Un' Estate In Fattoria

di Finilik_Styles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo ***
Capitolo 2: *** Le Chipettes ***



Capitolo 1
*** Arrivo ***


“Andiamo, Dave!”
“Non puoi essere serio!”
“Ci sarà la roba da mangiare, almeno?”
“Ragazzi, dai!” disse Dave, cercando di mantenere l’entusiasmo che poco prima aveva regnato nella macchina. “Sarà divertente. Non sarà male!
Alvin era dell’idea del tutto contraria: “Cosa c’è di peggio che passare tutta l’estate in una fattoria invece che in tour?”
“Niente da leggere, poi…” mormorò Simon
“Dai, Simon. Sono sicuro che troverai qualcosa da leggere…” disse Dave.
“Ma ci sarà qualcosa da mangiare?” insistette Theodore. Era da dopo pranzo che ripeteva questa domanda. Il suo stomaco non ne aveva mai abbastanza, di cibo.
Si trovavano sul pullman che li avrebbe dovuti portare all’aeroporto per poi partire per il tour estivo. E invece… Dave aveva fatto cambiare la rotta all’ultimo momento all’autista e ora si trovavano nel mezzo del nulla, in aperta campagna.
Theodore dormiva ora.
“Ma perché dobbiamo, Dave?” chiese Simon
“Giusto, che cosa abbiamo fatto? Io non ho fatto niente… per ora.” Disse Alvin
“Appunto! Non fate niente di niente! State diventando viziati, vero?” rispose Dave.
“Non lo so, portami del pollo fritto!” Rispose Alvin
“iCarly?” chiese Simon, ridendo
“Sì!”
“Bella, Alvin!!!!” e si batterono il cinque.
 
 
Nel frattempo il viaggio volava. Presto arrivarono alla struttura della fattoria, una abitazione vecchia però rinfrescata da un’ intonaco da poco messo, e si vedeva. Il tetto era di tegole rosse ed a spiovente e il campo si estendeva per una cosa tipo due acri.
Arrivarono al cancello, che si aprì automaticamente, come se avesse un sensore sensibile alle macchine che entrano.
Scesero dal pullman e si guardarono intorno. Poi fissarono lo sguardo su un punto lì vicino.
Infatti, non molto lontano da loro c’era una ragazza, piegata mentre si succhiava un dito, probabilmente per colpa di una gallina che l’aveva morsa. Poi si rialzò e fissò i Chipmunks e il loro manager. Aveva i capelli color cioccolato raccolti in una cipolla disordinata e gli occhi color smeraldo incorniciati da un paio di occhiali rotondi e di color fucsia. Indossava una salopette di jeans, una camicetta lilla sotto, e dei sandali con un piccolo tacco che quasi non si notava. Non sembrava sorpresa dall’arrivo di tre superstar mondiali, anzi annoiatissima.
Simon la guardava, nervoso. ‘Com’è bella!’ pensò. Anche lei lo guardava con un che di ammirazione, ma era seria.
“Salve, tu devi essere Jeanette, vero?” disse Dave
“Sì, sono io.” E sorrise.
“E noi siamo…” parlò Alvin, ma fu interrotto da Jeanette che alzò la mano per fermarlo.
“Lo so bene chi siete. Voi siete i Chipmunks, l’ennesima band viziata che il vostro manager manda alla nostra fattoria per far sì che imparino la lezione. Giusto, Signor Seville?”
Dave rise un po’. “Esatto.”
Lei continuò. “E immagino che lei abbia già pagato, signore?”
“Ecco.”
E le porse un mazzolino di banconote strette da una cinghia di carta. Lei sorrise “E’ un piacere fare affari con lei, signore!”
Poi Dave si volse per andarsene.
“ASPETTA! Tu non rimani, Dave?” chiese Alvin
“è questa la parte migliore, ragazzi. No che non rimango!”
E se ne andò di corsa. L’autobus con cui erano arrivati partì, lasciandoli là.
Si girarono verso di Jeanette.
“Bè? Che fate lì impalati? Potete cominciare subito, mettendo a posto quel mucchio di paglia laggiù! Io andrò ad avvertire Eleanor del vostro arrivo.”
“Chi è Eleanor?” chiese Theodore. Era da molto che non parlava.
“La cuoca. Altrimenti cucinerebbe solo per noi tre.”
“Chi è il terzo di voi?” chiese Alvin, curioso
“Mia sorella, Brittany. Ora a lavoro, forza!” e batté le mani.
I ragazzi si guardarono… Questa sì che sarebbe stata una esperienza da dimenticare… 

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Capitolo 2
*** Le Chipettes ***


~~Un gong suonò all’improvviso e una voce femminile gridò “A TAVOLA!! Si mangia!”
Nella casa della fattoria, dalla porta entrarono tre ragazzi sudati e rossi quali i Chipmunks. Appena entrati si sdraiarono per terra ansimando per la fatica, neanche stessero morendo. Dopo qualche minuto si rialzarono, e quando lo fecero, si trovarono in faccia due spettacoli meravigliosi: la tavola apparecchiata di tutto punto, con sei posti, tre sedie davanti ad altre tre, su un pavimento con un’immagine astratta in mosaico… e tre ragazze: una di loro era Jeanette, l’altra aveva i capelli tipo rossicci legati in una coda di cavallo, gli occhi celeste chiaro e un vestito delicato rosa con scarpe uguali;
 l’altra aveva gli occhi marroni, i capelli biondi legati in due codini sui lati della testa. Era un po’ cicciottella. Aveva una camicia con maniche a tre quarti verde acqua, e dei jeans scoloriti lunghi tutta la gamba; In più aveva un paio di trainer ai piedi. A coprire la camicia e jeans c’ era un grembiule da cucina e aveva un cappello da cuoco in una mano. Alvin e Theodore le fissarono con cuori negli occhi.
Finché tutti e due videro davanti a sé le dita di Simon che schioccavano davanti ai loro occhi. Quando si ripresero, Simon li prendeva in giro, cercando di non ridere, coprendosi la bocca con la mano e facendo leggeri sobbalzi con le spalle.
“Scusate? Eleanor ha detto che si MANGIA!” disse Jeanette, e si sedette nella sedia in mezzo sul lato destro. Simon la raggiunse sedendosi nella sedia davanti a lei. Poi la ragazza con i capelli rossi si sedette alla destra di Jeanette, e la bionda si sedette alla sinistra. Alvin e Theodore si sedettero davanti alla corrispettiva ragazza. Poi, d’improvviso la ragazza bionda si alzò dalla tavola (che intanto i chipmunks avevano conosciuto come Eleanor) e tornò con un vassoio gigante nelle mani. Lo mise sul tavolo e alzò il coperchio. I ragazzi sgranarono gli occhi: un grosso pollo bello cotto e grosso, con le patate al forno perfettamente cucinate che campeggiavano attorno ad esso.
Tutti dimenticarono la fatica del giorno appena tramontato e si lanciarono nella divorazione del pollo. Almeno, lo divorarono come matti i Chipmunks, che non avevano mai lavorato così duramente, e ripeto MAI. Le ragazze li fissarono, divertite, e mangiarono in silenzio, con grazia ed educazione.
Dopo cena, le ragazze mostrarono ai Chipmunks la loro stanza. Era piccola e graziosa. Le pareti erano beige, e le tende di lino bianco. Ciò da cui furono sorpresi erano i letti; erano tre: uno rosso, uno blu e uno verde. Non capivano perchè erano sorpresi, lo erano e basta.
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Il suono di un gallo svegliò Simon il giorno dopo. Si sentiva strano. Non riconosceva il letto nella quale si era ritrovato, eccetto che le coperte erano blu. Si guardò intorno. Poi si ricordò cos'era quel posto; era la punizione che si erano meritati lui e i suoi fratelli: passare l'estate in fattoria. Sospirò e guardò l'orologio sul comodino accanto al letto e sgranò gli occhi: erano le cinque di mattina! Ma la gente si sveglia davvero a quest'ora?
Poi, senza pensarci, andò alla finestra e vide... Jeanette? Lavorando a quest'ora? Non potè non ridere. Stava dando da mangiare alle galline dentro la gabbia. Perchè una ragazza come lei vorrebbe lavorare così alle cinque di mattina? La lasciò fare, senza disturbarla, e si mise la stessa maglia del giorno precedente e gli stessi jeans, e si sdraiò sul letto a pensare alle torture che avrebbe dovuto subire con i suoi fratelli.
Pian piano Alvin e Theodore si svegliarono, ancora tutti storditi. Alvin addirittura mormorò "Dai, Dave. Altri cinque minuti!" Theodore si guardò attorno, spaventato.
Dopo un’abbondante colazione, tutti si recarono a lavoro.
Jeanette era ovviamente già all’opera. Brittany e Eleanor la raggiunsero presto. Alvin, Simon e Theodore un pò meno.
 

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