L'Intersect

di Saphira96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una strana e-mail ***
Capitolo 2: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 3: *** Nuove Conoscenze ***
Capitolo 4: *** L'Esito ***
Capitolo 5: *** La scelta ***
Capitolo 6: *** Aiuto ***
Capitolo 7: *** La missione ***
Capitolo 8: *** Argentina ***
Capitolo 9: *** La lettera ***



Capitolo 1
*** Una strana e-mail ***


Una strana e-mail

 
E’ una fredda mattina di inverno, il sole è appena sorto, e gli uccellini intonano la loro melodiosa sinfonia sui  davanzali delle finestre. Una melodia capace di farmi sognare. E quando sto per abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, ecco che sento un piccolo ‘Drin’ , apro gli occhi e mi accorgo che la fonte di quel fastidioso rumore proviene dal computer portatile che la sera prima ho dimenticato acceso dopo aver rivisto ‘Harry Potter e il Principe Mezzosangue’. Una piccola finestra lampeggia impaziente al lato del piccolo schermo, con un clic del mouse la apro. Il mittente è mio zio che abita in Argentina, come mai mio zio con il quale non ho mai sostenuto una vera conversazione mi invia un’e-mail alle 5 del mattino?

Cara nipotina,

Ho preparato quest’e-mail da tanto tempo, credo da quando sei nata,  e ho aspettato anni e anni sperando di non dovertela inviare mai. Ricorda: ‘Tu Sei Speciale’. Non odiarmi dopo aver capito di cosa si tratta. E soprattutto non rivelare niente a nessuno.

Con affetto zio Silvestro.

P.S.: Premi ‘Invio’ e questo messaggio si auto- cancellerà.

 
Sono esterrefatta da questo messaggio, lo leggo e rileggo cercando di capire qualcosa, ma non riesco a capire il significato di quello strano messaggio. Il messaggio dice di premere ‘Invio’ e così faccio. Il mio dito si poggia su quel tasto e una finestra si è aperta  per avvisarmi che il messaggio è stato cancellato correttamente. Rimango ancora qualche minuto a fissare lo schermo luminoso, quando una clessidra appare al suo centro ‘Elaborazione in corso’ mi dice. Ma cosa doveva elaborare? Premo più e più volte il tasto ‘Esc’ forse è un virus, la clessidra scompare e rivedo di nuovo il mio sfondo del desktop. Meno male sono riuscita ad evitarlo. Questa strana vicenda mi ha fatto venire nuovamente sete, così mi alzo e mi dirigo in cucina, bevo un bicchiere d’acqua e quando torno in camera mia mi accorgo che lo schermo è diventato nero, mi avvicino e mi siedo davanti ad esso. Centinaia e centinaia di immagini si susseguono una dietro l’altra, i miei pensieri si offuscano, gli occhi mi bruciano, e poi cado a terra.

Apro gli occhi, sono sul mio caldo e comodo letto, ecco allora era solo un sogno, un assurdo sogno. Alzo la testa per guardare che ore sono, le 7 e 30, mi alzo velocemente corro in cucina e trovo tutta la famiglia al completo seduta per fare colazione, mi siedo al mio posto e mia madre con uno scatto di agilità allunga il braccio per toccarmi la fronte e sentire se ho la febbre, poi con apprensione mi versa un po’ di latte nella tazza. < Perche non mi hai svegliata? Devo andare a scuola > domando io, < No oggi non ci vai! > risponde mio padre al posto suo. Forse sono ancora intrappolata in quel sogno assurdo. < Non so cosa avete stamattina, ma io devo andare ho compito di matematica> ribatto io, li fisso tutti uno ad uno, mi guardano come se fossi un’ aliena.  < Tesoro ma tu sei svenuta, oggi vieni con me in ospedale e ti faccio fare tutte le analisi > mia madre mi guarda quasi implorandomi. < Ma io devo andare è importante questo compito, sarò svenuta per un calo di zuccheri, lo stress del compito > cerco di dare qualche spiegazione. Alla fine mia madre acconsente, dopo avermi fatto promettere che sarei andata a visitarmi il pomeriggio.

Eccomi adesso sono in macchina l’ansia del compito è sparita, anche se non so fare neanche un esercizio. I miei pensieri sono rivolti a quella mattina, e a tutte quelle immagini, perché mio zio ha scritto non odiarlo?
E perché quel messaggio l’aveva scritto dopo la mia nascita? E perché mi ha ricordato la frase che mi ha sempre detto fin da bambina ‘Tu Sei Speciale’? Tutte queste domande si aggirano nella mia testa, ma adesso devo concentrarmi soltanto per il compito. < Ciao mamma! > scendo dalla macchina, varco il cancello della scuola e qualche minuto dopo sono in classe, seduta nel mio banco, accanto alla mia cara compagna. La professoressa passa per i banchi da i fogli con i testi delle equazioni, li fisso per qualche secondo, e mi succede, i miei occhi si fanno pesanti e nella mia mente si alternano le soluzioni. Cosa mi sta succedendo? Sembra quasi che io abbia l’Intersect come Chuck, ma che assurdità penso quello è soltanto un Telefilm. Mi affretto soltanto a scrivere le soluzioni e consegno. Chiedo alla professoressa se posso uscire e mi fermo fuori la porta, continuo a pensare a quello che mi è accaduto nelle ultime ore. Alla fine sono arrivata all’assurda conclusione che il Telefilm si basa su una storia vera, e che l’Intersect esiste veramente. Ma un dubbio mi assale ancora: Perché mio zio ha voluto dare questo compito proprio a me? Alla fine ho soltanto 14 anni!


Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 2
*** Incontri inaspettati ***


Incontri inaspettati

 
Finalmente la campanella è suonata e io posso finalmente andare a casa, vorrei dire a mia mamma dell’e-mail, ma lo zio mi ha espressamente vietato di parlare. Come sempre sono l’ultima ad uscire dalla classe, mi piace fare le cose lentamente , cosa che spesso da fastidio a molti, specialmente a mia mamma. Mi metto il fascia collo e nel frattempo entra la bidella, non l’avevo mai vista prima. Indossa un maglione fucsia sopra un paio di pantaloni anch’essi fucsia, ha dei lunghi capelli biondi e due occhi che mi osservano attentamente. Mi sorride : < Hey la prendi con comodo! > io ricambio il sorriso per educazione, metto lo zaino in spalla e mi dirigo alla porta.  Qualcosa però mi ha trattenuta, io la conosco, non è nuova lei è  < Sarah! Scusa tu sei Yvonne!  >. La ragazza si gira di scatto, mi fissa e risponde : < Oh no cara! Non so chi sia questa Sarah o questa Yvonne, ma non sono lei! >, non ci credo, non ci posso credere, lei è una copia esatta di Yvonne l’attrice che interpreta Sarah nel telefilm Chuck. Ma perche oggi tutto mi porta a quel telefilm?

< Non vorrei essere inopportuna, ma tu sei lei, tu sei Yvonne Strahovski > a quel nome i miei occhi diventano nuovamente pesanti, i miei pensieri si offuscano, e tante immagini con il suo volto si danno il cambio nella mia testa. < Aspetta tu non sei neanche Yvonne, tu sei veramente l’agente Sarah Walker!? > non posso crederci, come è possibile, non solo posso avere flash come nel telefilm, ma adesso ho anche Sarah davanti a me in carne ed ossa.

Sarah mi guarda stupita : < Aspetta mi stai dicendo che tu hai appena avuto un flash? > si porta le mani all’orecchio e esclama < Chuck è innocua rientrate, ci penso io > . Cosa vuol dire sono innocua? Cosa mi sta succedendo? Cosa sono diventata? Mi pongo queste domande, ma a queste domande non so rispondere, gli occhi mi si riempiono di lacrime, un pianto liberatorio. Sarah mi si avvicina, mi consola e mi offre un posto sul banco nel quale poi si aggiunge anche lei.

- Come hai fatto?
- Io non lo so, un minuto prima ero a letto e un attimo dopo ero davanti il computer ! – le lacrime continuano a scorrere imperterrite.
- Ma come hai avuto il file?
- Oh, mio - mio zio lui mi ha inviato un’ e-mail … mi ha detto di premere ‘Invio’. Io non sapevo a cosa andavo incontro. – il mio pianto si faceva sempre più forte, via via che parlavo.
- Quindi ti ha attirato con l’inganno, ma perche? Bisogna capire questo. Bene intanto facciamo così tu vieni con me andiamo al castello.
- Oh, io non posso. Devo andare all’ospedale l’ho promesso alla mamma.
- Dimentichi che le spie hanno rimedio a tutto, o meglio quasi.

Un piccolo sorriso appare sul mio volto, mi prende per mano e mi porta sopra una macchina.

- Ma nel film facevano vedere che il castello era sotto il Buy More, adesso dove l’avete trasferito?
- Vedrai!
- Ma perche avete fatto un film se la vostra identità deve rimanere segreta?
- Perché il film non l’abbiamo fatto noi. Vedi qualcuno sapeva del nuovo Intersect che all’ora doveva essere Chuck e lo spiava, non so come ha fatto ma ha spiato anche noi per 5 anni. Poi l’ha mandato in onda.
- E così avete scelto nuove identità, l’identità di attori e avete fatto finta che fosse un film!
- Esatto!
- Ma quello che vi ha spiati l’avete preso?
- Si l’abbiamo preso. Adesso basta con le domande e seguimi.

In un vecchio negozio di elettrodomestici, stava un nuovo negozio di elettronica: il Buy More.


Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 3
*** Nuove Conoscenze ***


Nuove Conoscenze

 
Il negozio è tale e quale il film, cambiano solo i dipendenti e di conseguenza credo anche il direttore. Sarah si avvicina a me : < Stai accanto a me, e se qualcuno ti chiede qualcosa non rispondere > io annuisco e cerco di stare dietro il suo passo veloce. Insieme ci dirigiamo al solito bancone circolare posto al centro del negozio. Un ragazzo dai capelli ricciolini e neri mi da le spalle è occupato con un computer, il rumore dei tasti si sente anche da qui.
  • Chuck siamo arrivate! – esclama Sarah.
  • Sarah meno male, ma che vuol dire siamo arrivate? –chiede lui guardandosi in giro. – Scusa saresti così gentile da allontanarti un momento e mi lasci parlare con mia moglie? Tra qualche secondo saprò esserti utile  – chiede poi rivolgendosi a me.
  • Oh no no Chuck lei è chi stavamo cercando!
Chuck mi guarda stupito, incapace di dire una parola, poi sposta il suo sguardo verso la moglie e capisce che non è uno scherzo. Fa ad entrambe segno di non muoverci, e lui nel frattempo esce dal bancone e si dirige verso una grande figura che indossa una maglietta verde, gli sussurra qualcosa poi mi indica, e lo accompagna verso di me. Adesso che è vicino lo riconosco, il maggiore John Casey sta davanti a me, mi squadra dalla testa ai piedi, e poi emette uno dei suoi soliti grugniti. < Bene ragazzi, io suggerisco di andare al castello! > menomale che Chuck riesce sempre a evadere dalle situazioni imbarazzanti.

In fila attraversiamo il Buy More, entriamo nel reparto dipendenti, ci rechiamo davanti l’armadietto e Casey apre il passaggio. Non riesco ancora a crederci. I corridoi sono illuminati debolmente, ma quello che conta è l’attrezzatura tecnologica che incontro ad ogni sosta. Sosta che faccio per ammirare quella struttura così segreta. Sono entrata in una struttura segreta della CIA, e sono involontariamente mischiata nelle faccende del Governo. Tutto questo mi sembra grande, forse troppo grande per me!

Nel frattempo abbiamo attraversato il labirinto di corridoi e siamo arrivati al centro del castello, nella sala dove di solito si svolgono le riunioni con la Beckman, dove si svolgono gli interrogatori, dove si sono anche risolte le faccende di cuore. La sala è circondata da computer e da apparecchi elettronici di cui non conosco la funzione, e gli occhi mi scappano alla sala delle armi, tante armi di tutti i generi sono disposte negli scaffali.

  • Chuck, amico siete tornati, allora l’avete preso? – Morgan spunta dalla sala adiacente con un gran sorriso, ha la solita barba ed è veramente basso. – Hey Sarah non credevo avessi una nipote –
  • No Morgan non è mia nipote, lei è la nuova Intersect! –
Credo che la reazione è uguale a quella che hanno avuto Chuck e Casey, non c’è da biasimarli.
  • Insomma Sarah tu sei sicura che è lei? – chiede Chuck
  • Si è lei, ha avuto un flash su di me –
  • Aspetta che vuol dire ha avuto un flash su di te? –
  • Casey vuol dire che ha nominato il mio nome pubblico, e ha avuto un flash –
  • Ma non possiamo permetterle di venire in missione con noi, avrà giusto 10 anni! –
  • Non ha 10 anni Morgan ne ha 14 e comunque sia sono d’accordo con te. –
La conversazione pacifica finisce. Ad un tratto si sentono soltanto voci su voci, tutte sostengono la stessa cosa : Io non posso essere una spia!

Faccio un grande respiro di sollievo, e un vortice di silenzio avvolge la sala.


Angolo Saphira96 ~ Vorrei ringraziare tutti coloro che leggono la FanFiction, e aspettano con ansia il prossimo capitolo! Vorrei, invece scusarmi per i dialoghi, nei quali sono presenti i pallini anzichè i trattini, ma non so come toglierli. Scusate ancora! A presto.

Autrice ~ Saphira96


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Capitolo 4
*** L'Esito ***


L’Esito

 
< Agente Bartowski, Walker, Casey e Grimes. Smettetela di litigare e venite immediatamente davanti la telecamera! > tutti ubbidiscono, e così faccio anche io. < Vedo che avete trovato la nuova risorsa > il volto di Mary Diane Beckman sta davanti a me dietro un computer. La guardo meravigliata, fino ad allora l’avevo vista soltanto dietro uno schermo della TV e di conseguenza dietro un’altro schermo.
  • Si Generale, ma deve esserci un modo, lei non può essere la nuova risorsa!
  • Agente Walker, sono curiosa di sapere il perché … prego sono in ascolto …
  • Lei è troppo piccola, deve vivere la sua vita, non può rischiarla.
  • Generale se mi permette io sono d’accordo con Sarah!
  • Bartowski tu sei sempre stato d’accordo con Sarah! – precisa il Generale.
  • Generale, mi dispiace contraddirla, ma anche io sono d’accordo con loro. – Casey ha parlato, ha espresso la sua opinione, ha confessato di stare dalla parte di Chuck e Sarah.
  • Ecco … in realtà Generale … siamo tutti d’accordo con Sarah!
Adesso anche Morgan è d’accordo con loro, non so come sentirmi : se felice oppure triste. D’altra parte è il sogno di ogni ragazza diventare una supereroina che si dà da fare per salvare il Mondo. O meglio è il sogno di una ragazza come me, che alla vista degli altri appaio “strana” ( confesso però, di non aver mai capito cosa mi fa apparire “strana” ) . Voglio dire quale altra ragazza desidera saper praticare il Kung – Fu, oppure utilizzare un arma da fuoco, cosa che io non farò mai forse perche non ho il coraggio di ferire mortalmente qualcuno. < Beh se è per questo anche io sono d’accordo con Sarah >, la voce del Generale Beckman si è insinuata nel silenzio che aveva trafitto la sala, < tuttavia, devo però sotto stare agli ordini, o meglio alle leggi … > sembra esausta da questa faccenda, o forse è soltanto  l’avvilimento che ha avuto nell’ammettere le sue debolezze. < Nel codice delle spie, è presente un articolo che precisa che spia la si può diventare a qualsiasi età. L’importante è che il soggetto in questione sia capace di intendere e di volere, e soprattutto sia abbastanza matura da decidere cosa farne della sua vita >. Anche attraverso uno schermo sento gli occhi della donna scrutarmi con curiosità, forse è impaziente nello scoprire la mia decisione. In effetti non la so neanche io, accettare di diventare una spia vuol dire dover mentire agli amici, ciò porterà quindi a perderli tutti. E io non voglio perderli tutti, ho faticato molto per raggiungere la loro fiducia ed io per esserne certa di avere la loro, cosa che per il mio carattere timido è un grandissimo traguardo. Poi significherebbe mentire alla famiglia, o forse a loro potevo dirlo?

So che gli occhi di tutti sono fissi su di me, in attesa della risposta, ma non voglio prendere decisioni affrettate! Perciò ho deciso di usare un po’ della mia modesta furbizia : < Ecco … io vorrei pensarci un po’ su! > almeno così ho preso un po’ di tempo, sempre sperando che il Generale mi conceda questo tempo.    < Certo, ma certo … prenditi tutto il tempo che vuoi > mi rivolge uno sguardo dolce, di comprensione, quasi materno  < Non vorrei però che tu prendessi le mie parole per vere, i miei superiori aspettano >  aggiunge poi, interrompendo la comunicazione.

Il mio futuro sta nelle mie mani, il destino del Mondo sta nelle mie mani. Ok forse sto esagerando un po’ troppo, però qualsiasi decisione io prenderò peserà nel destino del Mondo.

Ad un tratto i miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Sarah:

  • Pronto buonasera mi scusi se la disturbo a quest’ora, ma c’è stata una complicazione con l’operazione dovrebbe tornare in ambulatorio ad occuparsene. Immediatamente, se è possibile. Grazie.
Probabilmente stava parlando con mia madre, ha provveduto per non farmi andare in ospedale. Infatti puntuale mi squilla il telefono.
  • -Pronto mamma …
  • Ciao tesoro, scusa ma devo andare in ambulatorio, l’operazione che ho fatto stamattina al cagnolino ha avuto qualche complicazione. Andiamo domani a fare gli esami del sangue.
  • Ok
  • Sempre se per te va bene, voglio dire se non stai bene vai con tuo fratello …
  • Nono tutto bene mamma, a dopo ciao.
 
Incredibile è riuscita a risolvere il problema ‘mamma’, adesso però deve aiutarmi a risolvere un altro problema, il mio problema, devo si o no diventare una Spia?

Adesso la scelta tocca soltanto a me.


Angolo Saphira96 ~ Mi scuso nuovamente per i puntini al posto dei trattini!

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 5
*** La scelta ***


La scelta

 
Non so da quando ormai fisso il vuoto. Forse sperando che una buona ragione mi dia il coraggio di scegliere, ma perche non ha scelto la Beckman per me? < Hey, stai bene? > alzo la testa, Chuck è davanti a me, e riesco a scorgere l’ansia nei suoi occhi.
  • Si tutto bene grazie. – non sono sicura di essere stata convincente.
  • So come ti senti, ci sono passato anche io, certo con la differenza che tu sei soltanto una ragazzina. So che non ti piace sentirti dire ragazzina, ma credimi in questa occasione è questo che sei … persino io mi sentivo piccolo di fronte questa situazione più grande di me!
  • Non lo volevo io tutto questo, credimi.
  • Lo so, lo so. Però adesso sei qui e puoi contare su di noi, io, Sarah, Casey e Morgan faremo il possibile per farti fare la scelta giusta.
  • Grazie. Com’è essere una spia?
  • Uhh cavolo, è magnifico! Però non è bello rischiare di morire ad ogni missione.
  • Già – ecco mi sono scoraggiata di nuovo.
Distolgo gli occhi dalla spia che mi sta davanti e li punto dietro di essa: Morgan sta giocando con una penna. La lancia in aria e la riprende, sembra divertirsi parecchio, visto il suo grande sorriso stampato sul suo viso. < Hey Chuck, amico prendila! > è pazzo lancia la penna, Chuck si sposta e vedo la penna arrivare proprio davanti a me. So cosa mi sta succedendo, la mente mi si offusca e una serie di mosse si alternano nel mio cervello, senza pensarci su alzo le mani e la blocco. I miei flash mi hanno salvato l’occhio! Tutti mi guardano stupiti, probabilmente non capita tutti i giorni vedere una ragazza di quattordici anni praticare quelle mosse. < Scusa, scusa, cavolo non era diretta a te Chuck perché ti sei spostato?! > probabilmente non ha constatato che con quel lancio stavo rischiando di perdere un occhio. < Scusami tanto se il mio istinto mi ha suggerito di spostarmi >.
  • Sei un mito!
  • Grazie Morgan ma non è merito mio, è merito dell’Intersect.
  • Si ma sei comunque un mito, sai anche io ho gli zoom ma non riesco a gestirli come fai tu. Cioè hai l’Intersect da qualche ora. Secondo me se la Beckman lo sa ti obbligherebbe ad entrare nella squadra.
  • Si ma la Beckman non deve saperlo! – Casey si è intromesso, si è rivolto a Morgan con un tono di minaccia, e come al solito ha accompagnato la sua frase contraendo il viso. Forse sa che lo fa apparire molto più pericoloso.
Però almeno adesso ho capito perché tutti mi hanno guardata, dopo il mio flash. Ecco le mie idee sono molto più confuse. Per scegliere non mi resta che parlare con altre due persone. Speriamo che mi aiutino a fare la scelta giusta. < Mi sento in dovere di dirti due parole > Casey si è rivolto a me, speriamo che almeno le sue ‘due parole’ mi portano a decidere. Non rispondo, ma continuo a guardarlo in attesa che parla.
  • Il lavoro di spie è un lavoro difficile, devi tenere la tua vera identità nascosta, non puoi avere dei veri amici, devi apparire agli altri una persona fredda, senza sentimenti. Io però sono fedele a una sola cosa, alla nazione, questo è quello che mi fa tirare avanti. Però ancora oggi mi capita di pensare a come sarebbe stata la mia vita se quella sera sarei tornato a casa, insieme la donna che amavo, e magari avremmo potuto crescere insieme Alex, le avremmo potuto dare l’affetto che merita. Riconosco che per te è difficile, tu sei ancora giovane, io direi addirittura piccola. Fa la scelta giusta.
  • Grazie. Ho un dubbio però la Beckman ha detto che la legge dice che spia può diventare chiunque a qualsiasi età ma non ha senso, cioè non può mica diventare spia una bambina oppure un anziano …
  • Si ma la Beckman ha detto a qualunque età, l’importante che essa sia abbastanza matura. Io personalmente sono sicuro che tu farai la scelta giusta.
Rivolgo un piccolo sorriso a Casey, e ripenso velocemente a tutto quello che mi ha detto, probabilmente è stato difficile per lui rivolgermi quelle parole piene di affetto. Però adesso ho le idee un po’ più chiare non so come. < Vieni un attimo con me? > Sarah interrompe i miei pensieri, forse si sente anche lei in dovere di dirmi qualcosa. Mi fa strada verso l’altra sala, chiude l’enorme porta di vetro scuro e poi si rivolge a me.
  • Io non mi sento in dovere di dirti qualcosa. Io voglio dirti una cosa. Una cosa soltanto, non farlo. Probabilmente non ho il diritto di chiedertelo, ma ti prego non farlo. Io ho dovuto passare un’infanzia in giro per il mondo cambiando identià di continuo, non ho avuto amici, e non potevo andare al parco giochi a giocare con gli altri bambini. Io sapevo già praticare le arti marziali alla tua età, e adesso non ricordo quasi più il mio vero nome, non ricordo quasi più il mio vero essere. O meglio non ricordavo, tutto è cambiato quando sono arrivata qui. Non voglio che tu ti trova nella mia stessa situazione. Io guardo te e nello stesso tempo mi sembra di vedere me …
  • Certo togliendo i capelli biondi, e tutto il resto! –
  • Si hai ragione, ma la sostanza non cambia, tu hai paura, non credi di riuscire a fare la scelta giusta. Io sono sicura che tu la farai.
Mi fa cenno che adesso posso uscire, con gambe tremanti, mi dirigo verso la porta e la apro tutti sono davanti a me, < Sono pronta, chiamate il generale! >, adesso so cosa scegliere, so cosa devo fare. L’ho saputo dal primo momento che sono entrata in quel laboratorio. So cosa è meglio per me.
Chuck va al computer, apre la conversazione con la Beckman. < Cosa c’è adesso Bartowski > dice la Beckman annoiata.

  • Generale, ha già scelto …
  • Così in fretta?! Bene, bene.
Sento tutti gli sguardi puntati su di me. < Io … io non voglio essere una spia! > le parole volano fuori  come farfalle in fretta a posarsi su un fiore. Mi guardano tutti tranquilli, mi volto verso Sarah, la quale mi sorride felice. < Molto sveglia, molto sveglia. Bene comunque sia l’Intersect dovrai tenerlo, non sappiamo come toglierlo. Gli agenti passeranno spesso a controllare che tutto vada bene. Buona Fortuna >. La comunicazione si interrompe. < Beh allora arrivederci > dico, tutti abbassano il capo con un lieve sorriso in volto. Sarah mi fa cenno di seguirla e torniamo nuovamente su al Buy More, saliamo in macchina. < Sapevo, sapevo che avresti fatto la scelta giusta. Certo che però ci vuole coraggio, ti controllerò, non avere paura, andrà tutto bene > . Durante tutta la strada continua a farmi complimenti, io invece non vedo l’ora di arrivare a casa, sicuramente sarà vuota come al solito: mamma e papà sono a lavoro, mentre mio fratello sarà in giro da qualche parte, forse a casa di qualche amico, o in palestra. Non ha mai amato stare in casa senza far niente. < Hey siamo arrivati. Aspetta prima di andare prendi questo, per qualsiasi problema chiama > la ringrazio dopo averla salutata, prendo il mio zaino e mi avvio verso casa. Diversamente da come pensavo erano tutti a casa, c’erano zie, cugini.
  • Mamma cos’è successo?
  • Oh … sei tornata dove sei stata?
  • Con un’amica … mamma cosa è successo?
  • E’ morto lo zio Silvestro, un infarto, abbiamo deciso di andare in Argentina ad organizzare tutto. Li non ha nessuno – come al solito è stato mio padre a rispondere al posto suo.
  • Pensa tesoro, andiamo in Argentina.
  • Mamma io non vengo
  • No tesoro, tu vieni, hai sempre desiderato andare in Argentina.
  • Si, ma non in questa occasione, e poi voglio tenere il ricordo dello zio da vivo, quando era allegro e …
  • Capisco piccola, ma noi tutti staremo fuori per qualche giorno non possiamo mica lasciarti qui sola!
  • Mamma sono grande abbastanza da potermela cavare da sola per qualche giorno.
Mia madre da un’occhiata fulminea a mio padre, il quale acconsente con un cenno della testa. < Ok tesoro, noi torneremo presto >. Contro la mia volontà incurvo le labbra fino a sembrare un sorriso, poi passo a salutare tutti i parenti accomodati per forza nel soggiorno, e mi ritiro in camera mia. Mi butto sul letto, pesco il biglietto con il numero di Sarah dalla tasca. Squilla, squilla. < Pronto Sarah, ho bisogno di voi! > .

Angolo Saphira ~ Mi scuso come sempre per i pallini.

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 6
*** Aiuto ***


Aiuto

E’ passata meno di mezz’ora e Sarah è già sotto casa mia. Mi avvicino alla finestra e mi succede ormai una cosa familiare, la mente mi si offusca e gli occhi mi bruciano, alcune straordinarie mosse si danno il cambio nel mio cervello e io mi affretto subito a imitarle. Con due eleganti balzi sono già giù, e con una corsa furtiva (stavolta non frutto dell’Intersect) mi dirigo verso la macchina, lì ad attendermi c’è tutta la squadra, Casey alla guida, Morgan accanto ad esso, mentre nei posti dietro stanno Chuck e Sarah i quali mi fanno un po’ di spazio e mi accomodò al lato di Chuck.
  • Hey potevi benissimo chiedere il permesso a tua madre, anziché uscire come un ladro dalla finestra!
  • Chuck!
  • Che c’è Sarah, è vero!
  • Probabilmente la madre si sarebbe insospettita
  • Esatto signor Casey – Mi sembra strano, ma la morale che mi è stata insegnata dai miei, mi suggerisce di dare del ‘lei’ a un uomo di quell’età.
  • Oh non, ormai fai parte della squadra, che tu hai scelto di starci o no: quindi sei obbligata a darmi del tu! – strano non ho mai visto Casey così allegro.
  • Ok … se proprio vuole, scusa se proprio vuoi. Comunque è come dice Casey, io non amo uscire, quindi mia madre si sarebbe potuta insospettire. E poi non sapevo cosa dirle – nella mia mente mi immagino la frase ‘Mamma scusa, devo andare perché quattro spie della CIA mi aspettano fuori!’, mi immagino già la reazione di mia madre ‘Leggi troppi libri’ e mio padre avrebbe fatto coro ‘E guardi troppa televisione’.
In macchina si è parlato per tutto il tragitto, che seppure poco a me è sembrato un’eternità. Arrivati al Buy More abbiamo ripercorso nuovamente le mosse di qualche ora fa. Riapriamo il passaggio, Ripercorriamo il corridoio. Eccoci alla piccola ‘Sala Riunioni’
  • Allora qual è il problema che ti ha spinto a richiamarci? Hai forse ripensato alla tua scelta?
  • Nono Chuck, solo che … ho scoperto perché mio zio mi ha mandato l’e-mail, o meglio credo di saperlo. Lui è morto, mamma dice per cause naturali, ma io non ci credo molto. Credo invece che mio zio è stato ucciso, e mi ha inviato l’e-mail per mettere l’Intersect al sicuro.
  • Sei sicura di quello che dici? – Sarah si è intromessa nella conversazione.
  • Si!
  • Bene, Casey attiva la chiamata con la Beckman.
  • Cosa c’è ancora Bartowski?! – Mi sembra di vivere un deja-vu, la Beckman ha la stessa espressione e lo stesso tono di poco prima, quando Chuck l’ha contatta per comunicare la mia scelta.
Ecco che a turno Chuck, Sarah e Casey parlano, esponendo le mie idee. < Dunque è così? > mi chiede poco dopo, faccio un cenno con la testa e il Generale inizia a parlare.
  • Bene, la ragazza ha bisogno di sorveglianza. Anche se ha l’Intersect, potrebbe spaventarsi di fronte a qualche minaccia! Organizzatevi con i turni. Fate immediatamente delle ricerche su questo Silvestro, e poi aspettate delle mie indicazioni su come proseguire.
  • Agli ordini Generale – Morgan sempre il solito.
Tutti si mettono alla ricerca di notizie riguardo lo zio Silvestro, io invece guardo una volta una poi l’altra, in ansia di scoprire chi è in realtà il mio caro ed estraneo zietto.
  • Squadra, interrompete subito le ricerche e recatevi in Argentina, tramite i miei informatori  ho scoperto che il signor Silvestro aveva qualche legame con Orion, i due in passato si sono scambiati le idee ma poi hanno continuato le loro ricerche separatamente. Dopo tanti anni Silvestro è riuscito a creare  l’Intersect sulla base del nuovo. Infatti ha apportato qualche miglioramento al 2.0, posso confermare che la qui presente signorina ha accidentalmente installato nel suo cervello l’Intersect 2.5. La differenza è lieve, ma chi lo ha può avere accesso a diversi vantaggi, come ad esempio i numeri, insomma finche la nuova risorsa ha l’Intersect è in pericolo … naturalmente con questo non voglio metterti in allarme!
  • Benissimo Generale sono felice di sapere che un sacco di ‘cattivi’ mi daranno o mi danno già la caccia, ma voglio chiederle di rimandare la partenza della squadra a domani, subito dopo la partenza della mia famiglia, ho già detto loro che non andrò con loro. Ma vorrei andare con la squadra.
  • Ma se non sbaglio tu hai deciso di non essere una spia!
  • Si è vero l’ho detto, ma questa è una questione importante …
  • Bene, bene. Allora facciamo così farò finta che tu non mi hai ancora comunicato la tua scelta, farai questa missione, e dopo di che mi dirai la tua scelta.
E’ deciso andrò in missione con la squadra, tutto è pronto, e io mi sento elettrizzata a quest’idea.

E’ ormai un’ora piena che sono fuori casa all’insaputa di mia madre, perciò chiedo di riaccompagnarmi a casa, Sarah si offre volontaria, ma dopo un’occhiata di intesa con Chuck lascia che sia lui ad accompagnarmi.

Eccomi adesso sono in macchina, guardo fuori dal finestrino il paesaggio scorrere velocemente alla mia vista, e non penso ad altro che ad arrivare presto a casa, sperando che a mia madre non sia venuta la fantastica idea di venirmi a cercare in camera, e si accorta della mia assenza. Se così fosse non oso pensare quale autorità troverò al mio ritorno, forse polizia, carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, persino ambulanza.

  • Ti dispiace se metto un po’ di musica in sottofondo? – Chuck rompe il silenzio.
  • No no fai pure!
  • Senti io devo metterti in guardia su una cosa, il Generale Beckman ti ha messo di fronte alla scelta, se vuoi o non vuoi diventare una spia. Giusto?
  • Si, ma …
  • No aspetta aspetta, fammi parlare altrimenti poi perdo il filo … dunque, ti ricordi quando io ho installato per sbaglio l’Intersect?
  • Si, ma …
  • Bene. Come ricorderai io non volevo avere niente a che fare con la C.I.A e con le faccende politiche, ma la Beckman mi ha soprannominato ‘risorsa’ e quindi io sono stato obbligato a lavorare per loro contro il mio volere. Ricordi?
  • Si, quindi …
  • Ricordi cosa ha detto la Beckman quando oggi abbiamo aperto la conversazione?
  • Mi pare che abbia detto: Agente Bartowski, Walker, Casey e Grimes. Smettetela di litigare e venite immediatamente davanti la telecamera! – cerco di imitare il tono altezzoso della Beckman.
  • Spiritosa! No dopo di questo si è rivolta a te e ti ricordi cosa ha detto?
  •  ‘Nuova risorsa’ ha detto : ‘vedo che avete trovato la nuova risorsa’. Quindi a me ha dato l’opportunità di scegliere soltanto per tenermi buona, ma poi sarebbe venuta a cercarmi costringendomi a fare … la ‘risorsa’?!
  • Si. Credo che alla fine era questo l’intento del Generale. Senti però non devi avercela con lei, cerca solo di fare il suo lavoro e …
  • Non ci posso credere ‘risorsa’ , tu lo sapevi e non mi hai detto niente.
  • Hai ragione ok? Ho sbagliato pero adesso stai calma!
  • No,no è colpa mia, voi non c’entrate niente, è colpa mia!
  • No invece non è colpa di nessuno …
  • Bene sono arrivata a casa, ci vediamo domani. Scusa per averti interrotto, continui domani non dimenticarlo.
Mi dirigo verso la finestra. Gli occhi mi si offuscano e … eccomi nella mia cameretta, decido di andare di nuovo in salotto.
  • Mamma quando partite?
  • Domattina presto, sicura di non voler venire?
  • Si mamma sicura, dallo tu l’ultimo saluto allo zio da parte mia.
Poi mi ritiro nuovamente nella mia stanza, mi chiudo la porta alle spalle, mi giro e guardo allo specchio posto dietro la porta. Sorrido a me stessa senza un motivo < Guarda il lato positivo sai il kung – fu e avrai preso sicuramente 10 nel compito di matematica! Ecco cosa vuol dire essere una ‘risorsa’ > poi sempre con il sorriso sulle labbra prendo il libro ‘Harry Potter e i Doni della Morte’ dalla mensola e mi butto sul letto. L’unica cosa che riesco a pensare è : ‘domani si va in missione!’

Angolo Saphira96 ~ Sto iniziando ad odiare seriamente questi pallini! Abbiate pazienza e scusate. Ho voluto mettere un pò di ironia verso la fine, perchè altrimenti finisce per essere troppo serio! Al prossimo capitolo.

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 7
*** La missione ***


La missione

 
“Caro diario,

Sono le 9 del mattino, i miei sono partiti da qualche ora per l’Argentina, e io sono una risorsa della CIA.

L’ho scoperto soltanto ieri. E adesso aspetto la mia squadra che viene a prendermi, per andare in Argentina sotto copertura. Dovrò affrontare la mia prima missione.

Sai è tutto così assurdo, ho un computer installato in testa, tutto questo per colpa dello zio, non so se avercela con lui o in un certo modo ringraziarlo. So solo che per un’assurda ragione lo zio mi ha voluto affidare questo importante compito, forse perché mi ritiene all’altezza. Lo scoprirò. Sperando che lo zio mi protegga da lassù”.

Una piccola lacrime cade sulla pagina, chiudo il diario rimetto il lucchetto e lo posiziono nuovamente al suo posto. Poi mi siedo e aspetto. Penso a dove sarò tra qualche ora, e rifletto su questa situazione buffa che mi si presenta davanti. Fin da piccola ho desiderato andare in Argentina, ho sempre amato lo spagnolo (pur sapendo che  lì non si parla lo spagnolo vero e proprio) e ho sempre amato tutto ciò che riguarda la Spagna. I parenti mi hanno sempre fatto notare la differenza che c’era fra le due cose, ma io ho sempre ripetuto che il mio sogno è quello di andare in Argentina, forse non c’è una ragione. Eppure una volta sono andata, avevo 5 anni, ero a casa dello zio Silvestro ma siamo rimasti per tuta la permanenza a casa, perché fuori c’era una bufera di neve. Poi siamo tornati a casa senza neanche visitare la città del ‘cuore’.

Piiii Piiii

Un clacson di auto interrompe i miei pensieri, sporgo la testa dalla finestra, e vedo una macchina scura che mi aspetta giù, e una mano (suppongo dalla grandezza e dalla fede che sia quella di Chuck) che mi fa cenno di scendere.

E’ ora di partire per la missione. La pancia inizia a bruciarmi, e le mie mani tremano : la tensione si fa sentire. Afferro la piccola valigia che ho preparato, esco nel pianerottolo, e mi tiro dietro la porta fermandola girando la chiave nella serratura. Con la consapevolezza che era stato sigillato tutto da mia mamma prima di partire.

Eccomi in cortile,  apro lo sportello e di nuovo come il giorno precedente tutti sono lì.

  • Buon giorno! Come va?
  • Bene grazie Sarah.
  • Quindi pronta per la missione?!
  • Si Morgan!
  • Naturalmente avrai paura e posso capirlo, ma ci saremo noi a proteggerti!
  • No Chuck non ho paura, tanto mi farete stare nel furgone tutto il tempo giusto?!
  • Questa ragazza è una strega … come fai a saperlo?!
  • Grazie per il complimento Chuck! Guarda che non sono stupida, ho solamente intuito che essendo la prima missione mi farete stare nel furgone, d’altronde l’hanno fatto con te e anche con Morgan lo fate nonostante abbia l’Intersect.
  • Non più cara! Ma se non hai paura della missione, hai paura dell’aereo?
Morgan mi indica con il dito la pista d’atterraggio. Un grande aereo aspetta solo noi, con impazienza scendo dall’auto e seguo Chuck che entra nell’aereo mano nella mano con Sarah.

Cinque grandi sedili di pelle aspettano noi, io scelgo quello accanto al finestrino, voglio vedere tutto visto che è la prima volta che prendo l’aereo. Tutti ci siamo accomodati, e l’aereo sta decollando.

< Intanto vogliamo che indossi questo! > mi chiede Sarah allungandomi con una mano un piccolo apparecchio di plastica trasparente, il quale mi aiuta ad applicarlo nell’orecchio.

  • Benissimo, meglio prepararci prima. Dobbiamo concludere la missione prima del previsto, perché c’è il rischio che i tuoi genitori tornino prima. Dunque, a quanto pare hai già intuito da sola che tu non parteciperai alla missione di presenza ma coordinerai tutto dal furgone, naturalmente Morgan e Casey saranno con te.
  • E allora in che cosa consiste la missione?
  • Io e Chuck, ci intrufoleremo nella funzione di tuo zio, e lì cercheremo di scoprire qualcosa, poi torneremo a casa, questo è tutto quello che possiamo fare … per ora.
  • Scusa e allora io nel furgone non servirò a nulla, voi vi intrufolerete in casa di mio zio come marito e moglie?
  • Si, ma per me tu sei davvero una strega … senza offesa
  • Ahah no Chuck l’ho soltanto intuito visto che ogni volta che siete in missione voi due fate sempre la parte della coppia. Comunque sia io posso venire con voi, farò la parte della brava figlioletta!
  • No, no e poi no! Non conosci mica la casa.
  • Si che la conosco, sono stata una volta in Argentina ero piccola ma la ricordo perfettamente, per tutti e tre i giorni siamo stati in casa.
  • Bartowski ha ragione lei, può servire. Mentre voi fate la parte della coppia felice, lei si intrufolerà in casa, e se per caso la trovano dice che si era accidentalmente persa, e voi dite che è vostra figlia.
  • Ma la sua famiglia la riconoscerà …
  • No Chuck ha ragione Casey è piccola, agile e conosce la casa, può riuscirci. E poi la famiglia non la riconoscerà se a travestirla sarò io!
Sarah mi porta in uno stanzino, che credevo fosse un bagno, mentre invece si è rivelato un  grande armadio per la preparazione pre - missione. Insieme scegliamo i vestiti, per fare la figura di una famiglia Italiana che vive in Argentina abbiamo scelto un vestitino azzurro, delle ballerine anch’esse azzurre e, visto il tempo infernale che prevede il meteo, la calzamaglia bianca.

Adesso sono nei miei vestiti, più che sembrare in Argentina sembro una francesina. < Non abbiamo ancora finito, sei sempre riconoscibile, non dimenticare che in quella casa ci sono i tuoi genitori >. Mi fa sedere in uno sgabello, apre un cassettino e pesca un paio di lentine azzurre, e poi una parrucca bionda.

Mi guardo allo specchio e quasi non mi riconosco neanche io, ho due grandi occhi azzurri, e dei lunghi capelli biondi con una lunga frangetta.

L’aereo è atterrato, esco dallo stanzino e … < Hey figliola, sei uguale a tua madre! Che se non fa in fretta la lasciamo qui, e poi mi toccherà portarmi Morgan come moglie! > . Ecco Sarah che fa capolino dalla stanza e si affretta a fissare la barba sul volto del marito. Adesso sono veramente pronta per la missione, anche se la tensione si fa ancora sentire.


Angolo Saphira96 ~ Ok, passato il mio odio contro i pallini (ormai c'ho rinunciato), non ho niente di cui scusarmi ... credo! Uhh per l'abbigliamento ho messo quasi tutto azzurro, perchè è il mio colore preferito.

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 8
*** Argentina ***


Argentina

 
Le strade dell’Argentina scorrono velocemente alla mia vista, siamo sul solito furgoncino ‘sotto copertura’, vedo passare  case, negozi, monumenti. < Ti raccomando noi ci terremo sempre in contatto, se hai bisogno di aiuto dillo che corriamo ad aiutarti, sicura che te la senti ancora? Se non vuoi possiamo tornare al piano originale … > Chuck parla senza sosta, cercando di persuadermi di rimanere nel furgone, < No, vengo con voi! > . E’ la centesima volta che me lo ripete da quando siamo scesi dall’aereo, ed è la centesima volta che rispondo con la stessa frase, tanto che mi sono convinta fermamente sulla mia decisione e la tensione è sparita.
 
< Arrivati! Tu entri con noi, ci presenteremo come una famiglia e poi  ti intrufolerai nello studio di tuo zio > Sarah mi chiede se è tutto chiaro, poi scende dal furgoncino, e viene seguita da Chuck. < Su, andiamo … >.

  • Hey, buona fortuna!
  • Grazie Casey! – rispondo entusiasta.
Ci fermiamo davanti porta di casa bussiamo una volta, e la vecchia governante di mio zio ci viene ad aprire, il grembiule bianco è stato sostituito da un grembiule nero, e appare più vecchia e magra da come la ricordo.
  • Salve, siamo la famiglia Carmichael, eravamo tanto affezionati al signor Silvestro eh …
  • Si, e io sono una principessa!
  • Cosa … come?
  • Voglio dire sono una spia, chi volete prendere in giro?
  • Tu sei cosa? – esclamo io, fino a quel momento ha aperto bocca solo Chuck.
  • Una spia, ma adesso non fatemi scendere nei particolari e entrate. Potete portare a termine il vostro piano, chi doveva introdursi nello studio di Silvestro?
  • Io!
  • Benissimo, quando ti chiamo io vieni con me!
  • Un momento come facciamo a fidarci di te?
  • Facile Agente Sarah Walker non fate, se volete fidarvi fate pure altrimenti non sto qui a pregarvi. Ma alla ‘risorsa’ come la chiamate voi devo comunque dare una cosa che le ha lasciato suo zio.
Nel frattempo la ‘governante-spia’ ci fa accomodare sul divano, e ci offre le tartine poggiate sul tavolo al centro del salone. Lì vedo tutti, mia mamma, mio padre, mio fratello, cugini, zie sono tutti lì. Gli occhi mi si offuscano e centinaia di identità si aggirano nella mia testa, mio padre sta parlando con un vecchio Agente della CIA, mentre mio fratello è seduto accanto ad un altro. Freno l’impulso di andare da lui e dirgli a suono di cantilena ‘sei seduto accanto una spia, se sbagli a parlare ti stende a terra ’ e poi mi sarei goduta la sua corsa verso la mamma, la quale secondo lui ha il potere di risolvere qualunque problema, a volte penso che se fa così adesso che ha 20 anni , rimarrà a vita a casa di mamma e papà. Mi premo la mano nell’orecchio  < ragazzi secondo i miei flash questo è un covo di spie > riferendomi sia a Morgan e Casey nel furgone e Chuck e Sarah nel divano. < Allora fate attenzione, sistemati l’orecchino e scostati i capelli dall’orecchio non riesco a vedere  nulla > ecco che eseguo gli ordini. < Seguitemi > La governante, di cui non ricordo completamente il nome si avvicina al divano, poi ci porta verso la mamma. Ma cosa fa, e se mi riconosce?
  • Signora, le presento i coniugi Carmichael e la loro figlia.
  • Piacere – mia madre porge la mano, prima verso Chuck e poi verso Sarah, i quali la stringono vivacemente.
  • Allora come conoscevate mio zio?
  • Siamo vicini, noi abitiamo a qualche isolato da qui.
  • Capisco, e lo conoscevate bene?
  • Abbastanza, in particolare lo conosceva nostra figlia, il signor Silvestro amava passare del tempo insieme a lei.
  • Sono felice di sapere che mio zio stava in buona compagnia, in effetti non c’è da biasimarlo forse vostra figlia le ricordava mia figlia, anzi direi che se non fosse per qualche particolare sembra lei. Scommetto che ti raccontava le vecchie storie che amava inventare …
  • Oh si, me ne raccontava tante, in particolare gli chiedevo di raccontarmi di quella base segreta dentro la montagna.
  • Che strano la adorava anche mia figlia. Ma dimmi qual è il tuo nome?
  • Stella, il suo nome è Stella – la governante risponde al posto mio.
  • Un bellissimo nome. Scusate ma adesso devo andare, mi aspettano ancora un sacco di cose da fare. E’ stato un piacere conoscervi , a presto.
Dopo essersi congedata, mamma si allontana di gran fretta ed esce il telefonino dalla tasca. E a chi mai può telefonare se non me? < Ragazzi stanza silenziosa e lontana da qui … in fretta > la governante, mi porta in cucina e da lì mi porta nello studio dello zio e chiude la porta. Finalmente rispondo al telefono, il quale vibrava insistente per tutta la strada.
  • Pronto
  • Pronto tesoro, come va?
  • Bene mamma, e lì?
  • Tutto bene, ho scoperto che lo zio aveva un sacco di amici, ho appena conosciuto una famiglia che ha la casa accanto la sua.
  • E sono simpatici?
  • Abbastanza! Sai tesoro hanno una figlia che ti somiglia tanto, se non fosse solo per i capelli biondi e gli occhi azzurri direi che siete gemelle.
  • Davvero?! Falle una foto che voglio vedere la somiglianza.
  • Ci provo. Tesoro scusa devo andare ti chiamo più tardi, il tempo di qualche giorno e torniamo a casa.
  • Ok, fate con calma …
  • No, noi non faremo con calma signorina perché il fatto che ti ho firmato la giustificazione in anticipo non vuol dire che ti puoi sentire libera di non andare a scuola.
  • Va bene, mamma. A dopo, mamma. Ciao, mamma.
Le mamme, sempre loro. Certo che però in un certo senso mi sono divertita a prenderla in giro, con la consapevolezza che poi non mia spetta nessuna punizione.

Adesso non mi resta altro che dedicarmi alla ricerca di qualche traccia che porti alla vera causa della morte di mio zio e alla causa dell’e-mail.

  • Cerca nel cassetto. E lì che teneva tutto, ma non credo troverai qualcosa, è dal momento in cui mi sono risvegliata che ho cercato tracce, certo, subito dopo aver cercato di rianimarlo. Gli hanno dato del veleno.
  • Cosa … c’eri anche tu quel giorno?
  • Si, quella sera precisamente, mi hanno colta di sorpresa e addormentata …  Accomodati
  • Grazie – mi siedo e metto la mano nell’orecchio per fare sentire al resto della squadra, mentre lei si accomoda di fronte a me.
  • Vedi … io e tuo zio ci amavamo. Naturalmente tu ti starai chiedendo perché mi conoscono la prima tu come governante, giusto? Beh, semplice, perché io e tuo zio scappavamo dalla CIA. Vedi, tuo zio è sempre stato memorizzato nei data-base della CIA con un nome in codice, Zile, era il suo. Forse è per questo che non avete trovato niente, perché so che avete provato a cercarlo, tanti hanno provato a cercarlo. Dunque ritorniamo a noi … io e tuo zio ci siamo innamorati, e visto che allora il codice delle spie era severo, in un certo senso ci proibiva di stare insieme, allora abbiamo deciso di fuggire, ci siamo rifugiati qui. Questo è stato il nostro nido d’amore, per lunghi anni. Quando 14 anni fa qualcuno è riuscito a trovare le nostre tracce.
  • Ma lo zio aveva anche l’Intersect?
  • Si, tuo zio ha installato l’Intersect da giovanissimo, e lo ha ancora adesso nel cervello.
  • Scusa ma allora non è stato Orion il primo ad inventarlo …
  • No, all’inizio è stato Orion anche se indirettamente, lui non sapeva a cosa aveva pensato la sua brillante mente. Tuo zio aveva 23 anni, mentre il giovane Orion 17. Tramite alcuni amici, ha conosciuto tuo zio, sono diventati ottimi amici e Orion gli ha parlato della sua idea. Così Silvestro ha provato a metterlo in atto e c’è riuscito dopo ha mandato la sua opera al suo amico il quale non si è arrabbiato, anzi era felice e lo ha modificato facendo di tanto in tanto qualche modifica fino a renderlo l’Intersect 2.0
  • Quindi lo zio insieme Orion ha inventato l’Intersect, così è diventato una spia, ha conosciuto te vi siete innamorati e siccome la CIA vi negava di stare insieme vi siete rifugiati qui, e solo 14 anni fa qualcuno ha iniziato ad avere vostre tracce, ma chi?
  • Questo non lo so, che qualcuno era nelle nostre tracce l’ho scoperto solo dopo aver letto una lettera che diceva che non mi aveva detto nulla, per non farmi preoccupare. Perché sapeva quando ho sofferto, ma non sa quando sto soffrendo adesso.
  • Anche se fuori tema, puoi dirmi come ti chiami?
  • Ginevra, Piccola Stella.
  • Ah già è vero, sai è passato tanto tempo … aspetta un attimo Piccola Stella è come mi chiamava lo zio da piccola …
  • Già, e non solo da piccola. Continuava a chiamarti così, stravedeva per te vedi sulla scrivania, c’è una tua foto – in effetti è vero mi allungo verso la scrivania e vedo una mia fotografia scattata quei giorni in cui sono stato da lui da piccola, sorridevo.
  • Incredibile, io ... non lo sapevo.
  • Lo so. Una volta a settimana chiamava a casa tua e chiedeva sempre di te.
  • Pazzesco, io non lo sapevo …
  • Tuo zio non voleva lo sapessi. Comunque sia basta parlare, ecco qui c’è la tua lettera tienila stretta e aprila solo quando sei in compagnia della tua squadra. Buona Fortuna Piccola Stella.
Mi dirigo verso Ginevra e la stringo in un forte abbraccio, poi torno giù in salotto dove i ‘miei genitori’ mi stanno aspettando commossi.

Angolo Saphira96 ~ Finalmente, un piccolo tassello della vita del misterioso zio Silvestro è svelato! Spero non deluda le vostre aspettative.

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 9
*** La lettera ***


La lettera


Per tutto il viaggio nessuno ha parlato, siamo ritornati alla pista d’atterraggio, abbiamo preso l’aereo di ritorno e adesso siamo al Castello. < A quanto pare … abbiamo scoperto molto più di quello che ci aspettavamo > Chuck parla, rompendo come sempre la tensione e il silenzio.
  • Squadra, ho una missione per voi. Avete scoperto qualcosa?
  • No, nulla di particolare Generale – dopo diverse occhiate di tensione Chuck mente.
  • Bene, intanto voi andrete a svolgere la vostra nuova missione, il mondo continua a girare. La ‘nuova risorsa’ resterà al Castello in attesa della sua scelta definitiva. Buon lavoro squadra.
La comunicazione è stata interrotta, e nel computer vengono trasferiti i dati della nuova missione. < Sei in grado di rimanere qui da sola? > mi domanda Sarah, tanto poi l’alternativa è sempre quella. < Si non preoccuparti, ne approfitto per leggere la lettera > .

Qualche minuto dopo la squadra è già al luogo di appuntamento, nell’arco di un’ora dovrebbero rientrare, almeno questo è quello che ha detto Casey, per sicurezza ognuno mi ha lasciato il proprio numero telefonico. Sono sola al Castello, mi siedo nella comoda sedia da scrivania nella stanza accanto la ‘sala riunioni’, quella dove Sarah mi ha dato il suo consiglio. Pesco la lettera dalla tasca della felpa che ho indossato quella mattina, visto che durante il viaggio ognuno è ritornato se stesso, e piano apro la busta.

Ciao Piccola Stella,
Ti ricordi quando ti chiamavo così? Quelle poche volte in cui ci vedevamo io ti ripetevo : ‘Tu sei Speciale’ e poi aggiungevo ‘Piccola Stella’. All’inizio tu ti arrabbiavi, ma poi ci hai fatto l’abitudine. Prima o poi tutti riesco ad abituarsi a una situazione, anche la più difficile, anche la più pericolosa, io ho cercato tutta la vita ad abituarmi a qualsiasi situazione. E se vuoi saperlo ci sono riuscito. Forse di questo te ne ha già parlato la mia cara Ginevra, lo so perché la conosco bene e per me è ormai prevedibile, ma io mi sono abituato a dividere il mio cervello con un computer, mi sono abituato a rischiare la vita ogni giorno, mi sono abituato a vivere nascosto come un topo (questa volta però a vivere felicemente come un grasso e viziato topo) ed infine mi sono anche abituato a essere spiato e  minacciato. Vedi Piccola Stella, il Mondo in cui ti ho coinvolta è un Mondo pieno di pericoli, devi essere pronta a sacrificare tutto per catapultatici . Ma, io sono sicuro tu ce l’ha farai, non sarò certo io ad obbligarti su che scelta fare, ma dopo ciò che scoprirai e ti accorgerai di poter fare con lo straordinario computer che hai nella tua testa ci ripenserai.

Probabilmente ti starai chiedendo il motivo per cui ti ho scritto quella strana e-mail, e come già avrai ben capito io te l’ho inviata perche sapevo ormai di non poter fare più niente, e dovevo proteggere l’Intersect. Ma, temo, tu non abbia capito il motivo per cui l’ho inviata proprio a te, vedi coloro che erano nelle mie tracce, mi hanno scovato 14 anni fa, proprio il giorno della tua nascita e ho pensato che non era solo una coincidenza se due Piccole Stelle sono entrate nella mia vita proprio quel giorno. Ma motivo ancora più speciale, è stato quando all’età di 5 anni tu sei venuta qui a trovarmi, amavi le mie avventure (le quali adesso sai sono vere) e amavi girare per la villa. Non so come hai fatto ma hai scovato il mio laboratorio e hai letto (Non capisco ancora come una bambina della tua età sapeva già leggere) rigurardo il progetto Intersect, io ti trovai lì e ti esortai a non dire nulla, in cambio ti svelai la mia identità. Forse eri troppo piccola, e adesso stenti a ricordare ma una cosa te la dissi allora e te la dico anche adesso per l’ultima volta, visto il luogo dove mi trovo adesso: ‘Tu Sei Speciale Piccola Stella’.

Ho letto la lettera ad alta voce già dopo i primi due righi, forse per sforzarmi a non piangere, e dopo aver letto l’ultimo rigo so cosa mi sta succedendo. Gli occhi si offuscano, la mente mi gira, miglia glia di informazioni mi si alternano nel cervello, tutte portano ad un’organizzazione il cui nome è ‘Piccola Stella’ precisamente ‘TSS Piccola Stella’.

Finalmente ho scoperto il mistero, lo zio Silvestro è stato ucciso dall’organizzazione il cui nome è ‘Piccola Stella’ ecco perché mi chiamava fin da piccola così e adesso è anche svelato il significato del suo continuo ripetermi ‘Tu Sei Speciale’ le iniziali danno TSS. Leggo il finale della lettere ormai impaziente di riferire tutto alla mia squadra.

Sii prudente,
Zile.

Si è firmato con il suo nome in codice, forse perché è così che voleva salutarmi da spia … a spia.

< Hey ragazzi finalmente siete tornati! Ho scoperto tutto, sedetevi … >

Un’ora dopo ritorna la mia squadra, e alle mie parole si siedono tutti attorno al tavolo della ‘Sala riunioni’. < Benissimo qui c’è la lettera di mio zio, l’ho letta e ho avuto un flash so chi l’ha ucciso, intanto vi leggo la lettera … >

Finisco di leggere la lettera, e il quartetto mi guarda come stessero parlando con una pazza.

  • Quindi che zoom hai avuto?
  • Flash Morgan, in mia presenza chiamali flash mi da fastidio sentirti dire zoom!
  • Bartowski, Grimes la ragazza sta parlando! – Casey conclude emettendo uno dei suoi solito grugniti.
  • Grazie Casey, bene mio zio ha memorizzato il nome dell’organizzazione con ‘Tu Sei Speciale Piccola Stella’,  vedete?! Con le ultime parole.
  • Quindi?
  • Morgan non interrompere!
  • Chuck neanche tu!
  • Sei peggio di mia madre Sarah! Ok mi sto zitto – Sarah lo ha intimorito con uno dei suoi solito sguardi ‘a casa facciamo i conti’.
  • Dunque dicevo che l’organizzazione si chiama proprio ‘TSS Piccola Stella’!
  • Che nome per un’organizzazione che ha ucciso una brava spia!
  • In effetti Casey hai ragione, ma il punto è mi aiutate a scovarla e a distruggerla?!
  • Conta pure su di me! – Sarah è la prima a rispondermi.
  • E naturalmente anche su di me – Chuck e il secondo a darmi il suo consenso.
  • Beh, ma che domande sono queste?! Certo che ti aiutiamo … vero John?
  • Grimes gli affari tuoi! Conta pure su di me!
Perfetto ho il consenso di tutta la squadra, adesso non mi resta altro che … < chiamate la Beckman >, Morgan provvede subito, tutti sono consapevoli di cosa sto per fare. E dai loro sorrisi incoraggianti non mi sembrano poi tanto riluttanti come il giorno prima.
  • Dunque, complimenti squadra avete concluso la missione!
  • Grazie Generale, qui c’è qualcuno che desidera parlarle
  • E chi sarebbe questo ‘qualcuno’?
  • Io!
  • Benissimo allora hai fatto la tua scelta?
  • Si, io ho deciso di far parte della squadra, a due condizioni però!
  • Astuta, astuta … dimmi pure …
  • Bene, Voglio rimanere nella mia città, con la mia squadra!
  • Bene ho capito quindi che la tua squadra è quella che è lì con te?
  • Esatto!
  • Vedo che ti sei integrata bene. Vada per le tue condizioni e di nuovo Buona Fortuna.
Chuck e Sarah mi portano a casa, e cosa strana scendo dalla macchina e mi seguono dicendo che loro stanno andando nella loro casa. Io apro la porta di casa mia e loro quella accanto, nel mio stesso pianerottolo.
  • Cosa … Come ?
  • Vedi, cercavamo casa nella nuova città, visto che dobbiamo fermarci a lungo, e abbiamo trovato questa. Che coincidenza! – Chuck pronuncia le ultime due parole con tutto il sarcasmo che ha.
  • Già che coincidenza! E scommetto che Morgan e Casey hanno trovato libero l’appartamento di sopra!
  • Ma come fa a sapere tutto prima! Per me è una strega!
  • Chiunque sia Chuck lasciamola riposare, ci vediamo dopo!
Entro in camera, apro tutte le finestre per far arieggiare la casa ed esco il cellulare, una finestra mi avvisa che ci sono due messaggi da leggere, lo apro. Apro il primo, è una mia compagna che mi informa del risultato del compito di matematica: 10! C’era da aspettarselo! Apro il secondo ed è mamma che mi informa che durante la notte tornano, essendo che il loro compito lì era finito. Mi affretto allora a preparare qualcosa da mangiare da dar loro quando torneranno dal viaggio, e poi mi fiondo negli ormai facili esercizi di algebra. Consapevole che un nuovo ed allettante futuro mi aspetta dietro l’angolo.

Angolo Saphira96 ~ Eccoci ormai giunti alla fine, e mi sento in dovere di Ringraziare qualcuno. Innanzitutto ringrazio coloro che hanno sempre recensito, esprimendo il proprio parere e il proprio punto di vista. Dopo ringrazio coloro che hanno messo la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite e ringrazio anche chi ha semplicemente letto la storia. Per ultima, ma non ultima voglio ringraziare in modo particolare la mia Funghetta, la quale ha letto assiduamente la mia storia e mi ha dato dei pareri e, sopratutto, indirettamente mi ha anche suggerito il finale.
Insomma Grazie a Tutti!
Ah dimenticavo vorrei anche ringraziare la mia pigrizia che, diversamente da ciò che mi proibisce di fare quotidianamente, mi ha permesso di scrivere questa storia!

Autrice ~ Saphira96

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