Bacio
Ti accasci sfinita sulla scrivania, sfiancata dal lavoro.
Osservi con rabbia tutti quei documenti che giacciono al tuo fianco, ancora in
attesa di essere minuziosamente compilati.
Non riesci a trattenere un’imprecazione, mentre passi una
mano nei tuoi capelli color cielo.
Sinceramente, quando ti avevano nominato Capopalestra, non
avevi mai pensato che una carica di così grande importanza avrebbe comportato
anche dei lavori così noiosi e monotoni. Avevi creduto che la tua vita sarebbe
stata un’emozione unica, e che non avresti trovato un attimo di respiro tra una
missione di vitale importanza e un’impresa mortale.
Invece ti ritrovi lì, seduta sulla tua poltrona di pelle,
intenta a concludere uno dei tanti dannati rapporti che poi dovrai spedire alla
Lega Pokèmon. Cerchi di riportare con cura ogni dettaglio, descrivendo con
precisione gli avvenimenti accaduti nel tuo paese natale in quest’ultimo mese.
- Finito. Sotto col prossimo… - sospiri, esausta e provata
come mai lo sei stata, vergando il tuo nome in fondo al foglio. Provi il
desiderio di ridurre a brandelli tutta quella cartaccia, e di poter ignorare
allegramente quell’incarico.
Desideri poter essere da un’altra parte, al di fuori di
quelle mura soffocanti. Vorresti tanto fuggire da quella sorta di prigione,
balzare in groppa al tuo Dragonite e volare alla ricerca di libertà. Lo trovi
un modo perfetto per scrollarti di dosso il peso dei tuoi doveri, per alleviare
le tue fatiche.
Dopotutto, hai sempre adorato sporgerti e osservare la
piccola Johto sotto di te. Ti senti potente, quando il vento sferza il tuo
volto e gioca allegramente con i tuoi capelli. Quanto vorresti provare ancora
quella bella sensazione sulla tua pelle.
Ricacci quegli insulsi pensieri in un angolo recondito della
tua mente, afferrando con decisione e stizza la cartella successiva. Calchi con
rabbia la penna sul foglio, imprimendo con forza ogni parola, data e dettaglio.
Non c’è tempo per fantasticare.
Prima finisci, prima puoi andartene e mandare a quel
paese il mondo intero.
- Ti stai divertendo, San? – ti richiama una voce
alquanto divertita, provocando irrimediabilmente un moto di irritazione e ira
in te.
Ti trattieni a stento dallo spaccare a metà la penna che
stringi tra le mani, socchiudendo i tuoi occhi color ghiaccio fino a farli
divenire due fessure minacciose. Scocchi un’occhiata furente nei confronti di
quel ragazzo, che giace con la schiena appoggiata sullo stipite dalla porta,
quasi come se volessi bruciarlo con lo sguardo.
- Sparati, Lance – esclami di rimando, scandendo bene
quelle parole minacciose e pericolose. Afferri uno dei tuoi sassi fermacarte,
finemente decorato dalla buon’anima di tua madre, non esitando a
scaraventarglielo contro.
Inveisci, non appena lo vedi eludere il tuo attacco senza
alcun problema. Ringhi sommessamente, riprendendo a scarabocchiare la tua firma
sui vari verbali. Cerchi di nascondere l’odio che nutri nei confronti del tuo
borioso cugino, sicuramente arrivato nel tuo studio con lo scopo di schernirti affettuosamente.
- Non è colpa mia, se hai tanto lavoro da fare – ti
risponde candidamente, raccogliendo da terra la pietra che hai scagliato. Con
le labbra curvate in un sorriso sornione, si avvicina allo scrittoio, poggiando
poi la tua arma improvvisata sulla superficie lucente del legno.
Ti guarda dall’alto, sfoderando un ghigno beffardo, mentre
poggia una mano sulla torre composta da tutti quei fascicoli ancora incompleti.
Sembra quasi soddisfatto di scorgere rabbia cieca dipinta nelle tue iridi,
traendo piacere dalla tua ira.
- Ah, no?! – replichi, inarcando un sopracciglio con
nervosismo. Ti alzi di scatto, afferrandolo per il bavero della sua divisa,
cogliendolo di sorpresa. Avvicini il suo viso al tuo, per permettergli di
osservare al meglio la rabbia che accende i tuoi occhi. – Questi cosi me
li hai spediti tu, maledetto!
Continui a scuoterlo senza alcuna pietà, e le uniche parole
che pronunci sono ricolme di disprezzo e odio. Eppure lui sa bene come
zittirti, perché ti conosce dannatamente bene.
Non osi lamentarti oltremodo, non appena le labbra di Lance
si posano sulle tue. Ti abbandoni a quel dolce contatto, abbassando le palpebre
non appena il torpore avvolge il tuo corpo.
Ti lasci sfuggire un piccolo e soffocato gemito di piacere,
mentre senti la sua lingua cercare e carezzare la tua con dolcezza e
delicatezza.
Si stacca improvvisamente da te, lasciandoti sospesa in
quella beatitudine paradisiaca. Scuoti rapidamente la testa, cercando di
scrollarti di dosso quella bellissima sensazione che ti ha avvolta tra le sue
invitanti braccia. Percepisci il tuo cuore battere all’impazzata, e il
desiderio ardere in te come un incendio indomato.
- Se riuscirai a finire il lavoro entro stasera, ti darò un
bel premio – sussurra il Campione al tuo orecchio con fare sensuale e
invitante. Ti irrigidisci, non appena senti il suo alito caldo sul collo, e ti
trattieni a stento dall’avventarti sul suo corpo e cercare ancora la sua bocca.
Vorresti quel premio subito, invece di essere costretta a
compilare quelle schede noiose e per giunta apparentemente inutili. Rapidamente
ne afferri una a caso, completandola frettolosamente, in modo tale da
concluderla al più presto. Ti impegni a fondo, senza risparmiarti o concederti
un secondo di riposo, determinata come non mai.
- Comincia a prepararti, tu! – esclami perdifiato al
Domadraghi, senza staccare lo sguardo dal foglio che stai leggendo. –
Perché pretendo di essere degnamente ricompensata questa notte!
Ok,
questi due assieme mi danno l’effetto dell’oppio. Il che è preoccupante, poiché
scrivo quasi sempre cose su questa coppia. La lettera B doveva sicuramente
essere associata a BACIO. Non poteva essere altrimenti, no? Ed ecco questa fic.
Mi permetto di dire che non l’ho composta io, bensì… si è creata da sola. E con
questo ho già detto tutto quello che devo dire!
Spero vi
piaccia!