Un amore impossibile

di Free_to_dream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scandalo a corte ***
Capitolo 2: *** L'aiuto di Dragoon ***
Capitolo 3: *** Tutto è bene quel che finisce bene ***



Capitolo 1
*** Scandalo a corte ***




"Gaius…"

"Sire! Che cosa ci fate qui?!"

"Non riuscivo a stare lontano da te!"

"Ma è pericoloso! E se ci scoprissero?"

"Lo so! Sono stato un incosciente.. ma non riuscivo a stare senza di te!"

"Va bene ma ora è meglio se andate..."

"No ti prego! Vieni con me, troviamo un luogo appartato…"

"Va bene sire, ma solo per un po’…"

E così i due piccioncini si avviarono alla ricerca di un luogo più sicuro per farsi un po’ di effusioni. Era da un po’ che il re Uther desiderava passare del tempo con il suo amato medico di corte, Gaius. Da parecchio tempo  la loro storia andava avanti ma erano sempre costretti a nascondersi per via di quello che avrebbero pensato i sudditi del loro Re. Raggiunto il luogo che a loro sembrava il più sicuro ne approfittarono per parlare in privato.

"Ecco, qui saremo al sicuro…"

"Sire, non possiamo continuare così…"

"Gaius, quante volte ti ho detto di non chiamarmi così almeno quando siamo in intimità…Per te io sono Utty!"

"Va bene mio caro Utty, però non possiamo andare avanti così…"

"Perché? Finora è andato benissimo…"

lo incoraggiò Uther prenendogli la mano e accarezzandola dolcemente. Gaius fece altrettanto ma con meno entusiasmo.

"Ricordi l’ultima volta cos’è successo? Mentre stavamo per baciarci ci ha visti Artù ed è rimasto un po’ perplesso…"

"Sì però poi gli ho detto che stavamo discutendo di una cosa importantissima e non potevamo essere sentiti per questo eravamo così vicini…"

"Lo so, ma abbiamo rischiato grosso…non so se possiamo ancora permetterci di rischiare così. La gente si domanderà perché il grande Re passa il suo tempo con l’insignificante medico di corte…"

"Tu non sei affatto insignificante…per me!" si affrettò ad aggiungere Uther.

"Lo so, ma non è questo il punto…sto cercando di farti capire che quello che stiamo facendo è pericoloso e potrebbe mettere a rischio la tua carica di Re! Perciò anche se è difficile penso che…ecco che…dovremmo finirla qui…"  

disse Gaius tutto d’un fiato. Uther non credeva alle sue orecchie. Ci mise un po’ per rispondere, non riusciva a credere alle parole del medico.

"Vuol dire…che…mi stai lasciando? Dopo tutto quello che abbiamo passato…tutti i nostri sacrifici per stare insieme non sono valsi a nulla…"

"Non è assolutamente vero. Con te ho passato momenti magnifici, non li scorderò mai! Soprattutto quella volta che facemmo quella passeggiata a cavallo romantica al chiaro di luna e poi facemmo l’amore sulle sponde del lago! Un momento magnifico…"

"E tu vuoi rovinare tutto!" Esclamò il Re quasi in lacrime.

"No anzi, li voglio conservare come i momenti più belli passati con te. Li porterò nel cuore per sempre. Ma dobbiamo guardare in faccia la realtà…tu sei il Re e sarai ricordato nei secoli come il sovrano che ha portato la pace a Camelot quando regnava il caos più totale. Mentre io sono soltanto un semplice medico e confidente che è stato sempre al vostro fianco…"

"Ma…ma…"

Uther non riusciva nemmeno a parlare bloccato dai singhiozzi e dalle lacrime che gli sgorgavano velocemente l’una dopo l’altra.

"Shh non fare così amore mio… io non ti dimenticherò mai e ne dimenticherò i bei momenti passati insieme!"

E detto questo lo baciò. Fu un bacio tenero, fra le lacrime di Uther e i le carezze confortevoli del povero Gaius. Non volevano lasciarsi, si abbandonarono completamente l’uno all’altro e fecero l’amore per l’ultima volta, stavolta però senza preoccuparsi che qualcuno potesse scoprirli. Volevano almeno per una volta fare finta che tutto andasse bene e che quello che stavano facendo fosse la cosa più normale del mondo.
Ma aimè quello che più temevano successe in così poco tempo che non si resero nemmeno conto della situazione.
Mentre erano nel bel mezzo delle loro tenere effusioni, tutto d’un colpo la porta si spalancò e ne fece intravedere tutti gli sguardi paralizzati dei cavalieri che guardavano la coppia come se avessero visto dei fantasmi. Niente però era paragonato a quello di Artù. Il giovane principe era così sconvolto che non riusciva a parlare. E così lo fece il padre per lui.

"Artù! Posso spiegarti…"

Ma non riuscii a concludere niente. E così Artù sempre più sconvolto ordinò, alle guardie di arrestare il medico di corte e portare il Re nelle sue stanze per cambiarsi e farsi trovare in modo più decente. Uther era spaventato, continuava a chiedersi cosa avrebbe detto questa volta ad Artù per non farlo preoccupare. Intanto, mentre ci pensava, veniva delicatamente trasportato dalle guardie nella sua stanza. Era pur sempre il re anche se era stato colto in un atto scandaloso e perciò doveva essere comunque trattato con rispetto anche se l’imbarazzo che si era creato tra le guardie e il Re non rendeva le cose facili. C’era chi lo guardava a occhi sbarrati, ancora incredulo di quello che aveva visto pochi attimi prima. C’era chi cercava di trattenere a stento le risate. Uther anche se odiava la magia avrebbe voluto essere trasformato in qualsiasi cosa, anche in un'altra persona pur di evitare quello spiacevole episodio. Ma ormai era troppo tardi. Non avrebbe potuto nascondersi. Ora doveva solamente spiegare a tutto il regno il motivo del suo gesto. Ma come avrebbe fatto? Cosa avrebbe detto? Qualsiasi cosa si fosse inventato non sarebbe stato creduto. Ma lui era il Re! Avrebbe ordinato a tutti di dimenticare quello che avevano visto e se solo avesse trovato qualcuno che ne parlava lo avrebbe fatto giustiziare. Nonostante tutto la gente avrebbe comunque parlato tra di loro e la notizia si sarebbe sparsa in giro tra gli altri regni a sua insaputa. La notizia che il re era omosessuale e aveva una relazione con il suo medico di corte. Ma loro non capivano. Non sapevano quello che lui aveva dovuto passare e le continue pressioni da parte dei suoi poteri e dei suoi pressanti doveri. Non aveva nessuno sfogo, non poteva confidare i suoi più personali problemi con nessuno e Gaius era l’unico che lo capiva e lo ascoltava e così finii per innamorarsi di lui. Ma questo il popolo non lo avrebbe capito e perciò sarebbe stato condannato per sempre. E Gaius, che fine avrebbe fatto? Avrebbe dovuto lasciare la corte. Non poteva andarsene. Chi gli sarebbe rimasto? Con chi avrebbe potuto parlare e confidarsi? No, doveva fare qualcosa. Lui era il Re e niente e nessuno poteva dirgli cosa fare. Si sarebbe rivolto anche a uno stregone se fosse stato necessario. Anzi, meglio. Avrebbe dovuto trovare uno stregone che gli facesse da capro espiatorio e lo avrebbe accusato di avergli fatto un incantesimo che lo avesse fatto innamorare di Gaius per vendetta così che avrebbe portato vergogna a Camelot. L’unico stregone che conosceva ancora vivo e che avrebbe potuto essere credibile era Dragoon. Quello che fece l’incantesimo a suo figlio per farlo innamorare di quella serva. Sì, avrebbe chiesto a Gaius di rintracciarlo, sempre se gli fosse stato concesso di parlare con lui. Non aveva importanza, sarebbe andato a parlargli di nascosto!  

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Capitolo 2
*** L'aiuto di Dragoon ***


Dopo essersi rivestito Uther si intrufolò nei sotterranei per parlare con Gaius e chiedergli informazioni sullo stregone che avrebbe potuto aiutarli. Il problema era però non farsi scoprire dalle guardie, così trovò dei vecchi passaggi segreti del quale solo lui ne era a conoscenza. Quando arrivò alla cella si precipitò da Gaius e con la voce strozzata dal pianto sussurrò, per non farsi sentire:
 
"Gaius…amore! È stata tutta colpa mia perdonami… Non ti ho dato ascolto, avevi detto che dovevamo stare attenti e che avremmo rischiato grosso e guarda adesso come siamo finiti…"
e detto questo si prese il volto tra le mani e scoppiò in un pianto dirotto. 

 
"Utty, amore non disperare…Non fartene una colpa…il destino ha voluto così e ora dobbiamo accettarne le conseguenze…io sono vecchio ormai, sono sicuro che troverai un altro medico più giovane e capace di me…"
 
"Ma io non voglio abbandonarti! Ho pensato a una soluzione…"
 
"No Utty, ti caccerai di nuovo nei guai! Hai già rischiato abbastanza per me ora è venuto il momento di accettare la realtà! Ti prego ascoltami…"
 
Ma le suppliche del vecchio non servirono a niente. Uther era sempre più deciso a cercare di salvare la situazione.
 
"Ormai ho deciso e non cambierò idea! Ricordi quel vecchio stregone che fece l’incantesimo d’amore a mio figlio? Dobbiamo trovarlo e se tu hai delle informazioni riguardo a come rintracciarlo, dimmelo!"
 
Gaius non riusciva a crederci. Per amor suo avrebbe messo da parte l’orgoglio e si sarebbe affidato a uno stregone. Ma questo significava rischiare la vita di Merlino, il suo giovane assistente al quale era molto affezionato. No, non poteva permetterlo.
 
"Sìì ragionevole Uther, quello stregone potrebbe non darti ascolto e magari ne approfitterebbe per metterti più in imbarazzo tra tutti! E poi è pericoloso…"
 
"Mi dispiace Gaius, non ho intenzione di ascoltarti, anche senza il tuo aiuto lo troverò!"
detto questo se ne andò quasi offeso.
Come poteva Gaius non approvare la sua decisione? In fondo lo faceva per lui. Voleva dire che non gli importava più della loro relazione? Avrebbe preferito andarsene e non vederlo mai più? Oppure voleva solo proteggerlo? In effetti aveva ragione, non ci si poteva mai fidare di uno stregone e Uther lo sapeva bene. Fortunatamente Merlino che stava andando a trovare Gaius , sentì tutta la loro conversazione e quando andò da Gaius gli spiegò il suo piano.
 
"Se Uther vuole trovare Dragoon allora sarà Dragoon ad andare da lui."
 
"No, Merlino è pericoloso! Cosa pensi che ti farà Uther dopo averti incolpato di stregoneria?"
 
"Se vuole veramente darmi la colpa per quello che è successo potrò chiedergli qualcosa in cambio, chiederò a Uther di lasciare in pace tutti gli stregoni e poi scapperò e mi trasformerò in Merlino in tempo come ho sempre fatto."
 
"E se qualcosa andasse storto?"
 
"Andrà tutto bene vedrete!"

Disse infine Merlino con decisione ma Gaius non era del tutto convinto.
Così Merlino si precipitò a preparare la sua pozione di invecchiamento ma durante il suo tragitto incontrò Artù ancora sconvolto dalla vicenda. Merlino cercò qualcosa da dire per consolarlo ma le parole gli uscirono con molta fatica
 
"Artù… mi dispiace per quello che è successo… ma non devi giudicare tuo padre per quello che ha fatto anzi devi capirlo. In tutti questi anni senza una moglie è normale che abbia trovato in Gaius un amico fidato e un compagno fedele…"
 
Artù non ascoltava ma si limitava a guardare in basso colto da un profondo imbarazzo. Quello che disse fu soltanto:
 
"Mio padre ha perso il senno…è questo quello che dice la gente e ben presto la notizia si spargerà in tutta Camelot e nei regni vicini…si dice che lui non è più degno di fare il re…"
 
Artù era distrutto e Merlino non riuscii a trovare altro da dire e così sempre più deciso si rinchiuse nella sua stanza e si dedicò alla preparazione dell’incantesimo invecchiante. Quando terminò corse guardarsi allo specchio per vedere se l’incantesimo era riuscito e si avviò, facendo attenzione a non essere visto, nelle stanze del Re. Quando Uther lo vide il suo viso si illuminò. “Eccolo!” pensò.”Che fortuna, è venuto qui proprio nel momento giusto!” 
 
"Uther! Ho sentito che il vecchio Re ha bisogno di me!"
 
"Sì…è la verità…"

disse Uther con aria sconfitta.

 
"Bene, bene,bene! E così il temuto Re che ha fatto giustiziare numerosi stregoni e che ha bandito la stregoneria ora ha bisogno proprio dell’aiuto di uno stregone. E come pensate di convincermi ad aiutarvi?"
 
Uther cercò di ribattere ma non riuscì a parlare. Lo stregone lo aveva colpito all’orgoglio e si sentiva debole e indifeso come non lo era mai stato. 
 
"Cos’è vi hanno mangiato la lingua, o vi ho ferito con le mie parole? Non è la verità quella che ho detto? Molto tempo fa vi siete rivolti alla magia per una questione molto importante; la nascita di vostro figlio. Ma la magia ha un prezzo da pagare e voi non lo accettaste e la condannaste per sempre. Bisogna accettare le conseguenze!"
 
E così, dopo un bel respiro profondo si decise a parlare:
 
"Hai ragione, stregone. Ma io sono un Re giusto e voglio solo il bene del mio popolo. Ho bandito la magia per mettere fine al caos che si era creato con essa. Molti innocenti venivano uccisi e manipolati grazie alla stregoneria e alle sue creature!"
 
"Siete solo un codardo! E io non voglio aiutare uno come voi! Anzi adesso me ne andrò ho già perso fin troppo tempo… Non cercatemi più!"
 
Uther non poteva permettere di essere giudicato così da uno stregone. Lui era il Re! Chi era lui per giudicarlo? Ma non poteva nemmeno lasciarsi sfuggire l’occasione di salvare Gaius e riaverlo a corte come prima. Non poteva assolutamente perderlo. E così con molta fatica cercò di convincere lo stregone anche se gli fu molto difficile. E così prima che Dragoon sparisse dietro la porta esclamò:
 
"No, aspetta! Non te ne andare. Ho davvero bisogno del tuo aiuto…"
 
Un sorriso spuntò sul volto soddisfatto di Dragoon.
 
"Lo so, mi sono comportato male e forse ho sbagliato a sacrificare tutti coloro che praticavano la stregoneria senza fare del male a nessuno…ma devi capirmi io ho perso mia moglie, l’unica ragione della mia vita, ma avevo bisogno di un figlio, di un erede che un giorno avrebbe regnato al posto mio quando io non ci sarei stato più e  Nimueh mi disse che per dare una vita c’era bisogno di un’altra vita in cambio per ristabilire l’equilibrio. Io non potevo immaginare che la vita che avrebbe preso sarebbe stata quella della mia Igraine. Così la persi per sempre. Ero distrutto dal dolore, cercavo di rivendicare la sua morte anche se sapevo che nessuno me l’avrebbe riportata indietro. Gaius mi fu vicino e mi aiutò nella grande depurazione. Lui c’è sempre stato nel momento del bisogno, non avrei potuto chiedere un alleato fedele migliore. Sarei perso senza di lui. È per questo che ho bisogno del tuo aiuto. La mia gente pensa che io sia pazzo che non sono in grado di regnare e io ho bisogno della loro fiducia. Ti prego, ti chiedo solo di fare in modo che la gente creda che io sia sotto incantesimo e che il responsabile sia tu e in cambio potrai chiedermi quello che vorrai. Non dimenticare però che il popolo si aspetterà che io ti giustizi. È un enorme favore quello che ti chiedo ma è per il bene del regno…"
 
"Va bene, Uther. Vi aiuterò. Ma non lascerò che vi sbarazziate di me"

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Capitolo 3
*** Tutto è bene quel che finisce bene ***


"GUARDIE!"
urlò Uther e pochi secondi dopo una decina di uomini si materializzarono nella stanza per trascinare Dragoon nella sala del trono dove il Re avrebbe tenuto il suo discorso davanti al popolo.
"Lasciatemi! Non potete portarmi via io sono il grande Dragoon!"
si dimenava lo stregone per fare un po’ di scena e stare al gioco di Uther, per il momento.
Quando arrivarono alla sala del trono la trovarono piena di gente che attendeva con impazienza una spiegazione di quello che era successo. Alla vista di tutta quella gente Uther ebbe un attimo di esitazione prima di iniziare il suo discorso e il popolo spazientito cominciò ad urlare il proprio disappunto.
"Allora vi decidete a parlare o no?" "Stiamo aspettando! Vogliamo capire cos’è successo…"
Dopo un bel respiro il Re si decise a parlare. Si sforzò di tenere un tono fermo e deciso.
"Miei cari sudditi! Vi ho riuniti qui per spiegarvi l’accaduto e tranquillizzarvi. Il vostro Re non è impazzito, non è altro che vittima di un incantesimo procurato da costui!" e con fare accusatorio puntò il dito verso Dragoon.
 "Come ho sempre sostenuto non ci si può mai fidare di uno stregone e questa ne è la prova!"
Il popolo ascoltava stupito e attendeva con ansia il giudizio del loro sovrano.
"… soltanto la sua condanna spezzerà l’incantesimo! Perciò io Uther Pendragon condanno te stregone, a morte per aver praticato la magia e cospirato contro il Re! E quindi ordino che sia liberato il prigioniero e sia fatto rinchiudere te al suo posto!"
E così Dragoon che nel frattempo aveva studiato un modo per scappare esclamò:
"Non mi avrete mai!! E voi Uther siete un bugiardo! Io mi ero fidato di voi! Non ci si può mai fidare di un Re bugiardo, stupido e arrogante!"
"Arrestatelo!"
Ma prima che lo trascinassero in prigione mandò in frantumi le vetrate delle grandi finestre e mentre tutti erano distratti colse l’occasione per sfuggire alla presa delle guardie e scappare.
Gaius che nel frattempo era stato liberato corse a preparare la pozione per far tornare Merlino giovane e Dragoon non sapendo dove andare si rifugiò in una sala vuota del castello. Più tardi sarebbe andato da Gaius per vedere se aveva terminato la pozione.
Verso sera, quando le acque si erano abbastanza calmate, cercando di non essere visto tornò nella sua stanza dove trovò Gaius intento a terminare la pozione ringiovanente.
"Gaius! Sono contento di vedervi di nuovo libero!"
"Anch’io sono contento di vederti sano e salvo, Merlino. La pozione è quasi terminata a breve tornerai come prima."
"Grazie, Gaius!"
"Grazie a te, Merlino."
Ad un certo punto sentirono bussare alla porta. In un primo momento restarono immobili presi dal panico, poi Gaius sottovoce disse a Merlino:
"Svelto, nasconditi in camera tua!"
E senza pensarci due volte Merlino fece come gli fu chiesto.
Da dietro la porta si udi una voce disperata
"Gaius, sono Uther . Presto aprimi prima che mi vedano le guardie!"
Così Gaius aprì immediatamente la porta e ne spuntò un Uther triste e sconsolato.
"Uther!" disse Gaius a bassa voce < "Infatti sono venuto a dirti addio… Avevi ragione non possiamo più continuare la nostra storia è troppo pericoloso e ne abbiamo avuto la prova."
Gaius stupito domandò:
"Perciò mi stai lasciando?"
"Esatto. La nostra bellissima storia finisce qui… sarà difficile ignorarti benché sarai sempre al mio fianco qui nella corte ma non lo avrei sopportato se te ne fossi andato. Non posso stare lontano da te e preferisco far finta di ignorarti che non rivederti mai più. Ti chiedo per questo di perdonarmi, sappi però che non dimenticherò mai i magnifici momenti passati insieme. Ora ti chiedo di restare soltanto amici e collaborare insieme in modo professionale e niente di più."
E quando Uther finì di parlare si abbracciarono. Fu un lungo abbraccio che sanciva la fine della loro relazione ma l’inizio di una lunga e sincera amicizia. Le lacrime che ne seguirono furono di gioia, la gioia di essere nonostante tutto ancora insieme per sempre.

 

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