Ho una malattia si chiama fantasia: porta quasi all'eresia, è considerata pazzia…

di Satyros_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capter one: From Hell. ***
Capitolo 2: *** 2.I'm Alive ***
Capitolo 3: *** Cpter 3:Just a Dinner! ***



Capitolo 1
*** Capter one: From Hell. ***


E se qualcosa,nella monotona e noiosissima vita di Virginia Baker,stesse davvero cambiando?

***
Ci trovavamo in un periodo di tempo non definito, nella buia ed oscura Gotham City,la città della “notte infinita”.
Pareva,appunto,che Gotham fosse una città maledetta dalle tenebre,in tutti i sensi! La città era il più ricco concentrato di malviventi che l’America avesse mai visto.
Inoltre,sembrava che la notte regnasse sull’oscura città anche nelle ore diurne. Ovviamente erano soltanto dicerie. Scambiavano,quello che a Londra veniva chiamato,per l’appunto, “fumo di Londra” con l’oscurità e le tenebre.
Ma qualcosa in questa città stava cambiando,la vita di un insignificante essere sulla faccia della terra stava cambiando,stava diventando qualcosa d’inaudito.
Sto parlando della giovane pittrice Virginia Baker,una ragazza dall’aria solitaria che per anni s’era rifugiata nella sua piccola stanza dipingendo esseri d’ogni genere; tutto ciò che le usciva dal cervello.
Non c’era che dire: il suo idolo,era lui,il famoso cavaliere oscuro,colui che governava le ombre,il pipistrello,o chiamatelo come vi pare,ma a lei bastava chiamarlo Batman. Molto spesso il “supereroe” dal mantello corvino,era centro dei suoi dipinti,lei non lo aveva mai visto di persona,se non di sfuggita in qualche foto scattata male,c’era addirittura chi pensava che fosse solo una leggenda,ma non Virginia! Lei sapeva che lui esisteva,e lo dimostrava attraverso le sue tele,opere infinite che spaziavano dal più semplice fiore di campagna al più misterioso supereroe che il mondo avesse mai conosciuto.
All’epoca Virginia aveva solo 21 anni,ma tanta fantasia.
Poteva la sua fantasia,mutare presto in follia?
Lei non lo poteva certo sapere.

Capitolo uno: come sono diventata questo?!

Era una solita e fredda serata invernale,a Gotham.
Virginia stava passeggiando per il parco con il suo bel caffè extra strong.
Tutto pareva essere quieto ed immobile,almeno così pensava. Virginia si sedette su di una panchina in legno,ad assaporare la fine del suo caffè bollente,quando una scossa come un terremoto,fece versare il caffè sulla bella camicetta bianca di Virginia Baker,comprata soltanto ieri
«Dannazione!»
Esclamò la ragazza mentre tentava di sistemarsi la macchia in modo da nasconderla. Ora che tutto era a posto,Virginia Baker aveva intenzione di scoprire cos’era successo,cosa aveva interrotto il suo momento serale preferito: quello del caffè.
La bionda da gli occhi verdi ed i capelli riccissimi,cominciò a cercare fra i cespugli,nella speranza di trovare quel “qualcosa” che aveva scatenato tutto.
Si fece spazio tra le siepi e scorse un enorme pendio,non c’era dubbio,sta volta s’era spinta troppo oltre.
Certo non si spiegava,nemmeno per una mente aperta come la sua,come mai ci fosse una cosa così insolita come un burrone,o come chiamato in precedenza,pendio.
Era davvero una cosa insolita! Pensò Virginia,che senza accorgersene,finì quasi per finirci dentro! Una decina di sassolini si sgretolarono,rotolando lungo le pareti scoscese del burrone,Virginia Baker,pensava davvero d’aver fatto un infarto.
Il cuore batteva forte,con una velocità inaudita.
La ragazza,aggrappata ad un ramo,si sporse meglio,per vedere cosa vi fosse alla fine di quell’enorme buca.
Un liquame verdastro,si dimenava come un torrente in piena. Era facilmente visibile per il suo colore,che pareva quasi essere fluorescente. Non c’era dubbio:
Virginia si trovava proprio davanti ad un superconcentrato di scorie tossiche. La città era famosa,per l’alto concentrato di laboratori nucleari.
Virginia non seppe nemmeno il perché ma le sue gambe cedettero. Sembravano essere controllate dalla mente di qualcun altro,così senza volere scivolò giù ,in quell’inferno verde,emettendo un acuto grido d’aiuto,che però nessuno notò.
***
“che mal di testa”
pensò la sua mente,dove si trovava?
Con uno sforzo inaudito,non ricordando nulla,Virginia spalancò gli occhi: si trovava a casa sua,nel suo appartamento.
L’unica cosa che ricordava era quella scossa di terremoto che aveva causato la macchia sulla sua bella camicetta nuova,ma di come ci era tornata a casa non ricordava nulla.
Si alzò dal letto,sgranchendo più ossa possibili del suo corpo.
Una strana melma verde,infestava tutto il pavimento di marmo bianco.
«ma ce roba è mai questa?!»
Si chiese tra se e sé,nella speranza di ricordare qualcosa.
Goffamente trascinò il suo corpo,che le sembrava più leggero del solito,verso il bagno.
Portò il viso nel lavandino,ed aprì il rubinetto,versandosi l’acqua sul volto. Alzò lo sguardo,e cacciò un terribile urlo! Quel’immagine riflessa sullo specchio non era certo lei! I capelli biondi erano diventati di un nero,velato d’azzurro,quasi innaturale,per non parlare dei suoi occhi verde melma,ora erano color ghiaccio,quasi grigi,e tutti arrossati,la sua pelle era pallida ed azzurrastra,quasi come quella di un morto,e le sue labbra avevano un colore violaceo.
«che cazzo succede????»
Esclamò la giovane ,in panicata .
Cercò di versarsi l’acqua sul volto,per vedere se cambiava qualcosa,ma tutt’un tratto,l’acqua parve attraversarle le mani,come se lei fosse invisibile. Com’era possibile se un attimo fa,aveva afferrato saldamente il rubinetto per lavarsi il volto? Oh! Questo non lo poteva certo sapere! La cosa più importante era mantenere la calma.
«OK,calma,OK,va tutto bene. Virginia,calma OK?? Oh! Ma quanti OK sto dicendo?? Non starò mica diventando pazza?! Non starò mica diventando come il Joker!? Oh no no no no! Non Io,non a me! io sono una persona normale...e....»
Cercò di finire la frase,con fatica,odiava quella parola!
«...e...r..razionale!»
La ragazza scivolò sul tappetino del bagno e finì col attraversare totalmente la parete del bagno,finendo in cucina.
Si girò lentamente indietro,a fissare sbalordita la parete,senza ausilio di porte,e svenne.

*angolo dell'autrice!*
Saaalvee! spero che come inizio sia buono. Che ne pensate di Virginia? io la trovo adorabilmente pazza! Già,ma non le farò certo fare la fine di Harleen,anche se sono molto devota alla pazzia di quella ragazza. Penso che virginia si schiererà dalla parte dei buoni,scacciando magari wonder woman una volta per tutte,ed impossessandosi del gelido cuore di batman,chi lo sà...si vedrà!
P.s. Un grazie di cuore,al cappellaio matto,interpretato dal Mitico Johnny Depp,per il titolo della FF :)
P.s. del P.s. ho postato la stessa storia anche nella sezione Batman,cartoni e fumetti americani ^^
si accettano ovviamente recensioni!
whit L.O.V.E.,from Hell
Juf.

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Capitolo 2
*** 2.I'm Alive ***


« Se proprio devo avere un passato, preferisco avere più opzioni possibili! »

***
Capitolo 2: I’m Alive!

La ragazza riaprì gli occhi verdi..o grigi,non lo sapeva affatto. Sperava che tutto ciò: la parete,il suo aspetto,la melma verdastra,fossero soltanto un incubo,un Dannato incubo,che aveva alloggiato per una notte,nella mente dell’artista.
Era ormai mattina,e le ore passavano,Virginia si era accorta di una cosa,oltre al fatto che tutto ciò non era affatto un sogno:
era in ritardo a lavoro!
Ma prima doveva realizzare il fatto di essere praticamente ‘morta’.
Quel giorno saltò il lavoro,senza dare una spiegazione,dopo tutto ciò che era successo ,non poteva certo aver voglia di girovagare per i tavoli di un lussuoso ristorante!
Sbuffando si distese sul divano,ma finì col ritrovarselo fra lo stomaco e le costole. Alzò gli occhi al celo.
Con fatica cercò di spostare un bicchiere,finendo sempre col passarci attraverso. Un fantasma,certo non poteva essere! O come cavolo avrebbe fatto a vedersi allo specchio? Per quanto poco,Virginia Baker,conosceva sui fantasmi,certo sapeva che loro sono si potevano specchiare.
Ma la domanda nella sua testa si faceva ripetitiva; come sono morta,se davvero sono morta?
C’era solo un modo per saperlo: scoprire se la gente normale poteva vederla!
Si alzò di scatto dal divano,facendo accidentalmente cadere il bicchiere con il quale stava giocherellando pochi minuti fa.
« sei caduto! Buon Dio sì!! Sei caduto!!»
Esultò la ragazza,allora,con più speranza nel cuore,cercò di prenderne un altro,di bicchiere,ma con lo stesso risultato di passarci attraverso.
«ooooh Dannazione! Accidenti a te!»
Gridò stringendo i pugni,euforica. Passò un attimo e si tranquillizzò,si posò di fronte al bicchiere,a chiuse gli occhi.
Fece un respiro profondo e cominciò a pensare “io lo posso spostare,io lo sposso spostare, io lo posso spostare,io lo sposso spostare”.
Aprì di scatto gli occhi,ed afferrò il bicchiere stringendolo fra le mani,sentendo il freddo del vetro che lentamente si stava riscaldando,a contatto con la sua pelle.
No so descrivervi il suo volto stupefatto,mentre teneva quel bicchiere come fosse un trofeo.
«mi ci potrei abituare! »
Esclamò con un sorriso soddisfatto. Cominciò a toccare ogni cosa,sempre convincendo se stessa di poterlo fare,e ci riusciva! Stava forse tornando alla sua noiosa normalità? Non lo sapeva certo,ma tutto ciò,nell’assieme,le piaceva molto!
Prese dei vestiti: una camicia nera e dei jeans bianchi,scarpe da ginnastica ed uscì dalla porta ,chiudendo a chiave. Ora bastava soltanto verificare se la gente normale poteva vederla,o se l’essere una specie di morta-vivente potesse impedire a gli altri di vederla.
Senza perdersi d’animò,prese l’ascensore,ed uscì fuori dal palazzo in cui viveva. Entrò in un bar,e con successo riuscì ad ordinare un bicchiere di latte scremato,voleva dire solo una cosa: non era morta!
Ma cercò di trattenere la felicità in ogni caso.

*angolo dell'autrice!*
buon giorno,anime! sono dinuovo Io,molto presto cambierò Nick In "Mrs_J'',quindi d'ora in poi mi firmerò così.
Per il resto,che ne dite?
nei prossimi capitoli,alle quali sto dannatamente lavorando,vi farò conoscere meglio quest'artista dalla mente controta.
Vi dico solo che per lei sarà davvero difficile scegliere tra il bene ed il male,ma per ora non ho ancora deciso che cosa farle scegliere,voi come la vedreste?
p.s. chiedo scusa per la "lunghezza" scarsa del capitolo!

whit L.O.V.E.,from Hell
Mrs_J.

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Capitolo 3
*** Cpter 3:Just a Dinner! ***


la gente parla?? tu lascia parlare....poi uccidi!

***
Capitolo tre: Just a dinner!

Virginia stava girovagando solitaria in un vecchio discount nel centro di Gotham,aveva bisogno di cibo!
il pesante carrello in ferro,era difficile da spostare,a Virginia pareva quasi che le ruote avessero vita propria! Virginia Baker,era concentrata totalmente su di un pacco di cereali al cioccolato,che non si accorse minimamente d’essere finita contro il carrello di un'altra persona che tentava invano di fare la spesa.
«Oh buon Dio! Mi scusi!»
L’uomo,che sembrava avere un’età avanzata,si girò verso la ragazza
« Virginia? Virginia Baker? Sei davvero tu?»
«Cugino Alfred! Da quanto tempo!»
Esclamò,sorpresa di trovare un vecchio parente,come il caro Alfred Pennyworth,cugino di secondo grado della,ormai non più bionda,Virginia Baker.
I due si abbracciarono,non c’era che dire! Alfred era l’unica frazione della sua famiglia che fosse ancora in vita. Virginia Baker,infatti,non amava spesso parlare dei genitori. Soltanto i parenti erano a conoscenza di ciò che era successo a quei due disgraziati.
«Come mai a Gotham?»
Chiese l’anziano signore;
« era la stessa domanda che mi stavo facendo! Com’è piccolo il mondo! »
I due cugini andarono avanti a parlare del più e del meno,Alfred raccontò del suo impiego a Virginia,che invece se la serata stessa non ci fosse andata a lavorare,si sarebbe trovata lei,senza un impiego!
La ragazza,gesticolando,raccontò della sua vita di artista,di come si soffermava a dipingere Gotham,o della sua passione per il cavaliere oscuro,che dopo l’arrivo del commissario Gordon,non sembrava più una minaccia.
Alfred sembrava aver colto in pieno la voglia di vivere e la gioia della giovane,tanto che fece un pensierino al signor Bruce. “oh,come starebbero bene,assieme!” pensò,con la testa d tutt’altra parte,così decise di invitare a cena la cugina,che con gioia quasi euforica accettò! Era da anni che Virginia non andava a trovare un vecchio amico.
***
La cena sarebbe stata confermata da uno squillo di Alfred,che prima doveva anche sentire il Signor Bruce. Virginia tornò a casa con la spesa,e senza accorgersene,attraversò in pieno la parete di casa sua,lasciando spesa e tutto fuori
dell’appartamento. Con fare assolutamente normale sporse la testa al di fuori del muro,per assicurarsi che nessuno la potesse vedere.
Una volta accorta che non c’era l’ombra di un anima,usci completamente,raccolse la spesa,ma la sua mano passò oltre.
Com’era possibile??
Era tutto il giorno che si esercitava a raccogliere oggetti di base solida,e adesso,le sue mani,l’avevano tradita di nuovo.
Cercò di auto convincersi che ce l’avrebbe fatta a raccogliere quei maledetti sacchetti,ma il suo corpo la tradì nuovamente.
«al Diavolo! Andate all’inferno!»
disse riattraversando la parete. Demoralizzata,e triste si sedette sul divano,quello si che la teneva.
Cominciò a fissare un punto nel vuoto della stanza e a pensare.
“cosa mi sta succedendo?”
Tutto ciò le piaceva,le divertiva molto! Era il sogno di ogni artista,quello di avere dei “super poteri”,e li non lo sapeva,ma con le scoperte era solo all’inizio!

*angolo dell'autrice!*
ed eccomi dinuovo qua.
Ho pubblivato già il 3° cpitolo,anche se per ora non molti mi seguono,ma spero che i lettori si moltiplicheranno...prima o poi...
Ho deciso di postare un mio merdoso disegno di Virginia,per lo meno,di come la immagino io.
Spero non scriverete complimenti falsi,perchè so di non essere brava ed di essere solo all inizio!

whit L.O.V.E.,from Hell
Juf.

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