A letter to you

di Nikki24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** William ***
Capitolo 2: *** Jeffrey ***



Capitolo 1
*** William ***


Caro Bill, o forse preferisci che dica caro Axl? Non importa per me rimani Bill quindi...

Caro Bill,

sono qui seduto sul divano e tu sei a terra con le gambe incrociate e uno spartito tra le mani. Ti sto fissando da dieci minuti e tu non lo sai, o forse lo sai e non dici nulla lo stesso. Perchè mai poi ti sto fissando? Ti conosco a memoria, conosco ogni tua espressione, ogni tuo centimetro, ogni tuo possibile difetto... eppure non riesco a non stare qui a guardarti incantato. Stamattina ti sei svegliato con delle parole in mente, o almeno così hai detto, quindi mi hai trasciato qui con te per creare la canzone... così poi quando tornano gli altri gliela facciamo sentire. E io invece non ho scritto nemmeno una nota... cerca di capirmi, oggi proprio non posso sono così impegnato ad osservare ogni tuo dettaglio per scolpirmelo nella mente che ho dimenticato come si fa a suonare. Hai quei jeans strappati sulle ginocchia che dici essere così comodi per lavorare a casa, poi ti sei infilato una felpa grigio chiaro che copre quasi tutto il tuo corpo pallido... non le metti spesso le felpe, non poteva mancare la bandana e oggi hai quella rossa con i fiori hawaiani bianchi e a completare il tutto la matita dietro l'orecchio in attesa della rima giusta. Quando ti ho visto ho alzato il sopracciglio perchè non ti si vede mai vestito così: fa così poco Axl Rose ma tu ti sei messo a ridere e hai risposto che stai comodo e poi non devi uscire. Vuoi sapere la verità Bill? A me vestito così piaci di più, perchè so che lo fai solo quando siamo da soli, so che è una cosa che vedo solo io... per una volta stai comodo e non ti preoccupi di come appari perchè sai che con me non c'è bisogno. Adesso non sei proprio Axl adesso sei Bill lo vedo benissimo anche dalla tua espressione, è un espressione che non fai mai: è calma e assorta, ogni tanto con un guizzo di rabbia quando ogni parola non è quella giusta o di soddisfazione quando la rima è perfetta. I tuoi occhi sono limpidi e fuori dal mondo e tieni un angolo del labbro con i denti come fai sempre quando ti concentri. Lo stai torturando quel labbro: lo mordicchi e lo lecchi e stacchi qualche pellicina. Le tue mani non stanno mai ferme: ora tengono il foglio vicino al viso così chè tu possa rileggere, ora ci batti la matita sullo spartito, ora ti chini in avanti fino al tappeto e segui le righe col dito.

-Jeff?- -Uh?- -Vuoi sentire?- -Certo- -Loaded like a freight train/Flyin' like an aeroplane/Feelin' like a space brain/One more time tonight/Well I'm a west coast struttin'/One bad mother/Got a rattlesnake suitcase/Under my arm/Said I'm a mean machine/Been drinkin' gasoline/And honey you can make my motor hum.. e qui mi blocco- -Ma non quella roba che canticchiavamo ieri sera fuori dal bar?- -si!- Oh Bill in soli cinque minuti mi hai dato così tanto da scrivere che non basterà il foglio. Si perchè la tua voce è speciale. Prima mi hai fatto prendere un colpo, impegnato com'ero a guardarti quando hai parlato mi sono spaventato... che idiota sono. Ma come potrei vivere senza la tua voce? Così pensierosa quando mi hai chiesto di ascoltarti, è diventata imbroncita perchè non riesci a continuare e poi uno squittio soddisfatto accompagnato da un sorriso quando ho riconosciuto le parole. Amo la tua voce, mi piace ogni parte di te ma sai che amo la tua voce. È una voce speciale che sa essere calda e graffiante, mi piacciono i tuoi acuti e anche quando sussuri... ogni sfumatura e ogni intonazione per me sono speciali e unici. Non riesco nemmeno a descriverlo, ma so che potrei nutrirmi della tua voce: che canti e strilli su un palco salutando o che parli piano e sussurri tra i singhiozzi come nell'Indiana o anche solo che tu mi chieda se c'è ancora birra in frigo.

Accade anche a te ogni tanto Bill? Di stare semplicemente a guardarmi intendo.. no vero? A dire il vero poco importa se accada anche a te o no perchè per me stare qui a guardarti, a ripassare quei tratti che già conosco a memoria è meraviglioso. Sei tanto felice, hai finito la canzone, con uno slancio salti ad abbracciarmi... sono la cosa più bella i tuoi abbracci sono sempre così spontanei, sinceri, pieni d'affetto. Io amo tutto di te William.

 

Jeff.

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Capitolo 2
*** Jeffrey ***


Caro Jeff,

oggi piove, piove tantissimo è un aquazzone freddo e spaventoso di metà dicembre. Ha iniziato alle tre di 'sta notte. Tu lo sai che i temporali non mi piacciono, non mi sono mai piaciuti. Quando sembra che debba venir giù il diluvio universale: le gocce vogliono rompere i vetri, i lampi potrebbero illuminare tutta casa e i tuoni mi rompono i timpani. Lo sai che ogni volta che accade io spengo tutte le luci e mi deprimo nel buio guardando la pioggia che scende in modo terrificante. Non posso farci nulla ma quando ci sono questi diluvi tutti i ricordi tristi mi assalgono e allora resto lì immobilizzato senza poter piangere, in silenzio, semplicemente immobile sotto questa cappa di momenti orribili della mia infanzia. Alle tre mi ha svegliato questo frastuono e alle tre e dieci è suonato il telefono -Pronto?- -Bill! Sei a casa?- -Certo- -Arrivo- -No.. no tranquillo non... non c'è bisogno tranquillo- -Lo so è che ho finito lo zio Jack- poi attacchi e resta solo il segnale di rete libera. Non hai finito proprio niente vero Jeff? Sei sempre preoccupato quando piove forte e allora vieni sempre da me per essere sicuro che io non mi deprima, così come ti preoccupavi per me lì a Lafayette. Sei sempre lì quando ho bisogno, ma come al solito cerchi una scusa “ho finito lo zio Jack” “mi serve una mano per finire una melodia” “ero in giro a bere” “ho litigato con... beh qualunque ragazza ti ospiti al momento, e mi ha cacciato”. Io lo so che tutto questo non è vero, che sei semplicemente uscito fuori sotto il temporale e sei venuto col rischio di beccarti una bella polmonite ma faccio sempre finta di crederti. Suona il campanello, devi essere tu. Corro ad aprire e spalanco la porta. Eccoti qui. Con le gocce tra i capelli neri e scuri, con i pantaloni di pelle e la camicia bianca sotto il chiodo.. stai facendo una pozza sul pianerottolo lo sai? -Ciao- -Ciao- altro che lampi adesso potrebbe essere il tuo sorriso a illuminarmi casa. Ti faccio entrare e vai dritto al frigo agguantando una bottiglia di vodka -Vuoi?- -Ah beh grazie che me la offri.. in casa mia- -Non c'è di che- rispondi alzando le spalle e versando il liquido in due bicchieri, non riesco a non ridere. Ci sediamo sul divano con bicchieri e bottiglia e rimaniamo così. Come farei senza di te eh Jeffrey? Sei l'unico che c'è sempre stato, l'unico che anche se resta semplicemente accanto a me seduto su un divano con la vodka... mi calma con la sola presenza. Sei unico Jeff. Stai lì e mi sorridi mentre beviamo insieme. Poco dopo abbiamo finito la bottiglia ed io mi avvicino a te. Ti ricordi? Ti ricordi vero tutte le volte che venivo a casa tua, perchè non mi piaceva la mia, e tu mi abbracciavi fino a che non stavo meglio? Adesso siamo più grandi ma io ho ancora bisogno di te e tu lo sai, infatti mi stringi forte -Siamo a Los Angeles adesso Bill, calma- la tua voce è dolce come il miele, è calda, è la voce che riesce sempre a farmi stare bene. È vero siamo a LA, ecco perchè i temporali mi deprimono: nell'Indiana pioveva così tanto e tutte le volte sembrava che la pioggia facesse infuriare mio padre... ma lui non poteva picchiare la pioggia e così picchiava me.

Cosa potrei fare senza di te eh? Lo sai che se non ci fossi tu sarei ancora in quel paese di merda? Che senza averti accanto quando tutto va male sarei crollato da tempo? Sono sicuro che lo sai ma nessuno dei due lo ammetterà mai perchè sono orgoglioso... potrebbe mai il grande Axl Rose ammettere che ha bisogno di qualcuno? Macchè!

La pioggia si è calmata adesso non sembra più il temporale della storia di Noè ma noi siamo ancora abbracciati. È comdo stare appoggiato al tuo petto, sei comodo Jeff, sei caldo, sei meglio di cuscino e materasso.. quasi quasi chiudo gli occhi solo un secondo.

Quando li riapro ha smesso di piovere e sta albeggiando, tu sei sveglio e mi stai guardando allora alzo lo sguardo verso di te e ti sorrido -Grazie Jeff- ho provato a mettere in quelle due parole e in quel sorriso tutta la mia gratitudine e tutte le cose che non ti ho mai detto. -Allora io vado- dici provando ad alzarti -No resta... ti prego- e so che non te ne andrai. Non lasciarmi Izzy, non mi abbandonare. Non lo farai mai vero? Non te ne andrai, dimmi che ho ragione Jeffrey.

 

Bill.

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