Card Captor Sakura: l'ultima avventura

di GoddessHaruna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1: l'inizio... ***
Capitolo 2: *** Cap.2: la misteriosa bambina ***
Capitolo 3: *** cap.3: strani avvenimenti ***
Capitolo 4: *** Cap.4: le prime due carte... ***
Capitolo 5: *** Cap. 5: che sta succedendo? ***
Capitolo 6: *** Cap.6: il o i nemici? ***
Capitolo 7: *** Cap.7: Scandalo al Luna Park ***
Capitolo 8: *** Cap.8: uno splendido pomeriggio insieme ***
Capitolo 9: *** Cap.9: la notte sacra ( I parte ) ***
Capitolo 10: *** Cap.10: La notte sacra ( II parte ) ***
Capitolo 11: *** Cap.11: Addio Sakura ***
Capitolo 12: *** Cap.12: Dark Queen ***
Capitolo 13: *** Cap.13: I cancelli del male ***
Capitolo 14: *** Cap.14: Il nuovo mago ***
Capitolo 15: *** Cap.15: La fine di tutto ***



Capitolo 1
*** Cap.1: l'inizio... ***


1
Card Captor Sakura: l'ultima avventura




Cap.1: l'inizio



"La stanza buia, quella proibita...
La piccola bambina prese in mano la maniglia e fece scricchiolare i vecchi cardini su di se...
I suoi lunghi capelli marroni si mossero lentamente, mentre in punta di piedi apriva la grossa porta...
- GiuGiu? Dove sei? -
La bambina ignorava la voce che la chiamava e tornò, con tutto il piede, a terra.
Spinse lentamente la porta, spalancandola completamente e si mise ad osservare l'interno di quella stanza...
- Piccola GiuGiu? -
La voce continuava a chiamare, ma la bambina osservava, con i suoi grandi occhioni azzurri, l'oscurità davanti a se.
Qualcosa attirava la sua attenzione, qualcosa la chiamava e le chiedeva aiuto...
- Eccoti, finalmente...-
Alle spalle della bambina comparve un'alta ragazza dai lunghi capelli corvini.
La ragazza osservò la piccola, ma appena vide la porta aperta indietreggiò come intimorita...
- Sei stata tu, GiuGiu? -
La bambina voltò la testa verso la ragazza e i suoi occhioni celesti riempirono la stanza di luce e calore.
Mosse lentamente la testa, annuendo alla domanda posta.
- Come hai fatto? Tu non sei ancora pronta...vieni via GiuGiu...-
La ragazza fece un passo, ma una barriera invisibile la fermò.
La bambina guardava la ragazza che non riusciva ad attraversare la sua barriera e lentamente ritornò con lo sguardo verso quell'oscurità...
- No, non farlo! - esclamò la ragazza.
La bambina sospirò e aprì la sua piccola bocca: - Ha bisogno di me...lo sento...mi sta chiedendo d'andare...vuole delle risposte...vuole conoscere il suo futuro...-
- No, GiuGiu! Sei troppo piccola...lascia che le cose vadano come debbono andare...non immischiarti! -
- Vuoi che accada quello che è successo tempo fa? -
La ragazza rimase di sasso alle parole che la bambina le stava dicendo: aveva solo cinque anni eppure sapeva già prendere decisioni così importanti...
- Se questa stanza esiste è perchè qualcuno deve ancora mettere in ordine le cose...e lo farò io...-
Con un saltello la bambina si voltò e salutò con la sua piccola manina la ragazza davanti a se, prima di correre dentro a quella stanza e di essere inghiottita dalle sue tenebre.
- GIUGIU! -urlò la ragazza, mentre fece un passo verso la stanza, ma una mano la prese per la spalla e la bloccò.
La ragazza si voltò, mentre i suoi lunghi capelli corvini inondarono il corridoio del loro profumo.
Appena i suoi occhi bruni videro chi l'aveva fermata, la ragazza s'inginocchiò a terra.
- Padrone...ho cercato di fermarla, ma è stato tutto inutile...-
L'uomo osservò la ragazza inginocchiata davanti a se e la porta alle sue spalle: - Il dolore che prova quella bambina è grande e se ora ha deciso di aggiustare le cose, in un modo o nell'altro, lasciala fare...d'altronde ha solo cinque anni e non posso permettere che, dopo mia moglie, anche lei venga a mancare...-
La ragazza si alzò in piedi e il ciondolo d'argento a forma di spada, che portava al collo, si mosse provocando uno scintillio.
Alle sue spalle comparvero altre tre ragazze, tutte con vari oggetti addosso.
L'uomo le guardò e alzò la propria mano indicando con l'indice l'oscurità della stanza: - Seguitela...-
Le quattro ragazze annuirono e lentamente, una dopo l'altra, scomparvero all'interno della stanza, avvolte dall'oscurità come la piccola GiuGiu...
L'uomo rimase a guardare un punto fisso davanti a se e serrò le mani in due pugni, stringendo più che poté.
I suoi due guardiani comparvero alle sue spalle e lo osservarono.
- Siete sicuri che questa scelta mi riporterà ciò che ho perduto in passato? - la voce dell'uomo era tremolante.
- Se la piccola GiuGiu riuscirà a trovare quello che cerca, si...-
- E se fallirà? -
La domanda risuonò nella stanza.
- Se fallirà sarà come se nessuno di noi fosse mai nato...-"





- 3.999.995...-
Tomoeda, tranquilla città a Sud di Tokyo.
- 3.999.996...-
Una ragazza uscì dal bagno mentre indossava la sua divisa verde da universitaria.
- 3.999.997...-
La ragazza si fermò davanti allo specchio del corridoio e osservò la sua figura riflessa.
- 3.999.998...dai che ce la faccio! -
Si accorse di essersi dimenticata una cosa molto importante e ripercorse il corridoio che aveva appena fatto.
- 3.999.999...ancora un punto e faccio il record!-
Aprì di scatto la porta della sua stanza e, mentre entrò, inciampò in una serie di fili legati alla televisione che era al centro della stanza.
Cadde a terra, mentre prese in pieno un piccolo pupazzetto giallo dalla lunga coda.
Sullo schermo della tv comparve una grande scritta in rosso:
GAME OVER.
La ragazza osservò i suoi piedi intrappolati in una serie di fili, mentre si sentì sollevare in aria: ora la ragazza stava cavalcando una grossa tigre alata dal manto oro.
- KERO! MA SEI IMPAZZITO? - le urlò la ragazza spaventandosi.
- IO IMPAZZITO? Sei stata tu ad schiacciarmi con il tuo peso piuma, Sakura! -
La ragazza scese dall'animale alato e si aggiustò la gonna verde, mentre la tigre rivolse lo sguardo alla tv.
- NOOOOO! - urlò - Ero quasi riuscito a battere il record di Toy! Ora mi tocca di fare tutto da capo! -
Sakura ignorò l'animale magico e si diresse verso la sua scrivania, aprendo il cassetto dove custodiva una grande libro rosa con rifiniture in oro.
La ragazza lo aprì e ne tirò fuori delle carte: la Sakura Card.
- Buongiorno mie adorate carte...-
La tigre alata si stava ancora disperando davanti alla televisione quando Sakura si avvicinò e gli baciò la fronte.
- Perchè sono tanto bello quanto sfortunato? - le chiese Kero mentre i lacrimoni gli scendevano dagl'occhi.
- Vedrai Kero che riuscirai a battere mio fratello....e se lo fai quando torno dall'università ti preparo un bella torta! -
A quella parola la tigre si chiuse nelle sue ali e ritornò ad essere semplice pupazzo, mentre riaccese il video game per iniziare una nuova partita.
- PER UNA TORTA QUESTO ED ALTRO! - urlò.
Sakura sorrise e uscì dalla sua stanza con in mano le carte, raggiungendo la cucina.
- Buongiorno a tutti! - esclamò entrando nella stanza e salutando suo fratello, mentre consumava la sua colazione, e suo padre, che era ai fornelli.
Sakura si voltò verso un foto incorniciata che ritraeva sua madre sorridente e salutò anche lei, com’era abituata a fare ogni mattina.
Toy notò le carte nella mano destra della sorella.
- Hai intenzione di farti scoprire con quelle in mano? - le chiese mentre bevve un sorso di caffè.
Sakura notò che il fratello aveva ragione e nascose le carte, un pò imbarazzata.
- Sei soltanto una tontolona! - borbottò Toy.
Sakura mostrò la lingua al fratello come quando aveva dieci anni e anche adesso che ne aveva ventidue continuava a farlo.
- Fai colazione qui con noi oppure a scuola? - le chiese suo padre osservando la sua bambina, anche se ormai non lo era più.
- Mi fermo per strada con Tomoyo...ciao a tutti! - urlò mentre raccolse le ultime cose e uscì in fretta e furia per non arrivare in ritardo anche questo nuovo anno universitario.
Appena uscì nella casa si sentì un urlo: - NOOO! HO PERSO DI NUOVO! -
Toy e suo padre si guardarono sorridendo, mentre s'immaginavano il piccolo Kero che piangeva davanti al video game.
Erano passati tanti anni da quando tutte le Clow card erano divenute Sakura card e da quando Eriol aveva spiegato tutto al padre di Sakura e ormai Kero era diventato un membro della famiglia, così come Yuki e Yue e così come per tutti gli amici di Sakura...



" - E' ora di andare...- disse una voce rauca nel buio più intenso...
- Devo compiere il mio destino,
quello che i miei antenati hanno scritto per me anni e anni fa...
Preparati perchè tu non meriti il loro potere...
...e io t'impedirò di continuare ad usarlo, piccola insolente...
Sakura,
i tuoi giorni sono contati!"

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Capitolo 2
*** Cap.2: la misteriosa bambina ***


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Card Captor Sakura: l’ultima avventura

 


Cap.2: la misteriosa bambina

 

 

Il grande albero di ciliegio stava li, come ogni giorno.
Sorvegliava l'entrata del tempio con i suoi grandi e possenti rami, dove, ora, le foglie stavano ingiallendo a causa dell'autunno alle porte.
Il cielo si stava riempiendo dei colori caldi che il sole portava con se mentre si alzava lentamente dal suo lungo sonno nella notte.
Alcune stelle non continuavano a resistere alla luce del sole e cercavano di brillare con tutta la loro forza.
Un leggero venticello fece muovere i rami del grande ciliegio e nel suo tronco si formò come un buco nero.
Una bambina ne uscì da quella porta spazio-temporale e rimase sospesa in aria per alcuni secondi, per poi appoggiarsi delicatamente alle radici del ciliegio.
Il buco nero si chiuse lentamente, senza lasciare alcuna traccia, e la bambina rimase immobile.
Lentamente le sue palpebre si aprirono e l'azzurro dei suoi occhi poteva essere invidiato dal cielo più limpido.
I lunghi capelli castani si muovevano, danzando con il vento, e le sue piccole manine era racchiuse in un unico pugno.
La bambina respirò a pieni polmoni la fresca aria della mattina e assaporò l'odore dell'estate ormai finita e tiepido autunno alle porte.
GiuGiu si guardò attorno e si voltò verso il maestoso albero di ciliegio notando il suo splendore.
- Devo andare a scuola ora...e anche voi dovete -
La bambina tornò ad osservare il portale del tempio che dava sulla strada e in un secondo si ritrovò ad indossare la divisa della scuola materna di Tereda.
Quattro figure slanciate scesero dalle fronde dell'albero e si posero alle spalle della piccola.
- Noi dobbiamo proteggere te -
La voce proveniva da un'alta donna da corti capelli castani e verdi occhi, dai lineamenti soavi, ma allo stesso tempo decisi.
- Non possiamo permettere che ti accadi qualcosa -
La seconda voce apparteneva ad una stupenda donna da lunghi capelli biondi raccolti in due lunghissimi codini.
I suoi occhi erano ambrati e il suo sorriso uno dei più belli.
- Questi sono gli ordini del nostro padrone e noi non gli disubbidiremo -
Fu una donna più minuta delle altre a parlare, stavolta, mentre i suoi capelli neri, con riflessi bluastri, si mossero appena a causa dei pesanti boccoli che portava.
I suoi occhi erano di un azzurro intesso che quasi si poteva definire blu elettrico.
- Oltre a questo noi ti vogliamo bene, GiuGiu...e siamo in pensiero per te -
La quarta voce fu della donna dai capelli corvini che sembrava avere più confidenza con la bambina.
GiuGiu osservò le quattro ragazze e portò davanti la mano dove vi comparve un piccolo ombrellino bianco della sua misura.
Appena la bambina lo prese e lo fece girare, gli abiti delle ragazze cambiarono e divennero divise universitarie.
- Anch'io ve ne voglio, ma ora dobbiamo comportarci come loro e sta molto attente a quello che può accadere qui intorno...nel frattempo incamminiamoci, altrimenti arriveremo tardi al nostro primo giorno di scuola! -
 
 
I pattini a rotelle sfrecciavano a gran velocità.
- PISTA! - urlava un'alta ragazza mentre sorpassava la gente che le intralciava la strada.
- Non posso crederci! Sono in un ritardo enorme e anche quest'anno inizierò con una bella sgridata da parte del preside per il mio mega ritardo! Uffa...PISTA!-
Sakura aveva ora schivato una donna che portava a passeggio il suo cane.
Come sempre sarebbe arrivata a scuola in ritardo e non aveva nemmeno fatto colazione!
Sakura aveva già chiamato Tomoyo per dirle di non aspettarla e che si sarebbero ritrovate in classe, sempre se fosse riuscita a non investire nessuno ed a non farsi investire!
Sakura vide avanti a se una strada da attraversare e il semaforo dei pedoni, da verde, diventare giallo.
- FORZA! FORZA! Dai che lo passo! Dai che lo passo! -
Aumentò la sua velocità, ma vide arrivargli un gatto randagio sotto ai roller e con uno scatto lo schivò cominciando a sbandare di qua e di la per poi finire a terra.
Dopo aver mandato mille accidenti a quel gatto Sakura si accorse che il semaforo era diventato ormai rosso e che una delle rotelle dei suoi pattini si era svitata.
Sakura avrebbe tanto voluto mettersi a piangere, ma non aveva tempo: DOVEVA ANDARE A SCUOLA!
La ragazza raccolse i pezzi dei suoi roller quando qualcuno le pestò una mano.
- AHIO! MA GUARDA DOVE VAI! - si alzò in piedi per dirne quattro a chi le aveva fatto del male: - BRUTTO SCRE...-
La sua bocca si fermò quando i suoi occhi incontrarono quelli marroni di una persona che conosceva molto bene.
- Ciao Sakura -
- SHAORAN! - urlò la ragazza mentre gli saltò in braccio e per poco non gli fece perdere l'equilibrio.
- Va bene Sakura, anch'io sono felice di vederti, ma ora scendi! -
Il ragazzo spinse via la sua migliore amica da se, mentre si rimise a posto il completo giacca e cravatta che aveva addosso.
- Ehi! Come siamo eleganti...-
Sakura osservò l'amico da cima a fondo.
- Oggi devo presentare un progetto ad un impresario americano e devo far bella figura -
A differenza di Sakura, Shaoran tornato in Giappone aveva intrapreso gli studi per diventare architetto ed era tornato in Giappone per aprire uno studio tutto suo insieme ad un suo socio.
In questo modo aveva anche una scusa per stare insieme alla sua più grande amica.
- Di un pò...- Shaoran osservò la ragazza: - ...ma oggi non ricominci la scuola? -
- Sì e sono in ritardissimo e ho rotto i roller...a piedi mi ci vuole troppo tempo...in autobus è impossibile perchè non ho spiccioli a sufficienza e non so come fare...se solo qualcuno potesse accompagnarmi...-
Una lampadina si accese in testa a Sakura che guardò l'amico con fare malizioso.
- Cosa c'è? Perchè mi guardi così? -
Sakura si avvicinò a Shaoran e cominciò a massaggiargli gli addominali mentre continuava a guardarlo maliziosamente: - Dove hai parcheggiato? -
- Qui vicino, ma perchè me lo chied...aspetta un secondo! No, Sakura no! Arriverò in ritardo in ufficio e non me lo posso permettere! -
- Dai ti prego! -
- No!-
- Ti prego! Ti prego! Ti prego! -
Sakura guardò l'amico con occhi dolci.
Shaoran sapeva che non riusciva a resistere a quegl'occhi e così...
- Va bene, ma questa è la prima e l'ultima volta, intesi? -
La ragazza annuì ripetutamente e, felice, salì sulla macchina dell'amico.
 

La campanella non era ancora suonata e la macchina si fermò davanti al cancello.
Sakura diede un bacio sulla guancia a Shaoran: -Grazie! Sei un angelo! -
- Guarda che sei in debito con me! - le urlò lui, mentre la ragazza scese dall'auto e si abbassò per guardarlo.
- Stasera va bene? -
Lui la guardò: - Da te però...-
- No da me c'è mio fratello e Kero-chan e non voglio che passi tutta la serata a litigare con loro...-
Shaoran sbuffò: - Per l'ennesima volta facciamo da me...a che ora? -
- La solita! Stavolta pago io! Ciao bello! -
Sakura chiuse la portella dell'auto e Shaoran la salutò dal finestrino, mentre partì a tutta velocità.
La ragazza osservò la macchina allontanarsi e si voltò mentre il suo sguardo fu catturato da una insolita: infondo al vialetto stava avanzando una piccola bambina con un ombrellino bianco, accerchiata da quattro ragazze universitarie che Sakura non aveva mai visto prima.
Le ragazza osservavano tutto e tutti e avevano l'atteggiamento di persone che stavano proteggendo qualcuno.
Gli occhi color smeraldo di Sakura si posarono su quelli cristallini della piccola bambina che si stava avvicinando pian piano e più precisamente a lei.
La bambina si fermò e, come sotto comando, anche le quattro ragazze si bloccarono sul loro posto.
La graziosa creatura sorrise dolcemente a Sakura e si avvicinò lentamente dalla donna senza mai smettere di fissarla.
Sakura s'inginocchiò a terra per arrivare all'altezza della bambina che sembrava volerle dire qualcosa.
- Ciao piccolina...come ti chiami? -
- GiuGiu...- pronunciò la piccola con la sua voce cristallina.
- Frequenti l'asilo, non è vero? -
GiuGiu non rispose alla domanda e accarezzò la guancia di Sakura con la sua piccola mano.
Un calore pervase il cuore di Sakura e la ragazza per un momento provò una sensazione d'affetto che non aveva mai provato prima.
Sakura riaprì gli occhi e la bambina non c'era più, ma solo le quattro ragazze.
- Dov'è andata? - chiese rialzandosi in piedi di scatto e volendo riprovare quella strana sensazione.
La ragazza dai lunghi codini biondi le indicò qualcosa dietro alle sue spalle e Sakura si voltò lentamente: GiuGiu se ne stava andando per la sua strada, con il suo ombrellino, e stava raggiungendo la scuola materna lì a fianco.
Sakura fece un passo per raggiungerla, ma la campanella d'inizio lezione la fermò.

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Capitolo 3
*** cap.3: strani avvenimenti ***


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Card Captor Sakura: l’ultima avventura

 

Cap.3: strani avvenimenti

 

 

Sakura era ancora in mezzo alla strada a fissare un punto indefinito dell'orizzonte e non si era resa conto che la campanella d'inizio lezione era già suonata.
La quattro misteriose ragazze, che erano arrivate insieme a quella dolce bambina, erano ancora alle sue spalle e la osservavano incuriosite.
Nel cuore di Sakura c'era un vuoto che sembrava incolmabile e la ragazza ci stava male, molto.
Non capiva cos'era successo, non capiva perchè, tutto ad un tratto, si sentiva triste e molto sola, ma sentiva il bisogno di affetto e di calore.
Calore che Sakura cerco nelle sue carte.
Senza preoccuparsi minimamente che qualcuno la vedesse, Sakura prese fuori dalla sua borsa di scuola un grande mazzo di carte rosa, che al sol contatto, s'illuminarono.
Una delle quattro ragazze alle sue spalle, quella dai lunghi codini biondi, fece un passo in avanti per bloccarla: - E' impazzita? Potrebbero vederla e...-
La sua compagna la bloccò prendendola per la spalla e la guardò negl'occhi: - E' sotto l'influsso di GiuGiu...ha bisogno di riempire quel vuoto che la piccola le ha lasciato e solo le sue carte possono aiutarla. Ora il nostro dovere è quello di proteggerla come se fosse la nostra piccola GiuGiu...-
I capelli corvini della ragazza che aveva appena parlato, si mossero spinti da uno spiffero d'aria, insieme a quelli d'orati della sua compagna.
- Come vuoi Nami... -
Le quattro ragazze si avvicinarono di più a Sakura e videro l'espressione del suo volto, come ipnotizzata.
La circondarono e la fissarono intensamente, mentre Nami schioccò le dita e Sakura lasciò andare le sue carte e cadde tra le braccia di Haruki e Fusae, svenuta.
Harumi si tolse uno dei suoi grossi boccoli dagl'occhi e portò davanti a se la mano, mentre tutte le Sakura Card s'illuminarono e si posarono dolcemente sul suo palmo.
Le quattro ragazze chiusero insieme gli occhi e sparirono da quel posto.


- Sakura? Sakura? Forza sveglia dormigliona! -
La dolce ventenne aprì pigramente gli occhi e si guardò attorno con un'espressione alienata.
- Finalmente ti sei svegliata! -
Quando Sakura riuscì a mettere a fuoco tutto, vide il bellissimo sorriso della sua compagna di banco, Tomoyo.
La ragazza non capì e s'alzò in piedi all'improvviso, mentre tutti i suoi compagni la guardarono sorpresi da quel gesto inaspettato.
- Signorina Kinomoto? -
Il professore in piedi davanti alla cattedra la osservò incuriosito.
Sakura si guardò attorno più volte, incredula di essere in classe.
- Signorina c'è qualcosa che non va? -
Sakura osservò il docente davanti a lei e scosse la testa, mentre ritornò a sedere.
- Ma che ti prende? - le chiese Tomoyo preoccupata dai strani movimenti dell'amica.
Sakura fissò gl'occhi color prugna della sua compagna: - Come faccio a trovarmi qui? -
Tomoyo non capiva: - Cosa dici Sakura? -
- Fino a qualche secondo fa ero davanti all'entrata della scuola e ora mi ritrovo qui! -
Tomoyo sorrise: - Sarà stato un sogno, mia cara...non ti ricordi? Ci siamo incontrate al bar della scuola e poi siamo entrate in classe quasi subito, ma tu sei crollata dal sonno, anche oggi che è il primo giorno di scuola...-
Tomoyo sembrava dire la verità, eppure Sakura si ricordava benissimo di essere in mezzo alla strada, con le sue carte in mano.
Che sia stato un sogno?
No, impossibile...
E poi con lei c'erano altre persone...
Le sembravano...
- ...ragazze! Avete capito bene... - Il professore interruppe bruscamente i pensieri di Sakura e attirò la sua attenzione spostandosi verso la porta della classe: - Vengono da molto lontano e frequentavano già quest'università nella loro città. Hanno chiesto il trasferimento qui e la preside le ha accolte ben volentieri, come voglio che voi facciate -
Il professore aprì la porta e nell'aula entrarono due figure alte e snelle: la prima sembrava una diva del cinema, con i suoi lunghi codini biondi e i suoi bellissimi occhi ambrati; la seconda era una ragazza normalissima, ma i suoi lunghi capelli corvini inondavano l'ambiente di un profumo misto tra fiori d'arancio e calda aria d'estate.
Tutta la classe era incantata ad osservare le due meravigliose fanciulle, mentre il professore continuò la loro presentazione.
- Lei è Haruki Yukawa - indicò la bionda - ... e lei Nami Dhoita - disse indicando la seconda ragazza.
Sakura più le osservava più le sembrava di averle già viste, pochissimo tempo fa...
- Prego ragazze, sceglietevi un posto nella classe -
Le due fanciulle di guardarono attorno.
Nami scelse il posto dietro a Sakura e Haruki quello davanti.
Mentre le due raggiunsero il loro posto, Sakura venne catturata dal luccichio che i loro gioglielli provocavano.
Gli strani orecchini di Haruki, a forma di tridente rovesciato, erano d'argento con rifiniture in oro, mentre la splendida collana di Nami, a forma di spada, era d'argento e al centro aveva un piccolo rubino rosso.
Tutto le sembrava famigliare: quelle ragazze le aveva già viste un’altra volta…
Sakura aprì gli occhi e ricordò, mentre si voltò velocemente verso Nami che la stava osservando dolcemente.
-Ciao io sono Nami…- disse la nuova arrivata facendo morire in bocca la domanda che Sakura voleva porle.
- Ah…io mi chiamo Sakura, molto piacere -
Sakura, quasi imbarazza, porse la propria mano a Nami e quando i due arti si toccarono, nella mente della cattura carte comparve un’immagine vaga che non riuscì metter a fuoco.
Nami la guardò incuriosita: - C’è qualcosa che non va? –
Sakura mosse l’aria davanti a se e scosse la testa, come a scrollarsi di dosso i dubbi e le sensazioni a cui stava pensando e sorrise alla sua nuova compagna, voltandosi velocemente verso la lavagna.
Nami osservò Sakura davanti a se e sorrise mentre congiunse le mani e vi appoggiò il mento.
“ Che ne dici? “ la ragazza dai capelli corvini instaurò una comunicazione telepatica con la sua amica, due banchi prima di lei.
“ Non pensavo che si riprendesse così presto dal nostro giochetto…”
Haruki, con la coda dell’occhio, osservò Sakura mentre seguiva la lezione.
“ I suoi poteri sono più grandi di quello che immaginavamo…dobbiamo stare attente “
“ Non mi dirai che la grande Nami ha paura di una maghetta da quattro soldi?”
Haruki sorrise alla provocazione appena lanciata.
“ Porta rispetto a questa ragazza, Haruki…lo sai che è a lei che dobbiamo tante cose!”
Haruki ritornò seria e osservò ancora una volta Sakura: “ Scusa Nami…hai ragione, è che così sembra così innocua…”
Nami chiuse la comunicazione telepatica con la sua compagna e mentre prese dalla cartella un quaderno, si accorse che la ragazza mora che stava al fianco di Sakura la osservava.
Per un secondo ebbe paura che quell’umana avesse intuito qualcosa, poi scacciò via dalla mente quell’ipotesi continuando a ripetersi che era impossibile…
 

Punto imprecisato della lontana Inghilterra…
Un lampo squarciò il cielo, mentre le nuvole nere cominciarono a liberare l’enorme quantità di acqua che portavano con se.
Su di una collina, dalla grande vetrata di un maestoso castello, una graziosa donna osservava il tempo mentre in mano teneva un ampio vassoio con una teiera piena di ottimo tè inglese e tre grandi tazze di porcellana.
Un secondo lampo illuminò il cielo a giorno e il tuono ruppe il silenzio che regnava nella grande villa.
Solo l’orologio a pendolo, che scandiva ogni minuto e secondo che passava, continuava incessantemente il suo suono.
La donna sospirò profondamente e appoggiò il vassoio su di una piccolo tavolino a suo fianco, mentre prese in mano la grande teiera.
- Ne vuoi un po’ anche tu, Eriol? – chiese la fanciulla osservando la grande poltrona rossa davanti a lei.
- Molto volentieri, mia cara RobbyMoon -
La voce calma e pacifica dell’uomo seduto sulla comoda sedia in pelle, risuonò nella stanza.
Eriol era cresciuto con gli anni e più invecchiava più il suo corpo assomigliava a quello che l’ospitava nella sua vita precedente.
La dolce guardiana porse al suo padrone una tazza di buon tè, quando, all’improvviso, le porte del salone si aprirono senza preavviso, seguite da un tuono proveniente da fuori.
RobbyMoon si mise subito in guardia e osservò chi aveva rotto la tranquillità di quel pomeriggio.
Sulla porta, un’alta figura, avvolta in un mantello nero e fradicio, se ne stava ferma ad osservare la grande poltrona rossa che gli dava le spalle.
- Lei non merita il loro potere…sono io l’unico che lo merita…ma come è stato scritto prima devo eliminare chiunque potrebbe ostacolarmi la strada in un prossimo futuro…come ad esempio il creatore del loro immenso potere! -
Quelle poche parole fecero prendere le sue vere sembianza alla guardiana della luna, che lo attaccò in difesa del suo padrone, mentre fece la sua comparsa una grande pantera con ali di farfalla, che attaccò l’estraneo insieme a lei.
L’uomo rimase fermo ed immobili, aspettando i due, ma qualcun altro li fermo.
-ROBBYMOON, SPINELSUN! Fermatevi… -
I due guardiani si bloccarono sul colpo e si voltarono ad osservare la poltrona rossa.
Eriol si alzò in piedi e chiamò a se il suo grande scettro d’oro, mentre fece qualche passo verso la grande vetrata e osservò l’orizzonte.
 - Vi ringrazio miei cari guardiani, ma questa battaglia è soltanto mia…-
La reincarnazione del grande Clow Read si voltò verso il suo avversario e, sorridendo, andò incontro al suo destino…

 
Din Don
Il campanello del piccolo appartamento suonò e un ragazzo con addosso solo un paio di pantaloni neri ed un asciugamano in testa andò ad aprire.
- Bonsoir! -
Sakura era all’appuntamento che lei e Shaoran si erano dati al mattino.
-Ciao Sakura, entra… -
Il ragazzo si spostò facendo spazio alla giovane donna che entrò nel piccolo salotto e appoggiò la borsetta sul divano.
- Scusa se sono ancora in questo stato, ma ho fatto tardi oggi in ufficio…- Shaoran si sfregò velocemente i capelli bagnati con l’asciugamano -
- Non ti preoccupare…tanto non è la prima volta che ti vedo così…-
Una delle cose più belle che ai due piaceva fare era una serotina insieme, da soli, lontano da tutto e tutti.
Non era la prima volta che i due si ritrovavano da lui per mangiare qualcosa e vedere un bel film, proprio come adesso.
- Ho già ordinato le pizze e a momenti arrivano… -
- Meno male perché ho una fame da lupi… -
Sakura si lanciò sul comodo divano, mentre il ragazzo andò nella camera da letto tornando con una semplice maglietta bianca addosso.
- Allora? Com’è andato il tuo primo giorno di scuola? – chiese Shaoran dirigendosi verso la cucina e tirando fuori dal frigo due birre fresche.
- Non male…anche se… - Sakura ripensò all’avvenimento della mattina.
- Anche se? – riprese lui porgendole la bottiglia e sedendosi al suo fianco.
- No, niente..lascia stare. Piuttosto a te com’è andata? – chiese mentre bevve un sorso della bevanda.
- Benissimo! Ho fatto un’ottima impressione e sembrano intenzionati a comprare il mio progetto –
Sakura appoggiò la testa sulla spalla di lui e Shaoran l’abbracciò.
- Sono contenta per te -
Incrociarono le due bottiglie facendole battere fra di loro.
- Brindiamo al tuo successo…- disse lei.
- …e alla nostra amicizia – finì la frase lui quando suonò il campanello.
- Ecco le pizze! -
Sakura si alzò e andò a ritirare la loro cena, mentre Shaoran fece spazio sul tavolino del salotto per i due cartoni di pizza.
Iniziarono a mangiare mentre Sakura gli raccontò delle sue nuove compagne di classe e di altre due studentesse nuove che erano state inserite nella sezione di Naoko, Chiharu e Rika.
Shaoran ascoltò tutto quello che lei gli diceva.
Gli piaceva starla ad ascoltare e sarebbe stato ore ed ore li, a vederla sorridere mentre gli raccontava la sua giornata.
Finita la cena Sakura si tolse le scarpe e si coricò sul divano, appoggiando la testa sulle gambe di lui.
Shaoran accese la televisione, ma non aveva affatto intenzione di guardarla: stava scherzando e giocando con la sua migliore amica e questo lo divertiva e intratteneva molto di più.
All’improvviso Sakura si alzò e guardo Shaoran dritto negl’occhi: - Me la fai vedere? –
Shaoran sorrise e poi andò in camera sua, tornando con in mano un rotolo di carta.
Sakura lo aprì e davanti ai loro occhi c’era il disegno di una splendida villa rustica, con un giardino fiorito e bellissimi fiori ovunque.
- E’ bellissima la nostra casa…-
Quel progetto l’aveva creato Shaoran ed era la casa dei loro sogni.
Avevano deciso che un giorno sarebbero andati a vivere in una casa come quella e avrebbero per sempre vissuto insieme, come due ottimi amici.
- …ora passiamo alle notizie dall’estero…-
A Sakura cadde l’occhio sulla televisione dove stavano mostrando, nel tg, una grande villa in Inghilterra.
- Ehi ma quella non è la casa di Eriol? –
Shaoran appoggiò il progetto sul tavolo e pose la sua attenzione sulle immagini che venivano trasmesse.
- Già…-
- …le autorità non sanno spiegarsi lo strano avvenimento che è successo oggi, nel tardo pomeriggio, in questa meravigliosa villa ottocentesca. Un corpo non identificato di un ragazzo ventenne è stato ritrovato senza vita assieme al corpo di una giovane donna mascherata ed una grande pantera…-
Sakura e Shaoran si guardarono in faccia.
- Una giovane donna maschera e una grossa pantera? -
La risposta venne dalla bocca d’entrambi: - ROBBYMOON, SPINELSUN! –
Sulla tv comparve la foto del corpo di Eriol senza vita.
Sakura si lanciò tra le braccia di Shaoran e iniziò a piangere, mentre il ragazzo la strinse a se incredulo di quanto aveva appena sentito e visto.
- Com’è possibile? Chi potrebbe essere mai stato? -

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Capitolo 4
*** Cap.4: le prime due carte... ***


1
Card Captor Sakura: l’ultima avventura

 

Cap.4: le prime due carte…


 

 

L’orologio a pendolo scandiva il lento scorrere del tempo in quella casa così buia e tetra.
La luce della luna che proveniva dall’esterno entrava della grande stanza, filtrando dal lucido vetro della porta finestra che era aperta.
Una leggera brezza fece muovere la grande tenda rossa che svolazzava di qua e di la per la stanza e produceva un leggero rumore.
Era tutto così calmo e tranquillo…forse anche troppo…
Nami osservò le ombre, provocate dal tessuto in movimento, che si riflettevano sul lucido pavimento della sua stanza e si alzò dal comodo materasso per raggiungere il piccolo balcone.
Subito i suoi lunghi capelli corvini si mossero iniziando a danzare con la brezza che le accarezzava il viso.
La ragazza, una volta fuori, puntò gli occhi al cielo e fu catturata dalla bellezza della luna: quel piccolo satellite che sembrava così lontano ed irraggiungibile…
Si era innamorata della Luna dalla prima volta che l’aveva vista: era ancora una bambina quando stava ore ed ore ad osservare quella piccola perla bianca che si distingueva tra le tenebre dell’universo e che regalava un senso di pace e benessere…
Nami sospirò profondamente e appoggiò i gomiti al muretto di cemento, concentrandosi e chiudendo gli occhi.
Perché aveva accettato quel compito?
Sapeva che avrebbe sofferto ancora di più eppure non ha esitato un secondo a varcare la soglia di quella porta…
Almeno quando era nel suo tempo, sapeva che non poteva nulla e almeno si sarebbe messa l’anima in pace, ma ora…
Nami tornò a fissare la luna e l’immagine di una persona le comparve davanti agl’occhi.
Le faceva male sapere che ora, se voleva, poteva farlo suo in qualsiasi modo e in qualsiasi momento…
No.
Lei non poteva.
Non poteva far del male alla sua piccola GiuGiu e quindi non avrebbe fatto nulla per cambiare il corso della storia…
Nami si spostò dal muretto e, dopo aver dato uno sguardo all’orizzonte, rientrò nella sua stanza da letto, sperando di non avere mai l’occasione di vederlo, almeno fino alla fine della missione.
Nonostante il clima abbastanza freddo, Nami raggiunse il corridoio della casa a piedi nudi e, senza far rumore, si recò verso le scale.
Nel raggiungerle, passò davanti ad una grande porta socchiusa, dove sentì alcuni singhiozzi provenire dal suo interno.
Nami si avvicinò cautamente ed entrò nella stanza rimanendo ad osservare il suo interno: una piccola bambina era raggomitolata su se stessa, mentre piangeva.
Nami si avvicinò e prese tra le braccia la piccolina, cominciando a baciarla sulla fronte e a coccolarla.
- Non piangere GiuGiu…hai fatto un brutto sogno? – chiese la bella donna mentre appoggiò il proprio mento sulla piccola testolina.
- No…ho…ho vis..visto morire un uomo – disse la piccolina tra un singhiozzo ed un altro.
Nami si spostò dal piccolo corpo e osservò gli occhioni azzurri pieni di lacrime.
- Chi è morto, GiuGiu? -
La piccolina si pulì un occhio e alzò un dito davanti a lei, mentre quest’ultimo s’illuminò.
GiuGiu mosse la piccola mano e cominciò a disegnare nell’aria un cerchio con un grosso sole e una piccola luna.
Nami, più il cerchio prendeva forma, più sbiancava.
Una volta che GiuGiu ebbe finito ritirò il dito e guardò la sua guardiana negl’occhi.
- Il signore che ha sempre questo cerchio sotto i piedi…-
Nami non poteva credere a quello che la bambina le stava dicendo e sapeva che non mentiva.
- Senti piccola ora ti rimetti sotto le coperte e torni a dormire dimenticando ciò che hai visto e poi…-
GiuGiu accarezzò una guancia di Nami, la quale fermò il suo discorso e rimase a fissare l’azzurro di quei due diamanti.
- Ti prego Nami, voglio salvarla…non importa cosa mi accadrà, ma io voglio salvarla…le voglio molto bene –
L’innocenza di una bambina e il coraggio di una guerriera le avevano appena parlato e Nami rimase per un secondo intontita da questo.
GiuGiu aveva solo cinque anni e aveva già sofferto tantissimo e lei non avrebbe mai permesso che soffrisse ancora…
Un giuramento aveva fatto nei confronti di quella bambina e non l’avrebbe mai delusa per nulla al mondo.
- Non ti preoccupare piccola GiuGiu, ci penso io…-
La bambina annuì come per ringraziare la fedeltà della guardiana e lentamente si coricò per riprendere sonno.
Nami uscì velocemente dalla stanza, mentre un fuoco ardeva nei suoi occhi, e andò ad urtare Haruki e Fusae che erano nel corridoio.
- Nami ma dove vai così di corsa? – chiese la Fusae fissandola con i suoi grandi occhi verdi.
- Clow è morto…-
Quelle poche parole fecero gelare il sangue nelle vene delle due guardiane che seguirono senza indugiare Nami.
Le tre ragazze si ritrovarono al piano inferiore, dove incontrarono Harumi che leggeva un libro.
- Harumi resta qui e fai la guardia alla piccola GiuGiu -
Il tono di voce di Nami era freddo e duro.
Harumi scattò in piedi e i suoi boccoli si mossero leggermente: - Che succede ragazze? Dove andate? –
Fusae, prima di seguire le altre che erano uscite nel giardino, si voltò a fissare l’amica: - Ha agito e ha già ucciso Clow…-
Harumi si portò una mano alla bocca e seguì il resto del gruppo all’esterno dell’abitazione.
Nami continuava a camminare con passo spedito e, senza fermarsi, si strappò di dosso la collana d’argento, lanciandola in aria.
Il ciondolo ruotò per qualche secondo e poi si trasformò in una lunga e lucente spada dove al centro del manico regnava un grosso rubino.
Nami brandì la spada al volo e, al sol contatto, i suoi abiti cambiarono e si trasformarono in una divisa da combattimento.
Haruki si tolse i suoi strani orecchini e li lanciò in aria, mentre quest’ultimi si trasformarono in due grossi Sai* dal manico oro.
Anche lei al sol contatto delle due armi cambiò i suoi abiti.
Fusae fece lo stesso con la strana cintura che portava in vita: la lanciò in aria ed essa si trasformò in usa lunghissima frusta dove il manico era fatto di smeraldi.
Le tre fecero un balzo e in poco tempo si ritrovarono a correre per i tetti della città di Tereda…


Sakura era ancora nell’appartamento di Shaoran.
La ragazza si era calmata dopo la tremenda notizia e ora stava tra le braccia dell’amico che l’aveva consolata.
Nella stanza regnava il silenzio e nessuno dei due riusciva a parlare dopo quello che avevano appena appreso.
Nella testa di entrambi c’era un’unica domanda che continuava ad assillarsi: Chi aveva ucciso Eriol e i suoi guardiani?
Sakura non riusciva a pensar altro che al povero amico, mentre Shaoran non riusciva a pensar del pericolo che poteva scendere sulla città.
Erano tantissimi anni che non combattevano più e sembrava che non dovessero farlo mai più, ma il ragazzo aveva paura che, dopo quanto successo, qualcosa stava per accadere…
Shaoran guardò per qualche secondo il viso di Sakura appoggiato al suo petto e un brivido lo percorse: se succedesse qualcosa alla cattura carte?
Shaoran continuava a ripetersi che magari Eriol è morto per altri motivi che non c’è nulla da preoccuparsi, ma qualcosa gli sosteneva che doveva stare allerta.
Premette di più Sakura verso se e la ragazza lo osservò con i suoi occhi color smeraldo.
- Che c’è Shaoran? -
Il ragazzo scosse la testa: - Nulla è solo che…ecco…volevo chiederti se dormi da me stasera…-
Erano abituati sin da piccoli a dormire insieme…
Entrambi si ricordavano, tuttora, quando uno dei due era ammalato che andava a casa dell’altro per curarlo e restava giorno e notte al suo fianco.
Sakura sorrise all’amico: - No, grazie, ma preferisco tornare a casa…non voglio che domani arrivi in ritardo per colpa di una pasticciona come me…-
- Non sei di nessun disturbo, lo sia questo? –
Shaoran aveva una strana sensazione e non voleva lasciarla andare.
Sakura sorrise ancora di più e gli accarezzò i capelli:  - Non devi preoccuparti per me, non mi succederà nulla Shaoran…-
- Lo so, ma non riesco far a meno di pensare ad Eriol…-
Sakura spense il suo sorriso e sospirò: - Anch’io…-
La ragazza si alzò in piedi e raggiunse la finestra della stanza osservando la luna alta nel cielo.
- Dobbiamo scoprire cos’è successo al nostro amico, Shaoran…a tutti i costi…-
Mentre la donna diceva quelle poche parole, qualcun altro, seduto sul cornicione appena fuori dalla finestra, sorrideva al sol pensiero di essere così vicino alla sua preda.
Avrebbe potuto attaccarla ora e si sarebbe conquistato la vittoria sicuramente, ma sarebbe stato troppo facile e poi ora che l’aveva vista bene un altro piano gli era venuto in mente.
La sagoma avvolta nel suo mantello, si alzò in piedi sui pochi centimetri di cornicione.
Lentamente raggiunse la seconda finestra dell’appartamento di Shaoran e vi guardò al suo interno.
La camera del ragazzo era immobile e silenziosa e l’ombra sorrise.
Chiuse gli occhi e concentrò tutte le sue energie nella mano destra, che s’illuminò d’una aura azzurra, e l’appoggiò al freddo vetro della finestra.
Senza che nessuno se ne accorga, la borsetta di Sakura si alzò in volo e lentamente raggiunse la stanza da letto.
L’ombra si concentrò di più e la borsa si aprì.
- Lei non merita il vostro potere…venite dal vostro vero ad unico sovrano…venite, mi serve la vostra energia…-
Dalla borsa uscirono due carte rosa che si appoggiarono al vetro come se una calamita le attirasse.
L’ombra tolse la mano dal vetro e gli spiriti della due carte lasciarono la propria dimora, risucchiate dall’entità.
Le due carte, ora bianche, tornarono all’interno della borsa che si richiuse e cadde a terra, mentre l’ombra osservò gli spiriti delle carte nel palmo della sua mano.
- Fuori due…- disse mentre con una fragorosa risata festeggiò la sua vittoria.
All’improvviso qualcosa interruppe il suo riso e gli fece voltare lo sguardo verso l’orizzonte.
L’ombra schioccò le dita e scomparve nel nulla appena in tempo perché pochi secondi dopo, sul tetto del palazzo li a fianco, comparvero tre fanciulle armate fino ai denti.
 

La campanella di fine giornata scolastica era appena suonata.
Sakura stava uscendo dalla sua scuola circondata da tutte le sue amiche e, in particolare, dalle sue due nuove amiche: Nami e Haruki.
- …e così me ne sono andata…- Haruki finì il suo racconto su uno dei suoi tanti ragazzi.
- Caspita Haruki, un po’ t’invidio…davvero hai avuto tutti questi fidanzati? – Sakura sembrava integrarsi bene con le sue nuove compagne.
- Certo! Sai com’è quando si è baciati dalla bellezza…- Haruki si mise in una posa da diva.
- Non credere a tutto quello che ti dice, Sakura…vuole solo mettersi in mostra! -
Haruki si voltò verso Nami e le fece la linguaccia, mentre Sakura cominciò a ridere fragorosamente.
Davanti al cancello della scuola c’erano due ragazze, una dai grossi e soffici boccoli neri dai riflesso bluastri e una dai grandi occhioni verdi.
- Oh ecco Fusae e Harumi! -
Nami e Haruki raggiunsero le loro compagne e Sakura con Tomoyo, Naoko, Rika e Chiharu, le seguì.
Dopo un vario giro di presentazioni tutto il grande gruppo aveva iniziato a conoscersi un po’ di più e ormai sembrava scontata un’amicizia ferrea.
All’improvviso le quattro nuove ragazze voltarono contemporaneamente il viso verso la fine del vialetto sotto agli sguardi curiosi delle altre ragazze.
- Avete visto qualcosa? – chiese Sakura scrutando l’orizzonte.
Una piccola bambina comparve in fondo al vialetto e, saltellando di qua e di la, raggiunse il gruppo.
Subito Naoko, Rika e Chiharu esplosero in un grido generale: “ CHE CARINA!!!”
Mentre Sakura era rimasta zitta e ferma ad osservare quella bambina.
Nella sua mente il ricordo del mattino precedente, nel suo cuore il vuoto non ancora riempito.
La piccola bambina si spostò dalle ragazze e fissò negl’occhi Sakura, sorridendole e indicando con il dito l’altra parte del vialetto.
- Bella macchina rossa! – disse con la sua dolce voce.
Sakura osservò il punto indicato e vide scendere dalla macchina Shaoran.
- Shaoran! –  Sakura salutò l’amico che li stava raggiungendo.
Sentendo quel nome, Nami divenne una statua e fissò il vuoto davanti a se.
- Buongiorno ragazze – Shaoran fece un saluto generale a tutto il gruppo.
- Queste sono le nuove ragazze di cui ti ho parlato ieri…lei è Fusae e questa è Harumi…-
Shaoran strinse la mano alle due, mentre Nami continuò a dargli le spalle mentre il cuore cominciò a palpitarle.
Tomoyo osservò la ragazza e si avvicinò prendendole le mani: - I grandi ostacoli si affrontano a testa alta…-
Nami osservò quell’umana che per la seconda volta la sbalordì…
Che avesse dei poteri anche lei?
Impossibile…
Su di lei nulla è stato scritto…
- …e questa è Nami! -
Shaoran era alle spalle della donna e le porgeva la mano.
Nami, come un robot, si girò lentamente e incontrò i bellissimi occhi di lui che le sorridevano.
- Piacere, Shaoran…-
Nami non disse nulla e rimase a fissare la mano del ragazzo, imbambolata, quando sentì qualcuno tirarle la gonna.
- Nami mi prendi in braccio? -
La piccola GiuGiu stava con le braccia protese verso la donna che la prese subito in braccio e, frettolosamente, disse: - Io e le mia sorelle dobbiamo andare…scusateci…ci vediamo –
Sakura non capì la tanta fretta delle ragazze e avrebbe tanto voluto stare ancora un po’ con la piccola, ma non disse nulla e ritornò con l’attenzione verso le sue amiche.
- Oh, Sakura…mi stavo dimenticando…-
Tomoyo porse un bigliettino a Sakura: - C’è un amico di mia madre che fa il fotografo e ha bisogno di un viso nuovo per un set fotografico…e ho pensato a te. Saresti perfetta! –
Sakura osservò il bigliettino: - Io? Non penso proprio d’essere adatta…-
- Che cosa dici, sciocchina…tu andrai a quel provino e ti ci accompagnerò io…-
Shaoran prese il bigliettino dalle mani di Sakura e se lo mise in tasca.
- Se vieni anche tu ci vado allora, ma tanto lo so che non mi prenderanno mai…-
- Viva l’ottimismo! -
Sakura fece la linguaccia all’amico e poi si fermò: - Oh dimenticavo…tieni Tomoyo. La spilla che mi hai dimenticato tempo fa a casa mia…-
- Oh grazie Sakura -
- Io vado, Shaoran mi dai un passaggio? – chiese la bella ragazza.
- Certo Sakura…-
I due salutarono tutti i presenti e poi raggiunsero la macchina.
Tomoyo li osservò e poi sorrise, tornando a dedicarsi alla spilla che Sakura le aveva dato, ma in mano non aveva nulla.
La ragazza non capì dove fosse finita, poi pensò d’averla messa in tasca, ma non c’era.
Allora dov’era finita la spilla di Sakura? Non poteva essere svanita del nulla…
Tomoyo lasciò correre e, tornando su i suoi pensieri, prese la strada verso casa.
 

*Se non sapete cosa sono i Sai ecco qui una foto SAI


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Capitolo 5
*** Cap. 5: che sta succedendo? ***


Card Captor Sakura: l’ultima avventura

 


Cap.5: che cosa succede?


 

 

- Tu aspettami qui… -
Sakura si alzò in punta di piedi e baciò Shaoran sulla guancia, come per impedirgli di andarsene senza di lei.
Il ragazzo sorrise mentre la osservò entrare nella stanza davanti a lui e chiudere la porta bianca.
Shaoran sospirò e si guardò attorno.
Aveva chiesto a suo collega di sostituirlo, oggi, e aveva accompagnato sul set fotografico la sua amica, che ora si stava cambiando nel camerino.
Il posto era proprio come se lo era immaginato: tante stanze e corridoi pieni di pannelli fotografici, cineprese, oggi di scena e quant’altro.
Shaoran si appoggiò al muro di carton-gesso e si mise ad osservare la gente che continuava a passargli davanti.
Quattro ragazze uscirono dal camerino di a fianco, con addosso solo un accappatoio, e sorrisero alla vista del bel giovine.
Gli si avvicinarono e una di loro gli appoggiò il braccio sulla spalla e prese ad accarezzargli il viso.
- Ciao bello, sei nuovo di qui? – la voce della ragazza era molto sensuale come lo erano le sue forme che il ragazzo poteva scorgere anche se l’asciugamano gli impediva molto la vista.
- No, io non poso, sono venuto ad accompagnare un’amica…-
La ragazza osservò le sue amiche e sorrise: - Allora perché non vieni a vederci mentre posiamo…magari dopo possiamo fare un’uscita a cinque e prenderci qualcosa…-
Shaoran si portò una mano alla mandibola, come a pensarci, e sorrise: - …e che tipo di foto fate? –
Le ragazze risero ancora e si avvicinarono di più a lui.
- Diciamo che siamo sulle pareti di casa di molti uomini che su di noi fanno sogni erotici ogni volta che ci guardano…-
Shaoran si era immaginato una cosa del genere e fece un sorriso malizioso guardandole una ad una.
- Allora vieni con noi? -
Il ragazzo avrebbe tanto voluto accettare l’invito di quelle pupe, ma quando si portò la mano sulla guancia, dove Sakura gli aveva dato un bacio, il suo sguardo tornò quello di prima e scosse la testa.
- Grazie ragazze per l’invito, ma ho promesso che avrei aspettato qui una persona. Sarà per la prossima volta…-
- Noi ci contiamo…-
Le ragazze si spostarono da lui e gli mandarono baci.
Shaoran sorrise e poi diede le spalle alle fanciulle, di modo che, vedendole, non cambiasse idea.
Il ragazzo sentì però qualcuno mettergli una mano sulla spalla.
- Dai vi avevo detto di …- Shaoran si voltò lentamente, ma non finì la frase.
Sakura era davanti a lui vestita con un corpetto nero, molto stretto, che lasciava intravedere il ventre piatto; una mini gonna a scacchi neri con linee rosse; stivali da cowboy e una capello in testo di velluto nero.
- Allora? Come sto? – chiese la ragazza cominciando a volteggiare su se stessa.
Shaoran deglutì mentre i suoi occhi non riuscivano a smettere di fissare il corpo di Sakura.
La ragazza gli si avvicinò e gli cominciò a muovere una mano davanti agl’occhi: - Hei! Pronto Shaoran qui è il pianeta Terra che chiama! –
Il ragazzo scosse la testa e incontrò i bellissimi smeraldi di Sakura: - Oh scusa, mi ero incantato a guardarti…-
- Allora vuol dire che sto bene così…-
- Se stai bene? Sei uno schianto, una bomba! -
- Dai smettila altrimenti mi fai arrossire! -
Shaoran pensava veramente quelle cose e le ragazze di prima se le era già dimenticato.
- Secondo te piacerò al fotografo? – chiese Sakura attaccandosi al braccio di lui, mentre cominciarono a percorrere il corridoio verso il set fotografico.
- Secondo me lo farai secco. Basterà un’occhiata e avrai un contratto già fatto! -
Sakura sperò vivamente che anche il fotografo la pensasse come lui…
La ragazza voleva questo posto di lavoro, non per mettersi in mostra, ma per racimolare un po’ di danaro.
Ora che era grande, Sakura si era stufata di vivere sulle spalle di suo padre e suo fratello e voleva in qualche modo aiutare i due.
Arrivarono in uno spazio grande dove c’era un telone azzurro illuminato da vari faretti.
Un uomo, appena vide arrivare i due, si avvicinò: - Sei tu Sakura? –
- Si, e lei devo essere il signor Himazagi, vero? -
L’uomo strinse la mano alla ragazza, mentre Shaoran si mise in disparte per non dar fastidio.
Osservò Sakura posizionarsi al centro del telo azzurro e cominciare ad assumere pose, mentre giocava con un foulard rosso.
Il fotografo sembrava soddisfatto della ragazza e ad ogni sua mossa scattava una nuova foto.
Shaoran fissò a lungo Sakura, come imbambolato, e sorrideva a ogni suo piccolo gesto…
Da quanto tempo si conoscevano?
Da tanto, ma mai abbastanza per conoscerla fin in fondo…
Sakura era unica in ogni suo più piccolo particolare e questo Shaoran se ne era accorto fin dal primo momento che l’aveva vista.
Quella piccola bambina che piangeva sotto la pioggia, come un piccolo ed indifeso pulcino bagnato.
Lui le si era avvicinato e l’aveva coperta con il suo ombrello, chiedendole perché piangeva.
Lei le aveva detto che si era persa ed insieme cercarono la strada del ritorno.
Lui l’accompagnò e una volta trovata la sua casa, lei gli aveva detto che sarebbero sempre stati amici e nulla li avrebbe mai divisi…
Quanto tempo era passato dall’ora, eppure a Shaoran sembrava ieri…
La voce del fotografo interruppe i pensieri del ragazzo che si vide arrivare l’amica.
- MI HANNO PRESA! – urlò Sakura mentre Shaoran la prese in braccio e la fece volteggiare, per poi fermarsi e abbracciarla.
- Sono felice per te! Quando cominci? -
- Ha detto che devo fare ancora due o tre foto con il mio compagno di set e poi devo ritornare qui domani…-
Compagno di set?
Una brutta sensazione venne percepita dal ragazzo, che osservò Sakura avvicinarsi al fotografo a ad un bel ed attraente giovine: alto, biondo, occhi azzurri, muscoloso.
Shaoran osservò come i due facevano amicizia e come lei arrossiva mentre lo guardava.
Li osservò mentre presero posto e cominciarono a posare e come lui sapeva dove metterle le mani.
Osservò gli sguardi che si lanciavano e i sorrisi che si scambiavano.
Shaoran si girò verso la parete a cui era appoggiato: non sapeva il perché, ma non riusciva  sopportare la vista di quei due.
- Mi scusi…-
Il fotografo lo richiamò e lui si voltò.
- Può venire qui un secondo? -
Shaoran si avvicinò al set e si fermò davanti al fotografo.
- Potrebbe mettersi a petto nudo, per cortesia? -
- Come? -
- Si, vede Sakura e Ryan stanno bene insieme, ma manca qualcosa e secondo me il suo viso insieme a loro è una cornice perfetta! -
Shaoran sorrise: - No, guardi non m’interessa posare e poi non sono fotogenico…-
- Dai Shaoran, ci divertiremo! -
Il ragazzo guardò negl’occhi l’amica che gli stava mostrando il suo sguardo, quello a cui Shaoran non sapeva resistere.
- Va bene, ma solo per alcune foto -
Shaoran  si spogliò e rimase a petto nudo e con i jeans, mentre riavvicinò ai due che lo aspettavano.
- Ciao io sono Ryan -
Shaoran si voltò ad osservare il bellimbusto che gli porgeva la mano sorridendo e gliela prese.
- Io sono Shaoran, suo amico -
Non sapeva perché, ma gli era sembrato il caso di marcare l’amicizia che c’era tra i due.
Seguirono le indicazioni del fotografo, che sembrava entusiasta dei tre, e posarono per una serie di foto.
 

Quattro ragazze entrarono negli studi.
Tutte e quattro avevano lo stesso passo e tutte e quattro puntavano a raggiungere uno stesso obbiettivo.
Camminarono per il lungo corridoio, mentre i loro tacchi a spillo risuonavano sul bianco pavimento.
Raggiunsero una porta e vi si fermarono davanti.
Insieme portarono avanti a se la loro mano destra, che s’illuminò di quattro colori diversi.
Dalla porta uscirono velocemente quattro carte rosa che si posarono ognuna su una mano diversa.
Le quattro ragazze sorrisero e, con uno schiocco di dita, privarono alle carte l’essenza dei loro spiriti, per poi rimandarle all’interno della stanza.
Si guardano in faccia e fecero retro front, uscendo dal quel posto dove una piccola figura con un bellissimo ombrellino bianco le aspettava.
- Missione compiuta – dissero in coro.
La piccola figura si voltò e lanciò in aria l’ombrello che si trasformò in un grande scettro dove la luna e il sole vi risiedevano insieme.
- Bene… è ora che la cattura carte si accorga di che cosa le sta succedendo intorno…-
 

Shaoran uscì dagli studi fotografici e osservò il cielo di ottobre sulla sua testa.
Non sapeva di essere un perfetto fotomodello, tanto da essere supplicato dal fotografo di ritornare ancora.
- Davvero? -
- Lo giuro! -
Risata.
Shaoran si voltò e vide uscire Sakura insieme a quel Ryan, mentre sembravano divertirsi un mondo insieme.
- Shaoran non sai quant’è simpatico Ryan…-
Shaoran alzò le spalle: - Già…- disse con voce menefreghista.
- Bene, io vado…arrivederci Shaoran, ciao Sakura -
Shaoran si voltò per salutarlo, ma lo vide chino sulla ragazza mentre gli dava il bacio d’addio, troppo vicino alla bocca.
- Ciao Ryan! – urlò Sakura con le guance rosse, mentre salutava freneticamente il ragazzo e mentre si voltò verso il suo amico chela stava osservando.
- Che c’è? -
- Non ti sembrava un po’ troppo come bacio per uno che lo conosci appena? -
Sakura si meravigliò dall’atteggiamento del ragazzo, ma non ebbe il tempo di ribattere perché qualcosa attirò l’attenzione d’entrambi.
- Le senti anche tu queste vibrazioni negative? -
- Si e provengo da quella parte! -
Shaoran indicò il boschetto che era davanti a loro.
- Vieni - Sakura prese Shaoran per la mano e lo trascinò con se – andiamo a controllare-
 

Quattro figura accecavano una più piccola mentre se ne stavano su di un albero in disparte.
Osservarono sopraggiungere i due ragazzi che percepivano la loro presenza.
La piccola figura guardò una delle sue guardiane e quest’ultima annuì.
Schioccò le dita e dal terreno uscì un mostro fatto di rocce e piante.
La piccola figura sorrise: - Vediamo come va a finire –
 
 
Shaoran si mise davanti a Sakura per proteggerla.
- Da dove spunta fuori questa mostruosità? –
- Non lo so, ma dobbiamo disfarcene al più presto prima che attacchi persone innocenti! -
Sakura tirò fuori dalla sua borsa la piccola chiave della stella e chiamò a se il suo potere che da tempo era rimasto assopito.
- Chiave della Stella donami tutta la tua potenza e aiutami a sconfiggere il male! Oltre il tempo, oltre l’oscurità! Relase! Rescissione del sigillo! -
Il sigillo di Sakura comparve sotto ai suoi piedi e la piccola chiave si trasformò in uno scettro, mentre qualcuno, da un altro albero, osservava meravigliato tutta la potenza della stella.
Shaoran prese in mano il suo amuleto e la sua spada comparve per incanto.
Il mostro allungò la mano per prendere la cattura carte, ma Sakura fece comparire una carta davanti a se che cominciò a roteare.
- JUMP! – urlò, ma la carta cadde a terra e non successe nulla.
Sakura non riuscì a credere ai suoi occhi: che si fosse dimenticata come si usano le carte?
- SAKURA! -
La ragazza venne catturata dal mostro che la sollevò in aria e poi lanciò verso terra a gran velocità.
Sakura chiamò a se un’altra carta: - FLY! –
Ma anche quest’ultima non obbedì alla sua padrona.
- DIO DEL VENTO, GUIDA LA MIA SPADA! -
Lo spirito del vento aiutò Sakura a non schiantarsi al suolo.
- Stai bene? – Shaoran l’aiutò ad alzarsi, mentre nessuno dei due si accorse a due carte, che erano nella tasca di Sakura, fu tolto lo spirito.
Le cinque figure si accorsero di questo, però.
- Dobbiamo intervenire, GiuGiu! Ne sta rubando altre! -
La piccola alzò la mano e altre tre carte persero il loro spirito.
- Non riuscirà mai a compiere ciò che vuole se noi le ruberemo tutte prima di lui…Fusea! Ritira il tuo mostro…-
La ragazza annuì e schioccò le dita.
Shaoran sguainò la sua spada e si preparò a combattere, vedendo Sakura non in grado di farlo, ma appena si voltò il mostro non vi era più.
Shaoran tirò un sospiro di sollievo e ritirò la sua spada, mentre si voltò verso Sakura, ma non la vide.
Cominciò a girarsi intorno: - SAKURA! –
- Perché urli? Sono qui davanti a te-
Shaoran si voltò ancora e questa volta la vide.
- Cosa ti è successo? -
Sakura tirò fuori tutte le sue carte e le distese a terra: undici delle Sakura Card erano bianche.
- O mio Dio! Le mie carte! –
Sakura le toccò, ma non provò la sensazione di caldo e benessere, ma solo freddo e tristezza.
- Che cosa sta succedendo Shaoran? Perché le mie carte non ci sono più? CHI LE HA PRESE! -
Shaoran abbracciò la ragazza piangente: - Calmati ora. Andremo a chiedere spiegazioni a Yue e Cerberus, non ti preoccupare…-
Shaoran accarezzò la testa della ragazza, mentre alzò lo sguardo e in mezzo alle chiome degl’alberi gli sembrò d’intravedere qualcuno.

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Volevo ringraziare tutte le persone che mi stanno seguendo e scusarmi per il mio ritardo, ma ho molti impegni in questo periodo…
Per quanto riguarda a chi mi ha chiesto di continuare l’altra storia ( la maledizione delle due corone) io rispondo di no per il semplice motivo che i continui non sono mai facili da realizzare e non vorrei mai deludere nessuno che magari si aspetta una determinata prestazione da me e invece se ne trova un’altra…
Comunque mi fa piacere che la mia storia ti sia piaciuta, come spero questa stia piacendo…
Grazie ancora
Baci
GoddessHaruna

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Capitolo 6
*** Cap.6: il o i nemici? ***


Card Captor Sakura: l’ultima avventura…

 

Cap.6: il o i nuovi nemici?


 

La casa risuonava calma e silenziosa.
Il cielo, al di fuori, cominciava ad ombreggiare, a causa delle giornate che si erano fatte più corte.
Yuki si alzò dal divano in cui era seduto e s’avvicinò alla porta vetro, osservando come l’autunno piano, piano essiccava le foglie sugl’alberi e come tutto andava in letargo.
Appoggiò una mano sul freddo vetro e si osservò riflesso, mentre alle sue spalle comparve l’ombra di Yue, il guardiano che risiedeva nel suo corpo.
- Cosa ti preoccupa Yuki? – chiese la flebile voce di Yue, mentre i suoi occhi di ghiaccio osservavano l’orizzonte.
- Nulla…-
Yuki cerco di sfuggire a quella discussione, ma sapeva bene che Yue non glielo avrebbe permesso.
- Il tuo cuore è preoccupato e la tua anima irrequieta…lo sai che non me lo puoi nascondere -
Yuki chiuse la mano in un pugno: - E’ per…per Toy – disse con voce così flebile che sembrò un sospiro.
Yue guardò il viso di Yuki e lesse qualcosa nei suoi occhi che capiva non riusciva a capire perfettamente…
- Ne sei innamorato? -
Yuki osservò gli occhi azzurri di Yue nel vetro e poi tornò ad osservare il cielo bruno.
- Dalla prima volta che l’ho visto-
- Anche lui ti vuole bene…-
- Si, ma d’amico…Toy non pensa a me come qualcosa di più…ed ha perfettamente ragione. D’altronde la società d’oggi non guarda bene due persone dello stesso sesso che si amano, ma non riesco a far di meno che volergli bene…-
Yue tirò un sospiro profondo.
Non conosceva bene quel sentimento, ma abitando nel corpo di Yuki, riusciva a sentirne i suoi effetti.
- Yuki…non sono la persona giusta a cui chiedere questo genere di consigli, ma penso che la sincerità sia un’arma vincente in tutti i campi e penso che tu gliene debba parlare -
Yuki osservò una foglia gialla staccarsi dall’albero e cadere a terra in una danza lenta ed imprecisa.
- Sono tanti anni che ci conosciamo e non voglio rovinare la nostra amicizia per una sciocchezza del genere…-
- Non penso che sia una sciocchezza per te, perché vedo e sento quanto ci stai male e se continui così continuerai a star peggio…-
Yuki sapeva che Yue aveva ragione.
- Hei Yuki! Che fai davanti al vetro da solo? -
Yue sparì e Yuki si voltò, incontrando lo sguardo di Toy che entrava nel salotto con in mano un vassoio e una teiera di the caldo.
Yuki scosse la testa e si avvicinò al tavolino dove Toy appoggiò il vassoio e preparò due tazza fumanti di buon the.
- Tieni, attento perché è caldo -
Yuki prese la tazza dalle mani dell’uomo e si sedette sul divano, osservando il liquido al suo interno.
Toy era cresciuto tantissimo ed ora era un bellissimo ed intelligentissimo uomo.
Si era trovato un lavoro fisso in un bar  ed era bravissimo in ogni cosa che faceva.
Le ragazze gli cadeva ai piedi con un sol schioccò di dita ed era molto popolare nel suo quartiere.
Yuki sospirò ed osservò Toy mentre si mise comodo al suo fianco, cominciando a sorseggiare il suo the.
…se continui così continuerai a star peggio…
Toy si accorse che l’amico lo stava fissando e appoggiò la tazza del the sul tavolino, voltandosi verso lui.
- Che c’è Yuki? -
Gli occhi dell’uno si specchiavano nell’altro.
…la sincerità è  un’arma vincente in tutti i campi e penso che tu gliene debba parlare…
- Senti Toy…- Yuki appoggiò la tazza di the sul vassoio - …c’è…c’è una cosa che voglio dirti da molto tempo…-
Toy percepì un leggero tremolio nella voce di Yuki e gli presa la mano per tranquillizzarlo: - Dimmi amico mio…-
Yuki osservò le due mani unite e prese coraggio: - Ecco io…è da tanto che siamo amici e tra noi si è formato un legame molto profondo…-
Toy stava zitto e lo ascoltava con attenzione.
- Ecco…io ti voglio molto bene …-
- Anch’io Yuki te ne voglio, è naturale! Siamo amici! -
Yuki annuì e poi tornò a fissarlo negl’occhi: - …io… -
Il rumore di qualcuno che entrava in casa bloccò Yuki in quello che stava dicendo e fece sciogliere la loro mani unite.


Sakura entrò nel salotto seguita da Shaoran.
- Ehi! Mostriciattolo? Non te l’ha mai detto nessuno che in questa casa non accettiamo CINESINI? -
Shaoran lanciò un’occhiata d’odio verso Toy che rispose con un’altra occhiata di fuoco.
- Ti prego Toy, non è giornata! -
La voce di Sakura zitti il fratello che non ribatté.
- KERO-CHAN? -
Dopo qualche secondo il piccolo leoncino era sceso dal secondo piano e si ritrovò nel salotto insieme agl’altri.
- Ciao Sakura, Toy, Yuki…cinesino…-
Shaoran non disse nulla, abituato da tempo ad essere chiamato così del guardiano del sole e si sedette a fianco di Sakura.
- Bene…Yuki ho bisogno di Yue, scusa-
Yuki si alzò in piedi e sorrise alla giovane donna: - Non ti preoccupare, ora te lo chiamo –
Delle bianche e candide ali uscirono dalla schiena di Yuki e lo avvolsero, mentre al suo posto comparve Yue, con il suo solito sguardo impassibile.
- Padrona…- disse semplicemente, mentre Kero si avvicinò a Sakura.
- Che cosa c’è Sakura, perché hai bisogno di me e Yue? -
Sakura non rispose e si alzò in piedi alzando le mani davanti a se.
Immediatamente tutte le Sakura Card l’avvolsero e cominciarono a roteare intorno a lei, ma undici di esse, dopo aver compiuto un giro intorno alla ragazza, caddero a terra.
Yue e Kero si guardano e poi ognuno raccolse una carta e nel loro sguardo si lesse lo stupore mischiato al terrore.
- Ma queste carte non hanno…-
- …spiriti! – concluse la frase Sakura, mentre porse una mano avanti dove tutte le carte si appoggiarono lentamente.
- Che cosa è successo? – chiese Yue mentre prese in mano un’altra carta bianca.
- Vorrei saperlo anch’io…oggi io e Shaoran abbiamo affrontato un mostro e mentre lottavamo mi sono accorta di questa bella sorpresa…-
Kero si appoggiò al tavolino e dispose in file tutte le carte bianche.
- Fly, Jump, Shadow, Arrow, Sword, Watery, Mist, Fire, Windy, Earthy e Voice -
Il nome delle carte che non c’erano più fecero venire un brivido lungo alla schiena di Yue: alcune di esse erano le carte più potenti e usate da Sakura e questo gli fece venire un sospetto…
Kero non sapeva cosa dire: - Non lo so Sakura, non è mai successo una cosa del genere…dovremo chiederlo a Eriol…-
Sakura e Shaoran si guardarono e Sakura si voltò verso la finestra.
- Non avete sentito il telegiornale qualche giorno fa? –
Tutti i presenti si guardano in faccia aspettando la risposta dal ragazzo.
- Eriol è morto insieme a Rubby Moon e Spinel Sun…-
Anche Toy, nel sentire quella frase, gli si gelò il sangue nelle vene.
- Non ci credo…non può essere che il grande Clow sia morto e per causa di chi? – Kero-chan non ci credeva.
Calò il silenzio nella stanza e fu Yue a rompere quella tensione: - Sakura è meglio che vai di sopra a riposare un po’…sicuramente sarai sconvolta –
Sakura annuì e, come un corpo senz’anima, percorse la stanza e raggiunse la sua stanza da letto.
Una volta rimasti soli, Yue riprese la parola: - Shaoran è successo altro di strano in questo ultimo periodo? –
Shaoran ci pensò un po’: - No…non penso...-
Yue osservò la borsa di Sakura sul divano: - Shaoran, prendi la borsa di Sakura…-
Il ragazzo annuì e iniziò a cercarla per la stanza, senza vederla e questo confermo quanto Yue aveva supposto.
- Ragazzi dobbiamo proteggere Sakura…è in grave pericolo-
Kero osservò il compagno: - Che intendi dire? –
- Ti ricordi Cerberus? “ Quando meno te lo aspetti, quando pensi di essere tranquillo, guardati le spalle…perché io o un mio discendente potrebbe colpirti a morte e rubarti ciò che hai più caro al mondo…ti pentirai di non aver scelto me…” 
Quando Yue ebbe finito di recitare quella frase Kero-chan si prese la testa fra le piccole zampe.
- Cosa succede? – chiese preoccupato Shaoran.
- Tempo fa, quando Clow aveva creato le carte, aveva preso sotto la protezione un giovane aspirante della magia e gli aveva insegnato ogni cosa…era un giovane apprendista, ma la sua conoscenza nel campo della magia aumentò grazie al maestro…Clow, un giorno, annunciò che avrebbe donato parte del suo potere a una persona che lui stesso avrebbe scelto e che questo potere era rappresentato dalle Clow Card…-
Shaoran emise un flebile commento: - Sakura…-
- Esatto…Clow aveva viaggiato nel futuro e aveva deciso già da tempo che Sakura sarebbe stata la sua erede…l’apprendista, quando Clow gli comunicò la sua scelta, andò su tutte le furie, perché credeva di essere lui il suo pupillo…fu allora che, prima di andarsene, lanciò una maledizione a Clow e gli comunicò che un giorno il potere delle carte sarebbe stato nelle sue mani e avrebbe comandato tutto il mondo…-
- Noi non ci abbiamo  mai dato peso alle sue parole…- prese la parola Kero -…e lo abbiamo preso per ciarlatano, ma deve essersi ritirato in qual posto a noi sconosciuto e deve aver potenziato i suoi poteri a tal punto da procreare  un suo discendente…-
La storia appena raccontata dai due guardiani fece preoccupare molto Shaoran che si alzò in piedi, intenzionato ad andare dalla sua amica, ma Toy lo fermo: - No, se le diciamo la verità, Sakura potrebbe prenderla troppo male e non sappiamo cosa le potrebbe venire in mente…sai quanto è affezionata alle sue carte e alla solo idea di perderla la potrebbe ridurre ad uno stato pietoso…-
Shaoran annuì nell’ascoltare le parole dell’uomo e tornò con lo sguardo verso il divano, vedendo finalmente la borsa che prima cercava, chiedendosi il perché non averla vista prima.
- Shaoran? Sei proprio sicuro di non aver notato altro in questi giorni? -
Il ragazzo stavolta ci penso di più: - In effetti, oggi mi è sembrato di scorgere quattro figure alla fine della battaglia…anzi no…cinque…e sembrava che quella in mezzo fosse la più potente…-
Yue e Kero si guardarono negl’occhi e si capirono al volo.
- Toy accompagna Shaoran alla porta…- disse Yue, mentre l’uomo annuì e accompagnò il ragazzo.
Kero-chan s’avvicinò al compagno: - Pensi anche tu quello che penso io? –
Yue annuì: - Si, Cerberus…penso che i nuovi nemici saranno più di uno e che senza l’aiuto del maestro e delle sue carte sarà un battaglia molto…per non parlare della padrona…-
Kero abbassò lo sguardo: - Dobbiamo dirlo a Shaoran? –
- No, non diciamogli nulla…non deve sapere che Sakura potrebbe sparire lentamente insieme alle sue carte, altrimenti complicheremo di più le cose…-
Il piccolo leoncino alato sembrava non voler accettare l’ultima frase del suo compagno: - Yue? Non possiamo far nulla per impedirlo? –
Yue lesse negl’occhi dell’amico la paura di perdere un’amica fidata, nonché la propria padrona.
- Hai visto anche tu…il fatto che gli oggetti appartenenti a Sakura compaiono e scompaiono in base al potere della ragazza ne è la prova certa Cerberus: dobbiamo far qualcosa altrimenti per noi è la fine…-
 

Shaoran guidò attraverso la città illuminata dalle luci della notte.
Sapere che Sakura era in pericolo lo aveva messo in agitazione e sapere che non poteva far nulla per aiutarla lo rendeva ancora più irritato.
Fermò di colpo la macchina e si accorse di aver parcheggiato di fianco ad un parco.
Scese dalla vettura e lentamente si avviò sotto ad un vecchio lampione, dove una panchina era illuminata dalla sua flebile luce.
… dobbiamo proteggere Sakura…è in grave pericolo…
Le parole di Yue continuavano a tormentarlo e Shaoran aveva la testa che gli scoppiava: perché? Propria Sakura? Perché non lui? Forse era meglio che Yue avesse scelto lui, quel giorno, anziché Sakura come padrona del potere di Clow…almeno così non la ragazza non avrebbe sofferto come sta facendo ora…
Shaoran voleva aiutare la sua Sakura.
All’improvviso una moto accostò al fianco della sua macchina e Shaoran portò il suo sguardo verso il pilota.
Una splendida figura vestita da una minigonna di pelle nera, con un giubbotto dello stesso tipo e stivali a tacco a spillo, si aggiustò i guanti da corsa e si tolse il casco, dando libero sfogo ai suoi lunghi capelli corvini.
Shaoran rimase per un secondo immobilizzato da quello spettacolo.
La ragazza scese dalla moto e, con il casco in mano, si avvicinò al ragazzo sorridendogli.
- Ciao, ti ricordi di me? -
 

Nami vedeva il desiderio negl’occhi del ragazzo che la stava fissando e questo le fece piacere.
Sapeva di essersi promessa di non averlo fatto, ma quel ragazzo l’aveva stregata e, anche se in questo modo sarebbe andata contro a GiuGiu, lei voleva provarci…
Il ragazzo si ristabilì: - Tu non sei l’amica di Sakura? –
Nami sorrise nel vedere che si ricordava ancora di lei: - Si, sono io…e il mio nome è Nami, piacere –
Si era avvicinata a lui e gli aveva strinto la mano, percependo i sentimenti del ragazzo: in quel momento lui la stava guardando, ma pensava ad un’altra…
Nami non si stupì, infondo c’era ancora tempo.
- Cosa fai qui tutto solo?-
Shaoran si osservò le mani: - Penso ai miei problemi…-
- Devono essere proprio brutti se sei in queste condizioni…e io sono qui per tirarti su di morale…-
Il ragazzo l’aveva guardata incuriosito: - In che modo? –
Nami sorrise, percependo l’interesse da parte di lui: - Nel modo in cui solo una donna sa fare…-
Nami si accorse che gli occhi del ragazzo la stavano squadrando e questo le fece piacere.
- Ho capito…stasera non vuoi, ma…- Nami tirò fuori una penna dal suo giubbotto in pelle e gli scrisse un numero di telefono sulla mano:- …questo è il mio numero di telefono ed è sempre acceso aspettando una tua chiamata -
Shaoran aveva osservato la mano e poi la ragazza: - Ho un vago presentimento che tu ci stia provando con me…-
Nami gli aveva sorriso ed era tornata sulla sua moto, accendendola e rimettendosi il casco: - Tu cosa dici? – aveva accelerato ed era partita a tutta velocità.

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Capitolo 7
*** Cap.7: Scandalo al Luna Park ***


Card Captor Sakura: l’ultima avventura…
 
 

Cap.7: Scandalo al Luna Park

 

 

 

I corridoi dell’Università brulicavano di gente che si dirigeva nelle proprie classi.
Professori ed universitari chiacchieravano tutti insieme, provocando un brusio di voci infinito.
Tre ragazze erano ferme nel corridoio, mentre osservavano fuori della finestra della scuola dove, dei ragazzi, stavano giocando a pallone.
Una di queste osservò la gente in torno a se e cominciò a scuotere la testa, mentre i suoi grossi boccoli si mossero insieme ad essa.
- Non posso sopportarli! – disse con un tono scontroso e molto irritato catturando l’attenzione dell’altre due.
- Che c’è, Haruki? – chiese una dolce fanciulla dai capelli castani.
- Guarda! -
Haruki indicò dei ragazzi che le stavano fissando, mentre gli lanciavano sguardi eloquenti e mentre si mettevano in mostra.
La ragazza dai capelli castani sorrise: - Dai Haruki…non prendertela! Lo sai, siamo belle ragazze ed è ovvio che ci guardino…-
- Lo so, Fusae! Ma quello che mi da fastidio è che ci perseguitano! Non lo hanno ancora capito che non ce ne frega nulla di loro? -
La ragazza si rivoltò e uno dei tre le mandò un bacio, facendola andare su tutte le furie.
- Adesso vado la e…-
- Haruki! Basta! -
La terza ragazza, che era rimasta in disparte, si voltò di scatto e fissò gli occhi blu dell’amica, rimproverandola.
- Non scendere al loro livello…lasciali stare, non sanno chi sei veramente tu. Sei superiore a loro e quindi mandali al diavolo e fregatene -
Haruki abbassò lo sguardo come a scusarsi: - Hai ragione Nami, perdonami…-
Nami annuì e poi si guardò attorno: - Dov’è Harumi? –
Da una porta li a fianco uscì una ragazza con due lunghi codini biondi e la camicetta sbottonata, mentre si teneva per mano con un altro ragazzo, anche lui, tutto arruffato.
Nami incrociò le braccia e attese che l’amica la raggiungesse, preparandosi a dirgliene quattro.
Harumi si fermò un secondo e baciò il ragazzo, mentre gli toccò il sedere e poi lo lasciò andare salutandolo con un “ Ciao bello!”.
La ragazza raggiunse le sue amiche e si riaggiustò la divisa scolastica: - Nami, Haruki, Fusae! Cosa fate qui? Non dovevate andare a pranzo? –
Le tre si guardarono in faccia e la prima a parlare fu Nami: - Ti rendi conto di cosa hai fatto? –
Harumi fece spallucce: - Mi volevo divertire un po’ e quel ragazzo non mi sembrava niente male…-
- Haruki ma dove hai il cervello? Le conosci le nostre regole: non usare la magia se non è necessario! -
- Quante storie Nami! Ho solo ipnotizzato quel ragazzo, che avrò fatto mai! -
Nami si trattenne nel metterle le mani addosso: - Ti rendi conto che in questa scuola è presente la cattura carte? Potrebbe avvertire la nostra magia ogni volta che la usiamo…-
Harumi sbuffò: - Ok calmati ora…era solo un umano e poi sai che è nella mia natura…al contrario di te…-
Negl’occhi di Nami si accese un fuoco: - Che cosa vorresti dire? –
- Nulla…soltanto che io non vado in giro a rimorchiare il discendente di Clow…ora capisco perché hai seguito GiuGiu, soltanto per fartelo! -
Nami s’avvicinò di più a Harumi: - Prova a ripeterlo! –
Fusae e Haruki intervennero prima che si scatenasse il finimondo.
- Nami, Harumi basta! Smettetela, piuttosto pensate ad attuare il piano di GiuGiu -
Harumi e Nami si calmarono e ritornarono ai loro posti.
- Hai ragione Fusae, dobbiamo pensare ad attuare il piano…siete riuscite a sottrarle altri spiriti? – chiese Nami aggiustandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.
Harumi annuì: - Fire, Sand e Time sono nelle nostre mani –
- Bene…io sono riuscita a farmi chiamare da Shaoran e ora ci manca solo lei -
Tutte e quattro si voltarono verso la porta di una classe, dove Tomoyo e Sakura stavano parlando tranquillamente.
 

Sakura aveva appena finito di raccontare quanto era successo due giorni prima a Tomoyo e la ragazza sembrava essere più preoccupata dell’amica.
- Oh mo dio, Sakura…e tu come stai? -
La ragazza aveva sorriso leggermente: - Potrei star meglio se solo avessi tutte le mie carte, ma comunque non mi sento male…-
Tomoyo percepì la tristezza negl’occhi dell’amica e le prese le mani rassicurandola: - Vedrai che andrà tutto bene…-
Sakura aveva annuito, ma poi aveva fatto segno a Tomoyo di tacere vedendosi arrivare vicino le sue nuove compagne.
- Ciao ragazze! -
Le quattro la salutarono in coro, mentre Harumi le si avvicinò: - Senti bella, stasera sul tardi hai da fare? –
Sakura ci pensò su poi rispose di no.
- Bene, perché io e le mie amiche pensavamo di andar a fare un giro al luna park che hanno aperto poco tempo fa…che ne dici? Vieni con noi? -
Sakura aveva guardato Tomoyo con fare interrogativo e poi si era voltata verso Harumi: - Vi dispiace se vengono anche le mie amiche? –
Le quattro ragazze avevano sorriso soddisfatte.
- Più si è, meglio è…- disse Haruki fissandola negl’occhi.
- Perfetto, allora ci troviamo alle 18 davanti all’entrata…ah, va bene se viene anche Shaoran, il mio amico? -
Nami si era avvicinata a Sakura: - Non ti preoccupare lui verrà…abbiamo un appuntamento in quel posto e a quell’ora! –
 

- Ok! Grazie a tutti quanti per la collaborazione! Ci vediamo fra tre giorni! -
La voce del fotografo risuonò nello studio mentre i collaboratori si prestavano a smontare il set fotografico.
Sakura, dal canto suo, si andò a prendere un bicchiere d’acqua da un distributore automatico.
La ragazza riempì il bicchiere e rimase a fissare il contenuto…
… abbiamo un appuntamento in quel posto e a quell’ora…
Da quando era tornata a casa dall’università non faceva altro che pensare alla frase detta da Nami quel mattino.
Nella mente di Sakura si figurò l’immagine di Shaoran mentre passeggiava mano nella mano con Nami…
La ragazza bevve tutto d’un fiato l’acqua fredda e poi accartocciò il bicchiere di carta, stringendolo nel pugno.
Era strano pensare al suo migliore amico uscire con qualcun’altra…
Non sapeva il perché ma, in un certo senso, le dava fastidio…
Sakura si voltò e notò Shaoran parlare con il fotografo.
Perché le dava così fastidio pensarlo con Nami? Infondo lui poteva far quello che voleva senza renderne conto a nessuno…neanche a lei…
La ragazza restò a fissarlo, mentre nella sua mente comparve l’immagine di quell’adolescente che un giorno, mentre lei era stata piantata in asso dal suo ragazzo  lui l’aveva stretta a se e le aveva accarezzato dolcemente i capelli, sussurrandole : “ Lui non sa che perdita che ha subito lasciandosi così…non avrà mai più l’onore di tenere un fiore di ciliegio fra le sue braccia”.
Non sapeva perché quel ricordo le era tornato in mente e non comprendeva neppure il perché i suoi occhi non potevano smettere di fissarlo…
Shaoran si era voltato e l’aveva vista. Le sorrise dolcemente, salutandola da lontano.
Sakura aveva scosso la testa imbarazzata e aveva guardato da un’altra parte, mentre le sue gote, da rosate, si accentuarono di rosso.
La ragazza ripensò a Nami che teneva per mano Shaoran e al sorriso di lui; alle loro mani e a lui…al suo Shaoran…
- Lo sai che diventi più carina quando arrossisci? -
Una voce molto sensuale la fece sobbalzare, mentre due occhi azzurri la fissavano tra due ciuffetti biondi.
- Ryan…mi hai spaventata…- disse Sakura, mentre si voltò ancora una volta verso Shaoran che li sta guardando.
Il biondo si accorse del gesto della ragazza e comprese a cosa stava pensando…
- Problemi? – chiese cercando di farglielo dimenticare.
Sakura gli sorrise: - No, nessuno non ti preoccupare…-
Ryan la prese per la vita e la strinse a se, lasciando di stucco Sakura.
- Sei stata fenomenale oggi sei una modella nata-
Sakura si sentiva molto in imbarazzo e non sapeva che fare: - Ehm…grazie Ryan, ma cosa centra quest’abbraccio con il fatto che sono brava? –
Il ragazzo la mollò e le prese il mano portandoselo a se: - Nulla, ma era da tanto che volevo farlo…sai sei una bella ragazza e mi piacerebbe uscire con te ogni tanto…per star da soli…-
Sakura si spostò un po’ e mantenne le distanze dal biondo: - Sai com’è…l’università, il lavoro, la casa…ho sempre un sacco di cose da fare – disse sperando che una semplice scusa gli facesse cambiar idea.
- Va bene ho capito qual è il problema…-
Ryan si voltò verso Shaoran che parlava con il fotografo, ma lanciava occhiate da fuoco verso il biondino.
- Comunque se cambi idea io sono sempre qui…- riprese il discorso, rivoltandosi verso Sakura e, prima di andarsene, si baciò due dita della mano e le appoggiò delicatamente sulle labbra della ragazza: - …ciao pupa! -
Sakura rimase incantata da quel gesto, ma poi si riprese e si accorse che Shaoran le si stava avvicinando, fissando Ryan mentre se ne andava.
- Che voleva da te? – chiese con un tono secco e distaccato.
Sakura gli diede le spalle: - Nulla…-
Shaoran si meravigliò di un atteggiamento del genere nei suoi confronti, ma non disse nulla.
- Stasera hai…hai da fare? – gli chiese Sakura timidamente, ascoltando la sua risposta.
Shaoran rimase un secondo in silenzio, come se ci stesse pensando, ma poi rispose: - No, niente…-
- Allora ti va di venire al luna park con me? -
- Ehm…no, non mi dispiace ma ho un sacco di lavoro da fare e penso che non riuscirò a liberarmi fino a tardi…-
Sakura si voltò e lo guardò negl’occhi con lo sguardo di una persona che chiede spiegazioni.
- Perché Shaoran? -
Il ragazzo non capì.
- Perché mi menti? Non ci siamo mai detti una bugia in tutti questi anni e ora? -
Shaoran fece un leggero passò indietro: - Sakura, io…-
- PERCHE’ NON MI HAI DETTO CHE ESCI CON NAMI STASERA? -
La sua voce rimbombò per tutto lo studio e tutti si voltarono a guardarla, mentre i suoi occhi diventarono lucidi.
- Io…- Shaoran avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma le parole gli morivano in bocca e rimase zitto.
Sakura scosse la testa e gli diede le spalle raggiungendo Ryan.
- Ryan? -
Il biondino si voltò.
- Ti va di accompagnarmi al luna park stasera? -
Ryan sorrise: - Certo piccola…ma cosa ti ha fatto cambiare idea? –
Sakura si voltò verso Shaoran che la stava guardando: - Una persona che credevo amica…-
 

La serata al Luna park passò tranquilla, o quasi…
Sakura teneva per mano Ryan, mentre Nami e Shaoran sembravano un’unica persona.
Gli altri scherzavano e ridevano tutti insieme, al contrario dei due che si lanciavano occhiate di fuoco ogni volta che i loro sguardi si scontravano…
Tomoyo li osservava e sospirava, rassegnata nel far ragionare l’uno e l’altro.
Fusae, Haruki e Harumi insieme alla piccola GiuGiu, osservavano come tutto proceda secondo i loro piani e pensavano a come la serata sarebbe finita in bellezza...
Arrivati sotto alla ruota panoramica, Fusae fece fermare tutto il gruppo e tutti si bloccarono sotto il suo comando.
- Perché ci siamo fermati Fusae? – chiese Chiharu mentre teneva per mano il suo ragazzo e mentre parlava con Naoko e Rika.
Fusae lanciò un’occhiata alle sue compagne che annuirono.
Haruki schioccò le dita e poi osservò i presenti uno alla volta: - Che lo spettacolo inizi…-
La piccola GiuGiu corse tra le braccia di Nami ed improvvisamente una scossa di terremoto fece tremare ogni cosa, mentre il cielo su oscurò.
Sakura lasciò la mano di Ryan e osservò lo strano colore del firmamento, mentre Shaoran si voltò verso Tomoyo lanciandogli un’occhiata che la ragazza capì al volo: c’erano vibrazioni negative e loro dovevano combattere.
Tomoyo richiamò l’attenzione di tutti: - Ragazzi andiamo a ripararci da un’altra parte! –
Tutti annuirono, ma le quattro ragazze li bloccarono: - Qui siamo al sicuro non vi preoccupate…-
Dal cielo cadde un raggio blu che si trasformò in un’entità.
Tutta la gente cominciò ad urlare presa dal panico e Sakura e Shaoran si guardarono chiedendosi cosa fare: trasformarsi era pericoloso, tutti li avrebbero visti, ma non potevano lasciar quel mostro li…
Quattro luci s’alzarono dalla tasca di Sakura e volarono via, verso una giostra li a fianco.
La ragazza se ne accorse e cercò di riprenderle, ma fu tutto inutile.
Il mostro cominciò a lanciar pezzi di ghiaccio ovunque.
I due non sapevano che fare e sembrava che i loro amici non volessero andarsene…
All’improvviso GiuGiu corse lontano dal gruppo e Sakura se ne accorse: - GIUGIU TORNA QUI! –
La piccola si voltò, ma il mostrò le lanciò una palla di ghiaccio addosso.
Sakura prese una decisione: - CHIAVE CHE POSSIEDI IL POTERE DELLA STELLA RIVELAMI LA TUA VERA POTENZA E AIUTAMI A SCONFIGGERE IL MALE! –
- No, SAKURA! – Shaoran cercò di fermale ma fu tutto inutile.
Sotto ai suoi piedi comparve il sigillo che la racchiuse.
Naoko, Chiharu e gli altri la osservarono ad occhi aperti.
Nelle mani della giovane donna comparve lo scettro e Sakura lo prese al volo correndo verso la bambina.
- SHIELD! – urlò e una carta cominciò a roteare davanti a se finchè non la colpì e uno scudo ne fece la comparsa, proteggendo la bambina dalla palla di ghiaccio.
Shaoran osservò i suoi amici che non capivano più nulla.
- Al diavolo! – disse e nella sua mano fece comparire la sua spada mentre Takashi lo osservava quasi impaurito.
- DIO DEL FUOCO GUIDA LA MIA SPADA! -
Lo spirito del fuoco si lanciò contro il mostro imprigionandolo nelle sue fiamme, mentre altre Sakura Card persero i loro poteri.
- SWORD! – urlò la ragazza, mentre il suo scettro si trasformò in una spada che Sakura impugnò e con essa colpì ed uccise il mostro.
Haruki, Harumi, Nami e Fusae si guardano in faccia sorridendo.
Tutto tornò normale e Shaoran e Sakura poterono tirare un sospiro di sollievo, ma una folla di tutte le persone che erano in quel parco li circondò.
Tomoyo li osservò da quella folla, mentre si portò le mani al viso: erano stati scoperti!
I due ragazzi si guardarono attorno osservando le facce delle persone intorno a loro e quella dei loro amici.
- Noi…- Sakura fece un passo, ma cadde a terra svenuta.
Shaoran le si lanciò addosso, prendendola in braccio e cercando di svegliarla.
In quel momento Toy e Yuki arrivarono di corsa e videro quanto stava accadendo.
Yue prese il posto di Yuki, ma Toy lo bloccò: - Vuoi farti scoprire anche tu?-
Yue lo osservò negl’occhi e disse semplicemente: - La padrona è in pericolo! – poi s’alzò in volo e, sotto lo stupore di tutti, prese dalle braccia di Shaoran la propria padrona e volò via.
Shaoran raccolse la sua spada e con un gesto la fece sparire, mentre si fece largo fra la folla avvicinandosi ai suoi amici.
Naoko, Chiharu, Rika e Takashi s’allontanarono all’avvicinarsi del ragazzo.
- Tomoyo…- la ragazza rispose alla chiamata dell’amico: - …andiamocene da qui e portiamoli a casa di Sakura, devono capire molte cose…-

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Capitolo 8
*** Cap.8: uno splendido pomeriggio insieme ***


Card Captor Sakura: l’ultima avventura…
 

 

Cap.8: Uno splendido pomeriggio insieme

 

 

 

Nella casa regnava il silenzio totale.
Chiharu era seduta a fianco di Takashi, mentre gli teneva la mano e mentre osservava, seduto sulla poltrona davanti a se, Shaoran.
Rika e Naoko erano in piedi, a fianco della finestra, mentre Toy era sul ciglio della porta.
Tomoyo s’avvicinò a Shaoran e gli mise una mano sulla spalla, trasmettendogli coraggio.
Shaoran guardò i suoi amici negl’occhi e lesse meraviglia e paura allo stesso tempo.
Del resto era comprensibile: gli aveva appena raccontato tutta la loro storia e non poteva pretendere che avrebbero abbracciato quello che erano veramente così, da un momento all’altro.
L’orologio a pendolo scandiva i secondi che passavano.
Sakura era al piano superiore, nella sua stanza, e riposava.
Tomoyo prese la parola rompendo il silenzio che sembrava quasi sacro: - Lo sappiamo che è difficile da credere, ma questa è la pura verità e in questo momento ci serve la vostra piena collaborazione perché, come già detto, siamo tutti in pericolo…-
Takashi scosse la testa e fissò l’amico negl’occhi: - Come avete potuto nasconderci tutto questo? Perché non ce ne avete parlato prima? Noi vi avremmo sostenuto…-
Shaoran si appoggiò allo schienale della poltrona: - Lo so Takashi, ma in questo modo avremo messo a rischio anche la vostra incolumità… Tomoyo l’ha scoperto per caso, altrimenti glielo avremo tenuto nascosto anche a lei…-
Shaoran non riusciva a dir altro: con il corpo era li, in quella stanza, ma con la mente era al piano superiore, preoccupato per lei…
Dalla porta entrarono Yuki e Kero-chan, presentandosi ufficialmente davanti ai loro occhi nelle loro vere sembianze di Cerberus e Yue.
- Mi sembra tutto così irreale…- fu il commento i Naoko a far tornare il silenzio nella stanza.
Cerberus e Yue si guardano negl’occhi e si capirono al volo.
- Shaoran? -
Il ragazzo alzò lo sguardo verso il guardiano del sole.
- Hanno rubato altre Sakura Card? -
- Non ne sono certo, ma molto probabilmente si…-
L’uomo concluse la frase con un sospiro, mentre la sua mente ritornò altrove.
Tomoyo, vedendolo in quello stato, si chinò su di lui, sussurrandogli all’orecchio: “ Non saprai mai come sta se non vai da lei…”
Shaoran osservò gli occhi prugna della giovane donna, ma non si meravigliò di quanto gli aveva detto: Tomoyo, in alcune occasioni, sapeva essere più magica di qualsiasi magia.
Il ragazzo s’alzò in piedi e raggiunse la porta, ma Toy gli bloccò la strada con un braccio: - Attento Shaoran, se scopro che mia sorella sta male per colpa tua lo sai che potrei essere pericoloso…-
Shaoran lo aveva fissato negl’occhi e gli aveva tirato giù il braccio, liberandosi il passaggio: - Tranquillo Toy…tua sorella non può star male per colpa mia perché ormai, di me, non gliene frega nulla…-
Toy aveva osservato il ragazzo salire le scale, meravigliato di apprendere quella notizia.


Nami entrò nella sua stanza e si lanciò fra le calde coperte rosse.
Aveva passato una serata indimenticabile insieme al suo Shaoran e ormai era sicura di averlo in pugno…
In questo modo la storia sarebbe andata diversamente e nessuno avrebbe sofferto, nessuno, neppure GiuGiu…
- Allora ha ragione Harumi…-
Nami ritornò in posizione eretta e vide la piccola GiuGiu in piedi davanti a lei.
- GiuGiu…- la bambina la interruppe.
- Aveva ragione Harumi a dire che tu sei qui soltanto per prenderti lui…-
Nami si ricordò che la bambina riusciva a leggere il pensiero delle persone e si maledisse per non essere stata più attenta.
- No, GiuGiu…io sono qui per te, per servirti e per far si d’alleviare il tuo dolore e…-
La bambina l’aveva bloccata portando una mano davanti a se.
- Lo so Nami…so cosa provi per Shaoran e so anche che nella nostra epoca non avresti mai provato a rubarlo alla persona a cui spetta di diritto, perché lui ti avrebbe rifiutata…-
Quelle parole strinsero il cuore di Nami in una morsa provocando un dolore lacerante.
- Ora invece è libero e tu, con la scusa del piano, l’hai attirato a te lentamente…-
Perché quella bambina aveva il potere di farla sentire un lurido verme? Aveva soltanto 5 anni eppure…
- Nami…lo so che mi vuoi bene e che il tuo giuramento verso i miei confronti è sincero, ma ora che hai deciso di soddisfare i tuoi desideri, sei tu a scegliere come lentamente andrà a finire questa storia: ti prenderai lui oppure cambierai soltanto il finale di quest’avventura? -
No, non poteva…
Non poteva farle una domanda del genere.
Nami non sapeva che dire e si guardò la punta delle scarpe.
GiuGiu le si avvicinò e cominciò a galleggiare nell’aria, raggiungendole il viso portando i loro occhi alla stessa altezza.
- Mi dispiace Nami, ma una delle due dovrà soffrire…sarò io o sarai tu? -
Nami osservò quegl’occhi azzurro cielo e calde lacrime le scesero velocemente sul viso, mentre abbracciò forte la piccola bambina.
- No, GiuGiu! Tu non puoi soffrire a causa mia! Non voglio che soffri a causa mia! Però non voglio rinunciare a lui…-
La bambina, dopo aver ascoltato, sciolse l’abbraccio della donna e le sorrise: - Allora sarà lui a scegliere…-
GiuGiu tornò lentamente a terra e percorse la stanza, raggiungendo l’uscita.
- Dai appuntamento a Shaoran domani pomeriggio davanti al parco del Re Pinguino, al resto penserò io…-
 

Shaoran entrò lentamente nella stanza e rimase sulla porta ad osservare Sakura, mentre dormiva beata nel suo morbido letto.
Chissà perché era svenuta?
Il ragazzo si avvicinò lentamente, senza far rumore, al fianco del letto.
La guardò mentre il suo respiro era regolare e mentre il suo viso sembrava sereno.
- Sakura…- pronunciò il suo nome in un sospiro e per la prima volta si accorse di una cosa: era veramente bellissima quando dormiva…
Non poteva ancora crederci d’averle mentito così spudoratamente e di aver fatto finire la loro grande amicizia…
Era soltanto uno stupido!
Sospirò mentre, nella sua mente, rivide le immagini del luna park.
- Siamo stati scoperti, piccola mia…e ora come faremo? -
La sua mano si era appoggiata delicatamente sul suo volto e le aveva tolto una ciocca di capelli…no, non è vero…la sua mano aveva accarezzato la morbida pelle e avrebbe continuato a farlo a per ore.
Sakura si mosse leggermente e, con la mano, sembrava cercar qualcosa d’irraggiungibile, mentre il suo volto si era incupito.
Shaoran aveva frenato quella ricerca congiungendo le loro due mani e come ricompensa aveva ricevuto l’onore di vedere due smeraldi illuminare la stanza.
Sakura si era svegliata e l’aveva osservato allungo, felice di vederlo, ma poi il ricordo dell’altra aveva fatto sciogliere le loro mani ed allontanato la donna dell’uomo.
- Che ci fai tu qui? – aveva chiesto sedendosi e portandosi le coperte sotto al mento.
Shaoran aveva raggiunto la porta e l’aveva aperta, voltandosi per osservare i suoi occhi.
- Non lo so neppure io…-
 

I tre successivi giorni sembrarono passar tranquillamente e abbastanza velocemente.
Sakura e Shaoran s’incontravano soltanto sul set fotografico e nemmeno si parlavano.
Si limitavano a scambiarsi occhiate che infuocavano l’ambiente…
Continuavano ad uscire ognuno con il proprio compagno e sembravano felici di questa situazione…sembravano
Sakura era tanto intenta nell’osservare il nulla fuori dalla finestra che non si accorse nemmeno del suono della campanella.
Restava ferma, con la matita in bocca a pensare quella sua situazione…
Ryan era un ragazzo carino, gentile e molto premuroso e la ricopriva d’attenzioni, allora perché non riusciva a vederlo con fidanzato?
Stava bene con lui, eppure?
- Sakura? – una voce la distolse dai suoi pensieri e la invitò a porgere lo sguardo verso chi l’aveva chiamata.
Harumi era davanti a lei con il suo bellissimo sorriso che tutte le ragazze dell’università invidiavano.
- Ti ho disturbata? -
- No, non ti preoccupare Harumi…dimmi pure -
- Ho un favore da chiederti…sai la nostra sorellina, quella piccolina dai grandi occhi azzurri? -
Le quattro ragazze avevo raccontato a tutti quanti di essere sorelle adottive di ricco signore e sembrava che la bugia funzionasse.
- Si, certo. La piccola GiuGiu, quella graziosa e tenera bambina -
Harumi aveva annuito: - Esatto…ecco, vedi oggi, dopo la scuola, nessuno di noi quattro può andarla a prendere a scuola e mi chiedevo se tu…-
Sakura la precedette: - Non c’è problema Harumi! La vado a prendere io dopo la scuola e le faccio fare un giretto –
La bionda l’aveva abbracciata e ringraziata: - Grazie mille Sakura! Sei un tesoro! Portala a casa non prima delle 18, altrimenti non trovi nessuno, e…-
Harumi non aveva concluso la frase e le aveva dato le spalle, ma Sakura la richiamò: - …e? –
La biondina si era voltata e aveva sorriso: - Niente…divertiti oggi! –
 

Migliaia di bambini corsero fuori dalla piccola scuola materna e ognuno raggiunse i propri genitori.
Sakura fu travolta da quella folla inferocita di piccole bestiole e cercò la piccola GiuGiu.
Notò al suo fianco una donna con un piccolo in braccio mentre lo faceva giocare e sorrise: anche lei un giorno avrebbe tanto voluto tener in braccio un piccolotutto suo…
Sentì qualcuno tirarle la gonna e vide due bellissimi occhioni azzurri fissarla.
- Sei tu la mia mammina per oggi? – chiese una piccola bambina.
Sakura sorrise: - Si, piccolina…per oggi sarò io starò io con te…- disse tendendogli la mano che la piccola congiunse con la sua, cominciando a saltellare mentre camminava.
- Lo sai che le mie sorelline mi fanno da mamma? – chiese GiuGiu, mentre Sakura l’aiutò ad attraversare la strada.
- Davvero? E il tuo papà, dov’è? -
- Il mio papà per ora non c’è perché è molto lontano da qui…ma però presto lo rivedrò…posso chiamarti mamma? -
Sakura si bloccò un secondo, mentre rimase ad osservare la bambina: quel nome le suonava strano, ma in fondo era soltanto un gioco.
- Certo piccola…- disse con la voce più dolce che aveva e vedendo la felicità di GiuGiu, mentre ripresero il loro cammino.
- Evviva! Finalmente ho una mamma che non è mia sorella! -
Sakura sorrideva nel vederla così felice ed in un certo senso si sente meglio anche lei: quella bambina aveva un effetto strano su di lei.
- Hai fame piccola? Voliamo andar a mangiare un boccone? -
GiuGiu scosse la testa: - No, prima voglio andare a vedere il pinguino…le mie amiche hanno detto che è bellissimo e che ti fa scivolare dalla sua bocca! –
La giovane donna rimase per un secondo perplessa, ma poi capì: - Stai parlando del Re Pinguino? Vuoi andare al parco giochi? –
- Si, ti prego mamma…andiamo al parco giochi! – chiese la piccola cominciando a tirarla  con tutta la sua forza.
- Ok, però non tirarmi…-
 

- Ma dove si è cacciata? -
Per l’ennesima volta, Shaoran osservò l’orologio da polso per osservare l’ora.
Era fermo nella sua macchina, mentre continuava a picchettare le dita sul volante nell’attesa di Nami.
Era in ritardo e anche di molto.
Si erano dati appuntamento davanti al parco del Re Pinguino e Shaoran la stava aspettando da un bel pezzo…
Era stanco d’aspettare e la noia cominciava a farsi sentire, mentre i suoi occhi caddero su una busta appoggiata sul cruscotto: erano una copia delle foto che avevano scattato ieri pomeriggio e che il fotografo aveva consegnato ai fotomodelli.
Shaoran non le aveva ancora aperte e prese in mano la busta, girandola e girandola più volte come se cercasse la risposta ad una domanda che continuava ad assillarlo, solo che lui non conosceva ne domanda, ne risposta.
Osservò per un’altra volta l’orologio e decise d’aprire la busta facendo scivolare il contenuto sulla mano.
Osservò le sue foto che lo ritraevano e le scorse velocemente, quando una foto attirò la sua attenzione: Sakura stava posando seduta su di una roccia, con un vestito di leggera seta bianca ed osservava il tramonto dipinto sullo scenario.
Shaoran sorrise e passò alla foto successiva, dopo la ragazza era ora vestita da dottoressa.
Più scorreva le foto,più rimaneva fermo ad osservarle, come incantato, mentre una morsa gli prese lo stomaco: cos’era quella sensazione? Fame? No, non era fame…ma allora cos’era?
Passò alla foto successiva e l’espressione del suo viso cambiò radicalmente: Sakura era tra le braccia di quel Ryan mentre sembravano una vera coppia…
Shaoran prese quella foto e appoggiò le altre sul sedile del passeggero.
L’osservò a lungo e questa volta provò una sensazione ben diversa dalla precedente: chissà perché voleva tanto strappare quella foto e poi…
La sua attenzione fu attirata da qualcuno che si avvicinava dal vialetto.
Shaoran mise via frettolosamente le foto e scese dalla macchina aspettando l’arrivo di Nami, ma, con sua grande sorpresa, quella non era Nami.
- Guarda mamma! C’è l’amico di mia sorella! -
GiuGiu si fermò senza mai lasciare la mano di Sakura, mentre la ragazza rimase di sasso nel vederlo, li, fermo, ad aspettare qualcuno.
- C-ciao – disse quasi timidamente lui.
Sakura lo salutò con un gesto della mano e poi condusse la piccola all’interno del parco.
- Che bello il pinguino! Mamma posso andare a giocare? – chiese la piccola ricevendo il consenso dell’universitaria ed iniziando a correre verso le giostre.
Shaoran le si avvicinò da dietro: - Sbaglio o ti ha chiamato mamma? –
Sakura non si voltò nemmeno: - Si, oggi le sue sorelle non potevano venirla a prendere e quindi mi sono offerta io di farle compagnia…ha iniziato questo gioco e io la voglio lasciar fare, così, per oggi, sono la sua mamma…
Shaoran annuì e si avvicinò di più alla ragazza: - Io invece sto aspettando…-
- Mamma! Mamma! – GiuGiu interruppe il ragazzo con le sue urla e si avvicinò a Sakura.
- Dimmi piccola? -
- Ora ho fame…voglio un cioccolata calda…l’andiamo a prendere? -
Sakura si mise una mano nella tasca della giacca e si accorse che il portafogli le mancava.
- Scusami piccola, ma non mi ero accorta di aver dimenticato il portafogli…mi dispiace -
La piccola bambina dai grandi occhioni azzurri non si scoraggio e si avvicinò a Shaoran.
- Mi scusi signore? -
Il ragazzo si abbassò un secondo per essere alla sua altezza.
- Lei oggi pomeriggio ha da fare? -
Shaoran aveva osservato Sakura e poi la bambina: - No, nulla! –
GiuGiu aveva sorriso: - Allora visto che la mia mamma non ha dei soldi, vuole essere il mio papà e quindi prestare dei soldi alla mia mamma? –
Sakura osservò la bambina per un secondo mentre il pensiero di loro tre insieme la fece arrossire leggermente.
- Certo, vi offro la miglior cioccolata di tutti tempi: a te perché sei così carina e graziosa e alla mamma…- Shaoran ritornò in posizione eretta e fissò negl’occhi Sakura: -…per farmi perdonare -
Sakura sapeva che lui aveva un appuntamento con Nami e non riusciva a credere che lui stava rinunciando all’altra per lei…
GiuGiu si appostò tra i due e prese le mani ad entrambi cominciando a tirarli verso se: - Forza mamma…dai papà! Sto morendo di fame! –
- Non tirare piccola…arriviamo! -
I tre cominciarono a camminare insieme, lungo il viale, sembrando da lontano una vera famiglia.
 

Dopo le cioccolate calde i tre continuarono la passeggiata, sempre mano nella mano, per il resto della città.
Visitarono negozi di vestiti, di giocattoli e di tante altre cose.
Finendo il loro giro turistico nel tempio, dove una volta lavorava la signora Mizuchi.
GiuGiu cominciò a correre avvicinandosi al grande ciliegio e poi si voltò vero la porta del tempio.
- FORZA MAMMA, PAPA’! SIETE DEI LUMACONI! -
Shaoran e Sakura avanzano l’uno al fianco dell’altro felice e sorridenti, mentre GiuGiu si voltò verso il grande albero dalle ormai ingiallite foglie.
- Ti piace quest’albero, piccola? – chiese Sakura avvicinandosi a lei.
GiuGiu annuì: - Si, è bellissimo…non avevo mai visto un albero più bello! –
Sakura e Shaoran si guardarono e sorrisero insieme.
- Che ne dici se ti vado a prendere un souvenir così lo porti alle tue sorelle? –
- Si, mamma! Sarebbe fantastico! – disse GiuGiu osservando Sakura andarsene.
La piccola, una volta rimasta sola con Shaoran fece un sorriso di compiacimento e si voltò verso l’uomo: - Ti sei divertito oggi, papà? –
Shaoran sospirò osservando l’albero davanti a se: - Molto…-
- Più che uscire con Nami? -
- Molto di più che…- Shaoran si bloccò un secondo osservando la bambina.
- Non guardarmi in quel modo perché non sono io che ti devo dare delle risposte – il tono della sua voce era cambiato e ormai della bambina aveva soltanto l’aspetto: neanche le parole che diceva rispecchiavano una piccola creatura di cinque anni.
- Guarda quest’albero…-
Shaoran alzò gli occhi ed improvvisamente le foglie ingiallite ripreso il loro verde lussureggiante suscitando stupore nel ragazzo.
- Guarda quest'albero e nota il forte sentimento che ogni sua foglia ha... -
Shaoran osservò quelle foglie ed intravide dei piccoli boccioli sbocciare lentamente e divenire fiori di ciliegio che lentamente persero i loro petali e lo circondarono.
Una leggera brezza mosse le fronde degl’alberi e il giovane uomo fu preso da emozioni che non aveva mai prova prima.
- Aspetta il vento e assapora la sua voce perchè in essa è contenuto un grande potere: quello dell'amore...-
Nulla più lo circondava e soltanto lui e quell’albero erano presenti, mentre i suoi rosei petali scendevano sul ragazzo e nella sua mente un’immagine ben chiara si fece largo…
- Sakura…- sussurrò mentre un petalo atterrò lentamente sulla sua mano.
-Chi scegli: il fuoco o il fiore di ciliegio?…è ora di scegliere, papà…scegli…-
Lentamente l’albero ritornò com’ere in principio e Shaoran si svegliò da quel sogno, se era un sogno…
- Shaoran tutto bene? –la voce di Sakura lo fece voltare mentre quel sentimento lo ripercosse ancora una volta.
- Si, non ti preoccupare…- disse semplicemente osservando la piccola GiuGiu che gli sorrideva.
- Hai scelto, papà? – chiese con la sua tenera voce da bambina.
Shaoran aprì la mano chiusa in un pugno ed osservò il petalo di ciliegio, quasi stordito.
- Guarda che ore sono! Vieni GiuGiu, dobbiamo tornare a casa…ehm, Shaoran? Domani sera io e gli altri andiamo in discoteca…vuoi…vuoi venire con noi? -
Il ragazzo annuì come sotto comando.
- Bene…GiuGiu, saluta il papà -
La piccola aveva preso per mano Sakura e sorriso a Shaoran: - Ciao papà! Spero di rivederti ancora!-

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Capitolo 9
*** Cap.9: la notte sacra ( I parte ) ***


Card Captor Sakura: l’ultima avventura…

  

Cap.9: La notte sacra ( I parte )


 


 

Il buio lo circondava e la solitudine gli faceva da compagnia.
I candidi raggi del quarto di luna entravano dalla finestra e illuminavano una foto appesa alla parete davanti a lui.
La osservava e sorrideva: non avrebbe mai pensato una cosa del genere…
Nella sua mano, magicamente, comparve un pugnale che l’uomo lanciò verso la fotografia e la mancò di pochi centimetri.
Alzò di nuovo gli occhi e fissò ancora una volta la fotografia: perché il nuovo padrone delle carte non poteva essere un uomo?
Un secondo pugnale fece la sua comparsa e, pochi secondi dopo, era sistemato nella parete all’angolo dell’immagine.
Aveva preso i tre quarti circa delle sue carte e la sua missione si sarebbe compiuta presto…
Avrebbe aperto i cancelli proibiti e finalmente chiamato a se le forze del male che lo avrebbero aiutato a conquistare, non solo quel pianeta, ma l’intero universo…
Ma…
L’uomo s’alzo in piedi e si diresse verso la finestra osservando la città calma e silenziosa.
Il suo piano doveva essere perfetto e non poteva permettersi nessuno sbaglio…
Eppure…
L’uomo chiuse gli occhi: sapeva che aveva dei rivali, ma questo non era un problema per lui, perché aveva già pensato a tutto e ora gli basta soltanto il colpo finale...
Però…
Si avvicinò lentamente alla parte e si posizionò esattamente davanti alla fotografia, osservandola.
- I tuoi capelli, la tua pelle, il tuo profumo…sei proprio una vera maga, anche se sei soltanto una sciocca…-
Tolse dalla parete i pugnali, senza mai staccare lo sguardo dalla persona figurata in foto.
- Mi hai stregato…e io ti voglio, ti desidero, ma purtroppo…-
L’uomo avvicinò le sue labbra in corrispondenza della giovane donna dagli splendidi occhi verdi che sorrideva all’obiettivo.
- …purtroppo ti devo uccidere, Sakura…-
Scoppiò in una fragorosa risata che risuonò nel buio intenso della stanza e, facendo qualche passo indietro, rilanciò i due pugnali verso la foto e colpì la ragazza dritto al cuore.
- Ma non temere, piccola…riuscirò a far incoronare il nostro sogno d’amore…-
 

L’entrata della discoteca brulicava di gente.
Era sabato sera e la gente voleva soltanto divertirsi dopo la lunga settimana di lavoro.
Ragazze e ragazzi, tutti vestiti con abiti luccicanti e sfavillanti, ridevano e scherzavano attendendo l’entrata nel famoso locale.
Anche Sakura e le sue compagne erano la, in fila, ma Sakura sembrava attendere qualcos’altro…
Continuava ad osservare il parcheggio nella speranza di vedere una certa macchina rossa e, ogni minuto che avanzava, si preoccupava sempre più e cominciava a camminare avanti ed indietro, freneticamente.
Chiharu, Rika e Naoko, insieme ai loro ragazzi, sembravano non accorgersi del nervosismo della loro amica…tranne Tomoyo…
La osservava camminare su i suoi tacchi, non troppo a spillo, e sorrideva.
- Hai intenzione di fare un solco o ti vuoi calmare un po’? – chiese la giovane donna, mentre la sua amica si fermò di colpo e si voltò ad osservarla.
- Ecco…io…vedi…-
Tomoyo sorrise per l’ennesima volta e la prese a braccetto, spostandosi dal gruppo in modo che nessuno sentisse la loro conversazione.
- C’è qualcosa che devi dirmi, Sakura? – le chiese mentre i suoi occhi prugna incontrarono quelli color smeraldo.
Sakura sospirò e guardò il cielo di quella notte di metà novembre, dove non vi erano stelle, ma soltanto un quarto di luna.
- Secondo te è possibile che due persone s’innamorino? –
Tomoyo le aveva sorriso e aveva anche compreso l’agitazione che aveva addosso: - Che domande…-
- No, cioè…volevo dire…- Sakura fece una breve pausa mentre cominciò a giocherellare con la collana che portava addosso.
- Metti il caso che due persone si conoscessero da tempo…molto tempo e che fossero diventati amici al tal punto da capirsi con uno solo sguardo…-
Tomoyo annuì, continuando ad ascoltare l’amica.
- Ecco metti il caso che questi due amici abbiamo litigato e che non si fossero parlati per un bel po’ di tempo…e metti sempre per caso che uno dei due si è accorto, quando ha rincontrato l’altro, che gli è mancato da morire e che non saprebbe come fare senza di lui…se avesse capito che, forse, quello che prova non è amicizia, ma altro? E metti caso che entrambi, però, si siano fidanzati con altre persone, che devono fare? -
Tomoyo sorrise prendendo una mano a Sakura.
- Forse ho fatto un po’ di confusione? – chiese la cattura carte attendendo un consiglio dall’amica.
- No, Sakura…ti sei spiegata benissimo…ora però continuo io la storiella. Sempre per puro caso, questi due amici si chiamano Sakura e Shaoran…e puramente per caso Sakura si è innamorata di Shaoran, non nell’ultimo periodo, ma lo è sempre stata solo che lo voleva ammettere a stessa e ora, che lui ha trovato un’altra, si è accorta di quello che prova veramente…-
Sakura sorrise e si guardò attorno: - E che cosa consiglieresti tu, a questa certa Sakura che ha una confusione pazzesca in testa? –
- Io e direi semplicemente che la risposta è nel suo cuore e se lo ama veramente non sarà sicuramente una sconosciuta venuta da chissà dove a portargli via il suo Shaoran…-
Sakura tornò seria: - Ma non posso lasciare Ryan così…-
- Perché? A me non risulta che tu sia la sua fidanzata, o sbaglio? -
Sakura osservò l’amica tornare in fila e buttò l’occhio nel parcheggio, dove una macchina rossa spense il motore e cinque persone scesero da essa.
 

Harumi, Haruki e Fusae scesero dall’auto e si guardarono attorno.
La bella biondina si aggiustò l’alta coda d’oro e controllò che il suo trucco fosse a posto nel riflesso del vetro della macchina: aveva tacchi altissimi e la sua gonna arancione era molto corta. Era veramente sensuale.
Fusae portava stivali a cowboy con un paio di jeans e la sua solita cintura, mentre in testa aveva un bellissimo capello western nero.
Haruki portava scarpette blu che si abbinavano perfettamente alla sua gonna e al colore dei suoi occhi: era impeccabile.
Ed infine…
Nami scese dalla macchina e si avvicinò a Shaoran, che era dalla parte opposta: portava stupendi stivali neri e una mini gonna rossa, dove una giacca di pelle nera la rendeva ancora più bella e sexy.
Sakura osservò avanzare Shaoran mentre portava a braccetto Nami e mentre le sue sorelle la seguivano.
La ragazza si voltò verso la vetrina di un negozio al suo fianco e si specchiò: perché fino a due secondi fa si sentiva bella e ora le sembrava di essere vestita di stracci?
La sua gonna in jeans, insieme alla sua maglia a scollatura a V, coperta da una splendida giacca di velluto nero con eleganti scarpe ai piedi, sembravano nulla rispetto a quello che portava Nami.
- Ciao Sakura -
La ragazza si voltò e loro due erano li davanti a lei, mano nella mano.
Sakura rimase per un secondo ad osservarli e poi, frettolosamente disse: - Ciao – raggiungendo i suoi amici in fila.
Shaoran la seguì mollando la mano della sua ragazza e lasciandola sola assieme alle sue compagne.
Harumi le si avvicinò: - Mi sa che dovrai mettercela tutta stasera...non ha ancora deciso, ma lo sai che in questa notte ti giochi tutto –
Nami sospirò mentre osservò Sakura parlare con Shaoran e arrossire.
- Hai dimenticato chi sono, Harumi! Io sono la passione in persona! -
- E’ vero, Nami…ma lei – Harumi diede un’occhiata a Sakura - …lei è Sakura e lo sai che il suo nome, dopo la fine della nostra missione, diventerà leggenda -
 

Il locale, all’interno, era più affollato che all’esterno.
La musica era ad altissimo volume e la gente ballava senza sosta accompagnata dal ritmo incessante della musica.
Chiharu e Takashi s’allontanarono da soli, mentre Naoko e Rika, insieme ai propri ragazzi si persero nella folla.
Tomoyo e Sakura s’avvicinarono al bancone del bar seguite subito da Nami, Shaoran e le altre tre ragazze.
- Cosa prendete voi? – chiese Sakura sedendosi su una delle seggiole girevoli del bar.
- Per me niente, grazie…- disse Tomoyo guardandosi attorno.
- Come niente, Tomoyo? Dai un goccio non si rifiuta mai! – ribatte Fusae avvicinandosi alla bruna.
Shaoran prese posto, assieme a Nami, a fianco di Sakura, mentre la ragazza lo osservava nei suoi semplici pantaloni neri e la camicia bianca a collo alto…
Perché riusciva a essere sempre così sensuale anche con addosso tre stracci?
Shaoran si voltò e la colse a fissarlo, sorridendole.
Sakura si voltò subito verso il barista che le aveva appena chiesto che cosa voleva: - Sex on the beach, per favore –
Il ragazzo e Tomoyo si voltarono a osservarla, mentre insieme ripeterono il nome del drink: - Sex on the beach? –
Sakura li osservò entrambi: - Si, perché? –
Shaoran si mise a ridere: - Niente…solo che sono sicuro che non lo reggerai mai! E’ troppo forte per una che con mezzo bicchiere di spumante va fuori! –
La ragazza gli fece la lingua e tornò ad osservare il barista mentre finì di preparare il drink.
Sakura pagò il barista e prese in mano in bicchiere osservandolo per qualche istante: senti dia fianco a lei le parole che Nami diceva a Shaoran e l’ascoltava ridere insieme a lui.
Non avrebbe mai retto tutto quell’alcool assieme, ma è questo che voleva: d’altronde si beve per dimenticare, no?
 Sakura fece un respiro profondo e mandò già tutto in un colpo i quasi 20 gradi di alcool puro, mentre la gola e lo stomaco cominciarono a bruciargli da impazzire.
Appoggiò il bicchierino sul bancone e fece qualche passo, voltandosi verso Tomoyo, ma osservando Shaoran con la coda dell’occhio.
- Sakura ti senti bene? – chiese l’amica preoccupata.
- Mai stata meglio Tomoyo…anzi no…non mi sento bene senza un bel giovanotto al mio fianco e visto che Ryan qui non c’è è meglio che me ne cerchi uno il più presto possibile perché ho strane voglie stasera…
Sakura s’allontanò inghiottita dalla folla e subito Tomoyo la seguì, mentre Shaoran si voltò verso Nami, facendo l’indifferente, anche se non gli riusciva bene…
 

Sakura era al centro della pista e si stava scatenando come una pazza: era sbronza, non troppo, ma il giusto necessario per farle dire e fare cose che prima non avrebbe mai fatto.
Tomoyo era seduta a bordo pista tenendola sempre sotto controllo, mentre vide cinque ragazzi avvicinarsi alla sua amica.
Sakura non sembrava infastidita da loro, anzi: cominciò a muoversi sensualmente con ognuno di loro.
Tomoyo chiuse un occhio e lasciò correre: Sakura stava veramente male ed era tutta colpa di quel testone di Shaoran.
La bruna voltò lo sguardo e lo vide seduto un po’ più in la, circondato da Harumi, Haruki, Fusae e Nami, naturalmente appiccicata a lui.
Tomoyo s’alzò dal suo posto e si diresse verso il loro divanetto, notando che Harumi aveva perso uno dei suoi strani orecchini.
Lo raccolse e le si avvicinò.
- Stai attenta Harumi, se perdi uno di questi sei nei guai…-
La bionda, insieme alle sue amiche, osservò stupida la giovane donna davanti a se e un brivido percosse la sua schiena: che avesse capito qualcosa?
- Grazie Tomoyo…- rispose mentre riprese il suo orecchino e se lo rimise.
Shaoran si guardò attorno: - Dov’è Sakura? –
Nami capì che il ragazzo era preoccupato per lei e gli prese il mento portandolo vicino a se: - Sarà in bagno…non ti preoccupare tesoro…ora arriva –
- No – la voce di Tomoyo ruppe l’ipnosi che Nami stava praticando su Shaoran spostando l’attenzione su di lei: - Sakura è in pista che si diverte con cinque bei ragazzi…come la invidio! -
Nami maledì mentalmente la giovane umana, mentre vide Shaoran intento ad osservare Sakura ballare.
- Nami hai sete? Ti prendo qualcosa da bere…- con quella scusa s’alzò da dov’era e s’allontanò lasciando sola la ragazza.
Tomoyo si voltò verso e quattro donne e le osservò una ad una: - So riconoscere quando qualcuno o qualcosa ha a che fare con la magia…-
Le quattro diventarono pietra.
- Non so chi voi e quella bambina siate, ma sta di fatto che avete scosso la nostra vita in una maniera troppo violenta e sappiate che non avete il diritto…-
Harumi prese la parola: - Noi abbiamo una missione…-
- Non m’interessa se avete una missione o altro: non potete giocare con i sentimenti delle persone e poi…-
Nami la interruppe: - Non ti preoccupare Tomoyo…non disturberò più Shaoran: ha scelto il fiore di ciliegio e la storia non cambierà…-
Tomoyo annuì lasciandole sole, mentre le compagne di Nami la osservarono stupite.
- Ti arrendi così? -
- Si…è inutile lottare quando sai già che hai perso…-
- Ma perché dici così? Hai ancora tempo! -
- No, Fusae! Questa notte avverrà ciò che è stato scritto e se non l’ho convinto ora, non lo farò mai più…sono stata una schiocca a pensar di poter riuscirci -
Gli occhi di Nami si gonfiarono di lacrime e Haruki la strinse forte.
- Non far così…tu ci hai provato…-
Nami sciolse l’abbraccio e si alzò di scatto in piedi: - Forza ragazze dobbiamo andare a preparaci: stasera rinnoveremo il giuramento perché questa è la notte sacra -
Le sue compagne annuirono insieme e, con uno schiocco di dita, sparirono da qual posto.
Nami rimase per qualche secondo ad osservare Sakura ballare insieme ad uno sconosciuto e sorrise: - Questo è il mio regalo, o divina…- schioccò le dita due volte e poi sparì.
 

 Sakura aprì improvvisamente gli occhi e si accorse che, improvvisamente, la sbronza era passata, come per effetto di una magia.
Osservò la gente attorno a lei e si sentì palpeggiata da qualcuno: un ragazzo la stava toccando ovunque.
Sakura si spostò da lui e cercò di scappar via, ma il ragazzo la fermò per un polso e la tirò a se.
- Dove cerchi di scappare carina? -
Sakura cercò di liberarsi, ma la stretta era troppo forte ed improvvisamente si sentì tirare da una parte, trovandosi in un angolo buio del locale, da sola, contro un muro e quel ragazzo che la baciava sul collo e la toccava.
- Lasciami – continuava a ripetere, ma sembrava che le sue parole non bastassero a fermarlo.
L’uomo continuava a toccarla e baciarla, mentre Sakura cominciò a provare un senso di disgusto e riuscì a liberarsi dalla prese dell’uomo, ma dopo pochi passi si ritrovò fra le sue braccia.
- Non possiamo lasciare il lavoro a metà…vieni piccola qui dentro non ci disturberà nessuno -
La fece entrare dentro ad una stanza dove sulla porta vi era il cartello di divieto d’accesso ai non addetti: sembra, più che altro, uno sgabuzzino ed una lampadina accesa penzolava dal soffitto.
L’uomo continuava a spingerla contro il muro, stavolta più forte, e la ragazza non riusciva a muoversi minimamente.
Lui la baciò e il gusto di fumo, misto ad alcool la fece quasi vomitare.
No, non voleva che quella serata finisse così…
Perché non riusciva a far nulla? Si sentiva debole e stanca, molto stanca…
Per un secondo si guardò mano e la vide sparire e ricomparire.
Continuava a dimenarsi mentre le mani di lui erano ovunque…
Avrebbe voluto piangere, ma le lacrime non accettavano di uscire…
- Aiuto…- disse in un piccolo sussurro ed improvvisamente la lampadina si spense lasciando al buio la stanza.
Sakura udì degli strani rumori e quando la luce ritornò vide l’uomo, che prima la toccava, a terra con il setto nasale rotto e un secondo ragazzo sulla porta con il fiatone e la mano chiusa in un pugno.
I loro due occhi s’incrociarono e Sakura trovò fonte di salvezza nel suo sguardo.
Lui le porse la mano e lei gliela prese ed insieme uscirono fuori da quel posto…
 

Lui s’avvicinò alla sua macchina e si voltò a guardarla.
Sakura era ferma davanti a lui e sembrava paralizzata.
Lui fece qualche passo verso di lei, mentre si mise le mani in tasca a causa del freddo che faceva li fuori: con sua grande sorpresa vi tirò fuori, oltre alle chiavi della macchina, anche un petalo di ciliegio e lo osservò mentre una folata di vento se lo preso e lo portò via con se.
Il ragazzo allora s’avvicinò a Sakura e la fissò negl’occhi lucidi, mentre le lacrime le scendevano lentamente sulle guance.
Lui le prese il viso fra le mani e gli asciugò il viso, ma invece di mollarla, rimase fermo a fissarla ancora una volta.
- Tu ami Nami…- disse lei.
- E tu ami Ryan…- rispose lui.
Il vento fece muovere ad entrambi il copri abito.
Lui si avvicinò lentamente e la distanza fra i due e appena percettibile, mentre entrambi chiusero gli occhi.
- Sei un bugiardo…-
- Lo so…e anche tu lo sei, ma non potrei mai mentire mentre ti dico che mi sei mancata da morire…-
I loro occhi si riaprirono per un secondo e si osservarono con una luce diversa.
- Stiamo sbagliando Shaoran…-
- Io adoro sbagliare…-
Le loro labbra si chiusero in un tenero e passionale bacio, mentre i loro cuore battevano all’impazzata.
Si strinsero stretti l’uno con l’altro e per un momento si dimenticarono di qualsiasi cosa, facendo nascere una scintilla dentro di loro che non conoscevano ancora bene, ma che insieme volevano scoprire: quella scintilla si chiama amore…

 

CONTINUA…

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Capitolo 10
*** Cap.10: La notte sacra ( II parte ) ***


Card Captor Sakura: l’ultima avventura…

 

Cap.10: La notte sacra ( II parte )


 

 

Nami si trovò di colpo in mezzo al salone della sua grande casa.
Le sue compagne la stavano aspettando, mentre GiuGiu era seduta su di una grande poltrona rossa e la osservava con i suoi grandi occhioni celesti. Tra le sue dita teneva un piccolo gessetto bianco.
Harumi si avvicinò all’amica e le posò una mano sulla spalla, come a tirarle su il morale, anche se sapeva che non ci sarebbe riuscita.
Nami apprezzò il gesto, ma in quel momento non voleva più pensare a ciò che aveva appena perso e, toltasi una lacrima che lentamente le stava rigando il viso, si era avvicinata a GiuGiu, inginocchiandosi ai suoi piedi.
- Volete iniziare la cerimonia, mia padrona? -
GiuGiu chiuse gli occhi e si concentrò, mentre nella sua mente vide alcune immagini: - Non ancora, mia cara…non ancora…-


La ragazza entrò nell’appartamento e si fermò al centro del corridoio attendendo che i suoi occhi trovassero abitudine nell’oscurità della stanza.
La luna si stava ormai oscurando del tutto e lasciava la città buia senza i suoi candidi raggi.
La ragazza sentì due possenti braccia prenderle la vita e stringerla contro un corpo caldo, mentre qualcuno le baciava appassionatamente il collo.
Lei si lasciò andare da quei baci che le mancavano da tanto tempo e si abbandonò al piacere.
Lui la spinse lentamente verso l’interno della stanza, fino al piccolo divano.
I suoi baci diventavano sempre più profondi e lei li voleva sentire sulla sua bocca: con uno scatto si voltò e lo abbracciò stretto a se mentre le loro labbra sembravano non poter far a meno l’una dell’altra.
Camminarono assieme fino a raggiungere il muro che divideva le due stanze, senza mai mollarsi.
Lei si trovata intrappolata tra il corpo di lui e la parete, ma questo non le dispiaceva affatto.
Sentivano entrambi che quella scintilla ormai era un fuoco che ardeva ed entrambi volevano di più dei semplici baci…
Un pensiero balenò nello loro testa e per un secondo disunirono le loro labbra e si osservarono negl’occhi, sempre rimanendo abbracciati.
Gli occhi di lui si specchiavano nel verde smeraldo di quelli di lei e i loro cuori avevano accelerato il battito come due cavalli impazziti.
Si capirono al volo e lei gli sorrise cominciando ad annuire freneticamente.
- Si e mille volte ancora si…- disse un attimo prima di riprendere il lungo bacio interrotto qualche secondo fa.
Lui, allora, cominciò a scendere con le mani in luoghi non ancora scoperti, e lei lentamente gli sbottonò la camicetta, sfilandogliela e facendolo rimanere a petto nudo.
Lei si aggrappò al suo collo e poi gli saltò in braccio, mentre lui la condusse nell’altra stanza appoggiandola delicatamente sul letto ancora disfatto.
- Sei il solito disordinato – commentò lei, mentre lo prese a se e lui le cominciò baciarle il collo.
Senza baci staccarsi, lentamente si cominciarono a spogliare a vicenda  e i loro corpi continuavano ad essere sempre più in contatto.
Lui voleva scoprire ogni più piccola parte del duo corpo e il profumo della sua pelle lo inebriava ogni volta.
Lei non riusciva a credere a quello che stavano facendo: dopo tutti quegl’anni a considerarsi quasi fratelli, ora erano semplicemente due amanti che non potevano essere allontanati l’uno dall’altro per non più di pochi secondi.
Eppure lei si sentiva felice e ora più nulla le importava.
Strinse ancora di più il corpo di lui verso di se per trasmettergli quello che stava provando e lui prontamente lo percepì.
Ci fù un secondo dove i loro occhi s’incontrarono e poi quell’attimo sfuggente, ma allo stesso tempo eterno…quel momento dove i due corpi diventano uno e dove le due anime finalmente si uniscono…
Raggiunsero la felicità insieme e poi sfiniti, si trovarono coricati l’uno al fianco dell’altra, mentre si osservavano con il sorriso sulle labbra.
Lei avvicinò la sua mano al viso di lui e glielo accarezzò dolcemente, mentre lui congiunse le loro mani.
Si sentivano felici e completi per la prima volta e avrebbero voluto rimanere per sempre li, in quel letto dalla roventi lenzuola, mano nella mano.
- Devo confessarti un segreto…- interruppe lui il silenzio che li cercava.
- Quale? – chiese lei incuriosita.
- Penso di amarti…- rispose lui sorridendole e portando il corpo di lei più vicino al suo.
-  Anch’io ho un segreto da confessarti…- lei avvicinò le sue labbra e lo baciò dolcemente: - …anch’io penso d’amarti -
Si abbracciarono forte e lei sospirò ancora incredula di quello che era appena successo.
Il suo sguardo poi cadde sulla sveglia appoggiata sul mobile li a fianco: mezza notte in punto…
Era curioso: cominciò a sentirsi strano dopo aver guardato quell’orario, ma in fondo che importava?
Ora era tra le braccia dell’uomo della sua vita e il resto era nulla.
 

L’orologio a pendolo iniziò a scandire il primo dei dodici rintocchi della mezzanotte.
Il suo suono arieggiò nella stanza mentre i presenti continuavano a stare fermi ai loro posti.
All’improvviso il piccolo gessetto bianco si alzò in volo ed iniziò a volteggiare per la stanza.
Le quattro ragazze lo osservarono passargli davanti agl’occhi, mentre l’orologio scandì il quinto rintocco.
Il gessetto si appoggiò lentamente a terra e iniziò a tracciare una serie di linee circolari sul pavimento di legno.
Al nono rintocco dell’orologio, l’oggetto fermò la sua scrittura e si posò su di un mobile li a fianco.
La bambina che era seduta sulla poltrona s’illuminò e un’entità la portò al centro della stanza, dove il gessetto aveva disegnato le linee.
GiuGiu appoggiò lentamente i piedi al centro esatto di quello che sembrava un cerchio con varie scritte in una lingua antichissima.
Il pavimento sotto ai suoi piedi cominciò ad ondulare come se fosse acqua e non più legno.
Le quattro ragazze si avvicinarono al cerchio, senza mai entrarvi ed osservarono la bambina, mentre l’orologio scandì l’undicesimo rintocco.
GiuGiu fu scossa come se una scarica d’energia le avesse attraversato tutto il corpo e al dodicesimo rintocco aprì i grandi occhioni azzurri e il pavimento smise di ondulare.
- Mezzanotte in punto…- disse con flebile voce la piccola: - CHE LA CERIMONIA INIZI! -
In quel preciso istante Haruki si tolse dal polso lo strano braccialetto ed lo lanciò in aria: l’oggetto s’illuminò di una luce azzurra e aumentò vistosamente la sua ampiezza, andando ad accerchiare la splendida ragazza dai grandi boccoli.
Haruki aprì i suoi meravigliosi occhi blu e il grande cerchio azzurro si sdoppiò e si strinse intorno al suo esile corpo: i suoi abiti cambiarono immediatamente ed una lunga tunica azzurra, legata al suo semplice collo, prese il posti dei suoi vecchi abiti.
Quel colore le donava moltissimo, sembra essere disegnato apposta per i suoi occhi e i suoi capelli.
Uno dei due grandi cerchi si restrinse e ritornò ad essere il braccialetto di un tempo, mentre i secondo cerchio si posò sulla sua testa e si modellò fino a quando non raggiunse la forma di una splendida corona di ghiaccio.
Haruki entrò nel cerchio disegnato a terra ed immediatamente quest’ultimo s’illuminò d’azzurro, mentre intorno ai suoi piedi si disegnò un simbolo.
GiuGiu spostò il suo sguardo verso Fusae e quest’ultima si tolse la cintura dalla vita, lanciandola anch’essa in aria.
L’oggetto cambiò forma e divenne una lunga spirale che cominciò ad avvolgerla, mentre anche i suoi abiti si modificarono: venne vestita da una corta tunica dal verde foglia e ai suoi piedi si formarono semplici sandali marroni.
Fusae toccò la spirale che l’avvolgeva e questa si andò ad attorcigliare intorno al suo braccio, formando uno strano gioiello che partiva dalle dita fino ad arrivare al gomito.
Fusae si toccò la fronte e subito vi fece comparsa una splendida corona formati da smeraldi.
Lentamente si portò anche lei all’interno del grande cerchio e quest’ultimo s’illuminò di un verde smeraldo per poi formare un altro simbolo sotto ai suoi piedi.
Harumi non perse tempo e si tolse i due strani orecchini lanciandoli in aria, mentre questi iniziarono a roteare, illuminandosi di una luce gialla, intorno alla ragazza.
La sua coda di cavallo fu sciolta e i suoi capelli dorati rimasero liberi, mentre il suo vestito veniva sostituito da una tunica arancio, sfumata di giallo.
Le due luci fermarono la loro corsa e una delle due si posò sulla sua mano destra, dando vita ad uno sfavillante anello dalla pietra preziosa, mentre il secondo si posò sulla sua fronte e formò una bellissima corona dorata.
Harumi avanzò all’interno del cerchio e quest’ultimo s’illuminò di nuovo, ma di un arancio vivo ed intenso, mentre anche sotto i suoi piedi comparve un altro simbolo.
Mancava soltanto Nami e la ragazza era li che osservava quello che stava accadendo: come tempo fa, la cerimonia del giuramento si stava ripetendo.
GiuGiu la osservò con i suoi grandi occhi: - Non sei obbligata ad essere una mia guardiana, Nami –
- Io lo voglio essere ancora, GiuGiu…- chiuse gli occhi e lanciò in aria la sua collana che divenne di un rosso sangue, allungandosi e prendendo la forma si un drago che immediatamente calò a picco su di lei aprendo le sue fauci e preparandosi a mangiarla.
Nami alzò all’ultimo momento la mano e il dragone, invece che colpirla, l’avvolse e la vestì di una vesta rosso fuoco, mentre una spilla prese forma sul suo abito e una magnifica corona si fece largo tra il corvino dei suoi capelli.
Nami entrò nel cerchio e quest’ultimo sembrò infuocarsi, mentre anche sotto i suoi piedi venne a formarsi un simbolo.
GiuGiu sorrise: - Bene…manca soltanto il testimone che certifichi il vostro giuramento.
Le quattro ragazze si guardarono l’uno con l’altra non sapendo a chi chiedere, mentre un voce attirò la loro attenzione: - Se permetti, vorrei essere io il tuo testimone! –
Le quattro ragazze alzarono lo sguardo e un brivido percosse le loro schiene: davanti a loro vi era una figura ben nota e nessuno di loro poteva credere ai propri occhi.
La figura avanzò raggiungendo il cerchio, ma GiuGiu lo bloccò prima che quest’ultimo lo oltrepassi.
- Se entri nel mio cerchio entri a far parte della mia missione e della mia vita…-
La figura sorrise ed oltrepassò il grande disegno, mentre quest’ultimo brillo di una luce intensa.
La figura raggiunse GiuGiu  e s’inginocchiò davanti a lei.
- Avete sfidato voi stessi venendo qui, mio signore -
- Non potevo mancare in questa notte sacra…-
- Allora avete deciso: assistete al fine di questa storia mio caro…-
La figura annuì e si portò all’esterno del cerchio voltandosi verso le quattro ragazze che s’inginocchiarono contemporaneamente.
- Voi dunque sapete di essere al cospetto di codesta divinità? – chiese in tono solenne.
- SI – risposero all’unanime le quattro ragazze.
- Siete consapevoli che state per diventare sue guerriere, nonché sue servitrice e sue custodi? -
- SI -
- Rinuncerete alla vostra vita per salvare la Divina? -
- SI -
- E la sua essenza? -
- SI -
- Avete scelto. Ora riuniti in quest’epoca siete tenute a rinnovare il giuramento che portate nei vostri cuori nei confronti di codesta bambina, chiamata Divina GiuGiu…pronunciate il vostro nome affinché esso sia scritto nel libro di vita di sua maestà e divenni indelebile nei secoli! -
Haruki si alzò di scattò in piedi ed urlo: - MERCURIO –
La seguì Fusae : - GIOVE –
Harumi: -  VENERE –
Ed infine Nami: - MARTE –
La figura osservò come il cerchio si caricò d’energia e come questa confluiva in GiuGiu.
- Figlie di Mercurio, Giove, Venere e Marte, rinunciato, dunque voi, alla vostra libertà per seguire lei, la Divina reincarnazione, comunemente chiamata Divina GiuGiu -
- SI -
Quella semplice parola pronunciata dalle loro quattro bocche provocarono un’esplosione d’energia che neanche la figura seppe controllare la luce emanata.
Soltanto quando il bagliore si spense davanti ai suoi occhi vi era GiuGiu circondata da quattro ragazze vestite, non più da regine, ma da guerriere e con in mano diverse armi.
La figura si riprese e osservò la piccola che teneva chiuso gli occhi, mentre il cerchio per terra era sparito.
- Divina GiuGiu, voi accettate tutto ciò? -
La piccola aprì gli occhi e con voce sicura e ferma disse: - Io accetto tutto ciò, ma riuscirò a cambiare il futuro della mia precedente divina, anche a costo della mia medesima vita e con queste parole dichiaro la notte sacra ufficialmente conclusa –
 

Sakura uscì lentamente dalla porta del bagno, cercando di non far rumore.
Con un asciugamano addosso ritornò in punta di piedi nella camera da letto e si fermò un istante sul ciglio della porta.
La luce del giorno entrava dalla finestra e illuminava il viso di lui mentre continuava a dormire tranquillo fra le lenzuola diventate fredde.
Sakura l’osservò e sospirò: com’era bello mentre dormiva, sembrava un angioletto.
La ragazza sentì freddo e prese la camicia di lui li a fianco, indossandola.
Le era molto grande ma a lei piaceva ugualmente.
Si strinse la mani intorno al grembo e sospirò più volte, ripensando alla notte precedente e a quanto si sentiva felice, ora più che mai.
Avrebbe voluto svegliarlo e dirgli fino alla svenimento “ Ti amo”, ma lui stava dormendo così bene che era veramente un dispiacere.
Sakura si avvicinò in punta di piedi alla parte del letto dove c’era lui, cominciò ad accarezzargli la fronte più volte, giocherellando con i suoi capelli.
Gli accarezzò il viso e percepì un leggero strato di barba reduce dalla notte e sorrise: si sentiva veramente completa e niente e nessuno quella mattina l’avrebbe buttata giù di morale, soprattutto ora che sapeva una cosa…
Sakura non ce la faceva più e se restava un secondo di più li l’avrebbe svegliato.
Lentamente fece retro front, ma qualcuno la bloccò per un polso: venne tirata verso il letto e tre secondi dopo si era trovata Shaoran si di lei che la guardava con occhi mezzi argomentati, ma pieni d’amore.
- Buongiorno – disse lei, mentre gli diede un dolcissimo bacio.
- Buongiorno anche a te, dove stavi andando senza avermi prima salutato come si deve? -
Sakura sorrise e lo abbracciò stretto a se: - Da nessuna parte schiocchino, soltanto che fino a prova contraria io non abito qui…-
- A quello possiamo rimediare…- la interruppe lui, mentre ritornò a baciarla, ma Sakura lo bloccò: -…il punto è che a casa ho i due doberman che mi aspettano -
Shaoran chinò la testa rassegnato: - Kero e Toy? –
Sakura annuì: - Non sono tornata stanotte e chissà cosa ha dovuto raccontargli Tomoyo per farli stare tranquilli! –
Shaoran la lasciò libera e la osservò mentre si vestiva.
- Pensa quando vengo a sapere di noi…-
- Uccideranno prima te e poi me…- disse lei, mentre finì di mettersi la maglia.
- Perché prima me? – chiese lui.
- Perché fino a prova contraria tu sei il “CIDPS”: Cinesino Incantatore Della….-
Shaoran terminò la frase: - …Povera Sakura, lo so, lo so…sono esattamente 12 anni che me lo ripetono, ma dovranno farci l’abitudine di non vederti insieme a me, altrimenti dovremo sposarci di nascosto –
Sakura si voltò verso il ragazzo: - Cosa hai detto? –
Shaoran aveva sorriso e si era alzato, infilandosi velocemente un paio di Jeans e avvicinandosi a Sakura: - Lo sai che il progetto della nostra casa è ormai finito e ora possiamo andarci a vivere come desideravamo, con una piccola variante: che saremo sposati –
La ragazza non riusciva a credere alle sue orecchie: - Tu hai intenzione di…-
Lui aveva annuì: - Sempre se tu vuoi…-
Sakura lo aveva baciato e abbracciato forte.
- Lo prendo come un si? – chiese lui divertito, mentre si scambiarono l’ultimo bacio e lei uscì dall’appartamento per raggiungere casa sua.
In quelle poche ore erano successe tre cose incredibili e non vedeva l’ora di raccontarle a Tomoyo, ma mentre chiamava un taxi per tornare a casa, non immaginava che la sua felicità sarebbe durata esattamente fino a casa sua, poi la verità sarebbe venuta a galla, ma a caro prezzo...

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Capitolo 11
*** Cap.11: Addio Sakura ***


Card Captor Sakura: l’ultima avventura…

 

Cap.11: Addio Sakura…


 

 

 

Shaoran spense la televisione.
Non riusciva a star concentrato sulle immagini per più di un minuto.
Continuava a guardarsi intorno e a ricordare la notte precedente, non riuscendo ancora a credere all’accaduto.
Non si era mai sentito così felice.
Guardò il telefono al suo fianco e sospirò: a quest’ora dovrebbe essere arrivata a casa, pensò mentre la sua mano inconsciamente si avvicinò alla cornetta.
La fermò di colpo e scosse la testa: che stava facendo?
- Avanti Shaoran l’hai vista cinque secondi fa ed è stata tutta la notte con te! – si disse da solo, mentre ritornò a fissare il telefono: - Però mi manca già da morire…- sussurrò mentre non riuscì più a resistere.
Prese la cornetta e compose il numero del suo cellulare.
Nella casa silenziosa iniziò a farsi largo il trillare di qualcosa.
Shaoran seguendo il suono acustico arrivò dritto nella sua camera e trovò il cellulare di Sakura sotto ai suoi vestiti.
Ciccò il tasto “Termina” e l’apparecchio smise di suonare, mentre sul suo volto comparve un sorriso: ora aveva una scusa per andare da lei.
Senza pensarci due volte, finì di vestirsi e prese le chiavi dell’auto, uscendo, come un fulmine, dalla sua casa.
 

Il taxi arrestò la sua corsa.
Sakura scese dall’automobile e porse dei soldi all’autista che ripartì subito dopo.
La bella ragazza osservò per un istante l’azzurro del cielo mentre un fredda brezza gli provocò i brividi lungo la schiena.
Faceva freddo li fuori…
Sakura si avvicinò al cancello, mentre cominciò a cercare le chiavi di casa senza alcun risultato.
Poi le venne in mente: - Le ho dimenticate ieri sera! –
Sakura, dopo essersi rimproverata più volte, si mise alla ricerca del cellulare senza trovare anch’esso.
- Devo averlo lasciato da Shaoran…ultimamente ho la testa tra le nuvole…- disse, mentre osservò la sua dimora sorridendo: - Forse mio fratello ha ragione, quel ragazzo mi ha ipnotizzato e ora non riesco far altro che pensar a lui…-
Dopo un la revisione della notte passata, Sakura allungò il dito verso il campanello di casa, ma qualcosa la interruppe nel gesto…
Una sensazione di pericolo molto forte; vibrazioni negative proveniente da ogni angolo della città…
Cosa stava succedendo?
Sakura cominciò a guardarsi intorno notando nulla di strano, eppure la sensazione di pericolo c’era e non aveva dubbi…
Osservò un secondo la sua casa: possibile che Kero-chan non avesse percepito nulla?
 
Vieni da me…
 
Una voce la fece sobbalzare.
Da dove proveniva?

Non aver paura, non ti farò del male…
Ho soltanto bisogno di te…

Vieni…

Chi la stava chiamando e perché le vibrazioni continuavano ad aumentare?
Sakura tirò fuori dalla borsa il suo ciondolo, ma all’improvviso la sua attenzione venne catturata da due luci rosa che uscivano dalla sua tasca: due delle sue carte stavano galleggiando davanti ai suoi occhi e precisamente quelle carte erano Dark e Light.
Sakura allungò la mano per riprenderle, ma esse vennero attirate da una forza nella parte opposta.
- Dove state andando? – chiese la giovane donna, mentre cominciò ad inseguirle.
 
Così, brava…
Dobbiamo completare la collezione…

Vieni, Sakura…

Vieni da me…



I due occhi azzurri si aprirono di scatto.
Avevano appena sentito quanto aveva detto la voce e doveva intervenire prima che fosse troppo tardi.
La piccola  alzò il dito verso l’orizzonte, mentre gli occhi osservarono la città davanti a loro.
Subito, sul grattacielo, comparvero quattro figure al fianco della piccola.
- Fermatelo! – disse la dolce voce, mentre le quattro guerriere si volatilizzarono.
GiuGiu respirò profondamente.
Una sagoma le si formò alle sue spalle e rimase immobile aspettando un cenno dalla bambina.
- Sei sicuro della tua scelta? – chiese la piccola senza voltarsi.
- Sicurissimo…sono troppo vecchio ormai…-
 

Sakura seguì le carte per moltissimo tempo, finchè non si fermarono ai piedi di un grosso albero in un parco che neanche lei conosceva l’esistenza.
La ragazza si fermò prendendo fiato e quando alzò lo sguardo non riuscì a credere ai suoi occhi.
- Ciao Sakura, finalmente ci incontriamo…- disse la figura davanti a lei.
La ragazza rimase in mobile dallo stupore.
- Ti domanderai che cosa voglio da te, non è vero? Beh, diciamo che da te ho già avuto quello che volevo! -
La sagoma schioccò le dita e le Sakura Card’s cominciarono a roteargli intorno.
- LASCIALE! –urlò lei, mentre chiamò a se il suo scettro.
- Così è quello il grande scettro di Sakura? Un po’ misero direi…comunque come puoi ben vedere non tutte le carte che ti sono state sottratte sono nelle mie mani…-
- Che ne hai fatto delle altre? -
- Tesoro mio, questo non devi chiederlo a me, ma a quelle persone che fino a ieri sera chiamavi amiche…-
Sakura non capiva, ma ora rivoleva indietro le sue carte, e subito.
- Ridammele, altrimenti io…-
La figura scoppiò in una fragorosa risata: - Tu, cosa? Cosa vuoi fare senza le tue carte, senza i tuoi guardiani e il tuo spadaccino preferito? Cosa, Sakura? Cosa vuoi fare ora visto che anche il grande Clow non può più aiutarti! -
- Sei stato tu? -
Nel cuore di Sakura crebbe di più la rabbia: - TE LA FARO’ PAGARE! –
La ragazza si lanciò contro la figura concentrando tutte le sue forze…
 

Tomoyo si fermò appena ebbe raggiunto la dimora Kinomoto.
Cercò d’intravedere la sua amica attraverso le tendine della finestra di camera sua, ma la lontananza non le permetteva una buona vista.
Il rumore di una macchina che arrestava la sua corsa la fece voltare.
Un ragazzo che conosceva molto bene le si stava avvicinando: - Ehilà, Tomoyo! Mattiniera a quanto vedo! –
- Anche tu a quanto pare…-
Tomoyo osservò il ragazzo davanti a se con uno sguardo malizioso: - Ho cercato Sakura stanotte, dopo la discoteca, ma suo fratello mi ha detto che non era tornata e che non sapevano dov’era perché non rispondeva al cellulare…per caso tu ne sai qualcosa? –
Il volto di Shaoran divenne di un rosso acceso e cominciò a balbettare: - Ehm, cioè…vedi…noi…ecco…-
Per terminare quella conversazione imbarazzante, Shaoran mostrò il telefono di Sakura all’amica che lo prese in mano.
Tomoyo sorrise comprendendo tutto: - Ecco perché non è tornata stanotte…- disse mentre suonò il campanello della casa.
Immediatamente la porta si aprì e i due entrarono assieme, mentre una figura saltò addosso a Shaoran, facendolo cadere a terra.
- DOV’E’ SAKURA? – gli urlò un leone alato mostrandogli i denti.
- Kero-chan ma sei impazzito? Togliti immediatamente da me! -
Toy raggiunse i due: - Si, Kero, spostati lascialo a me…gli spacco io il muso con un bel cazzotto se non ci dice subito cosa ne ha fatto di mia sorella! –
I due si stavano avventando sempre di più sul giovane uomo, ma la prontezza di Tomoyo lo salvò: - Shaoran non c’entra niente, stanotte Sakura ha dormito da me perché si è ubriacata un po’ troppo…
- Perché allora mi hai chiamato ieri sera? – chiese Toy rimanendo in ascolto.
- Sakura era fuori stanotte ed è uscita dal locale da sola…pensavo fosse tornata a casa, invece me la sono ritrovata davanti al mio cancello…-
Shaoran, Kero e Toy osservarono la bella mora che sembrava essere sicura di quello che diceva, mentre l’uomo e il leone lasciarono libero il povero cinese.
Tomoyo continuò: - Stamattina se ne è andata via senza dir nulla prendendo un taxi, ma ha dimenticato il cellulare a casa mia e sono venuta a riportarglielo e nel tragitto ho incrociato Shaoran che mi ha dato un passaggio fino a qui! –
Shaoran ringraziò mentalmente l’amica, che aveva sempre una risposta a tutto, e tirò un sospiro di sollievo nell’aver scampato il pericolo.
- Se le cose stanno così, Sakura non è mai ritornata a casa…- annunciò Kero-chan, mentre nei presenti cominciò a tirare aria di preoccupazione.
L’attenzione fu catturata dall’apertura  della porta di casa che, per il brutto colpo subito, cadde a terra con fragoroso rumore.
I presenti si misero in allarme e osservarono sulla soglia quattro fanciulle armate fino ai denti, quattro fanciulle che conoscevano molto bene.
- Nami…-
Shaoran osservò stupito le quattro guerriere e una di loro si lanciò su di lui mettendolo spalle a muro.
- Dov’è la Divina? – chiese la bella guerriera dall’abito rosso fuoco.
- Non so di che cosa parli…-
Nami sfoderò la sua spada e gliela puntò alla gola fissandolo negl’occhi: - DOV’E’ SAKURA? –
Ci fu un secondo di silenzio e i presenti sembravano paralizzati da quanto stava succedendo in quella casa, ma una voce richiamò l’attenzione.
- Lascialo, Nami…sta dicendo la verità, non sa dove sia…-
A quelle parole, Nami lasciò il ragazzo e con un balzo raggiunse il fianco di un piccola bambina dagli occhioni azzurri.
Shaoran la osservò confuso: - Voi…chi siete veramente? – chiese con voce tremante, mentre la bambina gli si avvicinò in volo e gli accarezzò una guancia.
- Non aver paura discendete di Clow…noi siamo qui per aiutarti…-
 

Lo splendido scettro rosa cadde a terra, mentre la sua stella smise di roteare.
Sakura s’inginocchiò a terra con i vestiti lacerati e ferite su ogni parte del corpo; la sua pelle era bianchissima, mentre la luce dei suoi occhi si spegneva  lentamente.
Cadde a terra con il corpo e un rivolo di sangue gli uscì dalla bocca.
Il suo respiro era affaticato e non riusciva più a muoversi in alcun modo.
Sentiva che la sua fine era vicina, molto vicina e un pensiero le balenò in testa…
- Non posso morire…- disse con flebile voce, mentre un seconda alle sue spalle scoppiò in una risata.
- Devo ammettere che mi hai dato del filo da torcere e che non è stato facile ridurti così…ma infondo che importa…-
La figura l’osservava soddisfatta.
Sakura sentiva le forze abbandonarla sempre di più, ma sapeva che non poteva morire altrimenti…
Poi un’idea…
Si, una grande idea!
Davanti a lei vedeva il suo scettro e con una mano cercò di raggiungerlo, provando un dolore folle.
Toccò il freddo metallo rosa e lo strinse a se, chiudendo gli occhi e concentrandosi: una flebile luce apparve tra la sua mano e il suo scettro e poi si spense.
Sakura riaprì gli occhi e osservò a lungo lo scettro: “ Sei al sicuro ora…verranno a salvarti, non ti preoccupare…” pensò mentre sentì qualcuno afferrarla per i capelli e tirarla verso se.
La povera ragazza lasciò andare l’oggetto e tra le urla di dolore cercò di liberarsi dalla presa, ma sembrava tutto inutile.
- E’ inutile che cerchi forza nel tuo scettro…non ti preoccupare però…non morirai, anzi riceverai un grande onore: diventerai mia! -
La figura la voltò lentamente verso di se e fece combaciare i loro due volti in un lungo bacio.
Sakura chiuse gli occhi e due lacrime le rigarono il volto, mentre il suo cuore cessò di battere…
 

Erano ancora tutti li, riuniti sotto quel tetto.
Avevano ascoltato tutti le parole di GiuGiu, che gli aveva spiegato ogni cosa.
Ora sapevano che venivano da un altro mondo, che erano qui per salvare Sakura da un destino troppo crudele e che erano loro parte delle causa della sparizione delle carte, ma soltanto a fin di bene.
Shaoran era preoccupato al massimo perché la bambina gli aveva detto che ora Sakura si trovava in pericolo, ma non riuscivano a localizzare dove potesse essere perché qualcuno glielo impediva.
Poi improvvisamente una sensazione che colpì Shaoran, GiuGiu e Kero-chan, facendoli osservare tutti quanti il medesimo punto.
- Divina GiuGiu, cosa vi turba? – chiese Fusae avvicinandosi alla padrona.
- Sakura…- dissero in coro i tre interessati correndo velocemente fuori dalla casa e fermandosi nel giardino, mentre gli altri li seguirono.
Era successo qualcosa, qualcosa di molto grave e loro riuscivano a percepirlo…
- Cerberus! -
Dal cielo arrivò immediatamente anche il secondo guardiano di Sakura, Yue, che si avvicinò all’amico.
- Hai percepito anche tu queste vibrazioni? – chiese spaventato il leone d’orato.
- Non solo tu, Kero…- disse Shaoran, mentre una seconda sensazione li fece trasalire.
GiuGiu e Shaoran si osservarono per un secondo, mentre la bambina si voltò verso le sue guerriere: - PRESTO DOBBIAMO ANDARE! SAKURA E’ IN UN GROSSO PERICOLO! – disse prima di cominciare a correre insieme a Shaoran, Yue e Kero-chan verso un punto preciso.
Nami, Harumi e Fusae seguirono la propria padrona, mentre Haruki rimase con Toy e Tomoyo.
- Toy rimani a casa con tuo padre e cerca di non fargli scoprire nulla di questa storia, mentre tu Tomoyo…-
La ragazza bruna si fece avanti con le mani congiunte al petto: - Sono pronta ad aiutarvi in qualsiasi modo! –
Haruki le si avvicinò e schioccò le dita, mentre al collo della ragazza comparve un videocamera digitale: - Fai la cosa che ti riesce meglio, Tomoyo: riprendi la nostra ultima avventura…-

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Capitolo 12
*** Cap.12: Dark Queen ***


Chiedo scusa per il mio ritardo, ma è stato e sarà un periodo molto intenso per me e ora che sono ammalata ho approfittato per buttar giù qualche riga. Il risultato non sarà un dei migliori, scusatemi in anticipo…
Colgo l’occasione per farvi gli auguri di buone feste che ad alcune di voi non ho potuto fare prima! PERDONATEMI!
Vi ringrazio per non aver espresso le vostre idee sull’identità di alcuni personaggi e vi chiedo di continuare a farlo fino a quando la mia storia non volgerà al termine…
Questo capitolo non sarà molto lungo perché se scrivo di più, avrei rischiato di caricarlo troppo di eventi e non voglio che questa accada.
Detto questo vi auguro una buona epifania, un felice 2007 e una buona lettura!
Grazie a tutte!
GoddessHaruna
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Card Captor Sakura: l’ultima avventura


 

Cap.12: Dark Queen




 
Era una corsa contro il tempo.
Shaoran, GiuGiu e i due guardiani sentivano che ogni secondo che passava era fatale per la loro Sakura.
Il giovane uomo, a capo del gruppo, continuava a correre come un forsennato, sperando di non arrivare troppo tardi.
- SHAORAN! -
Il ragazzo si voltò di scatto e vide il grande Cerberus sbattere le proprie ali, mentre sul dorso teneva la piccola GiuGiu.
- Sali su di me, se voliamo faremo presto! -
Shaoran annuì e con un balzo si ritrovò sul grande leone alato, mentre quest’ultimo iniziò a prendere quota e ad allontanarsi sempre di più dall’asfalto insieme a Yue.
A terra rimasero le quattro guardiane di GiuGiu che con agilità impressionante riuscivano tenergli testa, mentre la povera Tomoyo continuava a correre il più veloce possibile per raggiungerle.
Shaoran guardava la città sotto di lui e cercava d’individuare il punto esatto dove si trovava Sakura e, quando lo trovò, sia lui che GiuGiu urlarono: - LAGGIU’! IN QUEL PARCO! –
Cerberus recepì il messaggio e cominciò ad abbassarsi di quota, ma vide Yue fermo ancora al punto di prima.
- Yue che aspetti? – gli urlò Shaoran, ma il guardiano della luna sembrava essere immobilizzato con le mani strette al cuore.
Il grande leone si fermò ad osservare il suo compagno e in quel momento lo vide perdere i sensi e precipitare nel vuoto sottostante con grande velocità.
- YUE! -
I tre videro l’essere magico passargli davanti senza riuscire a bloccare la sua corsa, mentre continuava ad avvicinarsi alla terra sempre più velocemente.
- DRAGO, VAI! -
Un ruggito risuonò nell’aria e una grande entità si alzò dalla mano di Nami che era puntata su Yue: un gigantesco drago prese forma e si avvicinò al corpo privo di sensi afferrandolo e portandolo, delicatamente, a terra.
Cerberus raggiunse l’amico, mentre il drago di Nami scomparve all’istante.
Tutti i presenti si radunarono intorno a Yue, mentre il suo corpo continuava a comparire e sparire.
Negl’occhi del guardiano del sole balenò un lampo di terrore.
- Oh no! Yue sta scomparendo! -
Harumi osservò Cerberus: - E questo cosa significa? –
- Io risplendo di mia luce propria, ma lui prende energia dal padrone a cui è legato…-
Un brivido percosse le schiene di ognuno dei presenti e il sangue di Shaoran si gelò nelle vene, mentre Cerberus continuò: - …se lui sta scomparendo vuol dire che Sakura non è più tra di noi…-
 

Il silenzio era sceso tra i presenti che osservavano il corpo di Yue sull’asfalto.
Shaoran aveva i pugni stretti e gli occhi chiusi, mentre dentro di lui continua a crescere un odio profondo verso colui che aveva fatto del male alla sua Sakura.
Il ragazzo scese velocemente dal dorso di Cerberus e, richiamata a se la sua spada, cominciò a correre verso i grandi alberi del parco di fronte a loro, ma improvvisamente GiuGiu gli si presentò davanti bloccando la sua strada.
- Dove pensi d’andare? – gli chiese con un sguardo impassibile.
- Spostati! Voglio vendicarmi per la morte di Sakura! – le urlò lui, superandola e riprendendo la sua corsa, ma GiuGiu gli bloccò nuovamente la strada.
- E come speri di fermarlo? -
Quello domanda lo aveva fatto diventare di pietra.
- Non conosci il tuo nemico, non sai com’è fatto, non sai quanto è potente e tu speri, da solo, di poterlo uccidere? -
GiuGiu osservava l’uomo davanti a lei aspettando una sua risposta, mentre Shaoran continuava a fissarla negli occhi.
“ Il suo sguardo…” pensò “…non riesco a reggere il suo sguardo, come quando guardo quello di…”
- So che ora sei pervaso da una forte sete di vendetta…- GiuGiu continuò il suo discorso interrompendo i pensieri di Shaoran: - …ma da solo non potrai mai farcela e hai bisogno di tutto l’aiuto possibile che possiamo darti… – disse bloccandosi un secondo e sparendo da dov’era per ricomparire davanti al corpo senza vita di Yue.
- …e abbiamo bisogno anche del tuo aiuto, guardiano delle carte, quindi io ti ordino di alzarti ora! -
Gli occhi di Yue si riaprirono all’istante e la creatura magica ritornò forte come un tempo.
Cerberus era incredulo di ciò che aveva visto, ma non fece domande perché cominciava a riconoscere in quella bambina un aspetto famigliare e le porta molto rispetto, anche se non la conosceva affatto.
- Ora riprendiamo il nostro cammino, non c’è un minuto da perdere! – ordinò, GiuGiu, con voce solenne e tutti quanti obbedirono al comando.

 
Tra i grandi alberi e i folti cespugli, ecco finalmente un spiazzò di verde erba, dove a terra vi era il corpo lacerato e senza vita di una fanciulla con a fianco il suo scettro.
- Sakura! – urlò Shaoran raggiungendola, ma un campo magnetico lo bloccò.
- Ce ne avete messo di tempo per trovarci! -
Una voce li sorprese e li mise tutti in guardia, cercando d’intravedere chi fosse il loro nemico.
- Lurido verme! Fatti vedere! – urlò Shaoran mentre la lama della sua spada riflettè i raggi del sole che s’infiltravano tra i rami degl’alberi.
- Oh! Cosa sentono le mie orecchie…iniziamo male mio caro! Io non sono un lurido verme, quello, semmai, sarai tu…- la voce continuava a farsi sentire, ma ancora nessuno all’orizzonte.
Shaoran spostava il suo sguardo da un albero altro, sperando di trovare il punto da cui proveniva la voce e, in conseguenza, anche l’assassino di Sakura.
I suoi occhi, poi, si fermarono sul corpo pallido della fanciulla e per un attimo Shaoran  rivide il suo bellissimo viso…
- Sai…-
I pensieri del ragazzo furono interrotti dal ritorno della voce, un’ombra oscura si formò a fianco del corpo di Sakura e cominciò a prendere sempre più forma.
- …il termine giusto per pronunciare il mio nome è Sua Maestà Re di Tutte Le Galassie…-
L’ombra ora assomigliava sempre di più ad un uomo con un grosso mantello nero e un grande cappuccio sulla testa che gli copriva il volto.
- …ma a voi concedo di chiamarmi con il nome con cui mi avete conosciuto…-
L’uomo si tolse il cappuccio e una bionda chioma si fece largo fra il nero dei suoi vestiti.
Gli occhi di Shaoran si spalancarono ancora di più e dalla sua bocca uscì una sola parola: - Ryan? –
Il biondo ragazzo sorrise: - In carne ed ossa o giovane discendente di Clow, Shaoran, o forse dovrei chiamarti, discendente di quell’infame che non ha voluto dare i suoi poteri alla mia famiglia! –
Cerberus cominciò a ringhiare: - Tu sei il figlio dell’apprendista di Clow Read! –
- Precisamente sono suo nipote e sono qui per riprendermi ciò che mi appartiene…o forse è meglio dire ciò che appartiene alla mia grande e potentissima famiglia Uchinawa che oggi diventerà padrone d’ogni cosa! -
Ryan diede un’occhiata al corpo di Sakura e sorrise: - Ormai metà del lavoro è fatto: la giovane cattura carte è soltanto un ricordo e la sua anima è rinchiusa in una gabbia che le attanaglia il cuore, oramai spezzato e senza vita. Mi mancano soltanto un paio di cosette e poi questo insulso pianeta e l’intera galassia saranno mie…peccato però che è sorto un piccolo problema…-
Yue, Shaoran e Cerberus stettero ad ascoltare con attenzione, ma tutti e tre erano pronti ad attaccarlo da un momento all’altro.
- Che tipo di problema? – aveva chiesto la piccola GiuGiu, mentre attirò a se lo scettro di Sakura ed iniziò ad osservarlo.
La bambina toccò il freddo metallo rosa e percepì un calore inconfondibile.
“ Sakura ha compiuto ciò che era scritto…e io non sono riuscita a fermarla” pensò la piccola con lo sguardo basso, mentre calde lacrime salate scesero dalle sue rosee guance.
- Purtroppo sono un uomo anch’io e alla carne non so resistere, soprattutto se è un così bel bocconcino…- continuò a parlare Ryan, infischiandosene della bambina.
Il suo sguardo era ancora una volta rivolto verso il corpo di Sakura.
- Così ho pensato, perché farmi nemica una persona così bella e così potente, quando posso farmela amica? Come posso sprecare la sua giovinezza così, senza averla nemmeno assaggiata un po’? E poi che sovrano sono senza la mia regina? -
GiuGiu alzò di scatto il volto e osservò l’uomo davanti a se: - NON VORRAI…-
Nei suoi azzurri occhi balenò un lampo di terrore, mentre nella sua mente balenò un pensiero e la bambina sperò che quello non fosse il pensiero di Ryan.
Il biondo uomo sorrise rispondendo alla piccola: - Oh si, invece…-
Nella mano dell’uomo comparve una sfera d’energia nera che emetteva lampi man mano che aumentava.
Ryan si concentrò e osservò i suoi avversari con un sorriso vittorioso.
- FERMATI! – gli urlò GiuGiu, ma orami era troppo tardi.
Ryan lanciò la sfera verso il corpo senza vita di Sakura e lo colpì in pieno, avvolgendolo e formando un grosso specchio nero.
L’uomo cominciò a ridere compiaciuto, mentre osservava l’evolversi del suo piano alla perfezione: dal grande specchio si vide uscire una snella e slanciata figura, con alti tacchi a spillo neri, un lunga gonna nera con un spacco mozza fiato e una camicia dello stesso colore che metteva in risalto il bel seno.
I capelli marroni un po’ più lunghi e sciolti, con qualche riflesso scuro qua e la e non più quegl’occhi vivi e pieni d’energia ma due perle oscure che incutevano terrore.
Tomoyo, che si era messa a filmare quanto accadeva dietro a un cespuglio, come le aveva ordinato di fare Fusae, tolse per un secondo gli occhi dalla telecamere per osservare quella figura.
GiuGiu si piegò a terra in due dal dolore e le sue guardiane si precipitarono su di lei, mentre la bambina continuava ad osservare la donna.
I due guardiani indietreggiarono spaventati, mentre Shaoran lasciò cadere la sua spada a terra, incredulo, domandò: - Sa…Sakura? –
Lo specchio nero si dissolse e la splendida donna osservò uno ad uno tutte le persone davanti a lei, mentre Ryan le si avvicinò e le prese la mano, baciandogliela.
- Mia cara, siete splendida –
La donna sorrise e rispose con la sua calda e sensuale voce: - Sono onorata che voi abbiate scelto me, grande Ryan Uchinawa…vi sarò fedele per l’eternità –
Ryan sorrise soddisfatto: - Il piacere è mio d’avervi affianco…- disse, poi si rivolse agli altri: - Sapete…ogni essere vivente  è costruito nella sua forma completa, cioè ognuno di noi ha un parte cattiva e una buona dentro di se, che vivono in perfetto equilibrio. A volte, però, a causa di situazioni, di persone una delle due parti prevale sulla seconda e prende il pieno comando, imprigionando per sempre l’altra parte…Ecco, ora, osservate questa splendida donna come è riuscita, grazie al mio aiuto, a far uscire la sua parte migliore, quella che teneva imprigionata da troppo tempo…-
- CHE COSA HAI FATTO A SAKURA? – urlò Shaoran puntando la sua spada verso Ryan.
- No, errore! Sakura è morta, andata, cancellata…quella che avete davanti a voi è la creatura più potente di tutte le galassie, dopo me naturalmente e dopo Clow, ma purtroppo quest’ultimo è venuto a mancare…Questa splendida fanciulla è un concentrato di energia pura e non può essere chiamata con un nome come Sakura. No, lei è degna del nome di Dark Queen, regina dell’oscurità! -

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Capitolo 13
*** Cap.13: I cancelli del male ***


Card Captor Sakura: l'ultima avventura


Cap.13: I cancelli del male



L’atmosfera era diventata inquietante.
Nessuno osava proferir parola, nessuno riusciva a credere ciò che vedeva davanti ai propri occhi.
La dolce e sensibile Sakura si era trasformata in una spietata e seducente creatura del male sotto il comando di colui che ora sembrava essere l’essere più crudele che sia mai esistito.
Ryan osservava le facce di tutti i presenti e sorrideva: quanto gli piaceva quella sensazione di stupore e di terrore allo stesso tempo negl’occhi delle sue prede!
Il biondo signore del male si voltò verso la sua perla nera e gli baciò ancora una volta l’esile mano dalla candida pelle bianca e dalle lunghe ed affilate unghie nere.
- Mia cara volgiamo cominciare lo spettacolo? – chiese spostandosi dalla donna e rimando in attesa.
Dark Queen annuì al suo padrone e porse il proprio braccio verso le quattro guardiane che stavano soccorrendo la piccola GiuGiu, che si sentiva ancora male.
Le quattro ragazze cominciarono a galleggiare nell’aria, senza riuscire a muoversi.
- Carte…A ME! – urlò Dark Queen, mentre diversi fasci di luce partirono dai corpi delle guardiane e confluirono nella mano della donna.
Le guardiane cominciarono ad urlare per il dolore, ma poi vennero lasciate andare e caddero tutte e quattro a terra.
Dark Queen osservò il palmo della sua mano sorridendo, ma sapendo che mancavano ancora alcune carte all’appello.
Alzò lo sguardo di ghiaccio verso colei che sembra essere il nemico più pericoloso di tutti e che ora sembra esser in difficoltà.
La donna, con un gesto rapido, attirò a se la piccola bambina e cominciò a stringerla per il collo.
A GiuGiu cominciò a mancare il fiato e le forze a causa del dolore precedente e della forte stretta della donna.
- Lasciala! – urlò Harumi, mentre cercò di rialzarsi in piedi dopo il colpo subito.
Dark Queen osservò la bambina: - Ridammi le mie carte piccola pulce! - urlò mentre le sue unghie affilate cominciarono ad infilarsi nella carne del suo collo.
GiuGiu strinse gli occhi dal dolore, ma rispose al suo aggressore: - Perchè non te le prendi da sola? -
Negl'occhi della regine bruciò un fuoco d'ira ed una forte e misteriosa aura oscura cominciò a formarsi intorno al suo corpo ed a confluire verso la piccola bambina che, dopo un'urlo di dolore, perse i sensi per un momento.
Dark Queen assorbì l'energia delle sue carte e poi lanciò il corpo di GiuGiu, a terra, come se fosse uno straccio sporco.
Shaoran, mentre Cerberus e Yue aiutavano le guardiane ad rialzarsi, si avvicinò al corpo della bambina osservando la sua pelle trucidata dai graffi di quella che, una volta, era Sakura.
Il giovane uomo posò il suo sguardo verso la creatura del male che rideva compiaciuta nel ritrovare tutta l'energia delle sue carte.
- Sakura ritorna in te! Come hai potuto far del male a questa bambina? Sakura svegliati! -
Shaoran si era avvicinato a Dark Queen, ma la donna bloccò la sua avanzata puntandogli, improvvisamente, alla gola, una delle sue unghie che si era allungata fino a lui.
Shaoran deglutì lentamente la saliva osservando l'insolita, ma comunque letale, arma.
- Non ti avvicinare! - disse la lady dallo spacco mozzafiato.
- Calmati tesoro...-
La voce di Ryan, che aveva assistito a tutta la scena, aveva interrotto la donna che sembrava intenzionata a far del male a quel ragazzo.
- Mio signore, lasciate che lo faccia a pezzi e ve lo servi su di un piatto d'argento...- puntualizzò la donna, passandosi la lingua sulle carnose labbra.
Shaoran non potè credere a ciò che aveva appena sentito: - Sakura ma cosa stai dicendo? Tu vuoi uccidermi? -
Ryan si era avvicinato e aveva posato una mano sulla spalla della donna, sussurrandogli all'orecchio: - Lui lascialo a me, tu sbarazzati degl'altri....anzi...-
Il biondo osservò la piccola bambina che, nonostante i lividi, si stava rialzando in piedi, pronta a combattere.
- ...richiama a te i cancelli del male e poi uccidi quella bambina, potrebbe darci dei problemi! -
Dark Queen annuì e ritirò l'unghia lasciando libero il pover uomo di respirare.
La donna si alzò in volò velocemente e portò il palmo della mano verso il cielo del mattino mentre chiuse gli occhi e si concentrò.
Il cielo sulla sua testa si fece sempre più cupo e la luce si trasformò in buio.
Una grandissima voragine si formò sulla sua testa e fulmini ne provenivano dall'interno.
Le quattro guardiane, una volta rimesse in piedi, raggiunsero la loro padroncina che sembrava star bene.
GiuGiu osservava quanto Sakura stava creando e non potè credere ai suoi occhi.
- Che cos'è quel buco nero? - chiese Fusae, spaventata dall'enorme buco che si allargava sempre più.
- Quello è il portale che separa i cancelli del male dalla nostra realtà...sono state sigillate da Clow Read in persona moltissimi anni fa e si dice che soltanto un mago più potente del creatore di questo cancello può rompere il sigillo e comandare i mostri che abitano al suo interno...- spiegò bevemente GiuGiu, mentre Nami avanzò lentamente e con flebile voce pronunciò: - Questo è l'inizio della fine...-


Dark Queen continuava a compiere il suo dovere, mentre già i primi mostri cominciavano a varcare i cancelli e a cadere sulla terra, portando distruzione ovunque, mentre Ryan osservava la realizzazione del suo progetto soddisfatto.
Shaoran, aproffittando della sua distrazione, puntò la sua spada verso Ryan.
Il biondo osservò il suo avversario davanti a se sorridendo: - Cosa vuoi fare con questo stuzzicadenti? -
- Falla smettere e falla tornare normale! - urlò Shaoran mentre nei suoi occhi bruciava un fuoco d'ira.
- Ormai non si può più fare...il regno del male sta già fondando le sue radici ovunque e ne tu ne altri potete fermarlo! -
Nella mano di Ryan comparì una spada nera e, con quel gesto, iniziò la battaglia tra i due spadaccini sotto gli occhi della piccola GiuGiu.
La bambina osservava il giovane combattere e la lady nera che continuava ad aprire le porte del male.
- Yue, Cerberus...- chiamò, improvvisamente, GiuGiu l'attenzione dei due guardiani: - ...eliminate i mostri che sono già scesi qui a terra e cercate di mantenere il controllo delle persone -
I due annuirono e presero il volo.
- Nami, Fusae, Harumi e Haruki sgombrate la zona da civili se ce ne sono e preparatevi a formare il cerchio di protezione, dobbiamo far rimanere l'energia che emaneremo sotto controllo - disse la piccola, mentre i suoi vestiti cambiarono improvvisamente e la bambina si vestì di una lunga tunica beige.
Le quattro guardiane annuirono e obbedirono agl'ordini, mentre la piccola GiuGiu prese in mano lo scettro di Sakura che ora era soltanto freddo ferro.
Un'ombra comparì alle sue spalle, la stessa che era con lei durante la notte sacra.
- Così ti farai scoprire...- disse la bambina, senza voltarsi.
- Anche tu...- rispose l'ombra, mentre entrambi si mossero in posti diversi: lei raggiunse Dark Queen e lui raggiunse Shaoran.
I cancelli del male erano pronti e Dark Queen li aprì, mentre Ryan ruppe la spada di Shaoran e affondò la sua lama nel petto del ragazzo, quando all'improvviso una luce li avvolse entrambi...


Buio.
Silenzio.
Solitudine.
Shaoran aprì gli occhi e ciò che vide era semplicemente il nulla...
Dov'era finito?
Il ragazzo si ricordo improvissamente del colpo ricevuto da parte di Ryan e si toccò il petto, ma nessuna ferita, nessun dolore...
Rimase perplesso e poi si osservò intorno ancora una volta: niente.
Pluf...
Una goccia che cade nell'acqua ed una luce.
Shaoran indietreggia osservando come, dalla luce, un'immagine si fa nitida davanti ai suoi occhi.
Non può credere a quel che vede e più di una volta si stropiccia le sue perle marroni...
- Ciao Shaoran - lo saluta una voce calma e famigliare.
Shaoran cade in ginocchio incredulo e dalla sua bocca esce soltanto un suono: - Clow Read? -

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Capitolo 14
*** Cap.14: Il nuovo mago ***


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Card Captor Sakura: l'ultima avventura...


Cap.14: Il nuovo mago




Shaoran non poteva credere ai suoi occhi.
- Clow Read? - era tutto ciò che riusciva a dire e che continuava a ripetere.
L'alto uomo con lunghi capelli neri legati in una grossa coda, sorrise avvicinandosi di più al ragazzo e non sorprendendosi della sua reazione.
- Si, Shaoran, sono io. Clow Read...non si può dire in carne ed ossa, ma diciamo in spirito e con i suoi guardiani -
Alle spalle dell'uomo con gli occhiali, comparvero due figure ben distinte.
Shaoran indietreggiò ancora un pò: - RubyMoon? SpinelSun? Ma che sta succedendo? - chiese allo stremo delle sue forze mentali che cercavano di trovare un senso a tutta quella storia.
Clow osservò il ragazzo confuso e si avvicinò a lui appoggiandogli una mano sulla spalla, incoraggiandolo ad accettare quello che vedeva.
Shaoran, al solo contatto, indietreggiò e osservò fisso gli occhi del grande mago, mentre il suo viso cambiò totalmente espressione, diventando serio e in cerca di risposte: - Voi eravate morti! Perchè siete davanti ai miei occhi? Dove mi trovo ora? Dov'è Sakura? -
Clow indietreggiò un attimo per osservare il rapido cambiamento del suo giovane discendente e sorridendo continuando ad essere sempre più convinto che lui, ormai, fosse pronto.
- Una domanda alla volta, mia giovane nipote. Vedi, io e i miei guardiani  sia veramente morti e quello che vedi davanti a te non sono i nostri corpi, ma le nostre anime. Ora ci troviamo in uno spazio temporale creato appositamente dalla Divina GiuGiu per poterti proteggere e per far si che noi due c'incontrassimo per l'ultima volta -
Shaoran aggrottò la fronte: - Che significa per l'ultima volta? -
Clow sorrise, felice di poter rispondere alla sua domanda: - Shaoran, io sono diventato troppo vecchio. Ho vissuto la mia vita fino in fondo e ho raggiunto tutti i miei scopi, cercando di mantenere sempre la pace e l'armonia in questo mondo che mi ha visto nascere, crescere e vivere al suo servizio...ma ora basta. Sono stanco e vecchio e il mio fisico non ce la fa più...ecco perchè ho lasciato che Ryan mi uccidesse perchè ormai la mia vita è giunta al termine, ma prima d'andarmene sono venuto per assistere ad uno spettacolo che non speravo di vedere...-
- Che spettacolo? -
Clow Read si rimproverò d'aver parlato troppo della piccola GiuGiu e ignorò la domanda, continuando il suo discorso: - Shaoran, la dolce Sakura è in serio pericolo, capisci! La nostra Sakura ha bisogno di noi, ma purtroppo io non potrò aiutarla più e quindi ho deciso di passare il testimone del mio grande potere, passare tutto ciò che ho nelle mani di colui che è sangue del mio sangue, di colui che è l'unico che può essere un grande mago giusto e che continuerà la mia opera di salvaguardia di questo bellissimo pianeta chiamato Terra...-
Shaoran deglutì lentamente e per un secondo gli sembrò d'aver capito ciò che Clow gli stava dicendo: - Sakura è la tua discendente...-
- No, Shaoran! Non fare finta di non aver capito! Sakura non è la mia discendete, lei è nata sotto il segno della Stella ed era destinata a diventare ciò che è...io l'ho solamente aiutata donandogli le mie carte, ma tu...tu sei la persona che avevo scelto da tempo ed è ora che accetti il fardello e che diventi ciò che sono stato io: il più grande mago di tutti di tempi...-
Shaoran non riusciva a credere alle sue orecchie e non riusciva proferire parola.
Clow sorrise: - Non chiedermi cose come " sei sicuro che io sia la persona giusta?", perchè so che lo sei. Con i miei poteri potrai fare quello per cui ti sei sempre allenato: proteggere la terra e quello che ora ti preme di più di fare: salvare Sakura! -
Quella frase aveva fatto rivedere, nella sua mente, alcune immagini e Shaoran sentì qualcosa crescergli dentro.
Clow Read allungò la sua mano verso il giovane uomo, come ad aspettare la sua stretta,  e concluse il suo discorso: - Se accetti il mio potere, non dovrai far altro che stringere la mia mano, Shaoran...-
Il ragazzo osservò allungo quella grossa e possente mano come se riuscisse a percepire tutto il grande potere che ora gli veniva offerto.
Era titubante e aveva un pò paura di quello che gli veniva offerto, perchè non conosceva affatto ciò che sarebbe successo dopo...
...Shaoran? Non vieni? Sei soltanto un fifone!!
Il viso di Sakura che gli sorrideva, mentre lo chiamava.
...Si, si, si e mille volte si!
Il corpo della ragazza che era stato suo per una notte.
...ti farò a pezzettini!
La lady nera che ora aveva rovinato il suo fiore di ciliegio.
No, non poteva lasciare che la sua Sakura rimanesse così! Lui la doveva salvare è questo il suo compito!
Shaoran osservò gli occhi di Clow Read e, con un gesto rapido, prese la mano di Clow e la strinse con forza esclamando: -ACCETTO! -
Una luce partì dall'unione delle due mani e, lentamente il corpo di Clow si smaterializzò insieme a quel luogo e insieme ai guardiani.



Ryan ruppe la spada del suo nemico e, approfittando del suo stupore, affondò la lunga lama nera della sua spada nel suo cuore...ma qualcosa andò storto.
Una luce partì dalla ferita di Shaoran e Ryan fu accecato, mentre il ragazzo s'illuminò completamente e mentre lui veniva preso e buttato a terra da una figura che non conosceva e immobilizzato da una grossa pantera con grandi ali da farfalla.
Ryan, dopo aver messo a fuoco, osservò la pantera e l'altra figura scorgendo in loro due visi famigliari.
- Voi siete...-
- RubyMoon, SpinelSun! -
Una voce richiamò i due guardiani che, con un balzo, raggiunsero il fianco di una figura illuminata da una strana luce.
Ryan si rialzò in piedi e cercò di capire chi fosse, mentre in giro non vedeva più il corpo del suo nemico.
- Scusa i miei guardiani, Ryan...sai, devo ancora imparare a controllarli come si deve! -
Un brivido corse giù per la schiena del biondino, mentre riconobbe la voce di quella figura che era sempre più visibile.
Capelli marroni, occhi nocciola, sguardo fiero, un lungo mantello e uno strano vestito  con un sole d'oro disegnato sul petto.
Ryan non riusciva a credere ciò che vedeva :  era sicuro di averlo colpito a  morte, invece era davanti a lui vivo che mai e con due guardiani...
Eppure quei due guardiani lui li aveva già visti...
Ryan si alzò in piedi e all'improvviso capì tutto: - Ma certo! Tu sei il discendente di Clow Read e devi aver ricevuto i suoi poteri e i suoi guardiani al momento giusto...ma non sperare che questo possa cambiare qualcosa perchè riuscirò comunque a ucciderti, piccolo verme! -
Shaoran  fece un piccolo sorrisetto: - Fammi vedere come! -
Ryan si concentrò sempre di più e la terra al suo fianco cominciò a tremare  mentre due grandi mostri oscuri, ricoperti di melma, cominciarono ad uscire dalle viscere della terra, mostrandosi in tutta la sua mostruosità.
Shaoran sorrise: - Non mi fanno paura i tuoi mostriciattoli! -
Puntò il dito verso i due mostri e i suoi due guardiani si lanciarono all'attacco, colpendoli in pieno e iniziando una  lotta tra di loro.
Ryan osservò le sue creature mentre ricevevano i colpi  da RubyMoon e SpinelSun. Quando rivoltò lo sguardo, Shaoran gli stava puntando una lunga spada al collo, con il manico  in oro e rifiniture  in argento,  con una grande gemma rossa al centro  della spada e una lunga lama di acciaio e diamante che la rendevano affilatissima.
- Allora Ryan?Perchè non ridi più come prima? -


Dark Queen era ancora lassù, con le mani protese verso il grande cancello del male e continuava a infondere la sua energia per rompere il sigillo.
- Dark Queen! - urlò una voce che attirò l'attenzione della regina, facendola rilassare con le braccia.
Ancora lei, quella bambina...
Era davanti a lei con una lunga tunica beige e uno strano scettro rosa in mano, mentre i suoi occhi brillavano di ogni riflesso dell'azzurro.
- Che vuoi piccola mocciosa, non vedi che ho da fare? -
Dark Queen prese in giro la bambina, sicura che non gli avrebbe fatto assolutamente nulla...era troppo piccola.
- Questa sceneggiata è durata fino a troppo, è ora che tu ritorni quello che eri, cioè la Divina Sakura! -
GiuGiu alzò lo scettro rosa davanti alla regina dell'oscurità e l'osservò con sguardo deciso: - Prendi il tuo scettro e combatti contro colui che ti ha fatto tutto ciò! Perchè tu, Sakura, non sei morta...sei ancora viva intrappolata tra le tenebre di questo corpo e io t'aiuterò a liberarti! -
Dark Queen cominciò a ridere di gusto, mentre GiuGiu rimase impassibile.
Quando la regina smise la sua risata ritornò ad osservare la bambina: - Potresti fare l'attrice comica perchè ne racconti di stupidate! E tu speri di farmi diventare una di voi con quello stupido scettro? Forse non hai ancora capito con chi hai a che fare...-
GiuGiu prese lo scettro con entrambi le mani: - Allora se la pensi così non t'importa di cosa c'è qui dentro, vero? -
- Basta! Ora mi hai stancato! -
Nella mano della donna si formò una grossa sfera oscura che s'ingrandiva sempre di più: - Ti ridurrò in tanti piccoli pezzi che non sarai visibile neanche con il microscopio! -
Dark Queen alzò la mano con la sfera verso la bambina e si preparò ad attaccarla.
GiuGiu sospirò: - Bene...se non t'importa allora posso rompere e di conseguenza uccidere chi abita in questo scettro...-
La donna questa volta non rispose e lanciò la sfera verso la bambina, mentre quest'ultima chiuse gli occhi e alzò il ginocchio, pronta a spezzare lo scettro con le proprie mani.
La grande sfera continuava ad avanzare e GiuGiu non si muoveva di un millimetro: alzò lo scettro con le due mani e, con una mossa veloce, lo portò verso la gamba pronta a...
- FERMA! -
GiuGiu riaprì gli occhi e a pochi millimetri dal suo naso vi era la sfera d'energia nera, bloccata da colei che l'aveva lanciata e che aveva bloccato la bambina nella sua mossa.
Lentamente la sfera nera scomparì e GiuGiu potè vedere la regina dell'oscurità  con un'espressione preoccupata.
La bambina sorrise: - Perchè non vuoi che rompa lo scettro? Tu non sei più la sua padrona e non ti serve...-
GiuGiu proseguì nel gesto, m'ancora una volta fu fermata dalla voce di quella che una volta era Sakura.
- Ti prego...non...non rompere quell'oggetto! -
La stessa regina si stupì di ciò che stava dicendo e una fitta al petto la fece piegare in due.
GiuGiu sorrise: - Forza Sakura, esci da lì e ritorna in te! Lotta! -
A quelle parole seguì un' urlo da parte della donna a causa delle fitte che continuavano ad essere sempre più forti: - Che...cosa vuoi da me, piccolo mostriciattolo? Perchè ci tieni tanto a far ritornare la perdente che ero prima? -
Dark Queen, si piegò ancora di più su se stessa a causa del dolore, ma stavolta cercò di rimandarlo da dov'era venuto e, lentamente, ritornò eretta senza più alcun dolore.
GiuGiu osservò la donna e strinse forte a se lo scettro della stella, mentre nella sua testa si fecero vive l'immagini della sua dimensione...
- Tu mi chiedi perchè lo voglio? Guardami! Ho solo cinque anni e possiedo uno dei poteri più grandi che siano mai esistiti. Ho ai miei piedi le quattro regine dei quattro principali pianeti del sistema solare come guardiane e non ho vissuto un'infanzia felice. Anzi, non ho mai avuto un'infanzia visto che sono nata già grande...Ho sofferto, ho sofferto moltissimo e sono tornata indietro nel tempo per rimediare a questa mia sofferenza, perchè in fondo...- GiuGiu abbassò lo sguardo e una lacrima caddè verso la terra sotto ai suoi piedi: -...in fondo anch'io voglio vivere come una bambina normale...-
In quel momento le quattro guardiane di GiuGiu si posizionarono qualche metro più sotto alla loro padrona, prendendo le posizioni per formare un grande cerchio.
Dark Queen, che aveva ascoltato ogni singola parola, si rivolse alla bambina: - E cosa centro io in tutta questa faccenda? -
GiuGiu aveva aperto gli occhi di scatto e aveva fulminato con lo sguardo la donna: -Se Sakura non vivrà, il mio futuro diventerà anche peggio di quello che è tutt'ora e io non lo posso permettere, perchè non voglio più soffrire, mai più! -
La bambina s'illuminò di una luce bianchissima, mentre fece rivedere lo scettro alla regina che, all'improvviso, si risentì male.
- SAKURA RICORDA! RICORDA CHI SEI, RICORDATI I TUOI AMICI, RICORDATI IL TUO AMORE, MA SOPRATTUTTO GUARDAMI E RICORDATI CHI SONO IO! -
La donna alzò lo sguardo verso la bambina, contro la sua volontà e, per un secondo, i suoi occhi neri ebbero alcune sfumature verdi.
GiuGiu s'avvicinò sempre di più a Dark Queen e ogni suo passo facevano star peggio la donna, che s'inginocchiava davanti alla bambina.
Le quattro guardiane osservarono la scena.
- ORA - urlò Nami, prendendo in mano la sua spada ed illuminandosi di una luce rossa, mentre le sue compagne fecero lo stesso con le proprie armi e insieme formarono uno scudo di protezione per la Terra.
GiuGiu era a pochi centimetri dalla regina del male e la sua luce era sempre più potentissima, mentre la donna alzò lo sguardo per incrociare il suo, porgendole una domanda: - Chi sei tu? -
La bambina le appoggiò una mano sulla spalla e i vestiti neri cominciarono a bruciarsi al suo contatto, mentre la donna cominciò ad urlare e, per spingere via la bambina, toccò lo scettro di Sakura, mentre una forte energia, seguita da una luce, avvolse entrambe.


Il contatto fra la bambina e la donna sprigionò un'energia potentissima: due forze contrapposte racchiuse in uno stesso spazio che lottano l'uno contro l'altra.
Il sigillo che teneva chiuso i cancelli del male, già indebolito da Dark Queen, lentamente si ruppe con un fragoroso "Crac!".
Nami, Harumi, Fusea e Haruki alzarono lo sguardo all'unanime: quel rumore poteva significare solo una cosa.
Il rumore dei cardini vecchi e non oliati che si aprivano fecero partire un brivido lungo le schiene delle guardiane, che chiusero in contemporanea gli occhi per prepararsi alla prova più difficile: respingere il potere del cancello.
Dalle porte aperte si sentì un grandissimo boato e a seguito un raggio di luce oscura cominciò a confluire tutto verso la Terra e verso lo scudo protettivo delle ragazze.
Nami deglutì lentamente e, con tutta la forza che aveva in corpo, urlò: - PER GIUGIU E PER IL FUTURO DELLE GALASSIE! -
L'energia nera colpì le ragazze, le quali sussultarono per un momento, ma poi tennero duro: sapevano che se avessero mollato, tutto quello che era sotto ai loro piedi sarebbe stato cancellato in meno di un minuto e loro non lo potevano permettere.

- Aaah!-
L'urlo di Ryan che si lanciava con la sua spada su Shaoran, risuonò nell'aria, mentre la battaglia tra i due guardiani e i mostri continuava senza un vinto ne un vincitore.
Shaoran parò il colpo con un'abile mosse e fece in modo che le loro spada s'incrociassero, mentre i due si scambiarono uno sguardo di fuoco.
Ma all'improssivo quel rumore seguito dallo scricchiolio dei cardini.
Entrambi i maghi alzarono gli occhi al cielo e videro i cancelli del male aperti, mentre, proprio in quel momento, il fascio di luce oscura partì verso la Terra.
- NO, SAKURA! - urlò Shaoran, mentre i due si scostarono l'uno dall'altro e Ryan sorrise nel vedere il regno del male raggiungere, lentamente, quell'insulso pianeta.
Shaoran cercava d'intravedere la figura della sua amata da qualche parte, ma di lei neanche l'ombra.
Poi il fascio d'oscuro raggiunse le guardiane, che lo bloccarono con tutte le loro forze e negl'occhi di Ryan ritornò l'ira di un tempo.
- NO! STUPIDE! ME LA PAGHERETE CARA! - disse prendendo il volo per raggiungerle e per bloccarle.
Con un gesto rapido, Shaoran puntò la sua spada verso il biondino e un raggio azzurro lo colpì in pieno: il corpo di Ryan cadde a terra completamente congelato.
Il ragazzo si meravigliò per un secondo dei suoi straordinari poteri, ma ritornò subito in se quando rialzò lo sguardo verso lo scudo delle guardiane: doveva aiutarle, ma soprattutto doveva trovare lei e quella bambina...

____________
Scusatemi tanto ma dovrete aspettare ancora un capitolo per conoscere la fine della mia storia.
Ho cercato di tenere più lungo possibile questo capitolo, ma davvvero ho bisogno di un pò di distacco.
Vi chiedo ancora di tenere duro ancora un pò e poi sparirò dalla circolazione! Grazie a tutti per l'attenzione

GoddessHaruna

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Capitolo 15
*** Cap.15: La fine di tutto ***


Scusate il mio immenso ritardo, ma in queste poche settimane sono successe moltissime cose che non mi hanno permesso di pubblicare quest'ultimo capitolo prima.
Vi ringrazio anticipamente per i commenti che spero mi lascierete e vi ringrazio per aver seguito questa mia storia fino alla fine.
Dedico quest'ultimo mio capitolo ad una persona molto speciale che ha seguito la mia storia fino a qualche capitolo fa e che non lo potrà fare mai più.

Grazie a tutti per l'attenzione.

Card Captor Sakura: l'ultima avventura

Cap.15: La fine di tutto

" Mi dispiace.
Ti ho deluso ancora prima di conoscerti, di poterti vedere, di osservare il tuo bellissimo sorriso...
Scusami.      
Non è questo che avrei voluto per te, ma sei arrivata così all'improvviso e sinceramente mi hai colto di sorpresa...
Perdonami.
Dammi un'altra possibilità, fa in modo che possiamo incontrarci perchè, anche se non ti ho mai visto, io ti voglio un bene dell'anima...
"


Il corpo privo di sensi della bella regina, stava cadendo nel vuoto di uno spazio sconosciuto.
La sua mente era confusa, ma mai quando il suo cuore...
Le due persone che vivevano all'interno della donna stavano lottando per riprendere il controllo l'una su l'altra.
Poi quel pensiero, quelle poche frasi pronunciate nella sua mente e rivolte verso a qualcosa...qualcuno...
Ma certo!
I ricordi cominciarono ad accavallarsi l'uno sul l'altro ed improvvisamente, come un fulmine in una notte buia e tempestosa illumina tutto ciò che è intorno a se, la memoria ritornò.
La donna rivide nella sua mente tutti i visi familiari, tutto quello che le era successo e ricordò chi era, ma soprattutto ricordò lui, Shaoran, e il suo scettro.
Non voleva morire, non doveva morire! Ma come sarebbe riuscita a salvarsi quando tutto intorno a lei sembrava essere privo di vita? Chi l'avrebbe salvata stavolta?
Nessuno e da sola non ce l'avrebbe mai fatta...
Allora perchè lottare? Perchè continuare a sprecare forze inutili quando ormai il tuo destino sembrava essere segnato definitivamente?


" Eccomi, sono qui.
Non aver paura, tu non mi hai delusa, anzi...è per causa mia che tu te ne sei andata.
Non pensare a queste cose brutte. Tu non morirai perchè io ti darò una seconda possibilità, sono nata per darti una seconda possibilità.
Abbracciami e stingimi. Lo senti questo calore? E' ciò che tu mi hai donato e io, ora, te lo restituisco perchè tu possa tornare ad osservare gli occhi di colui che ami.
Non so come andrà a finire questa storia, se tutti ci salveremo, ma l'importante è che tu viva, perchè anch'io ti voglio tanto bene...
"

- GiuGiu...-
Ascoltando quelle parole e sussurrando quel nome, Sakura riaprì gli occhi verde smeraldo.
Osservò il luogo intorno a se e si sorprese a galleggiare in un posto sconosciuto.
Delle piccole scintille si formarono davanti a lei e, al loro posto, comparì la piccola bambina di cinque anni con i suoi grandi occhioni azzurri.
Sakura osservò per un secondo la piccola creatura: i suoi lineamenti, il suo sguardo...
Una domanda le balenò nella mente e, come se sapesse già la risposta, Sakura indietreggiò un secondo portandosi una mano alla bocca.
Le due rimasero ad osservarsi a lungo e, lentamente, gli occhi di Sakura si riempirono di lacrime.
GiuGiu portò le braccia davanti a se ed il grande scettro rosa comparve tra le sue mani.
La bambina rimase ad osservare la giovane donna, mentre quest'ultima le sussurrò: - Nako-chan? -
GiuGiu annuì e rispose: - Si, Okaa-chan -
Sakura non riuscì più a trattenere le lacrime e ripensando a ciò che la bambina le aveva detto, la strinse forte a se continuando a piangere e sentendo dentro di se una forza rinascere.


La bella regina di Giove chiuse gli occhi a causa del forte dolore che provava nel cercare di respingere il potere dei cancelli del male.
La sua arma presentava lunghe crepe e la giovane donna non riusciva più a resistere.
- FUSAE!  - urlò con tutta la voce che aveva in corpo, Nami, dall'altra parte dello scudo.
- Ti prego piccola, cerca di non mollare! DOBBIAMO RESISTERE! -
Urlava quelle poche parole come se il suo corpo non risentisse del peso che stava portando, ma, in effetti, anche lei non ne poteva più come le sue compagne.
- NAMI! - urlò una voce a lei molto conosciuta.
Shaoran la raggiunse e si avvicinò alla regina di Marte osservando strabiliato la potenza di quei cancelli.
- Shaoran...- disse lei distraendosi per un secondo. Ma quel momento fu fatale: la lunga spada di Marte si ruppe all'istante seguita da tutte le altre armi.
Le quattro ragazze si osservarono negl'occhi impaurite, mentre vedevano lo scudo, da loro creato, scomparire sempre di più.
Harumi invocò a se tutto il suo potere per cercare di fermare quel fascio d’oscurità, ma era all'estremità delle sue forze e il suo gesto non contò per nulla.
Il potere dei cancelli si fece largo tra le quattro guardiane e proseguì la sua corsa indisturbato, ma...
- CERCHIO A ME! -
Il nuovo e giovane mago si prestava, ora, a respingere con la sua magia le forze del male.
Tra le mani protese verso il fascio di luce oscura vi era il mistico simbolo che Clow gli aveva donato e che ora gli apparteneva.
- SHAORAN TOGLITI DI LI! E' PERICOLOSO! - gli urlò Nami osservandolo preoccupata.
- Ora dispongo di un potere maggiore e con esso potrò respingere il male! -
- SHAORAN NON FAR PAZZIE! -
Nami avrebbe voluto correre in suo aiuto, ma le sue forze le permettevano mal appena di volare.
Non poteva però lasciarlo così, doveva far qualcosa, doveva salvare colui che le aveva fatto palpitare il cuore...
Ma cosa poteva fare?
Il fascio di luce si fece più violento e Shaoran urlò per un istante, mentre cominciava ad indietreggiare.
Il ragazzo ci stava mettendo tutte le sue forze, ma non erano abbastanza per fermare ciò che sembrava essere diventato inevitabile...
La fine era ormai vicina per tutti quanti e Shaoran era consapevole di questo...ma non poteva andarsene senza averla vista ed abbracciata ancora una volta...
- SAKURA! - urlò allo stremo delle sue forze, mentre chiuse gli occhi e uno strano vento gli scompigliò i capelli...


- Ti ricordi la prima volta che ci siamo conosciuti? Io si, me la ricordo benissimo perchè da quel momento il mio cuore ha cominciato a battere per te e non smetterà mai di farlo...-
Shaoran aprì di scatto gli occhi nel sentire quella voce che gli era sussurrata nell'orecchio dolcemente.
L'avrebbe riconosciuta in mezzo a mille persone, perchè era inconfondibile ed unica.
- Se il nostro destino è di morire...- continuò la voce, mentre due esili mani si giunsero a quelle di Shaoran che stavano ancora respingendo la potenza del male.
- ...se dobbiamo morire lo faremo insieme! -
Il ragazzo voltò lo sguardo verso la sua spalla destra e la vide: Sakura era la sua fianco e gli sorrideva come aveva sempre fatto e come avrebbe continuato a farlo.
- Sak...-
La ragazza gli mise un dito sulla bocca per non farlo parlare e gli si avvicinò lentamente, baciandolo appassionatamente come se quello fosse stato il loro ultimo bacio d'addio.
Le loro labbra si disunirono e i loro occhi s'incrociarono.
- Ti amo -
- Ti amo anch'io -
Insieme voltarono lo sguardo davanti a loro e con il simbolo di Shaoran si unì quello di Sakura dando vita un nuovo cerchio, più grande, più potente ma non abbastanza per respingere il fascio.
Shaoran e Sakura indietreggiarono insieme, ma qualcosa che li preoccupò molto del potere del cancello si fece sentire, alle loro spalle, in tutta la sua ira:
- IO VI UCCIDERO'! -
Ryan si era liberato dall'incantesimo di Shaoran e ora avanzava a tutta velocità, circondato da un aura scura, con la spada protesta verso il corpo d'entrambi.
Li avrebbe trapassati con se fossero stati due spiedini e li avrebbe uccisi entrambi: non gli importava più nulla di Sakura, non gli importava più nulla di nessuno, lui voleva essere l'unico padrone assoluto e quei due lo stavano intralciando.
I due non sapevano che fare: non potevano mollare la presa, ma non potevano neppure difendersi da quell'attacco così all'improvviso.
Indietreggiarono ancora a causa del fascio e stavolta sentirono due piccole braccia stringere i colli d'entrambi, stando attente a non fargli del male.
- Ti voglio bene Otau-chan. Ti voglio bene Okaa-chan. Anche se sono stata con voi per poco tempo per me è stato abbastanza da potermi regale tanti emozioni, ma soprattutto da potermi regalare, anche se per poco, un'infanzia felice...Addio -
La voce della piccola bambina fece venire i brividi lungo alla schiena di Sakura, mentre GiuGiu mollò i colli d'entrambi.
- GiuGiu? Che cosa vuoi fare? - chiese la giovane donna osservando la bambina che, con occhi tristi, le mandò un bacio e poi si allontanò da li.
- GIUGIU TORNA QUI! - gli ordinò Sakura non vedendola più.
Ryan ormai era a pochi passi dai due corpi, chiuse gli occhi e caricò il braccio, affondando, infine, la sua spada nella carne dei due maghi...
Sentì una goccia di sangue scivolare dal manico della sua spada alla mano e un sorriso di piacere si fece largo sul suo volto.
- Povero illuso...-
Di chi era quella voce? Non sembrava né di Sakura né di Shaoran!
Ryan riaprì gli occhi e ciò che vide non fu affatto di suo gusto: la lunga tunica beige era ora diventata color porpora e dalla sua piccola bocca un rivolo di sangue usciva, mentre nei suoi occhi  c'era la fierezza di una persona che sapeva bene ciò che aveva fatto.
- Hai sbagliato bersaglio, babbeo...Sakura, Shaoran è tutto nelle vostre mani- disse mentre tirò il suo ultimo respiro.
- GIUGIU! -
La voce di Sakura era tremante, mentre la donna chiuse gli occhi e le lacrime cominciarono a scenderle lungo le gote rosate.
Ryan sfilò la lunga spada dal minuscolo corpicino che subito cominciò a cadere nel vuoto sottostante, ma la prontezza di Yue fece in modo che la piccola non si schiantasse a terra.
Shaoran aveva intuito, anche se non aveva visto, ciò che era successo e anche i suoi occhi divennero lucidi: - Brutto bastardo! COME HAI POTUTO UCCIDERE UNA BAMBINA?MERITI SOLTANTO DI MORIRE! -
L'uomo stava per mollare il posto in cui era per affrontare quel lurido verme, ma Sakura lo fermò.
- No, Shaoran. Non macchiarti le mani del sangue di un mostro come lo è lui...-
La voce della maga era fredda e molto seria. Shaoran non l'aveva mai vista così arrabbiata come in quel momento.
Sakura spinse via il ragazzo, rimanendo da sola contro il potere del male ancora sulle sue mani e, senza alzare lo sguardo, si voltò verso Ryan che era a pochi passi da lei.
La ragazza, ora, respingeva il fascio d'oscurità con una sola mano come se i suoi poteri fossero aumentati tutto d’un colpo: il suo corpo cominciò a caricarsi di una luce bianca, mentre il fascio di luce nera cominciò a rallentare la sua corsa.
Ryan osservò la ragazza, ma non notò lo strano fenomeno che stava avvenendo davanti ai suoi occhi: Sakura era concentrata a raccogliere tutta l'energia di cui disponeva per controllare colui che, fino a  poco tempo fa, stava respingendo.
- Shaoran! - chiamò la ragazza senza muovere un sol muscolo: - Prendi questo! -
La donna schioccò le dita e tra le mani del mago comparve il famigerato scettro rosa. Appena lo toccò una serie d'immagini e di discorsi gli si presentò davanti facendogli capire ogni cosa.
Shaoran osservò lo scettro rosa tra le sue mani come se fosse la cosa più fragile di tutto il mondo e capendo cosa voleva da lui la sua amata, scese a terra raggiungendo il corpo senza vita della piccola bambina.
Sakura accennò ad un sorriso, sicura che Shaoran sarebbe riuscito a salvarla, ma non si perse la concentrazione e tornò ad osservare il signore del male davanti a se.
- Sei stata una sciocca! Io e te potevamo regnare le galassie intere, ma mettendoti contro di me sono costretto a ucciderti! Mi dispiace dolce Sakura, ma per te è finita! - urlò Ryan caricando la sua spada di tutto il potere di cui disponeva.
- No, Ryan...per te è finita perchè per me questo è il primo giorno della mia nuova vita -
Il biondino non riuscì a trovare un senso logico nelle sue parole, ma non si distrasse dal suo obiettivo.
Sakura sprigionò una grandissima energia e i suoi occhi parvero indemoniati da una forza sconosciuta, mentre il fascio d'energia oscura ricominciò ad accelerare la sua corsa.
- RYAN! SARA' IL TUO STESSO MONDO AD UCCIDERTI! IL REGNO DEL MALE NON TI APPARTIENE PIU' PERCHE', GRAZIE A TE, ORA VIVONO IN ME DUE PERSONALITA' CHE TI PORTERANNO ALLA ROVINA! -
Il potere del bene e del male si riunirono in un unico segno: il simbolo della stella.
- ADDIO! -
Sakura protese le mani verso il suo nemico e lentamente due grandi luci si mossero: Ryan fu colpito in pieno dalla forza dei cancelli del male e anche dalla prorompente potenza di Sakura.
L'uomo, senza volere, aveva donato la possibilità a Sakura di poter governare il male a suo piacimento e la ragazza aveva capito che non doveva lottare contro la sua parte malvagia perchè sarebbe stata proprio lei a renderla più forte.
Ryan non ebbe neanche il tempo per accorgersi di che cosa stava accadendo che in una frazione di secondo aveva lasciato per sempre questo mondo.
Sakura controllò con estrema abilità entrambi i poteri ed infine li rivolse verso i cancelli del male distruggendoli per sempre facendo in modo che, in un futuro non troppo lontano, nessuno potesse mai più riaprirli. Mai più.


La dolce ragazza tornò a terra lentamente e subito delle luci rosa comparvero intorno a se: Sakura aprì la mano e tutte le sue carte, che le erano sempre state a fianco, si posarono sul palmo della loro padrona.
Sakura le portò al petto e ripose al loro posto, mentre continuò a camminare verso un gruppo di persone e creature magiche che la stavano aspettando.
Appena il sole rifletté la sua ombra sull'erba davanti a se, Yue, Cerberus, RobyMoon, SpinelSun e le quattro guardiane s'inchinarono al suo cospetto, riconoscendo in lei la figura della divinità.
Shaoran, che dapprima le dava le spalle, ora era in piedi davanti a lei, mentre tra le sue braccia teneva il piccolo corpicino freddo e lo scettro della stella.
Sakura si avvicinò al giovane uomo osservando stupita il corpo della bambina.
- Perchè non hai fatto ciò che ti avevo ordinato? - chiese la ragazza preoccupata per la piccola.
Shaoran mise una mano sulla guancia dell'amata e le sorrise: - Rifletti...E' venuta fin qui per farsi che tu viva abbastanza per rincontrarla nel suo futuro. Si è sacrificata per noi, ma soprattutto per lei...-
Sakura annuì e sorridendo tolse un capello dal viso di GiuGiu osservando il suo tenero faccino.
Cerberus, timidamente, si avvicinò alla coppia per chiedere spiegazioni, ma Nami lo bloccò con una mano facendogli segno che non era il caso.
- Vuoi sapere di che cosa parlano, vero? - chiese, notando anche la curiosità negl'occhi dell'impassibile Yue.
Nami sorrise osservandoli: - Quella bambina è stata concepita, ma non è mai nata. Sua madre morì durante una lunga e faticosa battaglia e allo stremo delle forze usò tutto il potere che aveva in corpo per nascondere il suo spirito all'interno di un oggetto. Suo padre, poi, trovò l'oggetto e ne percepì la presenza mettendosi così subito in azione per cercare di portarla in vita ed eccola lì: GiuGiu, una bambina di cinque anni, nata già grande senza mai conoscere sua madre. Il padre ha chiesto l'intervento degl'astri per proteggere l'unica cosa cara che le era rimasta al mondo e fu così che noi quattro diventammo le guardiane di GiuGiu. L'aiutammo a crescere e molto presto i suoi poteri si mostrarono in tutta la sua grandezza. Fu allora che decise: lei avrebbe cambiato il corso della storia, avrebbe salvato sua madre e avrebbe vissuto una vita normale, come tutti gli altri bambini -
Yue e Cerberus voltarono lo sguardo verso Sakura e Shaoran, mentre tenevano in mano il corpicino che lentamente andava a dissolversi.
Nami continuò anche se sapeva che i due guardiani avevano compreso già tutto: - GiuGiu Lee, nata del grande mago Shaoran Lee custode del potere di Clow e dalla divina Sakura Kinomoto, colei che possiede il potere universale -
Tomoyo, che era rimasta tutto il tempo nascosta a filmare qualsiasi mossa, uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò a Fusae, mentre entrambe sorrisero.
- Sai cosa devi fare, vero Tomoyo? - le chiese la regina di Giove.
- Far capire a questo mondo che esistono persone come loro...- disse la bella mora osservando i suoi due amici.
In quel momento tra le braccia di Shaoran non rimase che lo scettro perchè il corpo della piccola era svanito.
A Sakura fece uno strano effetto vederla sparire davanti ai suoi occhi, ma sapeva per certa che in un futuro non troppo lontano l'avrebbe rivista.
Prese in mano il suo scettro e con esso s'illuminò sentendosi di nuovo strana, come quella mattina che si era svegliata tra le braccia del suo uomo sentendosi un'altra.
Shaoran l'abbracciò forte da dietro le spalle e portò le mani sul ventre della ragazza, sussurrandole dolcemente all'orecchio: - La cresceremo insieme, nella nostra casa, soltanto io e te...-
- ...e quando sarà diventata abbastanza grande le racconteremo questa strana avventura - finì lei il discorso del ragazzo mentre chiuse gli occhi e pensò alla nuova vita che la stava aspettando.


5 anni dopo
- Uno, due, tre...STELLA! - urlò una piccola bambina, sotto ad un grande albero di ciliegio, in una piccola villetta di campagna, girandosi improvvisamente.
La bambina mise le mani dietro alla schiena e cominciò a camminare lentamente, canticchiando un'allegra canzoncina, mentre i suoi occhioni azzurri osservavano interessata ciò che aveva davanti.
Improvvisamente puntò il dito davanti a lei: - TI SEI MOSSO KERO! -
Una grande tigre alata stava in punta di piedi a fatica, cercando di non cadere: - NON E' VERO SONO UNA STATUA NON VEDI? -
- Si, una statua che crolla adesso - lo provocò una pantera con ali da farfalla, mentre sbatté le proprie ali facendo cadere a terra la povera tigre.
- SEI UN BASTARDO! NON VALE! - protestò Kero rialzandosi in piedi.
- Sì che vale - rispose la pantera facendo finta di niente.
- NO, NON VALE! GIUGIU DIGLIELO ANCHE TU! -
La tigre fece gli occhi dolci alla piccola bambina che cominciò a ridere divertita: - Mi dispiace Kero-chan, ma SpinelSun ha ragione...indietro di cinque passi! -
- UFFA! NON E' GIUSTO! - sbuffò la tigre tornando indietro, mentre la pantera gli fece la linguaccia, tutto sotto gli occhi divertiti della bambina.
Da non molto lontano due occhi li osservavano giocare.
- Come sembra diversa d'allora...- disse la voce della donna che li osservava.
Una figura le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla: - E' vero, ma ora è felice. Guardala. I suoi occhi non hanno più quella vena di tristezza che avevano quando l'abbiamo incontrata -
- Già -
La donna sembrava turbata e l'uomo se ne accorse: la prese e la portò a se, abbracciandola forte.
- Cosa c'è che ti turba, Sakura? -
La donna osservò la piccola: - Ho paura che si ripeta in futuro quello che è successo a noi...-
Shaoran la prese e la baciò appassionatamente.
- Quella è stata la nostra ultima avventura e ti prometto che lei non vivrà mai il dolore che abbiamo provato noi, mai! - le disse l'uomo rassicurandola.
Sakura sorrise tornando ad osservare i due guardiani giocare insieme alla loro piccola: - Se la cavano come baby-sitter -
- Già, ma alla sera poi sono esausti -
I due sorrisero ed entrambi si domandarono: - Chissà come la prenderanno quando sapranno che è in arrivo un'altra cicogna? -

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