Mon phare dans le brume

di skiblue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sotto il ciliegio. ***
Capitolo 2: *** "Ti ringrazio Shaoran" ***
Capitolo 3: *** The ***
Capitolo 4: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 5: *** Rosa Ciliegio ***



Capitolo 1
*** Sotto il ciliegio. ***


Nuova pagina 1

Ciao, volevo dare qualche avviso prima di lasciarvi leggere la fanfiction. Innanzitutto la storia non segue del tutto gli eventi del manga. Mi spiego, lei ha catturato le carte, e fatto tutto quello che riguarda quell'aspetto della storia, quello che nella mia fic cambia è l'aspetto romantico. Come scoprirete Sakura avrà uno cocente delusione, ma quello su cui probabilmente si fonderà la fic sarà il modo in cui lei cercherà di tirarsi su. Naturalmente sarà indispensabile Li Shaoran, e vi chiedo di dimenticare la dichiarazione dell'anime e del manga. Per il resto posso dire che userò i nomi normali, ovvero quelli del manga, e che la storia non dovrebbe superare i 10-9 capitoli.

Un ringraziamento speciale va a sheila che mi ha spronato a scrivere questa fic, senza la quale sicuramente questa storia non sarebbe nata. La dedico inoltre anche alle mie sorelline, che, a modo loro, mi sono state vicine.

Spero vi possa piacere. 

Mon phare dans le brume 

Sotto il ciliegio

-Senti Tomoyo- una voce dolce si alzò dalla panchina, poco distante una ragazza dai capelli scuri alzò il capo, osservando curiosa colei che aveva parlato. Le sorrise, invitandola a continuare. Sakura Kinomoto sospirò appena. -Secondo te, Tomoyo, secondo te...- era come se la domanda le si bloccasse nelle corde vocali, intasandole. Cosa che non faceva che aumentare la curiosità di Daidouji Tomoyo.

-Secondo me, cosa?- domandò fissandola, per un secondo gli occhi verdi di Sakura si incantarono sulla figura della sua migliore amica, a volte la invidiava. Momenti in cui la tristezza la rapiva tra le sue fredde spire, soffocandola. Momenti terribili, gli stessi di cui aveva una terribile paura. Odiava l'invidia. Eppure non poteva fare a meno di invidiare il sorriso luminoso della sua amica, la sua felicità. Cose che ormai parevano averla abbandonata. Forse per sempre.

-Niente, non ti preoccupare- balbettò infine accasciandosi sulla panchina, sotto il ciliegio in fiore. Un petalo cadde, posandosi sul suo naso, con un gesto indispettito lo spostò.

-Dai Sakura-chan- insistette Tomoyo, la giovane dai capelli castani la guardò per un attimo irritata, irritazione che le passò non appena i suoi occhi si riflessero in quelli blu, di Daidouji. Chinò il capo.

-Secondo te mi innamorerò di nuovo?- disse in tono impersonale, come se quella frase non la riguardasse, come se fosse una domanda stupida, che non la toccava. E se i suoi occhi smeraldini non fossero stati vitrei e vuoti, probabilmente il suo tono avrebbe ingannato anche Tomoyo. Ma la giovane non credette a quel tono, lei sapeva, sapeva cosa aveva cambiato la sua Sakura, sapeva cosa l'aveva ferita interiormente.

Le si avvicinò dolcemente e la cinse in un dolce abbraccio. Sakura chinò la testa sulla sua spalla. Aveva già pianto per quello che le era accaduto, per quello che involontariamente la persona più importante per lei le aveva inferto. Eppure le lacrime, quando il pensiero ricadeva su quel pomeriggio, su quella panchina, su quella domanda, non potevano fare a meno di scendere. Era inevitabile. 

-Sakura, Sakura non piangere più, non piangere più- parole sussurrate all'orecchio, parole rese vere dall'amicizia. Eppure lei non poteva smettere. Piangendo si sfogava, dimenticava per un attimo gli avvenimenti, concentrata sul sordo dolore interiore si dimenticava chi e che cosa l'avesse provocato. Represse un singhiozzo. Le sue spalle iniziarono a venire scosse dai singhiozzi, silenziosi.

Un volto si delineò dietro le sue palpebre, una persona. 

Lei sapeva chi era, ma voleva ignorarlo. Sapeva che finché lui avesse aleggiato nei suoi pensieri lei non avrebbe più sorriso, e lei voleva sorridere. Voleva vivere.

E dopo il suo viso, vide chiaramente le immagini di quel pomeriggio, sbiadite ma ancora di una forza sconvolgente.

Una ragazza cammina lungo il vialetto, accanto a lei un ragazzo più alto, dai corti e folti capelli grigi. Le sorride, e un acceso rossore si diffonde sulle guance della ragazza, lo osserva curiosa e imbarazzata. Ma soprattutto segue ogni suo movimento, lo fa con cura, senza bramosia, ma con bisogno. Ha bisogno di vederlo, di stare con lui. Corre un po' più avanti e si volta, ora lo vede bene, il suo sorriso luminoso, gli occhi socchiusi, il giaccone pesante. Sorride, di nuovo.

-Sakura, oggi sei più graziosa del solito- dice, aprendosi ancora in un sorriso, rivolto solo a lei, tutto suo. E lei lo coglie, lo gusta e lo guarda, quel sorriso, lo stesso che gli regala un attimo dopo, riflesso dei suoi sentimenti, del suo amore di quattordicenne. 

Un lieve vento le circola tra i capelli spettinandoli, Yukito si avvicina. Si sporge, sono vicinissimi, i nasi quasi si sfiorano, Sakura arrossisce come paralizzata dal colore degli occhi del suo Yukito, lui pare non accorgersene, le scosta una ciocca da davanti a gli occhi smeraldini. Sakura sorride. 

E' tutto un gioco di sorrisi, il loro. Fugaci, espressivi, dolci, innamorati... ma solo dalla sua parte. Quelli di Yukito sono affettuosi, ma non sono altro. Ma lei non lo sa, lei ci crede nella loro storia, che non esiste, che non è mai esistita. Ma lei crede che i suoi sentimenti siano ricambiati. E il comportamento di Yukito può essere frainteso, è ambiguo, tanto.

-Oh piccola, hai degli occhi così belli che è un peccato vederli coperti- le sussurra e lei arrossisce, glielo deve dire, eppure sono così vicini che non si sa trattenere. Si avvicina e gli pone un bacio sulle labbra. Yukito sgrana gli occhi, guarda la sua Sakura imbambolato. Ora non sorride più. La allontana con una lieve spinta, scombussolato. Quasi rimpiange di non essere restato a casa.

Indietreggia, lento, gli occhi puntati in quelli di Sakura, che ora si sono riempiti di lacrime, le mani stette lungo il busto, lo sguardo vacuo.

-Yu..Yukito..?- balbetta, perchè l'ha respinta? Lei credeva che lui le volesse bene, ed è così, ma non in quel senso. Eppure... le lacrime rigano il suo volto, e tremolano negli occhi di Yukito. Capisce che l'ha distrutta, ma... si avvicina, lento, quasi cercando di scusarsi. Lei si scosta.

-Sakura ti prego... io... non posso, devi capirmi- inizia, lei scuote il capo.

-Credevo di piacerti- mormora il volto basso, le lacrime cadono.

-Ma mi piaci, solo che...- riprende avvicinandosi e lei si sposta, rapida le lacrime calde la bagnano, ancora. Lo allontana con un sguardo diverso, diverso da prima. Lui non l'ha mai vista piangere non così, è interdetto.

-Credevo di essere importante- continua, inesorabile. Si taglia il cuore da sola, lo affetta, lo distrugge, lo riduce a nulla. E piange, e si dispera, ma deva capire perché. Perché lui non le vuole più bene, perché non la capisce.

-Lo sei, ma... Dio mio Sakura, io...- lei scuote il capo con veemenza. Piange, è disperata. E lui lo sa, sa che la loro amicizia è finita, sa che non lo vorrà più vedere, che solo la sua vista le farà del male, e sospira. Non doveva finire così, no, decisamente le fa male vederla così. Ma lui e lei non possono stare assieme. Lui ama un'altra persona. Suo fratello. Touya.

-Credevo che mi tenessi in considerazione- protestò.

-Lo sei, ma... io sono già innamorato... di tuo fratello- e quelle parole, se possibile, distruggono ancora di più il suo cuore già infranto.

Sakura si asciugò il naso. Erano passati 2 anni da quel pomeriggio, ed in due anni non era ancora riuscita a superarlo. Scoppiò in lacrime. Ancora. Sentì le braccia di Tomoyo sostenerla, sapeva che l'amica la poteva comprendere, tentava per lo meno. E questo già l'aiutava. Non era la sola, naturalmente. Anche Shaoran le era stato vicino, per quel che aveva potuto. Al suo pensiero un lieve sorriso si fece strada sul suo viso devastato dalle lacrime. Un sorriso quasi sereno, ma sicuramente sincero. Il pensiero di Shaoran la confortava. Il suo volto era il faro nella tempestava di sentimenti che avveniva nel suo cuore. L'appiglio che la tirava fuori. Un'amicizia sincera, vera, unica. E Tomoyo era lo stesso.

Sospirò ancora.

-Certo che sì Sakura, certo che sì- mormorò intanto Tomoyo, conscia dei sentimenti di un'altra persona. Sorrise a Sakura. Sì, avrebbe amato di nuovo, non poteva che essere così.

Sakura si alzò, leggera corse avanti, raggiunta in fretta da Tomoyo.

-Ti offro un gelato- disse sorridendo. Tomoyo si illuminò, poi prese il cellulare e mandò un messaggio, quando rialzò lo sguardo, quello di Sakura la squadrava indagatore, con un po' di curiosità. Per un attimo Tomoyo Daidouji fu sicura di vedere la vecchia Sakura Kinomoto. Solo per un attimo. Perché poi gli occhi si spensero, e tornarono freddi, la giovane dai capelli scuri sospirò appena.

Il suo animo si spezzava vedendola così. Le voleva bene, era la sua migliore amica.

-Su Sakura andiamo, mi devi offrire un gelato, no?- disse, la giovane si riscosse ed annuì.

-Si, infatti, ma a chi hai mandato un messaggio?- chiese camminando, apparentemente allegra, i capelli tenuti dietro da una spilla, più lunghi di quando aveva quattordici anni. Era cambiata, e la sua nuova figura era il riflesso di come avrebbe voluto essere dentro. Bella, vitale, allegra. Tomoyo scosse il capo. Era un dolore sordo quello che l'attanagliava, e lei lo sapeva, ma non conosceva il modo per lenirlo. 

Oh almeno non lo riteneva possibile. A meno che... un sorriso le illuminò il volto. A meno che non si innamorasse di nuovo e dimenticasse Yukito. Sotto quel pensiero, rispose alla sua domanda. 

-Ho invitato Shaoran, ti disturba?- chiese innocentemente, Sakura la guardò, come illuminandosi, un sorriso si aprì sul suo volto arrossato. Tomoyo sorrise, naturalmente aveva visto giusto. Ne avrebbe parlato a Shaoran, si disse sorridendo. Intanto Sakura aveva scosso il capo.

-Affatto, sai che non mi spiace vederlo. Mi è stato sempre vicino, come potrebbe disturbare?- mormorò continuando a sorridere. 

Tomoyo rispose al sorriso, divertita da quell'imprevista dimostrazione d'affetto nei confronti del ragazzo. Magari non si trattava solo di affetto... ma Tomoyo non era un'idiota, sapeva che Sakura non aveva ancora scordato Yukito, del resto aveva appena pianto. Ancora. No, Shaoran per lei era solo un amico, per ora...

-Tomoyo?! Vieni- la richiamò la giovane. Tomoyo aprì gli occhi, accorgendosi di essere restata indietro. Correndo raggiunse la sua amica, e iniziarono a camminare, i ciliegi in fiore erano stupendi, ma certamente la vista di alcune coppiette non aiutava Kinomoto, e Daidouji se ne accorse quando vide il sorriso scomparire. Desiderò che Shaoran comparisse presto. 

La bella Cattura Carte ordinò un gelato alla cannella per sé, mentre uno al limone per Tomoyo, glielo porse, ed insieme si sedettero sul prato, dinnanzi al chiosco. Pochi istanti dopo, una figura trafelata le raggiunse. Una scarmigliata capigliatura castana venne toccata dalla mano, in segno d'imbarazzo.

-Non ti preoccupare- disse Sakura sorridendogli, poi gli porse un gelato al cioccolato -Tieni, te l'ho preso. Spero ti piaccia- Li  chinò il capo ed arrossì, Kinomoto non se ne accorse, ma Tomoyo sì e gli rivolse uno sguardo ammiccante, al quale il cinesino rispose con una linguaccia.

Sembrava quasi che nulla fosse cambiato.

-Vi va di andare al cinema? Danno un bel film...- propose il giovane. Kinomoto annuì e guardò Tomoyo.

-Per me va bene, tu che dici Tomoyo-chan?- chiese, poi, la ragazza le volse un bel sorriso luminoso ed annuì.

-Perché no-

Il cinema sarebbe stato perfetto per distrarsi, penso Tomoyo fissando i due amici. E magari l'occasione giusta per ricominciare.

 

To be continued...

 

 

 

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Capitolo 2
*** "Ti ringrazio Shaoran" ***


Nuova pagina 1

Mon phare dans le brume

"Ti ringrazio Shaoran" 

Sakura Kinomoto camminava lentamente, lo sguardo perso in qualche strano ricordo di cui lei non ricordava la data. Appena dietro una ragazza dai capelli scuri, i suoi occhi erano fissati sulla schiena dell'amica, come a cercare qualche segno di un singhiozzo, per essere già pronta quando ella avesse avuto, nuovamente, bisogno di lei. Davanti alle due, in fila per i biglietti sostava un ragazzo alto e snello.

Le due lo raggiunsero in breve. Sakura aprì rapidamente la borsetta ed estrasse alcune monete, porgendole al ragazzo, il quale prima le guardò con sdegno, poi alzò lo sguardo su Sakura, spingendole verso di lei. Tomoyo rise osservando la scena, erano buffi. Sul volto di Sakura nacque una smorfia irritata, e si voltò dando la schiena al ragazzo, fingendosi offesa. Shaoran rise e scosse il capo, poi prese i biglietti.

-Sakura- la chiamò dolcemente, la ragazza fece finta di non sentirlo, iniziando a parlare a Tomoyo, che a stento tratteneva le risa che premevano per uscire, strizzò l'occhio a Shaoran, sorridendo, come a dire che non vi era nulla di cui preoccuparsi, da parte sua il ragazzo alzò le spalle.

Il silenzio durò per qualche istante, poi Kinomoto si rivolse nuovamente al ragazzo, sul volto il sorriso che solo lui poteva vantare di aver visto negli ultimi due anni. Pace. Shaoran sorrise, non ascoltò nemmeno le parole della giovane. Si, certo, notava che le sue labbra si schiudevano, ed era evidente che gli stava parlando, ma i suoi pensieri erano persi nell'osservazione di quella figura. 

I capelli castani ballavano ai lati del capo, qualche ciuffo sfuggiva alla mollettina e le oscurava gli occhi smeraldini, Shaoran sapeva di volerle bene, e sapeva anche di non voler essere solo un amico per lei. Avrebbe voluto essere qualcosa di più, ma sapeva che per adesso lei era lontana. Troppo, e non era colpa di nessuno, per ora lui non poteva fare altro che aiutarla, farla andare avanti come aveva sempre fatto. Farla sorridere e scherzare, e magari un giorno... un giorno il suo sogno si sarebbe avverato.

-Shaoran? Ma mi stai ascoltando?- l'interpellato sbatté le palpebre e sorrise, le rivolse un sorriso a metà tra il dispiaciuto e il birichino, per poi ribattere con estrema calma.

-Sicuro... cosa stavi dicendo?- Tomoyo non poté trattenersi, scoppiò a ridere, Li le lanciò un'occhiataccia, e Daidouji si pose una mano sulla bocca, come a frenare quel fiume di allegria che scorreva irrefrenabile al di fuori, anche Sakura scoppiò a ridere, ed infine contagiato da suono radioso quanto raro della risata di Sakura, anche Shaoran finì per unirsi alla risata.

-Dicevo, che film hai preso?- domandò tra una risata e l'altra. Li le porse il biglietto, sopra vi era recata la scritta "Tristano e Isotta", gli occhi di Sakura si aprirono dall'improvvisa gioia che l'aveva colta alla sprovvista, alzò lo sguardo su Shaoran, il quale aveva prontamente abbassato lo sguardo, e lo abbracciò di slancio. Per una volta Shaoran avrebbe amato un film romantico.

Tomoyo sorrise, sapeva che Sakura aveva aspettato l'uscita di quel film da un po', e naturalmente era lei che aveva consigliato a Li che film scegliere, anche perchè l'avrebbe tirata su. Daidouji sorrise, perchè del resto recitava il suo attore preferito.

°°°

La mano di Sakura trovò quella di Shaoran, la strinse, le lacrime che le correvano lungo il volto, mentre quello di Tristano copriva lo schermo, morente. I singhiozzi le mozzavano il respiro, era così dannatamente triste quella storia. Così ingiusta. 

Shaoran si voltò verso Sakura, vide le sue lacrime, strinse la sua mano, come a confortarla, anche lei si voltò verso di lui e gli sorrise, gli occhi verdi accesi di felicità, sebbene il cuore fosse oppresso dalla tristezza della storia. 

La sua testa si chinò sulla spalla di lui, si sentiva al sicuro, quella vicinanza la confortava, le fungeva da calmante, i suoi problemi sparivano. 

Tomoyo sorrise, qualche lacrima attraversava anche il suo volto latteo, i suoi occhi blu erano fissi sullo schermo, ove ora Isotta era affianco a Tristano, con la mano tremante asciugò il suo viso, cercando di sorridere. 

Sospirò leggermente, odiava piangere, perchè quando piangeva le veniva in mente il pomeriggio quando Sakura, distrutta era tornata a casa, dopo aver dimostrato a Tsukishiro* ciò che provava per lui. Attraverso le proprie lacrime rivedeva le sue, socchiudendo gli occhi gli eventi di quel pomeriggio, le riaffiorarono alla mente, forti e nitidi più che mai.

Tomoyo Daidouji siede alla scrivania, i capelli sciolti sulle spalle e gli occhi fissi sul progetto di un vestito da regalare a Sakura. Sorride, e non sente il campanello occupata com'è, non sente il tacito grido d'aiuto che il lamento delle lacrime urla. Non lo sente, non lo può sentire.

Fortunatamente c'è chi, seduto in salotto, sente il campanello, e ode il lamento delle lacrime, al di fuori del pesante portone. Sonomi Daidouji non è occupata, apre e scorge la nipote in lacrime, accucciata vicino al portone, la testa fra le mani, dimentica del perchè ha suonato, candida creatura distrutta dal dolore di un rifiuto. 

Alza la testa, vede la donna incombere su di lei, in volto una smorfia preoccupata. Sakura si alza in piedi ed entra nella casa, e corre, e piange. Cerca di sfogarsi, ma nulla pare lenire il sordo dolore che le sbrana le membra giovani e non preparate ad un così forte sofferenza. Deve parlare, deve piangere con chi la può aiutare, e l'unica persona che sa poterlo fare e su, lungo questa scala. Ed allora Kinomoto continua a correre, e sale le scale, forse con rabbia anche.

Finalmente vede la porta, e ancora uno scatto e poi sarà dentro al sicuro, al riparo dal mostro che si è svegliato dentro lei. Perchè sicuramente Tomoyo potrà aiutarla, si di sicuro, ed è questo che pensa, questi sono i pensieri che rapidi le attraversano la mente, mente distrutta dagli eventi della giornata.

La apre e vede Tomoyo, tranquilla, seduta ad una scrivania a la fissa. 

Come se lei non l'avesse sentita, come se non le importasse del suo dolore, lei è tranquilla disegna. Kinomoto non può sopportare tale vista, non può vedere la sua amica così estranea alla sua vita, non può concepire che non senta i suoi singhiozzi, non capisce che Tomoyo ha le cuffie, non vede che non la può sentire.

Dinnanzi a lei vede solo l'indifferenza, non ha la forza per riflettere, non ha la forza per resistere, per chiedere aiuto, e allora giù di corsa dalle scale, verso qualcuno che la possa comprendere, aiutare.

Perchè per ora Tomoyo Daidouji non è quella persona.

Ricordando quel pomeriggio, un'altra volta ancora Tomoyo Daidouji si sentì un verme.

La sua amica aveva avuto bisogno di lei e lei non c'era.

Poi tutto era passato, si erano chiarite e Sakura si era scusata, e avevano pianto abbracciate, l'una per Yukito, l'altra per l'amica. Ed ora erano amiche come prima. Ma non era lei la persona che più le era stata vicino. Quella persona era quella che ora le stringeva la mano, la stessa che le carezzava i capelli per consolarla, quella persona era Shaoran Li.

E per questo Tomoyo Daidouji gli sarebbe stata grata per tutta la vita.

 

*Tsukishiro= Yukito

...To be continued...

 

Oddio ecco il secondo capitolo. Mi sento in dovere di specificare alcune cose riguardo la fic. Rivoluzionando il mio stile questa fic è un esperimento, lo schema con cui è strutturata, ovvero il fatto principale del capitolo che risveglia un ricordo, è piuttosto complesso più che altro perchè non sempre ciò che vorrei far accadere si incastra con il flash-back da inserire. 

Posso comunque dire che mi piace molto come fic, e apprezzo che sia piaciuta anche a voi. Questo come capitolo è stato piuttosto semplice da scrivere, perchè aveva ben in chiaro ciò che doveva succedere. Va beh, ora credo di avervi annoiato abbastanza, passiamo quindi ai ringraziamenti. 

Grazie a tutti quelli che hanno letto , ma soprattutto a chi ha recensito: sheila (allora ecco qui la mia fantastica beta, dovrei essere io a ringraziarti XD XD Comunque grazie per i tuoi commenti positivi che mi hanno spronato a scrivere questa fic, sono lieta che ti piaccia la struttura che le ho dato); laukurata89 (ti piace come scrivo?! Bene, è una cosa che mi piace sentirmi dire, sono eccessivamente insicura delle mie storie XD XD Spero che questo capitolo possa continuare a farti apprezzare la fic, benchè corto); Dark Feder (grazie, spero che questo capitolo ti sia piaciuto); Anto Chan (sono felice che ti abbia incuriosito e che ti sia piaciuta come fic, fammi sapere che ne pensi di questo capitolo); francy91 (se queste sono le tue opinioni credo che la storia ti piacerà, povero Yukito, io non lo odio, diciamo che è un po' stupido. Se ti ha fatto commuovere vuol dire che sono riuscita nel mio intento e di questo sono felice, grazie!); Sakura hime (povero fun club, l'hai trattato male XD Sono felice che ti piaccia e spero riuscirai davvero a seguirla tutta); isachan (che bello che ti piaccia il tuo stile, cosa su cui io sono perennemente in crisi XD La trovi davvero bella? Wow); Alex53 (grazie dei complimenti, eccoti il seguito e spero ti piaccia); rossanasmith (molto pucciosa e diabetica è più azzeccato XD XD La tua curiosità mi spingerà ad aggiornare regolarmente quindi non dovrai tenerla per molto).

Vabbè, questi ringraziamenti sono più lunghi del capitolo... il prossimo aggiornamento sarà (o dovrebbe essere XD) il: 10 Ottobre. Esattamente tra una settimana. Un bacione.

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Capitolo 3
*** The ***


Un

Mon phare dans le brume 

The

Shaoran e Sakura erano stretti sotto un ombrello verde, mentre una pioggerellina cadeva, insistente, sulle loro teste.

Dopo il film Tomoyo si era avviata a casa velocemente, Shaoran dubitava fosse perché aveva una visita medica, pensava che la ragazza avesse escogitato l'ennesimo stratagemma per farlo restare da solo con la sua Sakura. Non che la cosa gli dispiacesse, ovviamente.

Il solo stare con Sakura lo rendeva felice ed allegro, e pareva che il suo stato d'animo influenzasse anche quello della ragazza, che lo osservava con un cipiglio curioso. Li adorava poterla osservare, lo faceva durante le lezioni, lo faceva quando tornavano a casa, lo faceva, insomma, ogni qual volta ne aveva l'occasione. E quindi la guardava anche in quel momento.

-Shaoran, come mai mi fissi? Ho qualcosa sul viso?- domandò lei.

Questa era una delle domande a cui Shaoran era ormai abituato a dare una risposta, breve ma efficace. Fece un sospiro, tiro fuori un sorriso rassicurante.

-No, no Sakura. Avevo lo sguardo perso, tutto qui- rispose tranquillo. Sakura sorrise e tornò a guardare la strada. In quei momenti quasi neanche sembrava che stesse male, appariva la solita, giocherellona, dolce e disponibile Sakura Kinomoto.

Ma naturalmente il ragazzo sapeva che lei non era più così. Sapeva cosa le era successo, anche perché glielo aveva spiegato lei tra un singhiozzo e l'altro. Scosse il capo. Detestava tornare col pensiero ai ricordi di quel giorno. Eppure, bastava che il sorriso sul viso della compagna si seccasse, e quindi si spegnesse, che la sua mente lo faceva ricapitolare in quell'episodio della sua vita.

La pioggia si fece più insistente, e ormai l'ombrello non serviva più a nulla, dato che entrambi erano bagnati come pulcini. Un lieve starnuto fece uscire Li dai suoi pensieri. Rapido si voltò verso Kinomoto. La quale si asciugava con una mano il viso, lievemente arrossato.

-Ehi Sakura, stai bene?- chiese titubante, lei si voltò a guardarlo, poi annuì sbrigativamente. Il ragazzo le afferrò la mano, costringendola a fermarsi, sebbene camminassero sotto lo stesso ombrello. Lo sguardo di Sakura appariva ora turbato, e Shaoran se ne dispiacque lasciandole il polso immediatamente. La mano della giovane si serrò nello stesso punto, e sul suo viso si disegnò una smorfia.

-Tu non stai bene- balbettò lui, dopo qualche istante -Credo che tu abbia la febbre- la ragazza lo guardò critico per un attimo. Poi starnutì ancora, ed i suoi occhi verdi si puntarono sul terreno. Il ragazzo sospirò vedendola in quello stato. Non sapeva neanche cosa aveva che subito in lui scattava una molla. Come se fosse colpa sua.

-No, Shaoran davvero sto bene- disse dopo qualche istante. A smentire le sue parole un cedimento delle ginocchia. 

-Sakura...- preso un bel respiro profondo il ragazzo la prese in braccio. La giovane trattenne un moto di stizza e puntò il suo sguardo negli occhi del ragazzo dai capelli castani, il quale le sorrise deciso. Sakura sbuffò irritata, poi l'imbarazzo di essere in braccio al suo migliore amico la sopraffece e pudicamente abbassò lo sguardo. Li, sorrise tra sé, era bello poterla stringere, poter sentire il suo cuore attraverso la stoffa. 

-Comunque ora vieni a casa mia- disse con decisione, la giovane appoggiò la testa sulla sua spalla, e si lasciò trasportare senza porre obbiezioni. Dopotutto era così stanca, forse era stato il pianto del pomeriggio, o forse il lungo film, o quella pioggia che le bagnava qualche ciocca di capelli, appiccicandoglieli al viso. Qualunque cosa fosse l'aveva fatta diventare così stanca, così vulnerabile.

L'ultima cosa che vide prima di addormentarsi, fu l'intenso rossore sulle guance dell'amico.

°°°

Li Shaoran era intento a preparare una tazza di the per l'ospite, che in quel momento dormiva beatamente nel suo letto. 

Un sardonico sorriso gli illuminò d'un tratto il viso, era buffa la vita. Sakura Kinomoto, la ragazza che da anni gli tormentava i sogni e i pensieri, era placidamente addormentata sotto una lieve trapunta color del mare, in casa sua. 

E lui le preparava un the.

Sorrise nuovamente, mentre la tisana veniva versata dalla sua mano esperta in una tazza. Con estrema tranquillità posò la tazza sul vassoio, e vi aggiunse vicino qualche biscotto al cioccolato, poi si diresse verso la camera. 

Non era la prima volta che accadeva una cosa del genere, si disse. No, non lo era affatto.

Un ragazzo è tranquillamente seduto ad un tavolo. Davanti a lui sta aperto un libro di Algebra, le equazioni già risolte perfettamente, la matita accinta a scrivere la soluzione di un problema particolarmente difficile. All'improvviso trilla il campanello, scrive l'ultima cifra e va a rispondere.

Un po' è seccato a dirla tutta, detesta quando le persone lo interrompono durante lo studio. I suoi pensieri volano a Takashi, probabilmente arrivato per prendere il dvd che gli aveva prestato il mese prima, oppure a Tomoyo, che gli aveva detto sarebbe passata.

Alza il ricevitore, e attende. Sente un singhiozzo, poi un'altro. La cosa lo incuriosisce, e gli pare di riconosce il suo nome trai lamenti.

-Sha... Shaoran po... posso sali...salire?- riconosce quella voce, ed è come se il cuore si fermasse tanto ha accelerato. Quella è la voce di Sakura, la sua Sakura. E la sua Sakura sta piangendo. Si affretta a rispondere affermativamente, sentendo attraverso il ricevitore il cancello sbattere.

Sente un pianto sordo salire dalla tromba delle scale, e attende, distrutto da quei singhiozzi, preoccupato per la sua giovane amica. E appena la scorge si spaventa, quasi. I capelli arruffati e gli occhi ricolmi di tristezza, di un'intensa, invulnerabile, spiazzante tristezza.

Appena lo vede affretta il passo, e gli si butta fra le braccia.

Shaoran la stringe, spiazzato, del tutto impreparato a quella situazione. Gli passa una mano trai capelli, con dolcezza per confortarla, per farle capire che lui è li, con lei. Per un attimo si chiede se abbia litigato con Tomoyo, poi si risponde che non è possibile, che quello non è un pianto disperato, è il pianto di una persona che ha perso la cosa più importante che aveva. E lui sa che la cosa più importante per Sakura è quell'idiota di Tsukishiro.

Sente i singhiozzi scuoterle le spalle, è più alto di lei, e la sente abbandonarsi in quell'abbraccio, la sente cercare un appiglio e lo trova aggrappandosi a quella maglietta, un po' sudata anche, dal momento che vi ha svolto gli allenamenti di calcio, ma sa anche che non quello che vuole, vuole sentire lui, vuole saperlo più vicino, vuole saperlo partecipe del suo dolore.

E lo sente, e forse è anche per questo che il pianto si riduce ad un lamento silenzioso, che tuttavia fende il cuore di Shaoran più che quell'atroce singhiozzare, perché quel pianto, quelle lacrime sono il simbolo di una tristezza incredibile ed incontenibile.

E non parla il giovane quattordicenne, non ve ne è alcun bisogno. Che parole potrebbe dire? Nessuna. Perché a lei basta quell'abbraccio, quel cuore che batte a tempo col suo. E in quell'abbraccio, sostenuta dalla forza del suo migliore amico Sakura Kinomoto per un attimo dimentica il suo dolore, addormentandosi tra quegli arti forti, sebbene lacrime silenziose solchino ancora il suo viso.

La sensazione di averla tra le braccia tornò nitida nella mente di Shaoran mentre, con dolcezza le scostava i capelli dal viso.

Sentì un lieve sussulto sotto la sua mano, arrossì vistosamente quando vide i suoi occhi smeraldini trafiggerlo. Sospirò lievemente quando scoprì il sorriso disegnato sul volto della ragazza. Dunque non le dava fastidio. 

Sorridendo le scompigliò i capelli.

-Ehi, bella addormentata, ti ho preparato il the-

 

...To be continued...

 

Credo che questo sia (dei capitoli che ho scritto) il mio preferito. Anche perchè è basato principalmente su Shaoran. Allora su questo capitolo non ho molto da dire, a parte una cosa sul titolo, che tra parentesi è fin troppo semplice, The perchè secondo me è una parte fondamentale del capitolo, almeno secondo me.

Rinnovo i ringraziamenti a chi a letto questa fic e naturalmente a chi ha commentato, ad ogni modo ecco i ringraziamenti per persona.

sheila (allora innanzitutto grazie per aver speso un po' del tuo tempo per commentare, e beh... che commento! Devo dire che mi ha fatta riflettere, non credevo di aver analizzato così bene i tre rapporti, non credevo di esserne capace, o mi sbagliavo o tu hai bevuto, la scelta del film è stata obbligata dal fatto che io adoro Tristano e Isotta, e così, dato che avevo voglia di un bel film triste ma dolce, l'ho scelto. Il pezzo del ricordo di Tomoyo, come sai, mi è costato moltissimo scriverlo, anche perchè non sapevo come organizzarlo, quello di questo capitolo è stato più facile. Va beh non vedo l'ora di leggere il tuo prossimo commento, un bacione.); LizDreamer (grazie mille dei complimenti! Quando scrivo una storia la cosa principale sono i sentimenti, quindi sono felice che secondo te sono riuscita ad esprimerli bene. Grazie!); laukurata89 (beh spero davvero che la lunghezza continui a non interessarti, perchè... beh credo che per questa storia non ci saranno capitoli molto più lunghi ^///^ Sono felice che ti piaccia il mio stile, grazie mille!); Anto Chan (Gracias! Sono felice che ti piaccia, e ancora più felice che la storia ti piaccia fino a continuare a leggerla, che ne pensi di questo capitolo?); Sakura hime (allora siamo d'accordo sul fatto che Shaoran è dolcissimo, cosa te ne è parso di lui in questo capitolo? Sono lieta che la storia ti piaccia, grazie dei complimenti.); Alex53 (sono contenta che ti piaccia e che la trovi commovente, un bacione.); madden_girl (grazie dei bei complimenti, sono lieta che ti sia piaciuta ed abbia commentato entrambi i capitoli, un bacio).

Come l'altra volta mi sono accorta che questo capitolo è estremamente corto, ma come Chopin credo che per esprimere qualcosa non bisogni necessariamente scrivere pagine e pagine. Spero che leggerete anche il prossimo capitolo, on-line (almeno così credo) il 17 Ottobre.

Skiblue.

 

 

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Capitolo 4
*** Sensi di colpa ***


Touya Kinomoto sbatté il telefono sul mobile

Mon phare dans le brume

Sensi di colpa

Touya Kinomoto sbatté il telefono sul mobile. Sul volto un'espressione preoccupata, quasi colpevole. La sua mente viaggiava veloce, tormentandosi. Le parole di quel ragazzo gli vorticavano ancora in testa. Scosse il capo e rapido si diresse verso l'attaccapanni all'entrata, prese subito il suo cappotto leggero, color beige.

In un attimo la sua bici correva veloce tra le vie, rapidi ed instancabili i suoi muscoli continuavano a pedalare, mentre i suoi occhi erano fissi sulla strada da percorrere, e lui si sentiva colpevole. Come se la colpa dell'indebolimento della sorella gravasse sulle sue spalle, come se il fatto che la giovane fosse sdraiata in un letto che non era il suo, fosse un immancabile atto di negligenza. 

La pioggia non aveva ancora smesso di battere, ed insistente gli bagnava i capelli ed il corpo, avvolto nel giaccone impermeabile. 

Dopo qualche minuto, che al giovane parve passare dopo ore, intravide il portone della casa di quel Li. Si affrettò a raggiungerlo. Touya si guardò un po' attorno, improvvisamente imbarazzato dalla situazione, poi suonò il campanello. Una, due, tre volte, finché una voce piuttosto seccata rispose.

-Sono Kinomoto- si affrettò a spiegare il giovane, dall'altra parte si sentì un lieve trambusto, evidentemente il giovane Shaoran non si aspettava di vederlo arrivare così in fretta. E se avesse fatto del male alla sua sorellina? Se l'avesse toccata?

La sua mente lo rimproverò per quei loschi pensieri. Sapeva di poter dire di tutto su Shaoran Li, ma non che fosse un poco di buono. Era scorbutico? Certamente, e il giovane Kinomoto aveva sperimentato quella sua dote un bel po' di volte. Era un idiota? Anche, o almeno secondo lui. Era innamorato perdutamente di sua sorella? C'era bisogno di chiederlo? Si vedeva in ogni sacrosanto suo modo di fare, di agire. Come la guardava poi... Touya trattenne un moto di stizza. Ma sicuramente Shaoran Li non era un cattivo ragazzo, non da quel punto di vista. Dagli altri... il giovane sospirò.

-Si, bene ti apro- un allegro scampanellio segnò il fatto che il cancello si era, finalmente, aperto. Una volta parcheggiata la bici, si affrettò a salire le scale. Dall'ultimo piano si sentì un rumore di risa, qualche parola mormorata sottovoce, ed il lieve rumore dello sgranocchiare dei biscotti. Touya non potette trattenere un flebile sorriso. Era bello sapere che, dopotutto, Sakura rideva ancora. Il brutto era essere ugualmente conscio che ciò non avveniva quasi mai quando vi era lui.

Il perché era semplice immaginarlo.

Trovò la porta socchiusa, ed entrò cercando di non far rumore. Lanciò una breve occhiata in giro, poi entrò nel salotto, attento a non farsi scorgere. Un bel sorriso gli illuminò il viso. Sakura e Li stavano guardando un film, la testa di lei era posata su quella del ragazzo, le guance un po' arrossate, evidentemente dalla febbre, che, come poco prima gli aveva detto Li, aveva raggiunto i 39°, mentre l'acceso rossore su quelle del ragazzo era da denotarsi come imbarazzo. 

Per un attimo fu lieto di quella scena. Forse, dopo due anni, la sua dolce Sakura avrebbe potuto perdonarlo. Naturalmente poi lo spirito di fratello prese il sopravvento.

-Ciao ragazzi- sbottò. Entrambi si rizzarono in piedi, dalla smorfia che era apparsa sul suo volto, Touya avrebbe potuto giurare che Li l'avrebbe ucciso molto volentieri, mentre sul viso di Sakura si poteva notare solo il lento e progressivo spegnersi del sorriso. 

Touya abbassò lo sguardo. Odiava vedere Sakura così. Lo odiava soprattutto perché era colpa sua, tutta colpa sua. E di Yukito, certo. A volte avrebbe preferito vedere loro due assieme, lei e Yukito. Certo poi pensava a come lui l'avrebbe vissuta, ma vederla in quello stato le faceva così male, gli frantumava talmente il cuore, che avrebbe voluto che quel dannato giorno di primavera fosse cancellato dai calendari. Sospirò.

Sakura intanto si era voltata verso Shaoran, gli sorrise, non del tutto convinta. 

-Grazie del bel pomeriggio, ci vediamo a scuola, fra qualche giorno- mormorò sorridendo, Shaoran si sforzò di non arrossire. Era così bella la sua migliore amica, così estremamente fragile, che spesso si chiedeva come mai non si fosse ancora spezzata come un giunco, del quale aveva ereditato la naturale ed inconsapevole bellezza. 

-Beh allora ci si vede- la salutò con dolcezza. Lei annuì e gli strizzò l'occhio.

-Anche perché mi devi spiegare perché arrossisci ogni volta che mi sfiori- disse, per poi scomparire dietro la porta seguita da Touya che, prima di sparire del tutto, gli lanciò un'occhiataccia. Shaoran si abbandonò sul divano, incerto se essere felice o immensamente triste.

"Forse mi ha scoperto"

°°°

-Io sono in camera- furono le parole che Sakura Kinomoto rivolse al fratello dopo essere tornati a casa. Lui le sorrise per rabbonirla, senza successo.

-Dopo ti porto la medicina- le disse, lei scosse il capo. Inutile dire che se lo aspettava. Era da due anni che Touya non osava varcare la porta della camera della sorella, non perché gli fosse proibito, non verbalmente perlomeno. Erano gli atteggiamenti della sorella, i suoi occhi con quell'espressione quasi tradita. Sospirò.

-Lascia che venga papà, Touya per favore- gli chiese, con dolcezza. Non era mai stata sgarbata con lui. Se non quella volta...

Una ragazza sbatte la porta della sua camera. La tristezza che ancora le avvolge il cuore, ma è un'altra sensazione che le avvolge la mente, che ha iniziato a farlo appena ha incrociato lo sguardo del fratello. Rabbia. Potente, distruttiva rabbia, che rasenta l'odio.

Si butta sul letto Sakura, stringe il cuscino al cuore e urla. L'ulto di un animale ferito in gabbia, l'urlo di una persona che ha perso il compagno per mano di una persona cui voleva un bene senza misure. 

L'urlo della creatura tradita. E Touya lo sente, e capisce cosa è successo, e sente dentro sé l'impulso di spiegarsi, di farle comprendere quanto per lui sia difficile accettare l'affetto di Yukito, sapendo quanto ciò la farà soffrire. Ma che allo stesso tempo non ne può fare a meno.

Sale le scale il maschio Kinomoto, e apre la porta trovandosi di fronte la sorella, trovandola sul letto piangente. 

E anche lei sente arrivare il fratello si alza e lo guarda. Non è uno sguardo dolce, neanche uno sguardo ferito, è uno sguardo arrabbiato. Quasi si morde il labbro Sakura per non mettersi ad urlare il suo odio, quasi si mette a piangere per il dolore, ed un sapore metallico si diffonde fra le sue papille, sopraffacendole.

-Sakura, io... ti devo spiegare- quelle parole venute dal cuore di Touya, non fanno altro che rigirare il coltello nella piaga, e fanno aumentare la rabbia di Sakura, portandola a livelli incontenibili.

-Spiegare cosa, eh, Touya?! Spiegarmi perché sto male? Spiegarmi perchè mi hai rubato la cosa più importante che avevo? Spiegarmi che l'hai fatto sentendoti anche felice? Spiegamelo allora!! Spiegamelo!- urlò avvicinandosi, una forza quasi inebriante le annebbia il cervello. L'unica cosa che vuole fare adesso, è urlare contro a quella persona che senza remore le ha distrutto la vita. Ma non sa che cosa prova Touya. E nemmeno lo vuole sapere.

-Non lo so, Sakura. Davvero, ma io e Yukito...-

-Zitto, non nominarlo. Vi siete messi d'accordo per farmi stare così? Era un vostro piano! Bene ora si è realizzato! Siate felici- urlò, mentre altre lacrime le confondevano la vista.

-Sakura, non è così, anche io voglio bene a Yukito...-

-Touya vai fuori- mormorò dopo lei, guardandolo con odio.

-Ma...-

-Vai fuori. Esci per sempre dalla mia vita- e detto questo la porta della sua camera si chiuse per sempre per Touya Kinomoto. Così come la porta del suo cuore.

-Okay, glielo dirò appena arriva- mormorò lui a mezza voce mentre una lacrima gli solcava la guancia, prontamente asciugata prima che la sorella se ne accorgesse.

Quando la giovane raggiunse metà della scala si voltò. Fissò il fratello, non aveva perso la sua lacrima, che l'aveva ferita, come una qualsiasi lacrima di una persona cara. La consapevolezza che Touya era ancora una di quelle persone che tanto amava la colpì, senza ferirla però, anzi rallegrandola. Gli sorrise, cercando di suonare sincera, non si stupì di non dover mentire.

-Touya?-

-Si?- chiese lui stupito.

-Grazie- e detto questo superò le scale tornando in camera.

 

...To be continued...

Scusate il ritardo. Chiedo umilmente scusa, il fatto è che ieri mi sono scordata di aggiornare, anche perchè stavo studiando per il compito di Geometria (maledetto prof XD), comunque spero che questo capitolo mi sia piaciuto. Con questo è tra l'altro finita la prima parte della storia. Ovvero dal prossimo capitolo, che sarà di passaggio, inizierà la parte del "recupero" di Sakura. Ovvero Yukito se ne va, tranne per il prossimo cui c'è ancora un accenno. 

Sono felicissima che questa fic piaccia, e ringrazio tutti, sia quelli che leggono solamente, sia (soprattutto) quelli che commentano. Per cui grazie a: sheila (beh regalo in ritardo scusa. Ad ogni modo auguroni per ieri!! Grazie mille dei complimenti, che come al solito mi hanno fatta arrossire. Il capitolo scorso è un po' diverso da questo che lascia comunque le cose in sospeso. Effettivamente Shaoran è proprio dolcissimo, lo adoro XD XD Vabbè grazie mille ancora, e aspetto la tua prossima recensione.); Anto Chan (Grazie ecco il nuovo capitolo, spero ti sia piaciuto. Scusa ancora per il ritardo!); Sakura Hime (ciao, non ti preoccupare anche il mio gatto spesso fa danni XD XD Sono d'accordo sul fatto che Shaoran sia dolcissimo, e salutami il fun club.); laukurata89 (Grazie, i tuoi complimenti al mio stile mi hanno fatta, quasi, ricredere XD Grazie mille. Per il fatto che vorresti essere Sakura possiamo sempre dividerci il ruolo, no? Ho poi notato che hai finito la tua fic su Sakura, appena ho tempo, ti giuro, la leggo.); francy91 (Beh anche a me piace quel pezzo, anche perchè se no non l'avrei messo^^, sono felice che ti piaccia, spero di risentirti presto.); madden_girl (non ti preoccupare per le recensioni brevi, vanno benissimo, e poi non tutti hanno tempo per recensioni lunghe pagine, e poi sono felicissima che ti piaccia, ed è questo l'importante, no?); LizDreamer (scusa se non ho aggiornato ieri, ma non mi sono proprio ricordata. E' un obbiettivo che mi prefiggo sempre esprimere i sentimenti per cui sono sempre contenta quando questo piace. Grazie.); HikariKanna (grazie per la correzione, appena ho letto mi sono precipitata a correggere la dimenticanza e alla prossima lezione di francese mi toccherà prestare attenzione XD Grazie per i complimenti, comunque leggere le tue fic è sempre un piacere non sto bidon... questa storia XD XD Grazie mille per i complimenti, e non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo delle tue fic su digimon, che appena posso finirò di commentare.).

Bene ora che ho terminato di ringraziarvi a dovere posso darvi appuntamento alla prossima puntata: il 24 Ottobre. Un bacio.

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Capitolo 5
*** Rosa Ciliegio ***


Sakura Kinomoto si affrettò a d aprire il diario

Mon phare dans le brume

Rosa Ciliegio

-Tomoyo non è successo nulla!- per l'ennesima volta Sakura si sforzò di convincere la sua migliore amica che, appena qualche giorno prima, tra lei e Shaoran non era successo nulla.

-Dici sempre così!- la riprese Tomoyo ridendo argentina, dietro la sua voce c'era una leggera ironia che tuttavia Kinomoto non colse, anche perchè in quel momento non era particolarmente allegra. 

E poi perchè doveva giustificarsi? Non era forse stata Tomoyo a lasciarla con Shaoran, perchè allora doveva continuare ad assillarla con le sue fantasie? Come se il suo migliore amico si fosse innamorato di lei... insomma era semplicemente assurdo. E non avrebbe permesso alla sua migliore amica di tirare fuori il discorso degli improvvisi momenti di imbarazzo di Shaoran. Non erano certo un buon motivo per dichiarare che, senza ombra di dubbio, lui provasse qualcosa che andasse oltre l'amicizia. 

-Ma insomma Tomoyo la vuoi smettere?- chiese seccata, le guancie chiare si erano arrossate lievemente, come se quelle insinuazioni ferissero lei e Li. Tomoyo si accorse dell'evidente stizza della sua amica e se ne compiacque, perchè significava che il ragazzo non le era indifferente. E naturalmente la cara Daidouji non si sarebbe fatta scappare un'occasione così ghiotta.

-Oh Sakura... sarebbe così bello!- la prese in giro allegramente. -E poi potresti dimenticare Yukito...- 

Sakura assunse un'espressione rattristata. Dimenticare Yukito... ormai era così abituata alla sua presenza nel suo cuore e nella sua mente. Era come una droga. Una droga che la legava a quello stato di tristezza e apatia che tanto detestava. Sarebbe stato così bello dimenticare Yukito... scordarlo e cambiare esistenza. Però era così convinta che tra lei e Shaoran c'era solo amicizia che si sarebbe sentita persino tradita se non fosse stato così. Dopotutto se erano amici perchè avrebbe dovuto tenerglielo nascosto? Lei lo avrebbe capito e... e in tutta sincerità non poteva ammettere che lo avrebbe rifiutato. No, non lo avrebbe fatto, però tra loro avrebbe comunque albergato il fantasma di Yukito, il suo unico grande amore.

Improvvisamente un moto d'ira la colse del tutto impreparata. Perchè poi avrebbe dovuto scordarlo? Perchè sprecare energie? Una lacrima le corse lungo la guancia.

-E' così facile vero?! Credi che posso alzarmi la mattina e dire che tutto è finito?- esclamò. Sentì Tomoyo trattenere il fiato. Non aveva mai detto nulla a proposito, niente su quello che provasse ancora per Yukito eppure Daidouji aveva sempre desiderato che lei si aprisse. 

La cornetta del telefono ormai ballava in mano a Sakura, e le lacrime le colavano dagli occhi verdi, nuovamente offuscati.

-Credi che non ci abbia provato? Credi che quando lo guardo non desideri smettere di sentirmi senza vita?- ormai le parole le scivolavano fuori, le lacrime di poco prima si erano interrotte, senza che nemmeno lei se ne accorgesse.

-Credi che non voglia innamorarmi di nuovo? Credi che quando guardo Yukito non voglia sentirmi ancora felice?- ancora parole. Solo parole, fiumi di parole che uscivano dalle sue labbra. Tomoyo ascoltò, in silenzio, come se una sola parola potesse rovinare quello sfogo così importante.

-Credi che voglia morire di dolore? Ebbene, sorpresa, io voglia essere come te! Voglio ridere scherzare e guardare mio fratello in faccia! E smettila di raccontare frottole su di me e Shaoran! Siamo solo amici, gli voglio bene come se ne vuole ad un fratello perchè lui c'era quando stavo male, e tu invece? Tu dov'eri?- quelle parole erano sbagliate e Sakura se ne accorse, sentiva i singhiozzi di Tomoyo, le sue lacrime le poteva immaginare. Si sentì un verme.

Non voleva farla stare male, non voleva far soffrire altre persone per i suoi sentimenti. Come aveva fatto soffrire Touya e anche Yukito.

-Io...Tomoyo scusa... devo... devo fare i compiti- e chiuse la conversazione. Si avvicinò alla scrivania, lenta e pesante come il suo cuore, oppresso dall'ennesimo male. però non piangeva, non piangeva più.

Sakura Kinomoto si affrettò ad aprire il diario. Mancava solo un giorno al termine delle vacanze primaverili dopotutto, e non aveva alcuna voglia di terminarle senza portare a termine gli esercizi. O meglio, lo voleva ma non poteva permetterselo. E poi sarebbero stati un ottimo modo per tenere occupata la sua mente, per impedirle di pensare al male che deliberatamente aveva provocato a Tomoyo.

Non che il suo umore fosse adatto a un'intera giornata di compiti, ma proprio non poteva più rimandare. Un triste sorriso prese posto sulle sue labbra. Giusto quel pomeriggio aveva sentito Touya dare appuntamento a Yukito. Forse era per questo che quel dannato sfogo aveva preso vita sulle sue labbra. E poi sarebbe stato così facile dare la colpa a lui. Lo faceva spesso ormai. Una lacrima iniziò a solcarle la guancia, scacciata da uno stizzito gesto della mano. Era così stufa di piangere per lui. Così stufa di non riuscire più a sorridere. Così stufa di far, inutilmente, preoccupare i suoi amici.

Come aveva fatto preoccupare Tomoyo, così come l'aveva ferita, ingiustamente. Oppure Shaoran che le era sempre vicino. 

Specialmente perchè per lei loro erano le persone cui, in quei due anni, si era accorta di provare un bene immenso, senza misure. Così grande che una sola smorfia di dolore sui loro visi le pungeva il cuore, aggiungendovi un'ulteriore spina che lo trafiggeva, notte e giorno.

La loro amicizia era stata una specie di ancora, l'unica certezza su cui aveva basato le sue, troppo lunghe e monotone, giornate. Ma per tornare a Touya, si era accorta di non provare più rancore nei suoi confronti. Anzi era felice che potesse amare, cosa che lei non riusciva più a concedersi di fare. 

Ma allo stesso tempo il vederlo con quello che riteneva ancora il suo Yukito, le faceva rabbia. Rabbia perchè a lei quel mondo era stato chiuso. Perchè per lei era impossibile essere felice come loro. E naturalmente Sakura Kinomoto non avrebbe sentirsi in quel modo, ma non poteva impedirselo.

Tutti i giorni a sperare che il suo cuore si sarebbe finalmente dischiuso all'amore, tutti i giorni a pregare di dimenticare quel dannato pomeriggio, tutti i giorni a ritrovarsi a piangere, sola sul suo letto, mentre il suo adorato Kero-chan, battendole affettuosamente sulla spalla, cercava di confortarla, con parole dolci. E poi la sua migliore amica le diceva di dimenticare Yukito con un tono... scherzoso? Improvvisamente non si sentì poi così ingiusta.

Eppure sapeva che finché non avesse realmente dimenticato Yukito non avrebbe smesso di soffrire. E questo avrebbe significato perdonare anche Touya.

Accantonando quei pensieri si decise ad iniziare i compiti di giapponese. Aprì il diario e guardò il testo che avrebbe dovuto scrivere.

Titolo: Rosa ciliegio.

A Sakura quasi scappò una risata. Se in quei due anni aveva capito di odiare qualche cosa, quella erano i ciliegi in fiore. Odiava passarvi sotto, odiava il loro colore ed odiava i ricordi che essi le portavano. 

Insomma quasi, quasi avrebbe preferito accartocciare il foglio e passare ai compiti di scienze. 

Si impedì fermamente di farlo.

Con una smorfia prese la penna e la posò sul quaderno, scrivendovi la data e poi il titolo. A quel punto la penna si fermò, e una macchia di inchiostro si formò sul foglio. Sakura Kinomoto non vi prestò attenzione, perchè la sua mente si era ormai catalizzata su un ricordo, l'ennesimo che riguardava i ciliegi.

Sakura passa sotto i ciliegi. Il volto umido di pianto, e le gote arrossate, e un po' sciupate per il tanto strofinare. Neanche un'ombra di un sorriso a colorarle il volto, solo cupa e spiazzate disperazione, che ogni tratto del viso lascia chiaramente a vedere.

E' una settimana che non passa di li, ma quel giorno è in ritardo e quella è la strada più breve, sospira ed inizia a pattinare, gli occhi chiusi, per non vedere, per non ricordare, nulla. I pensieri fissi sulla scuola, dove presto rivedrà i suoi amici, il pensiero la tira leggermente su di morale, per poi lasciarla ricadere nel limbo appena scorge una figura.

Accelera, come a voler oltrepassare quel momento, come se il solo rallentare potesse significare morte. E sarebbe così, la morte del suo cuore, che tra l'altro è già iniziata, lentamente.

Purtroppo per lei la figura la scorge e le si pone di fronte, Sakura tiene basso lo sguardo, non la vuole guardare, perchè sa si sarebbe messa a piangere, senza contegno, senza poter smettere. E non ci sarebbe stato il caro Shaoran a proteggerla da se stessa. No, sarebbe caduta in un baratro d'oblio senza uscita, cui non si sarebbe mai ripresa.

La figura le mette una mano sulla spalla e la scuote. Lei continua tenere lo sguardo basso, è agghiacciata, spaventata da quei sentimenti che le attanagliano il cuore e le membra stesse. Ha paura.

-Sakura, guardami- mormora Tsukishiro , evidentemente preoccupato. Grosse e marcate occhiaie gli segnano gli occhi, ma Sakura questo non lo vede, i pensieri che le fanno da guscio verso il mondo esterno, tenendola intrappolata in se stessa.

Una lacrima e poi un'altra le rigano il viso, si scosta bruscamente da Yukito e riprende a correre. Ma lui la insegue e le afferra il polso, facendola voltare. Lei è spaventata, non sa che fare, se guardarlo, affrontarlo e poi scappare, o se continuare ad ignorarlo. Sceglie la seconda, perchè è dannatamente spaventata da quello che potrebbe vedere e sentire. Da quel rumore che farebbe il suo cuore vedendoselo dinnanzi a lei. Un freddo e sonoro Crack. Vedendo il suo Yukito, che ora sa essere di Touya.

Quel pensiero la destabilizza.

-Sakura, per cortesia, guardami- le chiede ancora. E' una richiesta, quasi... quasi una preghiera. Una ceca richiesta di aiuto. Ma lei non l'ascolta e si mette a piangere. E' terrorizzata dalle parole di Yukito, dal bisogno che tengono dentro.

-Lasciami in pace- mormora prima di fuggire via, lontano da lui, e dalla disperazione che l'avvolge in sua presenza.

Sakura terminò di scrivere il testo, senza sorridere e senza piangere, l'indifferenza brillava nei sui occhi.

L'ultima frase brillò per un po' d'inchiostro vivo.

"In conclusione per me il rosa ciliegio è il colore del terrore provocato dalla disperazione"

 

...To be continued...

 

Buondì a tutti, oggi sono riuscita ad aggiornare in tempo!! Parlando di questo capitolo... inizialmente non era così. La conversazione con Tomoyo non era stata ideata ma, un po' di giorni fa stavo rimettendo le mani sui capitoli rimanenti e quando mi è capitato questo sottomano il dialogo è uscito da se. Come dicevo il capitolo scorso, è finalmente iniziata la ripresa di Sakura. Il dialogo iniziale serve a far capire il conflitto che ha con se stessa, perchè è con se stessa che ha un problema, ma alla fine si inizia a capire che le sta passando... o no?

Ad ogni modo passiamo ora ai ringraziamenti, che mi lusingano veramente. Grazie!!

sheila (Allora innanzitutto non preoccuparti se ha recensito in ritardo, i miei cari personaggi non si sono offesi e mi hanno giurato che continueranno a seguire alla lettera ciò che scrivo, per cui... comunque sono lieta che non abbia trovato il mio Touya esagerato, semplicemente si sente troppo male per fare il cattivo, anche se Shaoran fa un po' eccezione. Quello che hai scritto nella tua recensione è quello che penso anche io, e credo di dovermi sentire onorata se hai colto queste leggere sottigliezze, del resto Touya adora sua sorella e mi pareva giusto che si sentisse in colpa. Si beh sappiamo tutti come è Sakura... ma se ne accorgerà, prima o poi. Per quello che riguarda Shaoran, inizio a credere che in realtà siamo entrambe affette da una sindrome nei suoi confronti XD. Il flashback è come al solito il mio pezzo preferito, e, come al solito, sono lieta che ti piaccia. Non vedo l'ora di leggere la tua prossima recensione. Un bacio); laukurata89 (sono contenta che ti piaccia come scrivo, e che ti sia piaciuto il capitolo!! Non ti preoccupare, ribadisco che leggerò a leggere la tua fic, anzi sono a metà del primo capitolo!! Comunque come è stato lo stage? Bello?); Anto Chan (Grazie!!!!!!!! Io ora entrerò nel mondo dei compiti, augurami buona fortuna XD XD); sakura93 (Mitica... ah che bella parola, la adoro sai? Davvero saltelli per la casa quando aggiorno? Sai capita anche a me con le belle fic, credo sia una cosa normale... naturalmente questa fic è uno schifo, ma credo che la mia ipotesi non cambi...); LizDreamer (Ti ringrazio!! Spero di avere aggiornato abbastanza presto!); evanescence88 (Grazie mille!!); NSCC (scusa il nome abbreviato... Beh che Shaoran sia dolce ormai è appurato, c'è anche un suo fun club, di cui io faccio parte, mentre il fatto che Sakura abbia qualche problema credo sia tranquillamente noto... il fatto di Touya era voluto... cioè lui sta male, non ha tempo di incavolarsi con chi fa stare meglio Sakura, no? Un bacione); HikariKanna (Povero Yuki, mica è colpa sua se l'ho fatto sembrare un po' stupido, perchè è stupido non stronzo ne sono certa. Ad ogni modo credo proprio che la risata sia una reazione del tutto normale. Solo lei non lo ha capito, come hai detto, perchè dunque Shaoran si dovrebbe preoccupare...XD XD Per le tue storie... sono molto più belle delle mie, fidati!); Sakura Hime (Che bello che ti sia piaciuto Touya, cosa molto gradita dato che il capitolo era incentrato su di lui... dai non trattare sempre male il fun club, sono così simpatici XD XD); madden girl (Grazie dei complimenti, beh non posso dire di essere felice di averti intristito, sarebbe molto cattivo da parte mia, ma vuol dire che Touya è stato espresso in maniera quasi accettabile per cui... comunque hai ragione non è colpa sua, ma nemmeno di Yukito. Dopotutto al cuor non si comanda XD Un bacio)

Ora che ho terminato di ringraziarvi (cosa che non terminerei mai di fare), vi do appuntamento al prossimo capitolo che sarà on-line il: 7 Novembre! Un bacio!

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