Bene e Male

di Storie Scomparse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Red e Ice ***
Capitolo 2: *** Varus e Onrefni ***



Capitolo 1
*** Red e Ice ***


2434,Uno schifo d’anno, la guerra tra la coalizione del sole (umani, elfi, nani e maghi) e l’alleanza delle ombre (demoni, vampiri, rettili e negromanti) è a un punto di stallo da più di otto mesi.
I grandi eserciti si scontrano e, mentre decine di centinaia di vite cessano, i grandi eroi compiono le loro grandi imprese e si divertono a duellare tra loro cercando solo di dimostrare la loro superiorità personale.
“Un vampiro rinnegato e con dubbi esistenziali come me che cavolo ci sta a fare in questo diavolo di mondo!?”
“Red non farmi ridere, tu non sei un umano. Non provi emozioni nè puoi avere di questi dubbi, anche perché noi vampiri non possiamo sperare niente. Solo dannazione.”
“Maledizione Ice, lo so, lo so, stavo solo scherzando, so bene di essere uno schifosissimo vampiro; che, tra l’altro non ha accettato di sottomettersi al nuovo re Necratal, e quindi è considerato traditore dai sui simili e ricercato dagli umani per il suo essere vampiro. Maledizione! Quanto vorrei che l’attacco segreto dei grandi guerrieri addestrati da Referet il Maestoso possa davvero porre fine a questa lurida guerra.”
“Red, Red, sai come me che questo è impossibile, abbiamo visto insieme arrivare alla roccaforte gli adepti di Anima. Ormai ci siamo dentro e forse prima o poi ci toccherà schierarci da un lato. Senti, io ho una idea: perché non torniamo alla roccaforte, giuriamo fedeltà a Necratal e partecipiamo alle stragi?”
“Accidenti Ice sei un idiota! Abbiamo scelto insieme di rispettare la scelta di nostro padre e non cambieremo di certo idea ora!”
“Va bene, non serve arrabbiarsi, stavo solo proponendo un idea. Sai quanto questa guerra mi piace e che adoro essere un vampiro.”
“Stai zitto che è meglio, devo pensare.”
“Ciao Red!”
Red si volta di scatto e sfodera le due spade che porta appese alla cintura, si porta in posizione da combattimento e subito si prepara al duello ma poi si accorge di chi a parlato e rinfodera le armi.
“Maledizione Daiana, per quale maledettissimo motivo mi ai seguito?”Red è così infuriato che neanche Ice osa aprire bocca.
“Io voglio stare con te non posso più aspettare, ti prego! Fammi venire con te”. La ragazza piange mentre parla e Red la guarda e sente quel calore, quella… felicità? Per l’ennesima volta la vista della bella ragazza gli dona qualche attimo di umanità, non riesce a dire niente.
Le accarezza i lunghi capelli rossi e continua a tacere. Ma dentro di se sente il profondo desiderio di poterle dire sì.
Ice sembra scomparso.
“Senti Daiana, io vorrei solo dirti di sì e di poter vedere ancora una volta il tuo bellissimo sorriso, ma io sono un vampiro, un dannato, mi cibo di sangue, non sono affidabile.” Mentre dice queste parole sente dentro di se un forte dolore, non nella carne ma molto più in profondità.
“Ma tu mi hai detto che non sei tutto vampiro e che quando stai con me ti sembra di essere umano forse col tempo…” Red non le da il tempo di finire la frase.
“Senti, tu sai anche che io sono schizofrenico, e che ora stai parlando con Red, ma tra cinque minuti può darsi che Ice prenda il sopravvento, e che tu ti trovi davanti a uno dei vampiri più spietati che conosco, proprio tre secondi prima che tu sbucassi all’improvviso ho potuto constatare che la mia situazione sta peggiorando, mi dispiace e detesto quello che sto dicendo ma devi subito tornare al villaggio, addio! Mi mancherai per l’eternità, Daiana.” Prima che la povera ragazza possa dire niente il vampiro pronuncia una breve formula, la vista di Daiana si appanna e quando tutto torna chiaro lei è nella sua stanza.

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Capitolo 2
*** Varus e Onrefni ***


L’anziano uomo stava fermo alla finestra, era pensoso e triste.
Portava una lunga tunica nera con molte rune di immenso potere ricamate sopra, in testa portava una leggera corona d’oro bianco. Aveva con se un bastone di legno con incastonata in cima una straordinaria gemma rossa.
Egli era triste e serio, rifletteva rimanendo lì immobile. Sulla guerra, su quanti innocenti ne erano stati vittime e quanti ancora dovevano esserlo, pensava a quanti inutili mesi aveva passato a cercare il modo di far discutere pacificamente le due fazioni senza alcun risultato. Niente era andato come egli sperava e tutti i sui sforzi erano stati inutili. E ora lui doveva scegliere.
Le forze della luce chiedevano l’intervento del regno dei maghi e lui, re e signore dei maghi, doveva scegliere.
Egli era indeciso e turbato, se il suo stato sarebbe entrato in guerra, la guerra sarebbe andata verso la migliore delle sue fini? Oppure sarebbe servito semplicemente a causare la morte di altri migliaia di innocenti?
“Maestà, il consiglio è pronto a riunirsi.” Disse il mago appena entrato.
“Molto bene. Arrivo subito.” Quindi Varus, re dei maghi, signore della città di Dimar uscì dalla sala per raggiungere i suoi fedeli consiglieri nella speranza di trovare una soluzione.

Molto lontano un’altra persona sedeva, immobile come la prima ma ben diversa per aspetto e carattere.
Sedeva su un trono di roccia grezzamente intagliata, ma imponente e addobbato in modo terrificante. Un umano in quel momento sul trono avrebbe visto una fiamma con dentro un nero scheletro consumato, ma che comunque rimaneva integro e non si consumava, era quello l’aspetto di Onrefni, figlio della dannazione e Re dei Demoni.
Anche il suo pensiero si rivolgeva alla guerra, ma con propositi opposti. Egli sapeva che tutto stava andando come aveva previsto.
“Tu! Carta e penna!” tuonò verso uno schiavo, che corse via e fu di ritorno entro un secondo con quanto richiesto. Il grande demone iniziò a scrivere, poi lanciò il foglio allo schiavo colpendolo nell’occhio.
“Portala al mio Signore!” gli inesistenti lineamenti apparirono ancora più deformi, contorti in un orrendo ghigno.
Lo schiavo tremò, sapeva perfettamente che era molto raro che un ambasciatore tornasse a riferire dopo aver portato un messaggio al Signore del Re dei Demoni.
Ignorando l’occhio dolorante si affrettò ad eseguire l’ordine, sperando vivamente di essere messaggero di buone notizie.
Onrefni sapeva che lo era, anzi, il suo Signore non avrebbe potuto ricevere notizia migliore della certezza del continuo della guerra, almeno fino all’inizio dell’anno seguente.

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