Recensioni di Dea Elisa

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Recensione alla storia Destini in rivolta - 25/03/17, ore 08:46
Capitolo 9: Brusco risveglio
Ne è valsa la pena, attendere questo capitolo!
Certo che il titolo non poteva essere più azzeccato, visto quello che è successo… Un taglio molto netto ha segnato il passaggio tra qualche ora di serenità e di allontanamento da tutti i pensieri e il ritorno alla realtà, sancito dall’arrivo di quel terribile uomo di suo marito.
Uomo che non è in grado di colloquiare se non servendosi della forza, perché le sue ragioni non sussistono, quindi per farsi ubbidire e per esercitare il suo potere deve andare avanti a ricatti, minacce, intervento di un paio di guardie… E per forza che ottiene ciò che vuole, comportandosi così. Ha dinnanzi due persone al suo opposto, sia come forza fisica che come carattere: non potrebbero mai vivere così, comandando solo vincendo sugli altri sfruttando le strategie a mo’ di Alvise. Se fosse stato un marito, un uomo e un padre vero, non sarebbe stato necessario pregare Anna e sottrarla con le forze da Antonio, perché sarebbe tornata da sola, o, anzi, non si sarebbe mai allontanata. Perché il legame tra lei e Antonio è così tenace nonostante quello che si sono fatti a vicenda? Anche lì, allora, potremmo dire che si dovrebbero odiare fintanto da non volersi vedere mai più. Eppure c’è ancora qualcosa, quel qualcosa che non li farà mai essere felici se separati. È questo che deve capire e analizzare Alvise: come possono due persone continuare a volersi bene da sempre, e lui, invece, non essere riuscito neanche ad ottenere un rapporto quantomeno di stima con sua moglie, nonostante un matrimonio di convenienza? Troppo facile picchiare a sangue Antonio e strattonare a casa Anna: cosa crede di avere risolto? Anna non ci rimarrà, a casa, troverà il modo di andarsene, e continueranno così, ad inseguirsi tra loro, a discutere, a farsi del male. E Anna e Antonio si proteggeranno a vicenda, come hanno appena fatto. Perché Anna si è presentata davanti al marito, se non perché vinta da quello che stavano facendo ad Antonio, se non per difenderlo, per farli smettere di picchiarlo? È istinto di sopravvivenza, è amore, è completa dedizione. E sono tutte cose che Alvise non conoscerà mai, perché non gli hanno mai interessato, non sa cosa farsene. Non si possono contare, insomma, come farebbe con il denaro, e non si possono usare per comprare qualcosa. Quello che può fare è invece il contrario: usare la codardia per comprare la vicinanza di una figlia e di una moglie, solo per possesso, per dimostrare al mondo che ha ancora in mano la propria vita e la propria famiglia. Ma non conterà a niente, perché ci sono altri valori, e sono ben più forti di lui e del suo denaro e del suo prestigio.
Gran bel capitolo, qui non ci si ferma mai, lasci sempre qualcosa in sospeso per solleticare la nostra curiosità!
Buon fine settimana, a presto!
Recensione alla storia Destini in rivolta - 13/03/17, ore 07:39
Capitolo 8: Una tregua
Ah-ah! Una delle mie ipotesi era che li potessero lasciare liberi tutti e due, e così è stato. E ne sono felice, perché in questo modo, dopo poche righe, abbiamo capito che il capitolo, da lì in poi, sarebbe stato incentrato su di loro. Così è stato, e quali sorprese ci hai riservato!
Innanzitutto si sono lasciati molto andare, dal punto di vista della comunicazione. Quelli che in passato potevano essere battibecchi o frecciatine, qui, a ritrovarsi soli e stanchi (stanchezza che si sa, abbassa la guardia), si sono trasformati in esternazioni piene di verità, ma anche di tensione.
Ecco allora che Anna si mostra sempre restia al contatto fisico e al lasciarsi aiutare, anche solo per farsi porgere una coperta, gesto che di solito è accettato da chiunque in qualunque situazione. Ma no: lui è Antonio, e ogni gesto di rifiuto nei suoi confronti ha dietro un’impalcatura di significati. È un “no grazie” di orgoglio, di rabbia, per principio. Ormai non è più solo “perché in passato mi hai fatto male”, ma è un mondo costruito attorno a questo, reso acuminato, pericoloso, e perenne. Come se Anna avesse una molla dentro, pronta a scattare a comando per qualsiasi cosa (bella o brutta, giusta o sbagliata) che Antonio si permette di dire o fare. Non va bene e basta, quindi deve porsi in contrasto.
Ma non lo sa che stavolta il suo atteggiamento potrebbe essere utile ad entrambi.
La rabbia che parla per lei è evidente nei suoi gesti, sempre tesi… è irascibile, non sopporta averlo vicino, ma, nonostante questo, l’attrazione che tra i due non è mai svanita è pronta a farle cambiare idea.
Ed è tipico di lei anche lo sconvolgersi al risveglio trovandosi accanto a lui: è troppo difficile ammettere di esserne stupita, ma in senso positivo, e magari di aver desiderato rimanere abbracciata a lui nel dormiveglia ancora per un po’.
Ma poi ci fai commuovere, perché le discussioni virano dal “voi” al “tu”, e perché i toni, sempre pacati dalla parte di Antonio, si accentuano dalla parte di Anna sino a raggiungere l’acme. E poi il dichiarare tutte le sofferenze che Anna identifica come conseguenze dell’abbandono che ha subito di Antonio, e poi Antonio che si accorge dei segni sulla pelle di Anna…
E la cosa più bella che potessi scrivere, e chiaramente dando voce ad Antonio che è sempre stato il più… non dico “ragionevole”, ma comunque coscienzioso, capace di non andar fuori di senno, di non scattare in discussioni fini a se stesse, è quella dichiarazione d’amore, sincera, diretta, e basta. È l’unica cosa che conta, tutto il resto sono cose dette e ridette, la cui importanza, di fronte ad un uomo che ti dice questo, diventa nulla. L’avrà capito Anna che non si può tornare indietro? Ma che entrambi hanno ancora l’occasione di rimediare ai propri errori, rendendo finalmente sopportabile tutto ciò che è avvenuto nel frattempo. Perché il tempo che è passato, banalizzando, ha solo rafforzato quel sentimento che c’è tra loro. Che non sarebbe mai sopravvissuto se non fosse stato così forte. È questo a cui deve pensare Anna, quando pensa a lui: a quanto possa ancora amarlo nonostante le abbia fatto male. Credo sia la dimostrazione più grande del loro amore.
Spero che Anna non si penta di questo loro (tra l’altro bellissimo) riavvicinamento 5 minuti dopo, perché potrebbe anche essere così!
Ma per ora godiamoci questa conclusione, per il prossimo capitolo siamo sempre in tempo ad aspettarci chissà quali stravolgimenti.
A presto!
Recensione alla storia Destini in rivolta - 05/03/17, ore 23:52
Capitolo 7: Via di fuga
È davvero molto più di quanto avessi mai pensato scrivessi in questo capitolo.
Di più nel senso che, nonostante credo (e spero!) siamo solo all’inizio, ogni volta mi sorprendi sempre.
La faccenda è più grave di quanto anticipato nel capitolo precedente, tale da costringere i due protagonisti a scappare senza neanche poter raggiungere Emilia perché si unisca a loro. E temo che, nonostante l’apparente risolutezza di Antonio, anche per lui sia stato difficile costringere Anna a non tornare in casa. Tra l’altro usando le maniere “forti”, a cui non credo vorrebbe mai arrivare, soprattutto nei confronti di Anna con cui già è impegnativo stabilire una comunicazione verbale senza risultare impertinente o inopportuno.
Però, uniti nella necessità di fuggire a morte certa, e con Anna abbastanza rassicurata da Elisa, finiscono per dimenticare le convenzioni. Ma non solo. È il solo fatto che sia lui, e non qualcun altro, a chiederglielo, che fa sì che lei ne sia condizionata. Lo hai ben dimostrato descrivendo il momento in cui si ritrovano più vicini senza volerlo. Non dico che chi è innamorato perde la ragionevolezza (è la peggiore delle banalità), ma che sicuramente assume maggiore arrendevolezza nei confronti del partner. Se fino a 2 minuti prima l’atteggiamento di Anna era duro, inflessibile, scontroso, le è bastato uno sguardo perché la tensione, il contrasto che ha forzatamente mantenuto per tutti questi anni crollassero, o, almeno, si fratturassero, momentaneamente, per far emergere qualche spiraglio di sincerità. Sì, perché dietro a tutta questa voglia di farsi la guerra c’è anche tanto orgoglio, quello che ti impedisce di perdonare, quello che ti fa sentire forte, o che tale ti fa mostrare nei confronti degli altri.
Comunque, questi due non possono avere pace neanche quando se lo meriterebbero! Non dico per un capitolo intero, ma almeno per 5 minuti… diciamo che anche durante il viaggio a cavallo, nonostante fossero soli, e in una circostanza che normalmente avremmo potuto definire “romantica”, c’era ben altro a cui pensare: c’era la paura – che poi si è concretizzata – di essere trovati, c’era il pensiero di Emilia, c’era la tenuta in fiamme. Ma immagino ci fosse anche il cuore che batteva, e forte.
Ma non c’è stato il tempo per assecondare i sentimenti, perché la priorità era quella di salvarsi dall’agguato.
Dei due siamo quasi sicuri che Antonio ne uscirà incolume, ma subito si propone di prendere il posto di Anna… però, non so… questa gente vuole Anna perché Anna è la moglie del marchese; di base Antonio ha poco a che fare con tutto quello che sta succedendo alla tenuta. Tra l’altro è sbagliato anche considerarlo nobile, quindi a maggior ragione è più lecito considerarlo dalla loro parte. E se avessero un po’ di cervello, saprebbero che, in tutte le disgrazie cui sono coinvolti, Anna non ha nessuna voce in capitolo. E la sua fuga è sì dalla sommossa e quindi dal rischio di lasciarci la vita, ma anche da Alvise, che in pratica è l’artefice di gran parte delle sofferenze che ha dovuto subire, nonché di tutta quella situazione che non solo rischia di distruggere la tenuta dove ha sempre vissuto (che sarebbe il danno minore), ma rischia di farle perdere le persone a cui vuole bene.
Capitolo intenso, con cui hai tenuto alta la tensione sino alla fine e oltre: mi domando se, di fronte al gesto di Antonio, gli uomini sapranno comportarsi degnamente, lasciando liberi entrambi.
A presto!
Recensione alla storia Destini in rivolta - 27/02/17, ore 09:02
Capitolo 6: Assedio
Qui inizia un po’ d’azione! Certo che mi piace troppo questa storia, ogni sequenza che descrivi mi sembra sempre di viverla, e arrivo alla fine del capitolo con una gran voglia di leggerne altri 10, ma, ahimè, pazienterò per averne uno alla volta.
Quella che sembrava essere una giornata come le altre, monotona nel suo trascorrere delle abitudini – Anna nascosta in camera, Alvise in mezzo alla baldoria, Elisa a prendersi cura di Antonio che si sta riprendendo –, viene animata da uno squarcio nella tranquillità. E va bene che l’obiettivo rimane quello di contrastare Alvise, ma a costo di distruggere Rivombrosa, mettendo in pericolo tutti i suoi occupanti?
C’è da dire che in una sommossa la delicatezza non è ricercata, ma Anna, Emilia e la servitù non si meritano un rischio simile.
Ho amato il parallelismo tra Anna che osserva la scena dall’alto e Antonio che nel frattempo viene svegliato dalle voci. I due personaggi si muovono nel palcoscenico della tua storia, chi consapevole delle sue mosse e chi si pente subito dopo essersi allontanata dalla sua stanza.
E alla fine si incontrano. Sì, perché, anche se non ce lo dici, è inevitabile che sia lui, o, meglio, è difficile che la nostra mente, davanti ad una scena di questo tipo, visualizzi qualcuno che non sia Antonio. Chissà come reagirà Anna a questo incontro-scontro, ma per saperlo ci diamo appuntamento al prossimo capitolo, a presto!
Recensione alla storia Destini in rivolta - 20/02/17, ore 08:25
Capitolo 5: Senza scampo
Capitolo difficile.
Non da leggere, s’intende. Anche perché hai descritto così bene le scene che proprio per questo motivo mi hai coinvolto a tal punto da percepire lo stesso ribrezzo di Anna di fronte al degrado cui versava il salone di Rivombrosa. Quella casa che per lei è sempre stata la sua vita, sua e di Fabrizio, e che poteva anche rappresentare una via di fuga dal palazzo Radicati… adesso si è trasformata nella sua stessa prigione, da quando il marchese se n’è appropriato, dettando le sue regole fatte di smodatezza e lussuria e mancanza di rispetto. Ha dato atto di quanto è capace alla fine della festa, quando Anna, in buona fede, ha aperto la porta pensando ad Antonio, verso cui i suoi pensieri l’hanno tenuta occupata gran parte della sera.
È stata un’incredibile fortuna che arrivasse Betta, altro personaggio non so quanto migliore di Alvise.
Anzi, proprio perché ancora giovane, e dal cervello quantomeno più ragionevole di Alvise, mi sento di disprezzarla ancora di più, visto che, nonostante la buona famiglia (mezza caduta in disgrazia, ma non c’entra niente) e l’amore del padre e della sorella, volutamente si è invaghita del (presunto) denaro promesso da quest’uomo. Diciamo che non potrebbero essere due sorelle più diverse: l’una devota alla religione e all’umiltà e all’onestà, l’altra aggrappata agli stivali di un omuncolo che vive solo di eccessi.
 
Anche stavolta hai proseguito l’analisi del passato di Anna e Antonio, abbiamo conosciuto qualcosa di più degli eventi che ci hanno portato al presente. Devo dire che hai scritto ciò che la maggior parte di noi ha quasi sempre immaginato, in merito a ciò che ha portato Anna a sposare Alvise. La fretta di accasarsi, un po’ per vendicarsi di Antonio, come a dire “tu non mi hai voluto? Ne potrei trovare altri 100”.
Antonio, d’altro canto, presumibilmente se n’è fregato altamente, visto che i suoi problemi erano altri, quali l’allontanamento dalla sua famiglia di origine, che credo non sia stato del tutto indolore, nonostante la grande spinta fornita dai suoi ideali.
Di certo nessuno poteva conoscere la vera indole del nuovo sposo, noto piuttosto per i possedimenti e il patrimonio. Ma Anna non può rimproverarsi per questa scelta, visto che attendere anni non avrebbe giovato a nessuno. C’era la questione della “donna in età da marito”, come se prima o poi arrivasse la data di scadenza; c’era da trovare qualcuno per amministrare Rivombrosa; c’era – come ho accennato prima – la voglia di dare un taglio al passato e ricominciare come se Antonio non fosse mai esistit-… beh, Anna su questo non poteva contare troppo. Purtroppo la nostra volontà a volte non è così potente da mascherare ogni nostro pensiero e desiderio. E quando cerchiamo di allontanarci da qualcosa o qualcuno, la casualità ci dà il colpo di grazia portandocelo direttamente a casa. E sono sicura che nel prossimo capitolo ci riserverai almeno un altro breve incontro tra i due, perché non credo che Anna potrà resistere a lungo in questa situazione, senza confidarsi con qualcuno che sia dalla sua parte. Sono sicura comunque che Antonio, anche solo vedendola, sia in grado di capire che la vita della marchesa non è il ritratto della serenità.
Speriamo solo che l’alcol faccia cadere Alvise in un sonno abbastanza lungo per dare un po’ di tregua ad Anna.
 
Per concludere: capitolo scritto magistralmente, che ha saputo farci entrare nei panni di Anna e della sua sofferenza, ma nel contempo della sua necessità di auto-controllarsi, visti i gesti di cui è capace Alvise.
C’è però da dire che sta pian piano smettendo di incassare tutto in silenzio, e questo è uno dei punti su cui l’evoluzione del personaggio gioca maggiormente.
 
Al prossimo capitolo!