All the right reason.

di Giulz95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
-NickelCosa?-
Katrina alzò gli occhi al cielo, come le avevo visto fare spesso
-Non hai ascoltato nemmeno una parola uscita dalla mia bocca negli ultimi tre mesi? Sono uscita con il chitarrista del gruppo. Verrano ad Albany domani e vuole che io porti un'amica: usciamo, passiamo una serata insieme e dopodomani andiamo al concerto.- 
-Oh, quindi il motivo per cui ti sei presa quei giorni di ferie il mese scorso è questo tizio?- Le sorrisi. Kat era una buona amica, e fino al mese scorso era anche una mia dipendente. ora lavorava come segretaria in un ufficio legale. Non era una tipa da pasticceria.
-Sì, beh, ci siamo incontrati al lavoro. Hanno avuto dei problemi con la macchina di un tizio dopo una festa e... Comunque, credo proprio che andresti d'accordo con il suo amico Chad."
-Assolutamente no. L'ultima volta che mi hai organizzato un appuntamento al buio ho passato una serata ad asciugarmi il palmo della mano sul vestito per levarmi di dosso il sudore di quel tizio dai capelli rossi!-
-Ma smettila!- Rise lei -Non era così male! Vieni, ti faccio vedere una sua foto al computer. Sono sicura che li hai già sentiti per radio e non hai realizzato.-
Lasciai cadere la borsa del ghiaccio e mi incamminai con lei verso il mio ufficio. Passando affianco al bancone da lavoro, rubai un biscotto fumante dal vassoio che Sophia stava tirando fuori dal forno. Avevo di nuovo saltato il pranzo, così mi ritrovai a rubare biscotti al cioccolato destinati ai clienti. Di nuovo. Kat si sedette davanti al computer.
-Ok, questa è una foto del gruppo. Lui è Chad, il frontman.-
-Porca vacca!-
Kat sorrise e continuò a scrivere sulla tastiera. -C'avrei scommesso. Questo è il video del loro ultimo singolo, "Never gonna be alone"-
Ascoltando il ritornello mi accorsi che avevo già sentito la canzone, e comunque non riuscivo a staccare gli occhi dal cantante. Scossi la testa nel momento in cui il mio cervello riprese a funzionare. -Che cosa dovrebbe volere da me, Kat?-
-Ryan mi ha detto che è single, e io gli ho detto che tu non sei in una relazione...-
-Aspetta, a chi hai detto che sono single? A Ryan? O a Chad?-
Il sorriso che le comparve sul viso era uno di quelli che dicono "Per favore, non uccidermi."
-Entrambi?-
Scossi la testa -Non lo so, Kat.-
-Voglio dire, se non altro sono sicura che passerete una bella serata! Non sei andata nemmeno ad un appuntamento da quando...- 
-Pel-Di-Carota Mani-Sudate. Sai che non cerco solo il sesso. Non è nel mio stile.-
-E cos'è che vuoi, Julie?-
-Non lo so.- Feci spallucce. -Non ho più avuto una relazione dopo Aaron, e sappiamo tutti come è finita.-
-E allora vieni. Sono in ogni caso dei ragazzi simpatici con cui uscire.- Dato che continuavo ad essere indecisa, Kat tagliò corto. -Senti, sarebbe stra-fortunato se ti incontrasse. Sei più bella di quelli che pensi, e una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto. Ma hai bisogno di uscire e divertirti! Il lavoro è una buona cosa, ma lo è anche staccare la spina ogni tanto! E comunque sei la mia migliore amica, e ci terrei a farti conoscere Ryan. Ti assicuro che è un tipo molto dolce.-
Alzai un sopracciglio -Spero più dolce che il tuo ex.- L'ex ragazzo di Kat era una persona terribile; l'avrebbe quasi uccisa a suon di botte una sera. L'avrebbe fatto, se non fossi arrivata io in tempo con la polizia.
Kat trovò la forza di sorridere, nonostante qualche cicatrice che ancora non si era rimarginata totalmente-No, è una brava persona. Allora vieni?-
-Va bene, va bene! Ma solo perché è tanto che non vado ad un concerto.-
-E perché Chad è un gran pezzo di figo.-
-Anche.- Sorrisi io.



Ed eccomi di ritorno :) Questa storia porterà ad una fine. Sarà lunga e tumultuosa, ma ho già ben impressa nella mente tutta la trama, quindi non la abbandonerò :) Mi spiace aver cancellato l'altra long sui Chad e Amélia alla quale Dada88 era tanto affezionata, ma purtroppo si era arrivati ad un punto fermo :S Spro di riuscire a farmi perdonare :) A proposito, ho finito di leggere il tuo ultimo lavoro sui NB, ed è davvero fantastico, come al solito :) 
Spero seguirai anche questo mio lavoro, che prometto di non abbandonare XD
Stay Tuned!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


-Sei bellissima, Kat!- Le sorrisi. Avevamo fatto shopping per il "grande giorno", eravamo andata dal parrucchiere, dall'estetista ed ora stavamo in piedi come due rimbambite di fronte allo specchio, imitando le sexy-pose alla Charlie's Angels. 
-Siamo delle gran gnocche.- Scherzò lei, con una luce davvero abbagliante negli occhi. Gli occhi di Katrina erano stupendi, di un blu intenso, che era messo in risalto dai suoi lunghi capelli scuri, neri come la notte. Le sue labbra erano quasi sempre di un rosso accesso, perché l'unica cosa che aveva sempre con sè, era proprio il rossetto. Il rossetto, e un corpo da urlo. Io invece vantavo di lunghi capelli mossi e color cioccolato, perfettamente in tinta con il colore dei miei occhi. Anche il mio fisico non era niente male, ma solo perché mi facevo il fondoschiena in palestra quattro volte a settimana, e stavo alla larga da ogni tipo di tentazione golosa. Il che richiedeva uno sforzo enorme, considerando che ero la proprietaria di una pasticceria. Qualcuno una volta mi aveva detto che il mio sorriso poteva illuminare i giorni più bui, ma era molto molto ubriaco, e comunque non ho mai creduto a molti complimenti. Ho sempre pensato che fossero dovuti alla cortesia, oppure che fossero un trucchetto da quattro soldi per entrare nei miei pantaloni. In ogni caso, non ho mai pensato di essere speciale.
 -A che ora arriva la limousine?- Chiesi.
 Kat guardò lo schermo del suo Blackberry per controllare l'ora. -Circa cinque minuti.- Non fece in tempo a dirlo, che sentimmo qualuno bussare alla porta del mio appartamento. -O adesso!
Nella limousine trovammo due mazzi di fiori, con una bottiglia di vino ed un vassoio pieno di quello che poteva essere solo una cosa:
-Sushi!- Esclamò Kat, eccitata.
 -Pesce crudo.- Ribattei io, tappandomi il naso.
 Lei ingurgitò un paio di disgustose e maleodoranti alghe avvolte in palline di riso e mi passò il piatto davanti. -Provalo!-
-Assolutamente no! Stai lontana da me! Sono già abbastanza nervosa, vorrei evitare di vomitargli addosso del pesce crudo.-
Rise sonoramente. -Come Wendy e Stan, in quella puntata di South Park! "Hei Chad, è un vero piacere conoscer...BLORF!"-
-Ragazzi, farebbe veramente schifo. Magari ci scriverebbe una canzone!-
-L'hanno già fatto: si chiama Country Music.-
-Pronte ragazze?- Chiese l'autista, interrompendo le nostre risate.
-Sì grazie- Gli sorrisi, cercando di mettermi a mio agio sul sedile e di calmarmi. 
-Rilassati, ok? Bevi del vino... No, aspetta. Potresti vomitare.-
-Sulle sue scarpe.-
Ridemmo di nuovo insieme. Calmarsi era fuori discussione.
 
Quando arrivammo al locale dovemmo attraversare circa sei porte. Quel luogo assomigliava tanto ad un labirinto. Continuammo a camminare, fino a quando non arrivammo di fronte ad un enorme uomo, con uno sguardo poco rassicurante stampato in faccia.
-Password.-
Kat sbuffò.
-Ron, sono io! Kat!-
 Lui incrociò le sue braccia, e i suoi bicipiti sembravano urlare "non siamo muscoli, siamo palloni da calcio!". -Niente password, niente festa.-
-Se non ci lasci passare, giuro che ti tiro un pugno dritto in mezzo alla gambe!- Ringhiò Kat, in preda all'esasperazione. Io rimasi sciocciata, non potevo credere a quello che stava dicendo! -Oh mi Dio, stiamo per morire.-
Improvvisamente l'armadio a sei ante scoppiò a ridere, di fronte alla mia faccia da ebete. 
-Scusa Kat, ma per me è sempre troppo divertente! La tua amica ha fatto una faccia! Entrate, Ryan e i ragazzi vi stanno aspettando.-
Una volta dentro, vedemmo solo un mucchio di tavoli e un bar, con un mucchio di gente in giro. -Kitty Kat!- Urlò qualcuno da un tavolo dietro di noi.
-Kitty Kat?- Le sussurrai io, cercando di non scoppiare a ridere ma lei ni fulminò con lo sguardo.
-Taci!- 
 
Ryan saltò in piedi dal tavolo e le corse incontro con un sorriso a trentadue denti. Iniziarono a baciarsi ed abbracciarsi, e mi accorsi di essere un elemento di troppo in quel siparietto romantico. Fortunatamente un altro ragazzo si alzò e mi venne incontro, porgendomi la mano. -Ciao! Io sono Dan, e tu devi essere Julie, giusto?-
Gli strinsi la mano, ringraziando il cielo che qualcuno fosse venuto a salvarmi. -Giusto! È un piacere conoscerti.- 
Finalmente, Kat e Ryan si ricordarono di non essere soli. -Scusami, Julie, ci siamo lasciati trasportare.- Sorrise lei imbarazzata. -Ryan, questa è la mia migliore amica, Julie.-
-È un piacere conoscerti, Julie. Scusateci un attimo, torniamo subito. Voglio solo darle una cosa.-
-Certo, come no! Sappiamo cosa vuoi darle, Peake!- Scherzò Dan.
-È tutto okay, Jul? Torniamo tra un attimo- Mi chiese Katrina, con gli occhi da cucciolo, implorandomi di capire.
Avrei potuto ucciderla, ma per qualche strana ragione mi sentivo a mio agio con Dan. -Tranquilla, andate pure.- Sorrisi. Loro si allontanarono mano nella mano e io e Dan tornammo al tavolo, e ordinammo due birre. Avevamo appena iniziato a fare conversazione quando lui si alzò, agitando le braccia verso qualcuno. Mi girai e vidi Chad avvicinarsi, a fianco di chi pensai essere suo fratello Mike. Giuro che fu come in un film, quando le persone camminano verso di te a rallentatore e la colonna sonora di Baywatch esplode dal nulla. Indossava una semplice T-shirt leggermente attillata con qualche disegno tribale stampato lungo il torace, dei jeans strappati e una grossa cintura con la fibia d'argento. Ebbi quasi paura di alzarmi, temendo che le mie ginocchia fossero troppo deboli per soggermi.
-Julie, questi sono Mike e Chad.- Disse Dan, introducendoci.
Strinsi la prima la mano di Mike e poi quella di Chad. -È un vero piacere conoscerti, finalmente. Kat mi ha parlato moltissimo di te.-
-Beh, qualunque cosa ti abbia raccontato, non crederci.- Dissi con un sorriso. "Bene, sicuramente ho già fatto la mia figura da stupida. Oh cavoli! Ha degli occhi così splendidi, ed è così alto." Pensai tra me e me, sperando che la mia mascella non toccasso ancora il pavimento.
-Grazie per i fiori.- Dissi mentre ci sedevamo, cercando di riacquistare quel minimo di dignità rimasta. -Erano veramente belli.-
Chad sorrise. -Di nulla. Com'era il sushi?-
-Veramente non lo so, non ne vado pazza. Ma potresti chiederlo a Kat: lei lo ha praticamente divorato in tre morsi.-
-Non piace nemmeno a me, è troppo viscido. La prossima volta maderò qualcos'altro, se vuoi. Ad esempio del tartufo al cioccolato?- Sì avvicino leggermente a me, sporgendosi verso la birra che il cameriere aveva appena posato al bordo opposto del tavolo prima di berne un lungo sorso. Riuscii a sentire il profumo del suo dopobarba che mi si stampò in testa in un attimo.
-Non ce n'è bisogno, davvero. Ho a che fare con il cioccolato tutti i giorni.- 
Chad sorrise ed annui. -Oh, giusto! Kat mi ha detto che dirigi una pasticceria.-
-Che cosa? E non hai portato dei pasticcini? Nemmeno un biscotto?- Scherzò Dan, cercando di rinfilarsi nella conversazione. -Chad va pazzo per i Biscotti Arcobaleno.-
-Davvero?- Chiesi sorridendo -Sono la specialità della casa, era la ricetta speciale di mia nonna.-
Si stiracchiò per un secondo, appoggiando il braccio dietro di me, sullo schienale del divanetto. -Sul serio? Credi di poterne portare qualcuno domani sera al concerto?-
-Non lo so. Sono invitata?- Chiesi giocando. Mi stava davvero divertendo il modo in cui stavamo flirtando.
-Ma certo che lo sei! Saresti il mio ospite speciale.- Disse, mentre iniziava a sfiorarmi la spalla con le dita. -Sai, sei veramente molto carina. Probabilmente la ragazza più carina del locale in questo momento.-
Cercai di non ridere, e soprattutto di non arrossire. -E tu sei probabilmente il più gran bugiardo del locale in questo momento.- 
Si fece serio, quasi come se si chiedesse da dove diavolo spuntasse fuori una tale stronza da non accettare un complimento. -Non stavo scherzando. Credo che tu sia veramente bella.-
Improvvisamente mi sentii un'idiota. -Scusami. Non sono abituata ai complimenti.- Sorrisi, cercando di non peggiorare la situazione
-Davvero? Strano.- Chad mi fissò con i suoi taglienti occhi blu. Poi finalmente sorrise -Giusto in caso tu te lo stia chiedendo, non sono solito a fare complimenti a ogni ragazza che incontro.-
-Già, generalmente passa direttamente all'offrire loro da bere.- Rise Mike, prendendolo in giro.
-Oh, taci, stronzo! Però non è una cattiva idea, ordiniamo qualcosa da bere?-
-Io opto per una birra.- Dovevo andarci piano con i superalcolici, o rischiavo di partire subito per il mondo dei sogni, col rischio di beccarmi una sbronza coi fiocchi. 
Ordinammo di nuovo da bere, e alzammo i bicchieri insieme. -Alla salute, ragazzi! E... Ehm, ragazze.- Disse Mike con una risata. Scolai il mio boccale di birre tutto d'un fiato, mentre sentivo i ragazzi incitarmi "Giù, giù, giù!". Una volta svuotato, lo appoggiai sul tavolo sonoramente, con uno sguardo di soddisfazione.
-Porca vacca! È stato fantastico!-
Ingurgitare tutta quell'anidride carbonica di colpo non potè che portare ad una cosa sola. Al chè, Chad rise ancora più forte. -Questo sì che è sexy. Ora sono veramente eccitato.-
-Forza, mordimi e portami un'altra birra.- Risi con lui.
Non si lasciò certo scappare l'occasione, e ricominciò a provarci spudoratamente. -E dove ti piacerebbe essere morsa?-
Risi, afferrai la sua birra e ne bevvi un sorso. -Sì, certo. Mi piacerebbe proprio vederti provare.-
-Credi che non lo farei? Smettila di bere la mia birra, donna!- 
Gli lanciai uno sguardo di sfida e inarcai un sopracciglio, portandomi la sua bottiglia alle labbra. -Prova a fermarmi, fratello!- E con questo, Chad mi afferrò per le spalle e ne morse una, accurandosi di non stringere la mascella. -Ouch! Smettila, idiota!-
-Sai che ti piace...- Borbottò, mordendomi di nuovo.
-Wow! Sembra che andiate d'accordo!- Esclamò Kat, tornando al tavolo con Ryan, finalmente. Entrambi avevano dipinta sul volto un'espressione soddisfatta, con un sorriso da gatto.
-Ci hanno ignorato per tutto il tempo!- Esclamò Dan.
-Devo rubarti per un minuto, Julie. Vieni un attimo in bagno, devo mostrarti una cosa.-
-Se è la stessa cosa che ti ha mostrato Ryan, non sono interessata.- Dissi, mezza seria e mezza no. I ragazzi risero, ma Kat alzò gli occhi al cielo. 
-Vieni con me e basta, perfavore!-
Mi alzai dal divanetto, ma quando mi tirai in piedi, mi ricordai di avere su i tacchi alti da quella mattina. Barcollai leggermente con un'espressione di sofferenza.
-Tutto okay? Vuoi una mano?- 
-No, grazie. I miei piedi mi hanno solo rammentato che sono infilati sui tacchi da stamattina.- Okay, me l'ero cercata. Era questione di secondi prima che...
-Peso piuma!- Gridò Chad, mentre mi allontanavo da tavolo. Mi girai e alzai il dito medio, mimandogli un "fottiti" con le labbra. Inarcò un sopracciglio e un leggerò ghigno gli attrversò le labbra. -Sai che ti piacerebbe.-
Il solo pensiero mi fece venir voglia di urlare "che diamine, sì!" a pieni polmoni, ma ricordai a me stessa che dovevo avere un minimo di contegno. -Non in questa vita, tesoro! Non sono quel tipo di ragazza.- Gli lanciai un bacio prima di chiudere la porta del bagno dietro di me. 
-Guarda cosa mi ha dato Ryan!- Kat mi mostrò un braccialetto d'oro con un grosso diamante come pendente. Era veramente carino.
-Wow! Anniversario?-
-No! Nessuna occasione speciale! Solo dolcezza. Non è un amore?-
-Ma certo...- Risposi, felice di vederle brillare gli occhi.
-Allora, come va con Chad?-
Non potei trattenermi dal sorridere -Mi piace, ma chissà... Insomma, vive in Canada!-
-Anche Ryan! Basta non pensare al futuro. Prendiamo la cosa come viene e vediamo come va! A proposito, torniamo al tavolo, ho bisogno di una birra.-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Tornando indietro, vedemmo un tizio in piedi davanti al tavolo, che parlava con i ragazzi. 
-Oh no, è Bobby. È un tale idiota!-
Avvicinandomi al tavolo potei vedere che doveva avere almeno 40 anni, forse anche di più, e che aveva uno sguardo piuttosto inquietante. -Heeeeei Kat!- Katrina gli rivolse un sorriso veloce e altrettanto velocemente scivolò accanto a Ryan. Io purtroppo non fui altrettano fortunata, così Bobby prese la mia mano e se la porto alle labbra, baciandone il dorso. -Beh, ciao anche a te, meraviglia. Dove sei stata per tutta la mia vita?-
-Non lo so... Per la prima metà, probabilmente non ero ancora nata!- mi lasciai scappare
Riuscii a sentire i ragazzi soffocare una risata, ma i miei occhi non si staccarono dai suoi. Volevo che sapesse che non ero intimidita da lui, che ineffetti si mise a ridere -Amo le ragazze con il senso dell'umorismo.-
Chad si schirì la gola. -Anche io, infatti stasera lei è con me. Quindi se non ti spiace...-
Bobby si spostò, ma non staccò un attimo lo sguardo dal mio. Così, Chad circondò le mie spalle con un braccio e io mi appoggia totalmente a lui.
-Scusami tanto, stavo solo facendo un complimento ad un ragazza carina. Passate una buona serata.- Detto questo, si allontanò tra i tavoli.
-Non mi piace.- Disse Chad, senza spostare il suo braccio.
-Perché? Con le luci ci sa fare.- Commento Daniel.
-Già- Disse Mike -E comunque ci serve qualcuno, visto che Ben si è ritirato a fare il papà. È bravo, non abbiamo avuto problemi.-
Bevvi un sorso della birra che Chad aveva ordinato per me prima di girarmi a guardarlo. -No, hai ragione. C'è qualcosa di strano in quel tipo, me lo sento.-
-Julie è brava con queste cose. È molto intuitiva con le persone.- Spiegò Katrina.
-Davvero? Sotto che segno sei nata?- Chiese Chad, e la sua voce dritta nelle orecchie mi mandò un brivido dritto giù per la schiena.
-Divieto di sosta.- Risposi seria. Il tavolo esplose in una risata sonora.
-Okay, apparte quello?-
-Sono un Sagittario. Tu?-
-Scorpione.- Disse con un ghigno, probabilmente pensando alla stessa cosa che stavo pensando io. È risaputo che le persone nate sotto il segno del Sagittario sono le uniche che sostengono l'enorme appetito sessuale degli Scorpioni.
-I Sagittari dovrebbero essere sensitivi?- Chiese Mike.
-Non sono una sensitiva, ma come diceva Kat, sono abbastanza intuitiva con le persone. Oh, e so leggere la mano.-
-Figo! Puoi leggere la mia?- Chiese Dan, porgendomi il palmo della sua mano. Prima che potessi guardarlo, però, Chad la spostò con un schiaffo.
-No, amico. Ci sono prima io.-
-E perché ci saresti prima tu?-
-Perché ho l'uccello più grande, ecco perchè! Puoi dire leggendomi la mano che ho l'uccello più grande del suo?-
Guardai la mano di Chad per un secondo ridendo. -No, non leggendoti la mano...-
-Ma dai...- Rispose lui, con uno sguardo da sornione stampato in faccia. Scossi la testa ridendo e tornai alla sua mano, ma lui la spostò. -Aspetta, non dirai "guarda, hai una piscina" e sputerai nella mia mano, vero?-
Risi di nuovo. -No, promesso.- 
Chad aveva delle mani davvero belle, ed ero molto presa dalla storia che mi stavano raccontando. -Questa è la linea della razionalità, e mostra che la tua mente di solito prevale sul tuo corpo. La linea è profonda, il che dimostra che provi entusiamo per la vita e per l'avventura.- Chad sorrise e annuì mentre continuavo a guardare la sua mano. -Sei una persona forte, tosta e che pretende molto da se stessa. Creativa e dotata.- Avevo visto anche qualcosa riguardo un'infanzia problematica, ma decisi di non dire nulla. -E sembra anche che questa vita potrebbe non essere ancora così lunga.-
-Un mucchio di gente mi ha detto che non supererò i cinquant'anni.-
-Sei pessimista!- Commentai guardandolo, ma Dan allungò la mano verso di me.
-Okay, il tuo turno è passato. Che dice la mia?-
Mi avvicinai al palmo di Dan ed iniziai a ridere -Amico, sei un pippaiolo cronico!-
Iniziarono tutti a ridere sonoramente. -Ma cosa stai dicendo!? Come fai a dirlo?!-
-Questa linea rappresenta l'amore per se stessi, e la tua linea è mooolto profonda. Quindi o sei un narcisista, o sei un appassionato del fai da te.-
Dani ci pensò un attimo e poi rispose ridendo. -Cinquanta e cinquanta?-
 
Per l'ora seguente non ci furono altro che risate e risate. Kat ed io raccontammo ai ragazzi di quando in un locale durante le feste natalizie dicemmo a due tizi che ci stavano provando che eravamo lesbiche. Ci costrinsero a cantare "I kissed a girl" di Katy Perry al karaoke e mentre cantavamo mettemo in scena anche una piccola coreografia a luci rosse.
-Mi ha sculacciato.- Dissi ridendo. 
-Ragazze dovete farlo! Sarebbe troppo divertente!- Esclamò Ryan.
-Assolutamente no! Non sono ancora abbastanza ubriaca
-Cameriera!- Urlò Chad. -Un altro giro! E per la signorina doppio!-
Quando i drink arrivarono Kat mi lanciò un'occhiata di intesta. -Facciamo il BJ Shot?-
-BJ shot?- Chiese Chad incuriosito.
-Guarda.- Mi assicurai che nella bottiglia non ci fosse molta birra, e che non fosse troppo pesante da alzare con la bocca. Poi misi le mani dietro la schiena. -Pronta?-
Katrina mi imitò e allo stesso tempo abbassammo la testa, sollevando la bottiglia senza l'aiuto delle mani e bevendo direttamente. Sempre in contemporanea, riappoggiamo le bottiglie sul tavolo e ci battemmo il cinque.
-Questa deve essere stata una delle cose più sexy che io abbia visto da un pezzo.- 
-Sì, molto sexy. Credo di essermi spaccata un dente.-
-Fa vedere.- Chad si avvicinò e passò il pollice lungo il mio mento. Riuscii a sentire il mio cuore battere al doppio del normale, nel sapere che era così vicino. -No, è tutto okay. Grazie al cielo a questo bel sorriso non è successo niente.- Risi, ma la mia risata uscì fuori con un'inquietante somiglianza alla risata di Pippo, e dopodiché ebbi un colpo di singhiozzo. Ero abbastanza certa che a quel punto se ne sarebbe andato a gambe levate, visto che ero in modalità sbronza. Invece sorrise, mostrando le fossette più carine che avessi mai visto in tutta la mia vita. Disegnò i contorni del mio viso con le dita e si avvicinò fino ad arrivare a pochi centimetri dalle mie labbra. -Sei così carina...-. Avrei davvero voluto aprire la bocca e dire qualcosa, ma il mio cervello non riusciva a connettersi con la mia bocca. Restammo fermi e in silenzio per qualche secondo fissandoci negli occhi fino a che fli altri non iniziarono a fare gli stupidi. 
-Gesù Cristo, sembrata due adolescenti!- Rise Mike.
Chad alzò gli occhi al cielo e si ributtò indietro al suo posto, tenendo una mano appoggiata al mio ginocchio. -Siete solo gelosi.-
Il mio telefono vibrò, avvisandomi che avevo ricevuto un messaggio: era Aaron, che chiedeva di richiamarlo se fossi stata sveglia e che era importante. -Scusate, devo rispondere. Torno tra un attimo.-
-Chi è?- Chiese Kat.
-È Aaron. Voglio solo assicurarmi che sia tutto okay.-
 Chad si alzò per permettermi di uscire dal tavolo, ma quando mi sollevai in piedi barcollai di nuovo, rischiando di cadere. -Attenta! Tutto okay?- Mi teneva stretta per la vita, per non farmi cadere, e sono in quel momento mi accorsi di quanto fosse alto.
-Sì, sono solo stata seduta troppo tempo.-
-Vuoi che ti accompagni?-
-No! No, sto bene. Faccio una telefonata e torno.-
Mi avviai verso il bagno e chiamai Aaron.
-Hei, sono io. È tutto okay? È molto tardi.-
-Sì, lo so, scusami. Kevin ha avuto un incubo e voleva parlarti per assicurarsi che andasse tutto bene.-
-Ah, ok! Ancora incubi?-
-Già. Stanotte è già la seconda volta. Eccolo qui.-
Ci fu una piccola pausa, prima che il mio piccolino rispose.
-Mamma! Stai bene?-
-Sì, tesoro, sto bene. Era solo un sogno, ok?
-Lo so. Volevo solo essere sicuro che stessi bene. Stai dormendo?-
-Uhm, no. Ma tra poco andrò a letto.-
-Okay. Ti voglio bene!-
-Anch'io ti voglio bene amore! Ciao!-
Parlai con Aaron ancora per qualche minuto, poi chiusi la chiamata.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Quando tornai al tavolo mi aspettavo un sorriso di Chad, che però non arrivò. Effettivamente sembrava abbastanza scocciato. -Tutto okay?-
Annuì.
 -Sì, sì. Va tutto benissimo.-
Mi guardai intorno e l'intero clima del tavolo era cambiato: Ryan e Kat mi guardavano senza saper bene cosa dirmi, Dan e Mike non mi guardavano nemmeno e Chad era estremamente freddo; non provava nemmeno a guardare nella mia direzione. Stavo per chiedere cosa fosse successo, quando una bionda si avvicinò e si mise proprio di fronte a Chad.
-Hei bellezza. Come ti chiami?- Chiese Chad, con lo stesso charm che stava usando con me dieci minuti prima.
-Debbie.- Replicò lei, fingendo un movimento involontario del suo seno.
 -Vuoi sederti, Debbie?- Le sorrise Chad. Lo guardai, ma evito il mio sguardo.
 -Mi piacerebbe, ma non c'è abbastanza spazio.- Aveva una voce irritante. Come se avesse respirato per mezzora in una tanica d'elio.
 Chad si spostò, sporgendo la sua gamba fuori da sotto il tavolo. -Perché non ti siedi qui?- La bionda non sprecò tempo e si sedette in fretta. -Comoda?-
-Molto.-
Gli altri, specialmente Ryan e Kat, guardavano Chad come se non potessero credere a quello che stava facendo.
-Uhm... Chad...- Iniziò Kat, ma lui ricominciò a parlare con la bionda, facendo in modo che tutti lo sentissimo.
 -Sai una cosa, tesoro? Credo tu sia la ragazza più carina del locale stasera. Hai un sorriso veramente splendido.- La bionda stava ridendo, intanto io sentivo la rabbia crescere dentro di me. A che diavolo di gioca stava giocando? -Mi piace il modo in cui bevi dalla bottiglia. È probabilmente la cosa più sexy che io abbia visto stasera!-
 Adesso ero veramente arrabbiata. Non sapevo fino a che punto sarei ancora riuscita a sopportare la situazione. Kat e Ryan si avvicinarono a Mike e Dan, che improvvisamente si accorsero della scena pietosa che si stava svolgendo al tavolo.
-Chad! Chad, ascolta un secondo!- Lo chiamò Dan, ma lui non si girò neppure a guardarlo.
-Vuoi un poì di birra, dolcezza?- Bevve un sorso dalla sua bottiglia, poi baciò la bionda, passandole la birra attraverso il bacio. Oltre al fatto che la cosa mi disgustava abbastanza, avevo deciso che non potevo più sopportarlo. Sbattei la mia bottiglia sul tavolo e mi alzai.
-Adesso basta!- 
Saltai sul tavolo e scesi dall'altra parte, per non incrociare lo sguardo di quel bastardo e mi avviai verso l'uscita.
-Cosa cazzo credi di fare?- Urlò Chad, saltado in piedi e rischiando di far cadere la bionda col sedere per terra.
-Io? Cosa cazzo che di fare tu! Ti sei comportato come se fossi interessato a me tutta la sera, e ora stai "baciando", diciamo così, questa... Bionda?-
Chad scrollò le spalle e non mostrò il benchè minimo senso di colpa, il che mi fece andare su tutte le furie. -Ho perso interesse.-
 -Chad, c'è una cosa che devi ascoltare prima che...-
-Non c'è niente da ascoltare, Dan!- Ribattè lui.
Pensavo finalmente di aver capito. -Oh, adesso è chiaro! Hai realizzato che non te l'avrei data facilmente e ti sei trovato la prima passera a domicilio che ti è passata sotto mano.-
-Loro usano me tanto quanto io uso loro.- Rispose lui arrogantemente. -E comunque se ti avessi voluta ti starei sbattendo in questo momento!-
-Tu credi?- Lo presi in giro
Adesso era veramente incazzato. Fece un passo verso di me e mi punto il dito contro prima di iniziare a gridare. Tutti nel locale si girarono a guardarci, ma sembra che a lui non importasse nulla. -Ascolta bene! Potrei avere ogni ragazza in questo bar! A volte non ho voglia di sforzarmi, quindi preferisco la strada semplice! E poi sei veramente una stronza!-
Non potevo credere a quello che stavo sentendo. Il mio livello di rabbia stava salendo oltre la soglia massima. 
-Ascoltami bene, brutta egocentrica, narcisista, vanagloriosa, scimmia ritardata, non mi sarei fatta scopare da te nemmeno se tu fossi stato l'ultimo uomo sulla terra! Quindi scendi dal tuo cazzo di piedistallo e va' all'inferno!-
-Ma smettila! Sei come tutte loro! Sei un'opportunista, e ora sei arrabbiata perché ho capito il tuo gioco, così ti sei chiamata fuori!-
-Chad, devi chiudere il becco ed ascoltare! Perfavore!- Urlò Kat.
-Va tutto bene, Kat, davvero. Stai qui con Ryan e con questo pezzo di merda, chiamo un taxi.-
-Esatto, chiama un taxi! Vai a casa da tuo marito a da tuo figlio, stronza fedifraga!-
All'inizio mi venì voglia di dargli un cazzotto dritto sul naso e romperglielo di nuovo. Mi ci volle un attimo prima che il mio cervello ubriaco elaborasse le sue parole. -Aspetta un secondo, io non ho un marito!-
-Non raccontare cazzate! Quando sei andata a parlare al telefono, Kat mi ha detto che era tuo marito e che probabilmente ti stava chiamando per tuo figlio! Poi mi dovrà spiegare perché ci ha presentati se...-
-Questo è quello che sto cercando di dirti da mezzora! Hai capito male! È il suo EX-marito! Ho detto che il suo EX-marito probabilmente l'aveva chiamata per suo figlio!- urlò Kat, esasperata.
Chad rimase lì, a bocca aperta, cercando di elaborare le nuove informazioni che gli erano appena state date.
-Ho cercato di dirtelo, ma non ascolti mai!-
-Esatto! Sono divorziata da quasi un anno. L'avresti capito facilmente senza tirare in ballo questa scenata e ti saresti risparmiato la figura pessima se avresti ascoltato invece di comportarti come una fottuta testa calda! Ora me ne vado, e non voglio avere più niente a che fare con te! Non voglio vederti mai più, e spero che la radio non passi mai più una canzone di Nickelback! Ti odio! E ti odio ancora di più per le stronzate e le cattiverie che hai detto!- Tremavo, e sentivo che ero sul punto di piangere lacrime di rabbia. Odiavo mostrare segni di debolezza, quindi anche se non erano lacrime di tristezza ma lacrime dovute al nervoso, girai i tacchi e camminai verso l'uscita il più velocemente possibile. Ma la sbronza non aiutava molto. Arrivai comunque fuori dal locale, dove fui raggiunta poco dopo da Dan, Kat e Ryan.
-Julie, ascolta, pensava davvero che tu fossi sposata!- Esclamò Kat. -Ha capito male al tavolo quando mi ha chiesto chi era al telefono! La musica era alta e...-
-Non importa, Kat, avrebbe potuto chiedere. Dan, potresti trovare una macchina per tornare a casa? Non credo di poter chiamare un taxi a quest'ora.- 
-Sì, certo.- Rispose, allontanandosi con il telefono.
-Vengo con te.- Continuò Kat.
-No, rimani con Ryan. Voglio stare sola.- Quelle maledettissime lacrime iniziarono a scendere di nuovo. Ero sicura che se non fossi stata ubriaca sarebbe stato molto meglio.
-Julie...mi...mi dispiace.- Dan mise via il telefono e mi mise una mano sulla spalla per confortarmi.
-Va tutto bene... Non è così terribile. Ripensandoci, è meglio così. Sono stata trattata di merda prima e non voglio che la storia si ripeta.-
-Sinceramente Julie, quello non era Chad. Non credo di averlo mai sentito parlare così con una donna. Mai!- Disse Ryan.
-Beh, lo ha fatto stasera!-
Chad arrivò di corsa da dentro il locale, con Mike esattamente dietro. -Perfavore, Julie! Dammi un minuto per spiegarmi!-
-Non c'è niente da spiegare Chad. Vai a farti la tua Strada Semplice.- Risposi acida senza guardarlo.
Mike si mise davanti a lui, cercando di respingerlo dentro al locale. 
-Dannazione, Mike! Levati di mezzo!-
-No! Fratello, non vuole parlarti, lasciala stare!-
 La limousine arrivò nel parcheggio, e io salii ancora prima che l'autista potesse scendere ad aprirmi la portiera. Non salutai nessuno. Guarda Chad per l'ultima volta ed realizzai di provare un odio profondo nei suoi confronti, smisurato. Malinteso un cazzo, era solo stupido. -Fanculo.- Borbottai tra me e me. Presi un lungo respiro e appoggia la testa la finestrino guardano la pioggia che cadeva sul vetro formando tante goccioline. Non potevo aspettare di arrivare a casa, così chiusi gli occhi e mi addormentai, con un ultimo pensiero in testa: non avrei mai e poi mai voluto vedere o sentir parlare di Chad Kroeger di nuovo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


-Non ci penso nemmeno, Kat!-
-Andiamo, Julie! Pensava veramente che fossi sposata con un bambino a casa!
Mi accorsi che sulla torta alla quale stavo lavorando stava subendo le ripercussioni della mia dislessia nervosa: "Buon COMPLEANO Matt". Sbuffai in preda alla frustrazione e chiesi a Sophia di occuparsene, prima di andare nel mio ufficio e collassare sulla sedia dietro la scrivania. La testa mi stava uccidendo, e l'unica cosa che volevo in quel momento era andare a dormire. 
-Non mi interessa. Adesso devo proprio andare, e perfavore, di a Chad di smettere di chiamarmi sul cellulare.-
-Non puoi dargli solo cinque minuti?-
-Glieli avrei ieri sera per chiedermi spiegazioni.- Replicai. -E tra l'altro sono certa che è tornato alla sua stanza con la biondina.-
-No, invece. Se n'è andato poco dopo di te, e non mi sembrava in vena di certe cose.-
-Come no. Ora devo andare.-
-Va bene, chiamami se cambi idea.-
Chiusi la chiamata e cercai di massaggiarmi le tempie. Il mal di testa da post sbronza era fortissimo. Pensavo che mi sarei sentita meglio una volta totalmente sobria, ma mi sbagliavo alla grande. Qualcuno bussò alla porta e senza aspettare il mio permesso, Shazz entrò nell'ufficio. Shazz era la mia amica da quando avevamo undici anni, e suo marito Angelo era il mio socio in affari. Effettivamente, prima che la prendessi in gestione io, questa era una cioccolateria. Stavano per chiudere, ma io ne comprai il 75% e ne feci una pasticceria. All'inizio non era molto entusiasto, ma alla fine abbiamo iniziato ad avere successo. Lui si occupa del lavoro da scrivania, io di tutto il resto. -Ange mi ha detto quello che è successo.-
-Non capisco perché la cosa mi disturbi tanto. Le rockstar sono tutte uguali.-
-Probabilmente perché ti piaceva.-
-Probabilmente.-
Shannon si sedette accanto a me. Sarebbe dovuta essere in pausa pranzo e invece era lì con me. Questo era uno dei motivi per cui era mia amica da sempre. -Non ti è mai capitato di essere così arrabbiata con qualcuno da aprire la bocca prima di averla connessa al cervello? E non dirmi bugie, perché ti conosco e sei una testa calda anche tu!-
La guardai e sospirai. -Forse. Ma è diverso!- 
-Perché? Perché stavolta la vittima sei tu? Julie, probabilmente piacevi a questo tizio, e lui ha pensato che stavi tradendo tuo marito con un figlio a casa. Se fosse davvero stato uno stronzo non avrebbe dato peso alla cosa e sareste finiti direttamente a letto! Deve essersi sentito preso in giro.-
Dovetti ammettere che non aveva tutti i torti. -Non è stato molto carino in ogni caso. Ci è andato giù pesante.-
-Ma senti chi parla. Come se tu fossi una santarellina. Tu non ci vai mai giù pesante?- Continuò lei con un sopracciglio inarcato.
Prima che potessi ribattere, Sophia bussò alla porta. -Julie, c'è un ordine per te.-
-Puoi farlo tu Sophia? Rischio di rovinarne un altro, non sono in vena oggi.-
-Credo proprio che dovresti occupartene tu, Julie.- Disse lasciando un biglietto sulla scrivania ed uscendo dalla stanza. Lo lessi ad alta voce. -È da un certo Chad SoDiEssereUnIdiota, e vuole una torta al pan di spagna con scritto "Questo è l'unico modo che ho per parlarti. Sono davvero, davvero dspiaciuto per quello che è successo la scorsa notte e vorrei farmi perdonare. Vorrei che tu venissi a cena con me prima del concerto, e che mi lasciassi spiegare il modo in cui mi sono comportato. Perfavore, richiamami. Chad."-
 -Devi ammettere che è intelligente.- Puntalizzò lei.
-Ma perché diamine gliene importa tanto?! Non c'è nemmeno la possibilità di un futuro insieme! Lui vive in Canada, ed io qui!-
-Non puoi saperlo! Magari potreste avere una magnifica storia romantica che ti porterebbe a trasferirti!-
-Sì, certo. Oppure potrei stare malissimo, con il cuore a pezzi mentre lui va a letto con tutte le bionde che incontra.-
Shazz sospirò. -Perché devi essere così negativa, Julie? Perché non riesci a divertrti e vivere le cose giorno per giorno? Al 90% dei casi, quando ci si innamora, la vita migliora notevolmente. E se non migliora, si gira pagina e si rimane con una gran storia da raccontare ai nipoti un giorno!-
-Non so proprio come le cose potrebbe funzionare a lungo andare. Non sono brava con le relazioni.-
-Beh, vediamo: il tuo ultimo ragazzo, Marc ti ha trattato come una cacca di cane, e sappiamo bene la storia dietro il tuo ex-marito. Per quanto fosse dolce...-
-Lo so, lo so...- Tagliai corto. Non volevo che dicesse qualcosa di cui si sarebbe pentita.
Lei si passò la mano tra i capelli e sorrise, stiracchiandosi. -Devo tornar al lavoro, quindi in totale il mio consiglio è questo: se fossi in te, lo chiamerei e mi metterei d'accordo per questa sera. Poi vai a casa, fatti una dormitina e vestiti da figa. Dopodiché vai da lui e costringilo a implorare il tuo perdono in cambio di una notte di sesso selvaggio, della quale domani mattina mi racconterai i minimi dettagli.-
Non riuscii a frenare una risata. Era la prima volta che ridevo dalla notte scorsa. -Non sono molto sicura dell'ultima parte.-
-E perché no? Non sei mica una suora! Esci, divertiti e lascia che una rockstar di fama internazionale si preoccupi per te, ti sposti la sedia prima di farti sedere al tavolo e magari ti porti in posti mai visti. Sai, dicono che i chitarristi, con quelle dita...-
-Va bene, va bene! Smettila di comportarti come una regista di film porno. Lo chiamerò. Ora torna al lavoro!-
Una volta rimasta sola, chiamai Chad, che rispose al secondo squillo. -Pronto, parlo con Chad SoDiEssereUnIdiota?-
Trattenne una risata. -Sì, sono io.-
-Ho il suo ordine qui con me, ma ci sono una paio di cose cha ha dimenticato di menzionare.-
-Quali?- Chiese stando al gioco.
-Di che colore deve essere la scritta e a che gusto vuole la crema.-
-Dunque, crema pasticcera, perché Kat mi ha detto che è la tua preferita. Il colore dovrebbe essere blu, perché è così che mi sono sentito ieri sera quando te ne sei andata.-
-Wow, sei preparato.- Risposi ridacchiando. -Sono ancora abbastanza arrabbiata comunque.-
-Hai tutte le ragioni di esserlo. Ho definitivamente esagerato. Questo vuol dire che stasera verrai?-
Presi un lungo respiro e poi risposi. -Sì. Ma dovrai ringraziare la mia amica Shazz per questo. Se non fosse venuta qui a convincermi oggi non l'avrei fatto.-
-Le piacerebbe un pony? Le comprerò un pony! Al diavolo, le comprerò un'intera stalla di pony!-
Risi. -Non credo che abbia abbastanza terreno per una stalla. A che ora devo venire?- 
-Alle otto? Ci vediamo nella mia stanza. Ceneremo insieme e poi raggiungiamo gli altri per il concerto. Mando una limousine a prenderti per le sette e mezzo, ed qualcuno della security.-
-Non è necessario.-
-Sì, inveve. Fidati. Mi sentirei più tranquillo a sapere che c'è un membro dello staff con te. Non preoccuparti, non sarà Bobby.-
-Grazie. A stasera allora.-
-A stasera.-
Raccolsi la mia roba e tornai a casa per prepararmi, come aveva detto Shazz.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ci misi circa un paio d'ore, fondamentalmente perché rimasi sotto al doccia più del dovuto. Indossai un paio di jeans attillati, tacchi alti neri e un top nero senza spalline. Non feci nulla ai miei capelli, se non asciugarli con il diffusore dopo averli massaggiati con la schiuma. Erano molto più voluminosi, e lo adoravo. Il campanello suonò mentre mi passavo il mascara sulle ciglia, e il mio cuore iniziò  a battere più forte. Dovevo ammetterlo: ero eccitata al pensiero di rivedere Chad di nuovo.
La guardia della security si chiamava Jesse. Per tutto il tempo fino all'hotel non facemmo altro che ridere. Aveva una bambina della stessa età di Kevin, quindi c'erano abbastanza storie da raccontare. Quando arrivammo di fronte all'ascensore, Jesse mi disse che dovevo andare al quarantaduesimo piano. Ebbi un attimo di panico, poi mi ricordai che dovevo cercare di non essere stronza, così mi diedi un contegno. Fui accolta da un tizio pelato, corpulento, con uno sguardo che non mi piacque per niente.
-È qui per vedere Chad.- Gli disse Jesse.
-La sta aspettando?-
"Pronto? Sono qui!" -Non sono una groupie, se è questo che si sta chiedendo.- Mi guadagni un'occhiataccia truce da quella reincarnazione di Jabba the Hutt, che mi fece segno di proseguire lungo il corridoio. "Simpatia, portami via!" pensai tre me e me.
-Ecco qui, signorina Anselmo. Questa è la suite del signor Kroeger.-
Ringraziai Jesse e bussai alla porta della camera dopo aver preso un lungo respiro. Chad fece scattare la serratura, e mi ci volle un attimo per abituarmi al forte e destabilizzante profumo della sua colonia. -Ciao! Vieni, entra.- Si spostò su un fianco, lasciandomi entrare prima di richiudersi la porta dietro. -Com'è andato il viaggio? Spero che Jesse sia stato meno inquietante di Bobby.-
-È molto simpatico, e sì, molto meno inquietante.- Mi guardai intorno. -Wow, credo che sia più grande di casa mia.-
Chad rise. -Ti farò fare un giro turistico più tardi. Ceniamo?-
-Certo, ho una fame da lupi.- Risposi, lanciando la borsa sul divano in pelle.
Mi prese per mano e mi trascinò fino alle vetrate di una porta finestra. -Grandioso! Ho sistemato tutto sulla terrazza.- Nonappena misi piede fuori dalla stanza, mi accorsi di quanto in alto fossimo. Il cuore iniziò ad esplodermi nel petto e mi immobilizzai all'istante. Chad si girò a guardarmi preoccupato. -Va tutto bene? Sei pallida.-. Tutto quello che riuscii a fare fu scuotere leggermente la testa. Si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla. -Cosa succede?!-
Risposi solo quando riuscii a recuperare un filo di voce. -Ho... Ho paura.-
-Dell'altezza?-
-Sì.-
Chad mi circondò le spalle con un braccio e mi riportò dentro, facendomi sedere sul divano. Continuò ad accarezzarmi le braccia, nel tentativo di farmi smettere di tremare. -È tutto okay, sei al sicuro ora.- Cercai di scusarmi, ma non me lo permise. -Non devi scusarti di nulla! Non avevo idea che soffrissi di vertigini, Kat non me ne ha parlato.-
-Probabilmente non lo sa. Mi spiace che tu abbia dovuto portare tutto quanto fuori in terrazza per niente.-
Chad sorrise, scostandomi una ciocca di capelli dal viso. La sera prima era buio, e questa era la prima volta che potevo vedere Chad sotto la luce. Riuscivo a vedere ogni minimo particolare del suo corpo e del suo viso, e mi resi conto che quella notte sarei andata sicuramente in tachicardia. -Non c'è problema, sposterò il tavolo dentro. Stai bene ora?- Si alzò, e iniziò a spostare i piatti dentro alla stanza. Spense le luci, accese qualche candela e mise un CD nello stereo.
Quando mi avvicinai al tavolo, mi scostò la sedia da tavolo, facendomi sedere. Rimasi come una scema a guardare il modo in cui il suo viso veniva illuminato dalle candele: il colore dei suoi occhi era ancora più intenso, e il biondo dei suoi capelli sembrava essere dorato. Nella mia testa continuavo a sentire le parole di Shazz, che mi ripetevano di saltargli addosso e passare una notte di sesso sfrenato.
-Spero che la cena ti piaccia. Kat mi ha detto che il tuo piatto preferito sono le penne alla vodka, così le ho fatte preparare al cuoco del catering. Non è italiano, ma spero se la sia cavata.-
-Sono sicura che sono buonissime.-
Iniziammo a mangiare, sorridendo da un lato all'altro del tavolo, senza veramente dire nulla. 
-Comunque stasera sei davvero bellissima. La luce ti dona certamente di più.-
-Grazie.- Gli sorrisi. Chad alzò lo sguardo e posò la forchetta, passandosi il tovagliolo sulle labbra. Mi accorsi che stava cercando le parole giuste da dire, e quando si sporse cercando la mia mano sul tavolo lasciai che la ricoprisse con la sua.
-Non so da dove iniziare.-
-Potresti iniziare con lo spiegare perché ti sei comportato da stronzo ieri sera.-
Abbassò lo sguardo, prima di iniziare a spiegarmi di quante volte avesse trovato una raggazza con la quale sperava ci fosse qualcosa solo per scoprire poi che aveva un marito o un fidanzato a casa, e che lo stava solo usando.
-Come la tizia che hai usato tu la notte scorsa per farmela pagare?- Chiesi, ritirando la mano.
-Senti, anche loro usano me. Non vogliono altro che infilarsi nel mio letto, o i miei soldi. O entrambi. Loro usano me, io uso loro.-
-Non credi che sia eticamente scorretto?-
-Probabilmente. Dopo qualche tempo diventa noioso, e vorresti solo trovare qualcuno che ti prenda sul serio. Io credo... Credo di aver provato qualcosa per te, ieri sera, e ho pensato che potessi essere quel tipo di persona. Ero molto arrabbiato, e tutto l'alcool che avevo bevuto probabilmente non ha aiutato il mio autocontrollo.-
-Perché non mi hai chiesto se ero sposata?- 
-Perché ci sono già passato, e dopo tre giorni mi ha chiamato suo marito.-  Si allungò di nuovo sul tavolo, prendendo la mia mano. -Ascolta, il punto è che mi dispiace veramente per tutto quello che ti ho detto. Non ti meriti il modo in cui ti ho trattata e e non voglio che tu pensi che tratti così le donne. Magari non sarò un santo, non mentirò, ma non sarei mai così stronzo e diretto con una donna. Voglio solo passarci sopra, se per te va bene, e ricominciare da capo. Non so se potrebbe mai funzionare tra me e te, ma mi piacerebbe veramente provare a scoprirlo.-
Mentre mi parlava, giocavo costantemente con le sue dita. Mi accorsi che era quello che volevo anche io. Anche io avevo sentito una forte connessione con lui, e mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbero finite le cose. Gli raccontai di come io e Aaron fossimo stati sposati per quattro anni, e dei problemi che avevamo iniziato ad avere negli ultimi due. Io ebbi un incidente automobilistico, e rimasi costretta a letto per tre mesi. Quando mi ripresi, mi disse che aveva incontrato qualcun altro e che mi stava lasciando. -Potresti pensare che sarei dovuta essere felice, visto che le cose tra me e lui non andavano bene, ma in realtà ero devastata.-
-Perché ha scelto un'altra donna?- Chiese lui, accarezzandomi il dorso della mano.
Risi. -Già. Mi ci vollero due mesi di terapia, ma poi ho l'ho capito in trenta secondi. Era solo una cosa d'orgoglio. Poi, per girare il coltello nella piaga, mio figlio volle andare a vivere con loro. Kevin e Aaron hanno qualcosa di speciale tra di loro. Mi vuole molto bene, ma non potrebbe vivere senza suo padre.-
-Deve essere stata dura.-
-Già, ma sinceramente è meglio così. Dopodichè ho iniziato ad uscire con Marc, un vero pezzo di merda. Quindi, dal momento che ieri sera mi hai trattato esattamente come mi avrebbe trattato lui, mi sono notevolmente incazzata.-
 -Mi spiace. Se vuoi sapere come la penso, i tuoi ex sono stati dei totali idioti.- Disse, quasi in un sussurro prima che il telefono iniziasse a squillare. -Ecco qua. Dobbiamo andare.- 
-Bene! Non vorrei mai perdermi i Buckcherry!-
-Oh, certo, ti piacciono i Buckcherry... Ma non sapevi nemmeno che cosa fossero i Nickelback!-
-Hei! Conosco qualche canzone!-
-Ceeerto...-
Presi i miei documenti e qualche banconota dalla mia borsa, prima di partire per l'arena. Una volta arrivate, Chad sparì nel backstage con gli altri, probabilmente a scaldare la voce, e io fui raggiunta da Kat, contentissima di vedere che Shazz continuava ad avere quello strano potere su di me.
I Buckcherry erano fantastici, come al solito, e io e Katrina ci divertimmo molto ballando e cantando con loro. L'ultima canzone fu "Sorry", una delle mie preferite. Ad un tratto, nel primo verso, sentii le braccia lunghe e forti di Chad circondarmi la vita e il suo mento appoggiarsi alla mi spalla. Mi addossai al suo petto, ed iniziammo a dondolare insieme a ritmo di musica. "I’m sorry I’m bad, I’m sorry your blue, I’m sorry bout all the things I said to you…And you know, I can’t take them back"
-Mi perdoni?- Sentii chiedere Chad, sussurrandomi nell'orecchio. Annuii, e lui baciò leggero la mia tempia stringendomi di più a sè. In quel momento, che sembrava perfetto, aveva definitivamente cancellato ogni cattiveria che mi avesse detto. 
Quando i Buckcherry finirono di suonare e i Three Days Grace salirono sul palco, mi allontanai alla ricerca di un bagno, ma quel luogo era enorme e un tantino labirintico, così finii per perdermi nel ritorno. Il panico non si fece attendere ed iniziai a correre nella speranza di incontrare qualcuno a cui chiedere indicazioni. Girai un angolo e andai a sbattere proprio in faccia a Daniel.
-Scusami Dan.-
-Figurati. Tutto bene?-
Anuii, cercando di recuperare fiato. -Sì, mi sono persa e avevo paura di non riuscire a tornare in tempo per lo show.- Tornando, mi chiese se io e Chad avessimo chiarito, e gli risposi di sì, con un largo sorriso che non riuscii a trattenere. Da lì fino al ritrovo dietro alle quinte non disse neanche una parola, e quando Chad ci vide arrivare insieme inarcò un sopracciglio. -Dove siete stati?-
-Mi sono persa, e lui mi ha trovato.- Risposi prendendo il bicchiere di whiskey che mi stava porgendo. 
-Devo comprarti un GPS?-
-Certo, così il mio piede riuscirà ad arrivare al tuo sedere nel modo più veloce!-
Lui rise, prima di alzare i bicchieri. -Alla salute, ragazzi! Cerchiamo di dare un buon spettacolo!- Non ero mai stata un'amante del whiskey, ma lo bevvi tutto d'un sorso in ogni caso. Mi bruciò la gola a tal punto da farmi tremare. -Posso avere un bacio di buona fortuna?- Mi alzai sulle punte e gli lascia un veloce bacio a stampo sulle labbra. Lui mi guardò con un sopracciglio alzato come dire "Tutto qui?", poi mi tirò a sè e mi diede un bacio vero. Lungo e passionale. Avrei potuto giurare di aver visto i fuochi d'artificio, di aver sentito le campane e tutto il resto, come se fossi stata un razzo partito per un altro pianeta. Mi lasciò andare, a mio malincuore, e sorrise. -Molto meglio. Ci vediamo più tardi. Divertiti!- Disse sparendo con gli altri.
-Forza Julie, stanno per salire sul palco! Andiamo!-
Non riuscivo ne a muovermi ne a parlare. Le mie labbra erano totalmente paralizzate. -Mi ha baciata.-
-Lo so, vi ho visti. Molto carino.-
-È stato così...-
-Fantastico, Julie, ma ora dobbiamo proprio...-  Fu interrotta dallo sparo dei fuochi pirotecnici, e io tornai in me stessa. Ci avvicinammo di corsa al palco per gustarci lo spettacolo, che fu fantastico. Come fu fantastico vedere Chad grondante di sudore cantare a tutta l'arena, ed ogni volta che suonando la sua chitarra si slanciava indietro sulle sue forti gambe aperte, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Durante "Something in your mouth" Ryan si avvicinò al nostro lato, e quando vide me e Katrina ballare come cretine, sculacciandoci mentre ci succhiavamo i pollici fu sul punto di scoppiare a ridere.
Alla fine dello show li raggiungemmo nel backstage.
-Sono sudato marcio. Mi rifiuto di sfiorarti prima di aver fatto una doccia.- Disse Chad, asciugandosi il viso con un asciugamano. -Vi siete divertite?-
-Carino il siparietto simil-lesbico. Forse dovremmo incorporarlo in qualche modo nello show.- Ryan entrò nella stanza.
-Siparietto lesbico? Ma cosa dici?- Rispose Katrina, guardandolo innocentemente.
-Vi stavate sculacciando.- Aggiunse lui.
-E io non stavo guardando?- Rise Chad.
-Che posso dire, adora il mio sedere.- Continuai io.
-Tutti adorano il tuo sedere!- Disse Dan, avvicinandosi. Chad lo colpì scherzosamente sul braccio.
-Dacci un taglio!-
-Scusate. Allora? Doccia e locale?-
-Certo.- Sorridemmo tutti.
Si prospettava una gran serata.

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