The Immortal

di Ryashiro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il biondo della panchina ***
Capitolo 2: *** La cartella di carta ***
Capitolo 3: *** La voce ***
Capitolo 4: *** Il terzo incomodo ***
Capitolo 5: *** Il bacio ***
Capitolo 6: *** Perso ***
Capitolo 7: *** La lezione ***
Capitolo 8: *** The Immortal ***
Capitolo 9: *** L'albero natalizio in piazza ***
Capitolo 10: *** Non la sento ***
Capitolo 11: *** Dagli occhi dell'assassino ***
Capitolo 12: *** Non muore ***
Capitolo 13: *** La bambina ***
Capitolo 14: *** I am my only God ***
Capitolo 15: *** Impulsi ***
Capitolo 16: *** Angelo ***
Capitolo 17: *** Come le parole ti possono distruggere ***
Capitolo 18: *** L'ospedale ***
Capitolo 19: *** Ecco perchè hai un paio di ali... ***



Capitolo 1
*** Il biondo della panchina ***



THE IMMORTAL


Se ne stava seduto su una panchina del cortile della nostra scuola. Leggeva tutto il tempo,e raramente parlava con i professori,che cercavano di catturare la sua attenzione disperatamente.
Invece lui continuava a girare le pagine del suo spessissimo libro di filisofia,senza degnarli di un minimo sguardo di cortesia.
I suoi occhi erano dello stesso colore del ghiaccio,non trasparivano nessun sentimento,erano vuoti,e il suo volto inespressivo,lo faceva sembrare ancora più inquietante.
I capelli biondi a caschetto,un pò scompigliati,si muovevano allo stesso ritmo del vento,quel giorno,il giorno in cui decisi di parlargli. Le mie compagne lo trovavano un bellissimo ragazzo,e durante tutti gli intervalli,si fermavano ad osservarlo.
Non ero molto sicura su cosa parlare,ma mi sarebbe venuto in mente subito dopo il mio saluto.
-Ciao!-
Dissi deltutto disinvolta,o almeno,ci provai.
Vidi due occhi azzurri spostarsi dalle righe del libro per venire a fissare i miei. Ci guardammo per qualche istante,poi il ragazzo abbassò lo sguardo tornando sulle pagine complicate del testo che teneva fra le mani.
Mi sentii avvolta in un'immensa atmosfera di imbarazzo,finchè lui non chiuse il libro e tornò a fissarmi.
-Molto piacere,il mio nome è Momomiya Strawberry! E tu invece sei...-
-Ryan Shirogane.-
Rispose freddo. Mi guardava stranamente,come se cercasse di capire dove volevo arrivare alla fine di quella pesante conversazione.
S:-Piacere Ryan! Posso chiamarti per nome?-
R:-Fa come credi.-
Gli sorrisi,sperando che lo facesse anche lui,invece si alzò dalla panchina.
S:-Devi andare via?
Ryan annuì senza darmi troppa importanza,e si diresse verso la sala dei professori.
Rimasi a guardarlo mentre se ne andava,e le mie amiche mi raggiunsero.
-Cosa ti ha detto?!-
Mi chiesero un pò tutte.
S:-Ho scoperto che si chiama Ryan Shirogane,nulla di più.-
Risposi impassibile. Pensai che quel ragazzo fosse un vero maleducato.
Non frequentava il mio istituto,veniva solo la mattina a partecipare a dei colloqui con i miei insegnanti,poi se ne andava.
Era sempre vestito con un paio di jeans,e una camicia.

Alla fine della scuola uscii dall'aula per ultima,qualcuno doveva pur pulire la classe,e incontrai nel corridoio proprio lui,che vedendomi,si fermò.
R:-Che ci fai ancora qui?-
Domandò scontroso.
Formulai mille risposte,cercando di dargliene una che lo avrebbe spiazzato,che avrebbe distrutto quella sua figura da duro,ma non ne trovai.
S:-Perchè ti interessa?-
Chiesi altrettanto scocciata.
R:-Perchè i tuoi compagni sono già sotto.-
S:-Ho dovuto pulire la classe!-
Ribadì io.
R:-Bene,ti saluto.-
I suoi occhi ghiaccio mi paralizzarono,quando mi accorsi che stavo tremando.
Mi passò accanto,superandomi,e nel farlo,mi sfiorò con la sua mano.
Sentii il suo calore,e un buonissimo profumo che mi pervase,mandandomi in confusione.
Poi si girò di nuovo verso di me.
R:-Hai qualcosa in programma,per i prossimi dieci minuti?-
S:-No...perchè?-
R:-Ti andrebbe di andare a prendere qualcosa al bar qui vicino?-
Sorrisi,e annuì visibilmente con la testa.
S:-Va bene!-
Io e il giovane misterioso ci dirigemmo verso un bar lì vicino,e presimo posto a sedere.
S:-Come mai frequenti tutte le mattine la mia scuola?-
R:-I vostri professori sono degli incapaci.-
Iniziai a innervosirmi.
S:-Che vuoi dire?-
R:-Che si devono rivolgere a un liceale per farsi dare consigli sul come portare avanti l'istituto.-
S:-E tu sei il liceale?-
Ryan annuì.
S:-Se chiedono consiglio a te vuol dire che sei un ragazzo molto bravo!-
Lui fissò per un attimo il vuoto,poi tornò a fissarla.
R:-Perchè oggi mi hai parlato?-
S:-è forse vietato?-
Domandai cercando di discolparmi.
R:-No,è solo che non mi capita spesso.-
Iniziò a giocherellare con gli stuzzicadenti del tavolino,e io non potei fare a meno di sorridere.
S:-è solo che...non sembri uno molto socievole,per quello nessuno osa avvicinarsi!-
Per la prima volta lo vidi sorridere,ma lo fece in un modo amaro,triste.
Ci portarono i due caffè che avevamo ordinato.
Era strano stare con lui. Stavo bene,ma in un certo senso mi sentivo a disagio. Di cosa avrei potuto parlare,con uno come lui? Pagammo il conto e uscimmo dal locale senza dirci niente,finchè non fu lui a spaccare il ghiaccio.
R:-Ora devo tornare a scuola,ho delle faccende da sbrigare.-
S:-Okay,ci vediamo domani!-
Gli sorrisi,ma lui non ricambiò.
R:-Ciao.-
Se ne andò senza aggiungere altro,e io rimasi pensierosa per qualche minuto.
Poi mandai al diavolo i miei pensieri e mi incamminai a mia volta verso casa.




Allora,questo primo capitolo è stato un pò monotono,ma dovevo creare un base in qualche modo,no? Beh,spero che siate clementi! L'ho fatto molto corto,ma prometto che i prossimi chap saranno molto più lunghi! Ciauuuuuu!

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Capitolo 2
*** La cartella di carta ***



Era seduto sempre sulla stessa panchina,e leggeva,schiavo dei libri.
Le piaceva osservarlo da lontano,ma ancora di più da vicino,quando due cieli limpidi e azzurri le incrociavano lo sguardo. Non lo aveva ancora visto sorridere,e già si immaginava quanto fosse bello vederlo ridere.
Era un ragazzo di buone maniere,anche se a volte si trovava ad essere scontroso, a lei non dispiaceva. Sì insomma,era uno fuori dal comune.
Ma sempre dietro a un limpido e azzurro cielo,c'è un temporale.
E i suoi occhi erano talmente puri che non poteva credere che fossero veri. Quante sciocchezze,beh,dopotutto erano solo pensieri di una ragazzina di quattordici anni.
Gli si avvicinò con l'eleganza di un gatto,e quando si fermò davanti a lui,si schiarì la voce per attirare la sua attenzione.
S:-Ehm ehm!-
Il biondo alzò il capo e la guardò in modo scocciato.
S:-Ciao! Come stai?-
R:-Cosa vuoi?-
Sospirò cercando di essere il più educato ma sgradevole possibile.
S:-La solidarietà non è il tuo forte,vero?-
Gli si sedette accanto,mentre lui ricominciò a leggere.
S:-Volevo dirti grazie per avermi invitata fuori ieri.-
Facendo finta di niente,Ryan rimase in silenzio.
S:-Mi ascolti almeno?-
Il biondo chiuse di colpo il libro,inspirò,e guardò la ragazza vicino a lui.
R:-Come posso non ascoltarti se mi parli a due centimetri dalle orecchie?-
Quelle parole, che disse come se fossero avvelenate, furono come un pugno nello stomaco per Strawberry.
S:-M-mi dispiace...non volevo disturbarti...scusa...-
Si alzò dalla panchina e si diresse verso le sue amiche,mentre il ragazzo si maledì in silenzio.

Era rimasto solo nella sala professori,quando sentì una voce nel corridoio che imprecava.
Guardò cosa fosse successo,e quando la vide per terra intenta a raccogliere una pila di fogli che le erano scivolati dalle braccia,scosse la testa divertito.
S:-Accidenti!-
R:-Immaginavo fossi tu.-
La rossa inginocchiata alzò la testa,e vide il biondo in piedi davanti a lei,che sorrideva.
S:-Sono scivolata!-
Si giustificò lei.
R:-Certo...-
La compatì.
La aiutò a raccogliere un pò di fogli,e quando ebbero finito,si alzarono tutti e due da terra.
S:-Grazie Ryan.-
R:-Dove li devi portare?-
S:-In sala professori.-
Mentre si dirigevano verso la porta,il biondo scivolò cadendo addosso alla ragazza.
Si ritrovarono per terra,l'uno sopra l'altro,a scambiarsi sguardi di imbarazzo.
R:-Ahem...perdonami...-
Disse lievemente rosso mentre si alzava da terra.
S:-Figurati...-
Rispose cercando di non balbettare e si alzò anche lei.
R:-Mettono così tanta cera sui pavimenti che...-
S:-Sei ferito!-
Una goccia di sangue gli percorse il braccio.
R:-è solo un taglio.-
Il sangue scendeva sempre più velocemente,c'era sempre più sangue,aveva sporcato la sua camicia bianca. Ora dominava il color porpora.
Sentiva che le forze gli mancavano...

Ryan socchiuse gli occhi e iniziò barcollare quando Strawberry lo prese da sotto le braccia.
S:-Che ti succede?!-
Non rispondeva,era come in trans.
Poi,il nero.

Si risvegliò nell'infermeria della scuola,confuso e pieno di domande.
S:-Ryan!-
Il ragazzo si voltò verso la figura che lo chiamava.
S:-Come ti senti?-
R:-Che è successo?-
Domandò.
S:-Non lo so...ti sei tagliato con dei fogli,ma lievemente,niente da emoraggia o roba simile...una goccia di sangue e sei svenuto!-
Il biondo voltò il capo da un lato come se avesse capito.
R:-Solo una goccia?-
S:-Solo una.-
Annuì con la testa e si alzò dal lettino,poi tornò a fissarla.
R:-Grazie.-
S:-F-figurati...ma sei sicuro che sia tutto a posto?-
R:-Niente è mai a posto.-
Detto questo uscì dalla sala.
Arrivato davanti a casa sua inserì la chiave nella toppa,e la aprì.
Entrato nella sala principale andò in bagno,e nel accendere la luce,vide il suo riflesso allo specchio pallido e stanco.
R:*...è successo di nuovo...*
Pensò toccandosi con due dita i lineamenti del viso segnati dalla stanchezza.
Sorrise tristemente.
R:*...il tempo mi sta consumando,sia fuori,sia nel profondo...*
Spense la luce,recandosi in camera da letto.

Il giorno dopo nessuno era seduto sulla panchina del cortile.
Strawberry abbassò la testa delusa.
Quel giorno pioveva,per colpa dell'Autunno,che dava segni della sua presenza.
Le amiche della ragazza le chiedevano sempre del biondo della panchina.
Ma lei rispondeva sempre che non le parlava.
Alla fine delle lezioni stava riordinando la sua classe,e dato che non c'era nessuno su quel piano,decise di andare nella stanza del direttore.
Era pura curiosità,niente di più,ma quello che avrebbe trovato,le avrebbe tolto quello strano piacere.
Sulla scrivania del direttore trovò una specie di cartella di carta. La aprì e notò subito la foto di un ragazzo sulla sedicina d'anni di sua conoscenza. Ryan Shirogane.
"Un ragazzo prodigio"Lesse, "il futuro della scienza",e poi ancora "Universitario a solo quindici anni".
Cosa? Faceva l'università ad un anno più di lei? Come poteva?
Ma la cosa che sconvolse di più la ragazza fu la frase ritagliata da un pezzo di giornale: "Ryan Shirogane eredita dai genitori una villa a Tokyo,e una montagna di soldi,senza contare tutte le attrezzature da laboratorio."
Aveva EREDITATO DAI GENITORI?
Dai parenti si possono ereditare cose solo quando...
S:-...sono morti...-
No,non doveva andare così, aveva scoperto tutto troppo velocemente,lei non sapeva niente di Ryan,e ora invece sapeva tutto...
Guardò l'indirizzo sulla cartella,sarebbe andata a trovarlo,solo per invitarlo da qualche parte.

Arrivò davanti alla villa,tutto taceva là dentro,suonò il campanello.
Una voce all'interno dell'abitazione avvisò del suo arrivo.
Aprirono alla porta.
R:-Strawberry?-
Domandò confuso.
S:-Ciao...mi chiedevo se ti sarebbe andato bene di...uscire...da qualche parte...-
R:-Come sai il mio indirizzo?-
Chiese serio.
S:-Beh...io...-
-Ryan? -
Una voce femminile che proveniva dall'interno richiamò l'attenzione dei due.
Da dietro il biondo apparì una ragazza bionda e snella,con un fisico scolpito di una dea.
Aveva dei lunghissimi capelli biondi che le arrivavano fino alla fine della schiena,e due occhi di un azzurro molto chiaro.
La bionda guardò la rossa sulla porta con disprezzo e si rivolse a Ryan.
-Who is she?-
R:-Lei è Strawberry, è giapponese.-
-I understand,she's you're friend?-
R:-No,non è mia amica,è una conoscente.-
La ragazza dai capelli rossi si sentì una pugnalata al cuore.
La bionda sorrise maliziosamente e rientrò in casa.
R:-Si chiama Jackie,è la mia ragazza.-
S:*Come se mi interessasse...*-Beh,a quanto pare non hai bisogno di una "conoscente" che ti curi le ferite. Ci si vede in giro,ciao.-
Strawberry se ne andò via sotto la pioggia,rimpiangendo di essere andata a trovare quel biondo tanto ingrato.




Questo capitolo lo dedico a giuly,tanti auguri per il tuo compleanno,hai diritto di esprimere un desiderio su questa ff! Del tipo: "vorrei che accadesse...",pensaci su e poi fammi sapere! TVTTTTTTTTTTTB! STRAAUGURI!!!!

Grazie anche a te Pfepfer,il 1° capitolo è stato scadente,lo so,ma spero di riuscire a rimediare con i prossimi chap!

Ora vado a prepararmi x stasera,che viene il ragazzo di cui sono follemente innamorata,e la mia migliore amica,poi usciamo a fare un pò di casino! W HALLOWEEN,CIAUUUZ!!!

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Capitolo 3
*** La voce ***



Questo tempo...questo luogo...
Chi ero io per dirvi quelle cose?
Vi amavo,vi ho amati tutto il tempo...vorrei solo un'altra possibilità,un altro respiro...
Mi mancate,perchè siete stati lontani per così tanto tempo,e ogni notte vi sogno con me,sogno che non andate via.
E smetto di respirare quando mi sveglio nel pieno della notte.
Volevo stare con voi,vi perdono per essere stati così lontani,ma vi prego,tornate...
Ve lo chiedo in ginocchio perchè i miei occhi non riescono più a trattenere il dolore...


R:-NOOO!-
Ryan si svegliò sudato nel cuore della notte,stava tremando,e aveva un forte dolore alla testa,il solito,vecchio dolore alla testa.
...Tu...tutti...
Era tornata,quella voce.
...tutti...
Ryan si passò una mano nei capelli,e li sentì bagnati,sudava freddo.
...uccisi tutti...
R:-Smettila...-
Il biondo in un primo tempo cercò di ignorare la voce,ma la sua pazienza finì molto presto.
...tu li hai...uccisi tutti...-
R:-NON è VERO!-
...è colpa tua...
Il biondo si alzò dal letto ,corse in bagno, aprì il cassetto del prontosoccorso e tirò fuori delle pastiglie.
Ne inghiottì due,e non sentì più la voce.

Strawberry cercò con lo sguardo il ragazzo biondo all'intervallo,e lo vide,intento,come sempre,a leggere qualche indecifrabile libro.
Non si avvicinò,non andò a trovarlo,rimase in disparte a giocare a pallavolo con le amiche.
Una sua amica dai capelli neri e dagli occhi grigi,di nome Mimi,si mise accanto alla rossa.
Mm[Mimi]:-Tutto bene Strawberry?-
S:-Sì.-
Disse cercando di finire la conversazione.
Mm:-Non vai dal biondino oggi?-
S:-Non ne ho voglia.-
La ragazza si mise una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio.
Mm:-Molte ti invidiano per il tuo coraggio...sì insomma...intendo del fatto che vai lì e gli parli come nulla fosse...-
Strawberry passò la palla che le avevano lanciato ad un'altra ragazza.
Mm:-Comunque oggi verrà un nuovo ragazzo nella nostra classe,lo sapevi? Chissà se è carino...-
La rossa finalmente sorrise.
S:-Io spero che sia simpatico.-
Ryan intanto guardava verso la ragazzina,poi,inespressivo riprese a leggere.

-Oggi vi voglio presentare il vostro nuovo compagno di classe,si è trasferito da Kyoto,e ha deciso di frequentare questo istituto. Il suo nome è Markus,vieni avanti!-
Disse il professore di letteratura.
Un giovane entrò nella classe,e le ragazze non poterono fare a meno di sbarrare gli occhi e spalancare la bocca.
Era alto,con i capelli neri a caschetto,e gli occhi erano di un verde chiaro e puro.
Mk[Markus]:-Salve...-
Disse un pò impacciato.
-Vai nel banco vuoto,dietro Momomiya.-
Strawberry si sentì congelare il sangue nelle vene,diventando rossa,in uno stato di completo imbarazzo.
Markus si sedette dietro di lei.
Tutte le ragazze non facevano che fissarlo,e ciò lo rendeva nervoso.
Alla fine della lezione il professore andò verso il nuovo arrivato,e gli posò una mano sulla spalla.
-Ti va di stare qualche minuto qui in classe con Momomiya? Ti illustrerà come funziona l'istituto. Buonaserata.-
Mk:-Buonasera.-
Disse inchinandosi lievemente.
Mimi,prima di uscire,andò dalla sua amica Strawberry e le mormorò nell'orecchio.
Mm:-Buona fortuna! Però non è giusto,sei sempre tu quella che sta con i ragazzi carini...-
S:-Che ci vuoi fare...sono una calamita!-
Mm:-Sì,come no...beh,ci vediamo domani.-
Le fece l'occhiolino e poi uscì dalla stanza lasciando i due soli.
Mk:-E così...tu sei Momomiya,se non erro? Mi è sfuggito il tuo nome...-
S:-Mi chiamo Strawberry.-
Il ragazzo sorrise,poi,vedendola rossa,distolse lo sguardo dagli occhi cioccolata di lei.
Mk:-Mi piace qui.-
S:-Beh...è una delle scuole più belle di Tokyo...-
Strawberry arrossiva sempre di più,non riusciva a controllarsi.
Mk:-Devi fare qualcosa?-
Chiese gentilmente.
S:-Devo...devo pulire la classe...-
Sbiascicò prendendo in mano una scopa dallo sgabuzzino e iniziando a pulire.
Mk:-Posso aiutarti?-
S:-No,grazie...ci metto poco...-
Disse sorridendo.
Nessuno dei due parlò finchè lei non finì le faccende e ripose la scopa al proprio posto.
S:-Ho finito,possiamo andare.-
Quando uscirono dalla classe,l'occhio della rossa cadde su un ragazzo biondo che metteva dei fogli in una valigetta marrone portatile.
Ryan rimase in silenzio,quando Markus lo salutò.
Mk:-Ciao!-
R:-Ciao.-
Gli occhi gelidi di Ryan si posarono su STrawberry,che prese la mano del suo compagno e corse via.

Dopo circa dieci minuti,scese al piano inferiore anche il biondo.
A pochi metri di lontananza, Markus stava salutando Strawberry.
Mk:-Grazie.-
La ragazza alzò le spalle e gli sorrise dolcemente.
S:-Figurati,e se hai bisogno,sai su chi contare.-
Le sorrise di nuovo,poi la baciò sulla guancia,e se ne andò tranquillamente,lasciando la rossa impappinata.
Mk:-A domani!-
S:-A domani...-
Quando il giovane svoltò l'angolo,Strawberry saltò dalla gioia.
S:-Sìììììììì!-
Poi,immediatamente si sentì in imbarazzo,e se li avesse visti qualcuno?
Ma non c'era nessuno nel cortile...solo...Ryan!
Il biondo stava zitto,con la bocca semi-aperta,e continuava a fissarla,senza espressione.
Lei non sapeva cosa dire,e poi,cosa avrebbe dovuto dirgli?
Mica doveva dargli spiegazioni!
Iniziò a camminare verso di lui,e lo superò senza fermasi,quando lui la riprese.
R:-Vedo che ti dai da fare.-
Affermò gelido,ma lei lo fu di più.
S:-Non credo siano fatti che ti riguardano.-
R:-Dicevo solo...-
Rispose malizioso.
S:-Senti,non farmi dire cose che non vorrei dire,per favore.-
R:-Ad esempio?-
La ragazza fece finta di niente.
R:-Credi di farmi paura?-
Lei sospirò,perchè non chiudeva quella maledetta bocca?
Ricominciò a camminare verso la porta che dava al corridoio,quando la fece ribloccare di nuovo.
R:-O sei tu che hai paura?-
Con lo sguardo pieno d'odio si girò verso il biondo che la stava fissando.
S:-Perchè cerchi di provocarmi? è per caso una tua strategia per fare amicizia? Io ero venuta a trovarti,ieri sera,per sapere come stavi,invece tu ti sei vantato di avere una fidanzata/barra/modella/barra/idiota e mi hai cacciata via come fossi un oggetto!-
R:-Perchè,come dovevo stare? Non mi era successo niente di particolare!-
Chiuse gli occhi,chiedendo perdono per quello che avrebbe detto.
S:-So dei tuoi genitori.-
...è colpa tua...
La voce tornò a tormantare Ryan,che fece finta di non sentirla.
R:-Vattene a casa Strawberry,le persone buone qui non sopravvivono.-
S:-E perchè tu non sei un buono?-
Il biondo chiuse gli occhi.
R:-Perchè il mondo non lo è.-
La rossa ,senza dare troppa importanza alle parole del ragazzo,aprì la porta del corridoio ed entrò.



Hermy6:Che bello,finalmente hai recensito anche tu la mia ff! ç_ç!!! Meno male che ti piace ryanuccio cattivo,perchè in questa ff sarà freddissimo,molto di più che "prima della mia mente",preparati al ghiaccio,mia carissima amicona! Bacionixxxxxxxxx!!!

Gaia:Ciao,è la prima volta che recensisci una mia ff,e ti ringrazio. Spero che continuerai anche in futuro!thanks anche per gli incitamenti (si dirà così? boh...)

Pfepfer:Ciao carissima!!!!!!!!!!! Inizi già a vedere un pò di sofferenza in Ryan??? Tranqui,avrai il tuo capitoletto straziante sulla sua sofferenza.........buaaaaaaah!(me sadica)grazie per il commy,spero che anche tu aggiorni presto! ciau!

Yuki:Ciauz,va bene farò soffrire anche jackie,e grazie per il commento!

Shark Attack:Ciao Shark! Mi recensisci anche tu,che biellu!!!!^_^ grazie per i complimenti...°/////////°non sono degna!

GIULY:Ehi piccola,hai visto che ti ho messo un rivale per Ryan??? Markus(chissà perchè Mark-us...)però è leggermente diverso dal pirla che conoscete voi con il nome di Mark.... Continua a recensire,ho bisogno di te! TVTTTTTTTTTB!!!!!!!

Manu-Chan:Grazie manu,spero che continuerai a seguire la mia storia,dammi un parere se ti piace questo capitolo,e se vuoi anche dei consigli! ciao e thank!

Mijen:Spero di riuscire a fare una cosa vagamente simile a prima della mia mente,cmq grazie,continua recensire,ciiaoooooooooooo!!!!

Ci vediamo alla prossima!!

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Capitolo 4
*** Il terzo incomodo ***



-Basta!-
Ripeteva un ragazzo dai capelli biondi in una grande stanza bianca.
...sai che è colpa tua...non negarlo...
-Non è stata colpa mia! Non li ho uccisi io!-
...non negarlo...
L'ira era impressa nel suo volto come un lungo taglio.
Perchè quella stupida voce non smetteva di dire falsità? Era insopportabile...
-Perchè non mi lasci in pace?-
...perchè sono l'unica cosa tangibile che ti rimane...
R:-IO NON TI VEDO!-
...ma mi senti...
Il biondo crollò sulle ginocchia in preda alla disperazione,era una vittima del dolore,e non poteva evitarlo.
...hai bisogno di me...
R:-TU MENTI!-
Ma quello che mentiva veramente era Ryan,aveva bisogno di lei,di quella voce,della sua sostanza.
...la tua mente non dice falsità...
R:-Perchè non mi lasci stare? Perchè mi perseguiti la notte?-
...mi preoccupo per te...
R:-Nessuno si è mai preoccupato di me...-
Disse voltando lo sguardo.
...ma io sì...sono un pò la tua mamma che ti racconta le storie la sera...che ti sorride...che ti parla...che canta...
R:-BASTA!-

Di colpo il ragazzo si trovò in camera sua,sudato.
Qualcosa di umido e caldo gli copriva le labbra,pensando fosse sudore si pulì con la mano,ma era qualcosa di più denso del sudore,guardò la mano. Era completamente rossa.
Si girò intorno:tutta la camera era piena di sangue,addirittura le sue coperte. Anche lui.
Si sentì mancare,ma resistette e gli venne la nausea.
Quanto avrebbe voluto che ci fosse qualcono con lui in quel momento,chiunque,anche lei,quella stupida ragazza con i capelli rossi.
Ma perchè pensava a lei,in un momento come quello? Lui aveva bisogno di aiuto,non di una bambina.
Provò a chiudere gli occhi,ma non riuscì a dormire comunque.

Forse era stata un pò troppo severa con lui,magari era uno di quelli che non amava parlare con la gente.
Eppure era un tipo così professionale,come poteva essere così freddo?
Quell'intervallo non era seduto sulla solita panchina,decise di cercarlo per chiedergli scusa,ma non lo trovò.
Passò davanti ai bagni del corridoio,e sentì tossire.
Poi la voce imprecò,e a quel punto,riconobbe la persona.
Aprì di scatto la porta del bagno,facendo "un'entrata da vera idiota",questo fu il pensiero che le attraversò la mente subito dopo.
Il ragazzo la guardò con gli occhi arrossati per la tosse,lei si spaventò,ma avanzò di qualche passo verso il biondo.
S:-Ryan,stai bene?-
Domandò gentilmente,ma lui si irrigidì.
R:-Certo.-
Rispose con la voce rauca.
S:-Volevo...-
Si interruppe un attimo,giusto il tempo di deglutire,poi ricominciò.
S:-...volevo chiederti scusa per il mio comportamento maleducato di ieri e per...-
R:-Non importa.-
Ammise con noncuranza.
Strawberry abbassò la testa finendo con il guardarsi le scarpe, poi sorrise e tornò a fissarlo.
S:-Sono una rompiscatole,vero?-
R:-Non ti posso dare torto.-
Rispose inespressivo,mentre si gustava lo sguardo offeso della rossa.
Tornò seria.
S:-Sono veramente dispiaciuta per aver parlato a proposito dei tuoi...ehm...-
Era imbarazzata,la tensione era altissima,e lei la respirava a pieni polmoni.
R:-Non sei la prima che si intromette nella mia vita privata.-
Strawberry abbassò nuovamente lo sguardo,diventando rossa in volto.
S:-Davvero...non volevo...-
R:-HO DETTO CHE VA BENE,ORA PUOI ANCHE ANDARE! AH,E GIà CHE CI SEI,PER FAVORE,FAMMI LA CORTESIA DI NON VENIRE PIù A PARLARMI QUANDO STO LEGGENDO IN PACE! GRAZIE!-
Urlò a squarciagola,e la rossa si spaventò talmente che le vennero le lacrime agli occhi.
S:-Perchè fai così? Io volevo solo aiutarti!-
Si discolpò.
Ryan la fissava,freddo,come sempre.
S:-Volevo solo aiutarti...-
Le lacrime iniziarono a scorrerle lungo le guance,senza che lei potesse trattenerle,contro la sua volontà.
R:-No...non piangere...-
Pregò dispiaciuto.
Una ciocca di capelli rossi le era caduta davanti al viso,e glielo copriva,così il biondo glielo scostò lievemente,ma lei si ritrasse terrorizzata.
Teneva gli occhi sbarrati,in preda al panico,quel gesto ferì Ryan.
R:-N...non volevo...spaventarti...-
Sibilò.
Strawberry cercò di dire qualcosa,ma le parole non le uscivano dalla bocca.
Le guance erano al limite del rosso.
Uscì dal bagno,soffocandosi i singhiozzi con una mano davanti alla bocca.
S:*Perchè sto piangendo? Non voglio piangere...la persona che in questo momento sta versando lacrime non sono io...*
Pensava mentre correva nel corridoio della scuola.
Poi qualcuno la bloccò per un polso,e fu costretta a fermarsi.
-Dove vai?-
Riconobbe quella voce,e si girò verso quella persona che pronunciò la frase.
S:-Markus...-
Mk:-Perchè piangi?-
Chiese proccupato.
Poi si sentirono dei passi in corsa,e arrivò Ryan,che si fermò a due metri dai due.
Ci fu un attimo di totale silenzio,quando Markus intervenne.
Mk:-Sei tu che l'hai fatta piangere?-
Il biondo guardò la ragazza negli occhi,anche se lei guardava in basso,e aveva smesso di piangere.
R:-Perchè ti interessa?-
Mk:-Non sopporto chi non rispetta le ragazze!-
Rispose aggressivo.
Ryan rise.
R:-Posso parlare con lei?-
Mk:-Vuoi, Strawberry?-
La ragazza scosse la testa.
Mk:-Visto? Non vuole.-
Il biondo si avvicinò al moro,e,alzandolo di peso,lo spostò di pochi passi dalla rossa,poi lo mise giù.
Mk:-Ma come ti permetti?-
Lo affrontò spingendolo.
S:-Basta,vi prego...-
Li supplicò,ma ormai era troppo tardi,troppo tardi per poterli dividere.
S:-SMETTETELA!-
Urlò disperata.
Ryan se lo staccò di dosso senza difficoltà.
R:-Vedi di farti più furbo la prossima volta,idiota!-
Mk:-No,non ci sarà una prossima volta!-
Disse prendendo la ragazza per mano e andandosene.

Perchè ho reagito così? Io non volevo piangere...non era mia intenzione,eppure mi è uscito tutto così spontaneo...forse è perchè mi aspettavo di più da lui,mi aspettavo che fosse diverso...invece è come gli altri,è peggio degli altri...oppure...ho pianto perchè forse...sento qualcosa...per quel misteriosissimo biondo...

Camminava a testa alta sotto la pioggia,noncurante della gente che lo osservava andare in giro senza ombrello.
A lui non importava,quell'aria da duro era solo una scusa,una maschera.
Pensava a come lo aveva guardato quella ragazza quando l'aveva sfiorata,terrorizzata,come se lui gli avesse potuto farle qualcosa.
Si sentiva veramente male,moralmente.
Avrebbe voluto dirle che non le avrebbe mai fatto niente,ma c'era lui,il nuovo arrivato...
Il terzo incomodo.

Hermy6:ciao amicona! Tranqui,Ryan non morirà,vi dico che starà x un periodo con Strawberry ma...(MUAUAUAH! ME BAST***A!)...RIPETO CHE MARKUS è DECISAMENTE DIVERSO DAL MARK KE CONOSCIAMO(pirla di m....),eh,dicevamo? ah sì...Vi do un indizio: è vero che si possono sentire delle voci per vari motivi,ma Ryan usa una cosa specifica per sentirle.....vedrete più avanti.......Ti saluto,6 una grande! ciao fra e un bacione!

Mijen:Sono pienamente daccordo con te,odio i figli di papà,vestiti firmati ma che non sanno nemmeno cosa voglia dire vivere veramente! Un saluto e thank!

Gaia:Grazie ancora per i complimenti,quando li leggo sono felicissima.....cmq darò una bella lezione (nella storia,si intende)a Ryan! BYE,alla prossima!

Pfepfer:il tuo capitoluzzo si avvicina sempre di più...grazie per i commy,lo so che anke l'ultimo nn era molto comprensibile,ma cerca di capirmi,non sono tutta a posto...alla prossima! un bacione!

Vanil:Accidenti,grazie! Sono veramente felice di avere una nuova lettrice ke segue queste mie ff!!! spero ke kontinuerai a recensire! Un mega smack!

giuly:piiiiiiiiiicola giuly.......ti ringrazio,sn contenta ke sarai sempre al mio fianco,come il genio e la lampada(mazza ke paragone..)...un bacio TVTTTTTTTB! a presto!

Manu-chan:Ciao MANU!!!!!!!!!!!!! La tua recensione è carinissima,grazie! Spero di continuare a scrivere ff ke ti piacciano,perchè a volte scrivo tante cavolate....^_^' Ci sentiamo al prox cap! Un baxxione!

Ryan Shirogane:Grazie per il commento sulla ff,cmq x l'e-mail di Strawberry,basta ke vai sul suo nick e poi vai su "contatta",cmq sì,è una mia amica.

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Capitolo 5
*** Il bacio ***



Camminava nei corridoi della scuola, senza essere disturbato dagli alunni, che portavano un pò di timore nei suoi confronti.
Sempre così silenzioso,così schivo,che la gente lo evitava senza fatica. E questo lo rendeva abbastanza triste.
Finchè la vide nella sua classe,circondata da amiche,e rideva,senza riuscire a contenersi. Un pò la invidiava.
Libera,senza pensieri...
La guardò ancora,da dietro la porta,quando qualcuno gli mise una mano sulla spalla.
-Ehi,biondo!-
Ryan si girò verso quel ragazzo che avrebbe volentieri tolto di mezzo con un pugno,gli fissò la mano che gli aveva appoggiato sulla spalla,come per dirgli che non doveva toccarlo.
-Sei vuoi parlare con la rossa che ti piace tanto,perchè non entri?-
R:-Toglimi le mani di dosso.-
Sillabò lentamente.
Il ragazzo sorrise e gliela tolse.
-Va bene,va bene!-
Disse alzando le mani.
-Mi perdoni se l'ho offesa signor Shirogane!-
Un attacco d'ira penetrò nella mente del biondo,che sollevò il moro da terra prendendolo per il colletto della camicia.
R:-Non ti conviene scherzare con me...Markus...-
Sibilò il nome con disprezzo,e poi lasciò la presa facendolo cadere a terra.
R:-E se non fossi così disperatamente ignorante,capiresti che non stavo guardando nessuna "rossa",ma cercavo il tuo insegnante.-
Il giovane a terra non diceva niente,lo guardava con un sorriso malizioso dipinto sulle labbra,cosa che irritava molto il biondo in piedi.
Ryan se ne andò,guardando ancora una volta,con la coda dell'occhio,l'interno della classe,dove Strawberry continuava a scherzare.

Durante quell'intervallo,il ragazzo fece apposta a sedersi sulla solita panchina con un libro in mano,sperando che la rossa gli si serebbe avvicinata.
Ma lei non andò da lui,rimase a giocare a pallavolo tutto il tempo.
Tanto l'avrebbe rincontrata alla fine della scuola.
E fu così,la ragazza uscì dalla classe,e lui si fece trovare in mezzo al corridoio.
La ragazza si fermò,in un primo tempo ad osservarlò,poi proseguì dritta,superandolo con la testa bassa.
R:-Aspetta...-
Disse Ryan senza girarsi verso di lei.
R:-Peronami. Sono stato un maleducato.-
Si sentì Strawberry sospirare,poi di nuovo il silenzio.
S:-non era quello che volevi?-
Ryan non rispose. La ragazza,senza aspettare, si diresse velocemente verso la porta.


Era mattina,e prendeva il thè in sala da pranzo quando dietro di lui si aprì lentamente una porta,e comparve una bellissima biondina vestita di sola biancheria intima.
-Buongiorno Ryan!-
Incalzò sorridente.
-'giorno Jackie.-
La ragazza baciò sulla guancia il suo fidanzato,e andò verso i fornelli a prendere anche lei del thè caldo per la colazione.
J [Jackie]:-Devi andare anche oggi al Mitsuren?-
R:-Già.-
J:-Quella scuola non vive senza di te.-
Disse sedendosi vicino a lui.
J:-Ancora non capisco perchè lo fai!-
R:-Perchè ho molti soldi da spendere.-
Jackie lo guardò perplessa e iniziò a sorseggiare la bevanda calda nella tazza,quando le venne in mente una cosa.
J:-Sai...da quando vai in quella scuola...sei molto più pensieroso...c'è qualcosa che non va?-
R:-No,sto benissimo. Sono solo molto stanco.-
Affermò osservando il vapore del thè.
J:-Dovresti prenderti una pausa.-
Il biondo si alzò dal tavolo e mise la tazza vuota nel lavandino,poi si girò verso di lei.
R:-Ti prometto che prenderò delle vacanze per stare con te,ma non ora. Sono troppo impegnato addirittura per pensare ad altro.-
Poi abbassò lo sguardo e ritornò silenzioso,assorto nei propri pensieri.

Strawberry si svegliò di buon'ora,e si precipitò a scuola.
Non aveva ancora deciso di perdonare quel ragazzo,sapeva solo che prima o poi l'avrebbe affrontato di nuovo. Arrivata davanti al Mitsuren,la rossa sentì dei passi correrle incontro.
Mm:-Strawberry!-
La salutò la sua amica Mimi,che le si buttò fra le braccia.
S:-Ciao Mimi!-
Rispose alla cortesia sorridendo appena.
Mm:-Sai...ho sentito delle voci che parlano di te e Markus...-
S:-Di me...e Markus?-
Domandò arrossendo.
Mm:-è vero che siete in "buoni rapporti"?-
Disse facendo il gesto delle virgolette con le dita e un sorriso ebete stampato in faccia.
S:-Beh...siamo amici...tutto qui...-
Mm:-Quest'anno vuoi fare conquiste,eh?-
Le fece l'occhiolino,e Strawberry trovò la cosa estremamente fastidiosa.
S:-è solo un mio amico,nulla di più.-
Suonò la campanella,e tutti i compagni si ritrovarono in classe.
Mk:-Ciao Strawberry...-
Salutò Markus con un tono molto sensuale.
S:-Ciao.-
Rispose velocemente.
La ragazza si sedette al proprio posto,posando la cartella vicino a lei,poi tirò fuori i libri di scuola.
Durante la lezione di geografia,la ragazza venne richiamata da dei sussurri silenziosi dietro di lei.
Mk:-Strawberry? Strawberry?-
La rossa si girò,e vide un bigliettino sullo spigolo del banco di Markus,lo prese in mano e lo lesse.
S:*Oggi all'intervallo ti devo parlare...Markus.*
Si girò nuovamente verso di lui,e accennò con la testa.
S:-Va bene.-

Durante la pausa delle lezioni,che si svolgeva in cortile,il biondo si sedette sulla solita panchina,aspettando una risposta della ragazza.
Si guardava intorno con la coda dell'occhio,ma non vedeva nessuno.
Poi,un ragazzo alto e moro,gli passò davanti e teneva per mano la rossa che Ryan aspettava.
I due si misero sotto ad un albero,e Markus iniziò il suo discorso.
Mk:-Come credo che tu abbia già saputo...girano voci su di noi...dicendo che stiamo insieme...-
S:*Dove vuole arrivare?*-
Strawberry strinse i pugni,era stranamente in imbarazzo e le sudavano le mani.
Che si fosse presa davvero una cotta per quel moro che le stava parlando?
Mk:-Mi rendo conto che ci conosciamo da poco...ma ti andrebbe di rendere quelle voci...vere?-
Il cuore le si fermò per qualche secondo nel petto,lo guardava negli occhi,quasi spaventata.
S:-Io...io non lo so...-
Era in difficoltà,non sapeva cosa dire,così rimase in silenzio ad aspettare.
Chiuse gli occhi,e sentì due mani calde che le prendevano il viso.
Mk:-Spero mi perdonerai...-
Strawberry si sentì schiacciare le labbra contro qualcosa di morbido,e fu pervasa da un'enorme senso di confusione.
Aprì gli occhi,e vide davanti a lei una bellissimo ragazzo che le toglieva il respiro,e la stava baciando silenziosamente.
Non voleva rompere quell'incantesimo,sarebbe stata una cosa così stupida.
Le loro labbra si diedero un dolce addio,quando il moro si staccò da lei.
Mk:-Posso essere il tuo ragazzo?-
Strawberry gli prese i polsi delicatamente con le mani,e lo fissò nel modo più dolce che potè.
S:-Stiamo correndo troppo...ci conosciamo appena...e...-
Mk:-Ho capito,non ti piaccio.-
S:-NONONO! Mi piaci,mi piaci!-
Mk:-E allora mettiamoci insieme!-
S:*Ma no...non ha capito.*
Pensò portandosi una mano sulla testa.
S:-Non credi che sia meglio conoscerci un pò?-
Mk:-Va bene,amici?-
Chiese porgendogli la mano sorridente.
S:-S-sì...-
Accettò rassegnata mentre stringeva la mano del suo amico.
Improvvisamente fu spiazzata da un applauso proveniente da dietro di lei.
R:-Complimenti!-
Diceva un bellissimo ragazzo biondo con un libro in mano.
R:-Non avete mai pensato di fare cinema?-
Sulla faccia del ragazzo era apparso un sorriso beffardo,ma lei vedeva che dentro di sè era triste,glielo leggeva negli occhi.
S:-Ryan...posso...posso parlarti in privato?-
R:-Uh?-
La rossa lo prese per un braccio e lo portò lontano da Markus,che era tornato dai suoi amici.
S:-Ti prego,prometti di non dire niente a nessuno!-
Lo pregò tremante.
R:-Ma sì,certo,stai tranquilla.-
Rimasero qualche secondo in silenzio,mentre la ragazza gli esaminava accuratamente gli occhi cercando di capire perchè era così pensieroso.
Il biondo sorrise ingenuamente.
R:-Cosa c'è? Perchè mi fissi?-
S:-Perchè...-
Respirò profondamente,e gli prese le mani.
A quel gesto Ryan divenne confuso,era la prima volta che qualcuno lo guardava così a fondo,e iniziava a sentire la paura di non riuscire a dire niente.
S:-Perchè sei triste?-
Come aveva previsto,non riuscì a rispondere,e rimase a bocca aperta.
S:-Perchè sei triste?-
Ripetè.
R:-Guarda che ti sbagli...io non sono triste!-
La rossa sorrise ingenuamente.
S:-Scusa,è che ho la capacità di vedere cose che non ci sono!-
Ryan chiuse la bocca,e la fissò inespressivo.
S:-Cosa c'è?-
R:-Niente.-

Perchè te ne sei accorta solo tu?

S:-Beh...per favore...acqua in bocca su quello che hai visto!-
Il biondo annuì.
S:-Grazie!-
Sorrise,e salutò con la mano.
Poi andò via,escludendo subito il biondo dai suoi pensieri.
R:*Che strana ragazza...*
Pensava andandosene.

Hai di nuovo bisogno di me...

R:-Lo so... Ho lasciato tutto in macchina...-

Tu hai bisogno di me ora!

R:-Stai zitta!-

Forza! Vai a prenderla!-

Il ragazzo fece una smorfia di pianto,poi tornò subito normale.
R:-Perchè mi perseguiti?-

Perchè tu hai bisogno di me...so che hai bisogno di me...




Prima di tutto ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito,scusate se non faccio i ringraziamenti come al solito,ma voglio dedicare qst ff a EDDIE GUERRERO,che anche se nessuno di voi che legge seguiva il Wrestling,io lo voglio ricordare come un bravissimo attore e atleta.
Purtroppo la droga ti ha tolto tutto.
SEMPRE NEI CUORI! W LA RAZA!!!!!!!!

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Capitolo 6
*** Perso ***



A volte credeva davvero di potersi perdere nella notte.
Ogni volta che alzava lo sguardo verso il cielo,gli occhi gli si illuminavano,come se le stelle gli prestassero la luce.
Non aveva paura di quello che sarebbe potuto capitargli da lì a un attimo,era felice in quel momento, lui era felice, e sorrideva alla luna.
Il vento gli scompigliava i capelli biondi,lasciandogli un lieve senso di solletico sul viso.
Aveva voglia di crescere, già aveva programmato tutto il suo futuro:sarebbe diventato scienziato,come suo padre,e avrebbe studiato medicina come sua madre.
I sogni di un bambino di dieci anni affacciato sul balcone della propria camera.
I suoi genitori amavano viaggiare molto,soprattutto sua madre,adorava circondarsi dalla natura.
Viaggiavano molto soprattutto per il duro lavoro di suo padre,così lo lasciavano spesso a casa con il suo migliore amico,Kyle,un giovane di sedici anni,apprendista di suo papà.
Due giorni prima erano partiti per Tokyo,una bellissima e modernissima città Giapponese,che incuriosiva molto il biondino. Chissà com'era Tokyo?
Lui era troppo lontano da loro,faceva parte degli USA,era un legittimo cittadino degli Stati Uniti.
Sorrise ancora una volta,poi decise di rientrare,iniziava a fare freddo,e lui non era abbastanza vestito per sopportare tutto quel vento invernale.
Chiuse la portafinestra della sua camera e scese le scale al piano inferiore,quando sentì una voce singhiozzare. Il bambino rimase immobile ad ammirare, terrorizzato, la sagoma del suo amico, seduto sulla poltrona davanti alla tv.
Guardò cosa trasmettevano alla tv,c'era il telegiornale.
C'era una casa in fiamme,e i pompieri stavano rimediando a spegnere l'incendio,mentre i giornalisti facevano la coda per intervistare le persone sul posto,che guardavano la scena inorridite dicendo che non sapevano come fosse successo.
Parlavano il giapponese,e c'era un tradutore che traduceva le frasi in inglese.
La mente del bambino che osservava la televisione si staccò per un attimo,non stava pensando,guardava solo le immagini che scorrevano sullo schermo.
Kyle singhiozzò ancora,facendo rabbrividire il biondino.
Poi gli prese l'impulso di parlare e non riuscì a trattenere quella domanda.
-Kyle...perchè piangi?-
L'altro giovane,colto di sorpresa,spense il televisore e si asciugò le lacrime che gli stavano ancora scendendo.
Si girò verso il biondino.
-Piangi per chi era dentro quella casa?-
Kyle,quel bellissimo ragazzo dai capelli lunghi e castani non seppe cosa rispondere. Doveva dire la verità?
K:-No...mi bruciano gli occhi...-
-Ti ho sentito singhiozzare.-
Ribadì il bambino.
Il castano si alzò lentamente dalla poltrona e andò ad abbracciare il biondino in piedi,lo strinse al petto,come se fosse un tesoro che non poteva perdere.
Il ragazzino stette immobile,con le braccia sciolte lungo il corpo.
K:-Ora,Ryan,ti prometto che qualunque cosa accada ti sarò sempre vicino...lo prometto...-
Disse ricominciando a piangere silenziosamente.
R:-Cos'è successo...?-
K:-Hai visto il notiziario...-
Il biondino sbiancò,anche se infondo aveva già capito,o almeno,presupposto tutto dall'inizio.
K:-Quella casa era...dei tuoi genitori...-
Sussurrò le ultime parole a stento,poi ricominciò a parlare.
K:-...è successo ieri...quei video...erano cose successe ieri...-
R:-I miei genitori allora...dove sono adesso?-
Non rispose di nuovo,e Ryan si lasciò prendere dal panico.
R:-Dove sono i miei genitori...?-
K:-Mi dispiace...-
Sussurrò con la voce tremante.
R:-LO SAI CHE ODIO I TUOI STUPIDI SCHERZI! NON MI FAI PIù RIDERE KYLE!-
Urlava dimenandosi tra le braccia dell'amico.
R:-LASCIAMI!-
Ryan riuscì a liberarsi,stava per salire in camera sua,quando vide la faccia sconvolta e rigata dalle lacrime di Kyle.
Si fissarono per diversi secondi,poi Ryan annuì con la testa,voltando lo sguardò in basso.
R:-Sono morti...i miei genitori sono morti davvero...-
Si lasciò cadere sulle ginocchia,che gli sembrò si spezzassero al contatto col suolo,poi abbassò la testa,e un ciuffo di capelli platinati gli coprì il viso.
R:-Sono perso...-
Due gocce caddero sul pavimento di marmo,provenivano dal volto del bambino,che subito dopo si lasciò cadere da un lato,come fosse svenuto,anche se non lo era,e sentiva benissimo le braccia di Kyle che gli alzavano il busto dal suolo e gli chiedeva di rispondere. Ma ora il bambino non c'era più,ora era solo un corpo che fissava il vuoto.
K:-Ryan svegliati! Cosa ti succede?!-
Venne portato in ospedale da un'ambulanza,per poi essere chiuso in una stanza bianca con un dottore che controllava cos'era che non andava.
Kyle era in sala d'aspetto seduto su una sedia con le braccia conserte,immerso nei suoi pensieri.
Il dottore uscì dalla camera dove si trovava Ryan,ed andò incontro al castano,che si alzò quasi immediatamente.
K:-Cos'ha?-
-Il ragazzo è solo sotto shock,fortunatamente. Se fosse collassato,ci sarebbe stato il rischio che non si riprendesse più.-
Kyle rimase un attimo in silenzio.
K:-Posso andare a vederlo?-
-Sì,ora ha bisogno più che mai di compagnia. Posso sapere,se mi è permesso,cos'è accaduto da poterlo rendere in quello stato?-
Il castano prese fiato,per cercare di non piangere,ma le lacrime iniziarono a luccicargli negli occhi.
K:-Sono morti i suoi genitori...ieri...in un incendio a Tokyo...-
Il dottore annuì.
-è il figlio dei Shirogane,giusto?-
K:-Sì.-
La famiglia Shirogane era nota in gran parte dell'America,proprio perchè il padre aveva svolto famosissime scoperte che avevano rivoluzionato la scienza.
K:-Grazie.-
Si rivolse all'uomo vestito di camice bianco,che sorrise tristemente e andò a visitare qualche altro paziente.
Kyle entrò nella stanza davanti a lui,e vide un bambino biondo seduto su un letto bianco che guardava fuori dalla finestra, dandogli le spalle.
K:-Ciao Ryan...-
Disse il castano entrando,ma il ragazzino non si girò.
K:-Che ne dici se andiamo a casa?-
R:-Non ho più una casa.-
Sbiascicò senza nessuna tonalità di voce.
R:-I miei genitori erano la mia casa. Ora che non ci sono più...-
Si girò a fissare Kyle,e il modo in cui lo fece,straziò il cuore del sedicenne.
Era senza espressione,lo fissava e basta,con due occhi che non avevano più il colore del cielo,ma del ghiaccio.
Un corpo,non era nient'altro che un corpo.
R:-...e ora che non ci sono più io sono perso.-
K:-Ti prego,andiamo a casa...ne parleremo poi con calma domani...-
Diceva iniziando a piangere.
R:-No. Voglio stare da solo.-
Comandò freddamente,rivolgendo un altro sguardo all'amico.
R:-Voglio stare qui,ancora per un pò.-
K:-Va bene Ryan.-
Un'altra lacrima gli rigò il viso,mentre chiudeva la porta dietro di sè e lasciando il biondino da solo.
Ryan,ormai definitivamente solo,abbassò la testa chiudendo gli occhi. Emise un breve gemito,e si ritrovò con il viso completamente bagnato di lacrime.
R:-Mamma...Papà...-
Guardò le stelle,ora non avevano più alcun significato,ora non splendevano,erano solo punti gialli nella notte.
Ora che aveva aperto gli occhi era tutto così semplice,non c'era più atmosfera,e il mondo era diventato così piccolo e patetico che non gli interessava più scoprirlo.
R:-Perchè mi avete lasciato da solo?-

I'm lost...

Aprì gli occhi di scatto,senza capire dove fosse,poi vide il suo letto ancora da rifare,e la sveglia che suonava all'impazzata.
Era stanco,senza sapere nemmeno perchè. Eppure quella notte aveva dormito,anche se aveva continuamente sognato il suo passato.
Perchè non riusciva a dimenticare?
Accidenti!
Prese un barattolino di plastica vicino a lui,e tirò fuori delle pastiglie,che inghiottì mandando giù un bicchiere d'acqua.
Odiava drogarsi,ma lo faceva stare meglio...almeno per un pò....
Lo aiutava a dimenticare la cruda realtà...lui voleva dimenticare...
-Ryan!-
Disse una donna che gli era apparsa davanti,era sua madre.
Il biondo le sorrise,e lei gli fece una riverenza.
Indossava un lungo abito bianco fatto di pizzo e teneva la sua stupenda chioma platinata in una coda.
La donna rise come una bambina.
Poi il ragazzo si addormentò,ponendo fine all'allucinazione.




Hermy6:Ciao hermy! Grazie per il commento,vi farò odiare un casino Markus,anche perchè gli farò fare delle grandissime cattiverie! W Ryan! Magari non ti ha fatto piacere che io abbia dedicato l'ultimo capitolo a eddie,ma l'ho fatto perchè era giusto,lui era un mito. Ciao e alla prossima!

Mijen:W EDDIE GUERRERO AND LA RAZA 4EVER! BRAVA MIJEN! GRAZIE PER IL COMMENTO!

Ranpyon:Ciao! Sono contenta che mi recensisci anke tu adesso! Sei davvero brava a scrivere,e anche se non scrivo commenti sulle tue ff,sappi che le seguo tutte,quindi aggiorna presto anche tu,mi raccomandoooooooooo!

Gaia:eeeeeee....mia cara Gaia.......per essere felice veramente aspetta il prox chap.........ciao! Grazie per aver recensito!

Yuki:Accidenti quanto odi Jackie,non credevo di riuscire a farla odiare così tanto! GRAZIE PER IL COMMENTUZZO.GOODBYE!

Pfepfer:Hola Pfe! spero che ora tu sia più su di morale,cmq ti do ragione,anche io scrivo bene le situazioni tristi quando sono triste! AGGIORNA PRESTO anche tu! tvb!

Vanil:Grazie Vanil! sn veramente contenta che ti piaccia la mia ff,anche perchè mi fai sempre un casino di complimenti che mi fanno felice! Grazie!

sonietta:accidenti! addirittura nei preferiti? ceeeeeerto che sono contenta,anzi,di più! anche se non credo che qst ff si meriti di stare nei pref di qualcuno...non è scritta molto bene...cmq continua a seguire la mia storia please! ciao!

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Capitolo 7
*** La lezione ***



Pioveva,l'acqua cadeva dal cielo,come il pianto di una madre che ha perso il figlio.
Non avrebbe mai ammesso che a guardare la pioggia lui si sentiva quasi felice,glielo si vedeva negli occhi,brillavano quando c'era il brutto tempo.
A volte gli scappava pure un sorriso,ma cercava di nasconderlo,sotto uno sguardo gelido e indecifrabile.
Continuava a pensare a lei,non sapeva il motivo,ma la pensava,era sempre al centro di tutti i suoi pensieri,quella ragazza dai capelli rossi.
La pensava mentre sorrideva,mentre rideva,mentre...piangeva...
Già,era addirittura riuscito a farla piangere.
Strawberry...
-Signor Shirogane?-
Una voce improvvisamente lo riportò alla realtà,dove il bel biondo si ritrovò in una sala circondato da insegnanti che lo fissavano insistentemente.
-Non si sente bene,forse?-
Domandò un signore vestito di nero con una cravatta blu.
R:-No,sto benissimo,grazie.-
Rispose cordialmente senza sorridere.
-Bene,dicevamo che dovremo sostituire il professore di matematica oggi che ha avuto un colloquio in un'altra scuola!-
Un donna interrogò Shirogane.
-Se lei è libero,potremmo chiederle di badare alla classe per una lezione?-
R:-Penso...di sì...-
Rispose pensieroso,facendosi cadere davanti al viso una ciocca di capelli.
-Grazie Signor Shirogane,gliene siamo grati.-
Ryan si strinse nelle spalle,poi si alzò dalla sedia e si mise a posto la cravatta con un gesto professionale.

-Come stai?-
-Bene,grazie Markus. E tu?-
Strawberry era seduta al prorpio posto ed era girata verso al banco del suo "amico-corteggiatore".
Lui la guardava sorridendo maliziosamente.
Mk:-Non mi lamento.-
Rispose con fare altezzoso.
Quello strano tipo la faceva ridere,era simpatico,locuace e pieno di sè. Il suo modo di fare la catturava.
Aveva fascino oltre ad avere un bel viso e un bel fisico.
Markus continuava a sorridere poco innocentemente,mentre la squadrava con gli occhi.
S:-Cosa c'è?-
Gli chiese scocciata di tanta attenzione sul suo corpo.
Mk:-Bei vestiti.-
Incredibile,quel ragazzo riusciva ad uscire sempre dalle situazioni complicate senza il minimo sforzo! Strawberry lo guardava stupita,ma affascinata.
A interrompere il vociare della classe fu il direttore,che fu seguito dal noto Ryan Shirogane.
Quando entrò il biondo,tutte le ragazzine spalancarono la bocca,colpite da tanta bellezza.
Vestito bene,con tanto di cravatta blu e camicia bianca.
La rossa in particolare,non tolse neanche per un secondo gli occhi dall'irraggiungibile biondo sulla soglia della porta.
-Buongiorno a tutti.-
Disse il direttore mentre tutti gli alunni erano già in piedi pronti a compiere un inchino.
-Il vostro professore di matematica oggi non è potuto venire in seguito a un imprevisto. Quindi a sostituirlo si è proposto il Signor Shirogane per farvi lezione. Buon proseguimento.-
-Grazie.-
Risposero tutti inchinandosi mentre il direttore usciva dalla stanza.
Ryan camminò fino alla cattedra con dei libri in mano,e li appoggiò sul tavolo dei professori.
R:-Credo che già alcuni di voi mi conoscano.-
Disse inespressivo.
R:-Il vostro professore mi ha dettato dei problemi da farvi svolgere,li scriverò alla lavagna,e voi copierete e li svolgerete in silenzio.-
Un ragazza dai capelli lunghissimi e neri alzò la mano.
Ryan annuì alla ragazzina.
-Se non capiamo qualcosa...possiamo venire da lei?-
R:-Sì.-
Tutte le ragazze si scambiarono sguardi felici.
Ryan aprì il libro di matematica,e iniziò a scrivere i problemi alla lavagna.
Aveva una scrittura da professore,corretta ed elegante,e faceva scorrere il gesso sulla lavagna come se lo avesse fatto per anni.
Quando smise si sedette al proprio posto,e iniziò a leggere uno dei suoi soliti libri.
Dopo meno di due minuti,iniziarono già a venire le prime ragazze con i quaderni in mano.
-Non ho capito questa operazione,le dispiace spiegarmi cosa devo fare?-
Dicevano un pò tutte,mentre l'unica che rimaneva al proprio posto senza fare niente era Strawberry,che giocherellava con la penna.
Odiava la matematica.
Il biondo la guardò con la coda dell'occhio,e Markus se ne accorse.
Mk:-Strawberry?-
Sussurrò il moro alle spalle della ragazza.
Strawberry d'istinto si girò per chiedere che cosa aveva da chiamarla,ma le sue parole si sigillarono all'interno della sua bocca perchè il ragazzo dietro di lei la stava baciando, si era porto così in avanti che non faceva fatica a tenere il contatto.
Tutti i compagni si girarono verso di loro e cadde un lungo e scandaloso silenzio.
La rossa si staccò immediatamente e gli mollò una sberla fortissima che rimbombò nella classe,lasciando un'enorme macchia rossa sulla guancia del moro.
Ryan si alzò in piedi,e si diresse verso Markus,che si stava godendo lo schiaffo in silenzio.
Con una manata buttò per terra tutta la fila di libri che il ragazzo teneva ordinati sul banco,volarono dappertutto fogli e bigliettini,e la tensione iniziava a farsi spessa.
R:-DURANTE LA MIA PRESENZA ESIGO ATTENZIONE E SILENZIO!-
Urlò a squarciagola senza scomporsi.
La rossa deglutì mentre guardava terrorizzata il volto del biondo che era uscito fuori dai suoi limiti.
Markus invece lo guardava sfrontatamente,come se sapesse di avere ragione,come se sapesse che quel gesto così sfrontato avrebbe fatto male al ragazzo che lo guardava minacciosamente.
Mk:-Insomma,ma chi ti credi di essere? Avrai almeno due anni in più di noi,non hai mai pensato di avere manie di grandezza?-
Negli occhi gelati del biondo scattò una scintilla,ma si trattenne stringendo i pugni,e digrignando leggermente i denti e lo portarono a fare una smorfia di rabbia,che scomparì pochi secondi più tardi.
R:-Invece è lei che si deve dare una calmata. Io sono qui per fare lezione,e non per assistere a un bordello.-
Ci fu una silenziosa risata generale,che fece solo arrossire ancora di più la rossa,facendole addirittura venire le lacrime agli occhi.
Il moro rimase in silenzio,facendo finta di non essere stato catturato dall'imbarazzo del momento.
R:-Grazie.-
Disse con un tono di vittoria raggiunta.
Strawberry non riusciva più a trattenere le lacrime,si stava mordendo il labbro inferiore con forza,ma servì a poco.
Piangeva di nuovo senza volerlo.
Si alzò dal proprio posto facendo cadere qualche lacrima dal viso.
S:-Mi scusi...-
Uscì di corsa dalla classe,Ryan la seguì e riuscì a bloccarla per un polso.
R:-Aspetta.-
La pregò pacato.
S:-Lasciami per favore!-
R:-Aspetta...-
Il ragazzo la tirò piano verso di sè,prendendola tra le braccia.
Le fece posare il proprio capo sul suo petto,e le appoggiò una mano dietro la testa,delicatamente,quasi come fosse una bambina.
Strawberry sbarrò gli occhi,ma non reagì,non ci provò nemmeno,voleva piangere,voleva urlare,ma avrebbe di sicuro peggiorato la sua situazione,così si limitò a gemere.
Stava tremando,così il biondo la strinse fra le braccia,cullandola in una specie di cantilena. Sussurrava una canzoncina,di cui non si capivano le parole.
Il biondo chiuse i suoi bellissimi occhi azzurri,mentre continuava a dondolarsi in trans.
S:-Grazie...-
Disse a bassa voce la ragazza sorridendo.
Improvvisamente Ryan spalancò gli occhi,come se si fosse svegliato da un sogno.
Lasciò la presa dalla rossa,e la guardò come se gli avesse fatto fare una cosa che non voleva,poi,senza dire niente,rientrò in classe lasciando la ragazza fuori perplessa.

Stava talmente male che gli veniva addirittura da vomitare,andò in bagno per sciacquarsi il viso,si guardò allo specchio:era pallido,come sempre daltronde.
Quanto tempo era passato dalla sua ultima risata?
Un'eternità,forse....
Perchè l'aveva toccata? Perchè si era messo a cantare? Era impazzito? Era follia quella cosa che si stava impossessando di lui?
Non sapeva perchè quella ragazzina continuava a rivolgergli la parola,ma lo faceva felice,in un certo senso.
Arretrò d'un passo,mettendosi una mano in tasca e girandosi verso la porta del bagno.
La aprì,poi,con il suo solito libro sotto il braccio,si diresse verso il corridoio,dove si appoggiò contro il muro e iniziò a leggere.
Il solito caos dell'intervallo invadeva tutta la zona dove si trovava il biondo,se si parlava,si poteva sentire a malapena la propria voce. Poi dei passi. Verso di lui. Un gemito di incertezza,poi gli figura parlò.
-Grazie...per oggi...-
Il ragazzo staccò lo sguardo dal testo,e la fissò come solo lui sapeva fare.
La rossa si sentì gelare il sangue nelle vene,divenne rossa sulle gote,e deglutì fortemente senza riuscire a dire di più,perchè sapeva che se avesse anche solo provato a pronunciare qualcosa,si sarebbe impappinata sulle prime tre parole della frase.
Ryan continuava a fissarla senza dire niente,la guardava e basta.
Non voleva parlarle,lui credeva che un semplice sguardo fosse la risposta più valida a qualsiasi domanda.
Per lei lo fu.
S:-Posso...posso farti una domanda?-
Il ragazzo annuì.
S:-Ti ricordi...la prima volta che ti ho parlato?-
Strawberry iniziò a guardarsi le scarpe,sapendo che quella domanda l'avrebbe messa in imbarazzo.
S:-Si insomma...mi chiedo questa cosa da quel giorno...-
Alzò di nuovo la testa,cercando di riprendere compostezza e un colorito normale in volto,mentre si immaginava già come quel biondo avrebbe potuto risponderle.
S:-Perchè mi hai invitata al bar?-
Passarono pochi attimi nel più completo silenzio,mentre Ryan continuava a puntarla con quei suoi bellissimi universi azzurri,ovvero i suoi occhi,che utilizzava per vedere e intimorire le persone che lo guardavano.
Era una delle più banali domande che lei avrebbe potuto fargli,ma voleva sapere,voleva sapere perchè l'aveva fatto.
R:-Perchè avevo voglia di parlare dei tuoi professori con te,volevo vedere se tu sapevi qualcosa di loro,ma poi mi sono reso conto che non avevo molto tempo.-
Strawberry rimase senza parole. In pratica l'aveva usata.
Chinò il capo,cercando di dire qualcosa,ma non ci riuscì,rimase in silenzio e se ne andò.
Il biondo rimase lì a guardarla mentre se ne andava,con quei suoi lunghissimi capelli rossi che si muovevano al ritmo dei passi della ragazza.
Sorrise.

Te ne vai senza dire arrivederci,anche se so che ci hai provato....



Hermy6:ciao tesoro! finalmente,dopo un casino ho aggiornato! Bene,sn contenta,tutti dovrebbero odiare markus...gngngnngngngn(contemplamento). Tvtttttttttttb!cmq con il termine "sei un genio" non esageriamo! oggi mi hanno chiamata alla lavagna per fare matematica e ho preso 4....^ ^"eh vabbè,accade...CIAO!

Vanil:addirittura commuovere? uao! scusa,ho deluso le tue aspettative di aggiornare in fretta,solo che dovevo studiare un casino! grazie e bacione!

Mijen:che ti devo dire? sn fatta così! adoro fare soffrire i miei personaggio,di sicuro non scrivo cose dv tutto va bene e la vita è perfetta! ^ ^"(scusate la mia mente pikkiata)cmq markus è vero,è un donnaiolo,si capirà meglip più avanti....ciauzzzzzzzzzzzzz!!!!

Pfepfer:mi dispiace se scrivo cose così,ma Ryan,secondo me,ha una mente contorta,piena di complicazioni! Quindi lo aiuterò a sciogliere questo nodo! ho già letto la ff che dovevi aggiornare ed è bella come al solito! un bacione,ciau miau(che scema)

giuly:Mia carissima e fedele seguace(oggi sono proprio stipida!ndIo) (solo oggi?ndtutti) (Signore perdonali perchè non sanno quello che dicono!ndIo) (...-_-"mò pure la religione...nd tutti)beh,grazie che continui a seguire queste fesserie che scrivo,e pure di avere il coraggio di commentarle! grazie cmq,sei una vera amica-lettrice! ehi,perchè nn ti iscrivi al sito e provi a scrivere qualcosa tu? sn sicura che sarebbe bello,e io sarei la prima a venire a leggere! Grazie ciu Kissettoni!

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Capitolo 8
*** The Immortal ***


Un anno prima...

Lo chiamavano "l'Immortale".
Giravano molte voci sul suo conto,si diceva addirittura che non potesse morire,che non avesse punti deboli,la perfezione della notte.
Lui viveva tra gli altri dalle dieci di sera in poi,fino all'alba,poi,misteriosamente,scompariva nel nulla.
Portava occhiali da sole,e un lungo impermeabile nero che gli arrivava fino alle caviglie.
Aveva dei capelli color platino che toccavano le spalle,e un pizzetto anch'esso biondo.
Frequentava le discoteche,le strade buie,i vicoli,i pub.
Parlava di rado,se non per ordinare da bere,o per chiedere il conto alla cassa.
Possedeva una voce rauca e forte,un leone.
Infatti una di quelle sere si trovava in un qualche pub di Tokyo,intento a bere un bicchiere di vodka,quando nel locale entrò una giovane ragazza con tanto di minigonna azzurra, una maglietta rosa e una giacca blu, che stava cercando di far entrare la sua amica,che si rifiutava categoricamente.
-Ti ho detto di no!-
-Ma che ti costa entrare cinque minuti?-
La riprese l'altra.
Dopo due minuti riuscì a convincerla e a farla entrare.
-Beh...-
disse passando tra la folla
-...è carino,non trovi,Strawberry?-
Strawberry era una ragazza dai lunghi capelli rossi, indossava un paio di jeans strappati,e una t-shirt azzurra senza scritte e sopra una felpa.
Non voleva entrare in quel posto,le sembrava così...
S:-...è troppo affollato...-
La sua amica le sorrise,trascinandola fino al bar.
-Cosa prendi?-
S:-Mimi,ti ho detto che non prendo niente!-
Mm:-Va bene,va bene...-
disse cercando di calmare l'amica
-...non importa...-
La giovane dai capelli neri si girò intorno,quando vide un ragazzo seduto a poche sedie distanti da loro,che sorseggiava vodka.
Lo riconobbe quasi immediatamente.
L:-Strawberry! Strawberry!-
La chiamò scuotendola con una mano
- Guarda! -
S:-Cos'è? Un travestito di Halloween?-
Mm:-Ma no! Non sai chi è?-
La rossa scosse la testa.
Mm:-E quel ragazzo là vestito di nero! Si dice che viva solo di notte,e che sia un grande rubacuori!-
S:-Davvero? Perchè non vai a parlarci?-
Le disse senza interesse,mentre giocava con gli stuzzicadenti del bancone.
Mm:-Okay,dimmi buona fortuna!-
S:-Buona fortuna.-
Mimi si diresse verso il biondo,e gli si sedette accanto.
Lui non la degnò.
Mm:-Ciao,il mio nome è Mimi,e tu sei...?-
Il ragazzò finì il suo bicchierino,quando la giovane chiamò il barista.
Mm:-Un'altro vodka per il mio amico,per favore.-
Lui la guardò,con i suoi scurissimi occhiali da sole.
Mm:-Frequenti molto questo pub?-
Non rispose.
Mm:-ehi,ma sei sordo?-
Rimase ancora in silenzio.
Mm:-EHI?!-
Strawberry aveva paura che quell’ individuo,sotto tutte le provocazioni della sua amica,potesse metterle le mani addosso,così si alzò dalla sedia e la raggiunse.
S:-è meglio se andiamo Mimi,che ne dici? Si è fatto molto tardi e noi…-
Mm:-Ma se siamo appena entrate!-
S:-Mimi…-
Disse stringendo fortemente la mano alla sua amica.
Il ragazzo vicino a loro si accorse del gesto della rossa,e si alzò dalla sedia intento ad andarsene.
S:-Nonono! Aspetti! Andiamo via noi,non si preoccupi,non dovevamo nemmeno entrare qui..-
Mimi,tirata via dall’amica,si avventurò insieme a lei nella folla di gente per arrivare all’uscita,quando qualcuno bloccò la rossa per il polso.
La ragazza a quel contatto sussultò,e si girò per vedere chi avesse richiamato la sua attenzione in quella maniera,e fu sorpresa quando vide che la persona che la stava tenendo era il biondo di prima.
Rimasero in silenzio a fissarsi,sotto le luci colorate e la musica a tutto volume,nessuno dei due parlò. Mimi stava assistendo alla scena,come se la vedesse da un televisore,perché in quello sguardo lei non c’era.
Strawberry sentì mozzarsi il fiato,il cuore le si fermò per un attimo mentre continuava a guardarlo. Si era tolto gli occhiali da sole,e ora dell’Immortale rimanevano due occhi celesti,sembravano dipinti talmente erano belli.
-Qual è il tuo nome?-
Chiese il biondo,rimanendo inespressivo.
S:-Strawberry…-
La rossa sussultò,rimanendo immobile con una strana espressione sul volto.
S:-E il tuo?-
Il ragazzo le sorrise divertito,poi le passò vicino e le sussurrò nell’orecchio facendola rabbrividire.
-The Immortal-
S:-Perché ti chiami così?-
Disse a bassa voce,ma percepibile nonostante il caos del pub.
Il ragazzo rise.
-Perché non muoio mai.-
S:-Che vuoi dire?-
Il biondo,lentamente,uscì dal locale,mentre si distingueva tra la folla per il suo impermeabile nero.
La rossa cercò di rincorrerlo,seguita dalla sua amica che non smetteva di dirle di non correre,quando uscirono non lo videro più,era notte,e nevicava.
Mm:-Strawberry...io ho la minigonna…sto morendo di freddo…-
S:-Vai a casa Mimi…-
La ragazza dai capelli neri si offese,non solo per il fatto che le aveva rubato il biondo di quella sera,ma anche perché adesso la voleva far tornare a casa da sola.
Mm:-E va bene Strawberry,me ne vado.-
Ringhiò mettendosi le mani nelle tasche e andandosene.
La neve per terra aveva almeno già raggiunto i due centimetri,così la rossa iniziò a cercare il ragazzo dappertutto,lasciando le orme dove camminava.
Poi sentì uno sparo in lontananza,si sentì gelare,e corse incontro al rumore.
Trovò l’Immortale per terra,in una pozza di sangue che faceva contrasto con la neve,dietro un vicolo isolato.
Si assicurò che non ci fosse nessuno,poi gli corse incontro.
Gli alzò la testa dalla neve,era pieno di sangue,ma respirava ancora.
Prese il cellulare e telefonò all’ospedale,dove mandarono un’ambulanza.
La ragazza salì con il biondo sul veicolo,e arrivati all’ospedale,rimase in sala d’aspetto tutta la notte,nell’attesa che un dottore le dicesse lo stato del ragazzo.
Ma non uscì nessuno dalla sala operatoria,se non a mattina presto.
Una donna le si avvicinò,e le mise una mano sulla spalla,svegliando la ragazzina dai capelli rossi.
Strawberry aprì immediatamente gli occhi e si alzò dalla sedia.
-Lei è una parente del ragazzo che hanno portato qui ieri sera?-
-No,ma ora sta bene?-
-Sì,anche se dovrà riposarsi molto. Non sa neanche il nome del ragazzo?-
Strawberry sospirò. La verità era che quel ragazzo non aveva un vero nome. The immortal.
Perchè non poteva morire.
S:-No,non lo so. Ma posso almeno vederlo?-
-Ma certo,vieni pure.-
Disse cortesemente la donna aprendo la porta della stanza.
Le due entrarono,ma di lui non c'era traccia. Solamente un letto disfatto,un pigiama per terra e una finestra aperta.
La rossa corse a guardare fuori,ma sotto c'era solo la strada dove passavano macchine per raggiungere l'ospedale.
Già,lui non poteva morire. The Immortal. L'avrebbe ricordato così,come un'anima libera.
Chissà se sarebbe riuscita di nuovo a rivederlo?


Era notte,ma non riusciva a dormire ugualmente.
Continuava a rigirarsi nel letto,senza trovare una posizione propizia,poi con il gomito urtò qualcosa.
Non realizzò subito cosa fosse,ma poi si accorse che era solamente Jackie,la sua ragazza...
Decise di alzarsi e fare due passi,si mise davanti alla finestra,pioveva. La aprì e fece entrare così tanta aria fredda da svegliare la biondina nel letto.
Jk:-Ryan,ma che fai? Ti prenderai un accidente,non hai niente addosso.-
Il ragazzo chiuse la finestra dando ragione alla sua fidanzata,indossava solamente dei pantaloncini e una canottiera nera a maniche corte.
Jk:-Cosa ti succede? Sembri malato!-
Il biondo si mise due mani sulla faccia,poi le lasciò scivolare lentamente,cosa che preoccupò molto la giovane,dato che non aveva risposto alla sua domanda.
Jk:-Stai male? Ti preparo qualcosa?-
Domandò cortesemente.
R:-Ti dispiace prepararmi un thè?-
Le chiese a sua volta,massaggiandosi le tempie.
Jk:-Certo!-
La ragazza scese al piano di sotto,per preparare la bevanda calda.
Ryan si alzò nuovamente dal letto,e riaprì la finestra,cercando di cogliere la pioggia in movimento. Era tutto così spettacolare...perfetto,addirittura.
Poi iniziò a sentire veramente freddo,mentre osservava piccoli puntini bianchi cadere assieme alla pioggia,nevicava.
Chiuse gli occhi. Chissà come doveva essere passare il Natale in famiglia? Sua madre e suo padre preparavano sempre un grandissimo albero,che mettevano davanti alla porta d'ingresso.
Poi le ghirlande,i fiocchi,gli abbracci,gli auguri...tutte cose che da quel giorno si era convinto che non sarebbero mai più successe.
Sorrise ricordandosi l'ultimo Natale che avevano passato insieme,sembrava fosse fatto apposta per essere l'ultimo,perchè fu il più bello che lui avesse mai fatto.
Suo padre era vestito elegante,con una giacca bianca come i pantaloni,una camicia nera ,una cravatta rossa e dei mocassini neri. Teneva per mano sua moglie,indossava un vestito bianco da sposa,lungo,e una corona di fiori sopra i suoi bellissimi capelli biondi. Senza trucco,solo un accenno di rossetto,e un sorriso che avrebbe illuminato la serata.
Scendevano le scale insieme,e si dirigiveno verso gli ospiti che impazienti li aspettavano al piano inferiore.
Poi le risate che facevano durante il cenone,le candele,le luci,la neve...era tutto perfetto.
E lui riusciva a sorridere,spontaneamente.
Sorrise ancora,quando un rumore improvviso lo riportò alla realtà,spalancò gli occhi e vide Jackie,che lo guardava con un'espressione terrorizzata e la bocca aperta.
In terra c'era una tazza rotta,e il thè aveva bagnato il parquet.
Ryan non capì subito,poi provò a parlare,e immaginò cosa non andasse.
Le labbra gli si erano congelate,e non riusciva a muoversi.
Sentiva il naso e la bocca bollenti,il sangue che colava lo riscaldava ustionandolo allo stesso tempo. Jackie chiuse la finestra e lo fece appoggiare sul letto,diceva delle cose,ma lui non sentiva,era come in uno stato di sordità.
La biondina lo pulì dal sangue con uno straccio di acqua calda,gli mise delle coperte addosso e accese il riscaldamento al massimo.
Ryan aveva il corpo che dava sul blu,e le labbra e gli occhi gli erano diventati viola.
Jackie piangeva,e lui non potè fare a meno di notarlo.
La ragazza andò a prendere il thè avanzato in cucina,e provò a farlo bere al biondo,che però lo diede di stomaco subito dopo.
Jk:-Oddio,cosa faccio?-
Sussurrava piangendo.
Il sangue continuava a colare,la giovane era in preda al panico,e Ryan poteva solo rimanere a guardare.
Jk:-MA CHE COSA TI è VENUTO IN MENTE DI METTERTI DAVANTI ALLA FINESTRA MENTRE NEVICAVA?!-
Gli urlò contro.
Ryan sorrise guardando il vuoto,sarebbe scappato da quei rimproveri in un solo modo,guardando il sangue.
Lo fece,e iniziò a vedere quella sostanza rossa ovunque,colava dalla pareti,gli finiva addosso,fuori pioveva sangue,il letto,la sua ragazza...tutto rosso,poi tutto nero.


Hermy6:CIAO FRANCY! HO AGGIORNATO ANCORA,VISTO? ^ ^scusate per l'entusiasmo,ma non credevo di farcela...Un genio io? mah...forse...nella parte più nascosta di me...(molto,moooooolto nascosta) un saluto,alla prossima!

Yuki:beh yuki,anke se strawberry e il mio personaggio pref dopo Ryan,la ritengo un'enorme idiota. quindi non aspettarti miracoli dal suo cervello nella mia ff! ciao!

Vanil:Ciao carissima! todo bien?davvero hai atteso tanto il cap di prima? aspetta allora...aspetta...^ ^farò delle belle cosettine,ma anke un pò...tristi...perchè Ryan si chiamava Immortal? davvero non poteva morire?eh eh...alla prossima puntata...CIAO E GRAZIE!

Giuly:Ciao giuly, grazie per i complimenti,anke se dopo qst capitolo ti ricrederai,era una schifezza,ultimamente sono troppo pensierosa! Volevo solo dirti una cosa:anke io all'inizio ero una frana con l'htlm,chiedi a pfepfer,ma poi mi ha aiutata e ci sono riuscita. credimi,è meno complicato di quanto pensi! Mi offro di aiutarti. E cmq io credo in te,se hai già provato a scrivere un ff è perchè ci credi,quindi non abbandonare sto sogno per piccoli inconvenienti,anke se non potrai aggiornare presto,sono sicura che i lettori capiranno.NON AVERE PAURA,IO CREDO IN TE GIULY. TVTB,CI SONO IO.

Pfepfer:Grazie come sempre tesoro! Cmq Ryan...forse un pò geloso è stato...chissà...ma credo che dopo questo capitolo capirai perchè ci tiene tanto ad avere buoni rapporti con quella deficente di Strawberry(che gusti). Alla prossima! ciauuuuuuuu!

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Capitolo 9
*** L'albero natalizio in piazza ***



Aprì incertamente gli occhi,aveva paura di quello che lo aspettava oltre il buio,non voleva sapere.
Ma non vide nessuno,era solo,nel letto della sua camera,rivolto a pancia in sù. Scostò appena la mano,e sentì il tipico rumore della carta ,prese in mano il foglietto e iniziò a leggerlo.
Era corto,scritto bene e ordinato,con una penna nera che tremava,la persona che aveva scritto quel biglietto non voleva essere freintesa,e voleva essere chiara sul punto dove voleva arrivare.
Quando finì di leggere le poche righe,posò il pezzo di carta sul comodino vicino a lui,e iniziò a guardare il soffitto della camera con una faccia per niente sorpresa.
Voleva tornare in America, trovarsi un buon lavoro e avere una ragazza che lo avrebbe accettato per com'era,non una che gli avrebbe lasciato un bigliettino sul letto mentre dormiva dicendo che se ne sarebbe andata perchè non lo sopportava più.
Però Jackie non aveva tutti i torti. L'aveva trattata sempre male,non si prendeva cura di lei,non la baciava quando tornava a casa dal lavoro,raramente le faceva dei regali.
Aveva fatto bene,la sua Jackie.
Si alzò da letto e si guardò intorno,era sempre il solito posto,quelle quattro mura vuote,prive di ricordi o sentimenti.
Forse aveva sempre visto quel posto così,come una specie di buco enorme dove lui viveva,che era sempre stato triste.
Ripensò alle parole scritte sul bigliettino,in parte lo avevano ferito,ma sapeva che era giusto così.

Ciao Ryan, stanotte sei stato molto male,ho cercato di aiutarti,in verità,ho sempre cercato di aiutarti,ma non ci sono mai riuscita veramente. Ti ho amato,ma sono stanca di soffrire per te,per colpa del tuo lavoro. Mi facevi sempre promesse su promesse,ma non le mantenevi mai. Perdonami. Jackie.

Erano frasi sconnesse tra loro,non davano precise spiegazioni,ma si capiva che la ragazza voleva scappare da lui,dal mostro che la teneva prigioniera in un castello lugubre che in qualunque parte andassi,sapevi che ti trovavi sempre in un posto deprimente e privo di emozioni.
Si vestì ed uscì velocemente di casa,non voleva rimanere lì dentro.
Iniziò a camminare per le strade di quella che sarebbe dovuta essere la sua città,anche se non si era mai inserito bene come un abitante giapponese.
Arrivò al centro di Tokyo,dove c'erano negozi di moda e la gente rimaneva attratta dalle cose bizzarre in vetrina.
Davanti a una di quelle vetrine c'era anche lei,Strawberry,che rideva in mezzo ad un gruppo di amiche e indicava gli oggetti che le piacevano,si vedeva che era felice.
E quel ragazzo triste la fissava,si sentiva strano,ogni volta che la guardava,era come il tempo ricominciasse a scorrere,come se ogni cosa presente avesse il diritto di esistere.
Cos'era?
Poi,quando la vedeva sorridere,era fantastico.
Il suo sorriso era la cosa che la rendeva unica nel suo genere,inimitabile.
Ma quando avrebbe mai ritrovato il coraggio di andare a parlarle? Non avrebbe mai sopportato quell'enorme tensione che si creava dentro di lui quando Strawberry lo guardava negli occhi,ogni volta.
E lei invece rideva,senza farsi troppo domande,senza preoccupazioni,senza pensare che pochi metri più indietro di lei c'era un ragazzo biondo che la fissava.
E fu un attimo,quello in cui lei si girò e lo vide in mezzo alla folla,indistinguibile tra tutti,che la cercava con lo sguardo arreso per farsi consolare.
Strawberry si sentì mozzare di colpo il fiato,sbarrò appena gli occhi e rimase in silenzio per qualche secondo,aspettando che il bel biondo si avvicinasse a lei e le dicesse qualcosa.
Ma Ryan rimaneva sempre lì,impietrito dall'imbarazzo.
S:-Scusate un attimo...-
Disse la rossa al gruppo di amiche che cercavano di capire la motivazione della sua "fuga".
Strawberry,con calma,si avvicinò al ragazzo e parlò,o meglio,emise suoni che assomigliavano a parole.
S:-Ciao Ryan...come va?-
Non voleva risponderle,doveva essere sincero e dirle che andava tutto storto,che la sua ragazza era scappata,che detestava il suo lavoro,che odiava la sua casa,che l'unica cosa che in quel momento era veramente importante per lui era...parlare con lei,vederla la mattina, all'intervallo, osservarla da lontano mentre sta con le amiche,vederla sorridere...
Invece rispose nel modo più ovvio e meno originale che potè fare.
R:-Bene.-
S:-Beh...fai...fai qualcosa? Adesso,intendo.-
Ryan scosse la testa.
R:-No.-
Strawberry si sentì avvampare le guance.
S:-Ti va di prendere qualcosa in un bar?-
Il biondo alzò le spalle,così si diressero nel locale più vicino,e la rossa cercava di non farsi vedere dal ragazzo mentre faceva strani segni alle amiche per intendere che voleva rimanere sola con lui,loro la guardarono e sorrisero maliziosamente.
I due si sedettero vicino a un tavolino di vetro.
S:-Fa freddo,eh?-
R:-Umh.-
Mugulò.
S:-Sai...ci sono rimasta un pò male quando mi avevi detto che il primo giorno che ci siamo conosciuti mi avevi portata fuori solo per sapere dei miei professori...-
R:-Mi dispiace.-
S:-Vabbè,cambiamo discorso! Cosa prendi? Ti piace la cioccolata calda?-
R:-Sì.-
Si avvicinò un cameriere.
S:-Due cioccolate calde.-
-Okay...-
Disse il giovane andandosene con un blocchetto in mano.
R:-Allora,a quando il fidanzamento con Markus?-
S:-Lo odio.-
R:-Sembra un bravo ragazzo.-
S:-Eh eh...proprio tu lo dici...-
Sogghignò Strawberry.
R:-Perchè?-
S:-Mah..da come ti comporti con lui...-
R:-Non capisco.-
S:-Lasciamo stare...-
Passarono almeno due minuti in completo silenzio,finchè non arrivarono le bevande calde,che i due presero sincronizzati in mano e sorseggiarono senza guardarsi.
Quando le finirono Strawberry si diresse verso la cassa per pagare il conto,ma la precedette il biondo,che pagò anche per lei.
S:-Oh...Grazie...-
Uscirono dal bar e iniziarono a camminare,finchè non arrivarono davanti ad un enorme albero natalizio posto in mezzo alla piazza.
S:-Beh...ora credo di dover andare...grazie di tutto...-
Disse arrossendo sulle gote.
R:-è un piacere.-
S:-Cosa?-
Sussurrò la ragazzina.
Senza pensare Ryan la prese delicatamente sotto il mento e accompagnò il viso della rossa al suo,la baciò.




Scusate per il ritardo enorme,ma credetemi,non ho avuto proprio tempo!
Hermy6:Spettacolare? Uao,anche io vorrei vedere i miei chap così! Grazie anche per le tue e-mail! è vero...io tengo tutto nel mistero...o mi dimentico le descrizioni? ^ ^

Vanil:^ ^beh,hai visto? sono riuscita a farli baciare! dicevo che promettevo delle belle cosettine...hihihihi...ma la storia è ancora luuuuuuuunga(aumento le "u" così fa + effetto)ci saranno altri brividi futuri...prossimamente su EPF!(ps grazie,sn felice che ti piaccia questa...non mi oso chiamarla storia,ok,questa ff!^ ^)

giuly:ciao pikkola! allora,la tua ff? non vedo l'ora di leggerla! sono stra-curiosa!!! poi,anche se non ti soddisfacesse,perchè non la posti e non vedi cosa dicono i lettori? danno buoni consigli,e cmq,tutti siamo partiti da qualcosa,magari non è stato un successone,ma è solo un inizio! sei un mito amikona!

Pfepfer:Ciaaaaaaaaaaoooooooooo! la tua richiesta sarà esaudita,lo farò in modo "figo",ma non proprio come dici tu,una cosa simile,sennò i lettori non hanno più il gusto di leggere la ff. Grazie per la tua idea,mi ha dato molti spunti!

Manu-chan:mi dispiace tanto per il ritardo nel pubblicare il chap,ma come ho detto prima,ero nei casini fino al collo. Mi ha fatto ridere la tua battuta: sono confusa ma soprattutto fusa! un bacione,spero che il chap ti piaccia!

_Aya_:COSA COSA COSA??? scrivere bene come me? ma sei matta?(scusa il termine ma è vero),seguo le tue ff come quella di Straw all'orfanotrofio,e ne rimango sempre incantata,come puoi dire che vorresti scrivere come me? Guarda che ti sottovaluti alla grande,semmai io vorrei scrivere come te! Cmq grazie per il commy! kiss

Gaia:Non ti devi nemmeno giustificare,sono contenta che tu abbia continuato a leggerla,scusa per il ritardo. Spero ke il capitolo,che ho accuratamente pensato anche se è corto(eh eh,mia mente contorta). Un megastraipersuperbacio!

Black_pill:credo che tu abbia dannatamente ragione! Ryan è...è Ryan! Unico,inimitabile,irraggiungibile(perchè è un cartoneç_ç)ed è vero,il bello e dannato...grazie per il commentuzzo,vedo che ne stai lasciando a tutte le mie ff! Thank you! kiss kiss.

Ryashiro.

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Capitolo 10
*** Non la sento ***



...No...non ci credo....
Erano quelle le parole che pensava ripetutamente la rossa.
Poteva sentirgli le labbra,erano bollenti.
Si staccò,o meglio,scivolò via interrompendo il bacio proprio lui,che ora stava guardando la ragazza completamente rosso in faccia.
Era febbre,o imbarazzo?
Strawberry era allucinata,aveva gli occhi semichiusi e guardava verso il basso,rossa anche lei.
L'aveva baciata,così,d'improvviso.
Si sentiva come in un sogno,quando uno si dice che non è reale quello che sta capitando,che è fantasia,che non è mai successo e se lo sta inventando.
Invece era successo.
Il vento scompigliò disordinatamente i capelli al biondo,che sentiva freddo,un freddo che lo faceva rabbrividire,e aveva male alla testa,la sentiva pesante.
Non sapevano cosa dirsi,tutti gli ipotetici discorsi che avrebbero potuto creare,erano svaniti completamente.

...Hai bisogno di me...

R:-non è vero...-
Strawberry rimase in silenzio,domandandosi cosa volesse dire.

...hai bisogno di me adesso...

R:-Nooo...-
Gemette silenziosamente.

...non lottare contro di me...è impossibile battermi...

R:-Lasciami in pace!-

...stai combattendo contro una cosa più grande di te,Ryan...

R:-Smettila!-
Urlò mettendosi due mani sopra le orecchie e chiudendo gli occhi.
S:-Tutto bene...?-
Disse piano la ragazza avvicinandosi al giovane,lo sfiorò con una mano,e lui si rivoltò verso di lei con uno sguardo cattivo,che la fece indietreggiare spaventata con il cuore che sembrava volesse esploderle nel petto.
La voce non si sentì più.
Ryan si sentiva confuso,e sudava freddo.
La guardò,era terrorizzata.
R:-Strawberry...-
La ragazza,sentendo il suo nome,ansimò fortemente.
Il biondo abbassò lo sguardo,e andò a sedersi su una panchina poco distante da lui.
Si vedeva che non stava bene,iniziò a ciondolare la testa da una parte all'altra,chiudendo e riaprendo ritmicamente gli occhi,come se si stesse addormentando ma volesse rimanere sveglio.
La rossa gli si avvicinò di nuovo,ma con meno coraggio di prima.
S:-Stai male?-
R:-Mmm...-
Mugulò il biondo,la ragazza gli mise una mano sulla fronte,e a quel contatto,arrossì vistosamente sulle guance,facendo contrasto con la pelle pallida.
Lo sentì caldissimo,e sudato,aveva la febbre alta.
S:-Chiamo qualcuno...-
Sussurrò ritraendo la mano.
R:-No.-
Schernì secco il ragazzo.
R:-Hai paura?-
Domandò ridacchiando maliziosamente.
S:-Beh,in effetti sì.-
Rispose poco tranquilla muovendo nervosamente le mani.
Sul viso di Ryan abbozzò un lieve sorriso,era attratto dalla buffezza nei movimenti di lei,la rendevano divertente.
S:-Hai il cellulare?-
R:-Sì.-
S:-Non puoi chiamare Jackie?-
Era inevitabile che lo chiedesse,capita sempre così quando ti piantano una spada nel petto,c'è chi senza volerlo te la spinge ancora più dentro, trapassandoti da parte a parte.
R:-No. Non può.-
S:-Perchè? è la tua ragazza!-
Disse cercando di sottolineare la parola "ragazza" ripensando al bacio di pochi istanti prima.
R:-Non lo è più,era questo che volevi sentirti dire?-
Chiese aggressivo.
S:-Sì! Cioè,no!-
Rispose seccata dalla maleducazione della persona febbricitante vicino a lei.
S:-Perchè allora mi hai ba...-
R:-Perchè ne avevo voglia.-
S:-Tu pensi di sfruttare le persone a tuo gusto e piacimento come dei burattini? Voi ragazzi siete tutti uguali!-
Lo aggredì urlandogli addosso.
R:-Con le parole: "voi ragazzi",ti riferisci anche anche a Markus?-
S:-Ma che centra?-
R:-Però bacio meglio di lui,sii sincera.-
Ecco,era arrivato il momento. Uno cerca di incassare,cerca di resistere,ma prima o poi deve reagire,deve fare capire all'avversario che anche lui può lottare e si può difendere.
Fu così che sulla faccia del bellissimo biondo si schiantò in pieno la mano di Strawberry.
S:-LO SO CHE NON TI CONOSCO ABBASTANZA BENE PER MOLLARTI UN CEFFONE IN FACCIA,MA NON MI IMPORTA,NON SEI ALTRO CHE UN GRANDISSIMO MALEDUCATO!-
Tutta quella foga venne interrotta da un'enorme silenzio,che Ryan occupò con una frase irritante.
R:-Sei solo una stordita.-
S:-Tu stai delirando...-
-Strawberry,ciao!-
Una figura alta si stava dirigendo verso di loro,correndo.
R:-Parli del Diavolo,spuntano le corna.-
-Sempre di buon umore ,eh biondo?-
S:-Markus,che ci fai qui?-
Mk:-Nulla di che...un uccellino mi ha detto che eri qui...-
S:-Un uccellino?-
Ripetè irritata.
Sembrava tutto fatto apposta,un uccellino? Chi era che gli aveva detto che lei,in quel momento si trovava lì?
Ormai era buio,e le luci della città si accesero una per volta.
S:-Vai pure Markus,non c'è nulla da vedere.-
Mk:-Ma Ryan...stai male?-
Disse con un viso di falsa preoccupazione strafottente.
R:-I bambini a quest'ora dovrebbero essere a casa.-
Mk:-Vedi,sei già in ritardo!-
S:-ADESSO BASTA!-
Strawberry era stanca,voleva tornare a casa,voleva solo quello,andarsene.
Ma Ryan...
Lo guardò negli occhi mentre discuteva con l'altro moro,sembrava fosse arrabbiato,e avesse voglia di litigare. Invece lo vedeva com'era veramente,spaventato,confuso,triste.
Prima si era comportato stranamente,come se stesse parlando con una terza persona che però non c'era,Strawberry pensò che fosse colpa della troppa febbre e che stesse delirando,forse era meglio finirla lì.
S:-Vai via Markus.-
Mk:-Cosa?-
Smise improvvisamente di litigare.
S:-Mi hai sentita benissimo.-
Mk:-Preferisci lui a me?-
Si offese tanto che fece uno sguardo stupito indicando con un dito il biondo,che lo guardava a sua volta rabbiosamente.
S:-No Markus,io preferisco te a lui,mi sembra ovvio. Se vai via e mi lasci sistemare la situazione con questa nullità...domani a scuola ti premierò dovutamente...-
Gli fece l'occhiolino in segno di intesa,al quale il moro non seppe resistere.
Mk:-Va bene bambolina mia...a domani...-
Andandosene mandò un bacio alla rossa che lo guardava dolcemente, si voltò verso il biondo e fece una faccia vittoriosa,poi scomparve tra la folla.
R:-Nullità?-
Disse il ragazzo seduto con gli occhi aperti a fessura per la stanchezza,ma con un sorriso divertito sulla faccia.
S:-Era per farlo andare via. Che ne dici,ti accompagno a casa?-
R:-Grazie,ma ce la faccio anche da solo.-
Rispose offeso nel suo orgoglio.
S:-Bene,allora alzati e cammina!-
R:-Sembri uscita dalla Bibbia.-
S:-La Bibbia?-
Domandò con un sopracciglio inarcato.
R:-No,niente. Una cosa religiosa. Dimenticavo che qua c'è Budda.-
Strawberry alzò le spalle.
R:-Adesso mi alzo.-
S:-Bene!-
Ryan si guardò attorno cercando un appiglio per tirarsi sù.
R:-Puoi anche andare.-
S:-No...si sta bene qui...-
Sbuffò.
S:-Hai sbuffato?-
R:-No,per niente.-
Rispose acido.
Appoggiò una mano sullo schienale della panchina e si alzò poco a poco.
S:-Sicuro di non aver bisogno di ...-
R:-NO!-
S:-Va bene...-
La ragazza sembrava alquanto divertita dai movimenti goffi di Ryan,lo avrebbe preso in giro a vita,già si immaginava la scena.
Finalmente fu in piedi,su due gambe,e si avventurò tra la gente.
R:-Ciao.-
Disse in segno di vittoria.
S:-Ciao...-
Salutò ridacchiando.
Ma era in pensiero,così lo segui di nascosto,senza farsi vedere. Quando iniziarono a entrare nelle vie di Tokyo dove non c'era gente,Ryan si guardò intorno,senza vedere Strawberry,poi appoggiò una mano contro il muro e posò la testa sopra ad essa,ansimando irregolarmente.
Si lasciò cadere a terra,finendo in ginocchio,il dolore e il freddo della sera lo piegavano.
La rossa lo osservò dietro l'angolo,se non si fosse alzato,lo avrebbe soccorso.
Invece si alzò di nuovo,e arrivò davanti a casa sua.
Proprio davanti alla porta cadde definitivamente a terra,senza più rialzarsi.
La rossa corse verso di lui,gli prese le chiavi dalla mano,e aprì la porta trascinando con sè il corpo stremato dell'amico.
Chiusa la porta,lo fece appoggiare ad un mobile con solo la schiena,poi guardò se era ancora sveglio.
Teneva gli occhi chiusi,ma era sveglio perchè rispondeva alle domande gemendo.
Girò per la casa,prese una coperta da un letto qualunque e gliela mise addosso,poi cercò la cucina.
Trovò del thè in un cassetto,mise dell'acqua in un pentolino che trovò in un ripostiglio sotto il forno. Prese un bicchiere e gli versò il thè dentro,poi glielo portò.
Quando gli mise davanti la bevanda calda,Ryan tirò un ceffone alla tazza e la fece cadere per terra,rompendola in mille pezzi.
S:-MA CHE FAI?!-
R:-Il thè mi fa vomitare.-
S:-Come?-
R:-Faccio uso di pastiglie...le cose dolci mi fanno vomitare...-
Mugulò.
S:-Pasticche?-
Domandò impaurita nuovamente.
R:-Anfetamine.-
Strawberry imprecò.
Il ragazzo iniziò a tossire senza riuscire a fermarsi,lei si spaventò.
S:-Chiamo un dottore.-
R:-NO!-
La afferrò per il braccio e glielo strinse.
R:-No,ti prego.-

...hai bisogno di me...

R:-NO! NO!-
Urlò mentre si teneva la testa.
R:-TU NON ESISTI! SEI SOLO UN'ALLUCINAZIONE!-

...no...non è vero...

S:-Ryan,che succede?-
R:-Dimmi che non la senti,Strawberry! Dimmi che non la senti!-
S:-NO RYAN! NON CI STO CAPENDO NIENTE! IO NON SENTO NIENTE!-
Urlò con le lacrime agli occhi.



Scusate se non faccio i miei soliti ringraziamenti,ma sn di corsa,ringrazio cmq tutti quelli che hanno recensito,grazie di cuore! Un saluto e spero che il cap sia di vostro gradimento! ciao

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Capitolo 11
*** Dagli occhi dell'assassino ***



Il dolore era talmente alto che ormai non sentiva più nulla,neanche i richiami e le urla disperate della ragazza che gli girava attorno.
Vedeva tutto sfuocato,prima o poi sarebbe svenuto,lo sentiva.
O avrebbe iniziato a delirare come un pazzo,anche se forse pazzo lo era già.
E quel momento venne dopo diversi minuti,che a lui parvero secondi,quando tutto divenne completamente buio e non vide più quei colori sfuocati intorno a lui e la ragazza dai capelli rossi.
Poi tutto ricominciò a prendere colore,si trovò in una stanza,di cui non riusciva a distinguere le pareti. Il suo sguardo era puntato su una porta-finestra aperta,e le tendine blu,spinte dal vento,svolazzavano all'interno della sala.
Procedendo in avanti si potevano scorgere dei capelli rossi che come le tende,venivano cullati dall'aria fresca di un'apparente giornata di sole.
Uscì fuori anche lui,e guardò la figura negli occhi.
Erano azzurri come il cielo,e lo fissavano terrorizzati.
Eppure...quel viso...quei lineamenti...quegli occhi...
Angie!
La sua Angie,la sua adorata ragazza! Ma perchè lo fissava così?
Voleva sorriderle,ma non ci riuscì,era come se lui non vivesse in quel corpo,come se lo comandasse un altro.
-Mi dispiace.-
Disse lui.
-Devo fare del male anche a te.-
Continuò freddamente. Ryan non si riconobbe,quella non era la sua voce.
-Tanto lo sapevo che prima o poi sarebbe successo,solo non credevo così presto.-
Ammise Angie tremando,anche se non voleva far vedere che aveva paura.
Ryan,o meglio,l'uomo da cui vedeva attraverso i suoi occhi,alzò una pistola e la puntò sulla ragazza che indietreggiò di due passi.
-Un giorno mi perdonerai,vero?-
-Tu non stai bene...-
Disse Angie.
-No,Angie,no! Io sto bene finalmente! Non capisci? Tutto gira nel verso giusto! Solo che ora devo uccidere te,la cosa mi dispiace.-
La rossa tremava ormai visibilmente,e le lacrime iniziarono a scorrere da sole,veloci e silenziose.
-Perchè stai uccidendo tutte le persone che hanno a che fare con Ryan?-
-Scusa,ma non posso dirtelo...sai,è un segreto...-
Disse grattandosi la testa con la punta della pistola.
-Non importa.-
Gemette la ragazza.
L'uomo le puntò di nuovo la pistola addosso,mentre lei alzò gli occhi al cielo,cercando di non ricordarsi cosa le sarebbe accaduto di lì a poco.
Non c'era nessuna nuvola,solo un forte sole che la accecava.
Silenzio.
E poi il tipico suono dei fumetti,PUM!

R:-ANGIE!-
Un urlò straziante occupò la stanza.
S:-Cos'hai?-
Domandò la ragazza piangendo.
R:-ANGIE!ANGIE!-
S:-Stai calmo! Era un sogno! Era un sogno!-
Prese il biondo per le spalle,e cercò di tenerlo contro il mobile.
S:-Adesso basta per favore...ti prego...-
Ryan era completamente sbiancato in faccia,con solo le guance rossissime,smise di urlare.
Strawberry gli tolse le mani di dosso e iniziò ad asciugarsi le lacrime con la manica della sua camicia rosa,e il biondo la fissò a lungo mentre cercava di ricomporsi.
R:-Scusa...-
S:-Non importa.-
Rispose come se fosse raffreddata.
S:-Ce la fai a spostarti fino al divano?-
Il ragazzo annuì,e si fece aiutare per alzarsi da terra e cadde sul divano,Strawberry lo aiutò a stendersi.
S:-Ora ti porto una salvietta fresca,così che ti si abbassi la febbre.-
Andò in cucina,ma riuscì solo a trovare dei mini asciugamani,ne prese uno e lo mise sotto l'acqua gelata,poi lo portò in sala, e lo posò sulla fronte del giovane,che al contatto freddo gemette fortemente digrignando i denti.
S:-Mi dispiace.-
R:-Cosa?-
Domandò con voce rauca.
S:-che tu stia male.-
I due si guardarono negli occhi per un tempo indefinito,e nella mente di Strawberry si formularono delle immagini.
Un ragazzo vestito di nero che la teneva per il polso,con addosso degli occhiali da sole.
Ma si cancellarono tutte ai primi colpi di tosse del biondo.
S:-Perchè fai uso di sostanze stupefacenti?-
Disse tutto d'un tratto.
R:-Non credo siano fatti tuoi.-

Era ormai tarda sera quando Ryan si addormentò,e la ragazza telefonò a casa sua,dicendo che avrebbe dormito a casa di Mimi. Passò tutta la notte a bagnare lo straccio d'acqua fresca e a passarlo sulla fronte del giovane che sembrava guarire.
Il risveglio di Ryan sembrò tranquillo,quasi fosse stato privo di sogni.
Aprì leggermente gli occhi,e subito vide tutto annebbiato,poi la vista si ristabilizzò e scorse dormire sulle sue ginocchia la rossa della notte prima, i capelli spettinati le coprivano gran parte del volto.
Teneva in mano un mini asciugamano ancora umido,che aveva bagnato la coperta dove stava riposando.
La vedeva stanca,con le borse sotto gli occhi,e le mani arrossate.
Era questo che Jackie doveva sopportare tutte le notti?
Ora si rendeva veramente conto perchè era scappata così bruscamente da lui,la sfiniva,la sfiniva moralmente e fisicamente,senza farla mai riposare,senza mai ringraziarla,senza amarla.
Era quella la verità,lui non aveva mai amato quella dolce biondina che era tanto cotta di lui,che quando vedeva una qualsiasi ragazza chiaccherare col suo fidanzato,le parlava in inglese per farla sentire a disagio.
Si era sentita presa in giro,ecco come si era sentita.
E la cosa lo rattristiva,perchè nonostante tutto ci teneva a Jackie,almeno un pò.
Ma quando vedeva Strawberry,tutto prendeva una piega diversa,le cose spiacevoli sembravano belle,le cose importanti sembravano solo piccoli dettagli,il tempo trascorreva.
Lui viveva.
Da quella sera che la vide nel locale,non la dimenticò più.
Forse era solo un'ossessione,ma era pazzo di lei,la amò dal primo giorno,e non sapeva come spiegarsi tutta quell'improvvisa convinzione che lo frustrava secondo dopo secondo.
Anche se lei non avrebbe mai potuto sostituire Angie.
Era unica,speciale.
Una volta pensò persino che il suo amico Kyle fosse innamorato di lei,le girava sempre attorno,insistendo sulle cose di cui voleva discutere.
Kyle,il suo migliore amico d'infanzia,il suo compagno di avventure.
Era passato così tanto tempo da quando era scomparso.
Si ricordò il giorno in cui tornò a casa da scuola e non lo trovò,cercò dappertutto,chiamò gli amici,la polizia. Ma quello che ottenne fu solo una notizia in più per il telegiornale.
Da allora,smise di cercare,di sperare.
Guardava il soffitto in modo perso quando sentì una voce femminile richiamare la sua attenzione.
S:-Stai meglio?-
Il biondo la fissò quasi sorpreso,ma non lo fece notare.
Annuì leggermente col capo.
R:-Sì.-
Disse deciso.
S:-Ho temuto che morissi ieri sera...-
Passò un lungi silenzio prima che Ryan cominciasse a parlare.
R:-Grazie,per stanotte.-
Strawberry alzò le spalle sorridendo,poi guardò l'orologio che aveva sul polso.
S:-Oh no! Le dieci! Devo correre a casa!-
Sbiascicò alzandosi velocemente dal divano.
R:-Dormi qui.-
S:-Cosa?-
Gli domandò sperando di non aver capito male.
R:-Ormai è mattina inoltrata,dormi qui.-
S:-N-no...ma che dici...-
Arrossì.
Il ragazzo si alzò dal divano,era alto,notò la rossa.
Il viso era molto tirato,si vedeva che non era stato bene,gli occhi lucidi lo rendevano meno inquietante del solito.
R:-Stai tranquilla,non ti faccio dormire sul divano. Vieni in camera mia.-
S:-Sicuro che non disturbo?-
Cercò di autorassicurarsi mentre seguiva il giovane su per le scale.
R:-Dipende da te.-
La rossa sussultò,era la prima volta che a quella domanda le davano una risposta simile,anche se era giusta.
Arrivarono davanti a una porta.
R:-Prego,il letto è tutto tuo.-
Strawberry,dopo averlo ringraziato,si chiuse dentro e si buttò sul letto,addormentandosi dopo poco.
Si svegliò sentendo un buon profumo venire dalla cucina,scese le scale e scoprì Ryan ai fornelli,erano le due del pomeriggio.
R:-Finalmente.-
Disse sorridendo con la faccia meno tirata di quattro ore prima.
S:-Non sapevo cucinassi.-
Notò curiosando nei fornelli.
S:-E che profumo!-
R:-Vuoi assaggiare?-
Prese un cucchiaio e lo immerse in una pentola,tirando fuori un sugo rosso.
Imboccò Strawberry che rimase stupefatta dalla bontà della cucina del biondo.
S:-Ma è buonissimo!-
Disse sbarrando gli occhi.
Lui la fissava ,serio.
La ragazza arrossì ancora,cercando di fare finta di niente,ridendo in modo nervoso.
S:-Te ai fornelli,chi se lo sarebbe mai immaginato!-
Ma Ryan non rideva,la guardava profondamente.
S:-...c'è qualcosa che non va?-
Chiese cercando di evitare l'imbarazzo che il biondo sembrava desiderare a tutti i costi.
Si avvicinò con il viso,e Strawberry non potè fare a meno di indietreggiare leggermente.
S:-Che fai?-
A quella domanda,lui si allontanò.
Rimasero in silenzio a guardarsi,poi finalmente Ryan distolse lo sguardo tornando al cibo che cuoceva sul fuoco.
R:-Tra poco è pronto da mangiare.-
La avvisò mentre andava a sedersi sul divano,chiuse di nuovo gli occhi.
Era stanca.
Poi sentì dei passi avvicinarsi a lei,ma furono così silenziosi che quasi non si accorse delle labbra che le stavano sigillando all'interno parole di imbarazzo e davano via libera a pensieri irrazionali.
Stettero così a lungo,mentre Strawberry continuava a tenere gli occhi chiusi,sperando in un certo senso che quel momento non finisse mai.
Si accorse di non respirare.
S:-Ryan...-
Sussurrò mentre il biondo staccava le proprie labbra dalle sue.
Si allontanò silenziosamente come quando si era avvicinato,aprì un cassetto e lo sentì prendere un scatoletta e mandare giù qualcosa.
Anfetamine,pensò Strawberry.
Lo guardò da lontano,si teneva la testa con una mano,e con l'altra si appoggiava al lavandino.
Era davvero bello,anche quando stava male,ma le sembrò che non fosse solo una cosa fisica il suo dolore,era qualcosa di perenne,che aveva negli occhi,sempre.
S:-Perchè sei così?-
R:-Che vuoi dire?-
Sembrò offeso.
S:-Perchè sei triste?-
Domandò a voce alta.
R:-Chi ti ha detto che sono triste?-
Ribadì.
Strawberry era impaurita,a disagio,rossa in volto e arrabbiata. Non sapeva più dove sbattere la testa.
S:-Forse è meglio se vado.-
R:-Sì,brava. Così finalmente sarò tranquillo.-
S:-TI AVEVO CHIESTO SE DISTURBAVO,E TU MI HAI DETTO DI NO!-
Ora stava urlando.
R:-VOLEVO SOLO ESSERE EDUCATO!-
S:-BEH,ORA NON LO SEI! SE MI DICEVI DA SUBITO CHE ERO INVADENTE,ME NE SAREI ANDATA! MA TU DA SCHIFOSO IPOCRITA CHE SEI,NON SOLO MI HAI OSPITATA IN CASA TUA PER POI RINFACCIARMELO,MA TI SEI PRESO PURE LA LIBERTà DI BACIARMI! ORA DIMMI: è EDUCAZIONE QUESTA?-
Il biondo non rispose.
S:-CREDEVO CHE I TUOI RINGRAZIAMENTI FOSSERO SINCERI! Invece mi stavi solo prendendo in giro...potrò avere meno anni di te,ma non credermi stupida.-
Passarono diversi secondi di puro silenzio dove si sentiva solo il sugo bollire nella pentola,e Ryan guardava in basso.
S:-Ciao...-
Sussurrò quasi al limite del pianto,poi si diresse velocemente verso la porta,quando la tennero per il polso.
R:-Scusa.-
Strawberry sussultò,non osava girarsi verso di lui,non dopo tutte quelle cose che gli aveva detto,forse aveva ancora le guance rosse o le lacrime che le facevano brillare gli occhi.
Invece si girò.
La guardava,ma questa volta senza occhiali da sole,lo riconobbe,lui era il ragazzo biondo di quella sera,l'Immortale.
No,impossibile.
Il ragazzo sorrise.
R:-Ti ricordi di me?-


Hermy6:Stavo finendo il chap quando vedo una nuova ff,leggo il titolo e mi chiedo:ma chi l'ha scritta? Poi vedo il tuo nome e ho iniziato subito a leggere,ti ho anche recensita. Francy,sei bravissima! ---LEGGETE LA FF DI HERMY6 SE VOLETE LEGGERE QUALCOSA DI BELLO!---un pò di pubblicità non fa mai male! Sono contenta che hai iniziato a scrivere anche tu!!! Così potrò diventare anche io la tua fan #1 finalmente!! Grazie per il commento al chap! tvtttttttb

Gaia:Grazie,è sempre un piacere leggere un tuo commento! Lo so,Ryan è un pò arrogante ma fa così solo per orgoglio,sotto sotto è premuroso,vedrai in segguito...e grazie anche per gli incitamenti. UN BACIONE! sxo che ti piaccia sto capitolo.

Vanil:accidenti,grazie! Sono contentissima di sapere che leggi qst storia,è bellissimo vedere i tuoi COMMENTONI! Forse ti è piaciuta la parte finale dell'altro cap perchè Ryan fa un pò il pazzo! ;D cmq anche quando non lo fa è bellissimo lo stesso,immagino che tu sia daccordo! Quindi MERCI,THANK YOU,GRAZIE PER IL COMMENTO! KISSISSIMI!

Pfepfer:ohhhh Pfe,so che per attirare un pò l'attenzione dei lettori si punta su un pò di pazzia dei personaggi! e così ho fatto! A proposito:quando aggiorni la tua ff? non ne posso più! ormai mi sto girando nella tomba per la curiosità! continua anche tu ti preeeeeeeeeeego....çç Un bacio

Yuki:credimi,anche io odio quell'oca di Strawberry,ma ora Ryan è un pò confuso...ha una folle paura di provare qualcosa per lei,sarà amore o anfetamine?

Manu-chan:credo che tutte abbiamo soggnato Ryan come essere umano...Uao...che spettacolo....sai perchè ho aggiornato più velocemente del solito nonstante compiti,natale ecc..? perchè avevo paura di perderti come lettrice,quindi questo cap è un pò per te. Ti prego,continua a seguirmi,ho bisogno di teeeeeeeee!

_Aya_:Grazie come sempre^^,hai visto? ho aggiornato un pò prima del solito...^^ ce l'ho fatta nonostante tutto e sono riuscita a fare il cap un pò + lunghino! Grazie dei commy bellissimi!

anya:^^ che bello,una nuova lettrice^^ sono tres felice! voglio risp alle tue domande:Sì,markus è come Mark,tranne per il modo di vestire e il carattere. Markus diciamo che è meno lecchino e più un rubacuori,un pò sfigato lo è in effetti,chiunque si mette contro di Ryan è uno sfigato^^.
La voce. La voce è un'allucinazione prodotta dalle sostanze stupefacenti di cui fa pieno uso il bel biondo,non se ne liebererà facilmente. BACIOOOO ANYAAAAAAAA!!!! GRAZIEE!!!

giuly:ciao gattina! come prosegue la tua ff? sn troppo curiosaa!! Grazie per la recensione,mi ha fatto piacere vedere le cose che mi scrivi, mi danno coraggio! e forza! quando pubblichi la tua ff? sn troppo curiosa...gngngngngn^^Uno straiper bacio!

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Capitolo 12
*** Non muore ***



E fu eterno,di nuovo.
Ma lei aveva paura,non lo vedeva veramente per com'era,le leggeva negli occhi che voleva solo scappare da quella casa,e non cercare di ricordarsi chi fosse il biondo che le teneva disperatamente il polso.
R:-Va bene,scusa.-
La lasciò andare come fosse sabbia,ma lei non andò via,rimase ferma,ad osservarlo.
R:-Perchè non vai?-
Domandò inespressivo con una voce rauca e profonda.
S:-Non lo so...qualcosa mi tiene ferma...-
R:-Cosa?-
La ragazza sembrava tornata rilassata come prima che accadesse tutto,si passò una mano tra i capelli,distogliendo lo sguardo da lui.
Strawberry rise.
S:-Sono impressionanti gli sbalzi di umore tra noi due,eh?-
R:-Ti sei ricordata di me?-
Dopo quella domanda la rossa perse numerosi battiti del cuore,in preda ad una specie di soffocamento.
Scosse la testa facendo finta di non sapere,rivolgendo un triste sguardo alle proprie scarpe mentre Ryan la fissava ancora.
Passarono così tanti secondi che sembrarono secoli, prima che il biondo prendesse parola.
R:-Allora? Hai intenzione di guardarti le scarpe tutto il giorno?-
S:-Forse.-
Rispose secca,lasciando trasparire che si sentiva in un'evidente situazione imbarazzante.
R:-Fa come vuoi. Io vado a pranzare.-
Disse dirigendosi verso le pentole in cucina. La rossa non aveva voglia di muoversi,era vero però,qualcosa la bloccava,ma per forza di cose,fu costretta ad alzare la testa ed andare da Ryan.
S:-Scusa per prima...se me la sono presa così...era solo un...-
Arrossì violentemente,poi annunciò a bassa voce,deglutendo.
S:-...era solo un bacio...-
Il ragazzo guardò nel vuoto per un attimo,poi annuì,autoconvincendosi,anche se sapeva che quel gesto che aveva compiuto così irrazionalmente,voleva dire ben altro,ma fece finta di niente,non lo avrebbe mai ammesso,nemmeno sul punto di morte.

Durante il pranzo nessuno dei due disse niente,si sentivano solo le forchette battere sui piatti,poi,il biondo si alzava prendendo i piatti sporchi dell'uno e dell'altro,mettendoli ordinatamente nel lavandino,pronti per essere lavati.
Era così sgradevole quella situazione che Strawberry non aspettò nemmeno il dolce,si alzò,ringraziò,e uscì dalla reggia correndo verso la propria casa.

Il giorno dopo a scuola fecero finta di non vedersi,anche durante l'intervallo.
Quello del giorno prima era stato veramente un pomeriggio di puro inferno,nessuno dei due sapeva comportarsi,l'unico aggettivo per esprimere quella situazione era "disastro".
Era ancora lì,ad osservare il biondo che leggeva da lontano,quando sentì un singhiozzo di pianto continuo dietro di lei. Si girò,ma non vide nessuno. C'era un grosso albero nel cortile della scuola,nella parte di solo prato,dove vide un pezzo di camicia bianca uscire dai lineamenti della corteccia. Quando superò l'albero per vedere chi stava piangendo così forte,rimase a bocca spalancata. Impossibile che fosse davvero lui.
Si teneva la faccia con due mani,cercando di nascondere le lacrime che gli scendevano dagli occhi all'impazzata.
I capelli neri cadevano disordinati sulle mani,e sobbalzavano ogni volta che singhiozzava,doveva essere davvero un caso disperato per ridursi così.
S:-Markus...che ti succede...?-
Domandò spaventata,chinandosi vicino a lei.
Il moro tolse le mani,e la guardò con gli occhi arrossati e il viso completamente bagnato di lacrime,Strawberry non si sarebbe mai immaginata che un giorno avrebbe assistito ad uno spettacolo simile.
S:-Che ti succede...?-
Non osava guardarla direttamente,si vergognava troppo.
S:-Markus...?-
Lo chiamò dolcemente,come se volesse fargli sapere a tutti i costi che lei c'era.
Mk:-Oh Strawberry...-
Singhiozzò ricominciando a piangere.
Non sapeva quale fosse la cosa giusta da fare,ma lo abbracciò,d'istinto,e lo strinse a sè,come fece anche lui.
S:-Ehi...-
Markus strinse la maglia della ragazza.
Mk:-Mia madre...sta male...-
S:-...cos'ha?-
Il moro deglutì.
Mk:-...ha il cancro...-
Strawberry sbarrò gli occhi,mentre l'altro ragazzo continuava a stringerla.
S:-Oh mio Dio...-
Mk:-Non so che cosa fare...Strawberry...ho paura...non voglio che muoia...-
La ragazza gli mise una mano dietro al capo e se lo portò alla spalla,dolcemente. Markus teneva una voce molto forte,sulle tonalità basse,ma ora era come se si fosse spezzata,non aveva mai apprezzato quel ragazzo così tanto come in quel momento. E non voleva che la madre del suo amico morisse.
S:-Non morirà proprio nessuno,Mark. Posso chiamarti così,Mark? Te lo giuro... nessuno porterà via la tua mamma...-
Ma non ne era sicura nemmeno lei. Come poteva giurare delle cose del genere? C'era in gioco la vita di una persona.
Iniziò a piovere,solo allora la rossa si rese conto di essere inginocchiata sull'erba fredda,che diventava bagnata man mano.
Si staccò delicatamente dal giovane, sollevandosi da terra.
Lui la guardava interrogativo,Strawberry gli porse una mano per alzarsi,ma Markus guardò da un'altra parte.
La ragazza sorrise.
S:-Dai che piove,nessuno si accorgerà che stai piangendo!-
Il moro,ancora pallido,afferrò la mano e si alzò da terra.
Mk:-Senti...grazie.-
Lei sorrise.
S:-Vieni,o ci prenderemo un malanno.-
Entrarono tutti e due all'interno dei corridoi,salvandosi dall'acqua che cadeva.
La rossa prese la mano del ragazzo e gliela strinse,senza guardarlo,Markus sorrise.
Il biondo guardava la scena da lontano,facendo finta che la cosa non lo toccasse minimamente,ma sapeva che non era così. Doveva fare qualcosa,e al più presto.


Hermy6: Francy!!!! AUGURI!!!! in ritardo,ma AUGURI!!!!!!!!!! TI DEDICO TUTTO QUESTO CAPITOLO!!anche se non è un granchè...cmq....AUGURI!!!! TVTTTTTTTB!!!! PS :LA TUA FF è BELLISSIMAAAAAAAAA!!!!

giuly:Ciao sorellina! la tua ff la posti a metà Gennaio?? il 14 gennaio è il mio compleanno!!! POSTALA QUEL GIORNO!! se vuoi...eheheh...non ascoltare una povera scrittrice lesa come me...Grazie per il commy! e certo che ti starò accanto! Sono così contenta che scrivi!! tvtttttttttb!!!

Vanil:ciao piccola! Cos'è che mi hai scritto? artista?? capolavoro?? ahahahhaha...MAGARI!!! dopo questo chap ti smentirai...eheheh...soprattutto per Markus...non mi stupisco che non ci hai capito molto dell'incubo di Ryan^_^ sono un pò una frana ad esprimermi,ho l'eleganza di un rinoceronte! Grazie Vanil che nonstante tutto continui a seguirmi! Un mega SMACKKKK!

Yuki:ehi ciao! Io credevo odiassi Straw^^' ,cmq anche io odio le ragazze tipo jackie che sono Bellissime/barra/oche/barra/superficiali! Ryan xò non se ne è mai innamorato,l'ho anche scritto. Ho detto che forse a lei ci teneva un pò! Grazie per il commento,da oggi mi odierai (dopo quello che ho scritto tra mark e la fessa). Un bacio,goodbye!

Anya:Fan accanita,addirittura?? cmq Ryan al momento è al quanto confuso sul da farsi....poi vedrai perchè. (e poi ,Ryan,chi mai lo ha capito? è tutto da scoprire!!(nel senso buono,ma chi ha detto che anche l'altro senso non sia buono?? SCHEEEERZO!!!)UN BACIOOOOOO ANYAAAAAAAAA CONTINUAAAAAAA A SEGUIRMIIIIIIIIIII

Pfepfer:Ciao Pfe!!! Allora,chi ha ucciso Angie è lo stesso che ha ucciso i genitori di Ryan (eheheh...chi sarà?? cmq è presente nella storia l'assassino/a ,l'ho già anche nominato...insospettabile...) ah,sono contentissima che hai aggiornato la tua ff...commento:UAO,difatti è da un casino che è tra le mie preferite^^ ciaooooooooo! Un baxio!!!

_Aya_:hola! lo so che non ho rispettato i tuoi consigli delle sigle dei nomi,ma iniziare a più di metà storia cambiando tutto,mi sembra ancora meno elegante che lasciare le sigle. E non ho tempo di rimettere tutti i dialoghi a posto. Grazie del commento! adesso vado a leggere le tue ff.. un kiss,ciao!

PS:davvero,scusate il capitolo.

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Capitolo 13
*** La bambina ***



Lo guardava,senza occhi e con la bocca spalancata,quella bambina.
Già,non aveva gli occhi,erano solo due buchi neri nel cranio,come la bocca.
I capelli neri le si erano appiccicati sul viso,come fossero bagnati,la pelle invece era su un pallido cadavere,quasi azzurra,e la bambina urlava.
Si avvicinava a lui piano piano...
-AAAAAAAHHHHHHH!-
La ragazzina urlò,e al suo grido si aggiunse anche lui,in preda al terrore.

R:-MIO DIO!-
Gridò alzandosi di colpo dal letto completamente sudato.
Ansimava,un brivido freddo lo percorse completamente,facendogli venire la nausea,poi di nuovo una sostanza bollente iniziò a colargli dal naso,non guardò,prese un fazzoletto dal comodino e iniziò a tamponarsi. Sentiva il denso gusto del sangue devastargli la bocca.
Chi era quella bambina?
Ripensando a quel volto che urlava,chiuse gli occhi.
Forse era il suo corpo che gli stava dicendo di smettere di usare la droga come amica,o forse era la sua testa che immagazzinava gli effetti di quella sostanza,riproducendo le sue paure peggiori.

...hai bisogno di me...

R:-No...-
Si mise una mano sulla testa,continuando a tenere gli occhi chiusi.

...lo sai...hai bisogno di me...

R:-Chi era quella cosa di prima?-

...quella bambina sono io...

Ryan rise amaramente.
R:-Sì? Bella bambina...complimenti...-

Aprì gli occhi,cercando di orientarsi nella stanza dove si trovava.
R:-E dimmi,bella bambina,come ti chiami?-

...io non ho un nome...

Rise di nuovo beffardamente,buttando il fazzoletto pieno di sangue per terra.
R:-La cosa non mi stupisce.-
Rispose con faccia ovvia.

...hai paura delle bambina?...

R:-Tu sei morta,giusto?-
Notò cercando di non rivelarsi.

...sì...

R:-Come mai?-

...perchè una persona mi ha tolto la vita, era cattiva...

R:-Sei solo un'allucinazione. Tu non puoi avere una storia.-

...sono molto più reale di quanto tu possa pensare...Ryan...ti conosco troppo bene...

R:-Senti...ehr...Voce,non so che cosa tu abbia a che fare con me,ma ti consiglio di non farti più sentire,hai capito?-
La avvisò cercando di non perdere la poca calma che gli era rimasta.

... dipende da te...sai da cosa sono generata...ma tu sei così avido di quella sostanza...che piano piano...di farà impazzire...impazzire...

R:-Voce,io non sono pazzo.-

...lo diventerai...

Dopo quelle parole,la voce scomparì del tutto,lasciando un enorme senso di vuoto intorno al ragazzo che si stropicciava gli occhi con una mano sola.

Strawberry non riusciva a dormire,ripensava a Markus,a quel pomeriggio in cui lui piangeva perchè la madre stava morendo lentamente in un letto d'ospedale.
Doveva essere straziante una situazione del genere.
Sapere che la donna che ti ha messo al mondo se ne sta andando per colpa della vita,senza più poterti vedere crescere,ridere,piangere...
Tutto quell'amore che svanisce in un ultimo tragico respiro.
Non credeva che Markus avesse potuto essere così...così...
...dolce...

Ryan si passò una mano fra i capelli,portandoseli indietro.
A dieci anni stavo messo male,vedevo il sole splendere da una corsia dell'ospedale,toccai il fondo,continuai scavando,non scorderò mai quel periodo in cui non c'eri,quando diventai Immortale e senza tempo,il mio dolore persiste,la tua scomparsa è stata un silenzioso tormento.

Strawberry si girò dall'altro lato nel letto,mentre la figura di Markus che piangeva la perseguitava.

Nel buio tu cammini con me,tu sei il motivo per cui io sopravvivo perchè mi hai dato un obbiettivo,affinchè le mie battaglie non saranno conquistate.
R:-Angie...-

Improvvisamente alla rossa venne in mente Ryan. Lui non aveva solo perso la mamma,ma anche il papà,e lei non era mai andata a consolarlo,forse il biondo non ne aveva bisogno.
Nessuno sarebbe mai riuscito ad aiutarlo,perchè era talmente cinico che non sarebbe mai stato capace di aprirsi con qualcuno,e poi nessuno si sarebbe mai interessato a lui.
A volte lo scorgeva guardare il vuoto con aria persa,come se quello non fosse il suo posto,o come se cercasse di essere altrove,no,lui non doveva essere lì. Lui doveva essere con i suoi genitori.

La mia vita è solo tempo in prestito...
Ryan prese dal comodino una scatoletta di plastica,inghiottì delle pastiglie.

Forse è per quello che usa la droga...
Eppure...quello sguardo...io mi ricordo di lui...quel ragazzo al pub vestito di nero...
Come si chiamava? Ah sì,l'Immortale.

La sua mente iniziò a rilassarsi,non avvertiva più nessuna tensione o paura,tutto era più semplice,come quell'enorme letto sul quale stava cadendo.

Non poteva essere davvero lui quel ragazzo,era impossibile.
E se anche lo fosse stato,che cambiava?
Era un ragazzo come gli altri,vestito di nero con un paio di occhiali da sole. Ma lei sapeva che cambiava,invece.
Gli aveva salvato la vita,e non era più riuscita a parlargli.

Ora tutto andava bene,lui stava bene,non sentiva più dolori fisici,morali.
Era la vita che lo aveva vestito,senza mai dargli troppe illusioni,il mondo girava,mentre lui era ancora fermo.
Il mio debito è immenso...

Strawberry sentiva che la notte si stava impossessando dei suoi occhi,e si addormentò nei suoi pensieri.


La mattina seguente,a scuola,ad aspettarla all'entrata c'era Markus,che le sorrideva già da lontano.
La rossa gli si avvicinò con un simpatico "ciao",poi si diressero verso le classi con le proprie cartelle.
Mk:-Il tempo...è un pò bruttino,ma stabile. Che ne dici se alla fine delle lezioni andiamo a fare un giro?-
Propose innocentemente,continuando a sorridere in un modo che piaceva particolarmente a Strawberry.
S:-Certo,va bene!-
Contraccambiò il sorriso.
Durante l'intervallo del mattino la ragazza stette con le sue amiche,a parlare,in generale.
-Tu Strawberry,che fai nel finesettimana?-
Chiese una ragazza dai capelli color arancio.
S:-Non lo so Momoko,perchè?-
Momoko[Momo]:-Pensavo di andare al cinema.-
La rossa rimase perplessa.
S:-Sì? Ehmm...a vedere cosa?-
Si fece avanti Mimi,con un sorriso malizioso sulle labbra,nessuna del gruppo la sopportava quando la vedevano con quell'espressione.
Mm:-Film d'amore,no? Dopotutto...dovresti ispirarti a qualcosa per far colpo su Markus...-
S:-Markus?-
Ribattè pacatamente la rossa.
Mm:-Strawby...dai...non fare finta di niente...-
Momo:-Ma che dici Mimi? Lei è impegnata col biondino seduto là in fondo sulla panchina...-
Disse rivolgendo uno sgurdo a Ryan che leggeva,come sempre,senza distogliere lo sguardo dal libro,senza nemmeno perdersi una riga.
Strawberry era stupita. Ryan? Markus? Ma perchè continuavano a fare battutine del genere? Si era vista con loro così poche volte...
Mm:-Markus...o Ryan?-
Il nome "Ryan" lo pronunciò in modo disgustato.
S:-Ma nessuno dei due! Non so come vi sia potuta venire in mente una cosa simile!-
Annunciò quasi scandalizzata.
Mimi rise.
Mm:-Come vuoi...sappi che comunque vadano le cose...so che sceglierai Markus,perchè è la cosa più razionale da fare!-
Andò via,muovendo in modo provacante il sedere,facendo quasi scuotere la minigonna che riusciva ad indossare anche con il freddo.
Momo:-Quella è tutta scema...-
S:-Sai,ultimamente lo penso anche io.-

Fine delle lezioni,Ryan si incamminava lungo il corridoio affollato dagli studenti che uscivano dalle proprie classi,esausti,vogliosi di tornare a casa.
Scese le scale con loro,di solito doveva fermarsi due ore in più,ma non quel giorno,lui sarebbe tornato a casa come tutti.
Arrivato all'uscita,scorse Markus e Strawberry che si allontanavano insieme,parlando e ridendo,finchè non sentì una fastidiosa presenza vicino a lui.
Guardò in basso,e vide una ragazzina dai lunghi capelli neri di sua conoscenza,gli sorrideva.
Mimi:-Ciao Ryan!-
Il biondo inarcò le sopracciglia.
R:-Ciao...-
Iniziò a incamminarsi verso la sua strada,quando la ragazzina lo fermò con una voce stridula.
Mm:-Aspetta!-
Lo raggiunse a passettini.
Mm:-Ti va di fare un giro?-
Il biondo alzò le spalle.
Mm:-Bene!-
Sorrise lei.
Lo prese per un braccio e Ryan capì presto due cose: la prima era che lo stava praticamente trascindando con una forma di nervosismo notevole,era stressata. La seconda era che stavano seguendo,anche se da lontano,Markus e Strawberry.
Infatti,come volevasi dimostrare,finirono casualmente vicino al centro commerciale dove passeggiavano tranquilli gli altri due,Strawberry si fermò davanti ad una vetrina,e così anche il suo amico moro.
Mimi si fermò poco più distante da loro,in modo che la rossa li potesse vedere insieme.
Mm:-Adesso Ryan,devo fare una cosa. Ti chiedo scusa in anticipo per la mia...ehm...sfacciataggine ma...-
Il biondo riuscì a comprendere il significato di quelle parole solamente nel momento in cui i due ragazzi davanti al negozio si girarono per continuare il loro giro e la ragazza dai capelli neri vicino a lui si alzò sulle punte prendendogli il viso tra le mani e lo baciò.
Ryan non si scansò,chiuse gli occhi prendendola attorno alla vita e stringendola a sè.
Fu un cantatto lungo,mentre i due si toccavano con le proprie lingue,facendolo come se fosse la cosa più naturale che gli fosse mai capitata.
Quando il bacio si concluse,videro solo una Strawberry incredula e con gli occhi sbarrati che li fissava.
Mm:-Oh ciao,ci siete anche voi?-
Chiese fingendosi sorpresa.
Mk:-Sì,hai problemi? Questo posto è troppo piccolo per te?-
Mm:-Nono...nessun problema...figurati...-
Mimi guardò Strawberry che non aveva ancora detto niente,mentre continuava a fissare Ryan che si puliva la bocca con una mano senza degnarla.
Mm:-Tutto bene Strawby?-
La rossa annuì leggermente,si sentiva a pezzi,voleva piangere,ma avrebbe dimostrato cose che non voleva far notare.
Mm:-Beh,carino incontrarsi tutti insieme,vero? Però io e Ryan ora dobbiamo andare! Con permesso!-
Disse prendendo il biondo per una mano e trascinandolo il più lontano che potè,scomparendo dalla vista dei due.
Mm:-Scusa,sono stata una maleducata.-
Sussurrò mettendosi a posto i capelli.
R:-Ciao.-
Si voltò da un'altra parte iniziando a camminare,ma lei lo fermò di nuovo.
Mm:-Mi dispiace,se ti ho fatto sentire a disagio,ma ho dovuto. Scusa,spero mi perdonerai in futuro.-
R:-Già fatto.-
Le disse il biondo scomparendo tra la folla mentre Mimi sorrideva felice.


Scusate,oggi non ho tanta voglia di fare i ringraziamenti,in realtà li avevo fatti,ma mi è staltato il computer e mi ha cancellato tutto,cmq auguro buon anno nuovo a tutte quelle persone che mi hanno recensito e chi no .
X giuly: mandami la tua e-mail Ciao!

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Capitolo 14
*** I am my only God ***



-I am my only God-
Ripeteva nel buio,stringendo i pugni.
-I am my only God-
Quandò la luce del sole lo colpì fu perchè aprì gli occhi.
Le coloratissime finestre della chiesa giocavano con il sole,facendo sembrare il pavimento in marmo un paesaggio fantastico.
Pensò che nessuno avrebbe potuto concepire tanta bellezza se prima non avesse visto quello spettacolo.
Improvvisamente diventò tutto più magico,e in un certo senso spirituale,ma la cosa non lo toccava più di tanto,il dolore gli stava divorando la testa,ghiacciandogli lo sguardo.
Era tutto così maledettamente lento,come se niente avesse mai potuto avere fine.
E un fascio di luce colpiva quella grande croce esposta sull'altare.
Il prete stava svolgendo la messa,dove benediceva quei due genitori morti in un tragico incidente fuori dalla loro città natale.
A volte si sentiva lo spezzarsi della voce di qualcuno,o dei deboli singhozzi provenire dal fondo della chiesa che era piena di gente.
Poi,alzando la testa,poteva scorgere il suo amico Kyle che si mordeva con forza il labbro inferiore,cercando di trattenere quelle lacrime che gli lavavano il viso inesorabili e spietate.
Non osava dire niente,perchè se lo avesse fatto,avrebbe rischiato di scoppiare a piangere anche lui,davanti a tutti,ferendo il suo orgoglio.
Chinò il capo e si guardò le scarpe,cercando di nascondere l'imbarazzo che provava nel scorgere le persone che lo guardavano come se fosse stato in primo piano.
Il prete finì di parlare,e vidi Kyle allontanarsi dal posto e dirigersi verso il microfono che era sollevato sopra un leggìo,sull'altare.
Si posizionò dietro ad esso,aprendo un foglio e iniziando a leggere il contenuto.
Era impacciato,goffo,ma riusciva sempre a tenere un impeccabile pronuncia inglese,che molti invidiavano.
Dopo aver sospirato,iniziò a parlare.
-Oggi siamo tutti qui riuniti per ricordare la terribile scomparsa dei Shirogane...-
Si interruppe,ma riprese quasi immediatamente.
-Kristine e Nicholas erano due persone meravigliose,come sapevamo tutti. La loro vita...-
Gli scese una lacrima e cercò di mascherarsi schiarendosi la voce.
-...era sempre piena di impegni,colma di lavoro,eppure sono riusciti a crescere un figlio stupendo,Ryan,che si distingue tra i suoi compagni come un genio.-
Kyle sorrise al bambino, e di nuovo tutte le persone avevano lo sguardo indirizzato verso di lui,squadrandolo,cercando di vedere se piangeva,ma Ryan era serissimo.
-Forse è giusto che siano saliti in cielo,la vita ha voluto così, è la volontà di Dio. Forse era troppo presto per loro,sicuramente avrebbero preferito vedere crescere il loro bambino...Mi ricordo l'affetto di Kristine che mostrava in ogni cosa,in ogni gesto...e la brillante mente di Nicholas...due persone d'oro! So che non vorrebbero vederci piangere per la loro scomparsa,ma...chi poteva credere che sareste andati via così?-
Quell'ultima frase colpì Ryan in un modo così diretto e forte che gli divennero gli occhi lucidi,mentre continuava a ripetersi la frase "I am my only God",se lui fosse stato il Dio di se stesso,avrebbe potuto non piangere,e controllarsi benissimo.
Eppure stava male,voleva sua madre,accoccolarsi sul suo gremo e assaporare il suo intenso profumo facendosi cullare dalla sua voce chiara e cristallina come l'acqua di fonte.
Stare con lei era una rinfrescata all'anima.
Lo percorse un lungo brivido,il naso gli pizzicò,e sentì venirgli sù una tremenda voglia di piangere.

Il rumore fastidioso della sveglia lo riportò ad una fredda mattina invernale.
Pensava al sogno che aveva fatto,fu una specie di retrovisione.
Senza pensarci troppo andò a farsi una doccia tonificante,si vestì in stile avvocato e scese al piano inferiore,mettendosi in bocca un biscotto e prendendo la sua ventiquattrore in mano.
Si avviò verso la scuola,quando ebbe raggiunto la sua meta,corse in sala professori,dove tutti lo stavano aspettando impazienti.
Si sedette con compostezza su una delle tante sedie disponibili.
-Buongiorno,la stavamo aspettando.-
Lo provocò con tono serio un professore.
R:-Prego scusare il mio ritardo.-
Concluse Ryan mettendosi a posto la cravatta.
Una professoressa molto sorridente si alzò e iniziò a illustrare la situazione scolastica negli ambiti dei laboratori,dei corsi extra,e della sala computer che sembrava ammuffire per lo sporco.
R:-Signori,da quanto mi pare d'aver capito,avreste bisogno d'un prestito,o forse mi sbaglio?-
La donna in piedi rispose imbarazzata.
-Il concetto credo sia questo,signor Shirogane...vede,lo Stato non ci fornisce abbastanza soldi per mantenere questa scuola e...-
R:-O forse siete voi che non sapete come gestire i soldi.-
I professori rimasero in un silenzio assoluto,mentre il ragazzo spaparanzato sulla sedia esaminava uno ad uno dei presenti.
R:-Desidererei vedere la preparazione degli allievi,se mi è concesso...-
-Vuole fare lezione?-
Domandò un professore sbigottito.
R:-Non mi dispiacerebbe.-
-Bene...-
Rispose nervosamente il professore mentre si strofinava le mani e lanciava sguardi di disperazione agli altri insegnanti che facevano finta di nulla.
R:-Vorrei andare nella 1° B-
-Ma,se non ricordo male,lì lei aveva già tenuto una lezione come supplente...-
R:-Mi vuole negare il permesso?-
-Nono! Assolutamente!-
Si difese l'altro alzando gli avambracci in alto.
R:-Bene,inizio da subito.-
Si alzò e si diresse compostamente verso la porta,la aprì,e quando uscì lasciò solamente sguardi increduli e parole strozzate in gola.

In classe Strawberry era girata con la sedia verso Markus,che la osservava come se fosse stata un angelo sceso dal cielo per salvarlo.
L'ottava meraviglia.
S:-Ahahahah! Mi fai sempre morire dal ridere!-
Il moro sorrise mezzo rintronato,non gli importava se le sue battute erano divertenti,lui voleva farla ridere,vederla mentre apriva un sorriso pieno di gioia,travolgendolo in pieno.
S:-Oh no...-
L'improvvisa scomparsa del sorriso dal volto della ragazza lo riportò alla realtà,e chi entrò in classe,non entusiasmava nessuno dei due.
R:-Buongiorno.-
Tutti si alzarono dai propri banchi e salutarono con un inchino.
R:-Seduti.-
Tutti eseguirono le istruzioni.
R:-Bene...vi farò da supplente,non avete bisogno di altre spiegazioni. Qualcuno cortesemente sarebbe in grado di illustrarmi il vostro programma scolastico?-
Mimi,più splendente del sole,sì alzò in piedi e iniziò a parlare di ciò che avevano fatto dall'inizio dell'anno.
R:-Grazie,puoi sederti.-
Ryan aprì il libro con un tocco professionale,come se avesse fatto quel rito milioni e milioni di volte,assegnò degli esercizi.
Mk:-Scusi?-
Alzò la mano il moretto.
R:-Sì?-
Mk:-Non per essere offensivo nei suoi confronti...ma lei ogni volta che viene a far lezione qui ha intenzione di caricarci di esercizi? Non potrebbe svolgere una lezione normale? O forse non ne è in grado...?-
Il biondo rimase impassibile,nessuno nella classe si osò a ridere.
R:-Allora venga,signor...?-
Mk:-Markus Aoyama...-
Disse mentre si dirigeva verso la lavagna.
R:-Lei è bravo in matematica?-
Mk:-Me la cavo bene.-
Rispose arrogante,Strawberry si mise una mano sulla faccia temendo il peggio,che presto si sarebbe verificato.
R:-Magnifico!-
Il sedicenne prese un gesso in mano e iniziò a scrivere sulla lavagna un'espressione lunghissima,qualcosa di impossibile.
R:-Si ricorda i monomi? Prego. La avverto però: a ogni errore le toglierò un voto. Che ne dice? Partiamo da ottimo?-
Markus prese il gesso in mano e,lentamente,iniziò a scrivere mentre tutti i compagni lo guardavano con commiserazione.
In un primo momentò andò tutto bene,ma improvvisamente si inceppò,non riusciva più ad andare avanti. Sbagliò.
R:-Distinto...-
Il ragazzo chiuse gli occhi,pensò alla soluzione,ma lo sguardo compiaciuto del supplente lo condizionava. Sbagliò di nuovo.
R:-Buono...-
Cercò di concentrarsi,ma non ci riuscì,vedeva scorrere nella sua testa solo numeri senza senso,frazioni,delle parentesi,poi lui,Ryan.
Strawberry pregava per il suo amico dal posto,sperando che il biondo alla cattedra stesse scherzando.
Markus sbagliò ancora,e ancora,ormai non aveva nemmeno più la sufficenza.
R:-Hai esaurito i voti,cosa posso fare?-
Il moro respirava iroso,guardando con occhi venati di odio il biondo che si accorse di lui poco dopo.
R:-Che ne dice di una bella nota per aver insultato un insegnante?-
Mk:-Al Diavolo!-
R:-Bene.-
Sorrise compiaciuto,ma infastidito.
R:-Vada al posto.-
Il ragazzo si risedette al suo banco,dietro la ragazza dai capelli rossi.
R:-Cerca di tenere la lingua a freno,moccioso.-
Nesuno disse niente,nessuno fiatò per tutta l'ora.

-Hai baciato Ryan Shirogane?-
Domandava una compagna incredula.
-eh sì...-
Mimi sorrideva maliziosamente alle amiche,che la guardavano curiose.
-e adesso che farai?-
Mm:-Ecco...io avrei due inviti per una festa...credo che gliene regalerò uno!-
Tutte si guardarono con un'espressione stupita e affascinata dalla storia, la cosa compiacque molto la ragazzina dai capelli neri che teneva in mano una busta per lettere.
-Che aspetti? Vai! è là che legge!-
Infatti il biondo,era seduto sulla panchina che leggeva,come in ogni intervallo.
Mimi insipirò.
Mm:-Okay...vado!-
Con passo deciso si avviò verso di lui,che quando la vide davanti a sè,non potè che guardarla negli occhi con aria interrogativa.
Mm:-Ciao!-
R:-Ciao...-
Mm:-Senti...-
Disse mostrandogli la busta.
Mm:-Questo è per te! è un invito ad una festa!-
Il biondo la guardò con le soppracciglia inarcate.
Intanto Strawberry e Mark passarono per caso vicino al gruppo di amiche che commentavano la scena tra i due giovani vicino alla panchina,i due si fermarono a guardare.
S:-Che succede?-
-Mimi è andata a invitare Shirogane ad una festa!-
Rispose una ragazza senza distogliere lo sguardo.
Mimi porse l'invito al ragazzo che aveva di fronte.
Mm:-Ti va di venire con me?-
Ryan prese la busta senza dire niente,poi aprì la mano,e la lascio cadere silenziosamente a terra.
Si alzò dalla panchina chiudendo il libro,e se ne andò come nulla fosse.
Lei rimase lì,a guardare l'invito lasciato cadere a terra.
Sulle labbra di Strawberry abbozzò un mezzo sorriso.


Scusate,vorrei dire grazie a tutti quelli che mi hanno recensito...con i miei primi 100 commenti ho festeggiato i miei 14 anni in allegria! Grazie a tutti,spero continuiate a seguirmi... Hermy,giuly,gaia,che fine avete fatto?? Il capitolo 14,x i miei 14 anni,il 14 gennaio!!!!!!!

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Capitolo 15
*** Impulsi ***



Per chi sto combattendo adesso? Per cosa?
Perchè non sono ancora morto?
I tagli sui miei polsi affermano che la mia vita è fatta di errori cicatrizzati,non vivo,io sopravvivo.
Aspetto. Tengo gli occhi chiusi,cerco la giusta direzione.
Ma adesso non ci sono cose giuste.
C'è qualcosa che urla dentro di me,un lamento che mi spezza il cuore,mi distrugge senza chiedermi il permesso,mi toglie il fiato.
Uccidimi!

Ryan era sdraiato sul suo letto e venne colto da una voglia di qualcosa di forte.
Prese una scatoletta dal comodino,la aprì,prese due pastiglie e le inghiottì,poi rimise tutto a posto.
Improvvisamente si sentì meglio,e un secondo dopo improvvisamente peggio,la depressione si fece densa e spessa,avrebbe voluto la compagnia di una persona qualsiasi,chiunque.
Si sentiva la girare la testa.
Suonarono al campanello,e Ryan,barcollando,scese al piano inferiore ad aprire la porta. Fu stupito nel vedere quella ragazzina dai capelli rossi raccolti in due codini che lo fissava insistente.
S:-Ciao Ryan...vorrei parlarti di un paio di cosette...ci metto due minuti...posso entrare?-
Il ragazzo alzò le spalle e la fece entrare,Strawberry si tolse la giacca e la posò sul divano dove si sedette.
S:-Ecco...vedi...-
Il biondo si sedette su una poltrona di fronte al divano,pronto ad ascoltarla.
S:-...come va?-
R:-Come sempre.-
Rispose in tono poco confidenziale.
S:-Ah okay…bene…volevo parlarti di Markus...-
Nel pronunciare quel nome, un lato del labbro superiore di Ryan si alzò di scatto,come i cani quando ringhiano,ma tornò subito normale.
S:-Vedi,ha un pò di problemi famigliari...e certo il tuo comportamento non migliora le cose...capisci quello che ti voglio dire?-
R:-Io non centro con la sua vita,non capisco perchè dovrebbe rimanere male per me quando lui è il primo a provocarmi!-
S:-Lo so che può sembrare strano...ma credo che si voglia a tutti i costi confrontare con te! Non ho idea dell'assurdo motivo per cui lo faccia...-
R:-Io credo di avercene una.-
Rispose Ryan guardando da un'altra parte,le pastiglie iniziavano a fare l'effetto dovuto.
S:-Beh...chiudi un occhio con lui per favore...-
Il biondo annuì mentre deglutiva.
Tutto iniziò a girare come in un vortice,prima piano,poi sempre più veloce. Non riusciva a fermare quel movimento della stanza,era impossibile.
Chiuse gli occhi,ma gli veniva voglia di vomitare,lì riaprì più volte,poi si mise due mani in faccia,ma tutto sembrava farlo stare male,anche Strawberry.
S:-Tutto bene?-
R:-S-sì...ora puoi andare...-
Dichiarò a bassa voce.
S:-Sicuro?-
R:-Sì,vai.-
La rossa si alzò dal divano,infilandosi la giacca.
Gli osservò le pupille,erano dilatate,ed era diventato pallido in volto,le labbra avevano perso colore,e lui sudava freddo,come se fosse stato ghiacciato.
S:-Ryan,non posso lasciarti qui così!-
Disse supplicante.
R:-NO!-
Urlò.
R:-HO DETTO CHE PUOI ANDARE!-
Silenzio.
S:-Va bene...-
Strawberry si diresse verso la porta.
L'altro sulla poltrona si mise due mani sugli occhi,e un'improvvisa stanchezza fisica prese il sopravvento su di lui,facendolo cedere su pavimento.
S:-RYAN!-
Gli corse incontro,ma lui si stava già rialzando,anche se con fatica.
R:-Sto bene,sto bene.-
S:-Devi smetterla di usare quella roba!-
R:-Come?-
Si guardarono per un lungo periodo,come avveniva spesso tra i due.
S:-Io...credo che non ti faccia bene...-
Ryan sorrise.
R:-Sei perspicace!-
S:-Scusa,è che tendo sempre a preoccuparmi...dovresti fingere di meno,Ryan. Hai paura di non essere accettato? Cosa ti dà la droga? Perchè fai così? Lo so che non sono la persona giusta per dirtelo ma...-
R:-Grazie.-
Mormorò sincero.
Fu allora che Strawberry sentì qualcosa che la comandava,che reagiva al posto suo,che vedeva quel ragazzo per com'era veramente.
La ragazza senza pensare lo baciò.
E lui non fece niente,non si mosse.
Vedendo la reazione del ragazzo si alzò da terra di scatto.
S:-Scusa...non so cosa mi sia preso...-
Ryan si alzò a sua volta,le prese il volto fra le mani e la baciò con tutto il sentimento possibile.
Si staccarono delicatamente e riaprirono contemporaneamente gli occhi,guardandosi.
Nessuno dei due aveva le parole per uscire da quella situazione,Ryan,inaspettatamente le trovò.
R:-Mi hai baciato.-
Disse con un ghigno.
Strawberry abbassò la testa completamente rossa,non voleva far vedere che era imbarazzata,avrebbe sicuramente rovinato quella bellissima atmosfera che lei stessa aveva pregato di avere da così tanto tempo,sarebbe stato un errore dire qualcosa,avrebbe anche potuto rovinare tutto,e non voleva,no,lei non voleva che il bel biondo se ne andasse.
Strinse i pugni,continuando a guardare in basso.
R:-Ti piaccio,vero?-
S:-Mi dispiace ma ti sei fatto un'idea sbagliata, io ero venuta qui solo per...-
R:-Rivedermi?-
S:-Ma no!-
La ragazza lo ripuntò infuriata negli occhi,poi,ricordandosi di cosa era successo pochi secondi prima,riabbassò lo sguardo.
S:-Pensi sempre male...-
R:-Non è un male.-
Rialzò lo sguardo,e vide davanti a sè un angelo biondo dagli occhi di cristallo, perseguitato da una orribile maledizione,ma guardando meglio la figura che aveva davanti era diversa,meno romantica,meno poetica. Vedeva un adolescente arrabbiato con la vita,che si era perso in una delle tante debolezze esistenti,quelle che ti uccidono sia fuori che dentro,che ti distruggono i sogni davanti come fossero pezzi di carta.
Non è vita.
Ryan la stava guardando in silenzio,perso.
Si vedeva che era instabile,infatti,di lì a poco barcollò a terra,poi si mise a ridere.
R:-Sono drogato!-
S:-Ssssì,complimenti.-
La rossa era terrorizzata di trovarsi in quella situazione,ma sapeva bene cosa doveva fare.
S:-Ora stai qui,e aspettami.-
Andò in cucina e iniziò a frugare dappertutto,poi,nel cassetto dove molto probabilmente il ragazzo teneva la roba per fare colazione,erano avanzate delle bustine dell'odiato thè.
Prese un bicchiere e lo riempì di acqua del rubinetto,poi aprì una bustina e la mise dentro,lasciando che la sostanza dasse gusto all'acqua.
Sentiva Ryan ridere ancora dall'altra stanza.
Presa dal panico mise un'altra bustina dentro il bicchiere,e poi tornò dall'amico.
R:-Straberry! Hai visto come si muove tutto?-
S:-Oddio...senti,bevi questo,mandalo giù tutto d'un sorso,è buono. Fidati. Ah,è meglio se vai a berlo in bagno...-
R:-E perchè?-
Ryan fece una faccia così buffa che a Strawberry venne da ridere,ma si trattenne data la gravità della situazione,così gli disse,cercando di convincerlo:
S:-Se lo bevi,tutto finirà di girare!-
R:-Ooooh meno male!-
S:-Però,se non vuoi...me lo bevo io...-
R:-NO!-
Disse il biondo strappandole il bicchiere dalle mani e dirigendosi verso il bagno.
R:-Volevi fare la furba eh?-
A Strawberry scappò un ghigno isterico,ma stava tremando anche lei.
Sentì il biondo mandare giù la bevanda,un bicchiere che si spaccò a terra,poi una breve corsa,e infine Ryan preso da violenti conati.
Strawberry,dalla repulsione andò in salotto,e si sedette sul divano,ritogliendosi la giacca.
Stette lì mezzora ad ascoltare il tossire del ragazzo chiuso in bagno,passò un'altra mezzora,nella quale non sentì più niente,poi lo sciacquone,e il tipico rumore della doccia.
Guardò l'orologio,ormai erano passate due ore da quando lo aveva visto l'ultima volta,finchè non sentì i suoi passi avvicinarsi al salotto,così Strawberry,non sapendo cosa dire,chiuse gli occhi e finse di stare dormendo.
Ryan era entrato,e la stava guardando.
Il cuore della rossa batteva a mille,non voleva parlargli,non voleva discutere,non voleva rivederlo,ma avrebbe dovuto,prima o poi.
I passi si avvicinarono ,e lo sentì sedersi di fianco a lei e posare la sua testa sulla sua spalla,delicatamente.
Per Strawberry fu un tuffo al cuore,gli poteva sentire addosso l'odore del sapone e il suo profumo.
Silenzio,e colta dalla stanchezza si addormentò.

Quando riaprì gli occhi si accorse di essere sdraiata sul divano con una coperta addosso,dopo poco realizzò un'ipotetico schema su cosa poteva essere accaduto.
Si guardò in giro e non trovò il biondo,poi avvertì dei rumori dalla cucina,e lui che fremeva di rabbia contro sè stesso.
Strawberry si alzò,e andò in cucina a passi lenti.
Vide il biondo girato di spalle che si copriva il viso con una mano,e tremava.
Lei non disse niente,ma lui si accorse della sua presenza
R:-Strawberry...scusami per prima...non credevo che saresti venuta a casa mia...sennò non mi sarei mai fatto trovare in quello stato...-
S:-Non preoccuparti...-
Incalzò dolcemente.
R:-Grazie per...quello che hai fatto...-
Disse vago,senza girarsi.
S:-Di niente...-
Si passò la mano fra i capelli e tirò sù appena col naso,cercando di non farsi notare.
R:-Immagino di averti spaventata...-
S:-Un pò...-
R:-Senti,ormai sono le dieci di sera,e casa tua è lontana. Vuoi dormire qui? Ho paura della gente che c'è in giro,e non voglio che tu mentre ti dirigi sola verso casa incappi in qualcuno,e io non ti posso accompagnare perchè non sono nelle condizioni fisiche ideali...quindi se vuoi puoi restare stanotte...non è la prima volta che dormi da me...-
S:-No grazie,stai tranquillo,me la so cavare bene a fare a botte!-
Rispose pimpante sferrando due pugni nell'aria,il biondo,che aveva appena girato la testa,si fece scappare una risatina divertita,e lo imitò anche Strawberry.
R:-Sicura di voler andare?-
S:-Sì,tranquillo!-
Gli fece l'occhiolino.
R:-Allora ciao...-
S:-Ciao Ryan!-
Salutò sorridendo,indossò la giacca ed uscì da quella casa che le dava un'enorme senso di tristezza.
Intorno a lei c'era il più completo silenzio,tutto buio,in effetti aveva un pò di paura,ma preferiva tornare a casa e dormire nel suo letto piuttosto che stare a casa di quel biondino che aveva visto in preda ad allucinzioni,però era contenta di come l'aveva trattata negli ultimi istanti.
Ormai era già avanti di almeno duecento metri dalla villa dell'amico,e iniziò ad avere paura che prese sopravvento su di lei e si fermò,le era sembrato di sentire dei movimenti dietro di lei.
Il cuore le batteva di nuovo a mille e respirava affannosamente,così iniziò a correre,e adesso ne aveva la conferma,era seguita perchè correvano anche dei passi dietro di lei.
Le vennero le lacrime agli occhi quando la raggiunsero e la buttarono a terra,facendole sbattere la faccia contro l'asfalto della strada desolata,senza case intorno.
-Non urlare,ormai non ti può sentire nessuno.-
Disse la figura sopra di lei che le schiacciava il muso con una mano.
Era un uomo,che lei non riconosceva.
-Quel ragazzo sceglie sempre delle ragazze così carine...-
Sussurrò con una voce maniacale,mentre le prese tra le mani una ciocca di capelli rossi e li lasciava scivolare tra gli altri.
-LASCIALA! BASTARDO LASCIALA!-
Urlò qualcuno.
Strawberry sentì l'uomo sopra di lei alzarsi di colpo schiacciandola un'altra volta sul terreno, i due personaggi misteriosi litigavano e si davano pugni,poi riconobbe un urlo di dolore,una voce che aveva sentito poco prima,RYAN!
Si alzò dolorante e intravide il biondo nel buio,con un liquido nero,che gli colava su tutta la faccia,coprendogliela come una maschera.
S:-Ryan!-
R:-Vattene! Vattene!-
Gridò alla ragazzina che lo guardava in preda al panico,ma lei non voleva saperne di andarsene,lei doveva aiutarlo,in qualche modo,doveva far cessare la lite.
Prese un sasso e lo scagliò contro la figura misteriosa che notò si era coperta la faccia con un passamontagna,lo beccò sul collo,appena sotto la testa,e cadde.
Ma presto si rialzò e fu addosso al ragazzo,gli ficcò un pugno nello stomaco e corse incontro a Strawberry,che rimaneva lì a fissarlo,terrorizzata.
R:-MIO DIO SCAPPA!-
Ma lei non reagiva,e quasi subito non sentì il dolore acuto di un pugno in faccia.
-Sgualdrina!-
Le urlò l'uomo.
La sollevò da terra,prendendole il collo con una mano,e iniziò a stringere di colpo la presa,bloccandola completamente,senza che lei potesse reagire in alcun modo.
Poi sentì uno scossone e si trovò di nuovo per terra,priva di sensi.

Era ancora buio quando riprese conoscenza,si guardò attorno,ma dei due non c'era traccia.
Le faceva male la testa,così si alzò tenendosela con una mano.
Poi vide qualcuno,steso a terra,poco distante da lei,che emetteva dei gemiti di dolore e lamento.
Gli andò incontro zoppicando,poi,piano,si inginocchiò e lo girò verso di sè.
Non era la prima volta che vedeva del sangue,ma quanto ne vide la fece sussultare.
Ryan grondava di quel liquido dalla fronte così rosso da sembrare nero al buio .
Era spaventata,infreddolita dall'inverno.
Decise di chiedere aiuto alle prime ville che avrebbe trovato ,camminò per un periodo che le sembrò infinito,e quando arrivò davanti ad un enorme cancello,suonò,e dopo poco rispose un voce assonnata al citofono.
-Maledetti ragazzini...non avete di meglio da fare anzichè disturbare la gente che dorme?-
Strawberry sembrò crollare.
S:-Aiuto,la prego...io e un mio amico siamo stati aggrediti...siamo feriti ...aiuto!-
Urlò piangendo. Riattaccarono e la ragazza vide le stanze accendersi all'interno della reggia,poi uscì una figura muscolosa e snella dalla porta,con una vestaglia addosso.
-Che succede?-
Domandò l'uomo,poi,vedendo la faccia insanguinata della ragazzina in lacrime,aprì il cancello sbarrando gli occhi e correndole incontro.
-ODDIO! Che ti è successo? Sei sola? Stai bene?-
Si disperò. Era un ragazzo,alto e biondo,con gli occhi verdi,e la fissava preoccupato.
S:-C'è il mio amico...giù di là...sta male...è svenuto...perde sangue dalla testa...-
Singhiozzò.
-Okay...calma...sapresti indicarmi la giusta direzione?-
S:-è giù di là...è...è svenuto...non risponde...-
Il ragazzo sembrò riflettere.
-Okay,adesso vai in casa,e chiedi di farti medicare,mi metto qualcosa e vado a prendere il tuo amico,okay?-
Strawberry annuì con la testa. Il continuo "okay" del ragazzo la rassicurava,le sembrava di parlare con uno che cerca sempre di tranquillizzare le persone,cosicchè lui possa svolgere le sue cose con la fiducia addosso.
Entrò dentro con lui,la casa era veramente meravigliosa,grande,elegante...
Ma la sua mente fu ofuscata dalla stanchezza,che la fece crollare sul pavimento di marmo,di nuovo svenuta.


è un capitolo un pò così...ma ultimamente non sono dell'umore giusto,quindi sono stata un pò pallosa nel chap..
Tornando ai ringraziamenti:

Hermy6:Ciao amolaaaaaaaa!!! Grazie per la tua recensione! Sono contentissima che ti siano piaciuti i chap! Sai,avevo paura di averti persa...spero ti sia piaciuto anche questo...purtroppò è venuto un pò male,ma è entrato in scena un personaggio molto importante!! Commentami tesoruccia!!!çç un baciuxx!!

Pfepfer:aaaaah la mia scrittrice pref!!! Bellissimo il tuo commento! lo guardavo mentre mi brillavano gli occhi! hehe...Markus Aoyama...lo so che è preoccupante...però ho tenuto fede all'originale! Grazie per gli auguri! Un bacionissimo!

Gaia:Ryan è un grande nel far fare figure di merda a ki se lo merita (nn faccio nomi,sapete di ki parlo. - La folla grida:Markus fai skifoooo....questa figuraccia te la sei proprio andata a cercare -. Ma io dico,come si fa a mettersi contro quel figo di Ryan?)<---ahahahahha! non sai quanto ho riso!!! Mi scomponi dal ridere Gaia! Se mi sei mancata?? altrochè! adoro i tuoi complimenti! mi fanno sentire brava,ne sono orgogliosissima! E ti capisco sai...studiare è una delle cose che proprio mi stanno sullo stomaco...^^ ci tengo troppu a te! un kissone!!!

luchia nanami: Grazie luchy!!! grazie per aver recensito anche l'altra storia!!! spero che continuerai a seguirmi!!! un abbraccio!!

Ryan Shirogane: GRAZIE!!!!

anya: ciao carissima!!! piaciuto lo scorso chap?? Sono d'accordo,Mimi est una grandissima coglio...burlona!!XD continua a seguirmi anya!!! ps: e aya dov'è finita?? ciau!!! kissetton!

Sonia92:GRAZIE SONIETTA! ANCHE TU CONTINUA A SEGUIRMI! CI CONTO!

Vanil:grazie piccola! sei dolcissima! senti...per curiosità...quando fai gli anni? che giornu?? hehe... (progetti miei) mi dispiace se ti ho fatto aspettare tanto! scusa...çç addirittura scrivere bene come me?? uau! mi sento importante!!!XD cmq perchè non provi a pubblicare una tua storia?? e grazie,è un conforto sapere che mi seguirai sempre,e stragrazie per gli auguroni!!! tvttttttb!!!!

Giuly: ciao fedelissima giuly...thank for gli auguroni!!! sono così sontenta che mi segui nonostante gli impegni! ah...per le tue storie...che ne dici di mandarmi per posta il tuo indirizzo e-mail così ti spiego l'htlm? ma solo se vuoi... è solo che ci tenevo tanto a realizzare il tuo desiderio di pubblicare la tua ff!Tvtttttb!!!

Grazie a tutti quelli che seguono anche senza commentare,apprezzo molto! ciau!

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Capitolo 16
*** Angelo ***



-Okay,mi chiamo Eduardo Charlie Dominick Jones-
Le disse passandole uno straccio bagnato sulla fronte piena di tagli.
-Per gli amici Eddie,sono di San Francisco,mi sono trasferito qua per volere dei miei genitori. Abito con la mia ragazza,Tomoko. Farò diciassette anni a Gennaio e…Okay…manca solo che ti racconti la storia della mia vita e ho fatto un’autobiografia! Ahahahaha!-
Era così bello mentre rideva,pensò Strawberry. I capelli corti,sul biondo quasi bianco,e gli occhi verdi che gli risaltavano il sorriso, non lo facevano sembrare umano, non sembrava il solito principe delle favole,era più moderno e spiritoso.
Ed [Eduardo]:-Tu invece,che mi racconti?-
S:-Mi chiamo Strawberry Momomiya, abito a Tokyo e ho quattordici anni…-
Concluse velocemente,era troppo imbarazzata per aver svegliato quel ragazzo nel pieno della notte,poi,appena entrata in casa sua era svenuta,e l’avevano adagiata sul divano,dove si trovava ora.
Ed:-Sei in pensiero per il tuo amico,vero?-
La rossa annuì timidamente.
Ed:-Quando l’ho trovato era conciato male,ma adesso si sta riprendendo,non preoccuparti,Okay? Va tutto bene,meno male che mi hai chiamato! Chissà come poteva andare a finire…Okay,non voglio fare il tragico!-
Rise a pieni denti,togliendole una ciocca di capelli rossi dal viso.
Poi si sentirono lenti passi scendere dalle scale,Eddie si girò verso il rumore,e sorrise a una graziosissima ragazza giapponese dai lunghi capelli neri raccolti in due codini,che si fermò vicino a lui,sorridendo a Strawberry.
-Povera piccola,tutto bene?-
Ed:-Sembra di sì!-
Le fece l'occhiolino,sorrise.
-Qual è il tuo nome?-
S:-Strawberry Momomiya-
-Ciao! Io sono Tomoko Denzei!-
Le porse la mano,e Strawberry gliela strinse debolmente.
Tk [Tomoko]:- Sarai contenta di sapere che il tuo ragazzo sta bene!-
S:-Non è il mio ragazzo…-
Rispose cercando di difendersi.
Tk:-Comunque forse è meglio se vai a dargli un’occhiata,è molto stanco,ma vuole parlarti.-
S:-Va bene…Grazie…-
La ragazza si alzò lentamente dal divano,ma stava già ricadendo, Eddie la prese al volo,trovandosela in braccio.
Ed:-Okay,non preoccuparti,ti accompagno io.-
Strawberry arrossì.
S:-Grazie…-
La posò a terra,e le tenne la mano fino al piano di sopra,quando la lasciò indecisa e spaventata davanti alla porta.
La aprì con poca convinzione,ed entrò nella stanza.
Ryan era steso sul letto,coperto da delle lenzuola bianche,guardava il vuoto,verso l’alto.
S:-Ciao…-
Lo salutò a voce bassa avvicinandosi.
R:-Ciao.-
Girò la testa verso di lei,e con l’immenso stupore della ragazza,quella bocca sempre seria e chiusa,che non parla quasi mai,che da vita a tante lacrime e a brutti pensieri,in quel momento,proprio di fronte a lei,si tramutò in un magnifico sorriso.
R:-Grazie,mi hai salvato la vita.-
Sussurrò.
S:-Dovere.-
Si vantò quasi ridendo,poi tornò seria,e gli si sedette accanto iniziando a parlare,senza guardarlo.
S:-Mi dispiace…è stata colpa mia se è successo tutto questo…-
R:-Non ci pensare neanche,non è stata colpa tua,sono stato io che…senti,mettiamoci una pietra sopra. Ormai siamo in piena notte,ci facciamo accompagnare a casa mia e andiamo a dormire.-
Strawberry annuì.

-Allora ciao! Ci si vede in giro!-
Urlò entusiasta Eddie rischiando di svegliare tutto il vicinato.
R:-Grazie di tutto!-
Eduardo e la fidanzata si allontanarono con la macchina,mentre i due entravano in casa,ma Ryan si fermò a guardare qualcosa posato sul tappeto d’ingresso.
Una cassetta.
Le prese e la posò sul tavolino in salotto,poi mostrò a Strawberry la sua camera,e le prestò una sua maglia che alla ragazza stava larghissima e le fungeva da abito da notte,poi si salutarono e il biondo uscì dalla stanza. Strawberry si mise sotto le coperte,ma non riusciva a dormire,non dopo quello che era capitato poche ore prima.
Un rumore di sottofondo le fece pulsare di colpo il cuore a mille.
Sentiva delle risatine,e presa nuovamente di sorpresa,si ritrovò in piedi,mentre si dirigeva quasi involontariamente verso il salotto.
Si avvicinò silenziosamente alla sagoma girata di spalle,rivolta alla televisione,nel buio della stanza,era Ryan,che stava guardando molto probabilmente la cassetta che aveva trovato all’ingresso poco prima.
La ragazza si incantò davanti alla tv,mentre vedeva un bambino di al massimo sei anni correre in un lungo prato verde,e qualcuno lo filmava.
Poi un altro video successivo,il bambino era già un po’ più cresciuto,e teneva in mano un aeroplanino in legno,e pieno d’orgoglio,continuava a dire:
-Grazie! Grazie mamma! Grazie papà!-
Un voce femminile,dietro la telecamera, rideva allegramente.
-Ti piace amore?-
Domandò.
-Sì! Grazie!-
Rispose ancora felice il ragazzino.
-Vuoi dire qualcosa alla mamma?-
-Allora,-
Incominciò concentrandosi.
-prima di tutto è il gioco più bello che ho mai ricevuto in tutta la mia luuuuuuunga vita!-
La donna rise seguita da un’altra voce maschile.
-Poi vi voglio tanto tanto bene! E poi ancora… ma anzi che perdere tempo con me perché non vai a fare qualcosa di buono per pranzo?-
I due sconosciuti scoppiarono a ridere,poi prese la parola l’uomo.
-Dai tesoro,spegni la telecamera.-
Poi nero,e un altro video.
Ora riconosceva quel ragazzo nel video,i capelli già a caschetto, gli occhi azzurrissimi e un sorriso da invidiare,con almeno l’età di otto anni,aveva dei fiori di plastica in mano,e li porgeva verso la telecamera.
-Questi sono per te mamma,dato che oggi è la tua festa!-
-Grazie amore!-
Rispose sempre la stessa voce femminile,ma ora non era più serena come nel video precedente,sembrava quasi sul punto di piangere.
-Ti regalo dei fiori-
Disse il bambino guardandoli nelle sue mani.
-Dei fiori finti-
Continuò serio,e la sua buffa espressione fece scappare un risolino alla madre.
-Sai mamma,a scuola mi hanno insegnato anche una canzoncina imbarazzante,non so se mi va di cantarla…-
-Dai amore mio,ti prego,me la canti? Mi fai felice?-
-Va bene…-
Rispose deluso dalla preghiera della madre.
-La mia mamma è una sola,è sempre lei che mi consola,è solo lei che mi abbraccia,che mi culla con le sue braccia,che a volte un po’ mi sgrida,perché delle mie bugie non si fida…poi…aspetta…non me la ricordo più…-
Disse mettendo una mano avanti.
-Ah sì…la mia mamma ha tanta fantasia,nella mia vita mette allegria,grazie mamma che ci sei tu,because I love you!-
-Grazie amore mio,sei bravissimo!-
-Grazie mamma,lo so,ma la cosa che non mi va giù è che ci insegnino queste stupide canzoncine con la rima!-
Alla donna scappò un singhiozzo di pianto.
-Perché piangi mamma?-
Chiese ingenuamente il biondino.
-Perché sei bravissimo amore!-
Il bambino alzò gli occhi al cielo.
-Non è che me la fai ricantare vero?-
Lei rise.
-No amore,tranquillo. Mi saluti almeno?-
-Ciao mamma,buona festa!-
Tornò il nero per qualche secondo.
L’immagine cambiò in un cielo limpido senza nuvole,una di quelle giornate d’estate ideali per uscire con gli amici,ma presto si scoprì che non ci sarebbe mai stato un motivo per essere allegri ed uscire,lo spettacolo che si presentò nell’immagine successiva,fece scappare un piccolo urlo a Strawberry,che senza accorgersene stava piangendo.
Un ragazza della sua età era sdraiata a terra,i capelli rossi le coprivano delicatamente il viso come un velo,e poco più in giù,dove aveva sede il cuore,un buco e una pozza di sangue,la pelle pallida della giovane faceva contrasto con il porpora che le scendeva anche sulle braccia.
Si sentiva il respiro di una persona,affannato,maniacale,poi spense la telecamera.
E non ci furono altri video.
Ryan,che era ancora seduto sul divano,si coprì la faccia con una mano,la rossa gli si avvicinò.
S:-Ryan…?-
Non disse una parola.
S:-Ryan...?-
R:-Oddio…Oddio…-
Non stava bene,si sentiva dalla voce e mentre si toglieva le mani dalla faccia si intravedeva un viso pallido e sconfitto,la cosa che faceva più impressione erano gli occhi,il modo in cui guardava il vuoto...
Il labbro inferiore gli tremava leggermente.
S:-Ryan...Mio Dio...spegni il televisore e andiamo a dormire...-
R:-No Strawberry...tu non capisci...tu non capisci...-
Fremette mentre si strinse disperatamente delle ciocche dei suoi capelli con le mani,come se volesse strapparseli,e iniziò a dondolarsi nervosamente avanti e indietro.
S:-Ryan,ascoltami...-
R:-NOOOOO!-
Urlò a squarciagola con una voce profonda e rauca mentre si alzava di scatto dal divano,e un secondo dopo Strawberry si ritrovò inginocchiata a terra con le mani sulle orecchie e gli occhi coperti di lacrime.
Dopo essersi reso conto di aver perso la calma,il biondo si fermò a guardarla con un soffio al cuore,sperando di non averla spaventata.
R:-Scusa,non volevo urlare...-
Disse avvicinandosi piano alla rossa inginocchiata a terra con gli occhi chiusi.
R:-Strawberry...?-
La ragazza riaprì gli occhi,si rialzò e corse in camera senza dire niente.


-----------------------------------------------------------------
...Ryan?...

Sussurrò una voce nel buio.

...Ryan? Hai visto? Sono i primi segni...

La sagoma di una bambina si percepiva nell'ombra,ma se avesse provato ad accendere la luce,non gli sarebbe stata riservata una bella sorpresa.

...ucciderà anche lei,come ha fatto con tutti gli altri...

R:-Sei ancora tu?-

..e chi sennò?...

R:-Quando mi lascerai in pace?-
Domandò pacato.

...è già ora,devi alzarti...

R:-No,starò nel letto come tutte le persone normali fanno mentre dormono.-

...ma tu non dormi...

R:-Vattene,bambina,non ho tempo di giocare.-

SCHIZZOFRENICO! TU SEI UNO SCHIZZOFRENICO!

Gli ringhiò la bambina avvicinandosi bruscamente al ragazzo,che ce l'aveva a pochi centimetri dalla faccia,poi si riallontanò lentamente.

...Non capisci che sono la tua testa? IO SONO LA TUA TESTA!

Urlò nuovamente seccata.

SONO IO CHE RAGIONO,RYAN! SONO IO CHE VIVO! TU SEI SOLO UN SEMPLICE CORPO!

R:-Zitta...-

UN CORPO!

R:-ZITTAAAAAAAAAAAAAAA!-
Accese la luce della stanza e le scagliò addosso la prima cosa che trovò,facendola barcollare sul parquet scricchiolante.
Intorno alla bambina vestita di un vestitino bianco sporco iniziò ad espandersi una pozza di sangue,che fece rabbrividire Ryan.
R:-Così impari,bastarda!-
Ma la bambina non rispondeva,era immobile,stesa sul pavimento mentre affogava nel proprio sangue,Ryan piegò la testa da una parte con uno sguardo maniacale,dopo qualche secondo di esitazione si chinò a guardarla,la voltò verso di sè.
I capelli ,sparsi sulla faccia,si incolorirono di un rosso spento,le guance erano ancora rosee come le labbra semichiuse,e gli occhi azzurri erano puntati su di lui,come se lo incolpassero di aver commesso un enorme errore.
Era Angie,che lo stava sporcando di sangue.
R:-AAAAAH! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!-
Un urlo orripilato si fece spazio nel silenzio tombale che lo copriva,lasciò cadere la ragazza a terra,e si alzò,iniziando a scuotere la sua camicia sporca di sangue.
Nella stanza irruppe un'altra ragazza,anch'essa dai capelli rossi e lunghi,e lo stava guardando.
R:-L'HO UCCISA!-
Urlò.
S:-Chi?-
Domandò tranquilla Strawberry.
R:-Lei!-
Rispose indicando affannato Angie.
S:-Non c'è nessuno,Ryan. E la tua camicia è pulita.-
Affermò notando i gesti nervosi che faceva Ryan con le mani.
R:-ANCHE TU NON CI SEI!-
S:-No,io sono reale.-
R:-NON CI SEI!-
La rossa si avvicinò a Ryan,che aveva ancora gli occhi sbarrati e ansimava dalla paura,gli mise una mano sul viso e lo accarezzò delicatamente,tranquillizzandolo.
S:-Questo è vero.-
R:-Ma la bambina...mi ha toccato...l'ho sentita...-
Strawberry sorrise dolcemente.
S:-Sono io,calmati...-
R:-Io non voglio che tu sia un'allucinazione...-
Sussurrò mentre gli occhi gli si velavano di lacrime,guardò verso il muro,e vide la sveglia distrutta,doveva essere l'oggetto con cui aveva colpito il "mostro".
S:-Metti il cuore in pace,ci sono davvero.-
Disse abbracciandolo.
Ryan rimase immobile mentre la giovane lo stringeva fra le braccia.
Strawberry poteva sentirgli il suo cuore battere a mille,e tornare a prendere un ritmo normale,sentiva il suo profumo,il suo respiro...
R:-Credo che qualche Dio mi perseguiti dall'alto...-
S:-Allora mi permetti di essere il tuo angelo?-
Ryan sorrise serenamente mentre le cingeva le braccia sui fianchi e la stringeva a sua volta.




Hermy6:ciao amicona! eh già,Ryan è uno dei migliori,macchè,è il migliore! Lo amo con tutto il mio cuore! Manca poco alla sua dichiarazione a Strawberry,e finirà un pò...un pò...vabbè,non anticipo!XD! Ciau francy,vai così! UUUUUUUUUUUUUU!!!!!!(Perchè stanno arrivando dieci persone con in mano una camicia bianca con della maniche lunghissime e tanti lacci? Oddio...me la stanno facendo indossare...beh carina..oh no, mi è un pò strettina,non riesco a muovermi...stanno facendo un nodo con le maniche...ehi! EHI!!!!!)

Pfepfer: Ehggià...non sei l'unica ad odiare Aoyama,ma io dico,perchè non si unisce alla natura come materia prima,quella m***accia!!! Nella mia ff sarà meno cretino dell'anime,ma più bastardo! (sarà odioso cmq! è_é) Ma ti giuro che nn avrà vita facile! UN BAXIONE PFEPFY!

Gaia: Ti adoro! XD!!! Tenero mentre faceva il bimbo eh? ^o^ troppo puccio! Grazie per il commentone,mi ha fatto un casino di piacere! Mi disp di nn avere solo aggiornato prima per non annoiarti,ma incredibilmente negli ultimi tempi la mia vita sociale mi sta occupando tutte le giornate! Nn ho più tanto tempo per scrivere! çç che tristezza... Grazie per il tuo conforto! ^^ bacionissimi carissima! ^^!

luchia nanami: e lo so,sono due poveretti quei due,ma mi piace far soffrire un pò i personaggi! XD (che cattiva) un bacio,continua a seguirmi ciauuuuuu!

diddi92:grazie diddi,ma stai tranqui,i nostri eroi non passeranno solo momenti brutti,la luce a volte riesce ad arrivare anche nei posti più buii e freddi. Un bacione e continua a seguirmi! ^^

anya: scusa,purtroppo nn ho potuto aggiornare + in fretta di così,mi dispiace tanto... anche a te piace qnd i personaggi stanno male vero? hehe...anche a me piace!!! (NdRyashiro non sono sadica!^^! Ndtutti: nooooo >_>) cercherò di aggiornare più velocemente^o^...promesso. Ti mando un megastrabacione!!! ciau!!!

Vanil:UN supermagastrabacione anche a te!! mi disp,volevo aggiornare per il tuo compleanno,ma non ci sono proprio riuscita...ti faccio TANTISSIMI AUGURI 100 DI QUESTI GIORNI E VOLEVO DIRTI CHE TI DEDICO TUTTO IL CAPITOLO!! (lo so che nn è un granchè come regalo,ma faccio quello che posso!) addirittura fan number 1? uao,davvero non scherzo sono onoratissima! ti auguro di vivere i tuoi 13 anni benissimo, ;-) in bocca al lupo piccola!ciau!!!

Aya: grazie cumpa del commentino!!! (hehe...cumpa de mi sangre...[si scriverà così?] ;-) presto avremo vendetta...bohm basta nn faccio la cattiva! Noi siamo brave bimbe! >////< bacionissimi cumpagnona!!!

Black_pill: Ciau!!ben tornata nelle recensioni! sn contentissima!!!! piace the chap?? ^^! AAAAAAAAAAh!! delirioooooooooooooooo!!! (scusa,sto ascoltando i Sistem of a down,sono partita)un bacio! seguimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

giuly:aaaaaaaah giuly!! anche io sn affezionatissima a te!! nn vivrei senza le tue dolcissime recensioni!!! >.< uff! ma non serve per forza il notepad!! ci tenevo un kasino,e credevo che anche tu ci tenessi a pubblicare le tue storie!!!! nn è così difficile come sembra!!!! çç mi disp troppo,ero così curiosa!! Vabbè...bacio amica mia...tvttttttttttttttttttttttttttttb

Ran91: ciao,le tue parole mi hanno molto commossa,sai,sembra incredibile ma avevo già notato le tue ff sulle "originali,romantiche" e avevo letto qlk chap di quella in cui c'è la ragazza che va in america ed è grassa e brutta,ma quando torna è cambiata. Anche tu sei una molto sensibile,e lo apprezzo nella scrittura di qualsiasi cosa,volevo farti i miei più vivi complimenti! grazie ran91,è un piacere essere commentata da te! UN BACIONE!

Shark Attack:ciauz Shark!! cm va?? grazie per avermi recensita! sn contentissimissimissimissima!!!! grazie per i complimenti! ^///////////^ spero che continuerai a seguirmi,ci tengo! KISSES!!

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Capitolo 17
*** Come le parole ti possono distruggere ***






Lo osservava respirare tranquillamente,mentre il sonno lo cullava,il torace scendeva e risaliva ritmicamente,e questo la rassicurò.
Stava bene.
Un sorriso leggero si disegnò sulle sottili labbra della ragazza che si metteva una ciocca di capelli dietro l'orecchio,persa nel respiro del giovane sdraiato accanto a lei.
Vederlo così calmo e docile,da un certo punto di vista,la divertiva.
Lui che faceva sempre il duro,il boss,ora stava riposando sul letto di camera sua come nulla fosse,come se tutti i dolori subiti anche sulla pelle non fossero mai esistiti,come se non avesse mai avuto un passato doloroso.
E nessun uomo è tanto ricco da ricomprarsi il passato.
Lo sapevano entrambi.
Ma il sonno almeno, non lo faceva ricordare.
Una specie di debole lamento richiamò a gran voce la sua attenzione,Ryan si stava svegliando,e lei gli avrebbe dato il meritato buongiorno.
R:-mmm...-
Mugulò.
S:-Ciao Ryan!-
Incalzò dolcemente,e il biondino si accorse di avere compagnia.
R:-Sei rimasta qui...?-
Strawberry sorrise in tutto il suo splendore,poi si alzò dal letto ed andò a levare le tende dalle finestre,l'accecante luce del mattino investì Ryan,facendogli istintivamente socchiudere gli occhi frastornato.
S:-Sveglia!-
R:-Ma non dovresti essere a scuola...?-
La ragazza sembrò riaquistare uno stato di tristezza.
S:-Sì certo...anche se stanotte non ho dormito...dopo tutto quello che è successo...ma sono le sette...ho ancora tempo...adesso vado a casa mia a prendere la cartella...-
Le sue parole morirono pian piano sotto uno sguardo cupo.
S:-Ciao.-
R:-Ciao...-
Mentre la rossa,delusa,si era voltata verso la porta,il ragazzo ancora nel letto parlò a bassa voce.
R:-...grazie che mi sei stata vicino...-
Senza nemmeno girarsi lei fece spallucce ed uscì dalla stanza.

-pssss! Strawberry?-
Un sussurro la fece girare di poco,mentre il compagno dietro di lei le passò un bigliettino,che la ragazza nascose accuratamente dietro la barriera di astucci che si era creata sul banco.
Lo aprì cercando di non sgualcire la carta,poi lo lesse attentamente.

"Tutto bene? Sei pallida stamattina... rispondi by Mark"

E come poteva andare bene? Era stata aggredita durate la notte e dalla paura non aveva dormito affatto,le venne in mente Ryan e delle lacrime le velarono gli occhi.
Ma non doveva farlo sapere ad altri.

"No,sto bene,è che non ho dormito molto stanotte,non preoccuparti. Tu come stai?"

Ridiede il biglietto al suo amico dietro,e dopo poco anche lui rispose.

"Insomma..."

"Se vuoi ne parliamo all'intervallo"

"No,stai tranquilla,non voglio coinvolgerti nei miei malumori."

"Ma figurati,parlo con te volentieri!"

All'ultimo bigliettino Markus non rispose.

Durante l'intervallo Strawberry si accostò vicino a Markus,cercando di trattare l'argomento che stavano "affrontando" in classe,ma lui sembrava non volerne parlare.
S:-Ti farebbe bene parlare con qualcuno.-
Mk:-No Strawberry,davvero,ti intristirei.-
S:-...come vuoi...-
Arresa abbassò la testa,Markus allora,vedendo il dispiacimento dell'amica,decise di raccontarle cosa lo turbava.
Mk:-Mia mamma sta facendo la chemioterapia.-
Strawberry sembrò riprendersi,anche se in modo per niente euforico.
Più che parlare il moro sembrava esprimersi,e non ci riusciva tanto bene,era come se si sforzasse,nello stessa maniera in cui si fa una confessione.
Mk:-Ma non la fa stare bene...a volte piange...ma non ci posso fare niente...se solo mio papà le stesse accanto come cerco disperatamente di fare io...forse starebbe meglio...-
La rossa osservò malinconicamente Markus,che a sua volta guardava il pavimento.
Mk:-Mia mamma sta morendo,lo so...è inutile che tutti cerchino di nascondermi la verità...questa assurda verità che uccide anche me...-
La sua voce diventò quasi un sibilo.
Mk:-...perchè non può essere tutto come una volta...io,mia mamma e mio papà tutti abbracciati seduti sul divano,che guardiamo un film noiosissimo alla televisione e mangiamo pop corn da una bacinella colorata fino a star male...non può...-
Gli occhi gli divennero lucidi e il suo viso arrossì bruscamente,come se stesse per scoppiare,ma non lo fece,e ci mise così tanta fatica che solo poche lacrime gli attraversarono le guance.
S:-Vieni qui...-
Strawberry lo abbracciò maternamente,mettendogli una mano dietro la nuca tra i suoi bellissimi capelli neri,lo strinse forte,e lo cullò.
S:-Ti sono vicina...-
Dichiarò morbidamente.
A quelle parole il ragazzo si staccò appena e la guardò negli occhi,quel verde che la rapiva le fece dischiudere le labbra rosee,e non si distolse quando lui le tolse il fiato sfiorandole le labbra.
Mk:-Mi piaci un sacco Strawberry...-
Lei srrise timidamente.
Suonò la campanella che avvisava la fine dello svago,così i due,tenendosi per mano si incamminarono verso la classe.

Ammettilo,ti sei innamorato di lei,vero...?

-No.-

...invece sì...moriresti per un suo bacio...

-No. Ti sbagli.-

...ti stai lasciando lacerare di nuovo...

-Zitta-

...lo sai Ryan...sai che se starai ancora con lei la uccideranno...

-Zitta!-

...vuoi che si sacrifichi per te?...

-ZITTA!-
Urlò esasperato.
La voce non si fece risentire ancora.
Ryan mise una mano sullo spigolo del tavolo,e con l'altra si coprì il viso.
Chiuse gli occhi.

Ora che mi sento bene...eh...spengo la luce... spero di riuscire a dimostrare...che...così va bene...
ora che ci penso mi perdo in quell’attimo dove dicevo che tutto era fantastico...
mi sembra.. ieri...


Forse era vero che le voleva bene,quel bene che vuoi a un'amica...a una sorella...

e ora che è successo fa lo stesso...se non ti cerco non vuol dire che mi hai perso... già sto sognando...ma adesso...
buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...


Qualcuno bussò alla porta due volte,e l'unica che in quel momento avrebbe potuto bussare alla casa del triste biondo,era solo lei.
Ryan aprì la porta sospirando,e la vide,incapucciata sotto un impermeabile per colpa della pioggia, e gli sorrideva simpaticamente, come per incominciare un discorso in base ad uno sguardo.

buona notte pure a lei...lei te dove sei...anche oggi che ti ho cercata...

S:-Ciao! Come stai?-

buona notte a te buona notte a me buona notte a chi ancora non ho incontrato...

Ryan non rispose,aprì leggermente la bocca per dire qualcosa,ma non ne ebbe il coraggio.
Era così bella sotto la pioggia...

buona notte pure a lei...anche oggi che ti vorrei...
...semplicemente...semplicemente...semplicemente...semplicemente...

S:-...sono capitata nel momento sbagliato...?-
Ryan scosse velocemente la testa,riprendendosi.
R:-Vieni,entra.-
Lei sorrise di nuovo.

La voglia di non ragionare ma vivere sempre disposto a rischiare e ridere...
riderne..la gioia di quest’attimo senza pensarci troppo solo gustandolo...
le stesse storie e quei percorsi che non cambiano...
quelle canzoni e le passioni che rimangono...
semplicemente non scordare...

La rossa varcò la soglia,e iniziò a gocciolare per terra,ma non se ne accorse,sbadata com'era.

come i libri della scuola fra le dita...
la colazione ogni mattina da una vita...semplice..
come incontrarsi perdersi poi ritrovarsi, amarsi, lasciarsi...

S:-Allora,come stai? Come butta?-
Disse ironicamente dandogli piano un pugno sulla spalla.
Ryan sorrise.
R:-Sicuramente meglio di te,sei da ricovero!-
S:-Ehi!-
Strawberry iniziò a ridere,e dopo poco,a sua sorpresa,la seguì anche il ragazzo,ma smise dopo poco.

Poteva andare meglio può darsi...dormire senza voglia di alzarmi...
e faccio quello che mi pare...

Nei loro sguardi tornò il silenzio,un silenzio che Ryan assaporava istante per istante.

se ci penso ora...se ci penso adesso...
non so ancora che cosa ne sarà...
perchè mi manca il fiato...
perchè ti cerco ancora...non so dove, che cosa ci sarà!...ah...

R:-Va abbastanza bene,grazie.-
Rispose tornando serio.
S:-Okay...ero passata di qui solo per sapere...allora ciao...-
Era andata a trovarlo perchè sapeva che era solo...una persona così speciale non si sarebbe mai meritata di soffrire,non poteva permettere che qualcuno le facesse del male,per colpa sua oltretutto.

Semplicemente...

Qualcosa esplose dentro di lui,la prese per una spalla e la rigirò verso di sè,trovandosela addosso.
S:-Che fai?-
Domandò quasi terrorizzata.
R:-Adesso ascoltami bene,Strawberry,perchè non voglio che tu te ne dimentichi.-
S:-...è successo qualcosa?-
R:-Vedi Strawberry...-

...lo sai Ryan...sai che se starai ancora con lei la uccideranno...

R:-...io...-

...vuoi che si sacrifichi per te?...

R:-...Strawberry io...-

...per te?...

Il biondo sospirò e la allontanò delicatamente mettendole due mani sulle spalle e spingendola indietro lentamente,chiuse gli occhi,abbassando il capo.
R:-...io non voglio più che tu torni qui,a casa mia.-
S:-Guarda...se è per quello che è successo ieri notte...-
R:-No Strawberry,non è per quello.-
Passò un lungo e doloroso silenzio che per poco non fece crollare la ragazza di fronte a lui.
R:-...non è colpa tua...purtroppo mi stanco molto velocemente delle persone...non ci posso fare niente...-
Lei sbarrò gli occhi,fissando un punto preciso nel vuoto in basso,mentre le gocce d'acqua sul suo impermeabile continuavano a schiantarsi sul parquet.
R:-Mi dispiace,so che ti sta facendo male quello che ti sto dicendo,ma...-
S:-...-
Era scioccata,le mancava l'aria,il suo cuore non batteva più, tutto intorno a lei era diventato più cupo e triste,voleva andarsene da quel posto,si sentiva in gabbia.
R:-...ma non ce la faccio,sono abituato a stare solo...e...-
Le lacrime le traboccarono dagli occhi,bagnando anch'esse il pavimento.
S:-Ho capito...adesso basta però...dovevi solo mandarmi via,non spezzarmi il cuore...-
Il biondo rimase in silenzio,poi fece scivolare giù le mani dalle spalle della ragazza che in poco tempo uscì di casa correndo e trattenendo il fiato per non singhiozzare.
E lui rimase fermo,lì,ad osservarla mentre se ne andava.

...L'hai risparmiata da un doloroso futuro...

Sul volto di Ryan si incise un'odio così forte da ofuscargli la mente.
R:-AAAAAAAAAAAAAAAH!-
Urlò a squarciagola con una voce rauca e profonda,scagliandosi contro il tavolino di vetro in sala e ribaltandolo.
Urlò di nuovo e iniziò a spaccare tutto: vasi,cornici con le foto,quadri,libri...
Aveva dovuto rinunciare a l'unica cosa che ancora lo faceva stare bene,e l'aveva fatta soffrire,con poche parole.
Per colpa della maledizione che si portava alle spalle.
R:-VUOI CHE IO SOFFRA MALEDETTO BASTARDO? BENE!-
Si diresse in camera sua e aprì con forza il cassetto del comodino,facendo cadere tutto per terra.
Prese il barattolo delle pasticche,tornò in cucina e le mandò giù tutte con l'acqua,una dietro l'altra,quasi soffocandosi.
Dopo pochi secondi barcollò a terra,battendo la testa,ma non sentì dolore.
L'ultima cosa che vide fu solo una ragazzina dai lunghi capelli rossi che gli correva incontro,e la distingueva dalle pareti che stavano sfuocando velocemente.
R:*...Strawberry...?*
Buio.



Hermy6:Ciao hermy!! come butta?? visto che chap triste? poretto Ryan... gliene faccio passare di tutti i colori!! Dimmi se ti piace,ti prego,penso che sia uno dei pochi chap che mi è venuto leggermente decente,anche se ci ho messo un sacco ad aggiornare... Un bacio bacio! Tvtttttttb amicona!! ciau!

Pfepfer: Ciao pfepfy!! finalmente ho aggiornato... ti piace come ho sconvolto i personaggi?? XD tranqui,non sono sadica,è che mi piace sconvolgere!XD quando aggiorni la tua ff?? sono troppo impaziente...Un bac8! aurevoir!

Luchia nanami: CIAU piccola!! grazie per il commento,spero che pensi lo stesso anche del mio nuovo aggiornamento!! tvttttb bax^^

Gaia: CIAO CARISSIMA!! grazie per il bellissimo commento che mi hai lasciato! mi fai sempre felice perchè i tuoi commenti sono lunghi e dolcissimi! ^^ come ti è sembrato il cap? fammi sapere!! Ps: adesso ho anche io 60 paginette di storia da studiare per la verifica di giovedì...ç_ç vabbuò,ti mando uno smackettone! ciauuuuuu

Aya: CUMPAAAAAA!!! huhuhuhu...tu sai già chi è il colpevole...>.>...<.<... non dirlo a necciuno! ^^ anche se ti avevo già mandato la prima parte di sto chap, spero che la fine ti sia gustata!XD ciau,ci sentiamo su msn...BACIONE!!

Vanil: OOOOOOOOh la mia Vanil!! piaciuto il chappy?? mammamia...anche tu mi fai sempre felice quando mi lasci i commenti,il vero regalo di sta ff sono i tuoi complimenti che mi fai sempre!XD sono contenta che leggi la mia ff,mi impegno proprio per fartela piacere! Cmq carissima, sono di biella,in piemonte! UN BACIOOOOOOONISSIMISSIMO!!! ciau!!

Anya: eh lo so che ci sarebbe stato bene un bacio alla fine dello scorso chap,ma poi sarei stata troppo ripetitiva...COME STAI?? non vedo l'ora che mi commenti questa capitolo!! chissà cosa ne pensi! UN bacione!!

Black_pill: Ciauz!! sai lo scorso chap,quando Ryan guardava il video,che dicevi che ti aveva fatto tenerezza? ecco,ho preso spunto da una cosa accaduta veramente,mentre ero da una mia amica che non ha più il papà perchè lui è andato via di casa e picchiava sempre lei e sua mamma,mi ha fatto vedere una cassetta dove c'era lei da piccola piccola,il suo papà era appena scappato di casa e la sua mamma aveva perso i genitori da poco,e la filmava mentre le cantava una canzoncina dolce dolce... mi sono intenerita e l'ho ricordata nella mia ff! Ti mando un bacio,spero che anche sto chap ti sia piaciuto.

giuly: ciao giuly cara!! certo che non serve il notepad! io non lo uso mai!! senti,facciamo così,adesso io ti do il mio indirizzo msn,e tu mi mandi la tua ff,ok? se ci riesco e se ho tempo magari te la imposto in htlm io,così tu la pubblichi senza problemi!^^ ci tengo troppo a leggerla!! un bacio.
Indirizzo msn: Levy-Kahn@hotmail.it



Voglio dedicare questo capitolo alla persona che amo di più in assoluto,e che mi ha dedicato un intero tema descrivendomi come un angelo,e quando l'ho letto credevo parlasse di qualcun'altro. Ti amo Miky,venderei l'anima per vederti sempre felice.

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Capitolo 18
*** L'ospedale ***




Uno dei pochi errori che credo di aver commesso è quello di avere sperato in un qualcosa che sapevo che non avrei mai più potuto avere.
E ora me ne rendo conto molto più di prima.
Non ho più voglia di sperare,di sognare...tanto sono tutte cose che non hanno un buon fine,le mie.
Trovo inutile addirittura il fatto di essere qui.
A cosa servo? Chi ha bisogno di me?
Nessuno,lo so.
E forse è stata colpa mia,colpa dell’ingiusto gioco del destino,Madre Natura che mi ha reso piacevole agli occhi,e spregevole al cuore.
Se questa è vita, mi consola anche l’Inferno.
Vedo mille e mille persone che mi corrono incontro,sfiorandomi appena,senza toccarmi e senza degnarmi di uno sguardo,come se fossi invisibile ai loro occhi così superficiali,spavaldi,orgogliosi della luce che li trafigge come una freccia.
Poi ti noto tra la folla,sei tu.
Mi scruti da lontano,ferma,immobile, e la gente passa accanto anche a te.
Non sembri disorientata,anzi,è come se conoscessi già tutti,e avesti già parlato di tutto con loro,forse anche di me, chiunque incontri è solamente aria che respiri, l’aria che ti sta uccidendo e che ti opprime.
Cosa cerchi in questo caos?
Mi sento improvvisamente collassare,un malessere mi coglie di sorpresa,sudo freddo.
È come se il terreno mi risucchiasse, mi guardo le gambe e i piedi non ci sono più,il bianco,il nulla mi ingoia affamato,sono il suo pasto,il suo sacrificio,forse solo quando rimarrò senza qualsiasi tipo di emozione o sensazione il vuoto sputerà via il mio corpo.
Tu mi guardi ancora da lontano,ma perché non mi aiuti?
Oddio… ormai non ho più nemmeno le braccia,scompaiono le spalle.
Solo la mia testa è ancora fuori,e i miei occhi imploranti non smettono di chiederti aiuto in silenzio, poi impulsivamente la mia bocca si apre e urla di piena disperazione cercando di attirare la tua attenzione,urla,e urla ancora,ti chiamo per nome,sei la sola tra la folla che mi vede,ma non ti muovi quasi goduta della scena.
Urlo ancora il tuo nome, ormai ti sei già girata di spalle,pronta ad andartene.
-ANGIEEEE!-


Mi sveglio di colpo, e mi sento male.
Sento i capelli bagnati sulla fronte, e tremo, tremo da impazzire.
Mille ricordi mi si affollano nella mente, mille cose da ricordarmi tutte, alcune importanti,alcune dolorose, su cui devo rifletterci su ancora una volta, anche se ho già fatto tanti tentativi,ma sono sicuro che ne varrà la pena.
Apro gli occhi e riesco solamente a sentire qualcosa di bianco e solido,dove si appoggia la mia testa: un gabinetto.
Quando me ne rendo conto un impulso mi sale dallo stomaco,e ricomincio a tremare più forte, finché non vengo travolto da dei conati fortissimi che mi controllano il corpo come delle scariche, ma non vomito niente, ho male alla gola.
Non mi ricordo nulla di quello che è successo,né perché sono abbracciato ad un cesso di un bagno che non ho mai visto.
Mi alzo,ma ricado a terra subito.
Come mi sento debole,inutile,ma provo di nuovo a reggermi sulle gambe,e appoggiandomi un po’ dappertutto, entro in una stanzetta bianca arredata da un comodino,dei fiori,e un lettino.
Tutto bianco.
Bianco.
Il colore della mia pazzia.
Mio Dio…
Questa è la volta buona che impazzisco.
Se continuo a vedere solamente questo colore vuoto e privo di emozioni,giuro che do di testa.
Poi un pianto dal cielo, delle lacrime rosse gocciolano sul pavimento innevato,il mio cuore improvvisamente,al contrasto del colore,si solleva.
-Oh Santo Cielo!-
Urla una voce alle mie spalle.
La sento uscire dalla stanza,e rientrare accompagnata da qualcuno pochi secondo dopo.
Mi toccano,mi prendono per le braccia e per le gambe,trasportandomi sul lettino,che piano piano diventa rosso,come il cuscino su cui sono nuovamente appoggiato,mentre qualcosa mi dice che la faccenda non sta andando nel migliore dei modi.
-Cazzo!-
Esclama di nuovo uno.
Mi toccano la bocca e il naso con del cotone, tutto diventa improvvisamente rosso,e il mio cuore si rilassa del tutto,non mi importa che sia sangue,lo vedo dappertutto.
Veste le persone che mi stanno medicando, anche le pareti,le finestre,il pavimento piastrellato…
Stavolta è davvero la fine,lo sento.
Ci sarà solo più un “io ero”.
Sorrido. Anche se non ne ho voglia.
Mi viene spontaneo.
Una carezza dal cielo,un sussurro mi porta alla pace.
Ti rivedo tra la folla,il bianco che ci accerchia.
La gente ti passa vicino,sei tu che la schivi,non fai come me che non si sposta e tutti gli vengono addosso,come una valanga impazzita nel pieno di una discesa ripida,pronta a distruggere tutto ciò che le si presenta davanti.
Hai i capelli rossi raccolti in una crocchia,e un lungo vestito bianco ti copre il dolce corpo di ragazza che tieni.
-What’s happening? Why I am here?- §Cosa sta succedendo? Perché sono qui?§
Abbassi il capo commossa, per un attimo non riesci nemmeno a respirare,poi alzi la testa, e mi cogli nuovamente lo sguardo.
-Non esiste un “qui”,noi non siamo da nessuna parte. Siamo persi. Chi ti cammina accanto non è nessuno,e tutti loro non stanno andando da nessuna parte. È inutile, quando la follia ti cattura, sei sempre convinto che devi fare per forza qualcosa di sensato,ma è come cadere in un buco nero. Ecco,il posto dove siamo adesso è un buco nero. La follia…-
Prendi fiato a fatica,e ricominci.
-…la follia è solo un’allegra disperazione.-
Eppure io a vedere tutti quei “nessuno” concentrati,non lo trovo per niente allegro,da nessun punto di vista. Così…sono dei pazzi…
-I’m mad?- § Sono pazzo?§
- Maybe…- § Forse…§
Ti sciogli la crocchia,i capelli ti cadono sulle spalle disordinati,ma una folata di vento te li scompiglia ancora di più,quasi da coprirti il viso.
-Everything is strong…everything is crazy…- § Ogni cosa è strana…Ogni cosa è matta…§
- You’re not crazy, I’m sure.- § Tu non sei pazza, ne sono sicuro. §
- Why? - § Perché? §
- Perché lo so. -
Sorridi tristemente,mettendoti a posto i capelli con una mano.
-Ti voglio bene Ryan,e te ne vorrò sempre,qualunque cosa succeda.-
Ti ricopri completamente di luce e cerco di prenderti con una mano,ma non ci riesco,sei troppo lontana perché io possa impedirti di andare via.


-Ciao,sono io,Strawberry…-
Angie…è andata via…l’ho persa di nuovo…e per sempre…
-…i dottori hanno detto che non ti saresti svegliato… -
Sono rimasto solo…
-…quando ho saputo che eri finito in ospedale…ho avuto una paura folle…-
Chi disturba la mia disperazione? Un angelo?
-…Vabbè Ryan…vado…ti lascio riposare…ciao…-
L’afferro per il bordo della gonna e la tiro appena verso di me,a quel punto lei si gira e mi guarda negli occhi,quasi sul punto di piangere per l’emozione, poi mi sorride,mi abbraccia forte cercando di non farmi male e non riesce più a contenere le lacrime.
-Mio Dio Ryan… Ho avuto così tanta paura…-
Non rispondo,perché non ce n’è bisogno.
L’unica cosa che faccio è prenderle il viso con tutte e due le mani,chiudere gli occhi e baciarla sulle labbra come meglio posso.
Lei rimane immobile,e quando la lascio parlare,lo fa in un modo così timido e silenzioso che mi fa ricordare una bambina di pochi anni che non ha la minima idea di cosa dire, come se le parole gliele suggerisse qualcun altro. È veramente bella, più la guardo più me ne accorgo. Le guance rosee ora sono diventate rosse, come delle fragole. Sarà per quello che si chiamerà così?
-Grazie…-
Sospira armonicamente,e io le accarezzo il volto con due dita.
R:-Strawberry…io ti amo…-
Rimango impressionato dalle mie stesse parole,non credevo che sarei più riuscito ad amare, troppo dolore, troppe lacrime…ma lei…mi è sempre stata accanto, è lei il mio futuro,e rimpiango di non averlo capito prima,che stupido.
Sono proprio uno stupido.
Ma lei invece a quelle parole sembra impietrirsi,non era l’espressione che mi aspettavo,no.
S:- Ryan…credo che tu debba sapere la verità…-
R:-Verità?-
S:-Lo sai il motivo del perché tu sei qui…?-
No,non me lo ricordo…
S:-Lo sai…?-
R:-Non mi ricordo Strawberry…-
Altre calde lacrime cominciano a scorrerle dal viso,perché mi guarda così? Perché? Le ho appena confessato il mio amore! Non dovrebbe finire così!
S:-…sai dove siamo…?-
Sussurra sommessa dai singhiozzi.
R:-In ospedale? Mi sono fatto del male?-
Lei quasi crolla sulle ginocchia,in preda alla disperazione,e io sto di nuovo per avere una crisi.
R:-CHE DIAVOLO SUCCEDE?!-
S:-Guarda fuori dalla finestra…-
Allarmato mi alzo dal lettino,e mi accosto lentamente accanto alla finestra.
Sbarro gli occhi di colpo,la bocca si apre da sola in un gemito.
Sento Strawberry scoppiare a singhiozzare.
No. Non è vero. È uno scherzo.
Chi è quella gente la sotto vestita di bianco che si spinge? Chi sono quelle persone sedute sotto gli alberi che dicono cose insensate mentre sono soli? Perché?
Sembrano quasi dei…
No…
Non è vero,mi rifiuto di crederlo.
Mi rigiro verso di lei,e quando vede la mia espressione scoppia di nuovo.
R:-Chi sono…?-
Domando impallidendo di colpo.
R:-Strawberry…chi sono quelli laggiù?-
Non me ne accorgo,ma dallo stress amare gocce mi cadono dagli occhi squarciandomi in due le guance.
R:-CHI SONO?! DOVE SIAMO?!-
Il mio cuore sembra voglia uscirmi dal petto talmente batte forte,inizio a sentire un brutto presagio,come una stretta allo stomaco.
S:-Siamo in un ospedale Ryan…solo che qua non curano i malati con problemi fisici…-
R:- no…-
S:-Mi dispiace…-



Scusate se non farò i soliti ringraziamenti alle recensioni... ma purtroppo una piccola angioletta è volata in cielo tra gli altri... ciao piccola. 1997-2006

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Capitolo 19
*** Ecco perchè hai un paio di ali... ***




Prima di chiederlo esito un po’,ma ce la faccio,nonostante la difficoltà.
R:-Strawberry…sono pazzo,vero?-
I suoi singhiozzi aumentano,senza che lei mi dia una risposta, che comunque capisco dato il silenzio del pianto rotto. Il mondo mi crolla addosso.
R:-Sai…un po’ l’avevo sospettato!-
Dico ridendo tristemente.
Ma tu non ridi,continui a piangere.
R:-E pensare…-
Dico senza riuscire a trattenere altre lacrime,la mia voce si rompe,per la prima volta dopo tanto tempo,perché non poteva capitarmi cosa più brutta di questa,piuttosto la morte.
R:-…e pensare che avevo così tanto aspettato il momento di dirti quelle parole…”ti amo”…ma non è andata tanto bene…-
Chiudo la mano a forma di pugno e me la porto alla bocca, inizio a guardare un punto fisso del pavimento mentre continuo a piangere come un bambino,il mio cuore è spezzato,veramente, questa volta niente lo potrà ricomporre,nemmeno la pazzia più forte.
R:-Dimmi Strawberry…perché sono finito qui…?-
S:-Perché avevi ingerito delle pastiglie normali Ryan…non droga come dicevi…ma ti sei intossicato…fortunatamente Eddie aveva sentito dei rumori provenire da casa tua... ti ha portato all’ospedale…-
Prende fiato con il volto completamente bagnato.
S:-…hanno chiesto i tuoi dati… Eddie mi ha cercata sull’elenco telefonico e mi ha chiamata… ho detto che eri Ryan Shirogane… che venivi dall’America…poi sono venuta all’ospedale… e i dottori mi hanno riferito che tu…-
R:-…che io…?-
S:-…che eri già finito in ospedale…perché avevi delle allucinazioni…e non eri sotto l’effetto di stupefacenti o robe simili…ma perché sei uno…uno…-
Uno…?
Perché non vuoi dire quella parola?
R:-Cosa…?-
S:-Uno schi…schizofrenico…-
R:-…-

S:-I dottori ti hanno tenuto in osservazione una settimana, e hanno detto che vedevi delle cose…parlavi…chiamavi delle persone…Kyle…Angie…-
R:-…in che senso? Ma tu gliel’hai detto che io le vedo davvero? Che non sono finte? Gliel’hai detto? Vero…?-
S:-Ryan…ti ho visto anche io parlare con le pareti…-
Appoggio la schiena al muro e mi lascio scivolare giù a terra,non ci posso credere.
La guardo supplicante,con gli occhi velati di spesse lacrime,lei mi si avvicina e mi prende maternamente una mano,la stringe,e mi sorride.
S:-Mi ricordo di te,lo sai? The Immortal…il ragazzo che vive di notte…ma ora ti riconosco anche come “prodigio”,il ragazzo che a 15 anni ha preso la laurea…-
Qualcosa nei miei ricordi si riaccende: vedo un ragazzo,apparentemente normale che mi punta una pistola addosso,e dice qualcosa… ma cosa…

SCHIZZOFRENICO!

Spingo via Strawberry spaventato,mentre mi compare davanti la faccia di una bambina sfigurata dai capelli neri.
S:-Cos’hai? Cosa vedi?-
Mi domanda tranquillamente.
R:-La bambina…-

Hai visto Ryan? Cosa ti avevo detto? Sei uno schizofrenico! Angie non esiste,Kyle,il fratello che tanto avresti voluto avere al tuo fianco,non esiste! Ti sei immaginato tutto perché ti sentivi solo!

R:-VATTENE TI PREGO! TI PREGO!-
Chiudo gli occhi e altre lacrime mi percorrono il viso provato dalla stanchezza,e quando li riapro vedo solo Strawberry inginocchiata davanti a me, che mi sorride teneramente,anche se continua a piangere pure lei.
Mi tranquillizzo appena,anche se continuo a respirare irregolarmente.
S:-Sei proprio come quella sera… distante da questa terra,tu camminavi molto più in alto degli altri…sì…The Immortal…-
R:-che ne sarà di me?-
La ragazza di fronte a me diventa improvvisamente cupa.
S:-Resterai qui per un po’ di tempo…-
R:-MA ASPETTA! TU ANGIE L’HAI VISTA! A CASA MIA, IN UN VIDEO! L’HAI VISTA!-
Scuote leggermente la testa.
S:-No…ho visto solo che cantavi davanti alla tua mamma…nient’altro.-
R:-Mio Dio…-
Mi guarda di nuovo,poi mi abbraccia forte,cercando di trasmettermi un coraggio che so che non avrò mai più,non dopo questo shock.
R:-Strawberry…io…-
No,non posso ripeterglielo un’altra volta.
R:-…grazie…-
Si alza e continua a tenermi la mano,me la stringe,e poi la lascia,andandosene,ma io la fermo prima che varchi la soglia di quella porta.
R:-Non mi dimenticherò mai di te.-
A quelle parole vedo cadere a terra delle lacrime,poi esci correndo.

Strawberry corse fuori dall’edificio e continuò a correre per molto tempo,superando persone che la osservavano perplesse,negozi,case,giardini…
Giunse finalmente davanti a casa,spalancò la porta con forza ed entrò,barricandosi all’interno.
Si lasciò cadere in ginocchio col fiatone mettendosi una mano sulla faccia,stava malissimo, non voleva che ci fosse nessuno lì assieme a lei, voleva il silenzio, avrebbe voluto una tomba di silenzio, perché non poteva credere veramente a quello che aveva assistito in quegli ultimi giorni, e vedere lui in quel modo era stato più atroce di quanto pensasse.
Aveva addirittura pianto,quel ragazzo immortale.
E le aveva detto di amarla.
Le lacrime e il dolore la invasero di nuovo, anche lei avrebbe voluto dirgli che gli voleva bene.
Ma il tempo l’aveva riportata alla realtà, ricordandole che se fosse stata ancora un po’ lì con quel ragazzo sarebbe impazzita pure lei, solo per il fatto di una fraterna solidarietà che le stava urlando ancora nella testa, implorandola di tornare indietro.
S:-Non posso…-
Sussurrò singhiozzando.
S:-…non posso tornare indietro…-
Alzò lo sguardo in cerca di qualcosa nella sala,e trovò una foto incorniciata sua e dei suoi genitori al mare,che si abbracciavano felici.
Strawberry sorrise malinconicamente e strinse il quadretto nella mano, poi la sua espressione mutò irata, gemette digrignando i denti, chinò la testa di colpo facendo cadere altre lacrime, sollevò il braccio che teneva la foto,e lo scaraventò con violenza contro il muro.
S:-VITA DI MERDA!-
Urlò prima di ricadere a terra scoppiando in un singhiozzo continuo e disperato.


Scuola,un altro giorno di prigione.
Nevica.
Natale era vicino,e si faceva sentire.
Un paio di stivaletti bagnati percorrevano il viottolo che porta all’entrata dell’istituto.
I passi erano veloci,ma insicuri,ed era solamente l’orgoglio a tenere ancora in piedi quella ragazzina dai lunghi capelli rossi con un paio di ciocche appiccicate al viso,pallido,stanco,e a completare l’opera,due grandi occhiaie scure.
Teneva lo sguardo basso,anche quando si addentrò nei corridoio pullulanti di compagni.
-Ciao!-
Le disse una voce calda e profonda che le fece venire una stretta allo stomaco.
S:-Ciao…-
Sussurrò senza guardarlo.
-Tutto bene…?-
La rossa annuì poco convinta.
-…se vuoi dirmi cosa c’è che non…-
S:-Va tutto bene Markus, non ho bisogno di niente.-
Rispose fredda,guardandolo dritto negli occhi come per fulminarlo,ma lui non sembrò scomporsi,anzi,sembrò addolcirsi.
Mk:-Certo… scusa per il disturbo.-
Stava per voltarsi quando lei si mise a piangere facendolo bloccare.
S:-Non è vero che va tutto bene…non è vero…-
Le guance le diventarono rossissime, e lui l’abbraccio forte, portandosela delicatamente al petto e mettendole una mano dietro la testa, la sentiva tremare e sobbalzare appena per respirare affannosamente.
S:-…mi sono innamorata di un pazzo…-
Mk:-…e purtroppo quel pazzo non sono io,vero?-
Il quel momento Markus avrebbe voluto essere rinchiuso in un manicomio,con la speranza che lei sarebbe andato a trovarlo piangente come stava facendo ora, perché era innamorata di lui,e non l’avrebbe mai abbandonato.
Ma erano solo pensieri.
Mk:-…e qual è il problema?-
S:-Che ora si trova in una casa famiglia… che lo cura…-
Mk:-Ah,capisco…se posso permettermi,Strawberry,chi è?-
La ragazza scosse piano la testa,e si staccò da lui,dirigendosi in classe mentre si asciugava le lacrime.

All’intervallo lei era a pochi passi dalla panchina,e la fissava solitaria,senza che nessuno,specialmente il bel biondo,le si sedesse sopra pronto a leggere un buon libro formato polpettone di filosofia o altri generi complicati.
Improvvisamente una mano le si posò sulla spalla.
-Vai da lui. Nessuno ti tiene qui. Nemmeno il tempo. Ma tu corri comunque. Corri da lui e digli cosa provi,che gli vuoi bene. Vai,ora,e non fare domande,non fermarti per nessuna ragione.-
Markus…
S:-Grazie... Ti voglio bene.-
Mk:-Anche io.-

Ed è per questo che ti lascio scivolare via come acqua…

Strawberry uscì dalla scuola camminando, poi prese velocità arrivando in pochi minuti davanti all’edificio dove risiedeva Ryan.
Questa volta non avrebbe trattenuto il respiro,non avrebbe chiuso gli occhi,ma glielo avrebbe detto,gli avrebbe detto cosa era successo dentro di lei.
Finalmente.
Entrò,e si diresse davanti ad un grosso bancone simile a una reception, dove stava scaduta dietro una donna tozza dai capelli neri raccolti molto accuratamente in una coda, sembrava affidabile,così Strawberry si tranquillizzò.
S:-Buongiorno,cerco Ryan Shirogane.-
La donna alzò lo sguardo,e quando sentì pronunciare il nome lo riabbassò immediatamente corrucciata, come se fosse stata dispiaciuta,poi si alzò dalla sedia,appoggiò le mani sul tavolo,chiuse gli occhi e sospirò profondamente.
-È una parente?-
La rossa scosse la testa preoccupata.
-Come si chiama?-
S:-Strawberry…Momomiya Strawberry…-
La signora annuì ancora abbassando lo sguardo.
-Ryan Shirogane…-
Si ripetè tra sé smanettando sulla tastiera del suo computer.
-Camera 66. Secondo piano.-
S:-Grazie.-
Rispose debolmente la rossa.
Mentre percorreva il corridoio per salire le scale,capì che non lo avrebbe trovato al secondo piano,perché lui era in una stanza enorme piena di disegni colorati,tavolini e matite,e sorrideva con tutto il cuore a una marea di bambini.
-Ryan,ti piace il mio disegno?-
Gli domandò una bambina con i capelli rossi porgendogli un foglio,lui lo prese in mano,lo esaminò,e per un momento Strawberry sospettò che il biondo facesse un segno di soddisfacimento con la testa,senza scomporsi troppo, ma il bel ragazzo la spiazzò, dando vita ad un grossissimo sorriso che sembrò illuminare tutta la stanza, compresa la bambina davanti a lui,che lo guardava estasiata.
R:-È bellissimo.-
-Sei tu, lo sai?-
R:-Riconosco di essere un gran bel ragazzo!-
Disse scherzosamente facendo una faccia buffa, incrociando gli occhi e mettendo la lingua fuori,e il risultato fu far scoppiare in una clamorosa risata la bimba ,rise anche Strawberry,continuando a non farsi notare.
R:-Ma non credo proprio di essere un angelo!-
Gli occhi a mandorla della bambina si restrinsero, e Ryan parve sciogliersi alla vista.
-Allora non sai di esserlo.-
La piccola sorrise ancora, i suoi occhi nocciola lo incantarono come una calamita,prese fiato e sospirò malinconico.
R:-Vai pure dagli altri adesso.-
Disse meno felice di prima.
Fu allora che Strawberry si avvicinò a lui lentamente e gli si fermò davanti,facendolo rimanere senza parole.
S:-Un giorno scoprirai anche tu perché hai un paio di ali.-
R:-S-Strawberry…-
La rossa si abbassò verso di lui che era seduto e lo abbracciò forte, voleva fargli sentire che finalmente lei c’era,era lì, e doveva farglielo sentire anche sulla pelle.
Ryan socchiuse gli occhi stringendola a sua volta.
S:-Sono tornata per restare…amore mio.-
La ragazza sentì come un sussulto, una specie di onda, poi si accorse che il respiro del giovane era diventato più denso, e adesso lui stava tremando per i singhiozzi di un pianto sommesso a fatica, serrando le braccia ancora di più.
R:-Ti prego…non lasciarmi mai più…-
S:-Te lo prometto.-
Ryan si sentiva limpido,e forse aveva ritrovato la felicità dopo tanto tempo.
Altre lacrime gli percorsero il viso,ma adesso sorrideva,e lo faceva con il cuore,la amava,e sarebbe stato così per tutta la vita.
Libero,finalmente.
S:-Non mi importa se vedi cose che gli altri non possono vedere, a me basta che tu ci sia. Affronteremo tutto insieme.-
Gli prese la mano e tornò a fissarlo in quei due universi chiari attraverso cui lui vedeva.

Lo sguardo del ragazzo si spostò oltre Strawberry,e la vide ancora, che lo fissava sorridendo,con i suoi bellissimi capelli rossi sciolti sulle spalle.
Il biondo socchiuse gli occhi,e ascoltò cosa ora sussurrava la fragile voce di Angie.

- Ti ho condannato a una vita piena di sofferenze, di dolori che ti hanno scavato fino in fondo,ed ora, quello che ti è stato tolto verrà cicatrizzato con quello che verrà. Hai più spazio per l’amore,perché tu sei destinato a riceverne tanto. Addio The Immortal,buona fortuna, il cielo adesso ti sorride,vedrai,farai brillare le stelle…-

Ryan chinò la testa in segno di ringraziamento, dopodichè la guardò sfumare sotto un fioco raggio di luce penetrato dalla finestra che dava sul cortile,dove in quel momento dei bambini giocavano a palle di neve.


THE END



Voglio ringraziare tutte le persone che hanno letto la mia ff, è un pò incasinata,ma giuro che c'ho messo tutta me stessa per farla decente e leggibile... veramente, un grazie enorme a chi mi ha seguito anche senza commentare! Tra questi voglio veramente ringraziare:
Hermy6,Vanil,Pfepfer,Gaia,giuly,Black_pill,Luchia nanami,la mia cumpa aya,anya,1992 e Uriko.
è grazie a voi che sono riuscita a continuare a scrivere, spero che seguiate la prossima ff, "fino all'ultimo respiro",che ho modificato^^.
Vi vojo bene,thanks.
Ryashiro

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