Semplicemente amami

di truelena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nessun rimpianto ***
Capitolo 2: *** Due ***
Capitolo 3: *** Il mio inizio sei tu ***



Capitolo 1
*** Nessun rimpianto ***


Semplicemente amami

Semplicemente amami

 

1 capitolo:NESSUN RIMPIANTO

Dolcemente Pacey si impossessò delle mani di Joey e la tirò a se accogliendola nel suo torace.“Perché quando sono con te non riesco più a capire niente?”.

Pacey guardò negli occhi di Joey e li vide brillare.Ella gli regalò un sorriso e poi sprofondò nel suo abbraccio stringendolo a se.Spuntando dalla sua presa lo guardò nuovamente dritto negli occhi.“Mi piace avere questa influenza su di te”.

“Sai mica è una cosa positiva.Credo di essere dalla testa ai piedi ubriaco di te e potrei fare una cavolata”.Gli mormorò Pacey nell’orecchio.

“Hmmm”.Sussurrò Joey godendosi quelle due braccia intorno al suo corpo.

“Dico sul serio.L’agente Doug potrebbe fermarmi per guida in stato di ebrezza.E poi come fai se finisco al fresco?”.Questa volta fu Joey a perdersi in quei suoi occhi così profondi e maliziosa gli rispose ormai abituata al loro modo di essere.“Sopravviverò”.

Questa volta non ci furono ne parole e ne sguardi ma solo le loro labbra sfiorarsi leggermente giusto per assaporare l’essenza dell’altro.Joey lo strinse a se per paura di perderlo e tra un bacio rubato e l’altro gli sussurrò.“Hmmm credo che stasera guiderò io”.

Le loro labbra si saziarono nuovamente a vicenda cercandosi divertite e innamorate.

La scena sfumò in nero e sullo schermo a caratteri bianchi apparì una scritta:                                         

                                            Produttore esecutivo

                                                Dawson Leery

Lo schermo sfumò di nuovo in nero dando spazio ad una nuova scritta più lunga e più profonda:

Per voi che siete stati i miei migliori amici.Ora forse potrete vivere il vostro amore che non ha avuto giustizia qui.Potrete avere il vostro vero amore.Quell’amore che da sempre avete cercato,ma che il tempo vi ha purtroppo negato.Ricordatevi che amare non è facile e riuscirci non è impossibile.E sapete com’è.Niente è impossibile neanche per due come voi che odiandosi sono stati capaci di innamorarsi.Grazie.Quello che sono oggi lo devo a voi.Dawson.

NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!

Pacey si destò su sudato e agitato.Si guardò intorno.La stanza era stata inghiottita dall’oscurità e l’unico rumore percettibile era quello della sveglia che segnava le 04:47.Si passò velocemente una mano tra i capelli tranquillizzandosi e si ridistese.Si ricoprì con le calde coperte sentendosi improvvisamente solo.I suoi pensieri si sciolsero indipendenti e cercò di organizzarli.Ogni parola si confondeva con l’altra dando un risultato che fece innervosire ancor di più Pacey.Non può essere.Si girò nuovamente verso l’orologio sul comodino vicino al letto.Le 4:48.I minuti scorrevano lenti e sapeva che non avrebbe resistito ancora per molto,perciò istintivamente prese il telefono lì vicino e compose il numero.Qualche squillo.Poi la sua voce e giù la cornetta senza rispondere.Pacey si rimise sdraiato ora più tranquillo.Era stato solo un sogno.Uno stupido sogno senza senso.Uno stupido sogno senza senso che avrebbe potuto farlo morire d’infarto.O di mancanza d’ossigeno.O semplicemente di paura.

***

“Cos’è stato?E’ crollato il college?”.Domandò Audrey con aria assonnata dal buio della stanza spuntando da sotto le coperte.

“Mi dispiace deluderti ma le mura centenarie di Worthington sono ancora in piedi.Torna a dormire Audrey”.Joey posò la cornetta e si coprì fin sopra il naso.Non può essere.Con questo pensiero Joey cercò di recuperare il suo sogno interrotto da uno squillo in piena notte.

***

Quella mattina Joey fu svegliata da una Audrey piena di energia che la scoprì travolgendola con la sua euforia stranamente mattiniera.“Sveglia pigrona!Il mondo sta aspettando solo noi”.

Joey con gli occhi ancora chiusi cercò a tastoni la coperta e dopo averla trovata se la riportò fin sopra i capelli cercando di recuperare inutilmente il sonno.

“Stamattina rischi che ti butti fuori dal letto”.Urlò Audrey infilandosi una tuta e saltando.

Questa volta Joey rispose da sotto le coperte ancora confusa da quel risveglio rumoroso.“Invece stamattina tu rischi che ti butti fuori dalla finestra”.

Audrey smise di fare degli esercizi di ginnastica e rispose divertita.“Mi dispiace ma siamo al primo piano.Non mi farei niente e tu sprecheresti solo tempo ed energia”.

Joey si scoprì e tirandogli un cuscino gli urlò.“Audrey non mi tentare”.

Audrey raccolse il cuscino che aveva ampiamente evitato e glielo ritirò.Joey che si era barricata nuovamente sotto le coperte tirò fuori un braccio e trascinò dentro il suo cuscino.Audrey non vedendo risultati cominciò a cantare “Like a Virgin” di Madonna.

“Liiiikeeee aaaa viiiirgiiiin…toooucheeed foooor theee veeeryyy fiiirsttt tiiiimeeee….liiiiikeeeee aaaaa veeeeergiiiiinnnnn”.Seccata Joey spuntò da sotto le coperte e cercò di farsi notare da Audrey che cantava e ballava per la stanza.“Aaaauuuudreeeeyy”.

Audrey si fermò immobilizzata e si voltò lentamente verso Joey.“D’accordo la mia carriera da cantante si interrompe qua”.Cercò lo sguardo di Joey sperando in un suo perdono che non si fece attendere.“Tre minuti e sarò bella e pimpante per venire a correre con te”.Rispose Joey cercando di essere più euforica possibile.Ma stranamente non ci riuscì e si chiuse in bagno.

“D’accordo sul pimpante ma sul bella…dai!Non andiamo mica a sfilare”.Rispose ironica Audrey.

Joey spuntò dalla porta del bagno e la guardò decisa.“Audrey ma lo sai che la maggior parte delle cose belle accadono quando meno te la aspetti?Meglio farsi trovare preparati”.Joey lasciò Audrey pensierosa e scomparì nuovamente in bagno per prepararsi a correre con la sua compagna di stanza.

***

Pacey aprì prima un’occhio e poi l’altro.Si stiracchiò e si alzò velocemente.Scese le scale e si ritrovò nello spazio in comune con Jack e Jen,ovvero la cucina e il salone.Si affacciò nel frigo e cominciò a frugare.Quando lo richiuse gli prese quasi un colpo.“Ah!Chi cavolo sei ora tu?”.

Un ragazzo con i capelli biondi a spazzola e per lo più in mutande gli si presentò davanti.“Sono Alex”.Pacey posò il latte in scatola che aveva preso dal frigo e lo scrutò.“Io sono Pacey.Scusa la domanda ma stai con Jen o con Jack?”.All’improvviso spuntò Jack da una stanza e quando vide Alex sobbalzò imbarazzato.“E tu da dove esci?”.

“Ok non stai con Jack”.Disse confuso Pacey.

Richiamata da quel casino Jen spuntò assonnata da un’altra porta e quando vide i ragazzi sorpresi gli disse:“Ehi sta con me” poi li salutò con un “buongiorno” veloce e dopo aver fregato il latte a Pacey scomparì dietro la porta da cui era uscita.I ragazzi si guardarono interrogativi e si congedarono imbarazzati.Qualche ora più tardi Jen,Jack e Pacey si ritrovarono in salone.

“E insomma lui è Alex”.Quattro occhi inquadrarono Jen che si mise sulla difensiva.

“Già lui è Alex”.Jack malizioso gli rispose.“Carino…”.Pacey gli diede corda.“Già”.

Jen sbuffò seccata.“Ehi è mio.Quindi Jack tieniti alla larga.E tu Pacey…”.Pacey la interruppe scherzosamente.“Guarda Jen di me non ti devi preoccupare io sono ancora interessato al gentil sesso”.Jen se ne andò ma prima di chiudersi in camera rispose a Pacey.“Fidarsi è bene e non fidarsi è meglio”.Dopo di che lasciò da soli Pacey e Jack con sguardi interrogativi e divertiti.

***

“Joey…Joey…non credi che per stamattina basti?”

Joey si voltò verso una Audrey alquanto stanca.“Sbaglio o sei stata tu a muovere mari e monti per correre?E ora che fai ti arrendi?”.Gli rispose Joey senza fermarsi.

“Joey non sto scherzando.Credo di aver perso metà dei miei fianchi nel parco di Worthington”.

“E non sei contenta?Almeno questa scuola è servita ha qualcosa visto che per te andare a lezione è un optional!”.Rispose Joey ormai quasi urlando per farsi sentire da Audrey.

“Se avessi un po’ di ossigeno riderei alla tua battuta,ma come vedi ne sono sprovvista al momento”.

Joey si fermò e aspettò che Audrey la raggiungesse.Quando arrivò si accasciò a terra e cercò di recuperare il giusto battito del cuore.

“Dio ti ringrazio.Pensavo non ti avrei più raggiunta”.

“Audrey tu mi devi spiegare come fai a tenerti in forma se non corri e ‘attività fisica’ non rientra nel tuo ristretto vocabolario”.

“Quando riacquisterò la normale respirazione te lo dirò”.

***

Jen stava per uscire quando notò Pacey sul divano a vedere la tv.“Pacey non credi che sia ora di smettere di annegare nella disperazione e ricominciare ad affrontare il mondo?”

“Aspetta Jen.Sta per finire O.C.”.Jen spasientita afferrò il telecomando e spense la tv.

“Noo!Jen!”

“Ascoltami bene razza di uomo-vegetale che sei diventato.Te lo dirò una sola volta e cerca di memorizzare tutto:d’accordo hai perso il lavoro ma non è una tragedia.Di fuori ci sono mille posti vaganti che aspettano solo te e poi diciamoci la verità.Tu odiavi quel posto.Rich rappresenta tutto ciò contro cui tu hai sempre lottato.Perciò finiscila di piangerti addosso.Dopo di che tu prenderai quel telefono e chiamerai Dawson e cercherai di recuperare il tuo migliore amico.Poi uscirai e andrai in cerca di un lavoro perché primo l’affitto non si paga da solo e secondo hai ancora tutta la vita per rifarti di una sconfitta”.

“Jen hai finito con la lista della spesa?”

“Scherzi?Dovrai anche lavare i piatti una sera sì e una no se vuoi abitare qui con noi.E magari concederci una delle tue squisite cenette ogni tanto.Così giusto per ricordarti che amici splendidi hai.Ormai è più di un mese che stai qui e l’uniche volte che ti ho visto uscire da quella stanza sono state per andare in bagno o per mangiare.E poi in ultima cosa ma non meno importante andrai a cercare Joey e chiarirai anche con lei.Non capisco il motivo che ti ha spinto ad allontanarti nuovamente da lei e sinceramente non vi capisco in generale.Ma sai com’è.Avvolte le cose sono più semplici di quanto lo siano in realtà”.Jen si fermò un secondo per riprendere fiato e bloccò sul nascere Pacey che stava per ribattere.“E se non lo sono…bhè…risolvetele lo stesso.Questo è quanto”.

“Posso parlare?Pensavo non ti saresti mai spenta!”

“Se non la pianti mi riaccendo nuovamente,ma questa volta metto la velocità massima”.

“Jen come sempre sei stata esauriente.Hai organizzato la mia vita fino ai 50 anni.Ti ringrazio.Ora non ho più aspettative”.

“Non c’è di che!”.Jen si mise il giubbetto ma prima di uscire lo avvertì.“Pacey azzardati a saltare anche un minimo particolare e ti trovi a far compagnia ai gatti randagi.Ah un’altra cosa.Stai mettendo la pancetta!Anche quella deve scomparire con la tua disperazione.Sto andando alla radio.Ti auguro buona giornata”.E con questa ultima frase chiuse la porta lasciando di stucco Pacey sul divano.

***

Joey era seduta alla sua scrivania concentrata su letteratura inglese,quando un uragano fece irruzione nella stanza.

“Joey non potrai mai immaginare chi mi ha chiamato”.Esclamò Audrey.

“Se ti dico che non mi interessa me lo dirai lo stesso?”

“Sicuro”.

Joey arresa alla prospettiva di una chiaccherata con Audrey chiuse il libro e si concentrò sulla sua coinquilina.“Spara”.

“Dawson”.

“Hmmm”.

“Forse non hai capito”.Poi Audrey ripetè.“Dawson”.

“Audrey guarda che so chi è.E’ solo che non mi stupisco della sua chiamata”.Rispose Joey recuperando il suo libro.

“Cosa c’è sotto?”.Audrey cercò lo sguardo di Joey ed ella nuovamente dovette riposare il libro.

“Niente solo che l’altro giorno mi ha chiamato chiedendomi un consiglio”.

“Che tipo di consiglio?”.Indagò Audrey.

“Bhè gli hanno dato un piccolo finanziamento per un suo prossimo film e mi ha chiesto se tu fossi nuovamente disponibile a partecipare”.

“E tu cosa gli hai risposto?”

“Gli ho detto la verità.E cioè che tu faresti pure carte false per saltare le lezioni e che quindi saresti stata felicissima di una proposta del genere.O sbagliato?”.

“Scherzi?Io di nuovo sul set a sbaciucchiarmi il nuovo Brad Pitt?Non me lo perderei per niente al mondo!”.

“Quando iniziano le riprese?”.Chiese curiosa Joey già organizzandosi mentalmente su come si sarebbe rilassata senza la sua Audrey.“Tra circa un mese ma domani devo raggiungerlo per fare il provino.Sai giusto per correttezza.Ma mi ha assicurato che la parte è mia”.

“Che tipo di film sta preparando Dawson?Non mi ha voluto svelare niente”.

“Neanche a me.Sarà una sorpresa”.

“Sono veramente felice per te,ma ora devo davvero andare a lezione”.Tagliò Joey.

“Io da oggi in poi non dovrò più andarci perché diventerò presto una star”.Dichiarò Audrey eccitata.Ma Joey gli riservò un sorriso ironico.“Audrey sorvolando il fatto che tu diventerai o meno una stella…scusa ma quando mai sei andata a lezione?”.

“Ah ah scherza quanto vuoi poi voglio vedere se verrai a farmi una battuta del genere quando sarò nel mio camerino accanto a quello di Julia Roberts con una coda di fans di almeno mezzo miglio”.

Joey prima di uscire gli rispose.“Certo Audrey e non dimenticarti di farmi fare un autografo da Julia Roberts.Sai quanto io l’adori”.Detto ciò si chiuse la porta dietro lasciando Audrey presa dal suo entusiasmo.

***

Quando Jen rientrò trovò nuovamente Pacey sul divano.

“Sei stato abbastanza veloce per fare tutto ciò che ti ho indicato”.

“Veramente Jen ho fatto solo una cosa di quello che mi hai chiesto”.

“E sentiamo!”.

“Bhè mi sono messo a dieta”.Gli rispose temendo la sua reazione.

“E avrai si e no mosso i due poveri neuroni che ti sono rimasti in testa per prendere questa decisione molto importante,giusto?”.Chiese ironica Jen.

Pacey gli rispose allo stesso modo.“Veramente ne ho usato solo uno.L’altro non vorrei si affaticasse troppo!”

Jen si sedette più tranquilla accanto a Pacey.Vedendola così innocua Pacey si preoccupò.“Lo so.I gatti randagi mi aspettano”.

Jen gli sorrise.“Pacey dico sul serio.Non puoi stare qui mentre il mondo va avanti”.

“Jen non è facile.Non posso chiamare Dawson.E poi mettendo il caso che in un futuro prossimo moooolto lontano lo chiamassi cosa gli dico?‘Dawson scusami sono stato un’imbecille a perdere tutti i tuoi soldi.Posso fare qualcosa per aiutarti?’Dai Jen!”

“Bhè quello che hai detto a me è già qualcosa”.

“Quando ti impunti,eh?”

“Me lo dicono in tanti”.

“Anche Alex?”.Chiese sornione Pacey.

“Pacey va a prendere il telefono e raccogli un po’ di coraggio durante i quattro passi che ti separano da esso”.

***

Dawson stava camminando per gli studi di una piccola casa cinematografica della California,quando cominciò a squillargli il cellulare.Sullo schermino apparì la scritta ‘Casa Jen’ e contento di sentirla gli rispose.

“Chi non muore si rivede!”.Esclamò Dawson,ma quando sentì la voce che rispose all’altro capo del telefono sussultò.“Dawson sono Pacey”.

“P-Pacey…”.Dawson non credeva alle sue orecchie.

“Scusami se ti disturbo ma volevo dirti una cosa…e visto che comunque non sei nei paraggi mi sono deciso a chiamarti”.

“Sicuramente non grazie a te”.Rispose secco Dawson,ma poi cercò di essere più comprensivo.“Dimmi basta che sia una cosa veloce.Sto per firmare un contratto!”.

“Contratto?”

“Sì anche senza i tuoi soldi sono riuscito a ricevere un finanziamento”.

“Dawson ma è grandioso”.

“Già lo è”.Dawson si era tranquillizzato.

“Comunque tornando al discorso iniziale volevo dirti che mi dispiace per quel fatto di soldi ma ti giuro non è stata colpa mia.Non farei niente per fermare il tuo sogno”.

“Lo so”.

“Ne sono felice.Non voglio sapere se con questa chiamata tutto si risolverà tra noi ma spero sia un passo importante”.

“Vedremo.Ora però…”

“Oh si scusami.Il contratto attende la tua firma.Un’ultima cosa.Per qualunque cosa puoi rivolgerti a me”.

“Ok Pacey ci sentiamo presto”.

“D’accordo Dawson”.

“E…Pacey?”

“Sì Dawson?”.

“Mi ha fatto piacere la tua chiamata”.Sussurrò Dawson.

Pacey sorpreso gli rispose.“Anche a me”.

Entrambi attaccarono sperando veramente che tutto prima o poi sarebbe tornato come prima.

***

Pacey attaccò il telofono soddisfatto e si ritrovò lo sguardo di Jen addosso.“Allora?”

“Credo che ci sia qualche speranza per recuperare la nostra amicizia”.

“Dici sul serio?”.

“Sì Jen.Sembrava veramente convinto.Ora mi sento un po’ più leggero”.Pacey fece per alzarsi ma Jen lo riportò seduto afferrandogli il braccio.“Dove credi di andare.Siamo appena all’inizio”.

“Jen ma non credi che oggi abbia già fatto abbastanza?”.

“Pacey ora alzerai il tuo bel sedere e lo trascinerai fuori per cercare lavoro”.Nel mentre rientrò Jack che esclamò.“Chi ha parlato di un bel sedere?”.

“Jen pensa che io abbia un buon partito dietro”.

“Fammi vedere?”.Pacey si voltò per farglielo vedere ma Jen si mise in mezzo a loro sconcertata.“Pacey tu non farai vedere il tuo fondoschiena a Jack”.I due maschi se la risero e dopodiche si scambiarono uno strano saluto composto di strane strette di mano e per finire una calorosa pacca sulla schiena.Jen osservò la scena dubbiosa ed allontanandosi esasperata eslamò cossichè Pacey e Jack potessero sentire.“Cosa farete ora?Vi metterete a insultarvi a suono di musica Rap?”

“Non è una cattiva idea!”

***

Audrey era alle prese con il suo armadio e Joey la guardava divertita.“Audrey starai lì solo un giorno!Non c’è bisogno di portarsi l’armadio intero!”

Audrey la guardò spaventata.“Domani ho l’occasione di conoscere tutte le più famose stelle del cinema e non posso farmi trovare sprovvista di quella gonna stupenda che ho comprato l’altro giorno!”

“Audrey hai un armadio che fa invidia a quello di Naomi Campbell!”

“Lo pensi davvero?”.Chiese Audrey sedendosi sconfitta sul letto già appesantito da una montagna di vestiti.

“Sì”.Joey gli si avvicinò e cercò di rassicurarla.“Audrey andrà bene ne sono sicura”.

“Questa è un’occasione irripetibile.Non posso rischiare di perderla”.Audrey si sorprese di se stessa.Doveva veramente intraprendere la strada del cinema.

“Lo so ed è per questo che domani a quest’ora starai firmando il tuo contratto”.

“Speriamo!”.Audrey si alzò e cominciò a risistemare l’armadio.Poi cercò lo sguardo di Joey,la quale la guardò con rimprovero.“Audrey io non metterò apposto il tuo armadio”.

“Io pensavo che si mettesse apposto da solo il mio armadio”.Audrey continuò a guardarla.

“Audrey che c’è?Ho qualcosa sul viso?”.

“Sì il tuo naso si sta allungando”.Joey la guardò sconcertata e Audrey continuò.“Lo so che c’è qualcosa che mi nascondi”.

“Se non stai parlando del tuo lucidalabbra alla pesca allora non so a cosa tu ti stia riferendo”.

“Non sto parlando del mio lucidalabbra alla pesca anche se dopo ci torneremo su.Sto parlando di quella persona che non vedi e che non senti da mesi”.

“Ma se Dawson l’ho sentito l’altro ieri.Te l’ho anche detto”.Joey cercò di sviare il discorso con scarso successo.

“Non sto parlando di Dawson.Ora te lo descrivo.Capelli castani,occhi da brivido,fisico niente male e un fondoschiena da…”.

“Jack?”.

“Joey davvero divertente.Continua a girare intorno al problema”.

“Audrey ma che dovrei fare?Andare da lui?”.Disse Joey arrendendosi.

“Sarebbe un buon inizio”.

“No sarebbe una buona fine.E’ lui che è sparito non io”.

“Joey lo sai che non è vero.E’ tornato e sta da Jen e Jack.Sei tu che ti stai autoconvincendo che sia sparito.Si è solo momentaneamente allontanato da te”.

“E non è la stessa cosa?”.Domandò Joey e Audrey continuò.“No perché sparire è non saper dove cercare e allontanarsi è sapere dove cercare ma non volerlo fare”.

“Lo potrebbe fare lui”.

“O lo potresti fare tu”.Concluse Audrey uscendo.

***

“Ehi uomo del mistero che ci fai in giro?”

“Lo prendo come un complimento”.Scherzò Pacey.Poi notando che lei ancora lo guardava in attesa di una vera risposta continuò.“Sto cercando lavoro”.

“E come ti sta andando la ricerca?”.Chiese Audrey.

“E’ presto per dirlo anche se due secchi ‘no’ e tre ‘ci penseremo’ e altri cinque ‘ti faremo sapere’ potrebbero farmi pensare che non avrò presto un qualsiasi numero differente da zero sul mio conto”.Rispose deluso Pacey.Gli costava ammetterlo perché tutti questi rifiuti incassati gli stavano facendo abbassare il livello di rispetto di se stesso a meno zero.E poi la cosa più brutta era doverlo dire ad Audrey.L’anno scorso era stato grazie a suo padre se aveva avuto il conto alle stelle…ma come si dice.Dalle stelle alle stalle.

“Credo di sapere a cosa tu stia pensando”.

“Davvero?”.Domandò spaventato.

“Che il tuo angelo personale è sceso ad aiutarti”.

Per un momento Pacey credette veramente che Audrey gli avesse letto nel pensiero.“Se lo incontri mandamelo perché devo farci quattro chiacchere”.

“Ce l’hai davanti”.Esclamò Audrey.

“Dov’è non lo vedo”.Disse Pacey prendendo in giro Audrey.

“Seguimi prima che cambi il mio protetto”.Gli urlò Audrey afferrandogli il braccio.

“Ehi ehi calmati.Io non ho mica le ali ai piedi”.

“E io non ho tempo da perdere”.

***

Pacey tornò a casa sbattendo la porta attirando su di se l’attenzione.

“Pacey pensavo avessi buttato giù un muro”.Esclamò Jen incredula.“Non ancora!Jen ho trovato un lavoro”.Pacey afferrò Jen e la fece girare per la stanza.“Ma è fantastico!Chi è stato quel pazzo ad assumerti?”.Pacey gli rispose al settimo cielo.“Un locale qui vicino.Inizio da oggi pomeriggio”.Jen riabbracciò Pacey quando comparve Jack alla porta.“Cos’è questo slancio d’affetto?”

“Se fai il buono Jen farà le feste anche a te dopo”.Rispose Pacey e poi continuò.“Ho trovato un lavoro!”.

“Raccontaci”.Chiesero Jack e Jen cercando di essere i più convincenti possibili.

“Ho incontrato Audrey per strada e lei mi ha indicato che all’ ‘Hell’s kitchen’ hanno rinnovato l’interno e ora cercano nuovo personale.Mi sono detto ‘perché non provarci?’.Insomma anche Joey ha lavorato lì e non si è trovata male”.

“Allora quel nome rientra ancora nei tuoi vocaboli più frequenti”.Ironizzò Jen.

“Jen ti prego non ricominciare con questa storia”.Tagliò corto Pacey fulminandola.

“D’accordo.Sarai tu a decidere quando ricominciare questa storia infinita”.

“Sempre se deciderò di ricominciarla”.

***

Il giorno dopo Joey stava studiando tranquillamente sul suo letto.Si stava godendo la sua pace in attesa di una chiamata di Audrey per sapere come fosse andato il provino,quando squillò il telefono.Che tempismo,pensò.Si affacciò sul comodino e rispose.“Quando potrò venire a vedere il tuo camerino vicino a quello di Julia Roberts?Sempre se i tuoi fans mi facciano passare.”

“Pronto Joey sono Dawson”.

“Dawson?Scusami pensavo fosse Audrey!”.Rispose Joey divertita.

“Cos’è questa storia di Julia Roberts?”

Joey rispose ridendo.“Le nostre solite cavolate.Come mai hai chiamato?E’ successo qualcosa?”

“Veramente sto chiamando proprio per saperlo.Audrey non si è presentata al provino e come vedo non ne sai niente neanche tu!”

“Come sarebbe a dire?Audrey non avrebbe mai perso quel provino.Deve essere successo qualcosa ne sono sicura!”

“Joey calmati.Vedrai ora chiamerà scocciata per dirti che l’aereo sarà partito in ritardo”.

“Chi la sente avverte l’altro”.

“D’accordo”

Riattaccò e digitò il numero del cellulare di Audrey.Spento.Joey si mise a cercare il suo giacchetto sotto la pila di vestiti di Audrey che “sbadatamente” aveva dimenticato di mettere apposto.Stava per uscire quando si fermò non sapendo dove iniziare la ricerca.Dove cavolo poteva essere ora Audrey?Gli venne in mente di chiamare Jen.Magari era lì da lei o se non c’era avrebbe potuto comunque aiutare nella ricerca.

“Pronto?”.Rispose Jen dall’altro capo del telefono.

Joey tirò un sospiro di sollievo sentendo la voce di Jen e non quella di qualcun altro e continuò.“Sono Joey.Audrey è lì da te?”

“No,ma è successo qualcosa?”

“No cioè sì.Audrey è scomparsa”.

“Joey la conosci.Sicuramente è in giro con un bel ragazzo”.

“Jen questa volta no.Doveva sostenere un provino con Dawson e non l’avrebbe mai perso”.

“Joey perché non vieni qui così ne parliamo meglio?”

“Non credo sia una buona idea venire a casa tua”.

“Lui non c’è”

“Lui non è un problema.E’ solo che non voglio perdere tempo”.Cercò di improvvisare Joey.

“Facciamo come vuoi tu.Ti va di incontrarci all ‘Hell’s Kitchen’?”

“Hmmm…va bene.Magari è proprio lì Audrey.Normalmente ci va!”

“Allora a tra poco all’ ‘Hell’s Kitchen’.”

Joey riattaccò e corse fuori dalla sua camera,mentre Jen si mise comodamente seduta sul divano accendendo la tv.

“Jen oggi niente uscite?”.Chiese Pacey uscendo dalla sua camera infilandosi la giacca.

“No Pacey.Oggi sono stanca e poi sta per arrivare Audrey.”

“D’accordo.Io sto andando al mio nuovo lavoro”.

“Divertiti Pacey all ‘Hell’s’”

“Non mancherò”.Disse Pacey chiudendosi la porta dietro.Jen prese il telefono e digitò un numero.“Sì tutto procede come nei piani…mmm…sì…ciao Dawson”.Riattaccò e andò ad aprire la porta dove c’era una frizzante Audrey con una bottiglia di spumante.“Bhè ce la meritiamo!”

***

Joey aveva appena raggiunto il locale ed era entrata per vedere se Jen era già arrivata.Non vedendola si accomodò ad un tavolo per ordinare.Aspettò qualche minuto,ma non vedendola entrare si avvicinò al Jukebox.Mise una mano in tasca per cercare una moneta e dopo averla trovata la inserì nella fessura.Si sporse in avanti per scegliere la canzone.

“Mmm…la mia eterna indecisione non mi abbandona neanche per scegliere una canzone”.

Chiuse gli occhi e con il dito spinse dei pulsanti a caso.Dopodichè li aprì per vedere quale canzone avesse scelto il destino.“This year’s love” di David Gray.Qualcuno da lassù doveva avercela con lei.Dei ricordi gli si formarono nella mente,ma con una rapida mano cercò di allontanarli.Attese qualche minuto,ma nessun suono uscì dall’apparecchio.

“Stupido Jukebox di mer…”.

“Non è carino sentire delle oscenità da una così bella bocca”.

Joey si voltò riconoscendo quella voce.I suoi occhi incrociarono quelli di Pacey perdendosi.Cercò di riprendersi distogliendo lo sguardo da lui.Pensa Joey.Pensa.Pensa a qualsiasi cosa che ti faccia dimenticare di lui.Mmm.Stupido Jukebox!Mi si è mangiato pure un dollaro.E ora ‘mister fuggi-via’ mi ha dato pure della sboccacciata.Grandioso.Ok Joey Potter cerca di riprenderti.

“Tu che ne sai della mia bocca?”.Azzardò Joey aspettando una sua risposta a tono.

“Bhè credo di aver avuto il privilegio di assaggiarla una due volte.O forse anche di più”.Ammiccò Pacey.

“Questo non ti permette di giudicarla”.Rispose secca Joey dando un ultimo calcio all’apparecchio e allontanandosi tra la folla.O meglio dire scappando da lui.

“Joey comunque così giusto per la cronaca la mia di bocca dice di conoscerla bene la tua”.Urlò Pacey per farsi sentire da Joey che si era persa nella folla del locale.La cercò con lo sguardo,quando all’improvviso la rivide spuntare.“E allora senti cosa ti sta dicendo adesso la mia.‘Pacey va all’inferno’”.

Anche se le parole non arrivarono nitide all’orecchio di Pacey a causa della confusione,egli riuscì a capirle leggendogli il labiale.Sorrise.Cavoli.Non era per niente cambiata.Preso dai suoi pensieri spinse un pulsante nel Jukebox facendo partire le note di quella canzone che aveva animato la rabbia di Joey.

 This year's love had better last 
(Sarebbe meglio che l'amore di quest'anno durasse)

 Heaven knows it's high time 
(Il paradiso sa che é proprio ora)

 And I've been waiting on my own too long 
(Ho aspettato troppo a lungo per conto mio)

 But when you hold me like you do 
(ma quando mi tieni con te come fai tu)
 It feels so right 
(mi sento così bene)

 I start to forget 
(comincio a dimenticare) 

 How my heart gets torn 
(come il mio cuore si sia spezzato) 

 When that hurt gets thrown 
(
quando é stato ferito)

 Feeling like you can't go on...

(sentirsi come non poter più andare avanti)
Sentendo quella musica Joey si fermò.Sorrise e cercò di bloccare una lacrima in discesa libera sulla sua guancia.Si guardò indietro,ma Pacey era già stato inghiottito dalla folla.Aprì la porta e si ritrovò per strada con quelle note nel cuore,ma con un unico obbiettivo nella testa:uccidere Jen Lindley!

***

Jen era sdraiata sul divano in salotto,mentre chiacchierava con Jack e Audrey del possibile incontro tra Pacey e Joey.

“Speriamo non torni con un occhio nero”.

“Chi Pacey?Non credo sia così drammatica la situazione!”.Concluse Jack ma poi si ritrovò due paia di occhi a fulminarlo.“Scusate se non mi sono reso conto della drasticità della situazione.Insomma sono due esseri umani che non si vedono da un po’”.

“Jack non sono due semplici esseri umani che non si vedono da un po’.Sono Pacey e Joey.E sono mesi che non si vedono.Ricordi quei due ragazzi che hanno combattuto contro gli stereotipi dei nostri giorni?”

“Non credevo di avere come amici degli eroi.Ragazze voi vedete troppa televisione.Vi dico io come è andata.Joey arriva e si siede ad un tavolo,mentre Pacey all’oscuro di tutto è troppo occupato a servire per accorgersi che lei è qui che respira la sua stessa aria.Un quartod’ora e Joey non vedendoti arrivare si alzerà,ma si scontrerà con un uomo.Joey rialzandosi incolperà il povero uomo di incompetenza,fino a scoprire che l’uomo in questione è proprio Pacey.O magari differentemente dai nostri piani non si incontreranno per niente”.Concluse trionfante Jack sistemandosi meglio nel divano.

“Cinismo allo stato puro”.Rispose Jen.

“E poi?”.Chiese Audrey curiosa.Proprio in quel momento sentirono bussare alla porta e Jack mentre parlava si precipitò ad aprire.“Chiedetelo al rispettivo interessato”.

Quando aprì però non vide Pacey,ma Joey.“O alla rispettiva interessata!”.

Joey entrò sparata e vide Jen seduta.Gli si avvicinò,ma poi notò anche Audrey.“E quindi eravate tutte e tre d’accordo.O meglio dire tutti e quattro!”

“Se al quarto ti riferisci a Pacey anche lui non ne sapeva niente”.Rispose agitata Jen.

“E chi è il quarto?”

“Dawson”.Rispose Audrey.

“Avete anche gli inviati speciali.In poche parole Dawson ha chiesto a Audrey di interpretare un personaggio nel suo film solo per garantirgli una scusa per scomparire.Così giusto per farmi venire un’infarto.E poi avevate progettato che io avrei chiamato Jen e lei mi avrebbe invitato al ‘Hell’s’ e così avrei incontrato Pacey.Davvero diabolici.Davvero.Credo che…”.Tutti erano attenti alle parole di Joey e attendevano un rimprovero durissimo ma poi la videro cambiare espressione e anche tono.“…credo che non potrei desiderare amici migliori”.Concluse Joey sedendosi vicino ad Audrey.

“Fiùùù…per un secondo ho pensato che ci avresti mangiato”.Disse Jack.

“L’idea mi è passata per la mente ma poi ho pensato che lasciarvi con il dubbio sia una ripagata rivincita!”.

“Ehi Joey non puoi farci questo.Noi dobbiamo sapere!!!!”.Gli urlò Audrey seguita da Jen e Jack.“Hai appena detto che non potresti avere amici migliori…e non è così che si trattano gli amici”.

“No no…da me non avrete ne A e ne B!”.

“Dittatrice”.

“Manipolatori”.Joey li salutò con un bacio e se ne andò richiudendo la porta.

“Ecco cosa ci si guadagna a fare del bene”.Concluse Audrey buttandosi sul divano.Tutti si sederono guardandosi.

“Si raddoppia la posta?”

***

Pacey stava pulendo gli ultimi tavolini e stava ripensando all’incontro con Joey.Non era male come inizio.Insomma almeno non avevano fatto scena muta.

“Ehi Pacey chiudo io.Puoi anche andare”.Pacey si girò e notò il suo nuovo amico Bruce.

“Grazie Bru…e a buon rendere”.Pacey si tolse il grembiule e recuperò la giacca e poco dopo uscì.Mentre stava camminando per raggiungere la macchina alzò il suo sguardo al cielo e si perse in quella coperta trapuntata di stelle.Non la ricordava così bella eppure l’aveva vista così tante di quelle volte da averla scolpita nella mente per sempre.

“Non si vedono bene,vero?Di notte in città”.Joey pronunciò quelle parole con estrema dolcezza,tanto che Pacey si concentrò interamente su Joey dimenticando per qualche istante il cielo stellato.Poi rivolse di nuovo il suo sguardo alla volta celeste.“Cosa le stelle?Emh no non si vedono,ma che importanza ha io l’ho già viste tutte”.Pacey si avvicinò lentamente a Joey,la quale sedeva sul cofano della sua macchina.

“Già ma non sembravi ricordarle bene queste stelle”.

“Si hai ragione.Forse perché non le stavo guardando dalla giusta angolazione”.Pacey si avvicinò a Joey e cominciò a baciarla dolcemente.Vedendo che Joey era trasportata quanto lui gli circondò con un braccio la vita,mentre con l’altra mano gli toccava i capelli spargendo nell’aria un profumo inebriante.Si baciarono uno,due,tre volte sempre con più trasporto…

“Ehi Pacey!”.Pacey aprì gli occhi.Al posto di una fantastica notte c’erano quelle quattro mura da poco verniciate e al posto di Joey c’era Bruce.Il confronto non regge.

“Ehi Pacey!Svegliati”.Bruce lo scrollò ancora.

“Ehi scusami.Devo essermi addormentato”.Si scusò Pacey alzandosi dalla sedia ancora assonnato.

“E da come grugnivi doveva essere anche un bel sogno”.

“Bhè baciare un’ex è da sempre la mia massima fantasia”.Pacey si tolse il grembiule,ma Bruce lo fermò.“Cosa fai?”

“Cosa fa una persona quando è stanca?”

“Continua a pulire i tavoli se non vuole ritrovarsi senza lavoro!”.

Pacey riprese il grembiule offeso e continuò a pulire i tavoli.Già non era più nel suo sogno,dove Bruce gli lasciava l’ora libera.E tanto meno avrebbe baciato Joey sul cofano della sua macchina.Mmh.Divertito dal suo ultimo pensiero prese lo straccio e continuò a pulire il tavolo con più energia.

***

Ormai era tardi,ma Jen e Jack erano ancora seduti sul divano in attesa di Pacey.

“Chissà se Audrey è riuscita a scoprir qualcosa da Joey”.Ipotizzò Jack.

“Non credo”.Sentenziò Jen.

 

Nella stanza di Audrey e Joey nel frattempo.

“Ti ho mai detto quanto io ti voglia bene vero?”.Chiese Audrey a Joey.

“Mmm di recente non mi sembra”.Rispose Joey intuendo dove Audrey voglia andare a parare.

“Ok Joey.Lo sai benissimo quanto tu sia importante per me,insomma se non fosse per te ora non mi troverei al terzo anno di college con una testa ben salda sul collo”.

“Lo so”.

“E se lo sai perché me lo stai facendo ripetere?”

“Bhè adoro sentirmi dire che sono indispensabile!”.Audrey guardò Joey sconfitta e si buttò nel letto senza speranza.

 

Quando sentirono inchiavare la porta si prepararono ad incastrare Pacey,il quale aveva intenzione di raggiungere la sua camera in punta di piedi.

“Dove credi di andare?”.Lo fulminò Jen.

“Ah.Jen volevi per caso farmi morire di paura?”.Urlò Pacey mettendosi una mano sul cuore e uno sul muro.

“Non prima di aver saputo tutto da te”.Concluse Jen e con lo sguardo spalleggiato anche da Jack indicò a Pacey la strada verso la poltrona di fronte.

 

“Joey quanto durerà questo silenzio stampa?”.Domandò Audrey riemergendo dal letto.

Joey sollevò il libro che stava leggendo e rispose tranquilamente.“Non lo so.Devo ancora parlarne con il mio manager”.

 

“Bene”.Pronunciò Jen.

“Bene”.Continuò Jack.

“Bene”.Concluse Pacey.Non reggendo più quella tensione cercò di sdrammatizzare.“Quanti giri di ‘bene’ dobbiamo ancora fare?Così giusto per regolarmi”.

Jen e Jack fissavano Pacey,il quale si stava veramente spaventando.“Ragazzi ma che mi sono perso qualcosa?”

“Diccelo tu”.Rispose prontamente Jen.

“Dire cosa?Scusate ma veramente non vi sto seguendo”.

“Oggi a lavoro tutto bene?”.Sondò il terreno Jack.

“Sì perché?”

“Nessun incontro in particolare,magari con una brunetta?”.Chiesero Jen e Jack.

“Ah ora capisco”.Esclamò Pacey anche se in realtà non aveva capito niente.Poi.“Aspetta!E voi come cavolo fate a saperlo?”

“Abbiamo i nostri informatori”.

“E quindi siete stati voi a combinare questo incontro”.Disse tutto d’un fiato Pacey vedendosi la verità,quella vera e cruda sbattuta in faccia senza complimenti.E lui che pensava che…ora non aveva più importanza!“Jen te lo avevo espressamente detto.Avrei deciso io,come e quando avrei deciso di rincontrarla”.Pacey era abbastanza arrabbiato.“Non dovevate superare questo limite”.Si alzò e si rinchiuse in camera.Jen e Jack si guardarono dispiaciuti e dopo essersi alzati si diedero la buona notte.

***

La mattina seguente cominciò a squillare il telefono.Audrey si affacciò dal bagno e ricordandosi di essere sola in stanza si precipitò a rispondere.

“Ciao Audrey sono Dawson!”

“Ciao.Joey è appena uscita”.

“Veramente cercavo proprio te”.Disse ridendo Dawson.

“Me?E perché?”

“Lo so che la storia del provino era solo una scusa per far incontrare Pacey e Joey,ma io un contratto ce l’ho veramente in mano.E sono disperato!”

“Mi fa piacere sapere che io sia l’ultima carta da giocare”.

“Audrey lo sai che io non intendevo questo.Veramente mi farebbe molto piacere che tu partecipassi a questo progetto.”

“Ora va meglio.Ma hai solo sprecato fiato perché io avevo già accettato dall’inizio”.Disse Audrey prendendo in giro Dawson.

“Crudele!”

“Ho solo sfruttato al meglio le mie potenzialità di seduzione”.

“Allora portale con te qui a Los Angeles perché mi servono”

“D’accordo”.

Audrey riattaccò,ma guardandosi intorno non trovò nessuno a cui dare la buona notizia.Perciò prese la giacca e corse di fuori.

***

Quando Pacey si alzò non trovò nessuno in casa.Si fece un caffè e tra un sorso e l’altro si pentì di aver reagito così male con Jack e Jen.Loro avevano solo cercato di aiutarlo.Ok.Questo periodo nero doveva finire.Jen aveva ragione.Da oggi risolverò tutto proprio a partire da lei.Così si vestì e prendendo la macchina raggiunse Jen alla radio.

***

“…chi la pensa contrariamente alla vostra compagna Tymberley può rispondere.Nessuno?Insomma.E’ un dibattito aperto sul conformismo e tutti sono ampiamente d’accordo?”Concluse il professor Heston squadrando la classe.

Joey non era stata molto attenta alla lezione e anche volendo non avrebbe potuto partecipare al cosiddetto dibattito.Tutta colpa di Pacey.Ogni qualvolta che entrava nella sua vita la sconvolgeva.Mai che chiedesse una volta permesso.E poi se ne riandava con la stessa velocità e stessa confusione di come ne era entrato lasciandola svuotata dentro.Perché?Alzò gli occhi dal libro per cercare una qualunque risposta.Ehi ma quella matta che mi sta facendo dei segni dalla porta non è Audrey?Se questo è uno scherzo non è divertente.Non è la risposta che stavo cercando.

“Oh vedo che miss Potter si è svegliata dal lungo letargo.Non mi dica che vuole renderci partecipe di una sua idea”.Disse il professor Heston vedendo la mano di Joey alzata.

“No mi scusi.E’ solo che devo assentarmi dalla sua lezione oggi”.

“Potter lei non si trova in un albergo”.

“Lo so bene ma devo assolutamente uscire”.Cercò di reggere il confronto con il professore.

“Prego vada pure.Ma si ricordi.Questa è materia di esami e non vorrei capitasse proprio a lei questo argomento”.

“Non si preoccupi saprò recuperare”.Detto ciò Joey prese la sua robba e uscì dall’aula con gli occhi di tutti addosso.Si chiuse la porta alle spalle e fulminò Audrey.

“Spero  per la tua incolumità tu abbia un valido motivo per avermi fatto saltare la lezione”

“Vieni in stanza”.Disse in tutta fretta Audrey trascinandosela dietro.

***

“Mi scusi ma Jen ora è in onda.Può passare più tardi”.

Un ragazzo dall’aria ingenua era davanti alla porta che divideva Pacey da Jen.

“Lo so,ma posso aspettare dentro con lei?”.Chiese supplichevole Pacey.

“No mi dispiace”.

“Lei non ha capito bene la drasticità della situazione”.Pacey cercò di improvvisare lì sul momento cercando di essere il più convincente possibile.“Devo assolutamente farmi perdonare da Jen.E’ una cosa di vita o di morte.Ne va della vita di nostro figlio”.

Il ragazzo lo guardò veramente dispiaciuto.“Mi scusi non sapevo che…si accomodi all’interno.Jen dovrebbe inserire una canzone proprio tra qualche minuto.”

Pacey soddisfatto seguì il ragazzo.Entrando in una sala vide Jen dal vetro alle prese con qualche cuore infranto.Si sedette e ascoltò la voce dell’ amica.

“Lo so che lo dicono tutti.Anche lo sconosciuto che ti passa accanto mentre cammini cercando un qualsiasi modo per dimenticarla.‘Prima o poi passerà’ ma veramente succede?Insomma guardiamo la realtà dei fatti.Ogni cosa ti ricorda lei inequivocabilmente e ogni volta senti un pugno allo stomaco.Il tempo può guarire,ma non può farti dimenticare”.Jen notò Pacey e lo salutò con la mano.Poi sapendo di essere ascoltata da lui continuò.“Questa canzone la dedico a tutte quelle persone che non sono riuscite a dimenticare.Veramente potete dire di non avere nessun rimpianto e nessun rimorso come dice la canzone?”Jen si tolse le cuffie e spinse un pulsante.Al cenno di Jen un altro ragazzo aldilà del vetro fece partire le prime note di “Nessun rimpianto” di Max Pezzali.

***

“Dimmi Audrey quale catastrofe ti ha colpito?”.Joey guardò Audrey con aria interrogativa.

“Dawson mi ha chiesto di fare un provino”.Disse tutta d’un fiato Audrey.

“Naaa…non ci casco questa volta!”.Disse Joey avvicinandosi alla porta per andarsene.

“Joey dico sul serio!Mi vedrai sul grande schermo!!!!”.Urlò Audrey abbracciando Joey.

“Ma dici sul serio?E’ fantastico!!!”.Cominciarono a saltare come matte e Audrey cominciò ad intonare le note di Like a virgin.“Liiiikeeeee aaa viiirgiiiiiinnnn”.

“Ok ok.Grazie per la tua esibizione.Ora ascoltiamoci della vera musica”.Così dicendo Joey accese la radio e la musica di “Nessun rimpianto” si diffuse nella stanza.

Tutti mi dicevano vedrai

è successo a tutti però poi
ti alzi un giorno e non ci pensi più
la scorderai, ti scorderai di lei

***

“Pacey cosa ci fai qui?”.Chiese Jen aprendogli la porta per farlo entrare nella stanza delle registrazioni.

“Credo di dover delle scuse a una neo mamma”.Rispose Pacey entrando.

“Cosa?”.Jen guardò Pacey e poi il suo sguardo passò al ragazzo che la stava fissando stralunato.“Credo di aver capito.Cosa gli hai raccontato a Paul per averlo sconvolto in quel modo?”

“Niente.Solo che se non mi avesse fatto entrare avrebbe avuto sulla coscienza il nostro bambino”.

“Non sapevo che tu e io facessimo quel tipo di attività.Anzi da come stanno andando le cose noi non facciamo nessun tipo di attività”.Disse Jen triste.

“Colpito e affondato.Mi dispiace Jen.Veramente.Non dovevo reagire così”.

***

“Come mai sei così colpita da questa canzone?Nessun riferimento a…”.Incominciò Audrey.

“Audrey non è che ogni cosa riguardi lui.Insomma io ho una mia vita”.Rispose secca Joey presa dalle parole della canzone.

“Sì come no”.

Solo che non va proprio così
ore spese a guardare gli ultimi
attimi in cui tu eri qui con me
dove ho sbagliato e perché
ma poi mi son risposto che non ho

***

“Pacey ho capito.So che non è facile”.Jen si avvicinò a Pacey per abbracciarlo,ma inavvertitamente spinse il pulsante della diretta.

“No tu non puoi capire perché ti ho allontanato…”.Iniziò Pacey.

***

“…perché ho allontanato tutti…”.La voce di Pacey si sparse nella stanza di Joey e Audrey e minimo in altre mille stanze.

“Ehi Joey ma questa voce non è di Pacey?”.Chiese incredula Audrey voltandosi verso Joey.Ma quando incrociò i suoi occhi le parole gli morirono in bocca.

“…ma specialmente il perché io mi sia allontanata da Joey e tu sei stata l’unica a capirlo Jen.Tu l’hai sempre saputo e forse lo sapevo anche io solo che non riuscivo ad accettarlo.Non l’ho dimenticata e di rimpianti io ce no quanti ne vuoi.Ma adesso non voglio più averne…”

***

“…ma questo non determina il fatto che se io voglia lei anche lei voglia me.Ma ti giuro ci voglio provare,ho bisogno di lei e…”.Pacey si fermò un’attimo incrociando lo sguardo di Jen.“Che c’è?Ho detto qualcosa di male?”

“Non lo so,ma non capisco il perché Paul stia sventolando le mani in quel modo”.

Pacey si guardò intorno confuso cercando ti trarre un senso da quelle parole soffocate.Poi una luce colpì la sua attenzione.

“Oh mio dio.Jen non dirmi che quella è la luce della diretta”.

Jen si girò e potè solo confermare le parole di Pacey.

“Pacey hai appena confessato il tuo amore indiretta”.

Jen si avvicinò al pulsante.Lo spinse e quelle note ripartirono insieme a quelle parole.

Nessun rimpianto nessun rimorso

soltanto certe volte capita che appena
prima di dormire mi sembra di sentire
il tuo ricordo che mi bussa
e mi fa male un po'…

 

Continua…

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Capitolo 2
*** Due ***


Semplicemente amami

Semplicemente amami

 

“La canzone che avete appena ascoltato si chiama “Due” e se ‘tre’ è il numero perfetto allora ‘due’ è il numero degli innamorati.L’amore è fatto di due persone,di lui e di lei e di nessun altro.L’amore vive attraverso gli sguardi di due persone,le labbra di due persone,i corpi di due persone,i cuori di due persone.Due.Semplicemente lui e lei.E anche se io non sono più un due,dentro di me lo sento ancora mio questo numero speciale…mmm.L’amore è proprio buffo perché qualunque cosa io dica per poterlo classificare non mi sembra mai abbastanza.Ma sapete qual’è la verità?L’amore è più avanti e a noi resta solo che inseguirlo e sperare che si fermi.E se non lo fa…bhè credo che quello che si è provato durante la corsa ne valga interamente la fatica”.

 

2 capitolo:DUE

Nella stanza di Joey e Audrey si erano da poco spente le note di ‘Nessun rimpianto’.Una voce famigliare dalla radio spezzò il silenzio creatosi in quelle quattro mura centenarie.“Ci scusiamo con gli ascoltatori per la dichiarazione fuori programma ma amare è anche questo.L’amore,quello vero è del tutto fuori controllo ed è difficile manipolarlo,se non del tutto impossibile.Perciò cerchiamo di accettare questo amore non ordinario,ma soprattutto cerchiamo di viverlo con tutto noi stessi.Ora ascoltiamoci cosa ne pensa Sade di un amore non normale”.La voce di Jen fece spazio alla canzone ed Audrey si avvicinò alla radio per spengerla.

La stanza ricadde in un’imbarazzante silenzio.

***

Jen dopo essersi scusata con gli ascoltatori si girò verso Pacey dispiaciuta.“Pacey mi disp…”.

“Jen non lo dire nemmeno per scherzo.Sto bene.E poi lo hai detto anche tu.L’amore è anche questo”.

“Tu credi che Joey…”.

“Non lo so Jen.Non lo so”.

***

Audrey si girò verso Joey e la trovò seduta sul letto raccolta su se stessa.La guardò cercando di indovinare il suo stato emotivo.Sentì dei piccoli singhiozzi trattenuti venire da sotto i suoi capelli e dolcemente gli si avvicinò abbracciandola.

“Tutto bene?”.Domandò Audrey sempre tenendola abbracciata.Joey alzò la testa rassegnata e ignorando la domanda di Audrey si tolse con la mano le ultime lacrime rimaste.Audrey gli fece cenno di dire qualcosa,qualsiasi cosa.“E’ sempre così.Pacey Witter riesce sempre a spiazzarti.Tu cerchi di dimenticarlo e di convincerti che per te non è importante,ma lui se ne frega dei tuoi sentimenti e rientra prepotentemente nella tua vita.Rientra con un casino tale da chiederti se veramente lui è tornato per restare o ancora una volta per andarsene e spezzarti il cuore”.Cominciarono a scendere delle lacrime.“Ma non fai in tempo neanche a porti la domanda che Pacey è già in alto mare.Ed è normale che io mi chieda perché questa volta dovrebbe essere diverso.Ne ho tutto il diritto.Ma no!Lui fa una delle sue epiche imprese e manda a benedire tutti i miei buoni propositi.Perché?Perché?”.Joey si fece abbracciare da Audrey continuando a singhiozzare,poi riemergendo dall’abbraccio dell’amica continuò.“E perché io dopo tutto non riesco a smettere d’amarlo?Avrei tutti i più buoni motivi del mondo per non amarlo e invece ogni volta ci ricasco.Non voglio più soffrire”.

Audrey continuò a tenerla fra le sue braccia cercando di trovare le parole giuste.“Joey non chiederti ne perché e ne per come.Non permettere alla tua mente di analizzarti,ma fa decidere al tuo cuore che ha le sue regole.Non chiederti se sono giuste o sbagliate,ma chiediti se sono vere oppure no.Insomma il vostro è stato vero amore e non puoi permetterti di mandarlo al diavolo per delle tue insicurezze infondate.Lo sappiamo entrambi com’è fatto Pacey ma è proprio questo suo modo di essere che ci ha fatto innamorare di lui”.

“Audrey il nostro è stato un vero amore e proprio perché lo è stato è difficile ritrovarlo”.

“Joey tu non lo devi ritrovare,perché il ritrovare presuppone che tu l’abbia perso e invece non è vero.E’ sempre stato lì con te.E’ solo che magari hai dimenticato di averlo”.

“Ti rendi conto che stai parlando di cose improbabili?”

“Sì ed è proprio questa cosa del non essere normale che lo rende unico”

Joey si asciugò le lacrime.“Sicure che stiamo parlando ancora di Pacey Witter?”

“Sembrerà strano ma è proprio lui che stiamo lodando”.

Sul viso di Joey timidamente si aprì un sorriso.Audrey non aveva tutti i torti.

“Grazie Audrey.Senti…ti dispiace se oggi rimango un po’ da sola?”

“Dove vuoi andare?”

Abbracciò Audrey.“Non lo so ma so dove non voglio stare ora”.

Prese una borsa e una giacca e se ne andò chiudendosi la porta silenziosamente alle spalle.

***

Aveva bisogno di riflettere,ma soprattutto di restare sola.E l’unico posto che poteva dargli ciò che ora voleva era Capeside.Era stato facile raggiungerlo.Era riuscita ad ottenere un volo per il giorno stesso e ora si trovava davanti al B&B.Poteva sentire il rumore del fiume che scorreva dietro di lei e l’odore del caffè venire dalla finestra aperta.Si avvicinò alla porta per bussare,ma questa si aprì da sola.

“Grazie per l’ospitalità”.Disse un signore uscendo dalla porta seguita da una donna e due bambini.

“Quando vuole e…”.Bessie si bloccò vedendo sua sorella dietro i quattro.“…a presto”.Aspettò che la famiglia scese dal portico e corse ad abbracciare Joey.

“Joey!Joey che bello vederti!Ma che ci fai qui?”

Joey sorrise.“Tu dici che non vengo mai e allora…”

“Poi mi racconterai tutto.Entra che prepariamo la stanza”.Disse Bessie entrando.

“Bes non ti preoccupare”.Poi vedendo lo sguardo inquisitore della sorella.“Non so se rimango”.

“Mmm arrivi all’improvviso e non sai se rimanere.C’è qualcosa che non va”.

“Bes non attivare il tuo sensore speciale per individuare i miei problemi,piuttosto attiva quello per la cucina visto che sto morendo di fame”.

“Solo se dopo mi racconterai tutto”.

“Bessie ma non c’è niente da dire è vero!”.Ma Bessie era già arrivata in cucina.“Joey apparecchi per favore?”

***

A Boston nel frattempo Pacey aveva salutato Jen ed era tornato a casa.Si era sdraiato sul divano e un’onda di domande l’ho sommerse.Cercò un foglio e quando lo trovò cercò di liberare i suoi pensieri con una penna.

Mi sento così stupido e non solo perché l’unico modo per potermi sfogare è della carta e una penna,ma anche perché per la prima volta nella mia vita so cosa voglio e ironia della sorte non posso averlo.Voglio Joey e l’ho sempre voluta.Credo di non sapere precisamente il momento in cui mi sono innamorato di lei,forse quando la baciai in mezzo alla strada quel giorno che inseguiva la sua favola con l’universitario.Forse prima ancora,quando rimasi a guardarla mentre dormiva per un’intera notte.No ancora prima.Forse lo sono sempre stato è solo che il mio ego maschile era troppo orgoglioso per poterlo ammettere.Ma ora anche la più piccola parte di me si è innamorata di lei e oggi,anche se non volendo,l’ho detto a tutti.Forse sembrerò un vigliacco ma sono contento che le cose siano andate in questo modo.Almeno ora non dovrò più far finta di niente o magari trovare le parole giuste per poterglielo dire e sentirmi rispondere un bel no.Sì sono un vigliacco. Decisamente.Non ho avuto le palle per dirglielo di persona e me ne vergogno un po’,ma sono sicuro che il momento del confronto si sta avvicinando.Chissà come ha reagito Joey.Ormai è così tanto che non la sento che non posso proprio immaginare la sua faccia quando ha sentito le mie parole.Ma nonostante ciò e nonostante la distanza non riesco a dimenticarla.Sì credo sia impossibile per me dimenticarla.E’ fuori da ogni mia programmazione e avviene senza alcun mio controllo.E’ involontario.E sono contento che sia così.Ma potrebbe essere anche che a differenza di tutti questi miei pensieri lei non abbia ascoltato affatto le mie parole.Dannazione!L’unica cosa che mi piacerebbe fare ora come ora è andarmene.Sì credo che lo farò presto.

***

La sua stanza era rimasta come la ricordava.Semplice e senza alcuna pretesa.Aprì i cassetti e riconobbe alcune delle sue vecchie magliette.Alzandone una notò sotto il suo vecchio diario.Lo prese in mano e soffiò sopra la copertina.Aprì la prima pagina dove tempo prima con la stessa mano aveva scritto:

Diario di Joey Potter

Ogni violazione della mia privacy sarà punito.

Sorrise leggendo quelle parole così famigliari.Più sotto vicino al bordo della pagina si accorse di una frase che non aveva ne scritto e ne mai letto.

Immagino che la mia punizione per aver aperto il tuo diario sarà lenta e dolorosa.Ma non c’era nessuna clausura che mi impedisse di scrivere questo.‘Joey ti amo da morire.Non ti lascerò mai’.Ti giuro che non sono andato più avanti di questa pagina ho solo voluto aggiungere questo al tuo diario per poterti ricordare di me un giorno.

Joey rimase sorpresa da quelle parole.Come aveva fatto a non accorgersene prima?Semplicemente perché era raro che lei aprisse la prima pagina.In tutti quegli anni quella frase era stata lì,nel suo diario,senza che lei sapesse niente.E non c’era bisogno di domandarsi di chi erano quelle parole.Si sedette sul suo letto e rivisse alcuni momenti del suo passato attraverso le sue stesse parole da adolescente.

Credevo che non sarebbe potuto andare peggio ma mi sbagliavo.Dawson ha perso la testa per quella ragazza di città.La rabbia non mi permette neanche di scrivere e prima che dica qualcosa di controproducente che mi mandi dritta all’inferno smetto di scrivere.

Sorrise.Si ricordava benissimo quel periodo quando amava Dawson e tutta Capeside sembrava rendersene conto tranne il diretto interessato.Girò delle pagine velocemente e notò che la parola ‘Dawson’ piano,piano scomparì per essere sostituita da ‘Pacey’.Ogni pagina che girava notava sempre di più la sua presenza e sapendo già cosa ci avrebbe trovato cominciò a leggere.

Devo appuntarmi mentalmente che non devo più assolutamente seguire Pacey nelle sue folli imprese.Non so come abbia fatto ma è riuscito a convincermi a disertare la scuola.E dopo essermi fatta almeno mezzo miglio a piedi è riuscito ad incastrarmi mettendomi in mezzo alla strada a fare l’autostoppista.Incredibile.E non è finita.Di chi è l’unica macchina che si ferma vedendo il mio pollice?Ma quella del preside Green,no?E mi sono ritrovata a pagare due innocenti ragazzi per sostituirmi nel fare la mascotte di Capeside.Ridicolo.Ma alla fine sono riuscita a scoprire il motivo per cui Pacey mi ha dovuto trascinare fino all’altra parte del planisfero.Non so come abbia fatto ma è riuscito a pagarsi una barca che ha intenzione di restaurare e di mettere in mare.Ha scartato davanti a me la targa con il nome della sua ‘ragazza’:True Love.Allora anche Pacey ha un cuore.Ma dopotutto anche lui merita che i suoi sogni si realizzino.

Joey girò altre pagine di ricordi.

Lezioni di ballo.Ma come cavolo mi è venuto in mente?E poi chiederlo a Pacey…anche il mio povero piede massacrato si ribella.E quell’insegnante che continuava a dire che fra me e Pacey ci fosse attrazione e che bastava la scintilla per far scoppiare l’amore.Sì certo come no.So io a chi darei fuoco adesso!

Mentre leggeva non poteva fare a meno di ricordare.

Non bastava che io tornassi dalla serata più importante della mia vita senza più un ragazzo,no!Pacey si è fatto prendere da una crisi di ormoni e mi ha baciata.Così senza pensarci due volte mi ha preso il viso e mi ha baciata.Proprio da Pacey Witter.Tu gli dai una mano e lui si prende tutto il braccio.Senza pensare minimente alle conseguenze o anche ai miei sentimenti o quelli di Dawson.Credevo che Pacey non avesse veramente la segatura al posto del cervello come ho sempre pensato ma credo di dovermi ricredere.Mi ha baciata in mezzo alla strada.Mi ha baciata senza dire ne ‘scusa’ e ne ‘posso’.Mi ha semplicemente baciata.E la sai qual è la cosa più tragica?Non l’ho respinto.

Sorrise ancora sentendo quell’astio nei confronti di Pacey,sapendo che la Joey sedicenne sarebbe stata capace di amarlo molto presto.E sapeva anche che avrebbe continuato ad amarlo per ancora molto tempo.E forse ancora lo ama.Chiuse il diario e lo mise nella borsa,poi andò in cucina.

“Ciao Bes io vado”.

Bessie alzò gli occhi dalle sue carote e guardò dubbiosa Joey.“Oh si certo fa come se questa casa sia un albergo”.

“Bessie questo E’ un albergo”.Rispose Joey abbracciandola.

“Sai cosa volevo dire.E’ inutile chiederti quando tornerai e se tornerai”.

“Io sono libera…”

“…come una farfalla.Sempre la stessa storia.Vola via prima che ci ripensi”.Esclamò Bessie ridendo.

“Ti adoro”.Joey si chiuse la porta alle spalle.Sorrise pensando che ora era più serena di quando era entrata la mattina stessa.

***

“Ehi Pacey il tavolo cinque sta aspettando quell’insalata da un’ora.Avrebbe fatto sicuramente prima coltivandosela da solo”.Bruce fulminò Pacey.

“Sono da solo e non ce la faccio.Non ho ancora le ali”.Rispose Pacey con lo stesso tono.

“Sono delle lamentele queste?Perché se così fosse la porta è lì”.

Pacey ignorando la frecciatina si diresse al tavolo cinque con l’insalata.“Scusate e se volete l’orto è dietro l’angolo”.Si allontanò e andò a prendere nuove ordinazioni.

***

Quando Joey tornò a Boston era ormai notte e con un taxi raggiunse la casa di Jen.

“Joey cosa ci fai qui a quest’ora?”.Chiese incredula Jen non aspettandosi di trovarsi Joey davanti alla sua porta.

“C’è Pacey?”.Chiese tutto d’un fiato Joey.

Jen la guardò sorpresa.“Tu hai sentito alla radio cosa…”.

Prima che potesse continuare Joey la interruppe.“Sì ho sentito.Ti prego Jen dimmi se c’è prima che realizzi cosa sto facendo e me ne penti”.

“Pacey non è qui.Dovrebbe essere ancora a lavoro.Se corri dovresti incontrarlo”.

“Grazie Jen”.Joey si mise a correre per le scale,ma fu richiamata da Jen.“Joey lui ti ama”.

Joey si fermò immobile su uno scalino.Si girò e gli sorrise.“Credo di averlo intuito dopo la dichiarazione a mezzo mondo”.Ironizzò Joey.

“Già ma ha questo punto la domanda è ‘anche tu lo ami’?”.

Joey riflettè qualche secondo.“Sto andando da lui proprio per questo”.

***

La sera Pacey lavorò fino a tardi e quando uscì dal locale la luna era già alta nel cielo incorniciata da migliaia di stelle.Preso dai suoi pensieri si incamminò per raggiungere la macchina.

“Ehi”

Cavoli.Questo già l’ho vissuto.Joey Potter che siede sul cofano della mia macchina.

“Ehi”

Non ci posso credere.

“Spero di non averti spaventato”.

“N-no”

Nell’oscurità della notte si cercarono con gli sguardi e una volta trovatosi Pacey continuò.“Credo di sapere il motivo”

“Il motivo per il quale sono qui?E’ proprio questo che spero di scoprire”

“Quindi hai sentito la radio…”

“Sì”

“E non dici niente?”.

Già e non dico niente?Sono qui davanti a lui e sto cercando una sola scusa che mi dica di restare.Un buon motivo per dirmi che questa volta sarà diverso.“Veramente io sono venuta per sentire i tuoi motivi”

“Non te ne ho già dati abbastanza di buoni motivi?Insomma anche se è stato un caso ho dichiarato a mezzo mondo che ti amo”.

“Pace…”.Joey scese dalla macchina e si avvicinò.“Non metto in dubbio il tuo amore.Questa è stata l’unica cosa di cui non ho mai dubitato.Ma a me non basta sapere che mi ami”.

Pacey stava ancora cercando di dare un senso a quelle parole.‘Non mi basta sapere che mi ami’.Ebbe un tuffo al cuore.“Cosa vuoi che ti dica allora per convincerti?”

“Pacey vedi che non capisci?Non mi devi convincere.Non devi fare gesti eroici per dimostrarmi il tuo amore perché io lo so.Io ho bisogno di sapere che questa volta sarà diverso e che tu non te ne andrai più”.

“Lo sai che queste certezze non te le posso dare”.

“Allora siamo in due a pensarla in questo modo”.

Joey lo guardò un’ultima volta.Sperava che Pacey dicesse qualsiasi cosa che gli desse un motivo per restare ma niente uscì dalla sua bocca.Perciò si allontanò senza voltarsi indietro.Pacey la vide perdersi nella notte e cominciò a correre verso di lei.Quando la raggiunse la fermò per un braccio,ma lei cerco di divincolarsi.“Pacey ti prego non rendere tutto più difficile”

“Joey tu vuoi un motivo e io te lo darò”.

Gli occhi di Joey divennero lucidi.“Cosa è cambiato da adesso a due minuti fa?”

“Tutto”.

“Pacey lo vuoi capire che sono stanca di soffrire?”.Urlò Joey sentendosi scoppiare dentro.“Non ne posso più di questa altalena che viene e va.Voglio stare con te ma non nel modo in cui pensi.E lo sai che questo tu non me lo puoi dare”.

“Joey ti giuro se solo tu mi facessi provare…”

“…mi proveresti che sto sbagliando?Credo di averla già sentita questa frase e mi sembra che poi tu non l’abbia mantenuta”.

“Questa volta è diverso”

“E perché?”

“Perché questa volta sto rischiando di perderti veramente”.Ammise Pacey.

“Lo sai bene che questo non è possibile.Ma io ho bisogno di un motivo per restare e…”.

Pacey prese il viso di Joey e la baciò.Un bacio breve.Piccolo.Leggero.Un bacio che tira l’altro.Si guardarono negli occhi e Joey gli diede uno schiaffo.“E’ proprio di questo che io non ho bisogno lo vuoi capire?”.

Joey si allontanò e Pacey questa volta neanche cercò di fermarla.

***

Due settimane dopo.

Jen e Jack erano seduti sul divano,quando Pacey rientrò e dopo un frettoloso “ciao” si richiuse nuovamente in camera.

“Non credi che dovremmo fare qualcosa?Sono due settimane che è in queste condizioni”.Sussurrò Jack.

“Tu dici?Vorrei ricordarti cosa è successo l’ultima volta che ci siamo intromessi”.

Jack la guardò acconsentendo.“Hai ragione”.

“Ho un’idea!”.Disse Jen saltando dal divano.

“Jen devo spaventarmi?”.

“O no Jack.Non ancora”.

***

“Joey”.Urlò Audrey.

Joey spuntò dal bagno con lo spazzolino in bocca.“Che c’è?”.Poi non vedendo nessun in giro cominciò a cercarla.“Dobe cabolo se binita?”.Joey si affacciò sotto il letto e per un soffio non si scontrò con Audrey.“Joey questo si chiama attentato!Volevi cecarmi con quello spazzolino?”

“Scusa ma se tu ti nascondi”.

Audrey si alzò su con in mano una gonna.“Stavo cercando questa”.Joey la guardò sbalordita.“E non chiedermi come cavolo ci è finita la sotto”.

Joey ritornò in bagno e continuò a spazzolarsi i denti.Gli si avvicinò Audrey e cominciò a truccarsi davanti allo specchio.

“Dove bai di bello stasera?”.Chiese Joey incrociando lo sguardo di Audrey nello specchio.

“In biblioteca”.

Joey finì di lavarsi i denti e dopo aver fatto i gargarismi si pulì e rivolse la sua attenzione a Audrey.“Audrey dico sul serio.Dove vai stasera conciata così?”.

“Te l’ho detto Joey vado in biblioteca”.Rispose frettolosa Audrey.“Anzi fammi andare altrimenti faccio tardi”.

“Ma dici sul serio?Tu stai andando in biblioteca?”

“Sì.C’è quel ragazzo così carino del mio corso che ci va la sera”.

“Ah ecco.Ora tutto torna”

“Stavo scherzando.Stasera ho il volo per Los Angeles.Ricordi?”.

Joey se ne era dimenticata dopotutto quello che era successo.“Ma certo.Come potrei dimenticarmene?”

“Avrai tutta la stanza per te.Niente sesso,droga e alcool,intesi?”

“Si mamma”.

Audrey finì di prepararsi e poi abbracciò Joey.

“In bocca al lupo e chiamami”.

“Sì non dovrai darmi per dispersa e tu niente festini”.

“Farò la brava ragazza”.

“Ciao e saluta i libri da parte mia”.Disse Audrey uscendo dalla stanza.

“D’accordo.Ma i libri dicono che non conoscono nessuna Audrey”.

“Ciaoooooo”.

***

“Ok Jen ripetimi ancora come hai fatto a convincermi a venire qui.Anzi come hai fatto a ricattarmi”.Sussurrò Pacey entrando in un ristorante.

Jen lo prese per la cravatta.“La vedi questa?”.Indicando la cravatta.“Se non vuoi che la usi come cappio seguimi”.

Jen e Pacey attraversarono la sala fino a raggiungere un tavolo dove erano già seduti Alex e una ragazza.

“Ciao tesoro”.Jen si sedette e baciò Alex,poi si rivolse alla ragazza.“E tu dovresti essere Samantha.Piacere io sono Jen e questo…”.Indicando Pacey,ma che non trovò visto che era sotto il tavolo.“Scusami un secondo”.Si abbassò sotto al tavolo incontrando lo sguardo di Pacey.“Cosa diavolo…”.

“Scusami Jen ma mi era caduta questa”.Rispose Pacey indicando la forchetta e rialzandosi.“Eh eh…le forchette.Non stanno mai al loro posto”.Poi vedendo che tutti lo fissavano si affrettò a continuare.“Scusate sono un maleducato.Io sono Pacey”.Pacey finì di pulire la forchetta con il tovagliolo e strinse la mano di Samantha la quale era un po’ titubante.

“Io sono Samantha”.

Alex e Jen si guardarono e poi rivolsero l’attenzione a Pacey e Samantha i quali stavano fissando i loro piatti vuoti.Jen diede una gomitata ad Alex.

“Pacey allora come sta andando il lavoro?”.Gli domandò Alex.

“Bene”.

Silenzio.

“Samantha come conosci Alex?”.Chiese Jen.

“Emh amici di vecchia data”.

Silenzio.

“Umh scusate volete ordinare?”.Chiese un cameriere spuntato all’improvviso.

“Sì.Allora io prendo un’aragost…”.Una gomitata da parte di Jen fece mancare il fiato a Pacey.

“Cosa ci consiglia stasera?”.Continuò Jen.

“Stasera abbiamo una nostra specialità.Cocktail di scampi che accompagnerei con dello champagne”.

“D’accordo io prendo questo e tu Pacey?”Chiese Jen.

“Anch’io”.

“Anche noi”.Disse Alex guardando Samantha.

Il cameriere si allontanò e tornò poco dopo con lo champagne.

“Oh cavolo.Ho dimenticato una cosa in macchina”.Disse Pacey alzandosi e dando una gomitata a Jen.Si allontanò e poi Jen esclamò.“Che sbadata!Le chiavi le ho io”.Jen si alzò e lo raggiunse di fuori nella veranda.Appena lo vide gli si avvicinò.“Cosa cavolo stai combinando Casanova?”

“Jen te lo avevo detto che era una brutta idea questo incontro a quattro…”

“Cosa c’è che non va?Samantha mi sembra una bella ragazza”.

“Lo so ma non me la sento”.

Jen lo guardò comprensivo.“Non ti ha mica chiesto di sposarla!Cerca almeno di provarci”.

Pacey gli sorrise e acconsentì a tornare al tavolo.La sera passò velocemente e Pacey riuscì a sciogliersi.

“Bella serata”.Eslamò Alex uscendo dal ristorante.

“Già.Era da un po’ che non uscivo”.Rispose Pacey.

Vedendo che tutto andava per il meglio Jen disse.“Mi sono appena ricordata che ho lasciato il mio giubbetto rosso a casa tua”.Indicando Alex e poi si rivolse a Pacey.“Ti dispiacerebbe accompagnare Samantha a casa?”.

Vedendosi incastrato dovette accettare.Fulminò Jen la quale gli sorrise come per dire ‘ehi devi solo accompagnarla e basta’ e dopo essersi fatto dire da Samantha la strada cominciò a guidare.

“Allora ti sei divertita?”.Chiese Pacey spezzando l’imbarazzo.

“Sì molto.E conti di rivedermi?”.Domandò Samantha cogliendo di sorpresa Pacey.

“Mmm sei una bella ragazza su questo non ci sono dubbi,ma non credo che ci rivedremo”.

“Meno male.Lo penso anch’io.Mi avrebbe pesato dire di no ad un tipo come te”.

“Perché che tipo sono?”.

“Quello che ama per sempre”.

Pacey la guardò sorpreso.“Cosa vorresti dire?”

“Non dirmi che non c’è una donna con cui ora vorresti essere?!”.Samantha si girò e Pacey acconsentì con il capo.“Visto?Lei deve essere molto fortunata se la ami così tanto”.

“Mmm non credo che lei la pensi così”.

“Glielo hai chiesto?”

“No ma dal suo secco ‘no’ e dalle sue cinque dita stampate sulla mia guancia credo di aver intuito che non voglia stare con me”.

“Scusami se mi permetto ma noi donne con un ‘no’ intendiamo molte cose”

“Voi donne siete complicate.Nel pacchetto dovrebbe essere incluso anche una guida”.

“E’ la stessa cosa che pensiamo noi donne di voi maschi.La cosa è reciproca”.

“Possibile che una ragazza divertente come te non abbia nessuno accanto?”

Samantha prima di rispondere sospirò.“Era lui ha non sentirsi fortunato.Sono cose che succedono”.

“Mi dispiace.Non volevo intromettermi e…”

“Non ti scusare mi ha fatto piacere parlare con te.E’ per questo che ti dico di fargli capire quanto è fortunata ad averti”.Guardò fuori al finestrino.“Ecco a destra alla prossima e sono arrivata”.

Pacey frenò davanti ad un comprensorio.“Grazie per la cena e per la compagnia.Mi ha fatto piacere”.

“Anche a me.Ciao e buonanotte”.Disse Samantha aprendo la portiera e scendendo dalla macchina.Pacey la salutò con la mano e poi fece retromarcia e scomparì nella notte.

***

“Pronto?”

“Pronto Pacey sono Jen”.

“Jen cosa è successo?”

“Pacey…”

“Non muoverti.Dove sei?”

***

Pacey quando arrivò trovò Jen sull’orlo delle lacrime seduta su un marciapiede.Scese dalla macchina e corse ad abbracciarla.“Jen cosa è successo?”

Jen si limitò a guardarlo con le lacrime.“Pacey accompagnami a casa”.

***

Joey guardò per la milionesima volta il telefono silenzioso.Stufa di aspettare una chiamata di Audrey si mise a leggere un libro.Girò lo sguardo sul comodino e vide il regalo che gli aveva fatto Dawson pochi anni prima.Lo prese e lo scuotè.La neve cominciò a scendere su ‘Hollywood’ e dopo averlo posato prese il telefono.

“Ciao Dawson sono Joey disturbo?”

“Joey?Sto ancora sognando?”

“No sono io veramente.Ma ti ho svegliato?”

“Sì ma non ti preoccupare.Tanto non era un bel sogno”.

“E cosa sognavi?”

“Che la mia fan preferita mi chiamava”.

Joey sorrise capendo a chi si riferisse.“E perché un brutto sogno?”

“Perché non vorrei solo sentirla,ma anche vederla”

“Lo so Dawson.Anch’io ma siamo tutte e due molto impegnati”.

“Vengo qualche giorno a Boston per il film.Non te l’ha detto Audrey?”

“No.Veramente ancora mi deve chiamare.E quanto starai?”

“Un po’ di giorni”.

“E dove dormirai?”

“Sotto i ponti pensavo”.

“Dicono che sono migliorati i servizi”.

“Allora non li posso assolutamente perdere”

“Allora ci vedremo presto”

“Sì...Joey?”

“Um?”

“Scusa la domanda ma stando qui giù mi sono perso un po’ di cose.Com’è andata con Pacey?”

“Non è andata”

“Mmm…Joey lui ti ama”

“Lo so”

“E allora cosa c’è che non va?”

“Io.Non so se lo amo a tal punto di rimettermi in gioco”.

“Ne parliamo la prossima settimana quando arriverò”

“D’accordo.Buona notte e salutami la tua fan”

“Lo farò.Buona notte Joey”.

Joey rimase piacevolmente sorpresa dalle parole di Dawson.‘Ne parliamo la prossima settimana quando arriverò’.Questa volta,pensò Joey,sarebbe stato totalmente diverso se fossero stati ancora insieme Pacey e lei.Dawson sembrava aver accettato il loro amore e la cosa strana era lei ora a non volerlo accettare.I suoi pensieri furono interrotti dal telefono.

“Pronto?”

“Joey non sento la musica a palla.Dov’è il party che dovevi organizzare durante la mia assenza?”.Domandò Audrey.

“Non ho potuto organizzare niente perché una certa persona mi ha tenuta incollata al telefono in attesa di una sua chiamata”.

“Ehi Joey io ormai sono una donna in carriera e ho da fare.Comunque visto che ti manco già torno la prossima settimana.Contenta?”

“Lo so”

“E chi te lo ha detto?”

“Ho sentito Dawson e mi ha detto che dormirete sotto i ponti”

“Dawson ha un gran senso dell’umorismo.La verità è che dormiremo in un lussuoso albergo di Boston”

“Sono contenta.Mettimi da parte quelle saponette che adoro tanto”

“Non posso”

“E perché?”

“Perché ho gentilmente rifiutato l’offerta per poter passare più tempo con te.Non sei contenta?”

“Sì fantastico”.

“Allora alla prossima settimana”.

“Sì buona notte”.Joey riattaccò scotendo la testa.Colazione,pranzo,cena,servizi e altro tutto interamente gratis…ma sì diamogli un calcio!

***

In macchina.

“Ehi Jen tutto bene?”.Chiese Pacey mentre guidava.

“Mi dispiace che tu debba vedermi così”.

“Così come?Jen mi stai facendo preoccupare”.

Jen non rispose e si limitò a guardare davanti.

“D’accordo”.Pacey frenò bruscamente accostando la macchina al marciapiede.

“Pacey ma che diavolo fai?”

“Jen mi chiami all’improvviso dicendomi di venirti a prendere e ti trovo in lacrime sul ciglio della strada.Non spiccichi parola per calmarmi e scusa se non riesco a stare tranquillo mentre in testa mi sto facendo i filmini pensando a cosa ti è successo per ridurti così”.

“Pacey credo di essere incinta”.

Pacey si voltò verso Jen sorpreso.

“Com’è successo?Cioè lo so come…”

“Pacey vuoi che ti spiego la storia della cicogna?O quella dell’ape e del fiore?”

“Non intendevo questo”

“Non lo so.Siamo stati sempre attenti…”.

“Vieni qui”.Pacey l’abbracciò.“Scusami per prima ma ero davvero preoccupato”

“Lo so Pacey”.

“Ma perché stai piangendo?”.Pacey incrociò lo sguardo di Jen.“Non dirmi che Alex non ha accettato la cosa?”.Jen lo guardò acconsentendo.“Dio mio che farabutto.E’ incredibile!”

“Già è incredibile”

“Mi dispiace tanto.Ma tu ne sei sicura?”

“Il test non l’ho ancora fatto”

“Vedrai tutto si risolverà”.Pacey si avvicinò a Jen e la strinse forte a se.

***

La mattina seguente Jen uscì dal bagno con la testa china.Jack e Pacey cercarono di indovinare il verdetto.

“Allora?”

“Jack diventerà zio si o no?”.Domandò Pacey.

“No”

I due ragazzi si guardarono sollevati.

“Sarai tu lo zio.Jack sarà il padrino”.Continuò Jen lasciando a bocca aperta i due uomini.

***

Dopo la mattinata in classe Joey decise di riprendere il suo diario.

Credo di essermi innamorata di Pacey.E la cosa più brutta è che me ne sono resa conto solo ora che sta per partire.Rischio di perderlo per sempre.Non sono stata capace di dargli un motivo per restare.Sono così arrabbiata con me stessa e lo sono anche con lui.Ma come cavolo ha potuto chiedermi una cosa del genere?Non posso dargli un motivo,perché nessuno ne vale la sua felicità.Ed è questo quello che voglio.Voglio che lui sia felice.E forse lo voglio anche per me.Che sia la stessa felicità per entrambi?Credo sia questa la soluzione.Pacey aspettami.

Joey rileggè quelle parole per svariate volte.Ma come aveva potuto non pensarci subito?Quando Pacey gli aveva chiesto di dargli un motivo per restare,lei non ne era stata capace.Si era sentita legata.E ora stava riaccadendo solo che era stata lei a legare Pacey.Che stupida!Io non ho bisogno di un motivo o di una certezza,perché l’unica certezza che voglio sei tu.Ma ora dove sei?Già dove sei?

 Dove sei

 E come stai

 È difficile

 Lo so, lo sai

 Fermo al rosso di un semaforo
 Sei tu che cerco nella gente
 A piedi in taxi o dentro gli autobus
 Due occhi che ti guardano e poi via
 Come forti raffiche, perdersi nel traffico
 E un claxon dopo l’altro e chissà?!

***

 Dove sei
 Come stai
 Cambierò
 Se cambierai
 Due perché
 siamo noi
 Due lottatori
 Due reduci

“Sei sicuro Pacey?”.Gli domandò Jen.

“Tu non mi farai sentire in colpa”.Gli rispose Pacey convinto.

Jen lo guardò prima di continuare.“Pacey così gli stai dando solo un motivo per dire ‘avevo ragione’.Te ne rendi conto?”

“Non mi interessa.Può pensare quello che vuole.Io ho cercato di dirgli che questa volta potevo farcela”.

“Pacey a me non sembri una persona che ci sta provando.Anzi tutto il contrario.Stai nuovamente scappando”.

“Starò via solo per due settimane.Non sto scappando”.

“Ah no?E cosa ci fai all’aeroporto con una valigia in una mano e un biglietto aereo nell’altra?”

“Mi sto prendendo una vacanza dal lavoro.Jen non ti preoccupare per me starò bene.Ma ora vai che altrimenti fai tardi a lavoro”.

“Come vuoi ma resti un testone,ok?Ti voglio bene”.
 
Due canzoni d’amore comunque io e te
 Con le stesse parole seduti a un caffè
 E vorrei solo dirti ora che te ne vai
 Se è amore, amore vedrai di un amore vivrai

***

 Ma stasera che cosa fai?
 Io che ti telefono, tu che non sei in casa: ‘Lasciate un messaggio’
 Ma è molto più veloce il nastro di me, che non so mai che dire
 E allora proverò ad uscire, stasera io ti trovo lo sai!!

“Di qui non si può passare”

Joey guardò quel ragazzo storto.“Non ha capito bene la situazione.Io e Jen siamo sorelle e nostra madre è sul letto di morte.Con che cuore una persona può privare la madre di una figlia?”

Il ragazzo la guardò dispiaciuto.“Povera Jen.Questi giorni sono proprio brutti per lei”.

Il ragazzo aprì la porta e fece accomodare Joey.Jen stava aspettando la fine della canzone e quando la vide la salutò con la mano e la fece entrare.“Che sorpresa che ci fai qui?”.Poi notò Paul che la guadava impietosito.“Ok cosa gli hai raccontato tu a Paul?”

“Chi?Ah il ragazzo all’entrata…bhè che nostra madre sta per morire!”.

“Benissimo.Ora Paul pensa che io sia incinta e che mia madre stia morendo.Anche se non ha tutti i torti”.

“Tua madre sta per morire?”.Chiese preoccupata Joey.

“No.Sono incinta!”.Esclamò Jen ora più felice.

“Tu sei cosa?”

“Aspetto un bambino”

“O mio Dio!Ma è fantastico!Vieni qui!”.Joey abbracciò Jen entusiasta.

“Ehi piano,piano con l’euforia.Avremo modo di festeggiare.Allora perché sei venuta qui?”.

“Mi servirebbe il tuo microfono per qualche minuto”.

“Credo che comunque non faresti in tempo.Pacey sta per partire”.

“Cosa?Ma come è possibile?Cioè lo so,ma…”

“Joey sei in un punto senza ritorno,perciò l’unica cosa che puoi fare è andare avanti.Allora che cosa hai in mente?

“No ormai è troppo tardi…faremo in un altro modo”.

 Dove sei
 Come stai
 Non ci sei
 Ma dove vai?!
 Io sono qui
 Come te
 Con questa paura d’amare per

***

 Due minuti, due ore o un’eternità
 Duellanti nel mare di questa città
 Dove tutti han bisogno d’amore, proprio come noi due

Pacey era ancora in aeroporto seduto mentre aspettava che il suo volo venisse annunciato.Tamburellava le sue dita a tempo di musica,quando una voce gracchiante avvisò il suo volo.Si guardò intorno e prese il suo cellulare.

 Due canzoni d’amore comunque io e te
 Con le stesse parole seduti a un caffè
 E vorrei solo dirti ora che te ne vai
 Se è amore, amore vedrai di un amore vivrai

***

Nella stanza vuota di Joey e Audrey si attivò la segreteria e poi una voce si sparse.

“Ti starai chiedendo il motivo di questa telefonata ma sinceramente neanche io so bene il perché.Sto ascoltando una canzone qui all’aeroporto in cui si parlava della segreteria e ho pensato che sto sbagliando e dovevo dirtelo.Ha ragione Jen.Sto di nuovo scappando.E la cosa più brutta è che io ti avevo detto che non lo avrei più fatto.E voglio mantenere la promessa.Ormai il mio aereo sta per partire,ma tra un’ora ce ne è un altro e ho deciso di aspettare.Non c’è bisogno che ti dica il motivo di questo cambio di programma.Volevi che ti dessi un motivo e io te lo sto dando.Sono qui e tra un’ora parto.Se non dovessimo vederci sappi che ti amo”.

***

 Dove sei
 Come stai
 Due anche se
 Non ci sei
 Io e te
 Sempre o mai
 Siamo noi
 Siamo in due

Pacey guardò l’orologio.Mancava meno di mezz’ora.Le sue dita andavano a tempo di musica che era diffusa grazie agli altoparlanti in tutto l’aeroporto.Piano,piano la musica lasciò spazio alla voce di Jen.“La canzone che avete appena ascoltato si chiama “Due” e se ‘tre’ è il numero perfetto allora ‘due’ è il numero degli innamorati.L’amore è fatto di due persone,di lui e di lei e di nessun altro.L’amore vive attraverso gli sguardi di due persone,le labbra di due persone,i corpi di due persone,i cuori di due persone.Due.Semplicemente lui e lei.E anche se io non sono più un due,dentro di me lo sento ancora mio questo numero speciale…mmm.L’amore è proprio buffo perché qualunque cosa io dica per poterlo classificare non mi sembra mai abbastanza.Ma sapete qual’è la verità?L’amore è più avanti e a noi resta solo che inseguirlo e sperare che si fermi.E se non lo fa…bhè credo che quello che si è provato durante la corsa ne valga interamente la fatica”.Jen prese fiato e continuò.“I produttori mi fanno cenno di avere una telefonata in linea”.

Un’altra voce si disparse per l’aeroporto.“Ciao amici ascoltatori vi starete chiedendo di chi è questa voce”.

A quelle parole Pacey sussultò e ci è mancato poco che il cuore gli saltasse fuori.(N.d.A.Ok è un paragone troppo esagerato,ma volevo rendere l’idea!).Rivolse il suo sguardo su e con il cuore che batteva fuori da ogni ritmo ascoltò quella voce tanto famigliare.

“Bhè sono Joey e molti di voi già mi avranno riconosciuto e magari staranno anche immaginando cosa sto per dire.Ecco quello che voglio dire al mondo è semplicemente che Pacey Witter non deve partire e che questa volta lo voglio fermare.Il nostro tempismo non è stato mai perfetto e neanche questa volta credo che lo sia.Sono in macchina e mentre infrango una decina di leggi per guida spericolata e stop non rispettati ti voglio dire che ho sbagliato.Non voglio delle risposte o delle certezze,ma voglio te.Voglio esserci nel tuo futuro come ci sei sempre stato tu.Hai sempre fatto modo che io mi ricordassi di questo e ora voglio che tu sappia che io ci sono.E voglio esserci.Dovunque andrai.D’ovunque andrò.Io voglio stare con te”.

Pacey abbassò lo sguardo.

“Pacey Witter credo di essermi nuovamente innamorata di te”.

 

Continua…

 

N.d.A. Ringrazio tantissimo Serena, silvia90 e MissLeep per le recensioni. Neanche lontanamente mi sarei immaginata che avrei avuto dei commenti (naturalmente ci ho sempre sperato^^) e mi dispiace tanto avervi fatto aspettare così tanto. Il terzo capitolo è già in lavorazione, ma prima della prossima settimana non potrò pubblicarlo perché parto. Spero che vi sia piaciuto il seguito e naturalmente chi vuole può lasciare un suo commento. Spero che continuerete a seguirmi.

P.s. Hai ragione Serena, per quanto sia stata emozionante e tanto attesa l’ultima puntata ha lasciato l’amaro in bocca a tutti, non hanno fatto vedere come Pacey e Joey sono tornati insieme e ci hanno fatto tribolare fino all’ultimi minuti. Alla fine però abbiamo ‘vinto’, per quanto amaro sia, almeno per me il finale è stato perfetto.

 

 

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Capitolo 3
*** Il mio inizio sei tu ***


Semplicemente amami

Semplicemente amami

 

3 capitolo:IL MIO INIZIO SEI TU

Quella notte sembrava che il sonno non volesse arrivare.Si scoprì leggermente per respirare e si girò verso la sveglia.Le 02.03.Le luci di una macchina entrarono prepotentemente nella stanza e poco dopo scomparvero insieme al rumore.Si scoprì del tutto,accaldato dalle sue stesse emozioni rinchiuse in quella stanza.Dalla finestra poteva contare le stelle e per un attimo pensò di sostituirle alle pecore visto che non avevano avuto molto successo.Cominciò con uno fino ad arrivare a cinquantadue,ma poi si accorse che in quel quadratino di cielo erano finite e quindi dovette rinunciare a contarle. 

Sinceramente non sapeva come fosse arrivato in strada.Un attimo prima era in canottiera e boxer nel suo letto a guardare la notte e l’attimo dopo era in strada sotto lo stesso cielo.Si strinse la giacca sul collo quando un venticello freddo lo avvolse e cominciò ad affrettare il passo.Rabbrividì ancora maledicendo di non essersi portato una sciarpa ma le stelle gli erano vicine e lui continuò la sua passeggiata notturna.Quando arrivò al collage di Worthington prese dei sassolini e cominciò a tirarli.Uno,due,tre,quattro.Niente.Cinque,sei,sette.

“Cosa diavolo ci fai a quest’ora Witter?”.Una Joey assonnata fece capolino dalla finestra tenendo in mano una lampada.

Pacey si avvicinò sotto la finestra e aprì la mano mostrandogli i sassolini rimasti.

“Volevi svegliarmi con quelli?”

“E tu volevi uccidermi con quella?”.Pacey indicò la lampada che aveva in mano Joey.

“Come potevo immaginare che quel pazzo che stava tirando i sassi alla mia finestra alle due di notte fosse quel pazzo di Pacey Witter?”

“Dovevi immaginare che solo io posso essere così pazzo e romantico”

“Io avrei detto così presuntuoso ma accetto il gesto”.Joey gli sorrise.“Però non hai risposto alla mia domanda”

“Quale?Scusa ma con questo gelo non riesco a ragionare”

“Perché tu ragioni?Allora quella tua testolina serve a qualcos’altro oltre che per mantenere insieme i tuoi capelli!”

“Ah ah vedo che la tua ironia non si riposa mai”.Pacey si avvicinò alla finestra e cercò di arrampicarsi.

“Cosa stai facendo?”

“Non lo vedi?O vuoi che te lo disegni?”

“Non credo sia una buona idea”

“E perché?”

“E se ci scoprissero?”

“Non ci scopriranno”

“E’ quello che ha detto anche Romeo a Giulietta e guarda che fine hanno fatto”.Joey sorrise e Pacey se ne accorse.

“Cos’è Potter questa situazione ti fa ridere?”

“Un pochino.Sembri davvero Romeo che si sta arrampicando sul balcone di Giulietta.Ma dubito che tu ce la faccia”

Pacey ricominciò ad arrampicarsi.

“Pacey è solo una finestra oltretutto al primo piano quindi non verrai ricordato nella storia per aver scalato un grattacielo”

Finalmente Pacey trovò un appiglio nel muro e si sollevò velocemente trovandosi il viso di Joey proprio davanti al suo.“Non importa se è il primo o il secondo piano bastano due innamorati per scrivere una storia”.Posò le sue labbra su quelle di Joey dolcemente,ma con delusione notò che quella posizione era veramente scomoda.Cercò di sistemarsi dandosi una spinta con il piede,ma quando il bacio si stava facendo più appassionato Pacey cadde per terra.Joey si sporse un po’ per vedere Pacey steso sul prato e non vedendolo rialzarsi saltò dalla finestra e si avvicinò a lui.

“Questo credo che Shakespeare non l’abbia previsto”.Poi vedendo che non si rialzava gli si inginocchiò vicino.“Ehi Pacey tutto bene?”

Pacey aprì gli occhi all’improvviso e fece cadere su di lui Joey che rise divertita.“Che scemo”

“Dovevo per forza ricorrere alle mie innumerevoli doti di attore e fingermi morto per far scendere Giulietta dal balcone?”

“La tradizione dice che è Romeo che raggiunge Giulietta e non il contrario”.Joey si alzò togliendosi le ultime foglie rimaste impigliate nel suo pigiama e poi si diresse verso la sua finestra.

“Che cosa fai?”.Chiese Pacey.

“Secondo te?Vado dentro e prendo una giacca e una sciarpa per te e una per me”

“Perché?”

“Vuoi che venga con te in pigiama?”.Joey cercò un appiglio con la mano e cercò di tirarsi su dando le spalle a Pacey.

“Venire dove?”

Joey alzò gli occhi al cielo esasperata,ma anche se era di spalle Pacey la notò lo stesso e sorrise tra se.“Per quale motivo saresti venuto se non per portarmi a casa tua?”

“Non riuscivo a dormire ecco tutto”.Joey era riuscita ad arrampicarsi e Pacey la guardò stupefatto.“Cavoli io non ho una ragazza ma wonderwoman.Uao!”

“Non ti montare tanto la testa Witter.Per quale motivo tu pensi abbia passato tutti quegli anni a salire per le scale di Dawson invece di entrare dalla porta?”.Joey gli sorrise.“Un secondo e arrivo”

“Arrivo dove?”.Naturalmente Pacey la stava prendendo in giro e Joey non era da meno.

“Questo gelo deve essere veramente forte per aver penetrato la tua testa dura”

“Ma…”

“Niente ma ormai me lo hai promesso e poi vuoi sprecare una notte come questa?”

“Promesso?Non mi sembra di aver stipulato nessun tipo d’accordo con te Potte…”.Gli arrivò la sciarpa in faccia.Se la tolse sbalordito cercando di rispondere a tono,ma Joey non lo stava ascoltando per niente,anzi continuava a parlare.

“E’ inutile che farfugli tanto non ti sento e poi dovresti saperlo che le donne hanno sempre ragione è una battaglia persa”

“Sono abituato con le battaglie perse e quindi non butterò l’ascia di guerra tanto presto”

“Pacey non azzardarti a guardare che mi sto cambiando”

“Fa pure tanto non sto congelando di fuori e poi Potter…credevo che ormai sapessi che io non spio la gente mentre si veste”.

La voce di Joey arrivò a Pacey un po’ confusa.“Pacey il tuo naso è arrivato fin qui”.Pacey sorrise ricordando a quale episodio si riferisse Joey.

Era successo quando Pacey e Joey non erano ancora Pacey e Joey.Erano quei due ragazzini scontrosi che passavano il tempo a rendere peggiore la vita dell’altro con frecciatine e dispetti.Più o meno come lo sono ora solo che Pacey non gli tira più le treccine e ora sono consapevoli del loro amore.Quel giorno si erano ritrovati a lavorare insieme per la loro gioia comune per la ricerca sulle chiocciole e la loro sopportazione era arrivata al limite già prima di incontrarsi.Ma poi quando Pacey aveva pensato di instaurare un manage a troi con le povere creature marine la situazione era precipitata.

Pacey Ehi,prima che tu corra da Rendon,guarda che c’è una spiegazione a questo.
Joey Mh?
Pacey
Te l’assicuro.D’accordo,tu hai detto che l’esperimento era basato su quale fosse l’ambiente migliore per le chiocciole marine.Ora io sono venuto qui ieri sera e le guardavo e continuavo a guardarle,ma non succedeva nulla,e così ho aggiunto del cibo,e poi ho aggiunto un po’ d’acqua eppure la situazione non è cambiata,perciò,ho pensato,magari il problema non è il tipo d’ambiente,può darsi che queste due chiocciole non si piacciono mica possiamo obbligarle a riprodursi.
Joey Pacey,te l’ho già detto ieri sera,questa specie di chiocciole è un solo sesso,non ha bisogno di nessuno per riprodursi.
Pacey Giusto,e non mi è venuto in mente perché non ti sto a sentire quando mi parli,ma, poniamo che questo animaletto sia esattamente come noi,ad esempio uno delle sue fantasie può essere di avere due femmine insieme nella stessa vasca,secondo me bisogna variare i ruoli non l’ambiente.
Joey Eh.Vediamo se ho capito bene,tu vuoi che le chiocciole instaurino un manage a troi?
Pacey Bhè suona stupido dicendolo ad alta voce,ma,sai avevo visto una chiocciola molto sexy nella vasca là fuori,e,bhè,non lo so,ieri sera mi sembrava un’idea brillante

Joey Lasciami dire un paio di cosette.La vedi quella bella chiocciolina fuori dalla finestra?È quella che chiamano carnivora.E sai cosa mangia la chiocciola carnivora?

Pacey Le altre chiocciole?
Joey Già,le altre chiocciole,le altre chiocciole,cioè le nostre chiocciole,quelle di cui abbiamo disperatamente bisogno per essere promossi in biologia,chiaro?
Pacey Ho capito,mi dispiace,ok?So quant’era importante questo progetto per te (Joey lo guarda male) D’accordo per noi, scusa.E va bhè.Va bene,farò qualunque cosa,rimedierò,conta pure su di me,Joey.

Dopo che Pacey aveva trasformato l’acquario in un cimitero marino avevano deciso di cercare nuove soggetti per l’esperimento direttamente alla fonte,cioè al fiume ma anche lì qualcosa non era andato e dopo aver costato che quella barca che stava prendendo il largo,era la loro barca tornarono al furgone inzuppati dalla testa ai piedi.

Pacey Una volta a casa tua,ci metteremo della roba asciutta,per adesso cambiamoci con queste (gli porge una coperta)
Joey Una coperta?E dovrei mettermi quest’affare?
Pacey Sì,togliti i vestiti bagnati e avvolgiti nella coperta,come farò io!

Joey Aspetta,tu stai dicendo che dovrei restare nuda?
Pacey Per favore,non è per la mia gioia personale,è per la tua salute,me se vuoi farti venire una polmoni
te,resta pure vestita.

E quando Joey aveva costretto Pacey a rientrare in macchina così poteva spogliarsi lui si era accorto che dallo specchietto poteva vederla senza essere visto.Un po’ come stava succedendo adesso e né allora e né adesso si era fatto sfuggire l’occasione.

Diede un’occhiatina furtiva nella stanza e con la luce lunare vide solo qualche tratto.Sorrise divertito della situazione sapendo benissimo che ormai Joey la conosceva bene anche troppo.Poi la sua attenzione fu accattivata da un’altra cosa.Nel frattempo Joey si era infilata un paio di jeans e una giacca ed era nuovamente nel parco di Worthington.“Visto non ci ho messo tanto”

Con le mani dietro alla schiena Pacey.“Insomma è da una vita che ti aspetto”.Joey gli diede un cazzotto affettuoso.“Ha parlato Flash il personaggio dei fumetti”

“No dico sul serio.E’ da una vita che ti aspetto”

Joey colse il vero significato delle parole.Pacey era davvero il romanticismo fatto uomo.Un po’ burbero ma pur sempre romantico.

“Ora non voglio dilettarmi in una delle soliti dichiarazioni d’amore o frasi celebri perché di quelle ne abbiamo piene i ricordi e anche perché una certa persona”.Alludendo a Joey.“Dice che non devo costantemente dimostrare il mio amore,perciò lascio che sia questo a parlare”.Gli porse un quadrifoglio e Joey la guardò dubbiosa.“Sì lo so una rosa avrebbe fatto la sua figura ma sai quanto mi sarebbe costata se mi avessero scoperto?”.Joey lo guardava con le mani ai fianchi.“E poi il quadrifoglio porta fortuna”.Joey si addolcì con lo sguardo.“Con te alla finestra avrebbe avuto tutto un altro effetto ma dovrai accontentarti”.Joey guardò prima il piccolo segno della fortuna e poi Pacey e i suoi occhioni nocciola brillarono al buio.Lo prese dalla mano di lui e accuratamente lo sistemò in tasca.“Sì senza ombra di dubbio sei il mio Romeo”.Si baciarono lentamente sotto migliaia di stelle che guardavano dall’alto quei due giovani innamorati.

“Sia chiaro sono il tuo Romeo solo in senso figurato”

“Cos’è Pacey Witter ha paura del sangue?O magari non sarebbe disposto a morire per l’amore della sua vita?”.E dopo il momento di tregua rieccoli spuntare.Il bastone e la carota,la dolcezza e il sarcasmo.

“No no io sarei anche disposto a morire per la persona che più amo perché l’altrimenti la mia vita non avrebbe senso senza la sua presenza costante e petulante”.Joey lo guardò offeso.“Ma soprattutto rassicurante.Insomma non riesco a immaginarmi un futuro senza di lei”

“Chissà se è questo ciò che ha pensato Romeo quando ha visto la sua Giulietta morta”

“Bhè di sicuro anche altre cose come il se…”

“Pacey!”

“Guarda che stavo per dire ‘il sentimento dell’amicizia’”

“Oh si certo come no!”

“Dico sul serio!Voglio sapere chi è stato quell’idiota che ti ha messo in testa che noi maschi pensiamo solo e solamente al sesso”

“Tu”

“Bhè allora un bellissimo idiota”

“Come vuoi tu tesoro.Ma questa ragazza di cui parli deve essere molto fortunata”

“Già glielo dico sempre”

“E lei?”

“E lei è una che non si accontenta.Devi renderla speciale e farla sentire unica altrimenti ti relega ai lavori forzati”.

Joey offesa accelerò il passo sotto i lampioni seguita dalla sua ombra.Pacey non tentò neanche di fermarla sapendo che presto lo avrebbe fatto da sola.“Ma sai una cosa?A me piace così.Semplicemente così.Con quel suo modo di essere che rende tutto più bello”.Pacey prese fiato.“…e io l’amo”

Joey si fermò.Si girò lentamente verso di lui incontrando i suoi occhi e inclinò il capo emozionata.“Cosa?”

“Io ti amo”.Ripetè Pacey.

Lei si avvicinò a lui con le labbra serrate e gli prese una mano.“Anch’io”

“Cosa?”

Entrambi sorrisero l’uno prendendosi gioco dell’altro e lei lo baciò.

“Hai capito benissimo”

“Ma a me piace sentirmelo dire”

“A sì?”

“Sì ma ancora di più preferisco dirlo… ti amo,ti amo,ti amo,ti amo,ti amo…”.Lo guardò dritta negli occhi e urlò.“TI AMO JOSEPHINE POTTER!!!”

“Shhh scemo che ci fai scoprire”

Ma Pacey sorrise sornione aspettandosi un’altra cosa per azzittirsi.

“Lo sai che sai essere adulatore?”

“Sì me lo dicono in tante”

“Bhè stai attento perchè una di queste notti potrebbe ucciderti”.Joey mise le braccia intorno al collo di Pacey.

“Che sia questa la notte?”

“Che sia questa la donna?”.Si baciarono dolcemente sentendo ogni minima emozione.Con gli occhi ancora chiusi si staccarono per poi aprirli lentamente immergendosi l’uno nello sguardo dell’altro.Senza perdere il contatto visivo si presero per mano continuando a camminare nella notte.

“Pacey non mi hai ancora detto il perché tu non ti sacrificheresti per la tua Giulietta”.Le loro voci si sentivano lontane.

“Scusa Joey ma dove cavolo la trovo una boccetta di veleno ai giorni nostri?”.Joey alzò gli occhi al cielo rassegnata e incontrò tanti piccoli puntini che incorniciavano la luna raggiante sopra di essi.Poi il suo sguardo lo riportò su Pacey ed è lì che lo lasciò.Lo sguardo,come il suo cuore aveva (e ha ancora) un punto fermo.

Continuarono la loro passeggiata abbracciati.Avvolte Pacey stringeva a se Joey per riscaldarla e all’unisono dei loro battiti e sospiri illuminati solamente dalla luna e dai lampioni si amavano sotto le stelle.

“Pacey ma casa tua è di là”.Sussurrò Joey vedendo che stavano prendendo una strada diversa.

“Visto?Non è vero che le donne hanno sempre ragione…seguimi”

“Dove?”

“Seguimi e basta”.

Camminarono per un po’ silenziosi sotto lo stesso cielo,finchè i loro piedi non incontrarono la sabbia.

“Questo è abbastanza romantico?”

Un piccolo pezzetto di paradiso era davanti a loro.La notte e il mare erano un’unica cosa,bellissima e da mozzare il fiato.I loro sospiri si materializzavano per qualche secondo in una nuvoletta bianca e poi scomparivano insieme alle onde che timidamente tornavano indietro.Si sedettero vicino ad una barca ormeggiata,lui che da dietro la stringeva e lei davanti che l’amava in silenzio.Sorrisero intrambi.Joey non riusciva a crederci.Di nuovo insieme.Si sarebbe perso tutto questo se non avesse fermato Pacey all’aeroporto quel giorno.Mentre i ricordi riaffioravano si strinse di più a lui.

-Flashback-

Era in macchina.Aveva da poco lasciato Jen per rincorrere quella sua strana idea (quella stessa idea che costantemente le faceva pulsare il cuore) e ansiosa cercava di ingranare la marcia.Distogliendo per qualche secondo lo sguardo dalla strada accese la radio.

 Due canzoni d’amore comunque io e te
 Con le stesse parole seduti a un caffè
 E vorrei solo dirti ora che te ne vai
 Se è amore, amore vedrai di un amore vivrai

Si fermò.Il semaforo era rosso e con impazienza giocherellava con le dita a tempo di musica,scandendo i secondi che mancavano alla fine della canzone.Notò la luce verde e riaccellerò.

 Dove sei
 Come stai
 Due anche se
 Non ci sei
 Io e te
 Sempre o mai
 Siamo noi
 Siamo in due

“La canzone che avete appena ascoltato si chiama “Due” e se…”.Ecco era il momento.Tenendo gli occhi fissi sulla strada tastò sul sedile la borsa e dopo averla trovata cominciò a cercare il telefonino.La sua attenzione era concentrata interamente su quella ricerca e ormai sia la strada che la voce di Jen facevano da sfondo.Dopo qualche parole poco delicate rivolte al telefonino,riuscì a trovarlo e digitò il numero che gli aveva scritto sulla mano Jen.

“Buongiorno sono Joey Potter vorrei parlare con Lindley”

“Ora non può è indiretta”

“Si lo so sono sulla vostra stazione”.Ci riflettè su un attimo cercando le parole giuste.“D’altronde come sempre.Sa vi ascolto sempre,siete voi che illuminate le mie giornate lavorative e non”

Il ragazzo all’altro capo del telefono non sembrò convinto.“Ma dice sul serio?E che stazione è la nostra?”

Joey sussultò.Dannazione.“Emh… emh momentaneamente non ricordo perché non ho bisogno di memorizzare la vostra cifra perché è sempre qui.La mia radio conosce solo questa eh eh”

“Signorina non si preoccupi so perché sta chiamando.Qui ormai la conoscono tutti…la vostra storia ha fatto successo ed è una buona pubblicità per la nostra radio locale”

“Quindi mi stava prendendo in giro?”

“Bhè ordini di Jen…”

“Che simpatica devo ricordarmene…”

“Qualche istante e Jen introdurrà la vostra chiamata”

“Oh si certo ma che cosa dev…?”

“Dieci secondi e sei indiretta”.Continuò il ragazzo noncurante.“10,9,8,7,6,5,4,3,2,1..sei in diretta”

Joey sferzò velocemente ad una curva e cercò di riprendersi.Sentì le ultime parole di Jen che dicevano di avere una telefonata in linea.Fece un lungo respiro e prese aria.E anche un po’ di coraggio.

“Ciao amici ascoltatori vi starete chiedendo di chi è questa voce”.Ad ogni sillaba sentiva che la voce gli tremava.Era emozionata.“Bhè sono Joey e molti di voi già mi avranno riconosciuto e magari staranno anche immaginando cosa sto per dire.Ecco quello che voglio dire al mondo è semplicemente che Pacey Witter non deve partire e che questa volta lo voglio fermare.Il nostro tempismo non è stato mai perfetto e neanche questa volta credo che lo sia”.Si fermò un attimo per notare ormai troppo tardi di un semaforo rosso che aveva ampiamente superato.Scrullò le spalle noncurante vedendo di aver anche evitato di fermarsi ad uno stop.“Sono in macchina e mentre infrango una decina di leggi per guida spericolata e stop non rispettati ti voglio dire che ho sbagliato.Non voglio delle risposte o delle certezze,ma voglio te.Voglio esserci nel tuo futuro come ci sei sempre stato tu”.In lontananza notò il grande aeroporto.“Hai sempre fatto modo che io mi ricordassi di questo e ora voglio che tu sappia che io ci sono”.Parcheggiò in seconda fila fulminando un uomo che stava per informarla che la macchina che aveva appena incastrato era la sua.Cominciò a correre.“E voglio esserci…”.Passò attraverso le porte scorrevoli velocemente e con lo sguardo cominciò a cercarlo.“Dovunque andrai.D’ovunque andrò.Io voglio stare con te”.Corse,corse e corse.E lo trovò così.Seduto con la testa alzata rivolta ad un altoparlante.Con una mano strinse il telefonino all’orecchio,mentre l’altra la strinse a pugno.Si avvicinò lentamente scivolando tra le persone.

Pacey abbassò lo sguardo.

Lui era di spalle in attesa,ma all’improvviso lo vide alzarsi e girarsi.Si guardarono.Lei con i capelli arruffati per la folle corsa e con il fiatone e lui in piedi con il borsone a tracolla che si aspettavano entrambi.Il cuore di Pacey stava battendo così forte che per qualche millesimo di secondo credette veramente che il tempo si fosse fermato.Ma poi Joey cominciò a camminare verso di lui e il tempo ricominciò a scorrere e il mondo a girare.Pacey mosse prima un piede e poi l’altro e quando furono abbastanza vicini da potersi toccare,Joey con la sua mano libera presa la sua e parlò nel telefonino senza distogliere lo sguardo da lui:

“Pacey Witter credo di essermi nuovamente innamorata di te”.

Nell’aeroporto si diffuse questa ultima frase e molti occhi si accorsero che quella ragazza,quella innamorata che stava parlando alla radio si trovava veramente davanti a loro.Nella sala dell’aeroporto,come del resto in qualunque altra stanza,tutti si aspettavano un seguito da quel gesto così romantico,ma Joey fu rapita da quegli occhi verdi e si ritrovò senza saliva e senza avere più niente da dire.Pacey la guardava come se ci fosse stata solo lei in tutto l’universo.Gli sorrise sentendo la mano sudare per la troppa felicità e prendendo il cellulare sussurrò con voce tremante nell’apparecchio senza distogliere lo sguardo da lei:

“Lo credi o lo sai?”

Joey lo guardò come per dire ‘ricordi ancora?’ e non c’è bisogno di scrivere come lui abbia potuto rispondere.Joey gli prese il telefono:

“Lo so e credo di averlo sempre saputo”.Joey si guardò intorno e notò che una cerchia di curiosi si era formata intorno a loro,ma non curanti di essi continuò la sua pazzia.“E te?”

“Joey Potter tu mi chiedi se mi sono rinnamorato di te?”

Joey rispose di sì con il capo.

“Ma io non ho mai smesso”

Un gioco di sguardi e altre mille frasi sussurrate attraverso il silenzio riportate a galla dalla voce squillante di Jen dall’altoparlante.

“Ehm scusate ragazzi ho la piena consapevolezza di starvi rovinando il finale,ma qui in redazione e come d’altronde migliaia di persone si stanno chiedendo come scriverete ‘the end’ questa volta…”.La voce di Jen scomparì e Joey fece cenno a Pacey che sarebbe stata lei a rispondere.

“Ehi Jen e chi ha parlato di fine?Questo è appena l’inizio,perché…”.Guardando Pacey. “…il mio inizio sei tu e…credo che dovremmo salutarci così Jen perché c’è un aereo che ci sta aspettando”.Pacey la guardò sorpreso non aspettandosi una richiesta del genere ma davanti a quei occhi acconsentì silenziosamente.

“Allora a presto e…ragazzi?Vi voglio bene”.

Ma Pacey e Joey avevano già attaccato e camminando mano nella mano si dispersero fra la folla.

“Ehi pronto?Qui in redazione mi fanno cenno che hanno attaccato…bhè ora si meritano un po’ di vacanza.E’ proprio vero le migliori storie iniziano proprio così…e l’ha detto prima Joey che questo è solo l’inizio,quindi dobbiamo aspettarci un loro ritorno,ma nel frattempo voglio dedicargli questa canzone dove troverete un po’ di Joey e un po’ di Pacey e magari anche un po’ di voi”

 Venivamo da esperienze sbagliate

 Ben lontani dal vedersi mai più

 Ma siamo qua fabbricanti di sogni

 Il mio inizio sei tu

 Sconosciuti tu non eri nei piani

 Stiam vivendo nuove complicità

 Ma era un po’

 Che il cuore voleva

 Funzionerà…

-Fine flashback-

Nella mente di Joey suonavano ancora quelle parole e quella canzone.“Funzionerà?”.Sorrise ripensando a ciò che era accaduto dopo e alla domanda silenziosa di Pacey “A cosa pensi?” rispose “Niente”.Lui sembrò convinto e lei si intrufolò tra le sue braccia.‘Niente’ non era proprio adatto a ciò che stava pensando e se lui lo avesse saputo sarebbe andato su tutte le furie.Sai l’orgoglio maschile.

-Flashback-

“Cos’era quello?”

“Quello cosa?”

“Quel…quella tua uscita fuori luogo sul bisogno di scendere immediatamente…ci è mancato poco che ti buttassi dall’aereo.Pace perché non siamo partiti?”

“Non ti preoccupare ho solo dimenticato un paio di pantaloni”

“Noi siamo scesi dall’aereo per un tuo bisogno di igiene quotidiana?”

“Ehi Joey è tutto apposto”

“No non lo è.Hai dimenticato forse la parte della dichiarazione d’amore alla radio?Hai di nuovo cambiato idea?”

“No Joey su questo è impossibile che cambi idea”

“Allora cosa?Perché…”

“No ora tu non dirai quello che io penso.Non scapperò e il fatto che tu stia qui con me a parlarne è già un dato di fatto.Facciamo così.Ti accompagno da Jen e prendi questi pantaloni e io nel frattempo cerco di recuperare i soldi per il biglietto così ripartiamo,ok?”

-Fine flashback-

Ricordava ancora.Tra quelle parole era morta pensando che lui avesse nuovamente cambiato idea,ma ciò che successe dopo costatò il contrario.

-Flashback-

“Quando ho detto ‘ci vediamo presto’ non intendevo così presto”

Jen si fece da parte facendo passare una Joey alquanto esasperata.

“Risparmia il tuo sarcasmo Jen”

Jen seguì Joey in camera di Pacey.“Cosa stai cercando?”

Quando Joey entrò nella stanza di Pacey quasi urlò.“O mio Dio!Cos’è questo casino?E’ scoppiata una bomba?”

“Ti risulta che Pacey si sia evoluto in fatto di ordine?”

“No anzi credo che sia rimasto all’età della pietra”.Rassegnata cominciò a frugare nei cassetti.“Sai per caso dove mette le sue magliette Pacey?”

“Mmm la mappa dovrebbe essere qui sotto alle macerie da qualche parte”

“Jen non ho tempo da perdere”

“Mica è colpa mia se il tuo ragazzo è così disordinato,perché è il tuo ragazzo vero?”

Joey mise un paio di magliette in un borsone che aveva trovato buttato nell’armadio e si sedette sul letto ora più calma.“Non ufficialmente ma sì credo che lo sia…”

“Non ufficialmente?Cosa volevi di più ufficiale di una dichiarazione in radio?O magari volevi una cerimonia ufficiale con il presidente?”

“Sì forse hai ragione.Sono solo agitata”

“Ma che cosa ci fai qui?Non dovreste stare su un’isola tropicale a godervi una meritata vacanza?Quando un’ora fa vi ho salutato mi sembrava tutto apposto”

Ricordando il motivo della sua presenza lì Joey continuò a raccogliere i vestiti per la camera.“E’ una storia troppo complicata”

“Non si sa com’è ma quando si parla di voi è sempre tutto troppo complicato”

“Questo l’ho è davvero!”

Jen indicò un cassetto dove Joey trovò le mutande.

“E tu come cavolo lo sapevi?”

“Ehi Joey io vivo con ben due maschi tra cui uno è etero mentre l’altro è omo”

“Come ti capisco”.Joey chiuse la borsa e si avviò in salone.

“Mi vuoi dire cosa è successo?”.Poi vedendo che Joey non rispondeva.“Puoi rispondere o…magari puoi anche non far caso alla mia presenza”

Joey si ricordò di non aver preso i pantaloni perciò ritornò in camera e dopo averli cercati per tutta la stanza li trovò semplicemente piegati nell’armadio.Dubbiosa li prese e li infilò nel borsone e tornò da Jen.“Questi si erano salvati dalla furia distruttiva”.Joey si accorse che Jen era seduta sul divano con il telecomando in mano cambiando canale ogni due secondi.Aspettò qualche minuto la risposta di Jen ma vedendo che non arrivava si sedette vicina a lei.

“Questo faccione già l’ho visto”.Sullo schermo apparì per la terza volta uno stesso presentatore di quei show americani.Joey si sedette vicina a Jen e cercò di spiegare nel modo migliore possibile la situazione.

“Avvolte veramente non lo capisco.E’ stato tutto così veloce.Due secondi prima eravamo in aereo con le cinture legate che mi diceva che era felice che avessi scelto di venire con lui e due attimi dopo c’era lui che urlava all’hostess di fermare l’aereo”

“Così di punto in bianco?Strano non è da Pacey…cioè lui fa queste cose apparentemente senza senso come quando mi ha convinto che una domenica fosse lunedì solo per mandarmi alla radio e vedersi in santa pace la partita”.Joey rise.“Ho visto veramente spuntare un sorriso?”

“Davanti a lui non lo ammetterei mai ma…ma Jen io sono veramente felice ora.Lui mi fa sentire viva,mi fa sentire me stessa,mi fa sentire donna,completa insomma…è solo che queste prese di posizione alla Pacey Witter adolescente ‘agisci in fretta e poi pensa’ mi spiazzano”

“Vedrai avrà un motivo…ma tu sei sicura di non aver detto nulla di contropromettente?”

“No ha solo detto che è una prerogativa maschile poter cambiare idea.Alla fine mi ha detto di aver dimenticato un paio di pantaloni e se potevo andarli a prendere,nel frattempo lui avrebbe trovato un modo per prenotare un nuovo volo”

“Che cosa strana”.Jen notò Joey pensierosa.“A cosa stai pensando?”

“Mmm…a Pacey che sarà sicuramente tornato e che mi starà aspettando di sotto”

Joey stava per alzarsi quando sentì la porta aprirsi.Era Jack che tornava da lezione e camminando verso la sua stanza non si accorse della presenza di Joey.“Jen non puoi capire chi ho visto qui sotto.C’è Pacey!Ti rendi conto?”.Jen cominciò a tossire ma Jack fece finta di niente.“Non doveva partire con Joey?Secondo me hanno già litigato…quanto ci giochiamo questa volta?Io dico per 20 dollari che questa volta non fanno pace prima di una settimana”.Jack sentì che Jen stava ancora tossendo.“Vuoi che vada in farmacia per comprarti qualcosa per questa tosse?”

Jack uscì dalla sua stanza e si avvicinò a Jen,ma arrivato in salone si accorse anche della presenza di Joey.Sbiancò.

“Ehi Jack cos’è questo colorito?”.Joey prese il borsone e si avviò alla porta.“Ciao io scendo giù da Pacey e…Jack?Devi 20 dollari a Jen”.Joey si diresse verso la porta,mentre Jack si sedette sul divano rivolgendo uno sguardo di rimprovero a Jen.

“Ehi Jack non mi guardare così io ho tossito per avvertirti”.

-Fine flashback-

La notte faceva ancora parte di quella spiaggia.Joey aveva chiuso gli occhi e Pacey la guardava estasiato.Sapeva cosa stava pensando prima Joey.Lo faceva ogni volta che diceva ‘niente’.Quando Pacey si era fatto prendere dall’orgoglio e aveva finto di aver dimenticato un paio di pantaloni solo per aver il tempo di cancellare quel messaggio nella segreteria che aveva lasciato quel giorno in aeroporto.Quel messaggio che non aveva mai ascoltato Joey e che a tutti i costi doveva cancellare.Ma le cose non erano andate come credeva.

-Flashback-

Credendo di averla convinta con la scusa dei pantaloni Pacey aveva guidato fino al dormitorio.Arrivato davanti alla porta della camera di Joey si accorse di non avere le chiavi e prendendo a calci la porta tornò su i suoi passi.Ci riflettè un attimo e poi prendendo la rincorsa cercò di buttare giù la porta.La prese più volte a spallate ma all’improvviso si aprì.

“Pacey cosa diavolo stai facendo?Volevi forse buttare giù la porta?”.Audrey uscì dalla stanza con un asciugamano intorno al corpo accostando la porta.

“Dov’è finita la tua ospitalità Liddell?Non mi fai entrare?”

Audrey alquanto imbarazzata cercò di trovare una scusa.“Sì sai la camera è un disordine e non vorrei fare una brutta figura con te”

“Audrey conosco la tua indole al disordine organizzato e quindi sono preparato”

“No no tu non capisci.E’ veramente osceno…mutande a destra,reggiseno a sinistra…”

“Sei sola?”

“Veramente no…”

“E lo conosco?”

“No no è uno di qui del collage”

“Entro un secondo e vi lascio alle vostre cose”

“Pace no…”

Ma Pacey aveva aperto la porta.

“Oh mio Dio”

“Emh ciao Pacey”

“Dawson?”.

Nel letto disfatto di Audrey c’era Dawson quasi sicuramente nudo.Pacey si girò verso Audrey. “E quindi non lo conoscevo,eh?”.Si guardò intorno e notò la biancheria intima da tutte le parti.Almeno su una cosa non aveva mentito.

“Ditemi che non avete fatto ciò che sto ampiamente cercando di non pensare”

“Se stai pensando che abbiamo fatto sesso allora mi dispiace ma devo rovinarti la teoria della cicogna.Spero di non turbarti”

“Sono già abbastanza sconvolto solo a pensare a te e a Dawson nudi in un letto che non c’è bisogno di fare del sarcasmo”.Poi si rivolse a Dawson più tranquillo.“Dawson che cosa vuol dire?”

“Non so te ma io mi sento un pochino imbarazzato.Posso almeno recuperare un pochino di dignità vestendomi?”.Dawson lo guardò negli occhi e Pacey acconsentendo si girò per permettere a Dawson di recuperare i suoi vestiti e correre in bagno.

Audrey cercò di correre in bagno anche lei per sviare il confronto con Pacey,ma egli la fulminò.“Capisco Dawson ma con me non hai mai avuto problemi di questo genere”

“Che diavolo ci fai qui?Non dovevi stare dall’altra parte del planisfero?”

“Potrei farti la stessa domanda”.Pacey cercò nella stanza il telefono e spaventato si accorse che non lampeggiava.

“Ho capito.Sei tornato per questo”.Audrey spinse il pulsante della segreteria e partì il messaggio che aveva fatto Pacey all’aeroporto:

“Ti starai chiedendo il motivo di questa telefonata ma sinceramente neanche io so bene il perché.Sto ascoltando una canzone qui all’aeroporto in cui si parlava della segreteria e ho pensato che sto sbagliando e dovevo dirtelo.Ha ragione Jen.Sto di nuovo scappando.E la cosa più brutta è che io ti avevo detto che non lo avrei più fatto.E voglio mantenere la promessa.Ormai il mio aereo sta per partire,ma tra un’ora ce ne è un altro e ho deciso di aspettare.Non c’è bisogno che ti dica il motivo di questo cambio di programma.Volevi che ti dessi un motivo e io te lo sto dando.Sono qui e tra un’ora parto.Se non dovessimo vederci sappi che ti amo”.

Alla fine del messaggio si guardarono in silenzio.Fu Audrey ad interrompere l’imbarazzo.

“Senti facciamo così.Io non ho sentito nulla e tu non hai visto niente”

“Non posso non dirglielo a Joey”

“Lo so e lo sa anche Dawson.Ma io ancora non mi sento pronta a diffondere la notizia in giro.Dawson ormai è conosciuto e non voglio finire sul giornale per qualcosa che magari non avrà seguito”

“Quando avete intenzione di dirglielo?”

“Non lo so ancora dobbiamo deciderlo”

“Fatelo al più presto allora”.Pacey la guardò acconsentendo silenziosamente alla proposta di Audrey e velocemente spinse ‘delete’ e cancellò il messaggio.

-Fine Flashback-

Naturalmente Joey venne a scoprire tutto,sia del messaggio che di Dawson,ma stupendo anche Pacey prese meglio la notizia di Audrey e Dawson che quella del messaggio.Si incavolò tantissimo per quel gesto e Pacey per farsi perdonare dovette muovere mezzi Stati Uniti per riavere quella sua voce registrata.E quando Joey finalmente ascoltò quelle parole disse:“Tutto qui?”.Pacey la guardò infuriata ma lei si avvicinò e continuò:“Pace sto scherzando.Tutte le cose che mi dici per me sono bellissime e proprio perché lo sono voglio averle sempre con me”.Ora il messaggio è ancora nel suo telefono.Come del resto gli altri messaggi che ogni giorno lui non manca di farle.Pacey si sporse e vide che ancora aveva gli occhi chiusi.Sentì il suo respiro calmo e l’accarezzò.Lei aprì gli occhi e gli sorrise.Dove l’aveva già visto quel sorriso?

-Flashback-

“Possiamo entrare?”

“Sì ma con calma la signorina è stanca”.Rispose il dottore divertito da quel gruppo di gente.

Entrarono tutti:Jack,Joey,Pacey,Dawson,Audrey e la nonna.Si sparsero intorno al letto in cui riposava Jen.Pacey urtò una sedia.

“Shhh vuoi fare piano?Sei sempre il solito”

Jen aprì gli occhi e sorrise davanti alla scena.“Possibile che ogni scusa è buona per bisticciare per voi due?”

Tutti si girarono intorno a lei.“Come stai?”

“Come una che è stata appena investita”.Rispose Jen affaticata,infatti Jack si precipitò da lei e gli sistemò il cuscino.

“Perché tu sei mai stata investita?”.Chiese Pacey dandogli corda.

“No ma se è solo la metà di ciò che sento io allora posso immaginarlo”

La nonna prese una sedia e si mise vicino a lei.“Jennifer come stai?”

“Bene nonna”

La nonna la guardò con aria titubante:“Sei felice ora?”

Un’infermiera entrò portando in braccio la bambina e dopo aver individuato la giovane mamma in mezzo a tutte quelle persone gliela diede.

“Sì ora lo sono”.

Tutti si affacciarono per vedere quella piccola creatura.Joey abbracciò Pacey,mentre Audrey abbracciò Dawson.Jack si guardò intorno facendo finta di vomitare.

Jen strise forte a se la bimba e poi guardò i suoi amici.“Viene Jack abbraccia me e la nonna”

Tutti risero.

“E’ bellissimo”.Chiese Pacey meritandosi una gomitata da Joey.“Ma che ho detto?”

“Pacey è femmina”

“O si scusami Jen come ho potuto non notare la folta chioma bionda?”

Joey lo fulminò e si sedette sul letto vicino a Jen.

“Come la chiamerai?”

“Amy”.Abbassò lo sguardo verso la figlia.“Semplice come vorrei che diventasse lei.Breve com’è la parola amore,sperando che almeno per lei ci sia un’eccezione”

“Umh umh”.Pacey e Dawson si schiarirono la voce.“Hai davanti a te ben due,anzi quattro persone che simboleggiano l’amore”.Iniziò Dawson e poi fece continuare Pacey.“In amore non esistono eccezioni,perché nessuno è escluso…”.Pacey notò lo sguardo luminoso di Jen.“…e nemmeno tu Jen.Tu troverai l’amore e tua figlia ne è la prova vivente”

Dagli occhi di Jen uscirono delle lacrime e asciugandosele sussurrò.“Grazie ragazzi non sapete quanto questo vuol dire per me.Vi voglio bene e presto anche Amy imparerà a volervene”

“Ah per me sarà facilissimo”.Si intromise Pacey passando il suo dito sul piccolo pancino della bimba.Amy cominciò a piangere.

“Pacey visto l’hai fatta piangere”.Scherzò Joey.

“Joey la vuoi prendere in braccio?”.Chiese Jen.

“Non saprei…”

Jen gli passò la piccola e la strinse al petto.Amy smise di piangere.

“Meno male che ci sarà Joey per calmare i piccoli”.Disse Audrey.

“No guarda l’unico piccolo a cui dovrà badare Joey sarà Pacey”.Concluse Dawson ridendo.

Ma Pacey non li stava ascoltando.Guardava Amy che stringeva il dito di Joey ed ella che sorrideva.Non un sorriso accondiscendente,ma quel sorriso che trapela amore.In quel secondo Pacey avrebbe voluto baciare quelle labbra e assaporare cosa vuol dire quel sentimento.In quel secondo entrambi pensarono la stessa cosa.

“Speriamo almeno che i piccoli Witter prenderanno più della metà dalla madre altrimenti sono guai per tutti”.Continuò Audrey ridendo.

Pacey sussultò sentendosi chiamato in causa.“La generazione Leery sarà un bel problema…non so a chi augurare ai piccoli di assomigliare”

Risero tutti.Amy girò i piccoli occhi sfuocati e guardò verso la mamma e iniziò a piangere.

“Amy sta già piangendo dalla disperazione”.Disse Jack e Jen prese in braccio la piccola che si calmò.“Ha solo fame”.Jen stava per dare il latte ad Amy e Pacey la bloccò. “No no non qui”

“Scusa Pacey dove vuoi che vada a sfamare mia figlia?”

Joey abbracciò Pacey.“Poverino…lui ancora deve abituarsi alla storia che i bimbi non vengono dalla cicogna”

E tutti risero.

-Fine flashback-

Il vento si era alzato e Joey sentì la presa di Pacey farsi più forte come per proteggerla.Pacey era così.Se ti ama lo fa con tutto se stesso.E quando gli dissi che doveva solo amarmi semplicemente senza dovermi dimostrare nulla lui mi rispose.“Benissimo Potter.D’ora in poi mi limiterò ad andare a lavoro e a fare lo stretto indispensabile.E se poi ti lamenterai perché io mi dimenticherò di dirti che sei unica e che ti amo bhè ricordati questo giorno quando hai dato un calcio al mio romanticismo”.

Ma tanto lo so,tempo qualche ora e Pacey ricomincerà a fare una delle sue epiche imprese volendomi dimostrare il suo amore.E io lo lascerò fare questa volta.

Si girò verso di lui e gli sorrise e poi tornò a guardare il mare e la notte.Guardavano insieme nella stessa direzione,ma molto presto gli occhi furono chiusi e loro labbra unite.Si sdraiarono sulla sabbia complici di quella fuga dalla realtà e cominciarono a toccarsi l’uno desiderosi dell’altro.Pacey si staccò divertito.

“Joey ma hai la maglietta del pigiama sotto!”

Joey sorrise al chiaro di luna.“Ed è qui che deve restare”

“Perché tu credevi che io volessi fare…”

“Bhè le tue mani risponderebbero diversamente se potessero parlare”

“Tu dai ascolto solo al mio cuore e lascia perdere le mani”

“E cosa dice adesso?”

Pacey la guardò negli occhi e lui dopo aver volto il suo sguardo alla notte si concentrò su di lei.“Dice che finalmente siamo di nuovo insieme sotto lo stesso cielo”

“Romantico il tuo cuore”

“D’altronde come il resto”

“Adesso non esageriamo”.Si baciarono nuovamente.

“E il tuo cosa dice?”

“Che avevo ragione”.Joey mise una mano sulla sabbia e si alzò trascinandosi dietro Pacey incuriosito.

“Su che cosa ha ragione?”

Joey cominciò a correre sul bagnasciuga.“Che non riuscirai a prendermi”

Pacey cominciò a rincorrerla tra la sabbia e loro grida divertite risuonarono in quella notte solo per loro. 

A loro giudizio il ritorno fu più corto forse perché lo passarono litigando su chi avesse acchiappato chi e tra un bacio e l’altro cercavano di averla vinta.Arrivarono davanti alla finestra di Joey che però trovò chiusa.Adottarono il metodo di Pacey e cominciarono a tirare sassolini alla finestra finchè Audrey non apparì dalla stanza colpita in pieno da un sassolino di Pacey.

“Cavolo”

“Mi dispiace Audrey”

“Ma perché ti devi far prendere dal romanticismo alle quattro di mattina?”.Prima rivolgendosi a Pacey e poi a Joey.“E con te facciamo i conti dopo.Dieci minuti per salutare Romeo e poi dritta a nanna”.Audrey lasciò aperta la finestra e ritornò nel suo letto.Pacey e Joey risero per quel ‘Romeo’ di Audrey e si guardarono tristi di doversi salutare.

“Bhe allora io vado”

“Sembrerebbe di sì”

“Più tardi magari ti chiamo”

“Sì sempre se hai tempo”

“Certo o magari ti chiamo domani”

“O anche fra una settimana”

“Facciamo un mese”

“Due?”

“Ok allora addio”

“Addio”

Pacey si allontanò ma poi corse indietro.Joey era pronta per baciarlo ma lui si fermò davanti a lei.“Sapevo che già ti mancavo”

“Non illuderti è il freddo”

“Mmm”

“Che c’è?”

“Ti aiuto a salire”

“Non userai come scusa di aiutarmi a salire per toccarmi il sedere”

“E tanti saluti al mio romanticismo…e poi scusa,ma perché secondo te quello è un sedere?”

Joey rise del ricordo e si arrampicò da sola provocando in Pacey una risata.Quando fu arrivata in camera gli sorrise compiaciuta.Poi si addolcì e gli mandò un bacio con la mano.Lui fece finta di prenderlo e gli sorrise con gli occhi che brillavano dalla felicità.Joey rientrò dentro e andò in bagno per svestirsi.Quando arrivò a togliersi i pantaloni mise una mano in tasca e oltre a dei piccoli granelli di sabbia trovò il quadrifoglio.Si guardò allo specchio.“Sì lo sono veramente”.Poi si mise a letto felice come non mai.Rabbrividì.Si guardò intorno e si accorse di aver dimenticato la finestra aperta.Si avvicinò e la chiuse,ma quando lo fece rimase dolcemente sorpresa.Sui due vetri appannati c’era scritto qualcosa ma essendo scritto al contrario,da fuori a dentro,ci mise un po’ per leggerlo.Ma quando capì la prima parola la frase gli venne da sola:Di nuovo insieme sotto lo stesso cielo.

Inutile domandarsi di chi fosse quel s.o.s. quel folle se pur romantico gesto d’amore.Di quella persona che pochi giorni prima aveva detto che non avrebbe più dimostrato il suo amore.

Di Pacey appunto.

Accese la radio e abbassò il volume,stando attenta a non svegliare Audrey e spinse play.Una dopo l’altra nella stanza buia risuonarono le canzoni che l’avevano fatta innamorare.Si addormentò con le ultime parole che galleggiavano nella mente e con un'unica persona nel cuore.

 La nostra vita passava

 cercando felicità con te un futuro ce l’ho

 l’ho aspettato da un po’ niente ora ci cambierà

 Con te che io voglio riempire i miei giorni

 te che io voglio far veri i miei sogni

 te questo viaggio forti e sicuri chiari contorni

 ci sarò per la fine del mondo

 ci sarò per amarti di più

 e così se chiami rispondo

 il mio vero inizio sei tu

 

The end

 

N.d.A. E siamo arrivate alla fine. Ringrazio in particolare le tre ragazze che mi hanno seguito e commentato i due capitoli (vi aspetto anche per il terzo^^): Serena aka Venus (a te ho scritto tutto nell’e-mail che ti ho mandato un po’ di tempo fa), silvia90 (appena torni fammi sapere^^) e MissLeep (mi fai arrossire ^//^).

Grazie, grazie, grazie ragazze e spero di ritrovarvi anche più avanti.

Vi svelo un segreto: sto provando a scriverne una su Harry Potter e quindi tornerò presto.

Vale

 

 

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