Eternal Quest

di Hivy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


capitolo 1 EQ

ETERNAL QUEST

-Capitolo I-

 

PRIMA DI LASCIARVI LEGGERE, NON POSSO NON STRESSARVI CON DUE PAROLE:

 

Vi prometto che non vi ruberò molto tempo.

Volevo solo chiarire il punto da cui parte questo mio scritto.

Siccome non mi è piaciuta la fine della puntata 19 della seconda serie (dal titolo:Estinzione) ho deciso di cambiarla a mio piacimento fino alla fine del telefilm.

Terre centrali, Darken Rahl non ha mai rivelato le istruzioni scritte sulla pergamena di Valdeer, l’Ascoltatore mandato a prendere da Richard, non è stato efficace e Rahl è costretto a viaggiare come prigioniero insieme a Zedd, Richard, Kahlan e Cara, ma non vi angustiate, ha già un piano per uscire da quella situazione incalzante…

 ***

 

La Mord-Sith si svegliò di soprassalto, portando automaticamente la mano all’impugnatura dell’Agiel, sentì una dolce stilettata di dolore percorrerle la mano al contatto con lo strumento di tortura, e si sentì pervasa da una specie di gioia arcigna e cinica, che da anni governava il suo istinto. Quella strana sensazione di piacere nel provare dolore e nel farlo provare, era andata via via smorzandosi durante il viaggio con Richard, Zedd e Kahlan, ma adesso, pareva essere tornata, e sempre più forte.

Si guardò rapidamente intorno, ma non vide nessun pericolo, mollò di colpo l’impugnatura della Agiel e per qualche attimo rimase a fissarsi la mano che aveva impugnato l’attrezzo. Ancora, in essa, scorreva un poco di quel dolore che provava quando ancora era sotto addestramento. Una miriade di immagini e ricordi di quel periodo cupo le sollecitarono la mente, e lei, cercò di scacciarle scuotendo al testa.

Zedd, Kahlan, ma soprattutto Richard l’avevano cambiata, non poteva ricadere in antichi vizzi, e non voleva indugiare in pensieri funesti, che la facevano soffrire, anche se non l’avrebbe mai ammesso davanti ai suoi amici.

Già, Richard l’aveva cambiata, fin nel profondo, ma… dov’era adesso Richard?

I suoi occhi indugiarono sull’erba schiacciata, dove fino a poco tempo prima doveva esserci stato Richard, vedeva il mantello di stoffa grezza e la coperta, vedeva il suo zaino poggiato poco più in là, ma dov’era Richard? Con egli era sparita anche la Spada della Verità. Cara sapeva bene che in quel periodo del loro viaggio non se la toglieva di dosso nemmeno per dormire, ma non vederla lì, le infondeva un senso di inquietudine, e le faceva tornare in mente la sua missione: proteggere Lord Rahl.

Scattò in avanti e si alzò a sedere, riprendendo in mano la Agiel.

Fissò il campo, dove ardeva un piccolo fuocherello che scoppiettava allegro, oltre il posto vuoto di Richard, dormiva beata Kahlan, avvolta dalla coperta, girata sul fianco destro, mostrandole le spalle. Pareva non essersi accorta di nulla, più in là, giaceva steso a pancia in giù Zedd, che russava sonoramente, mentre i capelli bianchi e grigi gli ricadevano sul volto lungo e scavato dalle rughe.

Cara li fissò con un sopracciglio alzato, parevano non essersi minimamente accorti dell’assenza precoce di Richard.

Si guardò intorno e valutò l’oscurità del cielo, dovevano mancare poche ore all’alba, perché già, oltre le fronte incolte degli alberi, si poteva intravedere il cielo azzurro e la luna vacua e lontana, quasi trasparente. Poche stelle brillavano ancora, e Cara sapeva bene che presto anch’esse sarebbero scomparse. Tirava un venticello tiepido che annunciava l’arrivo del mattino. Presto, la temperatura sarebbe salita, e allora, la coperta che proteggeva Kahlan non sarebbe più servita.

Senza pensarci troppo ripose la Agiel e si distese nuovamente, girandosi lentamente sul fianco sinistro, dalla parte opposta al giaciglio di Richard, saprebbe tornato presto. Era solo andato a fare legna.

Stava per chiudere gli occhi quando si accorse di lui. Non la stava fissando, anzi, sembrava molto più interessato a guardare il fuoco che scoppiettava poco più avanti.

Senza rendersene conto estrasse la Agiel. Un brivido le percorse la schiena. La vista di quell’uomo l’aveva inquietata. Viaggiava con Richard, Zedd e Kahlan da così tanto tempo che ora, le ci sarebbe voluto molto ad abituarsi alla sua presenza. La rendeva inquieta, e la faceva sentire osservata e minacciata.

Mentre l’abito rosso schioccava ad ogni suo movimento si mise a sedere e pose ben in vista la Agiel.

Lui parve non vederla, continuava a rimanere immobile, a fissare il fuoco.

Era seduto, e aveva le gambe piegate, il braccio sinistro era abbandonato sul ginocchio  e oscillava nell’aria. L’altro braccio reggeva il peso del corpo, appoggiato a terra dietro la schiena. Le spalle larghe erano leggermente incurvate, ma il collo e il capo erano ben eretti e trasudavano una vena di nobiltà e fierezza contenuti, tipici della sua stirpe e del suo atteggiamento freddo e calcolatore.

Cara lo calcolò da lontano, e fissandolo riconobbe quel portamento fiero che aveva sempre visto sul suo volto. Avrebbe potuto riconoscere il suo atteggiamento e i suoi movimenti ovunque e quel fatto allo stesso tempo la inquietava e la rendeva fiera. Il suo compito era proteggere Lord Rahl, e per lungo tempo, Darken Rahl era stato il suo Padrone, doveva sentirsi fiera di poterlo riconoscere sempre e ovunque, eppure, ora si sentiva a disagio, il suon nuovo Lord Rahl era Richard, e lei non si era nemmeno resa conto che era andato via dal campo, come poteva essere?

<< Che ne hai fatto di Richard? >> chiese in un ringhio, mentre i suoi occhi si riempivano di odio e diventavano cupi di colpo.

Lui non parve essere disturbato delle sue parole, pareva che si aspettasse quella domanda. Sembrava come incantato dal fuoco. Voltò lo sguardo verso di lei lentamente:<< non ti angustiare così Cara… >> disse a mezza voce, con sguardo vuoto e tono piatto.

<< Dimmelo! >> sbottò la donna, facendo per alzarsi in piedi.

<< Cara, Cara… Cara, placa i tuoi ardori… >> disse mentre i suoi occhi si illuminavano divertiti e sulle sue labbra appariva un sorrisetto compiaciuto:<< ti assicuro che non ho torto un capello al tuo prezioso… cercatore… >> disse fissandola con gli occhi che luccicavano:<< come avrei fatto? >> chiese allargando le mani, per far notare ch’era disarmato.

La Mord-Sith lo fissò in cagnesco e alzò un sopracciglio interdetta:<< Kahlan e Zedd dormono profondamente… >> spiegò con rabbia nella voce:<< non si accorgerebbero mai che tu hai rubato loro un pugnale >> disse tra i denti, mentre si alzava in piedi e lo fissava irritata, mentre stringeva talmente forte la Agiel da farsi sbiancare le nocche.

L’uomo la fissò per nulla intimidito e fece comparire sulle sue labbra un sorrisetto compiaciuto, che si materializzò in diagonale sulla bocca:<< ti riesce davvero difficile credere che io voglia veramente salvare il mondo? >> chiese con la voce leggermente increspata da una beffa.

Cara sogghignò e incurvò un fianco, poggiando tutto il peso del copro su una sola gamba:<< sì, mi è impossibile pensare che tu stia facendo questo… >> ammise.

Rahl sogghignò a sua volta:<< e a me, risulta inconcepibile pensare che una volta, giurasti di uccidere, l’uomo che ora servi, Cara! >> sbottò tornando serio, mentre anche i suoi occhi apparivano un poco più irritati.

<< Io servo l’unico, e solo Lord Rahl! >> sbottò la donna:<< mentre tu… >> prese a dire indicandolo con un dito e fissandolo arcigna e irritata:<< tu servi solo te stesso! >> sbottò.

Rahl sogghignò e si voltò nuovamente verso il fuoco:<< Cara, tu sei impulsiva… >> prese a dire, fissando il vuoto:<< ma ogni tanto ti servirebbe imparare a pensare a quello che dici… >> disse con voce sottile:<< perché intanto che tu parli, Cara, la magia della tua Agiel muta rapidamente…>> la incalzò.

Cara sbuffò sonoramente:<< che cambiamento avrei dovuto ‘avvertire’? >>

Lui sogghignò:<< Cara, Cara, la tua mente si avvelena con facilità, Richard ti ha resa debole, e tu lo sai, ma ora che sono tornato quello che avevi pensato di aver dimenticato riaffiora… >> spiegò riprendendo a  fissarla arcigno:<< so quello che provi quando impugni l’Agiel… >> disse tra i denti, in uno sbuffo.

Cara ripose l’attrezzo sentendo con maggiore forza il dolore che provava nell’impugnarlo, poi, incrociò le braccia sul patto e lo fissò sorridendo cinica:<< perché? >> chiese.

Rahl sorrise:<< cosa? >>

<< Perché la Agiel fa così? >> chiese tutto d’un fiato, abbassando lo sguardo per evitare di leggere negli occhi del suo interlocutore una vena di compiacimento.

<< Perché ora ci sono io, Cara… >> disse:<< l’Agiel è legata a Lord Rahl, ed essendo tu una Sorella dell’Agiel ne senti la forza… ora devi solo decidere da che parte schierarti! >> spiegò.

Cara sogghignò:<< quindi hai un doppio scopo! >> cercò di incalzarlo.

<< Come tutti, del resto! >> ribatté lui furbamente.

Cara distolse lo sguardo e fissò per qualche attimo Zedd e Kahlan che riposavano alle sue spalle, mentre oltre le chiome degli alberi il cielo iniziava a diventare sempre più limpido.

<< Kahlan e Zedd non hanno un doppio fine! >> sbottò difendendo i suoi amici.

Rahl si sforzò di trattenere una risata divertita, chinando il capo un poco in avanti:<< ah no, Cara? >> chiese:<< secondo te, Kahlan si è imbarcata in questa impresa lasciando Aydindril e tutte le Terre Centrali senza una guida solo per salvare il mondo? O lo fa perché è desiderosa di stare con Richard? >>

Cara alzò le spalle:<< E anche se fosse? >> chiese con il tipico cinismo delle Mord-Sith.

<< Vedi Cara… >> prese a spiegare l’uomo:<< il primo compito di una Depositaria è quello di mantenere la pace e di regolare la giustizia, ma Kahlan ha abbandonato questo nobile scopo, totalmente presa dai suoi sentimenti, si è fatta trascinare in questa avventura, lasciando che nelle Terre Centrali dilagasse la criminalità… >> disse.

Cara rimase in silenzio, quelle parole avevano un fondo di verità, Kahlan non era costretta a fare quella vita, ad intraprendere quel viaggio, il suo compito era quello di stare ad Aydindril a regolare la giustizia, e più di una volta l’aveva sentita parlare con Richard di questa faccenda. Cara scosse la testa, non era vero, Kahlan era sincera, e allora perché quelle parole le rimbalzavano ancora nella testa?

<< E Zedd? >> chiese di colpo, senza pensarci.

<< Quale occasione migliore di stare con l’intrepido nipote, per farsi perdonare i lunghi anni passati in cui lo ha abbandonato? >> disse con voce seria e decisa.

Cara scosse la testa, non era così, non era così, cercava di ripetersi:<< no! >> sbottò infuriata, mentre il suo viso veniva tinto da una maschera d’ira.  

Rahl sogghignò:<< puoi pensarla come vuoi, il vero è che loro tre giocano a fare gli eroi da troppo tempo! >> sbottò, riprendendo a fissare il fuoco.

Cara alzò di nuovo le spalle:<< e tu, Rahl? I tuoi scopi sono i più ammirevoli, vero? Vuoi solo salvare te stesso! >> disse ad alta voce, arrabbiata.

Nella sua mente regnava la confusione, non sapeva più a chi credere. Kahlan e Zedd erano suoi amici, ma di rado un Rahl aveva torto e mai, bisognava contraddire Lord Rahl, così le era stato insegnato, eppure, ora tutto le appariva più complicato. Doveva fidarsi dei suoi amici o dell’uomo che l’aveva resa una Mord-Sith, dell’uomo che l’aveva fatta ricongiungere alla sua vera famiglia? No, le Mord-Sith non erano la sua vera famiglia. No, non si poteva fidare di lui.

<< Dimmi dov’è Richard! >> sbottò ringhiando tra i denti.

Rahl scosse la testa debolmente e ridacchiò:<< sarà andato a soccorrere qualche coniglio in pericolo, data la sua generosità! >> disse irritato:<< non mi importa! >> aggiunse.

<< Se torci un solo capello a Richard io… >> Cara aveva ripreso in mano la Agiel, e sentiva il suo potere scorrerle dentro il corpo.

<< Non né avrei alcun giovamento! >> disse Rahl irritato come non mai:<< perché non mi volte credere? A cosa mi servirebbe il cercatore morto, quando è l’unico che può rintracciare la Pietra della Lacrime! A cosa dovrebbe servirmi da morto? Anche io non sono entusiasta di stare con voi, ma non posso fare altrimenti! >> si spiegò mentre il suo volto diventava un poco purpureo per via della rabbia.

Cara rimase in silenzio, valutando quelle parole. Poteva essere vero…

Da dietro un gruppo di alberi arrivò un rumore leggero e un’ombra saettò tra la vegetazione. Poco dopo, Richard fece la sua ricomparsa nel campo:<< Cara >> disse a metà tra una domanda e un’affermazione, posando la legna che aveva in mano affianco al fuoco, scrutando dubbioso Rahl, che ancora fissava il fuoco:<< che ci fai in piedi? Manca qualche ora all’alba, rimettiti a dormire, ci aspetta un lungo viaggio oggi… >> disse senza staccare gli occhi dal fratello, fissandolo intensamente, come se volesse perforarlo per leggergli dentro. << Faremo provviste nel villagio qui vicino, poi riprenderemo il viaggio… >> annunciò:<< dormi ora! >> le ordinò, chinandosi accanto al fuoco, rianimandolo un poco di più.

Cara diede un ultimo letale sguardo a Rahl, poi si chinò e si sdraiò, rimettendosi a dormire, distesa su un fianco, senza riuscire a non pensare a quello che Rahl le aveva detto poco prima. Quei pensieri la tormentavano, non l’avevano mai pensata in quel modo prima dall’ora, ma in quel momento, tutto le appariva sotto una luce diversa, anche Richard poteva avere un doppio fine, essere un eroe gli faceva comodo, e poi, così facendo, poteva godere della compagnia di Kahlan. E lei? Se Zedd faceva tutto quello solo per stare con Richard, Richard per stare con Kahlan e anche lei per stare con il suo amato, quando tutto sarebbe finito… lei che fine avrebbe fatto? Forse era meglio abbandonarli, dopo tutto, a lei cosa importava di riparare lo squarcio nel velo, a cosa le avrebbe giovato? Doveva tornare in grembo alla sua vera famiglia, ma una parte di lei, le impediva di farlo.

Voleva bene a Zedd, a Kahlan e a Richard, come poteva tradirli?

Non si addormentò più, immersa com’era nei suoi pensieri, squassata nel profonda da quelle valutazioni.

“Ora devi solo decidere da che parte schierarti…” quelle parole le rimbombavano ancora nella mente, doveva veramente fare una scelta, lo sapeva. Una volta che tutto quello sarebbe finito Richard non avrebbe mai accettato il titolo di Lord Rahl, e lei, una Mord-Sith devota al suo compito di proteggere il suo padrone cosa avrebbe fatto? Richard sarebbe tornato nei Territori dell’Ovest, forse con Zedd e Kahlan sarebbe rimasta ad Aydindril per governare sulle terre centrali, e lei sarebbe comunque dovuta tornare al servizio di Darken Rahl, e lì, sarebbe stata punita duramente. Ma si sottometteva di sua spontanea volontà, allora la sua pena sarebbe stata ridotta… doveva scegliere, e doveva fare in fretta, mancava poco, poi tutto sarebbe tornato alla normalità.

Rahl continuò a fissare il fuoco fino all’alba, restando in silenzio. Lanciando, di tanto in tanto, delle occhiate furtiva a Cara, sapeva che non stava dormendo, e allo stesso tempo, sapeva che l’aveva in pugno e che ci sarebbe voluto poco per portarla definitivamente dalla sua parte.

Mentre indugiava in quei pensieri di successo, un sorrisetto arcigno e compiaciuto gli apparve sulle labbra, gli sarebbe bastato poco per portare a termine i suoi scopi. Molto poco.

 ***

 

Eccoci, qui, a fine capitolo. Mi scuso se è lungo e noioso, e vi faccio i complimenti.

Se siete riusciti ad arrivare fino a qui, a leggere le mie vuote ciance, allora vuol dire che avete delle meningi di ferro!

Non ho molto da dire, solo chiarire un paio di cose.

Non ricordo se nella serie è specificato, ma Aydindril è la capitale delle Terre Centrali, ed è da lì che la Madre Depositaria (la più forte tra le Depositarie, e nel caso di Kahlan l’unica sopravvissuta della sua razza) fa le leggi e le fa rispettare, insieme ai rappresentati degli altri regni. Non sapendo se nella serie è chiarito lo dico, e se invece lo sapevate già… allora scusate se sono stata petulante.

Vi saluto e vi assicuro che di capitolo così noiosi ce ne saranno pochi in futuro, forse altri due, ma magari me la cavo con uno solo…

 

Ciao a tutti, (recensite se vi va…)

 

Hivy!!!

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


capitolo II

Capitolo II

 

L’alba s’era levata da poco, e già, il vento tiepido e quasi opprimente del mattino frustava loro il viso.

Le chiome degli alberi circostanti si muovevano lentamente, facendo fremere le foglie, espandendo nell’aria l’odore del polline. L’erba, scaldata dal sole stava già bruciando sulla cima, ingiallendosi. Il cielo era d’un azzurro mai visto, e nessuna nuvola oscurava la vista dell’empireo.

Il fuoco era già stato spento, e le ceneri della legna bruciata erano sparse sull’erba, portate un poco più in là dal vento.

Zedd stava finendo di consumare la sua magra colazione, mentre la tunica sgualcita e stinta si riempiva di briciole. Di sott’occhi, fissava Rahl, che, seduto a terra a gambe incrociate pareva intanto a fissare il vuoto, mentre finiva di mangiare la sua croccante mela rossa.

L’atteggiamento di quell’uomo non variava mai, il suo volto era imperscrutabile, illuminato di tanto in tanto da un sorriso arcigno o dal luccicare dei suoi occhi che gli donavano un aria crudele e letale. Il suo atteggiamento nei confronti di tutti era superbo e distaccato, pareva disinteressato e annoiato dai problemi altrui, come se fossero superficiali e nemmeno lontanamente paragonabili ai suoi ‘scopi superiori’. Nell’aria strettamente circostante a lui, pareva ardere un pozzo di disperazione e indifferenza che impediva a chiunque di parlare. Pareva costantemente immerso nei suoi pensieri cupi e malefici, mantenendo l’atteggiamento di chi sa perfettamente cosa fare e di chi ha tutte le risposte necessarie.

I suoi poteri magici era svaniti con il suo vecchio corpo, eppure, pareva che dentro di lui, non si fossero mai sopiti. Pareva che quell’antica e potente magia, tipica della discendenza dei Rahl, non avesse mai smesso di scorrere nelle sue vene, nemmeno ora, che aveva assunto le fattezze di Walter.

Zedd era costantemente inquieto. Poteva vedere anche senza guardare, che nell’animo di quell’uomo ardeva ancora la rabbia e che dentro aveva ancora quell’inclinazione naturale per il macabro e l’oscuro. Qualsiasi forma avesse assunto dopo la morte, il suo animo sarebbe sempre restato avvolto da quell’aurea di maleficio che lo rendeva imperscrutabile.

<< Hai finito Zedd? >> chiese Kahlan, accucciandosi accanto al mago:<< vorremo rimetterci in cammino presto… >> disse con voce dolce e di incoraggiamento. A volte, Zedd si sentiva trattato come un vecchio pazzo, eppure, anche dentro il suo animo, non poteva dare torto a quelle convinzioni dei suoi compagni.

<< Dice la verità? >> chiese d’un tratto rivoltosi a Kahlan, mentre lei stava per alzarsi ed andarsene. La bloccò per un braccio e la tirò verso di sé, per evitare d’essere sentito. Rahl continuava a fissare il nulla, mangiando la mela, eppure, qualcosa in lui, dava l’amara sensazione che stesse ascoltando tutto quello che accadeva intorno. Era stato fin troppo invisibile e mansueto in quei giorni.

<< Chi, Zedd…? >> chiese Kahlan sforzandosi di mantenere l’equilibrio per non cadere pesantemente a terra. Si accuccio accanto all’anziano e prese a fissarlo, mentre lui non staccava gli occhi da Rahl, nemmeno per un secondo.

<< Credi che stia dicendo la verità? >> chiese ancora, indicando cautamente Rahl alzando il mento.

Kahlan lo valutò un attimo fissandolo intensamente, non poteva esserne certa:<< non lo so con precisione, Zedd. Cela con molta destrezza la verità, e ai miei occhi quello che dice è il vero, ma non posso essere sicura che non stia dicendo una menzogna, nemmeno l’Ascoltatore è riuscito a leggerlo, io… >> fece una pausa e nel suo sguardo comparve una vena di frustrazione:<< io… non so come faccia, ma riesce a mantenere un controllo tale di sé stesso da impedire alle persone come le Depositarie o gli Ascoltatori di leggere con precisione la sua mente… >> spiegò tornando a guardare Zedd, che per la prima volta dall’inizio della discussione staccò lo sguardo da Rahl.

<< Sai che è in grado di fare questo, Kahlan? >> chiese l’anziano con voce sempre più flebile.

La giovane donna sospirò:<< una Mord-Sith… >> disse:<< ma Rahl non è una Mord-Sith, ci deve essere sotto qualcosa di diverso… >> cercò di rispondere con tono preoccupato.

Zedd scosse la testa:<< no mia cara, un mago… >> disse in un sbuffo incerto.

Kahlan lo fissò contraddetta, con sguardo perplesso, rimase in silenzio per un attimo, nell’intento di valutare quella risposta:<< ma nel corpo di Rahl non vi è alcuna magia, non più… >> cercò di dire.

<< Si… >> disse Zedd, interrompendola, stringendole un poco il braccio, per incitarla a tacere:<< ma forse questo è quello che ci vuole far credere… >> disse riprendendo a fissarlo di sbieco.

<< Pensi che possieda ancora qualche tipo di magia? >> chiese Kahlan preoccupata, stringendogli convulsamente una mano, se Rahl possedeva anche un solo briciolo della sua antica magia, poteva essere un grave pericolo.

<< Non ne posso esser certo… >> prese a spiegare Zedd, fissando con più intensità l’uomo:<< ma nessuno sa quanto la follia di Darken Rahl si sia spinta oltre il limite… >> disse con tono concitato e preoccupato:<< quando era in possesso del suo potere faceva continuo uso della magia Detrattiva, e nessuno sa quanto si sia potuto rafforzare con essa. Può aver scoperto una magia pericolosa e antica che svelava come mantenere i proprio poteri dopo la morte, ma io non ne so nulla… >> disse sotto voce.

Kahlan ascoltava attenta, tutto quello che Zedd le stava dicendo era estremamente pericoloso e allo stesso tempo impossibile:<< la magia Detrattiva può fare questo? >> chiese di colpo.

<< Non lo so… >> disse Zedd, scuotendo la testa:<< io non ne possiedo, e non la conosco, non la saprei nemmeno riconoscere se me la trovassi davanti… >> spiegò visibilmente inquieto.

Kahlan sentiva la tensione del mago come se fosse anche la sua tensione, decise di tranquillizzare Zedd:<< è impossibile, Zedd… >> disse. << Nulla è impossibile per un Rahl… >> disse lui riprendendo a fissarla come se fosse un rapace affamato:<< soprattutto se quel Rahl è Darken Rahl, non so di che può essere capace, non conosco il limite del suo potere… e faccio fatica ad immaginarlo! >> spiegò irritato:<< Darken Rahl è subdolo, Kahlan… >> aggiunse con voce sempre più flebile.

La donna lo fissò preoccupata, quelle parole non facevano altro che renderla ancora più indecisa e inquieta, aveva già molte riserve nei confronti di quell’uomo, e tutto quello non faceva altro che confermagliele:<< Basta ora Zedd… >> disse di scatto, alzandosi in piedi e fissandolo dall’alto:<< non puoi esserne certo… >> bisbigliò, chinandosi in avanti:<< ti stai lasciando sopraffare dal tuo antico odio per lui, è così per tutti… >> aggiunse.

Zedd parve indisporsi parecchio, perché il suo sguardo si fece sempre più cupo e di scatto si alzò in piedi, ergendosi ritto e fiero, con i capelli che gli gettavano in ombra il volto, facendolo apparire ancora più furioso:<< io so che non mi posso fidare di lui! >> disse in un sussurrò:<< e tu, Kahlan dovresti essere altrettanto preoccupata! >>disse rimproverandola con un dito ciondolante a mezz’aria.

<< Preoccupata di cosa? >> la voce gentile di Richard si fece largo nelle loro orecchie, e sia Zedd che Kahlan si voltarono di scatto verso di lui:<< di cosa parlate con così tanto mistero? >> chiese abbozzando ad un sorriso:<< dobbiamo andare, Zedd, forza! >> aggiunse poi.

<< Niente… >> fu svelto a rispondere Zedd:<< nulla di cui si debba curare il cercatore… >> aggiunse con meno preoccupazione nella voce, abbozzando ad un sorrisetto, guardando Kahlan di sott’occhi, lanciandole il chiaro messaggio di non dire nulla. La donna annuì debolmente in direzione del mago, poi sorrise al cercatore:<< partiamo? >> chiese ostentando indifferenza, capendo che Richard aveva intuito un minimo della sua preoccupazione.

<< Cara, andiamo! >> disse Richard rivolto alla Mord-Sith, che già li aspettava con la zaino caricato in spalla e le mani sui fianchi:<< era ora! >> sbottò irritata, quello che le aveva detto Rahl poco prima l’aveva messa di cattivo umore, e ancora, le parole dell’uomo le rimbalzavano per la testa:<< avete sprecato già abbastanza tempo! >> sbottò, iniziando ad incamminarsi.

Richard scosse vigorosamente il capo e sogghignò, Cara era sempre la solita impulsiva e impaziente, eppure, gli pareva che qualcosa, in lei, stessa cambiando. Attese che Kahlan si fosse caricata in spalla lo zaino, poi si incamminò a sua volta, seguito da Zedd, che, senza dare nell’occhio, seguiva ogni singolo movimento di Rahl, che camminava poco dietro Cara. Doveva trovare un momento per calcolare meglio il potere che Rahl possedeva, doveva capire se poteva essere veramente una minaccia.

 

<< Tu e Rahl resterete qui, Zedd… >> disse Richard con tono sicuro, fissandolo significativamente per un breve attimo.

<< Resterò io! >> sbottò Cara, mettendosi tra Zedd e Richard:<< è più sicuro… >> aggiunse sotto voce, sfiorando l’impugnatura della Agiel. << No, Cara! >> si intromise Zedd irritato:<< mi credi stupido? >> chiese:<< so badare a me stesso, e per quanto la tua Agiel possa essere dolorosa, la mia magia è sempre più veloce d’essa! >> sbottò, portando le mani chiuse a pugno sui fianchi. Era l’occasione che attendeva da tutta la giornata, non poteva lasciarsela sfuggire.

<< Sono commosso dalla vostra smania di restare in mia compagnia! >> disse Rahl con gli occhi che scintillavano furbamente e un sorrisetto compiaciuto stampato sulle labbra:<< d’ altro canto, da Cara mi sarei certamente aspettato questo attaccamento morboso… >> disse fissando intensamente la donna, che non fece altro che rimirarlo con sguardo infuriato:<< ma da te… >> disse voltandosi verso il Zedd:<< mago Zorander, non me lo sarei mai aspettato, cosa avrò fatto per meritarmi tale attenzione? >> chiese con un tocco di beffa nella voce, sogghignando compiaciuto.

<< Nulla… >> rispose Zedd, fissandolo rabbioso:<< appunto… >> disse.

Rahl rise sommessamente, mentre Richard gli lanciava uno sguardo infuocato:<< Zedd! >> tuonò dopo poco, con gli occhi fiammeggianti, ringhiando per l’irritazione:<< sta con lui, Cara io e Kahlan torneremo presto, il tempo di fare qualche provvista, nulla di più! >> sbottò, poi fissò Cara e l’ammonì silenziosamente, infine, si volto e seguito dalle due donne scomparve dietro la boscaglia che li separava dalle mura in legno della città.

Tra i due uomini alleggiò per un attimo un silenzio pesante e teso, interrotto solo dal fruscio delle foglie scosse dal vendo del mattino.

<< Devo sottintendere che ci sia un doppio fine a questa tua ‘compagnia’… >> ruppe il silenzio quasi palpabile Rahl, con la sua voce:<< o devo fingere di credere che tu sia smanioso di restare con me? >> chiese con voce leggermente increspata dall’irritazione.

Zedd scosse la testa e dovette trattenere la sua rabbia. Con un gesto rapido e deciso allungò un braccio e aprì la mano, rivolgendo il palo verso il petto di Rahl, mentre tra le dita iniziava a brillare una luce giallina.

<< Mago! >> esclamò l’uomo allargandosi in un sorrisetto furbo:<< credi davvero che una tela magica sia necessaria ora che siamo dalla stessa parte? >> chiese con veemenza nella voce.

Zedd lo fissò irritato, odiava quel suo sguardo e quel suo sorrisetto furbo:<< che tu stia dalla nostra parte, mi è difficile crederlo! >> sbottò a denti stretti:<< ma voglio comunque sapere perché! >> disse.

Rahl alzò le spalle e rise sommessamente:<< ma per salvare ogni creatura vivente, mi pare ovvio! >> disse con tono leggermente più piatto.

<< Questa tua scenetta mi ha stufato! >> sbottò il mago, mentre l’intensità della luce tra le sue dita aumentava sempre di più:<< dimmi la verità o ti carbonizzo! >> sbottò.

Rahl sospirò e di scatto e sollevò due dita:<< Ah, attento mago! >> disse con voce piatta, ma un poco increspata dalla rabbia:<< se mi uccidi come pensi di richiudere lo squarcio nel velo? >> chiese.

Zedd grugnì:<< è da troppo tempo che ti tieni stretta la pellaccia grazie a questa scusa, mi hanno detto che le capacità celebrali continuano anche pochi istanti dopo la morte delle membra, mi basterà mandare a prendere l’ascoltatore, ucciderti e attendere quella frazione di scendono in cui la tua mente non sarà protetta da una specie di sortilegio! >> disse :<< perché è così che ti proteggi da Kahlan e dall’ascoltatore, vero? >> chiese ad alta voce.

Rahl rise di gusto:<< ti devo forse ricordare che il mio intrepido fratellino mi ha ucciso, e che ora la mia anima risiede nel corpo dello sfortunato Walter impedendomi di utilizzare qualsiasi tipo di magia? >> sbottò diventando un poco rosso per la rabbia.

Zedd lo fissò intensamente e tese ancora un poco le dita, mentre la luce brillava sempre di più:<< che cosa ti protegge? >> chiese di colpo:<< che cosa vuoi veramente? >> sbottò.

Rahl sogghignò, e abbassò le due dita, riprendendo una posa più rilassata:<< prima che io ti risponda lascia che ti spieghi una cosa! >> disse serio, con tono d’onniscienza:<< vedi, mago, la magia Detrattiva è affascinante in modi molto differenti, e credo che dopo tutto, essere morto non mi abbia danneggiato poi molto… >> prese a dire:<< Richard potrà anche avermi ucciso, e il Guardiano ha giurato di farmi soffrire l’eterno tormento, ma la cosa che né mio fratello, né il Guardiano sanno è che io mi sto prendendo gioco di entrambi! >> disse mentre ancora quel sorrisetto furbo gli compariva sulle labbra.

Zedd ribollì per la rabbia, si era aspettato una confessione simile, ma sentirla lo aveva scosso, ora ne era certo, Rahl il stava ingannando. Stava per dire qualcosa quando Rahl lo bloccò, riprendendo a parlare:<< vedi, mago, la profezia afferma che il cercatore troverà la Pietra della Lacrime e che la consegnerà nella mani del Nemico della Luce… >> disse seriamente, poi fece una pausa e alzò un poco di più lo sguardo, mostrando una furbizia innata:<< ed è evidente che sono Io quel Nemico della Luce! >> disse, mentre vedeva che l’intensità della magia che scorreva tra le dita di Zedd aumentava:<< ma… >> si affrettò ad aggiungere:<< è anche vero, che io non sto più dalla parte del Guardiano! >> disse.

<< Sei un folle, ti ucciderò! >> sbottò Zedd, mentre si concentrava per rilasciare il fuoco magico, ma Rahl lo interruppe di nuovo:<< questo fatto ha un suo vantaggio! >> tuonò:<< è meglio essere miei sottoposti o morire tutti ed essere schiavi del Guardiano, pensaci, mago Zorander? >> disse con furbizia nella voce.

Zedd si bloccò di colpo. Per la prima volta dopo tempo, i pani del tiranno Darken Rahl gli erano stati offerti su un piatto d’argento dallo stesso Rahl, e per la prima volta, aveva la possibilità di ucciderlo, eppure, qualcosa lo bloccava.

Non poteva ucciderlo, e consegnarlo nella mani del Guardiano, gli avrebbe rivelato come poter distruggere la Pietra della Lacrime, e tutti sarebbero diventati suoi schiavi. Eppure, la prospettiva che Rahl riprendesse il controllo sulle Terre Centrali era altrettanto spaventosa, chissà, cosa quel tiranno avrebbe potuto fare? Chissà cosa, ancora stava architettando per rendere il suo dominio infinito?

Allo stesso tempo, non poteva lasciare che vincesse, non poteva!

La voce di Richard e quella di Kahlan giunsero alle sue orecchie, gli restava poco tempo per decidere.

Per un attimo fu tentato di uccidere Rahl, poi l’uomo si affrettò a dire:<< pensa quanto ti odierebbe se mi uccidessi, sono l’unico che può salvare il mondo, a che prezzo non importa, se mi uccidi ora condanni tutti, e tuo nipote ti odierà per il resto dei suoi giorni per non avergli dato la possibilità di vittoria contro il Guardiano, sei stato poco presente nella sua infanzia, motivo in più per odiarti… >> cercò di ricattare.

Zedd sentì la rabbia che ammontava, ma non poteva ucciderlo, non poteva. Né, poteva dire quello che sapeva a Richard, il nipote avrebbe ucciso sicuramente Rahl, per impedirgli di dominare sul mondo, e così, tutta la razza umana si sarebbe estinta.

Abbassò di scatto il braccio e rimise sotto controllo la magia, non l’avrebbe ucciso, non ancora. Odiava tenere segreti a Richard, ma non poteva fare altrimenti:<< stà attento a te Rahl, prima o poi la pagherai! >> disse sotto voce.

Richard apparve tra di loro, seguito dalle due donne:<< possiamo andare! >> annunciò, poi fissò alternativamente i due uomini. Rahl era imperscrutabile e fiero come alo solito, ma nei suoi occhi gli pareva di intravedere una nota in più di compiacimento e furbizia. In Zedd, era ritratto il dubbio e la frustrazione:<< tutto bene, Zedd? E’ successo qualcosa? >> chiese.

<< No, ragazzo… >> rispose l’uomo:<< andiamo! >> disse, poi fece per incamminarsi. Si fece superare dai tre e si affiancò per un attimo a Rahl:<< il tuo giochetto non durerà ancora per molto… >> lo avvertì in uno sbuffo.

Rahl rise sommessamente:<< durerà il tempo necessario! >> disse di rimando l’altro, mentre lo superava:<< ottima scelta, mago Zorander… >> gli disse, poi riprese a camminare davanti a lui, silenzioso, senza riuscire a non sogghignare compiaciuto.   

 ***

 

Colgo l’occasione per ringraziare Dreaming_Archer, flowe_moon e lucisvu82 per le loro strepitose recensioni!  Grazie, Grazie, Grazie.

Spero che vogliate continuare a leggere… e ancora complimenti se avete retto fino a qui in fondo al capitolo per leggere i miei ringraziamenti!

 

Hivy!!!

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


capitolo III

Capitolo III

 

Il sole della metà mattina pareva potesse spaccare le pietre. Era caldo, e di rado, il vento che tirava quella mattina presto, quando erano partiti, rinfrescava l’aria. Ora le chiome degli alberi erano immobili, e nemmeno l’ombra che proiettavano sul terreno serviva a proteggerli dal cado intollerabile.

Camminavano da ore ormai, e avevano preso un buon passo. Richard apriva il gruppo, affiancato da Zedd e Kahlan che di tanto in tanto si scambiavano degli sguardi frustrati e preoccupati, che Richard pareva non cogliere. Rahl camminava fieramente a qualche passo di distanza, senza dire una parola, massaggiandosi di tanto in tanto i polsi e le mani. Di rado volgeva lo sguardo alle nuche dei tre che camminavano davanti a lui, pareva più interessato a scrutare la foresta che li avvolgeva od oltre la stretta strada che stavano percorrendo. Aveva lo sguardo onnisciente di sempre, ma nei suoi occhi si poteva cogliere una certa vena di preoccupazione che stonava leggermente con il suo atteggiamento regale e fiero.

Cara chiudeva la fila e camminava cupa in volto, senza aggiungere una parola. I capelli le scendevano sulla fronte e le gettavano in ombra gli occhi fiammeggianti. L’abito rosso schioccava ad ogni passo e la mano posta sulla Agiel era talmente stretta da sbiancare sulle nocche. Non era interessata a nulla in particolare e, a seconda dei suoi pensieri volgeva lo sguardo su Richard, Zedd o Kahlan soffermandosi sempre per qualche attimo su Rahl. In qualche modo che non capiva, l’uomo le ispirava una nota di fiducia e sicurezza, ed il suo atteggiamento onnisciente la incoraggiava a credergli. Vedeva nei suoi occhi la vena sicura e fiera dei Rahl ed il ché le faceva pensare inevitabilmente ad un capo da seguire, qualcuno da servire, che sapeva rispondere a tutto. Il dolore che provava nello stringere la Agiel non faceva altro che tenderle ancora di più muscoli ed innervosirla, ma di contro, se si concentrava sul dolore provocatole dall’attrezzo, faceva a meno di pensare e di indugiare in ricordi passati, ma soprattutto, le impediva di pensare a quello che Rahl le aveva detto poco prima dell’alba di quello stesso giorno. Le sue parole erano ancora ben impresse nel suo cervello e per qualche strano motivo, iniziava a tenerle di gran conto, come se potessero essere vere. Dopo tutto, negli atteggiamenti dei suoi compagni non vedeva una negazione di quelle parole. Richard e Kahlan camminavano affiancati, e di tanto in tanto si scambiavano sguardi significativi che le facevano ribollire il sangue. Zedd era intento a pensare, ma era pur sempre al fianco del nipote, sempre pronto a consigliarlo. Per la prima volta dopo quasi un anno di viaggio si sentiva lasciata indietro, come se fosse un intrusa di una grande famiglia. I suoi occhi indugiarono ancora un attimo su Rahl, e i suoi pensieri scivolarono automaticamente al pensiero folle e disperato, che anche lui era parte della famiglia. Era il fratello di Richard. Quei pensieri la tormentavano. Rahl era anche il suo signore. In un modo strano e cupo, Rahl rappresentava un’importante pare della sua vita. L’aveva riconsegnata alla sua gloriosa famiglia delle Mord-Sith, era stato il suo punto di riferimento per lungo tempo, e anche ora, era per lei qualcosa, ma non capiva con precisione cosa. Un nemico o un amico?

L’aveva fatta soffrire in passato e aveva cercato di estendere la sua tirannia su tutti e tre i territori, e per questo si poteva considerare un nemico. Ma al contrario, lui la stava aiutando a vedere la verità celata dietro i bei sorrisi di Richard, Kahlan e Zedd, le stava illuminando un cammino diverso, al suo fianco, e per questo era qualcuno di cui avere rispetto e da amare, di cui fidarsi.

Strinse in modo convulso la Agiel e il dolore che provava aumentò di netto, spazzando via ogni suo pensiero, come se fosse una tempesta.

<< Richard, i non so fino a che punto ci possiamo fidare di lui… >> disse Kahlan preoccupata, mentre ancora, le parole di quella mattina rivolte a lei da parte di Zedd le fremevano sulla punta della lingua, voleva dire tutto a Richard, metterlo al corrente di quello che lei e Zedd sospettavano, ma sapeva bene che il mago non voleva preoccuparlo.

<< E’ strano… >> aggiunse Zedd sotto voce:<< è troppo ‘quieto’ >> disse.

Richard inarcò le sopracciglia e increspò la fronte in un’espressione sensibilmente indecisa:<< essere un prigioniero non deve essere tanto piacevole per lui… >> disse.

<< Ti sbagli Richard… >> disse Zedd, fissandolo con sguardo sapiente:<< è lui che ci tieni tutti come prigionieri… >> disse serio. Richard increspò ancora di più la fronte:<< cosa? >>

Zedd sospirò:<< non vorrei dirtelo, ma è lui che ci comanda, è lui che è in possesso delle informazioni sulla pergamena di Valdeer, non noi… >> disse:<< ed è strano che sia così calmo… >> aggiunse.

<< Ti sbagli Zedd… >> disse serio Richard:<< lui possiede la conoscenza della pergamena, ma noi abbiamo la bussola, abbiamo forze alla pari! >> affermò.

<< Io non penso proprio figliuolo… >> gli disse il mago lanciando un occhiata furtiva verso Rahl che continuava a guardarsi intorno.

<< Perché? >>chiese di colpo lui, prendendolo saldamente per un braccio:<< cos’ha in più? >> chiese senza nemmeno pensarci, rallentando il passo.

<< Richard, io non ne sono sicuro… >> mormorò l’anziano, senza aggiungere altro.

<< Cosa? >> domandò Richard mentre il volto si tingeva di determinazione:<< dimmelo Zedd, cosa? >> disse, stringendo di più la presa sul braccio.

<< Richard, sono cose pericolose di cui non posso essere del tutto certo e che è meglio non pronunziare quando si è così… >> Richard lo scosse debolmente, per intimagli di parlare, e in fretta, ma il mago parve non curarsene troppo, era evidente che non voleva digli nulla.

<< Kahlan, cosa? >> chiese di scatto l’uomo, voltandosi vero la Depositaria, che camminava a testa bassa. Gli occhi della donna si riempirono di incertezza e per un attimo tentò di parlare, ma le parve che nessuna parola uscisse dalla sua bocca.

<< Dimmelo Kahlan… >> insistette Richard. Zedd, da dietro di lui lanciò un occhiata significativa alla donna, che lo fissò per qualche attimo interdetta, non sapeva cosa fare.

<< Richard! >> lo richiamò alla calma il mago, attraendo la sua attenzione:<< forse Rahl è in possesso di qualche frammento del suo antico potere… >> mormorò in uno sbuffo irritato.

Lo sguardo di Richard si colmò di sorpresa, e i suoi occhi parvero aleggiare nel nulla per qualche attimo:<< cosa? >> chiese poi lentamente.

<< Penso che abbia mantenuto un po' del suo potere… >> ripeté Zedd seriamente preoccupato:<< e questo gli dà un bel po' di vantaggio… >> disse.

Richard scosse la testa confuso, com’era possibile? E soprattutto perché non glielo avevano riferito immediatamente?

Rahl, dietro di loro, aveva smesso per un attimo di guardarsi intorno, mentre sul suo volto compariva ancora una volta quel sorrisetto compiaciuto e furbo, gli ci era voluto poco per capire quello di cui stavano parlando i tre compagni di viaggio. Quello era il momento giusto per giocare una delle sue ultime carte.

<< Non posso fare a meno di notare la vostra agitazione! >> disse ad alta voce, senza lasciar scomparire quel sorrisetto dalle labbra.

Richard fu il primo a voltarsi, per fissarlo con sguardo intimidatorio e irritato.

<< Fratello! >> esclamò l’altro, senza smettere di far scintillare gli occhi con la luce furba che Richard odiava tanto:<< visto che adesso faccio parte della vostra allegra compagnia… >> prese a dire:<< potreste anche rendermi partecipe delle vostre discussioni! >> disse, facendo una pausa non sufficientemente lunga per dare il tempo a Richard di parlare:<< almeno ché… >> aggiunse alzando un dito a mezz’aria, mentre il suo sguardo si incupiva e diventava sempre più truce e canzonatorio:<< quelle angosciose discussioni non riguardino me! >> sbottò poi, con voce cupa e tono onnisciente.

Richard fece per estrarre la Spada della Verità, ma dovette trattenersi, interrotto dalla voce di Cara che sopraggiungeva da oltre le spalle del fratello:<< non ti crederai davvero così importante da essere al centro dei pensieri di chiunque! >> disse con tono di beffa e malizia nella voce, portando i pugni ai fianchi e sorridendo di sbieco.

Rahl si voltò lentamente e la fissò per qualche attimo con un sorrisetto deliziato sulle labbra e gli occhi che scintillavano, mentre le gote divenivano un poco rosse per il divertimento:<< no… >> disse semplicemente:<< ma sicuramente sono al centro dei Tuoi di pensieri, Cara. Nevvero? >> rimbeccò sottolineando con il tono della voce quell’ultima provocazione. La Mord-Sith ribollì per la rabbia e Rahl intravide i muscoli della mascella tendersi per via del digrignare i denti irritato della donna. I suoi occhi si ridussero a due fessure fiammeggianti di ira, ma non aggiunse nulla, dopo tutto, Rahl non aveva del tutto torto.

<< Riprendiamo il cammino! >> si intromise Kahlan, posando delicatamente una mano sulla spalla di Richard, cercando di placare la sua ira ammontata nei confronti del fratello.

<< Sì… >> disse Cara a denti stretti, riprendendo a camminare:<< abbiamo già perso abbastanza tempo per assecondare le manie di grandezza di quest’uomo! >> aggiunse passando irriverentemente accanto a Rahl, colpendo la spalla dell’uomo con la sua.

<< Andiamo… >> disse Richard, riacquistando un poco di calma.

Rahl sogghignò e il suo sorrisetto si allargò di nuovo sulle labbra. Cara era totalmente in suo potere, lo capiva dal suo modo di provocarlo, era riluttante a sottomettersi a lui, ma il suo atteggiamento gli confermava la totale fiducia nei suoi confronti.     

 

 

La sera era calata presto, e anche dopo l’imbrunire avevano continuato a camminare per ore. Cara era sempre in fondo al gruppo a studiare attentamente ogni movimento di Rahl.

Era ormai calata totalmente la notte e già le stelle e la luna splendevano nel cielo, gettando una luce opaca su tutta la foresta quando i viaggiatori decisero di fermarsi.

Il campo era stato allestito velocemente e al centro della radura ardeva un piccolo fuocherello.

Kahlan e Zedd avevano finito di mangiare la loro cene poco prima, e adesso si accingevano a dormire. Cara e Richard erano tornati poco dopo con sufficiente legna per tutta la notte e avevano deciso che sarebbe stata la Mord-Sith a fare il primo turno di guardia.

Richard e Kahlan avevano conversato per qualche attimo con tono cospiratore che non era piaciuto per nulla a Cara, ma ben presto si erano messi a dormire imitati da Zedd.

La notte diventava sempre più fredda, e per la prima volta dopo lungo tempo, Cara fu felice di sentire che Zedd cominciava a russare, doveva essersi addormentato profondamente. Senza fare nessun rumore si avvicinò a Richard e Kahlan e quando fu certa che anche loro fossero ben addormentati si voltò di scatto e si diresse verso Rahl, che ancora era intento a disegnare qualcosa nella sabbia con due dita.

<< Dimmi quello che vuoi! >> sbottò irritata, arrivatagli accanto e fermandosi statuaria, con le gambe un poco divaricate e le braccia incrociate sul petto.

Rahl rimase in silenzio per un altro po', continuando a disegnare nella terra, mentre sulle sue labbra compariva il solito sorrisetto compiaciuto mentre prendeva a fissarla con un tocco di malizia negli occhi:<< le cose che vogio sono tante, Cara… >> disse in un sussurro, poi la fissò ancora per un attimo, mentre gli occhi brillavano:<< a partire da qualcosa di molto… vicino… >> aggiunse.

La donna lo fissò glaciale per un attimo, poi con uno sbuffo sommesso si mise a sedere con le gambe incrociate accanto a lui.

<< Tu non mi incanti! >> sbottò fissandolo gelida:<< né con quello che mi hai detto ieri né con nientaltro! >> aggiunse seria e piena di rabbia.

Rahl fu costretto a trattenere una risata compiaciuta, celandola sotto una dei suoi sorrisetti arcigni:<< ma io ho bisogno di te, Cara… >> disse con voce insolitamente passiva.

<< Per qualche tua losca macchinazione? >> disse lei in un ringhio:<< non mi importa di te, né dei tuoi piani! >> sbottò.

<< Ah sì? >> riprese lui con voce seria:<< Cara! >> riprese con voce ferma e determinata:<< io ti sto offrendo un’altra possibilità, torna in seno alla tua famiglia… >> disse:<< la tua vera famiglia… Cara, loro non ti amano… >> disse indicando con un gesto della mano i tre che dormivano:<< non ti amano come ti ama la tua famiglia… >> disse sotto voce, ma con la solita pacatezza che scorreva nelle sue vene.

Cara rimase in silenzio. Aveva sempre pensato che le Mord-Sith fossero la sua vera ed unica famiglia, ma poi aveva conosciuto Kahlan, Zedd e Richard. Mai prima di allora si era trovata davanti ad una scelta simile, Darken Rahl era la persona che più di tutte l’aveva fatta diventare forte, che le aveva dato il grande onore di essere una Mord-Sith e di essere al suo servizio, e lei lo amava, come ogni Sorella d’Agiel doveva profondamente amare il suo Lord Rahl.

Per un attimo il buon senso che l’aveva spinta ad affrontarlo l’abbandonò. Come sarebbe stato il suo futuro? Cosa avrebbe fatto se Richard, Kahlan e Zedd non l’avessero più voluta? Rahl la voleva solo aiutare.

<< Pensa, Cara… >> riprese a spiegare l’uomo con voce gelida:<< le mie Mord-Sith ti hanno accolto nella loro famiglia e ti hanno insegnato ciò che ti serviva per essere forte, Richard cosa ha fatto per te? Ti ha usata, per raggiungere i suoi scopi! >> disse con un tocco di rabbia in più nella voce:<< e ti sta usando anche adesso, ma una volta che tutto sarà finito lui non ti vorrà più! Ti ha cambiata, Cara. Perché com’eri prima non andavi bene per lui, ha paura di te perché sei più forte di lui e così ha usato la tua ingenuità per usarti come una marionetta! >> disse irritato.

Cara rimase in silenzio a fissare il terreno. Lo sapeva bene, lo sapeva anche lei, era cambiata, e le pareva che quel cambiamento fosse una cosa buona, ma ora, Rahl le stava offrendo un’ottica diversa della cosa. I suoi genitori non l’avevano voluta, perché non andava bene per loro, le Mord-Sith, invece, l’avevano accettata così, e l’avevano fatta crescere!

Indugiò in quei pensieri per un altro po', poi alzò lo sguardo: Rahl aveva ragione, erano loro la sua famiglia. Erano le Mord-Sith, e lui era il suo Lord Rahl, non Richard.

I suoi occhi si riempirono di determinazione, mentre quelle parole le giravano per la testa, Rahl l’amava veramente, non Richard. Richard amava Kahlan, non lei, una Mord-Sith sanguinaria che aveva usato solo per i suoi scopi.  No, non si sarebbe più fatta ingannare. Non più.

Fissò Rahl per un lungo periodo di tempo, durante in quale il silenzio pareva palpabile, non un gufo gorgogliava nella notte.

<< Ditemi quello che devo fare, Padre Rahl! >> ruppe il silenzio Cara, con la voce dura e inespressiva della Mord-Sith.

Rahl restò per un attimo in silenzio, come se quella risposta tardasse ad arrivare alle sue orecchie, poi, il suo volto si illuminò e si aprì in un sorriso convinto e rapace, mentre le sue membra parevano emanare una luce propria, cupa e malefica:<< ottima scelta, Cara… >> disse poi, mentre il suo sorriso prendeva una piega di furbizia.

La donna sogghignò a sua volta e fissò il suo padrone con intensità, desiderando più di qualsiasi altra cosa servirlo. Nella sua mente non c’erano più né Richard, né Kahlan né tanto meno Zedd, ora c’era solo Lord Rahl ed il suo prossimo ordine da eseguire.

<< Sapevo che potevo contare su di te, Cara… >> disse l’uomo, mentre le lanciava un’occhiata significativa.

La donna si allargò in un sorriso e alzò un poco la testa, e con un gesto provocante si sporse in avanti, mentre i capelli le scendevano dalle spalle e pendevano a mezz’aria, mossi dal vento ormai freddo della sera. Con passione sempre maggiore, sentendo il desiderio prendere sempre più possesso di sé, si sporse ancora più avanti. Aveva quasi dimenticato la lussuria che provava in quel momento viaggiando con Kahlan, Richard e Zedd. Le pareva un ricordo lontano e in quel momento si sentiva struggere dal desiderio di compiacerla senza limiti.  Sentiva il bisogno di provare emozioni forti che si era dimenticata di poter sentire, e, in quell’attimo capì che Rahl provava la stessa cosa. Il suo sorrisetto furbo era leggermente inclinato e nei suoi occhi era presente una scintilla di desiderio misto a passione. Quella scintilla che aveva visto spesso nei suoi occhi.

Senza potersi trattene oltre premette le sue labbra contro quelle dell’uomo, ed al sentirne il tocco si sentì avvampare. Ne aveva bisogno, doveva baciarlo, non poteva farne a meno, era un desiderio più forte di lei, potente ed irrefrenabile come una tempesta.

Si staccò da lui e gli baciò la base del collo con passione, sentendo sotto le sue labbra la pelle calda, mentre sulle labbra dell’uomo appariva un sorrisetto compiaciuto e cupo allo stesso tempo. Il desiderio che provava in quel momento era forte, e nella sua anima si accumulavano sentimenti diversi e oscuri.

Sentì nuovamente le labbra di Cara sul collo e sulla mascella, ed infine che raggiungevano le sue labbra, coinvolgendolo in un bacio passionale e lungo, mentre le labbra di ambedue si schiudevano lentamente.

Assaporò il profumo delle sue membra e il calore della sua carne, infine fece scorrere le mani ruvide e grandi lungo la schiena della donna.

Prolungò quel bacio il più possibile, godendosene ogni minima sfaccettatura, infine, con riluttanza nell’animo dovette costringersi a staccarsi da lei, nello stesso momento in cui dalle labbra di Cara proveniva un gemito di piacere, che mise a dura prova la sua capacità di controllarsi, eccitandolo profondamente. Avrebbe voluto baciarla e toccarla per tutta la notte, ma non poteva, e l’unica parte ancora ragionevole del suo animo gli impedì di spingersi oltre.

Si staccò violentemente da lei, assaporando per l’ultima volta il calore della sua pelle sotto il tocco delle sue mani e la morbidezza della sue labbra.

Si ritrasse con il corpo e staccò il volto da quello della donna, che per un attimo lo fissò perplessa, poi, fece scorrere due dita sottili sulla gola di Rahl, scendendo ad accarezzare il suo patto.

Rahl evitò di guardarla negli occhi, perfettamente conscio che se l’avesse fatto la passione che travolgeva la donna avrebbe definitivamente preso il controllo anche su di lui. Inspirò profondamente un paio di volte, cercando di tenere a bada quella lussuria irrefrenabile che ancora provava. Sentì le labbra di Cara sul suo petto e si ritrasse nuovamente.

La donna si rimise eretta, senza riuscire a trattenere una nota di indecisione. << No vi soddisfo abbastanza, Padre Rahl? >> chiese con voce impregnata di malizia, ma che lasciava intravedere una nota di malinconia.

<< No… >> rispose l’uomo, sospirando profondamente, per riacquistare la sua calma:<< non è questo… >> aggiunse:<< non qui, Cara… >> mormorò, indicando con un gesto della testa i tre che dormivano poco più in là:<< non adesso… >> disse.

Cara si girò a fissare Richard, dormiva a pancia in su, con un braccio lungo il corpo e l’altro piegato dietro la testa, per rialzarla un poco dal terreno. La Spada della Verità era ancora al suo fianco.

Kahlan era voltava su un fianco e dava le spalle al cercatore, con ambedue le mani sotto una guancia e le ginocchia un poco piegate. Zedd, russava profondamente con la bocca aperta e i capelli scompigliati, sdraiato, come solito, a pancia in giù, con la testa appoggiata allo zaino, voltata su una guancia.

Cara si voltò verso Rahl lentamente e gli mise una mano su una guancia in un gesto loquace e allo stesso tempo stranamente tenero:<< dormono profondamente, Lord Rahl… >> disse con voce concitata ed eccitante, che colpì le orecchie dell’uomo come una dolce melodia di piacere:<< non si accorgeranno di nulla… >> aggiunse, mentre si sporgeva nuovamente in avanti, per baciarlo di nuovo.

<< No, Cara! >> la bloccò l’uomo, ad ormai un passo dall’incontrare le sue labbra.

La donna si rimise eretta a sedere e poggiò le mani sulle ginocchia, riacquistando la calma:<< cosa devo fare allora per compiacervi, Padre Rahl? >> chiese cercando di mantenere un atteggiamento serio.

Rahl sogghignò arcigno e fece comparire il suo sorrisetto furbo sulle labbra, infine, alzò gli occhi scintillanti e con voce cospiratrice disse:<< presto, Cara, avrò bisogno di te, e voglio che tu, capisca alla perfezione quello che devi fare… >> prese a spiegare... 

 

 ***

 

Eccoci di nuovo qui a fine capitolo…

Bhé, penso che i miei ringraziamenti siano d’obbligo, per le magnifiche recensioni, Dreaming_Archer e flowe_moon!!!

Vi rubo solo due minuti, poi vi lascio andare, (so che posso sembrare noiosa) ho deciso di far dire a Cara:’Padre Rahl’ quando si riferisce a Darken Rahl perché nel libro è così che tutti si riferiscono a lui, con l’appellativo di ‘Padre Rahl’ o ‘Maestro Rahl’… quindi non vi allarmante se ogni tanto salterà fuori questa dicitura!!!

 

Ancora grazie mille

 

Hivy!!!

 

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Capitolo IV

Capitolo IV

 

<< Cos’è questo odore orribile? >> ringhiò Cara, con il volto sfigurato dal disgusto. I capelli biondi le pendevano sulle spalle, e le braccia incrociate sul petto le davano un aria scettica e intimidatoria.

Kahlan si voltò verso di lei e per qualche attimo fissò la sua espressione disgustata, mentre nei suoi occhi aleggiava una vena di indecisione e disapprovazione:<< ma Cara… >> disse con la sua solita voce dolce e pacifica:<< quello che senti è l’odore della salsedine… >> le spiegò, mentre anche nelle sue narici l’odore salato e penetrante aleggiava indisturbato.

<< Bhé non ha un buon profumo! >> sbottò la Mord-Sith di rimando, inarcando un sopracciglio.

<< Magari non ha un buon profumo… >> si intromise Zedd, alzando un dito al cielo, mentre i suoi occhi parevano impregnarsi di felicità:<< ma significa che siamo vicini al mare! >> aggiunse, poi indicò un punto oltre la foresta:<< da quella parte, potresti vedere l’incanto dell’oceano scintillante. Potrai sentire lo sciabordare dello onde al loro infrangersi sulla sabbia e assaporare il magnifico profumo della salsedine marina, mentre cammini sulla spiaggia e la sabbia dorata ti pizzica i palmi dei piedi! >> spiegò con enfasi e gioia nella voce.

Cara lo fissò per qualche attimo con un sopracciglio alzato e lo sguardo scuro:<< non mi importa nulla del mare! >> sbottò, riprendendo a camminare:<< né della sabbia o del nauseante odore della salsedine… >> prese a dire con voce irritata:<< dobbiamo trovare la Pietra della Lacrime! >> sbottò poi, mettendosi alla testa del gruppo e dettando un passo più sostenuto.

<< Non sai apprezzare le meraviglie del creato, figliola, se non ami il mare! >> la rimproverò Zedd con voce tonante, ma non critica.

<< L’unica meraviglia del creato che vorrei poter ammirare adesso, è la Pietra della Lacrime! >> rimbeccò lei, mentre scavalcava con un gesto agile un tronco caduto sul sentiero.

Zedd aprì la bocca per rispondere, ma Richard si intromise nella disputa mattutina:<< temo che Cara abbia ragione… >> disse, rivoltò a Zedd, sorridendogli amaramente:<< anche a me sarebbe piaciuto vedere il mare, ma la bussola ci dice di andare dalla parte opposta! >> informò, riponendo lo strumento.

<< Maledetti spiriti! >> borbottò Zedd:<< prima ci illudono di vedere il mare, e poi ci dicono di allontanarci da esso! >> aggiunse in un ringhio irritato.

<< Magari… >> la voce di Rahl aleggiò per un attimo tra i suoi compagni, facendoli fermare di colpo, mentre si voltavano all’unisono verso di lui, che con un dito a mezz’ aria riprese a parlare:<< qualcuno avrà comunque il piacere di ammirare lo spettacolo dell’oceano… >> disse, mentre sulle sue labbra compariva quel sorrisetto arcigno e furbo che tutti odiavano.

Cara innalzò un estremità della bocca in un sorrisetto complice che nessuno dei suoi compagni ebbe la possibilità né l’arguzia di cogliere, mentre Rahl, la gratificava con uno sguardo furtivo e significativo.

<< Spiegati meglio! >> disse in un ringhiò Richard, scandendo bene le parole, mettendo una mano sull’elsa della Spada della Verità. Rahl non apriva bocca da quella mattina presto, quando si erano rimessi in viaggio, e ora, sentire quella nota di beffa insinuarsi furtiva nella sua voce lo irritava parecchio.

<< Sto solo dicendo, fratello… >> prese a spiegare lui, gaurdandolo con occhio di sfida:<< che la bussola potrà anche indicare dalla parte opposta al mare, ma la pergamena di Valdeer mi costringe a proseguire proprio in direzione opposta a quella della tua preziosa indicatrice… >> terminò con un tocco di teatralità nei movimenti.

Kahlan lo fissò con occhio indagatore, cercando di leggergli dentro, ma l’unica cosa che vedeva era la verità delle sue parole:<< com’è possibile, Zedd? >> chiese voltandosi di scatto verso il mago, rendendosi conto che il pesante sguardo di Rahl era caduto su di lei, travolgendola in emozioni che non voleva provare.

<< Non lo so… >> disse Zedd:<< la bussola indica dove trovare la Pietra delle Lacrime, la pergamena di Valdeer dove portarla… >> aggiunse.

Richard guardò fisso il fratello, cercando di intuire una sua potenziale menzogna, ma il suo sguardo era a dir poco glaciale:<< come faccio ad essere certo delle tue parole! >> disse in un ringhio.

Rahl sogghignò:<< non so… fammi confessare dalla Madre Depositaria… >> disse con un sorrisetto canzonatorio sulle labbra:<< ah, già, quasi dimenticavo che la mia anima è completamente immune alla confessione… >> disse con sguardo di sfida, mentre Richard stava per estrarre la spada dal fodero:<< bhé, fratello… >> aggiunse senza cambiare espressione:<< dovrai fidarti sulla parola… >> disse, sogghignando sommessamente.

Cara gli lanciò una sguardo complice e posò le mani sui fianchi, mentre vedeva Kahlan irrigidirsi e Zedd diventare sempre più pensieroso.

<< Dividiamo il gruppo! >> disse di slanciò la Mord-Sith:<< io e Rahl continueremo verso dove indicato dalla pergamena, tu, Kahlan e Zedd continuate a cercare la Pietra! >> disse con un sorrisetto furbo, mentre Richard valutava la sua proposta, preceduto da Rahl:<< è un idea geniale, Cara… peccato che tu non possa venire con me… >> aggiunse:<< sarà invece Kahlan ad accompagnarmi… >> disse mentre posava il suo sguardo sulla depositaria, che ben presto mutò la sua espressione in imperscrutabile.

Richard ebbe un moto d’ira e con un gesto fluido e veloce estrasse la Spada della Verità, puntandola alla gola di Rahl, che per un attimo ebbe un sussulto.

<< Attento fratello! >> sbottò rapidamente, con voce sottile e canzonatoria:<< presto avrai bisogno di me… >> disse:<< e io avrò bisogno della depositaria! >> sbottò.

Richard digrignò i denti e strinse convulsamente l’elsa della spada, premendola ancora di più al collo dell’uomo:<< non avrai Kahlan, e non l’avrai mai… >> sibilò in un moto d’ira.

Rahl ridacchiò sommessamente:<< ma io ce l’ho già… >> disse in un sibilo che solo Richard fu in grado di sentire e che lo fece diventare rosso per la rabbia.

<< Se credi davvero che sia per questo vile motivo che ho intrapreso questo viaggio allora ti sbagli di grosso! >> sbottò:<< la depositari ha una parte fondamentale in tutta questa storia! >> si affrettò a dire, senza dare il tempo a Richard di trafiggerlo, spostando la lama della spada dal suo collo con un gesto sprezzante di due dita:<< come vedi, fratello, ti conviene ragionare, prima di usare i muscoli! >> sbottò irritato, fissando il cercatore in modo oscenamente crudele e canzonatorio.

Richard stava per menare un fendente alto in direzione del fratello, quando avvertì le dita sottili di Kahlan sulla sua spalla:<< a cosa serve la mia magia? >> chiese la donna in direzione di Rahl, incitando con un occhiata Richard a stare calmo.

Rahl sospirò:<< non penso che serva la tua magia… >> disse facendo scorrere il suo sguardo su tutta la figura della donna, come se non indossasse nulla. Richard fu colto dalla rabbia, e fece per aggredirlo, ma un braccio di Zedd lo fermo, facendogli fare qualche passo in dietro, frapponendosi tra lui e il fratello maggiore:<< cosa ti serve allora? >> chiese il mago scuro in volto, con tono piatto e intimidatorio, che non fece presa su Rahl.

<< Ho bisogno di una sua lacrima… >> disse piano Rahl, fissando in cagnesco il fratello:<< dobbiamo far piangere la depositaria… >> disse:<< e io avrei già in mente un modo… >> aggiunse fissando Richard con rabbia, facendo comparire il suo sorrisetto furbo sulle labbra:<< magari uccidendo l’intrepido cercatore? >> propose con ironia nella voce. Richard strabuzzò gli occhi per la rabbia e cercò di oltrepassare Zedd, che lo bloccò nuovamente con un braccio teso. Rahl spostò il suo sguardo su Kahlan che lo fissava spaventata ed intimorita. La donna si accorse dello sguardo di Rahl, ma non ebbe il tempo di mutarlo in imperscrutabile, perché già lui le sorrideva furbamente.

<< Nessuno piangerà mai per te! >> sibilò Kahlan, senza riuscire a mutare il suo sguardo.

Rahl sogghignò di sott’occhi:<< non è certamente ciò che cerco la compassione degli altri! >> la rimbeccò in uno sbuffo, mettendola a tacere con un gesto delle due dita.

<< Hai ragione! >> intervenne Cara impunemente:<< è l’odio quello che vai cercando! >> terminò la frase accentuando l’affermazione con un tono irriverente.

Rahl sogghignò apparentemente soddisfatto, ma non aggiunse altro.

<< Perché ce lo dici solo ora? >> chiese Zedd seriamente, mentre Rahl spostava il suo sguardo su di lui:<< sono io che ho la conoscenza della pergamena, e sono io che decido quando riferirvela! >> sbottò con tono di rimprovero, al quale Zedd non seppe tenere testa.

<< Come già deciso io la depositaria… >> prese a spiegare Rahl, lanciando una rapida occhiata alla donna:<< seguiteremo verso il mare, poi proseguiremo verso i Pilastri della Creazione… >> disse, sottolineando con l’innalzamento del tono della voce quel nome:<< dove voi tre mi farete l’immenso piacere di portare la Pietra delle Lacrime prima del solstizio d’estate… >> terminò con un sorrisetto.

Zedd parve contrariato e preoccupato al tempo stesso:<< il solstizio d’estate? >> domandò irritato:<< ma è tra meno di due settimane! >> sbottò.

Rahl non parve curarsene:<< e allora vi consiglio di sbrigarvi… >> disse semplicemente: << proseguiremo per un altro pezzo in gruppo, poi, quando raggiungeremo il bivio verso il mare noi proseguiremo verso sud e voi andrete per la vostra strada verso nord e tra due settimane tornerete ai Pilastri della Creazione dove noi due vi staremo… >> concluse la frase con un sorrisetto compiaciuto e di beffa:<< apprensivamente aspettando… >> terminò, fissando Richard, che ancora scalpitava oltre Zedd.

<< Sempre ammesso che la Pietra si trovi entro due settimane! >> sbottò Zedd:<< non sappiamo quanto possa essere lontana! >> spiegò con enfasi.

<< La Pietra non può essere troppo lontana, e comunque… >> rimbeccò Rahl:<< aumentare il passo non vi farà certo male! O magari dormire un po' di meno, sacrificare qualche ora di sonno per la salvezza del mondo non è poi un sacrificio così grande! >> disse irriverente:<< e soprattutto… se tu dormissi di meno, mago, tutti coloro che ti stanno attorno riuscirebbero a riposarsi senza doverti sentire e russare! >> rimproverò arcigno, fissando il mago dritto negli occhi, cupi come dei pozzi infiniti.

<< Così sia… >> borbottò Zedd irritato. Rahl sogghignò compiaciuto, dopo di ché lanciò uno sguardo a Richard che lo fulminò.

Presto si rimisero in marcia e Richard fu subito pronto a ribattere le decisioni di Zedd:<< perché? >> domandò:<< hai detto tu stesso che non ci possiamo fidare di Rahl! >> disse senza contenere molto il suo tono di voce.

<< Richard! >> lo rimproverò il mago:<< se quello che dice è vero sarà meglio dargli retta! >> sbottò:<< ci stiamo pericolosamente avvicinando al solstizio d’estate e se non facciamo in fretta, il mondo cadrà schiavo del Guardiano! >> sbottò arrabbiato verso il nipote.

Richard stava per ribattere con furia, quando Kahlan lo bloccò intromettendosi:<< ha ragione Zedd, Richard… >> disse:<< e poi le sue parole sono vere… >> cercò di rassicurarlo:<< non mi toccherà con un dito… >> disse per incoraggiare più sé stessa, che non Richard.

<< Come puoi esserne certa? Se stesse celando i suoi pensieri con la magia? >> chiese Richard, impallidendo, non capiva come i due potessero essere così calmi di fronte a quella situazione.

<< Se ne ha di magia! >> aggiunse Kahlan:<< né io né Zedd siamo del tutto sicuri di questo fatto, e anche se fosse… a che scopo attirare la tua ira su di sé per un motivo così stupido quale viaggiare con me? >> chiese la donna, cercando di mantener e un tono risoluto, per non far trapelare la sua paura. Avrebbe voluto abbracciare e baciare Richard, dicendogli di proteggerla, supplicandolo di non lasciarla andare con quell’uomo, ma sapeva bene di non poterlo fare.

<< Per tirare un brutto gioco a me! >> rispose rabbioso Richard:<< è evidente che è attratto da te, Kahlan, e quale occasione migliore di questa per averti tutta per sé? >> chiese Richard con serietà, sembrava convinto di quello che diceva, e pian piano Kahlan si sentiva sempre più prossima a cedere alla sua paura:<< e se invece stesse dicendo la verità? >> rimbeccò la donna:<< davvero credi che io mi lascerei prendere così facilmente? >> domando un poco irritata.

<< No… >> rispose Richard, cercando di tranquillizzarla:<< non è di te che non mi fido, ma di lui! >> sbottò.

<< Non devi… >> disse Kahlan, rassicurandolo con un stretta gentile all’avambraccio:<< dice la verità, ne sono sicura… >> concluse, riprendendo a  camminare più spedita, superando Zedd e Richard, stava per piangere, se lo sentiva, non poteva indugiare oltre nello sguardo del suo amato, altrimenti avrebbe ceduto. Non voleva restare sola con Darken Rahl, eppure, ben presto sarebbe dovuto succedere.

***

Come al solito grazie a tutti!!! Chi ha recensito e chi ha solo letto... grazie... e alla prossima, se vi và!!

Hivy

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Capitolo V

Capitolo V

 

Kahlan camminava abbastanza velocemente accanto a lui. Aveva le mani pinzate ai lacci delle zaino e lo sguardo basso, non voleva rischiare di incontrare gli occhi di Rahl, sapeva che se sarebbe successo avrebbe trovato una soddisfazione tale da farla stare male. Gli occhi e l’atteggiamento di quell’uomo erano impregnati di un oscuro e potente fascino che l’inquietava. Quelle orbite blu avevano il potere di attrarla, ma allo stesso tempo di inquietarla e di ripudiare la sua fiducia. Si sentiva persa e intimorita ogni qualvolta lo fissava, ogni qualvolta era costretta a contemplare il suo sguardo.

Pensò a Richard e a come le piaceva fissare i suoi occhi, non riuscì a non pensare che anche gli occhi di Rahl le piacevano molto, ma in un modo che non aveva mai provato prima. Erano belli, penetranti, e le piaceva il loro colore, che le ricordava il mare in tempesta, eppure, ne era disgustata, perché fissandoli vedeva odio, rabbia, rancore, vendetta…

Indugiando in quei pensieri continuava a camminare in silenzio, avevano abbandonato il sentiero da poco  e adesso, stavano percorrendo un tratto di boscaglia, per spostarsi sul lato sud-est, più vicino ai Pilastri della Creazione.

I terriccio era morbido sotto i loro piedi, l’aria del mattino, non troppo calda era tappata dalle fronde fitte della macchia che precedeva la spiaggia. L’odore della salsedine era sempre più forte e lei trovava in esso la sua unica via di scampo. L’unica cosa che poteva apprezzare di quel viaggio era l’odore della salsedine. Adorava il mare, e si sentiva bene al pensiero che presto avrebbe potuto vederlo. Avrebbe preferito essere con Richard, tra le sue braccia a fissare il tramontare del sole nelle acqua gorgoglianti del mare, seduti sulla sabbia tiepida. Invece, ci sarebbe andata con Rahl. A volte gli spiriti giocavano davvero brutti scherzi. Pensare, che in quei giorni, capendo di starsi avvicinando al mare aveva desiderato una cosa del genere, ma mai, avrebbe immaginato di doverla affrontare con Rahl. Aveva desiderato un viaggio in riva al mare, ma mai aveva espresso il folle desiderio di essere con Rahl, prigioniera dei suoi occhi passionali e oscuri. In lui aveva sempre visto una persona ombrosa e tetra, e quel viaggio non avrebbe fatto altro che confermaglielo.

Per un attimo le passarono per la testa le parole di Richard:’ quale occasione migliore di questa per averti tutta per sé?’ rabbrividì al pensiero di dover affrontare una notte con quell’uomo. Come avrebbe fatto a dormire serena quando Rahl era inevitabilmente là nei paraggi? Avrebbe osato prenderla quella notte stessa con la forza? No, non le avrebbe mai dato quella soddisfazione, avrebbe combattuto in tutti i modi, piuttosto che subire uno stupro da parte di quell’uomo. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di aggiungere anche il suo nome alla lista delle tante altre donne che aveva violentato. No, avrebbe combattuto con tutti i suoi mezzi, avrebbe anche tentato di confessarlo se fosse stato necessario, anche se avrebbe sprecato il suo potere e ci avrebbe messo ore per riacquistarlo, avrebbe fatto di tutto.

D’un tratto, si sentì tirare da parte ed il suo cuore ebbe un sussulto, non aveva nemmeno il pudore di attendere quella notte per prenderla, l’avrebbe fatto, lì, in quella macchia d’alberi.

Non ebbe la forza di pesare ad altro, sentiva la sua mano che le stringeva l’avambraccio e la traeva inesorabilmente verso di sé, con foga. Alzò la testa di scatto e cercò di dimenarsi, ma subito incrociò lo sguardo dell’uomo, e si sentì morire. Non era come se l’era immaginato. Il suo sguardo era fermo e determinato, impregnato da una vena leggermente teatrale e spaventata che non aveva mai visto aleggiare nei suoi occhi. Sentì il suo tocco un po' troppo forte sul braccio e si lasciò sfuggire un gemito di dolore, infine, a pochi centimetri dal suo volto, sentì uno spostamento d’aria improvviso e per un secondo una sagoma argentata le sfrecciò davanti. Senza capire quello che stava succedendo seguì la traiettoria dell’oggetto e quando il dacra argentato si appuntò nella spessa corteccia di un albero i suoi occhi si spalancarono sorpresi e spaventati. Rahl non la stava minacciando, la stava salvando. Per un attimo le parve di intravedere delle sagome rossastre, poi in un attimo tutto tornò tranquillo.

Girò lo sguardo e accanto a lei, quasi a sfiorarle una spalle vide il petto poderoso di Rahl. Alzò lo sguardo di poco e lo fissò negli occhi. Erano immobili, e a differenza di poco prima dentro di essi vide orgoglio e fierezza, misti a furbizia, come sempre balenava una vena di oscurità e vendetta. Abbassò lo sguardo sentendo emozioni differenti pervaderla. Da una parte c’era la riluttanza, dall’altra la riconoscenza per averla salvata dall’attacco delle Sorelle dell’Oscurità e ancora, una vena di passione e attrazione mai provata prima per quell’uomo.

<< Come…?  >> dalle sue labbra non uscì altro che quella parola. Avrebbe voluto digli tante cose, ringraziarlo prima di tutto, rimproverarlo per averle fatto male e allo stesso tempo urlagli contro per la rabbia, non aveva il diritto di toccarla. L’unica cosa che uscì dalla sua bocca, però, fu quella parola, pronunciata con terrore e ingenuità.

Rahl la fissò per un attimo, leggermente contrariato, poi la sua fronte si increspò un poco:<< ti senti bene? >> chiese con un freddezza nella voce che fece irritare la donna, come se quella domanda fosse d’obbligo, non pronunciata per semplice interesse o preoccupazione.

<< Sì >> disse franca, fissandolo irritata, come poteva essere così passivo, come poteva essere sempre così superiore e superbo in ogni singolo momento, in ogni occasione?

<< Come lo sapevi? >> chiese Kahlan dopo un poco di tempo, con il tono di voce basso. Avrebbe voluto ringraziarlo, ma allo stesso tempo temeva persino di chiedergli come aveva fatto a salvarla, sicura che nella sua risposta ci sarebbe stata una beffa sott’intesa o un auto compiacimento.

<< Ci seguono da tre giorni, immaginavo che ci avrebbero attaccati… >> disse freddamente lui senza nemmeno voltarsi a fissarla.

Kahlan fu per un attimo sconcertata. Tre giorni prima erano ancora in compagnia di Zedd, Cara e Richard, come potevano, loro, non essersene accorti? Rahl le faceva, ora dopo ora, sempre più paura.

<< Perché non ci hai avvisati, allora? >> chiese la donna, accorgendosi di aver parlato troppo duramente, apparendo più presuntuosa e arrabbiata di quello che era veramente.

Rahl parve divertito da quella domanda, e sogghignò in modo pacato, poi, in uno scatto rapido si voltò:<< mi avreste ascoltato, o avreste pensato che era un altro dei miei giochetti per rallentarvi, e consegnare così la vittoria nelle mani del Guardiano? >> chiese con tanta irritazione nella voce che Kahlan ne fu pervasa, sentendosi avvampare dalla vergogna e dalla paura, vedendo gli occhi dell’uomo pieni di odio e nervosismo.

Per un attimo li fissò, erano davvero stupendi, e dentro di lei, ammontò come mai prima un eccitazione mista a mistero, che la fece sussultare. Fissò per un attimo il suo volto così serio e regale, che nemmeno i lunghi giorni di viaggio avevano intaccato. Era la prima volta che le capitava di fissare così a lungo il volto di quell’uomo, e riconobbe in esso, una bellezza rara e particolare, e che oltrepassava la semplice fisicità, era qualcosa che l’attraeva in modo particolare e che nemmeno Richard poteva eguagliare.

<< No… >> rispose la donna in un sussurro, abbassando lo sguardo:<< no, non ti avremmo mia dato retta… >> disse rimproverando sé stessa, facendo una breve pausa. Voleva aggiungere qualcosa, ma non riuscì a dar voce ai suoi pensieri, le emozioni che stava provando in quel momento non le davano nemmeno il tempo di pensare agilmente.

Rahl accennò ad un assenso con il capo, e in quel gesto, Kahlan intravide un misto di soddisfazione e frustrazione che l’inquietarono.

Il silenzio diventava minuto dopo minuto sempre più pesante e Kahlan si sentiva sempre più sopraffatta dalle emozioni ceche e forti che provava in quel momento. Alzò lo sguardo, con il fermo intento di ringraziare l’uomo per quello che aveva fatto. Rahl o no, l’aveva salvata, e meritava la sua riconoscenza.

I suoi occhi ebbero un sussulto, quando la forma allungata e sottile delle labbra dell’uomo si pararono davanti a lei. Quella visione le faceva uno strano effetto, le solleticava la pelle con una strana eccitazione cupa, che mai aveva provato prima, mai, nemmeno con Richard. Quelle labbra rosate attraevano il suo sguardo e le facevano provare un’attrazione incontrastata ed irresistibile, e allo stesso tempo la facevano sentire male. Quante parole di rimprovero e distruzione avevano rilasciato nel corso del tempo in cui aveva governato come tiranno su D’Hara e sulle Terre Centrali? Quante sentenze di morte avevano proclamato. E quante altre donne aveva baciato con quelle stesse labbra che ora la attraevano tanto? Quante donne aveva sedotto con le parole che fuoriuscivano da quelle labbra? L’immagine più prossima alla sua mente, nel fissare la labbra di Rahl, era quella della morte da lui pronunziata e di un bacio appassionato, caldo, e allo stesso tempo derisorio e vile, perché era probabilmente con un bacio che aveva sedotto le donne che poi aveva stuprato.

Ebbe un moto di rabbia, che sentiva essere mitigato dal forte desiderio di baciarlo e di averlo.

Aveva in mente le precise parole da rivolgergli per ringraziarlo, eppure, non riusciva a dire nulla, così piena di trasporto com’era.

Per un attimo, nella sua mente si fece sempre più invadente il pensiero di non essersi accorta d’essere così vicina a lui. Le sarebbe bastato alzare una mano per toccare il suo petto, per carezzare il suo volto e sfiorare le sue labbra.

Senza sapere perché tese un poco in avanti il collo e per qualche attimo avvertì il respiro leggermente ansioso dell’uomo. L’idea di baciarlo la rendeva incerta e le faceva pensare prima di tutto a Richard. Come avrebbe fatto a spiegarglielo? Come gli avrebbe detto che non era stato Rahl a desiderarla ma lei a desiderare lui? L’atteggiamento di Rahl non pareva teso, né riluttante, né tanto meno canzonatorio nei suoi confronti. Aspettava che lei dicesse qualcosa, o che facesse qualcosa, come se, infondo, non gli importasse. Se l’avrebbe baciato lui non avrebbe opposto resistenza, e allo stesso tempo, non avrebbe detto nulla, se lei non l’avesse baciato. Quella sua freddezza la rendeva indecisa, sapere che lui non aveva nessuna intenzione di fare il primo passo le dava fastidio, forse perché si era sempre aspettata fosse lui a baciarla, forse perché, dentro di sé, desiderava sempre di più di poterlo baciare e di poter essere ricambiata da lui.

Con un  sospiro indeciso si spinse un po' più avanti, e per la prima volta, sfiorò la pelle liscia delle sue labbra. Le parevano perfette, e in quel momento non riuscì ad evitare di pensare a quello che provava quando baciava Richard. Avrebbe provato lo stesso amore, la stessa passione, lo tesso desiderio e la stessa infinita felicità nel baciare Darken Rahl? Nel baciare il fratello dell’uomo che amava?

Per un attimo, nella sua mente si materializzò il pensiero di doverlo baciare per scoprire quello che provava veramente. Quel pensiero invadeva tutta sé stessa, ogni suo senso.

Con un sospiro lento e passionale assaporò con più forza la morbidezza della sua carne. Schiuse un poco le labbra e con una mano gli accarezzò il petto, facendo scorrere le dita sempre più inesorabilmente verso la cintola dei pantaloni.

Il contatto con quelle labbra le faceva male, le spezzava il cuore in mille pezzi, stava tradendo Richard. Se ne rendeva conto, ma non poteva, non riusciva a fermarsi. Sentiva la forza del suo potere salirle al petto e invaderle la mente, e sapere che avrebbe potuto rilasciarlo su di lui senza provocargli alcun danno la rallegrava e le faceva sentire ancora più desiderio. Se solo quell’uomo fosse stato Richard.

Rahl aveva mantenuto un atteggiamento virile l’aveva caldamente assecondata in quel bacio ricco di cupidigia e sensualità. Non provava nulla, solo una punteggiatura minima di desiderio, ma sapeva di non poterla assecondare se voleva attuare in modo ottimale il suo piano. Non provava la stessa lussuria folle e ceca che aveva provato nel baciare Cara, e non si sentiva nemmeno intenzionato a proseguire o prolungare quel bacio, gli sarebbe bastato assaporare la sua vittoria.

Kahlan era completamente rapita dall’intensità di quel bacio. Nelle sue labbra c’era qualcosa di virile e oscuro che la attraeva, nel suo corpo e nel suo atteggiamento c’era qualcosa di eccitante che non riusciva ad individuare. Allo stesso tempo odiava sé stessa per quello che stava facendo, ma non poteva farne a meno, sentire il rischio di quel momento che le eccitava la pelle, rendendola completamente incosciente. Era conscia del rischio che stava correndo, di poter essere preda della violenza e della voracità di quell’uomo, di poter essere abbandonata da Richard per quello, e sapeva di aver superato il limite e di non poter più tornare indietro. Al contempo, era quel rischio che la eccitava, il rischio di perdere tutto in un attimo, l’ amore, al felicità, il controllo del suo potere. Si sentiva bene e male allo stesso tempo. Finalmente era con qualcuno che non correva il rischio di essere investito dal suo potere, qualcuno con cui lasciarsi completamente andare alla passione.

Da come Rahl la baciava non si sarebbe mai detto intimidito e disinteressato a lei. Il suo bacio era forte e passionale, di come non avrebbe mai potuto sentire da Richard, di come non avrebbe mai potuto condividere con l’uomo che amava veramente. Sarebbe stato un attimo, si convinse. Un attimo di piacere sfrenato che non le sarebbe mai più capitato di provare, perché non concederselo?

Intensificò il timbro del suo bacio e sentì il suo potere che si espandeva dentro di lei e che scalpitava per essere rilasciato. Lo trattenne ancora per un attimo, poi, lo rilasciò e quello che sentì in quel momento fu sufficiente a spazzare via tutti i pensieri ragionevoli.

Era libera. Libera di provare quello che voleva, di fare quello che voleva. Si staccò un poco da lui e dalla sua gola scaturì un cupo gemito di piacere, infine, riprese a baciarlo, sentendo sempre più forte la presenza della sue labbra. Non poteva lasciarsele sfuggire, ora che le aveva trovate.

Fece scivolare la mano sempre più giù e quando finalmente la sua eccitazione raggiunse il culmine e ormai anche i loro corpi era vicinissimi, sentì la mano forte di Rahl che le bloccava il braccio. In un attimo, le labbra calde e lisce di quell’uomo scomparvero e la sua mano non sfiorò più il suo corpo scolpito. 

Fissò l’uomo negli occhi, convinta di trovarci passione e desiderio, come nei suoi, ma non fu così. C’era solo delusione e rimprovero e ancora una volta, si sentì perforare dal suo sguardo, così saggio e senza tempo.

<< Non ti sembra di eccedere, Kahlan? >> chiese in un sussurrò.

Kahlan si sentì crollare un macigno addosso, e quello che aveva appena fatto e che stava per fare le piombò addosso. Aveva quasi tradito Richard. Aveva assecondato la sua cupidigia, e aveva coinvolto il fratello del suo amato. Come poteva averlo fatto?

Si staccò di scatto da lui e per un attimo non riuscì nemmeno a fissarlo, talmente si vergognava di quello che aveva pensato di fare con Rahl.

<< Kahlan… >> la chiamò Rahl, con un tono insolitamente gentile. La donna alzò di scatto il volto e si sentì pervadere dal terrore e dal rimorso. Grosse lacrime le colavano lungo il viso e l’ansia la stringeva in una morsa così stretta da non riuscire nemmeno a respirare. Singhiozzava e cercava di respirare con più calma, ma non le riusciva. Si mise le mani sul volto per coprirlo, conscia che nei suoi occhi si poteva leggere la paura e le disperazione. Se solo avesse potuto, avrebbe preso un pugnale e se lo sarebbe piantato nel cuore. Come aveva fatto? Come aveva potuto cedere ad una passione così sfuggente?

Si vergognava di pensare a quello che avrebbe potuto fare, e di quello che stava già facendo.

Mentre il fiato continuava a mancarle si passò le mani nei capelli e sentì che la testa le girava, mentre nella sua mente un pensiero prendeva sempre più piede. Come avrebbe fatto a guardare Richard negli occhi? Non capiva se era più spaventata di fissare Rahl o di dover affrontare Richard. Come avrebbe fatto?

Sentì che le gambe non reggevano più il suo peso e per un attimo le parve di cadere, poi, delle mani sicure le cinsero la vita e la ressero prontamente. Per un attimo le parve di scoppiare per la felicità.

Quelle mani, erano quelle di Richard, lui l’aveva già perdonata. Alzò gli occhi e per un attimo provò paura nel vedere quegli oceani blu che la fissavano.

Non era Richard, ma un essere ben più crudele, e allo stesso tempo affascinante. Quegli occhi maledettamente infiammati e di un così bel blu tempesta erano quelli di Darken Rahl. Quelli del fratello del suo amato. Quelli della persona con cui aveva tradito Richard.

Urlò per la disperazione e desiderò di morire, mentre le mani di Rahl continuavano a sostenerla.

Aveva tradito Richard.

 

Zedd sospirò pensieroso, non riusciva ad immaginarsi un incantesimo abbastanza potente per lo scopo che Richard gli richiedeva. Ne conosceva qualcuno, ma non sarebbe durato per una settimana o anche più.

<< Bhé, Richard, potrebbe funzionare… >> disse poi, sentendo la tensione trasmessagli dagli occhi del nipote:<< ma per un giorno, forse due, poi dovrei tornare qui e attendere che il mio potere si ristabilizzi… >> spiegò.

Richard parve un poco contrariato, ma i suoi occhi erano iniettati di testardaggine, se c’era un modo per controllare le mosse di Rahl, e per evitare che saltasse addosso a Kahlan alla prima occasione, allora dovevano provarle tutte. Stava per ribattere, ma Cara, dalla testa del gruppo, continuando a camminare, senza nemmeno voltarsi, si intromise:<< avevo detto che dovevo andare con loro! >> sbottò irritata:<< se non volevi che Rahl si prendesse Kahlan, allora dovevi pensarci prima, io non torno indietro! >> disse:<< e se non ti sbrighi, cercatore… allora ci metterà meno tempo la Pietra delle Lacrime a venire da noi, anziché noi da lei! >> aggiunse con un gesto irritato della mano.

<< Tu non capisci, Cara! >> disse Richard:<< se amassi una persona la lasceresti sola ed indifesa? >> chiese di scatto, con un po' troppa ira nella voce, che irritò parecchio Cara, che si voltò di scatto e lo fissò in cagnesco.

<< Kahlan non è sola, e comunque… è in grado di difendersi benissimo da sola! >> sbottò.

Al sentire quella parole, Richard si innervosì ancora di più:<< tu conosci Darken Rahl, meglio di tutti noi, e sai di quello che è capace! Come puoi anche solo pensare una cosa simile, Cara? >> domandò con ira nella voce.

<< Nella mia vita ho subito violenze su violenze, e ti assicuro… >> rispose lei in un sibilo:<< che non hanno fatto altro che rendermi più forte! >> sbottò:<< Kahlan imparerà a sue spese come ci si difende davvero! >> disse quasi urlando, ormai ad un passo dall’estrarre la Agiel.

<< Cara… >> disse Richard, un poco più contrariato:<< credevo che tu e Kahlan foste amiche… >> le disse lentamente, con sguardo un po' sospettoso.

Cara si accorse di stare esagerando, se non voleva deludere Lord Rahl, allora doveva comportarsi normalmente, non da Mord-Sith.

<< E allora ti sbagliavi! >> sbottò, la donna, voltandosi nuovamente e riprendendo a camminare ponendo fine alla disputa.

Richard rimase per un attimo il silenzio a riflettere sullo strano comportamento di Cara. Non era più la stessa, da un paio di giorni il suo atteggiamento s’era indurito, e il suo sguardo trasudava tanto odio da innervosirlo. Pareva fosse tornata la Cara spietata e senza cuore di un tempo, quando ancora era una Mord-Sith.

<< Hai  notato anche tu il cambiamento di Cara? >> chiese sotto voce a Zedd. Il mago annuì debolmente, fissando la donna aggrottando le sopracciglia:<< deve essere nervosa, Richard… >> cercò di spiegare:<< Rahl era il suo Lord Rahl, un tempo, e deve essere difficile per lei saperlo ancora vivo e pronto a reclamare la sua vendetta. Se Darken Rahl dovesse vincere… allora Cara dovrebbe patire la sua ira… ti ha aiutato ad ucciderlo, ricordi? >> spiegò sommessamente, preoccupato per la faccenda di Cara, per quello che Rahl gli aveva detto pochi giorni prima e ansioso per quello che presto avrebbe dovuto fare.

<< Zedd… >> lo chiamò debolmente Richard:<< non so cosa stia succedendo a Cara, ma finché Kahlan sarà sola con Darken Rahl, allora non riuscirò a pensare ad altro, e non so cosa Cara abbia in mente… >> disse:<< devi aiutarmi… >>.

Zedd rimase immobile, le parole di Rahl gli vorticavano per la testa: ‘ ma la cosa che né mio fratello, né il Guardiano sanno è che io mi sto prendendo gioco di entrambi!’ quella frase lo tormentava, come Rahl si stava prendendo gioco di loro? Forse Kahlan centrava qualcosa, e in quel caso avrebbe dovuto dire tutto a Richard, immediatamente.

Stava per aprire bocca, quando alla mente gli tornò la voce di Rahl: ’ motivo in più per odiarti…’ . Già, Richard l’avrebbe odiato perché lui sapeva e non aveva fatto nulla per impedirlo. No, non poteva dire nulla al nipote, non adesso, aveva sbagliato fin dal principio, e Rahl se n’era approfittato. Rahl sapeva che non avrebbe detto nulla al nipote, o per lo meno, non subito, così aveva affrettato i tempi del suo inganno, e adesso, Zedd si vedeva costretto a mantenere un orribile segreto.

<< ‘abbia in mente…’ ?  >> chiese sovrappensiero.

<< Sì… >> rispose Richard:<< come mai Cara è cambia così d’improvviso? Secondo me non è solo per quello che hai detto tu, Zedd. Deve esserci sotto qualcosa d’altro… e io voglio capire cosa… ma se penso a Kahlan io… io non… >> le parole gli mancarono dalla bocca, era difficile spiegare a parole quello che provava in quel momento. Frustrazione, preoccupazione, paura e riluttanza. Voleva tornare indietro, andare da Kahlan, ma non poteva, doveva salvare il mondo, e quella strana sensazione di doversi sdoppiare lo squassava fin nel profondo.

<< Ti capisco, ragazzo mio… >> lo distolse dal suo meditare Zedd, mettendogli una mano sulla spalla, in un gesto pieno di saggezza:<< e so come fare per alleviare la tua frustrazione! >> annunciò. Non era del tutto sicuro della durata dell’incantesimo che aveva in mente, ma voleva aiutare suo nipote, non voleva che lui lo odiasse.

Richard lo fissò estasiato, con gli occhi che scintillavano, con una gioia, scritta in volto, che da tempo non era più in quegli occhi:<< allora? Di che si tratta? >> chiese ansioso.

<< Bhé, ragazzo mio… >> prese a spiegare con voce saggia e atteggiamento un po' superbo Zedd:<< quello che sto per attuare, è un incantesimo che solo un mago del prim’ordine, sa fare… >>.

***

Ciao a tutti!!! Come al solito ringrazio tutti coloro che hanno recensito!!!!! Siete sempre delle ottime consigliere!!!!

Vi do appuntamento alla prossima, se vi va!!!

Un bacio,  Hivy!!!

 

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Capitolo VI

Capitolo VI

 

Il gabbiano volteggiava aggraziato sopra le loro teste, facendo vibrare al vento le piume candide, aprendo il becco e lanciando il suo richiamo stridulo. Gli occhietti neri saettavano da una parte all’altra, ma sembravano particolarmente interessati a quello che succedeva più in basso.

Le loro orme sulla sabbia erano a tratti cancellate dalle onde che con i loro fluttui le ingoiavano e le spazzavano via, mentre il sole del tramonto faceva apparire il mare rosso sangue, mentre le nuvole rosa dell’orizzonte si incupivano sempre di più, annunciando l’arrivo dell’imbrunire. Sopra il cielo rosseggiante, già l’empireo di tingeva di blu.

Kahlan voltò lo sguardo verso il mere, aveva sempre desiderato assistere al tramonto sulla spiaggia. Già, con Richard. Quello che aveva fatto poco prima la stava ancora tormentando, e le immagini di quella scena le erano ancora ben impresse negli occhi. Ricordava con un misto di disgusto e piacere il dolce desiderio che aveva provato in quel momento, e la forma delle labbra di Rahl la tormentava ancora. Dentro di sé, ardeva il forte desiderio di baciarlo ancora, e di cedere alla sua passione, ma allo stesso tempo, lo stomaco le doleva al solo pensarci.

Aveva tradito Richard.

L’aveva tradito con le azioni, baciando Rahl. Ma soprattutto, l’aveva tradito con il pensiero. Sì, il pensiero di quanto piacere avrebbe provato abbandonandosi alla lussuria. I pensieri che l’avevano invasa in quel momento le facevano ribrezzo, come aveva potuto pensare ad una cosa simile?

I suoi occhi erano ancora gonfi per via del pianto, e il volto era rigato dalla scia luccicante delle lacrime che le erano scese dagli occhi poco prima. Aveva smesso di piangere circa un ora prima, perché ormai, non aveva più lacrime da versare. Ancora, di tanto in tanto, sentiva gli occhi di Rahl che la soppesavano. Non capiva se era per constatare che lei stesse bene, o per verificare che avesse smesso di piangere, oppure per il semplice piacere di vederla soffrire, eppure, le pareva che lui la prendesse in giro. E quel pensiero la tormentava tanto quanto quello di aver tradito Richard. E pensare che qualche attimo prima di quel bacio, era convinta che quella notte, Rahl l’avrebbe aggredita. Non era andata così, in un certo senso, Rahl era degno di fiducia, era lei quella di cui non bisognava fidarsi. A stento, la stessa Kahlan si riconosceva. Non avrebbe mai potuto immaginare di fare una cosa simile, eppure l’aveva fatto… come? No, sapeva com’era successo, la vera domanda che non le dava pace era: perché?

Perché aveva ceduto a dei sentimenti così volgari? Mai, oltre che con Richard, le era capitato di voler stare con qualcuno il quel modo. Mai le era capitato di desiderare un intimità così forte. Mai prima dall’ora l’aveva sfiorata il desiderio di fare l’amore con qualcuno che non fosse Richard, mai in quel modo, così squallido e volgare.

Non avrebbe mai liberato il suo potere su qualcuno solo per saziare la sua lussuria.

Per un momento, tutto prese un senso più lucido e preciso.

Il suo potere.

Sì, non aveva mai incontrato qualcuno capace di restare illeso dal suo potere. Mai, tranne che in quel momento. Aveva sempre desiderato poter amare, avere un figlio e vivere con un uomo che l’amava, ma che l’amava veramente, non perché preda del suo potere. Era stato lui, il suo potere. Ora lo capiva. Tutti i suoi sfrenati desideri di passione e amore con Richard s’erano realizzati, ma con l’uomo sbagliato. Aveva provato esattamente quello che voleva: piacere e appagamento da un bacio, ma non con Richard.

Desiderava essere amata, e in quel momento, la passione che aveva letto negli occhi di Rahl aveva infiammato il suo animo, e l’avevano fatta cedere.

Sì pentì quasi immediatamente di aver desiderato per tanto tempo una cosa del genere. In quei giorni di viaggio, era riuscita a vedere realizzati due dei suoi più intimi e profondi desideri.

Contemplare il mare al tramonto, insieme ad un uomo, e poter fare l’amore con qualcuno.

Tutto quello si stava realizzando, ma con l’uomo sbagliato. Con l’uomo che aveva aiutato ad uccidere. Rahl, un tempo, era il suo peggior nemico, e adesso si trovava a provare sentimenti così forti per lui, a condividere con esso un momento tanto profondo quale un bacio. Come poteva essere? Perché?

Ad un tratto, i suoi pensieri ritornarono ad incanalarsi verso il suo potere. L’aveva rilasciato, e adesso, lo sentiva crescere dentro di sé, rinnovandosi. Quanto desiderava liberarsene, poter vivere come una semplice donna.

Una folle paura, ma anche uno strano senso di felicità l’avvolse. Si fermò di scatto e bloccò Rahl stringendo una delle sue braccia scolpite. Sentiva la tensione dei suoi muscoli e il tepore irresistibile della sua pelle. Si costrinse a scacciare quei pensieri, e alzò lo sguardo per fissarlo.

Quegli occhi blu le ferirono il cuore e lo frantumarono in mille pezzi. Quanto desiderava baciarlo ancora, quanto desiderava non essersi mai interrotta poco prima. Scacciò quei pensieri scuotendo energicamente la testa, e decise di concentrarsi su quello che voleva dire:<< perché mi hai salvata dall’attacco delle Sorelle dell’Oscurità? >> chiese di colpo, mentre sulle labbra di Rahl si allargava un sorrisetto furbo. Per un attimo il suo sguardo fu pervaso da un lampo di divertimento, poi parve assumere nuovamente un aria più calma e contenuta:<< Il mio caro fratellino mi avrebbe creduto se gli avesse detto che le Sorelle dell’Oscurità ti avevano uccisa? >> rispose con una domanda maliziosa, che irritò al quanto Kahlan. Rahl l’aveva salvata solo per salvare sé stesso? Doveva aspettarselo, come poteva quell’uomo, provare sentimenti umani? In quel momento, la gravità del suo tradimento le ricadde nuovamente addosso.

<< Dimmi la verità! >> ordinò in un ringhio.

Rahl la fissò irritato e si divincolò con forza dalla sua presa:<< se stai cercando di capire se il tuo potere ha avuto effetto su di me, bhé, allora sei proprio stupida, Kahlan! >> le disse, riprendendo a camminare a testa alta.

La donna rimase immobile per un attimo, il suo potere non aveva avuto effetto, era vero, Darken Rahl non poteva essere confessato. Se l’uomo avesse risposto in modo differente e più reverenziale a quella sua domanda, allora avrebbe capito che il suo potere aveva ancora presa su di lui, invece, non era così.

<< Rahl! >> sbottò la donna riprendendo a camminare con maggiore fretta, raggiungendolo ben presto:<< come hai fatto? >> gli chiese in uno sbuffo, con voce più calma, facendo in modo di fissarlo, bloccandolo con una mano sulla spalla.

L’uomo scosse per un attimo la testa e ridacchiò soddisfatto, poi riacquistò il suo tipico contegno reverenziale:<< Il tuo potere agisce sull’anima, Kahlan… >> prese a spiegare con voce così piena di saggezza che Kahlan ne fu per un attimo irritata:<< La pozione di Giller agiva sull’anima, e a dispetto del corpo, l’anima di un uomo rimane sempre la stessa, anche dopo la morte… >> disse con un pizzico di auto compiacimento nella voce.

Kahlan lo lasciò andare e incrociò di nuovo il suo sguardo infiammato, che le ferì le membra come fosse una lancia. Rahl l’aveva battuta ancora una volta.

 ***

 

<< Da che parte adesso? >> sbottò la voce dura di Cara, rivolta Richard, che poco più indietro, stava terminando di salutare un anziano uomo che lo ringraziava con una seria di piccoli goffi inchini.

<< Da che parte! >> urlò Cara, tesa come una corda di violino, voltandosi verso di lui per fissarlo con sguardo gelido. Richard intraprese una brave corsa verso la Mord-Sith che lo attendeva impaziente ad un bivio, con le mani ai fianchi e lo sguardo torvo.

<< Potresti dimostrati un po' meno irritata, Cara! >> sbottò l’uomo, dopo averla raggiunta.

<< E tu potresti dimostrarti un po' più interessato alla tua missione, piuttosto che soccorrere tutti i vecchi idioti a cui si è rovesciato il carretto! >> rimbeccò lei, senza mutare la sua espressione fredda e iraconda:<< da che parte? >> sbottò infine, con voce di rimprovero tipica di una madre insoddisfatta del figlio.

Richard la fissò innervosito per qualche attimo, il tono della sua voce gli ricordava quello di Denna, e aveva il potere di spaventarlo più di qualsiasi altra cosa. Il cercatore estrasse la bussola e la consultò per qualche attimo, infine la rimise alla cintura e fissò Cara per qualche attimo, con sguardo indagatore:<< dimmi cosa ti succede, Cara! >> ordinò deciso. Cara sogghignò e incrociò le braccia sul petto, alzando e abbassando le spalle:<< dimmi dove andare… >> rispose lei, senza scomporsi molto.

<< No, Cara, ne ho abbastanza, sono gironi che il tuo comportamento è insopportabile, adesso voglio sapere cosa ti succede! >> sbottò lui di rimando.

La Mord-Sith scosse un poco ilo capo, doveva aspettarsi quella domanda. Si ricordò le istruzioni che Lord Rahl le aveva dato e pensò alla risposta a quella domanda. Aveva commesso un errore, si era dimostrata troppo ansiosa. Se avesse fallito, Lord Rahl l’avrebbe uccisa, era stato molto chiaro al riguardo: ‘attenta, Cara, non credere che io non mi ricordi, che un tempo, tu mi hai tradito. Fallisci in questa semplice missione, e il tuo trapasso sarà più rapido di un respiro, e ancora prima che te ne possa rendere conto te ne ritroverai nel Mondo Sotterraneo, a prostrarti davanti al Guardiano. Di contro, se avrai successo, la tua ricompensa sarà di gran lunga superiore alla tua riammissione nella splendente famiglia delle Mord-Sith… ‘ le aveva detto, stringendole la mascella tra le dita, a pochi centimetri dallo sfiorarle le labbra.

<< Siccome tu sei troppo impegnato ad aiutare poveri vecchi indifesi, Kahlan non c’è, e Zedd è chissà dove per spiare Kahlan e Darken Rahl stà evidentemente progettando qualcosa, io sono l’unica minimamente interessata alla missione! O ti sei dimenticato che la tua missione è quella di trovare la Pietra delle Lacrime e riparare il velo che separa il Mondo dei Vivi da quello dei Morti? >> spiegò in un ringhio Cara, sfogando tutta la sua frustrazione, non poteva deludere Lord Rahl, soprattutto ora che le aveva mostrato la verità dei fatti. Nessuno era interessato a lei, e in quei giorni se ne era resa conto. Quando Zedd era ancora con loro, lei era l’unica interessata alla missione, perché Richard e suo nonno parlavano di come spiare Kahlan. Ora che Zedd se n’era andato, Richard era più interessato ad aiutare imbecilli, piuttosto che seguire la sua missione, e ancora una volte, lei restava sola.

Darken Rahl aveva ragione, aveva ragione su tutto. Solo le Mord-Sith erano la sua vera famiglia, ed era Lord Rahl l’unica persona che l’amava veramente. Non poteva deluderlo. Doveva trovare le Piera delle Lacrime e consegnarla nelle sue, e solo sue mani.

<< Cara… >> disse Richard, afferrandola per la spalle e squotendola delicatamente:<< sai che non è così, dobbiamo aiutare chi è in difficoltà, credevo che tu l’ avessi capito… >> disse dolcemente, fissandola con sguardo sincero:<< da quando Rahl è tornato, tu sei strana… >> mormorò:<< se è successo qualcosa, tu me lo devi dire… >> aggiunse con la voce più bassa.

Cara lo fissò con sguardo gelido, sembrava che le sue parole non la colpissero per niente.

<< Sono stanca, Richard! >> sbottò, infine, divincolandosi con forza:<< e mi sento l’unica minimamente interessata alle sorti del mondo, tu e Zedd siete troppo preoccupati per Kahlan, e Rahl non si sa cosa abbia in mente! >> sbottò poi, con voce meno salda, la sua, sembrava una confessione sincera e spontanea di una frustrazione umana e legittima, che da tempo attanagliava anche Richard.

<< Cara, è normale sentirsi così! >> spiegò il cercatore, fissandola con apprensione:<< presto troveremo la Pietra della Lacrime… >> la rassicurò:<< e allora tutto avrà fine… >>.

Cara annuì debolmente, era vero, la fine si avvicinava sempre di più, ma non sarebbe stata come Richard se l’aspettava.

<< Nord-est! >> dichiarò, poi fieramente Richard:<< continuiamo verso nord-est! >>.

 ***

 

Il buio era palpabile, e lo sciabordare delle onde rimbombava nelle sue orecchie così forte che per un attimo temette di scoppiare. Odiava profondamente quel rumore, l’acqua, la sabbia e il vento freddo misto a quell’odore intollerabile di salsedine. Il D’Hara non era così, il D’Hara era civilizzato e ordinato, ancora il Palazzo del Popolo lo attendeva. E presto si sarebbe nuovamente seduto sul suo scrano e avrebbe regnato incontrastato su tutti e tre i territori. Bastava quel pensiero a rimetterlo di buon umore, la sua vittoria era sempre più incalzante. Cara era completamente sotto il suo potere, Kahlan avrebbe presto ceduto, e quello che era successo la mattina glielo confermava. Zedd stava già facendo il suo gioco, anche se non se ne rendeva conto, e Richard… Richard sarebbe ben presto arrivato al suo ultimo respiro, tradito dalla persona che amava più al mondo. Fissò con sguardo torvo e misterioso Kahlan che sedeva dall’altra parte del fuoco da campo che aveva allestito, mentre fissava il mare, che pareva una distesa di pece, talmente era reso scuro dall’imbrunire.

I gabbiani che gridavano e saltellavano poco più in là attraevano la sua attenzione, calamitando il suo sguardo in un modo che nemmeno lui capiva. C’era qualcosa di strano in quegli animali odiosi, e difficilmente il suo istinto sbagliava.

<< Devo dirlo a Richard… >> la voce sottile e calma di Kahlan lo distolse dai suoi pensieri, costringendolo a spostare il suo sguardo dai gabbiani al volto della depositaria.

<< Sono stata io… >> aggiunse lentamente:<< lo dirò a Richard, non hai nulla da temere da lui… >> disse rivolta all’uomo, senza alzare lo sguardo dal piatto di zuppa che aveva cominciato a fissare. Rahl soppesò per un attimo le sue parole, ma non disse nulla, sapeva che la donna volva aggiungere qualcosa.

<< gli dirò tutto e cercherò di spiegare, tu non hai fatto niente, non hai colpa… >> quelle parole suonavano strane anche alle sue stesse orecchie. Rahl non aveva fatto nulla di male, eppure, le riusciva strano difenderlo, dopo tutte le cose malvagie ed oscure che aveva fatto.

Il silenzio calò su entrambi, Kahlan prese un cucchiaio di zuppa e lo ingoiò rapidamente, non aveva fame, ma piuttosto che guardare in faccia Rahl, preferiva mangiare.

<< Io penso… >> la voce forte e decisa di Rahl le forò le orecchie, non si aspettava una risposta del genere:<< che in alcuni casi valga la pena mantenere dei segreti… >> disse senza increspature nella voce, sembrava deciso.

<< Mi stai suggerendo di mentire a Richard? >> sbottò Kahlan irritata, alzando di scatto la testa:<< come credi che possa farlo? >> domando irritata, mentre il volto si imporporava per la rabbia.

Rahl non parve particolarmente colpito dalla sua reazione e fece comparire un sorrisetto furbo sul volto:<< ti basterà fingere che non sia successo nulla, Kahlan! >> rispose non curante.

<< E se lo scoprisse? >> sbottò la donna:<< sei un folle! >>.

Rahl sogghignò:<< non lo scoprirà mai, chi altri, apparte tu ed io sa di quello che c’è stato tra di noi… >> disse con tocco di malizia nella voce, che non fece altro che irritare ancora di più Kahlan.

<< Non c’è stato nulla! >> sbottò la donna irritata:<< era solo un bacio! >> si difese.

Rahl parve contrariato e sollevò un sopracciglio:<< eppure non sono io quello che si sente incolpa, o mi sbaglio, Kahlan? >> incalzò l’uomo.

Kahlan rimase per un attimo in silenzio, mentre la rabbia cresceva, come poteva quell’uomo trattarla così?

<< E’ ovvio! >> sbottò:<< tu non provi niente, come puoi capire quello che sento io! Come puoi capire che io ho tradito Richard! >> sbottò, mentre sulla sabbia i gabbiani gridavano ancora più forte, contendendosi un pezzo di alga, portata a galla dalle onde del mare. Rahl voltò lo sguardo nella loro direzione, c’era qualcosa che non andava, lo sentiva, era un presenza che incombeva su di lui, una forza paragonabile a quella di una magia, ma non capiva da dove provenisse.

<< Io l’ho tradito! >> urlò Kahlan disperata, sull’orlo delle lacrime:<< e la cosa peggiore è che non mi sarei fermata! >> sbottò, rivelando le sue paure in modo più sincero di quanto avesse sperato di dover fare davanti a quell’uomo.

Rahl sogghignò e parve assaporare il suono di quelle parole, era evidente che quella situazione non gli provocava nessun ripensamento:<< ma non l’hai fatto! >> sbottò poi, riacquistando improvvisamente un’espressione più seria:<< non sei andata oltre! >> sbottò:<< perché devi rovinarti la vita per una cosa che non hai fatto! >> cercò di persuaderla, mentre lei riprendeva a fissare la zuppa nel piatto.

Ci fu un attimo di silenzio. Kahlan non sapeva se aggiungere altro o lasciare le cose come stavano, sentiva l’enorme peso di quello che aveva fatto gravare sul suo cuore e le faceva capire di non poter sopportare altro:<< ma io l’ho pensato! >> sbottò:<< ho pensato di cedere all’istinto!  Ed è questo il tradimento più grande di tutti! >> spiegò irritata:<< ma tu non lo puoi capire, perché non hai mai amato e mai amerai nessuno! E mai sarai amato! >> ringhiò, puntandogli un dito contro, e alzando di nuovo lo sguardo.

Rahl scosse la testa contrariato:<< la verità, Kahlan! >> prese a dire con furia autentica nella voce:<< è che hai paura di non essere più pura! >> sbottò:<< hai paura di ammettere che mi hai desiderato e che mi desideri, perché poi più nessuno crederà alla storia della pura depositaria che aiuta gli indifesi, salva il mondo e mette davanti ai suoi nobili sentimenti per il cercatore la sua missione! >> disse diventando un poco rosso per la rabbia:<< hai paura di essere normale, vero? Di provare sentimenti normali e volgari! Chi non ha mai desiderato andare a letto con qualcun alto solo per provare piacere? >> sbottò.

Kahlan era sull’orlo delle lacrime, non poteva più sopportare la parole taglienti di Rahl. Quelle affermazioni le distruggevano l’animo e le attanagliavano le budella, forse perché in esse c’era un fondo di verità…

Rahl la fissò intensamente, quanto desiderava veder soffrire quella donna, in un certo senso, lo faceva sentire bene vederla vulnerabile e fragile.

<< Non è così! >> sbottò Kahlan, mentre le urla stridule dei gabbiani le ferivano le orecchie:<< devo dire tutto a Richard! >> urlò la donna disperata, coprendosi il volto con le mani, non le piaceva piangere davanti a Rahl:<< non posso sentirmi così per il resto della vita! >> sbottò:<< tu hai una minima idea di quello che si provi a mentire ad una persona che ami?! >> urlò, senza nemmeno pensare alle sue parole, voleva solo sfogare la sua frustrazione, nientaltro.

Rahl ascoltava distrattamente le sue parole, sapeva che era solo una breve crisi di nervi, che presto sarebbe terminata, non gli importava molto delle parole della donna, era più interessato al gruppo di gabbiani che erano in riva al mare. Cercava di identificare il flusso di forza che sentiva aleggiare nell’aria, ma non riusciva ad agganciarlo, chiaro segno che si trattava di magia Aggiuntiva. Fissava intensamente gli animali che agitavano le ali e rumoreggiavano, eppure non vedeva nulla di sospetto.

Scrutò per dei lunghi minuti quelle bestie, il loro piumaggio bianco e nero, i becchi lunghi e gli occhi. Erano delle piccole orbite completamente marroni, ma in ognuno di essi brillava una luce particolare che li faceva apparire differenti l’uno dall’altro. Su uno in particolare, ebbe dei seri dubbi. Era leggermente più grosso degli altri, ma quello che più lo insospettiva era che, anche se in modo velato, quel gabbiano, lanciava delle furtive occhiate verso di loro, ed i suoi occhietti, parevano essere illuminati da una luce leggermente umana…

Quando Kahlan ebbe finito di urlare e lamentarsi sommessamente, anche le lacrime smisero di scendere dai suoi occhi, e per un attimo, la donna alzò il volto verso Rahl.

<< Non posso mentire… >> disse infine, debolmente, mentre Rahl la fissava imperscrutabile:<< mi assumerò le mie responsabilità, è giusto così! >> disse.

Rahl scosse la testa:<< credi davvero che Richard crederà che sia stata tu a baciarmi? >> sbottò poi:<< credi che ti perdonerà e mi accoglierà a braccia aperte? >>.

Kahlan lo fissò dubbiosa, le sue parole erano vera, Richard covava una rabbia così profonda nei confronti di suo fratello maggiore, che mai avrebbe creduto che fosse stata lei a concedersi di sua spontanea volontà a quell’uomo, e questo, metteva in grave pericolo Darken Rahl.

<< Tu vuoi solo salvare te stesso, come al solito! >> sbottò:<< non ti importa nulla della mia coscienza, vuoi solo evitare che Richard ti uccida di nuovo! >>.

Rahl si irritò parecchio al sentire quelle parole:<< per colpa tua! >> sbottò.

Quelle parole distrussero l’autostima di Kahlan, era vero, era colpa sua, Rahl non centrava nulla, ma Richard non ci avrebbe mai creduto. Doveva dunque mentire? Solo per salvare Rahl doveva mentire all’uomo che amava? A chi sarebbe mancato Darken Rahl? Anche se lei diceva la verità, non sarebbe successo nulla, Richard avrebbe  ucciso Rahl e nessuno avrebbe mai più sentito parlare di lui. Lei sarebbe stata libera dal suo senso di colpa e Richard avrebbe continuato ad amarla. Era perfetto!

Per un attimo le parve di tornare a sorridere nel pensare a tutto quello, poi il suo buon senso ebbe la meglio. Non poteva farlo, sarebbe stato come mentire ancora, Rahl non aveva fatto nulla, e anche se lo meritava, non poteva essere ucciso solo perché lei aveva commesso un errore. Già, lei aveva commesso un errore, non lui, lei e solo lei, ed era lei che doveva pagare.

Avrebbe perso per sempre l’amore di Richard, lo sapeva, ma non poteva mentigli.

<< Glielo dirò! >> disse poi:<< non posso vivere con questo peso sulla coscienza… >>.

Rahl scosse la testa, visibilmente in disaccordo con lei, ma Kahlan non ci fece caso.

Le urla dei gabbiani si fecero sempre più irritanti e le parve che le sue orecchie scoppiassero.

<< Dirò a Richard che l’ho tradito! >> disse infine, decidendo che avrebbe fatto esattamente così, qualsiasi cosa Rahl le avesse detto!

 

Ben presto, Kahlan si addormentò, e per Rahl fu il momento più opportuno per alzarsi e dirigersi furtivamente verso la boscaglia alle sue spalle. Il buio lo aiutava a mimetizzarsi in modo migliore, e i richiami degli animali notturni nascosero quasi alla perfezione e suoi passi.

Si fermò in prossimità di un albero abbastanza alto, da quella posizione era sufficientemente lontano da evitare che qualcuno lo sentisse o vedesse, e allo stesso tempo poteva controllare Kahlan senza dare nell’occhio.

Mentre si spazientiva sempre di più per via dell’attesa, un ombra si delineò da dietro un gruppo di alberi. Ben presto la figura di una donna vestita di rosso e di altre sue quattro sorelle si fece sempre più nitida, fino a fermarsi esattamente davanti a lui.

Vi fu attimo di silenzio, durante il quale i sei si fissarono, poi le quattro donne alle spalle della prima estrassero in un gesto rapido i loro dacra e glieli puntarono contro.

Con non curanza, Rahl sollevò un sopracciglio e fece comparire il suo sorrisetto compiaciuto sulle labbra:<< ottimo lavoro! >> tuonò rivolto alla prima donna:<< i Guardiano ne sarà felice… >> aggiunse.

La donna lo fissò con aria di sfida:<< abbiamo ricevuto il messaggio delle tua Mord-Sith, la notte scorsa, e abbiamo eseguito gli ordini assegnatici, ma il Guardiano non ne sarà felice, ci aveva già ordinato di ucciderti! >> sbottò.

Rahl scosse la testa debolmente:<< e allora è giunto il momento che una delle tue Sorelle porti un messaggio al Guardiano da parte mia! >> disse con sguardo cupo e freddo:<< sono dalla sua parte, recupererò la Pietra della Lacrime a la distruggerò… >> disse.

<< Il Guardiano non si fida più di te! >> sbottò la Sorella dell’Oscurità:<< e nemmeno io, come posso crederti? Hai già tradito il mio padrone una volta, come posso pensare che questa volta sarà diverso? >> chiese seria, estraendo a sua volta il dacra.

<< Ti dovrai fidare sulla parola! >> disse Rahl con voce impregnata di malizia e furbizia.

 ***

 

Eccoci, qui, come al solito a fine capitolo… non mi dilungherò molto:

Mi sembra che nella prima seria sia specificato, comunque, Giller è il mago che creò la pozione contro il tocco delle depositarie utilizzando gli Shurkay  (non so se si scrive così Shurkay).

Come al solito ringrazio tanto chi ha recensito: Dreaming_Archer; flore_moon (scritto giusto, sta volta), Shalna e (ultima ma non meno importante) locisvu82!! Grazie mille!!

 

Un saluto…

 

Hivy!!!

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


Capitolo VII

Capitolo VII

 

Il pugnale incrociò con fragore metallico la lama del dacra, che fremette sotto il colpo ricevuto. Kahlan non perse tempo, e con una mossa rapida sferrò un calcio potente alla Sorella dell’Oscurità e con sguardo infiammato dalla rabbia la pugnalò poco più in alto del cuore, premendo l’arma fino all’elsa.

Da dietro le sue spalle la provenne un fragore metallico e lei fece appena in tempo a chinarsi in avanti per evitare che il dacra le colpisse la nuca. La massa di capelli le coprì il volto per qualche attimo,  infine, raccogliendo tutte le sue forze si rialzò in piedi e si voltò verso l’ultima Sorella dell’Oscurità che le stava correndo in contro urlando. Si chinò per evitare di ricevere il micidiale colpo di dacra al collo, poi attese un nuovo affondo e, proprio quando stava per parare il colpo, il dacra deviò la sua direzione in un attimo. Non riuscì più a tenere d’occhio l’arma e in un attimo le salì alla gola un urlo strozzato. Sentiva la gamba bruciarle poco più sopra del ginocchio, e appena provò ad appoggiare il peso del corpo sull’arto, per proteggersi da un fendente, ebbe l’impressione che la terra sotto i suoi piedi si sgretolasse. Perse l’equilibrio e si ritrovò in ginocchio, con la gamba dolorante e il fiato corto in gola.

Il cuore le batteva forte, e mentre vedeva la Sorella dell’Oscurità alzare sopra la testa il dacra, l’unico pensiero che le passò per la testa fu quello di non aver fatto in tempo a confessare il suo tradimento. Sarebbe morta con quel peso sulla coscienza, e non si sarebbe mai potuta ricongiungere ai suoi cari nel Mondo Sotterraneo, avrebbe dovuto patire l’ira del Guardiano.

Mentre il dacra calava sempre più inesorabilmente su di lei, le parve di intravedere un ombra veloce saettare. Avvertì il tonante rumore del ferro contro il ferro ed uno schizzo di sangue raggiunse la sabbia in sua prossimità. Sentì qualcosa incombere dietro di lei come una forza misteriosa e benigna, poi, in un attimo la donna che stava per ucciderla crollò a terra morta, con un pugnale conficcato nella gola fino all’elsa.

I rantoli della donna ruppero il silenzio che si era creato e per qualche attimo, la Sorella dell’Oscurità vomitò vermiglio sangue che si sparse sulla sabbia circostante.

Kahlan fissò l’orizzonte per un attimo, il mare davanti a lei le pareva infinito, e le onde parevano rilassare il suo respiro e calmare i battiti del suo cuore. Il cielo azzurro era increspato da delle sottili nuvole un po' vacue ed allungate che le facevano sembrare ancora più lontane. Era buffo pensa che quella era la prima volta in cui le capitava di fissare quel panorama magnifico. Da quando aveva messo piede su quella spiaggia, non aveva mai fissato così a lungo il mare, erano successe troppe cose per poterselo permettere. Eppure, ora, in quel momento, mentre il dolore alla gamba pulsava ancora sulla sua carne le pareva di non poter desiderare altro. Quanto avrebbe voluto essere là con Richard.

<< Kahlan! >> quella voce le parve lontana, ma le bastò per trascinarla inesorabilmente alla realtà. Per un attimo le passò per la testa che potesse essere Richard, poi, i suoi occhi blu e il suo volto ruvido presero pieno possesso del suo campo visivo.

<< Sto bene! >> sbottò la donna, accorgendosi immediatamente di aver indugiato troppo. Fece leva sulla gamba sana e si alzò in piedi, raccolse i pugnali e fece per fare un passo, ma le gambe le cedettero.

Faceva troppo male, il peso del tradimento che portava dentro di sé ed il dolore di quella ferita la distruggevano. Ostentò sicurezza, sebbene le mancò l’equilibrio fece un altro passo:<< andiamo! >> disse. L’ultima cosa che desiderava era la compassione di Rahl.

<< La ferita va pulita… >> si limitò ad informare Rahl, senza inclinazione di preoccupazione nella voce:<< o si infetterà ancora prima di questa sera! >>.

Kahlan sbuffò sommessamente per il dolore e la frustrazione, ma si trascinò ugualmente avanti:<< non è così grave! >> disse, la sola idea che quell’uomo potesse sfiorarla, anche fosse per curarla le faceva ribrezzo:<< o subito di peggio! >> ostentò una certa determinazione, ma la sua voce era costantemente crepata da una vena di dolore che tradiva le sue parole.

<<  Sei davvero così ansiosa di raggiungere i Pilastri della Creazione? >> domandò con un tocco di beffa Rahl. Kahlan si voltò a fissarlo con rabbia, ma non aggiunse altro. Piuttosto che farsi toccare da lui avrebbe strisciato a terra per il resto del viaggio.

<< Ci vorranno almeno altri tre giorni, non vedo come tu possa resistere fino ad allora con la gamba ridotta in quelle condizioni! >> disse scandendo bene le parole, come per ferirla profondamente nell’orgoglio.

Tre giorni, forse più, poi avrebbe dovuto confessare a Richard il suo tradimento e allora tutta la sua vita sarebbe finita. Per un attimo desiderò che Rahl non l’avesse salvata pochi attimi prima. La decisione di confessare tutto a Richard la tormentava giorno e notte, eppure, morire con quel peso sulla coscienza la spaventava ancora di più.

<< Non è grave come sembra! >> disse Kahlan, abbassando lo sguardo per constatare la gravità della lacerazione. I lembi di pelle erano molto distanziati, e la carne viva pulsava sotto di essi, mentre il sangue fluiva inesorabile lungo tutta la gamba. Si poteva vedere il muscolo parzialmente lacerato che pulsava. La donna strinse i denti, era una brutta ferita, e con le esanime forze che le erano rimaste non sarebbe andata avanti per molto, poco più di un metro. Al solo sfiorare la pelle in prossimità della ferita sentiva un forte bruciore, ed era evidente, che se non l’avesse fasciata e pulita subito si sarebbe potuta infettare, mettendola a rischio di cancrena, o peggio, sarebbe potuta morire dissanguata, a giudicare dalla quantità di sangue che le colava dal taglio.

<> sbottò impaziente Rahl:<< credi davvero di potermi prendere in giro? Non riesci nemmeno a camminare! >> disse:<< come pensi di raggiungere i Pilastri della Creazione? Strisciando? >> un sorrisetto malefico fece capolino sulle sue labbra. A dire il vero non gli sarebbe dispiaciuta quella possibilità, ma non poteva lasciare che la depositaria morisse.

<< No! >> urlò irritata Kahlan, sentiva un forte bruciore, ma non riusciva a fidarsi di lui, nemmeno in una situazione così grave:<< la curerò questa sera, quando ci fermeremo! >> sbottò:<< dobbiamo continuare! >> disse più per incitare se stessa che Rahl. L’uomo alzò un sopracciglio ma non aggiunse altro e cominciò a camminare senza fretta poco più avanti di Kahlan, che zoppicava vistosamente ad ogni passo.

Non percorse molta strada, perché dopo soli tre passi ricadde nuovamente in ginocchio, mentre il sole le feriva il volto. Vide la figura di Rahl continuare a camminare davanti a lei come se non fosse successo nulla. Con un gemito di dolore e le lacrime che le infiammavano gli angoli degli occhi fu costretta a dirgli di fermarsi e di aiutarla. Rahl sogghignò soddisfatto prima di voltarsi e tornare sui suoi passi. Infine, si fermò davanti a lei e si chinò in avanti, fissandola. Kahlan si perse per un attimo in quello sguardo, le pareva la prima volta in cui aveva uno sguardo così significativo e increspato dalla preoccupazione.

<< Bevi! >> le disse serio:<< togliti lo zaino dalle spalle e inizia a tirare fuori le bende >> disse con voce ferma di chi è abituato a dare ordini. Infine si alzò e le schermò per un attimo il sole con il fisico.

<< A cosa mi serve bere? >> sbottò la donna, odiava essere trattata con sufficienza.

Rahl la fissò come se fosse una cosa ovvia:<< per svuotare la borraccia! >> rispose serio:<< la riempirò con acqua di mare, depurerò la ferita e poi cercherò dell’altra acqua pura, nel frattempo useremo l’altra borraccia per bere… >> dichiarò deciso. Per un attimo Kahlan riconobbe Richard in lui, avevano lo stesso modo di risolvere i problemi, immediato e deciso, come se nessuno potesse replicare. Non aveva mai veramente pensato a Rahl, come al fratello dell’uomo che amava, eppure, in quel momento, non riuscì a farne a meno. Afferrò la borraccia e bevve l’acqua. La sua gola si rinfrescò abbastanza e placò la sua sete, infine, la passò a Rahl:<< finiscila! >> disse, con voce più incrinata in un consiglio che non in un ordine vero e proprio. Rahl trattene un sorrisetto, prese la borraccia e voltandosi se la portò alle labbra.

Kahlan si tolse lo zaino dalle spalle, e ne estrasse due rotoli di bende bianche, poi estrasse una camicia di tela e la stese sulla sabbia, riducendola a brandelli con uno dei pugnali.

Quando Rahl tornò e si sedette davanti a lei e poggiò la borraccia a terra, aspettando con pazienza fino a quando Kahlan non si convinse a sollevare il lembo dell’abito fin poco sopra della ferità. L’uomo non disse nulla, prese un brandello della maglia che era sulla sabbia e lo bagnò con l’acqua della borraccia, poi, fu sul punto di premerlo contro la ferita, ma si fermò di colpo e sollevò lo sguardo, mentre anche Kahlan faceva altrettanto, perplessa.

<< Brucerà un po' >> annunciò con voce piatta l’uomo, come se si sentisse costretto ad avvisare Kahlan del forte dolore che avrebbe provato. Fosse stato per lui, Kahlan sarebbe potuta anche morire là, in quello stesso momento, ma sapeva bene di doverla aiutare, da morta non le sarebbe servita a nulla.

<< Lo so… >> rispose Kahlan in un sbuffo irritato:<< non è la prima volta che mi capita! >> aggiunse in un ringhio nervoso. Rahl aggrottò un poco le sopracciglia, poi senza aggiungere altro premette lo straccio contro la ferita, mentre sotto il suo tocco la gamba della donna fremeva per il bruciore e Kahlan tratteneva un gemito di dolore.

Tenne premuto lo straccio per un poco di tempo, poi, intingendone nell’acqua un alto, pulì dal contorno della ferità il sangue sporco e spazzò i granelli di sabbia. Pulì con veemenza il sangue che colava giù per il ginocchio e per il resto della gamba, poi, senza dare nessun preavviso rovesciò metà del contenuto della borraccia sulla ferita, mettendo a dura prova la capacità di trattenersi dall’urlare di Kahlan.

Provava dolore, ed il bruciore era insostenibile ogni momento di più, ma per lo meno, la ferita appariva già più pulita.

Trattenne il dolore fin quasi a perdere la sensibilità della gamba, stringendo i denti.

Fissava le mani dell’uomo e che si muovevano rapidamente intorno e dentro la ferita, pulendola quasi completamente, facendole salire stilettate di dolore persino al petto. Sentiva una strana tensione, che le stringeva la bocca dello stomaco e ancora una volta provò l’intrattenibile voglia di baciarlo.

Si tormentò ancora un po' con i pensieri del bacio che c’era stato, scoprendo di non provare nemmeno più dolore nel pensare a quel tradimento.

<< Bisognerebbe ricucirla… >> la voce cupa di Rahl la riportò alla realtà ancora una volta, e dovette concentrarsi parecchio per evitare di urlare per il dolore.

<< Cosa pensi di fare? >> chiese stringendo i denti.

La risposta di Rahl non fu immediata, continuò ad indaffararsi attorno alla ferita, ponderando quella domanda.

<< Tieni premuto sulla ferita e cambia spesso il panno… >> disse poi, facendo per alzarsi:<< vado a vedere se riseco a trovare qualche erba che possa rallentare la perdita di sangue, anche se non credo che nella macchia costiera ce ne siano… >> spiegò con freddezza, facendo per voltarsi e andare via.

<< Rahl! >> lo bloccò bruscamente Kahlan.

<< Non ti preoccupare, depositaria, tornerò! >> disse con voce di beffa, voltandosi verso di lei per fissarla con furbizia.

Kahlan si sentì insultata e irritata da quella frase, ma non disse nulla, aveva già rimandato troppo prima di digli quella cosa:<< grazie… >> gli disse in un sussurro:<< per tutto… >>. Rahl poteva anche essere il suo peggior nemico, ma l’aveva aiutata più di una volta in quei giorni.

L’uomo alzò un sopracciglio un po' contraddetto, ma non parve scomporsi molto, come la solito:<< non mi ringraziare, depositaria… >> le disse furbamente:<< potresti scoprire che anche i malvagi hanno un cuore! >> così dicendo si voltò e prese a dirigersi verso la boscaglia, sorridendo compiaciuto e arcigno, il suo piano era quasi completo, e aveva trovato nella stupidità della Sorelle dell’Oscurità un aiuto insperato. Aveva comandato loro di attaccarli di tanto in tanto, ma non si sarebbe aspettato che Kahlan rimanesse quasi uccisa. Quella ferita poteva essere un giovamento, come la sua peggior nemica, poteva sfruttare la situazione a suo favore, ma doveva stare attento, un errore avrebbe spazzato via tutto il suo trapelato lavoro.

Kahlan pensò per qualche attimo a quello che Rahl le aveva detto, aveva sempre sbagliato sul suo conto, o almeno, così era propensa a pensare in quel momento, ma non poteva esserne certa, Rahl era più imprevedibile di una tempesta, e di gran lunga più spaventoso e devastatore.

Si ritrovò a pensare a lui come ad una persona sincera e pura. Come sarebbe stato conoscerlo in un'altra situazione? Come sarebbe stato se Darken Rahl fosse stato al posto di Richard il cercatore e Richard fosse stato il despota del D’Hara, deciso a conquistare il mondo? Si sarebbe innamorata di Darken Rahl come aveva fatto con Richard, oppure no? Qualcosa dentro di lei le diceva che in qualunque caso Rahl l’avrebbe attratta come la stava attraendo in quel momento. Le passò per la testa il pensiero che se Rahl fosse stato il cercatore, allora sarebbero potuti stare insieme. Scacciò quella riflessione, perché sapeva che l’avrebbe indotta ancora una volta in tentazione, doveva pensare il meno possibile a quelle cose, doveva concentrarsi sulla sua missione!

Attese qualche altro minuto, pulendosi la ferita, infine, quando iniziava a pensare che Rahl se ne fosse andato, vide la sua figura avvicinarsi con veemenza, mentre sul mare, iniziava a scendere la luce dorata del sole che cala al tramonto.

Quando l’uomo fu accanto a lei, lo vide posare a terra dei bastoni di legno, probabilmente per i fuoco, e delle erbe che Kahlan non aveva mai visto prima. Si sentì intimidita da quella situazione, e se quelle erbe l’avessero uccisa, invece di guarirla? Iniziava a fidarsi di lui, ma non poteva esserne perfettamente sicura.

<< Cosa sono? >> chiese seria, indicandole con un dito.

Rahl fece comparire un sorrisetto sulle labbra:<< Sanguinaria… >> disse lui, iniziando a strappare le foglie.

<< A cosa serve? >> chiese lei preoccupata, non aveva mai sentito nominare quella pianta, e si chiedeva come lui la conoscesse. Per quello che sapeva Rahl era cresciuto al Palazzo del Popolo, come poteva conoscere tutte quelle piante? Che la stesse ingannando?

<< Contiene una sostanza rossiccia che somiglia al sangue, dovrebbe rallentare il flusso, ma con altre piante sarebbe stato meglio… >> disse senza troppe reverenze, continuando a lavorare sulle foglie.

<< Come lo sai? >> chiese sotto voce la donna, intimidita dalla risposta che avrebbe potuto sentire.

<< Mi credi davvero stupido? >> chiese lui interrompendo il suo lavoro e fissandola con un po' di irritazione nello sguardo. Kahlan rimase paralizzata da quella domanda e soprattutto dallo sguardo dell’uomo. Non riuscendo a dire nulla si limitò a scuotere debolmente la testa.

<< Pensa, Kahlan, se ti avesse voluta morta mi sarebbe bastato assecondarti quando volevi continuare a viaggiare… anche ammesso che io abbia un piano, a cosa mi serviresti da morta? >> disse fissandola gelido, ma con un tocco di furbizia nello sguardo. Rahl la fissò ancora per qualche attimo così, poi si allargò in un sorrisetto:<< una delle poche cose buone del crescere nella casata dei Rahl è quella di potersi permettere i migliori istitutori… >> disse sotto voce, riprendendo a lavorare sulla pianta, strappando i petali bianchi, aprendo poi il fusto carnoso e orizzontale, che aveva quasi una forma si radice, perfettamente conscio che l’affermazione di poco prima aveva allarmato Kahlan, ma allo stesso tempo l’aveva incuriosita.

Kahlan rimase in silenzio all’udire quella risposta, che le aveva inevitabilmente fatto sorgere dei seri dubbi.

<< Dunque hai un piano… >> mormorò.

Rahl afferrò una ciotola, ne fece colare all’interno il liquido rosso contenuto nella pianta e con due dita lo spalmò sulla ferita, stando attento a non premere troppo. << Dovresti saperlo, depositaria, non possiedi forse la capacità di leggere le menzogne? >> disse sarcastico.

<< Vedo solo la verità… >> spiegò Kahlan leggermente accigliata e irritata.

<< E allora, forse non ho un piano… >> disse lui, poi, senza aggiungere altro prese uno dei due rotoli di benda e strinse bene la fasciatura. Dopo di ché, svuotò il contenuto della borraccia, e si indaffarò nella preparazione del fuoco per la sera, che già si delineava sopra la linea dell’orizzonte.

 

<< Se domani riuscirai a camminare riprenderemo il viaggio… >> disse Rahl con non curanza:<< altrimenti staremo qui, mancano quattro giorni al solstizio, per raggiungere i Pilastri della Creazione ce ne bastano tra, comunque sia abbiamo un giorno di vantaggio… >>.

Kahlan lo fissò contraddetta:<< no, domani partiamo, qualsiasi cosa succeda, è meglio non attardarsi, Richard potrebbe già essere arrivato… >>.

Rahl sogghignò e scosse la testa:<< hai davvero tanto voglia di confessargli il tuo tradimento? >> chiese sarcastico.

Kahlan non rispose. No, non era certa di quello che volva fare, avrebbe perso Richard per sempre, come poteva essere sicura di quello? Allo stesso tempo non poteva dimostrarsi tentennante davanti a lui.

<< Essere sinceri è di gran lunga più lungimirante dell’essere dei bugiardi… >> tagliò corto Kahlan, poco interessata ad intraprendere una discussione del genere con Rahl.

<< Non ti stanchi mai di essere ‘lungimirante’ Kahlan? >> sbottò lui, girandosi a fissarla, con voce iniettata dall’ira. Kahlan lo fissò per qualche attimo, con sguardo vuoto, voleva rispondergli, ma sapeva che se avesse negato si sarebbe sentita un ipocrita:<< non posso farne a meno… >> rispose in fine, sperando che lui non aggiungesse altro:<< sono una depositaria,  e come tale, perseguo la verità e la purezza dell’animo, io non posso essere da meno… >> aggiunse dandosi un aria più importante di quello che era. Rahl parve diverto, sogghignò tra sé e sé, infine la fissò gelido:<< servirai anche la verità, però menti a te stessa… >> le disse, gettando le premesse per un discorso che Kahlan non voleva ascoltare, sapeva bene che le sue parole potevano incantarla.

<< Io non mento a nessuno! >> sbottò, tagliando corto.

Rimasero in silenzio per lungo tempo, infine, fu Rahl a distogliere gli occhi da un punto sulle spiaggia e a parlare per primo:<< lo vedi quel gabbiano? >> chiese con voce piatta, alzando il mento per indicare un solitario esemplare di gabbiano piuttosto grande. Kahlan lo fissò per qualche attimo, le pareva di averlo già visto, come se le ricordasse qualcuno.

<< E allora? >> chiese alzando le spalle.

Rahl valutò il pennuto ancora per qualche attimo, con aria pensierosa, sottolineata da una mano sotto il mento.

<< Ha qualcosa di strano… >> disse:<< è come se ci seguisse… >> aggiunse:<< l’ho già visto giorni fa… >> affermò seriamente, deciso delle sue parole.

<< E’ un gabbiano! >> disse lei preoccupata per quell’insolito comportamento guardingo di Rahl, non l’aveva mai visto seriamente preoccupato in quei giorni, ma quell’animale pareva metterlo in dubbio:<< come fai ad essere certo che sia veramente lo stesso? >> chiese curiosa e un po' divertita, come poteva Rahl pensare ad una cosa del genere?

<< E’ strano, Kahlan! >> sbottò l’uomo fissandola irritato:<< se non lo vedi allora le tue bugie ti annebbiano anche la vista! >> disse sprezzante, riacquistando quell’atteggiamento fiero e regale che lo distinguevano dagli altri. Era abituato ad essere ascoltato quando diceva qualcosa, e Kahlan avrebbe fatto meglio a dargli retta. Quel gabbiano era avvolto da uno strano fascio di magia, lo avvertiva. Infine afferrò la borraccia e si alzò:<< la riempio di nuovo, durante la notte potrebbe servirti tenere la ferita bagnata e disinfettata! >> sbottò, dirigendosi verso il mare.

Kahlan lo fissò, poi prese a guardare il gabbiano. Anche a lei sembrava strano, ma non per questo doveva essere una spia! Cercò di scacciare quel pensiero dalla sua mente, ma inevitabilmente si sentì osservata. E se fosse vero? Se quel gabbiano non fosse realmente un gabbiano?

 

***

 

Eccoci qui, di nuovo… spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Ringrazio tutti voi per le recensioni dell’altro capitolo e per aver anche solo letto…

Dreaming_Archer: all’inizio mi facevi notare che il testo non era ‘da me’ perché insolitamente tranquillo, e senza battaglie e cose varie, al ché, io rispondevo che la parte movimentata sarebbe arrivata… bhé, è appena cominciata… e nei capitoli finali (ai quali ci avviciniamo sempre di più) ci sarà molto azione… ora è un po' più da me?

Spero solo di non aver mollato il colpo, mi sembra di non aver mantenuto molto la psicologia dei personaggi in questo capitolo… ma comunque eccolo qui, recensite se vi va…

Per quanto riguarda la ‘Sanguinaria’ (la pianta che Rahl ha usato per curare Kahlan) so che esiste, perché l’ho trovata sul dizionario, ma non so se il suo uso specifico in farmacia sia quello di rallentare il flusso del sangue, io l’ho interpretata così… se ho detto una boiata pazzesca perdonatemi!!

 

Grazie mille a tutti!

 

Hivy!!!

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


Capitolo VIII

Capitolo VIII

 

Le piume bianche e nere parvero sciogliersi. Una forte luce giallina avvolse le membra del grosso gabbiano, che strepitò impazzito. Le piume brillanti e lisce si ritirarono lentamente, e nel giro di pochi attimi, parvero non esserci più. Il becco si rimpicciolì a tal punto da scomparire nel piccolo cranio, e gli occhietti marroni si ingrandirono di colpo. La luce dorata si intensificò, impedendo di distinguere la sagoma che si stava creando al suo interno. Le fogli parvero fremere, scosse dalla potente magia, e pian piano l’aria intorno al corpo dorato si fece infuocata. Così rapidamente com’era venuta, la luce giallina si spense, e fece ripiombare in ombra la foresta. Nel centro del gruppetto di piante ora, c’era l’incombente e alta figura d’un uomo dai folti e arruffati capelli bianchi. Il corpo era esile e pareva che la tunica sgualcita lo avvolgesse come un sacco. Il volto era lungo, e le rughe, ben scavate, delineavano nettamente la sua anziana età. La pelle delle guance era un poco flaccida e allungata verso il basso, così come quella del collo. Gli occhi marroni erano scavati ed evidenziati da profonde occhiaie che gli donavano un aria stanca ed eternamente antica.

Muovendosi a scatti, e ancora frastornato dall’uso eccessivo della sua magia, scattò in avanti e prese a camminare per un losco sentiero che serpeggiava tra i cespugli, seguendo a distanza il corso di un piccolo torrente.

Nella sua mente non facevano che affollarsi le parole di Rahl. Avrebbe dovuto dire tutto a Richard quando ne aveva la possibilità, ora era troppo tardi. Il peggio era già successo, e lui non aveva potuto fare nulla. Era stato una marionetta di Rahl, e non se n’era nemmeno reso conto!

Si sentiva uno stupido ed un ipocrita, aveva commesso un errore enorme, che forse sarebbe costato la vita di Richard, e di tutto il mondo.

Rimuginando tutto quello che aveva visto e sentito in quei giorni, non fece altro che fomentare la sua frustrazione. Ora era l’unico che poteva salvare il mondo, né Richard né Kahlan ci sarebbero riusciti. Solo lui. Richard non sapeva nulla dei loschi piani di Rahl, e si sarebbe fatto ingannare, proprio come aveva fatto lui. Così, anche Kahlan, ormai era completamente assoggettata a Rahl, e, dalla posizione in cui si trovava in quel momento, non avrebbe potuto fare nulla.

Per un attimo, nella sua testa balenò un pensiero folle: Cara.

Cara era l’unica a non avere avuto contatti con Rahl, lei non si sarebbe mai fatta ingannare da Darken Rahl. Doveva farsi aiutare da Cara, era la sua unica ed ultima speranza. Lui solo, non poteva fare nulla. Forse, se avesse risparmiato un poco della sua magia, allora avrebbe potuto fare qualcosa, ma era stato un folle. Cara, poteva aiutarlo. Solo lei.

Continuando a camminare, veloce quanto potevano le sue gambe stanche, ricordò quello che aveva potuto ascoltare mentre le sue vere sembianze erano celate da quelle di gabbiano, e il doloroso ricordo di quello che aveva visto ed udito poco prima, lo tormentò.

<< Kahlan, ragazza mia… >> borbottò sovrappensiero:<< che cosa hai fatto? Perché ti sei fidata di lui? >>

 

cd

 

Cara si fermò fieramente, con le gambe leggermente divaricate e i pugni ai fianchi. Davanti a lei, si estendeva la superficie piatta e scintillante del mare, l’aria era salmastra, e l’odore della salsedine l’avvolgeva, mettendole la nausea. Poco più in là, a distanza di qualche metro, v’erano i Pilastri della Creazione.

Non era solita auto-compiacersi, ma aveva fatto un ottimo lavoro. Lord Rahl sarebbe stato molto fiero di lei.

Attese che Richard la raggiungesse alla cima della parete di roccia, poi si girò per fissarlo. Il cercatore, aveva sulle labbra un sorrisetto soddisfatto, e i suoi occhi scintillavano pieni di vita. << Ottimo lavora, Cara! >> le disse fissandola per un attimo.

La Mord-Sith lo gratificò con un sorrisetto, ma non si mostrò particolarmente eccitata:<< la missione non sarà finita fino a quando lo squarcio non sarà completamente riparato! >> sbottò seria:<< abbiamo la Pietra delle Lacrime, ora ci serve Rahl! >> aggiunse irritata. Richard parve incupirsi un poco, nell’udire quelle parole. Pensava a Kahlan tutti i giorni, ma soprattutto, lo tormentava il pensiero di cosa, Rahl, le avesse potuto fare. Dentro di lui montava un odio profondo, avrebbe voluto impugnare la Spada della Verità e ucciderlo a prima vista, ma sapeva bene di non poterlo fare. Trattenne quel moto di furia, e tornò a fissare l’oceano. Ancora una volta pensò a Kahlan, ma quella volta, non era con Rahl. Era tra le sue braccia. La stringeva ed insieme si godevano la spettacolare vista del mar scintillante. Come avrebbe voluto che quel sogno sfrenato, fosse vero e reale. Sospirò, presto sarebbe stato nuovamente insieme a lei, libero da qualunque missione. Sarebbe tornato a casa con lei, e lì, avrebbero vissuto felici.

A volte, durante il viaggio, aveva espresso quel desiderio con forza, ed ora, che era lì, ad un passo, gli pareva lontanissimo. Tutto dipendeva da Darken Rahl, ora, e quella consapevolezza, lo distruggeva. Non avrebbe mai voluto lasciare le sorti del mondo, e della vita della donna che amava, nelle mani di quell’uomo, ma non aveva potuto fare altro, e ancora, quel pensiero lo distruggeva. Avrebbe dovuto fare qualcosa per impedirlo, eppure, non l’aveva fatto, non aveva trovato il modo di salvare il mondo. Era stato uno stupido.

<< Muoviti, Richard! >> sentì ringhiare irritata Cara:<< i Pilastri sono là! Dobbiamo aspettare Rahl! >> sbottò, facendogli cenno di seguirla.

Richard sospirò, sarebbe rimasto a fissare il mare tutto il tempo. Infine, riprese a camminare. Si sentiva stanco, avevano camminato molto i quei giorni, saltando molti pasti e dormendo poche ore a testa. Si stupì ancora una volta nel costatare la straordinaria forza di Cara, sembrava perfettamente riposata, eppure, era lei, quella che, tra i due, aveva riposato per minor tempo. Si diede dello stupido per aver ceduto alla sua stanchezza. Una volta terminata la missione, si sarebbe potuto riposare, ma non ora.

Allungò il passo e raggiunse Cara, infine, si portarono sul bordo del dirupo, e sotto di loro, si estesa il panorama più bello che Richard avesse mai visto.

Le onde increspavano la superficie del mare perfettamente blu. La sabbia dorata scintillava riscaldata al sole, ed il cielo, sembrava perdersi nell’infinità delle acque.

<< E’ magnifico… >> mormorò Richard, in estasi. Nei Territori dell’Ovest, una vista del genere era impossibile da trovare. Aveva sempre pensato che casa sua, fosse il luogo più bello al mondo, ma da quando aveva intrapreso quel viaggio, si era ricreduto. Le Terre Centrali erano un luogo magnifico, e avrebbe desiderato non lasciarle mai, eppure, una parte di sé, era profondamente legata ai territori dov’ era nato e cresciuto, e non voleva abbandonarli. Per la prima volta, sentiva il suo cuore diviso. La voglia di restare, per Kahlan e per godere ancora della magia delle Terre Centrali, in contrapposizione con la bruciante sensazione di nostalgia. Cosa avrebbe fatto? Tutto pareva chiaro poco prima, ma ora, non lo era più. Nulla era più come prima.

Attesero con impazienza. Richard si era perso ancora una volta nei suoi pensieri, e Cara, attendeva immobile, con le braccia incrociate sul petto. Perché Lord Rahl non arrivava?

 

Mancava un ora al mezzo dì, quando finalmente, la sagoma di Rahl apparve all’orizzonte, stagliando la propria, sottile ombra sulla sabbia.

<< Richard! >> la voce tonante e ruvida di un uomo squarciò l’aria, e costrinse il cercatore, a riemergere dai suoi pensieri. L’uomo si voltò lentamente verso la fonte di quella voce, e imitato da Cara, portò la mano alle armi.

<< Zedd! >> tuonò il cercatore, alzandosi e andando in contro al vecchio mago, che, più disordinato del solito ansimava per la stanchezza, con sguardo torvo e seriamente preoccupato.

<< Non c’è tempo, Richard! >> sbottò l’anziano, prendendo a fissa Cara:<< figliola… >> la chiamò, mentre la Mord-Sith lo fissava con un sopracciglio alzato, e lo sguardo cinico.

<< ho bisogno del tuo aiuto! >> le disse lentamente, scandendo bene la parole, allargandosi in un sorriso furbo. Durante la lunga camminata aveva partorito il suo piano, ed ora, era sicuro di potercela fare.

<< Ma Zedd… >> protestò Richard, alzandosi di scatto, facendo qualche passo verso di lui:<< dimmi che succede! >> sbottò perplesso.

<< No, Richard! >> lo interruppe il mago:<< non c’è tempo! Dobbiamo fermare Rahl! >> disse serio.

<< Cosa ha in mente? >> ringhiò Richard, portando la mano sull’elsa della spada:<< Kahlan sta bene? >> chiese d’impulso.

Zedd parve rabbuiarsi. Non poteva dire la verità a Richard, per quanto facesse male, non poteva. Trasse un profondo respiro. Aveva già mentito troppe volte al nipote, ma doveva farlo ancora una volta, doveva. Richard avrebbe capito e l’avrebbe perdonato. Il suo piano avrebbe funzionato.

<< No! >> sbottò.

Richard spalancò gli occhi, non si sarebbe mai aspettato una risposta così secca. I suoi pensieri spaziarono in mille direzioni, ed automaticamente fece scivolare la spada fuori dal fodero:<< dimmi tutto! >> sbottò fissandolo arcigno. Avrebbe ucciso Rahl,e questa volta, non gli avrebbe dato modo di sottrarsi al suo destino:<< dimmi-tutto! >> sbottò ancora, scandendo bene le parole.

<< Kahlan è ferita! >> mentì gravemente Zedd:<< è stata colpita da un dacra, Rahl l’ha aiutata, ma l’ha dovuta lasciare indietro! >> spiegò.

<< L’ha lasciata sola? Sapendo che le Sorelle dell’Oscurità la cercando? >> urlò Richard, stringendo ancora di più l’elsa. Zedd fissò per un attimo il nipote, amava molto Kahlan, avrebbe sofferto tantissimo se avesse scoperto la verità.

<< Calmati, Richard! >> sbottò:<< Rahl arriverà, Kahlan non è in pericolo! Le Sorelle dell’Oscurità cercano lui! Terrà fede al suo patto, ma architetta qualcosa di molto peggiore! >> aggiunse.

Cara sgranò gli occhi, se Zedd aveva scoperto tutto, allora sapeva anche di lei, doveva ucciderlo. Estrasse la Agiel silenziosamente, e fece per avvicinarsi a lui, ma il mago si voltò d’improvviso verso di lei, senza darle il tempo d’agire.

<< Cara, ho bisogno di te! >> disse:<< dobbiamo fermare Rahl! Mi devi aiutare, sei l’unica che può resistere al suo potere e schermare me e Richard! >> spiegò velocemente, mentre la Mord-Sith pareva perplessa.

<< Richard, so che per te è difficile! >> riprese Zedd, disinteressandosi della Mord-Sith, che rimase immobile, indecisa. Dunque Zedd non sapeva nulla?

<< ma Kahlan sta bene, mi devi credere, Rahl non l’ha toccata con un dito! Io so come rimettere apposto le cose, ma ho bisogno di Cara e della Pietra, sai che ti direi tutto, ma non c’è tempo… tu devi stare qui, Richard! Resta qui, fa quello che ti dico, e tutto si aggiusterà! >> lo fissò intensamente e parve incupirsi ancora di più:<< stai pronto ad impugnare le armi… >> concluse seriamente.

<< Ma Zedd io… >> cercò di dire Richard, ma Zedd lo bloccò con un gesto.

<< Niente domande, ragazzo mio! >> disse voltandosi, facendo cenno a Cara di seguirlo:<< presto Rahl sarà qui! Fa come ti ho detto, Richard! Ne va delle sorti del mondo, e della sorte di Kahlan! Devi stare qui ed intrattenere Rahl fino a quando io e Cara non saremo pronti, allora estrai la spada e usala, se necessario… >> fece una pausa e gli allungo una mano sotto gli occhio:<< e ora dammi la Pietra! >> aggiunse. Richard apparve titubate. Zedd non era mai stato tanto enigmatico prima, gli aveva sempre detto tutto, perché doveva mentigli proprio ora? Estrasse velocemente la Pietra delle Lacrime da un sacchetto che portava appeso al cintura, e la porse al mago. Zedd l’esaminò per un breve periodo di tempo, mettendola contro la luce del sole, poi, gli diede una pacca gentile sulle spalle, gli sorrise e si voltò, facendo cenno a Cara di seguirlo.

Cara gettò un ultima occhiata a Rahl, che si avvicinava sempre più, aveva eseguito i suoi ordini, ma non poteva evitare di fare quello che le diceva Zedd, avrebbe attirato i suoi sospetti. L’avrebbe ucciso. Molto presto. Lo seguì silenziosamente fino ad un gruppo di alberi un poco più spostati dalla parete di roccia, poi, Zedd si fermò e la prese per la spalle, fissandola.

<< Cara! >> le disse serio:<< ascoltami bene, quello che sto per dirti è importantissimo! >> Cara finse di annuire perplessa.

<< Rahl ha in mente un piano, Richard non sa nulla, e non mi può aiutare, presto si scatenerà una lotta, e tu, hai un ruolo fondamentale, dovrai schermarmi dal potere di Rahl, perché io non ne sono più in grado. Ho perso gran parte della mai magia nell’incantesimo per spiare Kahlan. E ora ho bisogno di te! >> Cara annuì, non capiva alla perfezione quello che il suo padrone aveva in mente, ma se quello che Rahl le aveva detto molte notti addietro era vero, allora Zedd sapeva tutto, e lei, doveva fare qualcosa:<< cosa devo fare? >> chiese impaziente.

Zedd si allargò in un sorriso:<< sapevo di potermi fidare di te! >> disse:<< Cara, tu devi… >> prese a spiegare.

 

dc

 

Rahl si impose in tutta la sua statura davanti a Richard, che lo fissava famelico, con la spada saldamente in pugno.

<< Dimmi dove si trova Kahlan! >> sbottò in un ringhio, alzando la lama della spada.

Rahl sogghignò:<< la cara Kahlan è rimasta indietro, è stata ferita! >> disse con freddezza:<< e ora dammi la Pietra! >>.

<< No! >> disse Richard:<< tu ora mi porti da lei, poi io ti do la Pietra! >> sbottò.

Rahl parve divertito, ma non si scompose minimamente:<< ho bisogno della Pietra! >> sbottò:<< Kahlan sta arrivando! Guarda tu stesso se non mi credi! >> disse, allungando un braccio in direzione della spiaggia sottostante.

Richard indugiò. Non sapeva cosa aveva in mente Rahl. Anche Zedd gli aveva detto che Kahlan stava bene, ma non poteva, non riusciva a crederci se non lo vedeva persona. Votò lentamente lo sguardo verso il punto indicato da Rahl, e di lontano… intravide una macchia bianca avvicinarsi lentamente. I suoi occhi ebbero un sussulto. Era Kahlan. Era viva, stava bene, Zedd non aveva mentito!

Si voltò di scatto, e incontrò il sorrisetto arcigno di Rahl:<< A me la Pietra, se non ti dispiace… >> disse in tono di beffa, allungando un braccio verso il fratello.

Richard fissò il palmo della mano di Rahl, poi alzò lentamente gli occhi, con sguardo divertito.

<< Non ce l’ho! >> ammise lentamente:<< non ho trovato la Pietra della Lacrime! >> disse.

Lo sguardo di Rahl si velò di sorpresa, poi, il suo atteggiamento tornò ad essere fiero. Con un sospiro trattenne il moto di rabbia che provava in quel momento:<< dammi la Pietra, Richard! Adesso! >> sbottò con voce irritata, poi riprese la solita rabbia contenuta, tipica della sua stirpe:<< o preferisci che tutto il mondo muoia! >> cercò di ricattare:<< Kahlan morirà! >> disse, fissandolo furbamente.

Richard parve consapevole, annuì lentamente:<< anche io morirò, e potremmo stare insieme… >> disse.

Rahl sogghignò e sospirò:<< a che gioco stai giocando, Richard? >> sbottò.

Richard sogghignò:<< a nessuno… >> prese a spiegare con semplicità:<< non ho trovato la Pietra delle Lacrime, la bussola non mi ha portato a nulla! >> aggiunse.

Rahl lo fissò intensamente, sapeva con certezza che Richard aveva la Pietra, le sue seguaci l’avevano ben servito.

<< Non temo la morte… >> disse il cercatore, seriamente:<< Kahlan ed io potremmo stare insieme, per sempre! >> continuò convinto.

Rahl sogghignò:<< dov’è Cara? >> chiese:<< e il mago? >> sbottò, poi il suo tono di voce divenne famelico:<< mi credi davvero così stupido, Richard! >> tuonò tra i denti.

<< Cara è morta! >> disse Richard semplicemente:<< stavamo cercando la Pietra, e lei è morta, la maga ha quasi sopraffatto anche me… >> spiegò.

Rahl sospirò:<< e immagino che il mago si sia sacrificato per proteggere la vita del cercatore… vero? >> fece una pausa troppo breve per dare, a Richard, il tempo di parlare:<< pensi davvero che io creda anche, solo ad una parole delle tue, fratellino?  >> sbottò.

Richard sospirò:<< Zedd è tornato ad Aydindrill, al Mastio del Mago dove cercherà di trovare un altro modo per salvare il mondo… >> disse:<< come vedi, sei meno indispensabile di quanto credi! >> sbottò.

Rahl ridacchiò:<< Ti sei sempre creduto furbo, Richard! >> disse, mentre un sorrisetto gli si materializzava sulle labbra.

Da un punto lontano, provenne un urlò strozzato, e Richard si rese conto che proveniva dal punto in cui Zedd e Cara stavano aspettando il momento giusto per intervenire. Fece per scattare in avanti, ma Rahl lo bloccò con un gesto.

<< A me la Pietra, se non ti dispiace… >>.

 

cd

 

Eccoci qui, i tre capitoli finali… VIII, IX e X…

Ringrazio tutti per le recensioni, belle come al solito…

Vi rubo qualche minuto, il Mastio del Mago (non so se citato nella serie) è un palazzo, dove, anticamente, vivevano i maghi delle Terre Centrali, dove si trovano volumi antichi e costrutti magici di tutti i tipi, tra cui la Spada della Verità.

Ecco, ora vi lascio…

 

Un saluto…

 

Hivy!!


 

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Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


Capitolo IX

Capitolo IX

 

Mi introduco ora per non guastarvi il finale. Ecco il penultimo capitolo… non vi rubo altro tempo…

 

Buona lettura…

 

Hivy!

***

Cara continuò a premere la Agiel nel costato di Zedd, che lentamente, si piegò in due e cadde in ginocchio davanti a lei. La donna sorrise e lo fissò con sguardo infido. Provava il piacere più forte della sua vita nel torturare le persone care. Già, perché si era illusa che Zedd le volesse bene. Digrignò i denti per la rabbia, infine, staccò la Agiel, e colpì il mago in pieno volto, facendolo cadere a terra, riverso sulla schiena. Mentre stava per assestagli l’ultimo, potente colpo di grazie, da dietro i cespugli alle sue spalle, provenne un rumore ovattato, che si amplificò sempre di più. Mentre la Mord-Sith si voltava famelica, Agiel alla mano, Zedd rantolò sommessamente, ma non riuscì a fuggire. Era troppo debole, il suo potere troppo esiguo per creare una tela del mago, che in qualunque caso, non avrebbe funzionato contro le magia di Cara. I suoi occhi, ridotti a delle fessure, riuscirono ad intravedere delle figure rossastre che si avvicinavano, poi, un movimento di Cara lo colse di sorpresa, e il dolore fu ancora più forte, quando, a tradimento, la Mord-Sith gli premette la Agiel sotto il collo, facendogli mancare il fiato.

<< Cara! >> la voce di una donna colpì le sue orecchie, e la Mord-Sith si voltò di scatto, pronta ad uccidere anche loro. Stava per avventarsi sulle altre Mord-Sith, quando la prima d’esse, una donna bruna, la bloccò:<< Lord Rahl ci ha avvertite che tu eri tornata dalla sue parte, non ti faremo nulla! >> la rassicurò con voce fredda.

Cara la fissò di sbieco, con gli occhi infiammati dalla rabbia:<< Ah sì? >> sbottò:<< questo non significa che io non possa fare del male a voi! >> fece per saltarle addosso, ma l’altra donna la fermò ancora una volta:<< no, Cara! >> sbottò:<< possiamo aiutare Lord Rahl, oppure stare qui a litigare! >> le disse.

Cara la fisso irritata, poi abbassò la Agiel e fece un cenno con il capo:<< quali sono gli ordini di Lord Rahl? >>

 

Cara emerse lentamente da dietro gli alberi, e Richard fece scivolare il suo sguardo su di lei. Impugnava la Agiel e la stringeva convulsamente. Aveva passo molto più sinuoso e altezzoso del solito, e pareva che il suo bel volto si fosse trasformato in una maschera di freddezza. Anche se il vestito da Mord-Sith era rosso, Richard, riusciva a distinguere delle larghe macchie di sangue vermiglio che scintillavano alla luce del sole. La Agiel, ne era completamente imbrattata. Mentre la fissava avvicinarsi, un pensiero lo squassò profondamente.

Dietro di lei, apparvero delle figure completamente vestite di rosso, e ben presto, Richard realizzò che erano Mord-Sith. Il suo pensiero prendeva sempre più piede, e lo faceva stare male. Dov’era Zedd?

Quando Cara fu accanto a Rahl, gli diede una rapida occhiata, e l’uomo la gratifico con un sorrisetto.

<< Vi ho soddisfatto, Lord Rahl? >> chiese la donna bionda con un sorrisetto malizioso che le illuminava il volto.

<< Pienamente, Cara… >> rispose lentamente Rahl:<< e adesso dimmi dov’è la Pietra! >> le ordinò seriamente.

Cara sogghignò, infine, lanciò un occhiata significativa a Richard, che scosse lentamente la testa. La donna gli sorrise, poi, voltò il suo sguardo verso Rahl e sollevò un pugno a mezz’aria.

<< No, Cara… >> mormorò Richard, sperando di bloccare la donna. Se avesse consegnato le Pietra delle Lacrime nelle mani di Rahl, avrebbe avuto la prova che Zedd era morto. Aveva affidato al vecchio mago la Pietra, come gli aveva ordinato. Era tutto finito.

Cara aprì lentamente il pugno, e sulla superficie del guanto rosso scintillò l’azzurrina Pietra delle Lacrime. Rahl la fissò per qualche attimo soddisfatto, con gli occhi che scintillavano. Lanciò un occhiata sbilenca a Richard, poi, con gesti teatrali prese la Pietra tra le dita e la fissò intensamente, contrapponendola alla luce del sole.

<< Ottimo lavoro, Cara… >> disse alla donna, senza fissarla:<< dopo tutto, la tua insubordinazione ha portato a qualcosa di buono… >> aggiunse in tono malizioso, mentre la donna annuiva e sorrideva, soddisfatta.

<< No, Cara! >> disse a mezza voce Richard, fissando con gli occhi sgranati al donna, Zedd si fidava di lei, tanto da affidarle la vita e la buona riuscita del suo piano. Lei aveva abusato della fiducia del mago, e lo aveva ucciso. Zedd era morto. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Zedd, suo nonno, il suo mentore, era morto… come poteva essere.

Provava rabbia, ma allo stesso tempo, non si sentiva di biasimare Cara, Rahl doveva averla torturata molto, per ottenere quel risultato, ma quando? No, non poteva provare rabbia verso Cara, sapeva cosa si provava ad essere torturati con la Agiel, anche lui avrebbe ceduto.

<< Perché, Cara, dimmi perché! >> la supplicò, con le lacrime che scendevano ormai copiose.

Cara sorrise:<< perché è stato Lord Rahl ad ordinarmelo! Lui mi ama, le mie Sorelle mi amano, non tu, non Zedd, e nemmeno Kahlan! >> ringhiò la donna.

Richard rimase interdetto, come poteva essere:<< no, Cara! Non è così, e tu lo sai! >> le disse:<< lo sai! Non so cosa ti abbia fatto Rahl, ma tu sai che ti volgiamo bene! >> cercò di persuaderla, ma lei parve fatta di marmo.

<< No… >> disse lei sotto voce:<< Lord Rahl non mi ha fatto nulla, mi ha solo mostrato la gravità del mio errore. Tu non mi ami, Richard, tu ami Kahlan! Io cosa averi fatto quando tutta la missione sarebbe finita?! >> urlò:<< Zedd fa tutto questo solo per stare accanto a te! E io! IO!? >> urlò irritata.

Richard la fissò distrutto dal dolore. Rahl si era preso gioco di Cara, facendo leva sul suo punto debole. Cara non aveva mai avuto una vera famiglia, e pensava di averla trovata in Richard, Kahlan e Zedd, ma era bastato poco per distruggere anche quella sua certezza. Era come una bambina. Era ingenua, e cercava qualcuno che l’apprezzasse e che le ispirasse fiducia. Rahl si era dimostrato ancora una volta, più scaltro di lui.

<< Ora, Cara… >> disse Rahl, affrettandosi a colmare il vuoto che ronzava per al testa della Mord-Sith, una parola ben assestata di Richard avrebbe fatto crollare il suo piano. La psicologia di Cara era semplice, e il suo pensiero facilmente malleabile, e come ci era riuscito lui, anche suo fratello poteva riportare Cara dalla sua parte, era importante giocarsi bene quella carta.

<< uccidilo! >> le ordinò seriamente.

Richard sgranò ancora di più gli occhi, non voleva combattere contro Cara, non voleva.

<< Uccidilo! >> ordinò ancora Rahl, più irritato. Cara strinse ancora di più la Agiel e si lanciò contro il cercatore, urlando di rabbia, con gli occhi iniettati di determinazione.

Richard fu costretto ad estrarre la Spada della Verità, e a parare un colpo di Agiel.

Cara ringhiò per la rabbia, e riprese a combattere con maggiore determinazione. Colpì più volte Richard, e il fargli provare dolore la fece stare bene come non mai.

<< Cara, io so che tu non sei questa, che non sei così! >> continuava a ripeterle Richard, tra un colpo di spada e l’altro:<< fermati, Cara, non voglio combattere con te! >>.

La donna parve non sentirlo, le sue orecchie erano empite dalla voce tonate di Rahl, che non faceva altro che incitarla ad uccidere Richard. Le ripeteva quanto si fossero presi gioco di lei, e di quanto solo le Mord-Sith potessero essere per lei una famiglia.

Richard parava colpo dopo colpo, ansimava e, ormai, faticava a parlare. Stava lentamente arretrando, mentre il bordo del dirupo si faceva sempre più vicino.

Per un attimo, Cara gli diede una tregua, poi, riprese più spietata di prima.

Rahl lasciò che Cara continuasse a combattere con Richard, ormai, la mente della Mord-Sith era completamente sua. L’uomo si voltò lentamente, e si diresse verso un piccolo altare di pietra, dov’era posizionata una piccola struttura di metallo, sul quale poggiò delicatamente e con reverenza la Pietra.

‘Il sole di mezzo giorno attraverserà la Pietra e riparerà la Squarcio nel Velo’ Erano le parole scritte sulla Pergamena di Valdeer. Non avrebbe dovuto fare altro che posizionare la Pietra, il resto, sarebbe venuto da sé, insieme con la sua vittoria.

Indugiò per un attimo in quel pensiero, mentre il fragore della spada di Richard contro la Agiel di Cara non faceva altro che dargli ancora di più alla testa. Sorrise maligno e trattenne una risatina compiaciuta, poi, alzò gli occhi. Dietro la boscaglia rada v’erano due Mord-Sith, che reggevano le spoglie mollicce di Zedd, e, accanto alle due, una Sorella dell’Oscurità. Bastò un cenno del capo da parte di Rahl, per far intendere tutto all’incantatrice, che si voltò e scomparve dietro la boscaglia.

Rahl sogghignò ancora per un attimo, quella era la sua ultima mossa.

Lentamente si voltò e la sagoma di Kahlan si materializzò davanti a lui. Anche la donna fissava il combattimento.

Cara era ormai al limitare del dirupo, Richard era riuscito a scartare un suo colpo, rovesciando la situazione a suo favore, fortemente convinto di riuscire a bloccare la ferocia di Cara.

La Mord-Sith non abbassava mai la guardia, e lo costringeva a combattere sempre più velocemente.

Richard sferrò tre fendenti micidiali, e in un attimo, la Agiel di Cara, cadde nella polvere, accanto a lei.

<< Basta, Cara… >> mormorò il cercatore, con il fiato corto:<< ora basta! >>. Stava per porgerle una mano, in segno di resa, quando, una stilettata di dolore bloccò ogni suo movimento.

Sentì l’aria mancargli nei polmoni, e forti rantoli gli fuoriuscirono dalla gola.

Avvertì il cuore battergli forte per qualche attimo, empiendo anche le sue orecchie, con rintocchi potenti.

Infine, vide un sorrisetto malvagio apparire sulle labbra di Cara, e la sua Agiel frustare l’aria, per colpirlo in pieno volto. Il colpo fu così forte che gli fece voltare il viso, mentre, un altro potente schiaffo gli rompeva il labbro.

Esausto, cadde in ginocchio nella polvere. Cara lo fissò dall’alto, e menò un altro colpo di Agiel, facendogli vomitare sangue. Per qualche attimo, si costrinse a resistere a quel dolore, poi, all’ennesimo colpo di Agiel, non riuscì più a controllarsi.

Le sue mani divennero molli, e la Spada della Verità gli sfuggì dalle dita, cadendo fragorosamente a terra, alzando una piccola nuvoletta di polvere secca, che si volatilizzò in brave, spazzata dal vento.

Cara si avvicinò e lo prese per il capelli, costringendolo a voltarsi, minacciandolo con la Agiel in prossimità di un occhio.

Richard strisciò nella polvere fino a trovarsi faccia a faccia con Kahlan.

La donna, vestita di bianco, impugnava uno dei suoi coltelli. Richard non capì subito quello che era accaduto, si portò una mano alla gola e, con orrore, costatò che la lama famigliare di uno dei pugnali di Kahlan gli stava trafiggendo la gola.

Le lacrime rigarono il suo viso sporco di sangue e polvere, poi, la vista si annebbiò, e anche la figura di Kahlan divenne sfocata ed indistinta.

Richard avvertì uno spostamento d’aria improvviso, infine, un dolore forte gli invase il petto, e gli fece colare altro sangue dalla bocca. Abbassò lo sguardo, e vide l’elsa del secondo pugnale di Kahlan fuoriuscire dal suo petto.

Kahlan. La donna che amava.

Altre lacrime gli rigarono il volto, e la paura e la frustrazione lo invasero. Cosa aveva fatto? Cosa aveva fatto per meritare quella fine? Cosa aveva fatto per irritare Kahlan a tal punto? Lui l’amava, e anche se l’evidenza dei fatti era innegabile, stentava a credere che fosse stata veramente Kahlan. Come avrebbe potuto? L’aveva ingannato per tutto il tempo? Lo amava veramente, come lui amava lei?

Quelle domande si fecero sempre più lontane, come se ormai, non avessero più importanza, tutto, intorno a lui, non aveva più importanza.

Ricordò Zedd. I suoi capelli arruffati e bianchi, il viso solcato dalle rughe. Era suo nonno, e non l’aveva mai potuto conoscere fino in fondo.

Avvertì per l’ultima volta, le mani di Cara che gli stringevano la collottola e che gli infliggevano un ultima frustata d’ Agiel. Il dolore lo invase, e per un attimo, davanti a lui, si delineò il volto di Denna. Il dolore che stava provando lo distruggeva, a non poteva fare altro che riportare alla sua mente Denna.

Cara sogghignò e gli diede una spinta, che lo fece cadere a terra, riverso a pancia in su.

Vide il cielo, e il volto di Cara. Gli parve di vederla sorridere. Era un sorriso diverso da quelli che gli aveva sempre visto sul volto. Era un sorriso vero, quello di una bambina che, finalmente, aveva trovato la strada verso casa.

Per ultimo, mentre il suo sguardo si annebbiava sempre di più, e le sue membra vennero colte da un torpore profondo, si fece largo nella sua mente, il viso di Kahlan.

Ne fissò ogni singolo dettaglio, gli occhi azzurri, i bei capelli mori. Ne ammirò la rotondità del viso, e gli parve di poter tracciare il contorno delle sue labbra. Già quelle labbra morbide, e tiepide, che aveva tanto agognato. Non riusciva ad odiare Kahlan, non poteva, l’amava troppo, e per sempre. Come poteva odiarla?

<< Ti amo Kahlan… >> mormorò, tanto debolmente da sentirsi a stento lui stesso. La sua voce era increspata dai rantoli e dal pianto.

Per un attimo, tutto divenne silenzio, pace, e il buio più totale lo avvolse.

Era morto, se ne rendeva conto, ma non c’era torpore o riposo più paziente e rigenerante di quello.

Di lontano, nel buio, la figura del mare lo investì. Era calmo, e scintillava, la sabbia era sollevata dal vento, e il cielo, si perdeva nell’immensità delle acque. Proprio come aveva desiderato poco prima, tra le sue braccia, c’era Kahlan. Oh, quanto l’amava, e non c’era gioia più dolce di quella che provava in quel momento.

Il vento gli frustava la faccia, e i capelli di Kahlan, mossi dalla brezza, gli solleticavano il naso e le labbra.

Non seppe calcolare il tempo che passò così, immerso nella sua gioia.

Infine, si addormentò lentamente, e non si svegliò più.


 

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


Capitolo X

Capitolo X

 

Rahl ghignava soddisfatto, al ricordo di quanto, il suo piano, fosse stato soddisfacente e ben riuscito.

Ripensò con orgoglio agli inganni che aveva sapientemente intessuto. Non riuscì a trattenere una risata oscena, che scaturì prepotente dalla sua gola, rimbalzando per le pareti della sala.

Aspirò a pieni polmoni. Si era re insediato al Palazzo del Popolo da meno di un mese, e già, da oltre le finestre, poteva sentire le vociare della povera gente che lo acclamava a gran voce come il salvatore del mondo. Era stato più facile del previsto riconquistare la fiducia di quei fannulloni ignoranti. Gli era bastato mostrare le spoglie dilagante del cercatore, per istillare in loro la paura reverenziale che solo un vero Rahl poteva incutere. Non aveva nemmeno sottomesso città al suo potere per ausilio della forza, gli era bastato far sfilare il suo corteo di Mord-Sith e far marciare le truppe per le vie del centro abitato.

Il D’Hara era stato il primo a sottomettersi. La casata dei Rahl governava su quelle terre da innumerevoli discendenze, e quel trono era suo di diritto. Le Terre Centrali e i Territori dell’Ovest avevano seguitato a sottomettersi poco dopo. Erano spinti dalla riconoscenza nei suoi confronti, per aver salvato il mondo dalla distruzione totale, e soprattutto, dalla paura. La minaccia di una guerra li aveva fatti tremare. Il contingente armato D’Hariano era nettamente minore, ma i soldati che ne facevano parte, non erano certamente noti per la loro magnanimità, e Rahl, non si sarebbe certamente risparmiato.

Sorrise ancora, estasiato nella sua vittoria.

Aveva unificato tutti e tre i regni sotto il suo splendente dominio, D’Hara, Terre Centrali e Territori dell’Ovest erano suoi, finalmente. E la cosa più esaltante era avere la consapevolezza, che nemmeno la morte gli aveva impedito di raggiungere i suoi scopi.

Tutto questo, grazie ad un piccolo colpo da maestro.

Rimase lunghi minuti a ripensare alla sua schiacciante vittoria, infine, i suoi pensieri furono interrotti dai passi di quattro Mord-Sith, che scortavano due prigionieri.

Rahl alzò di scatto il volto, e i suoi occhi scintillarono alla vista di quei due detenuti.

<< Non vedevo l’ora di indugiare nella… singolare gioia che mi assale nel vedervi prostrati ai miei piedi… >> esordì, fissandoli con sguardo famelico.

Le Mord-Sith costrinsero i sue ad inginocchiarsi davanti a Lord Rahl, infine, fecero un passo indietro e chinarono il capo in segno di rispetto.

Rahl sospirò, infine, un  idea perversa e mirabilmente piacevole lo pervase.

Si alzò e si accostò ad uno dei sue prigionieri, chinandosi su di lei. Sorridendo in modo osceno le sollevò il volto con due dita sotto il mento, e la costrinse a fissarlo.

Ancora una volta, la donna sussultò, nell’incrociare quel occhi pieni di felice perversione. Aveva creduto di potersi fidare, aveva creduto in un suo cambiamento, ma non era così. Rahl non sarebbe mai cambiato. Sarebbe rimasto sempre e solo, quel mostro spietato e funesto che tutti conoscevano, e che lei aveva conosciuto.

Sentì il suo respiro caldo posarsi sul suo collo, e le sue labbra sfiorarle l’orecchio:<< sai, Kahlan… >> le mormorò lentamente:<< è stata una fortuna che tu sia stata ferita… >> prese a spiegare, facendo scivolare una mano lungo il suo collo.

<< altrimenti, sarebbe stato molto più difficile, sostituirti con una delle Sorelle dell’Oscurità che mi aiutavano… facendo, così credere al cercatore che tu… >> fece una pausa veloce, facendo scorrere la mano sulla forma del seno della donna:<< l’abbia ucciso… >> terminò la frase con un minimo di malizia nella voce, velata dalla perversa felicità che provava in quel momento. Non l’aveva mai sfiorato, prima d’allora, una felicità tanto profonda. Eppure, la vittoria aveva la capacità di inebriarlo completamente.

<< Devo davvero ammettere… >> riprese a mormorare, facendo scorrere la mano sul torace e sul ventre:<< che le Sorelle dell’Oscurità mi sono state davvero utili, la loro stupidità è quasi comparabile a quella del cercatore… >> la provocò, sentendo che la rabbia cresceva in Kahlan, facendola fremere. Trattenne un sorrisetto compiaciuto, e riprese a parlare.

<< Hanno davvero creduto che io fossi dalla parte del Guardiano… chissà, coma si saranno sentite, quando, una volta uccise, si sono ritrovate al cospetto del loro venerato?! >> disse a metà tra una domando e un’affermazione velenosa e pungente. Le sua mano era sempre più prossima al pube della donna, e Kahlan, si morse le labbra per un attimo, quella era, forse, la tortura più bruciante di tutte. Non poteva scatenare il suo potere, che comunque, non avrebbe fatto affetto su di lui. Non poteva difendersi, perché aveva le mani legate e il dolore, il rimorso e la frustrazione erano il peso più forte che avesse mai provato. Non aveva potuto confessare il suo tradimento a Richard, ma soprattutto, si era fatta ingannare da Rahl, lasciando che Richard, morisse con l’idea che fosse stata lei ad ucciderlo.

Provava vergogna, aveva baciato quell’uomo, e aveva seriamente pensato che potesse essere un amore autentico quello che provava.

Voleva morire, ora più che mai.

<< Perché non mi prendi e basta! >> sbottò tra i denti:<< prendimi, cosa aspetti! Non è forse questo che vuoi? Abusare di me? >> sbottò.

Rahl ridacchiò e sfiorò il collo della donna con le labbra:<< credi davvero che io voglia cosa tanto effimere…? >> le disse con voce increspata da una certa lussuria:<< ti farò mia… >> le disse, come se volesse rassicurarla:<< ma prima ho in mento altro per te… >> proseguì, sorridendo. Le accarezzò l’inguine e passò le mani nell’interno coscia, poi sogghignò e riprese a parlarle in prossimità dell’ orecchio:<< come ti ho detto prima… >> le mormorò:<< è stata davvero una fortuna, che le Sorelle dell’Oscurità di abbiano ferita… >>.

Così dicendo, spinse due dita al bordo della ferita, facendo sussultare Kahlan. Sorridendo compiaciuto, premette con più forza, e il sangue riprese a fuoriuscire dalla ferita. La ferita le era stata medicata, ma mai a sufficienza, da un paio di settime, l’idea di torturare Kahlan gli balenava nella mente, mettendolo di buon umore.

La sua felicità esplose in una risata, mentre immergeva le dita nella carne viva della ferita e strappava urla di dolore dalle labbra della donna. Una perversa ed irresistibile eccitazione lo pervase, e la voglia intollerabile di farla soffrire ancora di più, per assaporare ancora più piacere, lo avvolse. Prese un lembo della palle lacerato e lo strappò con violenza, aprendo un'altra ferita bruciante e viva, nella quale spinse le dita con forza, per sentire le inebrianti urla di dolore che lanciava Kahlan.

Rimase per lunghi minuti ad assaporare le sue urla, infine, si alzò di scatto e si voltò verso una delle Mord-Sith.

<< Cara! >> sbottò, mentre la donna lo fissava fredda:<< d’ora in avanti, Kahlan sarà affidata a te, voglio che tu la faccia diventare una Mord-Sith… >> disse, mentre la donna bionda annuiva.

<< Non mi piegherò mai a te! >> sbottò Kahlan, trattenendo altre urla di dolore digrignando forte i denti.

Rahl si voltò verso di lei e la fissò dall’alto, sogghignando:<< ma tu sei già mia… il tuo addestramento è una pura formalità… >> disse freddo.

Kahlan si dimenò, ma Rahl non la degnò nemmeno si uno sguardo, chinandosi accanto al vecchio prigioniero che stava accanto alla depositaria, con lo sguardo basso.

<< Mago! >> sbottò, mentre l’altro, alzava di colpo il volto, con i capelli bianchi arruffati davanti al volto.

<< Comandate, Lord Rahl! >> disse con voce roca ed occhi iniettati di follia l’altro.

Rahl sorrise soddisfatto, infine, si alzò e si voltò nuovamente vero Cara:<< ottimo lavoro, Cara, il buon vecchio Zeddicus Zull Zorander, pare essere diventato un po' meno insolente, da quando l’hai rianimato con l’Alito di Vita e hai avviato il suo addestramento… >> disse deliziato.

<< Vi ringrazio Lord Rahl! >> rispose Cara, abbassando un poco il capo, in segno di rispetto e prostrazione, dopo che si era unita alla sua Vera famiglia aveva acquistato ancora più forza, e un solo tentativo di riportare in vita Zedd le era riuscito, seppur il mago fosse già morto da ore. Stava diventando forte, ancora più di prima. Rahl l’aveva, magnanimamente, riaccolta, rendendola più forte, adorava quella sensazione, e non vedeva l’ora di poter ricambiare quel ‘favore’.

<< Presto, Mago...! >> sbottò poi l’uomo, riprendendo a fissare il vecchio, che mugugnò un assenso:<< il tuo potere sarà completamente assorbito in me, e allora ci vorrà poco perché anche i tuoi giorni di vita finiscano… >> disse evidentemente compiaciuto. Dentro di lui non aveva mai circolato del potere, dopo che era morto, eppure, gli era bastato poco per ingannare tutti loro. Tracciare qualche runa nel terreno, distorcere la verità delle sue parole e dei suoi pensieri per schermare il giudizio della depositari, nulla di più, il resto, lo aveva fatto il suo genio perverso.

<< Come hai fatto? >> la voce di Kahlan suonò debolmente per la sala, ma bastò per riportare Rahl alla realtà:<< come hai fatto a schermare i tuoi pensieri, la tua verità alla mia vista? >> chiese, mentre, ancora, il dolore inflittole poco prima le bruciava dentro.

Rahl la fissò per qualche attimo, infine, sorrise e sghignazzò:<< è stato facile Kahlan, sei meno infallibile di quello che credi! >> disse.

<< A cosa serviva una mia lacrima? >> sbottò ancora lei: << Lord Rahl… >> aggiunse in tono più riverente.

L’uomo le prese la mascella tre le dita, con delicatezza innata:<< perché amo vederti soffrire, Kahlan, io ‘ho bisogno’ di vederti soffrire… ne ho bisogno per sentirmi bene… >> disse lentamente, fissandola con intensità.

Kahlan si dimenò forte dalla sua presa, e lui, non oppose resistenza, presto gli sarebbe bastato un gesto per ottenere tutte le sue attenzioni.

Calò il silenzio, poi bastò un cenno del capo, e le tre Mord-Sith presero i prigionieri e li portarono via, mentre Cara, restava immobile, davanti a Rahl.

<< Cosa desiderate, Lord Rahl? >> chiese quando il gruppetto ebbe lasciato la sala.

Rahl sogghignò e la fissò arcigno ammiccando lentamente:<< molte cose, Cara… >> ripose.

La donna sorrise a sua volta, maliziosa, prendendo a camminare nella sua direzione, in modo provocante.

<< E magari… >> prese a dire, passandosi, avidamente, la lingua sulle labbra carnose:<< io posso aiutarvi a realizzarne uno… >> disse,ormai prossima a lui, posando una mano sul suo petto.

Rahl sogghignò, facendo traboccare i suoi occhi d’un oscura perversione e di un ceca lussuria.

Senza indugiare molto baciò Cara, insinuando la sua lingua tra i denti della donna, che fece altrettanto.

Cara si staccò per un attimo da lui, carezzandogli il petto, per riprendere fiato.

Rahl la fissò e sogghignò. Infine, lasciò scaturire dalla sua gola una risata oscena ed agghiacciante.

Aveva ottenuto tutto quello che voleva, un poco di piacere gli era necessario, dopo che era ritornato tra i vivi, non si era più potuto abbandonare al suo piacere, e adesso che tutto era suo, poteva finalmente lasciarsi colmare dal suo desiderio.

Si lasciò pervadere dai quei pensieri, infine, si lasciò assalire dalla lussuria, riprendendo a baciare e bramare Cara.  

 

***

 

Ciao a tutti!

Lo ammetto: è  difficilissimo, mettere la parola ‘fine’ ad una storia. Soprattutto a questa, perché  è la mia prima vera storia che riesco a portare a termine!

E’ doloroso, pensare che domani, riaccendendo il computer, non mi metterò più a scrivere questa storia… è davvero triste, ma allo stesso tempo bello, perché sono riuscita a portare a termine qualcosa, qualcosa in cui credo!

Dopo questa romanticheria inaudita (soprattutto se pronunziata da me), passo a ringraziarvi.

Già, GRAZIE! A voi: Dreaming_Archer, flower_moon (visto che ho imparato a scriverlo giusto!), lucisvu82 e Shalna, per avermi, recensito, sostenuto e consigliato. GRAZIE a chi ha solo letto silenziosamente! E a tutti! (mi sembra di star per ricevere un Oscar).

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!

E’ così che vi saluto per l’ultima volta alla fine dell’ultimo capitolo… (che tristezza)

Non vi do appuntamento al prossimo capitolo… (anche se vorrei tanto farlo). Mi umilio, semplicemente, davanti a voi e vi RINGRAZIO TANTO! 

 

Alla prossima (non potevo non dirlo), se mai vi capiterà di leggere qualcos’altro di mio…

 

La vostra affezionata…

 

Hivy!

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