Piccole Perle Nascoste

di Donixmadness
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non soffrirai mai più ***
Capitolo 2: *** Lei si chiama .. Doremi ... ***
Capitolo 3: *** Occhi smeraldo ***



Capitolo 1
*** Non soffrirai mai più ***


Due iridi magenta scrutavano dietro l'uscio della porta. La piccola non voleva farsi vedere.
In realtà, la porta del soggiorno era aperta e la bambina con gli odango osservava la scena all'interno. Due uomini in divisa stavano sollevando il pianoforte. La mamma era in piedi a guardare, mentre papà apriva la porta ai due insevienti. Anche quando lo strumento fu tolto, lasciando la parete polverosa, lei rimase lì a fissare quel vuoto.
Pareva che non sapesse più che fare, ma nella sua mente la donna cercava di convincersi che quella era la cosa giusta.
Sì, Doremi non doveva soffrire più a quel modo. Non vedrà più sua figlia piangere sui tasti di bianchi del pianoforte. Per quanto cercasse di farsi forza, la donna ebbe un tremito e si portò istintivamente il fazzoletto alla bocca.                                                                                                                                        
-Mamma, perchè portano via il pianoforte? - un voce flebile proruppe quel silenzio. Haruka si voltò e vide sua figlia sulla soglia, a fissarla con un'espressione desolata. In fondo, Doremi sapeva in cuor suo, che era colpa sua se il pianoforte non ci sarà più. La bambina puntava gli occhi fadango su sua madre, cercando di vincere l'istinto di abbassare lo sguardo colpevole.
La donna si asciugò subito quelle poche lacrime, che le avevano imperlato le ciglia.
- Sta tanquilla, tesoro. D'ora in poi non dovrai più temere le lezioni di piano, o di sentirtiti a disagio.
Le disse con dolcezza, cercando di sopprimere il suo dolore. Il piano è un capitolo chiuso in quella casa. Nessuno dovrà più soffrire per questo, ma forse chi continuerà a farlo sarà proprio lei. Si accovacciò e e mise le mani sulle spalle di Doremi: voleva incontrare lo sguardo di sua figlia per infoderle sicurezza.
Ma purtroppo, come temeva, Doremi non resse il senso di colpa. Rivoli salati scivolarono sulle gote della piccola, le quali si arrossarrono violentemente.
- Quindi .. è ...è ...è colpa mia se sei triste, mamma?
Anche Haruka non si trattenne, e abbracciò anche lei in lacrime la figlia.
- No ,tesoro!! Ti sbagli!! Non è colpa tua. non sono triste! Anzi, sono felice, perchè so che non soffrirai mai più ... mai più te lo prometto...

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Capitolo 2
*** Lei si chiama .. Doremi ... ***


-Hai visto? Ora è passato tutto!
Lui assentì con un lieve cenno del capo. Teneva basse le sue iridi blu oltremare, e aveva le gote leggermente imporporate.
Era così dolce vedere una tale sfumatura rosea, sotto i caldi raggi un sole che poggia sull'orizzonte.                                                                 
Il piccolo cercava in tutti i modi di non incontrare lo sguardo di quella bambina.
Sì, proprio quella bambina che prima stava inseguendo con un sepente di plastica in mano.
Non voleva incontrare quegli occhi così dolci e ipnotici.
Erano di un magenta scarlatto alla luce del tramonto.
Penetranti e dai riflessi infuocati. La bocca poi, distesa in un dolce sorriso rendava ancora più soava e bello il suo viso.
Il piccolo voleva ringraziarla per ciò che avav fatto, ma era troppo imbarazzato per farlo.                                                                                                                                      
-Tetsuya!! Avanti, vieni! E' ora di andare a casa!! - una donna lo stava chiamando dall'ingresso del parcogiochi.
In quel momento, alzò lo sguardo verso la bambina davanti a lui : - Ciao ... - disse e corse verso sua madre.                                                
- Ciao!! - rispose la bambina, agitando con enfasi la mano. Tetsuya si voltò , e arrossì di nuovo.                                                                  
-Hai fatto nuove amicizie? Chi è quella bambina? - domandò la madre compiaciuta.                                                                                
-L .. lei si chiama ... - abbassò gli occhioni blu, e arrossì di nuovo - ... 
Doremi ...

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Capitolo 3
*** Occhi smeraldo ***


Una bambina era ingiocchiatta a terra e piangeva. Stringeva le mani a mo' di pugno per asciugarsi le lacrime, sollevando i grandi occhiali rotondi.
- Ehi, tutto bene? 
La piccola sollevò debolmente il capo, e con i suoi occhi nocciola traslucidi, scrutava il bambino di fronte  a lei. Non l'aveva mai visto prima.
Il piccolo aveva i capelli verde smeraldo, e gli occhi del medesimo colore. Stranamente indossava la sua stessa divisa dell'asilo:
il grembiule blu e il capellino giallo.
La bambina  ricominciò di nuovo a piangere, rannicchiandosi ancora di più. Il bambino si spaventòa quella reazione. 
- Allora , mi dici che ti succede?? - domandò lui, inchinandosi.
- mi ..mi ... fa.... male - rispose flebilmente la piccola castana, singhiozzando sistematicamente.
- Cosa? - domandò ancora perplesso il bambino. E la piccola, ancora dolorante, indicò un ginocchio sbucciato.      
- Son ... sono caduta ... e adesso mi fa male ...
-Oh su, non piangere. Anchi'io una volta sono caduto e mi sono fatto male ... - la consolò lui , mettendole una mano sulla spalla.
La piccola sollevò deblmente il capo,guardando il volto rassincurante e sorridente di quel bambino.
Così si asciugò in fretta le lacrime e sorrise dolcemente ,con le guance ancora rosee e umide.
- Come ti chiami? - domandò il bambino, sgranando le sue pozze verdi. Sembravano riflettere una strana luce acquamarina.
- Melody .. - rispose la piccola castana con il fiocco arancione. 
- Io Masaru... - disse il bambino, il quale si voltò mastrandole le spalle. Mise le mani  dietro la schiena e aggiuse:
-Su vieni, ti accompagno a casa.
La bambina arrossì violentemente, ma alla fine mugugnò una risposta:
- Sì ....
- Però mi devi promettere che non piangerai più, d'accordo?
-Sì ... - rispose l'altracon un filo di voce, mentre Masaru la portava in spalla.












AHHHHHh!!! Che carini che sono!!! =3
Ho sempre adorato Melody e Masaru!! Spero ancora che questa piccola perla vi aggrada...

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