Dopo essersi rivestito Uther si intrufolò nei sotterranei per parlare con Gaius e chiedergli informazioni sullo stregone che avrebbe potuto aiutarli. Il problema era però non farsi scoprire dalle guardie, così trovò dei vecchi passaggi segreti del quale solo lui ne era a conoscenza. Quando arrivò alla cella si precipitò da Gaius e con la voce strozzata dal pianto sussurrò, per non farsi sentire:
"Gaius…amore! È stata tutta colpa mia perdonami… Non ti ho dato ascolto, avevi detto che dovevamo stare attenti e che avremmo rischiato grosso e guarda adesso come siamo finiti…"
e detto questo si prese il volto tra le mani e scoppiò in un pianto dirotto.
"Utty, amore non disperare…Non fartene una colpa…il destino ha voluto così e ora dobbiamo accettarne le conseguenze…io sono vecchio ormai, sono sicuro che troverai un altro medico più giovane e capace di me…"
"Ma io non voglio abbandonarti! Ho pensato a una soluzione…"
"No Utty, ti caccerai di nuovo nei guai! Hai già rischiato abbastanza per me ora è venuto il momento di accettare la realtà! Ti prego ascoltami…"
Ma le suppliche del vecchio non servirono a niente. Uther era sempre più deciso a cercare di salvare la situazione.
"Ormai ho deciso e non cambierò idea! Ricordi quel vecchio stregone che fece l’incantesimo d’amore a mio figlio? Dobbiamo trovarlo e se tu hai delle informazioni riguardo a come rintracciarlo, dimmelo!"
Gaius non riusciva a crederci. Per amor suo avrebbe messo da parte l’orgoglio e si sarebbe affidato a uno stregone. Ma questo significava rischiare la vita di Merlino, il suo giovane assistente al quale era molto affezionato. No, non poteva permetterlo.
"Sìì ragionevole Uther, quello stregone potrebbe non darti ascolto e magari ne approfitterebbe per metterti più in imbarazzo tra tutti! E poi è pericoloso…"
"Mi dispiace Gaius, non ho intenzione di ascoltarti, anche senza il tuo aiuto lo troverò!"
detto questo se ne andò quasi offeso.
Come poteva Gaius non approvare la sua decisione? In fondo lo faceva per lui. Voleva dire che non gli importava più della loro relazione? Avrebbe preferito andarsene e non vederlo mai più? Oppure voleva solo proteggerlo? In effetti aveva ragione, non ci si poteva mai fidare di uno stregone e Uther lo sapeva bene. Fortunatamente Merlino che stava andando a trovare Gaius , sentì tutta la loro conversazione e quando andò da Gaius gli spiegò il suo piano.
"Se Uther vuole trovare Dragoon allora sarà Dragoon ad andare da lui."
"No, Merlino è pericoloso! Cosa pensi che ti farà Uther dopo averti incolpato di stregoneria?"
"Se vuole veramente darmi la colpa per quello che è successo potrò chiedergli qualcosa in cambio, chiederò a Uther di lasciare in pace tutti gli stregoni e poi scapperò e mi trasformerò in Merlino in tempo come ho sempre fatto."
"E se qualcosa andasse storto?"
"Andrà tutto bene vedrete!"
Disse infine Merlino con decisione ma Gaius non era del tutto convinto.
Così Merlino si precipitò a preparare la sua pozione di invecchiamento ma durante il suo tragitto incontrò Artù ancora sconvolto dalla vicenda. Merlino cercò qualcosa da dire per consolarlo ma le parole gli uscirono con molta fatica
"Artù… mi dispiace per quello che è successo… ma non devi giudicare tuo padre per quello che ha fatto anzi devi capirlo. In tutti questi anni senza una moglie è normale che abbia trovato in Gaius un amico fidato e un compagno fedele…"
Artù non ascoltava ma si limitava a guardare in basso colto da un profondo imbarazzo. Quello che disse fu soltanto:
"Mio padre ha perso il senno…è questo quello che dice la gente e ben presto la notizia si spargerà in tutta Camelot e nei regni vicini…si dice che lui non è più degno di fare il re…"
Artù era distrutto e Merlino non riuscii a trovare altro da dire e così sempre più deciso si rinchiuse nella sua stanza e si dedicò alla preparazione dell’incantesimo invecchiante. Quando terminò corse guardarsi allo specchio per vedere se l’incantesimo era riuscito e si avviò, facendo attenzione a non essere visto, nelle stanze del Re. Quando Uther lo vide il suo viso si illuminò. “Eccolo!” pensò.”Che fortuna, è venuto qui proprio nel momento giusto!”
"Uther! Ho sentito che il vecchio Re ha bisogno di me!"
"Sì…è la verità…"
disse Uther con aria sconfitta.
"Bene, bene,bene! E così il temuto Re che ha fatto giustiziare numerosi stregoni e che ha bandito la stregoneria ora ha bisogno proprio dell’aiuto di uno stregone. E come pensate di convincermi ad aiutarvi?"
Uther cercò di ribattere ma non riuscì a parlare. Lo stregone lo aveva colpito all’orgoglio e si sentiva debole e indifeso come non lo era mai stato.
"Cos’è vi hanno mangiato la lingua, o vi ho ferito con le mie parole? Non è la verità quella che ho detto? Molto tempo fa vi siete rivolti alla magia per una questione molto importante; la nascita di vostro figlio. Ma la magia ha un prezzo da pagare e voi non lo accettaste e la condannaste per sempre. Bisogna accettare le conseguenze!"
E così, dopo un bel respiro profondo si decise a parlare:
"Hai ragione, stregone. Ma io sono un Re giusto e voglio solo il bene del mio popolo. Ho bandito la magia per mettere fine al caos che si era creato con essa. Molti innocenti venivano uccisi e manipolati grazie alla stregoneria e alle sue creature!"
"Siete solo un codardo! E io non voglio aiutare uno come voi! Anzi adesso me ne andrò ho già perso fin troppo tempo… Non cercatemi più!"
Uther non poteva permettere di essere giudicato così da uno stregone. Lui era il Re! Chi era lui per giudicarlo? Ma non poteva nemmeno lasciarsi sfuggire l’occasione di salvare Gaius e riaverlo a corte come prima. Non poteva assolutamente perderlo. E così con molta fatica cercò di convincere lo stregone anche se gli fu molto difficile. E così prima che Dragoon sparisse dietro la porta esclamò:
"No, aspetta! Non te ne andare. Ho davvero bisogno del tuo aiuto…"
Un sorriso spuntò sul volto soddisfatto di Dragoon.
"Lo so, mi sono comportato male e forse ho sbagliato a sacrificare tutti coloro che praticavano la stregoneria senza fare del male a nessuno…ma devi capirmi io ho perso mia moglie, l’unica ragione della mia vita, ma avevo bisogno di un figlio, di un erede che un giorno avrebbe regnato al posto mio quando io non ci sarei stato più e Nimueh mi disse che per dare una vita c’era bisogno di un’altra vita in cambio per ristabilire l’equilibrio. Io non potevo immaginare che la vita che avrebbe preso sarebbe stata quella della mia Igraine. Così la persi per sempre. Ero distrutto dal dolore, cercavo di rivendicare la sua morte anche se sapevo che nessuno me l’avrebbe riportata indietro. Gaius mi fu vicino e mi aiutò nella grande depurazione. Lui c’è sempre stato nel momento del bisogno, non avrei potuto chiedere un alleato fedele migliore. Sarei perso senza di lui. È per questo che ho bisogno del tuo aiuto. La mia gente pensa che io sia pazzo che non sono in grado di regnare e io ho bisogno della loro fiducia. Ti prego, ti chiedo solo di fare in modo che la gente creda che io sia sotto incantesimo e che il responsabile sia tu e in cambio potrai chiedermi quello che vorrai. Non dimenticare però che il popolo si aspetterà che io ti giustizi. È un enorme favore quello che ti chiedo ma è per il bene del regno…"
"Va bene, Uther. Vi aiuterò. Ma non lascerò che vi sbarazziate di me"
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