30 short, random stories di niki_ (/viewuser.php?uid=148319)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di alcool e di chitarre elettriche ***
Capitolo 2: *** Di macchinette per il caffè e di acquomani ***
Capitolo 3: *** Di compagni affidabili e di versioni passate ***
Capitolo 4: *** Di fotocopie e di proposte imbarazzanti ***
Capitolo 5: *** Di feste e di istinti omicidi ***
Capitolo 6: *** Di modi per fregarsi da soli e di pappagalli ***
Capitolo 7: *** Di fermacarte a forma di panda e di perizomi ***
Capitolo 8: *** Di morti e di cucina ***
Capitolo 9: *** Di errori e di identità sessuali ***
Capitolo 10: *** Di ciondoli e di pentimenti ***
Capitolo 11: *** Di gemelli e di masochisti ***
Capitolo 12: *** Di grandi ammodernamenti e di piccanti ricatti ***
Capitolo 13: *** Di premi e di celebrità ***
Capitolo 14: *** Di punizioni e di distruzioni ***
Capitolo 15: *** Di macchine del tempo e di salvataggi planetari ***
Capitolo 1 *** Di alcool e di chitarre elettriche ***
30 short, random stories - 1. Di alcool e di chitarre
elettriche
Ragazzuoli, mi sono innamorata!
Mi sono innamorata della fantastica ed incredibile challenge Chi, con chi, che cosa facevano
(il link eccovelo qua: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=4642&f=4642&idd=10072644) e così mi sono
detta perché no?
Ora, rincomincio con
le scuse per quelle poche e benedette persone che stanno aspettando Da una cosa molto stupida
può nascere qualcosa di nuovo?: beh,
dicamo che dovrete aspettare un pochino tanto, ecco. Ispirazione
è molto concentrata su questa challenge... Mi dispiace e mi
farò perdonare, lo giuro!
Attenzione!
Il rating varia ad ogni storia, ma non arriverà mai al rosso
(almeno spero). Comunque sia ve lo segnalerò volta per
volta:
lettore avvisato, mezzo salvato.
Tanto
amore per tutti e uscite a giocare a palle di neve, finché
si può!
Rating - Verde (Anche se
Sora e Roxas sono sbocacciati non penso che abbia bisogno del rating
giallo. Ovviamente correggetemi se sbaglio)
Personaggi -
Roxas, Sora, Vanitas
Avvertimenti - AU,
Flashfic
Pairings - ///
Disclaimer -
Questa fanfiction è stata scritta scritta senza scopo di
lucro;
Kingdom Hearts e i suoi personaggi sono proprietà di
Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse
Vanitas non si sarebbe mai fatto sconfiggere da Ventus e avrebbe
dominato il mondo.
Di alcool e di chitarre elettriche
(#1 - Roxas e Sora sono ubriachi e Vanitas ne approfitta)
Vanitas adora i suoi cugini:
Roxas e Sora sono così piccoli ed ingenui che anche un
bambino riuscirebbe a fregarli.
Tuttavia anche loro, dopo innumerevoli volte in cui si erano cacciati
in situazioni spinose per via del loro sadico parente dagli occhi
ambrati, avevano iniziato a diffidare di lui.
L'alcool scioglie tutti i freni inibitori, però.
Così
Vanitas, dopo averli accompagnati - sarebbe più giusto dire
"trascinati di peso" - a casa degli zii (vuota per via di un improvviso
viaggio di lavoro) i suoi due adorati cuginetti ormai completamente
sbronzi dopo una serata al pub per il diciottesimo compleanno di Riku,
li adagia amorevolmente sul divano del grosso salotto e si siede sulla
poltrona di fronte in attesa degli sviluppi che ha già
pianificato in ogni microscopico dettaglio.
"Grazie, Vanitas", biascica Sora mentre Roxas russa beatamente al suo
fianco con la bocca aperta.
"Di niente", replica impassibile il moro con un sorriso tranquillo
all'apparenza, ma con una punta di sadismo.
"Come mai tu non stai come noi?", il castano ha gli occhi socchiusi e
lucidi.
"Perché l'alcool lo reggo molto meglio di voi donnicciole",
sorride sprezzante.
"Vanitas... Vaffanculo!".
"Non si dicono parolacce, cugino", Vanitas fa "no" con l'indice
lentamente "Dovresti ringraziarmi per averti portato a casa prima che
andassi in coma etilico".
"Grazie, Vanitas, ma non ci casco", Sora imita il gesto "Non sono
così fesso".
"E allora io dirò ai miei amati zietti che i loro amatissimi
e
diligentissimi figli diventano degli ubriaconi appena voltano le
spalle", gli mostra una macchina fotografica "Non sarà
piacevole. Per voi, almeno".
"Che cugino di merda... Cosa vuoi?", si arrende.
"Un regalo di compleanno anticipato: so che voi due avete messo da
parte mille euro, perciò mi chiedevo se potreste affidarmeli
per
comprare il mio regaluccio...".
"E tu non dirai niente a mamma e a papà?".
"Avete la mia parola di onore", si porta la mano sul cuore con aria
solenne.
"Ehi, Ro'", Sora scuote il fratello per una spalla "Il bastardo c'ha
fregato. Vuole...".
"Dagli quello che gli pare, ma lasciami dormire", mormora Roxas con una
voce da Oltretomba.
"Grazie, cuginetti adorati!".
"Dovremmo denunciarti per estorsione", Roxas osserva accigliato la
nuova chitarra elettrica del cugino.
"Non è estorsione, è un regalo di compleanno
anticipato", sorride Vanitas continuando ad accordarla.
"Vanitas... Vaffanculo".
Per la cronaca: dentro la macchina fotografica non c'era nessuna foto
compromettente.
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Capitolo 2 *** Di macchinette per il caffè e di acquomani ***
30 short, random stories - 2. Di macchinette per il
caffè e di acquomani
Mi ero dimenticata di
postarvi la lista dei personaggi! Eccovela qui:
1.
Roxas
2. Axel
3. Riku
4. Aqua
5. Vanitas
6. Ventus
7. Sora
8. Demyx
9. Xemnas
10. Naminé
Allora, il secondo punto prevede una Riku/Demyx... Questo
è crack puro. Cavolo,
ci sarà da divertirsi!
Per mia fortuna si prevede un intervento esterno (di cose o
di persone) che cercherà di ostacolare l'appuntamento fra
quei due
perciò sono saltata in piedi urlando (sì, urlando
ma per fortuna ero da sola in casa) "Sora!".
Ringrazio ka93
che ha recensito la bastardata di Vantias (tanto amore per Vanitas) e
quelli che recensiranno questa.
Alla prossima!
Rating - Verde
Personaggi -
Demyx, Riku, Sora
Avvertimenti -
AU, Flashfic, Shonen-ai
Pairings -
Akuroku (accenni), Riku/Demyx,
SoRi (vaghissimi accenni che probabilmente coglierò solo io.
E poi è solo Sora che è cotto)
Disclaimer -
Questa fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse l'Organizzazione XIII sarebbe ancora viva e
vegeta. Sono ancora in lutto per loro...
Di
macchinette per il caffè e di acquomani
(#2 - Riku vuole
chiedere un appuntamento a Demyx, ma qualcosa o qualcuno gli
metterà i bastoni fra le ruote)
Al cambio dell'ora esiste un rituale ben preciso: il
caffè alla macchinetta della scuola.
Riku e Sora sono in coda per prendere il secondo della giornata in
vista della solita, soporifera lezione di matematica.
"E Roxas mi ha detto 'Quel cretino di Axel ha dato fuoco alla
collezione di bambole di sua sorella e...'", parla Sora e continuerebbe
se un certo biondino dai capelli a spazzola non si appoggiasse di peso
alla sua spalla scompigliandogli i capelli "Sì,
sì, Sora,
sappiamo tutti che Axel è un piromane e Roxas ne
è
innamorato perso", e poi sorride a Riku "E tu, Nichibotsu*, che
racconti?".
"Niente, perché Sora non mi fa mai parlare", sorride di
rimando mostrando i denti bianchi come la neve.
A me non ha mai sorriso
così, pensa il castano irrigidendosi di colpo.
"Ehi, spazzolone!", il suddetto piromane si sbraccia dall'altra parte
del corridoio e Demyx sbuffa spazientito. "Uff, devo andare a sentire
cosa vuole... Mi aspettate qui?", ma si capisce benissimo che la
domanda è rivolta solo a Riku.
Annuiscono e il biondino si avvia a grandi passi verso Axel. Riku lo
guarda per due secondi e poi si volta verso Sora che sta inserendo i
soldi nella macchinetta. "Voglio chiedergli di uscire".
"Maledetta, perché non mi accetti i 50 cente... Aspetta,
cosa?",
il castano rimane a bocca aperta e Riku gliela richiude facendo
pressione sul mento "Hai sentito benissimo: voglio chiedere di uscire a
Demyx Mizu**".
"M-Ma, Riku! Demyx è...", cerca di controbattere rosso come
un
peperone, ma si interrompe a metà non sapendo come
continuare.
"Demyx è?", ripete Riku come ad incoraggiarlo.
"Demyx è un acquomane!", spara la prima cosa che gli passa
per la testa.
Mentre Riku sbatte le ciglia sorpreso, Sora si concentra nuovamente
sulla macchinetta riuscendo finalmente a far accettare i 50 centesimi.
"Illuminami, Sora: che vuol dire 'acquomane'?", domanda infine.
L'altro si prende un secondo per rispondere mentre imposta lo zucchero.
"Come il piromane, ma con l'acqua", preme sul tasto del cappuccino "Al
posto di dare fuoco alle foreste, allaga le cantine".
E prima che Riku potesse controbattere - o più probabilmente
scoppiare a ridere per l'idiozia appena detta - prende il suo
caffè e fila in classe.
Riku e Demyx sono usciti insieme, alla fin fine. Sora li ha pedinati e
Riku si è tenuto ben lontano dalle cantine.
*Nichibotsu:
tramonto, in giapponese
** Mizu:
acqua, in giapponese
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Capitolo 3 *** Di compagni affidabili e di versioni passate ***
30 short, random stories - 3. Di compagni affidabili e
di versioni passate
Ed eccoci all'ultimo
aggiornamento, almeno per oggi.
Allora, vediamo cosa vogliono da me... Uuuh, Naminé! *risata
malvagia* It's time for
revenge!
No, davvero, Xehanort-BBS, Kairi e Naminé non li posso
vedere. Xehanort almeno è un cattivo per essere cattivo
mentre Kairi è un melone - è offensivo per i
meloni essere confrontati a lei - e Naminé l'ho odiata in
CoM. Degno Nessuno di degno Somebody. (?)
Lasciamo perdere il mio disgusto verso quelle due palle al piede (anche
se Naminé è stata utile in KH2 a liberare
l'altra... Fortuna, fosse stato per me l'avrei lasciata marcire in
quella prigione dove - giustamente - Saix l'aveva gettata) e passiamo
ai ringraziamenti ufficiali!
Thanksgivings -
Un ringraziamento va a tutti coloro che leggono questa raccolta e a
coloro che la recensiscono. Una speciale menzione
d'onore va a ka93,
Lizzie Sora
e Raven Cullen
per averla messa fra le seguite e a Ciel_Chan fra le
preferite.
Tanto amore per tutti! ♥
Rating - Verde
Personaggi -
Naminé, Xemnas
Avvertimenti -
AU, Drabble
Pairings -
///
Disclaimer - Questa
fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse non avrei mai
fatto morire la Riku Replica. Un minuto di silenzio anche per lei,
poverina...
Di compagni affidabili e di
versioni passate
(#3 - Naminé
ha una malattia imbarazzante. Xemnas la aiuterà o se ne
approfitterà?)
Naminé si guarda allo specchio storcendo la bocca: sono
ormai
cinque giorni che quella maledettissima malattia le deturpa il viso,
suo punto di forza.
"Naminé c'è Xemnas, lo faccio entrare?", sua
madre bussa alla porta.
Lei sbuffa e si infila la vestaglia. "Ok", acconsente e Xemnas non si
fa attendere.
"Ti ho portato i com... Oh, santo cielo, Naminé!", quasi si
lascia cadere i libri che tiene sottobraccio.
"Sì, lo so, sono orribile!", si volta lei "Per favore, non
dire come sono ridotta!".
Xemnas spinge all'indietro gli occhiali dalla montatura sottile. "Non
lo dirò a nessuno... In cambio delle versioni in classe da
qui
fino alla maturità...".
"Andata!".
[110 parole]
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Capitolo 4 *** Di fotocopie e di proposte imbarazzanti ***
30 short, random stories - 4. Di fotocopie e di proposte
imbarazzanti
Buongiorno a tutti e ben
tornati con 30 short,
random stories! *applausi registrati*
In questa storia ci occuperemo di Axel e Ventus alle prese con il primo
giorno di lavoro.
Amate e coccolate Ventus, ne avrà bisogno il piccolino. ♥
Non voglio annoiarvi
ancora, perciò vi lascio a Di fotocopie e di proposte
imbarazzanti.
Tanto affetto per tutti! ♥
Rating - Giallo
(parolacce + allusioni neanche tanto velate = giallo pieno.
Ovviamente corregetemi se sbaglio)
Personaggi - Axel,
Vanitas, Ventus
Avvertimenti - AU,
One-Shot, Shonen-ai
Pairings - Ventus/Vanitas
Disclaimer -
Questa fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse mi sarei assicurata che Xehanort versione pelata
non sembrasse il gemello separato dalla nascita di Ruggeri.
Di
fotocopie e di proposte imbarazzanti
(#4 - Primo giorno di
lavoro per Ventus e Axel. Si vedranno le mutande di Ventus)
Ventus e Axel si conoscono più o meno dalla
culla, tutto
grazie al gemello del primo, Roxas, che altri non è che il
migliore amico del secondo.
E, a quanto pare, sono destinati anche a lavorare insieme per un bel
po': il primo giorno di lavoro in una fra le più importanti
case
editrici di tutto il paese, si ritrovano a dover dividere una scrivania
da segretario del vice-direttore generale.
Una ragazza bionda, dalla capigliatura e dal nome assurdo, li
accompagna per i vari uffici mostrando loro ogni angolo dell'edificio.
"Tutto chiaro?", domanda alla fine del tour fulminandoli con gli occhi
verdi.
"Chiarissimo, Larcene", Axel sorride perfettamente a suo agio.
"Il mio nome è Larxene, ma per voi nuovi arrivati sono la
signorina Denki*", neanche aspetta un cenno affermativo che si gira sui
tacchi alti ed esce dalla stanza.
"Bel tipettino, nè?", fischia il rosso sedendosi alla sua
scrivania e facendo un giro completo sulla sedia girevole.
"Non siamo qui per rimorchiare, Axel", Ventus, più serio,
inizia a mettere sulla sua le foto di famiglia.
"Sei uguale a tuo fratello: levate il divertimento a tutto!", si
lamenta reclinando la testa all'indietro.
"Siamo gemelli omozigoti, nessuno te l'ha mai fatto notare?".
"Non credevo che i gemelli omozigoti fossero identici anche per
carattere", borbotta.
"Credete di essere al bar?", un ragazzo moro in un elegante completo
nero si appoggia allo stipite della porta.
"Finché il capo non arriva, sì", Axel, con tutta
la
tranquillità del mondo ed ignorando i sossurri agitati di
Ven,
appoggia i piedi sulla scrivania "I capi sono sempre in ritardo",
sorride.
"Voi dovete essere Axel Kasai** e Ventus Nikko***", stringe le mani ad
entrambi "Piacere, io sono Vanitas Yami****, vice-direttore generale",
e sorride vedendo sparire quello di Axel per poi essere sostituito da
un'espressione sorpresa, poi spaventata e poi seria e composta mentre
toglie immediatamente i piedi dalla scrivania, si schiarisce la voce e
dice, professionale: "Il piacere è tutto nostro, signor
Yami. E'
davvero un onore lavorare in questa prestigiosa casa editrice".
"Infatti è un onore", il sorriso diventa leggermente sadico
"Vedete di meritarlo".
"Assolutamente, io ed Axel ne siamo ben consapevoli", Ventus, che non
vuole i rimproveri del suo gemello per aver lasciato morire il proprio
migliore amico, prova a distogliere il capo da quel mentecatto.
Vanitas si volta appena e gli sorride. "Be', è il vostro
primo
giorno. Allora", si picchietta il mento con l'indice, pensieroso
"Signor Kusai... Mi vada a fare le fotocopie!".
"Le fotocopie di cosa, mi scusi?", Axel scatta in piedi al comando.
"Oh, Larxene ve lo mostrerà", Ventus non può non
notare la punta velenosa del sorriso del suo capo.
"E io, signor Yami?", domanda il biondino inclinando leggermente la
testa.
"Avrai il tuo da fare, fidati", fa un cenno con la mano come a salutare
ed entra nella stanza accanto chiudendo forte la porta.
"Cazzo!", impreca sottovoce Axel scuotendo la testa e avviandosi fuori
dall'ufficio in cerca di Larxene.
Sono due ore che Ventus non fa altro che smistare posta e rispondere a
chiamate per il suo capo.
"Ventus?", Ven sussulta riconoscendo la voce dall'autoparlante sulla
sua scrivania.
"Mi dica, signor Yami".
"Mi andresti a prendere un caffè? Espresso senza zucchero".
"Certo, signor Yami, faccio subito".
"Già che sei per la strada rintraccia il signor Kusai.
Dovrebbe già aver finito da un pezzo".
"Sì, signor Yami", si alza e va alla macchinetta del
caffè.
Presa l'ordinazione, raggiunge la sala fotocopie. "Ehi, Axel, si
può sapere cosa stai combi...", apre la porta e si
pietrifica
davanti alla scena che si trova davanti: il rosso sta sbattendo i pugni
disperatamente contro la fotocopiatrice che sputa - "sputare"
è
il verbo adatto - fogli su fogli come una mitraglietta impazzita.
"Axel, che cazzo sta succedendo?", per poco Ventus rischia di far
cadere il caffè per terra.
Gli occhi smeraldo di Axel si ravvivano notando l'altro. "Ventus, sei
l'unico che può salvarmi", si prostra ai suoi piedi.
"Ma qui serve la signorina Denki o un esorcista", cerca di uscire, ma
il rosso riesce ad afferrare un po' di stoffa dei suoi pantaloni neri
attillatissimi. "No, mi licenzieranno in tronco!", lo supplica facendo
gli occhioni dolci.
"Quelli funzionano con Roxas e non con me", lo guarda gelido "E poi se
ti copro licenziano anche me", e apre la porta, ma Axel tira
all'indietro i pantaloni.
STRAPPP!
Per capire come mai i pantaloni di Ventus ora si trovino in mano ad
Axel che li ha semplicemente tirati leggermente all'indietro bisogna
fare un paio di passi indietro.
Prima di riuscire a trovare questo lavoro stabile e che gli
dà
uno stipendio decente per finanziare i suoi studi universitari, Ventus
ha fatto di tutto: dal facchino allo spogliarellista, quest'ultimo che
è durato solo due settimane. Tuttavia gli sono avanzati un
paio
di pantaloni, di quelli che se li tiri appena ti lasciano in mutande.
Ecco, siccome quella mattina era un po' di fretta ha infilato il primo
paio nero che ha trovato davanti e il caso ha voluto che fossero quelli
da spogliarellista.
Così ora Ventus si trova in mutande - mutande con su
disegnati due adorabili
panda - davanti alla porta aperta dalla quale spunta,
nientepopòdimeno, che il suo capo, venuto a cercarli
poiché allarmato dai ritardi dei suoi segretari.
"Ooops!", osa
dire Axel ridacchiando nervosamente mentre un foglio gli si posa sulla
testa.
L'indomani Ventus sta battendo a macchina la lista degli impegni del
signor Yami ignorando le occhiate che gli lancia Axel mentre risponde
alle chiamate.
"Ventus, c'è una lettera per te", Larxene non bussa alla
porta e consegna la busta sulla scrivania del biondo.
"Come mai non è con le altre?", Ventus si leva gli occhiali
e la gira in cerca del mittente.
"Mi è stato chiesto di portarla direttamente a te", sorride
divertita e si incammina fuori alzando una mano come saluto.
Lui la guarda uscire, si stringe nelle spalle e la apre sorseggiando un
po' del suo cappuccino. Salvo poi sputarlo tutto, macchiando
irrimediabilmente la moquette chiara dell'ufficio, leggendo la firma e
soprattutto il contenuto della lettera.
Per capire che cosa lo avesse spaventato così tanto, senza
sforare nel rating rosso, si può riportare la formula di
saluto
e la firma:
la prossima volta
sarò io a strapparteli i pantaloni, ma non mi
fermerò solo a quelli.
Vanitas
*Denki:
elettricità, in giapponese.
**Kusai:
fuoco, in giapponese.
***Nikko:
luce del giorno, in giapponese.
****Yami:
oscurità, in giapponese
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Capitolo 5 *** Di feste e di istinti omicidi ***
30 short, random stories - 5. Di calamità e
di vigili del fuoco
Carissimi,
sono tanto felice! La scuola terrà chiusi i battenti fino a
mercoledì! *stappa spumante*
Ma ora passiamo a questa nuova flashfic, ultima per oggi.
4 e 1 hanno una cotta
per la stessa persona oppure una torta da finire...
Aqua e Roxas si incontrano poco come gusti, fossero stati Aqua e Ventus
avrei saputo tirar fuori una Aqua/Vanitas
(che è la mia fissa, ultimamente) o una Vanitas/Ventus (che
sono carini anche loro, dai), ma una Vantias/Roxas
sarebbe un po'
crack. E mi è bastato il Riku/Demyx,
per il momento.
Quindi che torta sia!
Già che siamo in tema di dolci, ringrazio i pasticcini che
continuano a leggere e a recensire questa raccolta. Mi rendete tanto
felice!
Rating - Verde
Personaggi -
Aqua, Roxas
Avvertimenti -
AU, Flashfic
Pairings -
///
Disclaimer -
Questa fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse Marluxia sarebbe stato meno ambiguo sessualmente.
Per favore, ditemi che non sono l'unica ad esserci rimasta male quando
ho scoperto che Marly è un maschio.
Di
feste e di istinti omicidi
(#5 - Aqua
e Roxas hanno una torta da finire)
Aqua guarda male la torta che troneggia sul tavolo
imbandito della festa di compleanno di Axel.
Roxas, seduto di fronte a lei, finisce di masticare lentamente
l'abnorme pezzo di dolce che ha in bocca e lo inghiotte.
"Dio mio!", storce il naso il biondo "Axel, ma questa torta
è fatta con i calzini sporchi?".
"Nah, sarebbe scontato", fa 'no' con l'indice mentre la ragazza si
porta alla bocca un altro boccone.
Ventus ridacchia divertito e dà una gomitata a Vanitas che
sorride sprezzante. "Ringraziate Vanitas per questa magnifica torta",
applaude il rosso mentre l'ideatore fa un leggero inchino ai
contendenti che lo fulminano con lo sguardo "Grazie, troppo buoni",
ridacchia "Ehi, Ro', hai un pezzo di torta qui", e si indica l'angolo
destro delle labbra "Sai che per vincere non devi lasciare neanche una
briciola, vero?".
"Dai, Aqua, dobbiamo vincere questa sfida!", Kairi si aggrappa allo
schienale della sedia e si china al suo orecchio "Tappati il naso, non
sentirai il sapore", le sussurra.
"Forza, Ro', non ti farai battere da una femmina!", Sora si batte una
mano sulla fronte vedendo l'azzurra accelerare il ritmo.
"Mm... profa a manciavla tu quefta fchifeffa", rabbrividisce il povero
biondino masticando un altro enorme pezzo di torta.
"Eeee... Stop!", Axel indica Aqua che si tiene una mano sulla pancia e
l'altra sulla bocca "Le ragazze vincono la schifosfida e
condannano i ragazzi - tranne me e Vanitas che siamo gli organizzatori
dei giochi - a mangiare quella che avanza", addita la torta, integra
tranne per le due fette che hanno dovuto mangiare i due contendenti
"Ovviamente Roxas è esonerato: siamo cattivi, ma non
perfidi", gli strizza l'occhio.
"Grafie".
I compleanni di Axel sono famosi per gli assurdi giochi proposti: uno
di questi è, per l'appunto, la gara di chi mangia
più schifezze in un tempo prestabilito. I perdenti sono
costretti a mangiare tutto ciò che avanza, ma solo dopo aver
sentito l'orrendo elenco degli ingredienti che compongono quella roba.
Axel non sa, però, che facendo così non fa altro
che aumentare l'istinto omicida dei suoi disgraziati invitati nei suoi
confronti.
|
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Capitolo 6 *** Di modi per fregarsi da soli e di pappagalli ***
30 short, random stories - 6. Di modi per fregarsi da
soli e di pappagalli
Buon
salve a tutti!
Eccomi tornata con l'aggiornamento giornaliero di 30 short, random stories.
A questo proposito volevo dirvi che saranno meno frequenti causa scuola
e compiti che ancora devo fare. Che tristezza!
Già che siamo in tema di scuola, questa One-Shot si svolge
proprio fra i banchi che noi studenti amiamo/odiamo.
Devo dire che sono stata fortunata come abbinamento: Sora e Riku. E si cacciano nei guai!
Oh, se questa non mi viene bene direi che posso ritirarmi dalla
challenge! *si scrocchia le dita delle mani*
Ma lasciate perdere le mie solite chiacchiere no-sense! Vi lascio a Di modi per fregarsi da soli e
di pappagalli. Buona lettura!
Rating - Giallo (gli
insulti alla povera professoressa di matematica - che ricorda tanto la
mia - + parolacce varie ed eventuali di Sora e Riku mi hanno portata ad
un rating un po' più alto)
Personaggi -
Riku, Sora
Avvertimenti -
AU, Het, One-Shot, OOC
Pairings -
RiKai (accenni. Mel
mi ha plagiata, ormai...)
Disclaimer -
Questa fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse Riku avrebbe mantenuto il taglio di capelli del
primo gioco. Era
così carino!
Di
modi per fregarsi da soli e di pappagalli
(#6 - Sora e Riku
finiscono nei guai. Ci deve essere un piede di porco o un pappagallo o
un cane imbalsamato)
E' stata una giornata normalissima, fino a quel momento,
noiosa
e prevedibile come ogni altro martedì: alla prima ora la
professoressa d'arte ha insistito sull'importanza della differenza fra
un tempio perittero e uno dittero, alla seconda la madrelingua ha fatto
cantar loro delle tipiche canzoni inglesi e alla terza e alla quarta il
professore di latino lo ha interrogato sulle Bucoliche di Virgilio.
Sora sbadiglia rumorosamente, steso sopra il banco, in attesa
dell'ultimo supplizio - l'ora di matematica - prima della
libertà. "Ehi, Riku", mormora ad occhi chiusi e la guancia
attaccata alla fredda superficie in formica "Mi andresti a prendere un
caffè, per cortesia?".
"Alza il culetto e vattelo a prendere", replica lui nascondendo nell'astuccio il cellulare per poter mandare i messaggini a
Kairi indisturbato.
"Che migliore amico del cavolo", boffonchia e alza la testa sentendo il
coro scoordinato di "Buongiorno!" all'entrata della professoressa.
"Buongiorno... Cra!",
ripete un pappagallo dal piumaggio multicolore dentro una gabbietta.
"Ragazzi spero che non vi dispiaccia se ho portato Cocò con
me",
cinguetta l'insegnante, appoggiando la borsa e la gabbia sulla
cattedra, e si leva il giubbotto verde acido "Odia stare da sola a casa
e oggi mio figlio non poteva guardarmela...".
Sora guarda Riku alzando un sopracciglio. "Non distraetevi troppo,
però! Oggi facciamo i radicali", e il castano sbatte
violentemente
la testa sul banco sapendo di che morte deve morire.
A metà lezione si sente bussare alla porta. "Professoressa,
la
preside vuole parlarle un secondo", la bidella fa capolino.
"Magari la licenziassero...", sussurra Sora ad un Riku troppo preso a
rispondere ad una sdolcinata poesia d'amore inviatagli da Kairi "Ma che
ci parlo a fare con te...", scuote lentamente la testa osservando la
professoressa uscire.
"Zitto, mi è venuta un'idea!", Riku si alza in piedi e
picchietta con due dita la nuca di Sora "Tidus, ci serve un palo".
"Subito", ridacchia già quello e trotterella alla porta
rimasta aperta.
"Che vuoi fare, Riku?", domanda Sora.
"Facile", si scrocchia le dita della mano "Guarda e impara".
"Maria Luisa è una palla: se andasse in un campo da calcio
verrebbe scambiata per un pallone", dice, serissimo, usando il nome
proprio della professoressa.
"Maria Luisa
è una palla: se andasse in un campo da calcio verrebbe
scambiata per un pallone... Cra!", ripete Cocò.
Sora ridacchia, ma decide di non stare solo ad osservare. "Senza
contare che si veste come un barbone"
"Maria Luisa
è una palla: se andasse in un campo da calcio verrebbe
scambiata per un pallone.
Senza contare che si
veste come un barbone... Cra!"
"E non sa neanche spiegare!", continua Riku.
"Cra! Maria Luisa
è una palla:
se andasse in un campo da calcio verrebbe scambiata per un pallone.
Senza contare che si
veste come un barbone.
E non sa neanche spiegare".
"Hai proprio ragione Riku!", annuisce Sora.
"Maria Luisa
è una palla:
se andasse in un campo da calcio verrebbe scambiata per un pallone.
Senza contare che si
veste come un barbone.
E non sa neanche
spiegare... Cra!
Hai proprio ragione
Riku... Cra!"
"Sora, cazzo mi chiami? Questa ripete tutto!".
"Maria Luisa
è una palla:
se andasse in un campo da calcio verrebbe scambiata per un pallone.
Senza contare che si
veste come un barbone.
E non sa neanche
spiegare.
Hai proprio ragione
Riku... Cra!
Sora, cazzo mi chiami?
Questa ripete tutto! Cra!"
"Ops, siamo nella merda... Bisogna che l'accoppiamo!".
"L'uccello o la prof?", si dispera Sora ma il colpo di tosse di Tidus,
segnale per l'arrivo dei professori, non gli permette neanche
di
aprire la gabbietta per far volar via il pappagallo.
"Siamo fottuti. Questa volta sul serio...", tornati a posto, Riku tira
un po' il colletto della camicia quasi stesse per soffocare.
"Naminé", Sora, pallido come un morto, picchietta la spalla
della bionda finché non si gira "Tu mi fai da testimone:
tutti i
miei beni vanno a mio fratello Roxas, ma la PSP la lascio a quel
bastardo di Vanitas".
"Maria Luisa
è una palla:
se andasse in un campo da calcio verrebbe scambiata per un pallone. Cra!", pronuncia
Cocò lasciando basita la professoressa.
"Addio mondo crudele! Lo sapevo che dovevo fare il Classico!", il
castano si fa il segno della croce mentre il pappagallo continua
imperterrito: "Senza
contare che si veste come un barbone".
In classe non vola neanche una mosca e la professoressa è di
un viola tendente al melanzana.
"Sora, siccome stiamo per morire posso anche dirtelo. Ho rotto io la
tua bicicletta".
"Cosa? E io avevo dato la colpa ingiustamente a Vanitas! Una volta
tanto era innocente!".
"E non sa neanche
spiegare. Cra!".
"Ehm, visto che siamo in tema di confessioni... Ti ricordi Mister
Coniglietto, Riku? Beh, in realtà non è fuggito,
ma
mentre ci giocavo... Diciamo che mi ci sono... Seduto sopra...".
"Tu cosa?!"
"Hai proprio ragione,
Riku!
Sora, cazzo mi chiami?
Questa ripete tutto! Cra!".
"Nichibotsu, Yoake*, subito in presidenza!", esplode la professoressa
indicando la porta.
La punizione di Riku Nichibotsu e Sora Yoake è passata alla
storia del Liceo Scientifico Giuseppe Garibaldi come la più
severa in 100 anni dalla fondazione e i due, finiti di scontarla, hanno
dovuto cambiare scuola per evitare le ripercussioni di quello scherzo.
Da allora odiano ogni tipo di uccello.
*Yoake -
alba, in giapponese
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Capitolo 7 *** Di fermacarte a forma di panda e di perizomi ***
30 short, random stories - 7. Di orrendi fermacarte e di
perizomi
Salve salvino!
Sono le due passate e io sono ancora in pigiama. Non ho voglia di
vestirmi, proprio no, fuori continua a tirare un vento da Siberia e le
scuole saranno chiuse fino a venerdì. E io ho soooonno e fra
un po' devo uscire. E perché mi sto lamentando qui?
Ok, mi riprendo. Buongiorno a tutti!
Questa One-Shot è il continuo di Di fotocopie e di proposte
imbarazzanti e se avete un buon psicologo per Ventus siete
pregati di contattarmi. Coccolatelo, ne ha davvero bisogno!
Amore e cioccolata calda per tutti!
Rating - Verde
Personaggi -
Axel, Ventus
Avvertimenti -
AU, One-Shot, Shonen-ai
Pairings - Vanitas/Ventus
(accenni)
Disclaimer -
Questa fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse non avrei mai
messo la Gummiship. Dio, quanto odio quella roba!
Di
fermacarte a forma di panda e di perizomi
(#7 - Axel compra un
regalo orribile per Ventus e non è neanche impacchettato
bene)
Dall'incidente in sala fotocopie Ventus ha sempre evitato
Axel.
Arriva a ora di pranzo, subito dopo le lezioni
all'università, e
si mette al tavolo di Larxene dalla quale il rosso - solo per averle
dato un'innocente pacca sul sedere e ricevuto in cambio una minaccia di
morte - si tiene alla larga, lo ignora bellamente per tutto il
pomeriggio e la sera accetta il passaggio che il signor Yami gli offre.
Che cosa succeda dopo
Axel non lo sa né lo vuole sapere.
Quello che sa, invece, è che deve riconquistare il suo
collega:
non può dividere la scrivania con qualcuno che lo tratta
come se
fosse un animale rabbioso. Non fa bene alla sua psiche.
"Se non vuole proprio parlarti", si ricorda del consiglio di Roxas
"Fagli un regalo. Ventus li adora! Lo riconquisterai in meno di un
secondo", e poi, chissà perché, gli aveva fatto
un
occhiolino complice.
Il problema, sostanzialmente, è questo: Roxas e Ventus,
nonostante siano simili in mucchi di cose, hanno gusti agli antipodi.
Per fare tre esempi: Roxas ama il metal, odia i gatti ed è
stato
promosso con un tiratissimo 60 al liceo; Ventus adora la musica
classica, ha tre gatti (di nome Bizet, Matisse e Minou) e alla sua
maturità gli esaminatori hanno pianto di gioia e gli hanno
dato
un 100 e lode.
Ormai si sta rassegnando all'idea di avere un automa al posto di un
collega quando passando per il centro lo vede esposto in
vetrina.
Axel ha trovato il regalo perfetto.
"Buongiorno, Ven!", fischietta allegro Axel tornando dalla mensa.
"Sto bene, grazie, tu?", continua come se il silenzio di Ventus fosse
una risposta.
"Parli da solo?", il biondino sbatte sulla scrivania un mucchio di
fogli per allinearli e li mette in un angolo.
"No, parlo con te".
"Non mi pare".
"Adesso sì", e sorride. Ventus rotea gli occhi e si inforca
gli occhiali concentrandosi sul computer.
Axel si allunga sulla sua scrivania e afferra un fermacarte a forma di
panda che fino al giorno prima non c'era. "Beeeello. Chi te l'ha
fatto?".
"Mia zia per congratularsi per il mio ultimo esame", sospira "Senti,
Axel, forse sono stato un po' troppo duro con te. In fondo è
stato solo un incidente", e sorride.
Axel appoggia di nuovo il fermacarte. "Non sei arrabbiato?", sbatte le
ciglia.
"No, non lo sono", e lo guarda da oltre le lenti.
"Ah, già, ho una cosa per te!", il rosso torna di corsa alla
sua scrivania ed estrae dalla borsa un pacchetto nero.
"Un regalo? Grazie, Axel!", felice come un bambino la notte di Natale,
Ventus lo prende dalle mani di Axel e lo studia "L'hanno incartato
male...", gli fa notare.
"In realtà quello è colpa mia! Insomma tu non mi
parlavi
e così ho pensato che oltre a quel regalo ti ci avrei potuto
mettere qualcos'altro. Così l'ho aperto, ma poi ho cambiato
idea
e ho tentato di richiuderlo, ma non sono tanto bravo...", si gratta la
testa sulla difensiva.
"L'importante è il pensiero", sorride diplomatico e lo
finisce
di scartare "A-Axel, ma è...", solleva il regalo
portandoselo ad
un palmo dal naso.
"Sì, bel perizoma, eh?", sorride Axel orgoglioso di
sé
"Così la prossima volta che il capo ti vedrà in
mutande...", ma non finisce perché qualcosa di coccio - il
fermacarte a forma di panda - lo colpisce dritto in fronte facendogli
vedere le stelle.
Quando riapre gli occhi si trova steso per terra con Ventus seduto
sullo stomaco che cerca di strozzarlo con l'elastico delle mutande.
L'unica psiche che continuando a lavorare in questa casa editrice
subirà gravi danni, è senza ombra di dubbio
quella di Ventus.
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Capitolo 8 *** Di morti e di cucina ***
30 short, random stories - 8. Di morti e di cucina
Aloha a tutti quanti, miei
cari!
Mi sembrava da tanto tempo che non aggiornavo così, con una
buona cioccolata calda, mi sono seduta al computer e ho scritto questa
storiella in mezz'ora. E lasciatemelo dire, mi piace tanto.
Non è un AU,
sono riuscita a inquadrarla in un fantomatico contesto 358/2 Days, e la
caratterizzazione è presa dai video di Giul e FeD (ecco il motivo
dell'OOC).
Thanksgivings:
ringrazio tutti coloro che leggono & recensiscono. Ringrazio
inoltre timeoff98
e Lizzie Sora (di nuovo) per
aver messo questa raccolta fra le preferite.
Pace, amore e neve (quasi) infinita.
Rating - Verde
Personaggi - Axel,
Organizzazione XIII, Xaldin, Zexion
Avvertimenti -
Flashfic, OOC
Pairings - ///
Disclaimer - Questa
fanfiction è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom
Hearts e i suoi personaggi sono di proprietà di
Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse
probabilmente Sora avrebbe continuato il suo riposino nella capsula
mentre Roxas sarebbe andato con Axel a gustarsi un buon ghiacciolo al
sale marino.
Di
morti e di cucina
(#28 - Axel
è a cena a un tavolo di tredici persone. Uno di loro
è morto)
L'Organizzazione XIII era solita riunirsi a tavola, dopo una giornata
faticosa alla ricerca di cuori, per cenare assieme e scambiare due
chiacchiere sulle missioni appena svolte.
Un venerdì sera, Axel, appena rientrato da Crepuscopoli, si
accomodò al suo solito posto accanto a Zexion - che quel
giorno aveva un colorito un più smorto del solito - mentre
Xaldin serviva una minestra bollente. Il Numero VI, però,
dopo aver ingoiato alcuni cucchiaini di brodo rabbrividì e
crollò con la faccia dentro il piatto.
Un ancor più gelido Vexen si premurò di tirargli
su la testa per poter vedere se respirava, ma la lasciò
ricadere dentro la scodella affermando un piatto "E' morto" per poi
borbottare qualcosa che assomigliava ad un "Questi giovani d'oggi fanno
di tutto per non lavorare".
I membri dell'Organizzazione si guardarono negli occhi mentre Axel, per
nulla scosso dalla vicenda, si limitò a finire la sua
minestra, pulirsi la bocca con la manica del giubbotto - ignorando le
occhiatacce di Xemnas - e sorridere all'indirizzo del Numero III. "Lo
sapevo, Xaldin, che con la tua cucina ci sarebbe scappato il morto".
La prontezza di riflessi di Roxas nel lanciare il reflex
salvò Axel dal ritrovarsi una delle lance di Xaldin nella
croce degli occhi.
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Capitolo 9 *** Di errori e di identità sessuali ***
30 short, random stories - 9. Di sortilegi e di contro
sortilegi
No, seriamente, fuori
è una Siberia. Sono tornata da tre quarti d'ora e ancora ho
il naso e le mani congelate. Non va bene, no, no.
Finendo con le lagne sul tempo, passiamo a quelle su questa One-Shot.
Il Gender Bender! Non ho mai scritto una storia su questo genere,
perciò sono andata un po' alla cieca. E poi scrivere un
Gender Bender su Kingdom Hearts con Naminé come causa prima
è difficile! Fosse stato Vexen avrei potuto improvvisare che
faceva un esperimento con Aqua e Xemnas come cavie. *Niki cerca di
pararsi il sedere*
La storia, quindi, prevede un alto tasso di no sense e di
demenzialità. Ma sul serio, lo ammetto io per prima.
Prendete un bel respiro e leggetela tutta anche se l'istinto di
mandarmi a quel paese la farà da padrone.
Ho finito di lamentarmi, tranquilli, ringrazio i santi che leggono e
recensiscono. Vi siete guadagnati un posto nel mio personale paradiso. ♥
Rating - Giallo
Personaggi -
Aqua, Naminé, Xemnas
Avvertimenti -
AU, Gender Bender, Het, One-Shot, OOC (solo per Naminé)
Pairings -
Roxas/Naminé, Terra/Aqua, Vanitas/Aqua (nel passato),
Vanitas/Ventus
Disclaimer -
Questa fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse Kingdom Hearts III sarebbe già uscito
da un pezzo. E per la Playstation2.
Di
errori e di identità sessuali
(#8 - Gender Bender!
Aqua e Xemnas cambiano sesso, ops! Tutta colpa di Naminé)
Naminé è una strega.
Non inteso come insulto, ma proprio come primo significato del termine:
se provate a dirle "Naminé sei una strega", lei non
farà
altro che ridere con la sua risata cristallina e rispondere un "Lo so,
grazie".
Naminé è una strega, ma non come quelle che
immaginate ad
Halloween, anzi ad un primo esame sembra l'immagine dell'innocenza: un
visetto delicato come porcellana, occhi color zaffiro, capelli color
del grano. Credereste davvero, guardandola, che sia una strega?
Ovviamente no.
Naminé è una strega, ma non si intende di
pozioni,
né si sa trasformare in gatto all'occorrenza:
può,
però, manipolare i ricordi delle persone a suo piacimento.
Potrebbe cancellare interi anni della vostra vita così come
crearne di inesistenti e piazzarli al posto di quelli veri.
Naminé è una strega, ma ciò non le ha
impedito di
trovarsi degli amici, addirittura un ragazzo, e di vivere una vita
pressoché normale.
"Naminé, tu che te ne intendi, che diavolo ci è
successo?", Aqua, cercando di mantenere un tono tranquillo e pacato,
continua a toccarsi il petto piatto e muscoloso. Xemnas, a bocca
spalancata, si tasta i fianchi strettissimi di fronte allo specchio
battendo di tanto in tanto le ciglia fitte e nere.
Naminé, dal canto suo, è da mezz'ora che cerca di
non far
ridere Roxas e il suo gemello alla scena che hanno di fronte. "Oh,
questo non era previsto", pensierosa, si alza dalla poltrona e inizia a
camminare avanti e indietro.
"Come non era previsto?", Xemnas, con la voce trillante come quella di
una donna al primo giorno dei saldi, si volta distogliendo lo sguardo
dalla sua figura riflessa.
Roxas si sporge verso Ventus bisbigliandogli qualcosa all'orecchio che
pare un "Tieniti forte, adesso ci sarà da ridere",
riconoscendo
i passi pesanti di Terra su per le scale.
"Cosa diavolo... Aqua!", spalanca la porta il suddetto e per poco non
muore d'infarto vedendo com'è la sua compagna.
"Niisan, va tutto bene, respira", Riku arriva e gli poggia le mani
sulle spalle "Ora Naminé si occuperà di tutto".
"Oh, se non sapessi che sei tu, Xemnas, ti farei il filo, sai?",
ridacchia Sora apparendo dietro l'albino "Sei davvero una bella
ragazza. Ti donano le tette...", per poi venire interrotto da Kairi che
gli assesta un pugno in testa.
"Come abbiamo potuto cambiare di sesso?", Xemnas si porta le mani alla
gola, sentendo che la sua voce è troppo femminea e cercando
di
abbassare il tono per renderla più roca.
Naminé, con tutta la calma del mondo, indica Terra bloccato
sulla soglia della stanza e con la mascella che sfiora il pavimento
"Chiedetelo a lui".
"Cosa?", esclamano in coro i tre interessati. "Io non ti avevo chiesto
niente per Xemnas", aggiunge il castano agitando le mani come a
discolparsi.
L'azzurro chiarissimo intorno alla pupilla di Aqua si estende, come
succede sempre quand'è infuriata. "Quindi è colpa
tua,
Terra, se sono così?", la voce, tuttavia, è
ancora calma
e piana.
"Aqua, amore mio, no!", Terra suda freddo mentre Riku gli dà
un'ultima pacca sulla spalla e lo abbandona al suo destino andando a
sedersi accanto a Roxas "Io avevo solo chiesto a Naminé dei
ricordi sul tuo passato che ti ostini a non rivelarmi".
"Ancora con quella storia? Quello che facevamo io e Vanitas
è acqua passata! Ora ci sei solo tu!".
"Sì, piccioncini, magari ne discutiamo dopo!", tuona Xemnas
con
vocina isterica "Ora, di grazia, gradirei sapere perché ho
le
palle nel posto sbagliato!".
"Ti si sente fin dalla strada, Xemnas, abbassa il tono", ultimo della
comitiva di amici, Vanitas si scrolla la chioma corvina e sorride agli
altri "Avanti, Naminé, sono curioso - ma non solo io, a
quanto
pare - di sapere il come
di questo Gender Bender, a dirlo come nelle fanfiction di Kairi", e
accenna con la testa alla rossa.
Naminé annuisce e si siede in braccio a Roxas mentre il moro
fa
cadere dalla sedia Ventus prendedogli il posto. "Terra mi aveva chiesto
di frugare fra i ricordi di Aqua in cerca di quelli passati in
compagnia di Vanitas...", ma si interrompe perché il
suddetto
scoppia a ridere fragorosamente "Bastava chiedermelo, Terra, ti avrei
raccontato ogni singolo particolare", ma si zittisce notando come Aqua
e Naminé lo guardano trucemente e si limita a issarsi Ventus
sulle gambe.
"Dicevo... I ricordi del fidanzamento fra Vanitas e Aqua.
Così
sono andata a casa di Aqua, non sapendo che c'era Xemnas con lei a
studiare. Devo essere fuori allenamento...", si porta l'indice sul
mento abbandonandosi di più sul petto di Roxas "Comunque
sia,
mentre cercavo quei ricordi devo aver accidentalmente rotto un anello
della catena che formano la nostra memoria. O forse ho rotto qualcosa a
livello genetico... Tanto sta che vi siete scambiati
l'identità sessuale", si massaggia le tempie con due dita.
"Scambiati l'identità sessuale?", ripete Xemnas sbattendo le
lunghe ciglia.
"Aspetta, quindi non sai come riportarci indietro?", Aqua si lascia
cadere per terra lisciandosi i capelli.
"Suppongo che basti scambiare nuovamente le identità
sessuali per far tornare tutto come prima", sorride tranquilla.
"Tutto qui?", Ventus cerca di liberarsi della presa ferrea delle
braccia di Vanitas intorno alla sua vita, per poi rinunciarvi e mettere
il broncio.
"Sono stati loro a fare tutto questo putiferio", Naminé
continua
a sorridere e si alza "Ora uscite tutti da questa stanza, altrimenti
potrei scambiare non solo la loro identità sessuale...".
"Naminé! Potresti far diventare Ven una bella ragazza?
Almeno
così non potrebbe star sopra neanche permettendoglielo",
sghignazza Vanitas lasciando libero l'altro che diventa rosso come un
peperone.
Alla fine tutto torna alla normalità: Aqua è
tornata
donna e Xemnas ha ripreso la sua virilità. L'unico scontento
in
tutta questa faccenda è Vanitas che non ha potuto far
diventare
Ventus una formosa biondina.
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Capitolo 10 *** Di ciondoli e di pentimenti ***
30 short, random stories - 10. Di strani amuleti e di
pentimenti sinceri
Buongiorno fandom! Dopo un
paio di giorni di pausa per elaborare questo maledetto plot sono
tornata e se tutto va bene dovrei aver vinto il premio intermedio per
aver raggiunto il traguardo dei dieci.
Perciò vorrei ringraziare coloro che mi sostengono (tanto
amore per voi) e l'Accademia (??).
Parlando di questa One-Shot: l'ambientazione è quella della
precedente, cioè con una Naminé strega che
manipola i ricordi.
Ma basta parlare! Vi lascio con Di
ciondoli e di pentimenti, coccolate Demyx e Vanitas.
Sì, anche Vanitas: è il suo turno di sofferenze
e/o traumi.
Rating - Giallo (scuro, ma ancora giallo)
Personaggi -
Axel, Demyx, Naminé, Vanitas, Ventus
Avvertimenti
- AU, One-Shot, Shonen-ai
Pairings -
Vanitas/Ventus
Disclaimer -
Questa fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse la forma oscura dei personaggi non avrebbe mai
avuto un gonnellino da hula. Non so voi, ma io mi sono messa a ridere
vedendo Riku per la prima volta in quello stato.
Di
ciondoli e di pentimenti
(#9 - Demyx e Vanitas si
scambiano di corpo, ma questa volta Naminé è
innocente)
Si racconta che i capofamiglia dei Mizu e quelli degli
Yami
fossero rivali in una guerra dinastica per il controllo di uno dei
più importanti centri culturali del paese. Per far terminare
lo
spargimento di sangue, una delegazione di cittadini si
appellò
ad una potente strega che abitava in una grotta dorata. Ella,
impietosita dalle suppliche di quegli uomini che avevano attraversato
mille pericoli per venire da lei, decise di aiutarli creando due
ciondoli identici a forma di chiave che però avrebbero
funzionato solo se i due capofamiglia li avessero indossati e recitato
la formula nello stesso identico momento: i due si sarebbero scambiati
di corpo e avrebbero potuto tornare al proprio solo pentendosi delle
loro azioni.
I cittadini ringraziarono la strega e con un astuto stratagemma
riuscirono a realizzare il loro piano: i due capifamiglia, spaventati e
sorpresi, si pentirono immediatamente delle loro azioni e giurarono di
far finire la guerra.
Da quel giorno i due ciondoli furono conservati con grandissima cura da
entrambe le famiglie, in ricordo di quella lezione.
Cinquecento anni dopo, Vanitas Yami si trova nel salotto di
casa
sua davanti alla tv con un grosso bicchiere di limonata in mano ed un
pacco di biscotti al cioccolato. Ne sgranocchia lentamente uno mentre
osserva disgustato l'ennesimo litigio a Uomini e Donne,
troppo pigro per cambiare canale. Solo l'arrivo di Ventus che gli
lancia il telecomando borbottando un "Cambia prima che quelle due
assatanate si picchino" lo distrae dal suo stato catatonico.
"Sto aspettando solo quello", sorride beffardo dando un altro morso al
biscotto "Magari nella lite si spogliano e posso vedere un po' di
tette".
Proprio quando gli insulti si trasformarono in grida di guerra un
Ventus dalle orecchie rosse si piazza fra lo schermo e Vanitas
riuscendo a strappare il telecomando al moro e a spegnere la
televisione.
"Mi stupisco che guardi tv spazzatura, Vanitas", Ven si guarda intorno
alla ricerca di un qualcosa che lo faccia distrarre "Come mai tenete un
ciondolo a forma di chiave in una teca con antifurto?".
Vanitas appoggia il bicchiere di limonata e i biscotti per terra e si
avvicina all'altro. "Risale alla guerra civile del 1510, all'incirca",
diventa serio e pensieroso all'improvviso, toglie
l'antifurto e apre la teca "La famiglia di Demyx dovrebbe averne il
gemello, credo. Comunque dicono che - ma per me sono stronzate - coloro
che la indossano nello stesso momento e dicono in coro una formula ben
precisa", si mette il ciondolo "Che sarebbe, se non ricordo male, Della città io voglio
diventare il padrone: fra lui o me mostra chi è il migliore
e magicamente si scambiano di corpo. Assurdo, no?", e ridacchia ad
occhi chiusi non accorgendosi di venire avvolto da una nebbiolina
leggera. Quando questa scompare il povero Ventus crede di morire
d'infarto dato che al posto del moro c'è il corpo statuario
di
Demyx.
"Ehi, Ventus, smetti di scoparmi con gli occhi: so che hai voglia, ma
ci
sono i miei in casa", Vanitas inclina la testa inarcando un
sopracciglio poi, quasi orgoglioso del suo sex appeal, abbassa la testa
"Dove cazzo sono finiti i miei vestiti? E dove li hai presi questi,
Ven?".
"Credo che ti debba specchiare", distoglie lo sguardo afferrandolo per
un braccio.
"Sei stato molto veloce a spogliarmi. Magari dopo terminiamo l'opera".
"D'accordo farò tutto quello che vuoi, ma ti prego,
specchiati", lo sospinge verso uno specchio dalla cornice dorata.
Quando Vanitas si accorge che al posto del suo viso c'è
quello
del biondino dai capelli a spazzola prima si strofina gli occhi coi
palmi, poi guarda Ven con un mezzo sorrisetto come a dire "E' uno
scherzo?" e infine esplode in un ululato che - probabilmente -
è
stato udito fino in Cina.
"Mi sa che non erano cazzate...", mormora il biondo grattandosi la
testa.
Dall'altro capo della città Axel sbatte innocentemente le
ciglia
mentre osserva Demyx che si è rimpicciolito, i suoi capelli
diventati ribelli e
neri come la pece, i suoi occhi divenuti degni di un vampiro di
Twilight. "E fammi indovinare", interrompe il racconto dei ciondoli
gemelli "Vi scambiate di corpo".
"Solo se lo facciamo nello stesso istante. Come fai a saperlo?".
"Credo che tu e Vanitas siate telepatici", e gli passa lo specchietto
che si porta sempre dietro insieme alla matita e l'eye-liner.
"Per tutte le chitarre elettriche!", e sviene dallo shock.
"Naminé", Ventus al telefono osserva preoccupato Vanitas che
si
sta ancora fissando allo specchio "Abbiamo un grosso problema".
"Scusa un secondo Ven, mi stanno chiamando dal fisso...", la biondina
mette in vivavoce il cellulare e si allontana "Pronto?", sente dire
"Come? Demyx si è trasformato in Vanitas? Scusa un momento,
Axel, rimani in linea", torna indietro di corsa "Non mi dirai che
Vanitas si è trasformato in Demyx...".
"Proprio quello", annuisce Ven "E bisogna fare qualcosa alla svelta: mi
pare un pochino sotto shock".
"Vieni a casa mia fra mezz'ora. A fra poco", e riattacca.
Il biondo guarda il povero Vanitas che con lentezza alza una mano per
portarsela sul viso. "Naminé ci vuole vedere, andiamo su!",
lo
incita trascinandolo di peso fuori.
Axel adagia il povero Demyx ancora svenuto su una poltrona, prende una
sedia e gli si siede accanto preoccupato. "Naminé
perché
stai leggendo Naruto?".
Lei non distoglie gli occhi dal manga "Mi sembra tanto una cosa ninja,
lo scambio di corpo", asserisce umettandosi l'indice e girando pagina
"Chissà, magari trovo qualcosa che ci può
aiutare".
"Come ci può aiutare lo scontro fra Sasuke e Itachi, scusa?
Non
mi ricordo che quei due si sono scambiati di corpo...", le fa notare.
Lei sospira e lo chiude. "Ok, non c'è niente di
interessante", e inclina la testa ascoltando i passi su per le scale.
"Eccoci", entra Ven tirando per il polso il povero Vanitas che lo segue
docile come un cagnolino "Siediti, Vanitas", e lo sospinge verso una
poltrona.
"La storia dei ciondoli gemelli non era così fantasiosa
dopotutto", il rosso inclina la testa osservando il biondino sedersi
per terra ai piedi di Vanitas.
"No, è tutto vero. La strega che fece quei ciondoli era una
mia
antenata", sorride Naminé andando alla grossa libreria.
"Quindi tu sai come riportarli alla normalità", Axel si
sporge sorridendo.
"Io, personalmente, non posso fare niente. Posso manipolare i ricordi,
ma non posso scambiare i corpi: non rientra nella mia area di
competenza", scuote la testa "Secondo la storia si devono pentire delle
loro azioni".
"Trovo più facile scovare la
civiltà segreta dei folletti, ma non Vanitas che si pente di
qualcosa", Ven si appoggia alle ginocchia del suddetto con un
sorrisetto tirato.
Lei si stringe nelle spalle "Io non posso farci niente. Se Vanitas
rivuole il suo corpo deve pentirsi".
"Ben svegliato, Demyx", Axel gli sorride incoraggiante.
"Oh, Axel, ho fatto un sogno orrendo: ero diventato Vanitas e...
Aspetta, perché siamo a casa di Naminé?".
"Non è un sogno, Demyx", con un elegante gesto della mano
indica
l'altra poltrona "No, dai non svenire!", scatta in piedi e inizia a
scuoterlo tenendolo per le spalle "Sii uomo e non una donnicciola!".
"Smettila di maltrattare il mio bellissimo corpo!", Vanitas si rianima
e agita un pugno in aria, minaccioso, poi si ferma e osserva meglio il
suo corpo sbatticchiato dal rosso "Però! Sono davvero un
gran
gnocco...".
"Bentornato fra noi! Ora, di grazia, potresti pentirti delle tue azioni
così ognuno torna a casa?", Ven, con un non rassicurante tic
all'occhio sinistro, alza lo sguardo verso il ragazzo.
"Pentirmi di cosa, scusa?", sorride sprezzante, un sorriso che
però stona sulle labbra di Demyx.
"Io! Io mi pento, mi pento di tutto!", Demyx si riprende e ribalta Axel
che cade all'indietro "Mi pento di aver rubato le caramelle ad Axel a
sei anni ed aver accusato di questo Zexion, mi pento di aver rotto i
pattini di Sora, mi pento di tutto, ma fatemi tornare nel mio corpo".
"Credo che per Demyx possa andare", sorride dolcemente
Naminé
scompigliandogli i capelli corvini "Tu, Vanitas che aspetti?".
"Tzè, io non mi pento di niente. Le mie azioni non hanno
niente di sbagliato".
Ventus inarca un sopracciglio e poi sorride, si gira verso Demyx e gli
fa segno di reggere il gioco "Fai come vuoi, Vanitas. Ti mollo",
sorride con calma, si alza e va verso l'altro gettandogli le braccia al
collo "Mi metto con Demyx: il tuo carattere non l'ho mai sopportato, ma
mi piacevi molto fisicamente. Ora non hai più neanche
quello! Demyx, vuoi stare con me?".
"Uh? Ma certo...", incoraggiato da un'occhiata di Ven gli cinge i
fianchi e poi rimane pietrificato quando il biondo gli dà un
rapido bacio a stampo.
"GIU' LE MANI DA LUI!", scatta Vanitas e acchiappa il suo ragazzo per
il colletto della maglia e lo tira all'indietro "D'accordo, bastardo,
mi pento di tutte le mie azioni".
"Oh, l'amore!", ridacchia Axel, quando la nebbiolina svanisce, venendo
fulminato dagli occhi di nuovo ambrati del moro.
Ven si passa il palmo sulle labbra. "Tutto è bene quel che
finisce bene", sorride diplomatico e cerca di fuggire, ma Vanitas non
è dello stesso parere e lo riprende nello stesso punto "Non
così in fretta, biondino", ghigna "Ricordo che a casa mia mi
hai
promesso che avresti fatto tutto quello che avrei voluto. Ora vorrei
proprio che mantenessi la parola data".
"Oh, l'amore!", ripete Naminé con un sorriso dolcissimo
mentre osserva Ventus venire trascinato via implorando l'aiuto degli
altri tre.
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Capitolo 11 *** Di gemelli e di masochisti ***
30 short, random stories - 11. Di gemelli e di masochisti
Ammetto di essere un po' in
ritardo, un po' tanto in ritardo e vi chiedo scusa per questo. Mi sono
concentrata talmente tanto su un altro (l'ennesimo) progetto che frulla
nella mia testa vuota che ho completamente dimenticato questa raccolta.
Come posso farmi perdonare?
Mentre meditate una punizione adeguata vi dico due cosette su questa
drabble: questo plot è una Bonus track, ossia
non è prevista fra le trenta che bisogna svolgere, ma appena
l'ho vista è stato amore. Per farla breve, le storie
pubblicate non saranno più 30, ma 31. Il nome della raccolta
rimarrà sempre quello, però.
Beh, vi ringrazio per la pazienza, prometto che non sarò mai
più così in ritardo.
Tanto amore!
Rating - Verde
Personaggi - Roxas
Avvertimenti -
AU, Drabble, Shonen-ai
Pairings - Demyx/Ventus,
Vanitas/Ventus
Disclaimer -
Questa fanfiction è stata scritta senza scopo di lucro;
Kingdom Hearts e i suoi personaggi appartengono a Nomura-sensei.
Se KH mi appartenesse Naminé non si sarebbe fatta mettere i
piedi in testa da nessuno e sarebbe stata lei il vero cattivo di CoM.
Di
gemelli e di masochisti
(Bonus track! Ventus e
Demyx hanno una relazione clandestina. Roxas li scopre)
Roxas ha
sempre sospettato che il suo gemello sia un masochista.
Fin da piccolo amava cacciarsi di proposito in situazioni spinose,
rubando le
caramelle ad Aqua (e si sa quanto sia poco femminile quando si tratta
di dolci)
o prendendo in prestito la bicicletta di Riku per provare la discesa
del Duomo
e rischiare puntualmente di finire nel burrone.
Il
fidanzamento con Vanitas era stato il culmine. O almeno così
credeva.
Perché vedendolo avvinghiato a Demyx capisce che suo
fratello morirà
dolorosamente a causa della sua tendenza. "Me ne lavo le mani: non ti
parerò il culetto anche contro Van!", mormora seccato e poi
richiude la
porta della camera.
[109 parole]
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Capitolo 12 *** Di grandi ammodernamenti e di piccanti ricatti ***
30 short, random stories - 12. Di grandi ammodernamenti
e di piccanti ricatti
Aloha!
Non so da voi, ma qui dopo che un caldo infernale ci aveva fatto
pregustare l'estate ora fa un freddo boia. E sono ancora un pochino
raffreddata.
E, oltretutto, non ve ne frega niente.
Sono stata brava, ho aggiornato presto, dai. Ah, io vi avverto: il
finale è una boiata.
Ho avvisato!
Vado a utilizzare il mio tempo in maniera socialmente utile: studiare
greco. Solo che mi viene tanto sonno al pensiero... *si addormenta
sulla scrivania*
No, non posso addormentarmi! Allora, la storia è una mezza
AU ossia Sora & Co. hanno sempre fatto quello che hanno fatto,
ma Roxas non è un Nessuno. Prendetelo come... Aehm... Il
cugino alla lontana di Kairi che si è trasferito alle Isole
del Destino dopo essere cresciuto a Raidant Garden/Fortezza Oscura.
Oppure inventatevi la storiella che più vi aggrada, non
metto freni alla vostra fantasia!
Ecco, ora posso dormire serena... *si addormenta sopra il Rocci*
Rating - Arancione
Personaggi - Riku,
Roxas, Sora
Avvertimenti - AU,
One-Shot, Yaoi
Pairing -
Roxas/Sora/Roxas
Disclaimer -
Questa fanfiction è stata scritta senza scopo di
lucro; Kingdom Hearts e i suoi personaggi sono di proprietà
di
Nomura-sensei & Co.
Se KH mi appartenesse
Vanitas non avrebbe avuto quelle folte ciglia da donna.
Perché Vanitasuccio, perché?
Di
grandi ammodernamenti e di piccanti ricatti
(#
10 - Quel furbacchione di
Riku ha scattato delle foto piccanti a Roxas e ora minaccia di
mostrarle in giro. Se Riku non conosce l'esistenza delle macchine
fotografiche, tanto meglio)
E poi si
stupivano se Riku affermava di volersene andare da quelle Isole!
Roxas era un pochino
sorpreso - pochino
è un eufemismo - quando
scoprì che nelle Isole del Destino, le famose Isole natie
dell'Eroe dei Mondi, il Custode della Chiave eccetera eccetera, mancava
una cosa basilare come
la macchina fotografica. Insomma, avevano telefoni,
elettricità,
computer, ma le macchine fotografiche no. Aveva avuto seriamente paura
quando aveva mostrato la sua Nikon ai suoi amici di questo mondo che
gli isolani lo prendessero e lo
legassero ad un palo in mezzo alla piazza cittadina urlando "Al rogo la
strega, al rogo la strega!".
"Wow, è
grandiosa! Me la presti, Roxas?", Riku l'aveva presa in mano con
attenzione, studiandola e rigirandosela fra le mani. Roxas
ritornò coi piedi per terra - anzi, per essere precisi steso
sul letto nella camera che Sora gli aveva messo a disposizione in casa
sua - e si voltò verso l'albino
"D'accordo, non vedo perché no", scrollò le
spalle
innocentemente e riprese a leggere il manga che Kairi gli aveva
gentilmente prestato "Bah, io di queste cose ci capisco poco... Certo
che il disegnatore poteva farglieli un po' più lunghi i
capelli
a questa ragazza: sembra un maschio!".
Riku lo
guardò sorridendo. "Quello che stai leggendo è
uno yaoi", il suo sorriso diventò un ghigno divertito "Sai
cos'è uno yaoi?".
"Storie di lotta?",
alzò gli occhi dal volume.
"No. Storie d'amore
omosessuale".
"Ah", Roxas chiuse di
scatto il manga salvo poi riaprirlo in fretta e
furia per nascondere il viso rosso come un pomodoro molto maturo.
Questo riportava Riku
ai bei vecchi tempi.
La casa era immersa
nel buio più totale, salvo qualche chiazza
di luce che filtrava dalle persiane semichiuse. Aveva aperto la porta
silenziosamente, grazie al doppione che aveva trovato nella pianta di
cactus nel portico, stando bene attento a
non farla cigolare poi si spostò rapidamente per il
corridoio a
passo felpato sfruttando l'oscurità amica (e Riku si stupiva
di
poterla chiamare così dopo tutto il casino che era successo).
Le scale non furono
un problema: sapeva perfettamente quali gradini
scricchiolavano e quali no. Per poco non si ruppe l'osso del collo
scivolando su una T-shirt, ma questi sono dettagli irrilevanti per la
nostra storia e per la missione di Riku.
Il piano superiore
era completamente buio e invaso da vestiti, ma Riku
sapeva come muoversi anche per quel campo minato: iniziò a
strisciare per terra - come un serpente - vicino al muro, contando le
porte
che superava. Quando arrivò alla terza sulla sinistra dai
gemiti
capì che i suoi obbiettivi erano dentro e si stavano dando
da
fare.
Si mise a gambe
incrociate e iniziò ad armarsi: mise il flash e
impostò lo scatto multiplo perché una foto sola
non bastava, ma
quattro lo avrebbero convinto a cedere se non voleva che la sua
attività pomeridiana da cinque mesi a questa parte non
venisse
attaccata a tutti i muri e i lampioni delle Isole.
Poi, con una mossa
che aveva imparato da Malefica ai tempi della Fortezza Oscura, fece una
capriola per entrare nella stanza buia e scattò quattro foto
una dietro l'altra. I gemiti di Sora si fermarono e la faccia di Roxas
riemerse dalle sue gambe.
"R-R-Riku?",
balbettò il povero Salvatore dell'Universo accendendo
l'abat-jour "C-Che ci fai... Ti giuro che non è come
sembra!".
Roxas scosse la testa
lentamente e le labbra di Riku si aprirono in un sorriso maligno "Sono
curioso: se non stavate facendo quello che stavate facendo
perché la faccia di Roxas era fra le tue gambe?
Perché i vostri vestiti sono sparsi per casa come le
briciole di pane in Hansel e Gretel? E, soprattutto, perché
stavi gemendo?".
"Perché...",
Riku rise di gusto quando Sora cercò di dare una spiegazione
logica "In
ogni caso, sono sicuro che ora sarai più accondiscente verso
i miei desideri, Roxas", riprese l'albino sorridendo nuovamente e in
modo velenoso.
"Scor-da-te-lo",
Roxas fece 'no' con l'indice e ad ogni sillaba muoveva il dito.
"Ok, sono sicuro che
a tutti piacerà come si diverte il detentore del Keyblade",
vedendo che il biondo non cedeva passò all'elemento
più fragile "Già vedo queste foto appese per
tutte le Isole", allungò a dismisura la u di tutte.
"Non puoi farmi
questo!", piagnuccolò Sora alzandosi dal letto e
avvicinandosi.
"Stai lontano con
quel coso!",
scattò in piedi "E poi fammici pensare... Sì, lo
posso fare eccome se il tuo ragazzo o succhiacazzi o quello che
è non mi accontenta!".
"Per favore, Roxas!",
sbattendo gli occhioni blu cobalto come una ragazza, il povero
disgraziato si inginocchiò di fronte al biondino con le mani
giunte.
"Uff, e va bene!",
capitolò quello roteando gli occhi "D'accordo, Riku, come
vuoi: puoi avere la mia macchina fabbrica ghiaccioli al sale marino per
tutta l'estate!".
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Capitolo 13 *** Di premi e di celebrità ***
30 short, random stories - 13. Di premi e di
celebrità
Sì, salve.
Fate i bravi e posate
qualsiasi oggetto che può essere usato per provocare danni
alla mia persona... Ecco, grazie mille.
Mi spiace davvero
tanto di non
aver potuto aggiornare prima (due mesi, wow), ma la scuola e altri
imprevisti mi hanno bloccata e solo oggi sono riuscita a rimettere le
mani su questa cosa. Ma so che mi perdonerete perché, sotto
sotto, mi volete bene.
Ah, ringrazio tutti
quelli che
hanno messo questa raccolta fra le preferite e le seguite. Riempite
sempre il mio cuoricino di gioia!
Rating - Verde
Personaggi - Axel,
Sora
Avvertimenti - AU,
One-Shot
Pairing - ///
Disclaimer - Questa
fanfiction è stata scritta senza scopo di
lucro; Kingdom Hearts e i suoi personaggi sono di proprietà
di
Nomura-sensei & Co.
Se KH mi appartenesse
Sephiroth non sarebbe mai apparso nella saga. Ho perso anni di vita a
battere quel maledetto [CENSURA].
Di
premi e di celebrità
(#
12 - Sora partecipa ad un reality di cucina e piange in diretta)
Da quando Sora era
andato a vivere da solo aveva imparato che per vivere bene bisognava
saper cucinare bene.
Dopo i primi tempi
passati perlopiù all'ospedale per
intossicazione alimentare, aveva preso lezioni da quei DVD che ti
spiegano la cucina dalla A alla Z. Quello acquistato dal novello cuoco
era uno dei più famosi in circolazione ossia Dai cibi
precotti
all'alta cucina
a cura del pluripremiato chef Axel Shogo. Con il DVD, inoltre, si
otteneva un coupon da compilare e spedire per poter vincere -
nientepopòdimeno - che un invito a partecipare al programma
TV
che lo chef teneva la mattina sulla rete nazionale.
Sora lo aveva
compilato e spedito senza tante speranze (Riku diceva
sempre che sul vocabolario dei sinonimi sotto al termine
'sfortuna' ci fosse il suo nome e la sua foto) e aveva atteso che Axel
leggesse, una settimana dopo, in diretta il nome del fortunato
vincitore. L'urlo di gioia alla notizia che era proprio lui il
fortunato vincitore si sentì fino all'altro capo della
città e diversi stormi di uccelli si diedero alla migrazione
anticipata.
Così,
venerdì 13 maggio, Sora si presentò puntuale
come non era mai stato nella sua vita davanti agli studi dove giravano
Cucina
flambé,
il programma dello chef. Dovette sforzarsi
parecchio per non scoppiare in lacrime di gioia di fronte a colui che
l'aveva salvato dall'avvelenamento dovuto ai suoi manicaretti, ma
stringendo i denti c'era riuscito.
"Salve, io sono Axel
Shogo. A-X-E-L", gli strinse la mano picchiettandosi la tempia.
"Sora Yoake, molto
lieto", rispose con gli occhi luccicanti di gioia.
"Bene, Sora, dammi
pure del tu", gli sorrise cordiale "Bene, dato che
sei tu il vincitore cucinerò il tuo piatto preferito".
Il castano rimase
così stupito che si pietrificò all'istante,
ma, dopo vari spintoni da uno dei cameraman, riuscì a
sbloccarsi e a
raggiungere nuovamente il fulvo.
"Ecco, io vorrei...",
si alzò sulle punte e sussurrò il
nome del piatto ad Axel che annuì e "Ottima scelta",
approvò facendo il segno dell'ok.
Quando fu l'ora, Sora
fu scortato
da un'assistente fino al suo posto in prima fila da dove
poté
assistere comodamente a tutto il programma, seguendo ogni minimo
particolare dei movimenti dello chef in modo da poterli imitare a casa.
"E con questo la
vostra torta ai
frutti di Papou sarà perfetta", annunciò un'ora
dopo
quando già scorrevano i titoli di coda "Ad assaggiarla
sarà il fortunato vincitore del nostro concorso, Sora
Yoake!".
Titubante, Sora si
avvicinò
al fulvo e fece un saluto alla telecamera. Axel, nel frattempo, aveva
già tagliato un pezzo di torta e glielo stava offrendo.
Poi - ancora non sa
spiegare cosa
diamine gli sia preso - il castano scoppiò a piangere mentre
inghiottiva un boccone "È la cosa più buona che
io abbia
mai mangiato", singhiozzava con le gote rosse mentre Axel inarcava
sospettoso un sopracciglio rivolgendosi alla telecamera.
E
Riku, che da casa stava
registrando tutto su videocassetta (Sora voleva rivedere quella puntata
per anni e anni) aveva spento tutto. Sospirò,
tirò fuori
il nastro e, attacato sopra un adesivo, scrisse in stampatello con un
pennarello rosso FIGURA DI MERDA N° 753: SORA PIANGE IN DIRETTA
NAZIONALE per poi andarlo ad aggiungere agli altri
settecentocinquantadue.
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Capitolo 14 *** Di punizioni e di distruzioni ***
30 short, random stories - 14. Di punizioni e di
distruzioni
Boiate, boiate ovunque in
questa raccolta. Questa Flashfic appartiene al genere
sopracitato.
Ma credo che con delle richieste del genere non si possa fare
altrimenti. Aspettate e vedrete la prossima che cosa vi
tirerò
fuori! *ride al pensiero*
Quella di oggi è la numero 16, ossia: Time Warp! 5 è
tornato bambino. E il mio 5 altri non è che
Vanitas.
Scrivere di Vanitas mi viene così facile! Adoro i personaggi
cattivi e lui che è tutta la malvagità che il
piccolo
cuoricino di Ventus aveva è il mio uomo ideale. Fosse vero
lo
sposerei, mi spiace Aqua e Ven, ma lui è mio! ♥
*risata
malvagia*
Sì, il caldo mi sta dando alla testa.
Orbene, nel caso non abbiate letto il secondo capitolo di Fifteen days to fall in love,
devo dare un importante annuncio: fra esattamente 7 giorni,
13 ore e 7 minuti (contando che sono le 0.18) parto per l'Australia e
sto fuori la bellezza di dieci mesi. Quindi questo è
l'ultimo aggiornamento... per un po' di tempo, un po' tanto
tempo. Ma se avete avuto la santa pazienza di aspettare quand'ero
sommersa dai libri potrete aspettare per aggiornamenti un po'
più lunghi, no? Prometto che non la dimenticherò
questa raccolta. Come potrei, fra l'altro?
Rating - Verde
Personaggi - Lea,
Vanitas, Xehanort
Avvertimenti -
Flashfic, Missing Moments
Pairings - ///
Disclaimer - Questa
fanfiction
è stata scritta senza scopo di lucro; Kingdom Hearts e i
suoi
personaggi sono di proprietà di Nomura-sensei & Co..
Di
punizioni e di distruzioni
(#16
- Time Warp! Vanitas è tornato bambino!)
L'Oscurità
è una gran cosa, ma usata alla lunga comporta seri problemi
mentali, Vanitas non può fare a meno di annuire
fra sé a questo pensiero.
L'Oscurità
alla lunga deve
per forza comportare seri problemi mentali altrimenti non si spiega il
perché quel vecchio rimbambito di Xehanort l'abbia fatto
tornare
(forse sarebbe meglio dire "diventare" visto che è
già
nato adolescente) bambino.
No, seriamente,
perché? A
che pro? Tutto ciò gli pare solo una stupida perdita di
tempo.
Insomma, fra pochi giorni si svolge l'esame per diventare Master degli
allievi del samurai mancato (Eraqus) che annuncia l'inizio del piano
per forgiare il χ-blade
insieme all'altra sua metà tutta luce&amicidelcuore
(Ventus)
e lui è bloccato nel corpo di un bambino di cinque anni per
di
più privato di tutti i suoi poteri.
Niente Keyblade,
niente Unversed per trastullarsi un po'. Noia mortale.
Radiant Garden, per
di più,
è un posto noioso. È colorato, pieno di fiori, di
luce,
di persone allegre e sorridenti. Uno schifo, insomma. Quando poi una
bambina dai capelli rossicci gli voleva regalare un tulipano, Vanitas
aveva davvero creduto di essere nell'apoteosi della merda.
La giornata, per
fortuna, è
quasi finita. Sta già rallegrandosi di tornare nel suo corpo
e
distruggere, immediatamente dopo, quell'immondezzaio quando un
ragazzino dai capelli rossi lo blocca posandogli una mano sulla
spalla.
"Ehi,
piccolo, ti sei perso?",
esclama sorridendo con un sorriso così ampio che il moro si
stupisce del fatto che non gli si stirino i muscoli facciali.
"Lea, smettila di abbordare le persone!", lo richiama uno dai capelli
blu.
"Lascia perdere quell'antipatico di Isa", lo ignora e continuando a
sorridere "Come ti chiami?", domanda.
Vanitas prende un profondo respiro, conta mentalmente fino a venti e
borbotta rapidamente il suo nome.
"Bene, Vanitas - "Vanitas? Ma che cacchio di nome è?",
sussurra
a Isa inconsapevole che il piccolo e tenero bambino che ha accanto
sente tutto e sta progettando un'atroce vendetta contro questo insulso
mondo - hai fame? Che ne dici di un bel gelato?".
Quando Xehanort arriva a Radiant Garden deve litigare parecchio con un
ragazzino petulante dai capelli rossi per riavere indietro un Vanitas
in stato confusionale. Aveva dovuto fingersi il nonno per riuscire a
convincerlo e quello aveva annuito e acconsentito a non chiamare le
guardie trovando una certa somiglianza fra i due. Insomma, di occhi
dorati non se ne vedono in giro molti.
"Ora, Vanitas, mi obbedirai senza fare storie?", gli domanda Xeganort
quando tornano a casa.
Il ragazzo, tornato nel suo corpo, annuisce un po' stralunato
"Sì, Maestro. Non vedo l'ora di forgiare il χ-blade
e distruggere quel fottutissimo mondo. Anche se però", ci
riflette su e infine scrolla le spalle "non distruggerlo sarebbe
più perfido: Radiant Garden ha già la sua
disgrazia
personale".
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Capitolo 15 *** Di macchine del tempo e di salvataggi planetari ***
30 short, random stories - 15. Di macchine del tempo e
di salvataggi ultraplanetari
Recensisci
questo capitolo! Ad ogni recensione un canguro tirerà un
calcio
all'autrice e un koala con il virus intestinale userà la
maglietta di Niki come carta igenica.
Meriterei di peggio, probabilmente. Se volete semplicemente linciarmi i
numerini sono lì. *indica* Dlin dlon! Serviamo il numero
3246.
Sappiate che sto lavorando a questa cosa da ottobre. Inizialmente avevo
scelto il prompt 14 ossia 2,
8 e un orso polare. Che magnifica avventura! O forse no.,
e avevo - e ho tuttora - un'idea sensazionale con un crossover con La bussola d'oro,
primo capitolo della triologia di Queste
oscure materie
di Philip Pullman, non so se avete presente. Solo che non riesco a
svilupparla! Ci ho provato per giorni e giorni e giorni, ma niente,
l'ispirazione era agli stessi livelli della temperatura in una notte di
dicembre in Siberia.
Alché stamattina (giuro, stamattina, 4 gennaio 2013) mi sono
detta "'Fanculo, la lascio per dopo! Adesso ho bisogno di aggiornare
sennò mi trucidano appena rimetto piede in Italia" ed era un
po'
di tempo che mi frullava in tempo l'idea su questo prompt. All'inizio
volevo usare il mio bel Vanitasuccio (potevo scegliere fra Aqua, Van o
Ven) ma alla fine ho preso la nostra Keyblade Master perché
mi
veniva più semplice e lineare.
Se ho fatto qualche errore con la trama di Birth by Sleep
imploro il vostro perdono, ma non avevo materiale (né tempo)
per
ricontrollare alcuni particolari. Sono tremendamente dispiaciuta per le
disattenzioni e per il ritardo. Imploro la vostra clemenza.
Ora, scusate, ma ho il numero 3246 da servire *sospira* Auguro
un felice 2013 a tutti voi!
Rating - Arancio/giallo
(presenza di violenza. Leggera, ma pur sempre violenza)
Personaggi -
Aqua, Eraqus, Xehanort
Avvertimenti -
Violenza (leggera), What
if...?
Pairing -
TerraxAqua? (se proprio ce la volete vedere)
Disclaimer -
L'autrice non
ricava neanche un munny da questa raccolta; Kingdom Hearts e i suoi
personaggi sono di proprietà degli aventi diritto.
Se KH mi appartenesse, l'esame per diventare Keyblade Master si sarebbe
svolto come in questo video.
Di macchine del tempo e
di salvataggi planetari
(#29 - Aqua ha una
macchina del tempo e nessuna paura di usarla)
Si diede della stupida, della sprovveduta e della cieca. Una cosa
così evidente non le era balzata all'occhio! Come poteva
definirsi una Keyblade Master se non ci era arrivata prima?
Era sempre stata una
delle regole
basilari che regnavano su quei mondi: occhi gialli uguale servitore
dell'Oscurità. Anche se aveva giurato di non esserne
più
soggetto era pur sempre una persona sospetta: il Maestro aveva
sbagliato a fidarsi completamente ed immediatamente di lui...
Si
fermò un secondo mentre
camminava svelta fra le vie di Radiant Garden. Se Terra le avesse
assicurato che l'Oscurità non aveva più potere su
di lui,
lei lo avrebbe accolto a braccia aperte? Certo che l'avrebbe fatto, ne
sarebbe gioita e gli avrebbe perdonato tutti gli errori commessi. Si
mise a correre fino al castello dello scienziato pensando che in fondo
lei non era diversa dal suo Maestro e che avrebbe commesso lo stesso
errore.
Ma Terra si poteva ancora salvare, e con lui tutto l'universo, anche se
ciò - probabilmente - avrebbe richiesto il suo sacrificio
estremo e qualche scombussolamento spaziotemporale.
Quella macchina del tempo creata da Ansem il Saggio era davvero un
portento: l'aveva riportata a qualche tempo prima, alla Terra di
Partenza, proprio durante un colloquio dei due Keyblade Master. Aqua si
nascose dietro un angolo osservando il Maestro e Xehanort parlare degli
allievi del primo attendendo il momento propizio.
"Potresti venire a vedere l'esame per diventare Keyblade Master dei
miei due allievi, Terra e Aqua" propose, infaustamente, Eraqus "Il tuo
giudizio, amico mio, sarebbe prezioso".
Quest'ultimo nascose un sorriso soddisfatto - tutto andava secondo i
piani - e aprì la bocca per rispondere ma gli
uscì solo
un rantolo soffocato. Abbassò gli occhi sul suo stomaco dove
la
punta del Keyblade della ragazza aveva trapassato il corpo dell'uomo
che crollò a terra senza proferir parola.
"Aqua! Ma sei impazzita?" Eraqus, dopo un secondo di sbigottimento, si
precipitò sul cadavere dell'amico dopo aver cercato
inutilmente
di rianimarlo con un Energiga.
"Mi spiace, Maestro, era l'unico modo" disse chinando il capo e dato
che l'altro non accennava a parlare - ancora troppo sconvolto che la
sua pupilla avesse appena ucciso Xehanort - continuò
"È
una lunga storia: perché non ci sediamo e prendiamo una
cioccolata calda? Se avrà la pazienza di ascoltarmi le
racconterò tutto" e poggiatogli una mano sulla spalla lo
condusse dentro.
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