Pozione d'amore

di Shakechan
(/viewuser.php?uid=172342)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eroiche gesta portano solo guai! ***
Capitolo 2: *** Litigi, sorprese e un improvviso matrimonio. ***
Capitolo 3: *** Tutta colpa di un profumo. ***
Capitolo 4: *** Contromisure ***



Capitolo 1
*** Eroiche gesta portano solo guai! ***


Mia cara gentaglia, vi lascio alla lettura di questa storia sperando di strapparvi un sorriso.
Buona lettura.
 
CAP 1
 
-Eroiche gesta portano solo guai.
 
In una calda giornata d’estate a Tokyo poche persone giravano per le strade e quelle poche che c’erano si affrettavano tutte o per tornarsene a casa o per entrare in qualche negozio munito di climatizzatore. Una sola persona faceva eccezione tra tutta quella gente: Sena Kobayakawa.
Nonostante il caldo afoso, il piccolo moro si era proposto per andare a prendere le nuove attrezzature al negozio di sport. In principio era Mamori Anezaki la persona destinata a recuperare gli attrezzi, ma Sena si era categoricamente rifiutato che la sua amica si affaticasse per colpa del caldo.
Quel giorno neanche il vento si degnava di portare un po’ di fresco e il duro asfalto nero bruciava più della sabbia di un deserto.
Una volta che Sena ebbe preso tutto al negozio di sport, si rese conto che il peso era eccessivo persino per lui ma nonostante tutto si sentì sollevato ad aver fatto cambio con Mamori.
“Mi conviene fare varie pause per la strada” pensò il ragazzo decidendo che sarebbe stata la scelta migliore.
Mentre percorreva la strada per il ritorno ad un incrocio iniziò a sentire delle grida e quando Sena si accorse che in mezzo alla strada c’era un’ anziana signora che stava per essere investita da un camion, Sena mollò tutti i pacchi e iniziò a correre alla velocità della luce.  Afferrò la vecchia e per un soffio riuscì ad arrivare dall’altra parte della strada sano e salvo con l’anziana donna in braccio.
Il camion frenò bruscamente slittando sulla strada.
“Signora tutto bene?” Chiese Sena lasciando andare l’anziana signora.
Era una vecchietta alta un metro e trenta con lunghi capelli bianchi legati da una disordinata treccia. Era vestita con strani abiti cenciosi che la facevano apparire come una barbona, anche se il viso, nonostante le pesanti rughe, appariva rilassato e pulito.
“Oh si caro, tutto merito tuo. Il tuo coraggio e il tuo buon cuore mi hanno salvata.” Ringraziò la donna “Voglio premiare questa tua audacia, giovanotto” riprese a dire la vecchia iniziando a  frugare tra le sue tasche. “Eccolo qui! Tieni ragazzo! Fanne buon uso!” Finì per dire la donna estraendo una piccola boccetta con del liquido roseo all’interno e mettendola subito nelle mani di Sena.
Il piccolo moro non fece neanche in tempo a ringraziare che già la signora si era incamminata a passo deciso verso uno stretto vicolo buio.
“Che strana signora…” Gli venne da pensare a Sena, iniziando poi ad osservare la boccetta: era rettangolare con un tappo di sughero facilmente estraibile. Sena estrasse il tappo e una dolce fragranza ne uscì.
“Un profumo!” Esclamò Sena e senza pensarci troppo bagnò l’indice della mano destra nel profumo e lo spalmò sul collo.
“E’ così fresco!” disse esaltato Sena rinvigorito dal breve momento di frescura “Ah! Le attrezzature!” Esclamò  il moro ricordandosi di averle lasciate sul lato opposto della strada.
Quando le recuperò si apprestò a controllare che non si fossero rovinate e per fortuna fu così.
Ma quando Sena si rimboccò le maniche per preparasi a sollevare nuovamente il carico, una voce a lui familiare iniziò a chiamarlo.
“Sena!! Sena!! Aspetta Sena!” gridò Raimon raggiungendo l’amico.
“Monta! Cosa ci fai qui?!” chiese Sena stupefatto.
“Mamori-chan mi ha chiesto di venirti incontro per aiutarti a trasportare gli attrezzi!”
“Ah, meno male! In effetti sono veramente molto pesanti!”
“Dai qua!” Disse Monta avvicinandosi a Sena per dividere il peso. Ma non appena Raimon si avvicinò all’amico, si bloccò improvvisamente.
“M-Monta?” Provò a chiamarlo Sena non capendo cosa stesse succedendo all’amico.
Vedendo che Monta non si muoveva di un centimetro, Sena allungò il braccio per toccarlo.
E non appena le dita di Sena sfiorarono la spalla di Raimon, il ragazzo dalle folte sopracciglia afferrò velocemente la mano del piccolo moro spaventandolo per lo scatto.
“Hai faticato tanto, vero? Tranquillo Sena, adesso ci sono io qui con te! Mani delicate come le tue non dovrebbero mai sollevare pesi così elevati!” Affermò Raimon per poi baciare la mano dell’amico.
“M-MONTA?!” Gridò spaventato Sena cercando di ritirare la mano.
“Perché mi rifiuti Sena?! Perché vuoi troncare il nostro rapporto?!” Gridò Raimon con le lacrime agli occhi senza lasciare la mano di Sena.
“MONTA! LASCIAMI SUBITO!” Gridò Sena agitando il braccio per liberarlo dalla presa dell’amico.
“HO DETTO… DI LASCIARMI!” un poderoso pugno colpì in pieno la faccia di Raimon facendolo cadere all’indietro e di conseguenza facendogli lasciare la mano di Sena.
Sena non si fece sfuggire quell’attimo e se la diede a gambe levate senza neanche guardarsi indietro.
“Ma cosa diavolo gli è preso a Monta?!” Si chiedeva Sena dopo essere tornato alla sede del club di football.
Quando Sena entrò nell’edificio fu beatamente  accolto da un fresco venticello.
“Oh, Sena sei tornato! Dove hai lasciato le attrezzature? Hai incontrato Monta?” Chiese Mamori andando incontro al piccolo moro.
La voce di Mamori fu come una benedizione per Sena.
“Nano di merda dove hai lasciato le attrezzature?!” Si intromise acido Hiruma.
“Hiruma! Sii più gentile!” Lo rimproverò Mamori.
“Non fa niente Mamori-neechan. Si, Monta l’ho incontrato e ha insistito di voler portare tutto lui. Eheh..” Sena sdrammatizzò con una risatina. “Forse il comportamento di Raimon è dovuto ad un colpo di sole...” ipotizzò Sena  decidendo di non raccontare cosa fosse successo poco prima.
“Vieni Sena, accomodati pure! AH! Ma sei tutto sudato! Sena vatti a cambiare subito!” ordinò Mamori dopo che si fu accorta che tutta la maglietta di Sena era zuppa di sudore, un po’ per la corsa, un po’ per il caldo.
“Va bene Mamori-neechan.” Rispose obbediente il piccolo moro.
“Tieni, questo è il cambio.” appena Mamori si avvicinò a Sena porgendogli la maglietta pulita, si immobilizzò proprio come aveva fatto Monta.
“Mamori-neechan?” Provò a chiamarla Sena sgranando gli occhi e ricordandosi la scena di prima con Raimon.
“Che gli succede a quella cavolo di manager?” Chiese Hiruma notando l’improvvisa immobilità di Mamori.
“Mamori-neechan, tutto bene?” Chiese Sena iniziando ad indietreggiare.
Mamori all’udire quelle parole si voltò di scatto verso Sena e con passo deciso afferrò il ragazzo portandolo al seno.
“Mamofi-neefhan, foffoco! (Mamori-neechan, soffoco!)”
“Oh Sena, piccolo mio, il nostro legame è più solido di una roccia! Sena, permettimi di aiutarti a cambiarti.”
“Che fofa?! (Che cosa?!)” provò a gridare dallo stupore Sena.
“Hey manager del cavolo, per caso ti è finito un bignè nel cervello a forza di mangiarli?” Chiese Hiruma sorpreso anche lui del comportamento di Mamori.
“Tu sei solo invidioso del legame che c’è tra me e Sena!” Gridò isterica Mamori stringendo ancora più forte a se Sena.
Hiruma rimase sorpreso, poi iniziò a ridere fino alle lacrime piegandosi in due dalle risate “Si, non so come ci è finito, ma ti è sicuramente entrato un bignè in quella testaccia! Ora lascia andare il nano, prima che muoia.” Disse Hiruma asciugandosi le lacrime e rimettendosi in piedi.
“MAI!” rispose decisa Mamori.
Sena si dimenava come poteva, non voleva fare del male a Mamori.
“Ma guarda che mi tocca fare…” Appena Hiruma afferrò il braccio di Sena e lo strattonò a se, qualcosa scattò in Hiruma, si immobilizzò fissando Sena.
“LASCIALO! E’ MIO!” Gridò Mamori ritirando a se Sena.
“Basta! Ti prego!” piagnucolava Sena per poi rifinire con la testa in mezzo al seno di Mamori.
A questo grido disperato Hiruma si sbloccò e afferrò Sena strattonandolo via dalla braccia di Mamori.
“Grazie Hiruma-san!” gridò Sena per poi essere preso all’improvviso in braccio da Hiruma.
“HIRUMA-SAN?!” gridò Sena “MA CHE AVETE TUTTI?!”
“Andiamo a festeggiare il nostro amore ritrovato, nano maledetto.”  Disse Hiruma sfondando la porta del club con un calcio e iniziando a correre via.
“MA QUALE AMORE RITROVATO?!” Gridò in lacrime Sena iniziando a dimenarsi come un pesce.
“SENA! Amore mio!” gridò disperata Mamori ferma davanti al club.
“HIRUMA FAMMI SCENDERE SUBITO!" Gridò Sena spingendo con una mano la faccia di Hiruma.
“Non ti preoccupare, presto saremo a casa mia.” Disse Hiruma trattenendo senza fatica Sena.
“QUALCUNO MI SALVI!” Gridò Sena in lacrime arreso al fatto che non poteva fare nulla per liberarsi dalla presa di Hiruma.
 
***************************************************************************************
Ma cosa sta succedendo a tutti?!
Ed ora come ne uscirà il povero Sena da questa scomoda situazione?
Per scoprirlo non ti resta che leggere il prossimo capitolo!
Fammi sapere cosa ne pensi con un commento!
Vi aspetto numerosi!  Alla prossima! (°w°)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Litigi, sorprese e un improvviso matrimonio. ***


Lo ammetto, non avevo idea di come continuare la storia… Ma dopo milioni di tentativi alla fine ce l’ho fatta e  ho reso possibile la prosecuzione delle disgrazie avventure di Sena. (°^°)

Spero che i miei sforzi diano buoni frutti.

Sapere che qualcuno seguiva la mia storia mi ha incoraggiato molto a scrivere…

Quindi vorrei dedicare questo capitolo a tutte quelle persone che mi sostengono e seguono le mie storie!

Buona lettura gente.

 

 

CAP 2

 

-Litigi, sorprese e un improvviso matrimonio.

 

 

“Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?”

Erano esattamente queste le parole che continuavano a martellare nella testa di Sena, mentre un sadico e maligno Hiruma lo trasportava allegramente verso l’uscita dalla scuola.

Nonostante le lezioni del dopo scuola erano ancora in corso.

Nonostante alcuni studenti e professori si fossero accorti della folle corsa di Hiruma con in braccio Sena.

E nonostante Hiruma fosse senza armi.

Nessuno. E ripeto NESSUNO. Aveva avuto il coraggio di fermarlo.

“Qualcuno… mi aiuti…” Piagnucolò Sena tentando con tutte le sue forze di staccarsi dalla presa del biondo.

Anche se Hiruma era un perfetto calcolatore se non stratega ai livelli massimi, una cosa gli sfuggì completamente dai suoi schemi:

Gen, soprannominato Musashi, fece capolinea dall’ingresso del cancello dell’istituto, parandosi davanti al percorso di Hiruma, costringendolo a fermarsi.

I due ragazzi si fissarono silenziosamente, ignorando i forti piagnistei di Sena.

“… Vecchio, levati dal mio percorso.” Gli ordinò Hiruma lanciandogli un occhiataccia.

“… Stai cercando di saltare gli allenamenti…?” Chiese Musashi rispondendo con lo stesso gelido sguardo.

“No, li sto solo spostando in un altro posto.” Rispose gelidamente Hiruma.

“Dove?” Domandò Musashi senza distogliere lo sguardo da quello di Hiruma.

“… Al parco. Avverti tutti gli altri, io non ho tempo da perdere.” Detto questo Hiruma continuò a camminare lentamente e nonostante Sena gli infilò (coraggiosamente) una mano in bocca, cominciando a tirare forzatamente la guancia, Hiruma non perse neanche un briciolo di dignità.

Musashi non si mosse e si fece superare da Hiruma.

Un dolce e fresco profumo inebriò la mente di Musashi, che lo portò a pensare solo al volto sorridente di Sena, illuminato da una luce, quasi come se fosse un angelo.

Musashi afferrò velocemente il braccio di Hiruma, fermandolo.

“Che cosa vuoi ancora, vecchio del cavolo?!” Chiese irato Hiruma voltandosi.

Musashi non rispose e con l’altra mano libera prese Sena, salvandolo dalle grinfie di Hiruma.

“Musashi! Ti ringrazio mi hai salv…” Sena non riuscì a finire i suoi ringraziamenti che subito venne afferrato per un braccio da Hiruma, facendo perdere la presa a Musashi.

“Cosa credi di fare vecchio decrepito?!” Gridò Hiruma cercando di riportare a se Sena.

Prontamente Musashi afferrò l’altro braccio di Sena.

“Cosa credi di fare tu!” Rispose minaccioso Musashi tentando a sua volta di tirare a se Sena.

“Lascialo andare.” Gli ordinò Hiruma guardando in cagnesco Musashi.

Il ragazzo a sua volta lo guardava con occhi minacciosi, senza alcun accenno alla rinuncia del piccolo ragazzo, che entrambi strattonavano.

“Così mi spezzerete le braccia!” Gridò Sena provando un enorme dolore alle spalle.

I due, troppo presi a lanciarsi sguardi minacciosi, ignorarono del tutto Sena.

“Qui sono tutti pazzi… Devo scappare, in qualsiasi modo, ma devo scappare.”  Pensò Sena per poi  trovare una soluzione al suo problema.

“R-Ragazzi… visto che entrambi non accennate a lasciarmi…” Provò a dire Sena per poi sentire le loro strette ancora più forti, “… perché non fate decidere a me con chi voglio passare il mio tempo?” I due ragazzi rivolsero di scatto lo sguardo a Sena.

“Per me va bene!” Risposero in unisono i due, per poi tornare a guardarsi con aera di sfida.

“C-Che ne dite se prima mi… lasciate…?” Chiese Sena rivolgendo a entrambi un sorriso forzato.

Subito entrambi lasciarono la presa e non appena lo fecero, Sena girò su se stesso e fece uno scatto degno del famosissimo Eyeshield 21 riuscendo così a uscire dalla scuola senza dare il tempo a Hiruma e Musashi di reagire.

“Ce l’ho fatta!” Gridava felice Sena correndo per la strada verso casa sua “Credo che per oggi sia meglio che rimanga a casa!” Mentre diceva ciò, gli parve di essere appena passato accanto a Suzuna, ma non vedendo l’ora di tornare a casa, non si fermò per controllare se ciò che aveva visto fosse vero.

“Ero anche sovrappensiero, probabilmente era solo una ragazza che gli assomigliava.” Pensò Sena raggiungendo finalmente casa sua e fiondandosi all’interno.

Una volta che Sena si fu chiuso la porta alle spalle, gli sfuggì  un sospiro di sollievo.

“Finalmente… a casa…” Sussurrò il ragazzo per poi incamminarsi verso la sua stanza.

“Sena? Sei già tornato dagli allenamenti?” Chiese la madre Mihae dalla cucina.

“Si, gli allenamenti sono stati annullati…” Rispose Sena per poi chiudersi in camera.

Sena si buttò di peso sul letto.

 Faticosamente e pigramente si tolse la maglietta sudata.

“Casa…” Sussurrò il ragazzo mettendosi poi a pancia all’aria.

Il campanello di casa suonò.

“Sena! Vai a vedere chi è!” Gridò la donna al piano di sotto.

A Sena venne un colpo al cuore.

“E se sono Hiruma e Musashi?” Si chiese Sena afferrando un’ altra maglietta dall’armadio ed infilandosela.

Scese lentamente le scale.

Un altro suono di citofono rimbombò nella casa.

“Sena! Per favore, sbrigati ad andare a rispondere al citofono!” Gridò insistente la madre dalla cucina.

Sena posò l’occhio sullo spioncino della porta, ciò che vide lo sorprese.

Non c’era assolutamente nessuno alla porta.

Istintivamente Sena aprì la porta per controllare se realmente non ci fosse nessuno.

Purtroppo per lui, sull’uscio della porta si ritrovò una ragazza in ginocchio vestita da un merlettato abito da sposa.

Il volto della ragazza era coperto da un sottile velo bianco, rendendo difficile a Sena riconoscerla.

“Sposami.” La ragazza alzò il velo sopra il suo volto, scoprendolo e rivelandone la sua identità.

“S-Suzuna?! C-Cosa stai facendo?!” Balbettò Sena cadendo all’indietro per lo shock.

“Sena, chi c’è alla porta?” Domandò Mihae affacciandosi e scorgendo la ragazzina vestita di bianco.

“S-Sena… che sta succedendo…?” Chiese spaventata la donna immobilizzandosi.

“Lei deve essere la madre di Sena. Piacere di conoscerla. Io sono Suzuna, la futura moglie di Sena.” Un leggero chino del capo da parte di Suzna fece definitivamente collassare la madre di Sena.

“Suzuna ma cosa stai facendo?!” Gridò Sena riprendendosi grazie al rumoroso tonfo creato dallo svenimento della madre.

“Sono qui per sposarti!” Rispose allegramente Suzuna, come se la cosa fosse ovvia.

“MA COSA AVETE TUTTI?!” Gridò ancora più forte Sena portandosi le mani ai capelli.

“Ma che sta succedendo li? Perché quella ragazza è vestita da sposa?” Chiese una vecchia signora ad un’ altra donna mentre passavano davanti a casa si Sena.

Sena notò le due signore e afferrò Suzuna spingendola dentro casa.

“Ma cosa ti viene in mente di presentarti così a casa mia?!” Domandò Sena chiudendo bruscamente la porta.

“Oh Sena, stringimi più forte!” Suzuna aveva approfittato della spinta di Sena per buttarsi totalmente addosso al ragazzo, facendogli così perdere l’equilibrio.

Il volto di Sena divenne rosso come un pomodoro.

“Suzuna! Levati da sopra di me!” Gli ordinò Sena afferrando i fianchi della ragazza seduta a gambe aperte sopra di lui e tentando di sollevarla.

“Sena! Così mi alzi la gonna! Capisco che sei un maschio ma proprio davanti a tua madre vuoi…”

Sena si ricordò improvvisamente della madre e tentò (nonostante la testa schiacciata contro terra) di vedere come stava la donna.

La madre di Sena , con lacrime agli occhi e un espressione scioccata fissava i due.

Sena sgranò gli occhi, riconoscendo persino lui che la situazione era ambigua.

“M-Mamma… Non è come sembra…!” Provò a dire Sena rivoto alla madre.

“E va bene Sena, mi prenderò cura di nostro figlio quando nascerà, fai di me ciò che vuoi.” Concluse Suzuna chiudendo gli occhi imbarazzata e iniziando a slacciarsi il vestito.

“Sena… hai deturpato una povera ragazza! Ma con quale educazione ti ho cresciuto?!” La madre di Sena scappò in lacrime verso il piano di sopra.

“MAMMA! TI HO DETTO CHE NON E’ COME SEMBRA!” Provò a gridare Sena in lacrime ed agitando un braccio verso la direzione della donna in fuga.

“Sono felice che anche tua madre abbia accettato il nostro rapporto.” Disse Suzuna sorridendo imbarazzata.

“Pazzi… siete tutti pazzi…” Bisbigliò Sena che si sentiva per svenire.

Quando tutte le speranze di Sena di sfuggire alla pazzia che al momento lo circondava stavano per svanire, un ragazzo fece irruzione dalla finestra spargendo da tutte le parti pezzi di vetro.

Sena riconobbe subito il ragazzo.

“Ma cosa ci fa qui...?!”  Pensò Sena sgranando gli occhi.

 

 

*****************************************************************************

AAAAAAH! Ragazzuole! Ecco la fine del Secondo capitolo! Come farà Sena a uscire da questa situazione?

Riuscirà a spiegare l’equivoco alla madre?

E chi è questo ragazzo che ha appena fatto questa brusca irruzione a casa Kobayakawa?!

Attendete il terzo capitolo e lo scoprirete!

Lasciatemi pure i vostri pareri con un commento!

Grazie per aver letto anche questo capitolo!

Alla prossima gentaglia! (°3°)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tutta colpa di un profumo. ***


Ahhh… che faticaccia! Rieccoci con il terzo capitolo! Sarò breve, buona lettura e scusatemi per il ritardo.

 

 

CAP3

 

 

-Tutta colpa di un profumo

 

Pezzi di vetro erano sparsi su tutto il salotto, un ragazzo dai capelli argentati era rannicchiato a terra, come se stesse proteggendo qualcosa, era immobile, apparentemente svenuto.

Per colpa del gesto avventato del ragazzo, in casa Kobayakawa al momento regnava caos e confusione.

“Sena, che cos’è stato quel rum… AHH!!!” gridò la madre di Sena, alla vista del suo salotto ricoperto di vetri e uno strano ragazzo rannicchiato a terra.

“Ma che diamine… hey, tutto a posto?” chiese Sena avvicinandosi al ragazzo che aveva appena fatto irruzione dalla finestra.

Non può essere lui, non può!” si ripeteva Sena nella testa.

Ma non appena Sena provò a spostare il corpo del ragazzo, le sue incertezze diventarono certezze, Riku, il suo amico di infanzia, era svenuto nel suo salotto, ricoperto di vetri e con in braccio un cucciolo di gatto.

“RIKU?!” gridò Sena sorpreso.

A quel grido il ragazzo dai capelli argentati aprì faticosamente gli occhi, strabuzzandoli una volta che mise abbastanza a fuoco la vista per notare che davanti a lui c’era Sena.

“Che… che…” provò a dire Riku alzando una mano tremante verso il volto di Sena.

“Cosa?! Cosa, stai cercando di dirmi?!” gridò Sena preoccupato, afferrando subito la mano dell’amico.

“Che… splendida visione!” sussurrò Riku prima di svenire nuovamente.

“Sena! Che diamine sta succedendo?!” gridò la madre di Sena, del tutto sconcertata.

“Ha rovinato tutto…” borbottò Suzuna in un angolo della stanza, voltando lo sguardo verso Sena e rivolgendogli un grazioso broncio.

“Non è questo il momento! Suzuna, aiutatemi a portare Riku in camera mia! Mamma, prepara delle bende e un disinfettante!” gridò Sena portando un braccio di Riku intorno alle spalle e tentando di sollevare il ragazzo svenuto.

“Subito!” disse sbrigativa Mihae correndo via dalla stanza.

“Ahhh, eccomi Sena!” gridò eccitata Suzuna “una scusa migliore per rimanere da soli in camera tua non la potevi trovare!” sussurrò felice la ragazza a Sena.

“Povero me…” pensò Sena trascinando tristemente il corpo del suo amico svenuto su per le scale.

Il gattino che stava in grembo a Riku scappò silenziosamente fuori dalla finestra rotta e una volta che Sena disinfettò i leggeri graffi sul corpo dell’amico, lo mise subito sopra il suo letto, aspettando che rinvenisse.

“Sena, mio eroe!” miagolò Suzuna strofinandosi come un gatto addosso a Sena.

“Piantala Suzuna!” gridò Sena tentando, imbarazzato, di staccarsi di dosso la ragazza.

“Ma Sena! Io e te dobbiamo sposarci e fare tanti bambini!” protestò la ragazza, tentando in tutti i modi di abbracciare Sena.

“Ma chi ti ha mai detto una cosa del genere?!” gridò irato Sena.

“Sena, non mi vuoi? Non sono abbastanza per te?” chiese in lacrime Suzuna, smettendo di lottare per abbracciare Sena.

“N-Non è così… è solo che…” provò a dire Sena, cercando di trovare le parole più adatte per non ferire l’amica.

“Certo che non ti vuole! E’ ovvio che non sei abbastanza per lui!” disse calmo Riku, mettendosi a sedere sul letto.

“Cosa?!” gridò offesa Suzuna.

“Oh, Riku! Scusa ti abbiamo svegliato con le nostre grid…!” Sena non riuscì a finire la frase che subito Riku aveva afferrato un suo braccio e lo aveva spinto a lui, stampandogli un appassionato bacio sulle labbra.

“COME OSI?!” gridò Suzuna afferrando la testa di Sena con entrambe le mani e portandolo a se, separando i due.

“R-RIKU?!” gridò imbarazzato Sena, rosso come un peperone.

“Vedi ragazzina, Sena lo conosco da quando era un moccioso che piangeva sempre, lui mi appartiene. Lui è mio.” Ringhiò minacciosamente Riku, facendo indietreggiare la ragazza.

“N-Non importa! Sena ama me! Vero, Sena?!” gridò disperata la ragazza.

“Riku…” bisbigliò ancora scioccato Sena.

“PERCHE’?!” gridò disperata la ragazza, lasciando andare Sena “Perché preferisci lui?!” continuò a gridare Suzuna, con voce spezzata dalle lacrime in arrivo.

“Preferisco chi…?” chiese Sena confuso, riprendendosi dallo shock appena subito.

“Insensibile!” gridò Suzuna iniziando a piangere istericamente.

“S-Suzuna!” gridò a sua volta Sena, preoccupandosi per la ragazza.

“Vai a frignare da un’altra parte! Stai dando fastidio a Sena!” si lamentò Riku indicando con fare accusatorio Suzuna.

La ragazza non se lo fece ripetere due volte e scappò via dalla stanza con gli occhi gonfi di lacrime.

Per alcuni istanti continuarono a sentirsi i suoi lamenti anche dopo che fu uscita dalla casa, tanto era il suo dolore.

“R-Riku! L’hai fatta scappare!” lo sgridò Sena “e io non sono neanche riuscita a fermarla!” si accusò Sena, preso dai sensi di colpa “oddio… e se adesso tenta il suicidio?! Devo seguirla…!” si disse deciso Sena, avanzando verso la porta della sua camera.

Riku lo afferrò prontamente da dietro la schiena, bloccandolo con dolcezza.

“Lasciala perdere… resta con me.” Sussurrò dolcemente Riku all’orecchio di Sena.

“M-Ma cosa dici?! Suzuna è scappata in lacrime chissà dove, devo aiutarla!” insistette Sena, tentando di liberarsi dalla presa dell’amico.

“Oh, Sena… che buon profumo…!” sussurrò Riku baciando il collo di Sena e provocando al ragazzo brividi su tutto il corpo.

“P-Profumo…? Quale profu…mo…” a quel punto Sena capì tutto.

Da quando aveva messo il profumo regalatogli da quella strana vecchia, chiunque gli si avvicinasse iniziava comportarsi in modo strano, blaterando su qualcosa come l’amore per lui o qualcosa del genere!

“Riku! Riku ascoltami!” provò a dire Sena.

“Non mi stancherei mai di sentire la tua voce…!” continuò a sussurrare Riku, portando una mano sotto la maglietta di Sena e accarezzandogli dolcemente il petto, procurandogli altri brividi di piacere.

“Smettila e ascoltami! Che stavi dicendo del profumo? E’ il profumo che ti fa comportare così?” chiese Sena tentando di togliersi da sotto la maglietta la mano dell’amico.

“Il profumo…? Oh, si… hai un profumo celestiale! Più sento il tuo profumo e più ho voglia di…” Riku non completò la frase e gettò bruscamente Sena sul letto.

“Ho voglia di farti mio, Sena.” Disse Riku, guardando l’amico dall’alto e leccandosi le labbra.

“Riku, ritorna in te! È colpa del profumo…! Tu non vuoi…!” provò adire Sena, andando sempre più nel panico all’avvicinarsi di Riku su di lui.

Riku si sdraiò sopra Sena e immobilizzandogli le mani, Riku iniziò nuovamente a passare la mano libera sul petto di Sena, aggiungendo di tanto in tanto un tenero bacio.

“Maledizione!” imprecò mentalmente Sena “così non va per niente bene! Devo uscire da questa situazione e far rinvenire Riku… prima che io…” i pensieri di Sena vennero momentaneamente interrotti dalla curiosa mano di Riku, che scendeva agile verso i pantaloni.

“Devo… fare qualcosa!” pensò disperato Sena.

“R-Riku!” balbettò Sena, chiamando a se l’attenzione del ragazzo dai capelli argentati.

“Si?” chiese sensualmente il ragazzo, sbottonando i pantaloni.

“B-Baciami!” sussurrò imbarazzato il ragazzo.

“Con molto piacere!” rispose allegro Riku, avvicinandosi lentamente verso il volto di Sena.

“Perdonami, Riku.” Pensò Sena, prima di dargli una poderosa capocciata in fronte.

Il ragazzo dai capelli argentati ricadde nuovamente senza sensi a terra.

“Scusa Riku, l’ho fatto per te.” Sussurrò Sena prima di correre verso il bagno, per farsi una lunga e rinfrescante doccia per togliersi quel diabolico profumo di dosso.

Dopo circa mezzora a Sena iniziava a bruciare il collo per quanto lo aveva strofinato con la spugna.

“Nulla, non si leva! Lo sento ancora!” biascicò scioccato Sena, gettando la spugna a terra e stringendosi i capelli nelle mani.

“Che diamine di scherzo è questo?!” gridò Sena.

Poi gli venne in mente la vecchia che gli aveva regalato la strana boccetta contenente il profumo.

“MA CERTO!” gridò Sena uscendo dalla doccia con ancora i capelli insaponati “mi basterà chiedere spiegazioni a quella donna!” continuò a gridare il ragazzo, scavalcando l’amico ancora svenuto e vestendosi frettolosamente.

 

***********************************************************************************************

Fiuuuu! Anche questo capitolo è completo! Fatemi sapere i vostri pareri! A presto gente! 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Contromisure ***


Gentaglia scusate il mio assurdo ritardo nel postare questo capitolo! Colpa degli esami , varie sfighe e la mia pigrizia! So che sarete così parsimoniosi da perdonarmi! … vero? Perché mi guardate così? Che volete fare con quei fucili…?! P-Perché mi state accerchiando?!  °-° … Io me la squaglio! Buona lettura gente!

 

 

 

CAP4

-contromisure.

 

Dopo che Sena si fu assicurato che Riku fosse adeguatamente incatenato al suo letto con tanto di lucchetto e manette per sicurezza, Sena decise di armarsi prima di uscire da casa e affrontare il mondo… che al momento gli appariva come una giungla selvaggia piena di belve pronte ad aggredirlo.

Con uno scolapasta in testa, delle ginocchiere e una scopa come arma, Sena si sentì abbastanza sicuro di se da poter ignorare la madre urlante in mezzo al salotto dove sembrava appena esplosa una bomba e arrivare a uscire dalla casa.

Una volta uscito da casa Sena iniziò a muoversi con molta cautela, allarmandosi per qualsiasi rumore.

Dopo aver superato la vergogna degli sguardi che gli lanciava la gente mentre Sena saltellava da parte a parte della strada per evitare le persone, armato di scopa e con uno scolapasta in testa, il ragazzo riuscì solamente a percorrere metà della strada che lo separava dal vicolo dove era sparita la vecchia.

“Per ora… tutto bene!” si disse trionfante Sena, nascondendosi dietro un lampione e osservando di sottocchio la gente che passava.

Il caldo era insopportabile e per fortuna la gente che passava era poca, ma anche così, Sena si trovava in enorme difficoltà ad evitare la gente.

“Manca poco… posso farcela!” si disse fra se e se il moro.

Concentrato nei suoi pensieri, Sena non si accorse dell’individuo che si stava avvicinando alle sue spalle.

 “Eyeshield?” una voce dietro di lui lo fece trasalire.

“CHI SEI?! STAI LONTANO DA ME!” gridò Sena agitando la scopa a destra e a manca, serrando occhi e mani per la paura.

Con improvvisa forza, l’individuo che aveva appena chiamato Sena, bloccò con facilità il manico di scopa che gli era stato agitato davanti alla faccia.

Scioccato Sena alzò lo sguardo verso l’individuo, scoprendone finalmente l’identità.

“Shin..?” domandò Sena sbattendo più volte le palpebre per la sorpresa.

Shin si innalzava possente davanti al piccolo Moro, vestito nel solito modo con cui andava a fare le sue corse per allenarsi.

“Quello è uno scolapasta?” chiese con voce calma Shin.

“Bhè…  si, ma… Aspetta!” gridò Sena lasciando andare la scopa e facendo un balzo indietro “devi starmi lontano!” gridò il ragazzo continuando ad arretrare.

“Perché?” chiese con espressione Seria Shin, tenendo ancora in mano la scopa.

“P-Perché altriment…” Senza neanche accorgersene Sena inciampò su una crepa dell’asfalto e prontamente, prima che Sena riuscisse solo a realizzare che stesse cadendo, Shin avvolse il suo braccio attorno alla vita di Sena,  strattonandolo verso di lui.

“Ah…” riuscì solo a dire Sena ritrovandosi con il viso a pochi millimetri dal petto di Shin, mentre esso lo stringeva ancora per il fianco.

“Shin…?” lo chiamò Sena, notando che Shin non accennava a lasciare la presa.

“Eyeshi… no… Sena.” Iniziò a dire Shin con il suo tipico tono di voce.

“S-Si?” rispose preoccupato Sena, sperando che non stesse per succedere proprio quello che lui stava aspettando.

Improvvisamente Shin afferrò anche con l’altro braccio il fianco di Sena.

“Shin… cosa vuoi fare?” chiese con voce tremante Sena.

“Quello che avrei dovuto fare molto tempo prima.” Rispose monotono Shin, abbassandosi verso Sena e baciandolo con improvvisa velocità, senza dare il tempo a Sena di reagire e facendogli cadere a terra il uo scolapasta.

Sena strabuzzò gli occhi, fissando con incredulità quelli di Shin, che erano chiusi e rilassati.

Il fiato caldo di Shin si mischiò a quello di Sena, mentre le labbra dei due ragazzi si toccavano con forza, in un contatto forzato ma passionale.

La gente intorno a loro, o rimanevano stupiti a fissarli, oppure velocizzavano il loro passo, tentando, imbarazzate, di superarli.

Sena provò inutilmente a resistere a quel bacio, tentando debolmente di allontanare da se Shin con le braccia, ma ritrovandosi solo ancora più stretto alla presa di Shin e ancora più legato a quel bacio.

Quando Shin lasciò andare Sena (e questo successe dopo cinque minuti buoni) Sena si lasciò cadere a terra, mentre uno Shin soddisfatto si accarezzava le labbra.

“Sena.” Lo chiamò Shin, facendolo trasalire.

“S-Stammi lontano!” provò a dire debolmente Sena, arretrando come poteva.

“Adesso che mi sono reso conto di cosa provo per te, non voglio più lasciarti andare.” Disse Shin iniziando con calma ad avvicinarsi a Sena, ancora sdraiato a terra.

“Shin, ascoltami! Tu non sai cosa stai facendo! Non è la tua volontà!” provò a dirgli Sena.

La gente intanto aveva iniziato a radunarsi intorno a loro, curiosi della situazione.

“Io so cosa sto facendo e so anche cosa voglio. Voglio te, Sena.” Disse con voce Seria, afferrando nuovamente il ragazzo e portandoselo sotto braccio, proprio come una valigia.

“COSA STAI FACENDO?! LASCIAMI ANDARE!” gridò impaurito Sena.

“Qui c’è troppa gente.” Si limitò a dire Shin.

Shin iniziò ad avanzare tra la folla, mentre essi si scostavano intimoriti. Una sola persona non si spostò, anzi, si spostò proprio in modo da mettersi davanti al percorso di Shin.

“Ohhh! Ma guarda un po’ chi c’è qui!” disse Hiruma con sorriso beffardo.

“Hiruma?!” balbettò stupito Sena “Ci mancava solo lui!” gridò nervosamente.

“Cosa vuoi?” disse calmo Shin, fissando Hiruma con espressione trucida sul volto.

“Cosa voglio? Non ti sembra ovvio? Voglio il nano.” Disse con serietà Hiruma, facendo cenno con la testa verso Sena.

“Questo non accadrà ma…!” una botta in testa a Shin, lo fece accasciare a terra.

“Non toccare Sena! Bruto!” gridò Mamori con la scopa in mano.

“OMMIODIOCHECOSAHAIFATTO?!” gridò velocissimo Sena, fissando il corpo inanime di Shin, mentre uno zampillo di sangue fuoriusciva dalla sua testa.

“Sena!” gridò allegra Mamori, buttando via la scopa e lanciandosi su Sena per abbracciarlo.

“Levati manager del cazzo!” gridò Hiruma afferrando un braccio di Sena e portandoselo a se, lasciando che Mamori si schiantasse a terra.

“S-Sena!” gridò Mamori, come se gli avessero appena tolto la cosa più preziosa che aveva.

Intanto la gente continuava a radunarsi intorno a loro, attirando anche l’attenzione di una persona, che presto sarebbe stata il più grande guaio di Sena.

“Hey, tu! Che sta succedendo?” chiese minaccioso un ragazzo appena arrivato, rivolgendosi ad un altro ragazzo.

“Eh? Ah! Dei tipi si stanno litigando per un ragazzino… A quanto ho sentito, quei tizzi fanno parte di una squadra di football americano.” Rispose noncurante il ragazzo.

“Ehhh? E chi cazzo sono questi?” chiese il ragazzo appena arrivato, spintonando via con forza la persona a cui aveva appena chiesto.

Facendo ciò, il ragazzo riuscì a scorgere i capelli di Hiruma.

“Quei capelli…” biascicò il ragazzo, stringendo i denti.  Con estrema forza il ragazzo iniziò a spintonare la gente, facendosi strada fra la folla.

“Hey, bastardo… che cosa ci fai qui?” una voce minacciosa fece voltare di scatto Mamori, Hiruma e Sena.

“A-Agon?!” Gridò scioccato Sena, alle prese con Mamori che gli teneva un braccio e Hiruma che teneva l’altro.

“Hum? Che fate? Giocate a mamma e figlio?” chiese con scherno Agon “C’è già una femmina Hiruma, le mamme non possono essere due!” poi Agon si accorse del corpo inanime di Shin “noto che avete anche il cane.” Continuò a insultarli Agon.

“Bene…! Ci mancava solo Agon!” penò preoccupato Sena, senza distogliere lo sguardo da esso “se lui inalasse il profumo… sarebbe la fine per me!” realizzò Sena, iniziando asudare freddo alla sola idea di un Agon innamorato follemente.

 

 

******************************************************************

PRESTATE ATTENZIONE!

Mi è venuta un’ idea!

Nel prossimo capitolo, vorrei che voi mi diceste, tramite commento o messaggio privato, quello che vorreste far capitare a Sena e io lo riporterò nel capitolo cinque.

Qualsiasi cosa vogliate fargli fare, io la metterò nella storia.

Ovviamente nei limiti concessi…  e sempre se abbiate voglia di lasciarmi un commento. (°w°)

Questa cosa vale solo per il capitolo cinque, ma se l’idea vi piace, potrei fare eccezioni anche per i prossimi capitoli che verranno.

Sta a voi decidere. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=960829