-PROLOGO-
Il corpo della donna dai
capelli neri cadde leggiadramente al suolo, quasi senza rumore, e sempre
silenziosamente vi rimase, la mano destra protesa verso l’altare in mezzo
alla stanza.
-Riposa in pace, Mizu-,
mormorò il ragazzo che l’aveva appena colpita chinandosi a fianco
a lei
–Hai svolto bene il tuo
compito. Ma ora è tempo di cambiare-
Con un sorriso beffardo
dipinto sul volto candido si alzò in piedi e raggiunse l’altare,
dove una chiave antica brillava sinistramente, adagiata su un cuscinetto di
velluto rosso.
Perfetto, questa era la terza.
Estrasse le altre due dalla
tasca della lunga tunica scura che indossava e le rimirò affiancandole a
quella appena conquistata.
La prima, di un verde cupo,
era per rompere il sigillo della Terra.
La seconda, di fragile
cristallo trasparente, era per quello del Vento.
E l’ultima, di un blu
più brillante del mare, per quello dell’Acqua.
-Ne mancano solo tre …-,
sussurrò il ragazzo con un ghigno, e si incamminò fuori dal
tempio.
Ma la donna che lui credeva di
avere ucciso non era ancora morta, e trovò la forza per compiere un
ultimo, disperato tentativo per fermare la catastrofe che stava per avere
luogo.
Col suo ultimo soffio di vita,
mandò un messaggio.
Forse c’era ancora una
possibilità per fermare quel demonio.
-CAPITOLO 1-
Quella mattina Sakura si
alzò presto, nonostante fosse domenica.
Questo perché aveva
promesso a Shaoran di accompagnarlo all’aeroporto per le otto, e voleva
passare con lui ogni minuto possibile.
Infatti, nonostante il
cinesino si fosse ormai trasferito in Giappone definitivamente, tornava nella
patria natale almeno una o due volte l’anno, generalmente o
l’ultima settimana di vacanza o durante le festività natalizie, e
Sakura ci teneva a salutarlo dal momento che non l’avrebbe rivisto fino
all’inizio dell’anno scolastico.
Trangugiò velocemente
la colazione poi, salutata la famiglia e Kero-chan, inforcò la sua
bicicletta nuova di zecca che aveva sostituito i pattini dall’inizio
delle medie e si avviò verso la fermata dell’autobus, dove il
fidanzato l’aspettava.
-Sakura!-, esclamò
Tomoyo avvistandola per prima -Sei arrivata finalmente!-
-Come
‘finalmente’?- Sakura appoggiò la bici ad un lampione ed
incrociò le braccia –Ma mi sono addirittura svegliata presto per
arrivare puntuale!-
-Come siamo acidelli di prima
mattina…-, borbottò Shaoran sorridendole –Dì la
verità: ti sei già accorta di non poter vivere senza di me!-
Dal canto suo, la cattura carte
si limitò a sorridergli di rimando. Nonostante la sua fosse solo una
battuta, aveva perfettamente ragione…
-Cosa posso fare per lei?-,
chiese Touya alla persona che aveva appena suonato alla porta- una giovane
donna di non più di trent’anni che teneva per mano un ragazzino
biondo probabilmente dell’età di Sakura.
-Sto cercando il signor
Fujitaka Kinomoto- rispose lei posando una mano sulla testa del ragazzino, che
ora le stringeva spasmodicamente la gonna –L’avevo avvisato del mio
arrivo ieri sera-
-Quindi lei deve essere la
signorina Hi-, disse il ragazzo ricordandosi della telefonata ricevuta dal
padre la sera prima –Prego, si accomodi-
La donna fece un veloce
inchino poi, continuando a tenere il ragazzino, fece il suo ingresso
nell’abitazione.
Mentre Touya correva a
chiamare il padre, dalla cucina fece capolino Yukito, intento come a solito a
mangiucchiare ciò che l’amico stava cucinando.
-Salve!-, esclamò
rivolto ai due ospiti –Il mio nome è Yukito Tsukishiro, sono un
amico di famiglia dei Kinomoto! Posso sapere i vostri nomi?-
-Io sono la dottoressa Mylena
Hi, molto piacere. Lui invece…-
-Signorina- la interruppe il
ragazzino staccandosi dalla gonna per potersi portare dinanzi a Yukito –Questo ragazzo ha un
grande potere! E’ uno dei guardiani?-
La donna annuì, e
Yukito osservò il piccolo con sorpresa –E tu come fai a saperlo?-
-Sei la forma provvisoria di
Yue?- continuò questi fissandolo –E dov’è Cerberus? E
la cattura carte?-
-Sakura è andata a
salutare un amico- rispose Fujitaka precedendo Yukito –Mentre
l’altro credo sia ancora di sopra a dormire. Potrai conoscerli fra poco.
Touya, Yukito, perché non portate Eien in cucina con voi? Sono certo che
avrà fame, dopo questo lungo viaggio, non è vero?-
Il bambino annuì
vigorosamente, e Yukito lo prese per mano.
-Quindi ti chiami Eien, eh?-
gli chiese conducendolo in cucina –Poi mi spieghi come fai a sapere
tutto!-
-Ok!-, rispose lui sorridendo,
e i tre scomparvero dentro la stanza.
Non appena la porta si chiuse,
il sorriso di Fujitaka scomparve lasciando posto ad un’aria grave.
-E’ lui?- chiese alla
donna, che annuì e mormorò:-Ti avevo già accennato
l’anno scorso, quando trovammo morto il caro Kaze, che ci sarebbe stato
questa possibilità-
-Perché pensi che qui
potrebbe essere al sicuro?-, domandò Fujitaka incrociando le braccia
–In fondo mia figlia è ancora una ragazzina…-
-Ma è più
potente del mago Clow- il tono della donna non ammetteva repliche –E poi
ci sono i due guardiani a proteggerla. Avanti, Fujitaka! Questo è
l’unico modo per evitare una catastrofe!-
L’uomo sospirò.
Purtroppo Mylena aveva ragione.
-E la tua chiave? L’hai
messa al sicuro?-
-Sai che non posso
separarmene, Fujitaka. Quindi è meglio che me ne vada in fretta e il
più lontano possibile da qui. Non mi hanno ancora trovato, ma non ci
metteranno molto tempo, temo. Quindi buona fortuna. Eien non è un
ragazzo difficile, Sakura non faticherà a tenerlo a bada. Ma tanto per
scrupolo l’ho iscritto alla sua stessa scuola, così potrà
tenerlo comodamente d’occhio, ok?-
-Se non c’è
proprio nient’altro da fare…-
-Grazie, Fujitaka. E ringrazia
tua figlia da parte mia-
E, dopo aver fatto un veloce
inchino per ringraziarlo nuovamente, la donna corse velocemente fuori, dove un
taxi che aveva chiamato poco prima la stava aspettando col motore acceso.
Fujitaka la guardò
mentre si allontanava. Era sicuro che non l’avrebbe mai più
rivista.
Poi sospirò e
rientrò nell’abitazione.
Shaoran si lasciò
scivolare nel morbido sedile con un sospiro e lanciò un’occhiata
veloce fuori dal finestrino.
Sakura stava sicuramente
già tornando a casa, dal momento che quel giorno avrebbe avuto ospiti e
quindi sarebbe stato scortese non accoglierli.
La sua Sakura… lo
rattristava pensare che non avrebbe potuto vederla per un’intera
settimana!
Nonostante fossero insieme
già da più di un anno, continuavano ad amarsi come il primo
giorno.
E lui sperava che non finisse
mai…
-Li Shaoran?-, mormorò
una voce accanto a lui, e il ragazzo si voltò.
-C’è qualche
problema, signor pilota?-, chiese all’uomo che lo stava guardando sorridente.
-No, ma potrebbe dedicarmi un
minuto del suo tempo?-
-Sono a casa!-, esclamò
Sakura lasciando le scarpe all’ingresso insieme a Tomoyo –Papi?
Touya? Kero? Dove siete?-
Fu una risata infantile a
farle capire che si trovavano in cucina.
-Papi! Sono già arrivati
gli ospiti?- chiese entrando, e suo padre non fece in tempo a risponderle che
Eien le si era già parato davanti con una teglia di biscottini al
cioccolato bruciacchiati.
-Salve signorina cattura
carte!- esclamò con un dolce sorriso –Vuoi favorire?-
-E tu come sai chi sono?- gli
chiese Sakura osservando preoccupata prima lui poi i biscotti, che
rifiutò cortesemente.
-Oh, io so tutto di te e Clow!
Fu lui a pormi l’ultimo sigillo, sai? Davvero non li vuoi i biscotti?-
Sakura rifiutò
nuovamente –Sigillo? Cosa intendi?-
-Ma quindi non sa niente!-,
esclamò rivolto a Fujitaka –Glielo spieghi tu? A me non piace
spiegare-
L’uomo annuì e
mormorò:-Questo ragazzino è in pericolo e va protetto, e
l’unica persona che può farlo sei tu, Sakura. Tutto qui-
-Protetto da cosa?-, si intromise Tomoyo con aria preoccupata, ma Fujitaka fece
spallucce.
-Non lo so. Mylena aveva
parecchia fretta e non mi ha detto altro- scosse la testa, poi riassunse il suo
solito sorriso –Ma non preoccupatevi, non credo che sia qualcosa di così
grave!-
Sakura sospirò
sollevata, ma Touya e Yukito si scambiarono un’occhiata dubbiosa.
Fujitaka non era sincero, e
loro lo sentivano.
Eien si accorse della
preoccupazione dei due ragazzi, e rivolse loro uno sguardo indecifrabile che
poteva significare qualsiasi cosa, ma sicuramente era privo
dell’ingenuità che aveva mostrato fino a poco prima.
Sembrava quasi che
fosse… dispiaciuto.
Poi spostò gli occhi
color ghiaccio sul viso sorridente di Sakura e sussurrò, chinandosi
verso di lei:-Se per caso perderai qualcosa non preoccuparti. Ti prometto che
te lo restituirò-
-Cosa?-, chiese la ragazzina
inarcando un sopracciglio –Che significa?-
Ma Eien era già tornato
a pasticciare ai fornelli con un largo, ingenuo sorriso.
Il ragazzo si spostò
una ciocca dei capelli corvini che gli scendevano fine
alle spalle dietro un orecchio con la mano destra, mentre con la sinistra
continuava ad accarezzare il folto pelo nero del gatto accoccolato sulle sue
ginocchia.
-Che ne pensi, Kuro? Credi che
sia ora di movimentare un pochino il gioco?-
L’animale
sbadigliò ed aprì gli spettrali occhi dorati.
-Che cos’hai intenzione
di fare?- mormorò poi con voce bassa, e il ragazzo sorrise.
-Guarda-
Allungò una mano verso
lo specchio d’acqua a terra dinanzi al suo trono e su esso comparve
l’immagine di un aereo in volo.
-Che ne pensi, mh?-, chiese
osservando il gatto con i suoi occhi purpurei, e l’animale sorrise
compiaciuto.
-Sei davvero perfido, Yoru-
-Grazie- il ragazzo prese in
mano la chiave color fuoco da pochi minuti conquistata e ancora macchiata di
sangue e la osservò insieme alle altre tre, poi le buttò tutte e
quattro sull’acqua e l’immagine dell’aereo scomparve.
-Bum-, sussurrò con un
ghigno.
Quel giorno, sulla costa
occidentale del Giappone, molti pescatori videro un aereo esplodere e
precipitare in mare.
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Nota dell’Autrice: a forza di leggere fic su Sakura, anche a
me è venuta la voglia di scriverne una su questo splendido manga! Allora? Come vi è sembrato il primo chappy?
Aspetto commenti sia positivi e negativi sono disposta a ricevere qualsiasi
critica pur di migliorare! ^O^
Domandina: quale sarà
l’aereo precipitato…? Gh gh gh, me sadica e crudele! XD scherzi a
parte, aspetto commentini! Recensite! ^____^