Protect The Seals

di Dark Magician
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


 

-PROLOGO-

 

Il corpo della donna dai capelli neri cadde leggiadramente al suolo, quasi senza rumore, e sempre silenziosamente vi rimase, la mano destra protesa verso l’altare in mezzo alla stanza.

-Riposa in pace, Mizu-, mormorò il ragazzo che l’aveva appena colpita chinandosi a fianco a lei

–Hai svolto bene il tuo compito. Ma ora è tempo di cambiare-

Con un sorriso beffardo dipinto sul volto candido si alzò in piedi e raggiunse l’altare, dove una chiave antica brillava sinistramente, adagiata su un cuscinetto di velluto rosso.

Perfetto, questa era la terza.

Estrasse le altre due dalla tasca della lunga tunica scura che indossava e le rimirò affiancandole a quella appena conquistata.

La prima, di un verde cupo, era per rompere il sigillo della Terra.

La seconda, di fragile cristallo trasparente, era per quello del Vento.

E l’ultima, di un blu più brillante del mare, per quello dell’Acqua.

-Ne mancano solo tre …-, sussurrò il ragazzo con un ghigno, e si incamminò fuori dal tempio.

Ma la donna che lui credeva di avere ucciso non era ancora morta, e trovò la forza per compiere un ultimo, disperato tentativo per fermare la catastrofe che stava per avere luogo.

Col suo ultimo soffio di vita, mandò un messaggio.

Forse c’era ancora una possibilità per fermare quel demonio.    

 

-CAPITOLO 1-

 

Quella mattina Sakura si alzò presto, nonostante fosse domenica.

Questo perché aveva promesso a Shaoran di accompagnarlo all’aeroporto per le otto, e voleva passare con lui ogni minuto possibile.

Infatti, nonostante il cinesino si fosse ormai trasferito in Giappone definitivamente, tornava nella patria natale almeno una o due volte l’anno, generalmente o l’ultima settimana di vacanza o durante le festività natalizie, e Sakura ci teneva a salutarlo dal momento che non l’avrebbe rivisto fino all’inizio dell’anno scolastico.

Trangugiò velocemente la colazione poi, salutata la famiglia e Kero-chan, inforcò la sua bicicletta nuova di zecca che aveva sostituito i pattini dall’inizio delle medie e si avviò verso la fermata dell’autobus, dove il fidanzato l’aspettava.

-Sakura!-, esclamò Tomoyo avvistandola per prima -Sei arrivata finalmente!-

-Come ‘finalmente’?- Sakura appoggiò la bici ad un lampione ed incrociò le braccia –Ma mi sono addirittura svegliata presto per arrivare puntuale!-

-Come siamo acidelli di prima mattina…-, borbottò Shaoran sorridendole –Dì la verità: ti sei già accorta di non poter vivere senza di me!-

Dal canto suo, la cattura carte si limitò a sorridergli di rimando. Nonostante la sua fosse solo una battuta, aveva perfettamente ragione…

 

-Cosa posso fare per lei?-, chiese Touya alla persona che aveva appena suonato alla porta- una giovane donna di non più di trent’anni che teneva per mano un ragazzino biondo probabilmente dell’età di Sakura.

-Sto cercando il signor Fujitaka Kinomoto- rispose lei posando una mano sulla testa del ragazzino, che ora le stringeva spasmodicamente la gonna –L’avevo avvisato del mio arrivo ieri sera-

-Quindi lei deve essere la signorina Hi-, disse il ragazzo ricordandosi della telefonata ricevuta dal padre la sera prima –Prego, si accomodi-

La donna fece un veloce inchino poi, continuando a tenere il ragazzino, fece il suo ingresso nell’abitazione.

Mentre Touya correva a chiamare il padre, dalla cucina fece capolino Yukito, intento come a solito a mangiucchiare ciò che l’amico stava cucinando.

-Salve!-, esclamò rivolto ai due ospiti –Il mio nome è Yukito Tsukishiro, sono un amico di famiglia dei Kinomoto! Posso sapere i vostri nomi?-

-Io sono la dottoressa Mylena Hi, molto piacere. Lui invece…-

-Signorina- la interruppe il ragazzino staccandosi dalla gonna per potersi portare dinanzi a Yukito    –Questo ragazzo ha un grande potere! E’ uno dei guardiani?-

La donna annuì, e Yukito osservò il piccolo con sorpresa –E tu come fai a saperlo?-

-Sei la forma provvisoria di Yue?- continuò questi fissandolo –E dov’è Cerberus? E la cattura carte?-

-Sakura è andata a salutare un amico- rispose Fujitaka precedendo Yukito –Mentre l’altro credo sia ancora di sopra a dormire. Potrai conoscerli fra poco. Touya, Yukito, perché non portate Eien in cucina con voi? Sono certo che avrà fame, dopo questo lungo viaggio, non è vero?-

Il bambino annuì vigorosamente, e Yukito lo prese per mano.

-Quindi ti chiami Eien, eh?- gli chiese conducendolo in cucina –Poi mi spieghi come fai a sapere tutto!-

-Ok!-, rispose lui sorridendo, e i tre scomparvero dentro la stanza.

Non appena la porta si chiuse, il sorriso di Fujitaka scomparve lasciando posto ad un’aria grave.

-E’ lui?- chiese alla donna, che annuì e mormorò:-Ti avevo già accennato l’anno scorso, quando trovammo morto il caro Kaze, che ci sarebbe stato questa possibilità-

-Perché pensi che qui potrebbe essere al sicuro?-, domandò Fujitaka incrociando le braccia –In fondo mia figlia è ancora una ragazzina…-

-Ma è più potente del mago Clow- il tono della donna non ammetteva repliche –E poi ci sono i due guardiani a proteggerla. Avanti, Fujitaka! Questo è l’unico modo per evitare una catastrofe!-

L’uomo sospirò. Purtroppo Mylena aveva ragione.

-E la tua chiave? L’hai messa al sicuro?-

-Sai che non posso separarmene, Fujitaka. Quindi è meglio che me ne vada in fretta e il più lontano possibile da qui. Non mi hanno ancora trovato, ma non ci metteranno molto tempo, temo. Quindi buona fortuna. Eien non è un ragazzo difficile, Sakura non faticherà a tenerlo a bada. Ma tanto per scrupolo l’ho iscritto alla sua stessa scuola, così potrà tenerlo comodamente d’occhio, ok?-

-Se non c’è proprio nient’altro da fare…-

-Grazie, Fujitaka. E ringrazia tua figlia da parte mia-

E, dopo aver fatto un veloce inchino per ringraziarlo nuovamente, la donna corse velocemente fuori, dove un taxi che aveva chiamato poco prima la stava aspettando col motore acceso.

Fujitaka la guardò mentre si allontanava. Era sicuro che non l’avrebbe mai più rivista.   

Poi sospirò e rientrò nell’abitazione.

 

Shaoran si lasciò scivolare nel morbido sedile con un sospiro e lanciò un’occhiata veloce fuori dal finestrino.

Sakura stava sicuramente già tornando a casa, dal momento che quel giorno avrebbe avuto ospiti e quindi sarebbe stato scortese non accoglierli.

La sua Sakura… lo rattristava pensare che non avrebbe potuto vederla per un’intera settimana!

Nonostante fossero insieme già da più di un anno, continuavano ad amarsi come il primo giorno.

E lui sperava che non finisse mai…

-Li Shaoran?-, mormorò una voce accanto a lui, e il ragazzo si voltò.

-C’è qualche problema, signor pilota?-, chiese all’uomo che lo stava guardando sorridente.

-No, ma potrebbe dedicarmi un minuto del suo tempo?-

 

-Sono a casa!-, esclamò Sakura lasciando le scarpe all’ingresso insieme a Tomoyo –Papi? Touya? Kero? Dove siete?-

Fu una risata infantile a farle capire che si trovavano in cucina.

-Papi! Sono già arrivati gli ospiti?- chiese entrando, e suo padre non fece in tempo a risponderle che Eien le si era già parato davanti con una teglia di biscottini al cioccolato bruciacchiati.

-Salve signorina cattura carte!- esclamò con un dolce sorriso –Vuoi favorire?-

-E tu come sai chi sono?- gli chiese Sakura osservando preoccupata prima lui poi i biscotti, che rifiutò cortesemente.

-Oh, io so tutto di te e Clow! Fu lui a pormi l’ultimo sigillo, sai? Davvero non li vuoi i biscotti?-

Sakura rifiutò nuovamente –Sigillo? Cosa intendi?-

-Ma quindi non sa niente!-, esclamò rivolto a Fujitaka –Glielo spieghi tu? A me non piace spiegare-

L’uomo annuì e mormorò:-Questo ragazzino è in pericolo e va protetto, e l’unica persona che può farlo sei tu, Sakura. Tutto qui-

-Protetto da cosa?-, si intromise Tomoyo con aria preoccupata, ma Fujitaka fece spallucce.

-Non lo so. Mylena aveva parecchia fretta e non mi ha detto altro- scosse la testa, poi riassunse il suo solito sorriso –Ma non preoccupatevi, non credo che sia qualcosa di così grave!-

Sakura sospirò sollevata, ma Touya e Yukito si scambiarono un’occhiata dubbiosa.

Fujitaka non era sincero, e loro lo sentivano.

Eien si accorse della preoccupazione dei due ragazzi, e rivolse loro uno sguardo indecifrabile che poteva significare qualsiasi cosa, ma sicuramente era privo dell’ingenuità che aveva mostrato fino a poco prima.

Sembrava quasi che fosse… dispiaciuto.

Poi spostò gli occhi color ghiaccio sul viso sorridente di Sakura e sussurrò, chinandosi verso di lei:-Se per caso perderai qualcosa non preoccuparti. Ti prometto che te lo restituirò-

-Cosa?-, chiese la ragazzina inarcando un sopracciglio –Che significa?-

Ma Eien era già tornato a pasticciare ai fornelli con un largo, ingenuo sorriso.

 

Il ragazzo si spostò una ciocca dei capelli corvini che gli scendevano fine alle spalle dietro un orecchio con la mano destra, mentre con la sinistra continuava ad accarezzare il folto pelo nero del gatto accoccolato sulle sue ginocchia.

-Che ne pensi, Kuro? Credi che sia ora di movimentare un pochino il gioco?-

L’animale sbadigliò ed aprì gli spettrali occhi dorati.

-Che cos’hai intenzione di fare?- mormorò poi con voce bassa, e il ragazzo sorrise.

-Guarda-

Allungò una mano verso lo specchio d’acqua a terra dinanzi al suo trono e su esso comparve l’immagine di un aereo in volo.

-Che ne pensi, mh?-, chiese osservando il gatto con i suoi occhi purpurei, e l’animale sorrise compiaciuto.

-Sei davvero perfido, Yoru-

-Grazie- il ragazzo prese in mano la chiave color fuoco da pochi minuti conquistata e ancora macchiata di sangue e la osservò insieme alle altre tre, poi le buttò tutte e quattro sull’acqua e l’immagine dell’aereo scomparve.

-Bum-, sussurrò con un ghigno.

 

Quel giorno, sulla costa occidentale del Giappone, molti pescatori videro un aereo esplodere e precipitare in mare.     

 

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Nota dell’Autrice: a forza di leggere fic su Sakura, anche a me è venuta la voglia di scriverne una su questo splendido manga! Allora? Come vi è sembrato il primo chappy? Aspetto commenti sia positivi e negativi sono disposta a ricevere qualsiasi critica pur di migliorare! ^O^

Domandina: quale sarà l’aereo precipitato…? Gh gh gh, me sadica e crudele! XD scherzi a parte, aspetto commentini! Recensite! ^____^

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


-CAPITOLO 2-

 

-Che pensi di fare ora, Yoru?-, chiese il gatto strusciandosi contro le gambe del padrone, seduto su una panchina del parco con un libro in mano –Attaccherai subito la cattura carte fisicamente?-

-Non dovresti parlare, potrebbero sentirti- gli sussurrò lui, ma l’animale lo ignorò e gli saltò a fianco.

-Allora continuerai con questa divertente guerra psicologica?-

-Non è una guerra psicologica- Yoru si aggiustò leggermente gli occhiali sul naso e si assicurò che le due ragazze che si erano appena voltate a guardarlo si fossero allontanate, prima di continuare  -Voglio proprio distruggerla, è diverso-

Il gatto sorrise –Già, è diverso… ma c’è una cosa che non capisco: come mai non catturi direttamente quel ragazzino? Con tutti e sette i sigilli è praticamente inoffensivo!-

-Ho bisogno che prima Sakura mi ceda spontaneamente il potere di Clow, o almeno dovrei convincerla ad usarlo per sciogliere l’ultimo sigillo quando avrò già rotto gli altri sei. E credo che senza il fidanzatino a sostenerla capitolerà molto in fretta-

-Quindi vuoi strapparle via tutto?-

-Esattamente-

-Ma però potresti impossessarti subito del ragazzino! Perché non lo fai allora?-

Il ragazzo rimase un attimo in silenzio, masticando la matita.

-Perché credo che sia pericoloso anche con i sigilli. So che è stato bloccato solo il grosso della sua energia, e non mi stupirebbe scoprire che ha delle riserve nascoste. Un essere del genere non si lascia senza protezione!-

-Giusto- il gatto ridacchiò e gli si accoccolò in grembo –Quindi quale sarà la prossima mossa?-

-Per ora niente. Ma non appena avrò localizzato un’altra chiave colpirò la cattura carte così duramente e in talmente tanti punti che non riuscirà a sopportarlo-

-Posso azzardare un’ultima domanda?- mormorò il felino alzando una zampa, e il ragazzo annuì scocciato.

-L’ultima!-

-Va bene, va bene… Non credi che Kai potrebbe darci dei problemi?-

L’aria del ragazzo divenne cupamente beffarda –Lui non ci darà mai più dei problemi-

-Oh. Capito- 

 

Fu Yukito a sentire per primo la notizia al telegiornale.

Aveva acceso la televisione su richiesta di Eien, e con sorpresa si era accorto che i programmi erano stati interrotti per un’edizione speciale.

-Un aereo precipitato?-, mormorò dando un’occhiata ai titoli che passavano velocemente sotto l’annunciatrice –Era da un po’ che non…-

Non riuscì a finire la frase quando lesse la destinazione di quel volo. Era diretto ad… Hong Kong?

-Sakura!-, esclamò con un lieve tremito nella voce –A che ora partiva l’aereo di Shaoran per la Cina?-

-8 e 25-, rispose lei uscendo dalla cucina con una scodella di panna che stava sbattendo per una torta –Quindi è già partito da almeno una mezz’oretta. Perché?-

Yukito non le rispose. Si limitò a spostarsi leggermente di lato, perché la ragazza potesse vedere il televisore.

“…sono ancora ignote le cause del disastro, ma alcuni testimoni affermano di aver notato un bagliore giallastro nel cielo prima che il velivolo saltasse in aria e precipitasse al largo della costa. Nonostante il pronto intervento della Guardia Costiera, non è ancora stato trovato nessun sopravvissuto fra i 210 passeggeri a bordo…”

Sakura sentì una dolorosa stretta allo stomaco, e dovette appoggiarsi con un mano allo schienale del divano perché sentiva la ginocchia tremendamente molli.

-…Yuki…-, mormorò con filo di voce –Quello non era il volo per Hong Kong, vero?-

Fissò con aria supplichevole il ragazzo, che però rimase in silenzio, limitandosi ad abbassare lo sguardo.

La scodella di panna le scivolò a terra. Non poteva essere!

Con uno scatto tirò fuori il cellulare dal cappotto, ma si ricordò che sugli aerei era proibito tenerlo acceso e quindi lo rimise nella tasca. Poi si voltò verso Yukito e sussurrò flebilmente, con gli occhi sbarrati dal terrore:-Quello non era il volo di Shaoran, vero?-

-Sakura…-, mormorò Yukito avvicinandosi alla ragazzina, e lei gli afferrò spasmodicamente la camicia.

-Quello non era il volo di Shaoran, vero?!-, ripetè, questa volta quasi strillando, mentre le lacrime cominciavano a scenderle lungo le guance –Non era il suo volo, vero?! VERO?!-

Yukito però non potè far altro che rimanere nuovamente in silenzio. E il suo silenzio bastò come risposta a Sakura che, scoppiata in un pianto a dirotto, corse in camera sua a sfogare il proprio dolore contro il cuscino, stringendo al petto l’orsacchiotto che Shaoran le aveva regalato come prova del suo amore.

-Shaoran… non puoi essere morto… ti prego…-

 

Li Shaoran. Regolarmente imbarcato.

Sakura lasciò cadere a terra l’elenco dei passeggeri di quel maledetto volo per Hong Kong e si accasciò contro Touya, in piedi alle sue spalle.

Fino all’ultimo aveva sperato… sperato che il volo del suo amato Shaoran fosse stato un altro, sperato che lui fosse sceso per un qualche presentimento, sperato che non fosse mai salito.

Aveva sperato… ed ora le sue speranze giacevano lì a terra insieme all’elenco dei passeggeri.

-Siamo veramente spiacenti, signorina-, mormorò l’uomo che le aveva appena passato quell’elenco –Ma posso assicurarle che la nostra compagnia aerea non è in alcun modo responsabile. Sembra che il velivolo sia stato colpito da un oggetto non identificato e…-

-Non mi interessa-, lo interruppe Sakura stringendo la mano del fratello. Non riusciva più nemmeno a piangere, dato che aveva inondato il cuscino di lacrime per diverse ore, il giorno prima. –Andiamo via Touya?-

-Andiamo-

Il ragazzo ringraziò l’uomo con un inchino e spinse la sorellina fuori dall’ufficio, dove un uomo dai lunghi capelli biondo grano vestito da pilota stava aspettando il suo turno per entrare.

Gli occhi verdi di Sakura incrociarono per un istante quelli blu di lui, ed improvvisamente sentì una flebile luce di speranza invaderle il cuore. In fondo Shaoran era dotato di poteri paranormali, magari era riuscito a mettersi in salvo prima dell’esplosione!

-Grazie, signor pilota- sussurrò mentre lui entrava nell’ufficio, poi si riattaccò al braccio del fratello ed insieme si incamminarono verso la moto.

 Sakura non se ne accorse, ma poco prima di chiudersi la porta alle spalle quell’uomo le aveva sorriso.

-Ha visto l’espressione della ragazzina, signor Shi?-, gli disse l’uomo dell’ufficio asciugandosi con un fazzoletto la fronte sudata –Sinceramente credevo che sarebbe svenuta!-

-Già-, rispose il pilota raccogliendo da terra l’elenco dei passeggeri che Sakura aveva lasciato cadere, e lo scorse con l’indice fino a trovare il nome  che gli interessava.

Li Shaoran. Regolarmente imbarcato. E quindi deceduto.

Non riuscì a trattenere un sorrisetto soddisfatto.

Yoru era decisamente diventato troppo superficiale, in questi ultimi tempi.

 

*°*°*

Sakura credette di morire quando Yamazaki le chiese, indicando il banco vuoto, che fine aveva fatto Li. E probabilmente se ne accorse anche il ragazzo, perché subito dopo le chiese:-Ehi, ti senti bene?-

La cattura carte si lasciò cadere pesantemente sulla sedia, sotto lo sguardo preoccupato del suo compagno di classe e di Tomoyo.

Ma mentre lui non capiva il perché di questa strana reazione, la ragazza dai capelli scuri la comprese pienamente.

-Hai presente l’aereo che è precipitato una settimana fa?- venne in aiuto all’amica, che aveva cominciato a balbettare.

-Certo! Era diretto in Cina, ve…- una fitta di consapevolezza lo costrinse a bloccarsi. Guardò prima il volto stravolto di Sakura poi quello triste di Tomoyo ed esclamò:-Non vorrai dirmi che Li era su quell’aereo!-

Sakura si coprì il viso con le mani, mentre tutti i ragazzi presenti in classe in quel momento si voltarono verso di loro.

-Cosa succede?-, intervenne Chahru affiancandosi a Yamazaki –Aereo? Li? Che… che significa?!-

Fu Eien a risponderle, entrando in classe in quel momento con un mazzo di fiori candidi in mano.

-Shaoran è morto-, mormorò poggiandoli su quello che era il banco del ragazzo, poi rivolse uno sguardo estremamente dispiaciuto a Sakura e sussurrò:-E purtroppo non sarà l’ultimo. Ma ti giuro sui sette sigilli, Sakura, che ti restituirò tutto-

La ragazza lo guardò e scosse la testa.

Non riusciva ancora a capire il significato di quelle parole.

 

Le ore di lezione trascorsero con una lentezza terrificante, almeno per Sakura, che si accorse a fine giornata di non ricordarsi una sola parola di ciò che l’insegnante aveva spiegato.

Questo perché non poteva fare a meno di voltarsi ogni minuto verso il banco di Shaoran, ad immaginare come sarebbe stato se lui non fosse salito su quell’aereo. Probabilmente si sarebbero scambiati uno sguardo complice, oppure lui le avrebbe lanciato un bigliettino con la caricatura di Kero-chan che si ingozzava, o qualsiasi altra cosa solo per farla ridere.

Poi, alla fine delle lezioni, sarebbero tornati a casa insieme, mano nella mano, magari passando anche per il parco, dove sarebbero rimasti a scambiarsi coccole per un po’ e a fare progetti per il futuro.

Ma quel giorno, quando Sakura attraversò il parco, l’unica cosa a tenerla per mano era il vento. E ciò le fece ancora più male.

-Ti manca tanto?-, le sussurrò Eien, pochi passi dietro di lei, e la ragazza annuì. Poi si voltò verso di lui e gli chiese:-Che cosa significa che non sarà l’ultimo? Morirà forse qualcun altro?-

“E’ possibile”, avrebbe dovuto risponderle, invece preferì non darle altro peso sul cuore e si limitò a dire:-Un giorno o l’altro moriremo tutti, no? Comunque non devi smettere di sperare-

-A volte mi sembra così stupido illudermi ancora…-

 

Fujitaka divenne molto contento leggendo la lettera che era arrivata quella mattina.

Era un po’ che non partecipava a degli scavi, e quelli a cui gli si chiedeva di unirsi erano addirittura i più importanti dell’ultimo decennio!

-Touya-, disse al figlio intento a cucinare –Domattina devo andare via presto per un lavoro importante. Prepari tu la colazione a tua sorella?-

-Non c’è problema, papà-

-Perfetto allora!-

 

Fujitaka si risvegliò soddisfatto, la mattina dopo. Però era talmente eccitato per il lavoro che non si accorse di una cosa particolarmente macabra, anche se al massimo avrebbe potuto incuriosirlo: nonostante fosse una splendida giornata di sole, non c’era nemmeno un cinguettio nell’aria...

 

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Nota dell’Autrice: fine capitolo 2! Come vi sembra? A me scrivere la piccola riflessione di Sakura con tutti quegli “sarebbero” o “avrebbero” ha fatto venire un groppo in gola! ç__ç

In fondo sono pur sempre una donzella dall’animo sensibile v___v (seeee NdTutti)

Se questo capitolo vi sembra un po’ triste, aspettate di vedere i prossimi! Non per niente la trama l’ho definita completamente ieri pomeriggio dopo aver guardato (di seguito…) Sakura e Final Destination 1! (e cmq ho anche visto due volte il 2  il 3 al cinema [non farò mai una lampada])

Risposta alla domandina precedente: ahahahehehehihihihohohohuhuhuh! (<= risata demente)

Altra domandina: chi sarà il prossimo obbiettivo di Yoru…? Si accettano scommesse! XD

Grazie per i commenti! Del destino di Shaoran-chan saprete nel prossimo capitolo, dove o lo vedremo parlare o ripescheranno il suo cadavere… eh eh eh…

A presto e commentate! ^O^  

    

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


-CAPITOLO 3-

 

-Ciao Touya-, mormorò Sakura scendendo in cucina per fare colazione –Come mai cucini tu? Non toccava a papà?-

-E’ già uscito da qualche ora, stamattina aveva un lavoro importante agli scavi poco fuori città-, le rispose il ragazzo mettendole davanti un piatto di frittelle con sciroppo d’acero –E stasera non tornerà prima delle nove, quindi io e Yuki passeremo a prendere qualcosa al take-away all’angolo appena usciti da lavoro-

Sakura inarcò un sopracciglio –Perché? Posso cucinare io-

-L’ultima volta che ti sei avvicinata ai fornelli ti sei ustionata un braccio. No, prendo qualcosa e magari invitiamo anche Yuki, mh?-

-Ok-

Sakura abbassò lo sguardo sul piatto e cominciò a mangiare svogliatamente. Frittelle… era da un po’ che non le mangiava. L’ultima volta le aveva preparate lei per…

-Shaoran…-, sussurrò tappandosi la bocca con una mano, mentre sentiva gli occhi farsi nuovamente gonfi di pianto –Io… io non ho più fame! Mangiale pure tu!-

Poi scappò via, e Touya sospirò. Certo, con il tempo il dolore della sua sorellina sarebbe passato… ma fino ad allora? Era dal giorno dell’incidente che non la vedeva più ridere, correre, saltare, insomma comportarsi come era solita fare. Gli unici sorrisi che faceva erano sorrisetti stiracchiati alle dimostrazioni di affetto da parte delle persone a cui teneva, e questo non le si addiceva.

Questa non era Sakura.

-Spero che non succeda niente di brutto…-, mormorò rovesciando le frittelle nella pattumiera- nemmeno lui aveva voglia di mangiarle.

 

Kero-chan seguì svolazzando Sakura fino al bagno, e la osservò tristemente sciacquarsi il viso.

Con delicatezza le si posò una spalla. Voleva aiutarla a tutti i costi, nemmeno lui sopportava di vederla così triste!

-Sakura…-, cominciò, ma lei lo interruppe posandogli un dito sul musetto tondo.

-Ti prego Kero, non dire niente. E’ tutto ok-

-Non è tutto ok-, replicò il guardiano scuotendo la testa –Avanti, fammi un bel sorriso!-

Sakura lo afferrò e gli indicò la cartella –Non ora. Oggi vieni a scuola con me?-

-Perché? se vuoi…-

-Grazie-

La ragazza gli posò un delicato bacio sul musetto e lo fece entrare nella cartella, poi scese le scale e corse a mettersi le scarpe.

Eien arrivò pochi secondi dopo di lei e la salutò col suo solito sorriso cordiale. Poi però, mentre uscivano di casa, sul suo viso si dipinse un’aria cupa.

-C’è qualche problema?-, gli chiese Sakura, e lui le fece segno di ascoltare.

Intorno a casa non si sentiva nemmeno un uccellino.

-Che strano…-, borbottò la ragazza osservando il sole splendente.

Eien si lanciò una veloce occhiata intorno.

-Non mi piace, Sakura… non mi piace per niente-

-Non ci pensare. Cos’altro potrebbe succedere?-

Il ragazzino la guardò negli occhi, e Sakura non riuscì a sostenere lo sguardo. Però quella giornata era così bella! Come poteva succedere qualcosa di brutto?

 

Yoru era chino sullo specchio d’acqua, dove stava osservando una donna bionda che prendeva la metropolitana.

-E’ lei ad avere la quinta chiave?-, chiese il gatto affiancandosi al padrone, che annuì e sorrise.

-E’ lei. Vive in Germania. Nonostante tutte le loro precauzioni stanno morendo come mosche!-

-Quindi ora colpirai nuovamente la povera cattura carte? Chi ucciderai stavolta?-

Yoru agitò un po’ l’acqua, e il gatto rise nel vedere l’immagine che si era formata.

-Sarà solo un piccolo e banale incidente… non è affascinante avere potere, Kuro? Questa volta nessuno ci potrà fermare! A te l’onore!-

-Ma che gentile-, mormorò il gatto, ed infranse l’immagine sullo specchio d’acqua con una zampata.

 

Il secondo giorno di scuola non fu migliore del primo. Sakura continuava a voltarsi verso il banco vuoto, e ad un certo punto fu quasi sicura di essere rimasta a fissarlo imbambolata per diversi minuti, anche se quando si riprese fu stupita del fatto che la professoressa non l’avesse richiamata. Nemmeno la lezione di educazione fisica- la materia che adorava più di ogni altra- riusciva ad entusiasmarla, e sbagliò diverse volte l’esercizio di ginnastica ritmica che stavano facendo, oltre ad inciampare nella cavallina.

E cadendo le veniva solo in mente che se Shaoran fosse stato lì l’avrebbe aiutata a rialzarsi, magari prendendola in giro come al solito, e sarebbero rimasti a punzecchiarsi e a sfidarsi per tutto il resto della lezione…

Ma lui non c’era…

-Sakura?-, mormorò Tomoyo inginocchiandosi accanto a lei –Ti sei fatta male?-

-No… è solo che…-

“Non ce la faccio”, voleva dirle, ma fu interrotta dall’arrivo della vecchia vicepreside, che però aveva un’aria strana. Non la solita superbia, più che altro un misto di tristezza e compassione.

-La signorina Sakura Kinomoto è desiderata in presidenza-, disse ai ragazzi, e la cattura carte si alzò in piedi con l’aiuto di Tomoyo.

-Sono io-, mormorò afferrando saldamente la mano dell’amica –Perché devo andare dal Preside?-

-Vieni con me-, le disse la donna incamminandosi, poi si voltò e aggiunse:–E magari porta anche la tua amica, ti servirà-

Una gelida morsa attanagliò lo stomaco Sakura, e fu Tomoyo che dovette aiutarla a muoversi, perché lei si era come paralizzata. Durante il tragitto fino alla presidenza, la cattura carte continuò a tenersi saldamente stretta al braccio della sua amica, e quando la vicepreside mormorò con tono grave “Tuo fratello sta venendo a prenderti” glielo stritolò addirittura, tanto che Tomoyo emise un gemito.

-Scusami!-, esclamò la ragazzina lasciando subito la presa, ma Tomoyo le strinse di nuovo la mano sorridendole.

-Fa niente-

E sempre tenendosi per mano si sedettero di fronte al preside- un omaccione di mezz’età con grossi baffoni pelosi e la testa completamente calva, che sospirò profondamente prima di cominciare a parlare.

-Chi di voi è Sakura?-, chiese, e la cattura carte alzò spaventata la mano.

-Che cos’è successo, signore? Non mi dovete espellere, vero?-

L’uomo scosse la testa, e Sakura sentì la morsa sullo stomaco farsi ancora più forte.

-Allora cosa? E perché la signora Takei ha detto che sta venendo mio fratello a prendermi?-         

 -Vedi piccola… mi hanno riferito della tua delicata condizione…- il preside fece una pausa per asciugarsi la testa, poi continuò –So che hai perso la madre quand’eri piccola…-

-Sì, a tre anni-, lo interruppe Sakura, -E il… il ragazzo che amavo la settimana scorsa. Per favore, venga al dunque-

Il Preside sospirò nuovamente –Va bene. Vedi… poco fa hanno chiamato dagli scavi dove tuo padre stava lavorando…-

Un’altra pausa. A Sakura si gelò il sangue nelle vene.

perché aveva detto ‘stava’?

-C’è… c’è stato un incidente-

La ragazza si portò la mano libera sulla bocca, mentre con l’altra stringeva ancora quella di Tomoyo.

-Tuo padre… è scivolato in una sorta di voragine piuttosto profonda… e quando sono riusciti a tirarlo fuori era…-

L’uomo non finì nemmeno la frase, dal momento che l’espressione pietrificata di Sakura lasciava ad intendere che aveva già capito quell’ultima parola rimasta sospesa a mezz’aria.

-No…-, sussurrò la ragazza mentre Tomoyo la circondava affettuosamente con le braccia, -…no…-

Poi gridò di dolore. Gridò talmente forte che il suo urlo risuonò per tutto l’edificio, e molti ragazzini misero la testa fuori dalla classe per sapere chi- o cosa- aveva emesso quello straziante grido.

 

-Non è la voce di Sakura?-, mormorò Chahru spaventata a Yamazaki –Che cosa le sarà successo?-

-Niente di bello, temo-

-La sta colpendo al cuore…-, sussurrò Eien mentre una lacrima di colpevolezza gli scivolava lungo una guancia, poi si voltò ad osservare i due ragazzi, ed anche a loro rivolse la stessa espressione cupa di quella mattina.

-Mi dispiace non poter fare niente…-

E, buttata per terra la palla che stringeva fra le mani, corse dentro all’edificio ripetendo nuovamente “Giuro che ti restituirò tutto”.

 

*°*°*°*

 

-Ti va di mangiare qualcosa?-, chiese l’uomo buttando sul letto la divisa da pilota ed indossando i primi vestiti che gli capitavano a tiro –Ho comprato dello yakisoba , tornando a casa dall’aeroporto. Ne vuoi?-

Il ragazzino accoccolato sul divano gli rispose con un neutro “mh”, e spense la televisione per non sentire nuovamente al telegiornale la notizia della morte del celebre archeologo Fujitaka Kinomoto.

Sicuramente Sakura stava tanto male…

-Ti prego, fammi andare da lei!-, esclamò per la quindicesima volta da quella mattina saltando in piedi sul divano, ma l’uomo scosse impietosamente la testa.

-Te l’ho già spiegata la situazione, ragazzo. Devi restare chiuso qui-

-Ma lei ha bisogno!-

Con un sospiro scocciato l’uomo gli si portò di fronte –Avrà molto più bisogno di te fra un po’, e se tu esci di qui Lui ti uccide senza battere ciglio. Non posso salvarti una seconda volta, quindi è meglio che tutti ti credano morto. Sono stato abbastanza chiaro cinesino? O devo legarti di nuovo alla sedia?-

Shaoran si lasciò scivolare nella morbida imbottitura del divano, e da lì rincantucciato chiese:-Ma perché quel tizio la fa soffrire così? Non potrebbe limitarsi a, che ne so, ricattarla? Che bisogno ha di uccidere tutte le persone che lei ama? In fondo, a lui serve solo che lei rompa l’ultimo dei sigilli che bloccano quel ragazzino, no?-

L’uomo afferrò una scodella di yakisoba e gli si sedette accanto –Uao, quindi vedo che mi hai ascoltato quando ti ho spiegato tutta la storia!-

-Rispondimi, ti prego-, lo implorò Shaoran con occhi supplicanti, e lui si portò un po’ di spaghetti alle labbra alzando lo sguardo.

-Non so bene cosa ci sia sotto, ma penso che creda che Sakura tenterebbe comunque di combattere, se lui la ricattasse. Quindi vuole prima toglierle tutto ciò che ha, in modo che alla fine non abbia più nemmeno la forza morale per tenersi in piedi-

-E noi non possiamo fare proprio niente niente per aiutarla?-, insistè il ragazzo sporgendosi verso l’uomo, che scosse nuovamente la testa.

-Non ora. Quello è tremendamente potente! Pensa che mi ha quasi ucciso!-

-Quindi lui crede che anche tu sia morto?-

-Esattamente-

-E come hai fatto ha salvarti?-

L’uomo sorrise e si alzò in piedi –Solo chi mia ha dato la vita me la può togliere. Fai bene a non voler mangiare questa roba, fa veramente schifo! È gelata!-

-Va prima scaldata nel microonde-, disse secco Shaoran, poi scosse la testa in segno di compatimento –Sei veramente un disastro. Come posso fidarmi di te?-

-Bhe, ti ho salvato la vita, no?- con un altro sorriso poggiò lo yakisoba sul tavolo –La roba da scaldare non mi piace. Faccio un salto al take-away poco lontano da qui e prendo del sushi, ok?- (chissà se esiste il take-away del sushi… mha… NdMe)

-Va bene… ma come fai ad essere così spensierato con tutto quello che sta accadendo?-

-Alla fine Eien sistemerà tutto, vedrai. Devi solo avere fiducia-

-Un giorno o l’altro devi spiegarmi come posso avere fiducia in qualcuno che non conosco…- Shaoran si strinse le ginocchia al petto –Posso farti solo un’ultima domanda?-

-In fretta, perché ho fame-

-Il tuo nome… sul tuo tesserino da pilota, anche se ormai credo che tu sia un pilota quanto lo sono io, c’è scritto che il tuo nome è Kai Shi… non è un caso vero?-

-Cioè?-

-Sono cinese, non prendermi in giro! “kai shi” è una parola cinese che significa “principio”! Principio di che cosa?!-

L’uomo tacque qualche istante. Poi, con un sorrisetto disse:-Io sono il principio della fine. Sono l’unica persona che può controllare l’Eternità-

E con questa sibillina frase uscì, lasciando Shaoran solo col cuore in pena per la sua amata cattura carte. Quanto avrebbe voluto esserle a fianco…

 

Quella notte Sakura, nonostante non lo facesse più da quando aveva sei anni, dormì abbracciata a Touya. O meglio cercò di dormire, perché il sonno in quel momento era l’unica cosa che non la coglieva.

-Papà non ci sarà più a prepararmi la colazione…-, sussurrò al fratello, anche lui incapace di prendere sonno –Non ci sarà più a farmi le coccole… ad augurarmi buona fortuna per un compito in classe… a raccontarmi le storie sugli antichi egizi… ma perché tutto questo, Touya? Io… non ce la faccio più a piangere…-

Il ragazzo la strinse più forte a sé e le posò un bacio fra i capelli, senza risponderle niente per non farle sentire la sua voce. Aveva cercato di trattenere le lacrime per mostrarsi forte alla sorellina, ma ormai i suoi occhi non ce la facevano più.

Si abbandonò quindi ad un pianto silenzioso,e Sakura fece finta di non sentirlo.

-Mi manca già papà…-, sussurrò stringendosi al petto Kero, che sonnecchiava con un’aria triste sul musetto –Domani ci porti a scuola in macchina?-

-Vuoi davvero andare scuola?-

-Sì… ce la farò, vedrai… ah, Touya?-

-Sì?-

-Ti prego, non lasciarmi anche tu-

-Non lo farei mai-

 

Nel buio della sua camera, Eien passò le dita sulla serratura incastonata nel petto e guardò il soffitto.

-Giurò che ti restituirò tutto-, ripetè per l’ennesima volta –Te lo giuro sui sette sigilli-

Poi chiuse gli occhi e si addormentò. 

  

********************************************************************************

Nota dell’Autrice: e così la povera Sakura ora è anche orfana… e purtroppo, come avrete già intuito, la cosa non si fermerà qui. E Shaoran non può nemmeno esserle accanto per confortarla…

Immagino che molte di voi abbiano tirato un sospiro di sollievo, vedendo in questo capitolo il cinesino sano e salvo! (io personalmente mi sarei messa a saltellare…) Il misterioso ‘pilota’ biondo di nome Kai Shi è l’ultimo dei personaggi nuovi che ho inserito, e la sua vera identità sarà rivelata più avanti! XD

Tornando alla fic in generale, devo dire che mi soddisfa come sta uscendo. Era da un bel pezzo che non scrivevo storie a capitoli, e questa ci tengo molto a finirla, anche perché, oltre ad essere un esperimento, è un piacevole trastullo estivo. E anche un modo per provare il mio nuovo computer… XD

Per questo chappy, un ringraziamento va alla mia compagna di classe cinese Xinran (che io chiamo affettuosamente Rannie! XD) per avermi dato quel nome carinissimo che è poi Kai Shi. I nomi degli altri personaggi li ho presi da una lista di kanji! XD

Stavolta mi sono dilungata più del solito… cmq grazie per i commenti! Per oggi niente domandina imbecille… a presto, quindi!

E recensite! ^O^

Nel prossimo capitolo: e se Yoru decidesse di occuparsi di Touya…?

Cmq probabilmente non riuscirò ad aggiornare prima di lunedì o martedì…

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Capitolo 4
*** 4 ***


-CAPITOLO 4-

 

C’era un’aria cupa, quella mattina. Niente sole, solo cielo grigio che sembrava doversi sciogliere in pioggia da un momento all’altro.

Osservandolo prima di entrare a scuola, Sakura ebbe come l’impressione che quel colore piatto, attraversato di tanto in tanto da lampi di luce biancastra, rispecchiasse perfettamente il suo cuore.

In tutta la sua vita, non si era mai sentita così maledettamente vuota.

Aveva passato l’intera notte abbracciata a suo fratello continuando a chiedersi il perché di tutto questo. Non poteva essere solo una macabra coincidenza, e ciò la spaventava.

Era forse questo che intendeva Eien con quel “e non sarà l’ultimo” ?

Salutò Tomoyo con un sorriso stiracchiato ed entrambe si incamminarono verso la loro classe, ma durante il breve tragitto Sakura avvertì di nuovo il bisogno di stringere la mano della migliore amica.

Gli sguardi… non riusciva a sopportare quelle occhiate di pietà e compassione che le rivolgevano i ragazzi che incontrava in corridoio.

In quel momento si pentì di essere venuta a scuola.

-Tomoyochan… io non… non ce la faccio… voglio andare da mio fratello…- mormorò con le lacrime agli occhi –Ti prego, usciamo da qui…-

Tomoyo annuì comprensivamente, e in pochi minuti furono nuovamente fuori dall’edificio. Qui la giovane cattura carte potè abbandonarsi ad un lieve pianto contro la spalla dell’amica che continuò a confortarla fino al suono della campanella.

-Non ti voglio trattenere oltre-, disse poi la cattura carte asciugandosi il viso –Vai, non voglio che tu finisca nei guai per colpa mia-

-Sei davvero sicura?-, le chiese Tomoyo con un’occhiata preoccupata, e Sakura annuì.

-Magari… ci sentiamo oggi pomeriggio, ok? Su, vai in classe!-

La ragazza sospirò –Va bene. Ma riguardati!-, e rientrò nell’edificio.

Sakura invece si accasciò su una panchina, portandosi una mano sul cuore straziato.

-Non è stato un incidente-, sbottò Eien sbucandole a fianco all’improvviso, tanto che Sakura strillò spaventata.

-Mi hai fatto paura!- gli gridò contro gesticolando animatamente –Già che ho i nervi a… cosa significa che non è stato un incidente?-

-Significa quello che ho detto-, le rispose seccamente il ragazzo.

Sakura rimase sorpresa da questo suo improvviso mutamento di carattere. Di solito era così gentile e affabile!

-Dannazione! Mio padre è appena morto! Shaoran è saltato in aria con un aereo! Credo di avere almeno il diritto di sapere cosa diavolo sta succedendo!-

Eien la guardò con i suoi gelidi occhi di ghiaccio, e la cattura carte non potè fare a meno di rabbrividire.

-Vuoi la verità? Temo che presto rimarrai sola-

-Ma… perché? Cosa vuol dire? Che moriranno tutte le persone a cui tengo?-

La risposta fu un sospiro da parte del ragazzino biondo, che poteva significarsi soltanto una cosa: sì.

-Io… non capisco… ma quindi il prossimo sarà… Touya?-, mormorò Sakura con le lacrime che minacciavano nuovamente di uscirle.

-E’ probabile-

-Dobbiamo andare ad avvertirlo!-

E, per la seconda volta in pochi giorni, Eien si ritrovò a risponderle l’esatto contrario di ciò che pensava. Infatti avrebbe dovuto dirle “Tanto non servirà a niente”, ma dalla sua bocca uscì solo un “ok”, e Sakura cominciò a correre in direzione dell’Università, che si trovava a pochi isolati di distanza.   

 

Kai giocherellò un po’ con la bottiglia di birra, prima di appoggiarsi l’imboccatura alle labbra e berne una lunga sorsata.

Questo dorato intruglio prodotto dagli umani era dannatamente buono, doveva ricordarsi di comprarne un po’ prima di ritornare alla Base.

Ne sorseggiò un altro po’, poi spostò lo sguardo molti metri più in basso, sulla gente che camminava indaffarata per le strade.

Dalla sua postazione –era seduto sul davanzale di una delle finestre del suo appartamentino al quinto piano, una gamba a penzoloni nel vuoto- riusciva a cogliere un ampio ritaglio della città, con le sue strade piene di rombanti automobili, i suoi abitanti diretti chi a lavoro, chi a casa, i suoi grigi edifici di vetro e metallo, le sue storie felici o crudelmente tristi.

Crudelmente tristi…

-Come quella di Sakura-, mormorò finendo la bottiglia di birra e voltandosi verso Shaoran, che lo stava osservando in silenzio dal letto –Solo che la sua a breve diventerà un inferno-

Il ragazzo lo fulminò con un’occhiataccia –Mi dici questo solo per provocarmi, vero?! Dal momento che sai che mi rode non poterla aiutare!-

-Uh uh- Kai si alzò in piedi e lanciò la bottiglia in un cestino –Può darsi. Che ore sono?-

-Le otto e qualcosa-

-Allora devo prepararmi per andare a lavoro!-

Legò con un elastico i lunghi capelli color grano, poi spalancò l’armadio e tirò fuori una divisa da poliziotto con tanto di distintivo.

-Ti piace, cinesino? E’ il mio nuovo lavoro!-

Shaoran sbuffò –Lo sapevo che non eri un pilota. A che ora torni?-

-Bho. Quando mi fa comodo. Perché?-

-Ti detesto dal profondo del mio cuore-

Kai rise e gli scompigliò divertito i capelli. Adorava dover convivere con quel ragazzino, era così divertente!

-Smettila!-, esclamò Shaoran spostandosi indietro –Non sei mio padre! Quindi lasciami in pace!-

-Ma come siamo permalosini…- l’uomo si infilò velocemente la divisa ostentando una finta aria offesa, poi afferrò una ciambella da una sacchetto e disse, cacciandosela in bocca:-Lì c’è il cibo, se hai fame. Non sporcare in giro e non guardare film porno, ok? Allora ci vediamo!-

-Vai al diavolo-, mormorò Shaoran, mentre la porta si chiudeva alle spalle di quello strano uomo.

Solo quando fu certo che Kai fosse già molto lontano decise di uscire dal letto.

Era una settimana, precisamente dal giorno in cui il misterioso pseudo-pilota biondo l’aveva fatto scendere dall’aereo con una scusa e poi l’aveva tramortito e rinchiuso nell’appartamento dove si trovava adesso, che mangiava poco e niente, ed ora i gorgoglii lamentosi dello stomaco gli imponevano almeno di addentare qualcosa.

Osservò le ciambelle sul tavolino. Avevano un’aria così invitante…

-Oh, accidenti!-, esclamò, e ne divorò velocemente un paio. Ne prese poi una terza, e cominciò a sbocconcellarla osservando fuori dalla finestra

-Chissà com’è triste Sakura ora…-, borbottò appoggiando le braccia incrociate sul davanzale –Quanto vorrei poter andare da lei…-

Ma non poteva. I primi giorni aveva provato innumerevoli volte ad uscire da quel dannato appartamentino, prima cercando con le buone di scassinare la porta, poi arrivando addirittura a lanciarle contro incantesimi per distruggerla, ma era sempre stato tutto inutile. Kai aveva gettato un incantesimo di scudo, per far sì che quello strano tizio che ora stava colpendo al cuore la sua Sakura non si accorgesse che non era morto nell’incidente aereo.

Solo che questo incantesimo gli impediva anche di uscire…

Shaoran sbuffò.

-Sakura… tornerò. Ti prego, sii forte-

Poi chiuse la finestra, mentre migliaia di lacrime del cielo cominciavano ad abbattersi sulla città come un cattivo presagio.

 

Anche Yoru stava osservando la città nel suo specchio d’acqua, quel giorno.

Lo divertiva paragonare tutte quelle persone a tanti piccoli, luridi, insignificanti insetti. Lo faceva sentire potente.

Poi sulla superficie comparve l’immagine dell’Università.

-Non hai dedicato molto tempo al piano, qualcosa potrebbe andare storto-, mormorò il gatto sbadigliando –Posso occuparmene io-

-Il mio piano è perfetto!-, esclamò il ragazzo offeso, ed infranse l’immagine sull’acqua con un pugno. Poi si alzò in piedi ed indossò abiti da umano.

-Vado a recuperare la chiave. Tu non combinare disastri-

Kuro annuì scocciato –Ti saprò dire se il tuo piano per uccidere il fratello della ragazzina ha avuto successo-

Ma Yoru era già scomparso con uno sbuffo di fumo.

 

Quando Sakura ed Eien raggiunsero l’Università erano bagnati fradici, ma alla giovane cattura carte questa era l’ultima cosa che importava.

-Ed ora cosa facciamo?-, le chiese pacatamente Eien osservandosi intorno –Sei già stata qui, tu?-

-Qualche volta… mio… mio padre insegna qui…-le rispose lei cercando con lo sguardo qualche persona a cui chiedere informazioni.

-Insegnava-, la corresse spietatamente Eien, e Sakura lo guardò con un’espressione talmente stordita e addolorata che lui aggiunse subito uno “scusa” dispiaciuto. Poi le indicò una ragazza che stava camminando verso di loro e le chiese:-Tu la conosci quella?-

Sakura si illuminò. –E’ iscritta a Scienze Ambientali con mio fratello! Ciao Shizuka!-, esclamò correndole incontro.

-Sakura!-, le rispose questa accogliendola sotto l’ombrello –Che ci fai da queste parti? Oh, ho saputo di tuo padre, mi dispiace tanto…-

La cattura carte fece un sorriso stiracchiato, poi le chiese con fare preoccupato:-Dov’è Touya? Devo parlare con lui urgentemente!-

Shizuka indicò verso l’alto –E’ sul tetto con Tsukishiro. Devono controllare la temperatura e il livello di inquinamento dell’aria per il nostro progetto. Perché?-

-Io… devo andare subito da lui… ho paura che…-

Ma non riuscì a terminare la frase, perché un grido la interruppe. Ed era una voce che conosceva molto bene…

 

-Ehi, Touya!-, esclamò Yukito appoggiandosi al parapetto di cemento del tetto –Non è Sakura quella ragazzina che è arrivata adesso?-

-Sakura?- il ragazzo smise di imprecare contro la pioggia e l’ombrello e si affiancò all’amico –Già, è lei! Ed è insieme ad Eien! Ma che ci fa qui?-

-Forse non se la sentiva di restare a scuola…-, ipotizzò Yukito con aria dispiaciuta.

-Probabilmente hai ragione. Finiamo di raccogliere i dati poi andiamo da lei-

-Stai molto male anche tu, vero?-, mormorò Yuki appoggiando una mano sulla schiena dell’amico –Solo che non lo vuoi dare a vedere-

Touya sbuffò annoiato e gli diede un pizzicotto –Da quant’è che fai lo psicologo?-

-Da quando ti conosco!-

Il ragazzo moro scosse la testa e sorrise.

–Tu sei matto-, mormorò, poi, alzando lo sguardo al galletto misura-vento che stava roteando come impazzito, si accorse che c’era qualcosa che non andava. Fino a pochi secondi prima non si muoveva una foglia, ora invece…

Ma prima che potesse far notare all’amico questa stranezza, una forte ventata lo investì in pieno.

Poi tutto successe in pochi secondi: il vento lo colpì tanto duramente da spingerlo indietro e farlo volare giù, oltre il parapetto. Ma all’ultimo istante si sentì afferrare la mano da quelle di Yuki.

-TOUYA!-, esclamò il ragazzo con gli occhiali cercando disperatamente di tenerlo con tutte le sue forze –Resisti!-

Touya annuì, poi lanciò un veloce sguardo in basso. Probabilmente doveva aver gridato, dato che molta gente stava già affacciandosi alle finestre o affollandosi nel giardino.

Intanto Sakura stava osservando la scena paralizzata. Avrebbe voluto usare una carta per aiutarlo, ma nel gigantesco giardino dell’università non c’era nessun posto dove potersi nascondere e fare apparire lo scettro. E lì c’era già troppa gente…

-Cosa devo fare?!-, gridò terrorizzata ad Eien, che si stava mangiucchiando nervosamente l’unghia del pollice.

-Non… non lo so…-, le rispose dispiaciuto. Poi, dopo qualche secondo, aggiunse:-Niente, temo-

-No…- Sakura ricominciò a piangere, e gridò il nome del fratello con tutto il fiato che aveva in gola, tanto forte che superò perfino i mormorii delle persone in giardino ed arrivò alle orecchie di Yuki.

Lui sentiva le voci delle persone dall’altra parte della porta che dava sul tetto, ma da quello che dicevano sembrava che fosse bloccata. E intanto il vento aveva ricominciato a sferzarli duramente…

Yuki fece forza con le ginocchia contro il parapetto, dal momento che continuando a tenere Touya stava rischiando di precipitare anche lui, poi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi all’amico, la cui mano stava diventando però tremendamente scivolosa a causa della pioggia.

-Resisti!-, gli ripetè –Stanno venendo ad aiutarci!-

-Yuki…-, mormorò Touya, e mentre il vento sempre più forte infieriva su di loro aggiunse:-Se continui così cadrai anche tu… Devi… devi prenderti cura di Sakura-

-No! Resisti! Solo un altro minuto! Stanno arrivando!-

Ma proprio mentre diceva questo, la mano di Touya gli scivolò via.

Fu allora che accadde qualcosa che Yoru non aveva previsto: senza badare a tutta quella gente che stava guardando il ragazzo precipitare, anche Yuki si gettò e tornò a tenere stretto l’amico. Poi una luce bianca li avvolse, e quando scomparve Touya si ritrovò a svolazzare a mezz’aria fra le braccia di Yue.

 

Kuro, che stava osservando la scena da sopra un albero, sbuffò scocciato. Era certo che sarebbe andato tutto a rotoli. Però si poteva utilizzare questo fallimento per fare qualcosina di divertente…

Con un perfido ghignetto sussurrò una formuletta in una strana lingua sibilante, poi sparì.

 

-Sei tremendamente più pesante di tua sorella-, si lamentò Yue poggiando un Touya piuttosto spaesato al suolo, mentre la giovane cattura carte si faceva largo fra la gente stupefatta per raggiungerli.

-Grazie, Yue…-, mormorò il ragazzo moro, poi strinse a sé la sorellina, che gli era saltata addosso in lacrime.

-Avevo promesso alla padrona che avrei protetto anche te-, rispose impassibile guardiano, poi chiuse gli occhi per tornare Yuki. Ma qualcosa non funzionò, perché quando il cerchio di Clow scomparve, lui aveva ancora la sua vera forma.

Questa volta fu un’espressione preoccupata a farsi spazio sul suo viso.

-Sakura…-, mormorò, e la cattura carte si voltò verso di lui.

-Sì?-

-Non… non riesco a tornare Yuki-

 

Era l’ultima ora alla scuola media e, dal momento che mancava un professore, in classe i ragazzi stavano parlottando fra loro. Yamazaki aveva appena raccontato l’ennesima sciocchezza, e come al solito Chahru si era messa a scuoterlo tenendolo per il collo.

Tomoyo sorrise guardandoli, poi tornò ad osservare preoccupata fuori dalla finestra.

-Sei in ansia per Sakura?-, le chiese Chahru smettendo per un attimo di strozzare l’amico –Anche Rika e Naoko lo sono, me l’hanno detto durante l’intervallo. Potremmo andarla a trovare tutte insieme dopo la scuola come ai vecchi tempi, che ne dici?-

Tomoyo annuì. Era da un po’ che non si riunivano tutte e cinque, dal momento che alle medie Rika e Naoko erano finite nella sezione D e lei, Sakura e Chahru nella A.

-Credo che ne sarebbe contenta-, le rispose, poi si grattò il dorso della mano per l’ennesima volta in quella giornata.

-Che cos’hai?-, le chiese Yamazaki –Ti ha per caso punto un insetto? A proposito, lo sai che gli indigeni usano le punture degli insetti per leggere il futuro?-

Chahru gli tappò la bocca con una mano –Ma fammi il piacere! Se ti da tanto fastidio potresti provare a chiedere una pomata in infermeria, Tomoyo-

La ragazza mora osservò la piccola macchietta nera che le prudeva, poi disse:-Probabilmente è il morso di un ragno, non c’è da preoccuparsi. Ci darò un’occhiata a casa. Andiamo da Sakura subito dopo la fine della scuola?-

-Per me va bene, e non credo che Rika e Naoko abbiano qualcosa da fare-

-Perfetto-

Tomoyo tornò a guardare fuori dalla finestra. “Forse le cose adesso potranno un po’ migliorare!”, pensò ottimisticamente.

Ma non immaginava nemmeno quanto si stesse sbagliando…

 

********************************************************************************

Nota dell’Autrice: finito anche il capitolo 4. Avrei voluto occuparmene prima, ma in questi giorni ho avuto un po’ di impegni (soprattutto domenica: dannata mocciosa che si è messa a spruzzare il veleno alle piante! -______-“””) e poca ispirazione.

Questo capitolo non mi piace tanto, lo ammetto. Non l’ho scritto col cuore. Scusatemi per la qualità scadente, nei prossimi cercherò di fare di meglio!

E così alla fine Touya si è salvato… ma questo non vuol dire che si salverà una seconda volta… eh eh eh…

Grazie per le recensioni! XD Per la amanti della coppia SakuraxShaoran, non preoccupatevi! L’amore trionfa sempre! XD

Un’ultima cosa: fra i personaggi nuovi che ho inserito, quello che preferisco in assoluto è Kai Shi. Probabilmente perché mi diverte il fatto che beva birra ghiacciata alle 8 di mattina! XD

Ci vediamo col prossimo chappy! ^O^/    

 

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Capitolo 5
*** 5 ***


-CAPITOLO 5-

 

Mother, the pain ain`t hurting me
But the love that I feel
When you hold me near

(Madre,non è il dolore che mi ferisce
Ma l'amore che sento
Quando tu mi tieni vicino)

-Nightwish, “Higher Than Hope”-

 

Sakura spense la tv e tornò a guardare Yue, accomodato con aria apparentemente tranquilla sul divano davanti a lei. Di primo impatto sembrava il solito, apatico guardiano della luna, ma osservandolo attentamente non si potevano non notare alcune note insolite nel suo comportamento.

Prima di tutto il modo spasmodico con cui teneva le braccia incrociate- aveva addirittura le nocche bianche, come pure l’espressione corrucciata che faceva di tanto in tanto capolino sul suo volto.

-Stai tranquillo-, lo rassicurò Sakura con un sorriso –In fondo non è una cosa così grave-

-Io sono tranquillo-, sbottò Yue nervosamente, poi indicò la televisione con un cenno del capo –Certo, lo sarei di più se non mi avessero ripreso-

Sakura non riuscì a trattenere un risolino. In effetti, durante il salvataggio di suo fratello, che ora dormicchiava beatamente sull’altro divano, qualcuno doveva aver avvertito la televisione, perché prima che potesse andarsene Yue si era ritrovato assediato dai giornalisti ed era dovuto scappare via in volo. Solo che l’avevano trasmesso in tutti i telegiornali di mezzogiorno…

-In effetti questo non ci voleva…-, borbottò Kero addentando un biscotto –Dovrai restare qui, la casa di Yukiusagi è stata presa d’assalto-

Yue sospirò –Che altro potevo fare? Lasciare che si sfracellasse al suolo? No, questa era l’unica cosa possibile-

-Ha solo ritardato l’esecuzione-, sbottò Eien sedendosi accanto al guardiano con le ginocchia al petto, e Sakura lo guardò preoccupata. Ma prima che potesse dire qualcosa Yue si rivolse al ragazzino con aria furibonda ed esclamò:-Basta con i misteri moccioso! Parla chiaramente! Chi è che sta colpendo Sakura?! E perché?!-  

Eien rimase qualche secondo in silenzio ad osservare l’espressione adirata che aveva sostituito la solita apaticità sul volto del guardiano, poi mormorò:-Il suo nome è Yoru. Non so bene cosa voglia, ma credo il mio potere. E Sakura è l’unica in grado di togliermi l’ultimo sigillo-

-Ma allora perché uccide le persone che amo?-, chiese la giovane cattura carte mentre Yue si ricomponeva.

-Non lo so. Quel tizio… è completamente pazzo. Mio fratello avrebbe potuto darvi qualche informazione in più, se non fosse stato assassinato qualche mese fa-

-E qual’era il suo nome?-, chiese Kero svolazzandogli davanti.

-…Kai-

 

Nonostante la tensione e la preoccupazione per Sakura, Shaoran non riuscì a trattenere una risata quando vide l’espressione terrorizzata di Yue al telegiornale. Era troppo buffo!

-Che guardi di divertente?-, gli chiese Kai mettendo la testa fuori dal bagno, piuttosto sorpreso per il fatto che il cinesino si stesse sbellicando. Da quando l’aveva portato nell’appartamento aveva sempre tenuto un’espressione piuttosto imbronciata!

La risposta l’ebbe portandosi davanti al televisore.

-Ma guarda, il secondo guardiano di Sakura!-, esclamò, poi assunse un’aria seria ed aggiunse:-Mi dispiace tanto per lei-

Shaoran lo fissò preoccupato –Cosa vuoi dire? Suo fratello si è salvato! …oppure no?-

Kai si limitò a rimanere in silenzio, e il cinesino spense la televisione. Il silenzio bastava come risposta.

-Devi fare qualcosa!- esclamò saltando in piedi sul divano –Hai salvato me! Perché non puoi fare lo stesso con le altre persone che Sakura ama?-

-…ormai è troppo tardi. Spero soltanto che Yoru non sia troppo crudele-

L’espressione di Shaoran stavolta divenne terrorizzata, e si trattenne a stento dal saltare addosso al misterioso uomo biondo. Tutta questa storia non riusciva ad andargli giù.

La sua Sakura stava già soffrendo terribilmente, lui non poteva fare niente e quel dannato Kai Shi non aveva intenzione di muovere un dito per aiutarla!

Sì, decisamente era troppo.

-Sei solo un vigliacco-, sussurrò a denti stretti, e Kai sgranò gli occhi.

-Non ti azzardare a darmi del vigliacco, cinesino-, gli rispose seccamente stringendo un pugno –O vuoi tornare legato alla sedia?-

-Vigliacco!- ripetè Shaoran, stavolta urlando –Ed ipocrita! Fai tanto il superiore, con la tua aria da ‘sono-dio-sceso-in-terra’, eppure non cerchi nemmeno di fermare quel mostro! Ma chi diavolo ti credi di essere?!-

A quel punto Kai esplose. Afferrò Shaoran per il colletto della maglia, e aveva già alzato il pugno per colpirlo quando incrociò i suoi gli occhi castani, e la voglia di dargli una lezione scivolò via.

Anche lui avrebbe reagito allo stesso modo, in una situazione del genere. Purtroppo l’amore spesso era un’arma a doppio taglio.

Lo lasciò ricadere sul divano e gli si sedette accanto. Poi, con la voce più dolce e rassicurante che era in grado di imbastire, mormorò:-Fidati di me. Se ti dico che non c’è niente da fare, non c’è niente fare. L’unico modo in cui ora posso aiutare quella ragazzina è fare in modo che non ti succeda niente. Mi dispiace davvero-

Shaoran annuì triste, e Kai continuò.

-Però… se proprio ci tieni a contattarla…- fece una breve pausa, in cui lanciò un’occhiata furbetta al ragazzo, che ora lo guardava speranzoso –Hai mai provato ad entrare nei sogni della gente?-

 

-The Dark, The Power e The Illusion-, disse Sakura prendendo le tre carte che, in base alla procedura che le aveva illustrato Kero-chan, avrebbero dovuto svelarle qualcosa di più su questo Yoru –Che potrebbero significare?-

-L’oscurità è sicuramente riferita alla sua natura-, mormorò Eien incrociando le braccia –Come pure l’illusione, probabilmente-

-E quindi?- chiese la giovane cattura carte a Kero e a Yue, intenti a pensare il primo sulla sua spalla e l’altro ora in piedi appoggiato al muro. (Yue non sta e probabilmente non starà mai seduto. Prima ha fatto un’eccezione perché era molto scosso. v__v Come avrei voluto vederlo pulire il macello di Cerberus nell’episodio 58! XD NdMe)

-E’ un individuo subdolo e falso-, rispose il guardiano della luna con la ritrovata apaticità –E che è crudele e potente lo sapevamo già. Prova a chiedere alle carte qualcosa di più preciso-

Sakura annuì –Va bene. Allora…ah, ecco: che cosa vuole?-

Ripetè velocemente tutto il procedimento, e alla fine le rimasero in mano The Lock, The Libra e nuovamente The Power.

-Strano-, borbottò Kero osservando le tre carte –Non capisco se dobbiamo interpretarle alla lettera o cercare qualche significato recondito. Yue?-

Il guardiano scosse la testa, poi, dopo alcuni secondi, mormorò:-Cosa viene fuori leggendole letteralmente?-

Kero aprì la bocca per rispondergli, ma Eien lo precedette –Che vuole il mio potere, come immaginavo. Sakura, perché non provi a chiedere quale sarà la sua prossima mossa?-

La ragazzina seguì il consiglio, e mentre mescolava le sue fedeli carte non potè fare a meno di chiedersi in cosa consistesse precisamente il potere di Eien, se era venuta fuori The Libra.

Decise che avrebbe interrogato di nuovo le carte più tardi, anche per sapere se Shaoran era veramente morto o si era miracolosamente salvato. Questo però lo voleva fare da sola.

Cominciò a posizionare nuovamente le carte, mentre poneva la domanda. Questa volta la risposta le fu data da The Shot, The Erase e, con sua grande sorpresa, anche dall’ultima carta che aveva ottenuto, durante gli avvenimenti di un po’ di tempo prima: la carta sigillata, che da The Nothing si era trasformata dopo molte peripezie in The Hope. (mi riferisco al secondo film di Sakura NdMe)

-La presenza della carta della cancellazione non mi piace neanche un po’, Sakura-, commentò Kero-chan preoccupato –Soprattutto se abbinata a quella della speranza. Mentre per l’altra… probabilmente significa che colpirà ancora-

-Posso provare a chiedere chi…- mormorò la cattura carte preparandosi ad una nuova divinazione, ma fu interrotta dal campanello.

-Forse è Tomoyo!-, esclamò saltando in piedi. La prospettiva di vedere l’amica era molto invitante, e poi voleva aggiornarla su ciò che le carte le avevano rivelato.

L’unico problema era che Tomoyo non era venuta da sola.

-Oh, Sakura!-, esclamò Chahru non appena la giovane cattura carte aprì la porta –Abbiamo appena visto il telegiornale in una vetrina! E’ tremendo!-

-E-eh?-, riuscì solo a balbettare Sakura prima che Rika cominciasse a parlare.

-Tuo fratello! E quel ragazzo, Yukito! Sarà stato un duro colpo, per te!-

La ragazzina lanciò un’occhiata implorante a Tomoyo, che però scosse la testa impotente.

-Tu l’ha vista da vicino, la trasformazione!-, attaccò Naoko, come sempre appassionata dai fenomeni paranormali –Dov’è ora il ragazzo con le ali? E tu sapevi tutto?-

-Ragazze…-, Sakura sospirò, e fece loro segno di accomodarsi. Poi passò una buona mezz’ora a cercare di convincere le amiche che la trasformazione di Yukito era stata una sorpresa anche per lei e che ora non aveva la più pallida idea di dove fosse finito.

Intanto, chiusi al sicuro nella stanza di Touya, Kero-chan e Yue stavano discutendo sulla preoccupante risposta dell’ultima divinazione.

-Colpirà di nuovo al cuore la padrona-, sentenziò il ragazzo dai capelli bianchi lanciando un’occhiata fuori dalla finestra- pioveva ancora.

-Ho  molta paura, Yue- anche il peluche alato rivolse la sua attenzione al mondo grigio fuori dalla casa, e non riuscì a trattenere un sospiro triste -Cosa possiamo fare, noi?-

-Niente-, rispose secco Yue, e si lasciò scivolare per terra.

 

Seduto sul suo trono, Yoru stava battendo il piede nervosamente. Davanti a lui, il gatto nero si rotolava sul pavimento dalle risate.

-Hai finito?-, borbottò dopo alcuni minuti lanciando nello specchio d’acqua l’ultima chiave recuperata, di un bianco accecante –Ti sei già divertito abbastanza, Kuro-

-Prima ammetti che io avevo ragione e tu torto! Dai! Ammettilo!-

Yoru sbuffò –E va bene, ho sbagliato e casualmente tu hai detto qualcosa di giusto. Contento? E ora dacci un taglio, mi hai stancato-

Il gatto emise un ultimo risolino divertito, poi si rimise composto, pulendosi il muso con una zampa.

-Secondo te-, mormorò Yoru poggiando il mento alla mano destra –Ora dovrei occuparmi di quel ragazzo personalmente?-

-Credo che ti sarebbe impossibile coglierli di sorpresa una seconda volta-, gli rispose Kuro con sguardo serio –Vai, colpisci e poi fuggi. Semplice e veloce-

Il ragazzo sbuffò scocciato –Non ne ho voglia di aspettare a lungo, però. Mi inventerò qualcosa-

 

Sakura si chiuse silenziosamente nella sua cameretta. Non aveva molto tempo prima che Kero, Yue o Touya si accorgessero che si era defilata di nascosto, ma questo era l’unico momento libero che poteva avere, dal momento che dopo sarebbe stata sicuramente tallonata attimo per attimo dal peluche giallo.

Velocemente mescolò le carte, poggiò il mazzo sulla moquette e domandò a bassa voce:-In cosa consiste precisamente il potere di Eien che quel Yoru vuole?-

Poi prese le prime sei e le dispose davanti a sé, le cinque a formare una stella e la sesta al centro.

Per prima scoprì quella sulla punta della stella, che si rivelò essere The Time; sulle due braccia comparvero The Light e The Dark, mentre nelle ultime due punte The Create e The Erase.

Sakura incrociò le braccia, osservando questa prima parte del risultato della divinazione. Era piuttosto strano che fossero uscite insieme luce e oscurità, esattamente agli antipodi di natura come anche la creazione e la cancellazione. E in più la comparsa della carta del tempo era curiosa, ma forse era in parte legata al nome di Eien, dal momento che significava nientemeno che “Eternità”.

Ma probabilmente avrebbe capito qualcosa di più solo scoprendo l’ultima carta.

Quindi, dopo aver tratto un profondo respiro, volse la Sakura Card posizionata al centro.

The Libra. Di nuovo la bilancia.

Ma cosa poteva significare? Forse che il potere di Eien consisteva in un delicato equilibrio fra pace e caos?

Si appuntò mentalmente di chiedere qualche delucidazione a Kero in proposito, e mescolò nuovamente le carte per porre loro la domanda che le stava in assoluto più a cuore: Shaoran era davvero morto?

Poggiò il mazzo sul pavimento, e rimase ad osservarlo a lungo in silenzio.

Aveva paura. Una paura terrificante della risposta che avrebbe potuto ricevere.

Aveva la mezza idea di rimettere via tutto, ma, quando sentì la voce di Touya chiamarla per dirle che la cena era pronta, decise che togliersi il dubbio le avrebbe fatto meno male che venire illusa, e quindi sistemò velocemente le carte a formare un quadrato mormorando in tono implorante la sua domanda.

Sistemò un’ultima carta in mezzo al quadrato, poi cominciò a scoprire quelle esterne.

The Shield, The Mist, The Maze e The Dream. Scudo, nebbia, labirinto e sogno.

Confusa, scoprì l’ultima carta. The Hope.

Bhe, questa almeno era chiara: non doveva abbattersi. Ma le altre? Che potevano significare? Forse lo scudo rappresentava una qualche protezione, mentre la nebbia e il labirinto qualcosa che portava fuori strada. Ma il sogno? E soprattutto: quindi Shaoran era vivo o morto?

Sospirò affranta. Non conosceva nemmeno un quarto di tutti i significati delle carte, quindi le sarebbe toccato anche in questo caso chiedere ai due guardiani qualche spiegazione in più. Decise che avrebbe domandato a Yue, in queste cose era più abile e paziente di Kero-chan, che ultimamente andava giù di testa per un nonnulla, e si alzò in piedi raccogliendo tutto.

Poi lasciò le carte in un cassetto, e corse in cucina per consumare la cena.

 

Touya uscì di casa e appoggiò il sacco della spazzatura poco fuori dal cancello. Sakura si era offerta di andarlo a portare ai bidoni la mattina dopo, dal momento che per lui era consigliabile rimanere chiuso in casa per in po’.

Però, dentro di sé, sapeva che non sarebbero servite a niente tutte queste precauzioni, e ne ebbe la conferma quando sentì una voce accanto a lui chiedere:-Sei tu Touya Kinomoto?-

Lui si voltò lentamente –Sono io. E tu sei Yoru?-

Il ragazzo che gli aveva parlato si spostò una ciocca di capelli dietro un orecchio e rise.       

-Sono io. Che intuito!- sbadigliò, e si portò dinanzi a lui –Non ci hai mai creduto nemmeno un attimo di esserti salvato, vero?-

Touya annuì –Già-

 

E l’ultimo rumore che si avvertì quella sera, fu solo un basso rantolo di dolore.

 

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Nota dell’Autrice: premetto di non averne la più pallida idea, per quanto riguarda la cartomanzia e simili, però ho pensato che sarebbe stato molto più carino dare qualche delucidazione attraverso le carte, piuttosto che attraverso le parole dei personaggi. Ho improvvisato tutto, dal momento che, come già detto, non so niente di divinazioni e significati delle carte di Clow. Mi sono soprattutto basata su ciò che le carte letteralmente rappresentano e su come si sarebbero potute adattare. E, devo dire, le carte spiegano la situazione meglio delle parole, quindi sono soddisfatta.

Questo capitolo è più che altro transitorio, e c’è una buona possibilità che sia l’ultimo che metto on-line quest’estate (il 26 vado in vacanza per due settimane, e quando torno dovrò affrontare la terza liceo, quindi proseguire con la storia sarà piuttosto dura v__v”””); in ogni caso, nel giro di un altro paio di capitoli la storia dovrebbe farsi decisamente più movimentata, nel senso che Yoru comincerà ad affrontare apertamente Sakura, e quindi vi assicuro che ne vedremo delle belle!

Non so ancora se tirare in ballo anche Eriol e Kaho, che al momento vivono tranquillamente in Europa, quindi si vedrà.

Spero che la struttura diversa dai precedenti capitoli non vi abbia annoiato. Cmq sono aperta a critiche di ogni genere! ^___^

Grazie tantissimissime per i commenti! Mi fa un enorme piacere sapere che questo parto della mia mente sadica e malata vi incuriosisce almeno un  pochino! ^O^/

Quindi arrivederci al prossimo giro di danza, sotto le note dei fantastici Nightwish! A proposito: la frase all’inizio, che viene da una delle loro canzoni… non centra molto con la storia, ma credo che la sua malinconia crei l’atmosfera giusta per questa storia. Se avete E-mule, vi consiglio vivamente di scaricarvi “Higher Than Hope” e di ascoltarla mentre leggete i capitoli più tristi. Crea phatos! XD

Accidenti… continuo a dilungarmi… va bene, ora basta! XD ci vediamo al prossimo chappy!

Commentate! XD

 

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