell’uomo che per un attimo sembrò vacillare.

- Vorrà dire che… - tentò di continuare, ma venne bloccato da Rassimov.

- No, facciamola riposare. Lei ci serve, non possiamo trattarla troppo male. - disse il capo della Spirale, prima di andarsene sogghignando. Tutto l’esercito si fermò per una pausa e lei venne affidata ad un adepto perché la tenesse sotto controllo.

- Ciao, Kal. - disse semplicemente una volta scoperto chi era quell’adepto. L’uomo non rispose, ma si inginocchiò di fronte a lei, che si era seduta appoggiandosi ad uno degli alberi.

- Non sono stato io. - sussurrò. Quelle parole lasciarono Zhalia perplessa. Stava cercando di farle capire che gli dispiaceva?

- Bene. Buon per te. Purtroppo come vedi non mi cambia le cose. - rispose gelidamente.

- Zhalia, non volevo che succedesse questo. Ma non poso farci niente.

- Potresti, ma sei troppo codardo. - la donna distolse lo sguardo. - Cosa ti dà la Spirale di Sangue, Kal? Ti senti… potente? Appagato? Felice?

- Perché, tu sei felice ora? Prigioniera dei tuoi nemici?

- Io sarò felice finché saprò che la mia squadra sta bene. E ora non sono felice, perché loro sono in pericolo e io non posso fare nulla per aiutarli. Stai meglio, ora che lo sai?

- Zhalia… - l’uomo allungò una mano per accarezzarle il viso. Lei si ritrasse, non appena si sentì sfiorare dalle sue dita.

- Non mi toccare! - Kal si fermò. Si alzò lentamente: - Io fossi al posto tuo starei più attento a come mi comporto. - le ringhiò. - Signore, la prigioniera dice di essere abbastanza riposata, ora. - bastarono quelle poche parole, e Zhalia fu costretta a rimettersi in cammino verso l’Olimpo, verso un destino che non poteva contrastare, e forse verso la morte.


 

Ok, lo so, sto sclerando di brutto, ma le vacanze fanno un brutto effetto.

Ora rispondo all'unica (cos'è 'sta storia? Adesso iniziavo ad abituarmi bene, dove siete finiti tutti? Recensite!!!) recensione che mi hanno scritto.

 

@Indovinate chi? Chiara!!!

Eheh, in questi giorni immagino tu sia presa dagli esami... va be', confido nel fatto che quando leggerai queste righe avrai finito tutto ^^

Ti ringrazio per la decisione di presentare la mia fanfiction, sono onorata. Dico davvero.

L'idea dell'Olimpo mi sembrava un po' scontata, devo ammetterlo. E' che non trovavo nulla di più adatto in cui le mie conoscenze fossero accettabili, così mi sono detta "meglio scontato che schifoso". E penso di avere ragione, no? XD

C'era qualcos'altro che ti volevo dire, ma mi conosci... mi è appena passato di mente ^^". Niente, penso che fosse una cosa tipo "spero che continuerai a leggere" e frasi fatte simili... tanto non so mai come conludere. Ah, sì! Sai che non scherzavo quando ho detto che mi sono messa a tradurre? L'ho fatto davvero! XD cosa non si fa per ottenere qualche recensione... sono messa male, eh?

 

Un (mitico ^^) bacio! Marta.

 

Stavolta mi sono ricordata: grazie anche a chi non mi recensisce ma mi legge (anche se meritereste una pena secondo la legge del contrappasso: costretti a recensire ogni singola virgola che leggete per l'eternità) e ai visitatori anonimi.

Un bacio anche a voi (ma non mitico perchè quella è un'esclusiva di Chiara u.u)

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Capitolo 4
*** 4^ Parte ***


Non commento sul tempo che ci ho messo ad aggiornare, ma dai... ero senza ispirazione, diciamo così xD racensite, mi raccomanto! Baci! :-*
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4^ Parte




Ci volle pochissimo tempo perché arrivassero nel punto che Rassimov voleva raggiungere. Andò a prenderla e la tirò per un braccio fino sul ciglio del dirupo, ma quando Zhalia era già pronta alla sensazione del vuoto la fermò.
- Guarda. - le disse. La donna cercò con lo sguardo qualcosa in particolare, fino a quando capì. Si sentì improvvisamente debole, come se le fosse mancato l’ossigeno: non troppo lontano un consistente gruppo di Cercatori camminava, perlustrava, cercava qualcosa. - I tuoi amici della Fondazione si stanno dando da fare. Pensi che gradiranno una visita?
- Se pensi di poterli sconfiggere sei pazzo, Rassimov. Dieci dei tuoi uomini non valgono neanche uno dei Cercatori come… quelli della Fondazione.
- Dubito, ma in ogni caso siamo abbastanza per sostenere il loro numero. - la lasciò a Wind e si diresse verso il centro del gruppo di adepti. - Sir Iron, cominci ad organizzare gli uomini, teniamoci pronti ad attaccare. Signorina Moon… non mostrarti troppo, potrebbero pensare male di te.
Zhalia diede uno strattone a Wind, nella speranza vana di liberarsi. Si sentiva opprimere da un grande senso di impotenza, una cosa che aveva sempre detestato. Aveva sempre amato dare ordini e aveva imparato anche ad eseguirli quasi senza discutere. Ma non questo tipo di ordini. - Cosa vuoi da me Rassimov?
- Da te nulla. E’ da Dante Vale che voglio qualcosa. Voglio che mi apra le porte del Tempio dell’Olimpo e mi consegni la mocciosa Casterwill.
- Allora forse non te ne sei accorto, ma hai sbagliato persona. Pensavo fosse evidente, ma io non sono Dante. - rispose sarcasticamente la donna.
- Non fingerti più stupida di quanto tu non sia. Sai molto meglio di me quanto… - il capo della Spirale venne interrotto da un rumore assordante. Contemporaneamente arrivò una donna che gli sussurrò qualcosa. - Signori, i nostri nemici hanno fatto più in fretta di quanto ci aspettassimo. Hanno trovato l’entrata per il Tempio. E’ giunta l’ora che la Spirale di Sangue ottenga la sua vendetta! - Zhalia si sentì avvolgere per l’ennesima volta dalla paura. Alzò lo sguardo verso il cielo ormai scuro, tinto di un colore arancione del tutto diverso dai colori del tramonto. Inspirò profondamente e trattenne le lacrime. Solo i deboli piangono, e lei non aveva assolutamente il tempo di essere debole.


I rinforzi di Grier erano arrivati nel tardo pomeriggio, quando ormai il Sole stava tramontando. Grier portò diverse spiacevoli notizie. La prima fu che lui e i suoi uomini avevano intravisto degli adepti della Spirale sulla strada per raggiungerli, segno che Rassimov e i suoi alleati erano vicini. La seconda era più inquietante: non erano riusciti a ritrovare DeFoe. Se n’erano andati da Londra senza di lui. Dante era rimasto scioccato da questa affermazione e aveva chiesto spiegazioni, ma non aveva avuto molto tempo per ottenerle: Lok era arrivato correndo, dicendo che Sophie stava male. Quando la raggiunse, Dante la trovò seduta per terra vicino a Cherit, con le mani che premevano la testa.
- E’ da stamattina che ha questo mal di testa, da quando siamo arrivati qui. - disse il ragazzino visibilmente in ansia. - Dante, pensi che sia colpa della Spirale?
- No. Dev’essere qualcosa di più potente della Spirale. Ricordati che Sophie è una Casterwill, è ben protetta dagli attacchi esterni. - il Cercatore provò un Everfight, ma non ottenne risultati. La ragazza non riusciva neanche a parlare dal dolore. - Hai detto che ha mal di testa da quando siamo arrivati qui…
- Sì, ed è andato aumentando durante la giornata, ma circa cinque minuti fa ha avuto un attacco improvviso e… Dante fa’ qualcosa! - il detective ci pensò un attimo.
- Hai detto che oggi non ha sentito la presenza di nessun potere, giusto? - Lok annuì. Dante si guardò velocemente attorno, fino a che non notò delle incisioni sulla parete di pietra. Non era in grado di decifrarle, ma sapeva chi poteva farlo. - Sophie… Sophie, ascoltami! - attirò l’attenzione della ragazzina che aprì gli occhi per guardarlo, continuando a tenersi la testa. - Adesso devi cercare di non pensare a nulla per un paio di secondi. Dimentica il dolore, i Titani, tutto. E’ difficile, ma è necessario. Pensi di farcela? - Sophie annuì. - Bene. Headcage! - il potere la raggiunse isolando la sua mente dal resto. In una manciata di secondi si sentì meglio. Si alzò e chiese spiegazioni all’uomo.
- Hai trovato la fonte di un potere molto più grande di qualsiasi altro con cui tu sia mai venuta in contatto. Ha interferito con i tuoi poteri, ecco perché non riuscivi a sentire la presenza dei Titani. Ti devi essere appena avvicinata all’entrata per il passaggio sotterraneo della visione. Ora non c’è tempo da perdere, devi decifrare quelle iscrizioni e dirci come entrare, prima che la Spirale sia pronta ad attaccarci. -
Sophie, ancora debole per l’energia che aveva perso, cominciò il suo lavoro, mentre Cherit svolazzava nervosamente lì attorno. Ci vollero ore, durante le quali Metz, Dante Guggenheim e i capi dei gruppi di Cercatori cominciarono ad organizzare una difesa, in previsione di un attacco della Spirale. E l’attacco non tardò ad arrivare.
Tutti si fermarono per qualche secondo, quando Sophie finì di tradurre e pronunciò l’incantesimo che le interessava, tenendo una mano ben premuta sulla roccia come diceva l’iscrizione. Un’enorme lastra di pietra si spostò lentamente, mentre un fascio di luce arancione si proiettava sul cielo coperto e ormai scuro. Ma l’attimo di esitazione e contemplazione durò poco. Si sentì un grido.
- Sono qui! La Spirale di Sangue è qui! Stanno arrivando! - tutto l’esercito di Cercatori della Fondazione si mobilitò, pronto a combattere. Dante fece per allontanarsi, ma Lok lo fermò per un braccio.
- Dante, cosa dobbiamo fare?
- Entrate. Entrate con Montehue, Guggenheim e gli altri Cercatori, ma fate molta attenzione.
- E tu che farai? - chiese debolmente Sophie, affaticata dalla grande concentrazione che aveva dovuto mettere.
- Io devo combattere. Non posso lasciare il campo così. Voi due siete in grado di cavarvela da soli, ne sono sicuro. - Lok annuì, serio. Prese Sophie per mano e si addentrò con lei e Cherit nel tunnel, mentre arrivavano anche Montehue e Tersly. Dante si voltò verso quello che ormai stava per diventare un campo di battaglia. Sarebbe stato difficile, molto difficile.
- Caliban! Metagolem! Elion! Prestatemi la vostra forza!

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Ebbene sì, con l'inizio della seconda serie mi sono riattivata. Spero di aggiornare un po' più spesso, d'ora in poi!
Potete trovare le mie fanfiction anche su huntiklanuovaera.forumcommunity.it
Fateci un salto, se vi va!
Bacioni a tutti quelli che mi prestano ancora attenzione! =)

Starfantasy-/\-

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