Cuori di pezza

di SailorDisney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dove eravamo rimasti.. ***
Capitolo 2: *** Scontri e Incontri ***
Capitolo 3: *** Sentimenti alla luce del sole ***
Capitolo 4: *** Questioni da risolvere ***
Capitolo 5: *** Hay un amigo en mi ***
Capitolo 6: *** Piani ingegnosi ***
Capitolo 7: *** Quello che voglio ***
Capitolo 8: *** Aria di novità ***
Capitolo 9: *** Chi lo avrebbe preso? ***



Capitolo 1
*** Dove eravamo rimasti.. ***


1.

Dolly ricordava bene quel giorno. Il giorno in cui tutto cominciò.

“Stai andando bene!” disse la deliziosa Trixie, complimentandosi con il nuovo arrivato, uno sceriffo che Bonnie aveva portato con sé tornando dall’asilo.

“Hai una formazione classica?” chiese Mr.Pricklepants con la sua impeccabile dizione.

Woody era confuso, disorientato, doveva tornare dal suo Andy in partenza per il college ed invece gli eventi lo avevano portato lì, nella stanza di quella bambina.

“Voglio sapere come faccio ad uscire da qui!” disse agitato.

“Non c’è nessuna uscita qui..” rispose Cono di Panna con un tono inquietante. “Scherzavo la porta è laggiù!” disse suscitando le risa degli altri giocattoli.

Dolly avvertì subito che quel suo cuore in quel corpo di pezza aveva accelerato il battito, ma si prese di coraggio.

“Bene cowboy, ti sei calato subito nella parte. Sono Dolly.” Si presentò allungando la mano.

“Woody..” rispose lui esitante, ricambiando il gesto.

Dolly sentì un brivido percorrerle la schiena quando le loro mani si sfiorarono per la prima volta. Ma riuscì comunque a mantenere il sangue freddo cercando di tranquillizzare il cowboy sdrammatizzando.

“Woody e.. vuoi tenerti questo nome? Perché ora puoi cambiarlo se vuoi: stanza nuova, amici nuovi. Te lo dico io che mi chiamo Dolly!” rise nervosa.

Lui non rispose al sorriso, anzi, era ancora più agitato di prima. Mentre i pisellini lo intrattenevano con altre domande, Dolly era furiosa con se stessa. “Urgh.. che stupida, ma che battuta era?! Te lo dico io che mi chiamo Dolly?! Che figura!” pensava nella sua testa.

In quel momento Bonnie tornò in camera portando un’astronave di cartone come un trofeo, immediatamente tutti tornarono al loro stato di giocattoli silenziosi e inerti. Quando Woody salvò tutti dai “poteri stregosi” di Dolly, lei sperò che quel cowboy non se ne andasse per nessun motivo.

Quella notte, Woody decise di tornare al Sunnyside, doveva riprendere i suoi amici. Dolly era intimorita, non voleva farlo andare via.
 Bonnie non aveva tanti giocattoli, ma Dolly  era sempre stata capace di mantenere l’ordine ed il controllo, tutti gli altri la consideravano quasi un “capo”. Ma quando Bonnie si addormentava, lei si chiudeva nella sua solitudine. Non riusciva a stringere molti rapporti con gli altri, qualcosa la bloccava. Era introversa e timida ma con l’arrivo di Woody, qualcosa era scattato in lei. Non voleva proprio che andasse via.

Quando Chuckles, il pagliaccio dallo sguardo triste, gli raccontò la storia di Lotso e di come aveva sovvertito il sistema all’asilo Sunnyside, tutti cercarono di convincere Woody a rimanere, era un missione troppo pericolosa.

Dolly aveva percepito quanto Woody fosse legato a quel ragazzo, quindi cercò di fargli cambiare idea, con l’unica carta che aveva a disposizione, così provò a dire:

“..Ma come farai con Andy?”

Non ricevette risposta. Eppure, nonostante quel cowboy fosse così chiuso nei suoi confronti, lei sentì che questi suoi silenzi erano causati solo dalla preoccupazione per i suoi amici. “Dovrà esserci davvero legato..” pensava Dolly.

La mattina dopo Woody si infilò nello zaino di Bonnie, destinazione: asilo Sunnyside.

Prima che la bimba si svegliasse, Dolly si arrampicò sulla sedia e aprì la zip dello zaino, all’interno Woody attendeva il risveglio della bambina.

“Dolly! Che ci fai qui? Bonnie potrebbe svegliarsi da un momento all’altro!” disse Woody.

“Lo so, cowboy. Sei..proprio sicuro di voler tornare in quel posto? Hai detto che qui ti sei divertito e..”

“Ti ringrazio ma, io ho già un bambino. Capisci? E devo seguirlo, se è questo che vuole. Inoltre non posso abbandonare degli amici in pericolo.. loro sono la mia famiglia. Li ho già abbandonarli una volta.. non commetterò lo stesso errore!”

Dolly ascoltò le sue parole senza replicare. Poi sorrise. “Certo..allora, buona fortuna! E chissà, magari un giorno!” disse mentre sentiva che non lo avrebbe visto mai più.

“Grazie della comprensione! E si, chissà un giorno..!” Woody ricambiò il sorriso.

Il cuore di Dolly sobbalzò. Finalmente aveva ricevuto il sorriso tanto sperato, da quel cowboy pensieroso. Improvvisamente sentirono Bonnie sbadigliare.

“Arrivederci!” Dolly chiuse in fretta la zip dello zaino e ritornò nel letto silenziosamente, in modo che la bimba non si accorgesse di nulla.

 
Il giorno dopo, Dolly e gli altri giocattoli giocavano serenamente in giardino, era un bel pomeriggio, il cielo era azzurro e Bonnie stava sventando un attacco di fantasmi nella pasticceria.

Inaspettatamente arrivò un bel giovanotto, con una grande scatola piena zeppa di giocattoli.

La mamma della piccola Bonnie, lo salutò vedendolo entrare in giardino.

“Andy!”

Dolly sussultò. Era il nome del proprietario di Woody. Chissà se…

Il ragazzo consegnò i giocattoli a cui teneva di più alla bimba, fiducioso che lei li avrebbe trattati con cura, infine.. l’ultimo giocattolo ad uscire dallo scatolone fu proprio Woody.

Andy era titubante, avrebbe voluto portarlo con sé al college. Che ci faceva lui lì? Ma comprese che era giusto affidarlo alle mani della bimba, già visibilmente emozionata nel tenerlo fra le braccia. Come un ultimo saluto, giocarono tutti insieme, e le due bande di giocattoli si unirono in una grande avventura, l’ultima con quel ragazzo dal cuore di bambino, e la prima di una lunga serie con la tenera Bonnie.

Quando Bonnie rientrò in casa, Woody sorrise malinconico a quel bambino che aveva tanto amato, guardandolo allontanarsi. Poi si voltò verso i suoi amici.

“Oh Buzz! Non ti ho presentato i giocattoli di Bonnie!” il sorriso tornò sul suo volto.

“Ciao a tutti! Io sono Trixie!” si presentò la graziosa dinosaurina.

“Ed io sono il barone von SSSh!!! Sssh!!!” si inchinò l’elegante riccio.

“Cono di Panna, al vostro servizio!” fece l’occhiolino il tenero unicorno.

Dolly spuntò da dietro i suoi amici. “Ed io sono Dolly..” sorrise timida.

“Oh! Dolly! Che bello rivederti!” Woody le andò incontro e l’abbraccio quasi stritolandola.

Dolly diventò di tutti i colori. “Ehm… è un piacere rivederti, cowboy! Questi sono i tuoi famosi amici? E’ bello conoscervi!”

Buzz, Jessie,  Mr e Mrs.Potato, Bullseye, Rex, Hamm, Slinky e i tre piccoli alieni si presentarono ai loro nuovi amici.

“Se avete bisogno di qualcosa.. non esitate a chiedere. Vi troverete bene qui, ne sono certa!” disse Dolly a tutti loro.

“Hei! Perché non organizziamo una festa?!” propose eccitata Trixie.

“Oh, sarebbe fantastico!” concordò Jessie.

“Mi sembra un’idea sublime, così da conoscerci meglio e festeggiare questo memorabile giorno!” disse il barone come se stesse recitando un atto teatrale.

Tutti acconsentirono entusiasti.

“Allora è deciso! Appuntamento a stanotte, sotto il letto di Bonnie!” concluse Dolly felice di quella nuova situazione.

 
 

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Capitolo 2
*** Scontri e Incontri ***


2.

Quella sera, mentre Bonnie dormiva profondamente, uno dopo l’altro i giocattoli lasciavano i propri scaffali per raggiungere il luogo concordato per la festa, la parte sottostante il letto di Bonnie.

Dolly attendeva impazientemente l’arrivo di tutti loro, ma in particolare sperava che Woody non mancasse. Chuckles, di guardia, controllava che Bonnie non si svegliasse.

Improvvisamente Jessie fece capolino sotto il letto, Buzz aveva alzato il lenzuolo per permetterle di passare, come un vero gentleman.

“Grazie Buzz!” sorrise Jessie divertita.

“Ehm..figurati..” borbottò lo space ranger imbarazzato.

Mr.Potato lo spintonò. “Ne approfitto anch’io, allora! Vieni cara..” allungò la mano verso la sua patatina.

“Oh, grazie caro!” rispose lei con voce civettuola.

Buzz alzò gli occhi al cielo, poi entrò anche lui. Poco dopo arrivarono anche tutti gli altri.

La festa era un successone, tutti si divertivano. Rex e Trixie scoprirono di avere in comune la passione per i videogiochi, e Bullseye era davvero felice di incontrare un giocattolo così simile a lui, Cono di Panna! Intanto Buzz discuteva con Jessie.

“Ma si! E’ successo veramente, ti dico! Improvvisamente hai cominciato a parlare in spagnolo!” diceva Jessie.

“Eheh.. non credo proprio, me lo ricorderei! Io non parlo lo spagnolo Jessie..” rispose convinto Buzz.

“Quindi.. non ricordi nemmeno.. di avermi salvato la vita..” mormorò lei abbassando lo sguardo.

“Cosa? Ma di che parli? Io..”

Dolly si intromise nella discussione. “Scusate ragazzi, avete notizie di Woody? Come mai non è qui?” chiese.

Buzz si voltò. “Ehm.. Dolly, è un momento difficile per lui. Ha appena perso il suo bambino. Sono cresciuti insieme! Sai com’è.. dagli un po’ di tempo per riprendersi.”

“Capisco ma.. adesso dov’è?” chiese lei.

“Non saprei ma.. mi ha promesso che ci avrebbe raggiunto, non appena si fosse schiarito le idee.” rispose Buzz gentilmente. Poi tornò alla sua discussione con Jessie.

“Allora, Jessie!? Di cosa stavi parlando, prima?!” chiese verso di lei.

“Lascia stare, Buzz..” rispose triste. “Oh, guarda! Quel pupazzo sembra proprio Totoro!” disse per cambiare discorso,  indicando un grosso peluche sorridente.

I due si allontanarono. Dolly rimase ferma a pensare, cos’avrebbe potuto fare per aiutare Woody?

Passò ancora un po’ di tempo, e lui non si faceva vivo. Così, mentre tutti erano impegnati e distratti durante la festa, Dolly scivolò fuori dal letto e cominciò a cercare Woody. Dopo aver girato quasi tutta la stanza, alzò lo sguardo. E lui era lì, seduto sul davanzale della finestra che guardava oltre i vetri.

Dolly gli si avvicinò.

“Ciao cowboy.. ti aspettano tutti alla festa!” disse rompendo il silenzio.

“Oh, Dolly! Non ti avevo vista!” rispose lui cercando di sorridere.

“Ehm..qualcosa non va?” chiese lei.

“No.. è solo che.. è strano. Devo ancora abituarmi all’idea che in quel letto non dorma il mio Andy. Sai, quando ci conoscemmo lui aveva la stessa età di Bonnie. E adesso.. tutto è nuovo. Insomma, è strano.” Disse con sguardo malinconico continuando a guardare oltre il vetro.

Dolly sorrise e gli mise una mano sulla spalla.

“Ehi.. non ti buttare giù. Sono certa che Andy non ti dimenticherà mai! Il suo compagno di avventure rimarrà sempre nel suo cuore, e adesso c’è un altro cuore da riempire di bei ricordi, quello di Bonnie. Mi fido di te, so che ce la farai!” disse Dolly sorridendogli.

Woody istintivamente sorrise e si voltò verso di lei. “Hai..hai ragione. E’ inutile stare qui a impensierirmi, tanto vale cominciare per bene questa nuova avventura!” disse alzandosi in piedi.

“Bravo cowboy! Così si fa! E adesso.. c’è una festa che ci aspetta.. sei pronto?” disse lei speranzosa.

Woody guardò il letto di Bonnie e le luci in lontananza sotto di esso.

“Si.. sono pronto!” disse deciso.

Finalmente anche Woody arrivò alla festa, non appena entrò, Jessie gli saltò addosso abbracciandolo.

El Vaquero!”*  gridò Buzz infuriato.

Jessie si voltò subito verso di lui. “Buzz… che cosa hai detto?”

“Io? Non ho detto nulla!” si giustificò.

“Hai appena parlato in spagnolo…” Jessie alzò il sopracciglio.

“Cosa? Ma che dici??” Buzz si voltò verso Woody cercando sostegno.

Woody lo guardò dispiaciuto. “Ehm..Buzz. Jessie sta dicendo la verità..”

Jessie si avvicinò. “Sembra che.. il tuo subconscio si esprima in un’altra lingua. Cose che non riesci a dire normalmente,  vengono fuori inconsapevolmente con un altro linguaggio, quello spagnolo appunto.” Disse alzando il sopracciglio.

“Eheh..Jessie, quello che dici è altamente improbabile!” disse lui cominciando a sudare.

“Hmm…” Jessie avvicinò ancora di più il viso. “Vedremo chi ha ragione!” si voltò di scatto e si allontanò infuriata.

Woody scoppiò a ridere e si avvicinò all’amico.

“Sei nei guai space ranger.. non conviene sfidare quella cowgirl!” disse Woody divertito.

Buzz lo fulminò con lo sguardo, poi tornò a guardare Jessie sognante.

Quando cominciò a farsi tardi, i giocattoli cominciarono a ritirarsi, capirono che era il momento di tornare ai propri posti nella stanza.

Dolly uscì da sotto il letto, pronta per tornare a dormire con Bonnie, stava per arrampicarsi sul letto quando..

“Ehi! Dolly! Aspetta!” Woody l’afferrò per una gamba.

Dolly ritornò giù. “Si? Qualcosa non va?”

“No..io.. volevo ringraziarti! Per avermi confortato prima! Sono sicuro che..diventeremo grandi amici!” disse Woody. L’abbracciò e andò via.

Dolly rimase ferma e lo guardò allontanarsi. “Di niente Woody..” poi tornò sul letto e si addormentò felice fra le braccia di Bonnie.





*El vaquero= Lo sceriffo
 
 
 

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Capitolo 3
*** Sentimenti alla luce del sole ***


3.
 
L’indomani mattina, Bonnie andò all’asilo. Non appena uscì di casa, i giocattoli presero vita.

Dolly era pensierosa, doveva assolutamente incontrare una persona.

“Si! Si! Forza! Così! Ora salta, No! No! Spara!” gridava Rex.

“Così! Oh! Siii!!! Ce l’ho fatta!!!” Trixie saltò entusiasta.

Erano alle prese con il nuovo videogioco di Buzz Lightyear :La vendetta dell’imperatore Zurg!

“Oh, Rex! Erano giorni che ero ferma su questo livello! Senza di te non ce l’avrei mai fatta!” disse la deliziosa triceratopina.

“Eh? Oh, beh, meritavi di sapere certi trucchetti! Si vede che sei in gamba!” disse lui un po’ emozionato.

“Ehi, ragazzi, avete visto Jessie per caso?” chiese Dolly avvicinandosi.

“Si, è sullo scaffale sopra di noi!” rispose Trixie.

Dolly alzò la testa e vide un gran trambusto sopra di loro, qualcuno stava facendo un gran disordine.

Dolly si arrampicò e vide Jessie frugare in una grossa scatola.

“Ehi, cowgirl.. ti posso aiutare?” chiese cordiale.

Jessie era immersa in una marea di cd. “Oh, ciao Dolly! Sto cercando..una canzone...” disse continuando a guardare tutte le custodie dei dischi.

“..una canzone in particolare?” chiese nuovamente Dolly.

“Hmm..non direi.. più che altro..oh! Ecco qui! Questa andrà benissimo!” disse esultante tirando fuori un cd.

“Ehm.. Jessie, ti vorrei parlare.. avresti un minuto?” disse Dolly.

“Si certo!” disse lei portando con sé il cd sotto il braccio.

Le due bambole si sedettero sul ciglio dello scaffale, con i piedi penzoloni.

“Allora.. cosa volevi dirmi?” chiese Jessie curiosa.

“Io..ehm.. volevo chiederti se.. se.. per caso, tu avessi interesse verso Woody..” mormorò Dolly.

“Cosa?! Woody?! Assolutamente no! Per me è come un fratello, phua!!!” rispose disgustata.

Dolly alzò la testa come rinvigorita. “Davvero?! Allora lui non è il tuo ragazzo! Eppure sembrate così..simili!” disse lei.

“Questo perché facciamo parte della stessa collezione ma.. si sa, gli opposti si attraggono!” Disse Jessie. Poi riflettè su quello che aveva appena detto e sorrise.

“Oh bene allora! Io adesso dovrei andar….”

Jessie la tirò dal colletto. “Frena frena frena… dove credi di andare, bambolina? Torna qui, subito..” disse con tono minaccioso.

Dolly si sedette nuovamente. “Cosa?”

“Perché mi hai fatto questa domanda? Ti ha mandato Buzz, per caso?!” disse paranoica.

“EH?! No! No! Buzz non c’entra! Ecco…io…” Dolly diventò rossa. “Io.. speravo che lui non fosse impegnato con te, ecco, tutto qui. Anche perché non avrei potuto competere in nessun modo..”

Jessie strabuzzò gli occhi. “Non..credo di aver capito bene…Ti sei innamorata di Woody per caso?”

Dolly abbassò lo sguardo imbarazzata, senza rispondere.

“Oh.. io. Non avevo capito! Ma.. posso assicurarti che anche se io fossi stata la fidanzata di Woody, saresti stata una degna rivale!” disse facendole l’occhiolino.

“Io? Oh Jessie, non dire assurdità. Guardami.. sembro uscita da un robivecchi.” Disse scuotendo la testa.

“Dolly! Ma cosa dici?! Sei adorabile e poi.. non importa il nostro aspetto esteriore, ma quello che portiamo dentro di noi. Dovresti saperlo..” la rimproverò Jessie.

Dolly sorrise. “Grazie Jessie..”

“Però…”

“Però..?”

“Non so se dovrei dirtelo ma… mi sembra giusto che tu lo sappia...” Disse Jessie cambiando tono di voce.

Dolly la intimò a continuare a parlare.

“Beh.. Woody non è che sia proprio single..”

Il cuore di Dolly si fermò. “C-cosa?”

“Vedi lui.. soffre ancora per un amore perduto. La sua fidanzata, Bo Peep, è stata venduta qualche anno fa e da allora non si sono più visti. Ma, lei è rimasta sempre nel suo cuore. Non si è mai ripreso..” disse guardando dispiaciuta Dolly.

“Oh..io..capisco. Era troppo bello per essere vero..” mormorò la bambola intristita.

“No! Dolly! Non devi mollare! Devi confessare i tuoi sentimenti!” disse Jessie incitandola.

“Ma di che parli??? Non lo farò mai!!!” cercò di ritrarsi Dolly.

Improvvisamente Woody spuntò alle loro spalle.

“Cosa non farai mai, Dolly?” chiese curioso, ignaro dell’argomento della loro discussione.

Dolly diventò di tutti i colori. Jessie prese in mano la situazione, vedendo l’imbarazzo dell’amica.

“Woody! Ma come ti permetti di disturbare così, una conversazione?! Sparisci!” disse Jessie furiosa.

“Ehi! Calma calma! Ero solo venuto a dirti che Buzz ti sta cercando dappertutto.. credo voglia scusarsi per ieri sera.”

“Pfui…scusarsi! Mentre lui mi cercava, io mi sono impegnata a trovare delle prove a sostegno delle mia tesi! Vedremo chi ha ragione!”
disse alzandosi. Si voltò verso Dolly. “..Scusa Dolly, più tardi continueremo il nostro discorso! Nemmeno tu la farai franca!” detto questo, girò i tacchi e tornò giù saltando da uno scaffale all’altro.

Dolly la guardava sbalordita, Woody invece sorrise scuotendo la testa.

“Ma è sempre così?” chiese la bambola.

Woody scoppiò a ridere. “Eh si… ma è in gamba. E un’amica fidata, non so proprio che farei senza di lei!” disse.

Dolly ne approfittò per attaccare bottone.

“Già… allora cowboy, ti va una partita a dama?” chiese sorridente.

“Dama? Adoro giocare a dama! Andiamo subito!” rispose entusiasta.

Dolly era felice, aveva fatto centro. I due tornarono sul pavimento e passarono tutta la mattinata a giocare insieme.
 

 
 

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Capitolo 4
*** Questioni da risolvere ***


4.

Quando Bonnie tornò in casa, la prima cosa che fece fu tirar fuori tutti i giocattoli dalla cassapanca e cominciare a giocare. Poco dopo, la sua stanza era diventato un set perfetto di una fantastica storia.

“Pum pum! Non la passerai liscia, perfido maiale!” gridava Bonnie agitando Woody contro il povero Hamm.

“Aiuto! Aiuto!” gridava Jessie dentro una scatola di cartone, che Bonnie vedeva come una prigione.

“Ci penso io, sceriffo! Tu pensa agli ostaggi!” disse Bonnie imitando la voce di Buzz Lightyear e facendolo planare verso Jessie per liberarla.

“Buzz! Gli alieni, sono ancora sotto il maleficio della strega cattiva!” disse ancora Bonnie mentre afferrava Dolly.

“Adesso sarete tutti trasformat….”

“BONNIE! E’ ARRIVATO PAPA’! VIENI A SALUTARLO!” gridò la mamma di Bonnie, dal piano di sotto.

Bonnie si alzò di scatto e uscì dalla porta: “PAPI!” gridò mentre si allontanava.

I giocattoli si cominciarono a muovere, sapevano di avere un po’ di tempo a disposizione per riprendere le forze.

“Oh che emozione! Da quanto tempo non giocavamo così…” esclamò Jessie piena di entusiasmo.

Buzz si avvicinò al caro amico Woody. “Allora.. questa nuova vita comincia proprio bene!”

“Già.. Bonnie è una bambina meravigliosa. E la sua fervida immaginazione mi ricorda quella di Andy..” disse con tono malinconico.

“Non essere triste, amico. Siamo insieme, in una nuova avventura! E’ questo che conta!” disse Buzz sorridendogli.

“E’ vero..” aggiunse Jessie introducendosi nella conversazione. “Abbiamo tanto tempo a disposizione per goderci l’infanzia di questa piccolina!”

“Si! E’ proprio così! Ne vedremo delle belle… grazie ragazzi, sono felice di poter contare sempre su di voi.” rispose Woody abbracciandoli. “Ma.. avete fatto pace?”

Jessie si staccò dall’abbraccio incrociando le braccia. “Quando Buzz ammetterà l’esistenza del suo alter ego spagnolo, io farò la pace con lui!”

“Jessie..ascolta. Litigare con te è l’ultima cosa che vorrei ma.. cerca di capire, io non parlo spagnolo! Come te lo devo dire?!”

“Grrr…!!!!” Jessie voltò le spalle e tornò nella sua “prigione” di cartone.

“Ma..cosa le prende?!” chiese Buzz a Woody.

“Ah… è una donna, Buzz. Non puoi pretendere di aver ragione, arrenditi! E poi.. sei in torto marcio.”

“Woody ti ci metti anche tu adesso?! Bah!” Buzz si allontanò sbuffando.

Woody scosse la testa mentre entrambi si davano le spalle offesi.

Dolly si avvicinò a lui.

“Allora cowboy, sei riuscito a fargli riappacificare?”

“No.. forse.. E’ meglio che la vedano da soli.” Concluse Woody.

Improvvisamente Bonnie tornò in camera, e riprese a giocare fino a tardi,quando finalmente arrivò l’ora di andare a dormire. La sua mamma le rimboccò le coperte, le baciò la fronte e poco dopo Bonnie era già nel mondo dei sogni.

“Psss..” Buzz provava a chiamare Jessie. “Psss! Jessie, dai! Non fare così!”

Jessie si affacciò dal ciglio del letto, si era sciolta i capelli, come faceva ogni notte per poi rifare la treccia per il giorno dopo. “No, Buzz! Non voglio parlare con un presuntuoso come te!”

Buzz rimase a guardarla senza rispondere, mentre la ammirava in tutta la sua bellezza.

“Che c’è adesso? Cos’hai da guardare?!” disse Jessie scendendo dal letto e raggiungendolo.

“Io..ehm..volevo dirti che mi dispiace non ricordare nulla ma..”

La afferrò improvvisamente da un fianco e avvicinò il suo viso dicendo con voce suadente: “..Yo nunca habria visto una verdadera bellezza hasta de esta noche..”

Jessie sbarrò gli occhi. “Buzz… ti senti bene? Lo hai fatto di nuovo…”

Lui scosse la testa come in uno scatto, svegliandosi da quella sorta di trance. Poi notò di essere particolarmente vicino a Jessie e che aveva la mano sul suo fianco. Diventò tutto rosso.

“Io..io…non so cosa mi sia preso, davvero!” si scusò lasciando la presa.

Jessie un po’ delusa lo guardò speranzosa. “Adesso.. ci credi a quello che ti dico? Credo che sia stata la botta del televisore sulla testa nel camion della spazzatura a portare queste conseguenze...”

“No! Io.. non è possibile…Scusa, devo andare!” Buzz imbarazzato, voltò le spalle e corse via.

Jessie lo guardò allontanarsi. “Oh Buzz… perché non riesci a dire tranquillamente quello che provi?” mormorò a se stessa.
Improvvisamente Woody uscì da sotto il letto.

“Ehm..ciao Jessie.”

“Woody! Cosa ci fai qui?! Stavi origliando?!” chiese sbigottita.

“Io? Cosa..no! assolutamente no! Ero qui per caso e.. volevo sapere se avevi visto Dolly!”

“Dolly? Credo sia sullo scaffale.” Poi pensò. “Hmm..perchè la cerchi?”

“Volevo chiederle se le andava una partita a scacchi! So che è tardi ma.. non riesco a dormire!” sorrise Woody.

“Oh..capisco. Beh, la trovi sicuramente lì… e sono sicura che non rifiuterà di giocare.” Rispose sorridendo furbescamente.

“Uh? Come mai ne sei sicura? Beh, tanto meglio! A dopo!” disse allontanandosi. “Ah..Jessie!”

“Si, Woody?”

“Stai benissimo con i capelli sciolti! Non ti chiedere perché Buzz non riesca a dichiararsi.. ogni volta, rimane folgorato dalla tua bellezza! Parole sue..”

Jessie diventò di tutti i colori. “D-dici davvero? Ha detto lui co-così?” balbettò lei imbarazzata.

“Già.. anche se non avrei dovuto dirtelo!” Woody rise. “Oh, beh! Che distratto che sono! Buonanotte!”

Jessie rimase come intontita. Poi sorrise e toccandosi i capelli, ritornò sul letto con Bonnie.
 

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Capitolo 5
*** Hay un amigo en mi ***


5.

Woody salì sullo scaffale dove solitamente Dolly dormiva.

“Dolly..ci sei? Posso entrare?” chiese Woody affacciandosi.

“Sniff…” qualcuno stava piangendo.

“Uh? Dolly…sei tu?” Woody intravedeva una sagoma nel buio.

“Chi è?” chiese la figura nell’ombra.

“Sono..Woody. Dolly, esci fuori di lì!” disse Woody deciso.

Dolly uscì dall’ombra asciugandosi le lacrime e con un sorriso forzato sul viso. “Woody! Scusa ero..distratta. che ci fai qui?”

“Dolly… tu stavi piangendo. Cosa c’è che non va?” la interrogò Woody.

“Io? Piangendo? Ma figurati!” rispose lei fingendo una tranquillità che non aveva.

“Dolly.. non mentirmi. Cosa succede? Ti va di parlarne?” chiese nuovamente Woody.

Il sorriso falso di Dolly si trasformò lentamente in un broncio e inaspettatamente scoppiò a piangere.

Woody la abbracciò istintivamente, sapeva che era la cosa giusta da fare in quel momento.

“Adesso stai tranquilla!” disse lui abbracciandola ancora più forte. “Vieni con me..” disse il cowboy prendendola per mano.

Dolly rimase in silenzio, era emozionata ma sapeva di non doversi illudere. Woody la portò dentro la casetta dei giochi di Bonnie, si sedettero sul tappeto morbido al suo interno.

“Qui potremo parlare meglio! E poi è così colorato! Mette allegria, non credi? Ed è proprio quella che ci serve!” disse lui guardandosi intorno.

Dolly sorrise. “Si.. hai ragione..Woody io non so cosa mi sia preso.. non fraintendermi, sono felice del vostro arrivo. Siete tutti così simpatici.. è che.. ho paura che Bonnie possa smettere di giocare con me..”

“Oh, Dolly! Come ti è venuta una cosa del genere in mente?” la rimproverò Woody.

“Sai.. io e Bonnie ci siamo incontrate la prima volta in un vecchio negozio di giocattoli. Era triste vedere tutte quelle deliziose bambole di porcellana essere scelte per prime, chi poteva comprare una bambola di pezza come me? Poi arrivarono le bambole Barbie ed io scomparii completamente dalla circolazione, ero solo un pezzo vecchio da tenere su uno scaffale. Ma Bonnie era speciale, non appena mi vide, chiese subito alla mamma di comprarmi, ricordo ancora che non valevo più di 5 dollari.”

Woody sorrise cercando di immaginare quella scena.

Dolly continuò a parlare: “Da quel giorno lei non mi abbandonò mai, anche se…nelle sue storie sono sempre la strega. Come biasimarla? Il mio aspetto, non suggerisce altro. Sarebbe stato bello avere il fisico mozzafiato di Barbie Modella in passerella ma invece.. sono solo un piccolo batuffolo di pezza. Destinato prima o poi a scucirsi e ad essere gettatavia.” Disse affondando la testa fra le gambe.

“Oh..Dolly. Non dire così…” disse Woody. Le appoggiò la mano sulla spalla. “Bonnie ti ama! Sei la sua bambola del cuore! Non potrebbe mai sostituirti o buttarti! Sei il suo giocattolo!”

“Sniff…dici davvero?” mormorò Dolly.

“Ma certo!” poi le prese la mano. “Tu sei speciale, Dolly! Non hai da invidiare nulla a qualsiasi bambola che ritieni migliore di te! Credimi.. lo penso davvero.”

Woody si fermò un istante. Sentì una scossa dentro di sé. Come se le cose che aveva appena detto gli avessero illuminato una parte nascosta del suo cuore. Poi riprese il controllo, sentendo Dolly parlare.

“Io.. non so come ringraziarti, Woody. Sei davvero un grande amico..”

“Oh, figurati!” rispose lui. Poi cominciò a canticchiare guardandola: “..i tuoi problemi, sono anche i miei! E non c’è nulla che io non farei per te! Se siamo uniti, scoprirai che c’è un vero amico in me..” sorrise.

Dolly rispose al sorriso divertita. “Grazie Woody! Lo stesso vale per te, potrai contare sempre di su me!”

Woody alzò il palmo della mano, Dolly battè il cinque. Poi entrambi scoppiarono a ridere.

“Allora.. adesso ti va una bella partita a scacchi?”

“Ma..Woody, è notte fonda! Non hai sonno?!”

“Hmm.. perché dormire quando si può giocare?”

“Ma.. noi siamo giocattoli! Non facciamo altro!”

Continuarono a ridere per tutta la notte, senza riuscire a cominciare nessuna partita a scacchi.

 
L’indomani mattina Bonnie si svegliò per andare all’asilo.

Woody e Dolly erano ancora dentro la casetta, lei si era addormentata sulla spalla di Woody e lui appoggiava la testa su quella di Dolly, le loro mani si sfioravano appena.

“Sveglia gente! Bonnie è andata all’asilo!” gridò Hamm con il suo vocione.

Woody e Dolly si svegliarono di colpo, poi si voltarono a guardarsi, in leggero imbarazzo ed uscirono dalla casetta.

Jessie sfrecciò davanti a loro come una furia.

“Buongiorno! Avete visto lo stereo per caso?!” chiese Jessie frenando di colpo vedendo Dolly, che solitamente era informata su tutto.

“Lo stereo? Hmm.. no..mi spiace Jessie.” Rispose lei.

“Oh! Per mille bufali impazziti! E’ importante!” esclamò lei.

“HIIIII-IIII!!!!” Bullseye nitrì cercando di richiamare l’attenzione di Jessie che si voltò vedendo accanto a lui, il piccolo stereo che cercava.
“Eccolo! Oh, Grazie Bullseye!” disse accarezzandogli la criniera.

“Jessie ma si può sapere che…” provò a dire Woody seguendola.

“Forse ho capito come dimostrare a Buzz che ho ragione io.. e che non mi sono inventata niente riguardo il suo lato spagnolo nascosto!”
“Si ma non capisco come..”

Jessie inserì il disco che portava sotto il braccio, nello stereo.

“Ora vedrai..” Disse Jessie sorridendo furba.

Buzz era intento ad aggiustare un’astronave di cartone, mostrando al pupazzo Totoro che si trattava solo di un’ala spezzata.

Jessie spinse il bottone “play” sullo stereo. Una musica spagnola cominciò ad uscire dalle casse.

Buzz cominciò a muoversi, come trascinato dalla musica, non riusciva a controllare il suo corpo.

Improvvisamente si mosse fino a Jessie, prendendola dolcemente da un fianco.

“Ehm.. io non so davvero cosa mi è preso..”  disse imbarazzato.

Jessie capovolse la situazione, afferrandolo lei. “Lasciati andare..Buzz.” disse con uno sguardo sensuale.

Buzz rispose con un sorriso furbo.

I due cominciarono a volteggiare sopra quelle magiche note. Buzz cominciava ad avere delle visioni nella sua mente, ricordi affollati.

.. Hay un amigo en mi ..Hay un amigo en mi..

Buzz comandava quella danza, come se non avesse fatto altro in vita sua. Sentiva il ritmo prenderlo e avvolgere ogni suo movimento, e capiva che Jessie lo seguiva egregiamente. Ma ogni volta che la guardava, riaffioravano nella mente immagini che non ricordava di aver mai vissuto.

Cuando salgas a volare.. hay un amigo en mi..

Woody lanciò una rosa e Jessie la afferrò con la bocca, poi continuarono a danzare, mentre il contatto visivo tra loro non si perdeva neanche un secondo. Poi ricordò di essersi inginocchiato davanti a lei. Di aver già fatto una danza simile per lei.. e di.. averla portata in salvo dentro il camion della spazzatura! Ma quello non era lui… o si?

.. Hay un amigo en mi ..Hay un amigo en mi..

Quando le ultime note annunciavano la fine della canzone, Buzz fece volteggiare un’ultima volta Jessie, afferrandola infine fra le sue braccia.

Tutti applaudirono, alla conclusione di quello spettacolo entusiasmante!

Ma.. non appena la canzone finì, Buzz lasciò la presa e Jessie cadde a terra.

“Ohi…” si lamentò Jessie toccandosi la testa.

“Jessie! Scusami! Ti sei fatta male? Io non..” disse Buzz inginocchiandosi accanto a lei.

“Sto bene, Buzz! Voglio sapere solo se ti sei finalmente convinto..” disse lei guardandolo seria.

Buzz sorrise. “Io…”

Jessie attendeva una risposta, trepidante.

“Io.. non ricordo nulla, mi spiace.” Mentì lui.

Jessie rimase delusa, si alzò in piedi e abbattuta si allontanò.

-E’ stato tutto inutile.. quelle romantiche dichiarazioni, quelle scenate di gelosia sono state tutto frutto di un malinteso. Quello non era Buzz..probabilmente non ricorderà nemmeno quello che è successo dopo..- pensò lei triste.

-Perché le ho detto una bugia? Io non vorrei mai mentirle.. ma cosa posso fare? Ammettere di ricordare sarebbe come rivelarle i miei sentimenti ed io.. non posso rischiare di perderla, per ammettere che.. la amo.- Pensò Buzz afflitto guardandola allontanarsi scuotendo la testa.
 
 

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Capitolo 6
*** Piani ingegnosi ***


6.

Woody non riuscì a dire una parola. Avrebbe voluto fare qualcosa, qualsiasi cosa per aiutare i suoi amici, in evidente difficoltà. Così innamorati ma così tremendamente orgogliosi e timidi.

Più tardi Dolly si avvicinò a Woody, vedendolo pensieroso.

“Ciao Woody… è tutto a posto?” chiese lei abbozzando un sorriso.

“Dolly! Si..cioè no. Non so proprio che fare..” disse lui sconfortato.

“Ti riferisci alla delicata situazione fra Buzz e Jessie?” chiese lei intuendo subito di cosa si trattasse.

“Già.. solo io so quanto sia grande il sentimento di Buzz, sono anni che se lo porta dentro e adesso è un fardello troppo pesante da sopportare. Ed io so bene cosa si prova…”

Dolly sussultò, una piccola crepa si formò sul suo cuore. “Ehm..vorrei poterti aiutare ma…ehi aspetta! Ho avuto un’idea!” disse improvvisamente.

“Un’idea? Di che si tratta Dolly?!” esclamò Woody.

“Beh.. noi potremmo…” Dolly confabulò qualcosa nell’orecchio dello sceriffo.

“Hmm.. potrebbe funzionare! E .. tentar non nuoce! D’accordo, proviamoci!” disse entusiasta il cowboy.

 
Il giorno dopo Bonnie era andata con la mamma a fare spese e tutti i giocattoli ripresero vita.

Buzz non parlava con Jessie da quando avevano ballato insieme l’ultima volta. Non riuscivano nemmeno a guardarsi, tanta era la tristezza che albergava nei loro cuori.

Vagando per la stanza, cercando di distrarsi, Buzz vide Dolly trascinare Wood sotto il letto.

-“Come mai sono così di fretta? Non ci sarà qualche giocattolo in pericolo, lì sotto? Meglio andare a vedere!”- pensò Buzz.

Li seguì sotto il letto, ma vedendo che discutevano a bassa voce capì che non c’era alcun pericolo, stava per andare via quando sentì pronunciare il suo nome.

“Ma si… me lo ha detto proprio lei!” disse Dolly eccitata a Woody.

Buzz non voleva origliare ma, sentendo il suo nome rimase ad ascoltare la conversazione in silenzio.

“Quindi Jessie ti ha detto questo?!” chiese Woody, notando la presenza di Buzz con la coda nell’occhio.

“Già! Lei è così triste.. Sono giorni che non parla con lui e sente la sua mancanza.. per lei non è solo un amico..”

Buzz drizzò le orecchie.

“Oh, questo lo so benissimo!” rispose Woody. “Aspetta solo che lui si dichiari!” disse alzando il volume della voce.

Buzz sentì il cuore battergli forte. Allora.. quello che provava per Jessie era corrisposto? E Woody e Dolly discutevano per i fatti loro quindi.. non lo dicevano per farlo contento. Era la verità…

Woody e Dolly si dileguarono. Buzz come se avesse perso tutte le forze, si sedette a terra riflettendo su quelle parole che aveva appena sentito.

“AHAH!!! Sembra che abbia funzionato!” Esclamò Woody battendo il cinque a Dolly.

“Già ma.. non abbiamo ancora finito. Passiamo alla seconda parte del piano..” rispose lei.

I due giocattoli si arrampicarono sullo scaffale in alto della libreria, Jessie era dentro uno scomparto, guardava il soffitto pensierosa. Improvvisamente vide Woody e Dolly passare furtivi, ridacchiando.

“Hmm.. vuoi vedere che…” disse Jessie pensando subito a qualche tresca amorosa.

Si alzò di scatto per spiare i suoi due amici, era proprio curiosa di vedere se era nato qualcosa fra loro. Dolly e Woody aveva previsto esattamente una reazione del genere, data la curiosità della cowgirl.

Jessie si accovacciò dietro la parete dello scomparto, ascoltando la loro conversazione.

“Quindi… raccontami esattamente cosa è successo dopo che avete resettato Buzz! Sono curiosa!” disse Dolly, recitando la sua parte.

“Beh.. sai, lui è molto timido. Ma.. quando è entrata in azione la sua modalità spagnola, ha trovato la sicurezza che gli mancava!
Soprattutto dal punto di vista sentimentale..” disse lui sorridendo beffardo.

“Cioè? Vuoi dire che si è dichiarato a Jessie?” disse lei, fingendosi sorpresa.

“Già! Io so bene quello che prova per lei.. lo so da tanti anni. Posso dirti solo che, anche se in un’altra lingua, è riuscito a esprimere perfettamente ciò che provava!” rispose Woody.

“Quindi.. vuoi dirmi che..”

“Si! Lui prova un sentimento speciale per Jessie… che sia spagnolo, italiano o turco!” disse facendo l’occhiolino a Dolly.

A Jessie mancò il respiro. Non riusciva  a credere alle sue orecchie. Immediatamente si alzò di scatto e corse via.

Quando Woody la vide allontanarsi, commentò scuotendo la testa : “Voi donne.. siete così prevedibili!”

Dolly alzò il sopracciglio. “Cosa vorresti dire, cowboy?”

“Si capisce subito quando siete innamorate!” rispose lui.

Dolly diventò rossa. “Uh? Ah..si? E da cosa si capisce?” chiese lei facendo l’indifferente.

“Beh..” disse lui. “L’amore vi rende felici. Anzi, rende felici un pò tutti.”

Dolly sorrise. “E tu.. sei felice?”

“Io?” chiese sorpreso dalla domanda. “Io sono stato infelice per tanto tempo.. e adesso non so più nemmeno quello che sono.”
Concluse abbassando la testa mogio.

Dolly gli prese la mano. “Andiamo a vedere se siamo riusciti a rendere felice qualcun altro adesso! Sei d’accordo?”

Woody alzò la testa, non lasciando la presa della mano. Poi sorrise. “Andiamo!”
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Quello che voglio ***


7.

Jessie corse all’impazzata per tutta la stanza, cercando Buzz.

“Buzz! Buzz!” chiamava a gran voce.

Mentre sfrecciava sul pavimento guardandosi intorno per riuscire a trovarlo, sbatté violentemente con un grosso ostacolo, cadendo a terra.

“Ohi.. è proprio un periodo no..” commentò. Poi alzò la testa, l’ostacolo era proprio Buzz.

Lui le allungò la mano aiutandola a rialzarsi.

“Jessie! Ti sei fatta male? Dove andavi così di corsa?” chiese preoccupato.

“Io stavo cercando te!” gridò lei con le lacrime agli occhi.

“Ma-ma.. perché piangi?” chiese lui.

“Non sto piangendo!” rispose lei mentre i suoi occhi erano affollati da grosse lacrime.

Buzz dolcemente allungò la mano verso il suo viso e, tremante, asciugò quella lacrima che sgorgava da quei grandi occhi verdi che amava tanto.

Lei lo guardò seria.

“Perché mi cercavi, Jess?” chiese lui non riuscendo a incrociare il suo sguardo.

“Io.. devo sapere.” Rispose con tono severo.

“Cosa?”

“Voglio sapere cosa ricordi, esattamente.” Rispose.

Lui la guardò. Incrociò lo sguardo penetrante di lei. Non poteva più tirarsi indietro.

“Io.. non ricordo bene. So che ti ho detto tante cose. Cose che uscivano una dopo l’altra dal mio cuore. So che non riuscivo a contenermi, che la mia mente non riusciva a filtrare ciò che era giusto dire o non dire. Ricordo anche di non averti trovata più. Ti averti rivista in mezzo ai rifiuti. E di aver sentito l’impulso fortissimo di proteggerti come se fossi… mia.”

Jessie lo guardava, dritto negli occhi, nonostante lui avesse abbassato lo sguardo intimidito, poi continuò a parlare.

“I… miei ricordi.. sono confusi, ecco. Ma c’è qualcosa che non posso dimenticare.. ricordo benissimo come stringevo forte la tua mano, pensando di morire, pensando di perderti. Man mano che il fuoco si faceva più vicino in quell’inceneritore, pensavo che.. avrei voluto viverti intensamente.”

Jessie non riuscì a proferire parola. Allungò la mano sul suo viso e lo costrinse a guardarla.

“Pensi che.. siamo ancora in tempo?” disse lei sorridendo.

Lui la guardò come se non avesse sentito bene. Poi ricambiò il sorriso.

“Jessie.. io..” balbettò lui.

Jessie avvicinò il suo viso, appoggiando la fronte su quella di Buzz.

“Prima di finire in qualche altra discarica, voglio cominciare questa nuova avventura con te, al tuo fianco.” Disse lei sorridendo.
Buzz sorrise di nuovo, afferrandole il mento e rubandole un bacio sulle labbra.

Quel tenero bacio durò parecchi istanti, sotto gli occhi di Dolly e Woody, quasi più emozionati di loro, che si scambiarono un sorriso d’intesa, strizzandosi l’occhio.

 
Quella sera, mentre la tenera Bonnie dormiva, Jessie e Buzz annunciarono il loro fidanzamento a tutti i giocattoli.

“Finalmente ti sei fatto avanti, eh? Tontonauta spaziale!” commentò Mr.Potato.

Rex cominciò a piangere, commosso dalla notizia.

“Su..su..Rex, non piangere! E’ una cosa bella!” lo consolava Trixie.

“Fatemi sapere quando saranno le nozze, provvederò io stesso alla lista dei regali!” esclamò Hamm.

Buzz diventò di tutti i colori. “N-Nozze..?” balbettò.

“Oh, lasciatelo in pace! Non vedete che è in imbarazzo!” si intromise Mrs. Potato.

Jessie lo prese per mano sorridendogli dolcemente. Buzz immediatamente riprese il suo colorito normale.

Nella confusione generale, Woody si avvicinò al suo amico, gli posò una mano sulla spalla e gli sussurrò nell’orecchio : “Congratulazioni Space ranger… hai fatto la scelta giusta.”

Buzz si voltò di scatto e sorridendo strinse la mano al suo amico più fidato.

“Jessie è davvero fortunata ad aver trovato un giocattolo come te..” concluse lo sceriffo rispondendo al sorriso.

Dopo che i due innamorati ricevettero le varie felicitazioni, la festa finì e rimasero finalmente soli.

Woody si avvicinò a Dolly, prima che si allontanasse.

“Ehi!” richiamò la sua attenzione. “Bel lavoro, Dolly! Non sarai davvero una streghetta?”

Dolly lo guardò storto. “Se così fosse, ti converrebbe stare attento!” rispose lei.

“Eheh.. scherzavo, sai! Sei troppo permalosa!” disse lui ridacchiando.

“Non sono permalosa! E non sono nemmeno una strega!” si infuriò lei.

“Lo vedi?” continuò a ridacchiare Woody. “Comunque devo ringraziarti..” disse tornando serio.

“Ringraziarmi? E per cosa?”

“Di cosa?! E’ stata tua l’idea del piano per far dichiarare quei due baccalà! Ed ha funzionato alla grande!” esclamò Woody.

“Oh beh.. non devi ringraziarmi. Abbiamo lavorato insieme! Siamo stati entrambi due perfetti Cupido!”

Woody rimase colpito dalla sua umiltà. “Non fare la modesta, per una volta! Prenditi i giusti meriti!” disse lui.

“Non sono modesta. Sono davvero… FELICE… che abbiamo potuto collaborare per un fine comune. E con risultati grandiosi!” disse lei facendo l’occhiolino.

“Felice, eh? Te l’ho detto cosa penso delle persone felici! Che sono innamorate! Non sarai innamorata anche tu, Dolly?!” chiese lui prendendola in giro.

Lei diventò tutta rossa. Poteva essere che Woody avesse intuito i suoi sentimenti? Pensò.

“Hmm.. dal tuo imbarazzo intuisco che la risposta sia Si! Allora.. chi potrebbe essere? Non mi dirai che si tratta di quel giocattolo tutto muscoli niente cervello in fondo alla cassa?!”

Dolly tirò un respiro di sollievo. Woody non aveva capito un bel niente.

Poi si avvicinò a lui. Inaspettatamente il cuore di Woody cominciò a battere a un ritmo diverso dal solito. Più Dolly si avvicinava a lui più si sentiva una strana sensazione allo stomaco.

“Non hai nemmeno idea di chi possa essere, sei fuori strada, cowboy!” detto questo, Dolly si congedò.

Woody rimase impietrito. La guardò allontanarsi ricordando di aver sentito quell’emozione solo una volta nella sua vita: quando vide Bo per la prima volta.

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Capitolo 8
*** Aria di novità ***


8.

La mattina dopo, Bonnie si svegliò pimpante.

“Evviva! Oggi è domenica!” gridò entusiasta. Tirò fuori tutti i suoi giocattoli, aveva una grande storia in mente.

Come al solito, Woody difendeva la “città”, assalita dai terribili mostri/fantasmi/vampiri di turno.

Mentre Bonnie lo faceva navigare a bordo di un barca ricavata da una cassetta di legno, il braccio di Woody si impigliò in un chiodo sporgente, e la bimba senza rendersene conto tirò il suo giocattolo fino a notare il suo braccio a terra.

“AAAH!!!!! MAMMA!!!! VIENI SUBITO QUI!!!!” gridò Bonnie in preda al panico.

“Che succede?! Che c’è?!” la madre entrò tempestivamente.

La bambina corse piangendo sulla porta della stanza. “Woody!!!! Ha perso un braccio!!!! Non l’ho fatto apposta, mamma!!!”

“Oh..tesoro. Si è solo scucito. Ti prometto che quando torneremo dalla casa della nonna, lo aggiusteremo. Va bene? Adesso andiamo..”

“Ma mamma.. allora non posso portarlo con me.”

“E’ meglio di no, cara. Su, scegli qualcun altro da portare..”

Bonnie si guardò intorno. Poi afferrò Buzz e Jessie, li infilò nello zainetto e andò via con la mamma.

Quando la macchina uscì dal vialetto, Woody cominciò a gridare disperatamente.

“AAAAAAAAAAAAAARGH!!!! NO!!!! IL MIO BRACCIO!!!! DI NUOVO!!!!!” strepitava correndo da una parte all’altra della stanza.

“Woody! Woody! Adesso calmati!” cercò di tranquillizzarlo Dolly, che raccolse il braccio da terra.

“TU NON CAPISCI, DOLLY! E’ LA SECONDA VOLTA CHE PERDO QUESTO BRACCIO! DI QUESTO PASSO RIMARRO’ MUTILATO!!!” continuava lui a urlare.

Dolly lo afferrò dalla cordicella.

"Ho un serpente nello stivale…." disse la voce meccanica di Woody.

“Ok..mi sono calmato.” Disse lui fermandosi.

“Bene, su vieni con me. Sistemiamo questo braccio.” Disse lei senza scomporsi.

“C-come? Tu puoi aiutarmi, Dolly?” chiese lui sorpreso.

“Certo che posso! Sono pur sempre una bambola, no?” disse lei sorridendo, facendogli cenno di seguirlo.

Dolly si sedette sul davanzale della finestra, con ago e filo nelle mani.

“Su..siediti qui.” Disse lei.

“Io….ehm…non credo..” Woody farfugliò qualcosa.

“Non mi dirai..che hai paura?! Woody! Proprio tu! Il temerario cowboy, si spaventa di ago e filo?” disse lei prendendolo in giro.

“Non ho..paura. E’ solo che.. uff.. va bene.” Woody si sedette accanto a lei, poi chiuse gli occhi, come in attesa di chissà quale tortura.

“Allora..Dolly.. vuoi iniziare si o no?”

“Veramente.. ho già cominciato.” Disse Dolly facendo entrare e uscire il filo dal suo braccio.

Woody si girò di scatto, accertandosi delle sue parole.

“Ehi ma.. sei davvero in gamba! Non mi sono accorto di nulla!” esclamò sorpreso.

Dolly continuò ad armeggiare con ago e filo, ricucendo premurosamente il braccio dell’amico.

Woody sentì il cuore battere, mentre lei stringeva la sua spalla per non fare errori nella cucitura. Poi cominciò a guardarla, notando quanto impegno stava mettendo in quella pratica. Per un attimo rimase a fissare intensamente i suoi grandi occhi neri.

Poi Dolly mise l’ultimo punto. “Ecco fatto, cowboy! Sei come nuovo!”

Lui non rispose. Non la ringraziò nemmeno continuando a fissarla inebetito.

Dolly alzò il viso non sentendo una risposta e notò che lui la guardava e stava avvicinando il viso al suo.

Il cuore di Dolly batteva forte. Erano così vicini…

“WOODY!” gridò Mr.Potato dal pavimento.

Dolly si allontanò immediatamente, presa dall’imbarazzo. Lo stesso fece Woody. Diventarono rossi.

“Ehm.. è meglio che vada. G-Grazie Dolly..” mormorò Woody scendendo dalla finestra.

-Ma cosa stavo facendo? Pensò Woody. Avrei voluto..avrei voluto baciarla. Ma perché?

Dolly non sapeva cosa pensare. Un sorriso le si stampò sulla faccia e non riuscì a levarlo in nessun modo. Sentiva che finalmente qualcosa stava cambiando.
 
In quei giorni Woody e Dolly si avvicinarono ancora di più, ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, non riuscivano a trattenere un sorriso.  Passarono molto tempo insieme, ormai qualcosa li legava profondamente e tutti se ne erano resi conto nella stanza.

“Ehi Woody! Ti va una partita a carte con noi?” chiese Mr.Potato allo sceriffo che passava di lì.

“Mi spiace, sarà per un’altra volta! Ho promesso a Dolly che l’avrei aiutata a fare gli esercizi di matematica di Bonnie!” rispose lui con il sorriso stampato sul volto.

Gli altri giocattoli si scambiarono sguardi divertiti.

Un’altra volta ancora:
“Oh, Woody! Guarda, ho finito il livello dell’alieno assassino!” esclamò Rex.

“Scusa Rex, non posso fermarmi! Dovevo vedermi con Dolly sul letto 10 minuti fa, sono in ritardo! Magari più tardi, eh?” disse lui camminando a passo svelto.

Qualche giorno dopo, Bonnie tornò dal suo weekend a casa della nonna e, stanca del viaggio, si addormentò come un sasso. Buzz e Jessie ne approfittarono per sgattaiolare fuori dallo zainetto e salutare gli amici.

Woody corse loro incontro.

“Buzz! Jessie! Siete tornati, finalmente!” esclamò Woody.

“Ehm.. si..” mormorò Jessie.

“Uh? Va tutto bene? Sei strana..” commentò Woody.

“Io? Strana? Ma no! Che vai dicendo? Eheh..” ridacchiò lei nervosa.

“Buzz.. si può sapere che succede?” chiese Woody voltandosi verso l’amico.

“Uhm.. io..” Buzz diventò tutto rosso e spinse Jessie davanti a Woody. “Dai..diglielo tu!”

“Dirmi cosa?! Jessie, di cosa sta parlando?!” gridò Woody.

Jessie fulminò Buzz con lo sguardo. “Dovevi tenere la bocca chiusa! Ancora non era il momento!” poi tornò tranquilla e sorridendo timida, alzò la mano mostrandola a Woody.

Un anello di plastica splendeva sul suo dito affusolato.

Woody rimase a bocca aperta. “Non mi dirai che…”

Buzz strinse la spalla di Jessie ed entrambi sorrisero all’amico.

“Ma.. è meraviglioso! Vi sposerete? Sul serio? Voglio che mi raccontiate tutto!” disse sbalordito.

“Eheh… questo romanticone si conservava la proposta da chissà quanto tempo e.. ne ha approfittato in questi giorni in cui eravamo soli!” disse accarezzando la guancia di Buzz.

Buzz diventò rosso e sorrise guardando il pavimento.

“Non so che dire..davvero. Sono emozionato come se si trattasse del mio matrimonio!” disse Woody.

“Ehm.. è proprio per questo che.. Woody, vorresti farmi da testimone?” chiese Buzz sorridendo.

Woody si bloccò. “I-io? Davvero, Buzz? Tu vuoi che io..”

“Ma certo, amico. Non lo chiederei a nessun altro al mondo!” rispose dandogli una pacca sulla spalla.

“Sono commosso, sul serio.” Woody chiuse gli occhi emozionato e abbracciò i suoi due grandi amici di una vita.

Quella sera, tutti furono informati del lieto evento, che si sarebbe tenuto qualche giorno dopo.

Improvvisamente, Chuckles sollevò un problema.

“Ma.. bisognerà avvisare anche i nostri amici del Sunnyside!”

“Già! E’ vero!” confermò Jessie. “Oh Buzz.. ci terrei tanto che almeno Barbie e Ken potessero assistere alle nostre nozze..”

“Beh ma.. come faremo ad avvertirli? Da quando lo scambio di lettere è saltato è sempre difficile metterci in comunicazione con loro…” rispose Buzz riflettendo.

“Andrò io personalmente ad informarli, sono pur sempre il testimone. E’ compito mio!” esclamò Woody.

“Oh no Woody. E’ troppo rischioso.. non voglio che tu vada da solo in quel posto..” disse Jessie.

“Andrò io con lui!” disse una voce.

Tutti si voltarono, era Dolly che aveva parlato.

“Dolly? Tu.. verresti con me?” chiese Woody.

“Certo! Jessie e Buzz meritano questo ed altro e poi.. non sopravvivresti un giorno senza il mio aiuto!” disse fingendosi spocchiosa.

Woody rise. “Bene, allora è deciso! Andremo io e Dolly e.. al nostro ritorno.. ci sarà il matrimonio!”

Tutti esultarono felici mentre, nella confusione Jessie fece l’occhiolino a Dolly, che rispose con un sorriso.
 
 
 

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Capitolo 9
*** Chi lo avrebbe preso? ***


9.

La mattina dopo, Bonnie si svegliò per andare all’asilo e mise il suo zainetto sulle spalle, non sapendo che poco prima Woody e Dolly si erano infilati dentro.

La bimba saltellava gioiosa.

“Dolly! Va tutto bene?” chiese Woody cercando un appiglio all’interno dello zaino.

“Urgh….si.. soffro un po’ di mal di mare..” disse lei con uno sguardo impaurito.

Woody le prese la mano. “Su.. manca poco e saremo arrivati..” disse premuroso.

Dolly sorrise. “S-si…” mormorò lei.

Quando l’ondeggiare finì, capirono che Bonnie aveva appeso lo zainetto all’attaccapanni. Regnava il silenzio.

“E’ il momento, Dolly! Usciamo di qui!” disse cercando la zip per aprire lo zaino.

Sgattaiolarono fuori e si guardarono intorno.

“Dunque.. se non ricordo male, l’aula farfalla dovrebbe essere.. di qua! Seguimi!” disse lui correndo verso una porta.

Dolly stava dietro di lui, entrambi furtivamente si introdussero nell’aula e..

“I bambini sono fuori in cortile.. dobbiamo sbrigarci!” disse Woody cercando in lungo e in largo, poi si voltò e vide Dolly parlare con Stretch, il polipo di gomma.

“Salve, stiamo cercando Barbie  e Ken, lei sa dove possiamo trovarli?” chiedeva Dolly cordialmente.

“Oh si, prego, li troverete nella casa da sogno! Come al solito si staranno scambiando tante paroline dolci..” rispose il polpo alzando gli occhi al cielo.

“Grazie mille! Woody, hai sentito? Andiamo!” disse Dolly tornando verso il suo amico.

“Uh… brava Dolly.” Commentò lui sorpreso dalla capacità di prendere iniziativa di Dolly.

“Non c’è nulla di male a chiedere! Perché voi maschi non volete mai chiedere indicazioni?” disse lei ironica.

“Dolly… capisco che Bonnie ci abbia fatto vedere mille volte ‘Alla ricerca di Nemo’ ma…” disse Woody ridendo.

“Eheh.. su, diamoci una mossa, sceriffo!” disse lei.

Insieme corsero verso la casa da sogno, sentirono il vociare divertito di Barbie e Ken da fuori. Bussarono alla porta.

“Hihihi…” sentirono un risolino, era Barbie. “Vai tu amore!” diceva la voce di Ken. “No, vai tu tesoruccio!” rispondeva Barbie.

Poi la porta si aprì, e un Ken in vestaglia fucsia accolse i due giocattoli.

“Woody! Che piacere! E tu.. devi essere Dolly! Accomodatevi, su! Non state sulla porta! Barbie, cara, guarda chi è venuto a trovarci!” esclamò Ken.

Barbie era deliziosa con il suo grembiule rosa fiorato.

“Oh..Woody!!! Sei proprio tu!!! Sono mesi che non ci sentiamo!” disse Barbie abbracciandolo. Poi si voltò verso Dolly. “Piacere, io sono Barbie, ho sentito molto parlare di te!” disse facendole l’occhiolino.

Dolly era felice. Era così gentile con lei quella bambola Barbie, non erano tutte uguali come aveva sempre pensato.

“Il piacere è mio, Barbie!” rispose sorridente Dolly.

“Allora, qual buon vento vi porta?” disse Ken sedendosi su una poltroncina rosa.

“Vento di matrimonio! Buzz e Jessie finalmente convoleranno a nozze e.. sarebbero felice di avervi alla cerimonia!” rispose Woody.

“Cosa?! Oh ma.. è meraviglioso!” disse Barbie sull’orlo del pianto.

Ken abbracciò la sua amata. “Ci saremo sceriffo.. non potremmo mai mancare!”

“Bene! Allora vi aspettiamo domani! Potrete venire con Bonnie quando tornerà dall’asilo!”

“Si, è quello che faremo!” rispose Barbie felice.

“Ora è il momento di tornare nello zaino, non possiamo rischiare di rimanere qui! A domani allor..” disse Woody.

“Aspetta, Woody… c’è una cosa di cui devo parlarti.” Disse Barbie intimorita nel parlare.

“Cosa?” chiese lui curioso.

“Beh.. vieni con me.” disse lei.

Woody e Dolly seguirono Barbie e Ken fuori dalla casa da sogno, sino all’aula bruco.

“Mi spiace non averti avvertito prima ma.. non sapevamo come metterci in contatto con voi.” disse Barbie giustificandosi.

“Io, non capisco.. di cosa stai parland..” Woody si interruppe. Alzò lo sguardo e la vide. Bo era lì, comparve come una visione non appena Woody entrò nello stanza.

Lei accennò un sorriso. Woody riuscì solo a sussurrare il suo nome : “Bo…..”

Dolly sentì il mondo crollarle addosso. Andava tutto così bene… perché? Sentì le mani tremarle e la testa stava per scoppiarle, ma non riusciva a distogliere gli occhi di dosso da quella scena.

“Ciao Woody..” mormorò Bo.

“Bo! Sei tu..” lui la guardava come se non credesse ai suoi occhi.

Lei gli corse in braccio. “Woody! Finalmente!” lo strinse al collo.

“Io… non posso crederci. Ma.. dove sei stata tutti questi anni?” chiese lui sbigottito.

“Non ci crederai ma…ero proprio nella casa di fronte a quella di Andy!” rispose lei.

“Co-cosa? Ma.. perché non sei tornata?! Ti ho cercata per mari e per monti! Ero disperato, Bo!” disse lui guardandola.

“Woody… sai com’è.. mi sono affezionata al nuovo proprietario. E poi erano tutti così affettuosi e…”

Woody rise nervoso, staccando le sue braccia dal collo. “Non posso crederci… io ho perso tutto il mio tempo per ritrovarti e tu saresti potuta tornare in qualsiasi momento?”

“Oh, tesoro, non la vedere così. Ora siamo di nuovo insieme, è questo che conta, no?” rispose lei.

Woody si voltò, vedendo Dolly allontanarsi uscendo dalla porta.

“No.. non è questo che conta. Quello che conta è il presente.” Rispose lui sicuro.

Poi voltò le spalle e corse fuori dall’aula.

“Dolly! Dolly!” chiamò nel corridoio dell’asilo.

Nessuna risposta.

Tornò poi nella stanza dove i bambini tenevano gli zaini e vide Dolly arrampicarsi per chiudersi dentro.

“Dolly!” chiamò ancora.

Lei si voltò istintivamente. Poi, non riuscendo a sorridere, disse: “Sceriffo, se vuoi rimani qui. Io torno a casa con Bonnie.”

“Ma Dolly io…” provò a dire a Woody.

“Si?” rispose lei con voce tremante.

“Io vengo con te.” Disse lui abbozzando un sorriso.

Lei lo guardò sorpresa e scese dall’attaccapanni, raggiungendolo.

“N-non capisco.. non rimani qui con la tua pastorella?” chiese lei.

“Ho preso un impegno, io sono il giocattolo di Bonnie! Non ricordi?” chiese lui.

“Già ma..”

“Dolly, devo domandarti una cosa..” Woody tornò serio. “Ti renderebbe felice se io rimanessi al tuo fianco?”

Lei rimase ferma immobile, in pieno imbarazzo ma il suo cuore parlò al posto suo.

“Immensamente.”

Woody le prese in fretta la mano e la tirò con sè dentro lo zaino di Bonnie, poco dopo la bimba arrivò e tornarono a casa. Le mani di Woody e Dolly non si staccarono per tutto il tempo.

Quando tornarono nella stanza, fecero per uscire dallo zaino, ma Dolly lo bloccò.

“Woody… ma tu sei felice?” chiese lei.

Lui rispose sorridendole e tirandola per il braccio. “Adesso si!”

Insieme corsero verso gli altri amici.

“Woody! Dolly! Siete tornati!” esclamò Jessie vedendoli arrivare.

“Allora.. c’è un matrimonio da organizzare qui!” gridò Woody alzando le braccia al cielo.

Dolly prese carta e penna e disse: “Sono pronta ad annotare!”

“Bene allora.. serviranno dei fiori..tanti fiori! E .. mattoncini lego.. e poi, hmm.. quella bella macchina fotografica digitale del papà di Bonnie! E..”

“Woody.. non starai esagerando?” chiese Jessie inarcando il sopracciglio.

“Jessie! Non interrompermi! Dunque.. Dolly, hai segnato i fiori?”

Dolly si mise sull’attenti. “Certo, sceriffo!”

Poi scoppiarono a ridere.
 
 
 
 
EPILOGO

“Jessie, vuoi tu prendere in sposo Buzz Lightyear, giurare di amarlo e rispettarlo finchè morte(o inceneritore) non vi separi?” chiese Hamm sull’altare con un delizioso cravattino al collo.

“Si… lo voglio.” Disse lei per la prima volta seria guardando Buzz negli occhi.

“E tu Buzz Lightyear vuoi prend…”

“Si lo voglio.. per l’infinito e oltre!” lo interruppe Buzz frettolosamente.

Tutti si misero a ridere.

“Bene… puoi baciare la sposa!” concluse Hamm sbuffando.

Buzz la prese da un fianco e la baciò appassionatamente, e lei fece altrettanto.

I giocattoli erano in festa, ma due in particolare erano distanti da quel tumulto.

Woody sorrideva in lontananza, guardando i suoi vecchi amici coronare il loro sogno d’amore.

Dolly aveva la testa appoggiata sulla sua spalla e sorrideva beata.

Poi, nella confusione generale, Jessie lanciò un fiore in aria... chi lo avrebbe preso al volo?

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