Luna Rossa.

di Mei91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** in discoteca. Il Bluemoon. ***
Capitolo 3: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


ALICE ACADEMY …

ORE 13.30

PAUSA PRANZO.

Non ci posso credere! Ha davvero dell’ incredibile! Una gita! Il professor Narumi ci ha appena annunciato che quest’ anno faremo  una gita di un mese in una località marittima! Che bello! Non vedo l’ ora di giungere a mare con i miei amici. Con Natsume, Ruka, Hotaru, sarà davvero bellissimo! Mi domando, ma Natsume se lo può fare il bagno possedendo l’ Alice del fuoco? Bo chi lo sa.

Probabilmente glielo chiederò prima o poi. La classe è in subbuglio e non fa altro che parlare di questa fantasmagorica gita. Non siamo mai usciti dalla scuola e finalmente dopo cinque anni il sogno si avvera.

In questi cinque anni sono cambiate molte cose. Ho scoperto di avere un Alice pericoloso oltre a quello dell’ annullamento e sono stata trasferita in quella sezione.

Anche a causa di questo nuovo Alice io e Natsume siamo insieme anche nella classe delle abilità pericolose e quindi ci siamo avvicinati parecchio diventando migliori amici.

Si, sono stata trasferita alle abilità pericolose ma faccio parte anche delle abilità speciali e quindi non so dove dividermi prima. I tipi delle abilità pericolosi sono un po’ strani ma se li conosci bene sono delle persone fantastiche e anche simpatiche. Mi sa che ci volevo io per smuovere le acque li dentro. Il mio Alice pericoloso è l’ alice del furto. Ho scoperto questo Alice per caso. 

Una sera ero molto furiosa e mi ero arrabbiata parecchio con Natsume. Eravamo all’ acquario dell’ Alice Academy e li dentro c’era Taira: una sirena.

Litigando con Natsume caddi in acqua e per sbaglio toccai la sirena rubandole parte del suo Alice e automaticamente mutandomi anche io in una sirena.

Certo, anche Taira e ancora una sirena  ma stette male per diverso tempo da quel giorno. Io posso rubare l’ Alice delle persone e questa abilità non mi piace per nulla eppure me la devo tenere. Ora capisco come si è dovuto sentire Natsume in tutti questi anni. Io cerco di essere sempre la persona che sono sempre stata, ma è difficile. Dannatamente difficile.  Certo  rido, ma certe volte il mio sorriso è finto e gli unici che se  ne sono accorti sono Natsume, Hotaru e Ruka. Sono poche le persone che sanno del mio secondo Alice e credo che sia meglio così.  Natsume mi fa da mentore e mi chiede spesso di non abbandonarmi all’ oscurità perché grazie a me, come dice lui, è riuscito ad uscirne ma non è un bel modo di vivere.

Quindi tento di essere la ragazza allegra e spensierata di sempre. A causa di questo mio secondo Alice, i miei voti sono saliti parecchio giungendo ad essere anche io una stella speciale proprio come Natsume. In graduatoria siamo: Natsume è come sempre al primo posto, poi ci sono io, poi Hotaru, poi Ruka , Yuu,  per poi continuare a scendere. Per fortuna Persona non chiama più Natsume per le così dette missioni. Sono concluse e lui è finalmente libero. Mi sta appiccicato come una sanguisuga, certo non è asfissiante e mi fa molto piacere che è diventato il mio migliore amico, ma certe volte mi isolo e mi perdo nei miei pensieri. Però quei momenti non durano molto perché c’è sempre qualcuno che mi viene a ripescare. O è Natsume, o è Hotaru, o è Tsubasa, o è Misaki, o Ruka, io sola non sono mai. E questo mi fa piacere. Ma adesso non voglio pensare al passato ma a questa meravigliosa gita che si prospetta davanti a noi.

Vidi il professor Narumi farsi un po’ triste e poi continuare a parlare.

“purtroppo le abilità pericolose non possono partecipare a questa gita e…”

Cosa le abilità pericolose non possono partecipare alla gita d’ istituto! Vidi Natsume sorridere amaramente.

“che cosa significa questa storia professor Narumi!” gridai risentita scattando  in piedi e sull’ attenti.

“Non ti preoccupare Mikan, tu parteciperai!” si difese il professore.

“Senta  professor Narumi, se la gita è per l’ istituto è giusto che anche le abilità pericolose partecipino!” ero gelida. Nessuno mi aveva mai sentito parlare in quel modo. Ma non mi sembrava giusto che Natsume e gli altri miei compagni di classe non dovessero partecipare alla gita. Non è giusto.

“MI dispiace Mikan, ordini del professor Ginno! “ disse tristemente il professore. Ah, si, ordini del professor Ginno! Bene !

“Non sono d’accordo, adesso vedremo!” mi guardai attorno risentita, e  mi avvicinai a Natsume che mi osservò.

“No, tu verrai con noi! Tu e i nostri compagni.”

Lui mi osservava e io mi sentii tremendamente attratta dalle sue labbra. Lo volevo baciare. Purtroppo credo di aver compreso solo adesso di essermi appena innamorata di Natsume. Venire a conoscenza del fatto che lui non potrebbe venire e che si è spesso sentito come mi sento adesso io nella vita, ha fatto scattare qualcosa in me.

“Mikan…” Sussurrò Natsume.

 A quel sussurrò non resistetti proprio. Agii senza pensare e depositai le mie labbra sulle sue. Lo vidi sgranare gli occhi ma si rilassò quasi subito e partecipò al nostro bacio stringendomi a lui. La classe era decisamente incredula e ci guardava sorpresa compresi i professori. Mi staccai un attimo da Natsume e sempre guardandolo negli occhi annunciai.

“Se Natsume e le abilità pericolose non vengo in gita con noi,  non la faccio nemmeno io!” esclamai risentita sorprendendo Natsume che mi strinse maggiormente a lui poi sentii.

“Già, e non vengo nemmeno io!”

“Hotaru…” Sussurrai incredula. Lei mi osservò e poi mi sorrise.

“Si, nemmeno io!” annunciò Ruka e io e Natsume sgranammo maggiormente gli occhi. La nostra classe era enorme e dentro di essa vi erano anche le abilità speciali, quelle latenti, quelle somatiche, quelle tecniche e quelle pericolose.  Quella classe si chiamava auditorium e  in quell’ aula era riunito tutto l’istituto. Si, era cambiato anche quello : gli annunci si facevano in auditorium e non più fuori. Il bacio che avevo dato a Natsume lo aveva visto tutta la scuola e l’ imbarazzo cominciava a farsi sentire ma non dovevo tirarmi indietro. Ormai quel che è fatto è fatto. Tutti gli studenti delle abilità pericolose mi guardavano increduli ma si vedeva lontano mille miglia che avevano cominciato a volermi bene. Io ancora stretta a Natsume osservavo tutta la scuola che si rifiutava di partire se non fossero venute anche le abilità pericolose. Quel viaggio non era solo per divertimento, ma serviva ai professori a vedere come gli Alice se la cavavano fuori dalle mura della scuola per non commettere di nuovo uno sbaglio simile a quello che avevano fatto per Reo. La sola cosa che potevano fare quindi, era accettare la mia proposta e quindi che le abilità pericolose sarebbero venute in gita con noi.

I professori notando ciò che stava succedendo chiamarono il signor Ginno e il preside della scuola che accorsero subito.  Arrivati, osservarono la situazione e senza esitare richiamarono gli altri professori per una riunione speciale e decidere che cosa fare.

I professori uscirono dall’ auditorium lasciandoci soli per andare in una stanza a parte e decidere che cosa fare. Io non avrei accettato nulla di diverso che una gita con i miei amici e le mie due sezioni di classi. Questo sia chiaro.

“Mikan!” mi chiamò qualcuno e io mi staccai dall’ abbraccio di Natsume per vedere chi aveva parlato.

“Si? Oh, sei tu Hideki. Dimmi!”

Hideki Fukoshima mio compagno di classe e di Natsume, abilità pericolosa. Lui è in grado di creare portali demoniaci.

“Grazie, ma sarà tutto inutile!” mi accigliai. Non ci credeva. Non credeva che avrebbe partecipato alla gita? No, io questo non potevo permetterlo. Non era giusto. Stavo per rispondergli ma Natsume mi anticipò.

“Non credo. Hideki, quando Mikan si mette in testa una cosa non c’è persona che possa dissuaderla e ti assicuro che ci sono più possibilità che i professori acconsentino che rifiutino.” Proruppe Natsume mettendomi una mano in vita. Il calore che emana il mio migliore amico era stupendo. Stare abbracciata a lui, altrettanto. Sorrisi soddisfatta nel vedere che la speranza cominciava a prendere vita in Hideki come al resto della classe delle abilità pericolose. Mi staccai nuovamente da Natsume e abbracciai timidamente Hideki poi mi avvicinai al resto della classe e li abbracciai tutti uno per uno. Quando mi fermai per abbracciare Izumo, lui mi sorrise e contraccambiò l’ abbraccio e mi sussurrò all’ orecchio.

“Sei davvero speciale Mikan, una ragazza davvero speciale. In breve tempo sei riuscita a controllare il tuo Alice del furto e a migliorare lo stile di vita della classe delle abilità pericolose. Prima nella nostra classe non si rideva mai e adesso con te è tutto più bello, quindi grazie di cuore.” Sussurrò Izumo stringendomi forte a lui. Sorrisi felice e lanciai un’ occhiata a Natsume che sembrava fremere per qualcosa ma che in volto aveva anche lui un sorriso stampato. Era bello vederlo sorridere. Era un balsamo per la mia anima che di cantonate e sofferenze ultimamente ne aveva avute tante. Davvero tante.

“Di niente Izumo di niente”

Izumo  Nakamura aveva un’ Alice davvero pericoloso. Aveva l’ Alice della morte e se io avessi voluto avrei potuto rubargli il potere, ma non volevo e non dovevo farlo. Erano tutti miei amici e non si rubano i poteri agli amici.

I professori dopo circa mezzora si decisero a tornare. Avevano una faccia alquanto pensierosa e riflessiva. Chissà a quale conclusione erano giunti. Si posizionarono ai loro posti e il signor Narumi prese parola.

“Il consiglio che si è riunito pochi secondi fa è giunta alla conclusione che anche le abilità pericolose possono partecipare alla gita ad una condizione. Le abilità pericolose saranno messe nello stesso albergo delle abilità speciali. Esigo il massimo rispetto e la massima responsabilità da parte di tutti, comprese le abilità pericolose. Dichiarerò i capi gruppi delle sezioni.”

Io sorrisi felice e i miei compagni delle abilità pericolose erano a dir poco incredule ma allo stesso tempo molto, molto felici. Sorrisi soddisfatta, poi il professor Narumi annunciò i capo gruppi.

“Allo, per le abilità Latenti : Yoshino Kushimura.”

Yoshino annuì e si alzò facendo un segno di assenso con la testa. Era prevedibile che i professori avessero scelto lei. Yoshino mi osservò e mi fece un sorriso che io contraccambiai felice. Eravamo molto amiche.

“Per la sezione delle abilità somatiche : Ruka Nogi!” continuò il professore.

Prevedibile. Ruka è sempre stato un ragazzo con la testa sulle spalle. Era dannatamente prevedibile che i professori avessero scelto lui e a me come anche a Natsume non dispiaceva affatto.

“Per le abilità Tecniche: Hotaru Imai.” Continuò il professore

“prevedibile.” Commentò Natsume.

“Perché, prevedibile?” chiese titubante Sasuke Kanshiro, abilità pericolosa dell’ oscurità.

“Perché, Imai, è una mia compagna di classe come anche Ruka, e Yoshino e infine e la migliore amica di Mikan. Credo che i professori stiano scegliendo i capo gruppi presenti nella nostra classe comune in modo che se succeda qualcosa la colpa ricadrebbe tutta su Mikan.”  Spiegò Tetro Natsume. Io sorrisi. Si preoccupava per me. Che dolce.

“Ma è ingiusto!” proruppe Hideki.

“Lo so!” confermò Natsume.

“Ehi, ragazzi andrà tutto bene e poi non deve succedere nulla di male no?” tentai di rassicurarli.

Li vidi annuire e riprestai attenzione al professore.

“per le abilità speciali: Mikan Sakura.”

“Visto!” commentò di nuovo Natsume.

“Si, hai ragione ma per noi non è un problema! Non c’è nessuno in classe di Mikan adatto a fare il capo gruppo per le abilità pericolose.” Commentò Kobuki. Una ragazza delle abilità pericolose con l’ Alice del tormento.

“Io non ne sarei sicuro.” Dichiarò Izumo “ C’è sempre…”

“Per le abilità pericolose : Natsume Hiuga.” Concluse il professore.

“Natsume…lo avevo detto io” proruppe Izumo.

Vidi Natsume sospirare e il suo sguardo si fece freddo come il ghiaccio e lo indirizzò a Narumi che indietreggiò infine Natsume annuì. Chissà a cosa aveva pensato in quel momento, ma poco importa. Domani si parte per la gita.

“Bene la riunione è finita potete andare!” annunciò infine Narumi.

Mano a mano le persone si dileguavano dall’ auditorium e io al fianco di Natsume  e la classe delle abilità pericolose decidemmo di andare a prendere qualcosa da bere a Central Town.

Mentre passeggiavamo qualcuno mi fermò qualcuno di mia conoscenza.

“Mikan, che ci fai con le abilità pericolose?”

Tsubasa mi aveva fermato e io lo squadrai da capo a piedi mentre i miei nuovi compagni guardavano Tsubasa. Io sospirai, Ero stufa di mentire, avevo un Alice pericoloso e volevo rivelarlo.

“Sto con i miei compagni, perché?”

Natsume mi guardò incredulo le abilità pericolose che tra l’ altro eravamo, Io, Natsume, Hideki, Izumo, Luna, Kobuky  e Daisuke e Sasuke, quest’ ultimi fratelli, mi osservavano sorpresi. Tsubasa che non perdeva mai il suo sorriso sussultò un attimo poi tornò a sorridere.

“Avevo percepito che c’era qualcosa di diverso in te. Hai scoperto un nuovo Alice,eh?” mi domandò con il sorriso sulle labbra. Io non avevo parole non pensavo avrebbe reagito così.

“ E questo Alice è pericoloso vero?” Io annuii e lui mi sorrise.

“Be, e allora? Perché continui a evitare me e i tuoi compagni delle abilità speciali? E perché eviti Ruka e Hotaru? Sai comprenderebbero come ho compreso io!” esclamò allegro Tsubasa facendo spalancare gli occhi a me e a Natsume. Forse aveva ragione.

“Ok” dissi semplicemente non sapevo che dire. Era decisamente sorprendente. Che ne sapevo io che mi avrebbero accettata lo stesso. Tsubasa annuii poi annunciò

“Vi posso offrire qualcosa da bere?”

“Eh?” questa è nuova!

“Si, posso offrire qualcosa da bere a te a Natsume e ai tuoi nuovi compagni?”

Ero sorpresa e non riuscivo a capacitarmi che il mio amico Tsubasa fosse così mitico. Guardai Natsume e dall’ espressione che fece capii che aveva cambiato idea su Tsubasa, adesso lo avrebbe voluto considerare un amico. Gli altri invece lo osservano quasi commossi. Annuii per tutti e il mio migliore amico sorrise felice. Ci avviammo tutti al bar e ciò che vidi mi commosse. A quanto pare sapevano tutti che avevo scoperto un nuovo Alice pericoloso e la conferma  era avvenuta all’ auditorium qualche ora fa. C’ erano tutti. Le abilità speciali, Hotaru, Ruka, Sumire, Yochi anche se lui appena cresce finisce dritto dritto alle abilità pericolose.

“Lo sapete tutti, vero?” chiesi con le lacrime agli occhi.  Tutti annuirono e io sentii che Natsume  si metteva al mio fianco e mi stringeva le spalle. Io sorrisi e mi sedetti vicino ad Hotaru e Ruka.

“Baka!” proruppero insieme.

Hotaru mi strinse il braccio mentre Ruka mi strinse le spalle in una specie di abbraccio. Natsume e il resto dei miei nuovi compagni presero posto. Natsume, il mio primissimo in assoluto migliore amico, si sedette difronte a me.

“Ciao, come ti chiami?” chiese Misaki a Izumo. In un primo momento Izumo parve sorpreso e mi osservò come a chiedere il permesso di poter fare amicizia, io annuii e gli sorrisi senza remore.

“Izumo. Izumo Nakamura.”

“Izumo basta, comunque io sono Misaki. Qual è il tuo Alice?” chiese

“Misaki, piantala parli troppo!” proruppe infastidito Tsubasa e io capii che forse al mio amico con l’ Alice dell’ ombra piaceva Misaki. Osservai Natsume, poi Hotaru e infine Ruka e notai che lo avevano capito anche loro.

“Ma piantala tu pigrone, io sto solo facendo amicizia.” Dichiarò solenne Misaki aggrappandosi al braccio di Izumo che divenne rosso come un peperone.

“Amicizia un corno”

Misaki lo ignorò e si rivolse a Izumo.

“Allora qual’ è il tuo Alice?” chiese di nuovo e Izumo guardò me e io annuii.

“è molto pericoloso e brutto” tentò di metterla in guardia, ma Misaki lo strinse di più e lo esortò ad andare avanti. Lui guardò Natsume e anche lui annuì allora si fece forza e disse

“L’ alice della morte!”

Lei annuì poi annunciò “ Io dello sdoppiamento, mentre quel tontolone li di Tsubasa che ha appena messo il broncio ha l’ Alice del controllo dell’ ombra. Izumo era sorpreso ma poi si rilassò e sorrise. A poco a poco si rilassarono tutti e diventammo subito amici fino a quando…

“Ahahhahahahaha” urlò Sumire.

“Sumire che ti prende?” chiesi

“Domani partiamo per la gita!” Esclamò nel panico più totale

“E allora?” chiesi

“Non abbiamo preparato le valigie!” urlò Sumire. Mi bloccai con il cucchiaino a mezz’ aria  e come me anche tutti gli altri, lasciai cadere il cucchiaino e urlai.

“Ahhhh è vero! Corriamo ragazzi!” dichiarai rivolta alle abilità pericolose e a Hotaru e Ruka e Natsume che annuirono e si alzarono. In pochi minuti avevamo pagato il conto e il locale in cui eravamo si era svuotato.

Corremmo nelle nostre camere a prepararci. Quella sera a valige finite ci saremmo dovuti incontrare ma a quanto pare all’appuntamento non si era presentato nessuno tutti immersi come eravamo nelle valigie. Poi esausti ci eravamo risvegliati.

MATTINA 8:15

DRIIIIIII DRIIII

“Ma chi è? Chi fa questo baccano? Oh, il cellulare!”

Presi il telefono e assonnata risposi.

“pronto?”

“Mikan, ma ti rendi conto di che ore sono?” urlò Natsume al telefono

“No, perché? Che vuoi Nat’” dichiarai infastidita.

“Come che voglio! Siamo tutti hai pullman. Mikan sei in ritardo oggi si parte per la gita!”

Incredula voltai la testa verso la sveglia e urlai

“Ahhha Nat di al professor Narumi che aspetta cinque minuti sto arrivando!” dissi poi chiusi la chiamata e come Speedy Gonzales mi preparai e corsi al pullman. Arrivai per un soffio  all’ autobus, salii velocemente e mi posizionai alla fine dell’ autobus accanto a Natsume, Ruka e Hotaru. L’ autobus partì e io finalmente potei rilassarmi.

“Mikan, sei sempre la solita ritardataria cronica!” mi richiamò Hotaru facendo scoppiare a ridere tutto l’ autobus e mettendo me in imbarazzo. Mi sorpresi quando Natsume mi circondò le spalle con un braccio e mi strinse a lui. Da un po’ di tempo a questa parte i suoi comportamenti erano decisamente strani. Il viaggio durò qualche ora. Il tempo di arrivare all’ aeroporto. Poi, dopo aver fatto i biglietti con lo sconto istituto, prendemmo l’ aereo e finalmente giungemmo alle coste del mediterraneo alla fantastica isola: la Sicilia.

La zona era stupenda. Il sole batteva forte sulle strade e i  passanti passeggiavano e ridevano tranquilli e spensierati. Il professor Ginno si fece seguire fino all’ albergo e prese le camere e le prenotazioni per qualche probabile gita turistica. In fine il professor Ginno sotto consiglio del professor Narumi ci lasciò liberi le camere c’è le avrebbero date quella sera. Sorrisi e mi avvicinai ad Hotaru che contraccambio il mio sorriso poi proposi.

“Ehi, Hotaru, Sumire, Luna, Kobuki, vi andrebbe di andare a fare un giretto?” proposi.

“Certo perché no?” dichiarò felice Luna.

“Aspettate veniamo con voi!” gridò Izumo e io gli lanciai un occhiataccia di ghiaccio.

“No, Izumo questa passeggiata è solo per donne! Tu vai con Natsume e gli altri. Bye.”  Dichiarai voltandomi di spalle e salutandolo con la mano e venendo seguita da Hotaru, Sumire, Luna e Kobuki che facevano il mio stesso gesto di saluto.

Passeggiammo tranquille e facemmo tanto di quello shopping che già dal primo giorno temevo che i vestiti non sarebbero più entrati in valigia.

Anche i ragazzi tutto sommato si erano divertiti e infine tornammo tutti all’ albero dove le camerate erano divise in maschi e femmine. Io in stanza ero finita appunto con Sumire, Kobuki, Luna e Hotaru.

Spesso la sera i ragazzi ci venivano a trovare e ci divertivamo come matti. La mattina c’ era da fare qualche escursione. Tipo andare alla montagna di Erice: L’ Etna che altro non è che un vulcano. Devo ammettere che li Natsume si è divertito parecchio, dopotutto il fuoco e il suo elemento. Poi  un altro giorno siamo andati alle grotte di alcantare, davvero stupende e suggestive. Poi ancora un altro giorno siamo andati ad Agrigento alle valle dei templi e in piccoli paesini li vicino davvero suggestivi fino a giungere alle meravigliose località marittime dello Zingaro e di San Vito dove ci fermammo per il resto del mese. Lo Zingaro era davvero meravigliosa, ed era una riserva. Acqua limpida e cristallina e sole cocente in grado di scottarti e beccarti una bella insolazione. San Vito invece è una località molto trafficata dai turisti, ma è un paesino proprio sul mare. Davvero speciale. I negozi poi, sono veramente mitici e ben forniti. In poche parole questa gita è stata un vero e proprio successo. Adesso sono seduta sulla spiaggia di San Vito e penso al nonno. Se non fosse morto forse gli sarebbe piaciuto venirsi a fare una vacanza qui. Mi manca tanto.  Seduta sulla sabbia mi abbracciai le gambe e posai la testa sulle ginocchia, mentre le lacrime mi uscivano dagli occhi senza che fossi in grado di fermarle.

“Nonno!” sussurrai

Sentii dei passi dietro di me, ma li ignorai deliberatamente. Volevo stare sola. Sentii che chi si era avvicinato si sedette accanto a me e per un attimo alzai lo sguardo per vedere chi era.

Natsume?

“Che ci fai qui ? Perché non sei con gli altri a divertirti?” chiesi sperando che se ne andasse. Si, andasse, perché in quel momento volevo restare sola.

“Non Posso. Mikan, cos’hai?” mi chiese arrossendo un po’. Ma per caso ha preso troppo sole ultimamente.

“Niente”  risposi un po’ troppo velocemente e lui si voltò a fissarmi con sguardo dubbioso. Cavoli!

“Non mentire! Sono tuo amico con me puoi parlare Mikan.”

Era vero! Con lui potevo parlare di tutto e forse gli avrei potuto dire che due mesi fa mi è arrivata la lettere che mi informava che il mio adorato nonno era morto e che io non ero li quando stava male.

“Ecco…vedi Natsume, due mesi fa mi è arrivata una lettera.”

“Che lettera?”

“Una lettera che mi informava di una disgrazia “ dissi voltando la testa verso di lui e guardandolo negli occhi. Il suo sguardo mi esortava a continuare. Gli occhi mi si riempirono nuovamente di lacrime e mi tuffai su petto di Natsume piangendo. Non mi accorsi che anche Hotaru,Ruka, Izumo, Luna e Hideki e Sumire erano li fermi ad ascoltare e piangendo dissi.

“La lettera che mi informava che il nonno è morto!” piansi disperata sul suo petto e lo sentii sussultare. Alzai il viso e vidi dietro Natsume Hotaru in un mare di lacrime abbracciata a Ruka. Non volevo che lo sapesse in  questo modo. Anche lei era molto affezionata a mio nonno.

“Hotaru…” cominciai. Lei si staccò da Ruka e i da Natsume e mi corse incontro abbracciandomi. Non avevo mai visto Hotaru piangere e quella volta per me fu uno shock. Ci abbracciamo a lungo mentre Natsume mi abbracciava da dietro, poi io abbracciavo Hotaru e Ruka abbracciava Hotaru stringendogli forte le spalle. Poi Natsume parlò.

“Ehi, non fate così! Hotaru, Mikan, Il nonno non avrebbe voluto vedevi in questo stato ma felici e sorridenti.”

“Natsume come si fa a sorridere.” Dichirai staccandomi da Hotaru e voltandomi verso di lui per abbracciarlo meglio. Una cosa simile aveva fatto Hotaru con Ruka. Purtroppo non mi ero accorta che Kobuki vedendo me e Hotaru piangere e non sapendone bene la ragione era andata a chiamare il professor Narumi. Erano arrivati subito ma il professore si bloccò quando vide me stretta a Natsume e Ruka a Hotaru. Vidi Kobuki che veniva fulminata dallo sguardo di Hideki e Izumo insieme a Sumire e Luna. Potevo comprendere perché Kobuki lo aveva fatto; era preoccupata per noi.

“Che succede?” chiese il professore.

“Professore, a Mikan due mesi fa è arrivata una lettera’” chiese Natsume.

Narumi sorrise felice e soddisfatto e annunciò  con il sorriso.

“Si, che diceva Mikan? Cose belle?” chiese il professore io scoppiai di nuovo a piangere e nascosi il viso nell’ incavo del collo di Natsume. Natsume strinse i denti e Hotaru si strinse maggiormente al braccio di Ruka. Poi Natsume parlò.

“No, diceva solo che suo nonno è morto!” dichiarò Risoluto e mi strinse maggiormente a lui. Il professor Narumi era diventato di pietra. Non rideva più e si accasciò a terra  di fronte a me.

“Oh, Mikan, mi dispiace davvero tanto. Piccola bambina. È tutta colpa mia.” Mi disse il professore con sguardo afflitto e colpevole.

Io scossi la testa in segno di Negazione e  poi dissi.

“Non è colpa sua, è successo ma volevo chiederle un favore.”

“Tutto quello che vuoi bambina.”

Io annuii triste poi dissi

“oggi Natsume può dormire con me? In camera mia?” Sentii Natsume sussultare e io lo strinsi di più. Narumi mi osservò incredulo per un tempo che mi parve infinito. Poi osservò Natsume che piano aveva cominciato ad accarezzarmi i capelli e a coccolarmi dolcemente. Il professore in un primo momento ci osservò poi sereno sorrise e annuì e io gli sorrisi felice. Ero proprio felice.

Quella sera in camera mia io e Natsume stavamo giocando. Lui, si era portato i video giochi ed io ero felice perché per una volta in vita mia…sentite il miracolo, stavo battendo Natsume. E si stavo vincendo e lui ogni volta che facevo un punto mi lanciava certe occhiatacce che avrebbero ucciso se fosse stato possibile.

Qualcuno bussò alla porta e io andai ad aprire….

To be continued.

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Capitolo 2
*** in discoteca. Il Bluemoon. ***


Qualcuno bussò alla porta ed io andai ad aprire.

Appena aprii la porta, mi trovai davanti Izumo, Ruka, e Hotaru. Sorrisi loro mestamente.

“Senti, Mikan, è la prima volta che usciamo dall’accademia e ci facciamo una gita come si deve, non mi va che voi due restiate in camera…ehm..ecco…io…” iniziò Izumo, possessore del Alice della morte, ma venne interrotto da Hotaru che concluse.

“Quello che vuole dire il ragazzone balbettante è che a noi non va che vi state rinchiusi qui dentro. Quindi Mikan, Natsume, preparatevi che ste sera si va in discoteca.” Dichiarò Hotaru voltandosi di spalle, io sorrisi. Conoscevo la mia amica e non era tipo da smancerie e balbettamenti.

“Ah, dimenticavo! Vestitevi bene, gli altri ci aspettano all’ ingresso dell’ hotel. Il professor Narumi ci ha dato il permesso per poter uscire sta sera.” Detto questo Hotaru, insieme a Ruka, si voltarono e andarono via, ma non prima che Ruka avesse salutato me e Natsume, che mi aveva raggiunto sulla porta, con un cenno della mano. Davanti a noi era rimasto solo Izumo.

“Ehi, grande capo! Tu che ne pensi?” chiese Izumo a Natsume e per poco io non scoppiai a ridere. Izumo era un colosso di persona. Alto circa un metro e ottanta, capelli neri, occhi blu mare, corpo abbastanza muscolo. Figo da far paura in poche parole, e chiamava Natsume grande capo. Lui, che era più basso di lui, ma anche abbastanza alto nel suo metro e settanta cinque contro il mio metro e sessanta.

“ Per me si può fare! Mikan?” mi chiamò e io sorrisi.

“hiihi. Per te si può fare solo perché ti sto stacciando di brutto ai video giochi. Ma, si! Uscire non può che farci bene. Il tempo di prepararci Izumo.”

Lui annuì e si voltò per tornare dagli altri.

Io, e Nat, ci preparammo in fretta. Io indossai un toppino nero a rete, sulle maniche e sulla pancia, e una fascia nera di cotone mi copriva il seno, una mini gonna di jeans, e un paio di sandali con i tacchi alti, mentre Natsume aveva indossato un paio di jeans blu e una canottiera bianca e una felpa nera che gli copriva le spalle. Era un figaccio da far paura.  Gli sorrisi, presi la mia borsa, e uscimmo dalla stanza. Con tutti i tacchi, per l’appunto alti dieci centimetri, non riuscivo a raggiungere l’altezza di Natsume, ero sempre più bassa di cinque centimetri.

Raggiungemmo gli altri e per poco non scoppia a ridere nel vedere le loro espressioni basite. Soprattutto quella di Daisuke.

“Be, che c’è?” chiese facendo finta di non comprendere la motivazione del loro sbalordimento.

“Mikan, ma ti sei vista! Sei uno splendore! Uno schianto!”

“Grazie, Daisuke, ma anche tu non sei male!” Daisuke, possessore del Alice dell’elettricità. Era un ragazzo alto, circa un metro e settanta, capelli biondi, occhi castani.

“Già, concordo in pieno!” esordì Sasuke, possessore dell’Alice dell’ oscurità, ragazzo di media altezza, capelli e occhi neri.

“hanno ragione sei…” iniziò Izumo, ma venne interrotto.

“Ok, avete finito di squadra da capo a piedi la mia ragazza, sapete che se mi arrabbio so essere molto pericoloso!” lo interruppe Natsume e io per poco con mi strozzai con la mia stessa saliva. La sua ragazza?

“Qualcuno qui è geloso fino al midollo!” esclamò Izumo prendendo in giro Natsume.

“Non sono geloso! Però, non gradisco che si squadrino le persone!” dichiarò con fare saccente Natsume, ma io lo conoscevo meglio di chiunque altro e sapevo che era geloso. Mi avvicinai a lui e gli presi una mano e mi strinsi al suo braccio.

“E a qualcuno qui, piace la gelosia del nostro Natsume!” dichiarò Kobuki e io arrossi di brutto e tentai di staccarmi da lui, ma Nat non me lo permise.

“Dai, però nemmeno Natsume scherza! E’ proprio figo sta sera.”

“Gelosa, Luna?” la istigò Tsubasa e la vidi arrossire. Che cretino.

“No, per niente!” dichiarò Luna risentita.

Tutti scoppiarono a ridere e piano piano ci avviammo verso le discoteche. Però, mi accorsi che in una delle stanze del Hotel, il professor Narumi ci osserva con un sorriso beffardo in volto. Che vorrà dire poi? Ignorai quel piccolo particolare e camminando un po’, io sempre aggrappata al braccio di Natsume,  giungemmo al Bluemoon, il locale, pub, e discoteca più in voga del momento, in sicilia.

Entrammo e il locale era pienissimo.

“Ragazzi, per favore, non ci perdiamo di vista, non utilizzate i vostri poteri e state attenti. “ dichiari preoccupata. Izumo sorrise, si avvicinò a me, mi staccò da Natsume e io gemetti di  disappunto, mi prese in braccio, mi abbraccio stretta e mi disse con tranquillità.

“Sta tranquilla Mikan, non ci allontaneremo nemmeno di un passo da te. Ti voglio bene.” Dichiarò prima di stamparmi un bacio sulla guancia. Io arrossi di brutto e vidi Natsume fremere. Appena Izumo mi rimise a terra, io corsi velocemente da Natsume e mi riattaccai al suo braccio. Lo vidi sorridere. Ruka mi osservava sorridendo e io ricambiai il suo sorriso. Cominciammo a ballare e come promesso i miei amici non si allontanarono dal gruppo.

“Ma chi è questo figaccione!” una ragazza bionda, con due tette enormi si avvicinò ad Izumo. Vidi Izumo indietreggiare. Avevo capito da tempo che Luna e Izumo, si volevano bene e quella ragazza li aveva disturbati mentre stavano per baciarsi. Non sono stupida, e ho capito che quella ha volutamente interrotto quel momento magico. Vidi Izumo che si erse in protezione di Luna. Izumo non poteva sapere come erano le ragazze senza Alice, visto che era all’ accademia da quando aveva due anni, quindi toccava a me proteggerlo.

Vidi la ragazza cominciare a toccare il petto di Izumo stringendogli i capezzoli. Non so come, visto che nel locale c’era un frastuono allucinante, ma lo sentii gemere di disappunto. Mi staccai da Natsume  che mi seguì, e raggiunsi Izumo.

“Ehi, Izumo, che stai facendo? Lasci la tua ragazza sola? Guarda che Luna non  ti aspetterà tutta la vita!” gridai e la ragazza staccò le mani dal suo petto.

“Mikan…”

“Lo so, amico mio, ti salvo io! Tu reggimi il gioco!” gli sussurrai e lui comprese.

“E che ci vuoi fare, questa qui mi ha interrotto sul più bello!” esclamò Izumo e io per poco non presi a ridere.

“Be, vedi di tornare da lei!” dichiarai indicando Luna al bancone degli alcolici. Izumo corse da lei.

“E tu, ti le tue zampaccie lontane dai miei amici e…” iniziai dando le spalle alla ragazza per vedere che combinava Izumo e ciò che vidi mi fece sorridere. Izumo aveva afferrato Luna per le spalle e l’aveva baciata. Però, appena mi voltai vidi, la ragazza bionda Strusciarsi su Natsume. Non ci vidi più dalla rabbia.

“E sta lontana dal mio ragazzo, zoccola!” urlai staccando dalle sue grinfie Natsume che sospirò di sollievo e mi abbracciò da dietro.

“Zoccola a chi? Puttanella!” urlò la ragazza.

“Puttanella a me? Fino a prova contraria sei tu che ti strusci su ragazzi impegnati, ti consiglio di sparire o ti friggo viva!” dichiarai facendo apparire una palla di elettricità sulla mia mano destra. Si, per sbaglio tempo addietro avevo rubato  un po’ dell’Alice di Daisuke. La ragazza mi guardò infuriata. Era ubriaca e non avrebbe ricordato nulla la mattina successiva, ma Nat mi costrinse a nascondere il mio potere e la ragazza se ne andò sbeffeggiando.

“Che antipatica!” urlai.

“Tesoro  mio, grazie. Mikan, io ti amo!” dichiarò Natsume e il mio cuore perse un battito.

“Anche io ti amo.” Gli risposi e il bacio che susseguì fu il più bello di tutta la mia vita.

Appena Natsume si staccò da me mi disse.

“Chiamo gli altri, andiamo via di qua e ci andiamo a mangiare una pizza. E bello averti come ragazza!” mi sussurrò Natsume prima di sparire per andare a chiamare gli altri.

Oh, miei Kami ! Ero la ragazza di Natsume Hyuga.

To be continued

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Capitolo 3
*** epilogo ***


p>Natsume e gli altri mi raggiunsero e insieme uscimmo dal bluemoon. Era ancora molto tesa, ma in compenso ero diventata la ragazza del mio adorato Nat.

“Mikan!” gridò Daisuke e corse immediatamente ad abbracciarmi. Sorrisi, Natsume aveva spiegato loro tutto quello che era successo e Daisuke da buon amico quale era, si era preoccupato.

“Sto bene, Dai, adesso che ne pensi di lasciarmi e ci andiamo a mangiare la nostra sacrosanta pizza?” Daisuke annuì e mi lasciò andare. Natsume mi afferrò una mano e insieme iniziammo a passeggiare per il borgo.

Izumo, che si era appena messo con Luna, mi si avvicinò e mi stampò un bacio sulla guancia facendo ringhiare Natsume e indispettire Luna.

“Ehi dongiovanni, si dia il caso che io sia fidanzata e anche tu, che ti prende?” gli chiesi con sguardo dubbioso.

“Ti volevo solo ringraziare Mikan. Se non fosse stato per te, io e Luna in questo momento non staremmo insieme, mi dispiace che quella ragazza ti e ci abbia rovinato la serata al Bluemoon.” Spiegò e io sorrisi. Vidi che anche Luna e Nastume  sorrisero e mi sentii di botto più rilassata.

“Non tutta la serata Izumo. Adesso siamo usciti da quella discoteca e ci andiamo a mangiare con calma una pizza e ti faccio vedere che ci divertiremo.” Lo vidi sorridere e annuire.

Giunti in pizzeria ci divertimmo come non mai. Per esempio Izumo si ubriacò, si ma non in un modo normale, ovvero con dell’alcool.

NO!

 Lui, si era ubriacato con due bicchieri di coca cola. Parlava e diceva cose senza senso e Luna non smetteva di ridere e di tentare di far riprendere il suo ragazzo. Tsubasa e Misaki se ne dicevano di tutti i colori.

Ruka continuava a parlare con il cameriere dicendo che il suo coniglietto non avrebbe arrecato danni. Hotaru, scriveva degli appunti su un suo taccuino. Io ero seduta sulle gambe di Natsume e un pò brilla e priva di inibizioni lo accarezzavo e baciavo dappertutto, rendendogli quasi impossibile resistere ai gemiti di piacere. Infine Daisuke e Sasuke se ne stavano seduti sulle loro sedie e sorseggiare tranquilli dei drink, mentre Kobuki era alla ricerca spasmodica di accalappiarsi qualcuno, magari un siciliano vigoroso, a detta sua.

La serata fu un vero e proprio successo e da allora uscivamo quasi ogni sera e ci divertivamo come matti. La mattina andavamo al mare e ci divertivamo a rincorrerci o a spruzzarci l’acqua e la sera era sempre un’ avventura. Per tutta la durata della gita, i letti, li abbiamo visti pochissime volte, contabili su un dito. Si, perché in due settimane di gita, avevamo dormito solo un giorno. Eravamo tutti distrutti e l’ indomani pomeriggio si sarebbe dovuto preparare il tutto per tornare in accademia. Eravamo abbattuti all’idea che la gita fosse finita, ma anche felici di tornare all’ accademia. Eravamo veramente esausti, ma felici. Quella era l’ultima sera che eravamo usciti per i locali della sicilia e ora ci stavamo per ritirare in albergo.

Appena entrammo nella hall, il professor Narumi si presentò davanti a noi con braccia incrociate e il piede che batteva per terra.

“Vi sembra questa l’ ora di rientrare!” esclamò furioso e noi per poco non scoppiammo a ridere. Sono due settima che ci ritiriamo più tardi di oggi e lui se ne è accorto solo l’ultimo giorno. Che tontolone.

“Be, vede professore…”iniziai

“Non mi interessano le giustificazioni, adesso filate in camera a dormire che domani pomeriggio si parte. Comunque faccio i miei più vivi complimenti alla classe delle abilità pericolose, vi siete comportati bene, tranne sta sera, ma siete ragazzi quindi posso comprendere . adesso a letto però!” dichiarò con fare saccente il professor Narumi. Ci soprese terribilmente con la dichiarazione delle classi pericolose, ma  ci rese immensamente felici. Forse avremmo potuto fare altre gite. Annuimmo e corremmo nelle nostre rispettive stanze.

Io e Natsume prima di andare a letto preparammo le valigie, dopo di che ci stendemmo sul letto.

Quella notte non dormimmo perché per la prima volta io e Natsume facemmo l’ amore. Ed  è stata una delle esperienze più belle ed esaltanti di tutta la mia vita e non vedo l’ora di poter riprovare tali sensazioni.

L’ indomani mattina, quando scendemmo per fare colazione, io e Natsume, e Izumo e Luna avevamo in viso gli occhiali da sole.

“Perché hai gli occhiali da sole ,Luna?” le chiesi.

“E tu perché li hai messi?” mi chiese di rimando e io sorrisi furba. Lo stesso fece lei e compresi che nemmeno lei quella notte aveva chiuso occhio. Scoppiammo a ridere, e tra una risata, e i saluti al personale dell’ albergo e il pranzo, si erano fatte le tre di pomeriggio e dovevamo partire.

Sistemate le valige sul pullman, salimmo anche noi e io mi posizionai vicino a Natsume e poggiai la testa alla sua spalla e mi appisolai.

Questa gita in sicilia è stata favolosa perché ho scoperto dei veri e cari amici e l’amore delle mia vita.

“Ti amo Natsume” sussurrai prima di addormentarmi, ma purtroppo non sentii cosa rispose.

“Anche io ti amo Mikan e farò di tutto per sposarti.” Aveva dichiarato Natsume, frase che per l’appunto scoprii il giorno del mio matrimonio con lui, tre anni dopo.

The and

 

 

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