Questa non è una fanfiction

di wingardium
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questa non è una fanfiction ***
Capitolo 2: *** II. ***
Capitolo 3: *** Silente ***



Capitolo 1
*** Questa non è una fanfiction ***


Questa non è una fanfiction.

È tutto vero.

Hogwarts si trova in Scozia*, tra prati verdi e campi da Quidditch.

Io l’ho vista.

 

Questa non è una fanfiction.

È tutto vero.

Harry ha salvato il Mondo Magico, insieme a Ron ed Hermione.

È stata una guerra terribile.

Io c’ero.

 

Questa non è una fanfiction.

È tutto vero.

Hagrid porta ancora i suoi alunni a vedere Fierobecco.

Io ho assistito alle sue lezioni.

 

Questa non è una fanfiction.

È tutto vero.

Malocchio ha trasformato Draco Malfoy in un furetto.

Io ho riso di lui, e... sì. Suo padre lo verrà a sapere.

 

Questa non è una fanfiction,

e io non posso ancora crederci.

È tutto vero,

e vedo Hogwarts scomparire dietro al fumo di una locomotiva.

 

Questa non è una fanfiction,

e una morsa tremenda  mi attanaglia il cuore.

È tutto vero,

troppo vero.

 

 

Spalanco gli occhi, il soffitto della mia camera sovrasta il mio campo visivo.

La verità mi crolla addosso.

Guardo l’orologio: mezzanotte.

Ho dodici anni, ora.

Nessun gufo è spuntato dalla finestra.

Nessuna lettera con quella grafia verde.

 

Questa è una fanfiction,

ma è tutto vero.

 

 

 

* ringrazio SimplyMe514, per la precisazione! :)

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Capitolo 2
*** II. ***


A grande richiesta (maddove?) un nuovo capitolo per questa “raccolta”.

È solo che dopo tanto tempo che mancavo da qui, Harry mi ha aiutato ad uscire da un periodo triste. Tutto qui. Buona lettura! :)

 

Le tue mura non sopravviveranno ancora a lungo.

Lo sai.

Ti guardi intorno spaesata.

Lo vedi.

Gli angoli delle tue labbra sono perennemente rivolti all’ingiù.

La senti, la tristezza.

La percepisci.

Tenti di fare quello che fai di solito.

Ma non ti riesce.

Sono tutti insoddisfatti di te.

 

...

 

Verde, verde, verde e ancora verde intorno a te.

Erba? Foglie? Non lo sai.

Tra le mani: un libro.

Sempre lo stesso.

Spingi gli occhiali, finti, sopra il naso.

Sono troppo grandi per te.

Ma sono queli più simili ai suoi che hai trovato.

Ne vai fiera.

No, aspetta, dov’è finito il verde che era intorno a te?

Non lo vedi più?

Penso di sapere perché.

Il fogliame è stato rimpiazzato da corridoi. 

Scale che si muovono. 

Bacchette magiche e fumi di pozioni.

Inebriata.

Ipnotizzata.

Quando, poi, appaiono tre ragazzi, poco più vecchi di te, che parlano spensierati di lezioni strampalate...

Non ti accorgi nemmeno dell’aria fredda che si fa strada nel cortile.

Solo quando la luce svanisce.

E non riesci a distinguere le parole.

Allora riponi il libro.

Torni di nuovo alla tua vita.

Correndo.

Spensierata.

Con la consapevolezza che i problemi irrisolvibili non esistono, per te.

Non più.

 

 

Fatemi sapere se volete che continui, lo farei volentieri... :)

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Capitolo 3
*** Silente ***


Cammini per la strada.

Un piede, poi l’altro.

Un piede, poi l’altro.

Come ti hanno insegnato i tuoi genitori.

Le colonne del porticato si susseguono sulla tua destra.

A sinistra: i negozi illuinati da luci al neon.

Le vetrine, poi, si interrompono.

A spezzare quell’equilibrio è un vecchio.

Lo scruti.

Lo esamini attentamente.

Ma non lo fissi.

Come ti hanno insegnato i tuoi genitori.

Ha una barba bianca, lunga.

Un paio di occhi azzurri e una tunica lunga e logora.

Ti sembra di averlo già visto.

No, forse lo hai effettivamente conosciuto.

Ma non gli parli.

Perché non si parla con il primo vecchio che passa per la strada.

Come ti hanno insegnato i tuoi genitori.

Se ti soffermi un attimo, però, ti sembra di vedere un paio di occhiali a mezzaluna.

Strani, pensi.

No, familiari.

Hai rallentato la tua marcia.

Ti avvicini sempre di più a lui.

Ti investe un profumo di cose vecchie.

Dimenticate da tutti.

Ma non da lui.

Sbatti le palpebre.

Velocemente.

Hai paura di vederlo sparire.

Non svanisce.

Ma cambia.

La barba si accorcia.

Gli occhiali scompaiono.

Gli occhi azzurri diventano buchi neri.

La tunica è in realtà una tuta consunta.

Appare anche un cappello, in mano al vecchio.

Allunghi una monetina.

Come ti hanno insegnato i tuoi genitori.

Superi il vecchio scombussolata,

mentre una voce lontana,

o forse troppo vicina,

ti sussurra:

“Sta accadendo nella tua testa! Dovrebbe voler dir forse che non è vero?”

 

Be’, fatemi sapere che ne pensate, leggendo quella citazione mi è venuta quasi di getto questa... “cosa”. 

Spero vi piaccia.

Alla prossima,

wingardium

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