Eternal Quest di Hivy (/viewuser.php?uid=100678)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 1 *** Capitolo I ***
capitolo 1 EQ
ETERNAL QUEST
-Capitolo I-
PRIMA DI LASCIARVI LEGGERE, NON POSSO NON
STRESSARVI CON DUE PAROLE:
Vi
prometto che non vi ruberò molto tempo.
Volevo
solo chiarire il punto da cui parte questo mio scritto.
Siccome
non mi è piaciuta la fine della puntata 19 della seconda serie (dal
titolo:Estinzione) ho deciso di cambiarla a mio piacimento fino alla fine del
telefilm.
Terre
centrali, Darken Rahl non ha mai rivelato le istruzioni scritte sulla pergamena
di Valdeer, l’Ascoltatore mandato a prendere da Richard, non è stato efficace e
Rahl è costretto a viaggiare come prigioniero insieme a Zedd, Richard, Kahlan e
Cara, ma non vi angustiate, ha già un piano per uscire da quella situazione
incalzante…
***
La Mord-Sith si svegliò di soprassalto, portando
automaticamente la mano all’impugnatura dell’Agiel, sentì una dolce stilettata
di dolore percorrerle la mano al contatto con lo strumento di tortura, e si
sentì pervasa da una specie di gioia arcigna e cinica, che da anni governava il
suo istinto. Quella strana sensazione di piacere nel provare dolore e nel farlo
provare, era andata via via smorzandosi durante il viaggio con Richard, Zedd e
Kahlan, ma adesso, pareva essere tornata, e sempre più forte.
Si guardò rapidamente intorno, ma non vide nessun
pericolo, mollò di colpo l’impugnatura della Agiel e per qualche attimo rimase
a fissarsi la mano che aveva impugnato l’attrezzo. Ancora, in essa, scorreva un
poco di quel dolore che provava quando ancora era sotto addestramento. Una
miriade di immagini e ricordi di quel periodo cupo le sollecitarono la mente, e
lei, cercò di scacciarle scuotendo al testa.
Zedd, Kahlan, ma soprattutto Richard l’avevano cambiata,
non poteva ricadere in antichi vizzi, e non voleva indugiare in pensieri funesti,
che la facevano soffrire, anche se non l’avrebbe mai ammesso davanti ai suoi
amici.
Già, Richard l’aveva cambiata, fin nel profondo, ma…
dov’era adesso Richard?
I suoi occhi indugiarono sull’erba schiacciata, dove fino
a poco tempo prima doveva esserci stato Richard, vedeva il mantello di stoffa
grezza e la coperta, vedeva il suo zaino poggiato poco più in là, ma dov’era
Richard? Con egli era sparita anche la Spada della Verità. Cara sapeva bene che
in quel periodo del loro viaggio non se la toglieva di dosso nemmeno per
dormire, ma non vederla lì, le infondeva un senso di inquietudine, e le faceva
tornare in mente la sua missione: proteggere Lord Rahl.
Scattò in avanti e si alzò a sedere, riprendendo in mano
la Agiel.
Fissò il campo, dove ardeva un piccolo fuocherello che
scoppiettava allegro, oltre il posto vuoto di Richard, dormiva beata Kahlan,
avvolta dalla coperta, girata sul fianco destro, mostrandole le spalle. Pareva
non essersi accorta di nulla, più in là, giaceva steso a pancia in giù Zedd, che
russava sonoramente, mentre i capelli bianchi e grigi gli ricadevano sul volto
lungo e scavato dalle rughe.
Cara li fissò con un sopracciglio alzato, parevano non
essersi minimamente accorti dell’assenza precoce di Richard.
Si guardò intorno e valutò l’oscurità del cielo, dovevano
mancare poche ore all’alba, perché già, oltre le fronte incolte degli alberi,
si poteva intravedere il cielo azzurro e la luna vacua e lontana, quasi
trasparente. Poche stelle brillavano ancora, e Cara sapeva bene che presto
anch’esse sarebbero scomparse. Tirava un venticello tiepido che annunciava
l’arrivo del mattino. Presto, la temperatura sarebbe salita, e allora, la
coperta che proteggeva Kahlan non sarebbe più servita.
Senza pensarci troppo ripose la Agiel e si distese
nuovamente, girandosi lentamente sul fianco sinistro, dalla parte opposta al
giaciglio di Richard, saprebbe tornato presto. Era solo andato a fare legna.
Stava per chiudere gli occhi quando si accorse di lui.
Non la stava fissando, anzi, sembrava molto più interessato a guardare il fuoco
che scoppiettava poco più avanti.
Senza rendersene conto estrasse la Agiel. Un brivido le
percorse la schiena. La vista di quell’uomo l’aveva inquietata. Viaggiava con
Richard, Zedd e Kahlan da così tanto tempo che ora, le ci sarebbe voluto molto
ad abituarsi alla sua presenza. La rendeva inquieta, e la faceva sentire
osservata e minacciata.
Mentre l’abito rosso schioccava ad ogni suo movimento si
mise a sedere e pose ben in vista la Agiel.
Lui parve non vederla, continuava a rimanere immobile, a
fissare il fuoco.
Era seduto, e aveva le gambe piegate, il braccio sinistro
era abbandonato sul ginocchio e
oscillava nell’aria. L’altro braccio reggeva il peso del corpo, appoggiato a
terra dietro la schiena. Le spalle larghe erano leggermente incurvate, ma il
collo e il capo erano ben eretti e trasudavano una vena di nobiltà e fierezza
contenuti, tipici della sua stirpe e del suo atteggiamento freddo e
calcolatore.
Cara lo calcolò da lontano, e fissandolo riconobbe quel portamento
fiero che aveva sempre visto sul suo volto. Avrebbe potuto riconoscere il suo
atteggiamento e i suoi movimenti ovunque e quel fatto allo stesso tempo la
inquietava e la rendeva fiera. Il suo compito era proteggere Lord Rahl, e per
lungo tempo, Darken Rahl era stato il suo Padrone, doveva sentirsi fiera di
poterlo riconoscere sempre e ovunque, eppure, ora si sentiva a disagio, il suon
nuovo Lord Rahl era Richard, e lei non si era nemmeno resa conto che era andato
via dal campo, come poteva essere?
<< Che ne hai fatto di Richard? >> chiese in
un ringhio, mentre i suoi occhi si riempivano di odio e diventavano cupi di
colpo.
Lui non parve essere disturbato delle sue parole, pareva
che si aspettasse quella domanda. Sembrava come incantato dal fuoco. Voltò lo sguardo
verso di lei lentamente:<< non ti angustiare così Cara… >> disse a
mezza voce, con sguardo vuoto e tono piatto.
<< Dimmelo! >> sbottò la donna, facendo per
alzarsi in piedi.
<< Cara, Cara… Cara, placa i tuoi ardori… >>
disse mentre i suoi occhi si illuminavano divertiti e sulle sue labbra appariva
un sorrisetto compiaciuto:<< ti assicuro che non ho torto un capello al
tuo prezioso… cercatore… >> disse fissandola con gli occhi che
luccicavano:<< come avrei fatto? >> chiese allargando le mani, per
far notare ch’era disarmato.
La Mord-Sith lo fissò in cagnesco e alzò un sopracciglio
interdetta:<< Kahlan e Zedd dormono profondamente… >> spiegò con
rabbia nella voce:<< non si accorgerebbero mai che tu hai rubato loro un
pugnale >> disse tra i denti, mentre si alzava in piedi e lo fissava
irritata, mentre stringeva talmente forte la Agiel da farsi sbiancare le
nocche.
L’uomo la fissò per nulla intimidito e fece comparire
sulle sue labbra un sorrisetto compiaciuto, che si materializzò in diagonale
sulla bocca:<< ti riesce davvero difficile credere che io voglia
veramente salvare il mondo? >> chiese con la voce leggermente increspata
da una beffa.
Cara sogghignò e incurvò un fianco, poggiando tutto il
peso del copro su una sola gamba:<< sì, mi è impossibile pensare che tu
stia facendo questo… >> ammise.
Rahl sogghignò a sua volta:<< e a me, risulta
inconcepibile pensare che una volta, giurasti di uccidere, l’uomo che ora
servi, Cara! >> sbottò tornando serio, mentre anche i suoi occhi
apparivano un poco più irritati.
<< Io servo l’unico, e solo Lord Rahl! >>
sbottò la donna:<< mentre tu… >> prese a dire indicandolo con un
dito e fissandolo arcigna e irritata:<< tu servi solo te stesso! >>
sbottò.
Rahl sogghignò e si voltò nuovamente verso il
fuoco:<< Cara, tu sei impulsiva… >> prese a dire, fissando il
vuoto:<< ma ogni tanto ti servirebbe imparare a pensare a quello che dici…
>> disse con voce sottile:<< perché intanto che tu parli, Cara, la
magia della tua Agiel muta rapidamente…>> la incalzò.
Cara sbuffò sonoramente:<< che cambiamento avrei
dovuto ‘avvertire’? >>
Lui sogghignò:<< Cara, Cara, la tua mente si
avvelena con facilità, Richard ti ha resa debole, e tu lo sai, ma ora che sono tornato
quello che avevi pensato di aver dimenticato riaffiora… >> spiegò
riprendendo a fissarla arcigno:<<
so quello che provi quando impugni l’Agiel… >> disse tra i denti, in uno
sbuffo.
Cara ripose l’attrezzo sentendo con maggiore forza il
dolore che provava nell’impugnarlo, poi, incrociò le braccia sul patto e lo
fissò sorridendo cinica:<< perché? >> chiese.
Rahl sorrise:<< cosa? >>
<< Perché la Agiel fa così? >> chiese tutto d’un
fiato, abbassando lo sguardo per evitare di leggere negli occhi del suo
interlocutore una vena di compiacimento.
<< Perché ora ci sono io, Cara… >>
disse:<< l’Agiel è legata a Lord Rahl, ed essendo tu una Sorella dell’Agiel
ne senti la forza… ora devi solo decidere da che parte schierarti! >>
spiegò.
Cara sogghignò:<< quindi hai un doppio scopo!
>> cercò di incalzarlo.
<< Come tutti, del resto! >> ribatté lui
furbamente.
Cara distolse lo sguardo e fissò per qualche attimo Zedd
e Kahlan che riposavano alle sue spalle, mentre oltre le chiome degli alberi il
cielo iniziava a diventare sempre più limpido.
<< Kahlan e Zedd non hanno un doppio fine! >>
sbottò difendendo i suoi amici.
Rahl si sforzò di trattenere una risata divertita,
chinando il capo un poco in avanti:<< ah no, Cara? >>
chiese:<< secondo te, Kahlan si è imbarcata in questa impresa lasciando
Aydindril e tutte le Terre Centrali senza una guida solo per salvare il mondo?
O lo fa perché è desiderosa di stare con Richard? >>
Cara alzò le spalle:<< E anche se fosse? >>
chiese con il tipico cinismo delle Mord-Sith.
<< Vedi Cara… >> prese a spiegare l’uomo:<<
il primo compito di una Depositaria è quello di mantenere la pace e di regolare
la giustizia, ma Kahlan ha abbandonato questo nobile scopo, totalmente presa
dai suoi sentimenti, si è fatta trascinare in questa avventura, lasciando che
nelle Terre Centrali dilagasse la criminalità… >> disse.
Cara rimase in silenzio, quelle parole avevano un fondo
di verità, Kahlan non era costretta a fare quella vita, ad intraprendere quel
viaggio, il suo compito era quello di stare ad Aydindril a regolare la
giustizia, e più di una volta l’aveva sentita parlare con Richard di questa
faccenda. Cara scosse la testa, non era vero, Kahlan era sincera, e allora perché
quelle parole le rimbalzavano ancora nella testa?
<< E Zedd? >> chiese di colpo, senza
pensarci.
<< Quale occasione migliore di stare con l’intrepido
nipote, per farsi perdonare i lunghi anni passati in cui lo ha abbandonato?
>> disse con voce seria e decisa.
Cara scosse la testa, non era così, non era così, cercava
di ripetersi:<< no! >> sbottò infuriata, mentre il suo viso veniva
tinto da una maschera d’ira.
Rahl sogghignò:<< puoi pensarla come vuoi, il vero
è che loro tre giocano a fare gli eroi da troppo tempo! >> sbottò,
riprendendo a fissare il fuoco.
Cara alzò di nuovo le spalle:<< e tu, Rahl? I tuoi
scopi sono i più ammirevoli, vero? Vuoi solo salvare te stesso! >> disse
ad alta voce, arrabbiata.
Nella sua mente regnava la confusione, non sapeva più a
chi credere. Kahlan e Zedd erano suoi amici, ma di rado un Rahl aveva torto e
mai, bisognava contraddire Lord Rahl, così le era stato insegnato, eppure, ora
tutto le appariva più complicato. Doveva fidarsi dei suoi amici o dell’uomo che
l’aveva resa una Mord-Sith, dell’uomo che l’aveva fatta ricongiungere alla sua
vera famiglia? No, le Mord-Sith non erano la sua vera famiglia. No, non si
poteva fidare di lui.
<< Dimmi dov’è Richard! >> sbottò ringhiando
tra i denti.
Rahl scosse la testa debolmente e ridacchiò:<< sarà
andato a soccorrere qualche coniglio in pericolo, data la sua generosità!
>> disse irritato:<< non mi importa! >> aggiunse.
<< Se torci un solo capello a Richard io… >>
Cara aveva ripreso in mano la Agiel, e sentiva il suo potere scorrerle dentro
il corpo.
<< Non né avrei alcun giovamento! >> disse
Rahl irritato come non mai:<< perché non mi volte credere? A cosa mi
servirebbe il cercatore morto, quando è l’unico che può rintracciare la Pietra
della Lacrime! A cosa dovrebbe servirmi da morto? Anche io non sono entusiasta
di stare con voi, ma non posso fare altrimenti! >> si spiegò mentre il
suo volto diventava un poco purpureo per via della rabbia.
Cara rimase in silenzio, valutando quelle parole. Poteva
essere vero…
Da dietro un gruppo di alberi arrivò un rumore leggero e
un’ombra saettò tra la vegetazione. Poco dopo, Richard fece la sua ricomparsa
nel campo:<< Cara >> disse a metà tra una domanda e un’affermazione,
posando la legna che aveva in mano affianco al fuoco, scrutando dubbioso Rahl,
che ancora fissava il fuoco:<< che ci fai in piedi? Manca qualche ora all’alba,
rimettiti a dormire, ci aspetta un lungo viaggio oggi… >> disse senza
staccare gli occhi dal fratello, fissandolo intensamente, come se volesse
perforarlo per leggergli dentro. << Faremo provviste nel villagio qui
vicino, poi riprenderemo il viaggio… >> annunciò:<< dormi ora!
>> le ordinò, chinandosi accanto al fuoco, rianimandolo un poco di più.
Cara diede un ultimo letale sguardo a Rahl, poi si chinò
e si sdraiò, rimettendosi a dormire, distesa su un fianco, senza riuscire a non
pensare a quello che Rahl le aveva detto poco prima. Quei pensieri la
tormentavano, non l’avevano mai pensata in quel modo prima dall’ora, ma in quel
momento, tutto le appariva sotto una luce diversa, anche Richard poteva avere
un doppio fine, essere un eroe gli faceva comodo, e poi, così facendo, poteva
godere della compagnia di Kahlan. E lei? Se Zedd faceva tutto quello solo per
stare con Richard, Richard per stare con Kahlan e anche lei per stare con il
suo amato, quando tutto sarebbe finito… lei che fine avrebbe fatto? Forse era
meglio abbandonarli, dopo tutto, a lei cosa importava di riparare lo squarcio
nel velo, a cosa le avrebbe giovato? Doveva tornare in grembo alla sua vera
famiglia, ma una parte di lei, le impediva di farlo.
Voleva bene a Zedd, a Kahlan e a Richard, come poteva
tradirli?
Non si addormentò più, immersa com’era nei suoi pensieri,
squassata nel profonda da quelle valutazioni.
“Ora devi solo decidere da che parte schierarti…” quelle parole le rimbombavano ancora nella mente, doveva veramente fare una
scelta, lo sapeva. Una volta che tutto quello sarebbe finito Richard non
avrebbe mai accettato il titolo di Lord Rahl, e lei, una Mord-Sith devota al
suo compito di proteggere il suo padrone cosa avrebbe fatto? Richard sarebbe
tornato nei Territori dell’Ovest, forse con Zedd e Kahlan sarebbe rimasta ad
Aydindril per governare sulle terre centrali, e lei sarebbe comunque dovuta
tornare al servizio di Darken Rahl, e lì, sarebbe stata punita duramente. Ma si
sottometteva di sua spontanea volontà, allora la sua pena sarebbe stata ridotta…
doveva scegliere, e doveva fare in fretta, mancava poco, poi tutto sarebbe
tornato alla normalità.
Rahl continuò a fissare il fuoco fino all’alba, restando
in silenzio. Lanciando, di tanto in tanto, delle occhiate furtiva a Cara,
sapeva che non stava dormendo, e allo stesso tempo, sapeva che l’aveva in pugno
e che ci sarebbe voluto poco per portarla definitivamente dalla sua parte.
Mentre indugiava in quei pensieri di successo, un
sorrisetto arcigno e compiaciuto gli apparve sulle labbra, gli sarebbe bastato
poco per portare a termine i suoi scopi. Molto poco.
***
Eccoci,
qui, a fine capitolo. Mi scuso se è lungo e noioso, e vi faccio i complimenti.
Se
siete riusciti ad arrivare fino a qui, a leggere le mie vuote ciance, allora
vuol dire che avete delle meningi di ferro!
Non
ho molto da dire, solo chiarire un paio di cose.
Non
ricordo se nella serie è specificato, ma Aydindril è la capitale delle Terre
Centrali, ed è da lì che la Madre Depositaria (la più forte tra le Depositarie,
e nel caso di Kahlan l’unica sopravvissuta della sua razza) fa le leggi e le fa
rispettare, insieme ai rappresentati degli altri regni. Non sapendo se nella
serie è chiarito lo dico, e se invece lo sapevate già… allora scusate se sono
stata petulante.
Vi
saluto e vi assicuro che di capitolo così noiosi ce ne saranno pochi in futuro,
forse altri due, ma magari me la cavo con uno solo…
Ciao a tutti,
(recensite se vi va…)
Hivy!!!
|
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Capitolo 2 *** Capitolo II ***
capitolo II
Capitolo II
L’alba s’era levata da poco,
e già, il vento tiepido e quasi opprimente del mattino frustava loro il viso.
Le chiome degli alberi
circostanti si muovevano lentamente, facendo fremere le foglie, espandendo
nell’aria l’odore del polline. L’erba, scaldata dal sole stava già bruciando
sulla cima, ingiallendosi. Il cielo era d’un azzurro mai visto, e nessuna
nuvola oscurava la vista dell’empireo.
Il fuoco era già stato
spento, e le ceneri della legna bruciata erano sparse sull’erba, portate un
poco più in là dal vento.
Zedd stava finendo di
consumare la sua magra colazione, mentre la tunica sgualcita e stinta si
riempiva di briciole. Di sott’occhi, fissava Rahl, che, seduto a terra a gambe
incrociate pareva intanto a fissare il vuoto, mentre finiva di mangiare la sua
croccante mela rossa.
L’atteggiamento di
quell’uomo non variava mai, il suo volto era imperscrutabile, illuminato di
tanto in tanto da un sorriso arcigno o dal luccicare dei suoi occhi che gli
donavano un aria crudele e letale. Il suo atteggiamento nei confronti di tutti
era superbo e distaccato, pareva disinteressato e annoiato dai problemi altrui,
come se fossero superficiali e nemmeno lontanamente paragonabili ai suoi ‘scopi
superiori’. Nell’aria strettamente circostante a lui, pareva ardere un pozzo di
disperazione e indifferenza che impediva a chiunque di parlare. Pareva
costantemente immerso nei suoi pensieri cupi e malefici, mantenendo
l’atteggiamento di chi sa perfettamente cosa fare e di chi ha tutte le risposte
necessarie.
I suoi poteri magici era
svaniti con il suo vecchio corpo, eppure, pareva che dentro di lui, non si
fossero mai sopiti. Pareva che quell’antica e potente magia, tipica della
discendenza dei Rahl, non avesse mai smesso di scorrere nelle sue vene, nemmeno
ora, che aveva assunto le fattezze di Walter.
Zedd era costantemente
inquieto. Poteva vedere anche senza guardare, che nell’animo di quell’uomo
ardeva ancora la rabbia e che dentro aveva ancora quell’inclinazione naturale
per il macabro e l’oscuro. Qualsiasi forma avesse assunto dopo la morte, il suo
animo sarebbe sempre restato avvolto da quell’aurea di maleficio che lo rendeva
imperscrutabile.
<< Hai finito Zedd?
>> chiese Kahlan, accucciandosi accanto al mago:<< vorremo
rimetterci in cammino presto… >> disse con voce dolce e di
incoraggiamento. A volte, Zedd si sentiva trattato come un vecchio pazzo,
eppure, anche dentro il suo animo, non poteva dare torto a quelle convinzioni
dei suoi compagni.
<< Dice la verità?
>> chiese d’un tratto rivoltosi a Kahlan, mentre lei stava per alzarsi ed
andarsene. La bloccò per un braccio e la tirò verso di sé, per evitare d’essere
sentito. Rahl continuava a fissare il nulla, mangiando la mela, eppure,
qualcosa in lui, dava l’amara sensazione che stesse ascoltando tutto quello che
accadeva intorno. Era stato fin troppo invisibile e mansueto in quei giorni.
<< Chi, Zedd…?
>> chiese Kahlan sforzandosi di mantenere l’equilibrio per non cadere pesantemente
a terra. Si accuccio accanto all’anziano e prese a fissarlo, mentre lui non
staccava gli occhi da Rahl, nemmeno per un secondo.
<< Credi che stia
dicendo la verità? >> chiese ancora, indicando cautamente Rahl alzando il
mento.
Kahlan lo valutò un attimo
fissandolo intensamente, non poteva esserne certa:<< non lo so con precisione,
Zedd. Cela con molta destrezza la verità, e ai miei occhi quello che dice è il
vero, ma non posso essere sicura che non stia dicendo una menzogna, nemmeno
l’Ascoltatore è riuscito a leggerlo, io… >> fece una pausa e nel suo
sguardo comparve una vena di frustrazione:<< io… non so come faccia, ma
riesce a mantenere un controllo tale di sé stesso da impedire alle persone come
le Depositarie o gli Ascoltatori di leggere con precisione la sua mente…
>> spiegò tornando a guardare Zedd, che per la prima volta dall’inizio
della discussione staccò lo sguardo da Rahl.
<< Sai che è in grado
di fare questo, Kahlan? >> chiese l’anziano con voce sempre più flebile.
La giovane donna
sospirò:<< una Mord-Sith… >> disse:<< ma Rahl non è una
Mord-Sith, ci deve essere sotto qualcosa di diverso… >> cercò di
rispondere con tono preoccupato.
Zedd scosse la
testa:<< no mia cara, un mago… >> disse in un sbuffo incerto.
Kahlan lo fissò
contraddetta, con sguardo perplesso, rimase in silenzio per un attimo,
nell’intento di valutare quella risposta:<< ma nel corpo di Rahl non vi è
alcuna magia, non più… >> cercò di dire.
<< Si… >> disse
Zedd, interrompendola, stringendole un poco il braccio, per incitarla a
tacere:<< ma forse questo è quello che ci vuole far credere… >>
disse riprendendo a fissarlo di sbieco.
<< Pensi che possieda
ancora qualche tipo di magia? >> chiese Kahlan preoccupata, stringendogli
convulsamente una mano, se Rahl possedeva anche un solo briciolo della sua
antica magia, poteva essere un grave pericolo.
<< Non ne posso esser
certo… >> prese a spiegare Zedd, fissando con più intensità
l’uomo:<< ma nessuno sa quanto la follia di Darken Rahl si sia spinta
oltre il limite… >> disse con tono concitato e preoccupato:<<
quando era in possesso del suo potere faceva continuo uso della magia
Detrattiva, e nessuno sa quanto si sia potuto rafforzare con essa. Può aver
scoperto una magia pericolosa e antica che svelava come mantenere i proprio
poteri dopo la morte, ma io non ne so nulla… >> disse sotto voce.
Kahlan ascoltava attenta,
tutto quello che Zedd le stava dicendo era estremamente pericoloso e allo
stesso tempo impossibile:<< la magia Detrattiva può fare questo? >>
chiese di colpo.
<< Non lo so… >>
disse Zedd, scuotendo la testa:<< io non ne possiedo, e non la conosco,
non la saprei nemmeno riconoscere se me la trovassi davanti… >> spiegò
visibilmente inquieto.
Kahlan sentiva la tensione
del mago come se fosse anche la sua tensione, decise di tranquillizzare
Zedd:<< è impossibile, Zedd… >> disse. << Nulla è impossibile
per un Rahl… >> disse lui riprendendo a fissarla come se fosse un rapace
affamato:<< soprattutto se quel Rahl è Darken Rahl, non so di che può
essere capace, non conosco il limite del suo potere… e faccio fatica ad
immaginarlo! >> spiegò irritato:<< Darken Rahl è subdolo, Kahlan…
>> aggiunse con voce sempre più flebile.
La donna lo fissò
preoccupata, quelle parole non facevano altro che renderla ancora più indecisa
e inquieta, aveva già molte riserve nei confronti di quell’uomo, e tutto quello
non faceva altro che confermagliele:<< Basta ora Zedd… >> disse di
scatto, alzandosi in piedi e fissandolo dall’alto:<< non puoi esserne
certo… >> bisbigliò, chinandosi in avanti:<< ti stai lasciando
sopraffare dal tuo antico odio per lui, è così per tutti… >> aggiunse.
Zedd parve indisporsi
parecchio, perché il suo sguardo si fece sempre più cupo e di scatto si alzò in
piedi, ergendosi ritto e fiero, con i capelli che gli gettavano in ombra il
volto, facendolo apparire ancora più furioso:<< io so che non mi posso fidare
di lui! >> disse in un sussurrò:<< e tu, Kahlan dovresti essere
altrettanto preoccupata! >>disse rimproverandola con un dito ciondolante
a mezz’aria.
<< Preoccupata di
cosa? >> la voce gentile di Richard si fece largo nelle loro orecchie, e
sia Zedd che Kahlan si voltarono di scatto verso di lui:<< di cosa
parlate con così tanto mistero? >> chiese abbozzando ad un
sorriso:<< dobbiamo andare, Zedd, forza! >> aggiunse poi.
<< Niente… >> fu
svelto a rispondere Zedd:<< nulla di cui si debba curare il cercatore…
>> aggiunse con meno preoccupazione nella voce, abbozzando ad un
sorrisetto, guardando Kahlan di sott’occhi, lanciandole il chiaro messaggio di
non dire nulla. La donna annuì debolmente in direzione del mago, poi sorrise al
cercatore:<< partiamo? >> chiese ostentando indifferenza, capendo
che Richard aveva intuito un minimo della sua preoccupazione.
<< Cara, andiamo!
>> disse Richard rivolto alla Mord-Sith, che già li aspettava con la
zaino caricato in spalla e le mani sui fianchi:<< era ora! >> sbottò
irritata, quello che le aveva detto Rahl poco prima l’aveva messa di cattivo
umore, e ancora, le parole dell’uomo le rimbalzavano per la testa:<<
avete sprecato già abbastanza tempo! >> sbottò, iniziando ad
incamminarsi.
Richard scosse vigorosamente
il capo e sogghignò, Cara era sempre la solita impulsiva e impaziente, eppure,
gli pareva che qualcosa, in lei, stessa cambiando. Attese che Kahlan si fosse
caricata in spalla lo zaino, poi si incamminò a sua volta, seguito da Zedd,
che, senza dare nell’occhio, seguiva ogni singolo movimento di Rahl, che
camminava poco dietro Cara. Doveva trovare un momento per calcolare meglio il
potere che Rahl possedeva, doveva capire se poteva essere veramente una
minaccia.
<< Tu e Rahl resterete
qui, Zedd… >> disse Richard con tono sicuro, fissandolo
significativamente per un breve attimo.
<< Resterò io!
>> sbottò Cara, mettendosi tra Zedd e Richard:<< è più sicuro…
>> aggiunse sotto voce, sfiorando l’impugnatura della Agiel. << No,
Cara! >> si intromise Zedd irritato:<< mi credi stupido? >>
chiese:<< so badare a me stesso, e per quanto la tua Agiel possa essere
dolorosa, la mia magia è sempre più veloce d’essa! >> sbottò, portando le
mani chiuse a pugno sui fianchi. Era l’occasione che attendeva da tutta la
giornata, non poteva lasciarsela sfuggire.
<< Sono commosso dalla
vostra smania di restare in mia compagnia! >> disse Rahl con gli occhi
che scintillavano furbamente e un sorrisetto compiaciuto stampato sulle
labbra:<< d’ altro canto, da Cara mi sarei certamente aspettato questo
attaccamento morboso… >> disse fissando intensamente la donna, che non
fece altro che rimirarlo con sguardo infuriato:<< ma da te… >>
disse voltandosi verso il Zedd:<< mago Zorander, non me lo sarei mai
aspettato, cosa avrò fatto per meritarmi tale attenzione? >> chiese con
un tocco di beffa nella voce, sogghignando compiaciuto.
<< Nulla… >>
rispose Zedd, fissandolo rabbioso:<< appunto… >> disse.
Rahl rise sommessamente,
mentre Richard gli lanciava uno sguardo infuocato:<< Zedd! >> tuonò
dopo poco, con gli occhi fiammeggianti, ringhiando per l’irritazione:<<
sta con lui, Cara io e Kahlan torneremo presto, il tempo di fare qualche
provvista, nulla di più! >> sbottò, poi fissò Cara e l’ammonì
silenziosamente, infine, si volto e seguito dalle due donne scomparve dietro la
boscaglia che li separava dalle mura in legno della città.
Tra i due uomini alleggiò
per un attimo un silenzio pesante e teso, interrotto solo dal fruscio delle
foglie scosse dal vendo del mattino.
<< Devo sottintendere
che ci sia un doppio fine a questa tua ‘compagnia’… >> ruppe il silenzio
quasi palpabile Rahl, con la sua voce:<< o devo fingere di credere che tu
sia smanioso di restare con me? >> chiese con voce leggermente increspata
dall’irritazione.
Zedd scosse la testa e
dovette trattenere la sua rabbia. Con un gesto rapido e deciso allungò un
braccio e aprì la mano, rivolgendo il palo verso il petto di Rahl, mentre tra
le dita iniziava a brillare una luce giallina.
<< Mago! >>
esclamò l’uomo allargandosi in un sorrisetto furbo:<< credi davvero che
una tela magica sia necessaria ora che siamo dalla stessa parte? >>
chiese con veemenza nella voce.
Zedd lo fissò irritato,
odiava quel suo sguardo e quel suo sorrisetto furbo:<< che tu stia dalla
nostra parte, mi è difficile crederlo! >> sbottò a denti stretti:<<
ma voglio comunque sapere perché! >> disse.
Rahl alzò le spalle e rise
sommessamente:<< ma per salvare ogni creatura vivente, mi pare ovvio!
>> disse con tono leggermente più piatto.
<< Questa tua scenetta
mi ha stufato! >> sbottò il mago, mentre l’intensità della luce tra le
sue dita aumentava sempre di più:<< dimmi la verità o ti carbonizzo!
>> sbottò.
Rahl sospirò e di scatto e
sollevò due dita:<< Ah, attento mago! >> disse con voce piatta, ma
un poco increspata dalla rabbia:<< se mi uccidi come pensi di richiudere
lo squarcio nel velo? >> chiese.
Zedd grugnì:<< è da
troppo tempo che ti tieni stretta la pellaccia grazie a questa scusa, mi hanno
detto che le capacità celebrali continuano anche pochi istanti dopo la morte
delle membra, mi basterà mandare a prendere l’ascoltatore, ucciderti e
attendere quella frazione di scendono in cui la tua mente non sarà protetta da
una specie di sortilegio! >> disse :<< perché è così che ti
proteggi da Kahlan e dall’ascoltatore, vero? >> chiese ad alta voce.
Rahl rise di gusto:<<
ti devo forse ricordare che il mio intrepido fratellino mi ha ucciso, e che ora
la mia anima risiede nel corpo dello sfortunato Walter impedendomi di
utilizzare qualsiasi tipo di magia? >> sbottò diventando un poco rosso
per la rabbia.
Zedd lo fissò intensamente e
tese ancora un poco le dita, mentre la luce brillava sempre di più:<< che
cosa ti protegge? >> chiese di colpo:<< che cosa vuoi veramente?
>> sbottò.
Rahl sogghignò, e abbassò le
due dita, riprendendo una posa più rilassata:<< prima che io ti risponda
lascia che ti spieghi una cosa! >> disse serio, con tono
d’onniscienza:<< vedi, mago, la magia Detrattiva è affascinante in modi
molto differenti, e credo che dopo tutto, essere morto non mi abbia danneggiato
poi molto… >> prese a dire:<< Richard potrà anche avermi ucciso, e
il Guardiano ha giurato di farmi soffrire l’eterno tormento, ma la cosa che né
mio fratello, né il Guardiano sanno è che io mi sto prendendo gioco di
entrambi! >> disse mentre ancora quel sorrisetto furbo gli compariva
sulle labbra.
Zedd ribollì per la rabbia,
si era aspettato una confessione simile, ma sentirla lo aveva scosso, ora ne
era certo, Rahl il stava ingannando. Stava per dire qualcosa quando Rahl lo
bloccò, riprendendo a parlare:<< vedi, mago, la profezia afferma che il
cercatore troverà la Pietra della Lacrime e che la consegnerà nella mani del
Nemico della Luce… >> disse seriamente, poi fece una pausa e alzò un poco
di più lo sguardo, mostrando una furbizia innata:<< ed è evidente che
sono Io quel Nemico della Luce! >> disse, mentre vedeva che l’intensità
della magia che scorreva tra le dita di Zedd aumentava:<< ma… >> si
affrettò ad aggiungere:<< è anche vero, che io non sto più dalla parte
del Guardiano! >> disse.
<< Sei un folle, ti
ucciderò! >> sbottò Zedd, mentre si concentrava per rilasciare il fuoco
magico, ma Rahl lo interruppe di nuovo:<< questo fatto ha un suo
vantaggio! >> tuonò:<< è meglio essere miei sottoposti o morire
tutti ed essere schiavi del Guardiano, pensaci, mago Zorander? >> disse
con furbizia nella voce.
Zedd si bloccò di colpo. Per
la prima volta dopo tempo, i pani del tiranno Darken Rahl gli erano stati
offerti su un piatto d’argento dallo stesso Rahl, e per la prima volta, aveva
la possibilità di ucciderlo, eppure, qualcosa lo bloccava.
Non poteva ucciderlo, e
consegnarlo nella mani del Guardiano, gli avrebbe rivelato come poter
distruggere la Pietra della Lacrime, e tutti sarebbero diventati suoi schiavi.
Eppure, la prospettiva che Rahl riprendesse il controllo sulle Terre Centrali
era altrettanto spaventosa, chissà, cosa quel tiranno avrebbe potuto fare?
Chissà cosa, ancora stava architettando per rendere il suo dominio infinito?
Allo stesso tempo, non
poteva lasciare che vincesse, non poteva!
La voce di Richard e quella
di Kahlan giunsero alle sue orecchie, gli restava poco tempo per decidere.
Per un attimo fu tentato di
uccidere Rahl, poi l’uomo si affrettò a dire:<< pensa quanto ti odierebbe
se mi uccidessi, sono l’unico che può salvare il mondo, a che prezzo non
importa, se mi uccidi ora condanni tutti, e tuo nipote ti odierà per il resto
dei suoi giorni per non avergli dato la possibilità di vittoria contro il
Guardiano, sei stato poco presente nella sua infanzia, motivo in più per
odiarti… >> cercò di ricattare.
Zedd sentì la rabbia che
ammontava, ma non poteva ucciderlo, non poteva. Né, poteva dire quello che
sapeva a Richard, il nipote avrebbe ucciso sicuramente Rahl, per impedirgli di
dominare sul mondo, e così, tutta la razza umana si sarebbe estinta.
Abbassò di scatto il braccio
e rimise sotto controllo la magia, non l’avrebbe ucciso, non ancora. Odiava
tenere segreti a Richard, ma non poteva fare altrimenti:<< stà attento a
te Rahl, prima o poi la pagherai! >> disse sotto voce.
Richard apparve tra di loro,
seguito dalle due donne:<< possiamo andare! >> annunciò, poi fissò
alternativamente i due uomini. Rahl era imperscrutabile e fiero come alo
solito, ma nei suoi occhi gli pareva di intravedere una nota in più di
compiacimento e furbizia. In Zedd, era ritratto il dubbio e la
frustrazione:<< tutto bene, Zedd? E’ successo qualcosa? >> chiese.
<< No, ragazzo…
>> rispose l’uomo:<< andiamo! >> disse, poi fece per
incamminarsi. Si fece superare dai tre e si affiancò per un attimo a
Rahl:<< il tuo giochetto non durerà ancora per molto… >> lo avvertì
in uno sbuffo.
Rahl rise
sommessamente:<< durerà il tempo necessario! >> disse di rimando
l’altro, mentre lo superava:<< ottima scelta, mago Zorander… >> gli
disse, poi riprese a camminare davanti a lui, silenzioso, senza riuscire a non
sogghignare compiaciuto.
***
Colgo l’occasione per ringraziare
Dreaming_Archer, flowe_moon e lucisvu82 per le loro strepitose recensioni! Grazie, Grazie, Grazie.
Spero che vogliate continuare a leggere… e ancora
complimenti se avete retto fino a qui in fondo al capitolo per leggere i miei
ringraziamenti!
Hivy!!!
|
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Capitolo 3 *** Capitolo III ***
capitolo III
Capitolo III
Il sole della metà mattina
pareva potesse spaccare le pietre. Era caldo, e di rado, il vento che tirava
quella mattina presto, quando erano partiti, rinfrescava l’aria. Ora le chiome
degli alberi erano immobili, e nemmeno l’ombra che proiettavano sul terreno
serviva a proteggerli dal cado intollerabile.
Camminavano da ore ormai, e
avevano preso un buon passo. Richard apriva il gruppo, affiancato da Zedd e
Kahlan che di tanto in tanto si scambiavano degli sguardi frustrati e
preoccupati, che Richard pareva non cogliere. Rahl camminava fieramente a
qualche passo di distanza, senza dire una parola, massaggiandosi di tanto in
tanto i polsi e le mani. Di rado volgeva lo sguardo alle nuche dei tre che
camminavano davanti a lui, pareva più interessato a scrutare la foresta che li
avvolgeva od oltre la stretta strada che stavano percorrendo. Aveva lo sguardo
onnisciente di sempre, ma nei suoi occhi si poteva cogliere una certa vena di
preoccupazione che stonava leggermente con il suo atteggiamento regale e fiero.
Cara chiudeva la fila e
camminava cupa in volto, senza aggiungere una parola. I capelli le scendevano
sulla fronte e le gettavano in ombra gli occhi fiammeggianti. L’abito rosso
schioccava ad ogni passo e la mano posta sulla Agiel era talmente stretta da
sbiancare sulle nocche. Non era interessata a nulla in particolare e, a seconda
dei suoi pensieri volgeva lo sguardo su Richard, Zedd o Kahlan soffermandosi
sempre per qualche attimo su Rahl. In qualche modo che non capiva, l’uomo le
ispirava una nota di fiducia e sicurezza, ed il suo atteggiamento onnisciente
la incoraggiava a credergli. Vedeva nei suoi occhi la vena sicura e fiera dei
Rahl ed il ché le faceva pensare inevitabilmente ad un capo da seguire,
qualcuno da servire, che sapeva rispondere a tutto. Il dolore che provava nello
stringere la Agiel non faceva altro che tenderle ancora di più muscoli ed
innervosirla, ma di contro, se si concentrava sul dolore provocatole
dall’attrezzo, faceva a meno di pensare e di indugiare in ricordi passati, ma
soprattutto, le impediva di pensare a quello che Rahl le aveva detto poco prima
dell’alba di quello stesso giorno. Le sue parole erano ancora ben impresse nel
suo cervello e per qualche strano motivo, iniziava a tenerle di gran conto,
come se potessero essere vere. Dopo tutto, negli atteggiamenti dei suoi
compagni non vedeva una negazione di quelle parole. Richard e Kahlan
camminavano affiancati, e di tanto in tanto si scambiavano sguardi
significativi che le facevano ribollire il sangue. Zedd era intento a pensare,
ma era pur sempre al fianco del nipote, sempre pronto a consigliarlo. Per la
prima volta dopo quasi un anno di viaggio si sentiva lasciata indietro, come se
fosse un intrusa di una grande famiglia. I suoi occhi indugiarono ancora un
attimo su Rahl, e i suoi pensieri scivolarono automaticamente al pensiero folle
e disperato, che anche lui era parte della famiglia. Era il fratello di
Richard. Quei pensieri la tormentavano. Rahl era anche il suo signore. In un
modo strano e cupo, Rahl rappresentava un’importante pare della sua vita. L’aveva
riconsegnata alla sua gloriosa famiglia delle Mord-Sith, era stato il suo punto
di riferimento per lungo tempo, e anche ora, era per lei qualcosa, ma non
capiva con precisione cosa. Un nemico o un amico?
L’aveva fatta soffrire in
passato e aveva cercato di estendere la sua tirannia su tutti e tre i
territori, e per questo si poteva considerare un nemico. Ma al contrario, lui
la stava aiutando a vedere la verità celata dietro i bei sorrisi di Richard,
Kahlan e Zedd, le stava illuminando un cammino diverso, al suo fianco, e per
questo era qualcuno di cui avere rispetto e da amare, di cui fidarsi.
Strinse in modo convulso la
Agiel e il dolore che provava aumentò di netto, spazzando via ogni suo
pensiero, come se fosse una tempesta.
<< Richard, i non so
fino a che punto ci possiamo fidare di lui… >> disse Kahlan preoccupata,
mentre ancora, le parole di quella mattina rivolte a lei da parte di Zedd le
fremevano sulla punta della lingua, voleva dire tutto a Richard, metterlo al
corrente di quello che lei e Zedd sospettavano, ma sapeva bene che il mago non
voleva preoccuparlo.
<< E’ strano… >>
aggiunse Zedd sotto voce:<< è troppo ‘quieto’ >> disse.
Richard inarcò le
sopracciglia e increspò la fronte in un’espressione sensibilmente
indecisa:<< essere un prigioniero non deve essere tanto piacevole per
lui… >> disse.
<< Ti sbagli Richard…
>> disse Zedd, fissandolo con sguardo sapiente:<< è lui che ci
tieni tutti come prigionieri… >> disse serio. Richard increspò ancora di
più la fronte:<< cosa? >>
Zedd sospirò:<< non
vorrei dirtelo, ma è lui che ci comanda, è lui che è in possesso delle
informazioni sulla pergamena di Valdeer, non noi… >> disse:<< ed è
strano che sia così calmo… >> aggiunse.
<< Ti sbagli Zedd…
>> disse serio Richard:<< lui possiede la conoscenza della
pergamena, ma noi abbiamo la bussola, abbiamo forze alla pari! >> affermò.
<< Io non penso
proprio figliuolo… >> gli disse il mago lanciando un occhiata furtiva
verso Rahl che continuava a guardarsi intorno.
<< Perché?
>>chiese di colpo lui, prendendolo saldamente per un braccio:<<
cos’ha in più? >> chiese senza nemmeno pensarci, rallentando il passo.
<< Richard, io non ne
sono sicuro… >> mormorò l’anziano, senza aggiungere altro.
<< Cosa? >>
domandò Richard mentre il volto si tingeva di determinazione:<< dimmelo
Zedd, cosa? >> disse, stringendo di più la presa sul braccio.
<< Richard, sono cose
pericolose di cui non posso essere del tutto certo e che è meglio non pronunziare
quando si è così… >> Richard lo scosse debolmente, per intimagli di parlare,
e in fretta, ma il mago parve non curarsene troppo, era evidente che non voleva
digli nulla.
<< Kahlan, cosa?
>> chiese di scatto l’uomo, voltandosi vero la Depositaria, che camminava
a testa bassa. Gli occhi della donna si riempirono di incertezza e per un
attimo tentò di parlare, ma le parve che nessuna parola uscisse dalla sua
bocca.
<< Dimmelo Kahlan…
>> insistette Richard. Zedd, da dietro di lui lanciò un occhiata
significativa alla donna, che lo fissò per qualche attimo interdetta, non
sapeva cosa fare.
<< Richard! >>
lo richiamò alla calma il mago, attraendo la sua attenzione:<< forse Rahl
è in possesso di qualche frammento del suo antico potere… >> mormorò in
uno sbuffo irritato.
Lo sguardo di Richard si
colmò di sorpresa, e i suoi occhi parvero aleggiare nel nulla per qualche
attimo:<< cosa? >> chiese poi lentamente.
<< Penso che abbia
mantenuto un po' del suo potere… >> ripeté Zedd seriamente
preoccupato:<< e questo gli dà un bel po' di vantaggio… >> disse.
Richard scosse la testa
confuso, com’era possibile? E soprattutto perché non glielo avevano riferito
immediatamente?
Rahl, dietro di loro, aveva
smesso per un attimo di guardarsi intorno, mentre sul suo volto compariva
ancora una volta quel sorrisetto compiaciuto e furbo, gli ci era voluto poco
per capire quello di cui stavano parlando i tre compagni di viaggio. Quello era
il momento giusto per giocare una delle sue ultime carte.
<< Non posso fare a
meno di notare la vostra agitazione! >> disse ad alta voce, senza lasciar
scomparire quel sorrisetto dalle labbra.
Richard fu il primo a
voltarsi, per fissarlo con sguardo intimidatorio e irritato.
<< Fratello! >>
esclamò l’altro, senza smettere di far scintillare gli occhi con la luce furba
che Richard odiava tanto:<< visto che adesso faccio parte della vostra
allegra compagnia… >> prese a dire:<< potreste anche rendermi
partecipe delle vostre discussioni! >> disse, facendo una pausa non
sufficientemente lunga per dare il tempo a Richard di parlare:<< almeno
ché… >> aggiunse alzando un dito a mezz’aria, mentre il suo sguardo si
incupiva e diventava sempre più truce e canzonatorio:<< quelle angosciose
discussioni non riguardino me! >> sbottò poi, con voce cupa e tono
onnisciente.
Richard fece per estrarre la
Spada della Verità, ma dovette trattenersi, interrotto dalla voce di Cara che
sopraggiungeva da oltre le spalle del fratello:<< non ti crederai davvero
così importante da essere al centro dei pensieri di chiunque! >> disse
con tono di beffa e malizia nella voce, portando i pugni ai fianchi e sorridendo
di sbieco.
Rahl si voltò lentamente e
la fissò per qualche attimo con un sorrisetto deliziato sulle labbra e gli
occhi che scintillavano, mentre le gote divenivano un poco rosse per il
divertimento:<< no… >> disse semplicemente:<< ma sicuramente
sono al centro dei Tuoi di pensieri, Cara. Nevvero? >> rimbeccò
sottolineando con il tono della voce quell’ultima provocazione. La Mord-Sith
ribollì per la rabbia e Rahl intravide i muscoli della mascella tendersi per
via del digrignare i denti irritato della donna. I suoi occhi si ridussero a
due fessure fiammeggianti di ira, ma non aggiunse nulla, dopo tutto, Rahl non
aveva del tutto torto.
<< Riprendiamo il
cammino! >> si intromise Kahlan, posando delicatamente una mano sulla
spalla di Richard, cercando di placare la sua ira ammontata nei confronti del
fratello.
<< Sì… >> disse
Cara a denti stretti, riprendendo a camminare:<< abbiamo già perso
abbastanza tempo per assecondare le manie di grandezza di quest’uomo! >>
aggiunse passando irriverentemente accanto a Rahl, colpendo la spalla dell’uomo
con la sua.
<< Andiamo… >>
disse Richard, riacquistando un poco di calma.
Rahl sogghignò e il suo
sorrisetto si allargò di nuovo sulle labbra. Cara era totalmente in suo potere,
lo capiva dal suo modo di provocarlo, era riluttante a sottomettersi a lui, ma
il suo atteggiamento gli confermava la totale fiducia nei suoi confronti.
La sera era calata presto, e
anche dopo l’imbrunire avevano continuato a camminare per ore. Cara era sempre
in fondo al gruppo a studiare attentamente ogni movimento di Rahl.
Era ormai calata totalmente
la notte e già le stelle e la luna splendevano nel cielo, gettando una luce
opaca su tutta la foresta quando i viaggiatori decisero di fermarsi.
Il campo era stato allestito
velocemente e al centro della radura ardeva un piccolo fuocherello.
Kahlan e Zedd avevano finito
di mangiare la loro cene poco prima, e adesso si accingevano a dormire. Cara e
Richard erano tornati poco dopo con sufficiente legna per tutta la notte e
avevano deciso che sarebbe stata la Mord-Sith a fare il primo turno di guardia.
Richard e Kahlan avevano
conversato per qualche attimo con tono cospiratore che non era piaciuto per
nulla a Cara, ma ben presto si erano messi a dormire imitati da Zedd.
La notte diventava sempre
più fredda, e per la prima volta dopo lungo tempo, Cara fu felice di sentire
che Zedd cominciava a russare, doveva essersi addormentato profondamente. Senza
fare nessun rumore si avvicinò a Richard e Kahlan e quando fu certa che anche
loro fossero ben addormentati si voltò di scatto e si diresse verso Rahl, che
ancora era intento a disegnare qualcosa nella sabbia con due dita.
<< Dimmi quello che
vuoi! >> sbottò irritata, arrivatagli accanto e fermandosi statuaria, con
le gambe un poco divaricate e le braccia incrociate sul petto.
Rahl rimase in silenzio per
un altro po', continuando a disegnare nella terra, mentre sulle sue labbra
compariva il solito sorrisetto compiaciuto mentre prendeva a fissarla con un
tocco di malizia negli occhi:<< le cose che vogio sono tante, Cara…
>> disse in un sussurro, poi la fissò ancora per un attimo, mentre gli
occhi brillavano:<< a partire da qualcosa di molto… vicino… >>
aggiunse.
La donna lo fissò glaciale
per un attimo, poi con uno sbuffo sommesso si mise a sedere con le gambe
incrociate accanto a lui.
<< Tu non mi incanti!
>> sbottò fissandolo gelida:<< né con quello che mi hai detto ieri
né con nientaltro! >> aggiunse seria e piena di rabbia.
Rahl fu costretto a
trattenere una risata compiaciuta, celandola sotto una dei suoi sorrisetti
arcigni:<< ma io ho bisogno di te, Cara… >> disse con voce
insolitamente passiva.
<< Per qualche tua
losca macchinazione? >> disse lei in un ringhio:<< non mi importa
di te, né dei tuoi piani! >> sbottò.
<< Ah sì? >>
riprese lui con voce seria:<< Cara! >> riprese con voce ferma e
determinata:<< io ti sto offrendo un’altra possibilità, torna in seno
alla tua famiglia… >> disse:<< la tua vera famiglia… Cara, loro non
ti amano… >> disse indicando con un gesto della mano i tre che dormivano:<<
non ti amano come ti ama la tua famiglia… >> disse sotto voce, ma con la
solita pacatezza che scorreva nelle sue vene.
Cara rimase in silenzio.
Aveva sempre pensato che le Mord-Sith fossero la sua vera ed unica famiglia, ma
poi aveva conosciuto Kahlan, Zedd e Richard. Mai prima di allora si era trovata
davanti ad una scelta simile, Darken Rahl era la persona che più di tutte
l’aveva fatta diventare forte, che le aveva dato il grande onore di essere una
Mord-Sith e di essere al suo servizio, e lei lo amava, come ogni Sorella
d’Agiel doveva profondamente amare il suo Lord Rahl.
Per un attimo il buon senso
che l’aveva spinta ad affrontarlo l’abbandonò. Come sarebbe stato il suo
futuro? Cosa avrebbe fatto se Richard, Kahlan e Zedd non l’avessero più voluta?
Rahl la voleva solo aiutare.
<< Pensa, Cara…
>> riprese a spiegare l’uomo con voce gelida:<< le mie Mord-Sith ti
hanno accolto nella loro famiglia e ti hanno insegnato ciò che ti serviva per
essere forte, Richard cosa ha fatto per te? Ti ha usata, per raggiungere i suoi
scopi! >> disse con un tocco di rabbia in più nella voce:<< e ti
sta usando anche adesso, ma una volta che tutto sarà finito lui non ti vorrà
più! Ti ha cambiata, Cara. Perché com’eri prima non andavi bene per lui, ha paura
di te perché sei più forte di lui e così ha usato la tua ingenuità per usarti
come una marionetta! >> disse irritato.
Cara rimase in silenzio a
fissare il terreno. Lo sapeva bene, lo sapeva anche lei, era cambiata, e le
pareva che quel cambiamento fosse una cosa buona, ma ora, Rahl le stava
offrendo un’ottica diversa della cosa. I suoi genitori non l’avevano voluta,
perché non andava bene per loro, le Mord-Sith, invece, l’avevano accettata
così, e l’avevano fatta crescere!
Indugiò in quei pensieri per
un altro po', poi alzò lo sguardo: Rahl aveva ragione, erano loro la sua
famiglia. Erano le Mord-Sith, e lui era il suo Lord Rahl, non Richard.
I suoi occhi si riempirono
di determinazione, mentre quelle parole le giravano per la testa, Rahl l’amava
veramente, non Richard. Richard amava Kahlan, non lei, una Mord-Sith
sanguinaria che aveva usato solo per i suoi scopi. No, non si sarebbe più fatta ingannare. Non
più.
Fissò Rahl per un lungo
periodo di tempo, durante in quale il silenzio pareva palpabile, non un gufo
gorgogliava nella notte.
<< Ditemi quello che
devo fare, Padre Rahl! >> ruppe il silenzio Cara, con la voce dura e
inespressiva della Mord-Sith.
Rahl restò per un attimo in
silenzio, come se quella risposta tardasse ad arrivare alle sue orecchie, poi,
il suo volto si illuminò e si aprì in un sorriso convinto e rapace, mentre le
sue membra parevano emanare una luce propria, cupa e malefica:<< ottima
scelta, Cara… >> disse poi, mentre il suo sorriso prendeva una piega di
furbizia.
La donna sogghignò a sua
volta e fissò il suo padrone con intensità, desiderando più di qualsiasi altra
cosa servirlo. Nella sua mente non c’erano più né Richard, né Kahlan né tanto
meno Zedd, ora c’era solo Lord Rahl ed il suo prossimo ordine da eseguire.
<< Sapevo che potevo
contare su di te, Cara… >> disse l’uomo, mentre le lanciava un’occhiata
significativa.
La donna si allargò in un
sorriso e alzò un poco la testa, e con un gesto provocante si sporse in avanti,
mentre i capelli le scendevano dalle spalle e pendevano a mezz’aria, mossi dal
vento ormai freddo della sera. Con passione sempre maggiore, sentendo il
desiderio prendere sempre più possesso di sé, si sporse ancora più avanti.
Aveva quasi dimenticato la lussuria che provava in quel momento viaggiando con
Kahlan, Richard e Zedd. Le pareva un ricordo lontano e in quel momento si
sentiva struggere dal desiderio di compiacerla senza limiti. Sentiva il bisogno di provare emozioni forti
che si era dimenticata di poter sentire, e, in quell’attimo capì che Rahl
provava la stessa cosa. Il suo sorrisetto furbo era leggermente inclinato e nei
suoi occhi era presente una scintilla di desiderio misto a passione. Quella
scintilla che aveva visto spesso nei suoi occhi.
Senza potersi trattene oltre
premette le sue labbra contro quelle dell’uomo, ed al sentirne il tocco si
sentì avvampare. Ne aveva bisogno, doveva baciarlo, non poteva farne a meno,
era un desiderio più forte di lei, potente ed irrefrenabile come una tempesta.
Si staccò da lui e gli baciò
la base del collo con passione, sentendo sotto le sue labbra la pelle calda,
mentre sulle labbra dell’uomo appariva un sorrisetto compiaciuto e cupo allo
stesso tempo. Il desiderio che provava in quel momento era forte, e nella sua
anima si accumulavano sentimenti diversi e oscuri.
Sentì nuovamente le labbra
di Cara sul collo e sulla mascella, ed infine che raggiungevano le sue labbra,
coinvolgendolo in un bacio passionale e lungo, mentre le labbra di ambedue si
schiudevano lentamente.
Assaporò il profumo delle
sue membra e il calore della sua carne, infine fece scorrere le mani ruvide e
grandi lungo la schiena della donna.
Prolungò quel bacio il più
possibile, godendosene ogni minima sfaccettatura, infine, con riluttanza nell’animo
dovette costringersi a staccarsi da lei, nello stesso momento in cui dalle
labbra di Cara proveniva un gemito di piacere, che mise a dura prova la sua
capacità di controllarsi, eccitandolo profondamente. Avrebbe voluto baciarla e
toccarla per tutta la notte, ma non poteva, e l’unica parte ancora ragionevole
del suo animo gli impedì di spingersi oltre.
Si staccò violentemente da
lei, assaporando per l’ultima volta il calore della sua pelle sotto il tocco
delle sue mani e la morbidezza della sue labbra.
Si ritrasse con il corpo e
staccò il volto da quello della donna, che per un attimo lo fissò perplessa,
poi, fece scorrere due dita sottili sulla gola di Rahl, scendendo ad
accarezzare il suo patto.
Rahl evitò di guardarla
negli occhi, perfettamente conscio che se l’avesse fatto la passione che
travolgeva la donna avrebbe definitivamente preso il controllo anche su di lui.
Inspirò profondamente un paio di volte, cercando di tenere a bada quella
lussuria irrefrenabile che ancora provava. Sentì le labbra di Cara sul suo
petto e si ritrasse nuovamente.
La donna si rimise eretta,
senza riuscire a trattenere una nota di indecisione. << No vi soddisfo
abbastanza, Padre Rahl? >> chiese con voce impregnata di malizia, ma che
lasciava intravedere una nota di malinconia.
<< No… >>
rispose l’uomo, sospirando profondamente, per riacquistare la sua
calma:<< non è questo… >> aggiunse:<< non qui, Cara… >>
mormorò, indicando con un gesto della testa i tre che dormivano poco più in
là:<< non adesso… >> disse.
Cara si girò a fissare
Richard, dormiva a pancia in su, con un braccio lungo il corpo e l’altro
piegato dietro la testa, per rialzarla un poco dal terreno. La Spada della
Verità era ancora al suo fianco.
Kahlan era voltava su un
fianco e dava le spalle al cercatore, con ambedue le mani sotto una guancia e
le ginocchia un poco piegate. Zedd, russava profondamente con la bocca aperta e
i capelli scompigliati, sdraiato, come solito, a pancia in giù, con la testa
appoggiata allo zaino, voltata su una guancia.
Cara si voltò verso Rahl
lentamente e gli mise una mano su una guancia in un gesto loquace e allo stesso
tempo stranamente tenero:<< dormono profondamente, Lord Rahl… >>
disse con voce concitata ed eccitante, che colpì le orecchie dell’uomo come una
dolce melodia di piacere:<< non si accorgeranno di nulla… >> aggiunse,
mentre si sporgeva nuovamente in avanti, per baciarlo di nuovo.
<< No, Cara! >>
la bloccò l’uomo, ad ormai un passo dall’incontrare le sue labbra.
La donna si rimise eretta a
sedere e poggiò le mani sulle ginocchia, riacquistando la calma:<< cosa
devo fare allora per compiacervi, Padre Rahl? >> chiese cercando di
mantenere un atteggiamento serio.
Rahl sogghignò arcigno e
fece comparire il suo sorrisetto furbo sulle labbra, infine, alzò gli occhi
scintillanti e con voce cospiratrice disse:<< presto, Cara, avrò bisogno
di te, e voglio che tu, capisca alla perfezione quello che devi fare… >>
prese a spiegare...
***
Eccoci di nuovo qui a fine capitolo…
Bhé, penso che i miei ringraziamenti siano
d’obbligo, per le magnifiche recensioni, Dreaming_Archer e flowe_moon!!!
Vi rubo solo due minuti, poi vi lascio andare,
(so che posso sembrare noiosa) ho deciso di far dire a Cara:’Padre Rahl’ quando
si riferisce a Darken Rahl perché nel libro è così che tutti si riferiscono a
lui, con l’appellativo di ‘Padre Rahl’ o ‘Maestro Rahl’… quindi non vi
allarmante se ogni tanto salterà fuori questa dicitura!!!
Ancora grazie mille
Hivy!!!
|
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Capitolo 4 *** Capitolo IV ***
Capitolo IV
Capitolo IV
<< Cos’è questo odore
orribile? >> ringhiò Cara, con il volto sfigurato dal disgusto. I capelli
biondi le pendevano sulle spalle, e le braccia incrociate sul petto le davano
un aria scettica e intimidatoria.
Kahlan si voltò verso di lei
e per qualche attimo fissò la sua espressione disgustata, mentre nei suoi occhi
aleggiava una vena di indecisione e disapprovazione:<< ma Cara… >>
disse con la sua solita voce dolce e pacifica:<< quello che senti è
l’odore della salsedine… >> le spiegò, mentre anche nelle sue narici
l’odore salato e penetrante aleggiava indisturbato.
<< Bhé non ha un buon
profumo! >> sbottò la Mord-Sith di rimando, inarcando un sopracciglio.
<< Magari non ha un
buon profumo… >> si intromise Zedd, alzando un dito al cielo, mentre i
suoi occhi parevano impregnarsi di felicità:<< ma significa che siamo
vicini al mare! >> aggiunse, poi indicò un punto oltre la foresta:<<
da quella parte, potresti vedere l’incanto dell’oceano scintillante. Potrai
sentire lo sciabordare dello onde al loro infrangersi sulla sabbia e assaporare
il magnifico profumo della salsedine marina, mentre cammini sulla spiaggia e la
sabbia dorata ti pizzica i palmi dei piedi! >> spiegò con enfasi e gioia
nella voce.
Cara lo fissò per qualche
attimo con un sopracciglio alzato e lo sguardo scuro:<< non mi importa
nulla del mare! >> sbottò, riprendendo a camminare:<< né della
sabbia o del nauseante odore della salsedine… >> prese a dire con voce
irritata:<< dobbiamo trovare la Pietra della Lacrime! >> sbottò
poi, mettendosi alla testa del gruppo e dettando un passo più sostenuto.
<< Non sai apprezzare
le meraviglie del creato, figliola, se non ami il mare! >> la rimproverò
Zedd con voce tonante, ma non critica.
<< L’unica meraviglia
del creato che vorrei poter ammirare adesso, è la Pietra della Lacrime!
>> rimbeccò lei, mentre scavalcava con un gesto agile un tronco caduto
sul sentiero.
Zedd aprì la bocca per rispondere,
ma Richard si intromise nella disputa mattutina:<< temo che Cara abbia
ragione… >> disse, rivoltò a Zedd, sorridendogli amaramente:<<
anche a me sarebbe piaciuto vedere il mare, ma la bussola ci dice di andare
dalla parte opposta! >> informò, riponendo lo strumento.
<< Maledetti spiriti!
>> borbottò Zedd:<< prima ci illudono di vedere il mare, e poi ci
dicono di allontanarci da esso! >> aggiunse in un ringhio irritato.
<< Magari… >> la
voce di Rahl aleggiò per un attimo tra i suoi compagni, facendoli fermare di
colpo, mentre si voltavano all’unisono verso di lui, che con un dito a mezz’ aria
riprese a parlare:<< qualcuno avrà comunque il piacere di ammirare lo
spettacolo dell’oceano… >> disse, mentre sulle sue labbra compariva quel
sorrisetto arcigno e furbo che tutti odiavano.
Cara innalzò un estremità
della bocca in un sorrisetto complice che nessuno dei suoi compagni ebbe la
possibilità né l’arguzia di cogliere, mentre Rahl, la gratificava con uno
sguardo furtivo e significativo.
<< Spiegati meglio!
>> disse in un ringhiò Richard, scandendo bene le parole, mettendo una
mano sull’elsa della Spada della Verità. Rahl non apriva bocca da quella
mattina presto, quando si erano rimessi in viaggio, e ora, sentire quella nota
di beffa insinuarsi furtiva nella sua voce lo irritava parecchio.
<< Sto solo dicendo,
fratello… >> prese a spiegare lui, gaurdandolo con occhio di
sfida:<< che la bussola potrà anche indicare dalla parte opposta al mare,
ma la pergamena di Valdeer mi costringe a proseguire proprio in direzione
opposta a quella della tua preziosa indicatrice… >> terminò con un tocco
di teatralità nei movimenti.
Kahlan lo fissò con occhio
indagatore, cercando di leggergli dentro, ma l’unica cosa che vedeva era la
verità delle sue parole:<< com’è possibile, Zedd? >> chiese
voltandosi di scatto verso il mago, rendendosi conto che il pesante sguardo di
Rahl era caduto su di lei, travolgendola in emozioni che non voleva provare.
<< Non lo so… >>
disse Zedd:<< la bussola indica dove trovare la Pietra delle Lacrime, la
pergamena di Valdeer dove portarla… >> aggiunse.
Richard guardò fisso il
fratello, cercando di intuire una sua potenziale menzogna, ma il suo sguardo
era a dir poco glaciale:<< come faccio ad essere certo delle tue parole!
>> disse in un ringhio.
Rahl sogghignò:<< non
so… fammi confessare dalla Madre Depositaria… >> disse con un sorrisetto
canzonatorio sulle labbra:<< ah, già, quasi dimenticavo che la mia anima
è completamente immune alla confessione… >> disse con sguardo di sfida,
mentre Richard stava per estrarre la spada dal fodero:<< bhé, fratello…
>> aggiunse senza cambiare espressione:<< dovrai fidarti sulla
parola… >> disse, sogghignando sommessamente.
Cara gli lanciò una sguardo complice
e posò le mani sui fianchi, mentre vedeva Kahlan irrigidirsi e Zedd diventare
sempre più pensieroso.
<< Dividiamo il
gruppo! >> disse di slanciò la Mord-Sith:<< io e Rahl continueremo
verso dove indicato dalla pergamena, tu, Kahlan e Zedd continuate a cercare la
Pietra! >> disse con un sorrisetto furbo, mentre Richard valutava la sua
proposta, preceduto da Rahl:<< è un idea geniale, Cara… peccato che tu
non possa venire con me… >> aggiunse:<< sarà invece Kahlan ad
accompagnarmi… >> disse mentre posava il suo sguardo sulla depositaria,
che ben presto mutò la sua espressione in imperscrutabile.
Richard ebbe un moto d’ira e
con un gesto fluido e veloce estrasse la Spada della Verità, puntandola alla
gola di Rahl, che per un attimo ebbe un sussulto.
<< Attento fratello!
>> sbottò rapidamente, con voce sottile e canzonatoria:<< presto
avrai bisogno di me… >> disse:<< e io avrò bisogno della
depositaria! >> sbottò.
Richard digrignò i denti e
strinse convulsamente l’elsa della spada, premendola ancora di più al collo
dell’uomo:<< non avrai Kahlan, e non l’avrai mai… >> sibilò in un
moto d’ira.
Rahl ridacchiò
sommessamente:<< ma io ce l’ho già… >> disse in un sibilo che solo
Richard fu in grado di sentire e che lo fece diventare rosso per la rabbia.
<< Se credi davvero
che sia per questo vile motivo che ho intrapreso questo viaggio allora ti
sbagli di grosso! >> sbottò:<< la depositari ha una parte
fondamentale in tutta questa storia! >> si affrettò a dire, senza dare il
tempo a Richard di trafiggerlo, spostando la lama della spada dal suo collo con
un gesto sprezzante di due dita:<< come vedi, fratello, ti conviene
ragionare, prima di usare i muscoli! >> sbottò irritato, fissando il
cercatore in modo oscenamente crudele e canzonatorio.
Richard stava per menare un
fendente alto in direzione del fratello, quando avvertì le dita sottili di
Kahlan sulla sua spalla:<< a cosa serve la mia magia? >> chiese la
donna in direzione di Rahl, incitando con un occhiata Richard a stare calmo.
Rahl sospirò:<< non
penso che serva la tua magia… >> disse facendo scorrere il suo sguardo su
tutta la figura della donna, come se non indossasse nulla. Richard fu colto
dalla rabbia, e fece per aggredirlo, ma un braccio di Zedd lo fermo, facendogli
fare qualche passo in dietro, frapponendosi tra lui e il fratello
maggiore:<< cosa ti serve allora? >> chiese il mago scuro in volto,
con tono piatto e intimidatorio, che non fece presa su Rahl.
<< Ho bisogno di una
sua lacrima… >> disse piano Rahl, fissando in cagnesco il
fratello:<< dobbiamo far piangere la depositaria… >> disse:<<
e io avrei già in mente un modo… >> aggiunse fissando Richard con rabbia,
facendo comparire il suo sorrisetto furbo sulle labbra:<< magari
uccidendo l’intrepido cercatore? >> propose con ironia nella voce. Richard
strabuzzò gli occhi per la rabbia e cercò di oltrepassare Zedd, che lo bloccò
nuovamente con un braccio teso. Rahl spostò il suo sguardo su Kahlan che lo
fissava spaventata ed intimorita. La donna si accorse dello sguardo di Rahl, ma
non ebbe il tempo di mutarlo in imperscrutabile, perché già lui le sorrideva
furbamente.
<< Nessuno piangerà
mai per te! >> sibilò Kahlan, senza riuscire a mutare il suo sguardo.
Rahl sogghignò di
sott’occhi:<< non è certamente ciò che cerco la compassione degli altri!
>> la rimbeccò in uno sbuffo, mettendola a tacere con un gesto delle due
dita.
<< Hai ragione!
>> intervenne Cara impunemente:<< è l’odio quello che vai cercando!
>> terminò la frase accentuando l’affermazione con un tono irriverente.
Rahl sogghignò
apparentemente soddisfatto, ma non aggiunse altro.
<< Perché ce lo dici
solo ora? >> chiese Zedd seriamente, mentre Rahl spostava il suo sguardo
su di lui:<< sono io che ho la conoscenza della pergamena, e sono io che
decido quando riferirvela! >> sbottò con tono di rimprovero, al quale Zedd
non seppe tenere testa.
<< Come già deciso io
la depositaria… >> prese a spiegare Rahl, lanciando una rapida occhiata
alla donna:<< seguiteremo verso il mare, poi proseguiremo verso i
Pilastri della Creazione… >> disse, sottolineando con l’innalzamento del
tono della voce quel nome:<< dove voi tre mi farete l’immenso piacere di
portare la Pietra delle Lacrime prima del solstizio d’estate… >> terminò
con un sorrisetto.
Zedd parve contrariato e
preoccupato al tempo stesso:<< il solstizio d’estate? >> domandò
irritato:<< ma è tra meno di due settimane! >> sbottò.
Rahl non parve
curarsene:<< e allora vi consiglio di sbrigarvi… >> disse
semplicemente: << proseguiremo per un altro pezzo in gruppo, poi, quando
raggiungeremo il bivio verso il mare noi proseguiremo verso sud e voi andrete
per la vostra strada verso nord e tra due settimane tornerete ai Pilastri della
Creazione dove noi due vi staremo… >> concluse la frase con un sorrisetto
compiaciuto e di beffa:<< apprensivamente aspettando… >> terminò,
fissando Richard, che ancora scalpitava oltre Zedd.
<< Sempre ammesso che
la Pietra si trovi entro due settimane! >> sbottò Zedd:<< non
sappiamo quanto possa essere lontana! >> spiegò con enfasi.
<< La Pietra non può
essere troppo lontana, e comunque… >> rimbeccò Rahl:<< aumentare il
passo non vi farà certo male! O magari dormire un po' di meno, sacrificare
qualche ora di sonno per la salvezza del mondo non è poi un sacrificio così
grande! >> disse irriverente:<< e soprattutto… se tu dormissi di
meno, mago, tutti coloro che ti stanno attorno riuscirebbero a riposarsi senza
doverti sentire e russare! >> rimproverò arcigno, fissando il mago dritto
negli occhi, cupi come dei pozzi infiniti.
<< Così sia… >>
borbottò Zedd irritato. Rahl sogghignò compiaciuto, dopo di ché lanciò uno
sguardo a Richard che lo fulminò.
Presto si rimisero in marcia
e Richard fu subito pronto a ribattere le decisioni di Zedd:<< perché?
>> domandò:<< hai detto tu stesso che non ci possiamo fidare di
Rahl! >> disse senza contenere molto il suo tono di voce.
<< Richard! >>
lo rimproverò il mago:<< se quello che dice è vero sarà meglio dargli
retta! >> sbottò:<< ci stiamo pericolosamente avvicinando al
solstizio d’estate e se non facciamo in fretta, il mondo cadrà schiavo del
Guardiano! >> sbottò arrabbiato verso il nipote.
Richard stava per ribattere
con furia, quando Kahlan lo bloccò intromettendosi:<< ha ragione Zedd,
Richard… >> disse:<< e poi le sue parole sono vere… >> cercò
di rassicurarlo:<< non mi toccherà con un dito… >> disse per
incoraggiare più sé stessa, che non Richard.
<< Come puoi esserne
certa? Se stesse celando i suoi pensieri con la magia? >> chiese Richard,
impallidendo, non capiva come i due potessero essere così calmi di fronte a
quella situazione.
<< Se ne ha di magia!
>> aggiunse Kahlan:<< né io né Zedd siamo del tutto sicuri di
questo fatto, e anche se fosse… a che scopo attirare la tua ira su di sé per un
motivo così stupido quale viaggiare con me? >> chiese la donna, cercando
di mantener e un tono risoluto, per non far trapelare la sua paura. Avrebbe
voluto abbracciare e baciare Richard, dicendogli di proteggerla, supplicandolo
di non lasciarla andare con quell’uomo, ma sapeva bene di non poterlo fare.
<< Per tirare un
brutto gioco a me! >> rispose rabbioso Richard:<< è evidente che è
attratto da te, Kahlan, e quale occasione migliore di questa per averti tutta
per sé? >> chiese Richard con serietà, sembrava convinto di quello che
diceva, e pian piano Kahlan si sentiva sempre più prossima a cedere alla sua
paura:<< e se invece stesse dicendo la verità? >> rimbeccò la
donna:<< davvero credi che io mi lascerei prendere così facilmente?
>> domando un poco irritata.
<< No… >> rispose
Richard, cercando di tranquillizzarla:<< non è di te che non mi fido, ma
di lui! >> sbottò.
<< Non devi… >>
disse Kahlan, rassicurandolo con un stretta gentile all’avambraccio:<<
dice la verità, ne sono sicura… >> concluse, riprendendo a camminare più spedita, superando Zedd e
Richard, stava per piangere, se lo sentiva, non poteva indugiare oltre nello
sguardo del suo amato, altrimenti avrebbe ceduto. Non voleva restare sola con
Darken Rahl, eppure, ben presto sarebbe dovuto succedere.
***
Come al solito grazie a tutti!!! Chi ha recensito e chi ha solo letto... grazie... e alla prossima, se vi và!!
Hivy
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Capitolo 5 *** Capitolo V ***
Capitolo V
Capitolo V
Kahlan camminava abbastanza
velocemente accanto a lui. Aveva le mani pinzate ai lacci delle zaino e lo
sguardo basso, non voleva rischiare di incontrare gli occhi di Rahl, sapeva che
se sarebbe successo avrebbe trovato una soddisfazione tale da farla stare male.
Gli occhi e l’atteggiamento di quell’uomo erano impregnati di un oscuro e
potente fascino che l’inquietava. Quelle orbite blu avevano il potere di
attrarla, ma allo stesso tempo di inquietarla e di ripudiare la sua fiducia. Si
sentiva persa e intimorita ogni qualvolta lo fissava, ogni qualvolta era
costretta a contemplare il suo sguardo.
Pensò a Richard e a come le
piaceva fissare i suoi occhi, non riuscì a non pensare che anche gli occhi di
Rahl le piacevano molto, ma in un modo che non aveva mai provato prima. Erano
belli, penetranti, e le piaceva il loro colore, che le ricordava il mare in
tempesta, eppure, ne era disgustata, perché fissandoli vedeva odio, rabbia,
rancore, vendetta…
Indugiando in quei pensieri
continuava a camminare in silenzio, avevano abbandonato il sentiero da
poco e adesso, stavano percorrendo un
tratto di boscaglia, per spostarsi sul lato sud-est, più vicino ai Pilastri
della Creazione.
I terriccio era morbido
sotto i loro piedi, l’aria del mattino, non troppo calda era tappata dalle
fronde fitte della macchia che precedeva la spiaggia. L’odore della salsedine
era sempre più forte e lei trovava in esso la sua unica via di scampo. L’unica
cosa che poteva apprezzare di quel viaggio era l’odore della salsedine. Adorava
il mare, e si sentiva bene al pensiero che presto avrebbe potuto vederlo.
Avrebbe preferito essere con Richard, tra le sue braccia a fissare il
tramontare del sole nelle acqua gorgoglianti del mare, seduti sulla sabbia
tiepida. Invece, ci sarebbe andata con Rahl. A volte gli spiriti giocavano
davvero brutti scherzi. Pensare, che in quei giorni, capendo di starsi
avvicinando al mare aveva desiderato una cosa del genere, ma mai, avrebbe
immaginato di doverla affrontare con Rahl. Aveva desiderato un viaggio in riva al
mare, ma mai aveva espresso il folle desiderio di essere con Rahl, prigioniera
dei suoi occhi passionali e oscuri. In lui aveva sempre visto una persona
ombrosa e tetra, e quel viaggio non avrebbe fatto altro che confermaglielo.
Per un attimo le passarono
per la testa le parole di Richard:’ quale
occasione migliore di questa per averti tutta per sé?’ rabbrividì al
pensiero di dover affrontare una notte con quell’uomo. Come avrebbe fatto a
dormire serena quando Rahl era inevitabilmente là nei paraggi? Avrebbe osato
prenderla quella notte stessa con la forza? No, non le avrebbe mai dato quella
soddisfazione, avrebbe combattuto in tutti i modi, piuttosto che subire uno
stupro da parte di quell’uomo. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di
aggiungere anche il suo nome alla lista delle tante altre donne che aveva
violentato. No, avrebbe combattuto con tutti i suoi mezzi, avrebbe anche
tentato di confessarlo se fosse stato necessario, anche se avrebbe sprecato il
suo potere e ci avrebbe messo ore per riacquistarlo, avrebbe fatto di tutto.
D’un tratto, si sentì tirare
da parte ed il suo cuore ebbe un sussulto, non aveva nemmeno il pudore di
attendere quella notte per prenderla, l’avrebbe fatto, lì, in quella macchia
d’alberi.
Non ebbe la forza di pesare
ad altro, sentiva la sua mano che le stringeva l’avambraccio e la traeva
inesorabilmente verso di sé, con foga. Alzò la testa di scatto e cercò di
dimenarsi, ma subito incrociò lo sguardo dell’uomo, e si sentì morire. Non era
come se l’era immaginato. Il suo sguardo era fermo e determinato, impregnato da
una vena leggermente teatrale e spaventata che non aveva mai visto aleggiare
nei suoi occhi. Sentì il suo tocco un po' troppo forte sul braccio e si lasciò
sfuggire un gemito di dolore, infine, a pochi centimetri dal suo volto, sentì
uno spostamento d’aria improvviso e per un secondo una sagoma argentata le
sfrecciò davanti. Senza capire quello che stava succedendo seguì la traiettoria
dell’oggetto e quando il dacra argentato si appuntò nella spessa corteccia di
un albero i suoi occhi si spalancarono sorpresi e spaventati. Rahl non la stava
minacciando, la stava salvando. Per un attimo le parve di intravedere delle
sagome rossastre, poi in un attimo tutto tornò tranquillo.
Girò lo sguardo e accanto a
lei, quasi a sfiorarle una spalle vide il petto poderoso di Rahl. Alzò lo
sguardo di poco e lo fissò negli occhi. Erano immobili, e a differenza di poco
prima dentro di essi vide orgoglio e fierezza, misti a furbizia, come sempre
balenava una vena di oscurità e vendetta. Abbassò lo sguardo sentendo emozioni
differenti pervaderla. Da una parte c’era la riluttanza, dall’altra la
riconoscenza per averla salvata dall’attacco delle Sorelle dell’Oscurità e
ancora, una vena di passione e attrazione mai provata prima per quell’uomo.
<< Come…? >> dalle sue labbra non uscì altro che
quella parola. Avrebbe voluto digli tante cose, ringraziarlo prima di tutto,
rimproverarlo per averle fatto male e allo stesso tempo urlagli contro per la
rabbia, non aveva il diritto di toccarla. L’unica cosa che uscì dalla sua
bocca, però, fu quella parola, pronunciata con terrore e ingenuità.
Rahl la fissò per un attimo,
leggermente contrariato, poi la sua fronte si increspò un poco:<< ti
senti bene? >> chiese con un freddezza nella voce che fece irritare la
donna, come se quella domanda fosse d’obbligo, non pronunciata per semplice
interesse o preoccupazione.
<< Sì >> disse
franca, fissandolo irritata, come poteva essere così passivo, come poteva
essere sempre così superiore e superbo in ogni singolo momento, in ogni
occasione?
<< Come lo sapevi?
>> chiese Kahlan dopo un poco di tempo, con il tono di voce basso.
Avrebbe voluto ringraziarlo, ma allo stesso tempo temeva persino di chiedergli
come aveva fatto a salvarla, sicura che nella sua risposta ci sarebbe stata una
beffa sott’intesa o un auto compiacimento.
<< Ci seguono da tre
giorni, immaginavo che ci avrebbero attaccati… >> disse freddamente lui
senza nemmeno voltarsi a fissarla.
Kahlan fu per un attimo
sconcertata. Tre giorni prima erano ancora in compagnia di Zedd, Cara e
Richard, come potevano, loro, non essersene accorti? Rahl le faceva, ora dopo
ora, sempre più paura.
<< Perché non ci hai
avvisati, allora? >> chiese la donna, accorgendosi di aver parlato troppo
duramente, apparendo più presuntuosa e arrabbiata di quello che era veramente.
Rahl parve divertito da
quella domanda, e sogghignò in modo pacato, poi, in uno scatto rapido si
voltò:<< mi avreste ascoltato, o avreste pensato che era un altro dei
miei giochetti per rallentarvi, e consegnare così la vittoria nelle mani del
Guardiano? >> chiese con tanta irritazione nella voce che Kahlan ne fu
pervasa, sentendosi avvampare dalla vergogna e dalla paura, vedendo gli occhi
dell’uomo pieni di odio e nervosismo.
Per un attimo li fissò,
erano davvero stupendi, e dentro di lei, ammontò come mai prima un eccitazione
mista a mistero, che la fece sussultare. Fissò per un attimo il suo volto così
serio e regale, che nemmeno i lunghi giorni di viaggio avevano intaccato. Era
la prima volta che le capitava di fissare così a lungo il volto di quell’uomo,
e riconobbe in esso, una bellezza rara e particolare, e che oltrepassava la
semplice fisicità, era qualcosa che l’attraeva in modo particolare e che
nemmeno Richard poteva eguagliare.
<< No… >>
rispose la donna in un sussurro, abbassando lo sguardo:<< no, non ti
avremmo mia dato retta… >> disse rimproverando sé stessa, facendo una
breve pausa. Voleva aggiungere qualcosa, ma non riuscì a dar voce ai suoi
pensieri, le emozioni che stava provando in quel momento non le davano nemmeno
il tempo di pensare agilmente.
Rahl accennò ad un assenso
con il capo, e in quel gesto, Kahlan intravide un misto di soddisfazione e
frustrazione che l’inquietarono.
Il silenzio diventava minuto
dopo minuto sempre più pesante e Kahlan si sentiva sempre più sopraffatta dalle
emozioni ceche e forti che provava in quel momento. Alzò lo sguardo, con il
fermo intento di ringraziare l’uomo per quello che aveva fatto. Rahl o no,
l’aveva salvata, e meritava la sua riconoscenza.
I suoi occhi ebbero un
sussulto, quando la forma allungata e sottile delle labbra dell’uomo si
pararono davanti a lei. Quella visione le faceva uno strano effetto, le
solleticava la pelle con una strana eccitazione cupa, che mai aveva provato
prima, mai, nemmeno con Richard. Quelle labbra rosate attraevano il suo sguardo
e le facevano provare un’attrazione incontrastata ed irresistibile, e allo
stesso tempo la facevano sentire male. Quante parole di rimprovero e
distruzione avevano rilasciato nel corso del tempo in cui aveva governato come
tiranno su D’Hara e sulle Terre Centrali? Quante sentenze di morte avevano
proclamato. E quante altre donne aveva baciato con quelle stesse labbra che ora
la attraevano tanto? Quante donne aveva sedotto con le parole che fuoriuscivano
da quelle labbra? L’immagine più prossima alla sua mente, nel fissare la labbra
di Rahl, era quella della morte da lui pronunziata e di un bacio appassionato,
caldo, e allo stesso tempo derisorio e vile, perché era probabilmente con un
bacio che aveva sedotto le donne che poi aveva stuprato.
Ebbe un moto di rabbia, che
sentiva essere mitigato dal forte desiderio di baciarlo e di averlo.
Aveva in mente le precise
parole da rivolgergli per ringraziarlo, eppure, non riusciva a dire nulla, così
piena di trasporto com’era.
Per un attimo, nella sua
mente si fece sempre più invadente il pensiero di non essersi accorta d’essere
così vicina a lui. Le sarebbe bastato alzare una mano per toccare il suo petto,
per carezzare il suo volto e sfiorare le sue labbra.
Senza sapere perché tese un
poco in avanti il collo e per qualche attimo avvertì il respiro leggermente
ansioso dell’uomo. L’idea di baciarlo la rendeva incerta e le faceva pensare
prima di tutto a Richard. Come avrebbe fatto a spiegarglielo? Come gli avrebbe
detto che non era stato Rahl a desiderarla ma lei a desiderare lui?
L’atteggiamento di Rahl non pareva teso, né riluttante, né tanto meno
canzonatorio nei suoi confronti. Aspettava che lei dicesse qualcosa, o che
facesse qualcosa, come se, infondo, non gli importasse. Se l’avrebbe baciato
lui non avrebbe opposto resistenza, e allo stesso tempo, non avrebbe detto
nulla, se lei non l’avesse baciato. Quella sua freddezza la rendeva indecisa,
sapere che lui non aveva nessuna intenzione di fare il primo passo le dava
fastidio, forse perché si era sempre aspettata fosse lui a baciarla, forse
perché, dentro di sé, desiderava sempre di più di poterlo baciare e di poter
essere ricambiata da lui.
Con un sospiro indeciso si spinse un po' più avanti,
e per la prima volta, sfiorò la pelle liscia delle sue labbra. Le parevano
perfette, e in quel momento non riuscì ad evitare di pensare a quello che
provava quando baciava Richard. Avrebbe provato lo stesso amore, la stessa
passione, lo tesso desiderio e la stessa infinita felicità nel baciare Darken
Rahl? Nel baciare il fratello dell’uomo che amava?
Per un attimo, nella sua
mente si materializzò il pensiero di doverlo baciare per scoprire quello che
provava veramente. Quel pensiero invadeva tutta sé stessa, ogni suo senso.
Con un sospiro lento e
passionale assaporò con più forza la morbidezza della sua carne. Schiuse un
poco le labbra e con una mano gli accarezzò il petto, facendo scorrere le dita
sempre più inesorabilmente verso la cintola dei pantaloni.
Il contatto con quelle
labbra le faceva male, le spezzava il cuore in mille pezzi, stava tradendo
Richard. Se ne rendeva conto, ma non poteva, non riusciva a fermarsi. Sentiva
la forza del suo potere salirle al petto e invaderle la mente, e sapere che
avrebbe potuto rilasciarlo su di lui senza provocargli alcun danno la
rallegrava e le faceva sentire ancora più desiderio. Se solo quell’uomo fosse
stato Richard.
Rahl aveva mantenuto un
atteggiamento virile l’aveva caldamente assecondata in quel bacio ricco di
cupidigia e sensualità. Non provava nulla, solo una punteggiatura minima di
desiderio, ma sapeva di non poterla assecondare se voleva attuare in modo
ottimale il suo piano. Non provava la stessa lussuria folle e ceca che aveva
provato nel baciare Cara, e non si sentiva nemmeno intenzionato a proseguire o
prolungare quel bacio, gli sarebbe bastato assaporare la sua vittoria.
Kahlan era completamente
rapita dall’intensità di quel bacio. Nelle sue labbra c’era qualcosa di virile
e oscuro che la attraeva, nel suo corpo e nel suo atteggiamento c’era qualcosa
di eccitante che non riusciva ad individuare. Allo stesso tempo odiava sé
stessa per quello che stava facendo, ma non poteva farne a meno, sentire il
rischio di quel momento che le eccitava la pelle, rendendola completamente
incosciente. Era conscia del rischio che stava correndo, di poter essere preda
della violenza e della voracità di quell’uomo, di poter essere abbandonata da
Richard per quello, e sapeva di aver superato il limite e di non poter più
tornare indietro. Al contempo, era quel rischio che la eccitava, il rischio di
perdere tutto in un attimo, l’ amore, al felicità, il controllo del suo potere.
Si sentiva bene e male allo stesso tempo. Finalmente era con qualcuno che non
correva il rischio di essere investito dal suo potere, qualcuno con cui
lasciarsi completamente andare alla passione.
Da come Rahl la baciava non
si sarebbe mai detto intimidito e disinteressato a lei. Il suo bacio era forte
e passionale, di come non avrebbe mai potuto sentire da Richard, di come non
avrebbe mai potuto condividere con l’uomo che amava veramente. Sarebbe stato un
attimo, si convinse. Un attimo di piacere sfrenato che non le sarebbe mai più
capitato di provare, perché non concederselo?
Intensificò il timbro del
suo bacio e sentì il suo potere che si espandeva dentro di lei e che scalpitava
per essere rilasciato. Lo trattenne ancora per un attimo, poi, lo rilasciò e quello
che sentì in quel momento fu sufficiente a spazzare via tutti i pensieri
ragionevoli.
Era libera. Libera di
provare quello che voleva, di fare quello che voleva. Si staccò un poco da lui
e dalla sua gola scaturì un cupo gemito di piacere, infine, riprese a baciarlo,
sentendo sempre più forte la presenza della sue labbra. Non poteva lasciarsele
sfuggire, ora che le aveva trovate.
Fece scivolare la mano
sempre più giù e quando finalmente la sua eccitazione raggiunse il culmine e
ormai anche i loro corpi era vicinissimi, sentì la mano forte di Rahl che le
bloccava il braccio. In un attimo, le labbra calde e lisce di quell’uomo
scomparvero e la sua mano non sfiorò più il suo corpo scolpito.
Fissò l’uomo negli occhi,
convinta di trovarci passione e desiderio, come nei suoi, ma non fu così. C’era
solo delusione e rimprovero e ancora una volta, si sentì perforare dal suo
sguardo, così saggio e senza tempo.
<< Non ti sembra di
eccedere, Kahlan? >> chiese in un sussurrò.
Kahlan si sentì crollare un
macigno addosso, e quello che aveva appena fatto e che stava per fare le piombò
addosso. Aveva quasi tradito Richard. Aveva assecondato la sua cupidigia, e aveva
coinvolto il fratello del suo amato. Come poteva averlo fatto?
Si staccò di scatto da lui e
per un attimo non riuscì nemmeno a fissarlo, talmente si vergognava di quello
che aveva pensato di fare con Rahl.
<< Kahlan… >> la
chiamò Rahl, con un tono insolitamente gentile. La donna alzò di scatto il
volto e si sentì pervadere dal terrore e dal rimorso. Grosse lacrime le
colavano lungo il viso e l’ansia la stringeva in una morsa così stretta da non
riuscire nemmeno a respirare. Singhiozzava e cercava di respirare con più
calma, ma non le riusciva. Si mise le mani sul volto per coprirlo, conscia che
nei suoi occhi si poteva leggere la paura e le disperazione. Se solo avesse
potuto, avrebbe preso un pugnale e se lo sarebbe piantato nel cuore. Come aveva
fatto? Come aveva potuto cedere ad una passione così sfuggente?
Si vergognava di pensare a
quello che avrebbe potuto fare, e di quello che stava già facendo.
Mentre il fiato continuava a
mancarle si passò le mani nei capelli e sentì che la testa le girava, mentre
nella sua mente un pensiero prendeva sempre più piede. Come avrebbe fatto a
guardare Richard negli occhi? Non capiva se era più spaventata di fissare Rahl
o di dover affrontare Richard. Come avrebbe fatto?
Sentì che le gambe non
reggevano più il suo peso e per un attimo le parve di cadere, poi, delle mani
sicure le cinsero la vita e la ressero prontamente. Per un attimo le parve di
scoppiare per la felicità.
Quelle mani, erano quelle di
Richard, lui l’aveva già perdonata. Alzò gli occhi e per un attimo provò paura
nel vedere quegli oceani blu che la fissavano.
Non era Richard, ma un
essere ben più crudele, e allo stesso tempo affascinante. Quegli occhi
maledettamente infiammati e di un così bel blu tempesta erano quelli di Darken
Rahl. Quelli del fratello del suo amato. Quelli della persona con cui aveva
tradito Richard.
Urlò per la disperazione e
desiderò di morire, mentre le mani di Rahl continuavano a sostenerla.
Aveva tradito Richard.
Zedd sospirò pensieroso, non
riusciva ad immaginarsi un incantesimo abbastanza potente per lo scopo che
Richard gli richiedeva. Ne conosceva qualcuno, ma non sarebbe durato per una
settimana o anche più.
<< Bhé, Richard,
potrebbe funzionare… >> disse poi, sentendo la tensione trasmessagli
dagli occhi del nipote:<< ma per un giorno, forse due, poi dovrei tornare
qui e attendere che il mio potere si ristabilizzi… >> spiegò.
Richard parve un poco
contrariato, ma i suoi occhi erano iniettati di testardaggine, se c’era un modo
per controllare le mosse di Rahl, e per evitare che saltasse addosso a Kahlan
alla prima occasione, allora dovevano provarle tutte. Stava per ribattere, ma
Cara, dalla testa del gruppo, continuando a camminare, senza nemmeno voltarsi,
si intromise:<< avevo detto che dovevo andare con loro! >> sbottò
irritata:<< se non volevi che Rahl si prendesse Kahlan, allora dovevi
pensarci prima, io non torno indietro! >> disse:<< e se non ti
sbrighi, cercatore… allora ci metterà meno tempo la Pietra delle Lacrime a
venire da noi, anziché noi da lei! >> aggiunse con un gesto irritato
della mano.
<< Tu non capisci,
Cara! >> disse Richard:<< se amassi una persona la lasceresti sola
ed indifesa? >> chiese di scatto, con un po' troppa ira nella voce, che
irritò parecchio Cara, che si voltò di scatto e lo fissò in cagnesco.
<< Kahlan non è sola,
e comunque… è in grado di difendersi benissimo da sola! >> sbottò.
Al sentire quella parole,
Richard si innervosì ancora di più:<< tu conosci Darken Rahl, meglio di
tutti noi, e sai di quello che è capace! Come puoi anche solo pensare una cosa
simile, Cara? >> domandò con ira nella voce.
<< Nella mia vita ho
subito violenze su violenze, e ti assicuro… >> rispose lei in un
sibilo:<< che non hanno fatto altro che rendermi più forte! >>
sbottò:<< Kahlan imparerà a sue spese come ci si difende davvero!
>> disse quasi urlando, ormai ad un passo dall’estrarre la Agiel.
<< Cara… >> disse
Richard, un poco più contrariato:<< credevo che tu e Kahlan foste amiche…
>> le disse lentamente, con sguardo un po' sospettoso.
Cara si accorse di stare
esagerando, se non voleva deludere Lord Rahl, allora doveva comportarsi
normalmente, non da Mord-Sith.
<< E allora ti sbagliavi!
>> sbottò, la donna, voltandosi nuovamente e riprendendo a camminare
ponendo fine alla disputa.
Richard rimase per un attimo
il silenzio a riflettere sullo strano comportamento di Cara. Non era più la stessa,
da un paio di giorni il suo atteggiamento s’era indurito, e il suo sguardo trasudava
tanto odio da innervosirlo. Pareva fosse tornata la Cara spietata e senza cuore
di un tempo, quando ancora era una Mord-Sith.
<< Hai notato anche tu il cambiamento di Cara?
>> chiese sotto voce a Zedd. Il mago annuì debolmente, fissando la donna
aggrottando le sopracciglia:<< deve essere nervosa, Richard… >>
cercò di spiegare:<< Rahl era il suo Lord Rahl, un tempo, e deve essere
difficile per lei saperlo ancora vivo e pronto a reclamare la sua vendetta. Se
Darken Rahl dovesse vincere… allora Cara dovrebbe patire la sua ira… ti ha
aiutato ad ucciderlo, ricordi? >> spiegò sommessamente, preoccupato per
la faccenda di Cara, per quello che Rahl gli aveva detto pochi giorni prima e
ansioso per quello che presto avrebbe dovuto fare.
<< Zedd… >> lo
chiamò debolmente Richard:<< non so cosa stia succedendo a Cara, ma
finché Kahlan sarà sola con Darken Rahl, allora non riuscirò a pensare ad
altro, e non so cosa Cara abbia in mente… >> disse:<< devi aiutarmi…
>>.
Zedd rimase immobile, le
parole di Rahl gli vorticavano per la testa:
‘ ma la cosa che né mio fratello, né il Guardiano sanno è che io mi sto
prendendo gioco di entrambi!’ quella frase lo tormentava, come Rahl si
stava prendendo gioco di loro? Forse Kahlan centrava qualcosa, e in quel caso
avrebbe dovuto dire tutto a Richard, immediatamente.
Stava per aprire bocca,
quando alla mente gli tornò la voce di Rahl:
’ motivo in più per odiarti…’ . Già, Richard l’avrebbe odiato perché lui
sapeva e non aveva fatto nulla per impedirlo. No, non poteva dire nulla al
nipote, non adesso, aveva sbagliato fin dal principio, e Rahl se n’era approfittato.
Rahl sapeva che non avrebbe detto nulla al nipote, o per lo meno, non subito, così
aveva affrettato i tempi del suo inganno, e adesso, Zedd si vedeva costretto a
mantenere un orribile segreto.
<< ‘abbia in mente…’ ?
>> chiese sovrappensiero.
<< Sì… >>
rispose Richard:<< come mai Cara è cambia così d’improvviso? Secondo me
non è solo per quello che hai detto tu, Zedd. Deve esserci sotto qualcosa d’altro…
e io voglio capire cosa… ma se penso a Kahlan io… io non… >> le parole
gli mancarono dalla bocca, era difficile spiegare a parole quello che provava
in quel momento. Frustrazione, preoccupazione, paura e riluttanza. Voleva
tornare indietro, andare da Kahlan, ma non poteva, doveva salvare il mondo, e quella
strana sensazione di doversi sdoppiare lo squassava fin nel profondo.
<< Ti capisco, ragazzo
mio… >> lo distolse dal suo meditare Zedd, mettendogli una mano sulla
spalla, in un gesto pieno di saggezza:<< e so come fare per alleviare la
tua frustrazione! >> annunciò. Non era del tutto sicuro della durata dell’incantesimo
che aveva in mente, ma voleva aiutare suo nipote, non voleva che lui lo
odiasse.
Richard lo fissò estasiato,
con gli occhi che scintillavano, con una gioia, scritta in volto, che da tempo
non era più in quegli occhi:<< allora? Di che si tratta? >> chiese
ansioso.
<< Bhé, ragazzo mio…
>> prese a spiegare con voce saggia e atteggiamento un po' superbo Zedd:<<
quello che sto per attuare, è un incantesimo che solo un mago del prim’ordine,
sa fare… >>.
***
Ciao a tutti!!! Come al solito ringrazio tutti coloro che hanno recensito!!!!! Siete sempre delle ottime consigliere!!!!
Vi do appuntamento alla prossima, se vi va!!!
Un bacio, Hivy!!!
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Capitolo 6 *** Capitolo VI ***
Capitolo VI
Capitolo VI
Il gabbiano volteggiava
aggraziato sopra le loro teste, facendo vibrare al vento le piume candide,
aprendo il becco e lanciando il suo richiamo stridulo. Gli occhietti neri
saettavano da una parte all’altra, ma sembravano particolarmente interessati a
quello che succedeva più in basso.
Le loro orme sulla sabbia
erano a tratti cancellate dalle onde che con i loro fluttui le ingoiavano e le
spazzavano via, mentre il sole del tramonto faceva apparire il mare rosso
sangue, mentre le nuvole rosa dell’orizzonte si incupivano sempre di più,
annunciando l’arrivo dell’imbrunire. Sopra il cielo rosseggiante, già l’empireo
di tingeva di blu.
Kahlan voltò lo sguardo
verso il mere, aveva sempre desiderato assistere al tramonto sulla spiaggia.
Già, con Richard. Quello che aveva fatto poco prima la stava ancora
tormentando, e le immagini di quella scena le erano ancora ben impresse negli
occhi. Ricordava con un misto di disgusto e piacere il dolce desiderio che
aveva provato in quel momento, e la forma delle labbra di Rahl la tormentava
ancora. Dentro di sé, ardeva il forte desiderio di baciarlo ancora, e di cedere
alla sua passione, ma allo stesso tempo, lo stomaco le doleva al solo pensarci.
Aveva tradito Richard.
L’aveva tradito con le
azioni, baciando Rahl. Ma soprattutto, l’aveva tradito con il pensiero. Sì, il
pensiero di quanto piacere avrebbe provato abbandonandosi alla lussuria. I
pensieri che l’avevano invasa in quel momento le facevano ribrezzo, come aveva
potuto pensare ad una cosa simile?
I suoi occhi erano ancora
gonfi per via del pianto, e il volto era rigato dalla scia luccicante delle
lacrime che le erano scese dagli occhi poco prima. Aveva smesso di piangere
circa un ora prima, perché ormai, non aveva più lacrime da versare. Ancora, di
tanto in tanto, sentiva gli occhi di Rahl che la soppesavano. Non capiva se era
per constatare che lei stesse bene, o per verificare che avesse smesso di
piangere, oppure per il semplice piacere di vederla soffrire, eppure, le pareva
che lui la prendesse in giro. E quel pensiero la tormentava tanto quanto quello
di aver tradito Richard. E pensare che qualche attimo prima di quel bacio, era
convinta che quella notte, Rahl l’avrebbe aggredita. Non era andata così, in un
certo senso, Rahl era degno di fiducia, era lei quella di cui non bisognava
fidarsi. A stento, la stessa Kahlan si riconosceva. Non avrebbe mai potuto
immaginare di fare una cosa simile, eppure l’aveva fatto… come? No, sapeva
com’era successo, la vera domanda che non le dava pace era: perché?
Perché aveva ceduto a dei
sentimenti così volgari? Mai, oltre che con Richard, le era capitato di voler
stare con qualcuno il quel modo. Mai le era capitato di desiderare un intimità
così forte. Mai prima dall’ora l’aveva sfiorata il desiderio di fare l’amore
con qualcuno che non fosse Richard, mai in quel modo, così squallido e volgare.
Non avrebbe mai liberato il
suo potere su qualcuno solo per saziare la sua lussuria.
Per un momento, tutto prese
un senso più lucido e preciso.
Il suo potere.
Sì, non aveva mai incontrato
qualcuno capace di restare illeso dal suo potere. Mai, tranne che in quel
momento. Aveva sempre desiderato poter amare, avere un figlio e vivere con un
uomo che l’amava, ma che l’amava veramente, non perché preda del suo potere.
Era stato lui, il suo potere. Ora lo capiva. Tutti i suoi sfrenati desideri di
passione e amore con Richard s’erano realizzati, ma con l’uomo sbagliato. Aveva
provato esattamente quello che voleva: piacere e appagamento da un bacio, ma
non con Richard.
Desiderava essere amata, e
in quel momento, la passione che aveva letto negli occhi di Rahl aveva
infiammato il suo animo, e l’avevano fatta cedere.
Sì pentì quasi
immediatamente di aver desiderato per tanto tempo una cosa del genere. In quei
giorni di viaggio, era riuscita a vedere realizzati due dei suoi più intimi e
profondi desideri.
Contemplare il mare al
tramonto, insieme ad un uomo, e poter fare l’amore con qualcuno.
Tutto quello si stava
realizzando, ma con l’uomo sbagliato. Con l’uomo che aveva aiutato ad uccidere.
Rahl, un tempo, era il suo peggior nemico, e adesso si trovava a provare
sentimenti così forti per lui, a condividere con esso un momento tanto profondo
quale un bacio. Come poteva essere? Perché?
Ad un tratto, i suoi
pensieri ritornarono ad incanalarsi verso il suo potere. L’aveva rilasciato, e adesso,
lo sentiva crescere dentro di sé, rinnovandosi. Quanto desiderava liberarsene,
poter vivere come una semplice donna.
Una folle paura, ma anche
uno strano senso di felicità l’avvolse. Si fermò di scatto e bloccò Rahl
stringendo una delle sue braccia scolpite. Sentiva la tensione dei suoi muscoli
e il tepore irresistibile della sua pelle. Si costrinse a scacciare quei
pensieri, e alzò lo sguardo per fissarlo.
Quegli occhi blu le ferirono
il cuore e lo frantumarono in mille pezzi. Quanto desiderava baciarlo ancora,
quanto desiderava non essersi mai interrotta poco prima. Scacciò quei pensieri
scuotendo energicamente la testa, e decise di concentrarsi su quello che voleva
dire:<< perché mi hai salvata dall’attacco delle Sorelle dell’Oscurità?
>> chiese di colpo, mentre sulle labbra di Rahl si allargava un
sorrisetto furbo. Per un attimo il suo sguardo fu pervaso da un lampo di
divertimento, poi parve assumere nuovamente un aria più calma e
contenuta:<< Il mio caro fratellino mi avrebbe creduto se gli avesse
detto che le Sorelle dell’Oscurità ti avevano uccisa? >> rispose con una
domanda maliziosa, che irritò al quanto Kahlan. Rahl l’aveva salvata solo per
salvare sé stesso? Doveva aspettarselo, come poteva quell’uomo, provare
sentimenti umani? In quel momento, la gravità del suo tradimento le ricadde
nuovamente addosso.
<< Dimmi la verità!
>> ordinò in un ringhio.
Rahl la fissò irritato e si
divincolò con forza dalla sua presa:<< se stai cercando di capire se il
tuo potere ha avuto effetto su di me, bhé, allora sei proprio stupida, Kahlan!
>> le disse, riprendendo a camminare a testa alta.
La donna rimase immobile per
un attimo, il suo potere non aveva avuto effetto, era vero, Darken Rahl non
poteva essere confessato. Se l’uomo avesse risposto in modo differente e più
reverenziale a quella sua domanda, allora avrebbe capito che il suo potere
aveva ancora presa su di lui, invece, non era così.
<< Rahl! >>
sbottò la donna riprendendo a camminare con maggiore fretta, raggiungendolo ben
presto:<< come hai fatto? >> gli chiese in uno sbuffo, con voce più
calma, facendo in modo di fissarlo, bloccandolo con una mano sulla spalla.
L’uomo scosse per un attimo
la testa e ridacchiò soddisfatto, poi riacquistò il suo tipico contegno
reverenziale:<< Il tuo potere agisce sull’anima, Kahlan… >> prese a
spiegare con voce così piena di saggezza che Kahlan ne fu per un attimo
irritata:<< La pozione di Giller agiva sull’anima, e a dispetto del
corpo, l’anima di un uomo rimane sempre la stessa, anche dopo la morte… >>
disse con un pizzico di auto compiacimento nella voce.
Kahlan lo lasciò andare e
incrociò di nuovo il suo sguardo infiammato, che le ferì le membra come fosse
una lancia. Rahl l’aveva battuta ancora una volta.
***
<< Da che parte
adesso? >> sbottò la voce dura di Cara, rivolta Richard, che poco più
indietro, stava terminando di salutare un anziano uomo che lo ringraziava con
una seria di piccoli goffi inchini.
<< Da che parte!
>> urlò Cara, tesa come una corda di violino, voltandosi verso di lui per
fissarlo con sguardo gelido. Richard intraprese una brave corsa verso la
Mord-Sith che lo attendeva impaziente ad un bivio, con le mani ai fianchi e lo
sguardo torvo.
<< Potresti dimostrati
un po' meno irritata, Cara! >> sbottò l’uomo, dopo averla raggiunta.
<< E tu potresti
dimostrarti un po' più interessato alla tua missione, piuttosto che soccorrere
tutti i vecchi idioti a cui si è rovesciato il carretto! >> rimbeccò lei,
senza mutare la sua espressione fredda e iraconda:<< da che parte?
>> sbottò infine, con voce di rimprovero tipica di una madre
insoddisfatta del figlio.
Richard la fissò innervosito
per qualche attimo, il tono della sua voce gli ricordava quello di Denna, e
aveva il potere di spaventarlo più di qualsiasi altra cosa. Il cercatore
estrasse la bussola e la consultò per qualche attimo, infine la rimise alla
cintura e fissò Cara per qualche attimo, con sguardo indagatore:<< dimmi
cosa ti succede, Cara! >> ordinò deciso. Cara sogghignò e incrociò le
braccia sul petto, alzando e abbassando le spalle:<< dimmi dove andare…
>> rispose lei, senza scomporsi molto.
<< No, Cara, ne ho
abbastanza, sono gironi che il tuo comportamento è insopportabile, adesso
voglio sapere cosa ti succede! >> sbottò lui di rimando.
La Mord-Sith scosse un poco
ilo capo, doveva aspettarsi quella domanda. Si ricordò le istruzioni che Lord
Rahl le aveva dato e pensò alla risposta a quella domanda. Aveva commesso un
errore, si era dimostrata troppo ansiosa. Se avesse fallito, Lord Rahl
l’avrebbe uccisa, era stato molto chiaro al riguardo: ‘attenta, Cara, non credere che io non mi ricordi, che un tempo, tu mi
hai tradito. Fallisci in questa semplice missione, e il tuo trapasso sarà più
rapido di un respiro, e ancora prima che te ne possa rendere conto te ne
ritroverai nel Mondo Sotterraneo, a prostrarti davanti al Guardiano. Di contro,
se avrai successo, la tua ricompensa sarà di gran lunga superiore alla tua
riammissione nella splendente famiglia delle Mord-Sith… ‘ le aveva detto,
stringendole la mascella tra le dita, a pochi centimetri dallo sfiorarle le
labbra.
<< Siccome tu sei
troppo impegnato ad aiutare poveri vecchi indifesi, Kahlan non c’è, e Zedd è
chissà dove per spiare Kahlan e Darken Rahl stà evidentemente progettando
qualcosa, io sono l’unica minimamente interessata alla missione! O ti sei
dimenticato che la tua missione è quella di trovare la Pietra delle Lacrime e
riparare il velo che separa il Mondo dei Vivi da quello dei Morti? >>
spiegò in un ringhio Cara, sfogando tutta la sua frustrazione, non poteva
deludere Lord Rahl, soprattutto ora che le aveva mostrato la verità dei fatti.
Nessuno era interessato a lei, e in quei giorni se ne era resa conto. Quando
Zedd era ancora con loro, lei era l’unica interessata alla missione, perché
Richard e suo nonno parlavano di come spiare Kahlan. Ora che Zedd se n’era
andato, Richard era più interessato ad aiutare imbecilli, piuttosto che seguire
la sua missione, e ancora una volte, lei restava sola.
Darken Rahl aveva ragione,
aveva ragione su tutto. Solo le Mord-Sith erano la sua vera famiglia, ed era Lord
Rahl l’unica persona che l’amava veramente. Non poteva deluderlo. Doveva
trovare le Piera delle Lacrime e consegnarla nelle sue, e solo sue mani.
<< Cara… >>
disse Richard, afferrandola per la spalle e squotendola delicatamente:<<
sai che non è così, dobbiamo aiutare chi è in difficoltà, credevo che tu l’
avessi capito… >> disse dolcemente, fissandola con sguardo
sincero:<< da quando Rahl è tornato, tu sei strana… >>
mormorò:<< se è successo qualcosa, tu me lo devi dire… >> aggiunse
con la voce più bassa.
Cara lo fissò con sguardo
gelido, sembrava che le sue parole non la colpissero per niente.
<< Sono stanca,
Richard! >> sbottò, infine, divincolandosi con forza:<< e mi sento
l’unica minimamente interessata alle sorti del mondo, tu e Zedd siete troppo
preoccupati per Kahlan, e Rahl non si sa cosa abbia in mente! >> sbottò
poi, con voce meno salda, la sua, sembrava una confessione sincera e spontanea
di una frustrazione umana e legittima, che da tempo attanagliava anche Richard.
<< Cara, è normale sentirsi
così! >> spiegò il cercatore, fissandola con apprensione:<< presto
troveremo la Pietra della Lacrime… >> la rassicurò:<< e allora
tutto avrà fine… >>.
Cara annuì debolmente, era
vero, la fine si avvicinava sempre di più, ma non sarebbe stata come Richard se
l’aspettava.
<< Nord-est! >>
dichiarò, poi fieramente Richard:<< continuiamo verso nord-est! >>.
***
Il buio era palpabile, e lo
sciabordare delle onde rimbombava nelle sue orecchie così forte che per un
attimo temette di scoppiare. Odiava profondamente quel rumore, l’acqua, la
sabbia e il vento freddo misto a quell’odore intollerabile di salsedine. Il
D’Hara non era così, il D’Hara era civilizzato e ordinato, ancora il Palazzo
del Popolo lo attendeva. E presto si sarebbe nuovamente seduto sul suo scrano e
avrebbe regnato incontrastato su tutti e tre i territori. Bastava quel pensiero
a rimetterlo di buon umore, la sua vittoria era sempre più incalzante. Cara era
completamente sotto il suo potere, Kahlan avrebbe presto ceduto, e quello che
era successo la mattina glielo confermava. Zedd stava già facendo il suo gioco,
anche se non se ne rendeva conto, e Richard… Richard sarebbe ben presto
arrivato al suo ultimo respiro, tradito dalla persona che amava più al mondo.
Fissò con sguardo torvo e misterioso Kahlan che sedeva dall’altra parte del
fuoco da campo che aveva allestito, mentre fissava il mare, che pareva una
distesa di pece, talmente era reso scuro dall’imbrunire.
I gabbiani che gridavano e
saltellavano poco più in là attraevano la sua attenzione, calamitando il suo
sguardo in un modo che nemmeno lui capiva. C’era qualcosa di strano in quegli
animali odiosi, e difficilmente il suo istinto sbagliava.
<< Devo dirlo a
Richard… >> la voce sottile e calma di Kahlan lo distolse dai suoi
pensieri, costringendolo a spostare il suo sguardo dai gabbiani al volto della
depositaria.
<< Sono stata io…
>> aggiunse lentamente:<< lo dirò a Richard, non hai nulla da
temere da lui… >> disse rivolta all’uomo, senza alzare lo sguardo dal
piatto di zuppa che aveva cominciato a fissare. Rahl soppesò per un attimo le
sue parole, ma non disse nulla, sapeva che la donna volva aggiungere qualcosa.
<< gli dirò tutto e
cercherò di spiegare, tu non hai fatto niente, non hai colpa… >> quelle
parole suonavano strane anche alle sue stesse orecchie. Rahl non aveva fatto
nulla di male, eppure, le riusciva strano difenderlo, dopo tutte le cose
malvagie ed oscure che aveva fatto.
Il silenzio calò su
entrambi, Kahlan prese un cucchiaio di zuppa e lo ingoiò rapidamente, non aveva
fame, ma piuttosto che guardare in faccia Rahl, preferiva mangiare.
<< Io penso… >>
la voce forte e decisa di Rahl le forò le orecchie, non si aspettava una risposta
del genere:<< che in alcuni casi valga la pena mantenere dei segreti…
>> disse senza increspature nella voce, sembrava deciso.
<< Mi stai suggerendo
di mentire a Richard? >> sbottò Kahlan irritata, alzando di scatto la
testa:<< come credi che possa farlo? >> domando irritata, mentre il
volto si imporporava per la rabbia.
Rahl non parve
particolarmente colpito dalla sua reazione e fece comparire un sorrisetto furbo
sul volto:<< ti basterà fingere che non sia successo nulla, Kahlan!
>> rispose non curante.
<< E se lo scoprisse?
>> sbottò la donna:<< sei un folle! >>.
Rahl sogghignò:<< non
lo scoprirà mai, chi altri, apparte tu ed io sa di quello che c’è stato tra di
noi… >> disse con tocco di malizia nella voce, che non fece altro che
irritare ancora di più Kahlan.
<< Non c’è stato
nulla! >> sbottò la donna irritata:<< era solo un bacio! >>
si difese.
Rahl parve contrariato e
sollevò un sopracciglio:<< eppure non sono io quello che si sente
incolpa, o mi sbaglio, Kahlan? >> incalzò l’uomo.
Kahlan rimase per un attimo
in silenzio, mentre la rabbia cresceva, come poteva quell’uomo trattarla così?
<< E’ ovvio! >>
sbottò:<< tu non provi niente, come puoi capire quello che sento io! Come
puoi capire che io ho tradito Richard! >> sbottò, mentre sulla sabbia i
gabbiani gridavano ancora più forte, contendendosi un pezzo di alga, portata a
galla dalle onde del mare. Rahl voltò lo sguardo nella loro direzione, c’era
qualcosa che non andava, lo sentiva, era un presenza che incombeva su di lui,
una forza paragonabile a quella di una magia, ma non capiva da dove provenisse.
<< Io l’ho tradito!
>> urlò Kahlan disperata, sull’orlo delle lacrime:<< e la cosa
peggiore è che non mi sarei fermata! >> sbottò, rivelando le sue paure in
modo più sincero di quanto avesse sperato di dover fare davanti a quell’uomo.
Rahl sogghignò e parve
assaporare il suono di quelle parole, era evidente che quella situazione non
gli provocava nessun ripensamento:<< ma non l’hai fatto! >> sbottò
poi, riacquistando improvvisamente un’espressione più seria:<< non sei
andata oltre! >> sbottò:<< perché devi rovinarti la vita per una
cosa che non hai fatto! >> cercò di persuaderla, mentre lei riprendeva a
fissare la zuppa nel piatto.
Ci fu un attimo di silenzio.
Kahlan non sapeva se aggiungere altro o lasciare le cose come stavano, sentiva
l’enorme peso di quello che aveva fatto gravare sul suo cuore e le faceva
capire di non poter sopportare altro:<< ma io l’ho pensato! >>
sbottò:<< ho pensato di cedere all’istinto! Ed è questo il tradimento più grande di
tutti! >> spiegò irritata:<< ma tu non lo puoi capire, perché non
hai mai amato e mai amerai nessuno! E mai sarai amato! >> ringhiò,
puntandogli un dito contro, e alzando di nuovo lo sguardo.
Rahl scosse la testa
contrariato:<< la verità, Kahlan! >> prese a dire con furia
autentica nella voce:<< è che hai paura di non essere più pura! >>
sbottò:<< hai paura di ammettere che mi hai desiderato e che mi desideri,
perché poi più nessuno crederà alla storia della pura depositaria che aiuta gli
indifesi, salva il mondo e mette davanti ai suoi nobili sentimenti per il
cercatore la sua missione! >> disse diventando un poco rosso per la
rabbia:<< hai paura di essere normale, vero? Di provare sentimenti
normali e volgari! Chi non ha mai desiderato andare a letto con qualcun alto
solo per provare piacere? >> sbottò.
Kahlan era sull’orlo delle
lacrime, non poteva più sopportare la parole taglienti di Rahl. Quelle
affermazioni le distruggevano l’animo e le attanagliavano le budella, forse
perché in esse c’era un fondo di verità…
Rahl la fissò intensamente,
quanto desiderava veder soffrire quella donna, in un certo senso, lo faceva
sentire bene vederla vulnerabile e fragile.
<< Non è così!
>> sbottò Kahlan, mentre le urla stridule dei gabbiani le ferivano le
orecchie:<< devo dire tutto a Richard! >> urlò la donna disperata,
coprendosi il volto con le mani, non le piaceva piangere davanti a
Rahl:<< non posso sentirmi così per il resto della vita! >>
sbottò:<< tu hai una minima idea di quello che si provi a mentire ad una
persona che ami?! >> urlò, senza nemmeno pensare alle sue parole, voleva
solo sfogare la sua frustrazione, nientaltro.
Rahl ascoltava
distrattamente le sue parole, sapeva che era solo una breve crisi di nervi, che
presto sarebbe terminata, non gli importava molto delle parole della donna, era
più interessato al gruppo di gabbiani che erano in riva al mare. Cercava di
identificare il flusso di forza che sentiva aleggiare nell’aria, ma non
riusciva ad agganciarlo, chiaro segno che si trattava di magia Aggiuntiva.
Fissava intensamente gli animali che agitavano le ali e rumoreggiavano, eppure
non vedeva nulla di sospetto.
Scrutò per dei lunghi minuti
quelle bestie, il loro piumaggio bianco e nero, i becchi lunghi e gli occhi.
Erano delle piccole orbite completamente marroni, ma in ognuno di essi brillava
una luce particolare che li faceva apparire differenti l’uno dall’altro. Su uno
in particolare, ebbe dei seri dubbi. Era leggermente più grosso degli altri, ma
quello che più lo insospettiva era che, anche se in modo velato, quel gabbiano,
lanciava delle furtive occhiate verso di loro, ed i suoi occhietti, parevano
essere illuminati da una luce leggermente umana…
Quando Kahlan ebbe finito di
urlare e lamentarsi sommessamente, anche le lacrime smisero di scendere dai
suoi occhi, e per un attimo, la donna alzò il volto verso Rahl.
<< Non posso mentire…
>> disse infine, debolmente, mentre Rahl la fissava
imperscrutabile:<< mi assumerò le mie responsabilità, è giusto così!
>> disse.
Rahl scosse la
testa:<< credi davvero che Richard crederà che sia stata tu a baciarmi?
>> sbottò poi:<< credi che ti perdonerà e mi accoglierà a braccia
aperte? >>.
Kahlan lo fissò dubbiosa, le
sue parole erano vera, Richard covava una rabbia così profonda nei confronti di
suo fratello maggiore, che mai avrebbe creduto che fosse stata lei a concedersi
di sua spontanea volontà a quell’uomo, e questo, metteva in grave pericolo
Darken Rahl.
<< Tu vuoi solo
salvare te stesso, come al solito! >> sbottò:<< non ti importa
nulla della mia coscienza, vuoi solo evitare che Richard ti uccida di nuovo!
>>.
Rahl si irritò parecchio al
sentire quelle parole:<< per colpa tua! >> sbottò.
Quelle parole distrussero
l’autostima di Kahlan, era vero, era colpa sua, Rahl non centrava nulla, ma
Richard non ci avrebbe mai creduto. Doveva dunque mentire? Solo per salvare
Rahl doveva mentire all’uomo che amava? A chi sarebbe mancato Darken Rahl?
Anche se lei diceva la verità, non sarebbe successo nulla, Richard avrebbe ucciso Rahl e nessuno avrebbe mai più sentito
parlare di lui. Lei sarebbe stata libera dal suo senso di colpa e Richard
avrebbe continuato ad amarla. Era perfetto!
Per un attimo le parve di
tornare a sorridere nel pensare a tutto quello, poi il suo buon senso ebbe la
meglio. Non poteva farlo, sarebbe stato come mentire ancora, Rahl non aveva
fatto nulla, e anche se lo meritava, non poteva essere ucciso solo perché lei
aveva commesso un errore. Già, lei aveva commesso un errore, non lui, lei e
solo lei, ed era lei che doveva pagare.
Avrebbe perso per sempre
l’amore di Richard, lo sapeva, ma non poteva mentigli.
<< Glielo dirò!
>> disse poi:<< non posso vivere con questo peso sulla coscienza…
>>.
Rahl scosse la testa,
visibilmente in disaccordo con lei, ma Kahlan non ci fece caso.
Le urla dei gabbiani si fecero
sempre più irritanti e le parve che le sue orecchie scoppiassero.
<< Dirò a Richard che
l’ho tradito! >> disse infine, decidendo che avrebbe fatto esattamente
così, qualsiasi cosa Rahl le avesse detto!
Ben presto, Kahlan si
addormentò, e per Rahl fu il momento più opportuno per alzarsi e dirigersi
furtivamente verso la boscaglia alle sue spalle. Il buio lo aiutava a
mimetizzarsi in modo migliore, e i richiami degli animali notturni nascosero
quasi alla perfezione e suoi passi.
Si fermò in prossimità di un
albero abbastanza alto, da quella posizione era sufficientemente lontano da
evitare che qualcuno lo sentisse o vedesse, e allo stesso tempo poteva
controllare Kahlan senza dare nell’occhio.
Mentre si spazientiva sempre
di più per via dell’attesa, un ombra si delineò da dietro un gruppo di alberi.
Ben presto la figura di una donna vestita di rosso e di altre sue quattro
sorelle si fece sempre più nitida, fino a fermarsi esattamente davanti a lui.
Vi fu attimo di silenzio,
durante il quale i sei si fissarono, poi le quattro donne alle spalle della
prima estrassero in un gesto rapido i loro dacra e glieli puntarono contro.
Con non curanza, Rahl
sollevò un sopracciglio e fece comparire il suo sorrisetto compiaciuto sulle
labbra:<< ottimo lavoro! >> tuonò rivolto alla prima donna:<<
i Guardiano ne sarà felice… >> aggiunse.
La donna lo fissò con aria
di sfida:<< abbiamo ricevuto il messaggio delle tua Mord-Sith, la notte
scorsa, e abbiamo eseguito gli ordini assegnatici, ma il Guardiano non ne sarà
felice, ci aveva già ordinato di ucciderti! >> sbottò.
Rahl scosse la testa
debolmente:<< e allora è giunto il momento che una delle tue Sorelle
porti un messaggio al Guardiano da parte mia! >> disse con sguardo cupo e
freddo:<< sono dalla sua parte, recupererò la Pietra della Lacrime a la
distruggerò… >> disse.
<< Il Guardiano non si
fida più di te! >> sbottò la Sorella dell’Oscurità:<< e nemmeno io,
come posso crederti? Hai già tradito il mio padrone una volta, come posso
pensare che questa volta sarà diverso? >> chiese seria, estraendo a sua
volta il dacra.
<< Ti dovrai fidare
sulla parola! >> disse Rahl con voce impregnata di malizia e furbizia.
***
Eccoci, qui, come al solito a fine capitolo… non
mi dilungherò molto:
Mi sembra che nella prima seria sia specificato,
comunque, Giller è il mago che creò la pozione contro il tocco delle
depositarie utilizzando gli Shurkay (non
so se si scrive così Shurkay).
Come al solito ringrazio tanto chi ha recensito:
Dreaming_Archer; flore_moon (scritto giusto, sta volta), Shalna e (ultima ma
non meno importante) locisvu82!! Grazie mille!!
Un saluto…
Hivy!!!
|
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Capitolo 7 *** Capitolo VII ***
Capitolo VII
Capitolo VII
Il pugnale incrociò con
fragore metallico la lama del dacra, che fremette sotto il colpo ricevuto.
Kahlan non perse tempo, e con una mossa rapida sferrò un calcio potente alla
Sorella dell’Oscurità e con sguardo infiammato dalla rabbia la pugnalò poco più
in alto del cuore, premendo l’arma fino all’elsa.
Da dietro le sue spalle la
provenne un fragore metallico e lei fece appena in tempo a chinarsi in avanti
per evitare che il dacra le colpisse la nuca. La massa di capelli le coprì il
volto per qualche attimo, infine,
raccogliendo tutte le sue forze si rialzò in piedi e si voltò verso l’ultima
Sorella dell’Oscurità che le stava correndo in contro urlando. Si chinò per
evitare di ricevere il micidiale colpo di dacra al collo, poi attese un nuovo
affondo e, proprio quando stava per parare il colpo, il dacra deviò la sua
direzione in un attimo. Non riuscì più a tenere d’occhio l’arma e in un attimo
le salì alla gola un urlo strozzato. Sentiva la gamba bruciarle poco più sopra
del ginocchio, e appena provò ad appoggiare il peso del corpo sull’arto, per
proteggersi da un fendente, ebbe l’impressione che la terra sotto i suoi piedi
si sgretolasse. Perse l’equilibrio e si ritrovò in ginocchio, con la gamba
dolorante e il fiato corto in gola.
Il cuore le batteva forte, e
mentre vedeva la Sorella dell’Oscurità alzare sopra la testa il dacra, l’unico
pensiero che le passò per la testa fu quello di non aver fatto in tempo a
confessare il suo tradimento. Sarebbe morta con quel peso sulla coscienza, e
non si sarebbe mai potuta ricongiungere ai suoi cari nel Mondo Sotterraneo,
avrebbe dovuto patire l’ira del Guardiano.
Mentre il dacra calava
sempre più inesorabilmente su di lei, le parve di intravedere un ombra veloce
saettare. Avvertì il tonante rumore del ferro contro il ferro ed uno schizzo di
sangue raggiunse la sabbia in sua prossimità. Sentì qualcosa incombere dietro
di lei come una forza misteriosa e benigna, poi, in un attimo la donna che
stava per ucciderla crollò a terra morta, con un pugnale conficcato nella gola
fino all’elsa.
I rantoli della donna
ruppero il silenzio che si era creato e per qualche attimo, la Sorella
dell’Oscurità vomitò vermiglio sangue che si sparse sulla sabbia circostante.
Kahlan fissò l’orizzonte per
un attimo, il mare davanti a lei le pareva infinito, e le onde parevano
rilassare il suo respiro e calmare i battiti del suo cuore. Il cielo azzurro
era increspato da delle sottili nuvole un po' vacue ed allungate che le facevano
sembrare ancora più lontane. Era buffo pensa che quella era la prima volta in
cui le capitava di fissare quel panorama magnifico. Da quando aveva messo piede
su quella spiaggia, non aveva mai fissato così a lungo il mare, erano successe
troppe cose per poterselo permettere. Eppure, ora, in quel momento, mentre il
dolore alla gamba pulsava ancora sulla sua carne le pareva di non poter
desiderare altro. Quanto avrebbe voluto essere là con Richard.
<< Kahlan! >>
quella voce le parve lontana, ma le bastò per trascinarla inesorabilmente alla
realtà. Per un attimo le passò per la testa che potesse essere Richard, poi, i
suoi occhi blu e il suo volto ruvido presero pieno possesso del suo campo
visivo.
<< Sto bene! >>
sbottò la donna, accorgendosi immediatamente di aver indugiato troppo. Fece
leva sulla gamba sana e si alzò in piedi, raccolse i pugnali e fece per fare un
passo, ma le gambe le cedettero.
Faceva troppo male, il peso
del tradimento che portava dentro di sé ed il dolore di quella ferita la
distruggevano. Ostentò sicurezza, sebbene le mancò l’equilibrio fece un altro
passo:<< andiamo! >> disse. L’ultima cosa che desiderava era la
compassione di Rahl.
<< La ferita va
pulita… >> si limitò ad informare Rahl, senza inclinazione di
preoccupazione nella voce:<< o si infetterà ancora prima di questa sera!
>>.
Kahlan sbuffò sommessamente
per il dolore e la frustrazione, ma si trascinò ugualmente avanti:<< non
è così grave! >> disse, la sola idea che quell’uomo potesse sfiorarla,
anche fosse per curarla le faceva ribrezzo:<< o subito di peggio!
>> ostentò una certa determinazione, ma la sua voce era costantemente
crepata da una vena di dolore che tradiva le sue parole.
<< Sei davvero così ansiosa di raggiungere i
Pilastri della Creazione? >> domandò con un tocco di beffa Rahl. Kahlan
si voltò a fissarlo con rabbia, ma non aggiunse altro. Piuttosto che farsi
toccare da lui avrebbe strisciato a terra per il resto del viaggio.
<< Ci vorranno almeno
altri tre giorni, non vedo come tu possa resistere fino ad allora con la gamba
ridotta in quelle condizioni! >> disse scandendo bene le parole, come per
ferirla profondamente nell’orgoglio.
Tre giorni, forse più, poi
avrebbe dovuto confessare a Richard il suo tradimento e allora tutta la sua
vita sarebbe finita. Per un attimo desiderò che Rahl non l’avesse salvata pochi
attimi prima. La decisione di confessare tutto a Richard la tormentava giorno e
notte, eppure, morire con quel peso sulla coscienza la spaventava ancora di
più.
<< Non è grave come
sembra! >> disse Kahlan, abbassando lo sguardo per constatare la gravità
della lacerazione. I lembi di pelle erano molto distanziati, e la carne viva
pulsava sotto di essi, mentre il sangue fluiva inesorabile lungo tutta la
gamba. Si poteva vedere il muscolo parzialmente lacerato che pulsava. La donna
strinse i denti, era una brutta ferita, e con le esanime forze che le erano
rimaste non sarebbe andata avanti per molto, poco più di un metro. Al solo
sfiorare la pelle in prossimità della ferita sentiva un forte bruciore, ed era
evidente, che se non l’avesse fasciata e pulita subito si sarebbe potuta
infettare, mettendola a rischio di cancrena, o peggio, sarebbe potuta morire
dissanguata, a giudicare dalla quantità di sangue che le colava dal taglio.
<> sbottò impaziente Rahl:<< credi davvero di potermi prendere in
giro? Non riesci nemmeno a camminare! >> disse:<< come pensi di
raggiungere i Pilastri della Creazione? Strisciando? >> un sorrisetto
malefico fece capolino sulle sue labbra. A dire il vero non gli sarebbe
dispiaciuta quella possibilità, ma non poteva lasciare che la depositaria
morisse.
<< No! >> urlò
irritata Kahlan, sentiva un forte bruciore, ma non riusciva a fidarsi di lui,
nemmeno in una situazione così grave:<< la curerò questa sera, quando ci
fermeremo! >> sbottò:<< dobbiamo continuare! >> disse più per
incitare se stessa che Rahl. L’uomo alzò un sopracciglio ma non aggiunse altro
e cominciò a camminare senza fretta poco più avanti di Kahlan, che zoppicava
vistosamente ad ogni passo.
Non percorse molta strada,
perché dopo soli tre passi ricadde nuovamente in ginocchio, mentre il sole le feriva
il volto. Vide la figura di Rahl continuare a camminare davanti a lei come se
non fosse successo nulla. Con un gemito di dolore e le lacrime che le
infiammavano gli angoli degli occhi fu costretta a dirgli di fermarsi e di
aiutarla. Rahl sogghignò soddisfatto prima di voltarsi e tornare sui suoi
passi. Infine, si fermò davanti a lei e si chinò in avanti, fissandola. Kahlan
si perse per un attimo in quello sguardo, le pareva la prima volta in cui aveva
uno sguardo così significativo e increspato dalla preoccupazione.
<< Bevi! >> le
disse serio:<< togliti lo zaino dalle spalle e inizia a tirare fuori le
bende >> disse con voce ferma di chi è abituato a dare ordini. Infine si
alzò e le schermò per un attimo il sole con il fisico.
<< A cosa mi serve
bere? >> sbottò la donna, odiava essere trattata con sufficienza.
Rahl la fissò come se fosse
una cosa ovvia:<< per svuotare la borraccia! >> rispose
serio:<< la riempirò con acqua di mare, depurerò la ferita e poi cercherò
dell’altra acqua pura, nel frattempo useremo l’altra borraccia per bere…
>> dichiarò deciso. Per un attimo Kahlan riconobbe Richard in lui,
avevano lo stesso modo di risolvere i problemi, immediato e deciso, come se
nessuno potesse replicare. Non aveva mai veramente pensato a Rahl, come al
fratello dell’uomo che amava, eppure, in quel momento, non riuscì a farne a
meno. Afferrò la borraccia e bevve l’acqua. La sua gola si rinfrescò abbastanza
e placò la sua sete, infine, la passò a Rahl:<< finiscila! >>
disse, con voce più incrinata in un consiglio che non in un ordine vero e
proprio. Rahl trattene un sorrisetto, prese la borraccia e voltandosi se la
portò alle labbra.
Kahlan si tolse lo zaino
dalle spalle, e ne estrasse due rotoli di bende bianche, poi estrasse una
camicia di tela e la stese sulla sabbia, riducendola a brandelli con uno dei
pugnali.
Quando Rahl tornò e si
sedette davanti a lei e poggiò la borraccia a terra, aspettando con pazienza
fino a quando Kahlan non si convinse a sollevare il lembo dell’abito fin poco
sopra della ferità. L’uomo non disse nulla, prese un brandello della maglia che
era sulla sabbia e lo bagnò con l’acqua della borraccia, poi, fu sul punto di
premerlo contro la ferita, ma si fermò di colpo e sollevò lo sguardo, mentre
anche Kahlan faceva altrettanto, perplessa.
<< Brucerà un po'
>> annunciò con voce piatta l’uomo, come se si sentisse costretto ad
avvisare Kahlan del forte dolore che avrebbe provato. Fosse stato per lui,
Kahlan sarebbe potuta anche morire là, in quello stesso momento, ma sapeva bene
di doverla aiutare, da morta non le sarebbe servita a nulla.
<< Lo so… >>
rispose Kahlan in un sbuffo irritato:<< non è la prima volta che mi
capita! >> aggiunse in un ringhio nervoso. Rahl aggrottò un poco le
sopracciglia, poi senza aggiungere altro premette lo straccio contro la ferita,
mentre sotto il suo tocco la gamba della donna fremeva per il bruciore e Kahlan
tratteneva un gemito di dolore.
Tenne premuto lo straccio
per un poco di tempo, poi, intingendone nell’acqua un alto, pulì dal contorno
della ferità il sangue sporco e spazzò i granelli di sabbia. Pulì con veemenza
il sangue che colava giù per il ginocchio e per il resto della gamba, poi,
senza dare nessun preavviso rovesciò metà del contenuto della borraccia sulla
ferita, mettendo a dura prova la capacità di trattenersi dall’urlare di Kahlan.
Provava dolore, ed il
bruciore era insostenibile ogni momento di più, ma per lo meno, la ferita
appariva già più pulita.
Trattenne il dolore fin
quasi a perdere la sensibilità della gamba, stringendo i denti.
Fissava le mani dell’uomo e
che si muovevano rapidamente intorno e dentro la ferita, pulendola quasi
completamente, facendole salire stilettate di dolore persino al petto. Sentiva
una strana tensione, che le stringeva la bocca dello stomaco e ancora una volta
provò l’intrattenibile voglia di baciarlo.
Si tormentò ancora un po'
con i pensieri del bacio che c’era stato, scoprendo di non provare nemmeno più
dolore nel pensare a quel tradimento.
<< Bisognerebbe
ricucirla… >> la voce cupa di Rahl la riportò alla realtà ancora una volta,
e dovette concentrarsi parecchio per evitare di urlare per il dolore.
<< Cosa pensi di fare?
>> chiese stringendo i denti.
La risposta di Rahl non fu
immediata, continuò ad indaffararsi attorno alla ferita, ponderando quella
domanda.
<< Tieni premuto sulla
ferita e cambia spesso il panno… >> disse poi, facendo per
alzarsi:<< vado a vedere se riseco a trovare qualche erba che possa
rallentare la perdita di sangue, anche se non credo che nella macchia costiera
ce ne siano… >> spiegò con freddezza, facendo per voltarsi e andare via.
<< Rahl! >> lo
bloccò bruscamente Kahlan.
<< Non ti preoccupare,
depositaria, tornerò! >> disse con voce di beffa, voltandosi verso di lei
per fissarla con furbizia.
Kahlan si sentì insultata e
irritata da quella frase, ma non disse nulla, aveva già rimandato troppo prima
di digli quella cosa:<< grazie… >> gli disse in un
sussurro:<< per tutto… >>. Rahl poteva anche essere il suo peggior
nemico, ma l’aveva aiutata più di una volta in quei giorni.
L’uomo alzò un sopracciglio
un po' contraddetto, ma non parve scomporsi molto, come la solito:<< non
mi ringraziare, depositaria… >> le disse furbamente:<< potresti
scoprire che anche i malvagi hanno un cuore! >> così dicendo si voltò e
prese a dirigersi verso la boscaglia, sorridendo compiaciuto e arcigno, il suo
piano era quasi completo, e aveva trovato nella stupidità della Sorelle dell’Oscurità
un aiuto insperato. Aveva comandato loro di attaccarli di tanto in tanto, ma
non si sarebbe aspettato che Kahlan rimanesse quasi uccisa. Quella ferita
poteva essere un giovamento, come la sua peggior nemica, poteva sfruttare la
situazione a suo favore, ma doveva stare attento, un errore avrebbe spazzato
via tutto il suo trapelato lavoro.
Kahlan pensò per qualche
attimo a quello che Rahl le aveva detto, aveva sempre sbagliato sul suo conto,
o almeno, così era propensa a pensare in quel momento, ma non poteva esserne
certa, Rahl era più imprevedibile di una tempesta, e di gran lunga più
spaventoso e devastatore.
Si ritrovò a pensare a lui
come ad una persona sincera e pura. Come sarebbe stato conoscerlo in un'altra
situazione? Come sarebbe stato se Darken Rahl fosse stato al posto di Richard
il cercatore e Richard fosse stato il despota del D’Hara, deciso a conquistare
il mondo? Si sarebbe innamorata di Darken Rahl come aveva fatto con Richard,
oppure no? Qualcosa dentro di lei le diceva che in qualunque caso Rahl
l’avrebbe attratta come la stava attraendo in quel momento. Le passò per la
testa il pensiero che se Rahl fosse stato il cercatore, allora sarebbero potuti
stare insieme. Scacciò quella riflessione, perché sapeva che l’avrebbe indotta
ancora una volta in tentazione, doveva pensare il meno possibile a quelle cose,
doveva concentrarsi sulla sua missione!
Attese qualche altro minuto,
pulendosi la ferita, infine, quando iniziava a pensare che Rahl se ne fosse
andato, vide la sua figura avvicinarsi con veemenza, mentre sul mare, iniziava
a scendere la luce dorata del sole che cala al tramonto.
Quando l’uomo fu accanto a
lei, lo vide posare a terra dei bastoni di legno, probabilmente per i fuoco, e
delle erbe che Kahlan non aveva mai visto prima. Si sentì intimidita da quella
situazione, e se quelle erbe l’avessero uccisa, invece di guarirla? Iniziava a
fidarsi di lui, ma non poteva esserne perfettamente sicura.
<< Cosa sono? >>
chiese seria, indicandole con un dito.
Rahl fece comparire un
sorrisetto sulle labbra:<< Sanguinaria… >> disse lui, iniziando a
strappare le foglie.
<< A cosa serve?
>> chiese lei preoccupata, non aveva mai sentito nominare quella pianta,
e si chiedeva come lui la conoscesse. Per quello che sapeva Rahl era cresciuto
al Palazzo del Popolo, come poteva conoscere tutte quelle piante? Che la stesse
ingannando?
<< Contiene una
sostanza rossiccia che somiglia al sangue, dovrebbe rallentare il flusso, ma
con altre piante sarebbe stato meglio… >> disse senza troppe reverenze,
continuando a lavorare sulle foglie.
<< Come lo sai?
>> chiese sotto voce la donna, intimidita dalla risposta che avrebbe
potuto sentire.
<< Mi credi davvero
stupido? >> chiese lui interrompendo il suo lavoro e fissandola con un
po' di irritazione nello sguardo. Kahlan rimase paralizzata da quella domanda e
soprattutto dallo sguardo dell’uomo. Non riuscendo a dire nulla si limitò a
scuotere debolmente la testa.
<< Pensa, Kahlan, se
ti avesse voluta morta mi sarebbe bastato assecondarti quando volevi continuare
a viaggiare… anche ammesso che io abbia un piano, a cosa mi serviresti da
morta? >> disse fissandola gelido, ma con un tocco di furbizia nello sguardo.
Rahl la fissò ancora per qualche attimo così, poi si allargò in un
sorrisetto:<< una delle poche cose buone del crescere nella casata dei
Rahl è quella di potersi permettere i migliori istitutori… >> disse sotto
voce, riprendendo a lavorare sulla pianta, strappando i petali bianchi, aprendo
poi il fusto carnoso e orizzontale, che aveva quasi una forma si radice,
perfettamente conscio che l’affermazione di poco prima aveva allarmato Kahlan,
ma allo stesso tempo l’aveva incuriosita.
Kahlan rimase in silenzio
all’udire quella risposta, che le aveva inevitabilmente fatto sorgere dei seri
dubbi.
<< Dunque hai un piano…
>> mormorò.
Rahl afferrò una ciotola, ne
fece colare all’interno il liquido rosso contenuto nella pianta e con due dita
lo spalmò sulla ferita, stando attento a non premere troppo. << Dovresti
saperlo, depositaria, non possiedi forse la capacità di leggere le menzogne?
>> disse sarcastico.
<< Vedo solo la verità…
>> spiegò Kahlan leggermente accigliata e irritata.
<< E allora, forse non
ho un piano… >> disse lui, poi, senza aggiungere altro prese uno dei due
rotoli di benda e strinse bene la fasciatura. Dopo di ché, svuotò il contenuto
della borraccia, e si indaffarò nella preparazione del fuoco per la sera, che
già si delineava sopra la linea dell’orizzonte.
<< Se domani riuscirai
a camminare riprenderemo il viaggio… >> disse Rahl con non
curanza:<< altrimenti staremo qui, mancano quattro giorni al solstizio,
per raggiungere i Pilastri della Creazione ce ne bastano tra, comunque sia
abbiamo un giorno di vantaggio… >>.
Kahlan lo fissò contraddetta:<<
no, domani partiamo, qualsiasi cosa succeda, è meglio non attardarsi, Richard
potrebbe già essere arrivato… >>.
Rahl sogghignò e scosse la
testa:<< hai davvero tanto voglia di confessargli il tuo tradimento?
>> chiese sarcastico.
Kahlan non rispose. No, non
era certa di quello che volva fare, avrebbe perso Richard per sempre, come
poteva essere sicura di quello? Allo stesso tempo non poteva dimostrarsi
tentennante davanti a lui.
<< Essere sinceri è di
gran lunga più lungimirante dell’essere dei bugiardi… >> tagliò corto
Kahlan, poco interessata ad intraprendere una discussione del genere con Rahl.
<< Non ti stanchi mai
di essere ‘lungimirante’ Kahlan? >> sbottò lui, girandosi a fissarla, con
voce iniettata dall’ira. Kahlan lo fissò per qualche attimo, con sguardo vuoto,
voleva rispondergli, ma sapeva che se avesse negato si sarebbe sentita un
ipocrita:<< non posso farne a meno… >> rispose in fine, sperando
che lui non aggiungesse altro:<< sono una depositaria, e come tale, perseguo la verità e la purezza
dell’animo, io non posso essere da meno… >> aggiunse dandosi un aria più
importante di quello che era. Rahl parve diverto, sogghignò tra sé e sé, infine
la fissò gelido:<< servirai anche la verità, però menti a te stessa…
>> le disse, gettando le premesse per un discorso che Kahlan non voleva
ascoltare, sapeva bene che le sue parole potevano incantarla.
<< Io non mento a
nessuno! >> sbottò, tagliando corto.
Rimasero in silenzio per
lungo tempo, infine, fu Rahl a distogliere gli occhi da un punto sulle spiaggia
e a parlare per primo:<< lo vedi quel gabbiano? >> chiese con voce
piatta, alzando il mento per indicare un solitario esemplare di gabbiano
piuttosto grande. Kahlan lo fissò per qualche attimo, le pareva di averlo già
visto, come se le ricordasse qualcuno.
<< E allora? >>
chiese alzando le spalle.
Rahl valutò il pennuto
ancora per qualche attimo, con aria pensierosa, sottolineata da una mano sotto
il mento.
<< Ha qualcosa di
strano… >> disse:<< è come se ci seguisse… >>
aggiunse:<< l’ho già visto giorni fa… >> affermò seriamente, deciso
delle sue parole.
<< E’ un gabbiano!
>> disse lei preoccupata per quell’insolito comportamento guardingo di
Rahl, non l’aveva mai visto seriamente preoccupato in quei giorni, ma
quell’animale pareva metterlo in dubbio:<< come fai ad essere certo che
sia veramente lo stesso? >> chiese curiosa e un po' divertita, come
poteva Rahl pensare ad una cosa del genere?
<< E’ strano, Kahlan!
>> sbottò l’uomo fissandola irritato:<< se non lo vedi allora le
tue bugie ti annebbiano anche la vista! >> disse sprezzante,
riacquistando quell’atteggiamento fiero e regale che lo distinguevano dagli
altri. Era abituato ad essere ascoltato quando diceva qualcosa, e Kahlan
avrebbe fatto meglio a dargli retta. Quel gabbiano era avvolto da uno strano
fascio di magia, lo avvertiva. Infine afferrò la borraccia e si alzò:<<
la riempio di nuovo, durante la notte potrebbe servirti tenere la ferita
bagnata e disinfettata! >> sbottò, dirigendosi verso il mare.
Kahlan lo fissò, poi prese a
guardare il gabbiano. Anche a lei sembrava strano, ma non per questo doveva
essere una spia! Cercò di scacciare quel pensiero dalla sua mente, ma
inevitabilmente si sentì osservata. E se fosse vero? Se quel gabbiano non fosse
realmente un gabbiano?
***
Eccoci qui, di nuovo… spero che il capitolo vi
sia piaciuto!
Ringrazio tutti voi per le recensioni dell’altro
capitolo e per aver anche solo letto…
Dreaming_Archer: all’inizio mi facevi notare che
il testo non era ‘da me’ perché insolitamente tranquillo, e senza battaglie e
cose varie, al ché, io rispondevo che la parte movimentata sarebbe arrivata…
bhé, è appena cominciata… e nei capitoli finali (ai quali ci avviciniamo sempre
di più) ci sarà molto azione… ora è un po' più da me?
Spero solo di non aver mollato il colpo, mi
sembra di non aver mantenuto molto la psicologia dei personaggi in questo
capitolo… ma comunque eccolo qui, recensite se vi va…
Per quanto riguarda la ‘Sanguinaria’ (la pianta
che Rahl ha usato per curare Kahlan) so che esiste, perché l’ho trovata sul
dizionario, ma non so se il suo uso specifico in farmacia sia quello di
rallentare il flusso del sangue, io l’ho interpretata così… se ho detto una
boiata pazzesca perdonatemi!!
Grazie mille a tutti!
Hivy!!!
|
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Capitolo 8 *** Capitolo VIII ***
Capitolo VIII
Capitolo VIII
Le piume bianche e nere
parvero sciogliersi. Una forte luce giallina avvolse le membra del grosso
gabbiano, che strepitò impazzito. Le piume brillanti e lisce si ritirarono
lentamente, e nel giro di pochi attimi, parvero non esserci più. Il becco si
rimpicciolì a tal punto da scomparire nel piccolo cranio, e gli occhietti
marroni si ingrandirono di colpo. La luce dorata si intensificò, impedendo di
distinguere la sagoma che si stava creando al suo interno. Le fogli parvero
fremere, scosse dalla potente magia, e pian piano l’aria intorno al corpo
dorato si fece infuocata. Così rapidamente com’era venuta, la luce giallina si
spense, e fece ripiombare in ombra la foresta. Nel centro del gruppetto di
piante ora, c’era l’incombente e alta figura d’un uomo dai folti e arruffati
capelli bianchi. Il corpo era esile e pareva che la tunica sgualcita lo
avvolgesse come un sacco. Il volto era lungo, e le rughe, ben scavate,
delineavano nettamente la sua anziana età. La pelle delle guance era un poco flaccida
e allungata verso il basso, così come quella del collo. Gli occhi marroni erano
scavati ed evidenziati da profonde occhiaie che gli donavano un aria stanca ed
eternamente antica.
Muovendosi a scatti, e
ancora frastornato dall’uso eccessivo della sua magia, scattò in avanti e prese
a camminare per un losco sentiero che serpeggiava tra i cespugli, seguendo a
distanza il corso di un piccolo torrente.
Nella sua mente non facevano
che affollarsi le parole di Rahl. Avrebbe dovuto dire tutto a Richard quando ne
aveva la possibilità, ora era troppo tardi. Il peggio era già successo, e lui
non aveva potuto fare nulla. Era stato una marionetta di Rahl, e non se n’era
nemmeno reso conto!
Si sentiva uno stupido ed un
ipocrita, aveva commesso un errore enorme, che forse sarebbe costato la vita di
Richard, e di tutto il mondo.
Rimuginando tutto quello che
aveva visto e sentito in quei giorni, non fece altro che fomentare la sua
frustrazione. Ora era l’unico che poteva salvare il mondo, né Richard né Kahlan
ci sarebbero riusciti. Solo lui. Richard non sapeva nulla dei loschi piani di
Rahl, e si sarebbe fatto ingannare, proprio come aveva fatto lui. Così, anche
Kahlan, ormai era completamente assoggettata a Rahl, e, dalla posizione in cui
si trovava in quel momento, non avrebbe potuto fare nulla.
Per un attimo, nella sua
testa balenò un pensiero folle: Cara.
Cara era l’unica a non avere
avuto contatti con Rahl, lei non si sarebbe mai fatta ingannare da Darken Rahl.
Doveva farsi aiutare da Cara, era la sua unica ed ultima speranza. Lui solo,
non poteva fare nulla. Forse, se avesse risparmiato un poco della sua magia,
allora avrebbe potuto fare qualcosa, ma era stato un folle. Cara, poteva
aiutarlo. Solo lei.
Continuando a camminare,
veloce quanto potevano le sue gambe stanche, ricordò quello che aveva potuto
ascoltare mentre le sue vere sembianze erano celate da quelle di gabbiano, e il
doloroso ricordo di quello che aveva visto ed udito poco prima, lo tormentò.
<< Kahlan, ragazza
mia… >> borbottò sovrappensiero:<< che cosa hai fatto? Perché ti
sei fidata di lui? >>
cd
Cara si fermò fieramente,
con le gambe leggermente divaricate e i pugni ai fianchi. Davanti a lei, si
estendeva la superficie piatta e scintillante del mare, l’aria era salmastra, e
l’odore della salsedine l’avvolgeva, mettendole la nausea. Poco più in là, a
distanza di qualche metro, v’erano i Pilastri della Creazione.
Non era solita
auto-compiacersi, ma aveva fatto un ottimo lavoro. Lord Rahl sarebbe stato
molto fiero di lei.
Attese che Richard la
raggiungesse alla cima della parete di roccia, poi si girò per fissarlo. Il
cercatore, aveva sulle labbra un sorrisetto soddisfatto, e i suoi occhi
scintillavano pieni di vita. << Ottimo lavora, Cara! >> le disse
fissandola per un attimo.
La Mord-Sith lo gratificò
con un sorrisetto, ma non si mostrò particolarmente eccitata:<< la
missione non sarà finita fino a quando lo squarcio non sarà completamente
riparato! >> sbottò seria:<< abbiamo la Pietra delle Lacrime, ora
ci serve Rahl! >> aggiunse irritata. Richard parve incupirsi un poco,
nell’udire quelle parole. Pensava a Kahlan tutti i giorni, ma soprattutto, lo
tormentava il pensiero di cosa, Rahl, le avesse potuto fare. Dentro di lui
montava un odio profondo, avrebbe voluto impugnare la Spada della Verità e
ucciderlo a prima vista, ma sapeva bene di non poterlo fare. Trattenne quel
moto di furia, e tornò a fissare l’oceano. Ancora una volta pensò a Kahlan, ma
quella volta, non era con Rahl. Era tra le sue braccia. La stringeva ed insieme
si godevano la spettacolare vista del mar scintillante. Come avrebbe voluto che
quel sogno sfrenato, fosse vero e reale. Sospirò, presto sarebbe stato
nuovamente insieme a lei, libero da qualunque missione. Sarebbe tornato a casa
con lei, e lì, avrebbero vissuto felici.
A volte, durante il viaggio,
aveva espresso quel desiderio con forza, ed ora, che era lì, ad un passo, gli
pareva lontanissimo. Tutto dipendeva da Darken Rahl, ora, e quella
consapevolezza, lo distruggeva. Non avrebbe mai voluto lasciare le sorti del
mondo, e della vita della donna che amava, nelle mani di quell’uomo, ma non
aveva potuto fare altro, e ancora, quel pensiero lo distruggeva. Avrebbe dovuto
fare qualcosa per impedirlo, eppure, non l’aveva fatto, non aveva trovato il
modo di salvare il mondo. Era stato uno stupido.
<< Muoviti, Richard!
>> sentì ringhiare irritata Cara:<< i Pilastri sono là! Dobbiamo
aspettare Rahl! >> sbottò, facendogli cenno di seguirla.
Richard sospirò, sarebbe
rimasto a fissare il mare tutto il tempo. Infine, riprese a camminare. Si
sentiva stanco, avevano camminato molto i quei giorni, saltando molti pasti e
dormendo poche ore a testa. Si stupì ancora una volta nel costatare la
straordinaria forza di Cara, sembrava perfettamente riposata, eppure, era lei,
quella che, tra i due, aveva riposato per minor tempo. Si diede dello stupido
per aver ceduto alla sua stanchezza. Una volta terminata la missione, si
sarebbe potuto riposare, ma non ora.
Allungò il passo e raggiunse
Cara, infine, si portarono sul bordo del dirupo, e sotto di loro, si estesa il
panorama più bello che Richard avesse mai visto.
Le onde increspavano la
superficie del mare perfettamente blu. La sabbia dorata scintillava riscaldata
al sole, ed il cielo, sembrava perdersi nell’infinità delle acque.
<< E’ magnifico…
>> mormorò Richard, in estasi. Nei Territori dell’Ovest, una vista del
genere era impossibile da trovare. Aveva sempre pensato che casa sua, fosse il
luogo più bello al mondo, ma da quando aveva intrapreso quel viaggio, si era
ricreduto. Le Terre Centrali erano un luogo magnifico, e avrebbe desiderato non
lasciarle mai, eppure, una parte di sé, era profondamente legata ai territori
dov’ era nato e cresciuto, e non voleva abbandonarli. Per la prima volta,
sentiva il suo cuore diviso. La voglia di restare, per Kahlan e per godere
ancora della magia delle Terre Centrali, in contrapposizione con la bruciante
sensazione di nostalgia. Cosa avrebbe fatto? Tutto pareva chiaro poco prima, ma
ora, non lo era più. Nulla era più come prima.
Attesero con impazienza.
Richard si era perso ancora una volta nei suoi pensieri, e Cara, attendeva
immobile, con le braccia incrociate sul petto. Perché Lord Rahl non arrivava?
Mancava un ora al mezzo dì,
quando finalmente, la sagoma di Rahl apparve all’orizzonte, stagliando la
propria, sottile ombra sulla sabbia.
<< Richard! >>
la voce tonante e ruvida di un uomo squarciò l’aria, e costrinse il cercatore,
a riemergere dai suoi pensieri. L’uomo si voltò lentamente verso la fonte di
quella voce, e imitato da Cara, portò la mano alle armi.
<< Zedd! >>
tuonò il cercatore, alzandosi e andando in contro al vecchio mago, che, più
disordinato del solito ansimava per la stanchezza, con sguardo torvo e
seriamente preoccupato.
<< Non c’è tempo,
Richard! >> sbottò l’anziano, prendendo a fissa Cara:<< figliola…
>> la chiamò, mentre la Mord-Sith lo fissava con un sopracciglio alzato,
e lo sguardo cinico.
<< ho bisogno del tuo
aiuto! >> le disse lentamente, scandendo bene la parole, allargandosi in
un sorriso furbo. Durante la lunga camminata aveva partorito il suo piano, ed
ora, era sicuro di potercela fare.
<< Ma Zedd… >>
protestò Richard, alzandosi di scatto, facendo qualche passo verso di
lui:<< dimmi che succede! >> sbottò perplesso.
<< No, Richard!
>> lo interruppe il mago:<< non c’è tempo! Dobbiamo fermare Rahl!
>> disse serio.
<< Cosa ha in mente?
>> ringhiò Richard, portando la mano sull’elsa della spada:<< Kahlan
sta bene? >> chiese d’impulso.
Zedd parve rabbuiarsi. Non
poteva dire la verità a Richard, per quanto facesse male, non poteva. Trasse un
profondo respiro. Aveva già mentito troppe volte al nipote, ma doveva farlo
ancora una volta, doveva. Richard avrebbe capito e l’avrebbe perdonato. Il suo
piano avrebbe funzionato.
<< No! >>
sbottò.
Richard spalancò gli occhi,
non si sarebbe mai aspettato una risposta così secca. I suoi pensieri
spaziarono in mille direzioni, ed automaticamente fece scivolare la spada fuori
dal fodero:<< dimmi tutto! >> sbottò fissandolo arcigno. Avrebbe
ucciso Rahl,e questa volta, non gli avrebbe dato modo di sottrarsi al suo
destino:<< dimmi-tutto! >> sbottò ancora, scandendo bene le parole.
<< Kahlan è ferita!
>> mentì gravemente Zedd:<< è stata colpita da un dacra, Rahl l’ha
aiutata, ma l’ha dovuta lasciare indietro! >> spiegò.
<< L’ha lasciata sola?
Sapendo che le Sorelle dell’Oscurità la cercando? >> urlò Richard,
stringendo ancora di più l’elsa. Zedd fissò per un attimo il nipote, amava molto
Kahlan, avrebbe sofferto tantissimo se avesse scoperto la verità.
<< Calmati, Richard!
>> sbottò:<< Rahl arriverà, Kahlan non è in pericolo! Le Sorelle
dell’Oscurità cercano lui! Terrà fede al suo patto, ma architetta qualcosa di
molto peggiore! >> aggiunse.
Cara sgranò gli occhi, se
Zedd aveva scoperto tutto, allora sapeva anche di lei, doveva ucciderlo.
Estrasse la Agiel silenziosamente, e fece per avvicinarsi a lui, ma il mago si
voltò d’improvviso verso di lei, senza darle il tempo d’agire.
<< Cara, ho bisogno di
te! >> disse:<< dobbiamo fermare Rahl! Mi devi aiutare, sei l’unica
che può resistere al suo potere e schermare me e Richard! >> spiegò
velocemente, mentre la Mord-Sith pareva perplessa.
<< Richard, so che per
te è difficile! >> riprese Zedd, disinteressandosi della Mord-Sith, che
rimase immobile, indecisa. Dunque Zedd non sapeva nulla?
<< ma Kahlan sta bene,
mi devi credere, Rahl non l’ha toccata con un dito! Io so come rimettere
apposto le cose, ma ho bisogno di Cara e della Pietra, sai che ti direi tutto,
ma non c’è tempo… tu devi stare qui, Richard! Resta qui, fa quello che ti dico,
e tutto si aggiusterà! >> lo fissò intensamente e parve incupirsi ancora
di più:<< stai pronto ad impugnare le armi… >> concluse seriamente.
<< Ma Zedd io…
>> cercò di dire Richard, ma Zedd lo bloccò con un gesto.
<< Niente domande,
ragazzo mio! >> disse voltandosi, facendo cenno a Cara di
seguirlo:<< presto Rahl sarà qui! Fa come ti ho detto, Richard! Ne va
delle sorti del mondo, e della sorte di Kahlan! Devi stare qui ed intrattenere
Rahl fino a quando io e Cara non saremo pronti, allora estrai la spada e usala,
se necessario… >> fece una pausa e gli allungo una mano sotto gli
occhio:<< e ora dammi la Pietra! >> aggiunse. Richard apparve
titubate. Zedd non era mai stato tanto enigmatico prima, gli aveva sempre detto
tutto, perché doveva mentigli proprio ora? Estrasse velocemente la Pietra delle
Lacrime da un sacchetto che portava appeso al cintura, e la porse al mago. Zedd
l’esaminò per un breve periodo di tempo, mettendola contro la luce del sole,
poi, gli diede una pacca gentile sulle spalle, gli sorrise e si voltò, facendo
cenno a Cara di seguirlo.
Cara gettò un ultima
occhiata a Rahl, che si avvicinava sempre più, aveva eseguito i suoi ordini, ma
non poteva evitare di fare quello che le diceva Zedd, avrebbe attirato i suoi
sospetti. L’avrebbe ucciso. Molto presto. Lo seguì silenziosamente fino ad un
gruppo di alberi un poco più spostati dalla parete di roccia, poi, Zedd si
fermò e la prese per la spalle, fissandola.
<< Cara! >> le
disse serio:<< ascoltami bene, quello che sto per dirti è
importantissimo! >> Cara finse di annuire perplessa.
<< Rahl ha in mente un
piano, Richard non sa nulla, e non mi può aiutare, presto si scatenerà una
lotta, e tu, hai un ruolo fondamentale, dovrai schermarmi dal potere di Rahl,
perché io non ne sono più in grado. Ho perso gran parte della mai magia
nell’incantesimo per spiare Kahlan. E ora ho bisogno di te! >> Cara annuì,
non capiva alla perfezione quello che il suo padrone aveva in mente, ma se
quello che Rahl le aveva detto molte notti addietro era vero, allora Zedd
sapeva tutto, e lei, doveva fare qualcosa:<< cosa devo fare? >>
chiese impaziente.
Zedd si allargò in un
sorriso:<< sapevo di potermi fidare di te! >> disse:<< Cara,
tu devi… >> prese a spiegare.
dc
Rahl si impose in tutta la
sua statura davanti a Richard, che lo fissava famelico, con la spada saldamente
in pugno.
<< Dimmi dove si trova
Kahlan! >> sbottò in un ringhio, alzando la lama della spada.
Rahl sogghignò:<< la
cara Kahlan è rimasta indietro, è stata ferita! >> disse con
freddezza:<< e ora dammi la Pietra! >>.
<< No! >> disse
Richard:<< tu ora mi porti da lei, poi io ti do la Pietra! >>
sbottò.
Rahl parve divertito, ma non
si scompose minimamente:<< ho bisogno della Pietra! >>
sbottò:<< Kahlan sta arrivando! Guarda tu stesso se non mi credi!
>> disse, allungando un braccio in direzione della spiaggia sottostante.
Richard indugiò. Non sapeva
cosa aveva in mente Rahl. Anche Zedd gli aveva detto che Kahlan stava bene, ma
non poteva, non riusciva a crederci se non lo vedeva persona. Votò lentamente
lo sguardo verso il punto indicato da Rahl, e di lontano… intravide una macchia
bianca avvicinarsi lentamente. I suoi occhi ebbero un sussulto. Era Kahlan. Era
viva, stava bene, Zedd non aveva mentito!
Si voltò di scatto, e
incontrò il sorrisetto arcigno di Rahl:<< A me la Pietra, se non ti
dispiace… >> disse in tono di beffa, allungando un braccio verso il
fratello.
Richard fissò il palmo della
mano di Rahl, poi alzò lentamente gli occhi, con sguardo divertito.
<< Non ce l’ho!
>> ammise lentamente:<< non ho trovato la Pietra della Lacrime!
>> disse.
Lo sguardo di Rahl si velò
di sorpresa, poi, il suo atteggiamento tornò ad essere fiero. Con un sospiro
trattenne il moto di rabbia che provava in quel momento:<< dammi la
Pietra, Richard! Adesso! >> sbottò con voce irritata, poi riprese la
solita rabbia contenuta, tipica della sua stirpe:<< o preferisci che
tutto il mondo muoia! >> cercò di ricattare:<< Kahlan morirà!
>> disse, fissandolo furbamente.
Richard parve consapevole,
annuì lentamente:<< anche io morirò, e potremmo stare insieme… >>
disse.
Rahl sogghignò e
sospirò:<< a che gioco stai giocando, Richard? >> sbottò.
Richard sogghignò:<< a
nessuno… >> prese a spiegare con semplicità:<< non ho trovato la
Pietra delle Lacrime, la bussola non mi ha portato a nulla! >> aggiunse.
Rahl lo fissò intensamente,
sapeva con certezza che Richard aveva la Pietra, le sue seguaci l’avevano ben
servito.
<< Non temo la morte…
>> disse il cercatore, seriamente:<< Kahlan ed io potremmo stare
insieme, per sempre! >> continuò convinto.
Rahl sogghignò:<<
dov’è Cara? >> chiese:<< e il mago? >> sbottò, poi il suo
tono di voce divenne famelico:<< mi credi davvero così stupido, Richard!
>> tuonò tra i denti.
<< Cara è morta!
>> disse Richard semplicemente:<< stavamo cercando la Pietra, e lei
è morta, la maga ha quasi sopraffatto anche me… >> spiegò.
Rahl sospirò:<< e
immagino che il mago si sia sacrificato per proteggere la vita del cercatore…
vero? >> fece una pausa troppo breve per dare, a Richard, il tempo di parlare:<<
pensi davvero che io creda anche, solo ad una parole delle tue,
fratellino? >> sbottò.
Richard sospirò:<<
Zedd è tornato ad Aydindrill, al Mastio del Mago dove cercherà di trovare un
altro modo per salvare il mondo… >> disse:<< come vedi, sei meno
indispensabile di quanto credi! >> sbottò.
Rahl ridacchiò:<< Ti
sei sempre creduto furbo, Richard! >> disse, mentre un sorrisetto gli si
materializzava sulle labbra.
Da un punto lontano,
provenne un urlò strozzato, e Richard si rese conto che proveniva dal punto in
cui Zedd e Cara stavano aspettando il momento giusto per intervenire. Fece per
scattare in avanti, ma Rahl lo bloccò con un gesto.
<< A me la Pietra, se
non ti dispiace… >>.
cd
Eccoci qui, i tre capitoli finali… VIII, IX e X…
Ringrazio tutti per le recensioni, belle come al
solito…
Vi rubo qualche minuto, il Mastio del Mago (non
so se citato nella serie) è un palazzo, dove, anticamente, vivevano i maghi
delle Terre Centrali, dove si trovano volumi antichi e costrutti magici di
tutti i tipi, tra cui la Spada della Verità.
Ecco, ora vi lascio…
Un saluto…
Hivy!!
|
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Capitolo 9 *** Capitolo IX ***
Capitolo IX
Capitolo IX
Mi introduco ora per non guastarvi il finale.
Ecco il penultimo capitolo… non vi rubo altro tempo…
Buona lettura…
Hivy!
***
Cara continuò a premere la
Agiel nel costato di Zedd, che lentamente, si piegò in due e cadde in ginocchio
davanti a lei. La donna sorrise e lo fissò con sguardo infido. Provava il
piacere più forte della sua vita nel torturare le persone care. Già, perché si
era illusa che Zedd le volesse bene. Digrignò i denti per la rabbia, infine,
staccò la Agiel, e colpì il mago in pieno volto, facendolo cadere a terra,
riverso sulla schiena. Mentre stava per assestagli l’ultimo, potente colpo di
grazie, da dietro i cespugli alle sue spalle, provenne un rumore ovattato, che
si amplificò sempre di più. Mentre la Mord-Sith si voltava famelica, Agiel alla
mano, Zedd rantolò sommessamente, ma non riuscì a fuggire. Era troppo debole,
il suo potere troppo esiguo per creare una tela del mago, che in qualunque
caso, non avrebbe funzionato contro le magia di Cara. I suoi occhi, ridotti a
delle fessure, riuscirono ad intravedere delle figure rossastre che si
avvicinavano, poi, un movimento di Cara lo colse di sorpresa, e il dolore fu
ancora più forte, quando, a tradimento, la Mord-Sith gli premette la Agiel
sotto il collo, facendogli mancare il fiato.
<< Cara! >> la
voce di una donna colpì le sue orecchie, e la Mord-Sith si voltò di scatto,
pronta ad uccidere anche loro. Stava per avventarsi sulle altre Mord-Sith,
quando la prima d’esse, una donna bruna, la bloccò:<< Lord Rahl ci ha
avvertite che tu eri tornata dalla sue parte, non ti faremo nulla! >> la
rassicurò con voce fredda.
Cara la fissò di sbieco, con
gli occhi infiammati dalla rabbia:<< Ah sì? >> sbottò:<<
questo non significa che io non possa fare del male a voi! >> fece per
saltarle addosso, ma l’altra donna la fermò ancora una volta:<< no, Cara!
>> sbottò:<< possiamo aiutare Lord Rahl, oppure stare qui a
litigare! >> le disse.
Cara la fisso irritata, poi
abbassò la Agiel e fece un cenno con il capo:<< quali sono gli ordini di
Lord Rahl? >>
Cara emerse lentamente da
dietro gli alberi, e Richard fece scivolare il suo sguardo su di lei. Impugnava
la Agiel e la stringeva convulsamente. Aveva passo molto più sinuoso e
altezzoso del solito, e pareva che il suo bel volto si fosse trasformato in una
maschera di freddezza. Anche se il vestito da Mord-Sith era rosso, Richard,
riusciva a distinguere delle larghe macchie di sangue vermiglio che
scintillavano alla luce del sole. La Agiel, ne era completamente imbrattata.
Mentre la fissava avvicinarsi, un pensiero lo squassò profondamente.
Dietro di lei, apparvero
delle figure completamente vestite di rosso, e ben presto, Richard realizzò che
erano Mord-Sith. Il suo pensiero prendeva sempre più piede, e lo faceva stare
male. Dov’era Zedd?
Quando Cara fu accanto a
Rahl, gli diede una rapida occhiata, e l’uomo la gratifico con un sorrisetto.
<< Vi ho soddisfatto,
Lord Rahl? >> chiese la donna bionda con un sorrisetto malizioso che le
illuminava il volto.
<< Pienamente, Cara…
>> rispose lentamente Rahl:<< e adesso dimmi dov’è la Pietra!
>> le ordinò seriamente.
Cara sogghignò, infine,
lanciò un occhiata significativa a Richard, che scosse lentamente la testa. La
donna gli sorrise, poi, voltò il suo sguardo verso Rahl e sollevò un pugno a
mezz’aria.
<< No, Cara… >>
mormorò Richard, sperando di bloccare la donna. Se avesse consegnato le Pietra
delle Lacrime nelle mani di Rahl, avrebbe avuto la prova che Zedd era morto.
Aveva affidato al vecchio mago la Pietra, come gli aveva ordinato. Era tutto
finito.
Cara aprì lentamente il
pugno, e sulla superficie del guanto rosso scintillò l’azzurrina Pietra delle
Lacrime. Rahl la fissò per qualche attimo soddisfatto, con gli occhi che
scintillavano. Lanciò un occhiata sbilenca a Richard, poi, con gesti teatrali
prese la Pietra tra le dita e la fissò intensamente, contrapponendola alla luce
del sole.
<< Ottimo lavoro,
Cara… >> disse alla donna, senza fissarla:<< dopo tutto, la tua
insubordinazione ha portato a qualcosa di buono… >> aggiunse in tono
malizioso, mentre la donna annuiva e sorrideva, soddisfatta.
<< No, Cara! >>
disse a mezza voce Richard, fissando con gli occhi sgranati al donna, Zedd si
fidava di lei, tanto da affidarle la vita e la buona riuscita del suo piano.
Lei aveva abusato della fiducia del mago, e lo aveva ucciso. Zedd era morto. I
suoi occhi si riempirono di lacrime. Zedd, suo nonno, il suo mentore, era
morto… come poteva essere.
Provava rabbia, ma allo
stesso tempo, non si sentiva di biasimare Cara, Rahl doveva averla torturata
molto, per ottenere quel risultato, ma quando? No, non poteva provare rabbia
verso Cara, sapeva cosa si provava ad essere torturati con la Agiel, anche lui
avrebbe ceduto.
<< Perché, Cara, dimmi
perché! >> la supplicò, con le lacrime che scendevano ormai copiose.
Cara sorrise:<< perché
è stato Lord Rahl ad ordinarmelo! Lui mi ama, le mie Sorelle mi amano, non tu,
non Zedd, e nemmeno Kahlan! >> ringhiò la donna.
Richard rimase interdetto,
come poteva essere:<< no, Cara! Non è così, e tu lo sai! >> le
disse:<< lo sai! Non so cosa ti abbia fatto Rahl, ma tu sai che ti
volgiamo bene! >> cercò di persuaderla, ma lei parve fatta di marmo.
<< No… >> disse
lei sotto voce:<< Lord Rahl non mi ha fatto nulla, mi ha solo mostrato la
gravità del mio errore. Tu non mi ami, Richard, tu ami Kahlan! Io cosa averi
fatto quando tutta la missione sarebbe finita?! >> urlò:<< Zedd fa
tutto questo solo per stare accanto a te! E io! IO!? >> urlò irritata.
Richard la fissò distrutto
dal dolore. Rahl si era preso gioco di Cara, facendo leva sul suo punto debole.
Cara non aveva mai avuto una vera famiglia, e pensava di averla trovata in
Richard, Kahlan e Zedd, ma era bastato poco per distruggere anche quella sua
certezza. Era come una bambina. Era ingenua, e cercava qualcuno che
l’apprezzasse e che le ispirasse fiducia. Rahl si era dimostrato ancora una
volta, più scaltro di lui.
<< Ora, Cara… >>
disse Rahl, affrettandosi a colmare il vuoto che ronzava per al testa della
Mord-Sith, una parola ben assestata di Richard avrebbe fatto crollare il suo
piano. La psicologia di Cara era semplice, e il suo pensiero facilmente
malleabile, e come ci era riuscito lui, anche suo fratello poteva riportare
Cara dalla sua parte, era importante giocarsi bene quella carta.
<< uccidilo! >> le
ordinò seriamente.
Richard sgranò ancora di più
gli occhi, non voleva combattere contro Cara, non voleva.
<< Uccidilo! >>
ordinò ancora Rahl, più irritato. Cara strinse ancora di più la Agiel e si
lanciò contro il cercatore, urlando di rabbia, con gli occhi iniettati di
determinazione.
Richard fu costretto ad
estrarre la Spada della Verità, e a parare un colpo di Agiel.
Cara ringhiò per la rabbia,
e riprese a combattere con maggiore determinazione. Colpì più volte Richard, e
il fargli provare dolore la fece stare bene come non mai.
<< Cara, io so che tu
non sei questa, che non sei così! >> continuava a ripeterle Richard, tra
un colpo di spada e l’altro:<< fermati, Cara, non voglio combattere con
te! >>.
La donna parve non sentirlo,
le sue orecchie erano empite dalla voce tonate di Rahl, che non faceva altro
che incitarla ad uccidere Richard. Le ripeteva quanto si fossero presi gioco di
lei, e di quanto solo le Mord-Sith potessero essere per lei una famiglia.
Richard parava colpo dopo
colpo, ansimava e, ormai, faticava a parlare. Stava lentamente arretrando,
mentre il bordo del dirupo si faceva sempre più vicino.
Per un attimo, Cara gli
diede una tregua, poi, riprese più spietata di prima.
Rahl lasciò che Cara
continuasse a combattere con Richard, ormai, la mente della Mord-Sith era
completamente sua. L’uomo si voltò lentamente, e si diresse verso un piccolo
altare di pietra, dov’era posizionata una piccola struttura di metallo, sul
quale poggiò delicatamente e con reverenza la Pietra.
‘Il sole di mezzo giorno attraverserà la Pietra e
riparerà la Squarcio nel Velo’ Erano le parole scritte sulla Pergamena di Valdeer. Non
avrebbe dovuto fare altro che posizionare la Pietra, il resto, sarebbe venuto
da sé, insieme con la sua vittoria.
Indugiò per un attimo in quel
pensiero, mentre il fragore della spada di Richard contro la Agiel di Cara non
faceva altro che dargli ancora di più alla testa. Sorrise maligno e trattenne
una risatina compiaciuta, poi, alzò gli occhi. Dietro la boscaglia rada v’erano
due Mord-Sith, che reggevano le spoglie mollicce di Zedd, e, accanto alle due,
una Sorella dell’Oscurità. Bastò un cenno del capo da parte di Rahl, per far
intendere tutto all’incantatrice, che si voltò e scomparve dietro la boscaglia.
Rahl sogghignò ancora per un
attimo, quella era la sua ultima mossa.
Lentamente si voltò e la
sagoma di Kahlan si materializzò davanti a lui. Anche la donna fissava il
combattimento.
Cara era ormai al limitare
del dirupo, Richard era riuscito a scartare un suo colpo, rovesciando la
situazione a suo favore, fortemente convinto di riuscire a bloccare la ferocia
di Cara.
La Mord-Sith non abbassava
mai la guardia, e lo costringeva a combattere sempre più velocemente.
Richard sferrò tre fendenti
micidiali, e in un attimo, la Agiel di Cara, cadde nella polvere, accanto a
lei.
<< Basta, Cara…
>> mormorò il cercatore, con il fiato corto:<< ora basta! >>.
Stava per porgerle una mano, in segno di resa, quando, una stilettata di dolore
bloccò ogni suo movimento.
Sentì l’aria mancargli nei
polmoni, e forti rantoli gli fuoriuscirono dalla gola.
Avvertì il cuore battergli
forte per qualche attimo, empiendo anche le sue orecchie, con rintocchi
potenti.
Infine, vide un sorrisetto
malvagio apparire sulle labbra di Cara, e la sua Agiel frustare l’aria, per colpirlo
in pieno volto. Il colpo fu così forte che gli fece voltare il viso, mentre, un
altro potente schiaffo gli rompeva il labbro.
Esausto, cadde in ginocchio
nella polvere. Cara lo fissò dall’alto, e menò un altro colpo di Agiel,
facendogli vomitare sangue. Per qualche attimo, si costrinse a resistere a quel
dolore, poi, all’ennesimo colpo di Agiel, non riuscì più a controllarsi.
Le sue mani divennero molli,
e la Spada della Verità gli sfuggì dalle dita, cadendo fragorosamente a terra,
alzando una piccola nuvoletta di polvere secca, che si volatilizzò in brave,
spazzata dal vento.
Cara si avvicinò e lo prese
per il capelli, costringendolo a voltarsi, minacciandolo con la Agiel in
prossimità di un occhio.
Richard strisciò nella
polvere fino a trovarsi faccia a faccia con Kahlan.
La donna, vestita di bianco,
impugnava uno dei suoi coltelli. Richard non capì subito quello che era
accaduto, si portò una mano alla gola e, con orrore, costatò che la lama
famigliare di uno dei pugnali di Kahlan gli stava trafiggendo la gola.
Le lacrime rigarono il suo
viso sporco di sangue e polvere, poi, la vista si annebbiò, e anche la figura
di Kahlan divenne sfocata ed indistinta.
Richard avvertì uno
spostamento d’aria improvviso, infine, un dolore forte gli invase il petto, e
gli fece colare altro sangue dalla bocca. Abbassò lo sguardo, e vide l’elsa del
secondo pugnale di Kahlan fuoriuscire dal suo petto.
Kahlan. La donna che amava.
Altre lacrime gli rigarono
il volto, e la paura e la frustrazione lo invasero. Cosa aveva fatto? Cosa
aveva fatto per meritare quella fine? Cosa aveva fatto per irritare Kahlan a
tal punto? Lui l’amava, e anche se l’evidenza dei fatti era innegabile,
stentava a credere che fosse stata veramente Kahlan. Come avrebbe potuto?
L’aveva ingannato per tutto il tempo? Lo amava veramente, come lui amava lei?
Quelle domande si fecero
sempre più lontane, come se ormai, non avessero più importanza, tutto, intorno
a lui, non aveva più importanza.
Ricordò Zedd. I suoi capelli
arruffati e bianchi, il viso solcato dalle rughe. Era suo nonno, e non l’aveva
mai potuto conoscere fino in fondo.
Avvertì per l’ultima volta,
le mani di Cara che gli stringevano la collottola e che gli infliggevano un
ultima frustata d’ Agiel. Il dolore lo invase, e per un attimo, davanti a lui,
si delineò il volto di Denna. Il dolore che stava provando lo distruggeva, a
non poteva fare altro che riportare alla sua mente Denna.
Cara sogghignò e gli diede
una spinta, che lo fece cadere a terra, riverso a pancia in su.
Vide il cielo, e il volto di
Cara. Gli parve di vederla sorridere. Era un sorriso diverso da quelli che gli
aveva sempre visto sul volto. Era un sorriso vero, quello di una bambina che,
finalmente, aveva trovato la strada verso casa.
Per ultimo, mentre il suo
sguardo si annebbiava sempre di più, e le sue membra vennero colte da un
torpore profondo, si fece largo nella sua mente, il viso di Kahlan.
Ne fissò ogni singolo
dettaglio, gli occhi azzurri, i bei capelli mori. Ne ammirò la rotondità del
viso, e gli parve di poter tracciare il contorno delle sue labbra. Già quelle
labbra morbide, e tiepide, che aveva tanto agognato. Non riusciva ad odiare
Kahlan, non poteva, l’amava troppo, e per sempre. Come poteva odiarla?
<< Ti amo Kahlan…
>> mormorò, tanto debolmente da sentirsi a stento lui stesso. La sua voce
era increspata dai rantoli e dal pianto.
Per un attimo, tutto divenne
silenzio, pace, e il buio più totale lo avvolse.
Era morto, se ne rendeva
conto, ma non c’era torpore o riposo più paziente e rigenerante di quello.
Di lontano, nel buio, la
figura del mare lo investì. Era calmo, e scintillava, la sabbia era sollevata
dal vento, e il cielo, si perdeva nell’immensità delle acque. Proprio come
aveva desiderato poco prima, tra le sue braccia, c’era Kahlan. Oh, quanto
l’amava, e non c’era gioia più dolce di quella che provava in quel momento.
Il vento gli frustava la
faccia, e i capelli di Kahlan, mossi dalla brezza, gli solleticavano il naso e
le labbra.
Non seppe calcolare il tempo
che passò così, immerso nella sua gioia.
Infine, si addormentò
lentamente, e non si svegliò più.
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Capitolo 10 *** Capitolo X ***
Capitolo X
Capitolo X
Rahl ghignava soddisfatto,
al ricordo di quanto, il suo piano, fosse stato soddisfacente e ben riuscito.
Ripensò con orgoglio agli
inganni che aveva sapientemente intessuto. Non riuscì a trattenere una risata
oscena, che scaturì prepotente dalla sua gola, rimbalzando per le pareti della
sala.
Aspirò a pieni polmoni. Si
era re insediato al Palazzo del Popolo da meno di un mese, e già, da oltre le
finestre, poteva sentire le vociare della povera gente che lo acclamava a gran
voce come il salvatore del mondo. Era stato più facile del previsto
riconquistare la fiducia di quei fannulloni ignoranti. Gli era bastato mostrare
le spoglie dilagante del cercatore, per istillare in loro la paura reverenziale
che solo un vero Rahl poteva incutere. Non aveva nemmeno sottomesso città al
suo potere per ausilio della forza, gli era bastato far sfilare il suo corteo
di Mord-Sith e far marciare le truppe per le vie del centro abitato.
Il D’Hara era stato il primo
a sottomettersi. La casata dei Rahl governava su quelle terre da innumerevoli
discendenze, e quel trono era suo di diritto. Le Terre Centrali e i Territori
dell’Ovest avevano seguitato a sottomettersi poco dopo. Erano spinti dalla
riconoscenza nei suoi confronti, per aver salvato il mondo dalla distruzione
totale, e soprattutto, dalla paura. La minaccia di una guerra li aveva fatti
tremare. Il contingente armato D’Hariano era nettamente minore, ma i soldati
che ne facevano parte, non erano certamente noti per la loro magnanimità, e
Rahl, non si sarebbe certamente risparmiato.
Sorrise ancora, estasiato
nella sua vittoria.
Aveva unificato tutti e tre
i regni sotto il suo splendente dominio, D’Hara, Terre Centrali e Territori
dell’Ovest erano suoi, finalmente. E la cosa più esaltante era avere la
consapevolezza, che nemmeno la morte gli aveva impedito di raggiungere i suoi
scopi.
Tutto questo, grazie ad un
piccolo colpo da maestro.
Rimase lunghi minuti a
ripensare alla sua schiacciante vittoria, infine, i suoi pensieri furono
interrotti dai passi di quattro Mord-Sith, che scortavano due prigionieri.
Rahl alzò di scatto il
volto, e i suoi occhi scintillarono alla vista di quei due detenuti.
<< Non vedevo l’ora di
indugiare nella… singolare gioia che mi assale nel vedervi prostrati ai miei
piedi… >> esordì, fissandoli con sguardo famelico.
Le Mord-Sith costrinsero i
sue ad inginocchiarsi davanti a Lord Rahl, infine, fecero un passo indietro e
chinarono il capo in segno di rispetto.
Rahl sospirò, infine,
un idea perversa e mirabilmente
piacevole lo pervase.
Si alzò e si accostò ad uno
dei sue prigionieri, chinandosi su di lei. Sorridendo in modo osceno le sollevò
il volto con due dita sotto il mento, e la costrinse a fissarlo.
Ancora una volta, la donna
sussultò, nell’incrociare quel occhi pieni di felice perversione. Aveva creduto
di potersi fidare, aveva creduto in un suo cambiamento, ma non era così. Rahl
non sarebbe mai cambiato. Sarebbe rimasto sempre e solo, quel mostro spietato e
funesto che tutti conoscevano, e che lei aveva conosciuto.
Sentì il suo respiro caldo
posarsi sul suo collo, e le sue labbra sfiorarle l’orecchio:<< sai,
Kahlan… >> le mormorò lentamente:<< è stata una fortuna che tu sia
stata ferita… >> prese a spiegare, facendo scivolare una mano lungo il
suo collo.
<< altrimenti, sarebbe
stato molto più difficile, sostituirti con una delle Sorelle dell’Oscurità che
mi aiutavano… facendo, così credere al cercatore che tu… >> fece una
pausa veloce, facendo scorrere la mano sulla forma del seno della donna:<<
l’abbia ucciso… >> terminò la frase con un minimo di malizia nella voce,
velata dalla perversa felicità che provava in quel momento. Non l’aveva mai
sfiorato, prima d’allora, una felicità tanto profonda. Eppure, la vittoria
aveva la capacità di inebriarlo completamente.
<< Devo davvero
ammettere… >> riprese a mormorare, facendo scorrere la mano sul torace e
sul ventre:<< che le Sorelle dell’Oscurità mi sono state davvero utili,
la loro stupidità è quasi comparabile a quella del cercatore… >> la
provocò, sentendo che la rabbia cresceva in Kahlan, facendola fremere.
Trattenne un sorrisetto compiaciuto, e riprese a parlare.
<< Hanno davvero
creduto che io fossi dalla parte del Guardiano… chissà, coma si saranno
sentite, quando, una volta uccise, si sono ritrovate al cospetto del loro
venerato?! >> disse a metà tra una domando e un’affermazione velenosa e
pungente. Le sua mano era sempre più prossima al pube della donna, e Kahlan, si
morse le labbra per un attimo, quella era, forse, la tortura più bruciante di
tutte. Non poteva scatenare il suo potere, che comunque, non avrebbe fatto
affetto su di lui. Non poteva difendersi, perché aveva le mani legate e il
dolore, il rimorso e la frustrazione erano il peso più forte che avesse mai
provato. Non aveva potuto confessare il suo tradimento a Richard, ma
soprattutto, si era fatta ingannare da Rahl, lasciando che Richard, morisse con
l’idea che fosse stata lei ad ucciderlo.
Provava vergogna, aveva
baciato quell’uomo, e aveva seriamente pensato che potesse essere un amore
autentico quello che provava.
Voleva morire, ora più che
mai.
<< Perché non mi
prendi e basta! >> sbottò tra i denti:<< prendimi, cosa aspetti!
Non è forse questo che vuoi? Abusare di me? >> sbottò.
Rahl ridacchiò e sfiorò il
collo della donna con le labbra:<< credi davvero che io voglia cosa tanto
effimere…? >> le disse con voce increspata da una certa lussuria:<<
ti farò mia… >> le disse, come se volesse rassicurarla:<< ma prima
ho in mento altro per te… >> proseguì, sorridendo. Le accarezzò l’inguine
e passò le mani nell’interno coscia, poi sogghignò e riprese a parlarle in prossimità
dell’ orecchio:<< come ti ho detto prima… >> le mormorò:<< è
stata davvero una fortuna, che le Sorelle dell’Oscurità di abbiano ferita…
>>.
Così dicendo, spinse due
dita al bordo della ferita, facendo sussultare Kahlan. Sorridendo compiaciuto,
premette con più forza, e il sangue riprese a fuoriuscire dalla ferita. La
ferita le era stata medicata, ma mai a sufficienza, da un paio di settime, l’idea
di torturare Kahlan gli balenava nella mente, mettendolo di buon umore.
La sua felicità esplose in
una risata, mentre immergeva le dita nella carne viva della ferita e strappava
urla di dolore dalle labbra della donna. Una perversa ed irresistibile
eccitazione lo pervase, e la voglia intollerabile di farla soffrire ancora di
più, per assaporare ancora più piacere, lo avvolse. Prese un lembo della palle
lacerato e lo strappò con violenza, aprendo un'altra ferita bruciante e viva,
nella quale spinse le dita con forza, per sentire le inebrianti urla di dolore
che lanciava Kahlan.
Rimase per lunghi minuti ad
assaporare le sue urla, infine, si alzò di scatto e si voltò verso una delle
Mord-Sith.
<< Cara! >>
sbottò, mentre la donna lo fissava fredda:<< d’ora in avanti, Kahlan sarà
affidata a te, voglio che tu la faccia diventare una Mord-Sith… >> disse,
mentre la donna bionda annuiva.
<< Non mi piegherò mai
a te! >> sbottò Kahlan, trattenendo altre urla di dolore digrignando
forte i denti.
Rahl si voltò verso di lei e
la fissò dall’alto, sogghignando:<< ma tu sei già mia… il tuo
addestramento è una pura formalità… >> disse freddo.
Kahlan si dimenò, ma Rahl
non la degnò nemmeno si uno sguardo, chinandosi accanto al vecchio prigioniero
che stava accanto alla depositaria, con lo sguardo basso.
<< Mago! >>
sbottò, mentre l’altro, alzava di colpo il volto, con i capelli bianchi
arruffati davanti al volto.
<< Comandate, Lord
Rahl! >> disse con voce roca ed occhi iniettati di follia l’altro.
Rahl sorrise soddisfatto,
infine, si alzò e si voltò nuovamente vero Cara:<< ottimo lavoro, Cara,
il buon vecchio Zeddicus Zull Zorander, pare essere diventato un po' meno
insolente, da quando l’hai rianimato con l’Alito di Vita e hai avviato il suo
addestramento… >> disse deliziato.
<< Vi ringrazio Lord
Rahl! >> rispose Cara, abbassando un poco il capo, in segno di rispetto e
prostrazione, dopo che si era unita alla sua Vera famiglia aveva acquistato
ancora più forza, e un solo tentativo di riportare in vita Zedd le era
riuscito, seppur il mago fosse già morto da ore. Stava diventando forte, ancora
più di prima. Rahl l’aveva, magnanimamente, riaccolta, rendendola più forte,
adorava quella sensazione, e non vedeva l’ora di poter ricambiare quel ‘favore’.
<< Presto, Mago...!
>> sbottò poi l’uomo, riprendendo a fissare il vecchio, che mugugnò un
assenso:<< il tuo potere sarà completamente assorbito in me, e allora ci
vorrà poco perché anche i tuoi giorni di vita finiscano… >> disse
evidentemente compiaciuto. Dentro di lui non aveva mai circolato del potere,
dopo che era morto, eppure, gli era bastato poco per ingannare tutti loro.
Tracciare qualche runa nel terreno, distorcere la verità delle sue parole e dei
suoi pensieri per schermare il giudizio della depositari, nulla di più, il
resto, lo aveva fatto il suo genio perverso.
<< Come hai fatto?
>> la voce di Kahlan suonò debolmente per la sala, ma bastò per riportare
Rahl alla realtà:<< come hai fatto a schermare i tuoi pensieri, la tua
verità alla mia vista? >> chiese, mentre, ancora, il dolore inflittole
poco prima le bruciava dentro.
Rahl la fissò per qualche
attimo, infine, sorrise e sghignazzò:<< è stato facile Kahlan, sei meno
infallibile di quello che credi! >> disse.
<< A cosa serviva una
mia lacrima? >> sbottò ancora lei: << Lord Rahl… >> aggiunse
in tono più riverente.
L’uomo le prese la mascella
tre le dita, con delicatezza innata:<< perché amo vederti soffrire,
Kahlan, io ‘ho bisogno’ di vederti soffrire… ne ho bisogno per sentirmi bene…
>> disse lentamente, fissandola con intensità.
Kahlan si dimenò forte dalla
sua presa, e lui, non oppose resistenza, presto gli sarebbe bastato un gesto
per ottenere tutte le sue attenzioni.
Calò il silenzio, poi bastò
un cenno del capo, e le tre Mord-Sith presero i prigionieri e li portarono via,
mentre Cara, restava immobile, davanti a Rahl.
<< Cosa desiderate,
Lord Rahl? >> chiese quando il gruppetto ebbe lasciato la sala.
Rahl sogghignò e la fissò
arcigno ammiccando lentamente:<< molte cose, Cara… >> ripose.
La donna sorrise a sua
volta, maliziosa, prendendo a camminare nella sua direzione, in modo
provocante.
<< E magari… >>
prese a dire, passandosi, avidamente, la lingua sulle labbra carnose:<<
io posso aiutarvi a realizzarne uno… >> disse,ormai prossima a lui,
posando una mano sul suo petto.
Rahl sogghignò, facendo
traboccare i suoi occhi d’un oscura perversione e di un ceca lussuria.
Senza indugiare molto baciò
Cara, insinuando la sua lingua tra i denti della donna, che fece altrettanto.
Cara si staccò per un attimo
da lui, carezzandogli il petto, per riprendere fiato.
Rahl la fissò e sogghignò.
Infine, lasciò scaturire dalla sua gola una risata oscena ed agghiacciante.
Aveva ottenuto tutto quello
che voleva, un poco di piacere gli era necessario, dopo che era ritornato tra i
vivi, non si era più potuto abbandonare al suo piacere, e adesso che tutto era
suo, poteva finalmente lasciarsi colmare dal suo desiderio.
Si lasciò pervadere dai quei
pensieri, infine, si lasciò assalire dalla lussuria, riprendendo a baciare e
bramare Cara.
***
Ciao a tutti!
Lo ammetto: è
difficilissimo, mettere la parola ‘fine’ ad una storia. Soprattutto a
questa, perché è la mia prima vera
storia che riesco a portare a termine!
E’ doloroso, pensare che domani, riaccendendo il
computer, non mi metterò più a scrivere questa storia… è davvero triste, ma
allo stesso tempo bello, perché sono riuscita a portare a termine qualcosa,
qualcosa in cui credo!
Dopo questa romanticheria inaudita (soprattutto
se pronunziata da me), passo a ringraziarvi.
Già, GRAZIE! A voi: Dreaming_Archer, flower_moon
(visto che ho imparato a scriverlo giusto!), lucisvu82 e Shalna, per avermi,
recensito, sostenuto e consigliato. GRAZIE a chi ha solo letto silenziosamente!
E a tutti! (mi sembra di star per ricevere un Oscar).
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!
E’ così che vi saluto per l’ultima volta alla
fine dell’ultimo capitolo… (che tristezza)
Non vi do appuntamento al prossimo capitolo…
(anche se vorrei tanto farlo). Mi umilio, semplicemente, davanti a voi e vi
RINGRAZIO TANTO!
Alla prossima (non potevo non dirlo), se mai vi capiterà di leggere
qualcos’altro di mio…
La vostra affezionata…
Hivy!
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