My Robsten story

di lilla thea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Destino ***
Capitolo 2: *** Mai da soli ***
Capitolo 3: *** Confuso ***
Capitolo 4: *** Insieme ***
Capitolo 5: *** Robsten Ninja ***
Capitolo 6: *** Certa gente proprio non capisce! ***
Capitolo 7: *** Robsten Bubble ***
Capitolo 8: *** Eclipse ***
Capitolo 9: *** R O B ***
Capitolo 10: *** Bacio ***
Capitolo 11: *** 11 - MMA & PROJECTS ***
Capitolo 12: *** 12 - Breaking dawn ***
Capitolo 13: *** 13 - Notizia ***
Capitolo 14: *** 14 - Proposta ***
Capitolo 15: *** 15 - terrore ***
Capitolo 16: *** 16 - Rivelazione ***
Capitolo 17: *** 17 - Per sempre ***
Capitolo 18: *** 18 - Mongolfiera ***
Capitolo 19: *** 19 - Una nuova vita. ***



Capitolo 1
*** Destino ***


Destino.

A volte mi chiedo se siamo noi a costruirci la nostra vita, a prendere le decisioni, o se ogni nostro gesto, qualunque esso sia, ci porta inevitabilmente dove saremmo comunque andati se non avessimo fatto niente di ciò che abbiamo fatto. So che sembra uno dei soliti pensieri contorti che la mia mente partorisce così, senza neanche fermarsi a riflettere. Ma il punto in cui mi trovo adesso, la vita che sto vivendo adesso, non l’avrei mai potuta immaginare qualche anno fa.
Quante cose erano cambiate da allora. Quanto ero cambiato io da allora.
Ripensare alla mia adolescenza a tutti i tumulti interiori che sentivo da ragazzino adesso mi fa sorridere. Come prendevo seriamente la vita, come mi sentivo sopraffatto dalla vita stessa. Non mi sentivo abbastanza in niente. Amavo la musica ma non riuscivo a fare di più, adoravo la recitazione ma non mi sentivo abbastanza bravo o abbastanza all’altezza dei ruoli che avrei voluto fare. Poi quel film mi ha cambiato la vita.
All’inizio lo avevo trovato un po’ lento nei ritmi, anche se interessante. Ma la mia attenzione è stata catturata in quei pochi minuti quasi alla fine del film. Ho incrociato quegli occhi nello schermo e mi sono perso. Ho rivisto quel film fino a consumarne il dvd portando avanti e indietro solo quella parte del film. L’avevo preso per Sean Penn, mi piaceva la trama, ma lo guardai almeno dieci volte solo per vedere lei: quella ragazzina mora che mi aveva fatto perdere un battito.
Il suo modo di parlare, di muoversi, la sua voce e gli occhi. Mi sarei potuto perdere in quegli occhi limpidi. Quasi contemporaneamente seppi di un provino per un film sui vampiri, un altro pensai, poi lessi che lei sarebbe stata la protagonista e decisi di provare, un’ultima volta. Se non fosse andato bene ciao, amen, addio cinema.
Ero così teso quando arrivai a casa della regista. Ancora mi chiedo perché proprio nella sua camera da letto… se aveva pensato di farmi morire giovane ed evitare un altro da provinare c’era quasi riuscita! Quando l’ho vista seduta sul letto mi sono morte le parole in gola e io che restavo senza parole era tutto dire. I miei amici avrebbero pagato per questo! Decisi che avrei avuto quel ruolo ad ogni costo. Dovevo recitare con lei la scena del bacio. Quando la baciai avevo il cuore che batteva a mille e lei si staccò da me ansimante. Doveva essere un bacio dato per finzione ma non riuscivamo a staccare gli occhi l’uno dall’altra. Catherine ci chiamò due volte prima che la sentissimo davvero. Mi disse che voleva vedere se c’era chimica tra di noi. Credo ce ne fosse fin troppa! Che figura di merda che ho fatto cadendo dal letto. Ci avevo messo troppa foga ma chi diavolo riusciva a controllarsi!
Ho fatto letteralmente i salti di gioia quando mi hanno chiamato per interpretare Edward Cullen. Tom e Marcus erano scioccati, non mi avevano mai visto così. << l’abbiamo perso! >> mi dissero in coro.
Le riprese iniziarono a ritmo serrato. Il cast era fantastico, c’erano altri ragazzi appassionati di musica, lo staff era meraviglioso, lo script bellissimo e la mia coprotagonista assolutamente unica! Era simpatica, divertente e meravigliosamente timida. Catherine mi costrinse a firmare delle carte ricordandomi che era ancora minorenne e che dovevo stare in campana anche perché era fidanzata da tempo. Sapevo che aveva un ragazzo ma chi se ne fregava! Era anche venuto a trovarla sul set ma lei cercava in tutti i modi di non farsi vedere da me. Che motivo c’è di nascondersi se non hai problemi a farti vedere da me? Era in imbarazzo. Assolutamente imbarazzata! Quando si avvicinò il momento di girare la famosa scena del primo bacio Kris era più nervosa del solito. Lei era una grande fan dei libri della saga e mi disse che voleva venisse fatta al meglio per non deludere le altre fan. Mi chiese di andare nella sua roulotte a provare la scena in modo da renderla perfetta. Provammo fino a notte fonda per quattro giorni varie scene, compresa quella del bacio. La prima volta che la provammo da soli fu devastante. Imbarazzati e impacciati. Avevo dato centinaia di baci sul set e mai mi ero sentito coinvolto. Lei forse era anche più esperta di me visto che, nonostante fosse più giovane, aveva girato molti più film di me. La seconda volta che provammo la scena restammo a baciarci per ore ma non seguimmo neppure per un secondo il copione. Kris mi trascinò sul letto, come nello script, ma l’attinenza al copione finì lì. Cercammo di ricomporci quando sentimmo bussare alla porta della roulotte ma io non potevo muovermi, non ero in condizioni presentabili. Non so se ne accorse allora ma fece finta di niente restando in silenzio e chiunque ci avesse interrotti se ne andò. Quando si alzò afferrai la giacca e la salutai. Credo fosse stato quello il momento in cui si accorse di essere innamorata di me. Forse ero un po troppo sicuro di me all’epoca visto che non lasciò subito il macaco. Sul set le chiesi quattro volte di sposarmi ma rispose con una risata imbarazzata delle sue, forse credeva che io scherzassi. Ci stuzzicavamo di continuo e, a volte, restavamo ore a parlare in un modo tutto nostro o a fissarci senza neppure accorgercene. A volte gli altri ci guardavano perplessi. Ridevamo di battute che capivamo solo noi. Anche durante le interviste, Tay a volte rideva ma ci guardava come a dire” ma che cavolo state dicendo?!”
Le regalai una delle mie chitarre per il suo diciottesimo compleanno e mi guardò a bocca aperta. Quando spense le candeline guardai Catherine come a dirle “ adesso non è più minorenne!” se lo capì fece finta di niente.
Fu terribile quando arrivò la fine delle riprese. Non sapevamo cosa aspettarci dal film. Se tutto fosse andato come speravano avremmo avuto altri tre libri da portare sullo schermo e, se le cose andavano come speravo io, avrei avuto altri tre film da recitare accanto a lei. 

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Capitolo 2
*** Mai da soli ***



Buongiorno a tutti e grazie mille per aver letto il capitolo precedente. ogni piccolo passo porta ad una grande conquista.

twilightpremiere.jpg

Mai da soli.
 
Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che l’avevo vista quando arrivò il Comic Con a San Diego. Com’era bella. I capelli neri le stavano bene ma preferivo il suo colore naturale. Era particolarmente serena durante il panel e molto spontanea. Chissà se era contenta anche lei di vedermi. Non avevamo avuto molto tempo libero per vederci al di fuori del lavoro né l’avrebbe fatto con il tizio ancora tra i piedi. Non credevo lo portasse agli MTV music Award. Fu un colpo quando gli vidi stringerle la mano. Lei sorrideva timida davanti alle telecamere ma mi sorrise appena quando facemmo la foto insieme. Si aggrappò alla mia giacca e sorrise ai flash dei fotografi. Il suo ragazzo invece mi lanciò un’occhiata che era un misto tra un avvertimento e una minaccia.
Uscirono così tante foto mie e di decine di ragazze in quei giorni. Sembravo proprio un casanova. Non che le ragazze non ci avessero provato con me, anzi, come dicevano i miei amici mi bastava schioccare le dita e scegliere. Ma la mia testa era già occupata da qualcuno. Quando ci chiamarono per il servizio di Vanity fair ci ritrovammo insieme negli studios. Lei mi si fiondò tra le braccia quando mi vide e mi abbracciò forte. Era sempre così spontanea ma non si era mai lasciata andare tanto davanti ad altre persone. La abbracciai anch’io con il cuore che mi batteva a mille e la sollevai da terra ridendo.
Non eravamo mai stati così complici come in quel servizio. Sembravamo proprio innamorati. Eravamo innamorati ma non riuscivamo a far cambiare la situazione. Quando finimmo il servizio la raggiunsi in camerino e la baciai. Lei rispose subito al bacio ma poi si ritrasse, era ancora impegnata e non avrebbe mai tradito il suo ragazzo. Quando la rividi alla premiere di Twilight era davvero bellissima e mi accorsi che mi era davvero mancata da morire. Non parlammo molto ma come al solito ci isolammo nella nostra bolla personale in cui tutto il mondo era tagliato fuori. Quanto avrei voluto stringerla tra le braccia in quel momento e baciarla. Mi mancavano i suoi baci. A causa della promozione del film ci vedevamo spesso e riuscivo sempre a trovare un contatto con lei, ad abbracciarla o a sfiorarla ma non era abbastanza. Natale era trascorso molto lentamente. Ero tornato a casa per stare con la mia famiglia, con i miei amici e per cancellarla dalla mia testa. Stavo fumando una sigaretta per strada quando una foto in una rivista colpì la mia attenzione. Non le guardavo mai, credevo che fosse tutta spazzatura ma la foto di Kris mi colpì. L’articolo diceva che era andata a prendere il cane in una clinica e la foto era con Mike ma non era di lui che mi preoccupavo. Aveva l’aria stanca, gli occhi arrossati. Chiunque avrebbe pensato che fosse a causa del troppo lavoro, in fondo le riprese di New Moon stavano per cominciare. Io però la conoscevo, riuscivo a leggerle dentro e capivo che stava male. Tornai a casa e feci le valigie. Non so cosa cercasi di fare ma dovevo correre da lei, così anticipai la partenza di qualche giorno. Arrivato negli States però il mio coraggio venne meno. La sera della presentazione degli Oscar la rividi, bella come non mai. E accompagnata dal fidanzato. Avremmo presentato entrambi delle clip alla notte degli Oscar e sapevo che lei era nervosa. Andai a cercarla dietro le quinte poco prima che lei iniziasse. Tay mi vide e mi fece l’occhiolino uscendo dalla stanza con una scusa. Aveva capito tutto.
<< ciao Kris. >> la salutai. Ci eravamo già visti da lontano ma non avevamo avuto modo di parlare. Lei si girò sorpresa.
<< Rob! >> si bloccò di colpo e deglutì.
<< come stai? >>
<< bene, grazie. Stai benissimo in smoking. >>
<< anche tu sei bellissima.>>
<< beh, questo vestito è una trappola mortale. Ho dovuto imparare a camminarci e ho chiesto a Tay di non lasciarmi il braccio mentre scenderemo le scale. Non voglio cadere e sai che ne sarei capace. >>
<< lo so! >> mi sorrise ma subito gli occhi le tornarono tristi.
<< cosa c’è che non va Kris? >> le dissi sollevandole il mento. Quando riaprì gli occhi mi accorsi che erano pieni di lacrime che cercava di trattenere. Si strinse a me e iniziò a singhiozzare. La strinsi così forte, avrei voluto che quel momento non finisse mai. Le accarezzai le spalle nude e la sentii rabbrividire, forse era meglio che mi fermassi, non ero padrone delle mie emozioni. Allentai la presa su di lei e mi allontanai. Che idiota! Volevo aiutarla a calmarsi e invece l’avevo solo agitata. Cercò comunque di non far trasparire nulla e fece la sua presentazione. Perfetta come al solito ma nervosa. Era strano perché lei era molto brava a mascherare certe emozioni. 

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Capitolo 3
*** Confuso ***


ciao a tutti. lo so che questo capitolo è un po' piccolino, giuro che mi faccio perdonare con il prossimo!!! grazie a tutti quelli che leggono! baci, Marya

Il giorno dopo mi ritrovai davanti casa sua come un idiota ad aspettare chissà cosa. Volevo parlarle, lenire quella sofferenza che non sapevo da dove nasceva. Stavo per andarmene quando me la ritrovai davanti, anzi addosso. Stava tornando a casa con le cuffie dell’mp3 nelle orecchie e mi venne addosso. Mi cadde tra le braccia e riuscii a prenderla per un pelo.
<< Rob? Che ci fai qui? >>
<< ero venuto a parlarti. >> balbettai.
<< di cosa? >>
<< volevo sapere come stavi, ieri sembravi così strana. >>
<< va tutto bene, grazie. >>
<< sicura? >>
<< ti va di entrare in casa? >> mi chiese prendendomi alla sprovvista.
<< si, certo. >> casa sua era molto semplice, dalle tinte delicate mischiate a complementi scuri. Mi fece accomodare sul divano di pelle e mi offrì un caffè sedendosi accanto a me. Se lo rigirava tra le mani e non parlava.
<< hai sempre parlato con me Kris, perché non vuoi farlo adesso? Ho capito che c’è qualcosa che non va, sono tuo amico, voglio aiutarti .>>
<< amici, già. >> non capivo.
Poggiò la tazza sul tavolino e all’improvviso si lanciò addosso a me e mi baciò. Dopo lo stupore iniziale risposi subito al bacio. Quanto mi era mancata. La strinsi forte trascinandola sul divano addosso a me. Le nostre bocche non smettevano di cercarsi di assaporarsi. Le nostre lingue danzavano dentro le nostre bocche risvegliando i nostri sensi. Le presi la testa tra le mani e le baciai il collo, il mento e poi di nuovo le labbra. Lei si stringeva sempre di più a me e mi tolse la giacca sollevando poi la maglietta. Io feci scorrere la zip della sua felpa e afferrai il lembo della maglia che portava. Non so che diavolo mi disse la testa ma in quel momento ritrovai un minimo di lucidità. Non volevo che accadesse così, che potesse pentirsi di ciò che stava per succedere e rovinare tutto.
<< aspetta Kris, fermati. >> riuscii ad ansimare.
<< cosa? Perché? >> mi chiese sorpresa.
<< io non ho…non sono…e poi non voglio che succeda così. Voglio che tu sia sicura. >> dissi imbarazzato.
<>
<< ieri sera c’era Michael. L’ho visto. >> ecco avevo rovinato tutto in un secondo solo con un nome. Ma quanto poteva essere idiota la mia morale e la mia voglia di trasparenza! Avevo rovinato un momento che avevo aspettato per un anno, anzi per tutta la vita. Lei si rimise la felpa e si sedette.
<< forse è meglio che tu vada Rob. >>
<< non puoi cacciarmi così! Io ho bisogno di capire. Cos’era quello che è successo prima?>>
<< non era niente. >>
<< Kris. >>
<< non farmi questo, ti prego. È già abbastanza difficile così. Per favore. >> mi disse con le lacrime agli occhi. Mi vestii e le diedi un delicato bacio sulle labbra.
<< quando vorrai parlare io ci sarò. >> le dissi prima di andarmene.
Quando iniziarono le riprese di New Moon tutto sembrava essere tornato come l’anno prima. Noi che ci guardavamo cercando sempre un contatto, che vivevamo nella nostra bolla personale, e lui che l’accompagnava sul set e la teneva per mano. Lui che la baciava, che l’abbracciava come avrei voluto fare io. Lei però era diversa rispetto all’anno prima. Era più matura e il suo sguardo era diverso. In un anno era passata da ragazzina a donna a tutti gli effetti.
Stavamo girando una delle prime scene dove ci baciavamo, la scena dell’arrivo a scuola il giorno del compleanno di Bella. Mi baciò con trasporto come al solito e io mi fermai come da copione, quanto era familiare quella scena. Ci guardammo consapevoli entrambi che avremmo voluto continuare quel bacio all’infinito.
Mi invitò al suo compleanno, ero indeciso se andare, non mi andava di vedere quella specie di fidanzato che aveva attaccato a lei ogni secondo, non lo sopportavo. Decisi di farmi accompagnare da Sam, almeno avrei avuto qualcuno con cui distrarmi. Ma meravigliosamente il polpo non c’era! Non avrei mai immaginato che si perdesse la festa di Kris, soprattutto se c’ero io. Mi aveva lanciato delle occhiate assassine ultimamente e non la mollava mai. Fu una delle serate più serene che trascorrevo da mesi. Ci divertimmo, spensierati come non mai e sempre complici. La trascinai fuori dal locale per darle il mio regalo e lei mi baciò di nuovo. Forse avevamo bevuto troppo ed eravamo su di giri, la sollevai da terra e incollai le mie labbra sulle sue.
<< Ti amo. >> le sussurrai sulle labbra. Lei si fermò nello stesso momento in cui la porta si apriva e rientrò nel locale. Guardai Ashley che mi fissava con aria interrogativa e rientrai anch’io a testa bassa.

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Capitolo 4
*** Insieme ***


Ciao, scusate se ho postato con un po' di ritardo ma ho avuto mille cose da fare.... grazie mille a  TwiFallVampireDark per aver recensito, la mia prima recensione!!!! sono emozionata, grazie!
spero che questo capitolo vi piaccia....




Insieme

 
Facemmo finta di niente nei giorni successivi lavorando a ritmo serrato. Io perlopiù la guardavo da lontano, in quel film è più marcata la figura di Jacob, almeno all’inizio. Quando le vidi recitare la scena in cui veniva abbandonata da Edward, da me, i mesi successivi alla sua partenza, non pensai che stesse recitando. La sua sembrava una sofferenza vera, sembrava davvero che le mancasse una parte di se. Quando Chris disse stop lei mi fissò e lessi la disperazione nel suo volto. Sarei corso da lei ma arrivò lui a parlarle. Il fidanzato sempre tra le palle!
Quando finimmo le riprese tornai in albergo. Mi sentivo esausto, svuotato e soprattutto terribilmente solo come non mi accadeva da tempo. Così decisi di prendere la mia chitarra e di suonare per rilassarmi. Intonai le note della canzone che avevo scritto poco tempo prima per lei. Le parole mi erano uscite di getto quando l’avevo composta.
Sentii bussare alla mia porta dopo qualche minuto. Quando aprii me la ritrovai davanti con gli occhi lucidi. Entrò chiudendosi la porta alle spalle.
<< fallo ancora. Suonala per me. >> mi chiese con la voce tremante.
<< da quanto sei lì? >> chiesi preoccupato. Credevo di essere stato l’unico a tornare in albergo.
<< suonala ancora, ti prego. Voglio sentirla. >> mi sedetti sul letto e cominciai nervosamente a suonare. Aveva di certo capito che l’avevo scritta per lei. Oh al diavolo! Era arrivato il momento che sapesse davvero cosa provavo. Abbassai lo sguardo e iniziai a cantare.
Quando la canzone finì lei aveva gli occhi chiusi e il viso rigato di lacrime. Poggiai la chitarra a terra e le presi il volto tra le mani. Lei mi baciò con una passione non lontana dalla violenza. Stavolta avrei risposto ad ogni sua richiesta, non avrei messo a tacere il mio corpo o le mie voglie solo per assecondare la mia natura di bravo ragazzo. Non mi interessava se era impegnata, se non mi amava, la volevo, volevo stare insieme a lei più di qualunque altra cosa al mondo. E al diavolo tutto il resto!
La trascinai su di me senza staccare le labbra dalle sue e cominciai a spogliarla. Lei mi tolse la camicia e mi spinse sul letto. Si fermò mentre mi baciava e mi guardò.
<< non fermarti ti prego, non farmi questo. Non immagini quanto io ti voglia. Non m’importa delle conseguenze. >> la supplicai. Lei mi fissò per un secondo.
<< le cose non vanno con Mike. >> non quel nome, non adesso.<< io sto male con lui. >> ma che diavolo?!
<< scusami ma non mi interessa. Non voglio fare il confidente in questo momento Kris! >> le dissi arrabbiato sedendomi sul bordo del letto e mi presi il viso tra le mani.
<< io l’ho lasciato. Non sto più con lui. >> mi disse piano.
<< cosa? >>
<< ogni volta che mi avvicinavo a lui pensavo solo a te. Volevo che ci fossi tu al suo posto. >>
<< ma fino a ieri lo baciavi. >> le dissi inarcando un sopraciglio.
<< in realtà era lui a baciare me. Io gli ho chiesto un po’ di tempo. Non stiamo effettivamente insieme da prima della notte degli Oscar. >>
<< perché? >>
<< perché ho capito di non amarlo; perché sono innamorata di un altro. >> una piccola speranza si fece largo dentro di me. <<  perché sono innamorata di te. >> mi disse guardandomi appena.
<< dillo di nuovo. >>
<< ti amo Rob. >> la baciai con passione.
Lanciai la sua maglia sulla chitarra che si trovava sul pavimento e la spinsi sul letto. Lei mi tirò su di se facendomi aderire al suo corpo. Le baciai il collo e la sentivo fremere mentre la mia lingua scorreva su di lei. Le sue piccole dita torturavano i miei capelli mentre cercava con l’altra mano di togliermi la cintura.
<< aspetta un attimo. >> ansimai mentre sbottonava i miei jeans.
<< non dirmi che non ce li hai? >> la guardai imbarazzato. << oh cavoli Rob! Sei l’unico ragazzo al mondo che non tiene un preservativo nel portafogli! >> la baciai sorridendo e mi alzai per andare a chiudere la porta a chiave.
<< non è quello il problema, stavolta non ti lascio andare. Volevo solo chiudere la porta per evitare di essere disturbati. >>
<< oh. >>
<< già… >>le sussurrai mordendole il lobo. Scalciai via i miei pantaloni e sbottonai i suoi jeans attillati. La feci sedere e le sganciai il gancetto del reggiseno. Quante volte me l’ero immaginata nuda, quante volte avevo sognato quel piccolo seno sodo tra le mie mani. La guardai sentendo crescere un desiderio incontrollabile dentro di me. Kris si sdraiò incrociando le mani sul mio collo e avvicinando il mio viso al suo. Baciai le sue labbra e il collo; sentivo che deglutiva ogni volta che i miei baci si facevano più passionali e quel movimento nella sua gola mi faceva morire. Scesi con le labbra sul suo seno e la sentii gemere quando le accarezzai un capezzolo con la lingua. Inarcò la schiena e sfiorò la parte più eccitata di me. Accarezzai con la lingua il profilo del suo seno, la sua pancia piatta e l’ombelico mentre con le mani le sfilavo le coulotte nere. Si sollevò a baciarmi e indugiò con le mani sull’elastico dei miei boxer. La baciai dolcemente cercando di calmare i battiti del cuore che sembrava volesse uscirle dal petto. Si fece coraggio e mi liberò dall’intimo. Mi sollevai su di lei facendo attenzione a non schiacciare il suo bellissimo e piccolo corpo con il mio e lentamente fui dentro di lei.
Il suo alito caldo mi riempì i polmoni facendo crescere l’eccitazione. Si aggrappò alle mie spalle e mi spinse più a fondo dentro di lei gemendo ad ogni movimento. Sperai davvero che i muri non fossero sottili. Mi muovevo sopra di lei che assecondava i miei movimenti, ad ogni mia spinta il suo corpo si fletteva e le sue gambe si stringevano sulla mia schiena. Sussurrò il mio nome tra i capelli mandandomi in delirio. Si aggrappò più forte alle mie spalle ansimando ed esplose insieme a me. Mi accasciai sul suo seno sudato e ansimante. Sentivo il suo petto sollevarsi ad ogni respiro mentre le sue mani erano ancora intrecciate ai miei capelli. Restammo a lungo in quella posizione, incapaci di muovere anche un solo muscolo. Fui io il primo a rompere il silenzio.
<< ti amo Kris. Ti amo dalla prima volta che ti ho vista. >>
<< lo so. Mi dispiace. >>
<< scusa?! Io ti dico che ti amo e tu dici mi dispiace? Non sono io quello che fa discorsi contorti, di solito? >> le dissi sollevandomi per guardarla in viso. Lei ridacchiò.
<< mi dispiace non averti detto prima anch’io che ti amavo. Non aver capito prima che volevo stare con te. >> la baciai di nuovo.
<< meglio tardi che mai, no? >>
<< abbiamo perso così tanto tempo Rob. >> mi disse con gli occhi tristi.
<< allora dobbiamo recuperare signorina Stewart. Ho accumulato tanta di quella … passione repressa, chiamiamola così, da tenerti impegnata ogni giorno per i prossimi dieci anni! >>
<< solo dieci? Così pochi? >> mi stuzzicò mordendomi il labbro inferiore. Mi sdraiai trascinandola addosso a me. I suoi capelli mi facevano il solletico mentre le sue labbra esploravano il mio corpo. Era una dolce tortura sentire le sue labbra che mi lasciavano baci roventi o i suoi denti che mordevano leggeri il mio corpo.
Per mia fortuna non ero come tutti gli altri ragazzi, non tenevo un preservativo nel portafogli ma ne avevo una scatola in valigia che mi trascinavo intatta da mesi. Se avesse continuato così ne avrei avuto davvero bisogno!
Non ricordo quante volte facemmo l’amore quella notte. Ci addormentammo stremati abbracciati l’uno all’altra.








a presto!

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Capitolo 5
*** Robsten Ninja ***


buonasera a tutte/i. grazie per le recensioni carine che avete scritto. come avrete notato non sono una che si dilunga molto prima di un capitolo, per cui bando alle ciance e buona lettura!




Robsten ninja
 
Quando mi svegliai era molto tardi, trovai il letto vuoto e piombai nella disperazione assoluta, avevo immaginato di svegliarmi accanto a lei e trovare le lenzuola fredde, non sentire il suo profumo mi aveva fatto stare davvero male. Feci una doccia calda cercando di allontanare i brutti pensieri che prepotentemente bussavano nella mia testa per entrare. Non avrei mai sopportato di perderla di nuovo, che potesse pensare che avevamo commesso un errore e magari tornare da… non ci volevo nemmeno pensare; tornai in camera per vestirmi ma bussarono alla porta. Aprii senza pensare di essere coperto solo da un asciugamano e me la ritrovai davanti, bella come il sole.
<< posso entrare? >> mi chiese imbarazzata.
<< che domande, certo. >> si chiuse la porta alle spalle e mi diede un leggero bacio sulla spalla nuda. Credo che in quel momento il mio corpo si asciugò da solo facendo evaporare tutta l’acqua della doccia. La strinsi a me e la guardai imbronciato.
<< perché non sei rimasta questa mattina? >>
<< perché io dovevo lavorare e avevo appuntamento con Chris molto presto. Tu dormivi così bene che non me la sono sentita di svegliarti. >> mi rispose sincera. Poggiai la fronte sulla sua e le sorrisi.
<< credevo fossi scappata. >> le confessai, lei sorrise scuotendo la testa e mi abbracciò.
<< abbiamo combinato noi questo casino? >>mi chiese guardandosi attorno. Non avevo ancora sistemato nulla e in effetti il mio letto sembrava un campo di battaglia.
<< oh merda! Non volevo lo scoprissi così. Ok, confesso. Le ragazze di uno strip club sono venute qui appena sei andata via e, sai com’è, una cosa tira l’altra… >>
<< fanculo! >> mi rispose con un pugno nello stomaco.
<< e dai amore, sei ragazze sono difficili da controllare. >>
<< amore un corno! >> mi urlò e mi diede le spalle arrabbiata.
<< hey sto scherzando. Kris? >> mi avvicinai preoccupato e lei si girò con un ghigno sul viso.
<< sai che sei terribile, mi hai fatto prendere un colpo. >>
<< ben ti sta. Quante erano ieri? >> mi chiese minacciosa colpendomi di nuovo allo stomaco.
<< una, solo una, ma che valeva per mille. Sai forse la conosci. >>
<< davvero? Com’è? >>
<< oh è bellissima! Dolce, testarda, timida a volte e assolutamente sexy e letale. >> le dissi avvicinandomi a lei.
<< sembra pericolosa. >>
<< molto. >>
<< tanto pericolosa da buttarti sul letto e approfittare di te? >> mi chiese togliendomi l’asciugamano.
<< lo spero vivamente. >> le risposi senza fiato. Si sedette a cavalcioni su di me e mi baciò. L’abbassai su di me stringendole le natiche tra le mani e avvicinando il suo seno al mio viso. Adoravo il suo corpo. Percepii che non indossava il reggiseno sotto la leggera t-shirt di cotone e questo aumentò la mia voglia di lei.
<< Rob! >> esclamò sentendo una pressione sotto di lei.
<< l’ho detto che sei pericolosa. >> le risposi mordendole un capezzolo turgido attraverso la maglietta. Lanciò un urletto sorpreso e quando insinuai una mano dentro i suoi jeans cominciò a muoversi su di me con piccoli movimenti circolari del bacino che misero fine al controllo che mi ero imposto.
Ero certo che ci avrebbero buttato fuori a calci dall’hotel o denunciato per disturbo della quiete pubblica, se non peggio, ma forse i muri erano più spessi di quel che pensavo. Non riuscivamo a stare lontani per più di cinque minuti senza sfiorarci o accarezzarci di nascosto.
Quando arrivammo in Italia il nostro rapporto procedeva a gonfie vele. Avrebbero dovuto darci un Oscar.
Se non ci fossi stato dentro non avrei mai immaginato dall’esterno che Kris e io stesso stessimo insieme. Era palese che ci fosse qualcosa tra di noi ma eravamo bravi a nasconderlo, di solito. La presi in giro tutta la sera quando sul set, invece di gridare “no, Edward no” gridò “no, Robert no.” Mi tenne il broncio finché non trovammo un ottimo sistema per far pace… stavamo così bene in Italia. I posti erano stupendi, la gente ospitale e divertente e il clima da favola.
Avevo sperato di convincerla a baciarmi se avessimo vinto il best kiss del 2009 ma alla fine decise di non farlo, era troppo imbarazzata. Ma abbiamo avuto comunque il nostro best kiss in privato.
Andare a New York per girare Remember me è stato devastante. Quando l’ho salutata, in macchina, aveva gli occhi pieni di lacrime. Fortunatamente Jules era con lei ma le toccò consolare pure me. Anche lei era impegnata con The Runaway ma trovammo il tempo di vederci qualche volta sul set. New York- Los Angeles non è certo Londra-USA. 


e anche questo è andato, spero vi sia piaciuto! un bacio e un grande abbraccio! 
vorrei inserire dei missing moment Kristen POV, che ne pensate? non comincio nulla senza un vostro consiglio però... grazie ancora.

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Capitolo 6
*** Certa gente proprio non capisce! ***


Buonasera! sono reduce da Breaking Dawn e ho una sola parola WOW! qualcosina non mi è proprio andata giù, ma nell'insieme hanno fatto un ottimo lavoro!
il capitolo era già pronto da un pò così ho deciso di regalarmelo in anticipo!
buona lettura e come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate. mi piacerebbe ricevere critiche e consigli a valanghe! grazie a tutti!



6- Certa gente proprio non capisce!
 
Quando vidi le foto del servizio di Allure ero morto.
Ovviamente io sapevo quanto era sexy, anche se cercava in tutti i modi di nascondersi, ma quelle foto erano esplosive.
Così andai a trovarla per farle una sorpresa. La sorpresa la trovai io. Il suo ex era sempre tra i piedi. Aveva provato a riallacciare i rapporti con lei nonostante Kris lo avesse escluso dalla sua vita. Ma se l’era trovato più di una volta in casa dei suoi, in fondo era amico di suo fratello, e la cosa diventava pesante. Ero stato zitto fino ad allora ma quella sera mi decisi ad affrontarlo.
Mi accusò di averle rubato la ragazza, di avergli rovinato la vita. Conoscevo bene il dolore della perdita, anche se non era ancora mia, quando stava con lui mi sentivo come se l’avessi persa. Per lui era peggio, perché era stata davvero con lui e forse proprio per questo motivo non riuscivo ad odiarlo. Fino a quel momento. Cominciò ad urlare e insultarmi, il che non mi sfiorava neppure finchè non esagerò.
<< com’è a letto con te? Perché sai, non è un granchè. Ti stanca e alla fine non riesci neppure a… >>
Non riuscì a completare la frase perché un mio pugno lo colpì in piena faccia. Non so cosa avrei fatto se i fratelli di Kris non me lo avessero tolto dalle mani. Ero furioso, geloso di ciò che c’era stato tra loro perché avrei voluto essere io il primo per lei, avrei voluto che nessun altro avesse mai sfiorato la sua pelle o assaporato le sue labbra ma non potevo cambiare il passato.
Quello stronzo continuava a urlare ma io non lo ascoltavo più. Guardai i genitori di Kris, erano attoniti, e mi sentii in imbarazzo. Non era da me reagire in quel modo e non riuscivo a guardare Kris negli occhi, mi sentivo una merda.
Presi il mio zaino e feci per uscire ma Kris mi fermò stringendosi a me e mi sorprese quella volta. Presi il telefono per chiamare un taxi e farmi portare in albergo ma Kris mi abbracciò per la vita mettendo una mano nella tasca posteriore dei miei jeans e mi trascinò in camera sua augurando la buona notte a tutti, genitori e Michael compreso.
<< NOI andiamo a letto, buonanotte a tutti. >>
<< Kris che diavolo vuoi fare? >> le chiesi sentendole chiudere rumorosamente la porta a chiave. La aprii cercando di evitare altre figuracce.
<< dormire, dopo. È tardi e tu sarai stanchissimo, guarda che faccia che hai. Povero amore. >> mi disse togliendomi la felpa.
<< mi dispiace per quello che è successo. >>
<< a me no. >>
<< non volevo perdere la calma, mi dispiace davvero, che figura di merda che ho fatto davanti ai tuoi! >>
<< direi che gli è andata fin troppo bene. Se tu avessi perso un solo secondo si sarebbe ritrovato a sputare le palle dalla bocca. Dio come lo avrei preso a calci! Come facevo a stare con uno così?! >>
<< me lo sono sempre chiesto! >> Kris si avventò sulla mia bocca e cominciò a sbottonarmi i jeans.
<< Kris ci sono i tuoi genitori di sotto. Tuo padre era scioccato! >> le dissi cercando di fermarla.
<< i miei non sono stupidi. Sanno che non stiamo di certo a guardarci negli occhi. >>
<< si ma magari non gli farà piacere pensare a noi due insieme, a letto, nella stanza accanto mentre vanno a dormire! >>
<< sei venuto per stare con me o per dormire solo in albergo? >> mi chiese baciandomi il collo.
<< non sviare il discorso .>>
<< non lo sto facendo. >> mi sorrise maliziosa mentre cercava di togliermi la maglietta e cercavo di fermarla. Cominciò a farmi il solletico.
<< non ti conviene Kris. Smettila. Sai che tu lo soffri più di me, non mi provocare! >> ma fu inutile. Alla fine la presi alle spalle e cominciai a farle il solletico mentre lei cercava di liberarsi urlando. Come succedeva sempre ci dimenticavamo di tutto quello che ci circondava. Quando bussarono furiosamente alla porta Kris era ancora seduta a terra mentre io continuavo a torturarla. Sembravamo due bambini di cinque anni. Jules entrò furiosa pensando di fare una scenata ma alla fine ci guardò e scosse la testa andandosene. Anche il padre di Kris capì la situazione e non disse nulla ma dopo che Mike se ne andò uscimmo con la scusa di una passeggiata e finimmo nell’appartamento di Kris. Sentivamo una voglia incontrollabile di stare insieme, da soli, di isolarci dal mondo intero. Kris fu così dolce, mi rassicurò in mille modi cacciando ogni insicurezza che avevo riguardo a quello che era successo a casa dei suoi e mi coccolò tuta la notte. Riguardo a Mike sicuramente era stato un colpo basso ma era l’unico modo per fargli capire che non aveva più speranze con Kris. Tornò il giorno dopo a casa loro per riprendere un giubbotto che aveva dimenticato, come no, ma da quella volta non lo vidimo più.
Per sua fortuna!


alla prossima!

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Capitolo 7
*** Robsten Bubble ***


ciao a tutte,ecco il nuovo capitolo, buona lettura!


Robsten Bubble

 
Il comic con fu davvero comico, in un certo senso.
Non ci vedevamo ormai da settimane e la mia voglia di lei rasentava il bisogno fisico, come se lei fosse la mia aria. In effetti lei è la mia aria.
Arrivai con il suo cappellino in testa, non me ne ero mai separato a NY. E lo notò anche lei. Era serena e scherzava con tutti. Aveva ancora i capelli neri e corti, tutti scompigliati come al solito. La sera prima ci eravamo finalmente visti ed eravamo stati insieme tutta la notte senza staccarci mai. Avevamo fatto l’amore e avevamo riso e scherzato ogni secondo in cui le nostre labbra non erano impegnate a cercare la bocca e il corpo dell’altro.
Ci avevano divisi come al solito, come se servisse a qualcosa. Ci misero Tay in mezzo cercando di non farci isolare come al solito ma era inutile. Tay stava in mezzo e noi parlavamo comunque tra noi come se non ci fossero state migliaia di persone che ci guardavano con il solo risultato di non far capire niente neppure a lui, poverino. Prima o poi mi chiederà i danni morali.
Dovevo ricordarmi di essere in un luogo pubblico e circondato da migliaia di persone per non saltarle addosso! Quando mi sorrideva in quel modo io mi scioglievo. A proposito di Tay, sempre in mezzo, mi sarei volentieri trasformato in Edward quando disse che era ansioso di girare la scena della tenda. Kris trattenne a stento una risata guardando la mia faccia. E anch’io quando rividi il video su internet.
Che idiota! Mi ero fatto beccare per l’ennesima volta. Ovviamente era solo la prima di tante figure di merda quel giorno ma la colpa era anche di Kris. Ancora mi chiedo come le sia saltato in testa di mettersi in quella posizione davanti a me in quel cinema. Inutile provarci, i miei occhi sono finiti sul suo fantastico sedere senza che riuscissi a controllarli. Quando arrivammo in albergo non presi neppure le chiavi della mia stanza. Sapevo che non era necessario prenotarla ma meglio cercare di salvare le apparenze.
Bussai forte alla sua porta premendo le mie labbra sulle sue. Lei cercò di dire qualcosa ma la fermai subito.
<< shut up! >> le dissi sulle labbra. Lei sorrise ricordandosi di come mi aveva imbarazzato poco prima durante un’intervista. Lo faceva apposta a provocarmi e gliel’avrei fatta pagare quella sera. Strinsi tra le mani quel sedere sodo che mi aveva incantato tutto il pomeriggio.
<< devi smetterla di usare jeans così stretti. Io non reggo! >> le ruggii all’orecchio sbottonandoli. Per tutta risposta si girò dandomi le spalle e li sfilò mettendo in mostra un perizoma rosso praticamente inesistente. Non ebbe neppure il tempo di girarsi per vedere la mia faccia perché la sollevai e la buttai di peso sul letto facendole sentire quanto la volevo.
Era così perfetto perdermi in lei. Sentire i fremiti sul suo corpo ogni volta che la sfioravo o le reazioni che le provocavo quando ero dentro di lei. Mi sentivo completo e appagato in ogni fibra del mio essere. Era come essere a casa.
Mentre eravamo ancora sdraiati a letto mi prese il polso e legò un laccetto di cuoio nero. Ne aveva uno anche lei e diventò il nostro simbolo, come un anello. E da lì mi balenò in testa un’idea.
Quella notte ha segnato davvero la svolta per noi. Ormai non esistevamo più come Rob e Kris, ma eravamo una cosa sola.
 I fan ci chiamano Robsten, ma qualunque nome non racchiuderà mai tutto ciò che siamo.
Non ricordo nemmeno quante volte ci siamo visti di nascosto, quante volte abbiamo trovato i posti e gli orari più assurdi per stare insieme magari solo poche ore. Mentre giravo Remember Me un taxi mi aveva urtato ma, come al solito, i giornali mi avevano dato per morto.
Fu uno splendido shock trovarmi Kris davanti la porta dell’albergo il mattino seguente. Si lanciò addosso a me chiudendosi la porta alle spalle con un lancio e mi baciò con foga.
<< devo farmi investire più spesso, ricordamelo. >> L’avevo rassicurata al telefono che stavo benissimo ma aveva un’espressione preoccupata. Ruth l’aveva accompagnata da me e ormai aspettava nella hall da almeno due ore! Prima o poi ci avrebbe denunciati anche lei per danni psicologici! E oltre alla preoccupazione nella testolina di Kris si era fatta spazio un’altra piacevole, almeno per me, sensazione: aveva sperimentato la gelosia!
Era stata più volte infastidita dalle fans ma capiva che non doveva darci peso. Quando però uscirono delle foto con Emilie, la mia coprotagonista, quella vocina che prima parlottava nella sua testa si mise ad urlare. Ci misi un po’ a placare le urla ma me la godevo come un matto! Finchè, dopo aver visto le stesse foto, il suo ex provò un’altra volta a riavvicinarsi a lei.
La sentivo ridere al telefono ribaltando la situazione. Ero geloso marcio di quell’idiota! Stavolta però anche i genitori di Kris avevano messo le cose in chiaro e forse sarebbe stata la volta buona per lui di teletrasportarsi in un'altra galassia.
Anche Kris si fece male sul set (due perfetti imbranati!) e io andai in crisi ma mi disse che davvero stava bene e mi tranquillizzò. Mi mandò una foto del suo ginocchio sbucciato. Peccato che la piccola traditrice fosse praticamente nuda nella foto in questione e il ginocchio passò per un attimo in secondo ordine!

alla prossima!

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Capitolo 8
*** Eclipse ***


Ciao a tutte, come ormai sapete io sono di poche parole... vi lascio subito al capitolo!


8- Eclipse
 
Eravamo stanchi di nasconderci da tutto e tutti, anche se era necessario.
I fotografi ci stavano addosso e cercavano lo scoop ad oltranza ma volevamo vivere liberamente il nostro amore e non crearci tante paranoie. Forse eravamo stati troppo ottimisti.
Ci beccarono più volte insieme all’uscita di un concerto di Bobby e fecero varie foto all’Hotel Chateau Marmont. Kris era infastidita ma aveva deciso di mandare tutti al diavolo almeno per qualche giorno.
Se la camera di quell’albergo avesse potuto parlare saremmo stati rovinati! Sembravamo due ninfomani, non ne avevamo mai abbastanza. Ci addormentammo solo alle prime luci dell’alba.
Quando si svegliò i capelli di Kris erano ingovernabili. Sembrava un porcospino, era adorabile.
Ai TCA il film fece piazza pulita di qualunque premio.
Kris sorrise divertita quando comunicarono che ero stato eletto come l’attore più sexy, io che mi sentivo goffo in ogni movimento. Sorriso che svanì appena la vincitrice dello stesso premio salì sul palco con me. Strinse gli occhi nella sua tipica espressione di quando diceva “occhio a quello che fai perché ti strappo la mano a morsi!”. Era fantastica quando faceva la gelosa. Le avevo detto mille volte che io neppure le vedevo le altre, ma lei mi assicurava che le altre vedevano me.
Alla fine la costrinsi a salire in macchina con me e scappare. Ovviamente ci beccarono con un video che fu subito in rete. Al diavolo, possibile che non riuscissimo a passare inosservati?
Quando andammo al concerto dei Kings of Leon sperai davvero che non ci fosse nessuno intento a guardare proprio noi.
Ovviamente speranza inutile. Forse fu la birra, il clima, la musica favolosa ma ci dimenticammo del resto del mondo e ci baciammo. Per la prima volta ci baciavamo davanti a migliaia di persone senza neppure accorgercene. Ma fu anche una delle ultime volte.
Le nostre agenti ci avevano avvisati di tenere la cosa entro certi limiti. O meglio, scegliere la giusta opzione: o confermare al mondo intero che stavamo insieme, oppure diventare molto più riservati. Non volevamo che i fatti nostri venissero sbandierati ai quattro venti, così optammo per la seconda.
Io avrei gridato al mondo intero che ero innamorato perso di quella donna fantastica ma Kris è sempre stata molto riservata e l’idea non le andava proprio giù. Non voleva che i suoi sentimenti venissero analizzati al microscopio, così l’assecondai.
 
Le riprese di Eclipse cominciarono a ritmo serrato. Finalmente potevamo stare insieme ventiquattro ore su ventiquattro e nulla poteva rendermi più felice.
Passavamo insieme tutte le notti senza staccarci mai. Uscivamo insieme ai ragazzi, eravamo quasi una coppia normale, tranne per il fatto di non poterci toccare in pubblico. Ma a quello rimediavamo in privato.
Avevamo girato la scena della tenda pochi giorni prima di andare agli MTV Video Music Awards e, nonostante cercassi di mascherare bene la cosa sapendo che era senza fondamento, ero stato geloso marcio di Taylor e del suo modo di abbracciarla.
Ovviamente non ero geloso di Taylor in se, scherzando mi aveva anche chiesto di non picchiarlo prima delle riprese, ma il fatto che qualcuno la toccasse, anche solo per finzione mi mandava in bestia.
Ai Video Music Awards non riuscivo a starle lontano e neanche lei. In quel periodo abbiamo fatto dei photoshoot stupendi.
Quello per Vanity Fair resta uno dei miei preferiti insieme a quello di Harper Bazaar. Sono molto diversi, uno spontaneo e divertente mentre l’altro più costruito, ma mi sono piaciuti davvero molto.
Quanto ci siamo divertiti in quel periodo. Tranne la per la promozione di New Moon che ci ha tenuti separati inizialmente.

La scena della proposta di matrimonio sul letto mi mandò completamente fuori di testa.
Era assurdo quanto mi sentissi nervoso, neppure avessi dovuto chiedere davvero la sua mano. Quel pensiero mi restò in testa per giorni. Mi chiedevo come sarebbe stato chiederle di sposarmi, come avrebbe reagito, se fosse scappata o fosse scoppiata a ridermi in faccia.

Il giorno delle riprese non riuscivo a star fermo ma lei mi tranquillizzò, forse aveva intuito il perché della mia agitazione e cercò di calmarmi. Vedevo che anche lei era agitata e imbarazzata ma non mi fece pesare il suo stato d’animo.
Quando la baciai fu istintivo sollevarle la gamba su di me, non ricordavo fosse scritto sul copione. Kris non si mostrò sorpresa e nessuno ci fermò. Dovetti far ricorso a tutte le mie forze per non lasciarmi andare e continuare all’infinito quel bacio e la carezza sul suo corpo. Fermare le sue mani che cercavano di sbottonare la mia camicia fu un’impresa titanica. Ero così serio quando le feci la proposta e lei così agitata, eravamo due attori perfetti in quel ruolo. Si come no, eravamo due innamorati che stavano immaginando come si sarebbero comportati davvero in una situazione come quella; e non stavamo recitando più di tanto.
Pensai a quella scena per giorni, allo sguardo di Kris e al tremore delle sue mani in quel momento e presi una decisione.

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Capitolo 9
*** R O B ***


ciao a tutte, non ho ancora capito se questa storia vi piace o meno. continuerò a scrivere, magari tra voi c'è qualche lettrice silenziosa come me che preferisce non commentare ma leggere semplicemente. beh, spero che qualcuno ci sia!!!



9 - R O B

 
Qualche sera dopo la invitai in camera mia per una cena speciale. Avevo fatto preparare tutto nei minimi dettagli, le candele, le rose in camera sua. Fu tutto perfetto e romantico. Kris mi chiese più di una volta se stessi bene, forse ero più nervoso di quel che sembrava. Le servii il dolce con deferenza provocando le sue risate. Mi disse che sarei stato un perfetto cameriere. Presi un respiro profondo e mi inginocchiai davanti a lei, Kris sgranò gli occhi per un attimo e si irrigidì. Cattivo segno, pensai. Ma ormai ero in ballo e volevo arrivare in fondo.
<< che fai Rob? >> mi chiese nervosa. Le presi la mano e la strinsi nella mia, era fredda e sudata.
<< Kris so che può sembrare una follia, forse questo film mi ha dato alla testa, ma sono giorni che ci penso e non faccio altro che immaginare questo momento.
Ti amo Kris, come non ho mai amato in vita mia, come non credevo fosse possibile amare. Amo svegliarmi la mattina con te, sentirti tra le mia braccia, ascoltare la tua voce e guardare i tuoi occhi. Mi hai stravolto la vita, l’hai resa finalmente degna di essere vissuta e non riesco ad immaginare un solo giorno senza il tuo sorriso o il tuo profumo. >> presi un attimo fiato cercando di calmare il mio cuore. Lei mi fissava con gli occhi lucidi ed era rigida sulla sedia. Vedevo il suo petto alzarsi e abbassarsi per l’agitazione. Presi una scatolina blu dalla tasca della giacca e la poggiai nella sua mano. Kris deglutì e dopo un tempo interminabile l’aprì con le mani tremanti. Non riusciva a guardarmi negli occhi e cercava di trattenere le lacrime che sentivo stavano per arrivare. Mi guardò sorpresa quando vide la fedina in oro giallo che conteneva la scatolina. Passò le dita sulla superficie irregolare, poi sollevò lo sguardo e mi fissò per un attimo.
<< Non guardarmi così. Io volevo che tu avessi qualcosa di mio sempre con te, non solo il mio cuore. >>
<< è la tua calligrafia. >>
<>
<< c’è scritto ROB. >> mi disse con un sorriso.
<< si. Non sei costretta a metterla, volevo solo che tu avessi qualcosa che ti ricordasse ogni giorno quanto ti amo e quanto la mia vita sia legata alla tua. >>
<< non sono costretta ma voglio metterla. Devo fare da sola? >> mi chiese mentre una lacrima le scendeva sulla guancia.
Il mio cuore sembrava voler uscire dal petto quando le misi l’anello al dito ma capii di aver preso la decisione giusta.  La presi sorridente e la infilai al suo dito medio. Lei capì perché e mi sorrise.
<< credevo sarebbe passata più inosservata lì. >> chiarii.
<< hai fatto bene, ma non cambia ciò che significa. >>
<< spero di no. >> Kris mi abbracciò e mi baciò liberando le lacrime, di gioia capii, che aveva trattenuto fino a quel momento.
La guardavo sorridente mentre se la rigirava al dito tra le lenzuola. Aveva ancora le guance arrossate ed era stretta tra le mie braccia. Mi aveva ripetuto mille volte che mi amava, mentre facevamo l’amore non aveva smesso un secondo di guardarmi come se fossi la cosa più importante del mondo.
<< eri terrorizzata quando mi sono inginocchiato. Cosa pensavi? >>
<< lo sai cosa pensavo. >>
<< e cosa mi avresti risposto se ti avessi chiesto di sposarmi? >>
<< sinceramente non lo so. Non fraintendere, sai quanto ti amo, ma credo sia un po presto. >>
<< lo so. È per questo che ho optato per una via di mezzo. >>
<< ti amo Rob. >>
<< anch’io piccola, tanto. >>
Il giorno dopo girammo la scena finale nella radura e quando le misi l’anello al dito lei si illuminò sorridendo, forse ripensava alla sera precedente e ad un altro anello. Sapevo che non era Bella in quel momento ma la mia Kris e io mi comportai proprio come Robert aveva fatto la sera precedente: la presi tra le braccia e la strinsi a me.


Le riprese erano ormai finite, ma eravamo sommersi di lavoro, non riuscivamo davvero a trovare tempo per noi. Cercavamo in ogni modo di stare insieme ma era diventato davvero complicato! Mi mancava come l’aria e sentivo che anche lei ci stava male.
Quando arrivò la premiere di Eclipse ero al settimo cielo. Ci eravamo visti poco prima e avevamo passato il tempo abbracciati a baciarci. Le nostre manager cercavano di chiamarci da ore per farci preparare ma non avevamo neppure risposto al telefono! Alla fine piombarono entrambe esasperate a casa di Kris con i vestiti.
Quando l’ho vista ero tipo WOW. Quel vestitino bianco le stava a meraviglia, quanto amo il suo corpo!
Fu una sorpresa quando indossò la fedina. La metteva sempre ma non ad eventi pubblici. Fu assurdo che qualcuno riuscì addirittura a leggerci il mio nome inciso, la gente era proprio fuori di testa! Avevo paura che decidesse di non metterla più ma se ne fregò e la indossò ogni volta che poteva. Aveva imparato a lasciarsi certi commenti e certe paure alle spalle e vivere la nostra vita con più serenità. Certo non era ancora pronta ad urlarlo al mondo intero ma io la conoscevo e sapevo quanto significassero certi gesti per lei.
Quella sera eravamo davvero nella nostra bolla personale. Aveva preso l’abitudine di aggrapparsi alla mia giacca quando facevamo foto o interviste, la sera era completamente sgualcita ma non importava, mi piaceva quel suo modo di fare così possessivo ma allo stesso tempo discreto.
Non riuscivo a non guardarla quella sera, non ci riuscivo mai ma in pubblico cercavo di contenermi, ma quella sera volevo cogliere ogni scintilla del suo sguardo e ogni espressione del suo viso.
Tornai a casa con Kris, avremmo passato alcuni giorni insieme e avevo intenzione di fare la scorta di lei, del suo profumo, dei suoi occhi, delle sue labbra e del suo meraviglioso e sensuale corpo.



alla prossima ragazze!

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Capitolo 10
*** Bacio ***


buonasera a tutte. scusate per l'immenso ritardo ma ho avuto mille impegni.... ancora scusa!



10 - Bacio


Quei giorni passarono troppo in fretta. Non riuscivamo a staccarci dall’altro e ad alzarci dal letto. Non ricordo neppure quante volte facemmo l’amore.
Sentire la sua pelle sulla mia, il suo respiro caldo sul mio corpo e i suoi gemiti che penetravano fin dentro l’anima mi facevano sentire in paradiso. Stare con lei era magico; entrare in lei, nel suo corpo perfetto era semplicemente indescrivibile.
Rischiavo di impazzire ogni volta che mi sfiorava, che accarezzava la mia pelle, che mi baciava o semplicemente mi guardava. I suoi occhi verdi erano sempre stati una calamita per me. Più del suo corpo perfetto o del suo carattere meraviglioso. Ci avevo scritto una canzone su quegli occhi!
Purtroppo però gli impegni ci reclamavano a gran voce. Non riuscivamo ad avere davvero tempo.
Mi divertii davvero molto quando girai Water for Elephants. Il cast era davvero divertente e gli animali strepitosi. Era fantastico lavorare con loro, ti davano delle soddisfazioni enormi. E credo proprio che l’elefantessa si fosse innamorata davvero di me. Quando Kris mi chiedeva se aveva motivi per essere gelosa delle mie colleghe, le consigliai di guardarsi le spalle da Tai. Prima non capì, ma appena la conobbe si innamorò di lei. eravamo stati bravi a non farci scoprire quella volta!
Forse è stato da quell’esperienza che ho maturato l’idea di adottare quella peste di Bear.
Kris mi ha appoggiato in tutto assicurandomi il suo aiuto. Fortunatamente c’era lei al canile con me altrimenti avrei adottato ogni cucciolo che guardavo! Quando l’abbiamo visto ci siamo guardati e abbiamo sorriso. L’avevamo trovato! Scegliere il nome fu più complicato. Avevamo mille nomi in testa. Per un periodo si è anche chiamato Whisky. Fortuna che ci abbiamo pensato in tempo, immaginavo già le battute a quel nome! Fu Kris ad optare per Bear. Lo chiamava sempre “il mio orsetto” quando se lo strapazzava di coccole e quel fetente ruffiano le faceva gli occhi dolci!
Kris dice sempre che Bear è la mia versione formato cane, dice che siamo praticamente gemelli! In fondo è vero, adoro quell’adorabile rompiscatole. Ho scoperto che ha un profilo su Twitter e ha un sacco di contatti, assurdo!
Cerchiamo di trascinarlo con noi il più possibile e tutti ci danno una mano, si fa davvero voler bene il mio sacco di pulci, solo che sta diventando troppo possessivo nei confronti di Kris, ci manca solo che mi ringhi appena la avvicino e poi siamo a posto. Ma in fondo è anche colpa della mia adorabile ragazza, non esiste essere vivente che non ne subisca il fascino e che non si innamori della sua dolcezza. So che possono sembrare parole dettate dalla gelosia, ma non è così. Non del tutto almeno. Ho superato da un bel po la fase fidanzato geloso/possessivo/in continua paranoia ogni volta che qualcuno la guarda, è inevitabile! E se non voglio fare a pugni ogni due minuti devo tenere sotto controllo gli istinti!
Quando iniziarono le riprese di Breaking Dawn eravamo al settimo cielo!
Kris diceva che finalmente avrebbe potuto fare la vampira e non vedeva l’ora!!! Era stanca di passare per la ragazza fragile e bisognosa di aiuto, voleva cominciare a menare le mani anche lei!
Quando ci presentarono Bill ci fece subito un’ottima impressione, era sensibile e premuroso con noi e pronto a darci sempre ottimi consigli e ad ascoltarci.
Diversa fu la reazione quando incontrammo Mackenzie per la prima volta. Kris la guardò con un sorriso io invece la fissavo a bocca aperta. Poteva benissimo passare per nostra figlia tanta era la somiglianza con entrambi. Certo tecnicamente Kris avrebbe dovuto partorirla quando era ancora nella culla, ma erano dettagli…
Fu bellissimo lavorare insieme, praticamente appiccicati tutto il giorno. Le riprese in Brasile furono stancanti, soprattutto a causa del tempo, ma noi ci divertimmo tantissimo. La troupe un po meno visto che era costretta a cercarci ogni volta che ci imboscavamo per stare un po per conto nostro, ma fu tutto meraviglioso. Certo la prima volta che dovette spogliarsi davanti alle telecamere fu una tragedia per me, anche se poi nuda nuda non era. Così come entrai nel panico quando dovevamo girare la scena della prima notte di nozze. Da copione dovevo stringerla e essere irruento e avevo paura davvero di farle del male. Ovviamente lei ci mise meno di cinque secondi a tranquillizzarmi e tutto filò liscio. Ancora mia chiedo chi diavolo abbia messo in giro la voce che in quelle scene non recitassi io ma una controfigura. Come se avessi permesso a qualcuno di avvicinarsi così a lei!
L’ultima scena che girammo fu quella del matrimonio. Sentivo il cuore scoppiare nel petto mentre l’aspettavo all’altare.
Tecnicamente era Edward ad aspettare Bella, ma Kris era la mia Bella e io non riuscivo a tranquillizzarmi.
Aveva fatto una scenata quando avevo cercato di vedere il vestito da sposa, mi urlò contro dicendo che portava male. L’ho presa in giro per un po’, ma adoravo quella parte di lei. diceva che non le importava poi così tanto del matrimonio inteso come vincolo. Mi diceva sempre che non sarebbe stato un pezzo di carta che l’avrebbe legata di più a me; ed era vero. Non l’avrei certo amata di più (se mai fosse stato possibile!) solo perché sarebbe stata mia moglie, ma nella mia antiquata visione della vita, il matrimonio era il coronamento di un sogno, sogno che avrei voluto sempre vivere con lei.
Quando le vidi percorrere la navata, emozionata e spaventata il mio cuore si fermò. Era di una bellezza e di una dolcezza disarmanti. Cercai di non pensare come sarebbe stato quando sarebbe venuta all’altare per me e non per Edward Cullen, come sarebbe stato sentirle pronunciare il mio nome. Il prete ci aiutò in questo, sbagliò i nostri nomi chiamandoci Robert e Kristen.
Non ho mai capito se sia stato un segno del destino ma l’attore che interpretava il pastore Weber era un vero ministro della chiesa. Ci ho scherzato su nelle interviste sul fatto che io e Kris fossimo sposati, ma per me era così. Mi sono unito io in matrimonio con Kris, non solo Edward con Bella.
Fu dura salutare tutti alla fine delle riprese, ma sapevamo che non sarebbe finito tutto lì, non in quel momento almeno.
Una settimana dopo ci fu la premiere di WFE. Ecco, lì Kris si è incazzata di brutto!
So che non avrei dovuto baciarla davanti ai flash dei fotografi ma ero felice. Il film aveva riscosso delle buone critiche, mi era piaciuto molto e avevo la mia ragazza che mi stringeva la mano. Cosa potevo chiedere di più? Un bacio, solo uno. E glielo rubai. Sgranò gli occhi perplessa ma non mi disse niente fino in albergo.
Dopo avermi urlato che ero un coglione, che non dovevo avvicinarmi a lei, che eravamo fregati, la mia dolce fidanzata si avventò sulle mie labbra.
<< se vuoi un bacio, la prossima volta chiedilo! In privato! >> mi disse prima di togliermi la camicia…





alla prossima, un bacio ragazze!

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Capitolo 11
*** 11 - MMA & PROJECTS ***



Buona sera a tutti!
intanto volevo scusarmi per non essere riuscita a postare prima e soprattutto per non avervi fatto gli auguri, sono imperdonabile!
tra parenti e visite varie è stato un delirio. ve li faccio adesso,

buon Natale!!!!




11 – MMA & PROJECTS

 
Ovviamente il mondo intero commentò la mia uscita del bacio. Prevedibile.
Questo contribuì a far ri-incazzare Kris, ovviamente.

Le nostre manager ci urlarono contro per settimane, cercai di scusarmi con loro in ogni modo ma non mi davano tregua.
Come sempre fu Kris a prendere in mano la situazione. Le chiamò entrambe minacciandole di smetterla immediatamente. Ormai era fatta e urlarmi contro non sarebbe servito a niente.

Ho mai detto che adoro la mia fidanzata?

Quando arrivarono gli Mtv Movie Awards non ci vedevamo da troppo tempo, e non riuscivamo a stare lontani. Kris era bellissima come sempre, ma quel vestitino rosso ispirava pensieri non proprio leciti!

Eclipse vinse qualunque cosa ed io ero semplicemente così su di giri da non collegare neppure il cervello prima di parlare. Mi chiedo ancora da dove diavolo siano uscite quelle battute idiote su Reese e sul pancione di Bryce… me lo chiese anche Kris!

Il siparietto con Taylor invece lo preparavamo da giorni. Inutile girarci attorno, sapevamo che avremmo vinto noi il best kiss ma Kris era stata categorica: niente baci. Non dopo la premiere.
Così, appena avevo proposto di baciare Tay lei era stata subito entusiasta. Certo non avrebbe dovuto incitarmi chiamandomi “honey” sul palco, avevo rischiato di tornare indietro e baciare lei! per fortuna mi trattenni e andai a cercare il mio Taylor!
In fondo era anche giusto renderlo partecipe.
Certo lui avrebbe voluto saperlo prima, ma dove sarebbe stato il divertimento?
Me lo rinfaccerà a vita! La sua espressione quasi schifata mentre si passava la mano sulle labbra era stata impagabile!
Nel backstage non riuscivamo a staccarci e ci beccarono anche li. Ma non mi interessava.
Ero con la mia donna tra le braccia e niente e nessuno avrebbe potuto dire o fare qualcosa per allontanarmi da lei.

I giorni successivi furono un susseguirsi di emozioni.

Eravamo stati insieme ogni secondo ma staccarci era sempre più dura. Quanto potevamo continuare ancora?

Quando Kris iniziò le riprese di Snow White era al settimo cielo. Quello script l’aveva entusiasmata tantissimo. Me ne aveva parlato per ore al telefono eccitata come non mai. Lei amava ogni suo personaggio, ma confrontarsi con un ruolo così diverso e particolare la intrigava moltissimo. Un po come me per le riprese di Cosmopolis.

Interpretare Eric non era stato facile, con un mostro sacro come Cronenberg a dirigerti poi era impressionante! Anche se aveva dissipato subito la mia soggezione nei suoi confronti dimostrandosi sempre disponibile e alla mano.
Anche se mi ripeterò la saga mi ha comunque cambiato la vita, e non solo quella lavorativa. Se ripenso alle riprese in acqua in Brasile, oltre ad ogni scena di Twilight, ancora mi sento morire.

Bel ami è stato un po complicato da girare. Mi piacciono i vestiti d’epoca ma sono scomodi e ingombranti, soprattutto però per una donna, immagino.
Pensavo che Kris non ha mai fatto un film in costume, a parte Snow White, ma anche lì è vestita tutto sommato comodamente.
Non riuscirebbe a stare tre minuti stretta in un corpetto o con un vestito che pesa più di lei.
Vederla cavalcare è stato emozionante, era sicura su quel meraviglioso cavallo ed elegante, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
Quel film era veramente bello ed io ero orgoglioso di lei. sembrava fatto su misura per lei; a parte il principe. Principe poi! Sembrava un rospo quello la.
Ok, mi rendo conto che nessun attore tranne me mi andrà bene accanto a lei, soprattutto se la bacia, ma quello era proprio insulso accanto a lei.
La mia bellissima Biancaneve.

spero si riuscire ad aggiornare presto. un bacio ragazze e, se non ci dovessimo sentire 
Buon 2012 a tutti! e che i vostri sogni possano diventare realtà....

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Capitolo 12
*** 12 - Breaking dawn ***


Buonasera a tutte!
Intanto volevo farvi gli auguri per l'anno appena arrivato. spero che questo 2012 possa portarci alla realizzazione di tutti i nostri sogni!
Per quanto riguarda la storia, questo è l'ultimo capitolo che avrà attinenza con i fatti, più o meno. ovviamente non so come siano andate le cose tra i nostri piccioncini, ma questo capitolo si chiude nel 2011. dal prossimo in poi si parte in un viaggio nel futuro.





12 – Breaking dawn
 
Il tour per la promozione di Breaking Dawn fu snervante. Mi faceva piacere rivedere i ragazzi, Bill, Wick e Stephanie, ma mancava una presenza fondamentale: Kris.
 
Lei era a Londra e io in giro per il mondo a promuovere il “nostro” film. Mi sembrava assurdamente ingiusto. I Produttori di SWATH le avevano accordato solo alcuni giorni per la promozione e li avrei strozzati per averla tenuta lontana da me!
 
Quando la rividi per la cerimonia al Chinese Theatre ero assurdamente perso di lei. era così bella con quei capelli scuri e con l’espressione dolce che aveva quando stavamo insieme.
 
La notte prima non mi ero staccato da lei e la mattina Kris mi aveva quasi supplicato di non andarmene. Avrei ceduto volentieri, ma era un momento troppo importante per entrambi per rinunciarvi, soprattutto perché comunque saremmo stati insieme.
 
E non ci importò nulla di chi ci circondava. La nostra complicità e la voglia di sentirci vicino all’altro ci sopraffece rispetto alla razionalità che di solito ci costringevamo ad usare in pubblico.
 
Anche le nostre impronte sarebbero rimaste impresse per sempre, vicine. Non avrei mai immaginato quanto. Fu assolutamente involontario l’avvicinarmi ai suoi piedi nel cemento e sfiorarli. Le mie scarpe eleganti e le sue inseparabili Vans sarebbero rimaste vicine per sempre, come noi. Quanti piccoli gesti quel giorno; il guardarci ogni momento, il suo sfiorarmi e accarezzarmi di continuo, la mia mano a cercare sempre un contatto con il suo corpo e i suoi sorrisi ad incatenarmi l’anima al centro esatto del suo cuore. Come si può amare così tanto?
 
La premiere di LA fu più o meno come l’avevo immaginata, a parte per il vestito di Kris. Aveva deciso di farmi morire giovane, ne ero certo. Le sue gambe erano in mostra grazie allo spacco vertiginoso che quelle odiose scarpe rendevano ancora più eccitanti. Il black carpet fu terribile, stare lontano da lei che era alla mercè di sguardi che sembravano volerla mangiare con gli occhi. Lei era mia, doveva essere chiaro il concetto. Le strinsi il fianco quando posammo per la foto di rito e l’avvertii che quella sera me l’avrebbe pagata cara. Lei strinse la mia giacca e mi trattenne per un attimo quando mi dovetti allontanare da lei.
 
A Londra fu tutto molto diverso, forse era l’aria di casa nostra a renderci così sereni. Si, perché Londra ormai era come casa sua per Kris, l’adorava, proprio come me.
L’unico neo fu la comparsa delle haters. Giuro che mi sarei volentieri dimenticato di essere un uomo, di odiare la violenza e soprattutto che non avrei mai alzato un dito su una donna. In quel momento mi sarei voluto sfogare su qualunque cosa.
Kris era un po spaventata e questo mi metteva ancora più in agitazione perché lei non si lasciava abbattere così facilmente. Forse lesse proprio questo timore nei miei occhi perché mi tranquillizzò all’istante accarezzandomi e stringendosi a me più possibile. Non la lasciai finchè potei, stando bene attento a non perderla di vista.
 
Fu dolcissimo fare l’amore con lei quella notte, a casa nostra, promettendole di proteggerla sempre, da qualunque cosa accadesse.
 
Il film fu un successo, ma non avevo mai avuto dubbi in proposito. Avevamo fatto tutti uno splendido lavoro e ne eravamo giustamente soddisfatti. Ogni cosa era andata bene. Dagli incassi alle reazioni dei fan, alle nostre stesse reazioni.
 
 E ancor più importante andava tutto bene nella mia vita, che non era mai stata così piena e meravigliosa. E tutto grazie all’amore che la donna che avevo accanto mi regalava rendendomi un uomo completo e felice.


al prossimo capitolo! baci e ancora auguri!

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Capitolo 13
*** 13 - Notizia ***


buonasera a tutte...
questo in realtà è il primo capitolo che ho scritto di questa FF, tutto il resto si è snodato attorno a queste frasi. Buona lettura!





13 - Notizia

 
Mi accorsi subito che c’era qualcosa che non andava. Primo perché la casa, la mia casa, era talmente pulita e ordinata da risplendere; e Kris non era certo tipo da faccende domestiche esagerate o una maniaca dell’ordine.
 
Bear si fiondò su di me appena aprii la porta, l’esuberanza di quel cucciolo mi faceva davvero tenerezza ma mai quanto l’esuberanza della mia ragazza.
 
Mi corse in braccio dalla cucina, da cui proveniva un buonissimo profumino, e mi si gettò al collo aggrappandosi a me. La sollevai tra le braccia e ci baciammo a lungo.
I due mesi appena trascorsi erano stati i più lunghi della mia vita. Due mesi senza vederla praticamente se non per pochi minuti erano stati peggio di una tortura.
Mi era mancata come l’aria la mia Kiki. Ci staccammo dopo non so nemmeno quanto tempo tra gli abbai di Bear che reclamava un po’ d’attenzione e forse voleva farmi capire che era geloso. Se non fosse stato un cane lo avrei buttato fuori a calci, era assurdamente possessivo nei confronti di Kris.
La mia scimmietta scese dalle mie braccia grattando la testa di Bear e corse in cucina a controllare la cena. Era impossibile che fosse più bella di come ricordavo, eppure somigliava sempre più ad una visione che ad una persona vera.
Forse mi ero preoccupato inutilmente, pensai. Al telefono mi era sembrata così strana nei due giorni precedenti ma forse era vero che era solo perché le mancavo; beh, mai quanto lei era mancata a me.
<< cosa prepari di buono? >> le chiesi abbracciandola da dietro. Ormai non avevo più paura dei suoi esperimenti culinari, erano sempre un successo, almeno per me.
<< se mi avessi detto che arrivavi prima avrei preparato altro, mi dispiace ma ho fatto solo la pasta. >>
<< proprio quello che volevo. >> le sussurrai baciandole il collo.
Lei si ritrasse con un sorriso e mi chiese di lasciarla finire. Salii in camera a fare una doccia e indossai finalmente la mia adorata vecchissima tuta e una maglia bucherellata. Quando scesi di sotto Kris era seduta e si passava una mano sulla fronte, sembrava nervosa, sussultò appena mi avvicinai.
<< hei, tutto bene amore? >>
<< si scusami, ero sovrappensiero. Mangiamo. >>
<< sei sicura? >> lei annuì e iniziò a mangiare.
 
Le diedi un bacio in fronte e mi sedetti di fronte a lei. La pasta era buonissima e spazzolai via tutto alla velocità della luce nonostante il mio piatto fosse stracolmo. Kris invece mangiò pochissimo e giocherellava nervosamente con la forchetta. Non riuscivo a smettere di guardarla. Era un po’ pallida, anche se lo sembrava sempre talmente la sua pelle era chiara, ed era tesa come una corda di violino. Sparecchiammo la tavola e presi una sigaretta.
<< no Rob, non fumare qui. >>
<< perché? Ti da fastidio? >> mi disse che non si sentiva molto bene, le chiesi se avesse bisogno di qualcosa in farmacia ma minimizzò dicendo che era solo un po’ d’influenza. Le tolsi il piatto dalle mani e la feci sedere sul divano accanto a me.
<< che succede Kris? >> le chiesi. Stavo iniziando a preoccuparmi davvero. Non l’avevo mai vista così nervosa.
 
Lei cercò inutilmente di trattenere le lacrime mordendosi il labbro ma alla fine cominciò a singhiozzare sul mio petto. La strinsi forte aspettando che le passasse, era sempre stata emotiva ma di solito conoscevo la causa dei suoi pianti. Il non saperlo mi rendeva folle.
 
<< amore vuoi dirmi che succede? Ti prego sto impazzendo. >> la pregai appena si calmò. Mi guardò con le mani nei capelli e si grattò la testa, lo faceva sempre quando era nervosa. Cattivo segno.
 
Si alzò dal divano, prese una busta da un cassetto e me la diede facendomi cenno di aprirla. Dentro la busta c’era una piccolissima maglia bianca con lo scollo a V. L’aveva comprata in un negozio per bambini quando avevamo preso Bear, gliel’aveva messa insieme ad un paio di Rayban e ci aveva fatto una foto insieme dicendo che eravamo identici adesso.
<< non capisco. >> le dissi.
 
Kris mi prese la maglietta dalle mani e la girò, era piegata al contrario. Lessi la sua calligrafia sulla stoffa, c’era scritto: “Hi Dad, I’m here.” Non riuscivo ancora a capire, poi Kris si poggiò la maglia sulla pancia e mi guardò spaventata. All’improvviso fu tutto chiaro.
Non riuscivo a parlare e nemmeno a respirare. Io che restavo senza parole, era quasi impossibile!
<< oh! >> fu tutto quello che riuscii a dire. Lei ricominciò a piangere lentamente, forse furono le sue lacrime a farmi scattare ma mi alzai e la strinsi forte a me.
<< vedrai sistemeremo tutto, andrà tutto bene. >> le dissi, ma lei si staccò bruscamente da me guardandomi in modo strano.
<< che vuoi dire? >>
<< beh, il bambino… >>
<< scordatelo. >>
<< cosa? >>
<< io non ho intenzione di abortire. Se tu non lo vuoi lo crescerò da sola, non ti chiederò niente, ma io tengo il bambino. >> mi disse quasi urlando.
<< bene. Non ti avrei permesso di fare altrimenti. >>
<< lo vuoi anche tu allora? >> mi chiese quasi sorpresa.
<< se per una volta mi facessi finire una frase invece di interrompermi ogni… >> ma mi interruppe di nuovo con un bacio appassionato.
<< scusami se ho frainteso, è solo che ero così spaventata. Non sapevo cosa fare, non sapevo se tu avessi voluto avere un figlio adesso. >> che strano avevo pensato che se mai fosse successo avrei dovuto lottare per mantenere questa posizione con lei, credevo non fosse pronta, non ne volesse neppure sentir parlare. Certo l’avrei spuntata io alla fine, lo sapevo che non sarebbe mai arrivata a tanto, ma mi avrebbe certamente odiato per non essere stato attento. E invece.
<< tu sei tutto ciò che voglio. Anzi tutto ciò che voglio adesso siete voi. >> le dissi e lei mi baciò di nuovo.
<< l’hai saputo tre giorni fa vero? Ecco perché eri così strana negli ultimi giorni. >>
<< si. Mi sono accorta di avere un ritardo e ho fatto il test. Ed era positivo. >>
<< avrei voluto essere con te, scusami. >> le dissi sospirando.
<< no scusami tu Rob. Potevo aspettarti, ma non ce l’ho fatta. >>
<< hai fatto bene. Sono felice, non fraintendermi, ma tu non prendevi la pillola? >>
<< si, e tu non dovevi essere dall’altra parte del mondo il giorno del tuo compleanno? Non mi aspettavo che venissi, così l’ho interrotta per un po’. Poi quando sei arrivato a sorpresa nella mia camera d’albergo la pillola è stata l’unica cosa a cui non ho pensato! >>
<< ho capito. Niente più sorprese allora? >>
<< non ho ancora deciso. Stavolta, visto il risultato, direi che non mi è dispiaciuta. Sono sempre stata terrorizzata all’idea di diventare madre, ho ventidue anni e non mi sentivo pronta per un passo del genere. Quando mi sono accorta del ritardo e ho fatto il test incrociavo le dita sperando che fosse negativo. Quando ho visto che era positivo però mi sono sentita felice. Ero spaventata, preoccupata, non sapevo come avresti reagito ma non m’importava. Ho sentito di amarlo da subito. >>
<< e come avrei dovuto reagire? Era ovvio che sarei stato felice. Sai quanto ti amo Kris, è naturale che sarebbe successo prima o poi. E poi sai quanto adoro i bambini. Ma tornando al discorso di prima, perché hai pensato che non lo volessi? >>
<< tu hai detto che avremmo sistemato le cose e io ho creduto che… >>la interruppi ridendo.
<< hai ragione quando dici che mi capisco solo io certe volte. Saresti pronta tu ad una sorpresa? >>
<< dipende. >>
<< da cosa? >>
<< non sarai incinto anche tu? >> mi chiese scherzando.
<< certo che si! Siamo incinti insieme. >>
<< peccato che la nausea ce l’ho solo io. Di che sorpresa parlavi?>> mi alzai dal divano e cercai tra le tasche della valigia.
 
Presi la scatolina blu e gliela porsi.
<< anch’io avevo preso un regalo per te. >> Kris mi sorrise e la aprì. Forse si aspettava un altro di quei gioielli antichi che le piacciono tanto e che le porto quando sono fuori per lavoro ma dalla faccia che fece non si aspettava di certo un anello di fidanzamento. 


le parole sono uscite di getto, un giorno all'improvviso. ero sotto le coperte e leggevo (per l'ennesima volta!) Breaking Dawn; così ho pensato a come avrebbero reagito Rob e Kris alla notizia di un frugoletto in arrivo e mi sono messa al pc.
spero che quello che ne è uscito fuori vi sia piaciuto!
grazie sempre ragazze!
un bacio!

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Capitolo 14
*** 14 - Proposta ***


ciao a tutte, eccomi qui con il nuovo capitolo. spero che il precedente vi sia piaciuto. chissà se arriverà un piccolo Pattinson o una Kristen in miniatura.... staremo a vedere!
buona lettura!




14 - Proposta

 
 
Avevo deciso di aspettare qualche giorno prima di darglielo, volevo trovare le parole adatte, il luogo giusto e sperare che non mi sbuffasse a ridere in faccia come sul set di Twilight, quando le chiesi di sposarla almeno quattro volte.
 
<< so che abbiamo un po’ invertito il normale ordine delle cose, questo sarebbe dovuto accadere prima, ma non vedo più motivi per aspettare, soprattutto adesso. Kristen Jayme Stewart, vuoi diventare mia moglie? >> le chiesi in un soffio inginocchiandomi davanti a lei.
 
Mi sentivo ridicolo a chiederglielo in tuta e maglietta sporca di salsa invece che in giacca e cravatta, davanti un calice di champagne, come avevo immaginato ma noi eravamo così, quella era in un certo senso la nostra tenuta ufficiale.
Ricominciò a piangere e annuì senza dire una sillaba. Presi l’anello e lo infilai all’anulare sinistro, accanto alla fedina con il mio nome che portava sempre sul medio. Restammo abbracciati per ore senza parlare, ci guardavamo negli occhi e sorridevamo.
 
Decidemmo che saremmo andati a fare le analisi il giorno dopo e che avremmo cercato un ginecologo immediatamente. Ero entrato subito nella modalità futuro marito/futuro papà preoccupato e Kris mi guardava ridendo. Dopo un po’ si addormentò tra le mie braccia. La portai in camera da letto cercando di far scendere dal letto Bear che mi sostituiva quando non c’ero per farle compagnia. Si alzò con un mezzo ringhio e mi guardò male, quel cane mi somigliava sempre di più.
 
Quella notte dormii pochissimo, restai a guardarla dormire così bella, così serena finalmente, così dolce.
Le analisi diedero esito positivo e il ginecologo ci diede appuntamento per il giorno successivo.
<< adesso ti tocca la parte più difficile. >> mi disse Kris in macchina.
<< e sarebbe? >>
<< dirlo a mia madre. >> mi misi a ridere, mi sembrava una scena familiare.
<< Jules sarà contenta, io gli piaccio. >>
<< oh lo so che gli piaci, ma non credo sarà felice di diventare nonna così presto. Nonostante la sua età si sente una ventenne a volte. >>
<< scommettiamo che farà i salti di gioia? >> mi porse il telefono con un mezzo sorriso sulle labbra. Composi il numero e attivai il vivavoce.
<< Pronto? Ciao Jules, come va? No tutto bene, sono arrivato ieri sera. Si, Kris sta bene solo che devo dirti una cosa. No, non c’è nessun problema. >> mi fermai a prendere un respiro mentre Kris mi guardava. Sembrava una bambina dispettosa quando sorrideva in quel modo.
<< si ci sono Jules. Riguarda Kris e me. No, non mi ha finalmente abbandonato. Io le ho chiesto di sposarmi e lei ha accettato. Lo so che sei felice, anch’io. Non abbiamo ancora deciso la data ma credo succederà molto presto. No, non penso vorrà una cerimonia molto sfarzosa, probabilmente la trascinerò a Las Vegas. >> le dissi ridendo mentre Kris mi dava un pizzicotto sul braccio.
<< non ti conviene provocarla. >> mi ricordò Kris sentendo le urla di protesta di sua madre dal telefono.
<< lo sai che scherzo, certo che non ti farei mai una cosa del genere, anche se non mi sembravi così attenta alle tradizioni. Comunque c’è anche un’altra cosa che devo dirti, a proposito di tradizioni. Beh, Kris è incinta. No, stavolta non scherzo. Davvero non sto scherzando Jules. >> passai il telefono a Kris. Avevo scherzato mille volte su quell’argomento con lei.
La prima volta che gliel’avevo detto si era alzata di scatto dal divano urlando contro di me tutti gli sproloqui possibili. Kris era entrata in salotto preoccupata prima di capire cosa stesse succedendo. Sua madre si avvicinò urlando mentre io mi piegavo in due sul pavimento dalle risate. Comunque si vendicò.
 
<< non mi crede. Dice che non ci casca più. >>
<< mamma? Ciao. Hai sentito? Mi sposo. Non gli permetterò di portarmi a Las Vegas, promesso. Comunque stavolta è vero, ce l’ha fatta davvero. Si, diventerai presto nonna. Contenta? Mamma? Sei ancora lì? >> dopo un lunghissimo silenzio ci informò che avrebbe preso il primo volo e sarebbe venuta da noi. Non aveva detto nulla ma era felice, si sentiva dal tono di voce.
 
Quando informammo la mia famiglia sentimmo un corale “Finalmente!”.
Mia madre si mise a piangere e corse ad abbracciare Kris, non smetteva di dirle quanto fosse felice di diventare nonna e quanto la amasse. Le mie sorelle cominciarono a parlare di shopping per bambini, ovviamente, e mio padre mi abbracciò emozionato. Avevano amato Kris dal primo momento che l’avevano vista ma d’altronde come si poteva non amare. Nulla avrebbe potuto offuscare la nostra felicità.
 
Scoprimmo che Kris era incinta di quattro settimane ma questo lo sapevamo già, tutti i valori erano nella norma e la futura mamma godeva di ottima salute. La cosa difficile sarebbe stata tenerla lontano da sigarette e caffè, così le promisi che per solidarietà avrei cercato di smettere anch’io. La vedevo dura!
 
I mesi successivi fummo abbastanza liberi dagli impegni nell’attesa di interviste per SWATH e per BD2.
La promozione di Bel Ami era ormai finita e aspettavo solo Cosmopolis.
Anche le riprese di Unbound Captives che mi avevano tenuto così lontano da Kris erano ormai agli sgoccioli così potevo godermi la donna che amavo ogni secondo delle mie giornate.
 
Non amavamo molto uscire già prima ma adesso stare in casa aveva tutto un altro sapore. Non facevo altro che riempirla di coccole che lei non rifiutava assolutamente, anzi. Mia madre portava cibo ogni giorno dicendo che doveva mettersi in forze e Jules era disperata all’idea di ripartire.
<< dai Jules la vedrai tra una settimana. >> le dissi per rassicurarla.
<< la accompagni tu? >>
<< promesso. Non la lascio da sola mentre sono via e poi Kris ha del lavoro da fare a LA. >>
<< te la senti di lavorare? >> le chiese Cam.
<< certo che me la sento, mica sono malata! >> gli rispose alzando gli occhi al cielo.
<< Rob hai pensato a come gestire la notizia? >> mi chiese quando restammo da soli.
<< tu cosa vorresti? >>
<< non far sapere niente finchè possiamo, finchè non sarà evidente. A te sta bene? >>
<< certo, qualunque cosa tu voglia mi va bene. >> le risposi e la baciai dolcemente. Mi sarebbe andato bene tutto, purchè lei fosse sempre accanto a me.





ciao!!!!!!

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Capitolo 15
*** 15 - terrore ***


buona sera, come state? spero tutto bene...
non mancano moltissimi capitoli alla fine, non amo molto le storie infinite. 
spero solo che il lavoro/passione che ho fatto finora vi sia piaciuto e, per qualunque cosa, non esitate a recensire, può solo farmi piacere. grazie.
vi lascio al capitolo!



15 - Terrore

 
Il giorno dopo Ruth telefonò a Kris per un servizio dell’ultimo minuto per SWATH, Kris la invitò a casa per parlarle. Di lei si che aveva paura.
Ruth cominciò a sbraitare e urlarci quanto fossimo stati incoscienti, che era presto, che era un disastro che avremmo rovinato le nostre carriere.
Stavo per buttarla fuori a calci ma Kris mi rassicurò dicendomi che il peggio era passato. Un paio di giorni al massimo per digerire la notizia e poi avrebbe trovato il modo di sfruttare la situazione. Stavolta non glielo avrebbe permesso però; c’era in ballo qualcosa di troppo importante.
Accettò comunque il servizio fotografico e l’intervista nella speranza che non le scappasse niente di compromettente come al solito. Non potei accompagnarla, avrei suscitato troppe domande, ma andai a prenderla la sera.
Aveva avuto la nausea tutto il giorno e si sentiva uno straccio ma decise comunque di fare le foto, tanto mi disse che l’avrebbero truccata anche se avesse avuto un aspetto radioso.
Uscì dall’uscita sul retro come al solito ma io non ero ancora arrivato, dovetti fare un giro un po’ più largo per evitare i fotografi che mi avevano visto per strada.
Lasciai la macchina ed entrai a piedi. La scena che mi si presentò davanti agli occhi mi fece raggelare il sangue.
Due fotografi le si paravano davanti accecandola con il flash mentre scendeva le scale e non la facevano passare.
Cominciai a correre urlando ma non mi sentirono. Accadde tutto in un minuto. Kris si voltò per cercarmi ma il fotografo si piazzò davanti a lei e la fece cadere.
Mi si fermò il respiro in gola.
Corsi da lei mentre i flash ci accecavano e mi inginocchiai accanto a lei.
Diceva di stare bene ma io ero preoccupato, uno dei due allora disse all’altro “scatta scatta che questi stronzi si baciano finalmente!” scattai in piedi e gli afferrai la macchina fotografica.
La scaraventai a terra avventandomi sull’altro fotografo che aveva cercato di scappare. Cominciai a urlare ed imprecare in tutte le lingue. Tolsi la memory card e gli lanciai la macchina fotografica addosso. Ruth alle mie spalle aveva recuperato l’altra memory card ricordando ai due uomini di essere su una proprietà privata.
Kris mi prese per un braccio cercando di allontanarmi dall’uomo che avevo afferrato per la camicia.
<< ma che cazzo fate? E se si fossero fatti male? Se le fosse successo qualcosa? Ti spacco la faccia se ti rivedo vicino a loro capito? >> gli urlai in faccia.
<< sto bene Rob, sto bene, davvero. Calmati. >> Kris mi guardava spaventata, non mi aveva mai visto reagire in modo violento, non fa parte di me; ma vederla cadere, vederla braccata mi aveva fatto andare fuori di testa.
La sicurezza cacciò i fotografi che minacciavano querele. Che mi denunciassero pure e andassero al diavolo.
Abbracciai Kris senza preoccuparmi delle persone che avevamo attorno. Per una volta Kris mi lasciò fare senza opporsi e ricambiò il mio abbraccio.
<< andiamo. >>
 
Lasciai la macchina nel parcheggio e mi feci riaccompagnare da Ruth, anche lei era preoccupata e ci disse che dovevamo cominciare a pensare a come gestire la situazione.
Delle persone mi avevano visto correre da Kris, ci avevano visti mentre poggiavamo contemporaneamente le mani sulla sua pancia e mi avevano sentito urlare contro il fotografo.
Non ci voleva molto a fare i conti.
Arrivati a casa non riuscivo a guardarla negli occhi.
Non volevo pensasse a me come ad una persona violenta, avevo paura di averla spaventata. Lei intuì i miei pensieri come sempre e si strinse in braccio a me baciandomi.
<< sei sicura di star bene?>>
<< si. È stata solo una piccola caduta, niente di grave. Rob, grazie.>>
<< per cosa?>>
<< per quello che sei, per ciò che fai e per amarmi come fai. >>
<< grazie a te per volermi ancora parlare dopo stasera. >>
<< Rob eri spaventato, hai reagito fin troppo bene. Dobbiamo trovare una soluzione però, non possiamo continuare così. Anticiperò tutti gli appuntamenti che posso, poi me ne andrò da qualche parte per stare tranquilla, mi sono spaventata anch’io stasera. È la terza volta che rischio di farmi male davvero negli ultimi sei mesi, sto cominciando a stancarmi. Adesso non ci sono in ballo solo io. Finchè mi faccio male io mi sta bene, ma non posso correre rischi. >>
<< a me non sta bene che si faccia male qualcuno, non è normale. E se…>>
<< cosa? >>
<< non puoi vivere da reclusa con la costante paura che possano inseguirti cercando uno scoop e rischiare di farti male e non è giusto che rinunci al tuo lavoro, ti piace, è importante, è una parte di te. >>
<< si ma voi siete più importanti. >> mi disse poggiando la mia mano sulla sua pancia.
<< e se invece lo dichiarassimo noi? Si, voglio dire, lo scoprirebbero prima o poi. Evitare di baciarci in pubblico non è complicato ma nascondere la pancia lo diventerà presto. Prima o poi qualcuno ti vedrà e comincerà l’inseguimento. Se lo diciamo noi non servirà nessuno scoop e faranno più attenzione, almeno spero. >>
<< non lo so Rob. È lo stesso dubbio che abbiamo avuto su di noi, a questo punto avremmo fatto meglio a gridarlo al mondo intero. >>
<< forse hai ragione. Niente era solo un’altra delle mie idee stupide. Andiamo a dormire, sarai stanca. >> la baciai e andammo a letto.
Non riuscii a dormire e nemmeno Kris. Si girava nel letto e aveva il sonno agitato.
Sapere che sarei dovuto ripartire fra tre giorni non aiutava di certo il mio umore.
Avrei accompagnato Kris a LA dai suoi ma non riuscivo a sopportare l’idea di starle lontano.
Le lasciai un biglietto dicendole che portavo fuori Bear e che sarei tornato prima possibile, non volevo svegliarla e contavo che non si accorgesse nemmeno della mia assenza.
Passando davanti alla vetrina di un negozio per bambini vidi un paio di minuscole Converse rosse e non riuscii a resistere.
Kris dormiva ancora quando tornai a casa. Le misi le scarpine sul cuscino e andai a preparare la colazione. La trovai davanti alla porta della cucina dopo qualche minuto con le scarpine su due dita e un grande sorriso sulle labbra. La baciai e le servii la colazione. Guardò con un sospiro la macchinetta del caffè e lo sguardo implorante ma non cedette.
<< sai Rob ci ho pensato molto stanotte. >>
<< a cosa? >>
<< al fatto di parlarne noi per primi. Magari se lo avessimo fatto non ci avrebbero braccato come bestie. Sono confusa. >>
<< non devi decidere niente subito. Quando ti sentirai pronta affronteremo il problema. >>
<< non abbiamo tutto questo tempo tesoro. Non si nota moltissimo ma un po’ di pancia c’è, io la vedo. Quanto ci metteranno a vederla anche gli altri secondo te? >>
<< sei sicura? >>
<< no. Sai quanto io sia gelosa della nostra vita privata ma non abbiamo alternative. >>
<< come lo vuoi fare? >>
 
Parlammo a lungo su come affrontare il discorso. Kris si era già creata un programma in mente e le nostre agenti erano abbastanza d’accordo sul rendere la cosa pubblica. Ovviamente ci avrebbero proposto le più assurde interviste esclusive ma né io né Kristen avremmo mai accettato.
 
Kris aveva imposto una cifra solo per il programma della “grande Rivelazione” e aveva deciso che i soldi ricavati sarebbero stati devoluti a due reparti di pediatria di due ospedali diversi, uno inglese e uno americano.
Il giorno dopo contattai di persona i produttori dell’Oprah show chiedendo loro una puntata speciale.
Gli promisi uno scoop e accettarono senza batter ciglio. Era da troppi mesi che non si parlava di me o di Kris ed erano tutti alla ricerca disperata di qualcosa.



riciao! non so perchè ho scelto quel programma, mi ispirava.... beh, vi saluto, buoa serata!!!!!

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Capitolo 16
*** 16 - Rivelazione ***


buona domenica a tutte e scusatemi per il ritardo ma il mio fratellino è tornato a casa per 10 giorni e me lo sono spupazzato per bene.
 adesso è tornato a Londra ( che meraviglia!) e mi dedico a voi! almeno spero vi faccia piacere.
dopo avervi rotto le scatole con notizia di cui giustamente non vi importa, vi lascio al capitolo. buona lettura!




16 - Rivelazione
 
Sentii Oprah annunciarmi al pubblico che urlava. Immaginavo già la faccia che avrebbe fatto quando le avrei raccontato di Kris e del bambino. Speravo solo non le venisse un infarto a causa nostra. 
 
Entrai nello studio nervoso e fui accolto da un’ovazione.
C’erano centinaia di ragazze che ovviamente urlavano, Kris avrebbe sbuffato davanti al televisore come al solito.
Oprah mi abbracciò felice di rivedermi. Avevo insistito tanto perché fosse lei ad intervistarmi, poteva sembrare il contrario ma mi faceva sentire a mio agio parlare con lei e stavolta avrei risposto ad ogni sua frecciatina sul mio rapporto con Kris. Le avevo detto solamente che avevo una notizia da darle ed erano partite le domande a raffica. 
Avrebbe dovuto pazientare ancora un po’ però prima di avere delle risposte. Iniziò subito con la prima domanda.
<< Rob è un piacere rivederti tesoro. Come sta Kris? >>
<< mai stata meglio. >>
<< quindi vi vedete ancora nonostante le riprese siano finite. >> chiese ammiccando.
<< non avremmo dovuto? >>
<< diccelo tu? Hai qualcosa di nuovo da raccontarci? >>
<< tra un po’. Prima vi ho portato una sorpresa, alcune clip di BD2. Vi va di vederlo?>> inutile chiederlo. 
In fondo dovevo comunque promuovere il film.
Le ragazze in studio lanciarono dei gridolini di gioia, nemmeno poi tanto lievi. 
 
Durante il breve filmato vedevo Oprah che mi guardava sospettosa e io non potei fare a meno di sorridere. 

Quando si accesero le luci piovvero complimenti a non finire sui pochi minuti di film che avevano visto. Bill si era davvero superato.
Mi fece molte domande sui nostri personaggi, su come mi sentivo adesso che non dovevo più interpretare Edward e che, come avevo detto decine di volte, non portare le lenti a contatto.
<< benissimo! Odiavo le lenti a contatto! Quanto ad Edward mi mancherà penso, ma ho portato tanto di suo nella mia vita. >>
<< tipo? >> era il momento. Iniziai a sentirmi nervoso ma dovevo farlo, era inevitabile ormai.
 << tipo il mio amore per Kris, ad esempio. >> lei sgranò gli occhi e la sala si ammutolì prima di scatenare il pandemonio.
  << lo sapevo, lo sapevamo tutti. E che cavolo ci avete fatto penare per cinque anni. >> mi disse con aria di rimprovero. << perché Kris non è con te a darci questa bomba? >>
<< non se la sentiva di venire. Sapete com’è riservata sulla sua vita privata, >>
<< e perché tu ce lo stai dicendo se lei non è d’accordo? >>
<< non è felice di dirlo al mondo intero ma è d’accordo con me. C’è un altro motivo per cui abbiamo deciso di renderlo di dominio pubblico. >>
<< oh, sento che sta arrivando la bomba. Vi sposate? >>
<< anche. >>
<< senti ragazzo mio o tiri fuori tutto o te lo strappo dalla bocca con le tenaglie. Ci stai facendo andare fuori di testa! >>
<< ok ok. Non voglio morire proprio adesso che la mia vita è così perfetta. >>
<< quindi? >>
<< Kris e io aspettiamo un bambino .>> lanciai la bomba così, di getto, era inutile pensarci troppo. 
 
Oprah sgranò gli occhi scioccata. Quando si riprese balbettò qualcosa che non capii poi mi abbracciò e si complimentò con noi.
Mi chiese di Kris, come stesse, come avessimo preso la notizia, se l’avevamo programmato, se conoscevamo il sesso del bambino…mi sommerse di domande tutte contemporaneamente. Cercai di restare sul vago.
 
<< so che può dare l’impressione sbagliata questa mia rivelazione ma voglio chiarire che non è una trovata pubblicitaria.
La pancia di Kris comincia a notarsi e presto o tardi qualcuno le avrebbe fatto una foto scatenando la caccia al gossip.
È proprio questo il motivo per cui sono qui, per cui abbiamo deciso di dirlo noi prima degli altri. 
Siamo spaventati da quello che può accadere. L’altro giorno Kris è stata praticamente assalita da due fotografi che l’hanno fatta cadere. 
Io non ci ho visto più e sono andato fuori di testa. Non è ovviamente successo niente ma non voglio correre rischi. So che saremo braccati, non cerco compassione, ci sono persone che ne hanno davvero bisogno e, grazie a Dio, non siamo tra questi, ma vorrei poter abbracciare Kris serenamente, toccarle la pancia in pubblico senza causare incidenti stradali, portare mio figlio al parco senza correre il rischio di doverlo coprire per non spaventarlo. Non mi sembra di chiedere qualcosa di impossibile. 
La nostra vita scorrerà esattamente come sempre ma adesso che tutti lo sanno spero cercheranno di fare più attenzione.
È ovvio che sarà seguita giorno e notte da qualcuno, oltre che dal suo HBG, per quanto lei odi questa situazione. 
È la terza volta che rischia di farsi male in pochi mesi e siamo stanchi di questo.
Ovviamente ci rende felici l’affetto dei fans ed è il normale rovescio della medaglia quando sei famoso, ma mettere a rischio le persone non lo è. 
Non ci siamo mai lamentati della continua persecuzione da parte dei media, anche se non ci fa piacere è un tacito compromesso che devi accettare, ma a tutto c’è un limite, e con lei lo stanno superando abbondantemente. Forse esporci è il modo migliore per non esasperare la situazione. >>
 
<< capisco la tua situazione. Ma sai che molti la troveranno comunque una mossa pubblicitaria? >>
<< scusa ma non mi piacciono le false modestie. Credi davvero che ne abbiamo bisogno in questo momento? 
Se vai su Google e cerchi i nostri nomi si aprono migliaia di pagine, siamo collegati a molti film in uscita e, tra promozioni, post produzioni, servizi fotografici e interviste siamo ovunque e non abbiamo neppure il tempo di grattarci la testa. Credi davvero che ci manchi pubblicità?>>
<< non riuscite a grattarvi la testa ma avete avuto il tempo di mettere in cantiere un pargolo. >>
<< in realtà non era programmato ma siamo felici che sia andata così. Credo che tutto sia scritto, non puoi interferire con il destino. E loro sono il mio destino. >>
<< sei innamorato ragazzo mio, eh? >>
<< si. >> risposi con un sorriso.
<< non solo di lei a quanto pare.>>
<< non più. Ma la cosa meravigliosa è che lei lo sa e non devo preoccuparmi che sia gelosa! >> scherzai.

Mi fece altre domande sulla nostra carriera, su quale presa avrebbe preso adesso e sul nostro futuro professionale. Quando il programma finì mi raggiunse dietro le quinte e mi abbracciò.
<< grazie. Non sai quanto io mi sia sentita onorata che abbiate scelto me per dare la notizia. Credevo di intimidire Kris. >>
<< in effetti è così, ma abbiamo pensato che saresti stata la migliore a gestire la notizia e avevamo ragione. >>
<< una semplice curiosità che mi corrode da sempre: da quant’è che state insieme? Dal primo film o dopo? >>
<< poco dopo l’inizio delle riprese di New Moon. >>
<< credevamo tutti che vi foste messi insieme subito. >>
<< la ragazza mi ha fatto un po’ penare in effetti. Ma ne è valsa la pena. >>
<< lo vedo mio caro, lo vedo. >>


spero vi sia piaciuto..
non so perchè la scelta sia caduta su Oprah ma mi ha sempre ispirata ed è lei la prima a cui ho pensato quando ho scritto.
baci e alla prossima!

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Capitolo 17
*** 17 - Per sempre ***


Buonasera a tutte!
volevo dirvi che mancano ormai altri due capitoli alla fine. spero davvero che la storia vi sia piaciuta.
questo capitolo è forse uno di quelli che mi piacciono di più.
so che non ve ne frega giustamente niente, ma sono un'inguaribile romantica....






17- Per sempre

 
Corsi in albergo da Kris evitando i fotografi che si erano assiepati fuori dagli studi.
Kris mi corse incontro nella hall dell’albergo, ormai non avevamo problemi a farci vedere insieme dopo aver sganciato la bomba. La presi per mano e salimmo in camera.
<< come stai? >> mi chiese.
<< meglio. Più preoccupato ma meno teso. >>
<< sarà peggio vero? >>
<< almeno all’inizio sì, lo sapevamo. Ma andrà tutto bene e non sarai mai da sola. A proposito, alle tue fan è piaciuto fin troppo il fatto che il tuo hottie body guard ti starà attaccato alle costole. >>
<>
<< capiranno! E poi le fan di Robert Pattinson sono quasi tutte fan Robsten, quindi. >>
<< io non ne sarei così sicura, ne hanno inquadrato una che ha avuto una paresi facciale. E non era bloccata in un sorriso. >>
<< se ne farà una ragione. È con te che sono arrabbiato. >>
<< perché? >> mi chiese sorpresa.
<< perché non mi hai ancora baciato da quando sono arrivato. >>
<< hai ragione, sono imperdonabile. >> e mi baciò con passione. Cercai di staccarmi da lei per riprendere fiato ma Kris cominciò a sbottonarmi la camicia.
<< tesoro, che stai facendo? >>
<< secondo te Rob? >>
<< Kris smettila. Non farmi soffrire più di così. È già impossibile non saltarti addosso, non complicare le cose. >>
<< e chi le vuole complicare, è tutto così semplice… >> mi disse baciandomi il collo.
<< Un giorno di questi morirò per autocombustione! >>
<< ci sono qui io per spegnere l’incendio! >> mi spinse sul letto e si tolse la maglietta.
 
Non indossava il reggiseno come faceva spesso e il suo seno era più abbondante e morbido. Si avvicinò a me togliendosi i pantaloni e io affondai il viso nel suo petto. Il profumo della sua pelle mi dava alla testa. Le accarezzai le cosce lisce e le natiche sode provocandole un brivido. Non facevamo l’amore da mesi ed io ero al limite. Certo mi aveva accontentato in mille altri modi ma fare l’amore con lei era qualcosa di così speciale, non era solo appagamento fisico, era l’unione delle nostre stesse anime.
<< Kris fermati, ti prego. Non possiamo. >> la supplicai.
<< sai mentre eri fuori sono stata dal ginecologo. >>
<< perché? >> le chiesi allarmato guardandola.
<< perché avevo qualche domandina che non avevo avuto il coraggio di fare. È che non pensavo mi potessi mancare così tanto in quel senso… >>
<< non ci credo che l’hai fatto! >>
<< il medico mi ha assicurato che fare l’amore durante la gravidanza, se non ci sono problemi, può fare solo del bene alla futura mamma che si rilassa e si sente appagata. E non sai quanto bisogno ho di rilassarmi……>>
<< e del papà cosa ha detto? >> le chiesi sfilandole gli slip mentre lei mi sbottonava i jeans.
<< che se papà è nervoso mamma è nervosa, se papà è teso lo è anche la mamma e se papà è soddisfatto, mamma è assolutamente appagata. E il bambino non può che risentirne positivamente. >>
<< sei sicura? Te la senti? >>
<< non so com’è stato per te fino ad ora ma io sto scoppiando. Comincio a fare sogni che è meglio non raccontare! >>
<< se dovessi fare qualcosa di sbagliato, o farti male, me lo dirai vero? >>
<< si, tranquillo. Anche se sono certa che andrà tutto bene. >> si sdraiò sopra di me e mi baciò.
 
Fare l’amore con lei fu così diverso, così delicato eppure così intenso. Si poteva amare più di così? Ero un po’ imbarazzato dopo aver fatto l’amore adesso che c’era quel piccolo esserino dentro di lei ma lei mi fece sentire in paradiso.
 
Com’era prevedibile i giornali non ci diedero tregua ma durante le nostre poche uscite pubbliche non ci nascondevamo più e chiunque scattava delle foto. Non era più uno scoop ma una semplice foto di gossip. Fortunatamente il nostro piano funzionò e i fotografi smisero di seguirci giorno e notte. Eravamo diventati noiosi!
Sui giornali comparivano centinaia di foto che mostravano la crescita della pancia di Kris nei minimi dettagli tanto che il ginecologo nemmeno la misurava più, lo sapeva dai giornali.
Avremmo voluto aspettare il giorno del parto per scoprire il sesso del bambino ma appena si presentò l’occasione non resistemmo. Il medico ci disse che sarebbe stato un maschio, Kris se lo sentiva già da un po’ mentre a me non importava proprio, mi interessava solo che stesse bene.
La prima volta che il bambino scalciò io ero con lei. Eravamo a cena dai suoi e lei giocava con Bear. All’improvviso si portò le mani sulla pancia e sussultò. Corsi subito da lei pensando stesse male, che fosse tornata la nausea dato che diceva di averla da qualche giorno. Ma quando le fui vicino mi prese una mano e la mise sulla pancia. Dopo alcuni secondi lo sentii anch’io restando a bocca aperta.
Mio figlio, il mio bambino si stava muovendo e scalciava.
 
Non riuscirò mai a descrivere l’emozione di quel giorno. Era stato come qualche giorno prima, quando l’aspettavo all’altare nervoso e teso come una corda di violino.
Fino a quel momento quello era stato il giorno più bello della mia vita.
 
Avevo indossato un completo blu con un paio di comodissime Nike.
Kris era bellissima come sempre.
L’abito che aveva scelto era molto semplice e metteva in risalto la sua nuova femminilità. Era diventata meno goffa nei movimenti e anche solo camminando sprizzava sensualità da ogni poro. Ma la cosa più divertente in assoluto furono le Converse bianche con i lacci di raso. Alla giarrettiera invece del solito nastro blu, aveva legato il laccio blu di una scarpa da tennis. Era fuori di testa la mia Kris!
 
Fu una cerimonia semplice, con i familiari e gli amici più stretti.
Invitammo molti colleghi conosciuti sul set di Twilight. Dakota insieme ad Ashley e Kellan erano in prima fila, quei due si tenevano misteriosamente per mano. Non avrei mai capito che tipo di rapporto c’era tra loro. Peter venne con la moglie e le figlie, Jackson con la sua ragazza, Tay con una nuova conquista e Billy con la moglie. Catherine e Chris vennero insieme a Bill e Jack.
Il mio adorato Brit Pack ci organizzò una festa stupenda e suonammo fino all’alba senza stancarci mai.
 
Che giornata! Sembravamo impazziti!
I nostri genitori cercavano di bloccare Kris che correva come una pazza a destra e sinistra, ci avevo provato anch’io un paio di volte ma sapevo che stava bene, era solo felice, esattamente come me.

La mattina dopo ci svegliammo stravolti.
I miei cari ormai ex-amici del Brit Pack avevano corretto quasi qualunque cosa rendendo praticamente alcolica pure l’acqua.
Credo che solo Kris fosse sobria a fine serata.
Mi svegliai con un mal di testa incredibile e trovai mia moglie davanti alla porta con una tazza di caffè nerissimo tutto per me.
Quanto mi piaceva chiamarla “mia moglie.” La sera precedente, complice anche la troppa birra, l’avrò detto almeno mille volte.
Mia moglie indossava solo la mia camicia e il pancino ormai si notava abbastanza. Era la futura mamma più sexy del mondo.
Si sedette sul letto e poggiai la testa sulle sue gambe sperando che riuscisse a smettere di farla girare ma appena mi baciò altro che girare! Aveva questo stranissimo potere su di me la mia Kris.
 
Il lavoro però non mi dava tregua.
Kris riusciva tranquillamente a fare le interviste e alcuni servizi fotografici ma li accettava solo se le assicuravano che non avrebbero chiesto di far notare la pancia.
Ovviamente su internet si scatenava la ricerca del più insignificante dettaglio. Qualcuno addirittura riuscì a notare un buco nel braccio di Kris, segno di una recente analisi al sangue di routine, facendo partire una speculazione senza fine sul fatto che la futura mamma si fosse data alla droga per arginare lo stress o la tristezza per un futuro padre assente.
Io restai basito mentre Kris scoppiò a ridere senza riuscire a fermarsi.
 
Ogni minuto libero lo passavo con lei a LA ma quando ero lontano non riuscivo a reggere la nostalgia.
Sul set ero perfetto, non mi lasciavo distrarre dalle vicende personali e la mia carriera procedeva a gonfie vele.
Anche a Kris erano arrivate varie proposte di lavoro future e lei visionava con calma ogni copione.
Non avrebbe smesso di recitare ed io non glielo avrei mai chiesto.



Ri-ciao. forse ho caricato un po' troppe cose in questo capitolo, ma non sono una che ama dilungarsi troppo nei dettagli. a me piace immaginare le situazioni mentre leggo e ho pensato che forse poteva far piacere anche a voi.
l'abbigliamento del matrimonio forse è un pò esagerato, ma io li vedrei troppo così...
al prossimo capitolo, notte!

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Capitolo 18
*** 18 - Mongolfiera ***


buona sera a tutte. questo è il penultimo capitolo di qusta FF. spero che vi sia piaciuta. ci sentiamo il prossimo capitolo per i saluti! baci a tutti!





18 - Mongolfiera.

 
Il pancione cresceva vistosamente dandole un’aria dolcissima.
Kris diceva di sentirsi una mongolfiera ma io la trovavo bellissima.
Si teneva in forma più possibile, per quanto incredibile era riuscita a smettere di fumare e ingurgitare litri di caffè, a differenza mia.
Quando ero con lei non mi pesava, nemmeno ci pensavo, ma appena mi allontanavo l’ansia mi rendeva un fumatore più che accanito.
 
Cercavo di tornare il più spesso possibile, non facevo passare mai più di dieci giorni tra un incontro e l’altro.
Sapevo che stava bene ma mi sentivo tremendamente in colpa.
Ogni volta che la guardavo scorgevo qualcosa di diverso. Un’espressione più morbida, più dolce, la pancia appena più gonfia o il seno più abbondante.
Lei mi prendeva in giro dicendomi che ero io ad essermi fissato ma non ci credevo.
La notte restavo sveglio ore a guardarla dormire.
Crollavo solo per poche ore con la mano sulla sua pancia sperando di non perdermi neppure una sua espressione o un calcio di mio figlio.
La sua fu una gravidanza magnifica, perfetta, non ebbe problemi o malesseri, a parte qualche nausea ogni tanto.
 
Continuavano ad uscire foto nostre su tutti i giornali. Da quelle rubate a fare le cose più normali a quelle più personali.
Ricordo con fastidio quando uscì una mia foto con un ciuccio in bocca e l’espressione da ebete.
Era un momento giocoso tra me e Kris e mi sentivo rubare quei momenti con irritazione. Kris non ci faceva più caso, ormai si era rassegnata e cercava di non mostrarsi infastidita. Io la conoscevo però e sapevo che ci stava male.
 
Alla fine di un photoshoot rientrai a casa con due giorni di anticipo, stavo troppo male lontano da lei, e portai in casa uno scatolone enorme.
Sapevo che Kris sarebbe stata fuori con i suoi fino a sera, mi ero accordato con suo fratello. Speravo di riuscire a venire a capo delle istruzioni ma Kris mi beccò in piena attività. Scoppiò a ridere quando mi vide armeggiare con cacciavite e libretto d’istruzioni relativo al montaggio della culla.
Sapevo che era quella che le era piaciuta su internet e le avevo promesso che saremmo andati insieme a prenderla. La mia sorpresa non funzionò alla perfezione ma Kris fu felice dell’idea e mi aiutò a finire il lavoro.
Adoravo accarezzare il suo pancione e non mi interessava se la gente ci fotografava.

Per la premiere di BD2 non volle mancare. Si sentiva bene ed era un’ottima scusa per stare insieme. Alcuni ragazzi del cast li avevamo visti per il nostro matrimonio ma era da allora che non ci vedevamo per vari impegni.
In macchina era agitatissima, si contorceva le dita cercando di sistemare il vestito in ogni modo.
<< torniamo a casa, se non ti va. >>
<< no, voglio andare, sto bene. Il tempo di calmarmi un po’ e poi sono pronta. >>
<< sicura? >>
<< si amore, sicurissima. >>
<< si entra in scena allora? >> lei annuì con un sorriso.
<< sei bellissima. >> le ricordai ancora una volta. Lei diceva di sentirsi una mongolfiera ma io la trovavo splendida. Forse ero di parte ma non riuscivo a vederla in altro modo. La baciai e scesi dalla macchina.
 
Era la nostra prima uscita ufficiale anche se c’erano migliaia di foto nostre.
 
Le aprii lo sportello e la presi per mano. Il vestito morbido copriva leggermente la pancia ma non impediva che si vedesse, d’altronde non era quello che volevamo. Era in imbarazzo per la scollatura, anche se non era ampia le fasciava il seno che era molto più abbondante e non sapeva ancora come gestirlo.
 
La presi tra le braccia sotto una cascata di flash e raggiunsi con lei il red carpet.
I fan urlavano e i fotografi ci chiamavano da ogni angolo.
Riuscii a fare una figuraccia delle mie girandomi dal lato sbagliato mentre Kris mi tirava dall’altra parte. Scoppiò a ridere e si rilassò finalmente. Ci chiesero un bacio ma non li accontentammo, non eravamo disposti a quel tipo di richieste.

Sentii Kris sussultare un attimo e quando la guardai capii che il bambino aveva scalciato, mi costò un’immensa fatica non metterle le mani sulla pancia e coccolarla come facevo di solito.
Salutammo ed entrammo al Nokia Theatre per la premiere. I nostri colleghi ci vennero incontro stritolando Kris in un abbraccio e riempiendo me di complimenti e battutine.
<< ciao balenottera! >> la salutò Emmet, discreto come sempre. Kris mi guardò come a voler dire che aveva ragione lei, che a mongolfiera adesso poteva aggiungere balena. Ashley lo colpì con un pugno. correndo ad abbracciare Kris.

Le ragazze le toccavano il pancione felici ed eccitate all’idea che presto sarebbero diventate zie, in qualche modo.
Eravamo un po’ come una grande famiglia e volevamo a tutti i costi che facessero parte della nostra.
Con la seconda parte di Breaking Dawn si chiudeva definitivamente un capitolo importante della nostra vita. Saremmo stati sempre grati alla saga per averci fatto incontrare anche se sono certo che l’avrei trovata comunque lungo il mio cammino prima o poi.
 
La premiere fu un successo, noi stavamo bene, eravamo felici ed innamorati come non mai. Provammo ad evitarlo ma fu impossibile non fare una foto con la mano di tutti i vampiri e i licantropi sul pancione di Kris. Io li guardavo con un sospiro mentre Kris apriva le braccia rassegnata. Ovviamente il nostro piccolo campione decise di scalciare in quel momento provocando le grida entusiaste di chi aveva ancora la mano su di lei. Dovetti fiondarmi in mezzo a loro minacciandoli scherzosamente di staccargli le mani a morsi se non avessero smesso.

Alla premiere avevano invitato anche i precedenti registi della saga, Catherine si sentiva spesso con Kris ma non riuscì a trattenere una lacrima quando ci vide. 
<< lo sapevo che avresti combinato qualche guaio prima o poi. Doveva essere più vincolante quel contratto che ti feci firmare all’inizio! >> mi disse additandomi fingendosi minacciosa. Ma era felice per noi, aveva sempre creduto nel nostro rapporto.
Chris fu discreto come al solito e mi mise una mano sulla spalla sorridendo e abbracciando delicatamente Kristen.
Bill e Jack erano entrati nei nostri cuori e ci avevano visti spesso ultimamente, la dolcezza di quell’uomo continuava a lasciarmi basito.
La nostra grande famiglia felice.

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Capitolo 19
*** 19 - Una nuova vita. ***


buonasera a tutti!
ultimo capitolo...... non so che ne abbiate pensato finora... spero bene! ci leggiamo giù!



19 - Una nuova vita.
 
Mancava ancora un mese al lieto evento e la mia preoccupazione cresceva insieme alla mia impazienza.
Avrei voluto mollare tutto e starle vicino ogni momento ma Kris mi convinse a tenere duro. Fra dieci giorni avrei concluso ogni mio impegno e sarei stato libero per i prossimi quattro mesi.
Niente e nessuno mi avrebbe tenuto lontano dalla mia famiglia. Stavo andando a registrare l’ultima intervista quando il telefono squillò, era Kris.
<< amore, ti avrei chiamato tra un minuto. Come state? >>
<< Rob, sono la mamma. >> mia madre era arrivata con la mia famiglia la settimana prima per stare con Kris mentre ero via ma il tono della sua voce non mi piacque per niente.
<< che succede? Dov’è Kris? >>
<< va tutto bene, non ti agitare tesoro. >> parole sbagliate.
<< mamma stanno bene? Cos’è successo? >>
<< sta bene, ma sono iniziate le doglie ed è stata ricoverata in clinica. >>
<< COSA? Non può essere manca un mese, io devo essere lì quando nascerà! >>
<< Rob prendi il primo volo e vieni ma stai tranquillo. Kris sta bene, l’ha detto anche il medico. Sarà un parto prematuro ma i valori sono nella norma. È il primo figlio quindi potrebbe andare per le lunghe. Tra qualche ora sarai accanto a lei. Adesso stai calmo però e tranquillo. >>

Calmo e tranquillo un corno! Passai il telefono a Tom e chiamai un taxi che si era avvicinato trascinandolo con me. Avevamo già il borsone con alcuni cambi e dissi all’autista di portarci in aeroporto.
Tom si organizzò con Cam e Marcus che si trovava a LA in quel momento.
Arrivammo di corsa al check in e prendemmo il primo volo disponibile. Per fortuna ne partiva uno dopo un’ora.
Camminavo avanti e indietro senza sosta, venne la nausea anche a Tom. Aveva cercato più volte di parlarmi ma lo liquidavo con lo sguardo. Non me lo sarei mai perdonato se non fossi riuscito ad arrivare in tempo.
Passai le due ore successive in completa tensione cercando di pensare alla mia vita da quando lei vi era entrata.
Finalmente l’aereo stava scendendo di quota.
Non riuscivo a stare fermo per la tensione. Per fortuna Tom era con me. Mi aveva guardato preoccupato per tutto il volo.
Non avevo detto una parola e forse credeva fossi diventato muto.
Appena il segnale di allacciare le cinture si spense scattai come una molla mettendomi davanti al portellone.
 
Essere un personaggio famoso a volte aveva i suoi vantaggi. L’auto che mi misero a disposizione ci portò prima degli altri passeggeri all’interno del terminal e trovai Cam e Marcus ad aspettarmi.
Sam e Marcus ci avrebbero raggiunti dopo prendendo i bagagli. Abbracciai mio cognato appena trascinandolo verso la macchina.
Mi disse di stare tranquillo, che c’era ancora tempo ma io non riuscivo a stare fermo.
Non ero riuscito a parlare con Kris ma l’avrei rivista tra poco, dovevo calmarmi. Cam mi guardò e premette sull’acceleratore, lo ringraziai con un sorriso nervoso.
 
Quando arrivai in clinica non mi fermai neppure a salutare mio suocero o le mie sorelle. Mi fiondai verso la sala parto.
Mi fecero indossare un camice e mi accompagnarono da lei.
Jules e mia madre erano lì, corsi da lei e le presi la mano. Aveva la faccia stravolta, era sudata e spaventata ma appena le strinsi la mano mi sorrise.
Fecero uscire le future nonne che mi accarezzarono la spalla e restai accanto a lei.
L’ostetrica ci disse che ormai non doveva mancare molto. Kris aveva cercato di rallentare tutto, voleva che io fossi accanto a lei ed io ero finalmente arrivato.
 
Sentirla gemere per il dolore era straziante, avrei voluto poter fare qualcosa per alleviare le sue sofferenze ma dopo gli spasmi mi guardava e mi sorrideva.
Il nostro bambino nacque dopo mezz’ora dal mio arrivo.
Kris mi stritolò la mano nei momenti più dolorosi, cercava di trattenere le urla per non spaventarmi ma non era necessario.
Quando la sentii rilassarsi capii che il bambino era uscito e distolsi per la prima volta gli occhi da lei.

Sussultammo entrambi quando lo sentimmo piangere e mi accorsi solo dopo alcuni secondi che stavo piangendo.

Il medico mise il bambino sul petto di Kris ed io li strinsi entrambi accarezzando mio figlio e baciando mia moglie.
Scoppiavo di gioia.
Kris mi mise il bambino tra le braccia. Mi sentivo in difficoltà, era così piccolo. Avevo paura di poterlo rompere.

Li guardai estasiato, possibile che io avessi creato quella meraviglia, che il nostro amore avesse generato quella piccola vita che stringevo tra le braccia?
<< portalo di là, staranno impazzendo. >> mi suggerì Kris.
C’era una vetrata dopo la porta della sala parto che comunicava con la sala d’aspetto.

Quando tirai la tenda erano tutti girati. Bastò un leggero colpetto al vetro per farli voltare.
Tutti urlarono e saltarono di gioia. Mia madre iniziò a piangere aggrappata alla spalla di mio padre mentre il padre di Kris si sforzava di trattenersi. Feci cenno che era tutto ok, che stavano bene.
Tom ovviamente stappò una bottiglia sotto lo sguardo di rimprovero della caposala. Non c’era niente da fare con lui.
Erano tutti appiccicati al vetro per vedere meglio il bambino ma il medico mi chiamò per portarlo da Kris e lavarlo.
Salutai tutti con la manina di mio figlio e tornai da mia moglie, dalla mia dolcissima unica ragione di vita.

Dovetti tornare dalla mia famiglia per alcuni minuti, finché avessero aiutato Kris e chiesi a Jules di andare da lei. Ovviamente non se lo fece ripetere due volte.
Mia madre mi strinse forte riempiendomi di baci. Mi chiesero se stessi bene, dovevo avere un’aria stravolta.

<< hei, ma ha partorito Kris oppure tu? Sembra ti sia passato sopra un tir! >> mi disse scherzando Tom.
Il padre di Kris mi abbracciò forte ed io lo strinsi emozionato.
Avevo bisogno di una sigaretta, di un pacco di sigarette, e tutte insieme!
Avrei avuto ancora qualche minuto prima che mi permettessero di tornare da lei e cercai di calmarmi un po’.

Mia madre mi scompigliò i capelli come quando ero bambino ed io l’abbracciai poggiando la testa su di lei.
Quando portarono Kris in camera fui il primo ad entrare. Aveva ancora l’aria stanca ma era felice.
Mi strinse a se e mi sdraiai sul letto accanto a lei. Il bambino si era addormentato, aveva la boccuccia appena socchiusa e le manine accanto al viso.
Non riuscivo ancora a credere che fosse mio, che fosse nostro. Respirai a fondo più di una volta cercando di non piangere. Mi sentivo stupido.
Kris si girò a guardarmi con quei suoi occhi dolcissimi e il labbro inferiore tra i denti. Le accarezzai il viso e la baciai dolcemente.
<< grazie. >> le sussurrai sulle labbra.
<< di cosa? >>
<< di avermi reso l’uomo più felice della terra. >>
<< prego, allora. >> mi rispose sorridendo. Poggiò la testa sulla mia spalla, doveva essere davvero stanca.
<< perché non sono ancora entrati? >>mi chiese indicando la porta da cui proveniva un brusio continuo.
<< credevo volessi riposare un po’ prima. >>
<< falli entrare cinque minuti. Staranno morendo di curiosità. >>
<< cinque minuti? Lo sai che non saranno cinque, vero? >>
<< apri la porta. >> mi disse ridendo.

Inutile dire che erano tutti accalcati davanti alla porta in attesa di poter entrare. Fremevano per vedere il bambino e Kris.
Con un gesto teatrale aprii la porta e feci un mezzo inchino invitandoli. Non se lo fecero ripetere due volte. Erano tutti attorno alla culla e si perdevano in facce buffe e versi strani.
Mia madre abbracciò Kris piangendo per l’ennesima volta e le tenne forte la mano insieme alla mia. Jules accarezzava la fronte di sua figlia e teneva sottobraccio me.
All’improvviso il bambino pianse facendo sobbalzare tutti.
Kris si sporse verso la culla nonostante le proteste delle nostre mamme che le chiedevano di stare attenta.
Presi con attenzione il bambino e lo poggiai in braccio a lei. Non c’era mai stata visione più bella in tutta la mia vita.
La caposala buttò tutti i parenti fuori ma con me non ebbe speranze. Avvicinai una sedia al letto e restai a fissare i miei due amori.
Quando il medico entrò c’eravamo solo noi e le nostre madri. Non riuscivano ad allontanarsi da noi e potevo capirle adesso.
 
Quando il bambino ricominciò a piangere il medico spiegò a Kris come fare per allattarlo. Quando lo avvicinò al seno lui si attaccò strappandole un grido leggero.
Doveva fare male, vista la faccia di mia moglie. Mi guardò con la fronte aggrottata ma si mise a ridere quando vide la mia espressione preoccupata.

<< respira Rob, respira. >> mi disse mia suocera. Pian piano Kris riprese a respirare nonostante facesse qualche smorfia ogni tanto.
 
Dovevo correggermi, questa era la visione più bella della mia vita.

Kris lo accarezzò leggera e gli posò un bacio in fronte mentre io mi risedevo accanto a lei.
Avvicinai un dito alla sua manina e lui lo strinse forte.

Mi persi insieme a lei nel nostro piccolo mondo, nella nostra bolla che adesso era più colorata che mai guardando il nostro miracolo, nostro figlio.
 
 
FINE.
 





beh.....che dire? siamo alla fine. non credo ci sarà un epilogo alla storia, lo troverei un pò scontato. e poi mi sono intromessa fin troppo nella loro vita, pensate gli ho organizzato tutta la vita a mio piacimento!
direi che adesso è il momento di lasciarli liberi di prendere le loro decisoni senza ingerenze da parte mia.
spero solo che la storia vi sia piaciuta e che io sia riuscita a trasmettervi qualcosa, in qualche modo! 
grazie mille a chi ha letto e chi ha recensito, siete stati in pochi ma davvero molto apprezzati! 
grazie mille.

oh, dimenticavo. ho pubblicato una nuova storia, i protagonisti sono Edward e Bella. se vi incuriosisce e volete dargli un'occhiata mi fareste felice.
buona Vita a tutti!

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