Esprimi un desiderio!

di pepero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Potter il puffo ***
Capitolo 2: *** Love spells for dummies ***
Capitolo 3: *** Piccoli piani di conquista, piccoli inconvenienti e piccole lezioni di corteggiamento ***
Capitolo 4: *** Inviti a cena e omaggi floreali ***
Capitolo 5: *** Una romantica cenetta per due (o per tre e mezzo) ***
Capitolo 6: *** Gelosia, gelosia canaglia ***
Capitolo 7: *** Heaven and hell ***
Capitolo 8: *** Gelati, quasi dichiarazioni e Bellimbusti che interrompono sempre sul più bello ***
Capitolo 9: *** Come un ombrello rosso in un giorno di pioggia ***
Capitolo 10: *** Non tutti i mali vengono per nuocere ***



Capitolo 1
*** Potter il puffo ***


Puffo Potter

Esprimi un desiderio!

Capitolo 1: Puffo Potter

********************


Salve, sono Harry Potter e sono alto come un puffo.
No, non è una delle mie solite pippe mentali, sono veramente alto quindici centimetri. Ah, e mi sono spuntate anche le alucce, per la cronaca.
Come è successo tutto ciò? Beh, vi dico solo una cosa: MAI sottovalutare Ron ubriaco con una bacchetta in mano.
Insomma, per farla breve: il mio caro amico Ronald Weasley, che al momento vorrei ammazzare, l'altra sera si è ubriacato e , non so come, mi ha trasformato in una specie di una fatina esprimi-desideri.
Detto così potrebbe anche suonare comico, ma non avete ancora sentito tutto: ebbene, a quanto pare le capacità magiche di Ron si acuiscono se il tipo è brillo, quindi penso che abbia fatto sì che l'incantesimo non possa essere rotto. Più semplicemente, se io non esaudisco il suo desiderio, rimarrò un puffo a vita.
Evviva evviva evviva.
Ah già, in tutto ciò ho dimenticato di menzionare il motivo principale per cui è successo tutto ciò, la ragione per la quale il mio amico ha fatto quello che ha fatto, il più grande desiderio di Ronald. Una scopa? No.
Hermione.

Ecco, appunto. Siamo arrivati al nodo cruciale della faccenda. Ron ed Hermione. Hermione e Ron. Uno direbbe che dopo dieci anni di conoscenza, poi amicizia, poi più che amicizia ma meno che amore, tutti e due avessero capito quello che in realtà era già chiaro a tutta Hogwarts- quadri e fantasmi compresi- quando andavamo ancora a scuola. E cioè che i due sono fatti l'uno per l'altra. Beh, non abbiamo fatto i conti con la cocciutaggine di lei e la stupidità di lui, purtroppo. La prima è ancora convinta che lei e Ron siano solo amici, e il secondo è troppo stupido per capire che le sue pene d'amore scomparirebbero se solo si decidesse a chiederle un appuntamento.
Oddio, certo non finirebbe tutto rose e fiori come nelle fiabe, col "tutti felici e contenti", ma almeno gran parte della tensione sessuale che c'è tra i due scomparirebbe. Un bel passo in avanti, no?
E in tutto ciò ci sono io, Harry Potter, il Prescelto, Colui- che- ha- accoppato- Voldemort, costretto a fare da fatina. Farei ridere persino un branco di api frizzole.
Comunque, meglio non lamentarsi e cercare invece di risolvere al più presto il problema.
Eh, una parola.

Scusate, ma vi sembro per caso uno che le donne le capisce? No, perché se vi siete fatti quest'idea, di me, vi assicuro che avete sbagliato clamorosamente.
Nella mia vita ho avuto solo tre relazioni, di cui due fiaschi: una catastrofica e l'altra per sbaglio. L'unica ragazza di cui mi sia mai importato qualcosa, alias la sorella di quell'impiastro che non mi degnerò neanche di chiamare amico, non mi parla da più o meno quattro anni, cioè da quando- me misero e tapino- mi ha scoperto mentre facevo una laringoscopia a Calì Patil. A scanso di equivoci, vorrei precisare che lei ha tutte le ragioni di questo mondo per avercela con me: l'avevo lasciata neanche sei mesi prima con la motivazione che dovevo stare da solo, che era per il suo bene, eccetera eccetera. Le classiche motivazioni di un eroe tragico, un tantino melodrammatiche se volete. Che volete farci, ho il complesso di Spiderman.
Quindi si suppone che dovessi stare da solo, ma se il mio spirito era forte, la carne ahimè era molto ma molto debole, e non potevo mica andare là e dirle "Hey Gin, lo so che ci siamo lasciati, ma ti dispiacerebbe se limonassimo un po' in memoria dei vecchi tempi?"
Ci mancava solo questa. E così optai per Calì (o meglio, lei optò per me), ma col senno di poi- cioè con quello di cinque minuti dopo aver preso l'infame decisione- non l'avrei mai fatto. Calì era semplicemente pazza.
Ma non divaghiamo oltre: il succo del discorso è che se Ron è imbranato col gentil sesso, io sono per lo meno il doppio. E non vedo come potrei fare IO ad aiutarlo.
Detesto ammetterlo, ma ho bisogno di qualcuno che mi aiuti. Qualcuno di sesso opposto, che conosca bene Hermione e che sia abbastanza stufa della situazione da soap-opera che c'è tra i due. Ah, cosa più importante, che non rida per le mie alucce.
Uhm... se escludiamo l'ultimo requisito, direi proprio che la candidata ideale sia Ginny.
Bene, prepariamoci psicologicamente al pubblico ludibrio.

**********


Sto ancora chiedendomi come ho fatto a riuscire a mandare Edvige da Ginny, e contemporaneamente ringrazio Merlino che non mi abbia scambiato per un topo rachitico.
Sarebbe stata una storia divertente, però.
Tornando al discorso principale, Ginny non ha ancora dato alcun segno di vita. Boh, forse è occupata, o forse non mi vuole aiutare. Cacchio, lo sapevo che avrei dovuto inviarle una foto di me a cavalcioni di una banana, così almeno si sarebbe precipitata qui. Per ridermi addosso, ma sarebbe arrivata.
Giuro, ma si può essere più ridicoli di me in questo momento?! Sono alto quindici centimetri e ho due alucce da angioletto del presepe, roba che se fosse stato Natale sarei finito direttamente sull'albero.
Giuro che questa Ron me la paga.

- Harry? Ci sei?- ecco la voce di Gin dall'ingresso. Uff, è venuta, meno male. Anche se mi sfotterà a vita, almeno mi sfamerà, visto che il coglione responsabile di tutto ciò è ancora in camera sua a ronfare beato, e io senza bacchetta e in queste condizioni non posso fare molto.

- Gin! Ehi Gin!- le faccio, urlando quanto più possibile.
- Harry? Ron? Ci siete?- dice invece lei, entrando nel soggiorno, in cerca di qualcuno.
Ecco, ora pensate un po' a come mi sento. Dire inutile sarebbe un eufemismo: sono praticamente mimetizzato nel divano e la mia voce non si sente per niente.
E lei... possibile mai che diventi ogni giorno più bella?
-Ginny! Sono qua!- riprovo, urlando a pieni polmoni. Mi sa che con questa mi sono giocato le corde vocali.
-Harry?! Ma dove ti sei cacciato? Mica hai il mantello dell'invisibilità addosso? E perché diavolo sussurri?!- mi risponde. Beh, ne è valsa la pena. Almeno mi ha sentito.
Uhm... Potter, dannazione, hai delle ali, usale! Ecco, mi decido finalmente a provare queste benedette ali e arrivo da lei, non senza prima aver sbandato due-trecento volte. Merlino, ma come fanno gli uccelli?!

- Harry?- mi fa Gin, guardandomi sorpresa. Sta zitta per un secondo, poi - come avevo previsto (Sibilla Cooman TIE') - scoppia a ridere a crepapelle.
Beh, almeno ride. Erano quattro anni che non lo faceva in mia presenza.
- Oh, sono lieto di vedere che la situazione ti diverte tanto, Gin. A proposito, anche io sono felice di vederti, sai.- le dico, freddamente.
Ginny si ricompone, poi torna a guardarmi seria.
- Come diavolo hai fatto a ridurti così?-

**********


Ho spiegato tutta la faccenda a Ginny mentre lei, molto caritatevolmente, mi sbucciava una mela e me la tagliava.
Intervallando il tutto con vari sfottò, ovviamente.
- Ok, Harry. Ti aiuterò. Ad una condizione, però.-
- E sarebbe?- A questo punto può anche chiedermi un litro del mio sangue, glielo cederei volentieri.
- Una tua foto abbracciato ad un kiwi.- risponde lei, cominciando di nuovo a ridere e tirando fuori la sua ormai onnipresente macchina fotografica, regalo di Colin per i suoi venti anni.
Un altro nome sulla lista dei dementi da spellare vivi se mai tornerò alle mie dimensioni normali.
Ma purtroppo l'aiuto di GInny mi serve, quindi con passo da condannato mi avvicino al suddetto frutto e mi metto in posa.
- Sorridi!-

E' uno scherzo, vero? Ditemi che è tutto un gigantesco scherzo, vi prego. Riderei anche se fosse stato Malfoy direttamente da Azkaban ad architettarlo.

- Bene, ora possiamo concentrarci sulla faccenda. Per prima cosa farò un po' di ricerche sull'incantesimo che ha usato Ron per vedere se è reversibile, poi penseremo al da farsi. Nel frattempo, - continua, avvicinandosi al lavabo e fissando schifata la montagna di piatti tragicamente accatastati dentro,- penso che verrò a stare da voi per un po'. A proposito Harry, te l'hanno mai detto che anche se sei un mago i piatti non si lavano da soli?-
- Ho avuto da fare!- mi difendo, continuando a mangiare la mia mela e guardandola male. In realtà Hermione lo dice praticamente ogni volta che mette piede qui, ma non voglio dare a Ginny la soddisfazione di sapere che ha ragione.
Uno strascicare di piedi ci annuncia la venuta dell'Idiota Addormentato, che entra in cucina e, con la classe innata che possiede, si butta come un rinoceronte sulla sedia.
- 'Giorno Gin... Hai mica visto Harry?-
Dannato cazzone, sono qui, davanti ai tuoi stupidi occhi!
Gin fa un cenno della testa per salutarlo, e mi indica con la mano.
- Harry? Perché hai le ali?-
Indovina, ho deciso di essere un uccello.
- Oh, sai com'è, mi hai trasformato tu così ieri sera, razza di gasteropode celenterato!- gli rispondo arrabbiato. Oddio, sto diventanto tale e quale a una vecchia zitella isterica. Che faccia parte dell'incantesimo?
- Oh, scusa... Ma come ho fatto?- replica lo scimmione, che evidentemente non si ricorda una cippa di ieri sera.
- Ehm... Hai espresso un desiderio e poi hai fatto uno strano movimento con la bacchetta. E puff, Harry si è trasformato in una specie di fatina.- gli risponde Gin al posto mio, riducendo di molto la spiegazione.
- Ah.- Ron si ferma un attimo a riflettere, aggrottando le sopracciglia. - E cosa avrei desiderato, una scopa nuova?-
Io e Gin ci guardiamo, poi è sempre lei che continua per me. - A quanto mi ha raccontato Harry, hai detto una sola parola. Hermione.-

Signore e signori, state per assistere al Grande Dramma Interiore di Ronald Weasley. Vi ricordiamo di non mangiare in sala e vi auguriamo buon divertimento.
Ron si fa prima bianco latte, poi rosso, poi ha un principio di asfissia e poi infine balbetta: - He- Hermione? Ma s-s-sei p-proprio s-s-s-sicuro?-

Si Ron, ne sono sicuro come sono sicuro che la Terra gira intorno al Sole, che le note sono sette, che ho i capelli neri e gli occhi verdi; come sono sicuro che tua sorella è la donna più sexy del pianeta.
Uhm, mi sa che questa non gliela dico.

Comunque, Ron si accascia sul tavolo e con un filo di voce mormora "No.. non ci posso credere...".
Se si mette a piangere lo picchio. Giuro che lo faccio.
Ginny gli va vicino con una tazza di caffè, gliela porge e poi tenta di calmarlo, accarezzandogli i capelli.

Ecco, come volevasi dimostrare. Nessuno pensa al povero Harry alto come un kiwi, tutti a consolare il povero Ron che non è capace di dire due stupide paroline alla ragazza di cui è innamorato.

Ora che ci penso è il mio stesso problema, solo che non vado in giro a trasformare i miei migliori amici in fatine, IO.
Il gorilla continua a rimanere in stato comatoso ripetendo le stesse parole come un disco rotto. Evviva, ce lo siamo giocato. La notizia deve averlo scioccato.
Ginny interrompe per un attimo la sua attività e mi fissa, poi mi prende per le alucce (NO! NON TOCCARMELE, PAZZA!) e mi porta in camera mia.
- Visto che ora come ora con Ron non si può ragionare, meglio cominciare da qualcosa di più semplice.- mi dice, cominciando a frugare in lungo e in largo in cerca di qualcosa.
- E sarebbe?-
- Farti fare un bel bagno e magari cambiarti, visto che puzzi come una capra.- mi risponde lei, girandosi a guardarmi con sufficienza.- A proposito, Harry, quando avevi intenzione di fare il bucato?-

Ma cosa ho fatto di male io, per meritarmi tutto ciò?! Sono sempre stato un così bravo ragazzo... Ok, forse non sempre, ma per la maggior parte della mia vita sì. Lassù qualcuno deve odiarmi molto.

- Ascolta, caprone. Penso di avere quello che fa al caso tuo, a casa. Quindi tu ora cominci a lavarti, - continua poi Ginny, dopo aver rimpicciolito degli asciugamani e delle saponette e aver riempito una vaschetta del gelato di acqua calda,- mentre io torno un attimo alla Tana, avverto che vengo a stare da voi per un po', prendo quello che mi serve e torno. Ok?-
- Ok.- le rispondo io, guardando sospettoso la vaschetta. Qualcuno qui si ricorda che potrei anche annegare?

********************

Salve! Come avrete ormai capito è periodo di esami, quindi la mia mente ne ha partorita un'altra delle sue. Piaciuta? ^__^ Grazie in anticipo a chi leggerà, a chi commenterà, a tutti insomma. E grazie a Supersvì che ha promesso un disegno di Harry con un kiwi. LOL
A presto (si spera)
Pepero

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Capitolo 2
*** Love spells for dummies ***


Love for dummies

Esprimi un desiderio!


Capitolo 2: Love spells for dummies

********************

- Non è poi così terribile.-

Ah, certo. Non devi mica andarci tu in giro conciata così, bella mia.
Lassù qualcuno sicuramente mi odia: come se non bastassero tutte le simpatiche cosucce accadute nelle ultime dodici ore (compreso un mezzo annegamento e uno scivolone per colpa di una saponetta), Ginny si è presentata qui con una scatola piena di... vestiti per bambole.
Comincio seriamente a pensare che ci stia provando gusto, a ridicolizzarmi.

- E dai... E' solo per un po', mica dovrai campare tutta la vita vestito così! - mi dice dopo un po', ridendosela sotto i baffi.
- Conoscendo i soggetti, ne ho il sospetto. - replico io, guardandola male.
- Non farla così tragica, sei una fatina adesso! Si suppone che tu debba portare gioia e allegria, invece più che altro mi sembri uno degli gnomi da giardino della Tana passato sotto le mani dei gemelli!- replica lei, ormai trattenendo a stento le risate per la mia espressione assurda.

Ecco, mi sembrava strano che nessuno nella famiglia Weasley avesse raccolto l'eredità di Fred e George.

Mi avvio svolazzando in cucina, dove Ron, appena mi vede, scoppia in una sonora risata.
- Che è successo, Harry?! Hai rapinato una delle vecchie bambole di Ginny? - mi dice tra le risa.

Harry Potter, un puffo chiamato barzelletta. Se Voldemort mi vedesse in questo momento, probabilmente farebbe i complimenti a Codaliscia per il peyote che gli ha procurato.

- No, lo ha fatto lei per me. - gli rispondo alterato. - Perché non hai fatto come qualsiasi fratello maggiore in età prepuberale e non hai fatto un falò con tutta questa roba?! - continuo poi, indicando i vestiti che ho addosso.
Ron torna serio e mi fa: - Perché può anche sembrare piccola e indifesa, ma mia sorella picchia come uno scaricatore irlandese ubriaco.-

Ah, buono a sapersi. Promemoria per me: mai far arrabbiare Ginny, d'ora in poi.

- Ad ogni modo, abbiamo capito cosa diavolo ho combinato ieri sera? - continua poi, studiandosi la bacchetta.
- No. Forse troveremo qualcosa nei libri che Ginny ha portato prima. -
- Lo spero. Ah, come ci servirebbe l'aiuto di... -
- NON. LA. NOMINARE. NEANCHE. - replico io stizzito. - Tu hai fatto il guaio, e tu rimedi. Senza contare che meno persone sanno di questa faccenda, meglio è. -
- Ben detto. - mi fa eco Ginny, appena entrata in cucina. - Non sappiamo ancora di che si tratta, quindi forza e coraggio e diamoci da fare.- dice, zittendo con lo sguardo le proteste di Ron e poggiando una catasta immane di vecchi libri polverosi sul tavolo.
Ron guarda il tutto scioccato. - Gin, ma hai per caso rapinato la biblioteca di Hogwarts?! -


**********

Mentre Ron e Ginny spulciano i libri, io non ho niente di meglio da fare che svolazzare di qua e di là. In fondo sono giustificato, visto che il libro più piccolo è alto il doppio di me.
A dirla tutta, dopo l'inizio traumatico, ho scoperto che volare così non è affatto male, anzi. E poi la mia abilità aumenta sempre di più. Se mai tornerò normale, mi mancheranno le alucce.

- Harry, potresti farmi vedere di nuovo il movimento che ha fatto Ron ieri sera, per favore? - mi chiede dopo un po' Ginny, alzando gli occhi da n vecchio tomo più polveroso degli altri.
Io faccio quello che mi chiede senza protestare. Ormai sono diventato il suo cane ammaestrato.
Ok, puffo ammaestrato, viste le dimensioni.
- La buona notizia è che ho trovato l'incantesimo. Come diavolo facesse Ron a conoscerlo, per me rimarrà sempre un mistero. - dice, poi comincia a ridere.
- Che cos'hai, Gin?! - le faccio io, impaziente. E' della mia pseudo vita che stiamo parlando!
Ginny si asciuga le lacrime e si sforza di continuare. - E' l'incantesimo più inutile che abbia mai visto, seriamente. - Quando io la guardo speranzoso, però, aggiunge: - Inutile non vuol dire necessariamente infrangibile, però. Qui c'è scritto che è stato creato specificamente per gli amanti un po'... come dire... confusi. - Guardando il gigantesco punto interrogativo spuntato sulla faccia mia e di Ron, sbuffa e continua. - Ok, ve lo spiego più semplicemente. Diciamo che tu sai di amare Hermione, e Hermione sa di amare te. Zitto Ron, non ho ancora finito. Ora, noi tutti sappiamo che Hermione non lo ammetterebbe nemmeno sotto Imperio, ed è qui che entra in scena Harry. Devi solo fare in modo che Hermione si accorga dei suoi sentimenti. -
- Eh, una parola. Le botte in testa sono contemplate? - rispondo io.
- No, stupida brutta copia di uno gnomo da giardino. Non sono ammessi "aiutini", per così dire. Non puoi usare filtri, pozioni o incantesimi che vizino la volontà di chiunque dei due. -
- Neanche il veritaserum? -
- No, devono essere completamente padroni di sé. -
- Quindi non posso neanche farli ubriacare col vino elfico? -
Ginny fa una smorfia. - Tecnicamente non è contemplato, ma penso che rientri nella definizione "non completamente padroni di sé". -

Ok, ditelo che dovrò rimanere così fino alla fine dei tempi. - E allora come diavolo faccio?! -

- Per la vestaglia da camera di Morgana, Harry! Merlino l'ha usato per far sposare Artù e Ginevra, non vedo perché tu non debba riuscire a far mettere insieme questi due! -
- Ginny, - le faccio io, indicando Ron, - hai presente di chi stiamo parlando? Nemmeno se si unissero Merlino, Silente, i quattro fondatori di Hogwarts e Yen Sid si riuscirebbe a farli ragionare! -
- Io comunque non ho ancora finito. Qui c'è scritto che dovresti avere dei poteri magici per aiutarti nell'impresa. E' come se avessi una finestra aperta nella mente di entrambi. Puoi evocare a tuo piacimento ricordi che coinvolgano entrambi, o puoi fare in modo che solo loro sentano una determinata musica e cose così. Inoltre puoi far apparire dal nulla cose che possano aiutarti a, come dire, enfatizzare il momento. -
- Tipo un meteorite pronto a distruggere la Terra? -
- Teoricamente, se la situazione lo richiedesse, temo di sì. Ma dubito che qualcuno ci abbia mai provato. Perché non fai una prova, Harry? - mi fa poi, sghignazzando.

Uhm, e sia. Proviamo...
Martello martello martello martello martello martello...

Dal nulla spunta un grosso martello di legno che finisce sonoramente sulla testa di Ron.
- Ahia! Stupido, mi hai fatto male! - mi dice, massaggiandosi la testa.
- Scusa, colpa mia. Non so ancora controllare i poteri! - mi difendo io. Ah, ma allora non sono così inutili.
Ginny mi risveglia dalle mie fantasie di vendetta e mi fa: - Davvero impressionante, Harry. Ora prova anche gli altri: prova a pensare ad una canzone... -

Aeh. Questa è difficile.
Mentre mi concentro tentando di farmi venire in mente qualcosa di romantico, mi esplode nella mente il motivetto più stupido che abbia mai sentito.

...In the jungle, the mighty jungle
the lion sleeps tonight...
1

Quando mi volto a guardare Ron, lo trovo che si sta rotolando a terra dalle risate. Ginny, invece, sposta lo sguardo da me al fratello con aria interrogativa.
- Harry, dove diavolo hai sentito questa canzone?! - mi dice lui tra le risa. - Spero vivamente che non sia la cosa più romantica che conosci! -
Io lo guardo storto e gli faccio un gestaccio. - Ok, proviamo di nuovo... -

Mi concentro ancora di più, cercando la canzone più smielata che mi possa venire in mente.

...Can you dance like a hippogriff?
Na na na na na na na na na
Flyin' off from a cliff
Na na na na na na na na na....
2

Evidentemente le parole Harry Potter e Concentrazione non vanno molto d'accordo. Ron oramai è in preda alle convulsioni, e Ginny lo guarda come se fosse improvvisamente ammattito.
- Harry, fammi un piacere: NON pensare necessariamente a canzoni romantiche, se questo è il risultato. Non vorrei ritrovarmi a ridere come un deficiente mentre dichiaro il mio amore imperituro a Hermione. - mi fa Ron, una volta calmatosi.
- Cosa ti ha fatto sentire? - gli chiede Ginny curiosa.
- Ah, perché? Tu non le hai sentite? - le risponde Ron. - Strano, mi sembrava in tutto e per tutto che fossero fuori dalla mia testa, non so se capisci... -
Ginny controlla il librone, e dice: - Si, ci siamo. Nel libro gli effetti vengono descritti più o meno così. - Continua a leggere per un po', poi per l'ennesima volta scoppia a ridere. - Questo incantesimo è sempre più assurdo. Comunque, a quanto pare, abbiamo fatto bene a non chiamare Hermione. Essendo lei l'oggetto dell'incantesimo, se ti avesse visto, Harry, non avresti più avuto la possibilità di tornare normale. -

Ron sbianca. - Scusami amico. - mi fa, seriamente dispiaciuto per la prima volta da stamattina.
- Non preoccuparti. Ci sto facendo l'abitudine. - gli rispondo io sorridendo.

- Quasi dimenticavo! - esclama Ginny, interrompendo questo idilliaco momento di virile amicizia. - Ho una sorpresa per te.-
Mi fa segno di seguirla nel salotto, dove si ferma davanti ad un grosso pacco che non avevo notato prima. - Ho pensato che avrebbe potuto farti piacere, visto che piccolo come sei non puoi certo dormire nel tuo letto. - mi dice, aprendo il pacco.

Ditemi che non è quello che penso.

- Ecco qua. - continua poi, estraendone una grande casa delle bambole. Perché ho sempre ragione quando non devo averla?!

Guardando la mia faccia perplessa, Ginny mi fa: - Non è una casa per bambole normale, Harry. Papà ha fatto un paio di incantesimi per far sì che sia abitabile. Almeno si è rivelata utile, alla fine. Vuoi farci un giro? -
Riluttante, entro in casa e mi avvio verso il divano del salotto. Ok, almeno è comodo. Proseguo il giro turistico andando in cucina, dove noto che il frigo è pieno e funzionante; non tanto scettico come all'inizio mi avvio verso la camera da letto, dove mi accoglie un grazioso letto a baldacchino azzurro comodo non meno comodo del divano.
Mettiamola così: se proprio sarò condannato a vivere tutta la vita come un puffo alato, almeno lo farò comodamente.
Entro nell'ultima stanza della casa, il bagno, dove quasi svengo notando l'orrenda somiglianza con quello di Privet Drive, e provo ad aprire i rubinetti della vasca. Con mio sommo gaudio, l'acqua comincia a scorrere. Quindi questo significa che...

- EVVIVA! LA TAZZA DEL WATER FUNZIONA!!! -

**********

- Allora Harry, cosa ne dici? - mi fa Ginny, non appena esco fuori dalla casa.
- Ginny... Te l'ho mai detto che -

Ti amo?

- Che cosa, Harry? - mi fa lei interrogativa, visto che mi sono stoppato a metà della frase.
- Che sei un genio! - le faccio io, arrossendo improvvisamente.
- Non da stamattina. Comunque grazie. - mi risponde lei, sorridendo. - Ora però dobbiamo spostarla da qui, non puoi certo dormire in salotto. In camera di Ron va bene? -
Io faccio la mia migliore faccia da cucciolo abbandonato in cerca d'amore e le dico: - Ginny, ti prego! Tutto, ma non dormire in camera con Ron! Quando dorme russa come una mandria di ippogrifi imbufaliti! Fammi dormire con te! -
- Ma Harry, non si può! -
- Ti prego! Chiuderò le tende e sprangherò le persiane, mi chiuderò persino a chiave se proprio lo ritieni necessario, ma per piacere, fammi dormire nella mia stanza! -
Ginny mi fissa per un po', poi sospira. - Ok. Allora dormirai con me. - mi dice, prendendo casa mia e portandola nella mia ex stanza.

Beh, potrebbe andare peggio. Il gruppo di sostegno per fatine inutili e alcolizzate potrebbe essere pieno.


********************

1: "The lion sleeps tonight" - Harry Belafonte
2: "Do the Hippogriff" - The Weird Sisters

E dopo sei mesi, ladies and gents, Pepero è tornata! Rendete grazie a mio fratello che è stato vicino a me e al pc costringendomi a scrivere a suon di scappellotti :D
Ringrazio come al solito chi ha letto, chi ha commentato, chi mi ha minacciato di morte perché la continuassi. Merci beaucoup! ^_^
Alla prossima,
Pepero

PS: Dai, per farmi perdonare vi faccio vedere uno schizzo di Harry Fatina fatto da Supersvì. Cliccate qui

Mi avete perdonato? ^_^

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Capitolo 3
*** Piccoli piani di conquista, piccoli inconvenienti e piccole lezioni di corteggiamento ***


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Capitolo 3: Piccoli piani di conquista, piccoli inconvenienti e piccole lezioni di corteggiamento

**********************

Sapete, ci sono dei lati positivi, in tutta questa faccenda.
Per esempio, il fatto che Ginny ha ricominciato a parlarmi, o che al momento è amenamente addormentata nel mio letto. Comincio a pensare che potrei farci l'abitudine.
Giusto mentre desidero ardentemente ritornare alle mie abituali dimensioni per fini tutt'altro che casti, Ginny apre lentamente gli occhi e si stiracchia.

Potrei decisamente farci l'abitudine.

- 'Giorno Harry. Dormito bene? - mi fa, guardando nella mia direzione.
- Come un ghiro. Tu? - le rispondo, avvicinandomi al letto.
- Benissimo. - replica lei, rigirandosi e stiracchiandosi ancora di più. - Che si fa oggi?-

Uhm... Io un'idea ce l'avrei, anche se occorrerebbero fragole, champagne e la mia normale statura.

- Non lo so... Vediamo di organizzare un piano per conquistare Hermione?- le faccio io, dubbioso. -Anche se trovo che sia più facile rintracciare l'ultimo erede vivo di Merlino, sia ben chiaro.-
- Harry, Harry, Harry... Mio dubbioso e pessimista fatino, la parola impossibile non esiste nel mio vocabolario! Vedi di svegliare quel pelandrone di mio fratello, ora. - mi dice, alzandosi dal letto e mettendosi la vestaglia sulla corta camicia da notte. - Io vado a preparare la colazione. -

O-oh. Mi sa che ho un piccolissimo problema.

**********

Svegliato Ron sulle note della Nona di Beethoven, ci siamo riuniti tutti e tre in cucina, dove i due Weasley al momento stanno facendo colazione mentre io guardo annoiato una mela.

- Allora Ron, hai qualche idea? - chiede dopo un po' Ginny, bevendo un po' di succo di zucca.
Ron la guarda confuso. E vabbè che non è una persona mattiniera, però... - Eh? Ma non doveva pensarci Harry? -

Andiamo bene. Questo non solo mi riduce in una sottospecie di criceto alato, vuole pure che gli sistemi la vita amorosa!

- Si, ma non ti farebbe male pensare anche tu ad un modo per confessarle i tuoi sentimenti. Sai, Ronald, il cervello è come un muscolo, se non lo usi si atrofizza. - gli risponde canzonandolo Ginny.
- Simpatica questa. Chi te l'ha suggerita, Hermione? -
- Lo sai che sei monotematico? -
- Possiamo darci una calmata e organizzare un piano, per piacere? Sapete com'è, è simpatico stare ad osservarvi mentre vi scannate a vicenda, ma dopo un po' diventa noioso. - li interrompo io sul nascere, continuando a fissare la mela.
Ginny mi guarda per un secondo, poi si volta verso Ron. - Scusa. Ora possiamo pensare a qualcosa? -

Ron si passa una mano tra i capelli e guarda sconsolato la tazza vuota del caffè. - Non riuscirei mai a dirglielo a voce, Gin. -
- E allora scriviglielo! - gli faccio io, illuminandomi.

A volte mi sorprendo di come il mio neurone sia capace di venirsene fuori con idee quasi brillanti.

Ginny si volta e mi sorride. - Si, è una buona idea. Perchè non le scrivi una bella lettera d'amore? -
Anche Ron sembra quasi convinto della mia idea. - Ok, ci proverò. - fa, mentre si alza e va a prendere tutto l'occorrente.

**********


- Non ci riuscirò mai. - esclama il rosso, appallottolando l'ennesima pergamena. - Non posso certo scriverle "Cara Hermione, sei stupenda. Baci, Ron". -
Io lo guardo comprensivo. - Beh, perché no? -
Ginny mi guarda storto. - Obiettivamente andrebbe già meglio, viste le castronerie con cui te ne sei uscito prima. Anche se devo ammettere che "Mi domando se tu non sia una ladra, perché mi hai rubato il cuore" era pura poesia. - Quando Ron le lancia uno sguardo assassino, aggiunge: - Coraggio Ron, puoi fare di meglio! Prova a pensare a cosa ti piace di lei. -

Lo sguardo del rosso si addolcisce. - Beh, lei è... così... e anche... e poi... Cioè, mi capite? - chiede dopo un po' a me e Ginny.
- Onestamente, NO. - gli faccio, confuso. Di questo passo è meglio che impari a cucinare, visto che con tutta probabilità rimarrò così secula seculorum.
Ron si accascia sul divano. - E' tutto inutile. Dannazione, ma come diavolo si fa?! -
Ginny lo guarda con aria di compatimento. - Ronald, scrivere una lettera d'amore non è poi così difficile. Occorrono solo tre ingredienti: sincerità, romanticismo e proprietà di linguaggio. Al terzo posso provvedere io, ma per il primo e il secondo mi sa che il tuo neurone dovrà svegliarsi dal letargo e sforzarsi di uscirsene con una buona idea. Su, lo so che ce la puoi fare! - conclude, incoraggiandolo.
- Che ne pensi tu, Harry? - mi fa Ron, voltandosi verso di me.

Siamo al colmo dei colmi. Ronald, se avessi saputo scrivere una lettera d'amore, a questo punto abiterei con un Weasley diverso.

- Che tua sorella ha ragione, Ron. Forse ti sembrerà un'ovvietà, ma le parole devono venire da te, non posso certo suggerirtele io. - gli rispondo io in modo pacato.

Poi mi viene in mente una cosa che di sicuro gli tirerà su il morale. Lascio che il motivetto mi venga in mente naturalmente, senza concentrarmi troppo.

...Every little thing she does is magic
Everything she do just turns me on
Even though my life before was tragic
Now I know my love for her goes on...
1

Sulla faccia del rosso appare un sorriso. - Vedo che piano piano cominciamo a capirci, in fatto di musica. - mi fa con un sorrisone, per poi prendere penna, carta e calamaio e avviarsi in camera sua. - Scusate, ma questa è una faccenda alquanto... privata. -

Lo diceva lo zio... Vai a far del bene e ti prendono a calci nel sedere.

**********


Visto che il nostro Roneo, come l'abbiamo soprannominato io e Ginny, è in camera sua intento a scrivere il prossimo capolavoro della lettura mondiale, noi non abbiamo niente di meglio da fare che riordinare la cucina.
Più che altro è Ginny che riordina la cucina, mentre io le svolazzo attorno annusando distrattamente il vago odore di fiori che la circonda sempre.

- Beh, come va al lavoro? - le chiedo dopo un po', stanco del silenzio. - Hai finito il periodo di specializzazione al San Mungo? -
- Abbastanza bene, se si esclude un medimago un po' troppo invadente, mettiamola così. Comunque ho finito la specializzazione, Harry. Anzi, mi sa che a settembre ci vedremo un po' più spesso, sai? L'altro ieri ho mandato un gufo a Madama Chips per chiederle di prendermi come apprendista, e ci sono buone possibilità che mi accetti. - mi risponde, con un sorrisone dei suoi.

A dirla tutta, al momento mi interessa di più sapere il nome e l'indirizzo del medimago invadente per andarlo a prendere a pugni. Comunque, le faccio un gran sorriso anche io e le dico: - Ma è fantastico! Scommetto che nel giro di una settimana ci sarà un'epidemia tra la popolazione maschile di Hogwarts... -

Harry Potter, un puffo charmant.

Ginny arrossisce un po' al mio commento, ma subito riprende la sua faccia tosta. - E io invece scommetto che tra la popolazione femminile è scoppiato un improvviso interesse verso la Difesa Contro Le Arti Oscure... Quante scatole di biscotti ti hanno offerto da settembre? - mi risponde, ridendosela sotto i baffi.

Io fingo di essere offeso. - E pensare che credevo che l'interesse verso la mia materia fosse solo a causa della mia preparazione... Che gioventù ingrata! - faccio in tono melodrammatico. - Comunque,è dagli zuccotti di Romilda Vane che non accetto più niente dagli sconosciuti. Soprattutto se sono studentesse che quasi svengono ogni volta che passo. Come diceva il vecchio Moody, Vigilanza Costante! - concludo, ottenendo come risultato quello di far scoppiare a ridere Ginny.

Purtroppo per me, una voce viene a interrompere il momento idilliaco. - Ginny?! Harry?! Ron?! C'è nessuno? -

Ginny mi afferra velocemente per le alucce e mi ficca nell'acqua dove stava lavando i piatti della colazione proprio mentre Hermione entra in cucina.

**********


Dopo i tre minuti in assoluto più spaventosi della mia vita, durante i quali GInny e la sua solita faccia tosta sono riuscite a tenere Hermione lontana dal lavandino e a spedirla nel salotto, Ginny mi tira fuori e mi avvolge in uno strofinaccio. - Scusami, Harry, - mi fa, - ma era l'unico modo per salvare la tua identità segreta. - Così dicendo mi prende e mi porta in camera mia.
- Ora asciugati, o ti verrà un accidenti. Vado a dire a Ron che c'è Hermione. - aggiunge una volta arrivati, posandomi delicatamente vicino alla casa delle bambole. Poi, come se le venisse in mente qualcosa, si ferma con la mano sulla maniglia della porta. - Harry, dov'è che hai il Mantello dell'Invisibilità? -
- E' nel cassetto in basso a destra, perché? - le chiedo io, curioso.
- Ho il permesso di fare una cosa che ti sembrerà orribile? - replica lei, avvicinandosi di nuovo.

Chissà perché mi sa di aver capito dove vuole arrivare. - Fai pure, basta che tu sappia come aggiustarlo dopo. - le dico, cominciando ad asciugarmi alla buona con lo strofinaccio.
Ginny recupera il Mantello, ne taglia un quadrato grande abbastanza da coprirmi e me lo passa. - Prima di uscire copriti con questo, almeno così siamo sicuri che Hermione non abbia la benché minima possibilità di vederti. - mi fa in tono pratico, prima di uscire e andare a recuperare il cialtrone.

A volte il cervello di quella donna mi fa venire seriamente i brividababibidi.

Mi asciugo in fretta e furia e mi metto un vestito asciutto, poi mi copro per bene e, una volta sicuro di essere completamente invisibile, raggiungo gli altri nel salotto, dove le ragazze sono sedute sul divano, mentre Ron probabilmente è in cucina a preparare il tè.
- Allora Hermione, che cosa ti porta da queste parti? - le chiede Ginny, proprio mentre io mi poso delicatamente sulla sua spalla.

E che diamine, dovrà pure esserci un vantaggio, in tutto ciò, no?

- Niente di speciale. Volevo fare due chiacchiere con te, Gin. Sono passata da casa tua prima, e Molly mi ha detto che ti sei trasferita qui per un po'. Posso chiederti il perché, se non sono troppo indiscreta? Sai com'è, mi sembrava di ricordare una certa rossa giurare di non rivolgere più la parola a quel... come erano le parole? Ah, si... "pomposo stupido moccioso sopravvissuto che non sa tenere a bada il suoi bollenti spiriti". - replica Hermione curiosa.
Sento la spalla di Ginny irrigidirsi, ma subito ritorna a comportarsi normalmente. - Niente, era da un bel po' che non passavo un po' di tempo con Ron. E a dirla tutta, continuo a non parlare con Harry, visto che al momento non c'è. E' andato a casa di Lupin, a quanto dice Ron - continua, alzando di un po' la voce per farsi sentire dal fratello, - voleva vedere come se la passavano lui e Tonks con il piccolo James.-

Perché non mi stupisce più di tanto il fatto che abbia saputo inventarsi così su due piedi una balla tanto credibile sulla mia assenza?

E soprattutto, perché mi sento tremendamente in colpa?

- Capisco. - le dice l'altra, prendendo tra le dita una ciocca di capelli e cominciandoci a giocare. - Ancora nessuna risposta da Madama Chips? -
- No, ma suppongo che sia ancora presto, no? E a te, tutto a posto al giornale?-
Hermione sbuffa. - Sai com'è, la Gazzetta del Profeta non è proprio il massimo della vita, ma finché sarò una povera novellina, come non mancano mai di farmi notare, non potrò cambiare molto. Merlino mi fulmini se un giorno non arriverò a dirigere quella caricatura di quotidiano e a farlo diventare un giornale serio! - conclude, con uno strano luccichio negli occhi.
Ginny la guarda e ride. - Siamo determinate a entrare nella storia come la più giovane direttrice che abbia mai avuto la Gazzetta, quindi? -
Herm la guarda e si unisce alla risata. - Puoi scommetterci! -

- Che avete da ridere, voi due? - fa Ron, appena entrato nel salotto con tre tazze di tè.
- Oh, niente di ché. Si progettava un esproprio proletario della redazione della Gazzetta. - gli risponde Ginny.
Ron si siede con la sua solita grazia da rinoceronte inbufalito sulla poltrona vicino al camino. - Ottimo! Senza offesa per te, Herm, ma quel giornale ultimamente fa veramente pena. Se non fosse per i tuoi articoli, neanche sprecherei lo zellino che mi costa. - conclude.

Secondo voi si è reso conto di averle appena fatto un complimento?!
Ok, molto velato, come complimento, ma c'era.

Dal modo in cui è appena leggermente arrossita Hermione, però, credo che lei l'abbia afferrato.

- Secondo me dovresti seriamente pensare a scrivere un libro. Che ne so, una biografia di Harry e di tutti i suoi momenti più imbarazzanti, come quando al terzo anno si tinse i capelli di viola giocherellando con la bacchetta; oppure quella volta quando Mirtilla Malcontenta ci provò con lui nel bagno dei prefetti... Oppure quella volta quando Gin - continua, bloccandosi poi quando vede la faccia di sua sorella.

- Non fa niente Ron. Davvero. - gli fa, anche se il rosso non sembra crederle più di tanto. - E' successo secoli fa. Ora, se volete scusarmi, vado a preparare il pranzo. Herm, resti da noi? -
Hermione non se lo fa ripetere due volte. - Certo! Senti, Gin, non è che posso parlarti un attimo in privato? -

**********


Finalmente Hermione se n'è andata, e questo significa che posso togliermi di dosso lo Straccetto dell'Invisibilità. In realtà potrei anche andare a dormire, visto che è quasi mezzanotte, ma finché Ginny non mi apre la porta della camera io non posso far altro che svolazzare per la casa.
Vedendo le cose da un punto di vista del tutto ottimistico, sembra che non ci voglia poi molto tempo per mettere insieme i due testoni. Specialmente se Ron continua a comportarsi nel modo in cui si è comportato oggi: uno vedendolo non direbbe mai e poi mai che nasconda dei modi così educati.

Giusto mentre mi affaccio alla porta della cucina per vedere se Ron è ancora sveglio, sento quella di camera mia che si apre.
Mi fiondo dentro alla velocità della luce e mi avvio verso la mia linda casetta, convinto che lei non voglia parlarmi.

No, così non va bene. Non va affatto bene. Non possiamo comportarci da idioti.

Cambio direzione e mi avvicino invece al letto, dove Ginny si è già messa sotto le lenzuola.
- Gin, posso parlarti? - le chiedo, sedendomi sul bordo del comodino.
- Se proprio devi. - mi fa dopo qualche secondo di silenzio lei, dandomi le spalle.

Ecco. Da dove si comincia quando devi dire alla donna della tua vita che sei il più grosso idiota che il pianeta abbia mai visto?

Faccio un respiro profondo. - Gin, scusami. Lo so che è passato un secolo, ma mi sento un verme per quello che è successo con Calì. -
- E perché dovresti? - mi risponde lei. - In fondo sono io quella che dovrebbe essere in torto, dal momento che non stavamo neanche insieme. -
- Beh, mi dispiace anche per quello. Sono l'idiota più grande del pianeta, Gin. E non voglio che tu cominci a non parlarmi più di nuovo per l'idiozia di un "moccioso sopravvissuto che non sa tenere a bada i suoi bollenti spiriti". - replico io.
- Hai dimenticato pomposo e stupido nella definizione. - mi dice dopo un po' lei, voltandosi e sorridendomi. - Mettiamoci una pietra sopra, ok? 'Notte, Harry. -
- Pietra sopra. - ripeto io, sorridendo a mia volta. - 'Notte, Gin. -

********************

1: Every little thing she does is magic - Police

Incredibile ma vero, sono riuscita a rispettare la scadenza che mi ero prefissata ^_^ Visto che non avete dovuto aspettare altri sei mesi per questo capitolo? :D
As always, ringrazio tutti quelli che hanno letto, commentato, minacciato e/o mandato mazzette. Merci beaucoup ^_^ Scusate se non vi nomino uno ad uno, ma avendo problemi di memoria (io) e di modem (il pc) rischierei solo di fare figure barbine. Prometto che il prossimo capitolo vi nomino tutti. Giuro ^_^ Nel frattempo voi pregate per me, che ho un esame mercoledì con la Morte in persona.
A presto,
Pepero

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Capitolo 4
*** Inviti a cena e omaggi floreali ***


Capitolo 4 - Inviti a cena e omaggi floreali

Esprimi un desiderio!

Capitolo 4: Inviti a cena e omaggi floreali

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Possiamo decisamente affermare che oggi non è proprio giornata.
Stamattina mi sono svegliato con un mal di testa fenomenale, e ho scoperto che il mio caffè fa decisamente schifo. In più la mia splendida visione mattutina al momento non si trova dove dovrebbe essere, cioè nel mio letto.
Oh, si. La giornata non è per niente cominciata nel modo migliore.

- 'Giorno. - mi accoglie l'assonnata voce di Ginny quando entro in cucina. - Ron è ancora a dormire? -
- Si. - le rispondo io. - Come mai in piedi a quest'ora? -
Lei sorseggia un altro po' di caffè e sbadiglia. - Mah, non riuscivo a dormire. L'attesa per la risposta di Madama Chips mi sta facendo impazzire. -
- Ci tieni molto a quel posto, eh? -
- Beh, si. - replica lei, arrossendo un po'. - Insomma, in fondo non è passata che una settimana, ma a me sembra che siano passati mesi. -
- Dai, quel posto praticamente è tuo! - faccio io, facendo materializzare un fiore che avevo visto qualche giorno fa in un libro e porgendoglielo. -Mettila così, magari non ti ha ancora risposto solo perché è andata a fare una romantica vacanza con Lumacorno. -

Ginny sorride e prende il fiore dal tavolo. - Harry, sai questo che fiore è? - mi dice dopo averlo studiato per un po'.
- No. L'ho visto un po' di tempo fa in un libro, e ho pensato che sarebbe stato carino regalarti un fiore. - le rispondo, sincero.
- Si chiama ibiscus. - fa lei, rigirandoselo tra le mani. - Nel linguaggio dei fiori vuol dire "corteggiamento". Non l'avrai fatto mica apposta? - continua, scherzando.

Maledetto subconscio.

- Oh, certo. Come se potessi mai anche solo pensare di corteggiare qualcuno nelle mie condizioni. - le dico io, mettendo il broncio.
- Su, non fare così. L'hai visto anche tu, no? Al massimo una settimana e quei due si giureranno eterno e imperituro amore. -
- Lo spero. Anche se sto cominciando ad affezionarmi alla casa delle bambole, sai. -

E ad averti per casa, ma non mi sembra il caso di dirtelo giusto ora.

Ginny fa una smorfia. - Oh, non preoccuparti. Guarda, te la regalo, se proprio ti piace così tanto. -
- Grazie mille, Gin. Così quando ne avrò abbastanza di quei due, basterà che mi autorimpicciolisca e avrò tutta casa per me. -
- E li molli a me?! Grazie, bell'amico che sei. -
Sto per replicare, quando dal salotto ci arriva alle orecchie la voce di Molly Weasley. - Ginny? Tesoro, sei sveglia? -

La suddetta si precipita davanti al camino, dove la testa di Molly compare tra le fiamme.
- Ciao, mamma. Novità? - le chiede, accucciandosi davanti al camino.
- Buongiorno tesoro. Dieci minuti fa è arrivata una lettera da Hogwarts. Credo proprio che sia proprio quello che aspettavi. - le risponde l'altra, sorridendo. - Harry?! Ma... che ti è successo? - continua poi, vedendomi svolazzare vicino a Ginny.
- E' una lunga storia, mà. - fa Ginny al posto mio. - Te la spiego dopo, ok? Dammi un quarto d'ora per prepararmi e arrivo. -
- Ok cara. A più tardi, allora. -

Ginny corre in camera mia più veloce della luce e in meno di dieci minuti è pronta. Sta per smaterializzarsi, quando io mi sveglio dal coma e le dico: - Gin? Non è che potresti rimpicciolirmi una tazza di caffè? -

**********


Sono passate poco più di tre ore, e Ginny non è ancora tornata. Caspita, non credevo che spiegare tutta la faccenda fosse così complicato.

- Harry, per piacere... Quando vuoi svegliarmi non potresti semplicemente chiamarmi, invece di farmi esplodere brani di musica classica a tutto volume nella testa? - mi fa Ron, trascinandosi in cucina e massaggiandosi le tempie.
- Suppongo di si, ma poi non sarebbe più così divertente. - gli rispondo io di rimando. - Vedila così, è la tua punizione per avermi ridotto così. -
- Ah ah. Quanto mi fai ridere, Potter. Che c'è, stamattina ci siamo svegliati di cattivo umore? Non lo sai che le fatine devono per contratto essere sempre allegre? Non andiamo decisamente bene. -
- Stà zitto. -
- Cambiando discorso, c'è del caffè? - continua dopo un po', fiondandosi su una sedia come un elefante.
- Non pretenderai mica che te lo serva, vero?! - gli faccio io, scioccato.
- Suvvia, Harry... Fai uno dei tuoi abracadabra e fallo apparire, no? -

Se ci fosse un premio per il più pigro del pianeta, Ron Weasley lo vincerebbe di sicuro. E se lo farebbe mandare direttamente a casa perchè è troppo pigro per andarlo a ritirare.

Ron prende tra le mani la tazza di caffè che gli ho fatto comparire davanti e la guarda sospettoso. - Sei sicuro di non averlo accidentalmente avvelenato, Harry? - mi chiede, annusandolo. - A proposito, dov'è Ginny? -
- A casa. -
- Non avrete mica litigato, spero. -
- Certo che no, stupido babbuino. Sembra che sia arrivata la risposta di Madama Chips. -
Ron fa una smorfia. - Harry, questo caffè fa veramente schifo. -
- Così impari. Se proprio non ti piace, la prossima volta fattelo da solo. - replico io stizzito.

Giusto mentre il rosso apre la bocca per ribattere, Errol entra sbandando dalla finestra e gli fa cadere davanti una busta rossa.
- E adesso cos'ho fatto? - si chiede lui, sbuffando e aprendola.

- RONALD BILIUS WEASLEY! TI SEMBRA QUESTO IL MODO DI TRATTARE GLI AMICI?! UNA COSA DEL GENERE ME LA SAREI ASPETTATA DA FRED E GEORGE, CERTAMENTE NON DA TE! PER LA BARBA DI MERLINO, TRASFORMARE HARRY IN FATINA... E UBRIACARTI, POI! QUANDO MAI IO E TUO PADRE TI ABBIAMO MAI INSEGNATO A COMPORTARTI COME UN MUNDUNGUS FLETCHER QUALSIASI?! RINGRAZIA MERLINO CHE NON HAI PIU' L'ETA' PER ESSERE SCULACCIATO, RONALD, ANCHE SE ESSERE MAGGIORENNE NON TI DA' CERTO IL DIRITTO DI COMPORTARTI COME UNO STUPIDO IRRESPONSABILE! SE CONTINUI COSì, NON TROVERAI MAI MOGLIE! - tuona la voce di Molly.

- Deduco che Ginny deve averle raccontato tutto. - dico io, fissando la lettera con la stessa espressione scioccata di Ron.

**********


- Ehilà! Dove siete? - fa Ginny, entrando in cucina con un grande cestino da pic-nic.
- Ehi! Allora, come è andata? - le chiedo, mentre lei posa tutto sul tavolo.
Lei mi guarda per un po', poi mi fa un sorrisone. - Madama Chips ha accettato. Comincio il primo settembre. Comunque dice che da quando insegni tu, il numero degli studenti da curare è aumentato in maniera esponenziale e che una mano è sempre gradita. -
- Come al solito esagera. -
- Ah, si? -
- Beh, qualche incidente capita, molto raramente... -
- Raramente, eh? -
- Beh, qualche volta... -
- Sicuro? -
- Ok, molto spesso. Non è colpa mia se insegno ad un branco di oche in subbuglio ormonale e bisonti senza un briciolo di grazia! Seriamente, non ricordo di essere mai stato così alla loro età. -
- Certo, come no. - mi risponde lei ridendosela sotto i baffi. - A proposito, mamma ti manda questo. - continua, posandomi davanti un altro cestino, miniaturizzato. - C'è anche la crostata di melassa. -
- Merlino benedica Molly Weasley. - replico io, sospirando e alzando gli occhi al cielo.

- Ah, vedo che la mia cara sorella è tornata. Grazie ancora per la strillettera, ne sentivo veramente il bisogno. - dice Ron, appena entrato in cucina.
- Ehi, non prendertela con me! Ho cercato di dissuaderla, ma non c'è stato verso. Forse avrei dovuto evitare di accennare all'alcol... - gli risponde lei, porgendogli un panino in segno di scuse.
- Ok, ti credo. Resta il fatto che ricevere ancora strigliate da tua madre a venticinque anni è per lo meno avvilente. - continua poi lui, afflosciandosi sulla sedia e addentando il panino.
- E dai, non farla così tragica. - replico io, mangiando. - Conoscendo Molly, probabilmente le strillettere fioccheranno per lo meno fino ai novant'anni. -
- Visto che siamo in argomento... - continua poi Ginny, - mamma ha anche detto di darti una mossa, e che se entro domenica prossima Harry non sarà tornato normale, si occuperà personalmente della faccenda. E per personalmente intendo che vi chiuderà in cantina finché non vi sarete confessati i vostri sentimenti, o non vi sarete ammazzati a vicenda, a scelta. Ergo, abbiamo due settimane per far capire a Hermione di chi è innamorata. -
Io e Ron ci guardiamo l'un l'altro. - Come sarebbe a dire di chi è innamorata?! - esclama Ron, quasi strozzandosi.
- Ginny cara, c'è per caso qualcosa che devi dirci? - le chiedo io.

Ecco, l'avevo detto che oggi non era giornata. Dannata Cooman, te lo do io l'Occhio Interiore!

Ginny arrossisce. - Beh, avete presente quando è venuta ieri e voleva parlarmi in privato? Ehm... mi ha detto che c'è uno che le piace, al giornale. -
- Nome, cognome e indirizzo, per piacere. Vado, lo ammazzo e torno. -
- Frena il cavallo, fratellone. Mi ha anche detto che le piaci, ma che è stanca di essere solo una amica, per te. Ciò non toglie che se tu facessi una mossa... -
- Ron, non ti sta dicendo di rapirla e sposarla, non fare quella faccia. - dico io, guardando l'espressione ebete di quello che fino a tre giorni fa era il mio migliore amico. - Puoi cominciare invitandola a cena, per esempio. -
- Si, invitala a cena! - mi fa eco Ginny.
- Ma... adesso? Su due piedi? -
- No, su quattro! Quanto vorresti aspettare, sentiamo? E comunque oggi non lavora, quindi la troverai a casa. -
Ron sospira. - Ok, ma voi due geni del crimine rimanete qui. -
- E perdermi il superbo spettacolo di te che sproloquiando tenti di chiederle di uscire? Questo mai, amico. E' una scena da tramandare ai posteri. - gli rispondo, avviandomi in camera mia con Ginny, a recuperare il Mantello dell'Invisibilità.

**********


Non siamo nemmeno arrivati arrivati alla porta dell'appartamento di Hermione, e Ron già ha l'aria del condannato a morte.

- Voi sue, siete ancora qui? - dice sottovoce guardando nel vuoto, mentre saliamo l'ultima rampa di scale.
- Certo che si! Vuoi che ti teniamo la manina mentre glielo chiedi? - gli rispondo io, dalla mia postazione sulla spalla di Gin.
- Harry, ricordami di darti un calcio nel sedere, quando tutto questo finirà. -
- Ron, ricordami di darti un paio di pugni, quando tutto questo finirà. - lo scimmiotto io.

- Non per interrompere il divertente scambio di battute, ma saremmo arrivati. - fa Gin, quando ci fermiamo davanti all'appartamento.
Ron fa un profondo sospiro e sta per bussare alla porta, quando io lo blocco.
- Aspetta un attimo! - gli dico, facendo apparire dal nulla lo stesso fiore che ho regalato a Ginny stamattina, solo di un colore diverso.
- Oh. - mi fa lui, scettico. - Grazie. - continua, bussando il campanello.

- Si? Oh, ciao Ron! Entra, su! - esclama Hermione, comparendo sulla soglia.
- Ciao, Herm... Passavo di qui, e... Mi piacerebbe molto entrare, ma vado di fretta, sai, devo correre al lavoro... Volevo solo dirti... ecco... Vorrestiuscireconmesabatosera? - le dice il rosso tutto d'un fiato, porgendole il fiore.
L'altra arrossisce. - Grazie, Ron, è bellissimo... Ma non ho capito cosa mi hai chiesto. - gli risponde, con un sorriso.
Ron sospira di nuovo. - Herm... vorresti uscire con me sabato sera? Sempre se sei libera, eh. - le dice, guardandosi le punte dei piedi.
- Sabato? Certo! Mi piacerebbe molto... - replica lei.
I due se ne stanno in silenzio per un po', guardandosi l'un l'altra, poi Ron aggiunge: - Solo come amici, eh! -, temendo forse di aver detto troppo.
Il sorriso sulla faccia di lei scompare, per far posto ad un'espressione tra il ferito e il deluso. - Oh. Ok. Ci vediamo sabato sera, allora. Ciao. - e così dicendo, gli sbatte la porta in faccia.

- Complimenti, Ron. Davvero. - gli faccio io stizzito, sbucando da sotto il Mantello. - Dovresti scrivere un libro: "Come rovinare una situazione potenzialmente romantica in sette sillabe o meno". -

********************


L'allegro cadavere è tornato, anche questa volta puntuale! Wow, siamo già al quarto capitolo :D
Non so perchè, ma prevedo una brutta fine per Ronnuccio nostro... Ecco, lo sapevo, la mia mente sadica ha scelto un'altra vittima LOL
Ma bando alle ciancie e via con i ringraziamenti: chiaretta, Padfoot, Joannadellepraterie, MaryPotter92, Dark_Iori, Mary Cry, PazzaWendy, PiperHG, flyingstar16, Hiromi91, greweasley90, alicesil, black, lunarossa, Ghen, Ginny_Potter, Angelickall, Scar, Sandy85, girgi_Ginny/Harry wow e FunnyNurse... Merci beaucoup! ^_^
A proposito, a chi mi chiede come ho fatto a partorire quest'idea: carta, penna, e un corso molto noioso all'università. :P
Alla prossima,
Pepero

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Capitolo 5
*** Una romantica cenetta per due (o per tre e mezzo) ***


Capitolo 4 - Una romantica cenetta...

Esprimi un desiderio!

Capitolo 5: Una romantica cenetta per due (o per tre e mezzo)

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Dannazione, Potter.
Sei o no l'uomo che ha ridotto Voldemort in un mucchietto di polvere?! In confronto a quello, far entrare nella testa di Ron semplici e basilari regole di galateo non deve essere così difficile, per Morgana!

Beh, guardando esasperato Ginny , preferirei accopparne altri venti, al momento. Normalmente Ron saprebbe come comportarsi con una donna, ma da quando tre giorni fa ha chiesto ad Hermione di uscire con lui è andato letteralmente in panico. Ed è diventato più scemo del solito, se possibile.

- Per l'ennesima volta, Ron, NON puoi metterti la maglietta dei Cannoni di Chudley per andare all'appuntamento con Hermione. - fa Ginny, strappandogli di mano l'indumento. - Oltretutto è anche sporca. - continua, annusandola e facendo una smorfia di disgusto.

- Ma la maglietta è casual, come hai detto tu! No? - le risponde il rosso, insicuro.
- No, la maglietta è da malati di quidditch. Vuoi fare colpo si o no? -
- Si, ovviamente. -
- Bene, allora stasera ti metterai questi. - conclude Gin, porgendogli un pantalone nero e una camicia bianca.
- Si, signor capitano. -
- E smettila di fare l'idiota. Io vado a preparare il pranzo. - fa poi lei, andandosene in cucina e lasciandoci da soli.

- Allora, come ti senti? Teso? - gli domando, svolazzando per la stanza.
Ron comincia a perdere colore. - Harry, ti rendi conto che mancano dodici ore? Prova un po' a risponderti da solo alla tua stupida domanda. - mi risponde, cominciando a camminare davanti e indietro.
- Calmati, stupidone. Ci saremo anche io e Ginny, no? E prometto che non vi farò venire in mente canzoni idiote. -
- Grazie, molto gentile da parte tua. "Solo come amici"! Ma come mi è potuta uscire di bocca una frase così deficiente?! -
- Me lo sono chiesto anche io, amico mio. Ora non pensarci più, ok? Ti rifarai stasera. -
Ron sospira e si lascia cadere sul letto. - Lo spero proprio. -

**********


Il fatidico momento sta per arrivare. Ron, con me e Ginny nascosti sotto il Mantello dell'Invisibilità, sta per bussare alla porta di Hermione. Devo dire che vestito così fa anche la sua bella figura.

- Ron! Aspetta un secondo! - gli dico, mentre lui sta per suonare il campanello.
- Che c'è? - mi fa lui.
- Hai dimenticato i fiori. - gli rispondo, facendo apparire un mazzo di gigli bianchi.
- Oh. Ora posso bussare oppure c'è qualcos'altro? -
- Siamo impazienti, eh? -
- Si. - fa lui, bussando.

Dopo neanche cinque secondi Herm appare alla porta, con addosso una gonna a pieghe blu e una maglietta azzurra a mezze maniche.
Uhm, devo aggiungere che anche lei fa la sua bella figura.
Anche Ron sembra avere avuto il mio stesso pensiero, visto che rimane impalato come un pesce lesso a fissarla per due minuti buoni, prima di ricordarsi di avere una lingua.

- Ciao, Herm. - le fa, con la voce un po' roca. - Per te. - continua poi, porgendole i fiori.
L'altra arrossisce. - Grazie, sono bellissimi. Un attimo e sono pronta. - gli dice, entrando in casa per mettere i fiori in un vaso e prendendo la borsetta.

- Stai molto bene stasera. - le dice dopo un po' Ron, mentre si incamminano per Diagon Alley, verso il ristorante.
- Grazie. - risponde lei, arrossendo un po'. - Anche tu non sei male, sai. - continua, tra il serio e lo scherzoso.
Il rosso arrossisce in zona orecchie. - Allora, come va al giornale? - le domanda, per cambiare discorso.
- Tutto bene, non c'è molto da fare. Sai, è luglio, è l'unica notizia interessante da un po' di giorni a questa parte è stata quella di un vecchio tosaerba che si divertiva a rincorrere piccioni. A proposito, ora che ci penso mancano due settimane al compleanno di Harry. E' ancora da Remus? -

Quell'idiota del mio migliore amico non se la merita, la mia dolcissima e premurosa migliore amica Hermione, che si ricorda sempre del mio compleanno.

- Si, Tonks dice che da quando lui è lì, James è improvvisamente diventato uno zucchero. - le risponde Ron, guardando davanti a sé. - Comunque penso che per il suo compleanno tornerà. O almeno spero. -
Hermione lo guarda sospettosa. - Che vuol dire "almeno spero"? Avete per caso litigato e io non ne so niente? Sarebbe una novità. -
- Niente di tutto ciò, Herm. Non preoccuparti. - replica lui, sorridendole. - Oh, siamo arrivati. - fa poi, fermandosi davanti all'entrata di un piccolo ristorantino italiano. - Entriamo? -

**********


Tutto sommato la serata sta andando bene. Se si esclude il fatto che io e Ginny siamo praticamente schiacciati contro il muro per evitare che i camerieri ci sbattano addosso mentre portano le ordinazioni, e soprattutto che Ron sta parlando di me più o meno dal momento in cui lui ed Hermione hanno messo piede nel ristorante.

- Gin, secondo te dovrei preoccuparmi? - le domando sottovoce.
- Perché? -
- Perché sembra che tuo fratello più che di Hermione sia innamorato di me, visto che mi sta nominando ininterrottamente più o meno da quando è arrivato l'antipasto. E siamo al dolce, non so se hai notato. - le dico, sconsolato.
- Non so, quando torniamo a casa chiedigli di uscire, se proprio ci tieni. Sareste una coppia molto carina, anche se doppiamente diversa. Non è da tutti fidanzarsi con una fatina e dichiarare la propria omosessualità al mondo contemporaneamente. Ma non preoccuparti, i miei vi vorranno bene lo stesso. - mi risponde lei, scherzando.
- Ah ah ah. Ma lo sai che sei veramente divertente? -
- Non sei il primo che me lo dice, mio caro. -

- Spiacente di interrompere il nostro piacevole scambio di opinioni, ma quei due se ne stanno andando. - fa poi lei, mentre io stavo per ribattere. Effettivamente Ron ed Hermione si sono appena alzati e stanno uscendo dal locale.
- Beh, seguiamoli allora. -

Fuori è una bella serata d'estate, e non ci sono molte persone per strada. I due piccionicini davanti a noi continuano a camminare tranquilli, sfiorandosi ogni tanto la mano e ridendo. Oh bene, se siamo fortunati entro stasera mi libererò delle ali. E del mio migliore amico, se siamo ancora più fortunati.

Mentre guardo la romantica scenetta, improvvisamente ho una delle mie idee geniali: questo è proprio il momento adatto per una canzone...

Not much of a man
but still i am a man
and you bring out something inside me
a perfect little diamond
a fragile little fire
you're everything good in the world
to me...
1

- Da dove viene questa musica? - chiede Hermione a Ron, appena partono le prime note. - A quanto pare, siamo gli unici a sentirla. - continua, guardandosi intorno.
- Mh, non saprei. - le risponde lui. - Beh, approfittiamone, no? - aggiunge dopo un po', prendendola per i fianchi e cominciando a ballare.
- Ron! Ma ci prenderanno per pazzi! - fa Hermione, ma nonostante ciò sorride.
- E allora? Io sono pazzo. - dice a sua volta Ron, avvicinando il suo viso a quello di Hermione. - Pazzo di... -

- Hermione! -

Chi. osa. interrompere. proprio. ora?!

Da dietro di noi sbuca un bellimbusto che si avvicina ad Hermione, ignorando bellamente Ron. - Che fai, mi tradisci? - le dice scherzando, dandole un bacio sulla guancia.

Dalla sfumatura violetta della faccia di Ron, deduco che non abbia capito che era uno scherzo.

- Oh, ciao Richard. - lo saluta Hermione, arrossendo. - Come mai da queste parti? -

Già, me lo chiedo anche io. Questo per caso ha l'Hermione-radar?

- Passavo di qui, ho appena finito di lavorare. -

Certo, e io sono una fatina con l'hobby del punto-croce.

- Hmm hmm. - fa Ron, che si è scocciato di essere ignorato. - Ciao, io sono Ron. Piacere di conoscerti. -
- Piacere, Richard. - gli risponde lo spocchioso, rivolgendosi subito di nuovo ad Herm. - Allora, tu che ci fai da queste parti? -

Indovina, ha portato fuori il cane.

- Sono uscita con Ron, come vedi. - gli risponde lei. - Abbiamo appena finito di cenare, ora stavamo per andare a prendere un gelato. -
- Ottimo! Ho una fame... -

Scusa, quand'è che ti abbiamo invitato?!

- Hmm hmm. - ripete Ron, questa volta un po' più forte.
- Che hanno fatto ieri i Cannoni di Chudley? - gli chiede Richard, riprendendo poi a parlare con l'altra.

Mi sa che questo stasera vuole morire. E se per caso Ron non ce la fa, ci penso io ad aiutarlo.

- Beh, allora, andiamo? - fa poi rivolto ad Hermione.
- Hmm hmm. - fa per l'ennesima volta Ron, che fa sempre più fatica a trattenersi dal tirare la testa allo stupido gallinaccio.
- Ti serve per caso una pasticca per il mal di gola, Rod? -

- Harry, ma la Umbridge è ancora viva? - mi chiede Ginny sottovoce.
- Non saprei, perché? -
- Perché sembra proprio che il suo spirito stia possedendo Ron, al momento. -

- Questo sarebbe un appuntamento, se non ti dispiace. - gli dice Ron, guardandolo male.
- Ma dai, Ron! E' solo per un gelato! - gli risponde Hermione, sorridendo al rosso.
- Già, Rod, è solo per un gelato! - le fa eco Richard. - Non sarai mica geloso?! -
- Chi, io? -
Hermione prende sottobraccio il rosso. - Ok, allora. E' deciso! -

- Ginny... -
- Dimmi, Harry. -
- Ho come l'impressione che non vedrò il mio letto tanto presto, vero? -

**********


Siamo in guai seri. Molto seri. Da quando siamo arrivati da Florian Fortebraccio, il damerino non ha fatto altro che intromettersi tra Ron ed Hermione, rovinando, tra l'altro, anche i miei piani per la serata.

Che, giusto per la cronaca, consistevano in Ginny, un po' di panna e la mia altezza normale.

- Ginny, dobbiamo fare qualcosa. - le dico, preoccupato. - Da quando è arrivato, si è attaccato come una piattola ad Hermione e non la molla più! -
- Sono d'accordo con te, ma cosa possiamo fare? Non ci sono molte possibilità, essendo invisibili. - mi risponde lei.
- Beh, tu potresti toglierti il mantello e unirti a loro... - le suggerisco io.
Lei sospira. - Ok. Ma prima cerchiamo un posto al riparo da occhi indiscreti. -

Ci nascondiamo dietro una statua e lei si toglie il mantello, ficcandoselo nella borsa. - Harry, appena arriviamo vola sulla spalla di Ron e digli di prendere Hermione e scappare non appena riesco a distrarlo. - mi fa, mentre io e il mio Straccetto dell'Invisibilità ci posiamo sulla sua spalla.

- Oh, ma guarda che combinazione! - fa poi, avvicinandosi al trio seduto fuori la gelateria. - Buonasera a tutti! -
- Ciao Gin! Come mai da queste parti? - le risponde Hermione allegra. - Siediti un po' con noi! -
- Volentieri, 'Mione. - replica l'altra, piazzandosi tra l'amica e il bellimbusto. - Ciao, io sono Ginny. Tu devi essere Richard, giusto? - gli domanda poi, mentre io mi dirigo sulla spalla di Pel di Carota.

- Non preoccuparti, del pallone gonfiato se ne occupa Gin. Appena possibile prendi Hermione e andatevene. - gli sussurro nell'orecchio.
Ron annuisce leggermente e si volta verso Hermione, ascoltando la conversazione.

- In che Casa sei stato smistato ad Hogwarts, Richard? - gli domanda Ginny.
- Ero a Corvonero. - le risponde altezzoso l'altro.
- Oh. Capisco.Anche un mio ex ragazzo era lì. Non mi piacevano molto, però, tutti palloni gonfiati. - replica lei, sorridendogli. - Ma questo non è il tuo caso, ovviamente. - continua, con un pizzico di sarcasmo.

Vi ho già detto che adoro questa ragazza?

- Tu invece eri a Grifondoro, se non erro. Tutti scavezzacollo irresponsabili, ma ovviamente certo non è il tuo caso. - replica l'altro, guardandola con aria di sfida.
- Non preoccuparti, credo di poter benissimo essere definita sia scavezzacollo che irresponsabile. - dice Gin, assumendo un'espressione alla Luna Lovegood. - Ah, bei tempi andati... Ma su, non parliamo di me! Hermione mi ha detto che lavori con lei alla Gazzetta. Che fai, il correttore di bozze? -
- No, sono redattore; mi occupo degli affari nazionali. -
- Ah, quindi il meraviglioso articolo sul fatto che quell'incompetente di Caramell dovrebbe essere rieletto era tuo? Complimenti, era proprio un bel racconto di fantascienza. -
- Non pretendo certo che tutti siano d'accordo con me. Sai, banali questioncelle come l'aumento per le tasse sui Goblin da guardia o per la licenza di Materializzazione fatto da questo governo... -
- Oh, certo. Ma non dimentichiamoci la corruzione e le calunnie del precedente. - ribatte Ginny.

Incredibile. Questi due si stanno insultando con il sorriso sulle labbra. Starei ore a guardarli, ma Ron mi fa tornare alla realtà. Prende la mano di Hermione e le sussurra: - Herm, che ne dici di andare? -
- Ok. - fa lei, un po' confusa da tutto quello che sta succedendo. Insieme si alzano e si incamminano di nuovo per Diagon Alley, questa volta diretti verso casa di Hermione.

- Allora... - fa Ron, non appena arriviamo davanti l'appartamento di Hermione.
- Grazie per la bella serata. - fa lei, voltandosi verso di lui e giocherellando distrattamente con una ciocca di capelli. - Beh... buonanotte. -
- Buonanotte. - le risponde lui, chinandosi e baciandola.
Lei gli allaccia le mani dietro il collo. - Ci vediamo, allora. - gli dice sorridendogli, quando dopo un po' si staccano.
- Ok. Sogni d'oro. - le risponde Ron, mentre Hermione sparisce dietro la porta.

Ehi... perchè sono alto ancora quindici centimetri?!

********************


1: "I want to protect you" - The Eels

Eccomi di nuovo qui, per la vostra gioia!
Sappiate che ho passato il peggior quarto d'ora della mia vita cercando una cavolo di canzone adatta al momento... D'altronde non potevo mica farli quasi baciare con "Stockholm Syndrome" dei Muse o con "Lullaby" dei Cure. Si, Pepero è decisamente una rockettara fancazziasta. ^_^
In tutto ciò, mio fratello ha trovato chi potrebbe interpretare Voldemort da giovane: cliccate qui. LOL
Come al solito grazie a tutti per le meravigliose recensioni!
A Flyingstar16, Joannadellepraterie e PazzaWendy che si sono lamentati perché Ron è troppo scemo... Sappiate solo che, per citare Jessica Rabbit, "è che lo descrivono così". Non abbiate paura, comunque, alla fine di questo delirio saprà farsi perdonare. :D
Hiromi91, lo storpiaggio del mio nick è sempre concesso, ma proprio Pepy mi sa di no ;D Si farebbe un po' di confusione LOL
Chichi e alicesil, grazie mille!

Alla prossima,
Pepero

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Capitolo 6
*** Gelosia, gelosia canaglia ***


Gelosia, gelosia canaglia

Esprimi un desiderio!

Capitolo 6: Gelosia, gelosia canaglia

********************


Questa veramente non me la spiego.
Insomma, ieri sera quei due si sono baciati, no? E allora perché io sono ancora così?! In tutto ciò, l'unica a cui potrei chiedere lumi sulla faccenda al momento dorme della grossa, e sembra non avere la benché minima intenzione di tornare tra noi.

Ma vabbé, a me sta bene anche così. Ultimamente ho scoperto che adoro guardare Ginny mentre dorme.

Proprio mentre mi avvio svolazzando verso il comodino per guardarla meglio, lei comincia a fare strani rumori nel sonno. Sembrerebbero quasi... Per la barba di Merlino, ma sta facendo le fusa?!

- Mmh... Si, proprio lì, Harry... -

Ho sentito bene o sto avendo un'allucinazione?

- Si, così... -

Sembra proprio che qualcuno qui stia facendo un sogno sconcio.

- Buongiorno! Lo sai che è mezzogiorno? - le faccio sorridendole, quando lei riapre lentamente gli occhi.
L'espressione sulla sua faccia passa da beata a decisamente imbarazzata e arrossisce. - Bu-buongiorno, Harry. - mi risponde, alzandosi le lenzuola fin sotto il mento.
- Hai fatto un bel sogno? Ti ho sentita nominarmi. - continuo dopo un po', ridendomela sotto i baffi.
Ginny si fa ancora più rossa. - S-si, era un bel sogno. C'eravamo io e te... -
- E che stavamo facendo? -
- Noi... ehm... avevamo trovato un gattino! E tu... lo stavi accarezzando! - mi risponde, neanche lei tanto convinta.
- Ah, davvero? Ed è per questo che facevi le fusa? - le faccio io. E' incredibile quanto rossa possa diventare la faccia di un Weasley. - E perché dicevi "proprio lì"? -
Lei si nasconde un altro po' sotto le lenzuola. - Ehm... Cercavamo un posto dove mettere il gattino, e io ti ho indicato un cuscino. -
- Si, certo. - le faccio io, con un sorrisetto odioso. - Beh, mettiamola così: se mai tornerò normale, lo cercheremo insieme questo gattino, ok? - continuo, andando verso la casetta della bambole per farmi una bella doccia.
Ginny annuisce sorridendo imbarazzata, per poi alzarsi dal letto anche lei e dirigendosi verso il bagno.

**********


- Allora, cos'è successo ieri sera? Tra l'altro, grazie tante per avermi abbandonata lì con Mister Simpatia senza neanche avvertire. - mi accoglie Ginny, quando entro in cucina poco dopo.
Io mi avvicino al tavolo e afferro la tazza di caffè che Ginny mi ha rimpicciolito. - Scusami, ma in fondo era per una buona causa. E' stato così terribile? - le domando io, tra un sorso e l'altro.
Lei assume un'espressione melodrammatica. - Ad un certo punto volevo solo trovare un modo per zittirlo. Sono arrivata persino a pensare di baciarlo, ma le serpi non sono decisamente i miei tipi. -
- Questa avrei preferito non saperla. - replico io, sputacchiando un po' di caffè. - Ad ogni modo la serata si è conclusa bene, almeno per quei due. Si sono baciati, ma come vedi l'incantesimo non si è ancora spezzato. Secondo te perché? -

Lei sembra rifletterci per qualche secondo, poi finalmente mi risponde. - Beh, mi sembra ovvio. Si sono baciati, ed è già un bel passo avanti, ma un bacio non è necessariamente una dichiarazione d'amore. - mi risponde, versandosi un po' di succo di zucca.
- Eh? -
- Mettiamola così, Harry. Quando hai baciato Calì, eri innamorato di lei? O almeno ti piaceva? - mi domanda poi, posando il suo sguardo su di me.

Ahi, ahi. Brutta domanda.

- Beh... No, effettivamente no. Diciamo che in quel momento era il Whiskey Incendiario a decidere per me. - le rispondo io, guardandomi i piedi.
- Ecco, questo è il punto. Un bacio può anche non voler dire niente, e penso che forse Hermione abbia ancora questo dubbio. Bisognerebbe che il mio caro fratello si desse una mossa e le facesse una dichiarazione in piena regola, soprattutto prima che ci pensi l'Innominabile Stronzone a farlo. - conclude, con un sospiro.
- Beh, forse siamo sulla buona strada, allora. - le dico, guardandola di nuovo. - Poco fa Ron è andato a trovare Herm al lavoro per la pausa pranzo. -
Il volto di Ginny si illumina. - E ci è andato di sua spontanea iniziativa? Nessuna minaccia o coercizione? Questa volta il caro Ronald mi ha veramente stupita. -
- Già, è sembrato strano anche a me. Ma meglio così, no? -
- Infatti. Che vuoi per pranzo? - mi chiede alla fine, alzandosi e mettendosi ai fornelli.

Io sto per aprire la bocca per risponderle, quando dall'ingresso sentiamo delle urla.

- Ron, dannazione! Ci stavo solo mangiando insieme, non lo stavo mica sposando! - fa la voce di Hermione.

Ma dico, possibile che per una volta che Ron decide di fare qualcosa di intelligente va tutto storto?!

- Oh bene, lei ci stava solo mangiando insieme! Ma non eravamo d'accordo che lo avremmo fatto insieme noi due? -
- Ma dimmi che cosa c'è di male se ho invitato anche lui! Richard era da solo, mi è sembrato cortese, tutto qui! -
- Si, certo, cortese! Anche ieri sera è stato un gesto cortese? Facciamo una cosa, Hermione. Quando avrai deciso con chi mangiare o uscire, fammi un fischio. - le dice Ron, filando diritto in camera sua e sbattendo la porta.

Ginny scuote la testa. - Ecco, vatti a fidare di quel mentecatto di mio fratello. -

**********


- Ron, mi spieghi cosa diavolo ti è preso?! Che c'è, il tuo neurone si è messo in malattia o cosa? - chiedo al mio amico dopo un po', quando Hermione e Ginny sono uscite di casa per una chiacchierata.
Ron al momento è steso sul suo letto, la faccia sprofondata nel cuscino. - Non è il momento adatto per scherzare, Harry. - mi fa, mentre io mi avvicino al suo comodino. - Qualunque cosa dica quella matta di mia sorella, Hermione non è innamorata di me. -
- Si, certo. E io sono Godric Grifondoro. Da dove è uscita questa panzana? -
- Ma ti pare normale? La sera prima ha un appuntamento con me e non esista un secondo a invitare quel ridicolo bellimbusto con noi, poi mi bacia, e il giorno dopo me lo ritrovo di nuovo tra i piedi. -

Ecco, la storia si ripete. Krum due la vendetta.

- Ti ha mai anche solo sfiorato l'idea che la colpa non sia sua, ma di Richard? - gli chiedo, facendo apparire davanti a me un panino.
- Si, e vorrei strozzarlo, il damerino incravattato. -
- E allora, di grazia, si può sapere perché dai addosso alla povera Hermione? Lo sai anche tu come è fatta, è sempre gentile con tutti. A volte anche troppo, questo lo ammetto, ma in questo caso non ha colpa. -
Ron si rigira e si stende sulla schiena, fissando il soffitto. - Sono un emerito idiota. -
- Almeno su una cosa siamo d'accordo. -

- Ah, ah. Che devo fare, secondo te? - mi chiede, sospirando.
- Indovina un po', forse chiederle scusa? Dai, non è difficile... Negli anni hai acquistato una certa esperienza, no? -
- Qualcuno si è svegliato con il pungiglione alzato, stamattina. Vabbè, credo che sia la cosa migliore da fare, al momento. - conclude lui, alzandosi e avviandosi verso la porta, salvo poi fermarsi sulla soglia.

- Che c'è? - gli chiedo, continuando a masticare il mio panino.
- Lo so che muori dalla voglia di assistere alla scena. Vieni o no? - mi risponde, con un sorrisetto.

Eh, si. I miei amici mi conoscono troppo bene.

**********


In questi giorni la parte pigra del mio animo se la sta godendo un mondo. C'è un qualcosa di estremamente soddisfacente nel farsi scarrozzare in lungo e in largo da tutti.

Siamo arrivati sotto casa di Hermione da dieci minuti, ma Ron continua a fissare la porta imbambolato.
- Harry, non sarebbe meglio farle sbollire un po' di rabbia, prima di chiederle scusa? - mi dice, dopo un po'.
- Prima lo fai e meglio è, Ronald. - gli rispondo io, da sopra la sua spalla.
Lui sospira e fa per bussare alla porta, quando io lo blocco.
- Aspetta un attimo... -
- Fammi indovinare. Ho dimenticato di nuovo i fiori. - mi fa sbuffando, mentre prende il giacinto viola che ho fatto comparire dal nulla.

Bussiamo alla porta, ma dall'interno non arriva nessuna risposta. Quando dopo altri dieci minuti di attesa nessuno risponde, io mi tolgo di dosso lo Straccetto dell'Invisibilità e mi volto verso di lui.

- Forse è ancora al giornale. - gli dico.
- Sicuramente. Ok, andiamoci. - mi risponde lui, facendomi segno di coprirmi di nuovo.

Un quarto d'ora dopo entriamo nella redazione della Gazzetta, cercando Hermione. E, con mia somma disperazione e disgusto, ci troviamo davanti una scena raccapricciante.

A quanto sembra, Richard deve aver approfittato della situazione, visto che al momento sta baciando Hermione, che è teneramente abbracciata alla serpe.

Ron fissa per un lungo attimo la scena, paralizzato. Poi si avventa come una furia sul ragazzo, mollandogli un pugno sul naso.

- Tu! Brutto... Ma io ti faccio secco! - gli urla, colpendolo di nuovo.
- Ron! Smettila immediatamente! - urla Hermione, infuriata. - Che diavolo ti è preso?! -

Il rosso si ferma immediatamente e arrossisce. - Ma... io... tu... - le fa, confuso.
- Cosa pensavi che mi stesse facendo, troglodita che non sei altro?! - gli grida Hermione, arrossendo anche lei per la rabbia. - E poi, con che diritto vieni qui e prendi a pugni i miei colleghi di lavoro? -
- Ma... -
Lei si avvicina a Richard e lo aiuta ad alzarsi. - Tutto bene? - gli chiede, prima di voltarsi verso l'altro e replicare con voce fredda: - Ron, è meglio per te se al momento sparisci; potrei dire o fare cose di cui potrei pentirmi, sai. Tra l'altro, tua sorella mi ha detto di riferirti, casomai ti avessi visto, che stasera te la dovresti sbrigare da solo per la cena, perché lei farà tardi. E ora vattene. -

Senza aggiungere niente Ron fa come lei gli ha ordinato, raccogliendo dal pavimento il fiore che le aveva portato e poggiandolo sulla sua scrivania prima di uscire.

**********


E' l'una di notte, e Ginny ancora non si vede. Ron si è chiuso in camera sua non appena siamo tornati a casa e non è ancora uscito, nonostante i miei continui tentativi di parlargli e di tirargli su il morale. Comincio a preoccuparmi seriamente, visto che ha saltato spuntino, pre-cena, cena, dopo cena e spuntino di mezzanotte.

- Ehi? C'è nessuno? - fa la voce di Gin dall'ingresso.
- Oh, bentornata. E' andata bene la serata? - le faccio io, un tantino acido.

Ok, un tantino troppo acido, a dirla tutta.

Lei mi guarda con un sorrisetto. - Hai per caso mangiato troppo yogurt, Harry? -
- No, non mi pare. Dove sei stata di bello? - le chiedo, mentre lei si accomoda sul divano.
- Mmh... ho incontrato Dean. -

Oh. Di bene in meglio, a quando pare. Ci mancava solo questa.

- Prima che tu parta con i tuoi soliti vaneggi, non è come pensi. Mi ha chiesto un consiglio su una cosa. - mi dice, mentre io mi poso sulla sua spalla.
- E sarebbe? -
- Oh, non so se posso dirtela... Prometti che non reagirai male? - replica lei, sorridendo.
- Peggio di così non potrebbe andare, quindi spara. -
- Mi ha chiesto di aiutarlo a scegliere un anello di fidanzamento per la sua ragazza, che indovina un po' chi è? -
- Non saprei, all'esame di Divinazione sono stato bocciato. -
- Calì Patil. - fa lei, ridendo alla vista della mia espressione stupita. - Ho appena finito di cenare con tutti e due, sai. Mi hanno anche chiesto come te la passi. -

Dean e Calì?! Oh bene, mi sono liberato di due incubi in un colpo solo.

- Piuttosto, a voi come è andata la serata? - mi chiede dopo un po', ritornando seria.
Io mi affloscio. - Una vera schifezza. Ron ha picchiato Richard. - le rispondo.
- E perché? Non che non approvi, sia chiaro. -
- Beh, io e tuo fratello siamo andati al giornale a cercarla perché Ron voleva chiederle scusa, e abbiamo visto lei e Richard che si baciavano. Ora che ci penso, però, sembrava che la stesse baciando, ma non ne sono così tanto sicuro. Comunque, Ron non ci ha visto più e si è avventato sull'idiota. -
Ginny scuote la testa disperata. - Che impiastro. Tu come stai? - mi chiede.
- Io? - replico io, un po' confuso. Da quando questo delirio è cominciato, è la prima volta che qualcuno me lo chiede. - Beh, sto bene, almeno credo. Cioè, sono un po' triste per come sono andate le cose... Insomma, a parte l'ovvio piacere di ritrovare i miei vestiti e la mia taglia normale, sarei veramente felice se quei due testoni riuscissero finalmente a mettersi insieme. - le rispondo io, arrossendo un po'.
Lei mi guarda per un po', poi mi scompiglia i capelli con l'indice e mi fa: - Non preoccuparti, ce la faremo. In fondo, se non abbiamo più alternative c'è sempre mia madre, no? - scherza.
Io le sorrido, ed entrambi sbadigliamo vistosamente.
- Uhm, direi proprio che sia il caso di andare a dormire. - dice Ginny, ridendo.
Io annuisco, sbadigliando di nuovo, e insieme ci avviamo verso i nostri rispettivi letti.

- Beh, 'notte. - le dico, un po' imbarazzato.
- 'Notte, Harry. - mi risponde lei, mentre recupera da sotto il cuscino la camicia da notte. - E ricorda, domani è un altro giorno. -

Si, domani è un altro giorno. Si spera solo sia più decente di oggi.

********************


E anche questo capitolo è andato! Giusto a titolo informativo, la scenetta iniziale è nata dalla combinazione tra una imbarazzante conversazione avuta con un mio ex-amico il giorno di San Valentino e la visione delle foto di Daniel Radcliffe nudo. Certe cose non fanno bene alla salute, proprio no.

Come al solito un grazie enorme per le vostre bellissime recensioni, che mi fanno zompettare e ridere come un'idiota ogni volta che le leggo:
chiaretta e flyingstar16 non preoccupatevi: Ginny non ha assolutamente intenzione di uscire con l'Innominabile Stronzone, anzi! Piuttosto penso che preferirebbe trovarsi in balia di una banda di gnomi da giardino impazziti LOL
PazzaWendy e PiperHG non cantate vittoria tanto presto: dopotutto, Ron è o non è l'adorabile scemone che tutti amiamo? In compenso la sorella riscuote consensi: Mary Cry e Hiromi91, sono in tutto e per tutto d'accordo con voi: Ginny è una grande :D
Piper, sono una ragazza :) Colpa mia, effettivamente Pepero si presta a fraintendimenti... Un giorno di questi vi spiegherò anche la genesi del nick, che implica una serata uggiosa, una delle mie migliori amiche e una ricerca idiota sul web.
Lily Ginny Potter, Emma94, Johannadellepraterie e pinkstone dagli occhietti giganti, troppo buone! Mi fate arrossire ^_^
Scar, una domanda: ma come cacchio ci sei riuscita a leggere sette-otto volte "Accidentally in love"?! Non ci riesco nemmeno io che sono l'autrice XD
Lunarossa, AUGURONI!!! Sono tanto felice per te! Posso fare dei suggerimenti per il nome? LOL Per adesso permettimi di dedicarti questo capitolo :D (Ehi, voialtri, non fate i gelosi ù_ù)
Infine the lost arch angel, ma grazieee! Un'altra Orientalese come me che mi recensisce, che bello! LOL Fortunatamente al momento io sono a zonzo per altre due settimane :D Prometto di aggiornare al più presto, non preoccuparti ^_^

A presto,
la vostra Pepè (Hiromi, questo ti piace? LOL Grazie a pinkstone per il suggerimento :D)


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Capitolo 7
*** Heaven and hell ***


Nuova pagina 1

Esprimi un desiderio!

Capitolo 7: Heaven and hell

********************


- Ginny. tuo fratello è un completo idiota! Un troglodita, un troll rimbambito, un deficiente insensibile! -

Si, Hermione cara. Queste cose le sappiamo già. Di tutti i misteri in cui mi sono imbattuto nella mia vita, la mente femminile è di sicuro quello più difficile e complicato.
In questo momento Hermione è seduta sul nostro divano con una tazza di tè in mano, coprendo di epiteti non proprio carini e affettuosi il povero Ron mentre Gin non può far altro che stare ad ascoltarla, seduta all'estremità opposta mentre io sono nascosto sotto un cuscino dietro di lei.

E a dirla tutta, sto soffocando. Vista la facilità con cui si attenta alla mia vita in questo periodo, è una fortuna che Voldemort non avesse una vita amorosa che richiedeva un aiuto.

- Conosco anche io Ron, Herm. Ma cosa ha fatto di preciso? - le chiede l'altra, poggiando la sua tazza sul tavolino.

Hermione sospira. - Semplice, è venuto in redazione e ha preso a pugni Richard. Il motivo non l'ho ancora capito. - le risponde, scuotendo la testa.
- Sicura? Harr... Ron mi ha raccontato che ti ha vista mentre lo baciavi... Sia ben chiaro, non lo sto giustificando. - replica l'altra.

- COSA?! - fa Hermione, arrossendo. - Ma gli ha dato di volta il cervello?! Mi stava solo togliendo una ciglia dall'occhio! E anche se mi avesse baciato, questo non gli dava certo il diritto di prendere a pugni Richard. - conclude poi, posando sul tavolino anche la sua tazza.

- Beh, tecnicamente ti ha baciata prima lui... - prova a farla ragionare Ginny.
- E tu come lo sai? -
- Me l'ha detto Harr...Ron. -
Hermione la guarda sospettosa. - Si, come no. Comunque non è che stiamo insieme, o cose così... E' successo, punto e basta. Non ne abbiamo ancora parlato. E se mai te lo stessi chiedendo, non ho intenzione di farlo, al momento. -

Andiamo bene. Di questo passo, mi sa che se sono fortunato ritornerò normale intorno ai novant'anni.

- Sai cosa ti farebbe proprio bene? - le chiede Ginny subito dopo, vedendo l'espressione arrabbiata dell'amica.
- No, cosa? -
- Una bella mattinata di shopping! Ti assicuro che fa miracoli, per l'umore. -
Hermione la guarda dubbiosa, ma alla fine accetta di buon grado.

- Bene! Allora è deciso. Vado a prendere la borsa. - continua la rossa, sparendo in camera nostra. Dopo un po' torna e con la scusa di aggiustare i cuscini mi ficca addosso il mio Straccetto dell'Invisibilità.

Oh bene.
Un'allegra mattinata di shopping e chiacchiere da ragazze. Che mattinata del cavolo che mi aspetta.

**********


- Seriamente... Ma come ha potuto pensare una cosa del genere? - chiede Hermione dall'interno del camerino, dove si sta provando l'ennesimo vestito della mattinata.

- Lo sai come è fatto, Herm. Ti ricordano niente le parole Victor Krum? - le risponde Ginny, passando in rassegna dei jeans. - E' un caprone geloso, e secondo me dovresti parlargli. -
- Oh, no. Questa volta ha proprio esagerato! insomma, non ha più quindici anni, ne ha venticinque... E poi io e Richard siamo solo amici, non capisco tutto questo accanimento. -
- Hermione, Hermione, Hermione... - replica l'altra scuotendo la testa. - Mia cara e ingenua amica, prova a ragionare un po', visto che è il tuo forte. Mio fratello ha esagerato, questo è vero, ma ha ragione ad essere geloso. Sono sicura che a Richard piaci. -
- Ginny, ma la pianti?! - fa l'altra, uscendo dal camerino. - Io non piaccio a Richard, e Ron non ha assolutamente nessun diritto di essere geloso di chicchessia, dal momento che non stiamo insieme. - continua, appoggiando con un po' troppa irruenza i vestiti sul bancone della cassa.

- Pss... Ginny? Questa sarebbe la tua tattica per farli riappacificare? - le domando io sottovoce dalla sua spalla, approfittando della lontananza di Hermione. - Farla arrabbiare ancora di più? -
- Shh! Potrebbe sentirti! - mi risponde lei. - Tra l'altro, tu non capisci niente di donne, caro mio. In questo momento ha solo bisogno di sfogarsi, e prima lo fa, prima ritornerà a parlare con Roneo. -
- Ok, ok... Si può sapere quanto ancora dovremo far compere perché avvenga il miracolo? -
- E chi lo sa. -

- Gin, che fai? Parli da sola? - ci interrompe Hermione, guardando curiosa Ginny mentre le mostra gli acquisti.
- Eh? Scusa, pensavo ad alta voce. - le risponde la rossa, arrossendo leggermente. - Bene, che ne diresti di fare una pausa e prenderci un caffè? E' tutta la mattina che giriamo, i miei piedi gridano vendetta. -
- Direi proprio di si, Gin. Anche se vorrei passare un attimo al negozio qui di fronte, ho appena realizzato che mi serve un reggiseno nuovo. -

No. Questo proprio no.

Faccio per manifestare a Ginny il mio disappunto per questa scellerata decisione, ma la ragazza ha un'espressione che mi piace poco. Tipo ghigno malefico, non so se capite. La cosa divertente è che sembra essere rivolto a me.

- Magnifica idea! Che stiamo aspettando? - le dice, prendendola sottobraccio e uscendo dal negozio.

Ho la vaga sensazione che qualcuno qui si voglia vendicare.

**********


- Oh, bentornati! Dove siete stati di bello? - ci domanda Ron, non appena mettiamo piede in casa. - Harry? Tutto ok? - continua poi rivolto verso di me, quando mi affloscio sulla sua spalla.
- Per niente. Avrei fatto meglio a rimanere a casa, stamattina. - gli rispondo, massaggiandomi le tempie.

Sapete, è difficile trovare un posto dove nascondersi quando la ragazza che ami si sta provando un reggiseno e la sua borsa è misteriosamente sparita, proprio quando volevi fiondartici dentro e rimanerci fino alla fine dei tempi.

- Siamo stati in giro a fare compere con Hermione. - gli dice Ginny, sedendosi sul divano e allungando le gambe sul tavolino. - Tu? Non dovresti essere al lavoro? -
- Hmm. Pausa pranzo. A proposito, devo tornare in ufficio tra un quarto d'ora... Gin, non è che potresti prepararmi qualcosa da mangiare? - le chiede il rosso, sfoderando la sua ormai celeberrima espressione "sono-tanto-buono-dai-me-lo-merito".
Ginny sbuffa, ma poi si avvia in cucina. - Non ci posso credere. Sprecare una pausa pranzo così. - esclama poi, mentre si avvia tra i fornelli.

- Allora? Che ha detto Hermione? - mi chiede Ron, quando rimaniamo da soli.
- Oh? Praticamente ha detto che sei un cretino, uno stupido, che non capisci niente e che non hai alcun motivo per essere geloso dell'Innominabile Stronzone. Le solite cose, insomma. -
- Dannazione. -
- Su, non è poi così grave, dopotutto. - faccio io per consolarlo. - Ti ha affibbiato epiteti ben peggiori, dopotutto. -
- Io... Cavoli, perché deve essere tutto così difficile? -
- Psiche femminile. Non la capirò mai. -
- Io... Pensavo di mandarle una lettera, ma non so se è una buona idea. - mi dice dopo un po', guardandosi le punte delle scarpe e indicandomi una pergamena sul tavolo.
- E' un'ottima idea. Posso darle un'occhiata? -
- Certo. Anzi, speravo proprio che me lo chiedessi. -

Mi avvicino alla lettera e con un po' di fatica la apro e comincio a leggerla.

'Mione,
Sono le quattro del mattino e non riesco a dormire. L'ingloriosa scena della redazione continua a venirmi in mente; ce l'ho davanti agli occhi come una pessima scena di uno di quei filmetti di serie b che piacciono tanto a Harry.
Lo sai che non sono per niente bravo in queste cose, anzi. Insomma, volevo solo farti sapere che mi dispiace tanto per quello che è successo, mi sento tremendamente in colpa. So che dovrei imparare a tenere a bada la rabbia, e credimi, ci sto provando... Ma a volte semplicemente mi batte sul tempo. Non è una scusa, né una giustificazione per quello che ho fatto; ma, ehi, non sei tu quella che ha mollato un ceffone a Malfoy durante il nostro terzo anno? Mi conosci, e lo sai che sono un completo idiota. Perdonami se puoi.
Ron


- Allora? Che ne pensi? -
- Penso che "Fight Club" non sia affatto classificabile come filmetto di serie b, celenterato senza un briciolo di gusto. - gli rispondo piccato. - Per il resto, penso vada bene. Quando hai intenzione di dargliela? -
- Mi presteresti Edvige? Leo è ancora in Romania da Charlie. -
- Certo. -
- Bene, allora gliela mando adesso. -
- Aspetta! -
- I fiori. -
- Ormai mi leggi nel pensiero. - replico, facendo apparire una margherita.
Lui la prende e la posa delicatamente all'interno della pergamena. - Un giorno mi spiegherai il perché di tutto ciò. - mi dice, andando a cercare Edvige in camera mia.

**********


- Allora, ti è piaciuta la gita nel "Paradiso del push up", Harry? - mi chiede sorniona Ginny quando entro svolazzando in cucina.
- Te l'ha mai detto nessuno che sei diabolica, quando ti ci metti? - replico io imbarazzato.
- Che vuoi, ti ho solo dato un'anteprima di quello che vedrai quando andremo a cercare il famoso gattino, non so se ricordi... - continua lei, rincarando la dose.

Ok, me la sono cercata.

- Bene, ma allora devo dire che preferivo quello bianco con le fragole, invece di quello azzurro che hai comprato. - le rispondo, sperando di imbarazzarla almeno un po'.
- Non ci sono affatto problemi, Harry! Domani al massimo vado a prenderlo, se è quello che desideri. Anzi, chiedo anche se ci sono le mutandine in coordinato. Ti piacerebbe come regalo di compleanno? -

Dannata. Perché dimentico sempre che è più facile vedere Minerva McGranitt andare in giro con i capelli sciolti che Ginny Weasley diventare rossa per una mia battuta?

- Non male come idea, sai. Cambiando discorso, tuo fratello ha appena spedito ad Hermione un biglietto di scuse. -
- Oh bene. Anche se devo dire che la cosa mi spaventa un po', visti i trascorsi. - mi fa lei, sedendosi e cominciando a sbucciarsi una pesca.
- La lettera era abbastanza buona, se consideri chi l'ha scritta. Spero solo che Hermione lo perdoni... - replico io.
- Lo perdonerà, non preoccuparti. Ehi, ma tu non avevi il potere di evocare ricordi a tuo piacimento? Falle ricordare qualcosa di dolce! -
- Dolce?! RON?! -
- Suvvia, ci sarà pure qualcosa... -

Io ci penso un po' su, quando mi viene in mente un momento del nostro sesto anno. Mi concentro su questo particolare ricordo e lascio che si riformi la scena nella mia mente.

Hermione, ti amo.

- HARRY!!! Che diavolo combini?! - urla la voce di Ron dal salotto.
- Bene, questo vuol dire che ha funzionato. - fa Gin, mangiando indisturbata la sua pesca. - A proposito, cosa gli hai fatto ricordare? -
- Uhm, quando al sesto anno Ron ha detto ad Hermione di amarla. Solo perché ci aveva lasciato copiare i compiti, ma non è quello l'importante. - le rispondo, facendola ridere.

- Harry, questa me la paghi. - fa Ron, appena entrato in cucina.
- Che ho fatto, scusa? -
- Hai usato i tuoi abracadabra per farmi venire in mente quella cosa! -
- Chi, io? Non ho fatto niente, non so neanche di cosa tu stia parlando! - mento prontamente, con la complicità di Ginny.
Ron mi guarda sospettoso, ma alla fine decide di credermi. - Ok, forse è solo il mio neurone che mi tira brutti scherzi. Gin, mi hai preparato qualcosa? - chiede poi alla sorella, che gli indica dei sandwich sul ripiano della cucina. Il rosso li prende al volo e schizza fuori dalla porta, bofonchiando un grazie tra un morso e un altro.

********************


Allora, non cominciate a linciarmi, ok? Sono un pochino in ritardo, ma avete aspettato sei mesi per il secondo capitolo, che saranno mai due giorni? ^_^
Tra i corsi all'università, la patente e Sanremo la mia mente ha faticato molto a concentrarsi, sapete com'è. A proposito di Sanremo, sono l'unica a cui è venuto un infarto quando ha visto tale Centomo che è la fotocopia con gli occhi azzurri di Matt Bellamy? PazzaWendy, aiutami tu! LOL
Torniamo seri per attimo, se ci riusciamo: ma quanto vi voglio bene?! Grazie alle vostre recensioni mia mamma crede stia impazzendo, visto che mi vede scoppiare a ridere senza un perché davanti allo schermo del pc quando meno se lo aspetta.

Scar, sono veramente onorata che un mio racconto ti abbia fatto piacere questa coppia... Il mio commento del capitolo scorso era nato semplicemente dal fatto che, essendo una maniaca insicura, quello che un anno fa mi sembrava una cosa superba ora mi sembra una ciofeca, ma sono io che sono matta. :D
Pinkstone (ma l'occhietto luccicante c'è ancora?), la tua recensione mi ha fatto sganasciare! Non preoccuparti, essendo stata precedentemente definita un genietto del male i tuoi complimenti sono bene accetti ^o^ per la cronaca, il mio unico neurone, che ho in coproprietà con i miei due migliori amici, si chiama Costanza, è quasi sempre in vacanza ed è felicissima di fare la tua conoscenza! Lo sai che all'inizio anche Ginny doveva ritrovarsi rimpicciolita come Harry? Poi ho pensato che una sola fatina bastava e avanzava, ma forse ho fatto male i conti... :D
Vedo che Richard ha definitivamente conquistato i vostri cuori... Joannadellepraterie, lo so che è simpatico quasi quanto una colonscopia, ma fa solo il suo lavoro, quello cioè del rompiscatole :D
Hiromi91, hai proprio ragione... Ma in fondo li vogliamo bene così come sono, no? E comunque non era propriamente un gattino, no.
PiperHG e flyingstar16, non è successo niente, anche se scommetto che a Richard sarebbe piaciuto molto ^^. Il problema è che Ron dovrebbe farsi vedere da qualcuno. Molto bravo lol
Emma94, ti posso solo dire che Ron dirà la cosa più dolce che mi sia mai potuta venire in mente, anche se ci sarà di mezzo un kiwi LOL
chiaretta, quelle foto hanno un po' sconvolto tutti. E' come se improvvisamente realizzassi che il figlio della tua vicina di casa che tu conosci praticamente da quando era piccino picciò sia cresciuto. E sia diventato un gran bel pezzo di figo, a dirla tutta :D Spero che il compito sia andato bene!
Mary Cry, la gelosia di Ron è fondatissima, è vero, ma ciò non toglie che un pugno in faccia non sia l'ideale. Semmai un bel calcio nei gioielli di famiglia XD
Lunarossa, ebbene si! Certe conversazioni fanno questo ed altro XD Riguardo ai nomi, mi piace molto quello che tu e il tuo compagno avete scelto; che ne dici di Laura, Alice, Agata o Gaia? ^^
Jin, ci siamo quasi, abbi un po' di pazienza... :D
Infine Fra 92, dvd20 e Lily Ginny Potter, grazie mille!

Alla prossima,
la vostra cara Pepè (o anche genietto del male hihi)

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Capitolo 8
*** Gelati, quasi dichiarazioni e Bellimbusti che interrompono sempre sul più bello ***


Gelati, dichiarazioni e...

Esprimi un desiderio!

Capitolo 8: Gelati, quasi dichiarazioni e bellimbusti che interrompono sul più bello

********************


- Allora Ron, la apri si o no? -

Dopo tre ore di estenuante attesa Edvige è tornata, portando con sé la risposta di Hermione. Il solo problema è che Ron sta fissando imbambolato la pergamena da almeno un quarto d'ora.

- Harry ha ragione, fratellone. - dice Ginny. - Che c'è, stai cercando di sviluppare la tua vista a raggi X? Andiamo, prima la apri prima scopro se devo preparare la fune in giardino. - continua, scherzando.
Ron sospira e la apre, per poi leggerla tutta in silenzio; alla fine scoppia improvvisamente a ridere.

Ok, è definitivamente ammattito.

- Che dice? Buone notizie? - chiedo inutilmente al rosso, che non mi ascolta neanche. Vista la situazione, Ginny gli strappa di mano il biglietto e comincia a leggerlo ad alta voce.

- "Ron, non c'era bisogno di dirmi cose che sapevo già. Comunque apprezzo il gesto, vedo che hai finalmente imparato a fare un po' di sana autocritica... Ad ogni modo, scemone che non sei altro, oggi mi sento caritatevole, quindi anche se non te lo meriti per nulla, ti perdono (ringrazia Ginny, per questo)" Altro che ringraziarmi, dovrebbe farmi una statua d'oro! "Comunque, credo proprio che dovremmo fare due chiacchiere... Devo chiederti una cosa molto importante. A presto, Hermione." -
- Questo vuol dire che i neuroni di Hermione hanno finalmente deciso di interrompere lo sciopero, per quanto riguarda il deficiente? - esclamo, con gli occhi che mi brillano.
- E chi può dirlo. Spero sia così, ma per come è fatta 'Mione potrebbe anche volere indietro una penna che gli ha prestato durante il secondo anno. -

- Ehi voi, non vi ho dato il permesso di leggere la mia corrispondenza privata. - fa improvvisamente Ron, tornando serio e riprendendosi la lettera.
- Si dà il caso che la tua corrispondenza privata sia di vitale importanza per me. - ribatto io, svolazzandogli attorno.
- E anche per me, visto che praticamente vi faccio da colf e non vengo neanche pagata. - interviene Ginny. - Avanti, cosa hai intenzione di fare? -
- Non so... Ci devo pensare. - ci risponde Ron, schizzando in camera sua.

Vista la velocità con cui stanno andando le cose, meglio che impari a cucinare. Non si sa mai.
Per la bambola gonfiabile ci attrezzeremo poi.

**********


- Secondo te cosa passa per la mente di tuo fratello? - domando a Ginny, mentre siamo seduti sul divano. Ron si è rintanato in camera sua da almeno tre quarti d'ora, facendo non so cosa.
- Polvere, acari e qualche occasionale covone di ragnatele, ad occhio e croce. - risponde lei, mentre sfoglia distrattamente una rivista.
- Ah ah ah. Avessi io un'occasione del genere, mi fionderei dalla mia lei senza pensarci due volte, invece di perder tempo come fa lui. -
- Ma davvero? E, sentiamo, chi sarebbe la tua lei? - replica, voltandosi a guardarmi.
- Diciamo che la conosci molto bene. - le rispondo, arrossendo leggermente.
- Interessante. E se, giusto per ipotesi, diciamo che lei al momento sia qui di fronte a te, che faresti? - continua, trattenendosi dal ridere.
- Le direi che è bella da impazzire anche quando si diverte a mettermi in imbarazzo, come in questo momento. -
- Molto divertente. - mi dice, diventando improvvisamente rossa.

Ah! Ci sono riuscito, finalmente!

- Ehi, io esco! - fa Ron, correndo verso la porta.
- Dove vai? - gli chiede Gin.
- Da Hermione. E ora scusatemi, sono di fretta. - replica, tentando di svignarsela.
- Frena! Hai già aspettato tanto, che fanno due minuti in più? - gli dico avviandomi in camera mia seguito da Ginny.
- E perché mai, di grazia? -
- Mi sembra ovvio. Veniamo con te, no? - replica lei, scomparendo sotto il Mantello.

**********


- Tutto a un tratto non mi sembra poi un'idea così brillante. - fa Ron, fissando la porta dell'appartamento di Hermione.
- Per piacere, Ron. - replica sbuffando Ginny da sotto il mantello. - Anche se secondo i tuoi tempi questo potrebbe sembrare un gesto avventato, ti assicuro che per il resto del mondo hai aspettato fin troppo tempo. Bussi o preferisci che lo faccia io? -
- Sorella degenere. - sbuffa lui, bussando il campanello.

- Si? Oh, ciao Ron. - esclama Hermione apparendo alla soglia in accappatoio. - Potevi avvertirmi, però! Ero sotto la doccia.-
- Ehm, passo più tardi, allora? -
- Non dire scemenze, dieci minuti e sono pronta. Vuoi entrare? - gli chiede poi, aprendo del tutto la porta.
- Err... Meglio di no, 'Mione. Facciamo una cosa, ci vediamo tra dieci minuti davanti Florian Fortebraccio, ok? -
La mora sembra un po' confusa, ma alla fine gli fa segno di si e scompare di nuovo in casa.

- Oh si, Ronald, continua così. Sai, non mi sono mai divertito tanto nella mia vita; per la verità essere una dannata fatina è sempre stato il sogno della mia vita. - gli dico, non appena siamo soli.
- Andiamo, Harry! Non potevo certo entrare in casa mentre lei era mezza nuda! - mi risponde lui imbarazzato, cominciando a scendere le scale.
- E perché, se è lecito chiederlo? -
- Insomma... Andiamo, mi conosci! Le sarei saltato addosso... -
- E che male avrebbe fatto? Lo sai come la penso, per me avresti dovuto farlo decenni fa. - replico io, mentre sento sotto di me la spalla di Ginny tremare pericolosamente per via delle risate trattenute.
- E se lei mi avesse mollato un ceffone? -
- E se lei ti avesse ricambiato? Insomma, testone che non sei altro, non puoi vivere basandoti solo sulle ipotesi di quello che potrebbe succedere! E poi, correggimi se sbaglio, quando la settimana scorsa l'hai baciata non mi pare che le sia dispiaciuto. -
Ron si fa improvvisamente rosso. - Beh, no... Ciò non toglie che negli ultimi due giorni mi sia comportato come il più grande idiota mai esistito. -
- Solo negli ultimi giorni?! - interviene Ginny, sarcastica. - E' da quando hai cominciato a parlare che ti comporti da idiota, Ron. -
- Grazie per il supporto morale, sorellina. Tu si che sai come far sentire meglio una persona. -
- Io non giudico, Ronald, osservo i fatti. -
- Già, come no. -

- Non per interrompervi, ma saremmo arrivati. - li interrompo io, facendo notare ai due l'insegna di Florian prima che Ron ci andasse a sbattere contro. - E, tra parentesi, sarebbe molto meglio se la piantassi di parlare al vento, Ronald. -
- Ok. - fa lui, cominciando a guardarsi attorno. - Quasi quasi entro a prendermi un gelato, visto che sono qui. -
Ginny sbuffa sonoramente. - Certo che Hermione ha proprio ragione quando dice che hai la sensibilità di un cucchiaino. Io non lo so, sta per dichiarare il suo amore alla donna che ama e lui che fa? Si prende un gelato! -
- Ehi, quando sono nervoso mi viene fame! - si giustifica lui entrando nella gelateria.
- Certo. Ha dimenticato di dire che gli viene fame anche quando è triste, quando è felice, quando è arrabbiato e quando è preoccupato per qualcosa. Ah, forse anche quando dorme. Giurerei di averlo sentito parlare nel sonno di roastbeef e patate arrosto. - esclama Ginny quando il fratello non è a portata di orecchie. - Toh, a quanto pare 'Mione ha deciso di inaugurare i nuovi acquisti. - continua poi sghignazzando, quando nota la mora avvicinarsi con indosso un top a fascia azzurro e una minigonna di jeans.

- Oh. - E' il solo commento di Ron, appena uscito con in mano un triplo cono gelato al triplo cioccolato, nocciola e vaniglia.
- Di nuovo ciao. - lo saluta Hermione, guardando divertita l'espressione di Ron. - Guarda che il gelato si sta sciogliendo. - continua poi, indicando la mano dell'altro ormai ricoperta di cioccolato.
- Oh. Si. Gratta e netta. - fa Ron senza pensarci. - Allora, non dovevamo parlare di una cosa importante, io e te? - le domanda poi, dopo essersi ripulito la mano.
Lei arrossisce. - Già. Vedi, dopo tutto quello che è successo ultimamente mi sento un po' confusa... E devo chiederti una cosa. Giura di essere sincero, però. -
- Giuro. Che c'è? -
- Ron... Ma io cosa sono per te? - gli chiede lei, guardandolo negli occhi.
Il rosso sospira. - Vedi, 'Mione... Vorrei tanto riuscire a descrivere questo sentimento che provo per te; vorrei riuscirlo a definire, ma non ha contorni. Lo so che sei la mia migliore amica, ma... - Non riesce a concludere il ragionamento, perché la mora lo interrompe.
- E' tutto qui? -
- Cosa? No! E' solo che è difficile... - le risponde l'altro.
- Beh, non dovrebbe esserlo, Ronald. - replica Hermione con un tono sarcastico che tradisce però un po' di amarezza nella voce.
- Ma... - fa a sua volta Ron, confuso. - Insomma, lascia almeno che mi spieghi! -
- Fallo, allora. -
- Beh, ecco... - comincia Ron, ma per la seconda volta nel giro di cinque minuti viene interrotto, questa volta da Richard.

- Ehilà, guarda un po' chi c'è! -

Ho il vago sospetto che il bellimbusto pedini Hermione, altrimenti non si spiegherebbe come diavolo fa ad interromperli sempre sul più bello. Uno direbbe che ci sono anche modi più costruttivi di questo per trascorrere il proprio tempo libero: che so, leggere un libro, fare immersioni, volare in deltaplano, scalare l'Everest, giocare a mosca cieca in autostrada...

- Oh, ciao Richard. Come mai da queste parti? - fa Ron, guardandolo con un'espressione del tipo "sparisci-immediatamente-o-ti-giuro-che-me-la-paghi".
- Ciao Rod. Niente di particolare, avevo voglia di un gelato. Voi, invece? - replica l'altro, indirizzando a Ron uno sguardo che dice più o meno "provaci-solamente-e-ti-scavi-la-fossa-con-le-tue-mani-visti-i-precedenti".
- Noi facevamo una passeggiata. - gli risponde Hermione. - Ora che ci penso, che ora è? -
- Le cinque, perché? - replica Richard.
- Cavolo, è tardissimo! Devo andare in redazione! - esclama lei, battendosi una mano sulla fronte. Da' un bacio sulla guancia a Ron e scappa via di corsa, seguita a ruota dall'Innominabile Stronzone.

- Qualcuno di voi due geni del male mi spiega come diavolo faccio a liberarmi di quello?! - esclama Ron, afflosciandosi a terra sconsolato.
- Hai ragione, fratellino. - fa Ginny, sedendosi accanto a lui. - Su, c'eri quasi riuscito! Andiamo a casa, ti va? Ti preparo le frittelle.-
- Ok, ma non ho molta fame. -

********************


ç___ç La vostra Pepè ultimamente ha latitato non per colpa sua, ma perché è in mano ad un feroce e sanguinario dittatore, il tremendo demone della puntualità universitaria che non le lascia neanche il tempo di dormire. Provate a dire "Aramandu il sanguinario" per tre volte di fronte allo schermo del vostro telefonino e cominceranno ad arrivarvi infiniti messaggi con scritto MUOVITI CHE E' TARDI!
A volte penso che sarebbe stato molto meglio se avessi deciso di andare a zappare la terra, invece che iscrivermi all'università. LOL

Ma veniamo a noi, miei cari amicici! Ecco, se non avessi le vostre recensioni (e la Nutella) non so proprio come farei :D
Si, lo so, lo scorso capitolo era un po' in stand-by, e anche questo se volete, ma ci avviciniamo purtroppo alla fine. Anzi, no, ci siamo quasi. Ma prometto che sarà tanto attivo sotto molti punti di vista LOL

Pinkstone: W GLI ARC EN CIEL!!! Li adoro, anche se ultimamente sto apprezzando di più i Tokyo Ska Paradise Orchestra, sul versante giapponese (ma loro rimangono sempre i più figosi di tutti ^^). Per quanto rigurda Full Me(n)tal Alchemist vado a momenti, un martedì lo amo e il martedì successivo non lo sopporto. Dipende sempre dalla presenza del coronnello Mustang e di Scar, in ogni caso XD E chi si vuole liberare di te?! Le tue recensioni mi fanno sempre ridere come una pazza ogni volta che le leggo!

Lunarossa, grazie per tutti i complimenti che mi fai sempre, sei troppo dolce! *me arrossisce* Continua presto anche tu, però, che attendo ardentemente la battaglia splatter XD PS: Arianna è bellissimo, come nome ^^

PazzaWendy, tale Centomo è arrivato mi pare secondo nei giovani a Sanremo con una canzone che poi alla fine non era nemmeno tanto orrenda... Ma quello che conta è che la prima sera del Festival mi ha fatto venire un colpo perché vedendolo di sfuggita in primo piano era tale e quale al nostro Matt XD I push up sono la più grande invenzione partorita dall'uomo, secondo me LOL

flyingstar16, non morirmiiiiiiii che anche le tue recensioni sono spassossime! Uhm, hai ragione, ma l'unica cosa vagamente somigliante ad un abbraccio che mi viene in mente è o la stretta di mano alla fine del secondo libro quando 'Mione esce dall'infermeria o al funerale di Silente nel sesto libro, quindi ho optato per il "Ti amo" ^^ (Si, lo ammetto. Faccio schifo, li so a memoria. Sono capace di citare alcune pagine del sesto parola per parola, devo farmi curare?)

Mary Cry, Lily Ginny Potter e Emma94, i negozi di intimo sono un luogo di perdizione XD

Hiromi e PiperHG, sono contenta che la mia Ginny vi piaccia! Per il discorso canon, non so perché mi venga così facile descriverla così *sborona mode on* sarà perché me la sono sempre immaginata così, ironica e un po' maschiaccio, ma in fin dei conti mi viene naturale :D *sborona mode off*

Ginny89Potter, benvenuta ^_^ La fanfiction è ormai agli sgoccioli, prevedo salvo complicazioni (tipo il demone di prima che mi proibisce di scrivere) un altro capitolo più un epilogo, quindi in tutto dieci. Soddisfatta?:D

Chiaretta e Alicesil, grazie per i complimenti :D

Alla prossima!
Pepero (ma quanto è figa "Back in Black" degli AC/DC?! *___*)

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Capitolo 9
*** Come un ombrello rosso in un giorno di pioggia ***


Come un ombrello rosso in un giorno di pioggia

Esprimi un desiderio!

Capitolo 9: Come un ombrello rosso in un giorno di pioggia

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Qualcuno mi spieghi per quale ragione il mondo sembra essersi coalizzato contro di me. E' passata una settimana dall'ultima volta che Ron ed Hermione si sono parlati, e non per volere di qualcuno dei due.

Il motivo è semplice: sono entrambi pieni di lavoro. Siccome sembra proprio che gli elfi domestici abbiano scelto proprio luglio come mese dedicato alla rivolta per avere anche loro diritti, Hermione è impegnata a scrivere articoli su articoli sulla faccenda, mentre Ron è occupato a fare servizio d'ordine durante i loro cortei.

Chiariamoci, supporto pienamente la causa, ma non potevano aspettare altri due-tre mesi per scatenare tutto ciò?!

- 'Giorno. - fa Ron, sedendosi in cucina e aprendo il giornale. - C'è del caffè? -
- Tieni. - gli risponde Ginny, porgendogli una tazza, mentre mi rimpicciolisce una ciambella. - Ci sono novità? -
- L'unica novità è che per oggi è prevista pioggia. - sbuffa il rosso, continuando a leggere. - Dannati elfi domestici. Se solo penso che anche oggi sarò costretto a fare loro da baby sitter mentre Hermione passa tutta la giornata con l'Innominabile Stronzone vado in bestia. -
- Senza contare che l'ultimatum di mamma scade domani. - gli ricorda Gin, sbucciandosi una pesca.
- Dannazione. E pensare che c'ero quasi! Io quello lo brucio. -

- Su, non fare così. Guarda che lo capisco, il ritardo non è dipeso da te. - lo consolo io.
- Si, ma... - fa Ron, prima di guardare l'orologio. - Ecco, lo sapevo. Sono in ritardo. Ci vediamo più tardi. - conclude, prendendo una ciambella e smaterializzandosi.

-Gin, la sai una cosa? Ho proprio l'impressione che il mio karma abbia bisogno di un bel lavaggio. - dico alla rossa sospirando, non appena Ron scompare.

**********


- Giinny! - mi lamento, entrando in salotto mentre lei è sul divano a leggere un libro.
Lei sospira. - Che c'è ora, lamentone che non sei altro? - mi dice, chiudendo il libro e guardandomi sorridendo.
- Carenza d'affetto. - le rispondo, posandomi sulla sua spalla guardandola con la mia espressione da cucciolotto abbandonato in cerca di coccole.
- Avanti, vieni qua. - mi fa lei, cominciando ad accarezzarmi la testa con l'indice. - Dimmi tutto. -
- Hai anche tu il vago sentore che in tutta questa faccenda c'entri Dobby? Già me lo vedo: "Gli elfi domestici avranno la libertà nel mese dedicato a Harry Potter Signore!" - le dico sconsolato. - Scherzi a parte, è mai possibile che per una volta che Ron decide di comportarsi da persona quasi intelligente debba scoppiare il finimondo? -
- Beh, poteva anche andare peggio. - replica lei, continuando ad accarezzarmi. - Mettiamola così: Ron poteva anche continuare a fare il deficiente. -
- Non farmelo notare. C'era quasi... Ma da dove diavolo è spuntato Richard?! -
- Su, non pensarci. Ti dirò, sono abbastanza sicura che entro domani avrai il tuo aspetto normale. -
- Fossi in te aspetterei prima di scommettere dieci galeoni, però. - le rispondo, proprio mentre sentiamo un tuono fortissimo, segno che è cominciato a piovere.

Io mi avvicino alla finestra, seguito da Ginny. Lo spettacolo che ci appare è davvero deprimente: sembra di essere stati improvvisamente catapultati sotto le cascate del Niagara.

- Beh, diciamo che sarebbe una brutta giornata persino per uno scozzese.1 - fa Ginny sorridendo, mentre io la guardo ancora più depresso.

Ecco, non era questo che intendevo quando ho detto che il mio karma aveva bisogno di un lavaggio. Lassù qualcuno mi prende decisamente troppo alla lettera.

**********


- Come è andata al lavoro? - chiedo a Ron, mentre il rosso entra in cucina bagnato fradicio.
- Una noia mortale. Cosa vuoi che succeda ad una manifestazione di elfi domestici? Il massimo che devi fare è stare attento che non prendano a testate l'arredo stradale. - mi risponde, sedendosi al tavolo. - Ginny, è pronto? Ho solo mezz'ora, poi devo tornare subito . -
- Eccoti accontentato. - replica l'altra, posandogli davanti un piatto di costolette d'agnello e sedendosi anche lei.

- A volte mi chiedo perché non mi sono messo a coltivare zucche, invece che fare l'Auror. Avrei avuto una vita meno impegnata. - fa Ron, dopo aver finito di mangiare.
- Sei ancora in tempo, no? - gli risponde Ginny, sparecchiando.
- Ah ah ah. Molto spiritosa. - replica lui, guardando fuori dalla finestra. Se ne sta per un po' in silenzio, poi esclama: - Basta. -
- Basta cosa? Stai per caso ordinando alla pioggia di smettere di cadere? - gli faccio io, scherzando.
- Non ce la faccio più. Devo parlare con Hermione. - fa lui, alzandosi di scatto.
- Ehi, e il lavoro? Come fai? - gli domanda Ginny.
- Al diavolo. Finnigan me lo deve, per tutte le volte che l'ho coperto io durante questa settimana. - le risponde, prima di smaterializzarsi.

Ginny va di corsa in camera nostra, e torna col mio Straccetto dell'Invisibilità. - Andiamo? Non so te, ma questa veramente non me la perdo. - mi dice con un ghigno, mentre si sistema una delle mie felpe addosso e recupera un ombrello.

- E me lo chiedi pure? Sai, spero tanto che Ron molli un pugno a Richard. Scommetto dieci galeoni che alla prima sillaba che pronuncerà Ron apparirà come per magia il suo brutto muso. - le dico, prima di scomparire sotto lo Straccetto.

Oh si. Ho la sensazione che ne vedremo delle belle.

**********


- Dove si sono cacciati tutti e due?! - esclama Ginny a nessuno in particolare, dopo aver girovagato per tre quarti d'ora e non aver trovato nessuno.
- Abbiamo provato a casa di Herm? - le dico io, rabbrividendo per il freddo.
- Si, non c'era nessuno. Stessa cosa alla redazione, al Ghirigoro, da Florian Fortebraccio e in biblioteca. Dove possono essere? - replica lei, stringendo più forte l'ombrello a causa di una folata di vento particolarmente forte.
- Perché non proviamo al Paiolo Magico? - le suggerisco io. La verità è che vorrei entrare in un luogo asciutto e caldo, al momento, visto che l'ombrello è praticamente inutile e siamo bagnati come due pulcini, dal momento che sembra che piova in orizzontale.
- Perché è altamente improbabile che siano lì. - mi smonta immediatamente Ginny. - Forse saranno in qualche posto vicino all'area della manifestazione, no? -
- Probabile. Andiamo? - le dico, mentre l'ennesimo colpo di vento ribalta il nostro ombrello rendendolo completamente inutile.

Ginny si tira su il cappuccio della felpa. - Beh, questo ormai è inutile. - dice, gettandolo in un contenitore per l'immondizia. - Coraggio, prima o poi dovremo trovarli. Non è che Diagon Alley sia poi così grande. -
- E se giusto per caso avessero deciso di dichiararsi sulla spiaggia di un'isoletta del Pacifico, visto il tempaccio? - le faccio io, mentre lei comincia a correre verso un portico.

- Nah, lo sai come è pigro Ron. Non si sposterebbe mai senza un valido motivo, e la pioggia non rientra nella categoria. - mi dice, quando ci fermiamo per un po' all'asciutto, prima di ripartire.

Dopo un po' di cammino arriviamo in una piazzetta, e finalmente avvisto una testa rossa poco lontano, sotto una fontana di una strega che si trasforma in pavone. - Ehi, credo di averlo trovato! - faccio a Ginny, girandole la testa nella direzione di Ron.
- Oh, per fortuna! Ma è solo? - dice lei guardandosi attorno. - Un momento! Ecco 'Mione. - continua, indicando una ragazza con un ombrello venire dal lato opposto della piazza.

Ci avviciniamo un altro po' ai due, cercando contemporaneamente di trovare un posticino all'asciutto, senza successo.

- Ehi! E' da tanto che non riusciamo a beccarci, eh? - fa Hermione a Ron, dandogli un bacio sulla guancia.
- Eh già. Senti, 'Mione... -
- Ron, perché non andiamo da qualche parte al coperto? Non vorrei che ti prendessi un accidente. - lo interrompe lei, mentre la pioggia continua a scorrere a catinelle.
- Ma no, per me questo è bel tempo! - le risponde lui, sorridendole. - E poi prometto che non ci vorrà molto tempo. 'Mione, io ci ho pensato e... -

- Oh, Hermione! Finalmente ti ho trovato! -

- Mi devi dieci galeoni, mia cara. - faccio a Ginny ritornando visibile, quando Richard appare all'orizzonte.

Hermione sospira. - Che c'è ora? Sono in pausa per altri trenta minuti. - gli dice, quando l'altro arriva vicino alla coppia.
- Lo so, ma sembra che il Ministero abbia appena ceduto alle richieste degli elfi domestici. Ho pensato che la notizia avrebbe potuto interessarti. -
La mora sembra essere indecisa per un attimo, ma poi sbotta: - Per una volta, al diavolo gli elfi. Ho una cosa più importante da fare, adesso. -
- Ma... -
- Ehi, non hai sentito?! - si intromette Ron, rivolgendo a Richard uno sguardo di fuoco. - Sbaglio o sei anche tu un giornalista? Il pezzo puoi benissimo scriverlo da solo. Sempre se sai come si fa, ovvio. -
- Rod, è una settimana che Hermione segue questa vicenda, non sarebbe giusto che lo scrivessi io. - gli risponde altezzoso l'altro.
Il rosso sbuffa. - Coso, lo vedi questo pugno? Ha mandato ad Azkaban molti più mangiamorte di quanto abbia fatto la tua piuma. E non ho paura di usarlo per rovinare il tuo bel faccino da damerino. Quindi ora facci la cortesia di andare a scrivere quel dannatissimo articolo. - conclude, tornando a guardare la mora.

- Io... Ok, come volete. - si arrende finalmente, girando sui tacchi e andandosene via.
- Ecco, bravo. Per una volta hai fatto una mossa intelligente. - gli dice Ron.
- Allora, dove eravamo rimasti? - gli chiede Hermione sorridendogli, mentre si avvicina un po' al rosso.

- Ecco, io volevo dirti che... - comincia lui, arrossendo furiosamente. - Vedi, 'Mione, per me sei come un kiwi. Non fare quella faccia, lasciami almeno spiegare! - continua, guardando il viso confuso della mora. - A prima vista non è bello come una pesca ed ad un primo assaggio può sembrare un po’ aspro, ma quando è maturo è molto dolce. E poi è il mio frutto preferito... Insomma, la verità è che ti amo. Amo come ti mordicchi il labbro quando rifletti su qualcosa e come giochi con le ciocche di capelli quando leggi un libro; amo le tue strampalate campagne per i diritti degli elfi e la tua maniacale ossessione per l'ordine. Amo il modo in cui allinei le matite dalla più lunga alla più corta, amo quando diventi iperattiva perchè sei in ritardo con la consegna di un articolo. Amo quando mi lanci delle occhiatacce perchè mi sono comportato da idiota e quando mi sgridi perchè sono troppo pigro; amo quando ti lamenti del mio disordine e quando mi dici che mangio troppo. Amo il mondo in cui arrossisci quando qualcuno ti fa un complimento; amo quello sguardo che hai quando risolvi un enigma particolarmente difficile. Amo il tuo essere così perfettina; amo tutto ciò che ti rende così perfettamente imperfetta, Herm. -

- E' la dichiarazione d'amore più balorda che abbia mai sentito. - mi dice Ginny, guardandomi con un'espressione tra lo scioccato e il divertito.

Se, aspetta di sentire la mia. Sarà l'evento comico del millennio.

- Beh, Hermione non sembra trovarla così orrenda. - le rispondo, indicando la mora che, gettato a terra l'ombrello, salta letteralmente addosso a Ron.
- Perché non fai uno dei tuoi numeri? Il momento sembra perfetto. - mi suggerisce lei, trattenendo a stento le risate.
Mi concentro e faccio apparire tra le mani di Ron una rosa rossa, per poi focalizzarmi su una canzone.

...Nobody gonna love me better
I must stick with you forever.
Nobody gonna take me higher
I must stick with you.
You know how to appreciate me
I must stick with you, my baby.
Nobody ever made me feel this way
I must stick with you...
2

- Di nuovo?! - fa Hermione ridendo, quando sentono le prime note; poi arrossisce, quando Ron le porge la rosa. Si alza sulle punte e gli da un bacio a fior di labbra. - Oh, Ron... Nonostante a volte tu sia l'essere più insensibile del pianeta, ogni volta che sono giù sai sempre come tirarmi su il morale. Sei il mio ombrello rosso per i giorni di pioggia! E per la cronaca, anche io amo tutto quello che ti rende così perfettamente imperfetto, Ronald Weasley. Anche se mi lamento dalla mattina alla sera, non cambierei nemmeno una virgola di te. - gli dice, baciandolo di nuovo.

- Certo che tra kiwi e ombrelli rossi stiamo messi bene, eh? - faccio a Ginny, prima di bloccarmi come una statua di sale.
- Harry? Tutto a posto?! - mi fa preoccupata Ginny, guardando la mia espressione.
- S..si, credo di si, Gin. - le rispondo, mentre sento un dolore lancinante alle articolazioni. - Credo che l'incantesimo si sia compiuto. - continuo, prima che un lampo di luce mi avvolga. Quando riapro gli occhi, sono ancora sotto il diluvio, ma ho finalmente riacquistato la mia taglia e ho sotto di me Ginny, che non appena mi vede mi abbraccia di slancio, ridendo.
- Non avrei mai pensato di dirlo, ma sono felice di vederti! - mi dice all'orecchio, continuando a ridere.

- Harry?! Ginny?! Che ci fate voi qui dietro? - arriva la voce di Hermione da un punto imprecisato sopra di noi. - E, Harry, perché hai addosso vestiti da bambola? -

**********


- Così mi stai dicendo che Ron ubriaco ha fatto un incantesimo di cui nemmeno io sono a conoscenza e ti ha trasformato in una sottospecie di fatina consulente sentimentale. - fa Hermione quando siamo a casa, dopo che le ho raccontato tutta la storia.
- Più o meno, si. - le rispondo, con una tazza di tè tra le mani.
- Non ci credo. -
- Dovresti proprio, invece. - replica Ginny, passandole il libro dove era descritto l'incantesimo.

Hermione legge la pagina velocemente, per poi cominciare a ridere. - Avrei tanto voluto vederti, sai... -
- Beh, io no. - le rispondo, starnutendo. - Non frainterdermi, ma se mi avessi visto non sarei mai tornato normale. -
- Oh, ma il tuo desiderio può essere ancora esaudito, 'Mione. - si intromette Gin, alzandosi e andando in camera. - Tieni. - continua poi, porgendole l'infamante foto di me e il kiwi. - Guardalo, non è la cosa più carina che tu abbia mai visto? -
- Oooh, com'è piccolo! E quella faccina corrucciata, poi! E le alucce! - fa la mora sorridendo, mentre tutte e due guardano la foto.
- Ehi, voi due! E' di me che state parlando, non di un neonato paffutello! Etciù! - replico io, imbarazzato.

- Che avete da ridere? - chiede Ron, entrando nel salotto e sedendosi vicino Hermione.
- Guardalo! Non è carinissimo? - gli fa lei, mostrandogli l'immagine.
- Non mi sembrava così carino quando mi svegliava con la nona di Beethoven. - le risponde lui, mettendole un braccio sulle spalle. - Ehi, 'Mione. Resti a cena da noi? - le chiede dopo un po', mentre lei si è accoccolata addosso a lui.
- Certo, Ron. - replica lei, ancora guardando la foto. Il romantico momento viene però interrotto da due pesanti starnuti da parte mia e di Ginny.

- Voi due, tutto bene? Siete un po' palliducci... - ci dice Ron, voltandosi nella nostra direzione.
- Abbiamo preso freddo. - gli risponde Ginny, tastandosi il polso e poi facendo lo stesso con me. -Niente che un bel brodo di pollo e una lunga dormita non possano curare, comunque. Sta' tranquillo. - continua poi, starnutendo di nuovo.
- Beh, io posso dormire sul divano... - comincio io, ma lei mi blocca. - Non dire assurdità, Harry. In fondo è sempre camera tua, no? Io posso tornare a casa. -
- Ora non dirle tu, le assurdità. - la sgrida Hermione. - Dovresti saperlo che non è saggio smaterializzarsi né usare la Metropolvere quando non si è in perfette condizioni fisiche. -
- Dormite tutti e due nello stesso letto, no? - suggerisce Ron, giocando con i riccioli della mora.

Io e Ginny ci guardiamo stupiti. - Ron, sicuro di non aver battuto la testa da qualche parte? - gli chiede Ginny.
- Sicurissimo. Guarda che Harry diventa una larva quando ha la febbre, quindi ho la certezza matematica che non accadrà niente. - le risponde lui con un sorrisetto odioso. - E poi meglio avere i malati in una sola stanza. -
- E sia. - faccio io tirando su col naso, mentre dentro di me ringrazio Merlino per l'improvvisa pazzia di Ron. - Fammi un piacere, Ronnuccio, e preparaci un po' di brodo di pollo. - continuo, andando in camera mia a recuperare il pigiama.

**********


- Allora... - fa Ginny imbarazzata, quando siamo tutti e due sotto le lenzuola. - Direi che questo è decisamente un bel passo in avanti. -
- A proposito, Gin... Io... - comincio, ma Ron mi interrompe, spalancando la porta ed entrando con Hermione e con due ciotole di brodo caldo.

- Ecco qui, miei cari malati. - ci dice, passandoci le ciotole e i cucchiai. - Avete qualche richiesta? Che so, un po' d'acqua, una coperta, un altro cuscino, una cintura di castità per mia sorella... -
- Ah ah. Molto divertente, Ronald. - gli rispondo, posando la ciotola sul comodino e stendendomi di nuovo. - Io vorrei un po' d'acqua, se non ti dispiace. E non guardarmi così, me lo devi. -
Ron se ne esce di nuovo sbuffando, e torna poco dopo con una brocca d'acqua e dei bicchieri. - E vedi di fartela bastare. - mi dice, uscendo poco dopo e lasciandoci di nuovo soli.

- Che stavi dicendo prima che il bisonte ci interrompesse? - mi chiede Ginny, posando anche lei la sua ciotola e voltandosi verso di me.
- Ecco, io... Stavo riflettendo su quello che ha detto Hermione oggi pomeriggio, sai, l'ombrello rosso... - comincio, arrossendo. - E, beh, pensavo che è lo stesso per me con te. Persino quando non volevi stare nella stessa stanza con me per più di dieci secondi, soltanto vederti mi rallegrava. Insomma, mi basta guardarti e mi viene in mente che il mondo è proprio un bel posto. -
- Harry... -
- Si, lo so, sto straparlando. E' la febbre. -
- Ehi, mi fai parlare? - replica lei. - Io... E' la cosa più dolce che mi abbiano mai detto, Harry. Tu invece sei il mio cucciolone pestifero. - continua sorridendo e avvicinandosi di più a me.
- Eh? -
- Qualunque disastro tu faccia, se ti guardo negli occhi non posso negarti nulla. - mi spiega, dandomi un bacio sulla guancia.
Io metto su la mia ormai celeberrima espressione da cucciolo e le faccio: - Ah, quindi se ora ti chiedessi di darmi un bacio serio non potresti rifiutarti, giusto? -
- Giustissimo. - risponde lei ridendo e posando le sue labbra sulle mie.

E mentre bacio Ginny, penso che a volte non è un male avere un amico tonto che ti usa come genietto personale, se la ricompensa è questa. Mi chiedo solo perché non ci abbia pensato prima.

********************


1: citazione da "Braveheart"
2: "Stickwitu" - Pussycat Dolls

Oddio. Ho appena visto Hagrid senza barba. E Bilbo Baggins vestito da pinguino. LOL
Tornando un attimo seri -ma dove?- al momento sono sicura che molti di voi si staranno chiedendo il perché dell'ombrello rosso per i giorni di pioggia. (Se non ve lo state chiedendo fa niente, potete anche saltare e andare avanti direttamente XD)
Ecco, vi è mai capitato di vedere un ombrello rosso in un giorno di pioggia? A me personalmente è una cosa che mette allegria, è come se all'improvviso apparisse una punta di colore nel grigiume della giornata. E' un'immagine carina ^_^

... Vabbè, sono pazza. L'importante è saperlo XD

Ma passiamo a noi, miei cari! Ma quanto vi adoro?!

flyingstar16, non prenderla come un'offesa, ma sei il recensore più rompiscatole che abbia mai avuto. :o) In senso buono però! Le critiche sono sempre ben accette; il bello è che il più delle volte, rileggendo il capitolo sono d'accordo con te XD Posso arruolarti come cavia personale a cui far leggere i miei deliri in anteprima? Creiamo una nuova figura professionale, la beta-cavia! Uscirebbero fuori storie praticamente perfette LOL

pinkstone, ti adoro anche ioooo! ^__^ Dopo attento ponderamento ho deciso che le mie canzoni preferite degli Arc sono "Heaven's drive", "Lover boy" e "Ready Steady go!". Giuro, mi hai mandato in crisi con questa domanda: non sono capace nemmeno di scegliere il gusto del cono quando vado in gelateria XD Fate anche le spillette del partito? No, perché ne voglio assolutamente una LOL

lunarossa, spero che ti sia piaciuta la dichiarazione del nostro Roneo :D Purtroppo per ora in cantiere non c'è ancora niente, o meglio c'è di tutto ma non riesco a concretizzare nulla ^_^

PazzaWendy e chiaretta, suvvia! Seguire in diretta uno sciopero di elfi domestici non vi sembra una condanna ragionevole per il povero Richard? XD

Hiromi, direi proprio di si! Anche perché è più o meno dal secondo capitolo che penso all'epilogo e ti assicuro che è qualcosa di... non so neanche come definirlo XD

ginny89potter, comincio a preoccuparmi ora... Viste le cadute dalle sedie che vi faccio fare con le mie fanfiction, non vorrei avere qualcuno sulla coscienza XD

Lilian Potter, accontentata? Non posso fare a meno dell'happy ending, io ^_^

lasagne80, london04 e Elly, grazie mille ^_^

That's all folks! Ci si sente per l'ultimo capitolo,
la vostra Pepé (che ha finito di scrivere questo capitolo con "Psycho" dei System of a Down nelle orecchie alle 3:37 a.m.)

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Capitolo 10
*** Non tutti i mali vengono per nuocere ***


Epilogo - Non Tutti I Mali Vengono Per Nuocere

Esprimi un desiderio!

Epilogo: Non tutti i mali vengono per nuocere

********************


- 'Giorno. Quanto hai di febbre? -
- Solo decimi. Tu? -
- Trentanove e due. Ti ho stracciata, bella mia. -

Salve, sono Harry Potter, non sono più una fatina e al momento sono occupato a pomiciare a letto con la mia ragazza tra una misurazione di temperatura e un'altra. Ah, ho dimenticato di aggiungere che oggi è anche il mio compleanno.

Se solo non mi sentissi un verme verminoso, la vita al momento sarebbe perfetta.

- Concordi con me che è un tantino strano avere trentanove e due per un po' di pioggia addosso? - chiedo a Ginny, mentre lei si è alzata per prendere un bicchiere d'acqua.
Lei si volta verso di me e mi squadra con aria clinica. - Beh, effettivamente no, Harry. Forse sono solo i postumi dell'incantesimo. Vedi, - continua, tornando a letto e sedendosi a gambe incrociate vicino a me, - ogni volta che facciamo un incantesimo questo ha degli effetti sul nostro organismo, a seconda della quantità di potenziale magico necessario per compierlo. Naturalmente per la maggior parte degli incantesimi non ce ne accorgiamo, perché non richiedono molto, ma più un incantesimo è potente più tempo ci vorrà per recuperare a pieno la magia usata.1 -

- Sembri Hermione quando parli così. - le faccio io, appoggiando la testa sulle sue gambe e cominciando a giocherellare con l'orlo dei pantaloni del suo pigiama. - Vediamo se ho capito, è un po' come guarire una ferita in modo babbano, vero? Diciamo che si va dai graffi superficiali che si rimarginano da soli alle ferite che hanno bisogno dei punti di sutura, giusto? -
- Più o meno si. - mi risponde lei, accarezzandomi i capelli. - Bene, hai imparato la prima lezione del corso per guaritori. E in molto meno tempo della media, devo aggiungere. - continua, sorridendo.
- Eh, che vuoi farci. Ho sempre avuto un feeling particolare con la pratica medica, io. -

Ginny ride e si china per darmi un bacio, ma Ron ci interrompe sul più bello, spalancando con la sua solita grazia da elefante la porta.

- Buongiorno. Come stanno oggi i miei cari malati? - ci dice, portandoci un vassoio con la colazione e posandolo sul comodino. - A proposito, visto che oggi è il tuo compleanno eviterò di prenderti a calci perché stai molestando mia sorella. - continua rivolto a me, lanciandomi un pacchetto sullo stomaco.
- Ronald, non sto molestando tua sorella, dal momento che lei è consenziente. - gli rispondo, aprendo il regalo. - E comunque non ti si addice la parte dell'infermiera premurosa, sai. -
- Mi hanno obbligato, caro mio. La colazione infatti te l'ha preparata mia mamma, che al momento è in cucina a parlare con Hermione. Ah, se non volete farle venire un attacco di cuore, è meglio se vi sistemate in maniera un po' più decente. -

A malincuore mi sposto, mettendomi seduto; Ginny prende il vassoio e lo posiziona al centro del letto, e tutti e due cominciamo a mangiare.

- Buongiorno! Buon compleanno, Harry! - fa Hermione, saltando sul letto e dandomi un bacio sulla guancia. - Tieni. - continua poi, dandomi il suo regalo.
- 'Giorno anche a te, 'Mione. - le rispondo, appoggiando la testa alla sua spalla. - Perché non insegni un po' di buone maniere a quel caprone insensibile del tuo ragazzo? Non si trattano così i malati. - continuo, ingoiando un pezzo di crostata di melassa, mentre lei mi da' dei colpetti affettuosi sulla spalla.
- Vedi cosa intendevo quando ti ho detto che diventa una larva, Gin? - dice il rosso con un sorrisetto. - Preparati a sopportare questo ed altro, sorellina. -
- Oh beh, ne ho viste di peggiori nella mia vita. Saprò gestirlo, non preoccuparti per me. - gli risponde l'altra, versandosi un po' di succo di zucca.

- Buongiorno, miei cari. Dormito bene? - ci chiede Molly, appena entrata in camera. Si avvicina anche lei e mi da' un bacio sulla guancia, prima di controllare la temperatura sia a me che a Ginny. - Uhm, Harry caro, non mi sembra che il tuo sia semplicemente un colpo di freddo. Forse sarebbe meglio se ti portassimo al San Mungo... -
- Mamma, dimentichi che non c'è bisogno di fare tutta quella strada, dal momento che hai una medimaga proprio qua. - la interrompe gentilmente Ginny. - Ha solo bisogno di una buona pozione ricostituente e un po' di riposo, tutto qui. -
- Ok, vado subito a preparargliela, allora. - le risponde l'altra, avviandosi verso la porta. - Oh, buon compleanno, caro. - continua, prima di uscire dalla camera.

- Beh, andrei anche io, allora. Ho delle faccende da sbrigare in ufficio. - fa Ron, prendendo il vassoio. - 'Mione, vieni? - chiede poi alla mora.
- No, voglio stare un po' con Harry. Sono due settimane che non lo vedo. - le risponde lei. - Dai, non fare quella faccia... - continua poi, guardando l'espressione triste del rosso. - In fondo puoi fare a meno di me per due ore, no? - gli chiede con un sorriso, prima di alzarsi e di dargli un bacio.
- Ok... Allora a più tardi. - replica lui poco dopo, uscendo dalla stanza. - E mi raccomando, tienimi d'occhio questi due. - conclude, chiudendosi la porta alle spalle.

**********


- 'Mione, tu e mio fratello siete troppo carini insieme! - esclama Ginny, quando torna in camera dopo aver portato il vassoio della colazione in cucina.
- Grazie. - le risponde la mora, arrossendo imbarazzata. - Visto che siamo in tema, che sta succedendo qui? Non me la raccontate giusta, voi due. - continua poi, prendendo tra le braccia un cuscino.
- Semplice, ho deciso che non valeva la pena essere arrabbiata con lui. E poi, come potevo tenere il muso ad un esserino così carino? - replica la rossa, prendendomi il viso tra le mani e baciandomi.
- Non le credere, Herm. Non è stato così facile, tra foto compromettenti, vestiti imbarazzanti e tentati annegamenti. - replico io, tirando Ginny verso di me e appoggiando di nuovo la testa sulle sue gambe.
- Beh, l'importante è che stiate di nuovo insieme. Non avete idea di quanto sono felice per voi! - ci dice Hermione sorridendo.
- E non sei l'unica, sai. Di là mamma sta piangendo dalla gioia per essere riuscita ad accasare i suoi ultimi due rampolli nello stesso giorno, ringraziando contemporaneamente Merlino che sia successo proprio con te ed Harry. - replica la rossa sghignazzando.

- A proposito, sono un po' curiosa di sapere come sono andate le cose. Ieri non è che ci abbia capito poi molto, con tutto quello che è successo. - fa dopo un po' la mora, spostandosi un po' per lasciarci più spazio.
- Vuoi la versione lunga o il riassunto? - le rispondo io, mentre Ginny mi accarezza i capelli.
- La versione lunga andrà bene. -
- Dunque... Due settimane fa io e Ron ci siamo ubriacati e prima che collassassimo entrambi lui ha fatto uno strano gesto con la bacchetta sospirando il tuo nome. Quando mi sono svegliato mi ero trasformato in una sottospecie di criceto alato incapace di fare qualsiasi cosa utile alla sopravvivenza e ho chiesto aiuto a Ginny, che mi ha rimediato un tetto sopra la testa e vestiti puliti, anche se piuttosto che mettermi quei cosi avrei preferito andare in giro nudo; insieme abbiamo aiutato Ron e il resto è storia. -
- Quindi tutti quei fiori erano una tua idea? -
- Diciamo di si, anche se devo ammettere che lo spunto me lo ha dato lei. - le rispondo, indicando la rossa.
- E anche le canzoni? -
- Si. Quella è stata la parte che più mi è piaciuta, soprattutto quando lo facevo svegliare di soprassalto con la musica classica. - faccio io, ridendo al ricordo.
- Beh, svegliavi anche me. Giuro, credevo di stare impazzendo! La cosa più strana era il tempismo: comincio a leggere "Cuore di tenebra" e mi parte in testa "The lion sleeps tonight"; sfoglio un album di vecchie foto di Hogwarts e arrivano le Sorelle Stravagarie... Devi ammettere che ci vuole un'abilità fuori dal comune. -
- Eh, che vuoi farci... Stiamo parlando di Harry Potter, mica pizza e fichi. Ahia! - replico io, mentre Ginny mi dà un pizzico sulla guancia. - Perché l'hai fatto? Mi hai fatto male! -
- Non cominciare a fare il gradasso, Potter. Per tua informazione, non mi piacciono i palloni gonfiati, neanche se hanno l'espressione da cucciolotto in cerca d'amore per farsi perdonare. - mi fa lei, dandomi un altro pizzico, questa volta meno doloroso.

- Cambiando discorso, ti piace il regalo? - mi chiede Hermione, stiracchiandosi.
- Si. Sai, mi serviva proprio un'agenda. - le rispondo, prendendola in mano e cominciando a sfogliarla.
- Questa è particolare, ti ricorda gli appuntamenti che prendi. Guarda. - mi fa Hermione, prendendomi l'agenda di mano e cominciando a scrivere qualcosa. Non appena alza la piuma dal foglio, l'agenda comincia a parlare e con un tono assolutamente professionale mi fa: - Si ricordi che domani alle due è atteso ai Tre Manici di Scopa per un aperitivo con Dobby l'Elfo Domestico. -
- Wow. - faccio io, impressionato.
- E non è tutto: il tono cambia a seconda dell'appuntamento che hai. Ma questo te lo lascio scoprire da solo. - mi fa la mora, scoppiando a ridere.
- Posso? - dice Ginny, prendendo l'agenda e la piuma dalle mani dell'altra e cominciando a scrivere.
- Che fai? - le chiedo, sbirciando e notando che sta scrivendo a cadenze bisettimanali "Chiedere scusa alla tua meravigliosa fidanzata Ginny".
- Mi porto avanti col lavoro. - mi risponde, facendomi la linguaccia.
- Ah ah, molto simpatica. -

- Vado a vedere se Molly ha bisogno di aiuto. Non fate niente che Ron non farebbe, ok? - ci interrompe Hermione alzandosi dal letto e facendoci un occhiolino, per poi uscirsene dalla stanza fischiettando qualcosa che somiglia a "Love is in the air".

Ok, ce la siamo giocata. Il virus della Ronite ha colpito ancora.

**********


- Aah. Mi ci voleva proprio. - sospiro a Ginny, quando ci ricordiamo entrambi di respirare dopo tre quarti d'ora passati a baciarci.
Lei mi lancia un'occhiataccia. - Sei l'essere meno romantico del pianeta, lo sai vero? - mi dice ridendosela però sotto i baffi, mentre io la abbraccio e le poggio la testa sul petto. - Ehi! -
- Che c'è? - mi chiede lei incuriosita.
- Sono cresciute! Le tue tette, intendo. - le rispondo, fissandole il seno.
Ginny mi dà uno schiaffo sulla nuca. - Mi correggo. Sei un maniaco. -
- Ma no! E' solo che... Insomma, lo ammetterai anche tu che sono aumentate di un bel po' rispetto a quando stavamo insieme ad Hogwarts, no? -
- Avevo anche quindici anni quando stavamo insieme, sai. E comunque non sono aumentate. -
- Ne sei proprio sicura? - replico ancora io, continuando a guardarle scettico.
- Da quanto è che non vedi da vicino un paio di tette, Harry? - mi risponde lei, trattenendo a stento le risate.
- Ehm... Da un po'. Stai sicura però che le tue sono le più belle che abbia mai visto. - glisso elegantemente io.
- Persino più belle di quelle di Calì? -

Ah ecco, mi chiedevo quando sarebbe spuntata nella conversazione.

- Guarda che quelle non le ho viste poi molto bene, alla fine. - le rispondo, nascondendo la faccia nel suo collo.
- Certo, come no. - sbuffa lei.
- Beh, credimi. E comunque oramai è acqua passata, no? Ero giovane, ingenuo e inesperto. -
- Concordo. Una cosa però non ho mai capito: perché proprio Calì? Voglio dire, ho sempre avuto l'impressione che non ti stesse particolarmente simpatica. -
- E' stato un puro e semplice caso, Gin. Tu uscivi di nuovo con Dean, e io non potevo certo venire a chiederti di pomiciare un po' in memoria dei vecchi tempi. - le dico, alzando gli occhi verso il suo viso.
- E perché no, scusa? - mi domanda lei candidamente.
- Ma... - faccio io scioccato. - Mi avresti mollato un pugno nello stomaco, ecco perché. -
- Sbagliato. Ti avrei mollato un pugno nello stomaco e poi ti avrei trascinato di corsa nel ripostiglio delle scope più vicino, ecco cosa avrei fatto. E giusto a titolo informativo, io e Dean non stavamo insieme, eravamo solo amici. In realtà lui aveva una cotta per Calì. -
- Non ci credo. - le rispondo io, ancora più scioccato. - Mi stai dicendo che ho perso tutto questo tempo solo per colpa del mio dannato complesso dell'eroe?! Qualcuno mi prenda a calci. -

Ginny ride e comincia ad accarezzarmi la schiena. - Su, non fare così. L'importante è che alla fine ci siamo chiariti, no? -
- Già. - le rispondo io, mogio mogio.
- E dai, riprenditi! - mi fa lei, spostandosi un po' più in giù e posizionandosi faccia a faccia con me. - Già che siamo in tema, vuoi vedere il mio regalo? - mi chiede sorridendo maliziosa e passandomi una mano tra i capelli.

Io annuisco e lei si scosta leggermente l'orlo del pigiama, rivelando un paio di mutandine bianche con delle fragoline sopra. - Vedi, alla fine ho trovato il coordinato, come desideravi. - mi dice, ridendo alla mia espressione stupita.
Io la abbraccio e le do un bacio sul collo. - Se non sentissi una larva capiresti di più quanto apprezzo il gesto, mia cara. - le dico, prima che lei mi dia un bacio. - Ora non è che potresti andare a vedere se quella pozione ricostituente è pronta? -
- Ai suoi ordini. - mi risponde lei ridendo e mollandomi una pacca sul sedere, prima di alzarsi dal letto.
- Ah, a proposito. - le dico, prima che lei esca.
- Si? -
- Le tue sono di gran lunga più belle. -

**********


Dopo una bella dose di pozione ricostituente, una buona dormita e una lunga doccia mi sono finalmente alzato dal letto, giusto in tempo per la cena che Molly ha organizzato per festeggiare il mio compleanno.

- Tio Harry! - mi accoglie la voce del piccolo James, il figlio di Remus e di Tonks, quando entro nel salotto.
- Ehilà! - gli faccio io, prendendolo in braccio e facendogli il solletico.
- Jamie, lo so che Harry è il tuo zio preferito, ma non cominciare a saltargli addosso come tuo solito. - lo ammonisce Remus, avvicinandosi a me sorridendo. - A proposito, buon compleanno. - continua, dando un buffetto sulla guancia al figlio.
- Grazie. - rispondo io. - Non preoccuparti, mi fa piacere tenerlo un po'. - continuo sorridendo anche io, mentre James mi dà un bacino sulla guancia.
- Se vuoi te lo lascio volentieri per la prossima settimana. - replica, scherzando. - E' un teppistello in erba, questo giovanotto. Sospetto che abbia preso tutto da sua madre. -
- Come se il padre fosse uno stinco di santo. - si aggiunge Tonks, questa sera con un buffo caschetto viola, alla conversazione.
- Credi che non sappia delle tue scappatelle mensili con i tuoi degni compari, caro il mio lupo mannaro? -

- Oh, ne abbiamo fatte di peggiori, sai. Però solitamente partiva tutto da Sirius, che mi sembra di ricordare sia tuo cugino; quindi i geni sono quelli. Dimmi se sbaglio, eh. - le dice l'altro in tono scherzoso, mettendole un braccio sulle spalle.
- Mi è appena venuta in mente una cosa. - faccio io, sghignazzando. - Magari lo spirito del mio padrino si è reincarnato nel piccolo Jamie. Così tutto si spiega. -
Tonks guarda attentamente negli occhi del bimbo. - Sirius, se davvero abiti il mio adorato figlioletto palesati. Ok, possiamo stare tranquilli, a quanto pare il caro cugino è ancora sulle nuvole. - conclude, quando James la guarda divertito.

- Ciao a tutti! - fa Ginny, che si è appena avvicinata a noi. - Bel colore, Tonks. - le dice, abbracciandola.
- Qualcuno che ne capisce, finalmente! - esclama l'altra, ridendo. - Sai, mio marito non era particolarmente d'accordo. - continua, dando un bacio sulla guancia a Remus.
- Cambiando discorso, - fa quest'ultimo, schiarendosi la voce. - Noto con piacere che hai risolto i tuoi problemi di statura, Harry. -
- Le voci girano, eh? - dico a Ginny, lanciandole un'occhiataccia.
- Ehi, dovevo pur avvertirli di mantenere la copertura, casomai Hermione avesse chiesto loro di te. - mi risponde lei, con una linguaccia.

Questa ragazza è un genio del male.

- A proposito, i due piccioncini dove sono? - chiede Tonks curiosa, squadrando la stanza attentamente.
- Hermione è di là che parla con Fleur, mentre Ron non è ancora tornato. Suppongo abbia problemi a scegliere i fiori, ora che non c'è più Harry a farglieli apparire magicamente in mano. - replica Ginny. - Oh, devo farvi proprio vedere una cosa! - continua poi, correndo in camera.

Ho l'impressione di sapere cosa è andata a prendere. A costo di mangiarla, farò sparire quella dannata foto.

- Ehi Jamie, vuoi venire con me a salutare Molly? - chiedo al piccolo, che si illumina e mi fa di sì con la testa. - Ci vediamo dopo. - faccio ai due, che mi guardano divertita.

Questa Ginny me la paga. Eccome se me la paga.

**********


- Un brindisi a Harry! Colui che è riuscito in due imprese che tutti quanti credevano impossibili: sconfiggere Voldemort e far mettere insieme questi due testoni. Auguri! - esclama Ginny alzando in aria il suo calice, suscitando le risate di tutta la tavolata.

Siamo arrivati alla fine della cena, al momento del brindisi. E siccome questo è già il decimo che fanno, Hermione ha preventivamente tolto a Ron la bacchetta.

- Auguri! - si uniscono tutti al brindisi, mentre io sorrido imbarazzato.

- Ehi, voglio fare anche io un brindisi! - fa Ron alzandosi in piedi e levando il calice. - Agli amici! Quelle rare persone che ti chiedono come stai e ascoltano anche la risposta. -
- Agli amici! -

- Da quando sei diventato un poeta, Ron? - gli dico io, bevendo un sorso di vino.
- Da quando abbiamo cominciato a mangiare cibo cinese perché né tu né io sappiamo cucinare, Harry. Quei biscotti della fortuna sono una miniera di perle di saggezza. - mi risponde, ridendo e bevendo anche lui.

- Harry, noi andiamo. Ancora auguri. - si avvicina a noi Remus, con James addormentato tra le braccia.
- Grazie, Remus. A proposito, non è che la settimana prossima potremmo vederci? Ho dei problemi a trovare dei mollicci per il corso del terzo anno, e ho pensato che magari avresti potuto darmi una mano. -
- Certo, quando vuoi. Buonanotte a tutti! - mi risponde, sorridendo e salutando con la mano il resto dei commensali.

A poco a poco se ne vanno tutti, e rimaniamo solo noi e i signori Weasley.

- Buonanotte, Harry caro. Ancora auguri di buon compleanno. - mi dice Molly, dandomi un bacio sulla guancia. - E buonanotte anche a te, Ronald. - continua, voltandosi verso il figlio.
- 'Notte Molly. E grazie per la cena, era squisita. - le faccio io, prima di stringere la mano ad Arthur.

- Buonanotte, Molly. - le dice Hermione, avvicinandosi all'altra e abbracciandola.
- Buonanotte anche a te. - le risponde lei, rispondendo all'abbraccio. - Sono così contenta che finalmente tu e Ron stiate insieme! -
- Anche io, sa. - replica la mora, con un sorriso imbarazzato.

- 'Notte mà. Io resto a dormire da Hermione, ok? - fa Ginny alla madre, dopo aver dato un bacio sulla guancia al signor Weasley.
- Ok, Ginny. Ci vediamo domani? -
- Certo. Ciao! - replica impaziente, accompagnandoli al camino.

- Buonanotte a tutti! - fa ancora una volta Molly, prima di prendere una manciata di polvere volante e sparire nel camino.

**********


- Allora, festeggiato... Buonanotte, e vedi di non fare cose sconcie con mia sorella. - fa Ron, prendendo Hermione per mano e avviandosi verso camera sua.

- Di grazia, potrei sapere perché io non posso fare niente con tua sorella, mentre tu puoi fare i tuoi porci comodi con la mia? - gli domando sghignazzando, mentre Hermione sorride. - Quindi, se proprio non vuoi dormire da solo stanotte, ti consiglio vivamente di smetterla di fare l'idiota. -
- Oh, frena un attimo! Quand'è che 'Mione è diventata tua sorella? -
- Non bisogna essere necessariamente consanguinei per essere fratello e sorella. -
- E da quando in qua ti interessi di quello che fa o non fa Hermione? -
- Da quando tu fai l'idiota. Chiariamoci, anche se non mi fa certo piacere avere certe immagini davanti agli occhi, per me Hermione è adulta e vaccinata e può fare quello che vuole. Ma se tu ragioni in modo medioevale, io mi adeguo. -

Il rosso sbuffa e guarda per un po' me e Ginny. - E va bene. - sospira alla fine, abbassando la testa sconfitto. - Mi sa che te lo devo, dopo tutto quello che ti ho fatto passare. -

- Oh, Ron! - fanno contemporaneamente Ginny ed Hermione, abbracciandolo. - Come sei dolce! -
- Come al solito, a te le ragazze e a me niente. - scherzo io, facendogli l'occhiolino.
- Mi sembra giusto. - replica lui, sorridendo. - Ora muovetevi e andate a dormire, prima che cambi idea. -

- Ok. Buonanotte papà. -lo prende in giro Ginny, dandogli un bacio sulla guancia. - Dormite bene, mi raccomando. - continua, prendendomi per la mano e trascinandomi in camera.

**********


- Finalmente. - dico a Ginny, appena ci chiudiamo la porta alle nostre spalle.
Lei si volta verso di me e mi sorride. - Bella tattica, quella della sorella. Complimenti. - mi dice, dandomi un bacio.
- Beh, non era una tattica ma la pura e semplice verità. Voglio bene ad Hermione come se fosse veramente mia sorella. - le rispondo, imbarazzato. I sentimenti non sono decisamente il mio forte, che volete farci.

- Lo so. - replica lei, allacciandomi le braccia intorno al collo. - A volte quando guardi 'Mione hai lo stesso sguardo di Ron quando guarda me. - continua, sorridendomi.
- Ah, ammettilo che non puoi togliermi gli occhi di dosso! - scherzo io.
- You're just too good to be true, can't take my eyes off you... - canticchia lei, stando al gioco. - Che ne diresti di metterci a letto? Non so te, ma io sono un po' stanca. -
- Concordo. - le rispondo, sbadigliando. Mi avvicino al letto per prendere il pigiama e faccio per andare in bagno a metterlo, ma lei mi blocca. - Oh, andiamo, Potter! Possiamo benissimo cambiarci entrambi qui, no? -
- Se poi ti salto addosso non darmi la colpa, però. -
- D'accordo, non lo farò. - mi risponde, sfilandosi la maglietta e infilandosi una canotta. - Visto? -

Mi siedo sul letto e comincio a spogliarmi, e in poco tempo sono già sotto le lenzuola. - Ehi. - faccio a Ginny quando mi raggiunge, attirandola verso di me.
- Ehi. - mi fa lei, prima di baciarmi. - Davvero, non lo so che mi fai, Potter. Ogni volta che sono vicina a te ho l'impulso irrefrenabile di baciarti. - mi dice ridendo, quando ci stacchiamo.
- Se è per questo io ti farei cose ben peggiori che baciarti. - replico, cominciando a baciarle il collo. - Sarà che forse siamo tutti e due sotto uno strano incantesimo... -
- Ah si? -
- Hm-hm. Sai, sono più meno dieci anni che mi hai stregato, Ginny Weasley. - le dico, guardandola negli occhi.
- Tu mi hai stregato da molto più tempo, Harry Potter. -

La abbraccio stretta e le accarezzo i capelli. - Non farmi ricordare quanto sono stato idiota, per favore. - scherzo, giocherellando con la spallina della sua canotta.
- D'accordo. L'importante è che ora siamo qui. Sai, alla fine non è stato poi così male aver aspettato. -
- Perché? - le chiedo, curioso.
- Beh, ne è valsa la pena. E poi le cose per cui si aspetta alla fine sono quelle più belle. - mi risponde, baciandomi di nuovo.

Eh si, ha proprio ragione. Mentre la bacio, penso che equivoci, Oscuri Signori e incantesimi andati male siano stati un adeguato lavoro per avere finalmente tra le mie braccia il mio preziosissimo premio.

E ora guai a chi osa anche solo pensare di potermela portare via.

********************


1: Teoria liberamente ispirata da "La figlia della luna" di Margaret Mahy

Ok, siamo alla fine. E non avete idea delle camice che ho dovuto sudare per scrivere questo epilogo XD
Ad ogni modo questa è proprio la fine, signori e signore: un po' mi dispiace, mi sono affezionata parecchio a questa fanfiction, e soprattutto a voi tutti miei fidi recensori ;D Spero di avervi fatto ridere almeno un quarto di quanto ho riso io scrivendola ^_^

Ma veniamo a noi... L'ultimo angolino delle risposte, nuuuu ç___ç

flyingstar16, amico mio! Signor Cavia, mi dica cosa non le è piaciuto del capitolo, mi raccomando eh! XD Se ti avessi beccato su msn lo avresti letto in anteprima ghgh... E non preoccuparti, lo so che in realtà sei un pezzo di pane imburrato e con la marmellata ^_^

pinkstone, il Cappellaio Matto ti manda i suoi saluti! LOL Ma certo che puoi aggiungermi tra i contatti msn! Pensa che stavo per chiedertelo io LOL Allora, basta che usi il modulo "Contatta" sul mio profilo, tanto la mail è quella ^_^ Ti aspetto speranzosa, pinkuzza!(posso chiamarti così, vero? :D) E grazie per il complimenti, mi fai arrossire!

ginny89potter: avrei da ridire anche io se un ragazzo mi paragonasse ad un kiwi, ma trattandosi di Ron, tutto è concesso LOL

PazzaWendy, sono contenta che la frase ti piaccia! E si, i System spaccano XD

chiaretta: *Pepero si immagina al posto della statua di Dante di fronte al suo ex liceo* uhuhuh! E' un onore! Però se per cortesia si potrebbe fare in piperno, la statua... LOL

Lilian Potter, mi dispiace, ma il povero Richard è ancora in mezzo a noi LOL

Dark_Iori, era glucosio ^_^ Ma grazieeeeee!!!

Alicesil, Hiromi, Mary Cry, Killer, Illy, Mokarta e Frozen, grazie di cuore!

Adieu, mes amis! In questo momento sono le 2:22 di sabato notte, sulle note di "Stockholm Syndrome" vi saluto e vi auguro buona Pasqua!

Alla prossima,
Pepè

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