Ultimo capitolo.
Per evitare confusione ve lo dico sin
da subito. Le parti in
corsivo sono frammenti di ricordi della notte passata. Purtroppo qui su
Efp il
corsivo non si distingue molto dalla scrittura normale accidenti X(
Buona lettura.
Quell’interminabile, quanto
assurda notte, era passata.
I flebili e caldi raggi solari che
filtravano dalle finestre
delle abitazioni annunciavano l’inizio di un nuovo giorno.
Incredibile pensare che nel giro di
una nottata fossero
accadute tante cose.
Nella locanda già i primi
clienti più mattinieri erano scesi
per la colazione. Uno tra tutti si distingueva per l’insolito
colore di capelli
alquanto innaturale per la sua età.
Urick era stato uno dei primi a
scendere nel salone della
locanda per godersi in santa pace una buona tazza di latte fumante. Sul
tavolo
vi erano sparpagliate le varie mappe del posto con su indicate le
ubicazioni
dei distretti che già avevano visitato.
L’uomo mascherato fissava
pensieroso quelle carte.
Sapeva che non gli restava molto
tempo.
Presto sarebbe arrivato il suo turno.
Non aveva rimpianti, dopo tanti anni
passati a nascondersi
finalmente aveva deciso di rendersi utile e uscire allo scoperto.
Inoltre
doveva ammettere che si era parecchio divertito in compagnia del
giovane ragazzo
drago e della principessina bionda.
Conoscendo Nowe, era quasi
più che certo che non l’avrebbe presa
molto bene, ma non c’era nulla da fare… era il suo
destino.
E a lui andava bene così.
Mandò giù un
sorso, dopodiché prese a scrivere qualche
appunto utile per il viaggio.
Di tanto in tanto dava una
sbirciatina verso le scale che
conducevano al primo piano ove si trovavano le stanze.
Si chiedeva quando quei due sarebbero
scesi per la
colazione.
Non aveva fretta anzi, potevano pure
prendersela con calma,
erano in un luogo tranquillo ed era ancora presto visto che il sole era
sorto
da poco ma… l’uomo tradiva nel suo sguardo una
certa ansia dovuta alla sua
irrefrenabile curiosità di essere messo al corrente di cosa
fosse accaduto tra
quei due.
Purtroppo quella notte, dopo il suo
incontro amoroso con una
delle ragazze del posto, si era addormentato quasi subito e non aveva
avuto
occasione di spiare come si deve i due giovani che alloggiavano nella
stanza
affianco alla sua.
Proprio mentre era intento a fissare
la scalinata gli passò
accanto una delle cameriere che gentilmente gli porse sul tavolo una
fetta di
crostata di mele.
“Offre la casa”
disse la fanciulla sporgendosi sul tavolo
con aria ammiccante, mettendo così in mostra le sue due
meravigliose doti più in
vista.
“Ti ringrazio mio bel
fiorellino” rispose di rimando
facendole l’occhiolino.
La giovane ricambiò con
uno sguardo d’intesa e si congedò
passandogli accanto e poggiando delicatamente la mano sulla spalla di
lui.
Urick si lasciò scappare
un sorriso compiaciuto nel vederla
allontanarsi.
Non ricordava che avesse un seno
così prosperoso e pensare
che l’aveva avuto a disposizione tutta la notte.
“Bè si vede che
la piccola ha gradito il servizio di ieri
notte” rise tra sé e sé mentre fissava
sul tavolo la fetta di dolce.
La giovane dai capelli biondi
lentamente si destò dal suo
lungo sonno.
Si stropicciò gli occhi
per mettere a fuoco le immagini
attorno a sé e fare mente locale.
Quella notte era stata un susseguirsi
di eventi assurdi e
incomprensibili.
Ancora assonnata si mise a sedere
cosicché il lenzuolo le
scivolò sulle gambe. Un leggero spiffero proveniente dalla
finestra socchiusa
la fece rabbrividire. E proprio in quel momento si rese conto di essere
completamente nuda. Afferrò imbarazzata il lenzuolo per
coprirsi fin su le
spalle.
Immediatamente realizzò
con chiarezza assoluta cosa era
accaduto quella notte.
Lo stupido scherzo di Urick, il suo
terribile incubo, la
discussione con il giovane ragazzo drago sul loro futuro insieme e
poi… poi…
La ragazza arrossì
lievemente al ricordo di quello che era
accaduto successivamente.
Si voltò lentamente.
Accanto a lei c’era Nowe che ancora
dormiva tranquillo.
Le braccia del ragazzo le cingevano i
fianchi, evidentemente
aveva dormito stretta tra le sue braccia e cullata dal suo calore tutta
la
notte, ecco perché, nonostante non avesse praticamente nulla
addosso, non aveva
minimamente risentito del freddo notturno.
Manah si perse totalmente nel
contemplare il volto del
giovane che ignaro le dormiva accanto e, delicatamente,
passò le dita
affusolate tra i morbidi capelli castano nocciola di lui.
Non si era mai resa conto di quanto
fosse bello quel ragazzo
mentre dormiva. Il viso rilassato e disteso, quasi come se in quel
momento
qualsiasi preoccupazione non potesse sfiorarlo.
“Quando
tutto questo
sarà finito… creeremo un futuro tutto
nostro… lontano dalle battaglie, dal
gioco degli Dei e da tutto il resto. Io ti proteggerò
Manah.”
La giovane sorrise dolcemente e,
chinandosi su di lui lo
baciò delicatamente sulla fronte, sfiorandolo appena, per
evitare di
svegliarlo.
Quel ragazzo era così
ingenuo… vedeva al futuro sempre con
così tanto ottimismo e anteponeva il bene degli altri al suo.
Era riuscito a sciogliere persino il
suo di cuore,
nonostante fosse sempre stata convinta d’averlo perduto da
tempo immemore.
Non credeva che sarebbe mai stata
capace di amare ed essere
amata a sua volta da qualcuno.
Aveva accettato la sua vita di
solitudine al servizio dei
deboli e degli innocenti come espiazione per le sue terribili colpe.
E invece quel ragazzo era riuscita a
cambiarla.
Lentamente si allontanò
dal lui e si mise a sedere a bordo
del letto, guardandosi intorno, alla ricerca dei suoi vestiti sparsi
chissà
dove.
Il ricordo di quella notte passata
insieme era ancora vivida
nella sua mente.
“Per
stanotte se lo
desideri… sarò tua” disse lei mentre un
lieve rossore le compariva sulle gote,
lasciando che il ragazzo drago la prendesse in braccio per poi
poggiarla
delicatamente sul letto.
“No
ti sbagli, dopo
stanotte io non ti lascerò più andare”
aveva chiarito lui sorridendole
dolcemente e sdraiandosi al suo fianco.
“Nowe…”
Poggiò
le mani sul suo
petto perdendosi nuovamente in quegli stupendi occhi cerulei,
accorciando le
distanze tra loro e baciandolo dolcemente sulle labbra.
“Manah…”
aveva bisbigliato il giovane facendo sobbalzare la
ragazza al suo fianco intenta a rivestirsi.
Lei si voltò e
tirò un sospiro di sollievo nel constatare
che semplicemente aveva parlato nel sonno.
Chissà… forse
stava facendo qualche bel sogno su di lei.
A quel pensiero la bionda rise
divertita, mentre indossava
la sua maglia a mezze maniche allacciando pazientemente i lacci sul
colletto.
Si
sentì quasi mancare
il respiro mentre baciava sempre più appassionatamente le
labbra del suo
giovane amante.
Quando
finalmente si
staccarono per riprendere fiato, avvertì le dita di lui che
con fare incerto
scioglievano i lacci della maglia, lasciando che l’indumento
scivolasse verso
il basso, mostrando così alla vista le candide grazie della
ragazza.
Manah
dovette
trattenere il suo impulso istintivo di coprirsi il petto con le mani
per
l’imbarazzo.
Nowe invece
contemplava incantato le sue stupende forme femminili.
Lei non
riusciva
comunque a reggere il suo sguardo, quindi preferì chiudere
gli occhi per
l’imbarazzo stringendo saldamente le lenzuola con le mani.
“Manah?”
“Va…
tutto bene. Puoi
toccarmi se vuoi…” aveva sussurrato con voce
flebile rotta dall’emozione.
Il ragazzo
annuì
timidamente e si chinò nuovamente per baciarla mentre
accarezzava delicatamente
quel seno così morbido al tatto.
“Manah? ” la voce
di lui la risvegliò dai suoi pensieri.
“Buongiorno”
disse tranquillamente lei sorridendogli, mentre
era intenta a sistemare i lacci sul suo braccio.
Nowe si alzò ancora un
po’ assonnato e, inutile dirlo, ebbe
la stessa identica reazione iniziale di lei, infatti appena si accorse
delle
sue nudità afferrò saldamente il lenzuolo per
coprirsi.
Manah non poté non
lasciarsi sfuggire una risatina per
quella buffa scena che le si proponeva davanti.
Proprio in quel momento
però avvertì le braccia del ragazzo
cingerle le spalle da dietro abbracciandola teneramente.
La giovane maga non disse nulla, si
limitò ad abbandonarsi a
quell’abbraccio e a lasciarsi cullare da quel calore
così familiare che l’aveva
scaldata tutta la notte.
Il ragazzo iniziò a
baciarla dolcemente sul collo, spostando
con le dita le ciocche di quei meravigliosi capelli biondi
così lisci e sottili
che amava tanto.
Manah si voltò leggermente
per incrociare lo sguardo del
ragazzo.
Si perse nuovamente nel contemplare
quegli stupendi occhi
azzurri e senza accorgersene si era avvicinata al volto di lui
sfiorandogli
appena le labbra.
Nowe però la precedette
facendo pressione tra le loro
labbra, baciandola con trasporto, lasciandola senza fiato.
“Nowe… dovresti
vestirti non pensi?” puntualizzò lei
staccandosi divertita dalle labbra del ragazzo per riprendere fiato.
“Oh…
ehm… giusto…” farfugliò lui
ricordandosi di essere
completamente nudo sotto il lenzuolo.
“Nowe…
dovresti… anche
tu…” sussurrò lei indicando i suoi
vestiti.
“Oh…
certo…” rispose
imbarazzato mentre si sfilava la maglia nera mostrandosi a petto nudo
davanti
la maga bionda.
Manah
restò in
silenzio mentre scrutava il corpo atletico del ragazzo che le si parava
davanti.
Si
abbracciarono
dolcemente lasciando che i loro corpi così diversi tra loro
si sfiorassero,
cosa che fece rabbrividire entrambi.
Manah non
disse nulla,
lo lasciò fare, benché un lieve tremore tradiva
il suo imbarazzo mentre lui era
intento a sfilarle quello che restava dei suoi indumenti.
Avvertiva su
di sé gli
occhi del ragazzo che osservavano ogni centimetro del suo corpo.
Un
baciò a porsi sul petto
dove sentiva pulsare forte il cuore di lui che batteva sempre
più forte solo
per lei.
“Ve la siete presa comoda
eh?” scherzo Urick appena
intravide i due giovani fare capolino nel salone della locanda per la
colazione.
Manah non rispose a
quell’affermazione, si limitò a
fulminare l’uomo con uno sguardo gelido per poi dirigersi
verso il bancone per
ordinare qualcosa.
“Da quanto sei
qui?” chiese Nowe sedendosi accanto a lui.
“Abbastanza da constatare
che voi due non siete per niente
mattinieri ragazzo mio”
Nowe rise divertito a
quell’affermazione.
Urick era sempre il solito, riusciva
a prenderla con
filosofia in ogni situazione col suo bizzarro senso
dell’umorismo. Anche se
c’era da chiedersi se questa stavolta sarebbe bastato a
salvarlo dalla tremenda
vendetta di Manah che non aveva gradito quel suo simpatico scherzo.
“Allora…
com’è andata stanotte?”
domandò l’uomo mascherato con
sguardo malizioso senza girarci troppo attorno.
Nowe a quella domanda improvvisa e
inaspettata per poco non
cadde dalla sedia.
“In… in che
senso?”
“Oh andiamo hai condiviso
lo stesso letto con la
principessina bionda, non ci credo che avete solo dormito…
su raccontami com’è
andata?” sghignazzò Urick che scrutava sempre
più con fare indagatore la faccia
del ragazzo che diventava sempre più rossa.
“L’hai fatto
apposta non è vero?” inveì una voce
femminile
alle loro spalle.
“Può
darsi” rispose di rimando l’uomo tornando serio
mentre
Manah prendeva posto vicino a Nowe, posando sul tavolo due ciotole di
latte e
un vassoio con dei biscotti alle mandorle.
“Sei senza
ritegno… siamo nel bel mezzo di una guerra e tu
pensi a questi stupidi scherzi”
“Mi avevi detto di
prenotare una stanza per la notte, non mi
pare avessi specificato che la volevi con due letti singoli.”
Manah sbuffò stizzita a
decise di ignorarlo consumando il
suo pasto.
Nowe in tutto questo non riusciva a
sostenere lo sguardo di
nessuno dei due.
Invidiava la capacità di
Manah di dialogare con Urick come
se quella notte tra loro non fosse successo praticamente nulla.
Mandò giù un
sorso di latte per calmarsi un po’.
Manah era tornata quella di sempre,
la sua compagna di
battaglie fiera, inflessibile e distante.
E pensare che durante quella notte
passata insieme aveva visto,
per la prima volta, un lato della giovane donna così dolce e
accondiscendente
di cui non aveva mai minimamente sospettato l’esistenza.
“Nowe…”
gemette il suo
nome contro le sue labbra, stringendosi
forte alle sue
spalle mentre cercava di sopportare quel lieve fastidio iniziale.
Il ragazzo
drago rimase
immobile su di lei, facendo leva sulle braccia e fissandola
intensamente negli
occhi.
“Manah…
io…”
“Piano…”
sussurrò la
maga facendo pressione con le mani sui fianchi di lui per farlo
rallentare.
“Perdonami…”
si scusò
cercando di tenere a freno il suo impulso di andare più
veloce.
Ogni movimento
sembrava
divenir sempre più piacevole, lentamente si lasciò
trasportare da quel turbine di
emozioni da cui si sentiva totalmente sopraffatta.
Tuttavia si
portò una
mano davanti la bocca per evitare di emettere alcun suono. Si
vergognava
terribilmente al pensiero di urlare o ansimare di piacere proprio come
aveva
fatto la donna della stanza affianco prima.
Il giovane
continuò imperterrito, cercando di approfondire il piacevole contatto tra i loro
corpi, baciandole
dolcemente
una guancia nel mentre aumentava il
ritmo delle
spinte.
Giunta al
limite, ella avvertì la propria mente annebbiarsi, lasciandosi andare
tra le braccia del
suo uomo con un sospiro appena percettibile, graffiandolo persino nell'istante in cui lui fece altrettanto.
Ansimanti si
guardarono intensamente negli occhi ancora annebbiati dal piacere,
scambiandosi
un ultimo bacio a fior di labbra per poi accasciarsi entrambi esausti
sul
fianco.
Non dissero
nulla.
Non
c’era nulla da
dire.
Lentamente,
mentre
riprendevano fiato, si abbracciarono dolcemente cullandosi a vicenda
con
qualche carezza, prima di scivolare lentamente in un profondo sonno
ristoratore.
“Non li mangi
quelli?” domandò Urick indicando i biscotti.
“Uh? Cosa?”
“Si può sapere a
cosa stai pensando ragazzo? Smettila di
restare imbambolato e mangia su” lo prese in giro
l’uomo mascherato rubandogli
alcuni dei biscotti dal piatto.
“Oh…
giusto” farfugliò Nowe con fare impacciato.
Si era totalmente perso nei ricordi
della notte precedente.
Anche se più passavano le
ore e più iniziava a dubitare che
fosse davvero successo tutto realmente.
Chissà forse era stato un
bel sogno.
Urick continuava a fissarlo con un
ghigno malefico dipinto
sul volto.
“Povero il mio ragazzo
stanotte la nostra Lady proprio non
ti ha lasciato dormire eh? Ti ha steso a dovere.”
scherzò nuovamente il
compagno.
Nowe a quell’uscita gli
andò di traverso il latte, Manah invece
alzò un sopracciglio in segno di disappunto, trattenendo
l’ennesimo impulso
omicida nei confronti di quel burlone che si dilettava a prenderli in
giro.
“Detto da uno che si
diverte a copulare con una prostituta
proprio nella stanza accanto alla nostra poi”
replicò la bionda seccata.
“Colpito e affondato. Sei
sempre stata una donna sveglia mia
cara Lady.”
“Cosa? Eri tu?”
Affermò Nowe incredulo.
“Sono
pur sempre un
uomo ho bisogno di divertirmi qualche volta”
“Con una
prostituta.” puntualizzò Manah per ripicca.
“Era una cameriera. Suvvia
principessina non offenderla
così, non sarai mica gelosa? Se proprio ti sentivi sola,
ieri notte ti avrei
fatto compagnia volentieri sotto le coperte.”
A quell’affermazione
stavolta fu Nowe a fissarlo con aria
non proprio cordiale.
Reazione che non sfuggì
all’uomo dai capelli bianchi che
trovava sempre più divertente stuzzicare quei due.
“Ragazzo mio non
fraintendermi, era solo una battuta, non
sto tentando di corteggiare la tua donna.”
“La mia… ! Ma no
ecco… cioè…”
iniziò a farfugliare
impacciatamente il giovane colto alla sprovvista.
“E comunque non
è il mio tipo di donna, certo è molto bella
ma io preferisco quelle dal seno molto più
abbondant… ahia!” si lagnò
l’uomo,
constatando che Manah da sotto il tavolo gli aveva appena assestato un
bel
calcio al ginocchio.
“La prossima volta potrei
mirare al centro invece che
limitarmi alle gambe” sibilò la bionda a denti
stretti irritata.
“Che donna.”
Nowe sospirò amareggiato a
quella scena.
Benché Urick stesse
scherzando come suo solito, era stato
comunque colto da un improvviso attacco di gelosia.
Da quando era diventato
così possessivo?
Tuttavia immediatamente smise di
porsi altre domande appena
avvertì la mano della compagna, che di nascosto dallo
sguardo di Urick, delicatamente
sfiorava la sua per poi stringerla dolcemente.
“Si può sapere
cosa stai cercando di ottenere con queste
provocazioni?” concluse la ragazza seccata da quella
situazione.
“Nulla. Proprio
nulla.” rispose tranquillo Urick sorridendo
compiaciuto e riprendendo a consumare il suo pasto.
Oramai non aveva bisogno di conferme.
Ne era certo. Dopo tutto quel
trambusto era riuscito miracolosamente
a far accadere qualcosa tra quei due.
Li vedeva entrambi diversi, come se
qualcosa tra loro fosse
cambiato.
Ne era valsa la pena passare la notte
in bianco su un tetto
con un binocolo come unica compagnia.
Certo non sapeva spiegare come fosse
riuscito in una simile
e ardua impresa, ma alla fine era pur sempre il risultato che contava.
Nowe nel frattempo, ritrovata la
calma, ricambiò la stretta
di mano di lei cercando di non apparire sospetto davanti ad Urick.
Non era stato un sogno. Certo, Manah
apparentemente poteva
sembrare sempre la stessa ma… era chiaro che quel suo lato
così dolce e
affettuoso lei l’avesse mostrato solo a lui e nessun altro.
Cosa che non potè
che renderlo felice e lusingato allo stesso tempo.
Conclusa la colazione e dopo essersi
congedati per l’ultima
volta con l’anziana padrona del posto, i tre uscirono dalla
locanda per
riprendere il loro viaggio, lasciandosi alle spalle gli assurdi
avvenimenti di
quella notte.
“Nowe… sei
sicuro che non te ne pentirai?” bisbigliò Manah
sottovoce accanto al ragazzo per non farsi sentire da Urick che li
aveva
preceduti in avanti sul sentiero.
“Non farmi domande
sciocche.”
“Ma…”
“Io ti amo…
tutto il resto non conta…” disse di getto in un
sussurro appena percettibile voltandosi dall’altra parte per
l’imbarazzo.
La maga a quella dichiarazione del
tutto inaspettata sorrise
dolcemente rincuorata da quelle parole.
Urick che li scrutava di soppiatto
facendo finta di niente
ghignò compiaciuto.
“Oror amico mio mi devi un
favore” bisbigliò con tono
scherzoso rivolto verso il cielo.
Fine.
E menomale che doveva inizialmente
essere una one shot sono
addirittura diventati 4 capitoli xD
Spero per quei pochi che
l’hanno seguita che vi sia piaciuta
;)
La mia prima lemon su Nowe e Manah
tralalalala *zompetta
fiera di se stessa*
Un ringraziamento particolare alla
mia Sensei Sara Michaelis_Ciel
che mi sostiene con costanza nelle mie fic drakengardiane con i suoi
preziosi
consigli ç_ç
Grazie anche a Justice
gundam sono contenta che tu abbia apprezzato le mie fic su questa
coppia *commossa*
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